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Finestra di opportunità
Finestra di opportunità I benefici ambientali ed economici dell’utilizzo di finestre di legno PREMESSA IMPORTANTE L’utilizzo di cloruro di polivinile (PVC) nelle finestre è stato oggetto di un dibattito controverso per decenni. Vi è stato uno scambio di opinioni sul suo impatto ambientale e sulla sua sicurezza tra le industrie chimiche e le organizzazioni ambientali. Mentre l’industria plastica dichiara che il PVC è migliore di qualsiasi altro materiale, le considerazioni contenute nella presente relazione sostengono, a ragione, la posizione assunta da tempo dal WWF e dalle altre maggiori organizzazioni ambientali che il pvc è insostenibile e pericoloso. Il PVC è, allo stato attuale, il materiale più ampiamente utilizzato in Europa per le finestre. Nel Regno Unito vengono vendute circa sei milioni di finestre all’anno, il doppio delle finestre di legno vendute. L’opinione pubblica in merito alla deforestazione e la perdita di biodiversità ha portato ad un’immagine negativa del legno. L’industria plastica ha largamente sfruttato queste preoccupazioni, investendo milioni di sterline in azioni pubblicitarie come, ad esempio, “salva un albero: usa il PVC” la campagna degli anni ’90 volta a implementare la percezione della plastica come migliore alternativa al legno. Gli impatti ambientali del PVC sono molteplici: • un prodotto che utilizza una fonte non rinnovabile non può essere sostenibile: il petrolio rappresenta il 43% delle materie prime necessarie per produrre il pvc • una finestra di PVC produce il 43% in più di scarto rispetto ad una finestra di legno: l’82% di scarto in PVC viene destinato alle discariche, il 15% viene incenerito e solo il 3% viene riciclato • entro il 2020 la produzione di rifiuti di PVC salirà a 6,4 milioni di tonnellate e la capacità di riciclare sarà di un quinto rispetto a quanto richiesto • l’energia prodotta per fabbricare una finestra di PVC è otto volte maggiore rispetto a quella necessaria per produrre una finestra di legno equivalente • uso e smaltimento del prodotto: l’intero impatto ambientale è decisamente inferiore per le finestre di legno rispetto a quelle di PVC, e di conseguenza • durante il processo di incenerimento del PVC vengono rilasciati nell’ambiente prodotti chimici pericolosi La filosofia del WWF ha sempre sostenuto che legname proveniente da foreste ben gestite è una risorsa realmente rinnovabile. I prescrittori che desiderano garantire che stanno “producendo” un impatto sostenibile o minimo sull’ambiente dovrebbero utilizzare legname che proviene da una fonte certificata. Il Forest Stewardship Council (FSC) è attualmente l’unico sistema di certificazione credibile riconosciuto da WWF e dalle altre principali organizzazioni ambientali. Una lista di fornitori di legname certificato da FSC è riportata nel presente documento in Appendice 1. In aggiunta a tutti gli impatti ambientali negativi del PVC vi sono numerosi esempi di ricerche che mostrano che una finestra di legno costa circa tra il 14 e il 25% in meno rispetto ad una finestra di PVC, considerando il “costo di tutta la vita”. INTRODUZIONE Ci sono innumerevoli informazioni che possono essere fornite al fine di comparare le prestazioni delle finestre di PVC con le prestazioni delle finestre di legno. Numerose organizzazioni indipendenti come il Building Research Estabilishment hanno compiuto studi su finestre prodotte con entrambi i materiali (PVC e legno) ed hanno concluso che il legname ha tecnicamente un rendimento complessivo superiore. Viceversa, una serie di studi effettuati dall’industria del PVC hanno dato risultati opposti ossia che il PVC ha un rendimento superiore al legno (*). Nel Giugno 2004 la Commissione Europea ha pubblicato una lunga ed attesa relazione volta a risolvere, definitivamente, questo conteso dibattito. Il documento, composto da 325 pagine di studio, passa in rassegna 30 valutazioni di confronto tra i due materiali e conclude dicendo “nel settore delle finestre, che costituisce uno dei più importanti campi di applicazione del PVC, gli studi disponibili giungono alla conclusione che non esiste un “vincitore” in termini di materiale preferenziale dal momento che molte delle ricerche stabiliscono che nessuno dei materiali ha un vantaggio complessivo per le categorie standard di impatto ambientale”. Si lascia, quindi, agli interessati di trarre le proprie conclusioni. Sembra che esista ancora una parentesi di dubbio sull’accettabilità ambientale del PVC. Questa relazione è rivolta a prescrittori e acquirenti che si trovano nella difficile posizione di dover decidere quale prodotto, più economico e a minor impatto ambientale, consigliare o comprare. Ciò include anche la garanzia che i loro sforzi rivolti “al meglio” siano soddisfatti. *: PVCu (o U-PVC) è PVC non plastificato. E’ questo il materiale più diffusamente usato per le finestre. Ogni riferimento a questo materiale sarà fatto come PVC che è una forma generalmente accettata. FATTI E FIGURE Informazioni di base Legno PVC Materie prime Il 79% delle finestre di legno vendute nel Regno Unito sono prodotte con conifere del tipo abete rosso europeo trattato. A volte vengono utilizzate altre conifere come il Douglas. Un numero sempre maggiore di finestre di legno ricavate da latifoglie, come ad esempio rovere e castagno, viene venduto. Queste incidono per un 21% sulle finestre di legno vendute nel Regno Unito e sono comprate principalmente grazie alla loro durabilità. Materie prime Il 57% del PVC è composto da cloro (ottenuto facendo passare corrente elettrica attraverso acqua salata). Il rimanente 43% è costituito da etilene (idrogeno e carbone ricavato da olio o gas). Le reazioni tra il cloro e l’etilene producono il monomero di cloruro di vinile (VCM) e la polarizzazione di tale monomero produce lunghe catene o il PVC. Il legno è una risorsa rinnovabile e sostenibile se viene gestito in modo responsabile. Il 43% del PVC è pertanto costituto da risorse non rinnovabili. Additivi Il legno per finestre è normalmente trattato con: Protettivi del legno – comprendono resine e cere cosicché la finitura possa essere più facilmente applicata e rendere il telaio più resistente all’acqua Fungicidi: sali inorganici di boro come di sodio ottoborato, o uno della famiglia degli azoli come propiconazolo o tebuconazolo Solventi: un solvente organico come alcool o, più comunemente, acqua con altri componenti in microemulsione; una soluzione che riduce il rilascio di composti organici volatili (VOCs) Colla: per costruzioni I serramenti posso essere finiti in stabilimento o finiti in sito Processo produttivo Nel rapporto “Finestre di legno: progettazione, selezione e installazione” l’associazione TRADA (Timber Research and Development Association) ha stimato che occorre un’energia otto volte superiore per la produzione di una finestra di PVC rispetto ad una