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Distribuzione - Dipartimento di Farmacia
ADME ASSORBIMENTO DISTRIBUZIONE METABOLISMO ESCREZIONE DISTRIBUZIONE PROCESSO DI TRASFERIMENTO DEL FARMACO DAL SITO DI SOMMINISTRAZIONE AGLI ORGANI E AI TESSUTI O FLUIDI DELL’ORGANISMO DISTRIBUZIONE DEI FARMACI Processo attraverso cui il farmaco lascia il torrente circolatorio ed entra nell’interstizio (liquido extracellulare) e/o nelle cellule dei tessuti (liquidi intracellulari) Una volta che una sostanza è assorbita nel sangue può raggiungere praticamente ogni punto del corpo Tutte le sostanze che attraversano rapidamente le membrane cellulari si distribuiscono facilmente all’interno delle cellule e possono anche concentrarsi in alcune aree ben definite (tessuto adiposo) Dalla somministrazione alla distribuzione DISTRIBUZIONE Processo di ripartizione nei diversi compartimenti fluidi corporei: LIQUIDI EXTRACELLULARI Liquidi cerebrospinali; intraoculare; peritoneale; pleurico; sinoviale; Volume (L) Plasma Sangue Linfa Acqua intracellulare Acqua extracellulare Acqua corporea totale 3 5 10 27 % di peso corporeo 4 7 14 39 15 21 42 60 *** plasma incluso LEGAME PROTEICO Il farmaco nel sangue può essere sciolto nell’acqua plasmatica o può essere legato (almeno in parte) alle proteine plasmatiche, agli eritrociti, alle globuline o alle lipoproteine PRINCIPALI PROTEINE CHE LEGANO I FARMACI ALBUMINA: -contenuta nel plasma (4g/dl) e nello spazio extracellulare, -mantiene la pressione colloide osmotica entro il letto vascolare -lega ssoatnze acide e neutre α1-acida-GLICOPROTEINA: -80-120 mg/dl -Lega sostanze basiche lipofile acida K1 [farmaco libero] + [proteina] ⇔ [farmaco-proteina] K2 La concentrazione del farmaco libero e la concentrazione della proteina sono in equilibrio con la concentrazione del farmaco legato alla proteina KA (costante di affinità)= k1/K2 (L/Mole) KD (costante di dissociazione)= K2/K1 (Moli/L) COMPETIZIONE TRA FARMACI PER IL LEGAME A FARMACI DI CLASSE I: la dose è più bassa dei siti di legame disponibile albumina Farmaco Dose/capacità ↓ La maggior parte delle molecole del farmaco è legata all’albumina e la concentrazione di farmaco libero è scarsa C SOMMINISTRAZIONE DI UN FARMACO DI CLASSE I E DI UN FARMACO DI CLASSE II B FARMACI DI CLASSE II: la dose è più elevata dei siti di legame disponibile albumina Farmaco Dose/capacità ↑ La maggior parte delle molecole di albumina contiene un farmaco legato; la concentrazione di farmaco libero è significativa Quando si somministra contemporaneamente un farmaco di classe II ha luogo lo spiazzamento del farmaco di classe I LE MOLECOLE DEI FARMACI LEGATE ALLE PROTEINE PLASMATICHE SONO FARMACOLOGICAMENTE INATTIVE, SOLO IL FARMACO LIBERO, NON LEGATO, PUÒ AGIRE SUI SITI BERSAGLIO NEI TESSUTI E PROVOCARE UNA RISPOSTA BIOLOGICA CON IL LEGAME ALLE PROTEINE PLASMATICHE I FARMACI DIVENTANO INTRAPPOLATI ED “INATTIVI” FATTORE CHE CONDIZIONA IL LEGAME DEL FARMACO ALLE PROTEINA: 1. concentrazione farmaco libero 2. affinità con il sito di legame (legame reversibile) 3. concentrazioni delle proteina FATTORI CHE MODIFICANO LA DISTRIBUZIONE DI UN FARMACO FATTORI FISICI FATTORI LEGATI AL FARMACO FATTORI NON LEGATI AL FARMACO Fattori FISICI che influenzano la distribuzione di un farmaco Perfusione sanguigna degli organi, Flusso sanguigno organi più pefusi: