Comments
Description
Transcript
progetto danza terapia PROGETTO
progetto danza terapia PROGETTO DANZATERAPIA PSICOPEDAGOGICO IN COLLABORAZIONE Via Verdi, 28 25063 Gardone V.T. (BS) tel. 030 831190 - fax 030 8349644 e mail: [email protected] C.F. 01977230174 P.IVA 00668360985 CON LICEO SOCIO Perché realizzare un laboratorio di danzaterapia integrata alla Medicina Cinese Classica, con adolescenti e disabili? La proposta nasce dalla convizione che educare non significa solo trasmettere conoscenze, ma collaborare affinchè si possa allestire il giusto setting perché le persone siano protagoniste attive dei processi di interazione e costruiscano in modo personale, ma non meno strutturato le loro competenze. Scegliere una modalità “laboratoriale”, nel caso spacifico, un laboratorio di danzaterapia nei processi formativi significa,quindi, operare un’opzione di fondo che è, innanzitutto di pensiero. Come educatrice e operatore sociale opto per la creazione di un laboratorio quando la mia attenzione è orientata al processo più che al risultato, quando desidero mettere in movimento nelle persone risorse e disposizioni originali, quando necessito di un ascolto diretto e “immediato”di dinamiche personali, relazionali e comunitarie. Mettendo infatti i soggetti in condizione di interrogare diverse aree del sé e di interagire con l’altro, si è in grado di cogliere i “pensieri pratici” propri dell’ordinarietà e di lasciar spazio a bisogni ed esigenze autentiche. Nei momenti di transizione, quando si vive in maniera più intensa un cambiamento fisico, intellettivo ed emotivo, “lavorare a stretto contatto con se stessi” può essere più faticoso, ma certamente risulta più costruttivo e fecondo. In particolare l’adolescenza, nei suoi tratti peculiari, si presenta come un tempo adatto per allenare ragazzi e ragazze, non solo a imparare “facendo” ma a nutrire la “riflessività” necessaria perché l’esperienza possa trasformarsi realmente in sapere. Lo spazio laboratoriale non offre soltanto la possibilità di riflettere sull’esperienza passata e su ciò che si vive contestualmente, ma traccia orientamenti spendibili per la progettualità futura: la conoscenza esperienziale passa, dunque,dall’azione e muove la persona verso un nuovo agire. Attraverso l’atto creativo, si alimenta la ricerca di senso e si lasciano interagire aree considerate lontane. Permettere di sviluppare la capacità di leggere il quotidiano e orientare così l’agire verso il futuro. Inoltre per vivere un’esperienza laboratoriale occorre arginare l’ansia di tradurre in linguaggi noti, codici ed espressioni complesse e diversificate. Il non-detto è l’anima del laboratorio (di danza terapia) e l’educatore ha il compito di tenerla viva fuggendo alla tentazione di spiegare tutto. I percorsi formativi sono chiamati a scalfire il silenzio che è difficoltà di comunicare e di comprendere; la paura del nuovo che è il sintomo di una disponibilità ad accettare passivamente il dato precostituto. Attraverso l’attivazione del laboratorio si intende sviluppare la capacità di equilibrare il tempo per sé e il tempo con l’altro, lo spazio di riflessività personale e quello di esplorazione collettiva. L’adulto(educatore, insegnante) predispone, apparecchia situazioni esperienziali in cui ciascuno, con la propria storia e il proprio vissuto soggettivo, possa trovare il proprio posto, attingere ad alcune fonti di sapere, rielaborare informazioni,formulare un’esperienza del mondo, un contatto con il mondo che preceda ogni pensiero sul mondo. Questo per permettere al giovane e al disabile di ampliare concretamente la gamma degli incontri con il mondo e con gli altri, fornire al ragazzo occasioni per sperimentare modi diversi di relazionarsi alle cose e alle persone. Quale metodo di danza terapia? Quando siamo bambini abbiamo bisogno di muoverci, perché muovendoci esprimiamo la nostra voglia di ridere, di piangere