Comments
Description
Transcript
Scarica - Confcommercio Trentino
Codice cliente: 2684846 REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via delle Missioni Africane, 17 - 38121 Trento - Tel 0461 - 211311 - Fax 0461 - 211309 E-mail: [email protected] ECONOMIA COLLABORATIVA 1 L’IMPORTANTE È USARE NON POSSEDERE di FEDERICA VIGANÒ S i sente parlare sempre più spesso di diverse tipologie di beni che possono essere condivisi: dall’auto (il car sharing ormai presente anche a Trento) alle biciclette, dalle case agli spazi per lavorare (l’ormai noto co-working che mette in comune non solo i luoghi fisici, ma anche i costi delle bollette e del wi-fi, le idee, le conoscenze e altro ancora). Ma l’elenco potrebbe proseguire con i vestiti, gli orti per la coltivazione urbana collettiva, le competenze di lavoro, il tempo. L’economia collaborativa sembra avere davanti a sé grandi spazi di evoluzione: inciderà in modo profondo sugli stili di vita delle persone aiutate dalla crisi a comprendere i benefici del condividere, nonché sull’economia dei servizi e dei prodotti che verranno pensati per rispondere a bisogni di mercato diversi. Gli esempi domestici si intravedono nelle start-up che già si basano sul concetto di scambio e di condivisione sia degli spazi sia delle piattaforme multifunzionali per i servizi e l’offerta dei prodotti. Un paio di mesi Sharitaly, primo evento sui temi dell’economia collaborativa, ha fatto incontrare privati, aziende, pubbliche amministrazioni e cooperative sociali. La manifestazione, naturalmente, è stata organizzata attraverso il crowdfunding. Ma la sharing economy — portata alla ribalta dal recentissimo libro di Rachel Botsman, What’s Mine Is Yours: The Rise Of Collaborative Consumption — si presenta come un paradigma molto più dirompente, perché incide su uno dei concetti basilari della nostra società capitalistica che mette al primo posto il possesso del bene (la proprietà) anziché l’accesso al bene o al servizio. Questa è la chiave di volta: accettare di non possedere un determinato oggetto, ma abituarsi a farne uso a pagamento quando se ne ha bisogno. Per la mentalità italiana si tratterà di una sfida non facile. Se la motivazione al risparmio è un elemento decisivo, altri fattori intervengono a complicare il quadro: barriere conoscitive, percettive, emotive. Esistono già i primi studi, anche a livello nazionale, che hanno identificato le possibili tipologie di risposta comportamentale: molti oppongono resistenza perché non conoscono le forme di collaborazione attualmente diffuse; una parte molto consistente non rinuncia al possesso o all’uso esclusivo di un servizio, nonostante si tratti di persone che hanno già adottato stili di vita e di consumo sostenibili. Una parte minoritaria ripone invece fiducia e ritiene la condivisione un modello di vita basato su valori positivi, quali la socializzazione, l’accrescimento di conoscenza, la potenzialità di costruire la società su basi più eque. Resta da studiare l’aspetto normativo legato a simili servizi e prodotti, dal momento che nei contesti più evoluti riguardano nuove forme del fare profitto e modalità di concessione dei prestiti finanziari. La strada del passaggio dalla proprietà all’utilizzo, tuttavia, è ormai aperta. Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente Borgonovo Re: «Gli anziani aumenteranno del 30%, servono risposte adeguate» Capoluogo Sanità, piano entro l’estate Grandi opere e mobilità Rossi convince i quartieri L’assessore: ospedali in rete. «Not, brutto nome» Casa danneggiata ma «salva» Via Malvasia, frana notturna Molta paura, nessun ferito TRENTO — Il ruolo degli ospedali trentini, compresi quelli di valle, sarà definito entro l’estate. Lo ha chiarito l’assessora alla salute Donata Borgonovo Re, impegnata ieri in un’audizione della quarta commissione. Tra gli obiettivi di legislatura, oltre al piano della rete ospedaliera, spicca il piano della salute, che sarà scritto con un metodo partecipato: «I fattori che determinano la salute per un 70-80 per cento riguardano il sociale, la mobilità, l’ambiente, gli stili di vita, l’agricoltura. Per questo coinvolgeremo istituzioni, privato sociale, Consulte della salute e i cittadini», precisa Borgonovo Re. Un ulteriore obiettivo di legislatura è «l’integrazione dei servizi socio-sanitari — ha spiegato l’assessora — Diventa fondamentale il ruolo dei punti unici d’accesso, sia ai servizi sanitari sia a quelli socio-assistenziali». Andranno cercate risposte adeguate «all’aumento del 30 per cento in dieci anni della popolazione anziana». Oltre alle soluzioni organizzative per la sanità, l’assessora pensa anche a un cambio di nome per il nuovo ospedale del Trentino: «Dovremmo trovare un nome che evochi qualcosa di positivo per la nostra sanità». TRENTO — Le circoscrizioni cittadine promuovono l’elenco di priorità messo nero su bianco dalla giunta comunale e dal governatore Ugo Rossi nell’incontro di lunedì. «È importante che Rossi confermi le aspettative avanzate da Trento da parecchi anni» sottolinea il portavoce dei presidenti, Emanuele Lombardo, anche riguardo la mobilità. «All’ex Italcementi va trasferito l’istituto d’arte» rilancia invece il presidente del Centro storico-Piedicastello Melchiore Redolfi. A spronare la politica è quindi il presidente degli architetti Alberto Winterle: «L’indecisione ha fatto perdere tempo troppo spesso. I tentennamenti fanno male alle opere pubbliche». A PAGINA 5 Papayannidis A PAGINA 3 Giovannini Rapporto «Save the children»: siete un modello di equità La crisi ha risparmiato i bambini della regione Il processo A PAGINA 7 Zamattio La rivendicazione Villa Agnedo Condannati i rapinatori di MARZIA ZAMATTIO Meccatronica, un attentato degli anarchici di TRISTANO SCARPETTA A PAGINA 6 TRENTO — Sono stati condannati ieri a cinque anni di carcere i tre responsabili della rapina avvenuta a Villa Agnedo nella notte del 21 giugno 2013. I tre erano entrati in casa dell’immobiliarista Fabrizio Ferretti. A PAGINA 7 © RIPRODUZIONE RISERVATA TRENTO — In Trentino la crisi non ha aumentato la disuguaglianza tra i bambini. È quanto emerge dal rapporto «L’Italia sotto sopra. I bambini e la crisi» curato da Giulio Cederna per «Save the chilodren», che mette in relazione la crisi economica e le ripercussioni sulla vita dei più piccoli. Dall’indagine emerge che la nostra provincia detiene il record a livello nazionale per equità e che registra una scarsa incidenza della mortalità neonatale. «In Trentino il ricorso dei bambini all’ospedale non è elevato: questo ne denota la buona salute» spiega Luciano Flor, direttore dell’Azienda sanitaria. Energia Consumatori Esposto sulle bollette di MARCO ANGELUCCI TRENTO — Dopo l’allarme lanciato dall’Autorità per l’energia sulla Robin Tax scaricata in bolletta agli utenti, il Codacons ha inviato un esposto alle Procure di Trento e Bolzano, chiedendo di indagare sulle società energetiche in regione. A PAGINA 2 Romagnoli A PAGINA 8 La direttrice Collu alla commissione: il palazzo nelle mani della Provincia «Albere, il Mart ormai è fuori» 50 anni di ERICA FERRO Marcialonga Ottomila iscritti, una sfida nordica di STEFANO FRIGO A PAGINA 12 TRENTO — La direttrice del Mart Cristiana Collu non ha illuminato i membri della Commissione cultura sul futuro del Palazzo delle Albere. Collu ha infatti spiegato che «il palazzo appartiene ora alla Provincia. Non mi compete più». Impossibile pensare anche a un trasferimento della Civica in questa sede: «Troppo costoso» ha detto. A PAGINA 4 L4011503 MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 ANNO XII - N. 18 «La torre d’avorio» Zingaretti Teatro impegnato di LORENZO SIGHEL A PAGINA 14 Loc. Ronchi, 15 - Fraz. Lases 38040 Lona - Lases, Trento - Italy Tel. +39 0461.689156 Fax +39 0461 689022 e-mail: [email protected] www.venericasagranda.com Codice cliente: 2684846 6 Trento e Provincia Mercoledì 22 Gennaio 2014 Corriere del Trentino TN L’incendio Nel documento il cruccio per la mancata esplosione della bombola di gas: non siamo specialisti Meccatronica, la rivendicazione degli anarchici Scuola 1 Cantinota, i residenti diffidano il Comune «Doveva intervenire» Centrale Il ristorante piano bar e discoteca la Cantinota. Un locale storico di Trento, presente da sessant’anni in città (Foto Rensi) Il gruppo minaccia: «Ci riproveremo» TRENTO — Il termine «attentato» è forse un nuovo polo». Ma perché cercare di sabotare il polo della po’ roboante, ma gli anarchici che fanno riferimento al sito «informa-azione» hanno rivendi- meccatronica di Rovereto? «I principali campi cato i danneggiamenti causati alla meccatroni- di applicazione della meccatronica sono la roboca di Rovereto. Il loro cruccio, semmai, è di non tica, l’automazione industriale, la biomeccatroessere «degli specialisti», tanto che la bombola nica» spiegano, indicando i possibili usi militadel gas non è esplosa come previsto. In compen- ri che se ne possono derivare. «Siamo consapevoli — aggiungono — che non tutte le ditte che so, assicurano, ci riproveranno. Questo il racconto dell’impresa. «Il 6 genna- vorrebbero entrare nella meccatronica sono siio si è entrati nel polo della meccatronica. En- gnificativamente coinvolte nei progetti del dotrando si è preso una bombola di gas e ci si è minio che verranno sperimentati, ma adesso introdotti nell’edificio con facilità grazie anche siete stati avvisati e non ci faremo scrupoli ad alle chiavi che erano state lasciate nelle serratu- attaccarvi». L’altra causa sarebbe il collegamento tra chi re di alcune porte. Si era consapevoli delle diffista costruendo il polo roverecoltà di propagare un incentano e chi ha realizzato il cardio in un complesso industriacere di Spini di Gardolo. «Alla le così grande e vuoto, ma, I motivi base di questa costruzione si con la testardaggine che ci Le imprese colpite sentono le urla dei detenuti contraddistingue, si è sistema- «colpevoli» di avere del carcere di Spini, delle sue to tre congegni incendiari nei costrizioni, delle sue torture e falsi tetti degli edifici ai piani realizzato il carcere delle sue morti come è successuperiori e uno lo si è collega- di Spini di Gardolo so poco fa. Noi siamo fra quelto con un tubo alla bombola, li che un giorno rischiano di infilato sotto una porta. Ci dispiace soltanto che non sia esplosa. Si è causato trovarsi in questi posti senza vita». Segue l’elencosì solo danni minimi. È vero, non siamo de- co delle imprese «incriminate». «Si avvisano in gli specialisti. Questi sabotaggi possono essere anticipo le imprese che lavorano nelle strutture fatti da chiunque abbia a cuore la distruzione create da queste ditte che non ci si farà nessuna dello sfruttamento e della società tecnologica». remora a provare ad incendiare o a far esplodeProbabilmente, il «si» passivante usato a profu- re qualsiasi cosa di loro proprietà ci verrà in sione dovrebbe significare l’impersonalità di mente». Le stesse imprese avrebbero poi rapporti d’affari con quelle che stanno realizzando un’azione collettiva. «Avete — lamentano — minimizzato questa la Tav. «Con ciò si vuole dire che la lotta contro azione. Sappiamo che lo avete fatto per attirare il carcere è collegata alla lotta per la difesa della le imprese che devono investire nella meccatro- terra». Il comunicato di rivendicazione si connica per proteggere i vostri miseri guadagni, na- clude con un saluto agli anarchici in carcere». Tristano Scarpetta scondendo il rischio di ulteriori attacchi, per evitare che nessuna ditta voglia più entrare nel © RIPRODUZIONE RISERVATA Sequestro Oggi l’esito dal Riesame Rovereto I sabotatori avrebbero trovato le chiavi sulle porte L’annuncio Dorsino e San Lorenzo Referendum per la fusione TRENTO — I consigli comunali di Dorsino e San Lorenzo in Banale hanno deliberato la richiesta di referendum. Sarà tra aprile e maggio e i cittadini delle due comunità verranno chiamati a pronunciarsi sulla fusione dei due Comuni. Fusione che si perfezionerà solo al raggiungimento della maggioranza dei voti favorevoli in entrambi i centri. Il presidente della Provincia Ugo Rossi e l’assessore agli enti locali Carlo Daldoss sono intervenuti all’incontro pubblico tenutosi lunedì sera al teatro parrocchiale di Dorsino. L’amministrazione provinciale auspica che la scelta referendaria «ponga le sue radici in una forte convinzione dal basso, con la consapevolezza di operare per un’utilità presente, ma anche per il bene di chi verrà in futuro». Riguardo alle comunità di valle, il presidente Rossi ha affermato che «il percorso di fusione tra comuni non solo non è in contrasto con il progetto di riforma degli enti territoriali, ma contribuisce a ridisegnare e a dare corpo a un rinnovato strumento di sviluppo socio-economico del nostro territorio». © RIPRODUZIONE RISERVATA TRENTO — Mentre si conoscerà oggi la decisione del Tribunale del Riesame sul sequestro totale o dissequestro (ora è parziale per la parte della discoteca) del ristorante piano-bar «la Cantinota» di via San Marco, ieri alle 9.30 si è svolta l’udienza davanti ai giudici Avolio, Busato e De Donato. Da una parte, la famiglia Ioniez proprietaria del locale con l’avvocato Matteo Benvegnù chiedono il dissequestro totale della struttura, presentando il preventivo di 300 euro per i lavori di insonorizzazione con pannelli in cartongesso, quale garanzia a voler eliminare i disturbi arrecati ai due appartamenti in questione. Dall’altra, il legale dei vicini, l’avvocato Maria Cristina Osele, che ha anche presentato una diffida al Comune di Trento affinché intervenga nella tutela della salute dei cittadini. In questo caso dei vicini. La diffida, come spiega l’avvocato Osele, «prende spunto dalla legge quadro sull’inquinamento acustico numero 47 del 26/10/1995, dove all’articolo 9 è previsto l’intervento del sinda- co qualora sia richiesto da eccezionali e urgenti necessità di tutela della salute pubblica o dell’ambiente». E gli inquilini che abitano uno dei due appartamenti sopra il locale cinquecentesco avrebbero presentato documenti e certificati medici sulla situazione di malessere, motivando di fatto il sindaco Andreatta a intervenire. L’avvocato si appoggia inoltre a sentenze già emesse in passato con l’adozione di speciali forme di contenimento o di abbattimento delle emissioni sonore, inclusa l’inibitoria parziale o totale di determinate attività. «A Strembo è già avvenuto recentemente — ricorda Osele — questa è un’attività doverosa da parte del sindaco anche quando c’è una sola persona da tutelare». Ieri, sono state depositate anche fotografie che attesterebbero la continuazione della musica ad alto volume. Da parte sua Benvegnù assicura tutti gli accorgimenti possibili già in atto. Il braccio di ferro continua. M. Z. © RIPRODUZIONE RISERVATA Università Urne aperte oggi dalle 9 alle 17 per rinnovare gli organi interni. Sedici scranni, 26 candidati Gli studenti a Rossi «Si può fare di più» Al voto i tecnico-amministrativi TRENTO — «Siamo convinti di essere fortunati rispetto ad altre realtà italiane, ma crediamo si possa fare di più». È il messaggio che la Consulta degli studenti ha inviato al presidente-assessore Ugo Rossi che ieri ha incontrato l’organismo rappresentativo di tutti gli studenti delle scuole superiori del Trentino. Fra gli esempi citati dal presidente Philipp Woelk vi è quello relativo all’edilizia scolastica che vede la nostra provincia al primo posto nazionale. Come per altre situazioni, si tratta di un primato garantito dalle competenze autonomistiche del Trentino. Il tema dell'autonomia è emerso più volte nel corso dell’incontro: Ugo Rossi ha chiesto ai ragazzi cosa pensano delle recenti polemiche legate alla specificità della Provincia. Visto che la maggioranza dei giovani non sembra Governatore sufficientemente informata, si è deciso di organizzare un momento conoscitivo prima con i componenti della Consulta e poi nelle scuole. Numerosi gli argomenti al centro della discussione: il rapporto fra scuola e mondo del lavoro («Dobbiamo ragionare tenendo separati, se possibile, gli aspetti Il commento contrattuali» ha dichiarato Rossi), la valutazione degli «È stato uno dei insegnanti («Sì, ma a momenti più utili condizione di utilizzare un dall’inizio metodo condiviso da tutti, della legislatura» insegnanti compresi»), l’apprendimento delle lingue (uno dei temi davvero cari a Rossi), l’estensione della settimana corta, l’inserimento di temi di attualità nella programmazione didattica. «È stato uno dei momenti più significativi che ho vissuto dall’inizio della legislatura — ha commentato il presidente-assessore — e mi fa piacere avere sentito che i giovani vogliono capire un po’ di più del mondo degli adulti. Solitamente avviene il contrario». Il confronto fra gli studenti e Ugo Rossi è destinato a proseguire senza ostacoli generazionali, senza formalismi o inutili ingessature. TRENTO — Ventisei candidati, sedici scranni disponibili. Tre seggi, allestiti a Trento (Giurisprudenza), Povo (Ingegneria e scienza dell’informazione), Rovereto (Psicologia e scienze cognitive). Oggi, dalle 9 alle 17, il personale tecnico e amministrativo potrà eleggere i propri rappresentanti che faranno parte della consulta definita dal nuovo statuto d’ateneo. Il nuovo organismo, come detto, sarà composto da sedici membri. Precisamente: uno in rappresentanza del personale con contratto a tempo determinato, uno per i collaboratori ed esperti linguistici, tre per il personale afferente ai servizi di polo, tre per il personale afferente ai dipartimenti, facoltà, scuole e centri, cinque per rappresentare il personale afferente alle direzioni centrali, tre per il personale con responsabilità di funzione gestionale. Ciascun elettore potrà esprimere una sola preferenza, per il candidato di qualsiasi categoria. Ancora: le votazioni saranno valide qualunque sia il numero delle schede. Quanto ai candidati, nel complesso sono ventisei. Procedendo con ordine, per il personale con contratto a tempo determinato il candidato è Mauro Hueller, per i collaboratori ed esperti linguistici Françoise Favart e per il personale afferente ai servizi di polo: Silvia Raia, Rudi Tranquillini, Paolo Serra. Più numerosi gli aspiranti Paolo Bari © RIPRODUZIONE RISERVATA La scelta Urne durante una votazione nell’ateneo consiglieri che rappresenteranno il personale afferente ai dipartimenti: Paolo Chistè, Sergio Dell’Anna, Fabio Sartori, Carlo Cristofoli, Piera Menghini Zuech, Matteo Rossaro. Dieci gli alfieri delle direzioni centrali: Lorenza Dallapiccola, Mara Tomasi, Georgia Gabrielli, Filippo Moser, Tiziano Forchini, Cristiano Zanetti, Elsa Ganassini, Carlo Favale, Sara Bressan, Massimiliano Fiorazzo. Infine, per il personale con responsabilità gestionale: Vanessa Ravagni, Monica Sosi, Thomas Cammilleri, Marco Prest, Mirella Collini. Risulteranno eletti i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti all’in- terno di ciascuna categoria. Una volta nominata definitivamente, la consulta potrà esprimersi in merito alle decisioni che riguardano il personale tecnico e amministrativo. Ma non è l’unico organismo collegiale in via di attivazione. Anche per i dottorandi e i dottori di ricerca è prevista da statuto l’elezione della consulta. Una richiesta attesissima, sollecitata da più parti per superare le lacune statutarie. Com’è noto, infatti, i dottorandi ad oggi non hanno alcun rappresentante negli organi centrali di governo. Marika Damaggio © RIPRODUZIONE RISERVATA Sicurezza Ospite del Rotary di Riva, Squarcina annuncia una riunione con i sindaci 2 Ordine pubblico, vertice a Rovereto A confronto Masato e Squarcina TORBOLE — Il tema della serata era «Il ruolo del commissario del governo», ma inevitabilmente il discorso è poi scivolato sull’attualità. Al Rotary club Riva del Garda, la conferenza di Francesco Squarcina, commissario del governo di Trento, ha suscitato così un vivace dibattito al quale hanno partecipato, in qualità di ospiti, l’onorevole Mauro Ottobre e alcuni amministratori pubblici della zona. Presentato dal presidente del Club, Luigi Masato, il prefetto Squarcina ha rilevato che l’incremento della criminalità registrato di recente è frutto della crisi economica, ma nello stesso tempo ha invitato la classe politica a non tagliare le spese sul fronte della sicurezza e a varare norme che non producano effetti indesiderati. Squarcina ha anche evidenziato l’impegno delle istituzioni e delle forze dell’ordine, riferendo della riunione del Comitato per l’ordine pubblico appena svoltasi a Trento e annunciandone un’altra a Rovereto, la prossima settimana, con i 17 sindaci della zona. A conclusione del dibattito, nella sala dell’Hotel Piccolo Mondo di Torbole, non poteva mancare un accenno ai problemi della viabilità. L’albergatore Sergio Chiesa ha chiesto iniziative di informazione e coordinamento per snellire il traffico: un fronte, ha risposto Squarcina, sul quale il Commissariato è già intervenuto e continuerà a farlo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 2684846 Corriere del Trentino Mercoledì 22 Gennaio 2014 11 TN Economia Autobrennero Concessione, nuova missione di Lupi. Il governatore: occorre un passo avanti Fondo ferrovia, Fabris incalza Camion Ieri l’ok del ministero 1 Autotrasporti Arcese Cassa straordinaria «A fine mese la Ue batte cassa». Rossi: più rassicurazioni prolungata di un anno TRENTO — Il prossimo 30 gennaio la Commissione europea incontrerà il governo per parlare dei finanziamenti alle opere strategiche, tra cui il Tunnel del Brennero. In quella sede Roma vorrebbe avere a disposizione il fondo ferrovia di Autobrennero, che per ora non è ancora stato concesso. Non si arrivasse ad un accordo le conseguenze potrebbero essere pesanti. Questo il messaggio che ieri il commissario Mauro Fabris ha lanciato ai governatori di Trento e Bolzano. Ugo Rossi vuole rassicurazioni sul tema della possibile proroga — un ultimo tentativo pare verrà fatto dal ministro Lupi in relazione al problema delle tariffe autostradali — e sulla concretezza del finanziamento Cipe alle tratte d’accesso trentine, dopodiché intende fare «un passo avanti» e quindi aspetta proposte dal governo. Arno Kompatscher ha in mente una proposta per mettere tutti d’accordo, per ora top-secret. Fabris lo avverte: «Basta che non vogliano la proroga di A22». Nel doppio incontro che ieri il commissario governativo Fabris ha avuto in regione è stata posta la questione dell’incontro con la Commissione europea del 30 gennaio. Quali soldi è in grado di mettere l’Italia per compartecipare alla realizzazione del tunnel del Brennero? I 550 milioni di euro accantonati da Autobrennero per la realizzazione del tunnel sono risorse importanti. Ma fino a qualche tempo fa servivano per arrivare a 1,3 miliardi, mentre ora basta arrivare solo 750 milioni, grazie all’aiuto pari la 40% fornito dalla Ue. Un fatto è certo: di risorse proprie lo Stato non ne ha molte, per cui, a prescindere dal livello da raggiungere, il fondo ferrovia è richiesto. «Se non c’è soprattutto per l’acquisizione della Banca di Treviso. Ed è proprio questa situazione di bilancio che su Marostica ha fatto scattare la scure di Bankitalia. «Il progetto di aggregazione — precisa Schneebacher — non è sfumato, ma non è nemmeno in itinere». «La trattativa iniziata il 22 ottobre è formalmente chiusa. Possiamo solo dire siamo ancora interessati all’aggregazione perché le due banche sono entrambe popolari di dimensione regionale, non hanno filiali in sovrapposizione e sono complementari. Ma non facciamo pressione, come del resto vorremmo anche noi se fossimo a parti invertite». Il presidente trentino Ugo Rossi, dopo il vertice, ha detto: «Per noi l’intesa sul fondo ferrovia è condizionata a due condizioni: da una parte il finanziamento delle tratte d’accesso deve essere sicuro e ad oggi quei 70 milioni non ci risultano ancora registrati alla Corte dei conti. Perciò abbiamo un dubbio sulla reperibilità finanziaria. Il tema non è solo fare il tunnel: ma anche evitare che 330 treni al giorno passino sul nostro territorio». Inoltre «c’è il tema della concessione, per cui si richiede un impegno aggiuntivo dello Stato in Europa sul fronte della concessione». La scadenza è fissata il prossimo 30 aprile, più una proroga tecnica per far fronte ai ritardi incorsi. Dopodiché si dovrebbe andare a gara, posto che il Consiglio di stato respinga il riscorso di Autobrennero sul bando. Che verrà fatto un altro tentativo in Europa dal ministro Lupi ne è convinto anche Kompatscher: «Vale la pena fare un ulteriore tentativo». Ma i tempi sono stretti. Il neo-presidente ha in mente una sua proposta, di cui parlerò con il premier Letta e il governo, che cercherà di mettere d’accordo Stato, Province e Autobrennero. Da parte sua però il presidente altoatesino è convinto che il fondo ferroviario vada garantito, «è fondamentale assicurare gli investimenti tempestivi per il periodo 2014-2020». La posizione è più aperta rispetto a Trento, anche perché in Alto Adige ci sono già i cantieri aperti sia per il tunnel che per le tratte d’accesso. Il governatore però è chiaro: «A prescindere dal fondo pro ferrovia, lo Stato deve mettere a disposizione quelle risorse». TRENTO — Arcese ottiene dal ministero del Lavoro un altro anno di cassa integrazione straordinaria per circa 90 persone. Si tratta di un sostegno non scontato, oltre i termini temporali ordinari del sostegno statale. La cassa coinvolgerà a rotazione l'intera flotta italiana di Arcese, mentre si spera nella ripresa dei consumi interi per scongiurare i licenziamenti, a inizio 2015. Ieri a Roma, l'incontro tra i vertici di Arcese, i sindacati di rappresentanza del settore trasporti e il ministero del Lavoro ha dato esito positivo. Arcese chiedeva un prolungamento della cassa integrazione per circa 100 dipendenti, misura del tutto eccezionale poiché si colloca alla fine della cassa integrazione straordinaria, per legge il termine ultimo dei sostegni che lo Stato è tenuto a concedere. Eleuterio Arcese, patron delTute blu la multinazionale dei trasporti, riassume il successo: «È andato tutto bene, abbia2 mo ottenuto la cassa integrazione per un anno, per 100 persone su 900». Giovanni Giorlando, sindacalista di TRENTO — Risposta di Fit Cisl presente all'incontro, Fim Cisl, Fiom Cgil e spiega: «Abbiamo ottenuto Uilm Uil, alle parole di il prolungamento della cassa Roberto Busato, direttore integrazione di un anno, per di Confindustria, che 90 persone: 80 autisti, 5 imavrebbe ventilato il piegati veneti e 5 operai tra rischio di un uso distorto Veneto e Trentino. Per distridella cassa integrazione buire equamente la cassa inper i 480 lavoratori di tegrazione siamo dovuti riWhirlpool che, da fine correre a un po' di matematimese, dismetterà l'attività ca, includendo anche le feproduttiva a Spini di rie. Il risultato è che gli autiGardolo. «I due anni di sti faranno mensilmente 3 cassa integrazione settimane di lavoro, e una di straordinaria sono un cassa, a rotazione». L'inclutempo minimo per sione delle ferie nei periodi riqualificare e ricollocare di stop lavorativi rende il il personale che ha perso monte ore richiesto soltanto il posto di lavoro». approssimativamente vici© RIPRODUZIONE RISERVATA no a quello normalmente erogato da 90 persone. La cassa a rotazione coinvolgerà pertanto l'intero parco autisti italiano di Arcese, ovvero 195 persone, e circa 20 impiegati. La tranquillità dei dipendenti, ovvero la certezza di mantenere il posto allo scadere del prolungamento della cassa straordinaria, a inizio 2015, dipende però anche da fattori esterni. Prosegue Giorlando: «Arcese ha dichiarato che avrebbe piacere ad assumere nuovo personale qualora il mercato ripartisse. I bilanci aziendali sono leggermente in attivo, l'azienda si sta stabilizzando nel mercato europeo, ma speriamo che si sblocchino i consumi interni». © RIPRODUZIONE RISERVATA Enrico Orfano Daniele Sottoriva © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 750 milioni L’impegno che lo Stato italiano deve garantire alla Commissione europea il 30 gennaio 550 milioni Il fondo ferrovia accantonato da Autobrennero spa esentasse A22 Autobrennero, la concessione scade il 30 aprile il via libera — ricorda Fabris — o si allungano i tempi di realizzazione del tunnel, oppure prendiamo i 70 milioni che il Cipe ha previsto per il cunicolo esplorativo delle tratte d’accesso di Trento e le mettiamo sul Tunnel. Oppure facciamo una brutta figura con la Ue». L’Unione europea avrebbe già messo in conto di aggiungere il 40% di finanziamento a fronte dell’impegno dei due Stati, ma senza un loro primo passo non si fa nulla. Banche Volksbank: Marostica interessa ancora TRENTO — L’aggregazione con la Banca popolare di Marostica non è sparita dall’agenda dei vertici della Banca popolare dell’Alto Adige. Lo ha precisato ieri Johannes Schneebacher, direttore della Popolare altoatesina, forte di una compagine di ben 38.000 soci, mille dipendenti in 134 filiali tra Sudtirolo, Trentino, Bellunese e province di Venezia, Treviso e Pordenone e soprattutto un bilancio con 11 miliardi di euro di mezzi amministrati ed un utile nel 2012 di 20 milioni di euro. La Popolare di Marostica è in proporzione un terzo della Volksbank: 7.500 soci, 60 sportelli, 350 dipendenti, 6 miliardi di mezzi amministrati, ma ha un passivo di 14 milioni nel 2012, accumulato Panorama 4 Inflazione annua in provincia Aumento medio dell’1,1% L’Alto Adige arriva al +2% Continua anche in Veneto e in generale nel Nordest il calo generalizzato dei prezzi. Secondo la Cgia, nel 2013 l'inflazione media annua nel Triveneto si è attestata all'1,1%, mentre nel Veneto è stata ancor più contenuta: 0,9%. A livello provinciale spicca il dato di Bolzano che ha segnato un +2%. Seguono Pordenone e Venezia, con +1,4%, Gorizia, con +1,3% e Trento, con +1,1%. Chiudono la graduatoria Padova e Vicenza (entrambe +0,9%) e Trieste (+0,8%). Sbm 5 a Usb: «Collaboriamo». Sbm, Sindacato di base multicategoriale, di Trento «esprime la sua solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici usciti dalla Cgil del Trentino per aderire all'Usb, comprendendo bene il loro stato, avendo vissuto le stesse problematiche quando nel 2011 alcuni nostri compagni sono stati espulsi dalla Filt-Cgil dopo un lungo periodo di angherie. Auspichiamo una collaborazione con i compagni di Usb per costruire un sindacalismo di base forte e unitario, in grado di difendere i diritti soggettivi e collettivi della forza lavoro e di smontare il sindacalismo confederale riducendolo a semplice ufficio di servizi». La Cgil risponde con il segretario Paolo Burli, che si sofferma in particolare sull’accordo sulal rappresentanza, firmato da Cgil Cisl e Uil e Confindustria e contestato: «Legittime le idee diverse sulle regole firmate, ma l’accordo non va usato strumentalmente per giustificare la nascita di nuovi sindacati di base». Subway, prima apertura a Bolzano. Dopo poche settimane 6 dall’annuncio del piano di sviluppo di Subway in Alto Adige e Trentino, la catena americana di ristoranti ha un primo risultato: «Sottoscritto il contratto con il primo partner in franchising di Bolzano». Si stanno valutando possibili altre aperture a Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico, Trento, Rovereto e Riva. «Whirlpool Busato sbaglia» Spa pubblica I sindacati sulla maxi-consulenza a Spagni: «Il costo ci rende perplessi. Massima sobrietà». «Trentino sviluppo, soluzione a breve» 3 Piazza Dante: «Cda provvisorio entro l’assemblea del 7 febbraio» TRENTO — L’assemblea di Trentino sviluppo è stata fissata il prossimo 7 febbraio. Entro quella data dovrà essere trovato un nuovo cda, ma soprattutto un nuovo presidente dopo le dimissioni di Diego Laner. Ieri intanto i sindacati confederali sono intervenuto sul caso della maxi-consulenza che si voleva affidare al dirigente uscente Paolo Spagni, la cui bocciatura ha provocato le dimissioni di Laner. «Confidiamo che tutti gli incarichi siano improntati alla massima sobrietà». «In questa fase stiamo valutando molte persone — fa sapere il governatore Ugo Rossi —, la decisione arriverà a breve». La scelta potrebbe ricadere su Stefano Odorizzi, a capo dell’advisory board che in questi mesi ha affiancato il cda di Trentino sviluppo, ruolo che gli ha permesse di conoscere in modo approfondito la spa provinciale. La sua presidenza dovrebbe però essere improntata su uno stile diver- so dal predecessore Laner, forse con meno ore a disposizione della società, dato che Odorizzi è prima di tutto ad della Tassullo spa. Un altro nome utile è quello di Diego Loner, vicepresidente di Progetto Manifattura. La Provincia dovrebbe riuscire a trovare una via per non far partire l’iter della legge sulle nomine, che costringerebbe ad allungare i tempi, «c’è una possibilità di intervenire a prescindere dalla raccolta dei curriculum» di- Cia-Donne, giunta confermata TRENTO — Confermata la giunta uscente di Donne in campo Trentino, parte di Cia agricoltura. Presidente per i prossimi quattro anni Mara Baldo. Le vicepresidenti sono Chiara March e Nadia Mittestainer. ce Rossi. Ovviamente si tratterebbe di una soluzione provvisoria. Quanto all’ipotesi di una presidenza «ponte» affidata al dirigente uscente Paolo Spagni al momento è al 95% non attuabile, poiché una norma nazionale (recepita localmente) prevede che debba trascorre un anno fra due ruoli di presidente di spa pubbliche e Spagni è scaduto dal vertice di Informatica trentina solo a fine maggio 2013. Per l’ex dirigente del Dipartimento industria era in effetti prevista un’altra destinazione, vale a dire una consulenza a Trentino sviluppo da 240.000 euro in tre anni, decisione a cui i consiglieri Flavio Tosi e Antonietta Tomasulo si sono opposti, mettendo in minoranza Laner e portandolo alle dimissioni. Sul nodo intervengono Paolo Burli (Cgil), Lorenzo Pomini (Cisl) e Walter Alotti (Uil). «La professionalità e la competenza nel campo delle politiche indu- striali di Paolo Spagni non si discutono. La disponibilità dell'ex dirigente provinciale, oggi in pensione, a collaborare con Trentino Sviluppo è quindi apprezzabile e preziosa. Ciò che ci rende però perplessi è il costo complessivo ipotizzato per la consulenza, anche in considerazione della fase di ristrettezze finanziarie della Provincia a causa dei tagli al bilancio. Su questo fronte confidiamo che tutti gli incarichi siano improntati alla massima sobrietà». Più in generale, sulla questione delle partecipate e sulla loro funzione, i sindacati hanno sollecitato un incontro fra la giunta e le parti sociali. In particolare per Trentino sviluppo pongono una questione: o il cda sia di natura prettamente tecnica, oppure venga prevista anche una rappresentanza sindacale, dato che all’Agenzia del lavoro gli imprenditori sono già presenti. E. O. © RIPRODUZIONE RISERVATA 40122 SALDI dal 11/01 al 08/02 www.ladige.it Mercoledì 22 gennaio 2014 9 771594 144005 TRENTO - VIA MANCI A4011199 l 'Adige dal 11/01 al 08/02 C.C.I.A.A. 13/12/2013 SALDI A4011199 C.C.I.A.A. 13/12/2013 OUTLET TRENTO - BREN CENTER Anno 67 - numero 21 • 1,20 euro Quotidiano Indipendente del Trentino Alto Adige La sentenza 21 Assalto di Villa Agnedo 5 anni ai tre banditi Politica 3-16 Camera, il Trentino punta ai collegi uninominali Trento 20 1 Cantinota, i vicini Caso se la pigliano col Comune Val Rendena 38 Serodoli, Sat all’attacco «Stop ai nuovi impianti» PROVINCIA Bacchettata alla giunta dopo le dimissioni di Laner da Trentino Sviluppo e il caso Spagni 2 Consulenze d’oro nel mirino LEGGE ELETTORALE Soglia e preferenze, limiti della bozza Renzi MARIO RAFFAELLI Industriali, artigiani e sindacati: «No a incarichi troppo ricchi» P o r fido in «cassa» «Non ha senso pagare un consulente come un amministratore» S top alle consulenze d’oro. Le dimissioni di Diego Laner dalla presidenza di Trentino Sviluppo riaprono un dossier sempre molto scottante per la Provincia, quello delle consulenze d’oro. Nel caso in questione, l’incarico da 240mila euro lordi per tre anni che Laner voleva affidare al fresco ex dirigente industria della Pat Paolo Spagni, poi bocciato dagli altri componenti del cda. Sul caso si trovano una volta tanto d’accordo Confindustria, Associazioni artigiani e sindacati. Sia negli attestati di stima per Spagni, a lungo regista delle politiche industriali trentine, sia nel richiamare la giunta provinciale e i vertici delle controllate alla massima sobrietà nel conferimento degli incarichi a professionisti esterni. Prezzi a picco, fermo un operaio su cinque RAMO TURISMO 3 Trentino Sviluppo, così va cambiato CLAUDIO MIORELLI el dicembre 2002 ho avuto l’onore di sottoscrivere l’atto costitutivo della Trentino SpA della quale sono stato il primo Presidente e Direttore Generale. I miei trascorsi ed esperienze internazionali mi consentono di prospettare alcuni suggerimenti, che possono essere utili anche per il nuovo assessore al Turismo, Dallapiccola. L’intuizione del Legislatore con la Legge 8/2002 è stata positiva così come l’avvio della riorganizzazione del comparto turistico trentino in una logica di «marketing territoriale». Si sa, le innovazioni colpiscono le routine e non sono facilmente accettate. Così, in pochi anni si è preferito desistere per riabbracciare (sostanzialmente) il passato, tradendo quindi l’innovazione auspicata. Il problema non è stato solamente politico (specialmente da quella politica ancora intrisa dei «valori» della vecchia