cuore, polmone, fegato,rene. Raggiungimento rapido del l’equilibrio di distribuzione del farmaco tra plasma e organi. organi meno perfusi: pelle, grasso, muscolo (a perfusione intermedia). La velocità del raggiungiomento dell’equilibrio è lenta L’ICC modifica la perfusione di un organo portando all’accumulo del farmaco. Permeabilità capillari Caratteristica delle BARRIERE BIOLOGICHE PERMEABILITA’ CAPILLARI E NATURA CHIMICA DEL FARMACO STRUTTURA DELLE CELLULE ENDOTELIALI DEL FEGATO STRUTTURA DEL CAPILLARE CEREBRALE Processi di prolungamento degli astrociti FARMACO Giunzioni lasse Cellule endoteliali dell’encefalo Membrana basale Ampie fenestrature permettono ai farmaci di scambiare liberamente tra sangue e l’interstizio nel fegato Farmaco carico FARMACO liposolubile Giunzioni serrate Alle giunzioni serrate due cellule adiacenti si fondono in modo che le cellule sono unite fisicamente e formano una parete continua che impedisce a molte sostanze di penetrare nell’encefalo FARMACO liposolubile Trasporto mediato da carrier Barriere ematotessutali Barriera ematoencefalica Non rappresenta un ostacolo assoluto al passaggio degli xenobiotici nel sistema nervoso centrale, ma fattori anatomici e fisiologici ne riducono la permeabilità: - le cellule endoteliali dei capillari cerebrali hanno giunzioni serrate e i pori sono virtualmente assenti - le cellule endoteliali stesse contengono un carrier proteico ATPdipendente in grado di trasportare alcune sostanze in direzione del sangue - i capillari del sistema nervoso centrale sono in gran parte avvolti dai processi delle cellule gliali In condizini patologiche (meningiti) i farmaci passano la barriera Barriera placentare Protegge il feto da sostanze nocive presenti nel sangue materno, ma deve garantire il passaggio di numerose sostanze; processi di trasporto attivo consentono il passaggio di sostanze nutritive e vitamine dalla madre al feto. Consiste di numerosi strati di cellule interposti tra la circolazione fetale e quella materna, strati che variano con il periodo di gestazione e da una specie all’altra Barriera placentare Il problema principale della prescrizione dei farmaci in gravidanza riguarda gli effetti che gli stessi possono avere sul prodotto del concepimento soprattutto nel primo trimestre di gestazione. Studi effettuati negli stati uniti hanno evidenziato che l'1% delle anomalie congenite è da imputare a farmaci. Quindi è necessaria una attenta valutazione di rischi e benefici. Durante la gravidanza, si verificano nella donna modificazioni metaboliche da tenere presenti per valutare l'assorbimento effettivo del farmaco e la quantità "libera" del farmaco stesso, che è attiva e disponibile per il trasferimento placentare. Tutti i farmaci che raggiungono un'adeguata concentrazione plasmatica nel sangue materno raggiungono il feto attraverso la placenta. Il passaggio placentare è condizionato dal peso molecolare della sostanza. Ad esempio, eparina ed insulina non sono in grado di attraversare la placenta, mentre ampicillina, sulfonamidi, benzodiazepine, barbiturici, salicilati lidocaina e propranololo la attraversano rapidamente. Barriera emato-testicolare Localizzata tra il lume del capillare interstiziale e il lume del tubulo seminifero è costituita da endotelio capillare, lamina basale capillare, endotelio linfatico, cellule mioidi, lamina