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Scarica - Confcommercio Trentino

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Scarica - Confcommercio Trentino
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REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via delle Missioni Africane, 17 - 38121 Trento - Tel 0461 - 211311 - Fax 0461 - 211309 E-mail: [email protected]
ECONOMIA COLLABORATIVA
1
L’IMPORTANTE
È USARE
NON POSSEDERE
di FEDERICA VIGANÒ
S
i sente parlare sempre più spesso di diverse
tipologie di beni che possono essere condivisi: dall’auto (il car sharing ormai presente
anche a Trento) alle biciclette, dalle case
agli spazi per lavorare (l’ormai noto co-working
che mette in comune non solo i luoghi fisici, ma
anche i costi delle bollette e del wi-fi, le idee, le
conoscenze e altro ancora). Ma l’elenco potrebbe
proseguire con i vestiti, gli orti per la coltivazione
urbana collettiva, le competenze di lavoro, il tempo.
L’economia collaborativa sembra avere davanti a
sé grandi spazi di evoluzione: inciderà in modo profondo sugli stili di vita delle persone aiutate dalla
crisi a comprendere i benefici del condividere, nonché sull’economia dei servizi e dei prodotti che verranno pensati per rispondere a bisogni di mercato
diversi.
Gli esempi domestici si intravedono nelle
start-up che già si basano sul concetto di scambio e
di condivisione sia degli spazi sia delle piattaforme
multifunzionali per i servizi e l’offerta dei prodotti.
Un paio di mesi Sharitaly, primo evento sui temi
dell’economia collaborativa, ha fatto incontrare privati, aziende, pubbliche amministrazioni e cooperative sociali. La manifestazione, naturalmente, è stata organizzata attraverso il crowdfunding.
Ma la sharing economy — portata alla ribalta dal
recentissimo libro di Rachel Botsman, What’s Mine Is Yours: The Rise Of Collaborative Consumption — si presenta come un paradigma molto più
dirompente, perché incide su uno dei concetti basilari della nostra società capitalistica che mette al
primo posto il possesso del bene (la proprietà) anziché l’accesso al bene o al servizio.
Questa è la chiave di volta: accettare di non possedere un determinato oggetto, ma abituarsi a farne uso a pagamento quando se ne ha bisogno. Per
la mentalità italiana si tratterà di una sfida non facile. Se la motivazione al risparmio è un elemento decisivo, altri fattori intervengono a complicare il quadro: barriere conoscitive, percettive, emotive. Esistono già i primi studi, anche a livello nazionale,
che hanno identificato le possibili tipologie di risposta comportamentale: molti oppongono resistenza perché non conoscono le forme di collaborazione attualmente diffuse; una parte molto consistente non rinuncia al possesso o all’uso esclusivo
di un servizio, nonostante si tratti di persone che
hanno già adottato stili di vita e di consumo sostenibili. Una parte minoritaria ripone invece fiducia e
ritiene la condivisione un modello di vita basato su
valori positivi, quali la socializzazione, l’accrescimento di conoscenza, la potenzialità di costruire la
società su basi più eque.
Resta da studiare l’aspetto normativo legato a simili servizi e prodotti, dal momento che nei contesti più evoluti riguardano nuove forme del fare profitto e modalità di concessione dei prestiti finanziari. La strada del passaggio dalla proprietà all’utilizzo, tuttavia, è ormai aperta.
Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente
Borgonovo Re: «Gli anziani aumenteranno del 30%, servono risposte adeguate»
Capoluogo
Sanità, piano entro l’estate
Grandi opere
e mobilità
Rossi convince
i quartieri
L’assessore: ospedali in rete. «Not, brutto nome»
Casa danneggiata ma «salva»
Via Malvasia, frana notturna
Molta paura, nessun ferito
TRENTO — Il ruolo degli ospedali trentini, compresi quelli di valle, sarà definito entro l’estate. Lo ha
chiarito l’assessora alla salute Donata Borgonovo Re,
impegnata ieri in un’audizione della quarta commissione. Tra gli obiettivi di legislatura, oltre al piano della rete ospedaliera, spicca il piano della salute, che sarà scritto con un metodo partecipato: «I fattori che determinano la salute per un 70-80 per cento riguardano il sociale, la mobilità, l’ambiente, gli stili di vita,
l’agricoltura. Per questo coinvolgeremo istituzioni,
privato sociale, Consulte della salute e i cittadini», precisa Borgonovo Re.
Un ulteriore obiettivo di legislatura è «l’integrazione dei servizi socio-sanitari — ha spiegato l’assessora
— Diventa fondamentale il ruolo dei punti unici d’accesso, sia ai servizi sanitari sia a quelli socio-assistenziali». Andranno cercate risposte adeguate «all’aumento del 30 per cento in dieci anni della popolazione anziana». Oltre alle soluzioni organizzative per la sanità,
l’assessora pensa anche a un cambio di nome per il
nuovo ospedale del Trentino: «Dovremmo trovare un
nome che evochi qualcosa di positivo per la nostra sanità».
TRENTO — Le circoscrizioni cittadine promuovono
l’elenco di priorità messo nero su bianco dalla giunta comunale e dal governatore
Ugo Rossi nell’incontro di lunedì. «È importante che Rossi
confermi le aspettative avanzate da Trento da parecchi anni» sottolinea il portavoce dei
presidenti, Emanuele Lombardo, anche riguardo la mobilità. «All’ex Italcementi va trasferito l’istituto d’arte» rilancia invece il presidente del
Centro storico-Piedicastello
Melchiore Redolfi. A spronare
la politica è quindi il presidente degli architetti Alberto Winterle: «L’indecisione ha fatto
perdere tempo troppo spesso.
I tentennamenti fanno male
alle opere pubbliche».
A PAGINA 5 Papayannidis
A PAGINA 3 Giovannini
Rapporto «Save the children»: siete un modello di equità
La crisi ha risparmiato
i bambini della regione
Il processo
A PAGINA 7 Zamattio
La rivendicazione
Villa Agnedo
Condannati
i rapinatori
di MARZIA ZAMATTIO
Meccatronica,
un attentato
degli anarchici
di TRISTANO SCARPETTA
A PAGINA 6
TRENTO — Sono stati
condannati ieri a cinque
anni di carcere i tre
responsabili della rapina
avvenuta a Villa Agnedo
nella notte del 21 giugno
2013. I tre erano
entrati in casa
dell’immobiliarista
Fabrizio Ferretti.
A PAGINA 7
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TRENTO — In Trentino
la crisi non ha aumentato
la disuguaglianza tra i bambini. È quanto emerge dal
rapporto «L’Italia sotto sopra. I bambini e la crisi» curato da Giulio Cederna per
«Save the chilodren», che
mette in relazione la crisi
economica e le ripercussioni sulla vita dei più piccoli.
Dall’indagine emerge che
la nostra provincia detiene
il record a livello nazionale
per equità e che registra
una scarsa incidenza della
mortalità neonatale. «In
Trentino il ricorso dei bambini all’ospedale non è elevato: questo ne denota la
buona salute» spiega Luciano Flor, direttore dell’Azienda sanitaria.
Energia
Consumatori
Esposto
sulle bollette
di MARCO ANGELUCCI
TRENTO — Dopo l’allarme
lanciato dall’Autorità per
l’energia sulla Robin Tax
scaricata in bolletta agli
utenti, il Codacons ha
inviato un esposto alle
Procure di Trento e
Bolzano, chiedendo di
indagare sulle società
energetiche in regione.
A PAGINA 2 Romagnoli
A PAGINA 8
La direttrice Collu alla commissione: il palazzo nelle mani della Provincia
«Albere, il Mart ormai è fuori»
50
anni
di ERICA FERRO
Marcialonga
Ottomila
iscritti,
una sfida
nordica
di STEFANO FRIGO
A PAGINA 12
TRENTO — La direttrice
del Mart Cristiana Collu
non ha illuminato i membri della Commissione cultura sul futuro del Palazzo
delle Albere. Collu ha infatti spiegato che «il palazzo
appartiene ora alla Provincia. Non mi compete più».
Impossibile pensare anche
a un trasferimento della Civica in questa sede: «Troppo costoso» ha detto.
A PAGINA 4
L4011503
MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 ANNO XII - N. 18
«La torre d’avorio»
Zingaretti
Teatro
impegnato
di LORENZO SIGHEL
A PAGINA 14
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6
Trento e Provincia
Mercoledì 22 Gennaio 2014 Corriere del Trentino
TN
L’incendio
Nel documento il cruccio per la mancata esplosione della bombola di gas: non siamo specialisti
Meccatronica,
la rivendicazione
degli anarchici
Scuola
1
Cantinota,
i residenti
diffidano il Comune
«Doveva intervenire»
Centrale
Il ristorante
piano bar e
discoteca la
Cantinota. Un
locale storico di
Trento,
presente da
sessant’anni in
città
(Foto Rensi)
Il gruppo minaccia: «Ci riproveremo»
TRENTO — Il termine «attentato» è forse un nuovo polo».
Ma perché cercare di sabotare il polo della
po’ roboante, ma gli anarchici che fanno riferimento al sito «informa-azione» hanno rivendi- meccatronica di Rovereto? «I principali campi
cato i danneggiamenti causati alla meccatroni- di applicazione della meccatronica sono la roboca di Rovereto. Il loro cruccio, semmai, è di non tica, l’automazione industriale, la biomeccatroessere «degli specialisti», tanto che la bombola nica» spiegano, indicando i possibili usi militadel gas non è esplosa come previsto. In compen- ri che se ne possono derivare. «Siamo consapevoli — aggiungono — che non tutte le ditte che
so, assicurano, ci riproveranno.
Questo il racconto dell’impresa. «Il 6 genna- vorrebbero entrare nella meccatronica sono siio si è entrati nel polo della meccatronica. En- gnificativamente coinvolte nei progetti del dotrando si è preso una bombola di gas e ci si è minio che verranno sperimentati, ma adesso
introdotti nell’edificio con facilità grazie anche siete stati avvisati e non ci faremo scrupoli ad
alle chiavi che erano state lasciate nelle serratu- attaccarvi».
L’altra causa sarebbe il collegamento tra chi
re di alcune porte. Si era consapevoli delle diffista costruendo il polo roverecoltà di propagare un incentano e chi ha realizzato il cardio in un complesso industriacere di Spini di Gardolo. «Alla
le così grande e vuoto, ma, I motivi
base di questa costruzione si
con la testardaggine che ci Le imprese colpite
sentono le urla dei detenuti
contraddistingue, si è sistema- «colpevoli» di avere
del carcere di Spini, delle sue
to tre congegni incendiari nei
costrizioni, delle sue torture e
falsi tetti degli edifici ai piani realizzato il carcere
delle sue morti come è successuperiori e uno lo si è collega- di Spini di Gardolo
so poco fa. Noi siamo fra quelto con un tubo alla bombola,
li che un giorno rischiano di
infilato sotto una porta. Ci dispiace soltanto che non sia esplosa. Si è causato trovarsi in questi posti senza vita». Segue l’elencosì solo danni minimi. È vero, non siamo de- co delle imprese «incriminate». «Si avvisano in
gli specialisti. Questi sabotaggi possono essere anticipo le imprese che lavorano nelle strutture
fatti da chiunque abbia a cuore la distruzione create da queste ditte che non ci si farà nessuna
dello sfruttamento e della società tecnologica». remora a provare ad incendiare o a far esplodeProbabilmente, il «si» passivante usato a profu- re qualsiasi cosa di loro proprietà ci verrà in
sione dovrebbe significare l’impersonalità di mente». Le stesse imprese avrebbero poi rapporti d’affari con quelle che stanno realizzando
un’azione collettiva.
«Avete — lamentano — minimizzato questa la Tav. «Con ciò si vuole dire che la lotta contro
azione. Sappiamo che lo avete fatto per attirare il carcere è collegata alla lotta per la difesa della
le imprese che devono investire nella meccatro- terra». Il comunicato di rivendicazione si connica per proteggere i vostri miseri guadagni, na- clude con un saluto agli anarchici in carcere».
Tristano Scarpetta
scondendo il rischio di ulteriori attacchi, per
evitare che nessuna ditta voglia più entrare nel
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Sequestro Oggi l’esito dal Riesame
Rovereto I sabotatori avrebbero trovato le chiavi sulle porte
L’annuncio
Dorsino e San Lorenzo
Referendum per la fusione
TRENTO — I consigli comunali di Dorsino e San Lorenzo
in Banale hanno deliberato la richiesta di referendum.
Sarà tra aprile e maggio e i cittadini delle due comunità
verranno chiamati a pronunciarsi sulla fusione dei due
Comuni. Fusione che si perfezionerà solo al
raggiungimento della maggioranza dei voti favorevoli in
entrambi i centri. Il presidente della Provincia Ugo Rossi e
l’assessore agli enti locali Carlo Daldoss sono intervenuti
all’incontro pubblico tenutosi lunedì sera al teatro
parrocchiale di Dorsino. L’amministrazione provinciale
auspica che la scelta referendaria «ponga le sue radici in
una forte convinzione dal basso, con la consapevolezza di
operare per un’utilità presente, ma anche per il bene di
chi verrà in futuro». Riguardo alle comunità di valle, il
presidente Rossi ha affermato che «il percorso di fusione
tra comuni non solo non è in contrasto con il progetto di
riforma degli enti territoriali, ma contribuisce a
ridisegnare e a dare corpo a un rinnovato strumento di
sviluppo socio-economico del nostro territorio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TRENTO — Mentre si conoscerà oggi la decisione del Tribunale del Riesame sul sequestro
totale o dissequestro (ora è parziale per la parte della discoteca) del ristorante piano-bar «la
Cantinota» di via San Marco, ieri alle 9.30 si è svolta l’udienza
davanti ai giudici Avolio, Busato
e De Donato. Da una parte, la famiglia Ioniez proprietaria del locale con l’avvocato Matteo Benvegnù chiedono il dissequestro
totale della struttura, presentando il preventivo di 300 euro per
i lavori di insonorizzazione con
pannelli in cartongesso, quale
garanzia a voler eliminare i disturbi arrecati ai due appartamenti in questione. Dall’altra, il
legale dei vicini, l’avvocato Maria Cristina Osele, che ha anche
presentato una diffida al Comune di Trento affinché intervenga
nella tutela della salute dei cittadini. In questo caso dei vicini.
La diffida, come spiega l’avvocato Osele, «prende spunto dalla legge quadro sull’inquinamento acustico numero 47 del
26/10/1995, dove all’articolo 9 è
previsto l’intervento del sinda-
co qualora sia richiesto da eccezionali e urgenti necessità di tutela della salute pubblica o dell’ambiente». E gli inquilini che
abitano uno dei due appartamenti sopra il locale cinquecentesco avrebbero presentato documenti e certificati medici sulla situazione di malessere, motivando di fatto il sindaco Andreatta a intervenire.
L’avvocato si appoggia inoltre a sentenze già emesse in passato con l’adozione di speciali
forme di contenimento o di abbattimento delle emissioni sonore, inclusa l’inibitoria parziale o
totale di determinate attività.
«A Strembo è già avvenuto recentemente — ricorda Osele —
questa è un’attività doverosa da
parte del sindaco anche quando
c’è una sola persona da tutelare». Ieri, sono state depositate
anche fotografie che attesterebbero la continuazione della musica ad alto volume. Da parte
sua Benvegnù assicura tutti gli
accorgimenti possibili già in atto. Il braccio di ferro continua.
M. Z.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Università Urne aperte oggi dalle 9 alle 17 per rinnovare gli organi interni. Sedici scranni, 26 candidati
Gli studenti a Rossi
«Si può fare di più»
Al voto i tecnico-amministrativi
TRENTO — «Siamo convinti di essere fortunati rispetto ad altre
realtà italiane, ma crediamo si possa fare di più». È il messaggio
che la Consulta degli studenti ha inviato al presidente-assessore
Ugo Rossi che ieri ha incontrato l’organismo rappresentativo di
tutti gli studenti delle scuole superiori del Trentino.
Fra gli esempi citati dal presidente Philipp Woelk vi è quello
relativo all’edilizia scolastica che vede la nostra provincia al
primo posto nazionale. Come per altre situazioni, si tratta di un
primato garantito dalle competenze autonomistiche del
Trentino. Il tema dell'autonomia è emerso più volte nel corso
dell’incontro: Ugo Rossi ha chiesto ai ragazzi cosa pensano delle
recenti polemiche legate alla specificità della Provincia. Visto
che la maggioranza dei
giovani non sembra
Governatore
sufficientemente
informata, si è deciso di
organizzare un momento
conoscitivo prima con i
componenti della Consulta
e poi nelle scuole.
Numerosi gli argomenti al
centro della discussione: il
rapporto fra scuola e
mondo del lavoro
(«Dobbiamo ragionare
tenendo separati, se
possibile, gli aspetti
Il commento
contrattuali» ha dichiarato
Rossi), la valutazione degli
«È stato uno dei
insegnanti («Sì, ma a
momenti più utili
condizione di utilizzare un
dall’inizio
metodo condiviso da tutti,
della legislatura»
insegnanti compresi»),
l’apprendimento delle
lingue (uno dei temi
davvero cari a Rossi), l’estensione della settimana corta,
l’inserimento di temi di attualità nella programmazione
didattica.
«È stato uno dei momenti più significativi che ho vissuto
dall’inizio della legislatura — ha commentato il
presidente-assessore — e mi fa piacere avere sentito che i
giovani vogliono capire un po’ di più del mondo degli adulti.
Solitamente avviene il contrario». Il confronto fra gli studenti e
Ugo Rossi è destinato a proseguire senza ostacoli generazionali,
senza formalismi o inutili ingessature.
TRENTO — Ventisei candidati, sedici scranni disponibili. Tre seggi, allestiti a Trento
(Giurisprudenza), Povo (Ingegneria e scienza dell’informazione), Rovereto (Psicologia
e scienze cognitive). Oggi,
dalle 9 alle 17, il personale tecnico e amministrativo potrà
eleggere i propri rappresentanti che faranno parte della
consulta definita dal nuovo
statuto d’ateneo.
Il nuovo organismo, come
detto, sarà composto da sedici membri. Precisamente:
uno in rappresentanza del
personale con contratto a
tempo determinato, uno per i
collaboratori ed esperti linguistici, tre per il personale afferente ai servizi di polo, tre
per il personale afferente ai
dipartimenti, facoltà, scuole
e centri, cinque per rappresentare il personale afferente
alle direzioni centrali, tre per
il personale con responsabilità di funzione gestionale.
Ciascun elettore potrà
esprimere una sola preferenza, per il candidato di qualsiasi categoria. Ancora: le votazioni saranno valide qualunque sia il numero delle schede. Quanto ai candidati, nel
complesso sono ventisei. Procedendo con ordine, per il
personale con contratto a
tempo determinato il candidato è Mauro Hueller, per i
collaboratori ed esperti linguistici Françoise Favart e
per il personale afferente ai
servizi di polo: Silvia Raia, Rudi Tranquillini, Paolo Serra.
Più numerosi gli aspiranti
Paolo Bari
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La scelta Urne durante una votazione nell’ateneo
consiglieri che rappresenteranno il personale afferente
ai dipartimenti: Paolo Chistè,
Sergio Dell’Anna, Fabio Sartori, Carlo Cristofoli, Piera Menghini Zuech, Matteo Rossaro.
Dieci gli alfieri delle direzioni
centrali: Lorenza Dallapiccola, Mara Tomasi, Georgia Gabrielli, Filippo Moser, Tiziano
Forchini, Cristiano Zanetti, Elsa Ganassini, Carlo Favale, Sara Bressan, Massimiliano Fiorazzo. Infine, per il personale
con responsabilità gestionale: Vanessa Ravagni, Monica
Sosi, Thomas Cammilleri,
Marco Prest, Mirella Collini.
Risulteranno eletti i candidati che hanno ottenuto il
maggior numero di voti all’in-
terno di ciascuna categoria.
Una volta nominata definitivamente, la consulta potrà
esprimersi in merito alle decisioni che riguardano il personale tecnico e amministrativo. Ma non è l’unico organismo collegiale in via di attivazione. Anche per i dottorandi
e i dottori di ricerca è prevista da statuto l’elezione della
consulta. Una richiesta attesissima, sollecitata da più parti per superare le lacune statutarie. Com’è noto, infatti, i
dottorandi ad oggi non hanno alcun rappresentante negli organi centrali di governo.
Marika Damaggio
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Sicurezza Ospite del Rotary di Riva, Squarcina annuncia una riunione con i sindaci
2
Ordine pubblico, vertice a Rovereto
A confronto Masato e Squarcina
TORBOLE — Il tema della serata era «Il
ruolo del commissario del governo», ma
inevitabilmente il discorso è poi scivolato
sull’attualità. Al Rotary club Riva del Garda, la conferenza di Francesco Squarcina,
commissario del governo di Trento, ha suscitato così un vivace dibattito al quale
hanno partecipato, in qualità di ospiti,
l’onorevole Mauro Ottobre e alcuni amministratori pubblici della zona.
Presentato dal presidente del Club, Luigi Masato, il prefetto Squarcina ha rilevato
che l’incremento della criminalità registrato di recente è frutto della crisi economica, ma nello stesso tempo ha invitato la
classe politica a non tagliare le spese sul
fronte della sicurezza e a varare norme che
non producano effetti indesiderati. Squarcina ha anche evidenziato l’impegno delle
istituzioni e delle forze dell’ordine, riferendo della riunione del Comitato per l’ordine pubblico appena svoltasi a Trento e annunciandone un’altra a Rovereto, la prossima settimana, con i 17 sindaci della zona.
A conclusione del dibattito, nella sala
dell’Hotel Piccolo Mondo di Torbole, non
poteva mancare un accenno ai problemi
della viabilità. L’albergatore Sergio Chiesa
ha chiesto iniziative di informazione e coordinamento per snellire il traffico: un
fronte, ha risposto Squarcina, sul quale il
Commissariato è già intervenuto e continuerà a farlo.
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Corriere del Trentino Mercoledì 22 Gennaio 2014
11
TN
Economia
Autobrennero Concessione, nuova missione di Lupi. Il governatore: occorre un passo avanti
Fondo ferrovia, Fabris incalza
Camion Ieri l’ok del ministero
1
Autotrasporti
Arcese
Cassa straordinaria
«A fine mese la Ue batte cassa». Rossi: più rassicurazioni prolungata di un anno
TRENTO — Il prossimo 30
gennaio la Commissione europea incontrerà il governo per
parlare dei finanziamenti alle
opere strategiche, tra cui il Tunnel del Brennero. In quella sede
Roma vorrebbe avere a disposizione il fondo ferrovia di Autobrennero, che per ora non è ancora stato concesso. Non si arrivasse ad un accordo le conseguenze potrebbero essere pesanti. Questo il messaggio che
ieri il commissario Mauro Fabris ha lanciato ai governatori
di Trento e Bolzano. Ugo Rossi
vuole rassicurazioni sul tema
della possibile proroga — un ultimo tentativo pare verrà fatto
dal ministro Lupi in relazione
al problema delle tariffe autostradali — e sulla concretezza
del finanziamento Cipe alle tratte d’accesso trentine, dopodiché intende fare «un passo
avanti» e quindi aspetta proposte dal governo. Arno Kompatscher ha in mente una proposta
per mettere tutti d’accordo, per
ora top-secret. Fabris lo avverte: «Basta che non vogliano la
proroga di A22».
Nel doppio incontro che ieri
il commissario governativo Fabris ha avuto in regione è stata
posta la questione dell’incontro
con la Commissione europea
del 30 gennaio. Quali soldi è in
grado di mettere l’Italia per
compartecipare alla realizzazione del tunnel del Brennero? I
550 milioni di euro accantonati
da Autobrennero per la realizzazione del tunnel sono risorse
importanti. Ma fino a qualche
tempo fa servivano per arrivare
a 1,3 miliardi, mentre ora basta
arrivare solo 750 milioni, grazie
all’aiuto pari la 40% fornito dalla Ue. Un fatto è certo: di risorse
proprie lo Stato non ne ha molte, per cui, a prescindere dal livello da raggiungere, il fondo
ferrovia è richiesto. «Se non c’è
soprattutto per l’acquisizione della Banca di
Treviso. Ed è proprio questa situazione di
bilancio che su Marostica ha fatto scattare la
scure di Bankitalia. «Il progetto di
aggregazione — precisa Schneebacher —
non è sfumato, ma non è nemmeno in
itinere». «La trattativa iniziata il 22 ottobre è
formalmente chiusa. Possiamo solo dire
siamo ancora interessati all’aggregazione
perché le due banche sono entrambe
popolari di dimensione regionale, non
hanno filiali in sovrapposizione e sono
complementari. Ma non facciamo pressione,
come del resto vorremmo anche noi se
fossimo a parti invertite».
Il presidente trentino Ugo
Rossi, dopo il vertice, ha detto:
«Per noi l’intesa sul fondo ferrovia è condizionata a due condizioni: da una parte il finanziamento delle tratte d’accesso deve essere sicuro e ad oggi quei
70 milioni non ci risultano ancora registrati alla Corte dei conti. Perciò abbiamo un dubbio
sulla reperibilità finanziaria. Il
tema non è solo fare il tunnel:
ma anche evitare che 330 treni
al giorno passino sul nostro territorio». Inoltre «c’è il tema della concessione, per cui si richiede un impegno aggiuntivo dello Stato in Europa sul fronte della concessione». La scadenza è
fissata il prossimo 30 aprile,
più una proroga tecnica per far
fronte ai ritardi incorsi. Dopodiché si dovrebbe andare a gara,
posto che il Consiglio di stato
respinga il riscorso di Autobrennero sul bando. Che verrà fatto
un altro tentativo in Europa dal
ministro Lupi ne è convinto anche Kompatscher: «Vale la pena
fare un ulteriore tentativo». Ma
i tempi sono stretti. Il neo-presidente ha in mente una sua proposta, di cui parlerò con il premier Letta e il governo, che cercherà di mettere d’accordo Stato, Province e Autobrennero.
Da parte sua però il presidente altoatesino è convinto
che il fondo ferroviario vada
garantito, «è fondamentale assicurare gli investimenti tempestivi per il periodo
2014-2020». La posizione è
più aperta rispetto a Trento,
anche perché in Alto Adige ci
sono già i cantieri aperti sia
per il tunnel che per le tratte
d’accesso. Il governatore però
è chiaro: «A prescindere dal
fondo pro ferrovia, lo Stato deve mettere a disposizione
quelle risorse».
TRENTO — Arcese ottiene dal ministero del Lavoro un altro
anno di cassa integrazione straordinaria per circa 90 persone. Si
tratta di un sostegno non scontato, oltre i termini temporali ordinari del sostegno statale. La cassa coinvolgerà a rotazione l'intera flotta italiana di Arcese, mentre si spera nella ripresa dei
consumi interi per scongiurare i licenziamenti, a inizio 2015.
Ieri a Roma, l'incontro tra i vertici di Arcese, i sindacati di
rappresentanza del settore trasporti e il ministero del Lavoro ha
dato esito positivo. Arcese chiedeva un prolungamento della
cassa integrazione per circa 100 dipendenti, misura del tutto
eccezionale poiché si colloca alla fine della cassa integrazione
straordinaria, per legge il termine ultimo dei sostegni che lo
Stato è tenuto a concedere.
Eleuterio Arcese, patron delTute blu
la multinazionale dei trasporti, riassume il successo:
«È andato tutto bene, abbia2
mo ottenuto la cassa integrazione per un anno, per 100
persone su 900». Giovanni
Giorlando, sindacalista di
TRENTO — Risposta di
Fit Cisl presente all'incontro,
Fim Cisl, Fiom Cgil e
spiega: «Abbiamo ottenuto
Uilm Uil, alle parole di
il prolungamento della cassa
Roberto Busato, direttore
integrazione di un anno, per
di Confindustria, che
90 persone: 80 autisti, 5 imavrebbe ventilato il
piegati veneti e 5 operai tra
rischio di un uso distorto
Veneto e Trentino. Per distridella cassa integrazione
buire equamente la cassa inper i 480 lavoratori di
tegrazione siamo dovuti riWhirlpool che, da fine
correre a un po' di matematimese, dismetterà l'attività
ca, includendo anche le feproduttiva a Spini di
rie. Il risultato è che gli autiGardolo. «I due anni di
sti faranno mensilmente 3
cassa integrazione
settimane di lavoro, e una di
straordinaria sono un
cassa, a rotazione». L'inclutempo minimo per
sione delle ferie nei periodi
riqualificare e ricollocare
di stop lavorativi rende il
il personale che ha perso
monte ore richiesto soltanto
il posto di lavoro».
approssimativamente vici© RIPRODUZIONE RISERVATA
no a quello normalmente
erogato da 90 persone. La
cassa a rotazione coinvolgerà pertanto l'intero parco autisti italiano di Arcese, ovvero 195 persone, e circa 20 impiegati. La
tranquillità dei dipendenti, ovvero la certezza di mantenere il
posto allo scadere del prolungamento della cassa straordinaria,
a inizio 2015, dipende però anche da fattori esterni. Prosegue
Giorlando: «Arcese ha dichiarato che avrebbe piacere ad assumere nuovo personale qualora il mercato ripartisse. I bilanci
aziendali sono leggermente in attivo, l'azienda si sta stabilizzando nel mercato europeo, ma speriamo che si sblocchino i consumi interni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Enrico Orfano
Daniele Sottoriva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
750
milioni
L’impegno che lo Stato
italiano deve garantire
alla Commissione
europea il 30 gennaio
550
milioni
Il fondo ferrovia
accantonato da
Autobrennero spa
esentasse
A22 Autobrennero, la concessione scade il 30 aprile
il via libera — ricorda Fabris —
o si allungano i tempi di realizzazione del tunnel, oppure
prendiamo i 70 milioni che il Cipe ha previsto per il cunicolo
esplorativo delle tratte d’accesso di Trento e le mettiamo sul
Tunnel. Oppure facciamo una
brutta figura con la Ue».
L’Unione europea avrebbe
già messo in conto di aggiungere il 40% di finanziamento a
fronte dell’impegno dei due Stati, ma senza un loro primo passo non si fa nulla.
Banche
Volksbank: Marostica interessa ancora
TRENTO — L’aggregazione con la Banca
popolare di Marostica non è sparita
dall’agenda dei vertici della Banca popolare
dell’Alto Adige. Lo ha precisato ieri Johannes
Schneebacher, direttore della Popolare
altoatesina, forte di una compagine di ben
38.000 soci, mille dipendenti in 134 filiali tra
Sudtirolo, Trentino, Bellunese e province di
Venezia, Treviso e Pordenone e soprattutto
un bilancio con 11 miliardi di euro di mezzi
amministrati ed un utile nel 2012 di 20
milioni di euro. La Popolare di Marostica è
in proporzione un terzo della Volksbank:
7.500 soci, 60 sportelli, 350 dipendenti, 6
miliardi di mezzi amministrati, ma ha un
passivo di 14 milioni nel 2012, accumulato
Panorama
4
Inflazione
annua in provincia
Aumento medio dell’1,1%
L’Alto Adige arriva al +2%
Continua anche in Veneto e in generale nel Nordest il calo
generalizzato dei prezzi. Secondo la Cgia, nel 2013 l'inflazione
media annua nel Triveneto si è attestata all'1,1%, mentre nel
Veneto è stata ancor più contenuta: 0,9%. A livello provinciale
spicca il dato di Bolzano che ha segnato un +2%. Seguono
Pordenone e Venezia, con +1,4%, Gorizia, con +1,3% e Trento,
con +1,1%. Chiudono la graduatoria Padova e Vicenza (entrambe
+0,9%) e Trieste (+0,8%).
Sbm
5 a Usb: «Collaboriamo». Sbm, Sindacato di base
multicategoriale, di Trento «esprime la sua solidarietà ai
lavoratori e alle lavoratrici usciti dalla Cgil del Trentino per
aderire all'Usb, comprendendo bene il loro stato, avendo vissuto
le stesse problematiche quando nel 2011 alcuni nostri compagni
sono stati espulsi dalla Filt-Cgil dopo un lungo periodo di
angherie. Auspichiamo una collaborazione con i compagni di
Usb per costruire un sindacalismo di base forte e unitario, in
grado di difendere i diritti soggettivi e collettivi della forza lavoro
e di smontare il sindacalismo confederale riducendolo a
semplice ufficio di servizi». La Cgil risponde con il segretario
Paolo Burli, che si sofferma in particolare sull’accordo sulal
rappresentanza, firmato da Cgil Cisl e Uil e Confindustria e
contestato: «Legittime le idee diverse sulle regole firmate, ma
l’accordo non va usato strumentalmente per giustificare la
nascita di nuovi sindacati di base».
Subway,
prima apertura a Bolzano. Dopo poche settimane
6
dall’annuncio del piano di sviluppo di Subway in Alto Adige e
Trentino, la catena americana di ristoranti ha un primo risultato:
«Sottoscritto il contratto con il primo partner in franchising di
Bolzano». Si stanno valutando possibili altre aperture a Bolzano,
Merano, Bressanone, Brunico, Trento, Rovereto e Riva.
«Whirlpool
Busato sbaglia»
Spa pubblica I sindacati sulla maxi-consulenza a Spagni: «Il costo ci rende perplessi. Massima sobrietà».
«Trentino sviluppo, soluzione a breve»
3
Piazza Dante: «Cda provvisorio entro l’assemblea del 7 febbraio»
TRENTO — L’assemblea
di Trentino sviluppo è stata
fissata il prossimo 7 febbraio. Entro quella data dovrà
essere trovato un nuovo
cda, ma soprattutto un nuovo presidente dopo le dimissioni di Diego Laner. Ieri intanto i sindacati confederali
sono intervenuto sul caso
della maxi-consulenza che
si voleva affidare al dirigente uscente Paolo Spagni, la
cui bocciatura ha provocato
le dimissioni di Laner. «Confidiamo che tutti gli incarichi siano improntati alla
massima sobrietà».
«In questa fase stiamo valutando molte persone — fa
sapere il governatore Ugo
Rossi —, la decisione arriverà a breve». La scelta potrebbe ricadere su Stefano Odorizzi, a capo dell’advisory
board che in questi mesi ha
affiancato il cda di Trentino
sviluppo, ruolo che gli ha
permesse di conoscere in
modo approfondito la spa
provinciale. La sua presidenza dovrebbe però essere improntata su uno stile diver-
so dal predecessore Laner,
forse con meno ore a disposizione della società, dato
che Odorizzi è prima di tutto ad della Tassullo spa. Un
altro nome utile è quello di
Diego Loner, vicepresidente
di Progetto Manifattura. La
Provincia dovrebbe riuscire
a trovare una via per non
far partire l’iter della legge
sulle nomine, che costringerebbe ad allungare i tempi,
«c’è una possibilità di intervenire a prescindere dalla
raccolta dei curriculum» di-
Cia-Donne, giunta confermata
TRENTO — Confermata la giunta uscente di Donne in
campo Trentino, parte di Cia agricoltura. Presidente
per i prossimi quattro anni Mara Baldo. Le
vicepresidenti sono Chiara March e Nadia Mittestainer.
ce Rossi. Ovviamente si tratterebbe di una soluzione
provvisoria.
Quanto all’ipotesi di una
presidenza «ponte» affidata
al dirigente uscente Paolo
Spagni al momento è al 95%
non attuabile, poiché una
norma nazionale (recepita
localmente) prevede che
debba trascorre un anno fra
due ruoli di presidente di
spa pubbliche e Spagni è
scaduto dal vertice di Informatica trentina solo a fine
maggio 2013. Per l’ex dirigente del Dipartimento industria era in effetti prevista un’altra destinazione, vale a dire una consulenza a
Trentino sviluppo da
240.000 euro in tre anni, decisione a cui i consiglieri
Flavio Tosi e Antonietta Tomasulo si sono opposti,
mettendo in minoranza Laner e portandolo alle dimissioni. Sul nodo intervengono Paolo Burli (Cgil), Lorenzo Pomini (Cisl) e Walter
Alotti (Uil). «La professionalità e la competenza nel
campo delle politiche indu-
striali di Paolo Spagni non
si discutono. La disponibilità dell'ex dirigente provinciale, oggi in pensione, a
collaborare con Trentino
Sviluppo è quindi apprezzabile e preziosa. Ciò che ci
rende però perplessi è il costo complessivo ipotizzato
per la consulenza, anche in
considerazione della fase di
ristrettezze finanziarie della
Provincia a causa dei tagli
al bilancio. Su questo fronte
confidiamo che tutti gli incarichi siano improntati alla massima sobrietà».
Più in generale, sulla questione delle partecipate e
sulla loro funzione, i sindacati hanno sollecitato un incontro fra la giunta e le parti sociali. In particolare per
Trentino sviluppo pongono
una questione: o il cda sia
di natura prettamente tecnica, oppure venga prevista
anche una rappresentanza
sindacale, dato che all’Agenzia del lavoro gli imprenditori sono già presenti.
E. O.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
40122
SALDI
dal 11/01 al 08/02
www.ladige.it
Mercoledì 22 gennaio 2014
9 771594 144005
TRENTO - VIA MANCI
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l 'Adige
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C.C.I.A.A. 13/12/2013
SALDI
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OUTLET
TRENTO - BREN CENTER
Anno 67 - numero 21 • 1,20 euro
Quotidiano Indipendente del Trentino Alto Adige
La sentenza
21
Assalto di Villa Agnedo
5 anni ai tre banditi
Politica
3-16
Camera, il Trentino punta
ai collegi uninominali
Trento
20
1 Cantinota, i vicini
Caso
se la pigliano col Comune
Val Rendena
38
Serodoli, Sat all’attacco
«Stop ai nuovi impianti»
PROVINCIA Bacchettata alla giunta dopo le dimissioni di Laner da Trentino Sviluppo e il caso Spagni
2
Consulenze d’oro nel mirino
LEGGE ELETTORALE
Soglia e preferenze,
limiti della bozza Renzi
MARIO RAFFAELLI
Industriali, artigiani e sindacati: «No a incarichi troppo ricchi»
P o r fido in «cassa»
«Non ha senso pagare
un consulente come
un amministratore»
S
top alle consulenze d’oro. Le
dimissioni di Diego Laner dalla presidenza di Trentino Sviluppo riaprono un dossier sempre
molto scottante per la Provincia,
quello delle consulenze d’oro. Nel
caso in questione, l’incarico da
240mila euro lordi per tre anni che
Laner voleva affidare al fresco ex
dirigente industria della Pat Paolo Spagni, poi bocciato dagli altri
componenti del cda. Sul caso si
trovano una volta tanto d’accordo Confindustria, Associazioni artigiani e sindacati. Sia negli attestati di stima per Spagni, a lungo
regista delle politiche industriali
trentine, sia nel richiamare la giunta provinciale e i vertici delle controllate alla massima sobrietà nel
conferimento degli incarichi a professionisti esterni.
Prezzi a picco,
fermo un operaio
su cinque
RAMO TURISMO
3
Trentino Sviluppo,
così va cambiato
CLAUDIO MIORELLI
el dicembre 2002 ho
avuto l’onore di
sottoscrivere l’atto
costitutivo della Trentino
SpA della quale sono stato
il primo Presidente e
Direttore Generale. I miei
trascorsi ed esperienze
internazionali mi
consentono di
prospettare alcuni
suggerimenti, che
possono essere utili
anche per il nuovo
assessore al Turismo,
Dallapiccola. L’intuizione
del Legislatore con la
Legge 8/2002 è stata
positiva così come l’avvio
della riorganizzazione del
comparto turistico
trentino in una logica di
«marketing territoriale».
Si sa, le innovazioni
colpiscono le routine e
non sono facilmente
accettate. Così, in pochi
anni si è preferito
desistere per
riabbracciare
(sostanzialmente) il
passato, tradendo quindi
l’innovazione auspicata. Il
problema non è stato
solamente politico
(specialmente da quella
politica ancora intrisa dei
«valori» della vecchia DC
che a suo tempo ...
