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L`impegno di Nestlé per l`Africa

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L`impegno di Nestlé per l`Africa
L’impegno
di Nestlé
per l’Africa
1
Indice
Un impegno lungo più di un secolo e una
prospettiva sulla crescita e lo sviluppo
di Peter Brabeck-Letmathe, CEO di Nestlé
2
1 Le sfide e le opportunità dell’Africa
4
2 Nestlé in Africa:
prodotti, luoghi e persone
18
3 Nestlé e gli Obiettivi di Sviluppo
del Millennio delle Nazioni Unite
48
Catalizzare il passaggio dalla povertà
al benessere
54
Copertina:
Omowunmi Shittu,
proprietaria di questo
ristorante Maggi di
Lagos in Nigeria,
accoglie gli avventori
nel suo punto di
ristoro e offre piatti
tradizionali insaporiti
esclusivamente con i
dadi e i condimenti
Maggi di Nestlé.
Integrati con sale
iodato per prevenire le
malattie tiroidee i dadi
Maggi sono da
decenni uno dei
prodotti alimentari più
riconosciuti e
acquistati di tutta
l’Africa.
3
Un impegno
lungo più di un
secolo e una
prospettiva sulla
crescita e lo
sviluppo
4
Nel 1880 il latte condensato Nestlé
viaggiava in lungo e in largo per il
continente africano negli zaini dei
minatori. Oggi, centinaia di prodotti
Nestlé in vendita dal Cairo a Città del
Capo sono ormai parte integrante
della vita quotidiana dei consumatori
africani.
Il primo stabilimento ha aperto nel
1927 (in Sudafrica), e ora se ne
contano ventisette, oltre a numerosi
centri di distribuzione e gestione. In
Africa, 11.500 dipendenti diretti e
altre decine di migliaia di persone
lavorano come nostri fornitori e
distributori.
Pazienza, perseveranza e
dedizione per uno sviluppo
economico sostenibile in un
contesto sociale più stabile e ricco:
queste le chiavi del successo in
Africa.
Una strategia aziendale di
ampissimo respiro, il decennale
sviluppo di aziende nazionali e
regionali, l’accento sullo sviluppo
aziendale a lungo termine invece che
sui profitti a breve termine hanno
reso Nestlé sinonimo di stabilità e di
crescita economica per l’intero
continente.
In questo secolo si prospettano
maggiori opportunità economiche
dai mercati africani, l’espansione
delle nostre attività, il lancio di nuovi
prodotti e l’incremento della quota di
mercato. Questo continuo successo
si traduce in crescita e opportunità
per la popolazione e le comunità di
tutto il continente.
Oggi, alcuni paesi africani
assistono a una crescita senza
precedenti, caratterizzata da mercati
finanziari in crescita e valute sempre
più forti. In questo contesto
emergono nuovi modelli di
leadership politica ed economica,
come il New Partnership For Africa’s
Development (NEPAD).
L’ottimismo di Nestlé verso questi
sviluppi è più che giustificato. In
alcuni paesi, tuttavia, le sfide lanciate
dalla povertà, l’HIV/AIDS e i conflitti
minacciano il futuro. Come attore di
primo piano sulla scena
imprenditoriale africana, Nestlé
lavora per trovare soluzioni
immediate e a lungo termine.
La nostra missione aziendale creare valore a lungo termine per gli
azionisti - assicura la disponibilità di
Il CEO di Nestlé Peter
Brabeck-Letmathe in
visita all’Agbara High
School in Nigeria
insieme a operatori
sanitari locali della
Croce Rossa nigeriana.
Nell’ambito di una
serie di attività per la
lotta all’HIV/AIDS in
Africa, Nestlé sostiene
le campagne di
informazione e
sensibilizzazione della
Croce Rossa sia in
Nigeria che in Kenya.
Vi invito a giudicare da soli i
progressi fatti.
Il futuro della nostra Azienda è
legato al successo degli agricoltori
africani che otterranno accesso ai
mercati dei paesi sviluppati e al
progresso economico e sociale della
popolazione dei consumatori africani
in generale.
In qualità di multinazionale
responsabile, Nestlé cerca profitti
economici impegnandosi
contemporaneamente per ottenere
risultati sul piano sociale e
ambientale.
Sfogliando questa relazione
potrete vedere come funziona
questa strategia lungo tutta la catena
del valore. È così che si aprono
nuove opportunità economiche, si
promuove la crescita sostenibile e si
migliora la qualità della vita di tutto il
popolo africano.
risorse umane e naturali e promette
mercati vivaci e redditizi.
In quanto tale, la sostenibilità
rappresenta un elemento
irrinunciabile delle nostre attività.
Nestlé ha imparato molto dalla sua
esperienza in Africa. Negli anni ’70,
quando il settore dei latti formulati
per l’infanzia fu accusato di
introdurre sul mercato prassi che
contribuivano alla malnutrizione
infantile, ci siamo dimostrati
favorevoli a un marketing basato su
norme accettate a livello
internazionale e ci siamo mossi
unilateralmente per implementare il
Codice Internazionale sulla
Commercializzazione dei Sostituti del
Latte Materno dell’Organizzazione
Peter Brabeck-Letmathe
Mondiale della Sanità, un anno dopo Vice Presidente del CdA e CEO
la sua approvazione nel 1981. A
pagina 44 presentiamo un’ispezione
indipendente sulle attuali attività di
marketing in tre paesi africani.
5
Kebede Endie coltiva caffè
arabica su un terreno di
mezzo ettaro ereditato dal
padre a Yirga Cheffe, in
Etiopia. Kebede, che ha
otto figli, durante la
6
stagione del raccolto
lavora mezza giornata
presso l’impianto locale di
lavaggio del caffè per
arrotondare i ricavi. La
chiave per migliorare la
qualità della vita di Kebede
e di altri agricoltori è
aiutarli ad aumentare la
produttività delle loro
coltivazioni e ottenere
guadagni maggiori. Qui
Kebede rivolta la polpa
separata dai frutti del
caffè, che verrà quindi
essiccata e riutilizzata
come fertilizzante.
1
Le sfide e le
opportunità
dell’Africa
Le immagini dell’Africa che vediamo nei telegiornali
riflettono gli enormi problemi del suo popolo:
conflitti armati, HIV/AIDS, povertà, siccità e carestie.
L’Africa, con i suoi 832 milioni di abitanti e centinaia
di gruppi etnici, rappresenta il 13% della popolazione
mondiale, ma su di essa grava una parte
sproporzionatamente grande dei problemi del pianeta.
Più di 320 milioni di africani vivono con meno di 1 dollaro
al giorno e, nel 2004, almeno ventiquattro nazioni hanno
dovuto fare i conti con carenze alimentari. Per quanto
riguarda il reddito pro capite, diciotto dei venti paesi che
chiudono la classifica sono africani. In Africa, oltre 25
milioni di persone sono affette da HIV/AIDS e si prevede
che, a causa di questo virus, nel 2010 la forza lavoro
dell’Africa subsahariana sarà diminuita del 9%.
In aggiunta, la malaria miete 3.000 vittime ogni giorno.
Nonostante questi problemi, l’Africa presenta una
crescita economica costante e opportunità per chi è in
grado di avere una visione lungimirante e solide prassi
aziendali.
7
1: Le sfide e le opportunità dell’Africa
Africa: crescita
economica nascosta
Ampiamente ignorati dalle
popolazioni non africane, paesi
come l’Angola, in transizione da
decenni di conflitti verso una
situazione di stabilità, stanno
mostrando segnali incoraggianti.
Infatti, la maggior parte dei paesi
africani presenta stabilità
macroeconomica e indicatori
favorevoli, tra cui prodotti interni
lordi (PIL) e investimenti diretti esteri
(IDE) in crescita, deficit pubblici
sotto controllo, percentuali
d’inflazione stabili, aumenti dei
prezzi all’ingrosso e rafforzamenti
dei mercati finanziari.
Malgrado le difficoltà, l’economia
africana mostra una crescita solida e
in continua espansione. L’economia
del continente, in termini di PIL, è
passata dal 3,2% del 2002 al 3,8%
del 2003, mentre le stime per il 2004
sono state pari al 4,4%.
L’Africa produce il 26% dell’oro1
mondiale, più della metà di tutti i
diamanti2 ed è un importante
produttore di petrolio a livello
internazionale. Ma la crescita e gli
IDE tendono a concentrarsi su
economie basate sulle materie
prime, come il Ciad e l’Angola, o
altamente sviluppate, come il
Sudafrica. I paesi con risorse
naturali minori non beneficiano
necessariamente di questo sviluppo
economico.
L’accesso dell’Africa all’economia
mondiale ha portato a un aumento
degli scambi con la Cina, arrivati a
15 miliardi di dollari nei primi dieci
mesi del 2003 – un incremento
superiore al 54% rispetto allo stesso
periodo del 2002. Negli ultimi dieci
anni l’affluenza turistica è
raddoppiata, di pari passo con i
ricavi interni, arrivati a 12 miliardi di
dollari nel 2004.
Il reddito e il potere d’acquisto dei
consumatori stanno aumentando; la
Banca Mondiale prevede che il
8
reddito pro capite africano potrà
giungere a una media di 3.000
dollari entro il 2015.
La Banca prevede inoltre che,
sempre per lo stesso anno, oltre
l’80% dei consumatori africani saprà
leggere, un fattore cruciale per lo
sviluppo delle competenze e delle
possibilità di guadagno tra la forza
lavoro.3
Gli economisti ritengono che i
paesi africani potranno crescere
solo se si integreranno
nell’economia mondiale. Per poter
essere competitivi hanno però
bisogno di molti fattori: lavoratori
più sani e meglio istruiti, una
governance politica ed economica
migliore e infrastrutture di maggior
qualità.
Negli ultimi anni, una serie di
governi, agenzie dell’ONU e altri
1 The Gold Institute
2 Business Day
3 I dati sono tratti dagli
Indicatori dello Sviluppo
Mondiale del 2004 della Banca
Mondiale, dalla Commissione
Economica dell’ONU per
l’Africa, dall’Organizzazione per
l’Alimentazione e l’Agricoltura
dell’ONU, e dall’Organizzazione
Mondiale del Turismo
dell’ONU.
organismi, hanno fatto
dell’attenuazione della povertà e della
crescita economica in Africa uno dei
punti principali dei loro programmi per
lo sviluppo. Il ruolo degli attori del
settore privato, dalle multinazionali
alle realtà imprenditoriali locali, è
essenziale per il loro successo.
In Africa, Nestlé sostiene diversi
grandi progetti mirati a ridurre
l’incidenza di malattie come
l’HIV/AIDS, della malnutrizione e della
povertà. Ma il contributo maggiore di
Nestlé all’Africa viene dal suo stesso
modo di fare business, da strategie
sostenibili e responsabili che creano
occupazione e catalizzano
l’imprenditorialità. Da tempo, infatti,
operiamo consistenti investimenti
nelle infrastrutture,
nell’industrializzazione, nella creazione
di posti di lavoro e di competenze
professionali.
“La riduzione costante della povertà dipende
dalla crescita economica e dalla distribuzione del reddito.”
Banca Mondiale
Creazione di un
contesto di crescita
e sviluppo.
Nonostante l'abbondanza
di risorse naturali e una forza
lavoro consistente e dinamica,
in molti paesi africani lo sviluppo
è ostacolato dal contesto
generale. I progressi fatti in alcuni
settori strategici creano tuttavia
una situazione più propizia per lo
sviluppo economico e sociale,
portando a un tangibile
miglioramento della qualità della
vita della popolazione africana.
In questa sezione abbiamo
invitato esperti dei settori
della sanità, della governance,
del commercio e degli investimenti
ad esporre il proprio parere circa
le misure da prendere
per stimolare la crescita e integrare
nell’economia mondiale i paesi
africani più poveri.
Le piccole imprese
svolgono un ruolo
essenziale, creando
occupazione e
generando crescita
all’interno delle
comunità in cui
operano.
9
1: Le sfide e le opportunità dell’Africa
Investire nella sanità
nel nuovo millennio
Richard Hunlédé
Direttore della
Sezione Africa
Federazione
Internazionale delle
Società della Croce
Rossa e della
Mezzaluna Rossa
4
OMS, Health in the Context
of Sustainable Development,
Johannesburg, 2002
10
I progressi sanitari dell’ultimo
secolo hanno prodotto un gran
numero di vaccini, cure e terapie
per molte malattie infettive comuni.
Non sorprende quindi che
nell’agenda per lo sviluppo
nel nuovo millennio rientrino nuove
strategie, dichiarazioni mondiali,
partnership e donatori.
Nonostante i notevoli sforzi
del passato, le malattie infettive
comuni, la malnutrizione e le scarse
condizioni di salute di mamme e
bambini rappresentano un terzo di
tutte le malattie al mondo.
Ogni anno si registrano milioni
di decessi evitabili, mentre altri
milioni di persone non possono
usufruire di acqua potabile
e di strutture igieniche adeguate.
La salute, l’abbattimento della
povertà e la crescita economica
a lungo termine, sono aspetti
strettamente legati, molto più
di quanto si pensi normalmente.
In alcune regioni, soprattutto
dell’Africa subsahariana,
il problema delle malattie
costituisce un vero e proprio
ostacolo alla crescita economica.
Si stima che in Africa la crescita
economica sia rallentata dell’1,3%
l’anno dalla sola malaria. Il PIL
africano sarebbe probabilmente
superiore di circa 100 miliardi
di dollari se la malaria fosse stata
affrontata 30 anni fa. Attualmente,
mezzo miliardo di casi di malaria
all’anno fanno perdere molti miliardi
di giorni lavorativi4.
Il virus dell'HIV/AIDS porta a
conseguenze simili.
Molti di questi decessi, con
effetti negativi per l’economia e la
società, possono essere evitati.
Le prassi sanitarie e l'educazione
sulla salute a livello locale possono
fare la differenza.
È necessario che sempre più
persone si adoperino per ottenere
vaccinazioni, acqua potabile,
un’alimentazione migliore,
condizioni igieniche e sistemi
efficaci di difesa dalle zanzare.
Infatti, sebbene i governi stiano
mettendo a disposizione vaccini,
integratori di micronutrienti,
zanzariere e altri mezzi per
combattere la malattia, molte
persone non ne fanno uso.
“In collaborazione con le società della Croce Rossa, il personale Nestlé ha
insegnato a 1.300 educatori giovanili nigeriani, incaricati di informare 800.000 giovani
sull’HIV/AIDS, e a 3.000 consulenti e assistenti come erogare consulenza volontaria,
test e altri servizi a migliaia di kenioti.”
Richard Hunlédé, Direttore Sezione Africa, FICR
È opportuno che questi prodotti
siano oggetto di un “marketing”
mirato per aumentare il
coinvolgimento delle comunità
e il “consumo” di questi dispositivi
salvavita.
I governi cercano sempre
più l’aiuto della società civile
e dell’iniziativa privata
per affrontare queste lacune di
“marketing”. Grazie alla loro natura
di organismi pubblici ausiliari
e di entità ampiamente radicate
nel territorio, le società nazionali
della Croce Rossa/Mezzaluna Rossa
svolgono un ruolo attivo nella
diffusione locale.
Sostenute da Nestlé e da altri
donatori del settore privato, le
società locali stanno unendo
la competenza del settore
imprenditoriale e quella delle ONG
per raggiungere le comunità
a rischio. In collaborazione con le
società della Croce Rossa, il
personale Nestlé ha insegnato a
1.300 educatori giovanili nigeriani,
incaricati di informare 800.000
giovani sull’HIV/AIDS, e a 3.000
consulenti e assistenti come
erogare consulenza volontaria, test
e altri servizi a migliaia di kenioti.
Al centro della collaborazione c’è
il sincero desiderio di aumentare
il coinvolgimento delle comunità
mobilitando le energie e lo spirito
volontaristico. Come ha osservato
l’OMS, le persone non possono
semplicemente aspettarsi che
il governo faccia qualcosa per loro.
