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accertamento della respirazione - Infermieristica Vicenza AA 2010

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accertamento della respirazione - Infermieristica Vicenza AA 2010
Respirazione e gestione delle
alterazioni
Infermieristica clinica
Spigolon Elisabetta
CLI Vicenza AA 2010-2011spigolon elisabetta
cli vicenza AA 10-11
Programma
Alterazioni della respirazione e
dell’ossigenazione: ipossia e cianosi,
dispnea, tosse, emottisi, ostruzione
bronchiale ed espettorato, respiri patologici
Gestione assistenziale delle principali
alterazioni della respirazione: accertamento
della respirazione, la gestione
dell’ossigenoterapia
spigolon elisabetta
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Struttura del sistema respiratorio
Con la respirazione
l’organismo invia aria ai polmoni, dove avviene lo
scambio gassoso
Prima di raggiungere i polmoni, l’aria attraversa una serie di
strutture e condotti, che nel loro insieme vengono chiamati:
vie respiratorie, o vie aeree
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Struttura del sistema respiratorio
Le principali vie respiratorie superiori sono:
bocca, naso e faringe; essi sono collegati dal nasofaringe, che
convoglia l’aria proveniente dalla bocca e dal naso alla porzione
inferiore della faringe
Le vie respiratorie inferiori sono:
trachea, bronchi e polmoni. I bronchi si ramificano in bronchioli,
che collegano le vie respiratorie di maggior calibro con il
parenchima polmonare
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Struttura del sistema respiratorio
L’area polmonare in cui avviene il processo di scambio gassoso è
composta da milioni di minuscole sacche d’aria:
gli alveoli, queste sottili strutture epiteliali sono in contatto con una
fittissima rete di capillari
L’ossigeno che giunge a contatto con gli alveoli attraversa
l’epitelio, entra in circolo
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Struttura del sistema respiratorio
L’albero tracheobronchiale e i polmoni occupano la cavità toracica
I polmoni si dilatano o si comprimono in seguito a movimenti
muscolari
I principali muscoli respiratori sono:
il diaframma (che separa il torace dalla cavità addominale) e i
muscoli intercostali ( che si trovano tra le coste)
Questi muscoli rispondono a impulsi generati dal sistema
nervoso centrale in base a informazioni provenienti da centri
nervosi specializzati
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Elementi propedeutici
Ventilazione
La ventilazione è il movimento fisico dell’aria verso l’interno e l’esterno
dell’albero respiratorio
Scambio dei gas
L’aria inspirata raggiunge gli alveoli che sono strutture che consentono lo
scambio dei gas. Il passaggio dei gas avviene per diffusione (la velocità
di diffusione dipende principalmente da due fattori: dalle caratteristiche
fisiche dei gas e dallo spessore della membrana alveolo-capillare)
Trasporto dell’ossigeno
Il sistema per il trasporto di ossigeno è costituito dai polmoni e
dall’apparato cardiovascolare. L’ossigeno è presente in due forme: una
piccola parte disciolta fisicamente e la parte restante è legata
all’emoglobina nel globulo rosso (ossiemoglobina)
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Elementi propedeutici
Trasporto dell’anidride carbonica
Viene trasportata in varie forme: disciolta direttamente nel plasma, legata
all’emoglobina o trasformata in una molecola di acido carbonico
Lavoro respiratorio
Il lavoro respiratorio dipende dallo sforzo necessario per espandere e
vuotare i polmoni. In un individuo sano la respirazione è silenziosa e
necessita di uno sforzo minimo (inspirazione – espirazione)
Volumi e capacità polmonari
Per valutare la capacità polmonare è necessario misurare la quantità di aria
che un soggetto riesce a spostare durante la respirazione a riposo e
sotto sforzo
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Elementi propedeutici
Il processo meccanico della ventilazione è il risultato di variazioni di
volume e di pressione nella cavità toracica
Processo di inspirazione:
I muscoli inspiratori si contraggono, determinando un aumento del