N
CONTINUA A PAGINA
46
Crollano prezzi e quantità estratte (sotto un milione di tonnellate), va male l’occupazione e tiene solo l’export. Non è un momento facile per il comparto del porfido, con un lavoratore su cinque
«parcheggiato» in cassa integrazione. Albiano, regole più severe.
F. TERRERI, D. SARTORI
ALLE PAGINE
P. GHEZZI
A PAGINA
8
TWITTER
7 - 32
@giornaleladige: seguite anche
i «tweet» con notizie e commenti
Casa minacciata dalla frana
Trento, paura in via Malvasia. Smottamenti a Dro e Tenno
H
anno rischiato grosso, l’altra notte, i
residenti di una palazzina di via
Malvasia, a Trento. Preceduta da
qualche sasso che rotolava a valle, una
frana di oltre cinque metri cubi di rocce,
massi, fango e tronchi, ha sfiorato lo
stabile, trovando sfogo e finendo la sua
corsa nel cortile. È successo alle due del
mattino, quando il cedimento di un
vecchio muro a secco sotto la «terrazza»
di rocce su cui corre via Pietrastretta ha
provocato lo smottamento. Frane si sono
verificate anche al lago di Tenno (anche
qui sfiorata una palazzina) e a Dro.
PONTALTI, PIVETTI
ALLE PAGINE
Nella foto,
l’ammasso
di fango, pietre
e tronchi che
ha rischiato di
travolgere una
palazzina in
via Malvasia,
a Trento: per
fortuna
nessuno è
rimasto ferito
14 - 31
Calcio | Concordato preventivo per salvare la società: in 2 mesi piano di rientro
Trento a un passo dal fallimento
MARCIALONGA
AL VIA IN 7.773
Nonostante le bizze
del tempo, pioggia e
temperature alte,
domenica la
Marcialonga
celebrerà la sua 41ª
edizione. Al via
saranno in 7.773 con
i nordici grandi
favoriti.
PAGINE
42 - 43
I
l Trento Calcio è a un
passo dal fallimento. La
scorsa settimana, ma la
decisione è stata depositata
nella cancelleria fallimentare
soltanto lunedì, è stato infatti
dichiarato il concordato
preventivo della «Trento
Calcio 1921 Srl». Si tratta di
una procedura con cui la
società cerca un accordo con
i suoi creditori per non essere
dichiarata fallita e tenta di
superare la crisi in cui versa.
Il bilancio 2013 si è chiuso in
rosso di 51mila euro, i debiti
sono di 476mila euro.
A PAGINA
23
ene ha fatto il Direttore
Giovanetti a sottolineare
l’enorme importanza della svolta
che si determinerebbe qualora
(sottolineo: qualora) l’accelerazione
imposta da Matteo Renzi
conducesse davvero
all’approvazione dei tre elementi
(fine del bicameralismo «perfetto»,
revisione del titolo V della
Costituzione, nuova legge
elettorale) che compongono la
progettata riforma istituzionale. Da
anni, infatti, sostengo che proprio la
«transizione infinita», seguita
all’implosione della Prima
Repubblica, costituisce la causa
principale della perdurante
degenerazione del nostro sistema
politico. Del resto, se in questi ultimi
vent’anni, si sono alternati al
governo personaggi tanto diversi
come Berlusconi, Dini, Prodi,
D’Alema, Amato, Monti e Letta,
senza riuscire a produrre una
percepibile discontinuità, vorrà pur
dire che qualche difetto del sistema
deve essere rimosso, per costruire
le condizioni minime preliminari,
indispensabili per una migliore
governabilità. Ugualmente, non mi
scandalizzo del fatto che l’accordo
sia stato raggiunto con Berlusconi.
Così come la pace si costruisce
innanzitutto con il nemico, le regole
comuni si concordano con
l’avversario. Grave, invece, sarebbe
emarginare da tale accordo quella
parte ...
B
CONTINUA A PAGINA
47
Bbt, vertice teso con Fabris
Ugo Rossi tiene duro
sul tesoretto dell’A22
Il presidente della Provincia Ugo
Rossi non molla sul «tesoretto»
dell’A22, destinato a finanziare il
tunnel del Brennero. In un
incontro tutt’altro che rilassato
con il commissario governativo
Fabris, Rossi ha ribadito che non
si muoverà finché non ci saranno
risposte precise sul
finanziamento della
circonvallazione ferroviaria di
Trento e sull’ultimo tentativo di
ottenere la proroga per l’A22.
P. GHEZZI
A PAGINA
8
R4012115
ECONOMIA
l'Adige
IL DISTRETTO
Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263
email: [email protected]
G
mercoledì 22 gennaio 2014
7
Stop a 150 addetti su 770, cassa integrazione straordinaria Per la prima volta dal 1990 la quantità prodotta dalle
per Odorizzi Porfidi, Paganella, Cristofolini sas. Nel 2012
84 cave va sotto 1 milione di tonnellate. Valore a 42
persi altri 73 posti di lavoro, in vent’anni sono dimezzati
milioni: -22%. Esportazioni a 30 milioni in nove mesi
Porfido, in cassa un operaio su cinque
Occupati scesi del 9%, produzione del 15%
Prezzi e valore a picco, tiene solo l’export
FRANCESCO TERRERI
twitter: @fterreri
TRENTO - Nel 2013 l’Inps ha autorizzato alle ditte trentine del
settore lapidei, porfido in testa,
quasi 540 mila ore di cassa integrazione, corrispondenti a oltre 150 lavoratori fermi e a salario ridotto, un quinto del totale. Il sindacato è preoccupato soprattutto per i 110 in cassa straordinaria, dipendenti di
aziende in fase di crisi acuta o
in concordato preventivo. Ma
questo è solo l’ultimo segnale
di un distretto falcidiato dalla
crisi. Nel 2012 la quantità prodotta nelle 84 cave di «oro rosso» (adesso decisamente meno
dorato di una volta) è calata del
15%, scendendo per la prima
volta in vent’anni sotto il milione di tonnellate. Il valore delle
pietre è andato giù del 22%, l’occupazione di quasi il 9%. Tiene
solo l’export.
In queste settimane il lavoro è
fermo per la pausa invernale.
«Ma le aziende cercheranno di
spostare la ripresa dell’attività
più in là che possono, perché
sono in difficoltà» dice Giuliano
Montibeller della Fillea Cgil che,
con il segretario della Filca Cisl
Fabrizio Bignotti, segue il comparto. I sindacati sono particolarmente preoccupati per i dipendenti in cassa integrazione
straordinaria: i 60-70 della Odorizzi Porfidi in concordato preventivo, che sta cercando di
vendere i rami d’azienda in attesa dell’udienza dei creditori,
i 25 della Porfidi Cristofolini sas,
i 20 della Porfidi Paganella.
«Il consorzio di imprese nato a
settembre per l’export - osser-
ENERGIA
Il distretto
del porfido trentino
1990
1995
2000
2005
2008
2009
2010
2011
2012
Variazione
2011-2012
1990-2012
Cave di porfido
Quantità
Valore
(numero)
prodotta (tonn.) (mln di euro)
112
1.416.160
64,6
102
1.260.289
72,4
93
1.466.279
80,1
96
1.717.403
71,0
92
1.208.865
58,5
86
1.138.554
58,6
91
1.048.044
52,0
92
1.015.660
54,2
84
865.208
42,1
-8,7%
-25,0%
-14,8%
-38,9%
-22,2%
-34,8%
Addetti
(operai)
1.495
1.298
1.253
1.055
935
876
933
843
770
Ore
di lavoro
2.024.000
1.710.000
1.513.000
1.272.000
1.141.000
1.091.000
1.058.000
1.005.000
763.000
-8,7%
-48,5%
-24,1%
-62,3%
Potenza motori
elettrici (kw)
4.461
5.527
6.326
6.110
6.369
6.499
6.840
7.156
6.805
Potenza altri
motori (kw)
54.963
57.767
65.351
73.280
67.972
66.247
68.081
68.936
63.349
-4,9%
52,5%
-8,1%
15,3%
Fonte: elaborazione su Servizio minerario e Servizio statistica della Provincia Autonoma di Trento
Laner lascia anche il Distretto srl
TRENTO - Dopo Trentino
Sviluppo, Diego Laner si dimetterà anche da amministratore unico del Distretto
del porfido e delle pietre
trentine srl, il braccio operativo del Comitato di coordinamento del distretto del
porfido, cioè dell’assemblea
dei rappresentanti delle forze sociali e delle categorie.
Che, a sua volta, è in fase di
rinnovo a seguito dell’inizio
della nuova legislatura provinciale. Le varie forze stanno dando le indicazioni dei
loro rappresentanti. Entro
metà marzo dovrebbe esserci l’insediamento del
nuovo Comitato.
Per Distretto srl, invece, sarà il socio unico Trentino
Sviluppo a nominare il nuovo amministratore.
va Montibeller - è sul mercato,
ma non è facile. È importante
anche l’avvio da febbraio ad Albiano delle nuove regole che
impongono di lavorare in proprio l’80% del prodotto grezzo
di cava altrimenti salta la concessione». Sulla «linea dura» del
Comune di Albiano per raggiungere l’obiettivo filiera scriviamo oggi in pagina di Lavis e Rotaliana (pagina 32).
Il Consorzio Italiano Porfido
Trentino ha messo insieme 14
ditte del comparto per affrontare i mercati esteri. In effetti
l’export è l’unica voce che an-
In capo agli Stenico, fa macchine per pietre
Steinex ripiana le perdite
e passa alla Sarfin srl
TRENTO - La Steinex dell’ex presidente di Trentino Export
Marco Stenico e del fratello Flavio Stenico ripiana le perdite
e passa parzialmente di mano. La situazione patrimoniale
della società di Levico al 31 ottobre 2013 vede perdite per
151 mila euro a fronte di un patrimonio netto di 148 mila
euro. L’assemblea del 17 dicembre scorso azzera capitale
sociale e riserve per coprire il rosso e ricostituisce un capitale di 10 mila euro, che però non viene sottoscritto dai
vecchi soci ma dalla Sarfin srl di Fornace e dai suoi soci Nicolò Stenico e Carla Stenico. Tutto in famiglia quindi. Steinex è specializzata in macchine per la lavorazione delle pietre. Il 2012 non era andato male, con ricavi per 2,4 milioni,
tirati soprattutto dall’estero, e un utile netto di 56 mila euro.
cora dà respiro al distretto. Nei
primi nove mesi del 2013 le vendite estere di pietre lavorate
ammontano a 30,7 milioni di euro, in crescita dell’1,4% rispetto all’analogo periodo del 2012.
L’export cala in Germania, primo mercato, e Austria, ma aumenta in Francia, Svizzera e Svezia.
I dati del Servizio minerario della Provincia, pubblicati dal Servizio statistica, fotografano però la profonda crisi di questi anni. Nel 2012 le 84 cave di porfido (erano 92 l’anno prima e 112
nel 1990), hanno prodotto 865
mila tonnellate di materiale, il
14,8% in meno rispetto al 2011,
quando erano 1 milione 15 mila tonnellate, e il 39% in meno
di vent’anni prima, quando si
attestavano su 1,4 milioni di
tonnellate.
Il valore del prodotto grezzo è
andato ancora più giù. Nel 2012
siamo a 42,1 milioni, con un calo del 22,2% sull’anno precedente, 12 milioni in meno. Il picco
del valore era stato raggiunto
nel 2000 con 80 milioni (e 1 milione e mezzo di tonnellate pro-
dotte), mentre rispetto al 1990
(64,6 milioni) la diminuzione è
stata del 34,8%.
Sono soprattutto i valori unitari, cioè i prezzi, a scendere. Il
porfido da taglio e pavimentazione vale 130,48 euro a tonnellata, il 4,1% in meno dell’anno
prima. Ma nel 2009 il valore unitario era a quota 173,85 euro. Il
porfido in pezzame vale 48,71
euro a tonnellata, con una diminuzione del 7,1%. L’unico a
crescere è il porfido in pietrisco che, con 4,96 euro a tonnellata, registra un +12% annuo.
Gli operai del settore porfido
sono 770, l’8,7% in meno del
2011, con altri 73 posti di lavoro persi in un anno. Nell’arco di
vent’anni gli addetti sono praticamente dimezzati (-48,5%)
dai 1.495 del 1990. Altrettanto
drastico il calo delle ore di lavoro: -24% annuo. L’unica voce
che cresce nel ventennio, anche se perde qualcosa tra il
2011 e il 2012, è la potenza installata, elettrica e non: segno
che almeno un po’ di industrializzazione del processo lavorativo c’è stata.
Esposto Codacons: le aziende trasferiscono la «Robin Tax» sui prezzi
La tassa la paghiamo noi in bolletta
Donne in Campo, Baldo
confermata presidente
TRENTO - Riconfermata la
giunta uscente di Donne in
Campo Trentino.
L’associazione, componente
della Confederazione
Italiana Agricoltori (Cia),
verrà guidata anche per i
prossimi quattro anni dalla
presidente Mara Baldo e
dalle due vice presidenti
Chiara March e Nadia
Mittestainer. Un gruppo
quello di Donne in Campo
che continua a crescere:
agricoltrici, imprenditrici
agricole, donne che vivono
in ambito rurale, ma anche
soltanto donne che amano
l’agricoltura e tutto quanto
ad essa è collegato.
L’associazione ha fra i suoi
obiettivi quello di sostenere
l’imprenditorialità e il lavoro
delle donne in agricoltura,
valorizzando produzioni di
qualità e tipicità, nel
rispetto del territorio e degli
equilibri ambientali. Le
attività si rivolgono a tutta
la comunità, in particolare
alle giovani generazioni. Nei
mercati viene promossa la
filiera corta: un’occasione
per produttore e
consumatore di incontrarsi,
favorendo una relazione
culturale tra città e
campagna.
TRENTO - A seguito
dell’allarme lanciato
dall’Autorità per l’energia
elettrica e il gas in merito ai
sospetti di traslazione della
Robin Tax sulle bollette
energetiche delle famiglie, il
Codacons ha inviato ieri un
esposto alle Procure della
Repubblica di Trento e
Bolzano, chiedendo di
indagare sulle società
energetiche operanti in
Trentino Alto Adige alla luce
di quanto emerso nella
relazione dell’Autorità. Lo
riferisce la stessa
associazione dei consumatori
in una nota in cui annuncia
l’intenzione di avviare una
«class action» contro le
aziende dell’energia, nel caso
in cui i sospetti dell’Autorità
dovessero trovare conferma.
Nella Relazione annuale
FLAMMINI SOLIDALE
CON CASAGRANDA
TRENTO - Il Sindacato di
Base Multicategoriale di
Trento, guidato da Fulvio
Flammini, esprime
solidarietà ai lavoratori e alle
lavoratrici usciti dalla Cgil del
Trentino per aderire all’Usb
(Unione Sindacale di Base).
Secondo Sbm, Ezio
Casagranda e gli altri
«hanno vissuto le stesse
problematiche di alcuni
nostri compagni nel 2011».
sull’attività di vigilanza svolta
nel 2013 dall’Autorità per
l’energia sul divieto di
traslazione della
maggiorazione Ires,
cosiddetta Robin Hood Tax,
sui prezzi al consumo si legge
che la Robin Tax ha
determinato, nel biennio
2011-2012, un gettito stimato
di oltre 2,8 miliardi di euro,
dei quali 2,4 miliardi da
imprese del settore elettrico
e del gas e 400 milioni da
società petrolifere. Rispetto
agli accertamenti sul divieto
di traslazione, «una parte dei
soggetti vigilati ha adottato
politiche di prezzo che
generano un incremento dei
margini non sufficientemente
motivato»: sono 73 società
nel 2010, mentre nel 2011
sono sotto osservazione 144
aziende.
F. Ter.
1
Ecco
il primo garnì «green»
TRENTO - Il nuovo Hotel Garnì Paradisi di Mezzano (nella foto), con il supporto del
gruppo di lavoro di Leedme,
greenbuilding unit di Essedi
Strategie d’Impresa, ha raggiunto la certificazione Leed Italia NC di livello Oro,
qualificandosi come il primo
garnì in Europa certificato
con il sistema di valutazione della sostenibilità più dif-
fuso al mondo. La cifra architettonica dell’edificio rispetta la tradizione della zona del Primiero. Nella copertura sono installati collettori solari e moduli fotovoltaici. L’involucro e le componenti impiantistiche dalle
elevate prestazioni energetiche hanno permesso di ridurre al minimo il fabbisogno energetico dell’edificio.
Provincia | Finanziaria pubblica per l’internazionalizzazione nell’Est Europa
La giunta nomina Flavia Angeli nel cda di Finest
TRENTO - La giunta provinciale ha nominato la presidente di
Donna Impresa Assoartigiani
Flavia Angeli (nella foto) nel consiglio di amministrazione di Finest, la finanziaria che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese nell’Est Europa.
Finest ha come maggiore azionista col 73,22% Friulia spa, la
finanziaria regionale del Friuli
Venezia Giulia. La Provincia partecipa con l’1,175% del capitale sociale. Tra gli istituti di cre-
dito, sono soci la Banca di Trento e Bolzano e Cassa Centrale
Banca con lo 0,118% ciascuna.
Angeli subentra a Carlo Spagolla, che si è dimesso la scorsa
settimana. Finest in vent’anni
ha investito in Trentino circa
30 milioni in progetti di internazionalizzazione indirizzati
principalmente verso Bulgaria,
Croazia, Polonia e Romania. I
più significativi sono nei settori energia, commercio, tessile
e costruzioni.
8
Economia
mercoledì 22 gennaio 2014
IL CASO
l'Adige
Sindacati: cda non tecnico? Un posto per noi
Confindustria, artigiani
e sindacati d’accordo: troppi
i 240mila euro a Spagni
TRENTO - Ugo Rossi conferma: «Per la
successione a Laner stiamo valutando alcune
posizioni, di manager sia trentini sia no, in vista
dell’assemblea del 7 febbraio, intenzionati a
cercare una figura valida, capace di guidare la
società. Non necessariamente, dunque, un
presidente di transizione verso l’assemblea di
bilancio di giugno, quando si prenderà anche
una decisione sul nuovo assetto di Trentino
sviluppo e il probabile scorporo della divisione
turistica. Se troviamo la persona in grado di
gestire sia la transizione, sia il futuro di Ts,
tanto di guadagnato». Rossi non si sbilancia sui
due consiglieri decaduti Tomasulo e Flavio Tosi,
anche se quest’ultimo - già presidente degli
artigiani - resta papabile al pari del presidente
dell’advisory board Stefano Odorizzi, né sul
futuro cda: a 3 o a 5? I segretari Cgil-Cisl-Uil,
intanto, hanno avvertito: «Se la scelta sarà un
cda tecnico, ok. Se invece sarà scelto un
presidente da categorie imprenditoriali come
Odorizzi o Tosi, un posto in cda spetta a noi,
nella logica partecipativa stile Agenzia del
lavoro». Un altro nodo da sciogliere.
1
TnSviluppo, quella consulenza esosa
Mazzalai: con meno euro
servono idee e neuroni
TRENTO - Nel bilancio 2012, i compensi totali per gli amministratori di Trentino sviluppo erano di 241mila euro,
quelli al collegio sindacale 114mila. E
così diventa un episodio di (tentato)
disinvolto utilizzo dei fondi pubblici,
un caso emblematico della manica
troppo larga della Provincia con i suoi
ex dirigenti, la consulenza dorata che
l’ex presidente di Ts Diego Laner voleva affidare al fresco ex dirigente industria Pat Paolo Spagni: un triennio da
240mila euro lordi in aggiunta alla pensione; consulenza bocciata dai consiglieri Tomasulo e Tosi, contrasto che
Rossi sorpreso dalle
critiche: sono cifre lorde
e poi se fossero stati
solo 60mila euro l’anno,
non ci avrebbero criticati?
ha causato o comunque facilitato le
dimissioni di Laner, già affaticato dal
superlavoro.
Il presidente degli Artigiani Roberto
De Laurentis è amaro: «Ha senso pagare un consulente come un amministratore delegato? E ha senso, con tutto il
rispetto per Spagni, ricorrere ai soliti
insostituibili appena pensionati?».
Grande rispetto per Spagni anche da
parte di Cgil-Cisl-Uil: «La sua professionalità e competenza nel campo delle
politiche industriali non si discute. La
sua disponibilità a collaborare con Ts
per supportare la struttura nella gestione delle crisi aziendali è quindi apprezzabile e preziosa». Ma c’è un «ma».
«Ciò che ci rende perplessi è il costo
complessivo ipotizzato per la consulenza, anche in considerazione della
UNA PRETESA
fase di ristrettezze finanziarie della
Provincia a causa dei tagli al bilancio.
Confidiamo che tutti gli incarichi siano improntati alla massima sobrietà».
Il presidente Rossi non si scompone:
«Se invece di 80mila euro l’anno, fossero stati 60mila, non ci avrebbero forse criticati? L’utilizzo degli ex dirigenti è motivato dal fatto che le nuove leve devono ancora crescere».
Il presidente di Confindustria Paolo
Mazzalai, già numero 1 di Trentino sviluppo prima di Laner, osserva: «Il problema non sono i soldi di Spagni, che
sono tanti, non c’è dubbio. E che dovrebbero essere strutturati in modo
binario: una quota fissa + una variabile sui risultati. Ma il problema è che
Trentino sviluppo deve funzionare bene. Siamo in un periodo di risorse decrescenti, dobbiamo razionalizzare le
Pat spa, anche ad esse applicare il metodo Kaizen. Ts ha avuto una funzione importantissima e può continuare.
Ma se non ci sono più i soldi dei leaseback, che non erano regali ma prevedevano molti vincoli occupazionali, dovrà fare altre poche cose benissimo, con velocità e focalizzazione».
E la fusione sfusa, presidente Mazzalai?
«Meglio il divorzio, se non funziona,
anche nella cattolicissima Trento».
A che cosa serve Ts? «A svolgere funzioni della Pat, a coordinare progetti
di filiera, a seguire l’internazionalizzazione ancora troppo frammentata.
Sempre lasciando l’ultimo miglio alle
organizzazioni di categoria».
Identikit del post-Laner? «Una persona
che conosca le imprese, da vicino. Non
bastano i funzionari».
L’addio di Laner? «È stato il mio ad, una
persona totalmente dedicata alla società, ha fatto tutto il possibile, il suo
ruolo era molto pesante».
Ha un futuro, Ts? «Sì, se con meno risorse ci sarà più impegno, creatività,
più neuroni a fronte di meno euro».
twitter: pgheconomiadige
AUTOBRENNERO E FS
Ora i lavoratori votano
TRENTO - «L’accordo tra Cgil Cisl Uil e
Confindustria sulla rappresentanza sindacale
rappresenta l’applicazione dei principi
democratici alle relazioni industriali contro il
liberi tutti cui, per esempio, abbiamo assistito
nella vicenda Fiat e che è stato giustamente
sanzionato dalla Corte Costituzionale». Lo
afferma il segretario della Cgil Paolo Burli (a
destra in foto). «D’ora in avanti i datori di lavoro
non potranno scegliersi il sindacato con cui
contrattare ma dovranno sottostare alla volontà
di lavoratrici e lavoratori che, con l’iscrizione alle
organizzazioni sindacali e il voto dei delegati,
determineranno chi li rappresenta ai tavoli di
trattativa». Ma «non va usato strumentalmente
per far nascere nuovi sindacati di base».
INDUSTRIA
2
Fiom, Fim e Uilm replicano al direttore Confindustria Busato
A fine mese comincia la dismissione della fabbrica di Spini
«Whirlpool, la cassa è necessaria»
Da sinistra
Olivi
Castiglioni
Morichini e
Rossi firmano
l’accordo
TRENTO - «La cassa integrazione alla Whirlpool è indispensabile per la riqualificazione e la
ricollocazione». È la risposta ai
vertici di Confindustria dei sindacati dei metalmeccanici, che
chiedono un impegno forte alla ricerca di un’attività sostitu-
tiva. Da fine mese, infatti, lo storico stabilimento del freddo di
Spini di Gardolo chiude.
«I termini dell’accordo che ha
chiuso la dolorosa vertenza
Whirlpool è ben chiaro ai vertici di Confindustria Trento che
hanno partecipato all’intero
percorso negoziale - spiegano
Manuela Terragnolo (Fiom Cgil),
Luciano Remorini (Fim Cisl) e
Luciano Atanasio (Uilm Uil) - Per
i 480 lavoratori di Spini di Gardolo i due anni di cassa integrazione straordinaria strappati dai nostri sindacati alla
multinazionale americana non
sono una gentile concessione
all’ozio retribuito, bensì un
tempo minimo per raggiungere obiettivi precisi e per noi imprescindibili messi nero su
bianco: riqualificare e ricollo-
care il personale che ha perso
il posto di lavoro e individuare una realtà produttiva capace di far risorgere un’attività
economica e garantire nuovi
posti di lavoro sulle ceneri dello stabilimento del freddo di
Spini».
Fiom, Fim e Uilm si riferiscono
ad un recente intervento del
direttore di Confindustria Trento Roberto Busato, che ha ventilato il rischio di un uso distorto della cassa integrazione per
i lavoratori Whirlpool che, a
partire da fine mese, dismetterà progressivamente l’attività
produttiva a Trento. «Vigileremo - concludono i tre sindacalisti dei metalmeccanici - perché tutti i sottoscrittori dell’accordo Whirlpool facciano la
propria parte».
Teso incontro con il commissario che avverte: il termine del 2025 può saltare
Brennero, Rossi duro: non siamo la Val Susa
Il governo Letta non può
pretendere di prendersi
i soldi di A22 senza darci
certezze sulle nostre
tratte: servono garanzie
Ugo Rossi, presidente
UN AZZARDO
Il 30 gennaio a Roma
la Commissione europea
chiederà nuove sicurezze
sui fondi: l’arroccamento
del Trentino è pericoloso
Mauro Fabris, commissario
TRENTO - «Non è la Provincia
ad essere inadempiente, come
pensa Fabris: è lo Stato che deve aggiungere un po’ di sale ai
suoi impegni, e tranquillizzare
il nostro territorio che ci mette
550 milioni e che si troverà 330
treni al giorno in galleria. Non
vogliamo un’altra Val Susa».
Il presidente della Provincia Ugo
Rossi tiene duro: finché non ci
saranno risposte precise sul finanziamento della circonvallazione ferroviaria di Trento e sull’ultimo tentativo di ottenere la
proroga per l’A22, niente «quietanza liberatoria» per il fondo
tunnel da parte della Provincia
di Trento, che con quella di Bolzano - attraverso la Regione - è
l’azionista di maggioranza.
«Fabris - ha spiegato Rossi - ci ha
chiesto una risposta definitiva
sull’utilizzo dei 550 milioni e noi
abbiamo confermato la disponibilità a rispettare i patti, che
però prevedevano delle condizioni. La prima: c’è una delibera del Cipe che stanzia i primi
70 milioni per la tratta di Trento, ma non è ancora stata registrata dalla Corte dei Conti e di questi tempi - il ritardo qualche dubbio ce lo fa venire. La
seconda riguarda la proroga
della concessione A22, su cui
chiediamo a Letta e Lupi un im-
pegno supplementare in Europa. Ma su questo fronte non abbiamo visto una grande convinzione, sebbene in altri territori
le concessionarie come l’A4
(con il progetto Valdastico
nord) abbiano ottenuto proroghe da altri governi».
Insomma, Rossi e l’assessore
Mauro Gilmozzi restano fedeli
alla linea dellaiana: la ferrovia
del Brennero è un’opera che interessa all’Italia e all’Europa, tra
Roma e Bruxelles si trovi la strada per garantire che il tesoretto accumulato esentasse da Autobrennero pro Fs possa essere garantito anche post 2014 e
abbia contropartite.
E il rischio paventato da Fabris,
che a forza di temporeggiare si
perdano i finanziamenti Ue? «Se
un’opera da 18 miliardi si ferma per 550 milioni, sarebbe grave» replica Rossi, secco.
Secca è anche la controreplica
del commissario governativo
Fabris : «Il Trentino le ha già provate tutte. Ultima follia, l’emendamento, fallito, per far passare la proroga nella legge di stabilità senza coinvolgere il ministro competente. Ma è stato il
ministro degli affari europei Maoavero che ha detto “non si può
fare”, non la “destra cinica” di
Lupi. Checché ne dica Rossi, il
rischio di bloccare il Brennero
è concreto. E sul fondo A22, nato per un accordo politico (no
alla terza corsia, meglio il ferro), ora non si può dire: il conferimento di capitale deve renderci, quando gli investimenti
in ferrovia per definizione non
rendono, e dopo aver fatto saltare l’ipotesi di società di corridoio in-house perché l’A22
non vuole rinunciare agli utili
delle partecipate».
Fabris ricorda che Lupi sta provando a proporre in Europa le
proroghe (non solo per A22)
per abbassare le tariffe e risolvere così il nodo fondo.
Ma insiste: «Alla Commissione
europea, a fine gennaio, bisogna dare numeri. I 750 milioni
dell’Italia non ci sono senza i
550 del fondo ferrovia. Il 40% di
cofinanziamento Ue ci sarà solo in questo modo, e gli altri 200
si possono spalmare fino al
2020. Altrimenti non resta che
spostare dopo il 2025 il termine della costruzione del tunnel.
Il Trentino chiede garanzie sul
Cipe: ma lo sanno quante altre
delibere non sono ancora registrate? L’impegno per la progettazione preliminare del lotto di
Trento è entro il 31/12/2014. Era
previsto per il 2016. Ma che cosa vuole Trento, di più?». pgh
Invece tra Mauro e Arno c’è feeling
BOLZANO - Se a Trento Rossi e Gilmozzi fanno i duri, a
Bolzano (che è già tranquilla sulla tratta Fortezza-Ponte Gardena) il clima dell’incontro con Fabris (nella foto, a sinistra, insieme a Kompatscher) è stato molto più
disteso e collaborativo.
Il nuovo Landeshauptmann
del Sudtirolo ha concordato: «È fondamentale assicurare gli investimenti, sufficienti e tempestivi, per il periodo 2014-2020. L’utilizzo
del fondo ferrovia dell’Autobrennero consentirà di
rendere disponibili ulteriori finanziamenti dell’Unione europea sia per il tunnel
di base che per le tratte di
accesso».
Anche perché - ha ribadito
Mauro Fabris - il Bbt (Brenner basis tunnel) viene considerato opera prioritaria
in sede europea tra le reti
Ten. Riguardo a progettazione e lotti costruttivi
Kompatscher ha ricordato
che con i Comuni interessati si concorderanno i passi
concreti sulla base delle esigenze dei residenti».
Trento
l'Adige
SICUREZZA
Progetto della Federazione dei tabaccai
per rendere più sicuri i punti vendita
Obber: «Tra di noi c’è forte preoccupazione»
Roman, presidente dei commercianti,
chiede dei corsi per insegnare ai commessi
come comportarsi durante gli assalti
mercoledì 22 gennaio 2014
15
LA LEGA
All’attacco di Panizza e Ottobre
1
«Telecamere collegate
con le forze dell’ordine»
Oltre che preoccupati sono anche sfiduciati. Che è anche peggio. Sapere di essere tutti i giorni nel mirino di malintenzionati, pronti a tutto pur di strappare quei pochi soldi che ancora
restano nel registratore di cassa è una prospettiva che scoraggia molti gestori di edicole
e tabaccherie. «Se vuole - racconta Paolo Obber, presidente
del sindacato provinciale della
Federazione italiana tabaccai le faccio vedere il nostro bollettino che ci manda ogni settimana la Federazione: in media due
o tre rapine, e poi decine di furti». Fino a poco tempo fa soprattutto nelle grandi città e al sud.
Ora anche in Trentino.
«Confesso che tra i colleghi c’è
una grandissima preoccupazione perché è notorio che la nostra categoria è una di quelle
maggiormente prese di mira
dalla criminalità - spiega -. Tra
di noi ce lo diciamo e ci confrontiamo sugli accorgimenti minimi da avere: tenere meno contanti possibili in negozio, dotarsi di Pos e bancomat in modo
che la maggior parte delle transazioni avvengano in modo elettronico».
Ora sta prendendo corpo un
progetto nazionale che, in teoria, potrebbe essere un deterrente piuttosto decisivo contro
le rapine. «L’idea è quella di realizzare il collegamento delle telecamere all’interno delle riven-
LA PROPOSTA
2
dite con le forze dell’ordine»
spiega Obber. Ciò, da un lato
consentirebbe di avere sempre
sotto controllo la situazione e,
in ogni caso, permetterebbe,
una ricerca più veloce di eventuali rapinatori. «Per ora - continua il presidente dei tabaccai
trentini - soltanto il 10 per cento dei nostro associati hanno
adottato il sistema, ma abbiamo già avuto diversi incontri
con il commissariato in vista
della firma di un protocollo».
E dopo il grido d’allarme della
scorsa settimana tornano a farsi sentire i negozianti al dettaglio. È ancora il loro presidente, Luca Roman, a sottolineare
«il clima di grande apprensione
che noi, titolari e commessi, subiamo ogni giorno».
«Il nostro settore sta vivendo
un momento decisamente non
felice: non ho memoria di attacchi personali alle commesse
con gli scippi e alle aziende con
le rapine». «Il problema - continua Roman - è che, oltre ai danni materiali, ora la situazione si
sta facendo difficile anche dal
punto di vista morale. Mettetevi nei panni di ragazze di 20 o
25 anni che improvvisamente
si trovano una pistola puntata
contro».
Roman spiega che, a livello generale, ai commessi è stato detto di non tentare mai alcuna reazione e di non voler cercare di
fare gli eroi. «L’unica cosa che
«Chiedono repressione,
poi votano lo svuota carceri»
possiamo fare è quella di metterci in rete: se ognuno di noi
sta attento a quello che succede attorno a lui è più facile tenere il controllo sul territorio».
Roman, per altro, non crede tanto all’ipotesi di organizzare una
sorta di ronda privata tra i commercianti del centro. «Non vorrei - spiega - che militarizzare la
città fosse una scelta autolesionistica. Piuttosto propongo dei
corsi per noi e per i commessi
su come comportarsi in certe
situazioni».
D.B.
Paolo
Obber,
presidente
del
sindacato
provinciale
dei
tabaccai
Sopra un
locale con
videosorveglianza
Demattè: solo con i varchi elettronici se ne liberano sei a Trento
«Più agenti sul campo? Ecco come»
Con una diversa organizzazione del corpo della polizia municipale di Trento, si potrebbero recuperare «una decina di
agenti su un organico di circa
130» da destinare ad azioni come «il controllo della Portela o
di Piazza Dante». A sostenerlo,
con alcuni esempi concreti, è
Marco Demattè (foto), presidente regionale dell’Anvu (l’associazione nazionale della polizia
municipale) e agente proprio a
Trento. Di fronte al no della Provincia di assumere nuovo personale e alla situazione non facile del bilancio dei Comuni, difficilmente potranno arrivare
nuove risorse e nuovi uomini
in aggiunta ai 500 in dotazione
alle polizie municipali trentine.
Per questo, sostiene l’Anvu, occorre provare a ragionare sul
fronte dell’organizzazione di
quello che effettivamente già
c’è in campo.
«Attualmente - spiega Demattè
- ci sono sei agenti che vengono utilizzati per il controllo del-
3
RONDE
le zone a traffico limitato. Per
spostarli su compiti di controllo della città, basterebbe realizzare i varchi di accesso. Da
esperienze fatte in altre zone
d’Italia, tra l’altro, emerge che
non solo si libera personale della polizia municipale, visto che
il controllo è automatizzato, ma
il sistema si ripagherebbe di fatto in pochi mesi». Grazie agli
occhi elettronici, infatti, chi entra nella zona a traffico limitato senza essere autorizzato viene sorpreso nel 100% dei casi.
Il Comune di Trento ha annunciato che entro quest’anno i
varchi elettronici dovrebbero
diventare realtà: il progetto è
stato definito già qualche tempo fa, ora si attendono i passi
necessari alla sua applicazione, a partire dal bando di gara.
Secondo Demattè, poi, un altro
aspetto su cui si potrebbe avviare una riflessione è il nodo
degli ausiliari del traffico. «Una
sentenza della Corte costituzionale - spiega il presidente
Venturi: sommersi dal lavoro
dell’Anvu - ha messo fuori gioco gli ausiliari del traffico per i
controlli nelle zone con disco
orario a meno che non si tratti
di personale dipendente dal Comune. In altre parti d’Italia hanno agito con delle società partecipate ad hoc per risolvere la
questione. Se venisse applicata una soluzione simile anche
MAFFIOLETTI
da noi, si potrebbero liberare
alcuni agenti che oggi si occupano dei controlli a disco orario». Una riflessione sull’«utilità degli agenti in alcune rotatorie o in alcuni passaggi pedonali» per Demattè va fatta e potrebbe portare a dare modo ad
altri agenti di essere spostati
sulle attività di controllo del
territorio. «Secondo le stime spiega Demattè - si potrebbero
così spostare una decina di
agenti su attività come il controllo della Portela o di Piazza
Dante, attività che credo sono
anche più soddisfacenti per chi
le fa rispetto ad altri tipi di controlli».
Uno degli aspetti che vanno affrontati per Trento e Rovereto,
spiega l’Anvu, è quello della riduzione dell’organico: negli ultimi anni è calato tra le due città 40 agenti. L’auspicio è che,
se ci saranno nuove risorse, il
personale possa gradualmente tornare ad aumentare.
A. Con.
Un nuovo regolamento
Controlli in aumento
«Più potere ai vigili»
Furti in aumento e, di conseguenza, lavoro in aumento anche per le aziende di vigilanza
privata. Ce lo conferma l’operatore della centrale della Ronda
Atesina Venturi. «Il lavoro, in
questi giorni, è certamente incrementato e abbiamo intensificato i controlli. Inoltre abbiamo avuto un aumento delle richieste di controllo da parte di
numerose aziende e locali». Questo a Trento città o solamente
in periferia? «Una cosa che abbiamo notato è che ormai non c’è
distinzione tra centro città e periferia: se la gente ha paura cerca controllo e protezione sia nelle vie del centro storico sia in
quelle più lontane dalla “vita quotidiana”. Quindi posso affermare che le richieste dei clienti e il lavoro che svolgiamo sono in
aumento a prescindere dalla zona».
Modificare il regolamento di
polizia urbana per dare più
potere ai vigili di intervenire. Questa, in sostanza, la
proposta della consigliera
comunale Gabriella Maffioletti per mettere fine all’escalation di episodi di criminalità in città. «Anche Verona,
proprio per ovviare a reati
alla persona o al patrimonio,
ha modificato gli articoli che
conferiscono strumenti idonei alle forze di polizia locali in materia di contrasto alla prostituzione in strada, al
fenomeno delle biciclette abbandonate, all’accattonaggio
petulante e molesto - scrive
-. Il sindaco della nostra città, incalzato dai fatti di crimini efferrati succedutesi in
questi ultimi tempi, potrebbe dare un segnale chiaro
dando incarico al comandante della polizia municipale di
liberare le unità degli agenti
di polizia municipale (il cui
numero è stato tagliato di
ben 56 unità negli ultimi due
anni) dalle esclusive operazioni burocratiche che impediscono di fatto che gli
agenti vengano impiegati per
la loro vera funzione di presidio del territorio cui gli
stessi sono quotidianamente destinati».
«Un vertice, quello organizzato dai
parlamentari trentini con le forze
dell’ordine, che sa tanto di recita». Così
Claudio Civettini, consigliere provinciale
della Lega, bolla l’incontro di lunedì tra
il commissario del governo Francesco
Squarcina, il questore Giorgio Iacobone
e il comandante dei carabinieri
Maurizio Graziano con i parlamentari
del Patt Ottobre e Panizza.
