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I DUE CONIGLI: TOBY e JERRY

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I DUE CONIGLI: TOBY e JERRY
I DUE CONIGLI: TOBY e JERRY
Un giorno due conigli affamati volevano andare in un campo pieno di
carote. Per arrivare al luogo dell’agognato banchetto, essi però dovevano
attraversare la ”Valle dei Ricci“.
Il coniglio Toby disse al suo amico Jerry: «Dai! Attraversiamo la
valle!». Jerry, stupito, gli rispose: «Io non attraverserò mai quella valle! È
troppo pericolosa!».
Toby allora propose: «Ognuno vada per la sua
strada, quella che preferisce».
Toby partì; e Jerry, vedendo che l’amico, ormai
inoltratosi nella valle, si faceva male, perché era
infilzato dagli aculei dei ricci, preferì prendere la
strada più lunga, ma arrivò al campo sano e salvo,
al contrario del suo piccolo e imprudente amico.
Quando si incontrarono nuovamente, perciò,
Toby disse a Jerry: «Avevi ragione!» - e si ricordò del famoso proverbio:
”BEATO CHI IMPARA DAGLI ERRORI ALTRUI”.
I due amici, allora, si gustarono le carote.
Giorgio & Silvia R.
Gambacorta e il Cervo
“Chi trova un amico trova un tesoro!”
In un maneggio in aperta campagna viveva una famiglia di cavalli con
un simpatico puledrino da tutti chiamato “Gambacorta” perché era lento.
La vita di Gambacorta era molto triste e monotona,
perché non aveva amici, così i suoi genitori lo
portarono a fare una passeggiata in un bosco lì
vicino, ma Gambacorta, che era ancora piccolo e
inesperto, in breve tempo si perdette. Il cavallino,
perciò, cominciò a piangere e un cervo, avendolo
sentito, lo raggiunse e gli chiese come si chiamasse
e perché piangesse. I due animali fecero in breve
amicizia e il cervo invitò Gambacorta nel suo rifugio nel folto del bosco.
Un giorno, però, una banda di cacciatori li avvistò e il cervo, sapendo
che Gambacorta era lento, rischiò la vita per aiutare l’amico, palesandosi
alla vista degli uomini e facendosi inseguire tra gli alberi. Nella corsa
disperata rischiò che le sue corna rimanessero imprigionate tra i rami più
bassi e più fitti del bosco e di essere perciò raggiunto e ucciso dai
cacciatori. Ma fortunatamente, grazie alle sue agili zampe, riuscì a
fuggire e a mettersi in salvo.
Il mattino seguente il bravo cervo,
sapendo che la vita nel bosco era troppo
pericolosa per Gambacorta, riaccompagnò il
puledro al maneggio e giocò con lui tutto il
giorno; ma quando per lui fu ora di tornare nel
bosco, a Gambacorta tornarono in mente i
brutti ricordi di quando era solo e si sentì di
nuovo triste. Il cervo allora, vedendo il suo
amico così malinconico, gli promise che sarebbe tornato presto e
avrebbero giocato ancora insieme. Così Gambacorta, che viveva con gli
uomini, e il cervo, animale libero e selvatico, nonostante le loro
differenze, diventarono amici e trascorsero insieme tante ore di felicità.
Cecilia & Davide
IL PESCE ROSSO E L’AMICIZIA
Nelle sventure si vede l’amico.
Un pesce rosso e un pesce pagliaccio erano molto amici
e vivevano insieme nel mare. Ma un giorno accadde
che i due litigarono e il pesce rosso lasciò solo il pesce
pagliaccio dicendogli: “Non voglio più stare con te. Me
ne vado!!!” – e se ne andò in cerca di un nuovo
amico.
Egli vagò a lungo per il
mare e alla fine trovò il suo nuovo amico, un grosso
tonno.
Il pesce rosso e il tonno erano felici… ma un
brutto giorno si trovarono faccia a faccia con uno
squalo! I due amici Fuggirono subito, ma nella fuga
precipitosa il pesce rosso si incastrò tra due stretti
sassi e chiese aiuto al tonno. Ma il tonno,
spaventato, scappò via velocemente abbandonando il
pesce rosso in quella trappola mortale.