o di giocare. Mentre cresciamo il nostro corpo, per i tabù di una civilizzazione che corrompe il nostro bisogno d’espressione, perde sempre di più il desiderio di mobilità. Ma come sarebbe meraviglioso se sapessimo comunicare con il corpo, stimolati dal desiderio di esprimerci attraverso la musica, o senza questa, facendo del corpo uno strumento di comunicazione tra quello che vogliamo fare, tra quello che possiamo fare e tra quello che scarichiamo per poter esprimerci. Maria Fux …danzo cercando di comprendere questi infiniti cambiamenti, che si manifestano nel mio corpo, che rinnovano la mia materia… aiuto a comprendere ciò che accade alle persone… l'obiettivo ultimo della danzaterapia è produrre quei cambiamenti, ma dall'interno. Li riconosco negli altri, perché li riconosco in me…. Maria Fux La Danzaterapia metodo “Maria Fux” è stata ideata, ampiamente sperimentata e diffusa in vari paesi del mondo dalla danzatrice e coreografa argentina di cui porta il nome. A partire dalla propria esperienza artistica e dalla consapevolezza dell’enorme potere espressivo e comunicativo insito nella natura della danza, Maria Fux, che oggi ha 88 anni, ha elaborato una particolare metodologia che consente di incontrare e fare incontrare persone di qualunque età e in qualunque condizione psico-fisica attraverso la forma artistica della danza. Per Maria Fux la danza rappresenta “la possibilità”, il “si può”, proprio dove sembra che ci siano impossibilità o limiti gravi che precludono o riducono la capacità di esprimersi e relazionarsi. Perché tutto questo possa realizzarsi è previsto che la metodologia si attui perlopiù in situazioni di gruppo, in modo tale che la presenza degli altri consenta effettivamente di sperimentare la danza come mezzo espressivo e comunicativo; ogni incontro di danzaterapia si articola attraverso un particolare uso della musica, l’utilizzo di oggetti e materiali, una precisa valorizzazione dello spazio e l’inserimento di questi elementi in un percorso simbolico che guida le persone attraverso immagini fortemente evocative e significative e tra loro coerenti. Tutti questi stimoli hanno lo scopo di portare gradatamente le persone del gruppo a una presa di contatto con il proprio corpo e con lo spazio, alla scoperta e valorizzazione delle proprie innumerevoli possibilità di movimento, al graduale incontro con gli altri attraverso il movimento e alla progressiva trasformazione del movimento in danza. Piano piano la persona scopre come attraverso il corpo sia possibile esprimere creativamente i propri stati d’animo, le proprie immagini interiori, ovvero danzare, raccontarsi agli altri attraverso la bellezza di questa forma espressiva e ricevere ciò che gli altri hanno da raccontare. È così che la danzaterapia raggiunge il suo scopo fondamentale: diventare mezzo di crescita, arricchimento, cambiamento, perché partendo dalla presa di contatto con il proprio sé corporeo, emotivo e immaginativo, diventa una possibilità per entrare in relazione e comunicazione con l’altro. Incontro tra la danza terapia e la Medicina Cinese Classica Il percorso di danzaterapia verrà inoltre integrato con alcuni incontri dedicati alla conoscenza di alcune nozioni di Medicina Cinese Classica, nonché di alcuni esercizi di Qi Gong, tecniche di respirazione e di rilassamento, Stretching dei Meridiani in particolare quest’ultima è una ginnastica dolce basata principalmente sullo stiramento delle catene muscolari lungo il percorso dei meridiani energetici e le loro estensioni. Questo lavoro corporeo permette di sentire il percorso ed i punti dei meridiani, sperimentandone effetti e funzioni. Il rilassamento muscolare ottenuto permette quindi di eliminare tensioni e blocchi in modo da aiutare il praticante a stabilire una migliore circolazione energetica percependo un beneficio immediato . Gli incontri saranno guidati da un Operatore in Kinesiologia e Tecniche