Inoltre, i ministri della sanità devono
incoraggiare un numero maggiore
di partner privati ad aiutarli ad
arrivare laddove non sono ancora
giunti i servizi.
A sinistra: Zakia
Mohammed,
volontaria della Croce
Rossa e Assistente
Sanitaria Locale di
Mombasa in Kenya, fa
visita quasi ogni
giorno a Hadija Said.
Zakia l’ha aiutata a
imparare a
fronteggiare il virus e
crescere i suoi quattro
figli. Nestlé partecipa
attivamente alla lotta
all’HIV/AIDS tra i suoi
dipendenti e sostiene
organizzazioni che
lavorano nella
comunità in senso più
ampio (maggiori
dettagli a pag. 53)
Sopra: Nel 2004, più
di 800.000 giovani
nigeriani hanno
ricevuto informazioni
sull’HIV/AIDS grazie a
una collaborazione tra
la Croce Rossa
nigeriana e Nestlé.
Quella della
cooperazione con
organizzazioni locali
per affrontare i
problemi sociali più
urgenti è una delle
strade percorse da
Nestlé per valorizzare
le comunità in cui
opera.
11
1: Le sfide e le opportunità dell’Africa
L’importanza della good
governance in Africa
Iraj Abedian
CEO,
Pan-African Advisory
Services ed ex Group
Economist,
Standard Bank
La good governance comprende
il rispetto dei diritti di proprietà,
la garanzia della responsabilità
e della trasparenza, la lotta alla
corruzione e all’abuso di risorse
pubbliche e private. In breve, good
governance significa garantire
la qualità delle istituzioni
pubbliche, private e sociali.
12
L’adozione del New Partnership
for Africa’s Development (NEPAD)
è un chiaro riconoscimento
del fatto che, in Africa, la cattiva
amministrazione ha ostacolato
una crescita sostenibile e uno
sviluppo socioeconomico su larga
scala. Questa situazione si è
evidenziata in modo particolare
all’interno delle società colpite dai
conflitti, dove il crollo del governo
ha avuto gravi ripercussioni sui
poveri, aggravando i problemi già
creati dal sottosviluppo.
In Africa la cattiva
amministrazione è una delle cause
della fuga di cervelli e capitali
attualmente in corso: quasi la
“Oggi il rapporto tra good governance e sviluppo economico è ormai assodato:
la maggior parte dei governi africani è attivamente impegnata a migliorare l’amministrazione
per perseguire la crescita sostenibile e il progresso socioeconomico.”
Iraj Abedian, Economista
metà delle risorse umane africane
più specializzate risiede, infatti, al
di fuori del continente. Inoltre, il
45% dei risparmi vengono investiti
in Europa e in Nord America.
L’instabilità sociopolitica attuale
e quella prevista hanno un peso
importante nella continua fuga
di risorse dall’Africa. Lo scoppio
ricorrente di conflitti civili in
Liberia, Repubblica Democratica
del Congo, Costa d’Avorio, Sudan
e Zimbabwe, distrae
continuamente l’attenzione
politica dalle riforme per
concentrarla sulla gestione delle
crisi. Lo sviluppo socioeconomico
ne risulta così ostacolato.
Tuttavia, la crescita registrata
in alcuni paesi rappresenta un
segnale forte per le altre nazioni.
Nelle Mauritius, ad esempio, si è
affermata una tradizione di good
governance che costituisce
la base per una stabilità finanziaria
sostenibile e per i ragguardevoli
risultati economici raggiunti, di cui
lo sviluppo sociale è il naturale
seguito. Il Botswana e la Namibia
hanno continuato ad essere Stati
di diritto e a perseguire accorti
regimi fiscali, ai quali ha fatto
seguito lo sviluppo economico.
La Tunisia, il Marocco e il Ghana
portano avanti il processo
di ammodernamento della propria
struttura amministrativa.
Il Sudafrica, in soli dieci anni
di governo democratico, ha
ristrutturato le proprie istituzioni
per sottolinearne la responsabilità
e trasparenza, sostenuto da una
gestione imprenditoriale pubblica
e privata ben regolamentata,
al livello delle migliori realtà
mondiali.
Queste esperienze positive,
promulgate da leader forti, stanno
innalzando il livello amministrativo
in tutto il continente.
Attualmente l’Africa si trova di
fronte a una svolta. Nel continente
sono in atto due processi paralleli
di modernizzazione
amministrativa. In alcuni paesi
la democratizzazione ha dato
slancio alla good governance.
Solitamente, nelle società in
questione, si assiste a una fioritura
dell’imprenditorialità privata
e a una maggiore partecipazione
all’economia. In altre realtà, le
riforme sono di tipo multilaterale,
frutto della collaborazione
di nazioni di pari livello per il
raggiungimento della good
governance. Il NEPAD è il pilastro
su cui si basa la sua
amministrazione, l’African Peer
Review Mechanism (un
meccanismo di revisione tra
soggetti di pari livello), ne sono
un esempio.
In alcune regioni africane
rimane ancora molto da fare ai fini
del rinnovamento delle istituzioni
amministrative. Per il continente
non c’è tuttavia mai stata
occasione migliore di affrontare
le sfide della governance come
presupposto per uno sviluppo
economico su larga scala.
Nestlé segue una
politica di “tolleranza
zero” per quanto
riguarda la corruzione.
“Nestlé sostiene
fermamente l’onestà,
l’integrità e la lealtà in
tutti gli ambiti della sua
attività e richiede lo
stesso comportamento
nei suoi rapporti con
tutti i partner
commerciali e i
fornitori di materiali,
beni e servizi,” spiega
Maya Makanjee,
Direttrice
Comunicazione e Affari
Pubblici della Sezione
Africa Meridionale e
Orientale di Nestlé.
“Il nostro impegno a
favore di questi principi
emerge chiaramente
sia dai nostri
collaboratori che dal
modo in cui questi
guidano le attività di
Nestlé.”
“Noi applichiamo i
Principi Aziendali
Nestlé e seguiamo le
Norme della Camera
di Commercio
Internazionale relative
all’Estorsione e alla
Corruzione nelle
transazioni
commerciali
internazionali (1996),
le Raccomandazioni
dell’OCSE relative
alla Corruzione
e alle Transazioni
Commerciali
Internazionali (1994)
e la Convenzione
dell’OCSE sulla lotta
alla corruzione (1997).
Partecipando al Global
Compact dell’ONU,
siamo portavoci
del nuovo 10° principio
riguardante
la corruzione, il quale
afferma che:
’Le aziende devono
contrastare
la corruzione in tutte
le sue forme, ivi
comprese l’estorsione e
i finanziamenti illeciti.’”
13
1: Le sfide e le opportunità dell’Africa
Attività aziendali
sostenibili
Kirsty Jenkinson
Analista Senior,
Governance and
Socially Responsible
Investment, F&C
Asset Management
In qualità di investitore istituzionale
con partecipazioni in multinazionali
come Nestlé, riteniamo che i fattori
amministrativi, sociali, ambientali
ed etici rappresentino rischi reali
per un’azienda e debbano quindi
essere gestiti in maniera efficace.
Gli investimenti in Africa
rappresentano significative
opportunità di crescita, ma le
aziende vengono anche messe di
fronte a svariate sfide. Soprattutto
nei paesi in via di sviluppo, la
governance e le problematiche
sociali, ambientali ed etiche
possono influenzare i risultati e il
valore dell’azienda. Oggi, ad
esempio, in Africa esistono due tipi
di problemi occupazionali con un
forte impatto sulle imprese:
14
l’aumento del tasso di diffusione
dell’HIV/AIDS nell’Africa
subsahariana e le significative
incidenze di lavoro minorile.
“Le aziende che elaborano e implementano efficacemente politiche chiare su
queste problematiche in tutti gli ambiti di attività, potranno trarre profitto
dall’enorme potenziale del continente.”
Kirsty Jenkinson, Analista Senior, F&C Asset Management
Le aziende che elaborano e
implementano efficacemente
politiche chiare su queste
problematiche in tutti gli ambiti di
attività, potranno trarre profitto
dall’enorme potenziale del
continente.
Questo principio si basa sulla
convinzione che un
comportamento responsabile è
strettamente legato a una gestione
dei rischi efficace: le aziende
potranno ad esempio evitare
dispendiosi procedimenti legali e
normative restrittive e trovarsi di
conseguenza in una posizione
migliore per distribuire valore agli
azionisti.
Per l’analisi dei risultati
economici delle aziende noi
utilizziamo il nostro approccio reo®
(responsible engagement overlay,
copertura mediante impegno
responsabile). Nel contesto
africano ci concentriamo su
quattro questioni critiche:
(1) Condotta responsabile nelle
attività di vendita e marketing,
(2) Condizioni di lavoro in linea con
le convenzioni fondamentali
dell’Organizzazione Internazionale
del Lavoro (OIL) con la massima
estensione possibile all’interno
della filiera logistica e produttiva,
(3) Ambienti operativi in cui
la corruzione mina la stabilità,
la trasparenza, la good governance
e il rispetto dello stato di diritto,
(4) Il reperimento sostenibile delle
materie prime, in modo
compatibile con la salvaguardia
della biodiversità.
La strategia che seguiamo per
gli investimenti incoraggia le
aziende a massimizzare i profitti
mantenendo una condotta
responsabile. Crediamo che
questo approccio non solo soddisfi
le esigenze dei nostri clienti, ma
incentivi anche una gestione
aziendale sostenibile. Si tratta di
uno dei tanti passaggi necessari
per catalizzare la crescita
economica in Africa.
F&C Asset Management si occupa
di gestione patrimoniale a livello
paneuropeo e possiede una
partecipazione a lungo termine in
Nestlé. Nell’ottobre del 2004 è
avvenuta la fusione di ISIS Asset
Management con F&C Asset
Management: il portafoglio
congiunto delle due società vale ora
circa 125 miliardi di sterline.
La prima politica
interna di prevenzione
dell’HIV/AIDS di Nestlé
risale al 1986.
Successivamente si è
ampliata e adesso
comprende garanzie di
riservatezza e di
trattamento equo sul
posto di lavoro. Da più
di un decennio Nestlé
promuove campagne
di informazione e
sensibilizzazione
sull’HIV/AIDS rivolte
sia ai dipendenti che
alla comunità in senso
più ampio.
Dando lavoro
a persone di tutto il
continente, Nestlé ha
dovuto esaminare la
propria vulnerabilità di
fronte a questa
problematica.
Nestlé fa parte di un
gruppo ristretto, ma in
crescita, di aziende
che hanno attuato una
politica aggressiva per
limitare l’impatto
dell’HIV/AIDS sui
propri dipendenti. In
Sudafrica l’azienda ha
avviato un Programma
di Intervento Gestito in
che comprende a
livello volontario
consulenze e test,
informazione ed
educazione,
formazione delle
capacità professionali,
gestione alimentare e
dello stile di vita e
accesso a terapie
antiretrovirali.
“Sia da un punto
di vista morale che
pratico ci siamo resi
conto che dovevamo
essere più attivi nella
lotta all’HIV e che la
cosa più sensata da
fare era occuparci
delle esigenze dei
nostri dipendenti oltre
che operare all’interno
delle comunità,”
afferma Maya
Makanjee,
Responsabile
Comunicazione e
Pubblici Affari della
Sezione Africa
Meridionale e
Orientale di Nestlé.
Ora tutti i dipendenti
Nestlé a tempo pieno
ricevono contributi
assistenziali sanitari
tra cui terapie
per l’HIV/AIDS; il
programma è pensato
principalmente per le
esigenze di chi è
affetto dal virus.
15
1: Le sfide e le opportunità dell’Africa
Aiuto alle popolazioni vulnerabili:
il ruolo delle imprese
Linda Merieau
Responsabile Relazioni
Istituzionali dell’Alto
Commissariato
delle Nazioni Unite
per i Rifugiati
Nell’Etiopia orientale, 210.000
persone hanno potuto usufruire di
acqua potabile nell’ambito di una
partnership di Nestlé con l’Ufficio
dell’Alto Commissariato delle
Nazioni Unite per i Rifugiati
(ACNUR). “Prima dovevamo
percorrere molta strada per
andare a prendere l’acqua e
spesso scoppiavano risse. Ora non
più, ne abbiamo tratto tutti dei
vantaggi,” dice Rukia Abdi
Ahmed, rifugiata della zona.
Rukia fa parte delle 30.000
persone che dieci anni fa sono
fuggite dalla guerra nel loro paese.
Da allora è rimasta in Etiopia come
profuga insieme a moltissimi altri.
16
L’ACNUR, con sede a Ginevra,
istituito nel 1951, da dieci anni
porta aiuti sotto forma di cibo,
acqua, assistenza medica e
istruzione.
Nel 2003, l’ACNUR e Nestlé si
sono uniti per far fronte alle
esigenze idriche dei rifugiati e
delle comunità attorno a loro.
Nestlé ha contribuito con più di
700.000 dollari, oltre che con una
costante consulenza tecnica.
Risultato: un sistema idrico
articolato composto da pozzi
recuperati, un miglior impianto di
pompaggio e purificazione
collegato con una conduttura di
22 chilometri, nuovi rubinetti nei
villaggi adiacenti e un nuovo
serbatoio per la raccolta dell’acqua
piovana.
Gli esperti idrici di
Nestlé, Violaine Lamy
e Jean-Louis Croville
aiutano l’ACNUR a
controllare le pompe
dell’impianto della
Jerer Valley.
“Invece di limitarsi a firmare assegni, le aziende come Nestlé confermano il proprio
impegno a favore del raggiungimento degli obiettivi dei progetti facendo leva sulle
proprie competenze tecniche.”
Linda Merieau, ACNUR
“Invece di limitarsi a firmare
assegni, le aziende come Nestlé
confermano il proprio impegno a
favore del raggiungimento degli
obiettivi dei progetti facendo leva
sulle proprie competenze
tecniche” afferma Linda Merieau,
Responsabile relazioni istituzionali
dell’Alto Commissariato delle
Nazioni Unite per i Rifugiati.
“Abbiamo bisogno del loro
contributo finanziario, ma
possiamo anche approfittare della
loro competenza.”
La Squadra tecnica idrica
Nestlé è composta da un
idrogeologo e da un esperto di
gestione delle risorse idriche, che
hanno lavorato sia con l’ACNUR
che con la locale autorità idrica
etiope alla progettazione di
sistemi per la gestione delle
risorse idriche, sottoponendo a
manutenzione le tubature e gli
impianti di pompaggio,
recuperando vecchi pozzi e
Queste rifugiate
analizzando l’acqua.
somale fanno parte
A metà del 2005 le autorità
delle 210.000 persone
locali assumeranno la gestione e
che beneficiano della
la manutenzione a lungo termine partnership tra
del sistema.
ACNUR e Nestlé per la
fornitura di acqua
potabile nell’Etiopia
orientale.
“Prima dovevamo
percorrere molta
strada per andare a
prendere l’acqua e
spesso scoppiavano
delle risse. Ora non più
– ne abbiamo tratto
tutti dei vantaggi,”
dice Rukia Abdi
Ahmed, rifugiata della
zona.
(Maggiori dettagli a
pag 53.)
17
1: Le sfide e le opportunità dell’Africa
Gli agricoltori africani
hanno bisogno del libero scambio
Herbert Oberhänsli
Responsabile dei
Rapporti Economici e
Internazionali di
Nestlé
Il libero scambio è una delle
garanzie più importanti dell’equità
del commercio in quanto offre
opportunità a chi è stato escluso
dalla partecipazione all’economia
di mercato e rappresenta la strada
per l’avanzamento dei paesi in via
di sviluppo.
Gli attuali sistemi mondiali di
scambio presentano forme di
protezionismo manifesto e
nascosto che alterano gli scambi,
tra cui barriere tariffarie indebite,
procedure doganali lente e sussidi
di ogni tipo. Il contesto che ne
risulta non è né libero né equo.
