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emozionato pensoso simpatico

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emozionato pensoso simpatico
il Secchione
Giugno 2011
ANNO 13° - NUMERO 2
EDIZIONE STRAORDINARIA
Giornalino dell’Istituto Comprensivo “Giuseppe Piermarini” di Foligno, via Arte e Mestieri, Foligno
Progettazione, Composizione al computer, Stampa presso la Redazione della Scuola
e mozionato p ensoso s impatico
Il
secondo numero di Secchione 2011 esce a
giugno conservando lo spirito Tricolore che lo
ha ispirato nello Speciale di marzo. In queste
pagine, caro e affezionato Lettore, sentirai la
passione dei 150 anni di Unità narrati con consapevolezza nuova; sentirai anche le palpitazioni, le emozioni, gli entusiasmi, legati a tanti momenti vissuti insieme, un’infinità di esperienze!
Leggi con attenzione e coglierai in queste pagine tanta voglia di stare con gli altri, crescere,
raccontarsi e raccontare! Secchione, Sportivo
effervescente, Lettore appassionato, Scrittore
generoso, Adolescente emozionato e commosso, pensoso e pensieroso, simpatico e festaiolo,
ha deciso di fissare ogni cosa che lo riguardi
affidando il suo cuore alle parole, perché ogni
dettaglio, pur minimo, conta e deve rimanere. A
volte i pensieri sono volati nell’aria insieme alle
parole scritte, sono entrati in un Blog, hanno
provato l’emozione e l’ebbrezza di contatti diversi, ampi e veloci, ma è stato dolce poi ritornare nelle pagine familiari di Secchione, tra i suoi
Amici di sempre.
ro
ume
n
o
t
s
e
u
In q
Secchione Giovanissimo
Secchione Tricolore
Secchione Commosso Secchione Reporter di viaggi
SOMMARIO
p. 3-7
p. 8-17
p. 18-22, 26-29
p. 23-25, 30-34, 37
Secchione Sportivo
Secchione Lettore Secchione Scrittore Ispirato
Secchione in rete
p. 35-36
p. 38-41
p. 42-47
p. 48-60
buona lettura!
Il Secchione pag.2
collegio docenti
Il Secchione pag.3
Secchione G iovanissimo
Benvenuti!!
nella scuola secondaria 1°grado
“Giuseppe Piermarini”
Un anno di scuola si è quasi concluso e per i ragazzi delle classi prime è già un ricordo quel primo giorno
nel chiostro: ad esso si uniscono tutte le emozioni di un anno di scuola diverso dagli altri.
L’ attesa
Collegio docenti anno scolastico 2010/1011
Con la Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Giuseppe Piermarini”, Dott.ssa Rosa Smacchi, i Docenti della scuola Secondaria di
1°: Angeletti Orietta, Antonietti Clara, Beddini Paola, Buini Luciana, Borghesi Oria, Camilli Evarisia, Castellani Rosanna, Ciancaleoni
Franca, Coltorti Giuseppina, Crisanti M.Teresa, De Bonis Paola, Fondati Umbertina, Guglielmi M.Grazia, Innocenzi Patrizia, Manca
M.Giuseppina, Mancini Margherita, Mazzucca Franca, Menichelli Sandra, Meniconi Angela Maria, Palcani Barbara, Pazzaglia Antonio,
Pisello Francesca, Ragni Lolita, Reale Luigi, Ricci Oriana, Sammaciccia Sergio, Santarelli Paola, Savini Savino, Sborigi A.Maria, Serpentino
A.Maria, Simoni Ambretta, Spina Virginia, Stefanetti Patrizia, Ugolini Genoeffa, Vecchietti Patrizia; i Docenti del Centro EDA: Di Stefano Elena, Giustozzi Giovanna Gabriella, Santoro Filomena, Severgnini Domenica, Stangoni Luca, Toro Laura; le Docenti della scuola Primaria di Scafali: Capoccia Arnalda, Gambacorta Donatella, Giuli Anna, Merlini Letizia, Ninassi M. Cristina, Giacomini Simona, Pastorelli
Daniela, Pazzaglia C. M. Teresa, Rosi M. Cristina, Silvi Diana, Speranza Federica, Stroppa Sandra, Vitolo Norma; i docenti della scuola
dell’Infanzia Scafali: Antonini Elena, Bellani Silvia, Marcantoni Laura, Mondani Rosella, Palmieri Luciana, Piccinno M. Grazia; i Docenti della scuola dell’Infanzia Garibaldi: Azzarelli Rita, Bellani Silvia, Cascelli Silvia, Cecconelli Valentina, De Pilla Michelina, Mariano
Addolorata, Morrichini A. Maria, Noviello Maria, Raponi Pamela, Vannozzi Laura.. Nella foto, scattata nella primavera 2010, mancano i
docenti nuovi del presente anno scolastico, sono invece presenti alcuni carissimi colleghi, oggi in pensione, che Secchione abbraccia forte forte.
è stata molto lunga, ho dovuto far
passare l’estate. Agli inizi di settembre ho cominciato ad emozionarmi e l’emozione è durata
fino al 12 settembre 2010, il giorno prima che
iniziasse la scuola media...E il 13 settembre alla
fine arrivò, siamo entrati nel Chiostro ed erava-
mo tantissimi, c’erano anche due amiche mie.
Quando la professoressa di lettere e la preside
mi hanno chiamato, io ero emozionatissima, dovevo fare la foto con i miei nuovi compagni, la
famoso foto che in questo momento sta sopra il
mio comodino.
Cervellera M. Esperanza
IL PRIMO GIORNO
A vevo atteso molto quel primo giorno di scuo-
la, ero curiosa, volevo conoscere le facce nuove
dei nuovi compagni. Ero felice lì nel cortile e mi
guardavo intorno, ammiravo il chiostro, fissavo
i volti dei ragazzi e dei loro genitori...In questo
anno tanti sono stati i momenti belli...Ricordo
la visita dietro le quinte al teatro Lyrick e il
balletto de Lo Schiaccianoci...Ricordo la gita a
Tivoli, bellissime Villa Adriana e villa d’Este!
Ricordo la gita ad Assisi per la mostra sull’acqua e il Carnevale con la sfilata...
Martina Paolucci
Mi
ricordo molto poco di quel giorno. Ma
l’attesa è stata lunghissima, era iniziata negli
ultimi mesi della quinta elementare, quando le
maestre ci dicevano che le medie erano difficili...Durante le vacanze sono andata al mare e a
tutti i ragazzi che incontravo ed avevano fatto
la prima media chiedevo se era difficile...
Veronica Galli
ero felicissima di raccontare tutto ciò che era
successo ai miei genitori. Il giorno dopo non mi
ricordavo il piano e la classe... Mereme Jusufi
Il primo giorno di scuola io mi sentivo un po’
preoccupata perché sapevo che non conoscevo
nessuno, avevo un po’ di paura ed ansia. Quel
giorno la Preside ha fatto l’appello di tutte le
classi nel chiostro, per prima fu chiamata la IA,
poi la IB, la mia classe, ed io ero la seconda
dell’elenco...
Federica Arcangeli
E ro eccitata all’idea di una nuova avventura ma
anche preoccupata, perché non sapevo che cosa
mi aspettava...E invece ho conosciuto molte
persone fantastiche: le mie amiche che mi prestano tutto e mi sostengono e poi ci sono le prof
che sono severe ma disposte ad aiutarti, divertenti e brave ad insegnare... Alice Giappichelli
mia nuova classe era piccola ma bella e io
Il primo giorno di scuola è stato stupendo...ad La
mi sono fiondato per andare nei posti più bel-
Benvenute!
Foto in alto, la scuola Primaria di Scafali e la
scuola dell’Infanzia di Scafali; foto a destra, la
scuola dell’Infanzia “Garibaldi”.
ogni ora suonava la campanella ed io mi chiedevo se quella della ricreazione fosse più forte
delle altre, invece no. E dopo... la prof. di Italiano, quella di Tecnica e la prof.di Francese
che io adoro di più al mondo...quella lezione mi
è piaciuta moltissimo! Alla fine della mattinata
li, quelli vicini alla finestra...Sono stato molto
contento di rivedere alcuni dei miei compagni e
di avere un nuovo amico che sarebbe diventato
il mio “migliore amico”; ho conosciuto anche
tanti altri ragazzi che ora ho per amici.
Alessio Carini
Il Secchione pag.4
Secchione G iovanissimo
Benvenuti!!
Il Secchione pag.5
Secchione G iovanissimo
Chiostro della scuola, 13 Settembre 2010, con la professoressa Giuseppina Coltorti gli alunni della classe ID: Ajdini Emiliano, Aracena Moya Grismeilyn,
Arcamone Maya, Bellomo Alessandro, Carbonari
Gian Luca, Casini Emanuela, Catargiu Bianca Elena,
Ceroni Claudio, Culaj Giuliano, De Marco Isabella,
Fratini Alice, Girone Annino, Izzo Alessia, Kogiaj
Anxhelo, Lucidi Benedetta, Lucidi Riccardo, Orsolini Jonatan, Pellegrini Simone, Salihi Ilirida, Sorice
Francesco, Stella Sofia, Trabalza Chiara, Tusha Denis, Zaffuto Federico, Ziberi Ardit.
Benvenuti!!
nella scuola secondaria 1°grado
“Giuseppe Piermarini”
Secchione dà il BENVENUTO ad ogni ragazza e ragazzo delle prime di questo anno scolastico e
augura loro di trascorrere insieme a tutti noi tre anni di scuola FELICISSIMI! Le foto di questa
pagina sono state scattate nel chiostro della scuola il 13 settembre scorso, primo giorno di scuola.
Chiostro della scuola, 13 Settembre 2010, con la professoressa Anna Maria Serpentino gli alunni della
classe IA: Angeli Michele, Barchetti Matteo, Camilli
Francesco, Carbonari Dario, Chianella Giulia, Fastellini Gioele, Galardini Leonardo, Ghetti Alice, Mariani Niccolò, Mencarelli Erica, Messouk Achraf, Metushi Sara, Micoski Robert, Onori Leonardo Maria,
Palma Francesco, Parducci Niccolò, Peruzzi Chiara,
Pieri Martina, Reato Lorenzo, Tardioli Edoardo Maria, Trasciatti Giulia.
Chiostro della scuola, 13 Settembre 2010, con la professoressa Orietta Angeletti gli alunni della classe IB:
Allegrini Jennifer Maria, Arcangeli Federica, Carini
Alessio, Cervellera Maria Esperanza, Dumitre Vasil
Florin, Galli Veronica, Gervasi Cristiano, Giappichelli Alice, Grasso Stefano Andrea, Gravino Valentina,
Idrizi Halim, Jusufi Mereme, Lucarini Gianmarco,
Magrini Pietro, Moldoveanu Mihai Alexandru, Paolucci Martina, Roman Razvan, Tomassini Martina,
Tourbi Majida.
Chiostro della scuola, 13 Settembre 2010, con la professoressa Paola Beddini gli alunni della classe IC:
Apostu Ionut Gabriel, Baldinotti Bernardo, Baratta
Federico, Bellini Elia, Bianchi Andrea, Bordoni Alice,
Burganti Giulia, Ceccarelli Gabriele, Ceccarelli Letizia, Donati Elias, Fabrizi Francesco, Fratini Gabriele,
Gromadska Julia, Ippoliti Lorenzo, Lulaj Emanuela,
Lupparelli Sofia, Mannucchi Ilenia, Margasini Ginevra, Masci Angelica, Padovini Noemi, Primi Diego,
Riommi Maria, Spigarelli Sara, Terzarede Eugenia,
Tugulan Gabriela Anca, Vukaj Agim.
Chiostro della scuola, 13 Settembre 2010, con la professoressa Evarisia Camilli gli alunni della classe IE:
Bizzarri Lisa, Bizzarri Marta, Bouzrar Adam, Donati Jada, Donati Rebecca, Fabian Laurentiu Samir
Ionut, Gallina Edoardo, Gambacorta Simone, Giovane Aurora, Hagiu Flavian, Murante Giusiana, Nebija Harbin, Valle Giulia, Velasquez Venegas Marizza
Giuliana.
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li pri a media
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Secchione Giovanissimo va alla scuola media
emozioni e ricordi
N on
Q uando mi ha chiamato la Preside per l’appello
Le
O ggi mi sento felice, soprattutto perché arriva
mi sembra vero! Essere arrivato al termine di quest’anno scolastico. Che emozione,
che ansia lo scorso anno! Già dalla fine di Agosto, mentre rapidamente si avvicinava l’apertura della scuola. Era inutile che in famiglia,
specialmente mio fratello Filippo, cercassero
di tranquillizzarmi....Ora posso dire che questa
scuola mi piace, mi hanno subito colpito gli insegnanti, le materie ed i compagni.
GianMarco Lucarini
professoresse...alcune volte sono pronte a
farti la predica ma dopo tutto ti aiutano...Grazie
alla scuola non siamo rinchiusi sempre a casa.
Tutti i genitori debbono un grande favore a tutte le scuole del mondo che insegnano a noi ragazzi e ai grandi delle Superiori a “salire” per
costruirsi la vita....
Majida Tourbi
mi è salito il cuore in gola. Siamo saliti con la
professoressa di Italiano e abbiamo visto la nostra classe, ci siamo presentati e le mamme che
ci avevano accompagnato sono andate via...I
momenti più belli!? Le gite!!! I più brutti!? Per
esempio quando ho preso “5” ad un compito di
matematica ma poi al compito successivo ho
preso “10”!!
Martina Tomassini
l’estate, e con essa le giornate calde e poi le
passeggiate bellissime all’aperto, al parco dei
Canapè. In questo tempo di attesa dell’estate,
sono molto contento e saluto la mia cara scuola
media e tutti i miei generosi compagni.
Cristiano Gervasi
Il Secchione pag.6
Secchione G iovanissimo
Il Secchione pag.7
Secchione G iovanissimo
il primo anno di scuola media
emozioni ricordi
Benvenuti! a Tutti voi!
mi presento
Mi
chiamo Mereme Jusufi, ho 12 anni e faccio la prima media. Mi dicono che sono sempre
allegra, perché mi piace ridere e scherzare con
tutti...Sono contenta di stare insieme ai compagni, parlare dei film che vediamo, delle materie, dei giochi e degli sport che facciamo, ridendo di ogni cosa. Oltre ad essere allegra sono
obbediente, perché quando mi dicono di fare
una cosa la faccio subito senza lamentarmi quasi mai...Sono anche molto ordinata, perché mi
piace che ogni cosa sia al suo posto,...e calma,
perché se qualcuno mi fa arrabbiare, prima mi
pongo delle domande: se è una cosa importante
mi arrabbio, altrimenti no.
Mereme Jusufi
Le mie letture preferite sono i libri d’Arte, i gial-
li, i fumetti...Le cose che non mi piacciono sono il
calcio e la noia. Se fossi un personaggio televisivo vorrei essere Carlo Verdone. Frequento molto
i miei compagni e sono molto cordiale con loro.
Amo la scuola, perché si imparano molte cose nuove e vi ho incontrato compagni stupendi e professori meravigliosi.
Gervasi Cristiano
S ono la più piccola della famiglia e il primo van-
taggio di questo è che le signore che ti incontrano
fanno tutti i complimenti a te, ma poi i fratelli ...non
è facile “sopportarli”....Mi piacciono gli uccelli. Mi
attrae il loro volo, deve essere magnifico arrivare a
quelle altezze e vedere il mondo da lassù...Io sono
riflessiva, tranne quando ho paura...sono socievole,
decisa, apprezzo le cose che ho e so essere me stessa. Sono felice di vivere...Rispetto gli altri e sono
disposta a fare dei sacrifici, anche grandi, se da essi
verrà fuori qualcosa di buono. Martina Paolucci
Il mio colore preferito? Il FUCSIA! Se fosse per Il mio segno zodiacale è lo Scorpione..vorrei esme, tutto e tutti dovrebbero essere FUCSIA...A me
piace molto leggere, leggere è un’occasione unica
per immergersi in mondi immaginari, che stimolano la fantasia. Quando leggo un libro esigo il silenzio perché non riesco a sognare con delle persone
accanto a me. La scuola? Ci sono delle ingiustizie
ma alla fine le ho capite...La scuola unisce me e i
miei compagni, parliamo di cose che abbiamo fatto
e che faremo insieme...La scuola è un posto dove
impari e ti valuti per le tue capacità ed è anche il
tempo del Buon Umore!
Veronica Galli
S ono un ragazzo sincero...a scuola vado d’accor-
do con tutti, le mie materie preferite sono: matematica, storia, arte e ginnastica. Sono un grande
sportivo e mi piace molto il calcio e il basket. Mi
piace leggere storie a fumetti, horror e libri d’avventura. Leggo un po’ di pagine al giorno, la sera,
spontaneamente, senza che nessuno mi disturbi.
Alessio Carini
S ono alta, magra, ho gli occhi marroni, i capelli
corti e porto gli occhiali. Faccio scherma, ho 5 gatti,
mi piace leggere libri Fantasy, ascoltare musica e
giocare. Sono altruista, educata, responsabile, studiosa, sincera, riflessiva e socievole, sto bene con
tutti i compagni; mi impegno in tutte le materie ma
le mie preferite sono Italiano, Matematica e Ginnastica.
Alice Giappichelli
sere una farfalla...i miei fiori preferiti sono la rosa
ed il giglio...il mio carattere è affettuoso, calmo,
generoso e paziente. I miei attori preferiti? Emanuela Arcuri e Gabriel Gargo. La mia cantante preferita? Shakira.
Martina Tomassini
A doro
la pizza e il gelato!!! Sono una ragazza
affettuosa, con i miei genitori ed amici. Mi piace
molto giocare e stare in compagnia...A scuola rispetto i miei professori, sono attenta e ordinata nei
quaderni. Mi piaccio come sono, anche se alcune
volte mi piacerebbe essere più sicura.
Federica Arcangeli
I
libri, mi piacciono, da leggere da sfogliare...mi
immergo nelle storie e nei racconti, come se io fossi il protagonista...mi piacciono le storie di fantasia
e di avventura, e le storie comiche-umoristiche..
Ci sono cose in cui devo migliorare al più presto:
delle volte sono insopportabile...ed anche molto
insistente...poi mi offendo facilmente...Una qualità
è questa: essere generoso con gli altri, ma non mi
voglio vantare. Ho due sogni: costruire modellini
di macchine e fare il pilota di Formula 1.
GianMarco Lucarini
Tra le tante attività svolte in questo primo anno
di scuola media, quella che mi ha colpito di più è
stata l’esperienza del campo avventura a Serravalle di Norcia. Quel giorno il tempo non era bello,
anzi era nuvoloso e tirava il vento, quindi eravamo
svantaggiati, perché le corde che ci reggevano nelle prove si muovevano tutte. Un’altra esperienza
che mi è piaciuta molto è stata quando, con la prof.
ssa Spina, siamo andati al laboratorio di scienze,
dove abbiamo svolto diverse esperienze.
Erica Mencarelli
Della mia classe non mi piace quando alcuni ra-
gazzi mi prendono in giro e dicono che sono nano,
invece altri ragazzi come Dario, Gioele, ed Erica mi vogliono bene. In questa scuola ci sono dei
posti che mi piacciono molto, come il laboratorio
di scienze, il chiostro e il primo piano. Le gite mi
sono piaciute molto: mi sono divertito e mi hanno
interessato i posti che ho visto. Questa scuola mi
piace molto, ho molti amici e cugini e non la voglio
cambiare.
Robert Micoski
Il primo giorno che sono venuto a scuola ci ha
dato il BENVENUTO la Preside e ci hanno fatto la
foto ricordo...I professori mi sono sembrati subito
simpatici. Noi prima eravamo abbastanza bravi,
ma con il passare del tempo abbiamo peggiorato
dal punto di vista comportamentale. Siamo molto
legati e ognuno di noi ha una sua particolarità...
Questo primo anno delle medie mi è piaciuto molto, perché ho imparato tante cose ed ho fatto anche
nuove amicizie.
Dario Carbonari
Abbiamo
fatto tante cose nel laboratorio della
professoressa Fondati per Natale, ad esempio, abbiamo fatto un presepe di compensato: ci ha fatto
ricalcare sul compensato la figura e poi l’abbiamo
tagliata, pitturata ed infine incollata e chi voleva la
poteva decorare a suo piacimento...col compensato
ho fatto anche degli animaletti. Questa scuola mi
piace molto, anche se non c’è la mia migliore amica
che frequenta un’altra scuola.
Giulia Chianella
Arrivati al Parco Avventura ci hanno messo le imbragature ed un casco. Per iniziare a scalare siamo saliti su un ponte, abbiamo camminato su corde
sospese a mezz’aria, e alla fine del percorso c’era
un pozzo dove ti dovevi lanciare aggrappato ad
una corda...Ci abbiamo messo tanto, però abbiamo
finito tutto il percorso entro il tempo stabilito.
Leonardo Onori
Io mi sono trovato molto bene in questa scuola,
perché è un ambiente molto bello, per trascorrerci
un anno scolastico; per me è come una seconda
casa in cui passo cinque ore ogni giorno.
Leonardo Galardini
Il primo anno di scuola media è stato fantastico.
Ho incontrato molti ragazzi che non conoscevo ed
ho rivisto altri che invece erano già miei amici.
La nostra classe è molto unita, siamo tutti amici
e, insieme, abbiamo raggiunto traguardi importanti: abbiamo vinto la corsa campestre maschile e
femminile, siamo arrivati primi alla sfilata di Carnevale, abbiamo vinto la fase d’istituto dei giochi
della gioventù e siamo arrivati secondi alla fase
distrettuale.
Gioele Fastellini
Ho scelto questa scuola, perché è molto bella: colorata e decorata. Sono capitata nella sezione A e
non mi sarei mai immaginata di avere degli amici
tanto gentili e simpatici con me, ma nei confronti
delle professoresse sono indisciplinati e rendono le
lezioni spesso difficili da seguire. Anche con le mie
professoresse mi sono trovata bene, perché sono
molto brave e ci hanno insegnato tanto, nonostante
la confusione. Posso quindi affermare che mi sono
trovata bene in questa scuola e sono contenta della
mia scelta
Giulia Trasciatti
Secchione ringrazia i suoi
giovanissimi redattori e augura loro un futuro pieno di
cose belle da fare insieme!
Secchione
Tricolore
Il Secchione pag.8
16 marzo 2011
FESTA TRICOLORE
Secchione
Tricolore
Il Secchione pag.9
16 marzo 2011
VISITA PASTORALE E FESTA TRICOLORE
grande risorsa di coraggio e motivazione.
Al termine del suo discorso il vescovo, informato della Festa Tricolore organizzata dalla scuola per la serata, ha invitato i ragazzi ad intonare l’inno “Fratelli
d’Italia” e tutti, insieme con lui, lo hanno cantato con
semplicità e grande entusiasmo.
Al termine dell’incontro al vescovo Gualtiero sono
stati donati alcuni lavori realizzati dai ragazzi, come
segno di profondo rispetto e gratitudine.
L’Istituto Comprensivo “Giuseppe Piermarini” e la
sua Dirigente scolastica, dott.ssa Rosa Smacchi, che
in quella mattinata, per un’improvvisa e grave indisposizione, non è potuta essere presente all’atteso incontro, ringraziano ancora vivamente Sua Eccellenza
per il dono della Sua visita.
Una mattinata bellissima
In serata
la Festa Tricolore
la Visita Pastorale
L’Italia…cosa dire? Per me è il paese più bello del
mondo, nonostante tante contraddizioni. È stato affermato che l’Italia è l’unico paese nel mondo dove sia
nata prima la cultura e poi la nazione ed è veramente
così!
Il 17 Marzo si è festeggiato il 150° anniversario
dell’Unità d’Italia, e la mia scuola ha preparato uno
spettacolo in cui abbiamo cantato, suonato, recitato,
declamato. Io con la mia classe ho cantato una canzone composta, nella 1° Guerra d’indipendenza, dai soldati volontari che vi presero parte; è intitolata “Addio
mia bella, addio”, è l’addio del volontario che saluta sua moglie e suo figlio con parole molto dolci ma
molto tristi. È stato un momento molto emozionante,
come quando tutti insieme abbiamo cantato a gran
voce l’inno di Mameli nel nostro chiostro! A proposito di Mameli, egli era un genovese di soli 20 anni
quando scrisse le famose parole dell’inno, ma non furono le uniche, perché già quando era uno studente
aveva dimostrato il suo talento letterario componendo
versi romantici. Arruolato nell’esercito italiano, morì
il 6 luglio 1849, nella difesa della Villa del Vascello,
a causa di un‘infezione alla gamba.
Tanti pensano che l’inno adatto all’Italia sia il Va
Pensiero di Giuseppe Verdi. Io non sono di questa
idea, anche se per me Il Nabucco è una delle più belle
opere mai scritte, preferisco l’inno di Mameli, è per-
fetto per l’Italia! Il suo ritmo semplice e cadenzato, le
sue parole…è veramente straordinario sentire il calore della propria patria. Come ha detto Roberto Benigni, nel suo intervento al Festival di Sanremo, non c’è
niente di più bello di un sano patriottismo!
La bandiera italiana è composta, come tutti sappiamo,
di tre colori: “ Il verde, la speme tant’anni pasciuta; il rosso, la gioia di averla compiuta; il bianco, la
fede fraterna d’amor”. Con questi versi lo scrittore e
patriota genovese Giovanni Berchet invitò il popolo
italiano ad innalzare su tutta la penisola il tricolore.
I colori della nostra bandiera derivano addirittura
da Dante Alighieri, che descrivendo con i suoi versi
l’amata Beatrice, scrive che era vestita con i colori
che poi diventeranno della bandiera Italiana!
