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incoraggiamento a un malato
Scritti di Nichiren Daishonin
volume 8
INCORAGGIAMENTO A UN MALATO
Ho sentito dire che sei malato. È vero? La precarietà di questo mondo è tale che
nemmeno le persone sane sono immortali, per non parlare di chi è malato. Per questo
le persone di buon senso dovrebbero prepararsi spiritualmente alla prossima vita. Ma
non è possibile prepararsi da soli alla prossima vita; lo possiamo fare soltanto
basandoci sull'insegnamento del Budda Shakyamuni, il maestro originale di tutti gli
esseri viventi.
Tuttavia gli insegnamenti del Budda variano, forse perché anche le menti delle
persone differiscono fra loro. Comunque sia, Shakyamuni insegnò per non più di
cinquant’anni e, tra gli insegnamenti esposti nei primi quarant’anni, nel Sutra Kegon
troviamo l'affermazione che non sussiste distinzione fra tre cose: la mente, il Budda e
gli esseri viventi; nel Sutra Agon troviamo i principi di sofferenza, vacuità,
impermanenza e non-io; nel Sutra Daijuku la compenetrazione di impurità e purezza1;
nel Sutra Daibon Hannya la mutua identità e
===
1.Nel suo Kongobei ron, Miao-lo definisce sinteticamente l'essenza del Sutra Daijuku come "la
compenetrazione di impurità e purezza" e l'essenza dei Sutra Hannya come "mutua identità e
non-dualità". Entrambe le affermazioni si possono intendere nel senso che tutti i fenomeni, poiché la loro
vera natura è il vuoto o non-sostanzialità (ku), sono privi ili sostanza fissa e quindi non esiste una
fondamentale separazione fra illusione e Illuminazione o fra il comune mortale e il Budda.
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non-dualità e nei Sutra Muryoju, Kammuryoju e Amida la rinascita nella Terra di
Perfetta Beatitudine2. Questi insegnamenti furono senza dubbio esposti per salvare
tutti gli esseri viventi del Primo, Medio e Ultimo giorno della Legge.
Tuttavia, per qualche sua ragione, il Budda dichiarò nel Sutra Muryogi. « [Ho
esposto la Legge in diversi modi] facendo uso del potere degli espedienti, ma in questi
quarant’anni e più, non ho ancora rivelato la verità». Come un genitore che si pente di
aver stilato un atto di cessione, egli ebbe un ripensamento su tutti i sutra predicati nei
primi quarant'anni, compresi quelli in cui insegnava la rinascita nella Terra di Perfetta
Beatitudine, e dichiarò: « [Se un essere vivente non può ascoltare questo sutra...] non
potrà mai ottenere la suprema Illuminazione, neanche dopo innumerevoli, illimitati,
incalcolabili asogi di kalpa.3 E ribadì questo concetto nel capitolo Hoben del Sutra del
Loto dicendo: «Scartando onestamente gli insegnamenti provvisori, esporrò soltanto la
Via suprema». Con la frase "scartando gli insegnamenti provvisori" intendeva che si
devono scartare il Nembutsu e gli altri insegnamenti predicati durante quel periodo di
circa quarant'anni.
Dopo aver così esplicitamente rinnegato gli insegnamenti precedenti, egli chiarì
la sua vera intenzione affermando «L'Onorato dal mondo ha esposto per lungo tempo
le sue dottrine e ora deve rivelare la verità»4 e «Il Tathagata a lungo ha taciuto
l'essenziale, non ha avuto fretta di parlarne
===
2. Terra della Perfetta Beatitudine: nome della terra del Budda Amida, che, secondo la tradizione,
dovrebbe trovarsi in una zona dell'universo posta a dieci miliardi di terre del Budda verso ovest.
3. Nel Sutra Muryogi queste parole sono pronunciate in realtà dal bodhisattva Daishogon. Il
Daishonin le attribuisce al Budda perché appaiono in un sutra, che è il resoconto delle parole del Budda.
4. Sutra del Loto, cap. 2.
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immediatamente.5 Dopo di che il Budda Taho emerse da sotto la terra e portò la sua
testimonianza dichiarando che ciò che Shakyamuni aveva detto era vero e i Budda
delle dieci direzioni, riuniti nelle otto direzioni6, estesero le loro lunghe e larghe
lingue7 fino a raggiungere il palazzo del Cielo di Brahma. Gli esseri dei due mondi8 e
delle otto specie9, riuniti nei due luoghi e nelle tre assemblee10, tutti senza alcuna
eccezione, ne furono testimoni.
