Come Internet e il Web 2.0 stanno cambiando le ricerche di Marketing
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Come Internet e il Web 2.0 stanno cambiando le ricerche di Marketing
Come Internet e il Web 2.0 stanno cambiando le ricerche di Marketing Indice 1 Le ricerche di Marketing offline............................................................. 3 1.1 Il ruolo delle ricerche di Marketing nella complessità ........................................... 3 1.2 La nascita e l'evoluzione delle ricerche di Marketing ............................................ 3 1.3 Le caratteristiche e metodologie della ricerca di Marketing .................................. 5 1.4 Le diverse tipologie di ricerca e il loro ruolo nel processo strategico.................... 5 1.5 Gli stadi della ricerca di Marketing ........................................................................ 6 1.6 Le tecniche di rilevazione..................................................................................... 11 1.7 Le ricerche Motivazionali..................................................................................... 15 1.8 L’intervista ........................................................................................................... 19 1.9 Le diverse tipologie di dati ................................................................................... 27 2 Le ricerche di Marketing online ........................................................... 30 2.1 L’avvento e l’affermazione di Internet nella ricerca di Marketing ...................... 31 2.2 La diffusione delle indagini online nel mondo..................................................... 32 2.3 Il profilo dell’utente di Internet in Italia e nel mondo .......................................... 33 2.4 I vantaggi dell’E.Research.................................................................................... 34 2.5 I punti di debolezza dell’E.Research .................................................................... 41 2.6 Le metodologie della ricerca di Marketing online................................................ 45 2.7 Le tecniche di Ascolto .......................................................................................... 56 2.8 I Panel e le Community ........................................................................................ 64 3 Case history: l’E.Research in Italia...................................................... 71 3.1 Intervista a Paolo Rossi di Lorien Consulting ...................................................... 72 3.2 Intervista a Giacomo Fusina di Human Highway ................................................ 81 3.3 Intervista a Luca Belloni e Roberto Rossi di Millward Brown ............................ 90 3.4 Duepuntozero Research...................................................................................... 105 3.5 GFK Eurisko....................................................................................................... 107 3.6 Nilsen/Net Raiting Ad Intelligence .................................................................... 108 Conclusione .............................................................................................. 109 1 In questo elaborato cercherò di tracciare l’evoluzione delle Ricerche di Marketing soffermandomi in particolar modo sulle trasformazione che le hanno coinvolte con la diffusione di Internet e del cosiddetto Web 2.0. Pertanto, in un primo capitolo di stampo teorico, dopo aver delineato alcuni brevi cenni sulla storia e sulle finalità di queste rilevazioni, illustrerò le caratteristiche delle metodologie e le classificazioni che le coinvolgono. Quindi esporrò le metodiche, i veicoli e le tipologie di dati che se ne possono trarre e ne schematizzerò le caratteristiche principali. Nel secondo capitolo cercherò di sistematizzare l’universo ancor poco esplorato delle rilevazioni online. Dunque in un primo tempo, dopo aver esposto brevi cenni sulla diffusione di Internet e del suo impatto sulla ricerca di Marketing, illustrerò le caratteristiche dell’utenza, i vantaggi e i limiti di questo tipo di rilevazioni. Dopo di che indicherò le diverse metodologie, come vengono classificate e perché, mostrandone punti di forza e punti di debolezza. Inoltre, dopo aver parlato brevemente dell’affermazione del cosiddetto Web 2.0, mostrerò come esso abbia influenzato la ricerca di Marketing creando le basi per l’affermazione di un modo completamente nuovo di procedere basato sull’ascolto. Nel terzo capitolo parlerò della diffusione delle rilevazioni online tra gli istituti di ricerca che operano sul nostro territorio nazionale. Pertanto, proponendo alcune interviste ad operatori affermati sul campo, presenterò a grandi linee l’offerta a riguardo degli istituti più all’avanguardia nel settore. Vorrei ringraziare Marinella Galli per la sua grande disponibilità, il professor Redivo per il sostegno e per la serenità con il quale permette di operare, e tutti miei amici con un riferimento speciale a Claudia e Sara. 2 1 Le ricerche di Marketing offline 1.1 Il ruolo delle ricerche di Marketing nella complessità Le diverse organizzazioni commerciali, industriali, o di servizi, che contrassegnano l'attuale situazione mercatistica, operano in ambienti sempre più complessi. La maggior parte dei mercati di largo consumo è ormai matura e le varie marche per conquistare punti di mercato e strapparli alla concorrenza non possono far a meno di un’esatta conoscenza del contesto competitivo di riferimento, dei bisogni, delle aspettative, del vissuto dei consumatori e dell'immagine della propria marca. Pertanto, occorrono strumenti di ricerca capaci di orientare le risorse manageriali verso i propri mercati, in modo da garantire un duraturo e decisivo successo alle imprese. Tali strumenti dovrebbero consentire all'impresa di sviluppare un approccio sistematico nella gestione delle informazioni, le quali sono essenziali sia nella definizione delle politiche di medio-lungo periodo sia di quelle operative quotidiane. 1.2 La nascita e l'evoluzione delle ricerche di Marketing Prima dello sviluppo delle tecniche di produzione di massa, le strutture produttive operavano in contesti locali con dimensioni limitate; questo permetteva loro di lavorare in stretto contatto con la propria clientela e di conoscerne puntualmente le esigenze. Con l'avvento dell' industrializzazione di larga scala si cominciò ad operare con una clientela sempre più distante dai singoli mercati locali, di conseguenza conoscere il proprio mercato divenne sempre più difficile. Così, intorno agli anni cinquanta si creò una situazione contrassegnata da un'eccedenza della domanda sull'offerta. In questo contesto i produttori cominciarono a sentire il bisogno di sondare i mercati per scoprire i bisogni specifici dei loro clienti; tali informazioni dovevano servire per indirizzare le attività aziendali in una direzione tale che avrebbe potuto assicurare un'effettiva massimizzazione dei profitti. Per questo motivo cominciò a prendere piede un insieme di indagini sistematiche che diedero luogo a quella che presto venne identificata come "Ricerca di Marketing", ovvero "la raccolta, la registrazione e l'analisi sistematica dei dati riguardanti i problemi relativi al 3 Marketing di beni e servizi".1 La ricerca di Marketing cominciò a costituire un insostituibile sostegno alla pianificazione e all'esecuzione di tutte le attività di produzione e distribuzione; infatti divenne presto essenziale per offrire informazioni nuove idonee alla risoluzione di problemi specifici. I primi sviluppi della ricerca di Marketing vanno ricercati negli USA alla fine del XIX secolo nel 1879 un'agenzia americana di pubblicità condusse un'indagine sul mercato del grano negli USA per sviluppare una pubblicità adatta per il suo cliente; in seguito, nel 1895 il professor Harlow Gale della University of Minnesota pare che avesse utilizzato dei questionari postali in un'indagine d'opinione sulla pubblicità, infine si dice che nel 1870 John Jacob Astor abbia assunto un artista, per individuare le tendenze e i gusti nella moda dei cappelli femminili; questo doveva semplicemente star seduto in un parco e ridipingere i cappelli che le signore indossavano. Lazer ha individuato cinque fasi nello sviluppo della ricerca di mercato: 1) prima del 1905 la ricerca veniva applicata ai problemi del Marketing; 2) tra il 1905 e il 1919 cominciarono a prendere piede l'osservazione diretta e i sondaggi elementari, ma il tutto veniva svolto con poca sistematicità; 3) tra il 1919 e il 1930 le tecniche divennero sempre più rigorose e meglio definite, in questi anni emerse una nuova sensibilità verso le condizioni di vita delle classi lavoratrici, così le metodologie di ricerca vennero applicate anche in ambiti diversi dal Marketing, comportando comunque un loro miglioramento; 4) tra il 1930 e il 1945 l'intensa crescita economica condusse ad una diffusione esponenziale delle metodologie di ricerca, ciò contribuì alla loro precisazione; 5) tra il 1945 e il 1973 nacque la moderna ricerca di Marketing come oggi la intendiamo. In questi anni vennero migliorate le metodologie di campionamento e si ebbe l'introduzione dell'inferenza statistica avanzata. 6) negli anni ‘80 e ‘90 l'innovazione tecnologica portò all'affermazione di nuove modalità di ricerca specialmente in ambito quantitativo. 1 American Marketing Association, " Report of the definitions Committe" Amercian Marketing Association, Chiacago, 1961. 4 1.3 Le caratteristiche e metodologie della ricerca di Marketing Le ricerche di Marketing sono uno strumento essenziale per ridurre l'area di rischio che si viene a creare ogni volta che si deve intraprendere una decisione aziendale, esse possono essere classificate in due macro classi: a) le ricerche qualitative, ovvero indagini intensive finalizzate alla comprensione di un fenomeno mediante la descrizione delle idee e dei concetti che lo caratterizzano; b) le ricerche quantitative, ovvero indagini estensive che offrono informazioni ancorandosi a valori numerici. Dal punto di vista operativo le prime vengono utilizzate in una fase preliminare in cui si cerca il materiale per la stesura del questionario, mentre le seconde vengono utilizzate come strumento di verifica. Un esempio di ricerca di tipo qualitativo è la ricerca esplorativa, la quale è costituita da una serie di studi programmati utili a ottenere una visione preliminare della situazione che consenta la formulazione delle ipotesi. Tra le tipologie di ricerche quantitative invece possiamo annoverare le ricerche descrittive e quelle causali. Le ricerche descrittive sono quelle in grado di delineare le caratteristiche della popolazione in esame, mentre le ricerche causali o sperimentali sono quelle finalizzate all'individuazione di eventuali rapporti di causa effetto. Le prime sono rilevazioni che vengono svolte sul campo mediante delle ricerche longitudinali, le seconde sono finalizzate alla misurazione ripetuta di uno stesso evento o mediante ricerche a sezione trasversale, le quali descrivono l'evento in esame mediante la comparazione con altri eventi. Le ricerche causali o sperimentali sono rilevazioni che possono essere effettuate anche in ambienti artificiali al fine di misurare le variazioni di una o più variabili a seguito di un intervento del ricercatore. 1.4 Le diverse tipologie di ricerca e il loro ruolo nel processo strategico Le ricerche di Marketing rivestono un ruolo cruciale nel processo strategico, infatti costituiscono il primo gradino dove vengono raccolti gli input necessari per la decisione di tutte le dimensioni del suo intero svolgimento. Esse possono essere utili per individuare le dimensioni del mercato, il trend evolutivo della domanda, il grado di competitività e i bisogni manifesti, impliciti o futuri che contrassegnano la vita nel mercato. 5 Esistono diverse tipologie di ricerche di Marketing, generalmente si fa riferimento a quattro categorie di rilevazioni: 1)le ricerche sul prodotto; 2)le ricerche sulle vendite; 3)le ricerche sul consumatore; 4)le ricerche sulla promozione. 1) La ricerca sul prodotto, comunemente chiamata: "Ricerca di mercato” concerne "lo sviluppo e la verifica di nuovi prodotti, il perfezionamento di quelli esistenti e la previsione delle probabili evoluzioni delle preferenze dei consumatori in relazione allo stile, alla prestazione del prodotto, alla qualità dei materiali ecc."2 2) la ricerca sulle vendite, ovvero la rilevazione di tutte le attività di vendita di un azienda, tratta una tipologia di ricerca da effettuarsi sul campo tenendo in considerazione i dati riguardo ai pubblici. 3) la ricerca sul consumatore, ossia l'analisi dei fattori psicologici, economici e sociali che influenzano le decisioni d'acquisto del consumatore finale. 4) la ricerca sulla promozione, invero l'analisi e la valutazione dell'efficacia delle metodologie utilizzate dall'azienda per promuovere prodotti e servizi. 1.5 Gli stadi della ricerca di Marketing Indipendentemente dal tipo di ricerca, generalmente in un processo è possibile identificare sette stadi logici che possono essere applicati a prescindere dalla natura del mercato di consumo, industriale o dei pubblici servizi. 1 - "definizione del problema; 2 - finalità e obiettivi della ricerca; 3 - pianificazione della ricerca; 4 - valutazione economica; 5 - raccolta dei dati; 6 - elaborazione e analisi dei dati; 7 - relazione finale."34 3 Elena Cedrola, Appunti sulle ricerche di Mercato, Pubblicazioni Isu, Milano 2001; p 17.. 6 1) Definizione del problema: Questo stadio costituisce l'impostazione preliminare in cui devono essere stabilite la natura e la direzione di tutte le attività di ricerca. Generalmente al fine di definire il problema, che costituirà l'oggetto della ricerca, viene effettuata un'indagine esplorativa. L'indagine altresì definita: "analisi situazionale" dovrebbe tentare di specificare il problema nel modo più chiaro possibile, mettendo in luce le variabili più significative e chiarendo fino a che punto esso possa essere noto ai managers interessati. L'esplorazione dovrebbe concentrasi in particolare su tre elementi fondamentali: "oggetto, entità del fenomeno e tempo in cui si manifesta"5; tutto ciò dovrebbe essere svolto tenendo conto delle condizioni in cui l'impresa opera e di tutte le relazioni esistenti tra l'azienda e il mercato. 2- Finalità e obiettivi della ricerca Si tratta del secondo stadio dell'attività di ricerca e consiste nella stesura di un progetto che definisca con precisione gli obiettivi della stessa. In questa fase occorre descrivere tutte le variabili coinvolte e le relazioni che intercorrono tra di esse. Data la complessità dell'operazione è spesso necessario operare in tre diverse sottofasi: a) "lo sviluppo di un'ipotesi di ricerca, b) l'individuazione dei quesiti della ricerca, c) la delimitazione degli ambiti della ricerca." 6 3- Pianificazione della ricerca L'attività di pianificazione prevede la creazione di una "rappresentazione semplificata di tutti gli elementi necessari per condurre l'analisi del problema"7. Nella pianificazione occorre tener conto : a) delle competenze e dell' esperienza del personale; 4 4 5 Peter M. Chisnall, Le ricerche di Marketing, McGraw-Hill, Milano 1990; p. 49. Elena Cedrola, Appunti sulle ricerche di Mercato, Pubblicazioni Isu , Milano 2001; p 20. Ibidem; p.21. 7 b) delle risorse disponibili; c) di eventuali economie di scala o di esperienza; d) delle considerazioni politiche in cui ci si potrebbe imbattere. Il piano deve tener conto a) del grado di precisione dei dati; b) della tipologia di risultati, se essi siano quantitativi o qualitativi; c) dei tempi di realizzazione; d) della selezione delle tecniche di studio del campione; c) della modalità di elaborazione e presentazione dei dati; e) delle relazioni tra i dati finali. La definizione del piano implica due problemi tra loro interconnessi le cui soluzioni vanno cercate simultaneamente: l'efficienza tecnica della ricerca e i costi e i tempi in relazione ai risultati attesi. Data l'importanza di questo stadio sorge l'esigenza di predisporre meccanismi di controllo in modo tale da poter accertare in via continuativa la fedele esecuzione delle operazioni predisposte e il corretto svolgimento sequenziale di quanto previsto dal programma. 4- La valutazione economica Prima d'impostare una ricerca è bene accertarsi che il costo di acquisizione delle informazioni non superi i benefici che tali informazioni sono in grado di generarci. Nella determinazione dei costi occorre tener in considerazione: a) Il costo del lavoro ovvero il costo per lo svolgimento delle interviste, per il caricamento dei dati, per il controllo e il coordinamento, d) I costi legati ai materiali impiegati, agli spostamenti degli intervistatori, e all'utilizzo del computer. Mentre la quantificazione dei costi potrebbe apparire abbastanza semplice ben più complesso è quantificare i benefici, i quali sono correlati a tre fattori: a) l'importanza delle informazioni che si possono trarre, b)il grado d'incertezza che i processi decisionali sono in grado di sopportare, 8 c) l'influenza che le informazioni raccolte potrebbero avere sul processo decisionale. 5- La raccolta dei dati La raccolta dei dati è il momento centrale dell'intera attività di ricerca ma talvolta è bene evitarla. Esistono tre casi in cui si preferisce eluderla: 1-quando le informazioni emerse nell'indagine preliminare sono sufficienti al management per prendere le decisioni, 2-quando il costo dell'attività di ricerca risulta eccessivo o addirittura superiore ai benefici che se ne possono trarre, 3-quando le decisioni devono essere prese in un tempo imminente tale per cui non si farebbe in tempo a raccogliere i dati. La raccolta dei dati è un processo critico in quanto assorbe gran parte del tempo e del budget disponibile. Gli elementi di criticità di questo processo sono: a) la selezione e l'addestramento degli intervistatori; b) la realizzazione di un piano dei tempi; c) la preparazione di un budget. a) La selezione e l'addestramento degli intervistatori E' di estrema importanza selezionare e addestrare al meglio i propri operatori poiché è essenziale che essi siano onesti, affidabili e abili nel comunicare con persone di diversa estrazione sociale. E' essenziale che il comportamento degli intervistatori sia tale da ridurre il rischio che emergano distorsioni e altri problemi legati alla realizzazione delle interviste. Per tutto ciò è importante che essi siano scelti in relazione alla tipologia di persone che dovrebbero essere intervistate, e che con l'addestramento essi vengano adeguatamente informati sugli obiettivi generali della ricerca, sui metodi e sulle tecniche d'indagine. b) La realizzazione di un piano dei tempi. Il tempo è sempre una risorsa limitata, di conseguenza è bene programmare attentamente ogni momento mediante la realizzazione di un piano dei tempi. Nello stilare un piano dei tempi viene stesa la lista delle attività da 9 svolgere e vengono valutati i tempi necessari per lo svolgimento di ogni attività. c) La preparazione di un budget. Nella preparazione di un budget occorre prendere in considerazione il costo di tutte le attività da effettuare per la ricerca dei dati: i costi d'ufficio, il personale, i materiali accessori, l'utilizzo, il coordinamento e la supervisione delle attività. 6- L'elaborazione dei dati I dati devono essere predisposti in modo tale da esser comunicati ai committenti nel modo più chiaro e veloce possibile. Se abbiamo operato mediante un’indagine di tipo quantitativo, come il questionario, non ci imbatteremo in grosse difficoltà nel processo di codifica ma la povertà delle domande pre-formulate non ci consentirà di scendere oltre la superficie. In caso contrario, innanzi ad un'indagine qualitativa come un'intervista troveremo dati e descrizioni approfondite, ma solo su un numero ridotto di utenti. Nella maggior parte dei casi l'analisi dei dati procede mediante la loro ripartizione in classi omogenee e nella rilevazione delle differenze che sussistono tra le diverse classi. Per classificare velocemente i dati spesso si adopera il criterio dell'esclusività, il quale vuole che ogni risposta ricada in un unica categoria. Le classi nel momento in cui si opera con questionari e metodi quantitativi vengono create a priori dando luogo a quella che viene identificata come "Ricerca Reattiva". D'altro canto, quando si opera con l'intervista, l'osservazione o la ricerca negli archivi, le classi d'analisi vengono individuate a posteriori, seguendo i parametri di quella che è ormai nota con la denominazione di "Ricerca Normativa". 7) La stesura della relazione finale L'ultimo stadio del processo in esame consiste nella stesura di una relazione in cui si presentano i risultati conseguiti; si tratta di una fase strategica poiché più le conclusioni saranno esposte chiaramente, più la ricerca risulterà utile. Per far sì che l'elaborato finale risulti chiaro e pronto all'uso è bene considerare il soggetto a cui è destinato; occorre aver a mente i suoi 10 modelli cognitivi, la sua estrazione sociale, il suo linguaggio e il suo modo di operare. Data l'enorme rilevanza di questo passaggio, alcuni autori suggeriscono di dividere la presentazione dei risultati in due fasi: inizialmente il materiale emerso dovrebbe essere esposto per intero, in un secondo momento si dovrebbe procedere con una sintesi. Per facilitare quest'operazione viene generalmente seguito il seguente schema: " a) oggetto e obiettivi della ricerca; b) committente; c) periodo in cui la ricerca è stata svolta, chi l'ha eseguita; d) descrizione analitica delle fasi; e) fonti dalle quali sono stati ricavati i dati; f) descrizione dei formulari impiegati; g) dettaglio delle tecniche impiegate nella raccolta dei dati; h) rappresentazione dei dati su cui sono state basate le conclusioni; i) raccomandazioni e suggerimenti circa le linee d'azione."8 1.6 Le tecniche di rilevazione Esistono diversi metodi per la raccolta dei dati, i più noti sono l'osservazione, la sperimentazione e il sondaggio. Tali metodologie vengono selezionate in base ai tempi, al budget, e agli obiettivi della ricerca. 1.6.1 L'osservazione L'osservazione è una metodologia non reattiva nota per esser considerata "il metodo classico per eccellenza". Le prime ricerche di mercato pare che utilizzassero esclusivamente questa metodologia ma, presto, si capì che da sola non era in grado di rilevare motivazioni, intenzioni e abitudini; così cominciò ad essere utilizzata in combinazione ad altre tipologie di ricerca. Spesso la si trova accanto al questionario con lo scopo di verificarne le risposte. Possiamo immediatamente costatare l’utilità di questo metodo nelle ricerche sui bambini e su coloro che non sono in grado di esprimere 8 Elena Cedrola, Appunti sulle ricerche di Mercato, Pubblicazioni Isu, Milano 2001; p.30. 11 quello che pensano. Come ogni metodologia l'osservazione presenta dei vantaggi e dai limiti. I vantaggi dell'osservazione sono: a) non è necessario che l'intervistato sia disponibile ad offrire i dati; b) "non subisce gli effetti distorsivi legati all'interazione dell'intervistatore; c) consente di rilevare direttamente i comportamenti dell'interlocutore senza la mediazione di un'intervista; d) alcune informazioni possono essere colte solo mediante questa metodologia"9i. I limiti sono: a) non consente di ricavare informazioni di carattere psicologico come opinioni, intenzioni, motivazioni e sensazioni; b) i comportamenti da osservare hanno una durata indefinita e non sono prevedibili razionalmente; c) l'attesa per l'osservazione influenza negativamente il costo della sua attuazione. Esistono cinque dicotomie in base alle quali è possibile classificare le tecniche di osservazione: 1- "osservazione in ambiente naturale e artificiale: 2- osservazione mascherata e non mascherata; 3- osservazione strutturata e non strutturata; 4- osservazione diretta e indiretta; 5- osservazione umana e meccanica"10. 1- L' osservazione in ambiente naturale e artificiale: L'osservazione nell' ambiente naturale consiste nello studio di un comportamento così come avviene nel suo normale ambiente di riferimento; l'osservazione artificiale consiste nella rilevazione dei comportamenti in un ambiente di laboratorio. La prima tecnica permette di rilevare dati in modo più preciso e più vicino al reale. La seconda tecnica invece, comporta costi più bassi e garantisce tempi più veloci ma raccoglie dati più lontani dal reale. 9 Elena Cedrola, Appunti sulle ricerche di Mercato, Pubblicazioni Isu, Milano 2001; p.32. 10 Ibidem; p.33. 12 2- L' osservazione mascherata e non mascherata L' osservazione è mascherata quando gli intervistati non sono consapevoli di essere osservati. Per attuare questo tipo di metodologia si utilizzano diversi strumenti quali: telecamere, specchi, osservatori in incognito. Generalmente la si utilizza quando si è certi che gli utenti se avessero la consapevolezza di essere osservati, si comporterebbero in modo diverso. 3- L' osservazione strutturata e non strutturata L'osservazione strutturata è "uno strumento al quale il ricercatore ricorre quando le domande conoscitive da cui muove possono trovare risposta solo attraverso una rigorosa formalizzazione e quantificazione delle procedure osservative"11. Si può scegliere questo tipo di analisi quando il problema decisionale e i modelli di comportamento da osservare e valutare sono ben definiti. Generalmente vengono adoperate delle liste di comportamenti o delle matrici che consentono di prender nota dei comportamenti osservati mediante semplici conteggi, mettendo in evidenza le relazioni esistenti. Nell'osservazione non strutturata invece l'osservatore è libero di controllare quei modelli di comportamento che ritiene rilevanti, si tratta di un tipo d'indagine adatto a quelle situazioni in cui il problema non è ancora stato formulato, come nelle ricerche esplorative. 4- L' osservazione diretta e indiretta Si parla di osservazione diretta quando essa avviene nello stesso istante in cui il comportamento ha luogo, invece si parla di osservazione indiretta quando l'analisi si riferisce ad un'azione passata e se ne osservano gli effetti. 5- L' osservazione umana e meccanica Qualche volta è necessario integrare l'osservatore umano con strumenti meccanici come la telecamera, l'audimeter, il tachistoscopio e l'eye-camera. Ciò accade per disporre di: 1- una maggiore accuratezza nella rilevazione; 11 Ricolfi Luca, La ricerca qualitativa, Carrocci Editore, Roma, 1998; p.69. 13 2- minori costi; 3- particolari esigenze di valutazione. 1.6.2 La sperimentazione Si tratta di una metodologia di derivazione scientifica che prevede la "simulazione di una situazione, l'introduzione di una serie di variabili e la valutazione dei risultati in rapporto al cambiamento di queste variabili". Viene generalmente utilizzata nelle ricerche causali e, quando è previsto l'intervento di una variabile indipendente su una variabile dipendente, si può parlare di esperimento. Viene utilizzata questa metodologia quando si vuole valutare l'impatto di un'innovazione su un campione prima di realizzarla sull'intero mercato. La ricerca si apre con l'individuazione della variabile indipendente e, dopo averla controllata e modificata se ne verificano gli effetti sulla variabile dipendente. Sono variabili dipendenti il prezzo, la comunicazione, le caratteristiche connesse al prodotto e la distribuzione. L' indagine può essere svolta sul campo utilizzando mercati di prova, negozi pilota... o in un ambiente artificiale come l'istituto di ricerca. Il test si può sottoporre a consumatori attuali e potenziali, alla forza di vendita o ai livelli organizzativi. 1.6.3 Il sondaggio "Il sondaggio è un metodo statistico volto a valutare le proporzioni di diverse caratteristiche di una popolazione a partire dallo studio di una parte di essa, chiamata campione. Le proporzioni sono determinate con dei margini di errore”.13 Il sondaggio è una tecnica economica, veloce e versatile, in cui l'intervistato risponde attivamente ad alcuni questionari che vengono somministrati in contesti diversi. Non è necessario che l'intervistatore preveda il luogo in cui si verificherà l'evento poiché le domande possono essere somministrate in qualsiasi luogo e momento. Il grosso limite del sondaggio è connesso soprattutto alla figura dell' intervistato, il quale potrebbe non voler rispondere ad alcune domande, 12 Elena Cedrola, Appunti sulle ricerche di Mercato, Pubblicazioni Isu, Milano 2001, p. 36. 13 www.wikipedia.it visto il 7-10-2009. 14 dichiarare di aver abitudini distanti dai suoi reali comportamenti o addirittura non esser disposto a perder del tempo per l'intervista. 1.7 Le ricerche Motivazionali Le indagini Motivazionali sono delle ricerche qualitative che, indagando gli atteggiamenti, le opinioni e le motivazioni degli individui, cercano di analizzarne le conseguenze sui comportamenti e sulle abitudini d'acquisto. Vengono definite "Motivazionali" in quanto non si limitano a misurare l'intensità del fenomeno indagato ma cercano di comprenderne le ragioni. Il loro focus è centrato sull'uomo consumatore e sulle sue componenti psicologiche, ne analizzano gli aspetti comportamentali, i motivi delle attese e i rifiuti. Questo tipo di analisi parte dal presupposto che, nonostante il soggetto tenti sempre di giustificare razionalmente le scelte che compie, la base profonda di tale comportamento in realtà è irrazionale. Infatti mentre le ricerche di tipo quantitativo rimangono in superficie, queste analisi scendono in profondità, fino a scavare nell'inconscio, per comprendere cosa accade in quella fase interposta tra la percezione dello stimolo e la risposta. Tuttavia, anche le ricerche motivazionali hanno grossi limiti in quanto: 1- il comportamento delle persone non è mai determinato da una sola motivazione ma da una moltitudine di queste; 2- "l'indagine produce risultati che non possono essere generalizzati all'intero universo"15; 3- l'entità dei tempi fa sì che sia difficile poter ricorrere a campioni causali, di conseguenza spesso, a scapito della rappresentatività, ci si deve accontentare di campioni arbitrari. 