“Il Valdese diventi l`ospedale del seno” (La Repubblica)
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“Il Valdese diventi l`ospedale del seno” (La Repubblica)
la Repubblica CRONACA GIOVEDÌ 1 MARZO 2012 TORINO ■ XI “Il Valdese diventi l’ospedale del seno” Il Pd ipotizza un nuovo futuro per la struttura che Monferino vuole trasformare in rsa SARA STRIPPOLI L VALDESE può diventare un ospedale per la cura del seno: dai normali controlli mammografici alle cure e agli interventi in caso di tumore alla mammella, alla consulenza del chirurgo plastico, al lavoro indispensabile del fisioterapista dopo l’intervento, ma anche ai consigli dell’endocrinologo o del diabetologo. Un ospedale per le donne all’altezza di competere con tutte le altre strutture più avanzate in Italia, una struttura dove lavorerebbero fianco a fianco medici e operatori della breast unit delle Molinette e i service del Valdese, che da anni sono un punto di riferimento per migliaia di donne. Fra Sant’Anna, Valdese e Molinette sono infatti circa 900 i nuovi casi di cancro alla mammella ogni anno. Nei giorni in cui la mobilita- I impegnati in quest’ambito e che si sono incontrati per vedere quale fosse la sede più appropriata. «È vero che la progressiva asfissia cui è stato sottoposto il “Unire le forze può garantire standard di qualità elevati e far crescere la fiducia delle donne” zione per la difesa della struttura di via San Pio V si sta intensificando, la proposta, avanzata dopo una lunga riflessione che ha coinvolto medici e operatori sia al San Giovanni Battista sia al Sant’Anna, arriva dal Partito Democratico provinciale che, dopo l’ultimo incontro svoltosi martedì sera, ha prodotto un dettagliato documento che oltre ad offrire una valutazione complessiva sul piano socio-sanitario racconta la possibile, nuova missione dell’ospedale che fu della comunità valdese, finito alla sanità pubblica con una curva discendente che in pochi anni l’ha portato a diventare un week hospital (chiuso nei fine settimana). La scorsa settimana l’assessore regionale alla sanità Paolo Monferino ha svelato il suo progetto: una riconversione in casa di riposo o struttura postacuzie. Ottavio Davini, ex-direttore sanitario delle Molinette e attuale responsabile della sanità provinciale dei Democratici, spiega le motivazioni di questa proposta che ha raccolto il consenso di tutti gli operatori attualmente Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte, è soddisfatto tista e sarebbe coerente con le indicazioni nazionali e internazionali sulle breast unit. L’operazione inversa, il trasferimento alle Molinette della senologia Paolo Monferino, assessore regionale alla Sanità. A sinistra, l’ingresso dell’ospedale valdese I numeri TUMORI Sono circa 900 i nuovi casi di tumore alla mammella seguiti ogni anno da Sant’Anna, Valdese e San Giovanni Battista VALDESE Trecento nuovi casi di tumore all’anno sono trattati all’ospedale Valdese. Seicento interventi ogni dodici mesi MOLINETTE La «breast unit» dell’ospedale Molinette è nata nel 2008 a Torino e ogni anno accoglie circa trecento donne con un tumore al seno SALE OPERATORIE All’ospedale Valdese sono disponibili quattro sale operatorie, che nel caso di una riconversione a Rsa sarebbero inutili Sanità, o.k. al riparto dei fondi al Piemonte cento milioni in più PRESIDENTE professionale di alto livello. Una collaborazione con la breast unit delle Molinette consentirebbe invece un salutare decongestionamento del San Giovanni Bat- L’ASSESSORE L’accordo NA buona notizia per la sanità piemontese: ieri a Roma è stato approvato l’accordo sul riparto del Fondo sanitario nazionale le risorse che ogni anno il governo destina alle Regioni per coprire, in gran parte, la spesa sanitaria. E per il Piemonte nel 2012 le risorse saranno di più: alla nostra regione il riparto assegna 7 miliardi e 978 milioni di euro, con un aumento rispetto al 2011 di 108,2 milioni. «Oggi è stato fatto un ottimo lavoro, con grande responsabilità, e sono molto soddisfatto — commenta il governatore Roberto Cota — Sono soddisfatto perché per il 2012 le nostre risorse sono aumentate, in linea con le previsioni di trasferimenti che sono attesi dal nostro piano di rientro». Risorse che, se sommate a quelle che dovrebbero essere risparmiate con i tagli e le razionalizzazioni, daranno un sollievo alle esangui casse regionali. «Adesso — conclude Cota — dobbiamo però andare avanti con la nostra azione di riforma». U Valdese necessita di un intervento terapeutico — spiega — ma trasformarlo in rsa sarebbe gettare alle ortiche un patrimonio strutturale, tecnologico e del Valdese sarebbe irrealizzabile per mancanza di spazi». Anna Sapino è la direttrice scientifica della breast unit delle Molinette e conferma che la proposta raccoglie