Eppure, tralasciando le persone malvagie e i non buddisti che non credono nel
Buddismo, perfino tra i seguaci del Buddismo troviamo persone che [rifiutano questa
testimonianza e invece] hanno una fede devota negli insegnamenti provvisori predicati
prima del Sutra del Loto, come il Nembutsu. Si dedicano a recitarlo dieci, cento, mille,
diecimila o addirittura sessantamila volte al giorno, ma non recitano Nam===
5. Ibid. cap. 5.
6. Otto direzioni: nord, sud, est, ovest, nord-ovest, nord-est. sud-est e sud-ovest. Ciò significa che
tutti i Budda presenziarono alla cerimonia del Sutra del Loto sullo stesso piano orizzontale.
7. Una lunga e larga lingua è una delle trentadue caratteristiche del Budda. Simboleggia la verità
delle sue parole. I Budda che estendono le loro lingue fino al Cielo di Brahma per testimoniare la verità del
Sutra del Loto vengono descritti nel capitolo Jinriki (ventunesimo).
8. Due mondi: le prime due divisioni del triplice mondo - il mondo del desiderio e il mondo della
forma.
9. Otto specie: otto specie di esseri che assistettero alla cerimonia del Sutra del Loto. Esse sono: 1 )
gli dei del mondo del desiderio; 2) gli dei del mondo della forma; 3) i re draghi e il loro seguito; 4) i re
Kimnara e il loro seguito; 5) i re Gandharva e il loro seguito; 6) i re Asura e il loro seguito; 7) i re Garuda e
il loro seguito; 8) il re del mondo umano (Ajatashatru) e il suo seguito.
10. Due luoghi e tre assemblee: una divisione degli eventi descritti nel Sutra del Loto in termini di
collocazione spaziale e sequenza temporale. Shakyamuni iniziò a esporre il Sutra sul Picco dell'Aquila;
quindi sollevò l'assemblea a mezz'aria, dove continuò a predicare e infine riportò l'assemblea al Picco
dell'Aquila. Perciò "i due luoghi" sono sul Picco dell'Aquila e nell'aria, e le "tre assemblee" sono la prima
assemblea sul Picco dell'Aquila, la Cerimonia nell'aria e la seconda assemblea sul Picco dell'Aquila.
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myoho-renge-kyo nemmeno una volta ogni dieci o vent’anni. Alla luce dei brani del
sutra citati, non sono forse come una persona che si attacca al precedente atto di
cessione annullato dal padre e rifiuta di accettare il successivo? Agli altri e anche a se
stessi può sembrare che credano negli insegnamenti del Budda ma, se ci basiamo su
quello che il Budda ha veramente insegnato, non rispettano il loro genitore.
Per questo il secondo volume del Sutra del Loto afferma: «Tuttavia, questo triplice
mondo costituisce il mio dominio e gli esseri che ci vivono sono tutti miei figli. Questo
luogo adesso è pieno di dolore e sofferenza. Io sono l'unica persona che può salvarli e
proteggerli, ma, benché io li istruisca e li ammonisca, essi non accettano i miei
insegnamenti...»11.
Questo brano significa che il Tathagata Shakyamuni è nostro genitore, maestro
e sovrano. Amida, Yakushi e gli altri Budda potrebbero essere sovrani per noi esseri
viventi, ma non genitori né maestri. Shakyamuni è l'unico Budda dotato di tutte
queste tre virtù, e nei cui confronti abbiamo il più profondo debito di gratitudine. Ci
sono genitori e genitori, ma nessuno può essere uguale a lui. Ci sono maestri e sovrani
di ogni genere, ma nessuno è più degno di ammirazione di lui. Coloro che
disobbediscono all'insegnamento del loro genitore, maestro e sovrano, non saranno
abbandonati dagli dèi celesti e dalle divinità terrestri? Essi sono i peggiori di tutti i
figli. Per questo il Budda disse: «Benché io li istruisca e ammonisca, essi non accettano
i miei insegnamenti». Anche se aderiscono ai sutra predicati prima del Sutra del Loto e
li praticano per cento, mille, diecimila o centomila kalpa, se non credono nel Sutra del
Loto e non recitano Nam-myoho-renge-kyo
===
11. Sutra del Loto, cap. 3. Questo brano cita le tre virtù del Budda: sovrano, maestro e genitore.
"Questo triplice mondo costituisce il mio dominio" rappresenta la virtù del sovrano; "Gli esseri che ci
vivono sono tutti miei figli" la virtù del genitore; "Ora questo mondo è pieno di dolore e sofferenza. Io sono
l'unica persona che può salvarli" la virtù del maestro.
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almeno una volta, sono figli ingrati e perciò saranno abbandonati dai santi12 delle tre
esistenze e delle dieci direzioni e odiati dalle divinità del cielo e della terra. Questa è la
prima [delle cinque guide per la propagazione].
Anche quelli che commettono i cinque peccati cardinali, i dieci atti malvagi" o
innumerevoli altri misfatti possono ottenere la Via purché le loro facoltà siano acute.
Devadatta e Angulimala ne sono un esempio14. E anche coloro che hanno una mente
ottusa potranno ottenere la via, purché non commettano atti malvagi.
