Comments
Description
Transcript
All`asta le mutande di Göring
14 Mercoledì 1 Giugno 2016 ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA In Germania, la base è di 550 euro. Esse sono in seta e portano le iniziali H.G. All’asta le mutande di Göring I cimeli nazisti erano di un perito settore Usa a Norimberga da Berlino ROBERTO GIARDINA C hi offre di più? Cinquecento euro per un paio di mutande, ma sono in seta e portano le cifre «H.G». La prova che appartennero a Hermann Göring che preferì togliersi la vita a Norimberga prima di venire impiccato. Verranno messe all’asta il prossimo 18 giugno dalla Auktionshaus Hermann Historica, specializzata in reperti nazisti. Per la camicia da notte del ministro dell’aeronautica si parte da almeno 1.500 euro, duemila per i suoi calzoni da caccia. Per la capsula di veleno con cui si tolse la vita, invece non basteranno 25 mila euro. È autentica? Forse. L’asta è attesa con ansia dai collezionisti di tutto il mondo, un’occasione eccezionale per accaparrarsi i cimeli della collezione di John K. Lattimer, morto nel 2007 a 92 anni. Un americano ossessionato dagli oggetti appartenuti a personaggi storici, non solo ai criminali del III Reich, che stipò nella sua villa nel New Jersey. Dal fucile con cui Oswald avrebbe ucciso Kennedy alla camicia insanguinata di Abramo Lincoln, indossata dal presidente a teatro la sera in cui venne ucciso. Lattimer era il medico militare nel carcere di Norimberga ed esaminò il cadavere di Göring. Probabile che si sia preso qualche souvenir. All’asta a Monaco andranno anche pezzetti della corde, 6 centimetri, con cui furono impiccati Ernst Kaltenbrunner, Alfred Jodl, e Wilhelm Keiel. Chi non ama il macabro potrà disputarsi una cravatta del Führer, a partire da 500 euro, altrettanto per una paio di calze. La ricevuta delle tasse per il suo cane lupo Blondie costerà almeno 1.500 euro. In catalogo autografi, lettere, e capi di vestiario di Eva Braun. Wolfgang appare sospetta. «Non sono interessato a esporre una divisa che avrebbe indossato il Führer», precisa. Non sarebbe di interesse storico, e rischierebbe di diventare una reliquia per un culto morboso. Comunque, nel suo centro vengono raccolti oggetti appartenuti a gerarchi e personalità del III Reich che i loro proprietari donano per evitare che finiscano appunto in mano a collezionisti spinti da interessi spesso ambigui. J. K. Lattimer con il fucile con cui Oswald avrebbe ucciso Kennedy Hermann, proprietario della casa d’aste, ritiene che i prezzi base verranno superati, e di molto. I fans di reperti del III Reich sono sempre numerosi. Di recente un acquerello di Hitler è stato aggiudicato per 20 mila euro, anche se non sempre si è sicuri dell’autenticità delle opere dipinte dal giovane Adolf. Secondo Hermann, a L’impresa di Taiwan subappaltatrice di Apple e Samsung Foxconn ha sostituito 60 mila operai coi robot DI F ANGELICA RATTI oxconn, l’impresa di Taiwan subappaltatrice di Apple e di Samsung ha investito nell’intelligenza artificiale e ha annunciato sabato di aver sostituito più di 60 mila operai con dei robot. Una delle sue fabbriche situate nella città di Kunshan, in Cina, ha quasi dimezzato i suoi lavoratori a beneficio delle robot capaci di assemblare i differenti elementi alla catena di montaggio. Impiegava 110 mila persone. Foxconn non ha fornito dettagli sulle funzioni svolte dai suoi robot, precisando semplicemente che vengono utilizzati nell’attività di assemblaggio. le proprie fabbriche. È fuori questione dunque quella di passare per un’impresa che si sbarazza dei propri dipendenti a favore