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Rassegna del 12/06/2015

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Rassegna del 12/06/2015
Rassegna del 12/06/2015
INDICE RASSEGNA STAMPA
Rassegna del 12/06/2015
SANITÀ NAZIONALE
Qn
12/06/15 P. 16
Arianna e la fecondazione assistita Muore a 38 anni in sala operatoria
Donatella Barbetta
1
Corriere Della Sera
12/06/15 P. 2
Maggioranza divisa sul caso Azzollini Ncd contro il sì all'arresto. Il Pd frena
Alessandro Trocino
3
Corriere Della Sera
12/06/15 P. 20
A rischio una su mille. L'ipotesi della reazione allergica
Mario Pappagallo
4
Corriere Della Sera
12/06/15 P. 20
La morte di Arianna durante il prelievo per la fecondazione Indagati due medici
Angela Balenzano
5
Espresso
18/06/15 P. 90
Ecco perché mi ammalo in inverno
Agnese Codignola
6
Espresso
18/06/15 P. 90
Scoprila prima che il bimbo abbia tre mesi
Letizia Gabaglio
7
Espresso
18/06/15 P. 91
Sorpresa: la marijuana può curare l'epilessia
Anna Lisa
Bonfranceschi
8
Giornale
12/06/15 P. 17
Muore a 38 anni in sala operatoria durante la fecondazione assistita
Bepi Castellaneta
9
Il Fatto Quotidiano
12/06/15 P. 2
Azzollini non è solo: le manovre vaticane sulla clinica col buco
Marco Palombi
10
Il Fatto Quotidiano
12/06/15 P. 14
Cerca su Google e poi muori
Daniela Ranieri
12
Il Foglio
12/06/15 P. 4
Siamo tutti vacche da mungere, 35 giorni all'anno. Intanto lo Stato spreca. Inchiesta Sky
Libero
12/06/15 P. 17
Muore durante la fecondazione assistita
Messaggero
12/06/15 P. 15
Sognava un figlio, muore a 38 anni durante una fecondazione assistita
Repubblica
12/06/15 P. 8
Nei crac Provvidenza ora la procura punta a un prelato vaticano
Giuliano Foschini
17
Repubblica
12/06/15 P. 22
Va in ospedale per la fecondazione muore a 38 anni Indagati due medici
Mara Chiarelli,
Francesca Russi
19
Secolo Xix
12/06/15 P. 7
Incubo scabbia alla stazione di Milano, scatta presidio sanitario
21
Sette
12/06/15 P. 67
Meglio il dottore di una volta? Non proprio Un incontro sul ruolo del medico tra passato e Alessandra Dal
futuro
Monte
22
Sole 24 Ore
12/06/15 P. 10
A BARI Muore durante l'intervento per la fecondazione assistita
23
Stampa
12/06/15 P. 6
Azzollini, il Pd è per l'arresto Ira del Ncd, poi Orfini frena
Ugo Magri
24
Stampa
12/06/15 P. 7
La rabbia delle suore "Rovinate dalla politica"
Maria Corbi
26
Stampa
12/06/15 P. 19
Fecondazione assistita Muore a 38 anni in sala operatoria
Paolo Russo
28
Venerdi Repubblica
12/06/15 P. 64
Adolescenti obesi e rischio alzheimer
Alex Saragosa
29
Corriere Della Sera
12/06/15 P. 24
Ore 15.44, bentornata Sam
Giovanni Caprara
30
Corriere Della Sera
12/06/15 P. 24
Metàscienziata e metà «cavia» per studi su ossa sonno e cellule
Italia Oggi
12/06/15 P. 15
Cina, trapiantate teste di topi
Ettore Bianchi
33
Messaggero
12/06/15 P. 13
Ora la scienziata diventa cavia il suo corpo osservato per mesi
Valentina Arcovio
34
Repubblica
12/06/15 P. 43
H. M., l'uomo che viveva solo il presente
Bruno Arpaia
36
Venerdi Repubblica
12/06/15 P. 62
Così l'embrione viene «allattato» nell'utero
Venerdi Repubblica
12/06/15 P. 67
Lo strano destino delle ottime idee sepolte e riscoperte
14
Benedetta Vitetta
15
16
RICERCA
Indice Rassegna Stampa
31
38
Silvia Bencivelli
39
Pagina I
o
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Muore a..i
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'
o
one
i sala op raton i
ii
Puglia subito dopo l d p elievo degli ovuli. Indaga du nwd
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Donatetta arbetta
CONVERSANO (Bari)
«ERA UNA ragazza di 38 anni che
voleva solo vedere realizzato un sogno». Arianna Acrivoulis è morta
per il desiderio di poter stringere
tra la braccia un figlio, come spiega commosso il cognato. Aveva iniziato il percorso di fecondazione
assistita e mercoledì pomeriggio,
nell'ospedale `Fiorenzo Jaia' di
Conversano, sotto anestesia, è stata sottoposta a un intervento di
agoaspirazione ovarica, cioè al prelievo degli ovuli. Il decesso in sala
operatoria. Due i medici iscritti
nel registro degli indagati, con l'accusa di cooperazione in omicidio
colposo, dal pm del tribunale di
Bari, Luciana Silvestris.
N ELLE prossime ore l'incarico per
l'autopsia. La sorella Alessandra
non si dà pace: «Siamo sconvolti,
non doveva andare così». Ripercorriamo quei tragici momenti. Dietro la porta della sala operatoria
c'era Michele, il marito di Arianna. È a lui che i medici si sono presentati per dire che la sua compagna non c'era più. La tremenda notizia ha terrorizzato le altre pazien-
La sorella: «non doveva
finire così». Gli ispettori
della Lorenzin in ospedale
tro le prossime 48 ore», si legge nella nota del ministero. «Non si muore di fecondazione assistita», dice
Giuseppe D'Amato, responsabile
del centro di procreazione medicalmente assistita dell'ospedale di
Conversano e presente all'intervento.
« LA PAZI ENTE ha subito un intervento routinario, un prelievo
transvaginale, ossia abbiamo prelevato gli ovociti. Quello che è avvenuto dopo, per quello che ho potuto constatare, è un arresto cardiocircolatorio, del quale bisogna conoscere quali siano le cause. Noi
siamo non solo tranquilli, ma abbiamo consegnato - spiega
D'Amato - tutti gli atti, è stata nominata su ordine del direttore generale una commissione interna
della Asl che dovrà vagliare la condotta dell'équipe» della quale faceva parte anche un altro medico.
«Io e mio marito - racconta Alessandra, sorella della vittima - siamo stati i primi a raggiungere mio
cognato. Ci hanno trattenuti, non
ci hanno fatto entrare nella sala, dicendo che dovevano arrivare i carabinieri, poi abbiamo saputo che
dovevamo essere noi a chiamarli e
così abbiamo fatto, ma solo dopo
molto tempo, tutto assurdo». La
denuncia è stata fatta dal padre di
Arianna. Il cognato della vittima,
Giuseppe Digesù, aggiunge che i
fi
e
ícì
medici «a noi hanno detto che la
morte potrebbe essere stata causata anche da una reazione allergica.
Sarà la magistratura a fare chiarezza, a me in questo momento sembra tutto assurdo, a cominciare dal
fatto che quando mia cognata si è
sentita male i medici hanno dovuto chiamare il 118. Non voglio aggiungere altro».
ENTRO oggi sarà pronta la relazione della commissione medico-legale nominata dal dg dell'Asl di Bari. «Sarà una commissione d'indagine integrata tra Regione Puglia,
Asl e ministero della Salute a fare
luce sulla vicenda», precisa Donato Pentassuglia, assessore regionale alla sanità.
ti in attesa di essere sottoposte alle
procedure, tanto che alcune si sarebbero subito allontanate. Ma come si è arrivati alla morte di Arianna? Beatrice Lorenzin, ministro
della salute e da pochi giorni mamma di due gemelli, ha già inviato a
Conversano una task force di
esperti per fare luce sul decesso e
«una prima relazione sull'accaduto dovrà pervenire al ministro en-
Sanità nazionale
Pagina 1
La fecondazione assistita
prevede come primo passo
la consulenza psicologica e
poi la stimolazione ormonale
per la produzione di ovociti
Agoaspírazíone
La terza fase è quella
del prelievo degli ovuli
o agoaspirazione. Poi si
effettua la fecondazione
in laboratorio e, infine, si
procede all ' impianto
dell'embrione nell'utero
VITTI MA
Arianna
Acrivoulis
voleva
diventare
madre;
a destra,
una fase della
fecondazione
assistita (Ansa)
E ra una rag azza
che voleva solo veder
realizzato un sog no:
avere un fi g lio
Sanità nazionale
Pagina 2
Maggioranza divisa sul caso Azzollini
Maggioranza
Ncd contro il sì all'ari esco. Il Pd frena.
Orfini: voteremo a favore. Poi telefona a Quagliariello per spiegare che saranno valutate le carte
ROMA Renato Schifani rassicura e spiega che la
decisione sull'arresto del senatore Antonio Azzollini e la tenuta del governo sono «due piani diversi». Ma è indubbio che la questione giudiziaria pesi non poco negli equilibri della maggioranza, come dimostra il duro scontro che si è accesso ieri tra
il Pd e l'Ncd.
A scatenare l'ira di tutto il partito di Alfano sono
state le prime dichiarazioni di Matteo Orfini, presidente del Partito democratico. li quale ha spiegato
di non avere dubbi sull'atteggiamento che terrà il
suo partito quando la richiesta di arresto della Procura di Trani approderà sui banchi della giunta per
le immunità del Senato: «Mi pare evidente. Credo
si debbano valutare le carte ma mi pare che sia inevitabile votare a favore». Parole che scatenano la
rabbia ncd. Gaetano Quagliariello giudica «grave»
un «sì pregiudiziale e ideologico»: «Prima bisogna
conoscere e poi prendere delle decisioni». E Fabrizio Cicchitto: «Orfini è pregiudizialmente per l'arresto. Io invece sono pregiudizialmente contro gli
arresti. Infatti a suo tempo ho votato anche contro
l'arresto dell'onorevole pd Genovese». Su cui, invece il Pd votò sì. E la richiesta di arresto per Azzollini
potrebbe arrivare all'esame dell'Aula già entro
l'estate, secondo il calendario proposto dal presidente della giunta, Dario Stefàno, con un iter che
andrà dal 16 al 24 giugno. Un'accelerazione che ieri
ha provocato anche momenti di tensione tra il capogruppo di Gal, Mario Ferrara, e lo stesso Stefàno.
L'ondata di reazioni convince Orfini a chiamare
Quagliariello per rassicurarlo: la decisione del Pd
sarà «non pregiudiziale ma presa dopo attenta lettura delle carte». Per rasserenare gli animi interviene il vicesegretario Lorenzo Guerini: «Guarderemo le carte con attenzione e poi decideremo.
Senza pregiudizi, ma senza sconti per nessuno.
Credo che questo passaggio non sia da porre sul
piano politico». Maria Elena Boschi esclude ripercussioni sull'esecutivo: «Non ci sono timori sulla
stabilità del governo e della maggioranza». E Quagliariello commenta positivamente gli ultimi interventi: «Abbiamo apprezzato la correzione di
Sanità nazionale
rotta, perché per noi il metodo è importante. Non
pretendiamo che il Pd abbia la nostra cultura giuridica, ma vogliamo serietà».
Anche il Pd, in realtà, è in imbarazzo, visto che
nel 2014 negò l'utilizzo delle intercettazioni a carico di Azzollini, per un'altra vicenda. Ma è chiaro
che la questione Azzollini fa parte di un pacchetto
più ampio e riguarda anche il rapporto tra l'Ncd e il
governo. Tanto più dopo che l'assenza di tre senatori del centrodestra ha fatto andare sotto il governo su un parere sulla «Buona scuola».
Nel partito le posizioni sono diverse. Da una
parte i governativi, dall'altra chi pensa di uscire,
come Di Girolamo. In mezzo, alcuni big - tra gli
altri Quagliariello, Cicchitto, Sacconi e Schifani che rivendicano l'autonomia del partito e si preparano a uno sganciamento per ricostruire un centrodestra non a trazione leghista, che si rafforzi
con personaggi del calibro di Fitto, Tosi e Schittulli.
Alessandro Troclno
Giunta r t
Subito la convocazione
della giunta con
l'obiettivo di arrivare
in Aula a fine giugno
r
«Non ci sono timori
perla stabilità
del governo o la tenuta
della maggioranza»
© RIP RODUZIOfd= RSERVA'A
La vicenda
Antonio
Azzollini, 62
anni, è
senatore dal
1994 (prima
con Forza Italia,
poi Pdl e infine
con Ncd). A
Palazzo
Madama è
presidente
della
commissione
Bilancio. È
stato anche
sindaco di
Molfetta (Bari)
Il gip di Trani
ha chiesto
l'arresto per
associazione a
delinquere e
induzione
indebita a dare
o promettere
utilità. Il giudice
accusa
Azzollini di aver
messo in piedi
una «gestione
parallela e
occulta» della
Congregazione
della Divina
Provvidenza
La richiesta
di arresto
approderà sui
banchi della
giunta per le
immunità del
Senato il 16
giugno . La fine
dei lavori è
prevista entro il
24
• Prima
ancora
dell'approdo in
Parlamento la
questione ha
creato
polemiche e
tensioni.
«Credo si
debbano
valutare le
carte ma mi
pare che sia
inevitabile
votare a
favore», ha
detto il
presidente dei
Pd Matteo
Orfini.
Gaetano
Quagliariello
(Ncd) giudica
«grave»
un «sì
pregiudiziale
e ideologico». Il
vicesegretario
dem Lorenzo
Guerini dice:
«Guarderemo
le carte
con attenzione
e poi
decideremo».
Pagina 3
• Il c°oncntertto
A rischio una su mille. L'ipotesi della reazione allergica
di Mario Pappagallo
ncidenti simili sono molto rari
in Italia, dove si eseguono circa
50.000 prelievi di ovociti l'anno.
