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Rassegna del 12/06/2015
Rassegna del 12/06/2015 INDICE RASSEGNA STAMPA Rassegna del 12/06/2015 SANITÀ NAZIONALE Qn 12/06/15 P. 16 Arianna e la fecondazione assistita Muore a 38 anni in sala operatoria Donatella Barbetta 1 Corriere Della Sera 12/06/15 P. 2 Maggioranza divisa sul caso Azzollini Ncd contro il sì all'arresto. Il Pd frena Alessandro Trocino 3 Corriere Della Sera 12/06/15 P. 20 A rischio una su mille. L'ipotesi della reazione allergica Mario Pappagallo 4 Corriere Della Sera 12/06/15 P. 20 La morte di Arianna durante il prelievo per la fecondazione Indagati due medici Angela Balenzano 5 Espresso 18/06/15 P. 90 Ecco perché mi ammalo in inverno Agnese Codignola 6 Espresso 18/06/15 P. 90 Scoprila prima che il bimbo abbia tre mesi Letizia Gabaglio 7 Espresso 18/06/15 P. 91 Sorpresa: la marijuana può curare l'epilessia Anna Lisa Bonfranceschi 8 Giornale 12/06/15 P. 17 Muore a 38 anni in sala operatoria durante la fecondazione assistita Bepi Castellaneta 9 Il Fatto Quotidiano 12/06/15 P. 2 Azzollini non è solo: le manovre vaticane sulla clinica col buco Marco Palombi 10 Il Fatto Quotidiano 12/06/15 P. 14 Cerca su Google e poi muori Daniela Ranieri 12 Il Foglio 12/06/15 P. 4 Siamo tutti vacche da mungere, 35 giorni all'anno. Intanto lo Stato spreca. Inchiesta Sky Libero 12/06/15 P. 17 Muore durante la fecondazione assistita Messaggero 12/06/15 P. 15 Sognava un figlio, muore a 38 anni durante una fecondazione assistita Repubblica 12/06/15 P. 8 Nei crac Provvidenza ora la procura punta a un prelato vaticano Giuliano Foschini 17 Repubblica 12/06/15 P. 22 Va in ospedale per la fecondazione muore a 38 anni Indagati due medici Mara Chiarelli, Francesca Russi 19 Secolo Xix 12/06/15 P. 7 Incubo scabbia alla stazione di Milano, scatta presidio sanitario 21 Sette 12/06/15 P. 67 Meglio il dottore di una volta? Non proprio Un incontro sul ruolo del medico tra passato e Alessandra Dal futuro Monte 22 Sole 24 Ore 12/06/15 P. 10 A BARI Muore durante l'intervento per la fecondazione assistita 23 Stampa 12/06/15 P. 6 Azzollini, il Pd è per l'arresto Ira del Ncd, poi Orfini frena Ugo Magri 24 Stampa 12/06/15 P. 7 La rabbia delle suore "Rovinate dalla politica" Maria Corbi 26 Stampa 12/06/15 P. 19 Fecondazione assistita Muore a 38 anni in sala operatoria Paolo Russo 28 Venerdi Repubblica 12/06/15 P. 64 Adolescenti obesi e rischio alzheimer Alex Saragosa 29 Corriere Della Sera 12/06/15 P. 24 Ore 15.44, bentornata Sam Giovanni Caprara 30 Corriere Della Sera 12/06/15 P. 24 Metàscienziata e metà «cavia» per studi su ossa sonno e cellule Italia Oggi 12/06/15 P. 15 Cina, trapiantate teste di topi Ettore Bianchi 33 Messaggero 12/06/15 P. 13 Ora la scienziata diventa cavia il suo corpo osservato per mesi Valentina Arcovio 34 Repubblica 12/06/15 P. 43 H. M., l'uomo che viveva solo il presente Bruno Arpaia 36 Venerdi Repubblica 12/06/15 P. 62 Così l'embrione viene «allattato» nell'utero Venerdi Repubblica 12/06/15 P. 67 Lo strano destino delle ottime idee sepolte e riscoperte 14 Benedetta Vitetta 15 16 RICERCA Indice Rassegna Stampa 31 38 Silvia Bencivelli 39 Pagina I o i aa e /2, Muore a..i o ' o one i sala op raton i ii Puglia subito dopo l d p elievo degli ovuli. Indaga du nwd , r Donatetta arbetta CONVERSANO (Bari) «ERA UNA ragazza di 38 anni che voleva solo vedere realizzato un sogno». Arianna Acrivoulis è morta per il desiderio di poter stringere tra la braccia un figlio, come spiega commosso il cognato. Aveva iniziato il percorso di fecondazione assistita e mercoledì pomeriggio, nell'ospedale `Fiorenzo Jaia' di Conversano, sotto anestesia, è stata sottoposta a un intervento di agoaspirazione ovarica, cioè al prelievo degli ovuli. Il decesso in sala operatoria. Due i medici iscritti nel registro degli indagati, con l'accusa di cooperazione in omicidio colposo, dal pm del tribunale di Bari, Luciana Silvestris. N ELLE prossime ore l'incarico per l'autopsia. La sorella Alessandra non si dà pace: «Siamo sconvolti, non doveva andare così». Ripercorriamo quei tragici momenti. Dietro la porta della sala operatoria c'era Michele, il marito di Arianna. È a lui che i medici si sono presentati per dire che la sua compagna non c'era più. La tremenda notizia ha terrorizzato le altre pazien- La sorella: «non doveva finire così». Gli ispettori della Lorenzin in ospedale tro le prossime 48 ore», si legge nella nota del ministero. «Non si muore di fecondazione assistita», dice Giuseppe D'Amato, responsabile del centro di procreazione medicalmente assistita dell'ospedale di Conversano e presente all'intervento. « LA PAZI ENTE ha subito un intervento routinario, un prelievo transvaginale, ossia abbiamo prelevato gli ovociti. Quello che è avvenuto dopo, per quello che ho potuto constatare, è un arresto cardiocircolatorio, del quale bisogna conoscere quali siano le cause. Noi siamo non solo tranquilli, ma abbiamo consegnato - spiega D'Amato - tutti gli atti, è stata nominata su ordine del direttore generale una commissione interna della Asl che dovrà vagliare la condotta dell'équipe» della quale faceva parte anche un altro medico. «Io e mio marito - racconta Alessandra, sorella della vittima - siamo stati i primi a raggiungere mio cognato. Ci hanno trattenuti, non ci hanno fatto entrare nella sala, dicendo che dovevano arrivare i carabinieri, poi abbiamo saputo che dovevamo essere noi a chiamarli e così abbiamo fatto, ma solo dopo molto tempo, tutto assurdo». La denuncia è stata fatta dal padre di Arianna. Il cognato della vittima, Giuseppe Digesù, aggiunge che i fi e ícì medici «a noi hanno detto che la morte potrebbe essere stata causata anche da una reazione allergica. Sarà la magistratura a fare chiarezza, a me in questo momento sembra tutto assurdo, a cominciare dal fatto che quando mia cognata si è sentita male i medici hanno dovuto chiamare il 118. Non voglio aggiungere altro». ENTRO oggi sarà pronta la relazione della commissione medico-legale nominata dal dg dell'Asl di Bari. «Sarà una commissione d'indagine integrata tra Regione Puglia, Asl e ministero della Salute a fare luce sulla vicenda», precisa Donato Pentassuglia, assessore regionale alla sanità. ti in attesa di essere sottoposte alle procedure, tanto che alcune si sarebbero subito allontanate. Ma come si è arrivati alla morte di Arianna? Beatrice Lorenzin, ministro della salute e da pochi giorni mamma di due gemelli, ha già inviato a Conversano una task force di esperti per fare luce sul decesso e «una prima relazione sull'accaduto dovrà pervenire al ministro en- Sanità nazionale Pagina 1 La fecondazione assistita prevede come primo passo la consulenza psicologica e poi la stimolazione ormonale per la produzione di ovociti Agoaspírazíone La terza fase è quella del prelievo degli ovuli o agoaspirazione. Poi si effettua la fecondazione in laboratorio e, infine, si procede all ' impianto dell'embrione nell'utero VITTI MA Arianna Acrivoulis voleva diventare madre; a destra, una fase della fecondazione assistita (Ansa) E ra una rag azza che voleva solo veder realizzato un sog no: avere un fi g lio Sanità nazionale Pagina 2 Maggioranza divisa sul caso Azzollini Maggioranza Ncd contro il sì all'ari esco. Il Pd frena. Orfini: voteremo a favore. Poi telefona a Quagliariello per spiegare che saranno valutate le carte ROMA Renato Schifani rassicura e spiega che la decisione sull'arresto del senatore Antonio Azzollini e la tenuta del governo sono «due piani diversi». Ma è indubbio che la questione giudiziaria pesi non poco negli equilibri della maggioranza, come dimostra il duro scontro che si è accesso ieri tra il Pd e l'Ncd. A scatenare l'ira di tutto il partito di Alfano sono state le prime dichiarazioni di Matteo Orfini, presidente del Partito democratico. li quale ha spiegato di non avere dubbi sull'atteggiamento che terrà il suo partito quando la richiesta di arresto della Procura di Trani approderà sui banchi della giunta per le immunità del Senato: «Mi pare evidente. Credo si debbano valutare le carte ma mi pare che sia inevitabile votare a favore». Parole che scatenano la rabbia ncd. Gaetano Quagliariello giudica «grave» un «sì pregiudiziale e ideologico»: «Prima bisogna conoscere e poi prendere delle decisioni». E Fabrizio Cicchitto: «Orfini è pregiudizialmente per l'arresto. Io invece sono pregiudizialmente contro gli arresti. Infatti a suo tempo ho votato anche contro l'arresto dell'onorevole pd Genovese». Su cui, invece il Pd votò sì. E la richiesta di arresto per Azzollini potrebbe arrivare all'esame dell'Aula già entro l'estate, secondo il calendario proposto dal presidente della giunta, Dario Stefàno, con un iter che andrà dal 16 al 24 giugno. Un'accelerazione che ieri ha provocato anche momenti di tensione tra il capogruppo di Gal, Mario Ferrara, e lo stesso Stefàno. L'ondata di reazioni convince Orfini a chiamare Quagliariello per rassicurarlo: la decisione del Pd sarà «non pregiudiziale ma presa dopo attenta lettura delle carte». Per rasserenare gli animi interviene il vicesegretario Lorenzo Guerini: «Guarderemo le carte con attenzione e poi decideremo. Senza pregiudizi, ma senza sconti per nessuno. Credo che questo passaggio non sia da porre sul piano politico». Maria Elena Boschi esclude ripercussioni sull'esecutivo: «Non ci sono timori sulla stabilità del governo e della maggioranza». E Quagliariello commenta positivamente gli ultimi interventi: «Abbiamo apprezzato la correzione di Sanità nazionale rotta, perché per noi il metodo è importante. Non pretendiamo che il Pd abbia la nostra cultura giuridica, ma vogliamo serietà». Anche il Pd, in realtà, è in imbarazzo, visto che nel 2014 negò l'utilizzo delle intercettazioni a carico di Azzollini, per un'altra vicenda. Ma è chiaro che la questione Azzollini fa parte di un pacchetto più ampio e riguarda anche il rapporto tra l'Ncd e il governo. Tanto più dopo che l'assenza di tre senatori del centrodestra ha fatto andare sotto il governo su un parere sulla «Buona scuola». Nel partito le posizioni sono diverse. Da una parte i governativi, dall'altra chi pensa di uscire, come Di Girolamo. In mezzo, alcuni big - tra gli altri Quagliariello, Cicchitto, Sacconi e Schifani che rivendicano l'autonomia del partito e si preparano a uno sganciamento per ricostruire un centrodestra non a trazione leghista, che si rafforzi con personaggi del calibro di Fitto, Tosi e Schittulli. Alessandro Troclno Giunta r t Subito la convocazione della giunta con l'obiettivo di arrivare in Aula a fine giugno r «Non ci sono timori perla stabilità del governo o la tenuta della maggioranza» © RIP RODUZIOfd= RSERVA'A La vicenda Antonio Azzollini, 62 anni, è senatore dal 1994 (prima con Forza Italia, poi Pdl e infine con Ncd). A Palazzo Madama è presidente della commissione Bilancio. È stato anche sindaco di Molfetta (Bari) Il gip di Trani ha chiesto l'arresto per associazione a delinquere e induzione indebita a dare o promettere utilità. Il giudice accusa Azzollini di aver messo in piedi una «gestione parallela e occulta» della Congregazione della Divina Provvidenza La richiesta di arresto approderà sui banchi della giunta per le immunità del Senato il 16 giugno . La fine dei lavori è prevista entro il 24 • Prima ancora dell'approdo in Parlamento la questione ha creato polemiche e tensioni. «Credo si debbano valutare le carte ma mi pare che sia inevitabile votare a favore», ha detto il presidente dei Pd Matteo Orfini. Gaetano Quagliariello (Ncd) giudica «grave» un «sì pregiudiziale e ideologico». Il vicesegretario dem Lorenzo Guerini dice: «Guarderemo le carte con attenzione e poi decideremo». Pagina 3 • Il c°oncntertto A rischio una su mille. L'ipotesi della reazione allergica di Mario Pappagallo ncidenti simili sono molto rari in Italia, dove si eseguono circa 50.000 prelievi di ovociti l'anno. «I rischi legati al pick up ovarico (così si chiama la tecnica , ndr) sono dell'ordine di uno ogni mille prelievi. E mai mortali . L'unica mia ipotesi, nel caso della 38enne morta durante l'agoaspirazione, è quella di una reazione allergica all'anestesia», immagina Andrea Bovini, responsabile scientifico del I Sanità nazionale centro Tecaobios Procreazione di Bologna. «A meno che non avesse problemi congeniti, per esempio di cuore, mai diagnosticati», aggiunge . Altre ipotesi: la lesione di un'arteria con conseguente choc emorragico (che di solito si risolve positivamente in sala operatoria) o la complicazione di un'embolia polmonare . In realtà il pick up degli ovuli è una delle fasi più delicate nel processo di procreazione medicalmente assistita (Pma), non per i rischi ma per l'obiettivo: prelevare cellule uovo sufficienti per poi fecondare «buoni» embrioni da impiantare. Prima del pick up, circa 36-37 ore prima, l'ovaio dell'aspirante mamma viene stimolato con l'ormone gonadotropina per produrre più ovociti. Il pick up è il terzo dei cinque atti di una Pma. Li ricordiamo: consulenza