Attualmente i produttori africani,
ad esempio i coltivatori di cotone,
hanno difficoltà a inserirsi in nuovi
mercati, nonostante offrano prezzi
competitivi e prodotti di alta
qualità. Il protezionismo
18
statunitense ed europeo
compromette il sostentamento di
larga parte dei 3 miliardi di abitanti
delle aree rurali dei paesi in via di
sviluppo.
Un commercio libero ed equo
permetterebbe loro di ottenere
guadagni maggiori e offrirebbe
anche prodotti meno costosi ai
consumatori. I governi, nelle
trattative commerciali di questo e
dei prossimi anni, devono seguire
un ordine del giorno costruttivo per
quanto riguarda i liberi scambi, che
consenta alle economie emergenti
di lasciarsi alle spalle la povertà.
Tra le voci di quest’ordine
del giorno dovrebbe esserci anche
la liberalizzazione degli scambi
tra i paesi in via di sviluppo.
Nell’ottobre del 2002 Rubens Ricupero, ex Segretario Generale della Conferenza delle Nazioni
Unite sul Commercio e lo Sviluppo, dichiara ai leader delle aziende internazionali che la
più importante responsabilità sociale per le imprese è rappresentata dal sostegno del libero
scambio e dalla formazione delle professionalità nei paesi in via di sviluppo.
Come è accaduto nel XIX secolo
in Svizzera, il libero scambio può
aiutare anche i paesi in via
di sviluppo del XXI secolo.
La riduzione delle barriere
commerciali aumenterà l’efficienza
delle strutture e dei sistemi
economici mondiali, sostenendo lo
sviluppo economico di alcuni tra i
paesi più poveri del pianeta.
Nell’ottobre del 2002 Rubens
Ricupero, ex Segretario Generale
della Conferenza delle Nazioni
Unite sul Commercio e lo
Sviluppo, dichiara ai leader delle
aziende internazionali che la più
importante responsabilità sociale
per le imprese è rappresentata dal
sostegno del libero scambio e dalla
formazione delle professionalità
nei paesi in via di sviluppo. Solo
quando i governi abbasseranno le
barriere commerciali, le aziende
locali e internazionali potranno
investire in nuove competenze,
attraendo così gli investimenti e
aumentando il tenore di vita.
È certamente vero che le
imprese possono trarre vantaggi
dalla globalizzazione, ma ciò vale in
egual modo per le economie
emergenti. Le due cose non si
escludono a vicenda.
Il messaggio inequivocabile che
sta al centro di tutte le campagne
per il commercio libero ed equo è
che esso aumenterà il benessere
sia nei paesi in via di sviluppo che
in quelli già sviluppati. È questo il
segreto di un eventuale successo
delle trattative commerciali future.
“I fornitori di Nestlé
(come la Tin Can
Manufacturers)
condividono i suoi
stessi interessi: avere
libero accesso ai
mercati del mondo
sviluppato,” afferma
James Mugiri
Mwaura, a capo di una
squadra di ispettori di
Tin Can Manufacturers,
società che fornisce
materiali d’imballaggio
ed etichette allo
stabilimento Nestlé
di Nairobi.
19
Temitayo Adejoke Konu
gestisce un punto
vendita all’ingrosso,
che rifornisce di
prodotti Nestlé i negozi
20
del mercato Oke-Arm,
uno dei più grandi di
Lagos in Nigeria.
2
Nestlé
in Africa:
prodotti, luoghi
e persone
A partire dalla fine del XIX secolo Nestlé ha
costantemente consolidato la propria presenza
commerciale e produttiva in Africa che, nel 2004,
comprendeva ventisette stabilimenti e decine
di altri magazzini e uffici che servivano tutte
le cinquantaquattro nazioni del continente. Qui
diamo lavoro a circa 11.500 persone, di cui solo 120
non sono africane. Si stima inoltre che, attraverso la
filiera logistica e produttiva, siano stati creati altri
50.000 posti di lavoro.
Nestlé continua a investire in modo consistente
in Africa: con un contribuito medio pari a circa un
terzo dei profitti al lordo delle imposte. Nel 2004, il
fatturato totale in Africa è stato di poco inferiore ai
2,4 miliardi di CHF. Nestlé ha consolidato questa
attività restando fedele al suo principio aziendale
primario: favorire la crescita sostenibile a lungo
termine a scapito di profitti transitori a breve
termine e creare aziende nazionali e regionali
mediante investimenti consistenti nell’arco di
diversi decenni.
21
2: Nestlé in Africa: prodotti, luoghi e persone
Prodotti
Prodotti a base di latte.
a lunga conservazione
e prodotti.culinari/
per brodo al primo.
posto nelle vendite.
In Africa un turista riscontrerebbe
nei prodotti Nestlé la stessa
qualità e valori nutrizionali che
trova nel suo paese, ma in una
forma adattata alla cultura e ai
gusti locali.
L’Africa meridionale e orientale
rappresenta il nostro più grande
mercato nel continente, dove
offriamo la più variegata gamma
di prodotti. Negli ultimi tre anni,
si è verificata una crescita stabile
nelle regioni dell’Africa centrale
e occidentale e del Maghreb. Le
22
categorie di prodotti più vendute
sono i latticini a lunga
conservazione, tra cui il latte in
polvere e condensato,
e i prodotti culinari, tra cui dadi
per brodo, salse e condimenti.
Le vendite di latti formulati
per l'infanzia rappresentano meno
del 4% del fatturato totale in Africa.
I gelati e le bevande in polvere,
come Milo, rientrano nelle
categorie al vertice. Di fatto,
i continui miglioramenti apportati ai
sistemi tecnologici e di trasporto
hanno contribuito al dominio
dei gelati e degli yogurt Nestlé
in Egitto, che nel 2003 hanno
subito un aumento di valore
rispettivamente del 12% e del
30,5%.
Sopra: Come altrove,
Nestlé crea prodotti su
misura per la cultura e
i gusti locali.
A fronte: tra i prodotti
venduti in Africa da
Nestlé ci sono
bevande in polvere,
caffè solubili, acqua in
bottiglia, cereali per la
colazione, prodotti a
base di latte a lunga
conservazione, da
frigo e gelati,
cioccolato e prodotti
dolciari, cibi pronti e
prodotti culinari,
alimenti per l’infanzia,
per il benessere e lo
sport e alimenti per
animali.
23
2: Nestlé in Africa: prodotti, luoghi e persone
Luoghi
Le nostre attività in Africa:.
Nigeria, un case study..
Nel 2004 i ricercatori
dell’Università di Ibadan hanno
studiato l’impatto socioeconomico
delle attività di Nestlé.
In Nigeria fin dal 1961, Nestlé
possiede uno stabilimento ad
Agbara e un centro di distribuzione
a Ota, nello stato costiero di Ogun.
Guidata da Doyin Soyibo,
economista e preside della Facoltà
di Scienze Sociali dell’Università, la
squadra di ricercatori ha rilevato
che i dipendenti Nestlé
guadagnano più della media del
settore manifatturiero e che i loro
salari aumentano più in fretta
rispetto alla norma del settore. Più
del 75% ha affermato che
rifiuterebbe l’offerta di cambiare
lavoro.
Lo studio ha osservato che:
• Il 40% circa dei distributori lavora
con Nestlé da 21-35 anni, mentre
un ulteriore 32% lavora con la
società da 11-20 anni.
• L’84% circa delle materie prime
naturali viene acquistato da
agricoltori e altri fornitori locali.
• I fornitori locali sono fonte di
posti di lavoro: tra il 2002 e il 2003
la maggior parte ha effettuato
assunzioni e una di queste aziende
ha incrementato del 67% dei suoi
dipendenti.
• Il 50% circa degli operai Nestlé
risiede in comunità limitrofe e
spende più del 20% del proprio
reddito localmente per cibo,
istruzione, affitto e vestiario.
• Nestlé è uno dei tre titoli “più
apprezzati” della borsa nigeriana.
24
• I residenti di Agbara e Ota hanno
affermato che Nestlé ha un effetto
positivo sulla comunità:
– per l’impegno a favore
della tutela ambientale (90%)
– per la creazione di occupazione
(82%)
– per il miglioramento
delle infrastrutture (67,7%) e
– per l’aumento del reddito
(57,5%).
“Nestlé è un’azienda sana che
favorisce un tenore di vita in
costante miglioramento, offrendo
opportunità di lavoro variegate e
con un sempre crescente interesse
per le comunità locali,”
ha concluso il Professor Soyibo.
Il Professor Doyin
Soyibo, docente di
Economia della Salute
e preside della Facoltà
di Scienze Sociali
dell’Università di
Ibadan in Nigeria.
“Nestlé è un’azienda sana che favorisce un tenore di vita in costante
miglioramento, offrendo opportunità di lavoro variegate e con un sempre
crescente interesse per le comunità locali.”
Doyin Soyibo, Università di Ibadan, Nigeria
25
2: Nestlé in Africa: prodotti, luoghi e persone
Persone: sviluppo
lungo tutta la catena del valore
L’impatto di Nestlé sullo sviluppo
economico e sociale ha luogo nei
tre grandi anelli della catena del
valore: Acquisizione delle Materie
Prime Agricole, Produzione
e Gestione, Prodotti di Consumo
e Informazione.
26
L’impatto di Nestlé:
materie prime agricole
Pur non possedendo terreni
agricoli, usiamo la nostra influenza
per aiutare i fornitori a raggiungere
standard migliori (in molti casi
aumentandone il reddito),
introducendo allo stesso tempo
cambiamenti a livello di settore.
Integrandoli direttamente nella
nostra supply chain, forniamo
assistenza tecnica agli agricoltori.
Lavoriamo inoltre con i coltivatori
di manioca e di fagioli dall’occhio
della Costa d’Avorio e di mais
del Ghana per aiutarli a ridurre
i livelli di pesticidi, in ottemperanza
alle norme qualitative di Nestlé
e del mercato globale.
Di seguito sono presentati alcuni
modi in cui creiamo un’influenza
positiva sull’agricoltura africana.
Acquisti diretti e creazione.
di occupazione locale.
Nestlé è il più grande acquirente
diretto di caffè al mondo; il 14%
delle nostre forniture di caffè
proviene direttamente dai
coltivatori. Ciò contribuisce a far sì
che gli agricoltori ottengano un
prezzo migliore per i propri
prodotti e crea inoltre occupazione
nei centri d’acquisto, come quello
di Gagnoa in Costa d’Avorio.
I centri d’acquisto Nestlé offrono
opportunità sia agli agricoltori che
vendono il proprio caffè sia ad altri
soggetti locali.
Nel corso della stagione degli
acquisti, che normalmente dura da
dicembre a maggio, fino a 250
donne si occupano della pulizia del
caffè all’esterno del centro
d’acquisto. In un’atmosfera
Garanzia di qualità:
aiutare gli agricoltori a.
ottenere un vantaggio.
competitivo.
dinamica, ogni donna pulisce dieci
sacchi da 90 kg di caffè al giorno, a
seconda delle condizioni del
prodotto. Il caffè viene setacciato
con un contenitore di vimini per
separare dai chicchi eventuali
sassolini, polvere e residui. Le
operaie guadagnano 200-300 CFA
per ogni sacco pulito.
In Costa d’Avorio gli operai
agricoli ricevono 90.000-120.000
CFA all’anno più vitto e alloggio.
Creazione di posti di
lavoro a livello locale:
donne all’esterno del
centro d’acquisto
Nestlé di Gagnoa in
Costa d’Avorio intente
a pulire il caffè.
Il miglioramento della qualità è uno
dei mezzi più efficaci per garantire
agli agricoltori prezzi di vendita più
alti; il controllo di qualità dello
stabilimento Nescafé di Abidjan è
quindi d’importanza strategica.
Una volta che i campioni di caffè
hanno superato il test di umidità, ne
vengono prelevati 100 g. per il
conteggio dei difetti, che stabilisce
la percentuale di corpi estranei
(sassolini ecc.) o di chicchi scartati
per campione. Se il risultato del
conteggio è troppo elevato, il caffè
può essere respinto per essere
sottoposto a un ulteriore
smistamento.
Analogamente, se il tasso
d’umidità è troppo alto il caffè viene
restituito agli agricoltori, che lo
sottopongono a un ulteriore
processo di essiccazione. Oltre al
caffè usato negli stabilimenti, i
controlli interessano anche il caffè
verde che verrà esportato negli
stabilimenti Nescafé francesi.
Nel momento in cui andava in
stampa questo rapporto,
nonostante i disordini verificatisi in
Costa d’Avorio il centro d’acquisto di
Gagnoa era ancora operativo, anche
se a ritmi inferiori.
27
2: Nestlé in Africa: prodotti, luoghi e persone
28
Etiopia: un esperimento.
per.aumentare il reddito.
dei coltivatori di caffè.
Recentemente Nestlé ha avviato
un programma mirato a migliorare
il reddito dei coltivatori di caffè
in maniera sostenibile e a lungo
termine sul mercato del caffè di
larga scala. L’iniziativa consiste nel
fornire strumenti che permettono
di competere con successo
sul mercato libero invece che nel
corrispondere un prezzo minimo,
che non aiuta necessariamente
gli agricoltori a migliorare le proprie
tecniche. Il coltivatore riceve inoltre
un reddito integrativo per tre anni,
oltre ad assistenza per il
miglioramento del raccolto.
Il programma è in atto in Etiopia
ed El Salvador, dove esperti
agronomi collaborano con
i coltivatori per individuare strategie
concorrenziali per una buona
riuscita sul libero mercato del caffè
mediante miglioramenti nella
coltivazione delle piante,
nel raccolto, nei trattamenti
post-raccolto e nella qualità,
l’incentivazione della
diversificazione con altre
coltivazioni e la vendita diretta
o attraverso un rappresentante
locale, così da trattenere una quota
maggiore del prezzo di vendita.
La comunità trae beneficio anche
attraverso investimenti in
infrastrutture come gli impianti per
l’acqua potabile.
Si tratta di un progetto pilota di
partnership tra Nestlé e i coltivatori
di caffè, ma la sua riuscita potrebbe
aprire la strada a nuovi approcci
nel mercato mondiale del caffè.
A sinistra: Gerardo
Jara Pascuas, esperto
di caffè colombiano,
lavora con i coltivatori
etiopi per aumentarne
l’efficienza.
Sotto: il programma
di Nestlé per
l’innalzamento del
reddito dei coltivatori
di caffè in maniera
sostenibile e a lungo
termine sul mercato
di larga scala in atto
a Yirga Cheffe,
in Etiopia.
A fronte: Demekech
Wondumu alle prese
con lo smistamento
del caffè presso
un impianto
di lavorazione
di Yirga Cheffe.
29
2: Nestlé in Africa: prodotti, luoghi e persone
ci sono scuole sul campo per
assistere gli agricoltori nelle
questioni legate alla supply chain e
programmi di formazione di
“istruttori” a livello popolare per
contribuire all’eliminazione delle
forme peggiori di lavoro minorile.
Questi programmi e partnership
sono frutto della collaborazione di
una decina di società dell’industria
del cacao, di governi dei paesi
produttori dell’Africa occidentale,
di organismi di finanziamento
statunitensi, canadesi ed europei,
di sindacati dei lavoratori,
di commercianti di cacao e di una
serie di ONG locali e internazionali.
Pur non acquistando il cacao
direttamente dai coltivatori,
né impiegando coltivatori di cacao,
ci adoperiamo per una coltivazione
responsabile.
Per misurare il suo impegno,
Nestlé ha svolto e continuerà
a svolgere un ruolo di primo piano
nella progettazione e attuazione
di un sistema di certificazione
che assicuri progressi continui
verso l’eliminazione del lavoro
minorile nella produzione
del cacao e integri nella filiera
logistica e produttiva attività
sostenibili e responsabili.
Miglioramento delle.
condizioni di lavoro nelle.
coltivazioni di cacao.
