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Quanti onesti guardati storti!
2 Periscopio Mondo I SLAVI: PERCHÉ TA N Delinquono, ma anche gli italiani... Test nucleare in Corea contro l’ostilità americana La Corea del Nord ha annunciato che compirà un esperimento nucleare, perché, secondo quanto affermato da un portavoce del ministero degli esteri nordcoreano “costrettavi dall’ostilità americana”. Non si sa la data del test, che è il primo del genere della Corea del Nord, ma il portavoce ha affermato che saranno prese tutte le misure per garantirne la sicurezza. La Corea del Nord aveva annunciato nel febbraio 2005 di possedere armamenti nucleari. Il Nobel per la fisica agli americani Mather e Smoot Gli scienziati americani John Mather e George Smoot sono i vincitori del Nobel per la fisica. Mather (centro Goddard della Nasa), e Smoot (università della California a Barkeley), sono stati premiati per la scoperta delle irregolarità presenti nel fondo di radiazione cosmica, grazie a cui è possibile studiare l’universo come era alle origini, subito dopo il Big Bang. Tifone nelle Filippine allagamenti e 161 morti Ha causato almeno 161 morti il passaggio del tifone Xangsane sulle Filippine. Si tratta del decimo della stagione che colpisce l’arcipelago: ha investito prima l’isola principale di Luzon e poi l’est, provocando massicce inondazioni. A Manila, dove molte strade si sono trasformate in corsi d’acqua, scuole e mercati finanziari hanno sospeso l’attività. Sondaggio in Usa: pronti a donna presidente Quanti onesti guardati storti! F orzano bancomat, sono clandestini, sfruttano le prostitute, rapinano, borseggiano, rubano dvd, formano baby gang, sono accusati di estorsione, gli uni. Spacciano droga, picchiano donne, sono espulsi, sono ladri, sono alcolizzati, fanno risse, ammazzano un connazionale e rubano un salame e una salsiccia, gli altri. Chi sono gli uni e gli altri? Se lasci rispondere la pancia, dirai: “i slavi”. E per certi versi ci azzecchi: qui sopra si citavano notizie di cronaca ap- Al Congresso internazionale di astronautica di Valencia il direttore esecutivo della Federazione internazionale dell’astronautica Philippe Willekens ha annunciato che l’uomo ritornerà sulla luna; è stata anche lasciata aperta la porta ad un possibile viaggio umano su Marte per il 2040. Un pacemaker aiuta contro l’incontinenza Un vero e proprio pacemaker, pacemaker impiantato sotto-pelle, poco al di sopra dei glutei, che stimola i muscoli della vescica potrebbe risolvere i problemi legati all’incontinenza. Poco più grande di una moneta da 2 euro, controllabile con un telecomando, per la prima volta in Italia, è stato impiantato in anestesia locale ad una paziente affetta da ritenzione incompleta di urina e incontinenza fecale, al reparto di urologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano. e L’AZ iON Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 e-mail: [email protected] www.lazione.it Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V. ABBONAMENTI 2006: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 Sostenitore 80 viene dall’Europa dell’Est il 63% degli immigrati residenti, a Lentiai il 69%, per fare solo due esempi. Tanto nei discorsi da bar quanto nei discorsi politici rudi, “i slavi” hanno preso il posto che un po’ di anni fa era de “i teroni”. Successivamente, dei marocchini. Un secolo fa, degli italiani che emigravano in Europa e negli Stati Uniti. Slavi, dunque, uguale criminali? Davvero romeni e albanesi I DATI DELL’OSSERVATORIO REGIONALE Veneto, detenuti e autori noti di reato G razie alle elaborazioni dell’Osservatorio regionale sulla sicurezza possiamo costruire un quadro abbastanza dettagliato della criminalità relativa alla popolazione straniera in Veneto, con particolare attenzione all’immigrazione dall’Est Europa in provincia di Treviso. Detenuti Presso i 10 istituti di prevenzione e pena del Veneto erano presenti al 30 giugno 2004 un totale di 2.772 detenuti di cui il 51% cittadini stranieri. Nella maggior parte appartengono all’area africana (marocchini 24%, tunisini 17,2%). Seguono i Paesi dell’Est: albanesi 13%, romeni 10% ed Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Per l’estero chiedere in amministrazione. Conto corrente postale n. 130310 “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo in base a quanto predisposto dal D. Lgs n. 196 del 2003.” parse nell’ultimo mese su un quotidiano locale e riferite a romeni, “gli uni”, ed albanesi, “gli altri”. Comunque chiamati popolarmente “slavi”, al pari di serbi, macedoni, bosniaci, montenegrini, zingari… Un unico calderone a cui guardiamo con un misto di disprezzo e paura. Sentimenti diffusi frutto di una altrettanto diffusa convinzione, vagamente irrazionale: che la criminalità sia cosa loro. E loro non sono pochi: albanesi e romeni sono seconda e quarta comunità straniera nella Marca, e i terzi sono i serbi; a Mel Trattati da un misto di paura e disprezzo Un sondaggio popolare rivela che gli americani sarebbero pronti ad una donna presidente: oltre 6 elettori su 10 accettano l’idea. Per il 64% dei democratici l’America è pronta ad avere un presidente donna contro il 54% dei repubblicani. Metà dei democratici ritiene il Paese pronto ad avere un nero o un ebreo alla Casa Bianca, una percentuale che sale, tra i repubblicani, al 67 e al 58%. Solo una minoranza, invece, direbbe sì ad un ispanico, asiatico o mormone. Nel 2040 l’uomo sbarcherà su Marte e L’AZiON Primo Piano Domenica 8 ottobre 2006 Chiuso in redazione il 4.10.2006 alle ore 18.30 ex jugoslavi 7%. L’etnia che tra il 2003 e il 2004 registra l’indice di aumento più alto (+39%) è quella serbomontenegrina (ex Jugoslavia). In decremento, invece, il numero di detenuti romeni (-3%). In merito alla componente femminile, peraltro molto esigua, il peso percentuale più significativo è rappresentato da donne della ex Jugoslavia (21%) e della Romania (11%). Autori noti per i quali è stata iniziata azione penale Nel 2002 in Veneto si sono registrati più di 142 mila reati denunciati di cui solo il 20% è stato ascritto a un autore noto, mentre il restante 80% corrisponde a delitti di autore ignoto. Gli autori noti per i quali si è iniziata l’azione penale sono stati 38.065. I cittadini stranieri, pari a 10.575 autori, rappresentano il 28% sono quelli delle prime due frasi? No. O quantomeno: non sono solo quelli. E non solo perché né gli albanesi, che sono un ceppo a sé, né i romeni, la cui lingua deriva dal latino quanto la nostra, e che si apprestano a fare il loro ingresso nell’Unione europea, sono slavi. Ma perché per ogni immigrato dall’Europa dell’Est arrestato, processato e condannato (mentre magari un italiano si salva perché ha un avvocato migliore...) ce n’è uno, cinque, dieci che in Italia lavora e vive onestamente quanto noi. Solo che noi non veniamo costantemente guardati storti. (TB) Nelle carceri il 50% dei detenuti è straniero del totale di autori noti in Veneto. A Treviso, in particolare, erano il 32%. Entrando nel dettaglio delle nazionalità troviamo in testa alla graduatoria gli immigrati provenienti dall’Africa settentrionale (27,3%) e dall’Europa dell’Est (26,8%). Gli autori noti marocchini registrano le quote percentuali più alte in tutte le categorie di reati, salvo i reati contro il patrimonio (furto, rapina, danneggiamento) dove sono superati dai romeni. Infatti la metà dei romeni autori di reato è sottoposta ad azione penale per reati contro il patrimonio. Gli albanesi invece si distinguono, con circa 350 autori noti, nei reati contro l’ordine pubblico (sfruttamento della prostituzione, bigamia, associazione a delinquere). Il report fornisce anche i dati suddivisi per fasce d’età (senza però incrociarli con le etnie). Risulta che il maggior numero di autori noti stranieri di reati si concentra e L’AZiON Primo Piano Domenica 8 ottobre 2006 ANDREA CITRON, ACLI NTA PA U R A ? “Sono molto simili a noi: sia nel bene che nel male” D SCUOLA E INTEGRAZIONE Reazioni inconsce per sentito dire «I bambini trasmettono a scuola il clima che respirano a casa propria. Ma specialmente per i più piccoli non è un atteggiamento consapevole». Roberta Benato, insegnante che riveste il ruolo di “funzione strumentale (che indica, nel gergo scolastico, chi si occupa di coordinare il lavoro tra insegnanti, famiglia e dirigenza) per gli stranieri” all’Istituto comprensivo Vittorio Veneto II, segue con attenzione da anni le problematiche legate all’inserimento degli alunni stranieri. «Una questione sorta una decina d’anni fa, con i primi ricongiungimenti familiari, e sorta col piede sbagliato, nel senso che gli alunni stranieri finivano col trovarsi concentrati solo in alcune scuole e in alcune classi, non favorendo così l’integrazione. Il problema, quindi, era di concentrazione e non di etnia». Che fossero per di più albanesi o ex jugoslavi era dunque una coincidenza, ma psicologicamente si è associato alla loro etnia il problema. Nel corso degli anni, anche per l’aumento dei bambini immigrati e delle loro provenienze, il problema concentrazione è svanito, e si è cominciata a studiare l’effettiva inte- nella fascia 25-29 anni (28,3%), a seguire 20-24 (22,7%) e 30-34 (19,8%). Fra le nazionalità maggiormente rappresentate, sul totale di denunciati, si rileva una composizione etnica molto simile a quella rilevabile per le medie nazionali: emergono la ex Jugoslavia (15,1%), la Romania (6,5%), il Marocco (6%), l’Albania (4,1%). La situazione dei minori In Veneto è molto elevata la percentuale di minorenni stranieri denunciati rispetto al totale: 41% nel 2002. STRANIERI E REATI Nazionalità di provenienza 1) 2) 3) 5) 13) 15) Residenti in Veneto (censimento 2001) azioni penali 2002 rapporto az.penali su residenti Marocco Romania Albania Serbia-Montenegro Bosnia-Erzegovina Macedonia 25406 11346 16917 14109 4285 4922 2136 1332 994 507 190 148 8,41% 11,74% 5,88% 3,59% 4,43% 3,00% Tutti gli altri 76089 1988 2,61% uesta tabella va spiegata. Abbiamo riportato i dati relativi ai cittadini stranieri residenti in Veneto secondo il censimento 2001, relativamente alla loro provenienza, in particolare dagli stati interessati dal nostro Primo Piano, più il Marocco, paese dal quale proviene la maggioranza degli stranieri presenti nel Veneto. Il numero a fianco di ogni nazione indica la posizione nella particolare classifica delle nazioni più rappresentate nella nostra Regione. Abbiamo quindi riportato il dato degli stranieri per i quali l’Autorità giudiziaria ha iniziato delle azioni penali nel corso del 2002. La percentuale indica il rapporto tra le persone per le quali sono state avviate le azioni penali e il totale dei connazionali. Va fatta una precisazione molto importante. Il dato delle azioni penali si riferisce a cittadini stranieri comprendendo i regolari ed i clandestini, ed è anche verosimile che quest’ultimi siano la maggioranza in questa particolare classifica. La percentuale dei cittadini regolari con azioni penali pendenti quindi dovrebbe diminuire, ma il rapporto tra le nazionalità, se i clandestini sono equamente distribuiti, rimane. Q Roberta Benato grazione. «Cinque anni fa abbiamo sviluppato un progetto per valutare la visione che avevano i bambini delle categorie considerate diverse. È emerso che i bambini consideravano la diversità per sentito dire, riportando a parole il parere degli adulti, a volte un pregiudizio negativo nei confronti di chi proviene da terre ex jugoslave o albanesi. Ma nella realtà, nella quotidianità, giocavano, si confrontavano indifferentemente con italiani e stranieri di ogni Paese. Con l’età, alle scuole medie, si acuisce la percezione del diverso, che mette in crisi l’individualità in costruzione, il colore della pelle comincia a diventare un problema, in particolare quindi verso i centroafricani». In classe affrontate questi aspetti? «È un percorso pericoloso: di fronte alla discrepanza tra una ostilità a parole, per sentito dire, e una sostanziale integrazione nei fatti e negli atteggiamenti, parlarne rischierebbe di porre l’attenzione sulle differenze invece di favorirne l’annullamento. Proprio per questo si avverte forte l’esigenza nella scuola dell’apporto di una figura con competenze specifiche che lavori per l’integrazione scolastica sul piano delle relazioni». E i bambini stranieri come reagiscono? «Nel caso di certe etnie, sono i bambini stessi a portarsi dentro storie e culture di intolleranza, ovviamente derivanti dai loro genitori: capita ad esempio che un bambino dei paesi dell’est provi disagio nel sedersi accanto ad un compagno di colore. Ma sono reazioni inconsapevoli». Alessandro Tof foli 3 opo aver letto e sentito tante teorie sociologiche sul “diverso che fa paura” ci ritroviamo a cercare di capire perché il “simile” spaventi più del “diverso”. «Temiamo gli “slavi” proprio perché non hanno un che di “esotico” che li contraddistingue, come ad esempio gli africani, perché si “mescolano” con noi nel bene ma anche nel male, perché riescono a “legare” facilmente con la nostra criminalità». A pensarla così è Andrea Citron, operatore dell’area immigrati delle Acli trevigiane. «A differenza dei cinesi e degli africani, le cui comunità sono molto chiuse, albanesi, rumeni e slavi sono molto “permeabili” rispetto alla nostra società. Magari il livello di violenza sociale è lo stesso, ma cinesi e africani usano la violenza esclusivamente per regolare i propri rapporti interni, gli “slavi” invece fanno sfociare la loro violenza anche nei confronti degli italiani poiché si le- Andrea Citron gano facilmente alla criminalità italiana: ad esempio, in molte rapine in villa succede che la banda è albanese mentre il basista è italiano. Su questo penso che pesi anche la vicinanza geografica: è più facile che una banda organizzata arrivi dall’Albania piuttosto che dal Senegal». Andrea ci invita a riflettere sulla storia di questi popoli: «Sono Paesi passati da regimi di assoluto controllo a una totale liberalizzazione senza essersi prima dotati di un’adeguata strutturazione sociale e istituzionale. Prendiamo Da loro non c’è idea di convivenza sociale FLORA, SUORA ALBANESE “Per i siciliani stesso trattamento” «S ei albanese... e sei una suora?». Più di una volta, racconta suor Flora, le è stata rivolta questa domanda in tono stupito. Quasi come dire: ma come, sei albanese e non spacci né stupri né rubi né ti prostituisci? No, si dà il caso che suor Flora, albanese della zona di Scutari, faccia la suora. Con residenza all’Antonianum a Vittorio Veneto dopo aver girato mezza Italia: Calabria, Sicilia, Puglia, Roma. «È proprio vero, noi albanesi abbiamo una cattiva fama qui in Italia». E perché? «Siamo identificati con i pochi albanesi, che purtroppo in effetti esistono, che sono ladri o ragazze di strada. Ma non sono tutti. Del resto, ho visto anche italiani avere comportamenti sbagliati: ma mica per questo penso che tutti gli italiani...». Animando le messe in lingua albanese organizzate dalla Caritas, lei è spesso a contatto con i suoi connazionali. Avertono il pregiudizio verso di loro degli italiani? «A volte si lamentano che si sentono guardati male. C’è anche qualcuno che vorrebbe evitare di rivelare di essere albanese in certe situazioni». Che opinione hanno gli albanesi degli italiani? «Dipende dalle espe- l’Albania. Noi delle Acli facciamo molta difficoltà ad avviare progetti perché lì regna l’anarchia e la giustizia ha carattere “familiare”, esiste ancora la vendetta. Le relazioni – dalla famiglia alla pubblica amministrazione – sono molto fragili». Andrea sottolinea che la maggior “permeabilità” sociale, se da un lato favorisce un legame tra la criminalità italiana e quelle dell’Est, dall’altro facilita l’integrazione delle tante famiglie “sane”. «Conosco diverse famiglie dell’Est che hanno figli che vanno alle superiori o addirittura all’università. Grazie alle affinità culturali sono riuscite a integrarsi e realizzare il proprio progetto migratorio. Le mele “buone” sono la stragrande maggioranza rispetto a quelle marce. Da parte nostra possiamo favorire e accelerare l’integrazione mediante la trasmissione delle regole della nostra convivenza sociale. Regole che gli immigrati, in genere, faticano a comprendere poiché provengono da realtà dove non c’è neppure l’idea di Stato e convivenza sociale». (FC) rienze che hanno avuto. C’è chi dice, ad esempio, che una donna albanese che fa le pulizie non viene trattata allo stesso modo di una italiana che fa la stessa cosa. Altri invece si sono stabilizzati in Italia, si sono trovati bene, hanno incontrato persone che li hanno aiutati». Il rappor to della gente con gli immigrati è diverso qui rispetto al sud dell’Italia? «È da un anno che sono qui e posso dire che si nota un po’ più di intolleranza. Ma è la stessa sensazione che provano anche i siciliani quando vengono qui!». Tommaso Bisagno Sbagliano gli albanesi ma anche gli italiani 4 Notizie Nordest Dare la morte è buona morte? L ben precisa. Ognuno può fare quello che vuole della sua vita, perché “la vita è mia e me la gestisco io”, in piena libertà. Una concezione individualistica che considera ogni individuo come un’isola il cui unico obbligo è di non interferire nella vita degli altri. Ma ci sono altri modi di considerare la vita. In realtà, ogni mia decisione influenza, nel bene o nel male, gli altri, anche quella che riguarda il prolungare o meno la mia vita. Perché la mia vita non è solamente mia, ma, in un certo senso, di tutti. Tutti siamo impegnati a difendere la vita di tutti, la vita umana. Permettere di farla finita quando uno si trova in situazioni insopportabili, apre una porta pericolosa per tutti. Diminuisce quella sicurezza sulla intangibilità della vita che è il fondamento di ogni convivenza civile. È fragilissima la barriera che difende la vita dall’istinto di morte che c’è in tutti e in tanti modi, lo sappiamo bene, la scavalchiamo. Dovremmo, invece, rinforzarla sempre di più. La vita può diventare insopportabile non solo quando è colpita da certe terribili malattie, ma anche per una depressione. Una volta ammesso il principio che della mia vita faccio quello che voglio, non c’è nessuna ragione di negare il diritto al suicidio, garantito dalle leggi e dalle prestazioni dello Stato. Senza dire di tutti i possibili abusi che una licenza ad uccidere per una “buona morte” comporta. Un credente deve tener davanti agli occhi il comandamento di Dio di non uccidere, perché la vita umana è a sua immagine e somiglianza, ma que- sto comandamento non fa che illuminare e rinforzare il dettame della coscienza e della ragione che la vita ha valore assoluto e deve essere rispet- UNA PRECISAZIONE + assegno di accompagnamento + ogni altro introito comunque denominato, anche esente Irpef, compresi i redditi derivanti dal patrimonio immobiliare e mobiliare. Se l’utente è in possesso di patrimonio mobiliare e immobiliare si provvederà a stipulare un accordo fra le parti (utente e Comune) che preveda una pianificazione di utilizzo delle suddette disponibilità economiche previo ottenimento da parte del legale rappresentante o amministratore di sostegno delle autorizzazioni di legge; b) qualora la persona disabile non sia in grado di provvedere con le proprie disponibilità economiche alla copertura della quota sociale, su sua istanza o del suo legale rappresentante o amministratore di sostegno, il Comune di residenza provvederà alla valutazione dei redditi e del patrimonio del nucleo familiare come risultante dalla situazione Isee. Il regolamento non prevede alcun obbligo nei confronti dei fratelli. Pertanto, il regolamento è alquanto complesso, prevede innanzitutto la contribuzione da parte della persona con disabilità e in secondo luogo della sua famiglia che contribuisce allo sviluppo del progetto di vita del figlio. 3. La terza novità del regolamento è legata alla costituzione del Fondo solidale tra le amministrazioni comunali. I comuni facenti parte del territorio dell’Ulss 7 hanno costituito un Si conclude giovedì 12 all’oratorio Don Bosco di Maron di Brugnera il percorso formativo sulle problematiche del distretto del legno e del mobile organizzato dalle Pastorali sociali e del lavoro delle diocesi di Vittorio Veneto e Concordia-Pordenone. Dopo l’intervento di don Livio Destro, della pastorale sociale di Padova, le conclusioni di monsignor Ovidio Poletto, vescovo di Concordia Pordenone. A Conegliano quattro incontri con la grappa L’Accademia della grappa e delle acquaviti organizza alla Scuola enologica di Conegliano quattro “Incontri serali con la grappa”, per conoscere un vero simbolo della nostra terra: su una produzione nazionale di circa 40 milioni di bottiglie, il territorio di Treviso rappresenta il 26% dei consumi che, aggregati a quelli del resto del Veneto, raggiungono quota 54%. Gli appuntamenti, i quattro martedì dal 10 al 31 ottobre, sono aperti a tutti, esperti o neofiti. Ogni serata vedrà relatori di tutta Italia affrontare uno specifico argomento. Per informazioni: 0438-450475. Festeggiati i vent’anni della Cassa edile artigiana Dureranno tre giorni, dal 5 al 7 ottobre, i festeggiamenti per il ventennale della Cassa edile artigiana veneta, l’ente bilaterale di Confartigianato che è diventato un modello per le relazioni sindacali del panorama economico veneto e nazionale, ispirando la nascita di enti analoghi in paesi stranieri e altre regioni d’Italia. 18.900 iscritti complessivi, di cui 5.200 imprese e 13.700 lavoratori dipendenti, quasi 21 milioni e mezzo di euro di prestazioni erogate solo nel 2005, oltre 4 milioni e mezzo di euro investiti in 5 anni in dispositivi di protezione e sicurezza. Noto è l’impegno di Ceav anche per la salvaguardia dell’ambiente, in particolare nell’ambito delle energie rinnovabili e del fotovoltaico. Negli ultimi anni Ceav si è impegnata anche in progetti di cooperazione e solidarietà finanziando la realizzazione di alcuni progetti: il centro di accoglienza per i ragazzi realizzato dalla missione cattolica di Ndithini in Kenya (in foto); una casa costruita in Tanzania per l’accoglienza delle famiglie più bisognose e dei casi più disagiati; la costruzione di tre sorgenti di acqua nella località di Bukawu in Congo. on riferimento all’articolo apparso in data 30 luglio 2006, relativo al regolamento di contribuzione per l’accesso alle comunità alloggio per persone con disabilità, ritengo necessario precisare quanto segue, in quanto non sono stati riportati tutti gli argomenti da me esposti, creando confusione e disagio tra le famiglie. Il regolamento redatto in stretta collaborazione e con la condivisione dei rappresentanti delle associazioni dei familiari, delle amministrazioni comunali e dell’Ulss, ha consentito di raggiungere tre obiettivi qualificanti: 1. Porre innanzitutto l’attenzione dei servizi e delle famiglie sul progetto di vita della persona. Il principio SEGUE DALLA PRIMA ascio da parte la questione dell’accanimento terapeutico. Andiamo al nocciolo della questione. Pensiamo al caso che ha riaperto in maniera plateale la questione, mai peraltro abbandonata in questi anni, quello di Piergiorgio Welby, affetto da distrofia muscolare che lo ha completamente immobilizzato. La condizione è al limite della sopportabilità anche se, forse, non soffre di dolori fisici. Una vita umana ridotta a questo stato si chiede di poterla uccidere, nel caso che la persona lo desideri. I sostenitori dell’eutanasia fanno un ragionamento semplice che fa presa su molte persone. Perché non concedere la libertà di porre fine alla propria vita quando ci si trova in situazioni così estreme? Non si fa torto a nessuno. È ovvio che nessuno sarà costretto a sottoporsi all’eutanasia. Essa resta una scelta strettamente individuale e sottoposta a precise condizioni stabilite dalla legge. Le obiezioni dei credenti, per i quali la vita è un dono di Dio che si deve rispettare, sono fuori luogo. La Repubblica italiana è laica, cioè garantisce la massima libertà in campo religioso, ma non si lega a nessuna confessione. Di fatto ormai esiste una pluralità di religioni che hanno pareri diversi sul fatto dell’eutanasia. Ognuno si tenga la sua e lo stato decide in base alle sue ragioni. Quali ragioni? Sta qui il punto cruciale. Le ragioni che i fautori dell’eutanasia portano e che presentano come accettabili da ogni persona di buon senso civile, di fatto si rifanno ad una concezione della vita Giovedì 12 conclusioni del percorso sul legno C e L’AZiON Attualità Domenica 8 ottobre 2006 Comunità alloggio: così vanno le rette su cui è basato il regolamento è il rispetto e la promozione della persona disabile quali che siano l’origine, la natura o la gravità delle sue difficoltà: questo deve diventare obiettivo primario di ogni azione sociale. Ogni progetto, anche quelli riguardanti la residenzialità delle persone disabili, deve essere pertanto pensato e realizzato nel pieno rispetto della persona e dei suoi diritti. A tal fine cardine di ogni intervento diventa il Progetto di vita del- la persona disabile intorno al quale ruotano tutti i soggetti che con la persona concorrono a renderne possibile la realizzazione; 2. La contribuzione economica da parte della persona e dei suoi familiari, si articola nel seguente modo: a) l’utente è tenuto a contribuire, fino a un massimo di 46 euro al giorno (per l’anno 2006), al pagamento della retta della struttura residenziale – quota sociale – con il proprio reddito composto da: reddito personale tata anche nelle situazioni estreme. Anche in queste la buona morte è quella che si attende sostenuti dall’affetto e dalla cura degli altri. (GpM) LE PAROLE PER CAPIRE EUTANASIA Indica un’azione o un’omissione che pone termine alla vita di una persona, su sua richiesta esplicita (eutanasia volontaria), per ridurre sofferenze considerate disumane o perché la vita non è più ritenuta meritevole di essere vissuta. Quando la richiesta è presunta si parla invece di eutanasia non volontaria, cioè praticata su soggetti che non sono in grado di esprimere un consenso, come bambini malformati o malati psichici gravi. SUICIDIO ASSISTITO Si ha quando l’operatore sanitario non agisce in prima persona nel togliere la vita al malato, ma gli fornisce dietro sua richiesta le conoscenze e gli strumenti tecnici perché egli possa procedere da solo. ACCANIMENTO TERAPEUTICO È un prolungamento eccessivo di cure dalle quali non ci si può attendere un miglioramento delle condizioni di vita. Il magistero della Chiesa definisce accanimento terapeutico quegli “interventi medici non più adeguati alla reale situazione del malato, perché ormai sproporzionati ai risultati che si potrebbero sperare o anche perché troppo gravosi per lui e per la sua famiglia”. Nessuno è tenuto all’uso di tutte le tecnologie disponibili per prolungare il morire o per ritardare la morte: il diritto di rifiutare terapie sproporzionate, anche vitali, è oggi ampiamente riconosciuto, in quanto non rispettoso della dignità della persona. CURE PALLIATIVE Consistono nell’assistenza attiva e totale dei pazienti terminali quando la malattia non risponde più alle terapie e il controllo del dolore, dei sintomi, degli aspetti emotivi e spirituali e dei problemi sociali diventa predominante. Le cure palliative hanno carattere interdisciplinare e coinvolgono il paziente, la sua famiglia e la comunità in generale; rispettano la vita e considerano il morire come un processo naturale. Il loro scopo non è quello di accelerare o differire la morte, ma quello di garantire sino alla fine la migliore qualità di vita, alleviando le sofferenze. TESTAMENTO BIOLOGICO È un documento con cui il malato esprime chiaramente la propria volontà in materia di trattamenti medici, in modo che venga rispettata anche quando egli non sarà più in grado di comunicarla. Non deve porre un totale vincolo sul medico, e deve escludere le richieste di eutanasia. fondo solidale finalizzato all’integrazione del pagamento della quota sociale delle rette di inserimento delle persone disabili nelle strutture residenziali. Il fondo rappresenta una modalità di mutualità tra i comuni, che si possono trovare a sostenere quote particolarmente elevate di integrazione della retta sociale. Il fondo viene alimentato da tutti i comuni del territorio dell’Ulss 7 in quota pro capite per abitante; la quota annuale viene determinata in via preventiva all’inizio di ciascun anno con atto della Conferenza dei sindaci ed è vincolante per ciascuna amministrazione. Dott.ssa Marisa Durante Direttrice Servizi sociali Ulss 7 Pieve di Soligo e L’AZiON Attualità Domenica 8 ottobre 2006 5 A28: SI CORRE AI RIPARI C ambiano di giorno in giorno le regole di circolazione nella zona di Pianzano. Per far respirare il paese, sommerso dal traffico dopo l’apertura del tratto Sacile Ovest-Godega dell’autostrada A28, Comune, Provincia e Autovie Venete hanno adottato progressivamente misure sempre più restrittive di limitazione del traffico pesante. E non è detto che i divieti siano finiti. Primo a inter venire è stato il sindaco di Godega che, con propria ordinanza, ha posto il divieto di transito ai camion superiori ai 35 quintali su tutte le strade laterali alla Per non soccombere nel traffico Godega ferma i Tir Stop ai camion nel lotto 28 strada provinciale 41 nel tratto che va dal casello fino all’incrocio delle Quattro strade. A ruota Autovie Venete – messe sotto pressione da Comuni, Provincia e Prefettura di Treviso – hanno avviato il blocco dei mezzi pesanti superiori alle 7,5 tonnellate al casello di Sacile Ovest. L’obbligo di uscita a quel casello scatta il 9 ottobre. «Nei giorni successivi faremo nuove verifiche – afferma il sindaco di Godega, Donatella Santambro- PROVIAMO L’AUTOSTRADA che cortile, passo il cavalcavia della Fossa Zigana finché la segnaletica lampeggiante mi avvisa dell’interruzione del tratto. Eccomi arrivata a Levada. Viaggio nel traffico in centro a Pianzano P assata l’epoca delle Cinquecento, delle Topolino e delle Giardinette, come ricorda Luca Zaia, cosa circola oggi nel tratto della A28 Sacile Ovest-Levada, ma soprattutto nel centro di Pianzano? Immedesimandosi in uno dei tanti lavoratori e lavoratrici che la mattina presto si immettono in quel tratto di strada, in uno dei genitori o nonni che accompagnano i figli a scuola a Pianzano, cosa incontreremo? File chilometriche, smog, tir, insomma una vera e propria giungla moderna piena di insidie? Partendo da Orsago alle 7.35, quanto tempo sarà necessario per percorrere i 25 chilometri che mi riportano a casa imboccando la A28 a Sacile Ovest, uscita a Levada? Da Orsago a Sacile Venerdì mattina, inizio il viaggio: si tratta di percorrere il tratto di Pontebbana che mi porta ad im- boccare la bretella per la A28, cercando di non investire uno degli operai della Doria che attraversano la statale per arrivare in fabbrica e rispettando il limite di 70 km/h. Il traffico, con i suoi soliti camion e le auto, è scorrevole. In prossimità di Cornadella, si infittisce la segnaletica (e con essa i cartelloni pubblicitari) che mi avvisa dei lavori all’imboccatura della bretella e pure della direzione per la PortogruaroConegliano. Mi inoltro in campagna, il traffico della statale è un ricordo, qui in mezzo al verde, percorro tranquillamente la mia strada rispettando il limite dei 50 km/h. In autostrada da Sacile a Godega Alle 7.45 sono allo svincolo di Sacile Ovest inseguendo la mia chimera, Conegliano. La segnaletica è comprensibile, non ho avuto grosse difficoltà, di certo già so che, per ora, a Conegliano non ci arriverò, ma la direzione è chiara. In compagnia di qualche camion e qualche auto, percorro i 9 chilometri che mi portano all’uscita di Godega Sant’Urbano, attraverso la campagna, mi intrometto nella privacy di qualche Coda al passaggio a livello in centro a Pianzano azienda e di qual- Da Godega a Orsago Sono le 7.55, qualche macchina svolta per Codognè, ma la maggior parte prosegue verso le Quattro strade. Avvicinandosi al centro di Pianzano il traffico aumenta, è l’ora di punta, i bambini vanno a scuola. Un vigile controlla la situazione, mentre un addetto del servizio scuole agevola l’attraversamento della strada. Le bici corrono disciplinate sul tratto di pista ciclabile vicino alla ferrovia, camion e tir avanzano lenti. Qualche manovra azzardata per uscire dal parcheggio, ma nell’insieme il traffico appare or- Coda al semaforo sulla Pontebbana dinato. Alle 8.03, le sbarre del passaggio a livello scendono per far passare un treno merci e le auto si affrettano per passare o per imboccare qualche strada alternativa. Qualcuno riaccende i motori, qualcun altro non li ha mai spenti, alle 8.07 ripartiamo. Rispettando i 50 km/h alle 8.12 arrivo al semaforo rosso delle Quattro strade, un minuto di attesa in coda e riprendo la mia corsa verso casa. Non mi resta che il tratto della Pontebbana, alle 8.20 rieccomi ad Orsago. Non ho trovato code interminabili, sarà stato un caso o i primi frutti dei provvedimenti presi? Erica Bet gio – e se i problemi persisteranno emanerò una nuova ordinanza, già pronta sul mio tavolo, con cui vieterò il transito dei mezzi superiori ai 35 quintali nel centro di Pianzano. La decisione di Autovie mi soddisfa solo par- zialmente perché contavo nello stop a Sacile dei camion che superano i 35 anziché i 75 quintali». Come ampiamente previsto dal sindaco e dagli abitanti di Pianzano, i nodi critici della viabilità sono rappresentati dal passag- LETTERA DEI GENITORI Rispettate la scuola dei nostri bambini I llustri Prefetto, Presidenti, Sindaci ci rivolgiamo a voi per sollecitare il vostro interessamento diretto e concreto rispetto a quanto sta accadendo nella nostra comunità in seguito alla recente apertura del tratto Sacile Est-Godega di Sant’Urbano dell’autostrada A28. Come avrete avuto modo di leggere nei giornali di questi giorni o dai sopralluoghi effettuati da taluni di voi, la recente apertura dell’autostrada A28, in assenza delle “bretelle di collegamento” verso la strada statale Pontebbana e la strada provinciale Cadoremare, ha completamente paralizzato il centro abitato di Pianzano compromettendo la sicurezza e la salute dei residenti. Il centro di Pianzano è costretto a subire il transito dei veicoli provenienti/diretti dall’autostrada su di una strada totalmente inadeguata che attraversa il centro abitato, caratterizzata dalla presenza di un passaggio a livello adiacente la stazione ferroviaria (chiuso per oltre 100 volte nel corso della giornata) in coincidenza dell’intersezione con la ferrovia Venezia-Udine (che vede il transito di circa 200 treni al giorno concentrati nelle ore di maggiore congestione della viabilità). Il traffico prodotto dall’apertura dell’autostrada ha generato effetti insostenibili in termini di congestione, vibrazioni, emissioni atmosferiche e sonore, in un’area che si caratteriz- za per la presenza di numerosi servizi pubblici, tra cui l’asilo e la scuola dei nostri figli, attività commerciali e abitazioni con 2 mila 500 residenti. Ciò premesso, esigiamo un vostro intervento urgente e deciso in merito alle seguenti problematiche: - la scuola dell’infanzia e la scuola primaria sono situate sulla strada provinciale a circa 100 metri dalla stazione e dal passaggio a livello ferroviario e conseguentemente durante tutta la giornata e in particolare in occasione della chiusura del passaggio a livello si formano lunghissime code di autoveicoli (in particolare dei mezzi pesanti); la lunga sosta a motore acceso provoca l’emissione continua di sostanze inquinanti di cui è risaputa la pericolosità per la salute, in particolare per quella dei bambini; - il continuo flusso dei veicoli verificatosi in questi giorni ha comportato, soprattutto nelle ore di entrata e uscita dalle scuole, la gio a livello, «specie tra le 10 e le 10.30 e le 17 e le 18.30», e il semaforo delle Quattro strade. In questi due punti si creano, specie nei giorni feriali, lunghissime code. «Non sono ancora in grado di dire quanti mezzi passano all’ora per Pianzano ma da un giorno all’altro avrò in mano le rilevazioni fatte dalla Provincia». Intanto fanno dei passettini avanti i progetti delle quattro circonvallazioni previste per portare il traffico fuori dai centri abitati dei Comuni di Godega, Codognè, Cordignano, Gaiarine e San Fior. Ma i primi cantieri si vedranno solo nel 2007. Federico Citron completa paralisi del traffico con il conseguente aumento della pericolosità e la compromissione della incolumità di bambini e accompagnatori; - la concentrazione delle principali attività commerciali e servizi (banca, posta, centro giovani, consorzio, parrocchia, oratorio, centro anziani, palestra, eccetera) e la presenza di numerosi accessi e parcheggi nel tratto di strada a cavallo della ferrovia in un ambito di circa 200 metri lungo la strada provinciale, sommati al traffico di attraversamento generato dall’autostrada provoca situazioni di caos e paralisi durante tutto l’arco della giornata. Crediamo sia quindi inevitabile che venga trovata una soluzione immediata e risolutiva, nel rispetto delle diverse competenze e ruoli istituzionali dai voi ricoperti, ai gravi problemi sopra descritti. I genitori dei bambini delle scuole di Pianzano Sciopero sabato 7 Per continuare la loro civile protesta, i genitori degli scolari di Pianzano hanno deciso di non mandarli a scuola sabato 7, e di boicottare le elezioni degli organi collegiali. Si riunisce il Consiglio pastorale Q ualche settimana prima dell’apertura del tratto Sacile Ovest-Pianzano della A28 il Consiglio pastorale parrocchiale di Pianzano inviò una lettera a diverse autorità – locali, regionali e nazionali – per chiedere l’applicazione di tutte le misure atte ad evitare che il paese venisse soffocato dal traffico da e per il casello. Il Consiglio fece anche un elenco dettagliato degli interventi a suo avviso necessari. La prossima settimana il Consiglio pastorale tornerà a riunirsi e tra i punti all’ordine del giorno vi sarà anche la verifica della grave situazione viaria e ambientale. Che, peraltro, era stata puntualmente prevista e preannunciata dallo stesso Consiglio. 