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“Non temere! Io sono il Primo e l`Ultimo, e il Vivente. Io ero morto, ma
“Non temere!
Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente.
Io ero morto, ma ora vivo per sempre.”
Ap. 1,17-18
C
" ari figli!
Anche oggi l'Altissimo mi ha permesso di
essere con voi e di guidarvi sul cammino
della conversione. Molti cuori si sono
chiusi alla grazia e non vogliono dare
ascolto alla mia chiamata. Voi figlioli,
pregate e lottate contro le tentazioni e
contro tutti i piani malvagi che satana vi
offre tramite il modernismo. Siate forti
nella preghiera e con la croce tra le mani
pregate perchè il male non vi usi e non
vinca in voi. Io sono con voi e prego per
voi. Grazie per aver risposto alla mia
chiamata. "
(a Marja 25/03/2015).
C
" ari figli,
Vi prego con tutto il mio cuore, vi prego purificate i vostri cuori dal peccato e rivolgeteli in alto verso Dio e verso la vita eterna. Vi prego vegliate e siate aperti alla verità. Non permettete che tutte le cose di questa
terra vi allontanino dalla conoscenza della vera soddisfazione che si trova nell’unione con il mio Figlio. Io vi guido sul cammino della vera sapienza perché soltanto con la vera sapienza potete conoscere la vera pace ed il vero bene. Non perdete il tempo chiedendo i segni al Padre Celeste perché il segno più grande ve l’ha già dato, ed è il mio Figlio. Perciò,
figli miei, pregate affinché lo Spirito Santo possa introdurvi nella verità,
aiutarvi a conoscerla e perché attraverso questa conoscenza della verità,
possiate essere una cosa sola con il Padre Celeste e con il mio Figlio.
Questa è la conoscenza che dona la felicità sulla terra ed apre la porta
della vita eterna e dell’amore immenso. Vi ringrazio".
(A Mirjana il 18 Marzo 2015).
2
(da P. Giampietro e Ir. Cacilda, tratto dagli Statuti)
195. Gesù venne a noi
in forma di Povero-Crocifisso.
Sul volto del Povero,
è il Cristo Sofferente,
cuore del nostro cuore,
fulcro della Missione Belém,
scrigno della Santa Povertà.
“Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a
voi se non Gesù Cristo, e questi Crocifisso” (1Cor 2,2).
è inchiodata sulla maledizione infernale del legno
della Croce.
La carne del Figlio di Dio
è inchiodata sul letto dell’inferno.
Qui avviene il grande miracolo:
la Croce, da maledetta diventa santa.
La maledizione che Gesù assume
è distrutta e bruciata dal suo amore.
199. La Croce, il simbolo
196. “Come brilla la Croce Benedetta del Signo- dell’oscurità del regno del male,
re”; “Sfolgorante risplende la Santa Croce!”:
simbolo di tutti i nostri
“Adoriamo Signore il Vostro Legno!”.
inferni umani,
diventa, in Gesù,
197. Grande è il Mistero della Croce.
gloriosa, luminosa e santa
Maledetto il “Legno” (Croce) e
al punto che possiamo venerarla
“Maledetto chi pende dal Legno” (Gal 3,13).
e “adorarla”:
La Croce è il simbolo
“Adoriamo, Signore, il Vostro Legno!”.
della maledizione che merita
chi si allontana da Dio
200. Non esiste più, in questo mondo,
e si consegna al male.
una Croce sola e nuda,
La Croce è il simbolo della
perché su tutte è crocifisso Gesù.
povertà schiava
Non c’è più nessuna croce
(Il salario del peccato è la morte).
senza il Crocifisso.
La Croce è la morte riservata
Per quanto nuda ella appaia:
agli schiavi.
ogni Croce coincide con il Crocifisso.
L’infamante, orribile,
scandaloso legno della Croce è
201. É il matrimonio fra
il letto delle “povertà schiave”,
la Santa Povertà e
nelle quali siamo immersi.
la povertà schiava,
Dall’altro lato, all’opposto, risplendente,
che fonda la Missione Belém.
c’è la SANTA POVERTÀ di Gesù,
Questo è il grande, straordinario miracolo:
la bella Povertà dell’Amore,
mentre Gesù era inchiodato
la povertà di Betlemme,
su quella Croce del Golgota,
il totale, reciproco,
Lui era inchiodato su tutte
Svuotamento Trinitario, per amore.
le Croci del mondo;
Lui ha assunto quella maledizione
198. Sul Golgota,
per assumere tutte
Culmine della vita di Gesù,
le maledizioni del mondo:
si celebra il Sublime Matrimonio: la Bella e
“Con la tua Santa Croce,
Santa Povertà del Figlio di Dio
hai Redento il mondo!”.