finestra di legno Additivi Vengono aggiunti altri prodotti chimici per realizzare una finestra di PVC: Stabilizzatori di calore: per prevenire la decomposizione, per ridurre gli effetti degli agenti atmosferici e per fornire la dovuta resistenza alla luce: composti di piombo, bario, calcio/zinco o stagno Lubrificanti: cere o esteri eleosi Filler: carbonato di calcio Modificatori di impatto - gomma acrilata / polietilene clorurato. Pigmenti: biossido di titanio per telai bianchi. (consultare la tabella 1 per maggiori informazioni sui composti delle finestre di PVC) Processo produttivo I composti e gli additivi chimici che fanno parte integrante della costituzione del PVC tendono a disperdersi nell’ambiente durante le fasi di produzione, fabbricazione e finitura ed in particolare a fine vita inibiscono il riciclaggio. Uno dei temi più discussi nel dibattito aperto tra gli ambientalisti e i produttori di PVC è se vi sia o non vi sia un rilascio di diossina nell’atmosfera quando viene prodotto il PVC e, nel caso di presenza di tale rilascio, se esso danneggi o meno l’ambiente. In Europa, gli stabilizzanti a base di cadmio non vengono più utilizzati per la fabbricazione di finestre di PVC poiché l’industria del PVC, aderente all’Accordo Volontario “Vinyl 2010” siglato nel Marzo 2000, li ha banditi. E’ possibile che stabilizzanti di cadmio siano presenti in qualche vecchia finestra. L'industria si è impegnata a eliminare gli stabilizzanti di piombo entro il 2015. Entrambi questi additivi sono dannosi per l’ambiente. C’è stato un ritorno ai sali di piombo meno dannosi per l’ambiente che sono meno impattanti rispetto ai migliori sistemi che utilizzano bario e cadmio. Tabella 1 – Composti delle finestre di PVC Materiali PVC Gomma acrilata TiO2 Fosfato di piombo e stearato Calcare Cera di petrolio e esteri di acidi grassi Fonte: Defra, 2000 Funzione Polimero Modificatore di impatto Coloranti Stabilizzante Filler Lubrificante Quantità 81,5% 6,0% 3,5% 2,5% 5,0% 1,5% MERCATO Vengono vendute circa 12 milioni di finestre all’anno nel Regno Unito, circa la metà sono prodotte in PVC. Le finestre di legno costituiscono circa il 25% del mercato. Legno Nel passato il legno è stato, in Europa Occidentale, il materiale dominante per le finestre. Negli anni ’60 nel Regno Unito più del 95% delle finestre erano di legno. Dal 1983 la metà delle finestre era realizzata in legno mentre dal 1994 il PVC ha dominato il mercato e il legno rappresentava circa il 22%. Dalla fine degli anni ’90 comunque si è registrato, un incremento di vendita di finestre di legno, anno dopo anno (riferimento diagramma 1). PVC Il PVC è ancora il materiale più usato in tutta Europa per le finestre. I profili delle finestre incidono per il 13% di tutto il PVC utilizzato in Europa. Il Regno Unito è, dopo la Germania, il più grande utilizzatore di PVC in Europa. Per molti anni nel Regno Unito le vendite di finestre di PVC sono cresciute esponenzialmente (riferimento diagramma 2) e nel 2001 sono stati venduti 5,7 milioni di finestre di PVC. In quell’anno il 67% delle finestre di PVC furono acquistate da privati, il 33% furono destinate al settore pubblico. Un totale Nel 2000 nel Regno Unito furono vendute 3 milioni di di 83% di finestre di PVC furono utilizzate in finestre di legno. Il 57% furono destinate al settore ristrutturazioni mentre il 17% per nuove costruzioni. pubblico, il 42% furono acquistate da privati, l’86% furono utilizzate in ristrutturazioni mentre il 14% per Nel 2003 il mercato totale di PVC è stato stimato in 4 nuove costruzioni. bilioni di sterline con finestre di PVC che incidevano per più di 2 bilioni rispetto a questo valore. Il PVC Nel 2003 nel Regno Unito sono state vendute 3,6 rimane il materiale dominante per le finestre. milioni di finestre di legno per un valore totale stimato in 360 milioni di sterline. La fornitura netta annuale di PVC nel Regno Unito è di circa 790.000 tonnellate (valore approssimativo 392 Indagini svolte nel 2004 dalla British Woodworking milioni di sterline). Federation e da Micheal Rigby Associates indicano che le conifere incidono per il 79% sulla vendita di Il settore delle costruzioni è il secondo maggiore finestre di legno e le latifoglie per il 21%. utilizzatore di plastica dopo l’imballaggio: vengono utilizzati 250.000 tonnellate di polimeri. Le indagini hanno inoltre messo in luce che l’85% di Nel settore delle costruzioni la plastica viene latifoglie e l’83% di conifere provengono da fonti, impiegata normalmente nel settore dei sigillanti, finestre, porte, tubi, cavi, rivestimenti per pavimenti e cosiddette, sostenibili (*). per l'isolamento. 3 Il Regno Unito ha consumato 37 milioni di m di legno nel 2003. Il settore delle costruzioni ha inciso per Nel 1989 sono state utilizzate poco meno di 100.000 l’85% del totale. tonnellate di PVC per la produzione di finestre nel Regno Unito. Nel 2000 ha raggiunto 240.000 tonnellate. * Nota: E’ stato dimostrato dal WWF che molte garanzie di sostenibilità sono false. WWF sostiene legno certificato in forma indipendente e credibile proveniente da foreste ben gestite. Attualmente il Forest Stewardship Council (FSC) è l’unico sistema di certificazione a soddisfare i criteri del WWF per una gestione responsabile della foresta. Diagramma 1 – Incremento di vendita delle finestre di legno in base al valore – Regno Unito 1996-2003 Fonte: Statistiche Nazionali 1 sterlina = 1,08 euro (al 15 ottobre 2009) Diagramma 2 – Vendita delle finestre di legno e di PVC – Regno Unito 1999-2003 Legno PVC Fonte: Palmer Market Research / Statistiche Nazionali 1 sterlina = 1,08 euro (al 15 ottobre 2009) Legno PVC Stato delle risorse Legno proveniente da foreste ben gestite è una fonte sicuramente rinnovabile. Più del 94% di tutte le finestre di legno vendute nel Regno Unito sono prodotte con legno importato dalla Scandinavia (principalmente dalla Svezia). Il Regno Unito è il quarto più grande importatore di prodotti forestali al mondo dopo Cina, Giappone e Stati Uniti. Nel 2003 Il Regno Unito ha importato 33 milioni di m3 di prodotti di legno per un costo di più di 5 bilioni di sterline. Più di 7 milioni di m3 sono stati presi dalle foreste britanniche per uso commerciale – la maggior parte di queste sono in possesso di certificazione FSC. Entro il 2020 la Forestry Commission ha stimato che circa 15 milioni di m3 saranno, ogni anno, forniti dalle foreste britanniche. La copertura forestale mondiale è scesa a circa 3,9 bilioni di ettari (circa il 30% della superficie totale) rispetto ad un valore originario di 6 bilioni di ettari, alla fine dell'era glaciale. Di ciò che rimane, il 95% è foresta naturale e il 5% piantagioni. Ogni anno, il mondo consuma circa 1,6 bilioni di metri3 di legno. Stato delle risorse Il petrolio che costituisce il 43% del materiale grezzo per la produzione di PVC, non è un materiale rinnovabile. Nel 1993 è stato stimato che le riserve di petrolio del Regno