«Nell’incontro - scrive Civettini -, sono
state illustrati dai responsabili
dell’ordine pubblico, anche i positivi
risultati contro i malviventi e gli
spacciatori di droga, dimenticandosi
che i due parlamentari, se ne sarebbero
tornati a Roma, a votare il decreto
svuota - carceri, che vanifica tutta
l’opera di prevenzione, repressione e
controllo del territorio».
Per questo il Carroccio parla di
«commedia mediatica».
Pronta la replica di Mauro Ottobre:
«Appartengono alla categoria dei falsi i
giudizi della Lega sul decreto relativo
alle carceri e sul reato di immigrazione
clandestina. In ordine alle carceri è
sostanzialmente un decreto equilibrato
che non contiene nessuna norma in
contrasto con le esigenze di sicurezza e
con il principio di certezza della pena.
In merito al reato di immigrazione
clandestina il Senato ha approvato una
norma che è anzitutto sollecitata dagli
operatori delle forze dell’ordine e che
più in generale operano nel settore».
G4012201
Trento
l'Adige
mercoledì 22 gennaio 2014
17
1
FINANZIARIA. La richiesta unitaria
di Cgil, Cisl e Uil in un incontro con Rossi
«Sconti Irap legati agli ammortizzatori»
I tre
segretari
confederali
provinciali
Da sinistra,
Walter
Alotti (Uil),
Lorenzo
Pomini
(Cisl) e
Paolo Burli
(Cgil)
Dopo la presa di posizione dei
giorni scorsi di Franco Ianeselli, della segreteria della Cgil del
Trentino, tutti e tre i segretari
generali di Cgil, Cisl e Uil, Paolo
Burli, Lorenzo Pomini e Walter
Alotti, hanno rilanciato la richiesta alla giunta provinciale che la
riduzione dell’Irap, almeno in
parte, sia legata al finanziamento degli ammortizzatori sociali
da parte delle imprese.
La questione è stata discussa dai
confederali con il presidente del-
PD
la Provincia, Ugo Rossi, e con
l’assessore alle politiche economiche, Alessandro Olivi, l’altro
ieri in un incontro preliminare
alla presentazione della legge finanziaria da parte della giunta
Rossi e in vista della definizione
del patto per il lavoro tra Provincia, sindacati e categorie imprenditoriali.
Come anticipato dall’Adige, sabato scorso, una delle misure
più importanti riguarderà le agevolazioni Irap promesse alle im-
prese in campagna elettorale.
Olivi ha assicurato una riduzione generalizzata superiore al
20% e ulteriori sconti per chi
manterrà o aumenterà l’occupazione. I sindacati chiedono che
venga mantenuta anche la previsione di un’agevolazione ulteriore per chi versa i soldi per gli
ammortizzatori sociali. L’assessore Olivi ha comunque confermato l’impegno della Provincia
a stanziare 5-7 milioni di euro per
i nuovi sussidi provinciali per i
Scalfi a Manica: «Temo sia una posizione di corto respiro». Civico: strategico il legame con Roma
«Territoriali
per paura di
Matteo Renzi»
«Non mi sembra di ricordare tutti questi entusiasti sostenitori del partito
territoriale quando c’era Bersani. Se
questo diventa il modo di mettersi al
riparo dallo tsunami Renzi e da ciò che
ha rappresentato l’8 dicembre in Trentino, anche in considerazione dei voti presi da Civati, mi sembra che si configuri una proposta “difensiva” che rischia di avere corto respiro». Vanni
Scalfi (nella foto con Italo Gilmozzi), coordinatore del Pd di Trento e candidato alla segreteria provinciale, risponde così all’altro candidato Alessio Manica che ieri sull’Adige aveva indicato
come obiettivo centrale della sua candidatura quello di rendere il Pd trentino autonomo in tutto da quello nazionale, al quale sarebbe solo confederato. «Quello del partito territoriale - aggiunge Scalfi - sta diventando un mantra che tutti ripetono, ma pochi spiegano cosa esso possa significare di preciso. A me interessano i contenuti, per
questo io vorrei: un Pd autonomo sul
piano politico (alleanze e programmi),
organizzativo e finanziario che possa
decidere da solo le proprie regole interne (ad esempio le preferenze nelle
liste per l’Assemblea provinciale). E
tutto questo, in sostanza e nei fatti, lo
abbiamo già. Ma vorrei un partito che
sperimenti (ripeto: sperimenti) forme
associative nuove, aprendo alla possibilità del doppio tesseramento, cioè
alla possibilità di iscriversi solo al Pd
del Trentino e non automaticamente
IL COMITATO
al Pd nazionale, perché significherebbe aprire una prospettiva di dialogo
con Socialisti trentini, ambientalisti,
laici, i movimenti. E credo sia più importante rafforzare il legame con il Pd
altoatesino e con i verdi sudtirolesi».
Anche il capogruppo provinciale Mattia Civico, pronto a candidarsi alla segreteria, non condivide l’impostazione di Manica di un Pd del Trentino confederato, che vuol dire senza più un
collegamento con quello nazionale. «Il
Pd del Trentino - ricorda Civico - è già
autonomo di fatto per le modalità con
cui è nato, per il suo statuto diverso e
le regole che ci siamo dati sull’elezione dell’assemblea con le preferenze e
altro ancora. La data diversa del congresso è un’ulteriore conferma di questo. Però io penso che il collegamento con il Pd nazionale sia strategico e
lo sia stato più volte per la difesa stessa dell’autonomia della nostra Provincia». «Condivido il fatto - continua Civico - che si possa aumentare il grado
di autonomia da Roma ad esempio nella scelta delle candidature per le elezioni politiche, ma stiamo attenti a buttare via il bambino con l’acqua sporca. Un Pd del Trentino che si rinchiude nei propri confini è un Pd debole.
Io sono dunque per mantenere i legami con il Pd nazionale e contrario al
partito confederato. Sarei favorevole
alla forma federata se valesse per tutti i Pd regionali non solo per noi». L.P.
Twitter: @patrunoladige
Olivi: «Una lezione di stile da Gilmozzi»
«Voglio esprimere il mio
ringraziamento a Italo Gilmozzi
per l’impegno portato in questi
mesi nel guidare il Partito
democratico trentino». Il giorno
dopo l’annuncio da parte del
coordinatore del Pd Italo Gilmozzi
di non candidarsi alla segreteria
provinciale del partito, è il sindaco
di Trento, Alessandro Andreatta, a
parlare. «Voglio ringraziarlo - ha
affermato il sindaco - per essere
riuscito a portare serenità e unità
all’interno del partito. Ha
dimostrato, ancora una volta, di
essere una persona generosa e di
avere doti organizzative
importanti. Ha guidato il partito in
mesi non facili con molto buon
senso dimostrando anche una
forte capacità di relazione dentro e
fuori il partito».
Per Andreatta la decisione presa
da Gilmozzi è una scelta positiva
perché «ha confermato di saper
mantenere fede agli impegni
presi». Nessuna dichiarazione di
preferenza da parte del sindaco
sui candidati dalla segreteria ma
un augurio: «Spero che chi verrà
scelto abbia le stesse attenzioni
che ha avuto Gilmozzi in questi
mesi».
Per l’assessore provinciale
Alessandro Olivi quella di Italo
Gilmozzi è «una bella lezione di
stile per un coordinatore politico
che ha accettato in un momento
particolarmente difficile e
delicato, di assumersi l’onere di
portare il partito fuori dalle
tensioni, rimboccandosi le
maniche e riprendendo il cammino
verso la giusta strada».
Per Olivi, l’attuale coordinatore ha
impresso al Pd quel ruolo di forza
trainante di governo sostanziata
dal recente risultato elettorale. «Mi
auguro - ha concluso - che questo
suo modo di fare e agire divenga
patrimonio di tutti. Italo, oggi più
che mai, rimane una voce
importante che merita di essere
ulteriormente valorizzata per
contribuire a costruire un progetto
politico coeso ed affidabile». G.Fin
disoccupati e i lavoratori sospesi.
Cgil, Cisl e Uil hanno poi chiesto
risorse ulteriori - per almeno 23 milioni di euro - per il Progettone. Oggi le risorse stanziate
sono circa di 40 milioni di euro
ma si rende necessaria, secondo i sindacati, una integrazione.
Riserve sono state espresse, infine, sulla nomina di tre dirigenti provinciali alla guida dell’Apran (agenzia provinciale per
la rappresentanza negoziale).
SCUOLA
Il governatore
a confronto
con la Consulta
Autonomia, innovazione,
dialogo fra le
generazioni,
plurilinguismo, rapporto
scuola-mondo del lavoro,
valutazione degli
insegnanti, educazione
alla legalità: questi alcuni
dei temi discussi stamani
dal presidente della
Provincia Ugo Rossi,
anche nella sua veste di
assessore all’istruzione,
con la Consulta
provinciale degli studenti,
riunitasi in via Gilli. Il
confronto ha toccato
numerose tematiche
relative al mondo della
scuola ma è anche uscito
da quei confini,
investendo questioni
come il dialogo fra
studenti e istituzioni o la
necessità di approfondire
la conoscenza
dell’Autonomia
provinciale, anche per
consentire ai giovani di
elaborare un pensiero
critico su di essa.
«C’è un tema che ricorre
spesso negli interventi
degli studenti, ed è molto
positivo: per quanto sia
alto il livello in Trentino,
noi non ci accontentiamo.
Sono d’accordo: non
possiamo accontentarci
di essere i migliori in
Italia. Il nostro punto di
riferimento deve essere
chi fa meglio a livello
europeo. Mi fa piacere
anche avere sentito che i
giovani vogliono capire
un po’ di più del mondo
degli adulti. Solitamente
avviene il contrario» ha
commentato Rossi.
Iniziativa Popolare per la democrazia diretta
Caterina Dominici non molla
la presa. Se qualcuno pensava di non sentirne più parlare
dopo la mancata elezione in
Consiglio provinciale lo scorso ottobre, dovrà ricredersi.
Ieri, Caterina «la rossa», è tornata a Trento, accompagnata
dal marito David Wilkinson,
per presentare il suo nuovo
«Cip», acronimo di Comitato
Iniziativa Popolare.
Un comitato permanente che
proprio in questi mesi si sta
radicando nelle valli trentine
e che ha come principale
obiettivo far valere e utilizzare gli strumenti di democrazia diretta previsti dalla legge
provinciale 3/2003 che consente la presentazione al Consiglio provinciale di disegni di
legge di iniziativa popolare.
«Sono tantissime le persone ha spiegato Dominici - che si
stanno avvicinando a questo
nostro comitato. Ci sono tante problematiche che ancora
oggi mi vengono presentate e
a cui serve dare risposta. Abbiamo già in cantiere diversi
convegni ed incontri su tutto
il territorio e il lavoro da fare
è tanto».
L’ex consigliera provinciale
Caterina Dominici
anche ieri non ha voluto far
dimenticare il proprio lavoro
portato avanti negli anni che
l’hanno vista seduta tra i banchi di piazza Dante. Ed è proprio su questo che il comitato lavorerà.
«Non voglio mettermi al centro dell’attenzione - spiega ma tante leggi per l’occupazione femminile e giovanile,
gli aiuti per le coppie e le fa-
miglie disagiate sono mie. Con
questo comitato ci attiveremo
per presentare dei disegni di
legge di iniziativa popolare affinché tutto quello che ho fatto e che è stato approvato venga veramente applicato e ampliato».
Tra le prime iniziative che Caterina Dominici è intenzionata a portare avanti con il suo
Cip vi è la richiesta di modifica della normativa che riguarda l’attribuzione del reddito
di garanzia a famiglie, o singoli, in difficoltà «visto che oggi
non riesce più a rispondere alle esigenze dei trentini».
Tra le prime raccolte di firme
già messe in cantiere vi è poi
quella che riguarda una petizione sulle Poste Italiane.
«Quando ero consigliera - ha
affermato - avevo portato
avanti una proposta di legge
capace di evitare che le Poste
potessero chiudere sportelli
dove e come vogliono. Non è
stata approvata per due voti
e ora con questo comitato vogliamo che sia ripresa in mano la questione. Come interlocutore vogliamo avere solo
la Presidenza del Consiglio
Provinciale».
G.Fin
R4011613
Dominici torna con il Cip
Trento
18 mercoledì 22 gennaio 2014
L’INIZIATIVA
l'Adige
Un gruppo di studenti delle superiori riuniti
in Provincia per interpretare gli interessi
di Stati differenti su argomenti internazionali
MUSEI
Piccoli diplomatici
crescono a Trento
LORENZO BASSO
In perfetta tenuta formale, sfoggiando un inglese eccellente e
mettendo alla prova le proprie
doti diplomatiche, sessantacinque studenti del Trentino
Alto Adige hanno dato vita, per
tre giorni consecutivi, presso
il Palazzo della Provincia di
Trento, ad una commissione
delle Nazioni unite, simulando
minuziosamente una seduta
tra delegati internazionali. L’iniziativa - denominata Imun (Italian model united Nations) e
sviluppata sulla base di un progetto organizzato, di anno in
anno, al Palazzo di vetro di New
York - è stata predisposta per
i ragazzi delle superiori da una
società privata, la Leonardo
formazione e sviluppo Srl, in
collaborazione con l’agenzia
Fao di Roma.
A partire da lunedì scorso, un
gruppo selezionato di alunni
provenienti da diversi istituti
secondari della Regione si sono riuniti in consesso per interpretare, attraverso gruppi
di lavoro, sedute e dibattiti, gli
interessi di Stati differenti su
un argomento cruciale: il terrorismo biologico nel Mondo.
Ciascun ragazzo, vestendo i
panni diplomatici, era investito di un compito difficile e impegnativo: rappresentare uno
specifico Paese, scelto dal per-
sonale organizzatore, ed i suoi
interessi di fronte a colleghi,
cercando di trarre il massimo
vantaggio da risoluzioni congiunte e accordi bilaterali.
«Imun - ci ha spiegato la responsabile didattica Carla Spatafora - nasce tre anni fa con l’obiettivo di portare nel nostro Paese un’iniziativa promossa da
oltre quarant’anni dalle Nazioni uniti. Si tratta di una fedelissima simulazione delle commissioni di lavoro dell’assemblea generale dell’Onu, anticipata da un corso di preparazione della durata di due mesi, rigorosamente in lingua inglese,
sulle procedure diplomatiche
osservate in ambito internazionale. Al termine, alcuni giovani partecipanti prenderanno
parte all’evento internazionale che avrà luogo a New York
nel mese di marzo».
Approdato a Roma nel 2012, il
progetto nazionale viene svolto in quattro città italiane oltre
alla capitale, tra cui Napoli, Palermo, Terni e, a partire da questa edizione, anche Trento.
Complessivamente sono coinvolti ogni anno cinquemila studenti, in età compresa tra i 14
ed i 19 anni. Ad ogni sessione,
una parte del personale della
società organizzatrice proviene dalle fila dell’Onu, mentre i
ragazzi che si distinguono per
bravura e capacità relazionale
hanno la possibilità di diven-
Sopra
il consiglio
di sicurezza
dell’Onu,
a New York
A sinistra
i giovani
studenti
trentini che
studiano da
diplomatici
Premio al vincitore
tare collaboratori stabili.
«Oltre all’opportunità di cimentarsi in quella che è una commissione di lavoro internazionale - ha specificato l’amministratore Federico Paganucci offriamo agli studenti la possibilità di lavorare assieme a noi.
Inoltre, il ragazzo che si distinguerà come il miglior giovane
diplomatico potrà partecipare, grazie ad una borsa di studio del valore di 2.500 euro, all’edizione internazionale, fissata per il prossimo marzo negli Stati Uniti».
Gli studenti, in questi tre giorni di lavoro,
avranno la possibilità di mettere in pratica quanto appreso durante il corso di formazione e di confrontarsi con gli altri studenti simulando l’assemblea sempre in lingua inglese.
Allo studente valutato il più meritevole sarà assegnata una borsa di studio che prevede un voucher di 2.200 euro che il delegato potrà spendere per la partecipazione
al progetto «Nhsmun» presso la sede Onu
di New York nel prossimo marzo.
COMMERCIO
1
Albere, il Mart è fuori gioco
«Il Palazzo è della Provincia»
Nuova seduta ieri sera in commissione
Cultura del Comune di Trento sul futuro
del Palazzo delle Albere. Dopo
l’incontro avvenuto circa una settimana
fa con il direttore del Muse Michele
Lanzinger, Franco Marzatico direttore
del Castello del Buonconsiglio e
Domenica Primerano, vice direttore del
Museo Diocesano, ieri è stata la volta di
Laura Dalprà (a sinistra nella foto),
responsabile della Soprintendenza per i
Beni Storico - artistici della Provincia, e
della direttrice del Muse, Cristiana Collu
(a destra).
Le riflessioni portate dalla dottoressa
Dalprà si sono concentrate sugli
affreschi presenti all’interno della villa
edificata nel 1550 dal principe vescovo
Cristoforo Madruzzo. «Gli allestimenti
per le varie esposizioni - ha spiegato
Dal Prà - hanno portato a
seminascondere le decorazioni interne
anche agli stessi trentini. Gli esempi
pittorici che ritroviamo vanno dal 1553
in poi e sono stati attribuiti alla bottega
del pittore Marcello Fogolino». Dalprà
segnala l’opportunità di interventi di
manutenzione e anche restauro.
Da parte della direttrice del Mart,
Cristiana Collu è stato invece
sottolineato come oggi il museo di
Rovereto non abbia più alcuna gestione
sulle Albere. «Quando sono arrivata nel
2012 - ha spiegato - le Albere sono state
chiuse e, come da accordi, sono
ritornate in capo alla Provincia». G.Fin
Via Mazzini, iniziati i lavori a Mandacarù
Nuovo negozio fra 5 mesi
Sono cominciati da pochi giorni i lavori alla nuova sede del
negozio Mandacarù, negli spazi all’inizio di via Mazzini (angolo con via degli Orti) che fino a qualche anno fa ospitava
Pizza Pause.
I locali sono stati acquistati dalla cooperativa del commercio
equo e solidale per circa un milione e 600 mila euro, dopo un
percorso burocratico piuttosto
lungo visto che sull’immobile,
a causa di un vincolo storicoartistico esistente, vigeva la prelazione della Provincia.
«Contiamo di finire i lavori di sistemazione interna entro il 20
maggio in modo da programmare il trasloco dal negozio di piazza Fiera entro la metà di giugno»
spiega il direttore Giovanni Bridi. Il nuovo negozio, che dall’attuale sede dista sì e no una cinquantina di metri, sarà più grande. Si passerà infatti da una superficie commerciale di 116 metri quadrati a ben 180 metri quadrati utili, uniti ad un magazzino più capiente. La maggiore disponibilità di spazio permetterà al negozio del commercio
equo e solidale di avere una
gamma più elevata di prodotti.
«Approfondiremo le proposte
alimentari su più prodotti - spiega il direttore - e, rispetto all’isola attuale, avremo un vero e proprio spazio dedicato al mondo
delle ricorrenze: bomboniere
ed altri oggetti per battesimi,
cresime, matrimoni». Di più. Bridi spiega che con il tempo Mandacarù vorrebbe proporre anche una linea di abiti da sposa.
Insomma, nuova vita e nuovi
obiettivi di business per il negozio che ormai da una ventina
d’anni opera in centro città. «Per
il momento partiremo con lo
staff attuale di 4 persone a part
time, ma non è detto che in futuro non vi possano essere delle aggiunte».
La realtà è che con l’apertura
del nuovo negozio e l’ampliamento dell’offerta si spera di
Il nuovo negozio Mandacarù all’angolo tra via Mazzini e via degli Orti
correggere la rotta rispetto all’ultimo bilancio che, per quanto riguarda il fatturato, ha subito una contrazione di circa il 7
per cento rispetto al 2012. La
crisi economica ha dunque colpito anche le nicchie di mercato più particolari che ora, per
TRENTO SUD
difendersi dalla recessione,
puntano a rinnovarsi.
L’esborso finanziario per il nuovo negozio (1,6 milioni l’acquisto, 400 mila euro la ristrutturazione) sarà in parte coperto
dai versamenti dei soci (800 mila euro).
In viale Verona
Donna investita sulle strisce
Paura poco dopo le 18 di ieri in viale Verona, dove un automobilista ha investito una donna di 57 anni. L’incidente
è avvenuto non lontano dalla questura, in corrispondenza dell’attraversamento pedonale presente tra le sue aree
di servizio che servono quel tratto della trafficata strada
di Trento sud.
Forse il conducente della vettura è stato tratto in inganno
dalla scarsa visibilità, forse è stato fatale un attimo di distrazione: saranno solo gli accertamenti che stanno tuttora svolgendo gli agenti dell’infortunistica stradale della polizia locale del capoluogo a chiarire la dinamica. Quel che
è certo è che la vettura, che viaggiava da sud verso il centro cittadino, non è riuscita a evitare la donna, residente
ad Aldeno: soccorsa dal 118, è stata trasferita al Santa Chiara dove le è stata riscontrata la frattura del bacino.
Trento
l'Adige
INTERVISTA
mercoledì 22 gennaio 2014
19
Parla la fiemmese Marcella Morandini
che da qualche giorno ha preso servizio
come segretario generale della fondazione
che unisce le cinque Province dell’area
1
Dolomiti Unesco
i progetti crescono
ZENONE SOVILLA
Da pochi giorni Marcella Morandini, originaria di Predazzo, ha
cominciato la sua esperienza
nel ruolo di segretario genera-
Sostenibilità
Turismo e mobilità
uno degli ambiti
al centro del lavoro
Marcella Morandini
le delle fondazione Dolomiti
Unesco, che ha sede a Cortina
d’Ampezzo e riunisce le rappresentanze istituzionali delle cin-
que Province dell’area patrimonio dell’umanità (Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento e Udine). Quello stesso arco montuoso che in questi giorni è stato inserito al terzo posto della
prestigiosa classifica mondiale curata del Lonely Planet’s Beautiful World.
«Ho trovato davvero molti progetti avviati in questi primi anni e in qualche caso si arriverà
presto alla fase di maturazione. Siamo come una startup
che via via entra a regime in
un’ottica di condivisione con
le cinque aree amministrative
coinvolte. Aree che presentano assetti istituzionali diversi
e in qualche caso in divenire
(specie la Provincia di Belluno
che è commissariata e attende
di conoscere il suo futuro)»,
spiega Morandini, già funzionario al segretariato internazionale della Convenzione della
Alpi di Innsbruck.
Come viene organizzato il lavoro?
«La gestione avviene, in sostanza, attraverso sette reti tematiche: ognuna fa capo a una delle Province con la partecipazione dei rappresentanti di tutte
MOBILITÀ
Un cartello di divieto di transito
alle motociclette nei festivi
e nel week-end, in Germania
sulle Alpi bavaresi, strada
del Walchensee. Anche sulle
Dolomiti nei prossimi anni
si discuterà di misure per
moderare il traffico interno
e di accesso (foto F. Torchio)
le altre. Le reti riguardano gli
aspetti geologici e geomorfologici; quelli paesaggistici; i parchi e le aree protette; la promozione del turismo sostenibile;
lo sviluppo socioeconomico; la
mobilità; la formazione e la ricerca scientifica. L’obiettivo di
fondo è l’elaborazione di linee
guida condivise dai territori,
per orientare i processi amministrativi verso le stesse buone pratiche».
Quali sono i progetti in fase più
avanzata?
«Da poco tempo il nostro consiglio direttivo, in cui sono rappresentate le varie amministrazioni, ha approvato lo studio
sul turismo sostenibile, che era
stato affidato all’Eurac di Bolzano (a cura di Marianna Elmi
e Matthias Wagner). Si tratta di
una fotografia del quadro d’in-
sieme, comprese criticità e opportunità. Seguiranno, nei prossimi mesi, l’individuazione delle priorità e quindi la scelta congiunta delle azioni concrete e
delle misure da attuare».
Può fare qualche esempio degli
orientamenti emersi dallo studio
sul turismo sostenibile?
«Per quanto riguarda la mobilità, si menzionano il problema
dell’uso prevalente di mezzi
motorizzati di tipo individuale
per arrivare agli accessi all’area
dolomitica; la presenza di strade di importante regionale attraverso le zone principali; gli
elevati tassi di crescita del volume di traffico; i picchi stagionali e nei week-end. Sul fronte
della risposta a queste criticità, si individuano la crescita
dell’uso dei mezzi pubblici esistenti, con l’ampliamento dei
collegamenti, il miglioramento
degli orari, l’estensione dell’offerta interprovinciale, l’integrazione con altri strumenti nella
rete trasportistica (funivie, mobilità ciclabile e pedonale).
In questo contesto va sottolineato che la problematica investe non solo la mobilità all’interna dell’area Dolomiti Unesco ma anche quella che riguarda l’accesso al territorio generale, in altre parole le modalità
con le quali i visitatori raggiungono da fuori i territori delle
province interessate e le diverse vallate. Uno dei punti messi
a fuoco, per esempio, riguarda
la garanzia di poter raggiungere senza automobile i principali accessi alle Dolomiti. Si indicano anche possibili limitazione a fasce orarie per il trasporto individuale turistico e un
contemporaneo utilizzo libero
per bus navetta, biciclette, pedoni. Ma vanno individuate anche soluzioni specifiche per garantire la mobilità di residenti,
pendolari e mezzi di emergenza».
E sul fronte più generale del turismo sostenibile?
«Lo studio elenca criticità quali la distribuzione non omogenea delle presenze, che risultano concentrate per
area geografica e per stagione.
Abbiamo poi questioni come il
basso utilizzo lordo delle strutture ricettive o la loro qualità.
Fra le opportunità ricordo la
promozione di un’offerta turistica destagionalizzata e per
target group innovativi, nonché
la promozione unitaria delle
Dolomiti, con benefici per tutte le aree coinvolte».
R4012132
«Avanza la fase di studio
poi le proposte operative»
Trento
20 mercoledì 22 gennaio 2014
l'Adige
Il permesso di soggiorno va in Consulta
IL CASO
Aveva chiesto il rinnovo del permesso di
soggiorno, ma dopo la condanna per possesso di droga sia la questura di Trento che
successivamente il Commissariato di Trento hanno detto «no». Ora il provvedimento
potrebbe però essere annullato: sul rigetto della domanda il Tar di Trento solleva infatti la questione di legittimità costituzionale. La parola va dunque alla Consulta.
La vicenda, che vede coinvolto un cittadino straniero che dal 2000 vive in Italia, ha
inizio nel dicembre 2011 quando l’uomo
chiede il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di attesa occupazione. L’istan-
za viene respinta sulla base del Testo unico sull’immigrazione che prevede il diniego automatico in caso di condanna (la sua
pena è stata peraltro sospesa).
Ma la condanna, come evidenzia la parte
ricorrente, è stata inflitta per un reato «meno grave», che prevede l’arresto facoltativo. Viene anche citata la sentenza della Corte costituzionale (172/2012) in cui viene dichiarata l’illegittimità costituzionale del decreto legge che disponeva che non possono essere ammessi alla procedura di emersione i lavoratori extracomunitari «che risultano condannati, anche con sentenza
non definitiva» per i reati in cui è consentito l’arresto facoltativo.
Nell’ordinanza il Tar cita l’articolo 3 della
Costituzione (tutti i cittadini sono uguali
davanti alla legge) e in riferimento agli articoli 4 e 5 del Testo unico sull’immigrazione «solleva la questione di legittimità costituzionale nella parte in cui fanno derivare
automaticamente il rigetto dell’istanza di
rinnovo del permesso di soggiorno del cittadino extracomunitario dalla pronuncia,
nei suoi confronti, di una sentenza di condanna», senza verificare se la persona rappresenti una minaccia per lo Stato.
Il legale degli inquilini: «Deve intervenire». Discusso ieri il ricorso del pm contro il dissequestro
1
Caso Cantinota
vicini diffidano
il Comune
In attesa di conoscere la decisione del
Tribunale del riesame, che ieri ha discusso il ricorso presentato dalla procura contro il parziale dissequestro del
locale, il «caso» Cantinota approda anche a palazzo Thun.
Lunedì, infatti, alcuni vicini (tre residenti) - attraverso l’avvocato Maria Cristina Osele - hanno inviato una diffida
al Comune di Trento, nella persona del
sindaco Alessandro Andreatta e alla dirigente del Servizio ambiente, intimando di intervenire, a fronte di una situazione ritenuta insostenibile. «Il Comune - spiega l’avvocato Osele - non ha
mai preso alcuna misura inibitoria o
sanzionatoria». Questo, chiarisce il legale, nonostante gli inquilini abbiano
prodotto da tempo anche le cartelle cliniche, che attestano «una compromissione della salute per i rumori prodotti dal locale. Il Comune - aggiunge - ha
un potere autonomo, in particolare il
sindaco, che gli viene conferito dalla
legge sull’inquinamento acustico (n°447
del 1995)». All’articolo 9, ricorda il legale, sono previste ordinanze contingibili ed urgenti nel momento in cui siano compromesse la salute e la quiete
pubblica. «E questo - precisa - come ha
già stabilito il Consiglio di Stato, anche
se in gioco c’è la salute di una sola persona residente. Il Comune ha dei doveri autonomi rispetto all’indagine penale». Ma il legale, che ieri è intervenuta
anche all’udienza del Tribunale del riesame in rappresentanza delle parti offese, oltre alla condotta omissiva dell’amministrazione denuncia il perdurare dei disturbi e una presunta violazione del provvedimento di sequestro (che
riguarda solo l’area con consolle per il
dj e impianti di amplificazione): «Basta
vedere le foto pubblicate su Facebook».
Accuse rispetto alle quali l’avvocato
della Cantinota, Matteo Benvegnù, si ri-
serva di rispondere con una querela
per calunnia. «Il controllo dei vigili a seguito delle nuove proteste di un residente - replica il legale - ha dimostrato
che tutto era a posto e che i sigilli non
sono mai stati rimossi. C’era solo una
persona che suonava il pianoforte». E
l’attività del pianobar non è interdetta.
Durante l’udienza di ieri davanti ai giudici Guglielmo Avolio, Giovanni Di Donato e Enrico Borrelli, il legale dello storico locale ha inoltre prodotto una relazione dei lavori fatti, in particolare
l’insonorizzazione del locale caldaia,
dal quale sembrano provenire i rumori. Intervento costato 300 euro. Pochini secondo procura e parti offese. «Ma
il materiale fonoassorbente non è co-
stoso», replica l’avvocato. «Inoltre - aggiunge - venerdì abbiamo ottenuto l’autorizzazione dalla Soprintendenza per
fare un controsoffitto e lunedì ho presentato il progetto dei lavori».
Resta da capire se questo basterà ad
evitare lo spettro di una nuova chiusura, dopo che la procura ha presentato
ricorso al Tribunale del riesame contro
il provvedimento con cui il giudice Forlenza aveva dissequestrato parzialmente il locale. Un ricorso motivato da ragioni di diritto. Secondo il pm Carmine
Russo il ricorso della difesa andava infatti respinto perché non erano intervenuti fatti nuovi rispetto a quando il
Tribunale aveva concesso il sequestro
dell’intero locale.
F.P.
TRIBUNALI
Sedi periferiche,
dopo la Consulta
rinuncia al ricorso
Gli avvocati delle sezioni
distaccate, in prima linea
contro la soppressione
delle sedi periferiche dei
tribunali, hanno rinunciato
al ricorso presentato al Tar
di Trento, con il quale
avevano impugnato il
provvedimento emanato
dal presidente del
Tribunale che trasferiva
tutti i fascicoli e processi
nel capoluogo.
La rinuncia al ricorso è
stata presentata dopo il via
libera della Consulta alla
riforma della geografia
giudiziaria, che ha
smantellato 220 sezioni e
37 Tribunali in tutta Italia
dal 13 settembre 2013.
Ma la battaglia non è finita.
Due gli strumenti ai quali
gli avvocati guardano con
interesse: uno è l’articolo
della legge di stabilità che
apre la strada ad un
passaggio a Regione o
Province autonome di tutti
gli aspetti organizzativi e
funzionali della giustizia. Il
secondo strumento è il
referendum abrogativo
della riforma della
geografia giudiziaria
promosso da nove Regioni.
L4011501
Sul rigetto
della
richiesta, il
Tar sospende
il giudizio
sollevando
la questione
di legittimità
costituzionale
ROVERETO
l'Adige
Redazione: 0464 433700 fax 0464 432148
email: [email protected]
G
mercoledì 22 gennaio 2014
25
Bar Stella d’Italia: «Non abbiamo aderito alla raccolta Il «Centone»: «Unione e Consorzio non ci hanno chiesto
firme. E non è la chiusura di un piccolo tratto di strada niente. Evidentemente siamo già in campagna elettorale
che può compromettere il futuro delle nostre aziende» Ma con Miorandi abbiamo organizzato eventi importanti»
COMMERCIO
1
«Non fate politica sulla nostra pelle»
Molti negozi dal centro storico a Corso Bettini
bocciano l’attacco delle categorie a Miorandi
Da Corso Bettini alle piazze Erbe e Malfatti, passando per le
vie del centro storico e per la
famigerata via Tartarotti, pretesa origine di tutto. C’è un inedito asse tra diversi commercianti di Rovereto e cittadini.
Un asse nato spontaneamente
con l’obiettivo di prendere le
distanze dal comunicato congiunto che Unione Commercio,
Confeserecenti e Consorzio InCentro hanno diffuso per bocciare la politica urbanistica del
sindaco, indicato come responsabile della «desertificazione
del centro». Un attacco giudicato troppo «politico». Più
orientato a demolire Andrea
Miorandi (tanto da sottolineare la differenza della condotta
del sindaco, «troppo assente»,
con quella dei suoi stessi assessori, più attenti alle esigenze
del commercio) che a difendere gli interessi di categoria. In
effetti il giorno dopo uno dei tre
firmatari dell’atto d’accusa, il
presidente del Consorzio Rovereto InCentro Giulio Prosser, ha
sottolineato che il vero tema è
il finanziamento degli eventi,
dai mercatini alle fiere, senza i
quali il centro non lavora. Un
intervento che però non ha
smorzato il terremoto provocato dalla lettera del giorno prima. Tanto che la giunta, chiamata ieri a pronunciarsi sulla
questione, divisa tra le varie
anime politiche, non è riuscita
a prendere un posizione unitaria.
«Teneteci fuori dalla politica»
la base del ragionamento condivisa da tutti. Perché poi c’è
chi si espone di più, arrivando
Sopra via
Tartarotti. A
fianco Fabio
Degasperi, del
«Centone» di
corso Bettini,
critico con
l’attacco
politico delle
categorie
a Miorandi
a difendere Miorandi; o ad attacare la «discesa in campo»
delle categorie. I negozi di sport
e non solo di corso Bettini - Centone, Grigosport, Bar Class, Run
Sport - o il bar Stella d’Italia, che
anche «a nome di altre aziende
della zona» precisa che «non abbiamo firmato la raccolta firme
dei commercianti (quella contro Miorandi, ndr). Il momento
è sicuramente difficile per tutto il comparto commercio, ma
non crediamo che la chiusura
Valido per 25 anni
L’APPALTO
«Parco del Leno», c’è il bando
Il Comune di Rovereto ha pubblicato il bando per assegnare «la concessione di una porzione di territorio per la pesca sportiva e attività ludico-sportive vicino alla foce del
Leno», iniziale tassello del «Parco del Leno». Oltre a garantire il laghetto artificiale per la pesca sportiva, l’azienda o cordata di imprese - interessata al progetto dovrà versare al Comune un minimo di 57mila euro. In cambio si assicurerà, in caso di vittoria, la gestione esclusiva dell’area
per 25 anni, che dopo tornerà ad essere proprietà del Comune. Una commissione apposita valuterà la validità del
progetto di valorizzazione dell’area (unico paletto fisso il
laghetto, per il resto, spazio libero alla fantasia). I soggetti
interessati possono presentare la propria migliore offerta
per la costituzione del diritto di superficie. L’apertura delle offerte sarà alle 9.30 di mercoledì 26 marzo presso la «Sala Gare» dell’Ufficio Gestione Appalti in Via della Terra 56.
di un piccolo tratto di strada
possa compromettere il futuro
delle nostre aziende». «Questo
- continua il post affidato alla
pagina Facebook - non per accattivarci le simpatie dell’amministrazione comunale, ma
per dare chiarezza su una questione che appare più politica
che economica; anzi, puntualizziamo che gli eventi organizzati nell’ultimo periodo hanno
interessato prevalentemente
nuove zone del centro». «Nessuno ci ha chiesto nulla - spiega Fabio Degasperi del Centone a nome dei colleghi di Corso Bettini - e, nel massimo rispetto per le difficoltà dei colleghi, non crediamo che la chiusura di un pezzetto di strada,
che anzi è diventata più bella
dopo i lavori, possa essere causa del successo o del fallimento di un negozio. Lasciateci fuori dalle battaglie politiche, che
non ci fanno alcun bene. Per
conto nostro possiamo dire che
finora gli impegni presi da Miorandi sono stati rispettati, e che
in questo anno abbiamo potuto organizzare eventi importanti, occasioni mai realizzate prima e che hanno avuto una buona risposta. Prendere di mira
la StrongmanRun poi è inspiegabile. Come si può contestare
un evento che ha portato il nome di Rovereto in tutta Italia,
riempito tutti gli alberghi della
Vallagarina e i bar e ristoranti
di Rovereto? Poi si dice che
Miorandi è assente ma i suoi assessori presenti. Ma che significa? Il lavoro degli assessori è
quello di occuparsi, per conto
del sindaco, di tematiche specifiche. Di che si sta parlando?».
Le prime reazioni sul web, a cominciare dai social network, sono positive. Tra i tanti commenti anche quello dell’assessore
all’Urbanistica Giulia Robol,
che via Facebook ringrazia il
Stella d’Italia «del coraggio di
averlo pubblicamente palesato, so che non è facile! Spero si
possa lavorare insieme per migliorare il nostro centro storico».
Ma.Pf.
«Amr, Pallanch e Miorandi andatevene»
Secondo il sindacato
si sta preparando
la privatizzazione
Ieri Roberto Pallanch, presidente
dell’Amr, su queste pagine ha sostenuto che l’Azienda multiservizi deve cambiare, anche perché gli utili
negli ultimi anni sono andati calando, dagli 86 mila euro del 2011 ai
12.500 del 2013.
Pronta è arrivata la presa di posizione della Filt Cgil, per bocca di
Luigi Bozzato che invita i responsabili della situazione ad andarsene.
Pallanch aveva dato i numeri della
situazione. A pesare sul bilancio sono soprattutto il «rosso» di palestre
e cimiteri, su un fatturato complessivo da 6,65 milioni. Le farmacie valgono 4,8 milioni di fatturato e 195
mila euro di utile; i parcheggi fatturano 1,2 milioni con 250 mila euro
Miorandi «non possono chiamarsi
fuori o dirsi estranei». Tra queste
scelte, anche quelle di utilizzare i
lavoratori del Progettone, che hanno permesso di risanare il bilancio,
ma che si sono rivelati soltanto «un
pannicello caldo, come avevamo
già rilevato a ottobre 2012». Per Bozzato nell’Azienda Multiservizi di Rovereto ci hanno creduto più i lavoratori degli amministratori e ora saremmo arrivati al «redde rationem».
La Cgil dà per scontato che arriverà un conto salato e questo sarà pagato dai lavoratori che finora «hanno sempre garantito i servizi anche
in condizioni organizzative precarie e soprattutto anche per servizi
non sempre di loro pertinenza».