4- un livello eccessivo di soggettività in quanto i risultati possono venir interpretati in modo diverso da ogni analista; l'unico modo per ovviare questo problema è coinvolgere più analisti possibile, ma questo risulterebbe troppo costoso. 14 Elena Cedrola, Appunti sulle ricerche di Mercato, Pubblicazioni Isu, Milano 2001; p.42. 15 Ibidem; p.44. 15 1.7.1 Le tecniche della ricerca Motivazionale La ricerca Motivazionale utilizzando tecniche psicologiche tenta di scendere in profondità, al di sotto degli aspetti quantitativi che vengono investigati con gli altri metodi. Generalmente ricorre alle domande aperte proprio per oltrepassare quei meccanismi di difesa che l'intervistato potrebbe porre all'intervistatore. In linea di massima una ricerca motivazionale si compone di tre fasi: 1- fase pre-pilota: dopo aver ben definito gli obiettivi, il ricercatore deve fare una prima esplorazione del problema e scegliere gli strumenti di ricerca più idonei. 2- fase pilota: "precede la formulazione del piano definitivo della ricerca, tende ad individuare ipotesi, alternative, aspetti creativi metodologie e scale da utilizzare"16, cerca di spiegare i motivi che spingono i consumatori ad adottare certi comportamenti nei confronti di un determinato problema. 3- fase estensiva: consiste nella verifica dei motivi individuati nella fase pilota e nella misura, viene effettuata su ampi campioni utilizzando interviste semistrutturate e questionari motivazionali. Al termine della ricerca viene steso un rapporto che tira le somme su quanto è emerso nel corso della ricerca. In genere,dato il carattere decisamente intensivo ma poco estensivo delle ricerche motivazionali, non si attribuisce loro valore scientifico. Di regola le tecniche fondamentali per sviluppare una ricerca motivazionale sono l'intervista in profondità, l'intervista di gruppo e le tecniche proiettive d'intervista. 1.7.2 Le interviste in profondità Il colloquio clinico e le interviste in profondità sono lo strumento principe per quanto riguarda l'indagine motivazionale, spesso si tratta di un'intervista personale non strutturata in grado di indurre il singolo intervistato a parlare liberamente, si tratta di un metodo molto flessibile in cui l'intervistatore ha un ruolo cruciale in quanto dev' essere in grado di suscitare curiosità e interesse ma deve prestare attenzione a non guidare il 16 soggetto. Questo metodo è particolarmente utile quando le tematiche trattate sono emotive e imbarazzanti e si preferisce affrontarle a tu per tu, quando è difficile riunire materialmente un gruppo per motivi logistici o quant'altro, quando sono implicate tematiche sociali forti che sarebbe più difficile esprimere in gruppo. Ciò nonostante i tempi e i costi per la sua realizzazione sono considerevoli, infatti l'intervistato deve poter fruire di tutto il tempo che gli serve per poter esprimere liberamente il proprio pensiero, e talvolta ha bisogno di determinati stimoli come l'assaggio, la prova, la visione di un audiovisivo ecc. Il colloquio abitualmente viene registrato e talvolta il ricercatore ha comunque la possibilità di visionarlo mediante appositi specchi. I vantaggi di questa metodologia sono: "la migliore osservabilità delle reazioni dell'intervistato, la capacità di associare la risposta con l'intervistato e il maggior grado di intimità nel caso del colloquio"17. Quando vengono fissati a priori gli argomenti da trattare nel corso della seduta si parla di intervista semi-strutturata. I fattori critici di successo di questa tipologia di ricerca sono: 1- "la capacità di stabilire una relazione empatica favorevole fra intervistatore e intervistato; 2- la capacità di stimolare il rispondente pur senza influenzarlo sui temi più vicini agli obiettivi conoscitivi della ricerca; 3- la capacità di ricondurre la discussione sui medesimi temi evitando digressioni troppo svincolate dal contesto"18. Il più delle volte viene utilizzata l'intervista non strutturata per definire l'ipotesi e quella semi strutturata per individuare e descrivere le variabili connesse alle ipotesi stesse. 1.7.3 Le interviste di gruppo Le interviste di gruppo sono dei colloqui poco strutturati, moderati da un intervistatore preparato, in cui si esprime un piccolo gruppo di individui. In linea di massima si tratta di gruppi tra le otto e le dodici persone cui possono partecipare individui con caratteristiche omogenee per età, sesso, 17 Elena Cedrola, Appunti sulle ricerche di Mercato, Pubblicazioni Isu, Milano 2001. p.47. 18 Ibidem, p. 48. 17 classe sociale, cultura e utilizzo di alcuni prodotti. Normalmente vengono selezionati individui con una certa competenza che, preferibilmente, non hanno mai partecipato ad una riunione di gruppo; in genere la loro prestazione viene pagata con una piccola somma di denaro o viene loro consegnato un omaggio di un certo valore. La riunione generalmente dura un’ora o due e viene guidata da un moderatore adeguatamente istruito a cogliere il valore di eventuali osservazioni e a ricondurre il dibattito entro i limiti definiti dalle direttive impostogli. Una volta conclusa l'intervista lo psicologo analizza, interpreta e redige la relazione finale. Il successo di questo genere d'indagine "dipende in gran parte dall'abilità del moderatore il quale deve stabilire un rapporto positivo con l'intervistato al fine di ottenere la massima collaborazione"19. Egli è bene che sia gentile, comprensivo, flessibile, obiettivo, permissivo, che sappia stimolare i partecipanti ad esprimere sensazioni e sentimenti profondi. I commenti degli intervistati vengono registrati in audio o video per poi venir analizzati in un secondo tempo. Questo tipo di analisi viene generalmente utilizzato: - "per generare ipotesi che possano essere ulteriormente esaminate dal punto di vista quantitativo; -per interpretare i risultati ottenuti in precedenza; -per avere idee nuove sia sui prodotti che sulle comunicazioni pubblicitarie; -per conoscere le idee nuove su i prodotti e sulle comunicazioni pubblicitarie; -per conoscere bisogni e atteggiamenti verso nuovi prodotti e prodotti esistenti; -per stimolare nuove idee riguardo prodotti maturi; -per raccogliere nuove impressioni sui concetti di un nuovo prodotto per cui sono disponibili poche informazioni."20 Tale analisi, inoltre, gode di una serie di vantaggi: 1- riesce a creare un’atmosfera tale da sbloccar le reticenze che generalmente caratterizzano il comportamento dell'intervistato; 2- riesce a ottenere informazioni migliori di quelle che potrebbero dare gli intervistati se interrogati singolarmente; 19 Elena Cedrola, Appunti sulle ricerche di Mercato, Pubblicazioni Isu, Milano 2001; p. 51. 20 Ibidem; p.53. 18 3- comporta costi inferiori a quelli dei colloqui clinici individuali condotti con lo stesso numero di persone. Gli svantaggi di questa tipologia di analisi invece sono: 1- l'eventualità che possano sfuggire le motivazioni consce e incosce di alcune opinioni e di determinati atteggiamenti; 2- la possibilità che alcuni scelgano di astenersi dall'esprimere la propria opinione o perché in disaccordo o perché non la ritengono interessante e che altri intervengano di continuo monopolizzando la situazione; 3- l'eventualità che il grado elevato di soggettività che questo tipo di metodo comporta possa far discutere sugli argomenti interessanti senza esser trascinato dal gruppo. La differenza tra il colloquio clinico e l'intervista di gruppo sta nel fatto che il colloquio clinico si interessa al singolo individuo mentre l'intervista di gruppo si concentra nell'interazione tra l'appartenenza ad un gruppo e il comportamento individuale. Il brainstorming è una tipologia di colloquio di gruppo utilizzato soprattutto nel campo della pubblicità e dei beni di largo consumo, in cui una dozzina di persone dello stesso livello socioeconomico e culturale viene invitato a discutere su di un tema. E' fondamentale che tutte le proposte vengano accolte senza pregiudizi. Generalmente una sessione di brainstoriming si articola in 5 fasi: 1-formulazione del problema; 2-identificazione dei dati che definiscono il problema; 3-generazione delle idee; 4-scoperta della soluzione. In una seduta di brainstorming è importante che tutte le idee vadano annotate per il vaglio successivo. I partecipanti devono potersi esprimere liberamente anche prendendo spunto da ciò che dicono altri, il pensiero dev'essere libero da inibizioni, nessuno può emettere critiche e giudizi di alcun genere. 1.8 L’intervista L’intervista viene comunemente intesa come una conversazione finalizzata ad uno scopo, la sua buona riuscita dipende dalla presenza di comportamenti e affermazioni che potrebbero inibire la libera espressione 19 dell’intervistato. Esistono tre tipologie di interviste: strutturate, non strutturate e semi-strutturate. Nelle interviste strutturate esiste una lunga lista di domande fissati a priori; nelle interviste semi-strutturate l’intervistatore, pur seguendo una traccia predefinita, è più libero di adattare il colloquio all’intervistato; nelle interviste non strutturate alle domande si sostituisce una lista di argomenti da trattare. Il metodo più tradizionale ed efficace per svolgere questo genere di interviste è l’intervista personale o face to face. Il colloquio si può svolgere in un’abitazione o in un centro creato ad hoc, di conseguenza è difficile intervistare quelle persone che passano le loro giornate in ufficio, oppure anziani e persone con difficoltà di movimento. Si preferisce l’abitazione quando il colloquio è lungo e complesso, quando le domande toccano temi intimi e quando bisogna mostrare del materiale. Questa metodologia è l’ideale quando il tema dell’indagine è ampio poiché è capace di scendere molto in profondità, l’intervistatore può comprendere lo stato d’animo dell’interlocutore, se è stanco, annoiato, distratto ecc e orientare il colloquio di conseguenza. Tuttavia la presenza dell’intervistatore porta con sé anche dei limiti, infatti può condurre l’intervistato a fornire risposte socialmente accettabili o ad omettere alcuni particolari, comportando delle distorsioni o una perdita dei dati. Questa flessibilità dell’intervistatario ci consente di presentare domande più complesse. Inoltre l’intervistatore può verificare personalmente se i membri del campione rispettano i parametri determinati a priori. Tuttavia questa tipologia di ricerca si imbatte in costi e vincoli burocratici decisamente più problematici, a cui si aggiunge il fatto che ogni colloquio richiede del tempo sia all’intervistato che all’intervistatore. 1.8.1 L’intervista postale L’intervista postale è una tipologia di ricerca di mercato che ormai sembra aver esaurito il suo tempo. Questa metodologia di rilevazione si era affermata in quei casi in cui non si disponeva di una rete di intervistatori sul territorio o quando le unità di campionamento erano disperse geograficamente. La sua decadenza è legata all’inefficienza del servizio postale italiano. Il suo funzionamento consiste nel richiedere agli individui di compilare un questionario e di spedirlo alla società di ricerca; può essere 20 prevista anche una raccolta a domicilio dell’intervistato. Il questionario talvolta è annesso alle confezioni dei prodotti, o inserito in riviste e giornali, generalmente si tratta di una cartolina pre-affrancata dove l’intervistato può mantenere l’anonimato. Poter garantire l’anonimato è estremamente importante, perché consente di eliminare ogni tipo di pudore. Si tratta di un questionario con risposte chiuse a risposta multipla, domande devono essere semplici. Questo tipo di sondaggio è il modo migliore per raggiungere coloro che non si sottoporrebbero mai ad interviste personali o telefoniche, il costo è limitato e, se ci fosse un tasso di risposta elevato, si potrebbero ottener grossi risparmi. Il contesto è uniforme perché le tariffe postali valgono in egual modo per l’intero territorio nazionale ed è possibile raggiungere intervistati ovunque. L’assenza dell’intervistatore fa sì che non si verifichino quei fenomeni discorsivi legati alla desiderabilità sociale, tuttavia le persone non avranno nessuno che indichi loro il vero senso della domanda. Per lo svolgimento di questo tipo di ricerche il reperimento delle liste di nominativi può avvenire presso fonti secondarie, come le anagrafi comunali, con l’inconveniente però che in genere collaborano solo coloro che sono interessati alla tematica del questionario, mettendone così in discussione la rappresentatività. Con questo metodo avviene il superamento di alcune difficoltà oggettive, ad esempio si possono interpellare più facilmente quelle persone che difficilmente sono disposte a concedere parte del loro tempo, inoltre, l’intervistato ha a disposizione tutto il tempo che desidera per compilare il questionario. L’intervista postale per poter essere presa in considerazione dev’essere breve, l’utente può confrontare tra loro le domande anche prima di compilare il questionario di conseguenza non si possono inserire delle domande di controllo. L’entità del tasso di risposta dipende dal tipo di popolazione che compone il campione, con tutto ciò pare che non superi mai il 10%, così comunemente si cerca di attirare l’attenzione dell’intervistato mediante la voluminosità dell’imballaggio, una lettera di accompagnamento altamente personalizzata, una serie di solleciti atti a ribadire l’urgenza e l’importanza della risposta, il ricorso ad incentivi, compensi in denaro, premi e omaggi che dovrebbero essere inclusi nella busta iniziale. 21 1.8.2 Le interviste auto compilate Fanno parte delle interviste auto compilate tutti quei questionari che vengono distribuiti nei centri cittadini, all’uscita dei musei, nelle stazioni che gli utenti dovranno poi compilare autonomamente senza la guida di un intervistatore. Questi dovranno presentare quesiti semplici e di elevato interesse all’inizio mentre le domande più complesse saranno verso la fine, in modo da lasciarsi compilare. E’ bene che sia curato al meglio anche l’aspetto dei questionari, è bene che essi appaiano attraenti, intriganti anche nell’aspetto. I vantaggi di questo genere di interviste sono: i costi contenuti, la possibilità di rispondere alle domande poste con estrema calma e tranquillità, mentre gli svantaggi sono legati alla distorsione campionaria, ovvero non è detto che i compilatori siano realmente rappresentativi della clientela. 1.8.3 L’intervista telefonica L’intervista telefonica è stata utilizzata per la prima volta intorno agli anni ‘30 negli USA e si è diffusa con frequenza crescente nei paesi in cui il telefono copriva in modo omogeneo il territorio nazionale. Dall’indagine telefonica si possono ottenere dati validi corretti pertanto è stata utilizzata a lungo anche per misurare l’indice d’ascolto e di gradimento delle trasmissioni televisive. Generalmente si procede contattando le persone nell’elenco selezionato, se l’intervistato accetta, il colloquio ha inizio altrimenti, dopo il terzo tentativo, viene sostituito con in nominativo di riserva. Per avere i numeri esistono diversi metodi: la scelta casuale dei numeri indipendentemente dagli elenchi, la modifica casuale dell’ultima cifra dei numeri estratti dagli elenchi, l’estrazione di un campione di numeri dagli elenchi e la sostituzione di più di una cifra terminale con altre a caso. Normalmente per facilitare la buona riuscita dell’operazione si cerca di contattare l’intervistato in orari che non siano convenzionalmente dedicati ad altre attività, come nelle ore dedicate ai pasti o al riposo e nei giorni di vacanza, inoltre si consiglia di presentarsi e dichiarare i propri intenti dando un’idea su quanto possa esser lungo il questionario. L’ideale 22 è fare in modo che la conversazione non abbia interruzioni, è bene che il questionario sia chiaro e semplice e che nelle domande a risposta multipla il numero di opzioni sia ridotto a due, massimo tre. L’intervista telefonica nacque con l’intento di superare i limiti dell’intervista in profondità. Immediatamente le furono riconosciuti una serie di vantaggi: l’uso del telefono elimina le perdite di tempo legate agli spostamenti, permette di raggiungere zone più lontane o disagiate e di far un numero maggiore di interviste che esse possono svolgersi in orari poco adatti all’intervista personale e fa si che la presenza effettiva dell’intervistatore assicura più informazioni in più rispetto ad un questionario auto compilato. Tuttavia, come ogni metodo presenta anche degli svantaggi: 1- il sostegno dell’intervistatore è inferiore; 2- le risposte sono meno spontanee; 3- il tempo ridotto e la mancanza di un contatto reale tra l’intervistatore e l’intervistato compromette la possibilità di fare domande troppo complesse o di natura strettamente personale; 4- gli intervistati possono rifiutarsi di rispondere o interrompere a metà l’intervista; 5- non si può essere certi dell’identità di chi risponde alle domande; 6- si ottengono una quantità limitata di informazioni 7- alcuni utenti non vogliono rilasciare informazioni sull’età o sulle condizioni economiche, ecc 8- l’intervista deve essere programmata ancora meglio di quella personale; inizialmente occorre stabilire il numero di interviste da svolgere in una giornata e individuare gli obiettivi di una chiamata tenendo conto della loro identità, dell’idoneità dei rispondenti ad essere intervistati, della durata dell’intervista. a) Il metodo CATI Lo sviluppo della tecnologia e il diffondersi di attrezzature telefoniche centralizzate hanno favorito l’espansione di interviste telefoniche coaudivate dal computer. Il CATI è un software sviluppato per la raccolta dei dati, si basa su un sistema interattivo fra intervistatore e computer. L’intervistato si trova seduto di fronte allo schermo e visualizza via via le 23 domande nella sequenza corretta; “il calcolatore è programmato in modo tale che l’intervista non possa proseguire fino a quando non sia stata digitata una risposta valida”21. Il campionamento sequenziale prevede che la dimensione ottimale venga raggiunta gradualmente; questo sistema è l’ideale per censimenti che interessano campioni di grandi dimensioni e per ricerche ripetute periodicamente. “Nel sistema tramite computer DCI, invece, chi deve rispondere interagisce direttamente con il computer e viene eliminata totalmente la mediazione dell’intervistatore”22; questo tipo di tecnologia permette di ottenere anche informazioni private che un informatore farebbe fatica ad estorcere. 1.8.4 Le tecniche proiettive Le tecniche proiettive sono una tipologia di ricerca di derivazione psicologica finalizzate a superare tutte le barriere comunicative che si frappongono tra intervistatore e intervistato, contrastando tutto ciò che ostacola l'individuo nell'esprimere tutte le proprie motivazioni e sensazioni. Esse possono risultare particolarmente utili quando si verificano una serie di condizioni: - l’interlocutore potrebbe non ammettere comportamenti che generalmente vengono considerati inaccettabili; - l’intervistato potrebbe esser reticente a parlare di determinati temi, come: educazione, condizione economico sociale, sessualità…; - talvolta chi risponde potrebbe tentare di compiacere l’intervistatore; - talora le persone non riescono a esprimere quello che sentono. Vengono utilizzate queste metodologie perché, ponendo domande dirette su questi argomenti, si potrebbero ottenere risposte lontane dal reale, pertanto si sceglie di sottoporre “il soggetto a situazioni-stimolo ambigue alle quali egli risponde in funzione del significato psicologico personale. I test proiettivi, quindi, consentono di delineare indirettamente la caratteristiche strutturali della vita psichica e delle dinamiche cognitive ed 21 22 Elena Cedrola, Appunti sulle ricerche di Mercato, Pubblicazioni Isu, Milano 2001; p.79. Idem. 24 affettive del soggetto"23, in poche parole, si tenta di condurre in superficie le componenti nascoste senza che l’intervistato se ne accorga. Queste metodiche riescono a individuare anche quegli atteggiamenti di cui le persone non sono consapevoli, non sono orgogliose o non sono consce; tuttavia, dal momento che non è possibile interpretare con una certa chiarezza i risultati di queste ricerche, c’è un’alta probabilità di distorsione. Alcuni esempi di tecniche proiettive sono: 1- i test in terza persona in cui si chiede cosa potrebbe pensare un certo individuo rispetto ad un dato problema; 2- i test di associazioni di parole in cui viene presentata all’intervistato una serie di parole stimolo a cui deve rispondere con la prima parola che gli viene in mente. In questi test si verifica la frequenza con il quale una parola ricorre e la durata degli intervalli di tempo interposti tra la presentazione della parola stimolo e la risposta; 3- il completamento di frasi, una tecnica che non si limita a valutare la parola ma l’idea nel suo complesso; 4- i test a fumetto, in cui a partire da una vignetta, viene chiesto all’intervistato di completare il fumetto vuoto con una frase sintetica. 5- i test di percezione tematica; 6- il role planing, una tecnica in cui viene chiesto all’intervistato di assumere il ruolo di un’altra persona, e di manifestarne sensazioni e convinzioni in modo che egli riveli le proprie; 7- il differenziale semantico, che consiste nel mettere una coppia di aggettivi aventi opposto significato su una scala bipolare che va da -3 a 3; questa tecnica ha il vantaggio di tradurre in termini quantitativi i giudizi qualitativi, di conseguenza può essere ripetuta periodicamente. Lo svantaggio di questo test è la possibilità che venga influenzato a priori dal tipo di alternative che sono state preformulate. 8- “la tecnica della costruzione del mondo, è una tecnica proiettiva a collage e grafica”24, che, sfruttando cartoncini, riviste illustrate, colla, forbici e pennarelli, tenta di individuare lo scarto o tra la percezione del 23 24 http:--wapedia.mobi-it visto il 9-10-2009. Elena Cedrola, Appunti sulle ricerche di Mercato, Pubblicazioni Isu, Milano 2001. p. 65. 25 mondo la sua valutazione ideale o tra la percezione valutazione attuali dell’oggetto di riferimento e la sua proiezione nel futuro”25. 1.8.5 Combinare più tecniche per evitar gli effetti delle distorsioni Esistono diversi criteri per determinare quale metodologia risponda maggiormente alle esigenze del progetto di ricerca; innanzi tutto occorre considerare la capacità del metodo di adattarsi alle esigenze e agli obiettivi delle persone intervistate valutandone prezzo, tempi, coerenza con il target, qualità e quantità dei dati necessari alla realizzazione della ricerca. E' importante considerare che la scelta di un metodo non implica l' esclusione degli altri, in ogni ricerca possono essere utilizzate varie combinazioni, in modo tale da consentire al ricercatore di progettare uno studio costruito sui punti di forza dei diversi metodi."26 Infatti, non esiste una strategia standard idonea a ogni tipo di problema, ogni ricerca dev'essere progettata per andare incontro alle esigenze di ricerca di un processo di lavoro specifico. Generalmente è preferibile usare una combinazione, anche perché, come sosteneva Webb, "Quando si dispone di dati ottenuti con una sola metodologia ...si rischia di avere una percezione inadeguata dei possibili effetti connessi all'uso dello strumento". Infatti "non esiste alcun metodo esente da distorsioni ... ma una serie di operazioni congiunte può essere utile per evidenziare gli errori della misurazione e la debolezza di un metodo d'indagine può essere compensata dalla particolare forza di un metodo alternativo".27 Ad esempio, quando si opera con l'osservazione ci si può imbattere in diversi tipi di problemi: a) Le persone osservate, rendendosi conto di essere studiate, tendono a modificare il proprio comportamento in diversi modi: -nel corso di un'intervista gli intervistati spesso dichiarano di aver abitudini che non coincidono con i loro reali comportamenti abituali; -passando in rassegna quelle tecniche che valutano il grado d'interesse del soggetto in base alle reazioni visive (dilatazione della pupilla), si è visto che i compratori più abili indossavano spesso degli occhiali scuri per nascondere quest'effetto. 25 Elena Cedrola, Appunti sulle ricerche di Mercato, Pubblicazioni Isu, Milano 2001. p. 65. 26 Ibidem, p.39. 27 Peter M. Chisnall, Le ricerche di Marketing, McGraw-Hill, Milano 1990; p.52. 26 b) I pregiudizi e le aspettative dell'osservatore possono compromettere l'oggettività dell'indagine, poiché egli tenderà a notare solo gli elementi coerenti con le proprie opinioni pregresse e ad interpretare i fatti di conseguenza. 1.9 Le diverse tipologie di dati Esistono diverse tipologie di dati, esse variano a seconda degli scopi della ricerca e possono aver quindi forma quantitativa o qualitativa. Tali dati possono esser relativi ai canali di distribuzione, alle caratteristiche di prodotto, alle vendite e alla concorrenza. Prima di passare alla rilevazione è sempre necessario accertarsi che tali dati non siano già disponibili presso la stessa azienda, infatti spesso succede che le informazioni desiderate siano già in possesso dell'azienda per esigenze di natura contabile o semplicemente per ciò che è già stato rilevato nel corso dell'analisi economica o di Marketing. Anche le fonti possono variare, si può trattare di fonti interne e fonti esterne. Le fonti interne possono essere: dati di natura contabile-amministrativa, documenti aziendali e materiale pubblicitario. Le fonti esterne a loro volta si possono distinguere in originali e derivate, vengono indicate come "originali" quelle attività di ricerca indipendenti, ugualmente promosse dall' azienda; si parla di fonti esterne derivate quando si tratta di dati pubblicati da organismi estranei all' azienda. Generalmente si preferiscono i dati originali perché vengono raccolti ad hoc, di conseguenza sono recenti e più rispondenti alla situazione. Tuttavia, quando l' azienda non ha la possibilità di raccogliere dati di questo tipo, vengono utilizzati i dati derivati. I dati derivati consentono grossi risparmi, ma talvolta hanno delle piccole imperfezioni: possono essere vecchi, in formati inidonei alla tipologia di ricerca o semplicemente decentrati rispetto al nostro oggetto in esame. Nel momento in cui si sceglie il metodo per raccogliere i dai, quelli secondari vengono ottenuti mediante l'osservazione diretta o mediante strumenti di natura fisica o concettuale, mentre quelli primari vengono raccolti mediante l'inchiesta, il sondaggio e l'osservazione diretta. Tra gli strumenti possiamo annoverare i panel, i 27 mercati di prova, il questionario...ec; essi vengono scelti in base alla profondità dell'indagine, ai costi e al tempo disponibile. 1.8.1 Le principali fonti da cui trarre dati secondari esterni In Italia sono oggi disponibili diverse fonti da cui trarre dati secondari esterni, esse si dividono in fonti ufficiali e non ufficiali. Tra quelle ufficiali disponiamo di quelle governative, come la relazione programmatica del Ministero del Bilancio e della Programmazione Economica annuale e la relazione del Governatore della Banca d'Italia. Esse sono utili per delineare il quadro economico di riferimento. Le fonti statistiche come l'Annuario statistico Italiano annuale, l'annuario di statistiche industriali annuale, il bollettino mensile di statistica aiutano a comprendere le caratteristiche di fondo della struttura economica a livello sociale e territoriale. Gli enti per la ricerca economica e sociale come ISCO ( Istituto Nazionale per lo Studio della Congiuntura), CENSIS (Centro studi Investimenti sociali), INDIS (Istituto Nazionale della Distribuzione), ISCOM (Istituto per gli studi e la Documentazione sul Commercio e il Turismo), periodicamente offrono numerose pubblicazioni. Le Associazioni di Categoria come ad esempio Confindustria, oltre alla pubblicazione dei numerosi commenti di analisi sulla situazione economica, offre volumi mensili e trimestrali quali Gli indicatori sulla situazione economica nazionale e la rassegna congiunturale. Le Camere di Commercio, ad esempio il CERVED, la Società Nazionale d'Informatica delle Camere di Commercio Italiano rendono disponibili le informazioni tratte dalle diverse camere di commercio con programmi e finalità specifici: anagrafe delle ditte operanti all'estero, Archivio Nazionale Protesti, Archivio Bilanci, informazioni sui paesi esteri...ecc. Le banche e le industrie offrono spesso delle rubriche sulle riviste dei diversi istituti, Mediobanca annualmente offre il rapporto: " Le principali società italiane" in cui fornisce il conto economico e lo stato patrimoniale delle diverse società divise per settori. Gli Istituti, oltre ai risultati delle ricerche ad hoc, che vengono resi disponibili solo al cliente committente, pubblicano spesso alcune ricerche multicliente su numerose riviste. Annuari, molti di cui sono quelli di Kompas Italia e SEAT e Riviste tra cui possiamo annoverare il Sole 24 Ore, il Mondo, Espansione, 28 L'Impresa, Marketing Manager, Largo Consumo, Distribuzione Moderna, Distribuzione Commerciale e Fortune. Le fonti non ufficiali sono istituzioni accademiche, stampa specializzata, quotidiani nazionali, grandi società di ricerca ecc. 29 2 Le ricerche di Marketing online A partire dagli anni ‘80, in meno di una decina d’anni, la digitalizzazione ha avuto un impatto tale sulla nostra società che non avrebbe potuto non coinvolgere un’area come quella delle ricerche di Marketing, un’area contrassegnata da una serie di problematiche legate al dove svolgere le ricerche, quando, alla difficoltà di gestire e archiviare grosse quantità di dati, di verificarne l’esattezza e di eliminarne distorsioni come quelle connesse alla presenza dei ricercatori. Infatti, da allora gli istituti di ricerca più all’avanguardia hanno cominciato a sfruttare le reti. Inizialmente la fruizione delle nuove strumentazioni non ha trasformato le tecniche convenzionali, in quanto, in un primo momento c’è stato il semplice spostamento dei metodi tradizionali nel mondo di Internet. Tuttavia, nonostante limiti tutt’ora evidenti, come quelli legati alla penetrazione, negli ultimi anni l’online market research sta affrontando una nuova rivoluzione. Infatti, sono stati sviluppati sistemi e metodologie di raccolta delle informazioni totalmente nuovi tramite l’uso di questo nuovo canale che lo hanno configurato come un sistema di ascolto. “La ricerca è sempre stata vista, vissuta e impostata come un’analisi passiva”28 poiché generalmente si prevedeva che l’istituto lanciasse un questionario e che le persone rispondessero; oggi nella rete non c’è più bisogno di far delle domande in quanto sono state sviluppate delle metodologie atte ad ascoltare i clienti senza farsi sentire. Questo capovolgimento di prospettiva parte dal riconoscimento della rilevanza dell’utente, il quale, con l’avvento del Web 2.0 ha acquisito un ruolo strategico. Oggi chi svolge delle ricerche parte dal presupposto che l’utente da intervistare potrebbe saperne più di lui di conseguenza non sa con precisione che domande porre; così si trasforma da intervistatore attivo ad ascoltatore passivo e l’utente, che prima aveva un ruolo passivo nel rispondere alle domande pre-formulate che gli venivano poste, acquisisce un ruolo attivo. Di conseguenza in breve si diffusero sistemi di Profilazione, sistemi di tracking delle discussioni, programmi di reputation management, , analisi della blogosphera e analisi di blog creati o pubblicizzati dagli istituti stessi. 