il consenso di tutti gli operatori, con una valutazione che si può estendere all’Università degli Studi: «Mettere insieme le forze nell’attuale struttura del Valdese — dice — permette di garantire gli standard di qualità richiesti alle breast unit. Allo stesso tempo sarebbe un buono strumento per alimentare la fiducia delle donne, per le quali un’accoglienza dedicata è una ricchezza aggiuntiva». Cresce intanto la mobilitazione a difesa dell’ospedale. Una petizione finita su facebook ha già superato le 250 condivisioni e proteste e iniziative sono in programma per i prossimi giorni. © RIPRODUZIONE RISERVATA T1 T2 PR CV LA STAMPA GIOVEDÌ 1 MARZO 2012 Cronaca di Torino 61 Indagato il presidente del Tar L’accusa: interessi privati in atti di ufficio; sul tavolo dei giudici il caso del ricorso sull’Opera Pia Lotteri L’inchiesta si allarga ad altre sentenze, come quella del 2010 sul concorso per dirigenti a Palazzo Civico ALBERTO GAINO In carica dal 2008 L’inchiesta del pm Cesare Parodi sugli atti del Tar Piemonte «cresce» e si diversifica: nei giorni scorsi il magistrato ha acquisito più sentenze e i relativi fascicoli del tribunale amministrativo regionale e ha convocato più giudici di quell’ufficio. Tutti sentiti come persone «informate sui fatti», tranne l’ex presidente Franco Bianchi, che è comparso in procura accompagnato dai suoi avvocati, Tito Lucrezio Milella, di Roma, e Carlo Federico Grosso: il magistrato rivestiva il ruolo di indagato. Per interesse privato in atti d’ufficio. L’avvocato Milella è categorico: «La vicenda è nota. La sezione del presidente Bianchi respinge un ricorso contro l’assegnazione a Villa Maria Pia, con gara pubblica, della gestione della residenza per anziani dell’Opera Pia Lotteri e, aggiungiamo noi, lo fa in piena legittimità. Tanto è vero che contro il rigetto del Convocati in Procura diversi giudici per essere sentiti come «informati sui fatti» ricorso non è stato presentato appello. Ricordo che il vincitore dell’appalto aveva offerto di pagare tutti i debiti dell’opera pia: 14 milioni. Il concorrente, che in seguito si rivolse al Tar Piemonte, si era fermato a 9 milioni». Niente di che, non fosse stato per i contatti telefonici fra il commissario Rodolfo Repice e il presidente Bianchi in corso di causa e, infine, fra il primo e l’ex presidente Rai, Agostino Saccà, per raccomandare il figlio di Bianchi come regista televisivo. «Guardi, il cliente ha respinto l’offerta di Repice per il figlio e, per il resto, ha la coscienza perfettamente a posto». Tutto qui? Non pare, dal momento che il pm di questa indagine ha acquisito più sentenze del Tar Piemonte, alcune delle quali non della sezione di Franco Bianchi e sta appunto ascoltando più giudici di cor- Sotto i riflettori per il caso delle firme false La vicenda delle schede elettorali Il presidente del Tar Franco Bianchi, al centro della foto, il giorno della sentenza sui ricorsi presentati da Mercedes Bresso dopo le consultazioni elettorali in cui vinse il governatore Roberto Cota: Michele Giovine venne condannato per le firme false Sulla «Stampa» Sulla «Stampa» dell’11 febbraio l’articolo sulle telefonate fra il commissario Rodolfo Repice dell’Opera Pia Lotteri e il presidente Bianchi e fra il primo e l’ex presidente della Rai per raccomandare il figlio di Bianchi come regista. I so Stati Uniti. L’ultimo, martedì e per quattro ore, è stato Alfonso Graziano. Magistrato della medesima sezione di Bianchi e che con lui decise sul caso più noto e controverso rispetto alla politica piemontese: quello della lista del consigliere regionale Michele Giovine. Il dottor Parodi ha anche convocato nel suo ufficio e sentito anch’essi come testimoni i quattro dipendenti del Comune di Torino che, con l’avvocato Roberto Longhin, avevano presentato ricorso - poi accolto per l’annullamento del concorso per dirigenti di Palazzo Civico. E’ stata un’altra sezione del Tar Piemonte ad occuparsene, la seconda (Bianchi presiedeva la prima), ma la sentenza rientra nella tipologia di atti che hanno attirato l’attenzione del sostituto procuratore: quelli che hanno come parte in causa uno o più enti pubblici, fra cui il Comune di Torino. Di fronte ai giudici del tribunale amministrativo l’avvocato Longhin aveva eccepito «numerosi profili di illegittimità» di quel concorso del 2010 per 15 posti da dirigente e ora ricorda: «La sentenza mi diede ragione per gli aspetti di trasparenza e segretezza che non vennero rispettati dal presidente Vaciago e dai commissari esaminatori Il legale: «Piena legittimità, tanto che non fu fatto appello contro il rigetto del Tar» nella predisposizione materiale dei questionari, non fosse solo per il fatto che vennero stampati in una copisteria 6 mila fogli, in gran parte bianchi (lo spazio riservato