6 Domenica 8 ottobre 2006 L’AZIENDA DI MANSUÈ HA CHIUSO: 62 LAVORATORI MESSI IN MOBILITÀ Addio Eurocomponenti È finita nel modo peggiore possibile la vicenda Eurocomponenti: l’impresa è stata posta in liquidazione, messi in mobilità i 62 lavoratori che ancora erano suoi dipendenti. Ad entrare in mobilità, a par tire dall’8 agosto scorso, erano stati trenta lavoratori. Adesso seguono tutti gli altri. È l’epilogo di una vicenda iniziata ancora nell’autunno del 2005, quando all’epoca venne chiesta la cassa integrazione per alcuni operai. La crisi che ha colpito l’Eurocomponenti ha fatto scal- Fallite le ipotesi di cessione dell’azienda pore nell’Opitergino-Mottense e nel Friulano, dove l’azienda è molto nota. «Diciamo che l’azienda ha spento i motori – è il commento di Rolando Feltrin, sindacalista della Cgil che ha seguito questo dif ficile percorso –. C’erano delle trattative per la cessione dell’azienda, ma pur troppo non sono andate a buon fine». È un brutto colpo per diverse famiglie. I lavoratori da tempo percepivano che le cose non andavano bene e in molti si sono dati da fare per trovare un altro posto di lavoro. Operazione del resto tutt’altro che facile in questi tempi di incertezza economica, che vedono le aziende sempre più restie a stipulare contratti a tempo indeterminato. «Ero in Eurocomponenti da tanti anni – ci ha detto un ex dipendente – e mi è dispiaciuto molto andarmene. Ma devo CONCORSO LETTERARIO DE L’AZIONE Mauro Corona ospite alla festa di premiazione S e vi dico sabato 7 ottobre ore 16.30 voi cosa rispondete? Ma “concorso letterario”, è ovvio! Sono infatti quelli il giorno e l’ora della festa finale del concorso letterario “C’era una volta lassù... fiabe di montagna” organizzato da L’Azione e dagli altri partner. Il luogo è la barchessa di villa Spada a Refrontolo, messa gentilmente a disposizione dalla parrocchia. E il programma? Esauriti i convenevoli, si verrà presto al dunque: la proclama- U ndici anni dopo il trattato di Dayton, l’insieme di accordi sponsorizzati soprattutto da Bill Clinton che pose fine alla guerra in Bosnia-Erzegovina, la popolazione del piccolo stato balcanico lo scorso primo ottobre è tornata a votare, nelle prime elezioni interamente autogestite. La comunità internazionale (attraverso la Nato, l’Osce, l’Unione europea, l’Onu, eccetera) ha finora esercitato uno stretto “protettorato” sulla Bosnia, organizzando direttamente, tra le altre cose, anche tutte le elezioni. In questa circostanza, invece, gli inviati internazionali si sono limitati a fare da osservatori. Non è facile organizzare elezioni in Bosnia, anche per la straordinaria complessità e contraddittorietà del si- Sabato 7 alle 16.30 a Villa Spada a Refrontolo zione dei vincitori. Uno è già noto, il trichianese Giovanni Sommacal per la categoria ragazzi. Ma gli altri? Quale tra i racconti pubblicati nell’inserto estivo de L’Azione avrà ricevuto il maggior numero di televoti, pardon, di cartoline? Lo scopriremo con la lettura degli attori di teatro Orazero, che con le stema politico e costituzionale. Lo stato bosniaco è diviso infatti in due “entità”: la repubblica srpska e la federazione di BosniaHerzegovina. La prima è la “patria” dei serbi; la seconda è la “patria” di musulmani e croati. Naturalmente nell’una e nell’altra parte vivono cittadini serbi, musulmani e croati, nonché rom, ebrei (ormai pochissimi), albanesi, e persone che non dichiarano alcuna appartenenza etnica. E tuttavia, in base alle leggi vigenti, il popolo può eleggere alla presidenza dello stato solo persone che si dichiarino esplicitamente bosgnacchi – ossia bosniaci musulmani –, croati o serbi, dal momento che la presidenza è tripartita: ciascun co-presidente è chiamato a rappresentare la e L’AZiON Attualità / Economia loro voci educate sapranno ricreare la magia della fiaba, grazie pure al sottofondo musicale di Berty Ballarin. Per i vincitori palcoscenico, applausi e premio: una cesta di prodotti tipici delle nostre zone. I doverosi onori andranno anche a tutti i selezionati per l’inserto estivo: prenderanno la forma di un libro autografato, per i bambini, e di un prodotto di ar tigianato, per gli adulti. Anche per questo vi attendiamo tutti a Refrontolo! E non è finita qui: verrà raccontata per immagini e parole la gita pensare alla mia famiglia, ai figli da crescere, al mutuo da pagare». «L’aspetto positivo – continua Feltrin – è che buona parte dei primi trenta lavoratori messi in mobilità ha già trovato lavoro. Ci sono degli ex soci di Eurocomponenti che hanno avviato un’attività simile e diverse persone vi hanno trovato lavoro. In questo momento il mercato del lavoro, riguardo il settore del legno, è per fortuna ricettivo. Per questo motivo confidiamo che, nel giro di un anno, gli altri sessanta dipendenti che erano rimasti riescano a trovare un’occupazione». È chiaro che quando la crisi investe un’azienda le ripercussioni sulla società sono profonde. Lo stabilimento della Eurocomponenti L’Eurocomponenti era stata fondata a Mansuè ancora nel 1976 dall’imprenditore Silvio Montagner insieme ad un altro socio. Quest’ultimo mesi fa si è distaccato dall’azienda. All’origine delle difficoltà di Eurocomponenti ci sono, secondo Rolando Feltrin, strategie sbagliate aggravate dalla globalizzazione. L’azienda era leader nella produzione di componenti premio della ex quinta elementare di Villapiana di Lentiai, ospite della Forestale in Cansiglio. Si potranno ammirare in mostra le tavole degli allievi della Scuola estiva di illustrazione legata alla I ragazzi della ex quinta di Villapiana di Lentiai durante la loro gita premio in Cansiglio. Per un errore nel Mostra di numero scorso abbiamo pubblicato la foto della gita 2005. Ce ne scusiamo con tutti gli interessati Sarmede che sono state riprodotte contare, raccontare, rac- riverà. E se non gli lasciamo car ta bianca contare! nell’inserto de L’Azione. probabilmente se la Finito qui? Sicuri? Dal palco verrà poi No. Abbiamo voluta- prenderà. Verrà? Masvelato e presentato il tema del concorso lettera- mente lasciato in fondo la gari ascolterà i racconrio 2006/2007: di modo chicca di Refrontolo, il ti dei nostri narratori. che voi appassionati nar- superospite del concor- Magari parlerà de “I ratori appena tornati a ca- so. Mauro Corona. fantasmi di pietra”, il Artista imprevedibile, suo ultimo libro, dedisa dalla festa possiate subito rimetter vi al compu- non possiamo prevedere cato alla sua Erto e alter o al tavolino e rac- quando e se di preciso ar- le vittime del Vajont. SEGNALI DALLE ELEZIONI La Bosnia Erzegovina vuole andare avanti propria parte etnica. Chi continua a dichiarasi “iugoslavo” o semplicemente rifiuta ogni nazionalismo non potrebbe correre per tale carica. Inoltre, chi vota nella Federazione non può votare per un serbo, e chi vive nella repubblica srpska non può votare un connazionale musulmano o croato. Si tratta insomma di un sistema chiaramente discriminatorio, frutto per mobili: ante, piani cucina e piani tavolo, mensole in laminato, addirittura in pet, un prodotto tecnologico e riciclabile. Si allunga così l’elenco delle aziende che nell’Opitergino-Mottense sono state colpite da crisi: la Fillattice di Cessalto, la sezione produttiva della De Longhi di Gorgo al Monticano ed ora l’Eurocomponenti. Annalisa Fregonese dei conflitti interetnici degli anni Novanta, da cui ancora il paese non sembra in grado di liberarsi. Gli accordi di Dayton del 1995 sono alla radice di questa situazione. L’assetto stabilito per gestire temporaneamente una difficile fase postbellica è rimasto in vigore oltre dieci anni e ha ingessato le istituzioni statali in una corazza nazionalista e mafiosa che sembra inacces- sibile ad ogni riforma. Ma le elezioni della scorsa settimana potrebbero aver rappresentato una svolta. Sul piano della partecipazione, sono state un mezzo disastro: solo il 53% ha votato. Segno di sfiducia e disprezzo per la politica, ma anche manifestazione di insofferenza per un sistema costituzionale che inchioda ogni individuo al proprio clan. Gli eletti alla presi- denza poi (Radmanovic, serbo; Silajdzic, bosgnacco; Komsic, croato), pur appartenendo per lo più a formazioni politiche nazionaliste (e non potrebbe essere diverso, visto il sistema di voto), non sono più esponenti dei vecchi partiti radicati nella guerra civile. Del presidente croato si mette anzi in risalto la sua provenienza da un partito multietnico e antinazionalista (e infatti la sua elezione ha suscitato le ire dei partiti nazionalisti croati). Insomma, Dayton comincia a stare stretta anche ai politici bosniaci, che pure sulla divisione etnica hanno prosperato per un decennio. Paolo De Stefani e L’AZiON Attualità Domenica 8 ottobre 2006 Da Zanzotto un invito a credere in un mondo migliore “Giovani, non dovete perdere la speranza” M artedì Andrea Zanzotto, il maggiore poeta italiano vivente, compie 85 anni. Con affetto e riconoscenza il mondo della cultura si è stretto attorno al letterato, omaggiandolo con numerose iniziative celebrative. Innamorato del paesaggio e del territorio nel quale è cresciuto, Zanzotto ha accettato per l’occasione un’inter vista per i lettori de L’Azione, regalando grani di saggezza e anche qualche monito. Come è avvenuta in lei la scoperta della poesia? «La scoperta è avvenuta molto presto. Abitavo nelle vicinanze di una donna, che non era una persona molto istruita ma aveva una cultura di tipo popolare che si era raffinata a Vienna dove era stata cameriera e presso i Collalto. L’idea di poesia, poi, mi è venuta proprio sentendo le cantilene che mia nonna paterna, Algida/Angela, mi ripeteva. Erano tutte scintillanti di parole nuove che non conoscevo. Le parole prendevano una vitalità nuova all’interno delle filastrocche che mia nonna mi ripeteva perché le imparassi. Non mancò mai la presenza del “Corriere dei Piccoli”: è sulle rime del Signor Bonaventura con il suo milione che io apprendevo a memoria. Ancora adesso mi ricordo di qualche vignetta del “Corriere” che, prima ancora che io leggessi, mi veniva letta dalla nonna. Da qui il piacere delle parole che suonano. Ben presto cominciai a capire che c’era una musica interna alla parola stessa che è la base della poesia. Del resto mio padre era pittore, decoratore e professore di disegno, costretto all’estero per l’oppressione fascista. L’apprendimento delle lingue, perciò, era facilitato dal fatto che mio padre era in Francia per periodi abbastanza lunghi e scriveva delle cartoline in francese. La lingua mi interessò sempre più, soprattutto per quel che riguarda le differenze strutturali fra le lingue, così presi a esercitarmi da solo. Feci una specie di training autogeno». La sua, insomma, è stata una formazione diversa, irregolare, onnivora rispetto a quella dei poeti suoi contemporanei. «Non so come fu l’infanzia dei miei colleghi, ma so che parecchi fecero lo stesso viaggio che ho fatto io in condizioni abbastanza simili. Solo sentivo come un fatto mio quella specie di ardore interno, un bisogno di avere la rima. Mia nonna, poi, mi recitava anche delle strofe della “Gerusalemme liberata” che erano una tradizione popolare nel Veneto, erano cantate anche dai barcaioli a Venezia. Quindi mi trovavo già con un bagaglio notevole di nozioni ancor prima di frequentare la scuola. All’asilo, inoltre, avevo ricevuto quella impressione del canto, più articolato, che mi ha spinto ad approfondire la conoscenza della musica». Nella sua vita ha incontrato molti intellettuali di spicco nei diversi ambiti della cultura. Fra i più curiosi incontri ci fu quello con il regista Federico Fellini. Che ricordo ha? «Era un personaggio unico. Bisogna dire che lui, in realtà, era sempre al di là delle sceneggiature già pronte. Pensava oltre. Aveva come collaboratore più importante Tonino Guerra, bravo poeta e suo conterraneo. Era sempre un piacere ascoltare Fellini. Sono stato più volte sul set, cominciando a dargli alcuni aiuti per l’aspetto linguistico, perché per il film “Casanova” voleva che NATO A PIEVE DI SOLIGO, SI È LAUREATO A PADOVA A ndrea Zanzotto è nato il 10 ottobre 1921 a Pieve di Soligo da Giovanni, decoratore e insegnante di disegno diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, e Carmela Bernardi. Nel 1924 iniziò a frequentare l’asilo di Pieve di Soligo improntato al metodo montessoriano. Nel 1931 concluse le elementari come allievo esterno al collegio Balbi-Valier, quindi si iscrisse alle scuole medie di Vittorio Veneto prima di trasferirsi alle magistrali di Treviso. Ottenne il diploma magistrale e, da privatista, quello classico. Dopo aver già preso la via dell’insegnamento, si laureò in letteratura italiana all’Università di Padova nel 1942. Militare ad Ascoli Piceno, per motivi di salute non venne inviato al fronte. In seguito abbracciò la causa della resistenza veneta combattendo nelle file di “Giustizia e libertà”. Emigrato in Svizzera e Francia, rientrò in Italia e riprese l’insegnamento. Nel 1959 ha sposato Marisa Michieli. ci fossero dei tratti in dialetto veneto. Gli ho scritto una cantilena, un dialogo e tanti altri tasselli a seconda delle sue esigenze. La cosa mi veniva molto bene, perché sentivo che anche lui la pensava nella stessa maniera, c’era una concordia sottintesa. Il cinema era un ambiente estraneo alla mia vita, ma quello che Fellini faceva aveva un alto significato artistico. Ricordo che sua moglie Giu- UNA PREMIATA E VARIA PRODUZIONE LETTERARIA P oeta, scrittore, drammaturgo, critico, saggista, giornalista, sceneggiatore, traduttore Zanzotto nel 1950 vinse il premio di poesia San Babila, cui seguirono il premio Del Duca (1959), il Teramo (1964), l’internazionale Etna-Taormina (1977), il Viareggio (1979), il Librex-Montale (1983), il Feltrinelli (1987), il Munster in Germania (1993), il Bagutta (2000). Fra le sue opere: “Dietro il paesaggio” (1951), “Elegia e altri versi” (1954), “Vocativo” (1957), “IX Egloghe” (1962), “La beltà” (1968), “Gli sguardi, i fatti e Senhal” (1969), “A che valse? (Versi 1938-1942)” (1970), “Pasque” e “Poesie (19381972)” (1973), “Fosfeni” (1983), “Idioma” (1986), “Sovrimpressioni” (2001), “Colloqui con Nino” (2005). Nel 1995 l’Università di Trento gli ha attribuito la laurea ad honorem. Ha collaborato alla sceneggiatura dei film “Casanova” e “La città delle donne” di Federico Fellini. lietta Masina aveva fatto parte della giuria del Premio Comisso a Treviso. Così ho girato le nostre zone assieme a Fellini, perché diceva che non poteva conoscermi davvero se non si rendeva conto dei paesaggi e delle qualità del mondo naturale che avevo vissuto. Questa, poi, è una gran verità: io sento molto l’attaccamento alla natura e alla sua bellezza». Sente minacciata la natura dai cambiamenti avvenuti nel Quartier del Piave e in tutto il Nord-Est? Come vede oggi il paesaggio che la circonda? «È molto negativo. Non penso di voler essere pessimista, ma se vedo che nel giro di poco tempo cambiano i connotati al paesaggio mi coglie una specie di disperazione. Si dice: “Così è aumentata la produzione”. Saltano sempre fuori dei buoni motivi, ma nessuno dice che la produzione deve essere prodotta distruggendo l’oggetto di cui ci si fa carico. Bene se si vuole coltivare la terra, ma se si vuole cambiare la faccia di una collina per trasformarla 7 IL RICCO PROGRAMMA DELLE CELEBRAZIONI P ieve di Soligo, Refrontolo, Venezia, Solighetto, Padova, Feltre, Seravella di Cesiomaggiore e Santo Stefano di Cadore unite nel festeggiare il compleanno di Andrea Zanzotto. Venerdì 13 al cinema teatro Careni di Pieve di Soligo alle 10.30 interverranno i docenti universitari Niva Lorenzini, Clelia Martignoni e Maria Elisabetta Romano, alle 15 sarà la volta di Zanzotto, Silvana Tamiozzo Goldmann, Donatella Capaldi, Sandra Bortolazzo e Costanza Lunardi, quindi alle 17.30 Patrizia Valduga leggerà poesie di Zanzotto. Alle 21 all’azienda Astoria di Refrontolo si potrà assistere alla videointervista a Zanzotto con musiche dal vivo con il soprano Susanna Armani e il Quintetto Carraresi. L’omaggio proseguirà sabato 14 alla Fondazione Cini e alla Fondazione Querini Stampalia a Venezia. Mercoledì 18 alla Locanda da Lino a Solighetto alle 17.30 Zanzotto ricorderà Toti Dal Monte con la soprano Armani e il Quintetto Carraresi. Le celebrazioni proseguiranno venerdì 20 a Palazzo del Bo a Padova, sabato 21 alla Sala degli stemmi a Feltre, il 7 novembre alla Fondazione Querini Stampalia a Venezia, il 10 novembre al Museo etnografico della provincia di Belluno a Seravella di Cesiomaggiore e il 29 a Santo Stefano di Cadore. tutta in vigneto la cosa non funziona più. Giorni fa, girando in auto, non ho riconosciuto tanti paesaggi. Si sono spostate addirittura pareti collinari affinché fossero tutte verso il sole. L’utilitarismo più bieco ha guidato queste scelte e io lo sento come un peso gravissimo. Non è che non voglia certe cose, ma dico che per tutto c’è un limite». C’è una via di ritorno da questa situazione di degrado ambientale? «Mi pare che una forza di inerzia maligna abbia spinto in questa direzione, e adesso si stia incontrando con il fenomeno catastrofico della mutazione del clima. Nessuna economia riuscirà a controllare la mutazione del clima, certamente spinta dal selvaggio comportamento umano che riempie di carbonio l’atmosfera. Si vuole che l’economia cresca sempre ma non c’è nulla che cresce sempre, bisognerebbe controllare di più gli andirivieni dell’economia e soprattutto questa sfrenata avidità per mammona. Credo che sia possibile, con l’accordo di tutte le volontà del mondo, fermare questa corsa verso la catastrofe. Però è molto difficile. Le grandi potenze arrivano anche contro voglia a confliggere tra di loro perché tutte hanno imboccato una strada di sviluppo che non è giusta. Ci sono delle componenti che sfuggono alla possibilità di essere messe in ordine, perché ci sono troppi residui delle ostilità che hanno caratterizzato tutto il secolo scorso». Quali i suoi progetti futuri? Non si aspetta un premio importante? «Non è facile fare previsioni, ma non mi pare di meritare tutte queste celebrazioni. Continuo a scrivere versi che mi vengono naturali e che non posso- no non riflettere il paesaggio che si degrada. Sono altre le vie che possono portare ai grandi premi internazionali e per le mie ambizioni ho ricevuto riconoscimenti più che sufficienti». Vede eredi nel Veneto? «In altri tempi c’è stato un periodo in cui Treviso era considerata una piccola Atene, basta andare indietro di 50-60 anni ma ora mi pare che proprio la Marca trevigiana si segnali per la sconsideratezza di certi dirigenti che fanno affermazioni a vanvera». Quale messaggio vuole trasmettere alle generazioni future? È migliorato il mondo negli ultimi 85 anni? «È migliorato per tante ragioni, ad esempio nella legislazione, perché c’è sempre stato qualcuno, tanto di derivazione cristiana che socialista, che ha tentato di dare un messaggio di aiuto ai poveri. Qualcosa si è fatto ma solo fino ad un certo punto. Dopo si è aperta una voracità folle e non so come si potrà superare questo strangolamento. Nessuno avrebbe mai pensato che si arrivasse così rapidamente dai campi di sterminio allo sterminio dei campi, ma c’era già qualcosa di orrendo nei campi di concentramento da includere la futura idea dell’annientamento dei campi. Ora questa volontà negativa dilaga in maniera folle. In tutte le cose bisogna tornare ad una forma di equilibrio, di humanitas, comprendente anche il cristianesimo, che può essere una base per arrestare questa deriva. L’idea di una spes contra spem di derivazione paolina mi sembra l’unica cosa proponibile: sperare anche quando i motivi di speranza sono ridottissimi». Giacinto Bevilacqua e L’AZiON Curiosando L’ARTISTA DI FOSSALTA MAGGIORE È NOTA PER LA SUA SPECIALITÀ:“DÀ VITA” CON IL PENNELLO AI SASSI I sassi di Carmen Rusalen I sassi di Carmen, come per una nota pubblicità: basta la parola e tutti capiscono di chi e di cosa si parla. Carmen Rusalen, vive a Fossalta Maggiore con il marito, la figlia e… i suoi pennelli. La sua casa, il giardino, sono un laboratorio dove i lavori già finiti, quelli abbozzati, i sassi in attesa di trovare veste e colore spuntano da ogni dove. Carmen ha sempre dipinto. «Su tutto, oggetti, vetri, legno, fin da quando ero bambina. Una passione che mi porto dentro e che coltivo da tanti anni. I sassi li studio, li guardo, li lascio lì anche per anni, poi un gioco di luce, un’ispirazione mi danno l’idea di cosa possono diventare, di quale vita hanno dentro e che aspetta solo di essere rivelata; allora prendo colori e pennelli e dipingo», racconta Carmen. Non solo sassi, però. Da anni la pittrice fossaltina cura anche opere di restauro di paramenti sacri, di immagini votive. «Nel più assoluto rispetto dell’origine – sottolinea Carmen – ritocco i colori dove si sono scrostati, ripulisco le statue, le restauro». Sempre disponibile anche a dipingere gli stendardi per i grest parrocchiali, i cartoni per immagini sacre. Con semplicità ed umiltà: quasi nascondendosi. Ma ormai la sua fama è volata fuori dai confini del suo paese, ed ora è la gente che la cerca per chiederle dei lavori. Quelli minuziosi, attenti; quelli che non hanno prezzo perché richiedono anche anni di lavoro, con il pensiero che vi torna giorno e notte. Una passione che Carmen coltiva nella quiete operosa della sua casa, all’ombra del tiglio del giardino. «Esegue la sua opera con colori ad olio – dice di lei lo scrittore Eugenio Bucciol – ma non per que- I consigli del medico Mangiare pere fa bene alla salute L a pera è un frutto di stagione che andrebbe valorizzato di più, elevato ad un rango superiore per le sue numerose proprietà. Molte sono le specie che fruttificano per gran parte dell’anno, ma il raccolto nei nostri paesi avviene soprattutto alla fine dell’estate ed all’inizio dell’autunno. La pera è un armonico complesso di nutrienti. In particolare è un frutto ricco di zuccheri semplici, specialmente il fruttosio, che lo rendono indicato come spuntino in qualsiasi momento della giornata, quando si avverte stanchezza mentale o fisica da calo glicemico. Può essere tranquillamente consumato anche dai diabetici perché il fruttosio viene utilizzato dall’organismo indipendentemente dall’insulina. Le proprietà della pera servono a normalizzare l’equilibrio acido-basico organico grazie alla presenza di sali alcalini. La grande prevalenza del potassio rispetto al sodio rende il consumo di pere raccomanda- bile in tutti i regimi dietetici iposodici prescritti nel trattamento dell’ipertensione e delle cardiopatie edematose. Il contenuto in composti fenolici, dalle riconosciute proprietà antiossidanti, inoltre, concorre a mantenere integre le pareti vascolari e favorire così la circolazione e i suoi scambi di sostanze nutritive. Interessante è la sua azione a livello dell’intestino, con effetto astringente nelle forme colitiche diarroiche e lassativo, invece, nelle situazioni di stipsi. Una sola pera, infatti, assicura l’apporto del 16% delle fibre di cui il corpo necessita ogni giorno per normalizzare l’attività intestinale. Molto digeribile svolge un’azione diuretica e rinfrescante ed è particolarmente indicata nell’alimentazione di anziani e bambini. sto è pittrice. Poiché porta a termine un lavoro d’incisione avviato dalla natura, direi che scolpisce dipingendo». Carmen Rusalen da anni fa parte del gruppo degli “Artisti opitergini”, con loro ha partecipato a molte manifestazioni e mostre. L’ultimo impegno pubblico è stata la parte- cipazione alla fiera mercato allestita a Fossalta Maggiore in occasione della festa di San Marco, dove Carmen ha mostrato al pubblico come si applica la tecnica del dipinto su vari materiali, dalle stoffe al vetro, ma la sua vocazione è dipingere sassi: i sassi di Carmen. Giuseppina Piovesana L’atlante dei sapori a cura della dottoressa Caterina Bisol FRUTTO DI STAGIONE Carmen Rusalen mentre lavora ad una sua opera SPIEDO DI PIEVE DI SOLIGO Pollo, costa e coniglio nello speo P ieve di Soligo domenica 8 ottobre celebra il suo 50° Spiedo gigante. Cinquant’anni con il “buon odore della carne che arrostisce sugli spiedi e che ci dà gioia e certezza di assaggiare bocconi prelibati che sanno d’usanze antiche”: così Fernando e Tina Raris ne “La Marca gastronomica”, sottolineando che “gli arrosti allo spiedo sono di tradizione, nel periodo autunnale primaverile, nella fascia pedemontana dell’alta Marca trevigiana” dove lo spéo si prepara con carni di maiale, vitello, pollo e coniglio, accompagnate con polenta bianca tenera e con del Prosecco delle rive. Una variante storica a Pieve di Soligo, come ci racconta Sergio Dalle Crode, è invece lo spéo di Sergio Dalle Crode pollo, costicine (di maiale) ed ossocollo (insaccato con delle belle venature di grasso che danno poi un bel profumo a tutto il resto). Il segreto, o uno dei segreti, dello spéo di Dalle Crode è l’uso di carni di prima scelta, dopo di che si comincia ad impirare (infilzare) la costicina, un pezzo di pollo e l’ossocollo (di 2-3 centimetri di spessore) e così via finché si riempiono 3-4 ferri, ponen- do fra un pezzo e l’altro una foglia di salvia e un quadratino di lardo. Lo spéo è carne che vuole la fiamma viva, mantenuta in special modo vivace dalla legna di carpino e faggio. «Il segreto dei segreti è però – commenta ancora Sergio Dalle Crode – il tempo di cottura, che non può essere inferiore a 6 ore». La fretta brucia fuori e lascia crudo dentro! A mezza cottura Dalle Crode aggiusta di sale e pepe, lasciandolo ancora girare “a macchina” fino alla fine. Far girare lo spiedo “a macchina” (i tempi sulla fiamma sono così scanditi con regolarità cronometrica) non è però poi cosa così moderna, giacché ricordano ancora Fernando e Tina Raris: “Per alleviare le fatiche dei garzoni di cucina, Leonardo Da Vinci (1452-1519) inventò un girarrosto automatico dotato di un’elica mossa dal calore del fumo”. Dopo 6 canoniche ore su fiamme allegre lo spéo casereccio di Pieve è dunque pronto. Mario Sanson FIGLIE DELLA MADONNA DEL DIVINO AMORE: Dal 1953 a Colfosco prestano servizio presso l’asilo A lla bontà e all’assidua fede mariana di don Umberto Terenzi, affiancato dalla co-fondatrice suor Elena Pieri, si deve la nascita ufficiale, nel 1942, della Congregazione delle Figlie della Madonna del Divino Amore, presso l’omonimo santuario lungo l’Ardeatina, nella campagna romana. Ripercorrendo gli insegnamenti esemplari di carità e di virtù dei fondatori, le Figlie si diffondono ben presto in tutta la Penisola. Mettono radici nella nostra diocesi, nella frazione di Colfosco, nei primi anni Cinquanta. «Correva l’anno 1953, precisamente il 12 settembre, la festa del sacro nome di Maria – racconta suor Marisa Massaro, dal 1998 alla conduzione come madre superiora della famiglia religiosa di Colfosco – quando sei nostre consorelle, accompagnate da don Umberto e guidate da madre Pasqualina De Simone, vennero accolte con entusiasmo dalla comunità locale e da don Guido Frare». Con 54 anni d’impegno e di attività indefessa a favore delle piccole generazioni della scuola dell’infanzia “Santa Cecilia”, della terza età, della sofferenza spirituale e fisica o al servizio pastorale – liturgico della comunità parrocchiale, le sorelle hanno maturato a Colfosco esperienze di evangelizzazione, affrontato scambi multiculturali per un maggiore dialogo interreligioso, superato difficoltà e offerto sacrifici personali, per essere fedeli ai principi radicati della vocazione. «Il marcato senso di appartenenza alla Madonna è la carta d’identità che ci contraddistingue – spiega madre Marisa – oltre al riflesso costante nel nostro operare, anche nelle missioni diffuse in tutto il mondo, dell’intensa spiritualità di don Umberto, in odore di futura beatificazione, e della compassione autentica di suor Elena, a cui riconosciamo i cardini teologici del nostro istituto». L’umanità straordinaria di suor Maria Palma Fanizzi e la delicatezza d’animo di suor Maria Laura Cotugno completano, tra il 2000 e il 2002, l’attuale comunità di Figlie della Madonna del Divino Amore presso la parrocchia colfoscana di San Daniele Profeta, condotta da monsignor Luigi Davanzo, l’unica, ancora in servizio attivo, in ambito diocesano. «Una coincidenza fuori dal comune che ci ha fatto pensare ai disegni della Provvidenza – commenta suor Marisa – è la nostra identica provenienza geografica… Tutte e tre apparteniamo per origini alla terra pugliese, al paese suggestivo di Monteiasi, in provincia di Taranto». Meritano una menzione particolare tra le consorelle pioniere dell’insediamento a Colfosco suor Pasqualina De Simone per la dolce premurosità espressa in tutto il suo apostolato e suor Maria Celestina Pompeo, nata a Colfosco e da più di 50 anni, instancabilmente a fianco dei più bisognosi, nelle missioni colombiane. Elena Pilato e L’AZiON Economia Domenica 8 ottobre 2006 9 L’INCUBO LATTINA ABBIAMO PARLATO CON L’AZIENDA AUSTRIACA CHE HA LANCIATO IL VINO IN LATTINA Rich, Prosecco e idee chiare R curi che qualche produttore non si lamenti della lattina mentre sta pensando a saltare sul carro/business che sta partendo?”