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spirale - Roberto Semprini
Q UADERNI DI LANG immagini e testi dalla contemporaneità ROBERTO SEMPRINI ROBERTO SEMPRINI E tutto cominciò dalla spirale A me stesso. Avevo un debito speciale nei miei confronti: comporre i pezzi di un puzzle lasciato per strada. Qualche volta occorre fermarsi, voltare lo sguardo all’indietro a guardare la strada fatta, e scrivere, scrivere qualcosa. Credo che ognuno di noi un giorno dovrebbe scrivere una piccola storia, la propria... non importa come e perché. L’importante è non abituarsi a leggere sempre quelle degli altri. 4 Chi sa copiare sa fare 7 Creare è esistenza in movimento 11 Una rivoluzione in salotto 19 Spesso l’apparenza inganna 31 Arte come terapia 35 La casa del mago 41 Un totem domestico in gommapiuma 47 Una chaise-longue per uomini soli 51 Per una versione matriarcale della creatività 54 De rerum natura 59 Che forma ha il mare? 64 Volare 68 Lo specchio di Dorian Gray 77 L’ a r m o n i a d e g l i o p p o s t i 79 Less is more 87 Arte e design al cinema 96 Un bar come faro nella nebbia 103 La casa è come un vestito 106 INDICE I miei maestri I MIEI MAESTRI 4 L EONARDO M ERZ M ONDRIAN M AT I S S E F ELLINI E RACLITO IL M ARE D EPERO M IES VA N D E R R OHE 5 L’arte del copiare è la più difficile fra le arti. essere tanto umile quanto ambizioso. L’umiltà di È richiesta una qualità rara: chi sa che non c’è da inventar nulla perché è tutto scritto. Spogliarsi del proprio ego per saper leggere il libro della vita, che ci viene dato al momento della nascita. L’ambizione di chi utilizza le informazioni per trasformare il reale, trasformare l’acqua in vino, del buon vino per tutti, anche per quelli che verranno! Il bravo copiatore è sempre innamorato . Innamorato della realtà che lo circonda, perché come tutti gli innamorati vede ciò che gli altri non vedono. Il bravo copiatore è come un “ C h i s a c o p i a re , s a f a re .” 6 LEONARDO DA V INCI gatto ; possiede il passo felpato dell’analisi e lo scatto fulmineo della sintesi. 7 Domus 1950 pubblicità Pirelli Hedys _ 1987 “HEDYS” nasce da un’immagine pubblicitaria degli anni ’50. Tutto 8 HEDYS Che cosa mi attirava di quella pubblicità? Il sorriso della ragazza e la cominciò un giorno quando, durante gli studi di architettura, decisi di parte- semplicità di una cipare ad un concorso per la progettazione di una nuova sedia. Non sapendo e come prima cosa imitai il gesto della ragazza avvolgendomi attorno una da che parte cominciare presi a sfogliare nevroticamente alcuni Domus degli rete metallica, poi ricoprii la rete con la lana di vetro e infine per indurire anni ’50, alla ricerca di qualche seduta interessante a cui ispirarmi. Dopo il tutto ci passai sopra alcune mani di resina colorata. Dopo giorni di lavoro tante immagini di sedie, rimasi folgorato dalla bellezza di un’immagine, tossico passati a scartavetrare superfici resinose, nel mio monolacale 4x4 un’immagine pubblicitaria; lì dentro era racchiuso lo spirito della mia poltroncina, sui tetti di Firenze, il gioco era fatto. Era nata Hedys, il mio trono di resina che doveva essere proprio così; un po’ improbabile da realizzarsi, quasi uno colorata! Oggi a distanza di diversi anni riguardo quella pubblicità e mi ci scherzo, più adatta ai cartoons dei “pronipoti” che ai nostri salotti. ritrovo: la forma fluida, la leggerezza, l’ironia, l’atmosfera fiabesca... seduta racchiusa in un gesto . Mi misi subito al lavoro 9 “Disegnare, progettare, creare è esistenza in movimento , un moto e uno smarrimento continui che coinvolgono il senso della propria esistenza e dello spazio circostante. La