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SHOAH 2012 : Indiani d`America

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SHOAH 2012 : Indiani d`America
SHOAH
A cura delle classi 5^ A-B
della
SCUOLA PRIMARIA DI CESI STAZIONE
IstItuto CoMpREnsIvo “CAMpoMAggIoRE”
INDIANI D’AMERICA
Genocidio
Dalla definizione dell’ONU:
“Costituiscono genocidio tutti gli atti commessi con l’intenzione di
distruggere in tutto o in parte un gruppo nazionale, etnico,
razziale e religioso”.
E’ uno dei peggiori crimini che l’uomo possa commettere perché
comporta la morte di migliaia, a volte di milioni di persone e la
perdita di patrimoni culturali immensi.
Un termine che si riferisce all’olocausto di intere popolazioni.
La distruzione dei popoli nativi come quello dei PELLEROSSA è un
crimine contro l’umanità intera:
una
SHOAH
introduzione
Indiani d'America Nome con il quale vengono comunemente definite le
popolazioni indigene degli Stati Uniti, del Canada e di parte del Messico.
L’appellativo di “indiani” fu loro attribuito da Cristoforo Colombo,
erroneamente convinto di essere approdato nelle Indie asiatiche, in una
corrispondenza del 1493. Gli indiani d'America sono detti anche amerindi o
amerindiani (abbreviazioni di American Indians), oppure nativi d'America.
Si calcola che prima
della colonizzazione
europea le popolazioni
indigene del
continente americano
ammontassero a circa
90 milioni di individui,
la cui gran parte
abitava nel Messico e
nella regione delle
Ande. Tuttavia, non
tutti gli studiosi
concordano con
questa stima, e alcuni
avanzano cifre ben
inferiori.
LE ORIGINI
È ipotesi quasi unanime che gli
indiani d'America discendano
da popolazioni asiatiche giunte
in Alaska dalla Siberia nordorientale nel periodo glaciale.
Gli archeologi ritengono che
siano arrivati in gruppi diversi
a partire da almeno 15.000
anni fa, forse prima. I primi
americani giunsero dall’Asia
seguendo branchi di animali
sul ponte di terra formatosi
durante l’Era Glaciale, quando
i grandi ghiacciai
risucchiarono le acque dei
mari, lasciando vaste superfici
asciutte. Quando la Terra
iniziò a scaldarsi, il ponte di
terra scomparve e si formò lo
Stretto di Bering.
Alcuni si fermarono a
nord dove trovarono
distese di ghiaccio,
altri proseguirono
verso sud alla ricerca
di cibo.
Gli Inuit (Eschimesi)
cacciavano gli orsi
polari nella tundra e
le balene nelle gelide
acque artiche.
Dove vivevano
Le tribù degli indiani d’America si adattarono a quanto la natura offriva : ogni
gruppo sviluppò proprie abitudini e tecniche di costruzione degli oggetti.
Lungo le coste scoscese dei territori nord-occidentali, il “popolo del
salmone e del cedro” costruiva legno e si cibava di pesce. Nelle regioni
nord-orientali e dei Grandi Laghi le popolazioni si spostavano lungo i fiumi
e abbattevano tratti di foresta per coltivare mais e tabacco. Molte tribù
dei territori sud-orientali si diedero all’agricoltura e costruirono villaggi.
Villaggio Pueblo
I villaggi delle regioni sud-occidentali erano fermati
da edifici in pietra e due piani strutturati a nido
d'ape. L' accesso al tetto e ai locali del piano
superiore avveniva mediante scale.
La longhouse poteva ospitare fino a 12 famiglie
irochesi nord-orientali. Il piano superiore veniva
usato come magazzino, quello inferiore per dormire.
Gli ambienti erano separati da tende.
I tepee
Gli indiani delle pianure
vivevano in strutture coniche
chiamata tepee, fatte di pelli
di bisonte cucite
assieme.Quando le tribù si
spostavano in cerca di cibo o
per sfuggire ai nemici, le
ripiegavano e se le portavano
con sé. lo spazio all'interno
di queste case portatili era
limitato, l'arredamento
semplice e funzionale. Le
pelli di bisonte costituivano
un comodo letto. I tepee
venivano eretti col lato
posteriore, più inclinato,
rivolto contro i venti
occidentali e l’ingresso a
oriente, verso il sole
nascente.
Accampamenti di tepee
Quando gli indiani delle Pianure furono costretti dal
governo statunitense a spostarsi nelle riserve,
essi portarono con sé i tepee e li piantarono
rispettando la suddivisione in gruppi tribali e
cercarono di conservare il più possibile lo stile e
la vita delle terre d’origine.
L’arrivo dei coloni
Arrivarono genti dalla Spagna,
dall’Inghilterra, dalla Francia
e dalla Russia alla ricerca di
terre, minerali e pellicce.