Unito saranno sufficienti sino al 2023. L’Energy White Paper pubblicato nel febbraio 2003 stima che il Regno Unito diverrà un importatore di petrolio entro circa il 2010. Il Governo ha quindi stabilito che “il passare da essere ampiamente autosufficienti a essere un importatore di gas renderà il paese vulnerabile agli incrementi di prezzo e alle interruzioni di fornitura causate dall’instabilità politica o dai conflitti”. Nel 2002 nel mondo sono stati prodotti 390,9 milioni di m3 di legno segato (conifere e latifoglie); 388,3 milioni di m3 di legno segato sono stati consumati nel mondo nel corso del medesimo anno. Molte delle foreste nel mondo sono state abbattute né in maniera sostenibile né in maniera legale – è stato stimato che il 10% delle importazioni annuali nel Regno Unito proviene da fonti illegali. Nel mondo ci sono 850 milioni di ettari di foresta degradata e 14,6 milioni di ettari di foresta naturale vengono distrutti ogni anno. Legname illegalmente introdotto in Russia sta arrivando nel Regno Unito tramite Paesi di lavorazione come Svezia e Finlandia. E’ basilare che il legno impiegato per la produzione della finestra sia stato certificato come legno proveniente da fonte ben gestita, da un ente terzo come FSC. Sebbene sia difficile stimare il volume totale di petrolio che finisce nella produzione di finestre di PVC, ci si aspetta che i prezzi aumentino a causa della crescente scarsità di petrolio. Nel 2002 il consumo di petrolio nel Regno Unito è stato di 69 milioni di tonnellate di cui 40 milioni di tonnellate sono state importate. Il Governo del Regno Unito ha stabilito che sta proattivamente tentando di limitare la dipendenza dai combustibili fossili, come il petrolio. Secondo il Protocollo di Kyoto il Regno Unito è obbligato a ridurre l’emissione di gas a effetto serra, entro il 2012, del 12,5% rispetto ai livelli raggiunti del 1990. E’ ambizione del Governo ridurre tali emissioni del 60% entro circa il 2050 e del 20% l’emissione di diossido di carbonio (CO2) entro il 2010. Le emissioni di CO2 sono prodotte da attività come ad esempio la combustione di combustibili fossili per la produzione di elettricità. Nel Third Assessment Report il Panel of Climate Change Intergovernativo (IPCC) stabilisce che c’è ora una forte e riconducibile evidenza dell’ influenza umana sul clima globale e conclude che è probabile che l’aumento di concentrazione di gas di origine antropica ad effetto serra abbia contribuito in modo sostanziale all’aumento delle temperature osservate negli ultimi 50 anni. Il più grande inquinatore di CO2 è rappresentato dagli Stati Uniti che sono responsabili, approssimativamente, del 24% dell’emissione globale annuale. Il Regno Unito è attualmente in classifica al settimo posto. Nel 2003 ci fu una aumento di emissione di CO2 nel Regno Unito non una diminuzione. Quindi, uno sforzo ancora maggiore per ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili è necessario al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati dal governo e per evitare i peggiori impatti prodotti dai cambiamenti climatici. Forest Stewardship Council (FSC) WWF-UK Forest e Trade Network (FTN) Il WWF ha giocato un ruolo fondamentale nel determinare l’FSC che stabilisce severe norme internazionali per la gestione forestale. Il WWF e l’FSC hanno obiettivi comuni nel promuovere la buona pratica di gestione forestale e assicurare che essa sia adeguata dal punto di vista ambientale, che sia di utilità sociale e economicamente sostenibile. L’FSC è allo stato attuale l’unico sistema di certificazione credibile riconosciuto dal WWF e dalle altri maggiori organizzazioni ambientali quali Greenpeace, Friends of the Earth e Woodland Trust. La missione del WWF-UK Forest e Trade Network (FTN) è quello di migliorare la gestione della produzione mondiale di legname utilizzando il potere d'acquisto delle imprese del Regno Unito. Il Central Point of Expertise on Timber (CPET) del governo del Regno Unito ha recentemente reso noto che la certificazione FSC adempie i criteri stabiliti dal Governo per la produzione di legname legale e sostenibile. Il WWF-UK FNT è stata costituita, con 20 Stati membri, nel 1991 come una compagine del WWF. La visione dei membri era di assicurare che i loro fornitori di legno e di carta provenissero da foreste ben gestite e non contribuissero alla distruzione delle foreste o a pratiche illegali. Sin dalla sua fondazione il WWF-UK FNT è stata ampiamente riconosciuta come partnership di successo tra il WWF e il mercato – una partnership che promuove e incrementa una gestione responsabile delle foreste del mondo. La composizione attuale del WWF-UK FNT rappresenta approssimativamente il 20% del totale annuo nel Regno Unito del consumo dei prodotti forestali in volume. E’ stato stimato che quasi il 60% del materiale distribuito dai membri del gruppo è certificato FSC. Allo stato attuale, 45 milioni di ettari di foreste nel mondo in 60 Paesi sono certificati FSC – più di un milione solo nel Regno Unito. Solo i prodotti forestali provenienti da foreste certificate FSC sono autorizzati ad esporre il logo FSC. I membri del WWF-UK FNT si sono impegnati a rintracciare i loro prodotti di legno e di carta fino alla Una lista di fornitori di finestre certificate FSC è fonte forestale. L’obiettivo del WWF-UK FNT è quello di fornire ai riportata nel presente documento in Appendice 1. membri che adottano un approccio monitorato e saggio un quadro generale che consenta loro di Per maggiori informazioni www.fsc-uk.com identificare e, di conseguenza, di non accettare materiale proveniente da fonti sconosciute o inaccettabili, a favore di prodotti provenienti da foreste credibilmente certificate. Per maggiori informazioni www.wwf.org.uk/ftn La campagna del WWF per fermare il Caos La campagna del WWF per un milione di case Climatico sostenibili Il WWF si appella ai governi e al settore energetico per limitare le emissioni di CO2 - una delle principali cause del riscaldamento globale - per garantire che l'aumento medio della temperatura globale rimanga ben al di sotto dei 2°C. Questo è un punto cruciale di svolta per l'ambiente e avrebbe ripercussioni devastanti per le persone e la fauna. Per maggiori www.wwf.org.uk/climatechaos Più di metà delle risorse consumate globalmente sono usate nel campo delle costruzioni e il 50% dell’energia generata nel mondo è utilizzato per costruire, riscaldare, illuminare e ventilare i nostri edifici. Nel Regno Unito vengono usati, ogni anno, circa 37 milioni di m3 di legno; più dell’85% di questi vengono usati dall’industria delle costruzioni, con il 55% utilizzato per gli alloggi. informazioni Inoltre al fine di limitare l’impatto ambientale in termini di emissioni di carbonio, rifiuti e di utilizzo delle risorse naturali, il modo in cui si sono sviluppate le case, le residenze e le comunità determina le nostre decisioni sullo stile di vita e il nostro impatto globale