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La Chiesa di Acerra è viva, e non morirà
roccia la Auguri La redazione de “la roccia” si unisce a tutta la diocesi, nel festeggiare i dieci anni di episcopato di mons. Rinaldi, anche direttore della testata. Anno XII - n. 1 - Gennaio 2010 Il giornale della Diocesi di Acerra Direzione e Redazione: Piazza Duomo e-mail: [email protected] - Internet: http://www.diocesiacerra.it Anno Sacerdotale Il Santo Padre aprendo il 19 Giugno u.s, l'Anno Sacerdotale per celebrare il 150° Anniversario della morte del curato d'Ars, disse che con quest’anno speciale «si vuole favorire questa tensione dei sacerdoti verso la perfezione spirituale, dalla quale soprattutto dipende l'efficacia del loro ministero». Misericordias Domini in Aeternum Cantabo di MONS. GIOVANNI RINALDI* Dieci anni fa, nella chiamata di Giovanni Paolo II del 7.12.1999, ho sentito l'eco della voce di Gesù che, al di là della mia piccolezza, mi inseriva nella storia bimillenaria della successione apostolica. Quella voce mi raggiunse quando già, dopo quindici anni di ministero parrocchiale intenso, sentivo il bisogno naturale di “rincantucciarmi” nella quiete del mio nido. Non avevo brigato, né avevo desiderato il Pastorale. Fui colto di sorpresa: non ero ricco di titoli nobiliari, né di censo, né di altro. Avevo solo la mia persona. Come sempre nella Bibbia gli inizi della storia di Dio sono di una umiltà che sconcerta. Dio fa della vita dell'uomo una continua sorpresa, dove Egli lo conduce. A leggerla con attenzione la nostra vita porta la dimensione dell'Amore gratuito di Dio. E alla volontà di Dio non ci si può sottrarre, né da essa si può tornare indietro. Dio deve realizzare il Suo piano contro la volontà di quanti Gli resistono. Quando Dio opera, chiede a noi la sottomissione e l'obbedienza, mentre noi pretendiamo che Dio ci segua. L'invito di Gesù, invece, agisce con efficacia, ma anche con la misericordia di chi ha “Cuore per il misero”. C'è un progetto gratuito di Dio, che precede ogni nostra iniziativa, e la sua azione si dispiega utilizzando le situazioni normali delle persone. Dio, con la consacrazione episcopale, mi ha abilitato ad un servizio pastorale, che prolunghi il Suo. Non mi ha dato una carica onorifica: «Ho visto lo Spirito scendere su di te». Tutto avviene nel nascondimento, senza alcun clamore. L'efficacia della Parola e della Grazia non ha nulla da spartire con il clamore mondano. Nella mia vita ho sperimento la forza della Parola e la totale gratuità dell'Amore divino che chiama: nessun merito, nessuna preparazione specifica da parte mia. Anche io, come tutti noi, ero immerso nella ferialità della vita, positiva e banale, dove il Signore misericordioso mi ha raggiunto e mi conserva. Mi sento di ripetere quello che scrivevo nel giorno della mia consacrazione episcopale del 29.01.2000, citando un passo di San Paolo a Timoteo: «Certa è questa parola e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. Ma per questo mi è stata fatta micontinua a pag. 2 La Chiesa di Acerra è viva, e non morirà X Anniversario dell’Ordinazione Episcopale di Mons. Salvatore Giovanni Rinaldi, Vescovo di Acerra DI È l'occasione per tutto il popolo di Dio della diocesi per unirsi intorno al proprio Vescovo per ringraziare il Signore di un grande dono: la nostra città Sede vescovile. Siamo un popolo di battezzati che crede in Dio Padre, in Gesù Cristo, Salvatore, e nello Spirito Santo, Amore. Per vivere e testimoniare la nostra fede abbiamo bisogno di guide, abbiamo bisogno di chi ci spezzi il pane della Parola e il Pane di vita. Il Signore ha inviato gli Apostoli in tutto il mondo ad annunziare il vangelo a tutte le creature, a testimoniare quanto hanno vissuto e veduto, Gesù, figlio di Dio, morto, risorto e asceso al cielo, dove attende tutti noi, diventati con il suo sacrificio, figli adottivi di Dio, fratelli suoi e in quanto tali, eredi. E quale fortuna avere a capo della nostra Comunità un vescovo, successore degli Apostoli, che dalla Cattedra della Chiesa locale insegna, illumina e guida il gregge a lui affidato! Tanti si sono succeduti su quella cattedra, e voglio qui ricordare quelli che ho conosciuto personalmente. Nel 1933, a quattro anni di età, seduto sul gradino della porta di casa mia, dove era stato eretto un arco di trionfo, ho visto fare il suo ingresso in Acerra su un cavallo bianco Mons. Nicola CAPASSO. L'8 Dicembre 1940 ho ricevuto dalle sue mani la veste da seminarista. Ho visto in lui una persona dotta, umile, semplice, amante dei poveri, sempre vicino al popolo, specie nel periodo bellico. Prima sua preoccupazione, ripartire dal Seminario, cuore della Diocesi, che ha portato molti frutti. Tanti siamo stati educati là, qualcuno è ancora in attività. Grande anche la sua opera profusa per l'Azione Cattolica. Ricordo i "gagliardetti" vinti dalle associazioni "Italia e Fede" e "Pier Giorgio Frassati". Durante il suo Episcopato hanno mosso i primi passi a Roma, mons. Ca- 10 MONS. SALVATORE PETRELLA* soria, nella Curia, e mons. Verolino nella carriera diplomatica, che sono gloria della Chiesa e vanto per la nostra città. Mons. Capasso ha lasciato l'incarico nel 1966, tempo di cambiamenti e unione di Diocesi, e noi siamo rimasti dodici anni con il timore di perdere la sede vescovile. Durante questi anni ci hanno sorretti mons. Longo, prima, e in seguito, mons. Grimaldi, vescovo di Nola, al quale va ancora il mio grazie. Uomo concreto e risoluto, ebbe a dire:"Ho trovato un corpo spezzato da ricomporre". continua a pag. 2 All’altezza dei tempi Le comunicazioni sociali un'esigenza della Chiesa. L'esperienza dell'Ufficio Diocesano DI GENNARO NIOLA Andare ed Annunciare alle genti il Vangelo è il compito della Chiesa. Nel corso della bimillenaria sua storia, la Chiesa ha espresso questa sua essenza attraverso il magistero, attraverso la predicazione della Parola. A svolgere tale compito, noi cattolici crediamo che debba essere un clero opportunamente preparato a comunicare la Parola di Dio più che la propria. È questo, infatti, il ruolo insostituibile del sacerdozio ministeriale. Ma, a partire dall'avvento della società di massa, a tale missione profetica è stato necessario affiancare un'altra funzione che più direttamente relazionasse la Chiesa alla società, esprimesse la sua presenza tra la gente, con tempestività facesse avvertire la rassicurante sua cura materna. È questo un ruolo di testimonianza a cui è chiamato ogni credente, membro di quel sacerdozio universale che è essenza della Fede. La Chiesa ha da sempre prestato attenzione alla comunicazione; nel passato, come una madre assillante, ha ecceduto nel controllo, ma ha comunque sempre stimato degna di cura la funzione della comunicazione, dotandosi di propri strumenti sempre all'altezza dei tempi. Nella nostra piccola realtà diocesana, ad esempio, nel corso della prima metà del '900 fu curato personalmente dal vescovo, mons. Capasso, il Bollettino Diocesano e, nel 1949, quando si ritenne necessario fare avvertire la voce cattolica nella società anche locale, fu fondato il giornale La Roccia. Nel quadro della rinnovata presenza della Chiesa cattolica nella continua a pag. 2 Presentato il nuovo portale della Diocesi www.diocesiacerra.it pag. 11 la roccia 2 dalla prima pagina sericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me tutta la sua longaminità, ed io servissi di esempio a quelli che per l'avvenire crederebbero in lui» (1 Tm 15,16). Gesù Cristo è l'unico che salva dal mistero del male, non evitandolo, ma entrando in esso. E ha vinto il male col bene, prendendolo e portandolo sulla sua persona. La Chiesa è la comunità di coloro che hanno accettato di entrare con Cristo nella morte per uscirne risorti, Mons. Rinaldi con Benedetto XVI - Visita ad Limina Apostolorum - 2006 portando con Gesù il peccato del mondo e offrendolo accanto a lui. dei Sacramenti e S.Ecc. Mons. Verolino, GiuOggi è di moda la libertà impazzita che ha sto tra le nazioni. Mi sono fatto carico di parabbandonato ogni legame fisico e morale, tecipare e partecipo tuttora, con intensità, alle ogni tradizione e disciplina, che rischia di ge- vicende tristi del suo territorio degradato, quanerare una totale confusione. «Date un conte- li l'installazione dell'inceneritore e di un possisto di verità alla libertà» gridava Giovanni Pa- bile Osservatorio di monitoraggio ambientale. olo II. Ma la libertà è solo fare ciò che piace, Ho lottato con i sindacati e personale medico oppure esiste una libertà per amare? Il Cristo e non-medico per la malaugurata minaccia di crocifisso è la rivelazione suprema del Dio- chiusura dell'Ospedale civile di San Felice e Amore, del Dio-Fratello, del Dio-Libertà, che della Clinica Villa dei Fiori in Acerra. Sono ci invita ad aprire la mano e il cuore per acco- stato nel 2005 con gli operai dell'Exide, e vivo gliere l'Amore e dare senso alla nostra libertà. tuttora con loro la paura della chiusura Siamo tutti nella Chiesa, a partire da me, a dell'ILMAS Sud S.p.A. succeduta all'Exide di dover vivere una comunione gerarchica e Casalnuovo. Ho scoperto, con trepidazione, la questo per volontà del Divino Fondatore. Il ri- bellissima storia di una ragazza acerrana, innaspetto e l'obbedienza sono le note che caratte- morata di Gesù, Rossella Petrellese, che ho rizzano il cristiano e il presbitero, facendolo, scelto come stella del mio episcopato, per rivein questo modo, rientrare in sé e ritornare al larne al pubblico la storia affascinante e segresuo proprio posto, nell'ordine della creazione ta. Mi sono fatto acerrano per gli acerrani. e della redenzione. Attenzione a non imbrat- Anzi, consentitemelo, ho amato Acerra più detare la faccia della Chiesa di Acerra, la nostra gli acerrani. Come Sant'Alfonso, all'inizio del madre, la mia sposa: non lo consentirò a nes- suo episcopato, ho scommesso sul Seminario. suno. Ho fatto mio il suo progetto: «sul seminario riPer questa Chiesa di Acerra ho vissuto in- posano le mie speranze per la rigenerazione tensamente, senza risparmiarmi, in questi die- della Diocesi: se esso non corrisponde alle ci anni e per questa Chiesa ho dato tutto quello mie aspettative, tutte le mie fatiche saranno che avevo, consegnandomi a lei: il mio tem- perdute». Ne avevo ben donde di preoccuparpo, le mie energie, le mie risorse e i miei limi- mi: siamo la diocesi italiana più povera di preti. Come lo Sposo Gesù, ho amato questa Chie- ti. Grazie a Dio, ho ordinato cinque sacerdoti e sa, non me ne sono mai vergognato o arrossi- sto per ordinarne altri nove, che sono alla soto, l'ho amata perdutamente, da morirne. Ho glia del presbiterato. messo sù, come Gesù, casa con lei e ho fatto Di questo rendo grazie a Dio Onnipotente con lei il patto della comunione dei beni, giu- e misericordioso, rendo grazie a quanti mi hanrandole fedeltà nella gioia e nel dolore, nella no edificato col loro esempio, a quanti mi hansalute e nella malattia, fedele per sempre. Ho no sostenuto con la loro preghiera fraterna e la amato la sua storia illustrata da Vescovi e Sa- loro collaborazione silenziosa, e chiedo percerdoti santi, ho ammirato e venerato l'intensa dono a quanti non ho saputo mostrare opera pastorale di S. Ecc. Mons. Nicola Ca- l'affabilità, la tenerezza e la benevolenza del passo, ho rintracciato e messo in luce l'opera Cuore di Dio. straordinaria di alcuni eminenti suoi figli: il *VESCOVO Cardinale Casoria, Prefetto della Sacra Congregazione per il Culto divino e la disciplina All’altezza dei tempi società italiana, a partire dagli anni '90, in molte diocesi italiane è stato istituito l'Ufficio per le Comunicazioni Sociali. Acerra, piccola diocesi ma significativa realtà, si diede subito tale strumento e rifondò il mensile diocesano, La Roccia. In questo decennio, fortemente voluto da mons. Rinaldi, tale Ufficio diocesano ha trovato un proprio definito ruolo nella vita diocesana. Il vescovo ha intravisto nella comunicazione un mezzo vantaggioso per conferire vitalità e capacità di presenza alla Chiesa diocesana. In tale prospettiva, è stato destinato ad esso un giornalista, il dott. Pintauro, la cui forte motivazione ecclesiale ha garantito continuità al lavoro dell'Ufficio che svolge effettivamente ed efficacemente la funzione di interfaccia tra la diocesi e la società. Tra le sue attività c'è la pubblicazione de La Roccia, giornale voluto soprattutto per far emergere quanto di positivo c'è nella realtà dalla prima pagina La Chiesa di Acerra è viva, e non morirà Misericordias Domini in Aeternum Cantabo dalla prima pagina Gennaio 2010 C'è riuscito! Nel 1978 abbiamo da morte, e con finalmente avuto il Vescovo. Il 9 lui ha risuscitato aprile, tra una marea di folla osan- tutti noi. Accetnante faceva il suo ingresso solen- tiamo l'opera delne mons. Antonio RIBOLDI, edu- lo Spirito, che cato alla scuola della Carità di agisce sempre Antonio Rosmini, carità esercitata per il bene della per tanti anni tra i terremotati del nostra Chiesa, Belice. Avuto il Pastore, la Diocesi s e r v e n d o s i ha ripreso con forza e coraggio il dell'opera pastosuo cammino, crescendo in comu- rale del vescovo. Il Vicario nione e amore, conformandosi al E la continuicammino della Chiesa Universale, tà della Chiesa sono le vocazioni. generando due vescovi, mons. Fu questa la preoccupazione di Gennaro PASCARELLA e mons. mons. Capasso, ed è stata questa la Giovanni D'ALISE. Tante altre co- preoccupazione maggiore di se sono storia vissuta. A 77 anni, su- mons. Rinaldi. Non c'è bisogno di perati anche i limiti di età, mons. parole. I frutti si vedono!. Durante Riboldi lascia l'incarico e il Santo questi dieci anni egli ha già ordinaPadre nomina il nuovo vescovo to cinque sacerdoti, e altrettanti ne nella persona di mons. Salvatore ordinerà. La presenza di nuovi saGiovanni RINALDI, di cui cele- cerdoti e dei seminaristi suscita nubriamo oggi il 10° anniversario di ove vocazioni e questo è segno che Episcopato. il Signore ci ama e che la nostra La scelta dello Spirito questa C h i e s a l o c a l e . . . . . N O N volta era caduta su una terra confi- MORIRA'. nante, e l'ingresso solenne in DioTutti noi dobbiamo pregare gli cesi del nuovo Vescovo, quasi co- uni per gli altri e saper apprezzare me un lieto presagio, avvenne per il bene e detestare il male. Sforziaquella stessa strada dove, bambi- moci di imitare le prime comunità no, avevo visto per la prima volta cristiane: vivevano nell'ascolto deun vescovo su di un cavallo bian- gli Apostoli, nella preghiera comuco. Questa volta, sacerdote e par- ne e nell'agape fraterna. roco della Cattedrale, ero lì ad acco* VICARIO GENERALE glierlo, e l'arco di trionfo era stato sostituito da una scritta a caratteri cubitali con cui invocavo l'aiuto dello Spirito Santo per il suo lavoro pastorale nella nostra Chiesa locale. Sono passati dieci anni, tanta acqua è passata sotto i ponti, e sono convinto che lo Spirito Santo abbia operato bene per la nostra Chiesa. Tante cose cambiate, migliorate, aggiornate. La Chiesa cammina al passo coi tempi e lo Spirito soffia dove vuole e come vuole. "I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie". Beati noi se riusciamo a spogliarci di noi stessi e abbandonarci nelle mani del Signore. Lo ha fatto Gesù, ha fatto sempre la volontà del Padre, fino alla morte di croce Don