«I rischi legati al pick up ovarico
(così si chiama la tecnica , ndr) sono
dell'ordine di uno ogni mille
prelievi. E mai mortali . L'unica mia
ipotesi, nel caso della 38enne
morta durante l'agoaspirazione, è
quella di una reazione allergica
all'anestesia», immagina Andrea
Bovini, responsabile scientifico del
I
Sanità nazionale
centro Tecaobios Procreazione di
Bologna. «A meno che non avesse
problemi congeniti, per esempio di
cuore, mai diagnosticati»,
aggiunge . Altre ipotesi: la lesione di
un'arteria con conseguente choc
emorragico (che di solito si risolve
positivamente in sala operatoria) o
la complicazione di un'embolia
polmonare . In realtà il pick up
degli ovuli è una delle fasi più
delicate nel processo di
procreazione medicalmente
assistita (Pma), non per i rischi ma
per l'obiettivo: prelevare cellule
uovo sufficienti per poi fecondare
«buoni» embrioni da impiantare.
Prima del pick up, circa 36-37 ore
prima, l'ovaio dell'aspirante
mamma viene stimolato con
l'ormone gonadotropina per
produrre più ovociti. Il pick up è il
terzo dei cinque atti di una Pma. Li
ricordiamo: consulenza
psicologica, stimolazione
ormonale, pick up degli ovuli,
fecondazione in laboratorio,
transfer dell'embrione in utero.
@Mariopaps
e R,PRODUrOVE
RISERVATA
Pagina 4
La morte di Arianna
durante il prelievo
per la fecondazione
Indagati due medici
Bari, aveva 38 anni. Gli ispettori dal núnistero
BARI Sognava un bambino. E
aveva scelto la strada della fecondazione artificiale. Arianna
Acrivoulis, 38 anni, è morta durante l'intervento di agoaspirazione ovarica. La famiglia, i genitori, il marito e la sorella sono disperati. Vogliono risposte.
La tragedia, mercoledì mattina, nell'ospedale Jaia di Conversano, provincia di Bari, considerata una struttura d'eccellenza non solo in Puglia. Il marito Michele attende dietro le
porte della sala operatoria e
proprio a lui i medici si presentano per dire che è successo
l'imprevedibile, che sua moglie
è morta, che forse ha avuto una
reazione allergica. In ospedale
arrivano i carabinieri che sequestrano la cartella clinica e
raccolgono la denuncia della
famiglia.
Gli atti vengono trasmessi al
sostituto procuratore, Luciana
Silvestris, che ieri ha iscritto
nel registro degli indagati due
medici. L'ipotesi di reato è di
cooperazione in omicidio colposo. Le cause della morte di
Arianna saranno accertate dall'autopsia che sarà eseguita,
con ogni probabilità, la prossima settimana.
«Siamo sconvolti, non doveva andare così - dice in lacrime Alessandra, sorella della
vittima - ci hanno trattenuti,
non ci hanno fatto entrare nella sala perché dovevano arrivare i carabinieri, poi abbiamo
saputo che dovevamo essere
noi a chiamare i carabinieri. E
tutto così assurdo». Sconvolta
la madre di Arianna: «Non sappiamo nulla - dice con un filo
di voce - vogliamo solo che
venga rispettato il nostro dolore». Il medico responsabile del
reparto e presente all'interven-
to, Giuseppe D'Amato, spiega
che «la paziente ha subito un
intervento routinario, un prelievo transvaginale, ossia abbiamo prelevato gli ovociti.
Quello che è avvenuto dopo,
per quello che ho potuto constatare, è un arresto cardiocircolatorio, del quale bisogna conoscere le cause. Noi non solo
siamo tranquilli, ma abbiamo
consegnato tutti gli atti».
11 ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha inviato all'ospedale Jaia una task force di
esperti che dovrà far luce sull'accaduto: una prima relazione
dovrà pervenire al ministro e
II caso
Mercoledì
Arianna
Acrivoulis, 38
anni, è morta
durante un
intervento di
fecondazione
artificiale
nell'ospedale
Jaia di Conversano, nel
Barese
II pm Luciana
Silvestris, della
Procura di Bari,
ha iscritto nel
registro degli
indagati due
medici per
cooperazione
in omicidio
colposo
all'unità permanente di crisi
del ministero entro le prossime
48 ore. Nella giornata di oggi
invece sarà pronta la relazione
della commissione medico legale nominata dal direttore generale della Asl di Bari.
«L'agoaspirazione degli ovuli o pick up ovarico - spiega
Paolo Scollo, presidente della
Società italiana di ginecologia
e ostetricia (Sigo) - è un intervento abbastanza di routine
per i ginecologi esperti e la casistica di eventi avversi legati a
questa procedura è bassissima.
Tuttavia, come tutti gli interventi invasivi, anche questo
comporta dei rischi e si tratta
comunque della fase più delicata nell'iter di procreazione
medicalmente assistita».
Angela Balenzano
© RIPRODUZIOfd= RSERVA'A
La tecnica
II prelievo degli ovociti, o picl< up, viene effettuato in anestesia
con aspirazione I insv ;finale e sotto ecografia. Si fa circa dopo
36 - 37 ore dalla ---irlls traziore di c o nadotroplna che stimola ('ovaio
Sanità nazionale
Pagina 5
Artriti
Ecco perché mi ammalo in inverno
GENETICA Anche il sistema
immunitario è meteoropatico.
Nel senso che attiva geni
diversi a seconda delle
stagioni, e della quantità di
luce naturale nelle 24 ore. Lo
hanno scoperto al Cambridge
Institute for Medical Research
spiegando così perché la
Sanità nazionale
sclerosi multipla (malattia
autoimmune) è più frequente
nei paesi dell'emisfero nord,
o la stagionalità delle malattie
reumatiche. Come hanno
raccontato su "Nature
Communication",
gli scienziati, verificando
il genoma di alcuni individui,
si sono accorti che circa un
quarto dei geni variano molto
a seconda della stagione,
e che tali geni variabili erano
associati a diverse malattie
autoimmuni, al metabolismo
della vitamina D (che richiede
anche la presenza di raggi
solari per agire) e perfino ad
alcune malattie psichiatriche.
In particolare, tra i geni più
clamorosamente mutevoli
con le stagioni, si è scoperto
esserci Arntl, che regola
la risposta alle infezioni
sopprimendo l'infiammazione,
e che è più attivo in estate,
quando l'incidenza di artrite
reumatoide e nella sclerosi
multipla è minore.
Agnese Codignola
Pagina 6
Sordità
Scoprila prima
che il bimbo
abbia tre mesi
DISABILITA Ogni anno in Italia
nascono circa 1000 bambini con
problemi di udito, di questi una
piccola percentuale, a causa di
un difetto genetico, comincerà
anche a perdere la vista. La disabilità uditiva - che si può presentare in diverse forme, da lieve a
profonda - è la seconda causa di
invalidità, dopo quella motoria:
se non viene diagnosticata per
tempo, possibilmente entro i primi tre mesi di vita, il bambino
avrà difficoltà nell'imparare a
parlare e a relazionarsi con il
mondo esterno.
Al Centro Assistenza per Bambini Sordi e Sordociechi di Roma, Stefania Fadda, psicoterapeuta e psicologa specializzata
in Salute Mentale e Sordità, ha
messo a punto un metodo innovativo per aiutare questi malati,
a partire dai primi mesi di vita
fino all'inizio delle scuole, che
viene personalizzato su ogni
bambino, e si basa sui principi
della terapia multisensoriale col
coinvolgimento attivo dei genitori. Il centro è in grado di ospitare le famiglie che vengono da
fuori Roma.
Letizia Gabaglio
Sanità nazionale
Pagina 7
Neurologia
Sorpresa:
la marijuana
può curare
l'epilessia
NUOVE TERAPIE Si chiama cannabidiolo, è un composto estratto dalla cannabis ed è capace di
ridurre della metà gli attacchi in
chi soffre di forme gravi di epilessia, almeno secondo quanto
suggerisce uno studio presentato a Washington, al congresso
dell'American Academy of
Neurology. Lo studio in questione, precisa Orrin Devinsky
del New York University Langone Comprehensive Epilepsy
Center, a capo della ricerca, è
solo un'indagine preliminare,
ma i risultati ottenuti sul campione di 137 persone - bambini
e adulti con forme gravi di epilessia come la sindrome di Dravet e la sindrome di Lennaux-Gastaut - sono alquanto
interessanti, soprattutto per chi
soffre di forme resistenti alle
terapie.
Dopo aver assunto cannabidiolo per tre mesi (in forma liquida, per bocca e tutti i giorni)
il numero di attacchi epilettici
era diminuito del 54 per cento
dall'inizio dello studio e solo
una piccola percentuale (circa il
6 per cento) ha dovuto interrompere l'assunzione a causa
degli effetti collaterali (come
sonnolenza, diarrea, stanchezza
e perdita di appetito). Lo studio,
infatti, era volto a testare unicamente il profilo di tollerabilità e
sicurezza dell'estratto della cannabis. Per capire l'effettiva efficacia del composto saranno
necessari trial più grandi che ne
paragonino gli effetti con un
placebo e un controllo.
Anna Lisa Bonfranceschi
Sanità nazionale
Pagina 8
TRAGEDIA NEL BARESE
Muore a 38 anni in sala operatoria
durante la fecondazione assistita
Bepi Castellaneta
Bari Da tempo sognavano di diventare
genitori, e così alla fine avevano deciso
di intraprendere la strada della fecondazione assistita. Ma quello che doveva essere l'inizio diun percorso verso la
felicità, si è trasformato all'improvviso
in tragedia, un drammatico istante che
ha sp azzato via sogni e speranze cancellando per sempre il destino di una donna di 38 anni: lei, Arianna Acrivoulis, è
morta durante l'intervento di agoaspirazione ovarica nell'ospedale Florenzo Jaja di Conversano, una quarantina
di chilometri da Bari. Era entrata in sala
operatoria alle 8,30, il marito era fuori
insieme ad altragente in attesa, ma dopo alcune ore il cuore della paziente ha
cessato dibattere. In ospedale non c'è
il reparto di rianimazione ed è stato
quindi organizzato il trasferimento
d'urgenza al Policlinico di Bari. Ma ormai era troppo tardi. «Siamo sconvolti,
non doveva andare così», dice la sorella Alessandra. Che aggiunge: «Erano
una coppia felice, il loro più grande desiderio era avere un figlio, vivevano per
quello». Il cognato della vittima, Giuseppe Digesù, racconta: «Anoiinospedale hanno detto che la morte potreb-
Sanità nazionale
Indagati due medici di Conversano
Il ministero manda una task force
be essere stata provocata anche da una
reazione allergica, in questo momento
mi sembra tutto così assurdo».
La procura di Bari ha aperto un'inchiesta dopo la denuncia presentata ai
carabinieri dal padre della 38enne. Gli
investigatori hanno acquisito la cartel-
ih
LA DONN-- Arianna
in una foto sul web
la clinica. E due medici sono già stati
iscritti nel registro degli indagati per cooperazione in omicidio colposo. Le indaginisono dirette dal sostituto procuratore Luciana Silvestris, che ha disposto l'autopsia. Ma sulla tragedia vuolvederci chiaro anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha inviato
a Conversano gli ispettori dell'unità di
crisi permanente: una task force composta da carabinieri del Nas, dirigenti
ed esperti di Ageneas (l'agenzia nazionale per i servizi sanitari) e rappresentanti delle Regioni. Una prima relazione sarà trasmessa entro 48 ore aRoma;
un'indagine interna è stata aperta anche dalla direzione generale dellaAsl.
Il centro di Conversano è noto alivello nazionale e qui arriva gente da diverse regioni italiane. «La paziente - dichiara il responsabile Giuseppe
D'Amato - ha avuto un incidente del
quale cerchiamola causa che, sommariamente, è estranea alla procedura di
fecondazione assistita al quale si stava
sottoponendo».
Pagina 9
Azzollini non è solo:
le manovre vaticane
sulla clinica col buco
PROFITI, VICINO A BERTONE, VOLEVA ARGINARE L'INVIATO
DEL GOVERNO E CONTINUARE A GESTIRE L'EX MANICOMIO
diMarco Palombi
mai --
L
a cosa che mi ripugna
è che alla fine, nonostante tutto il lavoro e
l'inchiesta della Pro-
cura, il buco nei conti dovrà accollarselo la collettività e i lavoratori". Bartolo Cozzoli, 40 anni, è un avvocato con studio a
Milano, ma lui è nato a Bisceglie, in Puglia dove ha pure fatto
il vicesindaco col Pd (corrente
lettiana) e dal dicembre 2013 è
commissario straordinario della Casa Divina Provvidenza,
struttura sanitaria pugliese della Congregazione Ancelle della
Divina Provvidenza funestata
da un buco da mezzo miliardo
di euro. Cozzoli, in sostanza, è
l'uomo che ha agevolato l'inchiesta della Procura di Trani,
che mercoledì ha portato - tra le
altre cose - due suore ai domiciliari, vede coinvolto un uomo
vicino alla Curia vaticana come
Giuseppe Profiti e sta facendo
impazzire Renzi per la richiesta
d'arresto del senatore Ncd Antonio Azzollini, ras della provincia Barletta-Andria-Trani
ed ex sindaco di Molfetta.
Sanità nazionale
t per
rl
_i r®®.® aÑ
potenti
%
Li chiamavano "i deficienti" e
don Pasquale Uva, ormai quasi
un secolo fa, voleva dargli una
casa: tra donazioni, lasciti e
quant'altro alla fine ce la fece e
oggi - con l'aiuto non secondario dei fondi pubblici - la Casa
Divina Provvidenza ha tre sedi
(Bisceglie, Foggia e Potenza),
ospita 800 malati ortofrenici
("deficienti" non si porta più) e
dà lavoro a più di 2.500 persone
in tutto. "In quelle zone, così depresse, la sua importanza è pari
a quella della Fiat per Torino",
spiega Cozzoli. Un bacino di
consenso che - dalla morte di
don Uva nel 1955 - viene gestito
dalle Ancelle della Divina Provvidenza, che poi sarebbero suore. Il risultato, come detto, è un
buco da 500 milioni che ha
spinto la Procura di Trani, nel
2013, a chiedere il fallimento.
suoi eredi. Una gestione, insomma, non proprio limpida,
complicata alla fine degli anni
90 dalla creazione di una sede a
Roma ("fittizia", dicono i pm)
su consiglio della vaticana Congregazione per gli istituti di vita
religiosa e le società di vita apostolica: è verso quella "Casa
Procura" che si involeranno
milioni di euro. La "Congregazione delle congregazioni" poi,
vista la malaparata, a ottobre
2013 ha deciso di mettere sotto
tutela le Ancelle: il commissario
vaticano è il vescovo di Molfetta
Luigi Martella, che ha dato tutti
i poteri al suo vicario - Profiti
appunto - allora presidente del
Bambin Gesù e commissario
all'Idi-San Carlo di Roma, complesso vaticano noto alle cronache per un buco da un miliardo.