DC che a suo tempo ... N CONTINUA A PAGINA 46 Crollano prezzi e quantità estratte (sotto un milione di tonnellate), va male l’occupazione e tiene solo l’export. Non è un momento facile per il comparto del porfido, con un lavoratore su cinque «parcheggiato» in cassa integrazione. Albiano, regole più severe. F. TERRERI, D. SARTORI ALLE PAGINE P. GHEZZI A PAGINA 8 TWITTER 7 - 32 @giornaleladige: seguite anche i «tweet» con notizie e commenti Casa minacciata dalla frana Trento, paura in via Malvasia. Smottamenti a Dro e Tenno H anno rischiato grosso, l’altra notte, i residenti di una palazzina di via Malvasia, a Trento. Preceduta da qualche sasso che rotolava a valle, una frana di oltre cinque metri cubi di rocce, massi, fango e tronchi, ha sfiorato lo stabile, trovando sfogo e finendo la sua corsa nel cortile. È successo alle due del mattino, quando il cedimento di un vecchio muro a secco sotto la «terrazza» di rocce su cui corre via Pietrastretta ha provocato lo smottamento. Frane si sono verificate anche al lago di Tenno (anche qui sfiorata una palazzina) e a Dro. PONTALTI, PIVETTI ALLE PAGINE Nella foto, l’ammasso di fango, pietre e tronchi che ha rischiato di travolgere una palazzina in via Malvasia, a Trento: per fortuna nessuno è rimasto ferito 14 - 31 Calcio | Concordato preventivo per salvare la società: in 2 mesi piano di rientro Trento a un passo dal fallimento MARCIALONGA AL VIA IN 7.773 Nonostante le bizze del tempo, pioggia e temperature alte, domenica la Marcialonga celebrerà la sua 41ª edizione. Al via saranno in 7.773 con i nordici grandi favoriti. PAGINE 42 - 43 I l Trento Calcio è a un passo dal fallimento. La scorsa settimana, ma la decisione è stata depositata nella cancelleria fallimentare soltanto lunedì, è stato infatti dichiarato il concordato preventivo della «Trento Calcio 1921 Srl». Si tratta di una procedura con cui la società cerca un accordo con i suoi creditori per non essere dichiarata fallita e tenta di superare la crisi in cui versa. Il bilancio 2013 si è chiuso in rosso di 51mila euro, i debiti sono di 476mila euro. A PAGINA 23 ene ha fatto il Direttore Giovanetti a sottolineare l’enorme importanza della svolta che si determinerebbe qualora (sottolineo: qualora) l’accelerazione imposta da Matteo Renzi conducesse davvero all’approvazione dei tre elementi (fine del bicameralismo «perfetto», revisione del titolo V della Costituzione, nuova legge elettorale) che compongono la progettata riforma istituzionale. Da anni, infatti, sostengo che proprio la «transizione infinita», seguita all’implosione della Prima Repubblica, costituisce la causa principale della perdurante degenerazione del nostro sistema politico. Del resto, se in questi ultimi vent’anni, si sono alternati al governo personaggi tanto diversi come Berlusconi, Dini, Prodi, D’Alema, Amato, Monti e Letta, senza riuscire a produrre una percepibile discontinuità, vorrà pur dire che qualche difetto del sistema deve essere rimosso, per costruire le condizioni minime preliminari, indispensabili per una migliore governabilità. Ugualmente, non mi scandalizzo del fatto che l’accordo sia stato raggiunto con Berlusconi. Così come la pace si costruisce innanzitutto con il nemico, le regole comuni si concordano con l’avversario. Grave, invece, sarebbe emarginare da tale accordo quella parte ... B CONTINUA A PAGINA 47 Bbt, vertice teso con Fabris Ugo Rossi tiene duro sul tesoretto dell’A22 Il presidente della Provincia Ugo Rossi non molla sul «tesoretto» dell’A22, destinato a finanziare il tunnel del Brennero. In un incontro tutt’altro che rilassato con il commissario governativo Fabris, Rossi ha ribadito che non si muoverà finché non ci saranno risposte precise sul finanziamento della circonvallazione ferroviaria di Trento e sull’ultimo tentativo di ottenere la proroga per l’A22. P. GHEZZI A PAGINA 8 R4012115 ECONOMIA l'Adige IL DISTRETTO Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263 email: [email protected] G mercoledì 22 gennaio 2014 7 Stop a 150 addetti su 770, cassa integrazione straordinaria Per la prima volta dal 1990 la quantità prodotta dalle per Odorizzi Porfidi, Paganella, Cristofolini sas. Nel 2012 84 cave va sotto 1 milione di tonnellate. Valore a 42 persi altri 73 posti di lavoro, in vent’anni sono dimezzati milioni: -22%. Esportazioni a 30 milioni in nove mesi Porfido, in cassa un operaio su cinque Occupati scesi del 9%, produzione del 15% Prezzi e valore a picco, tiene solo l’export FRANCESCO TERRERI twitter: @fterreri TRENTO - Nel 2013 l’Inps ha autorizzato alle ditte trentine del settore lapidei, porfido in testa, quasi 540 mila ore di cassa integrazione, corrispondenti a oltre 150 lavoratori fermi e a salario ridotto, un quinto del totale. Il sindacato è preoccupato soprattutto per i 110 in cassa straordinaria, dipendenti di aziende in fase di crisi acuta o in concordato preventivo. Ma questo è solo l’ultimo segnale di un distretto falcidiato dalla crisi. Nel 2012 la quantità prodotta nelle 84 cave di «oro rosso» (adesso decisamente meno dorato di una volta) è calata del 15%, scendendo per la prima volta in vent’anni sotto il milione di tonnellate. Il valore delle pietre è andato giù del 22%, l’occupazione di quasi il 9%. Tiene solo l’export. In queste settimane il lavoro è fermo per la pausa invernale. «Ma le aziende cercheranno di spostare la ripresa dell’attività più in là che possono, perché sono in difficoltà» dice Giuliano Montibeller della Fillea Cgil che, con il segretario della Filca Cisl Fabrizio Bignotti, segue il comparto. I sindacati sono particolarmente preoccupati per i dipendenti in cassa integrazione straordinaria: i 60-70 della Odorizzi Porfidi in concordato preventivo, che sta cercando di vendere i rami d’azienda in attesa dell’udienza dei creditori, i 25 della Porfidi Cristofolini sas, i 20 della Porfidi Paganella. «Il consorzio di imprese nato a settembre per l’export - osser- ENERGIA Il distretto del porfido trentino 1990 1995 2000 2005 2008 2009 2010 2011 2012 Variazione 2011-2012 1990-2012 Cave di porfido Quantità Valore (numero) prodotta (tonn.) (mln di euro) 112 1.416.160 64,6 102 1.260.289 72,4 93 1.466.279 80,1 96 1.717.403 71,0 92 1.208.865 58,5 86 1.138.554 58,6 91 1.048.044 52,0 92 1.015.660 54,2 84 865.208 42,1 -8,7% -25,0% -14,8% -38,9% -22,2% -34,8% Addetti (operai) 1.495 1.298 1.253 1.055 935 876 933 843 770 Ore di lavoro 2.024.000 1.710.000 1.513.000 1.272.000 1.141.000 1.091.000 1.058.000 1.005.000 763.000 -8,7% -48,5% -24,1% -62,3% Potenza motori elettrici (kw) 4.461 5.527 6.326 6.110 6.369 6.499 6.840 7.156 6.805 Potenza altri motori (kw) 54.963 57.767 65.351 73.280 67.972 66.247 68.081 68.936 63.349 -4,9% 52,5% -8,1% 15,3% Fonte: elaborazione su Servizio minerario e Servizio statistica della Provincia Autonoma di Trento Laner lascia anche il Distretto srl TRENTO - Dopo Trentino Sviluppo, Diego Laner si dimetterà anche da amministratore unico del Distretto del porfido e delle pietre trentine srl, il braccio operativo del Comitato di coordinamento del distretto del porfido, cioè dell’assemblea dei rappresentanti delle forze sociali e delle categorie. Che, a sua volta, è in fase di rinnovo a seguito dell’inizio della nuova legislatura provinciale. Le varie forze stanno dando le indicazioni dei loro rappresentanti. Entro metà marzo dovrebbe esserci l’insediamento del nuovo Comitato. Per Distretto srl, invece, sarà il socio unico Trentino Sviluppo a nominare il nuovo amministratore. va Montibeller - è sul mercato, ma non è facile. È importante anche l’avvio da febbraio ad Albiano delle nuove regole che impongono di lavorare in proprio l’80% del prodotto grezzo di cava altrimenti salta la concessione». Sulla «linea dura» del Comune di Albiano per raggiungere l’obiettivo filiera scriviamo oggi in pagina di Lavis e Rotaliana (pagina 32). Il Consorzio Italiano Porfido Trentino ha messo insieme 14 ditte del comparto per affrontare i mercati esteri. In effetti l’export è l’unica voce che an- In capo agli Stenico, fa macchine per pietre Steinex ripiana le perdite e passa alla Sarfin srl TRENTO - La Steinex dell’ex presidente di Trentino Export Marco Stenico e del fratello Flavio Stenico ripiana le perdite e passa parzialmente di mano. La situazione patrimoniale della società di Levico al 31 ottobre 2013 vede perdite per 151 mila euro a fronte di un patrimonio netto di 148 mila euro. L’assemblea del 17 dicembre scorso azzera capitale sociale e riserve per coprire il rosso e ricostituisce un capitale di 10 mila euro, che però non viene sottoscritto dai vecchi soci ma dalla Sarfin srl di Fornace e dai suoi soci Nicolò Stenico e Carla Stenico. Tutto in famiglia quindi. Steinex è specializzata in macchine per la lavorazione delle pietre. Il 2012 non era andato male, con ricavi per 2,4 milioni, tirati soprattutto dall’estero, e un utile netto di 56 mila euro. cora dà respiro al distretto. Nei primi nove mesi del 2013 le vendite estere di pietre lavorate ammontano a 30,7 milioni di euro, in crescita dell’1,4% rispetto all’analogo periodo del 2012. L’export cala in Germania, primo mercato, e Austria, ma aumenta in Francia, Svizzera e Svezia. I dati del Servizio minerario della Provincia, pubblicati dal Servizio statistica, fotografano però la profonda crisi di questi anni. Nel 2012 le 84 cave di porfido (erano 92 l’anno prima e 112 nel 1990), hanno prodotto 865 mila tonnellate di materiale, il 14,8% in meno rispetto al 2011, quando erano 1 milione 15 mila tonnellate, e il 39% in meno di vent’anni prima, quando si attestavano su 1,4 milioni di tonnellate. Il valore del prodotto grezzo è andato ancora più giù. Nel 2012 siamo a 42,1 milioni, con un calo del 22,2% sull’anno precedente, 12 milioni in meno. Il picco del valore era stato raggiunto nel 2000 con 80 milioni (e 1 milione e mezzo di tonnellate pro- dotte), mentre rispetto al 1990 (64,6 milioni) la diminuzione è stata del 34,8%. Sono soprattutto i valori unitari, cioè i prezzi, a scendere. Il porfido da taglio e pavimentazione vale 130,48 euro a tonnellata, il 4,1% in meno dell’anno prima. Ma nel 2009 il valore unitario era a quota 173,85 euro. Il porfido in pezzame vale 48,71 euro a tonnellata, con una diminuzione del 7,1%. L’unico a crescere è il porfido in pietrisco che, con 4,96 euro a tonnellata, registra un +12% annuo. Gli operai del settore porfido sono 770, l’8,7% in meno del 2011, con altri 73 posti di lavoro persi in un anno. Nell’arco di vent’anni gli addetti sono praticamente dimezzati (-48,5%) dai 1.495 del 1990. Altrettanto drastico il calo delle ore di lavoro: -24% annuo. L’unica voce che cresce nel ventennio, anche se perde qualcosa tra il 2011 e il 2012, è la potenza installata, elettrica e non: segno che almeno un po’ di industrializzazione del processo lavorativo c’è stata. Esposto Codacons: le aziende trasferiscono la «Robin Tax» sui prezzi La tassa la paghiamo noi in bolletta Donne in Campo, Baldo confermata presidente TRENTO - Riconfermata la giunta uscente di Donne in Campo Trentino. L’associazione, componente della Confederazione Italiana Agricoltori (Cia), verrà guidata anche per i prossimi quattro anni dalla presidente Mara Baldo e dalle due vice presidenti Chiara March e Nadia Mittestainer. Un gruppo quello di Donne in Campo che continua a crescere: agricoltrici, imprenditrici agricole, donne che vivono in ambito rurale, ma anche soltanto donne che amano l’agricoltura e tutto quanto ad essa è collegato. L’associazione ha fra i suoi obiettivi quello di sostenere l’imprenditorialità e il lavoro delle donne in agricoltura, valorizzando produzioni di qualità e tipicità, nel rispetto del territorio e degli equilibri ambientali. Le attività si rivolgono a tutta la comunità, in particolare alle giovani generazioni. Nei mercati viene promossa la filiera corta: un’occasione per produttore e consumatore di incontrarsi, favorendo una relazione culturale tra città e campagna. TRENTO - A seguito dell’allarme lanciato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas in merito ai sospetti di traslazione della Robin Tax sulle bollette energetiche delle famiglie, il Codacons ha inviato ieri un esposto alle Procure della Repubblica di Trento e Bolzano, chiedendo di indagare sulle società energetiche operanti in Trentino Alto Adige alla luce di quanto emerso nella relazione dell’Autorità. Lo riferisce la stessa associazione dei consumatori in una nota in cui annuncia l’intenzione di avviare una «class action» contro le aziende dell’energia, nel caso in cui i sospetti dell’Autorità dovessero trovare conferma. Nella Relazione annuale FLAMMINI SOLIDALE CON CASAGRANDA TRENTO - Il Sindacato di Base Multicategoriale di Trento, guidato da Fulvio Flammini, esprime solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici usciti dalla Cgil del Trentino per aderire all’Usb (Unione Sindacale di Base). Secondo Sbm, Ezio Casagranda e gli altri «hanno vissuto le stesse problematiche di alcuni nostri compagni nel 2011». sull’attività di vigilanza svolta nel 2013 dall’Autorità per l’energia sul divieto di traslazione della maggiorazione Ires, cosiddetta Robin Hood Tax, sui prezzi al consumo si legge che la Robin Tax ha determinato, nel biennio 2011-2012, un gettito stimato di oltre 2,8 miliardi di euro, dei quali 2,4 miliardi da imprese del settore elettrico e del gas e 400 milioni da società petrolifere. Rispetto agli accertamenti sul divieto di traslazione, «una parte dei soggetti vigilati ha adottato politiche di prezzo che generano un incremento dei margini non sufficientemente motivato»: sono 73 società nel 2010, mentre nel 2011 sono sotto osservazione 144 aziende. F. Ter. 1 Ecco il primo garnì «green» TRENTO - Il nuovo Hotel Garnì Paradisi di Mezzano (nella foto), con il supporto del gruppo di lavoro di Leedme, greenbuilding unit di Essedi Strategie d’Impresa, ha raggiunto la certificazione Leed Italia NC di livello Oro, qualificandosi come il primo garnì in Europa certificato con il sistema di valutazione della sostenibilità più dif- fuso al mondo. La cifra architettonica dell’edificio rispetta la tradizione della zona del Primiero. Nella copertura sono installati collettori solari e moduli fotovoltaici. L’involucro e le componenti impiantistiche dalle elevate prestazioni energetiche hanno permesso di ridurre al minimo il fabbisogno energetico dell’edificio. Provincia | Finanziaria pubblica per l’internazionalizzazione nell’Est Europa La giunta nomina Flavia Angeli nel cda di Finest TRENTO - La giunta provinciale ha nominato la presidente di Donna Impresa Assoartigiani Flavia Angeli (nella foto) nel consiglio di amministrazione di Finest, la finanziaria che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese nell’Est Europa. Finest ha come maggiore azionista col 73,22% Friulia spa, la finanziaria regionale del Friuli Venezia Giulia. La Provincia partecipa con l’1,175% del capitale sociale. Tra gli istituti di cre- dito, sono soci la Banca di Trento e Bolzano e Cassa Centrale Banca con lo 0,118% ciascuna. Angeli subentra a Carlo Spagolla, che si è dimesso la scorsa settimana. Finest in vent’anni ha investito in Trentino circa 30 milioni in progetti di internazionalizzazione indirizzati principalmente verso Bulgaria, Croazia, Polonia e Romania. I più significativi sono nei settori energia, commercio, tessile e costruzioni. 8 Economia mercoledì 22 gennaio 2014 IL CASO l'Adige Sindacati: cda non tecnico? Un posto per noi Confindustria, artigiani e sindacati d’accordo: troppi i 240mila euro a Spagni TRENTO - Ugo Rossi conferma: «Per la successione a Laner stiamo valutando alcune posizioni, di manager sia trentini sia no, in vista dell’assemblea del 7 febbraio, intenzionati a cercare una figura valida, capace di guidare la società. Non necessariamente, dunque, un presidente di transizione verso l’assemblea di bilancio di giugno, quando si prenderà anche una decisione sul nuovo assetto di Trentino sviluppo e il probabile scorporo della divisione turistica. Se troviamo la persona in grado di gestire sia la transizione, sia il futuro di Ts, tanto di guadagnato». Rossi non si sbilancia sui due consiglieri decaduti Tomasulo e Flavio Tosi, anche se quest’ultimo - già presidente degli artigiani - resta papabile al pari del presidente dell’advisory board Stefano Odorizzi, né sul futuro cda: a 3 o a 5? I segretari Cgil-Cisl-Uil, intanto, hanno avvertito: «Se la scelta sarà un cda tecnico, ok. Se invece sarà scelto un presidente da categorie imprenditoriali come Odorizzi o Tosi, un posto in cda spetta a noi, nella logica partecipativa stile Agenzia del lavoro». Un altro nodo da sciogliere. 1 TnSviluppo, quella consulenza esosa Mazzalai: con meno euro servono idee e neuroni TRENTO - Nel bilancio 2012, i compensi totali per gli amministratori di Trentino sviluppo erano di 241mila euro, quelli al collegio sindacale 114mila. E così diventa un episodio di (tentato) disinvolto utilizzo dei fondi pubblici, un caso emblematico della manica troppo larga della Provincia con i suoi ex dirigenti, la consulenza dorata che l’ex presidente di Ts Diego Laner voleva affidare al fresco ex dirigente industria Pat Paolo Spagni: un triennio da 240mila euro lordi in aggiunta alla pensione; consulenza bocciata dai consiglieri Tomasulo e Tosi, contrasto che Rossi sorpreso dalle critiche: sono cifre lorde e poi se fossero stati solo 60mila euro l’anno, non ci avrebbero criticati? ha causato o comunque facilitato le dimissioni di Laner, già affaticato dal superlavoro. Il presidente degli Artigiani Roberto De Laurentis è amaro: «Ha senso pagare un consulente come un amministratore delegato? E ha senso, con tutto il rispetto per Spagni, ricorrere ai soliti insostituibili appena pensionati?». Grande rispetto per Spagni anche da parte di Cgil-Cisl-Uil: «La sua professionalità e competenza nel campo delle politiche industriali non si discute. La sua disponibilità a collaborare con Ts per supportare la struttura nella gestione delle crisi aziendali è quindi apprezzabile e preziosa». Ma c’è un «ma». «Ciò che ci rende perplessi è il costo complessivo ipotizzato per la consulenza, anche in considerazione della UNA PRETESA fase di ristrettezze finanziarie della Provincia a causa dei tagli al bilancio. Confidiamo che tutti gli incarichi siano improntati alla massima sobrietà». Il presidente Rossi non si scompone: «Se invece di 80mila euro l’anno, fossero stati 60mila, non ci avrebbero forse criticati? L’utilizzo degli ex dirigenti è motivato dal fatto che le nuove leve devono ancora crescere». Il presidente di Confindustria Paolo Mazzalai, già numero 1 di Trentino sviluppo prima di Laner, osserva: «Il problema non sono i soldi di Spagni, che sono tanti, non c’è dubbio. E che dovrebbero essere strutturati in modo binario: una quota fissa + una variabile sui risultati. Ma il problema è che Trentino sviluppo deve funzionare bene. Siamo in un periodo di risorse decrescenti, dobbiamo razionalizzare le Pat spa, anche ad esse applicare il metodo Kaizen. Ts ha avuto una funzione importantissima e può continuare. Ma se non ci sono più i soldi dei leaseback, che non erano regali ma prevedevano molti vincoli occupazionali, dovrà fare altre poche cose benissimo, con velocità e focalizzazione». E la fusione sfusa, presidente Mazzalai? «Meglio il divorzio, se non funziona, anche nella cattolicissima Trento». A che cosa serve Ts? «A svolgere funzioni della Pat, a coordinare progetti di filiera, a seguire l’internazionalizzazione ancora troppo frammentata. Sempre lasciando l’ultimo miglio alle organizzazioni di categoria». Identikit del post-Laner? «Una persona che conosca le imprese, da vicino. Non bastano i funzionari». L’addio di Laner? «È stato il mio ad, una persona totalmente dedicata alla società, ha fatto tutto il possibile, il suo ruolo era molto pesante». Ha un futuro, Ts? «Sì, se con meno risorse ci sarà più impegno, creatività, più neuroni a fronte di meno euro». twitter: pgheconomiadige AUTOBRENNERO E FS Ora i lavoratori votano TRENTO - «L’accordo tra Cgil Cisl Uil e Confindustria sulla rappresentanza sindacale rappresenta l’applicazione dei principi democratici alle relazioni industriali contro il liberi tutti cui, per esempio, abbiamo assistito nella vicenda Fiat e che è stato giustamente sanzionato dalla Corte Costituzionale». Lo afferma il segretario della Cgil Paolo Burli (a destra in foto). «D’ora in avanti i datori di lavoro non potranno scegliersi il sindacato con cui contrattare ma dovranno sottostare alla volontà di lavoratrici e lavoratori che, con l’iscrizione alle organizzazioni sindacali e il voto dei delegati, determineranno chi li rappresenta ai tavoli di trattativa». Ma «non va usato strumentalmente per far nascere nuovi sindacati di base». INDUSTRIA 2 Fiom, Fim e Uilm replicano al direttore Confindustria Busato A fine mese comincia la dismissione della fabbrica di Spini «Whirlpool, la cassa è necessaria» Da sinistra Olivi Castiglioni Morichini e Rossi firmano l’accordo TRENTO - «La cassa integrazione alla Whirlpool è indispensabile per la riqualificazione e la ricollocazione». È la risposta ai vertici di Confindustria dei sindacati dei metalmeccanici, che chiedono un impegno forte alla ricerca di un’attività sostitu- tiva. Da fine mese, infatti, lo storico stabilimento del freddo di Spini di Gardolo chiude. «I termini dell’accordo che ha chiuso la dolorosa vertenza Whirlpool è ben chiaro ai vertici di Confindustria Trento che hanno partecipato all’intero percorso negoziale - spiegano Manuela Terragnolo (Fiom Cgil), Luciano Remorini (Fim Cisl) e Luciano Atanasio (Uilm Uil) - Per i 480 lavoratori di Spini di Gardolo i due anni di cassa integrazione straordinaria strappati dai nostri sindacati alla multinazionale americana non sono una gentile concessione all’ozio retribuito, bensì un tempo minimo per raggiungere obiettivi precisi e per noi imprescindibili messi nero su bianco: riqualificare e ricollo- care il personale che ha perso il posto di lavoro e individuare una realtà produttiva capace di far risorgere un’attività economica e garantire nuovi posti di lavoro sulle ceneri dello stabilimento del freddo di Spini». Fiom, Fim e Uilm si riferiscono ad un recente intervento del direttore di Confindustria Trento Roberto Busato, che ha ventilato il rischio di un uso distorto della cassa integrazione per i lavoratori Whirlpool che, a partire da fine mese, dismetterà progressivamente l’attività produttiva a Trento. «Vigileremo - concludono i tre sindacalisti dei metalmeccanici - perché tutti i sottoscrittori dell’accordo Whirlpool facciano la propria parte». Teso incontro con il commissario che avverte: il termine del 2025 può saltare Brennero, Rossi duro: non siamo la Val Susa Il governo Letta non può pretendere di prendersi i soldi di A22 senza darci certezze sulle nostre tratte: servono garanzie Ugo Rossi, presidente UN AZZARDO Il 30 gennaio a Roma la Commissione europea chiederà nuove sicurezze sui fondi: l’arroccamento del Trentino è pericoloso Mauro Fabris, commissario TRENTO - «Non è la Provincia ad essere inadempiente, come pensa Fabris: è lo Stato che deve aggiungere un po’ di sale ai suoi impegni, e tranquillizzare il nostro territorio che ci mette 550 milioni e che si troverà 330 treni al giorno in galleria. Non vogliamo un’altra Val Susa». Il presidente della Provincia Ugo Rossi tiene duro: finché non ci saranno risposte precise sul finanziamento della circonvallazione ferroviaria di Trento e sull’ultimo tentativo di ottenere la proroga per l’A22, niente «quietanza liberatoria» per il fondo tunnel da parte della Provincia di Trento, che con quella di Bolzano - attraverso la Regione - è l’azionista di maggioranza. «Fabris - ha spiegato Rossi - ci ha chiesto una risposta definitiva sull’utilizzo dei 550 milioni e noi abbiamo confermato la disponibilità a rispettare i patti, che però prevedevano delle condizioni. La prima: c’è una delibera del Cipe che stanzia i primi 70 milioni per la tratta di Trento, ma non è ancora stata registrata dalla Corte dei Conti e di questi tempi - il ritardo qualche dubbio ce lo fa venire. La seconda riguarda la proroga della concessione A22, su cui chiediamo a Letta e Lupi un im- pegno supplementare in Europa. Ma su questo fronte non abbiamo visto una grande convinzione, sebbene in altri territori le concessionarie come l’A4 (con il progetto Valdastico nord) abbiano ottenuto proroghe da altri governi». Insomma, Rossi e l’assessore Mauro Gilmozzi restano fedeli alla linea dellaiana: la ferrovia del Brennero è un’opera che interessa all’Italia e all’Europa, tra Roma e Bruxelles si trovi la strada per garantire che il tesoretto accumulato esentasse da Autobrennero pro Fs possa essere garantito anche post 2014 e abbia contropartite. E il rischio paventato da Fabris, che a forza di temporeggiare si perdano i finanziamenti Ue? «Se un’opera da 18 miliardi si ferma per 550 milioni, sarebbe grave» replica Rossi, secco. Secca è anche la controreplica del commissario governativo Fabris : «Il Trentino le ha già provate tutte. Ultima follia, l’emendamento, fallito, per far passare la proroga nella legge di stabilità senza coinvolgere il ministro competente. Ma è stato il ministro degli affari europei Maoavero che ha detto “non si può fare”, non la “destra cinica” di Lupi. Checché ne dica Rossi, il rischio di bloccare il Brennero è concreto. E sul fondo A22, nato per un accordo politico (no alla terza corsia, meglio il ferro), ora non si può dire: il conferimento di capitale deve renderci, quando gli investimenti in ferrovia per definizione non rendono, e dopo aver fatto saltare l’ipotesi di società di corridoio in-house perché l’A22 non vuole rinunciare agli utili delle partecipate». Fabris ricorda che Lupi sta provando a proporre in Europa le proroghe (non solo per A22) per abbassare le tariffe e risolvere così il nodo fondo. Ma insiste: «Alla Commissione europea, a fine gennaio, bisogna dare numeri. I 750 milioni dell’Italia non ci sono senza i 550 del fondo ferrovia. Il 40% di cofinanziamento Ue ci sarà solo in questo modo, e gli altri 200 si possono spalmare fino al 2020. Altrimenti non resta che spostare dopo il 2025 il termine della costruzione del tunnel. Il Trentino chiede garanzie sul Cipe: ma lo sanno quante altre delibere non sono ancora registrate? L’impegno per la progettazione preliminare del lotto di Trento è entro il 31/12/2014. Era previsto per il 2016. Ma che cosa vuole Trento, di più?». pgh Invece tra Mauro e Arno c’è feeling BOLZANO - Se a Trento Rossi e Gilmozzi fanno i duri, a Bolzano (che è già tranquilla sulla tratta Fortezza-Ponte Gardena) il clima dell’incontro con Fabris (nella foto, a sinistra, insieme a Kompatscher) è stato molto più disteso e collaborativo. Il nuovo Landeshauptmann del Sudtirolo ha concordato: «È fondamentale assicurare gli investimenti, sufficienti e tempestivi, per il periodo 2014-2020. L’utilizzo del fondo ferrovia dell’Autobrennero consentirà di rendere disponibili ulteriori finanziamenti dell’Unione europea sia per il tunnel di base che per le tratte di accesso». Anche perché - ha ribadito Mauro Fabris - il Bbt (Brenner basis tunnel) viene considerato opera prioritaria in sede europea tra le reti Ten. Riguardo a progettazione e lotti costruttivi Kompatscher ha ricordato che con i Comuni interessati si concorderanno i passi concreti sulla base delle esigenze dei residenti». Trento l'Adige SICUREZZA Progetto della Federazione dei tabaccai per rendere più sicuri i punti vendita Obber: «Tra di noi c’è forte preoccupazione» Roman, presidente dei commercianti, chiede dei corsi per insegnare ai commessi come comportarsi durante gli assalti mercoledì 22 gennaio 2014 15 LA LEGA All’attacco di Panizza e Ottobre 1 «Telecamere collegate con le forze dell’ordine» Oltre che preoccupati sono anche sfiduciati. Che è anche peggio. Sapere di essere tutti i giorni nel mirino di malintenzionati, pronti a tutto pur di strappare quei pochi soldi che ancora restano nel registratore di cassa è una prospettiva che scoraggia molti gestori di edicole e tabaccherie. «Se vuole - racconta Paolo Obber, presidente del sindacato provinciale della Federazione italiana tabaccai le faccio vedere il nostro bollettino che ci manda ogni settimana la Federazione: in media due o tre rapine, e poi decine di furti». Fino a poco tempo fa soprattutto nelle grandi città e al sud. Ora anche in Trentino. «Confesso che tra i colleghi c’è una grandissima preoccupazione perché è notorio che la nostra categoria è una di quelle maggiormente prese di mira dalla criminalità - spiega -. Tra di noi ce lo diciamo e ci confrontiamo sugli accorgimenti minimi da avere: tenere meno contanti possibili in negozio, dotarsi di Pos e bancomat in modo che la maggior parte delle transazioni avvengano in modo elettronico». Ora sta prendendo corpo un progetto nazionale che, in teoria, potrebbe essere un deterrente piuttosto decisivo contro le rapine. «L’idea è quella di realizzare il collegamento delle telecamere all’interno delle riven- LA PROPOSTA 2 dite con le forze dell’ordine» spiega Obber. Ciò, da un lato consentirebbe di avere sempre sotto controllo la situazione e, in ogni caso, permetterebbe, una ricerca più veloce di eventuali rapinatori. «Per ora - continua il presidente dei tabaccai trentini - soltanto il 10 per cento dei nostro associati hanno adottato il sistema, ma abbiamo già avuto diversi incontri con il commissariato in vista della firma di un protocollo». E dopo il grido d’allarme della scorsa settimana tornano a farsi sentire i negozianti al dettaglio. È ancora il loro presidente, Luca Roman, a sottolineare «il clima di grande apprensione che noi, titolari e commessi, subiamo ogni giorno». «Il nostro settore sta vivendo un momento decisamente non felice: non ho memoria di attacchi personali alle commesse con gli scippi e alle aziende con le rapine». «Il problema - continua Roman - è che, oltre ai danni materiali, ora la situazione si sta facendo difficile anche dal punto di vista morale. Mettetevi nei panni di ragazze di 20 o 25 anni che improvvisamente si trovano una pistola puntata contro». Roman spiega che, a livello generale, ai commessi è stato detto di non tentare mai alcuna reazione e di non voler cercare di fare gli eroi. «L’unica cosa che «Chiedono repressione, poi votano lo svuota carceri» possiamo fare è quella di metterci in rete: se ognuno di noi sta attento a quello che succede attorno a lui è più facile tenere il controllo sul territorio». Roman, per altro, non crede tanto all’ipotesi di organizzare una sorta di ronda privata tra i commercianti del centro. «Non vorrei - spiega - che militarizzare la città fosse una scelta autolesionistica. Piuttosto propongo dei corsi per noi e per i commessi su come comportarsi in certe situazioni». D.B. Paolo Obber, presidente del sindacato provinciale dei tabaccai Sopra un locale con videosorveglianza Demattè: solo con i varchi elettronici se ne liberano sei a Trento «Più agenti sul campo? Ecco come» Con una diversa organizzazione del corpo della polizia municipale di Trento, si potrebbero recuperare «una decina di agenti su un organico di circa 130» da destinare ad azioni come «il controllo della Portela o di Piazza Dante». A sostenerlo, con alcuni esempi concreti, è Marco Demattè (foto), presidente regionale dell’Anvu (l’associazione nazionale della polizia municipale) e agente proprio a Trento. Di fronte al no della Provincia di assumere nuovo personale e alla situazione non facile del bilancio dei Comuni, difficilmente potranno arrivare nuove risorse e nuovi uomini in aggiunta ai 500 in dotazione alle polizie municipali trentine. Per questo, sostiene l’Anvu, occorre provare a ragionare sul fronte dell’organizzazione di quello che effettivamente già c’è in campo. «Attualmente - spiega Demattè - ci sono sei agenti che vengono utilizzati per il controllo del- 3 RONDE le zone a traffico limitato. Per spostarli su compiti di controllo della città, basterebbe realizzare i varchi di accesso. Da esperienze fatte in altre zone d’Italia, tra l’altro, emerge che non solo si libera personale della polizia municipale, visto che il controllo è automatizzato, ma il sistema si ripagherebbe di fatto in pochi mesi». Grazie agli occhi elettronici, infatti, chi entra nella zona a traffico limitato senza essere autorizzato viene sorpreso nel 100% dei casi. Il Comune di Trento ha annunciato che entro quest’anno i varchi elettronici dovrebbero diventare realtà: il progetto è stato definito già qualche tempo fa, ora si attendono i passi necessari alla sua applicazione, a partire dal bando di gara. Secondo Demattè, poi, un altro aspetto su cui si potrebbe avviare una riflessione è il nodo degli ausiliari del traffico. «Una sentenza della Corte costituzionale - spiega il presidente Venturi: sommersi dal lavoro dell’Anvu - ha messo fuori gioco gli ausiliari del traffico per i controlli nelle zone con disco orario a meno che non si tratti di personale dipendente dal Comune. In altre parti d’Italia hanno agito con delle società partecipate ad hoc per risolvere la questione. Se venisse applicata una soluzione simile anche MAFFIOLETTI da noi, si potrebbero liberare alcuni agenti che oggi si occupano dei controlli a disco orario». Una riflessione sull’«utilità degli agenti in alcune rotatorie o in alcuni passaggi pedonali» per Demattè va fatta e potrebbe portare a dare modo ad altri agenti di essere spostati sulle attività di controllo del territorio. «Secondo le stime spiega Demattè - si potrebbero così spostare una decina di agenti su attività come il controllo della Portela o di Piazza Dante, attività che credo sono anche più soddisfacenti per chi le fa rispetto ad altri tipi di controlli». Uno degli aspetti che vanno affrontati per Trento e Rovereto, spiega l’Anvu, è quello della riduzione dell’organico: negli ultimi anni è calato tra le due città 40 agenti. L’auspicio è che, se ci saranno nuove risorse, il personale possa gradualmente tornare ad aumentare. A. Con. Un nuovo regolamento Controlli in aumento «Più potere ai vigili» Furti in aumento e, di conseguenza, lavoro in aumento anche per le aziende di vigilanza privata. Ce lo conferma l’operatore della centrale della Ronda Atesina Venturi. «Il lavoro, in questi giorni, è certamente incrementato e abbiamo intensificato i controlli. Inoltre abbiamo avuto un aumento delle richieste di controllo da parte di numerose aziende e locali». Questo a Trento città o solamente in periferia? «Una cosa che abbiamo notato è che ormai non c’è distinzione tra centro città e periferia: se la gente ha paura cerca controllo e protezione sia nelle vie del centro storico sia in quelle più lontane dalla “vita quotidiana”. Quindi posso affermare che le richieste dei clienti e il lavoro che svolgiamo sono in aumento a prescindere dalla zona». Modificare il regolamento di polizia urbana per dare più potere ai vigili di intervenire. Questa, in sostanza, la proposta della consigliera comunale Gabriella Maffioletti per mettere fine all’escalation di episodi di criminalità in città. «Anche Verona, proprio per ovviare a reati alla persona o al patrimonio, ha modificato gli articoli che conferiscono strumenti idonei alle forze di polizia locali in materia di contrasto alla prostituzione in strada, al fenomeno delle biciclette abbandonate, all’accattonaggio petulante e molesto - scrive -. Il sindaco della nostra città, incalzato dai fatti di crimini efferrati succedutesi in questi ultimi tempi, potrebbe dare un segnale chiaro dando incarico al comandante della polizia municipale di liberare le unità degli agenti di polizia municipale (il cui numero è stato tagliato di ben 56 unità negli ultimi due anni) dalle esclusive operazioni burocratiche che impediscono di fatto che gli agenti vengano impiegati per la loro vera funzione di presidio del territorio cui gli stessi sono quotidianamente destinati». «Un vertice, quello organizzato dai parlamentari trentini con le forze dell’ordine, che sa tanto di recita». Così Claudio Civettini, consigliere provinciale della Lega, bolla l’incontro di lunedì tra il commissario del governo Francesco Squarcina, il questore Giorgio Iacobone e il comandante dei carabinieri Maurizio Graziano con i parlamentari del Patt Ottobre e Panizza. «Nell’incontro - scrive Civettini -, sono state illustrati dai responsabili dell’ordine pubblico, anche i positivi risultati contro i malviventi e gli spacciatori di droga, dimenticandosi che i due parlamentari, se ne sarebbero tornati a Roma, a votare il decreto svuota - carceri, che vanifica tutta l’opera di prevenzione, repressione e controllo del territorio». Per questo il Carroccio parla di «commedia mediatica». Pronta la replica di Mauro Ottobre: «Appartengono alla categoria dei falsi i giudizi della Lega sul decreto relativo alle carceri e sul reato di immigrazione clandestina. In ordine alle carceri è sostanzialmente un decreto equilibrato che non contiene nessuna norma in contrasto con le esigenze di sicurezza e con il principio di certezza della pena. In merito al reato di immigrazione clandestina il Senato ha approvato una norma che è anzitutto sollecitata dagli operatori delle forze dell’ordine e che più in generale operano nel settore». G4012201 Trento l'Adige mercoledì 22 gennaio 2014 17 1 FINANZIARIA. La richiesta unitaria di Cgil, Cisl e Uil in un incontro con Rossi «Sconti Irap legati agli ammortizzatori» I tre