sull’ambiente. Nell’agosto del 2002, nel corso della conferenza mondiale sullo sviluppo sostenibile, il WFF ha lanciato la sua campagna innovativa per implementare la creazione di case sostenibili, ossia quelle che minimizzano il loro impatto nell’ambiente e offrono benefici sociali ed economici, in tutto il Regno Unito. Il WWF sta lavorando a stretto contatto con il Governo, le industrie e i consumatori per assicurare che 1 milione di case sostenibili siano realizzate nel Regno Unito entro il 2012 comprese ristrutturazioni così come nuove abitazioni. Per maggiori informazioni www.wwf.org.uk/sustainablehomes I COSTI DELLE FINESTRE Si sarebbe dovuto notare che è notevolmente difficile comparare i costi delle finestre, ma ci sono molti esempi di ricerche che mostrano come le finestre di legno siano meno costose delle finestre di PVC. La Tabella 2 mostra i risultati di una valutazione sul “costo dell’intera vita” condotta dal Camden Housing Capital Projects. Tale valutazione prese in considerazione i costi di manutenzione e sostituzione e mostra che finestre alte prestazioni di legno e alluminio-legno costano il 25-35% meno rispetto del PVC nel corso di un ciclo di vita di 60 anni. Nel 2003 un’attività di consulenza con il London Borough of Camden Council ha portato ad una ricerca sui costi della finestra. I partner KSC hanno scoperto che finestre di legno ad alte prestazioni costano in media il 14% meno delle finestre di PVC, a parità di specifiche (un profilo da 1200X12000 costa rispettivamente 360 sterline e 420 sterline). Nel 2002 il BRE ha condotto una ricerca di comparazione dei costi tra differenti profili per. I risultati mostrarono che le finestre di legno sono meno costose delle finestre di PVC. (vedasi tabella 3). Una ricerca condotta sempre nel 2002 dal BPG ha rivelato che una finestra di legno di conifera ad alta prestazione costa il 15% in meno di una finestra di PVC (rispettivamente 214 sterline e 262 sterline) Studi recenti hanno messo in luce risultati simili. In accordo al NHF il costo per l’acquisto, il montaggio e la manutenzione di una finestra di conifera nel 1998 variava tra 150 sterline e 200 sterline in 30 anni (il costo era per il legname trattato con solvente); mentre per il PVC la stima dei costi variava tra 258 sterline e 274 sterline. Il Carlisle City Council aveva messo in luce che le finestre di PVC costavano nella fase iniziale il 25% in più con un’innegabile differenza di costo nei 30 anni. Uno studio condotto dal BRE nel 2000 ha evidenziato che una finestra di PVC costa tra 150 sterline e 530 sterline, una finestra di conifera tra 70 sterline e 320 sterline e una finestra di latifoglia tra 130 sterline e 355 sterline. La Peabody Trust, una delle maggiori associazioni immobiliari di Londra, non prescrive più le finestre di PVC per i suoi immobili. Il legname certificato FSC non deve necessariamente costare di più rispetto al legname non certificato FSC. Due dei più grandi costruttori, e membri WWF-UK Forest e Trade Network, Jewsons e Travis Perkins, non impongono un sovrapprezzo per nessuno dei loro prodotti di legno di conifera certificato FSC. Tabella 2 - Costi di un’intera vita in 60 anni per una finestra tipica di 1,5 m2 Legno Vita presunta 60 anni Costi di rinnovo 500 sterline Costi di rinnovo in 60 anni 0 sterline Costi di manutenzione in 60 anni 787 sterline Costi di un’intera vita in 60 anni 1.287 sterline Costi di un’intera vita comparati al -25% PVC Fonte: Camden Housing Capital Projects, 2004 1 sterlina = 1,08 euro (al 15 ottobre 2009) PVC 20 anni 420 sterline 840 sterline 460 sterline 1.720 sterline 0% Tabella 3 – Confronto fra costi di differenti profili di finestre Finestra Costo sterline/m2 PVC 480-550 sterline Profili di conifere trattati e verniciati 185-245 sterline Profili di latifoglie 300-370 sterline Fonte: BRE, 2000 1 sterlina = 1,08 euro (al 15 ottobre 2009) Tempo di sostituzione tipico 25 anni 25 anni 30 anni MANUTENZIONE E RIPARAZIONE Legno PVC E’ pensiero comune che i difetti delle finestre di legno siano parzialmente causati dalla reputazione che le finestre installate dopo la seconda guerra mondiale siano costituite da legno di conifera non di qualità. Le moderne finestre di legno ad alte prestazioni sono trattate contro le muffe e sono pre-finite; alcune di queste hanno una garanzia sulla finitura di 10 anni e una garanzia contro le muffe di 30 anni. Le finestre di PVC vantano la reputazione di durare a lungo e di richiedere minime se non nulle manutenzioni. La Federazione Inglese della Plastica sostiene che “il PVC necessita occasionalmente di essere lavato e pulito”. Tuttavia è stato provato che questo pensiero non è realistico: le finestre di PVC necessitano di pulizia ogni 6 mesi oppure perdono irrecuperabilmente il loro colore per via della sporcizia. Finestre di legno finite in sito vengono impregnate con una base impregnante prima di essere utilizzate come dime per la creazione di aperture nelle murature. Il legno può soffrire a causa dell’esposizione ai raggi UV , e alcune zone del telaio possono solo essere protette con una base impregnante una volta installato e a vetro montato. Le prestazioni dei materiali per telai di finestre sono riassunti nella tabella 4. Una ricerca mostra che, in media, le finestre di PVC vengono tendono ad essere eliminare dopo 18 anni, un tempo significativamente più breve rispetto alle finestre di legno e di alluminio. L’esperienza del London Borough del Camden Council con le finestre di PVC mostra che queste sono estremamente difficili da riparare quando i componenti sono consumati o danneggiati e spesso devono essere sostituiti quando sono oggetto di vandalismo. Questa esperienza è stata condivisa anche dal Manchester City Council e Guildford Borough Council. Le finestre finite in stabilimento sono più comuni nel Nord Europa che nel Regno Unito – i telai sono completamente protetti dall’acqua e dagli UV prima dell’installazione. Fino al 60% delle finestre di legno prodotte sono ora vendute con finiture effettuate in stabilimento totali o parziali e con prestazioni della finitura garantite fino a 8 anni. I materiali divengono inoltre fragili e ingialliscono se esposti ai raggi solari; inoltre possono anche La British Woodworking Federation’s Timber Window svilupparsi fessurazioni. Accreditation Scheme richiede che le vernici di finitura Una volta che il PVC subisce tali danneggiamenti è applicate in stabilimento siano garantite per 8 anni. In impossibile incorrere in riparazioni. accordo con TRADA alcuni produttori offrono vernici di finitura che non necessitano di interventi per 10 anni. Riparare serramenti di PVC non è, inoltre, così semplice e richiede l’intervento di uno specialista e la Inoltre, prodotti di finitura a qualità assicurata con relativa individuazione dei componenti danneggiati e simili caratteristiche di longevità sono disponibili per ciò può essere scomodo e costoso. milioni finestre