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Midland Alan 48 old:
Midland Alan 48 old: commutatore canali digitale, cambio canali dal micro e visualizzazione diretta 120 canali di Michele Basta N Premessa e motivazioni on è la prima volta che sulle pagine di CQ vengono ospitati articoli riguardanti questo apparato CB; d’altronde si può ritenere che l’Alan 48 sia uno degli apparati più diffusi e conosciuti tra gli appassionati della banda cittadina, in particolare tra gli amici autotrasportatori. Il suo predecessore, l’Alan 68, è Fig. 1 - Basetta commutatore canali originale 18 - CQ elettronica stato commercializzato fin dagli inizi degli anni ’80 e l’Alan 48, identico in tutto tranne che per la canalizzazione, nel corso degli anni è stato oggetto solo di qualche ritocco estetico, fino a qualche anno fa quando è stato rimpiazzato dall’Alan 48 BSX che con il precedente modello ha in comune solo l’estetica. Probabilmente la longevità del ”48” è dovuta alla sua affidabilità, alla disponibilità dei ricambi necessari e alla possibilità di apportarvi delle modifiche che hanno interessato sia gli stadi a bassa frequenza che quelli a radiofrequenza. Ma anche le modifiche più “invasive” non hanno mai sfiorato l’idea di rendere più funzionale l’apparato dal punto di vista della praticità di utilizzo da parte dell’utente; questa esigenza si manifesta in particolar modo quando è presente la scheda modifica canali che permette di espandere i canali disponibili dagli iniziali 40 a 120. Questa scheda aggiuntiva, i cui dettagli sono stati oggetto di un articolo pubblicato da questa rivista sul numero di Ottobre 1989, è una delle innovazioni più apprezzate dagli utenti di questo CB perché Maggio ’11 Midland Alan 48 old Fig. 2 - Nuova basetta montata rende disponibili due ulteriori gruppi di 40 canali oltre a quelli originari. L’unico neo è che l’utilizzatore, per cambiare canale, deve agire sul commutatore a 40 posizioni e su un commutatore a levetta supplementare a tre posizioni che gli permette di selezionare uno dei tre gruppi disponibili per poter spaziare tra i 120 canali complessivi; nulla cambia per quanto riguarda la vi- Fig. 3 - Nuovo commutatore canali Maggio ’11 sualizzazione del display che continua a mostrare solo le cifre da 1 a 40. È chiaramente intuibile che non si ha una percezione immediata del canale impegnato perché oltre a tener conto delle cifre visualizzate dal display bisogna tenere presente anche la posizione del commutatore a tre vie per sapere su quale frequenza si sta operando. Dal mio punto di vista, sarebbe stato un bel passo in avanti poter visualizzare il numero del canale utilizzato in modo univoco, cioè individuare il canale e la frequenza impegnata esclusivamente in base alle cifre visualizzate dal display (tenendo comunque conto di avere a disposizione solo due cifre) e poter effettuare il cambio canali tramite un unico comando, e non più due; inoltre, avere la possibilità di cambiare canale anche dal micro, e non più esclusivamente dal commutatore posto sul frontalino dell’apparato, sarebbe stata un’ulteriore profonda innovazione per un apparato con oltre trent’anni di vita. L’ostacolo insormontabile per apportare queste migliorie funzionali è rappresentato dalla presenza del commutatore canali a 40 posizioni utilizzato da questi apparati. Questo dispositivo elettromeccanico svolge una duplice funzione: da un lato coordina l’accensione dei 14 segmenti del display a due cifre per la visualizzazione del numero del canale utilizzato (1 ÷ 40), dall’altro genera la codifica a sei bit necessaria per il funzionamento del PLL. Nonostante questo apparato sia molto diffuso, prima o dopo la disponibilità dei ricambi viene meno ed è già da qualche anno che ci sono difficoltà nell’approvvigionamento dei commutatori canali a 40 posizioni, indispensabili per il corretto funzionamento di questo ricetrasmettitore CB. Queste sono, in linea di massima, le motivazioni che mi hanno spinto alla ricerca di un sistema alternativo all’utilizzo del commutatore canali a 40 posizioni dell’Alan 48. L’idea È importante sottolineare che, anche se nel corso della descrizione di questa modifica continuerò a far riferimento all’Alan 48, tutto quanto esposto è valido per tutti quegli apparati CB (prodotti o no dalla Midland) accomunati dall’avere le seguenti caratteristiche: utilizzano il pll LC7120 ed hanno il display a due cifre e ad anodo comune; non li sto ad elencare perché sono proprio tanti, ma è sufficiente far riferimento alle istruzioni preparate per questo apparato per