volume intratoracico quando i polmoni vengono spinti in uno spazio più
espanso. La pressione nelle vie aeree diventa negativa e l’aria entra
Processo di espirazione:
Alla fine dell’inspirazione si verifica un naturale ritorno dei polmoni, la
pressione delle vie aeree diventa leggermente positiva e l’aria esce,
mentre i muscoli si rilassano
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Elementi propedeutici
L’ossigeno e l’anidride carbonica passano dagli alveoli al sangue,
o viceversa, per diffusione
Questo è un processo attraverso il quale le molecole passano da un
ambiente dove concentrazione e pressione sono elevate a un
ambiente dove concentrazione e pressione sono basse
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Elementi propedeutici
Trasporto dei gas:
L’ossigeno quando attraversa la membrana alveolo – capillare ed entra
nel sangue, viene trasportato ai tessuti in due forme:
Una piccola quantità si scioglie fisicamente nel sangue
La maggior parte si lega alle molecole di emoglobina nei globuli
rossi
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Elementi propedeutici
Trasporto dei gas:
L’anidride carbonica viene trasportata nel sangue in varie forme:
E’ in parte disciolta nel sangue
Può anche legarsi ad alcuni amminoacidi
Si può combinare chimicamente con l’acqua (ioni bicarbonato)
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Funzione del sistema respiratorio
Controllo della ventilazione:
In persone con un sistema respiratorio sano, lo stimolo normale a
respirare è l’ipercapnia
I chemorecettori nel corpo percepiscono i cambiamenti nel livello di
anidride carbonica e stimolano il centro della respirazione, che
aumenta o diminuisce la frequenza respiratoria e di conseguenza la
profondità
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Funzione del sistema respiratorio
Controllo della ventilazione:
Neuroni specializzati del tronco encefalico, detti complessivamente
centri respiratori, danno origine a impulsi regolari
Chemorecettori periferici e centrali, localizzati nell’arco aortico e
nelle arterie carotidi (recettori periferici) e nel tronco cerebrale
(recettori centrali), sono in grado di rilevare variazioni della
composizione chimica del sangue
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Funzione del sistema respiratorio
Difese del sistema respiratorio:
La funzione principale delle vie respiratorie superiori è quella di:
riscaldare e umidificare l’aria inspirata. Calore e umidità sono
necessari per il mantenimento della fluidità del muco nelle vie
respiratorie inferiori
Le vie respiratorie superiori hanno anche la funzione di pulire l’aria
inspirata. Il naso è un filtro molto efficace per trattenere le particelle
estranee
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Funzione del sistema respiratorio
Difese del sistema respiratorio:
La polvere e le sostanze irritanti restano intrappolate nei peli che
rivestono le narici o nella mucosa della cavità nasale
La filtrazione e la pulizia dell’aria inspirata continuano anche nelle
vie respiratorie inferiori
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Meccanismi di depurazione
delle vie aeree
Clerance mucociliare: all’interno delle vie aeree le
cellule dell’epitelio respiratorio, assieme alle ghiandole
mucose, producono il muco che protegge le vie
respiratorie intrappolando eventuali detriti e/o
microrganismi per favorirne l’espettorazione e/o
deglutizione
Tosse: è un riflesso che utilizza un’espirazione
“esplosiva” forzata per depurare le vie aeree da irritanti
e/o secrezioni
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Alterazioni della respirazione e
dell’ossigenazione
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Ipossia e cianosi
Ipossia: deficit di ossigeno a livello cellulare. Può essere
acuta o cronica
Secondo la causa l’ipossia può essere di varie intensità e
si può distinguere in: respiratoria – anemica – da
alterata circolazione – da aumentato fabbisogno di
ossigeno – da monossido di carbonio – secondaria a
elevate altitudini
Ipossiemia: riduzione del contenuto di ossigeno del
sangue arterioso (diminuzione di PaO2).
