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“Il Valdese diventi l`ospedale del seno” (La Repubblica)

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“Il Valdese diventi l`ospedale del seno” (La Repubblica)
la Repubblica
CRONACA
GIOVEDÌ 1 MARZO 2012
TORINO
■ XI
“Il Valdese diventi l’ospedale del seno”
Il Pd ipotizza un nuovo futuro per la struttura che Monferino vuole trasformare in rsa
SARA STRIPPOLI
L VALDESE può diventare un
ospedale per la cura del seno:
dai normali controlli mammografici alle cure e agli interventi in caso di tumore alla
mammella, alla consulenza del
chirurgo plastico, al lavoro indispensabile del fisioterapista dopo l’intervento, ma anche ai
consigli dell’endocrinologo o
del diabetologo. Un ospedale
per le donne all’altezza di competere con tutte le altre strutture
più avanzate in Italia, una struttura dove lavorerebbero fianco a
fianco medici e operatori della
breast unit delle Molinette e i
service del Valdese, che da anni
sono un punto di riferimento per
migliaia di donne. Fra Sant’Anna, Valdese e Molinette sono infatti circa 900 i nuovi casi di cancro alla mammella ogni anno.
Nei giorni in cui la mobilita-
I
impegnati in quest’ambito e che
si sono incontrati per vedere
quale fosse la sede più appropriata. «È vero che la progressiva
asfissia cui è stato sottoposto il
“Unire le forze può
garantire standard
di qualità elevati
e far crescere la
fiducia delle donne”
zione per la difesa della struttura
di via San Pio V si sta intensificando, la proposta, avanzata dopo una lunga riflessione che ha
coinvolto medici e operatori sia
al San Giovanni Battista sia al
Sant’Anna, arriva dal Partito Democratico provinciale che, dopo l’ultimo incontro svoltosi
martedì sera, ha prodotto un
dettagliato documento che oltre
ad offrire una valutazione complessiva sul piano socio-sanitario racconta la possibile, nuova
missione dell’ospedale che fu
della comunità valdese, finito alla sanità pubblica con una curva
discendente che in pochi anni
l’ha portato a diventare un week
hospital (chiuso nei fine settimana). La scorsa settimana l’assessore regionale alla sanità
Paolo Monferino ha svelato il
suo progetto: una riconversione
in casa di riposo o struttura postacuzie.
Ottavio Davini, ex-direttore
sanitario delle Molinette e attuale responsabile della sanità provinciale dei Democratici, spiega
le motivazioni di questa proposta che ha raccolto il consenso di
tutti gli operatori attualmente
Roberto
Cota,
presidente
della Regione
Piemonte, è
soddisfatto
tista e sarebbe coerente con le
indicazioni nazionali e internazionali sulle breast unit. L’operazione inversa, il trasferimento
alle Molinette della senologia
Paolo Monferino, assessore
regionale alla Sanità. A
sinistra, l’ingresso
dell’ospedale valdese
I numeri
TUMORI
Sono circa 900 i
nuovi casi di tumore
alla mammella
seguiti ogni anno
da Sant’Anna,
Valdese e San
Giovanni Battista
VALDESE
Trecento nuovi casi
di tumore all’anno
sono trattati
all’ospedale
Valdese. Seicento
interventi
ogni dodici mesi
MOLINETTE
La «breast unit»
dell’ospedale
Molinette è nata nel
2008 a Torino e ogni
anno accoglie circa
trecento donne con
un tumore al seno
SALE OPERATORIE
All’ospedale Valdese
sono disponibili
quattro sale
operatorie, che nel
caso di una
riconversione a Rsa
sarebbero inutili
Sanità, o.k. al riparto dei fondi
al Piemonte cento milioni in più
PRESIDENTE
professionale di alto livello. Una
collaborazione con la breast unit
delle Molinette consentirebbe
invece un salutare decongestionamento del San Giovanni Bat-
L’ASSESSORE
L’accordo
NA buona notizia per la sanità piemontese: ieri a Roma è stato approvato l’accordo sul riparto del Fondo sanitario nazionale le risorse che ogni
anno il governo destina alle Regioni per
coprire, in gran parte, la spesa sanitaria. E
per il Piemonte nel 2012 le risorse saranno
di più: alla nostra regione il riparto assegna 7 miliardi e 978 milioni di euro, con un
aumento rispetto al 2011 di 108,2 milioni.
«Oggi è stato fatto un ottimo lavoro, con
grande responsabilità, e sono molto soddisfatto — commenta il governatore Roberto Cota — Sono soddisfatto perché per
il 2012 le nostre risorse sono aumentate, in
linea con le previsioni di trasferimenti che
sono attesi dal nostro piano di rientro». Risorse che, se sommate a quelle che dovrebbero essere risparmiate con i tagli e le
razionalizzazioni, daranno un sollievo alle esangui casse regionali. «Adesso — conclude Cota — dobbiamo però andare
avanti con la nostra azione di riforma».
U
Valdese necessita di un intervento terapeutico — spiega —
ma trasformarlo in rsa sarebbe
gettare alle ortiche un patrimonio strutturale, tecnologico e
del Valdese sarebbe irrealizzabile per mancanza di spazi».
