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Classificazione del costo dei fattori produttivi
Analisi e contabilità dei costi Classificazione del costo dei fattori produttivi e L’andamento della grandezza costo (I parte) 1 Classificazione del costo dei fattori produttivi I costi possono essere analizzati e classificati secondo diverse ottiche, in relazione alla loro: A. natura, in connessione con il loro tempo di permanenza B. tipologia dei servizi che essi erogano C. connessione con la redazione del budget aziendale D. controllabilità E. imputazione alle unità economiche di riferimento F. comportamento al variare della produzione realizzata G. modalità di programmazione H. … 2 1 Classificazione del costo dei fattori produttivi A. Natura, in connessione con il loro tempo di permanenza • Costi annuali o di esercizio • Costi anticipati • Costi anticipati pluriennali 3 Classificazione per “natura” dei fattori produttivi e loro trattamento contabile Beni a fec. semplice Fattori produttivi Beni a fec. ripetuta Costi Annuali (CE) Costi Anticipati (SP) Costi Annuali (CE) Costi Anticipati Pluriennali (SP) 4 2 Al termine del periodo amministrativo Se ricavi d’esercizio > costi d’esercizio risultato economico positivo Se entrate > uscite risultato finanziario positivo NB1: nel breve periodo non c’è coincidenza tra aspetto economico e finanziario della gestione; NB2: Attenzione alla competenza dei costi e dei ricavi. 5 Esempio: costi sostenuti e di competenza • Nel corso dell’esercizio 2014, l’azienda “AHG” acquista: - un bene a fecondità ripetuta (€ 2.000) - beni a fecondità semplice (€ 800) - un servizio (€ 300) • Al 31dicembre 2014 risulta che: - quota di ammortamento del bene a fecondità ripetuta è € 400 - rimanenza di bene a fecondità semplice per € 200 - il servizio è stato interamente goduto - Quali i costi sostenuti nel 2014? - Quali i costi di competenza del 2014? 6 3 Classificazione del costo dei fattori produttivi B. Tipologia dei servizi che essi erogano • • • • Costi tecnici Costi amministrativi Costi commerciali o di distribuzione Costi finanziari 7 Classificazione del costo dei fattori produttivi C. Connessione con la redazione del budget aziendale • Costi tecnici o parametrici • Costi discrezionali • Costi vincolati 8 4 Classificazione del costo dei fattori produttivi D. Controllabilità • Costi controllabili • Costi non controllabili • NB: a livello aziendale tutti i costi sono controllabili 9 Classificazione del costo dei fattori produttivi E. Imputazione alle unità economiche di riferimento • Costi diretti • Costi indiretti … rispetto ad una data “unità economica di riferimento” 10 5 Classificazione del costo dei fattori produttivi F. Comportamento al variare della produzione realizzata (o che si prevede di raggiungere nel breve andare) • Comportamento del costo sostenuto per l’acquisizione di uno dei fattori produttivi al variare dei volumi di attività • In ultima analisi, la nozione di costo deve essere riferita all’output dell’azienda • Due tipologie di costi: costi fissi e costi variabili 11 Costi fissi • Il loro ammontare non varia al variare della produzione realizzata • Sono relativi ad un fattore produttivo che origina un problema di medio/lungo termine • Il fattore, pertanto, è anche detto “fisso” o “strutturale” • I costi fissi vengono anche detti “non controllabili” perché derivano automaticamente dalla dimensione assunta dall’azienda • Il carattere di fissità dei costi è valido solo entro i limiti dimensionali dell’azienda, nell’ambito dei quali restano indipendenti dal volume di attività (“costi di capacità”) • Sono “costi anticipati” rispetto all’uso che si farà di essi 