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giocando all`isola blu

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giocando all`isola blu
COMUNE DI RIMINI DIREZIONE SERVIZI EDUCATIVI
E DI PROTEZIONE SOCIALE
GIOCANDO ALL’ISOLA
BLU
Pomeriggi di gioco e incontro tra bambini e
genitori
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LA CASA DELLE STORIE
CONTENUTI GENERALI DEL PROGETTO E
FINALITÀ
Il progetto, fortemente voluto dal gruppo
educativo del Nido d’Infanzia1 Isola Blu, nasce
nell’anno scolastico 2009-10 insieme alla
coordinatrice pedagogica Paola Patruno, con il
1
Il Collettivo del Nido Isola Blu-Comune di Rimini: Silvia Tiraferri, Riccarda Rastelli,
Elena Guerra, Elena Barbanti, Barbara Zanni, Cenni Deborah (educatrici). Alba Castiello
e Noemi Campanelli (operatrici scolastiche).
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benestare del Direttore Fabio Mazzotti e in
collaborazione con le risorse del Centro per
Famiglie2 già attivo nella città di Rimini.:
L'idea di fondo, in particolare, è stata quella di
dare al territorio, e nello specifico al quartiere
di Viserba (frazione di Rimini), la possibilità di
accedere ad un servizio pubblico,
il Nido
d'infanzia, aprendolo anche ai bambini non
frequentanti.
Il gruppo di lavoro ha voluto offrire a questi
bambini l’occasione di frequentare un gruppo di
pari, in un contesto educativo, e ai loro genitori
uno spazio di socializzazione e confronto con
altri adulti.
La presenza del “Centro Giochi per bambini e
genitori” (attivo fino all’anno 2005-06 e
coordinato da Fiorella Zangari3) negli spazi del
Nido Isola Blu (che attualmente ha un orario
part-time 8-14) ha contribuito, infatti, negli anni
a creare negli educatori che lavorano in questo
2
Centro per le Famiglie del Comune di Rimini gestito dalla Cooperativa Il Millepiedi:
Elena Nati ( Responsabile, ), Sara Savoretti (Coordinatrice Pedagogica), Ombretta Cerri
(educatrice)
3
Responsabile della Direzione Tecnica Pedagogica del Comune di Rimini
3
3
contesto, la consapevolezza dell’importanza
dell’apertura del Servizio al territorio e della
necessità della presenza nel quartiere di spazi
educativi tesi a favorire la partecipazione delle
famiglie e a valorizzare la relazione genitorebambino.
Il coinvolgimento dei genitori
attraverso i
laboratori e le feste ha sempre rappresentato
un elemento qualificante della proposta
educativa dei Nidi comunali: consente di
conoscersi, di creare relazioni di fiducia e di
stima reciproca e di costruire quell’alleanza sui
valori educativi fondamentale alla crescita
individuale dei bambini ma anche dell’intera
comunità.
Negli ultimi anni, venendo a mancare la rete
parentale e sociale, in un territorio come quello
di Rimini che accoglie persone che vengono “da
fuori”, chi opera nei Nidi si è reso conto di
quanto siano cambiate le modalità di
partecipazione dei genitori nei servizi e dei
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bisogni di aggregazione e di sostegno
all’educazione dei figli che esprimono.
I genitori desiderano esserci, non sono essere
solo informati, ma partecipare in modo attivo
alla vita dei Servizi essendo riconosciuti, nelle
loro risorse come i principali soggetti
dell’educazione dei loro bambini.
La presenza delle famiglie e il patto educativo
che si stabilisce con loro, concretizza l’idea di
Nido (inteso come sistema educativo e sociale
dalla Direttiva Regionale) come luogo di incontro,
di pensiero, di cultura.
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5
Il Nido è un servizio che oltre a soddisfare le
esigenze lavorative delle famiglie si preoccupa
dei bisogni di cura ed educazione dei bambini
strutturandosi come ambiente che arricchisce
le relazioni
tra le persone e il senso di
appartenenza alla comunità sociale.
In senso generale il progetto ha quindi avuto
l’intento di valorizzare l’identità del Nido come
luogo di “relazione”
e di offrire all’intera
comunità esperienze di dialogo, partecipazione,
confronto sull’educazione dei bambini.