psicologica, stimolazione ormonale, pick up degli ovuli, fecondazione in laboratorio, transfer dell'embrione in utero. @Mariopaps e R,PRODUrOVE RISERVATA Pagina 4 La morte di Arianna durante il prelievo per la fecondazione Indagati due medici Bari, aveva 38 anni. Gli ispettori dal núnistero BARI Sognava un bambino. E aveva scelto la strada della fecondazione artificiale. Arianna Acrivoulis, 38 anni, è morta durante l'intervento di agoaspirazione ovarica. La famiglia, i genitori, il marito e la sorella sono disperati. Vogliono risposte. La tragedia, mercoledì mattina, nell'ospedale Jaia di Conversano, provincia di Bari, considerata una struttura d'eccellenza non solo in Puglia. Il marito Michele attende dietro le porte della sala operatoria e proprio a lui i medici si presentano per dire che è successo l'imprevedibile, che sua moglie è morta, che forse ha avuto una reazione allergica. In ospedale arrivano i carabinieri che sequestrano la cartella clinica e raccolgono la denuncia della famiglia. Gli atti vengono trasmessi al sostituto procuratore, Luciana Silvestris, che ieri ha iscritto nel registro degli indagati due medici. L'ipotesi di reato è di cooperazione in omicidio colposo. Le cause della morte di Arianna saranno accertate dall'autopsia che sarà eseguita, con ogni probabilità, la prossima settimana. «Siamo sconvolti, non doveva andare così - dice in lacrime Alessandra, sorella della vittima - ci hanno trattenuti, non ci hanno fatto entrare nella sala perché dovevano arrivare i carabinieri, poi abbiamo saputo che dovevamo essere noi a chiamare i carabinieri. E tutto così assurdo». Sconvolta la madre di Arianna: «Non sappiamo nulla - dice con un filo di voce - vogliamo solo che venga rispettato il nostro dolore». Il medico responsabile del reparto e presente all'interven- to, Giuseppe D'Amato, spiega che «la paziente ha subito un intervento routinario, un prelievo transvaginale, ossia abbiamo prelevato gli ovociti. Quello che è avvenuto dopo, per quello che ho potuto constatare, è un arresto cardiocircolatorio, del quale bisogna conoscere le cause. Noi non solo siamo tranquilli, ma abbiamo consegnato tutti gli atti». 11 ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha inviato all'ospedale Jaia una task force di esperti che dovrà far luce sull'accaduto: una prima relazione dovrà pervenire al ministro e II caso Mercoledì Arianna Acrivoulis, 38 anni, è morta durante un intervento di fecondazione artificiale nell'ospedale Jaia di Conversano, nel Barese II pm Luciana Silvestris, della Procura di Bari, ha iscritto nel registro degli indagati due medici per cooperazione in omicidio colposo all'unità permanente di crisi del ministero entro le prossime 48 ore. Nella giornata di oggi invece sarà pronta la relazione della commissione medico legale nominata dal direttore generale della Asl di Bari. «L'agoaspirazione degli ovuli o pick up ovarico - spiega Paolo Scollo, presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) - è un intervento abbastanza di routine per i ginecologi esperti e la casistica di eventi avversi legati a questa procedura è bassissima. Tuttavia, come tutti gli interventi invasivi, anche questo comporta dei rischi e si tratta comunque della fase più delicata nell'iter di procreazione medicalmente assistita». Angela Balenzano © RIPRODUZIOfd= RSERVA'A La tecnica II prelievo degli ovociti, o picl< up, viene effettuato in anestesia con aspirazione I insv ;finale e sotto ecografia. Si fa circa dopo 36 - 37 ore dalla ---irlls traziore di c o nadotroplna che stimola ('ovaio Sanità nazionale Pagina 5 Artriti Ecco perché mi ammalo in inverno GENETICA Anche il sistema immunitario è meteoropatico. Nel senso che attiva geni diversi a seconda delle stagioni, e della quantità di luce naturale nelle 24 ore. Lo hanno scoperto al Cambridge Institute for Medical Research spiegando così perché la Sanità nazionale sclerosi multipla (malattia autoimmune) è più frequente nei paesi dell'emisfero nord, o la stagionalità delle malattie reumatiche. Come hanno raccontato su "Nature Communication", gli scienziati, verificando il genoma di alcuni individui, si sono accorti che circa un quarto dei geni variano molto a seconda della stagione, e che tali geni variabili erano associati a diverse malattie autoimmuni, al metabolismo della vitamina D (che richiede anche la presenza di raggi solari per agire) e perfino ad alcune malattie psichiatriche. In particolare, tra i geni più clamorosamente mutevoli con le stagioni, si è scoperto esserci Arntl, che regola la risposta alle infezioni sopprimendo l'infiammazione, e che è più attivo in estate, quando l'incidenza di artrite reumatoide e nella sclerosi multipla è minore. Agnese Codignola Pagina 6 Sordità Scoprila prima che il bimbo abbia tre mesi DISABILITA Ogni anno in Italia nascono circa 1000 bambini con problemi di udito, di questi una piccola percentuale, a causa di un difetto genetico, comincerà anche a perdere la vista. La disabilità uditiva - che si può presentare in diverse forme, da lieve a profonda - è la seconda causa di invalidità, dopo quella motoria: se non viene diagnosticata per tempo, possibilmente entro i primi tre mesi di vita, il bambino avrà difficoltà nell'imparare a parlare e a relazionarsi con il mondo esterno. Al Centro Assistenza per Bambini Sordi e Sordociechi di Roma, Stefania Fadda, psicoterapeuta e psicologa specializzata in Salute Mentale e Sordità, ha messo a punto un metodo innovativo per aiutare questi malati, a partire dai primi mesi di vita fino all'inizio delle scuole, che viene personalizzato su ogni bambino, e si basa sui principi della terapia multisensoriale col coinvolgimento attivo dei genitori. Il centro è in grado di ospitare le famiglie che vengono da fuori Roma. Letizia Gabaglio Sanità nazionale Pagina 7 Neurologia Sorpresa: la marijuana può curare l'epilessia NUOVE TERAPIE Si chiama cannabidiolo, è un composto estratto dalla cannabis ed è capace di ridurre della metà gli attacchi in chi soffre di forme gravi di epilessia, almeno secondo quanto suggerisce uno studio presentato a Washington, al congresso dell'American Academy of Neurology. Lo studio in questione, precisa Orrin Devinsky del New York University Langone Comprehensive Epilepsy Center, a capo della ricerca, è solo un'indagine preliminare, ma i risultati ottenuti sul campione di 137 persone - bambini e adulti con forme gravi di epilessia come la sindrome di Dravet e la sindrome di Lennaux-Gastaut - sono alquanto interessanti, soprattutto per chi soffre di forme resistenti alle terapie. Dopo aver assunto cannabidiolo per tre mesi (in forma liquida, per bocca e tutti i giorni) il numero di attacchi epilettici era diminuito del 54 per cento dall'inizio dello studio e solo una piccola percentuale (circa il 6 per cento) ha dovuto interrompere l'assunzione a causa degli effetti collaterali (come sonnolenza, diarrea, stanchezza e perdita di appetito). Lo studio, infatti, era volto a testare unicamente il profilo di tollerabilità e sicurezza dell'estratto della cannabis. Per capire l'effettiva efficacia del composto saranno necessari trial più grandi che ne paragonino gli effetti con un placebo e un controllo. Anna Lisa Bonfranceschi Sanità nazionale Pagina 8 TRAGEDIA NEL BARESE Muore a 38 anni in sala operatoria durante la fecondazione assistita Bepi Castellaneta Bari Da tempo sognavano di diventare genitori, e così alla fine avevano deciso di intraprendere la strada della fecondazione assistita. Ma quello che doveva essere l'inizio diun percorso verso la felicità, si è trasformato all'improvviso in tragedia, un drammatico istante che ha sp azzato via sogni e speranze cancellando per sempre il destino di una donna di 38 anni: lei, Arianna Acrivoulis, è morta durante l'intervento di agoaspirazione ovarica nell'ospedale Florenzo Jaja di Conversano, una quarantina di chilometri da Bari. Era entrata in sala operatoria alle 8,30, il marito era fuori insieme ad altragente in attesa, ma dopo alcune ore il cuore della paziente ha cessato dibattere. In ospedale non c'è il reparto di rianimazione ed è stato quindi organizzato il trasferimento d'urgenza al Policlinico di Bari. Ma ormai era troppo tardi. «Siamo sconvolti, non doveva andare così», dice la sorella Alessandra. Che aggiunge: «Erano una coppia felice, il loro più grande desiderio era avere un figlio, vivevano per quello». Il cognato della vittima, Giuseppe Digesù, racconta: «Anoiinospedale hanno detto che la morte potreb- Sanità nazionale Indagati due medici di Conversano Il ministero manda una task force be essere stata provocata anche da una reazione allergica, in questo momento mi sembra tutto così assurdo». La procura di Bari ha aperto un'inchiesta dopo la denuncia presentata ai carabinieri dal padre della 38enne. Gli investigatori hanno acquisito la cartel- ih LA DONN-- Arianna in una foto sul web la clinica. E due medici sono già stati iscritti nel registro degli indagati per cooperazione in omicidio colposo. Le indaginisono dirette dal sostituto procuratore Luciana Silvestris, che ha disposto l'autopsia. Ma sulla tragedia vuolvederci chiaro anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha inviato a Conversano gli ispettori dell'unità di crisi permanente: una task force composta da carabinieri del Nas, dirigenti ed esperti di Ageneas (l'agenzia nazionale per i servizi sanitari) e rappresentanti delle Regioni. Una prima relazione sarà trasmessa entro 48 ore aRoma; un'indagine interna è stata aperta anche dalla direzione generale dellaAsl. Il centro di Conversano è noto alivello nazionale e qui arriva gente da diverse regioni italiane. «La paziente - dichiara il responsabile Giuseppe D'Amato - ha avuto un incidente del quale cerchiamola causa che, sommariamente, è estranea alla procedura di fecondazione assistita al quale si stava sottoponendo». Pagina 9 Azzollini non è solo: le manovre vaticane sulla clinica col buco PROFITI, VICINO A BERTONE, VOLEVA ARGINARE L'INVIATO DEL GOVERNO E CONTINUARE A GESTIRE L'EX MANICOMIO diMarco Palombi mai -- L a cosa che mi ripugna è che alla fine, nonostante tutto il lavoro e l'inchiesta della Pro- cura, il buco nei conti dovrà accollarselo la collettività e i lavoratori". Bartolo Cozzoli, 40 anni, è un avvocato con studio a Milano, ma lui è nato a Bisceglie, in Puglia dove ha pure fatto il vicesindaco col Pd (corrente lettiana) e dal dicembre 2013 è commissario straordinario della Casa Divina Provvidenza, struttura sanitaria pugliese della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza funestata da un buco da mezzo miliardo di euro. Cozzoli, in sostanza, è l'uomo che ha agevolato l'inchiesta della Procura di Trani, che mercoledì ha portato - tra le altre cose - due suore ai domiciliari, vede coinvolto un uomo vicino alla Curia vaticana come Giuseppe Profiti e sta facendo impazzire Renzi per la richiesta d'arresto del senatore Ncd Antonio Azzollini, ras della provincia Barletta-Andria-Trani ed ex sindaco di Molfetta. Sanità nazionale t per rl _i r®®.® aÑ potenti % Li chiamavano "i deficienti" e don Pasquale Uva, ormai quasi un secolo fa, voleva dargli una casa: tra donazioni, lasciti e quant'altro alla fine ce la fece e oggi - con l'aiuto non secondario dei fondi pubblici - la Casa Divina Provvidenza ha tre sedi (Bisceglie, Foggia e Potenza), ospita 800 malati ortofrenici ("deficienti" non si porta più) e dà lavoro a più di 2.500 persone in tutto. "In quelle zone, così depresse, la sua importanza è pari a quella della Fiat per Torino", spiega Cozzoli. Un bacino di consenso che - dalla morte di don Uva nel 1955 - viene gestito dalle Ancelle della Divina Provvidenza, che poi sarebbero suore. Il risultato, come detto, è un buco da 500 milioni che ha spinto la Procura di Trani, nel 2013, a chiedere il fallimento. suoi eredi. Una gestione, insomma, non proprio limpida, complicata alla fine degli anni 90 dalla creazione di una sede a Roma ("fittizia", dicono i pm) su consiglio della vaticana Congregazione per gli istituti di vita religiosa e le società di vita apostolica: è verso quella "Casa Procura" che si involeranno milioni di euro. La "Congregazione delle congregazioni" poi, vista la malaparata, a ottobre 2013 ha deciso di mettere sotto tutela le Ancelle: il commissario vaticano è il vescovo di Molfetta Luigi Martella, che ha dato tutti i poteri al suo vicario - Profiti appunto - allora presidente del Bambin Gesù e commissario all'Idi-San Carlo di Roma, complesso vaticano noto alle cronache per un buco da un miliardo. Profiti è uomo vicino all'ex segretario di Stato Tarcisio Bertone, la cui stella s'è spenta sotto il regno di Papa Bergoglio. in re dei Vatícano L -i ersi la clinica i , ri Giuseppe Profiti è un personaggio chiave. L'uomo del Vaticano tenta infatti di far nominare un commissario governativo a "Serve un'Bambin Gesù' e garantire ad Antonio che i suoi resteranno", Macc hì na dí e Ñ soldì (elle scatole da scarpe) dice l'uomo della Curia. La Divina