alle risposte) quando si potevano fornire le domande ai concorrenti e, all’esame, i fogli per eseguire la prova». «Ma nel mio ricorso - aggiunge il legale - censurai le violazioni della giunta comunale che non poteva nominare il presidente e incaricarlo di scegliersi la commissione. La sentenza non ha censurato la giunta e le successive violazioni dei commissari che io evidenziai nei motivi aggiunti (ritenuti dai giudici tardivi), dopo che scoprimmo che i tre commissari erano consapevoli di essere incompatibili con il ruolo avendo però dichiarato il contrario». Fra quei commissari c’era il segretario generale del Comune, Adolfo Repice, nel frattempo andato in pensione e che le intercettazioni del caso «Lotteri» hanno rivelato in una certa confidenza con il dottor Bianchi: il magistrato gli anticipò al telefono la definizione «in quel senso» del ricorso. Bianchi è da poche settimane al Tar del Lazio come presidente di sezione. Il dottor Franco Bianchi assunse la presidenza del Tar Piemonte all’inizio del 2008 ma per i non addetti ai lavori della giustizia amministrativa ha assunto notorietà con il «caso Giovine»: il consigliere regionale eletto con la lista «Pensionati per Cota» su cui allora la procura aveva chiuso le indagini per aver falsificato con il padre Carlo le procedure di candidatura dei suoi colleghi di lista. Dopo la condanna di Michele Giovine a 2 anni e 8 mesi di pena in primo grado, in sede penale è fissato l’appello il prossimo 9 maggio. Il tribunale amministrativo decise invece di non decidere, rinviando ogni scelta alla presentazione in sede civile della querela per falso da parte dei ricorrenti Mercedes Bresso (l’ex presidente regionale che aveva perso le elezioni per 9 mila voti) e dei pensionati del centrosinistra. Dovette però essere una decisione sofferta sin dall’inizio. Prova ne fu che il presidente Bianchi, conclusasi la prima udienza sotto i riflettori dei media, fu colto da malore e venne ricoverato in ospedale. All’inaugurazione del successivo anno giudiziario il dottor Bianchi colse l’occasione per tornare sull’argomento e dichiarare un «forse abbiamo peccato di eccessiva prudenza» che suscitò un certo scalpore. Quella sortita era comunque nello stile del personaggio, benvoluto dagli avvocati amministrativisti e simpatico ai giornalisti con cui è sempre stato aperto e disponibile. In una vecchia intervista al Messaggero ebbe a dire nel congedarsi quella volta da un incarico al Tar del Lazio per venire a Torino: «Ricordatemi come un magistrato qualunque che qualche volta ha sentito il bisogno di esternare i propri sogni». Diario Smog Sanità Rotary per il Marocco La Provincia contro Ravello Più risorse per il Piemonte Progetto talassemia Il progetto di combattere lo smog impiegando sulle strade più inquinate inibitori delle polveri non convince la Provincia. «La Regione intende tralasciare le misure strutturali di soluzione del problema-inquinamento per inseguire più o meno pittoresche soluzioni tampone - interviene Roberto Ronco, assessore provinciale all’Ambiente -. E' demagogico proporre una sperimentazione dagli esiti dubbi, che comunque non risulterebbe fattibile per l'improponibilità dei costi: i 100 euro a chilometro dichiarati dalla Regione, moltiplicati per almeno cento giorni nel periodo invernale novembre-marzo e moltiplicati anche solo per mille chilometri di strade, significa un costo totale ipotetico di 10 milioni per la sola città di Torino». L’assessore regionale all’Ambiente Ravello, come abbiamo scritto, è di diverso avviso e intende procedere comunque: anche da solo. Nei prossimi giorni la Regione avvierà la sperimentazione dei nuovi prodotti a Novara e a Vercelli. I Buone notizie sul fronte della sanità piemontese, una volta tanto: la lieta novella rimanda al riparto tra le Regioni del Fondo nazionale per il 2012, oggetto dell’incontro con il Governo al quale ieri ha partecipato Roberto Cota. «Oggi è stato fatto un ottimo lavoro, con grande responsabilità, e sono molto soddisfatto», ha commentato al termine il governatore. C’è da credergli, visto che l’approvazione del riparto del Fondo premia il Piemonte su un comparto strategico, dove la riforma socio-sanitaria - uno degli “asset” strategici della giunta - si scontra un giorno sì e l’altro pure con la carenza di finanziamenti. «Per il 2012 le nostre risorse sono aumentate, in linea con le previsioni di trasferimenti che sono attesi dal nostro piano di rientro - spiega il presidente -. Al Piemonte, infatti, sono stati assegnati circa 7 miliardi 978 milioni, con un aumento rispetto al 2011 di 108,2 milioni. Adesso andiamo avanti con la nostra azione di riforma». I Si svolge domani dalle 9,30, nell’aula magna del Rettorato, via Po 17, il convegno dedicato al progetto del Rotary