Profiti è uomo vicino all'ex segretario di Stato Tarcisio Bertone, la cui stella s'è spenta sotto il
regno di Papa Bergoglio.
in re dei Vatícano
L
-i ersi la clinica
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Giuseppe Profiti è un personaggio chiave. L'uomo del Vaticano tenta infatti di far nominare
un commissario governativo a
"Serve un'Bambin Gesù'
e garantire ad Antonio
che i suoi resteranno",
Macc hì na dí
e Ñ soldì
(elle scatole da scarpe)
dice l'uomo della Curia.
La Divina Provvidenza è sempre stata una macchina di voti,
in particolar modo per la Dc.
Oggi sappiamo che è stata anche una macchina da soldi: la
Procura ha scoperto che le suore hanno distratto fondi della
struttura per anni e sequestrato
28 milioni transitati per lo Ior e
scudati dalle "sorelle" attraverso una fiduciaria. I soldi, dice
l'accusa, escono da anni dalla
"casa dei deficienti". Il commendator Lorenzo Leone, che
fu per lunga pezza direttore generale, era uso far portare a Roma miliardi di lire infilati dentro scatole da scarpe: allo Ior risultano conti su cui Leone poteva operare intestati a varie
confraternite, la cui disponibilità sembra essere poi passata ai
I debiti? Li pagheranno
lo Stato e i dipendenti
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lui gradito e per farlo gira con
metodo nei palazzi della politica. Il modello è quello dell'Idi:
tre commissari (tra cui lui),
continuità aziendale e, ovviamente, della proprietà vaticana.
I debiti? Chi ha avuto ha avuto.
La nomina di Bartolo Cozzoli
complica questa operazione:
Profiti, intercettato col suo collaboratore Mauro Pantaleo,
cerca di far nominare "un uomo
Bambin Gesù" da affiancare al
commissario e tenersi il direttore generale piazzato lì da Azzollini, vero dominus della struttura da un decennio ("quello
non si tocca", dice, "bisogna garantire ad Azzollini che non viene aperta la notte dei lunghi coltelli contro di lui"). Niente da
fare: Cozzoli viene confermato,
in solitudine, anche dal governo
Renzi e collabora coi pm.
La vita del commissario alla Divina Provvidenza di Bisceglie, la
sede centrale, non è facile: blandizie ("mettiamoci d'accordo"),
velate minacce ("qualcuno potrebbe andare a protestare sotto
casa dei suoi genitori"; "tutto
quel che firmi finisce sulla scrivania di Azzollini"), violente
Sanità nazionale
proteste organizzate dalle ditte
appaltatrici. Cozzoli si ritrova
davanti una situazione incredibile: negli ultimi anni, sotto il
regno di Azzollini, erano state
fatte centinaia di assunzioni
(parenti e amici di politici, sindacalisti e potenti vari, ndr) proprio mentre se ne mandavano
in mobilità altre centinaia; nella
struttura di Foggia, fonti investigative parlano di infiltrazioni
della criminalità; "ci sono ditte
fornitrici con contratti di 30 anni e che hanno per cliente solo la
Divina Provvidenza"; persino il
cibo in dispensa andava via avelocità disarmante. Con le suore
è stato scontro fin dall'inizio:
"Non hanno preso bene la separazione del patrimonio, né il
divieto di accedere agli uffici:
certe volte, all'inizio, ci si infilavano di nascosto di notte".
Il baratro vero nei conti inizia
proprio con Azzollini. Il suo
"golpe" sulla Divina Provvidenza - scrivono i pm - comincia
con la concessione di favori.
Tradotto: il senatore s'inventa
una leggina per congelare il pagamento dei contributi previdenziali ed erariali. Racconta il
commissario: "La legge, prorogata di anno in anno fino al
2015, prende le mosse da un
piccolo terremoto del 2003 ed è
tagliata per essere applicabile
solo alla Divina Provvidenza: il
rinvio dei versamenti - che non
è la cancellazione - li ha convinti
di poter spendere e spandere. Io
dico sempre che quel terremoto
ha fatto un milione mezzo di
danni fisici e altri 350 milioni
con questa legge".
Saranno lo Stato e gli enti locali
(che non avranno tasse e tributi
non pagati) e i creditori privati a
cominciare dai lavoratori a pagare il tutto: "Abbiamo tagliato i
costi dovunque, a cominciare
dagli stipendi di direttori e manager (quelli piazzati in sua vece
dal senatore Ncd, ndr). Per i dipendenti arrestati o indagati c'è
l'immediato licenziamento o la
sospensione e tra poco inizierà
l'iter per il sequestro conservativo dei patrimoni di chi ci ha
danneggiato". Il futuro è il tentativo di vendere la struttura
ospedaliera ("il bando sarà pubblicato entro luglio"), ma "il
prezzo sarà risibile rispetto alle
dimensioni del buco": "Se dovessimo mettere insieme 70 milioni sarebbe un miracolo".
Pagina 11
Cerc a s u Google e po i muori
ALTRO CHE IPOCONDRIACI: QUANDO LA RETE SI SOSTITUISCE AL MEDICO, L'AUTODIAGNOSI SVELA SEMPRE I MALI PEGGIORI
di Daniela Ranieri
a differenza stabilita da Woody Allen
in uno storico articolo sul New York Times tra ipocondriaci e allarmisti (i primi si inventano mali che non hanno, i
secondi credono che i propri acciacchi
siano sintomo di malattie mortali) sfuma in un confuso miscuglio ossessivo-compulsivo da quando è possibile
ricorrere all'auto-diagnosi su Google.
Ci siamo passati tutti. Un attimo prima
avevamo un herpes labiale (diagnosticato da zie e vicine di casa col nome
rassicurante di "sfogo di febbre") e un
attimo dopo stavamo prenotando una
scintigrafia.
Noi ipocondriaci e allarmisti abbiamo
trovato il nostro bengodi, la droga perfetta: la soluzione istantanea, dunque la
peggiore, alla nostra paura. Da Google a
grappolo si dipartono siti chiaroveggenti che tracciano tutta una pullulante
geografia morbosa, dall'enciclopedico
MedPedia al professionale Medhub fino
all'insalubre e dada Yahoo answer, dove
pseudo-esperti o addirittura medici rispondono alle angosce di utenti diciamo normali. Qui si condivide il terrore,
qui tutti hanno almeno una delle malattie che hai tu, qui trovi la conferma ai
tuoi peggiori sospetti. Il corpo, fino a
ieri manipolato dalla classe rapace dei
medici, è un documento condiviso, un
tracciato di sintomi su cui è possibile
agire tutti insieme, in modalità Wiki.
Hai le labbra screpolate? Potrebbe essere Aids, dice Poldo65. In effetti, in Philadelphia Toni Hanks aveva le labbra
spaccate. Senti una fitta al petto? È tachicardia extra-ventricolare, dice lucciola76. Cerchi tachicardia extra-ventricolare e finisci su un sito che pare
molto professionale (c'è
LA MOSTRUOSA disponibilità di informazioni in rete - dalle istruzioni per
fare la nitroglicerina nella vasca da bagno a quelle per aprire una bottiglia
chiudendo di colpo tutte le finestre di
casa - non poteva non estendersi a ciò
che più ci interessa al mondo, cioè noi
stessi. Quello che prima eravamo costretti a fare in modo analogico (recarsi
al Pronto soccorso per trasformare un
raffreddore in una diagnosi infausta)
oggi lo facciamo da seduti, nello stesso
luogo deputato al lavoro e a quella forma nevrotizzata di tempo libero che è la
socialità ori line. Non c'è niente di meglio di un sospetto scompenso epilettico in pausa pranzo, per darci ragione
del fatto che quella tosse non ci convinceva per niente o, male che vada,
rassicurarci che non abbiamo niente di
grave.
l'icona di uno stetoscopio in alto a sinistra), con
la precisa eziologia delle
cause possibili di tachicardia extra-ventricolare, che ormai si è stabilito
che tu hai. In un crescendo fantozziano che va
dalla psicosi al delirio
all'estasi mistica con apparizione dell'Arcangelo
Gabriele che annuncia
morte sicura, barcolli
nella vertigine tra il non
voler sapere e il voler assolutamente sapere, con picchi di tracotanza faustiana che sarebbero stati
inaccessibili ai grandi ipocondriaci della letteratura, dal malato immaginario
di Molière al Vel'chàninov de L'eterno
marito di Dostoevskij, da Oblomov allo
Zeno di Svevo. Come in una terrifican-
-N
te caccia al tesoro,
il panico si cristallizza nella malattia peggiore, il tabù del secolo, che
Google sta lì lì per
trovarti. Per fortuna, scopri che i
sintomi della tachicardia sono simili solo a quelli
della tubercolosi, i
quali sono aggravati, pare, da una
"carenza di fattori di nutrimento o igienico-ambientali", e tu in effetti hai
mangiato male ultimamente e non pulisci casa da Pasqua. Ti misuri la febbre.
Intanto l'infarto ti è passato ma, già che
ci sei, fai il controllo incrociato tubercolosi-doloretto al colon traverso (non
c'entra nulla: quella è celiachia, dice IoIIypop89).
NELLA SILENZIOSA e asettica auscultazione dell'adsl l'anamnesi familiare
sfocia nella biografia: qualcuno della
tua famiglia ha avuto uno choc anafilattico? E qui lampeggiano ricordi di
nonni colti da reazione allergica a cozze
o ostriche un'estate a Fregene o Ladispoli, sarà stato l'86, l'87. In un'escalation di auto-suggestione, strizza, auto-plagio, illogicità, pensiero magico e
pretesa razionalità (in fondo sei tu il miglior medico dite stesso, come hai letto
su un manuale di autoguarigione), salti
dai rimedi della nonna alle ultime ricerche delle meglio università del mondo, da Berkeley alla TAU di Tel Aviv,
decidendo lì per lì di sottoporti a un ciclo di sperimentazione di farmaci
IkT
Q, T]
Avete le labbra
screpolate? Attenzione,
potrebbe essere Aids.
E non sottovalutate quella
tachicardia: la tubercolosi
resta in agguato
Sanità nazionale
Pagina 12
all'avanguardia, checché ne dicano primari, baroni e luminari impauriti
dall'avanzare democratico della cura
gratuita e open source. E da qui leggende
di medici che scoraggerebbero l'auto-diagnosi non perché dannosa ma
per un complotto che vede impegnati
loro in quanto casta e la Nasa al fine di
impedire alla gente di non morire e garantire così la sopravvivenza del genere
umano.
Perché se è certa la crisi della rappresentanza politica e sindacale, nessuno
parla del crollo di fiducia nei confronti
dei medici, figure che sostituirono il
prete nel conforto e nella salvazione e
oggi paiono troppo compromessi col
potere, membri di una classe che si autoperpetua costringendo i pazienti a
costosissime visite private o alle più
subdole intra moenia per evitare le lunghe liste d'attesa del sistema sanitario
nazionale. Il rapporto medico-paziente
è deteriorato: per te, scafatissimo internauta, sono tutti "dottorini", come nel
film di Verdone. E sarà leggenda pure
questa, ma si dice di medici che rosicano quando pazienti saccenti tolgono
loro il potere e la sacra parola avanzando davanti al loro arrancare ipotesi tratte da Internet ("non sarà lupus?"), e non
si capisce più se sia interesse del medico
guarirci o sopprimerci, come nel racconto di Dino Buzzati // buon nome, con
il paziente obbligato a morire per non
offuscare la reputazione del luminare
incorso in una diagnosi errata.
Il punto è che Internet ci fa scornare
con la verità filosofica più abbacinante,
e cioè che siamo soli nell'universo ostile; figurarsi se ci si può mai fidare del
silenzio degli organi. In fondo la migliore argomentazione a favore della
nevrosi allarmistica è che avevano ragione loro, i grandi ipocondriaci della
storia, da Pontormo a Kafka, da Céline
a Gadda, che infatti poi sono morti.
Sanità nazionale
Pagina 13
Siamo tutti vacche da mungere, 35 giorni all'
Roma. E' il sedici giugno il giorno del giudizio. Entro martedì prossimo inquilini e
proprietari di casa dovranno versare la prima rata di Tasi e Imu, che fuori da incomprensibili acronimi sono le tasse sulle abitazioni. Commercialisti allertati: gran parte degli italiani non pagherà in tempo, e chi ha il
compito di gestire tributi e balzelli ha già calcolato gli interessi per chi arriva al pagamento a fine mese, periodo di paga. Una tassa a
metà mese è una tassa molesta, tirannica, dicono inoltri salarymen. Ma mica è tutto qui.