L’ipossiemia facilmente porta a uno stato di ipossia
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Ipossia e cianosi
Cianosi: consiste in una colorazione bluastra della cute e delle
mucose, dovuta a un aumento dell’emoglobina ridotta nel
sangue o a causa di un aumento quantitativo di sangue venoso
nella cute per dilatazione delle venule o delle terminazioni
venose dei capillari
Si può distinguere in cianosi:
Centrale (si osserva a livello della lingua, del palato molle e
nelle zone dove il flusso ematico è elevato)
Periferica, detta anche cianosi fredda (riduzione della portata
cardiaca oppure da vasocostrizione generalizzata, si osserva a
livello degli arti, del letto ungueale e dei lobi delle orecchie,
fredda al tatto)
Ippocratismo digitale (clubbing): cambiamento strutturale alla
base delle unghie che provoca una falange distale convessa
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(quando la cianosi è protratta
per alcuni mesi)
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Ippocratismo digitale (clubbing)
Per motivi ignoti, le punte delle dita delle mani e dei piedi si
arrotondano e si ingrossano
Si pensa che un’ipossia dei tessuti protratta nel tempo induca la
liberazione di una sostanza che causa la dilatazione dei vasi
dell’estremità delle dita (Copstead e Banasik, 2000)
È osservabile in soggetti con cancro polmonare, malattie polmonari
quali ascessi e pneumopatia cronica ostruttiva
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Dispnea
Il termine dispnea sta a significare “difficoltà a respirare”
e si può definire: “un anormale e disagevole
consapevolezza del proprio respiro”
Le cause possono essere riconducibili ad alterazioni
dell’apparato respiratorio, cardiovascolare e a fattori
psicologici
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Dispnea
Si possono distinguere diverse tipologie di dispnea:
Acuta (ore o giorni)
Cronica (mesi o anni)
Parossistica notturna (insorgono durante il sonno)
Terminale (si può presentare negli ultimi giorni di vita)
Ortopnea (difficoltà respiratoria quando il paziente è
supino)
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Tosse
Non sempre la tosse è un riflesso protettivo delle vie
respiratorie: è uno dei sintomi più frequenti associati a
patologie cardio – respiratorie
In base alla durata si può distinguere in:
Acuta (meno di 3 settimane)
Subacuta (da 3 a 8 settimane)
Persistente o cronica (oltre le 8 settimane)
In base alla durata si può distinguere in:
Secca
Umida
Convulsiva
Abbaiante
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Emottisi
E’ l’espettorazione di sangue dalle vie aeree
Può essere muco striato di sangue o sangue rosso vivo e
schiumoso
Le cause più frequenti: carcinoma polmonare e bronchiti
E’ importante determinarne l’origine (differenziare
l’emottisi dall’ematemesi)
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Ostruzione bronchiale ed
espettorato
Ostruzione bronchiale: si intende la situazione nella
quale una persona presenta una riduzione del lume delle
vie aeree con conseguente alterazione del flusso d’aria
che le attraversa. Può essere anatomico (es. corpi
estranei) o funzionale (es. ipersecrezione)
Espettorato: materiale secreto dalle mucose respiratorie
attraverso i colpi di tosse. In condizioni normali raggiunge
circa i 100 ml nelle 24 ore e viene normalmente deglutito
nelle vie digestive. Può essere di tipo: mucoso – muco –
purulento – sieroso – purulento - vomica
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Respiri patologici
Per respiro patologico si intende qualunque respirazione
che è stata alterata da una condizione patologica
Biot
Chyne – Stokes
Kussmaul
Paradosso
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Gestione assistenziale delle
principali alterazioni della
respirazione
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ACCERTAMENTO DELLA
RESPIRAZIONE
La respirazione dovrebbe essere accertata in ogni valutazione dei
parametri vitali
I valori normali di base per ogni paziente dovrebbero essere stabiliti per
eseguire dei confronti
Benché sia essenziale raccogliere dati dal paziente attraverso l’anamnesi e
l’esame fisico, l’infermiere deve saper individuare la capacità del paziente di
rispondere alle domande ed eventualmente rimandare a un momento più
opportuno (ad es. in caso di dispnea)
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ACCERTAMENTO DELLA
RESPIRAZIONE
A differenza di quanto avviene ad esempio per l’alimentazione e
l’eliminazione, di solito la respirazione normale non è chiaramente
definita: poche persone sono in grado di dare informazioni specifiche
sulla frequenza e sulla profondità del loro respiro