Provvidenza è sempre stata una macchina di voti, in particolar modo per la Dc. Oggi sappiamo che è stata anche una macchina da soldi: la Procura ha scoperto che le suore hanno distratto fondi della struttura per anni e sequestrato 28 milioni transitati per lo Ior e scudati dalle "sorelle" attraverso una fiduciaria. I soldi, dice l'accusa, escono da anni dalla "casa dei deficienti". Il commendator Lorenzo Leone, che fu per lunga pezza direttore generale, era uso far portare a Roma miliardi di lire infilati dentro scatole da scarpe: allo Ior risultano conti su cui Leone poteva operare intestati a varie confraternite, la cui disponibilità sembra essere poi passata ai I debiti? Li pagheranno lo Stato e i dipendenti Pagina 10 lui gradito e per farlo gira con metodo nei palazzi della politica. Il modello è quello dell'Idi: tre commissari (tra cui lui), continuità aziendale e, ovviamente, della proprietà vaticana. I debiti? Chi ha avuto ha avuto. La nomina di Bartolo Cozzoli complica questa operazione: Profiti, intercettato col suo collaboratore Mauro Pantaleo, cerca di far nominare "un uomo Bambin Gesù" da affiancare al commissario e tenersi il direttore generale piazzato lì da Azzollini, vero dominus della struttura da un decennio ("quello non si tocca", dice, "bisogna garantire ad Azzollini che non viene aperta la notte dei lunghi coltelli contro di lui"). Niente da fare: Cozzoli viene confermato, in solitudine, anche dal governo Renzi e collabora coi pm. La vita del commissario alla Divina Provvidenza di Bisceglie, la sede centrale, non è facile: blandizie ("mettiamoci d'accordo"), velate minacce ("qualcuno potrebbe andare a protestare sotto casa dei suoi genitori"; "tutto quel che firmi finisce sulla scrivania di Azzollini"), violente Sanità nazionale proteste organizzate dalle ditte appaltatrici. Cozzoli si ritrova davanti una situazione incredibile: negli ultimi anni, sotto il regno di Azzollini, erano state fatte centinaia di assunzioni (parenti e amici di politici, sindacalisti e potenti vari, ndr) proprio mentre se ne mandavano in mobilità altre centinaia; nella struttura di Foggia, fonti investigative parlano di infiltrazioni della criminalità; "ci sono ditte fornitrici con contratti di 30 anni e che hanno per cliente solo la Divina Provvidenza"; persino il cibo in dispensa andava via avelocità disarmante. Con le suore è stato scontro fin dall'inizio: "Non hanno preso bene la separazione del patrimonio, né il divieto di accedere agli uffici: certe volte, all'inizio, ci si infilavano di nascosto di notte". Il baratro vero nei conti inizia proprio con Azzollini. Il suo "golpe" sulla Divina Provvidenza - scrivono i pm - comincia con la concessione di favori. Tradotto: il senatore s'inventa una leggina per congelare il pagamento dei contributi previdenziali ed erariali. Racconta il commissario: "La legge, prorogata di anno in anno fino al 2015, prende le mosse da un piccolo terremoto del 2003 ed è tagliata per essere applicabile solo alla Divina Provvidenza: il rinvio dei versamenti - che non è la cancellazione - li ha convinti di poter spendere e spandere. Io dico sempre che quel terremoto ha fatto un milione mezzo di danni fisici e altri 350 milioni con questa legge". Saranno lo Stato e gli enti locali (che non avranno tasse e tributi non pagati) e i creditori privati a cominciare dai lavoratori a pagare il tutto: "Abbiamo tagliato i costi dovunque, a cominciare dagli stipendi di direttori e manager (quelli piazzati in sua vece dal senatore Ncd, ndr). Per i dipendenti arrestati o indagati c'è l'immediato licenziamento o la sospensione e tra poco inizierà l'iter per il sequestro conservativo dei patrimoni di chi ci ha danneggiato". Il futuro è il tentativo di vendere la struttura ospedaliera ("il bando sarà pubblicato entro luglio"), ma "il prezzo sarà risibile rispetto alle dimensioni del buco": "Se dovessimo mettere insieme 70 milioni sarebbe un miracolo". Pagina 11 Cerc a s u Google e po i muori ALTRO CHE IPOCONDRIACI: QUANDO LA RETE SI SOSTITUISCE AL MEDICO, L'AUTODIAGNOSI SVELA SEMPRE I MALI PEGGIORI di Daniela Ranieri a differenza stabilita da Woody Allen in uno storico articolo sul New York Times tra ipocondriaci e allarmisti (i primi si inventano mali che non hanno, i secondi credono che i propri acciacchi siano sintomo di malattie mortali) sfuma in un confuso miscuglio ossessivo-compulsivo da quando è possibile ricorrere all'auto-diagnosi su Google. Ci siamo passati tutti. Un attimo prima avevamo un herpes labiale (diagnosticato da zie e vicine di casa col nome rassicurante di "sfogo di febbre") e un attimo dopo stavamo prenotando una scintigrafia. Noi ipocondriaci e allarmisti abbiamo trovato il nostro bengodi, la droga perfetta: la soluzione istantanea, dunque la peggiore, alla nostra paura. Da Google a grappolo si dipartono siti chiaroveggenti che tracciano tutta una pullulante geografia morbosa, dall'enciclopedico MedPedia al professionale Medhub fino all'insalubre e dada Yahoo answer, dove pseudo-esperti o addirittura medici rispondono alle angosce di utenti diciamo normali. Qui si condivide il terrore, qui tutti hanno almeno una delle malattie che hai tu, qui trovi la conferma ai tuoi peggiori sospetti. Il corpo, fino a ieri manipolato dalla classe rapace dei medici, è un documento condiviso, un tracciato di sintomi su cui è possibile agire tutti insieme, in modalità Wiki. Hai le labbra screpolate? Potrebbe essere Aids, dice Poldo65. In effetti, in Philadelphia Toni Hanks aveva le labbra spaccate. Senti una fitta al petto? È tachicardia extra-ventricolare, dice lucciola76. Cerchi tachicardia extra-ventricolare e finisci su un sito che pare molto professionale (c'è LA MOSTRUOSA disponibilità di informazioni in rete - dalle istruzioni per fare la nitroglicerina nella vasca da bagno a quelle per aprire una bottiglia chiudendo di colpo tutte le finestre di casa - non poteva non estendersi a ciò che più ci interessa al mondo, cioè noi stessi. Quello che prima eravamo costretti a fare in modo analogico (recarsi al Pronto soccorso per trasformare un raffreddore in una diagnosi infausta) oggi lo facciamo da seduti, nello stesso luogo deputato al lavoro e a quella forma nevrotizzata di tempo libero che è la socialità ori line. Non c'è niente di meglio di un sospetto scompenso epilettico in pausa pranzo, per darci ragione del fatto che quella tosse non ci convinceva per niente o, male che vada, rassicurarci che non abbiamo niente di grave. l'icona di uno stetoscopio in alto a sinistra), con la precisa eziologia delle cause possibili di tachicardia extra-ventricolare, che ormai si è stabilito che tu hai. In un crescendo fantozziano che va dalla psicosi al delirio all'estasi mistica con apparizione dell'Arcangelo Gabriele che annuncia morte sicura, barcolli nella vertigine tra il non voler sapere e il voler assolutamente sapere, con picchi di tracotanza faustiana che sarebbero stati inaccessibili ai grandi ipocondriaci della letteratura, dal malato immaginario di Molière al Vel'chàninov de L'eterno marito di Dostoevskij, da Oblomov allo Zeno di Svevo. Come in una terrifican- -N te caccia al tesoro, il panico si cristallizza nella malattia peggiore, il tabù del secolo, che Google sta lì lì per trovarti. Per fortuna, scopri che i sintomi della tachicardia sono simili solo a quelli della tubercolosi, i quali sono aggravati, pare, da una "carenza di fattori di nutrimento o igienico-ambientali", e tu in effetti hai mangiato male ultimamente e non pulisci casa da Pasqua. Ti misuri la febbre. Intanto l'infarto ti è passato ma, già che ci sei, fai il controllo incrociato tubercolosi-doloretto al colon traverso (non c'entra nulla: quella è celiachia, dice IoIIypop89). NELLA SILENZIOSA e asettica auscultazione dell'adsl l'anamnesi familiare sfocia nella biografia: qualcuno della tua famiglia ha avuto uno choc anafilattico? E qui lampeggiano ricordi di nonni colti da reazione allergica a cozze o ostriche un'estate a Fregene o Ladispoli, sarà stato l'86, l'87. In un'escalation di auto-suggestione, strizza, auto-plagio, illogicità, pensiero magico e pretesa razionalità (in fondo sei tu il miglior medico dite stesso, come hai letto su un manuale di autoguarigione), salti dai rimedi della nonna alle ultime ricerche delle meglio università del mondo, da Berkeley alla TAU di Tel Aviv, decidendo lì per lì di sottoporti a un ciclo di sperimentazione di farmaci IkT Q, T] Avete le labbra screpolate? Attenzione, potrebbe essere Aids. E non sottovalutate quella tachicardia: la tubercolosi resta in agguato Sanità nazionale Pagina 12 all'avanguardia, checché ne dicano primari, baroni e luminari impauriti dall'avanzare democratico della cura gratuita e open source. E da qui leggende di medici che scoraggerebbero l'auto-diagnosi non perché dannosa ma per un complotto che vede impegnati loro in quanto casta e la Nasa al fine di impedire alla gente di non morire e garantire così la sopravvivenza del genere umano. Perché se è certa la crisi della rappresentanza politica e sindacale, nessuno parla del crollo di fiducia nei confronti dei medici, figure che sostituirono il prete nel conforto e nella salvazione e oggi paiono troppo compromessi col potere, membri di una classe che si autoperpetua costringendo i pazienti a costosissime visite private o alle più subdole intra moenia per evitare le lunghe liste d'attesa del sistema sanitario nazionale. Il rapporto medico-paziente è deteriorato: per te, scafatissimo internauta, sono tutti "dottorini", come nel film di Verdone. E sarà leggenda pure questa, ma si dice di medici che rosicano quando pazienti saccenti tolgono loro il potere e la sacra parola avanzando davanti al loro arrancare ipotesi tratte da Internet ("non sarà lupus?"), e non si capisce più se sia interesse del medico guarirci o sopprimerci, come nel racconto di Dino Buzzati // buon nome, con il paziente obbligato a morire per non offuscare la reputazione del luminare incorso in una diagnosi errata. Il punto è che Internet ci fa scornare con la verità filosofica più abbacinante, e cioè che siamo soli nell'universo ostile; figurarsi se ci si può mai fidare del silenzio degli organi. In fondo la migliore argomentazione a favore della nevrosi allarmistica è che avevano ragione loro, i grandi ipocondriaci della storia, da Pontormo a Kafka, da Céline a Gadda, che infatti poi sono morti. Sanità nazionale Pagina 13 Siamo tutti vacche da mungere, 35 giorni all' Roma. E' il sedici giugno il giorno del giudizio. Entro martedì prossimo inquilini e proprietari di casa dovranno versare la prima rata di Tasi e Imu, che fuori da incomprensibili acronimi sono le tasse sulle abitazioni. Commercialisti allertati: gran parte degli italiani non pagherà in tempo, e chi ha il compito di gestire tributi e balzelli ha già calcolato gli interessi per chi arriva al pagamento a fine mese, periodo di paga. Una tassa a metà mese è una tassa molesta, tirannica, dicono inoltri salarymen. Ma mica è tutto qui. Le tasse sulla casa sono solo una minuscola, parte delle oltre cento tasse che lo Stato ci impone per foraggiare una spesa pubblica da 826 miliardi di euro. La pressione fiscale, calcolata in percentuale sul pii, nel 1980 era del 31,4 per cento, lo scorso anno è salita fi- Sanità nazionale o4 Intanto lo Stato spreca. Inchiesta Sky no al 43,5 per cento. Di più. Secondo un'inchiesta di Sl ytg24, "Pubblico spreco", ogni cittadino lavora in media oltre un mese - dal primo gennaio al cinque di febbraio - solo ed esclusivamente per pagare gli sprechi di denaro pubblico: falsi invalidi, appalti gonfiati., opere inutili. Quello che l'allora direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, nel 2013 definì il vero nemico da combattere: "Quelli che sprecano il denaro pubblico rendono vano il nostro lavoro. Perché se io recupero denaro pubblico e qualcun altro lo spreca, toglie senso ai mio lavoro". Per questo SkyTg24 ha fissato per il 5 febbraio una giornata di festa, quella della "liberazione dagli spreclii". In una serie di indagini condotte sul territorio, SkyTg24 ha scoperto alcune delle peggiori situazioni di spreco di denaro pubblico. Una delle vacche che consegna più latte al mungitore è, naturalmente, quella della sanità. Venti miliardi all'anno di sprechi su 110 miliardi di spesa totale. Secondo il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, 13 miliardi all'anno sono buttati via per esami inutili. In un servizio dalla Calabria Emanuela Iati ha indagato sulla cattedrale nel deserto a Catanzaro, il Policlinico Universitario Mater Domini, dove interi padiglioni sono attrezzati ma inutilizzati, e poi i dipendenti delle ex comunità montane, parcheggiati (e retribuiti) da mesi all'ente forestale Calabria Verde senza fare assolutamente nulla. Ma lo spreco è senza confine e allora c'è Roma, con lo slittamento continuo dei lavori per la nuvola di Fucsas (mentre i costi lievitano) e con il giochino dell'Inail che vende, affitta e ricompra lo stesso palazzo romano. C'è Como, dove i lavori per costruire il sistema di paratie del lago è costosissimo, e rischia pure di essere inutile. Ila detto ieri lo storico Francis Fukuyama in un'intervista al Corriere: "Fino a quando questo sistema non sarà sostituito da un altro sistema, nel quale i burocrati vengono selezionati in base al merito e alla competenza, il problema della spesa pubblica non sarà mai messo sotto controllo". E poi: "Nel paese va inculcato il principio di una burocrazia impersonale, una burocrazia che funziona nell'interesse pubblico". Perché per Fukuyama il modello di amministrazione attuale, pur con qualche miglioramento, è lo stesso che ha portato la Grecia alla crisi. Sprecare è umano, perseverare... Pagina 14 Indagati per iidio colposo due medid Muore durante la fecondazione assistita La vittima e una donna di 38 anni. Il ministro Lorenzin invia gli ispettori per accertare i fatti ::: BENEDETTAVITETTA ordinate dal pubblico ministero Luciana Silvestris - che ha già disposto l'auENE Cercava un sogno, ha trovato la topsia sul cadavere - e ha iscritto nel regimorte. E così quello di diventare madre stro degli indagati due medici con l'acper Arianna Acrivoulis, cusa di omicidio colposo. 