Rosario, don Gennaro e così ha vinto il mondo, e il Padre e don Sergio: ultimi tre sacerdoti lo ha glorificato, lo ha risuscitato ordinati da Mons. Rinaldi diocesana e civile della nostra gente. Con oltre dieci anni di storia, è una sicura presenza. Attraverso queste pagine trovano eco le parole del vescovo, le tante iniziative degli enti diocesani, le gioie e le preoccupazioni dei nostri giorni. È esso, senza retorica, l'espressione della vita diocesana, delle forme di comunione. È senz'altro un'esperienza che deve migliorare per diventare effettivamente specchio della vita comunitaria. Ma per rendere migliore la presenza diocesana nella società, mons. Rinaldi ha voluto affiancare all'Ufficio Comunicazioni Sociali anche l'Ufficio Diocesano per l'Informatizzazione, diretto con altissima professionalità da Gaetano Crispo. Tale Ufficio ha introdotto l'informatica nella pratica ecclesiale, velocizzando i tempi anche nella comunicazione interna. Esso è la vera anima operativa degli Uffici Diocesani, non ultimo quello che supporta con adeguata tecnologia la funzione della comunicazione. È grazie a tale Ufficio che ha tenuto un proprio portale in Internet e che proprio oggi assume una nuova veste per essere meglio all'altezza dei tempi. *DIRETTORE UFFICIO DIOCESANO PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI Gennaio 2010 la roccia 3 Famiglia e recupero dell’identità La delicatezza e l’autorevolezza del territorio al centro del di un vero uomo di fede ministero di mons. Rinaldi In questi giorni ricorre il decimo DI MICHELANGELO RIEMMA* DI TOMMASO ESPOSITO* I primi dieci anni da vescovo di Giovanni Rinaldi rappresentano anche l'occasione per un primo bilancio dell'intensa attività pastorale in una realtà difficile qual è la diocesi di Acerra. Puntando sulla famiglia e proseguendo l'opera di don Riboldi sul recupero dell'identità culturale, storica e religiosa del territorio, monsignor Rinaldi ha promosso e realizzato una serie di strutture che contribuiscono alla crescita civile e sociale. Mi piace pertanto sottolineare l'importanza della realizzazione del Consultorio e del gruppo per l'affido familiare. Non solo. Tra le sue opere qualificanti, ci sono l'apertura del museo diocesano e la valorizzazione della biblioteca vescovile messa a disposizione degli studiosi. E tra i suoi obiettivi, il ripristino del Seminario e il potenziamento delle parrocchie come luoghi di incontro, di aggregazione soprattutto dei giovani. Una data mi è rimasta fortemente impressa, il 19 settembre dello scorso anno, giorno di San Gennaro, quando la diocesi di Acerra ha consegnato l'olio per la lampada votiva del Patrono nel Duomo di Napoli. L'omelia del vescovo fu di grande spessore etico, umano e sociale. Un atto di accusa verso una gestione e una politica che hanno “scippato” negli ultimi decenni l'identità a una città e a un territorio che adesso si trovano in grande difficoltà per i problemi ambientali e per la disoccupazione giovanile. Ma quella presa di posizione non può rimanere fine a se stessa, costituisce al tempo stesso un forte incitamento per tutti noi, istituzioni e società civile, a impegnarci ancor di più per il bene comune, per il riscatto e la rinascita. E' questo il messaggio che dobbiamo raccogliere per festeggiare in maniera adeguata la ricorrenza del decennale del vescovo. *SINDACO DI ACERRA anniversario della nomina del nostro Pastore diocesano Mons. Giovanni Rinaldi. Ricordo ancora l'omelia della messa celebrativa del suo insediamento, rimasi impressionato dalla chiarezza e dalla semplicità dell'intervento: parlando di se stesso citò il verso “vino nuovo in otri nuovi”. Ebbene, quel vino novello a me sembra si sia rivelato un vino d'annata. Sicuramente è stato difficile per lui accogliere l'eredità di una chiesa viva, attiva e matura sul territorio, qual'era la diocesi di Acerra, e approfondirla con il coinvolgimento di tutte le comunità parrocchiali. Negli anni del mio mandato di Sindaco, in una terra con notevoli difficoltà ambientali, sociali e culturali, e dove era necessaria la stretta collaborazione tra le istituzioni laiche e religiose, posso con certezza affermare che nel mio cammino ho incontrato Mons. Rinaldi. Abbiamo condiviso battaglie sociali ed am- bientali a tutela della salute pubblica, con l'intenzione di operare nell'interesse supremo della comunità. In un momento significativo della mia vita posso testimoniare la sua dedizione alle giuste cause, espressa con la forza di un uomo di fede. Mi hanno colpito in questi anni la delicatezza e l'autorevolezza del suo operato e l'attenzione che ha saputo prestare ai problemi di varia natura, non ultimi quelli della scuola. Attualmente posso testimoniare la passione messa in campo tutte le volte che è stata richiesta la sua presenza per gioire dei piccoli successi della comunità scolastica che ho l'onore di dirigere, o per porre in atto iniziative che migliorassero l'ambiente educativo della scuola, portando la sua testimonianza di valori e fede. Desidero oggi esprimere i miei più sinceri auguri per questo decennio appena trascorso e per quelli che ancora dovrà vivere come Pastore instancabile e punto di riferimento di questo territorio che sempre ha guardato alla Chiesa e ai suoi grandi valori etici come ad un baluardo in una società dove si rischia la deriva relativista e nichilista. *GIÀ SINDACO DI ACERRA Il valore della Testimonianza DI AVV. TOMMASO ESPOSITO* A dieci anni dal suo arrivo ad Acerra, una città martoriata da una scellerata politica ambientale e divenuta simbolo di una nuova coscienza collettiva. Saranno tante le voci che si leveranno in questi giorni a celebrare le doti di buon pastore di sua eccellenza Giovanni Rinaldi. A chi scrive, che ha vissuto e vive insieme a tanti altri sulla propria pelle la fatica e l'impegno di una lotta costante ed ininterrotta per la difesa del territorio, delle sue origini e della sua storia, preme soprattutto sottolineare e valorizzare l'impegno civile del vescovo. I segni della presenza del Pastore e della sua Chiesa si fanno frequenti Non sembri strano voler in questa e concreti. Viene a trovarci al sede evidenziare non tanto e non solo presidio del Pantano e gli viene le qualità del prelato ma il coraggio chiesto di celebrare la santa messa in dell'uomo. Del resto una Chiesa quel luogo simbolo. Non si sottrae. credibile e al passo coi tempi è stata e Tanti i convegni e le iniziative di sarà quella che esce dalle parrocchie approfondimento in cui porta una per camminare per le strade della parola di speranza e di impegno città. Magari alla testa di un corteo di concreto. Ascolta scienziati e docenti cui, al di là di ogni mistificazione universitari, conosce e partecipa la mediatica, sono condivisibili le scelta coraggiosa di “Rifiuti Zero”, e ragioni e la rabbia. E tanti sono stati i poi, quando l'inceneritore viene cortei che hanno visto la presenza inaugurato e tutto sembra compiuto autorevole del nostro vescovo. Il vescovo durante la piantumazione dell’ulivo come su un rinnovato Golgota… la Egli trova al suo arrivo una città della pace davanti all’inceneritore speranza non muore. Il nostro in fermento ed vescovo non partecipa alla farisaica immediatamente ne farsa. Non ci sta. Guarda oltre e chiede un “Faremo una tenda e resteremo qui”: vuole comprendere le Osservatorio terzo. Giovanni Rinaldi, un sembrano risuonare i versetti biblici. Dalle ragioni senza sottrarsi alla uomo di Dio, certo, ma per me parole ai fatti. Ci stupisce subito. Solo condivisione dell'ansia e del soprattutto un Uomo tra gli uomini di cui poche ore dopo arriva un documento disagio. mi preme sottolineare la forza della sottoscritto non solo da lui ma anche da Ricordo la tenda in P.zza Duomo diventata luogo di altri vescovi che condivide la denuncia e testimonianza, il coraggio della a g g r e g a z i o n e e d le preoccupazioni delle popolazioni in condivisione, la dignità del cittadino che ha scelto di non essere ospite di questa informazione per i cittadini lotta. terra ma di amarla e di servirla con il suo La Chiesa è in prima linea, ci dà e ricordo l'arrivo del carisma e la sua autorevolezza. speranza e forza perché qualunque sia la vescovo proprio lì a portare posizione di ciascuno nei confronti di la sua condivisione e la sua *PORTAVOCE disponibilità a intraprendere essa, tutti comprendono il significato e la M OVIMENTO CONTRO L ’ INCENERITORE portata di tale scelta. un cammino comune. la roccia 4 L’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero: questo sconosciuto! DI GENNARO CASTALDO* In occasione dei dieci anni di ministero episcopale di S.E. Mons. Giovanni Rinaldi, cadenti il 29 gennaio di quest'anno, riteniamo doveroso spendere alcune righe per parlare di una realtà diocesana, l'Istituto per il Sostentamento del Clero, che pur avendo 25 anni di età è ancora oggi poco conosciuto nella nostra diocesi, fatta eccezione per gli addetti ai lavori: amministratori e sacerdoti. Gli atti, gli indirizzi, i suggerimenti, l'assistenza spirituale e morale e la costante attenzione di S.E. Mons. Rinaldi, hanno consentito, in questo lasso di tempo, al consiglio di amministrazione dell'Istituto di realizzare, partendo dall'esistente, tutte le attività previste dalle norme concordatarie e statutarie che dettaglieremo più avanti. Genesi, finalità e compiti dell'Istituto diocesano A metà degli anni ottanta, con la soppressione del sistema beneficiale i cui patrimoni erano destinati a vari fini ecclesiastici (sostentamento del clero, culto, carità e pastorale) fu creato un preciso spartiacque tra le diverse destinazioni degli stessi, nel senso che furono creati solo due centri di beni: quelli destinati al sostentamento del clero, assegnati ai neoeretti istituti, e quelli destinati alle residuali finalità ecclesiastiche assegnati alla diocesi, alle parrocchie e ai capitoli non soppressi. (legge 20/05/1985 n. 222). In data 16/10/1985, con decreto dell'allora Vescovo S. E. A. Riboldi, venne eretto l'Istituto sostentamento del clero di questa diocesi, e contestualmente nominato il primo consiglio di amministrazione ed il collegio dei revisori. Primaria ed esclusiva finalità dell'istituto è quella di provvedere, per il tramite dell'integrazione finanziaria dell'istituto centrale e della messa a reddito del patrimonio, al sostentamento del clero della diocesi. A riguardo occorre precisare un concetto importante: più aumenta il reddito prodotto dall'istituto, minore sarà l'integrazione finanziaria dell'istituto centrale (8 per mille), consentendo, in tal modo, a quest'ultimo l'utilizzo di un maggior numero di risorse finanziarie per le altre finalità (allo stato risulta ancora troppo esigua la parte del fondo destinata a interventi caritativi a favore della comunità nazionale e dei paesi del terzo mondo). L'attività dell'istituto per grandi linee di intervento Per il raggiungimento delle finalità testè prospettate, il consiglio di amministrazione dell'ente, che da dieci anni si riunisce nei locali del Palazzo vescovile, dove l'istituto ha sede legale, ha effettuato i seguenti interventi: La ricognizione generale del patrimonio immobiliare con aggiornamenti e volture catastali. Tutti i beni individuati sono stati acquisiti sia in forma cartacea che su supporto informatico (Cd-rom), e quindi facilmente consultabili da ogni sacerdote. Lo studio delle potenzialità (edificabili, commerciali, ecc.) dei terreni del compren- sorio diocesano, come sopra individuati. Tutte le azioni di messa a reddito del patrimonio stesso mediante il rinnovo e/o la stipula di tutti contratti di affitto dei terreni e dei fabbricati di proprietà, d'intesa con le organizzazioni sindacali di categoria al fine di dare la massima garanzia e trasparenza alle operazioni stesse. Sempre nell'ottica di valorizzazione del patrimonio è stato privilegiato l'istituto della permuta dei terreni, fissando i criteri generali per dette operazioni ed i requisiti per i soggetti interessati. E' stata avviata ed ultimata la permuta del terreno in via Novanese in S. Maria a Vico con l'acquisizione di due villette di prossima consegna, ed è in fase di ultimazione l'iter procedurale per l'ulteriore realizzazione di due appartamenti mediante la permuta del terreno in via Astolella sempre in S. Maria a Vico. Sono stati acquisiti, infine, tre locali commerciali in S. Maria a Vico, sempre mediante l'istituto della permuta con il terreno in via Figliarini, garantendo, in tal modo, l'immediata redditività degli immobili. E' in corso di definizione la lottizzazione del terreno in via Maddalena/Macello in Arienzo, per la quale si è in attesa del parere favorevole del Comune. La relativa procedura ha richiesto circa quattro anni di lavoro per le varie pastoie burocratiche che con fatica si è dovuto superare ai vari livelli istituzionali (Regione e Comune). Sono state intraprese tutte le azioni, amministrative e legali, nei confronti degli Enti inadempienti, per il recupero delle indennità di esproprio spettanti (Comuni di S. Felice, S. Maria a Vico, Arin). Siamo consapevoli che resta ancora molto da fare per incrementare ulteriormente le entrate ordinarie e ridurre la dipendenza finanziaria dall'istituto centrale, ma, nel contempo, siamo fiduciosi, che con il conforto ed il sostegno continuo del beneamato Vescovo diocesano e con la fattiva e sincera collaborazione di tutti sacerdoti, naturali destinatari del sostentamento, raggiungeremo l'obbiettivo. Si ribadisce, ulteriormente, che la finalità di tutte le anzidette operazioni non debba intendersi nell'ottica del profitto fine a se stesso, bensì nel perseguimento dell'obbiettivo, come già detto, di un'almeno parziale autonomia economica dall'Istituto Centrale, così da consentire allo stesso una maggiore ripartizione per fini caritativi. Ai sacerdoti tutti vanno i fraterni e sinceri ringraziamenti della presidenza e dell'intero consiglio di amministrazione, per i servizi che quotidianamente assicurano all'intera comunità diocesana. *PRESIDENTE ISTITUTO DIOCESANO PER IL SOSTENTAMENTO DEL CLERO Gennaio 2010 Il Museo Diocesano DI GENNARO NIOLA* Accarezzata già negli anni '30 da mons. Capasso e fatta propria da mons. Riboldi negli anni '90, l'idea della istituzione del Museo Diocesano ha trovato attuazione con la ferma decisione di mons. Rinaldi. Il 3 dicembre 2004, con la partecipazione del Direttore dell'Ufficio Nazionale per i Beni Culturali ecclesiastici, mons. G. Santi, e del gen. U. Zottin, acerrano e all'epoca comandante generale dei C a r a b i n i e r i Tu t e l a d e l Patrimonio Artistico, mons. Rinaldi donava alla città ed alla diocesi una prestigiosa struttura culturale ospitata nel complesso del Corpus Domini. L'opera aveva richiesto notevoli energie sia economiche che umane. L'immobile, sommariamente restaurato dopo il terremoto del 1980 e derubato di tutte le notevoli opere d'arte che custodiva, richiedeva di radicali interventi di risanamento per essere reso idoneo ad ospitare il Museo. Il funzionale progetto redatto dall'arch. Devastato e l'accorta messa in opera della ditta Bova Crispino, esecutrice dei lavori, hanno reso possibile il recupero di una chiesa molto cara ai fedeli di Acerra e carica di storia diocesana. Il Museo ha reso fruibile alla intera cittadinanza ed ai non pochi visitatori opere d'arte e di