28 Paolo Rossi, Lorien Consulting. 30 . 2.1 L’avvento e l’affermazione di Internet nella ricerca di Marketing Nel ventunesimo secolo la rivoluzione informatica ha portato con sé un cambiamento della società tale da poter essere paragonato solo alla rivoluzione industriale. La particolarità di questo processo è stata la velocità con cui si è innestato, infatti, se la radio e la televisione per diffondersi hanno avuto bisogno rispettivamente di sessanta e trent’ anni, Internet ce ne ha messi solo sette. Inoltre Internet ha messo in moto l’evoluzione sociale e culturale della nostra società; le ore trascorse davanti al device sono sempre di più e pare che nascano continuamente nuove possibilità di trovare informazioni. Internet in realtà è nata 30 anni fa, ma la sua vera espansione è avvenuta solo con il World Wide Web, un sistema di comunicazione ipertestuale e iper-mediale. La digitalizzazione ha avuto fin da subito un grosso impatto nell’area delle ricerche di Marketing, ad esempio, inizialmente, con la semplice sostituzione dei supporti cartacei le aziende hanno potuto riorganizzare i processi produttivi incrementando la produttività e ottenendo risparmi considerevoli in termini di costi. Le ricerche di Marketing hanno cominciato a beneficiare dell’avvento dei computer a partire dagli anni ’80, quando per la prima volta si diffusero il sistema CAPI (Computer Assistent Personal Interview) e il CATI (Computer Assistent Telephone Interview). Il CAPI inizialmente si è affermato come un miglioramento del sistema PAPI ( Paper e Pencil Interview) che prevedeva la compilazione di un questionario cartaceo. L’immediata digitalizzazione delle informazioni raccolte comportò un eminente risparmio di tempo e denaro, per di più si è visto subito che il sistema semplificava l’elaborazione dei dati. Il CATI, invece, centralizzando il punto di raccolta dei dati permetteva all’operatore di inserire le risposte raccolte in un sistema centrale, così ha accelerando la velocità della rilevazione. “Queste tecnologie sostitutive hanno permesso di ottenere maggiori performance in quanto a versatilità, potenza 31 d’intervento, minore invasività dei costi.”29 In un secondo tempo Internet ha permesso di sviluppare nuove attività di rilevazione. Questo processo si è svolto in due fasi, in un primo tempo c’è stata l’applicazione su Internet delle tecniche tradizionali al fine di ottenere tre ordini di vantaggi: 1- un risparmio nei costi nel reperimento e nell’elaborazione delle informazioni; 2- un risparmio di tempo, eliminando i tempi legati agli spostamenti e alla registrazione del cartaceo che ha consentito una notevole accelerazione del processo sia in fase di rilevazione che in fase di elaborazione; 3- un arricchimento delle possibilità di stimolare l’utente nella somministrazione di questionari. Queste tecnologie hanno consentito di inserire filmati, giochi e applicazioni di ogni genere nei questionari, rendendoli così più attraenti. In un secondo tempo c’è stato lo sviluppo di tecniche realmente innovative; con tutto ciò, a causa di una serie di problemi legati alla penetrazione del mezzo Internet nelle diverse fasce socio demografiche, tali metodologie hanno ancora bisogno dell’integrazione di quelle tradizionali. 2.2 La diffusione delle indagini online nel mondo Le rilevazioni online hanno avuto una prima diffusione negli USA, le ragioni del ritardo europeo risalgono al fatto che Internet negli USA ha sempre presentato un tasso di diffusione più elevato, questo anche a causa dell’esistenza di fenomeni sociali ben radicati come l’abitudine di mandare i figli in scuole lontane da casa, la maggior propensione agli acquisti a distanza. “Tutto questo riporta alle differenze circa il livello di informativizzazione, ovvero l’uso abituale del computer per ogni sorta di attività, il quale è enormemente superiore oltreoceano rispetto all’Europa”30. Data la maggior penetrazione di Internet negli Stati Uniti, le 29 30 Diego Martone , Roberto Furlan, Online Market Research, Milano, 2007; p.16. Ibidem; p.25. 32 grandi società di ricerca hanno cominciato subito a dedicar la loro attenzione alla costruzione di panel di grandi dimensioni da cui estrarre di volta in volta campioni diversi su cui svolgere le indagini. In Europa la penetrazione era inferiore di conseguenza una stessa numerosità di panel non avrebbe potuto garantire misurazioni attendibili. Un altro fattore influente a riguardo sono le normative per il trattamento dei dati personali che in Europa sono sempre state più restrittive. La situazione italiana segue quella europea con un certo ritardo, il numero di agenzie che sfruttano le potenzialità di Internet è limitato, poche, infatti, nonostante vi sia un incremento deciso, si tratta di cifre ancora molto al di sotto della situazione europea. 2.3 Il profilo dell’utente di Internet in Italia e nel mondo “Un prerequisito per la conduzione di indagini tramite Internet è il grado di penetrazione del canale presso la popolazione di riferimento che si vuole esplorare”31. Vi sono numerosissimi studi finalizzati a valutare il bacino d’utenza e le caratteristiche socio demografiche degli utenti Internet. Secondo i dati di Eurisco pare che le prime accelerazioni risalgano al 1999 con l’introduzione delle tariffe flat. Tra il 2003 2004 pare la diffusione della banda larga abbia dato un ulteriore incremento specialmente tra i privati. I dati Nielsen Net/Rating del 2006 mostravano come la posizione dell’Italia fosse già allora deficitaria rispetto alla media europea, caratterizzata dall’inarrestabile dominio dei paesi scandinavi dove più del 60% della popolazione era già in rete. I dati di Marketer Digital Intellingence del 16 Febbraio 2008 mostravano come in Italia la percentuale delle persone connesse ad Internet nel 2008 si aggirava intorno al 41,7 % mentre Olanda e Norvegia superavano già l’80%. Secondo l’ultima indagine Nielsen tra il 2007 e il 2009 c’è stata una crescita esponenziale del numero delle persone connesse ad Internet, infatti, pare che almeno trenta milioni di italiani si connettano regolarmente, di cui ventidue perfino nei periodi estivi. Per quanto riguarda le caratteristiche socio demografiche dei bacioni di utenza pare che per quanto concerne l’età degli utenti Internet si rilevano ancora forti differenze. L’universo di 31 Diego Martone, Roberto Furlan, Online Market Research, Milano, 2007; p.25. 33 Internet è contrassegnato da una sovra-presenza degli utenti giovani rispetto agli over 54; pertanto la situazione non costituisce ancora uno scenario tale da poter svolgere ricerche solo attraverso il mezzo in esame. Paolo Rossi il Direttore della sezione Ricerche di Lorien Consulting, un gruppo specializzato nella ricerca, consulenza Marketing e comunicazione, in un’intervista svoltasi il 19 Maggio 2009, mi ha riferito che esistono ancora alcuni elementi di limitazione principalmente dovuti alla penetrazione dello strumento, infatti Internet in Italia non gode ancora di una penetrazione elevata e trasversale. Tra i giovani è uno strumento molto utilizzato, lo è anche tra le persone mature attive dalle loro postazioni lavorative ma gli anziani hanno meno disponibilità ad usarlo perché è il computer stesso ad essere meno penetrato nelle fasce più anziane; inoltre ci sono ancora differenze in termini geografici tra il nord e il sud. 2.4 I vantaggi dell’E.Research La diffusione di Internet ha portato molte trasformazioni nel mondo del Marketing, in particolar modo in quello della ricerca. Inizialmente Internet è apparso come strumento per la ricerca a disposizione delle famiglie, in secondo luogo si è riconfigurato come strumento per la ricerca in generale, così “alla fine degli anni ‘90 sono nate le ricerche di mercato online, conosciute come E.Research.”32 In principio, nel primo sviluppo del mezzo, in un clima di euforia generale legato al boom della new economy, si pensava che il mezzo avrebbe sostituito in brevissimo tempo il resto degli strumenti di rilevazione; ciò nonostante gli istituti di ricerca, temendo una perdita del loro business, ne hanno frenato lo sviluppo scoraggiando i clienti ad acquistare nuovi articoli. Inoltre sono comparsi nuovi soggetti che, soffermandosi esclusivamente sulle metodologie di ricerca possibili online, hanno cercato di sfruttare ogni opportunità concessa dalla rete tuttavia Internet si è dimostrato ottimale per alcuni tipi di ricerche ma è completamente inidoneo per altri. Le prime indagini online si sono diffuse tra la fine degli anni ottanta e gli anni novanta, la loro prima propagazione si ebbe all’interno di alcune singole unità come le università, le intranet 32 Diego Martone, Roberto Furlan, Online Market Research, Milano, 2007; p.17. 34 aziendali, …ma queste tecniche assunsero rilevanza solo negli ultimi tempi. Le rilevazioni online offrono fin da subito una serie di vantaggi: 1- La diminuzione dei costi, infatti, con questo tipo di rilevazione vengono eliminate le spese per la stampa, e quelle per l’invio e la distribuzione dei questionari cartacei. Vengono meno la retribuzione degli intervistatori, il costo delle connessioni telefoniche e le spese logistiche relative alla gestione dei locali e di tutti gli strumenti che permettono lo svolgimento di una ricerca. 2- la riduzione dei tempi di completamento dell’indagine dovuta all’automazione delle fasi d’invio del questionario e raccolta dei dati, nonché al vantaggio di ottenere i dati direttamente in formato elettronico; 3- la certezza della tutela dell’anonimato, la possibilità che si possano ottenere informazioni esaurienti anche su argomenti come la salute, il comportamento sessuale, l’uso di droghe, le idee politiche o religiose; 4- l’eliminazione dell’errore dovuto alla presenza dell’intervistatore, in particolare nel trasferimento dei dati dal supporto cartaceo al digitale; 5- l’assenza di interazione tra intervistatore e intervistato; 6- la scelta del momento di compilazione da parte dell’intervistato; 7- la possibilità di intervistare target difficilmente raggiungibili. 8- la capacità di offrire materiale di stima. Con tutto ciò emersero subito anche alcune criticità delle indagini online che ne hanno rallentato lo sviluppo: 1-la penetrazione di Internet: è difficile ponderare esattamente i soggetti che andremo a considerare; 2-la difficoltà a raggiungere alcune fasce della popolazione che sono poco presenti in rete; 3-le problematiche nel selezionare un campione realistico poiché online è difficile raccogliere quei dati come l’identità e le caratteristiche dei soggetti che fanno parte dell’indagine; 4- le differenze di somministrazione. Le prime applicazioni di indagini online tendevano a svolgersi all’interno di singole unità dove non era necessario creare un campione di riferimento. 35 L’indagine poteva coinvolgere l’intera Intranet aziendale, un’intera comunità o l’intera cerchia dei navigatori di un sito editoriale. In queste realtà la somministrazione del questionario era basica, sono state rilevate poche unità informative e fini non riconducibili a progetti d’indagine di mercato. L’articolazione del questionario prevedeva: 1-la raccolta di adesioni e nuove iniziative, 2-le risposte singole e opinion polls su temi di attualità, 3-la registrazione al database di utenti di un servizio online. “Alla fine degli anni novanta alcuni specialisti all’interno degli istituti di ricerca hanno cominciato a considerare alcuni aspetti che potevano consentire di ampliare i modi di intervistare i singoli gruppi di persone direttamente online. L’attenzione si concentrò sulle differenze esistenti tra i canali di rilevazione.”33 2.4.1 I vantaggi di tipo economico dell’E.Research: Tra i vantaggi di tipo economico che contrassegnano le rilevazioni online si possono annoverare i seguenti: -le società di ricerca traggono da tali rilevazioni metriche di costo e possibilità d’indagine altrimenti non realizzabili; -le software-house possono offrire pacchetti applicativi che permettano di svolgere tali indagini in autonomia senza che i loro acquirenti si debbano rivolgere ad un istituto di ricerca; -ai committenti questo tipo di strumentazione offre ricerche di mercato a costi inferiori e tempistiche vantaggiose, in quanto si ha una riduzione sia dei costi variabili che di quelli fissi: I costi variabili riguardano: - la spesa per l’elaborazione dei materiali di ricerca; - le spese connesse alla realizzazione e alla stampa dei questionari; - l’invio e la gestione di una rete di pc nel momento in cui si ha una rete di intervistatori sparsa su un territorio esteso; - la renumerazione degli intervistatori e le spese di spostamento; 33 Diego Martone , Roberto Furlan, Online Market Research, Milano, 2007; p.20. 36 - la gestione del call-center sia in termini di personale che in termini di tariffazione telefonica; - il costo della ristorazione e della cancelleria, quelli per l’affitto delle sale e delle altre strutture dedicate; I costi fissi riguardano: - gli hardware, - i software, - la banda Internet. - i costi di gestione di una community o di un panel online. Diego Martone propone una serie di osservazioni che ci permettono di distinguere le rilevazioni online e offline in base ai costi: 1- se si utilizzano i canali tradizionali i costi aumentano con l’aumentare del numero di persone da intervistare mentre sfruttando le rilevazioni online rimangono invariati; 2- mentre offline i costi crescono in base alla renumerazione degli intervistatori, offline cresce in base alla renumerazione dei rispondenti. 2.4.2 Riduzione dei tempi di completamento dell’indagine dei field online Nel momento in cui ci si occupa del tema del tempo di svolgimento di un’indagine emergono due categorie, i tempi di processo, ovvero quelli collegati alla messa appunto progetto di indagine e i tempi necessari all’utente per completare i field. Tra questi, alcuni sono comprimibili altri no, tra quelli comprimibili vi sono le fasi delle procedure di ricerca, ovvero quelli necessari per la somministrazione del questionario, la rilevazione delle risposte e l’analisi dei dati raccolti. Nella somministrazione del questionario troviamo la fase di test e quella di verifica del flusso logico di informazioni, le quali avvengono in simultanea. La rilevazione delle risposte si limita ad un certo numero di individui, il limite dipende dalle capacità del server, della banda e di eventuali vincoli d’ogni genere. Per quanto riguarda l’analisi dei dati raccolti i software più avanzati e affidabili consentono di verificare in tempo reale i dati raccolti. Utilizzando l’E.Research è possibile raddoppiare la consistenza del campione senza incidere sui costi, inoltre la disponibilità dei dati in 37 formato digitale consente di eliminare la mediazione dell’intervistatore, il quale può essere fonte di errori e imprecisioni. 2.4.3 Possibilità multimediali Le indagini online consentono di arricchire i questionari con immagini, filmati, demo di siti e suoni. Essi possono anche contribuire a migliorarne l’efficacia in quanto, ad esempio, nel momento in cui si cerca di verificare il ricordo di una campagna on air mostrare uno spot è indubbiamente meglio di farne sentire una descrizione orale. Tuttavia esistono ancora dei forti limiti a riguardo, essi sono legati all’ampiezza di banda in possesso del rispondente, alla necessità di istallare plug-in e o applicativi dedicati. Un elemento importantissimo per poter svolgere le analisi online è la compatibilità del software, infatti la ricerca deve poter essere svolta su qualsiasi sistema operativo e con qualsiasi browser. 2.4.4 Personalizzazione dell’intervistato Le indagini online consentono una maggior personalizzazione dell’intervista; ciascun questionario può essere addobbato con l’ornamento adatto al contesto di riferimento sia in termini grafici che a livello linguistico; infatti, utilizzando tecniche di Piping34 è possibile adattare le domande con riferimenti personali. Ciò viene decisamente apprezzato dagli utenti. Inoltre attraverso queste rilevazioni è possibile avvalersi di determinate funzioni come il braching, una tecnologia che offre la possibilità di gestire percorsi personalizzati d’intervista tramite filtri, domande guida, domande intelligenti, domande automatiche, domande mascherate. I filtri adattano la domanda all’utente modificando il genere, la fascia d’età eccetera; mentre le domande guida sono quelle che vengono utilizzate per avere informazioni chiave per l’indagine, ad esempio una domanda guida è quella in cui viene chiesto all’utente x se per caso avvesse acquistato un capo, dove, quanto lo ha pagato... Talvolta la domanda guida può anche essere saltata, in quel caso però non sarà assente ma 34 Tecniche di Piping: tecniche mediante il quale viene riportato il testo inserito nella presentazione nelle domande successive. 38 semplicemente collocata in coda all’intervista. Le domande automatiche sono quelle che si adattano automaticamente al profilo dell’utente; le domande mascherate sono quelle che, dopo aver presentato una determinata quantità di item nella prima schermata, chiedono all’utente di sceglierne uno. Queste funzioni permettono di effettuare delle interviste pulite rendendo scorrevole la compilazione senza sottrarre informazioni utili al ricercatore. Inoltre, grazie all’ausilio di soluzioni software, cockies, immissione di login e password, l’utente può interrompere l’intervista quando vuole e riprenderla. Il fatto che l’intervistato abbia tempo illimitato per rispondere alle domande migliora l’atmosfera dell’indagine. Una serie di fenomeni di estrema importanza sono quelli legati all’assenza dell’intervistatore; infatti ciò ha diverse ricadute: innanzi tutto viene meno la sua potenziale influenza nella raccolta delle informazioni e nella proposizione delle domande; in secondo luogo l’intervistato percependo che il suo anonimato è più tutelato risponde con maggior sincerità ai quesiti posti. Ciò permette di poter svolgere delle indagini anche su argomenti sensibili quali la salute, il comportamento sessuale, l’ uso di droghe, le idee politiche e religiose. D’altro canto, dal punto di vista dell’istituto di ricerca o del committente, c’è una maggior possibilità di controllare la fonte dell’intervista, e ciò non fa che attribuirle serietà e affidabilità. Infine, la possibilità di ottenere costanti feedback per gli intervistati li gratifica, facendo percepire loro l’importanza del loro intervento nello svolgimento dell’intervista. 2.4.5 Interrogare ripetutamente uno stesso gruppo di utenti e acquisire campioni numerosi Internet e il Web offrono molte possibilità per la creazione di gruppi di utenti che condividono interessi ed esperienze comuni; molti istituti di ricerca sono dotati di panel e community. I panel sono dei gruppi di soggetti che vengono interrogati costantemente con una certa periodicità, la community è la creazione di un gruppo molto esteso di partecipanti che può essere interrogato in base alle metodologie d’estrazione dei campioni estrapolati dalla community stessa. Generalmente gli utenti aderiscono 39 spontaneamente alla community con un iniziale rilascio di informazioni utili a confezionare i campioni rappresentativi della popolazione. Il vantaggio delle indagini online risiede nelle interviste distribuite nel tempo in quanto l’interrogazione di uno stesso gruppo di soggetti costa molto meno che tutti gli altri mezzi di rilevazione, inoltre gode di un tasso di mortalità e rotazione inferiore. Sia nel panel che nelle community è possibile condurre un progetto che si protrae nel tempo con l’interrogazione di soggetti con cadenze definite. Di conseguenza è possibile sviluppare test di prodotto con un uso ripetuto, ad esempio l’invio di uno sciampo e l’utilizzo dello stesso, con la compilazione dei questionari ogni due giorni. Questo tipo di indagini semplifica molto le operazioni di data-mining, in quanto è possibile offrire all’intervistato molti contenuti senza dover ricorrere alla sua memoria. Un altro grosso vantaggio delle indagini online è la possibilità di poter acquisire campioni estremamente numerosi in tempi brevi. Questo è possibile anche grazie all’esistenza di alcune community appositamente dedicate alle ricerche di mercato. In queste community gli intervistati devono essere aderenti e consapevoli del fatto che potrebbero essere chiamati ad indagini. Tutti coloro che prendono parte alla community vengono profilati in modo tale da permettere a chi confeziona i campioni di essere a conoscenza di alcune loro caratteristiche. Comporre un campione rappresentativo di navigatori Internet non è mai un problema, il problema emerge quando si deve utilizzare il canale come collettore di campioni rappresentativi diversi; teoricamente sarebbe possibile risolvere la problematica con alcune tecniche di campionamento e ponderazione dei dati capaci di considerare non solo la popolazione connessa ad Internet, ma anche quella non connessa. Generalmente si fa fronte a questo problema considerando che ciascuna unità statistica non connessa ha un suo potenziale corrispettivo in un’unità statistica connessa. 2.4.6 Possibilità di raggiungere target difficilmente raggiungibili La rete ha il grande vantaggio di eliminare molti problemi connessi alle limitazioni spaziotemporali, di conseguenza può raggiungere diverse categorie di soggetti che mediante altri canali sarebbero difficilmente 40 raggiungibili, ad esempio soggetti che appartengono a particolari categorie professionali come manager, lavoratori notturni, turnisti, studenti fuori sede senza telefono fisso, agenti di commercio, promotori finanziari… Inoltre permette di intervistare soggetti distribuiti in zone geografiche lontane. 2.5 I punti di debolezza dell’E.Research Dal momento che la penetrazione dello strumento non si trova ancora ad un livello ottimale, il maggior svantaggio di queste tecniche di rilevazione consiste nella difficoltà di ottenere dati generalizzabili all’intera popolazione. Ciò nonostante, nei paesi industrializzati si sono ormai raggiunte soglie di penetrazione sufficienti a poter estendere i dati rilevati online all’intera popolazione. Esiste la possibilità di effettuare delle rilevazioni che abbiano validità per la totalità degli utenti Internet piuttosto che alcuni segmenti di esso e quindi le procedure di segmentazione e campionamento risultano molto più semplificate. I migliori istituti di ricerca hanno elaborato procedure di analisi e ponderazione in grado di ridurre in maniera rilevante gli errori campionari e statistici. 2.5.1 Errori di rilevazione Nel corso dell’indagine ci si può imbattere in diverse tipologie di errori di rilevazione, ad esempio non è possibile stabilire con certezza l’identità dei soggetti che partecipano all’indagine poiché in rete è possibile utilizzare identità fittizie e dati anagrafici falsi. Con tutto ciò, anche le rilevazioni face to face, le interviste telefoniche e personali possono esser soggette a dichiarazioni false dei rispondenti. Nella gestione dei panel e delle community si può ovviare questo problema chiedendo codice fiscale e coordinate bancarie in sede di consegna e renumerazione dei premi. Inoltre sono previsti diversi accorgimenti per fare in modo che la stessa persona non partecipi all’indagine più volte; questo potrebbe accadere perché i rispondenti potrebbero essere attratti dalla raccolta degli incentivi. In questi casi è possibile identificare il rispondente tramite login, password e cookie. Un altro errore possibile in tempi di rilevazione è quello connesso alla scarsa comprensione del compito da svolgere. A differenza delle indagini assistite da un intervistatore, nei questionari online i rispondenti 41 devono portar avanti il proprio compito da soli, alcuni istituti prevedono delle finestre di aiuto le quali possono presentare help online tramite mail o chat con numeri verdi e manuali. Inoltre il fatto che una persona abbia accesso ad un computer non significa che lo sappia utilizzare alla perfezione; per alcuni utenti, partecipare ad un’indagine online è una nuova esperienza, di conseguenza il ricercatore deve renderla il più semplice possibile. Infine nel corso della compilazione di un’indagine online è possibile che si verifichino dei problemi legati al sistema hardware o software che possono incidere negativamente sul corretto funzionamento della medesima. Di conseguenza è bene disporre: 1- di server di raccolta sufficientemente dimensionati; 2- di banda di connessione sufficientemente ampia da reggere il flusso di rispondenti; 3- di un’organizzazione di flusso di rispondenti in modo che non vengano a trovarsi tutti nello stesso momento a rispondere; 4- della certezza di aver testato in modo approfondito in questionario; 5- della competenza sulle problematiche che possono sorgere da parte degli utenti di particolari configurazioni; 6- dell’utilizzo di un software che consenta di riprendere l’intervista dal punto d’interruzione; 7-della possibilità di evitare di chiedere ai rispondenti di istallare applicativi o plug in. L’errore talvolta può nascere anche semplicemente cambiando canale, ad esempio, una stessa domanda può aver un senso se letta al telefono o può sembrar completamente diversa in un’intervista faccia a faccia. Spesso le resistenze nell’adottare le indagini online risiedono proprio nel rischio di compromettere le serie storiche già in possesso dal ricercatore e dalla committenza, la sostituzione del canale avverrà solo quando saranno raggiunte soglie di errore accettabili che non andranno a compromettere le serie storiche. 42 2.5.2 Le indagini face to face, rispetto alle ricerche online I principali vantaggi delle indagini face to face, personali, a domicilio in test center, rispetto alle ricerche online sono: 1- gli intervistatori sono in grado di chiarire le difficoltà che i rispondenti potrebbero mostrare circa le domande e rilevare direttamente la coerenza di alcuni parametri; 2- l’accesso a Internet non è un prerequisito per la partecipazione all’attività di ricerca; 3- le indagini face to face sono così diffuse che vengono ormai accettate da gran parte della popolazione, 4- come le ricerche online le interviste in profondità consentono di testare immagini, suoni e filmati ma non solo, possono anche mostrare i prodotti. 2.5.3 Le ricerche postali, rispetto alle ricerche online Vantaggi delle ricerche postali, rispetto alle ricerche online sono: 1- è possibile includere il questionario nel packaging di un prodotto o nell’attivazione di un servizio; 2- non serve l’accesso a Internet per partecipare alla ricerca; 3- gli intervistati possono esaminare l’intero questionario prima di svolgere la ricerca; 4- è possibile compilare il questionario in momenti diversi anche in assenza di un computer. Gli svantaggi delle ricerche postali rispetto all’online sono: 1- la scarsa flessibilità del questionario; 2- l’assenza di servizi di help desk dedicati all’aiuto per la compilazione e per la comprensione del questionario; 3- non si può sapere se la persona identificata è la stessa che compila il questionario; 4- i tempi sono più lunghi; 5- non è possibile personalizzare la ricerca; 43 6- c’è maggior difficoltà nella gestione dei sottogruppi e ciò può portare a costi di incentivazione più elevati, 7- i costi per la predisposizione del materiale cartaceo sono maggiori; 8- i costi di reception sono bassi e c’è la necessità di attendere il completamento dell’indagine per valutarli. 2.5.4 Le indagini telefoniche rispetto alle ricerche online I Vantaggi delle indagini telefoniche rispetto alle ricerche online sono: 1- l’assistenza dell’intervistatore; 2- è possibile controllare direttamente alcuni punti della descrizione socio demografica dell’intervistato come il sesso, la localizzazione ecc; 3- gli intervistati non devono affaticarsi nella lettura perché il questionario viene loro somministrato oralmente; 4- non serve dover accedere a Internet per prender parte alla ricerca; Gli svantaggi delle ricerche telefoniche rispetto alle ricerche online sono: 1- il momento in cui viene svolta l’intervista viene scelto dall’intervistatore e non dall’intervistato; 2- è possibile controllare immediatamente alcuni parametri utili alla descrizione socio-demografica dell’intervistato; 3- non è possibile somministrare stimoli multimediali; 4- è difficile proporre categorie di risposte lunghe e numerose; 5- l’intervista è meno volatile, di conseguenza i rispondenti possono essere in grado di memorizzare i quesiti e utilizzare risposte fuorvianti; 6- spesso i rispondenti si affrettano per concludere in minor tempo possibile l’intervista rispondendo con poca attenzione in modo casuale, 7- è difficile porre domande personali e sensibili, 8- l’intervistatore per massimizzare i tempi tende a velocizzare l’intervista così c’è scarsa profondità delle risposte aperte. 