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spirale - Roberto Semprini

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spirale - Roberto Semprini
Q UADERNI DI LANG
immagini e testi dalla contemporaneità
ROBERTO
SEMPRINI
ROBERTO
SEMPRINI
E
tutto
cominciò
dalla
spirale
A me stesso.
Avevo un debito speciale nei miei confronti: comporre i pezzi di un puzzle lasciato
per strada. Qualche volta occorre fermarsi, voltare lo sguardo all’indietro a guardare
la strada fatta, e scrivere, scrivere qualcosa. Credo che ognuno di noi un giorno
dovrebbe scrivere una piccola storia, la propria... non importa come e perché.
L’importante è non abituarsi a leggere sempre quelle degli altri.
4
Chi sa copiare sa fare
7
Creare è esistenza in movimento
11
Una rivoluzione in salotto
19
Spesso l’apparenza inganna
31
Arte come terapia
35
La casa del mago
41
Un totem domestico in gommapiuma
47
Una chaise-longue per uomini soli
51
Per una versione matriarcale della creatività
54
De rerum natura
59
Che forma ha il mare?
64
Volare
68
Lo specchio di Dorian Gray
77
L’ a r m o n i a d e g l i o p p o s t i
79
Less is more
87
Arte e design al cinema
96
Un bar come faro nella nebbia
103
La casa è come un vestito
106
INDICE
I miei maestri
I MIEI MAESTRI
4
L EONARDO
M ERZ
M ONDRIAN
M AT I S S E
F ELLINI
E RACLITO
IL
M ARE
D EPERO
M IES
VA N D E R
R OHE
5
L’arte del copiare è la più difficile fra le arti.
essere tanto
umile quanto ambizioso. L’umiltà di
È richiesta una qualità rara:
chi sa che non c’è da inventar nulla perché
è tutto scritto. Spogliarsi del proprio ego per
saper leggere il libro della vita, che ci viene
dato al momento della nascita.
L’ambizione
di chi utilizza le informazioni per trasformare
il reale, trasformare l’acqua in vino, del buon
vino per tutti, anche per quelli che verranno!
Il bravo copiatore è sempre
innamorato .
Innamorato della realtà che lo circonda, perché come tutti gli innamorati vede ciò che
gli altri non vedono. Il bravo copiatore è
come un
“ C h i s a c o p i a re , s a f a re .”
6
LEONARDO
DA
V INCI
gatto ; possiede il passo felpato
dell’analisi e lo scatto fulmineo della sintesi.
7
Domus 1950
pubblicità Pirelli
Hedys
_ 1987
“HEDYS” nasce da un’immagine pubblicitaria degli anni ’50. Tutto
8
HEDYS
Che cosa mi attirava di quella pubblicità? Il sorriso della ragazza e la
cominciò un giorno quando, durante gli studi di architettura, decisi di parte-
semplicità di una
cipare ad un concorso per la progettazione di una nuova sedia. Non sapendo
e come prima cosa imitai il gesto della ragazza avvolgendomi attorno una
da che parte cominciare presi a sfogliare nevroticamente alcuni Domus degli
rete metallica, poi ricoprii la rete con la lana di vetro e infine per indurire
anni ’50, alla ricerca di qualche seduta interessante a cui ispirarmi. Dopo
il tutto ci passai sopra alcune mani di resina colorata. Dopo giorni di lavoro
tante immagini di sedie, rimasi folgorato dalla bellezza di un’immagine,
tossico passati a scartavetrare superfici resinose, nel mio monolacale 4x4
un’immagine pubblicitaria; lì dentro era racchiuso lo spirito della mia poltroncina,
sui tetti di Firenze, il gioco era fatto. Era nata Hedys, il mio trono di resina
che doveva essere proprio così; un po’ improbabile da realizzarsi, quasi uno
colorata! Oggi a distanza di diversi anni riguardo quella pubblicità e mi ci
scherzo, più adatta ai cartoons dei “pronipoti” che ai nostri salotti.
ritrovo: la forma fluida, la leggerezza, l’ironia, l’atmosfera fiabesca...
seduta racchiusa in un gesto . Mi misi subito al lavoro
9
“Disegnare, progettare, creare è
esistenza in movimento , un
moto e uno smarrimento continui
che coinvolgono il senso della
propria esistenza e dello spazio
circostante. La spirale è un se-
gno in movimento verso il basso verso il centro della terra,
verso profondità insondabili”.