poterla applicare a tutti gli altri. Già alcuni anni fa avevo preso in CQ elettronica - 19 Fig. 4 - Vista basetta da scollegare considerazione l’idea di sostituire il commutatore canali originale con un dispositivo basato sull’utilizzo di porte logiche digitali; in teoria l’idea era fattibile, ma ho rinunciato a quel progetto perché era di- Fig. 5 - Smontaggio basette 20 - CQ elettronica spendioso e richiedeva spazi non compatibili con quelli disponibili. Successivamente, ho avuto l’opportunità di conoscere più da vicino quegli straordinari componenti che vanno sotto il nome di “micro- controllori” e si sono aperte nuove prospettive anche per la realizzazione di quella vecchia idea; anzi, man mano che procedevo nella sperimentazione di questi dispositivi, mi rendevo conto che quell’idea iniziale era ben poca cosa rispetto alle potenzialità che offre un microcontrollore, seppure appartenente alla fascia intermedia della famiglia ad 8 bit. In commercio c’è una vasta gamma di microcontrollori di diversi produttori. La mia scelta è caduta sui prodotti della Microchip perché ben supportati dal produttore e ancor più perché la rete offre molte fonti d’informazioni e forum specifici che offrono un valido aiuto, in particolar modo a chi è alle prime armi. A seguito di varie esperienze fatte utilizzando questo componente, mi sono reso conto che anche un dispositivo di livello intermedio, se adeguatamente programmato, può svolgere dei compiti difficilmente risolvibili con le classiche tecniche digitali. In una precedente realizzazione avevo solamente affrontato il problema della visualizzazione dei 120 canali, limitandomi quindi a risolvere una sola delle difficoltà funzionali che viene messo in risalto dopo aver espanso i canali dell’apparato, e a tale scopo ho utilizzato un microcontrollore a 18 pin in quanto era sufficiente per gestire la sola cifra delle decine del display (l’altra cifra continuava ad essere gestita direttamente dal commutatore canali). In questo nuovo progetto sarebbe stato necessario affidarsi ad un microcontrollore più “dotato”, quanto meno provvisto di un maggior numero di porte digitali e, considerate le potenzialità di questi dispositivi, era ovvio che a loro fosse affidato Maggio ’11 Midland Alan 48 old Circuito stampato il compito di svolgere tutte le funzioni richieste per limitare al massimo la componentistica necessaria e ridurre i costi al minimo indispensabile. Il microcontrollore rappresenta il componente fondamentale; intanto, dovendo eliminare il commutatore originale, dovrà svolgere le funzioni base precedentemente svolte dal commutatore canali, cioè gestire l’accensione dei led del display e creare la codifica per il pll, quindi implementare nell’apparato le nuove funzioni descritte precedentemente. Entrando più nel dettaglio, il selettore canali verrà sostituito da un generico commutatore rotativo del tipo Up/Down a due contatti che permetterà di spaziare in modo continuo, in un senso o nell’altro, tra i 120 canali disponibili come se fosse un unico gruppo in quanto, al momento opportuno, se presente la scheda espansione canali, verranno selezionati automaticamente Maggio ’11 i due gruppi di canali supplementari e la scansione avverrà a rotazione continua tra i canali disponibili. Anche la visualizzazione del canale utilizzato verrà radicalmente migliorata; senza stravolgere quelle che sono le regole di suddivisione delle frequenze adottate nel mondo CB e non dimenticando che abbiamo a disposizione solo due cifre, l’indicazione del canale impegnato sarà più immediata in quanto la numerazione prevede l’utilizzo delle cifre da 1 a 80, per la parte alta dei canali, e da 1 a 40, alternate ciclicamente con il simbolo “--“, per la parte bassa dei canali, i cosiddetti “canali negativi”. In definitiva l’utilizzo dell’apparato diventa più “friendly” sia dal punto di vista pratico che estetico, il che non guasta. Essendoci liberati dai vincoli insormontabili imposti dalla presenza del commutatore a 40 posizioni e avendo a disposizione un microcontrollore a cui si possono far svolgere le più svariate funzioni, ci si rende conto che il cambio canali, e non solo, non è più necessario che sia effettuato esclusivamente dal frontalino dell’apparato ma può anche essere effettuato, per esempio, dal microfono o, in gergo, “portante”. Una prima possibilità ci potrebbe venire offerta dal fatto che molto spesso, grazie alle modifiche apportate, si potrebbe rendere disponibile il pin RX della spina micro; in questa eventualità questo lo si potrà collegare ad un pulsante