3
Dio entra e le droghe fuggono. Lui versa nei nostri poveri cuori
Il suo immenso amore, il suo tesoro nei nostri
“vasi d’argilla”. Siamo “Naufraghi che salvano
naufraghi”, grazie al potere di Dio.
VASO D’ARGILLA
Gabriela
Mi chiamo Gabriella, ho 33 anni. Ho tre figli: Gabriel di 15 anni, Gustavo di 10 anni e
Emanoely di 2 anni. Sono nata e cresciuta a Sorocaba, San Paolo. Ho sempre abitato con
mia mamma. Mio padre ha passato la maggior parte della sua vita in carcere. La mia
famiglia è di classe media e mia mamma mi ha sempre spinto a studiare. Ho frequentato il SESI dove mi sono diplomata e poi ho cominciato il Magistero. Ho un fratello, Cesar, ma non siamo mai andati d’accordo, perché lui è sempre stato geloso di me e del
mio rapporto con la mamma. Ho avuto un’infanzia meravigliosa, ho potuto viaggiare,
giocare ed ho ricevuto molti regali.
Ma non ho conosciuto la cosa principale, Dio. Il mio rapporto con Dio era molto superficiale. Le mie zie e mia mamma frequentavano la Congregazione Cristã do Brasil. Io non
ho mai frequentato per mia spontanea volontà, la chiesa. Molte volte andavo, ma era
solo per interesse, perché sapevo che andando, avrei avuto dei benefici da mia mamma
e mia zia che si sarebbero fidate di me e mi avrebbero poi accontentato.
Ma, in qualche modo credo che Dio già da allora volesse parlare con me, tentava di mostrarmi una chiamata ma, non mi interessava e facevo come se la cosa non fosse per
me. Pensavo che tutti quelli che frequentavano la chiesa fossero noiosi e parlassero
troppo.
Ricordo che tutte le volte che mio padre era a casa, insieme a lui giravano molte armi e
droga. Era normale per me vedere tutto quello.
A 12 anni ho cominciato a fumare e a 13 sono passata alla marijuana.
4
Frequentavo il CIC (Centro di Integrazione
dei Cittadini), un posto dove la Prefettura
faceva eventi e feste. È là che ho cominciato ad affondare, perché ho avuto il primo
contatto con la cocaina.
Mi piaceva andare a ballare e a divertirmi.
E in mezzo a tanta confusione, sono rimasta incinta del mio primo figlio, ma anche
così, ho continuato la mia vita pazza.
Quando mio figlio nacque, non gli ho dato
molte attenzioni né affetto, fu mia mamma
a colmare la mia mancanza di responsabilità. Ogni giorno che passava, diventavo
sempre più dipendente dalla cocaina.
mi dissero: “Ti è andata male”, quel ragazzo era figlio di un poliziotto molto conosciuto a Sorocaba, sei rovinata. Il giudice
ascoltò i testimoni. Quattro erano donne
e due erano travestiti, anche loro erano
stati violentati e stuprati da lui. Sette anni
e mezzo dopo, venni assolta per legittima
difesa. Uscii dal carcere e invece di andare
in una chiesa o dalla mia famiglia, andai
nello spaccio di droga. In carcere avevo
imparato a fumare il ‘mesclado’ e, una
volta in libertà, fu la prima cosa che cercai.
Però, quando arrivai al punto di spaccio, la
marijuana era già finita. Allora incontrai
una ragazza che mi offrì il suo cachimbo di
crack. E così ci fu il primo capitombolo.
Andai a casa dopo 5 giorni passati a drogarmi.