Le tasse sulla casa sono solo una minuscola,
parte delle oltre cento tasse che lo Stato ci
impone per foraggiare una spesa pubblica
da 826 miliardi di euro. La pressione fiscale,
calcolata in percentuale sul pii, nel 1980 era
del 31,4 per cento, lo scorso anno è salita fi-
Sanità nazionale
o4 Intanto lo Stato spreca. Inchiesta Sky
no al 43,5 per cento. Di più. Secondo un'inchiesta di Sl ytg24, "Pubblico spreco", ogni
cittadino lavora in media oltre un mese - dal
primo gennaio al cinque di febbraio - solo ed
esclusivamente per pagare gli sprechi di denaro pubblico: falsi invalidi, appalti gonfiati., opere inutili. Quello che l'allora direttore
dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, nel
2013 definì il vero nemico da combattere:
"Quelli che sprecano il denaro pubblico rendono vano il nostro lavoro. Perché se io recupero denaro pubblico e qualcun altro lo
spreca, toglie senso ai mio lavoro". Per questo SkyTg24 ha fissato per il 5 febbraio una
giornata di festa, quella della "liberazione
dagli spreclii". In una serie di indagini condotte sul territorio, SkyTg24 ha scoperto alcune delle peggiori situazioni di spreco di
denaro pubblico. Una delle vacche che consegna più latte al mungitore è, naturalmente,
quella della sanità. Venti miliardi all'anno di
sprechi su 110 miliardi di spesa totale. Secondo il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, 13 miliardi all'anno sono buttati via
per esami inutili. In un servizio dalla Calabria Emanuela Iati ha indagato sulla cattedrale nel deserto a Catanzaro, il Policlinico
Universitario Mater Domini, dove interi padiglioni sono attrezzati ma inutilizzati, e poi
i dipendenti delle ex comunità montane, parcheggiati (e retribuiti) da mesi all'ente forestale Calabria Verde senza fare assolutamente nulla. Ma lo spreco è senza confine e allora c'è Roma, con lo slittamento continuo dei
lavori per la nuvola di Fucsas (mentre i costi lievitano) e con il giochino dell'Inail che
vende, affitta e ricompra lo stesso palazzo romano. C'è Como, dove i lavori per costruire
il sistema di paratie del lago è costosissimo,
e rischia pure di essere inutile. Ila detto ieri lo storico Francis Fukuyama in un'intervista al Corriere: "Fino a quando questo sistema non sarà sostituito da un altro sistema,
nel quale i burocrati vengono selezionati in
base al merito e alla competenza, il problema della spesa pubblica non sarà mai messo sotto controllo". E poi: "Nel paese va inculcato il principio di una burocrazia impersonale, una burocrazia che funziona nell'interesse pubblico". Perché per Fukuyama il
modello di amministrazione attuale, pur con
qualche miglioramento, è lo stesso che ha
portato la Grecia alla crisi. Sprecare è umano, perseverare...
Pagina 14
Indagati per
iidio colposo due medid
Muore durante la fecondazione assistita
La vittima e una donna di 38 anni. Il ministro Lorenzin invia gli ispettori per accertare i fatti
::: BENEDETTAVITETTA
ordinate dal pubblico ministero Luciana Silvestris - che ha già disposto l'auENE Cercava un sogno, ha trovato la topsia sul cadavere - e ha iscritto nel regimorte. E così quello di diventare madre
stro degli indagati due medici con l'acper Arianna Acrivoulis,
cusa di omicidio colposo.
38enne di Bitritto (Bari),
Il decesso è avvenuto
resterà solo un sogno spezpoche ore dopo l'ingreszato. Nelle scorse ore, inso della donna in sala opefatti, la donna è morta duratoria.
rante un intervento di fe«La paziente ha avuto
condazione assistita. Preun incidente del quale
cisamente dopo l'agoaspicerchiamo ancora la caurazione ovarica, procedusa che sommariamente è
ra pressochè innocua proestraneo alla procedura
pedeutica alla fecondaziodi fecondazione a cui si
M/F,
ne medicalmente assisti- k
stava sottoponendo» si è
ta. La tragedia è avvenuta Arianna Acrivoulis
affrettato a spiegare il prinell'ospedale «Florenzo
mario del centro di proJaja» di Conversano. I carabinieri, intercreazione assistita, Giuseppe D'Amato,
venuti dopo la denuncia del padre della
«questo è un centro sicuro dove le propaziente, hanno subito sequestrato la cedure sono sicure».
cartella clinica per avviare le indagini coE la fila per poter procedere a un ten-
Sanità nazionale
tativo di fecondazione assistita sembrerebbe dimostrarlo visto che ad oggi sono ben 1.400 le donne in attesa di un
intervento in questo centro, inaugurato
tre anni fa e in cui è possibile congelare
e conservare embrioni, spermatozoi e
corticali ovariche. Cosa succederà ora e
quale sarà la reazione delle altre future
neomamme?
«Siamo sconvolti, non doveva andare
così» ha raccontato tra le lacrime Alessandra, sorella di Arianna, « il marito di
mia sorella era fuori dalla sala operatoria e aspettava, poi gli hanno detto ciò
che era accaduto. Arianna voleva solo
realizzare il suo sogno e invece...».
Nel frattempo, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha inviato a Conversano una task force di esperti per fare
luce sulla morte. E una prima relazione
sull'accaduto dovrà pervenire al ministro entro le prossime 48 ore.
Pagina 15
Sognava un figlio, muore a 38 anni
durante una fecondazione assistita
Bari, indagati 2 medici
per omicidio colposo
«Forse reazione allergica»
L. T- _C I
B A R I «Siamo sconvolti, non doveva
andare così». Non si dà pace Alessandra, la sorella di Arianna Acrivoulis,1a38enne morta l'altro pomeriggio nell'ospedale Jaia di Conversano (Bari) mentre si sottoponeva, sotto anestesia, al trattamento di procreazione assistita. La
donna, assieme al marito Michele,
sognava da tempo di avere un figlio. Per questo aveva deciso di ricorrere ad un intervento apparentemente innocuo come l'agoaspirazione ovarica e all'esame ovocitale, propedeutici alla fecondazione medicalmente assistita. Dietro
la porta della sala operatoria, in attesa, c'era proprio il marito Michele. A lui si sono presentati i medici:
prima hanno detto che Arianna
stava male, dopo un pò hanno allargato le braccia e hanno comunicato che la donna non c'era più.
Era successo l'imprevedibile. Hanno solo aggiunto che forse la donna aveva avuto una reazione allergica. Scendo gli esperti in ginecologia quello che è successo «è un
MINISTRO
LORENZIN INVIA
Gli ISPETTORI
1 SANITARI:
ABBIAMO SOLO
PRELEVATO OVOCITI
nuncia dei famigliari della vittima. Gli atti sono stati trasmessi al
pm di turno del Tribunale di Bari,
Luciana Silvestris , che ieri ha
iscritto i nomi di due medici nel registro degli indagati . Per loro l'ipotesi di accusa è di cooperazione in
omicidio colposo . Nelle prossime
ore il magistrato invierà gli avvisi
di garanzia e disporrà l'autopsia
che dovrà accertare le cause del
decesso e ricostruire il protocollo
seguito dai medici . Il ministro della salute , Beatrice Lorenzin, ha inviato all 'ospedale Jaia una task
force di esperti per fare luce sull'
accaduto. Report in 48 ore. «La paziente - spiega Giuseppe D'Amato,
responsabile del reparto e presente all'intervento - ha subito un intervento routinario , un prelievo
transvaginale , ossia abbiamo prelevato gli ovociti . Quello che è avvenuto dopo, per quello che ho potuto constatare, è un arresto car-
diocircolatorio, del quale bisogna
conoscere quali siano le cause.
Noi siamo non solo tranquilli, ma
abbiamo consegnato tutti gli atti».
I FAMILIARI : «TUTTO ASSURDO»
Intanto è stata nominata una commissione interna della AsI che dovrà vagliare la condotta dell'equipe della quale faceva parte anche
un altro medico. «Io, insieme con
mio marito - racconta Alessandra,
sorella della vittima - sono stata la
prima a raggiungere mio cognato.
Ci hanno trattenuti, non ci hanno
fatto entrare nella sala, dicendo
che dovevano arrivare i carabinieri, poi abbiamo saputo che dovevamo essere noi a chiamare i carabinieri e così abbiamo fatto, ma solo
dopo molto tempo, tutto assurdo».
L.Fan.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Il
Arianna Acrivoulis
evento raro, ma possibile».
FATALE L'AGOASPIRAZIONE
In ospedale sono arrivati i carabinieri, che hanno sequestrato la
cartella clinica e raccolto la de-
Sanità nazionale
Pagina 16
Nel crac Provvidenza
ora la procura punta
a un prelato vaticano
Azzollini utilizzò una moratoria fiscale pro terremotati
per occultare le perdite milionarie degli ospedali
DAL NOSTRO INVIATO
GIULIANO FOSCHINI
TRANI. La moratoria fiscale doveva servire per aiutare i terremotati di San Giuliano, così almeno prevedeva quella norma
approvata di tutta fretta nel
2002: «Interventi urgenti a favore delle popolazioni nelle regioni Molise, Sicilia e Puglia». E
invece, come certifica l'Agenzia delle Entrate, l'unico ente
ad averne tratto vantaggio è
stata la Casa Divina Provvidenza, che di terremotato (purtroppo per le casse dello Stato) aveva solo il bilancio. «Tutto apposto?» chiedeva non a caso suor
Marcella, in ansia per l'approvazione del provvedimento a un
collaboratore del senatore Antonio Azzollini. «L'ennesimo
suo miracolo», assicurava poco
dopo.
L'inchiesta sulla Casa Divina
Provvidenza continua. Mentre
sono in corso accertamente su
uno, forse due, alti prelati, Tra
gli indagati spunta Giuseppe
Profiti, ex presidente dell'ospedale Bambin Gesù di Roma, legatissimo al cardinale Tarcisio
Bertone, che nel novembre
2013 diventa delegato di monsignor Luigi Martella, il vescovo di Molfetta che guidava la
congregazione dopo il commissariamento da parte del Vaticano visto il buco da 500 milioni,
Profiti prova a entrare in
quel «carrozzone», come lo definisce il gip, con le idee chiare:
«Insomma - spiega al telefono a
Sanità nazionale
Mauro Pantaleo, persona a lui
vicina e anch'egli indagato quello che si avvertiva era che
sostanzialmente lì ci fosse una
sorta di guerra di conquista, in
cui qualcuno, a qualunque prezzo, aveva voluto piantare una
bandierina. Dire: finalmente
dopo quarant'anni di possesso,
insomma, della collina da parte
dei vietnamiti l'abbiamo liberata, Questa è la nostra piantina».
La conversazione non arriva
in un giorno qualsiasi. Ma all'indomani dell'avvio della procedura di amministrazione straordinaria da parte del governo
Letta cheporterà alla nomina
dell'avvocato Bartolo Cozzoli,
vicinissimo al presidente della
commissione Bilancio alla Camera, Francesco Boccia, come
amministratore straordinario.
Ma Profiti, ricostruisce il gip,
vuole un bilanciamento politico e cosi «si attiva ai massimi livelli di potere politico per orientare la scelta ministeriale dei
commissari». E dopo la nomina
di Cozzoli, osteggiata da Azzollini, è chiaro: «Il direttore generale voluto da Azzollini non si tocca, beh! Ovvio mi devo coprire a
destra, no?"». E il risultato lo
raggiunge visto che, scrive il
gip, «la Cdp appare, tuttora, un
vero e proprio feudo oggetto di
dominio incontrastato da parte
del senatore che riesce persino
ad ottenere "in anteprima" i
provvedimenti che il Commissario Straordinario (sic!) adotta, tentando sistematicamente
Indagato anche Profiti,
l'uomo della sanità
della Santa Sede,
vicino al cardinale
Bertone
Il gip parla di "dominio
incontrastato" del
senatore del Ncd sugli
affari degli ospedali
della congregazione
di interferire sulle sue determinazioni». In sostanza «nel corso
degli ultimi decenni la congregazione - continua il giudice - è
stata teatro di una vera e propria guerra di conquista politica, che ha visto avvicendarsi ai
vertici della struttura ammini-
te: «Una sera si presentarono
una sera il senatore Azzollini,
Angelo Belsito. E misero ko il
consiglio generalizio, dicendo
che non erano, non si dovevano
più permettere di gestire il patrimonio, gli affari della Casa Divina Provvidenza, senza il suo
consenso, senza la sua presa visione di tutto quello che si doveva decidere».
stratori la cui investitura era di
chiara matrice politica».
Per dire, racconta Lo Gatto,
ex segretario generale dell'en-
U NIVRODULONE NISENVAIA
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Sanità nazionale
Pagina 18
Va ïn ospedale
per la fecondazione
muore a 38 anni
Indagati due medici
Bari, stava facendo un prelievo di ovociti
Le ipotesi: shock anafilattico o problemi cardiaci
li ministro della Sa lute Lorenzin invia gli ispettori
MA tHIARELLI
FRANCESCA RUSSI
IA SORELLAvoleva solo un figlio, non doveva andare così».
Alessandra scuote la testa ma
non piange più. Tocca a lei essere forte. Almeno davanti a quei
genitori che a ottant'anni hanno perso una figlia proprio
quando speravano di diventare
finalmente nonni. Arianna Acrivoulis, a 38 anni, non voleva
più aspettare. Così aveva deciso di sottoporsi alla fecondazione medico assistita. Cinque mesi fa si era rivolta al centro per
la Pma di Conversano, a pochi
chilometri da Bari, una piccola
struttura al primo piano dell'ex
ospedale Jaia, svuotato di reparti e riconvertito in semplice presidio assistenziale. Aveva fatto,
giurano i medici, tutto quello
che c'era da fare. Il percorso psicologico, le analisi e le consulenze cardiologiche, la terapia ormonale per la stimolazione
all'ovulazione: era tutto pronto
per il pick up ovocitario ovvero
il prelievo degli ovociti. Una fase propedeutica alla fecondazione in vitro e al reimpianto
Entro 24 ore ci sarà la
relazione del ministero,
la settimana prossima
è prevista l'autopsia
Sanità nazionale
nell'utero. «Un intervento ruotinario - spiega il responsabile
del centro, il medico Giuseppe
D'Amato - ne facciamo almeno 50 al mese».
Arianna, però, da quella sala
operatoria non è più uscita.
Mercoledì mattina si è presentata puntuale ed è stata sottoposta ad anestesia per l'agoaspirazione ovarica e per il successivo esame ovocitale. Pochi
minuti, le avevano assicurato,
una decina al massimo. Dietro
la porta, ad attenderla, c'era
suo marito Michele. Ma la donna è morta tra le mani dei medici, senza un apparente perché:
uno choc anafilattico causato
dall'anestesia, forse, o quei problemi cardiaci che avrebbe avuto in passato. Difficile dirlo, prima che venga eseguita l'autopsia disposta dal sostituto procuratore di turno a Bari, Luciana
Silvestris, prevista tra lunedì e
martedì. Intanto, il pm ha iscritto nel registro degli indagati il
responsabile del centro nonché
colui che materialmente stava
l'intervento,
eseguendo
D'Amato, e un altro medico.
«C'è stato un arresto cardiocircolatorio che non ci sappiamo
spiegare, siamo i primi a voler
capire» ammette D'Amato.