segretari confederali provinciali Da sinistra, Walter Alotti (Uil), Lorenzo Pomini (Cisl) e Paolo Burli (Cgil) Dopo la presa di posizione dei giorni scorsi di Franco Ianeselli, della segreteria della Cgil del Trentino, tutti e tre i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Paolo Burli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti, hanno rilanciato la richiesta alla giunta provinciale che la riduzione dell’Irap, almeno in parte, sia legata al finanziamento degli ammortizzatori sociali da parte delle imprese. La questione è stata discussa dai confederali con il presidente del- PD la Provincia, Ugo Rossi, e con l’assessore alle politiche economiche, Alessandro Olivi, l’altro ieri in un incontro preliminare alla presentazione della legge finanziaria da parte della giunta Rossi e in vista della definizione del patto per il lavoro tra Provincia, sindacati e categorie imprenditoriali. Come anticipato dall’Adige, sabato scorso, una delle misure più importanti riguarderà le agevolazioni Irap promesse alle im- prese in campagna elettorale. Olivi ha assicurato una riduzione generalizzata superiore al 20% e ulteriori sconti per chi manterrà o aumenterà l’occupazione. I sindacati chiedono che venga mantenuta anche la previsione di un’agevolazione ulteriore per chi versa i soldi per gli ammortizzatori sociali. L’assessore Olivi ha comunque confermato l’impegno della Provincia a stanziare 5-7 milioni di euro per i nuovi sussidi provinciali per i Scalfi a Manica: «Temo sia una posizione di corto respiro». Civico: strategico il legame con Roma «Territoriali per paura di Matteo Renzi» «Non mi sembra di ricordare tutti questi entusiasti sostenitori del partito territoriale quando c’era Bersani. Se questo diventa il modo di mettersi al riparo dallo tsunami Renzi e da ciò che ha rappresentato l’8 dicembre in Trentino, anche in considerazione dei voti presi da Civati, mi sembra che si configuri una proposta “difensiva” che rischia di avere corto respiro». Vanni Scalfi (nella foto con Italo Gilmozzi), coordinatore del Pd di Trento e candidato alla segreteria provinciale, risponde così all’altro candidato Alessio Manica che ieri sull’Adige aveva indicato come obiettivo centrale della sua candidatura quello di rendere il Pd trentino autonomo in tutto da quello nazionale, al quale sarebbe solo confederato. «Quello del partito territoriale - aggiunge Scalfi - sta diventando un mantra che tutti ripetono, ma pochi spiegano cosa esso possa significare di preciso. A me interessano i contenuti, per questo io vorrei: un Pd autonomo sul piano politico (alleanze e programmi), organizzativo e finanziario che possa decidere da solo le proprie regole interne (ad esempio le preferenze nelle liste per l’Assemblea provinciale). E tutto questo, in sostanza e nei fatti, lo abbiamo già. Ma vorrei un partito che sperimenti (ripeto: sperimenti) forme associative nuove, aprendo alla possibilità del doppio tesseramento, cioè alla possibilità di iscriversi solo al Pd del Trentino e non automaticamente IL COMITATO al Pd nazionale, perché significherebbe aprire una prospettiva di dialogo con Socialisti trentini, ambientalisti, laici, i movimenti. E credo sia più importante rafforzare il legame con il Pd altoatesino e con i verdi sudtirolesi». Anche il capogruppo provinciale Mattia Civico, pronto a candidarsi alla segreteria, non condivide l’impostazione di Manica di un Pd del Trentino confederato, che vuol dire senza più un collegamento con quello nazionale. «Il Pd del Trentino - ricorda Civico - è già autonomo di fatto per le modalità con cui è nato, per il suo statuto diverso e le regole che ci siamo dati sull’elezione dell’assemblea con le preferenze e altro ancora. La data diversa del congresso è un’ulteriore conferma di questo. Però io penso che il collegamento con il Pd nazionale sia strategico e lo sia stato più volte per la difesa stessa dell’autonomia della nostra Provincia». «Condivido il fatto - continua Civico - che si possa aumentare il grado di autonomia da Roma ad esempio nella scelta delle candidature per le elezioni politiche, ma stiamo attenti a buttare via il bambino con l’acqua sporca. Un Pd del Trentino che si rinchiude nei propri confini è un Pd debole. Io sono dunque per mantenere i legami con il Pd nazionale e contrario al partito confederato. Sarei favorevole alla forma federata se valesse per tutti i Pd regionali non solo per noi». L.P. Twitter: @patrunoladige Olivi: «Una lezione di stile da Gilmozzi» «Voglio esprimere il mio ringraziamento a Italo Gilmozzi per l’impegno portato in questi mesi nel guidare il Partito democratico trentino». Il giorno dopo l’annuncio da parte del coordinatore del Pd Italo Gilmozzi di non candidarsi alla segreteria provinciale del partito, è il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, a parlare. «Voglio ringraziarlo - ha affermato il sindaco - per essere riuscito a portare serenità e unità all’interno del partito. Ha dimostrato, ancora una volta, di essere una persona generosa e di avere doti organizzative importanti. Ha guidato il partito in mesi non facili con molto buon senso dimostrando anche una forte capacità di relazione dentro e fuori il partito». Per Andreatta la decisione presa da Gilmozzi è una scelta positiva perché «ha confermato di saper mantenere fede agli impegni presi». Nessuna dichiarazione di preferenza da parte del sindaco sui candidati dalla segreteria ma un augurio: «Spero che chi verrà scelto abbia le stesse attenzioni che ha avuto Gilmozzi in questi mesi». Per l’assessore provinciale Alessandro Olivi quella di Italo Gilmozzi è «una bella lezione di stile per un coordinatore politico che ha accettato in un momento particolarmente difficile e delicato, di assumersi l’onere di portare il partito fuori dalle tensioni, rimboccandosi le maniche e riprendendo il cammino verso la giusta strada». Per Olivi, l’attuale coordinatore ha impresso al Pd quel ruolo di forza trainante di governo sostanziata dal recente risultato elettorale. «Mi auguro - ha concluso - che questo suo modo di fare e agire divenga patrimonio di tutti. Italo, oggi più che mai, rimane una voce importante che merita di essere ulteriormente valorizzata per contribuire a costruire un progetto politico coeso ed affidabile». G.Fin disoccupati e i lavoratori sospesi. Cgil, Cisl e Uil hanno poi chiesto risorse ulteriori - per almeno 23 milioni di euro - per il Progettone. Oggi le risorse stanziate sono circa di 40 milioni di euro ma si rende necessaria, secondo i sindacati, una integrazione. Riserve sono state espresse, infine, sulla nomina di tre dirigenti provinciali alla guida dell’Apran (agenzia provinciale per la rappresentanza negoziale). SCUOLA Il governatore a confronto con la Consulta Autonomia, innovazione, dialogo fra le generazioni, plurilinguismo, rapporto scuola-mondo del lavoro, valutazione degli insegnanti, educazione alla legalità: questi alcuni dei temi discussi stamani dal presidente della Provincia Ugo Rossi, anche nella sua veste di assessore all’istruzione, con la Consulta provinciale degli studenti, riunitasi in via Gilli. Il confronto ha toccato numerose tematiche relative al mondo della scuola ma è anche uscito da quei confini, investendo questioni come il dialogo fra studenti e istituzioni o la necessità di approfondire la conoscenza dell’Autonomia provinciale, anche per consentire ai giovani di elaborare un pensiero critico su di essa. «C’è un tema che ricorre spesso negli interventi degli studenti, ed è molto positivo: per quanto sia alto il livello in Trentino, noi non ci accontentiamo. Sono d’accordo: non possiamo accontentarci di essere i migliori in Italia. Il nostro punto di riferimento deve essere chi fa meglio a livello europeo. Mi fa piacere anche avere sentito che i giovani vogliono capire un po’ di più del mondo degli adulti. Solitamente avviene il contrario» ha commentato Rossi. Iniziativa Popolare per la democrazia diretta Caterina Dominici non molla la presa. Se qualcuno pensava di non sentirne più parlare dopo la mancata elezione in Consiglio provinciale lo scorso ottobre, dovrà ricredersi. Ieri, Caterina «la rossa», è tornata a Trento, accompagnata dal marito David Wilkinson, per presentare il suo nuovo «Cip», acronimo di Comitato Iniziativa Popolare. Un comitato permanente che proprio in questi mesi si sta radicando nelle valli trentine e che ha come principale obiettivo far valere e utilizzare gli strumenti di democrazia diretta previsti dalla legge provinciale 3/2003 che consente la presentazione al Consiglio provinciale di disegni di legge di iniziativa popolare. «Sono tantissime le persone ha spiegato Dominici - che si stanno avvicinando a questo nostro comitato. Ci sono tante problematiche che ancora oggi mi vengono presentate e a cui serve dare risposta. Abbiamo già in cantiere diversi convegni ed incontri su tutto il territorio e il lavoro da fare è tanto». L’ex consigliera provinciale Caterina Dominici anche ieri non ha voluto far dimenticare il proprio lavoro portato avanti negli anni che l’hanno vista seduta tra i banchi di piazza Dante. Ed è proprio su questo che il comitato lavorerà. «Non voglio mettermi al centro dell’attenzione - spiega ma tante leggi per l’occupazione femminile e giovanile, gli aiuti per le coppie e le fa- miglie disagiate sono mie. Con questo comitato ci attiveremo per presentare dei disegni di legge di iniziativa popolare affinché tutto quello che ho fatto e che è stato approvato venga veramente applicato e ampliato». Tra le prime iniziative che Caterina Dominici è intenzionata a portare avanti con il suo Cip vi è la richiesta di modifica della normativa che riguarda l’attribuzione del reddito di garanzia a famiglie, o singoli, in difficoltà «visto che oggi non riesce più a rispondere alle esigenze dei trentini». Tra le prime raccolte di firme già messe in cantiere vi è poi quella che riguarda una petizione sulle Poste Italiane. «Quando ero consigliera - ha affermato - avevo portato avanti una proposta di legge capace di evitare che le Poste potessero chiudere sportelli dove e come vogliono. Non è stata approvata per due voti e ora con questo comitato vogliamo che sia ripresa in mano la questione. Come interlocutore vogliamo avere solo la Presidenza del Consiglio Provinciale». G.Fin R4011613 Dominici torna con il Cip Trento 18 mercoledì 22 gennaio 2014 L’INIZIATIVA l'Adige Un gruppo di studenti delle superiori riuniti in Provincia per interpretare gli interessi di Stati differenti su argomenti internazionali MUSEI Piccoli diplomatici crescono a Trento LORENZO BASSO In perfetta tenuta formale, sfoggiando un inglese eccellente e mettendo alla prova le proprie doti diplomatiche, sessantacinque studenti del Trentino Alto Adige hanno dato vita, per tre giorni consecutivi, presso il Palazzo della Provincia di Trento, ad una commissione delle Nazioni unite, simulando minuziosamente una seduta tra delegati internazionali. L’iniziativa - denominata Imun (Italian model united Nations) e sviluppata sulla base di un progetto organizzato, di anno in anno, al Palazzo di vetro di New York - è stata predisposta per i ragazzi delle superiori da una società privata, la Leonardo formazione e sviluppo Srl, in collaborazione con l’agenzia Fao di Roma. A partire da lunedì scorso, un gruppo selezionato di alunni provenienti da diversi istituti secondari della Regione si sono riuniti in consesso per interpretare, attraverso gruppi di lavoro, sedute e dibattiti, gli interessi di Stati differenti su un argomento cruciale: il terrorismo biologico nel Mondo. Ciascun ragazzo, vestendo i panni diplomatici, era investito di un compito difficile e impegnativo: rappresentare uno specifico Paese, scelto dal per- sonale organizzatore, ed i suoi interessi di fronte a colleghi, cercando di trarre il massimo vantaggio da risoluzioni congiunte e accordi bilaterali. «Imun - ci ha spiegato la responsabile didattica Carla Spatafora - nasce tre anni fa con l’obiettivo di portare nel nostro Paese un’iniziativa promossa da oltre quarant’anni dalle Nazioni uniti. Si tratta di una fedelissima simulazione delle commissioni di lavoro dell’assemblea generale dell’Onu, anticipata da un corso di preparazione della durata di due mesi, rigorosamente in lingua inglese, sulle procedure diplomatiche osservate in ambito internazionale. Al termine, alcuni giovani partecipanti prenderanno parte all’evento internazionale che avrà luogo a New York nel mese di marzo». Approdato a Roma nel 2012, il progetto nazionale viene svolto in quattro città italiane oltre alla capitale, tra cui Napoli, Palermo, Terni e, a partire da questa edizione, anche Trento. Complessivamente sono coinvolti ogni anno cinquemila studenti, in età compresa tra i 14 ed i 19 anni. Ad ogni sessione, una parte del personale della società organizzatrice proviene dalle fila dell’Onu, mentre i ragazzi che si distinguono per bravura e capacità relazionale hanno la possibilità di diven- Sopra il consiglio di sicurezza dell’Onu, a New York A sinistra i giovani studenti trentini che studiano da diplomatici Premio al vincitore tare collaboratori stabili. «Oltre all’opportunità di cimentarsi in quella che è una commissione di lavoro internazionale - ha specificato l’amministratore Federico Paganucci offriamo agli studenti la possibilità di lavorare assieme a noi. Inoltre, il ragazzo che si distinguerà come il miglior giovane diplomatico potrà partecipare, grazie ad una borsa di studio del valore di 2.500 euro, all’edizione internazionale, fissata per il prossimo marzo negli Stati Uniti». Gli studenti, in questi tre giorni di lavoro, avranno la possibilità di mettere in pratica quanto appreso durante il corso di formazione e di confrontarsi con gli altri studenti simulando l’assemblea sempre in lingua inglese. Allo studente valutato il più meritevole sarà assegnata una borsa di studio che prevede un voucher di 2.200 euro che il delegato potrà spendere per la partecipazione al progetto «Nhsmun» presso la sede Onu di New York nel prossimo marzo. COMMERCIO 1 Albere, il Mart è fuori gioco «Il Palazzo è della Provincia» Nuova seduta ieri sera in commissione Cultura del Comune di Trento sul futuro del Palazzo delle Albere. Dopo l’incontro avvenuto circa una settimana fa con il direttore del Muse Michele Lanzinger, Franco Marzatico direttore del Castello del Buonconsiglio e Domenica Primerano, vice direttore del Museo Diocesano, ieri è stata la volta di Laura Dalprà (a sinistra nella foto), responsabile della Soprintendenza per i Beni Storico - artistici della Provincia, e della direttrice del Muse, Cristiana Collu (a destra). Le riflessioni portate dalla dottoressa Dalprà si sono concentrate sugli affreschi presenti all’interno della villa edificata nel 1550 dal principe vescovo Cristoforo Madruzzo. «Gli allestimenti per le varie esposizioni - ha spiegato Dal Prà - hanno portato a seminascondere le decorazioni interne anche agli stessi trentini. Gli esempi pittorici che ritroviamo vanno dal 1553 in poi e sono stati attribuiti alla bottega del pittore Marcello Fogolino». Dalprà segnala l’opportunità di interventi di manutenzione e anche restauro. Da parte della direttrice del Mart, Cristiana Collu è stato invece sottolineato come oggi il museo di Rovereto non abbia più alcuna gestione sulle Albere. «Quando sono arrivata nel 2012 - ha spiegato - le Albere sono state chiuse e, come da accordi, sono ritornate in capo alla Provincia». G.Fin Via Mazzini, iniziati i lavori a Mandacarù Nuovo negozio fra 5 mesi Sono cominciati da pochi giorni i lavori alla nuova sede del negozio Mandacarù, negli spazi all’inizio di via Mazzini (angolo con via degli Orti) che fino a qualche anno fa ospitava Pizza Pause. I locali sono stati acquistati dalla cooperativa del commercio equo e solidale per circa un milione e 600 mila euro, dopo un percorso burocratico piuttosto lungo visto che sull’immobile, a causa di un vincolo storicoartistico esistente, vigeva la prelazione della Provincia. «Contiamo di finire i lavori di sistemazione interna entro il 20 maggio in modo da programmare il trasloco dal negozio di piazza Fiera entro la metà di giugno» spiega il direttore Giovanni Bridi. Il nuovo negozio, che dall’attuale sede dista sì e no una cinquantina di metri, sarà più grande. Si passerà infatti da una superficie commerciale di 116 metri quadrati a ben 180 metri quadrati utili, uniti ad un magazzino più capiente. La maggiore disponibilità di spazio permetterà al negozio del commercio equo e solidale di avere una gamma più elevata di prodotti. «Approfondiremo le proposte alimentari su più prodotti - spiega il direttore - e, rispetto all’isola attuale, avremo un vero e proprio spazio dedicato al mondo delle ricorrenze: bomboniere ed altri oggetti per battesimi, cresime, matrimoni». Di più. Bridi spiega che con il tempo Mandacarù vorrebbe proporre anche una linea di abiti da sposa. Insomma, nuova vita e nuovi obiettivi di business per il negozio che ormai da una ventina d’anni opera in centro città. «Per il momento partiremo con lo staff attuale di 4 persone a part time, ma non è detto che in futuro non vi possano essere delle aggiunte». La realtà è che con l’apertura del nuovo negozio e l’ampliamento dell’offerta si spera di Il nuovo negozio Mandacarù all’angolo tra via Mazzini e via degli Orti correggere la rotta rispetto all’ultimo bilancio che, per quanto riguarda il fatturato, ha subito una contrazione di circa il 7 per cento rispetto al 2012. La crisi economica ha dunque colpito anche le nicchie di mercato più particolari che ora, per TRENTO SUD difendersi dalla recessione, puntano a rinnovarsi. L’esborso finanziario per il nuovo negozio (1,6 milioni l’acquisto, 400 mila euro la ristrutturazione) sarà in parte coperto dai versamenti dei soci (800 mila euro). In viale Verona Donna investita sulle strisce Paura poco dopo le 18 di ieri in viale Verona, dove un automobilista ha investito una donna di 57 anni. L’incidente è avvenuto non lontano dalla questura, in corrispondenza dell’attraversamento pedonale presente tra le sue aree di servizio che servono quel tratto della trafficata strada di Trento sud. Forse il conducente della vettura è stato tratto in inganno dalla scarsa visibilità, forse è stato fatale un attimo di distrazione: saranno solo gli accertamenti che stanno tuttora svolgendo gli agenti dell’infortunistica stradale della polizia locale del capoluogo a chiarire la dinamica. Quel che è certo è che la vettura, che viaggiava da sud verso il centro cittadino, non è riuscita a evitare la donna, residente ad Aldeno: soccorsa dal 118, è stata trasferita al Santa Chiara dove le è stata riscontrata la frattura del bacino. Trento l'Adige INTERVISTA mercoledì 22 gennaio 2014 19 Parla la fiemmese Marcella Morandini che da qualche giorno ha preso servizio come segretario generale della fondazione che unisce le cinque Province dell’area 1 Dolomiti Unesco i progetti crescono ZENONE SOVILLA Da pochi giorni Marcella Morandini, originaria di Predazzo, ha cominciato la sua esperienza nel ruolo di segretario genera- Sostenibilità Turismo e mobilità uno degli ambiti al centro del lavoro Marcella Morandini le delle fondazione Dolomiti Unesco, che ha sede a Cortina d’Ampezzo e riunisce le rappresentanze istituzionali delle cin- que Province dell’area patrimonio dell’umanità (Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento e Udine). Quello stesso arco montuoso che in questi giorni è stato inserito al terzo posto della prestigiosa classifica mondiale curata del Lonely Planet’s Beautiful World. «Ho trovato davvero molti progetti avviati in questi primi anni e in qualche caso si arriverà presto alla fase di maturazione. Siamo come una startup che via via entra a regime in un’ottica di condivisione con le cinque aree amministrative coinvolte. Aree che presentano assetti istituzionali diversi e in qualche caso in divenire (specie la Provincia di Belluno che è commissariata e attende di conoscere il suo futuro)», spiega Morandini, già funzionario al segretariato internazionale della Convenzione della Alpi di Innsbruck. Come viene organizzato il lavoro? «La gestione avviene, in sostanza, attraverso sette reti tematiche: ognuna fa capo a una delle Province con la partecipazione dei rappresentanti di tutte MOBILITÀ Un cartello di divieto di transito alle motociclette nei festivi e nel week-end, in Germania sulle Alpi bavaresi, strada del Walchensee. Anche sulle Dolomiti nei prossimi anni si discuterà di misure per moderare il traffico interno e di accesso (foto F. Torchio) le altre. Le reti riguardano gli aspetti geologici e geomorfologici; quelli paesaggistici; i parchi e le aree protette; la promozione del turismo sostenibile; lo sviluppo socioeconomico; la mobilità; la formazione e la ricerca scientifica. L’obiettivo di fondo è l’elaborazione di linee guida condivise dai territori, per orientare i processi amministrativi verso le stesse buone pratiche». Quali sono i progetti in fase più avanzata? «Da poco tempo il nostro consiglio direttivo, in cui sono rappresentate le varie amministrazioni, ha approvato lo studio sul turismo sostenibile, che era stato affidato all’Eurac di Bolzano (a cura di Marianna Elmi e Matthias Wagner). Si tratta di una fotografia del quadro d’in- sieme, comprese criticità e opportunità. Seguiranno, nei prossimi mesi, l’individuazione delle priorità e quindi la scelta congiunta delle azioni concrete e delle misure da attuare». Può fare qualche esempio degli orientamenti emersi dallo studio sul turismo sostenibile? «Per quanto riguarda la mobilità, si menzionano il problema dell’uso prevalente di mezzi motorizzati di tipo individuale per arrivare agli accessi all’area dolomitica; la presenza di strade di importante regionale attraverso le zone principali; gli elevati tassi di crescita del volume di traffico; i picchi stagionali e nei week-end. Sul fronte della risposta a queste criticità, si individuano la crescita dell’uso dei mezzi pubblici esistenti, con l’ampliamento dei collegamenti, il miglioramento degli orari, l’estensione dell’offerta interprovinciale, l’integrazione con altri strumenti nella rete trasportistica (funivie, mobilità ciclabile e pedonale). In questo contesto va sottolineato che la problematica investe non solo la mobilità all’interna dell’area Dolomiti Unesco ma anche quella che riguarda l’accesso al territorio generale, in altre parole le modalità con le quali i visitatori raggiungono da fuori i territori delle province interessate e le diverse vallate. Uno dei punti messi a fuoco, per esempio, riguarda la garanzia di poter raggiungere senza automobile i principali accessi alle Dolomiti. Si indicano anche possibili limitazione a fasce orarie per il trasporto individuale turistico e un contemporaneo utilizzo libero per bus navetta, biciclette, pedoni. Ma vanno individuate anche soluzioni specifiche per garantire la mobilità di residenti, pendolari e mezzi di emergenza». E sul fronte più generale del turismo sostenibile? «Lo studio elenca criticità quali la distribuzione non omogenea delle presenze, che risultano concentrate per area geografica e per stagione. Abbiamo poi questioni come il basso utilizzo lordo delle strutture ricettive o la loro qualità. Fra le opportunità ricordo la promozione di un’offerta turistica destagionalizzata e per target group innovativi, nonché la promozione unitaria delle Dolomiti, con benefici per tutte le aree coinvolte». R4012132 «Avanza la fase di studio poi le proposte operative» Trento 20 mercoledì 22 gennaio 2014 l'Adige Il permesso di soggiorno va in Consulta IL CASO Aveva chiesto il rinnovo del permesso di soggiorno, ma dopo la condanna per possesso di droga sia la questura di Trento che successivamente il Commissariato di Trento hanno detto «no». Ora il provvedimento potrebbe però essere annullato: sul rigetto della domanda il Tar di Trento solleva infatti la questione di legittimità costituzionale. La parola va dunque alla Consulta. La vicenda, che vede coinvolto un cittadino straniero che dal 2000 vive in Italia, ha inizio nel dicembre 2011 quando l’uomo chiede il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di attesa occupazione. L’istan- za viene respinta sulla base del Testo unico sull’immigrazione che prevede il diniego automatico in caso di condanna (la sua pena è stata peraltro sospesa). Ma la condanna, come evidenzia la parte ricorrente, è stata inflitta per un reato «meno grave», che prevede l’arresto facoltativo. Viene anche citata la sentenza della Corte costituzionale (172/2012) in cui viene dichiarata l’illegittimità costituzionale del decreto legge che disponeva che non possono essere ammessi alla procedura di emersione i lavoratori extracomunitari «che risultano condannati, anche con sentenza non definitiva» per i reati in cui è consentito l’arresto facoltativo. Nell’ordinanza il Tar cita l’articolo 3 della Costituzione (tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge) e in riferimento agli articoli 4 e 5 del Testo unico sull’immigrazione «solleva la questione di legittimità costituzionale nella parte in cui fanno derivare automaticamente il rigetto dell’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno del cittadino extracomunitario dalla pronuncia, nei suoi confronti, di una sentenza di condanna», senza verificare se la persona rappresenti una minaccia per lo Stato. Il legale degli inquilini: «Deve intervenire». Discusso ieri il ricorso del pm contro il dissequestro 1 Caso Cantinota vicini diffidano il Comune In attesa di conoscere la decisione del Tribunale del riesame, che ieri ha discusso il ricorso presentato dalla procura contro il parziale dissequestro del locale, il «caso» Cantinota approda anche a palazzo Thun. Lunedì, infatti, alcuni vicini (tre residenti) - attraverso l’avvocato Maria Cristina Osele - hanno inviato una diffida al Comune di Trento, nella persona del sindaco Alessandro Andreatta e alla dirigente del Servizio ambiente, intimando di intervenire, a fronte di una situazione ritenuta insostenibile. «Il Comune - spiega l’avvocato Osele - non ha mai preso alcuna misura inibitoria o sanzionatoria». Questo, chiarisce il legale, nonostante gli inquilini abbiano prodotto da tempo anche le cartelle cliniche, che attestano «una compromissione della salute per i rumori prodotti dal locale. Il Comune - aggiunge - ha un potere autonomo, in particolare il sindaco, che gli viene conferito dalla legge sull’inquinamento acustico (n°447 del 1995)». All’articolo 9, ricorda il legale, sono previste ordinanze contingibili ed urgenti nel momento in cui siano compromesse la salute e la quiete pubblica. «E questo - precisa - come ha già stabilito il Consiglio di Stato, anche se in gioco c’è la salute di una sola persona residente. Il Comune ha dei doveri autonomi rispetto all’indagine penale». Ma il legale, che ieri è intervenuta anche all’udienza del Tribunale del riesame in rappresentanza delle parti offese, oltre alla condotta omissiva dell’amministrazione denuncia il perdurare dei disturbi e una presunta violazione del provvedimento di sequestro (che riguarda solo l’area con consolle per il dj e impianti di amplificazione): «Basta vedere le foto pubblicate su Facebook». Accuse rispetto alle quali l’avvocato della Cantinota, Matteo Benvegnù, si ri- serva di rispondere con una querela per calunnia. «Il controllo dei vigili a seguito delle nuove proteste di un residente - replica il legale - ha dimostrato che tutto era a posto e che i sigilli non sono mai stati rimossi. C’era solo una persona che suonava il pianoforte». E l’attività del pianobar non è interdetta. Durante l’udienza di ieri davanti ai giudici Guglielmo Avolio, Giovanni Di Donato e Enrico Borrelli, il legale dello storico locale ha inoltre prodotto una relazione dei lavori fatti, in particolare l’insonorizzazione del locale caldaia, dal quale sembrano provenire i rumori. Intervento costato 300 euro. Pochini secondo procura e parti offese. «Ma il materiale fonoassorbente non è co- stoso», replica l’avvocato. «Inoltre - aggiunge - venerdì abbiamo ottenuto l’autorizzazione dalla Soprintendenza per fare un controsoffitto e lunedì ho presentato il progetto dei lavori». Resta da capire se questo basterà ad evitare lo spettro di una nuova chiusura, dopo che la procura ha presentato ricorso al Tribunale del riesame contro il provvedimento con cui il giudice Forlenza aveva dissequestrato parzialmente il locale. Un ricorso motivato da ragioni di diritto. Secondo il pm Carmine Russo il ricorso della difesa andava infatti respinto perché non erano intervenuti fatti nuovi rispetto a quando il Tribunale aveva concesso il sequestro dell’intero locale. F.P. TRIBUNALI Sedi periferiche, dopo la Consulta rinuncia al ricorso Gli avvocati delle sezioni distaccate, in prima linea contro la soppressione delle sedi periferiche dei tribunali, hanno rinunciato al ricorso presentato al Tar di Trento, con il quale avevano impugnato il provvedimento emanato dal presidente del Tribunale che trasferiva tutti i fascicoli e processi nel capoluogo. La rinuncia al ricorso è stata presentata dopo il via libera della Consulta alla riforma della geografia giudiziaria, che ha smantellato 220 sezioni e 37 Tribunali in tutta Italia dal 13 settembre 2013. Ma la battaglia non è finita. Due gli strumenti ai quali gli avvocati guardano con interesse: uno è l’articolo della legge di stabilità che apre la strada ad un passaggio a Regione o Province autonome di tutti gli aspetti organizzativi e funzionali della giustizia. Il secondo strumento è il referendum abrogativo della riforma della geografia giudiziaria promosso da nove Regioni. L4011501 Sul rigetto della richiesta, il Tar sospende il giudizio sollevando la questione di legittimità costituzionale ROVERETO l'Adige Redazione: 0464 433700 fax 0464 432148 email: [email protected] G mercoledì 22 gennaio 2014 25 Bar Stella d’Italia: «Non abbiamo aderito alla raccolta Il «Centone»: «Unione e Consorzio non ci hanno chiesto firme. E non è la chiusura di un piccolo tratto di strada niente. Evidentemente siamo già in campagna elettorale che può compromettere il futuro delle nostre aziende» Ma con Miorandi abbiamo organizzato eventi importanti» COMMERCIO 1 «Non fate politica sulla nostra pelle» Molti negozi dal centro storico a Corso Bettini bocciano l’attacco delle categorie a Miorandi Da Corso Bettini alle piazze Erbe e Malfatti, passando per le vie del centro storico e per la famigerata via Tartarotti, pretesa origine di tutto. C’è un inedito asse tra diversi commercianti di Rovereto e cittadini. Un asse nato spontaneamente con l’obiettivo di prendere le distanze dal comunicato congiunto che Unione Commercio, Confeserecenti e Consorzio InCentro hanno diffuso per bocciare la politica urbanistica del sindaco, indicato come responsabile della «desertificazione del centro». Un attacco giudicato troppo «politico». Più orientato a demolire Andrea Miorandi (tanto da sottolineare la differenza della condotta del sindaco, «troppo assente», con quella dei suoi stessi assessori, più attenti alle esigenze del commercio) che a difendere gli interessi di categoria. In effetti il giorno dopo uno dei tre firmatari dell’atto d’accusa, il presidente del Consorzio Rovereto InCentro Giulio Prosser, ha sottolineato che il vero tema è il finanziamento degli eventi, dai mercatini alle fiere, senza i quali il centro non lavora. Un intervento che però non ha smorzato il terremoto provocato dalla lettera del giorno prima. Tanto che la giunta, chiamata ieri a pronunciarsi sulla questione, divisa tra le varie anime politiche, non è riuscita a prendere un posizione unitaria. «Teneteci fuori dalla politica» la base del ragionamento condivisa da tutti. Perché poi c’è chi si espone di più, arrivando Sopra via Tartarotti. A fianco Fabio Degasperi, del «Centone» di corso Bettini, critico con l’attacco politico delle categorie a Miorandi a difendere Miorandi; o ad attacare la «discesa in campo» delle categorie. I negozi di sport e non solo di corso Bettini - Centone, Grigosport, Bar Class, Run Sport - o il bar Stella d’Italia, che anche «a nome di altre aziende della zona» precisa che «non abbiamo firmato la raccolta firme dei commercianti (quella contro Miorandi, ndr). Il momento è sicuramente difficile per tutto il comparto commercio, ma non crediamo che la chiusura Valido per 25 anni L’APPALTO «Parco del Leno», c’è il bando Il Comune di Rovereto ha pubblicato il bando per assegnare «la concessione di una porzione di territorio per la pesca sportiva e attività ludico-sportive vicino alla foce del Leno», iniziale tassello del «Parco del Leno». Oltre a garantire il laghetto artificiale per la pesca sportiva, l’azienda o cordata di imprese - interessata al progetto dovrà versare al Comune un minimo di 57mila euro. In cambio si assicurerà, in caso di vittoria, la gestione esclusiva dell’area per 25 anni, che dopo tornerà ad essere proprietà del Comune. Una commissione apposita valuterà la validità del progetto di valorizzazione dell’area (unico paletto fisso il laghetto, per il resto, spazio libero alla fantasia). I soggetti interessati possono presentare la propria migliore offerta per la costituzione del diritto di superficie. L’apertura delle offerte sarà alle 9.30 di mercoledì 26 marzo presso la «Sala Gare» dell’Ufficio Gestione Appalti in Via della Terra 56. di un piccolo tratto di strada possa compromettere il futuro delle nostre aziende». «Questo - continua il post affidato alla pagina Facebook - non per accattivarci le simpatie dell’amministrazione comunale, ma per dare chiarezza su una questione che appare più politica che economica; anzi, puntualizziamo che gli eventi organizzati nell’ultimo periodo hanno interessato prevalentemente nuove zone del centro». «Nessuno ci ha chiesto nulla - spiega Fabio Degasperi del Centone a nome dei colleghi di Corso Bettini - e, nel massimo rispetto per le difficoltà dei colleghi, non crediamo che la chiusura di un pezzetto di strada, che anzi è diventata più bella dopo i lavori, possa essere causa del successo o del fallimento di un negozio. Lasciateci fuori dalle battaglie politiche, che non ci fanno alcun bene. Per conto nostro possiamo dire che finora gli impegni presi da Miorandi sono stati rispettati, e che in questo anno abbiamo potuto organizzare eventi importanti, occasioni mai realizzate prima e che hanno avuto una buona risposta. Prendere di mira la StrongmanRun poi è inspiegabile. Come si può contestare un evento che ha portato il nome di Rovereto in tutta Italia, riempito tutti gli alberghi della Vallagarina e i bar e ristoranti di Rovereto? Poi si dice che Miorandi è assente ma i suoi assessori presenti. Ma che significa? Il lavoro degli assessori è quello di occuparsi, per conto del sindaco, di tematiche specifiche. Di che si sta parlando?». Le prime reazioni sul web, a cominciare dai social network, sono positive. Tra i tanti commenti anche quello dell’assessore all’Urbanistica Giulia Robol, che via Facebook ringrazia il Stella d’Italia «del coraggio di averlo pubblicamente palesato, so che non è facile! Spero si possa lavorare insieme per migliorare il nostro centro storico». Ma.Pf. «Amr, Pallanch e Miorandi andatevene» Secondo il sindacato si sta preparando la privatizzazione Ieri Roberto Pallanch, presidente dell’Amr, su queste pagine ha sostenuto che l’Azienda multiservizi deve cambiare, anche perché gli utili negli ultimi anni sono andati calando, dagli 86 mila euro del 2011 ai 12.500 del 2013. Pronta è arrivata la presa di posizione della Filt Cgil, per bocca di Luigi Bozzato che invita i responsabili della situazione ad andarsene. Pallanch aveva dato i numeri della situazione. A pesare sul bilancio sono soprattutto il «rosso» di palestre e cimiteri, su un fatturato complessivo da 6,65 milioni. Le farmacie valgono 4,8 milioni di fatturato e 195 mila euro di utile; i parcheggi fatturano 1,2 milioni con 250 mila euro Miorandi «non possono chiamarsi fuori o dirsi estranei». Tra queste scelte, anche quelle di utilizzare i lavoratori del Progettone, che hanno permesso di risanare il bilancio, ma che si sono rivelati soltanto «un pannicello caldo, come avevamo già rilevato a ottobre 2012». Per Bozzato nell’Azienda Multiservizi di Rovereto ci hanno creduto più i lavoratori degli amministratori e ora saremmo arrivati al «redde rationem». La Cgil dà per scontato che arriverà un conto salato e questo sarà pagato dai lavoratori che finora «hanno sempre garantito i servizi anche in condizioni organizzative precarie e soprattutto anche per servizi non sempre di loro pertinenza». LA POLEMICA La Cgil attacca sulla crisi di Amr: qui rischiano i lavoratori agli utili; le palestre fatturano 500 mila euro ma chiudono in rosso di 16 mila euro; i cimiteri, che fatturano 260 mila euro, ne perdono 43 mila. Su tutti i capitoli si scaricano i costi di struttura: 375 mila euro (in gran parte stipendi dei 55 dipendenti) comprensivi del costo di cda e organi di revisione. Un crollo degli utili comunque dell’85,5% in tre anni. Per questo l’Amr, secondo Pallanch, è arrivata a un bivio e deve cambiare, anche con una miniriforma interna che tocchi indennità e riduzioni dei consiglieri del Cda. Bozzato ieri ha visto e ha deciso di rispondere a nome della Cgil: «Attendiamo di sapere - afferma Bozzato - a fronte di una diagnosi tan- to seria quale sarà la ricetta che individueranno». Bozzato