Come si scrive una tesi - Università degli studi di Pavia
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Come si scrive una tesi - Università degli studi di Pavia
Academic writing: come si scrive una tesi di laurea magistrale Enrica Chiappero-Martinetti Facoltà di Scienze Politiche, Università di Pavia Seminario per i miei laureandi 14 settembre 2011 Qualche riflessione preliminare 1. Sul lavoro di tesi: - Come scegliere il tema (cosa vogliamo studiare, perchè è rilevante, come affrontarlo) Come individuare una “nicchia” che permetta di dire o di fare qualcosa di originale - - L’importanza di definire con chiarezza una (o più) research question(s) Differenze tra un essay/assignment e una tesi Come individuare le references di base (non esiste solo google…) Qualche riflessione preliminare (2) 2. Sulla ricerca bibliografica Possibili fonti utili: • • • • • • Google scholar The New Palgrave Dictionary of Economics Journal of Economic Literature (JEL) Journal of Economic Perspectives (JEP) EconLit Jstor In generale: • • • • fonti scientifiche (non wikipedia, non giornalistico-divulgativoideologiche) Il più possibile recenti, ma consolidate (grey literature) dati da fonti ufficiali (OCSE, Eurostat, UN etc) di norma, non manuali Qualche riflessione preliminare (3) Indicazioni sulla ricerca bibliografica: • • • Individuate i principali autori di riferimento (di questi , è opportuno guardare quasi tutto ciò che hanno scritto sull’argomento) Concentratevi sui lavori più recenti e guardate se nella bibliografia indicata vi sono altri riferimenti utili Tenete traccia di ciò che leggete: preparate delle schede con indicazione completa del rif biblio (titolo, autore, rivista, numero, pagine, dove avete trovato la fonte, etc.) con una breve descrizione del contenuto, indicate per quale parte del vostro lavoro può essere utile, prendete nota di eventuali brani da indicare come citazione nel vostro lavoro (indicando il numero della pagina!) Qualche riflessione preliminare (4) Sulla scrittura: - Un altro modo di apprendere (“Writing is thinking and learning”) e di comunicare (se avete fatto un buon lavoro, dovete imparare a valorizzarlo) Non un processo lineare né standardizzato o eguale per tutti (non esiste un solo stile di scrittura o un solo modo per farlo ma vi sono alcuni punti fissi da conoscere e rispettare) Per saper scrivere occorre saper leggere (così da apprendere stile e struttura) Essere accurati sul piano lessicale (evitando ripetizioni, frasi ad effetto, espressioni che possono essere impiegate nel linguaggio comune – soprattutto in forma orale – ma non nella forma scritta) e corretti sul piano grammaticale. In particolare, attenzione a: - i tempi dei verbi (non usate presente, passato remoto e futuro nella stessa pagina o peggio nella stessa frase), alle forme plurali/singolari (errore ricorrente: “il 30% delle famiglie vive sotto la soglia di povertà” non “il 30% delle famiglie vivono sotto la soglia di povertà”), Qualche riflessione preliminare (5) - - Scegliete la forma che volete adottare e mantenetela lungo tutto il lavoro di tesi (in genere: forma impersonale o prima persona plurale) Frasi e sezioni devono essere legate tra loro: introdurre gli argomenti, fare dei rinvii ad altre parti, evitare di creare una successione di frasi sconnesse tra loro o ripetute nel testo. Per ogni singola frase che scriviamo occorrerebbe chiedersi: • • • - alla punteggiatura (non si va a capo ad ogni frase e non si scrive tutto di seguito senza mai andare a capo; virgole, punti, punti e virgola e due punti, servono a dar struttura e senso alle frasi). se è indispensabile o quanto meno utile; se è chiara o se è possibile formularla meglio; se quella è la sua giusta collocazione o se preferibile anticiparla o posticiparla; Per ogni singola parola, se possiamo utilizzare un’espressione più appropriata, accurata o non ancora utilizzata, evitando ripetizioni. Plagio Come evitarlo: • • • includere sempre dei riferimenti alle opere consultate, o direttamente nel testo della relazione o in nota, adoperando un sistema adeguato per le citazioni e includendo alla fine della relazione una bibliografia; laddove si presentano le idee altrui citando parola per parola da un testo, usare sempre le virgolette e includere il riferimento bibliografico (con citazione della pag.); se si copia direttamente una parte di un testo mentre si prendono degli appunti o mentre si fa una ricerca in rete, segnare sempre (insieme al testo copiato) che si tratta di una citazione diretta e prendere nota della fonte. In questo modo, si evita il pericolo di dimenticare che non si tratta di parole proprie Esempi: nota di Facoltà “Il plagio. Una guida per gli studenti” http://www.unipv.it/wwwscpol/studenti/plagio.htm Struttura standard Nel caso di tesi empirica Indice Introduzione 1. literature review 2. dati e metodologia 3. discussione dei risultati Conclusione Bibliografia Eventuali appendici Struttura standard (2) Nel caso di tesi concettuale-argomentativa - la parte centrale del lavoro potrà andare più a fondo del dibattito corrente, confrontare posizioni o sviluppare argomentazioni originali, discutere implicazioni di policy, casi studio, etc. => esempi dalle esperienze in corso in aula Nel caso di tesi lunghe e articolate: - strutturare per parti (parte I, II, III) e per capitoli al loro interno Nb: Ogni capitolo riproduce “in piccolo” la struttura della tesi: introduzione, corpo centrale, conclusione Esempio 1 Introduzione 1. Premessa: introdurre l’argomento della ricerca, cercando di far emergere perché è rilevante (1-2 frasi). 