di legno già installate ancora in uso. La nuova generazione di vernici da legno a base Secondo il BRE il PVC degrada quando è esposto alle acquosa ad uso esterno, attualmente in commercio, intemperie. sono potenzialmente ad alta durabilità. Le intemperie possono causare cambiamenti sia alle Queste contengono anche un basso contenuto di caratteristiche estetiche del serramento sia alla sua VOC che, insieme alle alte credenziali ambientali del robustezza. Esistono inoltre problemi tecnici nella legno, costituisce un’importante argomentazione a produzione di vernici adatte per il PVC. favore delle finestre di legno. L’aspetto della colorazione superficiale potrebbe essere influenzato se la superficie stessa è Il maggior vantaggio delle finestre di legno è la loro danneggiata. I colori scuri diventano più scuri che chiari in caso di alta possibilità di essere riparate. Secondo TRADA le finestre di legno possono essere presenza di luce solare e questo può influenzare la prontamente riparate, rifinite e manutenute in buono forma e la stabilità della finestra. stato senza l’utilizzo di prodotti particolari, specifiche Finestre esistenti potrebbero non essere ripitturate competenze o attrezzature. con colori significativamente più scuri rispetto ai colori originali. Tutto ciò tra l’altro può indurre stress termico che il telaio e il profilo non sono progettati per affrontare. Il pigmento del biossido di titanio, normalmente utilizzato per dare colore bianco al PVC conserva il colore, anche se le modifiche del polimero può portare ad un ingiallimento. E’ stata prodotta una vernice mirata a ridecorare il PVC in caso di danneggiamenti causati dalle intemperie. Tale vernice è a base acqua e contiene fungicidi per prevenire la crescita di muffe sulla superficie verniciata. Vi sono infine prodotti per il PVC per la rimozione di macchie. Nota: Sia le finestre di legno che quelle di PVC incorporano accessori come maniglie, sistemi di bloccaggio, sistemi di ventilazione, vetrazioni e guarnizioni che necessitano di manutenzione. TRADA stima che pannelli isolanti vetrati possono avere una durata inferiore a 5-10 anni e le guarnizioni perdono la loro elasticità e necessitano di essere sostituiti in intervalli di 5-15 anni. Tabella 4 – Prestazioni dei materiali per finestre (punteggi elevati denotano una migliore prestazione) Buono=3 Energia Durata Manutenzione Riparabilità Riciclabilità Pericolo Media dei Medio=2 incorporata espressa durante lo punteggi Scarso=1 in anni smaltimento Legno 3 3 2 3 2 3 2,7 Alluminio e 2 3 3 2 2 3 2,5 legno Alluminio 1 3 3 1 3 3 2,3 Acciaio 2 3 2 1 3 3 2,3 Vetroresina 2 3 3 2 1 3 2,3 PVC 1 1 2 1 1 1 1,2 Fonte: London Borough of Camden Council, 2004 PRESTAZIONI TERMICHE Le finestre disperdono più energia rispetto alle altri parti degli edifici e spesso i materiali di cui sono costituiti sono meno efficienti termicamente rispetto alle alternative disponibili. La progettazione delle finestre e il materiale influenzano altamente la prestazione energetica così pure il livello di vetrazione (ad esempio doppio vetro anziché singolo vetro). I materiali possiedono svariate proprietà termiche e quindi è auspicabile impiegare la finestra più efficiente dal punto di vista energetico in relazione al telaio scelto. Il valore di U è un indicatore della capacità del materiale a condurre calore. In particolare più basso è il valore U, migliore è l’isolamento. Le finestre di legno hanno valori di U leggermente più bassi del PVC, anche se non sono esistono differenziazioni nelle norme che disciplinano l’edilizia. Le attuali norme sulle costruzioni, parte L, fissano il valore U sia per le finestre di legno sia per le finestre di PVC a 2.0W/M2K (vedasi tabella 5). Un valore U più basso significa minor energia consumata, bollette più basse e maggiore comfort per l'utente finale. Tabella 5 – Valori di U per finestre di legno e finestre di PVC Legno PVC 2,0 2,0 SMALTIMENTO DEI RIFIUTI E RICICLAGGIO Nel Regno Unito il settore delle costruzioni è un massiccio consumatore di legno e plastica. L’industria richiede ogni anno più di 420 milioni di tonnellate di risorse di materiali di cui 360 milioni di tonnellate vengono incluse nei prodotti da costruzione – il rimanente diviene rifiuto (420 milioni di tonnellate = come se ogni uomo, donna e bambino ogni anno nel Regno Unito consumassero 7 tonnellate di materiale ciascuno ossia il peso di 7 utilitarie). Delle risorse usate più di 350 milioni di tonnellate sono costituite da materie prime, 43 milioni di tonnellate da materiale riciclato e 22 milioni di tonnellate da materiale secondario/accessorio (es. prodotti industriali) e 3 milioni di tonnellate di materiale da riutilizzo. Per produrre 360 milioni di tonnellate di prodotti da costruzione, l’industria necessita di 7.8 milioni di tonnellate di carburante (petrolio equivalente). PVC Nel 1989, un po’ meno di 100.000 tonnellate di componenti di PVC sono stati utilizzati per la produzione di finestre nel Regno Unito. Nel 2000 il numero è cresciuto sino a 240.000 tonnellate (vedere il diagramma 3). Questo dato fornisce qualche indicazione sulla magnitudine della questione dei rifiuti del PVC. Diagramma 3 – PVC usato per finestre – Regno Unito 1989-2000 Fonte: Micheal Rigby Associates, 2002 Le maggiori problematiche ambientali relative ai rifiuti in PVC sono: • • • la fonte principale delle emissioni atmosferiche si ha durante la produzione del PVC vergine, seguito dalla fase di incenerimento del rifiuto di PVC. Il rilascio di inquinanti in atmosfera durante il riciclaggio è, invece, di piccole dimensioni vi è un’alta richiesta verso i reagenti alcalini di abbattere le emissioni di cloruro di idrogeno durante l’incenerimento; e matelli pesanti (come il cadmio e il piombo) presenti nel PVC come stabilizzanti sono soggetti a divenire volatili come ceneri A giugno 2000 la commissione europea ha pubblicato il risultato di uno studio triennale che ha verificato la valutazione economica della gestione dei rifiuti di PVC. Secondo gli studi, circa l’82% dei rifiuti totali di PVC vengono destinati alle discariche, il 15% all’inceneritore e solo il 3% circa è riciclato. Il PVC, quindi, non degrada in discarica. La relazione giunge alla conclusione che non esiste un sicuro percorso di smaltimento di fine vita del PVC. A seguito delle restrizioni sui livelli delle discariche introdotte dall’Unione Europea e delle iniziative nazionali l’incenerimento dovrebbe incidere per il 45% entro il 2020. Nel marzo 2000, come parte afferente del “Vinyl 2010 Voluntary Commitment”, l’industria europea del PVC assunse l’impegno del riciclo meccanico delle finestre di PVC – “per riciclare almeno il 50% del totale dei rifiuti dei componenti delle finestre entro il 2005”. Questo suggerisce che entro il 2005 l’industria stima che 15.000 tonnellate saranno riciclate ogni anno. Tuttavia, l'impegno è caduto sotto il fuoco degli ambientalisti che