MARIO MERZ
10
11
Mario Merz
12
Chiocciola
disegno su carta _ 1990
poltroncina, prod. Arredaesse _ 1994
“Se sulla mia mano metto la luma-
La lumaca ha una casa a forma
ca terragna dei boschi, tutto il bo-
di spirale che porta con sé. La
sco silenzioso occidentale si unisce
poltrona “Chiocciola” si avvolge
con l’oriente magnifico, affinché
su se stessa; morbida spirale che
cominci la spirale del cosmo .”
ti accoglie. Le gambe sono anten-
MARIO MERZ
ne sensoriali che la sospendono.
13
Chiocciola
14
poltroncina, prod. Arredaesse _ 1994
15
Conchiglia
Tatlin
Architectonica Perspectiva
La spirale è il simbolo dell’evoluzione di
diriga verso il centro o se ne allontani.
uno stato, di una forza, della perpetua
La spirale che si
mutazione e si collega al simbolismo del-
sione, concentrazione, perdersi in se
conchiglia . L a s p i r a l e è u n a f o r m a
stessi alla ricerca di un ipotetico centro.
la
asimmetrica che si
avvolge o p p u r e s i
svolge a s e c o n d a c h e i l m o v i m e n t o s i
16
divano, produz. Edra _ 1989
La spirale che si
avvolge significa rifles-
svolge significa ascen-
dere, sbocciare, crescere, farsi corolla.
17
V. Tatlin
Monumento alla 3°Internazionale socialista _ 1918
Se per
Mario Mertz la spirale è un movimento che si avvolge verso il
Oggi, nell’epoca del consumismo di massa, con la fine delle grandi
Vladimir Tatlin la spirale è un
utopie politiche, il divano Tatlin realizza una piccola utopia: fare entrare
svolge verso l’alto, verso lo spazio infinito del cielo. La
nelle case un po’ di arte. Tatlin è una nuova lettera nell’alfabeto dell’im-
spirale in ferro alta 8 metri che Vladimir Tatlin ideò per la terza internazionale
magine degli anni ’90, come lo fu la torre elicoidale di Vladimir Tatlin a
socialista, doveva rappresentare il movimento ascensionale che il popolo
cui si ispira. Il
russo avrebbe dovuto compiere sotto la spinta della rivoluzione bolscevica.
a p p i a t t i t o d e l d e s i g n , Ta t l i n s v e t t a c o n l a f o r z a d i u n a b a n d i e r a .
basso, verso il centro della terra, per
movimento che si
18
Tatlin
Tatlin divano, struttura interna produz. Edra _ 1989
divano centrale, produz. Edra _ 1989
Tatlin-divano è una rivoluzione in salotto ; nel panorama
19
Tatlin
20
divano _ campagna pubblicitaria per Valentino,1992 _ produz. Edra _ 1989
21
La spirale che si avvolge tridimensionalmente genera il gorgo .
La vita umana, i suoi desideri e i
suoi sentimenti sono un fiume in
piena che nel suo movimento verso il mare disegna spirali .
Le spirali formate dal movimento
dell’acqua, elemento sacro e materno, sono manifestazioni della
vita dell’universo.
Il fiume attraversa la terra e si getta
nel mare.
Alberto Savinio
22
“il Mare” _ 1948
Il mare è l’immensità misteriosa
verso la quale si incammina la vita
e da cui essa sorge.
23
Savinio
Ho sempre amato le nuvole. Il
24
Riccione
Les Rois Mages _ 1929
cielo era il
chaise-longue, produz. Moroso _ 1994
La chaise-longue “Riccione” è una
doppia
grande schermo a cui rivolgermi quando
spirale e nasce da una duplice suggestione:
desideravo assistere al teatrino delle forme
è un omaggio al mare della mia infanzia, alle
in movimento, delle sfumature, dei colori sem-
onde lunghe dell’Adriatico; è un omaggio
pre nuovi... Ora penso che forse nel cielo io
al Tappeto Volante di Alberto Savinio, così
continuo a vedere qualcosa che non c’è.
gioioso con il suo carico di oggetti/giocattolo.