posizionato sul micro che, per esempio, potrà essere utilizzato per l’accesso diretto ad un canale prioritario (tipo il canale 5), per la commutazione ciclica tra il canale in uso ed il canale prioritario; per attivare, dove presente, lo “stacca modifiche”, etc. Ho citato degli esempi ma in realtà tutti questi “softwareoptional” sono stati previsti per dare un’ampia gamma di scelta per CQ elettronica - 21 Schema elettrico personalizzare la modifica in base alle preferenze dell’utilizzatore e possono essere di volta in volta predefinite via software. Una modifica ancor più incisiva la si potrà ottenere sostituendo la spina micro originale con una a sei pin. In questo caso l’utente avrà la possibilità di usufruire di un massimo di tre pulsanti posizionati, eventualmente, sul micro. In queste condizioni la gestione dei canali sarà possibile effettuarla completamente a distanza, senza utilizzare il commutatore; due pulsanti verranno utilizzati nella classica funzione up/down con la scansione che verrà effettuata a due diverse velocità, in un primo tempo più lentamente e successivamente più velocemente, mentre il terzo pulsante conserverà le prerogative precedentemente illustrate. Questa opportunità offerta dai comandi posti sul microfono risulta molto utile in particolar modo per 22 - CQ elettronica gli autisti dei TIR ormai costretti a ritrovarsi il vano CB molto al di sopra della loro testa e costretti a tenere il microfono penzoloni per poter essere pronti a rispondere alla chiamata e, in più, poter comodamente cambiare canale senza scomporsi dalla guida. Realizzazione Definita l’impostazione di massima da dare alla modifica, a questo punto era necessario scegliere il tipo di microcontrollore più idoneo; la mia prima scelta è caduta sul PIC16F876A, un dispositivo in contenitore a 28 pin DIL, di cui avevo già qualche discreta conoscenza. Le sue caratteristiche e la disponibilità di 22 porte di I/O mi facevano ritenere che potesse essere adatto allo scopo, dato che avevo previsto di gestire le due cifre del display in modalità multiplexer in modo da utilizzare al massimo nove porte digitali, invece di quattordici, esclusi- vamente per il display. Ho preparato il circuito di prova su una bread-board e ho sviluppato il software utilizzando l’ambiente MPLab, messo gratuitamente a disposizione dalla Microchip. Il programmatore utilizzato è stato il PicKit2 della stessa Microchip, economico e molto comodo perché permette di programmare, alimentare e testare direttamente il circuito in prova (ICSP) senza essere costretti a spostare continuamente (come nei sistemi tradizionali) il microcontrollore dal programmatore al circuito di prova e viceversa. Il linguaggio utilizzato è l’assembler in quanto non ho scelta, conosco un po’ solo quello. Dopo aver sviluppato il software che rispondeva in linea di massima alle richieste del progetto, ho realizzato la prima basetta per poterla testare direttamente all’interno dell’apparato. La realizzazione ed i test effettuati con il primo prototipo Maggio ’11 Midland Alan 48 old Fig. 6 - Montaggio nuovo commutatore canali mi ha permesso di verificare alcuni malfunzionamenti; uno in particolare mi ha convinto di rivedere completamente l’algoritmo utilizzato: il ricevitore presentava un rumore di fondo ad un livello fisso indipendente sia dal volume che dall’inserimento dello squelch; in seguito alle accurate verifiche effettuate arrivavo alla conclusione che il rumore era generato dalla cattiva gestione software del pll. Considerati i problemi che mi si erano presentati, ho deciso di cambiare completamente il sistema di gestione del PLL e anche quello del display che decidevo di gestire commutando in parallelo tutte e 14 le linee; ma per fare ciò c’era bisogno di più porte di I/O ed era da escludere la possibilità di utilizzare un microcontrollore in contenitore a 40 pin DIL in quanto troppo ingombrante per gli spazi disponibili, e tanto meno me la sentivo di utilizzare la tecnologia SMD. Dopo svariate ricerche ho deciso di utilizzare il PIC16F882, un microcontrollore, anch’esso in contenitore a Maggio ’11 28 pin DIL, dalle caratteristiche più che adeguate per le necessità del progetto; inoltre fornito di oscillatore interno con frequenza massima, selezionabile via software, fino a 8 MHz. Questa particolare caratteristica mi permetteva di usufruire di ulteriori due porte di I/O, recuperando due porte non utilizzate dall’oscillatore esterno, e un’altra l’ho recuperata utilizzando il pin destinato al reset esterno (non utilizzato) così da portare il numero