spirale è un se- gno in movimento verso il basso verso il centro della terra, verso profondità insondabili”. MARIO MERZ 10 11 Mario Merz 12 Chiocciola disegno su carta _ 1990 poltroncina, prod. Arredaesse _ 1994 “Se sulla mia mano metto la luma- La lumaca ha una casa a forma ca terragna dei boschi, tutto il bo- di spirale che porta con sé. La sco silenzioso occidentale si unisce poltrona “Chiocciola” si avvolge con l’oriente magnifico, affinché su se stessa; morbida spirale che cominci la spirale del cosmo .” ti accoglie. Le gambe sono anten- MARIO MERZ ne sensoriali che la sospendono. 13 Chiocciola 14 poltroncina, prod. Arredaesse _ 1994 15 Conchiglia Tatlin Architectonica Perspectiva La spirale è il simbolo dell’evoluzione di diriga verso il centro o se ne allontani. uno stato, di una forza, della perpetua La spirale che si mutazione e si collega al simbolismo del- sione, concentrazione, perdersi in se conchiglia . L a s p i r a l e è u n a f o r m a stessi alla ricerca di un ipotetico centro. la asimmetrica che si avvolge o p p u r e s i svolge a s e c o n d a c h e i l m o v i m e n t o s i 16 divano, produz. Edra _ 1989 La spirale che si avvolge significa rifles- svolge significa ascen- dere, sbocciare, crescere, farsi corolla. 17 V. Tatlin Monumento alla 3°Internazionale socialista _ 1918 Se per Mario Mertz la spirale è un movimento che si avvolge verso il Oggi, nell’epoca del consumismo di massa, con la fine delle grandi Vladimir Tatlin la spirale è un utopie politiche, il divano Tatlin realizza una piccola utopia: fare entrare svolge verso l’alto, verso lo spazio infinito del cielo. La nelle case un po’ di arte. Tatlin è una nuova lettera nell’alfabeto dell’im- spirale in ferro alta 8 metri che Vladimir Tatlin ideò per la terza internazionale magine degli anni ’90, come lo fu la torre elicoidale di Vladimir Tatlin a socialista, doveva rappresentare il movimento ascensionale che il popolo cui si ispira. Il russo avrebbe dovuto compiere sotto la spinta della rivoluzione bolscevica. a p p i a t t i t o d e l d e s i g n , Ta t l i n s v e t t a c o n l a f o r z a d i u n a b a n d i e r a . basso, verso il centro della terra, per movimento che si 18 Tatlin Tatlin divano, struttura interna produz. Edra _ 1989 divano centrale, produz. Edra _ 1989 Tatlin-divano è una rivoluzione in salotto ; nel panorama 19 Tatlin 20 divano _ campagna pubblicitaria per Valentino,1992 _ produz. Edra _ 1989 21 La spirale che si avvolge tridimensionalmente genera il gorgo . La vita umana, i suoi desideri e i suoi sentimenti sono un fiume in piena che nel suo movimento verso il mare disegna spirali . Le spirali formate dal movimento dell’acqua, elemento sacro e materno, sono manifestazioni della vita dell’universo. Il fiume attraversa la terra e si getta nel mare. Alberto Savinio 22 “il Mare” _ 1948 Il mare è l’immensità misteriosa verso la quale si incammina la vita e da cui essa sorge. 23 Savinio Ho sempre amato le nuvole. Il 24 Riccione Les Rois Mages _ 1929 cielo era il chaise-longue, produz. Moroso _ 1994 La chaise-longue “Riccione” è una doppia grande schermo a cui rivolgermi quando spirale e nasce da una duplice suggestione: desideravo assistere al teatrino delle forme è un omaggio al mare della mia infanzia, alle in movimento, delle sfumature, dei colori sem- onde lunghe dell’Adriatico; è un omaggio pre nuovi... Ora penso che forse nel cielo io al Tappeto Volante di Alberto Savinio, così continuo a vedere qualcosa che non c’è. gioioso con il suo carico di oggetti/giocattolo. 