. A quanto pare il dubbio è fondato. Anche perché ad ascoltare l’altra campana della guerra della lattina i punti di vista diversi non si fermano qui. Se da un lato solo poco prima della discesa dal cielo di Paris Hilton nella Marca si è aperto il dibattito e ci si è strappate le vesti per la salvezza del vino nostrano, da Rich si racconta che «già tempo fa a Venezia avevamo incontra- «S NARCISO ZANCHETTA, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE TECNICA DELLE DOC acconta un portavoce della Rich Prosecco: «Mentre eravamo a Solighetto con Paris Hilton, i produttori di varie aziende locali ci hanno chiamato per proporre di venderci il loro prosecco». Riferita candidamente e con germanica serietà, l’affermazione cade in realtà come un sasso pesante nel lago delle (apparenti?) proteste contro il prosecco in lattina. Si chiedeva Alessandro Toffoli su L’Azione la scorsa settimana “Siamo così si- pero che l’eccessiva paura del prosecco in lattina serva a rilanciare il vino trevigiano (non solo il prosecco, che mantiene alto il suo appeal sui mercati), magari attraverso una nuova Doc provinciale, come marchio di qualità». Narciso Zan- 2005 alle prime avvisaglie chetta, da presidente della del pericolo lattina, ma ecommissione tecnica del videntemente le norme cocomitato nazionale per i vi- munitarie hanno sopravni Doc (l’organismo mini- valso quelle nazionali, che steriale incaricato all’ap- comunque non ammettoprovazione dei vini a Doc no tale confezionamento in italiani) segue con gran- presenza del nome prodissima attenzione la vi- secco». cenda legata al prosecco in Ma c’è chi fatica ad lattina. immaginare il nostro «Tutti si sono scatenati prosecco dentro una contro chi si è dichiarato lattina. favorevole (Zaia e Gava, n«Il vero svilimento non dr): sono solo punti di vi- è mettere il prosecco in latsta. La lattina tina, ma l’esidanneggia stenza di Igt ULTIMA ORA: l’immagine o si muovono prosecco del fa avvicinare i sindaci Veneto o delal nome del le Tre Veneprosecco fasindaci dei Comuni zie, dalle quasce di consuinteressati alla colti- lità non eccelmatori altri- vazione del Prosecco, riu- se, con cui si imenti irrag- nitisi martedì 3 a Valdob- nonda mezza giungibili? biadene, hanno concor- Europa. FinSenza dimen- dato con la Camera di ché il vino ticare, che se Commercio un’azione co- messo in lattiil prezzo alle mune per riservare alla na proviene volte fa il pro- sola provincia di Treviso da una cantidotto, si veri- l’uso della denominazione na di Soligo, fica che costa Prosecco. la qualità è anche più del garantita. prosecco Igt in bottiglia (1 A tal proposito va anche euro la lattina da 200 ml, notato che peggio ancora quando una bottiglia da del Rich prosecco – che si 0,75 l al supermercato ca- definisce frizzante italiano pita di vederla a meno di – è invece il “Boticelli”, due euro, ndr): perché al- un’altra lattina che da temlora scandalizzarsi? po viene venduta in GerPer queste stranezze in mania e che si chiama questi giorni si sono date “Prosecco frizzante dei coltroppe colpe al Consorzio li trevigiani”, e in quel cadi tutela del Prosecco, so il territorio è ancor più mentre proprio per la que- direttamente coinvolto». stione lattina il Consorzio Quindi è da essere era intervenuto presso gli veramente preoccuorgani ministeriali di conpati? trollo già nel novembre del «La questione si sgon- to politici per discutere l’introduzione del nostro nuovo prodotto». E come si era arrivati a questi incontri? «Inizialmente avevamo soprattutto parlato con Giancarlo Vettorello, direttore del Consorzio di tutela del Prosecco di ConeglianoValdobbiadene». Del resto, il prosecco in lattina (al pari dei suoi promotori) non è nato ieri. «Abbiamo comprato prosecco già dalla vendemmia 2005», confermano dalla Rich. Altrimenti come avrebbero potuto «vendere fino ad ora 4 milioni di lattine di Ri- ch Prosecco»? Dove? «Non solo in Germania, ma anche in Svizzera e Spagna; e molto in Slovenia e in Turchia». Malgrado quest’ultimo sia un paese islamico, e l’Islam proibisca il consumo di alcol. A quanto pare – ma dall’azienda produttrice non si poteva sentire versione diversa – le prospettive per il vino messo in lattina in Austria sono rosee. Ma paradossalmente il frutto delle vigne del QdP non ritornerà nel nostro paese. «All’inizio dell’inverno lance- “Il futuro? Treviso Doc” I remo due nuovi prodotti per l’Italia: Rich Passion e Rich Royal». Le due bevande, diverse dal Prosecco, hanno già avuto buon successo al di là delle Alpi. Alla ditta austriaca abbiamo poi sottoposto le critiche più frequenti rivolte al loro prodotto. Primo: si svilisce il prodotto-prosecco. «Bisogna distinguere tra prosecco e prosecco; il prosecco Rich non c’entra niente con quello Doc». Secondo: si ruba una bandiera al Veneto. «Non si tratta di rubare la Doc, ma solo di usare un prodotto. Nelle proteste si è fatta confusione». Terzo: come ha evidenziato l’associazione Manuela, è stata scelta come testimonial una star che oltre a dubbie qualità morali ha al suo attivo una recen- Circa la riserva del nome (come è avvenuto per il Sagrantino di Montefalco, o il Brachetto piemontese) serve innanzitutto il pieno accordo di tutta la filiera poiché non dobbiamo dimenticare che ciò comporterebbe il sacrificio connesso alla perdita dell’Igt per tutti, dentro e soprattutto fuori provincia». Quali scogli per questi passaggi? «Quando 7-8 anni fa si è cominciato a parlare di questo argomento si producevano 300 mila quintali di uva prosecco a Doc e 100/200 mila ad Igt: oggi, essendo il territorio circoscritto alla collina, la Doc ne produce sempre 300 mila, mentre l’Igt, cavalcando l’onda di notorietà creata dalla Doc, ha raggiunto gli 800/900 mila quintali. Ottenere quindi ora l’auspicato e per certi versi ormai indispensabile decreto legge che tuteli il vitigno prosecco è verosi- fierà da sola: il vino in lat- seconda ipotesi». tina si conserva male. DoDoppio colpo in vista po pochi mesi il dunque: Doc vino, a contatto in tutta la procol metallo e l’evincia e risersposizione ad uva del nome na maggior quanprosecco? tità d’aria rispet«Sì, perché to al collo della pretendere di ribottiglia, può asservare il nome sumere sapori prosecco alla sostrani, come pela collina che va raltro è già avveda Vittorio Venuto anni fa per il neto a Valdoblambrusco». Narciso Zanchetta biadene è imSi parlava di possibile, poiriser vare il nome ché le piantagioni di proprosecco al solo Doc. secco si sono ormai estese «È già avvenuto, anche in tutto il territorio della se di rado, per altri vitigni Marca; ma siccome il 95% in Italia. È comunque un dei vigneti a prosecco si ripassaggio subordinato al scontra proprio nella nofatto che la zona Doc con- stra provincia, facendo ritenente il prosecco si e- ferimento alla recente legstenda a tutta la provincia ge 82/2006 sarà possibile di Treviso». far riconoscere questo viUn Treviso Doc che tigno quale autoctono per cancelli il Prosecco di il nostro territorio e quinConegliano e Valdob- di non utilizzabile altrove. biadene Doc? «No. Le possibilità sono due. O una Doc che si chiami Treviso o Marca trevigiana che comprenda anche il Conegliano-Valdobbiadene (che si potrebbe chiamare “Prosecco storico” o “Prosecco nobile”) , on sono bastati quattro anni oppure una Doc che comper esaurire le vecchie lire prenda sì l’intera provincia che se ne stavano custodite nelle bima lasciando autonoma sia scottiere della credenza o soto ’l pajon. la Doc Conegliano-ValLo si deduce, a sentire certe pubblidobbiadene che quella del cità (che sanno sempre dove andare Montello e dei Colli Asoa parare) o a leggere alcuni cartelli aflani, aggiungendo a loro il fissi sulle vetrine dei negozi dove “si nascente Prosecco della accettano pagamenti in lire”. Treviso Doc. ProbabilSarebbe curioso capire perché chi mente si opterà per questa milmente diventa- “Il vero to più difficile. La Doc Treviso svilimento è comunque necessaria per conè l’Igt durre tutto il prosecco prodotto in triveneto provincia entro un alveo di controllo scadente” che, attraverso le Lire soto ’l pajon N te multa per guida in stato di ebbrezza. Su questo punto, dalla Rich si nicchia: «Sono accuse esageratissime: sulle stelle dello spettacolo circolano informazioni di tutti i tipi. In ogni caso non c’entra con il suo ruolo di testimonial. E le pubblicità con Paris Hilton sono riservate solo al mercato tedesco, in Italia non si vedranno». Zuccherino finale dalle dichiarazioni della Rich Prosecco: «Il nostro obbiettivo è chiarissimo: far conoscere il prosecco in tutto il mondo». Se nel farlo si ar-Rich-iscono, non piangono. Tommaso Bisagno rese contenute, ne garantisca la qualità se non altro per l’obbligatorietà che verrebbe ad instaurarsi circa l’esame organolettico cui il produttore è tenuto a sottoporre ogni partita di vino presso le commissioni della Camera di Commercio. Sotto la tutela di questa nuova Doc entrerebbero però anche gli altri vini prodotti nella nostra provincia quali i Merlot, Cabernet, Raboso, Refosco, Chardonnay, Pinot Grigio per non dimenticare i vari Incroci Manzoni che ebbero in questa provincia, a Conegliano, la loro culla fin dagli anni Trenta ad opera del professor Luigi Manzoni, allora preside della gloriosa Scuola enologica». Alessandro Toffoli aveva soldi in lire abbia lasciato passare il 30 giugno 2002 senza cambiarli o versarli in conto corrente: diffidenza? paura di far scoprire quanti ne aveva? Non possiamo credere che sia solo gente anziana. È una questione culturale. Nell’era di Internet Banking, che permette a chiunque abbia un computer a casa di effettuarci qualsiasi operazione senza andare in banca, c’è anche questo. Mondi che viaggiano a due velocità. e L’AZiON INCONTRI DIOCESANI Cresimandi e cresimati, si parte! R VIA AI LABORATORI VOCAZIONALI Mosè ci insegna ad ascoltare I l breve ma intenso cammino di fede che il Centro diocesano vocazioni propone attraverso i laboratori vocazionali vuole, quest’anno, aiutare la nostra Chiesa a crescere nell’atteggiamento dell’ascolto, soprattutto nella dimensione dell’accompagnamento. Ripercorrendo alcuni tratti della vita di Mosè, ci si propone di smascherare gli ostacoli che rendono difficile l’ascolto e di riconoscere la dinamica e gli strumenti della “lotta spirituale” che ogni cristiano è chiamato ad affrontare per “poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito, perfetto” (Rm 12, 2). Si tratta, prima di tutto, di un cammino personale, poiché solo colui che impara con fatica ad ascoltare il suo Signore e a maturare la docilità al suo volere può farsi compagno di strada di altri fratelli. minare sulla via della salvezza”. Il contenuto della prima serata: “In ascolto di Dio che ci parla oggi”, vuole esercitare i partecipanti a diventare discepoli della Parola, a scoprire e realizzare la volontà di Dio. Quello del secondo incontro, “Mosè e il roveto”, vuole aiutare a chiamare per nome i desideri che ardono nel cuore e a riordinarli secondo il primato di Dio. Nel terzo tema, a partire dalla figura di “Mosè: servo di Dio”, si vorrebbe trovare la radice autentica del servizio cristiano e le modalità di servire che realizzano il piano di Dio. Infine “Mosè: uomo saldo nella fede” ci educa a vivere la lotta che nasce dal Battesimo: la battaglia contro il maligno. Si rifletterà quindi sul tema del come vivere e vincere le tentazioni. La proposta Il percorso è rivolto a tutti coloro che desiderano esercitarsi in un cammino di fede a partire dal confronto con la Parola e l’esperienza viva della Chiesa. Solo chi fa personalmente un cammino di purificazione e di lotta può accogliere nella verità la chiamata a porsi accanto a un fratello e a una sorella per accompagnarli nel cammino della sequela del Signore Gesù. Pertanto la proposta può sicuramente aiutare genitori, animatori, catechisti e ogni credente, poiché per tutti vivere la fede significa “generare nuovi figli alla vita di grazia”. Il metodo Il metodo adottato è decisamente laboratoriale poiché il cammino spirituale è sempre molto concreto (non esiste spiritualità che non passi per la vita). Si tratta di cogliere le provocazioni che vengono Il tema Gli incontri sono costruiti intorno al tema generale: “Come Mosè... in ascolto del Signore per cam- OTTOBRE MISSIONARIO / 2ª SETTIMANA Tutti hanno le scarpe, io non ne ho mai avute Siamo alla seconda settimana dell’Ottobre missionario, tema: “Sacrificio e impegno”. Abbiamo chiesto un contributo a don Carlo Maccari, sacerdote fidei donum in Ciad. N on è facile parlare in astratto di amore quando vivi immerso nella miseria e a circondarti hai gente che esperimenta soprattutto la fame. Oggi, profittando della pioggia, mi sono fermato a chiacchierare con un ragazzo di 18 anni circa che è appena entrato al Foyer Seminaire dove io e don E- gidio viviamo. Mi sono accorto che spesso si allontana dagli altri amici, non lega con loro. Dopo un po’ di reticenza riesco a farmi dire il motivo di questo disagio: «Qui tutti hanno le scarpe – mi ha detto – io non le ho ancora mai provate». Qui al Foyer, i ragazzi che entrano per studiare la loro vocazione sono tra quelli che hanno delle possibilità, hanno qualcuno che si preoccupa di loro, vanno a scuola, qui trovano una casa dove non piove dentro, sono curati, hanno da mangiare tutti i giorni… hanno un letto. In parrocchia incontro ogni giorno decine di ragazzi che non hanno niente di tutto questo: nati per sbaglio continuano a vivere di espedienti. Quando sono malati… spesso muoiono nell’attesa che qualcuno si accorga di loro. Non è possibile parlare di amore in questa realtà: bisogna solo mostrarlo con qualche segno concreto. Già fermarsi e parlare con loro, senza giudicarli con i nostri sicuri criteri morali, è una grande cosa. Ascoltare l’uomo: è la grande iniziativa di Dio nella storia della salvezza. Da Abramo in poi possia- dalla Parola, ma anche dalla stessa esperienza ed esercitarsi attraverso le indicazioni della millenaria vita della Chiesa a “vivere nella comunione con Cristo” e collaborare con la sua grazia perché la storia personale e comunitaria diventi “storia di salvezza”. Ad ogni incontro verrà lasciato ai partecipanti, oltre che una scheda di lavoro, anche materiale per l’approfondimento del tema da meditare a casa. iprendono in questo mese, precisamente domenica 22 ottobre alle 9 in Seminario, gli incontri dei gruppi vocazionali per ragazzi/e dai 14 ai 16 anni, l’età del post-cresima. Sono un’opportunità preziosa per aiutare i cresimati a coltivare e far fiorire il dono ricevuto. In questi giorni sta arrivando un invito personale a coloro che hanno partecipato al campo a Spert, ma gli incontri sono aperti anche ad altri. Gli animatori o catechisti che desiderano ulteriori informazioni sul percorso si mettano in contatto con il Centro diocesano vocazioni. Pubblichiamo di seguito una breve riflessione di Irene, Elisa, Linda e Veronica, quattro dei 23 ragazzi partecipanti al campo estivo per cresimati svoltosi a Spert. “Lavorando sul significato del nome, abbiamo cercato di scoprire la parte più intima e più vera di noi stessi. Abbiamo cercato e scoperto anche il significato dei vari nomi di Gesù. Poi abbiamo approfondito la funzione del crisma: attraverso la vicenda di Davide e Golia abbiamo individuato i “Golia” di oggi e i ciottoli indispensabili per combatterli. A partire poi dal significato della stretta di mano e dall’augurio di pace che il Vescovo ci dà nella cresima, abbiamo cercato di capire cosa significa vocazione; infine gli animatori e le cuoche ci hanno presentato le testimonianze circa la propria vocazione”. Il calendario Questo il programma dei percorsi del primo periodo dell’anno pastorale. - Susegana (oratorio di fronte alla chiesa); lunedì 6, 13, 20 e 27 novembre; - Castello Roganzuolo (canonica); martedì 10 e 17 ottobre, martedì 14 e 21 novembre; - Pieve di Soligo (patronato); giovedì 9, 16, 23 e 30 novembre. Tutti gli incontri si svolgono dalle 20.30 alle 22.15. Le iscrizioni si effettuano nel primo incontro. Nella seconda parte dell’anno sono in programma dei laboratori in altre foranie. mo facilmente ritrovare Dio che ascolta il suo popolo. Lo vede quando è spensierato e in festa perché ha un po’ di benessere e si crede l’onnipotente, e lo castiga per abbassare il suo orgoglio. Ma molto più spesso vede la miseria e la sofferenza e si commuove… fino al punto di condividere questa povertà in tutto fino alla morte. Per la prima volta, due domeniche fa, sono riuscito ad andare a celebrare in un villaggio a 12 km dalla parrocchia: tutti pensavamo fosse un villaggio di soli mussulmani, dunque la nostra presenza non era tanto ricercata. Ma lo scorso anno un ragazzo di 20 anni circa ha cominciato a venire alla messa nel villaggio vicino, dove spesso andiamo a celebrare. Si è presentato come un catecumeno che ha appena iniziato il cam- Il gruppo di cresimati durante il campo estivo Il 9 ottobre incontro per i catechesti dei cresimandi L unedì 9 ottobre, alle 20.30 in Seminario, sono invitati i catechisti dei ragazzi della Cresima che si sono prenotati per gli itinerari di spiritualità promossi dal Centro. Gli itinerari inizieranno il pomeriggio di sabato 21 ottobre in Seminario: tema “Il Signore ti invita: “Prendi il largo!” Cresima - Viaggio vita”. mino per arrivare al battesimo. A un anno di distanza sono arrivate altre quattro donne, e queste erano cristiane: “Perché non venite a celebrare da noi?! – ci hanno detto – altri sono là ad attendervi”. Dopo un primo tentativo andato a vuoto perché la strada era impraticabile, finalmente ho celebrato con una cinquantina di persone. Non sono riuscito a celebrare con tanta “devozione” perché avevo qualcosa in testa che non mi lasciava in pace: “Perché questa gente mi ha cercato per celebrare la messa? Sono straccioni, ubriaconi, poligami… che senso ha restare con loro? E… il mistero dell’Eucaristia?”. Alla fine della Messa parlando con quel ragazzo ho scoperto che da due anni lui, unico nel villaggio a saper leggere e scrivere (ha fatto anche qualche anno di scuola supe- Don Carlo Maccari riore!), ha insegnato a leggere e a scrivere quasi gratuitamente ai bambini del villaggio. “Padre, i bambini sono tanti… anche se i genitori mi promettono, ma non mi danno quasi niente, come faccio ad abbandonarli?”. Ho capito. La Messa da due anni la stava “celebrando” lui, catecumeno, povero in canna e… spesso ubriaco. Don Carlo Sarh - Ciad e L’AZiON Chiesa La tradizione Come trasmettere oggi fede e valori C ontinua il nostro percorso di avvicinamento al Convegno ecclesiale di Verona (16-20 ottobre). Questa settimana ci soffermiamo, con l’insegnante mosnighese Lina De Conti, sul quarto ambito del convegno: la tradizione. C ome trasmettere la fede e i valori etici e civili oggi? Nella mia esperienza osser vo che lungo questa via la testimonianza avviene, oserei dire, per osmosi: nella condivisione della vita con le persone che sono al proprio fianco la testimonianza avviene naturalmente. Penso alle “domande” degli alunni, formulate nei mille modi in cui un preadolescente le I vescovi del Triveneto invitano tutti i cristiani delle loro chiese a guardare con molta attenzione e a prepararsi adeguatamente al prossimo Convegno ecclesiale nazionale di Verona. È un evento che deve incidere nella vita delle chiese locali e delle singole parrocchie. In particolare deve stimolare l’impegno di testimoniare la speranza cristiana della quale il mondo odierno sente grande bisogno. Poi i vescovi continuano: «Condizione essenziale per ritrovare limpidità e coraggio nell’impegno della testimonianza e della missione è l’incontro con il Signore Risorto, presente e attivo nella vita della Chiesa, ma capace, con la forza del suo Spirito, di creare segni di novità nella vita delle persone e nella storia degli uomini. L’incontro con Colui che è il Vivente e l’autore della vita è veramente in grado di trasformare l’esistenza dei credenti e di rinnovare il volto delle comunità cristiane. Per questo al centro della vita e dell’azione pastorale delle comunità devono restare i segni e le esperienze che alimentano continuamente il rapporto con il Signore: il religioso ascolto della Parola di Dio, la celebrazione nella fede dei segni sacramentali, l’esperienza della preghiera sa porre: dal perché mi assento per un ritiro e quindi cos’è in realtà un ritiro, alla richiesta di conoscere il mio giudizio su alcuni fatti, alla condivisione delle loro problematiche e dei loro dubbi esistenziali, morali, civili e religiosi, particolarmente pressanti nell’animo dei ragazzi che si aprono alla vita. Ormai sanno che nessuna delle loro domande sarà censurata e nessuna delle mie risposte sarà formale. Quello che cerco di evitare (perché lo ritengo un atteggiamento molto scorretto) è il pormi come qualcuno che ha qualcosa da insegnare agli altri. Cerco di pormi per ciò che sono: una persona credente, che vive insieme agli altri la propria fede, non solo nell’ambiente ecclesiale, ma anche in ambienti che non sempre condividono la fede. Nella scuola entro da cristiana, senza minimamente celare la mia identità, senza infingimenti, senza evitare di dire il mio pensiero perché è cristiano: io accetto chi la pensa diversamente da me, non perché io sia buona, ma perché è un suo diritto: allo stesso modo gli altri sono tenuti ad accettare la mia identità. Calandomi nel discorso di fede, quella fede che fonda profondamente il mio essere e riprendendo la domanda: come trasmettere la fede oggi? In famiglia, con gli amici, al lavoro con colleghi o alunni, nelle realtà più o meno scristianizzate e contraddittorie, in cui il contatto è quotidiano e costante, si dà ciò che si è. Direi allora che si trasmette la fede innanzitutto vivendola profondamente come esperienza salvifica per se stessi, inebriandosi della Benedizione del Padre in Gesù, immergendosi nella bellezza di un Dio che è Amore. Ecco io dico: sentirei di aver testimoniato Gesù se le persone che lavorano al mio fianco mi potessero percepire come una benedizione, come uno iota, un minuscolo Segno della Buona Novella che il Buon Dio in Gesù è venuto ad annunciare. A volte quando parlo con le persone a me più vicine dico, quando mi chiedono qualcosa circa il mio essere cristiana: “Paradossalmente devo dire che non lo so nemmeno io se Domenica 8 ottobre 2006 sono cristiana, ci sarà un giudizio finale e solo in quel giorno mi sarà rivelato da Gesù chi sono, se sono davvero cristiana, cioè se il mio Maestro mi reputa conforme a Lui. L’unica cosa che so è che Gesù è il Cristo, e Lui io seguo, come sono capace e per quel che sono, ma senza infingimenti”. Gesù d’altronde ci ha già detto che quel giorno ci saranno grandi sorprese: che non chi ha profetato, non chi ha cacciato i demoni, non chi ha guarito malattie e operato miracoli (pur importantissimi e sempre operati da Gesù e dai suoi), ma chi si è immerso nella propria umanità (con le sue contraddizioni, fragilità e risorse) da cui naturalmente scaturisce l’amore al prossimo, da ricevere e donare come ineludibile necessità di vita, ecco solo costoro gli sono conformi. Questa è la via che ho scelto di percorrere, la via della piena attuazione della propria umanità, quella via che Gesù, Via Verità e Vita è venuto a rivelare a tutti noi, evitando spiritualismi disincarnati, lontanissimi dalla sconcertante concretezza di quell’unico Dio incarnato che la storia conosca. Lina De Conti L’INVITO DEI VESCOVI DEL TRIVENETO PER VERONA Partecipazione appassionata perseverante, la maturazione di relazioni fraterne e solidali, l’esercizio della gratuità dell’amore verso ogni uomo e soprattutto verso i più poveri, di qualsiasi nazionalità, con i quali Cristo si è fatto solidale. Queste realtà plasmano lentamente l’esistenza del credente e la figura della comunità cristiana ad immagine del loro Signore perché esse siano segno trasparente della sua presenza per l’umanità di oggi. Per essere luce e sale del mondo A contatto con Cristo “luce del mondo”, i cristiani sono in grado di riscoprire la loro natura e il loro compito di essere, a loro volta, luce e sale della terra, città posta sul monte alla quale gli uomini possono guardare con speranza (Cf. Mt 5, 13-16). Non hanno senso un’esperienza cristiana vissuta come fatto privato e comunità cristiane ripiegate su se stesse in atteggiamenti difensivi o consolatori: sarebbero sale non più in grado di dar sapore alla vita degli uomini e quindi inutili. Occorrerà pertanto che le comunità cristiane formino cristiani che ritrovino il coraggio dell’incontro e del confronto, che siano in grado di accompagnare le complesse vicende umane del nostro tempo con la luce del Vangelo attualizzato e vissuto in forme incisive e significative. Uno dei compiti fondamentali del Convegno ecclesiale sarà quello di ridisegnare la figura di credenti che nell’esistenza quotidiana e nel tessuto sociale sappiano manifestare il “di più” di libertà e di vita che una fede vissuta può offrire alle persone e alla comunità degli uomini. Si tratterà di configurare, per il nostro tempo, il volto dell’uomo delle beatitudini evangeliche che, nell’accoglienza del Regno, scopre una vita autenticamente felice, e perciò è in grado di aprire prospettive di speranza per i bisogni e le attese ma anche per le contraddizioni e le fragilità che segnano il nostro attuale contesto sociale e culturale. Suscitare, perciò, forme di una santità feriale, dove la fede si saldi al vissuto e agli impegni quotidiani, è la condizione fondamen- tale perché le nostre comunità possano essere luce e sorgente di speranza per gli uomini d’oggi. Testimoni della speranza che è in noi Occorre però che i credenti e le comunità cristiane prendano coscienza che sono chiamati a testimoniare la loro speranza dentro un mondo complesso, segnato da profonde trasformazioni culturali. Saper rispondere, con dolcezza, rispetto e buona coscienza, a chiunque chiede ragione della speranza che è in loro (Cf. 1Pt 3, 15s.) è divenuto un compito più impegnativo che in altri tempi. Il pluralismo culturale e religioso, il diverso approccio ai problemi dell’etica, la sfida della scienza e dell’economia, l’indebolimento della verità e del senso dell’esistenza, l’importanza e la fragilità dei legami affettivi sono tra i segnali più evidenti di un mondo che cambia. I cristiani, chiamati a vivere e a testimoniare la speranza dentro questo contesto differenziato e problematico, devono essere culturalmente attrezzati, edu- cati al dialogo autentico, formati al discernimento su ciò che è vero e giusto. Il Convegno ecclesiale sarà la palestra nella quale cominciare ad esercitarsi in questi atteggiamenti. Esso ha scelto per l’esercizio del discernimento comunitario alcuni ambiti significativi per la vita personale, familiare e sociale, sui quali sembrano farsi maggiormente sentire le trasformazioni culturali in atto: la vita affettiva, il lavoro e la festa, la fragilità dell’esistenza umana, la trasmissione della cultura e dei valori, la cittadinanza come senso di appartenenza civile e sociale. Dal discernimento su queste realtà potranno scaturire indicazioni sia sulle modalità che sugli orientamenti con cui questo lavoro impegnativo potrà continuare, in diverse forme, nelle nostre Chiese locali. Fin da ora però si profila per le comunità cristiane il compito di coniugare il senso della testimonianza e della missionarietà con uno sforzo culturale che educhi i cristiani alla lettura delle realtà in mutamento e li metta in grado 11 DIOCESI Con quattro pullman alla messa del Papa I l Santo Padre sarà presente al Convegno ecclesiale di Verona giovedì 19 ottobre e celebrerà l’eucaristia allo stadio Bentegodi il pomeriggio alle 16. La nostra diocesi sta organizzando quattro autobus. L’accesso allo stadio è consentito solamente a coloro che sono muniti di pass, perciò si sconsiglia di andare a Verona per proprio conto. I 4 autobus sono così distribuiti: 1. Per il Quartier del Piave, la Vallata, Vittorio Veneto, Zumellese. Responsabile don Claudio Carniel parroco di Miane. 2. Per Sacile, Pedemontana, Pontebbana. Responsabile monsignor Graziano De Nardo parroco di Sacile. 3. Per Conegliano, La Colonna. Responsabile monsignor Fausto Scapin parroco di Parè di Conegliano. 4. Per Oderzo, Motta, Torre di Mosto. Responsabile don Giuseppe Querin, parroco di Cessalto. di dialogare e confrontarsi apertamente con culture e visioni della vita anche molto diverse, presenti tra noi. Solo in questo confronto, infatti, i credenti potranno rendere pienamente ragione della speranza che è in loro e potranno far crescere la domanda di speranza nascosta nel cuore degli uomini del nostro tempo. Augurio e auspicio Auspichiamo di cuore che il Convegno ecclesiale, ospitato nella nostra regione, costituisca un primo significativo segnale di speranza per gli uomini e le donne del nostro paese e sia di impulso al rinnovamento delle nostre Chiese. La nostra terra ha alle spalle una lunga storia di santità e di trasmissione viva della fede: possano le nostre comunità cristiane riscoprire e formare nuove figure di vita cristiana e di testimonianza che siano contagiose e portatrici di speranza per le nostre popolazioni. Per questo vogliamo invitare tutte le comunità, nell’immediata preparazione al Convegno, ad intensificare la loro invocazione allo Spirito Santo. Lo Spirito della Verità, che ci introduce alla pienezza della Verità che è il Cristo risorto, ci annunci anche le cose future, rendendoci testimoni credibili di Cristo speranza nostra e del mondo». I vescovi del Triveneto 12 NEL LIBRO “LA NOSTRA CHIESA” Mons. Poletto si racconta A rriva in questi giorni nelle librerie un libro intervista a monsignor Ovidio Poletto, vescovo di Pordenone e già nostro vicario generale. Il volume, intitolato “La nostra chiesa”, è frutto di un colloquio del vescovo con il direttore del settimanale di Pordenone don Bruno Cescon. Ne pubblichiamo un passaggio particolarmente vivido. Il pesce d’aprile «Ricordo che nel 2000, in concomitanza con un problema che non riuscivo a risolvere nella prima decina di agosto, espressi al vescovo monsignor Magarotto il desiderio che si trovasse un nuovo vicario generale. Mi rispose: longa tibi restat via. Credo che già sapesse qualcosa. Mentre a Pordenone si faceva il “toto vescovi”, nei quotidiani locali uscì una terna di nomi, tra i quali anche il mio. Ma a Vittorio Veneto non giungevano i quotidiani della provincia di Pordenone. I confratelli di Sacile si incaricarono di inviarmi una fotocopia degli articoli. Dato il giorno in cui l’articolo fu pubblicato, il primo d’aprile, considerai le illazioni un autentico “pesce d’aprile”. Non ci pensai più. In agosto andai come il solito in montagna a Nebbiù in Cadore, dove vi è una casa per ferie della diocesi. Mi distesi e riposai con lunghe passeggiate e scalate verso le vette delle Dolomiti». La novità era in agguato «Rientrai dalle ferie. Lunedì 28 agosto, mentre stavo ricevendo gente in Curia come spesso accadeva, mi telefonò il vescovo. Mi doveva parlare con urgenza. “Salga” mi disse. Il vescovo abita nel castello sopra un colle a ridosso della città. Chiesi di poter terminare il lavoro mattutino. Verso mezzogiorno salii tranquillo all’episcopio. Monsignor Magarotto mi accolse senza tante parole. Si sedette e mi fece sedere. Con sem- CONVEGNO UCID A TREVISO SABATO 14 Cristiani in Cina, clandestini in chiesa! I l problema della libertà religiosa è una delle questioni fondamentali sulle quali la comunità cattolica si sta interrogando. Una questione particolarmente importante in un paese sempre più vicino alle nostre imprese come la Cina. In Cina, quindi, il cattolicesimo esiste ed è presente, ma chi sono i cattolici cinesi? Sono veramente liberi di professare il loro credo? E come si rapporta la Chiesa Patriottica con il Vaticano, quali rapporti in realtà e- «I l grande paese asiatico – spiega Mario Vizzotto (nella foto), referente Ucid per l’internazionalizzazione che da oltre 15 anni intrattiene rapporti di lavoro con la Cina – è diventato di grande attualità negli ultimi anni, se ne è parlato e si continua ad elencarne le potenzialità, ma anche i possibili “danni” che un’economia così irrefrenabile possa causare al nostro sistema produttivo. La Cina, però, non è solo questo, esistono al suo interno fortissi- e L’AZiON Chiesa Domenica 8 ottobre 2006 sistono e quale potrà essere il futuro? Ci sarà la possibilità che il Papa possa un giorno scendere da una scaletta d’aereo e mettere piede sul territorio cinese? A queste e altre domande intende rispondere – o comunque avviare una riflessione – l’importante convegno organizzato e promosso dalla sezione trevigiana dell’Ucid, in programma a Treviso sabato 14 ottobre, dalle 9.30 fino alle 12.30, a Casa dei Carraresi. Titolo “La Cina lontana. Cristiani in Cina, clandestini in chiesa”. Ne discuteranno autorevoli relatori ed esperti. Dopo l’introduzione dell’onorevole Dino De Poli, mi squilibri sociali mentre sta crescendo una grande voglia di “spiritualità” che il Governo cerca di tenere sotto controllo; i cattolici cinesi sembrano essere sor vegliati speciali, il Vaticano e Pechino, almeno ufficialmente, non intrattengono rapporti, anzi il Governo cinese ha recentemente voluto rafforzare l’indipendenza della cosiddet- ta Associazione Patriottica Cattolica dalla Santa Sede nominando alcuni vescovi senza chiedere l’opinione di Benedetto XVI. È la prima volta che, nella nostra provincia, un’associazione affronta questo argomento e pertanto l’evento assume, a maggior ragione, un interesse straordinario. Sarà perciò molto importante ascoltare, da chi è quoti- plicità, in silenzio, estrasse la solita cartellina. Esordì: “C’è qui una lettera”. Pensavo ad una lettera anonima. Apre e legge senza batter ciglio e aggiungere una sola parola: “Si comunica a vostra eccellenza che il Santo Padre ha nominato vescovo di Concordia-Pordenone, monsignor Ovidio Poletto, vicario generale della diocesi di Vittorio Veneto. Si attende quanto prima risposta”. Neppure mi consegnò la lettera, né me la diede in mano, visto che era indirizzata a lui. La ripose nella stessa cartellina. Aggiunse: “Vai, non devi dir niente a nessuno. Non stare a pensarci su”». Come reagì? «La mia sorpresa era totale. Non riuscii a balbettare che qualche parola. Accortosene, monsignor Magarotto concluse con un invito: “Beh vieni anche a pranzare”. Fu l’unica volta che durante il pranzo monsignor Magarotto si trasformò in persona loquace come non mai, con il segretario e con le suore. Alla fine mi lasciò ventiquattro ore di tempo per decidere». Che cosa fece lei, a questo punto? «Il giorno dopo ritornai da lui con una lettera, che conservo, scritta a mano. presidente di Fondazione Cassamarca e membro del Consiglio di Presidenza dell’Ucid, interverrà padre Gianni Criveller, missionario del Pime (Pontificio istituto missioni estere) che opera ad Hong Kong, studioso che ha prodotto una vasta bibliografia, in particolare su Cina e Cristianesimo. Sono inoltre previste inter viste e approfondimenti da parte di Adriano Madaro, sinologo, monsignor Lucio Bonomo, direttore della Vita del Popolo, don Giampiero Moret, direttore de L’Azione, e Ulderico Bernardi, sociologo. Concluderà i lavori il vescovo di Treviso, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, cui seguirà il saluto del presidente della sezione trevigiana dell’Ucid, Aldo Tognana. Pregavo il Santo Padre di trovare altri e aggiungevo le mie difficoltà. Il vescovo prese la matita, tagliò la seconda parte della lettera e mi disse: finisci così. Mi consegnò un foglietto con la formula dell’accettazione». E lei accettò le modifiche, che significavano una piena accettazione dell’episcopato. «Esattamente. Certamente la lettera precedente era diversa. Poi il Vescovo continuò: “Mettiti in ginocchio, diciamo una preghiera insieme”. E si inginocchiò egli stesso. Pregammo il Padre Nostro e mi diede la benedizione. Aggiunse, quasi a confortarmi: “Quando il mio vescovo di Padova, monsignor Girolamo Bortignon, mi nominò vicario generale mi disse semplicemente: ‘Ti ho fatto vicario generale; inginocchiati’; e mi benedisse”. Questo ero lo stile. Qui emerge il grande tema dell’obbedienza. L’argomento esplicito di Margarotto è stato: “Non si può disobbedire al Papa. Tu hai promesso obbedienza? Sì. Allora non c’è molto da discutere”. Per un bel po’di giorni entrai in una sorta di tunnel oscuro di pensieri. Volevo ritornare a Roma per dire D omenica 1º ottobre, primo giorno del mese che la Chiesa dedica tradizionalmente al rosario e alle missioni, Benedetto XVI ha ricordato, durante l’Angelus a Castelgandolfo, l’essenza di questa preghiera mariana e ha chiesto che si reciti – in famiglia – per la pace, le missioni e anche a sostegno del suo ministero petrino. «È come se, ogni anno, la Madonna ci invitasse a riscoprire la bellezza di questa preghiera, così semplice e tanto profonda – ha riconosciuto il Santo Padre alludendo alla festa della Vergine del Rosario, il 7 ottobre prossimo –. Il ro- di no. Furono quindici giorni di grande tensione interiore. La notizia della nomina alla fine venne data il 16 settembre del 2000». Nel frattempo monsignor Ovidio Poletto è chiamato ad alcuni adempimenti a Roma. Anzitutto incontra il nunzio apostolico presso lo Stato italiano, oggi cardinale, monsignor Andrea Cordero Lanza di Montezemolo. Interessante l’indirizzo proveniente da Roma. «Il nunzio mi pose dei problemi tutto sommato non pressanti. Era preoccupato di semplificare il nome della diocesi, togliendo Concordia e lasciando soltanto Pordenone. Altra questione che lo interessava era la modifica dei confini della diocesi. Mi invitò a costituire subito una commissione. Insomma mi pose problemi che non erano di natura pastorale». Tutto questo è stato scritto nel suo mandato? «No, no. Sono temi irrilevanti e non certo sentiti in diocesi. Nella nomina di papa Giovanni Paolo II in fondo si sottolineava unicamente l’importanza dei problemi pastorali». Di fatto la Santa Sede consegna la diocesi al vescovo e poi si affida alla sua responsabilità. sario, preghiera contemplativa e cristocentrica, inseparabile dalla meditazione della Sacra Scrittura, è la preghiera del cristiano che avanza nel pellegrinaggio della fede, alla sequela di Gesù, preceduto da Maria». Il Pontefice ha invitato «a recitare il rosario durante questo mese in famiglia» e nelle famiglie spirituali più ampie, «nelle comunità e nelle parrocchie per le intenzioni del Papa, per la missione della Chiesa e per la pace nel mondo». Ha inoltre voluto segnalare il «grande apostolo del rosario», il suo predecessore, «l’amato Giovanni Paolo II». PAPA “In ottobre recitiamo il rosario in famiglia” LE RELIQUIE AL PAPA VIZZOTTO “I cattolici cinesi sono sorvegliati speciali” dianamente “dentro” la questione della religione in Cina, quali scenari ci troveremo di fronte nel prossimo futuro in quel grande paese». La Nostra Famiglia ha espresso al Papa il suo grazie corale per la beatificazione del fondatore Luigi Monza durante l’udienza di mercoledì 27 settembre scorso. Nella foto il momento della consegna al Papa delle reliquie del beato da parte della responsabile generale delle Piccole Apostole della Carità, Giancarla Ronco. e L’AZiON Chiesa MONS. LAMBIASI AI SOCI DELL’AC Da viandanti a pellegrini In oltre trecento sabato 30 settembre all’incontro unitario dell’Azione cattolica di Vittorio Veneto, con monsignor Francesco Lambiasi assistente nazionale dell’Ac. «S e il viandante non si fa pellegrino diventa uno sbandato, perché smarrisce il senso, la direzione del suo andare» ha ricordato il vescovo Francesco Lambiasi, assistente nazionale dell’Ac, agli oltre trecento soci che hanno accolto l’invito a partecipare all’Incontro unitario di sabato scorso in seminario. E pellegrino era il buon samaritano della parabola evangelica che il vescovo ha commentato con intensità. Spiegando il brano che farà da guida all’Ac italiana lungo tutto il nuovo anno associativo, monsignor Lambiasi ha ricordato come i verbi usati nella para- bola siano tutti verbi di coinvolgimento materiale ed emotivo. Il samaritano, infatti, oltre a curare il sofferente, si commuove per l’uomo ferito incappato nei briganti. E questa commozione è così forte da essere viscerale, quasi materna. Lo stesso verbo è usato nei vangeli per descrivere la commozione di Gesù alla vista della vedova