totale delle porte di I/O disponibili a 25, il massimo possibile per un microcontrollore a 28 pin. Questo microcontrollore, per me nuovo in quanto era la prima volta che lo utilizzavo, mi ha permesso di sviluppare un software idoneo a risolvere i problemi che si erano evidenziati nel primo tentativo; problemi non causati dal microcontrollore ma dal sistema di gestione utilizzato, in particolar modo del PLL. Inizialmente ho incontrato qualche difficoltà in fase d’impostazione perché, a differenza del primo microcontrollore testato, quest’ultimo è caratterizzato da una varietà di periferiche molto più ampia che, se per un verso rende il dispositivo molto più versatile, dall’altro ne rende più complessa la gestione. Il nuovo prototipo, testato all’interno dell’apparato, ha dato un esito completamente positivo da tutti i punti di vista e, seppure le connessioni al resto dell’apparato fossero state effettuate in modo molto spartano, non ho riscontrato, anche dopo un uso sostenuto dell’apparato, anomalia di alcun genere. Infine era da decidere quale fosse la miglior soluzione per montare la modifica all’interno dell’apparato. Nell’Alan 48 di ultima generazione, la basetta del commutatore originale è fissata a quella del display ad angolo retto mediante l’ancoraggio alle stesse saldature utilizzate per i collegamenti; ad essa sono collegati i vari cavetti per le alimentazioni, per il collegamento al pll ed i vari dispositivi accessori; da essa si dipartono i collegamenti per il funzionamento del display. Ho ritenuto che la miglior soluzione fosse quella di sostituire la vecchia basetta con una nuova che occupasse, al massimo, gli stessi spazi e che mantenesse invariata la struttura originale per semplificare il più possibile le fasi di smontaggio e montaggio. Il risultato è quello visibile in figura (foto 2). La nuova basetta è fissata e collegata a quella del display allo stesso modo di quella originale e di quest’ultima rispetta anche la sequenza delle connessioni alla scheda madre. Schema elettrico Lo schema elettrico di questa modifica è semplice ed essenziale. CQ elettronica - 23 Il nuovo commutatore rotativo viene collegato ai terminali contrassegnati UP/DOWN, e agli stessi terminali possono essere collegati gli eventuali pulsanti, aventi le stesse funzioni, posizionati sul micro. Il terzo pulsante, che svolge i compiti precedentemente descritti, viene collegato al terminale 5/45. Tutti gli ingressi sono stati dotati di opportuni condensatori di filtro per limitare gli eventuali effetti indesiderati provocati dai rientri di rf. Smontaggio e montaggio Fig. 7 - Basetta display con fori La massima tensione applicabile a questa famiglia di microcontrollori è di 5,5 V anche se, come in questo caso, normalmente si adotta la tensione standard di 5 V che li rende compatibili con i dispositivi TTL. La basetta viene alimentata dalla 12 V del CB, prelevata a valle dell’interruttore di accensione, e la tensione di 5 V necessaria ai dispositivi viene ricavata tramite un classico stabilizzatore di tensione integrato della famiglia UA78.. opportunamente protetto. Ogni porta di I/O del microcontrollore è in grado di erogare/assorbire una corrente circa 25 mA, più che sufficiente per alimentare direttamente, tramite un resistore limitatore di corrente, le barrette led del display. L’unica attenzione particolare è stata posta nei riguardi della modalità di attivazione della scheda modifica canali eventualmente presente nell’apparato. In origine i due oscillatori contenuti in questa scheda vengono selezionati dal commutatore a tre vie che alimenta l’uno o l’altro con la tensione a 12 24 - CQ elettronica V disponibile nell’apparato e con un assorbimento di pochi milliampere. L’attuale modifica, come detto precedentemente, deve provvedere autonomamente ad effettuare la stessa commutazione automaticamente, partendo però dalla tensione a 5 V disponibile sulle porte del microcontrollore; siccome non volevo stravolgere la modalità di attivazione dei due oscillatori, avevo la necessità di commutare una tensione a 12 V avendo a disposizione un circuito di comando a 5 V. L’idea della commutazione a relè non mi “garbava”, quella a bjt sarebbe stata arricchita di parecchi componenti e così alla fine ho deciso di utilizzare dei foto accoppiatori che risolvono in modo semplice ed efficace la traslazione di tensione in salita necessaria per effettuare la commutazione dei due oscillatori della basetta; nell’utilizzo pratico ho avuto modo di verificare che la scelta fatta ha soddisfatto le mie aspettative