25 Riccione 26 chaise-longue _ produz. Moroso _1994 27 “L’artista è impegnato in una costante ricerca della bellezza universale che trascende dall’espressione della particolarità. Ciò che richiede tra le altre cose, la trascendenza dell’io da parte del soggetto della percezione.” “Scopi del Neoplasticismo sono l’universa- lità, l’unità e l’armonia . Le varie forme d’arte, devono raggiungere una forma estre- rappresentare l’essenza del mondo veduto , percepito e ma di astrazione destinata a immaginato. Il raggiungimento di questo stato si risolve nel conseguimento di un equilibrio tra gli opposti nel contesto di una ben bilanciata composizione di relazioni.” Mondrian in meditazione 28 _ 1909 PIET MONDRIAN, 1917 29 Piet Mondrian Mi ha sempre interessato quel delicato pas- “Occorre Scenografia _ 1926 fondere l’arte con l’architettura, saggio fra il bidimensionale e il tridimensionale trasformare il luogo di abitazione in un’opera il quadro e il mobile. Applicare d’arte, espressiva e bella quanto qualsiasi alcune esperienze pittoriche agli oggetti senza pittura o scultura e ancora più intimamente forzatura, con naturalezza e senza sacrifica- legata alla vita... è questa l’occasione della re la funzionalità sull’altare dell’estetica. modernità”. o meglio fra 30 Piet Mondrian Composizione n.2 _ 1922 F.L. WRIGHT, 1910 31 Theo contenitore _ 1996 Theo modellino _ 1996 contenitore _ 1996 Paul contenitore _ 1996 l’apparenza inganna . Non fida- chieri,tazzine, bottiglie, libri, confetti, ecc. tevi e guardate dentro, troverete il suo opposto. Le linee di questi mobili, come Interpretare a livello tridimensionale le opere di quegli artisti impegnati nella tutti i quadri che si rispettano, devono es- ricerca di un linguaggio astratto ideale e sere ammirate da una certa distanza, ma semplificato, dove la composizione non se avvicinandovi aprite l’anta scoprirete un prescinde mai dal senso di equilibrio del- interno semplice e funzionale: tanti ripiani le forme, i pieni e i vuoti, e dei colori.” “ Spesso orrizzontali dove poter sistemare bicchie32 Paul ROBERTO SEMPRINI dal catalogo “ORDINE INVERSO”, Milano _ 1996 33 Dolce, sensuale, solare, Matisse, il cui occhio sembra non andare più in là della felicità e il suo passo mai verso i territori oscuri della paura e dell’ angoscia, afferma: “Io sogno un’arte di equilibrio, di purezza, di tranquillità, senza un soggetto inquietante o tormentoso, che sia per ogni lavoratore un lenitivo simile ad una poltrona che lo riposi dalle fatiche.” “Quel che non è necessario è nocivo.” “Come in armonia musicale ogni nota è una parte del tutto.” “Un quadro è la coordinazione di ritmi controllati.” Henri Matisse 34 Nizza _ 1923 HENRI MATISSE 35 Henri Matisse dei pieni e contenitore, produz. privata _ 1996 dei vuoti , del cielo e del mare, dell’ac- “ M AT I S S E” è un “cavallo di troia domestico” che quatico e del montagnoso, qui si armoniz- cela la funzionalità al suo interno. La zano in modo tale che il vuoto della forma vague matissiana, solo in apparenza diventa un pieno, l’aspetto piatto si tra- elemento decorativo, è in realtà un pan- sforma in volume, la forma dell’onda in nello in legno laccato bianco, che posto un segno d’aria, nel “bianco“ della pagina. in rilievo, permette l’apertura del mobile. Questi contrasti sostanziali 36 Henri La Vague, tempera su carta _ 1952 Il mobile/contenitore 37 “Noi futuristi Balla e Depero, vogliamo realizzare questa fusione totale delle arti per ricostruire l’universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente. Daremo scheletro e carne all’invisibile, all’impalpabile, all’imponderabile, all’impercettibile. Troveremo degli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell’universo poi li combineremo insieme, secondo