teme che Pallanch abbia anticipato la decisione del sindaco Miorandi, ossia una dismissione e quindi una prossima privatizzazione. Bozzato non ci sta: «Vorrebbero che i lavoratori stessero a guardare, attendendo la gara d’appalto e incrociare le dita che sperando che qualche codicillo legislativo li faccia transitare nell’organico del nuovo gestore, che magari verrà a dire che gli organici sono troppo numerosi. O davvero vogliamo credere che Amr sarà messa nelle condizioni di gestire il ciclo dell’acqua e dei rifiuti?» Ma Bozzato dice che sulle scelte di questi anni Pallanch e il sindaco Roberto Pallanch, a sinistra, con Andrea Miorandi L’appuntamento | Scrittori e intellettuali in campo per difendere la libreria. La petizione a oltre 550 firme 2 Sabato il «Salviamo la Blulibri Day» «Salviamo la Blulibri Day». Appuntamento sabato prossimo alle 18.30 alla Blulibri di via Portici. Nelle sale della più grande libreria della città, destinata, a meno di novità, a chiudere il 31 marzo, si sono dati appuntamento intellettuali e scrittori legati, in un modo o nell’altro, alla libreria. Racconteranno, in un incontro aperto a tutti, il valore che per loro hanno i libri, la lettura. Le librerie. La lista degli oratori è in divenire. Per ora hanno confermato la loro presenza Antonella Bragagna, Roberto Keller, Franco Rella, Marco Dallari, Patrizia Belli e Roberto Antolini. Assente ma «presente con il cuore» Carmine Abate, pur secondo firmatario della petizione per impedire la chiusura della libreria. L’appuntamento di sabato sarà il momento di sintesi di un movimento di opinione generato dalla notizia della prossima fine per collasso economico dell’avventura trentennale della Blulibri. Varcando fin da subito i confini di Rovereto. E se i 1.544 «like» su Facebook e le 255 firme alla petizione online su «petizioni24», numeri pur notevoli, lasciano freddi gli esperti, le 450 firme su carta lasciate allo stesso bancone della Blulibri sono un segno tangibile e inequivocabile di come la questione stia a cuore ai roveretani. E, come si diceva, non solo roveretani. «Ci sono persone che vengono da fuori solo per firmare - commenta la libraia Gabriella Quinzio -. La settimana scorsa abbiamo avuto la visita di una signora dalla Val di Ledro. Proprio questa mattina (ieri, ndr) una bambina ci ha portato il suo salvadanaio». Una dimostrazione di affetto e vicinanza che la Quinzio ammette non si sarebbe «mai aspettata. Ci sono persone che ci portano torte o cioccolatini, c’è chi passa e si porta via pagine della petizione per farle firmare». Non solo cittadini. La Blulibri ha innescato una «corsa alla solidarietà» che vede protagonisti anche altri esercenti, che ospitano sui loro banconi la petizione: per ora i ristoranti «Or- to di Pitagora» e «Silenzio», il Centro estetico studio Blu e la Scuola Musicale, in tutto un altro centinaio di firme già raccolte. Ma Gabriella Quinzio e la collega Patrizia Barbara sanno che la vicinanza dei roveretani, per quanto confortante, non basta a salvare un negozio. Remota anche la possibilità di un intervento diretto di Comune o Comunità. L’unica via percorribile è quella prospettata da Mario Cossali, «padre» della petizione: un tavolo cui si siedano Job’s coop (proprietaria) ed enti pubblici per lo studio di una soluzione. Soluzione che deve essere trovata nel minor tempo possibile. Il 31 marzo è vicino. Ma.Pf. Un cliente firma la petizione davanti alla libraia Gabriella Quinzio Rovereto l'Adige La vicenda risale al settembre 2008: Luca Benedetti e Thomas Dalla Costa imputati per lesioni, ingiurie e minacce dopo l’aggressione a un noto barista IL CASO mercoledì 22 gennaio 2014 All’epoca si scatenò una bufera politica: era in corso la campagna elettorale per le provinciali, uno dei due imputati era candidato con la Fiamma Tricolore DOPO LA FRANA Il divieto di transito «Picchiato perché antifascista» In due condannati a pagare In seguito alla frana avvenuta domenica, il Comune di Rovereto ha predisposto il divieto di transito veicolare e pedonale in via Madonna del Monte a Rovereto tra i civici 4 e 6, a partire dal 20 gennaio fino al 10 febbraio. La condizione di franosità che si è venuta a creare e la necessità di valutare adeguatamente l’evolversi della situazione inducono ad assumere un atteggiamento prudente in relazione alla sicurezza della viabilità imponendo un divieto di transito di almeno 20 giorni. In tale periodo verranno effettuati tutti gli accertamenti del caso e attuati gli interventi di messa in sicurezza. Lesioni e minacce ma senza politica La politica, dal procedimento a carico di Benedetti e Dalla Costa, è uscita quasi subito. Perché la parte lesa aveva chiesto che venisse contestata anche l’aggravante dei motivi abbietti, perché si affermava che l’aggressione era stata posta in essere allo scopo di affermare la superiorità del fascismo e la volontà di punire un antifascista. Ma la procura non ha condiviso l’impostazione. Quanto a Benedetti e Dalla Chiesa, hanno parlato di legittima difesa, ma le due testimonianze a discarico sono state ritenute generiche e non credibili tenuta in città una manifestazione contro il governo Dellai, la campagna elettorale era piuttosto accesa. E i due esponenti della destra pare fossero, per altro legittimamente, a questa manifestazione. È lì che li ha notati M.B, che è stato quindi in grado di riconoscerli ore più tardi. Perché i problemi sono nati in tarda serata. M.B. era in un altro locale cittadino, il Perbacco, quando Benedetti e Dalla Costa entrarono. Uno dei due aveva in mano del- le birre e il titolare del locale li riprese. M.B. quindi intervenne per dare man forte al collega. Uno scontro verbale da poco, che pareva finito lì. Qualche minuto più tardi una coda polemica: i due avrebbero offeso il barista mentre fuori dal locale si fumava una sigaretta, facendo riferimento al- le sue convinzioni politiche vicine alla sinistra. Un episodio antipatico, ma nulla di davvero grave. Tanto che il giovane non si era allarmato. I problemi sono sorti qualche ora dopo. A fine serata, infatti, M.B.l’esercente salì in casa a prendere il cane, per la passeggiata serale. Erano le tre di Borgo Sacco. Bottino magro: solo pochi spiccioli porta usando un badile sottratto poco prima dal capanno degli attrezzi, ma hanno avuto poca fortuna. Raggiunto il piano rialzato, sono state passate a setaccio tutte le aule, alla ricerca di qualcosa di valore. I furfanti hanno trovato solo gli spiccioli usati dalle maestre per acquistare il caffè, raccogliendo qualche decina di euro. Gli intrusi si sono disinteressati del distributore di bevande e del suo contenuto e, con i pochi soldi racimolati, sono usciti dall’entrata principale. Stamattina il bidello ha notato la serratura forzata nel semi-interrato e ha con- tattato i responsabili della scuola d’infanzia equiparata, che subito hanno sporto denuncia ai carabinieri di Rovereto. Nella struttura sono ospitati 126 bambini dai 3 ai 6 anni: gli scolari hanno frequentato regolarmente l’asilo ieri e il furto non ha causato problemi all’attività didattica. Certo fa impressione che nel giro di cinque notte, stava camminando in via Roma quando venne aggredito e minacciato da Benedetti e Dalla Costa. Il solo Benedetti, stando alla sentenza del giudice di pace, menò le mani: pugni al volto che lasciarono il barista a terra gonfio e pieno di sangue. Dalla Costa, di suo, si sarebbe limitato a guardare senza intervenire. Questa la ricostruzione della vittima, suffragata dal racconto di alcuni testimoni. Gli unici ritenuti credibili dal giudice di pace, la cui sentenza è finita ieri al vaglio del giudice Corrado Pascucci, perché i due imputati l’hanno impugnata. Con scarso risultato: condanna confermata. IL PRECEDENTE Colpo dei ladri all’asilo S. Antonio Sono trascorsi pochi giorni dall’intrusione nel nido «La cicogna» delle Fucine e già si segnala un altro colpo nella vicina scuola d’infanzia «S.Antonio» di Borgo Sacco. I ladri sono entrati nella struttura di via Fedrigotti nella notte tra martedì e ieri e, come nel caso di via Volta, il bottino è stato misero, poche decine di euro. I malviventi si sono intrufolati nella scuola equiparata da una finestra al piano semi-interrato: il serramento non ha opposto resistenza e i ladri sono entrati nell’edificio abbastanza facilmente. Sullo stesso piano hanno provato ad aprire una Madonna del Monte chiusa per 20 giorni L’IMPUTAZIONE CHIARA ZOMER Ottocento euro di multa per la condanna penale, a cui si aggiungono 1.500 euro di provvisionale e - tra giudice di pace e tribunale - altre 2.300 euro di spese legali alla parte lesa. Tanto costerà agli allora esponenti della Fiamma Tricolore Luca Benedetti, 28 anni di Ronzo e Thomas Dalla Costa, la condanna per il pestaggio ai danni di M.B., un barista roveretano colpevole di votare a sinistra e di aver dato man forte ad un collega esercente che li riprendeva, perché entrati in un locale con delle birre già in mano. Si è chiusa così, a meno di un sempre possibile ricorso in Cassazione, una vicenda che all’epoca aveva fatto discutere. Era fine settembre 2008 quando accadde. E allora la notizia, partita come brutta vicenda di cronaca nera, era finita nelle pagine di politica. Ed era diventata un caso. Perché si era in campagna elettorale, perché i due indagati erano esponenti della Fiamma Tricolore che all’epoca sosteneva Divina, principale competitor di Dellai. Adesso sono passati cinque anni, la politica pensa ad altro. Ma la giustizia, magari non velocemente, ma s’è mossa. E ha messo la parola fine alla vicenda, obbligando i due esponenti di destra a mettere mano al portafoglio. Nell’attesa che la parte offesa valuti se procedere con una causa civile. Ma tornando ai fatti. Era, come detto, il 29 settembre 2008. Quel giorno si era 27 Cinque giorni fa il raid al nido «La Cicogna» Non è trascorsa nemmeno una settimana da un’altra intrusione in una struttura per l’infanzia. Giovedì scorso qualcuno era entrato al nido delle Fucine «La Cicogna» e aveva scassinato il distributore del caffè, oltre a essersi impossessati del salvadanaio delle maestre. giorni siano state prese di mira due strutture dedicate all’infanzia, dove tra l’altro è risaputo non sono custoditi beni di valore. In via Volta giovedì scorso i ladri sarebbero entrati dalla porta principale, manomettendo la chiusura elettronica, e una volta dentro sarebbero andati diritti verso il distributore di bevande. Con gli arnesi da scasso avrebbero aperto la cassa della macchinetta per appropriarsi delle monetine versate dalle dipendenti per la pausa caffè. Dopo aver rovistato negli armadietti delle maestre, hanno messo le mani in un cassetto e lì hanno trovato un salvadanaio. In quel caso i malviventi erano stati perfino un po’ «schizzinosi»: hanno messo in tasca le monete con il valore più elevato e hanno lasciato sul tavolino i centesimi di rame. Dopo la visita dei ladri all’asilo «S.Antonio», il consigliere leghista Claudio Civettini è tornato all’attacco sul tema sicurezza. «Inutile pensare allo schieramento dell’esercito: dobbiamo concentrare le forze sulla prevenzione. In giro ci sono troppe persone che trascorrono le giornate a far nulLa.Ga. la». Nuova apertura | All’incrocio con corso Rosmini ci sarà il nuovo punto vendita della catena di igiene Soccorso | Ieri è partito il corso per volontari «Acqua & Sapone» in via Paoli Vigili del fuoco e Croce Rossa collaborano nella caserma La catena di prodotti per l’igiene di casa e persona «Acqua & Sapone» aprirà un nuovo punto vendita nel cuore di Rovereto, precisamente in via Paoli 6, di fronte alla stazione delle corriere. I lavori per trasformare gli spazi, ormai abbandonati da anni, sono già iniziati e dovrebbero finire nel giro di qualche settimana. La data dell’inaugurazione non è ancora stata fissata e la Gottardo spa, azienda padovana proprietaria dell’insegna «Acqua & Sapone», non ha voluto comunicare particolari a riguardo della nuova apertura nella città della Quercia. In Provincia attualmente sono sette i punti vendita della catena di prodotti per la pulizia: in Vallagarina il marchio è presente a Mori, a Villa Lagarina e a Rovereto in via Pasqui, mentre Ottanta volontari della Croce rossa di Rovereto ospitati nella caserma dei Vigili del fuoco di Rovereto per la serata di presentazione del corso di formazione. Ieri sera alle 20.30 gli aspiranti soccorritori si sono ritrovati in via Abetone assieme ai referenti della Cri Viviana Battisti e al comandate dei pompieri Luca Minatti, alla presenza del sindaco Andrea Miorandi. La collaborazione tra le due realtà della Protezione civile continuerà anche nei prossimi mesi, con altre attività svolte in sinergia. Al termine della prima parte del corso base per volontari, vigili del fuoco e crocerossini eseguiranno assieme alcune manovre combinate, ad esempio una simulazione di incidente, per rodare i meccanismi di intervento sulle emergenze: i vigili ad esempio lavoreranno con la pinza idraulica mentre i soccorittori si occuperanno dell’estricazione degli incidentati. «Se ci si conosce e si è abituati a lavorare insieme, al momento del bisogno si riesce a dare il massimo», spiega Luca Minatti. 1 altri negozi sono ad Arco, Cles e Mattarello. Sicuramente l’investimento in via Paoli, accanto agli sportelli Sparkasse, è strategico, visto il notevole passaggio di possibili clienti. La metratura importante del negozio permetterà di ospitare un vasto assortimento di prodotti e i vicini parcheggi all’incrocio di via Manzoni permetteranno alla clientela di rifornirsi senza troppi problemi. Sul sito internet aziendale «Acqua & Sapone» si descrive come la più grande catena della bellezza e dell’igiene, presente sul mercato dal 1992 con una rete di 700 negozi distribuiti su tutto il territorio nazionale. «Grazie alla specializzazione e alla profonda conoscenza del settore, siamo costate crescita e in continuo rinnovamento». Arco 30 mercoledì 22 gennaio 2014 LA POLEMICA Il vicesindaco e la «Variante 14» a San Giorgio: così già 15 mila metri cubi in meno l'Adige Ieri a Roma l’incontro al Ministero con tutte le rappresentanze sindacali: c’è un certo ottimismo 1 Arcese, accordo più vicino: 90 in cassa straordinaria a rotazione Di ritorno da Roma, dove ieri si è svolto l’incontro al Ministero per trovare un accordo sulla cassa integrazione straordinaria all’Arcese Trasporti, i rappresentanti sindacali sembravano cautamente ottimisti. Il faccia a faccia romano, al quale hanno presenziato tutte le sigle sindacali presenti nel colosso dell’autotraspor- to su gomma che ha la sua sede operativa proprio ad Arco, dovrebbe portare a breve ad un accordo formale. La richiesta formulata al Ministero, con il sostegno anche dell’azienda, è un anno di cassa integrazione straordinaria dal 27 gennaio fino al gennaio 2015. Interesserebbe a rotazione 90 dipendenti, di cui 80 sono autisti, 5 operai e 5 impiegati. Numeri importanti per una realtà tutto sommato piccola come quella altogardesana, e anche per questo da parte sindacale si pensa che il Ministero non potrà che accogliere le richieste formalizzate ieri: 90 lavoratori in mobilità significherebbero altrettante famiglie senza prospettive, un dramma in un zona come la nostra. «Noi il cemento l’abbiamo dimezzato» Betta: «Gli ambientalisti non sanno ciò che dicono» «Non deve passare un messaggio falsato dalla campagna elettorale: con la “Variante 14” stiamo dimezzando il nuovo cemento che era originariamente previsto dal piano regolatore arcense, di certo non ne stiamo prevedendo di nuovo». Alessandro Betta, vicesindaco, sinda- I «retini» del Prg spiegati punto per punto: previsioni e cubature ridotte di molto e benefici per Comune e collettività co reggente, candidato sindaco e quasi sicuramente futuro sindaco di Arco, non accetta l’interpretazione che della variante discussa in questi mesi danno dal Coordinamento ambientalista. Il gruppo che raccoglie diverse sigle dall’ambietalismo locale sta analizzando punto per punto le previsioni inserite nelle 400 pagine della variante e ne trae le sue conclusioni. Che sono però considerate profondamente sbagliate, se non volutamente false, da parte del sindaco reggente: «Non ca- pisco come si possa attaccare un’amministrazione che sta togliendo cubature ovunque - dice Betta - mettendo mano a previsioni urbanistiche che erano di gran lunga superiori a quanto verrà infine approvato quando la variante sarà operativa». Lo strumento urbanistico in discussione nel frattempo è bloccato. Sarà il consiglio comunale, dopo le elezioni, ad occuparsi della sua approvazione definitiva, ma è probabile che si tratti di un consiglio con una maggioranza non molto diversa da quella attuale e quindi con sensibilità neppure molto lontane da quelle che oggi Betta esprime con forza: «Chi scrive che arriva nuovo cemento fa disinformazione - insiste - e il caso di San Giorgio è esemplare. Gli ambientalisti hanno citato alcune situazioni precise, facendo nomi e cognomi con le relative particelle edificabili. Hanno elencato i nuovi volumi concessi, si sono dimenticati però di andare a vedere cosa era previsto in quelle stesse aree prima della variante. Qualche esempio? A San Giorgio, accanto all’area sportiva, potenzialmente i potevano realizzare fino a 12 mila metri cubi di volume, con la variante li abbiamo ridotti a 2700. Vicino al centro storico il Prg prevedeva un’area di espansione con 8900 metri cubi, li abbiamo ridotti a meno di un terzo, fino a 2500 metri cubi di cui 1400 dovranno essere abitazioni che andranno sul mercato a canone mode- Alcuni componenti del gruppo di lavoro che per l’amministrazione comunale si sta occupando di questioni legate all’urbanistica. Ne fanno parte alcuni amministratori (il vicesindaco reggente Betta, primo da sinistra, l’assessore Maria Paola Gatti accanto a lui, l’assessore Stefano Miori in basso a destra) oltre a tecnici e funzionari comunali (foto Pivetti) rato. Stesso discorso per l’area adiacente il Del Fabbro: anche qui erano previsti in origine 6300 metri cubi di nuove edificazioni, ne abbiamo concessi 3000 e senza la destinazione alberghiera. Un ultimo esempio in via Passirone: anche lì abbiamo ridotto gli indici di edificabilità, tagliando di netto 5700 metri cubi di cemento che altrimenti sarebbe arrivato». Il sindaco, assieme all’assessore all’urbanistica Maria Paola Gatti e ai componenti del tavolo di lavoro che pro- prio di pianificazione territoriale si occupa (ne fanno parte funzionari, tecnici, il legale del Comune, il segretario) fa poi un po’ di somme: «Solo restando ai casi segnalati - dice Betta grazie alla “Variante 14” abbiamo ridotto di 15.400 metri cubi il cemento in arrivo, portando al Comune benefici per 850 mila euro, che in tempi di trasferimenti ridotti non è certo poca cosa. A questo punto mi chiedo davvero cosa vogliono gli ambientalisti. Attaccano la variante, ma senza di es- sa il cemento sarebbe stato molto, molto di più. Sanno di cosa stanno parlando?». «Sono attacchi incomprensibili - aggiunge Gatti - lavoriamo su un Prg non nostro, che aveva previsioni di espansione tipiche di quegli anni. Ci sono terreni che sono tornati ad essere verde privato o agricoli, ci sono superfici che siamo riusciti a vincolare al canone moderato, abbiamo diminuito le destinazioni ricettive. È tutto cemento in meno». D.P. Consiglio | Il 3% in meno di trasferimenti, compensati da risparmi: approvato Il bilancio si «restringe» LUCA NAVE Nel 2014 il Comune di Arco potrà contare su quasi 5 milioni di euro da destinare agli investimenti, provenienti per 250 mila euro da contributi di concessione, 3,6 milioni di trasferimenti provinciali, 500 mila di sovracanoni per le grandi derivazioni idroelettriche, 60 mila euro per alienazioni di immobili o altre entrate straordinarie e 417 mila dall’applicazione di avanzo di amministrazione. Essendo in vigore il patto di stabilità, non si possono contrarre nuovi mutui, quindi con le sole risorse disponibili si dovrà far fronte al piano delle opere pubbliche e alle altre spese di investimento. Tra le opere inserite ci sono la prima fase dell’adeguamento statico delle scuole elementari di Bolognano per 550 mila euro, manutenzioni stradali e dei parcheggi per 300 mila, 150 mila per la riqualificazione dei centri storici, 250 mila per il mercato coperto contadino e 500 mila per la stazione delle autocorriere. La Provincia ha ammesso a finanziamento, nell’ambito del Fondo unico territoriale, oltre alla realizzazione del primo lotto dell’acquedotto Arco sudCretaccio (già inserito a bilancio 2013), anche il completamento della ciclabile Trento-Lago di Garda per 1,5 milioni con contributo di 1,35. L’opera troverà collocazione definitiva a bilancio nel corso dell’anno. Per altre opere è stata inoltrata domanda di finanziamento su specifiche leggi di settore, ma sarà necessario attendere le rispo- L’assessore al bilancio Tomaso Ricci ste: si tratta del rifacimento della palestra di via Nas e della realizzazione dell’ostello della gioventù. Quello presentato dall’assessore Ricci in consiglio comunale - e approvato con 22 voti favorevoli - è un bilancio di previsione di fine mandato, visto che il prossimo 9 marzo i cittadini torneranno alle urne. La crisi è ancora tra le preoccupazioni In una seduta priva di tensioni il documento per il 2014 passa senza disagi: 5 milioni per gli investimenti dell’amministrazione, molti sono i vincoli da rispettare, primo fra tutti quello imposto dall’Europa per il patto di stabilità. Incerte sono le risorse tributarie dei comuni, connesse alle scelte ancora non definitive del Governo; a livello locale la Provincia ha intrapreso un percorso di contenimento della spesa pubblica e dunque c’è incertezza anche sui trasferimenti ai comuni: l’ipotesi è quella di una riduzione nell’ordine del 3,5% che, per Arco, significa circa 200 mila euro. La parte corrente del bilancio segna entrate per 18 milioni e 866 mila euro, di cui 7 milioni 948 mila per entrate tributarie, 6 milioni e 722 mila per trasferimenti da Provincia e altri enti, 4 milioni 196 mila per entrate extra tributarie. Si riduce il debito (estinzione anticipata e naturale cessazione di alcuni mutui) e si riducono alcune spese (l’affitto del magazzino comunale). Si consolidano poi alcune entrate: per concessione delle reti del metano, cessione di elettricità prodotta da impianti comunali (centralina di Gambor e impianti fotovoltaici), canoni delle concessioni cimiteriali. Purtroppo gli elementi positivi rischiano di essere abbondantemente compensati dai mancati trasferimenti provinciali e dalla contrazione di alcune entrate. Il Comune promette di non incidere sulla fiscalità locale (Imu e addizionale Irpef), scegliendo piuttosto il contenimento della spesa. Si può stimare una riduzione di entrate correnti del 3%, compensata dai risparmi descritti sopra. Basso Sarca e Ledro l'Adige mercoledì 22 gennaio 2014 31 Un nuovo look per il sito del Comune Riva, il portale di Palazzo Pretorio, riveduto e migliorato anche nella grafica, è on-line da ieri mattina PERICOLO RIVA - É on-line da ieri mattina il nuovo sito web del Comune di Riva, realizzato sulla piattaforma allestita dall’Area Innovazione del Consorzio dei Comuni trentini. Molte le novità, a partire dalla nuova veste grafica (che sarà ulteriormente perfezionata) e dalla diversa organizzazione di accesso alle informazioni, improntata all’intuitività e alla semplicità. Il passaggio al nuovo sito è stato deciso sulla base di una serie di motivazioni, quali la necessità di una veste grafica non solo più accattivante, ma anche tale da rendere più semplice e intuitiva la navigazione e il reperimento dei contenuti; inoltre, per rispondere alle novità normative nazionali, in particolare al Decreto legislativo 14 marzo 2013, del quale è attesa nei prossimi mesi il recepimento da parte della Regione Alle 22 i massi dal bosco verso valle, mentre passava una «Opel» Trentino Alto-Adige. Proprio per la necessità di attendere la normativa regionale, alcune sezioni sono oggi «in costruzione». Uno degli elementi di maggiore innovazione è il sistema «open data», che permette di esporre i dati prodotti dall’amministrazione in modo che gli utenti possano poi aggregarli. Un altro consiste nel sistema della redazione diffusa, per il quale sono ora direttamente i sin- goli Uffici comunali a implementare i nuovi dati, nelle relative aree tematiche. Ogni singolo dato è caricato una sola volta e poi reso disponibile, in automatico, secondo i diversi percorsi. Il sistema è completamente «Open source», e permette il riuso: sarà possibile da parte dell’amministrazione realizzare ulteriori portali, ad esempio per associazioni o gruppi organizzati di cittadini. SCUOLA Frana al lago di Tenno, sfiorate auto e palazzina Alcuni macigni finiscono sulla Ss421, già riaperta TENNO - Quando l’allarme è arrivato in caserma e in municipio si è temuto che lo smottamento, così vicino a quello del novembre di 14 anni fa, avesse interessato la stessa area, coinvolgendo anche l’abitazione privata risparmiata dal disastro di allora. Invece, per fortuna di tutti, la frana che ha interessato lunedì sera le pendici soprastanti il lago di Tenno, si misura in poche tonnellate di pietra e alcuni metri cubi di materiale, è scesa duecento metri più a monte, sulla statale 421 a cento metri dal bivio tra la provinciale del Tombio e la stessa statale che da Tenno sale al Ballino e Fiavè. Alcuni macigni si sono staccati dalla parete soprastante, si sono facilmente fatti strada nella boscaglia per poi precipitare sulla sottostante strada statale e più sotto nei prati e negli orti che portano alle rive del lago. Le dimensioni dei massi caduti sono tali da poter parlare di scampato pericolo. A pochi metri di distanza c’è un’abitazione privata di due piani che non è stata nemmeno sfiorata dai massi in caduta, mentre il caso ha voluto che nessuna automobile, a quell’ora della sera, fosse in transito sulla statale al momento della frana. Una «Opel» arrivata in quel punto pochi istanti dopo ha centrato un sasso rimasto sulla carreggiata sfondando la coppa dell’olio ma senza conseguenze per le persone a bordo. L’auto si è fermata pochi metri più avanti, in uno sterrato lato strada, dove è rimasta anche ieri. Sul posto l’altra sera sono accorsi il sindco di Tenno Carlo Remia, il vicesindaco Giuliano Marocchi, i vigili del fuoco guidati dal comandante Massimo OLTRA IN BREVE I ALTO GARDA «60&più» a Roma Coordinamento attività «60&Più» Alto Garda e Ledro, organizza dal 25 al 27 marzo, una visita guidata a Roma con udienza papale. Visita guidata e udienza papale, sono aperte a tutti, il costo comprende viaggio, pernottamento, pasti, bevande e cena tipica ed è di soli 300 euro. Prenotazioni e informazioni al n. 0464-519521 o 3453987149 o via mail [email protected]. I ALTO GARDA Farmacie di turno Prestano servizio al di fuori del normale orario le farmacie Mutalipassi di Riva (0464 552508) e Nardelli di Dro (0464 504205). In appoggio la Comunale di Bolognano (0464 514588). I TORBOLE La «Festa del broccolo» Causa maltempo è stata rinviata a domenica, parco Pavese, la manifestazione «Il broccolo di Torbole è servito». L’intervento l’altra sera (Fotoshop) e i massi rimossi ieri mattina (Pivetti) Marocchi, i carabinieri e in breve anche i geologici della Provincia. Si è decisa la chiusura precauzionale della strada. Poi ieri mattina il macigno pericolante rimasto a monte della sta- tale è stato demolito pezzo pezzo in otto ore di lavoro da una ditta specializzata, e la strada è tornata ad essere perfettamente transitabile dalle 15.30. D.P. I ARCO Emergenza pediatrica L’associazione «Professionisti della sanità» organizza venerdì a Palazzo Panni una serata sul tema «L’emergenza pediatrica tecniche di primo soccorso». Ore 20.30, ingresso libero. 1 Formazione, centri aperti a Riva e Arco per l’Enaip e l’Upt RIVA - Sabato scorso i tre centri di formazione professionale della Comunità dell’Alto Garda e Ledro hanno presentato la loro offerta formativa ai ragazzi di terza media, ai loro genitori ed alla cittadinanza. L’Enaip Alberghiero e ristorazione di Riva, l’Enaip Industria e Artigianato di Arco e l’Università Popolare Trentina di Arco hanno aperto congiuntamente le porte per offrire un’opportunità di conoscenza e di scelta alle famiglie ed agli studenti nel delicato momento dell’iscrizione alla scuola superiore. I direttori dei Cfp, Massimo Malossini, Paola Coccia e Paolo Zanlucchi ribadiscono con decisione la specificità delle loro scuole e la posizione di eccellenza che queste hanno conquistato soprattutto negli ultimi anni nell’offerta formativa sul territorio. È stata offerta l’opportunità di visitare i vari laboratori e le aule, conoscere i percorsi ed i progetti dei tre centri, accompagnati da docenti e studenti al fine di compiere una scelta consapevole nel mondo della formazione professionale ed ambire ad entrare, al termine del ciclo di sudi, nel mondo del lavoro con conoscenze e competenze culturali e professionali che pongono i tre Cfp della nostra zona ai vertici delle statistiche di occupazione dei diplomati e/o qualificati. Un strada quindi privilegiata e concreta per entrare nel mondo del lavoro nel rispetto dei diversi ambiti: alberghiero e ristorazione-gastronomia e arte bianca, accoglienza e ospitalità (Enaip Riva), meccanico/elettrico (Enaip Arco) e terziario-vendite, marketing e amministrazione (UPT Arco). Il percorso di studi in tutti tre i Cfp si articola su tre anni per conseguire la qualifica e un quarto anno di specializzazione per ottenere il diploma di tecnico. La grande novità, per chi intende proseguire gli studi, a partire dal 2014-2015, sarà possibile frequentare un quinto anno per conseguire la maturità professionale e accedere ai percorsi Universitari. In alternativa, dopo il quarto anno, è possibile iscriversi ai percorsi di alta formazione. I direttori dei tre Cfp insieme a docenti ed allievi hanno manifestato grande soddisfazione per l’alto numero di ragazzi e famiglie che hanno colto occasione di conoscere le tre scuole e si rendono altresì disponibili, per chi non avesse potuto partecipare sabato, ad offrire, previo appuntamento presso le segreterie, visite personalizzate. Smottamento nella notte, l’area sportiva raggiungibile comunque da nord Dro, cede muretto e strada chiusa Notte di lavoro, tra lunedì e martedì, per i vigili del fuoco di Tenno e Dro DRO - Le forti piogge di questi giorni hanno fatto danni anche a Dro, oltre che a Tenno (ne riferiamo qui sopra) provocando uno smottamento nella notte di lunedì sul tratto di strada che dal centro paese porta in località Oltra, in direzione nord lungo la vecchia strada. A crollare è stato l’ennesim muretto di contenimento, proprio come avvenuto l’altro giorno al Dom di Riva. Pochi metri cubi di sassi e terra a lato della campagna, quanto basta comunque per creare disagi a quanti utilizzano quel tratto di strada per uscire o rientrare in paese. Sul posto oltre ai vigili del fuoco di Dro anche i tecnici dell’ufficio comunale, che hanno riferito l’accaduto al sindaco senatore Fravezzi, che da Roma fa sapere di «aver preso contatti con i competenti servizi provinciali che si occupano della Protezione civile per stabilire gli interventi da porre in atto per la messa in sicurezza del tratto di carreggiata al momento chiuso alla circolazione. L’auspicio di tutti - dice il sindaco - è riuscire a riaprire la strada, almeno con un senso unico alternato, in tempo per domenica prossima». Ad Oltra, che ospita il centro sportivo comunale, è in programma la partita di calcio del Dro. Il campo si può comunque raggiungere da nord, dal bivio al Sass del Diol. R4011604 FLIPPER VIAGGI - VIA MATTEOTTI, 24 TORBOLE SUL GARDA Tel. 0464 - 505072 - [email protected] I NOSTRI VIAGGI DI PRIMAVERA 26 -30 MARZO: NAPOLI E SORRENTO: BENVENUTI AL SUD Alberghi 4 stelle centrali a Napoli e a Sorrento; escursioni a Ischia, Procida, Napoli, Ercolano, Amalfi, Positano, Ravello. ¤ 650 5 – 6 APRILE: FIRENZE E IL MAR TIRRENO Visita guidata di Firenze e tempo libero; sistemazione in ottimo albergo a Montecatini; pranzo con menù a base di pesce in Versilia. ¤ 190 23 -28 APRILE: CICLOTURISMO FRA I GOLFI DI NAPOLI E SALERNO Con la tua bici dal Vesuvio a Paestum passando per Sorrento, S.Agata sui Due Golfi, Positano, Amalfi, Ravello,Vietri km 200. 