Per approfondire il tema risorgimentale, in questo
anno, io e la mia classe siamo andati in Archivio, a
piazza del Grano, per esaminare i documenti sul Risorgimento e, in particolare, quelli che riguardano la
ridenominazione di strade e piazze dopo l’Unità d’Italia. Abbiamo scoperto che a Foligno ci sono molte vie
che ricordano con il loro nome personaggi ed eventi
del nostro Risorgimento, la maggior parte nel centro
storico, anche vicine alla nostra scuola.
Se dovessi dire una parola all’Italia è GRAZIE. Grazie
per esserci con tutto il tuo splendore, con la tua storia
e i tuoi monumenti…grazie di cuore! M.Chiara Botti
Il 16 marzo scorso la scuola media “Giuseppe Piermarini”, oggi Istituto Comprensivo, ha iniziato la
sua giornata in un modo davvero speciale: ha avuto la gioia e l’onore di ricevere la visita pastorale
di Sua Eccellenza il Vescovo di Foligno Gualtiero
Sigismondi (in foto, sua Eccellenza mentre parla ai
ragazzi ed agli insegnanti riuniti nel chiostro della
scuola. Con lui è padre Lolli della parrocchia di San
Niccolò). L’incontro è avvenuto nell’antico chiostro
della scuola, attorno al quale i ragazzi, gli insegnanti
e tutto il personale scolastico hanno accolto con sincero affetto il Vescovo Gualtiero. Egli ha saputo catturare fin dall’inizio i cuori di tutti con il sorriso e la
semplicità dei suoi modi, entrando in sintonia perfetta con i ragazzi che hanno ascoltato le sue parole in
un silenzio dolce e naturale, quel SILENZIO utile e
fecondo, su cui Sua Eccellenza si è voluto soffermare nel suo discorso, indicandolo come parola-chiave
per uno stile di vita sereno, coerente, accogliente.
Accanto al valore del silenzio il Vescovo ha invitato i
ragazzi a riflettere su altri valori, sul senso della SOBRIETÀ, della SOLIDARIETÀ, del SACRIFICIO,
che si legano, e non solo nel gioco linguistico della
S iniziale, alla SPERANZA, che è speranza del SALVATORE per quanti credono e progetto di vita che
si identifica, specie nei più giovani, nel SOGNO da
realizzare. Per ragazzi in crescita, in orientamento, a
volte confusi, per i loro educatori e quanti operano
nella scuola, quelle parole hanno rappresentato una
17 marzo2011
Grande
affluenza e calda partecipazione alla Festa Tricolore organizzata dall’Istituto Comprensivo
“Giuseppe Piermarini” di Foligno nella serata del 16
marzo. Il chiostro seicentesco della scuola, festosamente addobbato per l’occasione, è stato la splendida
cornice tricolore dell’evento: i colori della bandiera
italiana hanno connotato in modo splendido ed efficace gli spazi della festa, nel chiostro e negli ambienti
attorno ad esso, con le originali creazioni tricolori realizzate dai ragazzi del laboratorio artistico e tecnico
della scuola. Tutta la grande famiglia del Comprensivo Piermarini ha voluto prender parte alla festa per
l’Unità d’Italia: si sono ritrovati insieme i bambini ed
i ragazzi della scuola (dai più piccoli dell’Infanzia e
della Primaria ai più grandi della Secondaria) e, con
continua a pag.10
Secchione
Tricolore
Il Secchione pag.10
150 ANNI INSIEME
16 marzo 2011
FESTA TRICOLORE
la Piermarini festeggia l’Unità
continua da pag.9
loro, le famiglie e tanti amici, gli insegnanti e tutto il
personale della scuola: in ciascuno la stessa evidente
gioia di esserci, per condividere insieme emozioni uniche e irripetibili. La serata ha avuto inizio con i saluti della Dirigente scolastica, dott.ssa Rosa Smacchi, e
dell’Assessore Rita Zampolini, quindi il coro dei bambini della Primaria di Scafali ha intonato “Fratelli d’Italia”, regalando la prima dolce commozione; il brindisi
tricolore sotto il portico, mentre la pioggia cadeva, e il
canto corale dell’inno nazionale intonato da tutti hanno rappresentato l’altro momento di forte emozione
collettiva. Predisposti attorno al chiostro, all’interno
di due aule didattiche, gli ambienti-mostra della Festa
hanno accolto diversi visitatori: in un’aula le scuole
dell’Infanzia, di Scafali e Garibaldi, hanno esposto i
lavori eseguiti dai più piccoli ed un video realizzato
per l’occasione; nell’altro ambiente, allestito dalla
scuola Secondaria, il primo colpo d’occhio è stato
sicuramente rivolto ai tre abiti femminili su manichini, creazioni realizzate dai ragazzi del laboratorio
di tecnica nei tre colori della bandiera, e simbolicamente rappresentative di tre tappe del percorso storico della moda, dall’Unità ad oggi; molto ammirate
pure le preziose raccolte di stampe, libri di epoca
risorgimentale e foto antiche di Foligno; ai visitatori
è stata regalata l’edizione “Speciale Risorgimento”
del giornalino della scuola “Il Secchione” e la riedizione della Narrazione a fumetti, che racconta la
storia di Cruciani, l’ultimo garibaldino folignate.
All’interno dell’Aula Magna, la Festa Tricolore ha
offerto ai presenti un momento intenso di riflessione e condivisione di emozioni: i ragazzi della scuola secondaria, ai quali si sono uniti i bambini della
Primaria di Scafali, hanno recitato versi, letto brani
d’autore e pensieri personali sul Risorgimento; sono
stati eseguiti al flauto brani musicali estratti da opere verdiane e da marce risorgimentali, alcune delle
quali sono state anche cantate coralmente.
Un ricco rinfresco tricolore ha concluso in allegria
una serata d’eccezione.
L’Istituto Comprensivo “Giuseppe Piermarini” ringrazia calorosamente quanti con la loro presenza
hanno condiviso con la scuola questi bei momenti.
Programma dei brani letti e declamati e dei brani musicali
eseguiti nella Serata Tricolore
Il vero Patriota, da “Dei Doveri degli Uomini, discorso ad un giovane” di Silvio Pellico, lettura
Va’ Pensiero, dall’opera “Nabucco” di Giuseppe Verdi, esecuzione di flauti
L’Amor di Patria, da “Conversazioni Morali di un vecchio co’suoi nipotini” di Cecilia Macchi, lettura
L’Amor Patrio, da “Cuore” di Edmondo De Amicis, lettura
Marcia Trionfale dall’opera “Aida” di Giuseppe Verdi, esecuzione di flauti
Onora la tua Patria, da uno scritto di Luigi Settembrini, declamazione
7 Aprile 1848, 105 giovani folignati partono volontari, lettura
Addio mia bella Addio, declamazione e canto di alcune strofe
Colomba Antonietti, Eroina risorgimentale e Donna moderna, lettura di pensieri
La spigolatrice di Sapri, poesia di Luigi Mercantini, declamazione
La bandiera dei tre colori, esecuzione di piano e flauto traverso
Il Tricolore, poesia di Paolo Falcioni, declamazione di alcune strofe:
Inno di Mameli, testimonianza di Carlo Alberto Barrili, amico e biografo di Mameli, letture
Fratelli d’Italia, musiche di Michele Novaro, testo di Goffredo Mameli, esecuzione di flauti e Coro Finale
Il Secchione pag.11
Secchione
Tricolore
16 marzo 2011
FESTA TRICOLORE
7 Aprile 1848
Il 7 Aprile, il Comune di Foligno e la Circoscrizione
vestiario per i combattenti. Dopo la sconfitta, però, i
n°6 hanno collocato, nella frazione di Colle S. Lo- volontari folignati, dopo aver fatto ritorno a Foligno
renzo, una lapide, che recupera il senso della Storia tra mille peripezie, oltre ad una diffusa miseria econoRisorgimentale e la memoria collettiva della città.
mica, trovano una società ostile: per loro non c’è altra
La lapide fa riferimento ai 105 giovani folignati, par- strada che l’esilio, o ributtarsi nella mischia, pochi
titi volontari 160 anni fa, proprio da Colle S. Lorenzo, mesi dopo, come alcuni faranno, per combattere, anil 7 aprile 1848, per combattere, da patrioti, nel Lom- cora una volta da valorosi, in difesa della Repubblica
bardo Veneto la prima guerra d’indipendenza contro Romana.
l’Austria.
Il 7 Aprile 2008 due studenti della “G. Piermarini”
La storia di quegli eroici cittadini è documentata, con hanno scoperto la storica lapide, che reca incise le
tanto di nomi, da Bernardino Lattanzi, nel suo libro seguenti parole: “Da questo luogo, il 7 aprile 1848,
“Storia di Foligno dal 1814 al 1860, vol. V”.
105 giovani folignati partirono volontari per combatC’è, inoltre, il quadro del pittore Benedetto Pizzoni, tere contro l’Austria la prima guerra d’indipendenza,
che ritrae i volontari a Colle S. Lorenzo, mentre sa- nell’eroico tentativo di liberare il Lombardo – Velutano genitori, mogli e fidanzate, in uno sventolio di neto dall’oppressione straniera. A perenne memoria
bandiere tricolori ed un S. Feliciano benedicente, che di quei valorosi nel 160° anniversario dello storico
appare, all’improvviso, in uno scorcio di nuvole.
evento. Foligno 7 aprile 2008”
Quei giovani, mossi dal desiderio di partecipare attivamente alla guerra per l’indipendenza d’Italia, si
arruolarono come volontari, seguendo la colonna di
guardie civiche e di altri volontari, partiti da Roma
alla fine di marzo, alla volta del confine di Modena,
con tanto di benedizione ecclesiale.
La spedizione folignate, guidata da Feliciano Rutili,
era finanziata da molti benestanti della città, dal Capitolo della Cattedrale e da alcuni conventi, i quali
collaborarono alla causa italiana, fornendo il necessario denaro per l’acquisto di armi, di munizioni e di
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150 ANNI INSIEME
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la Piermarini festeggia l’Unità
Le notizie storiche di queste pagine, che riguardano gli anni del Risorgimento con riferimento particolare alla citta di Foligno, sono sate raccolte dai redattori del Secchione in questo anno scolastico, presso
l’Archivio di Stato, Sezione di Foligno, e presso la Biblioteca Comunale “Dante Alighieri”.
Vie, Piazze, Monumenti
in memoria del Risorgimento
Colomba Antonietti era nata il 19 ottobre 1826 a Bastia Umbra ma giovanissima si trasferì con la famiglia a
Foligno. Il 13 dicembre 1846 sposò il conte Luigi Porzi nativo di Ancona, convinto liberale, che seguì negli
anni della Prima Guerra di Indipendenza, prima a Venezia e poi alla difesa di Roma. Il 13 giugno presso porta
S.Pancrazio, nel tentativo di resistere contro l’esercito
francese, fu colpita mortalmente da una palla di cannone
che la colse nel fianco. Ella giunse le mani, volse gli
occhi al cielo e morì gridando:Viva l’Italia!
(ASF, Roncalli b. 14, manifesto celebrativo del 1889)
Roma, 8 Aprile 1910
Pregiatissimo signore, mi è grato comunicarle che la
Giunta Comunale (di Roma) nella seduta del 19 scorso Marzo, ha deliberato di proporre al consiglio che sia
eretto nella Passeggiata del Pincio, un busto a Colomba
Antonietti. Ed io non dubito che il Consiglio (...) voterà
il riconoscente omaggio di Roma alla eroica figlia di codesta Città. IL SINDACO (ASF, Roncalli b. 14)
via Colomba Antonietti
Il 30 dicembre 1911 il Consiglio Comunale di Foligno delibera di intitolare a Colomba Antonietti
la via del Forno. (A.S.F., Archivio Moderno 1150)
via Cesare Agostini...
Il 29 Maggio 1901 si riunisce il Consiglio Comunale
di Foligno, presieduto dal Sindaco Ciancaleoni Ricci per discutere la Proposta del Sig. Conte Domenico Benedetti Roncalli Consigliere Comunale per
denominare tre vie della Città in ricordo di Agostini,
Benaducci e Cavallotti. La seduta fu molto animata e la proposta passò con 8 VOTI, 6 CONTRARI,
5 ASTENUTI. (A.S.F., Archivio Moderno 1150)
Lettera di C. Agostini al padre scritta il 15 Maggio 1849
Grande notizia! La Francia ha mandato un commissario
straordinario, M.r Lesseps, per verificare le condizioni
morali della nostra Repubblica...”. Il tono della lettera è
fiducioso, annuncia che sono state momentaneamente
sospese le ostilità con l’esercito francese che ha elevato
bandiera bianca. (Biblioteca Comunale, doc.esposto)
1849 Così morì Antonio Liverani Antonio Liverani, già alunno del Governo Pontificio,
prima del 1831, fu, per aspirazioni politiche, cacciato da quell’impiego e poi perseguitato ed arrestato più
volte, espulso dalla città natale e confinato a rimanere in un podere alle Balze di proprietà della famiglia
(...) Esiliato dallo Stato, per amnistia di Pio IX rimpatriò (dall’Algeria) in seno alla famiglia allora dimorante a Foligno ove il padre era impiegato. Proclamato il governo repubblicano fu capo della polizia a Ferrara, a Forlì ed a Velletri (...) Caduta Roma fece ritorno a Foligno ove non era più la famiglia, dicesi colla
missione di suscitare un moto politico per favorire il passaggio di Garibaldi coi suoi diretti a San Marino
(...) Sorpreso dagli Austriaci (per denuncia del famigerato Virginio Alpi Faentino) fu catturato e portato
nottetempo in calesse fino agli Angeli (...) Fatto svoltare il legno in vicolo campestre e forzato a scendere
ammanettato com’era, fu ucciso a colpi di fucile e abbandonato cadavere sulle zolle dei campi dopo averlo
derubato. (A.S.F., Roncalli b 14, manifesto del 1891)
Ad Antonio Liverani è dedicata una via a Foligno nel quartiere intorno a via Trasimeno.
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la Piermarini festeggia l’Unità
Vie, Piazze, Monumenti
in memoria del Risorgimento
Il giorno 30 Giugno 1890, si riunisce il Consiglio comunale presieduto dal sindaco Fazi per discutere la
proposta di ridenominazione di alcune vie cittadine.
Il Sindaco Fazi, che presiede l’assemblea, presenta
le proposte avanzate da alcuni Consiglieri:
via S.Carlo (cambierà il nome) in via Aurelio Saffi,
via nuova Morlupo in via Antonio Rutili,
via Borgo Vasaro in via Giuseppe Piermarini,
via S.Andrea in via Maurizio Quadrio,
via Fonte del Trivio in via Benedetto Cairoli.
Si aggiunge che tali nomi sono quelli di cittadini italiani illustri per enormi meriti e che le proposte variazioni sono state accordate dalla Giunta. Pertanto,
a nome della Giunta, ne proponiamo l’approvazione.
(A.S.F., Archivio moderno 1150)
Maurizio Quadrio nacque il 6 Settembre 1800
a Chiavenna e morì a Roma il 13 febbraio 1876.
Vicino alla Carboneria, liberale convinto e poi
mazziniano, partecipò attivamente ai moti del ‘48
a Milano e a quelli del ‘59/’60. Dal’72 fu a Roma,
ormai capitale, per dirigere “L’Emancipazione”,
storico giornale mazziniano. Benedetto Angelo Francesco Cairoli (Pavia 28 gennaio
1825, Napoli 8 agosto 1889) fu a fianco di Garibaldi a Milano nel ‘48 e tra i Cacciatori delle Alpi
nel ‘59; nel ‘60 partecipò alla spedizione dei
Mille e combatté a Mentana. Con la sopraggiunta Unità fu deputato al Parlamento e Presidente
del Consiglio dei ministri. I suoi quattro fratelli
caddero tutti nelle guerre risorgimentali.
Marco Aurelio Saffi nacque a Forlì il 13 ottobre 1819 da una famiglia ricca e nobile. Studiò
Legge a Ferrara ma amava lo studio della Storia,
della Filosofia e delle Lettere. Mazziniano convinto, nel turbolento anno 1848 fu a Roma componente del Triumvirato repubblicano, assieme a Carlo
Armellini e allo stesso Mazzini; nel 1861 fu eletto
deputato al Parlamento del nuovo Regno d’Italia.
Si occupò della memoria storica dell’amico Mazzini, morto il 10 marzo 1872, di cui curò la pubblicazione degli scritti.
Chissà se questi giovani,
guardando il cielo...
La
nostra Storia, le nostre radici, la lotta, le
battaglie, il nostro futuro. Concetti importanti...
Quanta storia per l’Italia! Lunghissima e intensa, tutta da ripercorrere per arrivare all’Unità italiana e comprenderla. Penso a Goffredo
Mameli, giovane patriota genovese, che scrisse
“Fratelli d’Italia, al suo amico musicista, Michele Novaro, che ne scrisse la musica in una
notte, d’impeto. Penso alla bandiera italiana, ai
suoi colori che in questi mesi spiccano su finestre e balconi, e ripenso al congresso di Reggio Emilia nel lontano gennaio 1797, in cui il
bianco, il rosso, il verde diventarono il simbolo
della nascente repubblica Cispadana...La storia
di ieri sta dentro il presente...storia piena, importante ma la mia visione dell’Italia è ancora
più importante, è caratterizzata da tante città
stupende, da cultura e tradizione. Anche se non
sono italiana, l’Italia è un paese che mi piace.
Provo gusto ad imparare cose sempre nuove, la
canzone dell’inno, un semplice piatto tradizionale, mi piace scoprire le bellezze dei suoi paesaggi, anche quelli nascosti e meno noti.
Mi è spesso capitato di sentire l’inno di Mameli,
a scuola, in TV, intonato dagli amici dei miei
genitori...L’ho studiato con i miei compagni,
cantato, recitato, in classe con la professoressa d’Italiano, e in pubblico nella serata del 16
marzo. È un inno semplice, ma dietro la semplicità c’è l’emozione che ti scalda il cuore, pensi
ai ragazzi che sono morti per un’idea, ma devono aver sofferto molto, forse per farsi coraggio
prima della battaglia cantavano questa marcetta. Chissà se questi giovani, guardando il cielo,
pensavano alla libertà in mezzo all’inferno della
guerra. Mi viene in mente la poesia “Mattino”
di Giuseppe Ungaretti, i suoi versi “M’illumino
d’immenso”, scritti al fronte dove combatteva
nella Prima Guerra Mondiale, parlano di una
illuminazione fugace, troppo, prima del ritorno
della notte.
Ilona Tabunidze
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la Piermarini festeggia l’Unità
Ci troviamo nel lontano 1961. L’Italia che si preoc-
cupava di festeggiare il Centenario dell’Unità, si trovava in un periodo di grande crescita economica, di
miglioramento e sviluppo. Un ottimismo sostanziale
percorreva gli italiani anche con la consapevolezza
che c’era tanto da fare per vincere la povertà, per continuare ad unificare il paese e migliorarlo attraverso
un duro lavoro. Oggi lo spirito di comunità è ben diverso, tira aria, e non solo in Italia, di “decrescita”.
Il Risorgimento è poco studiato dai ragazzi e molti
personaggi sono estranei a gran parte degli italiani.
Nel corso della crisi di fine secolo, dai primi del 1990
l’Unità stessa è stata messa fortemente in discussione, non dal Sud ma dal Nord. Gli italiani stessi hanno
un nuovo profilo mentale. Allora, cosa significa oggi
celebrare centocinquanta anni dall’Unità? Se l’unificazione per accentramento è stata una necessità, la
Costituzione ha indicato una strada di sviluppo istituzionale diversa, ancora da attuare fino in fondo.
Recuperare gli aiuti “federalisti” dei primi patrioti significa impegnarsi nel senso della solidarietà e della
responsabilità. Si può crescere solo se ciascuna realtà
è capace di iniziativa. Un altro tema su cui soffermarsi sarebbe quello di non avere una visione provinciale. Il quadro ormai è quello europeo. In esso si
compete con maggiore consapevolezza dell’identità
della Nazione. Bisognerebbe investire in cultura, in
ricerca, in fratellanza senza nulla concedere al dibattito. E poi sarebbe bene esaltare l’Italia, quella di una
volta, se non altro con una visione un po’ romantica
dell’Unita ma con un sano patriottismo che non deve
però degenerare nella malattia del Nazionalismo.
Possiamo dire che l’Italia è il primo paese dove nasce prima la cultura e dopo la Nazione. E’ un paese
che proclama i propri valori con forza. Gli uomini
che dopo centocinquant’anni ricordiamo erano pronti
a perdere la vita per portare avanti la nostra nazione.
Dovremmo goderci la felicità, quella che non si compra con il denaro. Altre cose importanti che ci rappresentano sono la Bandiera nei suoi bellissimi colori e
il nostro Inno. Una grande bandiera tricolore: rosso
per il sangue versato per la nostra Unità, bianco come
la neve delle Alpi e verde come la speranza che mai
sbiadirà. L’Inno, scritto da un genovese di vent’anni,
Goffredo Mameli, è mozzafiato, spettacolare, eccezionale. Per me Mameli è un mito, in poche parole
è riuscito a raccontare la storia della Nazione. Quel
suo riguardo per la vittoria è davvero incoraggiante, compete con la morte. Se amiamo il nostro Paese
dobbiamo essere pronti alla morte, dobbiamo lottare e
difendere la nostra Patria. Dovremmo mettere la testa
a posto e capire chi davvero merita di rappresentare
il nostro popolo, qualcuno disposto davvero ad amare
la propria Terra, pronto anche al sacrificio. Bisognerebbe comportarsi come un’unica famiglia, una famiglia che cammina a gruppo, tutti insieme appassionatamente senza lasciare indietro nessuno. Sono una
quattordicenne italiana, che nonostante i contro, ama
il suo Paese. Non possiamo non amare questa splendida penisola che tante ne ha subite e tante ne subirà. E’
riuscita sempre a difenderci, eppure nessuno ha mai
provato compassione. Amiamola e, forse, imparando
ad amarla, riusciremo ad ottenere la pace o ancor meglio un non so che ci renderà persone migliori.
Alessandra Paternostro
“Zitti, zitti, ascoltiamo l’Inno !” Alzo il volume del
mio apparecchio radiofonico fino a sentirlo forte negli orecchi e risonante nel cuore. Non so perché, ma
in occasione di una partita della nazionale di calcio,
durante una visita di Stato del Presidente o durante
il concerto di Capodanno, appena vengono suonate
Secchione
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la Piermarini festeggia l’Unità
quelle prime note, sembra che tutto si fermi. L’Inno
risuona come una melodia ipnotizzante che blocca
tutti con la mano sul cuore; voci unite che cantano in
coro sia che abbiano strisce tricolori sul viso, sia che
indossino una maglietta azzurra o un bel completo firmato o un abito lungo da sera con una sontuosa pelliccia il primo dell’anno. Ma come fa l’Inno di Mameli
ad essere ancora attuale dopo oltre centocinquanta
anni? Adesso una canzone, dopo appena un anno non
si ricorda già più; e allora? Chi ne è l’autore e qual è
il segreto di tanta longevità. Goffredo Mameli, nato a
Genova da un ammiraglio ed una marchesa, durante
i suoi studi giovanili provò grandi sentimenti patriottici e liberali che espresse anche nel testo dell’Inno
musicato da un suo amico, Michele Novaro. Il grande
Verdi, nel 1862, lo scelse tra gli altri inni, per simboleggiare l’Italia ed è sicuramente uno dei più belli
d’Europa, non da meno di quello francese e quello
inglese. Delle cinque strofe di cui è composto, la seconda, secondo me, è quella che ancor oggi riesce
a rappresentare meglio l’Italia; essa recita così: Noi
siamo da secoli / Calpesti, derisi, / Perché non siam
popolo, / Perché siam divisi./ Raccolgaci un’unica
/ Bandiera, una speme: / Di fonderci insieme / Già
l’ora suonò./ Stringiamci a coorte / Siam pronti alla
morte / L’Italia chiamò...Gli italiani per molto tempo
furono calpestati e oppressi a causa delle tante divisioni. Per superarle e compiere il miracolo di unire
persone di idee, lingue diverse, e governate da diverse leggi, i nostri padri si sono sacrificati, dando la
propria vita per conseguire la tanto agognata Unità
d’Italia. Oggi saremmo anche noi disposti a farlo? Ne
varrebbe ancora la pena? Dopo centocinquanta anni
siamo veramente uniti? Non lo so...Qualcosa non funziona. La giustizia? La politica? Non sono in grado di
dare una risposta. In questi giorni sventola ovunque il
tricolore, dal Piemonte alla Sicilia, il verde il bianco
il rosso, i colori più ostentati. Ma basta una bandiera a
farci sentire uniti? No, visto che si parla ancora tanto
di divisione tra cittadini del Nord e cittadini del Sud
quando ormai bisognerebbe parlare solo di Italiani.
Forse dovremmo con il pensiero ritornare indietro al
tempo in cui il sacrificio per la Patria, l’unione erano
davvero sentiti e forti e un’unica cultura univa l’Italia
pur nella diversità di tanti dialetti. Come un insieme
di suoni diversi, creati con diversi strumenti che concorrono a formare una bellissima armonia, le diverse
voci dell’Italia e ciò che ancora ci divide dovrebbero diventare un’Unità da riconfermare e difendere ad
ogni costo.
Benedetta Lini
Questo
anno si celebra il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Uno dei simboli più
significativi del nostro Paese è l’Inno di Mameli.
Questo viene anche definito il “Canto degli Italiani”
o semplicemente “Fratelli d’Italia”. Dopo qualche
giorno dalla sua pubblicazione era già diventato un
simbolo significativo e fu un importante strumento di
propaganda degli ideali del Risorgimento. Esso serviva a far sentire tutti gli italiani uniti come fratelli,
cosa di cui abbiamo bisogno anche al giorno d’oggi.