Distretto 2030 (Nord Ovest) «Talassemia-Marocco» per il sostegno al Marocco, terra di emigrazione verso l’Italia, dove la lotta alla malattia si sta sviluppando ora anche grazie alla collaborazione di medici torinesi e genovesi. «Il primo passo è stato diffondere informazione sulla malattia e cultura della prevenzione», ricorda il console del Marocco a Torino, Noureddine Radhi. «Grazie alla collaborazione con l’ospedale San Luigi di Orbassano - spiega Michele Porfido, presidente della Commissione Rotary che si occupa del progetto - i medici marocchini vengono qui a fare formazione». Domani saranno presenti, tra gli altri, il preside della Facoltà di Medicina di Orbassano, Pier Maria Furlan, il professor Antonio Piga, responsabile del Centro regionale Emoglobinopatie-Pediatria del San Luigi, il professor Pier Luigi Baima Bollone, il dottor Gianni Montalenti. I . AL LA STAMPA GIOVEDÌ 1 MARZO 2012 Casale Monferrato 63 CASALE. OPERAZIONE «GOLDEN FAKE» DELLA POLIZIA CASALE. OSPEDALE IN SOFFERENZA Truffe con finti gioielli Denunciati due ex orafi Emergenza pediatri L’Asl ora cerca aiuto anche nell’Astigiano Venduti ai “Compro Oro” come preziosi realizzati a Valenza «Almeno 3 mesi prima che si arrivi all’assunzione di nuovo personale» ROBERTO SARACCO CASALE MONFERRATO Si presentavano nei negozi di compravendita di preziosi denominati «Compro oro» con monili dall’apparenza in oro bianco, griffati con timbri identificativi di orafi valenzani, riuscendo a farseli comprare e piazzando così due truffe da circa duemila euro. E la polizia sospetta che possano aver messo a segno simili colpi anche in altre circostanze, in provincia e in altre parti d'Italia e in Europa. Nei confronti di uno dei truffatori pendeva anche un ordine di cattura internazionale emesso dall’autorità belga sempre per reati identici. Al termine di una accurata indagine, denominata «Golden Fake», gli uomini del dottor Athos Vecchi, dirigente del commissariato di Casale, hanno individuato due truffatori di 49 anni, uno di origine napoletana e l’altro catanese, entrambi ex orafi a Valenza, denunciandoli per i reati di truffa e ricettazione. Secondo l’accusa, nei mesi di ottobre e novembre i due avevano messo a segno due colpi ai danni di esercizi commerciali a Casale e Mortara, di un unico proprietario. Gli agenti della squadra investigativa hanno accertato che i due, fingendosi clienti, si presentavano nei due esercizi commerciali portando dei monili in oro bianco, con l’intento di venderli a prezzi che apparentemente sembravano interessanti per il negoziante. Per sorreggere la truffa c’era la presenza sui monili di timbri identificativi di artigiani orafi valenzani, risultati del tutto estranei alla truffa, e il marchio che testimoniava la percentuale di metallo prezioso al 750 per mille. Il compratore, viste le garanzie ed effettuato una verifica con una speciale pietra, cadeva nell’inganno. Solo in un secondo tempo faceva un secondo controllo, con la Dopo la convenzione con i sei pediatri dell’Aso alessandrina per «tamponare» il fabbisogno notturno, prefestivo e festivo della Pediatria di Casale, l’Asl ha stipulato un’altra convenzione con una cooperativa di pediatri di Verbania. I costi sono di 60 euro l’ora. Il primario, Fabio Papili, e le due dottoresse, Laura Bergamino e Angioletta Pasetti (che dal Distretto di Valenza presta la sua opera tre volte la settimana), sono comunque in difficoltà, perché i pazienti si presentano soprattutto durante la giornata, a meno che non si tratti di un’emergenza, e ci sono problemi di turni, ferie e riposo da rispettare. Un «tour de force», nel punto nascite del Santo Spirito, il secondo per numeri di parti in provincia, che si protrarrà. «Credo - commenta il di- In breve Il dirigente del commissariato, Athos Vecchi, e parte della merce sequestrata dalla polizia AL VIA AL CELLINI Un corso per saper riconoscere pietre e gemme della tarsìa Comincia questa sera a Valenza, alle 20,30 all’istituto Cellini di porta Bassignana, il corso di formazione sul tema «L’analisi e l’identificazione del materiale lapideo e gemmologico usato nella tarsìa (cioè la tecnica decorativa consistente nel combinare pezzetti di marmo o di legno secondo un disegno prestabilito; ndr), negli oggetti decorativi e nei beni culturali», voluto dalla Diocesi di Alessandria e totalmente gratuito per i frequentanti, perché le lezioni sono sponso- I il caso FRANCA NEBBIA VIGNALE MONFERRATO eclivi ricchi di vigneti, il palco di Vignaledanza, o «le meravigliose terrazze naturali che spaziano sulle Alpi e sugli Appennini» per usare una frase del sindaco di Vignale, Tina Corona, come location ideale per ambientarvi un thriller prodotto dalla Fip (Film investimenti Piemonte). E interpretato da attori conosciuti e amati dal grande