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Diagnosi precoce del cancro orale L
DIAGNOSI PRECOCE DEL CANCRO ORALE: È L’ODONTOIATRA LA FIGURA CHIAVE DELLA PREVENZIONE Come intercettare i pazienti e quali esami eseguire? Il carcinoma squamoso della cavità orale e della faringe è una delle neoplasie maligne più frequenti (al 6° posto come mortalità cancro correlata, con un’incidenza mondiale stimata superiore ai 400.000 casi l’anno). Purtroppo, la mortalità per questo tumore non si è significativamente ridotta negli ultimi 25 anni. In Italia i dati dei Registri Tumori indicano 2.978 decessi nel 1999, con sopravvivenza a 5 anni solo del 38% [1]. Ciò perché il tumore viene molto spesso diagnosticato in fase avanzata, con un conseguente aumento dell’incidenza di metastasi che porta ad un peggioramento della prognosi. Inoltre la terapia di casi in stadio avanzato comporta sia una marcata compromissione della qualità di vita del paziente, che un notevole aumento dei costi per il servizio sanitario [2]. Inoltre i pazienti necessitano di lunghe e costose riabilitazioni e cure dentarie con esito non prevedibile e recupero solo parziale. Il cancro orale • Istologicamente è un carcinoma squamocellulare • Negli stadi avanzati (in cui comunemente si fa diagnosi) è caratterizzato da una prognosi infausta: la sopravvivenza a 5 anni è del 38% • Negli stadi iniziali (quelli intercettati in diagnosi precoce) la sopravvivenza a 5 anni supera il 90% • Si presenta prevalentemente nella V-VI-VII decade di vita ma la proporzione dei pazienti sotto i 45 anni è in aumento • In Italia l’incidenza media è di 8,44 nuovi casi ogni 100.000 abitanti-anno per gli uomini e di 2,22 per le donne • Le sedi più colpite sono la lingua (ventre e bordi) il pavimento orale ed il palato molle, seguono le mucose geniene e più raramente gengiva e palato osseo Ruolo degli odontoiatri Il principale ostacolo alla diagnosi precoce del cancro orale è dovuto al fatto che nelle sue fasi iniziali (quelle che ci interessa intercettare) è facile confondere questa grave forma tumorale con lesioni “innocenti” di banale natura infiammatoria o traumatica attribuite a cause dentarie o protesi più o meno inadeguate che gli odontoiatri vedono ogni giorno. I pazienti che lamentano questi problemi di solito si rivolgono ad un odontoiatra oppure al medico di Medicina generale che per gli stessi motivi li riferisce a sua volta ad un odontoiatra. È raro che in queste fasi vengano coinvolti altri specialisti che vengono invece interpellati quando il carcinoma è più avanzato. In queste fasi iniziali i sintomi possono essere inesistenti o molto ridotti e la lesione precancerosa o il cancro precoce possono essere osservati solo nel corso di una visita di routine purché l’odontoiatra sappia esaminare attentamente il cavo orale e sappia che lesioni cercare. Inoltre il riunito odontoiatrico permette di avere una perfetta illuminazione del campo e la possibilità di orientare la testa del paziente per migliorare tale visibilità associata alla possibilità di esaminare la mucosa in campo asciutto. Per tutti questi motivi l’odontoiatra è l’operatore sanitario che può maggiormente incidere nel migliorare la diagnosi precoce del cancro orale purché disponga, lo ripetiamo, della cultura necessaria e sappia quando come e a chi riferire il paziente intercettato per una adeguata diagnosi di II livello. I dati provenienti dalla nostra struttura dimostrano che più dell’80% dei pazienti a cui abbiamo diagnosticato un cancro orale avanzato sono stati visitati da un odontoiatra nei mesi precedenti alla diagnosi senza che ne sia scaturito alcun sostanziale beneficio di diagnosi precoce. Come gestire il paziente • Sottoponete ogni paziente ad un accurato esame obiettivo delle mucose orali, in particolare i pazienti a rischio (fumatori e bevitori e con scadente igiene orale), in particolare le sedi più a rischio (lingua pavimento orale palato molle) • Tale esame va effettuato alla prima visita ed in seguito possibilmente una volta all’anno durante le visite di controllo • Gli esami complementari (chemiluminescenza o autofluorescenza) possono essere utilizzati ma è necessario avere acquisito una sufficiente esperienza • Non trascurate una lesione solo perché non è tipica o è presente in paziente a basso rischio perché non fuma, è troppo giovane o è una donna Il ritardo diagnostico La bocca è una regione facilmente esplorabile e sempre visitata dagli odontoiatri. Inoltre è esperienza comune che dolori e lesioni, anche di piccola entità, vengano avvertiti con insolito fastidio all’interno del cavo orale. Questi lievi sintomi portano i pazienti a consultare almeno un sanitario, talvolta più di uno, ma gli odontoiatri sono quasi sempre tra questi. Eppure malgrado l’enorme vantaggio rappresentato dalla sede orale facilmente ispezionabile (fattore che dovrebbe essere decisivo rispetto alle difficoltà che si incontrano nella prevenzione di tumori di organi interni) il cancro orale viene diagnosticato con preoccupante ritardo [3, 4]. In una casistica nordamericana 206 gg (range, 52-786 gg) dai sintomi alla terapia [5], dati simili sono presenti