basale del tubulo seminifero e cellule del Sertoli FATTORI LEGATI AL FARMACO Caratteristiche CHIMICO-FISICHE 1. Idrosolubilità e liposolubilità del farmaco 2. Grado di ionizzazione , pH del compartimento 3. Entità del legame del farmaco alle proteine plasmatice (non è escluso che farmaci molto legati siano impediti nella loro distribuzione) 4. Affinità specifica dei tessuti Caratteristiche fisico-chimiche del farmaco Alla somministrazione Farmaco idrosolubile All’equilibrio Plasma Cellule Confinati nel plasma e nel liquido interstiziale Farmaco liposolubile Plasma Cellule Cellules Possono accumularsi nel tex adiposo PASSAGGIO DI UN FARMACO ATTRAVERSA UNA MEMBRANA SOLO IL FARMACO NON IONIZZATO, NON POLARE PENETRA LE MEMBRANE CELLULARI IL FARMACO IONIZZATO, CARICATO, NON ATTRAVERSA LE MEMBRANE CELLULARI I farmaci sono perlo più acidi o basi deboli e in soluzione sono in parte ionizzati, essi sono sensibili al pH del mezzo. Esiste una equazione che mette in relazione il pH del mezzo in cui il farmaco si trova e il suo pKa (costante di dissociazione acida), tale equazione consente di calcolare la percentuale di farmaco ionizzato e non ionizzato L’EQUAZIONE DI HENDERSON-HASSELBACH PER UNA BASE DEBOLE Ka BH+ B + H+ PER UN ACIDO DEBOLE Ka AH A- + H+ Noto il pKa della base e il pH del mezzo pH = pKa + log10 [BH+]ionizzato [B] non ionizzato Noto il pKa dell’acido e il pH del mezzo pH = pKa + log10 [AH] non ionizzato [A-] ionizzato Compartimenti tissutali a pH variabile • pH del fluido gastrico varia da 1,5 a 7 • pH dell’urina varia da 4,5 a 7,5 • Per altri fluidi corporei il pH non si discosta dal pH plasmatico che è uguale 7,4 LA FRAZIONE NON IONIZZATA CAMBIA SENSIBILMENTE E IL TRASPORTO DIVENTA DIPENDENTE DAL PH PER GLI ACIDI CON pKa= 3-7.5 E PER BASI CON pKa= 5-11 LEGAME PROTEICO Farmaci molto legati... • Legati alle albumine o alle glicoproteine alfa: – – – – – – – FANS Warfarin 99,9% (clearance renale nulla) doxiciclina furosemide chinidina diazepam propranololo Fattori che modificano il legame farmaco-proteico • Ogni modificazione del tasso di proteine plasmatiche: – Insufficienza epatica – Insufficienza renale – Enteropatie – Parassitosi – Ustioni – Neonati (albumina fetale, bilirubina) – Interventi chirurgici, pz cardiopatici, Infarto acuto, malattia di chron, ustionati (⇑ α-glicoproteina acida) • Se aumenta la quota libera: – Aumento dell’effetto – Aumento della velocità di eliminazione SITI DI ACCUMULO O DI SEQUESTRO DEI FARMACI Qualsiasi compartimento organico ove il farmaco si accumuli deve essere visto come una potenziale riserva di farmaci Un farmaco che viene immagazzinato viene rilasciato dalla zona di deposito man mano che la sua concentrazione ematica tende a diminuire, quindi il farmaco sarà dotato di una lunga durata d’azione sequestro nel torrente circolatorio: sequestrati dalle proteine ematiche Sequestro nei tessuti e barriere speciali TEX ADIPOSO: 20% del peso corporeo. Possono sequestrare farmaci liposolubili (es: barbiturici), tex adiposo come deposito e rilascio del farmaco in circolo (ridistribuzione) POLMONI: ATC CERVELLO E FLUIDO CEREBRO-SPINALE: difficile a causa della BEE FENOMENO DELLA RIDISTRIBUZIONE Avviene per farmaci liposolubili: barbiturici (anestesia da tiopentale) Tessuto adiposo come deposito e rilascio del farmaco in circolo FATTORI NON LEGATI AL FARMACO 1. 