i capricci della nostra ispirazione, per formare dei complessi plastici che metteremo in moto.” Fortunato Depero _ 38 1914 da Ricostruzione Futurista dell’Universo di F. DEPERO E G. BALLA _ 1915 39 Fortunato Depero 40 La casa del mago Balli Plastici _ 1916 Rovereto _ 1930 IL GIOCATTOLO FUTURISTA “Nei giochi, come in tutte le manifestazioni passatiste LA CASA DEL MAGO “Scopo di questa mia non c’è che grottesca imitazione. Per mezzo di complessi plastici noi costruiremo si limita per ora alla produzione di arazzi e cuscini, è in primo luogo di dei giocattoli che abitueranno il bambino: 1) A ridere apertissimamente (per iniziare con intenzioni ultramoderne una necessaria e urgente creazione di effetto di trucchi esageratamente buffi) 2) All’elasticità massima (senza ricorrere un ambiente interno, sia salotto, sia salone teatrale o d’hotel, sia palazzo a lanci di proiettile, frustate, punture improvvise ecc.) 3) A tendere infinitamente aristocratico; ambiente corrispondente ad una moda contemporanea, atto e ad agilizzare la sensibilità (nel dominio sconfinato di odori ecc.).” a ricevere poi tutta l’arte avanguardista che oggi è nel suo pieno sviluppo.” FORTUNATO DEPERO FORTUNATO DEPERO INDUSTRIA D’ARTE , che 41 Fortunato Depero 42 marionette per Balli plastici _ 1916 Belzebù appendiabiti, produz. Trivellini _ 1995 43 Medusa tavolo basso, produz. Trivellini _ 1995 Nella CASA DEL MAGO a Rovereto, Fortunato Depero realizzò un mondo idee ma pochi mezzi! Che ne sarebbe oggi della “Casa del Mago”, alla luce brulicante di oggetti: tavoli, arazzi, pezzi di scenografie teatrali dai colori delle nuove tecnologie di produzione ? perchè non far rivivere quelle forme Oggetti realizzati a mano da sapienti fantastiche, quelle curve ardite con i potenti mezzi delle nuove tecnologie? artigiani; ma come spesso accade per i movimenti d’avanguardia, la “Casa Oggi grazie al pantografo, quelle felici e complesse forme, un tempo realizzate del Mago” chiuse dopo qualche anno. I conti non tornavano a causa dei a mano, potrebbero essere prodotte in serie, distribuite su grande scala e costi di produzione troppo alti e per la scarsa distribuzione; insomma non a costi e tempi infiniativamente più bassi. Oggetti da montare a casa senza c’era mercato per quei pezzi d’autore. Sfortunato Depero che ebbe grandi l’ausilio di viti, semplicemente ad incastro... Un’Ikea d’autore! vivi e dalle forme dinamiche. 44 Nuvolari tavolino, produz.Trivellini _ 1995 45 “Nei nostri momenti di esaltazione la donna appare come la creatura angelicata, la madre buona , la madonna, la musa ispiratrice, insomma tutto quanto di bello, di santo esiste in questo mondo; nei momenti di sconforto, invece, quando la parte oscura è disperazione, angoscia, l’immagine della donna cambia, e in un raptus moralistico che tende a difenderci da lei, ci appare come la madre antropofaga , il peccato, l’annientamento, il diavolo.” Federico Fellini 46 FEDERICO FELLINI 47 F. Fellini Gradisca disegno su carta divano centrale, produz. Giovanetti _ 2002 Nelle donne felliniane il volume non è peso e la massa è segno di leggerezza. La matita di Fellini sembra tracciare in un sol colpo contorni di corpi femminili enormi, che sembrano però, a ben vedere, aerei e leggerissimi. “GRADISCA” è un grande e carnoso divano “All’inizio di ogni film passo la maggior parte del tempo alla scrivania e non faccio altro che scarabocchiare chiappe e tette.” simbolo di maternità e di procreazione. centrale, capace di accogliere e coccolare insieme, grazie alle sue forme rotondeggianti, morbide e generose. È un totem domestico, È una perfetta “Dea Madre”, in gommapiuma. FEDERICO