Solo quando la tolleranza all’esercizio fisico scende sotto lo standard il
paziente potrebbe cominciare a pensare che c’è qualcosa di cui
preoccuparsi
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ACCERTAMENTO DELLA
RESPIRAZIONE
L’infermiere che raccoglie informazioni sulla funzionalità respiratoria dal
paziente, deve considerare con cautela ciò che il paziente definisce
normale
Pazienti che giudicano il loro respiro normale, o senza variazioni
rilevanti, possono essersi adattati a un tipo di respirazione che non è
normale per la maggior parte delle persone
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ACCERTAMENTO DELLA
RESPIRAZIONE
La raccolta di informazioni è orientata a comprendere la
presenza o assenza di disturbi o alterazioni della respirazione
e si avvale di:
•
Intervista
Osservazione diretta
Esame obiettivo
•
•
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ACCERTAMENTO DELLA
RESPIRAZIONE
Occorre rilevare:
FR e caratteristiche del respiro
Consapevolezza del paziente della propria respirazione
Tempo – parola
Posizione che assume il paziente
Colorito cutaneo
Presenza di tosse con o senza produzione di escreato
Capacità di tossire in modo efficace
Caratteristiche del torace
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ACCERTAMENTO DELLA
RESPIRAZIONE
Se emergono alterazioni, rilevare:
Stato di coscienza e orientamento
Utilizzo dei muscoli accessori
Dolore
Sensazione di ansia e paura di morire
Presenza di rumori respiratori (murmure vescicolare – avventizi)
Tolleranza all’attività fisica
Sensazione di stanchezza o astenia prolungata
Pulsossimetria periferica
Stili di vita della persona
Vedi tab. 17. VIII “Esami ematici e strumentali” pag. 543
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ACCERTAMENTO DELLA
RESPIRAZIONE
Esame obiettivo:
Seguono esempi di dati oggettivi osservabili e definibili come
indicatori della condizione cardiopolmonare raccolti attraverso le
tecniche di:
Ispezione
Palpazione
Percussione
Auscultazione
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ACCERTAMENTO DELLA
RESPIRAZIONE
Osservare con ispezione:
L’infermiere deve eseguire un osservazione dalla testa ai piedi del
paziente, valutando:
Il livello di coscienza
Cute: cambiamenti di colore delle unghie, labbra, congiuntive, palmi
delle mani, piante dei piedi – valutare il turgore (idratazione del tessuto)
sollevando la cute tra pollice e indice e rilasciandola
Dita delle mani e dei piedi: se angolo di 160°tra letto ungueale e dito
Vene del collo: normodidtese
L’utilizzo dei muscoli accessori della respirazione
I movimenti della parete toracica
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ACCERTAMENTO DELLA
RESPIRAZIONE
Osservare con ispezione:
Torace: misurazione del diametro anteroposteriore
Dinamica respiratoria:
Frequenza: 12- 20 atti respiratori al minuto
Ritmo: regolare quando gli intervalli tra un’inspirazione e l’altra sono
uguali e quando l’espirazione è due volte più lunga dell’inspirazione
Qualità: respiro normale silenzioso e senza sforzo
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ACCERTAMENTO DELLA
RESPIRAZIONE
Osservare con palpazione:
La palpazione è usata nell’accertamento infermieristico per valutare
aree dolenti o anomale della parete toracica, per riscontrare
deviazioni della trachea, edema periferico
Osservare con percussione:
La percussione consiste nel percuotere con la punta delle dita sulle
zone che delimitano il campo polmonare: consente di identificare
la presenza di liquido o aria nei polmoni
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ACCERTAMENTO DELLA
RESPIRAZIONE
Osservare con auscultazione:
Auscultare i polmoni significa ascoltare con un fonendoscopio la
parte toracica anteriore e posteriore per identificare variazioni nei
suoni respiratori
Lo scopo principale è quello di determinare se l’aria attraversa tutte
le aree polmonari
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ACCERTAMENTO DELLA
RESPIRAZIONE
La respirazione normale è automatica e involontaria
Anche se le sue caratteristiche variano in funzione dell’età, una
respirazione normale è:
Calma
Uniforme
Regolare
Dalla tarda infanzia all’età adulta la frequenza respiratoria è di 12-20 atti
al minuto
Di norma l’espirazione dura il doppio rispetto all’inspirazione
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ACCERTAMENTO DELLA
RESPIRAZIONE
Di solito la frequenza respiratoria è lievemente maggiore durante
la veglia che durante il sonno
In genere tutti gli atti respiratori hanno la stessa durata, fatta
eccezione per qualche occasionale sbadiglio o sospiro
Il volume normale di respiro (la quantità di aria che entra ed esce
a ogni respiro) è di 500 mL o da 6 a 8 L/m (Copstead e Banasik,
2000)