12 6 Costi Fissi globali (CF) Mantengono lo stesso livello indipendentemente dal volume di produzione realizzata CF Y = K (costante)c Q CF 100 200 1.000 1.000 400 1.000 Q 13 Costo fisso medio (cf) cf In termini unitari, i costi fissi diminuiscono all’aumentare del volume della produzione, perché la capacità produttiva viene sfruttata meglio cf = CF/Q Q Q CF 100 1.000 10 200 1.000 5 400 1.000 2,5 cf NB: solo per X>0 14 7 Caratteristiche dei costi fissi a) Importo complessivo costante entro determinati livelli di produzione b) Incidenza unitaria variabile in relazione all’andamento quantitativo della produzione c) Imputazione alle singole unità organizzative aziendali (reparti) spesso determinata da decisioni della direzione d) Il controllo di tali componenti di costo risulta attribuito alla direzione piuttosto che ai singoli responsabili delle unità organizzative 15 Esempi di costi fissi - Affitto - Canoni di leasing - Ammortamento degli immobili, macchine, impianti … - Costi di manutenzione dei beni strumentali - Spese di pubblicità e promozione - Spese di ricerca e sviluppo - Retribuzione del personale (vincolati con contratti sindacali) - … 16 8 Costi Fissi globali (CF) CF Se si decidesse di modificare la capacità produttiva dell’azienda, oltre quella massima, i costi fissi potrebbero modificarsi Y = K’ Y=K Vol Max Q 17 Costi variabili • Il loro ammontare varia al variare della produzione realizzata • Sono collegati a fattori di “attivazione” • Generano decisioni ed implicazioni di breve andare • Sono maggiormente “controllabili” • Per semplicità, spesso sono considerati prevalentemente costi variabili in modo proporzionale al variare della produzione realizzata • Però, in prossimità della capacità produttiva massima si ha una fuga verso l’alto… 18 9 Costi Variabili globali (CV) Variano in modo proporzionale al variare della produzione realizzata CV Y = mX Q CV 100 200 1.000 2.000 400 4.000 Es. Materie prime Mano d’opera diretta Q 19 Costo variabile unitario (cv) Risulta costante al variare della produzione realizzata cv costante Q Q CV 100 1.000 10 200 2.000 10 400 4.000 10 cv = cost 20 10 Caratteristiche dei costi variabili proporzionali a) Ammontare globale direttamente proporzionale ai volumi di produzione realizzati b) Incidenza unitaria costante qualunque sia la quantità prodotta c) Assegnazione diretta, senza ripartizione, alla produzione realizzata o ad unità organizzative intermedie (reparti) d) Controllo degli stessi attribuito ai responsabili delle unità organizzative 21 Caratteristiche dei costi variabili proporzionali 22 11 Costi Totali (CT) Derivano dalla somma dei costi fissi globali e dei costi variabili globali Q CT CF CV CT CF CV CT 100 1.000 1.000 2.000 200 1.000 2.000 3.000 400 1.000 4000 5.000 CV CT = CF + CV CF Q 23 Costo unitario medio (cu) È dato dalla somma delle incidenze unitarie di costo fisso e costo variabile cu cf cv Q cu CT cu = cv + CF/Q 2.000 20 100 200 3.000 15 400 5.000 12,5 cv cf Q 24 12 Ripartizione dei costi tra fissi e variabili: tre possibili approcci • 1) Approccio di natura statistica: si identifica un costo fisso o variabile (al variare della produzione) attraverso l’analisi di dati e serie storiche. • 2) Approccio tecnico-economico: si basa sulle modalità di utilizzazione dei fattori – costi di struttura = fissi (legati alla capacità produttiva); – costi operativi o di attivazione = variabili (connessi al consumo dei fattori di attivazione). Due estremi: a) piena utilizzazione degli impianti; b) nessuna utilizzazione degli impianti 25 1) Approccio statistico • Utilizzo di procedimenti di natura statistica per determinare la componente fissa e quella