artigianato artistico non valorizzate e per lo più nascoste alla vista ed alla conoscenza dei più. Esso, infatti, unitamente alla Biblioteca Diocesana ed all'Archivio Storico Diocesano già aperti al pubblico, incrementa l'offerta culturale del territorio dando prestigio alla città ed alla diocesi. Con la sua istituzione si è completato il progetto diocesano volto alla presa di coscienza dell'intera società locale del proprio patrimonio culturale e del contributo che alla civiltà locale ha dato la Chiesa. Ma il Museo, oltre a rendere fruibile il patrimonio culturale ecclesiastico, vuole essere anche uno strumento didattico per la presa di coscienza da parte dei fedeli delle profonde radici della propria storia religiosa e di consapevolezza della propria fede in relazione al tempo. Infatti il Museo, pur con i limiti imposti da una struttura organizzativa ancora da rendere operativa, cerca di proporre testimonianze non solo artistiche ma soprattutto di esperienza religiosa, attraverso ricordi delle pratiche religiose diffuse nel passato, della loro liturgia, dell'associazionismo laico. In tale contesto, molto apprezzato soprattutto dalle scolaresche, il Museo ha accolto con sommo piacere la custodia degli oggetti appartenuti al card. Casoria e all'arcivescovo Verolino, acerrani, che hanno dato lustro alla Chiesa diocesana. In particolare la conservazione della memoria dell'esperienza di mons. Verolino a Budapest nel 1944 a favore degli ebrei e dei riconoscimenti che in questi ultimi anni gli sono stati concessi (anche il riconoscimento di “Giusto tra le Nazioni”) dè al Museo la possibilità di svolgere un ruolo formativo essenziale nella città diocesana. Il Museo ha un'appendice nel Palazzo vescovile di Arienzo dove sono conservate testimonianze della presenza di S. Alfonso M. de' Liguori in quell'immobile e che recentemente sono state esposte nella sede di Acerra. Si spera di incrementare tale presenza nelle altre città diocesane sia incentivando la formazione di musei parrocchiali sia utilizzando in funzione espositiva il recuperato complesso della Congrega Loretana in S. Maria a Vico. *DIRETTORE MUSEO DIOCESANO la roccia Gennaio 2010 5 Vocazione alla santità: linfa vitale per la Chiesa Il duemila è stato l'anno del Grande Giubileo. In quella occasione l'amato e indimenticabile Giovanni Paolo II, nella lettera Novo millennio ineunte, ricordava ad ogni cristiano la «misura alta della vita ordinaria», che non è altro che la santità vissuta nel quotidiano. Nel 2000 faceva il suo ingresso come vescovo della diocesi di Acerra monsignor Giovanni Rinaldi. Alla misura alta della quotidianità e alla predicazione della semplicità ed essenzialità del messaggio evangelico il vescovo Rinaldi ha dedicato gran parte delle sue energie e del suo infaticabile impegno e zelo pastorale. E rimanendo fedele alla sua “concretezza” di uomo e di pastore ha subito voluto indicare alla porzione di popolo di Dio a lui affidato un esempio di vita alla sequela di Cristo: la giovane acerrana serva di Dio Rossella Petrellese, morta a soli 22 anni dopo una vita vissuta quasi interamente nella sofferenza, di cui è in corso la causa di beatificazione e canonizzazione. «Rossella - ha detto più volte in questi anni il vescovo Rinaldi – è una giovane donata dal Signore al nostro tempo». Ella è un modello soprattutto per i giovani, perché nella sua vita non ha compiuto cose straordinarie ma ha avuto il coraggio, nel crogiuolo della sofferenza, di lasciarsi trasformare dall'amore infinito e misericordioso del Signore. Tante volte e tante cose abbiamo scritto su Rossella e la sua testimonianza di giovane acerrana. Una cristiana fino in fondo e stella luminosa della nostra Chiesa particolare. In questa occasione preme sottolineare la preziosa eredità che monsignor Rinaldi lascerà alla nostra diocesi rappresentata dall'apertura del processo per la sua canonizzazione. Santità e vocazioni sono linfa vitale perché una Chiesa possa continuare a vivere! E la certezza che a questo ha sempre e solo mirato monsignor Rinaldi in questi dieci anni di ministero pastorale è data da quella “semplicità dei piccoli” con la quale recentemente parlando di Rossella ha affermato: «La sua vita e testimonianza sono una perla preziosa per la nostra Chiesa particolare. Nella Chiesa di Acerra Rossella è stata generata alla fede. Ed anch'io posso testimoniare di percepire la sua presenza e vicinanza quando ogni giorno recito il Santo Rosario impugnando la sua personale corona». www.rossellapetrellese.it Alla scuola di vita di mons. Rinaldi La collaborazione con Mons. Rinaldi è un'esperienza di Grazia. Tale verità si concretizza ripercorrendo le fasi preparatorie del processo di canonizzazione di Rossella Petrellese. Mons. Rinaldi, vescovo della Chiesa che è in Acerra ha avvertito subito che la vicenda umana di Rossella e la sua morte nella luce di Cristo, erano un dono speciale che lo Spirito Santo concedeva alla Chiesa nel periodo del suo episcopato. In Lui più forte si è fatto l'ascolto, più intensa la preghiera, più acuto, profondo e permeante l'impegno di Vescovo. Ha seguito e segue personalmente le fasi, preparatorie prima, ordinarie dopo, del processo in corso. Con l'acume di uno sguardo illuminato dal Signore, ha compreso quanto la vicenda umana e cristiana di Rossella potesse significare per i giovani del nostro tempo e per tutti coloro che sono alla ricerca di un senso alla vita: «La storia di Rossella - scriveva in un suo Intervento, (cf. Atti dei Convegni sulla serva di Dio Rossella Petrellese 1/ 4 /1972 – 18/ 9/ 1994, Massimiliano Noviello, curatore, 2008, 99- è una storia di Grazia che vince la tristezza, per diventare una storia ANTONIO PINTAURO e GAETANO CRISPO d'Amore e di Luce, che rischiara questi tempi bui e sterili, riproponendo a tutti noi, giovani e adulti le domande di senso sulla vita». Stare accanto al Vescovo di Acerra è una scuola di vita per l'umiltà che lo rende sempre pronto all'ascolto, per la giovinezza spirituale che lo apre costantemente al Mistero. So che Egli non ama celebrazioni della Sua persona e che, forse, anche queste poche righe gli sembreranno troppo, ma la verità deve esser detta: con rispetto profondo e con affetto filiale auguro a Mons. Rinaldi che il suo impegno per la Chiesa sia sempre più illuminato dalla luce dello Spirito. FRA MASSIMILIANO NOVIELLO OFMCAP. POSTULATORE La semplicità di un cristiano Ho conosciuto Mons. Rinaldi per il processo di canonizzazione di Rossella Petrellese. Conoscerlo è stato un dono che lo Spirito Santo fa ai credenti di Cristo. Il Vescovo di Acerra mi si è mostrato nella sua dote più preziosa: la semplicità, la semplicità del cristiano, dimensione misteriosa, strettamente imparentata al Mistero stesso. Pastore, fratello, pronto ad accogliere tutti, lontano da ogni curiale sufficienza, Mons. Rinaldi rende trasparente nei rapporti la gioia del suo mandato episcopale. Non perché tale mandato sia privo di problemi, ma perché la trasparenza del suo sguardo, la gentile e gioiosa accoglienza, lo stupore che lo avvolge rivelano in lui la continua e costante apertura alle meraviglie che il Signore è sempre pronto a compiere. Non dimenticherò mai il suo sguardo nel momento in cui il Tribunale per la causa di Rossella Petrellese si è insediato: era lo sguardo luminoso di colui che lascia alla luce dello Spirito di attraversarlo. L'occhio, dice Gesù, «è la lucerna del corpo» (Lc 11, 34; Mt 6, 22) ma «è la lucerna non in quanto irraggia egli stesso la luce, ma in quanto è interamente trasparente, in semplicità, per la luce […] apertura e disponibilità a lasciar entrare la “virtù” della luce che proviene dal di dentro, dal mondo e da Dio» (H. U. von Balthasar). Il Mistero del Regno è per i semplici, gli unici a riuscire ad accogliere il Tutto della Rivelazione, La prof. Morelli durante l’apertura del Processo Diocesano gli unici a lasciarsi guidare docilmente dallo Spirito, perché l'uomo semplice sa che il suo occhio spirituale non è riempito ma sovrariempito e nulla è incomprensibile. La semplicità è un dono ed ha una sua astuzia: «Siate astuti come serpenti e semplici come colombe» (Mt 10, 16). L'unità tra l'astuzia e la semplicità è realizzata dall'ascolto della voce del Pastore. Alla scuola di Cristo, sempre, il semplice custodisce e vive il dono ricevuto. Auguro a Mons. Rinaldi per il decennale del Suo episcopato, di poter sempre ascoltare la voce del Pastore che gli permetterà di custodire il dono ricevuto in pienezza. PROF. ROSA MORELLI la roccia 6 Gennaio 2010 Dall’assistenza alla promozione DI MARIA PIA MESSINA* organismo, promuovendo sempre nelle parrocchie La ricorrenza del decimo l'animazione del senso della anniversario dell'ordinazione carità verso le persone in Episcopale di sua Ecc. Mons. situazioni di difficoltà e del Giovanni Rinaldi diventa uno dovere di tradurlo in interventi spunto di riflessione sul passato concreti con carattere ma anche l'occasione per promozionale. La sua è stata lanciare uno sguardo sul futuro un'attività molto importante della Caritas Diocesana di per la crescita della Chiesa Acerra . La Caritas ha mosso i poiché ha messo sempre in primi passi all'inizio degli anni risalto il suo aspetto pastorale, '80. Questo organismo della affermando che non è vera Conferenza episcopale ha chiesa di Gesù Cristo se essa cercato di compiere le prime non predica la Parola, se non scelte strategiche e diffondere pratica un culto autentico, se una cultura della solidarietà non testimonia la Carità. Alla anche fuori dall'ambito luce dell'esperienza passata, la ecclesiale; basti pensare alla Caritas diocesana dovrà promozione del volontariato, tenere due punti fermi per il fualla proposta dell'obiezione di turo: essere l'organismo pastocoscienza e alla valorizzazione rale per il servizio della carità del Servizio Civile. Un incontro ad Acerra con Mons. Nozza, Direttore nazionale della Caritas e non gestire opere o servizi di Ha lavorato per l'inserimento alcun genere. Questo serve a della dimensione caritativa nella s e m p r e l ' e d u c a z i o n e (vedi Progetto MI.RI.A. nato nel renderla sempre più disponibile pastorale organica (basti pensare comunitaria, secondo il metodo 1992 e che ancora oggi segue 25 al servizio delle parrocchie verso alla collaborazione con la Pasto- chiamato dei fatti”, bambini tutti I giorni mediante le quali non ha funzione di rale Giovanile e del Lavoro per il che vuol“pedagogia dire partire un gruppo di volontari). Il vigilanza o di controllo, avendo Progetto Policoro presente nella sofferenze della gente dalle per Vescovo, dall'inizio del suo solo a cuore gli interessi dei n o s t r a d i o c e s i e a l l a costruire insieme risposte di ministero fin poveri con i loro bisogni, le loro pastorale, collaborazione con la Pastorale solidarietà, allargando la avuto un'attenzione edhaunsempre necessità. L'altro punto è occhio Familiare per il Progetto interessarsi della formazione Famiglie Solidali) ed ha curato responsabilità e la partecipazione di riguardo verso questo La comunità a servizio dei fratelli Il servizio agli immigrati DI ANGELICA FICO Negli anni 80', nella nostra parrocchia, il parroco e un gruppo della comunità hanno iniziato ad operare concretamente per sostenere le persone del territorio ed immigrate che vivevano diverse situazioni di disagio. Le attività che la comunità ha svolto e svolge sono: centro di ascolto, mensa della carità, distribuzione vestiario, distribuzione alimenti, sostegno scolastico ai minori e sportello di informazioni sanitarie. Il primo approccio con questi nostri fratelli bisognosi si ha attraverso il centro di Ascolto dove queste 16.01.10 Mons. Rinaldi all’ultima giornata per gli immigrati persone in difficoltà possono incontrare dei volontari preparati per ascoltarle e accompagnarle nella ricerca iniziativa, fu lanciato un messaggio alla nosdi soluzioni ai propri problemi. Valutata la tra comunità affinché la Messa festiva situazione gli operatori cercano di definire diventasse, nell'Eucaristia, l'apertura alla con la persona ascoltata un progetto di aiuto carità nella disponibilità a servire i fratelli specifico, sostenibile e rispettoso delle più poveri. Ogni domenica un gruppo di potenzialità e della dignità di ciascuno. Il operatori insieme a famiglie e ad alcuni Centro di ascolto è un luogo attraverso il giovani della comunità collaborano per quale la nostra comunità vive concretamente offrire questo servizio. Le tante spese di la dimensione dell'ospitalità nei confronti di gestione della mensa sono sostenute dalla chi si trova in una situazione difficile. comunità che può contare su donazioni di L'attività del Centro di Ascolto non si generi alimentari, un piccolo contributo da esaurisce nella relazione con le persone parte del Comune di Acerra e da qualche incontrate, ma implica un'interazione con il offerta da privati. Il “pasto” diventa territorio finalizzata a individuare le occasione per stabilire con gli “ospiti” un possibili risposte ai bisogni delle persone rapporto di fraterna accoglienza. Nell'anno incontrate, sollecita una comunicazione con 2008 la comunità ha servito 718 pasti e la la comunità tesa a renderla più consapevole e maggior parte di queste persone provengono corresponsabile nei confronti delle povertà dall'Albania e Marocco e in minima parte accolte. Questo nostro servizio di dalla Romania, Algeria, Ucraina e Tunisia e accoglienza mira alla costruzione di una connazionali. Nel corso di questi anni la noscomunità capace di condividere i bisogni per tra comunità ha cercato di aiutare anche i restituire dignità alle persone. Nel 2008 si minori immigrati attraverso il sostegno sono presentate al nostro sportello 50 scolastico pomeridiano nei locali persone di cui 15 erano immigrate e tra parrocchiali. queste, 11 hanno fatto richiesta di lavoro L'incontro con l'altro, il servizio verso i oltre a richieste generiche. più poveri fanno sì che ognuno torni alle Negli anni 90, invece, nasce la mensa proprie case con un cuore più dilatato, nella della carità per le persone bisognose ed immi- consapevolezza di aver ricevuto più di grate e all'inizio, per sensibilizzare tale quanto ha cercato di dare. degli operatori affinchè siano in comunione con i propri parroci con i quali devono mantenere o dar vita alle Caritas parrocchiali (sono in corso percorsi di formazione a diversi livelli con diverse parrocchie della diocesi). Dove non esistono, bisognerà fare in modo che sorgano ottemperando all'invito contenuto nel documento della CEI “Evangelizzazione e Testimonianza della Carità”. Tale esortazione è ribadita con forza dalla nota Pastorale dopo Palermo: “Con il dono della Carità dentro la storia”. In sintonia con i documenti della CEI, Mons. Rinaldi ha ribadito con forza la necessità di tradurre in concreto quanto veniva indicato. Basti rileggere le lettere pastorali di questo decennio per rendersene conto. La Caritas da parte sua si prepara a svolgere questo compito ed in questo dimostra di essere al servizio della Pastorale e di essere l'organismo pastorale che la Chiesa si è data. *CARITAS DIOCESANA Lavoro e dignità Non è mancata in questi anni l'attenzione della diocesi attraverso l'impegno di mons. Rinaldi per la questione occupazionale. L'area diocesana è terra di lavoratori, di gente che ha