Più nello specifico gli obiettivi
sono stati
centrati sulla possibilità di
-dare visibilità, nella zona di Viserba e
Viserbella, al Nido Isola blu, recentemente
ristrutturato dopo gli episodi di chiusura
anticipata intercorsi nell’anno precedente a
causa di problemi strutturali;
-sfruttare le potenzialità degli spazi del Nido
Isola aprendoli in alcuni pomeriggi per
recuperare in parte l’esperienza in cui il plesso
era stato sede di “Centro giochi per bambini e
genitori”;
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-far conoscere al territorio, grazie alla
collaborazione
con
il
Quartiere
5,
la
progettualità e le esperienze educative che
quotidianamente si realizzano nei Nidi in
promozione della cultura dell’infanzia;
-rafforzare la collaborazione con il Centro per le
famiglie, gia attiva nella zona centrale di Rimini,
aprendo nuove possibilità di intervento verso i
genitori anche su un territorio più decentrato
che nel periodo invernale non offre molte
possibilità di socializzazione per i bambini che
non frequentano i servizi educativi.
Sulla base di questi obiettivi il gruppo di lavoro,
formato dalle educatrici del Nido, la
coordinatrice del plesso, la responsabile e la
coordinatrice del Centro per le famiglie, si è
incontrato periodicamente per realizzare le
seguenti azioni:
- allestimento di
laboratori in grado di
coinvolgere bambini e genitori per
facilitare la relazione reciproca e offrire
esperienze
di
gioco
di
natura
sensoriale,corporea, esplorativa volte a
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sostenere i processi di sviluppo e
apprendimento del bambini;
- pianificazione
di
percorsi
di
affiancamento alla funzione genitoriale
delle famiglie attraverso la proposta di
gruppi di discussione su tematiche legate
alla crescita dei bambini e al ruolo
genitoriale;
- organizzazione di iniziative pubbliche
(feste, momenti di incontro tra genitori)
per sostenere la conoscenza tra le famiglie
che vivono nello stesso territorio,
recuperando
quella
dimensione
di
aggregazione e condivisione venuta, in
parte, a mancare nei cambiamenti sociali;
- azioni per mettere in rete il lavoro di
soggetti istituzionali (Servizi Educativi del
Comune, Centro per le Famiglie del Comune,
Quartiere 5) che, a vario titolo, sul
territorio si occupano della promozione del
benessere dei bambini e delle famiglie.
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Volantino dell’iniziativa
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Il volantino di promozione dell’iniziativa è stato
distribuito a tutte le famiglie residenti nella
zona di Viserba anche grazie alla collaborazione
del Quartiere 5, del Centro per le famiglie e
messo su Internet nel sito del Comune di Rimini.
I genitori interessati all’iniziativa si sono
prenotati telefonicamente alla Segreteria
organizzativa del Coordinamento pedagogico del
Comune di Rimini.
Il coinvolgimento del Centro per le Famiglie è
stato importante per intensificare l’aspetto del
coinvolgimento
del
territorio,
dando
la
possibilità al servizio di decentrare la sua
offerta anche nella zona Nord della città.
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DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ
REALIZZATE4
Laboratori bambini e genitori
• … in punta di piedi dentro la Fiaba… (rivolto
a bambini dai 24 ai 36 mesi)
• Una stanza piena di… (rivolto a bambini dai
12 ai 24 mesi)
I laboratori dedicati ai bambini da 0 a 36 mesi
rappresentano un momento importante nel quale
l'adulto insieme al proprio bambino ha la
possibilità di mettersi in gioco attraverso
un'esperienza sensoriale sempre nuova e
stimolante.
Questi momenti rappresentano una delle attività
che il Centro per le Famiglie di Rimini porta
avanti nella sua programmazione annuale, e
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La parte di descrizione delle esperienze realizzate è a cura degli operatori del
Centro per le Famiglie.
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rientrano nelle esperienze che il Giardino dei
Folletti organizza e promuove.
La collaborazione con il Nido d’Infanzia “Isola
Blu” è stata la possibilità di decentrare la
proposta, organizzando tali attività anche fuori
dagli spazi del Centro offrendo una maggiore
risposta alle tante richieste che durante l’anno
giungono dalle famiglie stesse.
Secondo la prospettiva del Centro per le
famiglie il laboratorio per adulti e bambini vuole
diventare un “tempo di gioco” nel quale l’adulto
partecipa attivamente accompagnando il proprio
bambino nel processo di sperimentazione e
scoperta, con la mediazione di operatori di
riferimento che conducono l’esperienza stessa,
pensando
all’allestimento
dello
spazio,
stimolando la relazione e assicurando un clima
disteso e rilassato.
Nei laboratori non si realizza un prodotto finito,
perché quanto avviene accade direttamente nella
sperimentazione dell’esperienza, per questo è
fondamentale che l’adulto che accompagna sia
partecipe a quello che sta accadendo,
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predisposto alla scoperta dei materiali, pronto
ad accompagnare i gesti del bambino,
reinventando i vari oggetti di uso quotidiano che
sono stati messi a disposizione.