LA POLEMICA
La Cgil attacca sulla crisi di Amr: qui rischiano i lavoratori
agli utili; le palestre fatturano 500
mila euro ma chiudono in rosso di
16 mila euro; i cimiteri, che fatturano 260 mila euro, ne perdono 43 mila. Su tutti i capitoli si scaricano i
costi di struttura: 375 mila euro (in
gran parte stipendi dei 55 dipendenti) comprensivi del costo di cda e
organi di revisione. Un crollo degli
utili comunque dell’85,5% in tre anni. Per questo l’Amr, secondo Pallanch, è arrivata a un bivio e deve
cambiare, anche con una miniriforma interna che tocchi indennità e
riduzioni dei consiglieri del Cda.
Bozzato ieri ha visto e ha deciso di
rispondere a nome della Cgil: «Attendiamo di sapere - afferma Bozzato - a fronte di una diagnosi tan-
to seria quale sarà la ricetta che individueranno». Bozzato teme che
Pallanch abbia anticipato la decisione del sindaco Miorandi, ossia
una dismissione e quindi una prossima privatizzazione. Bozzato non
ci sta: «Vorrebbero che i lavoratori
stessero a guardare, attendendo la
gara d’appalto e incrociare le dita
che sperando che qualche codicillo legislativo li faccia transitare nell’organico del nuovo gestore, che
magari verrà a dire che gli organici
sono troppo numerosi. O davvero
vogliamo credere che Amr sarà messa nelle condizioni di gestire il ciclo dell’acqua e dei rifiuti?»
Ma Bozzato dice che sulle scelte di
questi anni Pallanch e il sindaco
Roberto Pallanch, a sinistra, con Andrea Miorandi
L’appuntamento | Scrittori e intellettuali in campo per difendere la libreria. La petizione a oltre 550 firme
2
Sabato il «Salviamo la Blulibri Day»
«Salviamo la Blulibri Day». Appuntamento sabato prossimo
alle 18.30 alla Blulibri di via Portici. Nelle sale della più grande
libreria della città, destinata, a
meno di novità, a chiudere il 31
marzo, si sono dati appuntamento intellettuali e scrittori legati, in un modo o nell’altro, alla libreria. Racconteranno, in
un incontro aperto a tutti, il valore che per loro hanno i libri,
la lettura. Le librerie. La lista degli oratori è in divenire. Per ora
hanno confermato la loro presenza Antonella Bragagna, Roberto Keller, Franco Rella, Marco Dallari, Patrizia Belli e Roberto Antolini. Assente ma «presente con il cuore» Carmine
Abate, pur secondo firmatario
della petizione per impedire la
chiusura della libreria.
L’appuntamento di sabato sarà
il momento di sintesi di un movimento di opinione generato
dalla notizia della prossima fine per collasso economico dell’avventura trentennale della
Blulibri. Varcando fin da subito
i confini di Rovereto. E se i 1.544
«like» su Facebook e le 255 firme alla petizione online su «petizioni24», numeri pur notevoli, lasciano freddi gli esperti, le
450 firme su carta lasciate allo
stesso bancone della Blulibri
sono un segno tangibile e inequivocabile di come la questione stia a cuore ai roveretani. E,
come si diceva, non solo roveretani. «Ci sono persone che
vengono da fuori solo per firmare - commenta la libraia Gabriella Quinzio -. La settimana
scorsa abbiamo avuto la visita
di una signora dalla Val di Ledro. Proprio questa mattina (ieri, ndr) una bambina ci ha portato il suo salvadanaio». Una dimostrazione di affetto e vicinanza che la Quinzio ammette non
si sarebbe «mai aspettata. Ci sono persone che ci portano torte o cioccolatini, c’è chi passa
e si porta via pagine della petizione per farle firmare».
Non solo cittadini. La Blulibri
ha innescato una «corsa alla solidarietà» che vede protagonisti anche altri esercenti, che
ospitano sui loro banconi la petizione: per ora i ristoranti «Or-
to di Pitagora» e «Silenzio», il
Centro estetico studio Blu e la
Scuola Musicale, in tutto un altro centinaio di firme già raccolte. Ma Gabriella Quinzio e la collega Patrizia Barbara sanno che
la vicinanza dei roveretani, per
quanto confortante, non basta
a salvare un negozio. Remota
anche la possibilità di un intervento diretto di Comune o Comunità. L’unica via percorribile è quella prospettata da Mario Cossali, «padre» della petizione: un tavolo cui si siedano
Job’s coop (proprietaria) ed enti pubblici per lo studio di una
soluzione. Soluzione che deve
essere trovata nel minor tempo possibile. Il 31 marzo è vicino.
Ma.Pf.
Un cliente firma la petizione davanti alla libraia Gabriella Quinzio
Rovereto
l'Adige
La vicenda risale al settembre 2008:
Luca Benedetti e Thomas Dalla Costa
imputati per lesioni, ingiurie e minacce
dopo l’aggressione a un noto barista
IL CASO
mercoledì 22 gennaio 2014
All’epoca si scatenò una bufera politica:
era in corso la campagna elettorale
per le provinciali, uno dei due imputati
era candidato con la Fiamma Tricolore
DOPO LA FRANA
Il divieto di transito
«Picchiato perché antifascista»
In due condannati a pagare
In seguito alla frana
avvenuta domenica, il
Comune di Rovereto ha
predisposto il divieto di
transito veicolare e
pedonale in via Madonna
del Monte a Rovereto tra i
civici 4 e 6, a partire dal 20
gennaio fino al 10
febbraio. La condizione di
franosità che si è venuta a
creare e la necessità di
valutare adeguatamente
l’evolversi della situazione
inducono ad assumere un
atteggiamento prudente in
relazione alla sicurezza
della viabilità imponendo
un divieto di transito di
almeno 20 giorni. In tale
periodo verranno
effettuati tutti gli
accertamenti del caso e
attuati gli interventi di
messa in sicurezza.
Lesioni e minacce
ma senza politica
La politica, dal procedimento a carico di
Benedetti e Dalla Costa, è uscita quasi
subito. Perché la parte lesa aveva
chiesto che venisse contestata anche
l’aggravante dei motivi abbietti, perché
si affermava che l’aggressione era stata
posta in essere allo scopo di affermare
la superiorità del fascismo e la volontà
di punire un antifascista. Ma la procura
non ha condiviso l’impostazione.
Quanto a Benedetti e Dalla Chiesa,
hanno parlato di legittima difesa, ma le
due testimonianze a discarico sono
state ritenute generiche e non credibili
tenuta in città una manifestazione contro il governo Dellai, la campagna elettorale era piuttosto accesa. E i due
esponenti della destra pare fossero,
per altro legittimamente, a questa manifestazione. È lì che li ha notati M.B,
che è stato quindi in grado di riconoscerli ore più tardi. Perché i problemi
sono nati in tarda serata. M.B. era in
un altro locale cittadino, il Perbacco,
quando Benedetti e Dalla Costa entrarono. Uno dei due aveva in mano del-
le birre e il titolare del locale li riprese. M.B. quindi intervenne per dare
man forte al collega. Uno scontro verbale da poco, che pareva finito lì.
Qualche minuto più tardi una coda polemica: i due avrebbero offeso il barista mentre fuori dal locale si fumava
una sigaretta, facendo riferimento al-
le sue convinzioni politiche vicine alla sinistra. Un episodio antipatico, ma
nulla di davvero grave. Tanto che il giovane non si era allarmato.
I problemi sono sorti qualche ora dopo. A fine serata, infatti, M.B.l’esercente salì in casa a prendere il cane, per
la passeggiata serale. Erano le tre di
Borgo Sacco. Bottino magro: solo pochi spiccioli
porta usando un badile sottratto poco prima dal capanno degli attrezzi, ma hanno avuto poca fortuna.
Raggiunto il piano rialzato, sono state passate a setaccio tutte le aule, alla ricerca di qualcosa di valore. I furfanti hanno
trovato solo gli spiccioli usati
dalle maestre per acquistare il
caffè, raccogliendo qualche decina di euro. Gli intrusi si sono
disinteressati del distributore
di bevande e del suo contenuto e, con i pochi soldi racimolati, sono usciti dall’entrata
principale. Stamattina il bidello ha notato la serratura forzata nel semi-interrato e ha con-
tattato i responsabili della
scuola d’infanzia equiparata,
che subito hanno sporto denuncia ai carabinieri di Rovereto.
Nella struttura sono ospitati
126 bambini dai 3 ai 6 anni: gli
scolari hanno frequentato regolarmente l’asilo ieri e il furto
non ha causato problemi all’attività didattica. Certo fa impressione che nel giro di cinque
notte, stava camminando in via Roma
quando venne aggredito e minacciato
da Benedetti e Dalla Costa. Il solo Benedetti, stando alla sentenza del giudice di pace, menò le mani: pugni al
volto che lasciarono il barista a terra
gonfio e pieno di sangue. Dalla Costa,
di suo, si sarebbe limitato a guardare
senza intervenire. Questa la ricostruzione della vittima, suffragata dal racconto di alcuni testimoni. Gli unici ritenuti credibili dal giudice di pace, la
cui sentenza è finita ieri al vaglio del
giudice Corrado Pascucci, perché i due
imputati l’hanno impugnata. Con scarso risultato: condanna confermata.
IL PRECEDENTE
Colpo dei ladri
all’asilo S. Antonio
Sono trascorsi pochi giorni dall’intrusione nel nido «La cicogna» delle Fucine e già si segnala un altro colpo nella vicina
scuola d’infanzia «S.Antonio»
di Borgo Sacco. I ladri sono entrati nella struttura di via Fedrigotti nella notte tra martedì e
ieri e, come nel caso di via Volta, il bottino è stato misero, poche decine di euro.
I malviventi si sono intrufolati
nella scuola equiparata da una
finestra al piano semi-interrato: il serramento non ha opposto resistenza e i ladri sono entrati nell’edificio abbastanza facilmente. Sullo stesso piano
hanno provato ad aprire una
Madonna del Monte
chiusa per 20 giorni
L’IMPUTAZIONE
CHIARA ZOMER
Ottocento euro di multa per la condanna penale, a cui si aggiungono 1.500
euro di provvisionale e - tra giudice di
pace e tribunale - altre 2.300 euro di
spese legali alla parte lesa. Tanto costerà agli allora esponenti della Fiamma Tricolore Luca Benedetti, 28 anni
di Ronzo e Thomas Dalla Costa, la condanna per il pestaggio ai danni di M.B.,
un barista roveretano colpevole di votare a sinistra e di aver dato man forte ad un collega esercente che li riprendeva, perché entrati in un locale con
delle birre già in mano. Si è chiusa così, a meno di un sempre possibile ricorso in Cassazione, una vicenda che
all’epoca aveva fatto discutere.
Era fine settembre 2008 quando accadde. E allora la notizia, partita come
brutta vicenda di cronaca nera, era finita nelle pagine di politica. Ed era diventata un caso. Perché si era in campagna elettorale, perché i due indagati erano esponenti della Fiamma Tricolore che all’epoca sosteneva Divina,
principale competitor di Dellai. Adesso sono passati cinque anni, la politica pensa ad altro. Ma la giustizia, magari non velocemente, ma s’è mossa.
E ha messo la parola fine alla vicenda,
obbligando i due esponenti di destra
a mettere mano al portafoglio. Nell’attesa che la parte offesa valuti se procedere con una causa civile.
Ma tornando ai fatti. Era, come detto,
il 29 settembre 2008. Quel giorno si era
27
Cinque giorni fa il raid
al nido «La Cicogna»
Non è trascorsa nemmeno una
settimana da un’altra intrusione in una
struttura per l’infanzia. Giovedì scorso
qualcuno era entrato al nido delle
Fucine «La Cicogna» e aveva
scassinato il distributore del caffè, oltre
a essersi impossessati del salvadanaio
delle maestre.
giorni siano state prese di mira due strutture dedicate all’infanzia, dove tra l’altro è risaputo non sono custoditi beni di
valore. In via Volta giovedì scorso i ladri sarebbero entrati dalla porta principale, manomettendo la chiusura elettronica,
e una volta dentro sarebbero
andati diritti verso il distributore di bevande. Con gli arnesi
da scasso avrebbero aperto la
cassa della macchinetta per appropriarsi delle monetine versate dalle dipendenti per la pausa caffè. Dopo aver rovistato
negli armadietti delle maestre,
hanno messo le mani in un cassetto e lì hanno trovato un salvadanaio. In quel caso i malviventi erano stati perfino un po’
«schizzinosi»: hanno messo in
tasca le monete con il valore
più elevato e hanno lasciato sul
tavolino i centesimi di rame.
Dopo la visita dei ladri all’asilo «S.Antonio», il consigliere leghista Claudio Civettini è tornato all’attacco sul tema sicurezza. «Inutile pensare allo
schieramento dell’esercito:
dobbiamo concentrare le forze sulla prevenzione. In giro ci
sono troppe persone che trascorrono le giornate a far nulLa.Ga.
la».
Nuova apertura | All’incrocio con corso Rosmini ci sarà il nuovo punto vendita della catena di igiene
Soccorso | Ieri è partito il corso per volontari
«Acqua & Sapone» in via Paoli
Vigili del fuoco e Croce Rossa
collaborano nella caserma
La catena di prodotti per l’igiene di
casa e persona «Acqua & Sapone» aprirà un nuovo punto vendita nel cuore
di Rovereto, precisamente in via Paoli 6, di fronte alla stazione delle corriere.
I lavori per trasformare gli spazi, ormai abbandonati da anni, sono già iniziati e dovrebbero finire nel giro di
qualche settimana. La data dell’inaugurazione non è ancora stata fissata
e la Gottardo spa, azienda padovana
proprietaria dell’insegna «Acqua & Sapone», non ha voluto comunicare particolari a riguardo della nuova apertura nella città della Quercia.
In Provincia attualmente sono sette i
punti vendita della catena di prodotti per la pulizia: in Vallagarina il marchio è presente a Mori, a Villa Lagarina e a Rovereto in via Pasqui, mentre
Ottanta volontari della Croce rossa di
Rovereto ospitati nella caserma dei Vigili del fuoco di Rovereto per la serata
di presentazione del corso di formazione. Ieri sera alle 20.30 gli aspiranti soccorritori si sono ritrovati in via Abetone assieme ai referenti della Cri Viviana
Battisti e al comandate dei pompieri Luca Minatti, alla presenza del sindaco Andrea Miorandi. La collaborazione tra le
due realtà della Protezione civile continuerà anche nei prossimi mesi, con altre attività svolte in sinergia.
Al termine della prima parte del corso base per volontari, vigili del fuoco e crocerossini eseguiranno assieme alcune manovre combinate, ad esempio una simulazione di incidente,
per rodare i meccanismi di intervento sulle emergenze: i vigili ad esempio lavoreranno con la pinza idraulica mentre i soccorittori si occuperanno dell’estricazione degli incidentati. «Se
ci si conosce e si è abituati a lavorare insieme, al momento del
bisogno si riesce a dare il massimo», spiega Luca Minatti.
1
altri negozi sono ad Arco, Cles e Mattarello.
Sicuramente l’investimento in via Paoli, accanto agli sportelli Sparkasse, è
strategico, visto il notevole passaggio di possibili clienti. La metratura
importante del negozio permetterà di
ospitare un vasto assortimento di prodotti e i vicini parcheggi all’incrocio
di via Manzoni permetteranno alla
clientela di rifornirsi senza troppi problemi.
Sul sito internet aziendale «Acqua &
Sapone» si descrive come la più grande catena della bellezza e dell’igiene,
presente sul mercato dal 1992 con una
rete di 700 negozi distribuiti su tutto
il territorio nazionale. «Grazie alla specializzazione e alla profonda conoscenza del settore, siamo costate crescita e in continuo rinnovamento».
Arco
30 mercoledì 22 gennaio 2014
LA POLEMICA
Il vicesindaco e la «Variante
14» a San Giorgio: così già
15 mila metri cubi in meno
l'Adige
Ieri a Roma l’incontro al Ministero con tutte le rappresentanze sindacali: c’è un certo ottimismo
1
Arcese,
accordo più vicino: 90 in cassa straordinaria a rotazione
Di ritorno da Roma, dove ieri si è svolto l’incontro al Ministero per trovare
un accordo sulla cassa integrazione
straordinaria all’Arcese Trasporti, i
rappresentanti sindacali sembravano
cautamente ottimisti.
Il faccia a faccia romano, al quale hanno presenziato tutte le sigle sindacali
presenti nel colosso dell’autotraspor-
to su gomma che ha la sua sede operativa proprio ad Arco, dovrebbe portare a breve ad un accordo formale. La
richiesta formulata al Ministero, con il
sostegno anche dell’azienda, è un anno di cassa integrazione straordinaria
dal 27 gennaio fino al gennaio 2015. Interesserebbe a rotazione 90 dipendenti, di cui 80 sono autisti, 5 operai e 5
impiegati. Numeri importanti per una
realtà tutto sommato piccola come
quella altogardesana, e anche per questo da parte sindacale si pensa che il
Ministero non potrà che accogliere le
richieste formalizzate ieri: 90 lavoratori in mobilità significherebbero altrettante famiglie senza prospettive,
un dramma in un zona come la nostra.
«Noi il cemento l’abbiamo dimezzato»
Betta: «Gli ambientalisti
non sanno ciò che dicono»
«Non deve passare un messaggio falsato dalla campagna elettorale: con la
“Variante 14” stiamo dimezzando il
nuovo cemento che era originariamente previsto dal piano regolatore arcense, di certo non ne stiamo prevedendo di nuovo».
Alessandro Betta, vicesindaco, sinda-
I «retini» del Prg
spiegati punto per
punto: previsioni
e cubature ridotte
di molto e benefici per
Comune e collettività
co reggente, candidato sindaco e quasi sicuramente futuro sindaco di Arco,
non accetta l’interpretazione che della variante discussa in questi mesi danno dal Coordinamento ambientalista.
Il gruppo che raccoglie diverse sigle
dall’ambietalismo locale sta analizzando punto per punto le previsioni inserite nelle 400 pagine della variante e
ne trae le sue conclusioni. Che sono
però considerate profondamente sbagliate, se non volutamente false, da
parte del sindaco reggente: «Non ca-
pisco come si possa attaccare un’amministrazione che sta togliendo cubature ovunque - dice Betta - mettendo
mano a previsioni urbanistiche che
erano di gran lunga superiori a quanto verrà infine approvato quando la
variante sarà operativa».
Lo strumento urbanistico in discussione nel frattempo è bloccato. Sarà il consiglio comunale, dopo le elezioni, ad
occuparsi della sua approvazione definitiva, ma è probabile che si tratti di
un consiglio con una maggioranza non
molto diversa da quella attuale e quindi con sensibilità neppure molto lontane da quelle che oggi Betta esprime
con forza: «Chi scrive che arriva nuovo cemento fa disinformazione - insiste - e il caso di San Giorgio è esemplare. Gli ambientalisti hanno citato alcune situazioni precise, facendo nomi e
cognomi con le relative particelle edificabili. Hanno elencato i nuovi volumi concessi, si sono dimenticati però
di andare a vedere cosa era previsto
in quelle stesse aree prima della variante. Qualche esempio? A San Giorgio, accanto all’area sportiva, potenzialmente i potevano realizzare fino a
12 mila metri cubi di volume, con la
variante li abbiamo ridotti a 2700. Vicino al centro storico il Prg prevedeva un’area di espansione con 8900 metri cubi, li abbiamo ridotti a meno di
un terzo, fino a 2500 metri cubi di cui
1400 dovranno essere abitazioni che
andranno sul mercato a canone mode-
Alcuni componenti del gruppo di lavoro che per l’amministrazione comunale si sta occupando di questioni legate all’urbanistica.
Ne fanno parte alcuni amministratori (il vicesindaco reggente Betta, primo da sinistra, l’assessore Maria Paola Gatti accanto a
lui, l’assessore Stefano Miori in basso a destra) oltre a tecnici e funzionari comunali
(foto Pivetti)
rato. Stesso discorso per l’area adiacente il Del Fabbro: anche qui erano
previsti in origine 6300 metri cubi di
nuove edificazioni, ne abbiamo concessi 3000 e senza la destinazione alberghiera. Un ultimo esempio in via
Passirone: anche lì abbiamo ridotto gli
indici di edificabilità, tagliando di netto 5700 metri cubi di cemento che altrimenti sarebbe arrivato».
Il sindaco, assieme all’assessore all’urbanistica Maria Paola Gatti e ai componenti del tavolo di lavoro che pro-
prio di pianificazione territoriale si occupa (ne fanno parte funzionari, tecnici, il legale del Comune, il segretario) fa poi un po’ di somme: «Solo restando ai casi segnalati - dice Betta grazie alla “Variante 14” abbiamo ridotto di 15.400 metri cubi il cemento
in arrivo, portando al Comune benefici per 850 mila euro, che in tempi di
trasferimenti ridotti non è certo poca
cosa. A questo punto mi chiedo davvero cosa vogliono gli ambientalisti.
Attaccano la variante, ma senza di es-
sa il cemento sarebbe stato molto, molto di più. Sanno di cosa stanno parlando?».
«Sono attacchi incomprensibili - aggiunge Gatti - lavoriamo su un Prg non
nostro, che aveva previsioni di espansione tipiche di quegli anni. Ci sono
terreni che sono tornati ad essere verde privato o agricoli, ci sono superfici che siamo riusciti a vincolare al canone moderato, abbiamo diminuito le
destinazioni ricettive. È tutto cemento in meno».
D.P.
Consiglio | Il 3% in meno di trasferimenti, compensati da risparmi: approvato
Il bilancio si «restringe»
LUCA NAVE
Nel 2014 il Comune di Arco potrà contare su quasi 5 milioni di
euro da destinare agli investimenti, provenienti per 250 mila euro da contributi di concessione, 3,6 milioni di trasferimenti provinciali, 500 mila di sovracanoni per le grandi derivazioni idroelettriche, 60 mila euro
per alienazioni di immobili o altre entrate straordinarie e 417
mila dall’applicazione di avanzo di amministrazione.
Essendo in vigore il patto di stabilità, non si possono contrarre nuovi mutui, quindi con le
sole risorse disponibili si dovrà
far fronte al piano delle opere
pubbliche e alle altre spese di
investimento. Tra le opere inserite ci sono la prima fase dell’adeguamento statico delle
scuole elementari di Bolognano per 550 mila euro, manutenzioni stradali e dei parcheggi
per 300 mila, 150 mila per la riqualificazione dei centri storici, 250 mila per il mercato coperto contadino e 500 mila per
la stazione delle autocorriere.
La Provincia ha ammesso a finanziamento, nell’ambito del
Fondo unico territoriale, oltre
alla realizzazione del primo lotto dell’acquedotto Arco sudCretaccio (già inserito a bilancio 2013), anche il completamento della ciclabile Trento-Lago di Garda per 1,5 milioni con
contributo di 1,35. L’opera troverà collocazione definitiva a
bilancio nel corso dell’anno. Per
altre opere è stata inoltrata domanda di finanziamento su specifiche leggi di settore, ma sarà
necessario attendere le rispo-
L’assessore al bilancio Tomaso Ricci
ste: si tratta del rifacimento della palestra di via Nas e della realizzazione dell’ostello della gioventù.
Quello presentato dall’assessore Ricci in consiglio comunale
- e approvato con 22 voti favorevoli - è un bilancio di previsione di fine mandato, visto che
il prossimo 9 marzo i cittadini
torneranno alle urne. La crisi è
ancora tra le preoccupazioni
In una seduta priva
di tensioni il
documento per il
2014 passa senza
disagi: 5 milioni
per gli investimenti
dell’amministrazione, molti sono i vincoli da rispettare, primo
fra tutti quello imposto dall’Europa per il patto di stabilità. Incerte sono le risorse tributarie
dei comuni, connesse alle scelte ancora non definitive del Governo; a livello locale la Provincia ha intrapreso un percorso
di contenimento della spesa
pubblica e dunque c’è incertezza anche sui trasferimenti ai comuni: l’ipotesi è quella di una
riduzione nell’ordine del 3,5%
che, per Arco, significa circa 200
mila euro.
La parte corrente del bilancio
segna entrate per 18 milioni e
866 mila euro, di cui 7 milioni
948 mila per entrate tributarie,
6 milioni e 722 mila per trasferimenti da Provincia e altri enti, 4 milioni 196 mila per entrate extra tributarie. Si riduce il
debito (estinzione anticipata e
naturale cessazione di alcuni
mutui) e si riducono alcune spese (l’affitto del magazzino comunale). Si consolidano poi alcune entrate: per concessione
delle reti del metano, cessione
di elettricità prodotta da impianti comunali (centralina di
Gambor e impianti fotovoltaici), canoni delle concessioni cimiteriali.
Purtroppo gli elementi positivi
rischiano di essere abbondantemente compensati dai mancati trasferimenti provinciali e
dalla contrazione di alcune entrate. Il Comune promette di
non incidere sulla fiscalità locale (Imu e addizionale Irpef), scegliendo piuttosto il contenimento della spesa. Si può stimare
una riduzione di entrate correnti del 3%, compensata dai risparmi descritti sopra.
Basso Sarca e Ledro
l'Adige
mercoledì 22 gennaio 2014
31
Un nuovo look per il sito del Comune
Riva, il
portale di
Palazzo
Pretorio,
riveduto e
migliorato
anche nella
grafica, è
on-line da
ieri mattina
PERICOLO
RIVA - É on-line da ieri mattina il nuovo sito web del Comune di Riva, realizzato sulla piattaforma allestita dall’Area Innovazione del Consorzio dei Comuni trentini.
Molte le novità, a partire dalla nuova veste grafica (che
sarà ulteriormente perfezionata) e dalla diversa organizzazione di accesso alle informazioni, improntata all’intuitività e alla semplicità. Il passaggio al nuovo sito è stato
deciso sulla base di una serie di motivazioni, quali la necessità di una veste grafica
non solo più accattivante, ma
anche tale da rendere più
semplice e intuitiva la navigazione e il reperimento dei
contenuti; inoltre, per rispondere alle novità normative
nazionali, in particolare al
Decreto legislativo 14 marzo
2013, del quale è attesa nei
prossimi mesi il recepimento da parte della Regione
Alle 22 i massi dal bosco verso valle, mentre passava una «Opel»
Trentino Alto-Adige. Proprio
per la necessità di attendere
la normativa regionale, alcune sezioni sono oggi «in costruzione». Uno degli elementi di maggiore innovazione è
il sistema «open data», che
permette di esporre i dati
prodotti dall’amministrazione in modo che gli utenti possano poi aggregarli. Un altro
consiste nel sistema della redazione diffusa, per il quale
sono ora direttamente i sin-
goli Uffici comunali a implementare i nuovi dati, nelle relative aree tematiche. Ogni
singolo dato è caricato una
sola volta e poi reso disponibile, in automatico, secondo
i diversi percorsi. Il sistema
è completamente «Open
source», e permette il riuso:
sarà possibile da parte dell’amministrazione realizzare
ulteriori portali, ad esempio
per associazioni o gruppi organizzati di cittadini.
SCUOLA
Frana al lago di Tenno,
sfiorate auto e palazzina
Alcuni macigni finiscono sulla Ss421, già riaperta
TENNO - Quando l’allarme è arrivato in caserma e in municipio si è temuto che lo smottamento, così vicino a quello del
novembre di 14 anni fa, avesse interessato la stessa area,
coinvolgendo anche l’abitazione privata risparmiata dal disastro di allora. Invece, per fortuna di tutti, la frana che ha interessato lunedì sera le pendici soprastanti il lago di Tenno,
si misura in poche tonnellate
di pietra e alcuni metri cubi di
materiale, è scesa duecento
metri più a monte, sulla statale 421 a cento metri dal bivio
tra la provinciale del Tombio e
la stessa statale che da Tenno
sale al Ballino e Fiavè.
Alcuni macigni si sono staccati dalla parete soprastante, si
sono facilmente fatti strada nella boscaglia per poi precipitare sulla sottostante strada statale e più sotto nei prati e negli orti che portano alle rive del
lago. Le dimensioni dei massi
caduti sono tali da poter parlare di scampato pericolo. A
pochi metri di distanza c’è
un’abitazione privata di due
piani che non è stata nemmeno sfiorata dai massi in caduta, mentre il caso ha voluto che
nessuna automobile, a quell’ora della sera, fosse in transito sulla statale al momento della frana. Una «Opel» arrivata in
quel punto pochi istanti dopo
ha centrato un sasso rimasto
sulla carreggiata sfondando la
coppa dell’olio ma senza conseguenze per le persone a bordo. L’auto si è fermata pochi
metri più avanti, in uno sterrato lato strada, dove è rimasta
anche ieri.
Sul posto l’altra sera sono accorsi il sindco di Tenno Carlo
Remia, il vicesindaco Giuliano
Marocchi, i vigili del fuoco guidati dal comandante Massimo
OLTRA
IN BREVE
I ALTO GARDA
«60&più» a Roma
Coordinamento attività
«60&Più» Alto Garda e
Ledro, organizza dal 25 al
27 marzo, una visita guidata
a Roma con udienza papale.
Visita guidata e udienza
papale, sono aperte a tutti, il
costo comprende viaggio,
pernottamento, pasti,
bevande e cena tipica ed è
di soli 300 euro.
Prenotazioni e informazioni
al n. 0464-519521 o 3453987149 o via mail
[email protected].
I ALTO GARDA
Farmacie di turno
Prestano servizio al di fuori
del normale orario le
farmacie Mutalipassi di Riva
(0464 552508) e Nardelli
di Dro (0464 504205). In
appoggio la Comunale di
Bolognano (0464 514588).
I TORBOLE
La «Festa del broccolo»
Causa maltempo è stata
rinviata a domenica, parco
Pavese, la manifestazione
«Il broccolo di Torbole è
servito».
L’intervento l’altra sera (Fotoshop) e i massi rimossi ieri mattina (Pivetti)
Marocchi, i carabinieri e in breve anche i geologici della Provincia. Si è decisa la chiusura
precauzionale della strada. Poi
ieri mattina il macigno pericolante rimasto a monte della sta-
tale è stato demolito pezzo
pezzo in otto ore di lavoro da
una ditta specializzata, e la
strada è tornata ad essere perfettamente transitabile dalle
15.30.
D.P.
I ARCO
Emergenza pediatrica
L’associazione
«Professionisti della sanità»
organizza venerdì a Palazzo
Panni una serata sul tema
«L’emergenza pediatrica tecniche di primo soccorso».
Ore 20.30, ingresso libero.
1
Formazione, centri
aperti a Riva e Arco
per l’Enaip e l’Upt
RIVA - Sabato scorso i tre centri di formazione professionale della Comunità dell’Alto
Garda e Ledro hanno presentato la loro offerta formativa
ai ragazzi di terza media, ai loro genitori ed alla cittadinanza.
L’Enaip Alberghiero e ristorazione di Riva, l’Enaip Industria
e Artigianato di Arco e l’Università Popolare Trentina di
Arco hanno aperto congiuntamente le porte per offrire
un’opportunità di conoscenza e di scelta alle famiglie ed
agli studenti nel delicato momento dell’iscrizione alla
scuola superiore.
I direttori dei Cfp, Massimo
Malossini, Paola Coccia e Paolo Zanlucchi ribadiscono con
decisione la specificità delle
loro scuole e la posizione di
eccellenza che queste hanno
conquistato soprattutto negli
ultimi anni nell’offerta formativa sul territorio.
È stata offerta l’opportunità
di visitare i vari laboratori e le
aule, conoscere i percorsi ed
i progetti dei tre centri, accompagnati da docenti e studenti
al fine di compiere una scelta
consapevole nel mondo della
formazione professionale ed
ambire ad entrare, al termine
del ciclo di sudi, nel mondo
del lavoro con conoscenze e
competenze culturali e professionali che pongono i tre
Cfp della nostra zona ai vertici delle statistiche di occupazione dei diplomati e/o qualificati. Un strada quindi privilegiata e concreta per entrare
nel mondo del lavoro nel rispetto dei diversi ambiti: alberghiero e ristorazione-gastronomia e arte bianca, accoglienza e ospitalità (Enaip
Riva), meccanico/elettrico
(Enaip Arco) e terziario-vendite, marketing e amministrazione (UPT Arco). Il percorso
di studi in tutti tre i Cfp si articola su tre anni per conseguire la qualifica e un quarto
anno di specializzazione per
ottenere il diploma di tecnico.
La grande novità, per chi intende proseguire gli studi, a
partire dal 2014-2015, sarà
possibile frequentare un quinto anno per conseguire la maturità professionale e accedere ai percorsi Universitari. In
alternativa, dopo il quarto anno, è possibile iscriversi ai percorsi di alta formazione.
I direttori dei tre Cfp insieme
a docenti ed allievi hanno manifestato grande soddisfazione per l’alto numero di ragazzi e famiglie che hanno colto
occasione di conoscere le tre
scuole e si rendono altresì disponibili, per chi non avesse
potuto partecipare sabato, ad
offrire, previo appuntamento
presso le segreterie, visite personalizzate.
Smottamento nella notte, l’area sportiva raggiungibile comunque da nord
Dro, cede muretto e strada chiusa
Notte di lavoro, tra lunedì e martedì, per i vigili del fuoco di Tenno e Dro
DRO - Le forti piogge di questi giorni hanno fatto danni anche a
Dro, oltre che a Tenno (ne riferiamo qui sopra) provocando uno
smottamento nella notte di lunedì sul tratto di strada che dal
centro paese porta in località Oltra, in direzione nord lungo la
vecchia strada.
A crollare è stato l’ennesim muretto di contenimento, proprio
come avvenuto l’altro giorno al Dom di Riva. Pochi metri cubi di
sassi e terra a lato della campagna, quanto basta comunque per
creare disagi a quanti utilizzano quel tratto di strada per uscire
o rientrare in paese. Sul posto oltre ai vigili del fuoco di Dro anche i tecnici dell’ufficio comunale, che hanno riferito l’accaduto al sindaco senatore Fravezzi, che da Roma fa sapere di «aver
preso contatti con i competenti servizi provinciali che si occupano della Protezione civile per stabilire gli interventi da porre
in atto per la messa in sicurezza del tratto di carreggiata al momento chiuso alla circolazione. L’auspicio di tutti - dice il sindaco - è riuscire a riaprire la strada, almeno con un senso unico alternato, in tempo per domenica prossima». Ad Oltra, che ospita
il centro sportivo comunale, è in programma la partita di calcio
del Dro. Il campo si può comunque raggiungere da nord, dal bivio al Sass del Diol.
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PERGINE VALSUGANA
l'Adige
1
Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263
email: [email protected]
G
mercoledì 22 gennaio 2014
RIZZOLAGA. Ha ceduto un controsoffitto
La terrazza sarà coperta contro le infiltrazioni
Materna, tutti a scuola dopo il crollo
La scuola
materna di
Rizzolaga
con la
terrazza
che, causa
la neve, ha
fatto filtrare
l’acqua in
un’aula
sottostante
(Foto Ferrari)
RIZZOLAGA - Un intervento immediato per
mettere in sicurezza l’aula inagibile della
scuola materna di Rizzolaga, e quindi una
soluzione progettuale per coprire la terrazza interessata da pericolose infiltrazioni d’acqua. Hanno potuto tornare regolarmente nella loro scuola della frazione pinetana i 35
alunni della materna di Rizzolaga, dove nel
fine settimana si è staccato un pannello del
controsoffitto (35x35 centimetri in cartongesso) rendendo per il momento inagibile
una sezione, ma non ostacolando l’attività
didattica che prosegue sfruttando al meglio
i restanti spazi (regolare l’attività anche nel-
l’attiguo asilo nido comunale).
«I 35 bambini (suddivisi in due sezioni) possono continuare regolarmente la loro attività, usando parte della mensa e degli spazi
attigui - ha spiegato ieri la presidente del comitato di gestione Annamaria Dalprà -, dispiace solo che le richieste avanzate in estate
dai genitori non abbiano avuto seguito e che
una scuola nuova e moderna (consegnata
nel 2007) abbia tali problemi di infiltrazioni
d’acqua, che stanno mettendo a rischio la
sicurezza di bambini, insegnati e personale». «La terrazza è ben progettata e presenta le adeguate guaine d’impermeabilizzazio-
33
ne - spiega l’assessore comunale ai lavori
pubblici Michele Dallapiccola di Rizzolaga che
bene conosce la struttura -. In questo caso
è mancata solo una puntale rimozione della neve che sommata alle abbondanti piogge ha causato delle infiltrazioni interne. L’amministrazione cercherà da subito una soluzione tampone per garantire l’agibilità nella sala interessata dal crollo, e nel corso del
2014, come già assicurato ai genitori verranno vagliate le soluzioni più adeguate per la
copertura della terrazza (probabilmente con
una tettoia), garantendo nuovi spazi a servizio della scuola materna».
D. F.
L’operazione di «pulizia» sulle sofferenze fa chiudere in perdita il bilancio 2013. Ieri, l’incontro con i soci
BASELGA DI PINÉ
Pinetana: svalutati i crediti perduti
BASELGA DI PINÉ - Anno ancora segnato pesantemente dalla crisi, il 2013.
Che qui vuol dire, soprattutto, crisi dei
comparti dell’edilizia/immobiliare e
del porfido. La Cassa Rurale Pinetana
Fornace e Seregnano, come per altro
l’intero sistema del credito cooperativo, non poteva non risentirne. Una
prima riflessione sui dati di esercizio
(non ancora definitivi) chiuso il 31 dicembre scorso, è stata proposta ieri
sera al centro congressi Piné 1000 di
Baselga di Piné (il primo dei quattro
incontri con i soci sul territorio) dal
vertice della Cassa, la presidente Emanuela Giovannini e il direttore Carlo Rossi.
È stato spiegato che, responsabilmente, il consiglio di amministrazione della «Pinetana» ha deciso, seguendo i
«suggerimenti» di Bankitalia, di svalutare i crediti difficilmente esigibili. Il
cda ha cioè affrontato di petto il problema delle «sofferenze», le rate scadute difficilmente recuperabili, decidendo di «ripulire» in un’unica soluzione l’attivo dalla partite più deteriorate, per la gran parte assistite da garanzie ipotecarie.
La conseguenza? Un risultato economico negativo, cioè una perdita a bilancio, a fronte - invece - di un utile netto 2012 di 1.139.172,46 euro, che era
aumentato di 973 mila euro rispetto al
2011. Non è l’unica Cassa Rurale del
Trentino a chiudere in «rosso» l’annus
horribilis 2013. Ma quello che il vertice della banca cooperativa ha tenuto
a spiegare ieri sera ai soci, con un messaggio tranquillizzante, è che si tratta
di «un fatto eccezionale», e che la Cassa ha le spalle patrimonialmente larghe per fronteggiarlo (oltre 50 milioni
di euro di patrimonio netto, ndr).
A quanto ammonta la perdita 2013? È
prematura, oggi, una quantificazione
- ha chiarito il direttore Rossi - dato
che sono ancora in corso alcuni processi valutativi e la definizione dell’im-
PERGINE
La sede di Baselga di Piné della Cassa Rurale Pinetana Fornace e Seregnano
Poker di incontri con i soci: stasera a Fornace
BASELGA DI PINÉ - Quello di ieri sera al centro congressi Piné 1000 è stato il
primo dei quattro incontri con i soci sul territorio voluti dal consiglio di
amministrazione della Cassa Rurale Pinetana Fornace e Seregnano. Il secondo
incontro è in calendario stasera, a Fornace (sala scuole, ore 20.30); il terzo sarà
domani, giovedì, a Bedollo (teatro comunale, ore 20.30); l’ultimo è
programmato a Seregnano, venerdì 24 gennaio (palestra, ore 20.30). Nella
lettera di invito ai soci, la presidente Emanuela Giovannini, insieme al cda e alla
direzione, spiega che «questi momenti di incontro rappresentano una eccellente
occasione per condividere idee, pensieri e suggerimenti che i soci vorranno
consegnare al consiglio di amministrazione e alla direzione».
patto fiscale. È stato inoltre spiegato
che il cda ha optato per una politica
di accantonamenti straordinari, a fronte del credito problematico, che porta la «Pinetana» ad avere una copertura delle sofferenze di circa il 45%, oltre la media di sistema.
