Comments
Description
Transcript
Document
Giovanni Cerimoniale Pediatra di Famiglia, Scauri (LT) [email protected] I CASI DELLA RIAP La gestione dell’asma nello studio del Pediatra di Famiglia. Il caso clinico: Alfredo Asma, sempre asma. Linee Guida, sempre Linee Guida! Ormai non si sente parlare di altro, ma proviamo ad affrontare insieme, attraverso un percorso interattivo, un caso clinico ed i vari problemi che quotidianamente si presentano al Pediatra di Famiglia per verificare la possibilità di un approccio ispirato ai principi dell’EBM. Il caso è presentato attraverso una sorta di drammatizzazione descrivendo una situazione reale di vita ambulatoriale nella quale potremmo riconoscerci. Lo scopo è mostrare come un’opportuna organizzazione dello studio possa fornirci gli strumenti per la gestione di patologie che fino a poco tempo fa era necessario affidare a Centri di secondo livello. Tutto ciò in linea con gli attuali obiettivi della riorganizzazione delle cure primarie, in un’ottica d’intercettazione dei bisogni e di presa in carico globale del paziente, con percorsi diagnostico-terapeutici che si concludono a livello territoriale. L’articolo è diviso in 2 puntate: questa è sulla gestione dell’accesso acuto; la prossima sarà sulla classificazione ed il controllo. 1° PUNTATA: LA GESTIONE DELL’ACCESSO ACUTO Il caso clinico: Alfredo Setting: studio del Pediatra di Famiglia Mese: febbraio Ore: 18,30 Squilla il telefono. È la segretaria che mi annuncia la madre di Alfredo (un nuovo assistito) che chiede insistentemente di parlarmi perché il figlio sta molto male … Decido di rispondere nonostante il tempo sia veramente limitato per l’affollamento dello studio in questo periodo dell’anno. Madre di Alfredo: Mi scusi se la disturbo, è la prima volta che ci sentiamo, sono la madre di un suo nuovo paziente e sono molto preoccupata perché mio figlio non sta bene. Da 3, 4 giorni lamenta una tossetta insistente, soprattutto nelle ore notturne, e da questo pomeriggio lo vedo insolitamente stanco, non ha voluto mangiare, non ha giocato come al solito ed ora lamenta un dolore alla pancia che vedo muovere in maniera strana. Come avreste gestito questo triage telefonico? a) Avreste consigliato di portare il bambino in ospedale. b) Avreste chiesto di portare il bambino in studio. c) Avreste chiesto ulteriori informazioni. Rivista di Immunologia e Allergologia Pediatrica • 04/2008 • 15-20 15 I CASI DELLA RIAP Certo la tentazione di consigliare la madre di Alfredo di ricoverare il bambino è molto forte e questo sia perché il dolore addominale potrebbe essere la spia di un addome acuto sia perché è evidente che si tratta di un caso impegnativo e con lo studio così affollato avrei potuto non avere la giusta tranquillità per affrontarlo, ma quel movimento strano della pancia … ho pensato che meritasse un approfondimento. Pertanto decido di fare altre domande. Pediatra: quanti anni ha suo figlio, ha la febbre, ed in che modo strano si muove la pancia? Madre di Alfredo: il bambino ha 7 anni, ha la febbre a 38°C e la pancia si muove su e giù. Pediatra: ancora un’altra cosa le chiedo, mettendo la mano sulla pancia del bambino, deve contare in un minuto quante volte la pancia va su e giù e poi mi richiama. Nel frattempo consulto rapidamente i dati sui parametri vitali