Le parole e la musica dell’Inno sono stati elementi
indispensabili per suscitare grandi emozioni, necessarie a infondere coraggio nei giovani e prepararli ad
affrontare le dure prove che hanno portato all’unificazione del Paese. Quando l’Inno si diffuse, le autorità
cercarono di vietarlo considerandolo eversivo per via
dell’ispirazione anti monarchica, ma fu un tentativo
fallito perché i cittadini si erano sentiti uniti dopo tanto tempo, proprio grazie all’Inno e ad un’unica Bandiera. Oggi abbiamo bisogno di riflettere su questi
simboli, in un momento in cui c’è un evidente distacco tra Nord e Sud e c’è chi lo evidenzia dimenticando
il sacrificio che è stato compiuto per unire l’Italia. Io
credo che sia importante ricordare quello che tutti i
protagonisti del Risorgimento hanno fatto per garantire un futuro migliore agli italiani; tutti loro hanno
combattuto insieme per lo stesso ideale, e quale modo
migliore per ricordare di un l’Inno che ancora oggi
emoziona come al tempo di Mameli? Quello che esso
vuole insegnarci è che dobbiamo essere come fratelli
ed unirci per difendere la Patria, essere ancora pronti
ad onorare la nostra Bandiera che è l’altro simbolo
essenziale dell’Unità. Questi simboli possono essere
ancora attuali e importanti e trasmetterci grandi valori
se ci interessiamo a ciò che accade all’interno del nostro Paese, operiamo per il superamento dei problemi
e cerchiamo di essere cittadini consapevoli, pronti a
contestare ciò che non va e a costruire ancora.
Ilaria Belli Paolobelli
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la Piermarini festeggia l’Unità
4 e 5 novembre1860
IL PLEBISCITO IN UMBRIA CHIEDE L’ANNESSIONE AL REGNO D’ITALIA
Il 21 ottobre 1860 il Regio Commissario Generale dell’Umbria, G.N. Pepoli, in virtù dei pieni poteri
conferitigli da Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele
(...) Considerando che queste popolazioni insistono con pubbliche solenni dimostrazioni per essere
chiamate a deliberare sulle proprie sorti (...) decreta:
Art.1 che il popolo di queste province è solennemente
convocato nei Comizi i giorni 4 e 5 novenbre 1860
per dichiarare la sua volontà sulla seguente proposta:
VOLETE FAR PARTE DELLA MONARCHIA COSTITUZIONALE DEL RE VITTORIO EMANUELE? Art.2 Sono chiamati a dare il voto tutti i Cittadini (naturalmente maschi) che hanno compiuto il
ventunesimo anno (...) Art.6 Il suffragio si darà per
ischeda a scrutinio segreto.
Un’attenzione particolare fu rivolta alle campagne:
Art.3 A cura dei deputati di ogni Parrocchia nei luoghi di campagna più adatti sarà creato un centro al
quale dovranno concorrere i contadini la mattina
del 4 e 5 novembre, per poi dai deputati stessi essere
condotti al luogo designato per la votazione (...) Art.5
Saranno ufficiati i possidenti ed affittuari del luogo
perché inducano i contadini ad intervenire alla votazione (...) Art.7 I deputati si adopereranno perché le
singole case di campagna inalberino bandiere tricolori onde emanciparle con un atto estrinseco dall’influsso parrocchiale.
Il territorio di Foligno, per le votazioni plebi-
scitarie, fu suddiviso in 4 Sezioni coordinate da una
Commissione di 4 Deputati e affidate ognuna ad una
sottocommissione. Le Sezioni erano formate in base al
numero di parrocchie e quindi di anime: la Sezione di
Porta Badia comprendeva le parrocchie di San Salvatore, Belfiore, Vescia, Capodacqua, Pievefanonica, Rio
e Seggio, Pale, Sustino, Colle, Uppello, per un totale
di 1064 anime; la Sezione del Municipio comprendeva le parrocchie di S.Giacomo, S. Niccolò, Fiamenga,
S.Sebastiano, S. Gio. Profiamma, S. Gio. Dell’Acqua,
per un totale di 904 anime; la Sezione di P. S. Maria in
San Domenico comprendeva le parrocchie di San Feliciano (II e III sez.), S. Maria Infraportas, Corvia e Perticani, Scafali, Cave, Budino, Maceratola, per un totale
di 1442 anime. La Sezione Porta Romana nell’Ospeda-
le vecchio comprendeva le parrocchie di S. Feliciano
(I sez.), S. Francesco, S. Eraclio, Cancellara, Borroni, Sterpete, Roviglieto, per un totale di 1076 anime.
Una Commissione di 4 Deputati ed altre 4 sottocommissioni avrebbero coordinato le operazioni di voto
e scrutinio. (A.S.F., Archivio moderno 1160)
4 e 5 novembre 1860
FOLIGNO COME TUTTA L’UMBRIA
SCEGLIE L’ANNESSIONE
I risultati delle votazioni nelle province umbre sono
comunicati al Presidente della commissione municipale di Foligno dal Vice Commissario del Re:
Mi affretto partecipare con piacere alla S.V. il ri-
sultato del voto popolare per annessione alla Monarchia Costituzionale di Vittorio Emanuele II. Il Presidente del Tribunale di Appello proclamò a un’ora
dopo mezzo giorno il risultato del seguente scrutinio:
ISCRITTI 123011
VOTANTI 97625 SI 97040 NO 380 VOTI NULLI
205.
Secchione
Il Secchione pag.17
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la Piermarini festeggia l’Unità
Il Convento di San Niccolò
diventa Scuola
“Le Corporazioni Religiose soppresse nel Comune
di Foligno in forza dei decreti commissariali dell’11
dicembre 1860 e 3 gennaio 1861 sono: il Convento
di San Francesco, il Convento di San Domenico, il
Convento di San Niccolò, il Convento dei Cappuccini, il Convento di San Bartolomeo, il Convento di
San Giacomo, il Convento di San Carlo, il Monastero di S. Annunziata, il Monastero di Betlemme, il
Monastero di S. Caterina, il Monastero di S. Anna,
il Monastero di San Claudio, il Monastero di S. Lucia.” (A.S.F., Archivio Moderno b. 1309)
Qualche anno più tardi nel Convento di San Niccolò
viene istituita la SCUOLA DELLE ARTI E DEI MESTIERI con R. Decreto MDCCCLXXIII. Essa fu aperta nel MDCCCLXXV e il re Umberto I Amedeo di Savoia la visitò il XV Settembre MDCCCLXXXII. Due
lapidi nel chiostro della scuola ricordano questi eventi.
La Grande Guerra conclude l’Unità
A Foligno votarono 4191 persone (il 79, 34% degli
iscritti), i SI furono 4182, i NO 6, i voti nulli 3.
Foligno, 23 novembre 1860, palazzo della residenza
governativa, il Vice-Commissario del Re T. Berardi
esulta: “Il Re ha accettato oggi in udienza solenne
l’annessione di tutte le Province dell’Umbria”. Cittadini! Mostratevi degni degli alti destini, cui questo grande avvenimento chiama la comune Patria
Italiana. VIVA L’ITALIA! VIVA VITTORIO EMANUELE SUO RE!” (A.S.F., Archivio moderno 1160)
La lapide di marmo riporta i nomi
degli ex-alunni
della Scuola caduti nella Grande
Guerra (chiostro)
via della Scuola delle Arti e dei Mestieri
Il 21 Agosto 1882 è stato chiamato il Consiglio Comunale di Foligno a convocarsi nel giorno d’oggi
alle ore cinque pomeridiane, per trattare gli oggetti
dell’ordine del giorno della presente sessione straordinaria: la proposta del consigliere Sig. Luigi Bartocci per denominare la via di San Niccolò via della
Scuola delle Arti e dei Mestieri.
(A.S.F., Archivio Moderno 1150, dal verbale della seduta)
La lapide bronzea
riporta il Bollettino della Vittoria
del generale
Armando Diaz
(muro esterno del
chiostro)
Secchione Commosso
Il Secchione pag.18
i saluti della terza A
Maggio 2011, nel chiostro della scuola, la prof.ssa Umbertina Fondati con i ragazzi della IIIA: Angelucci Alessandro,
Bartolini Gabriele, Belli Paolobelli Ilaria, Bianconi Federico, De Marco Franzina, Dukhnevych Illya, Giovannini Francesco,
Hionis Adelina Elena, Khalouki Idris, Kumanova Erisa, Lini Benedetta, Nkwanyuo Tabi Achuo Golden, Notaro Maria
Cristina, Ortolani Jasmin, Passeri Pierpaolo, Paternostro Alessandra Pia, Possanzini Eleonora, Reato Giulia, Savlyuk
Bogdan, Silvestri Giulia, Tantami Asmaa, Tantami Yuossef, Tosti Federico, Trampetti Andrea, Turrioni Alex.
Ciao, cara scuola media! Il prossimo anno saremo alle Superiori
Sei di noi hanno scelto l’Istituto Professionale “Emiliano Orfini”
cinque di noi hanno scelto l’Ist. Tecn. Industriale “Leonardo Da Vinci”
Quattro di noi hanno scelto l’Ist. Tecn. Commerciale “Federico Scarpellini”
Quattro di noi hanno scelto il Liceo Classico “Federico Frezzi”
Tre di noi hanno scelto il Liceo Scientifico “Guglielmo Marconi”
due di noi hanno scelto l’Alberghiero di Assisi
uno di noi ha scelto il Liceo Artistico di Perugi
Secchione Commosso
Il Secchione pag.19
i saluti della terza B
Maggio 2011, nel chiostro della scuola, le prof.sse Orietta Angeletti e Oriana Ricci con i ragazzi della IIIB: Baca Xhaferr,
Badiali Nicola, Betori Filippo, Botti Maria Chiara, Bravi Alessandro, Cristiano Luigi, Foglietta Michele, Garofoli Matteo,
Hudorovich Cesare Giuseppe, Malucelli Lorenzo, Mazzoni Nicola, Metushi Ambra, Mohamed Ichraf, Pace Arianna,
Parrinello Silvia, Pipitone Elenia, Pirelli Francesco, Piscitiello Maria, Pontini Amelia, Popa Evelina, Sartarelli Elia, Sforna
Marta, Sisti Aurora, Souassi Asma, Tabunidze Ilona, Tourbi Dalila.
Ciao, cara scuola media! Il prossimo anno saremo alle Superiori
Nove di noi hanno scelto il Liceo Classico “Federico Frezzi”
Otto di noi hanno scelto l’Istituto Professionale “Emiliano Orfini”
Quattro di noi hanno scelto l’Alberghiero di Assisi
Tre di noi hanno scelto il Liceo Scientifico “Guglielmo Marconi”
Uno di noi ha scelto l’Ist. Tecn. Industriale “Leonardo Da Vinci”
Secchione Commosso
Il Secchione pag.20
Secchione Commosso
Il Secchione pag.21
i saluti della terza C
i saluti della terza D
Maggio 2011, nel chiostro della scuola - I ragazzi della IIIC: Ambrogi Beatrice, Bartoletti Beatrice, Bovini Leonardo, Boyko
Roman, D’Andrea Davide, De Santis Manuel, Del Principe Erika, Foglietta GianMarco, Fonti Andrea, Gabarrini Arianna,
Herbert Sebastian, Kubati Suela, Nocerino Jessica, Olivotto Andrea, Passeri Ilaria, Pavlyshyn Viktoriya, Profeta Michele,
Rapone Ciro, Ricci Veronica, Sebastiani Francesco Saverio, Shigapova Valeria, Terzarede Francesca, Tironi Elena, Vitale
Donato.
Maggio 2011, nel chiostro della scuola, le prof.sse Patrizia Vecchietti e Maria Teresa Crisanti con i ragazzi della IIID:
Baldassarri Emanuele, Bega Emine, Brizi Giulia, Buriani Carlo Alberto, Cruciani Martina, Dovganyuk Bogdan, Ferrini
Romina, Kropczyk Dmytro, Langa Alessio, Loreti Valeria, Masciotti Giulia, Mazzarella Martina, Palini Riccardo, Paolini
Simone, Sarti Irene, Speroni Stefano.
Ciao, cara scuola media! Il prossimo anno saremo alle Superiori
Ciao, cara scuola media! Il prossimo anno saremo alle Superiori
Sette di noi hanno scelto il Liceo Classico “Federico Frezzi”
Sei di noi hanno scelto il Liceo Scientifico “Guglielmo Marconi”
Cinque di noi hanno scelto l’Ist. Tecn. Industriale “Leonardo Da Vinci”
Due di noi hanno scelto l’Istituto Professionale “Emiliano Orfini”
Due di noi ha scelto l’Ist. Tecn. Commerciale “Federico Scarpellini”
Due di noi hanno scelto l’Alberghiero di Assisi
Sei di noi hanno scelto l’Ist. Tecn. Commerciale “Federico Scarpellini”
Quattro di noi hanno scelto il Liceo Scientifico “Guglielmo Marconi”
Due di noi hanno scelto l’Ist. Tecn. Industriale “Leonardo Da Vinci”
Due di noi hanno scelto l’Istituto Professionale “Emiliano Orfini”
Uno di noi ha scelto il Liceo Classico “Federico Frezzi”
Uno di noi ha scelto l’Alberghiero di Spoleto
Uno di noi ha scelto la CNOS-FAP di Foligno
Secchione Commosso
Il Secchione pag. 22
i saluti della terza E
Secchione in GITA
Il Secchione pag.23
tutti insieme!
31 marzo, 1 e 2 aprile 2011
tutti insieme a Trieste!
tre giorni indimenticabili per la IIIA, IIIB, IIID
Cronaca di un viaggio indimenticabile, a cura di Ilaria Belli, Benedetta Lini, Francesco Giovannini,
Erisa Kumanova, Alessandra Paternostro, Giulia Silvestri. I pensieri in corsivo sono tratti dai diari di
bordo di Aurora Sisti ed Ilona Tabunidze.
Il 31 marzo, all’alba, tutti al Plateatico, pronti per la par-
Maggio 2011, nel chiostro della scuola, la prof.ssa Franca Ciancaleoni con i ragazzi della IIIE: Angelucci Lorenzo, Bastioli
Aurora, Botti Federico, Calzola Eleonora, Camilli Filippo, Conti Tommaso, Fani Gregorio, Felici Francesca Romana, Halili
Stiven, Jasarovski Sabina, Jusufi Albina, Marzioli Giacomo, Massaccesi Sebastiano Maria, Mercuri Davide, Micoski Alexandra,
Morao Rodriguez Oskary Josè, Morlupo Francesco Saverio, Ramazzotti Alice, Rotar Iulia Maria, Srbinoski Miso.
Ciao, cara scuola media! Il prossimo anno saremo alle Superiori:
Dieci di noi hanno scelto il Liceo Scientifico “Guglielmo Marconi”
Quattro di noi hanno scelto l’Ist. Tecn. Industriale “Leonardo Da Vinci”
Due di noi hanno scelto il Liceo Classico “Federico Frezzi”
Due di noi hanno scelto l’Istituto Professionale “Emiliano Orfini”
Uno di noi hanno scelto l’Ist. Tecn. Commerciale “Federico Scarpellini”
Uno di noi ha scelto la CNOS-FAP di Foligno
tenza! Il viaggio in pullman è trascorso tranquillamente,
tra mille risate e canzoni! Dopo varie soste siamo arrivati
finalmente a Redipuglia, bellissima località che ospita un
Sacrario militare. Vi sono custodite le salme di oltre centomila caduti della prima guerra mondiale, tra cui quella
di una donna, una crocerossina di nome Margherita. Lì abbiamo visitato un Museo dove sono conservati reperti e testimonianze molto significative del periodo della Guerra.
Mentre percorrevamo i ventidue gradoni del Sacrario,
ognuno di noi, commosso e incuriosito, ha cercato tra i cognomi di scoprire se ci fosse quello della propria famiglia
ed effettivamente alcuni hanno letto cognomi conosciuti
e si sono soffermati a riflettere sulle sofferenze di quelle
giovani vittime della violenza.
Redipuglia: All’entrata del sacrario, a terra, si trova una catena simbolica e una targa con su scritto “NON CURIOSITÀ DI
VEDERE, MA PROPOSITO DI ISPIRARVI VI CONDUCA”.
Accanto si trova una trincea blindata, in cui si poteva
entrare. Ho visto tanti PRESENTE incisi sopra le 40000
lapidi dei soldati sepolti a Redipuglia (altri 60000 sono
sepolti, non riconosciuti, nei due tumuli comuni sulla cima
del colle Sant’Elia). PRESENTE, parola sacra, è la risposta all’appello...il senso della vita, del dovere di soldati
che si sono sacrificati per noi.
L’hotel dove siamo giunti la sera e abbiamo alloggiato è
stata una gradita sorpresa: bellissimo e sul lungomare di
Lignano Sabbiadoro, che abbiamo percorso a passeggio
dopo cena con le insegnanti, trascorrendo con loro una
piacevole serata.
Il secondo giorno, dopo la sveglia alle ore sette, eravamo
subito pronti per altre fantastiche scoperte, diretti verso il
castello di Miramare, meraviglioso edificio di epoca asburgica. Costruito per l’arciduca Massimiliano e Carlotta del
Belgio, è situato a picco sul mare ed è circondato da un
rigoglioso parco con pregiate specie botaniche e fontane.
Da questo posto bellissimo ci siamo allontanati per rag-
giungerne uno “tristemente famoso”, la Risiera di San
Sabba, unico campo di sterminio sul territorio italiano, dove
furono detenuti ed anche uccisi, durante la seconda guerra
mondiale, partigiani, prigionieri politici ed Ebrei. In questo
luogo abbiamo visitato le varie celle e osservato, all’interno
del Museo, cimeli, materiali e fotografie che testimoniano
uno dei crimini più aberranti dell’intera umanità.
La Risiera di San Sabba è monumento nazionale dal 1965:
dall’8 settembre 1943 i nazisti la utilizzarono come campo
di prigionia (Polizeihaftlager) e poi come campo di sterminio...Sono rimaste inalterate le 17 celle di detenzione..
La gente che abitava vicina alla risiera intuiva qualcosa
ma potevano solo tacere, un silenzio di dolore...Entrare
continua a pag.24
Secchione in GITA
continua da pag. 23
Il Secchione pag. 24
Secchione in GITA
tutti insieme a Trieste
nella camera delle celle, tutte quelle croci pendenti mi
hanno spaventata, il cuore mi batteva in gola, non so per
quale motivo e intanto ascoltavo la guida, prendendo appunti...Nell’ex risiera, in via Giovanni Palatucci, il campo fu inaugurato dopo l’8 settembre 1943 e rimase in uso
fino all’aprile del 1945...la prima esecuzione avvenne il
4 aprile 1944...il forno crematorio si trovava in un edificio
ora abbattuto. Esso veniva acceso di notte e probabilmente i cittadini di Trieste avevano capito la sua funzione, visto che l’odore di bruciato era diverso dai soliti odori che
provenivano dai forni della città...Per coprire le urla provenienti dal campo i tedeschi facevano partire delle musiche militari. A volte i prigionieri venivano uccisi anche sui
treni che li trasportavano, con monossido di carbonio...a
volte per uccidere si usavano mazze ferrate ...a volte le
vittime venivano cremate ancora vive.
Ci siamo quindi recati a Trieste, città molto bella, tranquilla ed elegante, con palazzi maestosi in stile neoclassico e
la caratteristica Piazza Unità d’Italia, che si affaccia direttamente sul mare.
Quel giorno abbiamo visitato anche la cattedrale di San
Giusto, situata sulla sommità del colle omonimo che domina la città; ha un enorme rosone di pietra carsica sulla
facciata e all’interno bellissimi mosaici in vetro colorato.
Interessante è stata anche la visita alla Foiba, altro luogo
che ci ha fatto riflettere sulla brutalità della guerra.
La Foiba di Basovizza, all’aperto, un luogo tranquillo con
verde intorno, terra ricoperta da sassi e roccia, e pensare
che qui un tempo c’erano cadaveri, numerosi, mi immagino nuvole nere e cupe.
Questa seconda giornata si è conclusa con la cena in albergo e, nonostante la stanchezza, divertimento fino a tarda notte. Arrivato il terzo giorno, purtroppo l’ultimo della
gita, siamo partiti alla volta di Aquileia dove Pietro, la nostra guida, ci ha spiegato le caratteristiche del Foro romano, del II secolo d.C., e di altri reperti antichi. Abbiamo anche raggiunto il luogo dell’antico porto che sorgeva sulla
sponda del fiume Natissa e, quindi, la Basilica medievale,
sorta su un preesistente edificio romano del IV secolo. La
Basilica di Aquileia è famosa soprattutto per il mosaico
30, 31 marzo, 1 aprile 2011
tutti insieme a Milano
tre giorni indimenticabili per la IIIC e la IIIE
A Pavia abbiamo visitato la Certosa. Voluta da GianGaleazzo Visconti, la Certosa doveva essere un
mausoleo tanto che vi si trovano le tombe di Gian
Galeazzo, della moglie e di Ludovico il Moro. Il
monastero collegato alla chiesa è stato prima abitato dai Certosini, poi, a partire dal 1784, è diventata
proprietà dei Cistercensi. Di questi monaci ne sono
rimasti solo sette.
Basilica di Aquileia, particolare del mosaico pavimentale
pavimentale policromo molto esteso, di cui la guida ci ha
spiegato caratteristiche e immagini.
Fatta una breve pausa, ci siamo cimentati nella scalata della Torre campanaria da dove, con enorme emozione, abbiamo osservato il paesaggio dall’alto: le splendide montagne, il mare azzurro e le ampie pianure.
Dopo un buonissimo pranzo in una trattoria, parlando tra
di noi, abbiamo ripercorso le tappe più importanti dei tre
giorni trascorsi insieme. Avremmo voluto trattenerci ancora, ma ci attendeva il pullman per riportarci a casa. Ci
siamo comunque consolati seguendo durante il viaggio di
ritorno, sintonizzati su Radio 1, la partita di calcio Milan
– Inter che in molti attendevamo e siamo arrivati a destinazione contenti per tutte le emozioni provate.
Tre giorni insieme, 24 ore su 24, mi ha reso felice come
non mai. I ricordi magnifici lasciati in quella città sono
davvero tanti e tutti molto emozionanti...adesso, ripensando a quei giorni, a quei momenti in cui non si riusciva a
smettere di ridere, mi viene un profondo senso di nostalgia.
La
Il Municipio di Trieste a piazza Unità d’Italia, dis. di Jasmin Ortolani
Il Secchione pag. 25
gita tanto attesa è ormai finita ma le emozioni che
abbiamo vissuto rimangono nel cuore e difficilmente se
ne andranno.
La nostra classe ha ritrovato, in tre giorni, un’unità che
non si era mai prima cercata. Tutti insieme abbiamo vissuto un’avventura e con essa siamo cresciuti, sia sotto
l’aspetto culturale, sia, soprattutto, per quello umano.
Abbiamo conosciuto particolarità dei nostri compagni
che non avremmo mai immaginato, sia nel bene, sia,
purtroppo, nel male. E forse è meglio rafforzare e definire le amicizie fuori dell’edificio scolastico, visto che,
spesso, dietro il banco si può nascondere la vera identità.
Anche le insegnanti, controllori in classe, sono diventate le nostre compagne d’avventura. La gita scolastica è
molte cose, è un’occasione per apprendere, per conoscere nuovi luoghi, nuove storie, c’è la possibilità di scoprire usanze regionali di gente che, pur essendo nostra
connazionale, eppure è diversa da noi. Non ho potuto
fare a meno di notare che la cosa più bella dell’andare in
gita è stare insieme ai compagni e conoscere più a fondo
gli stessi ragazzi con cui ogni giorno ci si vede a scuola.
Perché quando si è con gli amici, tutto diventa più bello!
Ferrini Romina
eccoci insieme nel piazzale antistante il Duomo di Monza
Il giorno 30 Marzo io e la mia classe siamo partiti con
la IIIC per andare a Milano, un viaggio nel quale abbiamo visitato Milano, Monza e Pavia. Abbiamo scelto
questa destinazione per ammirare le opere di Piermarini e di Leonardo Da Vinci, personaggi sui quali la
nostra classe ha svolto numerose ricerche. Nel Parco
della Villa reale abbiamo fatto una breve passeggiata.
Quel giorno abbiamo visitato anche il Duomo di Monza dove è esposta la corona ferrea, usata per incoronare
tutti i re d’Italia. All’interno della corona si trova un
chiodo che la tradizione dice essere un chiodo della
croce di Gesù.
Nella mattinata del giorno seguente siamo andati a visitare la chiesa di Sant’Ambrogio, dove il corpo del
santo è ancora conservato all’interno della cripta. Da lì
siamo andati al Museo Nazionale della Scienza e della
Tecnologia, intitolato a Leonardo da Vinci. La visita è
cominciata con i modellini di Leonardo esposti nella
prima e nella seconda sala. Poi siamo passati ad invenzioni più moderne, come il telegrafo ed il telefono, e
alle macchine da guerra. Nel pomeriggio siamo andati
alla Scala, il famosissimo teatro del Piermarini, dove si
esibiscono grandi cantanti e direttori d’orchestra...Più
tardi eravamo davanti al Duomo di Milano ed abbiamo
ammirato la facciata con le sue guglie e la Vergine dorata; al suo interno la guida ci ha detto che, secondo la
tradizione, dietro la croce nell’abside si trova un chiodo della croce di Cristo.
Nella mattinata del terzo giorno siamo andati a vedere
il Cenacolo di Leonardo. Bellissimo!
Questo viaggio è stato veramente bello ed interessante. È stato fantastico visitare tanti luoghi famosi
ma è stato stupendo anche trascorrere tre giorni con
gli amici e fare nuove conoscenze.