pubblico come Gianmarco Tognazzi, Serena Autieri, Giorgio Pasotti, Nicola Di Pinto e, ma ancora «con il punto interrogativo - come ha specificato il produttore Lucio Gaudino -, Laura Chiatti, Ricky Memphis e Luca Zingaretti». La regia sarà di Matteo Miti e le musiche originali di Biagio Antonacci. Sul progetto, in parte già finan- D rettore sanitario dell’Asl, Corrado Rendo - che debbano passare ancora circa tre mesi tra l’indizione di un nuovo bando di concorso esteso a tutto il territorio nazionale, la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e l’esame della commissione, ma siamo fiduciosi su una soluzione. Per di più, essendo l’esigenza di pediatri un problema non solo locale stiamo prendendo contatti oltre che con l’Aso alessandrina con l’Asl di Asti per confrontarci su problemi comuni e arrivare a possibili forme organizzative diverse». E mentre a Tortona si raccolgono firme per salvare la locale Pediatria, Rendo non si pronuncia su possibili accorpamenti di reparti tra ospedali diversi (si ipotizzava Novi e Tortona), ma i numeri parlano chiaro: 6 pediatri a Tortona, 4 a Novi, 4 ad Acqui e solo 2,5 a Casale, secondo punto-nascite della provincia con una storia travagliata alle spalle: 9 anni di chiusura della degenza dal 2001, nonostante attività svolta anche in 11 consultori e nelle scuole. Secondo i primi utilizzatori del reparto, le puerpere, «non si è ancora fuori dal tunnel». [F. N.] rizzate dalla Fondazione Cassa di risparmio di Torino e vengono organizzate dalla Direzione diocesana Beni culturali in collaborazione con la Camera di commercio di Alessandria e con l’istituto di istruzione superiore Cellini di Valenza. Gli iscritti al corso, tenuto da Paolo Orsini, sono 33: un record. Le lezioni, per circa 80 ore, si svolgono in un primo tempo nel laboratorio di Analisi gemmologiche del Cellini, poi passeranno nei locali della Camera di commercio di Alessandria. [R. C.] tecnica della prova della fiamma, scoprendo che si trattava solamente di oggetti composti da una lega metallica priva di oro. Dopo la denuncia è toccato agli uomini della squadra investigativa ricostruire la matassa della truffa risalendo ai due ex orafi ed effettuando perquisizioni nel loro laboratorio, dove sono stati ritrovati centinaia di monili e alcuni punzoni che sarebbero serviti per griffare i falsi preziosi. Parte della merce recuperata è risultata di provenienza furtiva e i due, oltre che per truffa, sono stati denunciati per ricettazione. Uno dei due personaggi è risultato anche essere coinvolto in diversi episodi criminali per contraffazione, inoltre è poi stato arrestato per falso monetario in seguito ad una indagine condotta dalla polizia del Belgio. Un thriller in collina “Ma servono soldi per girare il film” Tina Corona, Paolo Penna e Lucio Gaudino al tavolo illustrano il progetto del film Casale Asl: assemblee in città e a Valenza Assemblea dei lavoratori dell’Asl, oggi, all’ospedale di Casale (alle 10) e in quello di Valenza (alle 14). Il punto sui temi della sanità (dal piano regionale ai tagli, dal blocco delle assunzioni agli Oss) sarà fatto dall’Usb Pubblico impiego, con la partecipazione dei sindacalisti Rosanna Fragomeni, Giovanni Maccarino e Giuseppe Midiri. [R. AL.] I Pontestura Finisce in ospedale dopo scontro d’auto Angelita Aguiari, 37 anni, di Pontestura, è stata trasportata all’ospedale Santo Spirito per accertamenti in seguito ad uno scontro che si è verificato ieri pomeriggio I ziato, ieri nell’aula Cavour di Vignale Tina Corona ha chiamato a raccolta imprenditori, commercialisti, banche, perché il film, che costerà più di 900 mila euro, si sosterrà anche con il finanziamento di «investitori esterni». Quali i loro vantaggi? Sicuramente un ritorno d’immagine sulla propria attività o, proporzionalmente al finanziamento erogato, una «visibilità maggiore» illustrata da Paolo Penna della Fip, che ha parlato di vantaggi fiscali «grazie a un credito d’imposta del 40% sull’importo investito, in seguito a Finanziarie e decreti del 2008 e 2009, che rendono appetibile l’investimento in opere cinematografiche italiane». Gaudino ha effettuato sopralluoghi nella zona di Vignale e giudica il paesaggio «eccezionalmente bello e adatto ad ambientarvi il film, che si potrebbe girare anche in due stagioni (minimo sei settimane), poiché l’azione si svolge in due epoche diverse: intorno agli Anni ‘80 la prima, con sette tredicenni che scoprono la vita (Massimo, Fabio, Eva, Michele, Saturnina, Spillo e Nicola), e dopo sulla Casale-Cerrina, al bivio per Quarti di Pontestura. Per cause in corso di accertamento, la Opel Corsa su cui viaggiava si è scontrata con la Zafira condotta da Danilo Ciriotti, 27 anni, di Alessandria. [R. SA.] Terruggia Si parla di amianto fra medicina e teatro