di Naim che veglia il figlioletto defunto e rende l’idea dell’intensità del sentimento provato. È questo tipo di coinvolgimento che l’uomo moderno, e l’aderente di Ac in particolare, dovrebbe pro- vare per il suo prossimo sofferente. Un prossimo che, oltre all’aiuto materiale, chiede di dare un senso alla propria esistenza. L’uomo smarrito del terzo millennio ha sete di significato e il cristiano non può tacere di aver incontrato il Risorto. «La tentazione della Chiesa oggi non è più il proselitismo e il trionfalismo, ma il sottile rischio del relativismo, della rinuncia cioè dell’annuncio evangelico – ha sottolineato Lambiasi – perché una Chiesa che non si faccia annuncio del Vangelo di Cristo diventa un’ulteriore a- AFRICA CHIAMA: BILANCIO E FESTA PER “HARAMBEE” tubercolosi. Con i coneglianesi Rinaldo Bonadio, Francesco Beldì, Romina Alessio di Africa Chiama come leader. Il triennio di Harambee è terminato e per Africa Chiama domenica 8 è momento di festa e di R icordate Harambee? “Aiutiamoci”, significa, in una lingua dell’Angola, paese in cui è stato realizzato questo progetto di cooperazione decentrata. Finanziato dai 95 Comuni della provincia di Treviso e finalizzato a lottare contro la AL VIA NELLE FORANIE Corsi per operatori liturgici e animatori del canto A nche quest’anno riprende il cammino di formazione per quanti svolgono il ser vizio pastorale nell’ambito della liturgia: gruppi liturgici, lettori, animatori della liturgia, gruppi corali, direttori di coro, organisti, eccetera. È un percorso che prosegue ormai da diversi anni in diocesi, iniziato e incoraggiato da monsignor Magarotto. Finora si organizzavano due percorsi formativi autonomi: uno per i gruppi corali, a cura dell’Ufficio di musica sacra, e uno per i gruppi e animatori liturgici a cura dell’Ufficio di pastorale liturgica. Mercoledì 27 settembre, nella riunione congiunta delle due Commissioni di musica sacra e pastorale liturgica, si è convenuto sulla necessità di unificare almeno l’am- bito della formazione per entrambi questi settori. Siamo giunti allora a proporre un calendario di incontri, sia per i gruppi corali che per i gruppi e animatori liturgici, che coprisse tutte le foranie: tale calendario è stato discusso e definito, tenendo conto delle esigenze avanzate dai rappresentanti delle singole foranie. In questi giorni sta giungendo ovunque tale programma attraverso i responsabili zonali del settore e i vicari foranei. C’è da ricordare, però, che questo nuovo programma è diverso da quello presente nel calendario del Piano pastorale: quindi fa testo il dèpliant che giungerà fra poco, non il ca- lendario del Piano. Il cammino di quest’anno si svilupperà (in alcuni casi in una forania da sola in altri casi unendo due o più foranie) nel modo seguente: - un primo incontro formativo generale per tutti: gruppi corali, gruppi e animatori liturgici, lettori…; - dall’incontro successivo ci si divide secondo gli ambiti (musicale e pastorale): i gruppi corali e genzia che propone solo valori universali come la pace e la fraternità». Per questo il laico di Ac dovrebbe chiedersi dove sia il novanta per cento dei suoi fratelli che non pratica e non vive la vita comunitaria delle parrocchie. L’Ac infatti vuole rilanciare la centralità della parrocchia senza però rinchiudersi in sacrestia. «Non si fa il pieno al distributore per fare solo qualche giretto attorno alla stazione di servizio!» ha provocatoriamente ricordato il vescovo. La missione del laico è quella di evangelizzare il suo prossimo comunicando la propria fede da persona a persona, incontrando l’altro là dove vive, là dove lavora. Questo richiede che la propria fede sia costantemente nutrita nella contemplazione, sia consolidata nella comunione per divenire vera opera di missione. L’Azione cattolica italiana propone allora ai propri aderenti il nuovo Progetto formativo, strumento per rendere la formazione un cammino di continuità che partendo dai più piccoli, accompagni i giovani e gli adulti nella testimonianza della propria fede nel Risorto. Angelo Buffo bilancio. A partire dalle 10.30 con la messa nella parrocchia di San Pio X e a proseguire, al ristorante Melograno, la presentazione di Harambee e il pranzo degli amici di “Africa Chiama”. gli animatori musicali proseguono per altri cinque incontri successivi per approfondire il repertorio musicale liturgico; i gruppi liturgici e gli animatori liturgici proseguiranno con altri tre incontri per approfondire il tema dell’anno “Il linguaggio simbolico della liturgia (il significato e la cura dello spazio liturgico)”. Il cammino avrà cadenza settimanale, e si terrà in una sede individuata in ogni forania sotto la guida degli insegnanti della Scuola diocesana di musica per la liturgia “V. Fortunato”. Se questa proposta, che non è nuova, troverà sempre maggior rispondenza in tutte le comunità, non c’è dubbio che ne avrà beneficio lo stile delle nostre celebrazioni e migliorerà, di conseguenza, la partecipazione “piena, consapevole e attiva” dei fedeli alla liturgia, tanto raccomandata dalla Riforma liturgica conciliare. L’Uf ficio per la pastorale liturgica e la musica sacra Domenica 8 ottobre 2006 13 MOTTA: Il cardinale Piovanelli ricorda Giorgio La Pira U n momento di alta riflessione su una figura politica sempre attuale. Questo sarà “Giorgio La Pira: testimone del nostro tempo”, il convegno organizzato dal Centro studi Giorgio La Pira e dalla Pastorale sociale e del lavoro che si svolgerà venerdì 6 alle 20.30 al patronato Don Bosco di Motta. I due relatori saranno il cardinale fiorentino Silvano Piovanelli (nella foto) e l’ex sindaco della città del giglio Mario Primicerio: entrambi hanno conosciuto La Pira e hanno condiviso quel periodo di fermenti politici e sociali a Firenze. Ospite d’onore del convegno sarà il vescovo Giuseppe, mentre il direttore de L’Azione don Giampiero Moret farà da moderatore. Sabato 7, alle 17, il cardinale Piovanelli celebrerà la messa nel Duomo di Motta. MARENO: Assemblea autunnale della zona scout di Vittorio N ei giorni 7 e 8 ottobre si terrà a Mareno di Piave l’assemblea autunnale della zona scout di Vittorio Veneto. L’evento, a cui sono chiamati tutti i capi della zona, inizierà con un tratto di strada a partire da Rai di San Polo o da Susegana o da Conegliano a seconda dei gruppi di appartenenza. Momenti centrali saranno la definizione e approvazione del programma di zona, che si ispira al progetto di zona che quest’anno è al suo secondo anno e ha per tema l’“attingere alle fonti” e l’elezione di alcuni membri del comitato, tra cui il nuovo responsabile di zona. L’assemblea apre un anno importante per l’associazione scout, quello che la porterà nel 2007 a festeggiare il suo centesimo compleanno con un momento di incontro previsto a Brownsea, in Inghilterra, nel luogo del primo raduno (Jamboree) voluto da Baden Powell, il fondatore dello scoutismo. (GdB) CISON: Giulio Andreotti per il libro su papa Luciani A ndreotti a Castelbrando per papa Luciani. Si riassume così l’evento organizzato dal Rotary Opitergino-Mottense per giovedì 12 ottobre alle 19: una nuova prestigiosa presentazione per “Lo stupore di Dio - vita di papa Luciani” la biografia del nostro vescovo che fu pontefice scritta dal parroco di Tarzo monsignor Francesco Taffarel assieme a Nicola Scopelliti, giornalista del Gazzettino. Ad aprire la serata sarà Lorenzo Favero, presidente del Rotary, organizzatore. Alle 19.15 è previsto l’intervento di monsignor Massimo Magagnin; alle 19.30 a presentare “Lo stupore di Dio” sarà il senatore Giulio Andreotti. Il saluto finale sarà del direttore del Gazzettino Roberto Papetti. CISM: Padre Gianni Rosa è il nuovo segretario L o scorso 26 settembre, i rappresentanti delle comunità religiose della diocesi hanno eletto il nuovo segretario Cism nella persona di padre Gianni Rosa dei Padri Giuseppini di Oderzo. Sostituisce padre Francesco Polotto, dei Servi di Maria, passato ad altro incarico fuori della nostra diocesi. Compito del nuovo segretario, indicato dallo Statuto Cism, è quello di creare occasioni di comunione tra le famiglie religiose maschili presenti sul territorio e con la diocesi, e di collaborazione con tutte le altre forme di vita consacrata della Chiesa di San Tiziano. Inoltre con gli altri segretari della Chiesa triveneta. USMI: Incontro formativo a Vittorio con don Guariento S abato 7 ottobre, alle 14.30, dalle suore di Maria Bambina in Vittorio Veneto, ci sarà un incontro formativo tenuto da don Mario Guariento, salesiano, sul tema “Mistero pasquale: luogo e spazio della maturazione della vita spirituale”. 14 e L’AZiON Chiesa Domenica 8 ottobre 2006 Agenda OGGI Domenica del Vescovo IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO Domenica 8 ottobre: Celebra Messa e Cresime a Vallonto (ore 9), San Polo di Piave (ore 11) e San Michele di Sacile (ore 19). All’auditorium Toniolo di Conegliano guida l’incontro per il Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15). Lunedì 9: In vescovado incontra i responsabili degli uffici pastorali (ore 9.30). Martedì 10: In vescovado incontra i vicari foranei (ore 9.30). Giovedì 12: In seminario partecipa al ritiro del presbiterio (ore 9). Venerdì 13: A Susegana partecipa all’inaugurazione dei lavori di restauro della chiesa parrocchiale (ore 20). Sabato 14: In seminario presiede l’incontro del Consiglio pastorale diocesano (ore 15). Celebra Messa e Cresime ad Albina (ore 19). Domenica 15: Celebra Messa e Cresime a Carpesica (ore 9). Nel duomo di Oderzo guida l’incontro per il Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15). Presiede il rito d’ingresso del nuovo parroco a San Pio X in Conegliano (ore 18). Altre cresime: Mareno di Piave domenica 8 ottobre ore 10.30. L’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto Domenica 8 ottobre - 27ª del tempo ordinario - anno B Gen 2, 18-24; Sal 127; Eb 2, 9-11; Mc 10, 2-16 Ci benedica il Signore, fonte della vita Terza settimana del Salterio L’ evangelista Marco che scrive per il mondo romano, come l’evangelista Matteo che scrive per il mondo ebraico, affronta il tema dell’unità di coppia e della sua conseguente fedeltà. Nel quadro del progetto di Dio. Fedeli fino a che punto? Uniti fino a che punto? E a chi spetta il giudizio: ad entrambi i coniugi o al solo maschio? L’interrogativo posto dai farisei a Gesù va nella direzione dei diritti del maschio, unicamente: “È lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?”. Gesù non esita a smantellare i falsi diritti del maschio e ne smaschera le apparenti ragioni: “Per la durezza del vostro cuore”. Il divorzio è provocato dunque da un cuore duro, sclerotico per usare il termine originario, incapace di amare. In altri termini, il divorzio è causato da persone che, nelle profondità del loro essere, sono incapaci di matrimonio, o per mancanza di elementi fondamentali o per mancata formazione adeguata. Verrebbe da chiedere: perché vi siete sposati? Per rovinarvi la vita? Ma sappiamo bene che le problematiche in proposito sono assai più complesse. Comunque, Gesù ripropone in termini non equivocabili il Vangelo del matrimonio che esce dalla mente e dalle mani di Dio Creatore: “All’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina… Non sono più due ma una carne sola”. Ecco la buona notizia per l’umanità: Dio guarda con somma benevolenza alla sua opera d’arte che è la coppia aperta alla trasmissione della vita, la famiglia, e le garantisce tutte le risorse necessarie al raggiungimento delle sue potenzialità. La difende da possibili insidie e aggressioni: “L’uomo non separi ciò che Dio ha congiunto” e ne promuove lo sviluppo con grazie del tutto speciali. Con dei doni specializzati al raggiungimento dei fini del matrimonio: unitivo e procreativo. Gesù non fa che riproporre il progetto originario della famiglia, come viene descritto nelle prime Ascoltare R iprendo il mio contributo a “La Sosta” dopo gli avvenimenti dell’estate, in cui ho dovuto affrontare un cambiamento di vita e di lavoro, lasciando la responsabilità di una parrocchia per assumere il servizio di vicario del vescovo e di assistente di Ac. Uno dei primi impegni del nuovo servizio è stato di confrontarmi col Piano pastorale diocesano che ha come tema di fondo l’ascolto. Era stato il Consiglio pastorale diocesano ad avvertire l’opportunità, per la nostra Chiesa, di sostare per ascoltare: ascolto all’interno delle comunità parrocchiali, ascolto nei confronti di ogni persona, ascolto degli avvenimenti della storia; ascolto, soprattutto, di Dio che, nella sua bontà, non ci abbandona e continua a parlarci. Ho pensato di riprendere la mia collaborazione a “La Sosta” sviluppando, a piccole dosi, il tema dell’ascolto. Mi sforzerò di farlo nello stile del rac- conto, col desiderio di comunicare l’esperienza dell’ascolto che avviene in me e attorno a me, nelle persone e nelle comunità che incontro. Per questa volta, desidero esporre solo tre piccole esperienze che titolo così: ascoltare dà gioia, ascoltare fa bene, ascoltare è difficile. Nei giorni in cui mi preparavo a lasciare la parrocchia, molte persone della comunità mi si sono avvicinate per confidarmi pensieri e sentimenti. Ho avuto la possibilità e la grazia di ascoltare i miei parrocchiani. È stata un’esperienza tonificante. Al di là di quanto mi dicevano, il fatto stesso di avvicinarsi per comunicarmi quanto avevano in cuore mi ha dato una grande gioia. È stata, per me, la conferma che è buona la pastorale che ha cura di sviluppare relazioni fraterne, semplici e vere; e che è possibile il sogno di Gesù che si chiama Regno di Dio e che non è utopia il progetto di una Chiesa che si sforza di essere comunio- pagine della Genesi: “la donna carne della carne dell’uomo… l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola!”: una tale unità che nessun evento, tranne la morte, è in grado di intaccare e disintegrare. Di conseguenza il divorzio si rivela come un fatto che contraddice, in radice, la realtà del matrimonio, bene inalterabile, non negoziabile, non barattabile. Gesù semmai accentua ed evidenzia la bontà del matrimonio, appunto che parte del suo Vangelo. Per le famiglie e le comunità cristiane. Siamo davanti al loro Vangelo. Da tenere fisso nella mente e nel cuore. Da rimeditare frequentemente. Da assimilare sempre. Si tratta di una pagina che traccia le linee programmatiche dell’essere famiglia. E ogni comunità cristiana è chiamata e impegnata a favorire con tutti i mezzi e le iniziative, soprattutto con la testimonianza della vicinanza fattiva, la solidarietà a tutte le sue famiglie. Nello stesso tempo, famiglie e comunità sono chiamate ad evangelizzare il dono della famiglia come regalo di Dio per tutti, negli ambiti della ferialità. + Giuseppe Zenti ne e famiglia. Ascoltare dà gioia! Durante l’estate, mi è capitato più volte di celebrare la messa nella casa di riposo di Villa delle Rose a Vittorio Veneto. È stata un’esperienza interiore molto intensa. La prima volta avevo preparato una certa omelia che, strada facendo, ho provveduto a semplificare all’essenziale. La seconda e terza volta l’omelia si è ridotta a un breve pensiero. Mi accorsi che non c’era bisogno di tante parole. Bastava la parola del Signore, pronunciata lentamente, con chiarezza. Il vangelo, da solo, era in grado di parlare e di incontrare in profondità le vite vissute e sofferte degli uditori. Davanti a me corpi debilitati e sofferenti, eppure uomini e donne di fede anelavano all’incontro col Signore della vita. È stato un dono per me vedere e comunicare con questi vissuti di vita cristiana, quasi sacramento della fedeltà di un Dio che cammina con noi. Ascoltare fa bene! Mi è capitato anche, in questi giorni, di ricevere qualche lettera, di dover rispondere al telefono, e di incontrarmi con qualche persona. Mica facile esercitare, in queste varie circostanze, l’ascolto pieno di ogni persona! Mi accorgo di avvertire irritazione di fronte al parlare insistente di qualcuno. Magari apro con curiosità una lettera o scorro velocemente sul video del computer una email: ma, talvolta, è difficile sostare, leggere in profondità, cogliere il vero problema dell’altro, al di là del detto o non detto. Difficile, veramente, farsi vuoto di fronte a chi desidera essere ascoltato e accolto. Ascoltare è difficile! Ascoltare, tuttavia, è atteggiamento essenziale per una comunità cristiana che voglia offrire il vangelo! Don Martino Zagonel La vicinanza dei vescovi ai musulmani che celebrano il Ramadan A gli amici musulmani residenti nel Nord-Est. Desideriamo esprimervi la nostra vicinanza in questi giorni di Ramadan nei quali praticate il digiuno e intensificate la preghiera come testimonianza della vostra fede, anche di fronte alla tendenza a ridurre l’esistenza ai soli aspetti materiali della vita. Nello stesso tempo confermiamo, sull’esempio e l’esortazione del nostro venerato papa Benedetto XVI, l’impegno affinché un dialogo interreligioso franco e rispettoso e una cooperazione costruttiva possano svilupparsi sempre più per la dignità di ogni persona e per la pace nel mondo. Per queste finalità eleviamo la nostra preghiera all’Onnipotente. I vescovi della Conferenza episcopale triveneta FAMIGLIE: A Conegliano percorso formativo guidato dal Vescovo D omenica 8 ottobre all’auditorium Toniolo di Conegliano prima tappa del Percorso formativo familiare, guidato dal vescovo Giuseppe, per le parrocchie cittadine e del Coneglianese. Dalle 15 alle 17.30. Servizio di animazione per i bambini. Non ci sarà la messa a conclusione della giornata. CATECHISTI: Un prete-artista alla veglia diocesana di MdG G iovedì 12 ottobre, alle 20.30 nella chiesa di Madonna delle Grazie (MdG) in Conegliano, si tiene la Veglia di preghiera di inizio anno per i catechisti della diocesi. Presiede il vescovo Giuseppe. Tema: “In ascolto del Dio della vita”. Interviene don Marco Campedelli, della diocesi di Verona, che attraverso varie modalità di comunicazione, tra le quali i burattini, aiuterà a scorgere la presenza di Dio nella vita. SACERDOTI: Ritiro mensile G iovedì 12 ottobre in seminario ritiro mensile dei presbiteri (dalle 9 alle 11.30). Predica monsignor A. Marangon. SACERDOTI: Ultimi giorni per l’iscrizione agli esercizi spirituali S i pregano gentilmente quanti ne avessero l’intenzione, di affrettarsi nell’iscrizione al primo corso di esercizi spirituali che si terrà a Lentiai dal 23 (pranzo) al 27 (pranzo) ottobre. Attualmente gli iscritti sono solo 5. Se il numero rimane questo il corso verrà sospeso. e L’AZiON Nostri «Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere» (Pennac). Libri NEL SUO ESORDIO ROMANZESCO, MENEGON RICORDA LA FIGURA DI DON BATTISTELLA Un prete all’antica U n prete, don Pietro Battistella, di spiccata tempra caratteriale, severo e molto colto, dalla “parlata imperiosa”, che lega per più di quarant’anni la sua missione pastorale al borgo di Collalto: paese intriso di tradizioni antiche e di una tenace cultura rurale. Eccoli i capisaldi narrativi di “Una vita a Collalto”, esordio romanzesco del giornalista Antonio Menegon, che rievoca con fedeltà, in pagine ricche di freschezza, non solo la figura sacerdotale ma anche il fascino arcaico e la quotidianità, fitta e laboriosa, di un borgo a vocazione agricola, dal passato glorioso quale culla residenziale, dal 1100, del casato longobardo dei Collalto. Don Pietro appare, fin dal suo arrivo nella parrocchia di San Giorgio, come un uomo di chiesa all’antica, dallo stile aristocratico, capace di vivere la sua vocazione con una fermezza d’animo e con un cipiglio autoritario di notevole impatto. Dopo il primo apostolato a Ceggia, nel Veneziano, nel settembre del 1952 il Signore ha in serbo per il prete dai modi forbiti una delle sfide più importanti: l’approdo in una comunità che attende con ansia una guida spirituale e tenta, con pesanti sacrifici, di recuperare la normalità, minata dalle lacerazioni delle guerre e della povertà. Devoto al culto della Madonna, dotato di un talento innato, fin dagli anni del Seminario, per la scrittura che lo porta a trascorrere, ore e ore, chino sui fogli giallognoli della sua Olivetti Lexikon 80, il sacerdote non perde occasione per far sentire la sua voce nelle dispute religioso-culturali dell’epoca, ribadendo con fervore il ruolo irrinunciabile dell’etica cristiana in tutti i segmenti della vita civile. La sua figura ossuta e spigolosa, dal volto scarno e pallido, che si nutre esclusivamente di cipolle e di pasti frugali, preparati con amorevolezza dalla madre LA VERA STORIA DELLA SCUOLA MATERNA E DELLA CASA DI RIPOSO DI SANTA LUCIA S e mancava una pubblicazione analitica e documentata sulle origini della scuola materna e della casa di riposo di S. Lucia, ora c’è con il libro “La Casa Soggiorno “Divina Provvidenza” di S. Lucia di Piave Storia di una Comunità e dei suoi Pastori”, curato da Maria Santin Nadal, stampato per i tipi delle Grafiche Bernardi di Pieve di Soligo nel luglio 2006. Nei contenuti del lavoro si presentano le vicende delle due iniziative sociali dal loro sorgere. Il volume si apre anche con una sintesi storica che riprende opportune notizie da studi precedenti, ormai diffusi, qualcuno dovuto anche all’impegno di ricerca di chi scrive. Dei pastori richiamati nel sottitolo ne vengono in definitiva nominati tre. Protagonista delle vicende risulta in primis mons. Vittorio Morando, arciprete per oltre un cinquantennio, che ha avviato nel 1912 la costruzione della prima sede della scuola materna con le benemerite e indimenticabili Suore di Maria Bambina, e nel 1937 della casa di riposo, grazie a offerte e donazioni ad hoc di benefattori insigni del paese. Sono documentati gli interventi notevoli del parroco don Oreste Nespolo, sia in parrocchia che a S. Croce del La- go con la casa “Don Gino Ceccon”, fiancheggiato da Riccardo Camerotto, presidente delle Opere Sociali dal 1977 al 1993, e da molte altre persone, tra cui il direttore Maurilio Canzian. Non sono stati tralasciati i contributi del nuovo arciprete don Italo Moras e altri apporti di volontariato illustrati a ruota libera in una serie di appendici finali. Non manca nemmeno il riferimento al beato Claudio e all’inaugurazione della sua statua in bronzo. In buona sostanza si tratta di un lavoro, reperibile in parrocchia e librerie, che offre un ampio resoconto di aspirazioni e realizzazioni di opere come la scuola Materna e la casa di Riposo, dalla primitiva sede ai nuovi, moderni e funzionali edifici progettati dagli ingegneri Marcuzzo e Nardi, con annessa casa del clero “Papa Luciani”. Nello scorrere le pagine del libro, con la matita in mano (come consiglia sem- Stella, diventa ben presto una presenza decisiva nelle mille storie della gente di Collalto. Che vive sospesa tra l’appartenenza con orgoglio alle radici e alle consuetudini contadine, descritte da Menegon con documentazione sapiente e precisa (l’allevamento dei cavalièr, l’uccisione del porzhèl, i racconti dei filò, la polenta preparata nei dì de festa) e il boom economico delle fabbriche Zoppas e Dal Vera negli anni Sessanta, dopo la riforma agraria. Il fisico mingherlino di don Piero cede inesorabilmente il 4 agosto del 1994. Quell’anima coraggiosa, che si era battuta con zelo per mantenere unite le famiglie di Collalto, portava con sé i volti dei tanti parrocchiani che aveva aiutato, nel corso degli anni, a diventare uomini. Elena Pilato ANTONIO MENEGON, Una vita a Collalto, Casa editrice Cooperativa Servizi Culturali Santa Lucia di Piave; pp. 139; costo 10 euro. pre l’archivista mons. Nilo Faldon), ho trovato l’accenno al piccolo appartamento che mons. Morando aveva fatto preparare per sé e mai usato nella sistemazione della vecchia casa di riposo. A questo proposito ho un ricordo personale e inedito. Un giorno del 1960, con la mia Bianchina (di seconda o terza mano...) ho accompagnato mons. Morando a visitare i bimbi dell’asilo e le ospiti della casa di riposo. Ad un certo punto monsignore mi portò a vedere in che modo aveva sistemato due stanzette con un bagno. «È per me - mi disse - ma quando sarò vecchio». In quell’epoca aveva già 77 anni... Innocente Soligon asterà raccoglierli un libro per insegnarci a guardarli dal vero? Sono le teste ed i mascheroni scolpiti che adornano la facciata di almeno ventitrè palazzi vittoriesi e che ritroviamo nella corposa galleria di immagini di “Testimoni silenziosi”, prima pubblicazione della neonata collana “Quaderni dell’Università” della “Ippolito Pinto” di Vittorio Veneto. Che a questo ignorato museo di scultura all’aria aperta ha dedicato il corso di storia dell’ar te dell’anno accademico 2005/2006. Gli scatti di Luciano Della Giustina ci mostrano grandi e vicine teste che solitamente stanno piccole sopra le nostre teste. Prima delle foto c’è la trattazione della docente dell’Università Antonella Uliana che dapprima ripercorre la storia delle “teste nei muri” da Mi- Rapiti dalle foto della Soligo che fu C i sono libri fotografici che, una volta aperti, non riesci a chiudere finché non sei arrivato all’ultima pagina. È il caso di “Soligo - Il percorso della memoria” realizzato su iniziativa della ditta Stelbi spa per festeggiare i primi 15 anni di attività. Il volume propone scene di vita e scorci del paese dall’inizio del ’900 fino agli anni ’40. Le foto, messe a disposizione da alcuni privati e dalla parrocchia, offrono uno spaccato storico interessante e non solo per chi a Soligo ci è nato. Lo abbiamo verificato di persona dando in mano il volume a persone residenti altrove. Le abbiamo viste soffermarsi su alcune foto originali: la piccola Tina Dolce in carrozzina (1905), il cantiere della chiesa parrocchiale (1925), la festa del frumento (1929), i bambini vestiti da balilla con a fianco bambine truccate da piccole abissine (1930), i piccoli (tutti rasati a zero!) della materna (1930), un gruppo di vendemmiatori con il carro di legno (1934), le tre sorelle suore della famiglia Dorigo (1935), Villa Brandolini prima dell’incendo nazifascista... Naturalmente, per chi è di Soligo, specie per i più anziani, ogni foto è una piccola scintilla che richiama alla memoria episodi di vita, amici, parenti... Molti scatti sono legati alla vita religiosa, segno del peso che la parrocchia aveva nell’esistenza quotidiana dei solighesi nella prima metà del ’900. Mons. Pasin, per 60 anni arciprete di Soligo, compare praticamente dalle prime alle ultime pagine: lo conosciamo nel 1910 giovane curato e lo ritro- don Mansueto Viezzer a cavallo, 1939 viamo in diversi scatti degli anni successivi al fianco sia dei parrocchiani che di illustri prelati. Ma incontriamo anche alcuni preti nativi del paese: don Giovanni Stella, prima chierichetto e poi giovane cappellano; don Mansueto Viezzer in due pose curiose: a cavallo e impegnato in un saggio ginnico; mons. Fausto Moschetta, pluridecorato della prima guerra mondiale. Tina Dolce in carrozzella, 1905 In appendice del libro viene proposto un elenco di termini dialettali della zona solighese. A curarlo la dottoressa Debora Simonetta. Il libro viene venduto a 40 euro. Il ricavato verrà devoluto a sostegno della comunità alloggio per disabili adulti che l’associazione Viezzer sta realizzando a Soligo. Federico Citron Un manuale per il giardino botanico del Cansiglio Le teste di pietra sparse per Vittorio Veneto B PROMOSSO DA STELBI SPA cene alla Serenissima, poi si sof ferma su Vittorio, dove grazie a Maria Teresa Bortoletti, Dina Gilda Bitto, Pier Giorgio Botteon, Lorenza Peruch, Adriana Ciocca e Giovanni De Marchi è stato completato il censimento di teste e palazzi. Poche ma chiare note su ognuno sono offerte da Uliana. Per insegnarci ad apprezzare queste opere d’arte. Ma anche per farci notare come tempo e smog se le stiano mangiando. Tommaso Bisagno UNIVERSITÀ DEGLI ANZIANI “IPPOLITO PINTO” DI VITTORIO VENETO, Testimoni silenziosi, Dario De Bastiani 2006; costo 16 euro. V eneto Agricoltura ha realizzato una “Guida al Giardino Botanico Alpino Giangio Lorenzoni”. Un centinaio di pagine abbondantemente illustrate, frutto di nove autori e dieci fotografi, con tutto quello che c’è da sapere su questo spicchio di Cansiglio che ne sintetizza tutta la biodiversità. Materiale di studio per gli esperti, invito alla visita per i profani. Per avere la guida contattare Veneto Agricoltura: 049 8293760, www.venetoagricoltura.org (TB) DA SABATO ALLA CASTELLA L’Amalteo torna “alla Motta” D opo Pordenone e in contemporanea a San Vito al Tagliamento, tocca a Motta di Livenza ricordare il “suo” Pomponio Amalteo, illustre pittore del Rinascimento. L’esposizione, intitolata “Alla Motta nel Cinquecento. Restauri e testimonianze per il cinquecentenario di Pomponio Amalteo” è visita- Particolare di un’opera di Pomponio Amalteo bile da sabato 7 ottobre al 26 novembre alla CaL’evento è accompastella. La mostra, che gnato da un volume pubverrà inaugurata sabato blicato da Antiga Edizioalle 18, insieme a pochi ni; la mostra e il catalogo altri eventi del 2006 ha sono curati da Sergio ottenuto l’Alto Patronato Momesso, con il coordidel presidente della Re- namento editoriale e orpubblica, quale ricono- ganizzativo di Carlo Sascimento del suo valore la. artistico e scientifico. AlL’esposizione, struttulestita con un criterio di- rata in modo chiaro e acdattico, consente al visi- cessibile, si ar ticola in tatore di acquisire attra- due sezioni: la prima con verso un adeguato appa- le opere realizzate da Arato illustrativo alcune malteo per Motta; la senozioni sulle opere che conda cone alcuni pezzi l’Amalteo ha realizzato impor tanti e poco noti “alla Motta”, come si di- che consentono di rievoceva nel Cinquecento. care il cantiere della baL’allestimento è correda- silica della Madonna dei to da didascalie, fotogra- Miracoli e la figura del fie, ricostruzioni grafiche cardinale Girolamo Ae con i frutti degli ultimi leandro. e meritori restauri. Gianandrea Rorato BIADENE: Libro di Paola Fantin G iovedì 12 ottobre al teatro di Villa Correr Pisani a Biadene di Montebelluna la gior nalista Marina Grasso presenterà l’ultimo libro di Paola Fantin, collaboratrice de L’Azione e direttore responsabile di “Tg0 positivo”, “Il quaderno dei rimedi per la casa”, pubblicato da Kellermann Editore. Allieteranno la serata la soprano Miriam Mel e la pianista Renata Sacchi. L’appuntamento, ad ingresso libero, è per le 21. (GB) CENEDA Le Giornate nazionali sul mandolino e la musica a plettro A Ceneda dal 7 al 15 ottobre ritornano le “Giornate nazionali sul mandolino e la musica a plettro”. Inserita in un più ampio progetto di recupero e di valorizzazione delle tradizioni e della cultura veneta, la settima edizione organizzata dall’associazione “Il plettro” verrà inaugurata sabato alle 17 nella sala del collegio San Giuseppe con un concerto dell’orchestra “La Mandolinistica” di Rijeka, cui seguiranno la lettura di poesie e prose e l’esecuzione di brani musicali con Tiziano Palladino al mandolino e Fabrizio Baranello alla chitarra. Sempre sabato alle 20.30 nell’aula magna del seminario musica dall’Iran con Hossein Mohammadzadeh e Darioush Madani, il liuto rinascimentale di Giulio Chiandetti, le musiche della tradizione ebraica con Avi Avital e il duo Palladino-Baranello. Domenica 8 al collegio San Giuseppe si terrà la manifestazione “Ragazzi con chitarra e mandolino”, con le scuole musicali di Udine, Trieste, Breganze, Ferrara e Vittorio Veneto. A SUSEGANA: Convegno regionale del Fondo per l’ambiente N el Castello di San Salvatore dei conti Collalto a Susegana sabato 7 ottobre si terrà il convegno regionale del Fai - Fondo per l’ambiente italiano. Partendo dalla definizione della Convenzione europea del paesaggio secondo cui “il paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni”, a partire dalle 9.45 interveranno personalità della cultura veneta quali Anco Marzio Mutterle, Francesco Vallerani, Cesare De Michelis, Monica Giachino, Ilaria Crotti, Patrizia Dalla Rosa, Enza Del Tedesco, Ricciarda Ricorda, Simone Tonin e Francesco Carbognin. Sono previste visite guidate al castello e la colazione con contributo libero a favore del Fai. Prenotazioni: segreteria regionale Fai, tel. e fax 041-719707. (GB) GALLERIA PEZZELLA: “Il dominio del rosso”, mostra personale della pittrice Lisa Perini S i inaugura venerdì 13 ottobre alla Galleria Pezzella Arte a Treviso la mostra della trevigiana Lisa Perini “Il dominio del rosso”. L’artista trentatrenne, diplomata all’Istituto d’arte di Vittorio Veneto e all’Accademia di Belle Arti di Venezia, espone uno spaccato della sua produzione artistica, dai dipinti ai collages, dalle sculture alle ceramiche. L’inaugurazione avverrà alle 18 con presentazione di Eugenio Manzato. La mostra rimarrà aperta fino al 12 novembre da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Previo appuntamento telefonico (0422543783 o 335-5730355) è possibile la visita da parte di gruppi e scolaresche. Il Castello di San Salvatore a Susegana teatro di un’originale rievocazione: la vendemmia del 1345. D omenica scorsa, 1 ottobre, vendemmia storica a Susegana dai conti di Collalto. La macchina del tempo ci ha ricondotti ad un giorno d’autunno del 1345. La vendemmia storica, o meglio le “Vigne nel tempo”, nascono dalla collaborazione tra l’azienda agricola Conte Collalto, il Comitato “Antica Fiera” di Santa Lucia di Piave e Slow Food Veneto. «L’evento intende essere l’espressione delle molteplici vocazioni di questo territorio - ha commentato Lodovico Giustiniani, amministratore delegato dell’azienda Conte Collalto - innanzitutto per la produzione di prodotti di qualità, in primis il Prosecco doc di Conegliano e Valdobbiadene, poi per la capacità di valorizzare la nostra storia da parte del Comitato Antica Fiera di Santa Lucia di Piave ed, infine, per la passione nell’aggregare e divulgare, intorno ad un movimento come Slow Food, conoscenza e cultura del gusto». Vendemmia medievale, pigiatura dell’uva con i piedi, festa di fine vendemmia e mercato di quegli anni così lontani sono ciò a cui abbiamo assistito. La bella rievocazione ha avuto luogo in uno degli antichi vigneti a ridosso del Castello di San Salvatore e nel suggestivo borgo del Castello medesimo. È stato un bel giorno di festa così come lo sarebbe stato in passato: gli uomini si divertivano con il sozum (si tirano tre dadi e vince colui che realizza il numero più alto), mentre i più piccoli combattevano tra loro con spade e scudi di legno, imitando le gesta dei cavalieri. Meno violente, invece, le bambine, accontentandosi di bambole di pezza e stracci, o delle animellas (noccioli di frutta). Cer to è che nell’anno 1345 alla vendemmia e tra le vigne partecipavano tutti, in un rito che coinvolgeva anche i più piccini, custoditi all’ombra tra i filari. Per la messa in scena di “Vigne nel tempo”, il Comitato “Antica Fiera” di Santa Lucia ha coinvolto ben 148 figuranti, fra vendemmiatori, pigiatori, mercanti, falconieri, pastori, frati, nobili, armigeri, avventori. «Tutti rigorosamente preparati dagli abiti agli atteggiamenti, grazie ad accurati studi che ci hanno consentito di rendere il più fedele possibile la rievocazione e che ci hanno mostrato come il lavoro era quasi tutto fatto dalle braccia e dai piedi» ha spiegato Aurelio Ceccon, presidente del Comitato. Oggi invece la raccolta è parzialmente meccanizzata e la pigiatura dolce è di nuovo ottenuta per mezzo di sofisticati macchinari. Al tramonto, infine, entro le mura dell’imponente castello, in un borgo incantato, la millenaria festa di fine vendemmia con giocolieri, giullari, musicanti e menestrelli, mentre al mercato fer vevano rumorose, vivaci trattative. Affollato l’erborista, rimedio di mille acciacchi, più sobria l’atmosfera dal ceramista e dal mercante di canapa, ma canti e urla dalla vicina taverna. Festa in cui si sono riempiti boccali di mosto accompagnati dai “bussolà” (dolci