mani callose e che conosce la durezza della vita. Non c'è mai stata ricchezza diffusa nella nostre cittadine ma ricerca di occupazione per portare avanti onestamente la famiglia. Spesso, per mancanza di lavoro, si è stati costretti ad emigrare, anche lontano, nelle Americhe. Per tale caratteristica economica e sociale, i vescovi di Acerra, soprattutto nell'ultimo secolo, hanno sensibilizzato le strutture diocesane a condividere con la gente tale problematica. Non da meno mons. Rinaldi si è sempre posto al fianco di quelle maestranze che rischiavano il posto di lavoro e con esso la serenità della propria famiglia. I lavoratori della Exide di Casalnuovo o della Montefibre di Acerra o dell'ospedale di S. Felice a Cancello o della Clinica “Villa dei fiori” di Acerra hanno speri- mentato la sollecitudine della Chiesa e del vescovo per il rispetto della loro dignità di lavoratori. Anche le ripetute occupazioni della cattedrale da parte dei disoccupati non hanno trovato, in questi anni, una stizzita reazione ma comprensione e attivo interessamento per la situazione di quanti hanno necessità di essere assistiti nella loro necessità economica non con offensivi sussidi ma con il riconoscimento del loro diritto al lavoro. L'impegno anche personale del vescovo a sostegno delle richieste dei lavoratori e dei disoccupati non ha mai inteso sostituirsi alle istituzioni preposte a garantire sicurezza economica ai cittadini né mai è scaduto in operazioni clientelari; con la forza morale e con l'autorevolezza del ruolo universalmente riconosciuto il pronto intervento del vescovo ha smosso lentezze burocratiche, ha attivato circuiti economici almeno per sostenere le legittime attese dei lavoratori e sostenere le loro speranze. Mons. Rinaldi durante una delle tante manifestazioni in sostegno ai lavoratori della Exide Gennaio 2010 Dieci anni con gli invisibili DI CARLO PETRELLA* proteggiti dal freddo. E' venuto Pasquale Quando, tra qualche anno il D e l Giudice a vescovo andrà via, un pezzo di portarvi il mio Locanda finirà. Lo so e la aiuto?». E così, tante malinconia mi assale. Questa volte durante i dieci trincea/Locanda è il segno anni vissuti con gli del suo coraggio. Con invisibili. forza ha difeso questa Per questo terra ed ha vescovo, che ci riconosciuto un r i c o n o s c e , non impegno. abbiamo regali. Per lui non sono «Eccellenza, un ex, ma un Pasquale, il Tarzan invisibile guerriero. della Locanda, ha preparato per voi Questo il suo fascino: è il vescovo un cesto di carciofi, le mammarelle degli invisibili. A lui dedico quella bellissima preghiera: «Signore, devo del bosco». Anche qualche zucca i farti una domanda. Io so che tu sei ragazzi mettono nel cofano della sua sempre al mio fianco. Se guardo macchina. Sono i nostri doni al indietro però, mi assalgono i dubbi. vescovo degli invisibili. Un giorno, la Madonna decise di Vedo nella sabbia una sola orma, in portare il Bambino a fare una alcuni tratti. E questi tratti passeggiata nella terra. Fu scelta, corrispondono ai momenti brutti e come meta, un convento di frati. difficili, quelli di paura e di dolore. Furono avvertiti. E tutto il convento Perché mi hai lasciato solo proprio in si preparò ad accogliere la coppia questi momenti? Figlio mio, non ti ho meravigliosa. Il Padre Superiore mai lasciato solo. I giorni in cui tu hai visto una sola orma sulla sabbia, sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio». In questi anni il Vescovo è stato le braccia di Dio, per noi drogati del bosco di Acerra. Poco importa se qui Dio cambia nome. Se qui Dio cambia casa. Se qui Dio è un fantasma che abita in una casetta, sulla pianta di noci: la casetta di Maluma. Anticamente i re si vestivano da Il vescovo ad una festa della Locanda mendicanti per capire come vivevano i loro popoli. In questo angolo di Acerra preparò un discorso, ma il Bambino Dio si veste da fantasma invisibile, si addormentò. Il frate, teologo, trasportato dal vento, amico del approfittò per chiedere difficili silenzio e del mistero. Ed il vescovo spiegazioni di misteri. Ma il bambino degli invisibili lo accoglie con era distratto. Il frate cerimoniere inventò una liturgia particolare, ma il rispetto. Bambino rimase aggrappato al collo Piace così definire il nostro della Mamma. vescovo dopo 10 anni: il Vescovo C'era un fraticello. L'ultimo. degli invisibili. Piccolo, piccolo. Non conosceva la Quelli che non sanno più pregare. teologia. Lui era stato, prima di Quelli che non hanno amici potenti. entrare in convento, un acrobata, Quelli che non hanno segni di gloria e conosceva l'arte di giocare con le di successo. Quelli costretti, ogni palline. Corse in cucina, prese quattro giorno, a chiedere, ad elemosinare. belle arance e cominciò a farle Quelli che vivono, aspettando ogni volteggiare davanti al Bambino. Il giorno un miracolo. Quelli che hanno Bambino solo allora cominciò a perduto. Quelli che sono gli ultimi. sorridere e lasciò il collo della Quelli che non hanno potere. Il vescovo degli invisibili non li mamma per tuffarsi tra le braccia del fraticello. dimentica. Li aiuta ad esistere. So bene che di un vescovo Intorno a lui c'è la comunità dei bisogna dire della sua teologia, della sacerdoti, dei seminaristi, dei sua conoscenza biblica, della sua collaboratori. pastorale, del suo rapporto con la Preferisco ricordare la comunità politica, con i sacerdoti. Potrei degli invisibili. I suoi dieci anni scrivere un libro, mi manca la voglia. vissuti con gli invisibili. Mi affascina il racconto di un Quel parroco di Marigliano, vescovo che crede in Dio e trascorre i arrivò ad Acerra con una eredità suoi 10 anni di vescovo con gli difficile. Don Riboldi aveva invisibili. profondamente solcato queste terre. Dieci anni con gli invisibili. L'umiltà ed il coraggio gli fecero *LOCANDA DEL GIGANTE compagnia. Cominciò a parlare di Locanda, suscitando ire e commenti. Molti gli raccomandano di non varcare la soglia della terra maledetta dei drogati del bosco. Ma lui ogni sabato, imperterrito arriva qui per salutare i ragazzi della Locanda. «Buon lavoro, ragazzi, il vescovo è con voi». «Non stancarti Carlo, la roccia 7 A fianco dei poveri e in dialogo con i fratelli separati DI ANTONIO MATTONE* Ho conosciuto Monsignor Rinaldi all'inizio degli anni 90. Don Giovanni era parroco nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, la Collegiata di Marigliano, ed io ero andato lì per chiedergli di fare una giornata di raccolta fondi nella parrocchia per sostenere le colonie estive per i bambini e le vacanze per gli anziani che la Comunità di Sant'Egidio aiutava. Così iniziò la nostra collaborazione: l'interesse e la generosità per sostenere i poveri è stata l'origine della nostra amicizia che in questi venti anni è cresciuta e si è approfondita. Sì, Acerra 22 gennaio 2010 - Preghiera Ecumenica in Cattedrale è sempre l'attenzione a chi è povero, a chi è in difficoltà a da Sant'Egidio con l'Arcidiocesi di Napoli far nascere rapporti fraterni e significativi. nell'ottobre 2007, che vide tra l'altro la visita Questo è il segreto e la bellezza dell'essere cri- di Benedetto XVI a Napoli, è stato lo spunto stiani. Eppure don Giovanni aveva già il suo per una serie di incontri ecumenici. Lo “spiribel da fare: la mensa per gli stranieri che in to di Assisi” è soffiato anche ad Acerra, dove quell'epoca già popolavano le nostre città gli assieme alla chiesa locale furono organizzati assorbiva tempo e risorse, e lui avrebbe potu- alcune riunioni per parlare del cammino ecuto dire che aveva già le sue attività e non pote- menico ed interreligioso fatto in questi anni. va aiutare anche noi. Avrebbe potuto essere Gli Incontri Internazionali interreligiosi socome il sacerdote e il levita che di fronte no iniziati alla metà degli anni Ottanta, per iniall'uomo mezzo morto tirarono dritto perché ziativa della Comunità di Sant'Egidio, con lo avevano già i loro imscopo di promuovere la pegni. Ma la comconoscenza reciproca e passione per i feriti il dialogo tra le religioni, della vita di cui gli nell'orizzonte della paparlai fu più forte e ce. così ci invitò nella La Comunità di sua parrocchia per Sant'Egidio ha contiparlare dei bambini nuato a vivere lo spirito della periferia di Nadella Giornata Mondiapoli che crescevano le di Preghiera di Assisi, alla scuola della vioconvocata da Giovanni lenza e degli anziani, Paolo II nel 1986, racAcerra giugno 2007 - Un incontro con eterni malati di solila Comunità di S. Egidio cogliendo l'invito finale tudine che la nostra sodel Papa in quello storico cietà relegava negli istituti e negli ospizi. La incontro: "Continuiamo a diffondere il mesparticolare sensibilità di don Giovanni verso saggio della Pace e a vivere lo spirito di Assigli stranieri lo spinse ad organizzare poi un in- si". Monsignor Rinaldi intervenne teressante e affollato convegno sugli stranieri all'assemblea inaugurale che si tenne nel teache vide la partecipazione di istituzioni e cit- tro San Carlo e che vide la partecipazione tra tadini a cui ci invitò a parlare. gli altri del Patriarca Ecumenico di CostantiPoi, il 7 dicembre 1999 ci fu la bella noti- nopoli Bartolomeo I. La partecipazione zia della nomina a vescovo, e il 29 gennaio all'incontro nella Settimana di preghiera per del 2000 monsignor Rinaldi fu ordinato. Par- l'unità dei cristiani dello scorso 22 gennaio tecipai alla cerimonia di consacrazione nel mi ha fatto tornare alla mente quei giorni indiDuomo di Nola, che ricordo era strabordante menticabili, dove si vide la bellezza di tanti di gente. uomini di religione, seppur diversi, riuniti asCon monsignor Rinaldi vescovo, il rap- sieme nel nome della pace. porto con la Comunità di Sant'Egidio è proseIn Italia e anche ad Acerra oggi vivono coguito in modo significativo nel campo ecu- spicue comunità di cristiani non cattolici, che menico. Il meeting interreligioso organizzato nel difficile esodo dell'emigrazione vedono la loro fede provata. Sono persone che si ritrovano spaesate. La Chiesa cattolica italiana supporta questo difficile passaggio. L'incontro di preghiera per l'unità dei cristiani nel Duomo di Acerra, svoltosi venerdì 22 gennaio 2010 nell'ambito delle manifestazioni della settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, testimonia la sensibilità ecumenica del vescovo Rinaldi. Questa è una delle frontiere che ci attendono nel futuro e che certamente ci vedranno ancora assieme nei prossimi anni. Napoli ottobre 2007 - Una delegazione della diocesi alla conclusione dell’incontro interreligioso promosso dalla Comunità di S. Egidio. *COMUNITÀ SANT’EGIDIO la roccia 8 Il cuore della diocesi DI D. ALFONSO LETTIERI* Quello per le vocazioni è stato uno dei primi pensieri che il nostro Vescovo Giovanni ha avuto appena eletto alla Sede Episcopale di Acerra. Subito si è informato sul numero dei seminaristi, all'epoca uno. Ricordo ancora il primo incontro che ho fatto con lui, era venuto ad Acerra per una visita informale, ha visitato la cattedrale e poi ha voluto vedere il Seminario: “Si deve riaprire” – queste le sue parole. A poco più di un anno dal suo ingresso in diocesi, il Seminario Diocesano è stato riaperto. Nell'introduzione alla pubblicazione fatta per l'occasione della riapertura del Seminario così scriveva: “È interessante osservare come tutti i Vescovi, sia quelli precedenti al decreto del Concilio di Trento, che obbligava le diocesi ad istituire il Seminario diocesano, sia quelli posteriori al Concilio, avessero messo il Seminario al centro del loro lavoro pastorale ed Apostolico” (pag. 8). Ha visto il Seminario, le vocazioni, come il cuore della Diocesi, ovviamente, come lui stesso dice, senza illudersi che il Seminario ritorni ad essere d'incanto quel “Nido della Chiesa” con tantissimi seminaristi come era qualche tempo fa, però è stato sempre convinto che la riapertura poteva dare un segnale positivo, poteva essere una pro-vocazione per tanti giovani che il Signore chiama. In questi anni molti giovani sono stati ospitati nel Seminario, hanno fatto un anno di discernimento, l'anno propedeutico e poi sono andati al Seminario Maggiore di Posillipo; alcuni sono già sacerdoti, uno diacono. Il Seminario quindi è stato luogo di semina ma anche di raccolta del lavoro precedentemente fatto, luogo dell'incontro personale dei seminaristi col Vescovo. È il luogo di incontri e di preghiera per i giovani (la Pastorale Giovanile diocesana ha organizzato in esso diversi incontri diocesani e il primo mercoledì del mese organizza un momento di preghiera per i giovani); è il centro pastorale della Diocesi (ci sono gli uffici della Curia); è centro di cultura con la Biblioteca diocesana che in questi anni ha ospitato diversi incontri culturali; è il luogo di tutte le vocazioni in quanto ospita anche la “Scuola di Formazione” destinata alla formazione dei laici. Sensibilizzare le famiglie, le parrocchie, le associazioni, i movimenti sul tema delle vocazioni è stata una constante nel ministero pastorale del Vescovo. Il Signore ancora oggi chiama alcuni ad impegnare la loro esistenza per collaborare con Lui all'opera di salvezza: questa certezza deve stare alla base del “lavoro” vocazionale. Ringraziamo Dio per i doni che in questi anni ha fatto alla nostra Chiesa, per le vocazioni al sacerdozio e per quelle alla vita consacrata e continuiamo con il nostro Vescovo a pregare il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe. *DIRETTORE CDV Gennaio 2010 Vocazioni e Seminario centrali nel Ministero Episcopale di Monsignor Rinaldi «Vi darò Pastori secondo il mio cuore». Con queste parole del profeta Geremia Dio promette al suo popolo di non lasciarlo mai privo di pastori che lo radunino e lo guidino: « Costituirò sopra di esse (ossia sulle mie pecore) pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi (...). In particolare, senza sacerdoti la Chiesa non potrebbe vivere quella fondamentale obbedienza che è al cuore stesso della sua esistenza e della sua missione nella storia: l'obbedienza al comando di Gesù: «Andate dunque e ammaestrate tutte le genti» e «Fate questo in memoria di me», ossia il comando di an- nunciare il Vangelo e di rinnovare ogni giorno il sacrificio del suo corpo dato e del suo sangue versato per la vita del mondo» (Esortazione Apostolica Pastores dabo vo- bis, 1). È a partire dall'Esortazione Apostolica Patores Dabo Vobis che si possono comprendere le motivazioni che, fin dall'inizio, hanno accompagnato la missione affidata all'allora neoVescovo Salvatore Giovanni Rinaldi; missione che lo ha visto e lo vede come pastore di quella porzione di popolo di Dio costituita dalla Diocesi di Acerra. Egli, infatti, in quegli anni si è subito ispirato alle linee programmatiche e alle preoccupazioni dell'allora Papa Giovanni Paolo II, portando la cura per la promozione vocazionale e per la formazione del sacerdozio ministeriale al centro del suo ministero apostolico. È questo l'orizzonte entro il quale si può comprendere la volontà, ferma e decisa, di Mons. Rinaldi di riaprire il Seminario vescovile; da qui, inoltre, è possibile capire il perché, sull'esempio di Gesù, ha voluto e desiderato che coloro che sarebbero stati interpellati dalla Grazia, vivessero con lui a stretto contatto: li chiamò «perché stessero con Lui»(cfr. Mc 3,14). Il seminario vescovile, concepito dal vescovo come