di Riequilibrio Energetico Posturale(Shiatsu-TuinaFitoterapia e Floriterapia IINLA STORIA Il percorso/processo Con questo progetto di collaborazione- incontro, con gli alunni del liceo socio psico pedagogico e gli ospiti del CDD l’Aquilone, proponiamo la realizzazione di un percorso che prevede l’utilizzo della DANZATERAPIA, integrandola con alcune altre discipline pedagogiche e terapeutiche tipicamente non verbali, (quali: anatomia esperienziale, arteterapia, scrittura creativa ), nonché con tecniche e nozioni di Medicina Cinese Classica che, attraverso un percorso guidato, danno la possibilità alle persone di far emergere la creatività, sotto forma di MOVIMENTO CORPOREO. Come tutti i linguaggi creativi queste discipline consentono anche di superare le barriere che fanno sentire chi non comunica come gli altri, un diverso; risultando perciò particolarmente efficaci nella relazione con persone con disabilità fisiche, sensoriali, cognitive e comportamentali. Attraverso il movimento si può favorire una buona integrazione corpo-mente, stimolando la consapevolezza e le potenzialità espressive del linguaggio corporeo. Dire di non riuscire o di non poter fare nulla per un altro essere umano vuol dire rinunciare alla propria possibilità comunicativa e quindi alla propria umanità. Entrare in comunicazione con l’altro significa diventare per lui ambiente che stimola l’espressione per essere poi riconosciuto come altro, come specchio di sé.Il riconoscimento è l’inizio del rapporto affettivo che genera sicuramente una risposta, non prevista, ma spontanea e creativa.Questo è l’obiettivo costante delle proposte di attività espressive che non vogliono essere esercizi e tecniche, perché ogni espressione, azione, emozione nasce da esperienze vissute ineguagliabili. Obiettivi generali • Concentrazione e attenzione nel sentire-percepire il mondo interno e il mondo esterno. • Percezione di tutti i sensi • Espressione attraverso tutti i linguaggi • Consapevolezza della propria individualità percettivo-immaginaria, che comporta il rispetto degli altri Altri obiettivi sono: - Stimolare la personalità di ognuno e i suoi potenziali espressivi - stimolare la creatività intesa come “gioia di essere” e “produrre effetti” - stimolare l’accettazione dello sforzo in direzione di uno scopo - stimolare la capacità di sentirsi corporeamente e sensorialmente “totali” nella percezione e nella espressione - stimolare la capacità di integrazione con l’ambiente e con gli altri che si scoprono e si rispettano - altro: relativamente al percorso legato alla Medicina Cinese Classica gli obiettivi e benefici sono: - senso di rilassamento - maggiore tono e vitalità - recupero di un profondo benessere psico-fisico - maggiore consapevolezza dell’intenzione e dell’ascolto di sé Fasi in cui si struttura il lavoro di gruppo • Saluto e riscaldamento • Fase centrale: sperimentazione di danzaterapia con l’utilizzo del materiale (fili colorati,tessuti, materiali di recupero, cartoncini colorati, tempere, pastelli, forbici, colla, pennelli, ecc;) • Trasformazione del lavoro corporeo in traccia grafica o elaborato • Condivisione del lavoro svolto • Saluto Nel corso del lavoro alcuni incontri di laboratorio saranno condotti in collaborazione con il formatore Roberto Poli il quale ci introdurrà nel modo della Medicina Cinese Classica attraverso un percorso da lui guidato. Il processo del laboratorio si pone come obiettivo complessivo quello di giungere alla realizzazione di una storia racconto, frutto della trasformazione del lavoro corporeo esperienziale. Tempi di realizzazione Il progetto prenderà il via a partire dal mese di ottobre 2013 e si rimanda la calendarizzazione degli incontri al fine di accordarli alla programmazione sia degli alunni del liceo che degli utenti del CDD. Partecipanti Ospiti del CDD e alunni del liceo La responsabile del progetto Dott.ssa Barbara Maffina