25
Riccione
26
chaise-longue _ produz. Moroso _1994
27
“L’artista è impegnato in una costante
ricerca
della bellezza universale che trascende
dall’espressione della particolarità. Ciò che
richiede tra le altre cose, la trascendenza
dell’io da parte del soggetto della percezione.”
“Scopi del Neoplasticismo sono
l’universa-
lità, l’unità e l’armonia . Le varie forme
d’arte, devono raggiungere una forma estre-
rappresentare
l’essenza del mondo veduto , percepito e
ma di astrazione destinata a
immaginato. Il raggiungimento di questo stato
si risolve nel conseguimento di un
equilibrio
tra gli opposti nel contesto di una ben
bilanciata composizione di relazioni.”
Mondrian in meditazione
28
_ 1909
PIET MONDRIAN, 1917
29
Piet Mondrian
Mi ha sempre interessato quel delicato
pas-
“Occorre
Scenografia _ 1926
fondere l’arte con l’architettura,
saggio fra il bidimensionale e il tridimensionale
trasformare il luogo di abitazione in un’opera
il quadro e il mobile. Applicare
d’arte, espressiva e bella quanto qualsiasi
alcune esperienze pittoriche agli oggetti senza
pittura o scultura e ancora più intimamente
forzatura, con naturalezza e senza sacrifica-
legata alla vita... è questa l’occasione della
re la funzionalità sull’altare dell’estetica.
modernità”.
o meglio fra
30
Piet Mondrian
Composizione n.2 _ 1922
F.L. WRIGHT, 1910
31
Theo
contenitore _ 1996
Theo
modellino _ 1996
contenitore _ 1996
Paul
contenitore _ 1996
l’apparenza inganna . Non fida-
chieri,tazzine, bottiglie, libri, confetti, ecc.
tevi e guardate dentro, troverete il suo
opposto. Le linee di questi mobili, come
Interpretare a livello tridimensionale
le opere di quegli artisti impegnati nella
tutti i quadri che si rispettano, devono es-
ricerca di un linguaggio astratto ideale e
sere ammirate da una certa distanza, ma
semplificato, dove la composizione non
se avvicinandovi aprite l’anta scoprirete un
prescinde mai dal senso di equilibrio del-
interno semplice e funzionale: tanti ripiani
le forme, i pieni e i vuoti, e dei colori.”
“ Spesso
orrizzontali dove poter sistemare bicchie32
Paul
ROBERTO SEMPRINI dal catalogo “ORDINE INVERSO”, Milano _ 1996
33
Dolce, sensuale, solare, Matisse, il cui occhio
sembra non andare più in là della felicità e il
suo passo mai verso i territori oscuri della
paura e dell’ angoscia, afferma:
“Io sogno un’arte di equilibrio, di purezza,
di tranquillità, senza un soggetto inquietante
o tormentoso, che sia per ogni lavoratore un
lenitivo simile ad una poltrona che lo riposi
dalle fatiche.”
“Quel che non è necessario è nocivo.”
“Come in armonia musicale
ogni nota è una
parte del tutto.”
“Un quadro è la coordinazione di ritmi
controllati.”
Henri Matisse
34
Nizza _ 1923
HENRI MATISSE
35
Henri Matisse
dei pieni e
contenitore, produz. privata _ 1996
dei vuoti , del cielo e del mare, dell’ac-
“ M AT I S S E” è
un “cavallo di troia domestico” che
quatico e del montagnoso, qui si armoniz-
cela la funzionalità al suo interno. La
zano in modo tale che il vuoto della forma
vague matissiana, solo in apparenza
diventa un pieno, l’aspetto piatto si tra-
elemento decorativo, è in realtà un pan-
sforma in volume, la forma dell’onda in
nello in legno laccato bianco, che posto
un segno d’aria, nel “bianco“ della pagina.
in rilievo, permette l’apertura del mobile.
Questi contrasti sostanziali
36
Henri
La Vague, tempera su carta _ 1952
Il mobile/contenitore
37
“Noi futuristi Balla e Depero, vogliamo realizzare questa
fusione totale delle arti
per ricostruire l’universo rallegrandolo, cioè
ricreandolo integralmente. Daremo scheletro
e carne all’invisibile, all’impalpabile, all’imponderabile, all’impercettibile. Troveremo
degli equivalenti astratti di tutte le forme e
di tutti gli elementi dell’universo poi li combineremo insieme, secondo i capricci della
nostra ispirazione, per formare dei complessi plastici che metteremo in moto.”