dei robot. Intervistata dalla Bbc la società ha negato di aver messo decine di migliaia di suoi lavoratori in dispoccupazione. Piuttosto, Foxconn ha spiegato che i robot sono andati a sostituire i lavoratori nei passaggi più ripetitivi del lavoro. E ha fatto sapere che gli operai sostituiti verranno riqualificati e verranno loro affidate mansioni più complesse come la ricerca, lo sviluppo e il controllo di qualità. La questione è cruciale nella fabbrica di Kunshan, in Cina, dominata dalla classe operaia. Quasi il 46% della superficie della città è occupata dalle fabbriche e la sua popolazione è costituita per due terzi da operai. Poco conosciuta con il proprio marchio Foxconn è un’impresa insostituLe autorità cinesi ibile nel settore delle non sono imbaraznuove tecnologie. Gli zate per la decisione apparecchi più popodi Foxconn di ridurre i lari del mercato vencosti del lavoro con i rogono montati nelle Foxconn impiega 1,4 milioni di persone bot. Del resto, non è la sue fabbriche. Tra i suoi clienti Apple, Sony, Acer, Microsoft Ninten- sola che di fronte al rallentamento dell’econodo. Il gruppo di Taiwan impiega più di 1,4 mi- mia cinese si riconverte verso la robotizzazione lioni di persone, per la gran parte in Cina, ed è per ridurre i costi sul lungo periodo. Più di 4 stata più volte criticata per le cattive condizioni miliardi di yuan (545,8 milioni di euro, all’indi lavoro dei propri dipendenti. Nel 2010, c’era circa) sono stati investiti da 35 imprese taiwastata un’ondata di suicidi nei suoi stabilimenti nesi nell’intelligenza artificiale e la robotica nel 2015. Ma la Cina non è la sola: circa 240 mila per le condizioni di lavoro insopportabili. robot industriali sono stati installati nel mondo Foxconn ha voluto evitare nuovi scan- nel 2015. dali e ha invitato anche i giornalisti a visitare © Riproduzione riservata partecipare all’asta di giugno saranno non solo privati ma molti direttori di musei storici. Alexander Schmidt, direttore del Dokumentationszentrum Reichsparteitagsgelände a Norimberga (il centro di documentazione della zona in cui si tenne il congresso del partito nazista), ha dichiarato invece che «come al solito si terrà lontano da questa vendita». La nostalgia gli Dello stesso avviso è Marc Fehlmann, direttore del Deutschen Historischen Museum di Berlino, ma aggiunge che, in qualche caso, le aste di casa come la Hermann portano alla luce reperti di interesse storico per gli storici e per i musei. Le mutande di Göring vanno lasciate ai collezionisti come Latimer, ma lettere e altri scritti sono spesso un documento importante, e andrebbero acquistati. Si dovrebbe decidere caso per caso. © Riproduzione riservata RESTAURO CON UNA SOTTOSCRIZIONE L’Arcangelo ritorna a Mont-Saint-Michel La guglia dell’abbazia di Mont-SaintMichel, alta 156 metri, torna a brillare grazie alla statua dell’arcangelo saint Michel che l’adorna dal 1897. La scultura, pesante 520 chilogrammi, è stata riposizionata, in maniera spettacolare, trasportata da un elicottero, la settimana scorsa, dopo un lavoro di restauro e di doratura durato due mesi. Aveva bisogno di ritrovare smalt o, p e r s o c o n le intemperie e la salsedine. A marzo sono iniziati i lavori costati 450 mila euro raccolti attraverso una sottoscrizione La statua dell’arcangelo Saint Michel online avviata è stata ridorata per 450 mila euro dal centro dei monumenti nazionali francesi Cmn. Adesso l’arcangelo di Mont-Saint-Michel, abbazia nel Nord della Francia, visitata ogni anno da 1,7 milioni di persone, potrà resistere ai capricci del meteo per i prossimi cinquant’anni.