il “cuore” della Diocesi, fu riaperto il 14 ottobre 2001, e il Signore da subito non mancò di benedire quest'opera. Il seminario può contare oggi la presenza di ben 8 seminaristi, di cui 1 al propedeutico, 1 alla Filosofia, 4 alla Teologia, 2 alla Licenza; in più, ha vi- sto germogliare già 5 sacerdoti e un diacono. Un totale di 14 giovani che dal 2001 ad oggi, grazie alla riapertura del Seminario, hanno avuto la possibilità di intraprendere questo grande e impegnativo cammino. La vocazione al sacerdozio è in tutto simile ad un granello di senape gettato nel cuore. Essa inizia in un modo quasi impercettibile, poi a poco a poco comincia a farsi sentire con più forza e potenza. Molti sono quelli che sradicano la pianticella della vocazione. Pochi coloro che la coltivano. Possiamo veramente, all'interno di questa metafora, pensare al nostro Vescovo come l'attento vignaiolo della parabola evangelica, capace di coltivare e prendersi cura di quei seminaristi che la mano potente del Signore ha voluto seminare nel terreno della nostra Diocesi. Un secondo, ma non per questo di minor rilievo, aspetto che vogliamo sottolineare è l'idea di sacerdozio che il nostro Vescovo ha cercato e sta cercando di trasmetterci. Dal Vescovo, infatti, abbiamo compreso che tutto Dio, tutto Cristo Gesù, tutto lo Spirito Santo, tutto il mondo è posto nelle mani del Sacerdote. Tutta la verità, tutta la Parola, tutta la Grazia è posta nelle mani del Sacerdote. Il Vescovo, soprattutto col suo esempio, ci ha fatto capire che il Sacerdote, dona tutto il Cielo all'uomo, se Lui si dona tutto al Cielo. È questa la condizione posta da Dio alla sua vita. Il Sacerdote dona Dio nella misura in cui lui è di Dio. Dona il Cielo nella misura in cui Lui è del Cielo. Dona Cristo nella misura in cui Lui è di Cristo. Dona lo Spirito Santo nella misura in cui Lui è dello Spirito Santo. Poiché Dio non può essere donato in modo diviso, a pezzi, in parti, è necessario che neanche il Sacerdote si doni a Dio in modo diviso, a pezzi, in parti, a tempo, ad ore. Se Lui è tutto di Dio, Dio è tutto di lui e lui può donarlo al mondo. Se Lui non è tutto di Dio, neanche Dio è tutto di lui e lui non può donarlo al mondo. Il Sacerdote è chiamato ad essere l'uomo della verità, della grazia, della giustizia, della santità, della misericordia, della compassione di Dio. Spesso il Vescovo ci richiama alla necessità e continua a pagina seguente la roccia Gennaio 2010 9 Il nostro Vescovo Giovanni: un soffio dello Spirito DI DON ROSARIO ANTIGNANO L'esperienza fondante che ha reso l'uomo insignito di personalità, di senso e significato, la ritroviamo descritta in una delle prime pagine della Bibbia e, in particolare, nel libro della Genesi: «Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente» (2,7). Il termine uomo, dall'ebraico ădâmâh - terra (con allusione al colore dell'argilla ['âdôm] essere rosso) dice fragilità, bassezza, polvere, cioè, il nulla. Dio soffiando nelle sue narici ha emanato il Suo Spirito e ha reso l'uomo “come un prodigio”, gli ha dato vita, personalità, senso di esistere. L'uomo è diventato persona, cioè, un essere razionale dotato di coscienza di sé e in possesso di una propria identità. Quest'ultima viene ad essere una vera e propria identità divina: «E Dio disse: “Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza”» (Gn 1,26). Ma il genere umano ha respinto tale identità preferendo il peccato alla grazia. Nonostante tutto Dio non si è stancato, ma ha mandato il Suo Figlio Unigenito, Gesù di Nazareth, il nuovo Adamo, per rinnovare l'umanità e ricrearla con l'esperienza della redenzione. Nella nostra diocesi la Parola si è fatta vita. Dio ha “soffiato” il Suo Spirito nei nostri cuori, nella nostra vita sociale, ma soprattutto, ecclesiale. Il nostro Vescovo Giovanni è stato, ed è, il soffio di questo Spirito! La sua venuta in mezzo a noi è stata profetica: ha dato alla Chiesa di Acerra un volto nuovo. Una Chiesa non fondata dall'uomo (come tanti la intendono), o addirittura sulla sabbia, ma sulla roccia, su Cristo. Tra l’altro è Dio che l'ha fondata e appartiene solo a Lui! S. Ignazio di Antiochia dice a proposito: «Là dove è presente il Vescovo, là è la Chiesa cattolica» (Sm. 8,2). Da ciò si evince che il Vescovo rappresenta la Chiesa e, quindi, il corpo sacramentale di Cristo, nella nostra storia ecclesiale, nella nostra vita personale, da battezzati e, ancor più, da sacerdoti. Ed è questo che nei suoi dieci anni di episcopato ad Acerra il nostro vescovo ha cercato, pur tra mille difficoltà, di testimoniare: Cristo è risorto ed è presente in mezzo a noi! L'ha testimoniato in primis con la sua vita, con il suo modo di essere e ancor più con la sua evangelica attività pastorale. Purtroppo non tutti lo hanno compreso! Un'esperienza, questa, capitata anche a Gesù: fu abbandonato persino dai suoi discepoli. Allora vogliamo dire al nostro Vescovo grazie, grazie e ancora grazie per la sua presenza. Una presenza voluta da Dio e non dall'uomo; una presenza mossa dallo Spirito che da vita. Quindi chi accoglie, crede e segue questa presenza è innanzitutto mosso dallo stesso Spirito e inoltre accoglie, crede e segue soprattutto Dio; chi si ostina di fronte a tale presenza è già condannato, perché vuol dire che non ha aperto veramente il cuore alla novità di Cristo. Noi, come diocesi, nonostante le tante difficoltà, stiamo diventando man mano una Chiesa nuova, rinata, rifondata e che cerca giorno per giorno di rispecchiare la prima comunità cristiana, narrata dal libro degli Atti degli Apostoli. Ma siamo una Chiesa che ha bisogno di crescere nell'amore, nella concordia, nella pace. A Voi Eccellenza affidiamo la nostra vita di cristiani, ma allo stesso tempo vi sosteniamo con la preghiera e con l'amicizia e, soprattutto con la nostra figliolanza, in questo compito così arduo: guidare il gregge di Dio, come un vero Padre e un santo Pastore. Il diaconato permanente per una chiesa più completa dalla precedente all'urgenza di un sì totale e incondizionato, un sì soltanto con la bocca, tanto per accontentatenzioni. Il sì è detto con il cuore quando la vita è doCristo lo vede, lo vede tutto il popolo di Dio. è di Cristo o del mondo. I sacerdoti possono re, non le lasceranno sole, se la loro vita è tutGesù, mille sono gli interessi che attraversaEcco il desiderio di Dio, di Cristo Gesù, to. Dalla sua santità sgorga a torrenti e a fiumi tati tutti a far crescere la pianticella della vocavitati a scegliere secondo la vocazione posta Questo è il sacerdozio che sua Ecc. mons. ha fatto comprendere a noi che abbiamo iniDio. Siamo certi che il nostro Vescovo contino, perché sappiamo di aver un continuo bisognore nulla è impossibile, a patto che siamo digliati dalla vergine Maria, ciò che egli ci cociò che il nostro pastore ci indicherà di fare. E mai ci farà mancare la sua grazia e la sua assiCon queste parole dettate dal cuore, Eccelmo anniversario di Ordinazione Episcopale. DI SALVATORE PIPOLO Nella felice circostanza del decimo anniversario di ordinazione episcopale del nostro vescovo S. E. Mons. Giovanni Rinaldi, ricordiamo una importante tappa del suo ministero: la decisione di introdurre nella nostra diocesi il diaconato permanente. Tale scelta ha portato, il 27 settembre scorso, all'ammissione ufficiale di quattro aspiranti diaconi: Giovanni Caliendo, infermiere (Parrocchia M.SS. Annunziata – Acerra); Roberto Valentino, guardia giurata (Rettoria S. Carlo Borromeo – Acerra); Salvatore Pipolo, insegnante di Religione Cattolica (Parrocchia M. SS. AnnunziataAcerra); Raffaele Minervino, camiciaio (Parrocchia Gesù Redentore – Acerra). L'introduzione del diaconato per- manente manifesta l'impegno del vescovo a far crescere la nostra chiesa con la valorizzazione di tutti i gradi del ministero ordinato e a darne una immagine più completa e più rispondente al disegno di Cristo. Nella speranza di poter accogliere con consapevolezza questo grande dono dello Spirito Santo, rinnoviamo al nostro pastore il nostro affetto e la nostra amicizia e preghiamo il Signore affinché non gli faccia mancare la forza per continuare il suo impegno di rendere la chiesa di Acerra una vera famiglia. Vocazioni e Seminario ... sì detto con il cuore. Anche perché è inutile dire re Gesù: Lui legge il cuore e conosce le reali innata a Gesù. Se la vita non è donata, non solo Il popolo del Signore distingue se un sacerdote pascere le pecorelle di Gesù, le possono seguita di Cristo Gesù. Se la loro vita non è di Cristo no il cuore e lo disorientano. dello Spirito Santo: che il sacerdote diventi sanin piena la santità del popolo di Dio. Siamo invizione aiutandola con la preghiera. Siamo tutti inda Dio nel cuore. Giovanni Rinaldi, nel corso di questi dieci anni, ziato un cammino di speciale consacrazione a nuerà sempre a pregare per noi, ad esserci vicigno della Grazia. Sappiamo anche che al Sisposti a fare, come i servi del vangelo, consimanderà di fare, ciò che la Chiesa ci dirà di fare, Dio, che supera i nostri pensieri e le nostre vie, stenza grazie alla vicinanza dei suoi pastori. lenza, le facciamo i nostri auguri per il suo deciGENNARO GARZONE, CARLO PETRELLA, ANTONIO COZZOLINO la roccia 10 Gennaio 2010 Il vescovo e la nuova evangelizzazione DI DON LUCA RUSSO Nella missione della Chiesa la priorità spetta all'annuncio del Vangelo, infatti “fides ex auditu” (Rm 10,17). Il Dio della tradizione biblica parla agli uomini attraverso degli uomini. Se, per la tradizione biblica, l'attività essenziale di Dio è quella di parlare, di conseguenza l'attività essenziale dell'uomo è quella di ascoltare. L'intento fondamentale della Parola, nel suo prendere l'iniziativa di farsi incontro all'uomo, è quello di servire la sua vita e di fargli del bene, proponendogli e stabilendo con lui un rapporto di collaborazione. L'obiettivo, pertanto di ogni buon Pastore è quello di verificare sul campo il cammino percorso e di studiare i mezzi idonei per promuovere il primato della Parola, avviare una pastorale di evangelizzazione che abbia al suo centro l'annuncio di Gesù Cristo morto e risorto, salvezza di Dio per ogni uomo. L'episcopato del nostro Vescovo, sin da quando si è insediato, si è caratterizzato 29 Maggio 2007 - Il vescovo durante una processione per la sua attenzione all'evangelizzazione. Il primo passaggio è stato quello di riformare gli uffici della Curia, cercando di conferire maggiore impulso e vitalità ad apparati che avevano perso la loro carica profetica. Dobbiamo, inoltre dare atto al nostro Vescovo di aver intuito ed accolto quello che il magistero afferma, ogni volta che se ne dà l'occasione, e cioè che il laicato va reso consapevole del suo battesimo e va investito per questo del compito di evangelizzare. Non possiamo, a tal proposito, dimenticare, che mons. Rinaldi non rispar2003 Missione cittadina dei Frati Minori ad Acerra mia le sue energie per pro- sciuta come un momento di grazia che ha dato alla città intera un impulso e ha contribuito in maniera determinante a liberare dalla mente di molti il preconcetto che la Chiesa non sa inculturare il suo messaggio, in un contesto ecclesiale e civile come il nostro. Lo sforzo, poi, di purificare le tante tradizioni popolari, che arricchiscono la nostra diocesi e sono patrimonio prezioso del nostro territorio, è stato ed è un fronte sul quale mons. Rinaldi è impegnato in prima linea con i suoi collaboratori, i sacerdoti. Sono state, a tal fine, promosse varie iniziative che stanno sortendo il loro effetto e che, per la loro parte, stanno contribuendo ad evangelizzare la religiosità popolare che ha sempre bisogno di essere evangelizzata per ritrovare quella radice cristiana con la quale è nata. Molto resta ancora da fare, soprattutto per ricentrare la pastorale intorno all'ascolto della Parola, ma dobbiamo tutti riconoscere che in questi dieci anni di episcopato molto è stato fatto e la nostra diocesi sta cambiando il suo volto e sicuramente su di esso risplende di più il volto del Cristo, luce delle genti. A lode di Dio e del suo servo, il nostro Vescovo, mons. Giovanni Rinaldi. muovere la presenza in diocesi di quei movimenti ecclesiali i cui statuti sono stati riconosciuti dalla Chiesa. La stessa Azione Cattolica, che stava per scomparire nella nostra diocesi, grazie al nostro Vescovo, oggi si ritrova da essere presente attivamente nella maggior parte delle parrocchie. Sicuramente il fiore all'occhiello dell'impegno di mons. Rinaldi è stata la missione popolare ad Acerra che egli ha voluto fortemente, anche contro il parere di alcuni che non l'hanno accolta come un dono di Dio. La missione da tutti, soprattutto dai giovani, è stata riconoUn altro momento della Missione cittadina “Lo Spirito del Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio” Quando l'evangelista Luca presenta il Profeta Gesù di Nazareth nella sua dimensione di evangelizzatore lo fa con le parole del profeta Isaia. Gesù è inviato con la forza dello Spirito e il suo messaggio si rivolge a tutti coloro che non sono ricchi delle loro false sicurezze (“i poveri”). La missione di un Vescovo è prima di tutto quella di continuare questa missione, nella porzione di Chiesa che il Signore gli affida. La visita pastorale che il nostro Vescovo, Mons. Giovanni Rinaldi, circa cinque anni fa ha, con grandi sacrifici, compiuto nella nostra Diocesi ha avuto il tenore di una missione tesa a risvegliare, laddove ce ne fosse bisogno, la certezza che Dio non abbandona il suo popolo, al contrario provvede alle sue esigenze non privandolo mai della sua paternità. Uso il voca- rezza delle cose che non vanno e di affrontare le questioni più spinose, il desiderio di incontrare tutti (amministratori, scuole, lavoratori, ospedali, religiosi e religiose, consiglio pastorale e consiglio affari economici, caritas, gruppo liturgico, catechisti, cresimandi, comunicandi, famiglie e soprattutto i sacerdoti singolarmente e in gruppo), tutto questo hanno fatto della visita pastorale un momento di grazia che resterà come uno dei momenti più belli della vita della nostra diocesi. Al nostro Vescovo desidero dire: grazie Eccellenza, il suo episcopato è per noi una benedizione! Alcuni momenti della Visita Pastorale bolo paternità non a caso, perché se c'è una dimensione che caratterizza l'episcopato di Mons. Giovanni Rinaldi è proprio quella della paternità. Questa caratteristica è emersa in tutta la sua bellezza nella visita pastorale e per me, che ho affiancato il Vescovo nella visite alle parrocchie, è stata una bella esperienza, che ha lasciato una traccia profonda nel mio ministero sacerdotale. La comprensione nei confronti delle debolezze di noi sacerdoti, l'incoraggiamento a proseguire con zelo e senza scoraggiamenti nella non sempre facile guida delle comunità parrocchiali, l'invito ai laici a stare vicino ai suoi preti, l'accoglienza e la valorizzazione di qualsiasi carisma affinché fosse messo a servizio dell'intera comunità e affinché la chiesa diventi tutta ministeriale, il coraggio di parlare con chia- Gennaio 2010 Nuovo sito diocesano la roccia 11 Nato grazie alla collaborazione degli Uffici diocesani con il Servizio Informatico della CEI DI GAETANO CRISPO* «Lo sviluppo delle nuove tecnologie e, nella sua dimensione complessiva, tutto il mondo digitale rappresentano una grande risorsa per l'umanità