2. Letteratura: richiamare brevemente il dibattito già presente in letteratura 3. Individuare una “nicchia”, una lacuna da colmare o un spazio per ulteriori approfondimenti 4. Occupare la nicchia: spiegare cosa si propone di fare la vostra ricerca, a quale domanda o esigenza vuole rispondere 5. Descrivere sinteticamente contenuto e articolazione della tesi (verbi al futuro) 6. Eventualmente anticipare i risultati più significativi ottenuti (paper e tesi di dottorato) Nb: l’introduzione si abbozza all’inizio (per aver chiaro il percorso e non perdere I vista lo schema che vi siete prefissati) ma si perfeziona e completa al termine del lavoro Dimensione: 2-4 pagine circa (1-1.5 pagine in un paper scientifico) Esempio 2 + Esempio 3 La literature review Scopo: -presentare le teorie rilevanti elaborate sul tema trattato -dimostrare che la tesi si collega al dibattito e alla letteratura pre-esistente (di maggior riferimento, consolidata, recente) - non una sequenza di autori e di lavori - non un catalogo o una bibliografia annotata di lavori -=> ma una descrizione critica e ragionata dei lavori su un dato argomento, la ricostruzione di un dibattito, un confronto fra posizioni, all’interno del quale collocare il vostro lavoro Mappa concettuale per scrivere una literature review (Dudenhefer, 2009) - here is what previous researchers have done on my subject; - here is some unsatisfactory or incomplete or troubling about the research; - here is how I am going to redress what is unsatisfactory or incomplete or troubling about that research. Dati Dataset: • • • • • Identificare la fonte dei dati, descriverne le caratteristiche (n. osservazioni, unità campionarie, anno di riferimento, eventualmente come è stato selezionato il campione), descrivere sinteticamente quale tipo di variabili include, metterne in luce i punti di forza e di debolezza Se si tratta di dati raccolti da voi, illustrate anche la modalità di rilevazione, il numero di interviste condotte e mancate, altri aspetti problematici che avete incontrato e che possono inficiare i risultati Inserite il questionario in appendice Descrivete eventuali clean up o aggiustamenti o imputazioni di dati Fornite alcune descriptive statistics del vostro campione: in genere, media (mediana) e standard deviation se si tratta di variabili numeriche ; % di osservazioni in ciascun gruppo se si tratta di dati categoriali Metodologia • • • • Richiamare brevemente la metodologia (indicando sempre le eventuali fonti bibliografiche; in questo caso sono ammessi anche i manuali es. testi di statistica) Indicate sempre chiaramente la notazione delle equazioni o dei modelli che presentate Evitare di essere troppo dettagliati nella descrizione della metodologia, soprattutto se si tratta di cose molto note (es. una semplice regressione) ma cercate di essere sufficientemente esaustivi nel descrivere i diversi passi fatti (es. se costruite un indicatore composito spiegatene i passaggi e le scelte metodologiche fatte per aggregare gli indicatori elementari) Mettete in luce i punti di forza della metodologia adottata ma anche gli elementi di debolezza Risultati Presentate i risultati con attenzione e in maniera chiara, cercando di valorizzarli ma evitando di riportare troppe tabelle o figure se non sono utili (al più potete riportarle in appendice) Evitare di inserire contemporaneamente tabelle e grafico corrispondente: uno dei due basta, decidete quale è più efficace Se inserite una tabella o un grafico dovete brevemente presentarla (es,: La tabella 1 qui riportata presenta i risultati della regressione stimata per misurare la relazione tra reddito e livelli di istruzione”) e sempre commentarne il contenuto e gli aspetti che intendete mettere in luce (senza entrare nel dettaglio di aspetti ovvi o evidenti) La conclusione: “so what?...” La conclusione -rispecchia l’introduzione: ciò che era prospettato nell’introduzione (research question, literature review e contenuti dei capitoli) dovrebbe essere ripreso nella conclusione -riassume i principali risultati raggiunti, la tesi sostenuta o le argomentazioni portate (e dunque i verbi sono di norma al passato) -segnala i limiti della tesi e suggerisce eventuali nuovi spunti