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La Chiesa di Acerra è viva, e non morirà

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La Chiesa di Acerra è viva, e non morirà
roccia
la
Auguri
La redazione de “la roccia”
si unisce a tutta la diocesi,
nel festeggiare i dieci anni di
episcopato di mons. Rinaldi,
anche direttore della testata.
Anno XII - n. 1 - Gennaio 2010
Il giornale della Diocesi di Acerra
Direzione e Redazione: Piazza Duomo
e-mail: [email protected] - Internet: http://www.diocesiacerra.it
Anno Sacerdotale
Il Santo Padre aprendo il 19 Giugno u.s, l'Anno Sacerdotale per celebrare il 150° Anniversario della morte del curato d'Ars, disse che con quest’anno
speciale «si vuole favorire questa tensione dei sacerdoti verso la perfezione spirituale, dalla quale soprattutto dipende l'efficacia del loro ministero».
Misericordias
Domini
in Aeternum
Cantabo
di MONS. GIOVANNI RINALDI*
Dieci anni fa, nella chiamata
di Giovanni Paolo II del
7.12.1999, ho sentito l'eco
della voce di Gesù che,
al di là della mia piccolezza, mi inseriva
nella storia bimillenaria della successione apostolica. Quella voce mi raggiunse quando già,
dopo quindici anni
di ministero parrocchiale intenso, sentivo il bisogno naturale di “rincantucciarmi” nella quiete del
mio nido. Non avevo brigato, né avevo desiderato il Pastorale. Fui colto di sorpresa:
non ero ricco di titoli nobiliari, né di censo, né di altro. Avevo solo la mia persona.
Come sempre nella Bibbia gli inizi della
storia di Dio sono di una umiltà che sconcerta. Dio fa della vita dell'uomo una continua sorpresa, dove Egli lo conduce. A leggerla con attenzione la nostra vita porta la
dimensione dell'Amore gratuito di Dio. E
alla volontà di Dio non ci si può sottrarre,
né da essa si può tornare indietro. Dio deve
realizzare il Suo piano contro la volontà di
quanti Gli resistono. Quando Dio opera,
chiede a noi la sottomissione e
l'obbedienza, mentre noi pretendiamo che
Dio ci segua. L'invito di Gesù, invece, agisce con efficacia, ma anche con la misericordia di chi ha “Cuore per il misero”. C'è
un progetto gratuito di Dio, che precede
ogni nostra iniziativa, e la sua azione si dispiega utilizzando le situazioni normali delle persone. Dio, con la consacrazione episcopale, mi ha abilitato ad un servizio pastorale, che prolunghi il Suo. Non mi ha dato una carica onorifica: «Ho visto lo Spirito
scendere su di te». Tutto avviene nel nascondimento, senza alcun clamore.
L'efficacia della Parola e della Grazia non
ha nulla da spartire con il clamore mondano. Nella mia vita ho sperimento la forza
della Parola e la totale gratuità dell'Amore
divino che chiama: nessun merito, nessuna
preparazione specifica da parte mia. Anche
io, come tutti noi, ero immerso nella ferialità della vita, positiva e banale, dove il Signore misericordioso mi ha raggiunto e mi
conserva. Mi sento di ripetere quello che
scrivevo nel giorno della mia consacrazione episcopale del 29.01.2000, citando un
passo di San Paolo a Timoteo: «Certa è questa parola e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono
il primo. Ma per questo mi è stata fatta micontinua a pag. 2
La Chiesa di Acerra è viva, e non morirà
X Anniversario dell’Ordinazione Episcopale
di Mons. Salvatore Giovanni Rinaldi, Vescovo di Acerra
DI
È l'occasione per tutto
il popolo di Dio della diocesi per unirsi intorno al proprio Vescovo per ringraziare il Signore di un grande dono: la nostra città Sede vescovile.
Siamo un popolo di battezzati
che crede in Dio
Padre, in Gesù
Cristo, Salvatore, e nello
Spirito Santo, Amore.
Per vivere e
testimoniare la nostra fede abbiamo bisogno di guide, abbiamo bisogno di
chi ci spezzi il pane della Parola e il Pane di vita.
Il Signore ha inviato gli Apostoli in
tutto il mondo ad annunziare il vangelo a tutte le creature, a testimoniare
quanto hanno vissuto e veduto, Gesù,
figlio di Dio, morto, risorto e asceso al
cielo, dove attende tutti noi, diventati
con il suo sacrificio, figli adottivi di
Dio, fratelli suoi e in quanto tali, eredi.
E quale fortuna avere a capo della
nostra Comunità un vescovo, successore degli Apostoli, che dalla Cattedra
della Chiesa locale insegna, illumina e
guida il gregge a lui affidato!
Tanti si sono succeduti su quella cattedra, e voglio qui ricordare quelli che ho conosciuto personalmente.
Nel 1933, a quattro
anni di età, seduto sul
gradino della porta di
casa mia, dove era stato eretto un arco di
trionfo, ho visto fare il
suo ingresso in Acerra
su un cavallo bianco
Mons. Nicola CAPASSO. L'8 Dicembre 1940 ho ricevuto dalle sue mani la
veste da seminarista. Ho visto in lui
una persona dotta, umile, semplice,
amante dei poveri, sempre vicino al popolo, specie nel periodo bellico.
Prima sua preoccupazione, ripartire dal Seminario, cuore della Diocesi,
che ha portato molti frutti. Tanti siamo
stati educati là, qualcuno è ancora in attività. Grande anche la sua opera profusa per l'Azione Cattolica. Ricordo i
"gagliardetti" vinti dalle associazioni
"Italia e Fede" e "Pier Giorgio Frassati". Durante il suo Episcopato hanno
mosso i primi passi a Roma, mons. Ca-
10
MONS. SALVATORE PETRELLA*
soria, nella Curia, e mons. Verolino nella carriera diplomatica, che sono gloria della Chiesa e vanto per la nostra
città. Mons. Capasso ha lasciato
l'incarico nel 1966, tempo di cambiamenti e unione di Diocesi, e noi siamo
rimasti dodici anni con il timore di perdere la sede vescovile. Durante questi
anni ci hanno sorretti mons. Longo, prima, e in seguito, mons. Grimaldi, vescovo di Nola, al quale va ancora il
mio grazie. Uomo concreto e risoluto,
ebbe a dire:"Ho trovato un corpo spezzato da ricomporre".
continua a pag. 2
All’altezza dei tempi
Le comunicazioni sociali un'esigenza della Chiesa. L'esperienza dell'Ufficio Diocesano
DI GENNARO NIOLA
Andare ed Annunciare alle genti il
Vangelo è il compito della Chiesa.
Nel corso della bimillenaria sua
storia, la Chiesa ha espresso questa
sua essenza attraverso il magistero,
attraverso la predicazione della
Parola. A svolgere tale compito, noi
cattolici crediamo che debba essere
un clero opportunamente preparato a
comunicare la Parola di Dio più che
la propria. È questo, infatti, il ruolo
insostituibile del sacerdozio
ministeriale.
Ma, a partire dall'avvento della
società di massa, a tale missione
profetica è stato necessario affiancare
un'altra funzione che più
direttamente relazionasse la Chiesa
alla società, esprimesse la sua
presenza tra la gente, con
tempestività facesse avvertire la
rassicurante sua cura materna. È
questo un ruolo di testimonianza a
cui è chiamato ogni credente,
membro di quel sacerdozio
universale che è essenza della Fede.
La Chiesa ha da sempre prestato
attenzione alla comunicazione; nel
passato, come una madre assillante,
ha ecceduto nel controllo, ma ha
comunque sempre stimato degna di
cura la funzione della
comunicazione, dotandosi di propri
strumenti sempre all'altezza dei
tempi. Nella nostra piccola realtà
diocesana, ad esempio, nel corso
della prima metà del '900 fu curato
personalmente dal vescovo, mons.
Capasso, il Bollettino Diocesano e,
nel 1949, quando si ritenne
necessario fare avvertire la voce
cattolica nella società anche locale,
fu fondato il giornale La Roccia.
Nel quadro della rinnovata
presenza della Chiesa cattolica nella
continua a pag. 2
Presentato
il nuovo portale
della Diocesi
www.diocesiacerra.it
pag. 11
la
roccia
2
dalla prima pagina
sericordia, affinché Gesù
Cristo dimostrasse in me tutta la sua longaminità, ed io
servissi di esempio a quelli
che per l'avvenire crederebbero in lui» (1 Tm 15,16).
Gesù Cristo è l'unico che
salva dal mistero del male,
non evitandolo, ma entrando in esso. E ha vinto il male
col bene, prendendolo e portandolo sulla sua persona.
La Chiesa è la comunità di
coloro che hanno accettato
di entrare con Cristo nella
morte per uscirne risorti, Mons. Rinaldi con Benedetto XVI - Visita ad Limina Apostolorum - 2006
portando con Gesù il peccato del mondo e offrendolo accanto a lui.
dei Sacramenti e S.Ecc. Mons. Verolino, GiuOggi è di moda la libertà impazzita che ha sto tra le nazioni. Mi sono fatto carico di parabbandonato ogni legame fisico e morale, tecipare e partecipo tuttora, con intensità, alle
ogni tradizione e disciplina, che rischia di ge- vicende tristi del suo territorio degradato, quanerare una totale confusione. «Date un conte- li l'installazione dell'inceneritore e di un possisto di verità alla libertà» gridava Giovanni Pa- bile Osservatorio di monitoraggio ambientale.
olo II. Ma la libertà è solo fare ciò che piace, Ho lottato con i sindacati e personale medico
oppure esiste una libertà per amare? Il Cristo e non-medico per la malaugurata minaccia di
crocifisso è la rivelazione suprema del Dio- chiusura dell'Ospedale civile di San Felice e
Amore, del Dio-Fratello, del Dio-Libertà, che della Clinica Villa dei Fiori in Acerra. Sono
ci invita ad aprire la mano e il cuore per acco- stato nel 2005 con gli operai dell'Exide, e vivo
gliere l'Amore e dare senso alla nostra libertà. tuttora con loro la paura della chiusura
Siamo tutti nella Chiesa, a partire da me, a dell'ILMAS Sud S.p.A. succeduta all'Exide di
dover vivere una comunione gerarchica e Casalnuovo. Ho scoperto, con trepidazione, la
questo per volontà del Divino Fondatore. Il ri- bellissima storia di una ragazza acerrana, innaspetto e l'obbedienza sono le note che caratte- morata di Gesù, Rossella Petrellese, che ho
rizzano il cristiano e il presbitero, facendolo, scelto come stella del mio episcopato, per rivein questo modo, rientrare in sé e ritornare al larne al pubblico la storia affascinante e segresuo proprio posto, nell'ordine della creazione ta. Mi sono fatto acerrano per gli acerrani.
e della redenzione. Attenzione a non imbrat- Anzi, consentitemelo, ho amato Acerra più detare la faccia della Chiesa di Acerra, la nostra gli acerrani. Come Sant'Alfonso, all'inizio del
madre, la mia sposa: non lo consentirò a nes- suo episcopato, ho scommesso sul Seminario.
suno.
Ho fatto mio il suo progetto: «sul seminario riPer questa Chiesa di Acerra ho vissuto in- posano le mie speranze per la rigenerazione
tensamente, senza risparmiarmi, in questi die- della Diocesi: se esso non corrisponde alle
ci anni e per questa Chiesa ho dato tutto quello mie aspettative, tutte le mie fatiche saranno
che avevo, consegnandomi a lei: il mio tem- perdute». Ne avevo ben donde di preoccuparpo, le mie energie, le mie risorse e i miei limi- mi: siamo la diocesi italiana più povera di preti. Come lo Sposo Gesù, ho amato questa Chie- ti. Grazie a Dio, ho ordinato cinque sacerdoti e
sa, non me ne sono mai vergognato o arrossi- sto per ordinarne altri nove, che sono alla soto, l'ho amata perdutamente, da morirne. Ho glia del presbiterato.
messo sù, come Gesù, casa con lei e ho fatto
Di questo rendo grazie a Dio Onnipotente
con lei il patto della comunione dei beni, giu- e misericordioso, rendo grazie a quanti mi hanrandole fedeltà nella gioia e nel dolore, nella no edificato col loro esempio, a quanti mi hansalute e nella malattia, fedele per sempre. Ho no sostenuto con la loro preghiera fraterna e la
amato la sua storia illustrata da Vescovi e Sa- loro collaborazione silenziosa, e chiedo percerdoti santi, ho ammirato e venerato l'intensa dono a quanti non ho saputo mostrare
opera pastorale di S. Ecc. Mons. Nicola Ca- l'affabilità, la tenerezza e la benevolenza del
passo, ho rintracciato e messo in luce l'opera Cuore di Dio.
straordinaria di alcuni eminenti suoi figli: il
*VESCOVO
Cardinale Casoria, Prefetto della Sacra Congregazione per il Culto divino e la disciplina
All’altezza dei tempi
società italiana, a partire dagli anni '90, in
molte diocesi italiane è stato istituito
l'Ufficio per le Comunicazioni Sociali.
Acerra, piccola diocesi ma significativa
realtà, si diede subito tale strumento e
rifondò il mensile diocesano, La Roccia.
In questo decennio, fortemente voluto
da mons. Rinaldi, tale Ufficio diocesano
ha trovato un proprio definito ruolo nella
vita diocesana. Il vescovo ha intravisto
nella comunicazione un mezzo
vantaggioso per conferire vitalità e
capacità di presenza alla Chiesa
diocesana. In tale prospettiva, è stato
destinato ad esso un giornalista, il
dott. Pintauro, la cui forte
motivazione ecclesiale ha garantito
continuità al lavoro dell'Ufficio che
svolge effettivamente ed
efficacemente la funzione di
interfaccia tra la diocesi e la società.
Tra le sue attività c'è la
pubblicazione de La Roccia, giornale
voluto soprattutto per far emergere
quanto di positivo c'è nella realtà
dalla prima pagina
La Chiesa di Acerra è viva,
e non morirà
Misericordias Domini
in Aeternum Cantabo
dalla prima pagina
Gennaio 2010
C'è riuscito! Nel 1978 abbiamo da morte, e con
finalmente avuto il Vescovo. Il 9 lui ha risuscitato
aprile, tra una marea di folla osan- tutti noi. Accetnante faceva il suo ingresso solen- tiamo l'opera delne mons. Antonio RIBOLDI, edu- lo Spirito, che
cato alla scuola della Carità di agisce sempre
Antonio Rosmini, carità esercitata per il bene della
per tanti anni tra i terremotati del nostra Chiesa,
Belice. Avuto il Pastore, la Diocesi s e r v e n d o s i
ha ripreso con forza e coraggio il dell'opera pastosuo cammino, crescendo in comu- rale del vescovo.
Il Vicario
nione e amore, conformandosi al
E la continuicammino della Chiesa Universale, tà della Chiesa sono le vocazioni.
generando due vescovi, mons. Fu questa la preoccupazione di
Gennaro PASCARELLA e mons. mons. Capasso, ed è stata questa la
Giovanni D'ALISE. Tante altre co- preoccupazione maggiore di
se sono storia vissuta. A 77 anni, su- mons. Rinaldi. Non c'è bisogno di
perati anche i limiti di età, mons. parole. I frutti si vedono!. Durante
Riboldi lascia l'incarico e il Santo questi dieci anni egli ha già ordinaPadre nomina il nuovo vescovo to cinque sacerdoti, e altrettanti ne
nella persona di mons. Salvatore ordinerà. La presenza di nuovi saGiovanni RINALDI, di cui cele- cerdoti e dei seminaristi suscita nubriamo oggi il 10° anniversario di ove vocazioni e questo è segno che
Episcopato.
il Signore ci ama e che la nostra
La scelta dello Spirito questa C h i e s a l o c a l e . . . . . N O N
volta era caduta su una terra confi- MORIRA'.
nante, e l'ingresso solenne in DioTutti noi dobbiamo pregare gli
cesi del nuovo Vescovo, quasi co- uni per gli altri e saper apprezzare
me un lieto presagio, avvenne per il bene e detestare il male. Sforziaquella stessa strada dove, bambi- moci di imitare le prime comunità
no, avevo visto per la prima volta cristiane: vivevano nell'ascolto deun vescovo su di un cavallo bian- gli Apostoli, nella preghiera comuco. Questa volta, sacerdote e par- ne e nell'agape fraterna.
roco della Cattedrale, ero lì ad acco* VICARIO GENERALE
glierlo, e l'arco di trionfo era stato
sostituito da una scritta a caratteri
cubitali con cui invocavo l'aiuto
dello Spirito Santo per il suo lavoro pastorale nella nostra Chiesa locale.
Sono passati dieci anni, tanta
acqua è passata sotto i ponti, e sono convinto che lo Spirito Santo
abbia operato bene per la nostra
Chiesa. Tante cose cambiate, migliorate, aggiornate. La Chiesa
cammina al passo coi tempi e lo
Spirito soffia dove vuole e come
vuole. "I miei pensieri non sono i
vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie".