Amianto, salute, ambiente. Un tema che l’oncologa Daniela Degiovanni e il responsabile del Centro Amianto regionale, Massimo D’Angelo, tratteranno domani alle 21 a Terruggia al teatro delle Muse per la rassegna Medicina & Teatro. La parte teatrale è «Eternity», un monologo affrontato da Calogero Marchese e Mauro Groppo della compagnia Teatrò, suscitando riflessioni e qualche sorriso amaro. Ingresso gratuito. [F. N.] I trent’anni, in seguito al macabro rinvenimento di un cadavere, che riapre un caso e fa tornare protagonisti i ragazzini, ormai quarantenni». Il soggetto è tratto dal romanzo «L’estate nera» di Remo Guerrini, pubblicato da Mondadori. Tina Corona, che nelle potenzialità del «suo» paese crede fermamente, può anche contare sull’intervento della Film commission Torino Piemonte, che sostiene la produzione cinematografica. «I film - hanno ancora spiegato Gaudino e Penna - solitamente si girano negli studios di Torino, ma le location qui sul territorio migliorerebbero la qualità della produzione e i protagonisti-ragazzi potrebbero essere scelti tra la popolazione locale» Il commercialista Severino Scagliotti, responsabile dell’immobiliare Pastrona, grazie a cui è nata Cinelandia a Casale, ha già fatto un pensierino su una possibile promozione nella multisala, la Mazzetti d’Altavilla ha dimostrato interesse e i produttori di vino stanno pensando a consorzi per un eventuale finanziamento comune. CN LA STAMPA GIOVEDÌ 1 MARZO 2012 Regione. Dati più soldi al capoluogo piemontese Cuneo e provincia 57 Protesta. «Subito equità nel distribuire le risorse» SANITÀ “Fondi al socioassistenziale Pari trattamento di Torino” Appello di cinquanta sindaci e amministratori del Cuneese MATTEO BORGETTO ssicurare con urgenza le risorse necessarie ai servizi socioassistenziali del Piemonte con pari opportunità». È la mozione approvata ieri, da 50 sindaci e amministratori della Granda convocati dal primo cittadino di Cuneo, Alberto Valmaggia. Al centro del dibattito, il drastico taglio di fondi regionali e statali al socioassistenziale piemontese (da 137 milioni del 2011 a 75 milioni inseriti nella bozza di bilancio regionale 2012, pari al -54%), ma soprattutto, la notizia dell’impegno, da parte del governatore Roberto Cota, a reperire altri 9 milioni da aggiungere ai 16 previsti per Torino. In questo modo il capoluogo regionale arriverebbe a 25 milioni, pari all’83% di quanto stanziato l’anno scorso. «Siamo felici per Torino - ha detto Valmaggia -, ma è necessario applicare criteri di equità, dignità sul territorio, perché non esistono figli e figliastri nel socio assistenziale». Quindi le richieste: «Parità di trattamento con Torino e indicazioni scritte, in tempi rapidi, sulle risorse minime a disposizione dei gestori, per definire la continuità dei servizi». L’assessore al Sociale di Fossano, Maurizio Bergia: «Impossibile chiudere i bilanci senza la certezza delle cifre. Che sono drammatiche. Per la prima volta la Regione riduce i trasferimenti per il sociale, ma aumenta del 60% (da 37 a 60 milioni) i fondi per il gabinetto di presidenza». L’assessore provinciale al Sociale, Giuseppe Lauria: «Condivido la mozione, serve una redistribuzione più equa delle risorse. Invito l’Anci a farsi parte attiva della discussione con la Regione». Il presidente della Comunità montana Alpi del Mare, Ugo Boccacci, ha riferito dell’incontro al tavolo politico regionale. «Ci è stato detto che 26 milioni arriveranno ai Consorzi da un risparmio di un milione imposto a ciascuna del- A La Commissione comunale si è riunita ieri sera “Quei 163 esuberi? Eccesso di rigore” In Comune incontro fra il commissario del S. Croce e Carle e gli amministratori Amministratori ieri alla riunione in sala S. Giovanni convocata dal sindaco Alberto Valmaggia Federico Gregorio Maurizio Bergia Franco Foglino le Asl piemontesi. Nel frattempo no, ma la strada da percorrere è la Regione inizierà a ritrattare la riforma sanitaria». con lo Stato, cercando di ottene«L’unica certezza è che i servire nuove risorse». Conferma il zi vanno garantiti – ha replicato il consigliere regionale Federico sindaco di Verzuolo, Gianfranco Gregorio: «Manca Marengo -. Cosa diun mese e mezzo APPELLO ciamo alle persone all’approvazione ripassa«Senza cifre certe bisognose, del bilancio e le cite tra due mesi, è impossibile quando la Regione fre sono in evoluchiudere i bilanci» avrà il bilancio?». zione. Ma saremo obbligati a preten«Abbiamo diritto dere risparmi e chiedere sacrifi- di conoscere su quali numeri conci: lo Stato ha tagliato 8 miliardi tare – ha detto l’assessore al Sosulla sanità, equivalenti a 600 mi- ciale di Alba, Franco Foglino lioni per il Piemonte. Verificherò per dare speranze concrete, non la questione dei 25 milioni a Tori- illusioni alla