Fortunato Depero _
38
1914
da Ricostruzione Futurista dell’Universo
di F. DEPERO E G. BALLA _ 1915
39
Fortunato Depero
40
La casa del mago
Balli Plastici _ 1916
Rovereto _ 1930
IL GIOCATTOLO FUTURISTA “Nei giochi, come in tutte le manifestazioni passatiste
LA CASA DEL MAGO “Scopo di questa mia
non c’è che grottesca imitazione. Per mezzo di complessi plastici noi costruiremo
si limita per ora alla produzione di arazzi e cuscini, è in primo luogo di
dei giocattoli che abitueranno il bambino: 1) A ridere apertissimamente (per
iniziare con intenzioni ultramoderne una necessaria e urgente creazione di
effetto di trucchi esageratamente buffi) 2) All’elasticità massima (senza ricorrere
un ambiente interno, sia salotto, sia salone teatrale o d’hotel, sia palazzo
a lanci di proiettile, frustate, punture improvvise ecc.) 3) A tendere infinitamente
aristocratico; ambiente corrispondente ad una moda contemporanea, atto
e ad agilizzare la sensibilità (nel dominio sconfinato di odori ecc.).”
a ricevere poi tutta l’arte avanguardista che oggi è nel suo pieno sviluppo.”
FORTUNATO DEPERO
FORTUNATO DEPERO
INDUSTRIA D’ARTE , che
41
Fortunato Depero
42
marionette per Balli plastici _ 1916
Belzebù
appendiabiti, produz. Trivellini _ 1995
43
Medusa
tavolo basso, produz. Trivellini _ 1995
Nella CASA DEL MAGO a Rovereto, Fortunato Depero realizzò un mondo
idee ma pochi mezzi! Che ne sarebbe oggi della “Casa del Mago”, alla luce
brulicante di oggetti: tavoli, arazzi, pezzi di scenografie teatrali dai colori
delle
nuove tecnologie di produzione ? perchè non far rivivere quelle forme
Oggetti realizzati a mano da sapienti
fantastiche, quelle curve ardite con i potenti mezzi delle nuove tecnologie?
artigiani; ma come spesso accade per i movimenti d’avanguardia, la “Casa
Oggi grazie al pantografo, quelle felici e complesse forme, un tempo realizzate
del Mago” chiuse dopo qualche anno. I conti non tornavano a causa dei
a mano, potrebbero essere prodotte in serie, distribuite su grande scala e
costi di produzione troppo alti e per la scarsa distribuzione; insomma non
a costi e tempi infiniativamente più bassi. Oggetti da montare a casa senza
c’era mercato per quei pezzi d’autore. Sfortunato Depero che ebbe grandi
l’ausilio di viti, semplicemente ad incastro... Un’Ikea d’autore!
vivi e dalle forme dinamiche.
44
Nuvolari
tavolino, produz.Trivellini _ 1995
45
“Nei nostri momenti di esaltazione la donna appare come la creatura angelicata,
la
madre buona , la madonna, la musa
ispiratrice, insomma tutto quanto di bello,
di santo esiste in questo mondo; nei momenti di sconforto, invece, quando la parte oscura è disperazione, angoscia, l’immagine della donna cambia, e in un raptus
moralistico che tende a difenderci da lei,
ci appare come la
madre antropofaga ,
il peccato, l’annientamento, il diavolo.”
Federico Fellini
46
FEDERICO FELLINI
47
F. Fellini
Gradisca
disegno su carta
divano centrale, produz. Giovanetti _ 2002
Nelle donne felliniane il volume non è peso
e la massa è segno di leggerezza. La matita
di Fellini sembra tracciare in un sol colpo
contorni di corpi femminili enormi, che sembrano però, a ben vedere, aerei e leggerissimi.