Gli imputati numero uno sono i settori edile/immobiliare e del porfido per
i quali l’aggravarsi della crisi ha portato spesso a dichiarazioni di insolvenza dei debitori. L’edile/immobiliare «pesa» per il 29,2% dei crediti concessi dalla Cassa e il porfido per il 9,4%.
Nel 2013, la Cassa ha concesso 105 moratorie sui mutui per un importo complessivo di 22,5 milioni (in aumento
sul 2012), e solo il 3,04% delle richieste di affidamento è stato respinto.
Non fosse per questa straordinaria
«operazione pulizia», la «Pinetana»
avrebbe chiuso il 2013 in linea con il
2012. Con una raccolta diretta in aumento di circa un punto percentuale:
nel 2012, la diretta aveva raggiunto i
366,2 milioni, la complessiva i 427);
con impieghi (prestiti alla clientela) in
flessione di quasi il 5% (349,7 milioni
nel 2012); con un rapporto
impieghi/raccolta del 95% ed un margine di intermediazione (al netto delle rettifiche sui crediti) di 12,8 milioni, in aumento rispetto ai 12,6 del 2012.
Nella sostanza, avrebbe chiuso in utile, più o meno al livello dell’esercizio
precedente.
La serata di ieri al centro congressi è
stata l’occasione per presentare ai soci alcune novità: dall’avvio del «Patto
Casa» per le giovani coppie, con cui
l’affitto diventa riscatto (la prima Rurale a proporlo in Trentino, ndr) al restyling grafico della propria immagine
e del sito web, per renderlo agevolmente consultabile da tablet e smartphone; dalla semplificazione dei conti correnti all’ampliamento dell’offerta assicurativa, al nuovo piano di accumulo del risparmio «Aqva».
La tariffa massima mensile al nido non sarà più di 580 euro ma di 500
IN BREVE
I TENNA
Lavori all’acquedotto
Via libera dalla giunta della
Comunità al finanziamento sul
Fut del 2° lotto dei lavori di
ristrutturazione dell’acquedotto
comunale: si tratta di 303 mila
euro, su una spesa di circa 420
mila euro, opera realizzata dalla
Stet spa di Pergine.
I PERGINE
La Tares si paga a febbraio
Il Comune ricorda che per gli
immobili posseduti a Pergine i
contribuenti non sono tenuti al
versamento della mini-Imu in
scadenza il prossimo 24
gennaio. Gli uffici comunali
fanno invece presente che, per
quanto riguarda la
maggiorazione Tares (0,30
centesimi di euro al metro
quadro di superficie
calpestabile), il versamento
andrà eseguito contestualmente
al pagamento della fattura
relativa all’ultimo quadrimestre
2013 della tariffa rifiuti.
L’evidenza dell’importo dovuto
sarà indicato nella
comunicazione di pagamento
che sarà inoltrata al domicilio
del contribuente da Amnu nei
prossimi giorni.
I PERGINE
Doppia proiezione al cinema
Doppia proiezione venerdì al
teatro comunale (ore 16 e
20.45) del film «Blue Jasmine».
Valsugana | Designata dal Consiglio Mocheno
Asili nido, «sforbiciata» alle rette
Elisa Rodler sostituisce Moltrer
nella giunta della Comunità
PERGINE - In un Paese in cui,
ogni anno, tutto cresce
nonostante la crisi e il potere
d’acquisto dei salari sempre
più basso, la giunta Oss Emer
ha deciso di andare in
controtendenza e, col cambio
di calendario, ritoccare al
ribasso le tariffe degli asili
nido. Quest’inedito, tra l’altro,
non contempla un taglio di
costi per le famiglie solo di
facciata ma è una vera e
propria sforbiciata. Da
quest’anno, infatti, si
pagheranno 80 euro in meno.
La tariffa massima mensile
della scuola di infanzia, fino al
31 dicembre, è stata di 580
euro. Si tratta della retta
corrispondente ad un utilizzo
completo delle mezze ore di
anticipo e prolungamento, ad
una frequenza costante e ad
un indicatore Icef maggiore o
uguale a 0,35. Rispetto alle
altre due maggiori città della
provincia, Trento e Rovereto,
è di gran lunga più cara visto
che negli altri centri si paga al
massimo 440 euro.
Per avvicinarsi alle altre città
e per non gravare su chi
VAL DEI MOCHENI - Sarà
Elisa Rodler la
rappresentante della
minoranza linguistica ed
etnica mòchena all’interno
della giunta della Comunità
di Valle Alta Valsugana e
Bersntol. Così si è espresso
il Consiglio Mocheno che
ha individuato in Elisa
Rodler, impiegata comunale
di Fierozzo, il suo
rappresentante chiamato a
succedere a Diego Moltrer
(del Patt), dimessosi in
seguito all’elezione alla
carica di consigliere e
presidente del consiglio
regionale. Toccherà ora al
presidente della Comunità
di valle Mauro Dallapiccola
prendere atto di tale
indicazione e provvedere
alla nomina di Elisa Rodler
all’interno della giunta
dell’ente, individuandone
così le specifiche
competenze, accanto a
quella di rappresentante
della comunità mòchena.
La giunta della comunità di
valle sarà così composta da
quattro donne (la
necessita maggiormente del
servizio, quindi, il Comune di
Pergine ha deciso di fissare il
tetto massimo mensile in 500
euro a partire dal primo
gennaio di quest’anno.
Dalla prossima stagione
scolastica, poi, cambieranno
alcune regole. Innanzitutto, le
domande di iscrizione dei
bimbi al nido non si potranno
più presentare durante tutto
l’arco dell’anno ma solo in
due periodi ben definiti: dal 2
gennaio al 30 aprile per le
ammissioni di settembre e
dall’1 agosto al 31 ottobre per
quelle del gennaio
successivo.
Le modifiche decise dalla
giunta, poi, si riferiscono
all’esclusione dalla
graduatoria del bambino solo
nel caso di dichiarazioni non
veritiere che comportano un
punteggio superiore a quello
a cui il dichiarante avrebbe
diritto. Infine, d’ora in avanti,
in caso di parità di punteggio,
e nell’impossibilità di
individuare chi ha la priorità,
si provvederà al sorteggio.
In attesa del nuovo asilo nido
La giunta Oss Emer ha deciso di abbassare le tariffe massime dell’asilo
comunale previsto in via
Amtsetten (pronto tra due-tre
anni), per il momento sono
attivi l’asilo «Bucaneve» di via
Dolomiti (gestito dalla
cooperativa «Città Futura»)
che offre 66 posti, «Il Castello»
di via Montessori con 62 e
altri sei in convenzione allo
«Scarabocchio» di Trento
(gestito sempre da «Città
Futura»). A questi si
aggiungono altri 40 posti nelle
strutture accreditate con
utilizzo dei buoni di servizio
europei: il «Girogirotondo» di
Canezza e il «Bosco
incantato» di Mala.
N. G.
Il palazzo della Comunità
vicepresidente Michela
Parisi, Anita Briani, Linda
Tamanini e ora Elisa
Rodler) e da tre assessori
maschi (il presidente
Mauro Dallapiccola, Fabio
Recchia e Walter Moser). È
probabile anche un certo
rimpasto di competenze
dopo le dimissioni prima di
Carlo Leonardelli e ora di
Diego Moltrer per così
riequilibrare anche i
rapporti di forza tra le varie
componenti partitiche che
sostengono la maggioranza
che guida la Comunità di
Valle.
D. F.
Valsugana e Primiero
34 mercoledì 22 gennaio 2014
BORGO. Stop a nuovi
centri commerciali e riuso
BORGO - Entro fine mese, al
più tardi la prima settimana di
febbraio, il Piano territoriale
di Comunità sarà approvato
dalla conferenza dei sindaci.
Lunedì sera il documento, a
suo tempo approvato dall’assemblea di palazzo Ceschi, è
stato discusso alla presenza
dell’assessore provinciale all’urbanistica Carlo Daldoss e
del presidente della Comunità Sandro Dandrea. Si tratta di
uno strumento chiamato a de-
1
VALSUGANA
l'Adige
Piano territoriale: il «sì» dei sindaci
finire, sotto il profilo urbanistico e paesaggistico le strategie per il futuro sviluppo del
territorio. «In questi mesi sono state presentate delle osservazioni sia da parte dei sindaci che delle categorie economiche» ricorda il coordinatore dei sindaci Attilio Iseppi
(nella foto) «di cui abbiamo tenuto conto». Un piano che la
conferenza ha condiviso, sottolineando l’importanza di arrivare a fissare delle regole pre-
cise per quanto riguarda gli interventi di demolizione e ricostruzione nei centri storici, il
recupero delle baite di montagna da tempo in disuso e, raccogliendo le istanze del mondo agricolo, incentivando il recupero di nuove aree in quota occupate negli ultimi da un
eccessivo rimboschimento.
«La nostra intenzione è quella di adottare il Piano entro la
fine dell’anno» conclude Iseppi «in modo tale che nel 2015
si possa iniziare a lavorare».
Nella discussione si è affrontata anche la questione legata allo sviluppo alle zone residenziali, «competenza che resterà, in ogni caso - sottolinea
Sandro Dandrea - dei singoli
comuni e non del Ptc» e della
programmazione del commercio. «Stop ai nuovi centri commerciali» prosegue il presidente «con priorità al riutilizzo degli spazi nei centri storici». «Oggi come oggi non è prevista al-
cuna modifica rispetto a quanto previsto dal Pup. Ma se così fosse - conclude Dandrea è necessario un passaggio in
giunta provinciale». C’è chi
spinge anche per redigere un
nuovo piano della mobilità in
Valsugana. Tutti sono d’accordo per la messa in sicurezza
della statale 47, ma non basta
tirare una riga su una carta per
risolvere il problema del traffico in valle. Ci vuole di più,
molto di più.
M. D.
L’occupazione agricola la fa da padrone, industria e comparto alberghiero tengono
Tredicimila nuovi assunti
VALSUGANA - Poco più di 13 mila avviati al lavoro. Sono altrettante persone che, secondo i dati dell’Agenzia del
Lavoro, nei primi nove mesi del 2013
hanno trovato un’occupazione nelle
tre Comunità dell’Alta, Bassa Valsugana e del Primiero.
L’occupazione agricola la fa da padrone in Valsugana. Oltre 1.600 gli addetti in Alta (il 22,9% del totale) e ben 891
in Bassa Valsugana e Tesino dove la
media sale al 24,65%.
Sono in prevalenza le donne a trovare lavoro (si passa dal 58% dell’Alta
Valsugana al 57,3% del Primiero fino
al 56% della Comunità Valsugana e Tesino) con il settore della scuola che fa
la sua parte. Tra professori, maestri,
bidelli e professioni assimilate in Bassa Valsugana e Tesino lo scorso anno,
fino a settembre, sono state occupate 466 persone pari al 12,86% del totale complessivo.
Rispetto alle altre due comunità, invece, in Bassa Valsugana c’è ancora una
grande richiesta di manodopera industriale: sono stati 192 i lavoratori (di
cui 72 donne) che hanno trovato occupazione come conduttori di macchine industriali, altri 177 sono stati
impiegati (93 uomini) con la qualifica
di facchino o addetto allo spostamenti merci.
Se in Alta Valsugana e nel Primiero alta è la percentuale di lavoratori assorbiti dal comparto alberghiero, nei 21
comuni della Bassa Valsugana nei primi nove mesi del 2013 sono state 290
(l’8% del totale) le persone avviate come camerieri, baristi e cuochi in alberghi o ristoranti della zona.
Un dato curioso. Gli avviamenti di addetti all’assistenza personale nelle due
comunità valsuganotte risultano del
tutto simili: 166 in Alta, 167 in Bassa
dove solo sei addetti risultano di sesso maschile.
Tra le figure più richieste dal mercato del lavoro c’è il personale addetto
ai servizi di pulizia (118 in tutto, di cui
6 maschi), i commessi (96, due terzi
sono donne), gli addetti agli affari generali (85), i muratori (71) ed il personale non qualificato per l’industria
(62).
Con l’Agenzia del Lavoro che ricorda
come, fino a settembre dello scorso
anno, erano stati ben 81 (di cui solo
tre uomini) gli addetti assorbiti dal
mercato del lavoro in professioni qualificate nei servizi sociali e sanitari.
Solo quattro donne risultano avviate
nella manutenzione del verde (40 in
totale) ed una solo, sugli 11 complessivi, come conduttore di macchine forestali. Nessun uomo, invece, risulta
tra i 9 insegnanti di discipline artistiche e letterarie, i 14 portantini ed altrettanti tecnici nel reinserimento e
dell’integrazione sociale. Uno solo è
stato assunto, sui 17 avviati al lavoro,
come addetto alla segreteria.
Tra le professioni senza nessun addetto del gentil sesso, oltre ai muratori
da ricordare anche quella del manovale (35), del pittore, stuccatore, laccatore e decoratore (21), dei conduttori di camion o mezzi pesanti (18),
degli elettricisti ed installatori di impianti elettrici (17), di autisti di taxi e
furgoni (17), falegnami (14), disegnatori industriali (10), pavimentatori e
posatori (9) oltre a levigatori, idraulici, carpentieri edili e metallici e conduttori di macchine mobili per la perforazione nelle costruzioni.
M.D.
IN BREVE
I STRIGNO
Proroga per la variante
La Provincia ha comunicato
ieri che i termini per la
presentazione delle offerte
sono prorogati alle ore 12
del giorno 5 maggio 2014 e
la seduta di gara è
convocata per il giorno 7
maggio 2014.
I BORGO
Avis, gruppo giovani
Una serata con il gruppo
giovani dell’Avis della bassa
Valsugana e Tesino è in
programma oggi nella sala
ristoro dell’Ospedale San
Lorenzo: ore 20.30.
I LEVICO
Bambini sulle ciaspole
Passeggiata con le ciaspole
in montagna per bambini,
oggi, con ritrovo alle 9
presso il piazzale della
stazione dei treni.
Oltre 1.600 i nuovi addetti in Alta Valsugana e ben 891 in Bassa Valsugana e Tesino
PRIMIERO
Andamento turistico molto positivo
Boom di arrivi dall’estero
PRIMIERO - L’andamento turistico a
San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi indica per il mese di dicembre un +33% di arrivi dall’estero, con un picco del 43% per il
settore alberghiero.
Le statistiche ufficiali del mese di dicembre, dunque, sono molto positive e confermano l’aumento di interesse da parte del mercato estero, che in linea con il trend dell’esta-
Canal San Bovo | Chiesa gremita per l’addio a Rattin deceduto in Tanzania
te 2013, vede ai primi posti paesi come Polonia, Slovenia e Russia, seguiti a ruota dal Regno Unito e Germania. Tale risultato ripaga gli sforzi profusi per internazionalizzare la
località. I dati riguardanti l’Italia si
riconfermano pressoché invariati e
le regioni più presenti sono Lombardia, Emilia Romagna e Lazio che, rispetto a dicembre 2013, hanno segnato un aumento del 4, 9 e 10%.
I CASTELLO TESINO
Nordic walking, lezione
Lezione di nordic walking,
domani, con istruttori:
ritrovo alle 14, info e
prenotazioni allo
0461/593322.
I LEVICO
Sali aromatici
C’è tempo fino a domani
per iscriversi al laboratorio
per adulti per preparare i
sali aromatici: chi fosse
interessato si può rivolgere
al Servizio Conservazione
Natura della Provincia.
Valsugana | Pannello a Pove del Grappa per segnalare i rischi di chiusura
Candido, una vita piena Messaggi per la SS47
CANAL SAN BOVO - Si sono
celebrati ieri nella chiesa
parrocchiale di Canal San
Bovo i funerali di Candido
Rattin, colpito da un malore
improvviso il 5 gennaio in
Tanzania, mentre era a casa
del suo migliore amico
Alfredo Sordo e della moglie
Sakina. La trafila per il
rimpatrio è stata lunga e
complicata, ma alla fine le
sue ceneri hanno fatto
ritorno a casa. Carabiniere in
congedo, si prodigava nel
volontariato ed aveva la
passione dei viaggi.
L’assurdità di quella morte,
tanto più che l’ha colto
mentre giocava con alcuni
bimbi, ha colpito in tempo
reale i tanti amici di
facebook, che da tutto il
mondo hanno espresso il
loro dolore sulla sua pagina,
con frasi commoventi che
ben sottolineavano la sua
grande umanità e «postando»
le loro foto ricordo.
Soprattutto nel Vanoi, la
dipartita di Candido, sempre
attivo e disponibile dove
c’era bisogno, si farà sentire
per lungo tempo.
L’Associazione Amici
dell’Africa, giovedì scorso,
tramite il presidente Bruno
Brunet e don Duccio Zeni,
all’inaugurazione della
Il funerale di Rattin (Foto Crepaz)
scuola costruita a Kiroka in
Tanzania, ha portato una foto
a ricordo di Candido dove lo
si vede attorniato dai futuri
scolari: anche lui si era
prodigato nella costruzione.
Inutile dire che la Chiesa era
gremita, tanti i giovani, gli
esponenti del volontariato,
gli amministratori pubblici e
le forze dell’ordine di
Primiero, Vanoi, Feltrino e
Bellunese, rappresentate
pure da due membri
dell’Associazione
Internazionale di Polizia
(Ipa). Hanno voluto essere
presenti anche alcuni ospiti
della casa di riposo in cui
soggiorna il padre e dove
Candido si adoperava un po’
per tutti. Don Nicola Belli,
durante l’omelia, ha
evidenziato come il «segreto»
di Candido fosse nel bisogno
di condividere la vita con gli
altri. «In Candido - ha
aggiunto il sacerdote abbiamo trovato una vita
bella e piena. Presenza
discreta, ma capace di
catalizzare tutti attorno a lui.
Figura eclettica: dietro la sua
facilità per le relazioni, la sua
passione per i viaggi e la
fotografia, c’era sicuramente
la paura per molte cose, una
certa ansia di vivere, il suo
animo semplice e umile.
Un’immagine che fa sintesi: il
tablet, i capelli oro platino, la
maglietta con SpongeBob».
Don Nicola ha anche
evidenziato il vuoto che
rimarrà adesso. «La tua
presenza discreta, ma
rumorosa, ha lasciato il
segno nella vita di tanti.
Allora ti salutiamo
ringraziandoti e chiedendoti
di farti sentire anche dal
buon Dio per ottenere a noi il
desiderio di sentirci coinvolti
sempre nella bellezza delle
relazioni che sanno regalare
vita e sapore alle nostre
giornate».
M. Cr.
VALSUGANA - Il nuovo
pannello a messaggio
variabile è stato posizionato
da alcuni giorni a Pove del
Grappa. Si trova a pochi
metri dalla birreria Trenti,
lungo la SS47 sulla corsia in
direzione Trento, per
informare gli automobilisti
sulla percorribilità nel tratto
trentino della strada.
L’iniziativa è stata
presentata martedì mattina
dal presidente della
Comunità Valsugana e
Tesino Sandro Dandrea e dal
comandante della Polizia
Locale Emanuele Ruaro. Da
oltre un anno il corpo presta
servizio nei tre comuni
dell’Unione Medio Canal di
Brenta, sviluppando nuove
sinergie con il territorio e
controllando un tratto di
circa 50 chilometri della
SS47. Da qui la necessità - in
collaborazione con
l’ingegnere Stefano De Vigili
del Servizio Gestione Strade
della Provincia, dell’Anas del
Veneto (diretta da Elido
Borelli), la Comunità
Montana del Brenta e la
Polizia Stradale di Bassano di coordinare gli interventi.
In passato, in occasione di
nevicate anche di scarsa
entità, la viabilità sulla SS47
è andata spesso in tilt. Il
Il pannello per gli automobilisti
Piano di coordinamento per
la gestione delle situazioni
critiche messo in campo
dalla Provincia di Trento ha
istituito un posto di presidio
presso il bar da Remo a
Tezze. In passato era in
località Isolotto ad
Ospedaletto. «Alla luce del
rapporto instaurato in
questi mesi con i tre comuni
veneti - ricorda Ruaro abbiamo concordato di
posizionare un pannello
mobile a Pove per avvisare
gli utenti in caso di pericolo.
Grazie alla disponibilità del
sindaco Orio Mocellin lo
abbiamo posizionato 30
chilometri prima del
presidio di Tezze anche per
evitare code e disagi agli
automobilisti». Soddisfatto il
presidente Dandrea. «Si
tratta di un passo avanti per
un fattiva collaborazione che
con il tempo porterà anche
ad altre azioni mirate». In
caso di neve, a Tezze, il
punto è presidiato dalla
Polizia Locale (di giorno) e
dalla Forestale (di notte).
Quest’anno è stato attivato
in due occasioni con gli
agenti che hanno effettuato
circa 250 controlli. «Sulla
SS47, oggi, su tre veicoli in
transito c’è sempre un
mezzo pesante. Con questo
nuovo pannello - conclude
Ruaro - puntiamo a gestire al
meglio il flusso veicolare che
entra in Trentino. Lo
utilizzeremo anche in caso
di incidenti, frane ed eventi
vari». L’Anas ha dato la sua
disponibilità ad estendere le
nuove informative anche
sulla Pedemontana Veneta.
In caso di neve o incidenti,
infatti, verrà segnalata
immediatamente l’eventuale
chiusura della SS47
dirottando, chi viaggia da
Treviso a Verona, sulla
strada feltrina o altre
viabilità alternative.
M.D.
Valli Giudicarie e Rendena
38 mercoledì 22 gennaio 2014
RENDENA
l'Adige
Bassetti: «L’ampliamento del carosello
rovinerebbe per sempre il Parco Adamello
Brenta. Serve il turismo pulito: il visitatore viene
per la qualità della natura non per il cemento»
1
Sciatori dimezzati
«Basta impianti»
La Sat compatta in difesa
dell’area Nambino-Serodoli
NICOLA GUARNIERI
[email protected]
VAL RENDENA - Negli ultimi
vent’anni gli sciatori sono dimezzati. Campiglio e Rendena
sono in linea con questo trend:
in base ai report ufficiali della
Provincia, i turisti invernali interessati allo sci alpino o alla
Ciaspolatori
e camminatori
in continua crescita
La zona, da sola,
porta 23 milioni
di euro all’anno
snowboard sono infatti scesi
sotto la soglia del 50%. Al contrario, sono in forte ascesa le
discipline, sempre legate alla
neve, meno invasive: i ciaspolatori sono cresciuti del 30%,
gli scialpinisti del 9%, i fondisti del 5%. Si tratta del cosid-
GIUDICARIE
detto turismo dal passo lento,
sempre più ricercato anche
perché legato ad ambienti da
favola. Non a caso gli studi di
settore assicurano che l’83%
dei visitatori sceglie il luogo di
vacanza soprattutto per la qualità estetica del paesaggio. E in
inverno, la zona di NambinoSerodoli attira il 40% dei vacanzieri non sciatori.
In estate i numeri sono ancora
più alti: il 64% di chi sale in Rendena lo fa perché c’è il Parco
Adamello Brenta e l’indotto per
la valle generato esclusivamente da questo è di 23 milioni di
euro l’anno.
La Sat parte da qui per cercare di difendere Nambino dall’aggressione infrastrutturale.
«Non è solo una priorità ambientale - tuona il presidente
Claudio Bassetti - ma è una necessità dal punto di vista del
futuro. Perché bloccare lo sviluppo sciistico in questa zona
eviterebbe, un domani, di trasformare tutte le montagne del
Trentino in un parco di divertimento per sciatori con disboscamenti indiscriminati e sfregio totale della natura. Portare avanti il progetto è una rovina annunciata, pagata con
CONTRARI
Il presidente provinciale della
Sat Claudio Bassetti con i
consiglieri Bepi Pinter e
Sandro Magnoni. Contestano
fermamente l’idea degli
impiantisti di Campiglio di
«invadere» la zona di
Nambino-Serodoli e chiedono
alla Comunità delle Giudicarie
e al Parco Adamello Brenta di
bocciare subito l’ipotesi.
soldi pubblici e che servirebbe sempre meno gente».
Sotto accusa, dunque, è la volontà degli impiantisti di Campiglio di ampliare il carosello
del turismo invernale in val
Nambino e Serodoli. Un’area di
pregio che rientra nel Parco
Adamello Brenta che, come tale, dovrebbe essere protetto.
«La Provincia non può delegare simili decisioni alle Comunità di Valle. La montagna, il paesaggio, l’ambiente, sono beni
collettivi, di tutti e preservarli è un dovere. Dobbiamo mettere dei limiti perché la natura, una volta rovinata, non si
aggiusta più».
L’ampliamento delle piste e degli impianti - che la Comunità
di Valle ha inserito nel Piano
territoriale come opportunità
da studiare e approfondire delegando un parere esterno ad
Agenda 21 - è ritenuto da una
parte fondamentale per supportare il Pil turistico ma dall’altro è bollato come scempio
di cui un domani pagheremo
tutti le conseguenze.
«Un simile intervento rischia
di erodere il capitale ambientale sul quale si basa l’assetto
attuale e futuro della nostra offerta turistica ma anche la qualità della vita. È sul capitale naturale che dobbiamo insistere
per garantire qualità di offerta
turistica».
La Sat ha già presentato un documento al Parco Adamello
Brenta e uno lo consegnerà alla Comunità delle Giudicarie.
La fusione tra San Lorenzo e Dorsino è affidata al referendum
Un solo Comune, stessi dipendenti
DENISE ROCCA
DORSINO - Sul palco il
presidente della Provincia
Ugo Rossi, l’assessore alle
autonomie locali Carlo
Daldoss, Giorgio Libera e
Gianfranco Rigotti, primi
cittadini di Dorsino e San
Lorenzo, e i vertici del
Consorzio dei Comuni Paride
Gianmoena e Alessandro
Ceschi. In platea, nel teatro di
Dorsino, oltre un centinaio di
persone per l’ennesima
riunione informativa sul tema
della fusione dei due Comuni
del Banale. Qualche
chiarimento rispetto a dubbi
CADERZONE
e chiacchiere che si sono
inseguiti in questi mesi di
discussione sul grande passo
è stato dato dal sindaco
Gianfranco Rigotti: «C’è chi
dice che la fusione serve a
pagare i debiti di San
Lorenzo. Niente di più
sbagliato. Nel 2005, il Comune
aveva 1 milione e 600mila
euro di debiti, ridotti ad oggi
a 982mila e nel 2015
scenderanno a 520mila euro.
Cifra pari a quella del Comune
di Dorsino, peraltro». E per
restare in tema di numeri, si è
affrontata anche la questione
del personale: «Due le
maniere di guardare al
personale, le “teste” e i
“costi”: - ha spiegato
Alessandro Ceschi, direttore
del Consorzio dei Comuni - le
teste sono 13 e si
riconfermano, per i costi nel
progetto di fusione sono
previsti gli stessi o di poco
ridotti. Va ricordato che non
si può vincolare ora
l’amministrazione che verrà
nel maggio 2015, che
prenderà le sue decisioni in
quel momento». Non dovesse
andare in porto la fusione, la
questione del personale
rimarrebbe comunque aperta
per il Comune di Dorsino,
dove due dipendenti cessano
al propria attività e al
contempo permane il blocco
delle assunzioni nell’ente
pubblico.
«Poiché con la fine dell’anno ha specificato Ceschi - due
dipendenti cessano l’attività e
questo ha delle conseguenze
sulla continuità del servizio,
quindi la questione con una
gestione associata o una
forma simile Dorsino dovrà
porsela».
Se al referendum prevarranno
invece i «sì» in entrambi i
comuni, la giunta regionale
sancirà la nascita del nuovo
Comune dall’1 gennaio 2015,
traghettato fino alle elezioni
comunali di maggio da un
commissario appositamente
nominato.
Il sindaco replica alla minoranza: dovrà occuparsi anche delle Terme
«Sartori ha competenze specifiche»
CADERZONE TERME - «Beh, se il
capogruppo di minoranza invece di
rivolgersi ai giornali avesse chiesto
spiegazione direttamente a me, avrebbe
capito subito le motivazioni della scelta»,
esordisce il sindaco di Caderzone Terme,
Emilio Mosca. La scelta è quella di
cambiare assessore, accettando le
dimissioni di Lorenza Ventura, sostituita
con Michela Sartori. Sostituita perché
Ventura faceva troppe assenze? «È
parecchio che Lorenza ha evidenziato
l’impossibilità di continuare ad espletare
il mandato amministrativo -spiega il
sindaco - e da qualche tempo stavamo
cercando il sostituto, che fra l’altro non
poteva che essere una donna, visto che
la legge provinciale obbliga alla presenza
dei due generi in Giunta. Non è facile in
un paese trovare il sostituto a
consiliatura in corso, tanto più con le
competenze che si volevano assegnare al
nuovo assessore». Ricordiamo che
Ventura aveva le deleghe a politiche
sociali, commercio e pace. «Al sostituto puntualizza Emilio Mosca - volevamo
dare anche le terme, che formalmente
avevo tenuto io. Ma seguire tutti gli
appalti pubblici e le altre competenze
che mi ero tenuto diventava per me
impossibile. E le terme per Caderzone e
per la Rendena sono importanti: seguirle
sul piano amministrativo significa avere
competenze specifiche».
Che Michela Sartori ha... «Chiaro che sì.
Michela, la dottoressa Sartori, è
commercialista. È una che ha studiato
alla scuola serale per prendersi il suo
diploma in economia; è molto
determinata e ha competenza specifica
sia sul piano amministrativo che per il
commercio. Inoltre è calata nel contesto
del paese, occupandosi del gruppo
folcloristico. Con questo, nessuna
preclusione verso Flavia Frigotto
(membro della minoranza proposta dal
suo capogruppo, ndr), persona d’oro: le
ho proposto di occuparsi di alcune
mansioni come gli anziani, ma a me
serviva una persona con le competenze
necessarie per occuparsi delle terme».
Le terme, gestite da una società mista
pubblico-privata a maggioranza pubblica
che ha ottenuto di recente il rinnovo
dell’appalto per nove anni: undici addetti
più gli stagionali, penultimo bilancio a
pareggio, ma difficoltà economiche
derivanti dai costi energetici. «Sì ammette il sindaco - perché fra gasolio
ed energia elettrica i costi sono alti.
Dobbiamo pensare ad energie
alternative». Tipo? «Vorrei un piccolo
impianto a biomassa. Il problema più
grosso, come sempre, riguarda le risorse
economiche. Ci stiamo guardando
attorno».
G. B.
LE DOMANDE DELLA SAT
«Il territorio è un bene di tutti»
GIUDICARIE - La Sat, in attesa di essere convocata da Agenda 21 (chiamata dalla Comunità delle Giudicarie ad esprimere un parere sul carosello sciistico nell’area Nambino-Serodoli), ha rivolto alle istituzioni delle domande. All’ente intermedio chiede senza mezzi termini «di ripensare, attraverso il Piano territoriale, la politica di uso del territorio; di
individuare le scelte strategiche in tema di turismo nelle
quali dare massima attenzione al turismo escursionistico,
naturalistico, che richiede bassi investimenti e minori costi di gestione; di privilegiare modelli di frequentazione della montagna attenti e rispettosi di paesaggi, ambienti, habitat». Alla Provincia, invece, la Sat chiede «di rivedere la normativa che rende le aree protette subordinate nella loro pianificazione alle scelte delle Comunità. Va recuperata una dimensione più generale della gestione del bene comune».
IN BREVE
I WWW.LADIGE.IT
Fusione a Dorsino
Le immagini dell’incontro
pubblico di Dorsino sulla
fusione del locale Comune
con quello di San Lorenzo le
potete vedere nella sezione
Giudicarie e Rendena del
sito www.ladige.it
I TIONE
Una serata di montagna
Sei un amante della
montagna? Vuoi trascorrere
una piacevole e divertente
serata in compagnia delle
guide alpine e degli
accompagnatori di «Pinzolo
Val Rendena - Mountain
Friends»? L’appuntamento è
venerdì 7 febbraio alle ore
19.30 al ristorante «La
Contea» di Bolbeno per
condividere le avventure in
quota. Durante la serata
intitolata «Immagini e
parole di montagna»
presentazione delle attività
inverno-primavera 2014.
Sarà presente Ermanno
Salvaterra con la sua ultima
esperienza in Patagonia. Per
la cena a buffet il costo è di
10 euro. Ai partecipanti sarà
riservato uno sconto
sull’iscrizione alle attività in
programma esposte.
Prenotazione obbligatoria
entro il 4 febbraio
telefonando allo
0465502111.
I RONCONE
Lettura espressiva
La biblioteca propone un
corso di lettura espressiva
con Licia Simoni in tre
serate (ore 20-22.30):
martedì 28 gennaio, 4 e 11
febbraio. La partecipazione
è gratuita. Info entro sabato
in biblioteca.
Preore | Minoranze via
Piano territoriale
senza un voto
PREORE - A Preore lo schema
di accordo preliminare al Piano territoriale per le Giudicarie non va in approvazione:
nella seduta della scorsa sera,
dopo una discussione di oltre
un paio di ore, al momento della votazione i consiglieri di minoranza sono usciti facendo
mancare il numero legale. La
capogruppo Isabella Levoni ha
affidato le ragioni della protesta ad una dichiarazione scritta. Anzitutto, un documento
troppo vago e aperto ad interpretazioni future: «Ad esempio si parla di “migliorare la
viabilità e la mobilità sull’intero territorio”. Il collegamento
via fune tra Pinzolo e Campiglio è stato realizzato con questo intento. Ci troveremo a dover votare degli interventi di
questo genere?». Ma anche lo
scarso coinvolgimento dei
consiglieri nella redazione di
un documento e poi di un piano che inciderà profondamente sull’aspetto e l’economia
delle Giudicarie del futuro.
«Come possono i consiglieri
far arrivare la loro voce - prosegue il documento - se è richiesta la loro partecipazione
solo ed esclusivamente per la
presentazione e l’approvazione di un documento che è stato interamente pensato e redatto da altri?».
Uno dei problemi, per i consiglieri di minoranza, anche la
rappresentanza del Comune
di Preore dove è il sindaco
Paolo Paletti, che siede anche
nell’assemblea dei sindaci, il
rappresentante in assemblea.
Un doppio ruolo che per il
gruppo «di fatto impedisce il
confronto e una comunicazione costante con i consigli poi
chiamati a ratificare le scelte
della Comunità a giochi fatti».
D. R.
46 mercoledì 22 gennaio 2014
Questo spazio è dei lettori. Per consentire a tutti
di poter intervenire, le lettere non devono essere
di lunghezza superiore alle trenta righe,
I
Troppi eventi impattanti
sulle nostre montagne
C
aro direttore, le scrivo queste
due righe perché non posso
fare silenzio laddove vengono
toccati luoghi in cui il silenzio dovrebbe regnare. Come appassionato di montagna, da che mio padre
mi ha sempre portato con gioia, anch’io oggi cerco di trasmettere questa grande passione ai miei figli.
In una giornata uggiosa, per occupare il tempo, navigo sul web.
Per caso leggo il calendario delle
manifestazioni sportive organizzate sulle nostre montagne e rimango stupito nel vedere non solo l’abbondanza di queste competizioni,
ma anche i luoghi e orari disposti.
Alcune gare vengono svolte nel Parco nazionale in fascia notturna ed
è proprio questo che mi fa riflettere e porre automaticamente la domanda: «Perché viene istituito un
Parco nazionale?
Di logica risponderei che è una soluzione alla salvaguardia della flora e fauna.
Non voglio criticare questi eventi,
anzi ben vengano poiché ritengo
siano esperienze che portino gioie
ed emozioni per chi le vive e chi le
segue, oltre a portare qualche introito economico alla nostra Provincia.
Tuttavia, coloro che organizzano e
gli enti competenti qualche riflessione dovrebbero farla: lavorano
veramente perché il territorio sia
rispettato nel pieno del suo diritto,
magari dando un limite a questi
eventi?!
Ermanno Dalpiaz
I
Promozione fantasma
in un cinema di Trento
S
crivo in merito a un episodio
di cui sono stata protagonista
a Trento. Venerdì sera decido
di andare al cinema insieme a
un’amica. Essendo abbonata del gestore telefonico Tre per il 2014 ho
attiva una tessera cinema (Grande
Cinema Tre) che mi permette di godere del 2x1 nei cinema convenzionati e solo per taluni spettacoli e
con esclusione dei giorni festivi.
Essendo appassionata di cinema ed
essendo ormai il cinema stesso diventano un vero e proprio lusso (8
euro biglietto adulti), mi riprometto per quest’anno di andare almeno un paio di volte al mese, sfruttando questa promozione.
altrimenti verranno tagliate dalla redazione.
Vanno indicati sempre nome, cognome, indirizzo
e numero di telefono. Le lettere pubblicate
dovranno avere necessariamente la firma per
esteso, tranne casi eccezionali. Lettere anonime o
siglate con pseudonimi vengono cestinate.
l'Adige
via Missioni Africane, 17
38121 Trento
Fax:
0461 - 886263
E-Mail:
[email protected]
Abbado, grande lezione per tutti
Lunedì scorso è mancato
Scala.
Claudio Abbado.
La «Mozart» trasmetteva anche una
Nessun Direttore mi ha mai
sua «lezione» per promuovere uno
dato così intense emozioni e
«stare insieme» (non solo musicale)
«commozioni» in una vita di
fra Trento e Bolzano, lui che era
passione per la musica.
così legato all’esperienza musicale
Dai primi concerti nel Duomo
anche trentina che Noretta Conci
di Bolzano, fra fine anni 70 e
(proveniente dalla scuola di Maria
inizio 80, in cui ci dischiuse lo
Gennari e di Arturo Benedetti
stupore e la conoscenza delle
Michelangeli, così amico del Coro
sinfonie di Mahler, con
della Sat) aveva traghettato a
l’energia giovanile della neo
Londra, con l’istituzione del
FRANCO
fondata ECYO (European
«Keyboard Trust» per giovani
DE BATTAGLIA
Comunity Youth Orchestra);
pianisti. Ma anche l’esperienza di
alle magiche settimane a Parigi
rilancio, e al tempo stesso
con i Wiener e a Roma con i
cordialità, della bicentenaria
Berliner, per l’integrale
Società Filarmonica, non sarebbe
beethoveniana nel 2001; ancora
stata così convincente, se i suoi
a Lucerna con Pollini, a
promotori non avessero sentito lo
Bolzano con l’ultima nata
«stile» di Abbado come ispirazione
Orchestra Mozart…
profonda verso un pubblico nuovo.
Che tristezza pensare che
Abbado ha infatti mostrato che
Abbado non ci sarà più, che
eseguire e ascoltare musica
non condivideremo più con
«insieme» va ben oltre
emozione quel suo modo pulito,
l’intrattenimento culturale di una
autorevole, appassionato e tuttavia semplice
serata e diventa invece proposta di dialogo,
di condurre un’orchestra e penetrare
vero «con-certo», interscambio nel sentirsi
nell’intimo di una partitura.
comunità.
Il suo magnifico gesto con la mano sinistra
Suonare e ascoltare è anche una scuola di
continuerà comunque a ricordarmi la via
misura, fra note e pause, fra «fortissimi» e
per fare una cosa bene, con passione,
silenzi.
energia, equilibrio e generosità.
Non è solo eseguire una partitura, è
Marco de Battaglia, già presidente
testimoniare una proposta anche politica di
della Società Filarmonica di Trento
civiltà, che Abbado sottolineata col gesto
della mano, senza retorica, senza populismi,
senza divismi, più per condividere che per
l mondo della musica deve moltissimo a
dirigere.
Claudio Abbado.