Oltre due terzi delle forniture
mondiali di cacao provengono
dall’Africa occidentale. Di queste,
l’85% circa deriva da coltivazioni di
meno di un ettaro. La sussistenza
di circa 1,5 milioni di agricoltori in
Costa d’Avorio, Ghana, Camerun e
Nigeria dipende dal cacao.
Programmi sostenibili per il cacao
Nestlé ha avuto un ruolo chiave
nel contributo all’istituzione di una
serie di partnership per il
miglioramento sia delle condizioni
di lavoro nelle coltivazioni di cacao
che del tenore di vita degli
agricoltori e delle loro famiglie. Tra
queste figurano il Programma per
le Piantagioni Sostenibili (un
programma congiunto tra industria
e USAID che raccoglie diverse
agenzie finanziatrici internazionali
quali la Banca Mondiale e la CIDA,
l’Agenzia Canadese per lo
Sviluppo Internazionale) con
l’intento di migliorare i metodi di
produzione e il rendimento del
cacao ecc.); il Programma Agricolo
Commerciale per l’Africa
Occidentale (implementato
dall’Organizzazione Internazionale
del Lavoro incentrato
sull’informazione circa le forme
peggiori di lavoro minorile e
l’assistenza per l’eliminazione del
problema presso le comunità e gli
agricoltori) e l’International Cocoa
Initiative (ICI, Iniziativa
internazionale per il cacao) che
sostiene le best practice e
contribuisce a sensibilizzare le
comunità sui temi del lavoro
minorile e a sviluppare la
formazione per risolverli. Nestlé è
rappresentata nel consiglio
direttivo dell’ICI.
30
Coltivatori di cacao
studenti di una
“Scuola sul Campo per
Agricoltori” a Kumasi
in Ghana. Queste
scuole aiutano i
coltivatori a innalzare il
proprio reddito
incoraggiando una
gestione responsabile
dei processi lavorativi.
Agli agricoltori vengono fornite
varie forme di sostegno,
dall’assistenza tecnica per la
creazione di reddito alla gestione
delle infestazioni dei raccolti, fino a
interventi specifici per affrontare il
problema del lavoro minorile.
Tra i programmi specifici rivolti
ai coltivatori dell’Africa occidentale
Sviluppo attraverso
la produzione casearia:
storicamente, Nestlé
si è inserita in molti
nuovi mercati con
i prodotti a base
di latte, cercando
di produrli e venderli
a livello locale.
Per farlo era
necessaria una
fornitura di latte fresco
sicuro e di alta qualità.
A questo scopo
abbiamo assistito i
produttori, ad esempio
con prestiti agevolati
per l’ampliamento
delle mandrie o
l’acquisto di
attrezzature e consigli
per il miglioramento
dell'allevamento di
bestiame.
Il risultato per Nestlé
è stata una fornitura
affidabile di materie
prime di alta qualità.
Per i produttori
e la comunità,
la cooperazione
ha portato maggior
benessere
e una produzione
lattiero-casearia
di più alto livello.
Gli agronomi e i tecnici
sul campo del Servizio
Agricolo Nestlé
forniscono tuttora
assistenza tecnica
ai produttori.
Nelle foto, produttori
marocchini portano
il proprio latte in una
stazione di raccolta
nei pressi dello
stabilimento Nestlé
di El Jadida.
31
2: Nestlé in Africa: prodotti, luoghi e persone
“La manioca, coltivata principalmente da piccoli agricoltori,
svolge un ruolo vitale nella sicurezza alimentare dell’economia rurale.”
Iquo Ukoh, Marketing Manager, Nestlé Nigeria
Promozione di un prodotto.
locale con grandi speranze.
Le radici tuberose non vengono
solitamente definite “armi contro
la povertà”. Ma è proprio questo
che è diventata la manioca,
la radice brunastra dalla forma
allungata coltivata e consumata
in tutta l’Africa occidentale.
Si spera che la manioca, nota
in America Latina con il nome
di yucca, possa permettere di dare
lavoro a milioni di agricoltori
africani e di sfamarne altri milioni
in tutto il continente.
Nell’ultimo decennio governi,
agenzie dell’ONU e periti agrari
si sono prodigati per aumentare
la produzione di manioca in termini
qualitativi e quantitativi, cercando
allo stesso tempo di aprire nuovi
mercati al di fuori dell’Africa
occidentale. Nel 2004 il NEPAD
ha promosso iniziative di sostegno
alla coltivazione, alla lavorazione
e al consumo di manioca.
La radice della manioca viene
usata nella preparazione di alimenti
base locali come l’amato foufou
nigeriano, mentre le foglie sono
un’eccellente fonte di proteine
e ferro. Grazie alla sua capacità
di crescere su terreni poco fertili
con poca acqua, la manioca può
essere piantata dove è impossibile
coltivare altre piante. Inoltre,
essendo usata anche per i mangimi
e in alcuni composti industriali,
non ha ancora espresso a pieno
il suo potenziale commerciale.
32
Governi e aziende
credono che una
maggior produzione di
manioca creerà posti
di lavoro
nell’agricoltura e
sfamerà la crescente
popolazione africana.
Nestlé, che acquista
mediamente 7.500 tonnellate
di manioca all’anno, sostiene gli
sforzi per la produzione sostenibile
e collabora con i governi per
promuovere il consumo di questa
specie.
Un esempio di questi sforzi
è il Sustainable Cassava Project
(Progetto per la Manioca
Sostenibile) di Moyen Comoe
in Costa d’Avorio, avviato nel 2002
con l’ingresso di Nestlé in una
partnership guidata dal governo
ivoriano e tedesco.
Il progetto di Nestlé coinvolge
800 piccoli agricoltori – 700 dei
quali donne – provenienti da venti
villaggi e mira ad aiutarli
a migliorare i propri raccolti
sia quantitativamente che
qualitativamente, riducendo
allo stesso tempo l’uso di pesticidi
e di acqua.
Nel lungo periodo questo
investimento assicurerà
ai coltivatori un reddito stabile e
sostenibile, mentre lo stabilimento
Nestlé locale potrà far affidamento
su una fonte di materie prime d’alta
qualità per i dadi Maggi e altri
prodotti.
L’impatto di Nestlé:
produzione e gestione
Nell’ambito di tutte le nostre
attività produttive e gestionali
in Africa, diamo grande
importanza all’assicurazione
della qualità e della sicurezza
dei prodotti, investendo
in personale e tutelando le risorse
ambientali e naturali.
I consumatori affermano
costantemente di acquistare
i prodotti Nestlé per la maggiore
qualità e bontà. Come nel resto
del mondo, in Africa Nestlé
conferisce priorità assoluta alla
qualità e sicurezza degli ingredienti
e all’integrità dei processi
produttivi. La sicurezza alimentare
viene sempre al primo posto.
Un altro aspetto distintivo
dell’approccio Nestlé
è l’investimento nel proprio
personale a tutti i livelli. In una
recente intervista concessa
a una rivista, il CEO di Nestlé Peter
Brabeck ha affermato che questo
è il motivo più importante
del successo mondiale della
Società rispetto ai concorrenti.
Nestlé aggiunge un valore
enorme nell’ambito dei risultati
ambientali. Stabiliamo norme
severe in tutte le fasi, dalla
produzione all’imballaggio,
cercando di migliorarci
costantemente. Tra il 2000 e il
2003, negli stabilimenti africani,
abbiamo migliorato gli indicatori
di performance di una percentuale
compresa tra il 20% e il 57%
in aree che vanno dal consumo
idrico alle emissioni di CO2
e dannose per l’ozono.
Le testimonianze seguenti
danno un’idea del contributo dato
alla crescita sostenibile, in Africa,
dagli investimenti produttivi
e gestionali di Nestlé.
Sopra: ciascuna fase
del processo
produttivo sottostà a
norme rigorose.
A destra: alcuni operai
dello stabilimento
Nestlé di Estcourt in
Sudafrica assemblano
gli imballaggi.
33
2: Nestlé in Africa: prodotti, luoghi e persone
Tutela e risparmio idrico.
in tutto il continente.
Per convertire le materie
prime agricole in alimenti e
bevande genuini, sicuri e d’alta
qualità, Nestlé utilizza acqua
durante tutti i processi produttivi.
Oltre all’acqua destinata
all’imbottigliamento, Nestlé
usa acqua per pulire, lavorare e
raffreddare materie prime fresche
nonché per processi come
l’estrazione o la ricostituzione
di alimenti essiccati.
Negli stabilimenti africani
di Nestlé, come in altri nel mondo,
sono in atto misure specifiche
per la prevenzione degli sprechi
d’acqua e la riduzione delle acque
reflue in ogni fase del processo
di lavorazione, nel rispetto
della politica idrica Nestlé.
Tra queste, provvedimenti
per ridurre il consumo, ampliare
e migliorare il trattamento delle
acque reflue e riciclare l’acqua
ovunque possibile.
In linea con il Sistema
di Gestione Ambientale Nestlé,
si tiene traccia dei passi avanti
attraverso regolari indagini
ambientali all’interno degli
stabilimenti. I risultati mostrano
che i provvedimenti funzionano:
il consumo idrico dei nostri
stabilimenti è diminuito
del 21% tra il 2000 e il 2003.
Il trattamento adeguato delle
acque reflue è una priorità
assoluta. Se non esistono impianti
locali di trattamento delle acque,
Nestlé costruisce sul posto un
proprio impianto di trattamento
o collabora con le autorità locali
per contribuire a finanziarne
la costruzione. Lo stabilimento
Nestlé di El Jadida in Marocco
34
“Nestlé ha un ruolo
importante nella
sensibilizzazione sui
provvedimenti per
innalzare gli standard
ambientali, soprattutto
per quanto riguarda il
consumo idrico
industriale”, dice
Bernard Boinot,
direttore industriale di
Nestlé per la regione
maghrebina, che
include anche il
Marocco.
è un esempio del primato
della Società nel campo del
trattamento delle acque reflue.
Città portuale e centro
d’esportazione agricola con
120.000 abitanti a 90 chilometri da
Casablanca, nel 1994 El Jadida è
diventata sede di uno stabilimento
Nestlé. Lo stabilimento è l’unica
struttura produttiva della provincia
con un proprio impianto di
trattamento delle acque, sebbene
la legge marocchina
ne imponga l’uso.
Le autorità locali portano altri
imprenditori nello stabilimento
di El Jadida per mostrar loro che
cosa si potrebbe e dovrebbe fare.
Nel 2004 è stato lo stesso
Governatore di El Jadida a fare
da guida nelle visite all’impianto
di trattamento delle acque reflue.
“…un significativo passo avanti nell’impegno della società per la riduzione del volume e del
carico delle acque reflue dei propri impianti produttivi prima dello smaltimento nell’ambiente.”
Otunba Gbenga Daniel, Governatore dello Stato di Ogun, Nigeria
Riconoscimento.
per il risparmio idrico.
e la riduzione dei rifiuti.
Nestlé in Africa:.
l’insieme delle
sue persone.
Nel giugno 2004 il Governatore
dello Stato di Ogun, Otunba
Gbenga Daniel, ha conferito
a Nestlé Nigeria il Most
Environmentally Proactive Industry
Award (un premio per la società
proattiva a livello ambientale)
in commemorazione della Giornata
Mondiale per l’Ambiente. Nestlé
è stata scelta per le iniziative
di riduzione della quantità di rifiuti,
ivi comprese le acque reflue.
Il Governatore ha descritto il nuovo
impianto di trattamento delle
acque in costruzione presso
lo stabilimento di Agbara come
“…un significativo passo avanti
nell’impegno della società per la
riduzione del volume e del
carico delle acque reflue dei propri
impianti produttivi prima dello
smaltimento nell’ambiente.”
Dei nostri 11.500 dipendenti
in Africa solamente meno di 120
non sono africani. Aumentando
le competenze della forza lavoro
locale, contribuiamo sensibilmente
al rafforzamento dell’imprenditoria.
Facendo largamente
affidamento a strutture regionali
forti, per Nestlé è essenziale avere
una forza lavoro locale competente.
In Africa, soprattutto in quei paesi
in cui la qualità dell’istruzione varia,
l’investimento nei dipendenti
è di cruciale importanza.
Nestlé è famosa per
l’individuazione e la promozione
di dirigenti all’interno delle proprie
fila. Possediamo cinque centri
mondiali di formazione tra cui
un centro internazionale in
Svizzera, dove vengono addestrati i
manager africani. Il risultato
è una squadra dirigente mondiale
competente e in sintonia
con i valori e i principi aziendali
comuni di Nestlé, ma anche
in possesso di esperienza
e conoscenza delle culture
e dei contesti locali.
Forniamo continue occasioni
formative a tutti i livelli,
da un’istruzione e formazione
di base fino a specifiche
competenze aziendali quali
marketing e vendite, contabilità,
leadership e gestione. Offriamo
formazione sul posto di lavoro
e sosteniamo quella impartita
da terzi, mandiamo i dirigenti
in visita in altri paesi e forniamo
un’ampia gamma di programmi
di “e-learning” online.
Ci rivolgiamo anche agli studenti
con programmi di apprendistato
e altri supporti educativi.
Un esempio è il Programma
di Tirocinio Nestlé. Nel 2004, Nestlé
Sudafrica ha iscritto alla sua Scuola
per Apprendisti, situata all’interno
dello stabilimento nell’East London
di Capo Orientale, dodici persone
provenienti da comunità
svantaggiate. Gli apprendisti
lavoravano precedentemente
come assistenti di artigiani
e non avevano avuto la possibilità
di diventare artigiani esperti.
Quattro dei dodici apprendisti,
tra cui due donne, hanno ottenuto
la qualifica. Nestlé ha investito
in questo progetto oltre un milione
di Rand.
35
2: Nestlé in Africa: prodotti, luoghi e persone
Investimenti
nel
personale
In Sudafrica, durante il regime
dell’apartheid, molte persone
sono state gravemente private
dell’istruzione elementare.
Tra queste una percentuale
significativa dei dipendenti
più anziani degli attuali stabilimenti
Nestlé. Per loro è stato ideato
e attuato uno speciale programma
di recupero, l’ABET (Adult Based
Education Training, Formazione
Didattica per Adulti).
Uno degli stabilimenti coinvolti
è la fabbrica di latte artificiale
di Babelegi, acquisita da Nestlé
nel 1999. I proprietari precedenti
36
non avevano investito in maniera
significativa nella formazione,
mantenendo essenzialmente
una base di competenze bassa e
limitando la mobilità lavorativa,
visto che la fabbrica è l’unico
grande datore di lavoro della
comunità. Allora, più del 65% della
forza lavoro era analfabeta.
Ora a Babelegi Nestlé investe
nella formazione circa il 6% di tutti
i costi per il personale e, nell’arco
di soli due anni, il tasso
di analfabetismo è diminuito
del 15%.
Operaie dello
stabilimento Nestlé di
Babelegi in Sudafrica
mentre prendono
parte al programma di
Formazione Didattica
per Adulti (ABET), che
ha dato nuove
opportunità ai
partecipanti.
“Facevo molta fatica a capire come funzionavano le frazioni e le misure,
un aspetto molto importante nel mio lavoro. Adesso che frequento le lezioni dell’ABET
le mie competenze matematiche sono molto migliorate e svolgo bene il mio lavoro e
quello che mi viene richiesto, perché i calcoli non sono più un problema per me.”
Emily Mosabeni Maluleka, Supervisore Imballaggi e partecipante ABET
e nel giro di sei mesi abbiamo
ridotto i tempi passivi al 2%.
Il segreto è stato lavorare
veramente con le persone
e motivarle. Tutto veniva fatto
sulla base di una valutazione
di gruppo, non era solo un lavoro
di riparazione, ma uno sforzo
comune per migliorare
e cambiare.”
Aspetto preferito del lavoro:
“Far parte della costante sfida
per il miglioramento di ciò
che facciamo. Cerchiamo sempre
di migliorare i valori di riferimento
per il monitoraggio energetico,
la gestione idrica e i risultati
ambientali complessivi di Nestlé.
La spinta a far sempre meglio
è davvero entusiasmante.”