38enne di Bitritto (Bari), Il decesso è avvenuto resterà solo un sogno spezpoche ore dopo l'ingreszato. Nelle scorse ore, inso della donna in sala opefatti, la donna è morta duratoria. rante un intervento di fe«La paziente ha avuto condazione assistita. Preun incidente del quale cisamente dopo l'agoaspicerchiamo ancora la caurazione ovarica, procedusa che sommariamente è ra pressochè innocua proestraneo alla procedura pedeutica alla fecondaziodi fecondazione a cui si M/F, ne medicalmente assisti- k stava sottoponendo» si è ta. La tragedia è avvenuta Arianna Acrivoulis affrettato a spiegare il prinell'ospedale «Florenzo mario del centro di proJaja» di Conversano. I carabinieri, intercreazione assistita, Giuseppe D'Amato, venuti dopo la denuncia del padre della «questo è un centro sicuro dove le propaziente, hanno subito sequestrato la cedure sono sicure». cartella clinica per avviare le indagini coE la fila per poter procedere a un ten- Sanità nazionale tativo di fecondazione assistita sembrerebbe dimostrarlo visto che ad oggi sono ben 1.400 le donne in attesa di un intervento in questo centro, inaugurato tre anni fa e in cui è possibile congelare e conservare embrioni, spermatozoi e corticali ovariche. Cosa succederà ora e quale sarà la reazione delle altre future neomamme? «Siamo sconvolti, non doveva andare così» ha raccontato tra le lacrime Alessandra, sorella di Arianna, « il marito di mia sorella era fuori dalla sala operatoria e aspettava, poi gli hanno detto ciò che era accaduto. Arianna voleva solo realizzare il suo sogno e invece...». Nel frattempo, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha inviato a Conversano una task force di esperti per fare luce sulla morte. E una prima relazione sull'accaduto dovrà pervenire al ministro entro le prossime 48 ore. Pagina 15 Sognava un figlio, muore a 38 anni durante una fecondazione assistita Bari, indagati 2 medici per omicidio colposo «Forse reazione allergica» L. T- _C I B A R I «Siamo sconvolti, non doveva andare così». Non si dà pace Alessandra, la sorella di Arianna Acrivoulis,1a38enne morta l'altro pomeriggio nell'ospedale Jaia di Conversano (Bari) mentre si sottoponeva, sotto anestesia, al trattamento di procreazione assistita. La donna, assieme al marito Michele, sognava da tempo di avere un figlio. Per questo aveva deciso di ricorrere ad un intervento apparentemente innocuo come l'agoaspirazione ovarica e all'esame ovocitale, propedeutici alla fecondazione medicalmente assistita. Dietro la porta della sala operatoria, in attesa, c'era proprio il marito Michele. A lui si sono presentati i medici: prima hanno detto che Arianna stava male, dopo un pò hanno allargato le braccia e hanno comunicato che la donna non c'era più. Era successo l'imprevedibile. Hanno solo aggiunto che forse la donna aveva avuto una reazione allergica. Scendo gli esperti in ginecologia quello che è successo «è un MINISTRO LORENZIN INVIA Gli ISPETTORI 1 SANITARI: ABBIAMO SOLO PRELEVATO OVOCITI nuncia dei famigliari della vittima. Gli atti sono stati trasmessi al pm di turno del Tribunale di Bari, Luciana Silvestris , che ieri ha iscritto i nomi di due medici nel registro degli indagati . Per loro l'ipotesi di accusa è di cooperazione in omicidio colposo . Nelle prossime ore il magistrato invierà gli avvisi di garanzia e disporrà l'autopsia che dovrà accertare le cause del decesso e ricostruire il protocollo seguito dai medici . Il ministro della salute , Beatrice Lorenzin, ha inviato all 'ospedale Jaia una task force di esperti per fare luce sull' accaduto. Report in 48 ore. «La paziente - spiega Giuseppe D'Amato, responsabile del reparto e presente all'intervento - ha subito un intervento routinario , un prelievo transvaginale , ossia abbiamo prelevato gli ovociti . Quello che è avvenuto dopo, per quello che ho potuto constatare, è un arresto car- diocircolatorio, del quale bisogna conoscere quali siano le cause. Noi siamo non solo tranquilli, ma abbiamo consegnato tutti gli atti». I FAMILIARI : «TUTTO ASSURDO» Intanto è stata nominata una commissione interna della AsI che dovrà vagliare la condotta dell'equipe della quale faceva parte anche un altro medico. «Io, insieme con mio marito - racconta Alessandra, sorella della vittima - sono stata la prima a raggiungere mio cognato. Ci hanno trattenuti, non ci hanno fatto entrare nella sala, dicendo che dovevano arrivare i carabinieri, poi abbiamo saputo che dovevamo essere noi a chiamare i carabinieri e così abbiamo fatto, ma solo dopo molto tempo, tutto assurdo». L.Fan. RIPRODUZIONE RISERVATA Il Arianna Acrivoulis evento raro, ma possibile». FATALE L'AGOASPIRAZIONE In ospedale sono arrivati i carabinieri, che hanno sequestrato la cartella clinica e raccolto la de- Sanità nazionale Pagina 16 Nel crac Provvidenza ora la procura punta a un prelato vaticano Azzollini utilizzò una moratoria fiscale pro terremotati per occultare le perdite milionarie degli ospedali DAL NOSTRO INVIATO GIULIANO FOSCHINI TRANI. La moratoria fiscale doveva servire per aiutare i terremotati di San Giuliano, così almeno prevedeva quella norma approvata di tutta fretta nel 2002: «Interventi urgenti a favore delle popolazioni nelle regioni Molise, Sicilia e Puglia». E invece, come certifica l'Agenzia delle Entrate, l'unico ente ad averne tratto vantaggio è stata la Casa Divina Provvidenza, che di terremotato (purtroppo per le casse dello Stato) aveva solo il bilancio. «Tutto apposto?» chiedeva non a caso suor Marcella, in ansia per l'approvazione del provvedimento a un collaboratore del senatore Antonio Azzollini. «L'ennesimo suo miracolo», assicurava poco dopo. L'inchiesta sulla Casa Divina Provvidenza continua. Mentre sono in corso accertamente su uno, forse due, alti prelati, Tra gli indagati spunta Giuseppe Profiti, ex presidente dell'ospedale Bambin Gesù di Roma, legatissimo al cardinale Tarcisio Bertone, che nel novembre 2013 diventa delegato di monsignor Luigi Martella, il vescovo di Molfetta che guidava la congregazione dopo il commissariamento da parte del Vaticano visto il buco da 500 milioni, Profiti prova a entrare in quel «carrozzone», come lo definisce il gip, con le idee chiare: «Insomma - spiega al telefono a Sanità nazionale Mauro Pantaleo, persona a lui vicina e anch'egli indagato quello che si avvertiva era che sostanzialmente lì ci fosse una sorta di guerra di conquista, in cui qualcuno, a qualunque prezzo, aveva voluto piantare una bandierina. Dire: finalmente dopo quarant'anni di possesso, insomma, della collina da parte dei vietnamiti l'abbiamo liberata, Questa è la nostra piantina». La conversazione non arriva in un giorno qualsiasi. Ma all'indomani dell'avvio della procedura di amministrazione straordinaria da parte del governo Letta cheporterà alla nomina dell'avvocato Bartolo Cozzoli, vicinissimo al presidente della commissione Bilancio alla Camera, Francesco Boccia, come amministratore straordinario. Ma Profiti, ricostruisce il gip, vuole un bilanciamento politico e cosi «si attiva ai massimi livelli di potere politico per orientare la scelta ministeriale dei commissari». E dopo la nomina di Cozzoli, osteggiata da Azzollini, è chiaro: «Il direttore generale voluto da Azzollini non si tocca, beh! Ovvio mi devo coprire a destra, no?"». E il risultato lo raggiunge visto che, scrive il gip, «la Cdp appare, tuttora, un vero e proprio feudo oggetto di dominio incontrastato da parte del senatore che riesce persino ad ottenere "in anteprima" i provvedimenti che il Commissario Straordinario (sic!) adotta, tentando sistematicamente Indagato anche Profiti, l'uomo della sanità della Santa Sede, vicino al cardinale Bertone Il gip parla di "dominio incontrastato" del senatore del Ncd sugli affari degli ospedali della congregazione di interferire sulle sue determinazioni». In sostanza «nel corso degli ultimi decenni la congregazione - continua il giudice - è stata teatro di una vera e propria guerra di conquista politica, che ha visto avvicendarsi ai vertici della struttura ammini- te: «Una sera si presentarono una sera il senatore Azzollini, Angelo Belsito. E misero ko il consiglio generalizio, dicendo che non erano, non si dovevano più permettere di gestire il patrimonio, gli affari della Casa Divina Provvidenza, senza il suo consenso, senza la sua presa visione di tutto quello che si doveva decidere». stratori la cui investitura era di chiara matrice politica». Per dire, racconta Lo Gatto, ex segretario generale dell'en- U NIVRODULONE NISENVAIA Pagina 17 .. 9 , ... %/ % • . /¿. .... hfyA ; 4: . >á . , . .. . . .,. . .,. . /.; úria4jc Sanità nazionale Pagina 18 Va ïn ospedale per la fecondazione muore a 38 anni Indagati due medici Bari, stava facendo un prelievo di ovociti Le ipotesi: shock anafilattico o problemi cardiaci li ministro della Sa lute Lorenzin invia gli ispettori MA tHIARELLI FRANCESCA RUSSI IA SORELLAvoleva solo un figlio, non doveva andare così». Alessandra scuote la testa ma non piange più. Tocca a lei essere forte. Almeno davanti a quei genitori che a ottant'anni hanno perso una figlia proprio quando speravano di diventare finalmente nonni. Arianna Acrivoulis, a 38 anni, non voleva più aspettare. Così aveva deciso di sottoporsi alla fecondazione medico assistita. Cinque mesi fa si era rivolta al centro per la Pma di Conversano, a pochi chilometri da Bari, una piccola struttura al primo piano dell'ex ospedale Jaia, svuotato di reparti e riconvertito in semplice presidio assistenziale. Aveva fatto, giurano i medici, tutto quello che c'era da fare. Il percorso psicologico, le analisi e le consulenze cardiologiche, la terapia ormonale per la stimolazione all'ovulazione: era tutto pronto per il pick up ovocitario ovvero il prelievo degli ovociti. Una fase propedeutica alla fecondazione in vitro e al reimpianto Entro 24 ore ci sarà la relazione del ministero, la settimana prossima è prevista l'autopsia Sanità nazionale nell'utero. «Un intervento ruotinario - spiega il responsabile del centro, il medico Giuseppe D'Amato - ne facciamo almeno 50 al mese». Arianna, però, da quella sala operatoria non è più uscita. Mercoledì mattina si è presentata puntuale ed è stata sottoposta ad anestesia per l'agoaspirazione ovarica e per il successivo esame ovocitale. Pochi minuti, le avevano assicurato, una decina al massimo. Dietro la porta, ad attenderla, c'era suo marito Michele. Ma la donna è morta tra le mani dei medici, senza un apparente perché: uno choc anafilattico causato dall'anestesia, forse, o quei problemi cardiaci che avrebbe avuto in passato. Difficile dirlo, prima che venga eseguita l'autopsia disposta dal sostituto procuratore di turno a Bari, Luciana Silvestris, prevista tra lunedì e martedì. Intanto, il pm ha iscritto nel registro degli indagati il responsabile del centro nonché colui che materialmente stava l'intervento, eseguendo D'Amato, e un altro medico. «C'è stato un arresto cardiocircolatorio che non ci sappiamo spiegare, siamo i primi a voler capire» ammette D'Amato. L'operato dei due sarà valutato anche da una task force di esperti, inviati dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Sono attesi per questa mattina a Bari dirigenti della direzione programmazione del Ministero, carabinieri del Nas, esperti di Agenas e rappresentanti delle Regioni. Ad accoglierli ci saranno, fra l'altro, i carabinieri del Nas di Bari che avevano già programmato per oggi una ispezione. Una prima relazione arriverà all'unità permanente di crisi del Ministero entro le prossime 24 ore. Anche la Asl di Bari ci vuole vedere chiaro e ha nominato una commissione medico-legale.