prodotti in queste terre dalla notte dei tempi). Si diceva dell’erborista af follato. All’epoca della rievocazione di “Vigne nel tempo” la chirurgia era pressoché fatale, ma funzionava una cer ta medicina che si avvaleva di piante officinali, spezie, sciroppi, polveri pastiglie, orzo, avena, miele, aglio, latte di mandorle e via elencando. Le malattie a cui si tentava di far fronte erano tracomi, malnutrizione, rachitismo, carie, cecità, tubercolosi, lebbra, ascessi, cancrena, scabbia, tumori, eczemi, ulcere e parecchio altro ancora. I testi medici in uso a quel tempo erano in par ticolare “I medicamenti di Lorch” del VII secolo d. C., i cosiddetti “Trattati conventuali” dell’abate Strabo e di santa Ildegarda di Bingen. Senza mai però trascurare quel grande medico che fu Galeno. Mario Sanson Domenica 8 ottobre 2006 DA SABATO IL VIA ALLA XXV EDIZIONE F leno di Pedro Sienna El Húsar de la Muerte (1925); il documentario bellico inglese “The Battle of the Somme” (1916) e “Agonia sui ghiacci” (1920). Curiosità La sezione “Cinema e Italia rediviva Il cinema muto italiano sarà celebrato con sei nuovi restauri, fra i quali “Cabiria” di Giovanni Pastrone, proiettato sia nella versione del 1914 che in quella, sonorizzata, del 1931. Celebrità Eventi musicali Il film di David W. Griffith del 1919, “True Heart Susie”, per cui le Giornate hanno commissionato un’apposita partitura al compositore Giovanni Spinelli; il lungometraggio ci- IL LINGUAGGIO TEATRALE a compagnia teatrale Tremilioni, il Progetto Giovani e il Comune di Conegliano lanciano il progetto “Il linguaggio teatrale”. Tre le iniziative in campo. In settimana è partito il ciclo di lezioni spettacolo di storia del teatro tenute da Pier Mario Vescovo, docente di storia del teatro veneto all’Università di Venezia, sul tema “Tracce ritrovate: Gozzi, Goldini e il teatro veneto”. I prossimi appuntamenti, ad ingresso libero, sono per venerdì 13 e mercoledì 25 ottobre a palazzo Sarcinelli con inizio alle 21. Martedì 10 parte il laboratorio di regia e composizione teatrale tenuto dalla regista Daniela Mattiuzzi (per informazioni e iscrizioni all’Informacittà-Informagiovani telefono 0438-413319, fax 0438-413400). Inizierà l’8 novembre, infine, il laboratorio propedeutico sulle tecniche di commedia dell’arte alla base del teatro contemporaneo e di ricerca. ASOLO Si inaugura sabato 7, alle 17.30 alla galleria Vardanega, la mostra di dipinti e ceramiche d’arte “La terra, il fuoco, l’acqua” di Valeria Brescancin. Orario (fino al 22 ottobre): giovedì e venerdì 15.30-19, sabato e domenica 10-19. VITTORIO VENETO Fino al 15 ottobre a palazzo Piazzoni è aperta la mostra di Bruna Pizzarotti. Orario: mercoledì-domenica 15.30-19, sabato-domenica 10-12.30 e 15.3019. REFRONTOLO Fino al 15 ottobre al Molinetto della Croda è aperta la mostra personale di Vittorio Marchi “Impressioni trevigiane e dintorni”. Orario: sabato 14.30-19, domenica 10-12 e 14.30-19. Altri giorni su prenotazione telefonando allo 0438-978199. CONEGLIANO Fino al 22 ottobre a palazzo Sarcinelli è disneyane, esempio di perfetta fusione tra immagini e musica. Eventi collaterali Nell’ex chiesa di San Gregorio “Film Fair”, la fiera del libro e del collezionismo cinematografico, presso la quale tutte le sere alle 18 sarà possibile incontrare autori ed editori; la Scuola di musica e immagini, che propone lezioni quotidiane di accompagnamento musicale dei film muti; due mostre straordinarie: sul cinema muto torinese e su Charlie Chaplin nella sala degli affreschi di palazzo Flangini Biglia. Orari e biglietti Lon Chaney, Rodolfo Valentino, ricordato attraverso la ricostruzione del suo perduto lungometraggio “The young Rajah”, e, nei cento anni dalla nascita, Louise Brooks. MOSTRE PER EFREM CASAGRANDE il Le Giornate del muto doppio Presentato incantano Sacile S cd “Cantari” esteggiano 25 anni le Giornate del cinema muto, al teatro Zancanaro e al cinema Ruffo di Sacile da sabato 7 al 14 ottobre. Evidenziamo alcune “chicche” del celebrato Festival internazionale, rimandando al sito per la conoscenza del programma completo (www.cinetecadelfriuli.org /gcm). L 17 Rodolfo Valentino in “The young Rajah” magia” offre la rara opportunità di vedere sullo schermo il più grande mago del XX secolo, Harry Houdini. Si potranno, inoltre, ammirare opere dei pionieri americani del cinema d’animazione e anche le Silly Symphonies DESIGN: Premio Oderzo S abato 7, alle 10.30 a palazzo Foscolo, è in programma la premiazione dei vincitori e l’inaugurazione della mostra “Premio Oderzo - Azienda design”. La mostra, patrocinata dallo Iuav di Venezia, l’Associazione italiana per il disegno industriale e le Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, è aperta fino al 7 novembre. Orario: mercoledì-sabato 9-12 e 15.30-18.30, domenica 15.30-18.30. aperta la mostra “Elegantia” di Lino Dinetto. Orario: 10-12 e 15.30-19.30 sabato e domenica, 15.30-19.30 i feriali, chiusa il lunedì. Ingresso: 5 euro intero, 3 ridotti. CONEGLIANO Fino al 22 ottobre a Casa Cima è aperta la mostra “Autoritratto d’artista e il suo mondo” del club culturale Perinciso. Orario: feriali 15.30-19, sabato e festivi 10.30-12.30 e 15.30-19. VITTORIO VENETO Fino al 26 ottobre alla galleria La Torre è aperta la personale di Mirella Brugnerotto. Orario: mercoledì-sabato 16.30-19, domenica su appuntamento (telefono 0438-554704). PIEVE DI SOLIGO Fino al 29 ottobre alla galleria d’arte Oltre è aperta la mostra personale di Lucio Ranucci. Orario: martedì-sabato 10-12 e 16-19.30, domenica 16-19.30. Le proiezioni sacilesi a partire da domenica 8 si articoleranno in otto fasce orarie distribuite fra le 9.30 e la mezzanotte. Il costo dell’ingresso alle proiezioni diurne è di 5 euro, agli eventi serali di 8, agli eventi speciali di apertura e chiusura del festival 15. L’entrata è libera all’evento preinaugurale di venerdì 6 al teatro Verdi di Pordenone. Maria Pia Arpioni i intitola “Cantari” (con evidente riferimento ai narratori-cantori che dal Tre-Quattrocento offrivano alle piazze avventure, fiabe e miti religiosi) l’elegante cofanetto contenente belle e suggestive immagini di via Manin e di piazza Flaminio e due cd presentati lo scorso 28 settembre. Si tratta di un’antologia di canto popolare, nel primo cd, “espressione d’arte – scrive Fabio Girardello, assessore alla Cultura di Vittorio Veneto –, come nessun’altra, che riesce a rendere con immediatezza l’aria di un’epoca e, insieme, lo spirito di una gente”. La raccolta, formata da melodie popolari appartenenti alla tradizione della nostra regione, nell’interpretazione di vari cori maschili, femminili e misti in rappresentanza delle sette province del Veneto, mette in evidenza diversi filoni. Si passa dal tema dell’amore – l’agrodolce amoroso, l’amore romantico e contrastato, l’amore-odio coniugale – a quello del lavoro e dell’emigrazione e a quello, irrinunciabile, della Grande Guerra. La religiosità è presente solo con due brani, ma di tale finezza di scrittura e di interpretazione da giustificare da soli tutto il primo disco. Il secondo, che contiene le esecuzioni dei cori vincitori del Concorso nazionale corale “Trofei Città di Vittorio Veneto” dal 2003 al 2005, offre vari brani, forse troppo eterogenei, ma tutti ben eseguiti che possono dilettare l’ascolto, aiutare i maestri per rinnovare il repertorio e stimolare i cantori per esecuzioni migliori. Tale prodotto artistico è stato presentato con il concerto “Per Efrem”. Sono passati, infatti, 15 anni dalla morte di Efrem Casagrande, l’illustre maestro che ha fatto sì che Vittorio Veneto diventasse un punto di riferimento della coralità italiana. Sua, infatti, è stata l’idea di dar vita al Concorso corale – da lui diretto fino alla morte – che pian piano si è sviluppato fino a coprire con il progetto “Coralità veneta nei secoli” tutto l’arco dell’anno. Nel suo ricordo, quindi, i tre cori vittoriesi coro Col di Lana, Coro Ana e Corale femminile vittoriese si sono esibiti presentando un’antologia di melodie della tradizione veneta. Camillo De Biasi PABLO PICASSO AL BROLO DI MOGLIANO U n autunno targato Pablo Picasso al Centro d’arte Brolo di Mogliano Veneto. Il padre del cubismo pittorico nella mostra moglianese ci sorprende ancora una volta, rivelandoci doti grafiche sorprendenti e sconosciute ai più. Ottanta le opere in visione tra litografie, disegni, manifesti e rari documenti d’archivio, curati e selezionati da Ca- simiro Di Crescenzo, per testimoniare la rigorosa ricerca formale, carica di tradizione classica, del Picasso disegnatore, teso ad una figurazione dai canoni antichi. Un’attività grafica copiosa e incessante, condotta tra gli anni Quaranta e Cinquanta, in cui il maestro di Malaga sa esprimere, con impareggiabile padronanza, tutto il suo fervore politico antifascista, l’impegno libertario e per la pace, il rinnovato amore per la figura femminile e l’appartenenza tematica ai miti e alle figure di una cultura arcaica e primitiva. “Pablo Picasso - Il tempo della pace”, fino al 10 dicembre, al Centro d’arte e di cultura Brolo, Mogliano Veneto; orari: tutti i giorni dalle 10 alle 19; informazioni telefono 041-5905151, fax 0415905154; costo del biglietto 5 euro; sito web www.brolo.org. Elena Pilato e L’AZiON C inema & T eatro HA UN NUOVO SITO WEB IL CONVENTO DI SAN FRANCESCO A VITTORIO VENETO I frati nella rete Teatro PIEVE DI SOLIGO Venerdì 6 alle 21, sabato 7 alle 15, 18.15 e 21.30 e domenica 8 alle 14.30, 17.45 e 21 il cinema teatro Careni proietta il film di Gore Verbinski “Pirati dei Caraibi: la maledizione del forziere fantasma”, interpretato da Johnny Depp, Orlando Bloom e Keira Knightley. Ingresso 5 euro, ridotto 3. MUSICA: Dai “Santi Sailor” alla Sicilia dei “Marta sui tubi” T utte le proposte cameriere in costume e musicali del week- pietanze dell’epoca. end. Allo Zion Rock Club di Conegliano concerto tributo ai Nine Inch Nails Venerdì 6 (musica industrial) con Al Bar Duomo di Vit- The Spiral. Al Bar Roma di Conetorio Veneto alle 21 si esibirà il navigato trio dei gliano Dj set di Dj Sectral Santi Bailor (nella foto), fino alle 24. composto dal quarantenne Claudio Zulian, ex muSabato 7 sicista della band di Tolo Marton, alla voce e orgaAllo Zion Rock Club, no Hammond, il quaranta- concerto dei siciliani Marsettenne Gabriele Collin ta sui tubi, gruppo pop alla chitarra e il cinquan- rock d’autore di recente tenne Roberto Buttignol formazione ma già piuttoalla batteria. sto affermato a livello di A Carpesica alle 21 se- musica indipendente. rata per giovani con la Fantasy Disco Tour, nelAndrea Pizzinat l’ambito della Festa Rustica. Organizza l’associazione San Daniele. Si replica la sera successiva alle 20 con la Festa medievale, serata con to a chi entra nel nuovo sito del Convento di San Francesco. Basta digitare www.frativittorioveneto.it per entrare letteralmente nel chiostro o nella chiesa di San Francesco, o ancora per ammirare le opere del beato Claudio o semplicemente scrivere ai frati, capire che cosa essi fanno per la comunità vittoriese, allargare l’orizzonte al di là dei confini accedendo ai diversi links suggeriti. Con piglio allegro e accattivante viene presentata a 360 gradi la realtà del convento dei frati minori. A dare l’input i 400 anni di presenza dei religiosi a Vittorio Veneto. Al benvenuto affidato ad un fraticello che passeggia nel chiostro fa seguito la presentazione con un’ampia pagina di storia, dalla costruzione della struttura e consacrazione della chiesa avvenuta nel 1607 alle soppressioni prima napoleonica e poi italiana e all’importanza della presenza dei frati in città. Ampio spazio è poi dato alla chiesa e alle sue opere così come agli edifici del convento. Giungendo all’attualità, si presenta poi la fraternità composta di cinque religiosi intenti nei vari servizi interni ed altri rivolti all’esterno. Tra questi la mensa dei poveri, la visita alle famiglie e la comunione e l’unzione degli infermi ai malati; il CULTURA SCELTI PER VOI da GdR FICTION BELLUNO Domenica 8, alle 21 nell’ambito di Oltre le Vette, verranno proiettati al teatro comunale i film “Conflict Tiger” di Sasha Snow,“Norway - Wet and Wild” di Odegard e “Magic Mountain” di Pat Morrow. Ingresso 5 euro, ridotto 4. FILM BELLUNO Sabato 7 alle 21 Marco Paolini, sulle note della “Sonata a Kreutzer”, calca il palco del teatro comunale con testi liberamente ispirati a Tolstoj. Lo spettacolo fa parte della X edizione di Oltre le Vette. Ingresso libero. COLLE UMBERTO Venerdì 6 alle 21 con la proiezione di “Freaks”, film di Todd Browning, debutta in biblioteca la rassegna cinematografica “Cinema deforme”, organizzata da Foodstock Entertainment e Associazione Culturale Radar, con il patrocinio del Comune di Colle Umberto. Ingresso 3 euro, abbonamento 9. NOTTE CONEGLIANO Sabato 7, alle 16 al teatro Toniolo, è di scena la danza in occasione dell’apertura del nuovo anno accademico dell’Università degli adulti e degli anziani. L’ingresso è libero. Cineforum “V ittorio Veneto ama i suoi frati e a nessun patto se ne vuole privare. Li ama quando li vede nella disadorna perfezione del saio; li ama quando non li vede ma sa che ci sono, nella quiete delle celle e nel chiostro”. Sono le parole di Francesco Franceschini a dare il benvenu- SPORT CONEGLIANO Sabato 7 alle 21 debutta all’auditorium Dina Orsi la rassegna di teatro brillante “Scena Ridens”, giunta alla quarta edizione. Ad inaugurare il cartellone c’è “008 donne. Licenza di ucciderlo” di Robert Thomas, proposto dalla compagnia “Bretelle lasche” di Belluno. Si tratta di un thriller-comico con otto donne e un solo uomo sul palcoscenico. Ingresso 8 euro, ridotto 5. BELLUNO Giovedì 12 alle 21 è di scena al teatro comunale lo spettacolo “Liberi in libera. La scalata libera sulle pareti del mondo”, interpretato da Simone Pedeferri, Fabio Palma e il gruppo Ragni di Lecco, nell’ambito di Oltre le Vette. Ingresso 5 euro, ridotto 4. VARIETA’ PORDENONE Venerdì 6 e sabato 7 alle 21 è di scena al Deposito Giordani lo spettacolo “Fabrica” di Ascanio Celestini nell’ambito della rassegna “’900 civile. 5 storie per 5 giovani talenti del teatro italiano”. Ingresso 10 euro, ridotto 5 per studenti fino ai 25 anni e pensionati ultra sessantenni. L’ uomo e il mare è il tema trattato da Alberto Angela in Ulisse (Raitre, sabato, 21.30). Report (Raitre, domenica, 21.30) presenta un’inchiesta di Stefania Rimini sugli “affossatori” ovvero le aziende che ingoiano i finanziamenti pubblici e privati. Riprende la fa- D ue le novità: Assunta Spina, il personaggio creato da Salvatore Di Giacomo, viene riproposto nella versione filmata da Riccardo Dilani con Bianca Guaccero (Raiuno, domenica e lunedì, 21); la prima puntata di La freccia nera, ambientato nel Tiro- TV scia quotidiana Verba volant (Raitre, da martedì a venerdì, 9.05) che si occupa delle parole dell’italiano. In Appuntamento con la storia Cecchi Paone presenta un documentario sulla vita sotto il fascismo con il giornalista Giorgio Vecchiato (Retequattro, venerdì, 23.25). lo del 1450 (Canale 5, giovedì, 21). È già incominciata fuori programma la sesta serie di Distretto di polizia (Canale 5, lunedì e martedì, 21), intanto i Cesaroni passano alla domenica (Canale 5, 21) e La squadra continua a indagare (Raitre, mercoledì, 21). F scito a metà Insomnia dal thriller di King con Al Pacino e Robin Williams (Retequattro, domenica, 21). Sabato per famiglie: La carica dei 101 con Glenn Close nei panni di Crudelia (Raidue, 21) contro Mamma ho riperso l’aereo (Italia 1, 20.30) di Chris Columbus. “F (venerdì, 1.25) e Lunedì mattina del 2002 (venerdì, 3.25). Chi ama i pirati, guardi il classico Il pirata dell’isola verde di Robert Siodmak del 1952 (Raitre, domenica, 2.45). Lunedì va in onda la seconda puntata dello sceneggiato Jekyll di e con Giorgio Albertazzi. A il Trofeo Beghelli (Raitre, sabato, 15.55). La nazionale di calcio si gioca la qualificazione ai Campionati europei contro l’Ucraina (Raiuno, sabato, 20.30) e la Georgia (Raiuno, mercoledì, 20.30), l’Under 21 è impegnata contro la Spagna (Raitre, martedì, 20.25). G Mai dire reality della Gialappa’s (Italia 1, martedì, 23.40); Gene Gnocchi e Afef tornano a premiare il peggio della tivù in La grande notte (Raidue, giovedì, 23.30). Non facciamoci prendere dal panico di Gianni Morandi e compagnia fa tappa ad Arezzo (Raiuno, giovedì, 21). ra i titoli da non perdere ci sono la commedia leggera Shall we dance? di Peter Chelsom con Richard Gere, Susan Sarandon e Jennifer Lopez (Raiuno, martedì, 21) e quella cattiva di Mario Monicelli Parenti serpenti con Paolo Panelli (La 7, lunedì, 21). È riu- uori orario” di Raitre omaggia il regista georgiano Otar Iosseliani con C’era una volta un merlo canterino del 1973 (sabato, 1.35), Un incendio visto da lontano del 1989 (sabato, 3), Briganti del 1996 (sabato, 4.45), Addio terraferma del 1999 Torino si concludono i Campionati mondiali di scherma: sciabola femminile a squadre (Raitre, sabato, 17.45) e fioretto maschile a squadre (Raidue, sabato, 18.55). Ultime battute anche per il ciclismo con la Parigi-Tours (Raitre, domenica, 16.20) e randi ritorni: Paperissima (Canale 5, venerdì, 21) presentata da Gerry Scotti e Michelle Hunziker; l’unico quiz televisivo degno del suo nome, Il migliore, condotto da Mike Bongiorno (Retequattro, martedì, 21); Le iene show (Italia 1, martedì, 21.05), e ministero della riconciliazione e la direzione spirituale; il nuovo progetto di accoglienza dedicato a consacrati che intendono trascorrere un periodo di riflessione e verifica. Infine gli orari, utili per quanti desiderano recarsi dai frati per un colloquio o per le funzioni liturgiche. All’artista e beato Claudio Granzotto è stata dedicata un’intera sezione con la storia della sua vita, le sue opere, l’icona dell’artista Enzo Bozzer. Per chi non sapesse dove si trova il Convento di San Francesco, inoltre, una chiara mappa fa conoscere il percorso e indicazioni accurate portano fino a Vittorio Veneto quanti volessero giungervi, in auto, in aereo, o in treno. Gerda De Nardi PALINSESTO I telespettatori inascoltati sono ostaggio delle reti e della pubblicità È cominciata con le scuse dei direttori dei settimanali di programmi tivù, per ora (lunedì 2 ottobre) è finita con una lettera di Enrico Mentana e Bruno Vespa a Rai e Mediaset perché rispettino gli orari dei programmi. A voi è di certo capitato di scoprire che il programma che volete vedere è stato spostato oppure di trovare mezz’ora di una trasmissione che non vi interessa nella cassetta che avete programmato nel videoregistratore seguendo gli orari previsti. C’è una crisi generale degli ascolti, dovuta al dilagare di reality show e all’offerta delle televisioni a pagamento, ma i contratti pubblicitari prevedono la fetta di telespettatori che dovrebbero vederla. Se non c’è il successo previsto, il programma viene spostato o cancellato, altre volte si allunga la minestra, così nella fascia successiva aumenta la percentuale: l’importante è non perdere troppi incassi. Noi telespettatori siamo ostaggio delle reti, di quello che pensiamo non sembra importare niente a nessuno. dai Nostri Paesi Vittorio Veneto PROFESSIONE RELIGIOSA NEI CLARETIANI PER IL VITTORIESE MICHELE RIONDINO La Parola e il diritto L’ interesse per la vita di frati e suore e l’orgoglioso sbandierare di essere nato il 18 maggio come Wojtyla da chi lo frequentava una quindicina di anni fa (o dai tantissimi che lo conoscevano) venivano probabilmente considerati poco più che vezzi. Il senno di poi ci dice invece che erano semi, per quanto minimi, di una vocazione che gradualmente, senza “vie di Damasco”, senza stravolgere carattere o personalità, è sbocciata. E così sabato 7 ottobre nella chiesa di Santa Lucia al Gonfalone a Roma farà la sua professione religiosa nella congregazione dei Figli del Cuore Immacolato di Maria, in breve i claretiani, il ventottenne vittoriese Michele Riondino. Magari qualcuno si stupirà. O magari ripenserà col sorriso alle feste di Carnevale vittoriesi in cui si vestiva da vescovo e, come dire?, non sembrava poi così tanto mascherato. «Per l’appoggio alla mia scelta – dice Michele – devo ringraziare mia mamma e la mia famiglia. E tre persone in modo particolare: suor Francisca Piovesana, padre Bartolomeo Sorge e padre Manuel Arroba Conde». Suor Francisca è stata la sua (ado- rata) insegnante di lettere al Collegio San Giuseppe a Ceneda. Dopo la maturità, Michele si è trasferito a Milano: per studi di Giurisprudenza nell’ambito dei quali trascorre anche un anno a Londra. A Milano frequenta gli ambienti culturali cattolici, conosce padre Sorge e attraverso lui il cardinale Martini. Con cui poi ha un colloquio privato il 31 luglio 2003, festa di sant’Ignazio di Loyola, a Gerusalemme: Michele partecipava ad uno dei molti pellegrinaggi diocesani con don Giuseppe Querin. «Ho espresso al cardinale il desiderio di capire la mia strada e mi ha risposto: vai a Roma, e Maria non ti abbandonerà». Eccolo dunque nell’Urbe: il 7 ottobre 2003, festa della Madonna del Rosa- rio. (E giusto tre anni dopo…) A rinforzare attitudine e competenza sviluppate durante l’università, Michele frequenta il Master in Scienze del Matrimonio e della Famiglia, ad indirizzo giuridico, presso la Pontificia Università Lateranense, Istituto Giovanni Paolo II. Dove conosce il terzo pilastro della sua vocazione: padre Manuel Arroba Conde, decano della facoltà di diritto canonico. Claretiano. Eccola, finalmente, la congregazione giusta, dopo che «a Milano avevo conosciuto tante realtà, ma nessuna mi sembrava giu- “Per la mia vocazione è stata fondamentale suor Francisca Piovesana” sta per me». Giusta per coniugare la passione per il diritto e l’amore per il Signore. Nella quale, spiega, «perseguire la giustizia evangelica appoggiandosi alle leggi umane. Per una giustizia interpretata con gli occhi del Vangelo». Un esempio? Occuparsi di famiglia con gli strumenti della “mediazione familiare”, un sostegno alle famiglie in difficoltà che non è solo psicologico e che mira a «restituire la responsabilità genitoriale nell’esclusivo interesse dei figli». Il secondo anno a Roma, residente presso l’Istituto Giuridico Claretiano, dove si specializza in diritto canonico, ed il 2005/2006 di noviziato presso la comunità dei Claretiani a Granada in Spagna (con l’esperienza forte del volontariato in carcere) corroborano la convinzione di Michele, sia per l’impegno spirituale che giuridico-sociale. Dopo la professione religiosa continuerà a studiare teologia a Roma: tra tre anni, se tutto procede, l’ordinazione. Nel frattempo pone per sé un alto traguardo: «ridare la parola a chi per troppo tempo non l’ha espressa». Nell’ottica del carisma claretiano di “promozione della giustizia” e “servizio della Parola”. «Appunto, il carisma della Parola... non poteva che essere quello giusto per me!» sorride infine Michele, cosciente di essere noto per la fluviale eloquenza. Anche in questo non è cambiato per nulla. Tommaso Bisagno GIOVANI DI SS PIETRO E PAOLO: Ritorna il musical “L’isola di Nede” D opo il tutto esaurito delle due serate d’esordio di alcuni mesi fa, non può che offrire, e ben volentieri, una replica “L’isola di Nede”, il musical messo in scena dai giovani della parrocchia di Santi Pietro e Paolo in collaborazione con il coro di Carpesica. Due gli spettacoli: sabato 7 alle 21 e domenica 8 alle 16.30, sempre al patronato della Cattedrale. Si consiglia la prenotazione del posto: contattare Lisa Da Re, 3491412165, [email protected]. SS. PIETRO E PAOLO: Raccolta carta pro parrocchia D a sabato 7 via alla raccolta carta al patronato della parrocchia di Santi Pietro e Paolo “La Tenda”. Il container in cui gettare la carta resterà nel cortile per due settimane. Il ricavato della raccolta serve a sostenere le attività parrocchiali. CENTRO ITALIANO FEMMINILE: Marisa Bozzo nuovo presidente D opo aver brillantemente retto la carica di presidente del Centro italiano femminile di Vittorio Veneto per nove anni consecutivi, Luigina Antonello Giovannini (non rieleggibile per statuto), ha passato il testimone a Marisa Bozzo, che è dunque la nuova presidente. Giovannini resta con l’incarico di vicepresidente. Sono state elette consigliere Piera Colledan, Dina Dal Cin e Ginetta Dartora, che ricopre anche il ruolo di tesoriera. Segretaria rimane Gabriella Melandri. SERRAVALLE: Concerto d’organo di Roberto Sonetto S econdo appuntamento della rassegna internazionale di musica per organo di Serravalle: domenica 8 alle 16 Roberto Sonetto, docente al conservatorio di Bolzano, proporrà un programma intitolato “Francia, Italia, Germania: tre grandi scuole a confronto”. SANTA GIUSTINA: Festa in parrocchia T VENERDÌ 6 Alle 18.30, alla biblioteca civica, “Il vangelo di Giuda” conferenza di Massimo Gusso. A cura del Circolo vittoriese di ricerche storiche. Alle 20.45, alla biblioteca civica “Pace, decrescite, diritti. Quali progetti per la sinistra europea”. Relatore: Paolo Cacciari, deputato di Rifondazione Comunista. Alle 21.30 al bar Duomo per il ciclo “Venerdì con tutta un’altra musica” concerto dei Santi Bailor (nella foto)con repertorio di rock blues. SABATO 7 Giornate del mandolino: vedi articolo in Omnibus. Al Marco Polo Sporting Center “Raduno internazionale d’autunno del cane Leonberger”. Si inaugura alle 17 la Stanza Creativa dello Sportello Donna, in cui le donne possano esporre le loro creazioni o incontrarsi. Gli incontri si svolgeranno il secondo e il quarto giovedì del mese dalle 15 alle 18. Per il ciclo “Gli incontri della stanza gialla”, alle 18 alla libreria Fenice incontro con Cristiano Cavina che presenterà il suo libro “Nel paese di Tolintesac”. Apre oggi alla galleria La Torre in via Virgilio la personale di Mirella Brugnerotto. Aperta fino al 26 ottobre, da mercoledì a sabato dalle 16.30 alle 19, domenica su appuntamento chiamando 0438-554704. Si inaugura alle 18 alla Galleria 137 in via Manin 137 la mostra “Divina creatura - l’immagine femminile nell’arte dall’Ottocento ad oggi” organizzata da Saviano Bellè. Parte del ricavato sarà empo di festa a Santa Giustina. Il programma, organizzato dal Comitato festeggiamenti legato alla parrocchia, prevede per venerdì sera la gara di briscola, sabato 7 alle 15 il pomeriggio di giochi per ragazzi, alle 20.30 serata danzante con Frenesy. Il giorno più importante è domenica 8: alle 11 il “Giro dei 5 laghi” di ciclismo, alle 17 la messa solenne con processione, alle 20.30 Gigi Rock. Sempre aperto lo stand enogastronomico. CARPESICA: Festa Rustica devoluto all’onlus Abc Burlo. DOMENICA 8 Dalle 9 alle 20 in piazza della Cattedrale mostra dell’artigianato. Organizza Insieme per Ceneda. In centro concerti e spettacoli per Victor d’Autunno. LUNEDÌ 9 Alle 15, al collegio Dante nell’ambito delle attività rivolte agli anziani del Progetto Sicurezza, l’assessore Giuseppe Maso parlerà de “Conoscere i servizi comunali a favore degli anziani per vivere più tranquilli in un terri- torio più sicuro perché conosciuto”. Alle 20.30, in seminario, incontro di catechisti e parroci che sono interessati ad aderire all’itinerario per cresimandi. MERCOLEDÌ 11 A palazzo Piazzoni si può visitare la mostra di Bruna Pizzarotti. Aperta da mercoledì a domenica dalle 16.30 alle 19, sabato e domenica anche dalle 10 alle 12.30. Farmacia di turno: Palatini, via Cavour, telefono 0438-53274. I l Medioevo arriva anche a Carpesica. Sarà infatti “serata medievale”, in collaborazione con l’associazione Undicigradi, quella di sabato 7 dalle 20 sotto il tendone della Festa Rustica, che prende il via venerdì 6 per proseguire fino a domenica 15. Domenica 8 alle 12.30 “poenta e mus” per tutti; dalle 21 esibizione della scuola di ballo Frenesy. CENEDA: “Educarsi ad educare” con mons. Padovese P rende il via venerdì 6 il ciclo di incontri di formazione per genitori educatori e animatori “Educarsi ad educare” organizzato dall’associazione Il Sentiero con Agesc, Volontarinsieme e Azione cattolica diocesana. Alle 20.45 al collegio San Giuseppe parlerà monsignor Luciano Padovese sul tema “Educare alla felicità - Attenzione a corpo, mente e spirito”. 22 A colloquio con l’assessore Sergio Faraon Victoria Sport, un altro ritardo L’ assessore Sergio Faraon ci riceve nel suo ufficio. Non in piazza del Popolo, ma al patronato di Salsa. Per quanto infatti sia stato obbligato a dimettersi una volta nominato assessore, Faraon non ha abbandonato la società calcistica San Michele di cui era presidente. Tutt’altro. È lui stesso, ridacchiando, a citare Berlusconi: «Sono in conflitto di interessi!» e Gentilini: dal prosindaco di Treviso, al propresidente del Salsa. Ma è dello sport vittoriese in senso più ampio che dobbiamo qui parlare. Per quanto riguarda le le intricate vicende; com’è la situazione per la seconda? «Verrà realizzata dove ora c’è il campo da calcio dell’Ipsia. Il progetto è pronto, ma manca il finanziamento». Senza palestra le nicato ufficialmente». Ma nel consiglio comunale che verrà prossimamente convocato, sarete in ogni caso “costretti” a prorogare la concessione? «Una decisione diversa Il Victoria Sport come appare oggi. Non ancora terminato. manifestazioni ospitate in città, l’assessore si dice ben soddisfatto: la memoria non basta a sciorinarne il lungo elenco. E ancora una in più si spera di avere nel 2008, novant’anni dalla Vittoria. scuole sono in dif ficoltà. Il preside dell’Ipsia segnalava che fino a metà ottobre i suoi alunni non possono fare educazione fisica. «Dipende dai lavori al palazzetto, che si concludono a ottobre. In anticipo sui tempi: erano previsti da giugno a novembre». E sono abbinati a quelli per la pista di atletica. «La tribuna coperta sarà pronta per Natale. Inaugureremo la pista di atletica domenica 15 con il trofeo Turbian». Spese? «Il preventivo è di 700 mila euro: circa 300 per la pista, 400 per il palazzetto». E quanto all’altro punto dolente oltre alle palestre, il Victoria Sport? «Ho appreso dai giornali, stupendomi, che Cervellin (patron della Cerfim, l’impresa che svolge i lavori) non è in grado di concludere i lavori entro la scadenza della concessione il 20 ottobre. A noi non era mai stato comu- Faraon: presto un campo di calcetto coperto vicino al Marco Polo «Il Giro d’Italia: almeno un arrivo di tappa, vedremo se anche qualcosa in più. Magari una cronometro Vittorio-Vittorio o Vittorio-Valdobbiadene attraverso le terre del Prosecco». Se su questo fronte il quadro è roseo, meno entusiastica è la situazione delle strutture sportive. «Ci mancano un paio di palestre: quella di San Giacomo e quella per le scuole superiori». Della prima si sanno e L’AZiON iese Vittorio Veneto / Vittor Domenica 8 ottobre 2006 si sarebbe potuta prendere 7-8 anni fa. Ormai che la struttura è in piedi… Bisognerà invece verificare che ne sarà delle parti che non sono ancora state costruite, la palestra e la foresteria». II Victoria non potrà ospitare il torneo internazionale di judo a febbraio 2007. Dove lo farete? «Al palazzetto e nel tendone realizzato apposta, come l’anno scorso». Ma non avete paura che Vascellari, anima del Judo Vittorio Veneto organizzatore, si stufi e sposti il torneo altrove? «Ormai è l’ultimo anno che deve pazientare». Una delle carenze di Vittorio è un campo di calcetto. «Attualmente vengono utilizzate la palestra di via Pontavai e il campetto del Luzzati. Prevediamo di realizzare un campo da calcetto coperto da realizzare vicino ai campi di calcio in viale del Cansiglio, in convenzione con il Marco Polo Sporting Center». E il bocciodromo? «Il progetto è pronto dal 1997. Basterebbe trovare una società che si prenda cura dell’impianto». Altri progetti nel calderone? «Una vasca in più riservata all’aquagym, alle piscine Nottoli; la Silca ipotizza di realizzare un centro federale di triathlon che avrebbe bisogno di piscina propria; per lo stabile ex Mafil si ipotizzava all’ultimo piano una sala polifunzionale per judo e karate». Calcetto e bocce, palestre e Victoria, triathlon e piscina e karate… questi però sono solo progetti. Ma al di là delle parole, quale si realizzerà prima? «La palestra di San Giacomo!», risponde l’assessore tra il serio e il faceto. Poi precisa: «Il campo da calcetto, anche perché o lo si fa subito o non lo si fa più». Tommaso Bisagno “Assessore senza portafoglio” S ergio Faraon è l’uomo dello sport. Ma detiene anche un altro referato, quello all’agricoltura. Di cosa si occupa in quest’ambito? «Facciamo qualche carta e partecipo a qualche riunione – risponde schietto come al solito –. In realtà il grosso delle questioni è sbrigato dall’assessorato alle Attività produttive (di Barbara Saltini). Anche perché non ci sono fondi: quello all’agricoltura è un assessorato... senza portafoglio». “Poco sui giornali? Meglio!” S ia o non sia vero, come si sussurra, che gli assessori vittoriesi tengono scrupolosamente conto delle loro presenze in testo e in foto sulla stampa locale, è comunque indiscutibilmente certo che in qualsiasi modo siano congegnate queste classifiche, Sergio Faraon sarà sempre ultimo. Provate a chiedere all’uomo della strada chi sono gli assessori: nominerà Caldart e Braido, Saltini o Girardello. Forse citerà De Bertolis e Maso. E poi sicuramente si fermerà. Come ci si sente ad essere “assessore Cenerentola”? «È una bella cosa – risponde pronto –. Perché la gente ti riconosce e ti ringrazia per quello che fai per la città. Non per quello che fai vedere sui giornali». SAN GIACOMO Palestra nel brolo? Al Fai 14.608 “no” M arco Pannella, guarda e impara. L’instancabile raccoglitore di firme per i suoi referendum ha trovato chi può sopravanzarlo per tenacia e anche per risultati. Con quattordicimilaseicentootto (14.608!) firme per la salvaguardia del brolo del monastero di San Giacomo di Veglia al censimento “I luoghi del cuore” del Fondo per l’ambiente italiano, i promotori della campagna pro-monastero e anti-palestra hanno ottenuto un risultato francamente straordinario. A prescindere da ogni valutazione sulla bontà o meno della loro causa, hanno dimostrato di essere eccellenti raccoglitori di firme; e hanno dimostrato che la sensibilità alla causa del monastero è ampia e diffusa. Quattordicimilaseicentootto persone è come dire un vittoriese su due, anche se ovviamente non sono solo vittoriesi i firmatari. Quattordicimila, e forse ancora non è finita. Perché queste sono solo le schede raccolte dai promotori al 30 settembre, scadenza del censimento, e da essi spedite al Fai. Ad esse si potrebbero sommare anche quelle inviate direttamente dai singoli cittadini al Fai. Per capire che 14 mila sono davvero tante, tenete conto che nel 2005 le segnalazioni giunte sono state complessivamente 92 mila, e che il “luogo del cuore” più votato ottenne 7474 voti. «Siamo più che soddisfatti – spiegano i promotori –. Ci aspettavamo di arrivare a 4-5 mila firme». E adesso? Si attenderà lo scrutinio completo dei risultati del censimento. Tanto più alta sarà la posizione in classifica tra i luoghi da salvare del brolo, quanto più forte sarà l’azione di pressione, diretta o indiretta, che lo stesso Fondo ambiente eserciterà sul Comune per una rinuncia definitiva alla collocazione della palestra in quel sito. I “difensori del monastero” hanno trovato un alleato potente. E sembra sempre più probabile che riusciranno a costringere la giunta Scottà a fare, in un modo o nell’altro, marcia indietro. (TB) ASS. FAMIGLIE RURALI Le nostre competenze al servizio del Benin L’ Associazione Famiglie Rurali Sinistra Piave torna in Benin. Sul biglietto dell’aereo c’è scritto “solidarietà”. Vanno e ritornano lasciando non elemosina ma attività, costruzioni, idee, competenze. Ora cercano nuove vie per accrescerle: sono partiti mercoledì 4, ritorneranno martedì 10. Arrivati nell’amica diocesi di Natitingou, fanno la prima tappa all’ospedale di Tanguieta: qui vent’anni fa operò da volontario il dottor Andrea Portello, direttore