Francesco Saverio Morlupo
Secchione Commosso
Il Secchione pag.26
ripensando ai
Secchione Commosso
tre anni di scuola media
N on dimenticherò questi tre anni, perché tutte le
piccole cose, le ore di studio trascorse sui libri, tutto l’impegno, tutta la voglia di provarci, di andare
avanti, tutti i momenti passati insieme, le spiegazioni, le discussioni, le gite, le esperienze nuove, mi
sono servite, mi hanno fatto crescere, mi hanno fatto arrivare a pensieri che mai avrei pensato di elaborare. Sono riuscito a capire il passato, i problemi,
le tensioni; ho capito cose complicate, cose a cui
difficilmente avrei potuto dare spiegazioni. Ho letto
il passato e sto leggendo il presente ed ora, grazie a
questo percorso, comincio a scrivere il mio futuro.
Non dimenticherò chi mi ha accompagnato in tutti
questi anni, nelle mie esperienze, chi mi ha sostenuto nei momenti di difficoltà, gli amici fedeli che
mi hanno aiutato e che ho aiutato, con cui mi sono
divertito, ho sognato, gli amici con cui ho camminato insieme e mi sono emozionato insieme. E le
gite? Non ne scorderò nessuna...quella a Fiastra da
dove tornai a casa con i vestiti da broncopolmonite,
quella ad Arezzo e a La Verna, dove c’era un’aria da
film thriller, nebbia a banchi (aveva piovuto molto
quel giorno), piante ovunque, vento dal monte ed
una solitudine tremenda. Indimenticabile tra tutte
la gita a Trieste e non solo per i luoghi incredibili,
fantastici, imponenti, bellissimi, inquietanti luoghi
della memoria; sorprendente è stata per me la città
e la sua storia, ma la cosa più bella è stata passare
tre giorni lontano da casa, senza altri pensieri, senza
preoccupazioni se non quelle dei genitori, solo le
chiacchiere in camera, le cuscinate e tante risate...è
stata bellissima la passeggiata sulla spiaggia... Non
dimenticherò i miei compagni che sono stati vicino
a me per tutto questo tempo, i loro volti, l’espressione di ciascuno, la loro voce, le risate.
Luigi Cristiano
Ricordo tutto quello che ho fatto con i miei amici
in tutti e tre gli anni come un tesoro che non deve essere profanato da niente e da nessuno...A volte quando entro in camera mia e rivedo la fotografia che ci
hanno fatto il primo giorno di scuola, la guardo e
non faccio a meno di pensare: Cavolo! Quanto siamo cambiati! Ma siamo veramente noi? Eh sì, siamo
cambiati un sacco, anche nel carattere. Alcuni di noi
sono cambiati del tutto, chi in bene e chi, mi dispiace
un po’ ammetterlo, in male, altri invece sono maturati, ma hanno mantenuto il loro carattere. Voglio un
mondo di bene a tutti quanti....Anche io sono cresciuta, insieme a loro, tra i banchi di scuola. Forse
anch’io sono un po’ peggiorata!? Ero molto tranquilla e timida, ora invece tutta la timidezza è sparita,
perché con i miei amici mi sento a mio agio...non
smetto un attimo di parlare, di ridere...ma a volte è
bello essere un po’ “ribelli”, è un cambiamento...divertente.
Aurora Sisti
E pensare che il primo giorno di scuola ci sentiva-
mo estranei e non sapevamo di cosa parlare e ora invece parliamo anche troppo. Meravigliosi sono stati
tutti i giorni che ho passato insieme a loro...non mi
dimenticherò dei miei amici, in particolare di Nicola
Mazzoni con cui ho condiviso una grande amicizia
fin dalle elementari, di Nicola Badiali che conosco
solo da tre anni, ma mi è sempre sembrato di conoscere da più tempo. Altri grandi amici sono Michele
che conosco e lo porto con me dalle elementari, Luigi che ho conosciuto insieme a Lorenzo giocando a
pallone...e ancora Matteo, Elia e Francesco che mi
sono da sempre vicini. Spero che quando questa nostra avventura insieme sarà finita restiamo ancora gli
amici di sempre.
Filippo Betori
Ricordo il percorso avventura in Valnerina, tante
corde sospese sul fiume...era caldo e ci sfidammo ad
una guerra di gavettoni e poi l’immersione nel fiume
dall’acqua gelata...A Fiastra, un momento di totale
indipendenza, in un parco incantevole, nei pressi
dell’Abbazia...E che dire della recente gita a Trieste? Bellissima! Di notte ci si divertiva insieme ed
era tragica la mattina, dormivamo in piedi. In questi
tre anni ho conosciuto bene i miei compagni e ora so
che ognuno di loro è speciale...Specialissime per me
Asma (che attrice!), Ilona e Dalila ma non dimenticherò mai nessuno degli altri, anche i professori,
davvero unici, e le ore passate sui banchi mentre apcontinua a pag.27
Il Secchione pag.27
ripensando ai
prendevo ogni giorno di più.
tre anni di scuola media
Amelia Pontini la e fuori scuola.
Di questi tre anni mi mancheranno prima di tutto gli È
stato più facile conoscere i nuovi amici, non mi
amici, le chiacchierate nel chiostro prima dell’inizio sono mai sentita inferiore come nella classe che
delle lezioni, le pizze del merendaio e devo ammet- avevo frequentato nell’anno precedente. All’inizio
tre che sentirò la mancanza delle professoresse (e dei dell’anno ho legato subito con Evelina e Asma, con
professori). Abbiamo passato insieme tre magnifici Evelina ho attaccato a parlare per la prima volta del
anni: tra progetti, festeggiamenti, ricreazioni e gite ed piercing e da lì è cominciata la nostra grande amicianche lezioni, certo! Ogni singolo momento è stato zia, invece con Asma ho cominciato a parlare di...
bellissimo!...Il prossimo anno andrò al Liceo lingui- Quest’anno per me è sfortunato, perché non ho stustico con alcuni miei compagni di classe ma mi man- diato molto e non mi sono impegnata e già so che
cheranno tantissimo gli altri. Grazie a questi tre anni verrò bocciata. Sarà migliore il futuro.
ho capito quale fosse la scuola più adatta a me ed ho
Maria Piscitiello
fatto una scelta che forse avrei scartato se non avessi
Ci sono talmente tante esperienze da raccontare
frequentato questa scuola...Mi mancheranno i discorche scriverei un libro per farlo....Avevo paura di ensi della professoressa Angeletti prima delle lezioni,
trare alle medie, non conosci i professori e la magche ci facevano aprire gli occhi e capire il mondo; mi
gior parte dei compagni ma piano piano si comincia
mancherà la pazienza della professoressa Ricci, che
a costruire “la casa”. I primi gradini sono stati un
non si è arresa mai con noi; mi mancheranno tutte le
po’ difficili, ma mi sono impegnata, ci ho messo il
ansie e il panico prima delle interrogazioni. Momenti
cuore e la fantasia. Come potrei dimenticare la gita
simili forse non mancheranno il prossimo anno ma
a Fiastra e la piramide umana di amicizia che quel
all’inizio sarà diverso e tutto più difficile.
giorno abbiamo costruito io e le mie amiche di IB?
M.Chiara Botti
e la passeggiata nel bosco? Meraviglioso! Ci si può
L’Esame ! Quello che per tre anni ci ha spaventato innamorare di quella natura! In seconda la lettura di
a morte, anche se ci ha sempre rassicurato il fatto “Storia d’Ismael” e l’incontro con l’autore Franceche mancasse ancora del tempo, adesso è così vici- sco D’Adamo: ciò che ha raccontato in quel libro,
no! La paura, per fortuna, sta arretrando, io però non oggi sta succedendo per davvero con gli immigrati
mi sento pronta, o meglio mi rattrista l’idea di farlo, della Tunisia, Libia, Egitto...Indiminticabili emoperché vorrebbe dire mettere un punto a questi tre zioni in terza media. L’amore è stato un “boom”,
anni fantastici che non si ripeteranno più...In questi un’esplosione dentro il mio cuore! In questi tre anni
anni sento di essere cresciuta sia nel modo di pensa- sono cambiata molto, ho imparato tantissimo...sono
re sia nel modo di agire che non è più quello di una diventata consapevole del mondo che mi circonda. I
bambina ma quello di una ragazza adolescente che volti dei miei compagni sono cambiati anche loro, ci
sente di essere maturata con l’aiuto della sua fami- sono tanti “alti” ora in classe, io che ero la più alta in
glia soprattutto, ma anche dei suoi professori a cui si prima adesso sono diventata “piccolina”. Vedo tutto
è veramente affezionata. Silvia Parrinello
con occhi diversi.
Ilona Tabunidze
Quel giorno al rafting è stato memorabile. Abbiamo Mi sento molto diversa, il mio atteggiamento con
navigato per le rapide del fiume Nera. Sul gommone
con me c’erano: Francesco, Alessandro, Ilona, Amelia, Asma, oltre l’istruttore. Sul finire del percorso
Alessandro è caduto in acqua, e si è bagnato dalla testa ai pedi e l’acqua, ricordo, era gelida...Ricorderò
per sempre i volti di tutti i miei compagni con cui ho
passato momenti fantastici...Però questa esperienza
alle medie non sarebbe mai stata così bella senza
l’aiuto delle professoresse....Ho imparato molte cose
nuove e ho fatto molte esperienze bellissime, a scuo-
gli altri è cambiato tantissimo, non sono più timida come una volta...non vorrei però risultare peggiorata agli occhi di qualcuno. Si sono accorte di
questo cambiamento anche le mie amiche, da alcuni
comportamenti che prima non avrei mai pensato di
adottare. Comunque non scorderò mai i miei vecchi amici fantastici.e mi fa fatica pensare che l’anno prossimo con alcuni di loro non mi vedrò più...Le
emozioni più belle sono state tra i banchi di scuola, è
a scuola che si sono create splendide amicizie, è qui
continua a pag.28
Secchione Commosso
Il Secchione pag.28
ripensando ai
tre anni di scuola media
che ho incontrato persone che ora fanno parte della
mia vita e che per ora e per sempre sono e saranno
fondamentali.
Arianna Pace
In questo ultimo anno sento di essere cresciuto un
po’ in tutto, mi sento più sicuro, ho una maggiore
consapevolezza di me stesso e so che se sbaglio ho
la capacità di rimediare. Devo però migliorare un
aspetto del mio carattere, a volte rispondo male a chi
mi riprende anche con ragione, farei molto meglio
a riconoscere il mio sbaglio e a chiedere scusa...Tre
anni di scuola media, momenti stupendi con i miei
insegnanti, bravi e pazienti con me e con i miei cari
compagni.
Nicola Badiali
Il percorso avventura a Norcia, prima media: dove-
vi arrampicarti attraverso ponti sospesi e scendere
con la corda e poi...il fiume e il gioco a gavettoni.
Quanti episodi da ricordare! Rispetto a come ero in
quinta elementare oggi mi sento molto diverso, sono
cambiato...il prossimo anno non resterò con i miei
compagni, forse ci rivedremo se capiterà, ma non
sarà più la stessa cosa.
Alessandro Bravi
Quando
mi hanno bocciato in seconda media la
mia vita è cambiata, in meglio per me! Specialmente
sono cambiata di carattere. Ora mi diverto molto di
più, prima ero timida e sempre triste! Un’unica cosa
non è cambiata, la voglia di studiare...Momenti belli
ce ne stanno tanti, praticamente tutte le giornate sono
bellissime con loro, i miei Amici. Elenia Pipitone
Era il Settembre del 2008 ed io non stavo più nella
pelle, ero agitatissimo, una scuola diversa, una com-
ripensando ai
tre anni di scuola media
Questi tre anni passati alle medie sono stati molto
La
prima immagine che mi viene in mente pensando alla Scuola Media è il primo giorno di scuola.
Me lo ricordo come se fosse ieri, ero molto emozionato perché sapevo che stavo per intraprendere anni
di studio fondamentali...Un’altra immagine che mi
porterò dietro è quella del gruppo di amici, per me
davvero speciali, non potrei dire chi sia il migliore,
perché ognuno ha contribuito a rendere splendida
l’avventura in cui sono cresciuto molto, soprattutto
interiormente...L’aspetto del mio carattere che si è
più maturato è la serietà con cui oggi mi accorgo di
affrontare tanti momenti della mia giornata... Questa
splendida avventura non la dimenticherò facilmente,
dentro ci ho lasciato emozioni troppo forti.
Elia Sartarelli
Secchione Commosso
Il Secchione pag.29
pagnia diversa, professori diversi...Stavo per entrare in
un’avventura della quale non conoscevo nulla. Il primo
giorno di scuola era ormai alle porte e la mia agitazione
cresceva sempre di più. Un elemento che in qualche
modo poteva tranquillizzarmi era la conoscenza di alcuni compagni della mia, ormai ex, scuola di Borroni.
Quella notte non riuscii a dormire e la passai insonne...
Già dal primo giorno ho sentito che la mia nuova scuola sarebbe stato un luogo sensazionale, le mie splendide professoresse mi hanno fatto sentire subito a mio
agio...Nell’anno dell’Addio, alla compagnia con cui ho
passato tre anni fantastici voglio dire che lascio tutti i
miei ricordi belli qua, in questo luogo! Un momento
di grande unione e gioia è stata la gita di terza media
con destinazione la terra del Friuli. Tre giorni non sono
tanti ma il tempo passato con i miei amici è stato così
intenso da apparire unico. Ci siamo divertiti tantissimo,
esperienza sensazionale, sbalorditiva! Le professoresse
ci hanno lasciato molta libertà, si sono comportate benissimo. Non posso neanche pensare che l’anno prossimo non potrò più vedere nessuno, la mia vita cambierà, si ricomincerà tutto da capo, non sarà per niente
facile. Io mi sono iscritto al Liceo classico ad indirizzo
linguistico, sono fiero di questa scelta, indirizzo difficile ma grazie alla preparazione che mi hanno dato i
miei professori sono convinto di riuscire ad affrontarlo
senza troppe difficoltà. Un grazie di cuore a voi tutti,
cari insegnanti, mi avete aiutato a “costruire” una parte
del mio futuro. Mi sono affezionato a tutto e tutto mi
mancherà...Tre anni che mi hanno davvero maturato,
mi sento più responsabile. I miei amici hanno contribuito molto a rendere questa avventura splendida...In
prima media, ricordo, nei primi giorni, si erano formati
dei gruppetti, quelli della scuola elementare, avevamo
quasi paura di novità. Ma è durata poco. Ora ci sentiamo tutti amici di tutti ed è veramente bello!
Matteo Garofoli
belli, anche grazie al clima sereno e positivo che si è
venuto a creare, fin dalla Prima.
Penso che tutti abbiano contribuito, ognuno nel proprio modo, a creare la mitica IIIE di oggi.
Io personalmente mi sono impegnata nello studio e,
quando ho potuto, ho cercato di aiutare chi ne aveva
bisogno.
Chi più e chi meno, abbiamo tutti rispettato le regole.
In questi anni si sono anche create alcune amicizie
piuttosto solide, altre invece sono giunte al capolinea.
Personalmente, sono riuscita a conservare amicizie
che durano ormai da otto anni, anche se come sempre
non mancano dei piccoli litigi; se ne sono create di
nuove, anche queste divenute importanti per me.
Non nascondo che considero alcune persone antipatiche, forse perché non sono riuscita a conoscerle
meglio o perché, per altri motivi, non ho voluto approfondire i rapporti con loro.
Con alcuni compagni andrò alle scuole superiori, altri invece, proprio quelli che conosco da più tempo,
frequenteranno scuole diverse, ma spero di rimanere
amica di tutti, perché il legame che si è venuto a creare è veramente forte.
Quindi, come definire la IIIE con un aggettivo ? Semplicemente UNICA !
in viaggio
Le mete dei nostri viaggi d’istruzione realizzati in
questo fantastico anno
La gita dei 3 giorni delle classi terze ha avuto
due itinerari: Milano e Trieste
Le classi prime e seconde sono andate a: Zagarolo, Tivoli (Villa Adriana, Villa d’Este), Lucca,
Massa, Torre del Lago.
Nel mese di marzo tutte le classi della scuola
sono andate a visitare le mostre su “Il Pianeta che cambia”, interessantissime entrambe,
quella sull’Acqua ad Assisi e quella sul Clima
a Perugia. Nella mattinata ad Assisi abbiamo
visitato anche alcuni resti della città romana e
la Basilica di San Francesco dove abbiamo ammirato gli affreschi di Giotto.
Tante volte mi è capitato di dire di non voler andare a
scuola, di non poterne più dei compiti, dei professori
e dei libri.
Ma in realtà alla scuola devo dei grandi grazie; grazie
perché senza di essa non avrei conosciuto gli amici
splendidi che ho oggi, grazie perché venendo a scuola
ho imparato a conoscermi meglio e ho scoperto lati
del mio carattere che non sapevo mi appartenessero,
grazie perché sono riuscita a eliminare i pregiudizi
verso qualcuno e a rendermi conto della vera personalità di ognuno di noi.
Un ultimo grazie va agli amici; grazie perché mi avete
fatto ridere, emozionare, piangere quando qualcuno
se n’è andato, ma poi gioire quando sono arrivati ragazzi nuovi.
Forse sarà scontato dirlo, ma questi tre sono stati anni
bellissimi e alcuni episodi li ricorderò per sempre. VI
VOGLIO BENE RAGAZZI ! Eleonora Calzola
Secchione Reporter
Il Secchione pag.30
V acanza
Secchione Reporter
Il Secchione pag.31
V acanza
a Santo Domingo
a Santo Domingo
D urante
S abato 16 Maggio 2011. La mattina della par-
tenza ero molto agitato all’idea di intraprendere
l’avventura che mi aspettava: un viaggio assieme al mio più caro amico, Elia! Destinazione!?
La Repubblica Dominicana, uno stato dell’America Centrale, dove tanti problemi di vita non
sono stati ancora risolti, dove c’è ancora tanta
miseria, dove il mare e la natura intorno sono
bellissimi. Prima di arrivare nel nostro villaggio
a Bayahibe, abbiamo fatto un giro turistico con
il pullman e quello che ho visto si può definire
“Sbalorditivo, Incredibile”. È impossibile dimenticarsi scene come quelle: bambini che giocano seminudi ai lati delle strade con il costante
rischio di essere investiti, case-tugurio con tetti
di lamiera, abitate in terribili condizioni, punti
di ristoro lungo la strada di dimensioni molto
ridotte e in condizioni igieniche pietose. Io e
mio fratello un giorno stavamo passeggiando
per il villaggio e due persone del posto ci hanno
fermato e ci hanno chiesto due panini, mi ha
toccato molto questo episodio. Eppure c’è stata
una cosa “bella” che mi è rimasta nel cuore: i
bambini qui non hanno niente eppure ridono in
ogni istante della giornata; ho pensato a noi, abbiamo tutto, a volte troppo, e spesso ci capita di
essere scontenti; la popolazione dominicana è
spesso sorridente, allegra e festosa e questo aiu-
ta. Ho passato sette giorni da favola, grazie al
mare e ai miei amici ma molto lo devo alle persone del posto, accoglienti e coinvolgenti! Le
temperature sono sempre molto alte ma l’aria
che ti avvolge cambia frequentemente: ci sono
magari quei dieci minuti che non si può respirare e subito dopo ritorna un fresco più leggero.
Il mare è sempre splendido, un posto da favola,
la sabbia quasi bianca rende la cartolina ancora
più bella. Quando sei lì ti scordi di cosa siano
le scarpe e i vestiti.Ti senti libero. Vicina a te
la splendida barriera corallina, ricca di vita marina, aragoste, razze e pesci colorati. Ricordo
l’escursione del terzo giorno, indimenticabile:
l’itinerario con il battello comprendeva l’isola
di Saona e l’isola Catalina, entrambe scoperte
da Cristoforo Colombo, e mete ambite dei pirati. Un’esperienza davvero emozionante. Quel
giorno abbiamo raggiunto Punta Can, lo scoglio
che delimita l’Oceano Atlantico dal Mar dei Caraibi. Dopo tutte queste meraviglie della natura
è arrivato alla fine anche il giorno più brutto
della settimana, l’ultimo! È stata una delle vacanze più belle della mia vita, davvero meravigliosa, e come tutto ciò che è bello è finito
troppo presto. Un grazie di cuore ai miei cari
genitori per avermi fatto passare giorni bellissimi.
Matteo Garofoli
le vacanze pasquali, insieme al mio
amico Matteo e alle nostre famiglie, ho fatto
un viaggio in un paese del centro America, la
Repubblica Domenicana, nel mar dei Caraibi.
Accanto alla evidente povertà della gente che
vive in piccoli villaggi di casette-baracche, fa
contrasto una natura lussureggiante, per me
sbalorditiva per la sua potenza, la fitta foresta
tropicale, il mare cristallino, le spiagge bianche. Negli spazi riservati ai turisti e completamente immersi in queste bellezze, mi sono lasciato avvolgere dai confort del villaggio dove
ho soggiornato in pieno relax.
Di tante immagini da catturare della vacanza
ricordo quando siamo andati con la barca, insieme ad un gruppo di circa cinquanta turisti,
ad esplorare il mare e le spiagge incontaminate
delle isole vicine al mio villaggio. In un mare
così vivo e pulito ho fatto snorkeling in uno
stretto fra due isole piene di palme: nell’escursione subacquea, con maschera e boccaio, ho
visto meravigliosi pesci di dimensioni e colori
molto diversi. La cosa che mi è piaciuta di più
è stata vedere una grande ostrica ferma tra i
coralli, non ne avevo mai vista una prima di
allora e questo mi ha entusiasmato molto. Ad
un certo punto del nostro viaggio, la barca è
approdata su una lingua di sabbia in mezzo al
mare. Con un balzo mi sono trovato in un paradiso terrestre: l'acqua era bassa, una ventina di centimetri circa, e si poteva camminare
benissimo su questa lingua di sabbia, piena di
stelle marine e conchiglie di grandi dimensioni e
vive, tanto che si muovevano. Mi sono sdraiato
sull'acqua calda con gli occhi aperti, per vedere,
immerso, il meraviglioso panorama.
Nell’isola Saona ci siamo fermati per il pranzo,
ottimo, a base di aragoste, specialità del luogo.
Unico problema: non c’era tranquillità, perché
continuavano a sbarcare troppi turisti. Nell'isola
ci siamo fermati per prendere il sole e per riposare. Dopo un'ora siamo ripartiti per andare in
piscina, anzi nelle Piscine in mezzo al mare: in
quelle distese di acqua bassa e limpida mi sono
fatto un ricco e rilassante bagno insieme al mio
amico Matteo.
Bilancio conclusivo?
Questo viaggio mi è piaciuto molto e auguro
un'esperienza simile a tutti. Spero di farne altri
altrettanto intensi ma sarà molto difficile superare questo, è stato troppo bello!j Elia Sartarelli
Il Secchione pag.32
Secchione Reporter
Secchione Reporter
viaggio a
BERLINO
a cura di Luigi Cristiano
Berlino è una città unica per la sua storia e per il suo fascino moderno. Visitare Berlino mi
ha molto emozionato. Di quel viaggio conservo alcune immagini nitide come cartoline.
na e immersa nel verde, al centro della quale svettano solo le statue di Karl Marx (seduto) e Friedrich
Engels (in piedi). La Torre della Televisione, Fernsehturn, chiamata dai berlinesi “Telespargel” (Stuzzicadenti) è tutt’oggi, con i suoi 365 m, l’edificio più
alto di Berlino e una delle strutture più alte d’Europa:
è dotata di un caffè rotante che permette di vedere
tutta Berlino nel raggio di 40 km e di una piattaforma
panoramica che si trova a 203 m di altezza, situate
entrambe all’interno della cupola di vetro.
La Brandenburger Tor, Porta di Brandeburgo, è il
simbolo di Berlino; l’opera neoclassica fu completata
nel 1795 su progetto di Carl Gotthard Langhans che si
ispirò all’ingresso dell’Acropoli di Atene. Un paio di
padiglioni fanno da cornice al possente colonnato dorico. I bassorilievi raffigurano scene della mitologia
greca. L’intera struttura è sormontata dalla Quadriga,
di Johann Gottfried, portata a Parigi da Napoleone e
restituita alla Germania nel 1814, le venne allora aggiunta l’asta recante l’aquila prussiana. La porta di
Brandeburgo è stata testimone di molti eventi importanti: situata nella Berlino Est, dal 1945 vi fu issata la
bandiera sovietica, e fino al 1989 segnò il confine tra
la Berlino Est e la Berlino Ovest.
La Unter Den Linden è una delle strade più famose di Berlino. Inizia a Schlossplatz e si snoda fino a
Pariser Platz e alla porta di Brandeburgo. Una volta segnava il tragitto per i terreni reali di caccia. Nel
XVII secolo vennero piantati lunghi filari di tigli che
diedero il nome alla strada e la resero famosa. Passeggiando per l’Unter Den Linden ho incrociato la famosissima Bebelsplatz, cuore del Forum Friedricianum;
qui il 10 Maggio 1933 venne acceso il famoso rogo,
in cui vennero bruciati circa 25000 libri scritti da autori giudicati pericolosi dal Terzo Reich.
Marx-Engels Forum è una immensa piazza disador-
Il Bundestag, Reichstag tra il 1871 e il 1945, è tornato ad essere il parlamento della Germania unita dal
1990, ed è oggi il parlamento più visitato del mondo.
Oltre il terzo piano del palazzo si estende l’ampia terrazza e al centro la splendida cupola costruita tra il
1995 e il 1999; attraverso una ripida rampa puoi salire
ad un belvedere della città davvero incantevole e in-
Il Secchione pag.33
viaggio a
BERLINO
tanto ammirare all’interno l’aula plenaria.
Il 28 febraio 1933 la sala principale prese fuoco, l’accusa cadde sui comunisti e questo accelerò la caccia
che ne fecero i nazisti poi saliti al potere. La foto in
cui la bandiera sovietica sventola sull’edificio rimane
invece il simbolo degli eventi successivi. Nel 1995
l’artista Christo e sua moglie impacchettarono l’edificio per due settimane.