Beati noi se riusciamo a spogliarci di noi stessi e abbandonarci
nelle mani del Signore. Lo ha fatto
Gesù, ha fatto sempre la volontà
del Padre, fino alla morte di croce
Don Rosario, don Gennaro
e così ha vinto il mondo, e il Padre
e
don
Sergio: ultimi tre sacerdoti
lo ha glorificato, lo ha risuscitato
ordinati da Mons. Rinaldi
diocesana e civile della
nostra gente. Con oltre
dieci anni di storia, è
una sicura presenza.
Attraverso queste
pagine trovano eco le
parole del vescovo, le
tante iniziative degli
enti diocesani, le gioie
e le preoccupazioni dei
nostri giorni. È esso,
senza retorica,
l'espressione della vita
diocesana, delle forme
di comunione. È senz'altro un'esperienza
che deve migliorare per diventare
effettivamente specchio della vita
comunitaria.
Ma per rendere migliore la presenza
diocesana nella società, mons. Rinaldi ha
voluto affiancare all'Ufficio
Comunicazioni Sociali anche l'Ufficio
Diocesano per l'Informatizzazione,
diretto con altissima
professionalità da
Gaetano Crispo. Tale
Ufficio ha introdotto
l'informatica nella
pratica ecclesiale,
velocizzando i tempi
anche nella
comunicazione
interna. Esso è la vera
anima operativa degli
Uffici Diocesani, non
ultimo quello che
supporta con
adeguata tecnologia la funzione della
comunicazione. È grazie a tale Ufficio
che ha tenuto un proprio portale in
Internet e che proprio oggi assume una
nuova veste per essere meglio all'altezza
dei tempi.
*DIRETTORE UFFICIO DIOCESANO PER
LE
COMUNICAZIONI SOCIALI
Gennaio 2010
la
roccia
3
Famiglia e recupero dell’identità La delicatezza e l’autorevolezza
del territorio al centro del
di un vero uomo di fede
ministero di mons. Rinaldi
In questi giorni ricorre il decimo
DI MICHELANGELO RIEMMA*
DI TOMMASO ESPOSITO*
I primi dieci anni da vescovo di
Giovanni Rinaldi rappresentano anche l'occasione per un primo bilancio
dell'intensa attività pastorale in una realtà difficile qual è la diocesi di Acerra.
Puntando sulla famiglia e proseguendo l'opera di don Riboldi sul recupero dell'identità culturale, storica e religiosa del territorio, monsignor Rinaldi ha promosso e realizzato una serie di strutture che contribuiscono alla
crescita civile e sociale. Mi piace pertanto sottolineare l'importanza della realizzazione del Consultorio e del gruppo per l'affido familiare.
Non solo. Tra le sue opere qualificanti, ci sono l'apertura del museo diocesano e la valorizzazione della biblioteca vescovile messa a disposizione degli studiosi. E tra i suoi obiettivi,
il ripristino del Seminario e il potenziamento delle parrocchie come luoghi di incontro, di aggregazione soprattutto dei giovani.
Una data mi è rimasta fortemente
impressa, il 19 settembre dello scorso
anno, giorno di San Gennaro, quando
la diocesi di Acerra ha consegnato
l'olio per la lampada votiva del Patrono nel Duomo di Napoli.
L'omelia del vescovo fu di grande
spessore etico, umano e sociale.
Un atto di accusa verso una gestione e una politica che hanno “scippato”
negli ultimi decenni l'identità a una città e a un territorio che adesso si trovano in grande difficoltà per i problemi
ambientali e per la disoccupazione giovanile.
Ma quella presa di posizione non
può rimanere fine a se stessa, costituisce al tempo stesso un forte incitamento per tutti noi, istituzioni e società civile, a impegnarci ancor di più per il bene comune, per il riscatto e la rinascita.
E' questo il messaggio che dobbiamo raccogliere per festeggiare in maniera adeguata la ricorrenza del decennale del vescovo.
*SINDACO DI ACERRA
anniversario della nomina del nostro Pastore diocesano Mons. Giovanni Rinaldi.
Ricordo ancora l'omelia della
messa celebrativa del suo insediamento, rimasi impressionato dalla
chiarezza e dalla semplicità
dell'intervento: parlando di se stesso
citò il verso “vino nuovo in otri nuovi”. Ebbene, quel vino novello a me
sembra si sia rivelato un vino
d'annata.
Sicuramente è stato difficile per
lui accogliere l'eredità di una chiesa
viva, attiva e matura sul territorio,
qual'era la diocesi di Acerra, e approfondirla con il coinvolgimento
di tutte le comunità parrocchiali.
Negli anni del mio mandato di
Sindaco, in una terra con notevoli
difficoltà ambientali, sociali e culturali, e dove era necessaria la stretta collaborazione tra le istituzioni laiche e religiose,
posso con certezza affermare che nel mio
cammino ho incontrato Mons. Rinaldi.
Abbiamo condiviso battaglie sociali ed am-
bientali a tutela della salute pubblica, con
l'intenzione di operare nell'interesse supremo della comunità. In un momento significativo della mia vita posso testimoniare la
sua dedizione alle giuste cause, espressa
con la forza di un uomo di fede.
Mi hanno colpito in questi anni la delicatezza e l'autorevolezza del suo operato e
l'attenzione che ha saputo prestare ai problemi di varia natura, non ultimi quelli della scuola. Attualmente posso testimoniare la passione messa in campo tutte le
volte che è stata richiesta la sua presenza
per gioire dei piccoli successi della comunità scolastica che ho l'onore di dirigere, o per porre in atto iniziative che migliorassero l'ambiente educativo della
scuola, portando la sua testimonianza di
valori e fede.
Desidero oggi esprimere i miei più
sinceri auguri per questo decennio appena trascorso e per quelli che ancora dovrà vivere come Pastore instancabile e
punto di riferimento di questo territorio
che sempre ha guardato alla Chiesa e ai suoi grandi valori etici come ad un baluardo
in una società dove si rischia la deriva relativista e nichilista.
*GIÀ SINDACO DI ACERRA
Il valore della Testimonianza
DI AVV. TOMMASO ESPOSITO*
A dieci anni dal suo arrivo ad Acerra,
una città martoriata da una scellerata
politica ambientale e divenuta simbolo di
una nuova coscienza collettiva. Saranno
tante le voci che si leveranno in questi
giorni a celebrare le doti di buon pastore
di sua eccellenza Giovanni Rinaldi.
A chi scrive, che ha vissuto e vive
insieme a tanti altri sulla propria pelle la
fatica e l'impegno di una lotta costante ed
ininterrotta per la difesa del territorio,
delle sue origini e della sua storia, preme
soprattutto sottolineare e valorizzare
l'impegno civile del vescovo.
I segni della presenza del Pastore
e della sua Chiesa si fanno frequenti
Non sembri strano voler in questa
e concreti. Viene a trovarci al
sede evidenziare non tanto e non solo
presidio
del Pantano e gli viene
le qualità del prelato ma il coraggio
chiesto
di
celebrare la santa messa in
dell'uomo. Del resto una Chiesa
quel
luogo
simbolo. Non si sottrae.
credibile e al passo coi tempi è stata e
Tanti i convegni e le iniziative di
sarà quella che esce dalle parrocchie
approfondimento in cui porta una
per camminare per le strade della
parola di speranza e di impegno
città. Magari alla testa di un corteo di
concreto. Ascolta scienziati e docenti
cui, al di là di ogni mistificazione
universitari, conosce e partecipa la
mediatica, sono condivisibili le
scelta coraggiosa di “Rifiuti Zero”, e
ragioni e la rabbia. E tanti sono stati i
poi, quando l'inceneritore viene
cortei che hanno visto la presenza
inaugurato e tutto sembra compiuto
autorevole del nostro vescovo.
Il vescovo durante la piantumazione dell’ulivo
come su un rinnovato Golgota… la
Egli trova al suo arrivo una città
della pace davanti all’inceneritore
speranza non muore. Il nostro
in fermento ed
vescovo
non partecipa alla farisaica
immediatamente ne
farsa.
Non
ci
sta.
Guarda oltre e chiede un
“Faremo
una
tenda
e
resteremo
qui”:
vuole comprendere le
Osservatorio
terzo.
Giovanni Rinaldi, un
sembrano
risuonare
i
versetti
biblici.
Dalle
ragioni senza sottrarsi alla
uomo
di
Dio,
certo,
ma per
me
parole
ai
fatti.
Ci
stupisce
subito.
Solo
condivisione dell'ansia e del
soprattutto
un
Uomo
tra
gli
uomini
di
cui
poche
ore
dopo
arriva
un
documento
disagio.
mi
preme
sottolineare
la
forza
della
sottoscritto
non
solo
da
lui
ma
anche
da
Ricordo la tenda in P.zza
Duomo diventata luogo di altri vescovi che condivide la denuncia e testimonianza, il coraggio della
a g g r e g a z i o n e e d le preoccupazioni delle popolazioni in condivisione, la dignità del cittadino che
ha scelto di non essere ospite di questa
informazione per i cittadini lotta.
terra
ma di amarla e di servirla con il suo
La
Chiesa
è
in
prima
linea,
ci
dà
e ricordo l'arrivo del
carisma
e la sua autorevolezza.
speranza
e
forza
perché
qualunque
sia
la
vescovo proprio lì a portare
posizione
di
ciascuno
nei
confronti
di
la sua condivisione e la sua
*PORTAVOCE
disponibilità a intraprendere essa, tutti comprendono il significato e la
M
OVIMENTO
CONTRO
L
’
INCENERITORE
portata
di
tale
scelta.
un cammino comune.
la
roccia
4
L’Istituto Diocesano Sostentamento
del Clero: questo sconosciuto!
DI GENNARO CASTALDO*
In occasione dei dieci anni di
ministero episcopale di S.E.
Mons. Giovanni Rinaldi, cadenti
il 29 gennaio di quest'anno, riteniamo doveroso spendere alcune
righe per parlare di una realtà diocesana, l'Istituto per il Sostentamento del Clero, che pur avendo
25 anni di età è ancora oggi poco
conosciuto nella nostra diocesi,
fatta eccezione per gli addetti ai lavori: amministratori e sacerdoti.
Gli atti, gli indirizzi, i suggerimenti, l'assistenza spirituale e morale e la costante attenzione di S.E. Mons.
Rinaldi, hanno consentito, in questo lasso
di tempo, al consiglio di amministrazione
dell'Istituto di realizzare, partendo
dall'esistente, tutte le attività previste dalle
norme concordatarie e statutarie che dettaglieremo più avanti.
Genesi, finalità e compiti
dell'Istituto diocesano
A metà degli anni ottanta, con la soppressione del sistema beneficiale i cui patrimoni erano destinati a vari fini ecclesiastici (sostentamento del clero, culto, carità
e pastorale) fu creato un preciso spartiacque tra le diverse destinazioni degli stessi,
nel senso che furono creati solo due centri
di beni: quelli destinati al sostentamento
del clero, assegnati ai neoeretti istituti, e
quelli destinati alle residuali finalità ecclesiastiche assegnati alla diocesi, alle parrocchie e ai capitoli non soppressi. (legge
20/05/1985 n. 222).
In data 16/10/1985, con decreto
dell'allora Vescovo S. E. A. Riboldi, venne
eretto l'Istituto sostentamento del clero di
questa diocesi, e contestualmente nominato il primo consiglio di amministrazione ed
il collegio dei revisori.
Primaria ed esclusiva finalità
dell'istituto è quella di provvedere, per il tramite dell'integrazione finanziaria
dell'istituto centrale e della messa a reddito
del patrimonio, al sostentamento del clero
della diocesi.
A riguardo occorre precisare un concetto importante: più aumenta il reddito prodotto dall'istituto, minore sarà
l'integrazione finanziaria dell'istituto centrale (8 per mille), consentendo, in tal modo, a quest'ultimo l'utilizzo di un maggior
numero di risorse finanziarie per le altre finalità (allo stato risulta ancora troppo esigua la parte del fondo destinata a interventi
caritativi a favore della comunità nazionale
e dei paesi del terzo mondo).
L'attività dell'istituto per grandi linee
di intervento
Per il raggiungimento delle finalità testè
prospettate, il consiglio di amministrazione
dell'ente, che da dieci anni si riunisce nei locali del Palazzo vescovile, dove l'istituto ha
sede legale, ha effettuato i seguenti interventi:
La ricognizione generale del patrimonio
immobiliare con aggiornamenti e volture
catastali. Tutti i beni individuati sono stati
acquisiti sia in forma cartacea che su supporto informatico (Cd-rom), e quindi facilmente consultabili da ogni sacerdote.
Lo studio delle potenzialità (edificabili,
commerciali, ecc.) dei terreni del compren-
sorio diocesano, come sopra individuati.
Tutte le azioni di messa a reddito del patrimonio stesso mediante il rinnovo e/o la
stipula di tutti contratti di affitto dei terreni
e dei fabbricati di proprietà, d'intesa con le
organizzazioni sindacali di categoria al fine
di dare la massima garanzia e trasparenza
alle operazioni stesse.
Sempre nell'ottica di valorizzazione del
patrimonio è stato privilegiato l'istituto della permuta dei terreni, fissando i criteri generali per dette operazioni ed i requisiti per
i soggetti interessati.
E' stata avviata ed ultimata la permuta
del terreno in via Novanese in S. Maria a Vico con l'acquisizione di due villette di prossima consegna, ed è in fase di ultimazione
l'iter procedurale per l'ulteriore realizzazione di due appartamenti mediante la permuta del terreno in via Astolella sempre in S.
Maria a Vico.
Sono stati acquisiti, infine, tre locali
commerciali in S. Maria a Vico, sempre mediante l'istituto della permuta con il terreno
in via Figliarini, garantendo, in tal modo,
l'immediata redditività degli immobili.
E' in corso di definizione la lottizzazione del terreno in via Maddalena/Macello in
Arienzo, per la quale si è in attesa del parere favorevole del Comune. La relativa procedura ha richiesto circa quattro anni di lavoro per le varie pastoie burocratiche che
con fatica si è dovuto superare ai vari livelli
istituzionali (Regione e Comune).
Sono state intraprese tutte le azioni, amministrative e legali, nei confronti degli
Enti inadempienti, per il recupero delle indennità di esproprio spettanti (Comuni di
S. Felice, S. Maria a Vico, Arin).
Siamo consapevoli che resta ancora molto da fare per incrementare ulteriormente le
entrate ordinarie e ridurre la dipendenza finanziaria dall'istituto centrale, ma, nel contempo, siamo fiduciosi, che con il conforto
ed il sostegno continuo del beneamato Vescovo diocesano e con la fattiva e sincera
collaborazione di tutti sacerdoti, naturali destinatari del sostentamento, raggiungeremo
l'obbiettivo. Si ribadisce, ulteriormente,
che la finalità di tutte le anzidette operazioni non debba intendersi nell'ottica del profitto fine a se stesso, bensì nel perseguimento dell'obbiettivo, come già detto, di
un'almeno parziale autonomia economica
dall'Istituto Centrale, così da consentire allo stesso una maggiore ripartizione per fini
caritativi.
Ai sacerdoti tutti vanno i fraterni e sinceri ringraziamenti della presidenza e
dell'intero consiglio di amministrazione,
per i servizi che quotidianamente assicurano all'intera comunità diocesana.
*PRESIDENTE ISTITUTO DIOCESANO
PER IL SOSTENTAMENTO DEL CLERO
Gennaio 2010
Il Museo Diocesano
DI GENNARO NIOLA*
Accarezzata già negli anni '30
da mons. Capasso e fatta propria
da mons. Riboldi negli anni '90,
l'idea della istituzione del Museo
Diocesano ha trovato attuazione
con la ferma decisione di mons.
Rinaldi. Il 3 dicembre 2004, con la
partecipazione del Direttore
dell'Ufficio Nazionale per i
Beni Culturali ecclesiastici,
mons. G. Santi, e del gen. U.
Zottin, acerrano e all'epoca
comandante generale dei
C a r a b i n i e r i Tu t e l a d e l
Patrimonio Artistico, mons.
Rinaldi donava alla città ed alla
diocesi una prestigiosa struttura
culturale ospitata nel
complesso del Corpus Domini.
L'opera aveva richiesto
notevoli energie sia
economiche che umane.
L'immobile, sommariamente
restaurato dopo il terremoto del
1980 e derubato di tutte le notevoli
opere d'arte che custodiva,
richiedeva di radicali interventi di
risanamento per essere reso
idoneo ad ospitare il Museo. Il
funzionale progetto redatto
dall'arch. Devastato e l'accorta
messa in opera della ditta Bova
Crispino, esecutrice dei lavori,
hanno reso possibile il recupero di
una chiesa molto cara ai fedeli di
Acerra e carica di storia diocesana.