del distretto sanitario di Conegliano; ora ci ritorna, col figlio Marco. Si cercheranno accordi per dare sempre più concretezza al già presentato progetto di un poliambulatorio seguito dal dottor Giovannoni, incaricato dalla Afr ad occuparsi del settore sanitario. Nei giorni successivi visiteranno poi l’azienda agricola Pam Pam sostenuta dall’Afr - e qui l’occhio esperto del santaluciese Virgilio Bozzetto saprà in- dicare cosa ancora fare -, il forno “Betlehem” presso il vescovado, materia per Giuseppe Da Re, l’imprenditore dei Bibanesi sostenitore delle attività in Benin. Non trascureranno poi quanto è stato realizzato grazie alla Caritas vittoriese, dalle scuole di Boukombè alla casa per bambini salvati i cui lavori proseguono. Il viaggio tocca anche il Burkina Faso, ove la signora Angiola Tremonti (sorella dell’ex ministro), che viaggia con l’Afr, segue alcuni progetti. A guidare i magnifici dodici in Africa sarà Romano Volpato,segretario dell’Afr e veterano del Benin; con lui anche l’assessore coneglianese Enzo Perin, i volontari Afr Alberto Da Col e Angelo Cattelan di San Vendemiano, Vittoria Bassi del’Afr del Friuli, e Filippo Tabaccanti, figlio del direttore del distretto Ulss di Vittorio Veneto Sandro, che è sostenitore dei progetti della Caritas. Tommaso Bisagno e L’AZiON Vittoriese COLLE / PROGETTO “AGGANCIAMOCI” Disabili e ragazzi arrampicano insieme “A gganciamoci”. Mai titolo è stato più azzeccato di questo per dare il via alla fase sperimentale di un’iniziativa che vede come protagonisti i disabili dei Ceod dell’Ulss 7, i ragazzi delle scuole medie di Colle Umberto e una palestra di roccia. È un’idea nuova all’in- terno del territorio dell’Ulss quella che prende forma venerdì 6 ottobre a Colle Umberto. Il Progetto arrampicata “Agganciamoci” è giunto alla fase operativa di una collaborazione nata tra il Comune di Colle Umberto, la Polisportiva San Marco e l’Ulss 7 con la partecipazione della Cooperativa Fenderl. I ragazzi che frequentano i dieci Ceod del territorio sono stati invitati ad una mattinata in cui hanno modo di cimentarsi nell’arrampicata sportiva: insieme a loro ci sono anche gli alunni delle classi terze medie. «Il progetto – spiega l’ex sindaco Maria Barbero Scarpis, una delle promotrici – è frutto della col- VENT’ANNI DI POLISPORTIVA SAN MARCO È diventata grande la Polisportiva San Marco di Colle Umberto: è pronta a festeggiare il suo ventesimo compleanno. L’associazione, nata nel 1986 dalla passione di un gruppo che ha creduto e crede tuttora all’importanza dello sport per la crescita dei giovani, ha fatto conoscere nel territorio la pallavolo e ha permesso a tante ragazze, e ora anche ragazzi, di fare di questa disciplina sportiva la compagna della loro crescita. Oggi la San Marco può contare su cinque squadre – prima divisione, under 18, due team under 16 e l’under 13 – alle quali si unisce il gruppo del mini volley. Negli anni si sono succeduti alla sua guida i presidenti Giorgio Rovato, Roberto Furlan, Sergio Fontanive e Andrea Tomasella. Tra le atlete che si sono fatte strada la Polisportiva vanta la presenza di Manuela Poser che ha giocato in serie A Una squadra della Polisportiva San Marco e in nazionale. Nell’album storico della realtà collumbertese sono inseriti gli scambi sportivi con La Balme de Sillingy in Francia e San Lawrenz a Malta, i paesi gemellati con Colle, i tornei di beneficenza, l’annuale marcia non competitiva e le manifestazioni di minivolley. Oltre alla pallavolo l’impegno prosegue con i corsi di ginnastica per adulti, le escursioni in montagna, le collaborazioni con le altre associazioni e con l’amministra- zione comunale. Un capitolo a parte merita l’arrampicata sportiva portata avanti nell’ambito della Polisportiva dall’Ice Climbing Rock. Colle Umberto può vantare infatti la presenza di una struttura all’avanguardia che è diventata nel tempo centro di ritrovo per climbers locali e non. La festa per i vent’anni dalla fondazione si terrà domenica 8 ottobre e coinciderà con la presentazione delle squadre per l’inizio dei campionati. (GDN) SARMEDE/ RESTAURI PER ZAVREL A Sarmede, “Paese delle fiabe”, ove il 21 ottobre sarà aperta la XXIV edizione de “Le immagini della fantasia”, sono in corso inter venti sui tre affreschi realizzati da Stepan Zavrel che abbelliscono il centro. «I dipinti, uno sulla parete dell’edificio che ospita la pizzeria, l’altro sull’edificio a lato del ponte, sede della Pro loco, e l’altro ancora sull’edificio ai piedi del ponte – dichiara Leo Pizzol, presidente della Fondazione Mostra, dedicata a Stepan Zavrel – saranno nei prossimi giorni oggetto di restauro, divenuto necessario per il degrado subito a causa degli agenti atmosferici. Privati e Fondazione si sono uniti per riportare all’antico splendore que- L’affresco in restauro e, sullo sfondo, gli altri che manifestano qualche acciacco ste preziose opere realizzate da Stepan Zavrel nel 1998, un anno prima della sua comparsa». «Le opere in questione – conclude Pizzol – rappresentano il nuovo ponte del centro di Sarmede, noto come “Ponte dei bambini”; “Venezia” ; e “Il mondo dei bambini”». Gli inter venti sono già partiti: si auspica possano concludersi in tempo per il taglio del nastro del 21 ottobre. Rossella Pagotto laborazione di enti e associazioni per contribuire alla crescita civile del nostro territorio. È un tentativo di utilizzare la palestra di roccia con i ragazzi dei Ceod dell’Ulss, naturalmente avvalendosi dell’assistenza di persone qualificate e della disponibilità della Polisportiva San Marco. Dopo questa prima giornata vedremo se ci sarà la possibilità di proseguire, magari con un corso». «Viviamo tutto questo – afferma l’assessore Antonella Maggi – con lo spirito dell’integrazione. Crediamo nella cooperazione delle varie forme e soprattutto all’importanza della partecipazione dei ragazzi della scuola media. È proprio partendo dalla scuola che si può creare integrazione. Dal punto di vista pratico verranno predisposte due vie da percorrere, una per gli alunni delle classi terze medie, una per i ragazzi del Ceod». La mattinata dedicata all’arrampicata prende il via nella palestra comunale di Colle Umberto alle 9. L’arrivo degli utenti del Ceod è fissato entro le 10. Segue la presentazione della giornata e il saluto delle autorità. Alle 10.20 è previsto l’inizio dell’arrampicata sportiva. Gerda De Nardi Domenica 8 ottobre 2006 23 CAPPELLA MAGGIORE: Inaugurata la sede degli Alpini L a cerimonia di inaugurazione della nuova sede del gruppo Alpini di Cappella Maggiore è avvenuta domenica 24 settembre, all’insegna della grande partecipazione. I discorsi ufficiali e il taglio del nastro al civico 9 di via Trevisani nel mondo sono stati preceduti da un vero e proprio corteo, che ha sfilato da via Roma sino alla chiesa sulle note del Corpo bandistico locale. (RP) CAPPELLA: lotteria parrocchiale D omenica 1 ottobre sono stati estratti a Cappella i biglietti vincenti della lotteria a favore della scuola materna e del nido parrocchiali. Ecco i primi dieci estratti e i relativi premi: 4684 (vince una vacanza a Djerba), 221 (gruppo letto), 1134 (servizio in vetro artistico), 3226 (elettroutensili), 5157 (cena a base di pesce), 2296 (cellulare), 1318 (friggitrice), 5345 (lampada), 3064 (barbecue), 1757 (set di coltelli), 5328 (stampante), 4719 (prosciutto). CORDIGNANO: Jazz con Bacchia A Cordignano è prevista l’istituzione di un corso di canto moderno e jazz con Enrica Bacchia. Sono previste due lezioni al mese della durata di due ore, in piccoli gruppi, di sabato alla Scuola di musica “A. Felet” in via Monte Piana a Cordignano. Durante il periodo di corso gli allievi avranno l’opportunità di esibirsi dal vivo sia singolarmente che in gruppo. Informazioni alla biblioteca di Cordignano tutti i giorni dalle 15 alle 19 (esclusi giovedì e sabato) telefono 0438-995463. e L’AZiON Bellunese / Vallata “MELE A MEL” DAL 6 AL 9 OTTOBRE I pòm, coltura riscoperta M el accoglie, dal 6 al 9 ottobre, la manifestazione “Mele a Mel”. Un appuntamento che di anno in anno sta crescendo per interesse e per partecipazione sia di espositori che di visitatori e che sta assumendo un ruolo di riferimento importante per chi produce mele e prodotti ortofrutticoli in generale. “Mele a Mel” prima di una mostra mercato è innanzitutto un consorzio di trenta produttori zumellesi, come spiega Alessandro Gallon agronomo e presidente del sodalizio. «Il consorzio è nato qualche anno fa innanzitutto con la finalità di recupero e cura delle piante autoctone di mele presenti nel nostro vasto territorio. Possiamo stimare in ben 130 le varietà di mele coltivate nel territorio zumellese. Le più conosciute oggi sono quelle classiche come il pòm della rosetta, il pòm del rùdèn, la mela del fèrro e la canadà, varietà di mele che sono arrivate a Mel dalla Francia come dagli Usa nel corso degli anni passati, e le varietà moderne come la florina, la topaz o la golden orange. Queste ultime sono varietà, in particolare la mela florina dal colore rosso, che si prestano molto bene alla coltivazione anche di un semplice appassionato che vuole produrre qualche cesto di mele nel proprio giardino. Questa varietà di mela si presta molto bene alla coltivazione biologica,quindi senza l’impiego di antiparassitari o insetticidi. Quest’anno - continua Gallon la produzione è stata veramente abbondante. La produzione totale di mele si aggira sui 250-300 quintali. Oltre alla vendita delle mele come consorzio produciamo il succo di mela - e durante la manifestazione ci sarà una di- mostrazione pratica - ottenuto da una spremitura a freddo, non fermentato, poi pastorizzato e imbottigliato. Abbiamo anche miele e marmellate, e grazie a questi prodotti conser vati possiamo commercializzare durante tutto l’anno nelle fiere e in esposizioni italiane e anche estere». L’interesse per la coltivazione della mela a Mel non è un fenomeno recente. Già negli anni trenta esisteva un gruppo di frutticoltori, nato sulla spinta data dalle “cattedre ambulanti”, un’organizzazione statale che organizzava corsi di coltura e potatura con l’obiettivo di diffondere tra gli agricoltori la frutticoltura nel Bellunese. L’iniziativa però a Mel non prese piede per la “competizione” del prato sotto l’albero da frutto. Infatti, se da un lato alcuni agricoltori sentirono la necessità di dedicarsi alla frutticoltura come ulteriore risorsa, dall’altro non si voleva sacrificare il prato, rinunciando al fieno necessario per l’allevamento del bestiame e la successiva produzione di latte, burro e formaggio, unica garanzia di reddito alle famiglie agricole di allora. Sergio Cugnach MEL: AFFRESCO DI VICO CALABRO’ IN CASA DI RIPOSO O ra chi entra nella casa di riposo di Mel può ammirare nella parete esterna che sovrasta l’ingresso due grandi dipinti. Sono due affreschi di sei metri quadrati ciascuno, realizzati durante il periodo estivo dal pittore Vico Calabrò aiutato da otto allieve della scuola del restauro. L’opera è stata realizzata su proposta del presidente della casa di riposo Angelo Dalla Costa. Nei due dipinti sono rappresentati rispettivamente strumenti di lavoro di un tempo e oggetti utilizzati in cucina. Questi dipinti, vivacemente colorati, vogliono essere uno sguardo ai tempi passati e un omaggio a tutte quelle persone che, come gli ospiti della casa di riposo, hanno vissuto tempi in cui il lavoro dei campi era duro e faticoso. (SC) S ono iniziati, con il rifacimento della scalinata in pietra esterna della chiesa e il rinnovo del sagrato i lavori di restauro della chiesetta di San Pietro nella frazione di Tiago. In questi giorni si è passati alla copertura del tetto del campanile e della sacrestia. «I lavori si sono resi urgenti - spiega il parroco di Villa di Villa don Stefano Sitta -: l’acqua e le intemperie avevano marcito e reso precaria la copertura sia del campanile che della sacrestia e gli scalini esterni, molto rovinati, rendevano pericoloso ai fedeli l’ingresso alla chiesa. Il progetto di intervento di recupero generale della chiesa era stato avviato ancora dal mio predecessore, don Antonio Botteon. Al momento - continua don Stefano grazie anche ad una donazione, siamo riusciti a coprire in parte il costo di TIAGO In corso il restauro dell’antica chiesetta questo primo inter vento, il più urgente, che è di 24.000 euro. Sarebbe necessario poter concludere il restauro con altri lavori esterni ed interni alla struttura, ma al momento le disponibilità finanziare non ce lo permettono». La piccola ma antica chiesa di San Pietro sorge in località Tiago, tra Villa di Villa e il Castello di Zumelle, in posizione rialzata nei pressi dell’antica via romana Claudia Augusta Altinate. Le sue origini non sono cer te, ma una testimonianza della sua esistenza la troviamo in un documento del 1234 e suc- cessivamente nel 1515. Fino al 1633 era ricompresa nella parrocchia di Lentiai per poi passare a quella di Villa di Villa. La chiesa, che ha un impianto medioevale, conser va un’affresco raffigurante un’Ultima Cena, probabilmente del XV secolo. La struttura ha subito un inter vento di restauro nell’Ottocento: fu ampliata la navata, venne modificata la zona absidale e l’edifico sacro fu dotato della facciata che tutt’oggi vediamo. (SC) Domenica 8 ottobre 2006 25 MIANE: Domenica 8 la mandria scende da Malga Mont D omenica 8 ottobre termina il periodo dell’alpeggio presso Malg Mont. La giornata inizia alle 7.15 con la merenda con i prodotti di malga, alle 8 ci sarà il raduno del bestiame e la partenza dello scargar montagna, alle 11.30 è previsto l’arrivo al centro polifunzionale di Cal di Mezzo a Miane, alle 12.30 sempre al centro pranzo con “sapori” di malga. Nella mattinata è previsto un servizio di bus navetta dal centro polifunzionale a Mont. Organizza la pro loco di Miane. COMBAI: Animazioni e coro Monte Cimon alla festa dei Marroni È festa dei Marroni a Combai dal 7 al 29 ottobre. Questa domenica, 8 ottobre, dalle 10 in poi nella Fantastica Via animazioni per grandi e piccoli, laboratori di pittura, creazione di giocattoli in legno, mercatino del giocattolo usato a cura dei bambini. Alle 14.30 presso la chiesetta di Ronch il coro Monte Cimon presente un repertorio dei suoi canti. Alla stessa ora giochi con palloncini colorati nella Fantastica Via. Organizza la pro loco. TARZO: Convegno sul castagno come risorsa economica “I l castagno come risorsa economica” è il titolo del convegno promosso da pro loco e Comune di Tarzo per venerdì 6 ottobre alle 20.30 nello stand della pro loco. Intervengono il Consorzio tutela Marrone San Zeno dop, il Consorzio Marrone di Combai, la Comunità Montana, il Birrificio artigianale di Barchessa. Il convegno si tiene nell’ambito della festa della castagna di Colmaggiore. FOLLINA: Gli effetti della pubblicità sulla dieta alimentare V enerdì 6 ottobre alle 20.30 nell’aula magna della scuola media di Follina l’esperto di comunicazione Gianfranco Araldi spiega come abbiamo modificato la nostra dieta sulla scorta dei messaggi pubblicitari. Organizzano l’Istituto comprensivo e il Comune di Follina. H anno preso il via a Cison di Valmarino i lavori di restauro conservativo e consolidamento statico delle ex Cantine Brandolini. L’opera di restauro, progettata dall’architetto Fabio Nassuato, è stata affidata alla ditta Mark Color spa di Castelminio di Resana. La durata dell’inter vento è stata fissata in circa 240 giorni lavorativi e la consegna dei lavori è prevista per aprile 2007. Le ex cantine sono state acquistate qualche tempo fa dalla pro loco, con usufrutto trentennale del Comune, e saranno utilizzate come sede dell’associazione e di manifestazioni, mostre e convegni. Per il loro recupero è a disposizione all’incirca un milione di euro di contributi statali e regionali. Il resto, circa 600 mila euro, è a carico della pro loco che ha contratto un mutuo. CISON Cominciato il restauro delle ex cantine Il progetto di restauro si divide sostanzialmente in tre fasi: il consolidamento statico, il restauro conservativo e le attività di finitura. Nella prima parte la ditta interverrà sulla struttura di copertura e sui solai originali, e realizzerà l’impianto elettrico, quelli di illuminazione, sicurezza, antincendio, audio, l’impianto di riscaldamento e quello idricosanitario. Il fabbricato, riprodotto nelle sue linee originali, viene riportato su una tavola disegnata nel XV secolo. Eretto dalla famiglia Brandolini, venne destinato in una prima fase a scu- deria e solo successivamente riadattato alla produzione vinicola e alla conser vazione di prodotti agricoli. Nelle informazioni riportate nei cartigli catastali si nota la rappresentazione grafica dell’edificato in questione, inizialmente denonimanto “Il Maso di Cison”. Nel corso degli anni, le modifiche sostanziali sono avvenute attraverso interventi di manutenzione che non hanno alterato la struttura originale. 28 Domenica 8 ottobre 2006 FESTEGGIATE LE SUORE DI MARIA BAMBINA Da cento anni educano i piccoli pievigini Q uanta sincera commozione e spontanea affettuosità ha salutato, domenica 1 ottobre, in Duomo a Pieve di Soligo, le celebrazioni conclusive del centenario di attività della scuola dell’infanzia “Maria Bambina”. Note di festa gioiosa, in una chiesa traboccante di più di 120 piccoli allievi, si sono intrecciate alle parole sentite espresse dall’arcivescovo Beniamino Stella e da monsignor Giuseppe Nadal durante la funzione liturgica delle 10.30, verso l’operato delle Suore di Carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, alla guida dell’istituto infantile esattamente dal 1º ottobre 1906. Un sodalizio spirituale e assistenziale con la comunità pievigina, che affonda le radici fin dagli albori del secolo scorso, con la fondazione del complesso Balbi Valier, che comprendeva allora, oltre all’asilo privato di via Cal Santa, anche una scuola di lavoro gratuita, un orfanotrofio per fanciulle, un ospedale, un ricreatorio oratoriale. Una fedeltà, quella delle consorelle che si rinnova ogni giorno, scandita da uno spirito autentico di sacrificio, di carità, di sostegno e di educazione verso le generazioni più giovani e future. Una catena di volti del passato e del presente, un filo invisibile ma indelebile di ricordi e di memorie dei SENTITA FESTA PATRONALE Fontigo si stringe intorno a S. Libera D omenica 8 ottobre la statua e le reliquie di santa Libera ritornano “a casa”. Dopo esser state ospitate per una settimana nella chiesa parrocchiale di Fontigo, con una solenne processione vengono riportate nell’oratorio a lei dedicato. I tanti devoti della santa, provenienti da Fontigo e paesi limitrofi, si ritrovano alle 14.30 per l’inizio della processione presieduta da don Sergio Bortolamiol e accompagnata dalla banda di Moriago (la sera prima alle 19.30 è invece prevista la messa solenne). La devozione per la santa è ancor oggi diffusa e sentita. «Un tempo – racconta Graziano Mazzero, presidente della Pro loco e “sacrestano” dell’oratorio – le mamme portavano i bambini piccoli per chiedere alla santa che li facesse camminare. Nella sacrestia abbiamo esposto decine e decine di quadretti ex voto donati da devoti della santa. Ci sono anche alcune stampelle». Su iniziativa di Mazzero e di un gruppo di volontari, nato 30 anni fa come “Gruppo giovani” e due anni fa trasformatosi in Pro tanti pievigini che hanno calcato le pietre di un asilo, sempre aperto all’accoglienza e al calore cristiano, hanno regalato alla commemorazione domenicale il respiro vivo e tangibile della gratitudine. «Senza le reverende Suore di Maria Bambina e la loro preziosa opera educativa – commenta monsignor Nadal – la nostra comunità cristiana sarebbe cresciuta più povera e più sola». Toccante e ricco di significato anche l’augurio rivolto alla Congregazione dall’arcivescovo Stella, pievigino di nascita, attual- loco, l’oratorio è stato completamente ristrutturato. «Con i soldi raccolti durante le feste patronali e alcuni generosi contributi privati abbiamo dapprima restaurato l’esterno e poi l’interno. Gli interventi, realizzati nel corso di diversi anni, hanno comportato una spesa complessiva di circa 280 milioni di vecchie lire. Sei anni fa, terminato il restauro dell’oratorio, abbiamo cominciato a metter mano alla chiesa parrocchiale con il restauro delle sacrestie e la tinteggiatura interna. Il prossimo passo sarà la tinteggiatura esterna». L’oratorio di Santa Libera, risalente al 1912, venne miracolosamente risparmiato dalle bombe della Grande Guerra che distrussero il resto del paese, compresa la chiesa parrocchiale. SOLIGHETTO / AVEVA 83 ANNI Addio caro maestro Giannetto Fontana U na grande folla ha partecipato sabato scorso nella chiesa di Solighetto ai funerali del compianto Giannetto Fontana, che il parroco nell’omelia ha definito un “simbolo”, un punto di riferimento costante nella vita civile ed ecclesiale del paese. Con lui scompare un personaggio illustre di Solighetto. Discendeva da quella schiera di valenti artisti che, insieme ai Possamai, nel periodo tra le due guerre fecero meritare a Solighetto il titolo di “culla dell’artigianato artistico”. Era figlio di Emilio, il celebre pittore e decoratore. La sua fu una vita tutta e L’AZiON Quartier del Piave dedita alla cultura e all’istruzione. Per quasi 40 anni fu maestro elementare nelle scuole di Solighetto e insegnante di educazione fisica al Balbi-Valier, collegio del quale fu per alcuni anni anche segretario. Il secondo dopoguerra mente nunzio apostolico in Colombia, «un augurio mosso da profondo rispetto, affinché l’opera delle suore, condotta negli anni con encomiabile trasparenza di vita, di abnegazione, di bontà, possa continuare salda in futuro, regalando a ciascuno di noi freschezza di cuore e gioventù dell’anima». In memoria di una meta così rilevante quale il centenario, è stata scoperta nell’entrata della scuola dell’infanzia una lapide commemorativa, oltre alla consegna di una targa e di due medaglie di riconoscimento a suor Sandra Fragiacomo, superiora provinciale della Congregazione, a suor Piera Savarè, madre superiora nella comunità pievigina e a suor Agnese Carraro, direttrice dell’istituto infantile. L’Inno alla gioia di Beethoven, suonato dalla Filarmonica, ha allietato, quale degna cornice musicale, il lancio di palloncini variopinti nel cortile della scuola: un messaggio simbolico di “100 anni d’amore”, che possa cingere in un abbraccio ideale i bambini di tutte le comunità. Elena Pilato Intorno alla Pro loco girano una trentina di volontari (su 800 residenti). Quanto basta per mettere in piedi ben tre iniziative: i festeggiamenti di santa Libera, la festa di San Nicolò (cui partecipano bambini di tutto il Quartier del Piave) e la neonata festa di primavera. «La gente del paese – conclude Mazzero – continua a partecipare alle nostre iniziative e ci sostiene perché vede i risultati». (FC) PIEVE: Grandi eventi per il 50º dello Spiedo gigante P er il 50º compleanno dello Spiedo gigante la Pro loco di Pieve di Soligo ha predisposto, per domenica 8 ottobre, un programma con i fiocchi. Si comincia alle 9, all’auditorium della biblioteca, con il convegno “Lo spiedo nella letteratura e nella tradizione gastronomica”: intervengono lo storico Danilo Gasparini, il vicedirettore del “Gazzettino” Edoardo Pittalis, il governatore di SlowFood Carlo Casti, il presidente di SlowFood Veneto Gino Bortoletto. Alle 11, in piazza Vittorio Emanuele, è prevista l’accensione del 50º Spiedo gigante. La degustazione dello spiedo si terrà alle 17 sempre in piazza. In contemporanea Pieve ospita Prealpi in festa, manifestazione itinerante, a cadenza annuale, promossa dalla Comunità Montana delle Prealpi per presentare i prodotti tipici locali. Inoltre questa edizione è arricchita dalla mostra itinerante “Il bracconaggio”, a cura del Corpo forestale dello Stato, e dallo stand della Riserva di caccia della Val Zoldana. La mostra-mercato e le esposizioni sono aperte sabato 7 dalle 15 alle 21 e domenica 8 dalle 9 alle 21. Per tutta la giornata di domenica l’Ail vende le castagne per sostenere il reparto di ematologia dell’ospedale di Treviso. Nelle sere di venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 ottobre nella tensostruttura presso l’ex Cfp cena a cura della Pro loco e musica dal vivo. PIEVE: Con Lionello Puppi riparte l’Università adulti G iovedì 12 ottobre, alle 15 all’auditorium “Battistella Moccia” di Pieve di Soligo, si terrà la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2006-2007 dell’Università adulti di Pieve di Soligo. La prolusione sarà tenuta da Lionello Puppi sul tema “Ritorno a Gianbattista Cima”. Verrà anche presentato l’ottavo numero del periodico dell’Università “Il forziere aperto”. VIDOR: Escursione con Legambiente D omenica 8 ottobre escursione di Legambiente tre i colli di Colbertaldo. Partenza alle 14 dal santuario di Madonna delle Grazie. Durata: 2 ore e 30 più la sosta. SERNAGLIA: Completata una rotatoria, avanza la seconda C ompletata, a Fontigo, la costruzione della rotatoria all’incrocio del capitello di Sant’Antonio tra le vie Montello, Marconi e Moriago (nella foto), a Sernaglia è cominciata la realizzazione di una seconda rotatoria tra via Trevigiana e via Fontigo, all’altezza dell’azienda Bertazzon 3b. La spesa complessiva per le due opere è di 558 mila euro, in buona parte in carico alla Provincia. lo vide a Pieve direttore dei corsi serali per apprendisti, scuola alla quale si sono formati molti giovani che poi, con l’industrializzazione, avviarono e affermarono l’industria del mobile nel Quartier del Piave. La politica locale lo vide nel ruolo di assessore e vicesindaco. Preziosa fu la sua dedizione all’Istituto musicale Toti Dal Monte che raggiunse, con lui, risultati lusinghieri. Notevole fu anche il suo apporto alla compagnia teatrale solighettese “La Malintesa”, prima come at- tore dal secondo dopoguerra e poi, nei primi anni Settanta, con l’arrivo del nuovo parroco don Casagrande, come aiuto regista. In ambito parrocchiale fu più volte membro attivo del consiglio pastorale parrocchiale. L’anno scorso aveva collaborato alla stesura del volume su Solighetto, di cui era ormai una delle poche “memorie storiche”. Giannetto Fontana, che aveva 83 anni, lascia i figli Laura e Giancarlo, genero, nuora, i tre adorati nipotini e tre fratelli. Enrico Dall’Anese VIDOR: La storia della mafia in Veneto V enerdì 13 ottobre nella sala consiliare di Vidor verrà presentato il libro “A casa nostra - Cinquant’anni di mafia e criminalità in Veneto”. Interverranno gli autori Monica Zornetta e Danilo Guerretta e il procuratore Antonio Fojadelli. Organizza il Comune di Vidor. e L’AZiON Conegliano INAUGURATO IN OSPEDALE Finalmente il polo ecografico! È nato il polo ecografico dipartimentale dell’ospedale di Conegliano, dotato di ambulatori adeguati e di una sala d’aspetto capiente e confortevole. Il parco attrezzature è aumentato di un ecografo a cui si aggiungeranno presto una Tac e una risonanza magnetica di ultima generazione. Il nodo che rimane da sciogliere rimane quello del personale: il reparto di radiologia è sotto organico di tre medici radiologi, pertanto un ecografo di fatto non viene utilizzato. Se, con l’adeguamento della pianta organica, entrassero in funzione tutti e quattro gli ecografi a disposizione, le liste di attesa verrebbero completamente abbattute (attualmente chi è in classe di priorità clinica C, la meno urgente, attende fino a sei mesi, chi è in B fino a due mesi e chi in A, le urgenze, fino a 10 giorni. Le emergenze hanno ovviamente una corsia prefe- T erza edizione delle conferenze “Psicologia per il benessere” promosse dall’associazione Psiche 2000 e organizzate dal Centro di Psicologia Limens di Conegliano. All’ultimo ciclo di conferenze, la scorsa primavera, hanno preso parte una media di 150 persone a serata. Gli incontri si terranno nella sala dell’Informagiovani di Conegliano con ingresso libero. “Psicologia per il benessere” intende informare i cittadini sulle dinamiche della mente per promuovere il benessere fisico e psichico. L’iniziativa prenderà il via il 12 ottobre alle 20.30 con VENERDÌ 6 Alle 14.30, l’Amministrazione comunale in collaborazione con Astarte Servizi Culturali organizza una visita guidata degli angoli, noti e meno conosciuti, di Conegliano. Informazioni all’Informacittà al numero 0438-413319. La partecipazione alla visita è gratuita. Alle 23, allo ZionRockClub, nuovo appuntamento con la rassegna Zion Off, con il concerto The Spiral - Nine Inch Nails Official Tribute Project. Ingresso Il numero di ecografie eseguite presso il Polo ecografico di Conegliano Radiologia 2004 2005 8.925 9.834 Medicina Nucleare Totale 5.746 5.825 14.671 15.659 due fasi, la prima dal giugno al novembre 2005 e la seconda dal dicembre 2005 al marzo 2006, gli ambulatori erano vere e proprie sistemazioni di fortuna, ricavati, in radiologia, nella vecchia diagnostica Tac divisa in due parti da un separè di legno, mentre in medicina nucleare la situazione non era migliore. Non esisteva una sala d’attesa e dagli utenti arrivavano numerose lamentale per la mancanza di privacy. Dalla razionalizzazione del servizio è saltata fuori anche un’unità senologica, ovvero un ambulatorio dove il medico visita le pazienti contiguo alla stanza con l’attrezzatura diagnostica - mammografo e mammotone - e agli ambulatori ecografici. Il polo ecografico unico è stato inaugurato martedì 3 ottobre, con cerimonia del taglio del nastro e benedizione, alla presenza dei dirigenti dell’Ulss 7 e di altre autorità amministrative e politiche. Il direttore generale Angelo Lino Del Favero ha voluto sottolineare che «l’aspetto interessante non è tanto la ristrutturazione edilizia né l’apparecchiatura all’avanguardia, ma il nuovo modo di operare che mette al centro il paziente, infatti a muoversi non sarà più il paziente ma le équipe mediche intorno a lui». Francesca Nicastro renziale). Vediamo cosa cambia per l’utente con la costituzione del polo ecografico unico. Intanto, le ecografie non vengono più effettuate sia nel reparto di radiologia che in quello di medicina nucleare, ma in un unico centro situato all’interno dell’unità operativa di radiologia. Tale razionalizzazione di fatto migliora il servizio: gli ambulatori con gli ecografi sono tutti contigui e co- municanti pertanto, qualora in corso ad esempio di una mammografia si renda necessario effettuare anche un’ecografia o una biopsia, basta che il paziente si sposti di ambulatorio senza dover prendere un altro appuntamento in un altro giorno. I nuovi ambulatori sono confortevoli, di dimensioni adeguate e dotati di bagno. Prima dei lavori di adeguamento edilizio, che si sono svolti in PSICHE2000 ster in Comunicazione Neurolinguistica; giovedì 26 ottobre alle 20.30, “Strategie per prendere decisioni e strutturare obiettivi”, relatrice Franca Da Re, psicologa, psicopedagogista, dirigente scolastico; giovedì 9 novembre alle 20.30 “Disturbi dell’umore: tra farmacoterapia e psicoterapia”, relatore Ettore D’Antonio, psichiatra dell’Ulss 7; giovedì 16 novembre alle 20.30, concluderà il ciclo di conferenze la dott.ssa Patrizia Furlan con la relazione dal titolo “Ai confini tra mente e corpo. Anatomia di un dolore spostato”. Per informazioni Centro Limens 0438.63239. omenica 8 ottobre alle 15.30 nel Duomo di Conegliano Paolo G.Russo,artista di Vittorio Veneto, propone lo spettacolo “L’Amore vince sempre” dedicato a Giovanni Paolo II. Russo è autore sia dei testi che delle musiche del recital giunto alla diciannovesima replica. Verranno proposte le più significative e commoventi poesie del Papa e alcuni brani tratti dai suoi discorsi. ri 348-8543165 e 347-0833356. Alle 17, all’oratorio dell’Assunta, inaugurazione della personale di pittura di Lilia Maniero Baroni dal titolo Colori ed emozioni, che prosegue fino al 15 ottobre. Ingresso libero. Alle 14.30, in Contrada Granda, 15ª Giornata della solidarietà dell’Aido, con allestimento di mostra di pittura e mercatino di oggetti da collezione. La manifestazione prosegue anche domani. Alle 15, a villa Cavallini, pomeriggio musicale con ballo in villa. Ingresso libero Alle 18.30, allo Hellzino Bar, per Gente & vino 2006 enologi e sommelier presentano gratuitamente al pubblico una selezione di vini Passito. Alle 21, all’auditorium Dina Orsi, inizia la 4ª rassegna di teatro brillante Scena Ridens 2006. Questa sera sul palco saliranno la compagnia teatrale Bretelle Lasche in 008 donne Licenza di ucciderlo, liberamente tratto da Otto donne di Robert Thomas. Prevendite alla libreria Canova in via Cavour. Informazioni su www.colonnainfame.it. Alle 21, a Parè, anniversario della fondazione del gruppo Alpini, con il concerto del Co- Percorso alla ricerca del benessere psichico il tema: “Angoscia di solitudine e paura di abbandono” sviluppato dalla dott.ssa Patrizia Furlan, psicoterapeuta e direttrice del centro di psicologia “Limens”. Seguiranno: giovedì 19 ottobre alle 20.30, “Costruire la capacità di sviluppare relazioni utili e positive attraverso una comunicazione efficace”, relatore Nello Bosco, ma- gratuito riservato soci Arci. SABATO 7 Alle 9, alla palestra stadio, corso di antiaggressione femminile, che unisce ad una parte pratica, una parte di ausilio psicologico. Nella parte pratica saranno insegnate alcune tecniche, semplici ed efficaci, adatte anche a chi non ha esperienza con le arti marziali, non ha dimestichezza con l’esercizio fisico o non è più in giovane età. Informazioni ai nume- DUOMO: La vita di Giovanni Paolo II in un recital D Domenica 8 ottobre 2006 29 CENTRO HUMANITAS: Luigi Alici (Ac) apre la stagione di dibattiti I l prof. Luigi Alici, professore di etica all’Università di Macerata e presidente nazionale dell’Azione Cattolica, introdotto dal dott. A. Battistella, giovedì 12 ottobre alle ore 20.30 all’auditorium Toniolo, di Conegliano terrà la prolusione per l’anno sociale 2005/06 del Centro Culturale Humanitas sul tema: “Il Veneto da modello di sviluppo a modello di civiltà”. Nel preludio musicale si potrà ascoltare al pianoforte un bambino prodigio Alessandro Villalva, dell’Istituto musicale Benvenuti. UNIVERSITÀ ANZIANI: Un concerto al Toniolo apre l’anno I n occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università degli adulti e anziani, sabato 7 alle 16 al Teatro Toniolo di Conegliano interverranno il coro “Cantori di Sottoselva”, le giovani allieve di una locale scuola di danza, il violinista Christian Saccon e il duo Salamon - Malaguti. Verranno presentati inoltre dei giovani e giovanissimi talenti locali. L’ingresso è libero. CANCRO AL SENO: Una serata dedicata alla prevenzione L a Lega italiana per la lotta contro i tumori - delegazione di Conegliano - in occasione della Campagna nazionale di prevenzione dei tumori “Nastro Rosa” ha promosso per giovedì 12 ottobre alle 20.30 all’auditorium “Toniolo” una serata di informazione sul tema: “Stili di vita e prevenzione del tumore al seno”. Interverranno: Luigi Salvagno, primario di Oncologia Medica dell’Ulss 7, e Paolo Burelli, chirurgo senologo dell’ospedale di Conegliano. Con il patrocinio del Comune di Conegliano e di Mareno di Piave verranno illuminati per tutto il mese di ottobre con fasci di luce rosa, la fontana di Nettuno a Conegliano e la rotonda di Mareno di Piave. DINA ORSI: Spettacolo degli ospiti del Centro di salute mentale V enerdì 13 ottobre alle 20.30 all’auditorium Dina Orsi di Parè viene rappresentato lo spettacolo “Un pizzico di zenzero”. Protagonisti gli ospiti e i volontari del Centro di salute mentale coinvolti in questo progetto dall’associazione Psiche 2000 e dall’Ulss 7. Lo spettacolo prende vita tra i tavoli di un bar richiamando le atmosfere del “Bar sotto il mare” Stefano Benni. I volontari delle case di riposo al Santuario di Castelmonte L’ associazione Volontariato Opera Immacolata di Lourdes organizza per domenica 22 ottobre l’annuale pellegrinaggio per le volontarie delle due case di riposo “Opera di Lourdes” di Conegliano e “Istituto Botteselle” di Col San Martino. Dopo la messa nel santuario di Castelmonte, pranzo al “Bosco Romagno” di Spessa, quindi visita guidata della città di Cividale; conclusione della giornata a san Daniele con uno spuntino del classico prosciutto. rocastel. Ingresso libero. perti con spettacoli di cabaret. DOMENICA 8 Alle 8, all’azienda della Scuola enologica, 7º Duathlon di Conegliano Tra colli e vigne, gara promozionale di Sprint Rank in mountain bike. Ingresso libero. Alle 9.30, in piazza Cima, 48º anniversario della fondazione della sezione Avis di Conegliano, con sfilata fino a piazza 4 Novembre con deposito di una corona e premiazione dei soci donatori e dichiarazione morale del presidente. Orario pomeridiano, Festaloonga by-day, negozi a- MARTEDÌ 10 Alle 15, al liceo linguistico, apertura del 4º anno accademico dell’Università Aperta Auser. Ingresso libero. Alle 20.30, nella sala teatro della parrocchia di San Pio X, inizio del laboratorio di regia e composizione teatrale, percorso di quattro lezioni rivolto ad attori e registi che hanno maturato già esperienza in teatro sul tema del dirigere una scrittura teatrale per realizzare uno spettacolo. Informazioni all’Informagiovani al numero 0438-413319. 