Bellissima la Potsdamer Platz, per la moltitudine
di grattacieli ed edifici modernissimi, progettati da
grandi architetti del calibro di Renzo Piano, Helmut
Jahn e Arata Isozaky. Nella piazza vi sono in esposizione alcuni pezzi del muro presi al museo”Haus Am
Checkpoint Charlie”. Tra il 1961 e il 1990 Checkpoint
Charlie fu l’unico passaggio tra Berlino Est e Berlino
Ovest e per questo testimonianza delle molte atrocità
commesse durante la guerra fredda: nella torre di controllo è stato istituito il museo “Haus Am Checkpoint
Charlie” con pezzi del famoso muro e una selezione
di altri reperti significativi.
Durante il Terzo Reich Prinz-Albert Strasse era uno
degli edifici più temuti di Berlino. Era infatti sede
della GESTAPO e più tardi delle SS. Ora ospita la
mostra “Topografie del Terrore”, che denuncia i crimini compiuti dalla Germania Nazista. Vi è anche un
pezzo di muro.
La Kaiser-Wilhelm-Gedächtnis Kirche è uno dei
simboli più noti di Berlino. La chiesa, di impianto
neoromanico fu progettata da Franz Schwechten. Fu
consacrata nel 1895 e distrutta dalle bombe nel 1943.
Dopo la guerra le macerie furono rimosse, tranne la torre
centrale, con la punta lasciata distrutta a ricordo dell’orrore della guerra. Nel 1961 furono progettati il campanile
ottagonale e la torre dell’orologio, che per la loro forma
i berlinesi chiamano “la cipria e il rossetto di Berlino”.
COPENAGHEN
a cura di Luigi Cristiano
Den lille Havfrue, la cartolina di Copenaghen
La statua della Sirenetta è situata su una roccia nel
porto della capitale. Basata su un racconto di Hans
Christian Andersen, la piccola statua, icona di Copenaghen, fu commissionata nel 1909 da Carl Jacobs
en, figlio del fondatore della Carlsberg, che era stato
affascinato da un balletto sulla fiaba nel Copenaghen
Royal Theatre e ha chiesto alla prima ballerina, Ellen
Price, di essere il modello per la Statua. Lo scultore
Edvard Eriksen ha creato la statua, che è stata inaugurata il 23 agosto 1913.
Copenaghen, capitale della Danimarca, è situata
nell’isola dello Jutland; un ponte di 15 km la collega
alla città svedese di Malmoe. Del mio viaggio a Copenaghen conservo queste cartoline uniche:
continua a pag.34
Il Secchione pag.34
Secchione Reporter Viaggiatore
COPENAGHEN
continua da pag. 33
Tivoli è il celebre parco dei divertimenti creato nel
1843 da George Carstensen su un tratto delle antiche
mura cittadine. Il parco è dotato di una propria orchestra sinfonica, un acquario con più di 1600 pesci, e poi
di tantissimi ristoranti, teatri e sale da concerto. Ogni
sera vi è uno sparo di fuochi d’artificio di vario genere.
Strøget è la via pedonale più importante della città in
cui vi si può trovare di tutto. Durante il suo tragitto
cambia più volte nome: nella sua parte meno antica
l’ex cinema Metropol, ora grande magazzino, è tra i
migliori esempi di art noveau danese.
Kongens Nytorv è la piazza più importante di tutta
Copenhagen, aperta verso il canale di Nyhavn, è il
centro nevralgico della città. Al centro della piazza
vi è il monumento equestre di Cristiano V, che creò
la piazza.
Christiansborg ha una lunga storia. Dal lontano 1167,
anno in cui il vescovo Absalon fece costruire la primitiva fortezza da cui nacque il nucleo di Copenhagen,
nello stesso luogo furono distrutti, da incendi, saccheggi e demolizioni, e ricostruiti vari edifici nel corso della
storia. L’edificio attuale, opera dell’architetto Thorvald
Jørgensen, risale al 1907 ed è sede del Parlamento, della Corte Suprema, degli edifici del governo e delle sale
di rappresentanza della corte.
Amalieborg è la residenza invernale della famiglia
reale danese, si compone di quattro edifici in stile rococò risalenti al diciottesimo secolo (1749-1760) e
progettati dall’architetto Nikolai Eigtved. Gli edifici
Maldive, un sogno
si affacciano su un’ampia piazza di forma ottagonale,
al cui interno campeggia il monumento equestre di
Federico V. Il Palazzo di Amalienborg è sede della
residenza reale danese sin dal 1794, anno in cui il Castello di Christianborg fu distrutto da un devastante
incendio.
Rosenborg Slot è stato originariamente costruito
come residenza estiva nel 1606 ed è un esempio dei
molti progetti architettonici della città di Cristiano
IV. In stile rinascimentale olandese, il castello è stato utilizzato dai reggenti danesi come residenza reale
fino a circa 1710. Oggi il castello, di proprietà statale,
ospita un museo che espone le collezioni reali, i gioielli della corona e vari oggetti d’arte che un tempo
appartenevano alla nobiltà. Il Giardino del Re, il più
antico del paese, organizzato in stile rinascimentale
da Cristiano IV, è oggi il giardino pubblico nel cuore
di Copenhagen,
Secchione sportivo
Il Secchione pag.35
F orti!! F ortissimi!!!
specialità
Orienteering
Sabato 26 marzo 2011, presso la Scuola Media di Foli-
gno, si è svolta la gara di orienteering tra gli alunni delle
classi terze, nelle vie del centro storico adiacenti all’Istituto. Si è trattato di una prova a cronometro, dove il concorrente, con una cartina in mano, doveva arrivare nel minor
tempo possibile al traguardo, passando in successione dei
punti di controllo segnati con delle “lanterne”. Il percorso
da seguire era segnalato sulla carta: un triangolino rosso
indicava la partenza, i cerchietti rossi numerati segnalavano i punti di controllo, due centri concentrici l’arrivo.
Ogni atleta doveva forare il proprio cartellino con una
punzonatrice posizionata nei pressi di ogni punto tappa.
Hanno aperto la gara gli alunni della classe IIIA, poi a
seguire tutte le altre classi terze, la partecipazione è stata
totale e tutti hanno dimostrato impegno ed entusiasmo. I
primi 6 classificati qualificatisi per le gare regionali sono
stati: nella categoria maschile Betori Filippo, Pirelli Francesco, Srbinoski Miso, Profeta Michele, Mercuri Davide,.
Kropczyk Kamil; nella categoria femminile: Bartoletti
Beatrice, Ambrogi Beatrice, Pavlyshyn Viktoriya, Lini
Benedetta, Terzarede Francesca, Botti Maria Chiara.
Mercoledì 4 Maggio 2011 la nostra scuola ha parteci-
Era per me una delle prime volte che salivo su un
aereo; all’aereoporto di Fiumicino ero molto intimorito, ma l’eccitazione all’idea di andare una settimana
alle Maldive era alle stelle, ero sicuro di trovare la
tranquillità necessaria per stare una settimana con la
mia famiglia ed i nostri amici in un posto che tutti
mi descrivevano unico. Non mi sono sbagliato. Quando sono arrivato ho pensato subito: “Mi trovo in un
paradiso!”: finissima sabbia bianca, aironi in riva al
mare, intere giornate passate a fare snorkeling lungo un’incantevole barriera corallina. Una cosa che mi
ha colpito molto è la gente: persone felici e gioiose
nonostante la loro vita molto semplice. Ho passato
una settimana davvero splendida! Il mio compagno di
viaggio era Elia, mio carissimo amico e compagno di
scuola, ci conosciamo da una vita e devo dire che mi
ha reso la vacanza ancora più bella. Matteo Garofoli
pato alla corsa regionale per l’Orienteering presso l’isola
Polvese. Fantastico, Incredibile!!| Si è qualificata al primo posto la nostra squadra femminile, formata da Bartoletti Beatrice, Ambrogi Beatrice, Pavlyshyn Viktoriya,
la squadra maschile, costituita da Betori Filippo, Pirelli
Francesco, Srbinoski Miso, ha comunque ottenuto un amLe ragazze della squadra femminile parteciperanno alle
bitissimo secondo posto.
finali nazionali in programma a Matera dal 6 al 10 giugno.
In bocca al lupo ragazze!!
Il
specialità
Calcio a 11
12 gennaio 2011 si è svolta, presso il campo sportivo di Trevi, la prima partita di calcio a undici tra i ragazzi
dell’Istituto Comprensivo “T. Valentini” di Trevi e i nostri ragazzi del Comprensivo “G. Piermarini” di Foligno. La
sfida è terminata con il risultato di due a uno a favore dei calciatori di Foligno. Da sottolineare il grande impegno e la
forte determinazione che hanno unito gli atleti per raggiungere l’obiettivo della vittoria. Il 18 gennaio, al campo di San
Giovanni Profiamma, di nuovo un’altra prova ha messo a confronto i nostri ragazzi con gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Belfiore. La nostra squadra era costituita dai seguenti ragazzi-calciatori: Husdup Andrei, Malucelli Lorenzo, Betori Filippo, Conti Tommaso, Salija Mariglen, Hakiki Zudi, Turrioni Alex, Langa Alessio, Bovini Leonardo,
Ajdini Emiliano, Sbrinoski Miso, Nkwanyuo Tabi, Tantami Youssef, De Santis Manuel, Stoppini Lorenzo, Massaccesi Sebastiano. Con correttezza e capacità i calciatori della Piermarini hanno superato anche questo ostacolo, con il
risultato di cinque a due, vincendo la fase distrettuale e qualificandosi per la fase interdistrettuale. BRAVI RAGAZZI!
Una telefonata lampo molto molto emozionata giunge IN REDAZIONE. Ore 16.50 di venerdì 27 maggio, il suono
di un cellulare. È Nicola! Ma che vole?!?MariaChià emo vinto!!! L’urlo giunge da Piccicale, la nostra classe ha vinto il
torneo d’Istituto di Calcetto, superando le altre terze della scuola. Evviva! (ESULTANZA degli Amici tifosi della IIIB)
Secchione Sportivo
Il Secchione pag.36
27 Aprile e 5 maggio 2011 al campo sportivo
Secchione in gita
Il Secchione pag.37
14 e 15 aprile
Lucca, Massa, Torre del Lago
GIOCHI
al campo sportivo
sabile per vivere, il refettorio per le mense domenicali,
le cappelline private. È stata una delle cose più belle che abbiamo visto. La notte, in hotel, io, Simone,
Walid e Nicola, eravamo nella stanza 211 al secondo
piano...una bella doccia, un’ottima cena e poi...ci siamo sbizzarriti, abbiamo giocato con i compagni delle
altre camere. Sul tardi, nella nostra camera, Walid ci
ha fatto sbudellare dalle risate. È stato un divertimento
assoluto!
A Carrara, il giorno dopo, la guida ci ha spiegato la
formazione del marmo, ed i sistemi di escavazione,
Il giorno 28 aprile, presso lo stadio del Santo
Pietro hanno avuto luogo i giochi della gioventù, fase d’Istituto. I giochi consistevano in percorsi di attività motoria di vario tipo ed ogni
classe del nostro Istituto ha svolto la sua prova affrontando tutte le attività. Hanno avviato i
giochi le classi prime, poi sono scese le seconde
e quindi le terze. In campo ogni classe si muoveva nella sua attività, senza intralciarsi o creare file, e tutto questo grazie al grande impegno
di tutti, soprattutto degli organizzatori.
Arrivato il nostro turno siamo scesi in campo
per dare il meglio di noi stessi! Abbiamo iniziato con il percorso a slalom, e poi ci siamo
cimentati nel lancio del Vortex, nel lancio della
Palla Medica, nella corsa a Staffetta e nel salto della Corda. Tutti noi abbiamo mostrato di
impegnarci e dalle facce di ciascuno si poteva
vedere chiaramente il grande divertimento che
stavamo vivendo.…Il giorno dopo tutti noi attendevamo con ansia la risposta della professoressa di ginnastica: tenevamo le dita incrociate
come segno di speranza e non riuscivamo a stare fermi…Ci eravamo classificati…Per le Finali
non sarebbe stato così facile, dovevamo gareggiare con le seconde medie degli altri istituti.
Il 5 maggio, nel campo sportivo C/4 di Sportella
Marini, si è svolta la fase distrettuale dei Giochi
della Gioventù. Della nostra scuola hanno partecipato la IA, la IIB, la IIID, che si sono confrontate rispettivamente con le classi Prime, Seconde, Terze delle scuole di Sant’Eraclio, Belfiore,
Carducci di Foligno, Gentile di Foligno, Giano.
Accanto ai giochi disputati nella fase di Istituto
c’erano il gioco della Palla Coperta, il Percorso
multiplo con palla, la Corsa con i sacchi.
Il 5 maggio eravamo pronti. La finale si teneva
al campo sportivo di Sportella Marini ed eravamo tranquilli, perché, anche se c’era il 30%
delle possibilità che potevamo vincere, comunque erano solo giochi: si vince e si perde. Il
primo gioco è stato quello della palla coperta:
dovevamo con due coperte lanciare la palla dietro la rete per segnare il punto; noi abbiamo
combinato un disastro ma ci siamo divertiti tan-
tissimo, perché non facevamo altro che spingere
e qualche volta la palla o ci veniva sulla testa o
andava fuori campo. Poi il salto della corda è
stato fenomenale: dovevamo superare degli ostacoli saltellando con la corda, le ragazze bene o
male si sono salvate dalle figuracce ma i maschi…si attorcigliavano di continuo attorno alla
corda, qualcuno è inciampato e perfino caduto
a terra! Noi che guardavamo insieme alla professoressa ci siamo “scompisciate” dalle risate
ma pensavamo proprio di perdere. La gara più
divertente è stata la corsa coi sacchi e lì noi siamo stati veloci, rapidi nel cambiare il sacco con
il compagno. Nella corsa dei 30 metri siamo stati
i più veloci e abbiamo dato il meglio di noi stessi…Il lancio del Vortex è stato il gioco che mi è
piaciuto di più! Sdraiati sull’erba con le nostre
merende attendevamo con ansia i risultati...Forse eravamo arrivati terzi e per questo già cantavamo vittoria...e invece...Ecco l’annuncio: ”Al
Primo Posto l’Istituto Comprensivo Giuseppe
Piermarini”. Ci siamo buttati per terra, abbracciati, abbiamo urlato, non ci credevamo, Primi
nelle gare regionali!
Francesca Angeli
Viaggio di andata regolare, noi della IIB insieme agli
amici della IIA...Ero seduto vicino a Lorenzo, abbiamo chiacchierato molto anche con i nostri vicini di
posto poi Fabio ci haprestato la sua PSP e abbiamo
giocato con essa....Eccoci alle 10 a Lucca, scesi dal
pulman ci si è fatta incontro la nostra guida, Marco,
che per tutta la mattinata ci ha portato in giro per Lucca: ci ha illustrato le sue mura ed il suo centro dove di
bello abbiamo visto la chiesa di San Michele, quella
di San Paolino, patrono della città, quella di San Frediano con il suo bellissimo mosaico bizantino sulla
facciata principale e quella di San Martino, la cattedrale di Lucca, bellissima.
Abbiamo pranzato lungo le bellissime mura, quasi
un’ora tutta per noi, per giocare e divertirci....Nel pomeriggio visita alla Certosa di Pisa, dove abbiamo
visto le piccole celle dei frati con il minimo indispen-
estrazione, trasporto ed impiego.
Torre del lago, Villa Puccini: è stato per me un onore
entrare nella casa di uno dei più grandi compositori italiani del novecento e della storia della musica. Questa
è stata la tappa più emozionante di una gita bellissima.
Alessio Pesciaioli
Secchione Lettore
Il Secchione pag.38
Leggere
che passione
Secchione Lettore
Il Secchione pag.39
Leggere
!!
In questo anno scolastico 2010/2011 al Progetto lettura hanno partecipato tutte le classi della nostra
scuola. Esso si è concluso con l’incontro con gli Autori che, anche quest’anno, è stato il momento più
emozionante dell’esperienza.
“Scrivimi solo parole d’amore”
che passione
!!
incidente di cui è vittima Vincenzo. Nella real- Mattia, dopo aver subito diversi interventi sta
tà, ciò è accaduto anni fa al figlio di Loredana bene, ha continuato a studiare senza arrendersi
Frescura, Mattia, mentre percorreva una strada mai e si è laureato in Criminologia.
in motorino. Per fortuna, ci ha anche detto, ora
Loredana Frescura
Libri scelti
“Dante e il circolo segreto dei Poeti” di Silvia Vecchini,
letto dalle classi IA e ID;
“Io sono il cielo che nevica azzurro” di Giusi Quarenghi,
letto dalla IB e IC;
“Chiedi alla luna” di Liliana D’Angelo, letto dalla IIA e IIC;
“Magica Europa” di Liliana D’Angelo, letto dalla IIB;
“Scrivimi solo parole d’amore” di Loredana Frescura,
letto dalla IIIA e IIIC;
“Il profumo delle viole” di Liliana D’Angelo, letto dalla
IIIB e IIID;
“Come Checco detto Finocchio si salvò” di Loredana
Frescura, letto dalla IIIE.
Incontro con l’Autore
Giusi Quarenghi ha incontrato i ragazzi l’8 aprile
2011 nella nostra scuola; Liliana D’angelo al Teatro San Carlo il 16 aprile 2011; Silvia Vecchini il
27 aprile nella nostra scuola; Loredana Frescura,
sempre nella nostra scuola, il 4 maggio .
Ringraziamo
tutti gli Autori
che abbiamo incontrato in
questo anno scolastico!
recensione di Benedetta Lini
N el libro che abbiamo letto quest’anno “Scrivimi solo parole d’amore” di Loredana Frescura ciò che mi ha colpito di più è stata la protagonista, Bianca, forte, intelligente ed anche
fragile e bisognosa d’amore. Una ragazzina abbandonata dalla madre e rimasta sola con il padre, Romolo-Attento, un giostraio che conduce
vita da nomade. Bianca ha frequentato gli studi
fino alla terza media, ma continua, nonostante
tutto e spinta da una gran voglia di conoscere,
ad informarsi su ciò che accade intorno a lei ,
frequentando anche le Biblioteche nei momenti liberi. Ad un certo punto incontra Vincenzo,
che vivrà a lungo insieme a lei, seguendola nei
suoi diversi spostamenti. È un ragazzo che ha
perso la memoria dopo un incidente e si è allontanato dall’ospedale in cui era ricoverato.
L’autrice lo ha definito “savant” cioè, come ci
ha spiegato, un “saggio-stupido”, una persona
che ha sì degli handicap, ma anche capacità più
sviluppate degli altri. Vincenzo ricorda soprattutto parole d’amore di tanti poeti e di tutti i
tempi e Bianca è attratta da lui e lo protegge,
pensando a difenderlo anche quando è lei a subire un tentativo di violenza. Bianca, attraverso
Vincenzo, riesce a superare l’odio che prova nei
confronti della madre, che alla fine ritrova ma
non riesce a perdonare. Al termine della vicenda Vincenzo, che nel frattempo si è ricongiunto
con la sua famiglia, comincia a recuperare la
memoria. Tra le tante frasi da lui pronunciate,
che Bianca memorizza e scrive, una ho trovato
particolarmente emozionante e significativa: “
Di mare e di sole, di cielo e di sabbia, sa il
cuore di chi conosce il vero amore”. Ma ciò che
mi ha emozionato di più è stato conoscere, durante l’incontro con l’Autrice, cosa si nascondesse dietro molte struggenti parole contenute
nel libro e dietro la descrizione del bruttissimo
continua a pag.39
4 maggio 2011, nel Chiostro della scuola, i ragazzi lettori con l’Autrice Loredana Frescura
“Scrivimi solo parole d’amore”
Loredana Frescura
recensione di Ilaria Belli
Q uest’anno per il Progetto lettura abbiamo letto il
libro “Scrivimi solo parole d’amore” di Loredana
Frescura, autrice di cui avevo già letto dei libri e che
a me piace moltissimo, anche se utilizza un modo particolare di scrivere, non sempre facile da comprendere. Il tema affrontato nel libro è la continua lotta tra i
bene e il male. La protagonista, Bianca, è una ragazza
singolare, diversa dalle sue coetanee: è stata abbandonata dalla madre, una rom, e vive con suo padre,
un gagé, cioè un non zingaro, che di professione fa il
giostraio. Bianca vive una vita da nomade e fa girare
una giostra, mentre sogna una casa vera che in realtà
un tempo aveva. Nella sua vita, un giorno, entra Vincenzo, un ragazzo che, a seguito di un incidente, ha
perso la memoria ed è fuggito dall’ospedale dove era
ricoverato. Vincenzo parla continuamente d’amore,
usando frasi che Bianca, sempre curiosa di scoprire
cose nuove, scrive su un quaderno, perché le trova
bellissime. In lei in realtà c’è molto odio nei confronti
della madre, che vuole ad ogni costo ritrovare e intende farlo con Vincenzo; con lui, nonostante si sia
creata una corazza per difendersi dal mondo esterno,
riesce ad aprirsi all’amore ed anche ad innamorarsi
di Matteo, un ragazzo che ha incontrato durante una
tragica esperienza e che poi l’aiuta nel suo piano. La
tragica esperienza è il tentativo di violenza che Bianca subisce, descritta nel capitolo più angosciante del
libro. Alla fine Bianca incontra di nuovo sua madre,
ma quella donna per lei è ormai un’estranea, Vincenzo si riappropria pian piano della sua memoria
e della sua vita e cerca Bianca per ringraziarla di
tutto ciò che ha fatto per lui. La lettura è stata seguita
dall’incontro con l’Autrice che si è tenuto a scuola.
Lei ci ha spiegato che, per l’incidente di Vincenzo,
continua a pag.40
Secchione Lettore
Il Secchione pag.40
Leggere
descritto all’inizio del libro, si è ispirata a quello in
cui rimase coinvolto anni fa suo figlio Mattia. Forse
non è molto corretto dirlo, ma ho compreso che anche
dalla sofferenza può nascere qualcosa di buono e in
lei ha fatto nascere l’idea di questa fantastica storia,
raccontata con frasi belle e significative. Fra queste
una mi ha colpito particolarmente: “Ho sognato un
luogo dove il Giudizio spetta solo alla Giustizia”,
perché ci fa capire come sarebbe bello vivere in un
mondo in cui gli uomini si astengano dal giudicare senza conoscere. Viviamo in una società dove ci
sarebbe tanto bisogno di amore e di bene, ma in cui
che passione
Secchione Lettore
!!
continua da pag. 39
non è facile fare del bene, soprattutto alla mia età,
quando si è condizionati da mille cose. In fondo forse
fingiamo di non accorgerci della sofferenza degli altri
e, come Bianca, ci costruiamo una corazza che ci rende freddi ed estranei ai sentimenti.
La letture del libro ha suscitato in me molta emozione, ho compreso che “leggere apre la mente” è una
cosa vera, perché è ciò che mi è successo; emozione
ne ho provata tanta anche durante l’incontro, in Aula
Magna, durante il quale Loredana Frescura si è rivelata una persona con dei grandi sentimenti e molta
sensibilità.
Secchione legge e...
...scrive recensioni
“AMORE SENZA AMORE”, di Michelle Tea
A me piace leggere, anche se molto spesso non sembra! Devo ammettere che non dedico il
tempo che dovrei alla lettura ma quando mi trovo di fronte ad un libro che non ho ancora letto
e che mi suscita interesse (per il titolo, la copertina, l’autore), lo leggo senza pensarci su e
tutto d’un fiato! Soprattutto mi piace leggere storie un po’ romanzate, ambientate ai giorni
nostri, dove i protagonisti sono giovani come me. In questi giorni sto leggendo un romanzo
che si intitola “Amore Senza Amore”, di Michelle Tea. È una storia interessante che mi sta
coinvolgendo davvero: parla di Trisha, una ragazzina di quattordici anni che, nella provincia
americana, vive con una madre ipocondriaca, un patrigno mediocre e una sorella che sogna
di partecipare al più famoso dei reality show. Trascinata da sua sorella, Trisha trova lavoro
nell’unico centro commerciale della città, nel negozio di abbigliamento più trendy del momento. Ma, a differenza degli svampiti clienti e degli altri dipendenti che sembrano perfettamente
a loro agio, la ragazza non sopporta l’atmosfera ipocrita e artificiale del posto e finisce con il
farsi licenziare. In questo difficile momento c’è l’incontro con Rose, l’amica provvidenziale.
Sono arrivata a questo punto della storia, credo proprio che insieme le due ragazze riusciranno
a trovare una soluzione alla loro ricerca di una vita vera, semplice, in cui la cosa importante
è riuscire a essere se stessi. Anche se già pregusto il lieto fine, non riesco ad immaginare ancora quale esso sia, per questo sono molto curiosa di ultimare la lettura di una storia, che, mi
sembra, si adatta a me ed ai ragazzi della mia età! Arianna Pace
Il Secchione pag.41
Leggere
che passione
!!
riflessioni regalate al blog
IL LIBRO
LINGUAGGIO
La parola libro mi fa pensare alle storie che ho letto Sempre più spesso mi accorgo che noi giovani non
nel passato e che sto leggendo nel presente. Nel mio
grande libro ci sono tante storie. Per me leggere è un
momento molto profondo dove posso abbandonarmi,
staccandomi dal mondo, e stare da solo con la storia
che mi prende come fosse una calamita. Sfogliare una
pagina, cercare il significato di una parola, sono cose
uniche che non puoi fare guardando un film. Leggere
un libro è molto piu bello, dal mio punto di vista, che
vedere un film, perché riesce a darti più emozioni e
immaginazione. Quando leggo un libro immagino il
protagonista e lo vedo in un certo modo, poi, se mi
capita di vedere il film che hanno fatto su quella storia, l’attore che rappresenta quel personaggio non è
come quello che pensavo e questo mi delude. Un libro
non va letto con superficialità ma con emozione e allora diventa una cosa veramente bella.