Un giorno, un collega mi invitò ad andare
ad una festa, là conobbi un giovane che mi
colpì molto per il suo modo di parlare ed
Rimasi poi sei mesi senza usare droga. Freagire molto educato. Mi conquistò.
quentai la chiesa e rimasi incinta del seconNon potevo immaginare che quello stesso do figlio.
giovane avrebbe tentato in seguito di togliermi la vita. Avevamo bevuto, sniffato… Un giorno, dopo aver litigato con mio frami portò dietro la casa, mi stuprò e comin- tello, comprai cinque pietre di crack e riciò a picchiarmi e soffocarmi. Dopo tanta masi nel cortile di casa a drogarmi. Il temviolenza, finsi di essere svenuta e lui salì di po passava, e, ogni volta che fumavo, aupeso sopra di me. Immediatamente riuscii mentavo la dose. Stavo affondando sema scappare in cucina, presi un coltello e, pre di più. Mia mamma, non sapeva più
accecata dalla situazione, lo colpii tre vol- cosa fare, non ce la faceva più. Avendo
te. Quando mi resi conto, lo vidi cadere e bisogno di aiuto, chiamò il padre dei miei
mi caddi in disperazione. Tutti scapparono figli, lui venne e portò via i bambini.
ed io rimasi sola, io e il suo cadavere. Arrivò la polizia e solo allora mi resi conto di
quello che avevo fatto. Ero disperata, piangevo. Mi arrestarono, finii in prigione e
dopo sei mesi arrivò la sentenza. Venni
condannata a tredici anni. Il mio avvocato
fece ricorso e dopo due anni mi disse che
aveva una buona notizia. Dio stava già
agendo in mio favore. Apparvero sei testimoni. È stato un miracolo.
Il giorno in cui mi arrestarono, i poliziotti
5
Lontano dai miei figli, mi persi del tutto.
Arrivai a rimanere 15 settimane fuori casa.
Quando ritornai, mia mamma non c’era
più, era andata a vivere altrove. Era rimasto solo il mio letto, la mia roba e la cucina
a gas. La mia casa diventò un fumódromo.
Permettevo ai trafficanti di preparare e
imballare la droga. I trafficanti volevano
comperare la mia casa che, in quel tempo
valeva, novantamila reais. Nella mia pazzia,
senza pensare né ragionare, la vendetti per
ventimila. Un’altra delusione per mia
mamma. Dopo questo la mia famiglia non
voleva proprio più saperne di me. Mai ho
speso tanto rapidamente una cifra così.
Mentre avevo i soldi, avevo amici. Quando
mi resi conto di ciò che avevo fatto, ero già
senza un centesimo, sola, cominciai a vivere per strada. È stata la fase peggiore della
mia vita. Io sono molto brava a parlare e
per questo riuscivo sempre a procurarmi la
droga. Ma, un giorno scoprii che prostituendomi, avrei ottenuto facilmente i soldi. Cominciai a prostituirmi e far i soldi
così. Un giovane chiamato Rodrigo, che si
drogava sempre insieme a me, cominciò ad
avvicinarsi, diventammo molto amici e un
giorno avemmo un rapporto sessuale insieme. Ancora una volta quasi muoio, perché
lui cominciò a manifestare una gelosia patologica, mi picchiava molto. Vivevo perennemente bastonata. Erano ormai quattro
anni che vivevo per strada e non avevo
notizie di nessuno della mia famiglia. Il 12
agosto del 2010, ero per strada, scoraggiata perché avevo guadagnato poco.
Avevo una paura folle a rubare o fare assalti, ma quel giorno mi feci coraggio ed
entrai in una banca. Tutto andò bene mi
fruttò R$ 1.500,00. Ritornai nella mia
‘maloca’ (il gruppo che si ritrova insieme
sempre nello stesso punto), chiamai questo mio amico che ormai era mio “marito”,
6
comprammo molta droga e molto alcool.
Giustamente proprio quel giorno, apparirono mio fratello e il padre dei miei figli, mi
stavano cercando per dirmi che mia mamma era morta. Mi dissero di sistemarmi un
po’ per andare alla sala mortuaria. Rimasi
scioccata, ma non riuscii ad andare via da
lì. Invece di accompagnarli, preferii rimanere lì a drogarmi. C’era molta droga. Quel
giorno, quanto più ne usavo, tanto più volevo usarne. I giorni passavano ed io mi
sentivo la persona più infelice del mondo.
Riflettevo: “Come ho potuto preferire la
droga ai miei figli?”. Non sono neppure
andata a vedere mia mamma morta a causa di una “pietruzza”. E più i giorni passavano, più mi affondavo nella droga.