Anna Sapino è la direttrice
scientifica della breast unit delle
Molinette e conferma che la proposta raccoglie il consenso di
tutti gli operatori, con una valutazione che si può estendere all’Università degli Studi: «Mettere insieme le forze nell’attuale
struttura del Valdese — dice —
permette di garantire gli standard di qualità richiesti alle breast unit. Allo stesso tempo sarebbe un buono strumento per alimentare la fiducia delle donne,
per le quali un’accoglienza dedicata è una ricchezza aggiuntiva».
Cresce intanto la mobilitazione a difesa dell’ospedale.
Una petizione finita su facebook ha già superato le 250 condivisioni e proteste e iniziative
sono in programma per i prossimi giorni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
T1 T2 PR CV
LA STAMPA
GIOVEDÌ 1 MARZO 2012
Cronaca di Torino 61
Indagato il presidente del Tar
L’accusa: interessi privati in atti di ufficio; sul tavolo dei giudici il caso del ricorso sull’Opera Pia Lotteri
L’inchiesta si allarga ad altre sentenze, come quella del 2010 sul concorso per dirigenti a Palazzo Civico
ALBERTO GAINO
In carica dal 2008
L’inchiesta del pm Cesare Parodi sugli atti del Tar Piemonte «cresce» e si diversifica: nei
giorni scorsi il magistrato ha
acquisito più sentenze e i relativi fascicoli del tribunale amministrativo regionale e ha convocato più giudici di quell’ufficio.
Tutti sentiti come persone «informate sui fatti», tranne l’ex
presidente Franco Bianchi,
che è comparso in procura accompagnato dai suoi avvocati,
Tito Lucrezio Milella, di Roma, e Carlo Federico Grosso: il
magistrato rivestiva il ruolo di
indagato. Per interesse privato in atti d’ufficio.
L’avvocato Milella è categorico: «La vicenda è nota. La
sezione del presidente Bianchi respinge un ricorso contro l’assegnazione a Villa Maria Pia, con gara pubblica, della gestione della residenza
per anziani dell’Opera Pia Lotteri e, aggiungiamo noi, lo fa
in piena legittimità. Tanto è
vero che contro il rigetto del
Convocati in Procura
diversi giudici per
essere sentiti come
«informati sui fatti»
ricorso non è stato presentato
appello. Ricordo che il vincitore dell’appalto aveva offerto
di pagare tutti i debiti dell’opera pia: 14 milioni. Il concorrente, che in seguito si rivolse al
Tar Piemonte, si era fermato
a 9 milioni».
Niente di che, non fosse
stato per i contatti telefonici
fra il commissario Rodolfo Repice e il presidente Bianchi in
corso di causa e, infine, fra il
primo e l’ex presidente Rai,
Agostino Saccà, per raccomandare il figlio di Bianchi come regista televisivo. «Guardi, il cliente ha respinto l’offerta di Repice per il figlio e, per
il resto, ha la coscienza perfettamente a posto».
Tutto qui? Non pare, dal
momento che il pm di questa
indagine ha acquisito più sentenze del Tar Piemonte, alcune delle quali non della sezione
di Franco Bianchi e sta appunto ascoltando più giudici di cor-
Sotto i riflettori
per il caso
delle firme false
La vicenda delle schede elettorali
Il presidente del Tar Franco Bianchi, al centro della foto, il giorno della sentenza sui ricorsi presentati da Mercedes Bresso
dopo le consultazioni elettorali in cui vinse il governatore Roberto Cota: Michele Giovine venne condannato per le firme false
Sulla «Stampa»
Sulla «Stampa» dell’11
febbraio l’articolo sulle telefonate fra il commissario Rodolfo Repice dell’Opera Pia Lotteri e il presidente Bianchi e
fra il primo e l’ex presidente
della Rai per raccomandare il
figlio di Bianchi come regista.
I
so Stati Uniti. L’ultimo, martedì
e per quattro ore, è stato Alfonso Graziano. Magistrato della
medesima sezione di Bianchi e
che con lui decise sul caso più noto e controverso rispetto alla politica piemontese: quello della lista del consigliere regionale Michele Giovine.
Il dottor Parodi ha anche
convocato nel suo ufficio e sentito anch’essi come testimoni i
quattro dipendenti del Comune
di Torino che, con l’avvocato
Roberto Longhin, avevano presentato ricorso - poi accolto per l’annullamento del concorso per dirigenti di Palazzo Civico. E’ stata un’altra sezione del
Tar Piemonte ad occuparsene,
la seconda (Bianchi presiedeva
la prima), ma la sentenza rientra nella tipologia di atti che
hanno attirato l’attenzione del
sostituto procuratore: quelli
che hanno come parte in causa
uno o più enti pubblici, fra cui il
Comune di Torino.
Di fronte ai giudici del tribunale amministrativo l’avvocato
Longhin aveva eccepito «numerosi profili di illegittimità» di
quel concorso del 2010 per 15 posti da dirigente e ora ricorda:
«La sentenza mi diede ragione
per gli aspetti di trasparenza e
segretezza che non vennero rispettati dal presidente Vaciago
e dai commissari esaminatori
Il legale: «Piena
legittimità, tanto che
non fu fatto appello
contro il rigetto del Tar»
nella predisposizione materiale
dei questionari, non fosse solo
per il fatto che vennero stampati in una copisteria 6 mila fogli,
in gran parte bianchi (lo spazio
riservato alle risposte) quando
si potevano fornire le domande
ai concorrenti e, all’esame, i fogli
per eseguire la prova».
