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Dal piacere di agire al piacere di pensare
Dal piacere di agire al piacere di pensare Esperienze di psicomotricità dal 2001 al 2009 Indice Premesse pag. 3 Storia del gruppo pag. 6 Formazione in PSICOMOTRICITA’ - partecipanti pag. 13 La PRATICA PSICOMOTORIA di Bernard Aucouturier pag. 14 La PRATICA PSICOMOTRIA: il modello formativo pag. 15 La mappa delle sale di PSICOMOTRICIA’ pag. 16 Lo spazio delle rappresentazioni: dall’azione al pensiero pag. 21 Attività nelle scuole: dal 1998 al 2009 - grafico incremento pag. 22 Attività nelle scuole: grafico bambini coinvolti pag. 23 La seduta di PRATICA PSICOMOTORIA pag. 24 I bambini dicono... pag. 25 Gli ex allievi ricordano... pag. 26 I genitori dicono... pag. 27 I docenti dopo la formazione dicono... pag. 28 3 I laboratori di psicomotricità, di cui si espone nella presente pubblicazione una felice sintesi dei risultati conseguiti, rappresentano un patrimonio della Città di Collegno, un investimento durevole che anno dopo anno, bilancio dopo bilancio, ha interessato sempre più numerose sedi scolastiche. Non si tratta di locali attrezzati in modo approssimativo: si tratta sempre di una progettazione accurata, che ha coniugato gli aspetti peculiari pedagogici con i requisiti tecnici previsti dalle norme sull'edilizia scolastica e sulla sicurezza. Sia che si trattasse di ristrutturare edifici scolastici esistenti, sia nel caso di nuove scuole, sempre la progettazione degli insegnanti è andata di pari passo con la progettazione tecnica: la scelta dei materiali di arredo, delle attrezzature, dei colori, perfino la scelta del tipo di locale, tutti sono stati passaggi condivisi. Il sistema dei laboratori di psicomotricità in Collegno che dispone di sedi specificamente adibite ed attrezzate, distribuite nella totalità dei plessi scolastici cittadini per crescere e diventare capillare, ha richiesto una 4 progettazione pluriennale che si è resa possibile certamente per l'interesse espresso dai docenti, ma anche per gli investimenti economici importanti che il Comune ha riservato nell'ambito della propria programmazione delle Opere Pubbliche, nonché per la concertazione operata dal Comune nell'ambito del Patto per la Scuola, protocollo d'intesa che rende concreta la realizzazione dei Piani dell'Offerta Formativa, all'insegna della continuità tra ordini di scuola. Infine, rivolgiamo uno speciale apprezzamento per tutti i docenti coordinatori dei laboratori di psicomotricità, i quali con costanza ne assicurano la cura e sorvegliano che siano sempre tenuti in buone condizioni di manutenzione: le scuole hanno infatti assoluto bisogno delle migliori energie per funzionare al meglio, contenere i costi di esercizio e per essere nei fatti contesti educativi. Il Dirigente Il Dirigente Settore Politiche Settore Lavori Pubblici Educative e Sociali Silvano Tempo Paola Debandi Era la fine degli anni '90 e nelle scuole ci si incominciava a interrogare sulle difficoltà e il disagio che parecchi alunni tendevano a manifestare con modalità differenti a seconda della loro gravità. Allora gli insegnanti cercavano di trovare risposte concrete a numerose domande su come aiutare gli alunni e le loro famiglie a superare alcuni ostacoli o a trovare il modo migliore per affrontarli. Così è nata la proposta di approfondire il tema della psicomotricità, un'attività particolarmente utile ad “individuare precocemente le difficoltà creando in un tempo adeguato l'aiuto necessario”. Ma la pratica psicomotoria non è un'attività che si possa improvvisare ed è per questo motivo che un gruppo di insegnanti ha affrontato un lungo e complesso percorso di formazione durato tre anni. Il III Circolo di Collegno ha condiviso e supportato questa scelta con orgoglio e soddisfazione e i risultati sono stati davvero sorprendenti, coinvolgendo un po' tutte le scuole di Collegno. Da parecchi anni molti alunni delle scuole del territorio usufruiscono di questa opportunità, grazie all'impegno e alla costanza di quel gruppo di docenti che nel corso degli anni hanno messo a disposizione dei colleghi la loro competenza. Ringrazio pertanto di tutto cuore tutti coloro che hanno contribuito a realizzare un progetto tanto impegnativo e coloro che, con questo prodotto, ci hanno permesso di dare una maggiore visibilità ad un'attività