“GRADISCA” è un grande e carnoso divano
“All’inizio di ogni film passo la maggior parte
del tempo alla scrivania e non faccio altro
che scarabocchiare chiappe e tette.”
simbolo di maternità e di procreazione.
centrale, capace di accogliere e coccolare
insieme, grazie alle sue forme rotondeggianti,
morbide e generose.
È un totem domestico,
È una perfetta “Dea Madre”, in gommapiuma.
FEDERICO FELLINI, 1983
48
49
Antonio Canova
50
Paolina
Paolina Bonaparte
divano, produz. Patner & Co. _ 1999
“Arrestati troppo cara e troppo sfuggevole Bellezza. Grazie tutte arre-
Oggi in piena rivoluzione telematica, l’ erotismo tende a spostarsi verso
statevi, disse Canova; ed arrestolle, scolpendo di grande naturale,
una dimensione
rassomigliantissima, sopra un bel lettisternio giacente, all’uso delle
il corpo umano viene sublimato a livello simbolico anche dagli oggetti: ma
Ve n e r i , P a o l i n a B o r g h e s i . C o p e r t a d a l o m b i i n g i ù , e s s a t i e n e i l f a t a l
saranno sufficienti a tenerci compagnia?
pomo in sua mano; e malgrado le stragi da essa occasionate, e dalle
per uomini soli . È un corpo femminile delineato dal tratteggio di una
quali ci favella Omero, ognuno sarebbe per essa dell’avviso di Paride.”
cucitura orrizzontale che separa la seduta dallo schienale, e continua fino
I S A B E L L A A L B R I Z Z I TE O T O C H I
a biforcarsi, a incorniciare il pube. Un bottone poco più in là indica l’ombelico.
più virtuale che reale , quasi simbolica. Ecco allora che
“PAOLINA” è una dormeuse
51
Salvador Dalì
52
Ritratto di Mae West _ 1930
53
Courbet
Vongola verace
La nascita del mondo _ 1893
Una delle cose che ha sempre avuto una fortissima influenza su di me è
Pensiamo alla prima persona che ha fatto un vaso. Ho la sensazione che
visione matriarcale della creati-
quasi certamente sia stata una donna. Il vaso come luogo, femminile, dentro
vità , dell’energia. Mi sembra che questa sia verso l’oscurità, forse verso
cui risiede il mistero e l’enigma, in cui convergono le meraviglie e i segreti
l’utero, che è il luogo della Grande Madre; elemento primario della creazione
di tutte le metamorfosi. Quel vuoto, che è sorgente e abisso, voragine e
e della riproduzione. Serbatoio inesauribile di energia psichica ed erotica,
tutto pieno dell’essere, massima intensità non conosciuta.
fonte e origine di ogni divenire e di ogni evoluzione. Utero e casa, maternità
un linguaggio reale , per cui la creazione inverte il suo processo, non
convergono nell’intimità .
viene alla luce, ma va verso le tenebre superando l’evidenza del rosso.
stata quella che potrei chiamare una
e architettura sono elementi isomorfi che
54
vaso, produz. privata _ 1997
Il vuoto diventa
55
Modigliani
Sorelle
Nudo sul cuscino _ 1917
Modì è fra i rari artisti che possiedono il
Nella testata per letto “SORELLE”
le li-
d i re t u t t o c o n
nee di contorno dei due corpi femmi-
nulla; un semplice segno, una breve
nili , p u r m a n t e n e n d o i l s u g g e r i m e n t o
allusione, un gesto suggerito appena con
volumetrico, occupano tutto lo spazio
sufficienza a comunicare l’infinito, incre-
disponibile. Il tessuto color oro e la pu-
dibile ricchezza dell’esistenza umana.
rezza stilistica restituiscono castità.
dono straordinario di
56
testata di letto, produz. Arredaesse _ 1997
57
Andy Warhol
pouff, produz. Arredaesse _ 1999
Il fiore è un progetto divino. Ogni oggetto
“QUADRIFOGLIO” è un grande pouff adatto
progettato dall’uomo dovrebbe assomigliare
agli spazi pubblici, ai musei, hall di alberghi,
a un fiore. Un prato di fiori è il più grande
negozi di scarpe ecc., luoghi di passaggio
museo all’aperto. Il fiore è arte popolare per-
in cui è necessario fare piccole soste in
ché tutti lo possono capire e possedere,
relativa solitudine.
perché chiunque coltivandolo contribuisce
soffici sedute mentre al centro si erge uno
Il fiore è arte collettiva.
stelo capace di accogliere piccoli oggetti.
alla sua creazione.