in pediatria che avevo archiviato in una apposita cartella nel computer. Dopo qualche minuto squilla di nuovo il telefono. Madre di Alfredo: non sono proprio sicura ma mi sembra che la pancia di Alfredo sale e scende per 37-40 volte al minuto. Pediatra: Signora deve portarmi il bambino in studio, farò in modo di non farla aspettare e di visitare il piccolo appena arriva. Qual è la soglia di tachipnea fissata dall’OMS per un bambino di 7 anni? a) N. 20 atti respiratori per minuto. b) N. 40 atti respiratori per minuto. c) N. 50 atti respiratori per minuto. Età Numero di espiri/minuto nel bambino normale Soglia di tachipnea fissata dall’OMS 2-12 mesi 25-40 50 1-5 anni 20-30 40 > 5 anni 15-25 20 Visito allora Alfredo che appare abbastanza sofferente e poco disponibile a scherzare con me. Esame obiettivo: le condizioni generali del bambino sono discrete, faringe iperemico, membrane timpaniche nella norma, addome trattabile, reperto toracico con espirazione prolungata, sibili e gemiti espiratori diffusi e rumori umidi con rantoli a piccole bolle alla base dell’emitorace di sinistra. Utilizza i muscoli accessori per la respirazione. Riesce a parlare. – Frequenza respiratoria = 38/min – Frequenza cardiaca = 115/min Che cosa avreste fatto? a) Avreste ricoverato il bambino in ospedale. b) Avreste richiesto una radiografia del torace ed esami ematici. c) Avreste eseguito un esame di funzionalità respiratoria e la saturimetria. Ancora una volta avrei potuto optare per il ricovero. Il dubbio naturalmente era se il quadro clinico fosse sostenuto da un processo infettivo interessante il polmone profondo, e poi era necessario stabilirne la gravità e cercare di definirne l’eziologia. Ho ritenuto però che in questo momento fosse maggiormente utile, ai fini dell’inquadramento del caso, acquisire ulteriori informazioni attraverso l’esecuzione della spirometria e della saturimetria per una valutazione più precisa della ventilazione e della funzionalità respiratoria del bambino. La mia scelta era confortata da quanto riportato in letteratura relativamente alla gestione delle polmoniti: 1. la radiografia del torace non va fatta nei casi non gravi (da non ricoverare) a diagnosi certa – Thorax 2002;57(Suppl 1); 2. vi è grande correlazione tra segni clinici e radiologici (Lancet 1991;338:928); 3. il quadro radiologico è uno scarso indicatore dell’eziologia (Clin Pediatr 1989;28:261-4). Eseguo allora un esame spirometrico e collego il bambino al saturimetro con questi risultati: Spirometria = FVC 85% Avverto la segretaria di far accomodare la madre di Alfredo ed il bambino, appena saranno arrivati, nella 2a stanza dello studio e di avvertirmi. Trascorrono circa 40 minuti prima che la famiglia di Alfredo giunga allo studio. 16 FEV1 60% FEV1/FVC 70,5% FEF25-75 30% PEF 60% Saturimetria = 92% F.R. = 38/min F.C. = 115/min La gestione dell’asma nello studio del Pediatra di Famiglia. Il caso clinico: Alfredo Come l’avreste classificata? a) Moderata. b) Grave. c) Pericolosa per la vita. Dalle Linee Guida: “L’asma bronchiale nel bambino. raccomandazioni per la pratica clinica” prodotte dal SERVIZIO SANITARIO REGIONALE dell’EMILIA ROMAGNA in collaborazione con il CeVEAS (Centro per la Valutazione dell’Efficacia dell’Assistenza Sanitaria). Moderata Grave Pericolo di vita Uso dei