FELLINI, 1983 48 49 Antonio Canova 50 Paolina Paolina Bonaparte divano, produz. Patner & Co. _ 1999 “Arrestati troppo cara e troppo sfuggevole Bellezza. Grazie tutte arre- Oggi in piena rivoluzione telematica, l’ erotismo tende a spostarsi verso statevi, disse Canova; ed arrestolle, scolpendo di grande naturale, una dimensione rassomigliantissima, sopra un bel lettisternio giacente, all’uso delle il corpo umano viene sublimato a livello simbolico anche dagli oggetti: ma Ve n e r i , P a o l i n a B o r g h e s i . C o p e r t a d a l o m b i i n g i ù , e s s a t i e n e i l f a t a l saranno sufficienti a tenerci compagnia? pomo in sua mano; e malgrado le stragi da essa occasionate, e dalle per uomini soli . È un corpo femminile delineato dal tratteggio di una quali ci favella Omero, ognuno sarebbe per essa dell’avviso di Paride.” cucitura orrizzontale che separa la seduta dallo schienale, e continua fino I S A B E L L A A L B R I Z Z I TE O T O C H I a biforcarsi, a incorniciare il pube. Un bottone poco più in là indica l’ombelico. più virtuale che reale , quasi simbolica. Ecco allora che “PAOLINA” è una dormeuse 51 Salvador Dalì 52 Ritratto di Mae West _ 1930 53 Courbet Vongola verace La nascita del mondo _ 1893 Una delle cose che ha sempre avuto una fortissima influenza su di me è Pensiamo alla prima persona che ha fatto un vaso. Ho la sensazione che visione matriarcale della creati- quasi certamente sia stata una donna. Il vaso come luogo, femminile, dentro vità , dell’energia. Mi sembra che questa sia verso l’oscurità, forse verso cui risiede il mistero e l’enigma, in cui convergono le meraviglie e i segreti l’utero, che è il luogo della Grande Madre; elemento primario della creazione di tutte le metamorfosi. Quel vuoto, che è sorgente e abisso, voragine e e della riproduzione. Serbatoio inesauribile di energia psichica ed erotica, tutto pieno dell’essere, massima intensità non conosciuta. fonte e origine di ogni divenire e di ogni evoluzione. Utero e casa, maternità un linguaggio reale , per cui la creazione inverte il suo processo, non convergono nell’intimità . viene alla luce, ma va verso le tenebre superando l’evidenza del rosso. stata quella che potrei chiamare una e architettura sono elementi isomorfi che 54 vaso, produz. privata _ 1997 Il vuoto diventa 55 Modigliani Sorelle Nudo sul cuscino _ 1917 Modì è fra i rari artisti che possiedono il Nella testata per letto “SORELLE” le li- d i re t u t t o c o n nee di contorno dei due corpi femmi- nulla; un semplice segno, una breve nili , p u r m a n t e n e n d o i l s u g g e r i m e n t o allusione, un gesto suggerito appena con volumetrico, occupano tutto lo spazio sufficienza a comunicare l’infinito, incre- disponibile. Il tessuto color oro e la pu- dibile ricchezza dell’esistenza umana. rezza stilistica restituiscono castità. dono straordinario di 56 testata di letto, produz. Arredaesse _ 1997 57 Andy Warhol pouff, produz. Arredaesse _ 1999 Il fiore è un progetto divino. Ogni oggetto “QUADRIFOGLIO” è un grande pouff adatto progettato dall’uomo dovrebbe assomigliare agli spazi pubblici, ai musei, hall di alberghi, a un fiore. Un prato di fiori è il più grande negozi di scarpe ecc., luoghi di passaggio museo all’aperto. Il fiore è arte popolare per- in cui è necessario fare piccole soste in ché tutti lo possono capire e possedere, relativa solitudine. perché chiunque coltivandolo contribuisce soffici sedute mentre al centro si erge uno Il fiore è arte collettiva. stelo capace di accogliere piccoli oggetti. alla sua creazione. 