Shuddhipanthaka ne è un esempio15. Le nostre facoltà sono ancor più ottuse di quelle
di Shuddhipanthaka: i nostri occhi non sono in grado di discernere i
===
12. Santi: Budda e bodhisattva.
13. Dieci atti malvagi: uccidere, rubare, avere rapporti sessuali illeciti, mentire, adulare (o parlare
in modo irresponsabile), diffamare, fingere, essere avidi, essere irascibili, essere stupidi (o avere idee
errate).
14. Angulimala: famoso assassino che divenne seguace di Shakyamuni. Angulimala significa
collana di dita; si dice che questo nome derivasse dalla collana che portava, fatta con le dita recise delle
sue vittime. Dapprima studiò con un maestro brahmano a Shravasti. Quando respinse le profferte della
moglie del suo maestro, questa lo denunciò al marito che, infuriato, ordinò a Angulimala di uccidere cento
persone (alcune fonti dicono mille) e tagliargli le dita. Angulimala aveva già ucciso novantanove persone e
stava per completare l'opera uccidendo sua madre, quando incontrò Shakyamuni che lo convertì al
Buddismo.
15. Shuddhipanthaka (giapponese Surihandoku): un discepolo di Shakyamuni. Le descrizioni
variano molto a seconda della fonte. In una versione Shuddhipanthaka era il fratello minore e poco dotato
di un individuo brillante, in un'altra versione Shuddhipanthaka è il nome combinato di due fratelli,
entrambi d'intelligenza limitata. Secondo il Sutra Hokku hiyu il monaco anziano Panthaka era così ottuso
che in tre anni non era riuscito a imparare neanche un singolo verso degli insegnamenti buddisti, anche
con cinquecento arhat che lo istruivano. Avendone compassione, il Budda gli diede personalmente un
verso da imparare che, nella traduzione cinese, consisteva di quattordici caratteri: «Sorveglia le tue parole,
governa la tua mente, non commettere cattive azioni. Chi pratica in questo modo otterrà sicuramente
l'emancipazione». Toccato dalla compassione del Budda, Panthaka si sforzò incessantemente di imparare
questo verso e attraverso tali sforzi ne comprese il significato e raggiunse lo stato di arhat.
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colori e le forme delle cose meglio dell'occhio di una pecora. Siamo così pieni di
Avidità, Collera e Stupidità che commettiamo ogni giorno i dieci atti malvagi e, anche
se non commettiamo i cinque peccati cardinali, ci macchiamo quotidianamente di
colpe simili ai cinque peccati cardinali.
Inoltre ogni singola persona è colpevole di aver offeso la Legge, una colpa di gravità
superiore perfino ai dieci atti malvagi e ai cinque peccati cardinali. Sebbene pochi
offendano il Sutra del Loto con vere e proprie ingiurie, non vi è pero nessuno che lo
abbracci. Alcuni apparentemente lo hanno abbracciato, ma in realtà non credono in
esso tanto profondamente come nel Nembutsu o in altri insegnamenti. E anche coloro
che hanno una fede profonda non rimproverano i nemici del Sutra del Loto. Per
quanto una persona compia azioni molto virtuose, legga o trascriva l'intero Sutra del
Loto mille o diecimila volte, sia padrone della contemplazione di ichinen sanzen, se
non denuncia i nemici del Sutra del Loto, non potrà ottenere la Via. Per fare un
esempio, è come il caso di una persona in servizio alla corte dell'imperatore: anche se
ha servito per dieci o vent’anni, se sa che qualcuno è nemico dell'imperatore e non lo
riferisce a quest'ultimo né lo considera come un proprio nemico, tutti i meriti dei suoi
passati servizi saranno cancellati e sarà invece accusato di un crimine. Sappiate che le
persone di quest'epoca sono persone che insultano la Legge. Questa è la seconda [delle
cinque guide per la propagazione].
Il periodo di mille anni che ha inizio il giorno dopo la morte del Budda viene
chiamato Primo giorno della Legge, un periodo in cui molti osservavano i precetti e
ottenevano la Via. A esso fece seguito un altro periodo di mille anni, il Medio giorno
della Legge. Durante questo periodo molti infrangevano i precetti e pochi ottenevano
la Via. Il Medio giorno è seguito dai diecimila anni dell'Ultimo giorno della Legge.