anche in altre casistiche [6]. Ciò deve fare riflettere sulla carenza di informazioni e di preparazione dei sanitari addetti al settore che commettono frequentemente i seguenti errori: • Attribuire a qualsiasi lesione presente in bocca l’etichetta generica di “infiammazione”, definizione che sottintende caratteri di benignità e orienta verso atteggiamenti di attesa • Attribuire alle protesi o ai denti tutte le eventuali ferite o ulcere presenti in bocca senza esaminare criticamente se esiste davvero un rapporto causaeffetto • Sottovalutare le lesioni asintomatiche: se una lesione non è dolorosa vuol dire che non è grave e può essere trascurata • Prescrivere collutori o altri farmaci per lunghi periodi senza controllarne la reale efficacia (dilatazione farmacologica) Anche i pazienti partecipano al ritardo diagnostico per i motivi sopra menzionati e per i seguenti ulteriori: • La scarsa abitudine ad auto-esaminarsi la bocca e quando ciò viene fatto si esaminano solo le superfici più facilmente visibili (dorso della lingua e gengive vestibolari anteriori) mentre è necessario controllare anche tutte le altre sedi • La scarsa tendenza a sottoporsi a visite di prevenzione (soprattutto i soggetti a maggior rischio: fumatori, consumatori di alcool, persone con scadenti cure dentarie e protesi non adeguate, portatori di una malattia infiammatoria cronica della bocca come ad es. il lichen orale, portatori di lesioni precancerose) Cosa fare Considerare come caso dubbio ogni lesione presente da più di 15 gg che si presenti come macchia o placca o nodulo o erosione-ulcera, o verrucosità indipendentemente dai sintomi o dalle cause apparenti fino a quando non si è dimostrato il contrario non importa se: • • • • • • fa male o non fa male è presente da molto o da poco tempo è grande o è piccola ha una causa o non ha una causa Se non vi sono cause apparenti collegate alla lesione non perdete tempo prezioso con terapie “tanto per provare” che conducono a una sottovalutazione del caso dubbio Non ritardate mai la diagnosi con terapie (a base di vitamine, collutori antibiotici o altro) di durata superiore ai 15 giorni !!! Le precancerosi e il cancro iniziale della bocca Le precancerosi sono macchie o placche di colore bianco, rosso o bianco e rosso denominate leucoplachie [7] (Figg. 1-3-4-6-9), eritroleucoplachie o eritroplachie [8] (Figg. 8-9) che sono presenti sulla mucosa della bocca anche per molti anni e che di solito non danno sintomi, proprio per questo motivo vengono riscontrate o dal paziente nel corso di un autoesame della bocca o da un sanitario nel corso di una visita. Anche il lichen orale è una precancerosi ( 9 ) (Fig. 10 a, b) ma il suo aspetto clinico è diverso e caratteristico [10]. È importante notare che non è possibile prevedere in base all’aspetto clinico la gravità della situazione istopatologica, basti osservare con attenzione le figure 1-3-4-6-8-9 che presentano gradi di gravità istologica non correlabili con l’aspetto clinico; inoltre lesioni da trauma che non hanno un potenziale precanceroso presentano aspetti clinici simili alla leucoplachia (Fig. 5). È importante segnalare che in queste fasi non vi è differenza di aspetto clinico tra precancerosi e cancro (Figg. 2-3) Tutte queste lesioni hanno una probabilità di cancerizzare diversa tra di loro, ma sempre elevata [11]. Nelle sue fasi iniziali il carcinoma orale non cambia aspetto clinico rispetto alle precancerosi che lo precedono (Figg. 2-7a, 7b) ma possono essere presenti piccole ulcere molto superficiali o erosioni; l’assenza di linfoadenopatie palpabili non ha alcun ruolo nell’escludere la natura maligna della lesione poiché nelle fasi iniziali è un fatto normale. Come abbiamo detto di solito non ci sono sintomi rilevanti, tutt’al più qualche lieve fastidio, ma il sospetto di precancerosi o cancro iniziale deve essere posto tutte le volte che la lesione non scompare spontaneamente o in seguito a comuni terapie, il tempo di osservazione non deve essere troppo lungo (secondo criteri classici 15 giorni). La Rivista di Odontoiatria Amici di Brugg n° 3 - dicembre 2009. Anno XXVIII Sergio Gandolfo* Monica Pentenero** * Direttore ** Ricercatore Facoltà di Medicina e Chirurgia San Luigi Università di Torino Clinica Odontostomatologica Centro per la diagnosi precoce del cancro orale Foto n1 foto n2 foto n3 foto n 7b foto n 8 foto n10 a ……………………………………………………………………………………………………….. BIBLIOGRAFIA 1. Rosso S, Miccinesi G, Crosignani P, La Rosa F, Roscioni S. Selection criteria, methods of analysis and results presentation issues. Epidemiol Prev 2001;25(3 Suppl):21-7. 2. Zavras A, Andreopoulos N, Katsikeris N, Zavras D, Cartsos V, Vamvakidis A. Oral cancer treatment costs in Greece and the effect of advanced disease. BMC Public Health 2002 Jul 19;2:12. 3. Onizawa K, Nishihara K, Yamagata K, Yusa H, Yanagawa T, Yoshida H. Factors associated with diagnostic delay of oral squamous cell carcinoma. Oral Oncol 2003 Dec;39(8):781-8. 4. Scott S, McGurk M, Grunfeld E. Patient delay for potentially malignant oral symptoms. Eur J Oral Sci 2008 Apr;116(2):141-7. 5. 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