Comments
Transcript
piano di controllo della nutria 2010-2015
Corso Vittorio Emanuele II, 17 – C.F. 80002130195 AREA AGRICOLTURA, AMBIENTE, CACCIA E PESCA CERT. N. 211404 AGRICOLTURA CACCIA E PESCA Settore Caccia Pesca e Aree Naturali Dirigente: Mauro Barborini Via Dante, 134 0372/406455 – fax 0372/406461 – 0372/24829 e-mail. [email protected] PIANO DI CONTROLLO DELLA NUTRIA 2010-2015 NUOVE STRATEGIE INTEGRATE DI INTERVENTO LA FIGURA DEL TRAPPER PREMESSA. I corsi d’acqua della Pianura Padana risentono dell’ampia diffusione della nutria (Myocastor coypus), un roditore alloctono che determina impatti rilevanti al sistema di colo e di irrigazione (pregiudicando la funzionalità delle opere di difesa idraulica e l’efficienza del sistema irriguo con modifica delle sezioni e delle portate della rete e forti dispersioni di volumi idrici), arreca danni alle produzioni agricole e agli ecosistemi naturali, minaccia la conservazione della biodiversità, è cagione di incidenti stradali e agricoli, contribuisce a nuocere alla sicurezza sanitaria dell’uomo e degli animali. Un problema di recente comparsa a cui deve essere data immediata risposta è poi rappresentato dalla diffusione della nutria anche in contesti urbani, che generano allarmismo nella cittadinanza abbinato ad un forte impatto emotivo. L’ex INFS, ora ISPRA, e la Regione Lombardia hanno stabilito l’obiettivo di eradicazione della specie. La Provincia di Cremona ha adottato un piano di controllo basato sull’impegno di operatori volontari, agricoltori (tot. 830) e operatori comunali abilitati (tot. 825) che, oltre a Guardie Venatorie Volontarie (tot. 93 guardie afferenti alle associazioni venatorie e 14 guardie coordinate direttamente dalla Provincia di Cremona) e Vigili Provinciali, operano con apposite gabbie-trappola e con fucile. L’efficacia del controllo risente della reperibilità di controllori attivi, con ampie fasce di territorio non adeguatamente controllate, della discontinuità delle operazioni in relazione alla stagionalità delle attività agricole (disponibilità invernale) e venatorie (disponibilità invernale), dell’abilità degli operatori, della rigidità di applicazione dei metodi rispetto alle diverse situazioni ambientali data l’eterogeneità degli addetti, nonché dell’insufficiente rendicontazione sugli abbattimenti effettuati che impedisce di verificare lo stato di attuazione del piano, la diffusione della specie attraverso lo studio degli indici cinegetici e le azioni correttive in itinere. Il grande sforzo profuso non corrisponde alle attese di contenimento della specie e il lavoro svolto è vanificato dalla prolificità e adattabilità della specie; la popolazione che residua nei territori non soggetti al piano costituisce bacini di diffusione che rendono impossibile una soluzione definitiva del problema. Casi emblematici di gestione efficace della nutria sono tuttavia riportati in bibliografia. In Europa, l’eradicazione completa è stata ottenuta solo in Gran Bretagna nel 1989 con l’impiego di 24 trapper professionali, favorita da rigide condizioni climatiche invernali. Un efficace programma di controllo è condotto in zone umide costiere della Louisiana (USA) tramite l’attività di trapper remunerati in base al numero di capi abbattuti (mediamente Corso Vittorio Emanuele II, 17 – C.F. 80002130195 AREA AGRICOLTURA, AMBIENTE, CACCIA E PESCA CERT. N. 211404 AGRICOLTURA CACCIA E PESCA Settore Caccia Pesca e Aree Naturali Dirigente: Mauro Barborini Via Dante, 134 0372/406455 – fax 0372/406461 – 0372/24829 e-mail. [email protected] 350.000 capi abbattuti, di cui 40% con trappole, con ricompensa di 5,00 $/capo corrisposto a 250-350 operatori; superficie danneggiata stimata ridotta da 42.000 a 8.000 ettari in 6 anni). NUOVE STRATEGIE. In relazione alla diffusione e all’entità del problema, alla pluralità dei soggetti coinvolti e ai loro derivanti vantaggi economici diretti e indiretti e per ovviare alla limitatezza delle risorse finanziarie, si ravvede la necessità di applicare strategie fortemente integrate e sinergiche basate su interventi coordinati e adattati ai diversi contesti territoriali e operativi, richiedendo il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti portatori di interesse. Agli operatori già presenti sul territorio potrà affiancarsi la figura professionale del TRAPPER, operatore specializzato e retribuito per eseguire interventi complementari e necessari a presidiare il territorio, ovvero per offrire un supporto agli agricoltori già operativi. L’impegno dei trapper si localizzerà su territori scoperti o densamente popolati dalla nutria e per il periodo invernale quando si riducono gli habitat idonei e la popolazione si concentra nei canali e nelle aree umide residue con livelli di acqua ancora adeguati. Il trapper svolge le attività con mezzi diversificati (gabbie-trappola, fucile), tempi estesi e metodi differenziati calibrati in funzione dell’esperienza e della situazione ambientale in cui opera per migliorare l’efficienza di cattura. Il trapper è una figura professionale con cui interagire, pienamente in grado di adeguare il controllo in funzione delle necessità e laddove richiesto. La professionalità offerta dal trapper e il più vasto ambito di intervento consente inoltre di dare piena risposta ai problemi generati dalla nutria in contesto urbano, offrendo un servizio aggiuntivo, dal carattere tempestivo e caratterizzato dalla massima efficacia, attivato su segnalazione dei cittadini nell’area geografica ad esso assegnata. Il servizio di trapper è affidato ad una ditta esterna, attiva anche per gli aspetti di pronto intervento su segnalazioni in ambito urbano. I trapper assegnati ad ambiti territoriali circoscritti, definiti sulla base segnalazioni precedentemente raccolte e coerentemente con gli obiettivi e le risorse disponibili, divengono punto di riferimento per agricoltori, operatori comunali e cittadinanza.