Durante questo periodo le persone non osservano i precetti e
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nemmeno li infrangono; il paese è pieno soltanto di gente senza precetti. Si chiama
epoca impura un'epoca in cui regna il disordine. In un epoca non corrotta, un'epoca
pura, si scarta ciò che è sbagliato e si rispetta ciò che è giusto, così come il legno curvo
viene piallato finché corrisponde alla riga tracciata dal falegname. Dal Primo e Medio
giorno della Legge, cominciano ad apparire le cinque impurità16 e nell'Ultimo giorno
esse dilagano. Esse infuriano, non solo come cavalloni che sferzati dal forte vento si
infrangono sulla riva, ma anche come ondate che cozzano l’una contro l'altra. [Tra le
cinque impurità,] l'impurità del pensiero fa sì che, una volta trascorsi il Primo e il
Medio giorno della Legge, si trasmetta un solo insegnamento eretico mentre si
distruggano incalcolabili veri insegnamenti, per cui sono più numerose le persone che
cadono nei cattivi sentieri per errori riguardanti il Buddismo di quelle che vi cadono
per aver commesso crimini mondani.
Ora sono trascorsi i duemila anni del Primo e del Medio giorno della Legge e
l'Ultimo giorno è iniziato già da duecento anni. Questa è un'epoca in cui, per il
prevalere dell'impurità del pensiero, quelli che cadono nei cattivi sentieri compiendo
buone azioni sono più numerosi di quelli che vi cadono per aver commesso il male.
Infatti, anche le persone ignoranti ormai sanno che cosa è il male e si astengono dal
commetterlo. Ciò equivale a spegnere il fuoco con l'acqua. Però la gente considera
buona qualunque buona azione, e così aderisce a un bene minore senza rendersi conto
che causa un male maggiore. Perciò, quando vedono edifici sacri di Dengyo, Jikaku e
altri, abbandonati e cadenti, li lasciano come sono perché non appartengono al
Nembutsu e invece erigono accanto a essi templi Nembutsu; poi tolgono le terre
===
16. Cinque impurità: dette anche le "cinque contaminazioni". Esse sono: l'impurità dell'epoca, del
desiderio, delle persone, del pensiero, e della vita stessa. Sono menzionate nel capitolo Hoben (secondo)
del Stura del Loto.
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offerte a quelli, per annetterle ai templi Nembutsu. Come spiega un brano del Sutra
Zobo ketsuji17, queste azioni porteranno ben pochi benefici. Da ciò dovresti dedurre
che anche una buona azione se è un bene minore che ne distrugge uno più grande,
farà cadere chi la compie nei cattivi sentieri!
L'epoca attuale è l’inizio dell’Ultimo giorno della Legge e non esiste più la
capacità di ottenere l'Illuminazione attraverso i sutra hinayana o mahayana provvisori,
vi è solo la capacità per i sutra del vero mahayana. Una piccola barca non può
trasportare una grande roccia. Le persone malvagie e ignoranti sono come una grande
roccia, i sutra hinayana e mahayana provvisori, così come il Nembutsu, sono
paragonabili a una piccola barca. Se si cerca di curare piaghe virulente con bagni
termali non se ne otterrà alcun giovamento perché il trattamento è troppo leggero
rispetto alla gravità della malattia. Per noi, che viviamo nell'epoca corrotta dell'Ultimo
giorno, abbracciare il Nembutsu e gli altri insegnamenti è come mondare le risaie
d'inverno; non è il tempo giusto. Questa è la terza [delle cinque guide per la
propagazione).
Bisognerebbe anche possedere una retta comprensione del paese. Le menti
delle persone cambiano secondo la terra in cui vivono. Per esempio, un albero di
mandarino a sud del fiume Yangtze diventerà un mandarino trifogliato se viene
trapiantato a nord del fiume Huai18. Perfino le piante e gli alberi, che non hanno
mente, cambiano secondo la loro collocazione. Ancor di più dunque gli esseri dotati di
mente differiranno a seconda del luogo!
===
17. Sutra Zobo ketsugi: "Sutra della spiegazione del Medio giorno della Legge". Descrive le
caratteristiche del Medio giorno della Legge e incoraggia la pratica dell'elemosina.
18. Questo detto appare in numerosi classici cinesi come lo Yen-tsu ch'un-ch'iu. Significa che una
persona cambierà a seconda delle circostanze. Il fiume Huai scorre verso est, dalla parte meridionale della
provincia di Honan, a nord del fiume Yangtze, fino al lago Hungtse.
222
Un'opera del maestro del Tripitaka Hsuan-tsang chiamata Daito saiiki ki
(Relazione sulle regioni occidentali) descrive molte regioni dell'India. Riguardo alla
natura dei paesi, ci sono paesi in cui gli abitanti mancano di pietà filiale e altri dove
sono dotati di pietà filiale. In alcuni paesi prevale la collera mentre in altri domina la
stupidità. Ci sono paesi devoti unicamente all'hinayana e altri soltanto al mahayana;
altri ancora dove si praticano entrambi gli insegnamenti. Vi sono paesi in cui tutti
uccidono creature viventi e altri dove tutti rubano, paesi dove abbonda il riso e altri
che producono molto miglio. Cosi grande è la varietà dei paesi [in India].