08–10 MAGGIO: SULL’ISOLA D’ELBA INSIEME AL GRUPPO V.I.P. Due trekking senza difficoltà ma con viste mozzafiato sulle coste dell’isola. Servizio “all inclusive” 19 -22 MAGGIO: ALL’ISOLA DI KRK (CROAZIA) INSIEME AL GRUPPO V.I.P. Due trekking senza difficoltà immersi nella natura di questa splendida isola. Servizio “all inclusive” ¤ 590 ¤ 310 ¤ 310 Richiedi il programma dettagliato in Agenzia o visita il nostro sito www.flipperviaggi.com PERGINE VALSUGANA l'Adige 1 Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263 email: [email protected] G mercoledì 22 gennaio 2014 RIZZOLAGA. Ha ceduto un controsoffitto La terrazza sarà coperta contro le infiltrazioni Materna, tutti a scuola dopo il crollo La scuola materna di Rizzolaga con la terrazza che, causa la neve, ha fatto filtrare l’acqua in un’aula sottostante (Foto Ferrari) RIZZOLAGA - Un intervento immediato per mettere in sicurezza l’aula inagibile della scuola materna di Rizzolaga, e quindi una soluzione progettuale per coprire la terrazza interessata da pericolose infiltrazioni d’acqua. Hanno potuto tornare regolarmente nella loro scuola della frazione pinetana i 35 alunni della materna di Rizzolaga, dove nel fine settimana si è staccato un pannello del controsoffitto (35x35 centimetri in cartongesso) rendendo per il momento inagibile una sezione, ma non ostacolando l’attività didattica che prosegue sfruttando al meglio i restanti spazi (regolare l’attività anche nel- l’attiguo asilo nido comunale). «I 35 bambini (suddivisi in due sezioni) possono continuare regolarmente la loro attività, usando parte della mensa e degli spazi attigui - ha spiegato ieri la presidente del comitato di gestione Annamaria Dalprà -, dispiace solo che le richieste avanzate in estate dai genitori non abbiano avuto seguito e che una scuola nuova e moderna (consegnata nel 2007) abbia tali problemi di infiltrazioni d’acqua, che stanno mettendo a rischio la sicurezza di bambini, insegnati e personale». «La terrazza è ben progettata e presenta le adeguate guaine d’impermeabilizzazio- 33 ne - spiega l’assessore comunale ai lavori pubblici Michele Dallapiccola di Rizzolaga che bene conosce la struttura -. In questo caso è mancata solo una puntale rimozione della neve che sommata alle abbondanti piogge ha causato delle infiltrazioni interne. L’amministrazione cercherà da subito una soluzione tampone per garantire l’agibilità nella sala interessata dal crollo, e nel corso del 2014, come già assicurato ai genitori verranno vagliate le soluzioni più adeguate per la copertura della terrazza (probabilmente con una tettoia), garantendo nuovi spazi a servizio della scuola materna». D. F. L’operazione di «pulizia» sulle sofferenze fa chiudere in perdita il bilancio 2013. Ieri, l’incontro con i soci BASELGA DI PINÉ Pinetana: svalutati i crediti perduti BASELGA DI PINÉ - Anno ancora segnato pesantemente dalla crisi, il 2013. Che qui vuol dire, soprattutto, crisi dei comparti dell’edilizia/immobiliare e del porfido. La Cassa Rurale Pinetana Fornace e Seregnano, come per altro l’intero sistema del credito cooperativo, non poteva non risentirne. Una prima riflessione sui dati di esercizio (non ancora definitivi) chiuso il 31 dicembre scorso, è stata proposta ieri sera al centro congressi Piné 1000 di Baselga di Piné (il primo dei quattro incontri con i soci sul territorio) dal vertice della Cassa, la presidente Emanuela Giovannini e il direttore Carlo Rossi. È stato spiegato che, responsabilmente, il consiglio di amministrazione della «Pinetana» ha deciso, seguendo i «suggerimenti» di Bankitalia, di svalutare i crediti difficilmente esigibili. Il cda ha cioè affrontato di petto il problema delle «sofferenze», le rate scadute difficilmente recuperabili, decidendo di «ripulire» in un’unica soluzione l’attivo dalla partite più deteriorate, per la gran parte assistite da garanzie ipotecarie. La conseguenza? Un risultato economico negativo, cioè una perdita a bilancio, a fronte - invece - di un utile netto 2012 di 1.139.172,46 euro, che era aumentato di 973 mila euro rispetto al 2011. Non è l’unica Cassa Rurale del Trentino a chiudere in «rosso» l’annus horribilis 2013. Ma quello che il vertice della banca cooperativa ha tenuto a spiegare ieri sera ai soci, con un messaggio tranquillizzante, è che si tratta di «un fatto eccezionale», e che la Cassa ha le spalle patrimonialmente larghe per fronteggiarlo (oltre 50 milioni di euro di patrimonio netto, ndr). A quanto ammonta la perdita 2013? È prematura, oggi, una quantificazione - ha chiarito il direttore Rossi - dato che sono ancora in corso alcuni processi valutativi e la definizione dell’im- PERGINE La sede di Baselga di Piné della Cassa Rurale Pinetana Fornace e Seregnano Poker di incontri con i soci: stasera a Fornace BASELGA DI PINÉ - Quello di ieri sera al centro congressi Piné 1000 è stato il primo dei quattro incontri con i soci sul territorio voluti dal consiglio di amministrazione della Cassa Rurale Pinetana Fornace e Seregnano. Il secondo incontro è in calendario stasera, a Fornace (sala scuole, ore 20.30); il terzo sarà domani, giovedì, a Bedollo (teatro comunale, ore 20.30); l’ultimo è programmato a Seregnano, venerdì 24 gennaio (palestra, ore 20.30). Nella lettera di invito ai soci, la presidente Emanuela Giovannini, insieme al cda e alla direzione, spiega che «questi momenti di incontro rappresentano una eccellente occasione per condividere idee, pensieri e suggerimenti che i soci vorranno consegnare al consiglio di amministrazione e alla direzione». patto fiscale. È stato inoltre spiegato che il cda ha optato per una politica di accantonamenti straordinari, a fronte del credito problematico, che porta la «Pinetana» ad avere una copertura delle sofferenze di circa il 45%, oltre la media di sistema. Gli imputati numero uno sono i settori edile/immobiliare e del porfido per i quali l’aggravarsi della crisi ha portato spesso a dichiarazioni di insolvenza dei debitori. L’edile/immobiliare «pesa» per il 29,2% dei crediti concessi dalla Cassa e il porfido per il 9,4%. Nel 2013, la Cassa ha concesso 105 moratorie sui mutui per un importo complessivo di 22,5 milioni (in aumento sul 2012), e solo il 3,04% delle richieste di affidamento è stato respinto. Non fosse per questa straordinaria «operazione pulizia», la «Pinetana» avrebbe chiuso il 2013 in linea con il 2012. Con una raccolta diretta in aumento di circa un punto percentuale: nel 2012, la diretta aveva raggiunto i 366,2 milioni, la complessiva i 427); con impieghi (prestiti alla clientela) in flessione di quasi il 5% (349,7 milioni nel 2012); con un rapporto impieghi/raccolta del 95% ed un margine di intermediazione (al netto delle rettifiche sui crediti) di 12,8 milioni, in aumento rispetto ai 12,6 del 2012. Nella sostanza, avrebbe chiuso in utile, più o meno al livello dell’esercizio precedente. La serata di ieri al centro congressi è stata l’occasione per presentare ai soci alcune novità: dall’avvio del «Patto Casa» per le giovani coppie, con cui l’affitto diventa riscatto (la prima Rurale a proporlo in Trentino, ndr) al restyling grafico della propria immagine e del sito web, per renderlo agevolmente consultabile da tablet e smartphone; dalla semplificazione dei conti correnti all’ampliamento dell’offerta assicurativa, al nuovo piano di accumulo del risparmio «Aqva». La tariffa massima mensile al nido non sarà più di 580 euro ma di 500 IN BREVE I TENNA Lavori all’acquedotto Via libera dalla giunta della Comunità al finanziamento sul Fut del 2° lotto dei lavori di ristrutturazione dell’acquedotto comunale: si tratta di 303 mila euro, su una spesa di circa 420 mila euro, opera realizzata dalla Stet spa di Pergine. I PERGINE La Tares si paga a febbraio Il Comune ricorda che per gli immobili posseduti a Pergine i contribuenti non sono tenuti al versamento della mini-Imu in scadenza il prossimo 24 gennaio. Gli uffici comunali fanno invece presente che, per quanto riguarda la maggiorazione Tares (0,30 centesimi di euro al metro quadro di superficie calpestabile), il versamento andrà eseguito contestualmente al pagamento della fattura relativa all’ultimo quadrimestre 2013 della tariffa rifiuti. L’evidenza dell’importo dovuto sarà indicato nella comunicazione di pagamento che sarà inoltrata al domicilio del contribuente da Amnu nei prossimi giorni. I PERGINE Doppia proiezione al cinema Doppia proiezione venerdì al teatro comunale (ore 16 e 20.45) del film «Blue Jasmine». Valsugana | Designata dal Consiglio Mocheno Asili nido, «sforbiciata» alle rette Elisa Rodler sostituisce Moltrer nella giunta della Comunità PERGINE - In un Paese in cui, ogni anno, tutto cresce nonostante la crisi e il potere d’acquisto dei salari sempre più basso, la giunta Oss Emer ha deciso di andare in controtendenza e, col cambio di calendario, ritoccare al ribasso le tariffe degli asili nido. Quest’inedito, tra l’altro, non contempla un taglio di costi per le famiglie solo di facciata ma è una vera e propria sforbiciata. Da quest’anno, infatti, si pagheranno 80 euro in meno. La tariffa massima mensile della scuola di infanzia, fino al 31 dicembre, è stata di 580 euro. Si tratta della retta corrispondente ad un utilizzo completo delle mezze ore di anticipo e prolungamento, ad una frequenza costante e ad un indicatore Icef maggiore o uguale a 0,35. Rispetto alle altre due maggiori città della provincia, Trento e Rovereto, è di gran lunga più cara visto che negli altri centri si paga al massimo 440 euro. Per avvicinarsi alle altre città e per non gravare su chi VAL DEI MOCHENI - Sarà Elisa Rodler la rappresentante della minoranza linguistica ed etnica mòchena all’interno della giunta della Comunità di Valle Alta Valsugana e Bersntol. Così si è espresso il Consiglio Mocheno che ha individuato in Elisa Rodler, impiegata comunale di Fierozzo, il suo rappresentante chiamato a succedere a Diego Moltrer (del Patt), dimessosi in seguito all’elezione alla carica di consigliere e presidente del consiglio regionale. Toccherà ora al presidente della Comunità di valle Mauro Dallapiccola prendere atto di tale indicazione e provvedere alla nomina di Elisa Rodler all’interno della giunta dell’ente, individuandone così le specifiche competenze, accanto a quella di rappresentante della comunità mòchena. La giunta della comunità di valle sarà così composta da quattro donne (la necessita maggiormente del servizio, quindi, il Comune di Pergine ha deciso di fissare il tetto massimo mensile in 500 euro a partire dal primo gennaio di quest’anno. Dalla prossima stagione scolastica, poi, cambieranno alcune regole. Innanzitutto, le domande di iscrizione dei bimbi al nido non si potranno più presentare durante tutto l’arco dell’anno ma solo in due periodi ben definiti: dal 2 gennaio al 30 aprile per le ammissioni di settembre e dall’1 agosto al 31 ottobre per quelle del gennaio successivo. Le modifiche decise dalla giunta, poi, si riferiscono all’esclusione dalla graduatoria del bambino solo nel caso di dichiarazioni non veritiere che comportano un punteggio superiore a quello a cui il dichiarante avrebbe diritto. Infine, d’ora in avanti, in caso di parità di punteggio, e nell’impossibilità di individuare chi ha la priorità, si provvederà al sorteggio. In attesa del nuovo asilo nido La giunta Oss Emer ha deciso di abbassare le tariffe massime dell’asilo comunale previsto in via Amtsetten (pronto tra due-tre anni), per il momento sono attivi l’asilo «Bucaneve» di via Dolomiti (gestito dalla cooperativa «Città Futura») che offre 66 posti, «Il Castello» di via Montessori con 62 e altri sei in convenzione allo «Scarabocchio» di Trento (gestito sempre da «Città Futura»). A questi si aggiungono altri 40 posti nelle strutture accreditate con utilizzo dei buoni di servizio europei: il «Girogirotondo» di Canezza e il «Bosco incantato» di Mala. N. G. Il palazzo della Comunità vicepresidente Michela Parisi, Anita Briani, Linda Tamanini e ora Elisa Rodler) e da tre assessori maschi (il presidente Mauro Dallapiccola, Fabio Recchia e Walter Moser). È probabile anche un certo rimpasto di competenze dopo le dimissioni prima di Carlo Leonardelli e ora di Diego Moltrer per così riequilibrare anche i rapporti di forza tra le varie componenti partitiche che sostengono la maggioranza che guida la Comunità di Valle. D. F. Valsugana e Primiero 34 mercoledì 22 gennaio 2014 BORGO. Stop a nuovi centri commerciali e riuso BORGO - Entro fine mese, al più tardi la prima settimana di febbraio, il Piano territoriale di Comunità sarà approvato dalla conferenza dei sindaci. Lunedì sera il documento, a suo tempo approvato dall’assemblea di palazzo Ceschi, è stato discusso alla presenza dell’assessore provinciale all’urbanistica Carlo Daldoss e del presidente della Comunità Sandro Dandrea. Si tratta di uno strumento chiamato a de- 1 VALSUGANA l'Adige Piano territoriale: il «sì» dei sindaci finire, sotto il profilo urbanistico e paesaggistico le strategie per il futuro sviluppo del territorio. «In questi mesi sono state presentate delle osservazioni sia da parte dei sindaci che delle categorie economiche» ricorda il coordinatore dei sindaci Attilio Iseppi (nella foto) «di cui abbiamo tenuto conto». Un piano che la conferenza ha condiviso, sottolineando l’importanza di arrivare a fissare delle regole pre- cise per quanto riguarda gli interventi di demolizione e ricostruzione nei centri storici, il recupero delle baite di montagna da tempo in disuso e, raccogliendo le istanze del mondo agricolo, incentivando il recupero di nuove aree in quota occupate negli ultimi da un eccessivo rimboschimento. «La nostra intenzione è quella di adottare il Piano entro la fine dell’anno» conclude Iseppi «in modo tale che nel 2015 si possa iniziare a lavorare». Nella discussione si è affrontata anche la questione legata allo sviluppo alle zone residenziali, «competenza che resterà, in ogni caso - sottolinea Sandro Dandrea - dei singoli comuni e non del Ptc» e della programmazione del commercio. «Stop ai nuovi centri commerciali» prosegue il presidente «con priorità al riutilizzo degli spazi nei centri storici». «Oggi come oggi non è prevista al- cuna modifica rispetto a quanto previsto dal Pup. Ma se così fosse - conclude Dandrea è necessario un passaggio in giunta provinciale». C’è chi spinge anche per redigere un nuovo piano della mobilità in Valsugana. Tutti sono d’accordo per la messa in sicurezza della statale 47, ma non basta tirare una riga su una carta per risolvere il problema del traffico in valle. Ci vuole di più, molto di più. M. D. L’occupazione agricola la fa da padrone, industria e comparto alberghiero tengono Tredicimila nuovi assunti VALSUGANA - Poco più di 13 mila avviati al lavoro. Sono altrettante persone che, secondo i dati dell’Agenzia del Lavoro, nei primi nove mesi del 2013 hanno trovato un’occupazione nelle tre Comunità dell’Alta, Bassa Valsugana e del Primiero. L’occupazione agricola la fa da padrone in Valsugana. Oltre 1.600 gli addetti in Alta (il 22,9% del totale) e ben 891 in Bassa Valsugana e Tesino dove la media sale al 24,65%. Sono in prevalenza le donne a trovare lavoro (si passa dal 58% dell’Alta Valsugana al 57,3% del Primiero fino al 56% della Comunità Valsugana e Tesino) con il settore della scuola che fa la sua parte. Tra professori, maestri, bidelli e professioni assimilate in Bassa Valsugana e Tesino lo scorso anno, fino a settembre, sono state occupate 466 persone pari al 12,86% del totale complessivo. Rispetto alle altre due comunità, invece, in Bassa Valsugana c’è ancora una grande richiesta di manodopera industriale: sono stati 192 i lavoratori (di cui 72 donne) che hanno trovato occupazione come conduttori di macchine industriali, altri 177 sono stati impiegati (93 uomini) con la qualifica di facchino o addetto allo spostamenti merci. Se in Alta Valsugana e nel Primiero alta è la percentuale di lavoratori assorbiti dal comparto alberghiero, nei 21 comuni della Bassa Valsugana nei primi nove mesi del 2013 sono state 290 (l’8% del totale) le persone avviate come camerieri, baristi e cuochi in alberghi o ristoranti della zona. Un dato curioso. Gli avviamenti di addetti all’assistenza personale nelle due comunità valsuganotte risultano del tutto simili: 166 in Alta, 167 in Bassa dove solo sei addetti risultano di sesso maschile. Tra le figure più richieste dal mercato del lavoro c’è il personale addetto ai servizi di pulizia (118 in tutto, di cui 6 maschi), i commessi (96, due terzi sono donne), gli addetti agli affari generali (85), i muratori (71) ed il personale non qualificato per l’industria (62). Con l’Agenzia del Lavoro che ricorda come, fino a settembre dello scorso anno, erano stati ben 81 (di cui solo tre uomini) gli addetti assorbiti dal mercato del lavoro in professioni qualificate nei servizi sociali e sanitari. Solo quattro donne risultano avviate nella manutenzione del verde (40 in totale) ed una solo, sugli 11 complessivi, come conduttore di macchine forestali. Nessun uomo, invece, risulta tra i 9 insegnanti di discipline artistiche e letterarie, i 14 portantini ed altrettanti tecnici nel reinserimento e dell’integrazione sociale. Uno solo è stato assunto, sui 17 avviati al lavoro, come addetto alla segreteria. Tra le professioni senza nessun addetto del gentil sesso, oltre ai muratori da ricordare anche quella del manovale (35), del pittore, stuccatore, laccatore e decoratore (21), dei conduttori di camion o mezzi pesanti (18), degli elettricisti ed installatori di impianti elettrici (17), di autisti di taxi e furgoni (17), falegnami (14), disegnatori industriali (10), pavimentatori e posatori (9) oltre a levigatori, idraulici, carpentieri edili e metallici e conduttori di macchine mobili per la perforazione nelle costruzioni. M.D. IN BREVE I STRIGNO Proroga per la variante La Provincia ha comunicato ieri che i termini per la presentazione delle offerte sono prorogati alle ore 12 del giorno 5 maggio 2014 e la seduta di gara è convocata per il giorno 7 maggio 2014. I BORGO Avis, gruppo giovani Una serata con il gruppo giovani dell’Avis della bassa Valsugana e Tesino è in programma oggi nella sala ristoro dell’Ospedale San Lorenzo: ore 20.30. I LEVICO Bambini sulle ciaspole Passeggiata con le ciaspole in montagna per bambini, oggi, con ritrovo alle 9 presso il piazzale della stazione dei treni. Oltre 1.600 i nuovi addetti in Alta Valsugana e ben 891 in Bassa Valsugana e Tesino PRIMIERO Andamento turistico molto positivo Boom di arrivi dall’estero PRIMIERO - L’andamento turistico a San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi indica per il mese di dicembre un +33% di arrivi dall’estero, con un picco del 43% per il settore alberghiero. Le statistiche ufficiali del mese di dicembre, dunque, sono molto positive e confermano l’aumento di interesse da parte del mercato estero, che in linea con il trend dell’esta- Canal San Bovo | Chiesa gremita per l’addio a Rattin deceduto in Tanzania te 2013, vede ai primi posti paesi come Polonia, Slovenia e Russia, seguiti a ruota dal Regno Unito e Germania. Tale risultato ripaga gli sforzi profusi per internazionalizzare la località. I dati riguardanti l’Italia si riconfermano pressoché invariati e le regioni più presenti sono Lombardia, Emilia Romagna e Lazio che, rispetto a dicembre 2013, hanno segnato un aumento del 4, 9 e 10%. I CASTELLO TESINO Nordic walking, lezione Lezione di nordic walking, domani, con istruttori: ritrovo alle 14, info e prenotazioni allo 0461/593322. I LEVICO Sali aromatici C’è tempo fino a domani per iscriversi al laboratorio per adulti per preparare i sali aromatici: chi fosse interessato si può rivolgere al Servizio Conservazione Natura della Provincia. Valsugana | Pannello a Pove del Grappa per segnalare i rischi di chiusura Candido, una vita piena Messaggi per la SS47 CANAL SAN BOVO - Si sono celebrati ieri nella chiesa parrocchiale di Canal San Bovo i funerali di Candido Rattin, colpito da un malore improvviso il 5 gennaio in Tanzania, mentre era a casa del suo migliore amico Alfredo Sordo e della moglie Sakina. La trafila per il rimpatrio è stata lunga e complicata, ma alla fine le sue ceneri hanno fatto ritorno a casa. Carabiniere in congedo, si prodigava nel volontariato ed aveva la passione dei viaggi. L’assurdità di quella morte, tanto più che l’ha colto mentre giocava con alcuni bimbi, ha colpito in tempo reale i tanti amici di facebook, che da tutto il mondo hanno espresso il loro dolore sulla sua pagina, con frasi commoventi che ben sottolineavano la sua grande umanità e «postando» le loro foto ricordo. Soprattutto nel Vanoi, la dipartita di Candido, sempre attivo e disponibile dove c’era bisogno, si farà sentire per lungo tempo. L’Associazione Amici dell’Africa, giovedì scorso, tramite il presidente Bruno Brunet e don Duccio Zeni, all’inaugurazione della Il funerale di Rattin (Foto Crepaz) scuola costruita a Kiroka in Tanzania, ha portato una foto a ricordo di Candido dove lo si vede attorniato dai futuri scolari: anche lui si era prodigato nella costruzione. Inutile dire che la Chiesa era gremita, tanti i giovani, gli esponenti del volontariato, gli amministratori pubblici e le forze dell’ordine di Primiero, Vanoi, Feltrino e Bellunese, rappresentate pure da due membri dell’Associazione Internazionale di Polizia (Ipa). Hanno voluto essere presenti anche alcuni ospiti della casa di riposo in cui soggiorna il padre e dove Candido si adoperava un po’ per tutti. Don Nicola Belli, durante l’omelia, ha evidenziato come il «segreto» di Candido fosse nel bisogno di condividere la vita con gli altri. «In Candido - ha aggiunto il sacerdote abbiamo trovato una vita bella e piena. Presenza discreta, ma capace di catalizzare tutti attorno a lui. Figura eclettica: dietro la sua facilità per le relazioni, la sua passione per i viaggi e la fotografia, c’era sicuramente la paura per molte cose, una certa ansia di vivere, il suo animo semplice e umile. Un’immagine che fa sintesi: il tablet, i capelli oro platino, la maglietta con SpongeBob». Don Nicola ha anche evidenziato il vuoto che rimarrà adesso. «La tua presenza discreta, ma rumorosa, ha lasciato il segno nella vita di tanti. Allora ti salutiamo ringraziandoti e chiedendoti di farti sentire anche dal buon Dio per ottenere a noi il desiderio di sentirci coinvolti sempre nella bellezza delle relazioni che sanno regalare vita e sapore alle nostre giornate». M. Cr. VALSUGANA - Il nuovo pannello a messaggio variabile è stato posizionato da alcuni giorni a Pove del Grappa. Si trova a pochi metri dalla birreria Trenti, lungo la SS47 sulla corsia in direzione Trento, per informare gli automobilisti sulla percorribilità nel tratto trentino della strada. L’iniziativa è stata presentata martedì mattina dal presidente della Comunità Valsugana e Tesino Sandro Dandrea e dal comandante della Polizia Locale Emanuele Ruaro. Da oltre un anno il corpo presta servizio nei tre comuni dell’Unione Medio Canal di Brenta, sviluppando nuove sinergie con il territorio e controllando un tratto di circa 50 chilometri della SS47. Da qui la necessità - in collaborazione con l’ingegnere Stefano De Vigili del Servizio Gestione Strade della Provincia, dell’Anas del Veneto (diretta da Elido Borelli), la Comunità Montana del Brenta e la Polizia Stradale di Bassano di coordinare gli interventi. In passato, in occasione di nevicate anche di scarsa entità, la viabilità sulla SS47 è andata spesso in tilt. Il Il pannello per gli automobilisti Piano di coordinamento per la gestione delle situazioni critiche messo in campo dalla Provincia di Trento ha istituito un posto di presidio presso il bar da Remo a Tezze. In passato era in località Isolotto ad Ospedaletto. «Alla luce del rapporto instaurato in questi mesi con i tre comuni veneti - ricorda Ruaro abbiamo concordato di posizionare un pannello mobile a Pove per avvisare gli utenti in caso di pericolo. Grazie alla disponibilità del sindaco Orio Mocellin lo abbiamo posizionato 30 chilometri prima del presidio di Tezze anche per evitare code e disagi agli automobilisti». Soddisfatto il presidente Dandrea. «Si tratta di un passo avanti per un fattiva collaborazione che con il tempo porterà anche ad altre azioni mirate». In caso di neve, a Tezze, il punto è presidiato dalla Polizia Locale (di giorno) e dalla Forestale (di notte). Quest’anno è stato attivato in due occasioni con gli agenti che hanno effettuato circa 250 controlli. «Sulla SS47, oggi, su tre veicoli in transito c’è sempre un mezzo pesante. Con questo nuovo pannello - conclude Ruaro - puntiamo a gestire al meglio il flusso veicolare che entra in Trentino. Lo utilizzeremo anche in caso di incidenti, frane ed eventi vari». L’Anas ha dato la sua disponibilità ad estendere le nuove informative anche sulla Pedemontana Veneta. In caso di neve o incidenti, infatti, verrà segnalata immediatamente l’eventuale chiusura della SS47 dirottando, chi viaggia da Treviso a Verona, sulla strada feltrina o altre viabilità alternative. M.D. Valli Giudicarie e Rendena 38 mercoledì 22 gennaio 2014 RENDENA l'Adige Bassetti: «L’ampliamento del carosello rovinerebbe per sempre il Parco Adamello Brenta. Serve il turismo pulito: il visitatore viene per la qualità della natura non per il cemento» 1 Sciatori dimezzati «Basta impianti» La Sat compatta in difesa dell’area Nambino-Serodoli NICOLA GUARNIERI [email protected] VAL RENDENA - Negli ultimi vent’anni gli sciatori sono dimezzati. Campiglio e Rendena sono in linea con questo trend: in base ai report ufficiali della Provincia, i turisti invernali interessati allo sci alpino o alla Ciaspolatori e camminatori in continua crescita La zona, da sola, porta 23 milioni di euro all’anno snowboard sono infatti scesi sotto la soglia del 50%. Al contrario, sono in forte ascesa le discipline, sempre legate alla neve, meno invasive: i ciaspolatori sono cresciuti del 30%, gli scialpinisti del 9%, i fondisti del 5%. Si tratta del cosid- GIUDICARIE detto turismo dal passo lento, sempre più ricercato anche perché legato ad ambienti da favola. Non a caso gli studi di settore assicurano che l’83% dei visitatori sceglie il luogo di vacanza soprattutto per la qualità estetica del paesaggio. E in inverno, la zona di NambinoSerodoli attira il 40% dei vacanzieri non sciatori. In estate i numeri sono ancora più alti: il 64% di chi sale in Rendena lo fa perché c’è il Parco Adamello Brenta e l’indotto per la valle generato esclusivamente da questo è di 23 milioni di euro l’anno. La Sat parte da qui per cercare di difendere Nambino dall’aggressione infrastrutturale. «Non è solo una priorità ambientale - tuona il presidente Claudio Bassetti - ma è una necessità dal punto di vista del futuro. Perché bloccare lo sviluppo sciistico in questa zona eviterebbe, un domani, di trasformare tutte le montagne del Trentino in un parco di divertimento per sciatori con disboscamenti indiscriminati e sfregio totale della natura. Portare avanti il progetto è una rovina annunciata, pagata con CONTRARI Il presidente provinciale della Sat Claudio Bassetti con i consiglieri Bepi Pinter e Sandro Magnoni. Contestano fermamente l’idea degli impiantisti di Campiglio di «invadere» la zona di Nambino-Serodoli e chiedono alla Comunità delle Giudicarie e al Parco Adamello Brenta di bocciare subito l’ipotesi. soldi pubblici e che servirebbe sempre meno gente». Sotto accusa, dunque, è la volontà degli impiantisti di Campiglio di ampliare il carosello del turismo invernale in val Nambino e Serodoli. Un’area di pregio che rientra nel Parco Adamello Brenta che, come tale, dovrebbe essere protetto. «La Provincia non può delegare simili decisioni alle Comunità di Valle. La montagna, il paesaggio, l’ambiente, sono beni collettivi, di tutti e preservarli è un dovere. Dobbiamo mettere dei limiti perché la natura, una volta rovinata, non si aggiusta più». L’ampliamento delle piste e degli impianti - che la Comunità di Valle ha inserito nel Piano territoriale come opportunità da studiare e approfondire delegando un parere esterno ad Agenda 21 - è ritenuto da una parte fondamentale per supportare il Pil turistico ma dall’altro è bollato come scempio di cui un domani pagheremo tutti le conseguenze. «Un simile intervento rischia di erodere il capitale ambientale sul quale si basa l’assetto attuale e futuro della nostra offerta turistica ma anche la qualità della vita. È sul capitale naturale che dobbiamo insistere per garantire qualità di offerta turistica». La Sat ha già presentato un documento al Parco Adamello Brenta e uno lo consegnerà alla Comunità delle Giudicarie. La fusione tra San Lorenzo e Dorsino è affidata al referendum Un solo Comune, stessi dipendenti DENISE ROCCA DORSINO - Sul palco il presidente della Provincia Ugo Rossi, l’assessore alle autonomie locali Carlo Daldoss, Giorgio Libera e Gianfranco Rigotti, primi cittadini di Dorsino e San Lorenzo, e i vertici del Consorzio dei Comuni Paride Gianmoena e Alessandro Ceschi. In platea, nel teatro di Dorsino, oltre un centinaio di persone per l’ennesima riunione informativa sul tema della fusione dei due Comuni del Banale. Qualche chiarimento rispetto a dubbi CADERZONE e chiacchiere che si sono inseguiti in questi mesi di discussione sul grande passo è stato dato dal sindaco Gianfranco Rigotti: «C’è chi dice che la fusione serve a pagare i debiti di San Lorenzo. Niente di più sbagliato. Nel 2005, il Comune aveva 1 milione e 600mila euro di debiti, ridotti ad oggi a 982mila e nel 2015 scenderanno a 520mila euro. Cifra pari a quella del Comune di Dorsino, peraltro». E per restare in tema di numeri, si è affrontata anche la questione del personale: «Due le maniere di guardare al personale, le “teste” e i “costi”: - ha spiegato Alessandro Ceschi, direttore del Consorzio dei Comuni - le teste sono 13 e si riconfermano, per i costi nel progetto di fusione sono previsti gli stessi o di poco ridotti. Va ricordato che non si può vincolare ora l’amministrazione che verrà nel maggio 2015, che prenderà le sue decisioni in quel momento». Non dovesse andare in porto la fusione, la questione del personale rimarrebbe comunque aperta per il Comune di Dorsino, dove due dipendenti cessano al propria attività e al contempo permane il blocco delle assunzioni nell’ente pubblico. «Poiché con la fine dell’anno ha specificato Ceschi - due dipendenti cessano l’attività e questo ha delle conseguenze sulla continuità del servizio, quindi la questione con una gestione associata o una forma simile Dorsino dovrà porsela». Se al referendum prevarranno invece i «sì» in entrambi i comuni, la giunta regionale sancirà la nascita del nuovo Comune dall’1 gennaio 2015, traghettato fino alle elezioni comunali di maggio da un commissario appositamente nominato. Il sindaco replica alla minoranza: dovrà occuparsi anche delle Terme «Sartori ha competenze specifiche» CADERZONE TERME - «Beh, se il capogruppo di minoranza invece di rivolgersi ai giornali avesse chiesto spiegazione direttamente a me, avrebbe capito subito le motivazioni della scelta», esordisce il sindaco di Caderzone Terme, Emilio Mosca. La scelta è quella di cambiare assessore, accettando le dimissioni di Lorenza Ventura, sostituita con Michela Sartori. Sostituita perché Ventura faceva troppe assenze? «È parecchio che Lorenza ha evidenziato l’impossibilità di continuare ad espletare il mandato amministrativo -spiega il sindaco - e da qualche tempo stavamo cercando il sostituto, che fra l’altro non poteva che essere una donna, visto che la legge provinciale obbliga alla presenza dei due generi in Giunta. Non è facile in un paese trovare il sostituto a consiliatura in corso, tanto più con le competenze che si volevano assegnare al nuovo assessore». Ricordiamo che Ventura aveva le deleghe a politiche sociali, commercio e pace. «Al sostituto puntualizza Emilio Mosca - volevamo dare anche le terme, che formalmente avevo tenuto io. Ma seguire tutti gli appalti pubblici e le altre competenze che mi ero tenuto diventava per me impossibile. E le terme per Caderzone e per la Rendena sono importanti: seguirle sul piano amministrativo significa avere competenze specifiche». Che Michela Sartori ha... «Chiaro che sì. Michela, la dottoressa Sartori, è commercialista. È una che ha studiato alla scuola serale per prendersi il suo diploma in economia; è molto determinata e ha competenza specifica sia sul piano amministrativo che per il commercio. Inoltre è calata nel contesto del paese, occupandosi del gruppo folcloristico. Con questo, nessuna preclusione verso Flavia Frigotto (membro della minoranza proposta dal suo capogruppo, ndr), persona d’oro: le ho proposto di occuparsi di alcune mansioni come gli anziani, ma a me serviva una persona con le competenze necessarie per occuparsi delle terme». Le terme, gestite da una società mista pubblico-privata a maggioranza pubblica che ha ottenuto di recente il rinnovo dell’appalto per nove anni: undici addetti più gli stagionali, penultimo bilancio a pareggio, ma difficoltà economiche derivanti dai costi energetici. «Sì ammette il sindaco - perché fra gasolio ed energia elettrica i costi sono alti. Dobbiamo pensare ad energie alternative». Tipo? «Vorrei un piccolo impianto a biomassa. Il problema più grosso, come sempre, riguarda le risorse economiche. Ci stiamo guardando attorno». G. B. LE DOMANDE DELLA SAT «Il territorio è un bene di tutti» GIUDICARIE - La Sat, in attesa di essere convocata da Agenda 21 (chiamata dalla Comunità delle Giudicarie ad esprimere un parere sul carosello sciistico nell’area Nambino-Serodoli), ha rivolto alle istituzioni delle domande. All’ente intermedio chiede senza mezzi termini «di ripensare, attraverso il Piano territoriale, la politica di uso del territorio; di individuare le scelte strategiche in tema di turismo nelle quali dare massima attenzione al turismo escursionistico, naturalistico, che richiede bassi investimenti e minori costi di gestione; di privilegiare modelli di frequentazione della montagna attenti e rispettosi di paesaggi, ambienti, habitat». Alla Provincia, invece, la Sat chiede «di rivedere la normativa che rende le aree protette subordinate nella loro pianificazione alle scelte delle Comunità. Va recuperata una dimensione più generale della gestione del bene comune». IN BREVE I WWW.LADIGE.IT Fusione a Dorsino Le immagini dell’incontro pubblico di Dorsino sulla fusione del locale Comune con quello di San Lorenzo le potete vedere nella sezione Giudicarie e Rendena del sito www.ladige.it I TIONE Una serata di montagna Sei un amante della montagna? Vuoi trascorrere una piacevole e divertente serata in compagnia delle guide alpine e degli accompagnatori di «Pinzolo Val Rendena - Mountain Friends»? L’appuntamento è venerdì 7 febbraio alle ore 19.30 al ristorante «La Contea» di Bolbeno per condividere le avventure in quota. Durante la serata intitolata «Immagini e parole di montagna» presentazione delle attività inverno-primavera 2014. Sarà presente Ermanno Salvaterra con la sua ultima esperienza in Patagonia. Per la cena a buffet il costo è di 10 euro. Ai partecipanti sarà riservato uno sconto sull’iscrizione alle attività in programma esposte. Prenotazione obbligatoria entro il 4 febbraio telefonando allo 0465502111. I RONCONE Lettura espressiva La biblioteca propone un corso di lettura espressiva con Licia Simoni in tre serate (ore 20-22.30): martedì 28 gennaio, 4 e 11 febbraio. La partecipazione è gratuita. Info entro sabato in biblioteca. Preore | Minoranze via Piano territoriale senza un voto PREORE - A Preore lo schema di accordo preliminare al Piano territoriale per le Giudicarie non va in approvazione: nella seduta della scorsa sera, dopo una discussione di oltre un paio di ore, al momento della votazione i consiglieri di minoranza sono usciti facendo mancare il numero legale. La capogruppo Isabella Levoni ha affidato le ragioni della protesta ad una dichiarazione scritta. Anzitutto, un documento troppo vago e aperto ad interpretazioni future: «Ad esempio si parla di “migliorare la viabilità e la mobilità sull’intero territorio”. Il collegamento via fune tra Pinzolo e Campiglio è stato realizzato con questo intento. Ci troveremo a dover votare degli interventi di questo genere?». Ma anche lo scarso coinvolgimento dei consiglieri nella redazione di un documento e poi di un piano che inciderà profondamente sull’aspetto e l’economia delle Giudicarie del futuro. «Come possono i consiglieri far arrivare la loro voce - prosegue il documento - se è richiesta la loro partecipazione solo ed esclusivamente per la presentazione e l’approvazione di un documento che è stato interamente pensato e redatto da altri?». Uno dei problemi, per i consiglieri di minoranza, anche la rappresentanza del Comune di Preore dove è il sindaco Paolo Paletti, che siede anche nell’assemblea dei sindaci, il rappresentante in assemblea. Un doppio ruolo che per il gruppo «di fatto impedisce il confronto e una comunicazione costante con i consigli poi chiamati a ratificare le scelte della Comunità a giochi fatti». D. R. 46 mercoledì 22 gennaio 2014 Questo spazio è dei lettori. Per consentire a tutti di poter intervenire, le lettere non devono essere di lunghezza superiore alle trenta righe, I Troppi eventi impattanti sulle nostre montagne C aro direttore, le scrivo queste due righe perché non posso fare silenzio laddove vengono toccati luoghi in cui il silenzio dovrebbe regnare. Come appassionato di montagna, da che mio padre mi ha sempre portato con gioia, anch’io oggi cerco di trasmettere questa grande passione ai miei figli. In una giornata uggiosa, per occupare il tempo, navigo sul web. Per caso leggo il calendario delle manifestazioni sportive organizzate sulle nostre montagne e rimango stupito nel vedere non solo l’abbondanza di queste competizioni, ma anche i luoghi e orari disposti. Alcune gare vengono svolte nel Parco nazionale in fascia notturna ed è proprio questo che mi fa riflettere e porre automaticamente la domanda: «Perché viene istituito un Parco nazionale? Di logica risponderei che è una soluzione alla salvaguardia della flora e fauna. Non voglio criticare questi eventi, anzi ben vengano poiché ritengo siano esperienze che portino gioie ed emozioni per chi le vive e chi le segue, oltre a portare qualche introito economico alla nostra Provincia. Tuttavia, coloro che organizzano e gli enti competenti qualche riflessione dovrebbero farla: lavorano veramente perché il territorio sia rispettato nel pieno del suo diritto, magari dando un limite a questi eventi?! Ermanno Dalpiaz I Promozione fantasma in un cinema di Trento S crivo in merito a un episodio di cui sono stata protagonista a Trento. Venerdì sera decido di andare al cinema insieme a un’amica. Essendo abbonata del gestore telefonico Tre per il 2014 ho attiva una tessera cinema (Grande Cinema Tre) che mi permette di godere del 2x1 nei cinema convenzionati e solo per taluni spettacoli e con esclusione dei giorni festivi. Essendo appassionata di cinema ed essendo ormai il cinema stesso diventano un vero e proprio lusso (8 euro biglietto adulti), mi riprometto per quest’anno di andare almeno un paio di volte al mese, sfruttando questa promozione. altrimenti verranno tagliate dalla redazione. Vanno indicati sempre nome, cognome, indirizzo e numero di telefono. Le lettere pubblicate dovranno avere necessariamente la firma per esteso, tranne casi eccezionali. Lettere anonime o siglate con pseudonimi vengono cestinate. l'Adige via Missioni Africane, 17 38121 Trento Fax: 0461 - 886263 E-Mail: [email protected] Abbado, grande lezione per tutti Lunedì scorso è mancato Scala. Claudio Abbado. La «Mozart» trasmetteva anche una Nessun Direttore mi ha mai sua «lezione» per promuovere uno dato così intense emozioni e «stare insieme» (non solo musicale) «commozioni» in una vita di fra Trento e Bolzano, lui che era passione per la musica. così legato all’esperienza musicale Dai primi concerti nel Duomo anche trentina che Noretta Conci di Bolzano, fra fine anni 70 e (proveniente dalla scuola di Maria inizio 80, in cui ci dischiuse lo Gennari e di Arturo Benedetti stupore e la conoscenza delle Michelangeli, così amico del Coro sinfonie di Mahler, con della Sat) aveva traghettato a l’energia giovanile della neo Londra, con l’istituzione del FRANCO fondata ECYO (European «Keyboard Trust» per giovani DE BATTAGLIA Comunity Youth Orchestra); pianisti. Ma anche l’esperienza di alle magiche settimane a Parigi rilancio, e al tempo stesso con i Wiener e a Roma con i cordialità, della bicentenaria Berliner, per l’integrale Società Filarmonica, non sarebbe beethoveniana nel 2001; ancora stata così convincente, se i suoi a Lucerna con Pollini, a promotori non avessero sentito lo Bolzano con l’ultima nata «stile» di Abbado come ispirazione Orchestra Mozart… profonda verso un pubblico nuovo. Che tristezza pensare che Abbado ha infatti mostrato che Abbado non ci sarà più, che eseguire e ascoltare musica non condivideremo più con «insieme» va ben oltre emozione quel suo modo pulito, l’intrattenimento culturale di una autorevole, appassionato e tuttavia semplice serata e diventa invece proposta di dialogo, di condurre un’orchestra e penetrare vero «con-certo», interscambio nel sentirsi nell’intimo di una partitura. comunità. Il suo magnifico gesto con la mano sinistra Suonare e ascoltare è anche una scuola di continuerà comunque a ricordarmi la via misura, fra note e pause, fra «fortissimi» e per fare una cosa bene, con passione, silenzi. energia, equilibrio e generosità. Non è solo eseguire una partitura, è Marco de Battaglia, già presidente testimoniare una proposta anche politica di della Società Filarmonica di Trento civiltà, che Abbado sottolineata col gesto della mano, senza retorica, senza populismi, senza divismi, più per condividere che per l mondo della musica deve moltissimo a dirigere. Claudio Abbado. È il gesto che tutti ricordano, anche i Egli ha contribuito in modo decisivo a commentatori della stampa nazionale, quella traghettare la musica classica fuori da una sua mano che non richiamava un «tempo» da ritualità celebrativa - quasi una sorta di seguire, ma quasi avvertiva che in quel «messa laica» - nella quali i grandi «virtuosi», momento veniva raggiunto un attimo di da List in avanti, l’avevano trasformata, per grazia, e quindi, nel mondo, la felicità, la riportarla dentro le attese e le emozioni della pace, l’amore, ritornavano possibili. Anche la vita. morte, come hanno