30 LA CHIEDE IL SINDACO DI SUSEGANA «Serve una nuova strada da Spresiano ai Campidui» «T ornare a far politica sul territorio per affrontare i gravi problemi della viabilità, senza illuderci che sia una rotatoria a risolverli». Questa la posizione del sindaco di Susegana Gianni Montesel che sul territorio da lui amministrato vede aperti due cantieri lungo la Pontebbana mentre un terzo verrà avviato entro la fine dell’anno. Si tratta delle due rotatorie in fase di realizzazione nel capoluogo in prossimità della Cantina Collalto e a Ponte della Priula, di fronte al Tempio Votivo, mentre non è ancora partito lo svincolo degli Stradonelli. «Il traffico sulla Pontebbana - afferma Gianni Montesel - è un problema irrisolvibile se non con so- luzioni drastiche, da decidere a un livello politico ampio e condiviso, perché le rotatorie snelliscono il traffico, diminuiscono le code e l’inquinamento, ma non risolvono i problemi della viabilità». A Ponte della Priula è in fase avanzata di esecuzione il sottopasso che permetterà a ciclisti e pedoni di superare la Statale 13 in sicurezza davanti al Tempio Votivo. Qualche rallentamento nelle ore di punta, ma nella so- stanza una situazione del traffico in linea con quella esistente prima dei lavori. «Il traffico è così sostenuto, che una soluzione che possa chiamarsi tale è davvero difficile da trovare con provvedimenti localizzati - sostiene ancora il sindaco Montesel -: ser ve un piano del trasporto serio e una viabilità alternativa alla Pontebbana da concordare, ma ampiamente discussa, con i Comuni contermini PRIMA PIETRA DEL NUOVO MARCO FANNO V enerdì 22 settembre è stata posata la prima pietra per la nuova sede dell’istituto Marco Fanno di Conegliano. Questo è il secondo passo verso la nuova scuola dopo la presentazione del progetto avvenuta qualche mese fa. La nuova sede dell’istituto viene realizzata all’interno di un più generale progetto di riqualificazione urbanistica relativo all’area compresa tra le vie Stadio, Vital e Filzi. Il nuovo edificio, con il por- e L’AZiON no Coneglianese / Coneglia Domenica 8 ottobre 2006 tico, il giardino interno e il fronte su via del Lavoro, verrà ad inserirsi in un contesto urbano. L’edificio avrà 45 aule, 8 laboratori (1 chimica/fisica, 2 linguistici, 5 informatica), un’aula magna e una biblioteca; potrà accogliere 1.125 allievi. Gli spazi per le attività extrascolastiche e di amministrazione (biblioteca, aula magna, spazio gradonato...) verranno collocati sulle due teste dell’edificio. La spesa prevista è di 4,6 milioni di euro. e anche con Pieve di Soligo. Serve una strada che da Spresiano, superato il Piave con un nuovo ponte, porti ai Campidui di Conegliano e da lì si raccordi con la provinciale di Pieve e l’autostrada». Secondo il sindaco di Susegana «i disagi sulla Pontebbana finora sono stati minimi anche per la professionalità dimostrata dalle maestranze dell’impresa, ma bisogna avere fiducia e non puntare sul catastrofismo, altrimenti non si va da nessuna parte. In pochi giorni osserva Montesel - sono stati movimentati migliaia di metri cubi di ghiaia senza che ci siano stati particolari rallentamenti rispetto a quanto già succedeva prima dell’apertura del cantiere sia a Susegana che e a Ponte della Priula, dove lo sforzo organizzativo e operativo è sotto gli occhi di tutti. Diffondere allarmismo o fare del catastrofismo di moda non giova a nessuno e per fortuna questo i cittadini lo hanno già capito». SAN VENDEMIANO: Avis, Aido e Anfass insieme per la salute L a collaborazione tra Avis, Aido e Anffas si traduce a San Vendemiano in un’iniziativa di formazione e informazione rivolta alla cittadinanza. Giovedì 12 alle 20.30 al Centro Culturale Fabbri di Cosniga il geriatra Ruggero Spinazzé e lo psicologo Stefano Drioli intervengono su “La nostra mente e la problematiche correlate”. Giovedì 26 ottobre verrà posto all’attenzione del pubblico l’argomento “Dobbiamo vaccinare i nostri figli?”. In questo caso il relatore sarà il dottor Ferdinando Dondolato. SAN VENDEMIANO: Una mostra missionaria da visitare E cco alcuni lavori della mostra missionaria - frutto di ingegno, arte e buon gusto del gruppo femminile “Un cuore per le missioni” - allestita nei locali della parrocchia. Preparata con entusiasmo, in mesi di laboriosi incontri del gruppo, resterà aperta fino all’8 ottobre. In vendita i ricami della nonna, biancheria, ceramiche e altri lavori dell’artigianato locale fatti a mano. SCUOLA ENOLOGICA: MOSTRA SUI PALU’ G iovedì 12 ottobre si apre al Cerletti la mostra “I Palù: un paesaggio agrario benedettino come modello della creazione e dell’uomo”, promossa nell’ambito delle manifestazioni per i 130 anni del prestigioso istituto scolastico coneglianese. La mostra verrà presentata, alle 10, dal curatore Luigi Ghizzo e da padre Ermenegildo Zor- dan del convento dei Ser vi di Maria di Follina (nella foto). La mostra, che è promossa dalla scuola in collaborazione con il Centro di Educazione Ambientale “Media Piave” di Fontigo e con la Compagnia delle Opere Nord-Est, rimane aperta fino al 12 novembre dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13, sabato e domenica dalle 15 alle 18. e L’AZiON Coneglianese CASTELLO ROGANZUOLO Una casa ricca di affetto A ndrea e Alessandra Ruffato con le loro figlie Matilde ed Ester, il piccolo Loris (in affido) e una mamma in difficoltà con la figlioletta, risiedono da poco più di un mese nella casa di via Pieve a Castello Roganzuolo, data in comodato dalla parrocchia alla comunità Papa Giovanni XXIII di don Oreste Benzi. Andrea, 34 anni, e Alessandra, 26, sono originari di Cittadella. Una decina di anni fa hanno conosciuto la proposta di don Oreste. «Il mio primo contatto – racconta Alessandra – è avvenuto nella casa famiglia di Cinto doveva vivevano Tarcisio e Susanna Rebellato, oggi trasferitisi qui vicino, a Soligo». Fino al matrimonio, avvenuto tre anni fa, hanno vissuto la loro vocazione nel lavoro – entrambi erano operatori socio-sani- Alessandro e Andrea Ruffato all’esterno della casa-famiglia di Castello Roganzuolo tari –, e nell’animazione giovanile partecipando a campi estivi con disabili e promuovendo a Cittadella uno spazio settimanale di condivisione sempre con i disabili. Con il matrimonio è venuta la grande decisione: entrare definitivamente nella Comunità e dare vita a una casafamiglia. Subito la loro abitazione, una casetta a schiera in una zona residenziale di Cittadella, si apre all’accoglienza. Nasce la loro prima figlia, Matilde, arriva Loris in affido, poi varcano la porta una mamma in difficoltà con la figlia piccola, infine lo scorso giugno la cicogna porta un nuovo regalo: Ester. Alessandra lascia ben presto il lavoro per dedicarsi completamente alla casa famiglia. Andrea prova a conciliare questo e quello ma non ci riesce e così abbandona l’ospedale. Scelgono la via radicale: per il loro sostentamento si affidano alla Comunità. «Non è stata una scelta semplice – raccontano –, abbiamo dovuto superare paure molto concrete e umane: ce la fare- NUOVO PARROCO tandolo a far percepire sempre alla comunità la luce insostituibile di Dio. «Chiedo la preghiera a voi – ha espresso don Mario – in questa comunità che data come storia il 1470 quando ai tempi del vescovo Niccolò Trevisan era unita alla Pieve di San Cassiano del Meschio. Tante persone qui hanno vissuto, pregato, sofferto. Persone che hanno costruito qui la prima scuola materna della diocesi. Vogliamo ricordarle tutte e affidarci a Cristo perché ci doni lo spirito di apertura e la disponibilità all’ascolto». Infine il saluto di don Domenico, che dopo quattro anni di guida della parrocchia ha terminato questo suo impegno. «Abbiamo fatto insieme – ha detto – tante esperienze, sempre guardando a Cristo. È lui il centro della nostra vita. Siamo qui a passarci il testimone che è Cristo stesso». A conclusione della messa il Vescovo ha ricordato come Orsago sia un terreno fecondo: ben due dei 44 sacerdoti diocesani al di sotto dei 55 anni sono infatti originari di tale parrocchia. Si tratta di don Alberto Basso, che presto sarà missionario in Brasile, e don Marzo Zarpellon il parroco più giovane della Chiesa di San Tiziano. Gerda De Nardi a partire dall’aspetto estetico, anche per ciò che concerne il marciapiedi che si snoda sul lato opposto della strada per una lunghezza di 400 metri. Una nuova cordonata e la sostituzione del manto d’asfalto con porfido sono gli interventi progettati per l’occasione. Le auto invece non avranno più la possibilità di sostare sul lato sinistro di via Garibaldi in direzione statale-centro, dove un tempo erano segnanti dei parcheggi. Sul lato interessato dal- la pista ciclabile, della lunghezza di 300 metri, viene inoltre collocata la nuova illuminazione pubblica. (GDN) Caro don Mario benvenuto a Orsago! I l suono delle campane a festa hanno accolto a Orsago l’arrivo del nuovo parroco don Mario Casagrande, accompagnato dal vescovo Giuseppe e da numerosi confratelli. «Vi ho fatto un regalo grande – ha affermato il vescovo Giuseppe rivolgendosi ai fedeli di Orsago – e ve lo possono confermare i parrocchiani di San Pio X». Il Vescovo ha poi allargato lo sguardo e ha invitato gli orsaghesi a fare lo stesso. Don Mario opererà a stretto contatto con i confratelli don Vittorino, don Livio, don Marco e don Michele in comunione quindi tra più unità pastorali. «Alcuni filoni – ha detto monsignor Zenti – saranno seguiti soprattutto da un prete, altri da un altro. Lavoreranno articolandosi nelle loro competenze a livello di unità pastorali che si uniscono a unità pastorali. Specialmente voi giovani create una mentalità nuova. Il campanilismo non ha più senso di esistere. Lavorate più al largo, farete una bellissima esperienza di Chiesa». Il consiglio pastorale ha regalato al nuovo parroco Mario una lampada invi- ORSAGO:AVANZANO I LAVORI DELLA PISTA CICLABILE D opo la pausa estiva sono ripresi ad Orsago i lavori di realizzazione della pista ciclabile e dei marciapiedi posti lungo via Garibaldi, dall’incrocio con la statale Pontebbana all’intersezione con via Vittorio Veneto. «Contiamo – afferma il sindaco Giancarlo Mion – di veder conclusi i lavori entro la fine di ottobre. Questo intervento metterà in salvaguardia sia i pedoni che i ciclisti finora a rischio nel tratto di strada che dalla statale porta al centro del paese. In modo particolare la pista ciclabile, grazie alla posa di transenne, che hanno il pregio di essere gradevoli anche dal punto di vista dell’arredo urbano, garantirà una maggior sicurezza a quanti transiteranno in bicicletta». Miglioramenti in vista, mo? E la pensione? E il futuro? Alla fine abbiamo seguito il nostro cuore». Fatto questo passo impegnativo, i due sposi sono presto chiamati a farne un altro: lasciare la casa di Cittadella, che nel frattempo hanno donato alla Comunità, per Castello Roganzuolo. «Il distacco non è stato semplice ma ci siamo fidati. Ci siamo lasciati condizionare solo dai poveri e da Gesù. Abbiamo voluto sentirci completamente liberi da qualsiasi bene, anche dalla casa. Ci ha molto aiutato il pellegrinaggio a Lourdes, vissuto poco prima del trasloco». Andrea e Alessandra sono ancora un po’ “spaesati”. Domenica scorsa hanno battezzato Ester e in quell’occasione sono stati presentati da don Vittorio Bottan alla parrocchia. «Don Vittorio è stato molto caloroso, ci ha spinto a venire a Castello Roganzuolo». Sono “spaesati” ma non preoccupati. «La nostra serenità viene dalla preghiera. Il luogo più importante della nostra casa è la cappellina, dove ci fermiamo al mattino e alla sera. Speriamo di poter avere anche l’Eucaristia, che è il nostro vero sostegno». Federico Citron Don Mario Casagrande Domenica 8 ottobre 2006 31 MARENO: A 98 anni è mancato il maestro Luigi Fagaraz S i è spento, mercoledì scorso, 27 settembre, “il maestro” di Mareno, al secolo Luigi Eugenio Fagaraz. Aveva 98 anni, e fu maestro elementare nella sua Mareno, oltre che a Nervesa, Vazzola e Santa Lucia di Piave. Anche dopo il pensionamento fu sempre “il maestro” per la sua straordinaria carica umana. Il “maestro” Luigi spese la sua lunga vita soprattutto per gli altri. Combattente della seconda guerra mondiale con i gradi di ufficiale di fanteria, dopo l’8 settembre 1943 aderì alla resistenza fino a presiedere a Conegliano, dopo la liberazione, il tribunale di guerra. Gli anni Settanta lo videro assessore nella sua cara Mareno, dove profuse un impegno civico straordinario. Si impegnò pure nella Cisl come delegato dei pensionati. È mancato dopo un brevissimo ricovero ospedaliero. Lascia i figli Danilo, Caterina e Piergiorgio ed ha così raggiunto la moglie Maria morta nel 2001. Giovedì 28 settembre i funerali nell’arcipretale di Mareno. (MS) MARENO: Sabato 7 tre cori all’Oasi Campagnola D opo l’ottimo successo ottenuto nelle precedenti edizioni la Società operaia mutuo soccorso di Mareno di Piave ripresenta anche quest’anno la “Rassegna di canto corale” giunta ormai alla undicesima edizione. La manifestazione si terrà sabato 7 ottobre, alle 21, nella nuova struttura polivalente dell’Oasi Campagnola. Nel corso della serata si esibiranno il gruppo corale Sonoria di Cimadolmo e il Coro Conegliano. La serata si concluderà con l’esibizione del coro Voci alpine città di Mori di Mori (Tn). CODOGNÈ: Un panino di 70 metri alla Festa ecologica F esta ecologica e della mela cotogna domenica 8 ottobre a Codognè. Apre le manifestazioni, alle 9, la pedalata ecologica con visita alle “cascatelle” (12 chilometri). Sempre intorno alle 9, e fino alle 18, esposizione di prodotti biologici e artigianato artistico nonché bancarelle delle associazioni, cotognata e dolci alla mela cotogna e degustazione vino novello. Alle 13.30 inizia un’altra serie di proposte per grandi e piccini: “rampinini” percorso in mountain bike sulla Mutera per bambini; creazioni di bambole e giochi con il fieno; fate, gnomi e streghe alla corte del re: sfilata e danze con l’Ocatogna (a cura della scuola primaria di Codognè); Roberto il Clown, spettacolo di magie e animazioni; dimostrazione tosatura pecore e mungitura; panino gigante: 70 metri da mordere (Avis Codognè); musiche e danze della tradizione Igbo. SUSEGANA: Ampliato il cimitero S ono terminati a Susegana i lavori di ampliamento del cimitero. Nella parte nord sono state realizzate trenta tombe di famiglia a cappella perimetrali e due blocchi di loculi. L’intervento si è sviluppato su tre piani sfalsati in altezza tra loro e collegati da rampe e scale. La spesa sostenuta dal Comune è stata di 660 mila euro. SUSEGANA: Inaugurazione dei restauri della chiesa V enerdì 13 ottobre, alle 20, il vescovo Giuseppe partecipa all’inaugurazione dei lavori di restauro della chiesa parrocchiale di Susegana. 32 e L’AZiON Mottense Domenica 8 ottobre 2006 L’“ALZHEIMER CAFÈ” DI MOTTA OFFRE SOSTEGNO E UN’OCCASIONE DI CONFRONTO AI FAMILIARI DEI MALATI “PORTE APERTE” A MOTTA Prova lo sport, mangia la pizza! Assieme è meno dura È partita l’iniziativa “Alzheimer Cafè”, promossa dall’Usl 9 e dedicata alla malattia omonima, attraverso un incontro mensile per parlare dell’argomento. I familiari delle persone affette da questa malattia si ritrovano il primo martedì del mese, dalle 17 alle 19, al centro sociale “El Cason”, che si trova nella lottizzazione di Sant’Antonino, alle porte di Motta. Si tratta, in pratica, di un gruppo di persone che si autosostengono, condividendo gli importanti problemi generati dalla presenza in famiglia di una persona con questa malattia. Esiste un’associazione di familiari di ammalati, ma si trova a Conegliano. L’ambulatorio di cura, che si trova all’ospedale di Motta di Livenza ed è svolto dalla dottoressa Dalla Libera e dal dottor Cancellier, non ce la fa a rispon- dere a tutte le domande delle famiglie. Mediamente un ammalato, fatti salvi i casi particolari, viene visto due volte l’anno. Un contatto insufficiente soprattutto sul piano pratico, perché spesso le famiglie hanno domande, più che inerenti la cura del malato, di ordine pratico e burocratico. «L’Alhzeimer Cafè - ha detto il dottor Fabio Chiapetta, medico di base e fra i promotori dell’iniziativa, inter venuto durante l’incontro di martedì 5 settembre - vuole essere un supporto, dove potersi confrontare, dove chiedere, dover tirar fuori i problemi e discuterli insieme». «Alzheimer Cafè - ha aggiunto lo psicologo dottor De Bortoli - ha come punto di riferimento la Casa di riposo di Motta di Livenza». «È vero, - è intervenuta la dottoressa Dalla Libera - costituire un gruppo può rappresentare una fatica. Ma forse la Alzheimer Cafè anche a Pordenone U n altro “Alzheimer Cafè” aprirà il 28 ottobre alle 10.30, con un incontro sul tema: “La demenza: segreti da scoprire” a Torre di Pordenone, presso la sede del centro diurno “Casa Incontro”. Anche in questo caso viene offerto un appuntamento mensile, gratuito, per le persone con demenza e i loro familiari. Organizzano cooperativa Itaca ed associazione Alzheimer. I giovani cestisti della scuola media Girardini, campioni regionali 2005/2006 “S Il Cason che è sede dell’Alzheimer Cafè condivisione rende meno difficile la sopportazione del problema». Alzheimer Cafè è aperto a tutta la popolazione dell’opitergino-mottense; chiunque si occupi di persone affette da demenza, quindi non solo di Alzheimer, vi può partecipare. Tanti gli argomenti in discussione, molti i “nuovi” problemi. Ad esempio, quanto poco resistono le badanti straniere con un malato di Alzheimer. Appena possono, a parità di trattamento economico, cambiano lavoro. Quindi i trattamenti farmacologici, gli aspetti pratici, i rapporti con i medici. Il dottor Chiapetta si è impegnato, nel limite delle possibilità, a sensibilizzare gli altri medici di famiglia dell’opitergino-mottense, che sono 59, sui problemi AUSER MOTTA/ LA REGIONE DÀ L’OK Al via l’Università a Motta, Oderzo, Fontanelle Ormelle, Ponte d.P. e Salgareda L’ospedale resta pubblico-privato I l 2006 vede la conclusione del primo triennio della sperimentazione pubblico - privata presso l’Ospedale di Alta Specializzazione di Motta. Ma quel che era sperimentazione diventerà standard. La struttura proseguirà la propria attività riabilitativa a tutto tondo anche il prossimo anno. Si tratterà ora di verificare e scegliere la nuova modalità di gestione. La conferma, comunque non scontata, è arrivata al convegno organizzato dall’associazione Amici del Cuore sul futuro dell’ospedale mottense. Hanno dato il proprio parere positivo l’assessore regionale alla sanità Flavio Tosi e il dirigente generale dell’Ulss 9 Claudio Dario. I Dati. Ma quali i dati più importanti della struttura? Relativamente ai ricoveri ordinari, si è passati dai 396 pazienti del 2004 ai 635 di quest’anno (dato agosto 2006) ; con una “mobilità” (ossia pazienti fuori Ulss) che passa dal 59% al 73%. Importanti anche i numeri del servizio day hospital: 209 nel 2004, 323 nel 2006 e una mobilità che passa dal 25% al 45%. Relativamente alle prestazioni ambulatoriali: 7.277 nel 2004, 11.774 nel 2005 (18% la mobilità) 10.087 quest’anno (mobilità al 23%). Sono quaranta, ossia cinque in più, i posti letto a ricovero ordinario, 30 posti in day hospital, oltre ad un servizio navetta quanto mai richiesto dagli stessi utenti. I pareri. Alberto Prandin, direttore: “Siamo sicuri che potremo crescere ancora; siamo coscienti dei problemi ma abbiamo creato una della demenza, portando loro a conoscenza dell’attività dell’Alzheimer Cafè. Ogni incontro prevede una parte informativa condotta da esperti per allargare la conoscenza sulla malattia. Vi sarà poi una parte più informale per aiutare la socializzazione e l’interscambio attraverso appunto un caffè. A volte, anche un’ora di questo tipo, può trasformarsi in un sollievo per chi si dedica per giorni e giorni a persone affette da demenza. Infine, una nota informativa. Cinque incontri di formazione “Alzheimer: che fare. La memoria perduta” si svolgono a Oderzo nella sala concerti di palazzo Moro, venerdì 6 e 20 ottobre, 3 e 17 novembre e 1 dicembre, con inizio alle 20.30. Annalisa Fregonese squadra di lavoro che ci sta dando soddisfazioni». Il direttore generale della Ulss 9 Claudio Dario: «La sperimentazione è una pratica che si prolunga per un certo periodo per capire se le cose funzionano. A Motta funzionano, termina dunque la sperimentazione e si andrà a regime. Ci riserviamo però di capire le modalità tecniche di gestione della struttura». Domenico Stellini, il presidente della struttura mottense, invece potrebbe lasciare: «Non sono importanti gli uomini ma la struttura in sé. Nel primo anno ricordo come i conti furono pericolosamente in rosso, quasi un “bagno di sangue”. Poi la crescita lo scorso anno, confermata dai dati che abbiamo anche per quest’anno fino ad agosto». Gianandrea Rorato R iprende martedì 10 ottobre l’attività dell’“Università per il tempo libero e l’educazione permanente” dell’Auser a Oderzo, presso la scuola media Amalteo, e a Motta, presso la scuola media Girardini. Nell’opitergino-mottense i corsi si tengono anche a Fontanelle, Ormelle, Ponte di Piave e Salgareda. Per ulteriori informazioni chiamare lo 0438.666415 E c’è anche l’appuntamento con gli incontri con il cinema d’autore presso la sala della Casa di soggiorno Simonetti ad Oderzo. Si comincia lunedì 16 ottobre alle ore 16 con “Il mondo e la maschera” di Billy Wilder, relatore Alessandro Battel. Giuseppina Piovesana port porte aperte” : questo il titolo della nuova iniziativa promossa dall’assessorato allo Sport di Motta in collaborazione con le associazioni sportive locali. Infatti questo sabato 7 e sabato 14 infatti verranno aperte al pubblico tutte le strutture sportive: le associazioni offriranno un saggio delle discipline di riferimento, con possibilità di provare lo sport prescelto da parte di chi interviene. «Si tratta – spiega l’assessore allo Sport Giorgio Bianco – di una promozione collettiva delle discipline sportive con prove pratiche delle varie specialità». Skating, pallavolo, judo, karate, tennis, basket, danza, ginnastica artistica, ciclismo e calcio sono le discipline previste: vi sarà una suddivisione per fasce d’età (dalle materne alle medie). La partecipazione ad almeno quattro prove darà diritto a un buono pizza da consumarsi presso la pizzeria “Al Torresin”, entro il 30 novembre. Il buono corrispondente va ritirato in biblioteca (dal lunedì al venerdì, 14.45-18.45).(GR) MOTTA: Il Cai Baby alla scoperta della Grande Guerra sul Carso D omenica 24 settembre il Baby Club del CAI di Motta di Livenza ha effettuato una escursione sul Carso Isontino, sul fronte della prima guerra mondiale, con tappe a Monte San Michele ed a Monte Sei Busi: grande successo tra i bambini del Baby Club, e molta curiosità anche tra gli adulti accompagnatori . Il gruppo “I GrigioVerdi del Carso”, in divisa della prima guerra mondiale, ha accompagnato il Baby Club con spiegazioni sulle divise e sugli vari equipaggiamento in dotazione «Il nostro scopo è portare a conoscenza, specialmente tra i ragazzi, anche se superficialmente, di cosa poteva essere la guerra per i soldati che combattevano nelle trincee» ci dice Piergiorgio Saletti responsabile del Gruppo. CESSALTO: è morta Bruna Pasqualetto C ordoglio a Cessalto. Domenica scorsa, dopo lunga malattia, si è spenta Bruna Pasqualetto, per 22 anni dipendente del Comune di Cessalto prima all’anagrafe e poi in segreteria. 47 anni, di Santa Maria di Campagna, ha lasciato il marito Edoardo Niers Carretta, pure dipendente comunale, e la figlia Giulia di 23 anni. MOTTA: Fiera d’autunno D omenica 8 dall’alba al tramonto grande fiera“Piante e fiori per l’autunno” in centro a Motta. Esposizione di piante e fiori di stagione, mostra di funghi e ogni genere di prodotto agricolo: previste ad esempio le mostre mercato dei funghi, dei formaggi e della zucca. Organizza la Pro Loco in collaborazione con l’amministrazione comunale. e L’AZiON Friuli / Mottense SACILE/ RINASCE IL CHIOSTRO DI S. ANTONIO. MA ANCORA MOLTO È DA FARE Domenica 8 ottobre 2006 SARONE E FIASCHETTI FAMIGLIE IN FESTA Casa della Musica MOTTA Suor Luigina: “Abbiate a cuore il nuovo nido!” A N el chiostro di Sant’Antonio Abate di Sacile, venerdì 29, giornata di apertura della manifestazione "Profumi e sapori del giardino della Serenissima", sono risuonate le note della Filarmonica Città di Sacile. L’ampio complesso risalente al XVII secolo, inizialmente convento di suore, è stato in un momento successivo adibito a caserma, diventando il distretto militare Girolamo da Sacile. Ora un nuovo cambiamento di destinazione e di fruitori. «Questo spazio è stato in mano a chi ha pensato a difendere la Patria. Ora che la Patria è stata difesa, è tempo che torni alla comunità»: con queste parole, il sindaco di Sacile Roberto Cappuzzo ha simbolicamente tagliato il nastro posto all’ingresso del chiostro. Dopo un lungo periodo di silenzio, l’area tornerà a vibrare con le note della musica; l’esordio è stato riservato alla Filarmonica 33 D L’interno del chiostro di Sant’Antonio Abate della città che festeggia i suoi 160 anni, ma in futuro potrebbe diventare una vera e propria casa della musica. Il progetto per la cittadella della cultura e del tempo libero prevede uno spazio per le associazioni culturali e musicali della città, la sede della scuola di musica e della biblioteca, l’archivio storico comunale, numerose sale espositive e museali. Sono previsti anche due auditorium per musica, teatro e conferenze da circa 140 posti, sale studio e uffici. Una parte sarà riservata alla ristorazione, con bar, enoteca e ristorante. Il progetto di riconversione, che verrà portato avanti per lotti, richiederà anni e molte risorse, stimate sui 12 milioni di euro. Per ora l’area è un palcoscenico a cielo aperto a disposizione della città, nel quale vengono organizzati eventi e manifestazioni. Erica Bet omenica 1° ottobre l’unità pastorale delle parrocchie di Sarone e Fiaschetti ha celebrato la festa della famiglia. L’incontro è iniziato con la Santa Messa nella chiesa di Fiaschetti, magistralmente animata dal coro parrocchiale di Fiaschetti-Fratta e celebrata dal parroco don Eliseo Da Dalt. Alla fine della messa, un giovane padre ha letto la preghiera per le famiglie di Giovanni Paolo II, occasione per un’ulteriore riflessione sul significato spirituale e formativo dell’incontro. La festa è poi proseguita presso l’oratorio parrocchiale di Fiaschetti, dove, utilizzando le strutture del “Maggio Fiaschettano”, ma soprattutto l’opera SACILE DA GUINNESS CON LO STRUDEL PRO PARROCCHIA instancabile di un gruppo di volontari, ha avuto luogo il pranzo per oltre un centinaio di persone. L’occasione ha offerto l’opportunità di riservare particolare attenzione ad alcune coppie che celebravano anniversari importanti del loro matrimonio, e anche per festeggiare il novantacinquesimo compleanno di Olga De Re di Sarone, presente e partecipe con spirito sorprendentemente giovanile. La festa è stata anche un’occasione per proseguire nel non facile coinvolgimento degli abitanti delle due parrocchie, che esige un lavoro di fine tessitura, di reciproca accettazione, di disponibilità e di riconoscenza verso chi si adopera per il buon esito delle varie attività. Carlo Zoldan ll’inaugurazione di sabato 9 del nuovo asilo integrato “Borgo degli Angeli” c’era anche la gradita presenza di suor Luigina (nella foto), ex superiora a Motta. «Abbiate tutti a cuore – ha detto – questa istituzione perché il lavoro che l’asilo farà oggi sarà a tutto vantaggio della comunità negli anni a venire». La struttura, per bimbi da sei mesi a tre anni, ha aperto la propria attività lunedì scorso: le preiscrizioni sono state 45 a fronte di una trentina di posti disponibili. Dall’interno i bambini avranno la sensazione di stare nel parco. La struttura è costata 370mila euro, di cui 230 mila sottoforma di contributo del comune; poi hanno partecipato Regione ed Ipab; un privato cittadino che vuole restare anonimo ha assicurato 40mila euro. Gianandrea Rorato MOTTA: auto d’epoca e mostra di moto S abato 7 alle 14 in centro a Motta Trofeo Luigino Zampieri, raduno di auto d’epoca con mostra di moto. Il pezzo forte sarà un’Alfa Romeo 1750 Gran Sport Compressione del 1930 a sei cilindri. Alcune Ferrari di ieri ed oggi completeranno il già nutrito parco vetture. Punto di ristoro per iscrizioni e partenza in piazza Luzzatti (nella foto) di fronte al Municipio; circuito di 2 km con prove di abilità e visita alle cantine con degustazione di vini locali. Previsto un premio ricordo per tutti i partecipanti (info 347.4841304) (GR) Il sindaco Cappuzzo brinda al raggiungimento del primato A lle 16.55 di domenica scorsa, 1°ottobre, un raggiante Roberto Cappuzzo, sindaco di Sacile, annunciava davanti ad un’enorme folla assiepata in Piazza Duomo, che la città è entrata nel "Guinness dei Primati" con lo strudel più lungo del mondo: per l’esattezza ben 544,70 metri! Garante della straordinaria misura il verbale stilato dalla polizia municipale. Il tentativo del primato, cominciato alle ore 11 e inserito nella 2^edizione di “Profumi&Sapori del giardino della Serenissima”, doveva Il dolce serpentone dei 544 metri di strudel concludersi tassativamente alle 16.30 esatte. Da battere una lunghezza di non meno di 500 mt. per un peso finale di oltre 1.500 Kg. Dopo la misura dei Vigili, il giusto e grande giubilo. Lo strudel più lungo del mondo, dopo i brindisi di rito, è stato subito messo in vendita a “tranche”, ed il ricavato dell’eccezionale impresa culinaria è stato devoluto in parte alla Parrocchia di Sacile e in parte all’Ospedale pediatrico “Burlo Garolfo” di Trieste. Mario Sanson SACILE: rinviato l’incontro con la moglie di Terzani N iente Terzani. È rimandato a data da destinarsi l’arrivo a Sacile di Angela Terzani, moglie di Tiziano, che era attesa venerdì 6 al teatro Ruffo per un confronto con Furio Colombo nell’ambito di Salam Shalom. Problemi personali sono alla base del rinvio. 