58
Quadrifoglio
Flowers _ 1964
I quattro petali sono
59
Quadrifoglio
60
pouff, produz. Arredaesse _1999
61
Goccia
Drop
Una goccia
che cade con eter-
una goccia si adatta alla forma
corrode
degli altri. Una goccia è fatta di
na costanza in un punto
la roccia .
62
divano centrale, per Moroso _ 2002
Una goccia è perma-
acqua e
l’acqua non ha for-
nente ed eterna come lo spazio
ma propria ,
e il tempo. La forma ingrandita di
del recipiente che la contiene.
ma prende quella
63
Manta
64
Manta
(pesce mantello)
tavolino basso, produz. Fiam _ 1994
Che forma ha il mare? Che forma ha
alberi, oppure nelle traiettorie imprevedibili
il vento? La forma del mare la vedi nei
disegnate in aria dai sacchi di plastica tra-
sassi plasmati dalle onde, nelle punte arro-
scinati dal vento.
tondate dei cocci di bottiglia. La forma del
nei pesci che nuotano come la forma
vento la leggi nelle diverse inclinazioni degli
del vento sta negli uccelli che volano.
La forma del mare sta
65
Manta
66
tavolino basso, produz. Fiam _ 1994
67
Botticelli
68
Annunciazione, particolare _ 1489
Falchetto
tavolino basso, produz. privata _ 1999
La bellezza delle ali delle farfal-
Nelle ali il massimo della tecni-
le, degli uccelli, così come quelle
ca e della bellezza si congiungono,
degli angeli, ci fa dimenticare il
senza forzatura, con estrema sem-
motivo per cui sono nate: volare .
plicità... miracolo della forma perfetta!
69
Butterfly
70
tavolo basso, produz.Tonelli _ 1995
71
Delfino
Le forme presenti in
72
Delfin
natura hanno una
“DELFIN” è la
tavolo basso, produz. Disform, Barcellona _ 1988
sintesi geometrica di un
struttura interna geometrica che ci per-
delfino: una curva a parabola che interseca
mette di poter visualizzare quanto in essa
una linea retta.
vi è di più stabile e regolare, indipenden-
il femminile della curva in metallo penetra
temente dalla variazione compositiva.
il maschile del piano orrizzontale in legno.
Opposti che si attraggono:
73
Scena del culto dei morti
Valcamonica, Neolitico
La caratteristica principale del graffito paleolitico sta nella capacità di rendere
l’espressione visiva in una
74
forma così immediata, pura, libera , esente
Focoso
candelabro in ferro battuto, prod. Ferrart _1996
di magia e come tale aveva una funzione pragmatica, volta in tutto e per
tutto ai fini economici immediati. Era una
tecnica senza misteri , un metodo
da aggiunte o limitazioni intellettuali, da rimanere un esempio unico fino al
pratico, l’uso concreto di mezzi e procedimenti lontani da ogni carattere
moderno espressionismo. In quell’epoca di pura prassi, tutto gravitava
mistico ed esoterico; proprio come noi, ad esempio, disponiamo trappo-
intorno ai mezzi di sopravvivenza, e l’arte altro non era che un vero strumento
le per topi, concimiamo il terreno o prendiamo un sonnifero.
75
Chi ha detto che lo specchio dice la verità?
Lo specchio non restituisce la realtà
perchè amplifica i sentimenti: conferma bellezza ai forti e ingrandisce difetti ai deboli.
Dove ci sono specchi prima o poi nascono
problemi e anche se riuscissimo a vivere
in una casa senza specchi, che fare quando
si esce, quando si sale in macchina e l’occhio
inquadra lo specchietto? Solo Dorian Gray
è riuscito a vivere senza specchi, ma poi un
giorno... mea culpa! mea grandissima culpa!
lo specchio gli restituisce tutto, proprio tutto,
anche quello che sembrava dimenticato. Chi
vive con la presunzione di poter fermare il
tempo, di poter barare con se stesso elimi-
Mea Culpa
76
specchio, produz. Ferrart _ 1998
nando superfici specchianti, finisce all’inferno,
nel girone dei narcisi, dove si è condannati
per l’eternità ad essere rincorsi dai serpenti.