Nel 2012 rimasi incinta di Emanoely. Pur
incinta, continuavo per strada a usare droga e alcool. Non sapevo che Dio stesse
agendo nella mia vita. Più la pancia cresceva, più il padre della bimba si allontanava,
perché diventava sempre più difficile procurarsi i soldi per il consumo di droga. A
questo punto, sono arrivata a bere l’alcool
dei distributori di benzina, quello per le
auto. Ricordo che un giorno avevo molta
febbre e dolori alla schiena. Sono andata
all’ospedale e mi hanno ricoverata. Mia zia
venne a visitarmi, ero contenta, volevano
aiutarmi. Avrei dovuto rimanere 15 giorni
in ospedale, ma al settimo fuggii. Avevo
avuto il risultato dell’ecografia e mi avevano detto che era un altro maschietto. Ero
triste perché avrei voluto una bambina.
Per questo scappai dall’ospedale e cominciai a programmare di dar via il bambino.
La mia vita era: io, Rodrigo e il crack.
Al sesto mese di gravidanza, feci un assalto
che mi fruttò R$ 1.000,00. Rodrigo, il papà
del bambino, mi picchiò e mi rubò tutto il
denaro. Mi diede tanti calci in pancia che
ruppe la sacca.
Due signore che stavano passando per
strada, chiamarono l’ambulanza e immediatamente mi portarono nel reparto maternità. Ero ancora sotto l’effetto della droga, non dormivo da vari giorni, il medico
capì.
Il Dottor Eduardo Vlassak mi assistette durante il parto e mi disse che ero stata benedetta da Dio, perché era nata una bambina, bella e perfetta. Cominciai a piangere, perché mi avevano detto che sarebbe
stato un altro maschietto. Fin da quando
avevo saputo di essere incinta, pensavo
che se fosse stata una bambina avrei smesso di drogarmi. Chiesi aiuto al medico. Mia
figlia rimase ricoverata dieci giorni e poi il
medico mi portò nella comunità Alleanza
di Misericordia. Mi accolsero molto bene,
si presero cura di me e di mia figlia. Sono
rimasta là otto mesi. Sono rimasta là, ma
non ho messo nessun impegno per migliorare. A causa del mio comportamento aggressivo, mi chiesero di andarmene, o meglio, mi buttarono fuori. Uscii di là con la
polizia perché avevo picchiato una missionaria.
Belém non a causa della droga, ma a causa
della droga del mio comportamento. Sono
sempre stata aggressiva, musona, arrogante e questo mi faceva male, perché tutti si
allontanavano da me. Neppure nello Jeshuá riuscii a sentire l’amore di Dio. Il mio
cuore era totalmente chiuso. Dall’inizio del
cammino, avevo fatto il proposito di imparare ad obbedire perché avevo una grande
difficoltà nell’obbedire a qualcuno. Ciò che
più mi conquistò fu Alames, che all’epoca
aveva 15 anni. Lei è venuta e mi guardò
molto seria (io non sapevo che fosse diversamente abile) e subito mi chiusi in me
stessa. Ma lei, immediatamente, sorrise e
venne nella mia direzione, mi diede un
abbraccio, prese mia figlia dalle mie braccia e le fece il bagnetto. Sua mamma si
avvicinò e mi disse che Alames si era già
appassionata di mia figlia. Anche le sorelle
si prendevano cura molto bene, sia di me
che della piccola.
Dopo 4 giorni che ero nella casa, mia figlia
si ammalò e Admeia, che era la coordinatrice in quel tempo, chiese a una sorella di
portarla dal medico. All’inizio non rimasi
Non volevo andare nella Missione Belem, contenta, ma quando rientrò, cambiai opinon volevo proprio, perché sapevo che nione perché la sorella si era presa cura
accoglievano sorelle di strada e pensavo: molto bene di mia figlia e io la ringraziai.
“Se in Alleanza, dove ci sono ragazze di
buona famiglia, non mi hanno sopportato,
non va certo meglio in questa comunità”.