44 2.6 Le metodologie della ricerca di Marketing online Anche nell’online le tecniche di rilevazioni possono essere qualitative e quantitative, le prime sono intensive e profonde mentre le seconde sono estensive e superficiali. Per di più, le prime vengono usate all’inizio della ricerca ed hanno valore esplorativo mentre le seconde sono utili nella fase di verifica. L’elemento che più le contraddistingue dalle ricerche offline è la smaterializzazione della relazione tra intervistato e intervistatario . 2.6.1 Tipologie di indagini qualitative online Come nel mondo offline le metodologie qualitative sono quelle che esaminano in modo intensivo un numero limitato di soggetti. Si tratta di tecniche particolarmente utilizzate quando si possiede una ridotta conoscenza del problema, oppure quando si intende esplorare il lato motivazionale e latente oltre a quello manifesto, cercando di individuare le ipotesi interpretative dei fenomeni in esame. Le indagini qualitative vengono spesso adottate come indagini preliminari alla costruzione di un questionario quantitativo, vengono utilizzate quando si ha la necessità di capire la relazione esistente tra il problema, le sue cause, le aspettative e le esigenze di un determinato target. Un esempio di indagini qualitative sono le indagini di customer sadisfaction. Questo tipo di indagini nell’universo 45 offline è caratterizzato dal ruolo del moderatore il quale non è solo un mediatore della somministrazione ma diviene il generatore e il gestore della situazione relazionale. Questi dev’essere empatico in modo da permettere all’intervistato di esprimere al meglio i suoi contenuti, inoltre deve possedere competenze specifiche per condurre in modo specifico il proprio compito. L’aspetto più qualificante dell’indagine qualitativa è il suo configurarsi come caso speciale di interazione sociale tra due persone e come tale, è soggetta a regole e restrizioni che governano solo in parte le altre situazioni di interazione sociali. Generalmente i luoghi dove si sviluppa sono l’istituto, il domicilio dell’intervistato e i luoghi pubblici. Le indagini qualitative che si svolgono online hanno come ambiente naturale la rete e specifici software che creano un’ambientazione naturale tendente ad imitare quanto avviene offline. La vera novità di questo tipo di rilevazioni è la smaterializzazione dell’interazione tra intervistato e intervistatore, infatti, il grande assente delle indagini online è il linguaggio non verbale. Appunto per questo motivo, mentre nelle interviste tradizionali l’intervistatore poteva prendere in esame tutti i segni del linguaggio non verbale semplicemente registrando una serie di elementi come: le espressioni del viso, i gesti, la prossemica ecc; con l’avvento della mediazione del computer questo tipo di informazioni ha subito un impoverimento. D’altro canto vengono superati i limiti legati alla presenza fisica degli interlocutori. Le metodologie di ricerca qualitativa in Internet possono essere distinte in base a due parametri: 1-il numero di soggetti coinvolti, che possono essere più di uno, 2-la temporizzazione dell’intervista, (cioè se questa si svolge in modalità sincrona o asincrona). Dalla combinazione di questi aspetti emergono tutte le forme dell’intervista in rete che sono : a) Chat Interview: si svolge in modalità sincrona e coinvolge un soggetto; b) Focus Group: si svolge in modalità sincrona e coinvolge più soggetti; c) E.mail Interview : si svolge in modalità asincrona e coinvolge un solo soggetto; d) Gruppi e.mail moderati: Delfi online e Forum di discussione, si svolgono in modalità asincrona e coinvolgono più soggetti. 46 a) Chat Interview: L’intervista via chat è un dialogo tra intervistatore e rispondente che avviene in modalità sincrona grazie a un software assimilabile a programmi di comunicazione simultanea come Msn e Skype. Non è una pratica molto utilizzata poiché non comporta vantaggi particolarmente rilevanti, se non il fatto di poter garantire un buon livello di anonimato ai soggetti che ne prendono parte. Ciò nonostante, l’ampliamento della chat a più di due soggetti risulta di difficile gestione e non offre la possibilità di dar luogo a lunghi dialoghi. Questa tecnica viene spesso utilizzata anche semplicemente come canale di reperimento dei soggetti da intervistare. b) Focus Group online: Questa metodologia di ricerca a differenza dalla chat interview presenta un elevato numero di soggetti che vengono intervistati contemporaneamente; inoltre la gestione del software avviene in modo differente. Quest’ultimo infatti dev’essere in grado da supportare una comunicazione tra un gruppo di persone. Il focus group online talvolta utilizza anche strumenti come microfoni e web cam e si svolge in modalità videoconferenza. Come avviene nel mondo reale, questa metodologia, anche online, prevede l’intervento di un moderatore, il quale ha il compito di focalizzare la discussione e gestire l’interazione dei partecipanti. La grande differenza invece che lo distingue dal focus group offline è il numero di soggetti coinvolti. Infatti, se nel mondo offline viene coinvolto un modesto numero di partecipanti nell’universo offline è coinvolto un numero ampio. Il reperimento degli attori può avvenire sia online che offline, tuttavia esistono dei vincoli alla partecipazione che generalmente non sono presenti nei focus group tradizionali come ad esempio la necessità di saper utilizzare gli strumenti informatici. E’ di estrema importanza che i moderatori conoscano bene la piattaforma di rilevazione e che ne verifichino il funzionamento prima di procedere con lo scambio comunicativo. Per quanto riguarda l’analisi e l’elaborazione dei dati, il grande vantaggio dei focus group online è il fatto che essi si trovino già in un formato digitale, facendo risparmiare i tempi per un’eventuale trascrizione. Con tutto ciò la vasta quantità di dati che normalmente si 47 viene a creare impone ingenti operazioni di pulizia. I ricercatori che si occupano dei focus group online generalmente sono gli stessi che si occupano di quelli offline, ma sono soliti pensare che i primi siano i migliori. c) E.mail Interview L’intervista individuale via e.mail che si basa sulla posta elettronica è stato fin da subito lo strumento più utilizzato in quanto consente di minimizzare il tempo di connessione per partecipare alle indagini. Il questionario viene allegato come testo della mail, l’intervistato deve compilarlo e inoltrarlo a chi di dovere. La competenza del ricercatore si vedrà nell’abilità di stimolare in modo adeguato l’intervistato. d) Gruppi e.mail moderati I gruppi e.mail moderati consentono di ottenere un dialogo interattivo asincrono e anonimo tra i partecipanti in modo da stimolare il confronto comunicativo e il sorgere di prese di posizione individuali. I gruppi sono di solito costituiti da un numero di partecipanti che varia da otto a dieci per permettere al moderatore di gestirli nel miglior modo possibile. Reperiti i soggetti online e offline, il conduttore invia la domanda a tutti i partecipanti indicando un limite temporale entro il quale inviare la risposta. Tali risposte verrano visualizzate dai partecipanti esattamente come espresse dopo che il moderatore ne avrà vagliato il contenuto e autorizzato la visualizzazione. Questa tecnica ha molto in comune con il metodo Delphi ma ha la caratteristica di far accedere a tutto tutti i partecipanti salvaguardandone la privacy. e)-Delphi online Il metodo Delphi online funziona un po’ allo stesso modo del Delphi tradizionale. Si tratta di una tecnica particolarmente utile quando si cercano le opinioni di persone realmente informate sui fatti. La discussione di gruppo è anonima e strutturata in modo tale che i partecipanti esprimano le proprie opinioni senza conoscere quelle degli altri. Solo il moderatore ha accesso al materiale inviato dai partecipanti e ha la facoltà di includere negli step di successiva discussione le posizioni emerse sotto forma di 48 sintesi e-o citazione. La caratteristica principale appunto è che nessun partecipante può entrare in contatto con gli altri intervistati. f)-Forum di discussione Il forum di discussione è uno strumento many to many che presenta discussioni ospitate su un sito Internet, realizzate da un gruppo di persone che trattano ogni volta argomenti diversi. Per le ricerche di mercato esistono due possibilità per esaminare i forum: si possono utilizzare quelli nati spontaneamente nel Web, svolgendo quella pratica che viene comunemente chiamata analisi della blogosphera, oppure è possibile crearne uno ad hoc, nel cui questo caso la presenza di un moderatore assicura una qualità elevata della discussione in termini di contenuti e di netiquette. Per quanto riguarda la possibilità di partecipare ad un forum “libero”, generalmente viene richiesta l’iscrizione ad un gruppo d’iscrizione mentre l’inclusione in quelli ad hoc è gestita da un moderatore. A rendere questo strumento particolarmente ricco di contenuti è la possibilità di generare discussioni incrociate tra i partecipanti. Il compito del moderatore è evitare che le discussioni degenerino. g)-CAWI Sono interviste semi strutturate che vengono svolte con l’ausilio del software normalmente utilizzato per le indagini quantitative. Con questo sistema è possibile filtrare le domande di tipo qualitativo con alcuni criteri quantitativi. 2.6.2 Tipologie d’indagine Quantitative In rete esistono due grandi gruppi di indagini quantitative: le indagini basate su questionari via e.mail e quelle basate su tecnica CAWI (Computer Assistent Web Interview). La prima è stata utilizzata principalmente nelle fasi iniziali di sviluppo del Web, quando le tariffe di Internet erano ancora a consumo, infatti questo tecnica permetteva di non dover star connessi alla rete per un lungo periodo di tempo dovendone supportare i costi. Entrambe le categorie fanno parte della tecnica Prepared Data Entry che include tutte le tecniche di rilevazione in cui il soggetto 49 utilizza il questionario elettronico su un device informatico. I due prerequisiti fondamentali sono che il rispondente possa accedere ad un pc con connessione ad Internet e che sia in grado di utilizzarlo per partecipare all’indagine. La categoria PDE (prepared data entry) fa parte di tutte quelle tecniche che comunemente vengono identificate con il nome di CASI (Computer Assistent Self-Administeres Inverviewing), perchè non prevedono il ricorso ad intervistatori. Categoria che a sua volta fa parte delle tecniche d’indagine utilizzate per condurre rilevazioni statistiche CASIC (Computer Assisted Survey Information Collection) le quali oltre alle tecniche CAPI per l’intervista face to face e le tecniche CATI per le interviste telefoniche. Va precisato, infine, che si è impropriamente affermato nel mercato l’acronimo CAWI (Computer Assisted Web Interview) per descrivere le indagini online a scapito di quello più appropriato di WAPI (Web Assisted Personal Interview) e CATI (Computer Assisted Personal Interview). a) I questionari via e.mail I questionari via e.mail si diffusero soprattutto nei primi anni del Web ma, ora come ora, sono completamente marginali nelle indagini quantitative. Il presupposto fondamentale dei questionari via e.mail è che gli utenti abbiano a disposizione una connessione ad Internet e un programma che permetta loro di ricevere o inviare mail. Non importa che questo sia client based o Web based, le possibilità offerte dalla posta elettronica per l’implementazione dei questionari sono: 1- comporre il questionario all’interno del messaggio e.mail e inviarlo ai destinatari; 2- inviare ai destinatari dell’indagine un allegato contenente il questionario. In questo caso occorre essere certi che essi siano in grado di leggerlo e provvedere ad inviarlo. In entrambe i casi esistono degli accorgimenti da rispettare, di tipo grafico e metodologico di cui il ricercatore deve tener conto; uno di tali accorgimenti ad esempio riguarda la strategia per entrare in contatto con il potenziale rispondente, la quale dovrebbe esser costituita da un invio di un determinato numero di solleciti che, mentre nelle indagini postali vengono inviati a tutti i potenziali rispondenti chiedendo di ignorare il messaggio a chi lo ha già ricevuto, nelle indagini online saranno inviati 50 solo a chi non ha ancora fornito le risposte. I solleciti sembrano gli strumenti più adatti ad innalzare il tasso di partecipazione, tuttavia vanno usati con parsimonia, il primo sollecito dovrebbe essere fatto entro e non oltre una settimana, il secondo sollecito viene generalmente accompagnato dall’indicazione della scadenza dei termini entro il quale rispondere per cercare di stimolare ulteriormente il potenziale rispondente. Gli altri messaggi che vengono inviati sono quelli di ringraziamento per la partecipazione alla ricerca e i risultati della stessa. Un grosso svantaggio di questa metodologia è il fatto che, dato il crescente affollamento delle caselle di posta elettronica, crescono sempre di più i meccanismi di selezione da parte degli utenti, così avviene la potenziale esclusione dei messaggi dalla lettura senza nemmeno che siano mai stati aperti. Per di più, tali messaggi, potrebbero addirittura essere inclusi nelle black list di soggetti considerati spammer; pertanto l’e.mail contenente il questionario deve riuscire a superare eventuali sistemi di protezione dallo spam, a suscitare l’attenzione da parte del ricevente e soprattutto a far sì che il destinatario diventi un rispondente ad esempio personalizzando il messaggio inviato. Nel rispetto delle leggi della privacy è bene rispettare alcune linee guida: 1- offrire indicazioni esplicite e chiare sul trattamento dei dati personali richiesti; 2- prestare attenzione alla gestione degli indirizzi mediante appositi software di mailing; 3- includere sempre la possibilità di richiedere la cancellazione delle liste utilizzate. Per quanto riguarda il testo da presentare è opportuno far precedere il questionario da un messaggio di presentazione della ricerca in cui indicare il soggetto che conduce l’indagine, l’argomento, alcune istruzioni per la compilazione e la restituzione del questionario, la sua durata media, un numero di telefono e un indirizzo mail a cui poter chiedere ulteriori informazioni. Questa introduzione non dovrebbe essere eccessivamente lunga e dovrebbe consentire al rispondente di visualizzare il testo della domanda senza dovergli far fare alcuno scrolling della pagina. Il contenimento del numero di domande è fondamentale per l’uscita delle 51 indagini via mail, ciò accade in considerazione del fatto che il rispondente potrebbe voler visualizzare sin da subito la lunghezza del questionario. In questo tipo di indagini l’ideale è: 1- permettere all’utente di poter stampare il questionario per poterlo rispedire per posta. Questo accorgimento permette anche a coloro che non hanno grande dimestichezza con il computer di compilarlo con facilità e a coloro che temono di essere individuati di rendere anonime le loro risposte. 2- limitare la lunghezza di ogni riga a 70 caratteri e utilizzare un font non proporzionale35 in modo tale che le diverse impostazioni dei computer non impongano un’andata a capo automatica e quindi un disallineamento rispetto al questionario. Prestare attenzione a ciò è di estrema importanza perché è bene evitare che si complichi la compilazione del questionario stesso. 3- E’ consigliabile utilizzare scale di atteggiamento non troppo articolate oppure liste di items brevi perché liste troppo lunghe portano alla stanchezza del rispondente e all’innesco di pericolosi response-set. Questo tipo di indagini però si imbatte in una serie limiti: 1- è difficile avere tassi di risposta sufficientemente elevati e prevedibili per riuscire a disegnare un piano di campionamento affidabile; 2- non è possibile inserire nel questionario domande filtro per proporre percorsi personalizzati; 3- la lunghezza del questionario deve essere breve; 4- occorre inserire insieme al questionario nel documento un testo di invito. 5- per l’utente è possibile modificare il testo causando numerosi problemi nella decodifica al testo con relativi problemi nella codifica delle risposte da parte del software utilizzato. 6- è impossibile allegare file eseguibili perché verrebbero bloccati dagli antivirus, 7- è impossibile controllare le quote dei rispondenti in tempo reale, 8- è difficile somministrare stimoli multimediali. 35 Carattere proporzionale: Carattere tipografico che mostra glifi di larghezza variabile, un carattere tipografico che possiede glifi con larghezza fissa è detto non proporzionale (o monospace o a larghezza fissa). 52 b) I questionari sul Web I questionari sul Web attualmente sono la strategia di rilevazione più utilizzata per la realizzazione di indagini online quantitative. Esistono diversi strumenti per l’implementazione di un questionario online: 1-Downlodable Surveys; 2-Converted CATI or CAPI Systems; 3-Survey Design Web sites; 4-Web Survey System. c) Downloable Survey o indagini scaricabili Sono questionari creati e messi a disposizione dei potenziali rispondenti tramite modalità di trasmissione dati ftp, http, ecc; vengono utilizzati in caso di panel per l’invio dei questionari che sfruttano software specifici precedentemente istallati sui computer dei membri del panel. In questo modo le responsabilità tecniche passano dal server al client predente nel pc del rispondente. Una volta che il questionario è stato visualizzato e completato dall’utente può essere reinviato. Il grosso vantaggio di questo tipo di questionario è il fatto che si possono condurre indagini multimediali di una certa complessità senza correre il rischio di imbattersi in problemi di compatibilità. Questa tipologia di questionari è sempre meno usata dalla massa ma sopravvive in molte nicchie di mercato, in cui vengono svolte indagini molto sofisticate. c) Converted CATI or CAPI System “Alcuni adattamenti delle indagini telefoniche (CATI) e face to face (CAPI) opportunamente modificati consentono di distribuire i questionari sul Web”36 in molti hanno scelto quest’opzione per tre motivazioni: 1- Costi: modificare un programma già esistente costa meno che acquistarne uno nuovo. In questo modo si dimezzano i costi di addestramento e di utilizzo di un nuovo applicativo. 2- Uniformità: dal momento che vengono sfruttati sempre gli stessi strumenti di stesura dei dati, le solite routine l’elaborazione dei dati diverrà meno complessa. 36 Diego Martone, Roberto Furlan, Online Market Research, Milano, 2007; p.77. 53 3- Centralizzazione della raccolta dei dati: consente di condurre indagini multicanale nel medesimo momento, specialmente per quanto accade nei più grandi istituti di ricerca. d) Survey Design Web Sites Alcune software house o istituti di ricerca online cercano di utilizzare le risorse necessarie a condurre direttamente sul loro sito un’indagine online in modalità ASP (Application Server Provider), in questo modo il ricercatore può comporre il questionario direttamente sul sito. Alcune aziende sfruttano questo servizio di analisi dei dati online, così da offrire la possibilità di creare il questionario direttamente sul sito dell’azienda provider e selezionare il campione e il flusso dell’indagine in outsourcing. Questa soluzione offre anche alle piccole società di poter condurre un’indagine online senza dover disporre di grossi investimenti e di particolari conoscenze a riguardo. Inoltre, in questo modo si consente anche alle aziende più piccole di accedere a software e metodologie di reclutamento molto evoluti. Purtroppo è possibile attuare indagini multicanali, e la gestione delle procedure sulla privacy non è uniforme tra il paese in cui si trova il ricercatore e quello in cui si trova l’azienda che offre servizi. d) Web Survey System “Sono sistemi di software appositamente creati per la costruzione e la distribuzione di questionari online”37. Essi comprendono un insieme integrato di elementi tra cui 1- un cliente per la creazione del questionario; 2- un Web server; 3- uno o più database; 4- un programma per la raccolta dei dati; 5- un programma per l’elaborazione dei dati raccolti. 6- gli elementi descritti possono essere dei moduli distinti o possono essere parte di un'unica piattaforma. Il processo prevede che inizialmente, mediante un programma si crei un questionario da pubblicarsi presso il Web server, in secondo luogo tramite 37 Diego Martone, Roberto Furlan, Online Market Research, Milano, 2007. p.77. 54 un sistema di gestione degli utenti da interrogare, il Web server distribuisce inviti, (mail, link. banner, ecc). A rilevazione ultimata il sistema provvederà all’archiviazione del progetto. I costi legati alle tecnologie e al know how di conoscenze sono elevanti e ammortizzabili ma solo nel medio periodo. d)La scelta del software. In commercio esistono diversi software per condurre indagini di mercato online, sceglierne uno è un compito molto delicato in quanto occorre tener conto di criteri economici, completezza delle funzioni, facilità d’uso e affidabilità dei sistemi. Per compiere la scelta più idonea bisogna prestare attenzione a diverse variabili: 1- occorre scegliere tra l’acquisto (buy) e l’affitto di una piattaforma (rent); 2- occorre valutare il rapporto tra costi e opportunità; 3- occorre stabilire se effettuare questo tipo di indagini saltuariamente o in modo continuo; Per quanto concerne i software CAWI, occorre considerare che qualunque sia lo strumento scelto per effettuare l’indagine online è necessario che vengano create più pagine web contenenti il questionario. Esistono due formati principali per l’implementazione delle indagini via web pagina singola e pagina multipla. Nella pagina singola in ogni schermata compare un solo e unico quesito, nella pagina multipla in ogni schermata compaiono più quesiti. La differenza è rilevante soprattutto in funzione della durata complessiva del questionario in quanto l’attesa per l’invio e la restituzione della schermata comporta l’utilizzo di unità di tempo che se moltiplicate per il numero di schermate, possono raggiungere quantità rilevanti. Talvolta viene scelto lo svolgimento multi pagina perché offre la possibilità di porre domande filtro, intelligenti e mascherate. I sondaggi mono pagina hanno un’applicazione diffusa nella rete, più orientata alla creazione di contenuti. Generalmente questi questionari vengono utilizzati quando si affronta un numero molto limitato di domande spesso accompagnate dalla visualizzazione immediata dei risultati. Vi sono diversi parametri importanti da considerare: 55 1- la completezza, il software deve comprendere tutte le potenzialità per creare il questionario, gestire la multimedialità, selezionare l’utenza, per operare in situazioni particolari. 2- il grado di aggiornamento, 3- la flessibilità della piattaforma software, ovvero è bene aver la possibilità di modificare a proprio piacimento tutti gli elementi utili alla composizione e alla somministrazione del questionario. 4- il modo in cui le informazioni raccolte vengono memorizzate, quale database venga utilizzato; 5- il tipo di tool di conversione verso programmi di elaborazione statistica; 6- la necessità che le soluzioni garantiscano la rappresentatività dell’indagine; occorre evitare che il soggetto possa compilare il questionario più volte, ad esempio mediante sistemi validazione dell’utente tramite login e password. Questo sistema può anche permettere che l’utente interrompere e riprendere il questionario quando meglio creda. 7- l’opportunità di testare il questionario come se fosse offline senza averlo ancora pubblicato, 8- l’esigenza di prepopolare il database per verificare filtri e coerenze all’interno del questionario; 9- la necessità di avere un’interfaccia efficiente; 10l’inserimento dei dati in possesso del ricercatore memorizzandoli insieme ai nuovi dati raccolti. 2.7 Le tecniche di Ascolto Le “Tecniche di rilevazione indirette” costituiscono un modo realmente innovativo di fare ricerca di Marketing, che nasce con la diffusione di quello che è stato identificato come Web 2.0. Si cominciò a parlare di Web 2.0 immediatamente dopo il crollo delle dot-com, quando si vide che, mentre quelle aziende che si erano limitate a trasportare sul web i vecchi modelli di business stavano abbandonando l’Internet, altre, le poche che erano sopravvissute, erano un fiorire continuo di nuove applicazioni. Pertanto pare che Tim O’Relly e Tim Bray, nel corso di una sessione di 56 brainstorming presso O’Relly Media, dopo aver individuato i tratti comuni di tali aziende, abbiano coniato il termine. Analogamente le E.Research 2.0 sono quelle che non si limitano a trasportare le vecchie metodologie online ma ne introducono di nuove. Alcune di queste vengono definite indirette in quanto non si poggiano più su un insieme di domande con concordate, stabilite, fissate a priori ma su piccoli software che, senza farsi notare dall’utente prendono nota di tutti i suoi comportamenti. 2.7.1 L’analisi qualitativa della rilevazione. Spesso quando sentiamo parlare di analisi qualitativa ci si riferisce ai test di navigabilità di un sito ma in realtà le tecniche di analisi qualitativa sono molteplici: l’analisi dei percorsi di navigazione, l’eye tracking, la registrazione di alcuni punti della navigazione, le analisi di attività specifiche, le analisi testuali, le analisi di logfile e i meter. L’analisi dei percorsi di navigazione consiste nell’opportunità di registrare e archiviare i comportamenti dell’utenza in rete. Questa tipologia di analisi permette di rilevare anche i flussi, i link ed eventuali problematiche ad essi connesse; l’Eye tracking ossia la pratica di tracciare l'esperienza d'uso dell'utente in modo tale da individuare con le aree, le parole, i tempi e la successione degli spostamenti di ciò che viene osservato dall'utente nel corso della sua navigazione e la registrazione di commenti liberi e delle risposte verbali con la registrazione di alcuni punti della sessione di navigazione; 2.7.2 Le analisi di attività specifiche “Le attività specifiche sono un tools di elaborazione statistica dedicati a particolari attività che possono essere svolte su un sito o all’interno della rete” 38 In questa categoria rientrano i programmi di public relation measurement, reputation clearing e di conversation tracking. In particolare questi ultimi sono quelli che si occupano dell’analisi testuale, ovvero sono software di analisi lessicografica che riescono a cogliere le implicazioni coinvolte nel senso della frase e nella sua stesura. Questi software indicizzano il Web mediante degli spider specializzati che conteggiano e 38 Diego Martone, Roberto Furlan, Online Market Research, Milano, 2007; p 83. 57 classificano la ricorrenza di un determinato termine nel Web. Sia Nielsen/Net Rating che Gfk Eurisco offrono un loro sistema di monitoraggio delle conversazioni tuttavia ve ne sono di molti altri a disposizione di chiunque. Ad esempio Twitter Search permette di avere un track delle conversazioni su Twitter; AideRSS permette di valutare l’impatto dei post di un blog; Cocomment permette di aggregare i commenti propri e altrui in un social media; TrendPedia consente di mettere in relazione due parole chiave e di verificare il buzz nella rete; Friend Fedd è un aggregatore che permette di tracciare l’iscrizione ai social network di qualsiasi utente; Technorati è un motore di ricerca di blog; Blogglines è un motore social che permette di individuare citazioni, post e feed RSS; Icerocket permette di seguire sul Web le citazioni di un blog o di un profilo sui social media; Blogpulse permette di monitorare citazioni e link di riferimento analizzandone i trend; UberVu è un servizio di monitoraggio dei social media che permette di seguire una stessa conversazione sparsa su diversi siti web; Social Mention è uno strumento per tracciare le conversazioni, monitorare i social media e fare ego searching sul web; Commentful è un motore di ricerca per commenti e follow up; Trackur è un servizio che analizza il web individuando parole chiave su siti di news, blog, video e immagini; Surchur è un servizio webbased che permette di fare ego-searching sul web; Ego-surf è uno strumento per il tracciamento delle conversazioni che monitora i motori di ricerca su blog e siti di social bookmarking; Samepoint è un motore di ricerca per le conversazioni; Addict-o-matic è uno strumento capace di navigare e analizzare risorse di news e maggiori siti di social media; Zoominfo è un motore di ricerca che permette di cercare persone e aziende; Keotag è uno strumento di monitoraggio dei social media che permette di svolgere ricerche sui blog più famosi, sui social media e su risorse come Google, Yahoo!, Tacnorati, Youtube, e molti altri; BoardTracker è un motore di ricerca per forum che cerca le parole chiave rilevanti all’interno di un forum ed è in grado di monitorare il loro trend nel tempo; Talk Digger è un motore di ricerca capace di individuare qualsiasi conversazione in qualsiasi punto del web; MonitoreThis è un meta motore di ricerca che permette di iscriversi ai feed di 20 motori di ricerca contemporaneamente; 58 Yahoo! Sideline è un’applicazione progettata per aiutare nel monitoraggio dei social media. 2.7.3 Le analisi dei logfile L’analisi dei logfile consiste nell’osservazione delle tracce elettroniche registrate dai server che erogano le pagine Web all’utenza. Questo tipo di analisi offre delle nozioni sulla popolarità e sull’andamento delle varie sezioni del sito; il software più noto a riguardo è Webtrends che permette di: • • • • • • “imparare dai visitatori anche quando si limitano a navigare e organizzare le azioni Marketing in base a informazioni approfondite sulle preferenze dei visitatori; identificare i visitatori con la maggior probabilità di conversione e offrire loro i contenuti di maggior interesse”39; misurare il valore di un visitatore anche quando non è disponibile un dato quantitativo quale ad esempio il fatturato; calibrare meglio le decisioni sul budget migliori ed incrementare il valore di una campagna grazie a metodi potenti e quantificabili al fine di determinare il valore di una campagna rispetto a un'altra; verificare le regole prima di applicarle all'intero insieme di dati per poterle perfezionare, migliorando così i risultati. individuare i criteri per classificare i visitatori e avere una visione più ampia e multi-dimensionale del loro coinvolgimento. Red Sheriff ha ideato un’altra metodologia simile, il BBM Broser Based Measurement attraverso il quale è possibile misurare tutte le pagine erogate completamente scartando dall’analisi quelle scaricate solo parzialmente, individuando le differenze tra i dati di traffico raccolti dal meter di AudiWeb e quelli in possesso dagli editori tramite l’analisi dei logfile. 