Il Museo ha reso fruibile alla
intera cittadinanza ed ai non pochi
visitatori opere d'arte e di
artigianato artistico non
valorizzate e per lo più nascoste
alla vista ed alla conoscenza dei
più. Esso, infatti, unitamente alla
Biblioteca Diocesana ed
all'Archivio Storico Diocesano già
aperti al pubblico, incrementa
l'offerta culturale del territorio
dando prestigio alla città ed alla
diocesi. Con la sua istituzione si è
completato il progetto diocesano
volto alla presa di coscienza
dell'intera società locale del
proprio patrimonio culturale e del
contributo che alla civiltà locale ha
dato la Chiesa.
Ma il Museo, oltre a rendere
fruibile il patrimonio culturale
ecclesiastico, vuole essere anche
uno strumento didattico per la
presa di coscienza da parte dei
fedeli delle profonde radici della
propria storia religiosa e di
consapevolezza della propria fede
in relazione al tempo. Infatti il
Museo, pur con i limiti imposti da
una struttura
organizzativa ancora
da rendere operativa,
cerca di proporre
testimonianze non
solo artistiche ma
soprattutto di
esperienza religiosa,
attraverso ricordi delle pratiche
religiose diffuse nel passato, della
loro liturgia, dell'associazionismo
laico. In tale contesto, molto
apprezzato soprattutto dalle
scolaresche, il Museo ha accolto
con sommo piacere la custodia
degli oggetti appartenuti al card.
Casoria e all'arcivescovo
Verolino, acerrani, che hanno dato
lustro alla Chiesa diocesana. In
particolare la conservazione della
memoria dell'esperienza di mons.
Verolino a Budapest nel 1944 a
favore degli ebrei e dei
riconoscimenti che in questi ultimi
anni gli sono stati concessi (anche
il riconoscimento di “Giusto tra le
Nazioni”) dè al Museo la
possibilità di svolgere un ruolo
formativo essenziale nella città
diocesana.
Il Museo ha un'appendice nel
Palazzo vescovile di Arienzo dove
sono conservate testimonianze
della presenza di S. Alfonso M. de'
Liguori in quell'immobile e che
recentemente sono state esposte
nella sede di Acerra. Si spera di
incrementare tale presenza nelle
altre città diocesane sia
incentivando la formazione di
musei parrocchiali sia utilizzando
in funzione espositiva il
recuperato complesso della
Congrega Loretana in S. Maria a
Vico.
*DIRETTORE MUSEO DIOCESANO
la
roccia
Gennaio 2010
5
Vocazione alla santità: linfa vitale per la Chiesa
Il duemila è stato l'anno del Grande
Giubileo. In quella occasione l'amato e
indimenticabile Giovanni Paolo II, nella
lettera Novo millennio ineunte, ricordava ad ogni cristiano la «misura alta della
vita ordinaria», che non è altro che la santità vissuta nel quotidiano.
Nel 2000 faceva il suo ingresso come
vescovo della diocesi di Acerra monsignor Giovanni Rinaldi. Alla misura alta
della quotidianità e alla predicazione della semplicità ed essenzialità del messaggio evangelico il vescovo Rinaldi ha dedicato gran parte delle sue energie e del
suo infaticabile impegno e zelo pastorale. E rimanendo fedele alla sua “concretezza” di uomo e di pastore ha subito voluto indicare alla porzione di popolo di
Dio a lui affidato un esempio di vita alla
sequela di Cristo: la giovane acerrana
serva di Dio Rossella Petrellese, morta a
soli 22 anni dopo una vita vissuta quasi
interamente nella sofferenza, di cui è in
corso la causa di beatificazione e canonizzazione.
«Rossella - ha detto più volte in questi anni il vescovo Rinaldi – è una giovane donata dal Signore al nostro tempo».
Ella è un modello soprattutto per i giovani, perché nella sua vita non ha compiuto cose straordinarie ma ha avuto il
coraggio, nel crogiuolo della sofferenza,
di lasciarsi trasformare dall'amore infinito e misericordioso del Signore.
Tante volte e tante cose abbiamo
scritto su Rossella e la sua testimonianza
di giovane acerrana. Una cristiana fino
in fondo e stella luminosa della nostra
Chiesa particolare.
In questa occasione preme sottolineare la preziosa eredità che monsignor Rinaldi lascerà alla nostra diocesi rappresentata dall'apertura del processo per la
sua canonizzazione.
Santità e vocazioni sono linfa vitale
perché una Chiesa possa continuare a vivere!
E la certezza che a questo ha sempre
e solo mirato monsignor Rinaldi in questi dieci anni di ministero pastorale è data da quella “semplicità dei piccoli” con
la quale recentemente parlando
di Rossella ha affermato: «La
sua vita e testimonianza sono
una perla preziosa per la nostra
Chiesa particolare. Nella Chiesa di Acerra Rossella è stata generata alla fede. Ed anch'io posso testimoniare di percepire la
sua presenza e vicinanza quando ogni giorno recito il Santo
Rosario impugnando la sua personale corona».
www.rossellapetrellese.it
Alla scuola di vita di mons. Rinaldi
La collaborazione con Mons. Rinaldi è
un'esperienza di Grazia.
Tale verità si concretizza ripercorrendo
le fasi preparatorie del processo di canonizzazione di Rossella Petrellese. Mons.
Rinaldi, vescovo della Chiesa che è in
Acerra ha avvertito subito che la vicenda
umana di Rossella e la sua morte nella luce
di Cristo, erano un dono speciale che lo
Spirito Santo concedeva alla Chiesa nel periodo del suo episcopato.
In Lui più forte si è fatto l'ascolto, più intensa la preghiera, più acuto, profondo e
permeante l'impegno di Vescovo.
Ha seguito e segue personalmente le fasi, preparatorie prima, ordinarie dopo, del
processo in corso. Con l'acume di uno
sguardo illuminato dal Signore, ha compreso quanto la vicenda umana e cristiana
di Rossella potesse significare per i giovani del nostro tempo e per tutti coloro che
sono alla ricerca di un senso alla vita: «La
storia di Rossella - scriveva in un suo
Intervento, (cf. Atti dei Convegni sulla serva di Dio Rossella Petrellese 1/ 4 /1972 –
18/ 9/ 1994, Massimiliano Noviello, curatore, 2008, 99- è una storia di Grazia che
vince la tristezza, per diventare una storia
ANTONIO PINTAURO
e GAETANO CRISPO
d'Amore e di Luce, che rischiara questi
tempi bui e sterili, riproponendo a tutti
noi, giovani e adulti le domande di senso
sulla vita».
Stare accanto al Vescovo di Acerra è
una scuola di vita per l'umiltà che lo rende
sempre pronto all'ascolto, per la giovinezza spirituale che lo apre costantemente al
Mistero.
So che Egli non ama celebrazioni della
Sua persona e che, forse, anche queste poche righe gli sembreranno troppo, ma la verità deve esser detta: con rispetto profondo
e con affetto filiale auguro a Mons. Rinaldi che il suo impegno per la Chiesa sia sempre più illuminato dalla luce dello Spirito.
FRA MASSIMILIANO NOVIELLO
OFMCAP.
POSTULATORE
La semplicità di un cristiano
Ho conosciuto Mons. Rinaldi
per il processo di canonizzazione
di Rossella Petrellese. Conoscerlo
è stato un dono che lo Spirito Santo fa ai credenti di Cristo.
Il Vescovo di Acerra mi si è mostrato nella sua dote più preziosa:
la semplicità, la semplicità del cristiano, dimensione misteriosa,
strettamente imparentata al Mistero stesso. Pastore, fratello, pronto
ad accogliere tutti, lontano da ogni
curiale sufficienza, Mons. Rinaldi
rende trasparente nei rapporti la
gioia del suo mandato episcopale.
Non perché tale mandato sia privo
di problemi, ma perché la trasparenza del suo sguardo, la gentile e
gioiosa accoglienza, lo stupore
che lo avvolge rivelano in lui la
continua e costante apertura alle
meraviglie che il Signore è sempre
pronto a compiere.
Non dimenticherò mai il suo
sguardo nel momento in cui il Tribunale per la causa di Rossella Petrellese si è insediato: era lo sguardo luminoso di colui che lascia alla
luce dello Spirito di attraversarlo.
L'occhio, dice Gesù, «è la lucerna
del corpo» (Lc 11, 34; Mt 6, 22)
ma «è la lucerna non in quanto irraggia egli stesso la luce, ma in
quanto è interamente trasparente,
in semplicità, per la luce […] apertura e disponibilità a lasciar entrare la “virtù” della luce che proviene dal di dentro, dal mondo e da
Dio» (H. U. von Balthasar).
Il Mistero del Regno è per i semplici, gli unici a riuscire ad accogliere il Tutto della Rivelazione,
La prof. Morelli durante l’apertura
del Processo Diocesano
gli unici a lasciarsi guidare docilmente dallo Spirito, perché l'uomo
semplice sa che il suo occhio spirituale non è riempito ma sovrariempito e nulla è incomprensibile.
La semplicità è un dono ed ha
una sua astuzia: «Siate astuti come
serpenti e semplici come colombe» (Mt 10, 16). L'unità tra
l'astuzia e la semplicità è realizzata
dall'ascolto della voce del Pastore.
Alla scuola di Cristo, sempre, il
semplice custodisce e vive il dono
ricevuto.
Auguro a Mons. Rinaldi per il
decennale del Suo episcopato, di
poter sempre ascoltare la voce del
Pastore che gli permetterà di custodire il dono ricevuto in pienezza.
PROF. ROSA MORELLI
la
roccia
6
Gennaio 2010
Dall’assistenza alla promozione
DI MARIA PIA MESSINA*
organismo, promuovendo
sempre
nelle parrocchie
La ricorrenza del decimo
l'animazione
del senso della
anniversario dell'ordinazione
carità
verso
le persone in
Episcopale di sua Ecc. Mons.
situazioni
di
difficoltà
e del
Giovanni Rinaldi diventa uno
dovere
di
tradurlo
in
interventi
spunto di riflessione sul passato
concreti con carattere
ma anche l'occasione per
promozionale.
La sua è stata
lanciare uno sguardo sul futuro
un'attività
molto
importante
della Caritas Diocesana di
per
la
crescita
della
Chiesa
Acerra . La Caritas ha mosso i
poiché
ha
messo
sempre
in
primi passi all'inizio degli anni
risalto
il
suo
aspetto
pastorale,
'80. Questo organismo della
affermando che non è vera
Conferenza episcopale ha
chiesa
di Gesù Cristo se essa
cercato di compiere le prime
non
predica
la Parola, se non
scelte strategiche e diffondere
pratica
un
culto
autentico, se
una cultura della solidarietà
non
testimonia
la
Carità. Alla
anche fuori dall'ambito
luce
dell'esperienza
passata, la
ecclesiale; basti pensare alla
Caritas
diocesana
dovrà
promozione del volontariato,
tenere
due
punti
fermi
per
il fualla proposta dell'obiezione di
turo:
essere
l'organismo
pastocoscienza e alla valorizzazione
rale per il servizio della carità
del Servizio Civile.
Un incontro ad Acerra con Mons. Nozza, Direttore nazionale della Caritas e non gestire opere o servizi di
Ha lavorato per l'inserimento
alcun genere. Questo serve a
della dimensione caritativa nella s e m p r e l ' e d u c a z i o n e (vedi Progetto MI.RI.A. nato nel renderla sempre più disponibile
pastorale organica (basti pensare comunitaria, secondo il metodo 1992 e che ancora oggi segue 25 al servizio delle parrocchie verso
alla collaborazione con la Pasto- chiamato
dei fatti”, bambini tutti I giorni mediante le quali non ha funzione di
rale Giovanile e del Lavoro per il che vuol“pedagogia
dire
partire
un gruppo di volontari). Il vigilanza o di controllo, avendo
Progetto Policoro presente nella sofferenze della gente dalle
per
Vescovo,
dall'inizio del suo solo a cuore gli interessi dei
n o s t r a d i o c e s i e a l l a costruire insieme risposte di ministero fin
poveri con i loro bisogni, le loro
pastorale,
collaborazione con la Pastorale solidarietà, allargando la avuto un'attenzione edhaunsempre
necessità. L'altro punto è
occhio
Familiare per il Progetto
interessarsi della formazione
Famiglie Solidali) ed ha curato responsabilità e la partecipazione di riguardo verso questo
La comunità a servizio dei fratelli
Il servizio agli immigrati
DI ANGELICA FICO
Negli anni 80', nella nostra
parrocchia, il parroco e un gruppo
della comunità hanno iniziato ad
operare concretamente per
sostenere le persone del territorio
ed immigrate che vivevano diverse situazioni di disagio. Le
attività che la comunità ha svolto e
svolge sono: centro di ascolto,
mensa della carità, distribuzione
vestiario, distribuzione alimenti,
sostegno scolastico ai minori e
sportello di informazioni sanitarie.
Il primo approccio con questi nostri
fratelli bisognosi si ha attraverso il
centro di Ascolto dove queste 16.01.10 Mons. Rinaldi all’ultima giornata per gli immigrati
persone in difficoltà possono
incontrare dei volontari preparati
per ascoltarle e accompagnarle nella ricerca iniziativa, fu lanciato un messaggio alla nosdi soluzioni ai propri problemi. Valutata la tra comunità affinché la Messa festiva
situazione gli operatori cercano di definire diventasse, nell'Eucaristia, l'apertura alla
con la persona ascoltata un progetto di aiuto carità nella disponibilità a servire i fratelli
specifico, sostenibile e rispettoso delle più poveri. Ogni domenica un gruppo di
potenzialità e della dignità di ciascuno. Il operatori insieme a famiglie e ad alcuni
Centro di ascolto è un luogo attraverso il giovani della comunità collaborano per
quale la nostra comunità vive concretamente offrire questo servizio. Le tante spese di
la dimensione dell'ospitalità nei confronti di gestione della mensa sono sostenute dalla
chi si trova in una situazione difficile. comunità che può contare su donazioni di
L'attività del Centro di Ascolto non si generi alimentari, un piccolo contributo da
esaurisce nella relazione con le persone parte del Comune di Acerra e da qualche
incontrate, ma implica un'interazione con il offerta da privati. Il “pasto” diventa
territorio finalizzata a individuare le occasione per stabilire con gli “ospiti” un
possibili risposte ai bisogni delle persone rapporto di fraterna accoglienza. Nell'anno
incontrate, sollecita una comunicazione con 2008 la comunità ha servito 718 pasti e la
la comunità tesa a renderla più consapevole e maggior parte di queste persone provengono
corresponsabile nei confronti delle povertà dall'Albania e Marocco e in minima parte
accolte. Questo nostro servizio di dalla Romania, Algeria, Ucraina e Tunisia e
accoglienza mira alla costruzione di una connazionali. Nel corso di questi anni la noscomunità capace di condividere i bisogni per tra comunità ha cercato di aiutare anche i
restituire dignità alle persone. Nel 2008 si minori immigrati attraverso il sostegno
sono presentate al nostro sportello 50 scolastico pomeridiano nei locali
persone di cui 15 erano immigrate e tra parrocchiali.
queste, 11 hanno fatto richiesta di lavoro
L'incontro con l'altro, il servizio verso i
oltre a richieste generiche.
più poveri fanno sì che ognuno torni alle
Negli anni 90, invece, nasce la mensa proprie case con un cuore più dilatato, nella
della carità per le persone bisognose ed immi- consapevolezza di aver ricevuto più di
grate e all'inizio, per sensibilizzare tale quanto ha cercato di dare.
degli operatori affinchè siano in
comunione con i propri parroci
con i quali devono mantenere o
dar vita alle Caritas parrocchiali
(sono in corso percorsi di
formazione a diversi livelli con diverse parrocchie della diocesi).
Dove non esistono, bisognerà
fare in modo che sorgano
ottemperando all'invito
contenuto nel documento della
CEI “Evangelizzazione e
Testimonianza della Carità”. Tale
esortazione è ribadita con forza
dalla nota Pastorale dopo
Palermo: “Con il dono della
Carità dentro la storia”. In
sintonia con i documenti della
CEI, Mons. Rinaldi ha ribadito
con forza la necessità di tradurre
in concreto quanto veniva
indicato. Basti rileggere le lettere
pastorali di questo decennio per
rendersene conto. La Caritas da
parte sua si prepara a svolgere
questo compito ed in questo
dimostra di essere al servizio
della Pastorale e di essere
l'organismo pastorale che la
Chiesa si è data.