nel suo insieme e per l'uomo nella singolarità del suo essere e uno stimolo per il confronto e il dialogo. Ma essi si pongono, altresì, come una grande opportunità per i credenti. Nessuna strada, infatti, può e deve essere preclusa a chi, nel nome del Cristo risorto, si impegna a farsi sempre più prossimo all'uomo» (Benedetto XVI, Messaggio per la XLIV Giornata Mondiale per le Comunicazioni Sociali). Anche il Vescovo di Acerra mons. Rinaldi è stato e vuole essere sempre presente in mezzo al suo popolo, stargli vicino e amarlo. Lo fa, tra l'altro, anche tramite il sito Internet. In questa gioiosa occasione il Servizio Informatico della Diocesi di Acerra e l'Ufficio per le Comunicazioni Sociali presentano ufficialmente il nuovo portale diocesano, completamente ristrutturato, raggiungibile al nuovo indirizzo www.diocesiacerra.it**. Vuole essere il punto di riferimento per tutto il territorio diocesano. Verrà aggiornato quotidianamente con notizie dal mondo e dalla Diocesi. Su di esso sarà possibile trovare tutti i documenti del Vescovo e degli uffici di Curia. Le parrocchie potranno controllare l'e-mail direttamente dal sito ed è prevista un'area riservata ad esse. Saranno disponibili tutte le informazioni dell'Annuario diocesano, consultabili in un'interfaccia grafica intuitiva e immediata, tutto quello che riguarda la Diocesi sarà a portata di mano. Il sito, nato con Mons. Riboldi nell'aprile del 1997, pochi giorni prima del sito del Vaticano, negli anni ha registrato una crescita esponenziale nei contenuti e nelle visite. Negli ultimi dieci anni, sotto la paterna guida del Vescovo Rinaldi l'Ufficio è cresciuto molto, in particolare ha cercato di adeguarsi agli standard dettati dalla Conferenza Episcopale Italiana. Grazie agli sforzi fatti, oggi la diocesi vanta quasi il 70% delle parrocchie che si sono avvicinate alla nuova tecnologia, gestite con il software “SipaNet” della CEI. Le stesse hanno aderito al progetto “e-mail parrocchiale”, aprendo così una comunicazione in tempo reale tra Diocesi e Parrocchia. In 10 di esse è nata la figura di un referente informatico che collabora direttamente con l'Ufficio diocesano ed aiuta il parroco nella gestione del Centro Elaborazione Dati parrocchiale. L'Ufficio cerca di entrare nelle parrocchie e avvicinarsi ai parroci: l'anno scorso ha tenuto un corso di alfabetizzazione informatica per sacerdoti e presto terrà un corso di II livello e altri corsi specifici sulla gestione parrocchiale. Attualmente, in stretta collaborazione con l'Ufficio di Pastorale Giovanile, ha realizzato un moderno laboratorio multimediale che sarà inaugurato tra qualche mese e si prefigge l'obiettivo principale di distogliere i ragazzi “a rischio” dalla strada avvicinandoli alle moderne tecnologie attraverso il gioco e Internet. Inoltre vuole informare sul rischio di questa potente “ragnatela” e si propone di aiutare i genitori sul corretto uso del PC e di Internet da parte dei figli. Tutto questo è stato voluto dal nostro vescovo al quale va un grande grazie per la stima e la fiducia riposta nell'Ufficio. E' stato e sarà molto bello ed edificante collaborare con un Pastore-Padre premuroso. *RESPONSABILE SERVIZIO INFORMATICO DIOCESANO **La presentazione ufficiale è avvenuta il 29 Gennaio 2009, decimo anniversario dell’ordinazione episcopale di mons. Rinaldi, sul sito www.diocesidiacerra.it. Fra pochi giorni la versione definitiva sarà consultabile su www.diocesiacerra.it. Misericordias Domini in Aeternum Cantabo La Chiesa di Acerra è viva, e non morirà "Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola" E’ il tema scelto dal Santo Padre Benedetto XVI per la 44ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che si celebra il 16 maggio 2010. “Il tema si inserisce felicemente nel cammino dell'Anno sacerdotale, e pone in primo piano la riflessione su un ambito pastorale vasto e delicato come quello della comunicazione e del mondo digitale, nel quale vengono offerte al Sacerdote nuove possibilità di esercitare il proprio servizio alla Parola e della Parola – scrive Benedetto XVI -. I moderni mezzi di comunicazione sono entrati da tempo a far parte degli strumenti ordinari, attraverso i quali le comunità ecclesiali si esprimono, entrando in contatto con il proprio territorio ed instaurando, molto spesso, forme di dialogo a più vasto raggio, ma la loro recente e pervasiva diffusione e il loro notevole influsso ne rendono sempre più importante ed utile l'uso nel ministero sacerdotale. Un grazie e una richiesta Gli auguri di Avvenire Eccellenza Reverendissima gli amici della redazione de “La roccia” mi hanno fatto l'onore di poterle mandare tramite il vostro mensile diocesano un pensiero beneaugurante in occasione del decimo anniversario della sua ordinazione episcopale. Immagino che in questo caso, come in ogni occasione dove si festeggia un traguardo, ci sia stato da parte del celebrato lo sforzo di fare qualche rendiconto utile a un esame di coscienza più ampio del solito. Da quale parte guardarsi? Per un cristiano, per un sacerdote e infine per un vescovo immaginiamo saranno molti i pensieri di inadeguatezza, di inadempienza e forse di codardia che distanziano la propria vita dalla richiesta di santità operosa per la quale, un giorno, si è accettato di incamminarsi dietro un Salvatore crocifisso e risorto nello spaesamento della fede dei più. A noi spetta il compito di vigi- lare con la lucerna accesa della preghiera perché, dall'incontro intimo e personalissimo col suo Signore, possa trovare luce alla mente e calore al cuore. Ci permettiamo di esprimere, quindi, un grazie e una richiesta. Un grazie innanzitutto per il suo tratto umano, così vicino al sentire comune della gente, che mette a proprio agio qualsiasi interlocutore, facendolo davvero sentire a casa; l'episcopio dove lei risiede lo abbiamo percepito ogni volta non come un palazzo di potere, ma come un motore di attenzione e di carità, dove ogni parola è stata pesata e considerata nel giusto valore e dove ognuno ne è potuto uscire rinfrancato. Una richiesta. Continui a essere il pastore del suo gregge: non amico perché diventeremmo orfani di un padre, né semplice spettatore perché non ce ne faremmo niente di un compagno di cammino in più. Rinnovando giorno per giorno il dipiù-di-amore al nostro Signore e Maestro, continui a indicarci la strada sulla quale camminare. Così, solo così, saremo davvero felici di appartenere a “questa madre che è la Chiesa cattolica, e il pastore che la regge, che in ogni luogo cerca gli smarriti, rafforza i deboli, cura i malati, fascia gli storpi” (Agostino, sermone 46,18). Ad multos annos quindi! Dott. Cav. FABIO GIOVANNI MARIA UNGARO Responsabile Progetto Portaparola Avvenire Testimoni digitali. E' il titolo del Convegno Nazionale che vedrà coinvolti tutti gli operatori dei media in ambito ecclesiale, dal 22 al 24 aprile 2010. Nel 2002 si svolse "Parabole mediatiche", crocevia e snodo importante per la comunicazione nella Chiesa e all'esterno di essa. L'appuntamento di aprile segnerà un passo in avanti di maturità nel comunicare e trasmettere la fede tra le persone. www.testimonidigitali.it Per adesioni e informazioni [email protected] - 0815209329 la roccia 12 Gennaio 2010 «S.E. Mons. Giovanni Rinaldi: USMI “Com'è bello e com'è dolce strenuo promotore dell'Associazione dei Medici Cattolici Italiani della che i fratelli vivano insieme”Sal 133, 1 D S L A * continuativo, corroborando il nostro spirito con l'afflato della Carità presente nel diocesi di Acerra» Nel pomeriggio della Pentecoste del '"munus" episcopale . I UOR UCIA NIELLO DI PROF. MARCELLINO MONDA* L'Associazione dei Medici Cattolici Italiani (AMCI) è stata fondata nel 1944 a Roma da un gruppo di medici guidati dal prof. Luigi Gedda, allora presidente centrale della Gioventù Italiana di Azione Cattolica. L'AMCI è un'associazione privata di fedeli, ai sensi dei canoni 298-299 e 321-326 del Codice di diritto canonico; essa ha durata illimitata, non svolge attività partitica o sindacale e non ha fini di lucro, come recita l'art.1 dello statuto. Scopi della Associazione sono: 1) provvedere alla formazione morale, scientifica e professionale dei medici; 2) promuovere gli studi medicomorali, ispirandosi ai principi della Dottrina Cattolica e nel fedele rispetto del Magistero della Chiesa; 3) animare e difendere lo spirito di autentico servizio umano e cristiano dei medici nel rapporto con l'ammalato; 4) agire per la sicurezza del più dignitoso esercizio della professione e per la tutela dei giusti interessi della classe medica; 4) educare i Soci alla retta corresponsabilità ecclesiale praticando anche una efficace attività caritativa nell'esercizio della professione; 5) favorire l'evangelizzazione del mondo sanitario per la realizzazione, unitamente agli ammalati e agli altri operatori sanitari, di un'autentica comunità che testimoni i valori cristiani della vita; 6) sviluppare il collegamento e la collabora- zione con le altre istituzioni e associazioni sanitarie cattoliche, anche con iniziative volte all'inserimento e alla valorizzazione dei gruppi di volontariato. L'AMCI ritiene sua caratteristica fondante la fedeltà al Magistero della Chiesa, la disponibilità alla collaborazione a livello parrocchiale e diocesano. S.E. Mons. Rinaldi, fin dai primi tempi del suo operato nella Diocesi di Acerra, ha voluto fortemente che si costituisse una sezione dell'AMCI ad Acerra, con un valenza non tanto comunale, ma piuttosto diocesana. Infatti, le attività dell'Associazione hanno sempre avuto un respiro ampio e mai costrette in ambiti localistici. Gli iscritti alla sezione AMCI di Acerra appartengono a vari comuni, da Casalnuovo fino ad Arienzo. Le riunioni degli iscritti e le varie manifestazioni organizzate dall'Associazione si sono svolte in tutto il territorio diocesano, dalla prestigiosa cattedrale acerrana alla storica chiesetta di Talanico. La creazione di questa “sezione diocesana”, così fortemente voluta da S.E. Mons. Rinaldi circa dieci anni fa, rende testimonianza della fervida creatività culturale del nostro Vescovo, che è sempre stato vicino fattivamente alle iniziative dell'Associazione, indicando con la maestria del buon pastore il cammino più opportuno. Nel ringraziare il Vescovo per la sapienza e la delicatezza del suo operato, l'AMCI di Acerra è certa di poter contare sempre sulla guida del suo “fondatore”. *PRESIDENTE AMCI DI ACERRA 2001, veniva costituita, nella nostra Diocesi, la Segreteria USMI, già articolata a livello nazionale e regionale, come organizzazione di diritto pontificio (dal 1964), per le religiose d'Italia, al fine di promuovere una più intensa comunione tra le medesime , ed un inserimento più pieno nella vita della Chiesa. Questo avveniva dopo alcuni mesi dall'ingresso in Diocesi del nuovo Vescovo Sua Eccellenza Monsignor Giovanni Rinaldi. Egli, da Pastore solerte e attento, desideroso di raggiungere ogni settore dei fedeli a lui affidati dalla provvidenza del Padre, non poteva non rilevare questo vuoto esistente, forse , da sempre. La sua stima per la Vita Religiosa, per questa parte del popolo di Dio da cui sognava testimonianza di vita, sostegno nella preghiera, collaborazione fattiva sul piano pastorale, lo portava a chiedere, presso l'USMI regionale, la costituzione di detta segreteria USMI diocesana. Nonostante l'esiguo numero delle religiose presenti in diocesi con limiti di salute e di età, lo zelo paterno del nostro Vescovo non si è mai affievolito, mirando, oltre che ad un arricchimento spirituale delle varie comunità religiose, ad uno scambio di esperienze, ad una conoscenza personale reciproca che aprisse un rapporto di fraternità vera, sì da mettere in comune problemi e difficoltà. A tale scopo venivano convocate talvolta anche le responsabili delle comunità in questione, scegliendo di volta in volta, come sede dei nostri incontri, una delle case religiose presenti sul territorio diocesano; per cui anche le difficoltà di trasloco venivano facilitate da un mezzo di trasporto messo a disposizione sempre dal nostro amato Presule. Così, Ritiri mensili, Lectio divina e giornate di fraternità si alternavano in modo Inoltre, la parola di sua Eccellenza Monsignor Rinaldi veniva avvalorata dai vari Documenti magisteriali pubblicati periodicamente e presentatici nei tratti più salienti e propri. Particolarmente curati risultano i tempi forti dell'anno liturgico e la giornata della vita consacrata (2 febbraio), durante i quali siamo state guidate in una preghiera di taglio bibblico-liturgico- spirituale. Punto culminante del cammino federativo annuale: la giornata di fraternità vissuta solitamente presso un Santuario (Castelpetroso, San Gerardo, Lanciano, Abbazia del Goleto) dove, al Banchetto Eucaristico, seguiva l'agape fraterna (offerta generosamente dal nostro Presule) . Tutta la giornata scorreva all'insegna della serenità e della gioia che traspariva da tutti i pori; caricandoci così, di speranza per il futuro, si faceva rientro alle proprie sedi. In questo primo decennio del servizio pastorale del nostro Vescovo, che va quasi di pari passo col nostro percorso di Federazione, viene spontanea una domanda: 1. Tanta cura appassionata e costante ha trovato riscontro nel nostro cuore? 2. Abbiamo fatto il possibile per produrre quei frutti che il nostro Vescovo si aspettava? 