Per fortuna arrivò il pesce pagliaccio che, avendo udito da lontano le grida
impaurite e la richiesta d’aiuto del pesce rosso, da vero amico nuotò velocemente
con le piccole pinne e si precipitò a salvarlo.
Da quel momento il pesce rosso e il pesce pagliaccio rimasero insieme e furono per
sempre buoni amici.
TOMMASO & ALICE
LO SCOIATTOLO E IL RICCIO
“Denaro risparmiato, due volte guadagnato!“
Un giorno uno scoiattolo era intento a
raccogliere ghiande da conservare per
l’inverno, in vista dell’ lungo letargo. Dopo aver
fatto una grande scorta, tutto soddisfatto se
ne andò a dormire.
Dopo qualche giorno di lungo sonno, si
svegliò e diede
un’occhiata fuori
dalla sua tana
sull’albero:
era
già arrivato l’inverno e, vedendo tutto il
bosco ghiacciato, si preoccupò per gli altri
animali suoi amici. Allora andò a casa del suo
amico riccio per condividere con lui il cibo; e infatti, durante i primi giorni
di gelo, lo scoiattolo e il riccio mangiarono insieme un po’ delle scorte che
lo scoiattolo previdente aveva procurato.
Invece il riccio, durante l’ autunno, a causa della sua pigrizia non
aveva raccolto nulla e morì dopo poche settimane, al contrario del piccolo
e laborioso scoiattolo, che riuscì a sopravvivere alla “glaciazione”.
Leonardo & Riccardo
LA TALPA PRUDENTE
SOPRA
UN
BOSCO
VOLAVA
UN’ AQUILA
AFFAMATA .
MOLTO
ELLA,
PUR
SVOLAZZANDO OGNI GIORNO DI QUA E DI LÀ , NON
TROVAVA PERÒ NULLA DA MANGIARE .
MA
ALL ’ IMPROVVISO , NEL FOLTO DEGLI ALBERI,
VIDE AGGIRARSI UNA TALPA , LA QUALE, ACCORTASI A
SUA VOLTA DEL RAPACE , CORSE VERSO LA SUA PICCOLA
TANA
PER
TROVARE
RIPARO.
L’AQUILA,
VEDENDOLA
SGATTAIOLARE VIA , SI AVVENTÒ VELOCEMENTE SULLA
SUA
PREDA .
L’ANIMALETTO
TEMETTE
CHE
FOSSE
ARRIVATA LA SUA FINE , MA RIUSCÌ FORTUNATAMENTE
A RIFUGIARSI NELLA SUA TANA .
ALLORA
L ’ AQUILA
ESCOGITÒ
PIANO :
UN
SDRAIANDOSI A TERRA E ALLARGANDO LE ALI ,
FECE FINTA DI ESSERE MORTA …
NON CASCÒ NEL TRANELLO!
MA
ERA
LA TALPA
PERÒ MOLTO
INCURIOSITA E PENSAVA DI USCIRE DALLA TANA
PER
CONTROLLARE
LA
SITUAZIONE .
PERCIÒ,
DOPO AVER CHIAMATO LE SUE AMICHE TALPE , LA
TALPA
CURIOSA
INSIEME
A
USCÌ
LORO
DAL
SUO
INIZIÒ
AD
RIFUGIO
E
AVVICINARSI
ALL ’ AQUILA IMBROGLIONA .
SI
ACCORSE
MUOVEVA
L ’ UNICA
TANA ,
MENTRE
LE
ALTRE
TALPE,
E
A
SBADATE
CHE
CHE
VOLEVA
INGANNARLA :
RIENTRARE
E
L ’ AQUILA
SUBITO
VELOCEMENTE
IMPRUDENTI ,
SI
FU
NELLA
CONTINUARONO
INCAUTAMENTE A GIRARE INTORNO ALL ’ AQUILA , CHE LE GHERMÌ TUTTE CON I SUOI
ARTIGLI SPALANCATI !
LA
TALPA PRUDENTE , ORMAI AL SICURO NELLA SUA TANA, ESCLAMÒ :
AMICHE MIE !