34 IL SALUTO DI DON VITTORINO “Grazie, Dio, di avermi legato a Colfrancui” È un anno speciale questo 2006 per monsignor Vittorino Mason. L’ottantesimo di vita, il primo da monsignore, il venticinquesimo, e ultimo, da parroco di Colfrancui. Sabato 23 settembre infatti ha celebrato la sua ultima messa in parrocchia, consapevole che con la stessa finisce un periodo della sua vita che non tornerà più. Lo aspetta il ruolo di cappellano della casa di riposo “Villa Bianca” di Tarzo e di aiutante del parroco monsignor Francesco Taffarel. Con lui abbiamo voluto ripercorrere alcune tappe della sua vita sacerdotale, a partire dal suo ingresso in seminario. «Era il 21 ottobre 1937. “Ce la farà da solo Vittorino?”, pensavano i miei genitori mentre si avviavano alla stazione di Vittorio per fare ritorno a casa. Non avevo compiuto ancora undici anni… Mi avevano lascia- L’ultima messa di don Vittorino a Colfrancui to in un sottotetto del seminario di Ceneda segnato da un precedente terremoto. In chiesa, vedevo i teologi dell’ultimo anno, tra cui i futuri monsignori Paride Artico e Vittorio Battistin. Mi chiedevo: chissà se ce la farò ad ar- Uno spirito giovane: a 70 anni compra il computer, ad 80 il cellulare rivare. Dodici anni sono lunghi da passare. Da allora ne sono passati sessantanove». Non erano anni facili… «I metodi educativi e- L’INGRESSO DI DON SANTE: “È un prete che sa ascoltare” C hiesa di Colfrancui ovviamente piena domenica 1 ottobre alle 18 per la prima Messa del nuovo parroco don Sante Modolo, nato a Camino 54 anni fa ed ex parroco di Staffolo-BoccafossaSenzielli. Presenti, oltre al Vescovo, alcuni parroci delle vicinanze e le autorità comunali di Oderzo e Fontanelle. Il vescovo Giuseppe ha voluto sottolineare come sa di aver provocato un grosso dispiacere alla co- munità togliendole don Vittorino, ma «occorre ragionare in termini di diocesi: ho visto in lui la persona adatta a ricevere un incarico molto nobile: seguire un gruppo di suore nel loro cammino di fede, aiutarle ad andare tutte in Paradiso». Di don Sante ha affermato che «è un prete che sa ascoltare, e al quale ci si può confidare senza timore, perché sa mantenere un segreto». Andrea Pizzinat e L’AZiON Opitergino Domenica 8 ottobre 2006 rano duri, con un’obbedienza inconcepibile oggi. A questo si aggiungeva il freddo e le buanse (geloni), ma non mancava la serenità. In seconda liceo classico è arrivata la veste lunga, poi la tonsura, infine l’entrata nel corso di teologia che contava un’ottantina di studenti. Poi sono arrivati gli ordini minori, il suddiaconato, poi il diaconato e il sacerdozio». Poi, la prima esperienza pastorale. «A fine luglio le scarne parole della lettera del vicario generale mi comunicano l’assegnazione a coadiutore e cappellano di Piavon e la raccomandazione all’obbedienza. Sono stati anni di intenso lavoro ma anche di grandi soddisfazioni. I gruppi erano numerosi: quaranta “aspiranti” ed altrettante ra- Dalle “buanse” in seminario alle tante esperienze parrocchiali gazzine dai dieci ai tredici anni, poi i giovanissimi e i giovani; dottrina e riunioni tutti i giorni. Le canoniche erano diventate sedi di battaglie elettorali: si doveva fermare una possibile invasione materialista della Russia, e le prediche risentivano di questo clima». Dopo Piavon, passa qualche mese a Caneva, poi cinque an- ni all’Istituto Moro di Oderzo; seguono Susegana, Gaiarine, e Sarone, con la prima esperienza di parroco. Dal 1969 al 1981, è a Villanova di Motta, quindi l’arrivo a Colfrancui. Che impressione le diede questo paese? «La religiosità era marcata. La chiesa malandata (e in seguito restaurata) faceva fatica a contenere tutti e facevo quattro messe festive. La gioventù frequentava e partecipava, le prime contavano 27-28 alunni… Negli anni successivi la pratica religiosa e la natalità sono vistosamente calate, come un po’ dappertutto, e l’arrivo di tanti nuovi abitanti e di stranieri non favorisce il mantenimento dell’identità del paese. Oggi comunque non mancano le famiglie che trasmettono ai figli valori autentici, iniziative lodevoli come il patronato, il gruppo sposi, la Caritas, e tante persone che svolgono servizio in chiesa». Don Vittorino a più di settant’anni ha imparato ad usare il computer, col quale compone personalmente il foglio domenicale, e a ottanta ha comprato il cellulare. Da cinque anni la parrocchia ha un sito web sempre aggiornato. Cosa ne pensa di questi strumenti? «Sono molto utili per comunicare notizie, e velocemente, ai fedeli, e per tenersi in contatto con i missionari. Non è mai troppo tardi per imparare ad usarli». Infine è arrivato anche il titolo di monsignore. «Sì, ma la cosa non mi tocca. Sono in tanti ad aver ricevuto questa nomina…». Vuol fare, in chiusura, un bilancio di questi anni trascorsi a Colfrancui? «Devo ringraziare Dio di avermi legato a questa comunità. Avrei voluto fare molto di più, ma spero che mi comprenderete e che il Signore mi perdonerà. Una preoccupazione ed un’esortazione voglio esprimere a conclusione di questa conversazione. Ai genitori: seguite i giovani con amore e con attenzione. Ai giovani: non sciupate tempo ed energie in cose banali e amate la vita e le cose belle che vi presenta. A tutti: amate la vostra comunità». (AP) COLFRANCUI: Lucciolata sabato 7 S i svolge sabato 7, alle 20.30 a Colfrancui, la Lucciolata. La marcia notturna è divenuta ormai un “classico”: i fondi raccolti ser vono per aiutare la casa “Via di Natale” di Aviano e quindi i malati di tumore. MANSUÈ: Concerto per festeggiare il restauro dell’organo parrocchiale S i tiene sabato 7 ottobre, alle 21, il concerto inaugurale per il restauro dell’organo Ruffati che si trova nella chiesa parrocchiale di Mansuè. Partecipano il coro parrocchiale di Mansuè, la corale San Bartolomeo di Camino, il maestro Sandro Carnelos all’organo e Renato Pante alla tromba. Tutta la comunità è invitata a partecipare a questo momento di festa, per il restauro di uno strumento pregevole che, dopo un accurato restauro, è tornato a far sentire la sua splendida “voce”. (AF) ODERZO: Mostra di Franca Faccin V enerdì 6, alle 20 al Postumia Hotel Design, Amalia Forcina presenta e inaugura la nuova mostra dell’artista opitergina Franca Faccin. Organizza l’associazione culturale Aliprandi, al suo esordio. La mostra resta aperta ad orario continuato fino al 29 ottobre. ISIS OBICI: Fino a dicembre mostre sulla Grande Guerra S i inaugura sabato 7 alle 11.30 all’Isis Obici a Oderzo “Il Trevigiano e la Grande Guerra”, prima di tre mostre fotografiche curate dall’Istresco che fanno tappa alla scuola opitergina. Questa esposizione resta aperta fino al 28 ottobre; seguiranno “Il Trevigiano tra le due guerre” dal 4 al 25 novembre e “La seconda guerra mondiale e la Resistenza nel Trevigiano” dal 2 al 21 dicembre. Mostre aperte dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13, e lunedì, martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30. PORTOBUFFOLÈ: Rassegna dei vini tra Piave e Livenza S i inaugura sabato 7 alle 18 a Casa Gaia da Camino a Portobuffolè la “Rassegna dei vini tra Piave e Livenza” organizzata dal Consorzio fra le Pro loco dell’Opitergino-Mottense. In esposizione 103 vini di 60 aziende vitivinicole del territorio, tra cui tutti i premiati con Medaglia d’oro nelle rassegne svoltesi in zona nel 2006. Orari: sabato 7 dalle 18 alle 21; domenica 8 e domenica 15 dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 20; sabato 14 dalle 17 alle 21. Domenica 15 alle 17 verrà premiato il “Vin Piave 2006”. VENERDÌ 6 OTTOBRE Da oggi a domenica a Rustignè: festa della castagna. SABATO 7 Alle 10.30, a palazzo Foscolo, premiazioni del concorso “Oderzo azienda e design”. Alle 21, al centro polifunzionale del Foro Boario, “Serata latino-americana… e non solo”, serata con buffet organizzata dalla sezione opitergina dell’Ail nel 20º anniversario dalla fondazione. Ingresso ad offerta libera. Il ricavato andrà a favore dell’associazione. DOMENICA 8 Chiude a Ca’ Lozzio a Piavon “Esco a vedere”, mostra di pittura con opere di Adriano Marinetti, Emanuele Convento, Michele Favaro. Orari: 10-12 e 15-24, lunedì e martedì chiuso. Mercatino dell’antiquariato a Portobuffolè. Alle 14.30 al campo da rugby presso il foro boario nuovo: per la terza giornata del campionato nazionale di serie C, il Rugby Oderzo sfida il Rugby Vicenza. LUNEDÌ 9 Alle 20.30, al centro parrocchiale del Duomo, parte la scuola di formazione all’impegno caritativo e sociale, promossa dalla diocesi: relatore Lorenzo Biagi, che parlerà sul tema “La nascita dello stato democratico moderno, i concetti fondamentali che stanno alla base della democrazia, regole di funzionamento”. MARTEDÌ 10 Alle 19.45, al cinema Cristallo, primo appuntamento della rassegna film d’autore con “Mare nero” di Roberta Torre. Ingresso intero 5 euro, ridotto 4 euro. Si ripete il 12 ottobre. Farmacia di turno: Scotto, via Umberto I 28, Oderzo, telefono 0422-712221. e / Memorie o n ia ez n Ve / o n gi er it Op L’AZiON GRANDE IMPEGNO SOCIALE Settanta anni di alpini opitergini Il coro degli Alpini di Oderzo F esta grande in città domenica 8 per la celebrazione del 70° anniversario di fondazione del gruppo Alpini. Il programma si articola in due momenti. Sabato sera, alle 20.30 nell’aula magna delle scuole medie, concerto con i cori Luca Lucchesi di Motta di Livenza e Ana di Oderzo. Domenica, con inizio alle 9.45, ammassamento dei partecipanti all’anniversario nel piazzale della Coop. Alle 10 inizio della sfilata, con al termine l’alzabandiera in piazza Grande. Alle 11 messa solenne in Duomo accompagnata dal coro Ana. La giornata si concluderà con il pranzo all’alpina nel salone parrocchiale di San Bartolomeo di Camino (prenotazioni al Bar “Al bivio”, 0422-712305). È un evento importante, considerata la presenza degli Alpini nelle iniziative sociali dell’Opitergino. Si pensi ad esempio, al restauro della casa colonica destinata poi al recupero dei tossicodipendenti, svolto a Fontanellette. Fu la prima iniziativa di una lunga serie. Gli Alpini opitergini si impegnarono poi senza sosta, per mesi e mesi, per ristrutturare il padiglione dell’ospedale di Oderzo che oggi ospita il Centro per disabili gravissimi. Senza il loro apporto, tale opera non sarebbe mai stata realizzata. Annalisa Fregonese MANSUÈ / IMPOSSIBILE DIMENTICARTI, GIOVANNI Domenica 8 ottobre 2006 CEGGIA / CENTO DAL BEN TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE. E IN MOSTRA P asserà alla storia della famiglia Dal Ben il grande raduno organizzato sabato 16 settembre: oltre cento parenti, tutti appartenenti al ramo di Angelo Dal Ben e Stella Cereser, si sono ritrovati alla messa delle 19 nella parrocchiale di Ceggia e poi a cena per festeggiare insieme il primo ritrovo di tutta la famiglia. Un’impresa non semplice per gli organizzatori, anche perché Angelo e Stella hanno avuto una discendenza numerosa, 13 figli, di cui 12 viventi, e 49 nipoti, la maggior parte sposati e con figli. Per fis- C’ erano circa una decina di persone mercoledì 27 per il primo incontro annuale della Commissione pastorale giovanile foraniale. Questo, in sostanza, è quanto emerso durante la serata. Incontri di preghiera foraniali Ne verranno organizzati tre. Le date ufficiose sono 17 novembre, 19 gennaio e 16 febbraio 2007; i sare nella memoria l’evento, oltre alle foto di rito, a tutti i partecipanti è stato consegnato il quadro con l’albero genealogico. Inoltre, per ricordare “com’eravamo” è stata organizzata una mostra fotografica, con ben 350 ODERZO “Siano presenti tutte le parrocchie nella Commissione pastorale giovanile foraniale!” luoghi verranno presto concordati. Corso animatori Dopo la pausa di quest’anno, ritornerà nel 2007. CEGGIA / INSIEME PER SEMPRE immagini, raccolte con pazienza da Armando Dal Ben da ogni famiglia: foto recenti, ma anche molto antiche. La più preziosa, del 1900, era il ritratto dei genitori di Angelo e Stella. Beatrice Doretto L’idea è di incentrarlo soprattutto sul grest e di coinvolgere nell’organizzazione le mamme e gli animatori più “navigati”. Allargamento Commissione della Si lancia l’appello a tutte le parrocchie di mandare un rappresentante, già a partire dal prossimo incontro, mercoledì 11 ottobre alle 20.45 sempre in patronato Turroni. Andrea Pizzinat PIANZANO C aro Giovanni, sono trascorsi due anni da quel 9 ottobre 2004. Impossibile dimenticarti… Il tuo amore, la gioia, la serenità, la dolcezza che trasmetti, sono piccole fiamme che accendono il nostro cuore di nuova luce. Dal Cielo falla risplendere con la preghiera che ogni giorno ci unisce a te. Continua ad aiutarci nelle difficoltà che incontriamo sul nostro cammino terreno. Con affetto, Raffaella e Delfina. ELENA MAZZAROTTO ARTICO n. 30.3.1913 - m. 19.10.2003 GIOVANNI FAVERO n. 22.11.1951 - m. 9.10.2004 In memoria una messa sarà celebrata lunedì 9 ottobre, alle 18, nella chiesa parrocchiale di Mansuè. CASTELLO ROGANZUOLO / SEI NEL NOSTRO CUORE FRANCESCO ARTICO n. 28.12.1911 - m. 28.10.1975 D alla Festa del Cielo ancora oggi ci amate come quando eravate con noi. Siamo tristi perché non vi vediamo, ma è dolce sapervi insieme per sempre, felici con Dio. Per ricordare tutti insieme Francesco ed Elena, ci ritroveremo domenica 15 ottobre alla Messa delle 11 nella chiesa parrocchiale di Ceggia. A. PAOLO DAL POS n. 29.12.1916 - m. 6.10.1998 Il tuo ricordo e il tuo buon esempio rimangono sempre vivi nei nostri cuori che per il dolore vegliano nella preghiera. I tuoi cari 35 CEGGIA C’è suor Angela alla “Charitas Christi” A lla scuola materna parrocchiale Charitas Christi di Ceggia (nella foto i bambini) è arrivata suor Angela Caspani, la nuova superiora. Sostituisce suor Rosa, partita per una scuola di Genova e salutata con affetto da tutti i genitori con una festa da loro organizzata alla Casa della dottrina. Suor Angela si è subito ben inserita nella nuova realtà anche se per lei questo trasferimento è stato un cambiamento forte. È la prima volta infatti che viene destinata ad una scuola in Veneto, dopo trent’anni di insegnamento in diversi paesi della Lombardia, l’ultimo Verdisio Superiore. Inoltre, per il primo anno, ha deciso di prendersi una pausa dall’insegnamento e di svolgere unicamente attività di coordinamento. «Mi piange il cuore a pensare che non sarò più in aula con i miei bambini – dice suor Angela – ma è stata una scelta necessaria per riposare la voce dopo l’operazione che ho subito alla gola. Così avrò anche più tempo per dare una mano in parrocchia». «Quando sono arrivata – continua suor Angela – e ho visto i lavori in corso, mi sono un po’ spaventata. Temevo non si riuscisse a terminarli per l’inizio della scuola. Invece tutto è stato sistemato per tempo. L’impressone che ho avuto di Ceggia è quella di un paese vivo, con persone attive e disponibili». (BD) TEZZE DI PIAVE PIANZANO S. GIACOMO DI VEGLIA OGLIANO NARCISO ANGELI n. 20.12.1924 - m. 3.10.1994 RITA CUZIOL in ANGELI n. 11.1.1924 - m. 6.10.1982 Nel silenzio di questi anni risuona viva la vostra presenza d’amore. I vostri cari VITTORIO SARI n. 16.2.1929 - m. 6.10.1998 Ottavo anniversario di morte ADA PICCIN in PIN n. 16.5.1916 - m. 5.10.2000 GUERRINO PIN n. 5.6.1917 - m. 29.7.2005 Cari genitori, vi ricordiamo sempre con grandissimo affetto e riconoscenza quale luce di saggezza, di bontà e guida sicura nella nostra vita. I vostri cari ALESSANDRO MARCON n. 24.2.1931 - m. 6.7.2006 A tre mesi dalla scomparsa, ti ricordiamo con l’amore di sempre. Tua moglie Graziella e i tuoi figli S ALESSANDRO DALL’ANTONIA n. 2.6.1938 - m. 6.10.2003 ei sempre presente nel cuore di chi ti ha conosciuto e apprezzato per la tua instancabile disponibilità, generosità, laboriosità e amore per la famiglia. Una Messa in suffragio sarà celebrata il 7 ottobre, alle 18.30, nella chiesa di Castello Roganzuolo. Moglie e figli Non dimentichiamo il tuo amore e la tua dedizione per noi, ti rimpiangiamo ricordandoti sempre. Giulia, figli e nipoti LE COMPAGINI DI ODERZO E CODOGNÈ TRA UNA SETTIMANA DEBUTTANO NEL CAMPIONATO DI SERIE B/1 Il volley tifa la Lae e il Maeg È in crescita l’interesse degli sportivi diocesani verso la pallavolo. Merito del rinnovato interesse per uno degli sport di squadra per eccellenza è sicuramente la qualità dei risultati ottenuti dalle società più blasonate. Impegnata la Spes Conegliano in Coppa Italia, si avvicina il momento del debutto nel campionato di serie B/1 per la Lae Electronic nel maschile e per il Maeg Codognè nel femminile. Lae Electronic La società opitergina, presieduta da Antimo Puca, in estate ha proceduto ad un radicale rinnovamento dei ranghi. Della formazione che ha raggiunto il secondo turno dei playoff la scorsa stagione sono rimasti appena il capitano Manuele Cester e il giovane centro Andrea Parisotto. In riva al Monticano è finito un ciclo, insomma, ma visti i risultati del pre- icecampioni d’Italia. È il risultato conseguito dal Calcio Amatori Farra di Soligo 1990 (nella foto) che ha rappresentato il Veneto alle finali nazionali. Dopo il titolo di campione regionale, la squadra allenata da Augusto Merotto si è piegata alla Toscana. Campioni nello sport ma anche nella solidarietà: il ricavato dell’organizzazione del torneo delle contrade di Col San Martino, infatti, è stato devoluto alla locale scuola materna. N Da sinistra il capitano della Lae Electronic Oderzo Manuele Cester e la squadra del Maeg Codognè campionato (Coppa Italia di B e amichevoli di lusso) ne è subito iniziato un altro. Attorno al blasone del centro Massimo Pecorari, stella prelevata dal Loreto in A/2, sono arrivati molti altri elementi interessanti dalle bande Figlioria e Lucchi, al libero di rientro Zingaro, ai palleggiatori Falcone (da Corigliano, A/2) e Orefice, il centro Mattia e gli opposti Kosmina e Radin. L’obiettivo stagionale, neanche a dirlo, è di centrare la qualificazione ai playoff per Vittorio Cansiglio: torna la classica opo due anni di stop, serviti per allargare e riasfaltare il manto stradale, ritorna la cronoscalata automobilistica Vittorio Veneto-Cansiglio, giunta alla trentaquattresima edizione. Al richiamo della classica gara in salita (nel cui albo d’oro ci sono nomi del calibro di Nuvolari, Merzario, Nesti e Danti), organizzata da Marca V SPORT ESTREMI: Flavio Zanet 12º alla Ultra rail du Mont Blanc SABATO 7 E DOMENICA 8 D CALCIO AMATORI: Farra vicecampione tricolore Racing e dalla Villorba Corse di Raimondo Amadio, hanno risposto in tanti: saranno infatti oltre 130 le vetture (moderne, storiche e ad omologazione scaduta) che si cimenteranno sulle due manches di 6600 metri che portano da Mezzavilla di Fregona a Valsalega. Non ci sarà il vincitore dell’ultima edizione, risa- poi sognare in grande. Stefania Positello, quindi sempre dall’Albignasego è stata acquistata Elisa Gastaldello che giocò anche in serie A. Il precampionato del sestetto affidato al nuovo allenatore Luigi Lucchetta è trascorso all’insegna degli alti e bassi, ma va spiegato che in vista del torneo di B/1, molti esperimenti sono stati tentati. L’obiettivo stagionale del Maeg Codognè è la conquista della salvezza il prima possibile. Giacinto Bevilacqua Maeg Codognè Il ritorno in B/1 delle blues ha trovato pronta la società presieduta da Giorgio Polese. Dopo la brutta esperienza conclusasi con la mesta e subitanea retrocessione, in estate la dirigenza ha proceduto a puntellare la squadra con elementi con esperienza nelle categorie superiori. Dall’Albignasego (B/1) è stata prelevata Giovanna Moretto, dal Cavezzale (B/1, ma via Conegliano) è giunta la giovane N lente al 2003, Danny Zardo (comunque presente alla vernice in municipio a Vittorio Veneto e apripista in gara), ma sarà al via il plurititolato Simone Faggioli, che fu primo nel 2002. Il programma di gara prevede le verifiche tecniche tra venerdì 6 e sabato 7 mattina, i due passaggi di prove cronometrate dalle 12 di sabato, e il via della corsa domenica 8 alle 10.30. Le vetture saliranno tutte al traguardo, per poi ridiscendere incolonnate e svolgere la seconda manche. L’ingresso per gli spettatori sarà gratuito. Al vincitore andrà anche il Trofeo Luigi Amadio. (AT) S P O R T on c’è tregua con il ricco carnet proposto anche questo week-end dalle sezioni locali del Cai e dalle associazioni affini. La meta domenicale del Cai di Vittorio Veneto è la chiesetta di Sant’Andrea a Col Frussal, nell’estrema propaggine sud-orientale del Serva. Tra le tappe: sella dei Fortin (852 metri), Pra de Nanies, Val de Rui Sec e l’abitato di Polpet. Si parte alle 8.30 dal parcheggio del Supermercato Cadoro. La vicina sezione di Conegliano si lancia, invece, in una passeggiata domenicale lungo il sentiero Durissini a Cadini di Misurina. Si parte & uova impresa sportiva di Flavio Zanet (nella foto). Il podista estremo di San Polo di Piave ha firmato un’altra pagina delle sue. Partendo dalla città francese di Chamonix ha partecipato alla Ultra rail du Mont Blanc, massacrante corsa in montagna su un percorso che si snoda attorno al Monte Bianco: 86 chilometri per 4597 metri di dislivello. Zanet ha portato a termine la gara in 11 ore e 56 minuti, giungendo 12º su 1300 partecipanti, 2º tra gli italiani in gara. PRIMO CARNERA: A Pordenone la mostra del centenario P resso il Palazzo della Provincia di Pordenone fino al 3 dicembre è aperta la mostra “La leggenda di Primo Carnera”. A 100 anni dalla nascita, avvenuta il 25 ottobre 1906, rivive la leggenda del grande pugile di Sequals morto nel 1967, uno dei boxeur più popolari della storia. Curata da Roberto Festi e Ivan Malfatto e articolata in sette sezioni, espone molti oggetti d’arte classica e manifesti inediti. (GB) CAI E DINTORNI da Col de Varda (2220) per affrontare un dislivello di 600 metri. Il primo tratto di percorso è sul sentiero Bonacossa, che dal Col de Varda porta alla forcella Misurina. Tra le tappe: forcella della Neve (2471), forcella Cristina (2390), forcella del Deserto (2400), forcella Sabbiosa (2450), forcella della Torre (2420) e passo dei Tocci (2367) dove sorge il rifugio Fonda Savio. Grande relax questa domenica con il Cai di Pieve di Soligo che organizza una castagnata in casera Pian della Pita. Duplice appuntamento domenicale, invece, con la sezione di Sacile. Un gruppo propone l’escursione dall’Alpago al monte Colombera (2066), nel gruppo Cansiglio Cavallo, un altro si arma di mountain bike e punta alla val Cimoliana. L’associazione Liberalabici domenica se ne va sulle pendici del Montello, lungo un percorso di 45 km, fino all’aviosuperficie Francesco Baracca. Dulcis in fundo, la cooperativa Mazarol conquista questa domenica il lago delle Anguane, passando per Pralongo, Laghetto del Vach e Col Cerver. Si parte dalla stazione di Longarone alle 9. Angela Deganis B A N C A Castello Roganzuolo · Cimavilla · Conegliano · Cordignano · Crocetta del Montello · Falzé di Piave · Fontanelle · Francenigo · Maron di Brugnera · Nervesa della Battaglia · Orsago Paré di Conegliano · Pianzano · Ponte della Priula · Povegliano · Sacile · San Giacomo di Veglia San Vendemiano · Santa Lucia di Piave · Selva del Montello · Soligo · Spresiano · Tezze di Piave Valdobbiadene · Vidor · Villorba · Vittorio Veneto Janna e L’AZiON Lettere & interventi LE“DONNE COLONNE”DELLA NOSTRA CHIESA Nell’emergenza la donna ha dimostrato le sue doti L a presenza di una donna, Maria, che con il suo sì all’arcangelo Gabriele ha compiuto il primo passo verso il compimento della storia della Salvezza. La presenza di altre donne, nel mattino di Pasqua, che con i loro passi veloci hanno raggiunto gli apostoli per annunciare la risurrezione di Cristo, centro della fede per milioni di uomini nei secoli. Basterebbero queste due immagini per far cogliere l’importanza della donna per la religione cristiana, a partire dal concepimento di Gesù per giungere alla gloria della risurrezione e, via via, lungo il cammino della storia della Chiesa. Cammino peraltro ricco di esempi di donne che hanno contribuito a rendere il cristianesimo vivo, affasci- nante, indispensabile per dare un senso profondo all’esistenza di tanti battezzati. Da Giovanna d’Arco a madre Teresa di Calcutta, da santa Monica a Teresa di Lisieux fino a Gianna Berretta Molla. Tante madri di famiglia, religiose, giovani che hanno dedicato la loro vita all’annuncio e alla testimonianza del Vangelo. Perché allora all’interno della Chiesa è difficile riconoscere che le donne hanno le potenzialità per fungere da vere e proprie colonne? Da alcuni anni si sta facendo strada una più ampia ministerialità e un maggiore impegno concreto tutto al femminile. Le donne sono catechiste, ministri straordinari della Comunione, lettrici (di fatto), coordinatrici di commissioni e consigli pastorali, responsabili e collaboratrici di uffici diocesani. Perché e, soprattutto, come siamo arrivati a questo punto? Una lettura, forse un po’ troppo schietta, della realtà fa percepire che il sesso debole sta guadagnando nuovi INCENERITORE AD AVIANO mini di bolletta, ma soprattutto di salvaguardia della salute (meno diossine, meno polveri sottili, meno ricoveri ospedalieri, niente farmaci più o meno gratuiti e garantiti...). Per quanto riguarda la bolletta diamo solo alcuni dati. Nel 1996 una famiglia di Miane ha versato per i rifiuti 149 mila lire, salite a 217 mila nell’anno seguente, fino ad arrivare a 139 euro nel 2002 (equivalenti a 269 mila lire circa) improvvisamente nel 2004, a seguito dell’introduzione della raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale, la bolletta è miracolosamente scesa a 78 euro e cioè ai valori più o meno del 1996. Se poi qualche pignolo volesse tener conto dell’inflazione, potrebbe dire che è inferiore. “Una rondine non fa primavera”, è vero, ma perché non fare la stessa indagine a Sernaglia dove nel 2005 vi è stata una riduzione media delle bollette del 18 per cento? Di fronte a queste esperienze significative sarebbe ormai tempo di allargare il metodo di raccolta differenziata a tutti i comuni della provincia di Treviso. Con un metodo omogeneo, uguale per tutti, si potrebbero operare confronti, controlli e miglioramenti. Cecilia Tomè Comitato ambiente di Vittorio Veneto Malati e ospedali ... ringraziano P are molto economico conferire i rifiuti all’inceneritore di Trieste per 100 euro a tonnellata e ancor di più portarli ad Aviano, data la minore distanza. La scelta sembra quanto mai azzeccata, perché proprio ad Aviano c’è il famoso ospedale che a livello nazionale da anni cura con notevole competenza le malattie da cancro. Sarà solo una coincidenza o è il risultato di un piano valutato in tutti i suoi aspetti? Sì, perché il “termovalorizzatore”, che permette di distruggere i rifiuti (che disturbano occhi e naso), permetterà sicuramente all’ospedale di avere pazienti a iosa, vittime delle diossine, delle nanopolveri (inferiori cioè a 0,25 micron e per questo maggiormente deleterie), dei metalli pesanti, portati dai fumi che usciranno dal camino con buona pace di tutti: Cit, Savno e Comune di Vittorio Veneto. (...) Non sono queste le opinioni di poveri untorelli di provincia, camuffati da membri di un “sedicente” Comitato ambiente, ma le autorevoli affermazioni dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), che nel 1997 ha definito cancerogene le diossine, e i risultati dei ricercatori europei (19952000), i quali sostengono che le diossine sono originate nella misura maggiore dagli inceneritori. È abbastanza evidente che le geniali proposte di far risparmiare sulle bollette, mescolando tutti i rifiuti che saranno poi selezionati da una macchina (che oltre ai costi di acquisto, ha anche bisogno continuo di energia e di altre attrezzature), può far presa sulle amministrazioni che per vari motivi non hanno già speso e non si sono spese per introdurre la raccolta differenziata porta a porta. (...) In provincia di Treviso tutti i Comuni del Bacino TV3, del Consorzio Priula, e di altri 2 comuni del TV1 (per un totale di circa 500 mila persone) a cui si devono aggiungere vari altri in cui opera la stessa Savno, da almeno due anni hanno fatto degli investimenti per effettuare una differenziazione dei propri rifiuti all’unico scopo di ridurre al minimo la spesa per tutti, non solo in ter- spazi anche perché... gli uomini hanno abbandonato il campo, i sacerdoti sono pochi e non arrivano dappertutto. In altre parole, alla base c’è o c’è stato un bisogno! Ma tale situazione, seppure in apparenza negativa, sta portando frutti fecondi perché è grazie proprio a questa iniziale emergenza che la donna, in quanto tale, ha dimostrato di “essere all’altezza” e di saper fare qualcosa di più e di diverso proprio perché tipico della sua femminilità. Papa Benedetto XVI nell’intervista rilasciata ad alcuni giornalisti della televisione tedesca affermava che «le donne devono – e noi con loro – cercare sempre di nuovo il loro giusto posto nella Chiesa». Ci sembra profetico quel “noi con loro” in quanto i tempi attuali sono tutt’altro che semplici e statici. Ci vorrà ancora tempo dunque per raggiungere l’effettiva “parità” tra uomo e donna. Parità, ben s’intende, nel rispetto di compiti, ruoli, competenze e carismi. Gerda e Tiziana De Nardi Domenica 8 ottobre 2006 37 interventi MARCIA TRIONFALE VERSO LA SCONFITTA G iuseppe Verdi non avrebbe mai pensato che la marcia trionfale, racchiusa nel secondo atto di Aida, sarebbe diventata il leit motiv del nostro attuale Governo, eppure pare sia proprio così. Anche i ricchi piangano, mi è stato detto, per cui dopo quaranta anni di lavoro mi ritrovo improvvisamente assegnato alle lacrime, con il compiacimento della mia Cisl. Il pensiero e il giudizio che qui vorrei esprimere riguardano, comunque, quanto è stato fatto o si preannuncia sul piano, che io continuo a chiamare valoriale, dei principi “non negoziabili”: vita, famiglia, istruzione. Il primo atto internazionale è stato compiuto dal ministro Mussi che, in sede europea, ha sciolto il nostro paese dal gruppo di blocco che si opponeva al finanziamento della ricerca sulle cellule staminali embrionali, con l’appendice, si fa per dire, del voto parlamentare che ha visto privilegiare la scelta dello schieramento alla trasversalità possibile e richiesta invano. Ci ha pensato poi, lo stesso Presidente della Repubblica, sempre pronto a fare da supporter alla maggioranza e “pentito” a posteriori, ad investire il Parlamento dell’obbligo di affrontare il tema dell’eutanasia, con un suo giudizio preventivo già favorevole. Così dai banchi parlamentari maggioritari sono stati presentati disegni di legge tesi a legittimare i Pacs, sulla scorta di iniziative approvate in più di una regione italiana, amministrate anche con il consenso di chi si richiama alle radici cristiane. Radici che l’Italia chiedeva fossero richiamate nella Costituzione europea ma che ora, per il nostro ministro degli Esteri, è bene restino fuori. Con questa marcia trionfale si va, come dice un mio amico friulano, di vittoria in vittoria verso la sconfitta finale. Gianni Carminati Vittorio Veneto 38 Domenica 8 ottobre 2006 OFFERTA LAVORO Cercasi collaboratrice domestica per pulizie e stiro (mattino). Zona Oderzo. Tel. 348-9031491. 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Ragazza cerca lavoro serale a partire dalle 18/19 per la durata di 3-4 ore come addetta pulizie, lavapiatti o altro. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 340-1559833. Educatrice professionale/tecnico di riabilitazione psichiatrica si rende disponibile per attività di consulenza, perseguimento di obiettivi terapeutico-riabilitativi, percorsi di riacquisizione di abilità sociali con minori e adulti. Tel. 349-7864769. Signora automunita con esperienza nell’assistenza anziani cerca lavoro. Disponibile anche come baby-sitter, pulizie o altro. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 339-1998560. Ragazza 33enne con esperienza pluriennale cerca lavoro come baby-sitter, anche con bambini di pochi mesi. Disponibile tutto l’anno. Zona Oderzo. Tel. 349-5057599. Ragazza neo-diplomata nel settore moda all’Ipsia “L. Zanussi” di Pordenone cerca lavoro a tempo pieno in settore compatibile con gli studi effettuati. Zona Oderzo e Pordenone. Tel. 335-8449643. Signora automunita con esperienza cerca lavoro giornaliero come barista/cameriera in caffè o pasticceria. Disponibile anche per altri lavori. Tel. 346-2156255 (chiamare o lasciare messaggio). Ragazza diplomata perito tecnico turistico cerca lavoro come hostess di terra, accompagnatrice turistica, assistente tour/gruppi. Buona conoscenza delle lingue inglese, spagnolo, tedesco. Tel: 333-6944061. Ragazzo residente a Motta di Livenza cerca lavoro part-time in orario pomeridiano. Zona Oderzo e Motta di Livenza. Tel. 0422766796. Signora italiana automunita di Oderzo con esperienza cerca lavoro come barista, aiuto cuoca e lavapiatti. Disponibile anche per stiro o latro purché serio. Tel. 3471184039. Signore con esperienza come autista in possesso di patente C e in fase di esecuzione patente E, cerca lavoro. Disponibile anche a brevi trasferte all’estero e/o in Italia. Tel. 333-4578117. 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Ma la tecnologia è una conquista dell’uomo, messa al suo servizio per migliorarne la vita. Perché privarsene? E se questa conquista è il risultato di una partecipazione comune, onestà e rispetto tra me utente che la sostengo implementandola con il mio flusso e tu azienda, privata o pubblica, che dovresti fornirmi il miglior servizio frutto di ricerca e sviluppo, dovrebbero coincidere. Nossignori, come lei ha ben spiegato vi è un “loro” che sa tutto di noi e un “noi” che non sa nulla di loro. Sopra a tutto ciò, ma che non deve interessarci, il potere, i soldi e le intercettazioni. Non ci de- POLITICA & QUERELE quota prevista di 3 milioni 200 mila lire. Perché non viene detto che quella indennità, per mio volere, è stata ridotta di un milione, estesa al 40 per cento anche agli altri amministratori dell’istituto? Questa indennità non dovuta, secondo loro, perché gli attuali amministratori della Destra continuano ad incassarla, pur essendo nel frattempo diminuito il numero degli ospiti? Sappiano i lettori de L’Azione che per quanto sopra esposto ho avuto una causa presso il Tribunale di Monza, che si è conclusa positivamente e dalla quale ho ricevuto anche 5 milioni di lire che ho dato interamente in offerta, e questo non perché sia ricca, sono di famiglia operaia e vivo modestamente, ma perché so che tanta gente soffre e ha bisogno di aiuto. Francesca Meneghin aro Direttore, il suo editoriale colpisce sempre nel segno. “Il caso Telecom e noi comuni cittadini” sul numero scorso de L’Azione è uno dei tanti che in poche righe ha messo in risalto antefatti e fatti a tinte fosche. La mia prima reazione a questo intruglio di economia e politica dentro il quale molti sguazzano e ne escono, in un modo o nell’altro, sempre puliti, è quella di strappare, pur Le indennità ridotte del Cesana Malanotti E Lega aveva proposto di chiedere scusa attraverso la stampa, riconoscendo così il torto. Desidero tuttavia ribadire ancora una volta, a salvaguardia della mia nota onestà come cittadina e come ex amministratore pubblico per circa 40 anni, che lo stipendio che, secondo il Gazzettino, io mi sarei fatta, allargato anche altri amministratori del Cesana Malanotti, era l’indennità decisa dalla Regione del Veneto a partire dal 1º agosto ’98 (nel nostro caso) sino al 30 luglio ’99 per fine mandato, compenso spettante ad ogni amministratore di case di riposo con classifica di 1ª A e con più di 300 ospiti; G S.VENDEMIANO gregio Direttore, le sarei grata se potesse pubblicare sul giornale da lei diretto quanto segue: non mi è sfuggito l’articolo apparso su Il Gazzettino del 23 settembre scorso, avente come titolo, a caratteri cubitali,“Il vampiro della Lega non offese la Meneghin” e, più sotto, una dettagliata relazione sugli avvenimenti giudiziari a seguito della mia denuncia alla Lega vittoriese per manifesti sui muri della città e volantinaggio con la figura di un vampiro. Nessun commento sulla decisione di archiviare la pratica da parte del giudice De Luca; si sappia, però, che sin dall’inizio la uardando il cielo non si direbbe, ma le ferie sono proprio passate. Il solito caos in città, le strade che affogano nel traffico, i trattori con l’uva; questi sì sono il segnale che l’estate se n’è andata. I nostri ragazzi diversamente abili si sono reinseriti nel loro mondo protetto e organizzato, ma nei loro occhi, per chi è attento, si legge la nostalgia per le vacanze appena trascorse a Lignano. La settimana baciata dal solleone, le serate tra- Grazie ai volontari del centro Arcobaleno scorse passeggiando in pineta, i volontari meravigliosi angeli custodi... sono stati un cocktail di felicità. Il clima, quello del cuore, è il solito: gli sguardi, le carezze, il prendersi per mano, sono riti ormai consolidati per loro, ma il Potete inviare le vostre lettere al direttore per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] per posta all’indirizzo: L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto oppure per fax allo 0438. 555437 mondo, quello che corre frenetico inseguendo i miraggi moderni, è allibito e incredulo; c’è ancora gente disposta a “perdersi” una settimana di ferie portando a spasso “quelli là”. L’amaro in bocca resta per la nostra società, ma il dolce di quelle esperienze così uniche e costruttive dice a noi genitori: “Guardate avanti con fiducia”. Non capita tutti i giorni di cenare col sindaco e l’assessore quando si è in vacanza; San Vendemiano è anche questo: il San Vendemiano dei volontari dell’“Arcobaleno”, degli amministratori sensibili, e dei nostri ragazzi portatori di handicap, fieri di essere per qualche giorno delle primedonne, liberi di essere coccolati... al mare. Grazie a tutti. Giuliano Cettolin ve riguardare inoltre il fatto che l’azienda è privata e ogni inter vento di chi dovrebbe tutelare il bene comune (se realmente accaduto) venga bollato come preoccupante ingerenza. Si sottolinea infine che il risanamento del debito di 41 miliardi di euro della privata Telecom nulla ha a che vedere con il patrimonio di chi ne è titolare. Misteri che, come tali e da “loro” ben giocati, ci portano allo sfinimento e quindi al mancato perseguimento del nostro buon diritto di utenti attivi. In questo clima che mina alla civile convivenza, ciascuno di noi si sentirà sempre più solo, nonostante tutti sappiano tutto! Guido De Carlo Cordignano Domenica 8 ottobre 2006 39 interventi FOCOLARINI A BUDAPEST: UNA INIEZIONE DI FIDUCIA «S ento di tornare con un grande amore per il mondo»... «Fondamentale per ritrovare la grinta...»... «Un’iniezione di fiducia»... «Le esperienze ascoltate mi hanno spronato a rivedere cosa posso fare io». Queste sono alcune impressioni sentite alla conclusione del convegno di Budapest dove, dal 14 al 16 settembre quasi 12 mila focolarini provenienti da 92 paesi dei 5 continenti, erano presenti al palasport Arena per il “Volontarifest”. Tra loro otto rappresentanti della nostra diocesi. L’incontro a livello internazionale è stato organizzato dal Movimento dei Focolari in occasione del 50º anniversario della nascita dei “Volontari” voluta da Chiara Lubich come risposta all’appello di Pio XII in seguito all’invasione dell’Ungheria da parte delle truppe sovietiche nell’autunno del 1956. Chiara Lubich ha inviato un suo messaggio ai partecipanti in cui tra l’altro dice: “I Volontari sono persone che pur restando nel mondo non sono del mondo, perché il loro cuore è legato a Dio. E, seguendo i suoi piani, oggi questi Volontari e Volontarie sono presenti nei 5 continenti e testimoniano che Egli è un Dio-Amore, che segue ognuno di noi e ci è Padre. Per questo dobbiamo guardarci, amarci, come fratelli e diffondere la fraternità universale “affinché tutti siano una cosa sola”. Il tema delle giornate è stata la fratellanza, intesa come attenzione incondizionata all’altro, sentire l’altro come portatore di un contributo valido, senza lasciare spazio a nessuna forma di ingiustizia. Molte sono state le testimonianze di opere più o meno grandi realizzate in ogni parte del mondo (dal Libano al Brasile, dall’Irlanda alla Croazia, dall’Italia al Congo, da Hong Kong alle Filippine) che dimostrano come è stato possibile, non senza difficoltà, portare aiuto ai fratelli mettendo in pratica tutti gli aspetti della reciprocità, ispirati alla cultura del dare, della gratuità e della condivisione.