di ricerca e nuove domande da approfondire in futuro. Cosa NON si deve mettere nella conclusione: - Risultati o informazioni non discusse nella tesi - Rif bibliografici (sono le vostre conclusioni) Suggerimento => leggerle introduzioni e conclusioni fianco a fianco per verificarne la consistenza Citazioni e bibliografia Esempi Metodo Harvard con citazioni all’interno del testo (cfr. “Sistemi di citazione, Ian Carter, dal sito di facoltà http://www.unipv.it/wwwscpol/studenti/citazioni.htm ) Nel testo: Per affrontare il problema, farò riferimento alla distinzione tra libertà positiva e libertà negativa (Berlin, 1989, pp. 121-31). oppure: Per affrontare il problema, farò riferimento alla distinzione tra libertà positiva e libertà negativa originariamente discussa da Isaiah Berlin (1989, pp. 121-131). in nota: Per affrontare il problema, farò riferimento alla distinzione tra libertà positiva e libertà negativa.1 1 La distinzione viene discussa per la prima volta in maniera approfondita da Isaiah Berlin (1989, pp. 121-31). La stessa distinzione viene messa in discussione, però, da alcuni critici di Berlin (vedi, per es., MacCallum, 1996; Pettit, 1997a). Citazioni e bibliografia (2) Bibliografia • • • • Berlin, I. (1989), Quattro saggi sulla libertà, Feltrinelli, Milano. MacCallum, G. C. Jr. (1996), Libertà negativa e positiva, in I. Carter e M. Ricciardi (a cura di), L’idea di libertà, Feltrinelli, Milano. Pettit, P. (1997a), Republicanism. A Theory of Freedom and Government, Clarendon Press, Oxford. Pettit, P. (1997b), Republican Theory and Criminal Punishment, in “Utilitas”, 9, pp. 59-79. Altre indicazioni pratiche Tabelle e figure Titolo e numerazione: − − − di norma, in neretto e sopra la tabella o la figura se non sono molte, in successione da 1 a seguire; Se sono molte, numerazione coerente al capitolo (es: terza tabella del capitolo due: Tabella 2.3). Se particolarmente numerose (es. lavori empirici) inserite all’interno dei capitoli solo le tabelle o figure essenziali e ponete le altre in appendice al capitolo o all’intera tesi; nel caso potete fare anche un indice delle tabelle/figure Il titolo deve essere breve ma esaustivo Nb: se prese da altri lavori, ricordare che la numerazione deve essere coerente con il vostro lavoro − Fonte: − Citare sempre la fonte sotto la tabella o la figura (es. Fonte: Istat 2009, p. x); se sono state prodotte da voi: Fonte: nostre elaborazioni Importante: se inserite nel testo (non nell’appendice) una tabella o una figura, dovete discuterla e commentarla nel testo: altrimenti, evitate di inserirla. Altre indicazioni pratiche (2) Note a fondo pagina (non a fondo capitolo o a fondo tesi) • • • Utili per alleggerire il testo, per riportare indicazioni bibliografiche plurime, per commentare dati o informazioni senza interrompere la sequenza nel testo centrale La numerazione è di norma continua nella tesi Se fate rimandi alle note ricordate di controllare che non sia nel frattempo cambiata la numerazione Acronimi • Sempre definiti la prima volta per esteso, usati soprattutto nel caso di acronimi noti (es WTO, UNDP etc.) evitando di abusarne (se proprio necessario predisporre una lista di acronimi all’inizio della tesi Formule ed equazioni • • • Numerazione continua (da 1 a n) oppure coerente al capitolo (es. 1.1; 1.2; 2,1; etc.) Controllare con molta attenzione simboli, pedici, etc Spiegate sempre con chiarezza nel testo il significato dei simboli Altre indicazioni pratiche (3) Font, dimensioni etc. • • • di norma pagine di 25 righe ciascuna, 1800 caratteri (spazi compresi) ; indicazioni sul sito di facoltà; Lunghezza variabile (in genere attorno o di poco superiore a 100 pagine ma non oltre 200) Usate i corsivi per le parole in inglese (che non siano di largo uso comune), evitate di usare grassetto o sottolineato; evitate gli elenchi puntati (assomigliano tanto alla lista della spesa) Dediche, ringraziamenti etc. • da usare con buonsenso e parsimonia Calcolo della media, valutazione del lavoro di tesi, formalità burocratiche • indicazioni sul sito di facoltà; Presentazione in power point? • • • E’ utile a riassumere il lavoro e a guidare la discussione ma dipende dalla tesi (essenziale nel caso di tesi empiriche) Non deve superare le 20 slides Sconsigliate animazioni o effetti troppo “scenografici” Per concludere Alcuni esempi da discutere insieme (esempi 4, 5 e 6) Alcuni precetti fondamentali: 1. Leggete, leggete e leggete 2. Scrivete, correggete, riscrivete, eliminate e aggiungete, riorganizzate quanto scritto, fate a leggere a qualcun altro (critico severo) che vi aiuti a individuare debolezze ed errori e vi suggerisca come migliorare il testo 3. non demoralizzatevi se i primi tentativi non riusciranno perfettamente ma cercate di fare il possibile perché dal secondo in poi le cose funzionino meglio 4. ricordatevi che potete sempre cambiare relatore…. buon lavoro e buona fortuna !