È il gesto che tutti ricordano, anche i
Egli ha contribuito in modo decisivo a
commentatori della stampa nazionale, quella
traghettare la musica classica fuori da una
sua mano che non richiamava un «tempo» da
ritualità celebrativa - quasi una sorta di
seguire, ma quasi avvertiva che in quel
«messa laica» - nella quali i grandi «virtuosi»,
momento veniva raggiunto un attimo di
da List in avanti, l’avevano trasformata, per
grazia, e quindi, nel mondo, la felicità, la
riportarla dentro le attese e le emozioni della
pace, l’amore, ritornavano possibili. Anche la
vita.
morte, come hanno ricordato, citandolo, i
Non solo la vita di chi lo ascoltava, ma di una
suoi figli, non è un nulla oscuro, ma un
intera società che, attraverso la musica, si
«viaggio misterioso», come la partitura di una
riscattava. Ecco allora la sua «collaborazione»
sinfonia, che a prima vista appare
con interpreti di altre arti (Benigni, Renzo
indecifrabile, ma poi c’è ben qualcuno, con
Piano, Ermanno Olmi …) ecco il suo
una buona orchestra, che sa dipanarla.
«suonare» con i massimi maestri, ma anche
Resta, mentre l’Italia si trova alla vigilia di
con i ragazzi appena diplomati.
grandi mutamenti politici e morali, quel suo
L’impegno con le orchestre giovanili (la
modo «pulito» di fare musica, di dirigerne il
«Youth» ispirata a Mahler, gli orfani e gli
dialogo: a questa lezione, civile prima che
sbandati sudamericani) non era inferiore a
artistica, il Paese può ispirarsi.
quello con i «Berliner», le estati di studio con
la «Mozart» in Alto Adige ai concerti della
[email protected]
sentieri
I
(segue dalla prima pagina)
... avevo scherzosamente definito
«marketing elettorale»), ma anche e forse
soprattutto di carattere imprenditoriale.
Non è necessario ricostituire una società
separata: Trentino Sviluppo SpA va
benissimo: essenziale è che le idee e le
strategie per lo sviluppo e la promozione
del turismo trentino siano chiare e
coerenti con le necessità della Provincia
e con le opportunità offerte dal mercato.
L’assetto sociale deve rispondere alle
istanze della strategia e non viceversa.
Gli imprenditori hanno un grande pregio
che è quello di assumersi giornalmente il
rischio imprenditoriale. Occorre cercare
di assecondarli e di incentivarli nel loro
ruolo di investitori (per il miglioramento
delle infrastrutture e dei servizi ricettivi,
ecc.) evitando di responsabilizzarli più
del necessario nella definizione delle
strategie di marketing territoriale. Sono
troppo disuniti per riuscire a fare sintesi
e troppo distratti dai singoli interessi
locali. Non è una critica bensì una
constatazione: basti pensare che ci sono
due Associazioni di categoria
(albergatori) che rappresentano meno
del 50% delle presenze turistiche del
Trentino. A mio parere vanno coinvolti
G1122803
Lettere&Commenti
Ramo turismo
1
Così
va cambiata Trentino Sviluppo
CLAUDIO MIORELLI
attivamente tutti gli altri comparti, quello
agricolo e vitivinicolo in particolare,
perché tutti concorrono allo sviluppo del
turismo.
Va istituita al più presto la Tassa di
Soggiorno e in maniera innovativa (sarà
esempio per l’intero Paese: un contributo
dell’Autonomia!) versando i proventi in
un fondo dedicato esclusivamente ai
servizi turistici. Assessore non coinvolga
in questo processo i Comuni, né tanto
meno le Comunità di Valle, i cui ambiti
territoriali non sempre coincidono con
quelli turistici dell’area, ma
responsabilizzi le Apt che, sotto il
coordinamento dell’Assessorato,
dovrebbero assumere un ancora più
marcato ruolo di gestori dei servizi
turistici territoriali. Il cliente sarà ben
lieto di pagare la tassa di soggiorno se ne
constaterà l’impiego nel suo interesse.
Occorre far in modo che la divisione
Turismo della Trentino Sviluppo sia
organizzata e affiatata a un
Amministratore Delegato (in una società
diversificata è normale avere due o più
Amministratori Delegati con adeguati
«poteri») per occuparsi veramente di
marketing territoriale e della
commercializzazione del prodotto
turistico a livello internazionale. Lo si
faccia partendo dalle esigenze ed
aspettative del «cliente» e quindi del
mercato, non da quelle dell’albergatore o
del Sindaco o del politico. Si può fare!
Va destinato al comparto quante più
possibili risorse disponibili per il
miglioramento infrastrutturale che è alla
base della qualità dell’offerta turistica e
in questo senso agendo secondo le scelte
politiche sia per quanto riguarda la
viabilità, il rispetto ambientale e
Bene, venerdì sera, tornata dal lavoro, vado sul sito della Tre e cerco gli spettacoli in promozione per
la serata a Trento e subito opto per
The Butler, in programmazione alle 21 in un cinema cittadino.
Circa un quarto d’ora prima mi reco al suddetto cinema insieme alla
mia amica e, giunto il mio turno alla cassa, tiro fuori la mia tessera blu
«Grande Cinema Tre» e dico di voler acquistare con la promozione 2
biglietti.
Il ragazzo alla cassa chiede alla signora accanto (suppongo il gestore del cinema) che senza guardare
né lui né me risponde che non sa
niente in proposito e di chiamare
non ho capito chi, con aria evidentemente scocciata e disinteressata.
Il ragazzo, gentilmente, mi chiede
di aver pazienza un minuto e fa questa telefonata, terminata la quale
mi dice che non accettano la tessera.
A questo punto io chiedo spiegazioni.
Il ragazzo mi dice che lui non sa cosa dirmi perché è semplicemente
«una persona che lavora lì» e la signora ancora una volta, pur avendo sentito le mie rimostranze piuttosto accese e pur avendo intuito
la difficoltà del suo dipendente nel
darmi le dovute spiegazioni, non ci
degna di uno sguardo e continua a
far cassa nonostante io continui a
chiedere di avere adeguate risposte.
Ora, la questione non è pagare 16
euro (che poi, purtroppo, ho pagato) o 8 euro. La questione è formalmente aderire a una promozione
per accalappiare clienti salvo poi
dir loro che non accettano quella
stessa promozione.
Gaia Capista - Trento
I
Valsugana, errori scaricati
su disabili e anziani
L
eggo con favore che la trasparenza e il rispetto dei diritti di
ognuno sono i cavalli di battaglia del nuovo corso dell’amministrazione della Comunità di Valle
Alta Valsugana e Bersntol. Peccato
che tutto ciò arrivi solo adesso.
Peccato anche che la Comunità
stessa voglia caricare su disabili e
anziani non autosufficienti le colpe
di qualche suo dipendente poco
onesto e/o di qualche suo dirigente poco attento.
Allora cantar vittoria mi sembra
quantomeno poco delicato.
Paolo Bailoni e famiglia
l’urbanizzazione. Questo è prioritario
rispetto ai fondi per la promozione
specialmente in un’ottica di lungo
periodo!
Va assicurato un reale e concreto
coordinamento tra le Apt (accorparne
alcune sarebbe positivo e nell’interesse
di tutti) e Trentino Sviluppo rovesciando
l’assunto attuale che vede le Apt ambire
a «controllare» Trentino Sviluppo per
invece disporre la presenza nei singoli
Consigli di Amministrazione delle Apt di
un rappresentante di Trentino in modo
da assicurare il coordinamento operativo
e il corretto impiego delle risorse
pubbliche.
Il mio consiglio, assessore Dallapiccola, è
che applichi le modifiche che riterrà
opportune al più presto: non c’è tempo
da perdere. Soprattutto eviti di farle
verso la fine del suo mandato: rischiano
di essere inefficaci oltre che tardive. Gli
esempi abbondano. Ascolti tutti
naturalmente, soprattutto nella fase
indispensabile dell’analisi della
situazione, ma poi occorre intervenire
con determinazione, assumendosi la
responsabilità nella consapevolezza della
situazione.
Claudio Miorelli
Ex Presidente Trentino SpA
THE VOICE » Con Lorenzo de Santis il nuovo talent-show parla trentino
€ 1,20 ANNO 69 (CXXVIII) - N
O
18
Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento
postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004
n˚46) art.1, comma 1, Cns BOLZANO
MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014
QUOTIDIANOFONDATONEL 1945
DIREZIONE REDAZIONE:
VIA SANSEVERINO 29 ■ 38122 TRENTO ■ TEL: 0461/885111
crollato un muro a secco
■ CASAGRANDA A PAG. 24
ALTO ADIGE
[email protected] ■ www.giornaletrentino.it
y(7HB5J2*TQQNKM( +&!"!=!$!?
allarme in via malvasia
toto nomine
Frana sul palazzo
dopo il maltempo
Paura a Trento
Per i Dodici
ora rispunta
Pacher
C’è anche il nome dell’ex governatore Pacher tra i papabili per
la Commissione dei Dodici.
■ UBALDO CORDELLINI A PAGINA 20
La frana sul palazzo in via Malvasia (foto Panato)
■ CHIARA BERT A PAGINA 22
1
PUPI AVATI
E I CONVIVENTI
NON SPOSATI
di Ferdinando Camon
S’
è conclusa ieri sera su
Rai1 la miniserie di Pupi
Avati sul matrimonio
che dura 50 anni. Abbiamo problemi politici ed economici gravissimi, Berlusconi sdoganato
da Renzi, un sistema elettorale
che ci nega le preferenze, la tassa sulla casa di cui nessuno capisce niente, ma nelle famiglie
che han visto il filmato su Rai1 il
dialogo tra marito e moglie è di
questo tipo: perché stiamo ancora insieme? O: perché ci siamo separati? O ancora, e questa
è la domanda più frequente: nostro figlio o nostra figlia convive
enon sisposa, fabene o sbaglia?
A Trento il record delle slot
Siamo invasi dai mini-casinò: «Ma ora il mercato è saturo»
NELLE CRONACHE
il nostro concorso
«L’uomo e la terra»: le vostre foto finiranno al Museo
ECCO QUATTRO
SERI DUBBI
SULL’ITALICUM
■ A PAGINA 21
Andreatta:
«Vigili di notte?
Dateci i soldi»
ad ala
di Lorenzo Dellai
L
■ SEGUE APAGINA 13
allarme sicurezza
Via libera da parte del Comune di Trento all’ipotesi di pattuglie notturne della polizia locale del
capoluogo. «Ma solo se ci danno i soldi per pagare gli straordinari», avverte il sindaco Andreatta.
■ SEGUE APAGINA 12
a modifica della legge elettorale si è imposta al centro del dibattito politico e
della attività del Parlamento certamente per la determinazione
del nuovo segretario del PD ma
sopratutto - riconosciamolo per la sentenza con la quale la
Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimi alcuni articoli del
cosiddetto "Porcellum". Con
tutta franchezza, nessuno può
dire se, senza questa sentenza, i
partiti- sopratuttoidueoggi più
consistenti - avrebbero profuso
sforzi così importanti. Il dubbio
viene,naturalmente,dalfatto
■ A PAG. 19
■ ■ Si chiama «L’uomo e la terra» ed è il nuovo concorso fotografico lanciato dal nostro giornale assieme alla Fon-
dazione Museo Storico. Mandateci i vostri scatti sul rapporto tra l’uomo e la terra, i suoi paesaggi agricoli: le trenta
foto più belle saranno esposte in una mostra alle Gallerie di Piedicastello.
■ PAOLO PIFFER A PAGINA 25
la società in crisi
durante la «riva schuh»
Calcio Trento, ok al concordato Blitz della Finanza all’Expo
Ma c’è il rischio fallimento
Scoperti venti operai in nero
■ DANIELE LOSS A PAGINA 51
■ GIANFRANCO PICCOLI A PAGINA 37
il «panda» in una professione tutta femminile
All’asilo un maestro coi baffi
Storia di Adriano, musicista e insegnante «quasi per caso»
quelli che... all’estero
Un premio
speciale
per il regista
Pallaoro
■ IL SERVIZIO A PAGINA 23
Andrea Pallaoro, 32 anni
Adriano Vianini è quello
che si dice «un maestro coi
baffi». Sì, perché è una autentica rarità all’interno del
panorama della scuola trentina: fa il maestro d’asilo a
Besenello, uno degli unici
due insegnani maschi di
ruolo in una professione
tutta al femminile. Ora ha
pubblicato un libro dal titolo «Un passo dopo l’altro».
■ FRANCOZADRAAPAGINA 35
■ MARSILLI A PAGINA 36
Maltrattamenti
alla compagna
Finisce in cella
L’ASSALTO alla villa
■ A PAG. 26
Maxi condanne
per la rapina
di Villa Agnedo
TRENTINO MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014
■ e-mail: [email protected]
Economia
10
»
Vertice riservato tra sindacati e Rossi
IL FUTURO DEL TRENTINO PRODUTTIVITÀ E LAVORO
1
Lunedì sera il faccia a faccia su finanziaria e patti per lo sviluppo. Cassa Whirlpool, i metalmeccanici replicano a Busato
di Roberto Colletti
i dati tecnocasa
2
◗ TRENTO
Riduzione del peso fiscale a carico delle imprese con il taglio
selettivo dell'Irap e potenziamento degli ammortizzatori sociali. Sono i due strumenti di
pronto intervento che Confindustria e Cgil Cisl Uil nel documento comune hanno chiesto
alla giunta provinciale di utilizzare per dar vita ad un nuovo
patto per lo “sviluppo sostenibile e il lavoro”. Strumenti già attivi, ma che hanno bisogno di un
scatto ulteriore. Di questo si è
iniziato a parlare lunedì sera
nell'incontro riservato tra il presidente Rossi ed i tre segretari.
Colloquio sollecitato dai sindacati che hanno trovato la disponibilità del presidente, impegnato in queste settimane nella
definizione delle risorse e delle
economie (così si preferiscono
definire i tagli) della prossima
Finanziaria. Una risposta positiva, dunque, alla richiesta di definire tra mondi produttivi e istituzioni un nuovo quadro di relazioni per dare competitività al
sistema e creare lavoro. Nei
prossimi giorni è già in agenda
l'incontro con gli industriali.
«Rendere più produttivo il sistema, questo è il vero punto. Il
Trentino è meno competitivo
del Nord Est e la crisi accentua
le difficoltà» ricorda Burli, segretario Cgil «Taglio dell'Irap
ed ammortizzatori sono le leve
da utilizzare a patto, però, che
lo sconto fiscale sia selettivo a
favore delle imprese che aumentano l'occupazione e la difendono. Non solo: vanno premiati i settori che più partecipano alla contribuzione degli ammortizzatori e quelli che hanno
attivato gli enti bilaterali per la
cassa in deroga». Tradotto significa che il taglio dovrà essere
più generoso per industria ed
artigiani, forse per la cooperazione che con il suo fondo di solidarietà sta studiando come finanziare la cassa in deroga,
mentre meno dovrà essere concesso a commercio e turismo
che, per poco comprensibili liti
Cala nel terzo trimestre 2013
la richiesta mutui in Trentino
so per il 2,22% di tutti i volumi
erogati in Italia.
Anche per il terzo trimestre
L'andamento delle erogazio2013 l'Ufficio Studi del Gruppo ni sui 12 mesi, da ottobre 2012
Tecnocasa ha provveduto ad a settembre 2013, la regione
analizzare nel dettaglio l'anda- Trentino-Alto Adige mostra
mento dei finanziamenti fina- una variazione negativa delle
lizzati all'acquisto dell'abitazio- erogazioni pari a -0,8%, per un
ne concessi alle famiglie resi- controvalore di -4,73 mln di eudenti sul territorio regionale. ro. Sono dunque stati erogati in
Nel terzo trimestre 2013 le fami- questi dodici mesi 603,49 mln
glie in Trentino-Alto Adige han- di euro, volumi che collocano
no ricevuto finanziamenti per la regione al 12˚ posto tra tutte
l’acquisto dell’abitazione per in Italia per quantità totale di
110,31 milioni di euro. Rispetto volumi erogati con un'incidenallo stesso trimestre dell’anno za pari a 2,75%.
precedente si registra una vaI volumi restano influenzati
riazione delle
principalmenerogazioni in
te da una doIn
regione
regione pari
manda di cresono stati ricevuti
al -4,2%, per
dito debole,
un controva- finanziamenti per
condizionata
lore di -4,90
da una bassa
milioni di eu- un totale di 110 milioni
fiducia
dei
ro. L’intera di euro nell’arco di tempo
consumatori
Macroarea
e da un merche va da luglio
Nord-Orientacato del lavole
rispetto a settembre
ro che stenta
all’analogo tri- dello scorso anno
a decollare, olmestre
del
tre che da una
2012 ha fatto
sempre alta
rilevare una variazione pari a attenzione al rischio da parte
-2,2%.
degli operatori del settore. I coIn questa terza rilevazione sti di approvvigionamento sui
del 2013, 17 regioni su 20 han- mercati interbancari restano a
no mostrato volumi in diminu- valori elevati, seppur in migliozione. In raffronto al medesi- ramento rispetto a qualche memo trimestre del 2012, è stata ri- se fa, e influenzano il costo dei
levata una contrazione media prodotti finali.
nazionale del 7%. La fotografia
Nel dettaglio le province si
indica ancora un ridimensiona- sono comportate nel seguente
mento nell'erogazione del cre- modo. La provincia di Bolzano
dito concesso alle famiglie, che ha erogato volumi per 61,27
conferma la tendenza sia del se- mln di euro, facendo registrare
condo trimestre 2013 (quando una variazione rispetto allo
la variazione è stata pari a stesso trimestre dello scorso
-16,2%) sia del primo trimestre anno pari a -5,0%. A Trento so2013 (-20,7%). La variazione no stati erogati volumi per
percentuale della regione corri- 49,04 mln di euro, corrisponsponde alla 8a performance in denti a una variazione rispetto
ordine di importanza. Nel peri- allo stesso periodo dell'anno
odo in analisi la regione ha inci- precedente pari a -3,3%.
◗ TRENTO
‘‘
burli, pomini
e alotti
Tagli fiscali
selettivi e welfare
più forte. Da premiare
industria e artigianato
perché difendono
di più l’occupazione
Lunedì sera si è tenuto un vertice sul lavoro tra Rossi e i sindacati
ai vertici del sue ente bilaterale,
bloccano ogni iniziativa.
«Non è ancora chiaro se una
ripresa ci sia e, se ci fosse, se il
Trentino sarà capace di agganciarla» dice Pomini, numero
uno Cisl «In ogni caso è necessario trovare un accordo tra
produttori ed istituzioni. Con il
documento, assieme all'indicazione di declinare tutte le competenze della Provincia in mate-
Donne in Campo Trentino della Cia
Baldo confermata alla presidenza
ria di welfare, abbiamo voluto
porre la questione del nuovo
rapporto tra lavoro e politica.
Mi pare che il segnale sia stato
colto».
«È da tre anni che Piazza
Dante ha la competenza sugli
ammortizzatori e, se alcune cose sono state fatte, molto si deve ancora fare» sottolinea il segretario Uil Alotti con l'implicita sollecitazione a non perdere
ulteriore tempo. Senza dimenticare, per i riflessi negativi sull'
efficacia anche delle politica sociali (Itea, per esempio), la partita oggi molto confusa delle società partecipate della Provincia divenute “un poltronificio».
Il documento Confindustria-sindacati, insomma, ha rimesso in moto le relazioni tra
imprese e politica. Senza far
mancare la naturale dialettica
tra le parti. Fim Fiom Uilm ieri
hanno replicato ad una considerazione fatta sul “Trentino”
da Roberto Busato, direttore di
Palazzo Stella, a proposito dell'
opportunità ad impiegare in
modo produttivo chi si trova in
in cassa integrazione. I sindacati di categoria ricordano che «le
lavoratrici ed il lavoratori Whirlpool sono i primi a reclamare
l'attuazione di politiche attive e
di interventi di formazione per
garantirsi migliori occasioni di
ricollocamento» ed i due anni
di cassa, aggiungono, «servono
a questo, nonché ad individuare in tempi stretti un'attività sostitutiva». Metalmeccanici e Busato, pare di capire, sono d'accordo.
ieri l’incontro con il commissario fabris
La giunta: «Pronti 550 milioni per il tunnel del Brennero»
TRENTO. È stata riconfermata la
giunta uscente di «Donne in
Campo Trentino. L'associazione,
componente della
Confederazione Italiana
Agricoltori, verrà guidata anche
per i prossimi quattro anni dalla
Presidente Mara Baldo e dalle
due Vice Presidenti Chiara March
e Nadia Mittestainer. Un gruppo
quello di Donne in Campo che
continua a crescere: agricoltrici,
imprenditrici agricole, donne
che vivono in ambito rurale, ma anche soltanto donne che "amano"
l'agricoltura e tutto quanto ad essa è collegato. Donne
intraprendenti che scelgono di essere attive, di essere in campo, far
pesare le proprie idee, i propri progetti, le proprie imprese; che
scelgono di informarsi, formarsi, valorizzarsi e confrontarsi con le
altre donne che lavorano e che si organizzano nella società.
◗ TRENTO
Mauro Fabris
Il Trentino rispetterà il patto
di mettere per la costruzione
del Tunnel del Brennero i 550
milioni di euro accantonati
dalla società di gestione dell'
autostrada A22. Ma a fronte di
garanzie di tutela del proprio
territorio e di un impegno del
Governo in Europa, più volte
richiesto, per spingere sul rinnovo della concessione dell'
autostrada A22 del Brennero.
Questa, in sintesi, la risposta
data dal governatore Ugo Rossi e dall'assessore ai trasporti
Mauro Gilmozzi al commissario governativo per la Tav del
Brennero, Mauro Fabris, che
ha incontrato i vertici trentini.
«Fabris - ha riferito Rossi - ci
ha chiesto una risposta definitiva rispetto all'utilizzo dei 550
milioni di euro per il finanziamento dell'opera e noi abbiamo confermato la disponibilità della Provincia autonoma
di Trento a rispettare i patti
presi. Sono però dei patti che
avevano delle condizioni. Una
riguarda il finanziamento delle tratte di accesso. C'è stata
un delibera del Cipe, che però
non è ancora stata registrata
dalla Corte dei Conti e quindi
ci preoccupa. Noi abbiamo il
dovere di tutelare il nostro territorio, perché il tema non è
solo fare il tunnel, ma anche
evitare che 330 treni al giorno
passino sul nostro territorio,
senza un'adeguata infrastrutturazione. L'altra questione riguarda la proroga della concessione dell'A22, rispetto alla
quale noi abbiamo chiesto al
Governo un impegno supplementare in Europa. È un impegno però che non abbiamo visto con grande convinzione».
«Siamo stati trattati in maniera molto diversa da altri territori da precedenti Governi ha concluso Rossi - e riteniamo che sia giusto tutelare le
nostre prerogative, il nostro
territorio, rispetto alla costruzione di un'opera che serve a
tutta l'Europa».
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Trento
TRENTINO MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014
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il caso della settimanA » LA LOTTA ALL’AZZARDO
◗ TRENTO
Quattordici mini-casinò ogni
100 mila abitanti. É Trento il Comune italiano di medie dimensioni con il maggior numero di
sale giochi, seguito da Piacenza
con 13 e Terni con 12,80. Appena ai piedi di questo poco invidiabile podio c'è Bolzano, con
11,70. I dati emergono da una recente inchiesta condotta dal periodico “Wired”, che per la prima volta ha ricostruito la distribuzione in regioni, province e
comuni dei luoghi che ospitano
le “macchinette” e il loro impatto sul reddito e la salute.
Tra le regioni è l'Abruzzo quella dove si gioca di più alle slot
machine: ciascun abruzzese
spende la metà di uno stipendio
medio ogni anno (776 euro), il
5% del reddito pro capite. Secondo l'inchiesta, là dove ci sono
più slot machine si gioca (e si
perde) di più. A Genova, la battaglia dello scomparso don Andrea Gallo aveva spinto il Comune a varare, lo scorso marzo, un
regolamento contro la proliferazione delle macchinette stabilendo distanze minime da scuole, parchi e altri luoghi
“sensibili”. Stessa cosa, l’anno
prima, aveva fatto proprio il Comune di Trento (dove la distanza è di 500 metri) e provvedimenti analoghi sono stati approvati in altre città del Trentino e
d’Italia, anche se manca
un’omogeneità che renderebbe
i controlli più efficaci.
Secondo Wired non sarebbe
un
caso
che
queste
“contromisure” siano state assunte proprio nei capoluoghi
più colpiti dalla febbre del gioco:
Genova infatti è in vetta tra le città con almeno 200 mila abitanti,
con 9,7 mini-casinò, seguita da
Verona (7,5) e Bologna (6,2).
«Come per tutti i mercati un fenomeno prende piede se c'è una
richiesta e in Trentino c'è una
capacità di spesa più elevata che
altrove», riflette Miriam Vanzetta dell’Associazione Ama Auto
Mutuo Aiuto, impegnata in prima linea nell’Alleanza contro il
gioco d’azzardo e organizzatrice
di gruppi per il trattamento delle
ludopatie. «Negli anni passati ci
sono stati periodi di boom delle
sale giochi, ma adesso si sta assistendo a un fenomeno inverso.
Il mercato ha raggiunto una saturazione: il caso della “Vecchia
Trento” (dove le slot sono state
eliminate per riaprire il ristoran-
l’incontro
Macroregione,
sì di Dorigatti
Widmann
e Van Staa
A Trento c’è il record di sale slot per numero di abitanti: sono 14 ogni 100 mila residenti. Un vero (e triste) record in Italia
Dorigatti e Widmann
Mini-casinò: siamo invasi
Trento capitale del gioco
◗ TRENTO
1
Massima concentrazione tra le città medie: 14 sale ogni 100 mila abitanti
Vanzetta di Ama: «Ma il mercato è saturo e c’è un’inversione di tendenza»
Dalle banche ai medici, fino alla stampa: una rete per chi soffre
TRENTO - L’Alleanza per la prevenzione e il
contrasto del gioco patologico si sta allargando a
ritmo costante. «Siamo tanti enti con competenze
diverse», commenta Miriam Vanzetta
dell’Associazione Ama. «Per le Rurali abbiamo
organizzato momenti di formazione con gli
sportellisti. Lo stesso vale per i medici di base e di
famiglia e per alcuni assistenti sociali. Se ognuno di
essi fa la sua parte nel rilevare il fenomeno prima
te, ndr) è un segnale positivo. In
più c'è il discorso dell'online, dove si è spostata una fetta crescente di mercato».
Ma la città ha reagito con tanto vigore non solo perché tra le
più colpite. «Trento è stata pioniera nel mettere insieme richie-
che uno si sia giocato tutto, si concorre a creare una
coscienza diversa nella popolazione».
Anche la stampa ha un suo ruolo, importante: «Dopo
articoli redatti nella maniera corretta e completa,
senza spettacolarizzare il fenomeno, ci arrivano
segnalazioni e richieste in maggior numero. Come è
negativo invece trattare in modo scandalistico una
supervincita. Anche la mostra “Fate il nostro gioco”
aveva stimolato un boom di contatti».
ste diverse, pervenute inizialmente dal Comune, sollecitato a
sua volta dalle Circoscrizioni dove erano nati i mini-casinò.
L’amministrazione del capoluogo, assieme a quella di Rovereto,
hanno quindi contattato noi,
che già dagli anni 90 avevamo at-
tivato un primo gruppo sul gioco d'azzardo. Il fatto di lavorare
da qualche anno in modo importante e facendo rete è significativo».
I mini-casinò sono appena
2.409, sulle 113.877 attività che
ospitano le slot machine, ma il
loro impatto sul territorio - secondo l’inchiesta di Wired - è
ben più alto del loro numero totale, come emerge collegando la
loro distribuzione a livello locale
con i dati sul reddito.
I gruppi di mutuo aiuto sono
attivi non solo a Trento
(0461-239640 e 342-8210353),
ma anche a Rovereto, Riva del
Garda e Tione. Possono accedervi sia i giocatori sia i loro familiari, che spesso hanno un ruolo decisivo nello scoprire che il loro
congiunto è in difficoltà e
nell’aiutarlo a prendere coscienza della sua situazione e spingerlo a farsi curare. Il reciproco sostegno e il confronto delle esperienze vissute hanno un effetto
importante, spesso decisivo per
uscire dal tunnel della ludopatia.
(l.m.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I presidenti dei consigli di Alto
Adige, Tirolo e Trentino si sono incontrati ieri a Bolzano
per avviare le operazioni preliminari all'organizzazione della prossima seduta congiunta,
in programma in autunno a Innsbruck. Il presidente del consiglio provinciale altoatesino
Thomas Widmann e i suoi colleghi Bruno Dorigatti e Herwig
van Staa hanno convenuto sulla necessità che il «Dreier Landtag» non disperda la sua efficacia nell'esame di decine di
mozioni su temi diversi, ma
concentri l'attenzione sui
compiti della Macroregione e
sulla loro concreta attuazione.
Di fondamentale importanza,
è stato concordato, è il rafforzamento delle Regioni in Europa, e la loro difesa dalle tendenze centralistiche. «Senza
però limitarsi a un comportamento difensivo», ha sottolineato Dorigatti, «ma rilanciando
con quanto fatto a livello interregionale e transfrontaliero». I
presidenti hanno quindi concordato sul fatto che uno strumento per il rafforzamento
delle Regioni in Europa è la
creazione della Macroregione
alpina, per influire sul processo legislativo europeo, anche a
fronte del fatto che «le Regioni
sono più rapide dello Stato nel
recepimento di tali norme».
Energia, il Codacons va in procura
Esposto dei consumatori per accertare presunti illeciti guadagni delle società
Il Codacons
si è rivolto
alla procura
della
Repubblica
di Trento
perché
accerti
presunti
Illeciti
guadagni
delle società
◗ TRENTO
E’ stato presentato ieri, 21 gennaio, l’esposto da parte di Codacons alle due procure di Trento
e Bolzano in merito ad accertamenti su presunti illeciti guadagni delle società energetiche a
danno delle famiglie.
L’allarme è stato lanciatodall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas in merito ai sospetti di traslazione della Robin Tax,
vale a dire l'addizionale Ires imposta alle imprese energetiche,
sulle bollette delle famiglie, il
Codacons ha inviato un esposto
alle Procure della Repubblica di
Trento e Bolzano, chiedendo di
indagare sulle società energetiche operanti in Trentino Alto
Adige alla luce di quanto è emerso nella relazione dell’Autorità.
Dall'analisi dell'Autorità per
l'energia elettrica ed il gas emerge al contrario che, per l’intero
anno 2011, è possibile che 144
società energetiche abbiano tra-
slato in bolletta. Per l'intero
2010 i sospetti sono su 73 società. Il Codacons ha dunque chiesto alle Procure di aprire un’indagine per accertare se le società dell’energia operanti sul territorio di rispettiva competenza
abbiano violato le disposizioni
vigenti addebitando in bolletta
la Robin Tax, scaricando quindi
i maggiori oneri a loro carico
sulle famiglie della regione. L’associazione annuncia inoltre fin
da ora l’intenzione di avviare
una class action contro le aziende dell’energia nel caso in cui i
sospetti dell’Autorità dovessero
essere confermati.
Trento
MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 TRENTINO
21
1
«Dateci i soldi e manderemo
i vigili di pattuglia la notte»
in breve
in biblioteca
Il giardino perduto
della famiglia Scotoni
Il sindaco Andreatta dà la sua disponibilità all’assessore Daldoss, che aveva promesso risorse
per gli straordinari. «Ma la polizia locale deve continuare a svolgere il proprio ruolo di supporto»
di Luca Marognoli
◗ TRENTO
Vigili in azione anche durante la
notte: Trento risponde presente
all’appello rivolto dall’assessore
provinciale Carlo Daldoss che
lunedì da Cavalese, dove si teneva la sesta Giornata provinciale
delle Polizie locali del Trentino,
aveva auspicato una maggiore
«presenza fisica» sul territorio
degli agenti, preannunciando
un «eventuale intervento sugli
straordinari». Per il sindaco
Alessandro Andreatta, il Comune è pronto a fare la sua parte
per garantire la sicurezza dopo i
recenti, allarmanti episodi di criminalità, ma in un’ottica di
squadra con le altre forze
dell’ordine e nel rispetto dei rispettivi compiti istituzionali.
«Andrebbe sempre ricordata la
prima cosa che ha detto Daldoss: la competenza in materia
di ordine pubblico e sicurezza è
dello Stato e quindi del questore. É chiaro tuttavia che qualunque tema riguardante la città fa
riferimento al sindaco. Io sono
qui ad ascoltare: ieri ho concluso la mia giornata fermandomi
in piazza Duomo a parlare con
due persone tra i 60 e 70 anni
che mi esprimevano una certa
preoccupazione per quanto avvenuto negli ultimi giorni. C’è
chi mi dice di avere paura, indicandomi zone pericolose e io le
segnalo al questore, cui spetta il
ruolo di regista. Ma deve essere
chiaro che siamo tutti impegnati nel cercare di trovare i responsabili di atti che condanniamo
in modo fermo e deciso».
Non c’è quindi alcun tentativo di venire meno alle proprie
responsabilità: «É vero che la
polizia municipale può collaborare con le altre forze di polizia,
lo fa già adesso ed è sempre
pronta ad intervenire quando lo
richiede il questore. Svolge però
la finanza
Si cercano
53 allievi ufficiali
Una pattuglia della polizia locale in servizio notturno alla Portela
Il sindaco Alessandro Andreatta
Sicurezza, Borga attacca Panizza e Ottobre: «Sceneggiata»
Polemica a distanza tra il
consigliere provinciale Rodolfo
Borga (nella foto) e i
parlamentari del Patt Panizza e
Ottobre, ricevuti lunedì dal
Commissario del Governo, per
parlare dell’allarme sicurezza.
«Sceneggiate come queste - pura
e semplice propaganda che
specula su un problema reale non possono passare sotto
silenzio», attacca Borga (Civica
Trentina), «specie se si
considerano i comportamenti di
un'azione di supporto, non un
intervento diretto di repressione dello spaccio, di furti e rapine. Abbiamo sempre condotto
un'opera di prevenzione e vigilanza fondamentale, diretta a
far rispettare il regolamento di
polizia urbana, che punisce tan-
ti piccoli atti contrari al buon vivere e alla serenità della nostra
comunità. Dobbiamo continuare a farlo con forza, convinzione
e in modo collaborativo».
Sugli straordinari da pagare
ai vigili Andreatta dimostra la
massima apertura: «Questo è
l’iniziativa
Caterina ritorna e fa «Cip»
La Dominici presenta il suo nuovo comitato «al fianco dei cittadini»
di Emanuele Del Rosso
◗ TRENTO
È stato presentato ieri, nella sala congressi dell’Hotel America
il Cip, Comitato Iniziativa Popolare, nato dall’impegno
dell’ex consigliera provinciale
Caterina Dominici. Lo scopo,
spiega quest’ultima, è “far valere nella pratica gli strumenti di
democrazia diretta previsti dalla legge provinciale 3/2003, che
consente la presentazione al
Consiglio provinciale di disegni di legge di iniziativa popolare.” Tale regolamentazione dà
modo ai cittadini di presentare
decreti legge o petizioni tramite la raccolta di firme.
Il Cip si è costituito circa due
mesi fa e, Dominici e i suoi ci
tengono a sottolinearlo, non si
schiera in nessuna direzione
politica: “Non siamo contro
nessuno. Siamo con il popolo
trentino”. L’obiettivo è quindi
dare voce a coloro che sono
meno ascoltati dai vertici. Ieri
sono state illustrate alcune ini-
■■ «Dai monumenti
risorgimentali a Bruce Lee.
Quando la politica incontra
gli artisti»: è questo il titolo
dell'ultimo appuntamento
del ciclo di tre incontri che
approfondisce e amplia il
tema del significato sociale e
politico dei monumenti in
Trentino. Domani alle 17.30
nella sala degli affreschi della
biblioteca si parlerà di come
gli artisti danno con le loro
opere una forma tangibile a
idee politiche, a conflitti e
pacificazioni con lo storico
dell’arte Alessandro Pasetti
Medin che illustrerà il caso
del giardino perduto della
famiglia Scotoni e Valentina
Miorandi che mostrerà cosa
può succedere nel XXI secolo
là dove il rapporto con la
storia è più difficile.
L’appuntamento domani
pomeriggio.
Caterina Do minici
ziative future, come per esempio la rivisitazione delle norme
che stabiliscono i rapporti con
Poste Spa: “Non si possono
chiudere sportelli a proprio piacimento, creando disagi alle
piccole comunità.” Oltre a questo, sarà data molta attenzione
a pensionati, anziani e circoli;
si aiuteranno l’imprenditoria
femminile e quella giovanile –
soprattutto le piccole imprese
nascenti; ci si batterà per l’aumento, in bilancio, delle quote
previste per alcuni settori in difficoltà. “Ci sono molte propo-
ste di legge davvero sensate che
sono state fermate. Leggi nelle
quali ho messo l’anima. Vogliamo riproporle, e batterci per esse”, dice Dominici. Ancora, naturalmente, l’occupazione di
giovani e meno giovani resterà
in primo piano. Presenti alla
conferenza stampa di ieri anche giovani disoccupati come
Elisabetta Speranza, madre di
una figlia minorenne: “Bisogna
starci dentro, a questi problemi, per capire. La situazione è
drammatica anche in Trentino, e molti devono poter far
sentire la propria voce”.
Il Comitato Iniziative Popolari è dunque pronto ad accogliere e ascoltare le storie dei cittadini, e la sua azione sarà molto
concreta. “Non abbiamo bisogno di collegamenti con la Provincia, perché chiediamo semplicemente l’applicazione della legge provinciale 3/2003, per
cui leggi di iniziativa popolare
possono essere presentate”,
conclude Dominci. “C’è una
legge: applicatela”.
chi ha sempre minimizzato la
questione dell'ordine pubblico e
ha votato un emendamento alla
legge di stabilità che ha ridotto
ulteriormente l'operatività delle
Forze di Polizia». Pronta la
replica di Panizza: «Prima di
parlare bisognerebbe
informarsi. Il
maxiemendamento su cui il
governo aveva posto la fiducia ha
avuto il nostro sì perché dentro
c'era tutto il lavoro nostro e del
Gruppo per le Autonomie».
importante: la Provincia ci era
stata vicina quando nacque il
Progetto sicurezza, poi aveva
frenato sulle risorse. Ben vengano quindi nuovi stanziamenti,
che ci consentano di essere più
presenti nelle ore serali e notturne. Sappiamo come investirli».
Le uscite notturne - ricorda il
sindaco - si sono ridotte a 30-35
l'anno. Ora il servizio potrà essere rilanciato. «Auspico però che
il discorso sia più esteso e valga
anche per gli altri comuni. Una
maggiore attenzione alle aree
urbane è importante. Se incontrerò Daldoss? Con lui ci siamo
già visti diverse volte e ci vedremo ancora, assieme agli altri sindaci». Quanto ai vigili di quartiere, Andreatta osserva che «sono
presenti già in città e in maniera
estesa».
Sulla stessa linea il comandante Lino Giacomoni: «Eravamo già presenti dall'1 alle 7 di
mattina, poi si sono asciugati i
contributi e sono rimaste solo
alcune notti». La Polizia locale aggiunge Giacomoni - «svolge
già numerosi impegni, sollevando da essi le forze di polizia». Disporre un impegno diverso «dipende dal sindaco, che credo
starà ad ascoltare l’assessore
per fare le sue valutazioni».
©RIPRODUZIONERISERVATA
■■ Pubblicato il bando di
concorso per esami per
l’arruolamento per
l’ammissione di 53 allievi
ufficiali del ruolo normale
all’accademia del corpo.