*CARITAS DIOCESANA
Lavoro e dignità
Non è mancata in questi anni
l'attenzione della diocesi attraverso l'impegno di mons. Rinaldi per la questione occupazionale. L'area diocesana è terra di
lavoratori, di gente che ha mani
callose e che conosce la durezza
della vita. Non c'è mai stata ricchezza diffusa nella nostre cittadine ma ricerca di occupazione per portare avanti onestamente la famiglia. Spesso, per
mancanza di lavoro, si è stati costretti ad emigrare, anche lontano, nelle Americhe. Per tale caratteristica economica e sociale,
i vescovi di Acerra, soprattutto
nell'ultimo secolo, hanno sensibilizzato le strutture diocesane a
condividere con la gente tale
problematica. Non da meno
mons. Rinaldi si è sempre posto
al fianco di quelle maestranze
che rischiavano il posto di lavoro e con esso la serenità della
propria famiglia. I lavoratori
della Exide di Casalnuovo o della Montefibre di Acerra o
dell'ospedale di S. Felice a Cancello o della Clinica “Villa dei
fiori” di Acerra hanno speri-
mentato la sollecitudine della
Chiesa e del vescovo per il rispetto della loro dignità di lavoratori.
Anche le ripetute occupazioni della cattedrale da parte dei disoccupati non hanno trovato, in
questi anni, una stizzita reazione ma comprensione e attivo interessamento per la situazione
di quanti hanno necessità di essere assistiti nella loro necessità
economica non con offensivi
sussidi ma con il riconoscimento del loro diritto al lavoro.
L'impegno anche personale del
vescovo a sostegno delle richieste dei lavoratori e dei disoccupati non ha mai inteso sostituirsi
alle istituzioni preposte a garantire sicurezza economica ai cittadini né mai è scaduto in operazioni clientelari; con la forza
morale e con l'autorevolezza del
ruolo universalmente riconosciuto il pronto intervento del vescovo ha smosso lentezze burocratiche, ha attivato circuiti economici almeno per sostenere le
legittime attese dei lavoratori e
sostenere le loro speranze.
Mons. Rinaldi durante una delle tante manifestazioni in sostegno
ai lavoratori della Exide
Gennaio 2010
Dieci anni con gli invisibili
DI CARLO PETRELLA*
proteggiti dal freddo.
E'
venuto Pasquale
Quando, tra qualche anno il
D
e
l Giudice a
vescovo andrà via, un pezzo di
portarvi
il mio
Locanda finirà. Lo so e la
aiuto?».
E
così,
tante
malinconia mi assale. Questa
volte
durante
i
dieci
trincea/Locanda è il segno
anni vissuti con gli
del suo coraggio. Con
invisibili.
forza ha difeso questa
Per questo
terra ed ha
vescovo,
che ci
riconosciuto un
r
i
c
o
n
o
s
c
e
, non
impegno.
abbiamo
regali.
Per lui non sono
«Eccellenza,
un ex, ma un
Pasquale,
il Tarzan
invisibile guerriero.
della
Locanda,
ha
preparato
per voi
Questo il suo fascino: è il vescovo
un
cesto
di
carciofi,
le
mammarelle
degli invisibili. A lui dedico quella
bellissima preghiera: «Signore, devo del bosco». Anche qualche zucca i
farti una domanda. Io so che tu sei ragazzi mettono nel cofano della sua
sempre al mio fianco. Se guardo macchina. Sono i nostri doni al
indietro però, mi assalgono i dubbi. vescovo degli invisibili.
Un giorno, la Madonna decise di
Vedo nella sabbia una sola orma, in
portare
il Bambino a fare una
alcuni tratti. E questi tratti
passeggiata
nella terra. Fu scelta,
corrispondono ai momenti brutti e
come
meta,
un convento di frati.
difficili, quelli di paura e di dolore.
Furono
avvertiti.
E tutto il convento
Perché mi hai lasciato solo proprio in
si
preparò
ad
accogliere
la coppia
questi momenti? Figlio mio, non ti ho
meravigliosa.
Il
Padre
Superiore
mai lasciato solo. I giorni
in cui tu hai visto una
sola orma sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui ti
ho portato in braccio».
In questi anni il Vescovo
è stato le braccia di Dio,
per noi drogati del bosco
di Acerra.
Poco importa se qui
Dio cambia nome. Se qui
Dio cambia casa. Se qui
Dio è un fantasma che
abita in una casetta, sulla
pianta di noci: la casetta
di Maluma. Anticamente
i re si vestivano da
Il vescovo ad una festa della Locanda
mendicanti per capire
come vivevano i loro
popoli. In questo angolo di Acerra preparò un discorso, ma il Bambino
Dio si veste da fantasma invisibile, si addormentò. Il frate, teologo,
trasportato dal vento, amico del approfittò per chiedere difficili
silenzio e del mistero. Ed il vescovo spiegazioni di misteri. Ma il bambino
degli invisibili lo accoglie con era distratto. Il frate cerimoniere
inventò una liturgia particolare, ma il
rispetto.
Bambino
rimase aggrappato al collo
Piace così definire il nostro
della
Mamma.
vescovo dopo 10 anni: il Vescovo
C'era un fraticello. L'ultimo.
degli invisibili.
Piccolo,
piccolo. Non conosceva la
Quelli che non sanno più pregare.
teologia.
Lui era stato, prima di
Quelli che non hanno amici potenti.
entrare
in
convento, un acrobata,
Quelli che non hanno segni di gloria e
conosceva
l'arte
di giocare con le
di successo. Quelli costretti, ogni
palline.
Corse
in
cucina,
prese quattro
giorno, a chiedere, ad elemosinare.
belle
arance
e
cominciò
a farle
Quelli che vivono, aspettando ogni
volteggiare
davanti
al
Bambino.
Il
giorno un miracolo. Quelli che hanno
Bambino
solo
allora
cominciò
a
perduto. Quelli che sono gli ultimi.
sorridere
e
lasciò
il
collo
della
Quelli che non hanno potere. Il
vescovo degli invisibili non li mamma per tuffarsi tra le braccia del
fraticello.
dimentica. Li aiuta ad esistere.
So bene che di un vescovo
Intorno a lui c'è la comunità dei
bisogna
dire della sua teologia, della
sacerdoti, dei seminaristi, dei
sua
conoscenza
biblica, della sua
collaboratori.
pastorale, del suo rapporto con la
Preferisco ricordare la comunità politica, con i sacerdoti. Potrei
degli invisibili. I suoi dieci anni scrivere un libro, mi manca la voglia.
vissuti con gli invisibili.
Mi affascina il racconto di un
Quel parroco di Marigliano, vescovo che crede in Dio e trascorre i
arrivò ad Acerra con una eredità suoi 10 anni di vescovo con gli
difficile. Don Riboldi aveva invisibili.
profondamente solcato queste terre.
Dieci anni con gli invisibili.
L'umiltà ed il coraggio gli fecero
*LOCANDA DEL GIGANTE
compagnia. Cominciò a parlare di
Locanda, suscitando ire e commenti.
Molti gli raccomandano di non
varcare la soglia della terra maledetta
dei drogati del bosco. Ma lui ogni
sabato, imperterrito arriva qui per
salutare i ragazzi della Locanda.
«Buon lavoro, ragazzi, il vescovo
è con voi». «Non stancarti Carlo,
la
roccia
7
A fianco dei poveri
e in dialogo con i fratelli separati
DI ANTONIO MATTONE*
Ho conosciuto Monsignor Rinaldi all'inizio degli
anni 90. Don Giovanni era
parroco nella chiesa di Santa
Maria delle Grazie, la Collegiata di Marigliano, ed io ero
andato lì per chiedergli di fare una giornata di raccolta
fondi nella parrocchia per sostenere le colonie estive per i
bambini e le vacanze per gli
anziani che la Comunità di
Sant'Egidio aiutava. Così iniziò la nostra collaborazione:
l'interesse e la generosità per
sostenere i poveri è stata
l'origine della nostra amicizia
che in questi venti anni è cresciuta e si è approfondita. Sì, Acerra 22 gennaio 2010 - Preghiera Ecumenica in Cattedrale
è sempre l'attenzione a chi è
povero, a chi è in difficoltà a
da Sant'Egidio con l'Arcidiocesi di Napoli
far nascere rapporti fraterni e significativi. nell'ottobre 2007, che vide tra l'altro la visita
Questo è il segreto e la bellezza dell'essere cri- di Benedetto XVI a Napoli, è stato lo spunto
stiani. Eppure don Giovanni aveva già il suo per una serie di incontri ecumenici. Lo “spiribel da fare: la mensa per gli stranieri che in to di Assisi” è soffiato anche ad Acerra, dove
quell'epoca già popolavano le nostre città gli assieme alla chiesa locale furono organizzati
assorbiva tempo e risorse, e lui avrebbe potu- alcune riunioni per parlare del cammino ecuto dire che aveva già le sue attività e non pote- menico ed interreligioso fatto in questi anni.
va aiutare anche noi. Avrebbe potuto essere
Gli Incontri Internazionali interreligiosi socome il sacerdote e il levita che di fronte no iniziati alla metà degli anni Ottanta, per iniall'uomo mezzo morto tirarono dritto perché ziativa della Comunità di Sant'Egidio, con lo
avevano già i loro imscopo di promuovere la
pegni. Ma la comconoscenza reciproca e
passione per i feriti
il dialogo tra le religioni,
della vita di cui gli
nell'orizzonte della paparlai fu più forte e
ce.
così ci invitò nella
La Comunità di
sua parrocchia per
Sant'Egidio ha contiparlare dei bambini
nuato a vivere lo spirito
della periferia di Nadella Giornata Mondiapoli che crescevano
le di Preghiera di Assisi,
alla scuola della vioconvocata da Giovanni
lenza e degli anziani,
Paolo II nel 1986, racAcerra giugno 2007 - Un incontro con
eterni malati di solila Comunità di S. Egidio
cogliendo l'invito finale
tudine che la nostra sodel Papa in quello storico
cietà relegava negli istituti e negli ospizi. La incontro: "Continuiamo a diffondere il mesparticolare sensibilità di don Giovanni verso saggio della Pace e a vivere lo spirito di Assigli stranieri lo spinse ad organizzare poi un in- si". Monsignor Rinaldi intervenne
teressante e affollato convegno sugli stranieri all'assemblea inaugurale che si tenne nel teache vide la partecipazione di istituzioni e cit- tro San Carlo e che vide la partecipazione tra
tadini a cui ci invitò a parlare.
gli altri del Patriarca Ecumenico di CostantiPoi, il 7 dicembre 1999 ci fu la bella noti- nopoli Bartolomeo I. La partecipazione
zia della nomina a vescovo, e il 29 gennaio all'incontro nella Settimana di preghiera per
del 2000 monsignor Rinaldi fu ordinato. Par- l'unità dei cristiani dello scorso 22 gennaio
tecipai alla cerimonia di consacrazione nel mi ha fatto tornare alla mente quei giorni indiDuomo di Nola, che ricordo era strabordante menticabili, dove si vide la bellezza di tanti
di gente.
uomini di religione, seppur diversi, riuniti asCon monsignor Rinaldi vescovo, il rap- sieme nel nome della pace.
porto con la Comunità di Sant'Egidio è proseIn Italia e anche ad Acerra oggi vivono coguito in modo significativo nel campo ecu- spicue comunità di cristiani non cattolici, che
menico. Il meeting interreligioso organizzato nel difficile esodo dell'emigrazione vedono la
loro fede provata. Sono persone che si ritrovano spaesate. La
Chiesa cattolica italiana supporta questo difficile passaggio. L'incontro di preghiera per
l'unità dei cristiani nel Duomo
di Acerra, svoltosi venerdì 22
gennaio 2010 nell'ambito delle
manifestazioni della settimana
di preghiera per l'unità dei cristiani, testimonia la sensibilità
ecumenica del vescovo Rinaldi. Questa è una delle frontiere
che ci attendono nel futuro e
che certamente ci vedranno ancora assieme nei prossimi anni.
Napoli ottobre 2007 - Una delegazione della diocesi alla
conclusione dell’incontro interreligioso promosso dalla
Comunità di S. Egidio.
*COMUNITÀ SANT’EGIDIO
la
roccia
8
Il cuore
della diocesi
DI D. ALFONSO LETTIERI*
Quello per le vocazioni è stato uno dei
primi pensieri che il nostro Vescovo Giovanni ha
avuto appena eletto alla
Sede Episcopale di Acerra. Subito si è informato
sul numero dei seminaristi, all'epoca uno. Ricordo
ancora il primo incontro
che ho fatto con lui, era venuto ad Acerra per una visita informale, ha visitato
la cattedrale e poi ha voluto vedere il Seminario: “Si
deve riaprire” – queste le
sue parole. A poco più di
un anno dal suo ingresso
in diocesi, il Seminario
Diocesano è stato riaperto. Nell'introduzione alla
pubblicazione fatta per
l'occasione della riapertura del Seminario così scriveva: “È interessante osservare come tutti i Vescovi, sia quelli precedenti al
decreto del Concilio di
Trento, che obbligava le
diocesi ad istituire il Seminario diocesano, sia quelli posteriori al Concilio,
avessero messo il Seminario al centro del loro lavoro pastorale ed Apostolico” (pag. 8). Ha visto il Seminario, le vocazioni, come il cuore della Diocesi, ovviamente, come lui stesso dice, senza illudersi che il Seminario ritorni ad essere
d'incanto quel “Nido della Chiesa” con
tantissimi seminaristi come era qualche
tempo fa, però è stato sempre convinto
che la riapertura poteva dare un segnale
positivo, poteva essere una pro-vocazione
per tanti giovani che il Signore chiama. In
questi anni molti giovani sono stati ospitati nel Seminario, hanno fatto un anno di
discernimento, l'anno propedeutico e poi
sono andati al Seminario Maggiore di Posillipo; alcuni sono già sacerdoti, uno diacono. Il Seminario quindi è stato luogo di
semina ma anche di raccolta del lavoro
precedentemente fatto, luogo
dell'incontro personale dei seminaristi col
Vescovo. È il luogo di incontri e di preghiera per i giovani (la Pastorale Giovanile diocesana ha organizzato in esso diversi incontri diocesani e il primo mercoledì
del mese organizza un momento di preghiera per i giovani); è il centro pastorale
della Diocesi (ci sono gli uffici della Curia); è centro di cultura con la Biblioteca
diocesana che in questi anni ha ospitato diversi incontri culturali; è il luogo di tutte
le vocazioni in quanto ospita anche la
“Scuola di Formazione” destinata alla formazione dei laici. Sensibilizzare le famiglie, le parrocchie, le associazioni, i movimenti sul tema delle vocazioni è stata una
constante nel ministero pastorale del Vescovo. Il Signore ancora oggi chiama alcuni ad impegnare la loro esistenza per collaborare con Lui all'opera di salvezza:
questa certezza deve stare alla base del
“lavoro” vocazionale. Ringraziamo Dio
per i doni che in questi anni ha fatto alla
nostra Chiesa, per le vocazioni al sacerdozio e per quelle alla vita consacrata e
continuiamo con il nostro Vescovo a
pregare il Padrone della messe perché
mandi operai nella sua messe.
*DIRETTORE CDV
Gennaio 2010
Vocazioni e Seminario
centrali nel Ministero Episcopale
di Monsignor Rinaldi
«Vi darò Pastori secondo
il mio cuore». Con queste parole del profeta Geremia Dio
promette al suo popolo di
non lasciarlo mai privo di pastori che lo radunino e lo guidino: « Costituirò sopra di esse
(ossia sulle mie
pecore) pastori
che le faranno
pascolare, così
che non dovranno più temere né
sgomentarsi
(...). In particolare, senza sacerdoti la Chiesa
non potrebbe vivere quella fondamentale obbedienza che è al
cuore stesso della sua esistenza
e della sua missione nella storia: l'obbedienza al comando
di Gesù: «Andate dunque e
ammaestrate tutte le genti» e
«Fate questo in memoria di
me», ossia il comando di an-
nunciare il Vangelo e di rinnovare ogni giorno il sacrificio del suo corpo dato e del
suo sangue versato per la vita
del mondo» (Esortazione
Apostolica Pastores dabo vo-
bis, 1). È a partire
dall'Esortazione Apostolica
Patores Dabo Vobis che si
possono comprendere le motivazioni che, fin dall'inizio,
hanno accompagnato la missione affidata all'allora neoVescovo Salvatore Giovanni
Rinaldi; missione che lo ha
visto e lo vede come pastore
di quella porzione di popolo
di Dio costituita dalla
Diocesi di Acerra. Egli,
infatti, in quegli anni si è
subito ispirato alle linee
programmatiche e alle
preoccupazioni
dell'allora Papa Giovanni
Paolo II, portando la cura
per la promozione vocazionale e per la formazione del sacerdozio ministeriale al centro del suo
ministero apostolico.
È questo l'orizzonte
entro il quale si può comprendere la volontà, ferma e decisa, di Mons. Rinaldi di riaprire il Seminario vescovile; da qui,
inoltre, è possibile capire
il perché, sull'esempio di Gesù, ha voluto e desiderato che
coloro che sarebbero stati interpellati dalla Grazia, vivessero con lui a stretto contatto:
li chiamò «perché stessero con Lui»(cfr. Mc
3,14).