che dovrebbe essere estesa a tutti gli alunni di tutte le scuole. Auspico quindi che questo libro possa avere la massima diffusione fra tutti i soggetti in qualche modo coinvolti nel processo educativo delle nuove generazioni. Il Dirigente Scolastico Circolo Didattico Collegno III Angela Emoli 5 Storia del gruppo: costituzione e formazione Primi passi della psicomotricità a Collegno Nell'anno 1996/97, iniziava a Collegno, nel salone della scuola dell'infanzia Mamma Pajetta, il corso di formazione “Inserimento alunni portatori di handicap: aspetti psicomotori”, rivolto ad insegnanti della scuola dell'infanzia ed elementare, finanziato con fondi erogati dal Provveditorato agli Studi. Le scuole dell'infanzia coinvolte: Angela Fresu, Don Milani, Mamma Pajetta, 3° Circolo. Le scuole elementari coinvolte: Boselli, Don Milani, 3° Circolo. Il corso veniva avviato in seguito ad un'indagine effettuata all'interno del 3° Circolo di Collegno, per individuare i bisogni di formazione maggiormente sentiti dai docenti. Tra le diverse possibilità presentate, tale corso veniva scelto da numerosi insegnanti che sperimentavano l'inadeguatezza della formazione ricevuta per far fronte alle situazioni di disagio infantile sempre più numerose e complesse, incontrate nella pratica professionale. 6 Essi vedevano nell'acquisizione di maggiori competenze rispetto alla relazione col bambino diversamente abile, col bambino svantaggiato dal punto di vista dell'apprendimento, o con quello che evidenziasse un disagio psicologico, una chiave per ridefinire il proprio ruolo professionale. Ovviamente, com'era inevitabile, il corso, fin dal suo inizio, investì gli aspetti della relazione con tutti i bambini. L'attenzione si focalizzò sull'analisi degli atteggiamenti dell'insegnante nell'ambito della comunicazione non verbale, sugli aspetti del comportamento che possono trasmettere messaggi di accettazione, conferma, incoraggiamento, o, al contrario, rifiuto, giudizio, disconferma. Riflettendo sulla necessità di avere migliori competenze per essere in grado di accettare il bambino nella sua globalità, e per permettergli di “essere” al fine di crescere, gli insegnanti si rendevano conto di dover essi stessi portare a scuola la propria inte- rezza, fatta sì di mente, ma anche di corpo e di emozioni. Affidarsi al proprio naturale intuito e alla propria sensibilità non era più sufficiente, occorreva una adeguata preparazione specifica, che permettesse di divenire consapevoli del proprio stile di relazione e di comunicazione con l'altro. Il corso di formazione in pratica psicomotoria è stato una valida risposta anche a questa esigenza. Ha innescato processi di cambiamento - come solo un corso di formazione e non di aggiornamento può fare - perché ha investito la sfera affettiva, cognitiva e relazionale, portando ad una ridefinizione professionale e a significative ricadute in tutti gli aspetti del lavoro a scuola. Ha investito un aspetto della professionalità da cui non può prescindere chi sta a contatto tutti i giorni con colleghi con cui deve condividere il fare scuola quotidiano, con genitori con cui deve costruire una alleanza educativa, ma soprattutto con bambini che ogni giorno si presentano con i loro vissuti felici o drammatici. La “scommessa” delle psicomotriciste conduttrici del corso è stata, fin dall'inizio, quella di formare delle professioniste in grado di coniugare il proprio “essere insegnanti” con la capacità di mettersi in una situazione di accoglienza e ascolto dell'altro, che è tipica dello psicomotricista. Se è vero che la Pratica Psicomotoria non può essere insegnata , ma può solo essere attuata attraverso percorsi specifici, anche l'insegnante che vuole fare psicomotricità in ambito educativo può essere formato solo attraverso un percorso di ricerca che prevede una parte di formazione personale, una parte di formazione teorica ed una di formazione pratica . Il percorso formativo Per poter documentare correttamente il processo di formazione degli insegnanti - quelli del 3° Circolo, a cui si aggiunsero per il secondo corso di formazione iniziato nel 2001, le educatrici degli Asili nido e gli insegnanti del Circolo Marconi e dell'Istituto comprensivo Paradiso che si consorziarono - è necessario rifarsi alle motivazioni che le hanno con- 7 dotte a tale percorso. Il progetto