Anche l’adulto deve riscoprire il piacere di
esplorare, in particolare con tutto il corpo,
proprio come sono abituati a fare i bambini
durante la crescita.
Per realizzare le esperienze si è utilizzato il
materiale di recupero, di uso comune, cercando
di diversificare la proposta a seconda delle
fasce di età coinvolte.
I materiali sono stati raccolti con cura, e gli
operatori si sono avvalsi della collaborazione
delle famiglie, coinvolgendole nella ricerca degli
stessi.
Inoltre è stato utilizzato lo “spazio atelier”
luogo negli anni riservato al Centro Giochi
bambini e genitori che nel tempo aveva
accumulato una grande quantità di oggetti da
reinventare e utilizzare al meglio.
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Perché l’utilizzo del materiale di recupero?
Il materiale di recupero di qualsiasi genere
diventa per i bambini oggetto di grande scoperta
e curiosità, in particolar modo se viene utilizzato
con la mediazione di un adulto.
La presenza di materiali di recupero, può
consentire ai bambini di toccare, sbattere,
mescolare, scoprire, sperimentare, conoscere… e
giocare il più possibile con la fantasia.
Tanti studi dimostrano come processi mentali si
sviluppano diventando sempre più complessi
attraverso l’esplorazione, la sperimentazione, la
manipolazione di oggetti diversificati.
Plastica, metallo, legno, tubi, piccoli oggetti
altrimenti destinati al “macero” possono
diventare “risorse” facendone un ri-uso creativo.
Tali oggetti sono stati quindi utilizzati per
creare contesti e ambientazioni, mai banali.
Si tratta di un approccio mentale che induce
alla ricerca di diverse prospettive, per guardare
gli oggetti con un’ ottica creativa.
La modalità di pensare il laboratorio è stata
senza dubbio ecologica, etica ed educativa,
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senza però tralasciare l’aspetto estetico che
comunque
viene
sempre
curato
sia
nell’esposizione che nell’allestimento dello
spazio.
Una prospettiva che ha consentito di
sensibilizzare il più possibile verso forme di
comportamento che superino l’ottica dell’usa e
getta, di vivere l’ecologia in maniera creativa e
sostenere nei bambini il processo di scoperta
fondamentale alla crescita.
Ogni laboratorio ha visto coinvolto 20 bambini
suddivisi in due turni (10 per ogni gruppo) e sono
stati riproposti 2 volte ciascuno: il primo
incontro a cura delle educatrici del Centro per le
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famiglie5 e il secondo incontro gestito dalle
educatrici del Nido Isola Blu.6
I laboratori sono stati introdotti da un momento
iniziale, per accogliere i partecipanti, bambini e
adulti, creando un clima accogliente e il più
possibile disteso favorevole alla scoperta.
Seduti in cerchio davanti alla “stanza” ci si
salutava, con la cura di chiamarsi per nome,
guardarsi in viso raccontandosi quello che si
andava e a fare.
Ogni laboratorio era preceduto da un momento
basato sulla narrazione: il momento narrante
nella relazione educativa è carico di potenziali
funzioni di cura reciproca, poiché i soggetti
coinvolti e le storie partecipano alla creazione di
uno spaccato relazionale reso specifico
dall’unicità dell’atmosfera narrativa.
Con i bambini più grandi si è pensato di
raccontare la favola di “Cappuccetto Rosso”
utilizzando la modalità del libro a “mattonella”,
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(Sara Savoretti e Ombretta Cerri)
(Silvia Tiraferri, Barbara Zanni, Deborah Cenni, Elena Guerra)
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con i più piccoli, invece, si è scelto l’utilizzo di
una grande valigia dalla quale uscivano oggetti di
vario genere accompagnati da una filastrocca
facilmente orecchiabile e ridondante.
Alla fine del racconto si apriva la porta della
stanza allestita lasciando spazio alla fantasia.
I bambini e gli adulti si sono calati all’interno di
un
ambiente
da
esplorare
diventando
direttamente protagonisti di un’esperienza
magica e fantastica.
L’impatto visivo era molto scenico: c’erano teli
che scendevano, oggetti che penzolavano
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dall’alto, tubi aggrovigliati, gomitoli colorati e
molto altro…
Nell’allestimento rivolto ai bambini dai 24 ai 36
mesi che richiamava come sfondo mediatore la
favola di “Cappuccetto Rosso” si è scelto di
costruire una grande “bocca” di Lupo, nella quale
i bambini potevano entrare direttamente
toccando i denti oppure la grande lingua.