39 https:--www.Webtrends.com-Worldwide-Italy-WebtrendsScore.aspx; visto il 19 Ottobre 2009. 59 2.7.4 i Meter “Internet e l’avvento dell’era digitale hanno creato la promessa di tracciabilità di qualsiasi informazione in modo esaustivo…se negli altri media la fruizione di un contenuto è anonima, non lascia traccia, Internet lascia dietro di sè una traccia informatica che può essere aggregata e successivamente elaborata” .40 Per questo motivo sono stati ideati numerosi stratagemmi per raccogliere questa sfida, la categoria dei meter è indubbiamente una delle categorie in cui sono stati riversati maggiori investimenti. Il meter è un’applicazione Java che può essere aggiornata da un computer remoto senza alcun intervento dell’utente. L’utente innanzi a questo tipo di strumento viene definito “passivo” in quanto non deve svolgere nessun’attività se non quella di comunicare il cambio di utilizzatore del pc. Il meter, sfuttando i momenti di quiescenza, non ha alcun impatto rilevante sull’occupazione della banda e ha un sistema di storage dei dati in caso di impossibilità di trasmissione. Il funzionamento del meter è così riassumibile: 1- non appena viene acceso il computer, viene proposto all’utente un pop up con elencati i membri della famiglia. L’utente deve identificarsi e da quel momento i percorsi di navigazione vengono attribuiti a quell’individuo; 2- nel momento in cui naviga un individuo diverso a quello iniziale con un apposito tasto si deve comunicare il cambio di utente; 3- la misurazione avviene solo una volta che la pagina è stata completamente scaricata; 4- a trenta minuti dall’interruzione della navigazione viene richiesto nuovamente l’identificativo dell’utente e si riavvia la misurazione considerando una nuova sessione; 5- dal conteggio vengono esclusi i refresh automatici, essi devono essere dichiarati dagli editori; 6- la misurazione della pagina è relativa solo alla finestra attiva, non a tutte quelle aperte nel browser; 7- il meter cripta i dati prima di una spedizione mediante un alrgoritmo; 40 Diego Martone, Roberto Furlan, Online Market Research, Milano, 2007; p.84. 60 8- nel caso di pagine con frame, se provengono dallo stesso dominio viene considerata una sola pagina, se vengono da domini diversi vengono misurati i singoli domini; 9- la gestione dei redirect in automatico, nel momento in cui il redirect appare all’utente è una pagina vista, se non è percepibile viene contata solo la pagina di destinazione; 10- dopo un minuto di completa inattività dell’utente il tempo di visione viene sospeso. Sommariamente vengono rilevate le seguenti metriche: 1- l’audience unica: n. di utenti per dominio, sito, pagina; 2- il profilo demografico: le caratteristiche di sesso, età, ecc incrociate per il parametro considerato; 3- il conteggio di ogni pagina: dopo trenta minuti di inattività si considera una seconda visita; questo numero viene depurato dalle attività di spider41 e robot; 4- il numero di minuti trascorsi in ciascuna sessione ; 5- il tempo complessivo, la somma delle sessioni viste in un giorno e nel tempo passato su ciascun dominio; 6- il numero complessivo per sito -dominio. Questi dati ci permettono di comprendere le dinamiche di fruizione dei propri lettori. I clienti di audiWeb possono scaricare i dati, interrogare il database con una serie di tabelle e statistiche approfondite e dettagliate come : -siti-domini origini della visita; -siti di destinazione; -siti di destinazione al termine della visita; -per poter valutare gli andamento della patnership. Diversi istituti han proposto un loro sistema di misurazione: Nielsen ha proposto Nielsen-NetRating, una panel dotato di un software di rilevazione delle attività Web; Red Sheriff, ha lanciato un sistema di rilevazione client-server di pagine erogate; Alexa, un software di rilevazione della 41 Spider : sono quei software utilizzati dai motori di ricerca per indicizzare le pagine Web o condurre altre attività di monitoraggio. 61 navigazione ad adesione spontanea; e Audinet Sinottica di GFK Eurisko un panel con software di rilevazione combinato a interviste personali; infine, Ad Intelligence ha presentato un sistema di rilevazione dell’efficacia dell’Advertising online…. Da tutti questi elementi possiamo trarre che il campo della rilevazione tramite meter è in continua evoluzione e assumerà crescente importanza per l’evolversi di due importanti fattori: 1- la convergenza dei vari media su piattaforme digitali, rilevabili; 2- la crescita degli investimenti pubblicitari sui canali digitali, la nuova visione di multicanalità e integrazione tra i media. 2.7.5 AudiWeb Lo sviluppo di Internet è stato veloce e repentino, la raccolta pubblicitaria è stata individuata come una delle sue fonti primarie di sostentamento, pertanto è sorta la necessità di uno strumento indipendente e oggettivo che fosse in grado di misurare i dati di traffico sia in termini di audience che in termini di altri parametri in modo analogo a quanto già succede agli altri veicoli. In molti si sono messi in moto per individuare metodologie e strumenti adatti a questo fine, così nel 2003 è nato AudiWeb. Lo scopo principale di questo strumento è fornire informazioni super partes al mercato, di carattere quantitativo e qualitativo attraverso opportuni strumenti di rilevazione. Esso è basato su due tipologie di misurazione: 1- Sever based, si tratta dell’analisi del comportamento di un campione di navigatori tramite l’istallazione di un software sui PC utilizzati per la navigazione; 2- Client o browser based, ovvero l’osservazione dell’erogazione delle pagine Web tramite un sistema di dialogo tra i browser di tutti gli utenti che si collegano ad una pagina Web. Questi ultimi scaricandola innescano un codice di attivazione e di conteggio presso un server dedicato a quest’attività. Questa soluzione è stata ritenuta la più idonea perché ciascun editore è già in possesso dei propri dati di traffico tramite i logfile, pertanto il comitato Tecnico di Audiweb ha fissato alcune regole a cui gli editori devono sottostare per garantire uniformità e validità alle rilevazioni. 62 2.7.6 Il sistema panel Il sistema Panel è suddiviso in due momenti d’indagine: la ricerca di base e la metodologia panel. La prima consiste nello svolgimento di indagini telefoniche (CATI) periodiche a campione per individuare la penetrazione e le caratteristiche dei navigatori, in modo tale da adattare il panel ai cambiamenti rilevati. La seconda consiste nell’analisi continuativa delle registrazioni delle sessioni e delle attività Internet presso un campione di navigatori, con l’obiettivo di misurare l’audience e altri importanti parametri. Il panel è suddiviso in due ambiti casa e lavoro, i quali hanno i seguenti obiettivi: -Il panel da casa è appunto finalizzato a misurare l’audience di Internet da casa. In particolare si limita a tener conto di tutti gli individui con più di due anni che hanno accesso a Internet mediante un pc di proprietà famigliare. Questa rilevazione esclude tutti coloro che vivono in case prive di accesso a Internet o che risiedono in comunità: collegi, caserme, istituti di riabilitazione ecc.. - Il panel ufficio considera gli individui di età superiore ai 16 anni impegnati in attività lavorative che implicano l’uso di un pc e l’accesso a Internet per almeno otto ore a settimana. 2.7.7-Il sistema di validazione Il sistema di validazione è una metodologia di rilevazione basata sull’analisi dei dati nati negli scambi clienti-sever, essi sono innescati dalla presenza di un codice che una volta scaricato, invia un messaggio al server di Nielsen-NetRating. Il tag viene inserito in tutte le pagine dove viene misurato. La misurazione dei siti - domini con questo sistema cerca di offrire una quantificazione migliore di quella basata sul logfile. Tuttavia spesso vi sono delle discrepanze, infatti mentre nei logfile sono presenti anche tutte le richieste delle pagine ricevute che però sono state evase dal server, in quello di Site Census ci sono solo quelle che sono state ricevute per intero dal client che le ha richieste, ovvero quelle che sono state completamente caricate. 63 2.7.8 L’attività di Profilazione L’attività di Profilazione è l’attività attraverso il quale un insieme di dati relativi agli utenti viene elaborata da specifici software al fine di segmentare la propria utenza in gruppi omogenei di comportamento. Esistono diverse categorie di dati che possono esser prese in considerazione: le scelte di navigazione, le dichiarazioni esplicite delle preferenze, i dati demografici, le risposte di utenti identificati a promozioni o a contenuti particolari. I sistemi di Profilazione più avanzati permettono all’azienda di segmentare la propria utenza sia manualmente che automaticamente, in ambo i casi il valore aggiunto emerge dalle molteplici correlazioni che è possibile istituire tra i dati raccolti. Alcune di queste correlazioni sono: 1-Affinità di contenuto, ovvero quei contenuti che possono esser stati visti contemporaneamente da un insieme di utenti; 2-Efficacia dei contenuti, ossia quegli elementi che vengono visti in sessioni utente che terminano con una transazione; 3-Affinità di prodotto, ovvero l’elenco di prodotti che possono esser acquistati insieme. Vi sono due tipologie di proflilazione, quella implicita e quella esplicita; per profilazione implicita s’intende il tracciamento dei comportamento di un insieme di utenti anonimi nel corso della loro navigazione su un sito, invece, per profilazione esplicita s’intende quel tipo di attività in cui, a seguito di un’apposita procedura di registrazione, tutti dati sugli utenti vengono di volta in volta archiviati in un apposito database che fornirà poi una serie di parametri utili a segmentare in gruppi omogenei la totalità degli utenti registrati. 2.8 I Panel e le Community Si definisce Panel un gruppo stabile di persone che vengono interrogate periodicamente costruito in modo tale da fungere da campione rappresentativo dell’universo di riferimento. Una community è un gruppo esteso di persone all’interno del quale vengono operate delle estrazioni per creare campioni rappresentativi. Per l’utente rispondere all’uno o all’altro 64 potrebbe sembrare indifferente ma per il ricercatore esistono precise differenze: nella gestione di un panel è necessario che la totalità dei partecipanti prenda parte ad ogni indagine, nel caso in cui un solo individuo non rispondesse, il campione che il panel costituisce ne perderebbe di rappresentatività; di conseguenza esiste un legame molto stretto, quasi come se si trattasse di un lavoro. Al contrario per quanto riguarda le community le persone partecipano tramite adesione spontanea, è buona norma sottoporle ad una doppia conferma. La grande differenza rispetto al panel è il fatto che i membri non partecipano a tutte le indagini ma solo a quelle in cui vengono invitati, infatti ogni volta che si pone un questionario vengono estratte persone diverse per rispondere. Generalmente quando l’utente rifiuta di rispondere viene reindirizzato verso un altro questionario o verso un piccolo set di domande che possono servire per scopi diversi quali l’ulteriore profilazione dell’utente, o lo studio di tecniche innovative di profilazione. 2.8.1 Creazione e promozione di una community Per creare una community occorre: 1- Creare un modulo di adesione che preveda la registrazione dei dati personali, l’autorizzazione al trattamento dei dati, la definizione delle modalità per entrare in contatto con la community; 2- Inviare una notifica al Garante della Privacy riguardo all’attività di raccolta e gestione dei dati; 3- Predisporre dei testi applicativi per esporre le attività che avverranno nella community, e le modalità attraverso il quale realizzare tali attività; 4- Predisporre un database che ordini tutte le informazioni raccolte. Dopo aver svolto tutte queste attività esistono tanti modi per dar visibilità alla community: 1- diffondere banner o mail che la pubblicizzino; 2- istituire delle partnership con portali ad alto traffico; 3- dar luogo a concorsi, eventi e iniziative di vario tipo ad hoc; 4- stimolare i membri registrati al passaparola; 5- svolgere iniziative pubblicitarie offline: 65 a) diffondendo inserzioni pubblicitarie sui media tradizionali; b) partecipare a fiere ed eventi in cui raccogliere nominativi; c) affermare la propria presenza su riviste e pubblicazioni; d) partecipare a programmi tv e radiofonici. Per ingaggiare nuovi aderenti è bene essere al contempo attraenti nella proposta per innescare la voglia di partecipare, onesti nell’esposizione di quel che si vuol fare senza eccedere in promesse che poi non vengano mantenute, corretti nella spiegazione dei diritti, divertenti per non rendere il compito pesante; coinvolgenti nella proposizione di questionari, argomenti e compiti piacevoli per invogliare a rispondere anche a indagini che in prima istanza possono esser percepite come noiose. L’autorevolezza e la credibilità di una community online di ricerca si basa su molti fattori: 1- il fatto che le promesse di premi e le renumerazioni vengano o meno mantenute; 2- il caso in cui i questionari siano scadenti, eccessivamente lunghi o incomprensibili; 3- il mantenimento del patto di riservatezza e di utilizzo esclusivo dei nominativi ai fini di ricerca; 4- il fatto che venga interrogata qualora si verifichino problemi d’ogni sorta come ad esempio la mancanza di committenti; 5- il livello di coinvolgimento qualora la società a capo della communty fallisse. 6- l’efficienza del servizio di assistenza degli utenti della community, 7- il monitoraggio sulla rete delle opinioni e le segnalazioni relative alla propria comminity. Talvolta può succedere che i soggetti che appartengono ed intervengono in una community siano gli stessi che generalmente intervengono in un’altra community, questo giova alla qualità del lavoro di chi ha una community perché gli utenti sono più esperti. E’ buona norma nella costruzione e nel mantenimento della community fornire la possibilità di accedere a sistemi d’aiuto, i quali possono essere semplici come le pubblicazione delle FAQ, (Frequently Asked Question) automatici quali il reinvio della password dimenticata a seguito dell’immissione di alcuni dati di riconoscimento (es indirizzo e.mail) o i servizi di help basati su chat numeri cui telefonare 66 durante la compilazione. Maggiore sarà la percezione della serietà e dell’autorevolezza della stessa, maggiore sarà la probabilità di successo. 2.8.2 Regole di condotta e privacy Il rapporto tra istituto e membro della community si basa sulla reciproca fiducia, l’istituto deve garantire all’intervistato rispetto della privacy, standard di sicurezza nella raccolta e nella gestione dei dati, nel rispetto degli impegni presi in relazione ai premi, alla beneficenza da erogare. Generalmente coloro che operano in modo serio in questo campo, operano secondo un regolamento che codifica e descrive tutti i passaggi e le interazioni tra membro e community d’appartenenza. Le linee guida e le norme necessarie al buon andamento della community vengono delineate da personalità diverse: Gli organi legislativi interessati come il garante della Privacy e le associazioni nazionali e internazionali del calibro di Esomar, Castro, Assirim in Italia. Questi soggetti dettano le norme che ritengono utili al buon andamento della community, ad operazioni di data mining e all’effettuazione di controlli di coerenza tra le risposte date. Alcune di queste norme sono: 1- a proposito della richiesta di autorizzazione all’utilizzo dei dati personali; 2- sul lasso di tempo da lasciare tra un’indagine e l’altra; 3- sull’impegno a non inviare comunicazioni che non siano inerenti alle attività della community; 4- sull’impegno a consegnare i premi nel minor tempo possibile entro e non oltre un determinato di giorni dalla richiesta; 5- sulla facoltà di escludere un membro della community in seguito alla violazione di alcune norme; 6- sull’obbligo di consegnare il proprio codice fiscale quale presupposto della consegna del premio. Nel momento in cui decidono di aderire, anche i membri della community contraggono degli impegni anche se visto che generalmente la lettura delle norme risulta troppo lunga e di difficile accesso, gli impegni che i membri della community si assumono sono sconosciuti a loro stessi, in particolare quelli che riguardano i vincoli di riservatezza ed esclusività del rapporto, 67 pertanto è buona norma riportare queste norme anche in un altro punto del sito. Infatti, spesso, la registrazione viene sottoscritta in modo frettoloso e percepita come un ostacolo, e la registrazione dell’avvenuta lettura solitamente avviene tramite la spunta di un check–box presente. Generalmente si chiede ai membri di 1- iscriversi una volta sola, 2- rendere solo dichiarazioni e risposte veritiere, 3- dare l’assenso al trattamento dei dati, 4- accettare il divieto di copiare il questionario somministrato o comunque di violare la riservatezza delle informazioni apprese durante lo svolgimento dei compiti richiesti, 5- comunicare eventuali variazioni rilevanti per il proseguimento del rapporto ed in particolare il cambio di e.mail di riferimento. 6- è bene non comunicare troppo spesso gli aspetti normativi per non spaventare i potenziali partecipanti che devono essere rassicurati sulla serietà del rapporto senza sentirsi costretti o spiati. 2.8.3 Plus e Minus La conduzione di indagini di mercato tramite community e panel online incontra alcuni vantaggi e alcuni svantaggi. Gli svantaggi, talvolta sono i medesimi che si possono riscontrare offline talvolta sono di altro tipo: 1- non tutte le metodologie di ricerca sono adatte al canale; 2- la permanenza in community e panel può influenzare i rispondenti in modo tale da renderli sempre più esperti di questo tipo di indagini; 3- occorre controllare che la dimensione della community non sia nè eccessiva ne eccessivamente ridotta, un numero troppo esiguo di utenti rischierebbe di renderla inutilizzata mentre troppi utenti potrebbero far diventare la community un enorme database frammentato e povero di interazioni; 4- la certezza dell’identità dell’intevistato non è garantita; 5- la penetrazione di Internet non è ancora elevata e omogenea, I vantaggi invece sono: 1- Sono possibili tutti i tipi di analisi longitudinali (ripetute nel tempo) e operazioni di data-mining; 68 2- la permanenza all’interno della community permette di alzare la complessità dei compiti richiesti; 3- la possibilità di costruire panel tematici dedicati ad un argomento o un progetto; 4- la possibilità di eseguire la segmentazione o la targetizzazione di un campione prima di effettuare l’indagine abbattendo i costi-contatto. 5- la possibilità di ricontattare in modo semplice ed economico l’intero campione, nel caso in cui fosse necessario chiedere qualche informazione supplementare; 6- la possibilità d’interromper l’intervista in due sessioni e ricomporla; 7- la possibilità di costruire un panel multi paese o multilingua con un investimento basso 2.8.4 La renumerazione dei partecipanti Per quanto riguarda la renumerazione la vera differenza è il fatto che, mentre nelle indagini offline venivano rinumerati gli intervistatori, nelle indagini online a venir retribuiti sono gli intervistati. I sistemi di pagamento vengono scelti in base alle peculiarità delle community, generalmente al termine di una sessione di risposta è bene ringraziare per la partecipazione e indicare i risultati della ricerca, tipicamente essi vengono diffusi in due modi mediante alcuni grafici di immediata consultazione oppure mediante l’invio di un estratto di ricerca in un secondo tempo. Talvolta avviene la renumerazione solo di alcuni partecipanti a seguito di un’estrazione. In Italia tuttavia questa modalità, a causa delle rigide regolamentazioni, risulta complessa e costosa; di conseguenza non è molto diffusa. Inoltre si tratta di un sistema che introduce facilmente delle distorsioni nella composizione del campione. Un altro sistema che viene frequentemente utilizzato per creare fidelizzazione da parte dei rispondenti è il sistema a punti.In tal modo la ricompensa viene modulata in funzione della complessità e della lunghezza del questionario, inoltre il sistema crea fidelizzazione da parte dei rispondenti in quanto costoro avendo bisogno di un certo numero di punti, sono costretti a partecipare ad un certo numero di indagini. La decisione del sistema da adottare varia a seconda della community, dipende dai suoi scopi, dal tempo da dedicare alla ricerca stessa, dalla particolarità 69 dei profili che si vogliono intervistare e dal budget disponibile. E’ importante che il premio non diventi l’unica motivazione poiché questo potrebbe portare delle distorsioni nella composizione del campione. 70 3 Case history: l’E.Research in Italia In Italia diversi istituti si sono affacciati nel mondo online infatti Doxa, Lorien Consulting, Human Highway, Millward Brown, Scenari, Key, Probe e Ales sembrano aver preso in considerazione Internet e Adacta, Demoscopea, Interactive e Carlo Eminero svolgono delle interviste in rete con il metodo CAWI. Tuttavia, mentre la stragrande maggioranza di questi istituti hanno semplicemente spostato le tecniche tradizionali su Internet qualcuno sembra aver aperto nuove prospettive, infatti Lorien Consulting, Human Highway, Millward Brown, Duepuntozero Research e pochi altri hanno introdotto un modo completamente nuovo di fare ricerca in cui l’istituto da intervistatore attivo si è trasformato in un osservatore passivo e l’utente da interlocutore passivo è diventato il vero protagonista della scena. Alla base di questo capovolgimento di prospettiva in realtà c’è quello stravolgimento che ha coinvolto il Web negli ultimi anni. Nel 2001 dopo lo scoppio della bolla delle dot-com in molti avevano deciso di lasciar perdere il Web, ma alcuni continuavano a credere che esso non sarebbe crollato ma si sarebbe semplicemente trasformato in qualcosa di differente. Infatti, questi, osservando le aziende che erano sopravvissute al disastro, avevano capito che bisognava sfruttare le opportunità della rete come piattaforma e non applicarle a vecchi modelli di business. Così si cominciò a parlare di Web 2.0, un termine che è stato coniato da Tim O, Relly e Dale Dougherty nel 2004 per fare riferimento agli strumenti di Internet di seconda generazione: quali siti di social networking, wiki, strumenti di comunicazione e folksonomy, siti fondati sulla collaborazione e la condivisione tra gli utenti. In realtà 1.0 e 2.0 non sono altro che espressioni utilizzate per identificare e classificare le diverse versioni di un software nel corso del suo ciclo di vita. In verità, più che un evoluzione tecnologica si è verificato un mutamento culturale in cui si sono diffuse tecnologie tali da permette agli utenti di plasmare e modificare il Web a loro piacimento. Il 2.0 è una realtà dove chiunque può modellare il suo mondo a proprio piacimento. I quattro punti chiave di questo nuovo mondo sono: 1- l’affermazione e l’uso avanzato di tecnologie quali Aiaxx, Peer to Peer, Rss , XML; 71 2- l’applicazione delle tecnologie AJAX che consentono l’utente di realizzare esperienze complesse in un luogo diverso dalla piattaforma Windows; 3- l’affermazione di nuovi comportamenti di condivisione e distribuzione libera attraverso la rete; 4- lo sviluppo della partecipazione ad una nuova vita di community che crea sulla rete nuove forme di intelligenza collettiva. Il perno intorno al quale ruotano questi elementi sono le persone che in ogni istante contribuiscono a diffondere tali tecnologie, comportamenti di massa, scrivendo codici, contenuti, blog, creando e distribuendo foto opinioni e filmati, mixando questi elementi in modi originali seguendo i propri istinti e le proprie passioni. 3.1 Intervista a Paolo Rossi di Lorien Consulting “Lorien Consulting è una società di ricerche di mercato, specializzata nella produzione di analisi, studi e ricerche integrate nei processi sociali, di Marketing e di comunicazione”, la sua divisione Web nasce con lo scopo di sviluppare nuove metodologie e nuovi strumenti per sfruttare al meglio le potenzialità della rete nella raccolta delle informazioni. L’offerta di Lorien a riguardo è molto ampia e innovativa, poiché uno degli asset alla base della politica della divisione Web di Lorien è proprio il fatto che, secondo loro, “fare le ricerche tramite la rete non significa copiare le vecchie metodologie CATI adattandole al contesto nuovo, ma creare un nuovo modo di fare e pensare la ricerca”. La ricerca per Lorien non deve più essere intesa come uno strumento passivo ma come uno strumento di ascolto. L’offerta di Lorien nel Web è articolata in cinque macro aree: 1-Sistema di ascolto, uno strumento che si occupa di gestire le ricerche su due categorie di pubblici; un panel di Stakeholder già presente e uno creato appositamente per una data azienda. 2- Forum online, ovvero un insieme di gruppi di discussione moderati. 3- PrInternet, uno strumento di ricerca che si occupa dell’esame delle sinergie della stampa online e offline. 4- RadioLab, uno strumento multi mezzo utile a valutare l’efficacia delle campagne multi mezzo. 