popolazione». «La [CUCCHIETTI] Giuseppe Lauria Regione deve fare maggiori pressioni sullo Stato» ha detto il collega di Bra, Giovanni Fogliato, mentre Andrea Pedussia, sindaco di Sommariva Bosco, ha auspicato che «i tagli non colpiscano la spesa storica dei Consorzi». La conclusione del sindaco di Cuneo, Valmaggia: «Spediremo la mozione all’Anci, affinchè diventi il luogo di confronto per le nostre istanze. Dev’esserci la consapevolezza che le risorse sul Sociale rappresentano una prevenzione e un notevole risparmio sulle spese della Sanità. Meritano la precedenza». «I 163 esuberi al Santa Croce? Un calcolo fatto in base ad elaborazioni troppo rigorose. Stiamo lavorando per difendere i posti di lavoro e i servizi di alta qualità offerti dall’ospedale del capoluogo». Così ieri Mario Marchisio, commissario dell’azienda ospedaliera Santa Croce e Carle (il suo mandato scade a fine marzo) ha spiegato durante l’audizione della Commissione di Cuneo sui Servizi sociali. I consiglieri hanno incalzato Marchisio con diverse domande sui 163 posti di lavoro «a rischio» nell’ospedale di Cuneo, così come riportato in una delibera di gennaio della stessa azienda ospedaliera. Stima definita, poche settimane dopo, dall’assessore regionale alla Sanità Paolo Monferino come «basata su calcoli errati». Tutti i consiglieri hanno sottolineato l’importanza dell’ospedale di Cuneo per servizi, qualità, valenza nazionale. «Un punto di riferimento: i cuneesi sono affezionati al Santa Croce» hanno detto. Giancarlo Arneodo, della lista Cuneo Solidale, ha aggiunto: «A ottobre e gennaio il Consiglio comunale ha votato due ordini del giorno all’unanimità per difendere il S. Croce. Regna Asl Cn1 vende all’asta “Reparto Urologia di Savigliano un fabbricato a Boves chiuso in estate e mai riaperto” In corso Bisalta vicino all’ospedale Prezzo base 102 mila euro L’Asl Cn1 ha indetto un’asta per la vendita di un fabbricato e cortile adiacente in corso Bisalta a Boves, vicino all’ospedale di Comunità. Si tratta di un edificio di oltre 150 metri quadrati, con circa dieci vani, per cui il bando ammette interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione, demolizione e ricostruzione (sol- [FOTO CUCCHIETTI] tanto in porzioni limitate e nel rispetto delle caratteristiche originali). Il cortile risulta gravato da servitù di passaggio a favore di una ditta confinante. Lo stabile sarà venduto in un lotto unico, con un importo a base d’asta di 102.600 euro. Per partecipare alla gara, necessaria una garanzia di 10.260 euro (10 per cneto) con versamento alla Bre di via Luigi Gallo a Cuneo. Il lotto sarà assegnato al miglior offerente. Scadenza delle domande (in busta chiusa) alle 12 di lunedì 19 marzo. L’apertura delle buste il giorno successivo, alle 10, nella sede dell’Asl Cn1 in via Carlo Boggio 14 a Cuneo. [MT. B.] Appello della Cisl Uil: «Polemica giusta ma a pochi giorni delle elezioni sindacali» Il reparto di Urologia di Savigliano, chiuso a inizio estate per lavori di ristrutturazione del tetto, non è ancora stato riaperto. A richiamare l’attenzione, dopo che nelle scorse settimane il presidente dell’associazione «Amici dell’Ospedale», Ezio Nava, aveva scritto una lettera ai vertici della sanità regionale per segnalare il problema, è il segretario provinciale Cisl Fp, Alessandro Bertaina, che chiede «un incon- L’ospedale «Santissima Annunziata» di Savigliano la confusione e ci sono tanti segnali preoccupanti. La città non accetterà un ridimensionamento del suo ospedale». Riccardo Cravero, Pdl: «Temiamo il ‘’torinocentrismo’’ di certe scelte: con i tagli si penalizza un ospedale dove non ci sono sprechi». «Il Piano del presidente della Regione Roberto Cota era un blitz politico, fatto senza ascoltare il territorio - ha detto Fabio Panero, Rifondazione Comunista -. Proprio per questo motivo è fallito. I tagli mettono a repentaglio la qualità di chi ha sempre lavorato senza sprechi». Marchisio ieri ha tracciato un quadro della situazione: «Il vecchio Piano sociosanitario, discusso per tutto il 2011, è stato modificato profondamente. Il nuovo Piano è ancora una proposta, che il Consiglio regionale dovrà votare. Sappiamo che andranno unificate le attività logistiche, organizzative, economiche. L’ospedale di Cuneo offre prestazioni ad alta complessità, ma anche assistenza di base. Le novità? Tra pochi mesi sarà pronta la sala ibrida, una novità assoluta con pochissimi uguali in Italia, ed entro l’anno arriverà un nuovo acceleratore lineare per la terapia anticancro. Il reparto di Ortopedia? Riaprirà con gli stessi servizi di prima che iniziassimo i lavori di manutenzione, ma ci sono stati rallentamenti a causa del freddo. Ha creato danni e disagi, ad esempio, la chiusura temporanea della Pneumologia al presidio