Elia Santarelli
CARTONI
F uturama, un cartone animato futuristico, fanta-
scientifico. Questo cartone non è che io lo guardi
spesso, anzi, quasi mai, ma mi è venuto in mente
tra i cartoni più recenti che ho visto, perché è particolarmente originale: in esso compaiono macchine volanti o navicelle, treni spaziali, immagini di
spazi infiniti, robot amici, cip inseriti dentro i corpi
di umani-robot programmati per fare un certo tipo
di lavoro, teste di famosi attori giornalisti conduttori presidenti, senza corpo, che parlano immerse
in recipienti d’acqua...un mondo in poche parole
incredibilmente tecnologizzato, “immerso” nella
scienza! Intraprendere un viaggio nello spazio è
stato uno dei tanti sogni che mi è sempre piaciuto
fare in un prossimo futuro, se sarà possibile. Certo
rimane soltanto un sogno, che prende spesso voli
stratosferici! Mi piacerebbe sedermi su una cometa
e scoprire i movimenti di un meteorite, le scie luminose che lascia nella sua caduta, mi piacerebbe
visitare i pianeti, il sole, ma la cosa che desidero di
più è toccare una stella; so che è impossibile, ma la
mia immaginazione “tiene duro” e va più in là, vorrebbe scoprire il mondo a tutto tondo e accertarsi se
ogni pianeta sia tondo o non sia invece triangolare
o rettangolare. Beh, queste sono davvero pure fantasie! Ilona Tabunidze
siamo abituati a parlare. Siamo sempre incollati sullo
schermo del computer, a “chattare” su Messanger o
a visitare siti Internet dove si usano soltanto frasi e
parole ridotte.
Mi rendo conto che durante le interrogazioni (di storia, geografia, scienze...) a volte non riesco a trovare
le parole adatte per spiegare l’argomento della lezione; mi succede spesso anche quando voglio raccontare sogni o esperienze vissute. Io uso il linguaggio
ridotto e contratto solo per comunicare su Messanger
e per inviare sms, perché per spedire piccoli messaggi
non c’è bisogno di scrivere frasi dettagliate. Dopotutto questo linguaggio non è tanto male, è divertente e
moderno, a me piace.
Alcune volte, però, l’emittente si inventa parole che
non hanno un significato preciso, così, per puro gioco
e quindi la conversazione non può funzionare; penso
che le abbreviazioni possano far arrivare ugualmente il messaggio al destinatari, o meglio alcuni tipi di
messaggio. I ragazzi italiani usano molto questo linguaggio rapido e moderno. Basta solo restare capaci
di altro.
M.Chiara Botti
LO SCHIACCIANOCI
Mercoledì 1 dicembre 2010 tutte le classi della scuola sono andate al Teatro Lyrick di Santa
Maria degli Angeli per assistere alla rappresentazione de LO SCHIACCIANOCI.
Balletto in due atti e tre scene
musiche di P. I. Tchaikovsky
Partecipazione straordinaria di
Valerio Mangianti
Premier Soliste Théâtre du
Capitole de Toulouse,
Juliette Thelin
Corps de Ballet Théâtre du
Capitole de Toulouse
Secchione scrittore
Il Secchione pag.42
Cielo Amico!!
Storie scritte guardando il cielo
*
*
*
Gli occhi del cielo
Guardando il cielo infinito si possono provare infini-
te emozioni. Il cielo può essere guardato da persone
come me che lo considerano Amico, perché ti rende
felice e ti dà un senso di libertà assoluta. Si può confidare tutto al cielo, perché puoi fidarti pienamente di
lui, il cielo non parla ma può vederti e sentirti. C’è
chi si ispira al limpido cielo e dipinge, scrive, compone armonie superiori.
Consideriamo ora gli occhi del cielo che guardano
la follia umana. Con la guerra non ci sono stelle in
cielo, solo nuvole e pioggia sovrapposti, nella tempesta, al fragore delle bombe e dei lampi. Si vola sugli
aerei carichi di morte con in cuore rabbia e paura,
paura di non riuscire a tornare indietro. E tanta paura,
dal cielo, invade la terra. Non piove acqua, piovono lacrime e sangue. Chissà cosa si chiede l’uomo
in battaglia!?...Ma i cadavere volano leggeri verso il
cielo azzurro, verso la luna lucente, con le lacrime
agli occhi.
Fisso la storia e ricordo. Le leggi razziali, Hitler spedisce gli ebrei nei campi di concentramento, di sterminio. Molti erano bambini, furono i primi a morire,
i primi ad essere spediti in cielo. Il cielo era per i prigionieri rifugio, nel quale provavano ad immaginare
la libertà. Con gli occhi rivolti al cielo pregavano.
Quando essa arrivò, i pochi sopravvissuti alzarono lo
sguardo al cielo e ringraziarono di essere vivi. E ancora una volta il cielo fu loro amico. Amelia Pontini
Giuseppe e il cielo
Ogni giorno un bambino di nome Giuseppe guarda-
va il cielo. Lo fissava, perché credeva che sua madre
fosse una piccola stellina accanto alla Luna. Giusep-
*
pe aveva un’idea del cielo tutta sua, completamente diversa dalla realtà. Credeva che la Luna fosse un
rotondo pezzo di formaggio, le stelle dei piccoli diamanti che brillavano nella notte, le nuvole dei soffici
pezzi di zucchero filato, anche se non riusciva a capire come fossero finiti là in alto. Era un bambino come
tutti gli altri con un po’ di fantasia in più; credeva nei
sogni ed era convinto che un giorno sarebbe riuscito
ad esplorare quell’enorme “lenzuolo” di colore azzurro chiamato cielo. Il padre raccontava spesso che
Giuseppe viveva tra le nuvole, in un mondo tutto suo,
circondato da pianeti e galassie. Mentre cresceva lo si
vedeva spesso osservare dal suo cannocchiale l’immenso cielo, per lui una vera passione! Dopo tanto
tempo Giuseppe, diventato grande, riuscì a realizzare
il suo sogno, quello di esplorare il cielo. Diventò un
astronauta, navigò per molto tempo a bordo di una navicella spaziale, e la Luna, le stelle e le nuvole restarono per lui piene di fascino e mistero anche osservate
da vicino.
Ortolani Jasmin
* *
I trasporti in cielo
Molte volte ho pensato a come saranno i trasporti
nel futuro e l’idea che mi viene per prima è la macchina volante. Questa è rivista in molti film e io penso
che tra non molto questa immagine diventerà realtà.
Penso che, se si viaggiasse con le macchine volanti,
sarebbe possibile e bellissimo vedere paesaggi stratosferici. Un altro tipo di trasporto fantascientifico che
immagino è la navicella spaziale che ci porterebbe a
vedere luoghi impossibili e a scoprire i misteri dello
spazio, così che a tutte le persone sia possibile andare
nello spazio più lontano con la naturalezza con cui
oggi prendono il tram. Spero che tutto ciò si possa
realizzare, spero che queste macchine spaziali diventino molto utili per tutti noi. Ma l’idea di mezzo di
trasporto che preferisco mi è nata guardando il film
“Iron men”: si tratta di una tuta in titanio e oro che
permette di volare ad alte velocità e scoprire anche
molte informazioni sulle cose che hai intorno, fornendoti un’analisi accurata di tutto ciò che ti sfiora.
La cosa più bella di queste mie fantasie è il sogno di
raggiungere gli ambienti fantastici dello spazio.
Filippo Betori
Secchione scrittore
*
*
Il Secchione pag.43
*
Il cielo di Natale ci ha ispirato
Pensieri di Pace
ra; dimostriamo, prima che sia troppo tardi, che la
pace non è solo una Opzione. Perché l’anno che sta
per iniziare ci leghi ancora di più.
Per tutta la gente che non ha la fortuna che abbiamo
I pensieri di questa pagina sono stati letti in occasione della festa di Natale organizzata a scuola
ma sono pensieri validi per ogni momento della
nostra vita!
Questa notte le fatine del cielo si sono date da fare,
fra le ombre dei castagni, sulla neve brillante. Il sole
è già sceso ma la luce rimane ancora un po’ nell’aria,
il vento sussurra parole d’amore fra i rami degli alberi e il cielo si tinge di blu scuro e nero inchiostro
con i colori della notte. Ognuna di loro ha portato
un dono a una persona! Che ci sia nel mondo tanta
felicità, salute, ma soprattutto tanto Amore!
noi, di ricevere doni e abbracci. Cerchiamo di essere
più buoni, più altruisti e generosi, ma tutto l’anno,
non solamente a Natale!
Questo è un anno molto diverso da tutti gli altri, per-
ché ci sono stati due rapimenti e molte catastrofi. Poi
ci sono i bambini poveri che chiedono solo un piccolo
aiuto. Allora perché non lo diamo? Il motivo è che
alcune persone sono troppo avare, però... possiamo
fare tutti un sacrificio.
Ogni bambino del mondo, senza distinzione di co-
lore e religione, ha il diritto di vivere una vita felice
e gioiosa. Ma sfortunatamente, ancora oggi, molti
bambini passano il loro tempo nelle miniere o con le
armi in mano.
a felicità nasce da un sorriso. Ogni volta che sorTutti i bambini dovrebbero essere felici e contenti su L
ridiamo è Natale: quando porgiamo la mano al prosquesta terra!
Un pensiero a chi ora è in serie difficoltà…Occorre
volersi bene e fare gesti di pace.
Dobbiamo portare dentro di noi sempre la Speranza,
sentimento che col tempo si consuma.
La fame nel mondo è un problema che esiste ancora,
simo, quando doniamo gioia a qualcuno, quando
diamo peso non alle differenze che ci allontanano
ma alle cose che ci uniscono. La gioia non sta nello
scambiarci regali, perché le cose più belle della vita
non si possono comprare, si sentono nel cuore. Per
questo auguro a tutti di trovare sotto l’albero, ogni
giorno, tanta gioia e pace.
ci auguriamo che ci siano più aiuti da parte di coloro
che possono darli.
Per tutte le persone isolate, bandite da gruppi, per il
perché si possa trovare una cura per le malattie che
affliggono ancora tante persone.
Spero che questo sia un anno speciale per ognuno
Lottiamo tutti per un mondo migliore.
Se esiste la magia, voglio che procuri ogni mezzo
Tanti bambini e tante persone muoiono oggi per la
fame. Dobbiamo fare in modo che anche quelle persone stiano bene, come noi, che abbiano qualcosa da
mangiare.
Speriamo che il Natale possa portare a coloro che
sono in guerra la Pace…almeno ai bambini che sono
obbligati ad andare in giro ancora con le armi.
Perché,
generazione dopo generazione, abbiamo
commesso gli stessi errori, legandoci ogni volta a
nuovi conflitti e a danno del progresso? La pace per
molti esiste come un sogno ideale, come una metafo-
colore della pelle diverso dal nostro. Perché noi dobbiamo imparare a vivere insieme. Il razzismo esiste, è
un dato di fatto, è una realtà brutta, ma c’è; per fortuna, noi cerchiamo, in qualche modo, di combattere.
di noi, che i nostri cuori ritrovino la gioia di sentirsi
fratelli del nostro prossimo, senza distinzioni, a prescindere dal colore della pelle, dalla razza e dalla religione; in questo momento il mio pensiero va a tutti i
bimbi e ragazzi che soffrono molto per qualsiasi motivo, che possano ritrovare tanta serenità e felicità.
*
*
*
*
Secchione scrittore
Il Secchione pag.44
Cielo Amico!!
*
*
N el
lontano universo, cinque miliardi di anni
fa, vagavano nello spazio varie stelle governate
dalla regina Luna, le quali tutte pretendevano di
illuminare la terra. Illuminare quel globo voleva dire diventare il re dello spazio e sposarne la
regina. Ella avrebbe scelto il vincitore in quella
guerra galattica in un momento qualunque in cui
fosse stato vicino alla terra. La Luna avrebbe
quindi fermato tutte le altre stelle vaganti nello
spazio ed esse sarebbero rimaste in quel modo
in eterno; ma prima del grande momento doveva
essere sicura della sua scelta.
Tra i pretendenti c’era il grandissimo Sirio, la
stella più luminosa ed agile dell’universo, stimato da tutti e da tutte le costellazioni, che
erano convinte che lui fosse il loro futuro re.
Un’altra grande stella pretendente al trono era il
Sole, in realtà una stella qualunque, un po’ più
grande e anziana di Sirio, che si era fatta notare
per la sua bravura e la sua spiccata intelligenza,
pur appartenendo a una famiglia stellare umile e
non ricca come quella dell’avversario.
La Luna preferiva il Sole, poiché conosceva le
sue grandi qualità, ma il favore degli abitanti dell’universo era tutto per Sirio e quindi, se
avesse scelto il Sole, tutti le sarebbero stati contro.
Stabilì che avrebbe scelto tra i due pretendenti
il vincitore in una gara che consisteva nel saper regolare la temperatura in base alle esigenze
della Terra, ben sapendo che l’unico a possedere questa qualità era il suo preferito. Riunì tutte
le stelle vicino alla via Lattea e il suo agente
stellare diede il via alla gara, che fu , come previsto, vinta dal Sole.
Egli diventò il re dell’universo a fianco della
regina Luna della quale ricambiò il grande amore. Insieme ebbero molte stelline e le hanno ancora, infatti ogni ventotto giorni noi vediamo
la Luna piena e ciò vuol dire che è in attesa.
Grazie all’amore del Sole e della Luna il cielo
risplenderà per sempre della luce di tante stelle.
Giulia Reato
S crittore
L’onore e il potere
Invenzione di Luigi Cristiano
Storie scritte guardando il cielo
Sirio e il sole
Secchione
Il Secchione pag.45
Il Sole e la Terra
In un tempo lontano il Sole era il Presidente del
Consiglio dell’Universo, ma, per continuare ad
esserlo, doveva trovare una moglie che potesse
aiutarlo nel governare. Per il Sole non c’era alcun problema, il suo cuore aveva già scelto, da
tempo era già innamorato delle Luna. I Pianeti
del Parlamento però, che si riunirono per stabilire se condividere la scelta del Sole, a maggioranza decisero che, essendo Egli una stella,
avrebbe potuto sposarsi soltanto con un’altra
stella. Il Sole non era d’accordo sulla scelta
fatta e infatti protestò contro i Pianeti, dicendo
che nel cielo non dovevano esserci differenze
tra Stelle, Pianeti e Satelliti e che l’amore poteva far superare qualsiasi difficoltà derivante
dalla diversa natura dei corpi celesti. Egli, pur
di sposare la Luna, era pronto a perdere il suo
potere e ad inimicarsi tutti i pianeti. Questi ultimi compresero che non potevano fare a meno
di lui, accettarono la sua decisione e da allora
nell’Universo cambiò tutto: i Pianeti sposarono
le Stelle e le Stelle i Pianeti. Il Presidente del
Consiglio Sole e sua moglie Luna vissero felici
e contenti nell’Universo infinito.
M.Cristina Notaro
**
PREMESSA
Questo è l’anno della svolta, centinaia di invenzioni
aspettano di essere finanziate. Quella che va più in
voga è la maschera impostabile (si può scegliere la
faccia) in propilene, utilizzata per scherzi e altro.
Era il 18 Novembre, una nebbiosa mattinata londinese. Come sempre il candidato governatore Sam Alldrice, dopo una robusta colazione, usciva dalla sua
casa di Aldgate High Street. Come sempre stava andando a lavoro in metropolitana, come al solito doveva prendere la District ad Aldgate East per scendere a
Westminster. Vi era una strana calma quella mattina e
la nebbia invernale era fitta ma Sam Alldrice andava
verso la stazione con il suo solito passo, veloce e regolare. Arrivò alla stazione alle 7,48, era in anticipo
di didici minuti, quindi rallentò il passo, scese le scale
ed entrò, obliterò il biglietto e si diresse sul marciapiede in direzione Wimbledon, cominciava a sentire
qualcosa di strano nell’aria. Il treno andava veloce,
scese alla sua fermata educatamente, da perfetto inglese gentiluomo, senza spintoni e gomitate per ritagliarsi lo spazio. Si poteva riconoscere ad un miglio
di distanza, con la sua amata giacca di tweed e i mocassini neri. Quel giorno si doveva tenere alla Camera dei Lords un’importante riunione, a cui avrebbe
presenziato la regina in persona, ed era presente il
suo rivale, il conservatore Michael Johnson, anche
lui amante delle giacche in perfetto stile inglese. Le
elezione si sarebbero tenute a gennaio e Alldrice era
in netto vantaggio secondo gli ultimi sondaggi. Stava
salendo le scale della stazione quando venne fermato
da un uomo alto, capelli neri, occhi scuri e penetranti,
il quale bloccò Alldrice e gli intimò di seguirlo, minacciandolo con una pistola. Passarono per una porta
di servizio e da lì entrarono in un alto edificio, con
lui un altro uomo che freddò Sam Alldrice con la sua
Colt 4.5, sparandogli tre colpi precisi nella testa.
Erano ormai le nove, mancavano pochi minuti all’inizio della seduta, e Alldrice non si faceva ancora vedere. Ma non era il solo a mancare.
Qualche ora dopo la polizia di Scotland Yard trovò il
corpo di Alldrice. Iniziarono investigazioni in tutta la
città, furono istituiti posti di blocco.
Anche il brillante investigatore irlandese Tyrus Monson e il commissario Lawrence Elkstrom cercarono
indizi attorno al luogo del delitto: una stanza insonorizzata, forse lo studio di registrazione della Diamond
Music di Mr. Jack Fausk. In faccia alla vittima vi erano delle gocce di polipropilene, forse una maschera.
Nelle registrazioni della telecamera a circuito chiuso
vi era anche il momento dell’omicidio, Elkstrom notò
la faccia del Killer, era Philip Downing, più volte
arrestato per furto d’auto ed altri crimini. Elkstrom
sapeva anche che abitava al terzo di Cork Street, a
due passi da Piccadilly Circus. Quando la polizia fece
irruzione nella casa di Downing vide uno spettacolo
raccapricciante: il corpo di Downing, più volte accoltellato, il volto sfregiato con un occhio cavato.
Tyrus Monson, che era rimasto nello studio di registrazione, aveva trovato nella sua investigazione una
cicca di sigaretta e, analizzate le impronte della vittima, constatò che erano di Joshua Hills, il terzo candidato alla carica di primo ministro, anche l’altezza
della vittima coincideva con quella di Hills, 1,78 m,
mentre il corpo in Cork Street era 1,85, proprio come
Alldrice. Un atroce pensiero sfiorò l’investigatore ed
il commissario. Tornati in Cork Street rividero la pietosa condizione del corpo; Monson cercò di ripulire
il viso e riconobbe il volto ben noto di Sam Alldrice. Accanto al corpo due tipi di impronte: un tipo era
certamente di Downing, l’altro soggetto non appariva
DORMIRE
continua a pag.46
riflessioni tra il sonno e la veglia regalate al blog
Dormire è una cosa che io amo. La mattina al risveglio sono molto nervoso all’idea di iniziare
una nuova giornata di fatica. Quando ho finito di cenare mi impongo di andare a dormire presto
ma non riesco mai a rispettare questo proposito. Mia mamma, ogni domenica, tenta disperatamente di svegliarmi in un’ora decente ma niente da fare! I miei amici ridono e scherzano sui
miei orari di risveglio. Capodanno poi è un giorno molto particolare dove la priorità è dormire.
L’ultimo capodanno ho dormito ben tredici ore, mi sono addormentato alle sei del mattino e mi
sono svegliato alle cinque del pomeriggio, un orario davvero bizzarro. Il proverbio sostiene che
“Chi dorme non piglia pesci” ma per me sprofondare in un sogno beato è sicuramente meglio
che andare a pesca. Ronaldo
Secchione
S crittore
Il Secchione pag.46
L’onore e il potere
la storia continua
nei database della polizia. Però furono individuati tra
le dita della vittima i fili di una trama d’ordito, sembrava un tweed e, visto che Downing non era amante
del buon vestire, quel pezzo di stoffa era certamente di un terzo uomo. A terra vi era un mozzicone di
sigaretta, della stessa marca di quello trovato vicino
al corpo di Hills; fu trovata anche una spilletta d’oro
che riportava incisa la scritta “MONARCHIA DEL
REGNO UNITO-CAMERA DEI LORDS”. Quindi il
mandante doveva essere amante del vestir bene, un
incallito fumatore, un deputato ma soprattutto doveva
odiare Alldrice e Hills tanto da ucciderli. Vi erano tre
indiziati: Corky Johnson, fratello gemello di Michael
Johnson, Robert Cresteins e Michael Johnson. Erano
le 16,31 quando Monson poteva dire di aver risolto il
caso. Mancava un tassello, i risultati della scientifica
che lui aveva chiesto gli fossero portati direttamente
alla Camera. Poco dopo, nella sala conferenze della
Camera erano riuniti la regina in persona, gli indiziati, il commissario, il reparto scientifica e Downing
Monson trasse le sue conclusioni:
- Il mandante del doppio omicidio è stato presente in
tutti e due i delitti, ama vestirsi bene, è un deputato,
fuma Lucky In ed ha queste impronte digitali. Cresteins e Michael Johnson fumano Lucky In e le impronte digitali corrispondono a quelle dei due gemelli. Oltretutto Michael Johnson voleva vincere a tutti i
costi.
Johnson confessò e quello stesso giorno lui e Downing furono condannati all’ergastolo per direttissima.
Presidente fu eletto Leighton Baines originario di
York. Questa è considerata una delle storie più nere
della politica britannica.
Harker e Thomas
Invenzione di Marta Sforna
Hilton quella mattina era andato a correre molto pre-
sto. Si era rigirato nel letto a lungo ma niente, non
riusciva a riprendere sonno. Così si era alzato ed era
uscito di casa verso le 5.00.
Era una mattina fredda ed umida, nell’aria una leggera nebbia. In giro non c’era nessuno, si sentiva solo
il rumore dei suoi passi sull’asfalto, il respiro un po’
accelerato aveva trovato il suo ritmo ottimale. Ma, ad
un tratto, qualcosa riverso sul selciato colpì la sua attenzione.
- Oh mamma! – urlò, fermandosi di botto.
Aspettò un attimo poi corse verso il telefono pubblico.
- C’è un uomo qua, non riesco a capire se è morto!
Correte, sono in via Puglia!
Passarono minuti, ad Hilton parve un’eternità, non ce
la faceva più ad aspettare, così si avviò correndo verso
l’ospedale lì vicino, per chiedere aiuto.
Quando arrivò l’ambulanza, era arrivata anche la polizia. Sul posto non c’era nessuno, a parte l’uomo a terra: i soccorritori dell’ospedale lo riconobbero immediatamente, era il dottor Rivarola. Il ragazzo fu subito
sospettato dell’aggressione dall’ispettore Harker. Fu
interrogato a lungo, poi le investigazioni si spostarono
alla clinica di Londra, dove lavorava Rivarola e dove
la sua assistente diede alla polizia un interessante in-
Una finestra per cornice
continua a pag.47
visioni pittoriche regalate al blog
Quanto sarebbe bello poter ammirare fuori da tutte le finestre del mondo! Paesaggi di ogni
genere, diversi, differenti cieli, differenti abitazioni, prospettive diverse. Dalla finestra di casa
mia vedo il pino, è vecchio e molto, molto alto, vedo il mio cagnolino che dorme, e ogni tanto mi
soffermo su di lui. A scuola mi capita spesso di guardare fuori dalla finestra e immagino di stare
là. La vista non è magnifica, ma io posso sempre immaginare, altro. Allora mi capita spesso di
vedere un prato, infinito, verde, fiori ovunque, di tutti i colori possibili e immaginabili, vedo un
maestoso albero, con lunghi rami e foglie verdi, e l’altalena che mi divertivo a far dondolare
da piccola.
Pochi giorni fa mi sono ritrovata in mezzo ad una natura piena di fiori, specialmente gialli, erba
alta, il cielo blu e odore di fieno nell’aria, ero in montagna ma dentro la cornice della mia finestra è contenuto anche questo. Ciò che vedo ogni giorno fuori dalla mia finestra? Vedo ciò che
amo vedere, lo spazio dove vorrei stare in quel preciso momento.
Mitikabadgirl
Secchione
S crittore
Il Secchione pag.47
Harker e Thomas
la storia continua
dizio:
- Sì certo, era qui ieri sera il dottore. Alle 11,30 circa
stava visitando il suo ultimo paziente molto malato, il
signor Smith - raccontò la donna.
- Ci dica di più - chiese incuriosito Thomas, la loquace e furba spalla di Harker.
- La moglie del paziente arrivò molto tardi ieri sera
e chiese al dottore di parlare con lui. Entrati in ufficio, si sono messi a litigare quei due, tanto che le
loro voci si sentivano nel corridoio. Non capivo molto
bene tutto ciò che dicevano, ma sono riuscita a sentire
la donna che esclamava esattamente questa frase “Lo
deve lasciar morire…”. Poi, verso le 1,40 il dottore e
la donna uscirono insieme.
Così terminò la dichiarazione della giovane assistente
del dottor Rivarola.
- Ci è stata di grande aiuto, signorina!- esclamò
l’ispettore – Ah, aspetti, un ultimo favore, sa dirci
dove abitano i signori Smith?
- Certo, controllo subito…In via Quattro Stagioni, al
numero 13.
- Ecco! Mi sembrava un nome familiare! I signori
Smith sono miei vicini di condominio – esclamò Hilton – Io sono al secondo piano, all’interno 7, il loro
appartamento e accanto al mio, al numero 6!
- Bene, così ci aiuterà a trovare il posto più in fretta! – rispose l’investigatore Harker con tono freddo e
contrariato.
Dopo pochi minuti erano davanti alla porta dell’appartamento n°6.
- Avanti! – fece la signora Smith con un’espressione
cortese – entrate pure.