Da operaio edile
a capo della squadra
per i servizi
industriali
Balen Naicker
Provenienza: Durban, Sudafrica
Sede di lavoro attuale: Stabilimento
di Estcourt, Sudafrica
Nella società da: 19 anni
Posizione attuale: Capo Squadra,
Servizi Industriali.
“Lavoro nel settore delle
cosiddette utilities e mi occupo
degli aspetti progettuali e
meccanici della produzione.
Il mio lavoro consiste
nell’assicurarmi dell’efficienza
dei processi e del rispetto degli
indicatori di performance relativi
all’impatto ambientale, come
il consumo elettrico e idrico.”
Percorso professionale in Nestlé:
Operaio edile. Assistente Officina
Meccanica. Caporeparto fabbrica
caffè. Addetto Risorse Umane.
Responsabile Risorse Umane.
Capo Squadra.
Investimenti formativi di Nestlé:
Corsi continui, tra cui informatica,
gestione, e-learning. Diploma
sponsorizzato da Nestlé presso
l’Istituto di Gestione del Personale
di Natal Technikon.
Più importante traguardo
professionale finora: “Questo
stabilimento è altamente
produttivo, ma il settore delle
utilities ha fatto fatica a tenere
il passo con la produzione. Quando
ho cominciato, avevamo un tempo
d’inattività del 10%. Come nuovo
capo squadra ho raccolto la sfida
37
2: Nestlé in Africa: prodotti, luoghi e persone
“È molto importante dar fiducia a chi la merita e aiutare
le persone ad acquisire consapevolezza del proprio lavoro.”
Queen Zuma, Direttore di Stabilimento, Nestlé Kenya
Da analista
di laboratorio
a direttore
di stabilimento
Queen Zuma
Provenienza: Durban, Sudafrica
Sede di lavoro attuale: Nairobi,
Kenya
Nella società da:14 anni
Posizione attuale: Direttore di
stabilimento
Curriculum: Diploma Superiore
Nazionale in Microbiologia – ML
Sultan Technikon.
Percorso professionale in Nestlé:
Analista di laboratorio
(Stabilimento di Pietermaritzburg,
Sudafrica), Microbiologa. Senior
Analyst in Assicurazione Qualità.
Igienista di Stabilimento. Direttore
di Produzione per le Bevande
(Estcourt, Sudafrica). Project
Business Analyst (CT/IP Svizzera).
Direttore di Stabilimento (Kenya).
Investimenti formativi di Nestlé:
Diversi corsi: Business Excellence.
Workshop Esperti Milo. Production
38
College, Corso di Gestione Estesa
in Svizzera. Visite di mercato
in Malesia, Tailandia, Filippine,
Singapore e Australia.
Segreto del successo come
Direttore: “È molto importante
dare fiducia a chi la merita e
aiutare le persone ad acquisire
consapevolezza del proprio
lavoro. È anche importante
incoraggiare le persone a parlare
con te e ad accettare le critiche.
Quando le persone instaurano un
dialogo e mostri loro il tuo
rispetto, ti rispettano subito
anche loro e migliora il lavoro
di tutti.”
Prossima sfida: “Con 31 milioni
di abitanti, il Kenya rappresenta
un mercato con grandi potenziali.
Dobbiamo fare molto in termini di
miglioramento della distribuzione
e di diffusione dei marchi.
Non possiamo dimenticare lo stato
di indigenza di molte persone che
oggi trovano molti prodotti
accessibili alle loro possibilità.
I dadi per brodo Maggi, ad
esempio, sono economici ma
arricchiscono di gusto molti piatti,
apportando valori nutritivi.”
Dalla contabilità
allo sviluppo
di gestione
Bassem Philip
Provenienza: Il Cairo, Egitto
Sede di lavoro attuale: Rive-Reine,
Centro di Formazione Internazionale
Nestlé in Svizzera.
Nella società da: 12anni
Posizione attuale: Direttore
Programmi per i Seminari
di Marketing e Vendite.
Curriculum: Laurea in Commercio
e Gestione Aziendale presso
l’Università Ain Shams del Cairo,
Specializzazione in Contabilità.
Percorso professionale in Nestlé:
Contabile Finanziario. Contabile
di Gestione. Brand Manager,
Brand Manager del Gruppo.
Direttore Programmi per i
Seminari di Marketing e Vendite.
Investimenti formativi di Nestlé:
Almeno un corso all’anno:
Finanza, Marketing, Gestione.
Visite in Indonesia, Francia,
Ungheria, Turchia e Medio
Oriente.
Aspetto preferito del lavoro: “Uno
dei valori che abbiamo ereditato
dalla Svizzera è la tolleranza e
l’accettazione delle altre culture.
Guardate me: sono un egiziano
nato al Cairo che lavora
in Svizzera. Mi piace poter
incontrare e condividere
conoscenze con così tante
persone provenienti
da così tanti paesi.”
Consigli per i nuovi dipendenti:
“Consegnerei i Principi
di Gestione e Leadership Nestlé e
chiederei di leggerli attentamente
e decidere sinceramente se ci
si sente di rispettarli. Questi valori
sono importanti per Nestlé.
Se non ci si crede, non ci si
troverà bene in Azienda.”
Più importante traguardo
professionale finora: “A un certo
punto, in un momento non certo
positivo per i prodotti a base
di latte da frigo in Egitto, abbiamo
avviato una nuova iniziativa
per massimizzare le vendite
e diminuire i costi. Avevamo
bisogno di qualcosa di nuovo.
Abbiamo quindi aperto nuovi
canali attraverso l’esportazione
ed esternalizzato una parte
della distribuzione diretta.
Abbiamo svincolato una parte
degli addetti alle vendite,
fornendoli però di un autocarro
e aiutandoli a fondare piccole
società. Abbiamo iniziato con due
persone e presto ce ne sono
servite altre dieci, tutte con
guadagni più alti. A queste
persone è stata data l’opportunità
di diventare imprenditori e i nostri
risultati sono migliorati.”
39
2: Nestlé in Africa: prodotti, luoghi e persone
L’impatto di Nestlé:
prodotti e consumatori
Capire il mercato africano.
e i suoi consumatori.
La nutrizione al centro delle.
linee di prodotti leader .
Non esiste un consumatore
africano tipo.
Con redditi ampiamente
variabili, decine di gruppi etnici
e gusti alimentari e culturali diversi,
i consumatori africani
rappresentano un mercato
variegato.
Come altrove, Nestlé adatta
i prodotti alla cultura e ai gusti
locali. Svolgendo un gran numero
di test sui consumatori e ricerche
di mercato per capire le esigenze e
variare i prodotti in modo da
soddisfare le preferenze alimentari
locali. Inoltre miglioriamo
continuamente i prodotti nei nostri
centri di ricerca e sviluppo.
In un continente con particolari
esigenze nutrizionali ed enormi
divari di reddito (un massimo
di 2.700 dollari per persona
in Sudafrica e un minimo di 100
dollari in Etiopia) prestiamo
particolare attenzione alla
produzione di alimenti che siano
al tempo stesso nutrienti
e accessibili.
La maggior parte
dei consumatori africani
ha il potenziale e la volontà
per partecipare all’economia
di mercato, anche a livelli modesti,
e il segreto è creare prodotti
su misura per i loro bisogni
e poteri d’acquisto.
I dadi per brodo Maggi con sale
iodato, ad esempio, sono
il prodotto Nestlé in più rapida
crescita in Guinea, Camerun
e Costa d’Avorio, paesi in cui
il reddito pro capite varia dai 350
ai 600 dollari. Un fattore
importante è rappresentato
Il contributo maggiore dato
da Nestlé all’Africa deriva dalla sua
attività principale, sia a livello
di sviluppo economico che
di miglioramento dell’alimentazione.
Le nostre principali linee di prodotti,
di cui fanno parte i prodotti a base
di latte a lunga conservazione come il
latte in polvere o condensato e la
gamma di prodotti culinari come le
Zuppe Maggi, offrono
un’alimentazione sana a un prezzo
abbordabile.
Viste le temperature e le questioni
logistiche che si presentano in
alcune zone, la conservazione del
latte risulta importante per
migliorare l’apporto di proteine,
calcio e altri importanti nutrienti
contenuti in questo alimento. Non
sorprende quindi che i marchi di
latte in polvere o condensato di
Nestlé, come Nido e Carnation,
siano prodotti di punta in almeno
quattordici paesi africani.
Sebbene il ceto medio
sia percentualmente contenuto,
nell’insieme il mercato della classe
media ha dimensioni considerevoli
e, nel solo Sudafrica, rappresenta
un mercato esteso. L’eccellenza
scientifica e innovativa di Nestlé
sta portando in Africa prodotti nuovi
e più nutrienti per questa fascia di
consumatori. Ad esempio stiamo
inserendo nei nostri prodotti
specifici apporti nutritivi derivanti
dalla ricerca Nestlé. Tra questi, un
miglior rilascio energetico, fornito
dall’Actigen-E TM contenuto nella
bevanda energetica Milo.
Actigen-E ottimizza il rilascio di
energia da parte dei tre principali
gruppi alimentari: carboidrati, lipidi e
proteine.
La nutrizione è la chiave di volta
della nostra attività, esattamente
come nel 1867, quando Henri Nestlé
fondò la società.
40
dalla possibilità di acquistarne
piccole quantità quasi
quotidianamente. Un altro
esempio è Milo, la bevanda
energetica con vitamine e minerali
molto diffusa in Ghana
e Nigeria, paesi con un reddito
pro capite di circa 280 dollari.
Nestlé rifornisce anche
il crescente ceto medio e altre
fasce con un potere d’acquisto
maggiore. I consumatori
sudafricani, ad esempio, con un
reddito tendenzialmente più alto,
comprano una quantità maggiore
di cereali per la colazione.
Si possono anche permettere
prodotti più specializzati, come
gli alimenti naturali per i pazienti
ospedalieri e altri gruppi con
specifiche esigenze alimentari.
Bongi Mavuka, che si
batte per i diritti dei
consumatori e
presiede
l’Associazione delle
Casalinghe Africane in
Sudafrica, afferma che
l’industria alimentare
deve inserire i poveri
nel proprio target di
consumatori.
“La povertà è diffusa,
c’è molta
disoccupazione e in
molte zone le
infrastrutture sono
ancora limitate. Una
dieta sana è però
essenziale. Abbiamo
quindi bisogno che le
grandi società usino la
propria influenza per
rendere meno cari gli
alimenti di buona
qualità e per
aumentarne la
diffusione,” dice. “La
sfida più grande è
mantenere bassi i
prezzi.”
“Pian piano la gente inizia a comprendere l’importanza non solo di un pasto bilanciato,
ma anche degli ingredienti che aiutano a ottenere un pasto di questo tipo a costi
relativamente ridotti. Nestlé e il Duchess Club hanno svolto un’azione altamente benefica.”
Esther Nenadi Usman, Ministro delle Finanze nigeriano
In Nigeria e Ghana:.
l’educazione alimentare.
arriva dall’alto.
Nonostante gli affari di stato siano
la sua priorità assoluta, il Ministro
delle Finanze della Nigeria Esther
Nenadi Usman trova anche tempo
per lavorare con altre donne
per promuovere l’educazione
alimentare all’interno della
comunità.
Il Ministro Usman è socia
del Nestlé Nutrition Duchess Club,
un gruppo di donne impegnate
nella sensibilizzazione delle donne
sui temi dell’alimentazione.
Socie del Duchess
Club durante una visita
al Mercato di Godu in
Lagos.
Nato solo quattro anni fa,
nel 2004 il Club ha offerto seminari
di educazione alimentare a 5.000
donne, la maggior parte delle quali
madri o casalinghe, dello Stato di
Lagos e di Kaduna. Nel 2003 ha
iniziato a offrire seminari alle donne
che vendono cibo nei mercati
all’aperto, concentrandosi sulla
nutrizione e la sicurezza alimentare.
Nel 2005 intende estendere
l’iniziativa allo Stato di Edo.
Alla fine del 2004, il Club si è
allargato al Ghana con un gruppo
iniziale di 750 donne, tra cui
il Ministro delle Politiche per le
Donne e i Bambini Gladys Ashma.
“Il nostro messaggio è che le
priorità alimentari possono essere
stabilite meglio. Ci concentriamo
sulle donne nigeriane,
introducendo nel loro stile di vita
una dieta sana,” dice Iquoh Ukoh,
Direttore Marketing di Nestlé
Nigeria e socia del Duchess Club.
41
2: Nestlé in Africa: prodotti, luoghi e persone
Sebbene la sua missione
consista nell’educazione
alimentare, il Duchess Club
è diventato anche un’importante
occasione di incontro e di contatto
per le professioniste nigeriane.
Oltre al Ministro, tra le socie
del club ci sono dottoresse,
avvocatesse e professioniste
provenienti da diversi settori.
“Il numero di socie è talmente
aumentato che ora non riusciamo
nemmeno più a ospitarle tutte
in un’unica sala,” dice il ministro
Usman. “Con l’aiuto di Nestlé,
iniziamo a comprendere quali sono
i problemi e come superarli.”
L’Istituto Africano .
di Alimentazione Nestlé.
Nel 2001 Nestlé Sudafrica ha
istituito il Nestlé Nutrition Institute
Africa (NNIA, Istituto Africano
di Alimentazione Nestlé)
per ampliare ulteriormente
le competenze alimentari
della popolazione africana.
L’istituto incentiva la ricerca
e promuove le conoscenze
alimentari in tutte le fasce
del variegato popolo africano.
Tra le aree d’interesse
fondamentali figurano
la malnutrizione, l’obesità,
l’alimentazione sicura di lattanti
e bambini e l’incentivazione
dell’allattamento al seno.
L’istituto offre inoltre borse
di studio e sponsorizza
la partecipazione di nutrizionisti
e professionisti sanitari
agli International Nutrition
Workshops (workshop internazionali
sull’alimentazione) di Nestlé.
42
L’istituto è stato coinvolto
in numerosi incontri accademici
tenutisi in sette paesi dell’Africa
meridionale e orientale a cui hanno
partecipato oltre 1.200
professionisti dell’assistenza
sanitaria. I rappresentanti del NNIA
hanno preso parte all’Information
Technology for the Advancement
of Nutrition in Africa Congress
(ITANA, congresso sulla tecnologia
informatica per il progresso
Il Ministro delle
Finanze della Nigeria
Esther Nenadi Usman,
socio fondatore del
Nestlé Nutrition
Duchess Club, una
rete popolare di donne
che insegnano ad altre
donne l’importanza
dell’alimentazione.
della nutrizione in Africa), a cui
ha fatto seguito una partnership
con un operatore informatico
strategico del continente africano.
“La ricerca alimentare non è un lusso dei paesi in via di sviluppo. Contribuisce
a risolvere quei problemi nutrizionali che necessitano di soluzioni specifiche.”
Paolo Suter, Direttore della Fondazione Nestlé
per lo Studio dei Problemi Nutrizionali nel Mondo
Promozione delle scienze.
alimentari in Africa.
La Nestlé Foundation for the Study
of Problems of Nutrition in the
World (Fondazione Nestlé per
lo Studio dei Problemi Nutrizionali
nel Mondo) è stata istituita
nel 1966 in occasione del
centenario di Nestlé.
La Fondazione opera in maniera
del tutto indipendente rispetto
a Nestlé, con un proprio Consiglio
Internazionale composto
da eminenti scienziati.
La sede centrale si trova
a Losanna (Svizzera).
Uno degli obiettivi principali
della Fondazione è il trasferimento
di conoscenze scientifiche
e tecnologiche nei paesi
dell’International Development
Association (IDA, Associazione
Internazionale per lo Sviluppo).
La maggior parte dei progetti
di ricerca sponsorizzati
dalla Fondazione vengono
portati avanti in collaborazione
con scienziati delle università
e degli istituti di ricerca di questi
paesi. Molti studi degli ultimi anni,
quali quelli sul fabbisogno
energetico in gravidanza,
sulle problematiche nutrizionali
relative a donne e bambini
e sul ruolo dell’alimentazione nella
funzionalità immunitaria, si sono
svolti in diversi istituti di ricerca
e università di vari paesi africani.