«Ma nel mio ricorso - aggiunge il legale - censurai le violazioni della giunta comunale che
non poteva nominare il presidente e incaricarlo di scegliersi
la commissione. La sentenza
non ha censurato la giunta e le
successive violazioni dei commissari che io evidenziai nei motivi aggiunti (ritenuti dai giudici
tardivi), dopo che scoprimmo
che i tre commissari erano consapevoli di essere incompatibili
con il ruolo avendo però dichiarato il contrario».
Fra quei commissari c’era il
segretario generale del Comune, Adolfo Repice, nel frattempo
andato in pensione e che le intercettazioni del caso «Lotteri»
hanno rivelato in una certa confidenza con il dottor Bianchi: il
magistrato gli anticipò al telefono la definizione «in quel senso»
del ricorso.
Bianchi è da poche settimane al Tar del Lazio come presidente di sezione.
Il dottor Franco Bianchi assunse la presidenza del Tar
Piemonte all’inizio del 2008
ma per i non addetti ai lavori
della giustizia amministrativa ha assunto notorietà con
il «caso Giovine»: il consigliere regionale eletto con la lista «Pensionati per Cota» su
cui allora la procura aveva
chiuso le indagini per aver
falsificato con il padre Carlo
le procedure di candidatura
dei suoi colleghi di lista.
Dopo la condanna di Michele Giovine a 2 anni e 8 mesi di
pena in primo grado, in sede
penale è fissato l’appello il
prossimo 9 maggio. Il tribunale amministrativo decise invece di non decidere, rinviando
ogni scelta alla presentazione
in sede civile della querela per
falso da parte dei ricorrenti
Mercedes Bresso (l’ex presidente regionale che aveva perso le elezioni per 9 mila voti) e
dei pensionati del centrosinistra. Dovette però essere una
decisione sofferta sin dall’inizio. Prova ne fu che il presidente Bianchi, conclusasi la prima
udienza sotto i riflettori dei media, fu colto da malore e venne
ricoverato in ospedale.
All’inaugurazione del successivo anno giudiziario il dottor Bianchi colse l’occasione
per tornare sull’argomento e
dichiarare un «forse abbiamo
peccato di eccessiva prudenza» che suscitò un certo scalpore. Quella sortita era comunque nello stile del personaggio,
benvoluto dagli avvocati amministrativisti e simpatico ai giornalisti con cui è sempre stato
aperto e disponibile. In una
vecchia intervista al Messaggero ebbe a dire nel congedarsi quella volta da un incarico al
Tar del Lazio per venire a Torino: «Ricordatemi come un magistrato qualunque che qualche volta ha sentito il bisogno
di esternare i propri sogni».
Diario
Smog
Sanità
Rotary per il Marocco
La Provincia
contro Ravello
Più risorse
per il Piemonte
Progetto
talassemia
Il progetto di combattere lo
smog impiegando sulle strade più
inquinate inibitori delle polveri
non convince la Provincia. «La Regione intende tralasciare le misure strutturali di soluzione del problema-inquinamento per inseguire più o meno pittoresche soluzioni tampone - interviene
Roberto Ronco, assessore provinciale all’Ambiente -. E' demagogico proporre una sperimentazione dagli esiti dubbi,
che comunque non risulterebbe fattibile per l'improponibilità dei costi: i 100 euro a chilometro dichiarati dalla Regione, moltiplicati per almeno cento giorni nel periodo invernale novembre-marzo e moltiplicati anche solo per mille chilometri di strade, significa un costo totale ipotetico di 10 milioni per la sola città di Torino». L’assessore regionale all’Ambiente Ravello, come abbiamo scritto, è di diverso avviso e intende procedere comunque: anche da solo. Nei prossimi giorni la Regione avvierà la sperimentazione dei nuovi
prodotti a Novara e a Vercelli.
I
Buone notizie sul fronte della sanità piemontese, una volta
tanto: la lieta novella rimanda al
riparto tra le Regioni del Fondo
nazionale per il 2012, oggetto dell’incontro con il Governo al quale
ieri ha partecipato Roberto Cota. «Oggi è stato fatto un ottimo lavoro, con grande responsabilità, e sono molto soddisfatto», ha commentato al
termine il governatore. C’è da credergli, visto che l’approvazione del riparto del Fondo premia il Piemonte su un
comparto strategico, dove la riforma socio-sanitaria - uno
degli “asset” strategici della giunta - si scontra un giorno
sì e l’altro pure con la carenza di finanziamenti. «Per il
2012 le nostre risorse sono aumentate, in linea con le previsioni di trasferimenti che sono attesi dal nostro piano di
rientro - spiega il presidente -. Al Piemonte, infatti, sono
stati assegnati circa 7 miliardi 978 milioni, con un aumento rispetto al 2011 di 108,2 milioni. Adesso andiamo avanti
con la nostra azione di riforma».
I
Si svolge domani dalle
9,30, nell’aula magna del Rettorato, via Po 17, il convegno
dedicato al progetto del Rotary Distretto 2030 (Nord
Ovest) «Talassemia-Marocco» per il sostegno al Marocco, terra di emigrazione verso l’Italia, dove la lotta alla malattia si sta sviluppando ora anche grazie alla collaborazione di
medici torinesi e genovesi. «Il primo passo è stato diffondere
informazione sulla malattia e cultura della prevenzione», ricorda il console del Marocco a Torino, Noureddine Radhi.