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ACCERTAMENTO DELLA
RESPIRAZIONE
Il torace di una persona che respira in modo tranquillo si alza e si
abbassa in uguale misura a ogni respiro
Le persone che utilizzano efficacemente il diaframma per respirare
fanno alzare e abbassare l’addome
Il lavoro muscolare richiesto per spingere l’aria nei polmoni è assai
modesto, perciò una respirazione tranquilla è quasi impercettibile e
normalmente non produce alcun rumore
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Le tecniche per la rilevazione del respiro
e della saturazione dell’ossigeno
Il paziente non dovrebbe accorgersi che l’infermiere sta eseguendo
un accertamento respiratorio, perché se è cosciente della
procedura ciò può alterare il modello di respirazione o la
frequenza
Spesso gli infermieri accertano il modello respiratorio dopo aver
verificato il polso radiale, mentre stanno ancora tenendo il polso del
paziente
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Le tecniche per la rilevazione del respiro
e della saturazione dell’ossigeno
Se la respirazione è molto superficiale e difficoltosa da visualizzare,
l’infermiere può rilevarla mentre osserva lo sterno, dove la
respirazione è più evidente
Se il paziente sta dormendo (attenzione a non disturbare il
paziente) può essere posta molto delicatamente una mano sul
torace, cosicché si può rilevare l’espansione e l’abbassamento del
torace
Con un neonato o un bambino piccolo la respirazione dovrebbe
essere accertata prima di rilevare la temperatura o altra attività
in modo che il bambino non pianga, perché ciò potrebbe alterare lo
stato respiratorio
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Frequenza respiratoria nelle diverse
fasce di età
Età
Frequenza respiratoria
(atti/minuto)
Neonato e infante
1-5 anni
6-10 anni
10 anni-adulto
Anziano (≥ 60 anni)
30-60
20-30
18-26
12-20
16-25
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Alterazioni della frequenza respiratoria
La tachipnea è un aumento anomalo della frequenza respiratoria
(di solito superiore ai 20 respiri al minuto per un adulto)
La bradipnea è un’anomala diminuzione della frequenza
respiratoria (di solito meno di 12 respiri al minuto nell’adulto)
L’apnea, l’assenza della respirazione, è spesso descritta come la
durata temporale in cui non ci sono respiri (per esempio un periodo
di apnea di 10 secondi). Un’apnea continua è sinonimo di arresto
respiratorio e non è compatibile con la vita
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La pulso-ossimetria
La pulso-ossimetria utilizza raggi infrarossi per
determinare la percentuale di emoglobina combinata con
l’ossigeno
Un sensore applicato al dito o al lobo dell’orecchio
permette di determinare la FC e la saturazione di
ossigeno
L’ossimetro registra la saturazione di ossigeno nel
sangue arterioso (SaO2)
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La pulso-ossimetria
Una SaO2 superiore al 95% è considerata normale,
mentre valori inferiori al 93% normalmente indicano la
necessità dell’ossigenoterapia e di ulteriori accertamenti
Diversi fattori influiscono sulla precisione e
sull’esatta interpretazione dell’ossimetria: movimento
del paziente, smalto delle unghie, edema dell’area in cui
viene posizionato il sensore
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L’emogasanalisi arteriosa
I livelli di ossigeno e di anidride carbonica nel sangue arterioso e il
pH del sangue sono gli indici più affidabili dello scambio gassoso
La PaO2 è uno dei migliori indici della quantità di ossigeno
disponibile nei tessuti
Una PaCO2 inferiore alla norma indica iperventilazione
Una PaCO2 superiore alla norma indica ipoventilazione
Il campione di sangue è ottenuto da una puntura arteriosa (l’arteria
radiale è quella più comunemente usata)
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Valori normali relativi al contenuto di
gas nel sangue arterioso
PaO2
PaCO2
pH
80-100 mmHg
35-45 mmHg
7,35-7,45
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Livelli di ipossiemia
Lieve
Moderata
Grave
PaO2 60-80 mmHg
PaO2 40-60 mmHg
PaO2 < a 40 mmHg
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Analisi dell’espettorato
Quando le vie respiratorie sono irritate la produzione di espettorato
aumenta
Si analizzano:
Colore
Quantità
Consistenza
Odore
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Analisi dell’espettorato
Le secrezioni respiratorie normali sono trasparenti o bianche, non
hanno odore e sono di media consistenza
Un espettorato denso e appiccicoso è normalmente difficile da
espellere (scarsa idratazione)
L’espettorato prodotto da pazienti asmatici è viscoso, come albume
rappreso
Un edema polmonare potenzialmente letale produce secrezioni