«Vogliamo capire cosa sia successo. Abbiamo bisogno di sapere compiutamente dal punto di vista sanitario e scientifico che cosa è acca- duto. I tempi saranno stretti», assicura l'assessore alla Sanità della Regione Puglia, Domenico Pentassuglia. U NIVROOULONE NISERVAI: Pagina 19 IL RICOVERO Due giorni fa, Arianna Acrivoulis si presenta ali' ospedale Jaia di Conversano, in provincia di Bari per fare una fecondazione assistita L'OPE RAZIONE L'intervento doveva essere semplice, di routine. Ma qualcosa va storto. Forse uno shock anafilattico per l'anestesia o i problemi cardiaci di cui la donna aveva sofferto L'INCHIESTA La procura di Bari apre un fascicolo e dispone l'autopsia. Indagati due medici e il responsabile della struttura. Il ministro della Salute invia gli ispettori Sanità nazionale Pagina 20 L'ALLARME Incubo scabbia alla stazione di Milano, scatta presidio sanitario MILANO . L'allarme lo lancia Roberto Maroni, governatore della Lombardia: «Fra i migranti alla stazione di Milano sono stati segnalati almeno due casi di scabbia». Matteo Salvini, leader della lega Nord, coglie la palla al balzo: «Da clandestini 180 casi di scabbia a Milano, nonché altre centinaia di malati. Andassero ad abbracciare Renzi e la Boldrini». Naturalmente, sulla vicenda si scatena la polemica politica. Comunque, vista «la gravissima situazione esistente presso la Stazione Centrale di Milano, dove centinaia di profughi soggiornano nell'androne con scarsissima assistenza sanitaria e con la probabile presenza di scabbia in crescita esponenziale», Croce Rossa Italiana fa sapere di aver messo a disposizione dell'Assessorato Regionale alla Sanità e dell'Areu 118 un ambulatorio mobile, dove opererà il personale sanitario Asl 1 di Milano, e un'ambulanza per il trasporto dei pazienti infettivi in ospedale. L'ambulanza sarà fornita dal Comitato Provinciale Cri di Milano, così come la roulotte-infermeria che ospiterà i medici Asl. La scabbia è un'infezione contagiosa della pelle che si verifica tra gli esseri umani e in altri animali. La malattia è causata da diverse specie di acari, ma specialmente dall'acaro di sesso femminile della scabbia. La trasmissione avviene tramite contatto diretto da persone o animali domestici che risultavano già infetti. I sintomi caratteristici di una infezione da scabbia sono prurito intenso e cunicoli cutanei. Sanità nazionale ,- i, , , p: -,-: ,„-„1, j, Pagina 21 Fondazione Corriere della Sera Un incontro sul ruolo del medico tra passato e futuro di Alessandra Dal Monte a medicina di oggi sta vivendo un paradosso: nel momento in cui trionfa la tecnologia e i risultati delle cure sono sempre migliori, i pazienti sono insoddisfatti dei medici perché li accusano di aver perso umanità». La sintesi è di Giorgio Cosmacini, storico e filosofo della medicina, che sul rapporto tra camici bianchi e malati ha scritto il libro La scomparsa del dottore. Storia e cronaca di un'estinzione (Cortina, 2013). E che mercoledì 17 giugno sarà in sala Buzzati come relatore dell'incontro 1l ruolo del medico" organizzato dalla Fondazione Corriere della Sera (ore i8). Con lui a discutere sul palco ci saranno Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato e Ovidio Brignoli, vicepresidente della Società italiana di medicina generale. I soggetti e i punti di vista in campo sono tanti: da un lato c'è il paziente moderno, che vede nel medico un guaritore, più che un "curante". Dall'altro il professionista iperspecializzato, che preso da analisi ed esami rischia di perdere di vista l'aspetto umano della sua relazione con il malato. E poi l'impostazione vigente della medicina, con università che insegna- Sanità nazionale A BOCCA APERTA I medici di un tempo, non avendo a disposizione la tecnica, erano obbligati ad ascoltare di più il paziente. no poco a trattare i pazienti, un ordine a volte chiuso in atteggiamenti corporativi, leggi poco moderne e strumenti come "il consenso informato" che relegano un discorso importantissimo, quello sulle conseguenze delle cure, a un atto burocratico invece che etico. «Bisogna cambiare la cultura generale», spiega Cosmacini. «Intanto serve una riforma che tocchi tutti gli aspetti della sanità, incluso il rapporto tra medici e pazienti. Poi è necessario formare i futuri dottori sull'aspetto antropologico della medicina, che è l'altra metà della mela rispetto a quello tecnologico. L'uno non può stare senza l'altro. Invece troppo spesso i medici sono costretti ad acquisire queste competenze sul campo, da autodidatti». Un compito non facile, il bilanciamento tra tecnologia e umanità, specializzazione e relazione. Ha ragione chi dice che erano meglio i medici di una volta? «No. I medici di un tempo non erano migliori, solo che non avendo a disposizione la tecnica erano obbligati ad ascoltare di più il paziente», precisa Cosmacini. «La specializzazione e la tecnologia di oggi sono un grosso bene. Ma non devono diventare predominanti: non si deve passare dalla tecnologia alla tecnocrazia. Ricordiamoci che la medicina è la scienza al servizio dell'uomo». Pagina 22 Muore durante l'intervento per la fecondazione assistita Assieme al marito Michele, AriannaAcrivoulis, 38 anni, sognava da tempo di avere un figlio: per questo ieri era all'ospedale Jaia di Conversano (Bari) per sottoporsi all'agoaspirazione ovarica e all'esame ovocitale, interventi propedeutici alla fecondazione medicalmente assistita. Ma è successo l'imprevedibile: la donna è morta e i medici che hanno dovuto informare il marito in attesa, hanno solo aggiunto che forse a uccidere Arianna è stata una reazione allergica. In ospedale sono arrivati i carabinieri, che hanno sequestrato la cartella clinica e raccolto la denuncia dei famigliari della vittima. Gli atti sono stati trasmessi al pm di turno del Tri- Sanità nazionale bunale di Bari, Luciana Silvestris, che ha iscritto i nomi di due medici nel registro degli indagati. Per loro l'ipotesi di accusa è di cooperazione in omicidio colposo. Nelle prossime ore il magistrato invierà gli avvisi di garanzia e disporrà l'autopsia che dovrà accertare le cause del decesso e ricostruire il protocollo seguito dai medici. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha inviato all'ospedale Jaia una task force di esperti che dovrà fare luce sulla vicenda. Una prima relazione sull'accaduto dovrà pervenire al ministro e all'unità permanente di crisi del ministero entro le prossime 48 ore. ORI PRO DD ZIO NE RISERVATA Pagina 23 Azzollini, il Pd è per l'arresto Ira del Ned, poi Orfini frena Il presidente democratico aveva detto: inevitabile votare a favore UGO MAGRI ROMA on la diplomazia di un pachiderma, il presidente del Pd Orfini per poco non ha mandato in briciole la cristalleria del Senato. Dove l'equilibrio politico è sempre più fragile anche a causa delle tegole che si abbattono implacabili sugli alfaniani, ultima nel tempo la richiesta di arresto da Trani per il senatore pugliese Azzollini. Senza calcolare fino in fondo le conseguenze, Orfini ha messo in piazza la pura e semplice verità: il Pd si orienta a mandare Azzollini dietro le sbarre. Già il partito ha mille guai con la giustizia tra Roma e dintorni, non può permettersi il lusso di salvare uno che addirittura insultava le suore... Martedì prossimo la Giunta per le autorizzazioni comincerà a riunirsi, entro fine giugno arriverà al dunque. Dopodiché «mi pare inevitabile votare a favore dell'arresto», sono le parole esatte di Orfini. Inevitabile ed «evidente», ha aggiunto. Ne è derivato un putiferio tale da mettere in allarme lo stesso presidente del Senato Grasso, le cui preoccupazioni non sono mai da prendere alla leggera. Sanità nazionale Ira centrista Premessa necessaria: non tutti, tra i senatori Ncd, metterebbero la mano sul fuoco sull'innocenza del loro collega. Anzi, in privato qualcuno ammette che le accuse fanno impressione, lo stesso Alfano (ministro dell'Interno e tutore della legalità) vorrebbe capirci meglio. All'arresto si arriverà quasi certamente. Però c'è modo e modo, reagiscono da quelle parti. «Se fosse un sì pregiudiziale e ideologico lo riterremmo politicamente grave, prima bisogna conoscere e poi prendere decisioni», fa la sintesi Quagliariello. Bordate furibonde da Lupi, da Cicchitto e da Schifani. Minacce come quella del senatore Esposito, che subito ha iniziato non per caso a reclamare le dimissioni di Marino. Già, perché pure la difesa del sindaco capitolino sotto assedio diventerebbe un serio problema il giorno in cui venisse adottato il metro «a prescindere» di Orfini. Il quale più tardi ha compreso di aver creato a Renzi una complicazione di cui Matteo non sentiva il bisogno, e a quel punto ci ha messo una pezza. Telefonata conciliante a Quagliariello per precisare che la decisione sull'arresto «verrà assunta dopo un'attenta lettura delle carte». Insomma, con un certo tasso di ipocrisia si fingerà che da ciò tutto dipenda. E così la mina Azzollini verrà disinnescata. Sempre che dalle inchieste su Mafia Capitale non emerga qualche nuovo imprevedibile sviluppo, come nei palazzi romani si vocifera con insistenza. Malinconia delle date Proprio ieri ricorreva l'anniversario numero 31 della morte di Berlinguer, grande segretario Pci e soprattutto straordinario fautore della «questione morale». Il suo fantasma è stato evocato dalla Boldrini, da Chiti e con sospetta enfasi dalla Bindi, fresca reduce dalla guerra sugli «impresentabili» nella sua veste di presidente dell'Antimafia: Enrico sì che seppe incarnare « la politica pulita senza demagogia»... Qualunque riferimento ai leader di oggi è puramente casuale. Pagina 24 LAPRESSL Sul senatore dei Ncd Antonio Azzollini pende una richiesta d'arresto per bancarotta anni Dalla morte del leader Pci Enrico Berlinguer, che fece della questione morale un caposaldo della politica Sanità nazionale Scadenze Martedì prossimo la giunta per le autorizzazioni a procedere inizierà ad esaminare il caso Azzollini La decisione arriverà a fine mese PC- E_ -3d Il senatore di Ncd Antonio Azzolini , presidente della Commissione bilanci del Senato, ha ricevuto una richiesta di arresto da parte della Procura di Trani per il crac della casa di cura Divina Provvidenza La guardia di finanza di Bari ha eseguito mercoledì mattina dieci ordinanze di custodia cautelare, su richiesta della procura di Trani, per associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta Ricevuta la richiesta, prassi vuole che il presidente del Senato trasmetta in giornata la documentazione alla Giunta per le immunità di Palazzo Madama, che la prenderà in carico l'esame Il Pd si trova a un bivio: votare per l'arresto rischia complicare ulteriormente i rapporti con l'alleato Ncd; votare no scatenerebbe l'ira della base Pagina 25 La rabbia delle suore "Rovinate dalla politica" Alla Divina Provvidenza silenzio sulle consorelle arrestate arrestate Suor Marcella (Rita Cesa, prima dei voti), 74 anni, rappresentante legale e suor Consolata (Assunta Puzzello), 72 anni), economa indagate Sono altre quattro le religiose indagate. Tra le consorelle vige il silenzio, ma più di una critica l'ingerenza della politica Sanità nazionale F figurine bianche camminano veloci e la testa bassa tra le strade della casa della Divina Provvidenza. C'è afa ma tira aria di tempesta qui a Bisceglie. A palazzina delle ancelle-infermiere è vicino alla chiesa. Suore dedicate alla cura dei malati di Alzheimer, agli anziani. Non più giovani neanche loro. « È tempo di riposarci», dice una che scappa per non parlare. Solidali e mute in nome delle loro consorelle arrestate suor Marcella (Rita Cesa, prima dei voti), 74 anni, rappresentante legale e suor Consolata (Assunta Puzzello), 72 anni), economa - e le 4 indagate. Suor Stefania e suor Teresa si lasciano sfuggire i nomi e poco altro. «Qui andava tutto bene fino a che non è arrivata la politica. Hanno rovinato tutto». Eh si, perché quando è arrivata la politica le cose che già non andavano granché sono precipitate. La mensa che viene affidata a una società di pulizie, persone assunte solo per fare favori a qualcuno, lavori inutili affidati ad amici. Solo per parlare delle cose «visibili». Insomma un copione già visto in cui le suore si sono trovate protagoniste, consapevoli o invece no, come si difendono loro. «Passava tutto sopra le nostre teste». Spezzoni di frasi che mescolano vergogna e fastidio. «Alla fine vedrai che la colpa sarà nostra». Quel che dicono le Ancelle delle Divina provvidenza è in fondo quel che dice la gip del tribunale di Trani, Rossella Volp nell'ordinanza di custodia cautelare: «Nel corso degli ultimi decenni la congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza, che gestivano l'ex Psichiatrico di Bisceglie, è stata teatro di una vera e propria guerra di conquista politica, che ha visto avvicendarsi ai vertici della struttura amministratori la cui investitura era di chiara matrice politica». E le suore conquistatrici o conquistate? Viste le scelte della procura si capisce che la propensione è per la prima ipotesi. Ma loro non ci stanno: «siamo vittime». «Noi curiamo i malati, aiutiamo il prossimo e non abbiamo mai preso parte a nulla». Ma a leggere le carte, invece, si sarebbero date un gran daffare nella gestione degli affari, e anche per le assunzioni. Tra queste anche quella del nipote di suor Marcella. Ma non solo, le religiose sono attive anche quando iniziano i guai con l'amministrazione straordinaria dell'Ente. Suor Marcella, nota il gip, «non si perde d'animo, sa che le nomine dei commissari avvengono a livello governativo, e quindi spinge perchè sia interessato «al più presto il solito referente politico della Congregazione, il senatore Azzollini, perché è "lui" che "deve vedere per i nomi, e ciò all'evidente scopo di evitare che l'Ente finisca nelle mani di soggetti avulsi dal grumo di potere che sullo stesso imperversa e che, come più volte ribadito, fa capo al senatore». Ma dentro la casa delle Ancelle non commentano e dicono solo: «noi non c'entriamo nulla». Come una litania, quasi una preghiera perchè vengano lasciate alla loro vecchia vita, in questo luogo sconfinato, 190mila metri quadrati, dove convivono dolore dei malati di Alzheimer e la mancanza di scrupoli di chi ne ha approfittato. Difficile convincere i parenti dei malati di tutto questo. Gli angeli bianchi sbattute dalla parte dei cattivi. «Ci sono tante suore che dedicano la vita alla loro missione e ai nostri cari», dice un parente che non vuole arrendersi alle notizie che corrono implacabili. Mentre ci credono di più i lavoratori, alcuni dei quali hanno parlato con i magistrati e raccontato quel che accadeva. Dal luglio 2009 quando il presidente della Commissione bilancio del Senato, Antonio Azzolini irrompe nella sede della Casa della Divina Provvidenza.