«Grazie alla collaborazione con l’ospedale San Luigi di Orbassano - spiega Michele Porfido, presidente della Commissione
Rotary che si occupa del progetto - i medici marocchini vengono qui a fare formazione». Domani saranno presenti, tra gli altri, il preside della Facoltà di Medicina di Orbassano, Pier Maria Furlan, il professor Antonio Piga, responsabile del Centro
regionale Emoglobinopatie-Pediatria del San Luigi, il professor Pier Luigi Baima Bollone, il dottor Gianni Montalenti.
I
.
AL
LA STAMPA
GIOVEDÌ 1 MARZO 2012
Casale Monferrato 63
CASALE. OPERAZIONE «GOLDEN FAKE» DELLA POLIZIA
CASALE. OSPEDALE IN SOFFERENZA
Truffe con finti gioielli
Denunciati due ex orafi
Emergenza pediatri
L’Asl ora cerca aiuto
anche nell’Astigiano
Venduti ai “Compro Oro” come preziosi realizzati a Valenza
«Almeno 3 mesi
prima che si arrivi
all’assunzione di
nuovo personale»
ROBERTO SARACCO
CASALE MONFERRATO
Si presentavano nei negozi
di compravendita di preziosi denominati «Compro
oro» con monili dall’apparenza in oro bianco, griffati
con timbri identificativi di
orafi valenzani, riuscendo a
farseli comprare e piazzando così due truffe da circa
duemila euro. E la polizia sospetta che possano aver
messo a segno simili colpi
anche in altre circostanze,
in provincia e in altre parti
d'Italia e in Europa. Nei confronti di uno dei truffatori
pendeva anche un ordine di
cattura
internazionale
emesso dall’autorità belga
sempre per reati identici.
Al termine di una accurata indagine, denominata
«Golden Fake», gli uomini
del dottor Athos Vecchi, dirigente del commissariato
di Casale, hanno individuato due truffatori di 49 anni,
uno di origine napoletana e
l’altro catanese, entrambi
ex orafi a Valenza, denunciandoli per i reati di truffa
e ricettazione. Secondo l’accusa, nei mesi di ottobre e
novembre i due avevano
messo a segno due colpi ai
danni di esercizi commerciali a Casale e Mortara, di
un unico proprietario.
Gli agenti della squadra
investigativa hanno accertato che i due, fingendosi clienti, si presentavano nei due
esercizi commerciali portando dei monili in oro bianco, con l’intento di venderli
a prezzi che apparentemente sembravano interessanti
per il negoziante. Per sorreggere la truffa c’era la
presenza sui monili di timbri identificativi di artigiani
orafi valenzani, risultati del
tutto estranei alla truffa, e il
marchio che testimoniava
la percentuale di metallo
prezioso al 750 per mille. Il
compratore, viste le garanzie ed effettuato una verifica con una speciale pietra,
cadeva nell’inganno. Solo in
un secondo tempo faceva
un secondo controllo, con la
Dopo la convenzione con i sei
pediatri dell’Aso alessandrina per «tamponare» il fabbisogno notturno, prefestivo e
festivo della Pediatria di Casale, l’Asl ha stipulato un’altra convenzione con una cooperativa di pediatri di Verbania. I costi sono di 60 euro
l’ora. Il primario, Fabio Papili, e le due dottoresse, Laura
Bergamino e Angioletta Pasetti (che dal Distretto di Valenza presta la sua opera tre
volte la settimana), sono comunque in difficoltà, perché i
pazienti si presentano soprattutto durante la giornata, a
meno che non si tratti di
un’emergenza, e ci sono problemi di turni, ferie e riposo
da rispettare. Un «tour de
force», nel punto nascite del
Santo Spirito, il secondo per
numeri di parti in provincia,
che si protrarrà.
«Credo - commenta il di-
In breve
Il dirigente del commissariato, Athos Vecchi, e parte della merce sequestrata dalla polizia
AL VIA AL CELLINI
Un corso per saper riconoscere
pietre e gemme della tarsìa
Comincia questa sera
a Valenza, alle 20,30 all’istituto Cellini di porta Bassignana, il corso di formazione sul tema «L’analisi e
l’identificazione del materiale lapideo e gemmologico usato nella tarsìa (cioè la
tecnica decorativa consistente nel combinare pezzetti di marmo o di legno secondo un disegno prestabilito; ndr), negli oggetti decorativi e nei beni culturali»,
voluto dalla Diocesi di Alessandria e totalmente gratuito per i frequentanti, perché le lezioni sono sponso-
I
il caso
FRANCA NEBBIA
VIGNALE MONFERRATO
eclivi ricchi di vigneti, il palco di Vignaledanza, o «le meravigliose terrazze naturali
che spaziano sulle Alpi e sugli Appennini» per usare una frase del sindaco di Vignale, Tina Corona, come
location ideale per ambientarvi un
thriller prodotto dalla Fip (Film investimenti Piemonte). E interpretato da attori conosciuti e amati dal
grande pubblico come Gianmarco
Tognazzi, Serena Autieri, Giorgio
Pasotti, Nicola Di Pinto e, ma ancora «con il punto interrogativo - come ha specificato il produttore Lucio Gaudino -, Laura Chiatti, Ricky
Memphis e Luca Zingaretti». La regia sarà di Matteo Miti e le musiche
originali di Biagio Antonacci.