muscoli accessori Distress respiratorio marcato Silenzio respiratorio Riesce a parlare Non riesce a parlare Agitazione F.R. < 30/min F.R. > 30/min Riduzione dello sforzo respiratorio F.C. < 120/min F.C. > 120/min Cianosi PEF > 50% PEF < 50% PEF < 33% SaO2 ≥ 92% SaO2 ≤ 92% SaO2 < 92% Quindi Alfredo presenta una crisi respiratoria inquadrabile come: MODERATA-GRAVE Che cosa avreste fatto? a) Avreste ricoverato il bambino in ospedale. b) Avreste prescritto la terapia ed inviato a casa il bambino. c) Avreste somministrato un SABA (Shortacting beta2-agonist) ed eseguito ulteriori esami. Decido di somministrare il farmaco e di eseguire ulteriori esami: • Eseguo allora un prelievo per la determinazione delle emoagglutinine a frigore. Certo la sensibilità e la specificità del test non sono eccellenti, pur tuttavia l’esame è semplice da eseguire e l’eventuale positività avrebbe rafforzato l’ipotesi di un’eziologia da Mycoplasma Pneumoniae. In ogni caso è necessario considerare che: “Il “fischio espiratorio” nel bambino di età prescolare è il criterio più forte per escludere un’eziologia batterica; nei bambini più grandicelli esso accompagna il 20- 30% delle polmoniti da Mycoplasma e può rendere difficile la diagnosi differenziale con l’asma bronchiale (Broughton RA. Pediatr Infect Dis 1986;5:71-85). • Somministro 10 puffs di salbutamolo + ipratropium bromuro con distanziatore e 4 comp. da 0,5 mg di betametasone (Alfredo pesa 22 kg). La scelta di utilizzare un’associazione precostituita di salbutamolo + ipratropium bromuro e la somministrazione del cortisonico derivano dalle indicazioni per il trattamento della crisi di asma grave presenti nelle recenti Linee Guida della SIP: I CASI DELLA RIAP Il bambino ha chiaramente una crisi respiratoria. “GESTIONE DELL’ATTACCO ACUTO DI ASMA IN ETÀ PEDIATRICA A DOMICILIO E AL PRONTO SOCCORSO” Coordinatore: Luciana Indinnimeo Estensori: A. Barbato, R. Cutrera, F. De Benedictis, P. Di Pietro, M. Duse, P. Gianiorio, L. Indinnimeo, G. Indirli, S. La Grutta, M. La Rosa, S. Miceli Sopo, P. Miglioranzi, M. Miraglia del Giudice, F. Monaco, D. Radzik, S. Renna, S. Zampogna “Per i bambini di età superiore a 2 anni, si deve prendere in considerazione l’aggiunta di ipratropium bromuro in multiple somministrazioni (ogni 20-30 minuti) alla terapia con beta2-agonisti per via inalatoria nei casi di asma moderato e grave”. Spray predosato: 4-8 spruzzi (80-160 mcg). Livello di Evidenza I, Raccomandazione di grado A. “L’utilizzo precoce dei corticosteroidi sistemici (CSS) nell’attacco acuto d’asma può ridurre la frequenza dei ricoveri e prevenire la ricaduta dei sintomi dopo la presentazione iniziale”. Livello di Evidenza I, Raccomandazione di grado A. Per le modalità di somministrazione del farmaco inalatorio utilizzando un nebulizzatore pre-dosato con il distanziatore mi sono riferito alle recentissime Linee Guida prodotte dalla Commissione Asma della SIAIP pubblicate nel 1° numero della nuova edizione di questa rivista. Pediatra: Signora, Alfredo NON è in buono stato generale, potrebbe avere una polmonite con associata una crisi di asma oppure La gestione dell’asma nello studio del Pediatra di Famiglia. Il caso clinico: Alfredo 17 I CASI DELLA RIAP Studio o sotto-categoria Trattamento n/N 01 Protocollo a dose singola Schuh [18] SD 