La macro struttura è stata realizzata
interamente con vari tipi di carta, per essere
toccata, stropicciata, strappata facendo vivere
ai bambini anche l’elaborazione della “paura”
entrando direttamente dentro la grande “bocca”
così come è successo a Cappuccetto e alla sua
Nonna.
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Il lupo è una delle paure ataviche dell’uomo,
appare nella tradizione antica e medioevale come
il pericolo in persona: animale crudele, falso e
insaziabile nella sua voracità seminò il terrore
fra i tanti protagonisti delle più svariate Fiabe,
da Esopo e La Fontaine alle numerose versioni di
Cappuccetto
Rosso.
Della
visione
quasi
apocalittica del Lupo e delle paure che egli
incuteva permangono tracce in varie lingue
europee sotto la forma di modi di dire e
proverbi.
“Andare in bocca” significa farsi preda, finire
nelle mani del pericolo, e l’azione di entrare
fisicamente dentro questa bocca scura e rossa è
stata quella che più ha attratto i bambini che
hanno partecipato all’attività. C’è stato chi ha
avuto subito il coraggio di entrare chi invece ha
preferito osservare da lontano per sperimentare
in un secondo momento questa esperienza, ma
comunque la maggior parte dei bambini e di
conseguenza gli adulti hanno compiuto l’azione di
entrare nella bocca dimostrando di essere
attratti dal pericolo trovando la possibilità di
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poter esorcizzare in qualche modo la loro
“paura”
Incontri tematici per genitori
“Chiacchieriamo insieme”:il valore del libro
Il libro e il racconto sono strumenti molto
importanti nella relazione con i bambini fin da
piccolissimi, il narrare nasconde forme di cura
preziose che spesso sono racchiuse nelle ninne
nanne, nella trama di alcune fiabe tradizionali,
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questo permette ai più piccoli l’elaborazione di
una vasta gamma di emozioni e di sentimenti.
I genitori hanno avuto la possibilità
di
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conversare e confrontarsi con Sara Savoretti e
Paola Patruno8 in un clima di reciproco scambio e
condivisione “delle fatiche e dei dubbi
educativi”.
Durante l’incontro per i bambini (fino ai 36 mesi)
è stata messa a disposizione un’educatrice del
Centro Famiglie che li ha coinvolti in proposte di
gioco.
Festa finale: FestInsieme
Gli spazi del Nido si sono ulteriormente aperti
al territorio, ospitando bambini dai 12 ai 36 mesi
accompagnati da un adulto di riferimento.
Nella festa è stato possibile usufruire di alcune
istallazioni ed “angoli gioco” messi a disposizione
dei bambini il tutto contornato da musica,
merenda e tanta allegria...
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(pedagogista Cooperativa Il Millepiedi e Centro per le Famiglie-Rimini)
(psicologa e pedagogista, Coordinamento Pedagogico- Comune di Rimini)
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RIFLESSIONI A MANO LIBERA…
Le educatrici
Ripensando
all'esperienza fatta possiamo
esprimere un parere nel complesso positivo,
trattandosi di collaborazione fruttuosa in cui le
energie, seppur movendo da professionalità e
competenze diverse, sono confluite in un unico
progetto comune
offrendo alla platea dei
bambini e delle loro famiglie approdate all'Isola
blu un insieme di esperienze importanti e
significative.
Ci sarebbe piaciuto far confluire le esperienze
dei laboratori realizzati all’interno di questo
progetto nella proposta educativa del Nido di
quest'anno: in realtà ci siamo rese conto che
obiettivi, finalità e modalità di partecipazione
dei bambini sono differenti se applicati nel
contesto del nido d'infanzia o nel contesto del
centro giochi poiché la presenza dei genitori
determina delle differenze nel modo con cui i
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bambini si rapportano con gli spazi, i materiali, e
le educatrici.
Riteniamo che osservare e facilitare la relazione
tra bambini e genitori nei momenti di gioco
diversi dalla quotidianità del Nido contribuisca
ad ampliare il bagaglio di "sperimentazioni" e di
scoperte dei bambini, arricchendo sul piano
dell’esperienza
affettiva sia il vissuto dei
bambini che la partecipazione e la competenza
degli adulti nel rispondere ai loro bisogni di
attenzione, ascolto, condivisione.
La coordinatrice pedagogica
Credo che sia fondamentale documentare un
percorso così ricco di esperienze pensate dal
gruppo educativo per i bambini e i loro genitori.