Sul progetto, in parte già finan-
D
rettore sanitario dell’Asl, Corrado Rendo - che debbano passare ancora circa tre mesi tra
l’indizione di un nuovo bando
di concorso esteso a tutto il territorio nazionale, la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e
l’esame della commissione, ma
siamo fiduciosi su una soluzione. Per di più, essendo l’esigenza di pediatri un problema non
solo locale stiamo prendendo
contatti oltre che con l’Aso
alessandrina con l’Asl di Asti
per confrontarci su problemi
comuni e arrivare a possibili
forme organizzative diverse».
E mentre a Tortona si raccolgono firme per salvare la locale Pediatria, Rendo non si
pronuncia su possibili accorpamenti di reparti tra ospedali diversi (si ipotizzava Novi e Tortona), ma i numeri parlano
chiaro: 6 pediatri a Tortona, 4
a Novi, 4 ad Acqui e solo 2,5 a
Casale, secondo punto-nascite
della provincia con una storia
travagliata alle spalle: 9 anni di
chiusura della degenza dal
2001, nonostante attività svolta anche in 11 consultori e nelle
scuole. Secondo i primi utilizzatori del reparto, le puerpere,
«non si è ancora fuori dal tunnel».
[F. N.]
rizzate dalla Fondazione
Cassa di risparmio di Torino e vengono organizzate
dalla Direzione diocesana
Beni culturali in collaborazione con la Camera di commercio di Alessandria e con
l’istituto di istruzione superiore Cellini di Valenza. Gli
iscritti al corso, tenuto da
Paolo Orsini, sono 33: un record. Le lezioni, per circa
80 ore, si svolgono in un primo tempo nel laboratorio di
Analisi gemmologiche del
Cellini, poi passeranno nei
locali della Camera di commercio di Alessandria. [R. C.]
tecnica della prova della fiamma, scoprendo che si trattava
solamente di oggetti composti da una lega metallica priva di oro. Dopo la denuncia è
toccato agli uomini della
squadra investigativa ricostruire la matassa della truffa
risalendo ai due ex orafi ed effettuando perquisizioni nel loro laboratorio, dove sono stati ritrovati centinaia di monili
e alcuni punzoni che sarebbero serviti per griffare i falsi
preziosi. Parte della merce recuperata è risultata di provenienza furtiva e i due, oltre
che per truffa, sono stati denunciati per ricettazione.
Uno dei due personaggi è
risultato anche essere coinvolto in diversi episodi criminali per contraffazione, inoltre è poi stato arrestato per
falso monetario in seguito ad
una indagine condotta dalla
polizia del Belgio.
Un thriller in collina
“Ma servono soldi
per girare il film”
Tina Corona, Paolo Penna e Lucio Gaudino al tavolo illustrano il progetto del film
Casale
Asl: assemblee
in città e a Valenza
Assemblea dei lavoratori dell’Asl, oggi, all’ospedale
di Casale (alle 10) e in quello
di Valenza (alle 14). Il punto
sui temi della sanità (dal piano regionale ai tagli, dal blocco delle assunzioni agli Oss)
sarà fatto dall’Usb Pubblico
impiego, con la partecipazione dei sindacalisti Rosanna
Fragomeni, Giovanni Maccarino e Giuseppe Midiri. [R. AL.]
I
Pontestura
Finisce in ospedale
dopo scontro d’auto
Angelita Aguiari, 37 anni, di Pontestura, è stata trasportata all’ospedale Santo
Spirito per accertamenti in
seguito ad uno scontro che si
è verificato ieri pomeriggio
I
ziato, ieri nell’aula Cavour di Vignale
Tina Corona ha chiamato a raccolta
imprenditori, commercialisti, banche, perché il film, che costerà più di
900 mila euro, si sosterrà anche con
il finanziamento di «investitori esterni». Quali i loro vantaggi? Sicuramente un ritorno d’immagine sulla propria attività o, proporzionalmente al
finanziamento erogato, una «visibilità maggiore» illustrata da Paolo Penna della Fip, che ha parlato di vantaggi fiscali «grazie a un credito d’imposta del 40% sull’importo investito, in
seguito a Finanziarie e decreti del
2008 e 2009, che rendono appetibile
l’investimento in opere cinematografiche italiane».
Gaudino ha effettuato sopralluoghi nella zona di Vignale e giudica il
paesaggio «eccezionalmente bello e
adatto ad ambientarvi il film, che si
potrebbe girare anche in due stagioni (minimo sei settimane), poiché
l’azione si svolge in due epoche diverse: intorno agli Anni ‘80 la prima, con
sette tredicenni che scoprono la vita
(Massimo, Fabio, Eva, Michele, Saturnina, Spillo e Nicola), e dopo
sulla Casale-Cerrina, al bivio
per Quarti di Pontestura. Per
cause in corso di accertamento, la Opel Corsa su cui viaggiava si è scontrata con la Zafira condotta da Danilo Ciriotti,
27 anni, di Alessandria. [R. SA.]
Terruggia
Si parla di amianto
fra medicina e teatro
Amianto, salute, ambiente. Un tema che l’oncologa Daniela Degiovanni e il responsabile del Centro Amianto regionale, Massimo D’Angelo, tratteranno domani alle 21 a Terruggia al teatro delle Muse
per la rassegna Medicina &
Teatro. La parte teatrale è
«Eternity», un monologo affrontato da Calogero Marchese e Mauro Groppo della compagnia Teatrò, suscitando riflessioni e qualche sorriso
amaro. Ingresso gratuito. [F. N.]