3. E' maturata maggiormente l'idea, già presente in Santa Teresa d'Avila, che la Vita religiosa non sussiste al di fuori della Chiesa? Lo Spirito attesti che abbiamo fatto quanto potevamo! Grazie Eccellenza, per quanto ci ha donato in questi anni! Le auguriamo ancora un lunghissimo tratto di strada su cui irradiare la Luce della Verità e testimoniare il fascino e la gioia che scaturiscono dall'amore per Cristo Gesù! *SEGRETARIA USMI DIOCESANA AIMC Impegno pastorale e sfida educativa DI PROF. ANGELO CAPORALE* Colgo l'opportunità per porgere gli auguri al vescovo monsignor Giovanni Rinaldi per il compimento del decimo anno del suo ministero episcopale alla guida della diocesi di Acerra. Conosco il vescovo Rinaldi da diverso tempo. E mi preme ringraziarLo come dirigente scolastico per tutto quello che ha fatto e continua a fare per la scuola. Ma in questa occasione non posso non sottolineare la sua tenacia nel volere nella sua Chiesa diocesana l'Aimc (Associazione italiana maestri cattolici), seguendo in ogni suo passo l'associazione che da oltre 50 anni è impegnata perché si diffondano nella scuola e nella società i valori evangelici di promozione integrale dell'uomo. E' una realtà importante per i nostri territori e monsignor Rinaldi, con il suo sostegno, ha mostrato grande capacità di attenzione e sensibilità nei confronti dell'emergenza educativa alla quale il Sommo Pontefice Benedetto XVI ci richiama di continuo negli ultimi tempi. L'aiuto e la vicinanza di monsignor Rinaldi danno sapore e forza al nostro compito di educatori, non faci- le in questo tempo. Sulla questione educativa, sono sicuro, faremo convergere le nostre energie fisiche, morali e spirituali nel tempo che verrà, portando nel mondo complesso dell'educazione la gioia e l'apertura al futuro di coloro che sempre sono chiamati da dare ragione della Speranza che abita i loro cuori. *PRESIDENTE AIMC ACERRA Momenti della Visita Pastorale al II Circolo Didattico di Acerra la roccia Gennaio 2010 13 Con coraggio e forza di fronte alla sfida della vita DI ANTONIO PINTAURO* «Viviamo un tempo difficile, dove continuamente la vita umana è messa in discussione. Ma perché la vita umana è sempre un bene? Perché tutti gli esseri umani sono chiamati a partecipare alla vita stessa di Dio. Il Vangelo della vita sta nel cuore del messaggio biblico, ma soprattutto nel messaggio di Gesù. Questo ci permette di cogliere la bellezza e la grandezza di ogni vita umana, sia quando ci appare nello splendore della salute che quando si presenta malata e sminuita. A nessuno sulla terra spetta il giudizio sul suo valore. Esso, recita il salmo 138, è stato pronunciato dallo stesso Dio per il fatto Acerra - una marcia per la Vita di averla chiamata all'esistenza». Con queste parole il nostro vescovo monsignor Giovanni Rinaldi inaugurava il 3 giugno del 2008 il Movimento e Centro aiuto alla vita della diocesi di Acerra. In quella stessa occasione, monsignor Elio Sgreccia, ringraziando il vescovo Rinaldi «per aver incoraggiato l'iniziativa e per aver messo in questa importante decisione tutto il peso della sua autorità e benedizione», così continuava: «E' questo un evento felice. Come nella famiglia si fa festa quando nasce un nuovo figlio, così anche nella comu- Acerra 3/6/2008 Da sinistra Mons. Sgreccia, nità diocesana quando vive un nuovo moMons. Rinaldi e Lucio Romano vimento. La nostra forza oggi è la certezza che stiamo lavorando per la cosa più importante che ci sia. Tra le prima e decisiva sfida per gli uomini e i crivarie imprese, attività, movimenti, stiani del terzo millennio: la sfida della viimpegni culturali e politici, lavorare ta. Lo stesso “Papa della vita”, nel 1995 per la vita, lavorare per la vita di aveva pubblicato l'enciclica Evangelium viogni uomo che è concepito e che ha tae, dove definiva quella della vita la nuodiritto alla vita è l'impegno più sa- va questione sociale. crosanto che ci possa essere, il più urAl suo ingresso in diocesi, monsignor gente». Rinaldi ha trovato una Chiesa con viva e Uomo sensibile e pastore attento crescente sensibilità nei confronti della vialle provocazioni della realtà, mon- ta. Ma di fronte all'incalzare, sempre più rasignor Rinaldi ha avuto fin pido negli ultimi anni, di emergenze di ordidall'inizio del suo episcopato una ne bioetico, biogiuridico, biopolitico, e soparticolare attenzione a quella che prattutto nei nostri territori anche di ordine Giovanni Paolo II, nel suo ultimo di- economico, egli ha saputo e voluto concrescorso pubblico (al corpo diplomati- tizzare l'impegno della Chiesa a favore delco nel gennaio 2005), ha definito la la vita, in particolare quella nascente, offrendo credibilità e fugando il dubbio di Il prof. Lucio Romano: «Monsignor Rinaldi, guida sicura e disponibile in spirito di servizio» DI LUCIO ROMANO* Nel ricordare con affetto ed enorme piacere il decennale di ministero episcopale di Monsignor Giovanni Rinaldi nella Chiesa particolare di Acerra, mi è caro esprimerGli profonda gratitudine per lo zelo e l'impegno profusi per la costituzione ad Acerra del “Movimento e Centro di Aiuto alla Vita”. Con lungimiranza e audace profezia, è stato instancabile nell'incoraggiare e stimolare la partecipazione di un laicato cattolico fortemente impegnato e profondamente sensibile alle tematiche proprie della tutela della vita nascente, e non solo. Il “Movimento e Centro di Aiuto alla Vita” di Acerra è affidato alla certezza delle cure pastorali di Monsignor Rinaldi, riferimento sicuro e sempre necessario. Le tematiche della bioetica non rappresentano un mero settore di studio e di ricerca per esperti ma diventano sempre più quotidiana analisi di temi che coinvolgono tutti i cittadini. In tale contesto si realizza il ruolo e la funzione dei volontari per la vita. Di fronte alla deriva di ordine relativistico, individualistico e contrattualistico che invade e pervade il nostro tempo, molteplici le iniziative guidate da S. Ecc.za Mons Rinaldi - in collaborazione con un attivissimo gruppo di volontari - per lo sviluppo culturale ed etico del territorio. Tra queste vorrei ricordare in particolare l'incontro con S. Ecc.za Mons Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita, il 3 giugno 2008 presso la Biblioteca diocesana di Acerra. Tema dell'incontro la legge 194/1978. Ed in quella occasione, appunto, la coralità nella partecipazione, la condivisione e la testimonianza – secondo fede e ragione – hanno rappresentato la tangibile riprova di un impegno forte e motivato alla costruzione di un pensiero comune orientato a riconoscere il valore intangibile della vita umana. Ecco perché avverto l'esigenza di rivolgere ancora una volta un avvertito ringraziamento a S. Ecc.za Mons Rinaldi, per la costanza instancabile, la dedizione piena: guida sicura e sempre disponibile in spirito di servizio. Auguri Eccellenza, con gratitudine. * COPRESIDENTE NAZIONALE ASS. “SCIENZA & VITA” VICEPRESIDENTE NAZIONALE “MOVIMENTO PER LA VITA ITALIANO” una predicazione di astratti principi staccati dalla realtà e indifferenti al dramma reale di tante famiglie e giovani madri che vivono nelle nostre città. Fedele alla salvaguardia dell'identità e alle radici della nostra diocesi, monsignor Rinaldi ha voluto che il Movimento si intestasse a monsignor Gennaro Verolino, vescovo acerrano insignito del titolo di Giusto tra le nazioni per aver salvato la vita a circa 30 mila ebrei attraverso la Nunziatura della Santa Sede a Budapest durante la seconda guerra mondiale. Il vescovo ha accompagnato per mano il nascente Movimento per la vita e ha seguito egli stesso da vicino gioie e difficoltà delle persone che abbiamo incontrato. E' ancora forte l'emozione per la celebrazione, da lui presieduta, di due matrimoni e cinque battesimi di altrettanti bambini e famiglie da noi sostenute nel periodo di gravidanza e anche dopo. “La forza della vita una sfida nella povertà” è il titolo del Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente per la 32a Giornata Nazionale per la vita che sarà celebrata il 7 febbraio 2010. Esso, in qualche modo, illumina e certifica la giusta direzione intrapresa dalla nostra diocesi in questi anni: difendere la vita sempre, dal concepimento alla morte naturale, a parole e soprattutto con i fatti. *PRESIDENTE MOVIMENTO DIOCESANO PER LA VITA Consultorio familiare di ispirazione cristiana DI DOMENICO BRASILE* Alla fine di Gennaio del 2010 i laici, i sacerdoti e i religiosi della Diocesi di Acerra, festeggeranno i 10 anni di episcopato di S.E. Giovanni Rinaldi. Quale occasione migliore per presentare ai fedeli laici le varie realtà della nostra Diocesi sul territorio di Acerra. Realtà che si sono realizzate grazie all'impegno e alla ferrea volontà del nostro Vescovo. Una delle realtà più interessanti sul nostro territorio è il Consultorio Familiare di Ispirazione Cristiana. Il Consultorio cattolico, è operante sul territorio di Acerra da diversi anni. Offre un servizio di consulenza gratuita a tutti senza distinzioni di razza, religione, nazionalità : “… perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere ero forestiero e mi avete ospitato… (Mt 25,36)”. Il Consultorio Diocesano è un luogo dove si può ricevere un servizio socio-sanitario di consulenza su tutti i problemi che riguardano il rapporto persona-famiglia. In particolare il Consultorio si propone di aiutare la persona a realizzarsi nelle sue relazioni familiari e sociali. Di essere uno spazio di solidarietà ed accoglienza, dove valorizzare le risorse di ogni persona. Si rivolge a persone singole in difficoltà, a coppie (fidanzati/coniugi) o nuclei familiari e infine Enti e associazioni. La consulenza della nostra struttura si rivolge all'interno dei seguenti settori di competenza: - Settore medico-sanitario: disturbi della fertilità/sterilità maschile/femminile, assistenza in gravidanza normale e a rischio, PREVENZIONE DELL'ABORTO, insegnamenti dei metodi di regolazione naturale della fertilità, disturbi e malattie della sfera sessuale, assistenza pediatrica al bambino. - Settore psico-sociale: disarmonia di coppia, mediazione familiare ai coniugi separati o in fase di separazione, disturbi della personalità ed identità sessuale, sostegno alle famiglie con membri in difficoltà (anziani, tossicodipendenti, portatori di disagio psichico etc…). - Settore psico-pedagogico: educazione alla procreazione responsabile, problemi inerenti il rapporto genitori-figli nella prima infanzia, nell'adolescenza, nei rapporti con la scuola. - Settore legale: informazioni su problemi legali che riguardano la famiglia; adozioni o affidamenti, tutela dei minori. I servizi del Consultorio sono curati da professionisti qualificati, quali assistente sociale, consulente etico, consulente legale, mediatore familiare, Psicologo, Pediatra, Ginecologo, Insegnante dei Metodi di regolazione Naturale della fertilità. Il Consultorio deve diventare sempre più punto di riferimento della realtà territoriale e dare risposte ai vari fenomeni vedi multiculturalità e multietnicità presenti nella nostra città e impegnare le sue professionalità su questi problemi, visto il rapido aumento delle famiglie straniere sul nostro territorio. *PRESIDENTE GIORNATA DIOCESANA PER LA VITA “La forza della vita una sfida nella povertà” Domenica 7 Febbraio 2010 ore 15.30 Raduno presso la parrocchia di Maria SS. di Loreto info: in parrocchia o consultare il sito www.diocesidiacerra.it la roccia 14 Gennaio 2010 Il vero Pastore DI ENZA VALENTINO* Vescovo nella e per la Chiesa DI PROF. FRANCO MIANO* È davvero con grande gioia che mi rendo presente in un'occasione tanto bella come quella del decimo anniversario della ordinazione episcopale di Sua Eccellenza Mons. Giovanni Rinaldi, che ho l'onore di conoscere fin da quando, Vicario generale della diocesi di Nola, e poi parroco delle importanti parrocchie di Maria Santissima della Stella, a Nola, e di S. Maria delle Grazie, a Marigliano, ha costituito un sicuro punto di riferimento per me, così come per l'intera Azione Cattolica diocesana, di cui è stato anche Assistente unitario. In questa felice circostanza, dunque, con la chiesa di Acerra esprimo profonda e viva gratitudine al Signore per il dono di un pastore capace di intensa spiritualità, di spirito di servizio, di ricca testimonianza, di fecondo e instancabile apostolato, di un amore appassionato alla Chiesa che si esprime anche nella valorizzazione del laicato e del suo ruolo per la vita della diocesi stessa e del territorio in cui essa è posta. Le Chiese locali hanno sempre avuto nei propri pastori punti di riferimento qualificanti, capaci di essere padri e guide, di accompagnare le coscienze promuovendo il discernimento, di sostenere le persone per metterle in grado di scoprire orizzonti vasti e di compiere scelte generose. Così è stato anche per Mons. Rinaldi, nei suoi dieci anni di episcopato nella e per la Chiesa di Acerra. Questa opera di sostegno e accompagnamento si rivela ancora più importante, se possibile, nella realtà meridionale, dove più forte si avverte l'esigenza di figure esemplari. Non possiamo infatti dimenticare il significativo ruolo che in questi anni ha avuto Mons. Rinaldi anche per le problematiche del territorio della sua dio- cesi, in quella difficile quotidianità in cui è però possibile immettere semi di speranza, provocare al cambiamento e alla coerenza e vincere pericolose rassegnazioni. Si tratta, del resto, di una sensibilità che ben si inscrive nell'attenzione che Mons. Rinaldi incessantemente riserva alla più ampia dottrina sociale della Chiesa, e quindi al perseguimento del bene comune, alla edificazione della convivenza civile, alla costruzione di un'ottica di solidarietà e partecipazione, nel rispetto della persona vista nella sua integralità. A lui assicuro quindi la mia vicinanza, con un'incessante preghiera, perché il Signore continui ad accompagnare la sua missione. *PRESIDENTE NAZIONALE DI AZIONE CATTOLICA In occasione del 10° anniversario dell'ordinazione episcopale del nostro Vescovo Mons. Giovanni Rinaldi sento il bisogno di ringraziare il Signore per aver donato alla Chiesa di Acerra un pastore tanto buono e premuroso. Egli fin dall'inizio del suo ministero ha sempre valorizzato nella sua attività apostolicapastorale la presenza di laici impegnati nella loro testimonianza di fede e per questo l'Azione Cattolica diocesana sarà sempre grata al suo Vescovo per tutto quello che ha fatto affinché l'associazione rinascesse nella nostra diocesi. Vogliamo pertanto ringraziarlo per averci spronato e sostenuto nel cammino associativo ma soprattutto siamo a lui riconoscenti perché ci ha aiutato a scoprire la nostra vocazione di laici all'interno della Chiesa. A dire il vero, noi di AC c'eravamo accorti, quasi subito, del grande dono che la nostra diocesi aveva ricevuto nell'averlo come pastore; pastore di grande fede, di profonda spiritualità, di sicura preparazione culturale, desideroso unicamente di rendere presente Cristo nella grande avventura della storia dell'uomo e di servire con umiltà la diocesi di Acerra a lui affidata. Una delle costanti che ha caratterizzato il suo impegno di Vescovo, in questi dieci anni, è stata quella di spendersi totalmente affinché fiorissero in diocesi nuove vo- cazioni, soprattutto quelle sacerdotali, visto che il clero acerrano, in media, era molto avanzato in età. Ha riaperto, così, il seminario per accogliere e formare i giovani seminaristi. Attraverso la sua intuizione, la sua sensibilità, la sua determinazione e grazie anche alla sua bontà e larghezza di mente il seminario è diventato oggi non solo centro per la formazione dei futuri presbiteri, ma anche strumento di vita culturale e di animazione pastorale. Una cosa mi ha sempre colpito di lui, una grande umanità e un'autentica semplicità. E' un Vescovo ma ha sempre conservato il rapporto diretto con i fedeli come fa un qualsiasi parroco in una parrocchia. Ha la capacità di coinvolgere ogni tipo di persona con un linguaggio genuino, semplice, sia pure intenso e profondo, con attenta preparazione a qualsiasi intervento, omelia o catechesi, mira sempre al raggiungimento del cuore delle persone. In lui ho sempre ammirato la sua schiettezza nel parlare e la sua umiltà nel servizio. E' una persona sempre disponibile e non sa dire di no a nessuno; è disposto ad accogliere e ascoltare tutti; chiunque lo invita ad intervenire è sempre pronto ad accettare nonostante i suoi impegni pastorali. Durante gli anni in cui ho avuto l'onore di collaborare con lui in quanto presidente diocesano di AC e vicepresidente del Consiglio Pastorale diocesano ho avuto modo di apprezzare le sue doti di pastore che vuole solo il bene del suo gregge. Ho imparato da lui l'amore per la Chiesa locale e quindi per il Vescovo che il Signore ha scelto come guida e pastore e l'amore per i più bisognosi di cura: spirituale, cristiana, formativa, educativa… Ritornando indietro con la memoria, ricordo con piacere e con gioia il giorno in cui è stato ordinato Vescovo. Mi ritrovavo insieme a mio zio sacerdote don Domenico Valentino nel palazzo vescovile di Nola. Avevo accompagnato lo zio perché era anziano e malato, ma comunque desideroso di fare gli auguri al nuovo Vescovo. Lui è entrato nella stanza dov'era Mons. Rinaldi insieme ad