sottolineano che gli obiettivi si riferiscono ai rifiuti raccolti, non ai rifiuti generati. Infatti si stima che vi sarà un incremento da 3,6 milioni di tonnellate a 6,4 milioni di tonnellate entro il 2020 del rifiuto di PVC del post consumatore. Tabella 6 – Tipi di riciclaggio del PVC Metodo Riciclaggio meccanico Down-cycling Riciclaggio di materie prime Descrizione Riciclaggio di alta qualità in prodotti similari. Il riciclaggio di rifiuti di PVC contenenti metalli pesanti risulta in una diluizione di queste sostanze in una maggiore quantità di PVC poiché è necessario aggiungere materiale vergine. Al momento ciò non è vantaggioso. Inoltre, ci sono costi aggiuntivi per separare i rifiuti in cantiere. Riciclaggio di bassa qualità. Il PVC è miscelato con altre plastiche e materiali da cui un’ulteriore separazione non è tecnicamente possibile o troppo costosa (ad esempio da strutture rivestite) e trasformato in sostituti per non-materiali di PVC. I rifiuti di plastiche miste hanno molti altri problemi aggiuntivi per ad esempio, la difficoltà nel separare il PVC dal PET nelle bottiglie. In alcuni casi, l'industria del PVC ha riconosciuto questo problema e contribuisce a questo costo aggiuntivo. Ciò produce una materia prima di idrocarburi per l'industria petrolchimica o l'uso diretto di rifiuti di plastica come agente riducente negli altiforni. Questa produce anche cloro, sotto forma di idrogeno cloruro: le attuali strutture sono predisposte per accettare un contenuto massimo di cloro contenuto nella materia prima del 10%. I metodi principali di riciclo del PVC sono enunciati nella tabella 6. Allo stato attuale il riciclaggio di PVC è ampiamente limitato al riciclaggio meccanico di bassa qualità nel rifiuto di plastiche miste. Lo studio dell’Unione Europea, condotto nel 2000, ha concluso che tale riciclo non è economicamente competitivo, e non avrebbe alcun effetto significativo sulla quantità di rifiuti prodotti dall'industria del PVC. Secondo una simulazione intrapresa dalla AEA Technology assumendo come potenziale massimo di riciclo il 50% di rifiuto (*)il potenziale di riciclo del rifiuto post consumatore è di circa 800.000 tonnellate di PVC nel 2010 e di 1,2 milioni di tonnellate nel 2020. Ciò rappresenta un tasso di riciclaggio di circa il 18%. Sebbene non vi siano limitazioni nella quantità di rifiuti di PVC in grado di essere raccolti, che appare una situazione irrealistica, ciò significa che il riciclaggio meccanico al meglio potrebbe lavorare un quinto dei rifiuti che necessitano di riciclo. (*) rappresenta le quantità di PVC che possono essere riciclate prendendo in considerazione i limiti tecnici ed economici del riciclaggio di PVC. Tabella 7 – Rifiuti di legno provenienti dalla lavorazione del legno – 1997-2000 Conifere Ingresso Produzione Residui Latifoglie Ingresso Produzione Residui Fonte: WRAP, 2002 1997 3490 1980 1510 259 143 116 1998 3570 1995 1575 227 126 101 1999 3859 2147 1712 205 119 86 2000 3936 2159 1777 183 107 76 L’incenerimento del PVC produce sostanze chimiche nocive Uno dei metodi di smaltimento del PVC - l’incenerimento - porta alla formazione di diossine, che sono inquinanti organici persistenti (POPs). Le diossine sono di grande interesse per il WWF poiché contengono cloro e sono solubili nei grassi, imitando gli effetti degli ormoni. Una volta entrati nell’ ambiente, si inseriscono nella catena alimentare e sono cancerogeni, mutageni, tossici per la riproduzione, e sono perturbatori chimici endocrini. Il WWF si sta battendo affinché pericolose sostanze chimiche prodotte dall’uomo vengano adeguatamente regolamentate; sostituite quando esistono valide alternative e bandite quando necessario. maggiori informazioni www.panda.org/toxics Legno Residui o rifiuti sono generati durante tutte le fasi di vita di un pezzo di legno, dal taglio allo smaltimento a fine vita. Il DTI dichiara che dati sui volumi di rifiuti di legno e sui tassi di riciclaggio sono difficili da ottenere e, alla meglio, sono disponibili solo delle stime. Nel settore dei rifiuti ottenere informazioni sulle specie legnose o fare una distinzione tra conifere e latifoglie è generalmente impossibile. Tuttavia, uno studio effettuato dalla WRAP nel 2003 “Creare mercati per risorse riciclabili” ha concluso che la misura non è considerata come una questione rilevante di business dall’industria che utilizza il legno. Tuttavia, le cifre rese note dal WRAP mostrano che oltre il 50% delle materie prime vengono destinate al prodotto primario (Tabella 7). I sottoprodotti, i residui solidi e le polveri da segagione, sono normalmente utilizzati come materia prima per la carta o nelle industrie di pannelli a base legno, o per biomasse. La crescente produzione domestica di legno che abbiamo visto nel corso degli ultimi anni indica un volume crescente di residui prodotti in tutti i settori del mercato del Regno Unito che utilizza legno. I rifiuti generati dal settore delle costruzioni sono stimati circa il 57% del totale prodotto nel Regno Unito. All’interno di questo settore i segmenti relativi alla creazione di alloggi e a contract incide per circa 840.000 tonnellate (più di 1,5 milioni di m3) o il 45% di tutti i rifiuti industriali di legno del Regno Unito. C'è un mercato per il riutilizzo di questo legname, sebbene la fornitura di legno recuperato è spesso sporadica e la quantità e qualità sono gli aspetti più difficili. L’uso di trattamenti del legno possono inibire il riciclo e il riutilizzo, anche i moderni preservanti minimizzano il problema. La Tabella 8 mostra il trattamento di legname recuperato da fonti di demolizione. I rifiuti di legname rappresentano un’enorme potenziale risorsa. CIRIA ha stilato un manuale d’uso per il recupero e il riciclo dei materiali da costruzione. Tabella 8 - Trattamento del legno recuperato da fonti di demolizione Rifiuto convertito ad energia / 6% Riciclato e riconvertito ad esempio cucce per animali / 1% Legno/prodotti del legno riutilizzati / 32% Discarica / 61% Fonte: CIRIA / Defra SOMMARIO Nel corso del ciclo di vita di questi prodotti è stato stimato che il sistema di una finestra di legno genera il 43% di rifiuti in meno rispetto al sistema di una finestra di PVC come conseguenza di quantitativi inferiore di rifiuti sia nella fase di produzione che di fine vita. Per il sistema PVC le materie prime per il 77% di rifiuti nella fase di produzione. Ciò che incide maggiormente nella formazione di rifiuti a fine vita è l’impossibilità di decomposizione del PVC in discarica. ANALISI DEL CICLO DI VITA L’analisi del ciclo di vita (LCA) è uno strumento atto a quantificare gli input e gli output di un prodotto, di un processo o di un’attività. Il ciclo di vita è un’estrazione di materie prime attraverso la gestione del ciclo di fine vita, e i risultati di una LCA quantifica gli impatti ambientali, in questo caso, del PVC e alternative dalla produzione allo smaltimento. Secondo l’industria