Qual è dunque l'insegnamento che si dovrebbe adottare in Giappone per
liberarsi dalle sofferenze di nascita e morte? Riguardo a questa domanda il Sutra del
Loto afferma: «Dopo che il Tathagata sarà entrato nell'estinzione, farò in modo che
(questo sutra) sia propagato diffusamente in tutto il continente di Jambudvipa e
provvederò che non abbia mai fine»19. Il significato di questo brano è che il Sutra del
Loto ha una relazione con gli abitanti di Jambudvipa, il continente meridionale. Il
bodhisattva Miroku afferma: «Vi è un piccolo paese situato a oriente, in cui le persone
hanno relazione unicamente con il mahayana»20. Secondo questo brano del suo
trattato,
===
19. Sutra del Loto, cap. 28. Con queste parole il bodhisattva Fugen esprime il suo voto di fronte a
Shakyamuni.
20. Questo passaggio viene menzionato nel Futsu ji bosatsukai koshaku (Interpretazione estesa
dei precetti generali per i bodhisattva) di Annen come citazione dallo Yuga ron. In realtà questo brano non
compare nella versione attualmente esistente dello Yuga ron, ma forse a quel tempo circolava una versione
differente, oppure il brano potrebbe essere stato omesso per qualche motivo durante la trascrizione.
Tradizionalmente lo Yuga ron, più propriamente Yugashiji ron (Trattato sugli stadi della pratica Yoga),
era considerato una trascrizione delle parole del bodhisattva Miroku effettuata da Asanga, il quale ascese
per mezzo dei suoi poteri occulti fino al Cielo Tushita per essere istruito dal bodhisattva. Teorie più recenti
lo attribuiscono ad Asanga o a Maitreya.
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esiste un piccolo paese, nella parte orientale di Jambudvipa, dove la capacità delle
persone è adatta ai sutra mahayana. Seng-chao21 nel suo commentario osserva:
«Questo sutra ha relazione con un piccolo paese a nord-est»22. Ciò significa che il
Sutra del Loto ha un legame con un paese che si trova a nord-est. L'eminente prete
Annen23 afferma: «Nel mio paese, il Giappone, tutti credono nel mahayana»24 ed
Eshin25 nel suo Ichijo yoketsu afferma: «Tutto il Giappone ha in egual misura la
capacità per il perfetto insegnamento».
Così, secondo l'opinione dei miei virtuosi predecessori, il Budda Shakyamuni, il
bodhisattva Miroku, il maestro del Tripitaka Shuryasoma26, il maestro del Tripitaka
Kumarajiva, il Maestro del Dharma Seng-chao, l'eminente prete Annen e il supervisore
dei monaci Eshin, tutto il Giappone ha una capacità adatta solo al Sutra del Loto.
Coloro che praticano anche soltanto una frase o un verso di questo sutra otterranno
sicuramente la Via perché è l'insegnamento col quale hanno relazione. Ciò è
paragonabile alle particelle di ferro attirate da
===
21. Seng-chao (384-414): prete dell'ultima dinastia Ch'in e uno dei maggiori discepoli di
Kumarajiva.
22. Hokke hongyo no koki (Commentario sulla traduzione di Kumarajiva del Sutra del Loto).
Questo brano riporta le parole pronunciate da Shuryasoma, quando affidò il Sutra del Loto a Kumarajiva.
23. Annen (841-889?): prete Tendai che contribuì a stabilire la dottrina e la pratica del Tendai
esoterico. Studiò gli insegnamenti essoterici ed esoterici sotto Jikaku e ricevette anche la dottrina del
"Mondo della matrice" dal prete Henjo del tempio Genkyo-ji di Kyoto. Annen stesso divenne priore di
questo tempio nell'884.
24. Futsu ju bosatsukai koshaku.
25. Eshin (942-1017): chiamato anche Genshin. Praticò nel tempio Eshin-in sul monte Hiei e i suoi
seguaci costituirono in seguito la scuola Eshin della setta Tendai. Il suo Ichijo yoketsu (Elementi essenziali
della dottrina dell'Unico veicolo), scritto intorno al 1006, pone l'accento sulla dottrina dell'Unico veicolo
del Sutra del Loto e asserisce che tutte le persone posseggono la natura di Budda.
26. Shuryasoma: principe dello Yarkand in Asia Centrale e maestro di Kumarajiva.
224
una calamita o alle gocce di rugiada che si raccolgono sullo specchio27. Altre buone
pratiche come il Nembutsu non hanno relazione con il nostro paese. Sono come una
calamita che non riesce ad attirare il ferro o uno specchio che non riesce a raccogliere
la rugiada. Per questo Annen afferma nella sua interpretazione: «Se non è il vero
veicolo, una persona sta senz'altro ingannando se stesso e gli altri»28. Questo brano
significa che chi insegna al popolo giapponese un insegnamento diverso dal Sutra del
Loto, sta ingannando non solo se stesso ma anche gli altri. Per questo bisogna sempre
tener conto del paese quando si propagano gli insegnamenti buddisti. Non si deve
presumere che un insegnamento adatto a un paese sia necessariamente adatto anche a
un altro. Questa è la quarta [delle cinque guide per la propagazione].