2. 3. 4. 5. Stato nutrizionale* Razza* Specie* Età Stato di salute: patologie concomitanti Fattori fisiologici e patologici che modificano la distribuzione dei farmaci EVENTO CONSEGUENZE Età Ipoalbuminemia nell’anziano; ipoalbuminemia e presenza di albumina fetale a ridotta capacità di legare nel neonato Gravidanza Ridotta concentrazione di albumina; variazione dei volumi dei compartimenti acquosi (liquido amniotico) Epatopatie Ipoalbuminemia; accumulo di metaboliti endogeni spiazzanti Nefropatie Ipoalbuminemia DISTRIBUZIONE NEI NEONATI--BAMBINI NEONATI Acqua corporea totale ed Volume apparente di distribuzione (l/kg) extracellulare rappresentano dei farmaci idrofili in genere aumentato; una percentuale di peso dei farmaci lipofili talvolta diminuito corporeo maggiore nei neonati ed infanti che negli adulti DISTRIBUZIONE NEGLI ANZIANI Diminuzione acqua corporea totale; aumento tessuto adiposo e diminuzione massa corporea magra; diminuzione concentrazione e/o capacità di legame proteineplasmatiche; diminuzione gittata cardiaca Aumento livelli plasmatici totali farmaci idrosolubili; diminuzione livelli plasmatici totali farmaci liposolubili con possibile ridotta eliminazione; aumento frazione libera del farmaco Volume di distribuzione Il volume di distribuzione (Vd) è un’ipotetico volume di liquido in cui il farmaco e disseminato Raramente un farmaco si associa con uno solo dei compartimenti acquosi dell’organismo. La grande maggioranza dei farmaci si distribuisce in diversi compartimenti Il volume di distribuzione è un parametro che mette in relazione la quantità di farmaco nell’organismo (A) con la sua concentrazione nel plasma (C) Indica l’entità della distribuzione ma non dove il farmaco si è distribuito Vd = A/C Per tale motivo viene definito come volume apparente Vd = Dose/Conc. Plasma Più la concentrazione plasmatica di un farmaco è elevata rispetto alla dose iniziale, più il valore numerico del Vd sarà piccolo ad indicare che il farmaco ha un basso volume di distribuzione. Al contrario una bassa concentrazione plasmatica rispetto alla dose indicherà che il farmaco si è distribuito in altri distretti dell’organismo e sarà dotato di un alto volume di distribuzione. A secondo la rapidità con cui il farmaco si distribuisce nei tessuti, la cinetica potrà essere MONO o BICOMPARTIMENTALE Volumi di distribuzione Vd < 5 L Vd < 15 L Vd > 15 L Farmaco sequestrato nel plasma Farmaco si distribuisce nei liquidi extracellulari Farmaco distribuito nell’acqua corporea totale Vd > 42 L Il farmaco si concentra in un tessuto che funge da deposito Volumi di distribuzione Piccolo Vd (<0.3 L/kg) β-lattamine aminoglicosidi FANS Medio Vd Grande Vd (0.3 – 1 L/kg) (> 1 L/kg) sulfamidici fluorochinoloni florfenicolo trimetoprim fenobarbital tetracicline macrolidi cloramfenicolo metronidazolo rifampicina STEADY STATE o equilibrio di distribuzione Condizione in cui la concentrazione del farmaco libero nei tessuti è in equilibrio di distribuzione con quella presente nel sangue IL FARMACO LEGATO NON E’ IN GRADO DI ATTRAVERSARE LA MEMBRANE Fattori che modificano il Vd • Per farmaci con piccolo Vd • Cambiamenti del volume extracellulare o del pH • Condizioni cliniche: – – – – – neonati/animali vecchi emoconcentrazione e disidratazione edema variazioni del tasso di proteine modificazioni dell’equilibrio acido-base