77
“ L’armonia del cosmo è l’effetto di
tensioni contrastanti ,
come quella
dell’arco e della lira”.
“ L’ u n i t à p r o p r i a d e l m o n d o è u n a
tensione di questo genere: non annulla
né concilia né supera il contrasto, ma
lo fa essere, e lo fa intendere come
contrasto”.
Per intendere la legge suprema
d e l l ’ e s s e r e b i s o gn a c o n g i u n g e r e i l
completo e l’incompleto, il concorde e
il discorde, l’armonico e il dissonante,
e rendersi conto che da tutti gli opposti
scaturisce l’unità e dall’unità gli opposti.
Eraclito
78
_ 504 a.C
ERACLITO
79
Zen
80
vaso, produz. R.S.V.P _ 1997
Elica
portafrutta, produz. R.S.V.P _ 2000
L’arco e la freccia.
Forma misteriosa
Il maschile e il femminile.
Il trasparente e l’opaco.
Il vetro e la ceramica.
che nascondi il segreto
del movimento,
che fai volare aerei e sposti navi
L’armonia che nasce
dall’ unione dei contrari.
chi ti ha inventato?
Forse... un viaggiatore.
81
William Morris
Il concetto di
New York
armonia che nasce dai
Questi disegni per tappeti sono nati dal-
sfondamento del piano or-
contrari è riscontrabile anche a livello
l’idea di
bidimensionale. In questo disegno di Wil-
r i zo n t a l e . P o s t i s u l p a v i m e n t o d e l l ’ i n -
liam Morris protagonista del movimento
gresso della casa pongono seri interro-
tex-
gativi all’ospite. Sono tappeti difficili da
Arts & Craft convivono e si intrecciano
ture opposte : geometrica e organica .
82
tappeto, produz. privata _ 1992
calpestare...
meglio girarci intor no .
83
New York
84
New York
tappeto, produz. privata _ 1993
Rimini
Rimini
tappeto, produz. privata _ 1993
New York è una giungla metropolitana
Rimini è una metropoli lineare con i
dove è difficile muoversi. Per evitare le sab-
colori del mediterraneo, aperta a Est, al vento
bie mobili si è costretti a saltare da una zolla
del mare, al sorgere del sole. Geometrica
all’altra. Armati di fucile e vestiti di mimetica,
macchina del divertimento che si snoda al-
esploriamo stretti passaggi fra il cemento.
l’infinito. Condizione metropolitana che sva-
La texture geometrica del costruito si con-
nisce alle prime nebbie autunnali. Leggera
trappone a quella organica della natura.
alienazione metropolitana di provincia.
85
“Less is more.”
“La forma se assunta come fine sfocia sempre
nel formalismo. Poiché questa tensione non
si rivolge verso un dentro ma verso un fuori.
Ma solo un dentro vivo ha un fuori vivo.”
“Alla base di tutte le arti vi è una legge delle
proporzioni,
nella proporzione la mate-
ria senza forma riceve una forma .”
“Vogliamo restare con i piedi ben saldi per
terra ma avere la testa fra le stelle.”
L.Mies Van Der Rohe
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LUDWIG MIES VAN DER ROHE
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Albatros
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tavolo basso, produz. FIAM _ 1996
Hydra
sedia, produz. Sintesi _ 1999
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Studio
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divano, produz. Alivar _ 2000
Fourseasons
pouff, produz. Alivar _ 2000
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Folding
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libreria, produz. Alivar _ 2000
Folding
libreria, particolare mensola
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HARA
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tavolo, prod. Livi’t _ 2003
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RM 12 ART&DESIGN
“RM 12 art&design” è il nome del mio studio/galleria nel pieno centro storico
il primo cinema della città, rimasto poi attivo fino alla fine degli anni ’30. Tutto
di Rimini, in luogo ricco di storia e atmosfera; ricavato da un vecchio cinema
fermo da allora, fino alla decisione di recuperare quegli spazi, riportare alla
importante riferimento per artisti,
luce, dipingendo di bianco le colonne di ghisa della sala proiezioni, il pavimento
designer e amici . Vi si mescolano infatti, incontri, feste, mostre e attività
e il vecchio schermo cinematografico. “RM 12 art & design” non è solo uno
progettuale. Si chiama RM12, dove 12 è il numero civico della via e RM è la
spazio dove progettare, ma anche un
sigla della terminologia nautica riminese. Lo spazio è articolato su due grandi
si confrontano . Una sorta di laboratorio permanente per queste due discipline
locali al piano terra di un palazzo settecentesco, dove nel 1907 fu inaugurato
inevitabilmente destinate a confrontarsi, all’interno dello spazio domestico.
