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Accusato di corruzione, alto funzionario arrestato BancaStato fa

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Accusato di corruzione, alto funzionario arrestato BancaStato fa
GIORNALEdelPOPOLO
MERCOLEDÌ 15 LUGLIO 2015
+
giustizia Coinvolto
anche il CEO di un team del motomondiale
Accusato di corruzione,
alto funzionario arrestato
Oltre alla corruzione
si ipotizza il reato di
favoreggiamento e abuso
di autorità. Il presidente
del CdS: «Non è un
malandazzo generale,
ma i controlli interni
sono da intensificare».
continuare a garantire la piena operatività dell’ufficio. Infatti la conduzione è stata affidata, ad interim, al
vicedirettore John Sulmoni.
Gobbi: «Caso isolato»
di Nicola mazzi
Un alto funzionario dell’Amministrazione cantonale è finito nel centro di una bufera giudiziaria.
Fermati lunedì sera
La Divisione delle contribuzioni nell’occhio del ciclone.
L’indagine ruota attorno anche a
Giovanni Cuzari, patron del team
Forward Racing che corre in MotoGp con i motociclisti Stefan Bradl
e Loris Baz e in Moto2 con Simone
Corsi e Lorenzo Baldassarri. Anche
lui, 48 anni, italiano residente in Ticino e creatore del team nel 2009, è
stato arrestato la sera di lunedì. Nei
suoi confronti si ipotizzano i reati
di corruzione attiva e riciclaggio di
denaro. Da notare che Cuzari ha
la sede della società di sponsorizzazione di gare sportive al World
Trade Center di Agno. Su questi
due ordini di arresto toccherà ora al
Giudice per i provvedimenti coercitivi esprimersi.
In sostanza si ipotizza che Cuzari
abbia corrotto l’alto funzionario del
Cantone per ottenere una tassazione migliore di quella prevista dalla
richieste di jelmini (ppd)
museo del territorio
Il capo dell’ispettorato fiscale del
Cantone Libero Galli è infatti stato
arrestato nella serata di lunedì. Lo
ha comunicato il Ministero Pubblico in una nota arrivata nel tardo pomeriggio di ieri. E lo ha confermato
il Governo in un secondo comunicato. Nei suoi confronti il procuratore generale John Noseda ipotizza
reati di favoreggiamento, abuso di
autorità e corruzione passiva.
Patron team MotoGp
legge a favore delle due società da
lui gestite. E stando alla RSI i due
avrebbero già ammesso i fatti, negando invece pagamenti in denaro.
Ci sarebbe inoltre un secondo filone
dell’inchiesta relativo a sponsorizzazioni fittizie e a frodi all’IVA che
toccherebbe le aziende di Cuzari.
Funzionario sospeso
Il Consiglio di Stato, in accordo
con la Divisione delle contribuzioni, ha immediatamente avviato le
misure amministrative necessarie, sospendendo il collaboratore a
titolo cautelativo. E comunica che
la stessa direzione ha intrapreso i
passi organizzativi necessari per
Sulla vicenda e in particolare
sulle conseguenze per la Divisione
abbiamo sentito il presidente del
Consiglio di Stato Norman Gobbi il
quale ha tenuto a precisare che «per
fortuna è un caso isolato e quindi
non è un sintomo di un malandazzo
generalizzato. Voglio tranquillizzare i cittadini. Perché esiste un rapporto fiduciario tra i contribuenti e
lo Stato che deve essere salvaguardato. Ovviamente trattandosi di un
funzionario dirigente e con l’ampio margine di libertà che hanno i
responsabili delle contribuzioni al
Cantone per trattare questo tipo di
incarti, si dovrà fare una riflessione
sui controlli interni. E questo per
evitare che si ripetano casi del genere anche in futuro. Ma credo che
riflessioni in questo senso le stiano
già facendo all’interno della Divisione».
Per quanto riguarda Libero Galli
il presidente del Governo spiega che
«la procedura amministrativa prevede la sospensione del funzionario
quando viene aperto l’incarto penale mentre al momento della chiusura dell’inchiesta si procederà, se
sarà il caso, con ulteriori passi».
Amarezza dopo il comunicato del Governo
Moda,
formazione
da ampliare
Archeologi ticinesi:
«Delusi dal dietrofront»
Lorenzo Jelmini (PPD) ha inoltrato una interrogazione al Consiglio
di Stato chiedendo di ampliare l’offerta formativa. E questo perché il
settore dell’abbigliamento ha conosciuto negli ultimi anni un riorientamento importante. In particolare
verso attività di gestione dei grandi
marchi della moda e di logistica integrata. Questo nuovo profilo professionale è andato di pari passo
con la conquista di una posizione
più significativa all’interno del panorama economico cantonale. E le
persone occupate sono circa 2000.