schiumose e rosee
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Analisi dell’espettorato
Un espettorato giallo o verdastro dall’odore putrido è solitamente
indice di infezione
Un muco striato di sangue può indicare un’infiammazione delle vie
respiratorie
Un muco ematico, di colore rosso vivo (emottisi) è indice di una
continua emorragia in qualche punto delle vie respiratorie
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La raccolta di un campione di
espettorato
Può essere raccolto con metodi diretti o indiretti
Per ottenere l’espettorato in maniera diretta dapprima il
paziente esegue un’accurata igiene del cavo orale per
ridurre la contaminazione, poi espettora in un’apposito
contenitore
Il paziente deve essere incoraggiato a tossire e non a
sputare
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La raccolta di un campione di
espettorato
Le tecniche indirette per ottenere l’espettorato usano
cateteri di aspirazione sterili con un contenitore per le
secrezioni bronchiali collegato al catetere
Dopo che si è raccolto l’espettorato il campione va
inviato al laboratorio dove viene eseguito l’esame
colturale e l’antibiogramma
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Radiografia del torace
Con la radiografia del torace il radiologo può rilevare:
Un accumulo di liquido
La presenza di aria nello spazio pleurico o un polmone collassato
(pneumotorace)
La presenza di polmonite o atelettasia
Un tumore
La radiografia del torace è inoltre utilizzata per stabilire la posizione di
cateteri e tubi e per controllare la reazione del paziente alla terapia
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ACCERTAMENTO DELLA
RESPIRAZIONE
L’accertamento deve anche identificare i possibili fattori che
possono influenzare lo stato di ossigenazione e il grado di
respirazione:
• Fattori legati agli stili di vita (es. esercizio fisico – attività
lavorativa – tabagismo – stile alimentare)
• Fattori legati allo stato di salute e malattia (es. situazioni che
ostacolano la normale ventilazione – presenza di patologie
croniche respiratorie – disturbi psicologici)
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Fattori che influenzano la respirazione
Posizione del corpo:
La posizione eretta facilita l’espansione polmonare. Quando si è
distesi la respirazione è meno agevole, poiché gli organi addominali
spingono contro il diaframma
Quando gli organi addominali non comprimono il diaframma, questo
può sollevarsi e abbassarsi più agevolmente
L’influenza della posizione è particolarmente evidente nei soggetti in
cui la funzione respiratoria è compromessa
Durante le ultime settimane di gestazione, la respirazione in
posizione supina può diventare sempre più difficile, poiché il feto
spinge il diaframma verso l’alto
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Fattori che influenzano la respirazione
Ambiente:
La percentuale di ossigeno che respiriamo dall’aria “ambientale” (cioè
senza aggiunta di ossigeno), rimane stabile intorno al 21%. L’atmosfera,
infatti, contiene circa il 21% di ossigeno
La pressione di ossigeno diminuisce all’aumentare dell’altitudine
La diminuzione della pressione di ossigeno ad altitudini elevate
corrisponde a una diminuzione della quantità di ossigeno disponibile per
lo scambio gassoso
Ad altitudini elevate, pertanto, anche persone sane possono accusare
affanno e intolleranza all’attività
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La reazione alle condizioni atmosferiche
è molto personale
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Fattori che influenzano la
respirazione
Ambiente:
Alcuni individui tollerano bene caldo e umidità; nelle stesse condizioni,
altri possono respirare con difficoltà
La respirazione in soggetti con malattie respiratorie croniche è più
difficile quando il tempo è caldo e umido, perché l’umidità contribuisce
ad aumentare la viscosità dell’aria
Nelle aree urbane industrializzate i livelli di inquinanti nell’aria possono
essere elevati
Poiché sono irritanti per le vie respiratorie, le sostanze inquinanti
causano anche un incremento della produzione di muco e possono
provocare bronchiti o asma
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Fattori che influenzano la
respirazione
Ambiente:
Sostanze specifiche che provocano una risposta allergica possono
influire, talvolta in modo grave, sulla respirazione
L’organismo risponde alla presenza di sostanze che percepisce
come pericolose con la liberazione di mediatori chimici che causano
una risposta infiammatoria
Le sostanze che innescano questa risposta sono chiamate allergeni
Molte sostanze possono diventare allergeni: pollini, polvere e
alimenti sono gli allergeni più comuni