I
trent’anni, in seguito al macabro rinvenimento di un cadavere, che riapre
un caso e fa tornare protagonisti i ragazzini, ormai quarantenni». Il soggetto è tratto dal romanzo «L’estate
nera» di Remo Guerrini, pubblicato
da Mondadori.
Tina Corona, che nelle potenzialità del «suo» paese crede fermamente, può anche contare sull’intervento
della Film commission Torino Piemonte, che sostiene la produzione cinematografica. «I film - hanno ancora spiegato Gaudino e Penna - solitamente si girano negli studios di Torino, ma le location qui sul territorio
migliorerebbero la qualità della produzione e i protagonisti-ragazzi potrebbero essere scelti tra la popolazione locale»
Il commercialista Severino Scagliotti, responsabile dell’immobiliare
Pastrona, grazie a cui è nata Cinelandia a Casale, ha già fatto un pensierino su una possibile promozione nella
multisala, la Mazzetti d’Altavilla ha
dimostrato interesse e i produttori di
vino stanno pensando a consorzi per
un eventuale finanziamento comune.
CN
LA STAMPA
GIOVEDÌ 1 MARZO 2012
Regione. Dati più soldi
al capoluogo piemontese
Cuneo e provincia 57
Protesta. «Subito equità
nel distribuire le risorse»
SANITÀ
“Fondi al socioassistenziale
Pari trattamento di Torino”
Appello di cinquanta sindaci e amministratori del Cuneese
MATTEO BORGETTO
ssicurare con urgenza le risorse necessarie ai servizi
socioassistenziali
del Piemonte con
pari opportunità». È la mozione approvata ieri, da 50 sindaci
e amministratori della Granda
convocati dal primo cittadino
di Cuneo, Alberto Valmaggia.
Al centro del dibattito, il drastico taglio di fondi regionali e
statali al socioassistenziale piemontese (da 137 milioni del 2011
a 75 milioni inseriti nella bozza
di bilancio regionale 2012, pari
al -54%), ma soprattutto, la notizia dell’impegno, da parte del
governatore Roberto Cota, a reperire altri 9 milioni da aggiungere ai 16 previsti per Torino.
In questo modo il capoluogo regionale arriverebbe a 25 milioni, pari all’83% di quanto stanziato l’anno scorso. «Siamo felici per Torino - ha detto Valmaggia -, ma è necessario applicare
criteri di equità, dignità sul territorio, perché non esistono figli e figliastri nel socio assistenziale». Quindi le richieste: «Parità di trattamento con Torino
e indicazioni scritte, in tempi rapidi, sulle risorse minime a disposizione dei gestori, per definire la continuità dei servizi».
L’assessore al Sociale di Fossano, Maurizio Bergia: «Impossibile chiudere i bilanci senza la
certezza delle cifre. Che sono
drammatiche. Per la prima volta la Regione riduce i trasferimenti per il sociale, ma aumenta del 60% (da 37 a 60 milioni) i
fondi per il gabinetto di presidenza». L’assessore provinciale al Sociale, Giuseppe Lauria:
«Condivido la mozione, serve
una redistribuzione più equa
delle risorse. Invito l’Anci a farsi parte attiva della discussione
con la Regione». Il presidente
della Comunità montana Alpi
del Mare, Ugo Boccacci, ha riferito dell’incontro al tavolo politico regionale. «Ci è stato detto
che 26 milioni arriveranno ai
Consorzi da un risparmio di un
milione imposto a ciascuna del-
A
La Commissione comunale si è riunita ieri sera
“Quei 163 esuberi?
Eccesso di rigore”
In Comune incontro
fra il commissario
del S. Croce e Carle
e gli amministratori
Amministratori ieri alla riunione in sala S. Giovanni convocata dal sindaco Alberto Valmaggia
Federico Gregorio
Maurizio Bergia
Franco Foglino
le Asl piemontesi. Nel frattempo no, ma la strada da percorrere è
la Regione inizierà a ritrattare la riforma sanitaria».
con lo Stato, cercando di ottene«L’unica certezza è che i servire nuove risorse». Conferma il zi vanno garantiti – ha replicato il
consigliere regionale Federico sindaco di Verzuolo, Gianfranco
Gregorio: «Manca
Marengo -. Cosa diun mese e mezzo
APPELLO ciamo alle persone
all’approvazione
ripassa«Senza cifre certe bisognose,
del bilancio e le cite tra due mesi,
è impossibile quando la Regione
fre sono in evoluchiudere i bilanci» avrà il bilancio?».
zione. Ma saremo
obbligati a preten«Abbiamo diritto
dere risparmi e chiedere sacrifi- di conoscere su quali numeri conci: lo Stato ha tagliato 8 miliardi tare – ha detto l’assessore al Sosulla sanità, equivalenti a 600 mi- ciale di Alba, Franco Foglino lioni per il Piemonte. Verificherò per dare speranze concrete, non
la questione dei 25 milioni a Tori- illusioni alla popolazione». «La
[CUCCHIETTI]
Giuseppe Lauria
Regione deve fare maggiori pressioni sullo Stato» ha detto il collega di Bra, Giovanni Fogliato,
mentre Andrea Pedussia, sindaco di Sommariva Bosco, ha auspicato che «i tagli non colpiscano la
spesa storica dei Consorzi».
