Seguendo le tracce degli antichi Edizione Primavera 2015 def
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Seguendo le tracce degli antichi Edizione Primavera 2015 def
S Se eg gu ue en nd do o lle e ttrra acccce ed de eg gllii a an nttiicch hii… … Edizione Primavera 2015 Incontri dedicati alle testimonianze archeologiche che ci giungono dal passato con il patrocinio di: La Società Friulana di Archeologia, volendo valorizzare gli studi di giovani laureati, organizza, anche quest’anno, degli incontri legati all’archeologia in tutti i suoi aspetti, per far conoscere al pubblico argomenti poco noti, ma di notevole interesse. - Giovedì 16 aprile 2015, ore 17.30 Petra Ghio (Università degli Studi di Pisa), La navigazione nell’antichità. Lo studio e l’interpretazione funzionale delle principali componenti della nave antica e degli oggetti utilizzati a bordo sono di fondamentale importanza perché aprono un inedito punto di osservazione sul passato, permettendo di ricostruire l’evoluzione di questa nel tempo, le operazioni legate al governo dell’imbarcazione e alla sua manutenzione e di comprendere le abitudini sia di chi della nave faceva la sua abitazione sia di chi di questo mezzo di trasporto si serviva saltuariamente per trasferimenti o commerci. Parleremo dei principali metodi di costruzione navale antica, dei legni principalmente utilizzati, della sistemazione del carico e delle attrezzature di bordo. - Sabato 18 aprile 2015, ore 18,00, presso il Circolo Sardi "Montanaru", via delle Scuole, 13, ai Rizzi - UD Manuel Todde (Università degli Studi di Cagliari), Bacini punici da Santu Teru (Senorbì). L’insediamento punico di Santu Teru – Monte Luna sorge a circa due chilometri dall’attuale centro abitato di Senorbì, e a meno di quaranta chilometri a nord-ovest da Cagliari. Il sito si sviluppa su due colline calcaree divise da una valle sulla quale scorreva un modesto corso fluviale. L'insediamento abitativo è sito sulla modesta altura di Santu Teru; la necropoli si estende sul versante meridionale e orientale del rilievo calcareo di Monte Luna. Dai dati di scavo la necropoli di Monte Luna fu utilizzata dalla seconda metà del V secolo; per quanto attiene al sito abitativo di Santu Teru la cronologia proposta è più alta, almeno al secondo venticinquennio del V secolo a. C. Nel corso delle campagne di prospezione nell'abitato fu recuperata una cospicua documentazione, tra cui è presente un lotto di un centinaio di frammenti di bacini. L'oggetto della ricerca verte sull'analisi tipologica e iconografica di tali reperti, sulla base dei numerosi confronti operabili con analoghi rinvenimenti in tutta la Sardegna, Sicilia e Nord-Africa. - Martedì 28 aprile 2015, ore 17,00 Alla scoperta di alcune divinità minori venerate dagli antichi. Federica Buso (Università degli Studi di Udine), Le divinità pantee nell’Antico Egitto. Durante l'età ramesside (XIII-XI secolo a.C.), quando la religione solare conosce un importante sviluppo, compare una nuova iconografia di una divinità definita pantea, la quale avrà fortuna fino al periodo greco romano. Il dio panteo ha una rappresentazione molto particolare rispetto alle altre divinità, la sua immagine è composta da numerosi elementi che simboleggiano la personificazione delle forze temibili del dio. Queste forze divine svolgevano una funzione protettrice apotropaica, per questo motivo le immagini del dio panteo sono spesso accompagnate da formule magiche, le quali servivano per invocare la sua protezione da qualsiasi pericolo potesse minacciare la vita quotidiana degli Egizi. Le tipologie iconografiche sono numerose, la più diffusa è il Bes panteo e altrettanto diversificati sono i supporti, tra cui si distinguono gli amuleti, i fogli di papiro, le stele e le statue di varie dimensioni. Fatima Ercole (Università degli Studi di Napoli L’Orientale), Il culto di KorePersefone. Teleconferenza VIA SKYPE Persefone ci viene presentata come regina degli Inferi, nel momento in cui viene rapita e sposa Ade. Ma la sua figura è legata, d’altro canto, al culto di Demetra, in quanto sua figlia; in questo contesto viene di preferenza chiamata Kore, collegata anch’essa ai riti agresti. Due sono gli aspetti sotto i quali compare la figura di Persefone; è il mito del “ratto di Kore” che lega e fonde in armonia la sua duplice natura. Il suo culto giungerà fino a Roma dove verrà conosciuta come Proserpina, accanto a quello di Dis Pater, in onore dei quali venivano indetti i Ludi Tarentini. Alessandra Fragale (Università degli Studi di Napoli L’Orientale), Le divinità della salute: Asclepio/Esculapio ed Igea/Salus. Teleconferenza VIA SKYPE Originariamente, Asclepio era una divinità minore di carattere ctonio, posta successivamente dal mito in stretta relazione con Apollo. Da dio sotterraneo, spirito della terra, Asclepio dava anche oracoli ed il suo attributo principale era il serpente. Più tardi, divenne l'oracoleggiante per eccellenza, tanto che Apollo decise di limitare i suoi poteri divinatori solo al campo medico. Egli divenne, pertanto, il medico degli ammalati, ma anche il presidio di coloro che godevano buona salute. In ambito romano, Asclepio prese il nome di Esculapio e, per ordine dei Libri Sibillini, fu introdotto quale divinità a Roma, dopo l'epidemia del 293 a.C.. Esculapio aveva per paredra, Salus, pari alla divinità minore greca Igea ed il loro culto durò fino agli ultimi anni del paganesimo. Igea era una divinità salutare ellenica minore; la personificazione della sanità fisica e spirituale, elevata a deità e ritenuta figlia o moglie di Asclepio. Il suo culto era associato, spess,o a quello del padre Asclepio e a quello di Panacea, sua sorellastra, specialmente nell’età romana, in cui, rare volte, compariva anche da sola. A queste due divinità minori sia in Grecia che nell’Impero romano viene associata la pratica magica dell’incubatio per la cura delle ferite del corpo e della mente. 