58 Quadrifoglio Flowers _ 1964 I quattro petali sono 59 Quadrifoglio 60 pouff, produz. Arredaesse _1999 61 Goccia Drop Una goccia che cade con eter- una goccia si adatta alla forma corrode degli altri. Una goccia è fatta di na costanza in un punto la roccia . 62 divano centrale, per Moroso _ 2002 Una goccia è perma- acqua e l’acqua non ha for- nente ed eterna come lo spazio ma propria , e il tempo. La forma ingrandita di del recipiente che la contiene. ma prende quella 63 Manta 64 Manta (pesce mantello) tavolino basso, produz. Fiam _ 1994 Che forma ha il mare? Che forma ha alberi, oppure nelle traiettorie imprevedibili il vento? La forma del mare la vedi nei disegnate in aria dai sacchi di plastica tra- sassi plasmati dalle onde, nelle punte arro- scinati dal vento. tondate dei cocci di bottiglia. La forma del nei pesci che nuotano come la forma vento la leggi nelle diverse inclinazioni degli del vento sta negli uccelli che volano. La forma del mare sta 65 Manta 66 tavolino basso, produz. Fiam _ 1994 67 Botticelli 68 Annunciazione, particolare _ 1489 Falchetto tavolino basso, produz. privata _ 1999 La bellezza delle ali delle farfal- Nelle ali il massimo della tecni- le, degli uccelli, così come quelle ca e della bellezza si congiungono, degli angeli, ci fa dimenticare il senza forzatura, con estrema sem- motivo per cui sono nate: volare . plicità... miracolo della forma perfetta! 69 Butterfly 70 tavolo basso, produz.Tonelli _ 1995 71 Delfino Le forme presenti in 72 Delfin natura hanno una “DELFIN” è la tavolo basso, produz. Disform, Barcellona _ 1988 sintesi geometrica di un struttura interna geometrica che ci per- delfino: una curva a parabola che interseca mette di poter visualizzare quanto in essa una linea retta. vi è di più stabile e regolare, indipenden- il femminile della curva in metallo penetra temente dalla variazione compositiva. il maschile del piano orrizzontale in legno. Opposti che si attraggono: 73 Scena del culto dei morti Valcamonica, Neolitico La caratteristica principale del graffito paleolitico sta nella capacità di rendere l’espressione visiva in una 74 forma così immediata, pura, libera , esente Focoso candelabro in ferro battuto, prod. Ferrart _1996 di magia e come tale aveva una funzione pragmatica, volta in tutto e per tutto ai fini economici immediati. Era una tecnica senza misteri , un metodo da aggiunte o limitazioni intellettuali, da rimanere un esempio unico fino al pratico, l’uso concreto di mezzi e procedimenti lontani da ogni carattere moderno espressionismo. In quell’epoca di pura prassi, tutto gravitava mistico ed esoterico; proprio come noi, ad esempio, disponiamo trappo- intorno ai mezzi di sopravvivenza, e l’arte altro non era che un vero strumento le per topi, concimiamo il terreno o prendiamo un sonnifero. 75 Chi ha detto che lo specchio dice la verità? Lo specchio non restituisce la realtà perchè amplifica i sentimenti: conferma bellezza ai forti e ingrandisce difetti ai deboli. Dove ci sono specchi prima o poi nascono problemi e anche se riuscissimo a vivere in una casa senza specchi, che fare quando si esce, quando si sale in macchina e l’occhio inquadra lo specchietto? Solo Dorian Gray è riuscito a vivere senza specchi, ma poi un giorno... mea culpa! mea grandissima culpa! lo specchio gli restituisce tutto, proprio tutto, anche quello che sembrava dimenticato. Chi vive con la presunzione di poter fermare il tempo, di poter barare con se stesso elimi- Mea Culpa 76 specchio, produz. Ferrart _ 1998 nando superfici specchianti, finisce all’inferno, nel girone dei narcisi, dove si è condannati per l’eternità ad essere rincorsi dai serpenti. 