Il seminario vescovile, concepito dal vescovo come il “cuore”
della Diocesi, fu riaperto il 14 ottobre 2001, e il
Signore da subito non
mancò di benedire
quest'opera. Il seminario può contare oggi la
presenza di ben 8 seminaristi, di cui 1 al propedeutico, 1 alla Filosofia, 4 alla Teologia, 2 alla Licenza; in più, ha vi-
sto germogliare già 5 sacerdoti e un diacono. Un totale di 14 giovani che dal
2001 ad oggi, grazie alla
riapertura del Seminario,
hanno avuto la possibilità
di intraprendere questo
grande e impegnativo cammino. La vocazione al sacerdozio è in tutto simile ad
un granello di senape gettato nel cuore. Essa inizia in
un modo quasi impercettibile, poi a poco a poco comincia a farsi sentire con
più forza e potenza. Molti
sono quelli che sradicano
la pianticella della vocazione. Pochi coloro che la coltivano. Possiamo veramente, all'interno di questa metafora, pensare al nostro Vescovo come l'attento vignaiolo della parabola evangelica, capace di coltivare e
prendersi cura di quei seminaristi che la mano potente
del Signore ha voluto seminare nel terreno della nostra Diocesi.
Un secondo, ma non
per questo di minor rilievo,
aspetto che vogliamo sottolineare è l'idea di sacerdozio
che il nostro Vescovo ha cercato e sta cercando di trasmetterci. Dal Vescovo, infatti, abbiamo compreso che
tutto Dio, tutto Cristo Gesù,
tutto lo Spirito Santo, tutto il
mondo è posto nelle mani del
Sacerdote. Tutta la verità, tutta la Parola, tutta la Grazia è
posta nelle mani del Sacerdote. Il Vescovo, soprattutto
col suo esempio, ci ha fatto
capire che il Sacerdote, dona
tutto il Cielo all'uomo, se Lui
si dona tutto al Cielo. È questa la condizione posta da
Dio alla sua vita. Il Sacerdote
dona Dio nella misura in cui
lui è di Dio. Dona il Cielo nella misura in cui Lui è del Cielo. Dona Cristo nella misura
in cui Lui è di Cristo. Dona
lo Spirito Santo nella misura
in cui Lui è dello Spirito Santo. Poiché Dio non può essere donato in modo diviso, a
pezzi, in parti, è necessario
che neanche il Sacerdote si
doni a Dio in modo diviso, a
pezzi, in parti, a tempo, ad
ore. Se Lui è tutto di Dio, Dio
è tutto di lui e lui può donarlo
al mondo. Se Lui non è tutto
di Dio, neanche Dio è tutto di
lui e lui non può donarlo al
mondo. Il Sacerdote è chiamato ad essere l'uomo della
verità, della grazia, della giustizia, della santità, della misericordia, della compassione di Dio. Spesso il Vescovo
ci richiama alla necessità e
continua a pagina seguente
la
roccia
Gennaio 2010
9
Il nostro Vescovo Giovanni: un soffio dello Spirito
DI DON ROSARIO ANTIGNANO
L'esperienza fondante che ha reso
l'uomo insignito di personalità, di
senso e significato, la ritroviamo
descritta in una delle prime pagine
della Bibbia e, in particolare, nel libro
della Genesi: «Allora il Signore Dio
plasmò l'uomo con polvere del suolo e
soffiò nelle sue narici un alito di vita e
l'uomo divenne un essere vivente»
(2,7). Il termine uomo, dall'ebraico
ădâmâh - terra (con allusione al colore
dell'argilla ['âdôm] essere rosso) dice
fragilità, bassezza, polvere, cioè, il
nulla. Dio soffiando nelle sue narici ha
emanato il Suo Spirito e ha reso
l'uomo “come un prodigio”, gli ha dato
vita, personalità, senso di esistere.
L'uomo è diventato persona, cioè, un
essere razionale dotato di coscienza di
sé e in possesso di una propria identità.
Quest'ultima viene ad essere una vera
e propria identità divina: «E Dio disse:
“Facciamo l'uomo a nostra immagine,
a nostra somiglianza”» (Gn 1,26). Ma
il genere umano ha respinto tale
identità preferendo il peccato alla
grazia. Nonostante tutto Dio non si è
stancato, ma ha mandato il Suo Figlio
Unigenito, Gesù di Nazareth, il nuovo
Adamo, per rinnovare l'umanità e
ricrearla con l'esperienza della
redenzione.
Nella nostra diocesi la Parola si è
fatta vita. Dio ha “soffiato” il Suo
Spirito nei nostri cuori, nella nostra
vita sociale, ma soprattutto,
ecclesiale. Il nostro Vescovo Giovanni
è stato, ed è, il soffio di questo Spirito!
La sua venuta in mezzo a noi è stata
profetica: ha dato alla Chiesa di Acerra
un volto nuovo. Una Chiesa non
fondata dall'uomo (come tanti la
intendono), o addirittura sulla sabbia,
ma sulla roccia, su Cristo. Tra l’altro è
Dio che l'ha fondata e appartiene solo
a Lui! S. Ignazio di Antiochia dice a
proposito: «Là dove è presente il
Vescovo, là è la Chiesa cattolica» (Sm.
8,2). Da ciò si evince che il Vescovo
rappresenta la Chiesa e, quindi, il
corpo sacramentale di Cristo, nella
nostra storia ecclesiale, nella nostra
vita personale, da battezzati e, ancor
più, da sacerdoti. Ed è questo che nei
suoi dieci anni di episcopato ad Acerra
il nostro vescovo ha cercato, pur tra
mille difficoltà, di testimoniare: Cristo
è risorto ed è presente in mezzo a noi!
L'ha testimoniato in primis con la sua
vita, con il suo modo di essere e ancor
più con la sua evangelica attività
pastorale. Purtroppo non tutti lo hanno
compreso! Un'esperienza, questa,
capitata anche a Gesù: fu abbandonato
persino dai suoi discepoli.
Allora vogliamo dire al nostro
Vescovo grazie, grazie e ancora grazie
per la sua presenza. Una presenza
voluta da Dio e non dall'uomo; una
presenza mossa dallo Spirito che da
vita. Quindi chi accoglie, crede e
segue questa presenza è innanzitutto
mosso dallo stesso Spirito e inoltre
accoglie, crede e segue soprattutto
Dio; chi si ostina di fronte a tale
presenza è già condannato, perché
vuol dire che non ha aperto veramente
il cuore alla novità di Cristo.
Noi, come diocesi, nonostante le
tante difficoltà, stiamo diventando
man mano una Chiesa nuova, rinata,
rifondata e che cerca giorno per giorno
di rispecchiare la prima comunità
cristiana, narrata dal libro degli Atti
degli Apostoli. Ma siamo una Chiesa
che ha bisogno di crescere nell'amore,
nella concordia, nella pace.
A Voi Eccellenza affidiamo la
nostra vita di cristiani, ma allo stesso
tempo vi sosteniamo con la preghiera
e con l'amicizia e, soprattutto con la
nostra figliolanza, in questo compito
così arduo: guidare il gregge di Dio,
come un vero Padre e un santo Pastore.
Il diaconato permanente per una chiesa più completa
dalla precedente
all'urgenza di un sì totale e incondizionato, un
sì soltanto con la bocca, tanto per accontentatenzioni.
Il sì è detto con il cuore quando la vita è doCristo lo vede, lo vede tutto il popolo di Dio.
è di Cristo o del mondo. I sacerdoti possono
re, non le lasceranno sole, se la loro vita è tutGesù, mille sono gli interessi che attraversaEcco il desiderio di Dio, di Cristo Gesù,
to. Dalla sua santità sgorga a torrenti e a fiumi
tati tutti a far crescere la pianticella della vocavitati a scegliere secondo la vocazione posta
Questo è il sacerdozio che sua Ecc. mons.
ha fatto comprendere a noi che abbiamo iniDio. Siamo certi che il nostro Vescovo contino, perché sappiamo di aver un continuo bisognore nulla è impossibile, a patto che siamo digliati dalla vergine Maria, ciò che egli ci cociò che il nostro pastore ci indicherà di fare. E
mai ci farà mancare la sua grazia e la sua assiCon queste parole dettate dal cuore, Eccelmo anniversario di Ordinazione Episcopale.
DI SALVATORE PIPOLO
Nella felice circostanza del decimo anniversario di ordinazione episcopale del nostro vescovo S. E.
Mons. Giovanni Rinaldi, ricordiamo
una importante tappa del suo ministero: la decisione di introdurre nella nostra diocesi il diaconato permanente.
Tale scelta ha portato, il 27 settembre
scorso, all'ammissione ufficiale di
quattro aspiranti diaconi: Giovanni
Caliendo, infermiere (Parrocchia
M.SS. Annunziata – Acerra); Roberto
Valentino, guardia giurata (Rettoria S.
Carlo Borromeo – Acerra); Salvatore
Pipolo, insegnante di Religione Cattolica (Parrocchia M. SS. AnnunziataAcerra); Raffaele Minervino, camiciaio (Parrocchia Gesù Redentore –
Acerra).
L'introduzione del diaconato per-
manente
manifesta
l'impegno del vescovo a
far crescere la nostra chiesa con la valorizzazione
di tutti i gradi del ministero
ordinato e a darne una immagine più completa e più
rispondente al disegno di
Cristo. Nella speranza di
poter accogliere con consapevolezza questo grande
dono dello Spirito Santo,
rinnoviamo al nostro pastore il nostro affetto e la
nostra amicizia e preghiamo il Signore
affinché
non gli faccia mancare la
forza per continuare il suo
impegno di rendere la
chiesa di Acerra una vera
famiglia.
Vocazioni e Seminario ...
sì detto con il cuore. Anche perché è inutile dire
re Gesù: Lui legge il cuore e conosce le reali innata a Gesù. Se la vita non è donata, non solo
Il popolo del Signore distingue se un sacerdote
pascere le pecorelle di Gesù, le possono seguita di Cristo Gesù. Se la loro vita non è di Cristo
no il cuore e lo disorientano.
dello Spirito Santo: che il sacerdote diventi sanin piena la santità del popolo di Dio. Siamo invizione aiutandola con la preghiera. Siamo tutti inda Dio nel cuore.
Giovanni Rinaldi, nel corso di questi dieci anni,
ziato un cammino di speciale consacrazione a
nuerà sempre a pregare per noi, ad esserci vicigno della Grazia. Sappiamo anche che al Sisposti a fare, come i servi del vangelo, consimanderà di fare, ciò che la Chiesa ci dirà di fare,
Dio, che supera i nostri pensieri e le nostre vie,
stenza grazie alla vicinanza dei suoi pastori.
lenza, le facciamo i nostri auguri per il suo deciGENNARO GARZONE, CARLO PETRELLA, ANTONIO COZZOLINO
la
roccia
10
Gennaio 2010
Il vescovo e la nuova evangelizzazione
DI DON LUCA RUSSO
Nella missione della Chiesa la priorità spetta all'annuncio del Vangelo, infatti
“fides ex auditu” (Rm 10,17). Il Dio della
tradizione biblica parla agli uomini attraverso degli uomini. Se, per la tradizione
biblica, l'attività essenziale di Dio è quella di parlare, di conseguenza l'attività essenziale dell'uomo è quella di ascoltare.
L'intento fondamentale della Parola, nel
suo prendere l'iniziativa di farsi incontro
all'uomo, è quello di servire la sua vita e
di fargli del bene, proponendogli e stabilendo con lui un rapporto di collaborazione. L'obiettivo, pertanto di ogni buon
Pastore è quello di verificare sul campo il
cammino percorso e di studiare i mezzi
idonei per promuovere il primato della
Parola, avviare una pastorale di evangelizzazione che abbia al suo centro
l'annuncio di Gesù Cristo morto e risorto, salvezza di Dio per ogni uomo.
L'episcopato del nostro Vescovo, sin da
quando si è insediato, si è caratterizzato
29 Maggio 2007 - Il vescovo durante una processione
per la sua attenzione
all'evangelizzazione. Il primo passaggio è stato quello di riformare gli uffici della Curia, cercando di conferire maggiore impulso e
vitalità ad apparati che avevano perso la loro carica
profetica. Dobbiamo, inoltre dare atto al nostro Vescovo di aver intuito ed accolto quello che il magistero afferma, ogni volta che
se ne dà l'occasione, e cioè
che il laicato va reso consapevole del suo battesimo e
va investito per questo del
compito di evangelizzare.
Non possiamo, a tal proposito, dimenticare, che
mons.
Rinaldi non rispar2003 Missione cittadina dei Frati Minori ad Acerra
mia le sue energie per pro-
sciuta come un momento di grazia che
ha dato alla città intera un impulso e ha
contribuito in maniera determinante a liberare dalla mente di molti il preconcetto
che la Chiesa non sa inculturare il suo
messaggio, in un contesto ecclesiale e civile come il nostro. Lo sforzo, poi, di purificare le tante tradizioni popolari, che arricchiscono la nostra diocesi e sono patrimonio prezioso del nostro territorio, è
stato ed è un fronte sul quale mons. Rinaldi è impegnato in prima linea con i suoi collaboratori, i sacerdoti. Sono state, a
tal fine, promosse varie iniziative che
stanno sortendo il loro effetto e che, per
la loro parte, stanno contribuendo ad
evangelizzare la religiosità popolare che
ha sempre bisogno di essere evangelizzata per ritrovare quella radice cristiana
con la quale è nata. Molto resta ancora da
fare, soprattutto per ricentrare la pastorale intorno all'ascolto della Parola, ma
dobbiamo tutti riconoscere che in questi
dieci anni di episcopato molto è stato fatto e la nostra diocesi sta cambiando il suo
volto e sicuramente su di esso risplende
di più il volto del Cristo, luce delle genti.
A lode di Dio e del suo servo, il nostro Vescovo, mons. Giovanni Rinaldi.
muovere la presenza in diocesi di quei
movimenti ecclesiali i cui statuti sono stati riconosciuti dalla Chiesa. La stessa
Azione Cattolica, che stava per scomparire nella nostra diocesi, grazie al nostro
Vescovo, oggi si ritrova da essere presente
attivamente nella maggior parte delle parrocchie. Sicuramente il
fiore all'occhiello
dell'impegno di mons.
Rinaldi è stata la missione popolare ad Acerra che egli ha voluto
fortemente, anche contro il parere di alcuni
che non l'hanno accolta come un dono di
Dio. La missione da
tutti, soprattutto dai
giovani, è stata riconoUn altro momento della Missione cittadina
“Lo Spirito del Signore mi ha mandato
a portare ai poveri il lieto annuncio”
Quando l'evangelista Luca presenta il Profeta Gesù di Nazareth nella sua dimensione di evangelizzatore lo fa con le parole del profeta Isaia. Gesù è inviato con la forza dello Spirito e il suo messaggio si rivolge a tutti coloro che non sono ricchi delle loro false sicurezze (“i poveri”). La missione di un Vescovo
è prima di tutto quella di continuare questa missione,
nella porzione di Chiesa che il Signore gli affida. La
visita pastorale che il nostro Vescovo, Mons. Giovanni Rinaldi, circa cinque anni fa ha, con grandi sacrifici, compiuto nella nostra Diocesi ha avuto il tenore di una missione tesa a risvegliare, laddove ce ne
fosse bisogno, la certezza che Dio non abbandona il
suo popolo, al contrario provvede alle sue esigenze
non privandolo mai della sua paternità. Uso il voca-
rezza delle cose che non vanno e di affrontare le
questioni più spinose, il desiderio di incontrare
tutti (amministratori, scuole, lavoratori, ospedali,
religiosi e religiose, consiglio pastorale e consiglio affari economici, caritas, gruppo liturgico, catechisti, cresimandi, comunicandi, famiglie e soprattutto i sacerdoti singolarmente e in gruppo),
tutto questo hanno fatto della visita pastorale un
momento di grazia che resterà come uno dei momenti più belli della vita della nostra diocesi. Al
nostro Vescovo desidero dire: grazie Eccellenza,
il suo episcopato è per noi una benedizione!
Alcuni momenti della Visita Pastorale
bolo paternità non a caso, perché se c'è una dimensione che caratterizza l'episcopato di Mons. Giovanni Rinaldi è proprio quella della paternità. Questa caratteristica è emersa in tutta la sua bellezza nella visita pastorale e per me, che ho affiancato il Vescovo nella visite alle parrocchie, è stata una bella esperienza, che
ha lasciato una traccia profonda nel mio ministero sacerdotale. La comprensione nei confronti delle debolezze di noi sacerdoti, l'incoraggiamento a proseguire
con zelo e senza scoraggiamenti nella non sempre facile guida delle comunità parrocchiali, l'invito ai laici
a stare vicino ai suoi preti, l'accoglienza e la valorizzazione di qualsiasi carisma affinché fosse messo a
servizio dell'intera comunità e affinché la chiesa diventi tutta ministeriale, il coraggio di parlare con chia-
Gennaio 2010
Nuovo sito diocesano
la
roccia
11
Nato grazie alla collaborazione degli Uffici diocesani
con il Servizio Informatico della CEI
DI GAETANO CRISPO*
«Lo sviluppo delle nuove tecnologie e,
nella sua dimensione complessiva, tutto il
mondo digitale rappresentano una grande
risorsa per l'umanità nel suo insieme e per
l'uomo nella singolarità del suo essere e
uno stimolo per il confronto e il dialogo.