Alcuni cercarono di convertire
le tribù alla loro religione,
altri le ridussero in schiavi.
Vecchio e Nuovo Mondo non si
mescolavano bene; i coloni
bianchi spesso conquistavano
le terre con la forza e
uccidevano migliaia di bisonti
per divertimento; i nativi non
riuscivano a capire questo tipo
di comportamento. Disse
sconsolato un vecchio indiano:
“Quando i bisonti se ne sono
andati via, il cuore della mia
gente è caduto per terra, e
non siamo più riusciti a
sollevarlo”.
LETTERA DEL PRESIDENTE USA A.
JACKSON (1767-1845)
INDIRIZZATA ALLA TRIBÙ'
INDIANA DEI SEMINOLE, CHE
NON VOLEVA ABBANDONARE
LE TERRE CHE LE ERANO STATE
GARANTITE DAI TRATTATI
(febbraio 1835).
Anche se aveste il diritto di
restare, come potreste vivere
dove siete ora? Ma non avete
tale diritto e dovete partire,
pacificamente e
volontariamente, perché nel
caso in cui alcuni dei vostri
giovani tentassero di opporsi
alle nostre disposizioni, ho
ordinato che venga inviata una
larga forza militare.
Prego il Grande Spirito che vi
suggerisca di fare ciò che è
giusto". A. JACKSON
Discorso di TORO SEDUTO durante un consiglio indiano:
Sette anni fa abbiamo stipulato un trattato con l'uomo bianco. Ci ha
promesso che la terra dei bufali sarebbe stata nostra per sempre.
Adesso minaccia di prenderci anche quella. Dovremmo cedere,
fratelli? o invece dire loro: Dovrai uccidermi prima di
impossessarti del mio paese.
La vita in riserva
Nel 1830 il presidente Jackson approvò la legge che stabiliva che il
governo poteva allestire aree nell’Ovest, chiamate riserve, da
concedere in cambio delle terre natie, che i coloni volevano
destinare all’agricoltura. Le tribù sud-orientali furono costrette
a percorrere il “Sentiero delle Lacrime” verso occidente. Alcune
arrivarono senza cibo, muli, aratri o materiali da costruzione e
migliaia di indiani morirono di fame e di stenti.
Perdita dei territori
Le aree chiare di queste mappe indicano l’enorme superficie
territoriale che passò dal controllo dei nativi americani a quello
dei bianchi negli anni dal 1800 al 1900 per mezzo dei trattati,
acquisizioni, offerte segrete, lotterie e furti.
Geronimo
Il capo Apache Geronimo,
nato nel 1829 fu
inizialmente chiamato
“Goyanthlay”, che
significa “Uno che
sbadiglia”. Quando le
truppe messicane
uccisero la sua famiglia,
egli divenne un feroce
guerriero, temuto dai
soldati messicani e
americani. Geronimo alla
fine si arrese e nel 1905
partecipò alla parata
presidenziale di
Theodore Roosevelt.
Morì nel 1909.
Toro Seduto
 Toro Seduto, capo
dei Sioux e
sciamano stimato,
condusse gli indiani
nella battaglia di
Little Bighorn, ma
era troppo anziano
per prendere parte
attivamente allo
scontro. Fuggì in
Canada con la sua
gente. In seguito si
arrese alle truppe
statunitensi. Fu
ucciso dalla polizia
della riserva nel
1890
Custer, ultimo atto
Nel 1868 il generale George Armstrong Custer e la cavalleria
massacrarono donne e bambini inermi di un villaggio Sioux. Il 25 giugno
1876 gruppi di guerrieri Sioux e Cheyenne annientarono Custer e i suoi
uomini nella battaglia di Little Bighorn. Fu la più importante vittoria
degli indiani delle Pianure contro i soldati bianchi.
La battaglia di
Wounded Knee
Nel 1890,
l’esercito USA
attaccò dei Sioux
disarmati, nella
località Wounded
Knee,
abbattendone circa
200 e
disperdendone altri
100, che morirono
di freddo sulle
colline. Per i nativi
americani, fu forse
la data più
infausta.
La lotta non è ancora
finita.
Infatti nel 1973, un
gruppo di membri del
Movimento degli
Indiani d’America
occupò il villaggio di
Wounded Knee, per
ottenere un
trattamento più equo.
Dopo 71 giorni, i
funzionari governativi
scesero a patti e
Wounded Knee tornò
libera.
Genocidio dei nativi americani
Prima dell’arrivo degli Europei circa
8.000.000 di indiani occupavano il Nord
America.
Nel 1692, si contavano 4.000.000 di
indigeni.
Oggi gli Indiani sopravvissuti sono meno di
50.000.
POESIA PELLEROSSA
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