77 “ L’armonia del cosmo è l’effetto di tensioni contrastanti , come quella dell’arco e della lira”. “ L’ u n i t à p r o p r i a d e l m o n d o è u n a tensione di questo genere: non annulla né concilia né supera il contrasto, ma lo fa essere, e lo fa intendere come contrasto”. Per intendere la legge suprema d e l l ’ e s s e r e b i s o gn a c o n g i u n g e r e i l completo e l’incompleto, il concorde e il discorde, l’armonico e il dissonante, e rendersi conto che da tutti gli opposti scaturisce l’unità e dall’unità gli opposti. Eraclito 78 _ 504 a.C ERACLITO 79 Zen 80 vaso, produz. R.S.V.P _ 1997 Elica portafrutta, produz. R.S.V.P _ 2000 L’arco e la freccia. Forma misteriosa Il maschile e il femminile. Il trasparente e l’opaco. Il vetro e la ceramica. che nascondi il segreto del movimento, che fai volare aerei e sposti navi L’armonia che nasce dall’ unione dei contrari. chi ti ha inventato? Forse... un viaggiatore. 81 William Morris Il concetto di New York armonia che nasce dai Questi disegni per tappeti sono nati dal- sfondamento del piano or- contrari è riscontrabile anche a livello l’idea di bidimensionale. In questo disegno di Wil- r i zo n t a l e . P o s t i s u l p a v i m e n t o d e l l ’ i n - liam Morris protagonista del movimento gresso della casa pongono seri interro- tex- gativi all’ospite. Sono tappeti difficili da Arts & Craft convivono e si intrecciano ture opposte : geometrica e organica . 82 tappeto, produz. privata _ 1992 calpestare... meglio girarci intor no . 83 New York 84 New York tappeto, produz. privata _ 1993 Rimini Rimini tappeto, produz. privata _ 1993 New York è una giungla metropolitana Rimini è una metropoli lineare con i dove è difficile muoversi. Per evitare le sab- colori del mediterraneo, aperta a Est, al vento bie mobili si è costretti a saltare da una zolla del mare, al sorgere del sole. Geometrica all’altra. Armati di fucile e vestiti di mimetica, macchina del divertimento che si snoda al- esploriamo stretti passaggi fra il cemento. l’infinito. Condizione metropolitana che sva- La texture geometrica del costruito si con- nisce alle prime nebbie autunnali. Leggera trappone a quella organica della natura. alienazione metropolitana di provincia. 85 “Less is more.” “La forma se assunta come fine sfocia sempre nel formalismo. Poiché questa tensione non si rivolge verso un dentro ma verso un fuori. Ma solo un dentro vivo ha un fuori vivo.” “Alla base di tutte le arti vi è una legge delle proporzioni, nella proporzione la mate- ria senza forma riceve una forma .” “Vogliamo restare con i piedi ben saldi per terra ma avere la testa fra le stelle.” L.Mies Van Der Rohe 86 LUDWIG MIES VAN DER ROHE 87 Albatros 88 tavolo basso, produz. FIAM _ 1996 Hydra sedia, produz. Sintesi _ 1999 89 Studio 90 divano, produz. Alivar _ 2000 Fourseasons pouff, produz. Alivar _ 2000 91 Folding 92 libreria, produz. Alivar _ 2000 Folding libreria, particolare mensola 93 HARA 94 tavolo, prod. Livi’t _ 2003 95 RM 12 ART&DESIGN “RM 12 art&design” è il nome del mio studio/galleria nel pieno centro storico il primo cinema della città, rimasto poi attivo fino alla fine degli anni ’30. Tutto di Rimini, in luogo ricco di storia e atmosfera; ricavato da un vecchio cinema fermo da allora, fino alla decisione di recuperare quegli spazi, riportare alla importante riferimento per artisti, luce, dipingendo di bianco le colonne di ghisa della sala proiezioni, il pavimento designer e amici . Vi si mescolano infatti, incontri, feste, mostre e attività e il vecchio schermo cinematografico. “RM 12 art & design” non è solo uno progettuale. Si chiama RM12, dove 12 è il numero civico della via e RM è la spazio dove progettare, ma anche un sigla della terminologia nautica