Ma essi si pongono, altresì, come una
grande opportunità per i credenti. Nessuna strada, infatti, può e deve essere preclusa a chi, nel nome del Cristo risorto, si
impegna a farsi sempre più prossimo
all'uomo» (Benedetto XVI, Messaggio
per la XLIV Giornata Mondiale per le Comunicazioni Sociali).
Anche il Vescovo di Acerra mons.
Rinaldi è stato e vuole essere sempre
presente in mezzo al suo popolo, stargli
vicino e amarlo. Lo fa, tra l'altro, anche
tramite il sito Internet. In questa gioiosa
occasione il Servizio Informatico della
Diocesi di Acerra e l'Ufficio per le
Comunicazioni Sociali presentano
ufficialmente il nuovo portale diocesano,
completamente ristrutturato,
raggiungibile al nuovo indirizzo
www.diocesiacerra.it**.
Vuole essere il punto di riferimento per
tutto il territorio diocesano. Verrà
aggiornato quotidianamente con notizie
dal mondo e dalla Diocesi. Su di esso sarà
possibile trovare tutti i documenti del
Vescovo e degli uffici di Curia. Le
parrocchie potranno controllare l'e-mail
direttamente dal sito ed è prevista un'area
riservata ad esse. Saranno disponibili tutte
le informazioni dell'Annuario diocesano,
consultabili in un'interfaccia grafica
intuitiva e immediata, tutto quello che
riguarda la Diocesi sarà a portata di mano.
Il sito, nato con Mons. Riboldi
nell'aprile del 1997, pochi giorni prima
del sito del Vaticano, negli anni ha
registrato una crescita esponenziale nei
contenuti e nelle visite.
Negli ultimi dieci anni, sotto la paterna
guida del Vescovo Rinaldi l'Ufficio è
cresciuto molto, in particolare ha cercato
di adeguarsi agli standard dettati dalla
Conferenza Episcopale Italiana.
Grazie agli sforzi fatti, oggi la diocesi
vanta quasi il 70% delle parrocchie che si
sono avvicinate alla nuova
tecnologia, gestite con il software “SipaNet” della CEI. Le
stesse hanno aderito al progetto
“e-mail parrocchiale”, aprendo
così una comunicazione in
tempo reale tra Diocesi e
Parrocchia. In 10 di esse è nata la
figura di un referente
informatico che collabora
direttamente con l'Ufficio
diocesano ed aiuta il parroco
nella gestione del Centro
Elaborazione Dati parrocchiale.
L'Ufficio cerca di entrare
nelle parrocchie e avvicinarsi ai
parroci: l'anno scorso ha tenuto
un corso di alfabetizzazione
informatica per sacerdoti e
presto terrà un corso di II livello
e altri corsi specifici sulla
gestione parrocchiale.
Attualmente, in stretta
collaborazione con l'Ufficio di
Pastorale Giovanile, ha
realizzato un moderno
laboratorio multimediale che
sarà inaugurato tra qualche mese
e si prefigge l'obiettivo
principale di distogliere i ragazzi
“a rischio” dalla strada
avvicinandoli alle moderne
tecnologie attraverso il gioco e
Internet. Inoltre vuole informare
sul rischio di questa potente
“ragnatela” e si propone di
aiutare i genitori sul corretto uso
del PC e di Internet da parte dei
figli.
Tutto questo è stato voluto dal nostro
vescovo al quale va un grande grazie per la
stima e la fiducia riposta nell'Ufficio. E'
stato e sarà molto bello ed edificante
collaborare con un Pastore-Padre
premuroso.
*RESPONSABILE
SERVIZIO INFORMATICO DIOCESANO
**La presentazione ufficiale è avvenuta il 29
Gennaio 2009, decimo anniversario
dell’ordinazione episcopale di mons. Rinaldi, sul
sito www.diocesidiacerra.it. Fra pochi giorni la
versione definitiva sarà consultabile su
www.diocesiacerra.it.
Misericordias Domini in Aeternum Cantabo
La Chiesa di Acerra è viva, e non morirà
"Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale:
i nuovi media al servizio della Parola"
E’ il tema scelto dal Santo Padre Benedetto XVI per la
44ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che
si celebra il 16 maggio 2010. “Il tema si inserisce
felicemente nel cammino dell'Anno sacerdotale, e pone
in primo piano la riflessione su un ambito pastorale vasto
e delicato come quello della comunicazione e del mondo
digitale, nel quale vengono offerte al Sacerdote nuove
possibilità di esercitare il proprio servizio alla Parola e
della Parola – scrive Benedetto XVI -. I moderni mezzi
di comunicazione sono entrati da tempo a far parte degli
strumenti ordinari, attraverso i quali le comunità ecclesiali si esprimono, entrando
in contatto con il proprio territorio ed instaurando,
molto spesso, forme di dialogo a più vasto raggio, ma
la loro recente e pervasiva diffusione e il loro
notevole influsso ne rendono sempre più importante
ed utile l'uso nel ministero sacerdotale.
Un grazie e una richiesta
Gli auguri di Avvenire
Eccellenza Reverendissima
gli amici della redazione de “La
roccia” mi hanno fatto l'onore di poterle mandare tramite il vostro mensile diocesano un pensiero beneaugurante in occasione del decimo anniversario della sua ordinazione episcopale. Immagino che in questo caso, come in ogni occasione dove si festeggia un traguardo, ci sia stato da
parte del celebrato lo sforzo di fare
qualche rendiconto utile a un esame
di coscienza più ampio del solito. Da
quale parte guardarsi? Per un cristiano, per un sacerdote e infine per un
vescovo immaginiamo saranno molti i pensieri di inadeguatezza, di inadempienza e forse di codardia che distanziano la propria vita dalla richiesta di santità operosa per la quale, un
giorno, si è accettato di incamminarsi dietro un Salvatore crocifisso e risorto nello spaesamento della fede
dei più. A noi spetta il compito di vigi-
lare con la lucerna accesa della preghiera
perché, dall'incontro
intimo e personalissimo col suo Signore,
possa trovare luce alla
mente e calore al cuore. Ci permettiamo di
esprimere, quindi, un
grazie e una richiesta.
Un grazie innanzitutto per il suo
tratto umano, così vicino al sentire
comune della gente, che mette a proprio agio qualsiasi interlocutore, facendolo davvero sentire a casa;
l'episcopio dove lei risiede lo abbiamo percepito ogni volta non come un
palazzo di potere, ma come un motore di attenzione e di carità, dove ogni
parola è stata pesata e considerata nel
giusto valore e dove ognuno ne è potuto uscire rinfrancato.
Una richiesta. Continui a essere il
pastore del suo gregge: non amico
perché diventeremmo orfani di un padre, né semplice spettatore perché
non ce ne faremmo niente
di un compagno di cammino in più. Rinnovando
giorno per giorno il dipiù-di-amore al nostro Signore e Maestro, continui
a indicarci la strada sulla
quale camminare. Così,
solo così, saremo davvero felici di appartenere a “questa madre che è la
Chiesa cattolica, e il pastore che la
regge, che in ogni luogo cerca gli
smarriti, rafforza i deboli, cura i malati, fascia gli storpi” (Agostino, sermone 46,18).
Ad multos annos quindi!
Dott. Cav. FABIO GIOVANNI
MARIA UNGARO
Responsabile Progetto Portaparola
Avvenire
Testimoni digitali. E' il titolo del
Convegno Nazionale che vedrà coinvolti
tutti gli operatori dei media in ambito
ecclesiale, dal 22 al 24 aprile 2010. Nel 2002
si svolse "Parabole mediatiche", crocevia e
snodo importante per la comunicazione
nella Chiesa e all'esterno di essa.
L'appuntamento di aprile segnerà un passo
in avanti di maturità nel comunicare e
trasmettere la fede tra le persone.
www.testimonidigitali.it
Per adesioni e informazioni
[email protected] - 0815209329
la
roccia
12
Gennaio 2010
«S.E. Mons. Giovanni Rinaldi: USMI
“Com'è bello e com'è dolce
strenuo promotore dell'Associazione
dei Medici Cattolici Italiani della che i fratelli vivano insieme”Sal 133, 1
D S
L
A
*
continuativo, corroborando il nostro spirito
con
l'afflato della Carità presente nel
diocesi di Acerra»
Nel pomeriggio della Pentecoste del
'"munus" episcopale .
I UOR UCIA NIELLO
DI PROF. MARCELLINO MONDA*
L'Associazione
dei Medici Cattolici
Italiani (AMCI) è
stata fondata nel
1944 a Roma da un
gruppo di medici
guidati dal prof.
Luigi Gedda, allora
presidente centrale
della Gioventù
Italiana di Azione
Cattolica. L'AMCI è
un'associazione privata di fedeli, ai sensi
dei canoni 298-299 e 321-326 del Codice di diritto canonico; essa ha durata illimitata, non svolge attività partitica o sindacale e non ha fini di lucro, come recita
l'art.1 dello statuto. Scopi della Associazione sono: 1) provvedere alla formazione morale, scientifica e professionale dei
medici; 2) promuovere gli studi medicomorali, ispirandosi ai principi della Dottrina Cattolica e nel fedele rispetto del
Magistero della Chiesa; 3) animare e difendere lo spirito di autentico servizio
umano e cristiano dei medici nel rapporto con l'ammalato; 4) agire per la sicurezza del più dignitoso esercizio della
professione e per la tutela dei giusti interessi della classe medica; 4) educare i Soci alla retta corresponsabilità ecclesiale
praticando anche una efficace attività caritativa nell'esercizio della professione;
5) favorire l'evangelizzazione del mondo sanitario per la realizzazione, unitamente agli ammalati e agli altri operatori
sanitari, di un'autentica comunità che testimoni i valori cristiani della vita; 6) sviluppare il collegamento e la collabora-
zione con le altre istituzioni e associazioni sanitarie cattoliche, anche con iniziative volte all'inserimento e alla valorizzazione dei gruppi di volontariato.
L'AMCI ritiene sua caratteristica fondante la fedeltà al Magistero della Chiesa, la disponibilità alla collaborazione a
livello parrocchiale e diocesano.
S.E. Mons. Rinaldi, fin dai primi tempi del suo operato nella Diocesi di Acerra, ha voluto fortemente che si costituisse una sezione dell'AMCI ad Acerra, con
un valenza non tanto comunale, ma piuttosto diocesana. Infatti, le attività
dell'Associazione hanno sempre avuto
un respiro ampio e mai costrette in ambiti localistici. Gli iscritti alla sezione
AMCI di Acerra appartengono a vari comuni, da Casalnuovo fino ad Arienzo.
Le riunioni degli iscritti e le varie manifestazioni organizzate dall'Associazione
si sono svolte in tutto il territorio diocesano, dalla prestigiosa cattedrale acerrana alla storica chiesetta di Talanico. La
creazione di questa “sezione diocesana”,
così fortemente voluta da S.E. Mons. Rinaldi circa dieci anni fa, rende testimonianza della fervida creatività culturale
del nostro Vescovo, che è sempre stato vicino fattivamente alle iniziative
dell'Associazione, indicando con la maestria del buon pastore il cammino più opportuno.
Nel ringraziare il Vescovo per la sapienza e la delicatezza del suo operato,
l'AMCI di Acerra è certa di poter contare
sempre sulla guida del suo “fondatore”.
*PRESIDENTE AMCI DI ACERRA
2001, veniva costituita, nella nostra Diocesi,
la Segreteria USMI, già articolata a livello
nazionale e regionale, come organizzazione
di diritto pontificio (dal 1964), per le
religiose d'Italia, al fine di promuovere una
più intensa comunione tra le medesime , ed
un inserimento più pieno nella vita della
Chiesa.
Questo avveniva dopo alcuni mesi
dall'ingresso in Diocesi del nuovo Vescovo
Sua Eccellenza Monsignor Giovanni
Rinaldi.
Egli, da Pastore solerte e attento,
desideroso di raggiungere ogni settore dei
fedeli a lui affidati dalla provvidenza del
Padre, non poteva non rilevare questo vuoto
esistente, forse , da sempre. La sua stima
per la Vita Religiosa, per questa parte del
popolo di Dio da cui sognava testimonianza
di vita, sostegno nella preghiera,
collaborazione fattiva sul piano pastorale, lo
portava a chiedere, presso l'USMI
regionale, la costituzione di detta segreteria
USMI diocesana.
Nonostante l'esiguo numero delle
religiose presenti in diocesi con limiti di
salute e di età, lo zelo paterno del nostro
Vescovo non si è mai affievolito, mirando,
oltre che ad un arricchimento spirituale
delle varie comunità religiose, ad uno
scambio di esperienze, ad una conoscenza
personale reciproca che aprisse un rapporto
di fraternità vera, sì da mettere in comune
problemi e difficoltà.
A tale scopo venivano convocate
talvolta anche le responsabili delle
comunità in questione, scegliendo di volta
in volta, come sede dei nostri incontri, una
delle case religiose presenti sul territorio
diocesano; per cui anche le difficoltà di
trasloco venivano facilitate da un mezzo di
trasporto messo a disposizione sempre dal
nostro amato Presule.
Così, Ritiri mensili, Lectio divina e
giornate di fraternità si alternavano in modo
Inoltre, la parola di sua Eccellenza
Monsignor Rinaldi veniva avvalorata dai
vari Documenti magisteriali pubblicati
periodicamente e presentatici nei tratti più
salienti e propri.
Particolarmente curati risultano i tempi
forti dell'anno liturgico e la giornata della
vita consacrata (2 febbraio), durante i quali
siamo state guidate in una preghiera di
taglio bibblico-liturgico- spirituale.
Punto culminante del cammino
federativo annuale: la giornata di fraternità
vissuta solitamente presso un Santuario
(Castelpetroso, San Gerardo, Lanciano,
Abbazia del Goleto) dove, al Banchetto
Eucaristico, seguiva l'agape fraterna (offerta
generosamente dal nostro Presule) .
Tutta la giornata scorreva all'insegna
della serenità e della gioia che traspariva da
tutti i pori; caricandoci così, di speranza per
il futuro, si faceva rientro alle proprie sedi.
In questo primo decennio del servizio
pastorale del nostro Vescovo, che va quasi
di pari passo col nostro percorso di
Federazione, viene spontanea una
domanda:
1. Tanta cura appassionata e costante ha
trovato riscontro nel nostro cuore?
2. Abbiamo fatto il possibile per
produrre quei frutti che il nostro Vescovo si
aspettava?
3. E' maturata maggiormente l'idea, già
presente in Santa Teresa d'Avila, che la Vita
religiosa non sussiste al di fuori della
Chiesa?
Lo Spirito attesti che abbiamo fatto
quanto potevamo!
Grazie Eccellenza, per quanto ci ha
donato in questi anni!
Le auguriamo ancora un lunghissimo
tratto di strada su cui irradiare la Luce della
Verità e testimoniare il fascino e la gioia che
scaturiscono dall'amore per Cristo Gesù!
*SEGRETARIA USMI DIOCESANA
AIMC
Impegno pastorale e sfida educativa
DI PROF. ANGELO CAPORALE*
Colgo l'opportunità per
porgere gli auguri al vescovo
monsignor Giovanni Rinaldi
per il compimento del decimo anno del suo ministero
episcopale alla guida della
diocesi di Acerra.
Conosco il vescovo Rinaldi da diverso tempo. E mi
preme ringraziarLo come dirigente scolastico
per tutto quello che ha fatto e continua a fare per
la scuola. Ma in questa occasione non posso non
sottolineare la sua tenacia nel volere nella sua
Chiesa diocesana l'Aimc (Associazione italiana
maestri cattolici), seguendo in ogni suo passo
l'associazione che da oltre 50 anni è impegnata
perché si diffondano nella scuola e nella società i
valori evangelici di promozione integrale
dell'uomo. E' una realtà importante per i nostri
territori e monsignor Rinaldi, con il suo sostegno, ha
mostrato grande capacità di attenzione e sensibilità
nei confronti dell'emergenza educativa alla quale il
Sommo Pontefice Benedetto XVI ci richiama di continuo negli ultimi tempi.
L'aiuto e la vicinanza di monsignor Rinaldi danno
sapore e forza al nostro compito di educatori, non faci-
le in questo tempo. Sulla questione educativa, sono sicuro, faremo convergere le nostre energie fisiche, morali e spirituali nel tempo che verrà, portando nel mondo complesso dell'educazione la
gioia e l'apertura al futuro di coloro che sempre
sono chiamati da dare ragione della Speranza
che abita i loro cuori.