ricordato, citandolo, i Non solo la vita di chi lo ascoltava, ma di una suoi figli, non è un nulla oscuro, ma un intera società che, attraverso la musica, si «viaggio misterioso», come la partitura di una riscattava. Ecco allora la sua «collaborazione» sinfonia, che a prima vista appare con interpreti di altre arti (Benigni, Renzo indecifrabile, ma poi c’è ben qualcuno, con Piano, Ermanno Olmi …) ecco il suo una buona orchestra, che sa dipanarla. «suonare» con i massimi maestri, ma anche Resta, mentre l’Italia si trova alla vigilia di con i ragazzi appena diplomati. grandi mutamenti politici e morali, quel suo L’impegno con le orchestre giovanili (la modo «pulito» di fare musica, di dirigerne il «Youth» ispirata a Mahler, gli orfani e gli dialogo: a questa lezione, civile prima che sbandati sudamericani) non era inferiore a artistica, il Paese può ispirarsi. quello con i «Berliner», le estati di studio con la «Mozart» in Alto Adige ai concerti della [email protected] sentieri I (segue dalla prima pagina) ... avevo scherzosamente definito «marketing elettorale»), ma anche e forse soprattutto di carattere imprenditoriale. Non è necessario ricostituire una società separata: Trentino Sviluppo SpA va benissimo: essenziale è che le idee e le strategie per lo sviluppo e la promozione del turismo trentino siano chiare e coerenti con le necessità della Provincia e con le opportunità offerte dal mercato. L’assetto sociale deve rispondere alle istanze della strategia e non viceversa. Gli imprenditori hanno un grande pregio che è quello di assumersi giornalmente il rischio imprenditoriale. Occorre cercare di assecondarli e di incentivarli nel loro ruolo di investitori (per il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi ricettivi, ecc.) evitando di responsabilizzarli più del necessario nella definizione delle strategie di marketing territoriale. Sono troppo disuniti per riuscire a fare sintesi e troppo distratti dai singoli interessi locali. Non è una critica bensì una constatazione: basti pensare che ci sono due Associazioni di categoria (albergatori) che rappresentano meno del 50% delle presenze turistiche del Trentino. A mio parere vanno coinvolti G1122803 Lettere&Commenti Ramo turismo 1 Così va cambiata Trentino Sviluppo CLAUDIO MIORELLI attivamente tutti gli altri comparti, quello agricolo e vitivinicolo in particolare, perché tutti concorrono allo sviluppo del turismo. Va istituita al più presto la Tassa di Soggiorno e in maniera innovativa (sarà esempio per l’intero Paese: un contributo dell’Autonomia!) versando i proventi in un fondo dedicato esclusivamente ai servizi turistici. Assessore non coinvolga in questo processo i Comuni, né tanto meno le Comunità di Valle, i cui ambiti territoriali non sempre coincidono con quelli turistici dell’area, ma responsabilizzi le Apt che, sotto il coordinamento dell’Assessorato, dovrebbero assumere un ancora più marcato ruolo di gestori dei servizi turistici territoriali. Il cliente sarà ben lieto di pagare la tassa di soggiorno se ne constaterà l’impiego nel suo interesse. Occorre far in modo che la divisione Turismo della Trentino Sviluppo sia organizzata e affiatata a un Amministratore Delegato (in una società diversificata è normale avere due o più Amministratori Delegati con adeguati «poteri») per occuparsi veramente di marketing territoriale e della commercializzazione del prodotto turistico a livello internazionale. Lo si faccia partendo dalle esigenze ed aspettative del «cliente» e quindi del mercato, non da quelle dell’albergatore o del Sindaco o del politico. Si può fare! Va destinato al comparto quante più possibili risorse disponibili per il miglioramento infrastrutturale che è alla base della qualità dell’offerta turistica e in questo senso agendo secondo le scelte politiche sia per quanto riguarda la viabilità, il rispetto ambientale e Bene, venerdì sera, tornata dal lavoro, vado sul sito della Tre e cerco gli spettacoli in promozione per la serata a Trento e subito opto per The Butler, in programmazione alle 21 in un cinema cittadino. Circa un quarto d’ora prima mi reco al suddetto cinema insieme alla mia amica e, giunto il mio turno alla cassa, tiro fuori la mia tessera blu «Grande Cinema Tre» e dico di voler acquistare con la promozione 2 biglietti. Il ragazzo alla cassa chiede alla signora accanto (suppongo il gestore del cinema) che senza guardare né lui né me risponde che non sa niente in proposito e di chiamare non ho capito chi, con aria evidentemente scocciata e disinteressata. Il ragazzo, gentilmente, mi chiede di aver pazienza un minuto e fa questa telefonata, terminata la quale mi dice che non accettano la tessera. A questo punto io chiedo spiegazioni. Il ragazzo mi dice che lui non sa cosa dirmi perché è semplicemente «una persona che lavora lì» e la signora ancora una volta, pur avendo sentito le mie rimostranze piuttosto accese e pur avendo intuito la difficoltà del suo dipendente nel darmi le dovute spiegazioni, non ci degna di uno sguardo e continua a far cassa nonostante io continui a chiedere di avere adeguate risposte. Ora, la questione non è pagare 16 euro (che poi, purtroppo, ho pagato) o 8 euro. La questione è formalmente aderire a una promozione per accalappiare clienti salvo poi dir loro che non accettano quella stessa promozione. Gaia Capista - Trento I Valsugana, errori scaricati su disabili e anziani L eggo con favore che la trasparenza e il rispetto dei diritti di ognuno sono i cavalli di battaglia del nuovo corso dell’amministrazione della Comunità di Valle Alta Valsugana e Bersntol. Peccato che tutto ciò arrivi solo adesso. Peccato anche che la Comunità stessa voglia caricare su disabili e anziani non autosufficienti le colpe di qualche suo dipendente poco onesto e/o di qualche suo dirigente poco attento. Allora cantar vittoria mi sembra quantomeno poco delicato. Paolo Bailoni e famiglia l’urbanizzazione. Questo è prioritario rispetto ai fondi per la promozione specialmente in un’ottica di lungo periodo! Va assicurato un reale e concreto coordinamento tra le Apt (accorparne alcune sarebbe positivo e nell’interesse di tutti) e Trentino Sviluppo rovesciando l’assunto attuale che vede le Apt ambire a «controllare» Trentino Sviluppo per invece disporre la presenza nei singoli Consigli di Amministrazione delle Apt di un rappresentante di Trentino in modo da assicurare il coordinamento operativo e il corretto impiego delle risorse pubbliche. Il mio consiglio, assessore Dallapiccola, è che applichi le modifiche che riterrà opportune al più presto: non c’è tempo da perdere. Soprattutto eviti di farle verso la fine del suo mandato: rischiano di essere inefficaci oltre che tardive. Gli esempi abbondano. Ascolti tutti naturalmente, soprattutto nella fase indispensabile dell’analisi della situazione, ma poi occorre intervenire con determinazione, assumendosi la responsabilità nella consapevolezza della situazione. Claudio Miorelli Ex Presidente Trentino SpA THE VOICE » Con Lorenzo de Santis il nuovo talent-show parla trentino € 1,20 ANNO 69 (CXXVIII) - N O 18 Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n˚46) art.1, comma 1, Cns BOLZANO MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 QUOTIDIANOFONDATONEL 1945 DIREZIONE REDAZIONE: VIA SANSEVERINO 29 ■ 38122 TRENTO ■ TEL: 0461/885111 crollato un muro a secco ■ CASAGRANDA A PAG. 24 ALTO ADIGE [email protected] ■ www.giornaletrentino.it y(7HB5J2*TQQNKM( +&!"!=!$!? allarme in via malvasia toto nomine Frana sul palazzo dopo il maltempo Paura a Trento Per i Dodici ora rispunta Pacher C’è anche il nome dell’ex governatore Pacher tra i papabili per la Commissione dei Dodici. ■ UBALDO CORDELLINI A PAGINA 20 La frana sul palazzo in via Malvasia (foto Panato) ■ CHIARA BERT A PAGINA 22 1 PUPI AVATI E I CONVIVENTI NON SPOSATI di Ferdinando Camon S’ è conclusa ieri sera su Rai1 la miniserie di Pupi Avati sul matrimonio che dura 50 anni. Abbiamo problemi politici ed economici gravissimi, Berlusconi sdoganato da Renzi, un sistema elettorale che ci nega le preferenze, la tassa sulla casa di cui nessuno capisce niente, ma nelle famiglie che han visto il filmato su Rai1 il dialogo tra marito e moglie è di questo tipo: perché stiamo ancora insieme? O: perché ci siamo separati? O ancora, e questa è la domanda più frequente: nostro figlio o nostra figlia convive enon sisposa, fabene o sbaglia? A Trento il record delle slot Siamo invasi dai mini-casinò: «Ma ora il mercato è saturo» NELLE CRONACHE il nostro concorso «L’uomo e la terra»: le vostre foto finiranno al Museo ECCO QUATTRO SERI DUBBI SULL’ITALICUM ■ A PAGINA 21 Andreatta: «Vigili di notte? Dateci i soldi» ad ala di Lorenzo Dellai L ■ SEGUE APAGINA 13 allarme sicurezza Via libera da parte del Comune di Trento all’ipotesi di pattuglie notturne della polizia locale del capoluogo. «Ma solo se ci danno i soldi per pagare gli straordinari», avverte il sindaco Andreatta. ■ SEGUE APAGINA 12 a modifica della legge elettorale si è imposta al centro del dibattito politico e della attività del Parlamento certamente per la determinazione del nuovo segretario del PD ma sopratutto - riconosciamolo per la sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimi alcuni articoli del cosiddetto "Porcellum". Con tutta franchezza, nessuno può dire se, senza questa sentenza, i partiti- sopratuttoidueoggi più consistenti - avrebbero profuso sforzi così importanti. Il dubbio viene,naturalmente,dalfatto ■ A PAG. 19 ■ ■ Si chiama «L’uomo e la terra» ed è il nuovo concorso fotografico lanciato dal nostro giornale assieme alla Fon- dazione Museo Storico. Mandateci i vostri scatti sul rapporto tra l’uomo e la terra, i suoi paesaggi agricoli: le trenta foto più belle saranno esposte in una mostra alle Gallerie di Piedicastello. ■ PAOLO PIFFER A PAGINA 25 la società in crisi durante la «riva schuh» Calcio Trento, ok al concordato Blitz della Finanza all’Expo Ma c’è il rischio fallimento Scoperti venti operai in nero ■ DANIELE LOSS A PAGINA 51 ■ GIANFRANCO PICCOLI A PAGINA 37 il «panda» in una professione tutta femminile All’asilo un maestro coi baffi Storia di Adriano, musicista e insegnante «quasi per caso» quelli che... all’estero Un premio speciale per il regista Pallaoro ■ IL SERVIZIO A PAGINA 23 Andrea Pallaoro, 32 anni Adriano Vianini è quello che si dice «un maestro coi baffi». Sì, perché è una autentica rarità all’interno del panorama della scuola trentina: fa il maestro d’asilo a Besenello, uno degli unici due insegnani maschi di ruolo in una professione tutta al femminile. Ora ha pubblicato un libro dal titolo «Un passo dopo l’altro». ■ FRANCOZADRAAPAGINA 35 ■ MARSILLI A PAGINA 36 Maltrattamenti alla compagna Finisce in cella L’ASSALTO alla villa ■ A PAG. 26 Maxi condanne per la rapina di Villa Agnedo TRENTINO MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 ■ e-mail: [email protected] Economia 10 » Vertice riservato tra sindacati e Rossi IL FUTURO DEL TRENTINO PRODUTTIVITÀ E LAVORO 1 Lunedì sera il faccia a faccia su finanziaria e patti per lo sviluppo. Cassa Whirlpool, i metalmeccanici replicano a Busato di Roberto Colletti i dati tecnocasa 2 ◗ TRENTO Riduzione del peso fiscale a carico delle imprese con il taglio selettivo dell'Irap e potenziamento degli ammortizzatori sociali. Sono i due strumenti di pronto intervento che Confindustria e Cgil Cisl Uil nel documento comune hanno chiesto alla giunta provinciale di utilizzare per dar vita ad un nuovo patto per lo “sviluppo sostenibile e il lavoro”. Strumenti già attivi, ma che hanno bisogno di un scatto ulteriore. Di questo si è iniziato a parlare lunedì sera nell'incontro riservato tra il presidente Rossi ed i tre segretari. Colloquio sollecitato dai sindacati che hanno trovato la disponibilità del presidente, impegnato in queste settimane nella definizione delle risorse e delle economie (così si preferiscono definire i tagli) della prossima Finanziaria. Una risposta positiva, dunque, alla richiesta di definire tra mondi produttivi e istituzioni un nuovo quadro di relazioni per dare competitività al sistema e creare lavoro. Nei prossimi giorni è già in agenda l'incontro con gli industriali. «Rendere più produttivo il sistema, questo è il vero punto. Il Trentino è meno competitivo del Nord Est e la crisi accentua le difficoltà» ricorda Burli, segretario Cgil «Taglio dell'Irap ed ammortizzatori sono le leve da utilizzare a patto, però, che lo sconto fiscale sia selettivo a favore delle imprese che aumentano l'occupazione e la difendono. Non solo: vanno premiati i settori che più partecipano alla contribuzione degli ammortizzatori e quelli che hanno attivato gli enti bilaterali per la cassa in deroga». Tradotto significa che il taglio dovrà essere più generoso per industria ed artigiani, forse per la cooperazione che con il suo fondo di solidarietà sta studiando come finanziare la cassa in deroga, mentre meno dovrà essere concesso a commercio e turismo che, per poco comprensibili liti Cala nel terzo trimestre 2013 la richiesta mutui in Trentino so per il 2,22% di tutti i volumi erogati in Italia. Anche per il terzo trimestre L'andamento delle erogazio2013 l'Ufficio Studi del Gruppo ni sui 12 mesi, da ottobre 2012 Tecnocasa ha provveduto ad a settembre 2013, la regione analizzare nel dettaglio l'anda- Trentino-Alto Adige mostra mento dei finanziamenti fina- una variazione negativa delle lizzati all'acquisto dell'abitazio- erogazioni pari a -0,8%, per un ne concessi alle famiglie resi- controvalore di -4,73 mln di eudenti sul territorio regionale. ro. Sono dunque stati erogati in Nel terzo trimestre 2013 le fami- questi dodici mesi 603,49 mln glie in Trentino-Alto Adige han- di euro, volumi che collocano no ricevuto finanziamenti per la regione al 12˚ posto tra tutte l’acquisto dell’abitazione per in Italia per quantità totale di 110,31 milioni di euro. Rispetto volumi erogati con un'incidenallo stesso trimestre dell’anno za pari a 2,75%. precedente si registra una vaI volumi restano influenzati riazione delle principalmenerogazioni in te da una doIn regione regione pari manda di cresono stati ricevuti al -4,2%, per dito debole, un controva- finanziamenti per condizionata lore di -4,90 da una bassa milioni di eu- un totale di 110 milioni fiducia dei ro. L’intera di euro nell’arco di tempo consumatori Macroarea e da un merche va da luglio Nord-Orientacato del lavole rispetto a settembre ro che stenta all’analogo tri- dello scorso anno a decollare, olmestre del tre che da una 2012 ha fatto sempre alta rilevare una variazione pari a attenzione al rischio da parte -2,2%. degli operatori del settore. I coIn questa terza rilevazione sti di approvvigionamento sui del 2013, 17 regioni su 20 han- mercati interbancari restano a no mostrato volumi in diminu- valori elevati, seppur in migliozione. In raffronto al medesi- ramento rispetto a qualche memo trimestre del 2012, è stata ri- se fa, e influenzano il costo dei levata una contrazione media prodotti finali. nazionale del 7%. La fotografia Nel dettaglio le province si indica ancora un ridimensiona- sono comportate nel seguente mento nell'erogazione del cre- modo. La provincia di Bolzano dito concesso alle famiglie, che ha erogato volumi per 61,27 conferma la tendenza sia del se- mln di euro, facendo registrare condo trimestre 2013 (quando una variazione rispetto allo la variazione è stata pari a stesso trimestre dello scorso -16,2%) sia del primo trimestre anno pari a -5,0%. A Trento so2013 (-20,7%). La variazione no stati erogati volumi per percentuale della regione corri- 49,04 mln di euro, corrisponsponde alla 8a performance in denti a una variazione rispetto ordine di importanza. Nel peri- allo stesso periodo dell'anno odo in analisi la regione ha inci- precedente pari a -3,3%. ◗ TRENTO ‘‘ burli, pomini e alotti Tagli fiscali selettivi e welfare più forte. Da premiare industria e artigianato perché difendono di più l’occupazione Lunedì sera si è tenuto un vertice sul lavoro tra Rossi e i sindacati ai vertici del sue ente bilaterale, bloccano ogni iniziativa. «Non è ancora chiaro se una ripresa ci sia e, se ci fosse, se il Trentino sarà capace di agganciarla» dice Pomini, numero uno Cisl «In ogni caso è necessario trovare un accordo tra produttori ed istituzioni. Con il documento, assieme all'indicazione di declinare tutte le competenze della Provincia in mate- Donne in Campo Trentino della Cia Baldo confermata alla presidenza ria di welfare, abbiamo voluto porre la questione del nuovo rapporto tra lavoro e politica. Mi pare che il segnale sia stato colto». «È da tre anni che Piazza Dante ha la competenza sugli ammortizzatori e, se alcune cose sono state fatte, molto si deve ancora fare» sottolinea il segretario Uil Alotti con l'implicita sollecitazione a non perdere ulteriore tempo. Senza dimenticare, per i riflessi negativi sull' efficacia anche delle politica sociali (Itea, per esempio), la partita oggi molto confusa delle società partecipate della Provincia divenute “un poltronificio». Il documento Confindustria-sindacati, insomma, ha rimesso in moto le relazioni tra imprese e politica. Senza far mancare la naturale dialettica tra le parti. Fim Fiom Uilm ieri hanno replicato ad una considerazione fatta sul “Trentino” da Roberto Busato, direttore di Palazzo Stella, a proposito dell' opportunità ad impiegare in modo produttivo chi si trova in in cassa integrazione. I sindacati di categoria ricordano che «le lavoratrici ed il lavoratori Whirlpool sono i primi a reclamare l'attuazione di politiche attive e di interventi di formazione per garantirsi migliori occasioni di ricollocamento» ed i due anni di cassa, aggiungono, «servono a questo, nonché ad individuare in tempi stretti un'attività sostitutiva». Metalmeccanici e Busato, pare di capire, sono d'accordo. ieri l’incontro con il commissario fabris La giunta: «Pronti 550 milioni per il tunnel del Brennero» TRENTO. È stata riconfermata la giunta uscente di «Donne in Campo Trentino. L'associazione, componente della Confederazione Italiana Agricoltori, verrà guidata anche per i prossimi quattro anni dalla Presidente Mara Baldo e dalle due Vice Presidenti Chiara March e Nadia Mittestainer. Un gruppo quello di Donne in Campo che continua a crescere: agricoltrici, imprenditrici agricole, donne che vivono in ambito rurale, ma anche soltanto donne che "amano" l'agricoltura e tutto quanto ad essa è collegato. Donne intraprendenti che scelgono di essere attive, di essere in campo, far pesare le proprie idee, i propri progetti, le proprie imprese; che scelgono di informarsi, formarsi, valorizzarsi e confrontarsi con le altre donne che lavorano e che si organizzano nella società. ◗ TRENTO Mauro Fabris Il Trentino rispetterà il patto di mettere per la costruzione del Tunnel del Brennero i 550 milioni di euro accantonati dalla società di gestione dell' autostrada A22. Ma a fronte di garanzie di tutela del proprio territorio e di un impegno del Governo in Europa, più volte richiesto, per spingere sul rinnovo della concessione dell' autostrada A22 del Brennero. Questa, in sintesi, la risposta data dal governatore Ugo Rossi e dall'assessore ai trasporti Mauro Gilmozzi al commissario governativo per la Tav del Brennero, Mauro Fabris, che ha incontrato i vertici trentini. «Fabris - ha riferito Rossi - ci ha chiesto una risposta definitiva rispetto all'utilizzo dei 550 milioni di euro per il finanziamento dell'opera e noi abbiamo confermato la disponibilità della Provincia autonoma di Trento a rispettare i patti presi. Sono però dei patti che avevano delle condizioni. Una riguarda il finanziamento delle tratte di accesso. C'è stata un delibera del Cipe, che però non è ancora stata registrata dalla Corte dei Conti e quindi ci preoccupa. Noi abbiamo il dovere di tutelare il nostro territorio, perché il tema non è solo fare il tunnel, ma anche evitare che 330 treni al giorno passino sul nostro territorio, senza un'adeguata infrastrutturazione. L'altra questione riguarda la proroga della concessione dell'A22, rispetto alla quale noi abbiamo chiesto al Governo un impegno supplementare in Europa. È un impegno però che non abbiamo visto con grande convinzione». «Siamo stati trattati in maniera molto diversa da altri territori da precedenti Governi ha concluso Rossi - e riteniamo che sia giusto tutelare le nostre prerogative, il nostro territorio, rispetto alla costruzione di un'opera che serve a tutta l'Europa». ■ e-mail: [email protected] Trento TRENTINO MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 ■ Indirizzo viaSanseverino,29-Trento ■ Centralino 0461/885111 ■ Fax 0461/235022 19 ■ Abbonamenti 0471/904252 ■ Pubblicità 0461/383711 ■ RadioTaxi 0461/930002 econsms 3409949655 il caso della settimanA » LA LOTTA ALL’AZZARDO ◗ TRENTO Quattordici mini-casinò ogni 100 mila abitanti. É Trento il Comune italiano di medie dimensioni con il maggior numero di sale giochi, seguito da Piacenza con 13 e Terni con 12,80. Appena ai piedi di questo poco invidiabile podio c'è Bolzano, con 11,70. I dati emergono da una recente inchiesta condotta dal periodico “Wired”, che per la prima volta ha ricostruito la distribuzione in regioni, province e comuni dei luoghi che ospitano le “macchinette” e il loro impatto sul reddito e la salute. Tra le regioni è l'Abruzzo quella dove si gioca di più alle slot machine: ciascun abruzzese spende la metà di uno stipendio medio ogni anno (776 euro), il 5% del reddito pro capite. Secondo l'inchiesta, là dove ci sono più slot machine si gioca (e si perde) di più. A Genova, la battaglia dello scomparso don Andrea Gallo aveva spinto il Comune a varare, lo scorso marzo, un regolamento contro la proliferazione delle macchinette stabilendo distanze minime da scuole, parchi e altri luoghi “sensibili”. Stessa cosa, l’anno prima, aveva fatto proprio il Comune di Trento (dove la distanza è di 500 metri) e provvedimenti analoghi sono stati approvati in altre città del Trentino e d’Italia, anche se manca un’omogeneità che renderebbe i controlli più efficaci. Secondo Wired non sarebbe un caso che queste “contromisure” siano state assunte proprio nei capoluoghi più colpiti dalla febbre del gioco: Genova infatti è in vetta tra le città con almeno 200 mila abitanti, con 9,7 mini-casinò, seguita da Verona (7,5) e Bologna (6,2). «Come per tutti i mercati un fenomeno prende piede se c'è una richiesta e in Trentino c'è una capacità di spesa più elevata che altrove», riflette Miriam Vanzetta dell’Associazione Ama Auto Mutuo Aiuto, impegnata in prima linea nell’Alleanza contro il gioco d’azzardo e organizzatrice di gruppi per il trattamento delle ludopatie. «Negli anni passati ci sono stati periodi di boom delle sale giochi, ma adesso si sta assistendo a un fenomeno inverso. Il mercato ha raggiunto una saturazione: il caso della “Vecchia Trento” (dove le slot sono state eliminate per riaprire il ristoran- l’incontro Macroregione, sì di Dorigatti Widmann e Van Staa A Trento c’è il record di sale slot per numero di abitanti: sono 14 ogni 100 mila residenti. Un vero (e triste) record in Italia Dorigatti e Widmann Mini-casinò: siamo invasi Trento capitale del gioco ◗ TRENTO 1 Massima concentrazione tra le città medie: 14 sale ogni 100 mila abitanti Vanzetta di Ama: «Ma il mercato è saturo e c’è un’inversione di tendenza» Dalle banche ai medici, fino alla stampa: una rete per chi soffre TRENTO - L’Alleanza per la prevenzione e il contrasto del gioco patologico si sta allargando a ritmo costante. «Siamo tanti enti con competenze diverse», commenta Miriam Vanzetta dell’Associazione Ama. «Per le Rurali abbiamo organizzato momenti di formazione con gli sportellisti. Lo stesso vale per i medici di base e di famiglia e per alcuni assistenti sociali. Se ognuno di essi fa la sua parte nel rilevare il fenomeno prima te, ndr) è un segnale positivo. In più c'è il discorso dell'online, dove si è spostata una fetta crescente di mercato». Ma la città ha reagito con tanto vigore non solo perché tra le più colpite. «Trento è stata pioniera nel mettere insieme richie- che uno si sia giocato tutto, si concorre a creare una coscienza diversa nella popolazione». Anche la stampa ha un suo ruolo, importante: «Dopo articoli redatti nella maniera corretta e completa, senza spettacolarizzare il fenomeno, ci arrivano segnalazioni e richieste in maggior numero. Come è negativo invece trattare in modo scandalistico una supervincita. Anche la mostra “Fate il nostro gioco” aveva stimolato un boom di contatti». ste diverse, pervenute inizialmente dal Comune, sollecitato a sua volta dalle Circoscrizioni dove erano nati i mini-casinò. L’amministrazione del capoluogo, assieme a quella di Rovereto, hanno quindi contattato noi, che già dagli anni 90 avevamo at- tivato un primo gruppo sul gioco d'azzardo. Il fatto di lavorare da qualche anno in modo importante e facendo rete è significativo». I mini-casinò sono appena 2.409, sulle 113.877 attività che ospitano le slot machine, ma il loro impatto sul territorio - secondo l’inchiesta di Wired - è ben più alto del loro numero totale, come emerge collegando la loro distribuzione a livello locale con i dati sul reddito. I gruppi di mutuo aiuto sono attivi non solo a Trento (0461-239640 e 342-8210353), ma anche a Rovereto, Riva del Garda e Tione. Possono accedervi sia i giocatori sia i loro familiari, che spesso hanno un ruolo decisivo nello scoprire che il loro congiunto è in difficoltà e nell’aiutarlo a prendere coscienza della sua situazione e spingerlo a farsi curare. Il reciproco sostegno e il confronto delle esperienze vissute hanno un effetto importante, spesso decisivo per uscire dal tunnel della ludopatia. (l.m.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA I presidenti dei consigli di Alto Adige, Tirolo e Trentino si sono incontrati ieri a Bolzano per avviare le operazioni preliminari all'organizzazione della prossima seduta congiunta, in programma in autunno a Innsbruck. Il presidente del consiglio provinciale altoatesino Thomas Widmann e i suoi colleghi Bruno Dorigatti e Herwig van Staa hanno convenuto sulla necessità che il «Dreier Landtag» non disperda la sua efficacia nell'esame di decine di mozioni su temi diversi, ma concentri l'attenzione sui compiti della Macroregione e sulla loro concreta attuazione. Di fondamentale importanza, è stato concordato, è il rafforzamento delle Regioni in Europa, e la loro difesa dalle tendenze centralistiche. «Senza però limitarsi a un comportamento difensivo», ha sottolineato Dorigatti, «ma rilanciando con quanto fatto a livello interregionale e transfrontaliero». I presidenti hanno quindi concordato sul fatto che uno strumento per il rafforzamento delle Regioni in Europa è la creazione della Macroregione alpina, per influire sul processo legislativo europeo, anche a fronte del fatto che «le Regioni sono più rapide dello Stato nel recepimento di tali norme». Energia, il Codacons va in procura Esposto dei consumatori per accertare presunti illeciti guadagni delle società Il Codacons si è rivolto alla procura della Repubblica di Trento perché accerti presunti Illeciti guadagni delle società ◗ TRENTO E’ stato presentato ieri, 21 gennaio, l’esposto da parte di Codacons alle due procure di Trento e Bolzano in merito ad accertamenti su presunti illeciti guadagni delle società energetiche a danno delle famiglie. L’allarme è stato lanciatodall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas in merito ai sospetti di traslazione della Robin Tax, vale a dire l'addizionale Ires imposta alle imprese energetiche, sulle bollette delle famiglie, il Codacons ha inviato un esposto alle Procure della Repubblica di Trento e Bolzano, chiedendo di indagare sulle società energetiche operanti in Trentino Alto Adige alla luce di quanto è emerso nella relazione dell’Autorità. Dall'analisi dell'Autorità per l'energia elettrica ed il gas emerge al contrario che, per l’intero anno 2011, è possibile che 144 società energetiche abbiano tra- slato in bolletta. Per l'intero 2010 i sospetti sono su 73 società. Il Codacons ha dunque chiesto alle Procure di aprire un’indagine per accertare se le società dell’energia operanti sul territorio di rispettiva competenza abbiano violato le disposizioni vigenti addebitando in bolletta la Robin Tax, scaricando quindi i maggiori oneri a loro carico sulle famiglie della regione. L’associazione annuncia inoltre fin da ora l’intenzione di avviare una class action contro le aziende dell’energia nel caso in cui i sospetti dell’Autorità dovessero essere confermati. Trento MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 TRENTINO 21 1 «Dateci i soldi e manderemo i vigili di pattuglia la notte» in breve in biblioteca Il giardino perduto della famiglia Scotoni Il sindaco Andreatta dà la sua disponibilità all’assessore Daldoss, che aveva promesso risorse per gli straordinari. «Ma la polizia locale deve continuare a svolgere il proprio ruolo di supporto» di Luca Marognoli ◗ TRENTO Vigili in azione anche durante la notte: Trento risponde presente all’appello rivolto dall’assessore provinciale Carlo Daldoss che lunedì da Cavalese, dove si teneva la sesta Giornata provinciale delle Polizie locali del Trentino, aveva auspicato una maggiore «presenza fisica» sul territorio degli agenti, preannunciando un «eventuale intervento sugli straordinari». Per il sindaco Alessandro Andreatta, il Comune è pronto a fare la sua parte per garantire la sicurezza dopo i recenti, allarmanti episodi di criminalità, ma in un’ottica di squadra con le altre forze dell’ordine e nel rispetto dei rispettivi compiti istituzionali. «Andrebbe sempre ricordata la prima cosa che ha detto Daldoss: la competenza in materia di ordine pubblico e sicurezza è dello Stato e quindi del questore. É chiaro tuttavia che qualunque tema riguardante la città fa riferimento al sindaco. Io sono qui ad ascoltare: ieri ho concluso la mia giornata fermandomi in piazza Duomo a parlare con due persone tra i 60 e 70 anni che mi esprimevano una certa preoccupazione per quanto avvenuto negli ultimi giorni. C’è chi mi dice di avere paura, indicandomi zone pericolose e io le segnalo al questore, cui spetta il ruolo di regista. Ma deve essere chiaro che siamo tutti impegnati nel cercare di trovare i responsabili di atti che condanniamo in modo fermo e deciso». Non c’è quindi alcun tentativo di venire meno alle proprie responsabilità: «É vero che la polizia municipale può collaborare con le altre forze di polizia, lo fa già adesso ed è sempre pronta ad intervenire quando lo richiede il questore. Svolge però la finanza Si cercano 53 allievi ufficiali Una pattuglia della polizia locale in servizio notturno alla Portela Il sindaco Alessandro Andreatta Sicurezza, Borga attacca Panizza e Ottobre: «Sceneggiata» Polemica a distanza tra il consigliere provinciale Rodolfo Borga (nella foto) e i parlamentari del Patt Panizza e Ottobre, ricevuti lunedì dal Commissario del Governo, per parlare dell’allarme sicurezza. «Sceneggiate come queste - pura e semplice propaganda che specula su un problema reale non possono passare sotto silenzio», attacca Borga (Civica Trentina), «specie se si considerano i comportamenti di un'azione di supporto, non un intervento diretto di repressione dello spaccio, di furti e rapine. Abbiamo sempre condotto un'opera di prevenzione e vigilanza fondamentale, diretta a far rispettare il regolamento di polizia urbana, che punisce tan- ti piccoli atti contrari al buon vivere e alla serenità della nostra comunità. Dobbiamo continuare a farlo con forza, convinzione e in modo collaborativo». Sugli straordinari da pagare ai vigili Andreatta dimostra la massima apertura: «Questo è l’iniziativa Caterina ritorna e fa «Cip» La Dominici presenta il suo nuovo comitato «al fianco dei cittadini» di Emanuele Del Rosso ◗ TRENTO È stato presentato ieri, nella sala congressi dell’Hotel America il Cip, Comitato Iniziativa Popolare, nato dall’impegno dell’ex consigliera provinciale Caterina Dominici. Lo scopo, spiega quest’ultima, è “far valere nella pratica gli strumenti di democrazia diretta previsti dalla legge provinciale 3/2003, che consente la presentazione al Consiglio provinciale di disegni di legge di iniziativa popolare.” Tale regolamentazione dà modo ai cittadini di presentare decreti legge o petizioni tramite la raccolta di firme. Il Cip si è costituito circa due mesi fa e, Dominici e i suoi ci tengono a sottolinearlo, non si schiera in nessuna direzione politica: “Non siamo contro nessuno. Siamo con il popolo trentino”. L’obiettivo è quindi dare voce a coloro che sono meno ascoltati dai vertici. Ieri sono state illustrate alcune ini- ■■ «Dai monumenti risorgimentali a Bruce Lee. Quando la politica incontra gli artisti»: è questo il titolo dell'ultimo appuntamento del ciclo di tre incontri che approfondisce e amplia il tema del significato sociale e politico dei monumenti in Trentino. Domani alle 17.30 nella sala degli affreschi della biblioteca si parlerà di come gli artisti danno con le loro opere una forma tangibile a idee politiche, a conflitti e pacificazioni con lo storico dell’arte Alessandro Pasetti Medin che illustrerà il caso del giardino perduto della famiglia Scotoni e Valentina Miorandi che mostrerà cosa può succedere nel XXI secolo là dove il rapporto con la storia è più difficile. L’appuntamento domani pomeriggio. Caterina Do minici ziative future, come per esempio la rivisitazione delle norme che stabiliscono i rapporti con Poste Spa: “Non si possono chiudere sportelli a proprio piacimento, creando disagi alle piccole comunità.” Oltre a questo, sarà data molta attenzione a pensionati, anziani e circoli; si aiuteranno l’imprenditoria femminile e quella giovanile – soprattutto le piccole imprese nascenti; ci si batterà per l’aumento, in bilancio, delle quote previste per alcuni settori in difficoltà. “Ci sono molte propo- ste di legge davvero sensate che sono state fermate. Leggi nelle quali ho messo l’anima. Vogliamo riproporle, e batterci per esse”, dice Dominici. Ancora, naturalmente, l’occupazione di giovani e meno giovani resterà in primo piano. Presenti alla conferenza stampa di ieri anche giovani disoccupati come Elisabetta Speranza, madre di una figlia minorenne: “Bisogna starci dentro, a questi problemi, per capire. La situazione è drammatica anche in Trentino, e molti devono poter far sentire la propria voce”. Il Comitato Iniziative Popolari è dunque pronto ad accogliere e ascoltare le storie dei cittadini, e la sua azione sarà molto concreta. “Non abbiamo bisogno di collegamenti con la Provincia, perché chiediamo semplicemente l’applicazione della legge provinciale 3/2003, per cui leggi di iniziativa popolare possono essere presentate”, conclude Dominci. “C’è una legge: applicatela”. chi ha sempre minimizzato la questione dell'ordine pubblico e ha votato un emendamento alla legge di stabilità che ha ridotto ulteriormente l'operatività delle Forze di Polizia». Pronta la replica di Panizza: «Prima di parlare bisognerebbe informarsi. Il maxiemendamento su cui il governo aveva posto la fiducia ha avuto il nostro sì perché dentro c'era tutto il lavoro nostro e del Gruppo per le Autonomie». importante: la Provincia ci era stata vicina quando nacque il Progetto sicurezza, poi aveva frenato sulle risorse. Ben vengano quindi nuovi stanziamenti, che ci consentano di essere più presenti nelle ore serali e notturne. Sappiamo come investirli». Le uscite notturne - ricorda il sindaco - si sono ridotte a 30-35 l'anno. Ora il servizio potrà essere rilanciato. «Auspico però che il discorso sia più esteso e valga anche per gli altri comuni. Una maggiore attenzione alle aree urbane è importante. Se incontrerò Daldoss? Con lui ci siamo già visti diverse volte e ci vedremo ancora, assieme agli altri sindaci». Quanto ai vigili di quartiere, Andreatta osserva che «sono presenti già in città e in maniera estesa». Sulla stessa linea il comandante Lino Giacomoni: «Eravamo già presenti dall'1 alle 7 di mattina, poi si sono asciugati i contributi e sono rimaste solo alcune notti». La Polizia locale aggiunge Giacomoni - «svolge già numerosi impegni, sollevando da essi le forze di polizia». Disporre un impegno diverso «dipende dal sindaco, che credo starà ad ascoltare l’assessore per fare le sue valutazioni». ©RIPRODUZIONERISERVATA ■■ Pubblicato il bando di concorso per esami per l’arruolamento per l’ammissione di 53 allievi ufficiali del ruolo normale all’accademia del corpo. Bisogna avere fra i 17 e i 22 anni con diploma di scuola superiore. La domanda va compilata sui moduli che si trovano sul sito www.gdf.gov.it nell’area concorsi. Scadenza il 3 febbraio. fiamme gialle Una sala stampa anche on line ■■ L’azione comunicativa della finanza verso i media è stata ulteriormente implementata con l’entrata in funzione del portale “www.salastampagdf.it”, ideato allo scopo di rendere ancora più efficienti ed immediate le relazioni già esistenti tra l’Ufficio Stampa del Comando Generale, la rete “Press Network” del Corpo e gli Organi di Informazione. MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 TRENTINO Trento 23 » Pallaoro, dagli Usa a Venezia sempre col cinema nelle vene QUELLI CHE...ALL’ESTERO LA STORIA Il giovane (32 anni) regista trentino sarà premiato domani per il suo primo lungometraggio presentato a Venezia di Paolo Piffer ◗ TRENTO E’ cresciuto a pane e cinema. E quali punti di riferimento ha cineasti come Antonioni, Visconti, Rossellini, Haneke. In poche parole, alcuni tra mostri sacri della settima arte. Andrea Pallaoro, trentino, 32 anni il prossimo 6 febbraio, non si è limitato a stare dalla parte degli spettatori ma la macchina da presa è riuscito a prenderla in mano per arrivare fino al festival di Venezia con il suo primo lungometraggio, “Medeas”, che verrà premiato domani a Milano, scelto come miglior film tra quelli a basso budget che hanno partecipato alla kermesse lagunare. Il pallino del cinema Pallaoro l’ha coltivato fin da piccolo. Tantoché, dopo quattro anni di liceo classico, al “Prati”, a 17 anni è partito per gli Stati Uniti con un programma del Rotary sbarcando in Colorado dove pensava di diplomarsi. “A dire il vero credevo poi di tornare a Trento, ma da cosa è nata cosa”, afferma. Così da laurearsi in cinema in Massachusetts e prendere il master in regia cinematografica a Los Angeles, al California institute of the art proponendo come tesi “Wunderkammer”, cortometraggio che ha partecipato ad una cinquantina di festival in giro per il mondo ottenendo diversi premi e riconoscimenti. “La mia famiglia – sottolinea Pallaoro – mi ha sempre sostenuto nelle mie scelte. E’ stato un appoggio fondamentale (il padre Angelo è un noto architetto-immobiliarista, ndr). Un po’ alla volta mi sono introdotto nell’ambiente losangelino. Ho insegnato e fatto l’assistente per alcune produzioni ma determinante è stato andare ai festival con il mio corto. E’ lì che ho conosciuto i produttori che mi han- Andrea Pallaoro, 32 anni, durante la sua recente partecipazione a Venezia no poi finanziato “Medeas” che è stato scelto per la sezione Orizzonti a Venezia”. Film, ambientato nel profondo sud americano e che ha per protagonista una famiglia di allevatori, che avrà con tutta probabilità una distribuzione europea. I diritti sono stati infatti acquistati da Tf1 che cercherà di piazzarlo al mercato della Berlinale in programma a febbraio nella capitale tedesca. “Adesso – sostiene il regista che ha ormai trovato casa a Los Angeles e in Trentino torna di rado – comincio a poter vivere, anche economicamente, di cinema. Diciamo che sono sulla buona strada per coronare il sogno che avevo fin da piccolo di portare sullo schermo la straordinarietà della vita quotidiana”. Pallaoro, che definisce il suo cinema intimista e minimalista, non si ferma. Dopo Milano sarà a Londra per discutere di alcuni progetti e nei prossimi mesi inizierà le riprese del suo nuovo film che sarà girato tra Stati Uniti e Canada. “E’ un lavoro di cui, anche in questo caso, ho scritto la sceneggiatura insieme ad altri, che avrà come protagonista una donna di una certa età, disperata e in crisi di identità. L’attrice sarà, con tutta probabilità, una vera leggenda del cinema mondiale. Ma non posso dire di più”. Americana, europea? “Non è americana”, afferma il regista. Di una certa età, non americana. Sono più di un indizio. Si “rischia” di andare dalle parti di celebrities quali Catherine Deneuve e Fanny Ardant. Andrea Pallaoro non smentisce. Dall’altra parte del filo “arriva” un sorriso. Chissà, staremo a vedere. Sarebbe un altro sogno che si avvera. Partito da Trento, quindici anni fa. la catena americana 1 «Subway», presto un fast food in Trentino ◗ TRENTO Dopo sole alcune settimane dall'annuncio del piano di sviluppo di «Subway» in Alto Adige e Trentino, la catena americana di ristoranti presenta i primi risultati concreti: "Siamo davvero felici di aver già sottoscritto il contratto con il primo partner in franchising della regione", sottolinea Christian Türcke, responsabile dell'ufficio sviluppo «Subway» di Bolzano. È possibile inviare ancora la propria candidatura per una delle ambite e limitatissime licenze disponibili. In Trentino Alto Adige il lea- Un ristorante della catena der mondiale del segmento fast food ha in programma di aprire tra cinque e dieci ristoranti nei prossimi anni. Il primo passo verso l'apertura delle prime filiali è già stato fatto: "Nelle scorse settimane siamo stati molto impegnati nella ricerca di partner in franchising idonei e abbiamo riscontrato un grande interesse per il nostro marchio e la nostra offerta", continua Türcke. Dopo un'attenta valutazione preliminare dei candidati, la prima licenza è stata concessa in Alto. "Si stanno valutando possibili aperture nelle città di Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico, Trento, Rovereto e Riva ma non escludiamo di aggiungere alla rosa anche altre località che potrebbero assicurare una certa affluenza". 