72 5- FEM, (Forum Efficacy Measurement), un sistema di misurazione dell’efficacia dei format comunicazionali. Inoltre svolge una notevole quantità di ricerche tradizionali via Web. Paolo Rossi, il direttore della divisione delle ricerche di questo istituto, ce ne ha illustrato l’origine, l’evoluzione e le metodologie: “…Lorien è all'interno di un gruppo di comunicazione che è stato acquistato dal gruppo WPP di cui adesso fa parte. Noi lavoriamo all'interno dei centri media quindi c'è un’ampia specializzazione ..per la comunicazione, che è uno dei settori in cui c'è uno dei maggiori sviluppi dell'uso di Internet; per cui, una delle strade che ha preso Lorien nel corso del tempo è stata quella di una forte vocazione sulle ricerche su Internet. Lorien, un pò come tutti gli istituti di ricerca, soprattutto gli istituti italiani, ha cominciato a lavorare su Internet, semplicemente spostando strumenti e progetti di ricerca tradizionali su Internet. In un primo momento” ciò venne fatto “essenzialmente per motivi di costo, le ricerche su Internet costano meno, o per lo meno alcune ricerche costano leggermente meno… di altri metodi di rilevazione, soprattutto quando la comparazione” viene effettuata con le ricerche personali Face to Face, …le più costose in assoluto. E quindi tutti i vari strumenti, gli osservatori i tracking, le ricerche continuative, le ricerche in genere sulla comunicazione nel Web costano meno, questo è sicuramente uno dei grandi vantaggi dell'utilizzo di Internet”. Inoltre il Web offre una certa puntualità “ovunque ci sia bisogno di materiale di stima, qualunque esso sia. In Italia, ma in genere nel resto del mondo, le ricerche quantitative sono state storicamente dominate dalle indagini telefoniche per due motivi principali: il costo e la possibilità di raggiungere sostanzialmente …tutto il territorio, e quindi di poter costruire dei campioni effettivamente rappresentativi dell'universo. …L’indagine telefonica ha un grosso svantaggio limite e un altro svantaggio potenziale. Lo svantaggio potenziale è quello della mediazione dell'intervistatore, ci sono alcuni argomenti e alcune tematiche di cui per mille motivi una persona potrebbe avere difficoltà a parlarne, possono esser tematiche sulla salute, per pratiche sessuali, tematiche politiche. Ma lo svantaggio più grosso della ricerca telefonica è il fatto che non si possono mostrare i numeri; e questo si trasforma… in uno dei più grandi vantaggi dell'indagine CAWI”. Per di più il Web consente di arricchire gli strumenti 73 di rilevazione in quanto offre la possibilità di “mostrare materiale, che siano immagini, che siano filmati, che siano suoni, e ovviamente è tanto più importante quando lavoriamo quanto sui temi della comunicazione. Un conto quando si fa un post test o un tracking di comunicazione raccontando ciò che accade e un conto è mostrane” gli elementi in esame, ad esempio “per verificare il ricordo suggerito di una campagna on air, uno può descriverla nei minimi particolari però un conto è sentire la descrizione a parole, un conto è veder la campagna sullo schermo e dire sì questa l'ho vista e no questa non l'ho vista. E' indubbiamente un altro modo di lavorare molto più corretto e molto più preciso. C'è un'altra informazione un altro dato molto importante non ancora particolarmente compreso, e cioè il fatto che questi questionari siano autocompilati, quindi non c'è la mediazione di nessuno. La persona è libera davanti allo schermo e ciò fa sì che sia molto più portata non tanto a dare risposte più realistiche …ma sicuramente a dare delle risposte molto più profonde, e questo lo vediamo soprattutto nelle domande aperte: mentre al telefono, nell'indagine telefonica ma anche nell'intervista personale in una domanda aperta ci sono una o due righe di risposta, in un’indagine online spesso gli utenti scrivono dei poemi interi e questo è molto più complesso per chi gestisce i dati, per chi si deve porre a fare una codifica è spaventosa, ...però per il committente vuol dire poi disporre di una ricchezza incredibile di informazioni. Ci sono ovviamente ancora oggi e soprattutto in Italia alcuni elementi di limitazione, principalmente dovuti alla penetrazione dello strumento, oggi i computer, Internet, non è che hanno una penetrazione così elevata in Italia e soprattutto non è una penetrazione del tutto trasversale. Tra i giovani sicuramente è uno strumento molto utilizzato, anche tra le persone mature attive anche cinquantenni …anche se spesso più dall'ufficio al lavoro che a casa lavoro. Indubbiamente gli anziani hanno meno disponibilità ad usarlo, meno conoscenza perché è meno penetrato il computer nelle fasce più anziane a meno che non abbiano parenti più giovani in casa. Ancora ci sono differenze in termini geografici, al nord è più presente rispetto al sud. Per cui occorre sempre fare un attimo di cautela quando si decide di usare le indagini CAWI anche tenendo conto del target di riferimento”; tuttavia “… le cose stanno velocemente cambiando, noi abbiamo fatto indagini con assoluto successo anche su target essenzialmente mirati, target di 74 casalinghe acquirenti di categorie di prodotto, non so, acquirenti di latte, i responsabili acquisti per i prodotti alimentari della casa. Target che sino a solamente due o tre anni fa non si sarebbe mai pensato di avvicinare con un'intervista CAWI, però era importante poter mostrare del materiale iper testo, …serviva del materiale di stima, e anche in quel caso è stato un problema di convenienza”. Di conseguenza, tra tutte le metodologie possibili “l'indagine online era sicuramente quella preferibile. Però quello che si sta cercando di fare oggi è diverso, sino a ieri sono stati trasportati metodi, progetti, prodotti di ricerca tradizionali ..online senza modificarne assolutamente nulla. Quello che non si è ancora affrontato è il tema delle metodologie innovative, capire in che cosa può essere realmente diverso e portare qualcosa di nuovo, l'uso di Internet nel mondo delle ricerche. Innanzi tutto ci sono alcune differenze in termini di maggior flessibilità; questo … e questo lo vediamo non tanto quando svolgiamo interviste ai consumatori ma le svolgiamo verso gli operatori, con i professionisti: che siano imprenditori, dirigenti, medici, avvocati”. In questi casi intervistiamo le persone durante la loro attività professionale e tenere un professionista al telefono per mezzora o bloccarlo in ufficio per molto tempo è un problema; al contrario Internet consente di dagli la possibilità di rispondere quando vuole, come vuole, interrompendo e riprendendo il questionario ogni volta che lo vuole; può rispondere cinque minuti al giorno e in una settimana si finisce sul questionario. Questo è indubbiamente un vantaggio non indifferente, ma il grande cambiamento che ti porterà Internet sarà quello della rivoluzione del modo di fare la ricerca; sin ora la ricerca è sempre stata vista, vissuta, impostata come un'analisi passiva: noi lanciamo un questionario, facciamo delle interviste e le persone ci rispondono, un tipo di ricerca sempre mediata dalla presenza dell'intervistatore o dalla presenza fisica da un questionario fatto dagli istituti di ricerca. La rete invece permette di ...passare dalle domande concordate, stabilite, fissate a priori, ad un sistema di ascolto; io istituto, io azienda posso ascoltare i miei clienti, i miei consumatori attuali e potenziali, i miei detrattori, insomma chiunque guardi quasi senza farmi accorgere, senza farmi sentire. Con l'analisi della blogosfera ad esempio, lo studio che si sta iniziando a fare sui social network, essi sono una vera miniera di informazioni; la quantità di post, di informazioni che viene scritta in un giorno è superiore all' informazione 75 tecnica che viene prodotta quotidianamente. Si trattadi una marea di info che spesso non viene controllata, non viene gestita, e quindi ovviamente viene persa nel maremonio. Ma c'è di più ed è quello che ad esempio stiamo facendo oggi, grazie alla rete io posso costruire dei sistemi di ascolto su dei target prefissati che io vado a costruire nel tempo, e che diventano un sistema integrato e multi-direzionale, nel senso che io costruisco insieme all'azienda dei target attraverso una serie diversa di punti di ingresso. I punti di contatto tra i cittadini, o tra gli stakeholder e un'azienda sono molteplici: quelli che mandano richiesta di informazioni, coloro che comprano i prodotti, quelli che si informano sulle community sui blog eccetera sono veramente tantissimi. Noi come istituto facciamo un sacco di interviste sull' azienda, sul prodotto, sulle marche, e quant'altro; quindi la possibilità di costruire dei panel "verticali", che facciano riferimento ad una specifica marca, ad una specifica azienda, diventa molto facile. Pensiamo ad una marca che lanci un' attività promozionale, un concorso a premi per cui si deve registrare su un sito, mediante il sistema di registrazione si è immediatamente costruito un panel; panel che sino a oggi è stato sostanzialmente disperso. Le prime aziende lo hanno utilizzato per attività di mailing, per attività promozionali, non hanno mai pensato di utilizzarlo per ascoltare quello che hanno da dire su di loro, sui i loro prodotti e questo è sicuramente una delle frontiere possibili. Il panel non è solamente ricerca, è un sistema di ascolto integrato; la ricerca diventa uno dei motivi ma non necessariamente quello principale. Io azienda parlo con queste persone, comunico, svolgo attività promozionale, esercito un’ attività di comunicazione one to one, lavori vari: concorsi, giochi.. ed esamino ciò che emerge, creo una community e ascolto passivamente; posso tenere sotto controllo quello che viene detto all'interno della community, oppure posso svolgere dell’ ascolto attivo, ovvero somministrando di tanto in tanto dei questionari. Aprendo una community, ogni volta che ho necessità di avere informazioni ho un paniere di soggetti che sono disposti a parlare con me; questo vuol dire cambiare radicalmente il modo di vedere non solo la ricerca ma anche il rapporto tra informazione e i miei clienti, consumatori, fornitori, o quant'altro ...perché vuol dire creare un sistema di marca partecipata. Questi soggetti io li recluto in mille 76 modi diversi. Ogni azienda ha la possibilità di reclutare, tonnellate di nominativi: ad es un’azienda automobilistica dispone dei dati di: a) quelli che acquistano i suoi veicoli, b) quelli che vanno a fare le prove nelle auto nei punti vendita, c) quelli che vanno nelle officine per le revisioni e quant'altro. C'è un paniere inesauribile di soggetti che partecipano alla marca, perché la vivono, la considerano la loro marca; questo non è pensabile per qualunque tipo di azienda, per qualunque tipo di prodotto, per qualunque tipo di settore merceologico; ma in moltissimi casi si può fare, ed è sicuramente è la frontiera delle ricerche online e dell'uso della rete per fare ricerca. Le altre sono semplicemente delle modalità di ricerca che sono rese più facili, più agevoli dalla rete. Ripeto tutte le volte che è importante mostrare del materiale di stimolo è ovvio che la rete diventa divertente, diventa comoda, diventa fruibile, diventa facile da utilizzare, diventa più facile anche fare dei questionari che siano divertenti. Stiam facendo adesso un questionario per una delle principali aziende del fashion di abbigliamento italiano, all'interno del questionario le persone ad un certo punto devono vestire il loro modello ideale da capo a piedi, dalla biancheria intima agli occhiali, con le marche delle principali aziende del mercato. Questi sono tutti strumenti che rendono più simpatico, più divertente il rispondere ad un questionario”. In questo modo, “…anche per chi risponde...la rete è più fruibile, più divertente, più accattivante, perché le persone sono motivate, è più facile che rispondano e che diano risposte più sincere ed approfondite. Però questo rientra nei vantaggi che offre la rete, il passare invece dal concetto di ricerca tradizionale al concetto di sistema di ascolto, secondo me e secondo noi di Lorien è il vero e grande futuro della rete. Il grosso delle indagini che facciamo riguardano la comunicazione, l'impatto della comunicazione quindi: tracking, post test di comunicazione, pre post, valutazioni di efficacia, analisi dell'efficacia di campagne multi mezzo quindi: Radiolab, PrInternet… Con Internet tutto ciò è divenuto particolarmente importante non solo perché è stato commissionato all’istituto di fare delle interviste via Web a riguardo ma perché ha voluto approfondire quello che è il supporto che Internet offre oggi alla stampa. "PrInternet" che è la crasi tra Print e Internet, quindi i rapporti che si 77 vengono a creare tra la stampa on e offline. Eravamo partiti dal rapporto integrato tra on e offline, un rapporto estremamente importante; Internet si è visto che arricchisce la stampa, la sua fruizione, soprattutto di quella quotidiana; generalmente chi legge i quotidiani cartacei e in aggiunta i quotidiani online, ha una fruizione complessiva del quotidiano molto più ampia rispetto a chi legge solamente il quotidiano cartaceo, quindi vuol dire che nutre un interesse maggiore, e un interesse maggiore da parte degli utenti fa sì che vi sia un interesse maggiore da parte degli investitori perché comunque aumenta il parco di persone che possono essere colpite attraverso inserzioni …sui quotidiani. Per i periodici è ancora leggermente inferiore questo rapporto, però c'è una quota abbastanza importante di sovrapposizione, cioè di persone che leggono periodici tradizionali cartacei e poi vanno a leggere anche i siti degli stessi periodici online. Invece una quota ancora minima legge solamente i periodici tradizionali mentre assolutamente importante comincia ad essere la quota di persone che sfogliano i siti senza neanche più comprare il cartaceo. E' sicuramente importante la sovrapposizione di chi legge on e offline, sta diventando la possibilità che offre oggi l'uso dell' online sui mezzi di comunicazione ed è un elemento importantissimo; basta osservare le persone che ascoltano la radio rivista su divide digitale, foto, telefonini, e quant'altro, tutti quelli che parlano dall'ufficio o da altri luoghi come succede con i quotidiani con le riviste online. Sta cambiando il modo di rapportarsi con i mezzi di comunicazione, è cambiata anche la curva del rapporto tra online e offline, è cambiato l’uso che su fa dei mezzi offline, si è visto che la curva di concentrazione è massima alla mattina e la sera ed eventualmente in pausa pranzo. Nel momento in cui c'è sovrapposizione pare che Internet venga molto utilizzato anche in contemporanea agli altri mezzi comunicazione, sono ambiati i rapporti. Per quanto riguarda l'analisi delle conversazioni tratta di sistemi ancora in divenire perché il grosso problema è che le informazioni sono davvero tantissime, aumentano continuamente, sono quotidianamente gestibili sulla rete, il problema è che sono solo parzialmente gestibili in maniera meccanica. Diventa in pratica come analizzare una quantità sterminata di domande aperte, è un problema non indifferente. Ce ne sono alcuni che, impostando delle chiavi di ricerca”… permettono di “dare una prima lettura, di fare una prima quantificazione di 78 quello che viene detto, e poi l'analisi vera e propria viene fatta..” da alcuni addetti ad essa dedicati. Si tratta di sistemi che ancora oggi implicano un grandissimo lavoro manuale, e quindi una complessità non indifferente; però, è importante a volte semplicemente… per avere una prima idea del clima che si crea intorno al prodotto, alla marca, a una situazione. Si tratta di criticità difficili da gestire perché spesso è complicato riuscire a individuare e definire in maniera precisa quello che è l'ambito di relazione, e qui più che altro perché ci sono alcuni sistemi che permettono di fare delle classificazioni, di individuare, di inserire delle sonde. Voglio sentire cosa pensano i costruttori, ad es sul kite kat posso impostare una ricerca con Google e tutte le volte che viene citata la parola kite kat immediatamente viene estrapolato l'argomento di conversazione. Se però non si fa riferimento alla parola, si può fare riferimento a mille termini come snack, barretta…; si può fare riferimento all'azienda, al prodotto della Nestlé, quello con il riso soffiato, quello con il cioccolato, ecc… E’ molto complesso anche il lavoro a monte, è una sfida che stanno lanciando un pò tutti gli istituti, ci sono una serie di sistemi ma sicuramente non c'è ancora uno preciso, certo, sicuro di monitoraggio di quello che viene detto all'interno della rete. Quindi comunque si tratta di sistemi ancora in fase di studio e di elaborazione, molto più importante è invece riuscire a costruire un sistema di ascolto unidirezionale perché crea anche partecipazione anche nei confronti della sua marca, dei suoi prodotti. Quindi non bisogna limitarsi a creare …un normale panel.. in cui andare settimanalmente a porre domande diverse ad una certa persona che può essere un cliente, un consumatore, un fornitore un qualcuno che vive intorno alla mia azienda, intorno ai miei prodotti, che ha un rapporto diretto con me; bisogna fare di più. Noi abbiamo un doppio vantaggio perché per avere informazioni creiamo fidelizzazione, offrendo maggiori informazioni nei confronti della sua marca, dei suoi prodotti. settimanalmente a fare domande ad una certa persona, ma io tendo a farlo ad una persona che è un cliente, un consumatore, un fornitore. Io comunico con lui e nel frattempo gli chiedo informazioni, così creo un rapporto simbiotico, un rapporto di partecipazione”. Ultimamente molte aziende stanno creando una piattaforma 2.0 sul sito, es Mulino Bianco...ma “un conto è creare la community, un conto è saperne sfruttare le risorse. Il problema è che tante 79 aziende lo stanno facendo, cioè stanno creando community, poi queste community sono poco utilizzate in maniera corretta. Ci sono, dipende molto dall'azienda, dalla categoria merceologica, dipende dal prodotto, ma ci sono tantissimi casi in cui c'è una vera e propria partecipazione da parte dei soggetti iscritti alla community nei confronti dell'azienda o del prodotto specifico”. La partecipazione può avere tante sfaccettature diverse, partecipare può voler dire ad esempio immaginare “il mio prodotto di riferimento, è il mio tipo di Cocacola”, il brand può costituire un simbolo che può condurre … “anche a una partecipazione per interesse”, invece “ il prodotto farmaceutico difficilmente genera un senso di mito o quant'altro però può essere un punto di riferimento, e le community possono diventare un punto d'incontro per persone …che devono affrontare specifiche problematiche ma è anche un punto d'incontro tra esperti e consumatori, utilizzatori a seconda del settore di cui stiam parlando. Se si ha un determinato problema di salute, una community che viene offerta da un'azienda farmaceutica, è un punto d'incontro tra me e uno specialista. L'azienda mi da un servizio, da un servizio allo specialista, lo fa sentire partecipe e può utilizzare questi luoghi per raccogliere informazioni; sottopone qualche domanda, qualche questionario, sente quello che viene detto, con uno sguardo attivo o passivo e crea partecipazione nei confronti della marca. Stanno cercando di applicare questo metodo negli ambiti più disparati perché in realtà si può creare interesse nei settori più diversi e anche su target diversi; quindi non stiamo parlando soltanto di consumatori, ma anche di clienti, ad esempio noi di Lorien stiamo mettendo in piedi questo sistema con un'azienda che produce agrofarmaci, il suo target di riferimento non sono clienti e consumatori ma sono i rivenditori i professionisti che hanno ciascuno per motivi diversi interesse a raccogliere informazioni. Diventa un momento di mutuo scambio: io azienda do qualche cosa a te e chiedo qualche cosa in cambio: ti offro delle informazioni, ti tengo sempre aggiornato sulle novità, ti faccio avere delle promozioni e tu in cambio ogni tanto mi dai qualche cosa per la fidelizzazione, mi dai informazioni un pò per volta. Attraverso l’ascolto si profila, in secondo luogo il ricercatore fa una codifica per macroargomento. E’ ovvio che ciascuno dice la sua e dice quello che gli passa per la testa, ma ciò che pensa può avere una leggera sfumatura diversa da quella che dice il 80 suo vicino di banco, però ci sono comunque delle macro aree di aggregazione. Poi sta all'azienda capire quali siano effettivamente le priorità quali possano essere le cose da portare avanti con maggiore urgenza. Alla fine diventa un pò quello che è stato nel passato il metodo Delfi, c'è un continuo flusso in e out tra chi ascolta e il target; io sottopongo una serie di stimoli e sulla base di questi stimoli che invio trovo dei feed back, rielaboro gli stimoli, li ritesto e così via in un processo potenzialmente infinito. 3.2 Intervista a Giacomo Fusina di Human Highway Human Highway è un istituto di ricerca che svolge le sue indagini esclusivamente su Internet, il suo obiettivo è fondere ed acquisire tutte le esperienze e le conoscenze di chiunque voglia esporle online al fine di metterle a disposizione della committenza. La scelta di utilizzare tali metodologie è motivata da due ragioni, innanzitutto attraverso di esse è possibile contattare dei segmenti che altrimenti sarebbero difficili da raggiungere, in secondo luogo mediante tali metodologie si può raccogliere presso di essi una mole di informazioni più ampia di quella che potrebbe essere raccolta mediante le modalità di ricerca tradizionali, pur mantenendo lo stesso rigore metodologico. L’offerta di Human Highway è ampia e variegata, poiché spazia dalla versione online dei questionari CATI, all’interazione nelle communities, all’analisi dei file di log e del comportamento online. La sua idea di online market research si fonda sull’associazione dell’evoluzione della ricerca di Marketing a tutto ciò che è passato sul Web; così, come i primi quotidiani online inizialmente non erano altro che la semplice versione elettronica dei contenuti cartacei e oggi sono oggetti interattivi basati sulla personalizzazione dei contenuti, così anche la ricerca di Marketing, se inizialmente era semplicemente “una versione Web dei questionari CATI”42oggi dev’essere qualcosa di completamente diverso, “un mix di partecipazione, interazione nelle communities, fruizione multimediale, analisi dei log e del comportamento online, condivisione di informazione”43. Giacomo Fusina, il fondatore di 42 43 http:--www.humanhighway.it-pagine-approccio.htm visto il 27 Ottobre 2009; Idem. 81 questo istituto, nel corso di un’intervista ci ha esposto le sue riflessioni sull’online market research e ponendo grande attenzione ai limiti che potrebbero impattare su tali metodologie ci ha illustrato le prospettive più innovative. “All'inizio c'erano tantissimi che proponevano tantissimi servizi ...ora con l’evoluzione del Web ne emergono degli altri, tutti parlano di Web 2.0 ma cos'è il Web 2.0? In realtà non esisteva il Web 1.0,” il Web 2.0 “è un’invenzione di Marketing di Internet, un modo per dire diamo una novità nel momento in cui l'Internet era finito”. Infatti “dopo la bolla e poi c'era un pò di astio e disillusione nei confronti del Web, allora dire che era il Web 2.0 era un modo per dire abbiamo inventato una cosa nuova. In realtà non è una cosa nuova, è un’evoluzione naturale perché il Web è un ambiente di conversazione, di discussione, di partecipazione, e quindi pensare che ubbidisca alle regole della comunicazione tradizionale o della ricerca tradizionale è riduttivo. Si può fare così, ma si può fare anche in modo diverso. Ad un certo punto è subentrato l'ascolto,… le ricerche tradizionali non ascoltano, … fanno le domande e ascoltano le risposte, cioè ascoltano sempre all'interno di una matrice interpretativa che hanno definito loro. La loro metafora può essere quella dell'interrogatorio, normalmente l'intervistatore fa le domande e l'intervistato risponde; e solo all'interno di questo percorso di domande e risposte può esprimere la sua libertà, ma lo può fare in un modo ridotto perché la può esprimere solo all'interno di una griglia di interpretazioni che è stata predefinita. Al contrario il modo di fare ricerca online ricorda più quel modo di conversare tra amici, quel modo di dialogare in una conversazione in cui bisogna realmente capirsi, un modo di conversare che deve mitigare delle griglie predefinite. Questo è chiarissimo ad esempio per chi ha un pò di esperienza di comunicazione di coppia o di comunicazione tra amici di vecchia data dove gli interlocutori rischiano d'impostare la conversazione sapendo che l'altro potrebbe rispondere in un determinato modo. Io devo dire che in Italia la libertà di espressione è sempre stata in modo pregiudizialmente predefinito, quindi la ricerca online introduce questa grande differenza negli approcci, una differenza d’impostazione mentale e quindi poi anche di metodi e di strumenti. Nella ricerca online c'è sempre il questionario come oggetto di analisi di raccolta dei dati, ma il questionario deve essere un oggetto vivo, 82 partecipativo, divertente, intrigante, coinvolgente, può riuscire a raccogliere i feed back dell'intervistato e una moltitudine di ulteriori informazioni. Quindi l'intervistatore può riuscire ad estrarre dalla conversazione la vera richiesta che c'è nella testa dell'intervistato. Noi spesso inseriamo nei questionari degli stimoli testuali visivi, immagini statiche, immagini in movimento, oggetti flash, interattivi, siamo arrivati a mettere un sito nel questionario. Facendo navigare la persona in un sito che appariva dentro il questionario la persona faceva un'esperienza di navigazione che poi le permetteva di esprimere nel questionario quello che aveva fatto. Questo fa sì che nell'online la differenza tra ricerche qualitative e quantitative tenda a diventare più sfumata, si può dire che c'è un modo di fare ricerca strutturato in cui vi sono griglie predefinite che permettono di chiedere all'intervistato di muoversi attraverso un percorso costruito dal ricercatore, poi ci possono essere dei percorsi destrutturati dove il ricercatore lascia fare all'utente e lascia che si esprima; un percorso destrutturato in cui l'utente ha libertà d'espressione testuale e simbolica, dove può scegliere una serie di foto, di testi, dove può comporre un disegno che per lui è coerente al suo modo di esprimere qualcosa; questa è la prima differenza. Io non credo nei focus group online però credo che sui blog le persone possano dire delle cose molto interessanti”. Continuando il dottor Fusina ha così esposto la sua opinione riguardo alla creazione di blog e community da parte degli istituti di ricerca: “Credo che non sia possibile lasciare esprimere le persone liberamente sotto il controllo dell'istituto perché gli utenti o si esprimono liberamente o si esprimono sotto un controllo, la dove c'è un controllo non sono libere e se sono libere non è perché non c’è alcun controllo; le due cose non possono stare insieme. I luoghi in cui le persone si esprimono liberamente sono i luoghi non controllati, come tali sono i luoghi non stimolati non costruiti artificialmente. Se costruisci un luogo artificialmente per far parlare le persone al fine di estrarre delle informazioni devi fare in modo che la persona possa esprimersi liberamente. Ad esempio, esiste un blog dove si parla di registratori digitali, ed è stato creato da uno che è appassionato a questi strumenti, ormai è una community di mille persone e partecipano tutte le persone che usano questo strumento: i giornalisti, quelli che vanno in giro a registrare concerti ecc ...., in quel caso l’ascolto del blog è una metodologia giusta poiché la conversazione è stata stimolata una 83 convergenza di passioni che si sono unite e hanno trovato un modo per coagularsi. In caso contrario non va bene che una società di ricerche dica: adesso lancio un blog sui registratori digitali così controllo, modulo, stimolo, chiamo le persone perché altrimenti non mi scrivono e gli devo mandare questionari per posta eccetera, perché in questo modo vengono alterate le dinamiche. E' la stessa differenza tra il trovarsi a cena tra amici e affidare ad una società di Public Relation l'organizzazione di una festa in cui ci debbano essere almeno cento persone importanti, sono due cose diverse; da un lato si costruisce sull'amicizia sulla passione e sui sentimenti e dall'altro costruisci sui propri interessi. Quindi io ho molta perplessità su queste metodologie in cui si propone di ascoltare la blogosfera, per capire quello che si dice; ho molta perplessità perché mi sembra che oltre alle problematiche metodologiche: di rappresentatività eccetera, mi sembra che ci si sforzi di fare di un qualcosa un qualcos'altro. Se quel qualcosa nasce con un certo stile, con certe finalità, che sono libere gratuite guidate dal desiderio di esprimere se stessi, è una passione; quando diventa l'intento di una società di ricerca è diverso. Un come succede all'ornitologo se va a vedere come si comportano gli uccelli allo zoo è una situazione di laboratorio e noterà solo alcune cose mentre se va in giro per la savana per e vede come si comportano gli uccelli nel loro ambiente noterà elementi differenti, in questo caso è ospite di un ecosistema che non lo appartiene, sono due situazioni diverse. Ponendo una seconda considerazione, sempre parlando dei blog c’è da notare come se una persona, mille persone, dieci mila e cento mila persone parlino di una cosa nei blog, questo non rappresenti come le persone vivono quella cosa realmente, ad esempio ti faccio un esempio molto concreto: se oggi scrivessimo su Tecnorati o su questi indicizzatori dei blog costruiti da società come Lorien cOnsulting, Google, Milward Brown, la parola: “Berlusconi” e cerchi di capire a cosa è associato trovi: l'attacco al parlamento, l'attacco alla costituzione Noemi, collie, regali, minorenni, divorzio, diciottenni, ricettaggio, mazzette, ninfe, corruzione, cioè trovi, come si parla sui blog di Berlsconi trovi la figura di una persona che non dovrebbe stare in giro di una persona che dovrebbe essere condannato all'ergastolo, per pedofilia, per corruzione, per attentato alla costituzione, eccetera….ma se tu ti fidi di questo tipo di analisi pare che alle prossime elezioni Berlusconi possa prendere lo 0.7 percento, tutti i 84 voti di quelli come lui, pedofili, corruttori, i marpioni, e lui invece prenderà il 50%, quindi, a parte le considerazioni politiche, un conto è quello che si si dice, un conto è come lo persone lo rileggono, un conto è come lo rielaborano e lo fanno proprio. Chiunque può perdere tutto il tempo che vuole andando in giro a sentire cosa si dice di quel politico ma questo non gli consente di capire la realtà, essa la può capire in un altro modo; ad esempio cercando di capire come un determinato target abbia elaborato le comunicazioni del il fatto esposto. Questo succede perché per fortuna rimaniamo liberi nel bene e nel male, per quanto di qualcosa se ne parli in un determinato modo …la gente poi è libera di rielaborare dando un peso alle cose. Nonostante sia vero che la stampa sia sempre contro Berlusconi e vi sia tantissima protesta dal basso ecc ecc poi le persone rielaborano le cose in un modo più autonomo. Ora ci sono due problemi da questo punto di vista: rimanendo nel politico è che la blogosfera da voce alle persone colorite, sono colorite e che di solito sono arrabbiate verso l'establishment”, infatti “colui che scrive sul Web è colui che è arrabbiato con Berlusconi, che è arrabbiato con Telecom, con le banche, con le grandi istituzioni internazionali, in un modo pregiudiziale…”. Di conseguenza “la blogosfera diventa la cassa di risonanza di questo segmento di individui che non sono neanche giornalisti, cioè che non sono persone che vogliono capire per informare ma sono persone che parlano molto per sentito dire, molto con la pancia, e questo può avvenire tanto per i personaggi politici, che per le istituzioni che per i brand. Non troverai mai in rete la blogosfera entusiasta di Nike, Cocacola, o di Sony, certo ci sono dei blog in cui parlano del prodotto ma è molto più facile trovare persone molto arrabbiate con Nike, persone molto arrabbiate con altri brand, e questo vuol dire la fine di questo brand? no, vuol dire semplicemente che questi brand sono forti, sono potenti, evocano qualcosa che va oltre, che sono proiettati sullo sfondo valoriale, che tende a intercettare molto i sentimenti, la pancia delle persone eccetera e quindi così metti in evidenza cose interessanti ma che non si possono dire rappresentative. Cioè se la ricerca non è rappresentativa, se non è capace di interpretare il fenomeno, non è ricerca. E' sbagliato, e quindi fare la ricerca credendo che quello sia l'approccio giusto, non è ricerca, se il ricercatore sta descrivendo come il mondo viene caricaturato sul Web sta facendo un’altra cosa che può essere 85 comunque interessante ma non è ricerca. Non è ricerca demoscopica, io credo che come sempre quando nasce qualcosa, specialmente nel caso di una scienza emergono delle cose nuove che devono venir capite, poi vengono valutate, vengono deformate per poi tornare in dietro. Non c'è sempre una crescita organica ben ragionata e in questo caso, con il passare del tempo abbiamo capito che la ricerca online non è una ricerca tradizionale fatta sull'online ma è qualcos'altro… E’ stato fatto un passo avanti, si è compito il salto di paradigma …, ora però questo salto di paradigma produce qualche mostro, qualche deformazione, qualche cosa curiosa. Secondo me il nuovo è essenzialmente il fatto che nell'online c'è più informazione di quello che ti serve, di quello che cerchi e che la società di ricerca sa che colui che intervista ne sa più di lui. Fino ad adesso si diceva, tu stai zitto che io ti faccio le domande, io so quali domande fare e tu mi rispondi, adesso invece con la ricerca online si dice: ascolta io non so quali domande farti su questa cosa perché tu su questa cosa ne sai più di me. Negli ultimi tempi stiamo svolgendo una ricerca sui videogiochi, sulla WII e su Nintendo Ds; un ragazzino di 9 anni di Nintendo Ds ne sa più di me; ovviamente era così anche prima, non è che l'online fa sì che lui ne sappia, ma l'online ha messo in atto tutta una seria e di processi che offrono molteplici modalità per formarsi su qualsiasi cosa. Adesso