“Gesù e le cattive compagnie” Seconda parte: Pregare con Gesù L
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“Gesù e le cattive compagnie” Seconda parte: Pregare con Gesù L
“Gesù e le cattive compagnie” Seconda parte: Pregare con Gesù L’argomento si presta molto a un tipo di preghiera piuttosto contemplativo: fermiamoci a “vedere” la scena della donna che bacia i piedi di Gesù e li profuma. Quali sentimenti avrà provato il Signore? Certo, era consapevole dello scandalo che la scena stava suscitando nei presenti [come se, in occasione di una delle sue visite alle parrocchie romane, il Papa venisse abbracciato da qualche nota pornostar]. “Se costui sapesse che razza di donna è quella che lo tocca!”- pensava il fariseo. Gesù lo sapeva benissimo. Immagino di essere presente alla scena e reagisco, parlo con Gesù: gli faccio i complimenti? Gli dico di stare attento perché chissà che cosa dirà la gente? Protesto perché, suvvia, è un po’ esagerato dare tanta attenzione a “quella lì”? Gli chiediamo di avere il coraggio di provare gli stessi sentimenti suoi? Assomigliare a Gesù è quanto di meglio ci possa succedere. Un secondo modo di pregare è quello di disarmare il cuore. Lo Spirito Santo, scriveva C. Carretto, è capace di vederci santi, immacolati, belli, anche se vestiti da mascalzoni e adulteri. Disarmare il cuore significa bonificarlo da pregiudizi, da condanne senza appello, dal disprezzo. Non significa non vedere il male, ma cogliere in ogni persona quella particella di bene che è in tutti e che attende accoglienza e stimolo per svilupparsi. Proviamo allora a compiere una specie di esame di coscienza, analizzando le nostre relazioni difficili (di inimicizia, di risentimento) e chiedendo al Signore di assomigliargli, poiché Egli non vuole la distruzione di chi sbaglia, ma che si converta e viva. Un terzo modo di pregare è la preghiera di intercessione. Intercedere è pregare per. Può avvenire in due modi: pregare in favore di qualcuno, o pregare al posto di qualcuno. Pregare in favore di qualcuno. Esempi nel Vangelo: Luca 7,4-5: la gente del paese parla bene a Gesù di un pagano, brava persona e Gesù compie per lui un miracolo. Ancora: sulla croce Gesù si rende conto lucidamente che la cattiveria di chi lo uccide è dovuta anche a ignoranza, e per loro prega eroicamente il Padre, perché li perdoni (v. Luca 23,34). Gesù parla bene di noi al Padre, ci presenta a Lui sotto una buona luce. Anche Maria intercede per noi. Qui si apre uno spazio grande per la nostra preghiera: non si intercede perché si riceve un incarico, ma si intercedere perché si sente come proprio il problema e la necessità delle persone, perché si vive con il proprio simile una profonda e radicale solidarietà. Pregare al posto di qualcuno. Molte persone non pregano e per i più diversi motivi: perché non credono più, perché sono troppo afflitti e amareggiati, perché nessuno ha parlato loro della preghiera … Come anche Gesù ha fatto (v. Giovanni 17,9), anche il cristiano prega per gli altri, al posto di altri. È un bellissimo esercizio di preghiera, che si esprime per es. nella “Preghiera delle Ore” (Lodi, Vespri, Compieta, ma anche Ufficio delle Letture, Ora Media): chi usa quei salmi e quelle orazioni sta prendendo il suo turno di preghiera a nome di tutti gli altri credenti, occupati in quel momento nelle più diverse attività. Così in ogni momento della giornata c’è sempre qualcuno che chiede a nome di tutti a Dio protezione, perdono, benevolenza e dirige a Dio la lode e il ringraziamento di tutti. Gesù fa questo per noi, prega per noi, dando a Dio suo Padre l’adorazione e l’obbedienza che Gli spettano e che non riceve da noi per distrazione nostra, per pochezza morale o per eccessivo desiderio di autonomia. Pregare con Gesù significa allora pregare per le stesse intenzioni sue, per un desiderio di solidarietà con Lui, di autentica empatia. Diventa così un cammino di assimilazione della nostra vita alla vita e agli interessi di Gesù; realizza quanto dice l’antico proverbio latino: l’amore o trova due persone simili, o le rende simili. Per la preghiera dei prossimi giorni: fare un esercizio di ciascuno dei modi sopra indicati: un giorno mi dedico a contemplare Gesù, un altro giorno “disarmo” il mio cuore nel contesto delle relazioni difficili, un altro pregherò in favore di qualcuno e poi al posto di qualcun altro; e quindi riprendo di nuovo il giro.