La conclusione del sindaco di
Cuneo, Valmaggia: «Spediremo
la mozione all’Anci, affinchè diventi il luogo di confronto per le
nostre istanze. Dev’esserci la
consapevolezza che le risorse sul
Sociale rappresentano una prevenzione e un notevole risparmio
sulle spese della Sanità. Meritano la precedenza».
«I 163 esuberi al Santa Croce?
Un calcolo fatto in base ad elaborazioni troppo rigorose. Stiamo lavorando per difendere i
posti di lavoro e i servizi di alta
qualità offerti dall’ospedale del
capoluogo». Così ieri Mario
Marchisio, commissario dell’azienda ospedaliera Santa Croce e Carle (il suo mandato scade
a fine marzo) ha spiegato durante l’audizione della Commissione di Cuneo sui Servizi sociali.
I consiglieri hanno incalzato
Marchisio con diverse domande sui 163 posti di lavoro «a rischio» nell’ospedale di Cuneo,
così come riportato in una delibera di gennaio della stessa
azienda ospedaliera. Stima definita, poche settimane dopo, dall’assessore regionale alla Sanità
Paolo Monferino come «basata
su calcoli errati».
Tutti i consiglieri hanno sottolineato l’importanza dell’ospedale di Cuneo per servizi, qualità, valenza nazionale. «Un punto di riferimento: i cuneesi sono
affezionati al Santa Croce» hanno detto.
Giancarlo Arneodo, della lista Cuneo Solidale, ha aggiunto: «A ottobre e gennaio il Consiglio comunale ha votato due ordini del giorno all’unanimità
per difendere il S. Croce. Regna
Asl Cn1 vende all’asta “Reparto Urologia di Savigliano
un fabbricato a Boves chiuso in estate e mai riaperto”
In corso Bisalta
vicino all’ospedale
Prezzo base
102 mila euro
L’Asl Cn1 ha indetto
un’asta per la vendita di un
fabbricato e cortile adiacente in corso Bisalta a Boves, vicino all’ospedale di
Comunità. Si tratta di un
edificio di oltre 150 metri
quadrati, con circa dieci vani, per cui il bando ammette interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione, demolizione e ricostruzione (sol-
[FOTO CUCCHIETTI]
tanto in porzioni limitate e
nel rispetto delle caratteristiche originali).
Il cortile risulta gravato da
servitù di passaggio a favore
di una ditta confinante. Lo
stabile sarà venduto in un lotto unico, con un importo a base d’asta di 102.600 euro. Per
partecipare alla gara, necessaria una garanzia di 10.260
euro (10 per cneto) con versamento alla Bre di via Luigi
Gallo a Cuneo.
Il lotto sarà assegnato al
miglior offerente. Scadenza
delle domande (in busta chiusa) alle 12 di lunedì 19 marzo.
L’apertura delle buste il giorno successivo, alle 10, nella sede dell’Asl Cn1 in via Carlo
Boggio 14 a Cuneo.
[MT. B.]
Appello della Cisl
Uil: «Polemica giusta
ma a pochi giorni
delle elezioni sindacali»
Il reparto di Urologia di Savigliano, chiuso a inizio estate per lavori di ristrutturazione del tetto,
non è ancora stato riaperto. A richiamare l’attenzione, dopo che
nelle scorse settimane il presidente dell’associazione «Amici
dell’Ospedale», Ezio Nava, aveva scritto una lettera ai vertici
della sanità regionale per segnalare il problema, è il segretario
provinciale Cisl Fp, Alessandro
Bertaina, che chiede «un incon-
L’ospedale «Santissima Annunziata» di Savigliano
la confusione e ci sono tanti segnali preoccupanti. La città non
accetterà un ridimensionamento del suo ospedale».
Riccardo Cravero, Pdl: «Temiamo il ‘’torinocentrismo’’ di
certe scelte: con i tagli si penalizza un ospedale dove non ci sono sprechi». «Il Piano del presidente della Regione Roberto
Cota era un blitz politico, fatto
senza ascoltare il territorio - ha
detto Fabio Panero, Rifondazione Comunista -. Proprio per
questo motivo è fallito. I tagli
mettono a repentaglio la qualità di chi ha sempre lavorato
senza sprechi».
Marchisio ieri ha tracciato
un quadro della situazione: «Il
vecchio Piano sociosanitario,
discusso per tutto il 2011, è stato modificato profondamente.
Il nuovo Piano è ancora una
proposta, che il Consiglio regionale dovrà votare. Sappiamo
che andranno unificate le attività logistiche, organizzative,
economiche. L’ospedale di Cuneo offre prestazioni ad alta
complessità, ma anche assistenza di base. Le novità? Tra pochi
mesi sarà pronta la sala ibrida,
una novità assoluta con pochissimi uguali in Italia, ed entro
l’anno arriverà un nuovo acceleratore lineare per la terapia
anticancro. Il reparto di Ortopedia? Riaprirà con gli stessi
servizi di prima che iniziassimo
i lavori di manutenzione, ma ci
sono stati rallentamenti a causa del freddo. Ha creato danni e
disagi, ad esempio, la chiusura
temporanea della Pneumologia
al presidio Carle».