«Da oggi comando io. Se no, vi p...in bocca». E le sventurate non risposero. anni Il tempo dal quale Azzollini ha preso il comando alla Divina Provvidenza minac- ciando le religiose secondo l'accusa Pagina 26 Santuario Attorno al Santuario della Divina Provvidenza di Bisceglie è cresciuta la grande casa di cura specializzata nell'assistenza ai malati di Alzheimer Sanità nazionale Pagina 27 Fecondazione assistita Muore a 38 anni in sala operatoria PAOLO RUSSO ROMA «Non si muore di fecondazione assistita». Non ha dubbi Giuseppe D'Amato, responsabile del centro di procreazione assistita dell'ospedale di Conversano. Eppure ieri l'altro una donna di 38 anni, Arianna Acrivolius, ha smesso di respirare proprio nella sala operatoria del suo centro, a pochi chilometri da Bari, mentre si sottoponeva al prelievo di ovociti. Un intervento routinario secondo gli esperti. «Siamo sconvolti, non doveva andare così», lamenta disperata Alessandra, la sorella di Arianna. «Ci hanno trattenuto, non ci hanno fatto entrare nella sala, dicendo che dovevano arrivare i carabinieri, che poi dopo molto tempo abbiamo saputo che dovevamo essere noi a chiamare, tutto assurdo». «Stiamo parlando di una ragazza di 38 anni che voleva solo realizzare un sogno», aggiunge il cognato della vittima, Giuseppe Digesù. «Ci hanno detto che la morte potrebbe essere stata causata da una reazione allergica. A me in questo momento sembra tutto assurdo, a cominciare dal fatto che quando mia cognata si è sentita male i medici hanno dovuto chiamare il 118. Non voglio aggiungere altro». Se i familiari esprimono rabbia i sanitari ci tengono a mostrare di avere la coscienza a posto. «Per quello che ho Sanità nazionale potuto constare - spiega D'Amato che era in sala operatoria al momento del decesso è avvenuto un arresto cardiocircolatorio del quale bisogna conoscere le cause». Intanto due medici sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo dalla Procura di Bari e già oggi la commissione medico-legale nominata dalla Asl barese cercherà di chiarire le cause del decesso. E vuole vederci chiaro anche il Ministro della salute Beatrice Lorenzin, che ha inviato una commissione. Intanto una mezza spiegazione D'Amato la lascia intuire. «Di giorno in giorno - spiega aumenta l'età della prima gravidanza e il problema non è la fecondazione ma il doverci aspettare che le donne portino con se malattie contratte negli anni». BARI, INDAGATI DUE MEDICI Mistero Arianna Acrivolius, ha smesso di respirare mentre si sottoponeva al prelievo di ovociti L'autopsia già ordinata dal magistrato dirà se le cose sono andate così. Intanto però la morte di Arianna riaccende la miccia della polemica sulla fecondazione assistita, con il Movimento per la vita che denuncia rischi sanitari e di sfruttamento delle donne che vendono ovociti all'estero mettendo a repentaglio la salute. Ma i medici gettano acqua sul fuoco. «In letteratura casi come quelli di Conversano non arrivano a contarsi sulle dita di una mano», assicura Claudio Giorlandino, segretario dell' «Italian College of fetal maternal medicine». Pagina 28 NUOVO STUDIO; NEI RAGAZZI CHE PESANO TROPPO LIVELLI ABNORMI DI PROTEINA BETA AMILOIDE ADOLESCENTI OBESI E RISCHIO ALZHEIMER di Alex Saragosa Una ricerca cnndotta dall'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma getta una nuova luce inquietante sull'obesità infantile, mia condizione che interessa in Italia circa il 10 per cento dei piccoli. Sembra che questi bambini, oltre ad andare incontro a diabete o cardiopatie, saranno più esposti alle demenze senili. I ricercatori hanno analizzato, nel sangue di 101 bam- Sanità nazionale bini sotto i 6 armi e di 339 adolescenti, i livelli di proteina beta amiloide, quella che, accumulandosi nel cervello come placche (in rosa, nella foto a sinistra), è causa di vari tipi di demenza senile. Negli adolescenti obesi che mostravano già avvisaglie di un futuro diabete, la beta amiloide era presente in quantità più alte della norma. Nei bambini obesi invece si trovava a livelli ancora normali, segno eheservonoanni di sovrappesoperinnescare l'accumulo della proteina. «L'associazione tra obesità, diabete e Alzheimer era nota» dice Melania Manco, endocrinologa del Bambino Gesù, «ma per la prima volta abbiamo dimostrato che la genesi di questa patologia può partire addirittura dall'adolescenza. E questo sottolinea ulteriormente l'importanza di prevenire l'obesità pediatrica». ■ Pagina 29 Sulla Tena dopo Tmesi: missione da record Cuore e tessuti, ecco com'è cambiata in orbita In Italia sono le 15.44 quando la Soyuz tocca terra nelle steppe del Kazakistan. Con il volto sorridente come sempre Samantha Cristoforetti emerge dalla capsula respirando dopo sette mesi l'aria della Terra. La lunga avventura della prima astronauta italiana è finita doPo 200 giorni in orbita, un record, condivisi con tweet e collegamenti. Anche ieri, appena svegliata, ha scritto: «Prima mattino del duecentesimo giorno nello Spazio. E stato un viaggio meraviglioso. Grazie per averlo compiuto assieme. Ora è il momento di tornare a casa sulla Terra. Correremo a bordo della nostra affidabile Soyuz». Poco prima, guardando per l'ultima volta la Penisola dalla stazione spaziale Iss, quasi con un filo di nostalgia, ha inviato una fotografia dello stivale con Milano e Torino luminosissime: «Un'ultima immagine dell'Italia di notte». lando condizioni più interessanti dal punto di vista fisiologico. «Lassù tutto cambia spiega Francesco Torchia, medico spaziale dell'Aeronautica Militare -. Sono tre gli aspetti più colpiti: il sistema cardiocircolatorio, quello muscolare e la struttura ossea». Che cosa esattamente succeda non è ancora del tutto chiaro e questo spiega il ripetersi di esperimenti nelle varie spedizioni. I muscoli perdono intorno al 20 della loro massa e a essere coinvolti non sono solo quelli di braccia e gambe ma anche il cuore che, facendo meno fatica a pompare il sangue, si rimpicciolisce significativamente. Un altro aspetto è quello della perdita di calcio nelle ossa. Ogni mese scompare il 2% della massa ossea perché le cellule non riescono più Poi ha indossato la bianca tuta Sokol per scivolare nella navicella Soyuz e prepararsi al rientro con i suoi compagni di equipaggio, l'americano Terry Virts e il russo Anton Shkaplerov, il primo a uscire. Atterraggio avvenuto con precisa regolarità a 150 chilometri dalla città di Dzhezkazgan. Prima tappa un controllo medico, poi destinazione Houston. Samantha Cristoforetti è nata a Milano il 26 aprile 1977, ma ha Come ha raccontato Samantha nei suoi collegamenti dalla Iss, il corpo umano in assenza di gravità subisce uno sconvolgimento che è tanto più intenso più la missione si prolunga. Lei, partita alle 22.01 del 23 novembre 2014, avrebbe dovuto rientrare il 14 maggio, ma l'incidente del 29 aprile che ha comportato la perdita del cargo russo Soyuz ha cambiato i piani e l'organizzazione dei voli. Questo ha fatto di Samantha Cristoforetti la donna che ha trascorso più tempo in orbita in una sola missione, accumu- Ricerca Chi è trascorso la sua infanzia e adolescenza a Malè, in provincia di Trento: ha frequentato le superiori tra Bolzano e Trento. Parla, oltre all'italiano, il francese, l'inglese, il russo e il tedesco Si è laureata in Ingegneria meccanica a Monaco di Baviera, quindi in Scienze aeronautiche a Napoli, dopo essere entrata in Aeronautica militare. Ha preso anche una specializzazione in Texas. Ha frequentato per dieci mesi l'Ecole Nationale Supérieure de l'Aéronautique et de l'Espace di Tolosa e, sempre per dieci mesi, la Mendeleev University of Chemical Technologies a Mosca a riprodursi come dovrebbero. Ma quando si rientra sulla Terra torna l'equilibrio. Per la prima volta nella missione di Samantha si è tentato un esperimento con le staminali finalizzato al blocco dell'osteoporosi, come viene chiamato il distruttivo processo che interessa gli anziani. Se si riuscirà a trovare un rimedio per far star meglio gli astronauti questo sarà prezioso anche per la vecchiaia terrestre. Il sistema cardiocircolatorio, inoltre, subisce un dissesto che leggiamo sui volti degli astronauti sempre gonfi perché non essendoci più la gravità il sangue fluisce prepotentemente in ogni angolo del corpo, testa compresa. Se questi sono gli effetti più macroscopici altri e altrettanto importanti si manifestano. Il sistema immunitario si inde- È stata scelta nel 2009 dall'Agenzia spaziale europea tra oltre ottomila potenziali astronauti per la missione Futura A bordo della Agenzia spaziale (Iss) internazionale ha raggiunto due record personali: con 200 giorni trascorsi in orbita, è diventata l'astronauta donna che è rimasta più a lungo nello Spazio (prima di lei il primato era della statunitense Sunita Williams); con l'obiettivo dei 200 giorni è riuscita, però, a fare meglio anche degli astronauti maschi europei a bordo dell'Iss bolisce rendendo l'organismo più vulnerabile alle malattie, la circolazione dell'ossigeno nei tessuti periferici come le mani si riduce alterando importanti processi naturali. Ecco le difficili condizioni alle quali deve far fronte un astronauta. Due sono finora le vie praticate. La prima è una dieta che compensi alcune alterazioni, la seconda, è un'attività fisica costante. Ogni giorno per circa un'ora e mezza la stazione si trasforma in una palestra per correre su un tapis roulant, fare cyclette o sollevare pesi con un marchingegno inventato apposta. Infine si indossa la speciale tuta Penguin per forzare la circolazione sanguigna in modo diverso. «Le alterazioni non sono patologie ma un adattamento dell'organismo al nuovo ambiente», precisa Torchia ricordando che per circa un mese dopo il rientro un astronauta è impegnato nel recupero delle normali condizioni fisiche. Giovanni Caprara © RIPRODUZIONE RISERVATA 200 Giorni Trascorsi in orbita dalla astronauta Samantha Cristoforetti con i compagni di missione Anton Shkaplerov e Terry Virts Pagina 30 1 f nove f condo Metà scienziata e metà «cavia» per studi su ossa sonno e cellule .. . .-. 7,91 ffi nello paz o S i La missione Futura ha trasformato il capitano pilota dell'Aeronautica Militare Samantha Cristoforetti (38 anni) in una scienziata e persino in cavia per alcuni test medici. Il volo organizzato dall'agenzia spaziale Asi ha impegnato l'astronauta italiana dell'Esa in nove esperimenti di grande importanza preparati da ricercatori e tecnologi del Cnr, Politecnico di Milano, delle università di Salerno, Ferrara, Statale di Milano, Pavia, La Sapienza di Roma, della Fondazione Don Gnocchi, degli istituti di ricerca Santa Lucia, San Raffaele, e realizzati dalle industrie Kaiser Italia, Altran Italia, Thales Alenia Space, Argotec. Importanti gli obiettivi che miravano a sfruttare le condizioni estreme del cosmo in assenza di gravità per indagare alterazioni dalle quali trarre conoscenze utili alla vita sulla Terra. Si è studiato come le ossa perdono calcio e come i muscoli si indeboliscono, come variano le condizioni del sonno, come i sensori del nostro organismo si adattano alle condizioni alterate dello Spazio dove non c'è un sopra e un sotto, come i meccanismi all'interno delle nostre cellule mutano provocando addirittura reazioni chimiche diverse e, infine, come il sistema cardiocircolatorio cambia nel suo funzionamento, soprattutto nei delicati meandri del cervello. Cambiamenti che in questi sette mesi trascorsi nello Spazio hanno trasformato l'astronauta italiana e i suoi colleghi di spedizione, l'americano Terry Virts e il russo Anton Shkaplerov, in vere e proprie cavie umane. Inoltre, la nostra astronauta ha sperimentato un prototipo di stampante 3D e persino una complicata macchina per fare il caffè in orbita. «Samantha con la sua incessante attività, è stata un simbolo delle possibilità che lo Spazio offre - commenta Roberto Battiston, presidente dell'Asi -. La Iss è un grande laboratorio dove si sperimentano cose nuove altrimenti impossibili da verificare e preziose sia alla quotidianità terrestre sia alle future missioni verso gli asteroidi e verso Marte». G. Cap. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le foto dallo spazio AstroSamantha dal suo profilo Twitter ha inviato 2.664 foto e video, per condividere la sua esperienza Ricerca Pagina 31 Le fasi della missione Permanenza sulla stazione spaziale: 7 MESI Veicolo di supporto 135 milioni dì i<m Separazione della navetta dall'ISS Navetta separazione dai moduli che si disintegrano '0o,.. nell ' atmosfera VISTA FRONTALE Alloggiamento del paracadute 3,184 orbate Oblò i /, Por, "r "° ,l i acc °eso 1 al Modulo orhltale ¿ " o' A Rientro del modulo di discesa con ® a ' ----E Paracadute ® frenante %p o Pannelli solari 'dorcan di aggancio e portello d' trasferimento Cò u l © Paracadute principale per l'atterraggio (in cui risiedono gli astronauti ) Periscopio MODULO PROPULSIVO E STRUMENTAZIONE cliilometri iL LANCIO IL RIENTRO 0 Samantha Cristoforetti fo,mcodromodi áiaikonier Ricerca *AntonShkapierou ' *Tirry VirLs A 150 km da Dzhezkazgan Pagina 32 I chirurghi della Harbin !lledical ZTFliversit}r barino Flora realizzato rrcille interventi Cina, trapi antat e t este di topi possibile» o? «Non ora, m Sí possono fare sull' aé DI ETTORE BuìNcHi rriva dalla Cina il trapianto di testa sui topi. E già si par- i la dell'eventualità di un esperimento simile sull'uomo. Cose che mettono i brividi, ma nell'ex Celeste impero, alla Harbin Medical University, il chirurgo Xiaoping Ren, 53 anni, dal 2013 a oggi ha effettuato un migliaio di questi interventi sui piccoli roditori. Ormai per il medico cinese si tratta di routine: una volta scambiate le testoline e riemersi dall'anestesia, gli animaletti riaprono gli occhi e ricominciano a muoversi. In apparenza, come se niente fosse. In realtà, mediamente sopravvivono un solo giorno. Ren è comunque orgoglioso di questa nuova frontiera e afferma che la Cina sta puntando al meglio a livello scientifico, essendo in grado di mettere a disposizione le proprie risorse per la ricerca. La parola d'ordine tra le alte sfere di Pechino è innovazione e, come nota Cong Cao, docente di studi cinesi contemporanei all'università britannica di Nottingham, i leader politici vogliono che un cinese vinca il Premio Nobel. Col trapianto di testa siamo a un livello ulteriore della medicina o della scienza. Non a caso si comincia a parlare dell'essere umano, perché in autunno Ren dovrebbe cimentarsi con le scimmie, facendo un salto di qualità e cercando di prolungare la sopravvivenza di chi viene sottoposto a tale intervento. Il medico cinese ha studiato e lavorato negli Stati Uniti per oltre 15 anni, per poi fare ritorno in madrepatria tre anni fa. A Harbin, nella parte nordorientale del paese asiatico, egli si è immerso totalmente nell'attività di ricerca. I motivi principali del Ricerca suo rientro in Cina sono due: da un lato, approfittare del forte sostegno economico alla ricerca varato dal governo di Pechino; dall'altro, i dubbi che negli Usa potesse effettivamente portare a termine il suo progetto , per motivi sia finanziari sia etici . A Harbin, oltre ad aver ottenuto il via libera dalla commissione etica, Ren ha ricevuto fondi per 10 milioni di yuan, circa 1,4 milioni di euro. Ma c'è un altro aspetto che rende la Cina attraente per gli esperimenti : l'abbondanza di topi. Potrebbe sembrare una faccenda di second'ordine, e invece non lo è affatto. Ren dice che non è difficile ottenerli dalle colonie di Suzhou , in Cina meridionale. A Harbin è stato allestito un laboratorio molto ampio ed è stato creato un gruppo di lavoro che comprende un neurochirurgo, un esperto in patologie cardiovascolari, uno specialista in rigenerazione del midollo spinale e un immunologo. Per il medico cinese non si tratta di qualcosa di mostruoso , come potrebbe sembrare a prima vista. Ren sostiene che, se il trapianto di testa fosse un giorno perfezionato così da applicarlo all'uomo , potrebbe essere utile a quei pazienti che hanno il cervello sano ma un corpo malato: basti pensare alle lesioni al midollo spinale, al cancro e alle pa- tologie muscolari . In sostanza, un corpo nuovo laddove non possa essere aggiustato. L'elemento di speranza è il fatto che si stia provando la tesi che , nonostante il midollo spinale e il cervello contengano un numero enorme di nervi , soltanto una piccola parte debba essere rigenerata per l'animale con la testa trapiantata , così da riuscire a respirare e a far funzionare i riflessi di base. Ciò non toglie che vi siano due grandi ostacoli da superare: il rischio di rigetto e il mantenimento del cervello in efficienza mentre viene, per così dire, disconnesso. Bastano pochi minuti senza ossigeno per produrre danni irreparabili . Le tecniche ideate da Ren stanno producendo i primi risultati, ma la strada è ancora lunga. Prima ci si proverà con le scimmie , e occorrerà dar vita a un modello clinico in grado di garantire una sopravvivenza a lungo termine. E non è neppure detto che si arrivi a questo ambizioso traguardo . Non è soltanto una questione scientifica, perché interrogativi di ordine etico si affacciano alla mente: l'identità personale sarà intaccata dal fatto di avere un altro corpo? E giusto che un insieme di organi, potenzialmente preziosi per più persone che ne abbiano bisogno , venga accaparrato da un unico individuo? E poi occorre capire chi possa diventare donatore : secondo il medico cinese potrebbe trattarsi, per esempio, delle vittime di incidenti stradali. Tra gli scienziati di tutto il mondo circolano le più svariate opinioni : da chi ritiene possibile uno scenario futuro di trapianti umani, a chi, come Arthur Caplan, della New York University School of Medicine, non esita a definirla un'idea ridicola. © Riproduzione riservata Pagina 33 Ora la scienziata diventa cavia i1 suo corpo osservato per mesi Muscoli indeboliti, problemi di equilibrio Allo studio gli effetti del viaggio sul fisico femminile, esperimenti per le terapie anti-età per lei vietato guidare e persino camminare LE RICERCHE Dopo un viaggio fra le stelle durato più di sei mesi, ritornare a una vita coi piedi a terra non sarà una passeggiata per la mitica AstroSamantha. Per molte settimane la nostra astronauta non potrà ad esempio mettersi alla guida della sua auto per andarsi a mangiare un gelato. Né tantomeno potrà fare molto presto quelle lunghe escursioni a piedi che ama fare. I problemi di equilibrio e la debolezza muscolare di cui gli astronauti soffrono al rientro potrebbero influire sulle più banali attività. Anche la sua voce sarà più stridula. Nelle prossime settimane, quindi, alla nostra supereroina toccheranno lunghe sessioni di riabilitazione, tanto riposo e contatti limitati con l'esterno. «Indubbiamente quando rientri da un lungo periodo nello spazio, in assenza di gravità, c'è bisogno poi di un adattamento all'ambiente terrestre, come c'è del resto quello allo spazio che viene fatto prima di partire», spiega Filippo Ongaro, direttore scientifico dell'Istituto di medicina L'ESPERTO: MESE E MEZZO MEGLIO LIMITARE ICONTATTICON ALTRE PERSONE» che aiuteranno a fare luce sugli effetti dello spazio sull'organismo femminile: dalla riduzione della densità ossea all'equilibrio ormonale. «Aspetti sui quali oggi non ci sono dati e Samantha sarà una sorta di "cavia"», sottolinea Ongaro. SENSORI E ESERCIZI AstroSamantha sull'Iss è stata già sottoposta a numerosi esperimenti: ha indossato sensori che misuravano il flusso sanguigno; ha fatto esercizi muscolari e di respirazione; ha indossato una maglietta sensorizzata mentre dormiva e molti altri test ancora. «Dopo 7 mesi - prosegue l'esperto - il suo apparato locomotorio dovrà riprendersi e per questo farà una riabilitazione fisica lunga. I muscoli, infatti, "tra le stelle" si indeboliscono subito perché raramente utilizzati. Un viaggio spaziale arriva quasi a dimezzare la potenza fisica». Dopo così tanto tempo senza gravità, i 38 anni d'età dell'astronauta peseranno come se fossero all'incirca 50. ««Il ritmo del logoramento psico-fisico di chi sta in orbita- precisa il medico degli astronauti - potrebbe servire come modello per lo studio dell'invecchiamento e per la messa a punto di metodiche preventive e antiaging». Sugli effetti del lungo isolamento il medico è molto ottimista: «Lei è sempre stata molto determinata e non credo abbia sofferto molto», specie grazie alla compagnia dei social network. Valentina Arcovio RIPRODUZIONE RISERVA'.; rativa Ismerian, medico degli astronauti nella Missione Marco Polo con Roberto Vittori me anche di AstroSamantha. «Ad esempio, gli astronauti - continua - avranno difficoltà di equilibrio, meno forza nella presa di oggetti. Poi il sistema immunitario può essersi indebolito nella stazione spaziale, quindi nel primo mese e mezzo è meglio limitare i contatti con altre persone». In ballo non c'è solo la salute di Samantha, ma anche informazioni Ricerca Pagina 34 L'uragano Il tifone Maysak fotografato il 31 marzo dallo spazio dalla Cristoforettì: «Anche da qui incute rispetto». Accanto, l'astronauta italiana al lavoro nella navicella Un'altra delle immagine suggestive immortalate da Sarnantha nel corso della sua missione: quella della Capitale di notte EEIO Uü E uR A Hs } pf'í"l.i S 3's t i- ii. 1¡?¡i ì5 TriN. Ter npo t rscorso a chinare sa in atiTlÜsfera 2S minuti (200 dal distacco dalla Stazione Spaziale) Ricerca 0Cl fc171i e::s2 7. Atterraggio e recupero Pagina 35 Inte rv ista a Suzanne Co i n c h e h a st ud iato uno d ei casi p í U' m isteriosi d ella storia d ella scienza 3N A EL 1953, Henry Molaison, un ventisettenne di Hartford, nel Connecticut, venne sottoposto a un intervento sperimentale di "psicochirurgia"» per combattere la forte epilessia di cui soffriva. Dal suo cervello venne aspirata gran parte degli ippocampi e delle amigdale. L'epilessia si attenuò, ma H. M. (come sarebbe stato conosciuto per il resto della vita) perse la capacità di creare nuovi ricordi: conservava una memoria a breve termine che gli consentiva di registrare fatti, volti, sensazioni per una trentina di secondi, e poi dimenticava tutto. Suzanne Corkin, oggi professore emerito di Neuroscienze al Massachusetts Institute of Technology, incontrò Henry nel 1962, quando era da poco laureata. Poi, per quasi cinquant'anni, lo segui e lo studiò, anche se, ogni volta che lo incontrava, per Henry era la prima volta che si vedevano. Ora Suzanne Corkin ha pubblicato un avvincente libro, Prigioniero dei presente (Adelphi), in cui racconta il loro rapporto, un libro che è allo stesso tempo un case study e una biografia, in parte scritto anche allo scopo di mostrare che Henry Molaison, scomparso nel 2008, era molto più di un semplice soggetto di studio. Dottoressa Corkin, cosa abbiamo imparato da Henry Molaison nel campo dello stu- dio della memoria umana? «Henry è il paziente neurologico più studiato nella letteratura medica e scientifica, e il suo caso è stato fondamentale per una serie di scoperte decisive sulla natura della memoria e sugli specifici processi attraverso i quali viene costruita. Henry ci ha insegnato che, diversamente da quanto si credeva in precedenza, esistono diversi tipi di memoria con differenti "indirizzi" nel cervello. La memoria può essere a breve e a lungo termine; quella a lungo termine può essere divisa in due categorie: dichiarativa e non dichiarativa. La prima è il recupero cosciente, consapevole di fatti ed eventi. Se le chiedo di raccontar- spondermi. La memoria non dichiarativa è diversa perché si tratta di abilità e abitudini apprese senza consapevolezza conscia, come quando si impara ad andare in bicicletta o a giocare a tennis. La memoria dichiarativa di Henry era profondamente compromessa, mentre quella non dichiarativa era stata preservata. Per esempio, sapeva usare il deambulatore e non dimenticava come farlo. Questa dissociazione di funzioni ha mostrato che i due tipi di memoria dipendono da differenti circuiti cerebrali. Così, paradossalmente, Henry, l'uomo mi la sua esperienza a cena ieri sera, lei attiverà i circuiti della memoria dichiarativa per ri- Ricerca Pagina 36 senza memoria, non verrà mai dimenticato». La memoria costruisce il racconto del nostro passato, cioè ci dà un'identità . Che tipo di consapevolezza di sé