Ad essere apprezzabile è la presenza di attività qualificate e anche
ben remunerate. In questo senso
si aprono interessanti opportunità
per la manodopera locale. E perciò
si pone la necessità di offrire formazioni adeguate alle esigenze delle
imprese peraltro molto orientate
al mercato mondiale. Ecco perché
Jelmini chiede al CdS se condivide
l’utilità di approfondire e analizzare i bisogni formativi del settore
della moda. E se ritiene opportuno
assegnare alla SUPSI il mandato di
svolgere questa analisi e successivamente varare corsi en emploi.
In diversi avranno storto il naso
quando, lo scorso 2 luglio, il Consiglio di Stato ha comunicato che
avrebbe abbandonato il progetto
sul Museo del territorio nell’ex caserma San Giorgio di Losone. Molti,
ma nessuno mai quanto l’Associazione Archeologica Ticinese (AAT).
Delusione e sconcerto sono le
emozioni che vivono i membri della
AAT dopo il comunicato del Governo. Soprattutto dopo aver compreso
che l’autorità cantonale intende effettuare una ricerca di una nuova
sede solo per il Museo cantonale di
storia naturale, attualmente collocato nel Palazzetto delle Scienze a
Lugano.
«L’associazione vuole richiamare l’attenzione delle autorità e del
pubblico sulla necessità di dare una
sede stabile e confacente alle ricche
collezioni archeologiche del Cantone, che comprendono migliaia di
oggetti di grande valore, e ai risultati della ricerca archeologica, ribadendo l’urgenza di una soluzione
attesa ormai da oltre sessant’anni».
Queste le parole dei membri della
AAT.
Grazie ad una simile struttura
fuochi all’aperto
È in vigore il divieto
Il divieto assoluto di accendere fuochi
all’aperto è in vigore da ieri sera (più
precisamente dalle ore 18) a causa della persistente siccità che potrebbe provocare pericolo di incendi.
socialità Nel
espositiva vi sarebbero delle ricadute positive sia nell’ambito delle
attività e manifestazioni culturali
ticinesi, sia dal punto di vista turistico. A sostegno di questa tesi,
l’AAT ribadisce: «Gli importanti
ritrovamenti degli ultimi anni in
varie località del Sopra e del Sottoceneri (da Mendrisio, Tremona,
Giubiasco, Solduno, Moghegno,
Castione, fino a quelli recentissimi
e sorprendenti di Orselina, Carasso, Arbedo e Minusio) confermano
il valore di questo patrimonio che
è strettamente legato alle origini e
all’identità stessa del Ticino».
Ricordiamo che, le ragioni addotte dal Governo concernenti
l’abbandono di questo progetto
riguardano soprattutto l’acuirsi
dei problemi logistici della scuola
media nel Comparto Centro studi di Lugano, ai quali si aggiunge
l’esigenza di risanare il Palazzetto
delle scienze. Tutto questo senza
ovviamente contare la già difficile
situazione finanziaria del Cantone,
che non avrebbe permesso spazi di
manovra sufficienti a sostenere un
progetto, come il Museo del territorio, che prevede una spesa di circa
L’ex caserma San Giorgio di Losone.
50 milioni di franchi. Sembra dunque destinata ad arenarsi momentaneamente così la storia del grande
museo, iniziata nei primi anni Duemila, per volontà dei sindaci del Locarnese. All’inizio il museo sarebbe
dovuto sorgere alle ex scuole di Locarno, poi si pensò al Palacinema, e
infine a Losone.
Volontà dell’AAT sarà adesso di
capire in che modo il Consiglio di
Stato intenderà approfondire la ricerca di una nuova ubicazione per
un centro espositivo per il settore
archeologico.
ticino 3
gestione dei patrimoni
BancaStato
fa acquisti
a Lugano
Passo importante per
la Banca dello Stato del
Cantone Ticino, che ieri
ha firmato un contratto
per acquisire una partecipazione di minoranza
(30% del capitale) nella Soave Asset Management Ltd di Lugano
(SAM). L’operazione si
concluderà nei prossimi
mesi e sottostà al nullaosta dell’autorità di sorveglianza.
La SAM è una società con sede a Lugano e
attiva nell’ambito della
gestione patrimoniale.
L’acquisto della partecipazione è in linea con la strategia BancaStato
volta a rafforzare l’attività di amministrazione dei patrimoni. L’obiettivo sarà quello di
sviluppare la propria collaborazione con i gestori patrimoniali esterni attivi sulla piazza
finanziaria ticinese.