Fondamentalmente la Fondazione
contribuisce all’avanzamento delle
scienze alimentari attraverso varie
strategie chiave: 1) sostegno
alla ricerca in istituti e università
affermate, 2) iniziativa enLINK
(descritta in seguito) e 3) sostegno
istituzionale selettivo per programmi
postuniversitari di educazione
alimentare africani già esistenti.
La rilevanza della sostenibilità
e della salute pubblica è un tema
centrale in ogni attività
della Fondazione. Tutti i progetti
di ricerca devono trovare
attuazione a breve e lungo
termine nella sanità pubblica.
La ricerca alimentare
non è un lusso dei paesi
in via di sviluppo. Contribuisce
a risolvere quei problemi
nutrizionali che richiedono
soluzioni specifiche. In Costa
d’Avorio e Marocco, ad esempio,
i bambini affetti da gozzo non
beneficiavano di tutti i vantaggi
degli integratori iodici.
Molti bambini presentavano anche
anemia. Con la ricerca abbiamo
scoperto che gli integratori di ferro
aumentavano l’efficacia dello iodio
somministrato.
Una strategia di base per
la riduzione della malnutrizione
è rappresentata dall’educazione
alimentare, sanitaria e igienica.
La tecnologia informatica (IT) è una
fonte d’informazioni primaria.
Rispetto ad altre aree del mondo,
il continente africano ha un
accesso limitato all’IT.
Per affrontare questo problema,
nel 2004 la Fondazione ha creato
l’iniziativa enLINK incentrata
sul transfer informatico nei settori
Paolo Suter,
Direttore della
Fondazione Nestlé per
lo Studio dei Problemi
Nutrizionali nel
Mondo. Molti progetti
di ricerca sponsorizzati
dalla Fondazione
vengono portati avanti
in centri di ricerca
e università africani.
della nutrizione e della malnutrizione.
Il primo progetto dell’iniziativa
è la biblioteca digitale enLINK,
una biblioteca elettronica online
che permette agli utenti registrati
di visualizzare i testi integrali di più
di 10 tra le principali riviste
di nutrizione. Gli utenti non
registrati hanno libero accesso agli
abstract e a importanti link relativi
all’alimentazione. La Fondazione
sostiene inoltre l’African Journal
of Food, Agriculture, Nutrition
and Development (AJFAND,
Rivista Africana di Alimentazione,
Agricoltura, Nutrizione e Sviluppo),
una rivista leader nel settore della
nutrizione.
La Fondazione patrocina inoltre
corsi postuniversitari in nutrizione
presso l’Università Cheikh Anta
Diop (Dakar, Senegal), l’Università
di Abomey-Calavi (Cotonou, Benin)
e l’Università Makerere di Kampala
(Uganda).
43
2: Nestlé in Africa: prodotti, luoghi e persone
Le lezioni di aerobica
sono uno dei mezzi
utilizzati da Nestlé per
promuovere la salute
nell’ambito delle
campagne di
marketing per i suoi
prodotti.
Milo in movimento .
Il marchio Milo, bevanda energetica
di Nestlé, è il numero uno in Africa
tra le bevande energetiche
al cioccolato con malto.
In Sudafrica, Ghana e soprattutto
Nigeria è particolarmente diffusa
tra i consumatori tra i 7 e i 12 anni.
Ma la promozione di Nestlé non
è limitata al solo prodotto; i giovani
vengono infatti istruiti anche sulla
nutrizione e l’attività fisica.
Milo è arricchita con quindici
vitamine e minerali e fornisce tre
grammi di proteine per porzione,
dopo essere stata ricostituita con
acqua da tavola. I valori essenziali
del marchio sono centrati su gusto,
energia, e successo derivanti da
una nutrizione equilibrata, illustrati
da campagne di marketing
basate sul miglioramento
dell’apprendimento e dei risultati
atletici.
Nestlé sponsorizza eventi d’alto
profilo che promuovono l’attività
fisica, come la maratona Nestlé
Milo Marathon in Ghana. Tuttavia,
la forma di sponsorizzazione più
44
importante nella maggior parte
dei paesi dell’Africa occidentale
è rappresentata da una partnership
per la gioventù su scala nazionale,
come quella che in Nigeria
promuove l’attività fisica attraverso
lezioni di ginnastica per studenti
e corsi doposcuola con scuole
di tennis e campionati
di pallacanestro.
Insegnare ai bambini lo stretto
legame esistente tra un buon
apporto nutritivo e l’attività fisica,
li prepara a una vita di abitudini
sane con un minor rischio
di contrarre patologie croniche
quali diabete e cardiopatie.
“Il nostro approccio si rivolge
alle mamme oltre che ai bambini,”
dice il Dirigente per lo Sviluppo
Aziendale Regionale Nestlé Akin
Osewa. “La cosa che sta loro
più a cuore è che i loro figli siano
sani e abbiano successo nella vita.
Per farlo hanno bisogno di
acquisire competenza e di avere
una buona forma fisica.”
Operare con integrità: .
il marketing dei latti .
formulati per l’infanzia .
Nell’arco di un anno dopo
l’approvazione, nel 1981,
del Codice Internazionale sulla
Commercializzazione dei Sostituti
del Latte Materno da parte
dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità, Nestlé si è impegnata per
l’applicazione volontaria del Codice
dell’OMS nei paesi in via di sviluppo
anche laddove i governi non
l’hanno fatto. Nel 1982, Nestlé ha
emesso le Istruzioni per l’Attuazione
del Codice dell’OMS e da allora ha
progressivamente perfezionato e
rafforzato le Istruzioni e il
monitoraggio dell’applicazione del
del Codice dell’OMS al suo interno.
Quest’ultimo contiene disposizioni
fondamentali come:
• Nestlé non promuove sostituti
del latte materno (latti formulati
per l’infanzia e di proseguimento)
presso il pubblico africano;
in Africa non vi sono cioè
campagne pubblicitarie e
di comunicazione con il pubblico
né campioni gratuiti (Nestlé
è l’unica società impegnata a non
commercializzare pubblicamente
gli alimenti di proseguimento).
• Nestlé commercializza
in Africa cereali e altri alimenti
“complementari” solo a partire dai
6 mesi di vita (è l’unico produttore
di alimenti per l’infanzia a essersi
impegnato in questo senso).
• Gli addetti al marketing degli
alimenti per l’infanzia Nestlé non
hanno contatti con le madri.
• Nessuna distribuzione di
campioni di sostituti del latte
materno a professionisti sanitari, a
eccezione di un campione di due
confezioni di alimento da
sottoporre all’esame dei
professionisti sanitari
esclusivamente in occasione
del lancio di un nuovo prodotto.
• Nestlé dona sostituti del latte
materno a strutture sanitarie solo
in caso di eventi sociali particolari
(decessi per parto, parti
plurigemellari ecc.).
• Nestlé non corrisponde
incentivi economici
ai professionisti sanitari affinché
promuovano i latti formulati
per l’infanzia.
Nestlé mette in pratica il Codice
mediante sistemi di formazione
e di monitoraggio interno,
un ombudsman per i denunciatori
e verifiche interne periodiche.
Queste prassi seguono le norme
più severe tra quelle delle
Istruzioni Nestlé per l’Attuazione
del Codice Internazionale
dell’OMS sullaCommercializzazione
dei Sostituti del Latte Materno
e quelle della legislazione locale.
Scholastica
Ilechukwu,
dipendente Nestlé
25enne, è dirigente
dello sviluppo
aziendale regionale
per l’Africa centrale
e occidentale.
Tra le sue mansioni
c’è quella di verificare
nei supermercati
che i prodotti Nestlé
vengano
commercializzati
in conformità con
gli obiettivi del Codice
Internazionale sulla
Commercializzazione
dei Sostituti del Latte
Materno
Nel 2004 Nestlé ha
commissionato a Bureau Veritas,
un’importante società di audit
mondiale con una grande
esperienza nell’audit sociale,
un’ispezione della
commercializzazione dei latti
per l’infanzia in tre paesi africani
di sua scelta (Sudafrica, Nigeria
e Mozambico).
Nell’ottobre 2004 e nel febbraio
2005 Bureau Veritas ha effettuato
un’ispezione della durata
complessiva di cinque settimane
sulle prassi seguite da Nestlé nei
tre paesi. Gli ispettori hanno
intervistato il personale Nestlé dei
reparti nutrizione, affari normativi,
vendite, sviluppo aziendale,
formazione e altri per valutarne la
conoscenza delle tematiche in
oggetto; l’attuazione e il rispetto
delle Istruzioni Nestlé
e della legislazione interna
e i sistemi, i controlli, le politiche
e le procedure interne. All’esterno
sono state intervistate madri,
professionisti sanitari
e commercianti al dettaglio.
Oltre alle interviste, la verifica
delle informazioni è passata
attraverso l’esame dei materiali
formativi, delle descrizioni delle
mansioni, dei registri di bilancio,
delle relazioni degli audit, degli
elenchi dei dipendenti e dei registri
delle vendite. Sono stati oggetto di
studio anche i prodotti, i manifesti,
i cartelloni e le altre forme
di pubblicità Nestlé, i materiali
informativi e di marketing e i
prodotti conservati nei magazzini.
Il parere di Bureau Veritas si trova
alle pagg. 44-45.
45
2: Nestlé in Africa: prodotti, luoghi e persone
Risultato
dell’audit
di Bureau
Veritas
46
“In cinque settimane complessive
di sopralluoghi e interviste in
Sudafrica, Mozambico e Nigeria,
non abbiamo riscontrato carenze
sistematiche per quanto riguarda
l’attuazione delle Istruzioni per
la Commercializzazione dei Sostituti
del Latte Materno da parte
di Nestlé.
Nel corso dell’audit sono state
rilevate tre infrazioni delle
Istruzioni, due delle quali attribuibili
alla condotta di Nestlé. Esse non
erano direttamente collegate ad
alcuna attività di marketing, bensì
all’implementazione
delle procedure interne di Nestlé.
La terza infrazione faceva
riferimento alle attività
di un farmacista che ha violato
le Istruzioni esponendo in modo
visibile latti formulati per l'infanzia.
Nonostante l’individuazione
delle prove delle tre infrazioni delle
Istruzioni, si ritiene che tali
infrazioni da parte di Nestlé non
siano sistematiche e che, a nostro
parere, Nestlé Sudafrica, Nigeria
e Mozambico non violino
sistematicamente
o deliberatamente le Istruzioni
Nestlé o la legislazione locale
(ove applicabile).
Questo perché:
(a) Sulle confezioni dei latti
formulati per l’infanzia non
vengono utilizzate immagini di
neonati (4.2).
(b) I materiali destinati alle gestanti
e alle madri e relativi alla salute
infantile e materna quali manifesti
informativi, grafici esplicativi,
grafici sulle rilevazioni dell’altezza
ecc. non contenevano illustrazioni
dei latti per l’infanzia o non
citavano il nome di singoli marchi
di latti per l’infanzia (4.3).
(c) Alle madri e all’opinione
pubblica non venivano fornite
direttamente informazioni né
attraverso i media né attraverso
contatti personali tra
rappresentanti della Società
e il pubblico (5.1).
(d) Non venivano distribuiti
alle madri campioni gratuiti di latti
per l’infanzia (5.2).
(e) Non vi erano contatti con madri
o gestanti tranne che in caso
di reclami (5.5, 6.4, 6.5).
(f) Non si sono registrate donazioni
gratuite o a basso prezzo di latti
per l’infanzia a favore di istituzioni
in maniera non conforme a quanto
stabilito dalle Istruzioni,
a eccezione di un frangente
di scarsa rilevanza riportato
in seguito (6.6, 6.7).
(g) Le attrezzature e i materiali in
aggiunta a quelli citati nell’Articolo
4.3 donati a una struttura sanitaria
assistenziale erano conformi
alle Istruzioni (6.8).
(h) Il materiale informativo
culturalmente appropriato fornito
ai professionisti sanitari
era conforme alle Istruzioni (7.1).
(i) Il personale dell’azienda
enfatizzava l’importanza
dell’allattamento al seno
con gli operatori sanitari (7.2).
(j) Non sono stati riportati/riscontrati
incentivi economici o materiali
a favore di professionisti sanitari
affinché promuovessero i latti
formulati per l’infanzia (7.3).
(k) Non venivano forniti campioni
a professionisti sanitari al di fuori
del campo di validità
dell’Articolo 7.4.
(l) Ad addetti alle vendite, delegati
medici e altri addetti marketing
non venivano corrisposti bonus
o incentivi legati alle vendite
di alimenti per lattanti (8.1)
(m) I dipendenti della Società
le cui responsabilità riguardavano
la fornitura di informazioni
sugli alimenti per lattanti
ai professionisti sanitari non
svolgevano funzioni informative
rivolte a gestanti o madri (8.2).
(n) Venivano rispettate le norme
dei singoli stati relative
all’etichettatura (9.1).
(o) Le etichette dei prodotti
acquistati da Nestlé
dai commercianti e distribuiti
all’interno del paese per il mercato
di quest’ultimo erano conformi
alle norme relative
all’etichettatura (9.2).
(p) I prodotti di latte in polvere
e latte condensato dolcificato
acquistati dai commercianti
direttamente da Nestlé per l’uso
all’interno del paese erano
conformi alle Istruzioni (9.3).
(q) Le etichette dei prodotti
contenevano le informazioni
necessarie (9.4).
(r) Nestlé si adoperava per
incoraggiare i governi a elaborare
codici nazionali ove non ancora
esistenti (11.1).
(s) Il monitoraggio interno del
rispetto del Codice era effettuato
da Nestlé, eccetto in Mozambico
(vedere sotto) (11.3).
(t) Le Istruzioni risultavano
comunicate a tutto il personale
della Società dipendente da
società del Gruppo Nestlé
coinvolte nella
commercializzazione dei latti per
l'infanzia (11.5).
“Siamo lieti che l’audit di Bureau Veritas confermi quanto rilevato
da un audit analogo commissionato dalla Federazione in Nigeria nel 2003.”
Federazione Internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa
In Mozambico sono state riscontrate
le seguenti infrazioni delle Istruzioni:
(a) Si è riscontrata nella vetrina di una
farmacia un’esposizione vistosa di latti
per l’infanzia. Tale farmacia aveva
rapporti diretti con Nestlé e violava le
Istruzioni ai sensi dell’Articolo 5.3.
(b) In Mozambico non veniva effettuato
alcun monitoraggio interno
dell’attuazione delle Istruzioni:
un’infrazione ai sensi dell’Articolo 11.3.
(c) In Mozambico una parte
del personale addetto al marketing
non aveva ricevuto comunicazioni
formali circa le Istruzioni. Si ritiene
che ciò costituisca un’infrazione ai sensi
dell’Articolo 11.5.
Audit di Nestlé S.A.,
Vevey, Svizzera
L’audit di Nestlé S.A. ha riguardato
il personale di livello superiore
all’interno dei reparti Nutrizione,
Vendite e Marketing, Affari Pubblici,
Audit Interno, Servizi ai Consumatori
e Investor Relations.
L’elaborazione, la modifica,
il monitoraggio e la comunicazione
delle Istruzioni Nestlé per ciascun
paese è responsabilità della Divisione
Nutrizione e del Reparto Affari Pubblici
con sede presso Nestlé S.A. a Vevey.
L’attuazione pratica e il rispetto delle
Istruzioni e la segnalazione di violazioni
all’interno di un paese è responsabilità
di ciascun paese.