lui va ad informarsi sui siti, cracca i giochi, li scarica, li scambia con gli amici offline e online mediante il pear to pear. Egli ha avuto la possibilità di informarsi chattando, si è potuto iscrivere ad un gruppo di facebook, ha sviluppato una pluralità di modalità di informarsi su quella roba che fa si che siccome lui investe molto più tempo di me a informarsi di quella roba, adesso ne sa più di me, nonostante io abbia parlato con il direttore Marketing di Nintendo, abbia letto il libro sul brand book e abbia avuto la fortuna di parlare con uno che mi sapeva spiegare tutto. Dal momento che a prescindere di quello che io faccia quel'altro ne sa comunque più di me, e siccome io devo riuscire a fare ricerche su questo, sulle auto, sui computer, sui sistemi di pagamento elettronico, sui siti di gioco, sulle aste online ecc... devo trovare delle metodologie che mi consentano di raccogliere tali conoscenze del mio utente. In meno di tre mesi abbiamo dovuto fare ricerche su dodici industrie diverse, tutte molto particolari, e in ogni caso siamo dovuti partire dal presupposto che le persone che interpelliamo ne 86 sanno più di noi. Questo accade perché sono persone che sono in target con quegli oggetti; di conseguenza abbiamo dovuto utilizzare un approccio di ricerca molto libero, destrutturato;… un approccio di ricerca che lasci libertà di espressione, che permetta ad ogni utente di esprimere che cosa significa questa cosa per lui, come la descriverebbe a qualcun'altro, quali valori gli assocerebbe, valori che probabilmente sarebbero diversi da quelli che gli assocerei io. Infine posso affermar di credere molto al fatto che nell'online tutto sia ricerca perché nell'online ogni azione viene registrata e produce un dato, quindi questa è ricerca, il fatto che queste metodologie siano ancora abbastanza inesplorate succede perché non si riesce a dare un senso alla parola. Inoltre non devono esser sottovalutate nuove tipologie di ricerca che potrebbero essere utilizzate, come ad esempio usare il gioco. Cioè facendo giocare le persone si può ricerca, non tanto nel pocker online, .. far giocare le persone vuol dire offrire loro dei sistemi di interazione con la rete che mettano in rilievo la sua fisionomia, la sua psicologia, i suoi interessi. Io, giocando online ad un gioco di ruolo, mi sono accorto del mio profilo psicografico, io non sono uno che attacca, esprimo la mia aggressività ...difendendomi. Intorno ai 25 si comincia a giocare a giochi di ruolo come Travian, perché sono giochi dove vince l'abilità, la tattica, la strategia, l'inganno, l'alleanza; è molto intrigante come da un gioco del genere si possa capire il profilo delle persone, inoltre, facendole giocare così non solo le posso intervistare ma queste ti danno una profilazione passiva sul loro profilo psicografico. Così, come uno potrebbe dire, adesso ti faccio giocare, ti do in mano questa macchina per un’ora in cui puoi salire e guidare questa macchina, puoi accende la radio, può decidere che musica mettere, quali strade fare, dove andare, può caricare le cose in macchina, chiudere il portellone e poi partire. Io posso vedere cosa carica sono tutte cose che si può immaginare oggi di fare, sono tutte cose molto molto interessanti. Nel virtuale puoi fare cose strane, ..puoi far comporre dei disegni online con degli strumenti hig..cioè faccio, vendo, metto in conto. Puoi permettere alle persone di fare il sindaco di una città, vedere come si comportano; c'è tutto questo territorio quà che è inesplorato quindi quando Facebook dice: io fra le varie attività vende profili interessanti...farà anche la pubblicità ma può far anche vedere profili interessanti, perché sono tutti mondi così ricchi di interazioni e di cose da 87 fare che semplicemente con l'osservazione non si può capire se le persone stanno decidendo di comprare o un Nokia 81 o un Nokia. Ad esempio, se tutta l'industria automobilistica potesse avere l'indirizzo di quelli che vogliono cambiare auto tutto il mercato pubblicitario cambirebbe. Questi esempi sono affascinanti ma sono irrealizzabili perché nel caso di Travian uno dice: io posso creare un gioco ma non posso farlo così sofisticato perché raccogliere 20000 persone che giocano solo per svolgere un'attività di ricerca ci costa due milioni di euro e due anni di attività, quindi non si può bisognerà trovare dei modi per farlo, ei luoghi con i quali queste cose già succedono ma non si fa ricerca già esistono, ad esempio Travian, io so che ha la sede a monaco, potrei andare dal titolare e dire: "mi lasciate fare uno studio e se trovo la società che per qualche motivo è disponibile curiosa eccetera potrò vendergli quello che scopro”. Quello che sta già succedendo è che vi sono delle società di ricerca che vanno a cercare delle community, luoghi della rete dove certe cose stanno succedendo in modo spontaneo, che non hanno messo in piedi loro, questa spontaneità produce una ricchezza di dati e di iconografie interessantissime. Il caso di prima, più che essere facebook è il caso dei motori di ricerca comparativi. Devi comprare un prodotto commodity tipo questo, lo vai a cercare su un motore di ricerca, mediante un aggregatore vedi quali sono i siti su cui costa meno, quali sono le spedizione più veloci e meno costose. Il motore comparativo è quello capace di aggregare una domanda di prodotti che si stan producendo..per l'auto, quando la cerco quando la compro possono passare sei mesi, per alcuni prodotti può passare una settimana, per un prodotto online può passare qualche secondo da quando lo trovo a quando clicco. Sono tantissime queste situazioni, queste occasioni, con la musica ci sono anche, iTumes, lastfm puoi conoscere le persone attraverso la musica... Noi qualche volta abbiamo usato le community per fare ricerca ma semplicemente come fornitrici di liste di individui, cioè se andiamo a cercare le mamme con bambini di sei mesi sappiamo dove andare, ma se facciamo uno screening, è un po’ come avere un accesso al campione, 3 per mille, quindi se io faccio mille interviste ne trovo 3; ma questo è solo un modo più efficiente del vecchio modo di fare ricerca, semplice, economico e veloce perché io non ho bisogno di accedere al tuo profilo per sapere che sei una donna di una certa età che ascolta un certo genere di 88 musica con una certa frequenza. Per quanto riguarda eventuali problemi di penetrazione, in realtà essi ci sono ma ormai non sono più così rilevanti. Noi abbiamo fatto una ricerca sulle mamme, e questi metodi ci davano le mamme su Internet non tutte le mamme italiane ma il cliente ha detto che andava bene e quindi andava bene anche perché è come se le mamme in Internet rappresentassero un campione delle mamme italiane. Per rappresentare l’utenza con maggior precisione disponiamo di un panel che rappresenta la popolazione Internet, si tratta di una popolazione che conosciamo perché l'abbiamo descritta con una ricerca telefonica. Si tratta di una popolazione più ampia in cui misuriamo, penetrazione, profilo di consumo, il consumo dei mezzi, profilo d'uso dei principali servizi. Questo ci serve per ottenere dei campioni di popolazione Internet, in quel modo cerchiamo quindi su tutta la popolazione, cerchiamo di essere rappresentativi in senso demoscopico, è certo che con le ricerche online noi rappresentiamo la metà della popolazione italiana che accede all'online, c'è qualcuno che sostiene che con questi mezzi si possa rappresentare l'intera popolazione, io non credo, al massimo possono esservi artifici statistici e campionari. Quando fai un campionamento online puoi sondare la popolazione con lo stesso profilo di consumo dei mezzi, che non è necessariamente dello stesso genere. Per fare quel tipo di ricerche abbiamo i nostri strumenti, i nostri bacini. Fare ricerche su segmenti particolari attraverso le community di aggregatori. Un'altra ricerca online che funziona benissimo è la ricerca sul customer based, quella che studia le popolazioni che sono già in relazione attraverso un brand, e guarda che sono tantissime le società che hanno customer based di millioni di individui in Italia; sono decine, forse centinaia, società che gestiscono programmi di loyalty un pò estesi, tra questi troviamo: alitalia, trenitalia, esselunga, conand, le società telefoniche, i provider Internet, le banche, banche con millioni di clienti sono: 7 8 9 10, il turismo, i grandi motori di ricerca tematici, sono tantissimi questi soggetti. Spesso questi soggetti si trovano ad aver già innestato una relazione continuativa di fiducia attraverso l'online quindi spesso ci dicono di far delle ricerche con l'online che è il canale privilegiato attraverso il quale effettuare la relazione, quindi in quel caso i cellulari vanno benissimo, solo un modo per fare ricerca. La ricerca online secondo me, una volta, cinque anni fa quando ho cominciato a fare questa cosa con 89 Human Highway era più ricorrente la ricerca su customer based, adesso quello che noto è che quella rimane una prassi interessante e ricorrente ma è salito il peso della ricerca online come strumento alternativo alla ricerca tradizionale, quella telefonica, per cui punto su questo per due motivi: uno perché l'uso di Internet aumenta mentre quello del telefono diminuisce. In secondo luogo il mercato mette in rilievo alcune peculiarità della ricerca online che non sono solo costa meno ed è più veloce ma è più ricca, più capace di cogliere certe cose. 3.3 Intervista a Luca Belloni e Roberto Rossi di Millward Brown Millward Brown è un istituto di ricerca internazionale con più di settanta uffici in tutto il mondo che opera al fianco dei propri clienti per aiutarli a sostenere i valori di marca. “La sua attività consiste nell’analisi di tutte le componenti delle strategie di Marketing e comunicazione che contribuiscono alla valorizzazione della brand equity, attraverso metodologie di ricerca qualitative e quantitative proprie e originali” Nel corso di un’intervista il Managing Director Luca Belloni e il responsabile dell’online market research Roberto Rossi, hanno esposto le metodologie che quest’istituto usa per svolgere ricerca online e le motivazioni che stanno alla base di tali scelte. a) Il rapporto dell’istituto con l’online market research, Luca Belloni “Per quello che ci riguarda da vicino abbiamo approcciato in Italia questo tema già da qualche anno”, ci siamo avvicinati ad esso “un pò timidamente perché da un lato ci interessava molto e dall'altro i clienti sono tutt'ora un pò restii”. A parole tutti parlano di digitale, di Web 2.0, di digital Marketing eccetera eccetera, però nei fatti continua ad essere un'area residuale negli investimenti di comunicazione e di Marketing. Ci siamo avvicinati a questo tema un pò perché era interessante, un pò perché i pubblici ce lo chiedevano; ma ce lo chiedevano più per interesse generale che come attività vera e propria”. Pertanto, ora come ora c’è “sì l'interesse, ma non è ancora diventata una delle nostre attività principali”. Ce ne occupiamo perché “ormai non si può prescindere dall'avere una competenza che sia in grado di rispondere a questo genere di tematiche, in 90 particolare avendo in casa un'esperienza come quella di Dynamic Logic sarebbe veramente un peccato non spingerla, perché invece di inventarci tutto in casa,…” godiamo del “vantaggio di avere un’esperienza già consolidata da qualche anno”, e come dimostra il nostro “database di riferimento disponiamo di una vasta esperienza e di diverse case history. Questo, dunque, è sicuramente un valore che possiamo offrire ai clienti. Per quanto ci riguarda oggi, la domanda fondamentale che ci viene posta è ancora: "come faccio a misurarne l'efficacia?". L’efficacia consiste nel numero di persone esposte alla mia attività, ma tale numero di persone è simile al traffico sul sito di riferimento o al tasso di touch trought ? Oggi fortunatamente questo tipo di valutazione si sta un pò evolvendo, questo perché ci si è resi conto che andava benissimo questo tipo di approccio nel momento in cui il budget dedicato al digital era una componente marginale e residuale rispetto al budget di comunicazione più ampio; infatti chi investiva 100, puntava 99.9 su tv stampa e radio e lo 0,1% sul Web; quindi a quel punto già sapere che quel sito era stato giudicato da 100000 persone era già un’informazione più che sufficiente. Qualsiasi informazione più dettagliata, specifica probabilmente sarebbe costata più di quanto investito, quindi era un gioco che si autolimitava proprio per la consistenza e l'ampiezza degli investimenti. Oggi, come dicevo prima, gli investimenti per Internet sono ancora …più limitati rispetto ai mezzi tradizionali ma sono gli unici che crescono in modo esponenziale. Ormai, per alcune aziende, hanno raggiunto delle dimensioni che non sono enormi ma cominciano ad essere visibili per determinate iniziative; pertanto, ci si comincia a porre delle domande un pò più ampie, perché nel momento in cui tali investimenti cominciano ad essere visibili e diventano visibili anche per il consumatore. Allora se sei un’azienda che fa Marketing avanzato ti devi porre il problema di quale sia l'effetto reale di questi investimenti: ok, l'han vista un milione di persone e quindi? Questo milione di persone sta percependo esattamente la comunicazione come io la desideravo? Stanno effettivamente percependo il messaggio che volevo veicolare in linea con la strategia d'azienda di marca? Su questo problema, visto che non è affatto scontato che vi sia questo livello di linearità sul corso della comunicazione, le aziende stanno cominciando a porsi qualche domanda in più; cioè quando le agenzie creative, le agenzie media fanno una proposta in 91 versione digital, alcune aziende cominciano a chiedere che vi sia effettivamente un risultato alla base, e qui subentriamo noi poiché i nostri progetti di ricerca avanzati legati al digital servono proprio come misurazione più qualitativa di questo genere di attività. Non contano più solo il traffico, il click trough ed un eventuale ricaduta in termini di vendite; se si tratta di un servizio online, come succede nei valori di marca, la misurazione degli effetti di quest'attività deve coinvolgere le variabili di Marketing più tradizionali: la brand awareness, la brand consideration, e l'equity di marca percepita. Occorre comprendere come l’immagine di marca viene influenzata da questo genere di attività, questa è un pò la nostra sfida, questo è il nostro campo d'azione. La grande sfida per questi ultimi anni. B) Roberto Rossi Io sono colui che è stato eletto come punto di riferimento in Italia per lo sviluppo delle offerte che derivano proprio da Dynamic logic. Milward Brown è una società di ricerche, noi svolgiamo ricerche di mercato, noi siamo da anni presenti sul mercato a livello internazionale e ci siamo da sempre focalizzati nell'area della gestione della marca e della comunicazione, nella misurazione dell'equity di marca, del valore di marca e di come la comunicazione può essere un canale, uno strumento importante nella gestione delle marche. Quindi spaziamo dalla comunicazione pubblicitaria ovviamente tradizionale, tabellare, tv e di tutti gli altri mezzi più tradizionali, a qualsiasi altra forma di comunicazione più o meno convenzionale, che può essere più o meno conforme alle attività nell'ottica della gestione della marca di creare valore, creare immagine percezione, creare valori di marca attraverso quella che è la relazione marca- consumatore, e che è alla base. E questo è da dove viene Milward Brown. Ovviamente il mondo delle marche, il mondo della comunicazione si è evoluto e in quest'evolversi anche Milward Brown ha fatto di tutto per restare sempre ai massimi livelli dell'aggiornamento per fornire le soluzioni più adeguate in quest'area. In particolare, noi svolgiamo ricerca sullo stesso argomento che risponda all'esigenza di un nostro cliente, quindi non è che facciamo solo l'analisi sulla comunicazione o la marca, ma se ci viene 92 chiesto un qualsiasi product test o un'analisi di qualsiasi tipo ovviamente noi facciamo tutto come tutti gli istituti. Ti devo sottolineare quello che è un'area di specializzazione frutto di una storia, di un'esperienza e di un'evoluzione; evoluzione che ci ha portato nell'area digitale perché il digital è qualcosa che è esploso negli ultimi vent'anni; inizialmente solo sottoforma di calcolatore elettronici per l'utilizzo per l'analisi di dati. Poi è nata la rete e dalla nascita della rete alla sua diffusione il passo è stato abbastanza rapido in alcuni paesi; un pò meno da noi, ma oggi è impossibile non pensare che Internet sia uno strumento di comunicazione marca consumatore, è impossibile non tenerlo in considerazione. Internet oggi è sicuramente un mezzo di comunicazione, un modo per gestire la propria marca. I canali, touch point, chiamiamoli come vogliamo, sono solo degli strumenti, dei meri strumenti che possono essere utilizzati in tanti modi per generare una risposta, generare una reazione, convincere, diffondere, quello che è l'obiettivo specifico. Tra questi canali dalla tv alla stampa alle post card c'è anche Internet... A differenza degli altri mezzi, Internet si caratterizza per il fatto che, a differenza della stampa che nel caso tu avessi voglia di trovare formati nuovi non lo permette, ci si può sbizzarrire con la fantasia ma si resta sempre all'interno di certi parametri entro i quali non si può uscire per definizione, Internet é un mondo entro al quale possono essere attivate forme di comunicazione o strumenti veramente di ogni tipo. Si era partiti con dei semplici banner fissi, statici, attaccati ai siti più importanti, adesso iniziano ad esserci i video e i video interattivi. Ad un certo punto il consumatore ha deciso di prendere lui in mano questo mondo e di dimenticarsi della vecchia logica secondo cui la marca o un editore …decide cosa dare in pasto all'utente". Ad un certo punto il consumatore è come se avesse pensato: "Ma sai cos'è l'editore più importante? sono io perché sono io che decido qual' è il mio palinsesto... A questo punto nacque e si sviluppò grazie alla tecnologia e alle capacità e al desiderio, alla fantasia degli utenti ..la nuova logica che può essere definita 2.0, in cui semplicemente è l'utente stesso che diventa editore di ciò che ha pubblicato online. In questo contesto Milward Brown ha l'obiettivo di servire, di aiutare le aziende ad identificare, a trovare risposta alle n. domande che sorgono in un contesto in così forte evoluzione. In primis, vista la nostra storia, visto da dove proveniamo, vista l'area della grande 93 domanda relativa all'efficacia e all'efficienza delle comunicazioni online, noi oggi abbiamo n. strumenti sviluppati nel tempo che si prefiggono di dare risposta a n. domande. Quella che può essere la più bassa è: "Quanto è efficace la mia pubblicità nel generare una certa risposta?". Un'altra domanda complessa, parlando di comunicazioni online, potrebbe essere: "Ma quanto è efficiente la mia comunicazione online rispetto invece a quello che sto spendendo su altri mezzi?" Quindi una logica di confronto diretto, crossmediale, multi mezzo. Il concetto, comunque vogliamo chiarire, è: io sto spendendo x milioni di euro in tv e sto spendendo qualche bricioletta su Internet, ma alla fine qual è il livello di efficienza di uno e dell'altro? Questa è una domanda già più complessa rispetto a domande che invece sono slegate ad un’attività di comunicazione più propriamente intesa, oppure banalmente posso chiedere: il mio sito come funziona? oppure: ma cosa succede online attorno alla mia marca? è presente nel mondo due punto zero?” L’obiettivo è “cercare di misurare, valutare, tenere sotto controllo le eccitazioni e i valori che vengono associati alla mia marca” nel mondo “dei blog, delle aree, dei social network, dove la gente comunica, parla, interagisce; in un mondo in cui ho un limitatissimo controllo e voglio capire cosa succede”. “Queste sono altro tipo di attività di ricerca, di analisi da quelle che vengono oggi svolte. Questo è un pò, quello noi facciamo e che ci viene richiesto di fare... Per quanto riguarda l'ascolto, Internet, il mondo dei social network è un mondo, in realtà non è nulla di nuovo, è semplicemente una realtà in cui le persone interagiscono tra di loro. Prima dell'avvento di Internet le persone interagivano tra di loro nella vita reale ma monitorare quello che succede nella vita reale è estremamente più difficile perché non è che posso essere in tutte le piazze o in tutti gli appartamenti le case o i cortili per origliare ciò che le persone dicono tra di loro, ciò è impossibile. Internet ci offre questa possibilità”, ci permette “di fare i guardoni molto di più di quello che era possibile prima perché le persone quando cominciano ad interagire in un sistema …strutturato come quello che è la rete”, fa sì che ciò che dice sia “perfettamente leggibile da chiunque abbia accesso a quei dati, e come avere accesso diventa un problema di tecnologia. Riuscire ..ad entrare in possesso di quelle informazioni, poterle leggere correttamente, poterle decodificare è quello che sta succedendo…Internet dà la grande possibilità 94 a chi è interessato di avere comunque accesso a delle informazioni che prima assolutamente non erano disponibili. Facendo una sorta di parallelismo con ..il mondo che si è strutturato sulla comunicazione pubblicitaria tv: noi in tv quando analizziamo le pianificazioni, quando analizziamo l'effetto delle comunicazioni e delle attività sul mezzo tv, ci dobbiamo basare su.. un elemento ..” che ci permette di “parametrare quanto si ha speso… il famoso GRP, che in realtà è veramente una stima esagerata di quella che è la realtà. Probabilmente ho rilevato su un campione molto specifico di persone che hanno il meter e sulla base di quello ipotizzo; dal punto di vista statistico è tutto molto soft però si tratta sempre di stime; con Internet invece io ho la certezza totale … che una persona sia stata esposta o meno, perché è tutto codificato in questi grandi server,… è tutto perfettamente misurabile. E' qui che è il grande vantaggio di tutto il mondo del 2.0, il concetto che io per poter misurare, per poter leggere o analizzare quelle che sono le cose che stanno nella mente di un consumatore associato a una marca, o la reazione associata a una pubblicità dispongo di un modo più esplorativo. Un tipico approccio è quello di fare interviste esplorative, focus group; non mi interessa la metodologia, significa che io mi metto intorno a un tavolo o parlo con alcune persone direttamente e osservo qual’ è la loro reazione a determinati stimoli oppure osservo qual' è il loro comportamento in determinati contesti svolgendo appunto dell'osservazione sul campo. Tuttavia resta sempre un test di laboratorio, .. online in teoria sarebbe possibile osservare il comportamento di queste persone, ovvero …cosa scrivono, cosa dicono, come reagiscono a stimoli che si lanciano tra di loro, da perfetto spettatore quindi senza nessun interazione diretta, senza deviare in alcun modo il comportamento, senza apportare nessun effetto distorsivo. Questo è ..quello che è possibile fare online, ma in realtà è un estremo, noi su questo fronte non siamo probabilmente i più avanzati; non abbiamo sviluppato queste tecnologie nella maniera più dettagliata, so che ci sono stati altri istituti che svolgono questo tipo di analisi, di lavoro, che ne han fatto un loro elemento di core business, un loro focus. Noi un pò meno rispetto ad altri, cioè questi istituti si basano sul concetto di poter, grazie al supporto a all'utilizzo di nuove tecnologie, ..tener sotto controllo n. contesti, n. blog e da questo rubare, prendere i dati. Analizzano, poi questa massa infinita di informazioni 95 attraverso degli approcci che si basano sostanzialmente su quelli che sono i semi e i nodi, trovano dei punti, dei baricentri intorno al quale possono ruotare delle conversazioni e analizzano tutte le connessioni tra questi centri per vedere come si può diffondere una notizia o come una parola si diffonde, quali sono i percorsi attraverso il quale si …sviluppa un determinato concetto ad esempio, piuttosto che un'analisi del testo di quello che viene detto all'interno di questi blog senza nessun intervento diretto. Questo è un approccio, un estremo che potremmo dire, dell'analisi del concetto di Web 2.0. Noi facciamo anche questo, indubbiamente, ma in modo meno formalizzato. Quello che noi facciamo più o meno in questo stile è in realtà qualcosa di laboratorio, non è una pura osservazione della realtà ma è un' analisi stando sempre un poco nell' angolo, all' interno di un contesto predefinito e strutturato…” Generalmente noi usiamo “creare un blog ad hoc, relativo ad un argomento e osservare all'interno di questo blog, quali sono i comportamenti, le reazioni, le idee, e quello che ci ruota attorno, o quelle che possono essere le risposte, su determinati stimoli; non è proprio un 2.0 pulito ma è un qualcosa dove c'è comunque un contesto che viene strutturato, è un qualcosa di leggermente diverso. Questo è ciò che noi per la nostra esperienza abbiamo sviluppato maggiormente e stiamo utilizzando di più. Resta comunque sempre un'analisi molto spontanea per chiunque perché comunque le persone sono veramente libere di interagire tra di loro. Talvolta si creano delle situazioni in cui in cui si da sostanzialmente un punto di partenza e poi si lascia andare, si lascia sviluppare il network che si è messo in piedi, in maniera del tutto spontanea per valutare, per osservare da esterno il comportamento le reazioni eccetera. Questo è quello che noi sostanzialmente svolgiamo. Se invece ti interessata l'analisi di quelle che sono la pura osservazione di ciò che succede nella rete in contesti di social networking, ti posso indicare un paio di aziende che so che hanno sviluppato tecnologie a riguardo, perché alla base ci deve essere sempre una componente tecnologicamente avanzata. Teoricamente abbiamo a disposizione tutto, perché le informazioni, tutto ciò che succede sulla rete è codificato, tutto, dall'inizio alla fine. E' più o meno schermato a seconda delle situazioni, ad esempio, i conti correnti hanno delle schermature abbastanza elevate, ma qua non si tratta di andare a rubare dei dati, si tratta semplicemente di andare ad attingere a dei 96 database che chi ne è in possesso può mettere a disposizione. Ogni volta che uno si iscrive a Facebook dà il consenso al trattamento di determinate informazioni, non è nulla di più. Ci sono stati anche degli esperimenti a cui abbiamo anche partecipato per andare a fare delle analisi su determinati siti di social-networking, a guardare semplicemente solo n. profili e provare a schematizzarli, eccetera. Ciò è possibile perché chiunque acceda alla rete caricando delle informazioni si rende semplicemente disponibile al loro utilizzo, non è nulla di più; di conseguenza teoricamente chiunque può accedere a tutto. Il punto è che se vuoi affrontarli in maniera analitica devi avere la disponibilità di tecnologie che ti permettano di elaborare, processare, interpretare i dati in maniera corretta dal punto di vista tecnico, cioè di attribuire i codici alle cose corrette e creare legami all'interno di cervelloni enormi non di persona ma di macchinari e che abbiano informazioni corrette su quel punto d'accesso. Quindi è tutta una questione tecnologica, e dicevo, 2.0 -Research è una società che lavora proprio in questo modo. Un'altra società che ho sentito che se ne occupa è Macno. In realtà, il nostro prodotto di punta è legato alla trattazione dell'efficienza della comunicazione, perché in realtà c'è grande curiosità ma quando si tratta di spendere dei soldi, le aziende, ancora oggi spendono soldi in tv e tutto il resto è residuale, quanto meno sicuramente residuale è l'online. Quindi alla fine un' importante domanda che si pongono è quella di capire come vengono poi spesi i soldi, come ottimizzare la spesa. Questa è una delle prime esigenze, quindi in verità, ad oggi sono ancora rari i casi in cui vi sono le attività svolte in maniera realmente innovativa, online. Il digital ti permette di liberare totalmente la tua fantasia, oggi solo in pochi casi viene liberata questa fantasia; infatti nella grande maggioranza dei casi le aziende cercano di sfruttare il filmato che hanno già preparato per la tv e lo mettono online. L'online si sta svegliando, solo da qualche anno, da quando dai semplici banner di prima si è passati all'utilizzo dei video. Il vincolo non era tanto la tecnologia che in Italia c'era ma la fruibilità da parte dell'utente, la diffusione della banda larga perché solo una volta che si è diffusa la banda larga, che offre sistemi che possono permettere velocità di connessione più elevata, puoi usare cose più complesse, banalmente i video, e forse noi italiani, come abbiamo visto dalle ricerche fatte da noi, rispetto agli altri paesi siamo molto più inclini e positivi nel ricevere online 97 comunicazioni audiovideo rispetto agli altri paesi, … noi culturalmente siamo figli di quella scatola che adesso è diventata piatta, però che in realtà in molte case è uno scatolone enorme, …e ritrovare la tv online ci fa piacere perché apprezziamo questo modo di comunicare, tutto quello che è audiovideo proprio in senso audio e video insieme ci piace; quindi adesso c'è questa tendenza. Forse utilizzare molto i filmati tv online è una cosa positiva però non è sfruttare le possibilità di una scatola digitale che in realtà può diventare n. cose. Ci sono esperienze interessanti sul mercato, navigando si trovano cose anche carine, ma per la stragrande maggioranza dei casi i budget sono ancora puramente marginali sull'online quindi in realtà questo è ancora un mercato da sviluppare. E' da sviluppare più sull' aspetto più tecnologico, più d'impostazione di come viene vista poi la cosa a livello aziendale. La misurazione dell'efficienza e dell'efficacia degli strumenti di comunicazione online è fondamentale che valuti la pubblicità banner, pubblicità video, minisiti, concorsi online, demo di prodotto o rewiew di prodotti fatti per i blogger che poi pubblicizzano il prodotto sul loro blog. Infatti succede anche