riminese. Lo spazio è articolato su due grandi si confrontano . Una sorta di laboratorio permanente per queste due discipline locali al piano terra di un palazzo settecentesco, dove nel 1907 fu inaugurato inevitabilmente destinate a confrontarsi, all’interno dello spazio domestico. per film muti caro al giovane Fellini, è un 96 luogo espositivo dove arte e design 97 98 99 Walzer di inaugurazione con il socio gallerista Gianfranco Rosini, l’ 1_4_2002 100 101 Il BIOBAR è un piccolo bar pieno di energia, che durante l’estate assomiglia ad un caffè di Via Veneto, con quei tavolini che si allungano sul lungomare a far da cornice al via vai di famigliole confuse tra i tanti giovani affamati di avventure. Biobar 102 Rimini _ 1999 Durante le cupe se- rate invernali , sprigiona una luce calda e rassicurante, è come un faro nella nebbia. 103 Un buon progetto di una casa è spesso il frutto di persone: un’amicizia fra due il committente e l'architetto . Le discussioni sul progetto si succedono in modo frammentario e casuale, fra una pizza e l'aperitivo, o durante una salita in bici sui colli, con poco fiato e tante idee, quasi mai seduti in studio. Maurizio ha sempre avuto le idee chiare su come doveva essere la casa e non è stato difficile tramutare il suo sogno in realtà… bastava saperlo ascoltare. Questa casa è il suo vestito e i vestiti belli sono piccoli miracoli; hanno il dono di farci sentire come vorremmo sempre essere. L'atmosfera che vi regna è di un’eleganza che non concede molto alle mode passeggere e all’effimero. È un’eleganza secca come il vento freddo che si respira in montagna d'inverno, un’eleganza figlia di quella cultura orientale, maestra nel saper utilizzare pochi colori e oggetti per esprimersi... less is more of course. In questa casa regna una armonia “classica” per la ricerca delle giuste proporzioni, ma con degli acuti riscontrabili nell’impiego di materiali “speciali”; come il piano in Corian rosso del bancone della cucina/non cucina, il mosaico romano del bagno, il tatami nella stanza del tè. Così ama vestirsi Maurizio, accostando a eleganti completi scuri cravatte con tonalità forti. 104 Casa Morolli Rimini _ 2000 105 106 107 “Dalla conchiglia si può capire il mollusco, dalla casa l’inquilino” VICTOR HUGO La mia casa è in alto , sotto il tetto, circondata da una grande vetrata e con tanti abbaini. Una casa ricca di luce e di spazi diversi a seconda delle esigenze del vivere. Al centro, nel punto più alto, c’è il camino, fulcro dello spazio abitativo; incorniciato da due setti murari, sorta di quinte scenografiche, rappresenta la sintesi geometrica di un volto. I pochi mobili, come sculture , richiedono una lettura tridimensionale: il divano Paolina al centro dello spazio rappresenta un corpo femminile e ai lati i due grandi fiori sono due “quadri mobili” che all’occorrenza si aprono per lasciarsi usare come contenitori. Nella camera da letto i due abbaini incorniciano di luce il letto ed una vasca in pietra. La cucina è circondata da una grande vetrata ad angolo che regala uno sguardo sulla città. Nel bagno una lunga mensola in mosaico fa da contrappeso ad una cornice antica. Una casa come una galleria d’arte, completamente bianca e con un pavimento di legno scuro, 108 che lascia parlare lo spazio e gli oggetti. Casa Semprini Rimini _ 2003 109 110 111 Comune di Rimini Assessorato alla Cultura edra testi Roberto Semprini revisione testi Loris Pellegrini progetto grafico Gianni Donati fotolito Campidelli stampa La Pieve Poligrafica Editore un ringraziamento particolare a Raffaella Parma per la preziosa collaborazione Silver Books Edizioni collana QUADERNI DI LANG