Bisogna avere fra i 17 e i 22
anni con diploma di scuola
superiore. La domanda va
compilata sui moduli che si
trovano sul sito
www.gdf.gov.it nell’area
concorsi. Scadenza il 3
febbraio.
fiamme gialle
Una sala stampa
anche on line
■■ L’azione comunicativa
della finanza verso i media è
stata ulteriormente
implementata con l’entrata
in funzione del portale
“www.salastampagdf.it”,
ideato allo scopo di rendere
ancora più efficienti ed
immediate le relazioni già
esistenti tra l’Ufficio Stampa
del Comando Generale, la
rete “Press Network” del
Corpo e gli Organi di
Informazione.
MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 TRENTINO
Trento
23
»
Pallaoro, dagli Usa
a Venezia sempre
col cinema nelle vene
QUELLI CHE...ALL’ESTERO LA STORIA
Il giovane (32 anni) regista trentino sarà premiato domani
per il suo primo lungometraggio presentato a Venezia
di Paolo Piffer
◗ TRENTO
E’ cresciuto a pane e cinema. E
quali punti di riferimento ha
cineasti come Antonioni, Visconti, Rossellini, Haneke. In
poche parole, alcuni tra mostri
sacri della settima arte. Andrea Pallaoro, trentino, 32 anni il prossimo 6 febbraio, non
si è limitato a stare dalla parte
degli spettatori ma la macchina da presa è riuscito a prenderla in mano per arrivare fino
al festival di Venezia con il suo
primo
lungometraggio,
“Medeas”, che verrà premiato
domani a Milano, scelto come
miglior film tra quelli a basso
budget che hanno partecipato
alla kermesse lagunare.
Il pallino del cinema Pallaoro l’ha coltivato fin da piccolo.
Tantoché, dopo quattro anni
di liceo classico, al “Prati”, a 17
anni è partito per gli Stati Uniti
con un programma del Rotary
sbarcando in Colorado dove
pensava di diplomarsi. “A dire
il vero credevo poi di tornare a
Trento, ma da cosa è nata cosa”, afferma. Così da laurearsi
in cinema in Massachusetts e
prendere il master in regia cinematografica a Los Angeles,
al California institute of the art
proponendo
come
tesi
“Wunderkammer”, cortometraggio che ha partecipato ad
una cinquantina di festival in
giro per il mondo ottenendo
diversi premi e riconoscimenti. “La mia famiglia – sottolinea Pallaoro – mi ha sempre
sostenuto nelle mie scelte. E’
stato un appoggio fondamentale (il padre Angelo è un noto
architetto-immobiliarista,
ndr). Un po’ alla volta mi sono
introdotto nell’ambiente losangelino. Ho insegnato e fatto l’assistente per alcune produzioni ma determinante è
stato andare ai festival con il
mio corto. E’ lì che ho conosciuto i produttori che mi han-
Andrea Pallaoro, 32 anni, durante la sua recente partecipazione a Venezia
no poi finanziato “Medeas”
che è stato scelto per la sezione Orizzonti a Venezia”. Film,
ambientato nel profondo sud
americano e che ha per protagonista una famiglia di allevatori, che avrà con tutta probabilità una distribuzione europea. I diritti sono stati infatti
acquistati da Tf1 che cercherà
di piazzarlo al mercato della
Berlinale in programma a febbraio nella capitale tedesca.
“Adesso – sostiene il regista
che ha ormai trovato casa a
Los Angeles e in Trentino torna di rado – comincio a poter
vivere, anche economicamente, di cinema. Diciamo che sono sulla buona strada per coronare il sogno che avevo fin da
piccolo di portare sullo schermo la straordinarietà della vita
quotidiana”. Pallaoro, che definisce il suo cinema intimista e
minimalista, non si ferma. Dopo Milano sarà a Londra per
discutere di alcuni progetti e
nei prossimi mesi inizierà le riprese del suo nuovo film che
sarà girato tra Stati Uniti e Canada. “E’ un lavoro di cui, anche in questo caso, ho scritto
la sceneggiatura insieme ad altri, che avrà come protagonista una donna di una certa età,
disperata e in crisi di identità.
L’attrice sarà, con tutta probabilità, una vera leggenda del cinema mondiale. Ma non posso dire di più”. Americana, europea? “Non è americana”, afferma il regista. Di una certa
età, non americana. Sono più
di un indizio. Si “rischia” di andare dalle parti di celebrities
quali Catherine Deneuve e
Fanny Ardant. Andrea Pallaoro non smentisce. Dall’altra
parte del filo “arriva” un sorriso. Chissà, staremo a vedere.
Sarebbe un altro sogno che si
avvera. Partito da Trento, quindici anni fa.
la catena americana
1
«Subway», presto un fast food in Trentino
◗ TRENTO
Dopo sole alcune settimane
dall'annuncio del piano di
sviluppo di «Subway» in Alto
Adige e Trentino, la catena
americana di ristoranti presenta i primi risultati concreti: "Siamo davvero felici di
aver già sottoscritto il contratto con il primo partner in
franchising della regione",
sottolinea Christian Türcke,
responsabile dell'ufficio sviluppo «Subway» di Bolzano.
È possibile inviare ancora la
propria candidatura per una
delle ambite e limitatissime licenze disponibili.
In Trentino Alto Adige il lea-
Un ristorante della catena
der mondiale del segmento
fast food ha in programma di
aprire tra cinque e dieci ristoranti nei prossimi anni. Il primo passo verso l'apertura delle prime filiali è già stato fatto:
"Nelle scorse settimane siamo stati molto impegnati nella ricerca di partner in franchising idonei e abbiamo riscontrato un grande interesse per il nostro marchio e la
nostra offerta", continua Türcke.
Dopo un'attenta valutazione preliminare dei candidati,
la prima licenza è stata concessa in Alto. "Si stanno valutando possibili aperture nelle
città di Bolzano, Merano,
Bressanone, Brunico, Trento,
Rovereto e Riva ma non escludiamo di aggiungere alla rosa
anche altre località che potrebbero assicurare una certa
affluenza".
32
Rovereto
TRENTINO MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014
associazione ambiente e/e’ vita
Raccolta di firme contro la soppressione dell’Ecomobile
◗ ROVERETO
Ciro D’Antuono e Nadia Karroumi di “Ambiente e/è vita” (F. Festi)
«Con l'apertura dei Centri di
raccolta materiali il servizio
Ecomobile non è più sostenibile». Parola di Gianpaolo Daicampi che spiega il motivo della soppressione del furgone rispondendo all'interrogazione
del consigliere Ciro D'Antuo-
no. Quest'ultimo ne chiedeva il
mantenimento, ma i costi di gestione sono troppo elevati: «Alcune tipologie di rifiuto, come
quelli pericolosi, necessitano
un trattamento speciale. Per la
loro gestione e smaltimento la
Provincia ha puntato sui Crm.
Fino al 2011 in città non c'erano Crm e si è così ritenuto utile
sopperire in maniera provvisoria alla loro mancanza con il cosiddetto "Ecomobile". Con
l’apertura della Mira si è registrata una significativa riduzione dell'utilizzo del furgone, tale
da non giustificarne il mantenimento per ragioni di razionalità della spesa per il servizi. Per
questo si è deciso di sopprime-
re il servizio» A gennaio l’Ecomobile distribuirà solo i sacchi,
ma Ciro D’Antuono, con la sua
associazione Ambiente e/è vita, raccoglie le firme per mantenere il mezzo. Chi vuole aderire
alla campagna può firmare il
martedì dalle 11 alle 12 allo
sportello al primo piano del
municipio.
(pa.t.)
1
Ztl, si rompe il fronte dei commercianti
Il bar Stella D’Italia ufficializza il proprio no alla raccolta di firme: «I contrari non rappresentano tutta la categoria»
◗ ROVERETO
Quando si parla a nome di tutta una categoria, qualche torto
si fa sempre e per forza. Se poi
lo si fa sapendo di non avere la
condivisione di tutti, diventa
un po’ più grave.
Si spiega così perché i gestori dello Snack Bar Stella D’Italia abbiano sentito il bisogno
di dissociarsi pubblicamente
dalle prese di posizione dei
«commercianti del centro storico» contro la pedonalizzazione di via Tartarotti. Il loro locale si trova in piazza delle Erbe,
e quindi potenzialmente in
quell’area di centro storico ristretta che è effettivamente
servita, viabilisticamente parlando, proprio da via Tartarotti. «Precisiamo - scrivono in
una nota apparsa ieri in Facebook - che il Bar Stella D’Italia
e altre aziende della zona non
hanno aderito alla raccolta firme dei commercianti. Consideriamo che il momento è sicuramente difficile per tutto il
Il tratto di via Tartarotti chiuso al traffico
comparto commercio, ma che
non crediamo che la chiusura
di un piccolo tratto di strada
possa compromettere il futuro
delle nostre aziende nonostante attualmente non si possa sapere se l’estensione della Ztl
produrrà benefici, come invece tutti auspichiamo. Questo
non per accattivarci le simpatie dell’amministrazione comunale, ma per dare chiarezza su una questione che appare più politica che economica;
anzi, puntualizziamo che gli
eventi organizzati nell’ultimo
periodo hanno interessato prevalentemente nuove zone del
centro (...) a volte colpevolizzando il mercato settimanale,
a volte gli operatori commer-
ciali. Crediamo che remare insieme possa essere più proficuo per tutti, anche se controcorrente... Non possiamo
aspettare che l’onda si ritiri, sono tepi di Tsunami, non di mareggiate... purtroppo».
Quindi una apertura di credito all’amministrazione e al
suo progetto di valorizzazione
del centro storico. I cui esiti
non sono certi, ma comunque
rimangono potenzialmente interessanti. Se considerato che
lasciare tutto com’è significa
perpetuare una situazione che
per ammissione degli stessi
commercianti del centro storico, è tutt’altro che florida. La
raccolta di firme consentirà di
dare una dimensione alle diverse opinioni. L’unico precedente, molto relativo, sono le
elezioni provinciali. Che hanno visto tutti i candidati locali
che hanno puntato sul no alla
Ztl raccogliere consensi tanto
esigui da essere quasi imbarazzanti.
(l.m)
©RIPRODUZIONERISERVATA
in via paoli
2
Acqua & sapone agli ex magazzini Record
◗ ROVERETO
All’inizio di via Paoli gli ex magazzini Record (F. Festi)
Sporcizia al palazzo Caritro
«E’ mancanza di rispetto»
◗ ROVERET0
«La mancanza di rispetto è un
problema che non si risolve con
accuse gratuite». La Fondazione
Caritro non ha preso bene le parole di Marco Sossass che sulle
nostre pagine, pur con una buona dose di ironia, ha sottolineato la presenza di escrementi nell'
androne di Palazzo Caritro. Allo
stesso tempo Sossass ha però denunciato l'indifferenza del Comune e della fondazione, la quale difende con forza il proprio
operato: «Desideriamo sottolineare - scrivono dalla Fondazione - il nostro costante impegno
per preservare il decoro dello
stabile e dello spazio antistante.
Oltre ai diversi interventi di restauro, che hanno permesso di
riportare agli antichi splendori
uno dei palazzi più belli della città, come Fondazione sosteniamo le spese di pulizia giornaliera e dalla fine del 2013 ci siamo
fatti carico, attraverso un accordo con Dolomiti Energia, di un
ulteriore servizio straordinario
di pulizia. Per scoraggiare comportamenti incivili, inoltre, abbiamo più volte sollecitato l'intervento dei soggetti preposti alla vigilanza e alla sicurezza. Il
mancato rispetto di un bene, di
cui beneficia tutta la comunità,
è un problema di natura culturale che non si può risolvere con
polemiche o accuse gratuite».
Per anni, dalle vetrine semicoperte da fogli di giornale, si intravvedevano manichini abbandonati e qualche gruccia
di quelli che in passato sono
stati i magazzini Record e
quindi il negozio di abbigliamento Ms. Poi più nulla, la desolazione più totale in uno delle maggiori superfici commerciali del centro città in uno dei
punti più “strategici” e centrali
all’inizio di via Paoli arrivando
da corso Rosmini. Una vetrina
“deprimente”, un brutto biglietto da visita per la Rovereto
commerciale che ora però tornerà ad avere vetrine scintillanti e profumate.
E’ proprio il caso di dirlo visto che ora si sta lavorando per
ospitare la prossima apertura
di un mega negozio della catena “Acqua & sapone”. Come riportato dal sito internet
“siamo la più grande catena
della bellezza e dell’igiene con
una rete di 700 negozi distribuiti su tutto il territorio nazionale». A Rovereto Acqua & sapo-
ne è giù presente in via Pasqui
e in Vallagarina a Mori.
E finalmente gli spazi polverosi saranno occupati da una
nuova iniziativa commerciale.
Tre anni fa, notando la situazione di abbandono, l’imprenditore Aldrighettoni aveva lanciato una proposta poi caduta
nel vuoto: «In quello che è l’ingresso di via Paoli, una zona
centrale della città, troviamo
una formula per gestire quegli
enormi spazi come esposizione permanente del commercio roveretano...»
(g.r.)
Frana, strada
chiusa fino
al 10 febbraio
◗ ROVERETO
Non si può parlare di calamità
naturale: il muro dei rosminiani secondo il perito della provincia, a Rovereto ieri mattina,
è caduto perché era ormai in
condizioni pessime dal punto
di vista strutturale. Ed ha ceduto. Chiaramente in coincidenza di tre giorni di pioggia, ma
non per la pioggia in sè. Questo comporta l’impossibilità di
azione diretta da parte della
provincia nel ripristino della sicurezza: saranno i proprietari
a dover presentare un progetto ed una richiesta di eserguire
i lavori con la massima urgenza. Richiesta che ovviamente
sarà accolta con la massima celerità dal comune.
Quanto al tipo di intervento,
il suggerimento dei tecnici provinciali e comunali e l’intensione della proprietà sembrano coincidere: il vecchio muro
sarà demolito del tutto e sostitituito con un nuovo molto più
basso (un paio di metri, come
ordine di grandezza, rispetto
ai 10 attuali) e da una rampa in
terra che lo raccorderà al livello della strada di accesso al
Convitto maschile dei Rosminiani, che oggi corre nel primo
tratto in trincea. Un intervento
abbastanza celere come realizzazione e di costo ragionevole.
La previsione dell’amministrazione è che si possa tornare alla normalità in un paio di
settimane: con una ordinanza
di ieri mattina, la chiusura al
traffico è stata proprogata fino
al 10 febbraio.
dopo la segnalazione del “trentino”
Ripulito il parcheggio di via Zeni, discarica a cielo aperto
◗ ROVERETO
La protesta di un lettore ieri attraverso le pagine del Trentino
ha sortito l’effetto voluto: ieri
mattina dipendenti di Dolomiti energia hanno provveduto a
ripulire il parcheggio di via Zeni (alle spalle della stazione ferroviaria) utilizzato anche da
parecchi pendolari diventato
(e non da oggi) una discarica a
cielo aperto. Materassi, bombole, cartacce e bottiglie: c’era
davvero di tutto in qui cumuli
di materiale lasciati lì da tempo. Uno spettacolo indecente
come hanno sottolineato anche ieri parecchi lettori che,
dopo aver visto l’articolo di
protesta, hanno telefonato in
redazione per sollecitare un intervento risolutivo di pulizia.
«Quella zona - ha aggiunto più
di uno - è stata trasformata anche in una sorta di accampamento dei nomadi che da tempo vivono in un camper senza
che nessuno provveda a farli
spostare».
E così, grazie alla segnalazione del Trentino, finalmente è
scattata l’operazione pulizia:
via i materassi inzuppati di
pioggia, via le bombole del gas
e i diversi sacchi azzurri prelevati dai dipendenti di Dolomiti energia. Tutto bene? Per ora
sì, ma fino a quando il piazzale
rimarrà pulito?
Dolomiti energia ripulisce il piazzale con materassi e bombole del gas
36
Rovereto ❖ Vallagarina
TRENTINO MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014
Picchia la compagna
Arrestato ad Ala
per maltrattamenti
Marco Salis ha visto applicare la nuova normativa
su femminicidio e violenza di genere. Oggi il processo
◗ ALA
L’Arci Ala-Avio
con la cooperativa
sociale La Rete
ALA. Il Circolo Arci di Avio-Ala
propone una serata (ore 20.30
auditorium Cassa rurale) a
favore della Cooperativa
Sociale La Rete, alla quale
interverranno operatori che
potranno illustrare il lavoro
che svolgono, ma anche come
è nato e come sarà realizzato il
progetto-convenzione con la
Trenta. É una cooperativa
sociale che offre servizi di
sostegno alle persone con
disabilità ed alle loro famiglie.
Ma promuove anche azioni di
sensibilizzazione e
coinvolgimento per migliorare
il benessere e la qualità della
vita del disabile e del suo
nucleo famigliare.
La convenzione con la Trenta è
denominata “Retenergia” : in
riducendosi l’intervento
dell’ente pubblico si chiede
un’azione collettiva a
sostegno della cooperativa.
“Retenergia” è quindi il primo
progetto di raccolta fondi che
non chiede soldi ma offre
vantaggi a chi aderisce. E’
sufficiente sottoscrivere un
nuovo contratto “La Rete
Energia” con la Trenta,
usufruendo di una serie di
sconti in bolletta, impegnando
nel contempo la Trenta ad
alimentare un fondo basato
sui consumi di chi aderisce
dedicato ai progetti della
Cooperativa La Rete. (d.p.).
Urla, strepiti e, soprattutto,
botte. Nella notte tra lunedì e
martedì i carabinieri della stazione di Ala assieme ai colleghi
del radiomobile roveretano sono intervenuti per ricondurre
alla ragione Marco Salis, 46 anni originario di Genova ma residente da tempo ad Ala, che al
culmine di un litigio aveva picchiato pesantemente la sua
compagna, cinquantenne. La
donna aveva vistosi segni di
percosse sul volto: la visita successiva al pronto soccorso le
ha ritenute guaribili in dieci
giorni., A quel punto, in considerazione anche di precedenti
episodi, i carabinieri hanno titenuto di applicare l’ultima
legge contro il femminicidio,
che per tutelare le vittime di
casi di maltrattamenti e percosse nell’ambito familiare
prevede nei casi di flagranza
l’arresto del violento. Salis è
stato quindi accompagnato
nella camera di sicurezza della
caserma roveretana.
Ne è uscito ieri mattina per
prendere parte al processo per
direttissima, ma l’udienza è
stata rinviata: l’uomo ha nominato come proprio legale di fi-
I carabinieri di Ala e quelli del radiomobile di Rovereto hanno arrestato l’uomo per le botte alla compagna
ducia un avvocato genovese,
che pur avvertito ieri mattina
non avrebbe potuto nemmeno materialmente essere a Rovereto in tempo utile per il processo. Il giudice Corrado Pascucci ha quindi rifissato
l’udienza per questa mattina,
alle 11. Oggi si procederà quindi a convalida dell’arresto e
giudizio. Con il legale genovese, se si presenterà, o con il difensore d’ufficio in caso contrario. Salis è stato quindi riaccompagnato nella stessa camera di sicurezza dei carabi-
«Pensate ad alternative al turismo basato solo sulla neve»
Luca Mercalli torna a Lavarone
per spiegare la neve, come è fatta, come si misurae quanta ne
cade. Il periodo non è dei migliori visto che l'altopiano per
giorni è stato visitato da una
pioggia inusuale di questa stagione. Ma il meteorologo e climatologo, noto anche per la
sua partecipazione alla trasmissione Che tempo che fa? di Fabio Fazio, non si scompone:
«Questi dovrebbero essere tradizionalmente i giorni più freddi, invece ci troviamo difronte
ad una perturbazione mediterrane che fa somigliare S. Antonio ad aprile o ottobre». Passa
quindi a spegare la neve, il vero
tema della conferenza, anche
se in sala ci si aspetta qualche
©RIPRODUZIONE RISERVATA
brentonico
MERCALLI A LAVARONE
1
◗ LAVARONE
nieri, dove rimane tecnicamente in stato di custodia precautelare, in attesa della convalida dell’arresto e delle eventuali misure di sicurezza che il
giudice vorrà decidere questa
mattina.
(l.m)
notizia sul clima e il suo evolversi. Sull'altopiano si vive anche di piste innevate. Lo studio
della neve inizia con Keplero
agli inizi del 1600 per poi arrivare ai giorni nostri. Il professore
a soli 18 anni ha conseguito il
diploma di Cultura aeronautica in meteorologia e da allora le
conferenze sono state migliaia
così come le collaborazioni universitarie. A Grenoble si è laureato in geografia e scienza della
montagna, il suo habitat prediletto. Si susseguono notizie fotografie rare. Nessuno sa che la
pioggia, ad esempio, nasce
sempre come neve. E via con
curiosità fisiche: spesso serve
un millimtero di acqua per fare
un centimetro di neve, ma in
certi casi di neve umida ne serve anche un terzo.
Luca Mercalli a Lavarone
In compenso si apprende
che il peso per metro cubo medio è di circa 400 kg. Mercalli
racconta del potere isolante
della neve e della sua funzione
ecologica a protezione del ter-
reno e degli animali durante
l'inverno. Infatti i vecchi contadini affermavano "sotto la neve
pane". Piano piano arriva a ciò
che in molti attendono. «Negli
ultimi anni fa più caldo - dice la neve dura di meno e la fusione primaverile avviene in anticipo di circa 15 giorni. A bassa
quota il periodo di innevamento è ridotto quasi della metà anche se l'altitudine non è il solo
parametro per il comportamento della neve». Il finale non
è dei più piacevoli per l'altopiano, senza mezzi termini annuncia che «le Alpi si stanno appenninizzando, la garanzia della
neve è sempre meno sicura.
Quindi programmate alternative al turismo basato solo sulla
neve. Ma questa, semmai, è un'
altra conferenza».
(f.m.)
Incontri della giunta
per il bilancio
BRENTONICO. La giunta
comunale ha fissato il calendario
degli incontri nei quali intende
presentare alla cittadinanza lo
stato di avanzamento del
programma di consigliatura e il
bilancio 2014. Tutti gli incontri
inizieranno a partire dalle 20
secondo il seguente programma:
dopo l'incontro di ieri al Centro
Civico di Sorne, domani si terrà a
Prada al Centro Civico; martedì
28 al Circolo di Castione;
mercoledì 29 al Circolo di Cornè;
giovedì 30 al Circolo di Saccone;
venerdì 31 al Centro Civico di
Cazzano; martedì 4 febbraio al
Centro Civico di Crosano e
mercoledì 5 febbraio presso il
Centro Culturale di Brentonico.
Tutti i cittadini sono invitati a
presenziare.
Riva ❖ Arco
MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 TRENTINO
39
Prestito libri, inaugurato il nuovo punto a Pietramurata
◗ DRO
L’assessore Cristina Chistè all’inaugurazione del punto prestiti a Dro
L’amministrazione comunale
di Dro ha inaugurato il nuovo
punto informativo a Pietramurata. Si tratta di un locale situato al piano terra della casa sociale completamente rinnovato
ed allestito per offrire un servizio più completo di visione e
prestito libri, accesso ad internet; punto di fruizione e avvio
di progetti comuni con le due
realtà scolastiche presenti sul
territorio, nonché contesto di
incontro e scambio sociale, per
mezzo della biblioteca di Dro.
«Con questa nuova e più ampia
dislocazione – commenta l’assessore alla cultura Cristina Chistè – che ha visto il trasferimento dal locale dal piano superiore, l’amministrazione comunale ha voluto dare risposta alle richieste di utilizzare questo spazio a favore delle esigenze delle
fasce di età dei bambini e ragazzi prendendosi carico della nuo-
va e crescente richiesta di investimento sia culturale che sociale emerso dalle famiglie di Pietramurata. Interpretando questo bisogno si ritiene che il servizio attivato possa anche essere
un contesto di supporto alla genitorialità». La giunta intende
dunque potenziare quel percorso favorendo percorsi con la
scuola e consolidando la collaborazione con l’attività educativa dei Centri Aperti presenti nei
pomeriggi nello stesso stabile.
L’auspicio è che tutte queste sinergie possano costruire un
contesto significativo, aggregante e di crescita per l’intera
comunità di Pietramurata, e anche sostenere le famiglie nel
compito genitoriale. Alla presenza degli assessori comunali
e di numerosi bambini, genitori
e cittadini si è dato avvio ufficialmente al Punto informativo
che prevede due aperture settimanali pomeridiane il martedì
e giovedì dalle 14.30 alle 18.
1
Arcese, «congelati» i cento esuberi
Ancora un anno di cassa integrazione dal 27 gennaio: ieri l’accordo a Roma tra sindacati, azienda e Ministero
in breve
riva
Dialoghi in inglese
con I-Speak
■■ Venerdì dalle 18.30 alle 20
nella sede di via Vannetti 14b a
Riva incontro di conversazione
in inglese con docenti
madrelingua organizzato
dall'associazione I-Speak. La
partecipazione è gratuita, ma è
gradita la prenotazione: email
[email protected], tel.
0464/567380. (m.cass.)
arco
Poesia in biblioteca,
cinque incontri
■■ Fino al 31 gennaio ci si può
iscrivere a "Poesia in
biblioteca", cinque incontri
(tutti i martedì di febbraio dalle
20.15 alle 22) con letture di
poesie che riguardano la
poesia italiana del Novecento a
tema il paesaggio (naturale,
urbano, dell'anima)
organizzati dalla Biblioteca
Emmert di Arco a Palazzo
Panni e curati dalla
Mnemoteca del Basso Sarca. I
recapiti sono: tel.
0464/516115, 0464/531391 o
334/6174078, email
[email protected] o
[email protected].
(m.cass.)
di Matteo Cassol
◗ ARCO
Ieri a Roma è stata trovata la
convergenza tra azienda, parti
sociali e Ministero per la cassa
integrazione straordinaria (a
rotazione) per i dipendenti di
Arcese a rischio: questo significa che almeno per un anno sono stati "congelati" i circa cento esuberi che erano stati individuati da parte della dirigenza del colosso dei trasporti con
quartier generale ad Arco, un
terreno sul quale - come ben si
può comprendere - non era
stata trovata una quadra con i
sindacati, demandando quindi il tutto - come già l'anno
scorso, quando si parlava di
150 licenziamenti - all'incontro nella capitale con i funzionari ministeriali, come da prassi in caso di "mancato accordo".
«Siamo molto soddisfatti spiega il coordinatore della rsu
Dritan Celepija (Cobas) - per
essere riusciti a salvaguardare
tutti i posti di lavoro e a tutelare la situazione occupazionale. È stata lunga, un po' dura,
ma l'accordo ci soddisfa». Il
nuovo regime di cassa straordinaria entrerà in vigore lunedì 27 e durerà fino al 26 gennaio 2015. Poi, ancora una volta,
si dovrà valutare il da farsi.
«Il fatto stesso che rsu, sindacati, azienda e Ministero ab-
La sede del gruppo Arcese ad Arco: anche il settore dei trasporti è stato duramente colpito dalla crisi
biano optato per la cassa integrazione - dice provando a instillare un pizzico di ottimismo Celepija - significa che
tutti guardiamo al 2015 con
più fiducia, altrimenti i posti di
lavoro sarebbero stati tagliati
subito. Noi e tutte le altre parti
coinvolte speriamo nella ripresa economica, che potrebbe
rappresentare una svolta più a
lungo termine, ma per ora co-
me rsu e lavoratori ci siamo
tolti un peso, raggiungendo
l'obiettivo che ci eravamo preposti: almeno per un anno i
posti che erano a rischio sono
stati riassorbiti, peraltro con
un ammortizzatore sociale
che non sarà a zero ore».
La cassa integrazione a rotazione dovrebbe riguardare l'ottanta per cento dei lavoratori:
il settanta degli autisti, perché
la crisi colpisce soprattutto
quel campo (più o meno un
terzo dei circa 220 autisti assunti ad Arco ma distribuiti tra
Trentino, Piemonte, Lombardia e Lazio rimarrà di volta in
volta "a casa"), e il dieci tra
operai e impiegati, che compongono la parte rimanente
dei circa 900 dipendenti complessivi. Le modalità specifiche della rotazione - ossia il pe-
Frana a Tenno, masso finisce in giardino
La strada per il Ballino, all’altezza del lago, chiusa per permettere l’intervento dei pompieri
◗ TENNO
La pioggia dei giorni scorsi ha
messo a dura prova il territorio
trentino, in particolare le pareti
di roccia meno resistenti e più
vulnerabili dal punto di vista
idrogeologico.
Lunedì sera, a piegarsi sotto la
morsa del maltempo, è stato il
versante che sovrasta l'ultimo
lembo della vallata che ospita il
lago di Tenno, verso Fiavè. Sulla
strada che conduce a passo Ballino si è riversata una piccola frana composta di due massi, di circa 1 metro cubo di roccia ciascuno, più svariati detriti e sassi più
piccoli. Uno dei massi ha proseguito la propria corsa capitombolando fin dentro il giardino
della famiglia Appoloni e arrestandosi ad una trentina di metri dall'abitazione. A dare l'allarme, verso le otto di sera, quando
la gente è impegnata a cenare o
a guardare la televisione, sono
stati gli stessi padroni di casa ma
anche gli altri residenti della zona, che hanno udito in maniera
La strada per il Ballino è rimasta chiusa per ore
distinta il rumore provocato dalla scarica di materiale roccioso.
In realtà chi se l'è vista davvero
brutta è stato un automobilista
che è transitato poco dopo e che
non è riuscito ad evitare l'impatto con alcuni dei sassi di dimensioni minori. L'urto ha causato
alla sua auto la rottura della coppa dell'olio e lo ha costretto a fer-
La frana è caduta nei pressi del lago di Tenno (foto Galas)
marsi e a chiedere soccorso. Fosse passato di lì poco prima
avrebbe rischiato conseguenze
assai peggiori.
L'allarme, dunque, è scattato
intorno alle 20. Appurato che
non c'erano grossi danni alle cose, e soprattutto che nessuno si
era fatto male, la questione è
passata interamente nelle mani
dei vigili del fuoco di Tenno. Gli
uomini del comandante Marocchi, una volta dato corso alle
operazioni più urgenti, hanno
chiuso al traffico la strada. A dar
loro indicazioni sul da farsi anche il sindaco Carlo Remia che
ha seguito l'evolversi delle cose
in stretto e continuo contatto
con il Servizio strade della Pro-
vincia. Fortunatamente la direttrice che collega Tenno a Fiavè,
attraverso il passo del Ballino,
non è molto trafficata, in particolar modo durante la notte.
Pertanto la chiusura ha provocato disagi contenuti alla circolazione. Ieri mattina, alla prima luce del giorno e grazie anche ad
un tempo finalmente clemente,
sono subito incominciate le operazioni di pulizia della carreggiata fino a consentire dapprima
un'apertura a senso unico alternato e quindi la riapertura totale. Nel frattempo i tecnici hanno
svolto tutti i controlli del caso
sull'origine della frana e hanno
dato il via alle operazioni di disaggio. Il masso finito in giardino e anche quello che ha esaurito la propria corsa sul ciglio della
strada sono stati caricati e portati via. Un paio di mesi fa un episodio analogo è accaduto a Bolognano dove dei massi si sono
staccati dalle rocce dell'olivaia finendo dritti tra i filari di vigne
nei pressi del campo sportivo.
(gl.m.)
Il provvedimento
verrà applicato
a rotazione e riguarda
autisti (soprattutto)
e personale
amministrativo. Cobas
soddisfatti: «Ora
speriamo nella ripresa»
riodo preciso di separazione
tre lavoro e cassa - devono ancora essere stabilite nel dettaglio. Si parla anche di una possibile rivisitazione di questi
aspetti dell'accordo ogni due o
tre mesi, con la prospettiva caldeggiata dai lavoratori che, nel
caso in cui la situazione migliori, le ore di cassa integrazione possano ridursi.
©RIPRODUZIONERISERVATA
maltempo
Cede un muretto,
chiusa la strada
da Dro a Oltra
◗ DRO
La pioggia dei giorni scorsi ha
provocato, nella notte di lunedì,
un piccolo smottamento sulla
strada che da Dro conduce in località Oltra, poco fuori l'abitato.
Il cedimento ha interessato un
muretto di contenimento che
sta ai piedi di un dosso, sulla
strada che costeggia le campagne. Il problema è stato preso in
carico dagli uffici municipali;
della questione è stato interessato il sindaco Vittorio Fravezzi
che da Roma, al lavoro in Senato, ha preso contatti con i competenti servizi provinciali che si
occupano della Protezione civile per stabilire gli interventi da
porre in atto per la messa in sicurezza del tratto di carreggiata al
momento chiuso alla circolazione. L'auspicio di tutti è riuscire a
riaprire la strada, almeno con un
senso unico alternato, in tempo
per domenica: ad Oltra, infatti, è
in programma la partita del Dro.
Il centro sportivo si può comunque raggiungere da nord.
40
Riva
TRENTINO MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014
1
Rossi: «Sviluppo della Baltera,
entro un mese la soluzione»
Ieri l’incontro a Trento tra il presidente della Provincia e i vertici dell’ente fieristico rivano
Non è stato escluso l’aumento dei volumi espositivi: progettisti al lavoro per risolvere il nodo
di Matteo Cassol
◗ RIVA
Un mese di tempo per arrivare
di comune accordo (tra Patrimonio del Trentino spa e Riva
del Garda Fierecongressi) ad alcune variazioni del progetto per
il nuovo Palafiere della Baltera
che vadano incontro alle esigenze della società rivana senza per
questo stravolgere il piano originario: è stato questo l'esito dell'
incontro tenutosi tra il presidente della Provincia Ugo Rossi,
l'assessore Alessandro Olivi, il
presidente (Claudio Bortolotti)
e il direttore (Claudio Alì) di Patrimonio, il segretario generale
della Provincia Paolo Nicoletti,
il sindaco rivano Adalberto Mosaner, il segretario generale del
Comune di Riva Lorenza Moresco, il presidente (Roberto Pellegrini) e il direttore (Gianni Laezza) di Riva del Garda Fierecongressi e tutto lo staff degli architetti della Patrimonio, società a
totale partecipazione provinciale proprietaria dell'area.
«Ho convocato un incontro ha commentato il presidente
Ugo Rossi - per mettere sul tavolo una necessità, che è quella di
Il padiglione B nel complesso fieristico della Baltera
Il presidente Ugo Rossi
conciliare il progetto della struttura polifunzionale con le esigenze giuste e corrette della fiera, che ha necessità di maggiori
spazi e anche di maggiore integrazione tra gli edifici esistenti.
Ho messo quindi sul tavolo questa necessità chiedendo alla Patrimonio di farsene carico, dan-
Ma cosa prevede questo accordo? «All'interno del progetto
esistente - spiega il governatore
- si cercherà una migliore distribuzione o magari una modifica
parziale che cerchi di trovare
quegli spazi espositivi in più che
la fiera necessita e che con il
progetto così com'è oggi sem-
do un mese di tempo perché i
progettisti possano assieme alla
fiera individuare una soluzione
che conservi il carattere di "pluridisciplinarità" del progetto
ma che cerchi di colmare quel
gap per la fiera che deve assolutamente essere tenuto in considerazione».
AVVISI ECONOMICI
La PICCOLA PUBBLICITÀ si riceve
presso la A. MANZONI - 39100 BOLZANO, Via Volta 10, tel. 0471 /
307900, fax 0471 / 976563
brano essere ancora insufficienti. Per cui abbiamo il dovere di
provarci fino in fondo, senza
stravolgere il progetto ma modificandolo nelle parti su cui è
possibile intervenire. Di qui la
prospettiva di un mese di tempo per individuare di comune
accordo le modifiche, dopodiché, visto che lo stanziamento
c'è, a quel punto si potrà partire». Dagli ambienti di Fierecongressi - che al tavolo si è presentata con l'ipotesi per la Baltera
di intervenire sull'esistente
(con ristrutturazione, riqualificazione e ampliamento dei cui
costi Rfc è disposta a farsi carico, a fronte magari di una riduzione o sospensione temporanea dei canoni di affitto da versare alla Provincia) e di fare andare avanti parallelamente il
progetto polifunzionale - traspare soddisfazione.
Meno difficoltà presenta il Palacongressi: «Direi che lì, dal
punto di vista della condivisione dell'idea progettuale, di problemi - conclude Rossi - non ce
ne sono e quindi anche in quel
caso abbiamo detto che serve
una accelerazione».
©RIPRODUZIONERISERVATA
criminalità
Corruzione, il piano
di prevenzione
affidato a Brunelli
◗ LEDRO
Maria Flavia Brunelli è stata
nominata da parte del sindaco
di Ledro Achille Brigà responsabile della prevenzione della
corruzione del Comune di cui
è già segretario generale, con
la responsabilità di adempiere
a tutto quanto sia necessario
per il rispetto delle disposizioni della normativa vigente in
materia. Tra i compiti affidati
a Brunelli in questa veste ci sono da definire un piano triennale di prevenzione della corruzione che fornisca una valutazione del diverso livello di
esposizione degli uffici al rischio di corruzione e indichi
gli interventi organizzativi volti a prevenirlo, definire d'intesa con i responsabili di settore
procedure atte a selezionare e
formare i dipendenti chiamati
a operare nei settori particolarmente esposti al rischio di corruzione (prevedendone l'inserimento in appositi programmi) e a garantire la rotazione
degli incarichi negli uffici operanti negli stessi settori (con
periodica verifica dell'effettiva
rotazione), verificare l'efficace
attuazione del piano e la sua
idoneità, proponendone la
modifica nel caso di violazioni, di mutamenti organizzativi
o nell'attività dell'amministrazione, nonché negli altri casi
in cui ne ravvisi la necessità.
(m.cass.)
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Comune di Riva sul web,
nuova veste per il sito
◗ RIVA
Trasparenza, e quindi completezza delle informazioni disponibili, e semplicità nell'utente
che non deve necessariamente
essere uno specialista per seguire l'attività amministrativa: questi i criteri che hanno informato
il processo di rinnovamento del
sito del comune di Riva, varato
ieri mattina intorno alle 10 e
presentato subito dopo dal sindaco Mosaner, dagli assessori
Bertolini e Brunelli, dal segretario generale Lorenza Moresco,
dai funzionari dell'ufficio che
hanno profuso impegno e professionalità, in collaborazione
col rappresentante del Consiglio delle autonomie per adeguare alle mutate esigenze il
portale.
La nuova versione, costruita
appunto su indicazione del
Consiglio delle autonomie, è
adottata da 11 Comunità di Valle, 42 comuni (tutti i maggiori,
con l'esclusione di Pergine) per
un totale di 220.000 potenziali
utenti, e serve -ha detto Mosaner- 765 amministratori e più o
meno duemila dipendenti.
Cambia la veste grafica, e cambierà ancora visto che le impostazioni potranno essere personalizzate per marcare meglio
specificità dell'ente locale, non
cambiano i contenuti che puntano alla completezza. Aprendo la pagina iniziale, sotto una
fotografia della piazza Tre Novembre coi colori di Riva, la mole ed i porti del municipio, compaiono, sopra le notizie e gli avvisi tenuti in evidenza, i quattro
La presentazione del nuovo sito del Comune di Riva (foto Galas)
settori in cui è articolato il sito:
Comune (sindaco, giunta, consiglio comunale, organizzazione, atti e documenti e comunicazione); Albo pretorio che
comprende gli atti (delibere, determine, ordinanze, decreti e
pratiche edilizie) e le informazioni su bandi e concorsi, La città (notizie storiche, immagini,
monumenti, punti di interesse), i servizi (trasporti e parcheggi, strutture sportive, attività
commerciali, sanità ed associazioni), Il territorio (Apt Ingarda
ed offerte del territorio), Eventi
e manifestazioni; La Città, ed infine le quindici aree tematiche
-dall'ambiente ai tributi passando per biblioteca e museo, edilizia ed urbanistica, anagrafe, polizia locale- in cui si trova tutto
quel che serve, dall'indicazione
dell'organigramma del settore
alla modulistica eventualmente richiesta.