Le fecero molte domande: quando, nelle ultime ore,
si era assentata da casa e perché. Le sue risposte non
convinsero gli investigatori, che, usciti dall’appartamento, si recarono sul luogo del ritrovamento del
dottor Rivarola: il corpo era stato portato via e il personale della Scientifica stava lavorando alacremente
alla ricerca di ogni minimo indizio.
- Sono stati riscontrati numerosi colpi di lama di coltello sul collo della vittima – riferì un poliziotto a
Thomas e continuò - …Ho trovato questa in terra.
- Interessante…una penna molto bella e antica. Oh
guarda, ci sono queste due lettere incise “I.S.” Ovvero… ma certo, credo di aver capito, Harker!
Poche ore dopo, Harker, Thomas, Hilton, la signora
Smith erano alla centrale di polizia. Tutti erano pronti
ad ascoltare l’investigatore Thomas.
- Allora, il dottor Rivarola, nel suo giro notturno ha
visitato il signor Paul Smith, ha avuto anche una vivace conversazione con la moglie del suo paziente nel
suo studio, poi è uscito dall’ospedale insieme alla signora Smith, erano passate le quattro. Si sono probabilmente incamminati a piedi insieme, poi, arrivati in
via Puglia, la signora lo ha aggredito con un coltello,
da cucina credo, colpendolo più volte sul collo, per
ucciderlo.
- Cosa?– urlò la signora Smith – Io non sono stata!era fuori di sé dalla rabbia
- Mi lasci finire. È corsa a casa, sorgevano le prime
luci dell’alba, erano passate da pochi minuti le 5,00.
Questo glielo posso dire con sicurezza, perché la vittima cadendo ha rotto l’orologio che si è fermato alle
5,40 e per raggiungere a piedi via Quattro Stagioni da
via Puglia ci vogliono circa 30 minuti e so con certezza che lei era a piedi, perché non possiede macchina
né bicicletta. Per crearsi un alibi lei ha affermato di
aver sentito lo scarico del bagno del vicino che, appunto, intorno alle 5,00 è andato a correre.
- Non avete prove certe di ciò che state dicendo! –
urlò la signora Smith, ma ormai la sua voce aveva
perso la sicurezza iniziale.
- Oh invece sì! C’era questa penna sul luogo dell’aggressione e appartiene a lei, vero? “I.S.” ovvero Ilary
Smith. La dichiaro in arresto!
- Accidenti, volevo uccidere mio marito non lui! Mio
marito è gravemente malato e ho chiesto al dottore
di aiutarlo a morire prima ma lui non voleva, anzi ha
minacciato di denunciarmi, così l’ho dovuto fare!
- Non so perché volesse uccidere suo marito – fece
l’ispettore Harker – ma le è andata male! Ed anche il
dottor Rivarola è vivo e vegeto! Dopodomani tornerà
a fare il suo lavoro!
FINE
Secchione in rete
Il Secchione pag.48
Secchione in rete
www.repubblicascuola.it
il nostro blog
Rubrica: Argomentazione
IL NUCLEARE
senta aspetti positivi (pochi) e negativi (molti).
L’uranio non emette in atmosfera anidride carbonica,
il principale gas serra, a differenza dei combustibili
fossili: questo è un aspetto positivo (forse l’unico).
Uno degli aspetti negativi è invece rappresentato dal
fatto che durante questo processo viene emessa radioattività ad alta intensità. Gli oggetti esposti alle
radiazioni assorbono radioattività, diventando scorie
radioattive. Le scorie devono essere stoccate anche
per molte migliaia di anni per far decadere il livello
di radioattività. Attualmente nessuna tecnologia è in
grado di distruggerle: vi sono studi che sembrano dimostrare la possibilità di riutilizzare alcune scorie per
produrre nuova energia e di smaltirle in poche decine
d’anni, ma il tutto rimane ancora non fattibile.
In Italia un referendum di alcuni anni fa (per l’abolizione della procedura per la localizzazione delle centrali elettronucleari, per l’abolizione dei contributi a
regioni e comuni sedi di impianti elettronucleari e per
l’abolizione della partecipazione dell’Enel alla realizzazione di impianti elettronucleari all’estero ) ha sancito la volontà della maggioranza degli italiani (circa
l’80% del 65% recatosi alle urne) di vivere in un Paese senza nucleare.
E’ interessante notare come quel referendum, non
solo abbia manifestato una contrarietà netta al nucleare in Italia, ma anche un divieto di collaborazione
con l’estero per l’Enel: divieto disatteso e anzi prorogato nel tempo e ampliato nelle collaborazioni. Il
nucleare in Italia e nel resto del mondo comporta costi
di progettazione e realizzazione elevatissimi, essendo altissima la tecnologia e la competenza richiesta
ai progettatori di un impianto, al quale deve necessariamente compartecipare la finanza pubblica (quindi i
cittadini).
È ancora vivo il ricordo di Chernobyl (ex URSS) e
dei devastanti effetti, soprattutto a lungo termine, che
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IL NUCLEARE
Nel Blog dell’Istituto Comprensivo “Giuseppe Piermarini”, su www.repubblicascuola.it, ci è capitato
spesso di scrivere articoli “contributo”, dove abbiamo espresso il nostro parere su un fatto, problema,
argomento, dopo aver letto l’articolo-stimolo di uno scrittore/giornalista che ci introduceva nel problema. Riportiamo in queste pagine pezzi di “articoli-stimolo” e stralci di alcuni dei numerosi articoli che
abbiamo scritto firmandoci con il nostro Nickname.
L ’energia nucleare è una fonte energetica che pre-
Il Secchione pag.49
quel disastro ha prodotto sulla popolazione e nell’immaginario di miliardi di persone.
Su questo aspetto, quello della sicurezza, la critica
maggiore che l’opinione pubblica pone al nucleare è
che non esiste una tecnologia che garantisca la sicurezza “totale”, al 100%: un minimo rischio è sempre
presente, quindi la possibilità di incidente NON è pari
a zero. Da questo punto di vista, una centrale nucleare
rappresenta un possibile, altissimo, pericolo costante
per tutta la Terra!
Mork
Giappone, brutto esempio dell’uso di centrali nucle-
ari! Proprio in questi giorni si sta discutendo molto
sulle centrali nucleari e i grandi danni che hanno provocato in un paese come il Giappone. Usiamo l’energia solare, un’energia pulita, senza eccessive spese
e con un inquinamento pari allo zero. I pannelli fotovoltaici ed i pannelli solari sono le fonti per raccogliere quest’energia che servirà poi per alimentare
edifici anche grandi. Il materiale che ricopre questi
pannelli è il “silicio”, che è semiconduttore, ed ha uno
spessore di 0.3 millimetri. Nella città dove abito io ci
dovrebbero essere questi pannelli ma purtroppo ancora non sono stati installati da molti, nonostante che
ci sia stata recentemente la “ricostruzione” dopo il
terremoto del ‘97. Tornando al discorso del nucleare,
ci ricordiamo della catastrofe accaduta a Chernobyl
in Ucraina?! Doveva essere servita da lezione per un
futuro migliore ma l’esperienza Giapponese non dimostra questo.
Ronaldo
*
Siamo veramente disposti ad usare il nucleare nel nostro paese? Io avrei due opinioni in merito. Potremmo
usarlo, perché... che cambierebbe se una catastrofe
colpisse il nostro paese oppure un altro vicino? Questo mi è venuto in mente pensando alla catastrofe
avvenuta in Giappone, perché, pur arrivate a bassa
le argomentazioni continuano
potenza radioattiva, almeno così dicono, le radiazioni
sono arrivate fino in Italia, da un paese lontanissimo, quindi se una cosa del genere succedesse,
ad esempio, in uno dei paesi europei che hanno
il nucleare o in Italia, che cambierebbe per noi?
L’altra mia opinione in merito al nucleare è che
dovremmo rallentare su questa decisione e dovremmo pensare ad energie più pulite, invece
di sollecitare questo pericoloso passo verso il
nucleare, dovremmo pensare ai vantaggi che ci
darebbe un’energia più pulita, anche se costasse
di più ma, almeno in futuro, si vivrebbe in salute e sicurezza senza i rischi di malattie terribili,
quelle causate dalle radiazioni. Credo che sia
meglio affidarci alle energie rinnovabile e non
al nucleare, e credo pure che su questioni come
questa ci voglia l’accordo di tutti i paesi d’Europa e della Terra.
Terminetor
altrimenti si rischia una catastrofe come quella
del Vajont.
L’energia solare è un’energia pulita anch’essa,
che utilizza il calore del sole per produrre energia termica ed elettrica. Di questi tempi il petrolio è una risorsa da risparmiare e per i riscaldamenti delle case si dovrebbero usare impianti
solari che producano il calore necessario per
ogni edificio. L’energia solare è un’alternativa
importante per la produzione di energia, perchè,
a differenza di altre energie, tra cui il nucleare, non causa danni all’ambiente. Essendo però
un’energia ancora costosa, penso che lo Stato
debba fornire ad ogni famiglia agevolazioni per
dotare la propria casa di pannello fotovoltaico.
Anche l’energia eolica è un’energia pulita ma
può essere installata solo in alcuni luoghi, perché le pale eoliche hanno bisogno di vento costante e uniforme.
nucleare è sicuramente la più pericoIl nucleare è un’energia pericolosissima, sia L’energia
losa fonte di energia e sceglierla non sarebbe
per le scorie nucleari, sia per il controllo di
una buona mossa da fare per aiutare l’Italia e il
esse. Adottare l’energia nucleare in Italia è un
pianeta.
Line97
grave errore, gravissimo! L’Italia, essendo un
paese soggetto a molti fenomeni sismici, non è P enso che l’energia nucleare sia l’ultima da
il luogo ideale per una centrale nucleare. Pren- prendere in considerazione tra le energie da utidiamo la catastrofe del Giappone: il Giappone lizzare, perché negli ultimi anni ha causato molè soggetto a fenomeni sismici di elevatissima ti problemi e ogni giorno continua a crearne a
intensità, molta di più dei terremoti italiani, noi e all’ambiente. Abbiamo molte altre risorse
per questo era preparato e diceva di avere un di energia e non capisco perché quella nucleasistema antisismico molto sviluppato. Ma an- re venga messa prima delle altre, che sono più
che questo sistema non ha funzionato! L’Italia pulite e anche inesauribili. Come tutti sappiamo
è molto meno previdente del Giappone, basti poco tempo fa un grandissimo terremoto ha colpensare alla tragedia dell’Aquila, e non sareb- pito il Giappone e danni irreparabili alla cenbe capace di sostenere una centrale nucleare nel trale nucleare, ora un’enorme nube radioattiva
caso di un violento terremoto. Il nucleare in Ita- avvolge il Giappone e si sta propagando in tutto
lia è equivalente ad una condanna. Penso che le il mondo, non molti giorni fa è arrivata in Italia,
energie giuste da adottare siano l’idroelettrica, anche se non se ne parla!
la solare e l’eolica. L’energia idroelettrica, che Penso che l’energia per il nostro futuro sia quelutilizza l’acqua per produrre energia elettrica, è la solare, che dà energia termica e fotovoltaiun’energia pulita che non provoca inquinamen- ca, perché in tutte le parti del mondo splende il
to, tranne quello, relativo, provocato dai prodot- sole e tutti gli abitanti della terra possono usare
ti utilizzati per garantire il funzionamento delle questa energia senza recare danni al pianeta. Se
macchine che producono energia. La centrale si abbassasse il costo dei pannelli fotovoltaici,
idroelettrica però deve essere costruita rispet- sarebbe possibile vederne sui tetti di ogni casa,
tando la conformazione geologica del terreno, e vedere un mondo più sano.
Keira
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Il Secchione pag.50
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Rubrica: Argomentazione
PROBLEMA IMMIGRAZIONE
articolo-stimolo di Alessandro Bianco: 14/12/2010
Immigrati che speravano di trovare un futuro
nuovo in Italia, sbarcano in località “Ciolo” al
Capo di Leuca in Salento...Un cittadino avverte
le forze dell’ordine di un gruppo che cammina sul
litorale... li hanno ritracciati; sono tutti giovani
afghani, altri di etnia curda, minorenni... Un
pescatore con un altro allarme: il corpo di un
uomo che sbatte sugli scogli (un 29enne morto);
questa vittima aveva ancora con sé il permesso
di via emesso dalla Grecia...
Cercavano tutti di approdare in Italia e questa notte
sono sbarcati nel Salento. A trovarli questa mattina
alle 9, mentre cercavano di raggiungere l’entroterra,
gli agenti della polizia. Erano in 29, uno di loro battendo la testa sugli scogli è morto...
Spero che il futuro cambi!
È di pochi giorni fa la notizia delle duecentocinquanta persone, fuggitive respinte, legate con catene, stanno morendo lentamente nel deserto del Sinai:
partite dall’Eritrea, catturate dalle guardie di Gheddafi, sono state respinte nel deserto egiziano, dove i
“Predoni del deserto” le tengono prigioniere con la
minaccia di ucciderle se non viene pagato un riscatto. Quanta gente RESPINTA anche da noi Europei!
E neanche il loro paese li rivuole!
Queste notizie mi
fanno sentire un po’ colpevole, non so per quale ragione. Viviamo in un unico mondo, dovremmo aiutarci a vicenda ma non è così. Io non posso fare niente,
è come se avessi le mani legate, non sono neanche
maggiorenne. Cerco di comprendere e ascoltare la
notizia. Provo dolore, in questo tempo Natalizio di
festa mi chiedo perché questa gente povera non ha
gli stessi miei diritti? Perché i potenti non hanno un
cuore?
Spero che il futuro, fatto da noi giovani, cambi! Lo
spero tanto, io ce la metterò tutta!!!
Credo che queste persone che tentano un viaggio
della speranza, cercando di trovare un vita migliore, hanno un grande coraggio e li stimo. Ho letto un
libro, “La storia di Ismael” di Francesco d’Adamo,
Rubrica: Argomentazione
articolo-stimolo di Maria Novella de Luca, 08.12.10
Una ricerca studia come i più piccoli si destreggiano con la tecnologia. Toccano, sfiorano, cliccano,
provano: fanno touch e il mondo cambia. Più piccoli tra i piccoli, a tre anni si destreggiano nella tecnologia al pari dei loro fratelli maggiori, disegnano, fotografano, ascoltano musica, dopo aver spinto
qua e là a casaccio trovano il punto giusto, c’è da giurarci, il congegno si accende, e da quel momento
è loro…Ma chi sono questi ragazzini che sembrano arrivare da un ultramondo e invece abitano le nostre case? Impareranno a leggere, a scrivere, a fare i calcoli, ad allenare la memoria, senza, appunto,
un touch su un computer? ... Dentro le aule, è arrivato un esercito di bambini ultra-sapienti in nuove
tecnologie, ma ultra-inesperti forse nel ragionamento, nella riflessione, nella capacità d’ascolto...
che appunto racconta il viaggio di un ragazzino che
tenta questo viaggio, ma alla fine, rifiutato, ritorna
nel suo paese di origine. Ecco, è questa la cosa che
mi dà tanta tristezza: dopo aver compiuto un’impresa
(il viaggio) così grande...ritornare da dove si è venuti,
soli e disperati.
Mork
Articolo-stimolo di Francesco Ruggeri del
14/12/2010: Elhdy e le sue caratteristiche: perde permesso di soggiorno - clandestino di
ritorno - nazionalità: Senegalese - età: 36 anni
Elhdy muore d’asma in una cella di Brescia. La
versione ufficiale dice che Elhdy sia morto d’asma
dopo un malore che lo ha colto in una camera di
sicurezza di una stazione dei carabinieri.
Elhdy è il giovane morto d’asma dopo un malore
avuto nel carcere di Brescia, aveva 36 anni ed era lì
perché trovato senza permesso di soggiorno: aveva
perso il lavoro e, dopo tanti anni in Italia, era diventato
improvvisamente un clandestino. La cosa sgradevole è
stata l’indifferenza dimostrata dalla gente di Brescia.
Non si lascia morire una persona così!
Ronaldo
Spero che quell’uomo, morto per un attacco d’asma,
non sia stato prontamente soccorso per altri motivi
e non per la ragione che era un clandestino. Spero
che presto il razzismo non ci sia più, che torni
la pace, anche se vedo che ciò è molto difficile, la
pace è troppo lontana da noi. Io penso che se questi
poveretti vengono in Italia senza documenti, senza
permesso di soggiorno o senza soldi è perché sono
davvero disperati, non fanno finta, come pensiamo
noi; sono arrivati a pensare che è meglio stare
in Italia, in queste condizioni, che nel loro paese.
Vorrei vedere noi al posto loro! E il pregiudizio che
si sta diffondendo? Molti non si fidano più di queste
persone, si presume che siano buoni a nulla e invece
sono uomini come noi, solo più sfortunati. Keyra
Il Secchione pag.51
PROBLEMA IMMIGRAZIONE I famosi cellulari! Li hanno quasi tutti, dai bambini
continua da pag.50
I
problemi li hanno tutti e noi italiani pensiamo
che siamo gli unici ad averli. Stanno arrivando dal
Nord Africa barconi di immigrati, speranzosi, tristi, che vorrebbero ricostruirsi una vita. Arrivano
da problemi che solo a sentirli si fa grosso il cuore.
Patiscono sofferenze enormi. Vengono con niente, solo spirito d'iniziativa. E noi cosa facciamo?
Li cacciamo, li denigriamo, li facciamo diventare
criminali, solo perché vengono da un determinato
paese. Abbiamo paura. Non vogliamo farli venire, li cacciamo e li facciamo tornare incontro ad
una morte certa. Il razzismo purtroppo è dilagato.
Nonostante gli errori del passato non si è ancora
imparato a rispettare gli esseri umani per quello
che sono, siamo prigionieri degli stereotipi. Essendo prigionieri degli stereotipi, compromettiamo la
nostra libertà e la nostra dignità. Non impareremo
mai a scavare in fondo al passato di questa povera
gente che ogni giorno lotta con la morte. Quando
erano gli italiani ad emigrare? Quando erano gli
italiani nel bisogno? Nella mia città all'annuncio
dell'arrivo di immigrati la gente ha iniziato a borbottare, criticare. Ciò avviene per presunzione: ci
crediamo migliori di qualcuno che ha bisogno ed è
debole, ci chiudiamo nell'egoismo. Perchè l'Italia,
paese delle idee libere e dell'uguaglianza, deve rimanere prigioniera del pregiudizio che prepara il
razzismo? Aiutare questa gente ci farebbe sentire
migliori. Facciamo l'Italia la patria di tutti.
Vesuvio
piccoli ai nonni, pensionati, donne e uomini adulti.
Per non parlare degli adolescenti che hanno in casa
o in camera loro tecnologie di ogni genere: dalla
psp, intendo ds, playstation, x-box, wii...ai cellulari,
computer, iPod, iPhone...Noi adolescenti siamo
“assatanati” di tecnologia. Il mio cellulare è la mia
“mascot”, è sempre insieme a me, 24 ore su 24...
La cosa che mi stupisce è che i ragazzi adolescenti
imparino subito il meccanismo del cellulare, lo
esplorano, invece gli adulti sono lenti a capire, ma
non perché siano stupidi, anzi. Alcuni proprio non
ne vogliono sapere niente dei cellulari: prendiamo
mia nonna, ogni volta che ho cercato di spiegarle
come si fa a mandare un sms, lei si è arrabbiata e
mi ha detto: “meglio usare una lettera, che questo
aggeggio inutile”.
Mork
La
tecnologia ha aiutato molto il lavoro ed ha
velocizzato tutte le operazioni che 10 anni fa
andavano fatte manualmente. Io ritengo che il
computer sia un ottimo modo per fare ricerche e
restare in contatto con gli altri, non per visitare siti
non appropriati all’età che si ha. Il computer è un
elemento caratterizzante della mia giornata e senza
di esso la mia vita sarebbe composta da intervalli di
grande solitudine. Penso che in questo momento si
stiano creando troppe discussioni inutili su ragazzi
legati alla tecnologia, non si devono privare i propri
continua a pag.52
Secchione in rete
Il Secchione pag.52
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Wikipedia
GIOVANI HI-TECH
Le Argomentazioni continuano
figli di computer o cellulari ma si devono soltanto
porre dei limiti nell’uso. Un social network molto
usato dai ragazzi è Facebook, esso ti permette di
entrare in un mondo virtuale da cui non è per niente
facile uscire .
Ronaldo
Io non sono un fissato della tecnologia ma, quando
mi serve, la trovo utilissima. L’oggetto tecnologico
che uso più di tutti è il mio cellulare per gli sms e se
mi sparisse mi sarebbe difficile fare tutto bene. Penso che ormai, se ad un ragazzo come me levassi un
qualsiasi oggetto non tecnologico, non ne sentirebbe
molto la mancanza ma, se lo privi del suo cellulare o
IPod, non saprebbe più che fare, perché ora la tecnologia è parte fondamentale della nostra vita e nessuno
di noi può farne più a meno.
Terminetor
Ormai il mondo, che si sta evolvendo, ha e avrà sem-
pre di più generazioni tecnologiche e touch. Infatti i
nuovi piccoli geni tecnologici cresceranno con tecnologie sempre più avanzate e ultramoderne. I giovani
“tecnologici”, che vanno dai 3 anni fino a comprendere la generazione dei teenagers, capiscono in un
secondo tutto ciò che è tecnologico e fanno rimanere
a bocca aperta i propri genitori. Ma questi ultimi non
si rendono conto che i loro figli, quando sono a scuola, ragionano molto più lentamente di quando hanno
davanti un iPhone o un iPad. Il fatto è che, con un
oggetto tecnologico di qualunque tipo hai subito tutto
pronto e a ragionare sulle azioni da compiere non ci
metti niente, mentre studiare su un libro o scrivere
un testo è più difficile, perché il procedimento è più
lungo, complesso e le nuove generazioni come la mia
a tutto questo non sono abituate.
BadyBedy
Io uso cellulari touch e computer, ma penso di farlo
che ha quasi 6 anni, è invece inseparabile dai suoi
giochi elettronici, tanto che quando lo chiamo per
giocare all’aperto neanche mi ascolta? Questo è un
problema: i bambini molto piccoli diventano “schiavi” dei videogiochi, alla lunga potrebbero avere problemi di varia natura, uno di essi è la Pigrizia.
Ambrosini
Non mi piace il Touch, perché cliccare con un dito,
che supera la grandezza delle lettere sullo schermo
touch, è difficile, anche se la scoperta del touch è
nuova e per alcuni aspetti bella. Io preferisco il telefono normale con i tasti, perché su quel telefono
basta usare il T9 e il sistema è più rapido. I telefoni
touch hanno molte funzioni come la fotocamera, la videocamera, la connessione Bluetooth, la connessione
Internet ed altro ma il telefono, secondo me, deve avere
solo due utilità: deve servire per telefonare e mandare
messaggi.
Lin97
Io penso che i bambini sotto i dieci anni, ma anche i
ragazzi più grandi come me, non debbano usare ininterrottamente oggetti elettronici, tra cui cellulari; innanzitutto perché i telefonini creano molti danni alla
salute: i bambini devono stare all’aria aperta, non
rinchiusi dentro casa ventiquattro ore su ventiquattro
a giocare con la PlayStation; i bambini dovrebbero
giocare con gli altri bambini, certo possono sedersi sul divano per guardare la televisione, però non a
lungo. Questa è una delle cause dell’obesità in Italia
e in altre parti del mondo...la PlayStation, il computer o il cellulare stanno diventando una dipendenza,
una droga. I genitori che vogliono vedere i loro figli
felici devono fare il primo passo, educandoli ad una
vita sana e semplice.
Keyra
nel modo giusto, quando in pratica è strettamente necessario. Inoltre, a volte, gioco anche con i videogames, limitandomi ad un’ora al giorno nel week-end.
Preferisco stare all’aria aperta giocando a calcio e a
tennis con i miei amici piuttosto che chiudermi in camera e non avere contatti con l’esterno. Mio cugino,
martedì 15 febbraio
nella Sala dei Convegni di Palazzo Trinci
si è svolto l’incontro dei ragazzi dell’I.C. Piermarini con lo Psicologo Paolo Raneri sul tema
COMUNICAZIONE INTERPERSONALE E RELAZIONI PERSONALI
Il Secchione pag.53
La
Rubrica: Argomentazione
mia esperienza con Wikipedia è, per ora, molto limitata. Infatti l’ho conosciuta per la prima volta
nel 2007. La mia prima ricerca fu per compilare la
scheda delle regioni italiane. Questa esperienza mi è
piaciuta così tanto che ho iniziato a farci molte altre
ricerche, sempre in occasione di viaggi o studi particolari fatti a scuola come: gli affreschi di Piero della
Francesca sulla Leggenda della Vera Croce, gli affreschi di Giotto sulla vita di San Francesco, le invenzioni di Leonardo ed altri argomenti.
Grazie all’articolo di Federico Rampini ho conosciuto molte altre cose su Wikipedia: ad esempio che si
espande alla velocità di 30 mila parole al mese; che
chiunque può aggiungere altre voci; che in meno di
10 anni ha già 60 milioni di visitatori: i più frequenti
sono studenti ma ci sono anche persone insospettabili
come sceneggiatori TV o cinema; che l’azienda ha
creato Wikipedia non a scopo di lucro, perché ci lavorano dei volontari; che la versione inglese ha oltre
2 milioni di vocaboli (partono da Aa! il nome di un
gruppo rock giapponese fino a Zzyzx, il nome di una
frazione della contea di San Bernardino in California). La cosa che mi ha stupito di più è stata quella
che si possono aggiungere altre voci e che lo possano
fare persone semplici, anche giovanissimi. Però Wikipedia ha dovuto contrastare gli attacchi di attori,
politici o personaggi famosi che hanno trovato strafalcioni nelle proprie autobiografie. È il rischio che si
può correre quando c’è tanta libertà e partecipazione:
per questo Wikipedia è una buona, anzi, OTTIMA invenzione!