anche perché non ci sono condizioni critiche che ne pregiudichino il funzionamento. Liberare l’apparato dai due gusci, scollegare l’altoparlante, sfilare i pomelli e smontare il frontalino, in modo da avere più spazio per dissaldare agevolmente i cavetti che collegano la basetta commutatore canali alla scheda madre; NB: i colori indicati fanno riferimento a questo specifico apparato, in altri apparati i cavetti potrebbero essere di colore diverso. a) scollegare i tre cavetti che fanno capo alla piazzola di alimentazione (P69, P10 e P28) che verranno successivamente ricollegati nella stessa sequenza (arancio, rosso, rosso); b) scollegare i sei cavetti che collegano il PLL montato sulla scheda madre; c) scollegare il cavetto che fa capo a IS e quello collegato a P4 ed isolarli in quanto non verranno più utilizzati (rosso, blu); d) scollegare i quattro cavetti che collegano i led TX ed AWI che verranno anch’essi successivamente ricollegati nella stessa sequenza (verde, nero, rosso, arancio); e) liberare il commutatore canali dal frontalino, dissaldare e liberare la basetta commutatore canali da quella del display; Maggio ’11 Midland Alan 48 old gnata 5/45 (20-gnd); o) ci resta, se presente la scheda modifica canali, modificarne i collegamenti; scollegare (lato commutatore a tre posizioni) i due cavetti che collegano quest’ultimo alla basetta canali (generalmente il rosso ed il nero che selezionano la banda alta e quella bassa) e collegarli come mostrato nel disegno (16-15). Schema collegamenti Fig. 8 - Nuova basetta montata e collegata f) montare il nuovo commutatore posizionando i terminali verso il basso per agevolare le operazioni di saldatura; g) praticare due piccoli fori con una punta da trapano da 2,5 mm di diametro sulla basetta display per poterla fissare, successivamente, tramite due viti autofilettanti, allo chassis; in alternativa si può evitare di praticare i fori e le basette si possono fissare senza problemi con due pezzetti di velcro adesivo; h) avvicinare la nuova basetta a quella del display cercando di allineare i rispettivi punti di giunzione e mantenendo un’angolazione di 90 ° tra le due basette; consiglio di iniziare a saldare la piazzola centrale corrispondente a quella di alimentazione (la piazzola più estesa) e, accertatomi che gli altri punti di collegamento sono correttamente allineati, continuerei a saldare tutti gli altri; i) fissare le due basette allo chassis tramite le due viti autofiletMaggio ’11 tanti o con il velcro adesivo; j) con l’aiuto del disegno, posizionare correttamente e saldare i tre cavetti che facevano capo alla piazzola di alimentazione nella stessa sequenza con cui sono stati scollegati (arancio-9, rosso-8, rosso-7); k) saldare i sei cavetti che collegano il PLL come mostrato nel disegno allegato; è sufficiente seguire la sequenza dal primo al sesto, senza incrociare i collegamenti; l) saldare i quattro cavetti che collegano i due led nella stessa sequenza con cui sono stati scollegati (verde13, nero-12, rosso-11, arancio-10); m)collegare i cavetti provenienti dal nuovo commutatore canali alle rispettive piazzole predisposte (17-19-18). Se si decidesse di utilizzare anche i pulsanti UP/ DOWN, questi vanno collegati in parallelo ai contatti del commutatore rotativo; n) se utilizzato, collegare il terzo pulsante alla piazzola contrasse- Terminati i collegamenti della nuova basetta, conviene effettuare un ulteriore controllo visivo per verificare che le connessioni siano state effettuate correttamente, dopo di che si richiude l’apparato, si dà tensione e si prova la funzionalità sia delle modifiche apportate che dell’apparato nel suo complesso. All’accensione l’apparato si posiziona sul canale 5 (se non è stato diversamente programmato); se si ruota il commutatore in senso orario, il numero del canale aumenta progressivamente in modo continuo fino all’80; se si prosegue ancora in senso orario passa al canale 1 “negativo” e prosegue fino al 40 “negativo”; in questa frazione di canali il numero visualizzato si alterna ogni 6-7 secondi con il simbolo “--“. Ruotando ancora in senso orario ricomincia dall’1 e così via. Procedendo in senso antiorario la progressione dei canali procede in modo inverso. NB: si ricorda che la legislazione italiana in materia di apparecchiature ricetrasmittenti per la frequenza dei 27 MHz consente l’utilizzo esclusivamente di apparati omologati non modificati. Per maggiori dettagli funzionali è disponibile un filmato su link youtube oppure con contatto tramte la redazione [email protected]. n CQ elettronica - 25