La volontà di BancaStato e SAM è, come da
loro affermato in un comunicato stampa: «di
creare congiuntamente una piattaforma di
servizi che possa fungere da collettore per i
gestori patrimoniali esterni ticinesi che stanno riflettendo sulle sfide future in termini di
nuovi modelli d’affari, nuova regolamentazione nazionale e internazionale e successione aziendale. Con questa iniziativa BancaStato intende quindi rispondere a una reale
necessità dei gestori patrimoniali attivi sulla
nostra piazza finanziaria».
in breve
Facoltà di teologia di lugano
Monoteismo uguale violenza?
Il tema “Monoteismo e violenza, un binomio indissolubile?” sarà protagonista
di due giorni di corsi e incontri organizzati dall’istituto Religioni e Teologia
(ReTe) della Facoltà di Teologia di Lugano. Le date designate saranno martedì 1
e mercoledì 2 settembre. Il tutto all’interno del programma del Master online
in Scienza, filosofia e teologia delle religioni. Saranno previsti corsi intensivi
di approfondimento, aperti anche agli
uditori, e una tavola rotonda pubblica.
Quest’ultima vedrà la partecipazione,
oltre che dei docenti della Facoltà di Teologia di Lugano e di professori invitati di
altre università, anche di diversi rappresentanti delle comunità religiose in Ticino. Tra di essi vi saranno il prof. Yahya
Pallavicini, imam e vice presidente della
Comunità Religiosa Islamica Italiana, il
prof. Massimo Giuliani dell’università di
Trento, il prof. Azzolino Chiappini della
Facoltà di Teologia di Lugano e il prof.
Adriano Fabris dell’università di Pisa. Il
tema del rapporto tra religione e violenza, in modo particolare nel caso delle tre
“religioni abramitiche”, è un tema sicuramente di attualità, visti i vari conflitti
recenti, nei quali il riferimento ai valori
religiosi è frequente. Con queste giornate l’istituto ReTe intende avvicinare
il mondo della ricerca alla società, proponendo occasioni di approfondimento
e dibattito per tutti.
2014 donati 350mila franchi alla CBM Missioni
Dalla Svizzera italiana
un aiuto a ciechi e ipovedenti
La popolazione della Svizzera
italiana si è attivata in favore delle
persone cieche e malate agli occhi
che vivono nelle regioni in sviluppo. L’anno scorso, sono stati donati
349.506 franchi alla CBM Missioni
cristiane per i ciechi nel mondo, l’equivalente di 6.990 operazioni della
cataratta.
Molti ciechi e malati agli occhi
delle regioni in sviluppo hanno ottenuto gli aiuti di cui avevano urgente bisogno grazie alla generosità
della popolazione della Svizzera
italiana, che nel 2014 ha donato
349.506 franchi alla CBM Missioni
cristiane per i ciechi nel mondo, l’e-
quivalente di 6.990 operazioni della
cataratta!
La svolta grazie a lenti artificiali
Circa il 90 per cento dei 39 milioni di non vedenti che si contano al
mondo vive nei paesi in sviluppo.
Tra loro, uno su due ha perso la vista
a causa della cataratta e rischia di
rimanere cieco per sempre, ancorché un intervento di un quarto d’ora
e cinquanta franchi siano sufficienti per asportare il cristallino opaco
e sostituirlo con uno artificiale. Una
simile spesa è però insostenibile per
la maggior parte di queste famiglie.
Grazie alle donazioni, la CBM ha
reso possibile l’intervento su oltre
905mila occhi. Negli ultimi 49 anni,
sono stati eseguiti più di 12 milioni
di operazioni – un numero superiore agli abitanti della Svizzera!
La cura della cataratta è uno dei
fulcri della campagna mondiale
di prevenzione della cecità «Vision
2020 – Il diritto alla vista». Lo scopo di questa campagna, lanciata
nel 1999 dall’Organizzazione mondiale della sanità e di cui la CBM è
promotrice, è quello di fare in modo
che nessuno debba più perdere la
vista per cause evitabili. Un anno
fa, a Massan dal Togo è toccato
questo destino e ha perso tutta la
sua autonomia. Il caso ha voluto
che questa donna di cinquant’anni
venisse individuata dalle squadre
esterne della CBM, visitata e curata dalla dott.ssa Irmela Erdmann,
oculista della CBM, e dal suo collega dott. Abram Wodome. «Finalmente ci vedo di nuovo!», esclama
felice Massan. «Ora posso tornare a
coltivare e a vendere il mio riso, che
gioia, grazie, grazie di cuore!».
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