32 Rovereto TRENTINO MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 associazione ambiente e/e’ vita Raccolta di firme contro la soppressione dell’Ecomobile ◗ ROVERETO Ciro D’Antuono e Nadia Karroumi di “Ambiente e/è vita” (F. Festi) «Con l'apertura dei Centri di raccolta materiali il servizio Ecomobile non è più sostenibile». Parola di Gianpaolo Daicampi che spiega il motivo della soppressione del furgone rispondendo all'interrogazione del consigliere Ciro D'Antuo- no. Quest'ultimo ne chiedeva il mantenimento, ma i costi di gestione sono troppo elevati: «Alcune tipologie di rifiuto, come quelli pericolosi, necessitano un trattamento speciale. Per la loro gestione e smaltimento la Provincia ha puntato sui Crm. Fino al 2011 in città non c'erano Crm e si è così ritenuto utile sopperire in maniera provvisoria alla loro mancanza con il cosiddetto "Ecomobile". Con l’apertura della Mira si è registrata una significativa riduzione dell'utilizzo del furgone, tale da non giustificarne il mantenimento per ragioni di razionalità della spesa per il servizi. Per questo si è deciso di sopprime- re il servizio» A gennaio l’Ecomobile distribuirà solo i sacchi, ma Ciro D’Antuono, con la sua associazione Ambiente e/è vita, raccoglie le firme per mantenere il mezzo. Chi vuole aderire alla campagna può firmare il martedì dalle 11 alle 12 allo sportello al primo piano del municipio. (pa.t.) 1 Ztl, si rompe il fronte dei commercianti Il bar Stella D’Italia ufficializza il proprio no alla raccolta di firme: «I contrari non rappresentano tutta la categoria» ◗ ROVERETO Quando si parla a nome di tutta una categoria, qualche torto si fa sempre e per forza. Se poi lo si fa sapendo di non avere la condivisione di tutti, diventa un po’ più grave. Si spiega così perché i gestori dello Snack Bar Stella D’Italia abbiano sentito il bisogno di dissociarsi pubblicamente dalle prese di posizione dei «commercianti del centro storico» contro la pedonalizzazione di via Tartarotti. Il loro locale si trova in piazza delle Erbe, e quindi potenzialmente in quell’area di centro storico ristretta che è effettivamente servita, viabilisticamente parlando, proprio da via Tartarotti. «Precisiamo - scrivono in una nota apparsa ieri in Facebook - che il Bar Stella D’Italia e altre aziende della zona non hanno aderito alla raccolta firme dei commercianti. Consideriamo che il momento è sicuramente difficile per tutto il Il tratto di via Tartarotti chiuso al traffico comparto commercio, ma che non crediamo che la chiusura di un piccolo tratto di strada possa compromettere il futuro delle nostre aziende nonostante attualmente non si possa sapere se l’estensione della Ztl produrrà benefici, come invece tutti auspichiamo. Questo non per accattivarci le simpatie dell’amministrazione comunale, ma per dare chiarezza su una questione che appare più politica che economica; anzi, puntualizziamo che gli eventi organizzati nell’ultimo periodo hanno interessato prevalentemente nuove zone del centro (...) a volte colpevolizzando il mercato settimanale, a volte gli operatori commer- ciali. Crediamo che remare insieme possa essere più proficuo per tutti, anche se controcorrente... Non possiamo aspettare che l’onda si ritiri, sono tepi di Tsunami, non di mareggiate... purtroppo». Quindi una apertura di credito all’amministrazione e al suo progetto di valorizzazione del centro storico. I cui esiti non sono certi, ma comunque rimangono potenzialmente interessanti. Se considerato che lasciare tutto com’è significa perpetuare una situazione che per ammissione degli stessi commercianti del centro storico, è tutt’altro che florida. La raccolta di firme consentirà di dare una dimensione alle diverse opinioni. L’unico precedente, molto relativo, sono le elezioni provinciali. Che hanno visto tutti i candidati locali che hanno puntato sul no alla Ztl raccogliere consensi tanto esigui da essere quasi imbarazzanti. (l.m) ©RIPRODUZIONERISERVATA in via paoli 2 Acqua & sapone agli ex magazzini Record ◗ ROVERETO All’inizio di via Paoli gli ex magazzini Record (F. Festi) Sporcizia al palazzo Caritro «E’ mancanza di rispetto» ◗ ROVERET0 «La mancanza di rispetto è un problema che non si risolve con accuse gratuite». La Fondazione Caritro non ha preso bene le parole di Marco Sossass che sulle nostre pagine, pur con una buona dose di ironia, ha sottolineato la presenza di escrementi nell' androne di Palazzo Caritro. Allo stesso tempo Sossass ha però denunciato l'indifferenza del Comune e della fondazione, la quale difende con forza il proprio operato: «Desideriamo sottolineare - scrivono dalla Fondazione - il nostro costante impegno per preservare il decoro dello stabile e dello spazio antistante. Oltre ai diversi interventi di restauro, che hanno permesso di riportare agli antichi splendori uno dei palazzi più belli della città, come Fondazione sosteniamo le spese di pulizia giornaliera e dalla fine del 2013 ci siamo fatti carico, attraverso un accordo con Dolomiti Energia, di un ulteriore servizio straordinario di pulizia. Per scoraggiare comportamenti incivili, inoltre, abbiamo più volte sollecitato l'intervento dei soggetti preposti alla vigilanza e alla sicurezza. Il mancato rispetto di un bene, di cui beneficia tutta la comunità, è un problema di natura culturale che non si può risolvere con polemiche o accuse gratuite». Per anni, dalle vetrine semicoperte da fogli di giornale, si intravvedevano manichini abbandonati e qualche gruccia di quelli che in passato sono stati i magazzini Record e quindi il negozio di abbigliamento Ms. Poi più nulla, la desolazione più totale in uno delle maggiori superfici commerciali del centro città in uno dei punti più “strategici” e centrali all’inizio di via Paoli arrivando da corso Rosmini. Una vetrina “deprimente”, un brutto biglietto da visita per la Rovereto commerciale che ora però tornerà ad avere vetrine scintillanti e profumate. E’ proprio il caso di dirlo visto che ora si sta lavorando per ospitare la prossima apertura di un mega negozio della catena “Acqua & sapone”. Come riportato dal sito internet “siamo la più grande catena della bellezza e dell’igiene con una rete di 700 negozi distribuiti su tutto il territorio nazionale». A Rovereto Acqua & sapo- ne è giù presente in via Pasqui e in Vallagarina a Mori. E finalmente gli spazi polverosi saranno occupati da una nuova iniziativa commerciale. Tre anni fa, notando la situazione di abbandono, l’imprenditore Aldrighettoni aveva lanciato una proposta poi caduta nel vuoto: «In quello che è l’ingresso di via Paoli, una zona centrale della città, troviamo una formula per gestire quegli enormi spazi come esposizione permanente del commercio roveretano...» (g.r.) Frana, strada chiusa fino al 10 febbraio ◗ ROVERETO Non si può parlare di calamità naturale: il muro dei rosminiani secondo il perito della provincia, a Rovereto ieri mattina, è caduto perché era ormai in condizioni pessime dal punto di vista strutturale. Ed ha ceduto. Chiaramente in coincidenza di tre giorni di pioggia, ma non per la pioggia in sè. Questo comporta l’impossibilità di azione diretta da parte della provincia nel ripristino della sicurezza: saranno i proprietari a dover presentare un progetto ed una richiesta di eserguire i lavori con la massima urgenza. Richiesta che ovviamente sarà accolta con la massima celerità dal comune. Quanto al tipo di intervento, il suggerimento dei tecnici provinciali e comunali e l’intensione della proprietà sembrano coincidere: il vecchio muro sarà demolito del tutto e sostitituito con un nuovo molto più basso (un paio di metri, come ordine di grandezza, rispetto ai 10 attuali) e da una rampa in terra che lo raccorderà al livello della strada di accesso al Convitto maschile dei Rosminiani, che oggi corre nel primo tratto in trincea. Un intervento abbastanza celere come realizzazione e di costo ragionevole. La previsione dell’amministrazione è che si possa tornare alla normalità in un paio di settimane: con una ordinanza di ieri mattina, la chiusura al traffico è stata proprogata fino al 10 febbraio. dopo la segnalazione del “trentino” Ripulito il parcheggio di via Zeni, discarica a cielo aperto ◗ ROVERETO La protesta di un lettore ieri attraverso le pagine del Trentino ha sortito l’effetto voluto: ieri mattina dipendenti di Dolomiti energia hanno provveduto a ripulire il parcheggio di via Zeni (alle spalle della stazione ferroviaria) utilizzato anche da parecchi pendolari diventato (e non da oggi) una discarica a cielo aperto. Materassi, bombole, cartacce e bottiglie: c’era davvero di tutto in qui cumuli di materiale lasciati lì da tempo. Uno spettacolo indecente come hanno sottolineato anche ieri parecchi lettori che, dopo aver visto l’articolo di protesta, hanno telefonato in redazione per sollecitare un intervento risolutivo di pulizia. «Quella zona - ha aggiunto più di uno - è stata trasformata anche in una sorta di accampamento dei nomadi che da tempo vivono in un camper senza che nessuno provveda a farli spostare». E così, grazie alla segnalazione del Trentino, finalmente è scattata l’operazione pulizia: via i materassi inzuppati di pioggia, via le bombole del gas e i diversi sacchi azzurri prelevati dai dipendenti di Dolomiti energia. Tutto bene? Per ora sì, ma fino a quando il piazzale rimarrà pulito? Dolomiti energia ripulisce il piazzale con materassi e bombole del gas 36 Rovereto ❖ Vallagarina TRENTINO MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 Picchia la compagna Arrestato ad Ala per maltrattamenti Marco Salis ha visto applicare la nuova normativa su femminicidio e violenza di genere. Oggi il processo ◗ ALA L’Arci Ala-Avio con la cooperativa sociale La Rete ALA. Il Circolo Arci di Avio-Ala propone una serata (ore 20.30 auditorium Cassa rurale) a favore della Cooperativa Sociale La Rete, alla quale interverranno operatori che potranno illustrare il lavoro che svolgono, ma anche come è nato e come sarà realizzato il progetto-convenzione con la Trenta. É una cooperativa sociale che offre servizi di sostegno alle persone con disabilità ed alle loro famiglie. Ma promuove anche azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento per migliorare il benessere e la qualità della vita del disabile e del suo nucleo famigliare. La convenzione con la Trenta è denominata “Retenergia” : in riducendosi l’intervento dell’ente pubblico si chiede un’azione collettiva a sostegno della cooperativa. “Retenergia” è quindi il primo progetto di raccolta fondi che non chiede soldi ma offre vantaggi a chi aderisce. E’ sufficiente sottoscrivere un nuovo contratto “La Rete Energia” con la Trenta, usufruendo di una serie di sconti in bolletta, impegnando nel contempo la Trenta ad alimentare un fondo basato sui consumi di chi aderisce dedicato ai progetti della Cooperativa La Rete. (d.p.). Urla, strepiti e, soprattutto, botte. Nella notte tra lunedì e martedì i carabinieri della stazione di Ala assieme ai colleghi del radiomobile roveretano sono intervenuti per ricondurre alla ragione Marco Salis, 46 anni originario di Genova ma residente da tempo ad Ala, che al culmine di un litigio aveva picchiato pesantemente la sua compagna, cinquantenne. La donna aveva vistosi segni di percosse sul volto: la visita successiva al pronto soccorso le ha ritenute guaribili in dieci giorni., A quel punto, in considerazione anche di precedenti episodi, i carabinieri hanno titenuto di applicare l’ultima legge contro il femminicidio, che per tutelare le vittime di casi di maltrattamenti e percosse nell’ambito familiare prevede nei casi di flagranza l’arresto del violento. Salis è stato quindi accompagnato nella camera di sicurezza della caserma roveretana. Ne è uscito ieri mattina per prendere parte al processo per direttissima, ma l’udienza è stata rinviata: l’uomo ha nominato come proprio legale di fi- I carabinieri di Ala e quelli del radiomobile di Rovereto hanno arrestato l’uomo per le botte alla compagna ducia un avvocato genovese, che pur avvertito ieri mattina non avrebbe potuto nemmeno materialmente essere a Rovereto in tempo utile per il processo. Il giudice Corrado Pascucci ha quindi rifissato l’udienza per questa mattina, alle 11. Oggi si procederà quindi a convalida dell’arresto e giudizio. Con il legale genovese, se si presenterà, o con il difensore d’ufficio in caso contrario. Salis è stato quindi riaccompagnato nella stessa camera di sicurezza dei carabi- «Pensate ad alternative al turismo basato solo sulla neve» Luca Mercalli torna a Lavarone per spiegare la neve, come è fatta, come si misurae quanta ne cade. Il periodo non è dei migliori visto che l'altopiano per giorni è stato visitato da una pioggia inusuale di questa stagione. Ma il meteorologo e climatologo, noto anche per la sua partecipazione alla trasmissione Che tempo che fa? di Fabio Fazio, non si scompone: «Questi dovrebbero essere tradizionalmente i giorni più freddi, invece ci troviamo difronte ad una perturbazione mediterrane che fa somigliare S. Antonio ad aprile o ottobre». Passa quindi a spegare la neve, il vero tema della conferenza, anche se in sala ci si aspetta qualche ©RIPRODUZIONE RISERVATA brentonico MERCALLI A LAVARONE 1 ◗ LAVARONE nieri, dove rimane tecnicamente in stato di custodia precautelare, in attesa della convalida dell’arresto e delle eventuali misure di sicurezza che il giudice vorrà decidere questa mattina. (l.m) notizia sul clima e il suo evolversi. Sull'altopiano si vive anche di piste innevate. Lo studio della neve inizia con Keplero agli inizi del 1600 per poi arrivare ai giorni nostri. Il professore a soli 18 anni ha conseguito il diploma di Cultura aeronautica in meteorologia e da allora le conferenze sono state migliaia così come le collaborazioni universitarie. A Grenoble si è laureato in geografia e scienza della montagna, il suo habitat prediletto. Si susseguono notizie fotografie rare. Nessuno sa che la pioggia, ad esempio, nasce sempre come neve. E via con curiosità fisiche: spesso serve un millimtero di acqua per fare un centimetro di neve, ma in certi casi di neve umida ne serve anche un terzo. Luca Mercalli a Lavarone In compenso si apprende che il peso per metro cubo medio è di circa 400 kg. Mercalli racconta del potere isolante della neve e della sua funzione ecologica a protezione del ter- reno e degli animali durante l'inverno. Infatti i vecchi contadini affermavano "sotto la neve pane". Piano piano arriva a ciò che in molti attendono. «Negli ultimi anni fa più caldo - dice la neve dura di meno e la fusione primaverile avviene in anticipo di circa 15 giorni. A bassa quota il periodo di innevamento è ridotto quasi della metà anche se l'altitudine non è il solo parametro per il comportamento della neve». Il finale non è dei più piacevoli per l'altopiano, senza mezzi termini annuncia che «le Alpi si stanno appenninizzando, la garanzia della neve è sempre meno sicura. Quindi programmate alternative al turismo basato solo sulla neve. Ma questa, semmai, è un' altra conferenza». (f.m.) Incontri della giunta per il bilancio BRENTONICO. La giunta comunale ha fissato il calendario degli incontri nei quali intende presentare alla cittadinanza lo stato di avanzamento del programma di consigliatura e il bilancio 2014. Tutti gli incontri inizieranno a partire dalle 20 secondo il seguente programma: dopo l'incontro di ieri al Centro Civico di Sorne, domani si terrà a Prada al Centro Civico; martedì 28 al Circolo di Castione; mercoledì 29 al Circolo di Cornè; giovedì 30 al Circolo di Saccone; venerdì 31 al Centro Civico di Cazzano; martedì 4 febbraio al Centro Civico di Crosano e mercoledì 5 febbraio presso il Centro Culturale di Brentonico. Tutti i cittadini sono invitati a presenziare. Riva ❖ Arco MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 TRENTINO 39 Prestito libri, inaugurato il nuovo punto a Pietramurata ◗ DRO L’assessore Cristina Chistè all’inaugurazione del punto prestiti a Dro L’amministrazione comunale di Dro ha inaugurato il nuovo punto informativo a Pietramurata. Si tratta di un locale situato al piano terra della casa sociale completamente rinnovato ed allestito per offrire un servizio più completo di visione e prestito libri, accesso ad internet; punto di fruizione e avvio di progetti comuni con le due realtà scolastiche presenti sul territorio, nonché contesto di incontro e scambio sociale, per mezzo della biblioteca di Dro. «Con questa nuova e più ampia dislocazione – commenta l’assessore alla cultura Cristina Chistè – che ha visto il trasferimento dal locale dal piano superiore, l’amministrazione comunale ha voluto dare risposta alle richieste di utilizzare questo spazio a favore delle esigenze delle fasce di età dei bambini e ragazzi prendendosi carico della nuo- va e crescente richiesta di investimento sia culturale che sociale emerso dalle famiglie di Pietramurata. Interpretando questo bisogno si ritiene che il servizio attivato possa anche essere un contesto di supporto alla genitorialità». La giunta intende dunque potenziare quel percorso favorendo percorsi con la scuola e consolidando la collaborazione con l’attività educativa dei Centri Aperti presenti nei pomeriggi nello stesso stabile. L’auspicio è che tutte queste sinergie possano costruire un contesto significativo, aggregante e di crescita per l’intera comunità di Pietramurata, e anche sostenere le famiglie nel compito genitoriale. Alla presenza degli assessori comunali e di numerosi bambini, genitori e cittadini si è dato avvio ufficialmente al Punto informativo che prevede due aperture settimanali pomeridiane il martedì e giovedì dalle 14.30 alle 18. 1 Arcese, «congelati» i cento esuberi Ancora un anno di cassa integrazione dal 27 gennaio: ieri l’accordo a Roma tra sindacati, azienda e Ministero in breve riva Dialoghi in inglese con I-Speak ■■ Venerdì dalle 18.30 alle 20 nella sede di via Vannetti 14b a Riva incontro di conversazione in inglese con docenti madrelingua organizzato dall'associazione I-Speak. La partecipazione è gratuita, ma è gradita la prenotazione: email [email protected], tel. 0464/567380. (m.cass.) arco Poesia in biblioteca, cinque incontri ■■ Fino al 31 gennaio ci si può iscrivere a "Poesia in biblioteca", cinque incontri (tutti i martedì di febbraio dalle 20.15 alle 22) con letture di poesie che riguardano la poesia italiana del Novecento a tema il paesaggio (naturale, urbano, dell'anima) organizzati dalla Biblioteca Emmert di Arco a Palazzo Panni e curati dalla Mnemoteca del Basso Sarca. I recapiti sono: tel. 0464/516115, 0464/531391 o 334/6174078, email [email protected] o [email protected]. (m.cass.) di Matteo Cassol ◗ ARCO Ieri a Roma è stata trovata la convergenza tra azienda, parti sociali e Ministero per la cassa integrazione straordinaria (a rotazione) per i dipendenti di Arcese a rischio: questo significa che almeno per un anno sono stati "congelati" i circa cento esuberi che erano stati individuati da parte della dirigenza del colosso dei trasporti con quartier generale ad Arco, un terreno sul quale - come ben si può comprendere - non era stata trovata una quadra con i sindacati, demandando quindi il tutto - come già l'anno scorso, quando si parlava di 150 licenziamenti - all'incontro nella capitale con i funzionari ministeriali, come da prassi in caso di "mancato accordo". «Siamo molto soddisfatti spiega il coordinatore della rsu Dritan Celepija (Cobas) - per essere riusciti a salvaguardare tutti i posti di lavoro e a tutelare la situazione occupazionale. È stata lunga, un po' dura, ma l'accordo ci soddisfa». Il nuovo regime di cassa straordinaria entrerà in vigore lunedì 27 e durerà fino al 26 gennaio 2015. Poi, ancora una volta, si dovrà valutare il da farsi. «Il fatto stesso che rsu, sindacati, azienda e Ministero ab- La sede del gruppo Arcese ad Arco: anche il settore dei trasporti è stato duramente colpito dalla crisi biano optato per la cassa integrazione - dice provando a instillare un pizzico di ottimismo Celepija - significa che tutti guardiamo al 2015 con più fiducia, altrimenti i posti di lavoro sarebbero stati tagliati subito. Noi e tutte le altre parti coinvolte speriamo nella ripresa economica, che potrebbe rappresentare una svolta più a lungo termine, ma per ora co- me rsu e lavoratori ci siamo tolti un peso, raggiungendo l'obiettivo che ci eravamo preposti: almeno per un anno i posti che erano a rischio sono stati riassorbiti, peraltro con un ammortizzatore sociale che non sarà a zero ore». La cassa integrazione a rotazione dovrebbe riguardare l'ottanta per cento dei lavoratori: il settanta degli autisti, perché la crisi colpisce soprattutto quel campo (più o meno un terzo dei circa 220 autisti assunti ad Arco ma distribuiti tra Trentino, Piemonte, Lombardia e Lazio rimarrà di volta in volta "a casa"), e il dieci tra operai e impiegati, che compongono la parte rimanente dei circa 900 dipendenti complessivi. Le modalità specifiche della rotazione - ossia il pe- Frana a Tenno, masso finisce in giardino La strada per il Ballino, all’altezza del lago, chiusa per permettere l’intervento dei pompieri ◗ TENNO La pioggia dei giorni scorsi ha messo a dura prova il territorio trentino, in particolare le pareti di roccia meno resistenti e più vulnerabili dal punto di vista idrogeologico. Lunedì sera, a piegarsi sotto la morsa del maltempo, è stato il versante che sovrasta l'ultimo lembo della vallata che ospita il lago di Tenno, verso Fiavè. Sulla strada che conduce a passo Ballino si è riversata una piccola frana composta di due massi, di circa 1 metro cubo di roccia ciascuno, più svariati detriti e sassi più piccoli. Uno dei massi ha proseguito la propria corsa capitombolando fin dentro il giardino della famiglia Appoloni e arrestandosi ad una trentina di metri dall'abitazione. A dare l'allarme, verso le otto di sera, quando la gente è impegnata a cenare o a guardare la televisione, sono stati gli stessi padroni di casa ma anche gli altri residenti della zona, che hanno udito in maniera La strada per il Ballino è rimasta chiusa per ore distinta il rumore provocato dalla scarica di materiale roccioso. In realtà chi se l'è vista davvero brutta è stato un automobilista che è transitato poco dopo e che non è riuscito ad evitare l'impatto con alcuni dei sassi di dimensioni minori. L'urto ha causato alla sua auto la rottura della coppa dell'olio e lo ha costretto a fer- La frana è caduta nei pressi del lago di Tenno (foto Galas) marsi e a chiedere soccorso. Fosse passato di lì poco prima avrebbe rischiato conseguenze assai peggiori. L'allarme, dunque, è scattato intorno alle 20. Appurato che non c'erano grossi danni alle cose, e soprattutto che nessuno si era fatto male, la questione è passata interamente nelle mani dei vigili del fuoco di Tenno. Gli uomini del comandante Marocchi, una volta dato corso alle operazioni più urgenti, hanno chiuso al traffico la strada. A dar loro indicazioni sul da farsi anche il sindaco Carlo Remia che ha seguito l'evolversi delle cose in stretto e continuo contatto con il Servizio strade della Pro- vincia. Fortunatamente la direttrice che collega Tenno a Fiavè, attraverso il passo del Ballino, non è molto trafficata, in particolar modo durante la notte. Pertanto la chiusura ha provocato disagi contenuti alla circolazione. Ieri mattina, alla prima luce del giorno e grazie anche ad un tempo finalmente clemente, sono subito incominciate le operazioni di pulizia della carreggiata fino a consentire dapprima un'apertura a senso unico alternato e quindi la riapertura totale. Nel frattempo i tecnici hanno svolto tutti i controlli del caso sull'origine della frana e hanno dato il via alle operazioni di disaggio. Il masso finito in giardino e anche quello che ha esaurito la propria corsa sul ciglio della strada sono stati caricati e portati via. Un paio di mesi fa un episodio analogo è accaduto a Bolognano dove dei massi si sono staccati dalle rocce dell'olivaia finendo dritti tra i filari di vigne nei pressi del campo sportivo. (gl.m.) Il provvedimento verrà applicato a rotazione e riguarda autisti (soprattutto) e personale amministrativo. Cobas soddisfatti: «Ora speriamo nella ripresa» riodo preciso di separazione tre lavoro e cassa - devono ancora essere stabilite nel dettaglio. Si parla anche di una possibile rivisitazione di questi aspetti dell'accordo ogni due o tre mesi, con la prospettiva caldeggiata dai lavoratori che, nel caso in cui la situazione migliori, le ore di cassa integrazione possano ridursi. ©RIPRODUZIONERISERVATA maltempo Cede un muretto, chiusa la strada da Dro a Oltra ◗ DRO La pioggia dei giorni scorsi ha provocato, nella notte di lunedì, un piccolo smottamento sulla strada che da Dro conduce in località Oltra, poco fuori l'abitato. Il cedimento ha interessato un muretto di contenimento che sta ai piedi di un dosso, sulla strada che costeggia le campagne. Il problema è stato preso in carico dagli uffici municipali; della questione è stato interessato il sindaco Vittorio Fravezzi che da Roma, al lavoro in Senato, ha preso contatti con i competenti servizi provinciali che si occupano della Protezione civile per stabilire gli interventi da porre in atto per la messa in sicurezza del tratto di carreggiata al momento chiuso alla circolazione. L'auspicio di tutti è riuscire a riaprire la strada, almeno con un senso unico alternato, in tempo per domenica: ad Oltra, infatti, è in programma la partita del Dro. Il centro sportivo si può comunque raggiungere da nord. 40 Riva TRENTINO MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 1 Rossi: «Sviluppo della Baltera, entro un mese la soluzione» Ieri l’incontro a Trento tra il presidente della Provincia e i vertici dell’ente fieristico rivano Non è stato escluso l’aumento dei volumi espositivi: progettisti al lavoro per risolvere il nodo di Matteo Cassol ◗ RIVA Un mese di tempo per arrivare di comune accordo (tra Patrimonio del Trentino spa e Riva del Garda Fierecongressi) ad alcune variazioni del progetto per il nuovo Palafiere della Baltera che vadano incontro alle esigenze della società rivana senza per questo stravolgere il piano originario: è stato questo l'esito dell' incontro tenutosi tra il presidente della Provincia Ugo Rossi, l'assessore Alessandro Olivi, il presidente (Claudio Bortolotti) e il direttore (Claudio Alì) di Patrimonio, il segretario generale della Provincia Paolo Nicoletti, il sindaco rivano Adalberto Mosaner, il segretario generale del Comune di Riva Lorenza Moresco, il presidente (Roberto Pellegrini) e il direttore (Gianni Laezza) di Riva del Garda Fierecongressi e tutto lo staff degli architetti della Patrimonio, società a totale partecipazione provinciale proprietaria dell'area. «Ho convocato un incontro ha commentato il presidente Ugo Rossi - per mettere sul tavolo una necessità, che è quella di Il padiglione B nel complesso fieristico della Baltera Il presidente Ugo Rossi conciliare il progetto della struttura polifunzionale con le esigenze giuste e corrette della fiera, che ha necessità di maggiori spazi e anche di maggiore integrazione tra gli edifici esistenti. Ho messo quindi sul tavolo questa necessità chiedendo alla Patrimonio di farsene carico, dan- Ma cosa prevede questo accordo? «All'interno del progetto esistente - spiega il governatore - si cercherà una migliore distribuzione o magari una modifica parziale che cerchi di trovare quegli spazi espositivi in più che la fiera necessita e che con il progetto così com'è oggi sem- do un mese di tempo perché i progettisti possano assieme alla fiera individuare una soluzione che conservi il carattere di "pluridisciplinarità" del progetto ma che cerchi di colmare quel gap per la fiera che deve assolutamente essere tenuto in considerazione». AVVISI ECONOMICI La PICCOLA PUBBLICITÀ si riceve presso la A. MANZONI - 39100 BOLZANO, Via Volta 10, tel. 0471 / 307900, fax 0471 / 976563 brano essere ancora insufficienti. Per cui abbiamo il dovere di provarci fino in fondo, senza stravolgere il progetto ma modificandolo nelle parti su cui è possibile intervenire. Di qui la prospettiva di un mese di tempo per individuare di comune accordo le modifiche, dopodiché, visto che lo stanziamento c'è, a quel punto si potrà partire». Dagli ambienti di Fierecongressi - che al tavolo si è presentata con l'ipotesi per la Baltera di intervenire sull'esistente (con ristrutturazione, riqualificazione e ampliamento dei cui costi Rfc è disposta a farsi carico, a fronte magari di una riduzione o sospensione temporanea dei canoni di affitto da versare alla Provincia) e di fare andare avanti parallelamente il progetto polifunzionale - traspare soddisfazione. Meno difficoltà presenta il Palacongressi: «Direi che lì, dal punto di vista della condivisione dell'idea progettuale, di problemi - conclude Rossi - non ce ne sono e quindi anche in quel caso abbiamo detto che serve una accelerazione». ©RIPRODUZIONERISERVATA criminalità Corruzione, il piano di prevenzione affidato a Brunelli ◗ LEDRO Maria Flavia Brunelli è stata nominata da parte del sindaco di Ledro Achille Brigà responsabile della prevenzione della corruzione del Comune di cui è già segretario generale, con la responsabilità di adempiere a tutto quanto sia necessario per il rispetto delle disposizioni della normativa vigente in materia. Tra i compiti affidati a Brunelli in questa veste ci sono da definire un piano triennale di prevenzione della corruzione che fornisca una valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e indichi gli interventi organizzativi volti a prevenirlo, definire d'intesa con i responsabili di settore procedure atte a selezionare e formare i dipendenti chiamati a operare nei settori particolarmente esposti al rischio di corruzione (prevedendone l'inserimento in appositi programmi) e a garantire la rotazione degli incarichi negli uffici operanti negli stessi settori (con periodica verifica dell'effettiva rotazione), verificare l'efficace attuazione del piano e la sua idoneità, proponendone la modifica nel caso di violazioni, di mutamenti organizzativi o nell'attività dell'amministrazione, nonché negli altri casi in cui ne ravvisi la necessità. (m.cass.) trasparenza AZIENDA produttrice preparati per sorbetto cremacaffè - granite - gelati - cioccolata - ginseng - grappe - attrezzature. Seleziona rappresentanti introdotti bar ristoranti, telefonare 0385 43492 Stabilimenti Chiesa. ARCO Elena 23enne spettacolare ragazza dal fisico stupendo, deliziosa e attraente per momenti indimenticabili. 320 8175173 TRENTO Nord bellissima greca 20enne, dolce, sensuale, prosperosa, fisico mozzafiato, coccolona, naturale, momenti favolosi. 