La peculiarità del sistema, richiamata anche dai funzionari,
è costituita dal contributo dell'
intero apparato alla completezza della comunicazione: tutti
gli atti predisposti dai diversi uffici finiscono automaticamente
nell'albo, dove sono consultabili liberamente, attuando il diritto all'informazione garantito
anche per legge. Alcune delle 25
sezioni comprese nel sito, oggi
-primo giorno di rodaggio- possono apparire ancora vuote: si
tratta in parte di lasciare il tempo necessario all'allestimento,
in parte all'attesa che la regione
recepisca la legge nazionale che
disciplina quello che ormai è riconosciuto come un obbligo
dell'amministrazione nei confronti dei suoi cittadini.
Lavis ❖ Rotaliana
MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 TRENTINO
di Liviana Concin
◗ ROTALIANA
La movida ingabbiata continua
a far discutere: gli esercenti della Piana Rotaliana sono pronti
ad unirsi per comunicare il proprio disagio alle amministrazioni comunali, chiedendo un confronto sul tema caldo delle serate nei locali.
A confermarlo le lettere che
in questi giorni Confesercenti
del Trentino sta inviando ai gestori per organizzare un tavolo
di confronto attraverso il quale
mettere in luce le diverse posizioni ed eventuali possibili soluzioni. «E' chiaro che finché a lamentarsi in Comune sarà un locale alla volta - spiega Matteo
Cattani, presidente del Consorzio Promozione Mezzolombardo - i sindaci saranno meno inclini a modificare i regolamenti.
Se le attività unissero gli sforzi,
invece, il peso sarebbe più importante».
Spesso sono i baristi stessi a
trovarsi fra due fuochi: da un lato i clienti che chiedono più
possibilità di intrattenimento
in Piana, dall'altra il vicinato
che pretende la quiete. «Comunque si vada a mediare - sottolinea Cattani - continueranno ad esserci orari e comportamenti da rispettare. Non è solo
la musica che deve essere gestita con attenzione, ma anche il
comportamento degli avventori fuori dai locali».
Sull'importanza del dialogo
fra esercenti e residenti si esprime anche Massimo Weber, leader storico della band rotaliana
“Busi dei cui” che da quasi vent'
anni calca i palchi trentini: «La
soluzione per questi dissapori
di vicinato sta dal mio punto di
vista nel saper mediare - com-
1
Movida, via al confronto
tra baristi e Comuni
La band rotaliana “Busi dei cui”, il leader Massimo Weber interviene sulla movida. Sopra, Matteo Cattani
menta - cercare di organizzare i
concerti nella prima serata è
una soluzione, ma la situazione
va tenuta sotto controllo anche
dopo le esibizioni: la musica
non può essere un pretesto per
disturbare senza rispetto. Allo
stesso tempo è giusto permettere degli sbocchi per la musica
dal vivo che mai come in questo
periodo in Rotaliana sta vivendo un grande fermento. Tantissimo dipende da chi sta dietro il
banco dei bar». A demotivare
gli esercenti anche la burocrazia, la paura di incorrere in problemi: «Quindici anni fa c'era
qualche band in meno ma molti più locali che cercavano live racconta ancora Massimo We-
ber - ora la situazione è cambiata: non si può più improvvisare
un evento». Sul nuovo ruolo dei
musicisti si è espresso anche Nicola Toniolli, frontman dei Poor Works: «Il concetto di limitare i disagi deve partire innanzitutto dalle band: dobbiamo
comprendere le situazioni in
cui suoniamo e fare in modo
che la gente capisca quali spettacoli valgano anche per la comunità. In questo modo sia i residenti che gli esercenti possono valutare quando un evento è
positivo e quando crea solo disagio, trovando più facilmente
un accordo».
Per semplificare l'iter organizzativo la mediazione cruciale è invece quella dei Comuni:
«Le amministrazioni dovrebbero regolamentare tenendo presente il ruolo di aggregazione
svolto dagli eventi musicali precisa Massimo Peterlana della Confesercenti del Trentino se i regolamenti fossero generali sarebbe più semplice comprenderli. Come associazione
di categoria siamo pronti a farci
portavoce di tutte le difficoltà
inerenti alla movida trentina».
La denuncia di un lettore sul malcostume imperante. Intanto la Provincia sostiene la tariffa puntuale
di Daniele Erler
◗ LAVIS
Le foto testimoniano il malcostume diffuso di chi abbandona rifiuti
Rifiuti abbandonati ai bordi
delle isole ecologiche, senza alcuna preoccupazione per il
corretto smaltimento o la raccolta differenziata. Succede a
Lavis, e a documentarlo sono
le foto inviate in forma anonima da un lettore.
«Le foto – specifica il lettore
– sono state scattate lunedì
mattina, girando per il paese,
quindi il problema non è circoscritto ad un'unica zona». Una
questione di maleducazione,
ma non solo. Con il mantenimento della tariffa puntuale,
infatti, i costi dello smaltimento di questi rifiuti sarà ripartito
sulla collettività. L'incuria, se
non la malafede, di queste persone causerà insomma un
danno a tutti: da qui l'indignazione del nostro lettore.
D'altronde, quello del pericolo dell'abbandono stradale
era, per chi ha promosso il ritorno alla tassa presuntiva (nel
contesto delle discussioni in
Asia degli scorsi mesi), uno degli aspetti più controversi della
tariffa puntuale. Col fatto che
si calcoli la tassa con una parte
variabile, alcuni «malintenzionati» potrebbero essere spinti
– come qui documentato – ad
abbandonare i rifiuti.
In realtà, il comune di Lavis
(che per primo si era battuto
per mantenere la tariffa pun-
vigo cavedine
rotaliana
Con l’associazione “Mana”
channeling, Reiki e solidarietà
A Zambana Vecchia, occasioni
per seguire vari corsi e attività.
Dal 3 al 15 febbraio Veronique
Charmont è presente nell' associazione “Mana” di Zambana vecchia in via Molini per la
lettura dell'aura e channeling.
Quest’ultimo è il termine con
il quale si indica il presunto
processo per cui un individuo
(il channeler) verrebbe a suo
dire posseduto o pervaso da
un'ipotetica entità spirituale,
che si manifesterebbe e comunicherebbe ad altri per suo tramite. Prenotazioni via mail: la-
Calavino piange
don Luigi Pisetta
parroco per 20 anni
Mezzolombardo, Matteo Cattani (del Consorzio) annuncia un’azione comune
E i musicisti: «Bisogna mediare tra le esigenze del pubblico e i residenti»
Lavis, i furbetti dei rifiuti spopolano
◗ ROTALIANA
41
[email protected].
Viene inoltre offerto il trattamento a distanza di Reiki gratuito per aiutare chiunque è in
difficoltà; a tale scopo si cercano volontari esperti.
Presso
l’associazione
“Mana” continua la raccolta di
indumenti usati (ma in buono
stato) per bambini da 0 a 10
anni e materiale di puericoltura (lettini, carrozzine,
biberon, pannolini, seggiolone ecc.) per il Centro d'Aiuto
alla Vita di Senigallia nelle
Marche. Altre info su www.laviadicristallo.it e cell. 339
1145059.
(a.t.)
Camino in fiamme, limitati i danni
tuale) aveva dimostrato che
nell'ultimo periodo l'abbandono dei rifiuti era invece diminuito (se nel primo semestre
2012 lo spazzamento stradale
era stato di 3.310 litri, nei primi
mesi del 2013 ci si era fermati
ai 2.800 litri). E che la via della
puntuale sia comunque quella
da seguire, viene ora confermato anche da una circolare
dell'«Agenzia per la depurazione» della Provincia, inviata ai
sindaci ed ai presidenti delle
comunità di valle. Un documento che di fatto sconfessa
chi aveva ritenuto che fosse
opportuno tornare alla presuntiva. «L'applicazione equilibrata del modello tariffario puntuale – si legge nella circolare,
vedine, per un camino in fiamme. Sul posto un paio di squadre dei
vigili del fuoco di Cavedine, con vari mezzi antincendio. Grazie al
tempestivo intervento, i danni delle fiamme sono stati limitati. (r.fr.)
inviata nei giorni scorsi – ha
consentito ai cittadini di percepire effettivamente il legame
tra il corrispettivo dovuto e la
reale quantità di rifiuto indifferenziato prodotto, conducendo ad un livello di raccolta differenziata che colloca oggi la
Provincia di Trento al primo
posto d'Italia». Un modello virtuoso, insomma, così come
aveva sostenuto nei mesi scorsi il comune di Lavis, e in particolare il sindaco Graziano Pellegrini. Anzi, la puntuale potrebbe in futuro riguardare anche l'umido, così come si sta
sperimentando in val di Non e
val di Fassa. In altre parole: i
casi che ci vengono illustrati
anche in queste foto non devono mettere in discussione la
correttezza della tariffa puntuale, quanto piuttosto quella
di quei (pochi) cittadini scorretti, che così facendo causano
un aumento generale dei costi
del servizio.
faver
La scuola musicale di Albiano
nella prima uscita pubblica
◗ FAVER
■ ■ Intervento verso le 21 la scorsa notte, nella parte alta di Vigo Ca-
Calavino. Nonostante siano
trascorsi diversi anni dalla sua
partenza di Calavino ha destato
rammarico la scomparsa di don
Luigi Pisetta (92 anni), da tempo
degente alla Casa di riposo del
clero a Trento. Aveva guidato la
parrocchia di Calavino con
quella di Castel Madruzzo per
oltre un ventennio (1975-1996),
con il ruolo di decano in un
momento non facile quando con
il concordato del 1985 erano
sorti a livello parrocchiale i vari
Consigli per gli affari economici.
Trovando un valido appoggio in
questi collaboratori era riuscito
a realizzare alcuni interventi: il
rifacimento del tetto della
chiesa, una prima sistemazione
della canonica, ma l’intervento
più significativo fu la
ristrutturazione del teatro ,
creando lo stimolo per la ripresa
delle attività d’animazione,
dalla rifondazione della
Filodrammatica San Genesio al
recupero dell’affresco della
canonica. (m.b.).
Il Molin de Portegnach sarà
una… “Sorgente di Suoni” venerdì 24 gennaio. A partire dalle ore 20.30, infatti, si esibirà la
scuola musicale di Albiano, in
particolare la classe di tromba
di Martino Nicolodi e quella di
clarinetto di Francesco Petri.
Martino Nicolodi è uno stimato musicista diplomato al
conservatorio di musica
“Lucio Campiani” di Mantova;
il giovane Francesco Petri
(classe 1991) si è diplomato
presso l’Accademia Musicale
Chigiana di Siena e suona
nell’Orchestra Giovanile Italiana. Entrambi hanno suonato
l’inno di Fiemme 2013 diretti
da Goran Bregovic. E venerdì
sarà la volta di vederli in veste
di direttori dei loro allievi nella
prima uscita pubblica. «Un
modo per incoraggiare gli allievi - si legge nella presentazione della serata - ad intraprendere il cammino della musica
che è essa stessa strumento
per stare assieme, condividere
esperienze e soprattutto esprimere emozioni attraverso el
note». Organizza l’associazione Sorgente 90, ingresso a offerta libera.
(i.p.)
44
Valsugana ❖ Primiero
TRENTINO MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014
1
Boom stranieri a San Martino: più 43%
◗ SANMARTINO DICASTROZZA
Il centro innevato di San Martino
C’era soddisfazione e senso di
realismo nelle parole della presidente dell’Apt di San Martino di Castrozza, Passo Rolle,
Primiero e Vanoi, Paola Toffol,
nel commentare a caldo e cioè
il giorno dell’Epifania, l’andamento di inizio stagione invernale, con un accenno particolare agli arrivi riguardanti gli
stranieri, il tutto in base, come
aveva esplicitamente dichiara-
to, a sensazioni, in quanto non
erano ancora stati elaborati i
dati statistici. Ora ci sono. E sono molto positivi tanto da far
dire alla presidente che sicuramente è stata imboccata la
strada giusta e che i risultati ripagano gli sforzi per aprire
sempre più al mercato straniero.
«Abbiamo constatato con
piacere - dichiara, infatti, Paola Toffol – i dati statistici reali
relativi al mese di dicembre e il
dato più eclatante è sicuramente quello legato agli arrivi
di turisti stranieri, che segnano in generale un +33%, con
un picco del 43% per quanto riguarda il settore alberghiero.
L’aumento di interesse da parte del mercato estero, che riconferma il trend dell’estate
2013, vede ai primi posti paesi
come Polonia, Slovenia e Russia, seguiti a ruota dal Regno
Unito e Germania. Tale risultato ripaga gli sforzi profusi per
internazionalizzare la località
e sicuramente alcuni incrementi, per diversi Stati addirittura a doppia cifra, sono stati
fortemente influenzati anche
dall’organizzazione all’inizio
del mese del “Good Buy Trentino”, che ha portato a San Martino di Castrozza operatori
provenienti da ben 22 Stati».
«I dati riguardanti l’Italia conclude Paola Toffol - si riconfermano pressoché invariati e le regioni più presenti
sono Lombardia, Emilia Romagna e Lazio che rispetto a
dicembre 2013 hanno segnato
un aumento del 4, 9% e 10%».
(r.b.)
viabilità
Strada per il Rolle
riaperta da ieri
PASSO ROLLE. Nella mattinata di
ieri dopo un accurato sopralluogo
da parte della commissione
valanghe di San Martino di
Castrozza e Passo Rolle, è stato
riaperto al transito veicolare il
tratto di strada che porta da San
Martino a Passo Rolle. La strada
era rimasta chiusa dalla
mattinata di domenica 19 per
pericolo di slavine. (r.b.)
2
Hotel Pizzo degli Uccelli,
telefono muto da 7 giorni
L’albergo di Passo Brocon isolato da martedì scorso: per Telecom è tutto a posto
Il titolare: «La linea è precaria, paghiamo le bollette, ma i tecnici non si vedono»
di Silvia Fattore
◗ TESINO
canal san bovo
E' da martedì scorso, una settimana quindi, che la famiglia
Boso, che da anni gestisce l'Hotel Pizzo degli Uccelli a Passo
Brocon, è senza linea telefonica. Telecom è stata contatta già
due volte, ma il problema deve
essere ancora risolto. E non è
tutto. A sentire Roberto Boso, il
proprietario dell'albergo, non
si tratta di un episodio isolato e
dovuto al maltempo di questi
giorni, ma di una situazione
che si verifica costantemente
tre o quattro volte l'anno.
«Tutto nasce - spiega la famiglia Boso - dal fatto che i fili della linea sono stati posizionati in
maniera precaria e per questo
basta un po' di vento, la neve o
addirittura solo una mucca che
vi urti contro, che noi rimaniamo senza telefono». Si perché il
problema non sta tanto nelle
abbondanti nevicate di questi
giorni che hanno messo in difficoltà un po' tutti, ma nel modo
in cui è stato fatto il lavoro di
posizionamento dei fili.
«Tempo fa, quando è stata costruita la galleria che porta a Canal San Bovo avevamo chiesto
di poter far interrare la linea. In
questo modo si sarebbe potuto
risolvere il problema a costo zero, ma non hanno voluto. Così
ci ritroviamo in questa situazione che ormai va avanti da anni e
che ci crea dei disagi anche con
i clienti. Infatti, per un albergatore non poter essere contattabile telefonicamente è un limite
Addio a Candido,
uomo che conosceva
il valore di donare
◗ CANAL SAN BOVO
I pali e il cavo della linea telefonica lungo la strada del Brocon travolti dalla neve caduta la settimana scorsa
molto grave. Certo, noi abbiamo anche il cellulare, ma ci sono turisti che da anni ci telefonano sulla linea fissa e che se
ora volessero prenotare non ci
riuscirebbero. Già la stagione è
magra, se poi ci aggiungiamo
anche il problema del telefono
siamo proprio apposto».
La famiglia Boso ha contattato due volte la Telecom affinché
venisse ad aggiustare la linea, e
la seconda volta gli è stato rispo-
sto addirittura che per loro il
problema era risolto perché il
telefono squillava a vuoto. Peccato, però, che l'apparecchio telefonico non emetteva nessun
suono.
«Ci hanno detto che era tutto
sistemato, ma quando hanno
fatto la prova per chiamarci a loro la linea suonava libera, ma a
noi il telefono non squillava.
Noi capiamo benissimo che
con questa situazione meteoro-
logia intervenire al Passo Brocon per aggiustare i fili è difficile e dispendioso, però noi la bolletta la paghiamo regolarmente
e non è possibile essere senza
telefono da martedì. Inoltre,
non si tratta di un caso isolato,
ma di una situazione che ormai
si protrae da anni e che deve essere risolta con un intervento
definitivo di sistemazione della
rete».
©RIPRODUZIONERISERVATA
Tanta, tantissima gente, come
si ricorda solo in poche occasioni, ha dato l’ultimo saluto a
Candido Rattin. La chiesa era
gremita e tanta gente è rimasta
fuori dalla porta. Le ceneri erano adagiate ai piedi dell’altare,
con davanti una foto gigante
di Candido, sorridente attorniato da bambini: un po’ il suo
emblema. Parole accorate e
piene di speranza cristiana da
parte del parroco e parole più
vicine alla persona che tutti conoscevano ed apprezzavano
per la sua gioia di vivere e la
sua disponibilità verso chiunque.
Nella lettera degli amici della classe letta in chiesa, ci sono
alcune parole significative:
«Corsa cercavi nei viaggi e nelle tue innumerevoli attività?
La coniugazione del verbo donare, è la prima cosa che ci viene in mente: donare, donarsi,
donerò (agli altri) e poi via, con
aiutare, creare, insegnare, im-
pieve tesino
«Paese di fantasmi e riti satanici»
Lo dice “straniluoghi.com”. Il sindaco: «Siamo ai limiti della pazzia»
◗ PIEVE TESINO
Pieve Tesino è finito sul sito Internet www.straniluoghi.com
con il sospetto che il vecchio
Hotel Tesino e la chiesa di San
Sebastiano siano infestati da
qualche strana presenza. Ma il
sindaco Livio Gecele non ci sta
proprio a far passare il suo Comune come un luogo macabro e accusa il sito di
“straniluoghi.com” di dare
una cattiva, ma soprattutto falsa immagine del paese.
E' comparso, infatti, pochi
giorni fa sul web, per la grande
sorpresa di molti tesini, un arti-
colo riguardate Pieve dal titolo
“Pieve Tesino: un luogo misterioso tra verità e leggenda...”. Il
pezzo non è altro che il resoconto di una visita in paese
molto particolare da parte del
gruppo di “straniluoghi.com”.
Queste persone, accompagnate da un abitante del luogo di
cui non è stato fatto il nome, si
sono dapprima dirette verso
l'ex Hotel Tesino, che si trova
all'entrata del paese, e hanno
scattato delle fotografie.
Stando a quanto scritto sul
sito, «l'Hotel, secondo alcuni
abitanti del posto, è causa di alcuni eventi inspiegabili acca-
duti in questa zona». Ma non
solo. Si scrive anche che «le leggende narrano che tra fine febbraio e inizio marzo di notte si
sentono urla, forti rumori e
odori di bruciato provenire dal
vecchio albergo».
Il tour a caccia di fantasmi
prosegue, come facilmente immaginabile, verso la Chiesa di
San Sebastiano. In questo caso
l'odore di bruciato sembra essersi trasformato in veri e propri incendi. «Alcune persone
dichiarano di aver visto incendi accendersi e spegnersi da
soli provenire dalla vecchia
chiesa (San Sebastiano) di ori-
L’ex Hotel Tesino chiamato in causa sul sito di «straniluoghi.com»
gini pagane».
Ed ecco il finale che il lettore
interessato a questi argomenti
si aspetta: «Inoltre sempre nella piccola chiesa in alcuni mesi
dell'anno vengono svolti riti
satanici e messe nere, infatti, a
volte vengono ritrovati disegni
e riferimenti nelle vicinanze».
Al gruppo naturalmente
non sono sfuggiti i disegni e le
scritte che sono comparse
qualche giorno fa sulla facciata della chiesa di San Sebastiano e che l'amministrazione
aveva fatto cancellare subito.
Ma a sorpresa, visto il tenore
dell’articolo, le tracce sul mu-
parare e, perché no, anche divertire come sapevi fare tu».
Ed ancora un altro passo che
ricorda il suo ultimo viaggio, a
Natale, in Tanzania dove poi
ha trovato la morte: «Uno che
mette in valigia il costume di
Babbo Natale per portare felicità ai bambini di un paese
lontano, prevede di donare,
non di essere preso e strappato alla vita; egli si immagina
già i sorrisi dei grandi, ma soprattutto gli occhi sgranati dei
più piccoli all’arrivo di
quest’uomo vestito di rosso».
E poi le parole commosse di
un bambino che lo chiama
“zio Candido” e lo ricorda giocare con i ragazzi, lui «così
grande ma che sembrava anche lui un bambino». E ancora
la voce spezzata di una componente degli Amici dell’Africa di
Primiero, associazione con la
quale aveva lavorato come volontario in Tanzania e i ricordi
di una ospite della casa di riposo di Canal San Bovo dove era
instancabile volontario. (r.b.)
ro sono state liquidate anche
sul sito come segni «creati da
una persona che ha voluto fare
uno scherzo di cattivo gusto».
Dura la reazione del sindaco
Livio Gecele all'articolo. «Non
possono permettersi di dare
un'immagine così negativa e
per lo più falsa del paese. L'Hotel Tesino e la chiesa di San Sebastiano sono strutture che
hanno un valore storico e affettivo. Certo, non sono state riqualificate, ma non per questo
possono essere oggetto di dicerie. Queste persone hanno detto addirittura che torneranno
per fare un sopralluogo più accurato. Siamo davvero al limite della pazzia. Spero che un
fatto del genere non si ripeta
più, anche perché le conseguenze sull'immagine del paese possono essere molto pesanti».
(s.f.)
Val di Fiemme ❖ Val di Fassa
MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 TRENTINO
di Valentina Redolfi
◗ VALLEDIFASSA
Da tempo se ne parla e ora la rivalità fra due sci club finisce sui
giornali: la società sportiva Fassa Active chiede spiegazioni sulla distribuzione pubblica e privata dei contributi. Il presidente
della società, Emil Brunner, spiega: «Non vogliamo fare polemica, ma informare la gente. I contributi da noi percepiti non sono
gli stessi percepiti da altri sci
club sul territorio. Il Comune di
Pozza di Fassa per la stagione
2013/14 ci ha dato 2.800 euro,
come l’anno scorso, ma sappiamo dalle delibere che allo Ski Team Fassa sono stati concessi
24.000 euro e 7.000 euro. In tutto
l’anno abbiamo ricevuto un totale di 6.000 euro invece allo Ski
Team Fassa ben 289 mila euro. A
noi i contributi servono per ridurre le spese alle famiglie, per
permettere loro di far sciare i
propri figli a un prezzo minimo.
Non abbiamo pulmini, non abbiamo una sede e una segretaria, ci arrangiamo in tutto. In 5
anni (da quando è nata l’associazione) gli iscritti sono stati 210 in
tutta la valle e abbiamo bisogno
di sempre maggiore sostegno».
Il presidente Brunner si chiede
poi come mai la Cassa Rurale anche quest’anno abbia respinto
la domanda di contributo senza
motivazioni.
Anche Monica Gabrieli di Pozza di Fassa, genitore e componente del direttivo della Fassa
Active al Trentino scrive: «L’Active Sport, oggi FassaActive, fa dello sci e delle sue discipline, un
modo alternativo di avvicinare i
giovani, e in particolare i bambini, al mondo dello sport, senza
che l’agonismo sia un “dovere
assoluto”. E’ un’associazione
Val di Fassa, è guerra
tra gli sci club rivali
Fassa Active: «Contro di noi discriminazioni nell’assegnazione dei contributi»
La replica di Ski Team Fassa: «Ma loro in realtà sono una scuola di sci»
Una veduta notturna della pista Aloch di Pozza di Fassa dove si litiga per l’assegnazione dei contributi
senza scopo di lucro. Lo sci club
vive, o meglio è sopravvissuto fino ad oggi, con le sponsorizzazioni dei privati. Quest’anno,
con l’aumento delle iscrizioni,
sono notevolmente aumentati i
costi e le esigenze (di un pulmino, ad esempio) ma, in maniera
speculare, sono diminuiti i sostegni pubblici (mentre le sov-
venzioni ad altri sci club sono rimaste
decisamente
“consistenti”). Ma il denaro dei
censiti, non dovrebbe essere diviso in maniera equa tra le varie
associazioni sportive? Esistono
bimbi di serie A e bimbi di serie
B?».
In risposta, il presidente dello
Ski Team Fassa, Giorgio Deluca,
dice: «Sono veramente stanco di
tutta questa polemica. Non sta a
me dirlo, ma la Fassa Active non
è uno Sci Club come lo Ski Team
Fassa (che conta più di 500 tesserati, ndr), ma è una Scuola di Sci
con evidente scopo di lucro e, in
quanto tale, non avrebbe nemmeno diritto ai contributi pubblici. Una società senza scopo di
lucro è una società gestita da volontari che per campare fanno
altro e non percepiscono un euro dalle casse dell’associazione
sportiva che dirigono. Nel Fassa
Active il presidente, il vice, un
consigliere, il padre e la sorella
del presidente sono allenatori
della società stessa. Inoltre si è
anche sentito dire che il Fassa
Active è in procinto di aprire una
nuova scuola di sci a Canazei e
guardando al loro sito (activesport-team.it ) si vede che l’attività principale si estrinseca in
corsi per adulti, per preselezione maestri e infine corsi per
bambini. Gli allenatori, inoltre,
fanno scuola anche ai turisti e
non solo a ragazzi residenti, tutto come associazione sportiva
dilettantistica, formula che consente agevolazioni fiscali».
Deluca ha spiegato che in alcuni comuni, come Canazei, si è
deciso di dare alle due società lo
stesso contributo, ma altrove no
perché la FassaActive è stata
considerata una scuola. La Rurale di cui Deluca è consigliere rappresentante di Pozza, si è resa
comunque disponibile a sponsorizzare un evento di Fassa Active.
in breve
SORAGA
Incarico per
lo sgombero neve
■■ L'amministrazione
comunale ha rinnovato
l'incarico alla ditta Ste
Costruzioni generali di
Moena per il servizio di
sgombero neve sulla strada
che da passo S. Pellegrino
porta all'albergo Miralago. La
somma impegnata è pari a 6
mila euro. (g.b.)
predazzo
La messa
dello sportivo
■■ Come ormai da
tradizione, alla vigilia della
Marcialonga la parrocchia di
Predazzo, il centro sportivo
Avisio, l’US Dolomitica e il
comitato di zona del Centro
Sportivo Italiano e altre
associazioni organizzano la
“Santa Messa dello Sportivo”.
La celebrazione si terrà
sabato 25 gennaio alle 20
nella chiesa di Predazzo ed è
rivolta a tutti coloro che a
vario titolo sono vicini allo
sport. (m.g.)
cavalese
I libri della memoria
in biblioteca
■■ In occasione del Giorno
della memoria, il 27 gennaio
di ogni anno per ricordare le
vittime del nazismo, alla
biblioteca comunale di
Cavalese, libri e dvd per adulti
e ragazzi sono disponibili per
la consultazione e il prestito
fino al 7 febbraio. (gp.c.)
Predazzo
valfloriana
Per i vigili del fuoco
oltre 5 mila ore di attività
Torna l’ufficio
postale, domani
l’inaugurazione
◗ PREDAZZO
Oltre 5.150 ore di attività, 217
uscite, 71 interventi, 50 manovre addestrative, 15 manovre
teoriche, per un totale di 2.077
ore di addestramento. I dati
dell’attività 2013 del corpo dei
vigili del fuoco volontari di Predazzo sono stati presentati lunedì sera nel corso dell’annuale assemblea ordinaria. Il comandante Terens Boninsegna
ha ringraziato tutti i pompieri
per quanto fatto non soltanto
lo scorso anno, ma durante
l’intero quinquennio del suo
mandato, in scadenza a breve.
Tra qualche mese, infatti, ci saranno le elezioni del nuovo direttivo del corpo.
Da Boninsegna anche un ringraziamento all’ispettore distrettuale Stefano Sandri (presente all’assemblea) per il suo
impegno nel coinvolgere tutti i
corpi della valle in un’ottica di
collaborazione e condivisione.
Il cassiere Alessandro Morandini ha illustrato il bilancio:
39.389 euro di entrate, 36.079
euro di uscite, per un avanzo
pari a 3.309 euro. La parola è
poi passata al responsabile al-
lievi, Roberto Boninsegna, che
ha ricordato il successo del
campeggio estivo dello scorso
giugno. Gli allievi nel 2013 sono stati impegnati con 1679
ore di attività, per un totale di
29 uscite.
E’ stata da più parti sottolineata la collaborazione con il territorio nell’organizzazione di
eventi sportivi, ma anche culturali (come la mostra fotografica per il 140˚ anniversario di
fondazione del corpo) o ricreativi, come l’Oktoberfest. Presente all’assemblea anche il
sindaco, Maria Bosin, alla qua-
45
◗ VALFLORIANA
L’assemblea dei vigili del fuoco, lunedì sera a Predazzo
le Boninsegna ha rivolto il ringraziamento di tutto il corpo
per il sostegno sia economico
sia morale, oltre che per l’attaccamento al corpo.
Bosin a sua volta ha ringraziato per il lavoro dei vigili del
fuoco a beneficio di tutta la co-
munità, sottolineando il grande impegno di tutti i volontari,
sempre presenti per ogni tipo
di calamità, per 365 giorni
all’anno, offrendo alla collettività il proprio tempo libero, a
volta anche a scapito delle proprie famiglie.
(m.g.)
Uffici postali, Valfloriana in
controtendenza. Mentre numerosi uffici postali sono stati cancellati (basta ricordare quanto
è successo a Molina che ha un
utenza di oltre 1.000 abitanti )
nel piccolo comune di Valfloriana, grazie all’impegno e all’insistenza dell’allora sindaco Graziano Lozzer (oggi consigliere
provinciale) l’ufficio postale,
prima soppresso ora tornerà a
garantire il proprio servizio per
le 11 frazioni nella sede nei
pressi del teatro comunale di
Casatta. E domani mattina alle
10 come ha assicurato il vicesindaco Giancarlo Genetin si
terrà l’inaugurazione.
(l.ch.)
Fassa Events, un supporto
È Iori il coordinatore delle Apt e delle Pro Loco trentine alle società sportive esistenti
CANAZEI
1
◗ CANAZEI
Enzo Iori, presidente dell’Apt
della Val di Fassa, è il nuovo coordinatore dei presidenti delle
quattordici Aziende per il Territorio e degli undici Consorzi
Pro Loco della provincia trentina. La nomina è avvenuta, con
consenso unanime, lo scorso
17 gennaio durante la conferenza dei presidenti, indetta
dalla divisione Turismo e Promozione di Trentino Sviluppo
spa. Iori, che assume l’incarico
per due anni, succede a Piero
De Godenz, già presidente
dell’Apt di Fiemme (che a settembre 2013 aveva lasciato la
carica di vicepresidente e con-
sigliere di Trentino Sviluppo
per candidarsi alle elezioni
provinciali di ottobre).
Oltre ai vertici dei vari consorzi d’ambito, erano presenti
alla riunione, che è stata occasione anche per illustrare il
piano operativo relativo al turismo provinciale, anche Paolo
Manfrini, direttore della divisione Turismo e Promozione
di Trentino Sviluppo, e Sergio
Bettotti, responsabile del dipartimento Cultura, Turismo,
Promozione e Sport della Provincia di Trento.
«Rappresentare le Apt e le
Pro Loco del Trentino - sostiene Iori - è senz’altro un ruolo
di responsabilità che compor-
ta anche tanto lavoro. Ma è un
impegno che assumo volentieri, nel desiderio di operare al
meglio facendomi portavoce
delle diverse peculiarità ed esigenze territoriali».
Iori, albergatore quarantaduenne di Canazei, sposato e
padre di tre figli, non nasconde, poi, la soddisfazione personale per la nomina prestigiosa: «Si tratta di un riconoscimento all’attività che ho svolto finora per Fassa e, di conseguenza, anche alla valle ladina
che è sicuramente rappresentativa della qualità, in termini
di ambiente e accoglienza,
dell’offerta turistica della provincia trentina».
◗ MOENA
Enzo Iori, 42 anni di Canazei
«Il nostro obiettivo non è quello
di sostituire realtà esistenti ma
supportare, specialmente dal
punto di vista burocratico, le società sportive esistenti». Riccardo Franceschetti, sindaco di
Moena ha voluto chiarire subito le finalità della neo formata
associazione Val di Fassa Events nel corso della serata di presentazione davanti a un buon
numero di volontari. Il nuovo
sodalizio avrà il compito di affiancare società sportive nel
promuovere eventi lungo tutto
l'anno. Si inizierà con Moena
Ski Alp, gara di scialpinismo in
notturna fissata per la sera del
29 gennaio. Poi verrà la Pizolada delle Dolomiti il 6 aprile con
un rinnovato percorso e prova
finale di Coppa Italia. A settembre è in programma la Fassa
Bike, grande festa ciclistica dedicata alla mountain bike e la
Vertical Val dal Vent, gara podistica in montagna. Maurizio
Dellantonio ha ricordato la lunga tradizione del volontariato
sportivo così ricco di competenze, a sotegno anche dell’economia turistica. La Fassa Events
potrà contare sulla figura di una
coordinatrice nella persona di
Susanna Chiocchetti e utilizzare dal punto di visto logistico
l'ufficio Perle Alpine in centro
paese.
(g.b.)
Val di Non ❖ Val di Sole
MERCOLEDÌ 22 GENNAIO 2014 TRENTINO
47
1
Taio, la storia delle imprese da sfogliare
Cinquant’anni di economia raccontati da Giacomo Eccher nel volume voluto dal Coordinamento operatori economici
◗ TAIO
«generazioni»
Cinquant'anni di storia economica di Taio e frazioni attraverso le generazioni che decennio dopo decennio si sono susseguite nella conduzione di
imprese ed aziende che ancora oggi sono in attività.
Questo l'obiettivo del volume messo in cantiere dal Coordinamento Operatori Economici del Comune di Taio, su
stimolo dell'ex presidente (anzi il presidente emerito, come
si direbbe oggi, visto che ne è
stato il fondatore e primo presidente) Armando Larcher,
aiutato dal suo vice, Giovanni
Coletti, e raccontato dalla penna del giornalista Giacomo Eccher (corrispondente del nostro giornale).
Ieri l'iniziativa editoriale
(edita dalla Tipografia Inama
di Taio) è stata presentata alla
stampa a cura del presidente
del Coordinamento, Massimo
Zadra: «Un libro documento
che ripercorre mezzo secolo di
storia economica del comune
di Taio, accompagnando un
cammino di crescita e sviluppo ma anche documentando
le difficoltà e la vita non sempre facile che le aziende, nella
loro determinazione a stare
sul mercato, devono continuamente affrontare», ha detto Zadra.
L'idea del libro, come detto,
è di Armando Larcher, tra i fon-
Un’opera che documenta l’attività di 34 ditte familiari
TAIO. “Generazioni”,
il libro documento sulla storia
delle imprese familiari del
comune di Taio che hanno
attraversato i decenni, verrà
presentato al pubblico sabato 25
gennaio, alle ore 18 e 30 presso il
Centro Congressi Cocea (detto
familiarmente Palamela).
In programma la testimonianza di
tre operatori (nelle varie
generazioni) protagonisti del
libro.
Seguirà la premiazione delle
imprese familiari più longeve e
quindi il saluto delle autorità, con
a seguire intrattenimento
musicale e buffet per tutti. Alla
serata saranno presenti anche le
scuole professionali Enaip e
Centro formazione professionale
- Università popolare di Cles.
«Ospiti di riguardo perché sono
loro la speranza di continuità del
nostro lavoro», ha sintetizzato il
presidente del Coordinamento
Operatori Taio, Massimo Zadra.
Queste (in ordine alfabetico) le 34
ditte protagoniste di
“Generazioni”: 1) Agostini
Arredamenti; 2) Alpigomma
Mollaro; 3) Bertagnolli Gino
impresa edile; 4) Panificio Brida,
5) Bsv Società di Ingegneria; 6)
Carpenteria f.lli Chini Segno; 7)
Covi Costruzioni; 8) Despar
Larcher, alimentari; 9) Forno
Fabio, falegname; 10) Farmacia
Vinotti; 11) Ferramenta Adamello;
12) Fioreria da Alberto; 13)
Trafileria Punteria Ghezzi; 14)
Officina Meccanica Gottardi
Martino; 15) Lattoneria Inama
Casimiro; 16) Tipografia Inama:
17) Inama Center, commercio; 18)
Idraulica Inama; 19) Italbastoni
bastoni da passeggio; 20)
Lorandini Dario, idraulica; 21)
Macelleria Malench; 22) Muraro
Alberto, carpenteria metallica;
23) New Spool, industria
avvolgimenti elettrici; 24) OCM
Bertoluzza, meccanica di
precisione; 25) Officina F.lli Chini;
26) Officina Emer Gustavo; 27)
Prantil Camillo marmi; 28) F.lli
Prevedel petroli; 29) Rizzardi
Pitture; 30) idraulica Roldo
Guido; 31) Rustiklegno
arredamenti; 32) Tecnoimpianti,
lavori idraulici; 33) Hotel Victory;
34) Zattoni Orfeo carpenteria
metallica.
contribuito alla pubblicazione
raccontando la loro parte di
storia».
Tanti tasselli che, con le
schede finali, compongono un
quadro che riassume mezzo secolo di economia a Taio e frazioni. Taio, nella storia della
valle di Non, ha sempre avuto
delle peculiarità come, ad
esempio, l'industria dei manici da frusta che hanno limitato
l'emigrazione che, ad inizio
dello scorso secolo ha falcidia-
to interi paesi della valle. Ma è
anche il comune dove più che
altrove, data la sua baricentricità, si è giocata la partita dell'
energia con la centrale di Santa Giustina e i due laghi di Santa Giustina e di Mollaro, e dove si sono insediate alcune delle prime industrrie che hanno
trovato spazio in valle, come
la Paravinil, la Miniera San Romedio, e quindi la Rossignol
Lange. Marchi, alcuni spariti
dalla valle, ma che hanno la-
sciato una storia così come le
tante aziende, commerciali,
industriali e artigianali, che
hanno accompagnato gli anni
dal Dopoguerra all'oggi.
Nel volume un capitolo importante lo ha pure l'agricoltura che nel comune di Taio ha
ora realtà importanti come il
Mondo Melinda, la Cocea (la
più grande cooperativa di Melinda) e il Trentingrana che
proprio a Taio è nato nel 1987.
Massimo Zadra e Armando Larcher presentano il libro «Generazioni»
datori e primo presidente (per
15 anni) del Coordinamento
Operatori Economici di Taio
costituito nel 1996 e che rappresenta una rarità per quello
che rappresenta nel tessuto
produttivo noneso: «Il libro è
un'idea che cullavo da quando, tre anni fa, ho lasciato “in
buone mani” (quelle di Massimo Zadra, ndr) la guida del Coordinamento. Il risultato adesso c'è grazie a chi l'ha materialmente scritto, l'amico Giaco-
mo Eccher, il “mio” ex vicepresidente, Giovanni Coletti, e soprattutto l'attuale presidente
che con il direttivo ha subito
raccolto la mia idea, dandomi
in pratica carta bianca per realizzarla» ha raccontato Larcher.
«Un grazie – ha aggiunto –
che va esteso anche alle tante
persone (alcune nel frattempo
scomparse, come il compianto presidente della Coparit di
Taio Cesare Covi) che hanno
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