Inoltre, in un paese dove il Buddismo è già stato diffuso, si deve tener conto
anche dell'ordine di propagazione. È una regola nel propagare il Buddismo che si
debbano sempre conoscere le caratteristiche degli insegnamenti che sono già stati
diffusi. È come quando si somministra una medicina a una persona malata; bisogna
sapere quale medicina è già stata assunta perché, se le due medicine sono
incompatibili, la loro associazione può nuocere al paziente. Allo stesso modo,
insegnamenti buddisti differenti possono entrare in conflitto e interferire gli uni con
gli altri distruggendo colui che li pratica. In un paese dove sono già presenti
insegnamenti non buddisti si dovrebbe usare il Buddismo per confutarli. Per esempio,
il Budda apparve in India e sconfisse i brahmani; Kashyapa Matanga e Chu-fa-lan29
andarono in Cina e attaccarono i taoisti;
===
27. Se si pone uno specchio all'aperto durante la notte vi si formerà della condensa. Nel passato si
diceva che lo specchio attirava l'acqua dalla luna.
28. Futsu ju bosatsukai koshaku.
29. Kashyapa Matanga e Chu-fa-lan: monaci indiani ai quali tradizionalmente si attribuisce
l'introduzione del Buddismo in Cina. Si dice che vi si recarono su invito dell'imperatore Ming nel 67 d.C.
225
e il principe Jogu , nato in terra giapponese, passò Moriya31 a fil di spada.
Lo stesso principio si applica anche nell'ambito del Buddismo. In un paese dove
è stato diffuso l'hinayana bisogna abbatterlo facendo uso del mahayana, proprio come
fece il bodhisattva Asanga32 che refutò gli insegnamenti hinayana sostenuti da
Vasubandhu. In un paese dove sia stato propagato il mahayana provvisorio si deve
sconfiggerlo con il vero mahayana, così come il Gran Maestro T'ien-t'ai Chih-che
sconfisse le tre scuole della Cina meridionale e le sette scuole della Cina settentrionale.
Per quanto riguarda il Giappone sono passati più di quattrocento anni da quando le
due sette Tendai e Shingon si sono diffuse. (Durante questo periodo) è stato appurato
che tutte le quattro categorie di buddisti, preti, monache, laici e laiche, hanno la
capacità di ricevere il Sutra del Loto. Tutte le persone, buone o cattive, sagge o
ignoranti, possono godere del beneficio del cinquantesimo ascoltatore13. Sono
30
===
30. Jogu (574-622): chiamato anche principe Shotoku. Secondogenito del trentunesimo imperatore
Yomei, famoso per aver applicato lo spirito del Buddismo nel suo modo di governare.
31. Moriya (m. 587): Mononobe no Moriya. Funzionario della corte Yamato che si oppose
all'introduzione del Buddismo in Giappone. Più tardi fu sconfitto in battaglia dal principe Shotoku e da
Soga no Umako, un altro funzionario di corte che era un acceso sostenitore degli insegnamenti buddisti.
32. Asanga: studioso del quarto secolo, seguace della dottrina dell'Unica coscienza. Vasubandhu
era suo fratello minore. Inizialmente studiò gli insegnamenti hinayana ma, insoddisfatto di queste
dottrine, si sforzò di approfondire gli insegnamenti mahayana. Convinse il fratello Vasubandhu ad
abbandonare l'hinayana. per convertirsi al mahayana.
33. Il Daishonin fa riferimento al principio della "propagazione fino alla cinquantesima persona"
descritto nel capitolo Zuiki kudoku (diciottesimo) del Sutra del Loto. Supponiamo, si dice nel testo, che
dopo la morte del Budda Shakyamuni una persona ascolti il Sutra del Loto e ne provi gioia e quindi lo
predichi a una seconda persona, che a sua volta ne provi gioia e lo predichi a una terza e così via fino alla
cinquantesima persona. I benefici ricevuti da quest'ultima persona che ascolta il sutra, anche dopo
cinquanta passaggi, sarebbero infiniti milioni di volte maggiori di quelli di chi avesse fatto offerte per
ottant'anni agli esseri di quattro miliardi di asogi di mondi mettendoli tutti in grado di ottenere lo stato di
arhat.
226
come le montagne K'un-lun,34 dove non si trovano sassi, o come la montuosa isola di
P'eng-lai35 dove non esistono sostanze velenose.