Nestlé S.A. opera come ufficio
informativo centrale deve le policies e
le procedure (ivi comprese le Istruzioni
Nestlé) vengono sviluppate e
comunicate alle unità operative. I
modelli per le informazioni sul prodotto
Latti per l’infanzia, i requisiti relativi al
contenuto nutrizionale e
all’etichettatura vengono elaborati da
Nestlé S.A. e comunicati ai mercati di
destinazione ai fini dell’adattamento alle
norme e ai requisiti nazionali. Qualora
l’adattamento delle etichette avvenga
all’interno del paese, queste ultime
vengono esaminate e approvate da
Nestlé S.A. nonché dal personale interno
al paese
Accertamenti di Bureau Veritas
Le Istruzioni Nestlé sono risultate ben
radicate in Nestlé S.A. Il livello di
conoscenza e l’impegno per il Codice
erano alti e tutti i dipendenti intervistati
erano stati formati al rispetto delle
Istruzioni. Il personale possedeva chiare
responsabilità relativamente
all’implementazione delle Istruzioni e
risultavano esserci rigorosi controlli e una
separazione tra la Squadra Vendite e la
Divisione Nutrizione (tutto il personale
coinvolto nei rapporti diretti con i
professionisti sanitari e le questioni
relative ai latti formulati per l’infanzia fa
parte della Divisione Nutrizione).
Risultavano essere in atto validi
controlli per il monitoraggio del rispetto
delle Istruzioni attraverso Audit Interni
svolti dall’Audit Aziendale Nestlé
secondo un programma di verifica
costante.
A prescindere dal loro oggetto, tutti gli
audit contengono criteri specifici relativi
alla messa in pratica delle Istruzioni.
Nestlé ha già preso provvedimenti
idonei a correggere le tre violazioni
individuate dall’audit di Bureau Veritas,
così come avviene per tutte le accuse di
non conformità verificabili.
“La Federazione
Internazionale delle
Società della Croce Rossa
e della Mezzaluna Rossa
prende atto degli
accertamenti dell’audit
di Bureau Veritas, i quali
sottolineano gli sforzi
di Nestlé per assicurare
che le proprie attività
di commercializzazione
di latti formulati per
l’infanzia in Africa siano
conformi al Codice
Internazionale sulla
Commercializzazione
dei Sostituti del Latte
Materno dell’OMS.
Siamo lieti che l’audit di
Bureau Veritas confermi
quanto rilevato da un audit
analogo commissionato
dalla Federazione in
Nigeria nel 2003. Nestlé
è un importante
sostenitore aziendale
delle nostre African Health
Initiatives [Iniziative
per la Salute dell’Africa]
e i risultati positivi di audit
di questo tipo garantiscono
il proseguimento della
nostra collaborazione
per affrontare alcuni degli
urgenti problemi sanitari
e di assistenza alle
comunità presenti
in Africa. Tutti i rapporti
di partnership con aziende
vengono monitorati
in maniera continua.”
Federazione
Internazionale delle
Società della Croce Rossa
e della Mezzaluna Rossa
47
2: Nestlé in Africa: prodotti, luoghi e persone
Il team di Bureau
Veritas, di cui fa parte
il CEO Olivier Guize (al
centro), ha esaminato
il rispetto del Codice
OMS da parte di
Nestlé in tre paesi
africani.
Implementazione del .
Codice dell’OMS.
Il rispetto del Codice dell’OMS
è gestito attraverso la formazione
e la verifica, le relazioni
di autocontrollo, gli audit interni
nell’ambito delle società nazionali,
gli audit da parte degli organi
centrali a livello mondiale,
un Sistema di Assicurazione
della Qualità relativamente al
Codice OMS analogo a quelli ISO,
un sistema di difesa civica per la
segnalazione riservata di possibili
violazioni da parte di
“denuncianti”.
Nestlé svolge inoltre indagini
approfondite su tutte le ipotesi
d’accusa di non conformità
rispetto al Codice OMS laddove
vengano fornite informazioni
adeguate e intraprende azioni
correttive alla conferma delle
violazioni.
Naturalmente Nestlé accetta
con favore ogni informazione
tempestiva e dettagliata circa
presunte non conformità con
il Codice OMS da parte di qualsiasi
parte interessata esterna all’azienda,
come professionisti sanitari
e organizzazioni non governative,
in modo da svolgere indagini
e adottare provvedimenti
tempestivi se le informazioni
risultano fondate.
48
Nelle varie unità operative
nazionali, il sistema per la
conformità è composto
da personale Nestlé proveniente
da quattordici reparti,
che partecipa a corsi di formazione
annuali o semestrali e deve
presentare rapporti sulla verifica
del rispetto dei principi.
I dipendenti devono
sottoscrivere una lettera personale
di assunzione d’impegno
relativamente al Codice. Nella rara
eventualità di una violazione,
la Società svolge indagini
e intraprende le azioni necessarie.
Recentemente tutte le violazioni
verificatesi sono state commesse
da dipendenti nuovi e inesperti.
Ma in un caso il rapporto di lavoro
con un dipendente è stato
interrotto a causa di una violazione
ritenuta significativa.
Nell’Africa meridionale
e orientale, tra le persone coinvolte
nella gestione del Sistema
di Nestlé per la conformità al
Codice sulla Commercializzazione
dei Sostituti del Latte Materno
dell’OMS c’è il Direttore Nutrizione
Nick Partington.
“Nestlé è molto seria a questo
riguardo,” dice Nick. “Sono molto
contento dei progressi fatti in
azienda per quanto riguarda
l’impegno per la gestione e il
monitoraggio della conformità al
Codice.”
Un principio importante
per Nestlé è il mantenimento di un
dialogo con i governi e gli esperti
nutrizionisti, sia per ascoltarne
le preoccupazioni che per
condividere i progressi nel campo
della nutrizione. Alla fine del 2004,
i parlamentari kenioti hanno
chiesto a Nestlé di fornire degli
input circa le possibili modalità
con cui l’industria alimentare può
sostenere la lotta del governo
contro la malnutrizione.
“Nestlé è riconosciuta come una delle società leader nel campo della responsabilità
sociale aziendale, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Rispetto a quelli di altre aree,
i consumatori africani sono tra i più propensi a dare una valutazione positiva dell’operato
di Nestlé in fatto di responsabilità sociale.”
Chris Coulter, GlobeScan
Chris Coulter,
vicepresidente di
GlobeScan
Il punto di vista dei .
consumatori su Nestlé .
e la responsabilità sociale .
della società.
La nostra attività si basa sulla
fiducia riposta dai consumatori
nella Società e sulla qualità
e sicurezza dei prodotti.
Nel sondaggio d’opinione svolto
nel 2004 da GlobeScan in ventidue
paesi, Nestlé è risultata una delle
tre società con i punteggi più alti
quando veniva chiesto ai
consumatori di indicare una società
che rappresentasse al meglio la
responsabilità sociale.
Il punteggio è stato
particolarmente alto in tre paesi
africani: il Sudafrica, il Ghana e la
Nigeria. Oltre il 73% degli africani
intervistati ha valutato Nestlé come
“una delle migliori” o “al di sopra
della media”, mentre i voti negativi
sono stati inferiori al 5%. I motivi
citati per la valutazione positiva
sono stati: la qualità e sicurezza
dei prodotti, il valore nutrizionale
e i progetti a favore delle comunità.
Secondo Chris Coulter
di GlobeScan “Nestlé è
riconosciuta come una delle
società leader nel campo della
responsabilità sociale aziendale,
soprattutto nei paesi in via di
sviluppo. Rispetto a quelli di altre
aree, i consumatori africani sono
tra i più propensi a dare una
valutazione positiva dell’operato di
Nestlé in fatto di responsabilità
sociale (corporate social
responsibility). Rispetto a quelli di
altre aree, i consumatori africani
sono tra i più propensi a dare una
valutazione positiva dell’operato di
Nestlé in fatto di responsabilità
sociale.”
49
Retunde Odut Afo prende
parte ai programmi
doposcuola che
insegnano agli
adolescenti l’importanza
di un’alimentazione
50
corretta e dell’attività
fisica, organizzati dal
Nestlé Nutrition Duchess
Club in Nigeria. Quanto
imparato permetterà a
Retunde e ai suoi
compagni di condurre
una vita di abitudini sane
con un rischio minore di
disturbi cardiaci.
(a pag. 39 si trovano
maggiori dettagli sul
Duchess Club)
3
Nestlé e
gli Obiettivi di
Sviluppo del
Millennio
delle Nazioni
Unite
Per decenni, in tutto il mondo, Nestlé ha sostenuto
l’alimentazione, la salute e altre iniziative sociali in modo
da rendersi parte integrante del tessuto sociale dei paesi
in cui opera e contribuire allo sviluppo al di là
dell’impatto delle sue attività.
Questi impegni contribuiscono agli Obiettivi di
Sviluppo del Millennio (OSM) delle Nazioni Unite, un
piano in otto punti che mira a ridurre la povertà e
migliorare la salute, l’istruzione e la sostenibilità
ambientale a livello mondiale.
Nonostante sia difficile quantificare l’impatto
complessivo di Nestlé sugli OSM, alcuni contributi sono
evidenti. In questa sezione presentiamo una panoramica
dei programmi di Nestlé relativi a ciascun Obiettivo di
Sviluppo del Millennio accompagnata da alcuni esempi
specifici (per maggiori dettagli consultare Nestlé in
the Community, www.community.nestle.com).
51
3: Nestlé e gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite
I contributi di Nestlé agli Obiettivi di Sviluppo
del Millennio dell’ONU, per Obiettivo
1° obiettivo: Eliminare la .
povertà estrema e la fame. .
Nestlé dà il contributo maggiore
fornendo alimenti nutrienti e
accessibili, creando occupazione e
offrendo opportunità economiche per
gli imprenditori. In Africa diamo lavoro
direttamente a 11.500 persone e
indirettamente, attraverso la rete dei
fornitori, a 50.000 persone. Come si è
visto in questo rapporto, il nostro
Sustainable Cassava Project (progetto
a favore della sostenibilità della
manioca) e le iniziative relative al caffè
sono esempi di come Nestlé usi la
propria competenza tecnica e
commerciale, unita al know-how
locale, per creare nuove e lungimiranti
opportunità imprenditoriali. Nel 2004,
inoltre, abbiamo donato più di 80
tonnellate di cibo in aiuti per i disastri
in Africa.
Contributi sociali e alle comunità:
• Ghana: Aiuti economici al College
of Health Science dell’Università di
Ghana.
• Guinea: Educazione alimentare
attraverso l’ECOWAS Nutrition
Forum (Forum sulla Nutrizione della
Comunità Economica degli Stati
dell’Africa Occidentale - CEDEAO).
• Madagascar: Aiuti a favore del
programma “Cyclone Gafilo Relief”.
• Nigeria: Aiuti per la Biblioteca di
Ricerca Nutrizionale presso
l’Università dell’Agricoltura di
Abeokuta.
• Nigeria: Ricerca congiunta con le
università nigeriane per migliorare la
produzione di soia e di fagioli
dall’occhio.
• Sudafrica: WARMTH, War Against
Malnutrition TB and Hunger (Lotta
contro Malnutrizione, Tubercolosi e
Fame).
• Sudafrica: Nestlé Community
Nutrition Award (Premio per la
Nutrizione nella Comunità),
assegnato a soluzioni locali contro la
malnutrizione.
52
• Sudafrica: Collaborazione con la
Scuola Elementare di Shukuma e
SANTA per la creazione di orti nella
comunità.
2° obiettivo:
Assicurare l’istruzione .
elementare universale.
Nestlé offre ai propri dipendenti
programmi di formazione e di
istruzione di base. Inoltre lavora con
la “futura forza lavoro” sostenendo
le scuole delle comunità limitrofe.
Contributi sociali e alle comunità:
• Egitto: Iniziativa Give a Kid a Hand
(Dai una mano a un bambino)
• Egitto: Adozione della Dolce
School, fornitura di sostegno per il
miglioramento della struttura, per
l’istruzione e i pasti in mensa per
580 bambini.
• Marocco: Zakoura Education
Foundation, un’iniziativa di
alfabetizzazione che ha istruito
1.700 bambini delle zone rurali, in
particolar modo bambine.
• Mozambico: programma Kids Go
Further (I bambini arrivano più
lontano) per la promozione di
modelli professionali positivi.
• Sudafrica: Project Head Start,
istruzione prescolare per bambini
precedentemente svantaggiati nelle
città attorno a Pretoria.
• Sudafrica: PROTEC, programma
d’istruzione scientifica e
matematica e di formazione tecnica
nella regione di Pietermaritzburg.
3° obiettivo: Promuovere .
la parità tra i sessi e .
riconoscere più spazio .
alle donne .
Nelle procedure di assunzione,
formazione e promozione Nestlé
promuove la parità tra i sessi e le pari
opportunità, sostenendo una serie di
progetti mirati a conferire potere alle
donne. Tra questi:
Grazie al sostegno
ventennale di Nestlé,
in Sudafrica EcoLink
ha aiutato 105000
famiglie a piantare orti
per aumentare le
proprie scorte
alimentari.
Contributi sociali e alle comunità:
• Nigeria: Duchess Club,
educazione alimentare per donne.
• Camerun: Sostegno per la
celebrazione della Giornata
Internazionale della Donna.
• Sudafrica: Thusanang
Development and Training,
promuove il lavoro a domicilio
per le donne.
• Sudafrica: South African-Swiss
Women’s Dialogue, un incontro
internazionale di donne sudafricane
e svizzere in onore del 10°
anniversario della pace in Sudafrica,
che è ricorso nel 2004.
4° obiettivo: .
Ridurre la mortalità infantile
La mortalità infantile è dovuta
in primo luogo a povertà, mancanza
di cibo, scarsa istruzione materna
e condizioni igieniche carenti, di cui
si occupano gli obiettivi 1,2,3,5,6
e 7. Oltre ai contributi dati da Nestlé
in questo settore, sosteniamo
i seguenti progetti specifici:
Contributi sociali e alle comunità:
• Etiopia: Una partnership
con ACNUR ha fornito acqua pulita
a 210.000 persone.
• Camerun: Donazioni alimentari
per venticinque orfanotrofi e istituti
infantili.
• Camerun: Sostegno a Child
Watch.
• Camerun: Fondi per un ospedale
pediatrico attraverso la Chantal Biya
Foundation.
• Costa d’Avorio: Les Amis des
Enfants du SIDA, una casa
d’accoglienza per donne e bambini
sieropositivi.
• Costa d’Avorio: Sostegno
a Association Espoir, un centro
di assistenza sanitaria gratuita in
uno dei quartieri poveri di Abidjan.
• Kenya: Street Children Assistance
Network Nakuru (SCANN, una rete
d’assistenza per i bambini di strada).
• Zimbabwe: Harare Shelter for
Destitute (Rifugio per i bisognosi
di Harare), istruzione per orfani..
5° obiettivo: Migliorare .
la salute delle madri.
In linea con il contributo a sostegno
del 1° obiettivo, Nestlé contribuisce
incentivando lo sviluppo economico
e aiutando a migliorare i sistemi
d’assistenza sanitaria, l’accesso a
fonti d’acqua potabile e gli impianti
igienici.
• Sudafrica: The Valley Trust
Community Health Worker
Programme (iniziativa a favore degli
operatori sanitari della comunità)
che ha aiutato migliaia di persone,
in particolare donne, della provincia
di KwaZulu-Natal.
• Sudafrica: programmi EcoLink
Home Garden e Clean Water (per
la creazione di orti e l’accesso a fonti
di acqua pulita), che hanno
raggiunto oltre 105.000 donne
e le rispettive famiglie.
• Studi della Nestlé Foundation
sulla salute delle madri.
6° obiettivo: Combattere .
l’HIV/AIDS, la malaria .
e altre malattie .
Gli 11.500 dipendenti Nestlé
e le rispettive famiglie ricevono
assistenza ed educazione sanitaria.
Questo programma include la
copertura sanitaria per tutti i dipendenti
a tempo pieno e interventi specifici per
l’HIV/AIDS come il nostro Programma
d’Intervento Gestito in Sudafrica.