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Fattori che influenzano la
respirazione
Fumo:
Il fumo è l’abitudine che influisce maggiormente sulla respirazione
I fumatori hanno più probabilità, rispetto ai non fumatori, di sviluppare
un enfisema, bronchiti, malattie cardiovascolari, un cancro ai polmoni
o un cancro orale
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Fattori che influenzano la
respirazione
Fumo:
Provocando un aumento nella secrezione di muco o un
rallentamento del movimento mucociliare che lo espelle, il fumo
inibisce la rimozione del muco e può provocare l’ostruzione delle vie
respiratorie, favorendo la crescita batterica e lo sviluppo di infezioni
Indipendentemente dalla presenza di una malattia polmonare, i
fumatori respirano più rapidamente dei non fumatori
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Fattori che influenzano la
respirazione
Alcol:
L’alcol deprime i riflessi che proteggono le vie respiratorie
Così in caso di vomito, il contenuto dello stomaco può facilmente
scivolare nella trachea e causare soffocamento
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Fattori che influenzano la
respirazione
Alimentazione:
In mancanza di una dieta appropriata, l’organismo non è in grado di
produrre in modo efficiente proteine plasmatiche ed emoglobina
Inoltre, un corretto apporto di calorie e proteine è necessario per
mantenere la forza dei muscoli respiratori (Williams, 1999)
Un adeguato apporto di liquidi rende le secrezioni fluide e facili da
espellere, facilitando la liberazione delle vie respiratorie
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Fattori che influenzano la
respirazione
Età:
La crescita normale dall’infanzia all’adolescenza determina un aumento
della capacità dei polmoni
Man mano che la capacità polmonare aumenta, una frequenza
respiratoria più “bassa” è sufficiente per gli scambi di aria
Quando una persona raggiunge l’età matura, l’elasticità dei polmoni
diminuisce
Con la diminuzione della capacità polmonare la frequenza respiratoria
aumenta di nuovo per permettere gli stessi scambi di aria
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Fattori che influenzano la
respirazione
Farmaci:
Alcuni farmaci diminuiscono la frequenza e la profondità respiratoria
Alcuni sedativi (legali o illegali) possono deprimere il sistema nervoso
centrale e, di conseguenza, compromettere la respirazione
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Fattori che influenzano la
respirazione
Stress:
Lo stress o le forti emozioni possono alterare il modello respiratorio di
una persona, perché viene stimolato il sistema nervoso
L’aumento dello stress determina un incremento della frequenza e della
profondità della respirazione
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Fattori che influenzano la
respirazione
Esercizio:
Quando le persone fanno esercizio i loro tessuti hanno bisogno di più
ossigeno
L’anidride carbonica in eccesso e il calore prodotto devono essere
eliminati
Il corpo risponde a questi bisogni aumentando la frequenza e la
profondità della respirazione
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Gestione assistenziale
dell’ipossia
Si richiama una descrizione sintetica del problema:
Ipossia acuta
Ipossia cronica
(vedere descrizione pag 545)
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Interventi assistenziali
Nella persona con ipossia cronica:
Educare la persona e il caregiver all’aderenza ad un
regime terapeutico per prevenire o migliorare l’ipossia
Incoraggiare a smettere di fumare
Motivare la persona ad eseguire esercizio fisico con regolarità
Concordare ed attuare un piano di somministrazione
dell’ossigenoterapia distribuito nelle 24 ore quando
l’ossigenoterapia è ad intermittenza
Educare la persona ad eseguire in modo costante gli
esercizi respiratori tramite gli spirometri incentivanti
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Interventi assistenziali
Concordare con la persona assistita e motivare un piano
di alimentazione che preveda:
la ripartizione del fabbisogno calorico, un’alimentazione ricca
di frutta,
verdura e a ridotto contenuto di carboidrati,
se necessario aumento dell’apporto calorico e proteico,
l’assunzione di pasti piccoli e frequenti,
evitare alimenti che producono gas,
riposarsi prima e dopo l’assunzione,
privilegiare gli alimenti graditi,
di masticare lentamente per non inghiottire aria,
controllare il peso corporeo/BMI
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Interventi assistenziali
Istruire la persona e/o familiare affinché riconosca i
principali segnali di peggioramento della situazione
respiratoria
Motivare la persona ad assumere con regolarità i farmaci
prescritti