Tuttavia, negli ultimi cinquant’anni o giù di lì, è apparso un uomo di nome Honen, che
è un grande calunniatore. Egli ha ingannato tutte le persone mostrando loro una
pietra che assomigliava a un gioiello e persuadendole a gettar via il gioiello che già
possedevano e a raccogliere la pietra. Questo è ciò che intende il quinto volume del
Maka shikan quando dice: «Apprezzano tegole e ciottoli e li chiamano gioielli
brillanti». Tutti tengono stretti in mano dei comuni sassi credendo che siano gioielli,
vale a dire che recitano il nome del Budda Amida e abbandonano il Sutra del Loto.
Quando io lo faccio notare, diventano furiosi e insultano il devoto del Sutra del Loto,
aggravando il loro karma di cadere nell'inferno di incessante sofferenza. Questa è la
quinta [delle cinque guide per là propagazione].
Tu invece, dando ascolto alle mie parole, hai abbandonato il Nembutsu per
abbracciare il Sutra del Loto, ma ormai sarai sicuramente tornato a essere un seguace
del Nembutsu. Ricorda che chi abbandona il Sutra del Loto per credere nel Nembutsu
è come una roccia che dal picco della montagna rovina a valle o come la pioggia che
dal cielo cade a terra:
===
34. Montagne K'un-lun: nome di una regione montuosa comprendente il Pamir, il Tibet e gli
altipiani della Mongolia. Secondo lo Shih chi (Cronache dello storico) erano tradizionalmente ritenuti
luoghi pieni di pietre preziose.
35. P'eng-lai: leggendaria isola montuosa situata al largo delle coste orientali della Cina, dove,
secondo lo Shih chi e altre fonti, in un palazzo fatto d'oro e gemme, abita un immortale in possesso
dell'elisir della vita eterna e della perenne giovinezza.
227
senza dubbio cadrà nel grande inferno Avichi. Le persone che avevano relazione con i
figli del Budda Daitsu dovettero rimanere (nei cattivi sentieri) per un tempo pari a
sanzen-jintengo.36 e quelli che avevano ricevuto il seme della Buddità nel remoto
passato, per un tempo pari a gohyaku-jintengo57. Ciò accadde perché incontrarono dei
cattivi compagni e abbandonarono il Sutra del Loto per ritornare a insegnamenti
provvisori come il Nembutsu. Poiché i membri della tua famiglia aderiscono alla setta
Nembutsu, sicuramente staranno facendo pressioni su di te. Visto che loro ci credono,
ciò è comprensibile. Tu però considerali come persone illuse dai seguaci del diabolico
Honen, risveglia una forte fede e non prestare ascolto a ciò che ti dicono. Il grande
demone assume la forma di un monaco venerabile o prende possesso del padre, della
madre o del fratello di una persona per nuocere alla sua prossima vita. Qualunque cosa
possano dire e per quanto abilmente cerchino di indurti ad abbandonare il Sutra del
Loto, non devi assolutamente acconsentire
Fermati a riflettere. Se nelle scritture vi fossero solide prove a sostegno della
tesi che il Nembutsu conduce davvero a
===
36. Secondo il capitolo Kejoyu del Sutra del Loto (settimo), nel remoto passato di sanzen-jintengo,
Shakyamuni espose il Sutra del Loto come uno dei sedici figli di un Budda chiamato Daitsu. Il Daishonin si
riferisce a coloro che udirono il Sutra del Loto da Shakyamuni a quel tempo e che allora presero fede in
esso, ma più tardi lo abbandonarono a favore di insegnamenti inferiori e per questo dovettero rimanere a
lungo nei sentieri della sofferenza.
37. Secondo il capitolo Juryo (sedicesimo) del Sutra del Loto, Shakyamuni ottenne
originariamente l'Illuminazione nel remotissimo passato di gohyaku-jintengo, un tempo ancor più lontano
di sanzen-jintengo. Il Daishonin si riferisce a coloro che udirono Shakyamuni predicare il Sutra del Loto a
quel tempo e dapprima lo abbracciarono ma più tardi lo misero da parte per seguire insegnamenti
inferiori, cadendo così nei regni della sofferenza.
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rinascere nella pura terra, nei dodici anni in cui io ho sostenuto che i credenti
Nembutsu sarebbero caduti nell'inferno di incessante sofferenza, non avrebbero
dovuto confutarmi, presentando un reclamo a qualche autorità? Devono avere degli
argomenti ben deboli! Conosco le dottrine lasciate da Honen e Shan-tao38 da quando
avevo diciassette o diciotto anni; gli argomenti addotti dagli uomini dei giorni nostri
non sono migliori.