5 maggio 2015, ore 17.30 Rena Maguire (Queen’s University di Belfast, Irlanda del Nord), 'Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi?' L'equitazione, un’intrusione culturale romana nella tarda Età del Ferro irlandese (in inglese con traduzione). Non vi sono ancora delle prove certe relative all’introduzione degli sport equestri nell’età del Bronzo in Irlanda. Tutte le tipologia di bardature finora incontrate sono da attribuirsi a contesti databili all’età del Ferro. L’analisi archeologica di un enigmatico manufatto a forma di ‘Y’, come componente facente parte di una imbracatura, finora, è stato ampliamente ignorata. Tuttavia quest’oggetto può darci indicazioni su di un affermato contatto che l’Irlanda intrattenne con l’impero romano, dato che tale artefatto, inizialmente considerato di manifattura irlandese, ha analogie con simili esemplari trovati nel nord Europa. Il manufatto appare essere un adattamento insulare di modelli di bardatura germanici in uso presso tribù che avevano rapporti con Roma intorno al 100 a.C.. L’evidenza archeologia suggerisce che, in questo periodo, vi furono anche dei repentini cambi nella stessa cultura irlandese riguardanti il sistema regale e i rituali in uso, con l’introduzione di divinità romane durante la tarda età del Ferro. Attraverso l’analisi di questo oggetto e di manufatti simili d’origine irlandese è possibile constatare come quest’isola non fosse stata isolata dall’impero romano, ma, anzi, legata ad esso da regolari rapporti commerciali. - Martedì - Giovedì 28 maggio 2015, ore 17.30 Massimo Braini (Università la Sapienza, Roma), Elaiussa Sebaste: 20 anni di ricerche. Elaiussa Sebaste, antico centro portuale della Cilicia Tracheia, corrisponde oggi al villaggio moderno di Ayaş-Kumkuyu che si estende ad una distanza di circa 60 km dalla città di Mersin, lungo la costa sud-orientale della Turchia. Il progetto di scavi e ricerche, iniziato nel 1995 e ancora in corso, si è posto come obiettivo lo studio e la tutela del ricchissimo, e quasi completamente sconosciuto, patrimonio archeologico del sito e la ricostruzione della fisionomia della città, delle sue dinamiche di sviluppo e trasformazione e, quindi, dell’organizzazione economica e sociale nelle varie fasi cronologiche di occupazione. Elaiussa fu, infatti, uno dei principali porti commerciali di questa parte dell’Anatolia, sviluppandosi in età augustea e mantenendo il suo prestigio di scalo commerciale fino al tardo impero e all’età bizantina. Le ricerche hanno messo finora in luce grandi complessi architettonici pubblici di età romana (teatro, agora, terme, tempio, necropoli) e di età protobizantina (palazzo, basiliche cristiane, acquedotti) e settori dei quartieri abitativi e commerciali. L’indagine storica e archeologica è stata accompagnata da studi antropologici e da prospezioni geofisiche per la ricostruzione del paleo-ambiente, gli interventi di consolidamento e di restauro conservativo hanno permesso di frenare il degrado del sito e gli abusi edilizi. Le aree del teatro, dell’agora e del palazzo bizantino, corredate da pannelli esplicativi, sono oggi aperti alla fruizione turistica. - Giovedì 11 giugno 2015, ore 17,00 SPAGNA SCONOSCIUTA John Tighe (Trinity College Dublin), L’interrelazione fra i sistemi agricoli e le strutture di potere presenti nella regione del Al-Andalus (Penisola Iberica) tra il 900 e il 1300 d.C. (in inglese con traduzione). This paper will look at the relationship between agricultural systems and the power structures which were prevalent in al-Andalus. This was achieved through looking at the methods of land use and division, in particular the hisn/ qarya complex, and the role of the state in taxation of agricultural produce. The state’s role in first establishing and subsequently maintaining the agricultural milieu through irrigation systems and generating an intellectual atmosphere of experimentation is also explored. Finally, the morphology of the aforementioned defensive structures, both local and central, and how their role in the landscape affected the farming practices of the surrounding community will be looked at. Miguel Busto-Zapico, (Università di Oviedo - Spagna), Commercio in Europa attraverso la ceramica. Il caso delle Asturie. La presentazione illustra lo studio della ceramica proveniente da altre regioni della penisola iberica e da altre parti del mondo, nel Principato delle Asturie tra tardo Medioevo e prima età moderna. A cavallo tra il Medioevo e la modernità, Oviedo nei secoli XIV-XVII fu al centro dell'intera rete urbana della Corona di Castiglia che univa l'importante città di Avilés e il porto di Gijon, con la città di León e altri centri transpirenaici. Queste ceramiche sono una fonte importante per testimoniare un notevole flusso commerciale e riflettono anche l'esistenza di un’aristocrazia con una ricca vita, sensibile ai gusti e alla moda del suo tempo, con una mentalità europea e risorse sufficienti per chiedere beni di lusso. Insieme ad altri fattori determinanti arriveranno influenze culturali e sociali utili per capire le origini della modernità delle Asturie.