17/39 Ducharme [21] 15/155 Subtotale (IC 95%) 194 Eventi totali: 32 (trattamento) 36 (controllo) Test per l’eterogeneità: Chi 2 = 0,005, df = 1 (p = 0,82), l 2 = 0% Test per l’effetto complessivo: Z = 0,47 (p = 0,64) 02 Protocollo a dose multipla (asma moderata) Reisman [14] 2/11 Peterson [17] 19/82 Qureshi [22] (Mod) 8/79 Zorc [23] (Mod) 24/158 Benito [24] (Mod) 9/28 Timsit [26] 5/54 Sharma [27] 1/25 Subtotale (IC 95%) 437 Eventi totali: 68 (trattamento) 94 (controllo) 2 Test per l’eterogeneità: Chi = 2,34, df = 6 (p = 0,89), l 2 = 0% Test per l’effetto complessivo: Z = 2,26 (p = 0,02) 03 Protocollo a dose multipla (asma severa) Schuh [18] (MD) 15/40 Qureshi [29] 9/36 Qureshi [22] (Sev) 51/136 Zorc [23] (Sev) 7/22 Benito [24] (Sev) 9/23 Subtotale (IC 95%) 257 Eventi totali: 91 (trattamento) 132 (controllo) Test per l’eterogeneità: Chi 2 = 1,63, df = 4 (p = 0,80), l 2 = 0% Test per l’effetto complessivo: Z = 3,59 (p = 0,0003) Totale (IC 95%) 888 Eventi totali: 191 (trattamento) 268 (controllo) Test per l’eterogeneità: Chi 2 = 5,55, df = 13 (p = 0,96), l 2 = 0% Test per l’effetto complessivo: Z = 4,09 (p < 0,0001) Controllo n/N RR (random) IC 95% RR (random) IC 95% 19/41 17/151 192 0,94 [0,58-1,53] 0,86 [0,45-1,66] 0,91 [0,62-1,35] 3/13 25/81 9/84 29/153 17/29 7/63 4/25 448 0,79 [0,16-3,90] 0,75 [0,45-1,25] 0,95 [0,38-2,33] 0,80 [0,49-1,31] 0,55 [0,30-1,02] 0,83 [0,28-2,47] 0,25 [0,03-2,08] 0,73 [0,55-0,96] 19/41 14/31 71/135 12/29 16/22 258 0,81 [0,48-1,36] 0,55 [0,28-1,10] 0,71 [0,54-0,93] 0,77 [0,36-1,63] 0,54 [0,30-0,95] 0,69 [0,56-0,84] 898 0,73 [0,63-0,85] 0,01 0,1 1 Miglioramento nei pazienti con beta2-agonista + anticolinergico 10 100 Miglioramento nei pazienti con solo beta2-agonista FIG. 1. Rischio relativo di ospedalizzazione degli studi su bambini che paragonano l’aggiunta dell’anticolinergico al beta2-agonista (trattamento) al solo beta2-agonista (controllo). I trials sono stati stratificati secondo la dose del trattamento anticolinergico ed in base alla gravità dell’asma. (da Rodrigo GJ, CastroRodriguez JA. Anticholinergics in the treatment of children and adults with acute asthma: a systematic review with meta-analysis. Thorax 2005;60:740-6, mod.). semplicemente una crisi di asma di una certa intensità. Decideremo sull’opportunità di ricoverare il piccolo sulla base delle risposte agli esami ed alla terapia. Intanto la ricerca delle emoagglutinine a frigore ha dato esito negativo. In attesa della risposta alla terapia ritorno nella 1° stanza per visitare l’ultimo bambino rimasto. Al ritorno dopo circa 20 minuti le condizioni del piccolo sono decisamente migliorate. Esame obiettivo: i sibili sono udibili solo nella fase finale dell’espirazione, scomparsi i gemiti ma persistono i rantolini alla base di sinistra. 18 – Frequenza respiratoria = 30/min – Frequenza cardiaca = 115/min – Spirometria = FVC 95% FEV1 80% PEF 85% FEV1/FVC 84% FEF25-75 50% – Saturimetria = 92% In sintesi quindi: • Bambino di 7 anni. • Condizioni generali discrete, febbre (38°C). • Bronco-ostruzione di media gravità che migliora con la somministrazione del beta2agonista, non desaturato. • Persistenza di rumori umidi alla base di sinistra. La gestione dell’asma nello studio del Pediatra di Famiglia. Il caso clinico: Alfredo Quale terapia avreste prescritto? a) SABA + steroide inalatorio. b) SABA + ipratropium bromuro + steroide per Os + antibiotico (quale?). c) SABA + steroide inalatorio + antibiotico (quale?) + antileucotriene. LE POLMONITI IN COMUNITÀ Le Broncopolmoniti (Giorgio Longo e Federico Marchetti, Clinica Pediatrica IRCCS “Burlo Garofalo”, Trieste). Dico alla madre di somministrare in mia presenza altri 10 puffs di salbutamolo + ipratropium bromuro con distanziatore. Verifico pertanto la correttezza nella erogazione del farmaco poi … Pediatra: Signora, le condizioni di Alfredo sono decisamente migliorate. Non credo sia necessario il ricovero né sottoporre il bambino ad ulteriori esami. Pertanto sarà sufficiente somministrare la terapia che le prescrivo e programmare un controllo tra 1 settimana, rimango comunque disponibile a rivederlo prima in caso di peggioramento. Terapia Salbutamolo + ipratropium bromuro (con distanziatore) 4 puffs ogni 2-4- 6 ore in base alla necessità fino al controllo; Betametasone comp. efferv. da 0,5 mg 2 comp. ogni 12 ore fino al controllo I CASI DELLA RIAP • Test delle emoagglutinine a freddo negativo. Azitromicina sospensione 220 mg 1 volta al dì per 3 giorni. Le maggiori perplessità sono state sull’utilizzazione o meno dell’antibiotico e sul tipo di antibiotico da scegliere. Certamente il quadro clinico poteva essere compatibile con un’eziologia virale e se avessi potuto eseguire in studio un dosaggio della PCR ed un esame emocromocitometrico avrei avuto maggiori informazioni per orientarmi. In futuro, quando potrò contare sulla collaborazione di un’infermiera (attualmente solo in alcune regioni sono stati attivati i contributi EZIOLOGIA IN RAPPORTO ALL’ETÀ Le Broncopolmoniti (Giorgio Longo e Federico Marchetti, Clinica Pediatrica IRCCS “Burlo Garofalo”, Trieste). La gestione dell’asma nello studio del Pediatra di Famiglia. Il caso clinico: Alfredo 19 I CASI DELLA RIAP per il personale infermieristico e non ancora nella mia regione, il Lazio) e soprattutto se potrò organizzare il lavoro in forme associative complesse con altri colleghi Pediatri di Famiglia come già accade in molte realtà, vedrò di attrezzare lo studio anche per questi esami. EVIDENCE TRIAD FUNDAMENTAL PRINCIPLES OF EVIDENCE-BASED PRACTICE. Sackett DL, Rosenberg MC, Gray JA, Haynes RB, Richardson WS. Evidence based medicine: what it is and what it isn’t. BMJ 1996;312:71-2. In ogni caso mi è sembrato che la scelta di prescrivere un macrolide fosse sufficientemente accettabile in base a queste considerazioni: 1. la bassa sensibilità-specificità del test delle emoagglutinine; 2. sia il quadro clinico che, risolta la componente ostruttiva, non appariva particolarmente grave, sia l’età del bambino, potevano far sospettare una eziologia da Mycoplasma; 3. la famiglia di Alfredo mi è sembrata affidabile ed in grado di curare il bambino in maniera adeguata; 4. anche se per questa decisione non avevo a disposizione elementi per una raccomandazione di grado elevato, la scelta è stata pur sempre in linea con gli altri 2 principi di Sackett: le esigenze del paziente e l’esperienza clinica del medico. Dico alla segretaria di fissare un appuntamento per Alfredo per la prossima settimana. Arrivederci alla prossima puntata. 20 La gestione dell’asma nello studio del Pediatra di Famiglia. Il caso clinico: Alfredo