*PRESIDENTE AIMC ACERRA
Momenti della Visita Pastorale
al II Circolo Didattico di Acerra
la
roccia
Gennaio 2010
13
Con coraggio e forza di fronte alla sfida della vita
DI ANTONIO PINTAURO*
«Viviamo un tempo difficile, dove
continuamente la vita umana è messa in
discussione. Ma perché la vita umana è
sempre un bene? Perché tutti gli esseri
umani sono chiamati a partecipare alla vita stessa di Dio. Il Vangelo della vita sta
nel cuore del messaggio biblico, ma soprattutto nel messaggio di Gesù. Questo
ci permette di cogliere la bellezza e la
grandezza di ogni vita umana, sia quando
ci appare nello splendore della salute che
quando si presenta malata e sminuita. A
nessuno sulla terra spetta il giudizio sul
suo valore. Esso, recita il salmo 138, è stato pronunciato dallo stesso Dio per il fatto
Acerra - una marcia per la Vita
di averla chiamata all'esistenza».
Con queste parole il nostro vescovo
monsignor Giovanni Rinaldi inaugurava
il 3 giugno del 2008 il Movimento e Centro aiuto alla vita della diocesi di Acerra.
In quella stessa occasione, monsignor
Elio Sgreccia, ringraziando il vescovo
Rinaldi «per aver incoraggiato
l'iniziativa e per aver messo in questa importante decisione tutto il peso della sua
autorità e benedizione», così continuava: «E' questo un evento felice. Come
nella famiglia si fa festa quando nasce
un nuovo figlio, così anche nella comu- Acerra 3/6/2008 Da sinistra Mons. Sgreccia,
nità diocesana quando vive un nuovo moMons. Rinaldi e Lucio Romano
vimento. La nostra forza oggi è la certezza che stiamo lavorando per la cosa più importante che ci sia. Tra le prima e decisiva sfida per gli uomini e i crivarie imprese, attività, movimenti, stiani del terzo millennio: la sfida della viimpegni culturali e politici, lavorare ta. Lo stesso “Papa della vita”, nel 1995
per la vita, lavorare per la vita di aveva pubblicato l'enciclica Evangelium viogni uomo che è concepito e che ha tae, dove definiva quella della vita la nuodiritto alla vita è l'impegno più sa- va questione sociale.
crosanto che ci possa essere, il più urAl suo ingresso in diocesi, monsignor
gente».
Rinaldi ha trovato una Chiesa con viva e
Uomo sensibile e pastore attento crescente sensibilità nei confronti della vialle provocazioni della realtà, mon- ta. Ma di fronte all'incalzare, sempre più rasignor Rinaldi ha avuto fin pido negli ultimi anni, di emergenze di ordidall'inizio del suo episcopato una ne bioetico, biogiuridico, biopolitico, e soparticolare attenzione a quella che prattutto nei nostri territori anche di ordine
Giovanni Paolo II, nel suo ultimo di- economico, egli ha saputo e voluto concrescorso pubblico (al corpo diplomati- tizzare l'impegno della Chiesa a favore delco nel gennaio 2005), ha definito la la vita, in particolare quella nascente, offrendo credibilità e fugando il dubbio di
Il prof. Lucio Romano:
«Monsignor Rinaldi, guida sicura
e disponibile in spirito di servizio»
DI LUCIO ROMANO*
Nel ricordare con affetto
ed enorme piacere il decennale di ministero episcopale di
Monsignor Giovanni Rinaldi
nella Chiesa particolare di
Acerra, mi è caro esprimerGli
profonda gratitudine per lo zelo e l'impegno profusi per la
costituzione ad Acerra del
“Movimento e Centro di Aiuto alla Vita”. Con lungimiranza e audace profezia, è stato instancabile nell'incoraggiare e
stimolare la partecipazione di
un laicato cattolico fortemente
impegnato e profondamente
sensibile alle tematiche proprie della tutela della vita nascente, e non solo. Il “Movimento e Centro di Aiuto alla
Vita” di Acerra è affidato alla
certezza delle cure pastorali di
Monsignor Rinaldi, riferimento sicuro e sempre necessario.
Le tematiche della bioetica non rappresentano un mero
settore di studio e di ricerca
per esperti ma diventano sempre più quotidiana analisi di temi che coinvolgono tutti i cittadini. In tale contesto si realizza il ruolo e la funzione dei
volontari per la vita.
Di fronte alla deriva di ordine relativistico, individualistico e contrattualistico che invade e pervade il nostro tempo,
molteplici le iniziative guidate
da S. Ecc.za Mons Rinaldi - in
collaborazione con un attivissimo gruppo di volontari - per
lo sviluppo culturale ed etico
del territorio. Tra queste vorrei
ricordare in particolare
l'incontro con S. Ecc.za Mons
Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita, il 3 giugno
2008 presso la Biblioteca diocesana di Acerra. Tema
dell'incontro la legge
194/1978. Ed in quella occasione, appunto, la coralità nella partecipazione, la condivisione e la testimonianza – secondo fede e ragione – hanno
rappresentato la tangibile riprova di un impegno forte e
motivato alla costruzione di
un pensiero comune orientato
a riconoscere il valore intangibile della vita umana.
Ecco perché avverto
l'esigenza di rivolgere ancora
una volta un avvertito ringraziamento a S. Ecc.za Mons Rinaldi, per la costanza instancabile, la dedizione piena: guida sicura e sempre disponibile
in spirito di servizio.
Auguri Eccellenza, con gratitudine.
* COPRESIDENTE NAZIONALE
ASS. “SCIENZA & VITA”
VICEPRESIDENTE NAZIONALE
“MOVIMENTO
PER LA VITA ITALIANO”
una predicazione di astratti principi staccati
dalla realtà e indifferenti al dramma reale
di tante famiglie e giovani madri che vivono nelle nostre città. Fedele alla salvaguardia dell'identità e alle radici della nostra diocesi, monsignor Rinaldi ha voluto che il
Movimento si intestasse a monsignor Gennaro Verolino, vescovo acerrano insignito
del titolo di Giusto tra le nazioni per aver
salvato la vita a circa 30 mila ebrei attraverso la Nunziatura della Santa Sede a Budapest durante la seconda guerra mondiale.
Il vescovo ha accompagnato per mano
il nascente Movimento per la vita e ha seguito egli stesso da vicino gioie e difficoltà
delle persone che abbiamo incontrato. E'
ancora forte l'emozione per la celebrazione, da lui presieduta, di due matrimoni e
cinque battesimi di altrettanti bambini e famiglie da noi sostenute nel periodo di gravidanza e anche dopo.
“La forza della vita una sfida nella povertà” è il titolo del Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente per la 32a Giornata Nazionale per la vita che sarà celebrata il 7 febbraio 2010. Esso, in qualche modo, illumina e certifica la giusta direzione
intrapresa dalla nostra diocesi in questi anni: difendere la vita sempre, dal concepimento alla morte naturale, a parole e soprattutto con i fatti.
*PRESIDENTE
MOVIMENTO DIOCESANO PER LA VITA
Consultorio familiare
di ispirazione cristiana
DI DOMENICO BRASILE*
Alla fine di Gennaio del 2010 i laici, i sacerdoti
e i religiosi della Diocesi di Acerra, festeggeranno
i 10 anni di episcopato di S.E. Giovanni Rinaldi.
Quale occasione migliore per presentare ai fedeli
laici le varie realtà della nostra Diocesi sul
territorio di Acerra. Realtà che si sono realizzate
grazie all'impegno e alla ferrea volontà del nostro
Vescovo. Una delle realtà più interessanti sul nostro territorio è il Consultorio Familiare di
Ispirazione Cristiana.
Il Consultorio cattolico, è operante sul
territorio di Acerra da diversi anni. Offre un
servizio di consulenza gratuita a tutti senza
distinzioni di razza, religione, nazionalità : “…
perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare,
ho avuto sete e mi avete dato da bere ero forestiero
e mi avete ospitato… (Mt 25,36)”.
Il Consultorio Diocesano è un luogo dove si
può ricevere un servizio socio-sanitario di
consulenza su tutti i problemi che riguardano il
rapporto persona-famiglia. In particolare il
Consultorio si propone di aiutare la persona a
realizzarsi nelle sue relazioni familiari e sociali.
Di essere uno spazio di solidarietà ed
accoglienza, dove valorizzare le risorse di ogni persona.
Si rivolge a persone singole in difficoltà, a
coppie (fidanzati/coniugi) o nuclei familiari e
infine Enti e associazioni.
La consulenza della nostra struttura si rivolge
all'interno dei seguenti settori di competenza:
- Settore medico-sanitario: disturbi della
fertilità/sterilità maschile/femminile, assistenza in
gravidanza normale e a rischio, PREVENZIONE
DELL'ABORTO, insegnamenti dei metodi di
regolazione naturale della fertilità, disturbi e
malattie della sfera sessuale, assistenza pediatrica
al bambino.
- Settore psico-sociale: disarmonia di coppia,
mediazione familiare ai coniugi separati o in fase
di separazione, disturbi della personalità ed
identità sessuale, sostegno alle famiglie con
membri in difficoltà (anziani, tossicodipendenti,
portatori di disagio psichico etc…).
- Settore psico-pedagogico: educazione alla
procreazione responsabile, problemi inerenti il
rapporto genitori-figli nella prima infanzia,
nell'adolescenza, nei rapporti con la scuola.
- Settore legale: informazioni su problemi
legali che riguardano la famiglia; adozioni o
affidamenti, tutela dei minori.
I servizi del Consultorio sono curati da
professionisti qualificati, quali assistente sociale,
consulente etico, consulente legale, mediatore
familiare, Psicologo, Pediatra, Ginecologo,
Insegnante dei Metodi di regolazione Naturale
della fertilità.
Il Consultorio deve diventare sempre più punto
di riferimento della realtà territoriale e dare
risposte ai vari fenomeni vedi multiculturalità e
multietnicità presenti nella nostra città e
impegnare le sue professionalità su questi
problemi, visto il rapido aumento delle famiglie
straniere sul nostro territorio.
*PRESIDENTE
GIORNATA DIOCESANA PER LA VITA
“La forza della vita una sfida nella povertà”
Domenica 7 Febbraio 2010
ore 15.30 Raduno presso la parrocchia di Maria SS. di Loreto
info: in parrocchia o consultare il sito www.diocesidiacerra.it
la
roccia
14
Gennaio 2010
Il vero Pastore
DI ENZA VALENTINO*
Vescovo nella e per la Chiesa
DI PROF. FRANCO MIANO*
È davvero con grande gioia
che mi rendo presente in
un'occasione tanto bella come
quella del decimo anniversario
della ordinazione episcopale di
Sua Eccellenza Mons. Giovanni
Rinaldi, che ho l'onore di conoscere fin da quando, Vicario generale della diocesi di Nola, e poi
parroco delle importanti parrocchie di Maria Santissima della
Stella, a Nola, e di S. Maria delle
Grazie, a Marigliano, ha costituito un sicuro punto di riferimento
per me, così come per l'intera
Azione Cattolica diocesana, di
cui è stato anche Assistente unitario.
In questa felice circostanza,
dunque, con la chiesa di Acerra
esprimo profonda e viva gratitudine al Signore per il dono di un
pastore capace di intensa spiritualità, di spirito di servizio, di
ricca testimonianza, di fecondo e
instancabile apostolato, di un
amore appassionato alla
Chiesa che si esprime anche nella valorizzazione
del laicato e del suo ruolo per la vita della diocesi stessa e del territorio in
cui essa è posta.
Le Chiese locali hanno sempre avuto nei propri pastori punti di riferimento qualificanti, capaci di essere padri e guide,
di accompagnare le coscienze promuovendo il
discernimento, di sostenere le persone per metterle in grado di scoprire
orizzonti vasti e di compiere scelte generose. Così è stato anche per
Mons. Rinaldi, nei suoi
dieci anni di episcopato
nella e per la Chiesa di
Acerra.
Questa opera di sostegno e accompagnamento si rivela ancora
più importante, se possibile, nella realtà meridionale, dove più forte si
avverte l'esigenza di figure esemplari. Non possiamo infatti dimenticare il significativo ruolo
che in questi anni ha avuto Mons. Rinaldi anche
per le problematiche del
territorio della sua dio-
cesi, in quella difficile quotidianità in cui è però possibile immettere semi di speranza, provocare al cambiamento e alla coerenza e vincere pericolose rassegnazioni.
Si tratta, del resto, di una sensibilità che ben si inscrive
nell'attenzione che Mons. Rinaldi incessantemente riserva alla
più ampia dottrina sociale della
Chiesa, e quindi al perseguimento del bene comune, alla edificazione della convivenza civile, alla costruzione di un'ottica di solidarietà e partecipazione, nel rispetto della persona vista nella
sua integralità.
A lui assicuro quindi la mia vicinanza, con un'incessante preghiera, perché il Signore continui
ad accompagnare la sua missione.
*PRESIDENTE NAZIONALE DI
AZIONE CATTOLICA
In occasione del 10° anniversario dell'ordinazione episcopale del nostro Vescovo
Mons. Giovanni Rinaldi sento
il bisogno di ringraziare il Signore per aver donato alla
Chiesa di Acerra un pastore
tanto buono e premuroso. Egli
fin dall'inizio del suo ministero ha sempre valorizzato nella
sua attività apostolicapastorale la presenza di laici
impegnati nella loro testimonianza di fede e per questo
l'Azione Cattolica diocesana
sarà sempre grata al suo Vescovo per tutto quello che ha
fatto affinché l'associazione rinascesse nella nostra diocesi.
Vogliamo pertanto ringraziarlo per averci spronato e sostenuto nel cammino associativo
ma soprattutto siamo a lui riconoscenti perché ci ha aiutato a
scoprire la nostra vocazione
di laici all'interno della Chiesa. A dire il vero, noi di AC
c'eravamo accorti, quasi subito, del grande dono che la nostra diocesi aveva ricevuto
nell'averlo come pastore; pastore di grande fede, di profonda spiritualità, di sicura
preparazione culturale, desideroso unicamente di rendere
presente Cristo nella grande
avventura della storia
dell'uomo e di servire con
umiltà la diocesi di Acerra a
lui affidata. Una delle costanti
che ha caratterizzato il suo impegno di Vescovo, in questi
dieci anni, è stata quella di
spendersi totalmente affinché
fiorissero in diocesi nuove vo-
cazioni, soprattutto
quelle sacerdotali,
visto che il clero
acerrano, in media,
era molto avanzato
in età. Ha riaperto,
così, il seminario
per accogliere e formare i giovani seminaristi. Attraverso
la sua intuizione, la
sua sensibilità, la
sua determinazione
e grazie anche alla
sua bontà e larghezza di mente il seminario è diventato oggi non solo centro
per la formazione
dei futuri presbiteri,
ma anche strumento di vita culturale e
di animazione pastorale. Una cosa
mi ha sempre colpito di lui,
una grande umanità e
un'autentica semplicità. E' un
Vescovo ma ha sempre conservato il rapporto diretto con
i fedeli come fa un qualsiasi
parroco in una parrocchia. Ha
la capacità di coinvolgere
ogni tipo di persona con un linguaggio genuino, semplice,
sia pure intenso e profondo,
con attenta preparazione a
qualsiasi intervento, omelia o
catechesi, mira sempre al raggiungimento del cuore delle
persone. In lui ho sempre ammirato la sua schiettezza nel
parlare e la sua umiltà nel servizio. E' una persona sempre
disponibile e non sa dire di no
a nessuno; è disposto ad accogliere e ascoltare tutti; chiunque lo invita ad intervenire è
sempre pronto ad accettare nonostante i suoi impegni pastorali. Durante gli
anni in cui ho avuto
l'onore di collaborare con
lui in quanto presidente
diocesano di AC e vicepresidente del Consiglio
Pastorale diocesano ho
avuto modo di apprezzare
le sue doti di pastore che
vuole solo il bene del suo
gregge. Ho imparato da
lui l'amore per la Chiesa locale e quindi per il Vescovo che il Signore ha scelto
come guida e pastore e
l'amore per i più bisognosi
di cura: spirituale, cristiana, formativa, educativa… Ritornando indietro
con la memoria, ricordo
con piacere e con gioia il
giorno in cui è stato ordinato Vescovo. Mi ritrovavo insieme a mio zio sacerdote don Domenico Valentino nel palazzo vescovile di Nola. Avevo accompagnato lo zio perché
era anziano e malato, ma
comunque desideroso di
fare gli auguri al nuovo Vescovo. Lui è entrato nella
stanza dov'era Mons. Rinaldi insieme ad altri vescovi, io mi sono fermata
sulla soglia della porta e
sbirciavo. Pochi minuti dopo
il Vescovo è uscito fuori per
una foto, i nostri sguardi si sono incrociati, mi sono avvicinata e l'ho salutato. Alcuni
giorni dopo ci siamo incontrati di nuovo, a casa però, perché era venuto a trovare lo
zio. Ho avuto in quella occasione l'opportunità di scambiare qualche parola con lui.