[L. B.]
tro con Asl Cn1 e Comune per discutere sui tempi di riapertura».
«Una polemica giusta, ma un
po’ insolita nei tempi», fanno notare dalla Uil Fpl, che intravede
l’ipotesi di una strategia elettorale della Cisl a pochi giorni dalla
rielezione dei rappresentanti
dei lavoratori. «Riteniamo che
strumentalizzare una situazione lavorativa difficile a poche
ore dall’appuntamento elettorale sia controproducente per
utenti e lavoratori», dichiarano
dalla Uil, che segnala l’urgenza
di riaprire il Pronto Soccorso e
le condizioni delle sale di degenza di Ortopedia e sala gessi.
Bertaina (Cisl) sottolinea la
difficoltà degli infermieri nel garantire il servizio, dal momento
che i letti di Urologia sono stati
spostati in più parti dell’ospedale (Chirurgia, Otorinolaringoiatria, Ginecologia e Oculistica).
«Stiamo predisponendo un piano per riaprire, seppure parzialmente, il reparto – spiegano dall’Asl -. In questi mesi il servizio è
stato garantito».
[A. GIA.]
NO
LA STAMPA
GIOVEDÌ 1 MARZO 2012
Borgomanero 63
BORGOMANERO. CANTIERE DA 11 MILIONI DI EURO
Ospedale, lavori in anticipo di un anno
Inaugurate ieri tre sale operatorie: c’è anche uno spazio per il post-intervento
MARCELLO GIORDANI
BORGOMANERO
IL SINDACO
Tre nuove sale operatorie
consegnate in anticipo di
un anno. Ieri il taglio del
nastro ufficiale per il secondo lotto dei lavori che
in totale sono costati 11 milioni di euro. Il blocco operatorio è stato inaugurato
ieri mattina dai presidenti
della Regione, Roberto Cota, e della Provincia, Diego
Sozzani, dal commissario
dell’Asl, Gaetano Cosenza
e dal sindaco di Borgomanero Anna Tinivella.
Nel maggio 2011 era stato attivato il primo lotto del
nuovo settore dedicato agli
interventi chirurgici con
l’attivazione di tre sale: ieri
«La Regione dica
quanti fondi darà
ai servizi sociali»
E’ la seconda tranche
delle opere avviate
nel corso del 2011
al reparto Chirurgia
è stato inaugurato il secondo. «Il blocco - dice il direttore sanitario dell’Asl, Arabella Fontana - è dotato di apparecchiature mediche e arredi di ultima generazione».
«Le opere - aggiunge Cosenza - sono state concluse
con un anticipo di circa dodici mesi rispetto al cronoprogramma stimato per
l’esecuzione dei lavori, senza aggravio di spesa. Questo lotto comprende tre sale
operatorie, ciascuna di 40
metri quadrati, un’area sub
Il sindaco di Borgomanero lancia un appello
al presidente della Regione sui contributi per i servizi socio-assistenziali.
Anna Tinivella ieri ha
chiesto a Cota di «dire alle amministrazioni comunali su quale somma sarà
possibile contare per il
socio-assistenziale. I Comuni devono fare i conti
con bilanci sempre più
difficili». «La Regione ha
ereditato un debito sanitario spaventoso - ha risposto Cota - e in passato
aveva destinato un contributo al socio-assistenziale. I tagli del Governo
sono stati pesantissimi,
ora la Regione sta recuperando risorse dalla Sanità, dove abbiamo già risparmiato 30 milioni di
euro. Sia chiaro una volta per tutti che le competenze del socio-assistenziale non sono regionali».
Giuliana Manica, consigliera Pd: «Il taglio del
35% al socioassistenziale
non consentirà ai consorzi di mantenere un livello
soddisfacente».
[M. G.]
I
Al «Santissima Trinità»
Il lotto comprende tre sale operatorie, ciascuna
di 40 metri quadrati, un’area sub intensiva
e locali accessori. Sopra, il commissario Asl Gaetano
Cosenza e il presidente della Regione Roberto Cota
intensiva per il monitoraggio
costante del paziente sottoposto ad intervento chirurgico e
una serie di locali accessori:
la zona di accesso dei pazienti, l’area di preparazione e risveglio, la sala refertazione, i
depositi per dispositivi elettromedicali, farmaci, soluzioni e disinfettanti; infine il magazzino per lo stoccaggio del
materiale sterile e le aree per
il personale».
Una delle peculiarità delle
nuove sale operatorie del reparto diretto dal dottor Clau-
dio Sguazzini è la razionalizzazione dei movimenti sanitari: «Grazie ad una rinnovata
logistica dei percorsi - sottolinea Fontana - e alla disponibilità di una sala sempre libera
per le urgenze, è possibile
spostare competenze professionali e pazienti con la massima efficienza e sicurezza».
Anche la nuova sala sub intensiva per i momenti che seguono l’intervento operatorio
è una novità per l’ospedale di
Borgomanero: in questa area
il risveglio del paziente può
essere controllato per più ore
dagli anestesisti-rianimatori
presenti, senza la necessità di
occupare posti letto nel reparto di Rianimazione e terapia
intensiva».
Il presidente della Regione, Cota, ha definito Borgomanero, per quanto riguarda il profilo sanitario,
«un’isola felice, il suo ospedale è una struttura che funziona con grande efficienza
e che viene dotata di un blocco operatorio assolutamente innovativo».
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