variabile: a) Retta di regressione b) Metodo delle medie c) Via analitica, tramite una funzione che perequi i dati rilevati empiricamente 26 13 2) Approccio tecnico-economico • Si basa sul modo di utilizzazione dei fattori e distingue i costi di struttura da quelli operativi o di attivazione a) Costi di struttura: attengono alla capacità produttiva disponibile che non ha relazione diretta con i livelli di attività effettivamente raggiunti costi fissi b) Costi operativi o di attivazione: attengono al processo di attivazione della struttura aziendale costi variabili 27 3) Approccio contabile • Sintetizza i due approcci precedenti: a) Destinazione dei fattori produttivi b) Tempo di permanenza del fattore produttivo nella compagine aziendale c) Rimovibilità del prezzo pagato per l’acquisto del fattore produttivo d) Volume di output e) Natura del fattore produttivo 28 14 3) Approccio contabile • A) Destinazione dei fattori produttivi: – alla struttura fissi – all’attivazione della struttura variabili • B) Tempo di permanenza del fattore produttivo nella compagine aziendale: – lungo periodo fissi – breve periodo variabili 29 3) Approccio contabile • C) Rimovibilità del prezzo pagato per l’acquisto del fattore produttivo: – irrimovibile nel breve periodo fissi (es. contratti sindacali) – rimovibile nel breve periodo variabili • D) Volume di output: – indipendenti dal volume fissi – dipendenti dal volume variabili 30 15 3) Approccio contabile • E) Natura del fattore produttivo: – a fecondità ripetuta fissi – a fecondità semplice variabili 31 L’andamento della grandezza costo (II parte) 32 16 Costi variabili • a) b) c) d) e) Possono essere distribuiti in 5 categorie Proporzionali Sotto- proporzionali (o degressivi) Sopra-proporzionali (o progressivi) A sbalzi Regressivi 33 Costi sottoproporzionali (o degressivi) Sono anche detti Costi semi-costanti o semi-fissi Costi sottoprop. y = cx + b b Q Livelli di produzione Costi sottoprop. Comp. fissa Comp. Proporz. 500 1.000 1.500 1.500 2.500 3.500 500 500 500 1.000 2.000 3.000 34 17 Costi sottoproporzionali (incidenza unitaria) Incidenza unitaria costi sottoproporzionali Q In termini unitari Livelli di produzione Costi sottoprop. Comp. fissa Comp. Proporz. Totale 500 1.000 1.500 1.500 2.500 3.500 1 0,5 0,33 2 2 2 3 2,5 2,333 35 Costi sopraproporzionali o progressivi Costi sopraprop. Sono anche detti Costi semi-costanti o semi-fissi y = dx - e Q -e Livelli di produzione Costi sopraprop. Comp. fissa Comp. Proporz. 500 1.000 1.500 500 1.400 2.300 -400 -400 -400 900 1.800 2.700 36 18 Costi sopraproporzionali o progressivi Incidenza unitaria costi sopraproporzionali Q In termini unitari Livelli di produzione Costi sopraprop. Comp. fissa Comp. Proporz. Totale 500 1.000 1.500 500 1.400 2.300 -0,8 -0,4 -0,26 1,8 1,8 1,8 1 1,4 1,54 37 Costi semi-costanti o semi-fissi Costi a sbalzi Costi a sbalzi Q Possono essere “reversibili” o “irreversibili” 38 19 Costi semi-costanti o semi-fissi Costi a sbalzi • Esempio: Il costo di un fattore produttivo è pari a € 12.000 per livelli di produzione compresi fra 0 e 60 unità. Per livelli di produzione maggiori di 60 unità, il costo del fattore medesimo aumenta del 40% e resta costante fino a 90 unità. Qual è la quantità di prodotto che all’azienda conviene fabbricare nell’intervallo (60 < Q ≤ 90 unità), in modo che si ottenga la stessa incidenza unitaria minima del costo del fattore raggiungibile nell’intervallo: 0 ≤ Q ≤ 60 unità? 39 Costi semi-costanti o semi-fissi Costi regressivi Costi regressivi Q NB: Curva in termini unitari 40 20 Andamento del costo variabile globale Costo variabile globale V.N. Sotto prop. Propor. Sopra prop. Q 41 21