formativo si basava sulle frequenti rilevazioni dei danni provocati da un mancato tempestivo intervento sulle difficoltà legate alla crescita e da situazioni critiche connesse talvolta all'inserimento di bambini con disagio e/o con diversabilità. Le insegnanti, rilevata la loro impreparazione nell'affrontare le suddette difficoltà, desideravano crearsi un “luogo” inteso come situazione spazio temporale definita, coordinata che permettesse loro di elaborare concezioni e strategie operative, relativamente ad alcuni specifici aspetti dei processi educativi: quelli relazionali e quelli della globalità dei modelli comunicativi ed espressivi dei bambini. Il modello formativo Nella scelta della formazione finalizzata all'acquisizione del metodo della Pratica Psicomotoria di B. Aucouturier, rivolta agli operatori della Scuola, sono utilizzate, insieme all' informazione teorica, situazioni di esperienza personale e pro- 8 fessionale che richiedono capacità di elaborazione (teorica, concettuale ed emotiva) e di iniziativa, piuttosto che di semplice ricezione ed applicazione. Il gruppo delle insegnanti, si orientava verso questo tipo di formazione, riconoscendolo quale modello formativo creativo, piuttosto che ripetitivo; un modello nel quale la persona possa esprimersi e partecipare nella sua interezza esistenziale, quindi, globale. Si trattava di approntare “dispositivi” , cioè, situazioni spazio temporali definite e coordinate, che permettessero l'espressione, lo scambio e l'elaborazione degli apprendimenti. All'interno di tali dispositivi, le insegnanti hanno avuto la possibilità di sviluppare la propria ricerca personale e didattica; soddisfare i bisogni d'indagine e di scoperta, sia sul piano intellettuale, sia su quello pratico e corporeo; lavorare sui propri interrogativi, le proprie intuizioni, le proprie osservazioni sul campo, elaborare correlazioni e conclusioni. Secondo il principio di questo modello for- mativo, gli strumenti che permettono il processo di crescita degli insegnanti (così come per i loro allievi) sono la possibilità di espressione, di scambio, di riflessione, di sistematizzazione teorica, di confronto con le altre posizioni teoriche e metodologiche, di elaborazione delle verifiche operative. “Durante il percorso di formazione, le insegnanti hanno acquisito un modello di osservazione del bambino, mettendo a fuoco alcuni aspetti fondamentali del linguaggio corporeo che ha arricchito la loro capacità di lettura del comportamento del bambino, sia sul piano simbolico, sia sul piano della comunicazione non verbale, terreno di comunicazione privilegiato dell'età infantile. Ciò è stato di stimolo per riflettere sulle proprie posizioni, modalità e relazioni in riferimento ai bisogni del bambino e ai propri ruoli educativi. E' stato di stimolo per porsi degli interrogativi, per approfondire...” La proposta dell'attività di Pratica Psicomotoria, offre, quindi, ai bambini la possibilità di uno spazio di crescita integrativo a quello famigliare e scolastico, differenziato da essi, ma allo stesso tempo com- plementare. Permette agli adulti che li accompagnano nel loro percorso di crescita i genitori, gli educatori, gli insegnanti la possibilità di approfondire la loro conoscenza e di seguirne l'evoluzione durante l'esperienza psicomotoria. Dal primo al secondo corso di formazione Al termine del corso, per due anni consecutivi il 3 Circolo didattico ottenne un posto di distacco sul progetto che prevedeva per i bambini della scuola dell'infanzia e della prima elementare l'inserimento dell'attività psicomotoria tra le proposte curricolari e, anche con il contributo del Comune, oltre alla stanza di psicomotricità già allestita alla Boselli, si allestì quella alla Mamma Pajetta e venne rimessa in attività la stanza della Rodari. Durante il seminario di studio e di divulgazione sulla psicomotricità in ambito educativo, che si tenne nel marzo 2001 per tutti gli educatori, gli insegnanti e i genitori, furono consegnati gli attestati a 17 insegnanti del Circolo promotore. Ciò, diede nuovo risalto all'attività e in 9 quell'occasione i Circoli didattici e l'Assessorato promossero un nuovo progetto formativo triennale al quale s'iscrissero 56 tra educatrici dei nidi ed insegnanti delle scuole dell'infanzia ed elementari della Città. Il progetto era articolato nelle tre aree formative e, al fine di promuovere la conoscenza, la coesione, la condivisione tra coloro che avevano seguito il primo corso e coloro che lo stavano iniziando, si prevedevano anche incontri di studio e seminari comuni. Il secondo corso fu portato a termine nel 2005 con la consegna di 46 attestati. Ora, nei nidi e nelle scuole della Città sono in funzione dodici stanze di psicomotricità, allestite sia con contributi del Comune e della Provincia sia con l'integrazione da parte dei genitori, e l'attività è parte integrante dei Piani di Lavoro (per i nidi) e dei Piani per l'Offerta Formativa nei Circoli didattici. 