L'operato dei due sarà valutato
anche da una task force di
esperti, inviati dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Sono attesi per questa mattina a
Bari dirigenti della direzione
programmazione del Ministero, carabinieri del Nas, esperti
di Agenas e rappresentanti delle Regioni. Ad accoglierli ci saranno, fra l'altro, i carabinieri
del Nas di Bari che avevano già
programmato per oggi una
ispezione. Una prima relazione
arriverà all'unità permanente
di crisi del Ministero entro le
prossime 24 ore. Anche la Asl di
Bari ci vuole vedere chiaro e ha
nominato una commissione
medico-legale.«Vogliamo capire cosa sia successo. Abbiamo
bisogno di sapere compiutamente dal punto di vista sanitario e scientifico che cosa è acca-
duto. I tempi saranno stretti»,
assicura l'assessore alla Sanità
della Regione Puglia, Domenico Pentassuglia.
U NIVROOULONE NISERVAI:
Pagina 19
IL RICOVERO
Due giorni fa,
Arianna Acrivoulis
si presenta ali'
ospedale Jaia di
Conversano, in
provincia di Bari
per fare una
fecondazione
assistita
L'OPE RAZIONE
L'intervento doveva
essere semplice, di
routine. Ma qualcosa
va storto. Forse uno
shock anafilattico
per l'anestesia o i
problemi cardiaci
di cui la donna aveva
sofferto
L'INCHIESTA
La procura di Bari
apre un fascicolo e
dispone l'autopsia.
Indagati due medici
e il responsabile
della struttura.
Il ministro della
Salute invia gli
ispettori
Sanità nazionale
Pagina 20
L'ALLARME
Incubo scabbia
alla stazione
di Milano, scatta
presidio sanitario
MILANO . L'allarme lo lancia
Roberto Maroni, governatore
della Lombardia: «Fra i migranti alla stazione di Milano
sono stati segnalati almeno
due casi di scabbia». Matteo
Salvini, leader della lega
Nord, coglie la palla al balzo:
«Da clandestini 180 casi di
scabbia a Milano, nonché altre centinaia di malati. Andassero ad abbracciare Renzi
e la Boldrini». Naturalmente,
sulla vicenda si scatena la
polemica politica. Comunque, vista «la gravissima situazione esistente presso la
Stazione Centrale di Milano,
dove centinaia di profughi
soggiornano nell'androne
con scarsissima assistenza
sanitaria e con la probabile
presenza di scabbia in crescita esponenziale», Croce Rossa Italiana fa sapere di aver
messo a disposizione dell'Assessorato Regionale alla Sanità e dell'Areu 118 un ambulatorio mobile, dove opererà il personale sanitario Asl
1 di Milano, e un'ambulanza
per il trasporto dei pazienti
infettivi in ospedale.
L'ambulanza sarà fornita
dal Comitato Provinciale Cri
di Milano, così come la roulotte-infermeria che ospiterà
i medici Asl. La scabbia è
un'infezione contagiosa della pelle che si verifica tra gli
esseri umani e in altri animali. La malattia è causata da diverse specie di acari, ma specialmente dall'acaro di sesso
femminile della scabbia. La
trasmissione avviene tramite contatto diretto da persone o animali domestici che
risultavano già infetti. I sintomi caratteristici di una infezione da scabbia sono prurito intenso e cunicoli cutanei.
Sanità nazionale
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Pagina 21
Fondazione Corriere della Sera
Un incontro sul ruolo del medico tra passato e futuro
di Alessandra Dal Monte
a medicina di oggi sta vivendo un paradosso: nel
momento in cui trionfa la
tecnologia e i risultati delle cure sono sempre migliori, i pazienti
sono insoddisfatti dei medici perché li
accusano di aver perso umanità». La sintesi è di Giorgio Cosmacini, storico e filosofo della medicina, che sul rapporto tra
camici bianchi e malati ha scritto il libro
La scomparsa del dottore. Storia e cronaca di un'estinzione (Cortina, 2013). E che
mercoledì 17 giugno sarà in sala Buzzati
come relatore dell'incontro 1l ruolo del
medico" organizzato dalla Fondazione
Corriere della Sera (ore i8). Con lui a discutere sul palco ci saranno Tonino Aceti,
coordinatore nazionale del Tribunale per
i diritti del malato e Ovidio Brignoli, vicepresidente della Società italiana di medicina generale. I soggetti e i punti di vista in
campo sono tanti: da un lato c'è il paziente
moderno, che vede nel medico un guaritore, più che un "curante". Dall'altro il professionista iperspecializzato, che preso da
analisi ed esami rischia di perdere di vista
l'aspetto umano della sua relazione con il
malato. E poi l'impostazione vigente della medicina, con università che insegna-
Sanità nazionale
A BOCCA APERTA
I medici di un tempo, non avendo
a disposizione la tecnica, erano obbligati
ad ascoltare di più il paziente.
no poco a trattare i pazienti, un ordine a
volte chiuso in atteggiamenti corporativi,
leggi poco moderne e strumenti come "il
consenso informato" che relegano un discorso importantissimo, quello sulle conseguenze delle cure, a un atto burocratico
invece che etico.
«Bisogna cambiare
la cultura generale», spiega Cosmacini.
«Intanto serve una riforma che tocchi tutti gli
aspetti della sanità, incluso il rapporto tra medici e
pazienti. Poi è necessario
formare i futuri dottori
sull'aspetto antropologico
della medicina, che è l'altra metà della mela rispetto a quello tecnologico.
L'uno non può stare senza l'altro. Invece troppo
spesso i medici sono costretti ad acquisire queste
competenze sul campo,
da autodidatti». Un compito non facile, il
bilanciamento tra tecnologia e umanità,
specializzazione e relazione.
Ha ragione chi dice che erano meglio i medici di una volta? «No. I medici di un tempo
non erano migliori, solo che non avendo
a disposizione la tecnica erano obbligati ad ascoltare di più il paziente», precisa
Cosmacini. «La specializzazione e la tecnologia di oggi sono un grosso bene. Ma
non devono diventare predominanti: non
si deve passare dalla tecnologia alla tecnocrazia. Ricordiamoci che la medicina è la
scienza al servizio dell'uomo».
Pagina 22
Muore durante l'intervento
per la fecondazione assistita
Assieme al marito Michele, AriannaAcrivoulis, 38 anni,
sognava da tempo di avere un
figlio: per questo ieri era all'ospedale Jaia di Conversano
(Bari) per sottoporsi all'agoaspirazione ovarica e all'esame
ovocitale, interventi propedeutici alla fecondazione medicalmente assistita. Ma è successo l'imprevedibile: la donna è morta e i medici che hanno
dovuto informare il marito in
attesa, hanno solo aggiunto
che forse a uccidere Arianna è
stata una reazione allergica. In
ospedale sono arrivati i carabinieri, che hanno sequestrato la
cartella clinica e raccolto la denuncia dei famigliari della vittima. Gli atti sono stati trasmessi al pm di turno del Tri-
Sanità nazionale
bunale di Bari, Luciana Silvestris, che ha iscritto i nomi di
due medici nel registro degli
indagati. Per loro l'ipotesi di
accusa è di cooperazione in
omicidio colposo. Nelle prossime ore il magistrato invierà
gli avvisi di garanzia e disporrà
l'autopsia che dovrà accertare
le cause del decesso e ricostruire il protocollo seguito dai
medici.
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha inviato all'ospedale Jaia una task force
di esperti che dovrà fare luce
sulla vicenda. Una prima relazione sull'accaduto dovrà pervenire al ministro e all'unità
permanente di crisi del ministero entro le prossime 48 ore.
ORI PRO DD ZIO NE RISERVATA
Pagina 23
Azzollini, il Pd è per l'arresto
Ira del Ned, poi Orfini frena
Il presidente democratico aveva detto: inevitabile votare a favore
UGO MAGRI
ROMA
on la diplomazia di un
pachiderma, il presidente del Pd Orfini per poco
non ha mandato in briciole la
cristalleria del Senato. Dove
l'equilibrio politico è sempre
più fragile anche a causa delle
tegole che si abbattono implacabili sugli alfaniani, ultima nel
tempo la richiesta di arresto
da Trani per il senatore pugliese Azzollini. Senza calcolare fino in fondo le conseguenze, Orfini ha messo in piazza la pura
e semplice verità: il Pd si orienta a mandare Azzollini dietro
le sbarre. Già il partito ha mille
guai con la giustizia tra Roma e
dintorni, non può permettersi
il lusso di salvare uno che addirittura insultava le suore...
Martedì prossimo la Giunta
per le autorizzazioni comincerà a riunirsi, entro fine giugno
arriverà al dunque. Dopodiché
«mi pare inevitabile votare a
favore dell'arresto», sono le parole esatte di Orfini. Inevitabile ed «evidente», ha aggiunto.
Ne è derivato un putiferio tale
da mettere in allarme lo stesso
presidente del Senato Grasso,
le cui preoccupazioni non sono
mai da prendere alla leggera.
Sanità nazionale
Ira centrista
Premessa necessaria: non tutti, tra i senatori Ncd, metterebbero la mano sul fuoco sull'innocenza del loro collega. Anzi,
in privato qualcuno ammette
che le accuse fanno impressione, lo stesso Alfano (ministro
dell'Interno e tutore della legalità) vorrebbe capirci meglio.
All'arresto si arriverà quasi
certamente. Però c'è modo e
modo, reagiscono da quelle
parti. «Se fosse un sì pregiudiziale e ideologico lo riterremmo politicamente grave, prima
bisogna conoscere e poi prendere decisioni», fa la sintesi
Quagliariello. Bordate furibonde da Lupi, da Cicchitto e da
Schifani. Minacce come quella
del senatore Esposito, che subito ha iniziato non per caso a
reclamare le dimissioni di Marino. Già, perché pure la difesa
del sindaco capitolino sotto assedio diventerebbe un serio
problema il giorno in cui venisse adottato il metro «a prescindere» di Orfini. Il quale più tardi ha compreso di aver creato a
Renzi una complicazione di cui
Matteo non sentiva il bisogno,
e a quel punto ci ha messo una
pezza. Telefonata conciliante a
Quagliariello per precisare che
la decisione sull'arresto «verrà
assunta dopo un'attenta lettura delle carte». Insomma, con
un certo tasso di ipocrisia si
fingerà che da ciò tutto dipenda. E così la mina Azzollini verrà disinnescata. Sempre che
dalle inchieste su Mafia Capitale non emerga qualche nuovo
imprevedibile sviluppo, come
nei palazzi romani si vocifera
con insistenza.
Malinconia delle date
Proprio ieri ricorreva l'anniversario numero 31 della morte di Berlinguer, grande segretario Pci e soprattutto
straordinario fautore della
«questione morale». Il suo
fantasma è stato evocato dalla Boldrini, da Chiti e con sospetta enfasi dalla Bindi, fresca reduce dalla guerra sugli
«impresentabili» nella sua
veste di presidente dell'Antimafia: Enrico sì che seppe incarnare « la politica pulita
senza demagogia»... Qualunque riferimento ai leader di
oggi è puramente casuale.
Pagina 24
LAPRESSL
Sul senatore dei Ncd Antonio Azzollini pende una richiesta d'arresto per bancarotta
anni
Dalla morte
del leader Pci
Enrico Berlinguer, che fece
della questione morale un
caposaldo
della politica
Sanità nazionale
Scadenze
Martedì
prossimo la
giunta per le
autorizzazioni
a procedere
inizierà ad
esaminare il
caso Azzollini
La decisione
arriverà a fine
mese
PC-
E_
-3d
Il senatore
di Ncd Antonio
Azzolini , presidente della
Commissione
bilanci del Senato, ha ricevuto
una richiesta di
arresto da parte
della Procura di
Trani per il crac
della casa di
cura Divina
Provvidenza
La guardia
di finanza di Bari
ha eseguito
mercoledì mattina dieci ordinanze di custodia cautelare, su
richiesta della
procura di Trani,
per associazione
a delinquere
finalizzata alla
bancarotta
fraudolenta
Ricevuta la
richiesta, prassi
vuole che il
presidente del
Senato trasmetta in giornata la
documentazione alla Giunta
per le immunità
di Palazzo Madama, che la
prenderà in
carico l'esame
Il Pd si trova
a un bivio: votare per l'arresto
rischia complicare ulteriormente i rapporti
con l'alleato
Ncd; votare no
scatenerebbe
l'ira della base
Pagina 25
La rabbia delle suore
"Rovinate dalla politica"
Alla Divina Provvidenza silenzio sulle consorelle arrestate
arrestate
Suor Marcella
(Rita Cesa,
prima dei voti),
74 anni,
rappresentante
legale
e suor
Consolata
(Assunta
Puzzello), 72
anni),
economa
indagate
Sono altre
quattro le
religiose
indagate.
Tra le
consorelle vige
il silenzio, ma
più di una
critica
l'ingerenza
della politica
Sanità nazionale
F figurine bianche camminano veloci e la testa
bassa tra le strade della
casa della Divina Provvidenza. C'è afa ma tira aria di tempesta qui a Bisceglie. A palazzina delle ancelle-infermiere
è vicino alla chiesa. Suore dedicate alla cura dei malati di
Alzheimer, agli anziani. Non
più giovani neanche loro. « È
tempo di riposarci», dice una
che scappa per non parlare.
Solidali e mute in nome delle
loro consorelle arrestate suor Marcella (Rita Cesa, prima dei voti), 74 anni, rappresentante legale e suor Consolata (Assunta Puzzello), 72
anni), economa - e le 4 indagate. Suor Stefania e suor Teresa si lasciano sfuggire i nomi e
poco altro. «Qui andava tutto
bene fino a che non è arrivata
la politica. Hanno rovinato
tutto». Eh si, perché quando è
arrivata la politica le cose che
già non andavano granché sono precipitate.
La mensa che viene affidata a una società di pulizie,
persone assunte solo per fare
favori a qualcuno, lavori inutili affidati ad amici. Solo per
parlare delle cose «visibili».
Insomma un copione già visto
in cui le suore si sono trovate
protagoniste, consapevoli o
invece no, come si difendono
loro. «Passava tutto sopra le
nostre teste». Spezzoni di
frasi che mescolano vergogna
e fastidio. «Alla fine vedrai
che la colpa sarà nostra».