del PVC, e questo è per nulla sorprendente, le finestre in PVC hanno un LCA migliore delle finestre di legno. Nel contempo, secondo l’industria del legno, le finestre di legno hanno un LCA migliore delle finestre di PVC. Per la finalità di questo studio, sono stati utilizzati tre fonti di dati per il confronto. Lo studio più recente è stato pubblicato nel 2003 da FAO organizzazione degli Stati Uniti. DEFRA, nel febbraio 2001, ha terminato uno studio intitolato “Valutazione del ciclo di vita del cloruro di polivinile e alternative”. BRE nel 1998 ha anch’essa condotto una valutazione ambientale sui materiali da costruzione e componenti. E’ stata inoltre assunta un’utile tabella, derivante dal metodo di valutazione ambientale BRE del 2002. Si potrebbe dire che queste organizzazioni non hanno alcun interesse commerciale nei risultati ottenuti dai loro studi e la loro ricerca è l’argomento principale sviluppato in questo paragrafo. Questa relazione non è atta a esaminare i risultati degli studi condotti, ma li utilizza semplicemente come esempi per condensare una situazione complessa. 1. FAO La FAO ha valutato le prestazioni delle finestre di PVC e delle finestre di legno rispetto ad una serie di indicatori. Tali indicatori comprendono il potenziale riscaldamento globale, la potenziale presenza di piogge acide, una potenziale eutrofizzazione e una potenziale creazione di ozono. La Tabella 9 riassume le risultanza dello studio condotto: Tabella 9 – Prestazioni delle finestre di PVC e delle finestre di legno in relazione ad una serie di indicatori Unità CO2 kg Potenziale di riscaldamento globale Potenziale di kg SO2 acidificazione Potenziale di kg equivalenti di fosfato eutrofizzazione Potenziale di creazione di Kg equivalenti di etene ozono Fotochimico Fonte: FAO, 2002 PVC 997 Legno 906 4,84 2,15 0,31 0,20 2,71 1,64 Potenziale riscaldamento globale (in kg di CO2 equivalente per kg di gas a effetto serra): Rappresenta la quantità di una data massa di una sostanza chimica che contribuisce al riscaldamento globale in un determinato periodo di tempo rispetto alla stessa massa di biossido di carbonio Potenziale di acidificazione (in kg di SO2 equivalente per kg di sostanza emessa): Indica l’ingresso di sostanze nell’ecosistema che contribuiscono a "piogge acide" e quindi all'acidificazione del suolo e delle acque Potenziale di eutrofizzazione (in kg di fosfato equivalenti) Il fosforo è un nutriente principale, ma quantità eccessive prodotte dalle attività umane hanno effetti negativi sulle acque e sul suolo e sulla flora e sulla fauna. Potenziale creazione di ozono fotochimico: (in kg di etene [etilene] equivalente per kg di sostanze emesse) - Contribuisce potenzialmente allo smog estivo 2. Defra Defra ha esaminato il PVC in una vasta gamma di applicazioni. La relazione si focalizza sui risultati condotti sui profili delle finestre e giunge alla conclusione che le prestazioni delle finestre di legno sono migliori delle prestazioni delle finestre di PVC. (Tabella 10). Tabella 10: Sintesi dei flussi chiave di inventario dei profili di finestre energia primaria totale carbone (nel terreno) gas naturale (nel terreno) petrolio (nel terreno) biossido di carbonio (biomassa) biossido di carbonio ossidi di azoto(NOx come NO2) ossidi di zolfo (SOx come SO2) rifiuto (totale) Fonte: Defra Unità MJ kg kg kg g PVC 9.713 10,4 183 7,83 0,00 Legno 9.150 3,17 178 2,20 -24.800 g g 474.000 1.246 438.000 1.140 g 335 155 kg 28,8 16,5 La seguente lista mostra dettagliatamente i flussi chiave di inventario per le finestre di legno e di PVC: • • • • • • Energia primaria: il sistema finestra PVC consuma una quantità leggermente maggiore di energia primaria rispetto al sistema legno. La fase di produzione del PVC consuma una quantità maggiore di energia primaria rispetto al legno. Tuttavia nelle fasi di utilizzo di entrambi l’energia primaria è pressoché la stessa anche se le prestazioni del PVC sono leggermente migliori. Durante il ciclo di vita il consumo totale di gas è simile per entrambi; il PVC consuma leggermente più gas e ciò è dovuto al consumo di gas durante la fase di produzione. Durante la fase di utilizzo il PVC consuma leggermente di più del legno Carbone ed petrolio – il PVC consuma, durante il ciclo di vita, una quantità di carbone ed petrolio di tre volte maggiore rispetto al sistema finestra legno. Il consumo di PVC avviene principalmente attraverso la produzione di materiali prime; per il legno il momento di consumo più alto è durante la fase di utilizzo ed è attribuibile alla produzione di vernice. Biossido di carbonio (biomassa) il legno agisce come un magazzino di CO2, consumando 32,3 kg di CO2 durante la crescita dell’albero e rilasciando 7,5 kg a fine vita (discarica) e fornendo un bilancio di 24,8 kg di CO2 immagazzinato Biossido di carbonio (fossile) durante la produzione il PVC emette 49,4 kg di CO2 (l’84% per la produzione di materiale prima, il 16% per la fabbricazione della finestra) e il legno 5,7 kg di CO2 (il 38% per la produzione di materia prima e il 62% per la fabbricazione della finestra) Bilancio totale di CO2: il PVC ne emette 474 kg mentre le finestre di legno ne emettono 413 kg (circa il 15% in meno) • • • NOx – Le emissioni del PVC sono circa del 10% più alte rispetto a quelle prodotte dal legno SOx – Le emissioni del PVC sono più del doppio rispetto a quelle prodotte dal legno Rifiuti – il legno genera il 43% di rifiuti in meno del PVC Effetto serra I valori di verifica dell’impatto, effetto serra (g di CO2 equivalenti) Legno PVC 457.000 487.000 Le prestazioni globali del legno sono leggermente migliori delle prestazioni del PVC, e questo è dovuto al minor consumo di energia durante la fase di produzione. Acidificazione dell’aria I valori di verifica dell’impatto, effetto serra (g di SOx equivalenti) Legno PVC 29,60 37,70 Il legno ha migliori prestazioni rispetto al PVC, la differenza è attribuibile all’emissione più alta di SOx dovuto all’utilizzo di petrolio durante la fase di produzione del PVC. Formazione di ossidanti fotochimici I valori di verifica dell’impatto, formazione di ossidanti fotochimici (g di etilene equivalenti) Legno PVC 893 383 Il PVC ha migliori prestazioni del legno, dovute al rilascio, durante la fase di utilizzo, da parte del legno di VOCs a causa della verniciatura. Esaurimento delle risorse non rinnovabili I valori di verifica dell’impatto, esaurimento delle risorse non rinnovabili (kg per anno) Legno PVC 2,73 2,95 Il legno ha migliori prestazioni, e ciò è dovuto al consumo di petrolio durante la produzione di PVC ed a una consumo maggiore di gas, petrolio e carbone per fornire energia durante la fase di produzione. La deforestazione è un elemento che non è stato considerato da DEFRA in quanto il legno è considerato fondamentalmente una risorsa rinnovabile. L’impatto di un passaggio totale dalle finestre di PVC alle finestre di legno nel Regno Unito Per tutte le