Carle». [L. B.] tro con Asl Cn1 e Comune per discutere sui tempi di riapertura». «Una polemica giusta, ma un po’ insolita nei tempi», fanno notare dalla Uil Fpl, che intravede l’ipotesi di una strategia elettorale della Cisl a pochi giorni dalla rielezione dei rappresentanti dei lavoratori. «Riteniamo che strumentalizzare una situazione lavorativa difficile a poche ore dall’appuntamento elettorale sia controproducente per utenti e lavoratori», dichiarano dalla Uil, che segnala l’urgenza di riaprire il Pronto Soccorso e le condizioni delle sale di degenza di Ortopedia e sala gessi. Bertaina (Cisl) sottolinea la difficoltà degli infermieri nel garantire il servizio, dal momento che i letti di Urologia sono stati spostati in più parti dell’ospedale (Chirurgia, Otorinolaringoiatria, Ginecologia e Oculistica). «Stiamo predisponendo un piano per riaprire, seppure parzialmente, il reparto – spiegano dall’Asl -. In questi mesi il servizio è stato garantito». [A. GIA.] NO LA STAMPA GIOVEDÌ 1 MARZO 2012 Borgomanero 63 BORGOMANERO. CANTIERE DA 11 MILIONI DI EURO Ospedale, lavori in anticipo di un anno Inaugurate ieri tre sale operatorie: c’è anche uno spazio per il post-intervento MARCELLO GIORDANI BORGOMANERO IL SINDACO Tre nuove sale operatorie consegnate in anticipo di un anno. Ieri il taglio del nastro ufficiale per il secondo lotto dei lavori che in totale sono costati 11 milioni di euro. Il blocco operatorio è stato inaugurato ieri mattina dai presidenti della Regione, Roberto Cota, e della Provincia, Diego Sozzani, dal commissario dell’Asl, Gaetano Cosenza e dal sindaco di Borgomanero Anna Tinivella. Nel maggio 2011 era stato attivato il primo lotto del nuovo settore dedicato agli interventi chirurgici con l’attivazione di tre sale: ieri «La Regione dica quanti fondi darà ai servizi sociali» E’ la seconda tranche delle opere avviate nel corso del 2011 al reparto Chirurgia è stato inaugurato il secondo. «Il blocco - dice il direttore sanitario dell’Asl, Arabella Fontana - è dotato di apparecchiature mediche e arredi di ultima generazione». «Le opere - aggiunge Cosenza - sono state concluse con un anticipo di circa dodici mesi rispetto al cronoprogramma stimato per l’esecuzione dei lavori, senza aggravio di spesa. Questo lotto comprende tre sale operatorie, ciascuna di 40 metri quadrati, un’area sub Il sindaco di Borgomanero lancia un appello al presidente della Regione sui contributi per i servizi socio-assistenziali. Anna Tinivella ieri ha chiesto a Cota di «dire alle amministrazioni comunali su quale somma sarà possibile contare per il socio-assistenziale. I Comuni devono fare i conti con bilanci sempre più difficili». «La Regione ha ereditato un debito sanitario spaventoso - ha risposto Cota - e in passato aveva destinato un contributo al socio-assistenziale. I tagli del Governo sono stati pesantissimi, ora la Regione sta recuperando risorse dalla Sanità, dove abbiamo già risparmiato 30 milioni di euro. Sia chiaro una volta per tutti che le competenze del socio-assistenziale non sono regionali». Giuliana Manica, consigliera Pd: «Il taglio del 35% al socioassistenziale non consentirà ai consorzi di mantenere un livello soddisfacente». [M. G.] I Al «Santissima Trinità» Il lotto comprende tre sale operatorie, ciascuna di 40 metri quadrati, un’area sub intensiva e locali accessori. Sopra, il commissario Asl Gaetano Cosenza e il presidente della Regione Roberto Cota intensiva per il monitoraggio costante del paziente sottoposto ad intervento chirurgico e una serie di locali accessori: la zona di accesso dei pazienti, l’area di preparazione e risveglio, la sala refertazione, i depositi per dispositivi elettromedicali, farmaci, soluzioni e disinfettanti; infine il magazzino per lo stoccaggio del materiale sterile e le aree per il personale». Una delle peculiarità delle nuove sale operatorie del reparto diretto dal dottor Clau- dio Sguazzini è la razionalizzazione dei movimenti sanitari: «Grazie ad una rinnovata logistica dei percorsi - sottolinea Fontana - e alla disponibilità di una sala sempre libera per le urgenze, è possibile spostare competenze professionali e pazienti con la massima efficienza e sicurezza». Anche la nuova sala sub intensiva per i momenti che seguono l’intervento operatorio è una novità per l’ospedale di Borgomanero: in questa area il risveglio del paziente può essere controllato per più ore dagli anestesisti-rianimatori presenti, senza la necessità di occupare posti letto nel reparto di Rianimazione e terapia intensiva». Il presidente della Regione, Cota, ha definito Borgomanero, per quanto riguarda il profilo sanitario, «un’isola felice, il suo ospedale è una struttura che funziona con grande efficienza e che viene dotata di un blocco operatorio assolutamente innovativo».