Quel che dicono le Ancelle
delle Divina provvidenza è in
fondo quel che dice la gip del
tribunale di Trani, Rossella
Volp nell'ordinanza di custodia
cautelare: «Nel corso degli ultimi decenni la congregazione
delle Ancelle della Divina Provvidenza, che gestivano l'ex Psichiatrico di Bisceglie, è stata
teatro di una vera e propria
guerra di conquista politica,
che ha visto avvicendarsi ai
vertici della struttura amministratori la cui investitura era di
chiara matrice politica».
E le suore conquistatrici o
conquistate? Viste le scelte della procura si capisce che la propensione è per la prima ipotesi.
Ma loro non ci stanno: «siamo
vittime». «Noi curiamo i malati,
aiutiamo il prossimo e non abbiamo mai preso parte a nulla».
Ma a leggere le carte, invece, si sarebbero date un gran
daffare nella gestione degli affari, e anche per le assunzioni.
Tra queste anche quella del nipote di suor Marcella. Ma non
solo, le religiose sono attive
anche quando iniziano i guai
con l'amministrazione straordinaria dell'Ente.
Suor Marcella, nota il gip,
«non si perde d'animo, sa che
le nomine dei commissari avvengono a livello governativo,
e quindi spinge perchè sia interessato «al più presto il solito referente politico della
Congregazione, il senatore
Azzollini, perché è "lui" che
"deve vedere per i nomi, e ciò
all'evidente scopo di evitare
che l'Ente finisca nelle mani
di soggetti avulsi dal grumo di
potere che sullo stesso imperversa e che, come più volte ribadito, fa capo al senatore».
Ma dentro la casa delle Ancelle non commentano e dicono solo: «noi non c'entriamo
nulla». Come una litania, quasi una preghiera perchè vengano lasciate alla loro vecchia
vita, in questo luogo sconfinato, 190mila metri quadrati,
dove convivono dolore dei malati di Alzheimer e la mancanza di scrupoli di chi ne ha approfittato.
Difficile convincere i parenti
dei malati di tutto questo. Gli
angeli bianchi sbattute dalla
parte dei cattivi. «Ci sono tante
suore che dedicano la vita alla
loro missione e ai nostri cari»,
dice un parente che non vuole
arrendersi alle notizie che corrono implacabili.
Mentre ci credono di più i lavoratori, alcuni dei quali hanno
parlato con i magistrati e raccontato quel che accadeva.
Dal luglio 2009 quando il
presidente della Commissione
bilancio del Senato, Antonio
Azzolini irrompe nella sede
della Casa della Divina Provvidenza.«Da oggi comando io. Se
no, vi p...in bocca». E le sventurate non risposero.
anni
Il tempo dal
quale Azzollini ha preso il
comando alla
Divina Provvidenza minac-
ciando le
religiose
secondo
l'accusa
Pagina 26
Santuario
Attorno al
Santuario
della Divina
Provvidenza
di Bisceglie
è cresciuta la
grande casa
di cura specializzata
nell'assistenza ai malati di
Alzheimer
Sanità nazionale
Pagina 27
Fecondazione assistita
Muore a 38 anni
in sala operatoria
PAOLO RUSSO
ROMA
«Non si muore di fecondazione assistita». Non ha dubbi
Giuseppe D'Amato, responsabile del centro di procreazione assistita dell'ospedale di
Conversano. Eppure ieri l'altro una donna di 38 anni,
Arianna Acrivolius, ha smesso di respirare proprio nella
sala operatoria del suo centro, a pochi chilometri da Bari, mentre si sottoponeva al
prelievo di ovociti. Un intervento routinario secondo gli
esperti. «Siamo sconvolti,
non doveva andare così», lamenta disperata Alessandra,
la sorella di Arianna. «Ci hanno trattenuto, non ci hanno
fatto entrare nella sala, dicendo che dovevano arrivare i
carabinieri, che poi dopo molto tempo abbiamo saputo che
dovevamo essere noi a chiamare, tutto assurdo». «Stiamo parlando di una ragazza
di 38 anni che voleva solo realizzare un sogno», aggiunge il
cognato della vittima, Giuseppe Digesù. «Ci hanno detto che la morte potrebbe essere stata causata da una reazione allergica. A me in questo momento sembra tutto
assurdo, a cominciare dal fatto che quando mia cognata si
è sentita male i medici hanno
dovuto chiamare il 118. Non
voglio aggiungere altro».
Se i familiari esprimono
rabbia i sanitari ci tengono a
mostrare di avere la coscienza a posto. «Per quello che ho
Sanità nazionale
potuto constare - spiega
D'Amato che era in sala operatoria al momento del decesso è avvenuto un arresto cardiocircolatorio del quale bisogna
conoscere le cause».
Intanto due medici sono
stati iscritti nel registro degli
indagati per omicidio colposo
dalla Procura di Bari e già oggi la commissione medico-legale nominata dalla Asl barese cercherà di chiarire le cause del decesso. E vuole vederci
chiaro anche il Ministro della
salute Beatrice Lorenzin, che
ha inviato una commissione.
Intanto una mezza spiegazione D'Amato la lascia intuire.
«Di giorno in giorno - spiega aumenta l'età della prima gravidanza e il problema non è la
fecondazione ma il doverci
aspettare che le donne portino con se malattie contratte
negli anni».
BARI, INDAGATI DUE MEDICI
Mistero
Arianna
Acrivolius, ha
smesso di
respirare
mentre si
sottoponeva al
prelievo di
ovociti
L'autopsia già ordinata dal
magistrato dirà se le cose sono andate così. Intanto però la
morte di Arianna riaccende la
miccia della polemica sulla fecondazione assistita, con il
Movimento per la vita che denuncia rischi sanitari e di
sfruttamento delle donne che
vendono ovociti all'estero
mettendo a repentaglio la salute. Ma i medici gettano acqua sul fuoco. «In letteratura
casi come quelli di Conversano non arrivano a contarsi sulle dita di una mano», assicura
Claudio Giorlandino, segretario dell' «Italian College of fetal maternal medicine».
Pagina 28
NUOVO STUDIO; NEI RAGAZZI CHE PESANO TROPPO
LIVELLI ABNORMI DI PROTEINA BETA AMILOIDE
ADOLESCENTI OBESI
E RISCHIO ALZHEIMER
di Alex Saragosa
Una ricerca cnndotta dall'Ospedale pediatrico
Bambino Gesù di Roma getta una nuova luce
inquietante sull'obesità infantile, mia condizione
che interessa in Italia circa il 10 per cento dei piccoli. Sembra che questi bambini, oltre ad andare incontro a diabete
o cardiopatie, saranno più esposti alle demenze senili.
I ricercatori hanno analizzato, nel sangue di 101 bam-
Sanità nazionale
bini sotto i 6 armi e di 339 adolescenti, i livelli di proteina
beta amiloide, quella che, accumulandosi nel cervello come placche (in rosa, nella foto a sinistra), è causa di vari
tipi di demenza senile. Negli adolescenti obesi che mostravano già avvisaglie di un futuro diabete, la beta amiloide
era presente in quantità più alte della norma. Nei bambini obesi invece si trovava a livelli ancora normali, segno
eheservonoanni di sovrappesoperinnescare l'accumulo
della proteina. «L'associazione tra obesità, diabete e
Alzheimer era nota» dice Melania Manco, endocrinologa
del Bambino Gesù, «ma per la prima volta abbiamo dimostrato che la genesi di questa patologia può partire addirittura dall'adolescenza. E questo sottolinea ulteriormente l'importanza di prevenire l'obesità pediatrica».
■
Pagina 29
Sulla Tena dopo Tmesi: missione da record
Cuore e tessuti, ecco com'è cambiata in orbita
In Italia sono le 15.44 quando
la Soyuz tocca terra nelle steppe del Kazakistan. Con il volto
sorridente come sempre Samantha Cristoforetti emerge
dalla capsula respirando dopo
sette mesi l'aria della Terra. La
lunga avventura della prima
astronauta italiana è finita doPo 200 giorni in orbita, un record, condivisi con tweet e collegamenti. Anche ieri, appena
svegliata, ha scritto: «Prima
mattino del duecentesimo
giorno nello Spazio. E stato un
viaggio meraviglioso. Grazie
per averlo compiuto assieme.
Ora è il momento di tornare a
casa sulla Terra. Correremo a
bordo della nostra affidabile
Soyuz». Poco prima, guardando per l'ultima volta la Penisola
dalla stazione spaziale Iss, quasi con un filo di nostalgia, ha
inviato una fotografia dello stivale con Milano e Torino luminosissime: «Un'ultima immagine dell'Italia di notte».
lando condizioni più interessanti dal punto di vista fisiologico. «Lassù tutto cambia spiega Francesco Torchia, medico spaziale dell'Aeronautica
Militare -. Sono tre gli aspetti
più colpiti: il sistema cardiocircolatorio, quello muscolare e la
struttura ossea».
Che cosa esattamente succeda non è ancora del tutto chiaro e questo spiega il ripetersi di
esperimenti nelle varie spedizioni. I muscoli perdono intorno al 20 della loro massa e a
essere coinvolti non sono solo
quelli di braccia e gambe ma
anche il cuore che, facendo
meno fatica a pompare il sangue, si rimpicciolisce significativamente. Un altro aspetto è
quello della perdita di calcio
nelle ossa. Ogni mese scompare il 2% della massa ossea perché le cellule non riescono più
Poi ha indossato la bianca
tuta Sokol per scivolare nella
navicella Soyuz e prepararsi al
rientro con i suoi compagni di
equipaggio, l'americano Terry
Virts e il russo Anton Shkaplerov, il primo a uscire. Atterraggio avvenuto con precisa regolarità a 150 chilometri dalla città di Dzhezkazgan. Prima tappa
un controllo medico, poi destinazione Houston.
Samantha
Cristoforetti è
nata a Milano il
26 aprile 1977,
ma ha
Come ha raccontato Samantha nei suoi collegamenti dalla
Iss, il corpo umano in assenza
di gravità subisce uno sconvolgimento che è tanto più intenso più la missione si prolunga.
Lei, partita alle 22.01 del 23 novembre 2014, avrebbe dovuto
rientrare il 14 maggio, ma l'incidente del 29 aprile che ha
comportato la perdita del cargo
russo Soyuz ha cambiato i piani
e l'organizzazione dei voli.
Questo ha fatto di Samantha
Cristoforetti la donna che ha
trascorso più tempo in orbita
in una sola missione, accumu-
Ricerca
Chi è
trascorso la
sua infanzia e
adolescenza a
Malè, in
provincia di
Trento: ha
frequentato le
superiori tra
Bolzano e
Trento. Parla,
oltre
all'italiano, il
francese,
l'inglese, il
russo e il
tedesco
Si è laureata
in Ingegneria
meccanica a
Monaco di
Baviera, quindi
in Scienze
aeronautiche a
Napoli, dopo
essere entrata
in Aeronautica
militare. Ha
preso anche
una specializzazione in
Texas. Ha
frequentato
per dieci mesi
l'Ecole
Nationale
Supérieure de
l'Aéronautique
et de l'Espace
di Tolosa e,
sempre per
dieci mesi, la
Mendeleev
University of
Chemical
Technologies a
Mosca
a riprodursi come dovrebbero.
Ma quando si rientra sulla Terra torna l'equilibrio. Per la prima volta nella missione di Samantha si è tentato un esperimento con le staminali finalizzato al blocco dell'osteoporosi,
come viene chiamato il distruttivo processo che interessa gli
anziani. Se si riuscirà a trovare
un rimedio per far star meglio
gli astronauti questo sarà prezioso anche per la vecchiaia
terrestre. Il sistema cardiocircolatorio, inoltre, subisce un
dissesto che leggiamo sui volti
degli astronauti sempre gonfi
perché non essendoci più la
gravità il sangue fluisce prepotentemente in ogni angolo del
corpo, testa compresa.
Se questi sono gli effetti più
macroscopici altri e altrettanto
importanti si manifestano. Il
sistema immunitario si inde-
È stata scelta
nel 2009
dall'Agenzia
spaziale
europea tra
oltre ottomila
potenziali
astronauti per
la missione
Futura
A bordo della
Agenzia
spaziale (Iss)
internazionale
ha raggiunto
due record
personali: con
200 giorni
trascorsi in
orbita, è
diventata
l'astronauta
donna che è
rimasta più a
lungo nello
Spazio (prima
di lei il primato
era della
statunitense
Sunita
Williams); con
l'obiettivo dei
200 giorni è
riuscita, però, a
fare meglio
anche degli
astronauti
maschi europei
a bordo dell'Iss
bolisce rendendo l'organismo
più vulnerabile alle malattie, la
circolazione dell'ossigeno nei
tessuti periferici come le mani
si riduce alterando importanti
processi naturali.
Ecco le difficili condizioni
alle quali deve far fronte un
astronauta. Due sono finora le
vie praticate. La prima è una
dieta che compensi alcune alterazioni, la seconda, è un'attività fisica costante. Ogni giorno per circa un'ora e mezza la
stazione si trasforma in una palestra per correre su un tapis
roulant, fare cyclette o sollevare pesi con un marchingegno
inventato apposta. Infine si indossa la speciale tuta Penguin
per forzare la circolazione sanguigna in modo diverso.
«Le alterazioni non sono patologie ma un adattamento
dell'organismo al nuovo ambiente», precisa Torchia ricordando che per circa un mese
dopo il rientro un astronauta è
impegnato nel recupero delle
normali condizioni fisiche.
Giovanni Caprara
© RIPRODUZIONE RISERVATA
200
Giorni
Trascorsi in
orbita dalla
astronauta
Samantha Cristoforetti con i
compagni di
missione Anton
Shkaplerov e
Terry Virts
Pagina 30
1
f
nove
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condo
Metà scienziata
e metà «cavia»
per studi su ossa
sonno e cellule
..
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7,91
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nello paz o
S
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La missione Futura ha trasformato il capitano pilota dell'Aeronautica Militare Samantha Cristoforetti (38 anni) in una scienziata e persino in cavia per alcuni test medici.
Il volo organizzato dall'agenzia spaziale
Asi ha impegnato l'astronauta italiana dell'Esa in nove esperimenti di grande importanza preparati da ricercatori e tecnologi
del Cnr, Politecnico di Milano, delle università di Salerno, Ferrara, Statale di Milano,
Pavia, La Sapienza di Roma, della Fondazione Don Gnocchi, degli istituti di ricerca
Santa Lucia, San Raffaele, e realizzati dalle
industrie Kaiser Italia, Altran Italia, Thales
Alenia Space, Argotec.