aveva Henry Molaison? «La memoria è fondamentale per lo sviluppo dell'Io, e molti studiosi hanno sostenuto che un individuo privo della capacità di ricordare sia privo anche di un'identità. Henry, tuttavia, possedeva un senso di sé, ma era meno completo del nostro. Il nostro concetto dell'Io è un amalgama fra i nostri ricordi del passato e del presente e i nostri progetti per il futuro. Quando esaminavamo l'accesso di Henry a questi periodi di tempo, verificavamo che era disomogeneo, a chiazze. Quando gli si chiedeva di guardare al futuro, Henry rimaneva perplesso perché non poteva viaggiare mentalmente in avanti nel tempo a breve o a lungo termine. Non aveva gli elementi per poter costruire l'agenda per il giorno, il mese o l'anno dopo, e non poteva immaginare le esperienze future. In questo modo, del resto, non era mai stressato perché non era oppresso dai ricordi del passato e dalle ansie per il futuro. Vivendo nel presente, con un'identità formatasi in maggior parte prima dell'operazione, tirava avanti come poteva. Henry non riusciva a crea- re un futuro e non è mai stato in Ricerca grado di inseguire i propri sogni perché non ne aveva. Ci ha così insegnato che un prerequisito necessario per pianificare il futuro è un ippocampo funzionante insieme a un sistema di memoria dichiarativa. Oggi sappiamo anche che i nostri ricordi non sono incisi sulla pietra, ma sono plastici e possono essere rimodellati per incorporare ogni nuova informazione disponibile quando vengono richiamati. Cosi, il nostro cervello li aggiorna, li modifica, rendendo più forti i nuovi ricordi immagazzinati». Che impatto aveva sulla sua vita di tutti i giorni l'incapacità di Henry di creare ricordi? Com'era il suo universo? E parlare con lui? Nei quasi cinquant'anni di frequentazione, qualche volta l'ha riconosciuta? «Non poteva vivere in maniera indipendente e aveva bisogno di costante assistenza. Aveva pochi amici e una limitata vita sociale. Parlare con lui era come parlare con un uomo normale finché non cominciava a ripetere le cose che aveva appena detto pochi minuti prima. Tuttavia, era molto socievole e chiacchierone. Henry non ha mai saputo davvero chi io fossi, ma all'inizio degli anni Ottanta disse che mi aveva conosciuto alle scuole superiori. Perché lo pensava? Con gli anni, aveva sviluppato un senso di familiari- tà per il mio viso e il mio nome». Il contributo di Henry alla scienza continua anche dopo la sua morte... Quali sono per lei le prossime frontiere delle ricerche sulla memoria? «Il tessuto cerebrale di Henry è stato conservato all'Università della California. Abbiamo creato un comitato che valuterà le richieste da parte dei ricercatori di studiarlo. Il primo obbiettivo sarà quello di determinare esattamente che tipo di malattia avesse, e solo in seguito si svilupperanno specifiche ,I, O Prigioniero del presente di Suzanne Corkin (Adelphi, tr.it, M. A. Schepisi, 432 pagine, 30 euro) ricerche. La scienza va avanti. E le prossime frontiere della ricerca sulla memoria riguarderanno i livelli cellulare e molecolare, dove i progressi verranno dall'applicazione di nuovi, meravigliosi strumenti, ora utilizzati sui topi. I nuovi metodi comprendono l'optogenetica per attivare e inibire specifiche cellule, il Crispr, che è un metodo di ingegneria genomica, e Clarity, grazie al quale è possibile vedere il cervello in 3D senza intaccarne o metterne a rischio l'integrità, per mappare il sistema nervoso. E così ne sapremo molto anche sulla mente, perché sono d'accordo con l'affermazione di Francis Crick secondo la quale noi non siamo altro che i nostri neuroni, La mente non è altro che il cervello». (dNIPNOOLL>JONE NISFR ATA Pagina 37 SCOPERTE Così l'embrione viene «allattato» nell'utero Una madre non allatta il suo bambino solo dopo la nascita, ma anche nelle prime settimane dopo il concepimento. A produrre il «latte» è l'utero, che fornisce così i nutrienti essenziali a un embrione ancora troppo piccola per potersi connettere al flusso di sangue materno, la cui pressione lo ucciderebbe. La scoperta risale al 2002. ma sola oggi John Aplin, professore di medicina riproduttiva all'Università di Manchester, ha chiarito i dettagli . Esaminando embrioni, uteri e piacente in stadi iniziali di gravidanza, Aplin ha visto che nei primi giorni di gestazione l'utero cambia struttura, dotandosi di ghiandole che accumulano glicogeno, la molecola di riserva del glucosio presente in organi come il fegato e i muscoli. Queste ghiandole spezzano poi il glicogeno in molecole di glucosio e lo immettono nello spazio intervilloso, fra l'utero e l'embrione, perché venga assorbito dalla placenta e rifornisca di energia l'embrione. Le stesse ghiandole inviano all 'embrione glicoproteine , composti di zuccheri e aminoacidi, perla costruzione delle nuove cellule. Tutto questo finché, a 11 settimane, l'embrione diventa abbastanza grande da poter essere collegato al circolo sanguigno materno. (al.se.) Ricerca Pagina 38 lF t r_a - SONO TEORIE DIMENTICATE CHE. DOPO DECENNI. VENGONO CITATE DI NUOVO DA TUTTI. ECCO PERCHÉ LE LORO STORIE SONO ISTRUTTIVE Lo strano destino delle ottiene idee sepolte e riscoperte di s ilvia Bentiv elli successo anche ad E, instein di essere dimenticato. 0 meglio, è successo a una sua idea. Come capita a tante. Tdee scritte e poi abbandonate„ lasciate a dormire per decenni. Sepolte nella carta degli archivi. Fino a quando, d'un tratto, qualcuno le ritrova e le risveglia. Le cita nei propri articoli, che a loro volta vengono citati da altri. Così queste idee tornano a circolare. Diventano utili, come è successo alla formula per costruire un nuovo materiale. Si tratta delle SleepingBeawties, Belle Addormentate, secondo la definizione usata dalla bibliometria, che analizza la distribuzione del A destra, il fisico romano da dieci anni all'Indiana University Alessandro Flammini , autore con Filippo Radicchi, Emilio Ferrara e Qing Ke, di un articola sulle Sleeping Be_aatlas, uscito sulla rivista Pnas Ricerca le pubblicazioni scientifiche e quindi il loro impatto sulle comunità di scienziati. Alle Belle Addormentate hanno dedicato un articolo sulla rivista Peas (Def ning and identì ,ingSleepingBearuties in Science, Definire e identificare le Belle Addormentate nella scienza) il fisico romano Alessandro Flamrnini, da dieci anni all'Indiana University, e i suoi colleghi (americani quanto lui, lo si capisce dai nomi: Filippo Radicchi, Emilio Ferrara e Qing Ke). Di solito Flammini e colleghi si occupano dei social network e dei percorsi dell'informazione di massa dei nostri miliardi di tweet. N6 con le idee della scienza le cose non vanno in modo tanto diverso. Dopo ehe qualcuno le pubblica, in genere succede che a un certopunto qualcun altro le citi: cominciano a láre bibliografia e hanno un certo successo. Quando il «certo punto» è molto lontano dallapubblicazione e quando il «certo successo» è importante (cioè quando le citazioni sono tante), ecco una Sleepingfeauty. «Attenzione» precisa Flammini «qualsiasi idea, anche se destinata a diventare vittoriosa, ha spesso un periodo di sonno iniziale. E qualsiasi idea alla lunga muore. O perché viene superata, o perché diventa così normale che nessuno sente più il bisogno di citarla». Insomma: i percorsi della scienza e della cultura sono accidentati, e sono fatti di idee che nascono, a volte si consolidano, muoio- Pagina 39 no o diventano parte del nostro patrimonio comune. Ma le Belle Addormentate, per il loro lungo sonno prima di essere riscoperte, sono deviazioni significative dalla norma. Ed «è importante studiarle perché, per esempio, possono insegnarci come riconoscere su che cosa valga la pena investire e quando». Perciò Flammini e colleghi hanno preso due immensi database di ar ticoli (di scienza e di discipline umanistiche) scritti dal 1896 al 20l1, cioè circa ventitré milioni di pubblicazioni, e ne hanno analizzato le reti di citazioni. Da questo è nato il loro articolo. A leggerlo si scopre che le Belle Addormentate sono personaggi assai curiosi. Qualcuna ha genitori importanti. Come l'idea di Einstein e dei colleghi Boris Podolsky e Nathan Rosen, che per cinquant'anni ha dormito tra le pagine della rivista di fisica Physical Review, troppo difficile e troppo anticonformista per non addormentarsi. «È lapiù f'aniosa del reame. Einstein scrisse nel 1935 un articolo per contestare la meccanica quantistica. Ma questa era già dominante e, soprattutto, Einstein usava un esperimento mentale che, allora, non poteva essere messo alla prova». T'articolo si intitolava La descrizione quantistica della realtà fisica puà ritenersi completa? E mostrava che paradossalmente l'informazione avrebbe potuto viaggiare istantaneamente violando il limite della velocità della luce. Pochi mesi dopo Niels Bohr rispose con un controarticolo, pubblicato con lo stesso titolo e sulla stessa rivista, che a lungo chiuse la questione. Finché, mezzo secolo dopo, fl fisico francese Alain Aspect riuscì a mettere alla prova l'idea ili Einstein e a far riaprire il dibattito. E così le citazioni dell'ar ticolo del 1985 tornarono a crescere. Questa Bella Addormentata mostra una cosa importante. Nel 1935 Einstein era già premio Nobel ed era uno degli scienziati più conosciuti del mondo, eppure, se uri idea è in anticipo sui Giàneglianni5o sipensò di usare le reti di citazioni per studiare la circolazione delle idee Ricerca un articolo sulla «determinazione delle linee e dei piani cori il migliore adattamento a un insieme di punti nello spazio», apparso nel 1901 sulla rivista PhilosophicalMMMagazine, si è risvegliato nel 2002. L'autore era il matematico inglese Karl Pearson, allora molto famoso, che in quegli anni stava fondando a Londra il primo dipartimento universitario di statistica del mondo. Perché un suo articola sia stato ignorato così a lungo è difficile capirlo. Ed esistono anche Belle Addormentate risvegliate per il motivo sbagliato. O per una ragione non prevista. Succede anche nelle scienze sociali. «C'è uno studio degli anni 70 che propone una certa teoria su come si dissolvano i gruppi sociali. La teoria non è più tanto importante, ma l'esempio che la sosteneva, evidentemente, continua a flan zionare»» prosegue Flammini- AlbertEinstein, nel 1995 _ ;. ,,r scrisse un articolo contro •+'r../.'.Ir ,la meccanica quantistica, ..rß .. che èstato riconsiderato ' • solo negli anni Ottanta. --„ A destra, il grafene. II metodo per prepararle risale al 1953, ma è state riscoperto solo da poco tempi, non può far altro che addormentarsi. Sperando cheprimao poi qualcuno le risvegli. È successa una cosa analoga a un articolo sulla preparazione dell'ossido di grafite. È il cosiddetto metodo di Ilummers, presentato nel 1958 sul Journal of theAmeñcan Ghemical Society; e riscoperto nel 2007 Perché dall'ossido di grafite (oggi lo sappiamo!) si può ottenere il grafene, materiale adesso allo studio per numerose applicazioni industriali, Altri casi di Belle Addormentate non si riescono invece a spiegare: «C'è per esempio un'oscura abilitazione all'insegnamento scritta in tedesco nel 1906 e risvegliata nel 2002. È stata molto citata ma non sappiano cosa sia, perché non siamo neppure riusciti a trovarla in rete». Cioè: di questo studio si sa solo il titolo e niente più. Perciò il sospetto è che sia stato citato la prima volta da qualcuno che magari ne ha davvero avuto tra le mani una copia di carta, e che altri l'abbiano messo in seguito nella bibliografia dei propri lavori senza leggerlo, forse perché avere riferimenti antichi fa fare bella figura. Ci sono poi dei record di durata del sonno: È il Zachary's Karate Club Study, pubblicato originariamente da Wayne Zachary sul Journal of Anthropologico.l Research e oggi considerato un classico delle scienze sociali: lo studio descriveva le interazioni, in forma di rete, tra 34 membri di im club universitario di karate, che dopo due anni si era spaccato in due per un conflitto tra l'istruttore e il gestore del club. Il club viene descritto coree una rete con 34 nodi elle esercitano l'uno sull'altro una forza, finché la rete non si spezza. Nata come una descrizione antropologica, è diventata un ottimo esempio per gli studiosi di reti sociali. La morale della fiaba, dice Flammini, «è che ogni Sleeping Reauty ha il suo principe azzurro, ma può anche svegliarsi da sola. A volte il principe non è urto solo e a volte è uno stranieru, cioè uno studioso di una disciplina diversa da quella del reame dove l'idea è nata». In fondo è una Bella Addormentata anche l'idea di analizzare i casi delle Belle Addormentate: «L'articolo che per primo propose di usare le reti di citazioni come modo di studiare la circolazione delle idee è degli anni Cinquanta. Ma allora non c'erano i computer e la questione si affrontò soltanto in maniera filosofica» spiega Flammini. Oggi, invece, il mondo delle idee entra in un database, e anche Einstein può essere risvegliato con un click, Silvia Bencivelli Pagina 40