10 …e la formazione continua! Al termine dei corsi di formazione le Direzioni didattiche e il Comune di Collegno hanno continuato a proporre e a finanziare progetti di formazione permanente che si sono articolati sviluppando momenti di riflessione in gruppo, di super visione delle sedute condotte dalle insegnanti formate e organizzando seminari aperti a tutti gli insegnanti collegnesi: “La psicomotricità a Collegno” aprile 2001 - Collegno “L'osservazione del bambino in ambito psicomotorio” 9/2003 - Collegno “L'espressività psicomotoria del bambino” 22/05/2004 - Collegno “Tra l'agire e il pensare” 28/06/2005 - Collegno “L'aggressività: risorsa o problema?” 28/10/2006 - Collegno “Per cominciare bene la scuola”Settembre Pedagogico 2006 - Collegno “Il valore pedagogico del disegno” 4/10/2008 - Collegno “Convegno sulla pratica Psicomotoria Educativa Preventiva B. Aucouturier” 28/02/2009 - Tortona “Seminari del professor B. Aucouturier a Bologna 20072008-2009 Articolazione dei corsi di formazione 1996 2000 Il corso organizzato dal 3° Circolo venne finanziato per i primi due anni dal Provveditorato agli Studi di Torino, in seguito proseguì grazie ai fondi erogati dall'allora Assessore alle Politiche Educative Marina Costa. Vi presero parte gli insegnanti delle scuole dell'infanzia Don Milani, Fresu e Mamma Pajetta: delle scuole elementari Boselli e Don Milani. 2001 2005 Il nuovo percorso formativo venne promosso dal 3* Circolo, dal Circolo Marconi, dall'Istituto Comprensivo Paradiso, dal Dirigente degli Asili Nido comunali e fu interamente finanziato grazie ai fondi erogati dagli Assessori Costa e Manzi. Vi presero parte educatrici dei Nidi Arcobaleno, D'Acquisto e Tortello; delle scuole dell'infanzia Rodari, D'Acquisto, Leumann, Montessori, delle scuole elementari Boselli, Don Milani, Calvino, Don Sapino, Marconi, Cervi, Cattaneo. Gli incontri dell'area teorica si svolsero presso le scuole Boselli e Calvino; gli incontri di formazione personale alla scuola Mamma Pajetta; le ore relative alla formazione pratica, presso la Boselli e la Mamma Pajetta. 11 Marisa GIAY: psicologa, psicomotricista, formatrice ASEFOP* responsabile e coordinatrice del progetto. Esperti intervenuti Maria Carla Galli: psicomotricista Filde Paolini: psicomotricista Franca Giovanardi: psicomotricista formatrice Asefop Mara Tagliavini: psicomotricista formatrice Asefop Ferruccio Cartacci: psicologo psicoterapeuta Giovanni Chiavazza: psicologo psicoterapeuta Ester Chicco: psicologa psicoterapeuta - formatrice Asefop Marcella Accardi: pedagogista clinica 12 *ASEFOP: Association europeenne des ecoles de formation a la pratique psycomotrice Formazione in psicomotricità: partecipanti ASILO NIDO Borio M. Luisa De Paoli Nadia Ferraut M. Grazia Lucchini Paola Mancini Viviana Nicoletti Rossana SCUOLA DELL’ INFANZIA Betulia Silvia Blancagemma Carmela Bonotto Lucia Bossuto M. Grazia Calzolaio Nicolina Carnabuci Ornella Cattaneo Anna Commisso Caterina Cravero Pinuccia Chiga Ornella Chiolero Giulia Ferreri Laura Franco Luciana Furnari Francesca Garavagno Giovanna Garrone Ernesta Giolitti Oriana Indelicato Carmen Macrì Filomena Mancini Katia Massa Tiziana Monari Silvia Paderi Patrizia Paglia Luciana Raia Mariella Rizzo Sandra Rombolà Nunzia Sardella Maria Scotto Maria Serra Barbara SCUOLA PRIMARIA Astesana Nadia Bardella Annalisa Canone Graziella Ciquera Anna Colaci M. Cristina Cornetto Anna Dassiè Raffaela Di Ruggiero Antonietta Ferrante Giuseppa Gasparre Anna Novarino Raffaella Paviotti Nicoletta Picerno Rosaria Ruta Silvana Sabbi Carla Salerno Adriana Sartori Elena Sironi Emanuela Testa Giuseppina Gaudenti Grazia Grosso M. Cristina Lagotto Carla Mattio Rosalba Mattiotto Caterina Musti Maria 13