328 1440412 ACQUISTIAMO conto terzi attività industriali, artigianali, commerciali, turistiche, alberghiere, immobiliari, aziende agricole, bar. Clientela selezionata paga contanti. Business Services 02.2951 8014. clicca il tasto Annunci SU WWW.ALTOADIGE.IT WWW.GIORNALETRENTINO.IT Comune di Riva sul web, nuova veste per il sito ◗ RIVA Trasparenza, e quindi completezza delle informazioni disponibili, e semplicità nell'utente che non deve necessariamente essere uno specialista per seguire l'attività amministrativa: questi i criteri che hanno informato il processo di rinnovamento del sito del comune di Riva, varato ieri mattina intorno alle 10 e presentato subito dopo dal sindaco Mosaner, dagli assessori Bertolini e Brunelli, dal segretario generale Lorenza Moresco, dai funzionari dell'ufficio che hanno profuso impegno e professionalità, in collaborazione col rappresentante del Consiglio delle autonomie per adeguare alle mutate esigenze il portale. La nuova versione, costruita appunto su indicazione del Consiglio delle autonomie, è adottata da 11 Comunità di Valle, 42 comuni (tutti i maggiori, con l'esclusione di Pergine) per un totale di 220.000 potenziali utenti, e serve -ha detto Mosaner- 765 amministratori e più o meno duemila dipendenti. Cambia la veste grafica, e cambierà ancora visto che le impostazioni potranno essere personalizzate per marcare meglio specificità dell'ente locale, non cambiano i contenuti che puntano alla completezza. Aprendo la pagina iniziale, sotto una fotografia della piazza Tre Novembre coi colori di Riva, la mole ed i porti del municipio, compaiono, sopra le notizie e gli avvisi tenuti in evidenza, i quattro La presentazione del nuovo sito del Comune di Riva (foto Galas) settori in cui è articolato il sito: Comune (sindaco, giunta, consiglio comunale, organizzazione, atti e documenti e comunicazione); Albo pretorio che comprende gli atti (delibere, determine, ordinanze, decreti e pratiche edilizie) e le informazioni su bandi e concorsi, La città (notizie storiche, immagini, monumenti, punti di interesse), i servizi (trasporti e parcheggi, strutture sportive, attività commerciali, sanità ed associazioni), Il territorio (Apt Ingarda ed offerte del territorio), Eventi e manifestazioni; La Città, ed infine le quindici aree tematiche -dall'ambiente ai tributi passando per biblioteca e museo, edilizia ed urbanistica, anagrafe, polizia locale- in cui si trova tutto quel che serve, dall'indicazione dell'organigramma del settore alla modulistica eventualmente richiesta. La peculiarità del sistema, richiamata anche dai funzionari, è costituita dal contributo dell' intero apparato alla completezza della comunicazione: tutti gli atti predisposti dai diversi uffici finiscono automaticamente nell'albo, dove sono consultabili liberamente, attuando il diritto all'informazione garantito anche per legge. Alcune delle 25 sezioni comprese nel sito, oggi -primo giorno di rodaggio- possono apparire ancora vuote: si tratta in parte di lasciare il tempo necessario all'allestimento, in parte all'attesa che la regione recepisca la legge nazionale che disciplina quello che ormai è riconosciuto come un obbligo dell'amministrazione nei confronti dei suoi cittadini. Lavis ❖ Rotaliana MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 TRENTINO di Liviana Concin ◗ ROTALIANA La movida ingabbiata continua a far discutere: gli esercenti della Piana Rotaliana sono pronti ad unirsi per comunicare il proprio disagio alle amministrazioni comunali, chiedendo un confronto sul tema caldo delle serate nei locali. A confermarlo le lettere che in questi giorni Confesercenti del Trentino sta inviando ai gestori per organizzare un tavolo di confronto attraverso il quale mettere in luce le diverse posizioni ed eventuali possibili soluzioni. «E' chiaro che finché a lamentarsi in Comune sarà un locale alla volta - spiega Matteo Cattani, presidente del Consorzio Promozione Mezzolombardo - i sindaci saranno meno inclini a modificare i regolamenti. Se le attività unissero gli sforzi, invece, il peso sarebbe più importante». Spesso sono i baristi stessi a trovarsi fra due fuochi: da un lato i clienti che chiedono più possibilità di intrattenimento in Piana, dall'altra il vicinato che pretende la quiete. «Comunque si vada a mediare - sottolinea Cattani - continueranno ad esserci orari e comportamenti da rispettare. Non è solo la musica che deve essere gestita con attenzione, ma anche il comportamento degli avventori fuori dai locali». Sull'importanza del dialogo fra esercenti e residenti si esprime anche Massimo Weber, leader storico della band rotaliana “Busi dei cui” che da quasi vent' anni calca i palchi trentini: «La soluzione per questi dissapori di vicinato sta dal mio punto di vista nel saper mediare - com- 1 Movida, via al confronto tra baristi e Comuni La band rotaliana “Busi dei cui”, il leader Massimo Weber interviene sulla movida. Sopra, Matteo Cattani menta - cercare di organizzare i concerti nella prima serata è una soluzione, ma la situazione va tenuta sotto controllo anche dopo le esibizioni: la musica non può essere un pretesto per disturbare senza rispetto. Allo stesso tempo è giusto permettere degli sbocchi per la musica dal vivo che mai come in questo periodo in Rotaliana sta vivendo un grande fermento. Tantissimo dipende da chi sta dietro il banco dei bar». A demotivare gli esercenti anche la burocrazia, la paura di incorrere in problemi: «Quindici anni fa c'era qualche band in meno ma molti più locali che cercavano live racconta ancora Massimo We- ber - ora la situazione è cambiata: non si può più improvvisare un evento». Sul nuovo ruolo dei musicisti si è espresso anche Nicola Toniolli, frontman dei Poor Works: «Il concetto di limitare i disagi deve partire innanzitutto dalle band: dobbiamo comprendere le situazioni in cui suoniamo e fare in modo che la gente capisca quali spettacoli valgano anche per la comunità. In questo modo sia i residenti che gli esercenti possono valutare quando un evento è positivo e quando crea solo disagio, trovando più facilmente un accordo». Per semplificare l'iter organizzativo la mediazione cruciale è invece quella dei Comuni: «Le amministrazioni dovrebbero regolamentare tenendo presente il ruolo di aggregazione svolto dagli eventi musicali precisa Massimo Peterlana della Confesercenti del Trentino se i regolamenti fossero generali sarebbe più semplice comprenderli. Come associazione di categoria siamo pronti a farci portavoce di tutte le difficoltà inerenti alla movida trentina». La denuncia di un lettore sul malcostume imperante. Intanto la Provincia sostiene la tariffa puntuale di Daniele Erler ◗ LAVIS Le foto testimoniano il malcostume diffuso di chi abbandona rifiuti Rifiuti abbandonati ai bordi delle isole ecologiche, senza alcuna preoccupazione per il corretto smaltimento o la raccolta differenziata. Succede a Lavis, e a documentarlo sono le foto inviate in forma anonima da un lettore. «Le foto – specifica il lettore – sono state scattate lunedì mattina, girando per il paese, quindi il problema non è circoscritto ad un'unica zona». Una questione di maleducazione, ma non solo. Con il mantenimento della tariffa puntuale, infatti, i costi dello smaltimento di questi rifiuti sarà ripartito sulla collettività. L'incuria, se non la malafede, di queste persone causerà insomma un danno a tutti: da qui l'indignazione del nostro lettore. D'altronde, quello del pericolo dell'abbandono stradale era, per chi ha promosso il ritorno alla tassa presuntiva (nel contesto delle discussioni in Asia degli scorsi mesi), uno degli aspetti più controversi della tariffa puntuale. Col fatto che si calcoli la tassa con una parte variabile, alcuni «malintenzionati» potrebbero essere spinti – come qui documentato – ad abbandonare i rifiuti. In realtà, il comune di Lavis (che per primo si era battuto per mantenere la tariffa pun- vigo cavedine rotaliana Con l’associazione “Mana” channeling, Reiki e solidarietà A Zambana Vecchia, occasioni per seguire vari corsi e attività. Dal 3 al 15 febbraio Veronique Charmont è presente nell' associazione “Mana” di Zambana vecchia in via Molini per la lettura dell'aura e channeling. Quest’ultimo è il termine con il quale si indica il presunto processo per cui un individuo (il channeler) verrebbe a suo dire posseduto o pervaso da un'ipotetica entità spirituale, che si manifesterebbe e comunicherebbe ad altri per suo tramite. Prenotazioni via mail: la- Calavino piange don Luigi Pisetta parroco per 20 anni Mezzolombardo, Matteo Cattani (del Consorzio) annuncia un’azione comune E i musicisti: «Bisogna mediare tra le esigenze del pubblico e i residenti» Lavis, i furbetti dei rifiuti spopolano ◗ ROTALIANA 41 [email protected]. Viene inoltre offerto il trattamento a distanza di Reiki gratuito per aiutare chiunque è in difficoltà; a tale scopo si cercano volontari esperti. Presso l’associazione “Mana” continua la raccolta di indumenti usati (ma in buono stato) per bambini da 0 a 10 anni e materiale di puericoltura (lettini, carrozzine, biberon, pannolini, seggiolone ecc.) per il Centro d'Aiuto alla Vita di Senigallia nelle Marche. Altre info su www.laviadicristallo.it e cell. 339 1145059. (a.t.) Camino in fiamme, limitati i danni tuale) aveva dimostrato che nell'ultimo periodo l'abbandono dei rifiuti era invece diminuito (se nel primo semestre 2012 lo spazzamento stradale era stato di 3.310 litri, nei primi mesi del 2013 ci si era fermati ai 2.800 litri). E che la via della puntuale sia comunque quella da seguire, viene ora confermato anche da una circolare dell'«Agenzia per la depurazione» della Provincia, inviata ai sindaci ed ai presidenti delle comunità di valle. Un documento che di fatto sconfessa chi aveva ritenuto che fosse opportuno tornare alla presuntiva. «L'applicazione equilibrata del modello tariffario puntuale – si legge nella circolare, vedine, per un camino in fiamme. Sul posto un paio di squadre dei vigili del fuoco di Cavedine, con vari mezzi antincendio. Grazie al tempestivo intervento, i danni delle fiamme sono stati limitati. (r.fr.) inviata nei giorni scorsi – ha consentito ai cittadini di percepire effettivamente il legame tra il corrispettivo dovuto e la reale quantità di rifiuto indifferenziato prodotto, conducendo ad un livello di raccolta differenziata che colloca oggi la Provincia di Trento al primo posto d'Italia». Un modello virtuoso, insomma, così come aveva sostenuto nei mesi scorsi il comune di Lavis, e in particolare il sindaco Graziano Pellegrini. Anzi, la puntuale potrebbe in futuro riguardare anche l'umido, così come si sta sperimentando in val di Non e val di Fassa. In altre parole: i casi che ci vengono illustrati anche in queste foto non devono mettere in discussione la correttezza della tariffa puntuale, quanto piuttosto quella di quei (pochi) cittadini scorretti, che così facendo causano un aumento generale dei costi del servizio. faver La scuola musicale di Albiano nella prima uscita pubblica ◗ FAVER ■ ■ Intervento verso le 21 la scorsa notte, nella parte alta di Vigo Ca- Calavino. Nonostante siano trascorsi diversi anni dalla sua partenza di Calavino ha destato rammarico la scomparsa di don Luigi Pisetta (92 anni), da tempo degente alla Casa di riposo del clero a Trento. Aveva guidato la parrocchia di Calavino con quella di Castel Madruzzo per oltre un ventennio (1975-1996), con il ruolo di decano in un momento non facile quando con il concordato del 1985 erano sorti a livello parrocchiale i vari Consigli per gli affari economici. Trovando un valido appoggio in questi collaboratori era riuscito a realizzare alcuni interventi: il rifacimento del tetto della chiesa, una prima sistemazione della canonica, ma l’intervento più significativo fu la ristrutturazione del teatro , creando lo stimolo per la ripresa delle attività d’animazione, dalla rifondazione della Filodrammatica San Genesio al recupero dell’affresco della canonica. (m.b.). Il Molin de Portegnach sarà una… “Sorgente di Suoni” venerdì 24 gennaio. A partire dalle ore 20.30, infatti, si esibirà la scuola musicale di Albiano, in particolare la classe di tromba di Martino Nicolodi e quella di clarinetto di Francesco Petri. Martino Nicolodi è uno stimato musicista diplomato al conservatorio di musica “Lucio Campiani” di Mantova; il giovane Francesco Petri (classe 1991) si è diplomato presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena e suona nell’Orchestra Giovanile Italiana. Entrambi hanno suonato l’inno di Fiemme 2013 diretti da Goran Bregovic. E venerdì sarà la volta di vederli in veste di direttori dei loro allievi nella prima uscita pubblica. «Un modo per incoraggiare gli allievi - si legge nella presentazione della serata - ad intraprendere il cammino della musica che è essa stessa strumento per stare assieme, condividere esperienze e soprattutto esprimere emozioni attraverso el note». Organizza l’associazione Sorgente 90, ingresso a offerta libera. (i.p.) 44 Valsugana ❖ Primiero TRENTINO MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 1 Boom stranieri a San Martino: più 43% ◗ SANMARTINO DICASTROZZA Il centro innevato di San Martino C’era soddisfazione e senso di realismo nelle parole della presidente dell’Apt di San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi, Paola Toffol, nel commentare a caldo e cioè il giorno dell’Epifania, l’andamento di inizio stagione invernale, con un accenno particolare agli arrivi riguardanti gli stranieri, il tutto in base, come aveva esplicitamente dichiara- to, a sensazioni, in quanto non erano ancora stati elaborati i dati statistici. Ora ci sono. E sono molto positivi tanto da far dire alla presidente che sicuramente è stata imboccata la strada giusta e che i risultati ripagano gli sforzi per aprire sempre più al mercato straniero. «Abbiamo constatato con piacere - dichiara, infatti, Paola Toffol – i dati statistici reali relativi al mese di dicembre e il dato più eclatante è sicuramente quello legato agli arrivi di turisti stranieri, che segnano in generale un +33%, con un picco del 43% per quanto riguarda il settore alberghiero. L’aumento di interesse da parte del mercato estero, che riconferma il trend dell’estate 2013, vede ai primi posti paesi come Polonia, Slovenia e Russia, seguiti a ruota dal Regno Unito e Germania. Tale risultato ripaga gli sforzi profusi per internazionalizzare la località e sicuramente alcuni incrementi, per diversi Stati addirittura a doppia cifra, sono stati fortemente influenzati anche dall’organizzazione all’inizio del mese del “Good Buy Trentino”, che ha portato a San Martino di Castrozza operatori provenienti da ben 22 Stati». «I dati riguardanti l’Italia conclude Paola Toffol - si riconfermano pressoché invariati e le regioni più presenti sono Lombardia, Emilia Romagna e Lazio che rispetto a dicembre 2013 hanno segnato un aumento del 4, 9% e 10%». (r.b.) viabilità Strada per il Rolle riaperta da ieri PASSO ROLLE. Nella mattinata di ieri dopo un accurato sopralluogo da parte della commissione valanghe di San Martino di Castrozza e Passo Rolle, è stato riaperto al transito veicolare il tratto di strada che porta da San Martino a Passo Rolle. La strada era rimasta chiusa dalla mattinata di domenica 19 per pericolo di slavine. (r.b.) 2 Hotel Pizzo degli Uccelli, telefono muto da 7 giorni L’albergo di Passo Brocon isolato da martedì scorso: per Telecom è tutto a posto Il titolare: «La linea è precaria, paghiamo le bollette, ma i tecnici non si vedono» di Silvia Fattore ◗ TESINO canal san bovo E' da martedì scorso, una settimana quindi, che la famiglia Boso, che da anni gestisce l'Hotel Pizzo degli Uccelli a Passo Brocon, è senza linea telefonica. Telecom è stata contatta già due volte, ma il problema deve essere ancora risolto. E non è tutto. A sentire Roberto Boso, il proprietario dell'albergo, non si tratta di un episodio isolato e dovuto al maltempo di questi giorni, ma di una situazione che si verifica costantemente tre o quattro volte l'anno. «Tutto nasce - spiega la famiglia Boso - dal fatto che i fili della linea sono stati posizionati in maniera precaria e per questo basta un po' di vento, la neve o addirittura solo una mucca che vi urti contro, che noi rimaniamo senza telefono». Si perché il problema non sta tanto nelle abbondanti nevicate di questi giorni che hanno messo in difficoltà un po' tutti, ma nel modo in cui è stato fatto il lavoro di posizionamento dei fili. «Tempo fa, quando è stata costruita la galleria che porta a Canal San Bovo avevamo chiesto di poter far interrare la linea. In questo modo si sarebbe potuto risolvere il problema a costo zero, ma non hanno voluto. Così ci ritroviamo in questa situazione che ormai va avanti da anni e che ci crea dei disagi anche con i clienti. Infatti, per un albergatore non poter essere contattabile telefonicamente è un limite Addio a Candido, uomo che conosceva il valore di donare ◗ CANAL SAN BOVO I pali e il cavo della linea telefonica lungo la strada del Brocon travolti dalla neve caduta la settimana scorsa molto grave. Certo, noi abbiamo anche il cellulare, ma ci sono turisti che da anni ci telefonano sulla linea fissa e che se ora volessero prenotare non ci riuscirebbero. Già la stagione è magra, se poi ci aggiungiamo anche il problema del telefono siamo proprio apposto». La famiglia Boso ha contattato due volte la Telecom affinché venisse ad aggiustare la linea, e la seconda volta gli è stato rispo- sto addirittura che per loro il problema era risolto perché il telefono squillava a vuoto. Peccato, però, che l'apparecchio telefonico non emetteva nessun suono. «Ci hanno detto che era tutto sistemato, ma quando hanno fatto la prova per chiamarci a loro la linea suonava libera, ma a noi il telefono non squillava. Noi capiamo benissimo che con questa situazione meteoro- logia intervenire al Passo Brocon per aggiustare i fili è difficile e dispendioso, però noi la bolletta la paghiamo regolarmente e non è possibile essere senza telefono da martedì. Inoltre, non si tratta di un caso isolato, ma di una situazione che ormai si protrae da anni e che deve essere risolta con un intervento definitivo di sistemazione della rete». ©RIPRODUZIONERISERVATA Tanta, tantissima gente, come si ricorda solo in poche occasioni, ha dato l’ultimo saluto a Candido Rattin. La chiesa era gremita e tanta gente è rimasta fuori dalla porta. Le ceneri erano adagiate ai piedi dell’altare, con davanti una foto gigante di Candido, sorridente attorniato da bambini: un po’ il suo emblema. Parole accorate e piene di speranza cristiana da parte del parroco e parole più vicine alla persona che tutti conoscevano ed apprezzavano per la sua gioia di vivere e la sua disponibilità verso chiunque. Nella lettera degli amici della classe letta in chiesa, ci sono alcune parole significative: «Corsa cercavi nei viaggi e nelle tue innumerevoli attività? La coniugazione del verbo donare, è la prima cosa che ci viene in mente: donare, donarsi, donerò (agli altri) e poi via, con aiutare, creare, insegnare, im- pieve tesino «Paese di fantasmi e riti satanici» Lo dice “straniluoghi.com”. Il sindaco: «Siamo ai limiti della pazzia» ◗ PIEVE TESINO Pieve Tesino è finito sul sito Internet www.straniluoghi.com con il sospetto che il vecchio Hotel Tesino e la chiesa di San Sebastiano siano infestati da qualche strana presenza. Ma il sindaco Livio Gecele non ci sta proprio a far passare il suo Comune come un luogo macabro e accusa il sito di “straniluoghi.com” di dare una cattiva, ma soprattutto falsa immagine del paese. E' comparso, infatti, pochi giorni fa sul web, per la grande sorpresa di molti tesini, un arti- colo riguardate Pieve dal titolo “Pieve Tesino: un luogo misterioso tra verità e leggenda...”. Il pezzo non è altro che il resoconto di una visita in paese molto particolare da parte del gruppo di “straniluoghi.com”. Queste persone, accompagnate da un abitante del luogo di cui non è stato fatto il nome, si sono dapprima dirette verso l'ex Hotel Tesino, che si trova all'entrata del paese, e hanno scattato delle fotografie. Stando a quanto scritto sul sito, «l'Hotel, secondo alcuni abitanti del posto, è causa di alcuni eventi inspiegabili acca- duti in questa zona». Ma non solo. Si scrive anche che «le leggende narrano che tra fine febbraio e inizio marzo di notte si sentono urla, forti rumori e odori di bruciato provenire dal vecchio albergo». Il tour a caccia di fantasmi prosegue, come facilmente immaginabile, verso la Chiesa di San Sebastiano. In questo caso l'odore di bruciato sembra essersi trasformato in veri e propri incendi. «Alcune persone dichiarano di aver visto incendi accendersi e spegnersi da soli provenire dalla vecchia chiesa (San Sebastiano) di ori- L’ex Hotel Tesino chiamato in causa sul sito di «straniluoghi.com» gini pagane». Ed ecco il finale che il lettore interessato a questi argomenti si aspetta: «Inoltre sempre nella piccola chiesa in alcuni mesi dell'anno vengono svolti riti satanici e messe nere, infatti, a volte vengono ritrovati disegni e riferimenti nelle vicinanze». Al gruppo naturalmente non sono sfuggiti i disegni e le scritte che sono comparse qualche giorno fa sulla facciata della chiesa di San Sebastiano e che l'amministrazione aveva fatto cancellare subito. Ma a sorpresa, visto il tenore dell’articolo, le tracce sul mu- parare e, perché no, anche divertire come sapevi fare tu». Ed ancora un altro passo che ricorda il suo ultimo viaggio, a Natale, in Tanzania dove poi ha trovato la morte: «Uno che mette in valigia il costume di Babbo Natale per portare felicità ai bambini di un paese lontano, prevede di donare, non di essere preso e strappato alla vita; egli si immagina già i sorrisi dei grandi, ma soprattutto gli occhi sgranati dei più piccoli all’arrivo di quest’uomo vestito di rosso». E poi le parole commosse di un bambino che lo chiama “zio Candido” e lo ricorda giocare con i ragazzi, lui «così grande ma che sembrava anche lui un bambino». E ancora la voce spezzata di una componente degli Amici dell’Africa di Primiero, associazione con la quale aveva lavorato come volontario in Tanzania e i ricordi di una ospite della casa di riposo di Canal San Bovo dove era instancabile volontario. (r.b.) ro sono state liquidate anche sul sito come segni «creati da una persona che ha voluto fare uno scherzo di cattivo gusto». Dura la reazione del sindaco Livio Gecele all'articolo. «Non possono permettersi di dare un'immagine così negativa e per lo più falsa del paese. L'Hotel Tesino e la chiesa di San Sebastiano sono strutture che hanno un valore storico e affettivo. Certo, non sono state riqualificate, ma non per questo possono essere oggetto di dicerie. Queste persone hanno detto addirittura che torneranno per fare un sopralluogo più accurato. Siamo davvero al limite della pazzia. Spero che un fatto del genere non si ripeta più, anche perché le conseguenze sull'immagine del paese possono essere molto pesanti». (s.f.) Val di Fiemme ❖ Val di Fassa MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 TRENTINO di Valentina Redolfi ◗ VALLEDIFASSA Da tempo se ne parla e ora la rivalità fra due sci club finisce sui giornali: la società sportiva Fassa Active chiede spiegazioni sulla distribuzione pubblica e privata dei contributi. Il presidente della società, Emil Brunner, spiega: «Non vogliamo fare polemica, ma informare la gente. I contributi da noi percepiti non sono gli stessi percepiti da altri sci club sul territorio. Il Comune di Pozza di Fassa per la stagione 2013/14 ci ha dato 2.800 euro, come l’anno scorso, ma sappiamo dalle delibere che allo Ski Team Fassa sono stati concessi 24.000 euro e 7.000 euro. In tutto l’anno abbiamo ricevuto un totale di 6.000 euro invece allo Ski Team Fassa ben 289 mila euro. A noi i contributi servono per ridurre le spese alle famiglie, per permettere loro di far sciare i propri figli a un prezzo minimo. Non abbiamo pulmini, non abbiamo una sede e una segretaria, ci arrangiamo in tutto. In 5 anni (da quando è nata l’associazione) gli iscritti sono stati 210 in tutta la valle e abbiamo bisogno di sempre maggiore sostegno». Il presidente Brunner si chiede poi come mai la Cassa Rurale anche quest’anno abbia respinto la domanda di contributo senza motivazioni. Anche Monica Gabrieli di Pozza di Fassa, genitore e componente del direttivo della Fassa Active al Trentino scrive: «L’Active Sport, oggi FassaActive, fa dello sci e delle sue discipline, un modo alternativo di avvicinare i giovani, e in particolare i bambini, al mondo dello sport, senza che l’agonismo sia un “dovere assoluto”. E’ un’associazione Val di Fassa, è guerra tra gli sci club rivali Fassa Active: «Contro di noi discriminazioni nell’assegnazione dei contributi» La replica di Ski Team Fassa: «Ma loro in realtà sono una scuola di sci» Una veduta notturna della pista Aloch di Pozza di Fassa dove si litiga per l’assegnazione dei contributi senza scopo di lucro. Lo sci club vive, o meglio è sopravvissuto fino ad oggi, con le sponsorizzazioni dei privati. Quest’anno, con l’aumento delle iscrizioni, sono notevolmente aumentati i costi e le esigenze (di un pulmino, ad esempio) ma, in maniera speculare, sono diminuiti i sostegni pubblici (mentre le sov- venzioni ad altri sci club sono rimaste decisamente “consistenti”). Ma il denaro dei censiti, non dovrebbe essere diviso in maniera equa tra le varie associazioni sportive? Esistono bimbi di serie A e bimbi di serie B?». In risposta, il presidente dello Ski Team Fassa, Giorgio Deluca, dice: «Sono veramente stanco di tutta questa polemica. Non sta a me dirlo, ma la Fassa Active non è uno Sci Club come lo Ski Team Fassa (che conta più di 500 tesserati, ndr), ma è una Scuola di Sci con evidente scopo di lucro e, in quanto tale, non avrebbe nemmeno diritto ai contributi pubblici. Una società senza scopo di lucro è una società gestita da volontari che per campare fanno altro e non percepiscono un euro dalle casse dell’associazione sportiva che dirigono. Nel Fassa Active il presidente, il vice, un consigliere, il padre e la sorella del presidente sono allenatori della società stessa. Inoltre si è anche sentito dire che il Fassa Active è in procinto di aprire una nuova scuola di sci a Canazei e guardando al loro sito (activesport-team.it ) si vede che l’attività principale si estrinseca in corsi per adulti, per preselezione maestri e infine corsi per bambini. Gli allenatori, inoltre, fanno scuola anche ai turisti e non solo a ragazzi residenti, tutto come associazione sportiva dilettantistica, formula che consente agevolazioni fiscali». Deluca ha spiegato che in alcuni comuni, come Canazei, si è deciso di dare alle due società lo stesso contributo, ma altrove no perché la FassaActive è stata considerata una scuola. La Rurale di cui Deluca è consigliere rappresentante di Pozza, si è resa comunque disponibile a sponsorizzare un evento di Fassa Active. in breve SORAGA Incarico per lo sgombero neve ■■ L'amministrazione comunale ha rinnovato l'incarico alla ditta Ste Costruzioni generali di Moena per il servizio di sgombero neve sulla strada che da passo S. Pellegrino porta all'albergo Miralago. La somma impegnata è pari a 6 mila euro. (g.b.) predazzo La messa dello sportivo ■■ Come ormai da tradizione, alla vigilia della Marcialonga la parrocchia di Predazzo, il centro sportivo Avisio, l’US Dolomitica e il comitato di zona del Centro Sportivo Italiano e altre associazioni organizzano la “Santa Messa dello Sportivo”. La celebrazione si terrà sabato 25 gennaio alle 20 nella chiesa di Predazzo ed è rivolta a tutti coloro che a vario titolo sono vicini allo sport. (m.g.) cavalese I libri della memoria in biblioteca ■■ In occasione del Giorno della memoria, il 27 gennaio di ogni anno per ricordare le vittime del nazismo, alla biblioteca comunale di Cavalese, libri e dvd per adulti e ragazzi sono disponibili per la consultazione e il prestito fino al 7 febbraio. (gp.c.) Predazzo valfloriana Per i vigili del fuoco oltre 5 mila ore di attività Torna l’ufficio postale, domani l’inaugurazione ◗ PREDAZZO Oltre 5.150 ore di attività, 217 uscite, 71 interventi, 50 manovre addestrative, 15 manovre teoriche, per un totale di 2.077 ore di addestramento. I dati dell’attività 2013 del corpo dei vigili del fuoco volontari di Predazzo sono stati presentati lunedì sera nel corso dell’annuale assemblea ordinaria. Il comandante Terens Boninsegna ha ringraziato tutti i pompieri per quanto fatto non soltanto lo scorso anno, ma durante l’intero quinquennio del suo mandato, in scadenza a breve. Tra qualche mese, infatti, ci saranno le elezioni del nuovo direttivo del corpo. Da Boninsegna anche un ringraziamento all’ispettore distrettuale Stefano Sandri (presente all’assemblea) per il suo impegno nel coinvolgere tutti i corpi della valle in un’ottica di collaborazione e condivisione. Il cassiere Alessandro Morandini ha illustrato il bilancio: 39.389 euro di entrate, 36.079 euro di uscite, per un avanzo pari a 3.309 euro. La parola è poi passata al responsabile al- lievi, Roberto Boninsegna, che ha ricordato il successo del campeggio estivo dello scorso giugno. Gli allievi nel 2013 sono stati impegnati con 1679 ore di attività, per un totale di 29 uscite. E’ stata da più parti sottolineata la collaborazione con il territorio nell’organizzazione di eventi sportivi, ma anche culturali (come la mostra fotografica per il 140˚ anniversario di fondazione del corpo) o ricreativi, come l’Oktoberfest. Presente all’assemblea anche il sindaco, Maria Bosin, alla qua- 45 ◗ VALFLORIANA L’assemblea dei vigili del fuoco, lunedì sera a Predazzo le Boninsegna ha rivolto il ringraziamento di tutto il corpo per il sostegno sia economico sia morale, oltre che per l’attaccamento al corpo. Bosin a sua volta ha ringraziato per il lavoro dei vigili del fuoco a beneficio di tutta la co- munità, sottolineando il grande impegno di tutti i volontari, sempre presenti per ogni tipo di calamità, per 365 giorni all’anno, offrendo alla collettività il proprio tempo libero, a volta anche a scapito delle proprie famiglie. (m.g.) Uffici postali, Valfloriana in controtendenza. Mentre numerosi uffici postali sono stati cancellati (basta ricordare quanto è successo a Molina che ha un utenza di oltre 1.000 abitanti ) nel piccolo comune di Valfloriana, grazie all’impegno e all’insistenza dell’allora sindaco Graziano Lozzer (oggi consigliere provinciale) l’ufficio postale, prima soppresso ora tornerà a garantire il proprio servizio per le 11 frazioni nella sede nei pressi del teatro comunale di Casatta. E domani mattina alle 10 come ha assicurato il vicesindaco Giancarlo Genetin si terrà l’inaugurazione. (l.ch.) Fassa Events, un supporto È Iori il coordinatore delle Apt e delle Pro Loco trentine alle società sportive esistenti CANAZEI 1 ◗ CANAZEI Enzo Iori, presidente dell’Apt della Val di Fassa, è il nuovo coordinatore dei presidenti delle quattordici Aziende per il Territorio e degli undici Consorzi Pro Loco della provincia trentina. La nomina è avvenuta, con consenso unanime, lo scorso 17 gennaio durante la conferenza dei presidenti, indetta dalla divisione Turismo e Promozione di Trentino Sviluppo spa. Iori, che assume l’incarico per due anni, succede a Piero De Godenz, già presidente dell’Apt di Fiemme (che a settembre 2013 aveva lasciato la carica di vicepresidente e con- sigliere di Trentino Sviluppo per candidarsi alle elezioni provinciali di ottobre). Oltre ai vertici dei vari consorzi d’ambito, erano presenti alla riunione, che è stata occasione anche per illustrare il piano operativo relativo al turismo provinciale, anche Paolo Manfrini, direttore della divisione Turismo e Promozione di Trentino Sviluppo, e Sergio Bettotti, responsabile del dipartimento Cultura, Turismo, Promozione e Sport della Provincia di Trento. «Rappresentare le Apt e le Pro Loco del Trentino - sostiene Iori - è senz’altro un ruolo di responsabilità che compor- ta anche tanto lavoro. Ma è un impegno che assumo volentieri, nel desiderio di operare al meglio facendomi portavoce delle diverse peculiarità ed esigenze territoriali». Iori, albergatore quarantaduenne di Canazei, sposato e padre di tre figli, non nasconde, poi, la soddisfazione personale per la nomina prestigiosa: «Si tratta di un riconoscimento all’attività che ho svolto finora per Fassa e, di conseguenza, anche alla valle ladina che è sicuramente rappresentativa della qualità, in termini di ambiente e accoglienza, dell’offerta turistica della provincia trentina». ◗ MOENA Enzo Iori, 42 anni di Canazei «Il nostro obiettivo non è quello di sostituire realtà esistenti ma supportare, specialmente dal punto di vista burocratico, le società sportive esistenti». Riccardo Franceschetti, sindaco di Moena ha voluto chiarire subito le finalità della neo formata associazione Val di Fassa Events nel corso della serata di presentazione davanti a un buon numero di volontari. Il nuovo sodalizio avrà il compito di affiancare società sportive nel promuovere eventi lungo tutto l'anno. Si inizierà con Moena Ski Alp, gara di scialpinismo in notturna fissata per la sera del 29 gennaio. Poi verrà la Pizolada delle Dolomiti il 6 aprile con un rinnovato percorso e prova finale di Coppa Italia. A settembre è in programma la Fassa Bike, grande festa ciclistica dedicata alla mountain bike e la Vertical Val dal Vent, gara podistica in montagna. Maurizio Dellantonio ha ricordato la lunga tradizione del volontariato sportivo così ricco di competenze, a sotegno anche dell’economia turistica. La Fassa Events potrà contare sulla figura di una coordinatrice nella persona di Susanna Chiocchetti e utilizzare dal punto di visto logistico l'ufficio Perle Alpine in centro paese. (g.b.) Val di Non ❖ Val di Sole MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 TRENTINO 47 1 Taio, la storia delle imprese da sfogliare Cinquant’anni di economia raccontati da Giacomo Eccher nel volume voluto dal Coordinamento operatori economici ◗ TAIO «generazioni» Cinquant'anni di storia economica di Taio e frazioni attraverso le generazioni che decennio dopo decennio si sono susseguite nella conduzione di imprese ed aziende che ancora oggi sono in attività. Questo l'obiettivo del volume messo in cantiere dal Coordinamento Operatori Economici del Comune di Taio, su stimolo dell'ex presidente (anzi il presidente emerito, come si direbbe oggi, visto che ne è stato il fondatore e primo presidente) Armando Larcher, aiutato dal suo vice, Giovanni Coletti, e raccontato dalla penna del giornalista Giacomo Eccher (corrispondente del nostro giornale). Ieri l'iniziativa editoriale (edita dalla Tipografia Inama di Taio) è stata presentata alla stampa a cura del presidente del Coordinamento, Massimo Zadra: «Un libro documento che ripercorre mezzo secolo di storia economica del comune di Taio, accompagnando un cammino di crescita e sviluppo ma anche documentando le difficoltà e la vita non sempre facile che le aziende, nella loro determinazione a stare sul mercato, devono continuamente affrontare», ha detto Zadra. L'idea del libro, come detto, è di Armando Larcher, tra i fon- Un’opera che documenta l’attività di 34 ditte familiari TAIO. “Generazioni”, il libro documento sulla storia delle imprese familiari del comune di Taio che hanno attraversato i decenni, verrà presentato al pubblico sabato 25 gennaio, alle ore 18 e 30 presso il Centro Congressi Cocea (detto familiarmente Palamela). In programma la testimonianza di tre operatori (nelle varie generazioni) protagonisti del libro. Seguirà la premiazione delle imprese familiari più longeve e quindi il saluto delle autorità, con a seguire intrattenimento musicale e buffet per tutti. Alla serata saranno presenti anche le scuole professionali Enaip e Centro formazione professionale - Università popolare di Cles. «Ospiti di riguardo perché sono loro la speranza di continuità del nostro lavoro», ha sintetizzato il presidente del Coordinamento Operatori Taio, Massimo Zadra. Queste (in ordine alfabetico) le 34 ditte protagoniste di “Generazioni”: 1) Agostini Arredamenti; 2) Alpigomma Mollaro; 3) Bertagnolli Gino impresa edile; 4) Panificio Brida, 5) Bsv Società di Ingegneria; 6) Carpenteria f.lli Chini Segno; 7) Covi Costruzioni; 8) Despar Larcher, alimentari; 9) Forno Fabio, falegname; 10) Farmacia Vinotti; 11) Ferramenta Adamello; 12) Fioreria da Alberto; 13) Trafileria Punteria Ghezzi; 14) Officina Meccanica Gottardi Martino; 15) Lattoneria Inama Casimiro; 16) Tipografia Inama: 17) Inama Center, commercio; 18) Idraulica Inama; 19) Italbastoni bastoni da passeggio; 20) Lorandini Dario, idraulica; 21) Macelleria Malench; 22) Muraro Alberto, carpenteria metallica; 23) New Spool, industria avvolgimenti elettrici; 24) OCM Bertoluzza, meccanica di precisione; 25) Officina F.lli Chini; 26) Officina Emer Gustavo; 27) Prantil Camillo marmi; 28) F.lli Prevedel petroli; 29) Rizzardi Pitture; 30) idraulica Roldo Guido; 31) Rustiklegno arredamenti; 32) Tecnoimpianti, lavori idraulici; 33) Hotel Victory; 34) Zattoni Orfeo carpenteria metallica. contribuito alla pubblicazione raccontando la loro parte di storia». Tanti tasselli che, con le schede finali, compongono un quadro che riassume mezzo secolo di economia a Taio e frazioni. Taio, nella storia della valle di Non, ha sempre avuto delle peculiarità come, ad esempio, l'industria dei manici da frusta che hanno limitato l'emigrazione che, ad inizio dello scorso secolo ha falcidia- to interi paesi della valle. Ma è anche il comune dove più che altrove, data la sua baricentricità, si è giocata la partita dell' energia con la centrale di Santa Giustina e i due laghi di Santa Giustina e di Mollaro, e dove si sono insediate alcune delle prime industrrie che hanno trovato spazio in valle, come la Paravinil, la Miniera San Romedio, e quindi la Rossignol Lange. Marchi, alcuni spariti dalla valle, ma che hanno la- sciato una storia così come le tante aziende, commerciali, industriali e artigianali, che hanno accompagnato gli anni dal Dopoguerra all'oggi. Nel volume un capitolo importante lo ha pure l'agricoltura che nel comune di Taio ha ora realtà importanti come il Mondo Melinda, la Cocea (la più grande cooperativa di Melinda) e il Trentingrana che proprio a Taio è nato nel 1987. Massimo Zadra e Armando Larcher presentano il libro «Generazioni» datori e primo presidente (per 15 anni) del Coordinamento Operatori Economici di Taio costituito nel 1996 e che rappresenta una rarità per quello che rappresenta nel tessuto produttivo noneso: «Il libro è un'idea che cullavo da quando, tre anni fa, ho lasciato “in buone mani” (quelle di Massimo Zadra, ndr) la guida del Coordinamento. Il risultato adesso c'è grazie a chi l'ha materialmente scritto, l'amico Giaco- mo Eccher, il “mio” ex vicepresidente, Giovanni Coletti, e soprattutto l'attuale presidente che con il direttivo ha subito raccolto la mia idea, dandomi in pratica carta bianca per realizzarla» ha raccontato Larcher. «Un grazie – ha aggiunto – che va esteso anche alle tante persone (alcune nel frattempo scomparse, come il compianto presidente della Coparit di Taio Cesare Covi) che hanno ZRH4 www.miojob.it > annunci, news e strumenti per chi cerca e offre lavoro Il lavoro? L’ho trovato con un click. Clicca anche tu su miojob.it ti aspettano migliaia di offerte di lavoro da tutta Italia Registrati e consulta subito le migliori opportunità professionali adatte al tuo profilo! Trovi le offerte di lavoro di e ogni domenica sul quotidiano e tutti i giorni online su miojob.it Se sei un’azienda e vuoi pubblicare un annuncio su miojob.it vai su http://miojob.repubblica.it/aziende oppure scrivi a [email protected] ©RIPRODUZIONE RISERVATA