Importanti gli obiettivi che miravano a
sfruttare le condizioni estreme del cosmo
in assenza di gravità per indagare alterazioni dalle quali trarre conoscenze utili alla vita sulla Terra. Si è studiato come le ossa perdono calcio e come i muscoli si indeboliscono, come variano le condizioni del sonno, come i sensori del nostro organismo si
adattano alle condizioni alterate dello Spazio dove non c'è un sopra e un sotto, come i
meccanismi all'interno delle nostre cellule
mutano provocando addirittura reazioni
chimiche diverse e, infine, come il sistema
cardiocircolatorio cambia nel suo funzionamento, soprattutto nei delicati meandri
del cervello.
Cambiamenti che in questi sette mesi
trascorsi nello Spazio hanno trasformato
l'astronauta italiana e i suoi colleghi di spedizione, l'americano Terry Virts e il russo
Anton Shkaplerov, in vere e proprie cavie
umane. Inoltre, la nostra astronauta ha sperimentato un prototipo di stampante 3D e
persino una complicata macchina per fare
il caffè in orbita.
«Samantha con la sua incessante attività,
è stata un simbolo delle possibilità che lo
Spazio offre - commenta Roberto Battiston, presidente dell'Asi -. La Iss è un
grande laboratorio dove si sperimentano
cose nuove altrimenti impossibili da verificare e preziose sia alla quotidianità terrestre sia alle future missioni verso gli asteroidi e verso Marte».
G. Cap.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le foto dallo spazio AstroSamantha dal suo
profilo Twitter ha inviato 2.664 foto e video, per
condividere la sua esperienza
Ricerca
Pagina 31
Le fasi della missione
Permanenza sulla
stazione spaziale: 7 MESI
Veicolo
di supporto
135
milioni dì i<m
Separazione
della navetta dall'ISS
Navetta
separazione
dai moduli che
si disintegrano
'0o,.. nell ' atmosfera
VISTA FRONTALE
Alloggiamento
del paracadute
3,184
orbate
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Pannelli solari
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principale per
l'atterraggio
(in cui risiedono
gli astronauti )
Periscopio
MODULO PROPULSIVO
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cliilometri
iL LANCIO
IL RIENTRO
0 Samantha Cristoforetti
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Ricerca
*AntonShkapierou '
*Tirry VirLs
A 150 km da Dzhezkazgan
Pagina 32
I chirurghi della Harbin !lledical ZTFliversit}r barino
Flora realizzato rrcille interventi
Cina, trapi antat e t este di topi
possibile»
o? «Non ora, m
Sí possono fare sull'
aé
DI ETTORE BuìNcHi
rriva dalla Cina il
trapianto di testa
sui topi. E già si par-
i
la dell'eventualità
di un esperimento simile
sull'uomo. Cose che mettono
i brividi, ma nell'ex Celeste
impero, alla Harbin Medical University, il chirurgo
Xiaoping Ren, 53 anni, dal
2013 a oggi ha effettuato un
migliaio di questi interventi
sui piccoli roditori.
Ormai per il medico cinese
si tratta di routine: una volta
scambiate le testoline e riemersi dall'anestesia, gli animaletti riaprono gli occhi e
ricominciano a muoversi. In
apparenza, come se niente
fosse. In realtà, mediamente
sopravvivono un solo giorno.
Ren è comunque orgoglioso
di questa nuova frontiera
e afferma che la Cina sta
puntando al meglio a livello
scientifico, essendo in grado
di mettere a disposizione le
proprie risorse per la ricerca. La parola d'ordine tra le
alte sfere di Pechino è innovazione e, come nota Cong
Cao, docente di studi cinesi
contemporanei all'università
britannica di Nottingham, i
leader politici vogliono che
un cinese vinca il Premio
Nobel.
Col trapianto di testa siamo a un livello ulteriore della medicina o della scienza.
Non a caso si comincia a parlare dell'essere umano, perché in autunno Ren dovrebbe
cimentarsi con le scimmie,
facendo un salto di qualità
e cercando di prolungare la
sopravvivenza di chi viene
sottoposto a tale intervento.
Il medico cinese ha studiato
e lavorato negli Stati Uniti
per oltre 15 anni, per poi
fare ritorno in madrepatria
tre anni fa. A Harbin, nella
parte nordorientale del paese asiatico, egli si è immerso
totalmente nell'attività di ricerca. I motivi principali del
Ricerca
suo rientro in Cina sono due:
da un lato, approfittare del
forte sostegno economico alla
ricerca varato dal governo di
Pechino; dall'altro, i dubbi
che negli Usa potesse effettivamente portare a termine
il suo progetto , per motivi sia
finanziari sia etici . A Harbin,
oltre ad aver ottenuto il via
libera dalla commissione etica, Ren ha ricevuto fondi per
10 milioni di yuan, circa 1,4
milioni di euro.
Ma c'è un altro aspetto che
rende la Cina attraente per
gli esperimenti : l'abbondanza di topi. Potrebbe sembrare
una faccenda di second'ordine, e invece non lo è affatto.
Ren dice che non è difficile
ottenerli dalle colonie di
Suzhou , in Cina meridionale. A Harbin è stato allestito
un laboratorio molto ampio
ed è stato
creato un
gruppo di
lavoro che
comprende
un neurochirurgo,
un esperto
in patologie cardiovascolari,
uno specialista in rigenerazione del midollo spinale e
un immunologo.
Per il medico cinese non
si tratta di qualcosa di mostruoso , come potrebbe sembrare a prima vista. Ren
sostiene che, se il trapianto
di testa fosse un giorno perfezionato così da applicarlo
all'uomo , potrebbe essere
utile a quei pazienti che
hanno il cervello sano ma
un corpo malato: basti pensare alle lesioni al midollo
spinale, al cancro e alle pa-
tologie muscolari . In sostanza, un corpo nuovo laddove
non possa essere aggiustato.
L'elemento di speranza è il
fatto che si stia provando la
tesi che , nonostante il midollo spinale e il cervello contengano un numero enorme
di nervi , soltanto una piccola parte debba essere rigenerata per l'animale con
la testa trapiantata , così da
riuscire a respirare e a far
funzionare i riflessi di base.
Ciò non toglie che vi siano
due grandi ostacoli da superare: il rischio di rigetto e il
mantenimento del cervello
in efficienza mentre viene,
per così dire, disconnesso.
Bastano pochi minuti senza
ossigeno per produrre danni irreparabili . Le tecniche
ideate da Ren stanno producendo i primi risultati, ma la
strada è ancora lunga.
Prima ci si proverà con le
scimmie , e occorrerà dar vita
a un modello clinico in grado di garantire una sopravvivenza a lungo termine. E
non è neppure detto che si
arrivi a questo ambizioso
traguardo . Non è soltanto
una questione scientifica,
perché interrogativi di ordine etico si affacciano alla
mente: l'identità personale
sarà intaccata dal fatto di
avere un altro corpo? E giusto che un insieme di organi,
potenzialmente preziosi per
più persone che ne abbiano
bisogno , venga accaparrato
da un unico individuo? E
poi occorre capire chi possa
diventare donatore : secondo
il medico cinese potrebbe
trattarsi, per esempio, delle
vittime di incidenti stradali.
Tra gli scienziati di tutto il
mondo circolano le più svariate opinioni : da chi ritiene
possibile uno scenario futuro di trapianti umani, a chi,
come Arthur Caplan, della
New York University School
of Medicine, non esita a definirla un'idea ridicola.
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Pagina 33
Ora la scienziata diventa cavia
i1 suo corpo osservato per mesi
Muscoli indeboliti, problemi di equilibrio
Allo studio gli effetti del viaggio sul fisico
femminile, esperimenti per le terapie anti-età per lei vietato guidare e persino camminare
LE RICERCHE
Dopo un viaggio fra le stelle durato
più di sei mesi, ritornare a una vita
coi piedi a terra non sarà una passeggiata per la mitica AstroSamantha. Per molte settimane la nostra
astronauta non potrà ad esempio
mettersi alla guida della sua auto
per andarsi a mangiare un gelato.
Né tantomeno potrà fare molto
presto quelle lunghe escursioni a
piedi che ama fare. I problemi di
equilibrio e la debolezza muscolare di cui gli astronauti soffrono al
rientro potrebbero influire sulle
più banali attività. Anche la sua voce sarà più stridula.
Nelle prossime settimane, quindi, alla nostra supereroina toccheranno lunghe sessioni di riabilitazione, tanto riposo e contatti limitati con l'esterno. «Indubbiamente
quando rientri da un lungo periodo nello spazio, in assenza di gravità, c'è bisogno poi di un adattamento all'ambiente terrestre, come c'è
del resto quello allo spazio che viene fatto prima di partire», spiega
Filippo Ongaro, direttore scientifico dell'Istituto di medicina
L'ESPERTO:
MESE E MEZZO
MEGLIO LIMITARE
ICONTATTICON
ALTRE PERSONE»
che aiuteranno a fare luce sugli effetti dello spazio sull'organismo
femminile: dalla riduzione della
densità ossea all'equilibrio ormonale. «Aspetti sui quali oggi non ci
sono dati e Samantha sarà una sorta di "cavia"», sottolinea Ongaro.
SENSORI E ESERCIZI
AstroSamantha sull'Iss è stata già
sottoposta a numerosi esperimenti: ha indossato sensori che misuravano il flusso sanguigno; ha fatto esercizi muscolari e di respirazione; ha indossato una maglietta
sensorizzata mentre dormiva e
molti altri test ancora. «Dopo 7 mesi - prosegue l'esperto - il suo apparato locomotorio dovrà riprendersi e per questo farà una riabilitazione fisica lunga. I muscoli, infatti,
"tra le stelle" si indeboliscono subito perché raramente utilizzati. Un
viaggio spaziale arriva quasi a dimezzare la potenza fisica». Dopo
così tanto tempo senza gravità, i 38
anni d'età dell'astronauta peseranno come se fossero all'incirca 50.
««Il ritmo del logoramento psico-fisico di chi sta in orbita- precisa il medico degli astronauti - potrebbe servire come modello per lo
studio dell'invecchiamento e per
la messa a punto di metodiche preventive e antiaging». Sugli effetti
del lungo isolamento il medico è
molto ottimista: «Lei è sempre stata molto determinata e non credo
abbia sofferto molto», specie grazie alla compagnia dei social
network.
Valentina Arcovio
RIPRODUZIONE RISERVA'.;
rativa Ismerian, medico degli
astronauti nella Missione Marco
Polo con Roberto Vittori me anche
di AstroSamantha. «Ad esempio,
gli astronauti - continua - avranno
difficoltà di equilibrio, meno forza
nella presa di oggetti. Poi il sistema
immunitario può essersi indebolito nella stazione spaziale, quindi
nel primo mese e mezzo è meglio
limitare i contatti con altre persone».
In ballo non c'è solo la salute di Samantha, ma anche informazioni
Ricerca
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L'uragano
Il tifone Maysak fotografato il
31 marzo dallo spazio dalla
Cristoforettì: «Anche da qui
incute rispetto». Accanto,
l'astronauta italiana al lavoro
nella navicella
Un'altra delle
immagine
suggestive
immortalate
da Sarnantha
nel corso
della sua
missione:
quella della
Capitale
di notte
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2S minuti (200 dal distacco
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Ricerca
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7.
Atterraggio
e recupero
Pagina 35
Inte rv ista a Suzanne
Co i n c h e h a st ud iato
uno d ei casi p í U' m isteriosi
d ella storia d ella scienza
3N
A
EL 1953, Henry Molaison, un ventisettenne di Hartford, nel Connecticut, venne sottoposto a un intervento sperimentale di "psicochirurgia"» per combattere la forte epilessia di cui soffriva. Dal suo cervello venne aspirata gran parte degli ippocampi e
delle amigdale. L'epilessia si attenuò, ma H. M. (come sarebbe stato conosciuto per il resto della vita) perse la capacità di creare nuovi ricordi: conservava una memoria a breve termine che gli consentiva di registrare fatti, volti, sensazioni per una trentina di secondi, e poi dimenticava tutto. Suzanne Corkin, oggi professore
emerito di Neuroscienze al Massachusetts Institute of Technology, incontrò Henry nel 1962, quando era da poco laureata.
Poi, per quasi cinquant'anni, lo
segui e lo studiò, anche se, ogni
volta che lo incontrava, per
Henry era la prima volta che si
vedevano. Ora Suzanne Corkin
ha pubblicato un avvincente libro, Prigioniero dei presente
(Adelphi), in cui racconta il loro rapporto, un libro che è allo
stesso tempo un case study e
una biografia, in parte scritto
anche allo scopo di mostrare
che Henry Molaison, scomparso nel 2008, era molto più di un
semplice soggetto di studio.
Dottoressa Corkin, cosa abbiamo imparato da Henry
Molaison nel campo dello stu-
dio della memoria umana?
«Henry è il paziente neurologico più studiato nella letteratura medica e scientifica, e il suo
caso è stato fondamentale per
una serie di scoperte decisive
sulla natura della memoria e sugli specifici processi attraverso
i quali viene costruita. Henry ci
ha insegnato che, diversamente da quanto si credeva in precedenza, esistono diversi tipi di
memoria con differenti "indirizzi" nel cervello. La memoria
può essere a breve e a lungo termine; quella a lungo termine
può essere divisa in due categorie: dichiarativa e non dichiarativa. La prima è il recupero cosciente, consapevole di fatti ed
eventi. Se le chiedo di raccontar-
spondermi. La memoria non dichiarativa è diversa perché si
tratta di abilità e abitudini apprese senza consapevolezza
conscia, come quando si impara ad andare in bicicletta o a giocare a tennis. La memoria dichiarativa di Henry era profondamente compromessa, mentre quella non dichiarativa era
stata preservata. Per esempio,
sapeva usare il deambulatore e
non dimenticava come farlo.
Questa dissociazione di funzioni ha mostrato che i due tipi di
memoria dipendono da differenti circuiti cerebrali. Così, paradossalmente, Henry, l'uomo
mi la sua esperienza a cena ieri
sera, lei attiverà i circuiti della
memoria dichiarativa per ri-
Ricerca
Pagina 36
senza memoria, non verrà mai
dimenticato».