Quell'incontro è stato fatale.
Nei successivi incontri abbiamo parlato di Ac e insieme ad
altri amici abbiamo dato inizio alla vecchia e nuova associazione: l'AC. Il suo rapporto
con noi è stato ed è fraterno e
affettuoso, ci è stato sempre vicino, è stato presente a tutti i
nostri incontri, attività e iniziative, ha partecipato anche a
diversi incontri regionali e nazionali. Quanto del suo tempo
ha investito affinché
l'associazione prendesse piede in diocesi! Mai che si fosse
arreso. Era convinto che
l'associazione fosse utile alla
Chiesa e alla società (del resto
è ciò che dicono il Papa e i Vescovi). Con noi di AC è stato
sempre molto esigente perché
sapeva cosa l'associazione poteva e doveva fare per essere
fedele alla sua natura e alla
sua peculiarità e perciò spesso
ci ha richiamati al nostro impegno e alla nostra responsabilità. Ma noi avevamo bisogno
di crescere e maturare e così a
volte abbiamo fatto fatica a
stargli dietro perché lui è un
vulcano di idee e di azione.
Infaticabile, zelante, sa rimproverare ma insieme testimoniare stima e affetto. Ma
tutti abbiamo riconosciuto
che il suo zelo è quello di un
autentico pastore. Certamente, il vigore della sua tempra,
la sua solidità spirituale, la capacità di guida, il suo zelo apostolico sono un dono per noi
di AC e per la Chiesa di Acerra. Grazie Eccellenza. AD
MULTOS ANNOS!
*PRESIDENTE DIOCESANO
la
roccia
Gennaio 2010
Giovanni e
i giovani
DI D. ALFONSO LETTIERI
E ROSA DE LAURENTIIS
In questi dieci anni di episcopato, il vescovo Giovanni si è sempre interessato del
cammino dei giovani della diocesi. Il suo
desiderio è stato quello di far scoprire, anche alle nuove generazioni, la bellezza e la
gioia della fede, e di far riscoprire che proprio grazie a noi giovani e al nostro frizzante entusiasmo, la Chiesa può essere ancora per il mondo testimonianza viva e palpitante. Così il nostro vescovo parla dei giovani e della Chiesa in “Lasciatevi sorprendere da Cristo” pubblicato dalla Pastorale
Giovanile Diocesana dopo l'esperienza della GMG di Colonia nel 2005.
Eccetto rare occasioni, non ha mai fatto
mancare la sua presenza e la sua vicinanza,
sia nella preghiera che negli interventi personali con i quali ha arricchito ciascun incontro della sua esperienza personale e di
fede. L'attenzione che ha per i giovani non
è solo rivolta alla dimensione della fede,
ma anche a quella della realizzazione professionale in un contesto societario dove il
lavoro è divenuto un problema per i giovani: il “Progetto Policoro”, ad esempio, da
lui fortemente sostenuto, è uno strumento
di evangelizzazione nel mondo del lavoro
15
Noi siamo il volto di Dio che ogni uomo può incontrare. Vivere nella Chiesa, farne
parte, non è facile ma la si può cambiare dal di dentro a partire dalla conversione di se
stessi: è il modo migliore per restare fedeli al Vangelo.
Giovanni Rinaldi
e di coloro che sono in ricerca di un
sostegno concreto per la realizzazione di progetti lavorativi.
La sua vicinanza, inoltre, è per
l'equipe, impegnata nell'accompagnamento dei giovani della
diocesi, una certezza sulla quale costruire tutti i passi del cammino annuale. È un pastore che, nonostante i
numerosi impegni, non dimentica
mai di rivolgere lo sguardo alle nuove generazioni, con la lungimiranza
di vedere in loro i nuovi testimoni del
Vangelo e della Chiesa.
Anche quest'anno la Pastorale Giovanile
organizza il concorso letterario e fotografico. Per
maggiori informazioni e per scaricare il
regolamento e scheda di iscrizione consultate il
sito www.diocesidiacerra.it
DIOCESI DI ACERRA
PASTORALE GIOVANILE
II CONCORSO
LETTERARIO E FOTOGRAFICO
Un mondo di
relazioni
Un mare di stelle
DI ROSA DE LAURENTIIS*
Per molti giovani questo è
il periodo più impegnativo
dell'anno, sono infatti
occupati nella preparazione
degli esami universitari.
Anche se alcuni più di altri
vivono serenamente la fase di
studio, tuttavia i pochi giorni
precedenti alla data di
appello, anche i più forti e
sicuri cominciano ad
avvertire quell'ansia da
prestazione che influenza
purtroppo l'umore di intere giornate e addirittura le
relazioni con gli altri. C'è una buona notizia che
forse dovremmo tenere presente specialmente in
questi momenti: ognuno di noi è prezioso agli occhi
di Dio, il quale ha avuto la premura di arricchire
ciascuno con un dono particolare; non sono i voti di
una camicia universitaria a renderci diversi ma i
carismi che ognuno possiede; e se è vero che nella
società odierna è necessario che di adempiano tutti i
passaggi burocratici della preparazione dei futuri
lavoratori, è pur vero
che ciascuno potrà
eccellere solo se
riconosce e coltiva il
dono ricevuto: chi ha
più dimestichezza coi
bambini, chi con la
carta stampata, chi
con gli adulti, chi coi
numeri, chi con le
lingue… ma tutti
siamo stelle: siamo
noi il firmamento di
Dio, astri che Lui
conosce uno ad uno, anche quello più piccolo e dal
bagliore quasi impercettibile. Per questo motivo,
nessuno si senta un guerriero solitario, ma cresca
nella fiducia e nella certezza che, oltre ad un
numero con il quale si quantifica la qualità della
preparazione, c'è Qualcuno per il quale brilliamo
ogni qual volta dedichiamo impegno e passione alle
nostre attività.
* VICEDIRETTORE PG
“I rapporti come nuvole,
si separano e riuniscono,
di continuo si trasformano,
quelli eterni o di un attimo […]
I rapporti si scelgono e subiscono,
si costruiscono e distruggono,
vari, versatili e variabili […]
Alle volte sembra ci imprigionino,
altre volte invece non ci bastano”.
(RAPPORTI – NICCOLÒ FABI)
la
roccia
16
Gennaio 2010
SI E’ FATTO DAVVERO TANTO!
Un breve excursus tra i lavori effettuati ad oggi
nei dieci anni di Episcopato del nostro Vescovo Giovanni
C
ari amici, questo mese dedichiamo l'intera
pagina all'operato svolto dal nostro Vescovo Giovanni durante i dieci anni di suo
Episcopato, nel campo dei Beni culturali ecclesiastici e dell'Edilizia di culto.
Presenterò un resoconto tecnico di tutti i lavori
eseguiti in Diocesi sotto la sua cura pastorale: restauri di chiese, consolidamenti strutturali, costruzione
di nuovi complessi parrocchiali, case canoniche.
Ma non posso nascondere un sentimento profondo
per l’uomo “Pater et Magister” che ho incontrato nella
persona di mons. Rinaldi, vera e amorevole guida.
Ancora mi commuove pensare a quel 27 febbraio dell'Anno Santo del 2000 quando, poco più che
ventenne, corsi a salutare il nuovo Vescovo di Acerra, ai ritiri spirituali organizzati per noi giovani, alla
sera in cui mi chiamò a dare un piccolo contributo
professionale alla Curia, fino ai giorni più recenti.
L’attenzione del nostro Vescovo verso l’edilizia
sacra, si manifestò sin dai primi giorni del suo insediamento in Diocesi; nei primi anni, non essendo stato ancora creato un Ufficio Tecnico, curava personalmente le pratiche per ottenere i contributi 8‰ IRPEF
dalla Conferenza Episcopale Italiana e non di rado
andava a Roma di persona a consegnare i documenti
necessari per il prosieguo delle pratiche, mosso dal
vivo desiderio di avere degli edifici curati e sicuri.
Ancora oggi segue personalmente i lavori in corso.
L’Ufficio Tecnico
E’ una realizzazione del Vescovo Giovanni. Si
parte nel 2006 con l’ufficio per l’edilizia di culto. e
man mano il servizio ha interessato sempre più campi
con lo scopo di migliorare la qualità dell’assistenza
alla Diocesi e alle comunità parrocchiali.
Ha il compito di assicurare la manutenzione
ordinaria e straordinaria del Patrimonio immobiliare
della Chiesa, richiedere fondi alla CEI e le Istituzioni
statali per il restauro o la costruzione di di nuovi
edifici, redigere i progetti, dirigere i cantieri e
promuovere attività culturali.
Oltre a curare i lavori previsti, in questi anni ha
organizzato un convegno nazionale per l’edilizia di
culto e fatto nascere, in sinergia con gli Uffici per le
comunicazioni sociali e informatico, il giornale
elettronico «il Sacro e le sue Forme»,
(www.diocesidiacerra.it/ilsacroelesueforme) spedito a
circa 12000 mail di curie diocesane, ingegneri e
architetti italiani.
L’Ufficio sta organizzando insieme all’Ufficio per
i Beni culturali ecclesiastici un concorso nazionale per
l’adeguamento liturgico della Cattedrale e un
prossimo convegno nazionale sui Beni culturali.
ACERRA
1) Cattedrale:Restauro e consolidamento statico cupola
2) Episcopio: Ristrutturazione e dotazione
ascensore
3) Seminario: Recupero e adeguamento sismico
4) Seminario: Recupero e consolidamento
statico della cappella Vescovile
5) Seminario: Creazione nuova sala di lettura per la Biblioteca Vescovile
6) Cimitero: Restauro Cappella gentilizia
8) Corpus Domini – Museo Diocesano: Risanamento e adeguamento locativo ad area
museale
9) S. Cuono e Figlio: Restauro e consolidamento statico Chiesa
10) S. Maria Annunziata: Costruzione Casa
canonica
11) S. Pietro Apostolo – P.zza S. Pietro:
Consolidamento statico dei locali di ministero pastorale
12) S. Pietro Apostolo – Via Calabria: Costruzione Casa canonica
13) S. Pietro Apostolo – Via Calabria: Ristrutturazione e ampliamento Chiesa
14) S. Giuseppe: Ampliamento locali di ministero pastorale
15) S. Alfonso M. dè Liguori: Ampliamento
sopra: la cupola restaurata della Cattedrale, la Chiesa del Corpus Domini ora sede
del Museo Diocesano e il Seminario Vescovile di Acerra
Perché a un Vescovo sono a cuore i lavori edili
Per un Vescovo l’attenzione per l’edilizia sacra è uno
delle cose da non sottovalutare mai. Infatti il restauro di un
edificio di culto, manifesta non solo la sensibilità per l’arte e
l’architettura, elementi che ci rendono i primi nel mondo,
ma anche preservare una tradizione cristiana di un Popolo
che nel corso dei secoli ha manifestato la propria Fede in
tali costruzioni. Avere Chiese ben manutenute significa fare
vivere in sicurezza la comunità che usufruisce di quegli
spazi ma anche assicurare una ordinaria cura pastorale dei
sacerdoti al Popolo di Dio. Oltre al restauro degli edifici
antichi, si aggiungono le costruzioni di quelli recenti che
vanno a servire le periferie delle Città, spesso privi anche
dei servizi più essenziali. Nel Caso della nostra Diocesi, i
lavori di restauro o costruzione di nuovi edifici, hanno
interessato indistintamente tutte le Città e per fare qualche
esempio possiamo citare il restauro del Seminario
Vescovile; Sua Eccellenza sin da subito avvertì l’esigenza
di restaurarlo per farlo divenire luogo nevralgico per le
attività diocesane. Attualmente
infatti nell’edificio sono accolti
importanti enti come il Seminario
Vescovile, la Curia e la Scuola di
formazione per operatori pastorali.
Adeguati spazi funzionali sono un
elemento non indifferente affinché
le Curie diocesane o gli altri
servizi pastorali possano rivelarsi
efficienti ed efficaci; il restauro del
Seminario ha esposto la nostra
Diocesi ad un corposo
investimento finanziario ma ciò ha
locali di ministero pastorale
16) Gesù Redentore: Costruzione nuovo
Complesso parrocchiale
17) S. Carlo Borromeo: Restauro e consolidamento statico Chiesa
18) S. Carlo Borromeo: Ristrutturazione Locali di ministero pastorale
reso possibile la sua riapertura, grazie alla quale oltre
quindici giovani hanno intrapreso la via del Sacerdozio e
tuttora molti sono i candidati all’ingresso. Lo stesso
restauro ha reso possibile il moltiplicarsi degli Uffici
diocesani: dall’Ufficio tecnico a quello per le famiglie, dal
Movimento per la Vita al Centro informatico, fino
all’ultimo gioiello dell’Episcopato Rinaldi: il Tribunale
Ecclesiastico Diocesano.
Un altro lavoro importante è stato il recupero della
Chiesa del Corpus Domini in cui potere ospitare il Museo
Diocesano. Esso oltre a preservare alcuni oggetti d’arte di
notevole valore, permette di tramandare la memoria storica
della nostra cultura.
Infine, per chiudere l’elenco degli interventi
rappresentativi, come non citare la costruenda Chiesa Gesù
Redentore, l’impresa più impegnativa che il nostro Vescovo
ha desiderato, necessaria per servire una porzione di popolo
nella periferia di Acerra al quale manca ogni minimo
servizio.
Certo i lavori sono stati distribuiti in ogni
angolo della Diocesi: a S. Maria a Vico basta
ricordare il restauro della Congrega
Lauretana, vero scrigno d’arte, e a San Felice
a Cancello il restauro dell’intero Complesso
parrocchiale di S. Felice martire, o non ultimo
il restauro in corso del Vescovato di Arienzo,
Casa di S. Alfonso M. dè Liguori.
L’elenco dettagliato sotto vi presenta tutti i
lavori eseguiti sotto la cura di S. E. Mons.
Giovanni Rinaldi.
La Congrega Lauretana
a S. Maria a Vico
SAN FELICE A CANCELLO
27) S. Felice Martire: Restauro e consolidamento strutturale Chiesa
28) S. Felice Martire: Consolidamento strutturale e ristrutturazione Casa Canonica e loCASALNUOVO DI NAPOLI
cali di ministero pastorale
19) S. Nicola di Bari: Consolidamento strut- 29) S. Agnese V. e M.: Consolidamento staturale e ristrutturazione Casa canonica
tico e ristrutturazione Casa canonica e locali
20) S. Nicola di Bari: Consolidamento strut- di ministero pastorale
turale e ristrutturazione locali di ministero
30) S. Agnese V. e M.: Consolidamento stapastorale
tico e restauro Chiesa
21) S. Maria Annunziata: Costruzione Com- 31) S. Leonardo Abate: Restauro e consoliplesso parrocchiale
damento strutturale Chiesa
32) S. Leonardo Abate: Consolidamento
strutturale e ristrutturazione Casa canonica
ARIENZO
33) S. Giovanni Ev.: Restauro e consolida22) Episcopio: Restauro e consolidamento
mento strutturale Chiesa
strutturale
34) S. Giovanni Ev.: Restauro e consolida23) S. Lucia: Restauro e consolidamento
mento strutturale locali di ministero pastorale
strutturale Chiesa
35) S. Alfonso M. dè Liguori: Acquisto ter24) S. Andrea Ap.: Restauro e consolidareno
e costruzione Casa Canonica e locali di
mento strutturale Chiesa
ministero
pastorale
25) S. Alfonso M. dè Liguori: Restauro e
36)
S.
Alfonso
M. dè Liguori: Completaconsolidamento strutturale Campanile
mento
locali
di
ministero pastorale
26) S. Alfonso M. dè Liguori: Consolidamento strutturale e ristrutturazione Casa ca- 37) S. Alfonso M. dè Liguori: Costruzione
complesso sportivo
nonica
S. MARIA A VICO
38) S. Maria Assunta: Restauro e consolidamento strutturale Campanile
39) S. Nicola Magno: Restauro e consolidamento statico Congrega Lauretana
40) S. Marco Ev.: Restauro e consolidamento statico Campanile
41) S. Marco Ev.: Consolidamento statico
Locali di ministero pastorale
42) S. Vincenzo Ferreri: Consolidamento statico e ristrutturazione casa canonica
43) Maria SS. Di Loreto: Consolidamento
statico e ristrutturazione locali di ministero
pastorale
CERVINO
44) S. Maria Immacolata: Restauro e consolidamento statico Chiesa
45) S. Maria Immacolata: Riattazione Casa
Canonica
LAVORI PER I BENI CULTURALI
NON PROPRIAMENTE EDILI:
1) Catalogazione dei Beni ecclesiastici mobili
2) Censimento chiese
3) Catalogazione informatizzato del Patrimonio librario della Biblioteca Vescovile
4) Catalogazione informatizzato del Patrimonio archivistico dell’Archivio Vescovile
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