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Interventi assistenziali
Nella persona con ipossia acuta:
Somministrare l’ossigenoterapia in modo sicuro e
secondo prescrizione medica, occorre sempre monitorare:
La percezione del paziente
La saturazione periferica tramite pulsossimetria
La FR e l’utilizzo della muscolatura accessoria
La cianosi delle mucose e del letto ungueale
La FC e la PA
Lo stato di coscienza, lo stato confusionale o soporoso
Posizionare il paziente in posizione di Fowler o semiFowler
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Interventi assistenziali
Educare la persona ad eseguire in modo costante gli
esercizi respiratori tramite gli spirometri incentivanti
Motivare la persona ad assumere con regolarità i farmaci
prescritti
Monitorare e gestire le complicanze
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Risultati attesi
Assenza o riduzione di confusione e/o agitazione
Riduzione della faticabilità respiratoria
Aumento della tolleranza allo sforzo e nelle ADL
Assenza di eventuale sintomatologia respiratoria
Miglioramento degli scambi gassosi
Assenza di cianosi
Grado di soddisfazione del paziente
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Interventi infermieristici: Prevenzione
delle infezioni respiratorie
L’educazione sanitaria può limitare sia l’esposizione ad
agenti infettivi sia lo sviluppo di infezioni respiratorie
acute, quali influenza e polmonite
L’infermiere promuove la buona funzionalità del sistema
immunitario incoraggiando il paziente a mantenere
abitudini alimentari corrette
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Interventi infermieristici: Prevenzione
delle infezioni respiratorie
E’ importante ricordare al paziente di evitare il contatto
con persone infette o con gruppi numerosi nelle stagioni
di picco dell’influenza
Buone pratiche igieniche (lavarsi spesso le mani …)
prevengono la diffusione di malattie respiratorie
Soggetti al alto rischio dovrebbero vaccinarsi
annualmente contro l’influenza
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Respirazione profonda
Respirare profondamente favorisce l’espansione degli
alveoli e una tosse efficace, che riduce il rischio di
atelettasia
Uno dei principali compiti dell’infermiere consiste
nell’insegnare al paziente le tecniche di respirazione
profonda, incoraggiandolo a metterle in pratica
La respirazione profonda è utile per tutti i pazienti, non ha
alcuna controindicazione
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Respirazione profonda
L’infermiere educa il paziente a:
Inspirare lentamente attraverso il naso
Trattenere il respiro per 2-3 secondi all’apice
dell’inspirazione (per permettere all’aria di distribuirsi in
tutte le vie respiratorie)
Espirando passivamente attraverso la bocca
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Gestione dell’ossigenoterapia
Elementi che garantiscono una corretta gestione
dell’ossigenoterapia:
Scegliere il sistema di erogazione
Sistemi ad alto flusso (maschera facciale con reservoir,
maschera di Venturi, nebulizzatori di O2, l’ossigeno
transtracheale) e sistemi a basso flusso (cannula nasale,
maschera facciale semplice)
Educare la persona ad una frequente igiene orale e delle
narici
Umidificare l’aria ispirata
Monitorare l’integrità cutanea delle zone a contatto del
presidio
Garantire la possibilità di movimento
Sostituire i presidi per la somministrazione di ossigeno
Prestare attenzione al pericolo di incendio (l’ossigeno è un
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gas altamente infiammabile)
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Aereosolterapia
Un aerosol è una sospensione di microscopiche gocce di
liquido nell’aria o nell’ossigeno
L'aereosolterapia può essere prescritta:
Per aumentare l’umidità nel sistema di ossigenazione
Per idratare un espettorato denso
Per somministrare farmaci per via respiratoria
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Aereosolterapia
I nebulizzatori che vengono usati per gli aerosol producono
particelle comprese tra i 2-5 µm: questo è il range ideale per la
penetrazione nell’albero bronchiale
I farmaci da nebulizzare vanno prescritti dal medico
specificatamente, e ciò si riferisce non solo al tipo ma anche
alla quantità ed alla frequenza di assunzione
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Aereosolterapia
Se vengono usati aerosol dosati viene prescritto il numero di
inalazioni quotidiane
Se vengono usati altri generatori di aerosol il trattamento può
durare 10-20 minuti
Bisogna valutare il paziente che assume aerosol con
attenzione, documentando l’efficacia del trattamento e le
reazioni avverse
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