Di conseguenza, poiché i loro insegnamenti non reggono il confronto con i
miei, fanno appello alla forza numerica noi combattermi: i credenti Nembutsu sono
decine di milioni e i loro sostenitori sono molti: io, Nichiren, sono solo e non ho
nemmeno un alleato. È straordinario che sia riuscito a sopravvivere fin adesso. Anche
quest'anno, l’11 novembre, tra l'ora della scimmia e quella del gallo [circa le 17]
centinaia di credenti Nembutsu39 mi hanno teso un'imboscata sulla strada maestra di
Matsubara, a Tojo, nella provincia di Awa. Io ero solo con appena una decina di
uomini, dei quali solo tre o quattro in grado di opporre resistenza. Le frecce cadevano
su di noi come pioggia e le spade calavano come fulmini. Uno dei miei discepoli fu
ucciso all'istante e altri due furono gravemente feriti. Io stesso sono stato ferito e
percosso e sembrava che il mio destino fosse segnato. Eppure, per qualche ragione,
non sono riusciti a uccidermi e sono sopravvissuto finora.
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38. Shan-tao (613-681): terzo patriarca della scuola cinese della Pura Terra. Studiò il Sutra
Kammuryoju sotto Tao-ch'o e diffuse la pratica di invocare il nome del Budda Amida. In Giappone, Honen
studiò l'opera di Shan-tao, il Kammuryoju-kyo sho (Commentario sul Sutra Kammuryoju), e fondò la setta
giapponese della Pura Terra.
39. Si riferisce alla persecuzione di Komatsubara. Nichiren Daishonin e i suoi furono attaccati da
Tojo Kagenobu, signore del villaggio di Tojo e credente Nembutsu.
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Questo episodio ha rafforzato la mia fede nel Sutra del Loto. Il quarto volume
del sutra afferma: «Poiché odio e gelosia verso questo sutra abbondano persino
durante l'esistenza del Budda, quanto maggiori saranno dopo la sua scomparsa!»40. Il
quinto volume afferma: «Vi sarà molta ostilità nel mondo e sarà difficile credere»41. In
Giappone sono molti coloro che leggono e studiano il Sutra del Loto e ci sono anche
molti che vengono percossi come punizione per aver tentato di sedurre le mogli di
altri, per furto o per altre colpe. Eppure nessuno ha mai riportato ferite a causa del
Sutra del Loto. Quindi, i giapponesi che abbracciano il sutra devono ancora
sperimentare la verità dei brani citati. Soltanto io, Nichiren, ho letto con la mia vita il
brano: «Non ci curiamo della nostra vita, abbiamo a cuore soltanto la Via suprema»42.
Perciò, Nichiren è il primo praticante del Sutra del Loto in Giappone.
Se tu dovessi precedermi nella morte, dovrai presentarti al cospetto di Bonten,
Taishaku, i quattro grandi Re celesti e il grande re Emma. Dichiara di essere discepolo
del prete Nichiren, il più grande devoto del Sutra del Loto del Giappone. Non è
possibile che ti trattino scortesemente. Ma se tu sei esitante e reciti una volta il
Nembutsu e una volta il Sutra del Loto per paura di ciò che gli altri possono dire,
anche se dici di essere discepolo di Nichiren, non accetteranno mai le tue parole. [Se
ciò dovesse accadere] non nutrire poi risentimento nei miei confronti. Tuttavia, poiché
il Sutra del Loto risponde anche alle preghiere che riguardano la vita presente, è
possibile che tu sopravviva alla malattia. In tal caso verrò a ogni costo a farti visita il
prima possibile e potremo discuterne di persona. Non è possibile scrivere tutto e una
lettera non
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40. Sutra del Loto, cap. 10.
41. Ibid. cap. 14.
42. Ibid. cap. 13.
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riesce a esprimere adeguatamente i nostri pensieri, così mi fermerò qui.
Con profondo rispetto, Nichiren
13 dicembre 1264
Nanjo Hyoe Shichiro Dono Gosho
Gosho Zenshu, pag. 1493
Scritto il 13 dicembre 1264, a 43 anni, da Kamakura
Indirizzato a Nanjo Hyoe Shichiro
CENNI STORICI - Nichiren Daishonin scrisse questa lettera il 13 dicembre 1264, all'età
di 43 anni. Il destinatario era Nanjo Hyoe Shichiro, il padre di Nanjo Tokimitsu. Era
trascorso circa un mese dalla persecuzione di Komatsubara quando, l’11 novembre,
Tojo Kagenobu, il signore del villaggio di Tojo aveva cercato di eliminare il Daishonin.
Il Daishonin fu informato che Nanjo Hyoe Shichiro si era ammalato e scrisse questa
lettera per incoraggiarlo. Nanjo Hyoe Shichiro, noto anche come signore di Ueno
perché era il sovrintendente del villaggio di Ueno, nel distretto di Fuji, provincia di
Suruga. In un periodo compreso tra il 1260 e il 1261 o forse tra il 1263 e il 1264, durante
un viaggio ufficiale a Kamakura per motivi di servizio, aveva incontrato il Daishonin e
si era convertito ai suoi insegnamenti. Sembra però, leggendo questa lettera, che
mantenesse un nostalgico attaccamento per la sua precedente fede Nembutsu ed
esitasse a dedicarsi esclusivamente al Sutra del Loto.
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