per film muti caro al giovane Fellini, è un
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luogo espositivo dove arte e design
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Walzer di inaugurazione con il socio gallerista Gianfranco Rosini, l’ 1_4_2002
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Il
BIOBAR è un piccolo bar pieno di energia,
che durante l’estate assomiglia ad un caffè
di Via Veneto, con quei tavolini che si allungano sul lungomare a far da cornice al via
vai di famigliole confuse tra i tanti giovani
affamati di avventure.
Biobar
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Rimini _ 1999
Durante le cupe se-
rate invernali , sprigiona una luce calda e
rassicurante, è come un faro nella nebbia.
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Un buon progetto di una casa è spesso il frutto di
persone:
un’amicizia fra due
il committente e l'architetto . Le discussioni sul progetto si
succedono in modo frammentario e casuale, fra una pizza e l'aperitivo, o
durante una salita in bici sui colli, con poco fiato e tante idee, quasi mai
seduti in studio. Maurizio ha sempre avuto le idee chiare su come doveva
essere la casa e non è stato difficile tramutare il suo sogno in realtà…
bastava saperlo ascoltare. Questa
casa è il suo vestito e i vestiti belli sono
piccoli miracoli; hanno il dono di farci sentire come vorremmo sempre essere.
L'atmosfera che vi regna è di un’eleganza che non concede molto alle mode
passeggere e all’effimero. È un’eleganza secca come il vento freddo che si
respira in montagna d'inverno, un’eleganza figlia di quella cultura orientale,
maestra nel saper utilizzare pochi colori e oggetti per esprimersi... less is
more of course. In questa casa regna una armonia “classica” per la ricerca
delle giuste proporzioni, ma con degli acuti riscontrabili nell’impiego di materiali
“speciali”; come il piano in Corian rosso del bancone della cucina/non cucina,
il mosaico romano del bagno, il tatami nella stanza del tè. Così ama vestirsi
Maurizio, accostando a eleganti completi scuri cravatte con tonalità forti.
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Casa Morolli
Rimini _ 2000
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“Dalla conchiglia si può capire il mollusco, dalla casa l’inquilino”
VICTOR HUGO
La mia casa è in alto , sotto il tetto, circondata da una grande vetrata
e con tanti abbaini. Una casa ricca di luce e di spazi diversi a seconda
delle esigenze del vivere. Al centro, nel punto più alto, c’è il camino, fulcro
dello spazio abitativo; incorniciato da due setti murari, sorta di quinte
scenografiche, rappresenta la sintesi geometrica di un volto. I
pochi mobili,
come sculture , richiedono una lettura tridimensionale: il divano Paolina al
centro dello spazio rappresenta un corpo femminile e ai lati i due grandi
fiori sono due “quadri mobili” che all’occorrenza si aprono per lasciarsi
usare come contenitori. Nella camera da letto i due abbaini incorniciano
di luce il letto ed una vasca in pietra. La cucina è circondata da una grande
vetrata ad angolo che regala uno sguardo sulla città. Nel bagno una lunga
mensola in mosaico fa da contrappeso ad una cornice antica.
Una casa
come una galleria d’arte, completamente bianca e con un pavimento di
legno scuro,
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che lascia parlare lo spazio e gli oggetti.
Casa Semprini
Rimini _ 2003
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Comune di Rimini
Assessorato alla Cultura
edra
testi
Roberto Semprini
revisione testi
Loris Pellegrini
progetto grafico
Gianni Donati
fotolito
Campidelli
stampa
La Pieve Poligrafica Editore
un ringraziamento particolare a
Raffaella Parma per la preziosa collaborazione
Silver Books Edizioni
collana QUADERNI DI LANG
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