Sono andata nella Missione Belém. Non
conoscevo San Paolo e mi sono spaventata. Ma Dio, mi stava allontanando da Sorocaba. Arrivai a San Miguel Paulista, nella
casa delle mamme ed ero disperata, perché lì c’erano un sacco di bambini. Non
stavo usando droga da otto mesi ma non
avevo ancora consegnato la vita a Dio. È
stato difficile adattarmi, ma alla fine capii
che Dio mi aveva portato nella Missione
7
Feci fatica ad adattarmi, perché volevo fare
sempre di testa mia. Vedevo che c’erano
regole per tutto e che dovevamo essere
rispettate alla lettera. Questo mi dava molto fastidio, perché non ho mai dovuto dare
spiegazioni a nessuno di ciò che facevo.
Ogni giorno che passava però vedevo che
Dio stava operando e mi modellava a modo suo. Ho comunque sempre dovuto
lottare contro i miei desideri.
Due esperienze rimasero molto forti.
La prima fu quando percepii che non ero
simpatica a nessuno perché rispondevo
male a tutti. Un giorno chiamarono Simone, che era la coordinatrice, e le sorelle le
chiesero di passare nella casa di aspirandato o sarebbero andate via. Non ce la facevano più a rimanere nella casa a causa mia.
Cos’ come nessuna voleva rimanere nella
labor-terapia con me. Un giorno ad esempio, se ne andarono e rimasi sola in lavanderia, per me era meglio perché non mi
piaceva rimanere vicino a nessuno. Dio
però mi mostrò che il mio orgoglio mi
avrebbe portato a toccare il fondo del pozzo. Dalla lavanderia uscii con la mano piena di vesciche, che il giorno dopo si trasformarono in ferite. La mano faceva impressione e emanava cattivo odore. Ero disperata, perché non riuscivo più a fare niente.
Dovevo chiedere aiuto anche per andare in
bagno. Era umiliante. In quel momento
dovetti per forza lasciare da parte il mio
orgoglio. Mi sentivo la persona più inutile,
non servivo a niente, non ero neppure in
grado di cambiare mia figlia. La coordinatrice dialogava molto con me, mi richiamava e un giorno mi diede l’ordine di svegliare le sorelle, tutti i giorni, con un bacio e un
abbraccio. È stato immensamente difficile,
perché non era da me augurare un buon
giorno a nessuno, tanto meno in quel mo8
do. All’inizio non riuscivo ad obbedire e per
questo rimasi sei mesi senza poter telefonare a nessuno. Non potevo comunicare
con la mia famiglia finché non avessi compiuto il mio incarico, dovevo imparare ad
abbracciare e baciare le sorelle di mia
spontanea volontà. “Allora, pensai, se non
mi piego, finisco per restare qui per il resto
del cammino senza poter telefonare”.
Tutti i giorni, nell’adorazione, chiedevo a
Dio perché mi ‘spezzasse’ per imparare a
sentire l’amore verso il prossimo. All’inizio
andai ad aiutare in cucina, poi ad aiutare a
prendere cura dei bambini. A quel punto
mi spaventai, erano molti i bambini, piangevano e non avevano educazione (tolti
con le loro mamme dalla strada). Io pensavo soprattutto a mia figlia. Poi divisero il
gruppo dei bambini, ed io rimasi con Junior, figlio di Suelen e André, e lui cominciò
a piangere. Capii che Dio voleva che mi
prendessi cura di lui con lo stesso amore
che davo a mia figlia. Decisi di allattarlo.