La memoria costruisce il racconto del nostro passato,
cioè ci dà un'identità . Che tipo di consapevolezza di sé
aveva Henry Molaison?
«La memoria è fondamentale per lo sviluppo dell'Io, e molti
studiosi hanno sostenuto che
un individuo privo della capacità di ricordare sia privo anche
di un'identità. Henry, tuttavia,
possedeva un senso di sé, ma
era meno completo del nostro.
Il nostro concetto dell'Io è un
amalgama fra i nostri ricordi
del passato e del presente e i nostri progetti per il futuro. Quando esaminavamo l'accesso di
Henry a questi periodi di tempo, verificavamo che era disomogeneo, a chiazze. Quando gli
si chiedeva di guardare al futuro, Henry rimaneva perplesso
perché non poteva viaggiare
mentalmente in avanti nel tempo a breve o a lungo termine.
Non aveva gli elementi per poter costruire l'agenda per il giorno, il mese o l'anno dopo, e non
poteva immaginare le esperienze future. In questo modo, del
resto, non era mai stressato perché non era oppresso dai ricordi del passato e dalle ansie per il
futuro. Vivendo nel presente,
con un'identità formatasi in
maggior parte prima dell'operazione, tirava avanti come poteva. Henry non riusciva a crea-
re un futuro e non è mai stato in
Ricerca
grado di inseguire i propri sogni perché non ne aveva. Ci ha
così insegnato che un prerequisito necessario per pianificare il
futuro è un ippocampo funzionante insieme a un sistema di
memoria dichiarativa. Oggi
sappiamo anche che i nostri ricordi non sono incisi sulla pietra, ma sono plastici e possono
essere rimodellati per incorporare ogni nuova informazione
disponibile quando vengono richiamati. Cosi, il nostro cervello li aggiorna, li modifica, rendendo più forti i nuovi ricordi
immagazzinati».
Che impatto aveva sulla sua
vita di tutti i giorni l'incapacità di Henry di creare ricordi? Com'era il suo universo?
E parlare con lui? Nei quasi
cinquant'anni di frequentazione, qualche volta l'ha riconosciuta?
«Non poteva vivere in maniera indipendente e aveva bisogno di costante assistenza. Aveva pochi amici e una limitata vita sociale. Parlare con lui era come parlare con un uomo normale finché non cominciava a ripetere le cose che aveva appena
detto pochi minuti prima. Tuttavia, era molto socievole e
chiacchierone. Henry non ha
mai saputo davvero chi io fossi,
ma all'inizio degli anni Ottanta
disse che mi aveva conosciuto
alle scuole superiori. Perché lo
pensava? Con gli anni, aveva
sviluppato un senso di familiari-
tà per il mio viso e il mio nome».
Il contributo di Henry alla
scienza continua anche dopo
la sua morte... Quali sono
per lei le prossime frontiere
delle ricerche sulla memoria?
«Il tessuto cerebrale di Henry è stato conservato all'Università della California. Abbiamo
creato un comitato che valuterà le richieste da parte dei ricercatori di studiarlo. Il primo obbiettivo sarà quello di determinare esattamente che tipo di
malattia avesse, e solo in seguito si svilupperanno specifiche
,I,
O
Prigioniero
del presente
di Suzanne Corkin
(Adelphi, tr.it, M. A.
Schepisi, 432 pagine,
30 euro)
ricerche. La scienza va avanti. E
le prossime frontiere della ricerca sulla memoria riguarderanno i livelli cellulare e molecolare, dove i progressi verranno
dall'applicazione di nuovi, meravigliosi strumenti, ora utilizzati sui topi. I nuovi metodi comprendono l'optogenetica per attivare e inibire specifiche cellule, il Crispr, che è un metodo di
ingegneria genomica, e Clarity, grazie al quale è possibile vedere il cervello in 3D senza intaccarne o metterne a rischio
l'integrità, per mappare il sistema nervoso.
E così ne sapremo molto anche sulla mente, perché sono
d'accordo con l'affermazione di
Francis Crick secondo la quale
noi non siamo altro che i nostri
neuroni, La mente non è altro
che il cervello».
(dNIPNOOLL>JONE NISFR ATA
Pagina 37
SCOPERTE
Così l'embrione
viene «allattato»
nell'utero
Una madre non allatta
il suo bambino
solo dopo la nascita,
ma anche nelle prime settimane
dopo il concepimento.
A produrre il «latte» è l'utero,
che fornisce così i nutrienti
essenziali a un embrione ancora
troppo piccola per potersi
connettere al flusso di sangue
materno, la cui pressione
lo ucciderebbe. La scoperta
risale al 2002. ma sola oggi John
Aplin, professore di medicina
riproduttiva all'Università
di Manchester, ha chiarito
i dettagli . Esaminando embrioni,
uteri e piacente in stadi
iniziali di gravidanza, Aplin
ha visto che nei primi giorni
di gestazione l'utero
cambia struttura, dotandosi
di ghiandole che accumulano
glicogeno, la molecola di riserva
del glucosio presente in organi
come il fegato e i muscoli.
Queste ghiandole spezzano
poi il glicogeno in molecole
di glucosio e lo immettono
nello spazio intervilloso,
fra l'utero e l'embrione, perché
venga assorbito dalla placenta
e rifornisca di energia
l'embrione. Le stesse ghiandole
inviano all 'embrione
glicoproteine , composti
di zuccheri e aminoacidi,
perla costruzione delle nuove
cellule. Tutto questo finché, a 11
settimane, l'embrione diventa
abbastanza grande da poter
essere collegato al circolo
sanguigno materno. (al.se.)
Ricerca
Pagina 38
lF
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r_a
-
SONO TEORIE DIMENTICATE CHE. DOPO DECENNI.
VENGONO CITATE DI NUOVO DA TUTTI. ECCO PERCHÉ LE LORO STORIE SONO ISTRUTTIVE
Lo strano destino
delle ottiene idee
sepolte e riscoperte
di
s ilvia Bentiv elli
successo anche ad E, instein di essere dimenticato. 0 meglio, è successo a una sua idea. Come capita
a tante. Tdee scritte e poi abbandonate„ lasciate a dormire per decenni. Sepolte nella carta degli archivi. Fino a quando, d'un
tratto, qualcuno le ritrova e le risveglia. Le
cita nei propri articoli, che a loro volta vengono citati da altri. Così queste idee tornano a
circolare. Diventano utili, come è successo
alla formula per costruire un nuovo materiale.
Si tratta delle SleepingBeawties, Belle Addormentate, secondo la definizione usata dalla
bibliometria, che analizza la distribuzione del
A destra,
il fisico romano
da dieci anni
all'Indiana University
Alessandro
Flammini , autore
con Filippo Radicchi,
Emilio Ferrara e Qing
Ke, di un articola
sulle Sleeping
Be_aatlas, uscito
sulla rivista Pnas
Ricerca
le pubblicazioni scientifiche e quindi il loro
impatto sulle comunità di scienziati.
Alle Belle Addormentate hanno dedicato
un articolo sulla rivista Peas (Def ning and
identì ,ingSleepingBearuties in Science, Definire e identificare le Belle Addormentate nella
scienza) il fisico romano Alessandro Flamrnini, da dieci anni all'Indiana University, e i suoi
colleghi (americani quanto lui, lo si capisce
dai nomi: Filippo Radicchi, Emilio Ferrara e
Qing Ke). Di solito Flammini e colleghi si occupano dei social network e dei percorsi
dell'informazione di massa dei nostri miliardi
di tweet. N6 con le idee della scienza le cose
non vanno in modo tanto diverso. Dopo ehe
qualcuno le pubblica, in genere succede che a
un certopunto qualcun altro le citi: cominciano a láre bibliografia e hanno un certo successo. Quando il «certo punto» è molto lontano
dallapubblicazione e quando il «certo successo» è importante (cioè quando le citazioni
sono tante), ecco una Sleepingfeauty.
«Attenzione» precisa Flammini «qualsiasi idea, anche se destinata a diventare vittoriosa, ha spesso un periodo di sonno iniziale.
E qualsiasi idea alla lunga muore. O perché
viene superata, o perché diventa così normale che nessuno sente più il bisogno di citarla».
Insomma: i percorsi della scienza e della cultura sono accidentati, e sono fatti di idee che
nascono, a volte si consolidano, muoio-
Pagina 39
no o diventano parte del nostro patrimonio
comune. Ma le Belle Addormentate, per il
loro lungo sonno prima di essere riscoperte,
sono deviazioni significative dalla norma. Ed
«è importante studiarle perché, per esempio,
possono insegnarci come riconoscere su che
cosa valga la pena investire e quando». Perciò
Flammini e colleghi hanno preso due immensi database di ar ticoli (di scienza e di discipline umanistiche) scritti dal 1896 al 20l1, cioè
circa ventitré milioni di pubblicazioni, e ne
hanno analizzato le reti di citazioni. Da questo è nato il loro articolo.
A leggerlo si scopre che le Belle Addormentate sono personaggi assai curiosi. Qualcuna ha genitori importanti. Come l'idea di
Einstein e dei colleghi Boris Podolsky e Nathan Rosen, che per cinquant'anni ha dormito tra le pagine della rivista di fisica Physical
Review, troppo difficile e troppo anticonformista per non addormentarsi. «È lapiù f'aniosa del reame. Einstein scrisse nel 1935 un articolo per contestare la meccanica quantistica. Ma questa era già dominante e, soprattutto, Einstein usava un esperimento mentale
che, allora, non poteva essere messo alla
prova». T'articolo si intitolava La descrizione
quantistica della realtà fisica puà ritenersi completa? E mostrava che paradossalmente l'informazione avrebbe potuto viaggiare istantaneamente violando il limite della velocità
della luce. Pochi mesi dopo Niels Bohr rispose
con un controarticolo, pubblicato con lo stesso titolo e sulla stessa rivista, che a lungo
chiuse la questione. Finché, mezzo secolo
dopo, fl fisico francese Alain Aspect riuscì a
mettere alla prova l'idea ili Einstein e a far
riaprire il dibattito. E così le citazioni dell'ar
ticolo del 1985 tornarono a crescere. Questa
Bella Addormentata mostra una cosa importante. Nel 1935 Einstein era già premio Nobel
ed era uno degli scienziati più conosciuti del
mondo, eppure, se uri idea è in anticipo sui
Giàneglianni5o
sipensò
di usare le reti
di citazioni
per studiare
la circolazione
delle idee
Ricerca
un articolo sulla «determinazione delle linee
e dei piani cori il migliore adattamento a un
insieme di punti nello spazio», apparso nel
1901 sulla rivista PhilosophicalMMMagazine, si è
risvegliato nel 2002. L'autore era il matematico inglese Karl Pearson, allora molto famoso, che in quegli anni stava fondando a Londra
il primo dipartimento universitario di statistica del mondo. Perché un suo articola sia stato
ignorato così a lungo è difficile capirlo.
Ed esistono anche Belle Addormentate
risvegliate per il motivo sbagliato. O per una
ragione non prevista. Succede anche nelle
scienze sociali. «C'è uno studio degli anni 70
che propone una certa teoria su come si dissolvano i gruppi sociali. La teoria non è più
tanto importante, ma l'esempio che la sosteneva, evidentemente, continua a
flan zionare»» prosegue Flammini-
AlbertEinstein, nel 1995 _ ;.
,,r
scrisse un articolo contro •+'r../.'.Ir ,la meccanica quantistica,
..rß
..
che èstato riconsiderato ' •
solo negli anni Ottanta.
--„ A destra, il grafene.
II metodo per prepararle
risale al 1953, ma è state
riscoperto solo da poco
tempi, non può far altro che addormentarsi.
Sperando cheprimao poi qualcuno le risvegli.
È successa una cosa analoga a un articolo
sulla preparazione dell'ossido di grafite. È il
cosiddetto metodo di Ilummers, presentato
nel 1958 sul Journal of theAmeñcan Ghemical
Society; e riscoperto nel 2007 Perché dall'ossido di grafite (oggi lo sappiamo!) si può ottenere il grafene, materiale adesso allo studio
per numerose applicazioni industriali,
Altri casi di Belle Addormentate non si
riescono invece a spiegare: «C'è per esempio
un'oscura abilitazione all'insegnamento
scritta in tedesco nel 1906 e risvegliata nel
2002. È stata molto citata ma non sappiano
cosa sia, perché non siamo neppure riusciti
a trovarla in rete». Cioè: di questo studio si
sa solo il titolo e niente più. Perciò il sospetto
è che sia stato citato la prima volta da qualcuno che magari ne ha davvero avuto tra le
mani una copia di carta, e che altri l'abbiano
messo in seguito nella bibliografia dei propri
lavori senza leggerlo, forse perché avere riferimenti antichi fa fare bella figura.
Ci sono poi dei record di durata del sonno:
È il Zachary's Karate Club Study,
pubblicato originariamente da
Wayne Zachary sul Journal of
Anthropologico.l Research e oggi
considerato un classico delle
scienze sociali: lo studio descriveva le interazioni, in forma di
rete, tra 34 membri di im club
universitario di karate, che dopo
due anni si era spaccato in due per un conflitto tra l'istruttore e il gestore del club. Il club
viene descritto coree una rete con 34 nodi elle
esercitano l'uno sull'altro una forza, finché la
rete non si spezza. Nata come una descrizione antropologica, è diventata un ottimo
esempio per gli studiosi di reti sociali.
La morale della fiaba, dice Flammini, «è
che ogni Sleeping Reauty ha il suo principe
azzurro, ma può anche svegliarsi da sola. A
volte il principe non è urto solo e a volte è uno
stranieru, cioè uno studioso di una disciplina
diversa da quella del reame dove l'idea è nata». In fondo è una Bella Addormentata anche l'idea di analizzare i casi delle Belle Addormentate: «L'articolo che per primo propose di usare le reti di citazioni come modo
di studiare la circolazione delle idee è degli
anni Cinquanta. Ma allora non c'erano i computer e la questione si affrontò soltanto in
maniera filosofica» spiega Flammini. Oggi,
invece, il mondo delle idee entra in un database, e anche Einstein può essere risvegliato
con un click,
Silvia Bencivelli
Pagina 40
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