altri vescovi, io mi sono fermata sulla soglia della porta e sbirciavo. Pochi minuti dopo il Vescovo è uscito fuori per una foto, i nostri sguardi si sono incrociati, mi sono avvicinata e l'ho salutato. Alcuni giorni dopo ci siamo incontrati di nuovo, a casa però, perché era venuto a trovare lo zio. Ho avuto in quella occasione l'opportunità di scambiare qualche parola con lui. Quell'incontro è stato fatale. Nei successivi incontri abbiamo parlato di Ac e insieme ad altri amici abbiamo dato inizio alla vecchia e nuova associazione: l'AC. Il suo rapporto con noi è stato ed è fraterno e affettuoso, ci è stato sempre vicino, è stato presente a tutti i nostri incontri, attività e iniziative, ha partecipato anche a diversi incontri regionali e nazionali. Quanto del suo tempo ha investito affinché l'associazione prendesse piede in diocesi! Mai che si fosse arreso. Era convinto che l'associazione fosse utile alla Chiesa e alla società (del resto è ciò che dicono il Papa e i Vescovi). Con noi di AC è stato sempre molto esigente perché sapeva cosa l'associazione poteva e doveva fare per essere fedele alla sua natura e alla sua peculiarità e perciò spesso ci ha richiamati al nostro impegno e alla nostra responsabilità. Ma noi avevamo bisogno di crescere e maturare e così a volte abbiamo fatto fatica a stargli dietro perché lui è un vulcano di idee e di azione. Infaticabile, zelante, sa rimproverare ma insieme testimoniare stima e affetto. Ma tutti abbiamo riconosciuto che il suo zelo è quello di un autentico pastore. Certamente, il vigore della sua tempra, la sua solidità spirituale, la capacità di guida, il suo zelo apostolico sono un dono per noi di AC e per la Chiesa di Acerra. Grazie Eccellenza. AD MULTOS ANNOS! *PRESIDENTE DIOCESANO la roccia Gennaio 2010 Giovanni e i giovani DI D. ALFONSO LETTIERI E ROSA DE LAURENTIIS In questi dieci anni di episcopato, il vescovo Giovanni si è sempre interessato del cammino dei giovani della diocesi. Il suo desiderio è stato quello di far scoprire, anche alle nuove generazioni, la bellezza e la gioia della fede, e di far riscoprire che proprio grazie a noi giovani e al nostro frizzante entusiasmo, la Chiesa può essere ancora per il mondo testimonianza viva e palpitante. Così il nostro vescovo parla dei giovani e della Chiesa in “Lasciatevi sorprendere da Cristo” pubblicato dalla Pastorale Giovanile Diocesana dopo l'esperienza della GMG di Colonia nel 2005. Eccetto rare occasioni, non ha mai fatto mancare la sua presenza e la sua vicinanza, sia nella preghiera che negli interventi personali con i quali ha arricchito ciascun incontro della sua esperienza personale e di fede. L'attenzione che ha per i giovani non è solo rivolta alla dimensione della fede, ma anche a quella della realizzazione professionale in un contesto societario dove il lavoro è divenuto un problema per i giovani: il “Progetto Policoro”, ad esempio, da lui fortemente sostenuto, è uno strumento di evangelizzazione nel mondo del lavoro 15 Noi siamo il volto di Dio che ogni uomo può incontrare. Vivere nella Chiesa, farne parte, non è facile ma la si può cambiare dal di dentro a partire dalla conversione di se stessi: è il modo migliore per restare fedeli al Vangelo. Giovanni Rinaldi e di coloro che sono in ricerca di un sostegno concreto per la realizzazione di progetti lavorativi. La sua vicinanza, inoltre, è per l'equipe, impegnata nell'accompagnamento dei giovani della diocesi, una certezza sulla quale costruire tutti i passi del cammino annuale. È un pastore che, nonostante i numerosi impegni, non dimentica mai di rivolgere lo sguardo alle nuove generazioni, con la lungimiranza di vedere in loro i nuovi testimoni del Vangelo e della Chiesa. Anche quest'anno la Pastorale Giovanile organizza il concorso letterario e fotografico. Per maggiori informazioni e per scaricare il regolamento e scheda di iscrizione consultate il sito www.diocesidiacerra.it DIOCESI DI ACERRA PASTORALE GIOVANILE II CONCORSO LETTERARIO E FOTOGRAFICO Un mondo di relazioni Un mare di stelle DI ROSA DE LAURENTIIS* Per molti giovani questo è il periodo più impegnativo dell'anno, sono infatti occupati nella preparazione degli esami universitari. Anche se alcuni più di altri vivono serenamente la fase di studio, tuttavia i pochi giorni precedenti alla data di appello, anche i più forti e sicuri cominciano ad avvertire quell'ansia da prestazione che influenza purtroppo l'umore di intere giornate e addirittura le relazioni con gli altri. C'è una buona notizia che forse dovremmo tenere presente specialmente in questi momenti: ognuno di noi è prezioso agli occhi di Dio, il quale ha avuto la premura di arricchire ciascuno con un dono particolare; non sono i voti di una camicia universitaria a renderci diversi ma i carismi che ognuno possiede; e se è vero che nella società odierna è necessario che di adempiano tutti i passaggi burocratici della preparazione dei futuri lavoratori, è pur vero che ciascuno potrà eccellere solo se riconosce e coltiva il dono ricevuto: chi ha più dimestichezza coi bambini, chi con la carta stampata, chi con gli adulti, chi coi numeri, chi con le lingue… ma tutti siamo stelle: siamo noi il firmamento di Dio, astri che Lui conosce uno ad uno, anche quello più piccolo e dal bagliore quasi impercettibile. Per questo motivo, nessuno si senta un guerriero solitario, ma cresca nella fiducia e nella certezza che, oltre ad un numero con il quale si quantifica la qualità della preparazione, c'è Qualcuno per il quale brilliamo ogni qual volta dedichiamo impegno e passione alle nostre attività. * VICEDIRETTORE PG “I rapporti come nuvole, si separano e riuniscono, di continuo si trasformano, quelli eterni o di un attimo […] I rapporti si scelgono e subiscono, si costruiscono e distruggono, vari, versatili e variabili […] Alle volte sembra ci imprigionino, altre volte invece non ci bastano”. (RAPPORTI – NICCOLÒ FABI) la roccia 16 Gennaio 2010 SI E’ FATTO DAVVERO TANTO! Un breve excursus tra i lavori effettuati ad oggi nei dieci anni di Episcopato del nostro Vescovo Giovanni C ari amici, questo mese dedichiamo l'intera pagina all'operato svolto dal nostro Vescovo Giovanni durante i dieci anni di suo Episcopato, nel campo dei Beni culturali ecclesiastici e dell'Edilizia di culto. Presenterò un resoconto tecnico di tutti i lavori eseguiti in Diocesi sotto la sua cura pastorale: restauri di chiese, consolidamenti strutturali, costruzione di nuovi complessi parrocchiali, case canoniche. Ma non posso nascondere un sentimento profondo per l’uomo “Pater et Magister” che ho incontrato nella persona di mons. Rinaldi, vera e amorevole guida. Ancora mi commuove pensare a quel 27 febbraio dell'Anno Santo del 2000 quando, poco più che ventenne, corsi a salutare il nuovo Vescovo di Acerra, ai ritiri spirituali organizzati per noi giovani, alla sera in cui mi chiamò a dare un piccolo contributo professionale alla Curia, fino ai giorni più recenti. L’attenzione del nostro Vescovo verso l’edilizia sacra, si manifestò sin dai primi giorni del suo insediamento in Diocesi; nei primi anni, non essendo stato ancora creato un Ufficio Tecnico, curava personalmente le pratiche per ottenere i contributi 8‰ IRPEF dalla Conferenza Episcopale Italiana e non di rado andava a Roma di persona a consegnare i documenti necessari per il prosieguo delle pratiche, mosso dal vivo desiderio di avere degli edifici curati e sicuri. Ancora oggi segue personalmente i lavori in corso. L’Ufficio Tecnico E’ una realizzazione del Vescovo Giovanni. Si parte nel 2006 con l’ufficio per l’edilizia di culto. e man mano il servizio ha interessato sempre più campi con lo scopo di migliorare la qualità dell’assistenza alla Diocesi e alle comunità parrocchiali. Ha il compito di assicurare la manutenzione ordinaria e straordinaria del Patrimonio immobiliare della Chiesa, richiedere fondi alla CEI e le Istituzioni statali per il restauro o la costruzione di di nuovi edifici, redigere i progetti, dirigere i cantieri e promuovere attività culturali. Oltre a curare i lavori previsti, in questi anni ha organizzato un convegno nazionale per l’edilizia di culto e fatto nascere, in sinergia con gli Uffici per le comunicazioni sociali e informatico, il giornale elettronico «il Sacro e le sue Forme», (www.diocesidiacerra.it/ilsacroelesueforme) spedito a circa 12000 mail di curie diocesane, ingegneri e architetti italiani. L’Ufficio sta organizzando insieme all’Ufficio per i Beni culturali ecclesiastici un concorso nazionale per l’adeguamento liturgico della Cattedrale e un prossimo convegno nazionale sui Beni culturali. ACERRA 1) Cattedrale:Restauro e consolidamento statico cupola 2) Episcopio: Ristrutturazione e dotazione ascensore 3) Seminario: Recupero e adeguamento sismico 4) Seminario: Recupero e consolidamento statico della cappella Vescovile 5) Seminario: Creazione nuova sala di lettura per la Biblioteca Vescovile 6) Cimitero: Restauro Cappella gentilizia 8) Corpus Domini – Museo Diocesano: Risanamento e adeguamento locativo ad area museale 9) S. Cuono e Figlio: Restauro e consolidamento statico Chiesa 10) S. Maria Annunziata: Costruzione Casa canonica 11) S. Pietro Apostolo – P.zza S. Pietro: Consolidamento statico dei locali di ministero pastorale 12) S. Pietro Apostolo – Via Calabria: Costruzione Casa canonica 13) S. Pietro Apostolo – Via Calabria: Ristrutturazione e ampliamento Chiesa 14) S. Giuseppe: Ampliamento locali di ministero pastorale 15) S. Alfonso M. dè Liguori: Ampliamento sopra: la cupola restaurata della Cattedrale, la Chiesa del Corpus Domini ora sede del Museo Diocesano e il Seminario Vescovile di Acerra Perché a un Vescovo sono a cuore i lavori edili Per un Vescovo l’attenzione per l’edilizia sacra è uno delle cose da non sottovalutare mai. Infatti il restauro di un edificio di culto, manifesta non solo la sensibilità per l’arte e l’architettura, elementi che ci rendono i primi nel mondo, ma anche preservare una tradizione cristiana di un Popolo che nel corso dei secoli ha manifestato la propria Fede in tali costruzioni. Avere Chiese ben manutenute significa fare vivere in sicurezza la comunità che usufruisce di quegli spazi ma anche assicurare una ordinaria cura pastorale dei sacerdoti al Popolo di Dio. Oltre al restauro degli edifici antichi, si aggiungono le costruzioni di quelli recenti che vanno a servire le periferie delle Città, spesso privi anche dei servizi più essenziali. Nel Caso della nostra Diocesi, i lavori di restauro o costruzione di nuovi edifici, hanno interessato indistintamente tutte le Città e per fare qualche esempio possiamo citare il restauro del Seminario Vescovile; Sua Eccellenza sin da subito avvertì l’esigenza di restaurarlo per farlo divenire luogo nevralgico per le attività diocesane. Attualmente infatti nell’edificio sono accolti importanti enti come il Seminario Vescovile, la Curia e la Scuola di formazione per operatori pastorali. Adeguati spazi funzionali sono un elemento non indifferente affinché le Curie diocesane o gli altri servizi pastorali possano rivelarsi efficienti ed efficaci; il restauro del Seminario ha esposto la nostra Diocesi ad un corposo investimento finanziario ma ciò ha locali di ministero pastorale 16) Gesù Redentore: Costruzione nuovo Complesso parrocchiale 17) S. Carlo Borromeo: Restauro e consolidamento statico Chiesa 18) S. Carlo Borromeo: Ristrutturazione Locali di ministero pastorale reso possibile la sua riapertura, grazie alla quale oltre quindici giovani hanno intrapreso la via del Sacerdozio e tuttora molti sono i candidati all’ingresso. Lo stesso restauro ha reso possibile il moltiplicarsi degli Uffici diocesani: dall’Ufficio tecnico a quello per le famiglie, dal Movimento per la Vita al Centro informatico, fino all’ultimo gioiello dell’Episcopato Rinaldi: il Tribunale Ecclesiastico Diocesano. Un altro lavoro importante è stato il recupero della Chiesa del Corpus Domini in cui potere ospitare il Museo Diocesano. Esso oltre a preservare alcuni oggetti d’arte di notevole valore, permette di tramandare la memoria storica della nostra cultura. Infine, per chiudere l’elenco degli interventi rappresentativi, come non citare la costruenda Chiesa Gesù Redentore, l’impresa più impegnativa che il nostro Vescovo ha desiderato, necessaria per servire una porzione di popolo nella periferia di Acerra al quale manca ogni minimo servizio. Certo i lavori sono stati distribuiti in ogni angolo della Diocesi: a S. Maria a Vico basta ricordare il restauro della Congrega Lauretana, vero scrigno d’arte, e a San Felice a Cancello il restauro dell’intero Complesso parrocchiale di S. Felice martire, o non ultimo il restauro in corso del Vescovato di Arienzo, Casa di S. Alfonso M. dè Liguori. L’elenco dettagliato sotto vi presenta tutti i lavori eseguiti sotto la cura di S. E. Mons. Giovanni Rinaldi. La Congrega Lauretana a S. Maria a Vico SAN FELICE A CANCELLO 27) S. Felice Martire: Restauro e consolidamento strutturale Chiesa 28) S. Felice Martire: Consolidamento strutturale e ristrutturazione Casa Canonica e loCASALNUOVO DI NAPOLI cali di ministero pastorale 19) S. Nicola di Bari: Consolidamento strut- 29) S. Agnese V. e M.: Consolidamento staturale e ristrutturazione Casa canonica tico e ristrutturazione Casa canonica e locali 20) S. Nicola di Bari: Consolidamento strut- di ministero pastorale turale e ristrutturazione locali di ministero 30) S. Agnese V. e M.: Consolidamento stapastorale tico e restauro Chiesa 21) S. Maria Annunziata: Costruzione Com- 31) S. Leonardo Abate: Restauro e consoliplesso parrocchiale damento strutturale Chiesa 32) S. Leonardo Abate: Consolidamento strutturale e ristrutturazione Casa canonica ARIENZO 33) S. Giovanni Ev.: Restauro e consolida22) Episcopio: Restauro e consolidamento mento strutturale Chiesa strutturale 34) S. Giovanni Ev.: Restauro e consolida23) S. Lucia: Restauro e consolidamento mento strutturale locali di ministero pastorale strutturale Chiesa 35) S. Alfonso M. dè Liguori: Acquisto ter24) S. Andrea Ap.: Restauro e consolidareno e costruzione Casa Canonica e locali di mento strutturale Chiesa ministero pastorale 25) S. Alfonso M. dè Liguori: Restauro e 36) S. Alfonso M. dè Liguori: Completaconsolidamento strutturale Campanile mento locali di ministero pastorale 26) S. Alfonso M. dè Liguori: Consolidamento strutturale e ristrutturazione Casa ca- 37) S. Alfonso M. dè Liguori: Costruzione complesso sportivo nonica S. MARIA A VICO 38) S. Maria Assunta: Restauro e consolidamento strutturale Campanile 39) S. Nicola Magno: Restauro e consolidamento statico Congrega Lauretana 40) S. Marco Ev.: Restauro e consolidamento statico Campanile 41) S. Marco Ev.: Consolidamento statico Locali di ministero pastorale 42) S. Vincenzo Ferreri: Consolidamento statico e ristrutturazione casa canonica 43) Maria SS. Di Loreto: Consolidamento statico e ristrutturazione locali di ministero pastorale CERVINO 44) S. Maria Immacolata: Restauro e consolidamento statico Chiesa 45) S. Maria Immacolata: Riattazione Casa Canonica LAVORI PER I BENI CULTURALI NON PROPRIAMENTE EDILI: 1) Catalogazione dei Beni ecclesiastici mobili 2) Censimento chiese 3) Catalogazione informatizzato del Patrimonio librario della Biblioteca Vescovile 4) Catalogazione informatizzato del Patrimonio archivistico dell’Archivio Vescovile