questo, i blog vivono delle sovvenzioni che gli arrivano cioè, dei soldi che ricevono dalle aziende per parlare dei loro prodotti. Non è nulla di strano; che siano attività particolari magari fatte su You Tube, un sito molto utilizzato. Alle aziende ormai chiedi una pubblicità e di 10 versioni, 9 vengono mandate su You Tube e una in tv. Quelle più dissacranti o volgari vengono mandate su You Tube perché tanto non verrebbero mai accettate sulla pianificazione tabellare di Canale 5, mentre di sicuro You Tube le accetta e probabilmente fa un sacco di viral. Questo ormai è la norma e viene comunemente praticato dalle agenzie, cioè si fa il finale diverso, ecc. Oppure vi sono i casi in cui si da vita a qualcosa di più creativo, si creano dei canali all'interno del sito in cui magari si parla, si segue un qualcosa ad es un'attività, un concorso, si creano filmati interattivi, ci possono essere mille cose. Tradizionalmente la prima cosa che si è diffusa per valutare questo tipo di attività è stata conteggiare quante persone l'hanno vista, quante persone hanno cliccato sul banner: il click trought, permette di poter tracciare quello che succede e conteggiare queste attività. In realtà sempre più le aziende si sono rese conto, e si stanno rendendo conto che il click trought, le comunicazioni online ormai non sono fatte per portare una persona su un sito, ma sono 98 fatte anche per far parlare del nome della marca e generare equity di marca. Da qui l'esigenza di valutare queste n. attività, che possono avere la forma più svariata, di poterle valutare non solo in funzione di un comportamento online, come cliccare e non cliccare, ma anche in funzione di quelle che sono le percezioni associate alla marca. Certe cose non le puoi misurare se non sentendo cosa dicono le persone, ad esempio analizzando i social network, oppure ponendo un tradizionalissimo, banalissimo questionario che ti permette di rilevare qual' è il dichiarato percettivo, notorietà utilizzo, relativo a quella che è la marca come oggetto di comunicazione, per vedere se ha generato qualche effetto. Così, esattamente come viene tradizionalmente analizzata una qualsiasi attività offline, vedo se l'esposizione di una campagna, se a seguito di quell'investimento, c'è stata una variazione in termini di notorietà, clienti, tempo, propensione a, percezione, di quello che costituisce la metrica, semplicemente riportando la logica dell'offline all'online, perché l'online nella sua prima fase di sviluppo è stata unicamente misurata e valutata attraverso quello che era il comportamento, il click, che è in realtà una cosa completamente, assolutamente limitante; nel senso che è solo un aspetto; poi da lì noi ci proponiamo all'azienda con l'obiettivo di mostrare quanto in realtà le comunicazioni online possono avere un effetto anche sulla marca al di là di controllare il comportamento di cliccare o meno, perché lì sta il vero valore, il valore della relazione tra utenti e consumatori. Banalmente noi sappiamo che in realtà qualsiasi centro media che pianifica un'attività online va a comprare, va a pianificare milioni di impression, milioni di occasioni in cui la creatività dal filmato, al banner, quello che è, viene scaricato sul computer dell'utente milioni di volte e quante centinaia se non addirittura decine di volte viene selezionato quel banner, viene cliccato. Stiamo parlando ...del 0,1 %, 0,2 %, 0,5 %, 1 %; quindi voglio dire l'altro 99,5 % cosa l'ho speso a fare, in realtà ha un effetto questo è il concetto. Questo è un tipo di attività e questa cosa si può applicare a qualsiasi attività svolta online. La difficoltà tecnica è riuscire a monitorare l'esposizione o meno ma il concetto è esattamente lo stesso, è il concetto di valutare l'effetto sulla marca, che sia un mini sito, che sia un blog, che sia un sito dell'azienda, piuttosto che le notizie riportate sugli online magazine, o siti di news. quello che è... Indipendentemente da cosa si tratti, se io posso 99 monitorarne l'esposizione per andarne a valutarne l'effetto se trovo il modo, la tecnologia per riuscire a rilevare altre informazioni, ovvero ad invitare le persone a fare un questionario è una cosa, l'altra cosa è invece lo sviluppo all'osservazione più a livello etnografico di quello che è il comportamento delle persone senza nessuno stimolo specifico, senza nessun intervento; questa è l'analisi e l'osservazione di quello che viene detto online. Alcune cose elementari sono alla portata di tutti. Su Tecnorati, ad esempio, è un network, un blog abbastanza importante, ci sono dei simpaticissimi sistemi per portare, per valutare, per avere l'informazione di quante persone hanno taggato, oppure il post, il loro siti sui blog che rientrano nel sistema tecnorati che sono la totalità dei network rilevanti. Lì basta davvero scriver la parolina e vedere quante persone hanno parlato di..... A Tecnorati la totalità dei blog, ci sono un sacco di cose, e lì basta veramente andare a scrivere la parola e vedere quante persone hanno parlato di ....Fino a poco tempo fa dava gli ultimi 90 giorni se non sbaglio, non andava molto indietro nel tempo, poi non so se è stato migliorato, perché li è proprio la gestione della mole di informazioni che sono accessibili, le informazioni sono alla portata di tutti dal punto di vista teorico, poi in realtà averne un utilizzo professionale poter al di là del giochino che ti offre Tecnorati significa gestire le cose anche dal punto di vista tecnico in maniera appropriata, quindi servono a quel punto delle tecnologie che sono più specificative. Banalmente il discorso del: "hai visto non hai visto". La pubblicità online e giudicare il riscontro di una marca a seconda dell'esposizione, è banalissimo, io lo posso fare semplicemente andando per strada, fermando le persone per chiedere che cosa pensano della marca e al termine chiedergli: "Hai visto le pubblicità online?", e fare il confronto. E' facilissimo, ma in realtà è completamente sbagliato dal punto di vista dell'analisi corretta, perché in realtà Internet ha le caratteristiche. Per n motivi ti servono delle tecnologie molto avanzate per poter misurare in maniera corretta quella cosa, perché stai facendo un'analisi come quella per vedere se un'attività organizzata da un’azienda ha avuto un effetto su determinate metriche valoriali della marca. Io ho investito migliaia di euro per cercare di convincere le persone, far capire alle persone che il mio prodotto è un prodotto utile in circostanze o che serve a quest'altro o per avvicinare le persone al mio prodotto in maniera più emotiva o che ne so, 100 ho speso io dei soldi in un'attività pianificata, organizzata e strutturata dall'azienda e voglio vedere quanto sono riuscito a ottenere con quest'attività. Questa è una tipologia di attività, l'altra attività è invece quando l'azienda non ha pianificato nulla, ha fatto delle cose ma le ha fatte per altri motivi, e si chiede cosa stia succedendo online, cosa passa nella testa della gente? E questo lo posso andare a vedere semplicemente chiudendomi in una scatola con solo una fessura per guardare in mezzo a una piazza e origliare cosa dice la gente, ma è decisamente difficile. Oppure lo posso fare online, andando a beccare i social network più importanti per me, perché poi se sono un'azienda farmaceutica so che ci sono dei siti che parlano di salute e quant'altro, con dei blog associati potrei andare ad analizzare quell'universo e senza fornire nessuno stimolo, né niente vado a vedere cosa è successo, cosa dicono intorno alla mia marca, quali sono i pensieri del consumatore in quell'area, sul quell'argomento o quant'altro. Quindi o si misura una specifica attività oppure si osserva. Sono due estremi, all'interno del quale ci si può muovere, poi alla fine quando vado a osservare le persone, quindi senza nessun intervento lo faccio in concomitanza di quando ho fatto qualcosa anche su altri canali, vedo se c'è un effetto. Ovviamente, se è frutto di tutto quello che accade nella vita reale però questo è un pò limitativo, ... noi oggi, svolgiamo questo tipo di attività più che altro non con una pura osservazione di ciò che accade online, non con l'analisi di blog già esistenti, ma attraverso l'analisi di laboratorio, l'esercizio di laboratorio, creando un blog ad hoc ed andiamo ad analizzare quello che succede all'interno ma e comunque un blog ad hoc, non è una lettura, un'analisi, un'osservazione di quello che succede in contesti già esistenti per natura. Noi abbiamo scelto di creare dei blog e vedere cosa succede, il blog verrà creato su un sito costruito generalmente da noi, un sito dove le persone vengono invitate a collegarsi. Il reclutamento può essere fatto in mille modi: creando degli inviti su dei blog, contattando i blogger, o su siti, ci sono persone che sono iscritte a dei panel, per partecipare a dei sondaggi eccetera. Si possono impegnare da quella parte, il modo di reclutare le persone fa il punto di quella che è la caratteristica delle persone, quello che devi cercare. L'obiettivo della ricerca allora non è una variabile discriminante quella, è evidente da cosa conviene di più fare in quel momento, non è quello che fa la grande 101 differenza. La differenza è tra la pura osservazione di blog esistenti o il fatto di chiamare in qualche modo, attrarre in qualche modo delle persone ad andare su un blog per parlare di un argomento, una marca, parlare della vita in generale, tutto dipende da ciò che è importante per l' analisi e da come viene fatto. Questo è quello in cui abbiamo investito un pò di più perché noi, come tutte le aziende abbiamo un’anima, abbiamo una storia, nasciamo come analisi dell'efficienza e dell'efficacia della comunicazione tv. La nostra analisi è uno dei pretest più utilizzati al mondo, si chiama Link, è un approccio che permette di analizzare quello che è il valore e il contributo che un filmato pubblicitario avrà analizzandolo nei minimi dettagli. Link è un test di puro laboratorio. Noi abbiamo sempre ritenuto, … che è il modo corretto di valutare un filmato consiste nell’attuare una serie di pretest prima di andare in onda. Sebbene in Internet il costo è comunque contenuto rispetto a …Canale 5 o Rai1 …si parla sempre di pre test, anche per le comunicazioni online, poichè tutto ha un costo e dei rischi. Milward Brown è convinto che il modo migliore di fare un pre-test è fare un esercizio di puro laboratorio, non creare una situazione reale che in realtà di reale non ha nulla. E’ stata fatta questa scelta con la consapevolezza del fatto che, anche se metti l’utente di fronte a un filmato all'interno del quale c’è un break pubblicitario in cui la pubblicità oggetto di test è in mezzo ad altre dieci che non lo sono, non sarà mai come io vivo la tv. Quella situazione non sarà mai il modo in cui vivrò la comunicazione a casa mia, perché a casa mia mentre ho un bambino che piange, ne ho un altro che salta in piedi sul divano se invece mi va bene che sono già andati a letto sono svaccato sul divano con una birra in mano. Questo è il modo in cui io nella vita reale fruisco della tv, non seduto in una stanza con altri cinque sconosciuti a guardare un filmato che probabilmente non mi piace neanche. Questo è un aspetto; e dall'altro lato, il fatto di dire “Ok ragazzo, hai davanti una tv, hai davanti un filmato pubblicitario, guardalo, ma guardalo con attenzione perché ti dovrò fare cinquanta domande, dovrai sapermi rispondere su ogni aspetto, su ogni caratteristica perché voglio analizzare questo filmato in ogni suo elemento, in ogni suo frame, in ogni suo singolo pixel se vogliamo”. Poi, visto che ormai è tutto un mondo digitale, ho bisogno di un'attenzione che non sarà mai quella reale, questo è, stiamo parlando della tv, di quello che ha sviluppato la tv negli anni 70, 102 oggi sono passati un pò di anni. Questo è nel nostro DNA quindi, ripeto, ed è perfettamente in linea con il frutto di quello che è la nostra storia o la nostra anima, cioè la nostra filosofia. In sostanza io creo un blog in cui dico “Ragazzi sto parlando di questo… ora potete partire”. D’ora in poi io non faccio più nulla, aspetto, ... magari ogni tanto interverrò con qualche stimolo, farò dei piccoli sondaggi, perché comunque in un blog si può fare di tutto, si possono caricare filmati, si possono creare altre stanze di conversazione, si può comunicare in modo diverso con un solo utente, o con tutti gli utenti in contemporanea, e tutto ciò che è possibile fare si sfrutta al massimo cercando di sfruttare al massimo il potenziale della rete.” Tuttavia ciò si può fare in un contesto limitato, di laboratorio, e i nostri intenti sono dichiarati in modo esplicito. Il tutto viene dichiarato nel momento in cui io chiedo alle persone di partecipare a un blog, in cui comunico di essere lì per svolgere un'attività di ricerca, anche per una questione di privacy nei confronti di quello che dicono. Questo è tipico del nostro modo di procedere, ma in realtà facciamo anche il resto. La filosofia con cui nasciamo ci ha condotto a questo approccio. Dall'altro lato c'è invece l'approccio più puro, l'osservazione più accademica di quello che succede nel mondo online con dell'osservazione da esterno con tutti i blog già esistenti, Duepuntozero Research si occupa proprio di questo, si tratta di un istituto più piccolo, nuovo, che è proprio nato con questo obiettivo. Dietro il nome Duepuntozero Research ci sono delle realtà molto specifiche, perché le tecnologie che usa sono molto specifiche, è l’esponente n.1 di quel regno delle realtà che nascono con una grande idea e si sviluppano attraverso una grande tecnologia. Questo è il contest, e quello noi lo facciamo molto meno perché non siamo così attrezzati, siamo partiti verso un'altra direzione. Il mondo delle ricerche è un mondo all'interno del quale ognuno sceglie il suo posizionamento e lavora in una certa direzione. Salire sul carro, sul treno del digital, era inevitabile, devo dire che noi siamo quelli che più spingono in questa direzione, siamo la locomotiva di questo treno legata alla misurazione degli effetti sulla marca in modo preciso e focalizzato. Questa è la nostra locomotiva ed è una locomotiva importante nel mondo delle ricerche, in Italia stiamo veramente spingendo parecchio su questa cosa, perché abbiamo alle spalle una tecnologia sviluppata negli USA. Questo mondo è già sviluppato in altri 103 paesi, l'Italia non è assolutamente il fanalino di coda ma sicuramente non è il più avanzato. In Italia abbiamo avuto dei problemi nel passaggio alla banda larga, abbiamo una caratteristica morfologica del territorio che ci rende tutto un pò più difficile di quanto non sia in altri paesi anche più arretrati di noi come la Spagna dove, nonostante le caratteristiche del terreno lo permettano, queste tecnologie non è che abbiano una gran diffusione,. Loro hanno i Pirenei da una parte e il mare dall'altra, è praticamente un terreno potenzialmente veramente piatto, sono banalità ma in realtà è anche questo. Poi anche per altri motivi storici, l'Italia non è stata la più veloce nello sviluppare l'utilizzo della rete rispetto al nord Europa dove in realtà è già di fatto pieno. Il fatto che in Olanda le televisioni siano cablate, il fatto si sia sviluppata la tv via cavo anzi che il digitale o terrestre o la parabola di Sky è dovuto alle dimensioni ridotte e alla morfologia del territorio che non ostacolava la diffusione di cavi. In realtà poi tutte le connessioni, le bande, le tecnologie sviluppate sono anche il frutto di situazioni storiche e contesti socio economici. Quindi in realtà è stata un pò più difficile la diffusione ma adesso, però, ormai anche nella mente, il consumatore stesso sta sviluppando un approccio, un approccio che ormai è veramente diffuso, cioè anche in Italia ormai ci siamo arrivati, tutto qua. Questo viene fatto per rendere l'esperienza online un'esperienza interattiva, il fatto di sfruttare il mezzo Internet come uno strumento per generare fidelizzazione è ormai molto diffuso, sempre di più, appunto per questo i siti stanno diventando piattaforme dove la gente può caricare, condividere eccetera. Molte sono le aziende che lo stanno facendo, Barilla è sicuramente una delle più avanzate, anche Ferrero è altrettanto avanzata. Tipicamente, l'approccio utilizzato, prima il minisito, ovvero “apriamo un sito con un proprio dominio che può essere: www.flauti.it piuttosto che www.kinderbrios.it”. Erano solo presentazioni di prodotto per dare informazioni che magari erano inutili per chi volesse ulteriori dettagli sul sito. Adesso finalmente stanno diventando ma sempre di più un punto d'incontro; quindi il minisito, se vuoi, diventa un'area in cui condividere, creare, riportare la propria esperienza, ecc ecc ce ne sono veramente tanti di esempi. Ci sono situazioni in cui ti puoi costruire la tua macchina, colorare la tua scarpa da tennis, inserire l'iniziale, decidere i colori. Nike offre un sito in cui se sei un corridore, puoi caricare i tuoi km e partecipare ad un 104 grand Network, la grande famiglia, tutto nell'ottica di generare fidelizzazione. Internet in questo è lo strumento che ti permette di dare libero sfogo alla creatività, per trovare modi per entrare in connessione, ma in connessione profonda. 3.4 Duepuntozero Research Con la rinnovata centralità dell’utente posta dalla rivoluzione del Web si percepì immediatamente l’esigenza di metodi di ricerca in grado di far fronte alla trasformazione. Così nel Settembre 2008 nacque un istituto di ricerca che, utilizzando metodologie innovative, si poneva come obiettivo proprio rispondere a tale cambiamento. L’innovazione permea ogni lato di questo istituto, dalla struttura organizzativa ai metodi in uso. La struttura è divisionale, vi sono sette squadre ognuna delle quali viene diretta da un project leader che ha a disposizione asset multidisciplinari che si appoggiano a contributi esterni di due tipi: quelli di matrice aziendale per arricchire il più possibile il dialogo con la committenza e quelli con gli istituti più tradizionali come Doxa. L’alleanza con Doxa è motivata dal fatto che secondo i vertici di Duepuntozero Research l’innovazione si fonda sempre su qualcosa di consolidato e che, per trovare compimento nel migliore dei modi, non deve mai dimenticare le proprie origini. Pertanto, mentre gli analisti del Web integrano i più diversi strumenti di analisi, ricercatori e field tradizionali consentono di applicare l’approccio dell’agenzia a tematiche e target di massa. Dunque in un momento come questo in cui i confini tra consumatore e azienda si affinano, i ruoli si rimescolano e con essi anche le mutue attese; i target si nascondono nelle vecchie segmentazioni e la Comunicazione d’Impresa viene mediata, ibridata, trasformata e bloccata dal consumatore. Duepuntozero Research studia ogni singolo progetto di ricerca definendo le modalità di raccolta dati solo dopo una ricerca preliminare. Inoltre cerca di verificare il focus di analisi con neutralità rispetto al metodo utilizzando un approccio orientato a massimizzare il più possibile la spontaneità del rispondente. Dunque l’istituto tenta di modulare i feedback intermedi in progress condividendo costantemente il massimo di informazioni con la committenza. Il vero punto di forza di Duepuntozero Research è il panel, in cui l’istituto scatena 105 tutta la sua verve innovativa. Esso gode di un tasso di risposta del 40-45% e si fonda su quattro asset: “l’accuratezza dei campioni, la qualità dei panelisti; la qualità delle risposte; la partecipazione 2.0”44. I campioni vengono reclutati sia online che offline soltanto dopo aver svolto una profilazione dettagliata. “I panelisti vengono valutati in base ad un indice di affidabilità e premiati mediante un sistema integrato di incentivazione solidale”45. I questionari sono interattivi e multimediali, la forma e il linguaggio vengono curati nel minimo dettaglio sia dal punto di vista stilistico, sia per quanto riguarda aggiornamenti e simili. Esiste un blog e una piattaforma dedicata alla survey in cui ogni utente può disporre di un avatar e offrire un feed back su ogni questionario. Duepuntozero Research parte dal presupposto che oggi tutto quello che accade in Rete, ha effetti sul business dell’Azienda, di conseguenza con l’istaurarsi di tali metodologie l’ascolto acquisisce un’importanza fondamentale poiché, attraverso l’interazione tra consumatore e azienda, si cerca di far convergere le attese del target con gli obiettivi del brand. Così diventa cruciale misurare tutte le azioni intraprese in Rete rispetto agli obiettivi aziendali e alle attese dell’utenza, “verificare la portata del Web come veicolo di messaggi sul brand, comprendere l’impatto sul business dell’azienda di ciò che avviene online al fine di orientare e ottimizzare gli investimenti”46. Per questo motivo l’istituto alterna due tipi di analisi, uno sui contenuti generati dall’utente in cui valuta “online WOH, brand reputation, eventuali sinergie tra i visitatori del sito e il target di consumo, partecipazione a communities, attività di info e di e commerce”47 e l’altro sui contenuti generati dall’azienda in cui valuta “advertising online, branding Websites, direct Marketing e Web community”48. Oltre a tutto, partendo dal presupposto che nell’epoca del Long tail i target si moltiplicano e si specializzano, emerge l’importanza strategica di alcune nicchie di mercato, allora Duepuntozero Research sta ben attenta ai volumi di consumo di ognuna di essi e alla brand reputation che conserva presso di esse. Inoltre, osservando le nuove potenzialità della rete, ovvero la sua capacità di fornire spazi di 44 http:--www.duepuntozeroresearch.it-wp-?cat=10 visto il 1-10- 2009. Idem. 46 Idem. 47 Idem. 48 Idem. 45 106 scambio di conversazioni, informazioni e opinioni, la sua trasparenza, il fatto che apre le porte delle aziende e le mette in contatto fra di esse, emerge l’importanza dei leader d’opinione, che oggi più di ieri sembrano in grado di poter influenzare le decisioni d’acquisto; pertanto “l’istituto ha sviluppato uno strumento per l’identificazione ed il reclutamento degli Opinion Leader rilevanti per l’Azienda committente”49. 3.5 GFK Eurisko GfK Eurisko è un istituto che si occupa di indagini “che coprono l'intero panorama della ricerca sociale e di mercato in termini di finalità, aree e settori, metodologie e procedure”50. Per quanto riguarda le nuove tecnologie i servizi che offre sono molteplici: 1-Osservatorio Web 2.0, attraverso il quale svolge un’attività di monitoraggio sulle web communities e sull’infocommerce. In particolare, partendo dal presupposto che forum, web communities e social network sono diventati il luogo per eccellenza in cui acquisire informazione su brand e prodotti, GFK mediante un’analisi motivazionale e l’analisi testuale cerca di tener sotto controllo le informazioni su una marca, un prodotto, o un consumatore. 2-New Media, attraverso il quale offre la penetrazione, il profilo dei suoi utenti, la segmentazione e le diverse culture d’uso della rete tra gli stessi. Si tratta di una grande indagine motivazionale che considera come popolazione tutti gli italiani con più di 14 anni. 3-Audinet, mediante il quale attraverso un’indagine di webmeasure non si limita ad indicare le audience dei siti Internet ma fornisce anche il profilo dei visitatori con i consumi e l’esposizione ai mezzi. 4-Website Cross Evaluation, attraverso il quale svolgendo delle interviste su un campione di utenti intercettati sul sito, permette di valutare come viene percepito un sito rispetto ai competitor. 5-Web Site Report permette alle aziende con un proprio sito Web di conoscere molte informazioni sui visitatori di un proprio sito, in particolare permette di comprendere il rapporto con Internet, la frequenza di 49 50 http: www.duepuntozeroresearch.it-wp-?cat=10 visto il 1-10- 2009. http://www.gfk.com/gfk-eurisko/ visto il 1-11- 2009. 107 collegamento, i bisogni d’uso, il ricorso all’e.commerce, il rapporto con la pubblicità online, i principali siti visitati dal proprio pubblico di utenti. 3.6 Nilsen/Net Raiting Ad Intelligence Nielsen è un noto istituto di ricerca che si affianca all’azienda per aiutarla ad analizzare le dinamiche del mercato e diagnosticarne problemi e opportunità. L’istituto offre strumenti per conoscere il mercato, misurarne le performance, comunicare con i propri target e comprenderne il comportamento una volta che si sono collegati al sito. Tra moltissimi di Nielsen/Net Raiting, in questo ambito emergono: 1-BuzzMetrics, un servizio di monitoraggio delle conversazioni online. BuzzMetrics indicizza le fonti su cui i consumatori comunicano tra di essi e va ad individuare i commenti che coinvolgono un determinato brand, prodotto o argomento di interesse. 2-AdIntelligence, un servizio che permette di ottenere dati di profilazione demografica e di comportamento sui principali mercati online. AdIntelligence inoltre individua gli indici di conversione degli utenti dal click throught agli acquisti online. 5- NetView è il servizio attraverso il quale Nielsen cerca di fornire informazioni sui competitors dell’azienda committente e sul suo posizionamento rispetto ad essi. 108 Conclusione In questo elaborato ho cercato di tracciare l’evoluzione delle ricerche di Marketing soffermandomi con particolare attenzione sulle trasformazioni che le hanno coinvolte con la diffusione di Internet e del cosiddetto Web 2.0. Pertanto dopo aver presentato le metodologie di rilevazione offline e online, le loro caratteristiche, come vengono classificate, e i vantaggi e gli svantaggi di ognuna è emerso che, in un contesto sempre più complesso come quello contemporaneo, le organizzazioni commerciali per conquistare i loro spazi, in un mercato ormai saturo, hanno un incessante bisogno di informarsi su quelli che sono i bisogni, i desideri e le aspettative dei propri clienti; di conseguenza sorge la necessità di metodi sempre più sofisticati per sondare i propri mercati. Le origini della ricerca di Marketing risalgono alla fine del XIX secolo, ma solo nel secondo dopoguerra si affermò come oggi viene comunemente intesa. Negli anni ‘80 per la prima volta le ricerche di Marketing poterono giovarsi dei benefici della digitalizzazione, e negli anni ‘90 nacquero le prime rilevazioni online, così si cominciò a parlare di E.Research. Nel primo sviluppo del mezzo, in un clima di euforia generale legato al boom della New Economy, si pensava che l’E.Research avrebbe velocemente soppiantato il resto degli strumenti di rilevazione; infatti, nonostante gli evidenti problemi di penetrazione, i vantaggi erano evidenti, si riducevano i costi e i tempi, aumentava la riservatezza degli utenti, e si moltiplicavano le possibilità di arricchire i propri questionari con stimoli multimediali e interattivi. Le prime metodologie di rilevazione che utilizzarono Internet che furono l’E.mail Interview, i gruppi E.mail moderati e i questionari via E.mail, in quanto l’uso della posta elettronica, in un momento in cui i collegamenti erano ancora lenti e con una tariffazione al consumo, riusciva a minimizzare i tempi di connessione. In un secondo tempo, con l’affermazione del Web, si diffusero per quanto riguarda la ricerca qualitativa il metodo CAWI (Computer Assistent Web Interview) e le Delphi online, e per quanto riguarda la ricerca quantitativa questionari sul Web come indagini scaricabili, messe a disposizione tramite modalità di trasmissione ftp, http ecc, Converted CATI o CAPI System, Survey Design 109 Web Sites, Web Survey System. In un terzo tempo con la diffusione della banda larga presero piede anche metodologie come la Chat Interview, i Focus Group Online; inoltre aumentarono ulteriormente le possibilità di arricchire i questionari con giochi e filmati. Nel 2001, dopo lo scoppio della bolla delle dot-com, molti di coloro i quali si erano lasciati trainare dal clima largamente ottimistico, che aveva contrassegnato i primi passi del Web, avevano deciso di lasciar perdere Internet, così Tim O, Relly e Dale Dougherthy notarono che a soccombere erano quelle aziende che non avevano usato in modo innovativo il mezzo ma che si erano limitate a trasportare i vecchi modelli di business su Internet. Dunque, osservando le poche superstiti, compresero che esse avevano qualcosa in comune, sfruttavano le potenzialità della rete come piattaforma mettendo una serie di spazi e servizi a disposizione dell’utente. a questo punto si cominciò a parlare di Web 2.0. In tal clima anche le ricerche di Marketing subirono una metamorfosi, infatti, se inizialmente c’era stato un semplice trasferimento delle metodologie di rilevazione tradizionali dai vecchi veicoli a Internet, in questo contesto nacquero metodi e strumenti completamente nuovi. Inoltre, dato che nel mondo 2.0 l’utente disponeva di un’inesauribile quantità di fonti per informarsi, egli sarebbe divenuto più esperto di qualsiasi ricercatore, così si pensò di smettere di porre quiz e domande ma di ascoltarlo nel suo dialogare in rete quotidiano. In questo modo si diffusero due modalità per poter far ciò, una è l’uso di metodologie di rilevazione indiretta per prendere nota dei suoi comportamenti in rete, osservandone i percorsi di navigazione, la partecipazione su blog e social media e l’altra la creazione di forum e community specializzate in cui lasciar esprimere utenti precedentemente ingaggiati allo scopo, somministrando loro, di volta in volta, stimoli di varia natura. 110 Bibliografia & Sitografia Cosimo Accotto, Misurare le audience in Internet, Milano, 2007; Davide Vasta, SEO, Apogeo, Milano, 2009; Diego Martone , Roberto Furlan, Online Market Research, Milano, 2007; Elena Cedrola, Appunti sulle ricerche di Mercato, Pubblicazioni Isu, Milano 2001; McDonald Malcolm H. Dunbar Ian, La segmentazione di mercato; McGraw-Hill Companies, 2008; Peter M. Chisnall, Le ricerche di Marketing, McGraw-Hill, Milano 1990; Vittorio Meroni, Marketing della pubblicità, Il Sole-24 Ore libri, Milano, 1990; www.assirim.it; www.esomar.com; www.duepuntozeroresearch.it; www.gfk.com; www.humanhighway.it; www.lorienconsulting.it; www.niesen-online.com; www.webtrends.com; www.wikipedia.it; www.wapedia.com. 111