La partecipazione iniziale di Nestlé
al programma ARCHI 2010 della
Federazione Internazionale delle Società
della Croce Rossa e della Mezzaluna
Rossa ha dato un contributo di 3 milioni
di CHF in tre anni.
Altri contributi sociali e alle comunità:
• Nigeria: Partnership con la Società
della Croce Rossa nigeriana per
l’informazione sull’HIV/AIDS, di cui
hanno beneficiato oltre 800.000 giovani.
• Camerun: informazione sull’HIV/AIDS.
• Kenya: Red Cross Community Health
Worker Programme (Programma per
gli operatori sanitari della Croce Rossa)
per l’HIV/AIDS.
• Kenya: Fondi per l’assistenza
domiciliare ai più bisognosi, soprattutto
in occasione del Natale.
• Senegal: Sostegno alla conferenza
per la stesura di una strategia nazionale
per l’HIV/AIDS.
• Sudafrica: attività legate all’HIV/AIDS
in sette città, che spaziano da campagne
d’informazione a donazioni di prodotti.
• Zambia: Internation Medical Services
for Health (INMED, Servizio Medico
Internazionale per la Sanità), progetti
d’educazione sanitaria radiofonica.
7° obiettivo: Garantire la .
sostenibilità ambientale .
Il nostro contributo maggiore è
rappresentato dal modo in cui gestiamo
la supply chain e le attività produttive.
I nostri indicatori di performance
ambientali migliorano costantemente.
Le nostre iniziative per la sostenibilità
di cacao, caffè, manioca, soia e fagioli
dall’occhio sono opere altrettanto
importanti.
Contributi sociali e alle comunità:
• Etiopia: Partnership con l’ACNUR per
fornire acqua pulita a 210.000 persone.
• Ghana: Raleigh International per il
miglioramento degli impianti igienici nelle
comunità rurali.
• Kenya: World Wide Fund For Nature
(WWF) per il rimboschimento e la
preservazione delle acque nella foresta di
Mau.
• Nigeria: Greening the Supply Chain
Project (promozione di politiche a favore
dell’ambiente nella supply chain).
• Sudafrica: LEAP, miglioramento delle
condizioni igieniche e dell’accesso ad
acqua pulita per 120.000 abitanti delle
zone rurali.
• Sudafrica: Delta Environmental Centre
per l’educazione ambientale nelle scuole
rurali.
• Sudafrica: Endangered Wildlife Trust
(associazione a favore delle specie a
rischio) per la tutela della gru caruncolata
• Sudafrica: programma del World Wide
Fund for Nature per la preservazione
idrica e l’agricoltura sostenibile nelle
comunità rurali nella provincia del Capo
Orientale.
8° obiettivo: Istituire .
una partnership mondiale .
per lo sviluppo .
Nestlé partecipa attivamente a forum
che riuniscono diverse parti interessate
– dall’imprenditoria ai governi, le ONG,
la comunità dell’ONU e molte altre –
a sostegno di obiettivi di sviluppo
comuni e di scambi più liberi.
Ecco alcuni esempi:
• Partecipante, Convenzione Globale
dell’ONU
• Membro del Consiglio Direttivo,
International Cocoa Initiative
• Membro del Consiglio Direttivo,
Fondazione della Federazione
Internazionale delle Società della Croce
Rossa e della Mezzaluna Rossa
• Partner mondiale, Alto Commissariato
dell’ONU per i Rifugiati
• Socio Fondatore, Iniziativa
per l’Agricoltura Sostenibile
53
3: Nestlé e gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite
Alcuni esempi dei nostri
interventi d’aiuto
Possibilità di studio per le .
ragazze in Marocco.
2° obiettivo: Assicurare
l’istruzione elementare universale
A Imane Marzak, 15 anni,
piacciono le lingue. La sua materia
preferita è il francese, ma è
la prima della classe anche
in spagnolo. Un giorno spera
di andare all’università per studiare
la letteratura spagnola.
“E perché non direttamente
in Spagna?” dice Imane.
“La scuola mi ha completamente
cambiato la vita. Senza la scuola
della Fondazione, l’istruzione
sarebbe rimasta una meta
irraggiungibile per me.”
Imane è una di alcune centinaia
di studenti che frequentano
la scuola di Lahdaid fondata dalla
Zakoura Education Foundation,
un’organizzazione non governativa
che opera per portare l’istruzione
nelle aree rurali che non sono
servite dalle scuole statali. A
partire dal 1997, Zakoura ha
aiutato più di 1.700 bambini della
zona di Doukkala in Marocco.
Nestlé ha contribuito
al finanziamento di Zakoura fin
dalla sua istituzione. La Società
è interessata al benessere di
queste famiglie, i produttori di latte
che riforniscono lo stabilimento
Nestlé della vicina El Jadida.
Zakoura è nata su iniziativa di un
gruppo di uomini d’affari
marocchini con l’intento iniziale di
migliorare le condizioni dei poveri
delle aree rurali del Marocco
offrendo microcrediti per piccole
attività a domicilio, gestite
principalmente da donne.
La necessità di questa fondazione
si è presto resa evidente.
54
Il 56% circa degli abitanti
della zona è analfabeta e spesso
le scuole sono troppo distanti
oppure hanno rette troppo costose
per i genitori.
Così la Foundation porta la scuola
da loro, fornendo gratuitamente
libri e altro materiale didattico.
La maggior parte degli
insegnanti è costituita da giovani
laureati della zona,
che rimarrebbero altrimenti
disoccupati e che invece tornano
nei loro villaggi per insegnare.
Lo stipendio è pagato dalla
fondazione.
Il programma ha una durata
triennale e comprende scrittura
e lettura, educazione civica
e un’introduzione alle arti
e alle scienze. Ogni classe
è composta da trenta alunni di età
compresa tra gli 8 e gli 11 anni
e tra i 12 e i 16 anni.
Nel corso del secondo anno
viene introdotto l’insegnamento
del francese. Nei corsi vengono
utilizzati i libri di testo del sistema
ufficiale, basati a loro volta sul
programma francese, ma con un
metodo didattico che incoraggia la
massima espressione personale da
parte dei bambini.
Zakoura sta cambiando le cose?
A giudicare dal tasso di frequenza,
quasi totale in alcune scuole,
Zakoura sta dando ottimi frutti.
“Vorrei che tutti i bambini
marocchini facessero la mia stessa
esperienza,” dice Imane.
Imane Marzak, una dei
circa 1.700 bambini
che hanno ricevuto
un’istruzione
elementare grazie alla
Zakoura Education
Foundation, vorrebbe
andare a studiare in
Spagna un giorno.
Quando i bambini della
zona entrano nelle
scuole di Zakoura, di
solito è la prima volta
che accedono a una
scuola formale.
Sostegno all’istruzione .
a Estcourt .
2° obiettivo: Assicurare
l’istruzione elementare universale
Gli sforzi di Nestlé per
l’arricchimento culturale delle
persone all’interno e all’esterno
dello stabilimento di produzione di
caffè e bevande di Estcourt in
Sudafrica esemplificano bene il
nostro impatto. Sebbene Nestlé
gestisca lo stabilimento di Estcourt
dal 1927, durante l’era
dell’apartheid la zona era un
focolaio di violenza. Molti dei
servizi sociali, ad esempio le
scuole, presentavano carenze. Nei
dieci anni successivi alla fine
dell’apartheid, la qualità della vita è
migliorata marcatamente sia
all’interno che all’esterno dello
stabilimento Nestlé. I programmi
d’istruzione elementare e di
formazione della società (di quattro
ore settimanali, due pagate da
Nestlé e due dai dipendenti) hanno
fatto registrare un aumento a due
“Gli studenti trovano nuove motivazioni – vogliono sfruttare al massimo le loro potenzialità.”
Mishack Mhlanga, Sovrintendente Scolastico, Estcourt, Sudafrica
cifre dell’alfabetizzazione.
All’interno della comunità si sta
verificando un altro importante
sviluppo. Dal 1998 Nestlé sostiene
un concorso in trentadue scuole di
Estcourt, nel quale gli studenti
competono l’uno con l’altro
(attraverso gli esami
d’ammissione) per vincere
computer e attrezzature sportive
per la propria scuola. Secondo
Mishack Mhlanga, sovrintendente
scolastico, il concorso ha
contribuito a innalzare il tasso di
superamento degli esami scolastici
dallo 0% dell’inizio degli anni ‘90 al
69% del 2003.
“Gli studenti trovano nuove
motivazioni – vogliono sfruttare al
massimo le loro potenzialità,”
spiega Mhlanga.
Acqua per 210.000persone
in Etiopia orientale .
4° e 7° obiettivo: Ridurre
la mortalità infantile/Garantire
la sostenibilità ambientale
Indicatore: dimezzare, entro il 2015,
il numero di persone che non hanno
accesso ad acqua potabile.
“Spesso la gente pensa che
i rifugiati siano un problema solo
dei governi, mentre in realtà sono
importanti per tutti noi, compreso
il settore privato.”
– Linda Merieau, ACNUR
Il problema dei rifugiati e dei
profughi in Africa rimane tuttora
una delle più grandi sfide per
l’umanità. Nel 2004, l’ACNUR ha
cercato di aiutare quasi 4,3 milioni
di persone nella sola Africa.
Attraverso il sostegno dato da
Nestlé negli ultimi anni, nell’Etiopia
orientale 210.000 persone hanno
potuto accedere a fonti di acqua
potabile.
L’Etiopia orientale è una zona
di povertà estrema, dove gran
Queste rifugiate
somale fanno parte dei
210.000 abitanti
dell’Etiopia orientale
che beneficiano della
partnership ACNURNestlé per la fornitura
di acqua potabile
pulita
Lotta all’HIV/AIDS: .
un impegno .
aziendale d’intervento.
parte della popolazione è nomade
e trae alimentazione e reddito
dalle greggi di pecore e capre.
La mortalità infantile è molto alta
nella regione, con più di 100
decessi ogni 1.000 nascite
secondo i dati dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità. Molti
sperano che la fornitura d’acqua
pulita contribuisca a prevenire
queste morti, molte delle quali
sono dovute all’assunzione di
acqua contaminata.
La partnership Nestlé-ACNUR
è esemplificativa del modo in cui
le società leader stiano
abbandonando la beneficenza
a favore di un impegno
collaborativo per l’alleviamento
della povertà e lo sviluppo.
La Squadra tecnica idrica Nestlé
è costituita da un idrogeologo
e da un esperto nella gestione
di risorse idriche, che hanno
lavorato con l’ACNUR e le autorità
idriche locali etiopi per progettare
sistemi per la gestione della
fornitura idrica, la manutenzione
delle tubature e degli impianti
di pompaggio, il recupero di pozzi
in disuso e l’analisi delle acque.
A metà del 2005 le autorità locali
assumeranno la gestione
e la manutenzione a lungo termine
del sistema.5
6° obiettivo: Combattere
l’HIV/AIDS, la malaria
e altre malattie
Nestlé sta sostenendo programmi
relativi all’HIV/AIDS a livello di
comunità in diversi paesi. Tra
questi figura una partnership con
sezioni nazionali della Federazione
Internazionale delle Società della
Croce Rossa e della Mezzaluna
Rossa per campagne
d’informazione su larga scala.
Nel 2004 più di 800.000
nigeriani sono stati informati
sull’HIV/AIDS grazie a un’iniziativa
da 2 milioni di USD in
collaborazione con la Croce Rossa
nigeriana. L’iniziativa coinvolge
2.600 educatori che si rivolgono a
giovani loro coetanei in dodici stati
con un’elevata incidenza di
HIV/AIDS. In aggiunta la Croce
Rossa sta fornendo assistenza
domiciliare a 7.000 persone affette
da HIV/AIDS e consulenza nelle
cliniche sanitarie governative.
Nestlé sostiene un’iniziativa
simile anche in Kenya.
Nestlé lavora inoltre per dare
un esempio di leadership
e partnership all’interno del mondo
imprenditoriale, mediante,
ad esempio, l’HIV/AIDS Private
Sector Council (Consiglio
del Settore Privato per l’HIV/AIDS)
della Nigeria.
(Ulteriori dettagli sui progetti
di Nestlé relativi all’HIV in Africa
alle pagg. 8,9, 12 e 13.)
5 Nota del curatore: Il progetto di
fornitura d’acqua è stato intrapreso in
seguito a un accordo giudiziale
sull’appropriamento illegale di beni
Nestlé in Etiopia negli anni ‘70. Nestlé
ha investito tutti i proventi
dell’accordo in questo progetto idrico
55
Catalizzare il
passaggio dalla
povertà al
benessere
56
Dopo 44 anni passati in Nestlé mi
sto preparando alla pensione, e
sono in grado di misurare lo
sviluppo delle attività di Nestlé in
Africa e il contributo dato al
miglioramento dell’alimentazione e
allo sviluppo economico.
Attraverso il nostro operato e la
nostra cooperazione con organismi
quali la Federazione Internazionale
delle Società della Croce Rossa
e della Mezzaluna Rossa,
l’Alto Commissariato delle Nazioni
Unite per i Rifugiati e l’International
Cocoa Initiative,
diamo prova del nostro impegno
per aiutare l’Africa a superare
gli ostacoli allo sviluppo economico
e alla crescita, sostenibili anche
in contesti molto difficili.
La recente instabilità politica della
Costa d’Avorio ne è un esempio.
In alcune occasioni essa ha messo
in pericolo i nostri dipendenti
e fornitori e dissestato l’industria
del cacao, essenziale per le nostre
attività a livello mondiale. La perdita
di vite umane è stata una terribile
tragedia, così come lo sono stati
i danni economici. L’impatto
del conflitto sull’economia del paese
continuerà a farsi sentire per qualche
tempo. Ciononostante,
rappresentando la Costa d’Avorio
un’indispensabile fonte di cacao
di qualità superiore, continueremo
a impegnarci per contribuire
al miglioramento degli standard
dell’industria del cacao.
Anche in presenza di episodi
di conflitto e di estrema povertà,
questo rimane un momento positivo
per l’Africa, carico di speranze
Michael Garrett in
visita a Nestlé Nigeria.
Qui è ritratto durante
una visita a un
mercato locale
insieme a membri
della squadra di Nestlé
Nigeria.
e aspettative nei confronti
delle potenzialità economiche
e sociali del continente.
Negli ultimi quarant’anni sono
cambiate le aspettative predominanti
nell’impegno delle aziende in Africa.
È opinione diffusa di leader
di società multinazionali, governi,
agenzie internazionali di sviluppo
e comunità locali che l’impresa
privata svolga un ruolo decisivo
nell’alleviamento della povertà,
a patto che venga portata avanti
con responsabilità e non a discapito
delle persone o dell’ambiente.
In Nestlé condividiamo questo
punto di vista. Siamo infatti
impegnati in un processo di sviluppo
aziendale sostenibile e a lungo
termine in Africa e uniamo le nostre
aspirazioni a quelle delle numerose
organizzazioni che operano
autonomamente per dar vita a un
progresso sociale ed economico in
questo continente.
Michael Garrett
Vice Presidente Esecutivo
e Responsabile di Zona per l’Asia,
l’Oceania e l’Africa
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Coordinamento editoriale
Nestlé S.A., Public Affairs
Progetto grafico
Nestec Ltd, Corporate Identity and Design,
con Esterson Associates,
Londra, Regno Unito
Fotografie
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Sudafrica;
Harmen Hoogland/Nestec Ltd,
Corporate Identity and Design;
Markus Bühler-Rasom, Zurigo, Svizzera;
Marc Latzel, Zurigo, Svizzera;
apg image, Vevey, Svizzera;
Nigel Dickson, Toronto, Canada;
Nitsan Shorer, Binyamina, Israele;
CPL photographers, Lagos, Nigeria
Stampa
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Carta
Munken Lynx, totale assenza di cloro
© Marzo 2005, Nestlé S.A.,
Public Affairs
Edizione a cura
dell'Ufficio Comunicazione
Nestlé Italiana S.p.A.
Viale Giulio Richard, 5 - 20143 Milano
www.nestle.it
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