Quell’esperienza fu molto forte per me,
capii di essere capace di prendermi cura
del prossimo, bastava che lasciassi sgorgare l’amore che c’è in me. Un giorno mi
chiamarono per aiutare in un incontro per
coppie, il Cana. Rimasi in Intercessione e
tutto cambiò. Andai in intercessione dopo
pranzo, non immaginavo quanto fosse bello e forte quel momento. Entrai in cappella
e mi trovai faccia-faccia con Gesù Eucaristia, cominciai a pregare. Il primo rosario
fu difficile, mi veniva sonno e il mio cuore
non era ancora aperto, ma si stava calmando. Quando arrivai ai misteri della luce,
sentii che realmente la ‘luce’ entrava in
me. Ogni Ave Maria che pregavo, ho cominciato ad offrirla per le persone a cui ho
fatto del male e ai miei familiari. Più pregavo, più piangevo e più sentivo la volontà di
chiedere perdono. L’angustia, la tristezza e
Piangevo e pregavo davanti all’Eucaristia. Il
mio cuore fu toccato da Dio e dal suo amore. Solo a partire da quel giorno riuscii ad
abbracciare e baciare le sorelle, spontaneamente. Uscii dalla cappella e abbracciai
Cintia e piansi molto. Le dissi di aver capito
che Dio mi aveva portato nella Missione
Belém, per imparare cosa significasse avere una famiglia. Qualcosa era cambiato
dentro di me, stavo cominciando a voler
bene alle sorelle e a guardarle con lo
sguardo di Dio, cominciai a vedere che
avevano bisogno di me. Divenni coordinatrice della casa, e sono rimasta sempre
nella stessa casa da quando sono arrivata
nella Missione. Simone, quando era coordinatrice, mi aveva insegnato molte cose e,
dopo che il mio cuore si era aperto a Dio,
Lui mise in me una grande sete di voler
imparare. Allora, cominciai ad avere facilità
nel portare avanti la casa. Ero diventata il
braccio destro di Simone. Dopo Simone, ho
avuto come coordinatrice Marilda. Lei è
stata per me una grande amica e ho potuto dialogare molto con lei. Anche lei mi ha
aiutato molto. Molte mamme prima, erano andate via a causa mia. Oggi sono coordinatrice della Triage e assistente della
Casa delle Mamme. Cerco di accogliere
bene le sorelle che arrivano e quelle che
sono già nella casa. Prima avevo difficoltà a
dialogare con loro, oggi sono loro che mi
cercano per dialogare, chiedere consigli
come si fa con una mamma. Ed io riesco ad
amare ognuna di loro, e cerco di prendermi cura di ciascuna come prendo cura di
mia figlia. Sono molto grata a Dio per avermi dato Emanoely, perché Lui sapeva che
se avessi avuto una bambina tutto sarebbe
cambiato. Dio mi ha mostrato quanto sono
preziosa per Lui. Prima nessuno aveva fiducia di me e oggi Dio mi ha dato una casa
con 18 mamme e 25 bambini di cui pren-
dermi cura. Mi ha anche restituito la mia
famiglia. Oggi parlo con i miei figli e le mie
zie, tutti mi telefonano e ammirano il mio
lavoro. Le mie mani, che prima hanno
fatto tante cose malvage, oggi hanno l’onore di poter prendere in mano il Corpo di
Cristo, perché Dio mi ha scelto per essere
Ministro dell’Eucaristia. Posso dire che vale
veramente la pena stare nel cammino di
Dio. Oggi Dio è tutto nella mia vita. Sono
arrivata a toccare il fondo del pozzo, dove
nessuno mi voleva bene, ma Lui è venuto e
mi ha riscattato. Io, che non ho mai saputo
prendermi cura di me stessa, ora, con il
suo aiuto e la forza dello Spirito Santo,
riesco a prendermi cura di molte vite.
Grazie al diario spirituale, sto prendendo il
gusto di scrivere e vedere quanto sia bello
capire che con Dio possiamo cambiare, da
sola non sarei mai riuscita. So che ho molto
bisogno di pregare e stringere la mano di
Dio, perché so che se smettessi di pregare
il rosario o di pregare, entrerei nella tribolazione. Ho anche bisogno della mia adorazione quotidiana, perché non posso permettermi di allontanarmi da Dio. Ho sete di
imparare ogni giorno di più, di stare con
Dio e vedere la sua azione nella mia vita.
Oggi riesco a vedere ogni sorella come se
fosse mia figlia davvero, perché ho molta
pazienza con ciascuna di loro. Ciò che prima non facevo: ascoltare, condividere,
sorridere, ora riesco a farlo. Vedo che riesco a trasmettere Dio anche attraverso il
mio sorriso.
Ogni giorno tento di accogliere ciascuna
nel modo migliore e di lavorare sulla mia
umiltà, ogni giorno di più. Amen
9
Leggi oggi:
2Pietro 1-2
Mercoledì 1 Aprile 2015: Sett Santa
Per il Diario spirituale: Isaia 50,4-9
Le altre letture sono: Sal 68; Mt 26,14-25
“ECCO IL SERVO DI JAHVÈ”
Stiamo vivendo la Settimana Santa, il tempo più intenso
dell'Anno Liturgico. È un'esperienza straordinaria di grazia:
cerchiamo di viverla con tutto il cuore. “IL SERVO DI JAHWÈ” è il
punto più alto della spiritualità dell'Antico Testamento.