PERÒ
DOVEVATE RICORDARVI CHE
“LA
“POVERE
PRUDENZA NON È MAI TROPPA !!!”.
SITHMI & PIETRO R.
IL TOPO E IL CRICETO LITIGIOSI
Un bel giorno un criceto si alzò con molta fame. Scese perciò dalla sua
casetta e,conoscendo bene la zona, pensò di andare nell’orto migliore.
Incamminandosi, il criceto incontrò il suo amico topo:”Ciao come va?”- gli
chiese.
“Ciao, bene e tu?”- rispose dolcemente il topo.
“Sto andando nell’orto a prendere delle
verdure; e tu dove stai andando?”- chiese il
criceto golosone.
“Sto anch’io andando in un orto per cercare
qualcosa di buono.”- disse di rimando il
topolino.
Il criceto dunque si incamminò verso
l’orto. Il topo, che nel frattempo era arrivato
alla sua destinazione, non trovò niente da
mangiare: allora, ricordandosi delle parole
dell’amico criceto,si recò anche lui nello stesso orto.
Ma accadde che, arrivando contemporaneamente nell’orto, il criceto
e il topo avvistarono una sola carota spuntare con le sue verdi foglioline
dalla terra e ci si fiondarono sopra
“Sono arrivato prima io,quindi è mia!”- esclamò il criceto.
“Non è vero, sono arrivato prima io!”- rispose urlando il topo.
“Non è vero! Bugiardo, bugiardo, è mia!”- urlarono insieme.
Queste grida disturbarono un coniglio che sonnecchiava lì vicino e
che uscì sbadigliando dalla sua tana, affacciandosi nell’orto. Vide quella
bellissima carota e pensò: ”Uh, la voglio io!”. Saltellò agilmente in mezzo
all’orto e, quando si vide vicino il succulento ortaggio, lo afferrò e tornò
balzelloni a sonnecchiare nella sua tana.
La morale di questa favola è: ”Tra i due litiganti il terzo gode!”
Federica e Mattia
IL TOPOLINO GOLOSO
Un topolino correva tutto contento in una casa di campagna, con un bel
pezzo di formaggio tra i denti.
Ma prima di entrare nella sua tana, vide
sul tavolo della casa un altro pezzo di
formaggio più piccolo del suo e pensò che, se
avesse aggiunto il pezzo più piccolo a quello
più grande, avrebbe potuto mangiare un
banchetto con i fiocchi!.
Mentre cercava di acchiappare il
formaggio sul tavolo, però, gli cadde quello
più grande e, come se non bastasse, dalla
porta della casa spuntò un grosso gatto, che
con un zampata lo acchiappò e se lo mangiò in un solo boccone.
La morale di questa favola è: ”Chi troppo vuole nulla stringe!”.
Shirin & Harmeet
LA VOLPE INGENUA
In un vecchio granaio vivevano uno scoiattolo
e una volpe, che erano però sempre in
competizione. Un giorno essi si riunirono con tutti
gli altri animali che vivevano nel granaio, perché
intendevano finalmente affrontarsi nella più
importante sfida: una gara di velocità.
La competizione fu senza storia e la volpe
vinse di parecchio, ma solo perché imbrogliò.
L’astuto e infingardo animale aveva infatti posizionato degli ostacoli lungo
il percorso dello scoiattolo, che solo per questo motivo fu sconfitto.
Dopo un paio di settimane, lo scoiattolo
volle la rivincita, e a sua volta, imparata bene la
lezione e sapendo con chi aveva a che fare,
escogitò un piano per battere la volpe: questa
volta si trattava di una gara di agilità.
La volpe che pensava di vincere facilmente
come nella prima gara, continuava a vantarsi. Ma
lo scoiattolo, che conosceva bene gli alberi che
circondavano il granaio, scelse l’albero più
semplice da attraversare e si arrampico con
facilità. La volpe, invece, restò bloccata a metà gara e giunse all’arrivo
tutta indolenzita.
Quindi lo scoiattolo si prese la rivincita e, saltando allegramente di
ramo in ramo, esclamò tutto contento, in modo che la volpe lo udisse: “Chi
la fa l’aspetti!”.
VERONICA & PIETRO T.
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