Wlakers1
Leggendo l’articolo sul Blog “Il successo di Wiki-
pedia, il sapere dal basso”, ho capito meglio il sito
“esteriormente” ed “interiormente”, perché parla degli utenti e di quante volte consultano il sito, ma anche della “redazione” e dei ricchi testi di ricerca che
l’enciclopedia offre al pubblico (le due cose in parte
sono collegate).
Il fatto che Wikipedia sia usato anche per tesi universitarie, non lo trovo del tutto giusto; penso che, anche
se l’enciclopedia è molto ricca, può semplicemente
dare una traccia, uno spunto, un’idea... ma non può
essere la base solida per una tesi universitaria.
Personalmente non visito molto il sito, anche se ho
avuto occasione di consultare l’enciclopedia; solitamente ci sono entrata per raccogliere notizie su luoghi, mete per gite scolastiche. Le notizie che trovi su
Wikipedia sono ricche, accurate e dettagliate, spiegano con chiarezza e con un linguaggio generalmente
facile.
L’idea di mettere il filtro agli utenti attivi, cioè a coloro che costruiscono l’enciclopedia con i loro apporti
tematici, è stata un’ottima idea secondo me; in questo modo si potranno evitare grossolani errori, magari
voluti per fare scherzi.
Wikipedia è nato da un’idea davvero buona, anche se
al giorno d’oggi, specialmente da parte dei ragazzi,
non viene usato sempre bene: c’è chi si limita a fare
il “copia e incolla” delle ricerche, magari ci si aggiungono delle immagini provenienti da Google, per dare
l’impressione di aver lavorato con una certa “fantasia”. Questo succede alla maggior parte dei ragazzi,
ovviamente utenti “passivi”, molto “passivi”, non ci
si concentra più sul testo, non si approfondisce e lo
studio dell’argomento è solo apparente.Tuttavia c’è
sempre, accanto alla minoranza “attiva” che lavora
con dedizione ed impegno e non a scopo di lucro per
arricchire il sito, quella parte di utenti fruitori “attivi” che se ne servono con interesse. Wikipedia sta riscuotendo un grande successo, chissà, forse i ragazzi
d’oggi capiranno che è meglio leggere, capire e approfondire ciò che Wikipedia ci offre! Mitikabadgirl
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CAMPIONI NELLA CULLA
Rubrica: Argomentazione
Articolo-stimolo di Maurizio Crosetti
Sempre più società selezionano giovanissimi da avviare al professionismo. Ma per gli esperti ci sono
dei rischi. Qual è il tuo rapporto con lo sport? di MAURIZIO CROSETTI
CALCIATORI bonsai di anni uno. Tennisti miniaturizzati di diciotto mesi. Minuscoli giocatori di baseball in grado, non diciamo di colpire la palla con la mazza, ma neppure di spostarla di tanto così. È
l’ultima americanata e riguarda lo sport, anche se la parola è impropria: cosa c’è di sportivo nell’attività fisica in fasce, già organizzata con i criteri delle squadre e delle leghe, sotto l’enorme ombrello
del mercato?
La notizia, anzi l’allarme, lo lancia il New York Times, raccontando che negli Usa esistono centinaia
di società sportive per i bambini sotto i due anni. Si chiamano “The little gym”, oppure “Baby goes
pro”, e già dal nome rivelano lo scopo: costruire in laboratorio mini atleti da selezionare per un professionismo non così lontano. Anche se il primo obiettivo è vendere iscrizioni, attrezzi ginnici (persino
un lettino con le sbarre adattato), magliette e scarpe.
“L’attività motoria infantile è giusta, l’esasperazione e l’agonismo mai”. Enrico Casella è l’allenatore
di Vanessa Ferrari, la più brava ginnasta italiana. Il loro è uno sport dove si comincia da piccoli: “Ma
non da piccolissimi, perché serve la possibilità di capire e scegliere. L’avviamento sportivo deve sempre essere disinteressato e giocoso: se poi il talento per le gare esiste, si capirà più avanti...
Secondo me non si può fare sport agonistico già
dalla culla, perché è facilissimo che un bambino crescendo si stufi di quello sport quando ne è costretto.
Certo tra tanti può darsi pure che nasca un campioncino ma sono molti di più i genitori che sborseranno
soldi per i figli che poi lasceranno quello sport. Io
gioco a calcio e, anche se ho quasi quattordici anni
e gioco a livello agonistico, non sopporto quei genitori che cercano in qualsiasi modo di far diventare i
loro figli dei campioni. Personalmente, quando gioco
a calcio, la cosa che mi dà più fastidio sono i genitori
”ultrà” che urlano ai figli in campo quello che devono fare.
Terminetor
Ho cominciato a fare nuoto da quando avevo 5/6
anni...L’acqua rende tutto più facile, in questo senso
il nuoto è uno sport che si può cominciare a qualsiasi età ma si deve cominciare per piacere. Penso
in genere che far cominciare la pratica sportiva ai
bambini quando sono troppo piccoli sia un errore.
Lo sport non è una passeggiata, richiede impegno
fisico e i bambini non possono fare sforzi già da piccoli, altrimenti quando sono grandi si portano dietro
problemi di salute come ernie e scoliosi?! Secondo
me i bambini devono scegliere da soli il loro sport al
momento giusto e i genitori non devono influire sulle
loro decisioni! Lo sport deve essere un piacere per chi
lo fa, non un guadagno per le società o un vanto per
i genitori dei “campioni”.
Lin97
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Il Secchione pag.55
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CAMPIONI NELLA CULLA
Le Argomentazioni continuano
Io sono contrario a chi obbliga i bambini a fare Sono contraria allo sport in miniatura. È una cosa
sport troppo presto, perché magari i genitori erano
campioni in quello sport, allora incitano i propri figli a diventare come loro, forzatamente. Dove pratico
sport mi capita di vedere spesso bambini troppo stanchi, tristi e sempre arrabbiati. Lo sport si fa per divertimento e per tenersi in forma. Da piccoli si dovrebbe
correre, saltare, giocare e socializzare con gli altri in
maniera spensierata. L’allenamento agonistico è una
cosa per adulti.
Ambrosini
irrazionale quella di “sfruttare” dei bambini piccoli
in campo sportivo; sono i genitori che sbagliano,
e i piccoli sono indifesi. Certo che, chi in America
ha introdotto quest’ultima moda, dimostra poco
sentimento: possibile che l’unica cosa che importa
sia solo sfruttare a scopo di lucro? Anche se i genitori
volessero che i propri figli piccoli facciano un’attività
fisica, non c’è problema, la possono fare tutti i
giorni: camminando, saltando, giocando all’aperto,
nei parchi, nei giardini. Secondo me, sarebbe anche
meglio che i genitori non mandassero i figli piccoli
Penso che i bambini molto piccoli non devono subito in palestre, ma giocassero di più con loro! Io ho un
praticare uno sport agonistico, perché li si costrin- buon rapporto con lo sport: pratico nuoto, corro la
ge a eccellere, a diventare campioni: finiscono con domenica (lo faccio solo qualche volta, non sempre),
il pensare che o sei il numero uno o sei un perdente. poi c’è l’educazione fisica a scuola, 2 ore a settimana.
Ciò vale per la maggior parte degli sport, tranne che La prima volta che ho visto una gara di nuoto, mi
per la ginnastica ritmica, che praticavo fino a poche sono innamorata di questo sport, mi è piaciuto, mi ha
settimane fa: questo sport è meglio iniziare a prati- coinvolto subito! Ho cominciato a praticare il nuoto
carlo molto presto. Io ho iniziato a sei anni, età limite circa 1 anno fa. Quando sto in acqua mi rilasso, poi
per questa attività, e mi sono trovata bene perché è c’è l’allenamento che è fondamentale, do il meglio di
uno sport che forma il corpo, allunga i muscoli, ag- me, mi diverto, a volte giochiamo in acqua. È questo
graziando i movimenti, inoltre è utile per misurare lo il bello di uno sport: se vuoi praticarlo,deve piacerti,
spazio in pochi secondi, perché per fare salti e lanci deve divertirti, che non sia un obbligo da parte dei
bisogna saper individuare il punto e la forza giusti, genitori. Io personalmente ritengo che l’attività fisica,
quindi aiuta la coordinazione. La ginnastica ritmica lo sport, sia importante nella vita di una persona, fa
Mork
è uno sport che a me è sempre piaciuto praticare, an- bene anche alla salute!
che se, pur essendo brava, non lo ero quanto le altre.
Ho abbandonato questa disciplina perché non riuscivo più ad essere soddisfatta dei miei risultati. Keyra
Lo sport è parte integrante della nostra vita e penso
che tutti dovrebbero praticarlo. Oggi però si esagera nel considerare i bambini già campioni all’età di
quattro anni. I bambini hanno una muscolatura meno
forte degli adulti e delle ossa più fragili, quindi non
si devono sottoporre a sforzi eccessivi, si ha tempo
di praticare lo sport al livello agonistico. L’articolo
“campioni dalla culla” è fatto molto bene, spiega la
realtà di oggi, piccoli bambini guardati come dei talenti dello sport...giudicati dei campioni solo perché
continua a pag.56
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Il Secchione pag.56
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CAMPIONI NELLA CULLA
Le Argomentazioni continuano
ancora piccolissimi, sono mandati a fare sport come
se fossero grandi (campioni!) e non sono considerati
per quello che sono, bambini. Calciatori di un anno,
tennisti di 18 mesi, piccoli giocatori di baseball che
non sono in grado di spostare una palla! Alcuni genitori credono che bambini di età inferiore ai 3 anni
sappiano fare cose eccezionali e sono convinti che, se
fanno iniziare alla pratica sportiva i loro figli da piccoli, magari con l’allenamento riescano a farne dei
campioni. Questi genitori non sanno cosa stanno facendo, perché secondo me i bambini non sono “campioncini” ma “figli” che vogliono crescere in pace.
Credo personalmente che tra tutti gli sport solo il
nuoto sia lo sport migliore anche per un’età inferiore
ai 3 anni, perché dopo tutto i bambini nella pancia
delle loro mamme “sono in acqua”! Ma che bambini
piccolissimi facciano sport agonistici con lo stile del
professionista adulto lo trovo stupido e pericoloso:
io non so a cosa questi genitori e queste associazioni
sportive vogliano arrivare. Sicuramente i loro obietcontinua da pag.55
tivi sono molto lontani da quelli che deve avere ogni
Cicci97
sanno palleggiare con una palla da calcio o giocare genitore per i suoi figli.
a tennis; se davvero lo saranno, lo dimostreranno con
il tempo non con i video su “you tube”. Io sono molto
scettico su queste cose, se vuoi bene ad un bambino ci
stai insieme, ci parli, metterlo in mostra sul web non
è segno di grande amore.
Rolando
Questo articolo evidenzia la voglia di ribalta, anche
a discapito dei figli, di genitori pronti a tutto pur di
diventare famosi. Penso che ognuno debba scegliere
ciò che per lui è più giusto, senza costrizioni, penso
inoltre che l’agonismo a volte sia tremendo e insegnare a bambini da subito come imparare a vincere ad
ogni costo penso sia ancora più atroce. Così si insegna l’odio, la rivalsa, mentre lo sport dovrebbe essere
la via dell’amicizia e del rispetto reciproco. Andando
di questo passo questi bambini “talentosi”, li vedremo, tra qualche lustro, come sportivi aggressivi che
puntano solo a vincere e non a divertire e soprattutto
a divertirsi. Perché lo sport, dopotutto, resta, anche ai
più alti livelli, divertimento.
Vesuvio97
Secondo me è spregevole quello che molti adulti fanno fare ai bambini, sicuramente contro la loro volontà:
Il Secchione pag. 57
NON SACCHEGGIAMMO IL PIANETA
Le nostre Argomentazioni
L’articolo di riferimento dell’11 gennaio 2011,
“Come non buttare niente”, parla di una famiglia inglese che è riuscita nell’impresa riciclando
tutto. Nel loro sito si firmano “Mr e Mrs Green” e insegnano come si fa a non buttare (quasi)
niente. E tu riesci a riciclare gli oggetti o i materiali? E la tua famiglia e i tuoi amici e conoscenti? Racconta se hai mai riutilizzato qualcosa
invece di gettarla o scrivi una storia su rifiuti e
riciclaggio.
Ho letto di una famiglia Inglese che è riuscita a ri-
sparmiare così tanto da mettere la spazzatura di un
anno in un solo sacchettino.? Non riesco a credere
come abbiano fatto!!? Io e neanche mia madre saremmo riuscite a non usare più i sacchetti di plastica
per andare a fare la spesa, anche se so che non si
devono usare perché inquinano l’ambiente. Qualche
volta usiamo le buste di stoffa ma non siamo abituate
a prenderle, usiamo molto di più quelle di plastica e
spesso le scordiamo a casa e ne richiediamo altre al
negoziante! Comunque a me piace l’idea di riciclare, perché mi piace aiutare l’ambiente!!! Non voglio
vivere in un paese pieno di spazzatura!
Willeg97
Il
riciclaggio è importantissimo per un mondo più
pulito. Io personalmente faccio la raccolta differenziata: il Comune di Foligno in questi mesi sta distribuendo i contenitori per far sì che tutte le case della
città facciano questa raccolta. La cosa che mi rende
un po’ scettico è pensare alla fine che faranno tutti
questi rifiuti, se verranno davvero riciclati o messi in
un unico cassonetto. I miei amici fanno tutti la raccolta differenziata e tutti dispongono dei cassonetti
(vetro, carta ecc...). Il riciclaggio è segno di grande rispetto per l’ambiente e per le persone che hai
intorno ed è anche un modo per risparmiare soldi e
produrre di più.
Ronaldo
Nella mia famiglia c’è l’abitudine al risparmio ener-
getico e al controllo dei rifiuti, anche se poco più di
tre anni fa non lo consideravamo un dovere, mentre
ora è diventato molto importante; rispettare e proteggere il pianeta, prenderci cura della nostra cara Ter-
ra, per noi terrestri, è un obbligo fatto di gesti quotidiani, che devono diventare abituali: la busta della
spesa portata da casa meglio se di stoffa; pensarci su
prima di buttare un tovagliolo, un foglio di carta (se
ne consuma troppa!). Con un piccolo sforzo compiuto
ogni giorno da tutti, possiamo rendere questo mondo
un posto più pulito, siamo ancora in tempo per rimediare al danno che l’uomo ha fatto alla natura!Keyra
Articolo di riferimento: “Pulizia e Punizioni”
In una scuola elementare di Padova i bambini
saranno costretti a pulire i bagni in condizioni
indecorose. La nota inviata alle famiglie. Genitori in rivolta: “I nostri figli non lo faranno”.
Racconta le condizioni della tua scuola e dì cosa
ne pensi?
Io penso che ognuno di noi debba avere rispetto
per l’ambiente in cui vive insieme agli altri e per
chi deve poi pulire quell’ambiente. Nella scuola
bisogna fare del nostro meglio per non ridurla
un immondezzaio e per alleggerire il lavoro delle
bidelle già in via di estinzione. Io prima di uscire dalla mia stanza controllo se c’è qualcosa per
terra e pulisco il banco che è stato mio per tutta
la mattinata, anche per aiutare loro. Far pulire
un bagno ai bambini però è esagerato, fin troppo
esagerato. Un bambino della scuola elementare
non è ancora del tutto consapevole delle proprie
azioni e se succede una cosa del genere si devono convocare i genitori per discutere con loro sul
problema “educazione”, che non dovrebbe essere un problema ma in questi casi lo è ed è grave.
Far pulire il bagno a tutti, quale efficacia ha sulla
consapevolezza di ciascuno? È vero, chi sbaglia
deve pagare, ma in questo caso si deve far “pagare” diversamente, perché... un’azione così dura
non è giusta per molti, penso alla reazione degli
innocenti! Spero che dopo questa cosa i bambini
“irresponsabili” abbiano capito il loro errore ma
con loro occorre fare altro.
Ronaldo
Secchione in rete
Il Secchione pag. 58
Secchione in rete
il nostro blog
UNA SCUOLA ECOLOGICA
Il mio desiderio più grande è questo: niente più muri, cancelli che delimitino la scuola. La mia scuola è situata all'interno di un polo scolastico, ma ogni struttura ha confini e chiusure. Sarebbe bello vederle tutte
unite dentro un grande spazio verde, dove i ragazzi e gli insegnanti possono incontrarsi e parlare. Mork
Articolo di riferimento
WWF E REPSCUOLA
In occasione dell’anniversario della firma
del Protocollo di Kyoto, il Wwf e Repubblica@Scuola lanciano il premio giornalistico
“La mia scuola non divora il pianeta!”.
I ragazzi della scuola impegnati nella cura delle aiuole del chiostro
il nostro blog
DALLA MIA FINESTRA
articolo di riferimento:
Inaugurata a New York una mostra con dipinti di pittori che ritraggono finestre e quel che si vede. L’idea
dello sguardo e della soglia. Tra l’infinito e la vita di
tutti i giorni. Scrivi cosa provi e quello che vedi quando
ti affacci dalla tua.
MEGLIO
LO SCOOTER!
Dalla mia finestra si vedono molte case ma non sto
molto a guardare quello che realmente c’è, piuttosto
guardo quello che io voglio vedere e immaginare e
così inizio a sognare. Mi immagino sempre qualcosa
che ha a che fare con il cielo, il mio sogno più ricorrente è quello di me che sto volando tra le mutevoli
nuvole che cambiano a seconda del mio umore, oppure, quello dove mi trovo scalzo su di un bellissimo
prato verde e inizio a correre senza pensare ai problemi che ho. A me piace pensare che non ci si può
fermare a quello che c’è fuori, al primo sguardo, ma
che si possa andare oltre e “vedere” più in là.
Terminetor
Una scuola ecologica è una scuola migliore sotto
molti punti di vista. La nostra scuola è molto antica
e bella, essa è tenuta in modo impeccabile ed io ci
sono molto affezionato. Ha un’armonia architettonica che rende tutto più bello: dodici colonne circondano il nostro chiostro, esse ricordano, nei colori,
rosa e bianco, le pietre del nostro monte Subasio. Per
rendere la scuola ancor più armoniosa con l’ambiente, cioè più ecologica, bisognerebbe però fare di più:
per esempio sarebbe utile l’installazione di pannelli
fotovoltaici, sarebbe un primo passo verso una vita
più pura e con risparmio. Essi possono alimentare
grandi edifici senza spese anche se c’è il grande costo al momento dell’acquisto, perché realizzati con
un’alta tecnologia.
Per sviluppare energia sarebbe utile anche l’installazione di pale eoliche. La loro dimensione non permette attualmente alla scuola di possederne una ma, con
un ridimensionamento della pala, si potrebbe ipotizzare un possibile impiego. La scuola accanto alla nostra ne ha una a dimensione ridotte. Le pale eoliche
in un territorio come il nostro non possono produrre
energia che compensi tutto l’ edificio ma in parte sì:
il vento non tira in maniera costante, ma questo non
vuole dire che non possiamo possederne una.
Al centro del nostro chiostro è presente un pozzo con
una cisterna (come in tutti i cortili interni dei conventi/palazzi della mia città): tornare a riutilizzarlo
sarebbe un ottimo mezzo per conservare l’acqua piovana e usarla per innaffiare le aiuole e per pulire i
bagni del piano terra della scuola, e ciò porterebbe
ad un grande risparmio.
La presenza di un termostato in classe sarebbe un’altra ottima idea che ci farebbe stare meglio e rispar-
Il Secchione pag.59
miare. Spesso nella nostra classe il termosifone è acceso ad una temperatura elevatissima e per questo si
tengono le finestre aperte, è uno spreco di energia.
Anche noi però dobbiamo dare un contributo, vestiamoci di più e viviamo in ambienti meno “hot”! Fare
le lezioni all’aria aperta durante le giornate di sole,
sarebbe magnifico! Le scuole devono essere tutte collegate tra loro, non con delle barriere che le separano. Sarebbe una cosa bellissima un territorio composto da tante scuole collegate da prati e percorsi verdi.
Bisogna cementificare il meno possibile, più prati, più
parchi, più Natura!
Linkinpark97
DALLA MIA FINESTRA continua a pag.60
Io vivo a Foligno, in provincia di Perugia, le automobili nella mia città vanno molto veloci ed io sono
sempre più allertato quando vado in giro a piedi o
in bici. Personalmente, ho dei genitori che con l’auto non tengono una velocità molto alta per le strade
della città, sono abbastanza prudenti. Le minicar le
considero un’ottima soluzione di transito per coloro che, come noi giovanissimi, prendono la patente
per vetture con cilindrata cinquanta. Ma io, quando
raggiungerò i quattordici anni, prenderò lo scooter di
mio fratello ormai neopatentato. Di minicar a Foligno ce ne sono davvero poche, io le considero più pericolose dello scooter per la loro minuta dimensione,
eppure ingombrante, e per il loro piccolo motore che
non ti dà molta sicurezza. Ci sono anche dei vantaggi,
però, come la comodità e la possibilità di viaggiare
assieme ad un’altra persona. Comunque sia, se dovessi decidere, preferisco lo scooter.
Ronaldo
IL MONTE più alto del mondo
L’articolo-monologo dello scrittore Roberto Saviano, trasmesso a “Vieni via con me”, racconta come l’immondizia sia una preziosa fonte di reddito per la criminalità organizzata. Leggendolo e commentandolo ci
siamo indignati per quanto l’uomo è capace di fare a scopi di lucro e siamo ancora più convinti che dobbiamo impegnarci con coraggio a difendere l’Ambiente in cui viviamo. Lo scopo? Ammirare la bellezza
dei Monti, quelli veri!
IL MONTE più alto d’Europa è il Monte Bianco: 4810 metri. Il più alto del mondo è l’Everest, con
i suoi 8848 metri. Ma se noi immaginassimo una montagna fatta con i rifiuti illegali supererebbe la
somma dei due: qualcuno ha calcolato che avrebbe una base di tre ettari e sarebbe alta più di 15mila
metri. Quest’immensa mole è una preziosa fonte di reddito per la criminalità organizzata.
Questo spiega perché in Campania, e non solo, la storia dell’immondizia lasciata a marcire per strada
è, purtroppo, una storia infinita...È una emergenza che dura da moltissimo tempo. Vuol dire che un
ragazzo che oggi ha 16 anni è cresciuto con l’idea che i sacchetti di plastica abbandonati sui marciapiedi sono la normalità, come lo è il caldo d’estate e il freddo d’inverno. I cassonetti regolarmente
svuotati, invece, sono un’eccezione...
Il Secchione pag.60
Secchione ultima pagina
il nostro blog
DALLA MIA FINESTRA
e... per concludere!?
e
cco il nostro
f a
EFFER R VESCENTE
ine
nno
Ciò
che vedo dalla finestra della mia camera,
quella che preferisco, cambia di volta in volta. Ciò
può dipendere sia dal tipo di stagione, sia dalla
giornata che ho passato che potrebbe essere bella
o brutta. La mattina verso le sette, quando mi sveglio in inverno ed apro la finestra, fuori è freddo,
alcune volte è quasi buio ma comunque ciò che
vedo cerco di cambiarlo a mio piacimento; cerco
di immaginarmi la neve che da noi non c’è quasi
mai, o invece cerco di immaginarmi la primavera
che preferisco e in quell’istante mi manca moltissimo. La primavera arriva col suo grande abbraccio caldo; ciò che vedo dalla finestra è quello
che immaginavo in inverno, ma ancora più bello
nei colori: il bianco del mio ciliegio, il viola del
mio glicine che si arrampica dal giardino fino al
secondo piano della mia camera.
GIOVEDÌ 26 MAGGIO 2011 ore 16.30 - 19.00
classe IA, Medley strumentale di canzoni italiane
classi IIA IIB IIC, “Ballando con la Storia”
ore 21.00 Filarmonica di Belfiore, saggio finale
VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 ore 21.00
classi IIID e IIIE, “Cantando Insieme” canzoni in lingua
Inglese, Mostra conclusiva progetto Robotica
LUNEDÌ 30 MAGGIO 2011
ore 16.30 classi IC Secondaria e V B Primaria
Borroni, CONCIÒSIAMUSICACHE
classi IIC e IIB, saggio strumentale
classe IIIB musical CAMPROCK 2
ore 18.00 classi I e IIE, Presentazione attività del
laboratorio “Autobiografia”
MARTEDÌ 31 MAGGIO 2011
ore 10.00 presentazione del progetto multiculturale delle scuole dell’Infanzia e Primaria di Scafali
Anche se ho passato una brutta giornata, quei bellissimi fiori, incorniciati in quel momento per me, sono
il mio spazio felice. Può capitarmi di vederli sbiadire, perdere tono, quando la tristezza è forte, ma quei
momenti durano poco e tutto torna caldo e colorato
dentro la cornice.
Cicci
Secchione Augura
ai suoi Amici Lettori
un’Estate Felicissima
ore 21.00 classi IIA IIB IIC danze “Ballando con la
Storia”; classe IIIA musical GREASE
SABATO 4 GIUGNO 2011 ore 8.00 - 13.00
Festa dello Sport nella scuola Primaria di Scafali
LUNEDÌ 6 GIUGNO 2011 ore 16.30
classe IB e V Adi Borroni, CONCIÒSIAMUSICACHE
classi IIIA IIIB IIIC e gruppo Anthartica cantano i Beatles
MARTEDÌ 7 GIUGNO 2011 ore 21.00
classi della Primaria di Scafali,”Insieme con la musica”, saggio strumentale
MERCOLEDÌ 8 GIUGNO 2011
ore 19.00 Musica con il gruppo rock Anthartica
ore 20 Canti con il Coro dell’UNTRE
VENERDÌ 10 GIUGNO 2011
ore 17.00 Festa nella scuola dell’Infanzia Garibaldi
ore 21.00 Il Saluto delle classi Terze della Secondaria
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