categorie di impatto implicate, l’onere ambientale delle finestre di legno è più basso del PVC: • Il cambio climatico sarebbe ridotto per un quantitativo equivalente pari all’uso di 69.446 macchine in un anno • Il sistema PVC possiede un impatto di acidificazione di 2,25 volte maggiore del sistema legno come conseguenza dell’emissione di ossidi di zolfo attribuibili alla fabbricazione di PVC nella fase di produzione: l’acidificazione dell’aria sarebbe ridotta di una quantità equivalente all’utilizzo di 92.656 macchine in un anno • L’esaurimento di fonti non rinnovabili è equivalente all’utilizzo di circa 100.000 macchine in un solo anno; e • La riduzione di tutta l’energia primaria sarebbe equivalente a circa 25 milioni di lampadine in meno accese per 1.000 ore, mentre la riduzione nei rifiuti è equivalente ai rifiuti generati da più di 245.000 persone in un anno 3. BRE La ricerca BRE ha portato alle seguenti conclusioni: • poichè un materiale naturale richiede un minimo di lavorazione industriale, le finestre di legno ottengono risultati complessivi migliori, essendo marginalmente migliori dell’acciaio zincato, in particolare se il legno proviene da fonti gestite in modo sostenibile • i progettisti posso essere persuasi che la più bassa necessità di manutenzione e di decorazione delle latifoglie offra un chiaro vantaggio rispetto alla più alta necessità di manutenzione, ma meno costoso delle conifere alternativamente – ma questo aspetto deve essere ricondotto con maggiore probabilità a materiali provenienti da fonti gestite in modo non sostenibile • In generale finestre prodotte con un legno moderatamente durabile nel tempo o con una qualità di legname migliore non richiede trattamenti preservativi o fungicidi – tuttavia dovrebbe essere scelto legno pretrattato in stabilimento • Le finestre di PVC hanno prestazioni meno buone rispetto sia alle finestre di legno sia alle finestre di acciaio, prima di tutto perché richiedono maggiore energia, per i livelli di tossicità in combustione e nella fabbricazione per l’impiego di petrolio come materia prima • Si noti che gli aspetti di tossicità sono stati contestati dall’industria del PVC e i progettisti sono stati avvisati di prendere in considerazione l’indicazione dell’industria come anche le organizzazioni ambientaliste nel giudicare tale aspetto, e • Il PVC può avere caratteristiche eccellenti di riciclaggio e può essere che i problemi di smaltimento nel lungo periodo trovino rimedio in migliori tecniche di riciclaggio, e in sistemi e normative per il controllo del rifiuto. Profilo ambientale delle finestre Il metodo di valutazione ambientale BRE (BREEAM) fornisce un’etichetta ambientale per gli edifici. Una delle finalità BREEAM mira ad incoraggiare l'utilizzo di materiali che hanno un minore impatto sull'ambiente, tenendo in considerazione l'intero ciclo di vita dei materiali in questione. Nel Green Guide to Housing Specification vengono valutati differenti materiali per profili di finestre in base al loro impatto ambientale (Tabella 11). I dati contenuti nella Guida Verde sono ottenuti con un approccio LCA. La scala di punteggio è A, B e C, con A come più favorevole per l’ambiente. Estrazione dell’acqua 6 Deposizione acida 7 Ecotossicità 8 Eutrofizzazione 9 Smog estivo 10 Estrazione di minerali 11 Ingresso di materiale riciclato Riciclabilità Attualmente riciclato Energia risparmiata attraverso il riciclaggio C C C A A C C A A A B C C B A A A A A A A B C A C A B C A A A A A A A B C A C A B B Tossicità per l’uomo 4 Smaltimento dei rifiuti 5 Riduzione dell’ozono 3 Profili di PVC C C doppia vetro Profili di A A conifere trattati e verniciati Profili di A A latifoglie Fonte: BRE, 2002 Impoverimento dei combustibili fossili 2 Cambio climatico 1 Valutazione sommaria Finestre Tabella 11 – Profilo ambientale delle finestre 1) Riscaldamento globale o gas a effetto serra 2) Consumo di carbone, petrolio o gas 3) Gas che distruggono lo strato di ozono 4) Inquinanti che sono tossici per gli esseri umani 5) Materiale inviato in discarica o all’inceneritore 6) Consumo di falde acquifere principali o superficiali 7) Gas che generano piogge acide, ecc 8) Inquinanti che sono tossici per l’ecosistema 9) Inquinanti dell'acqua che facilitano la proliferazione di alghe 10) Inquinanti dell’aria che causano problemi respiratori 11) Metalli minerali, minerali ed aggregati Interpretazione Le finestre di PVC hanno prestazioni più scarse come conseguenza di una più elevata intensità di fabbricazione del materiale e ad un ingresso di materiale riciclato molto basso. Prodotte da un materiale rinnovabile che richiede poca energia in fabbricazione, le finestre di conifere hanno buone prestazioni, ma le finestre di latifoglie sono superiori sia alle finestre di conifera che di PVC. Questo è principalmente dovuto alla loro alta durabilità che evita l’utilizzo di protettivi e vernici. Come con tutti i prodotti di legno, il legno dovrebbe provenire da una fonte ben gestita e legale. Questo è particolarmente rilevante per le latifoglie tropicali. CONCLUSIONI Si possono fare una serie di osservazioni generali: • ci sono sufficienti prove contraddittorie per suggerire che deve essere tenuti un approccio cautelativo nell’utilizzo del PVC • un prodotto che utilizza una risorsa non rinnovabile non può essere sostenibile • legno proveniente da foreste ben gestite è una risorsa naturalmente rinnovabile • ci sono molti esempi di studi che mostrano che le finestre di legno sono tra il 14 e il 25% meno costose delle finestre di PVC, se si considera il “costo di tutta la vita” • • • • • • • • i prezzi del PVC vergine sono ciclici a causa delle variazioni nella fornitura e nella domanda e i prezzi per il materiale. Tuttavia, poiché il petrolio diventa sempre più scarso, è ragionevole pensare che il prezzo del PVC aumenterà occorre un’energia otto volte maggiore per produrre una finestra di PVC che un’equivalente profilo di legno le finestre di legno sono termicamente efficienti, leggermente di più delle finestre di PVC accorgimenti posso essere adottati per incrementare la durabilità delle finestre di legno comprese finiture in fabbrica piuttosto che in sito le finestre di legno vengono più facilmente riparate e manutenute, le finestre di PVC no le finestre di legno generano il 43% di rifiuti in meno delle finestre di PVC l’industria delle costruzioni produce grandi quantità di rifiuti di legno e di plastica, ma la possibilità di riutilizzare rifiuti di legno è maggiore della possibilità di riutilizzare rifiuti di PVC i rifiuti di PVC cresceranno a 6,4 milioni di tonnellate entro il 2020 quando la capacità di riciclo sarà un quinto di quanto richiesto, e tenuto conto dell’uso e dello smaltimento del prodotto, l’onere ambientale globale è significativamente inferiore per le finestre di legno che per le finestre di PVC Appendice 1: fornitori di finestre FSC Vedasi elenco presente nel documento WWF