Nel riflettere sul significato ultimo di questo
progetto non voglio addentrarmi in discorsi
tecnici: quando penso al mio lavoro, in primis, ho
in mente i bambini e le loro famiglie ma anche le
educatrici che mantengano sempre alto il livello
di partecipazione e di coinvolgimento all’interno
dei servizi.
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Il primo pensiero va a loro che hanno voluto e
creduto in questo progetto: grazie per la loro
professionalità, per il loro entusiasmo, per il loro
desiderio di far conoscere e rendere partecipe il
territorio della realtà del contesto educativo, il
Nido, in cui quotidianamente lavorano.
Quando penso al Nido di infanzia, al di là della
sua connotazione pedagogica ed educativa, me lo
immagino come un luogo di benessere e di
relazioni calde e vitali che creano nei bambini il
senso della loro identità e nei genitori
l’appartenenza ad una comunità educante.
I bambini hanno bisogno di rapporti significativi
con gli adulti che si prendono cura di loro: hanno
desiderio di giocare, di esplorare il mondo e la
realtà in un ambiente che li faccia sentire
riconosciuti, speciali, importanti ognuno nella
propria originalità.
La comunità ha bisogno di spazi di incontro:
ambienti sereni, stimolanti, accoglienti in cui
poter condividere preoccupazioni, esperienze,
desideri e progetti che diano senso alla propria
identità personale e sociale.
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Ora che non esistono quasi più i cortili da
abitare, in cui gli adulti osservavano i bambini
giocare e si raccontavano la loro quotidianità, il
Nido, promovendosi come servizio educativo e
sociale, ha voluto recuperare questa dimensione
culturale offrendo ai bambini e ai loro genitori
opportunità di gioco e di incontro .
Questo ritengo l’obiettivo più importante che si
è cercato di concretizzare con questo progetto
accolto da numerose famiglie di Viserba.
Grazie quindi ai genitori che hanno partecipato
in modo cosi attivo e la cui presenza e fiducia
ha permesso di creare quella rete di legami unica
e essenziale alla crescita dei bambini.…e
soprattutto grazie ai bambini perche’ ogni giorno
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con il loro stupore alimentano in noi il desiderio
di prenderci cura dei loro bisogni progettando
servizi educativi rispettosi delle loro esigenze
ed emozioni.
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Il Centro per le Famiglie:
Il Centro per le Famiglie del Comune di Rimini si
propone di garantire il sostegno per tutte le
famiglie del territorio; attraverso la sua attività
e le sue iniziative offre la possibilità di creare
spazi di riflessione e momenti speciali dedicati
alla relazione tra il bambino e gli adulti di
riferimento che siano i genitori, i nonni o chi
quotidianamente si occupa di loro.
L’esperienza dell’Isola blu ha permesso al
Centro per le Famiglie di decentrare la sua
offerta, dalle attività promosse nel centro della
città fino ad arrivare anche alle zone, che per
ragioni territoriali, si trovano più ai margini, ma
che comunque mostrano la volontà di creare
momenti di condivisione e di partecipazione per
le famiglie con i loro bambini.
L'incontro con l'esperienza delle educatrici del
nido ha favorito il confronto tra professionalità
diverse che però si muovono nella stessa
direzione, quella di creare momenti in cui le
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famiglie possono ritrovarsi, parlarsi, mettersi in
gioco, accrescere e consolidare la relazione con
il proprio bambino, usufruendo delle strutture e
delle istituzioni che il territorio mette a
disposizione.
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Hanno partecipato al progetto:
I bambini e i genitori di Viserba e il Quartiere 5
Il Collettivo del Nido Isola Blu-Comune di Rimini:
Silvia Tiraferri, Riccarda Rastelli, Elena Guerra, Elena
Barbanti, Barbara Zanni, Cenni Deborah (educatrici).
Alba Castiello e Noemi Campanelli (operatrici
scolastiche).
Paola Patruno (Coordinatrice pedagogica)
Vilma Girometti (Segreteria del Coordinamento
Pedagogico del Comune di Rimini)
Fabio Mazzotti Direzione Servizi Educativi e di
Protezione Sociale:
Centro per le Famiglie del Comune di Rimini gestito dalla
Cooperativa Il Millepiedi:
Elena Nati ( Responsabile), Sara Savoretti
(Coordinatrice Pedagogica), Ombretta Cerri (educatrice)
Documentazione a cura di:Paola Patruno
Foto realizzate delle educatrici del Nido
Nido d’Infanzia Isola Blu
Via Petropoli, 33 Viserbella (Rimini)
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