Dopo secoli di fallimenti spirituali e infedeltà, il popolo eletto
capisce che per seguire Dio bisogna eliminare ogni orgoglio, autosufficienza, ribellione adolescenziale, bisogna abbandonare
l'idolo del denaro e del potere, bisogna tornare a
“INNAMORARSI” di Dio e smetterla di correre dietro agli amanti
e ai tradimenti. Solo il “povero”, l’”umile”, l’ “anawim”, il
“SERVO” può seguire Dio, proprio come Maria e Gesù, nel cammino doloroso e glorioso dell'amore.
Isaia 50,4-9
4 Il Signore Dio mi ha dato
una lingua da iniziati, perché io
sappia indirizzare allo sfiduciato una parola.
Ogni mattina fa attento il mio
orecchio perché io ascolti come
gli iniziati.
5 Il Signore Dio mi ha aperto
l'orecchio e io non ho opposto
resistenza, non mi sono tirato
indietro. 6 Ho presentato il
dorso ai flagellatori, la guancia
a coloro che mi strappavano la
barba;
non ho sottratto la faccia agli
insulti e agli sputi.
7 Il Signore Dio mi assiste, per
questo non resto confuso, per
10
questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non
restare deluso.
8 È vicino chi mi rende giustizia;
chi oserà venire a contesa con
me? Affrontiamoci. Chi mi accusa?
Si avvicini a me.
9 Ecco, il Signore Dio mi assiste:
chi mi dichiarerà colpevole?
Ecco, come una veste si logorano tutti, la tignola li divora.
Spiritualità Belém: “Come brilla la Croce Benedetta del Signore”; “Sfolgorante
risplende la Santa Croce!”: “Adoriamo Signore il Vostro Legno!” (Statuti 196)
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
_______________________________________________________________________
Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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_______________________________________________________________________
______________________ _________________________________________________
Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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_______________________________________________________________________
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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11
Leggi oggi:
2Pietro 3
Giovedì 2 Aprile
OGGI RIVIVREMO IL MISTERO DELL’ISTITUZIONE DEL SACERDOZIO, DELLA SANTA EUCARISTIA E IL COMANDAMENTO DELL’AMORE.
MEDITIAMO: Giovanni 13,1-15
Le altre letture sono: Es 12,1-14; Sal 115(116); 1Cor 11,23-26
Oggi è un giorno molto speciale e bello. Chi può, cerchi di partecipare, la mattina, alla solenne Messa “degli Oli”, nella Cattedrale
della propria Diocesi e far festa con tutti i sacerdoti della diocesi
che rinnovano le loro promesse.
Poi si prepari per la meravigliosa Messa della notte, che molti conoscono come la “Messa della lavanda dei piedi”, in cui avverrà la
rappresentazione del brano del Diario di oggi.
Siamo nell'ultima cena; la Santa Cena. Il Cuore di Gesù sta
“esplodendo” d'amore. “È arrivata l'ora!” È il punto massimo della
missione di Gesù: la passione, morte e resurrezione. Ogni minuto di
questo Triduo Pasquale vale un'eternità. Gesù mostra questo Supremo amore con il gesto umile, tipico degli schiavi, di lavare i piedi ai suoi apostoli. L'essenza di Dio è tutta contenuta in questo gesto.
Questo è il cammino di chi desidera seguire Gesù: “Se dunque io, il
Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri”.
Sarebbe bello fare questa rappresentazione in ognuna delle nostre
case e poi condividere ciò che ciascuno ha sentito. Tutto l'amore
espresso in questo gesto, oggi è CONSACRATO SOLENNEMENTE NELLA
SANTA EUCARISTIA, che contiene il “sacrificio glorioso” di Gesù.
È un mare di cose belle, da restare perfino confusi, ma è meraviglioso immergerci in queste acque!
Concentriamoci quindi, ora, sul racconto della lavanda dei piedi di
San Giovanni, per capire come la più perfetta immagine, espressione dell' “ALTISSIMO” Dio è il “BASSISSIMO” SERVO, schiavo che lava i
piedi, così come la prima fotografia della Santissima Trinità è la
SACRA FAMIGLIA DELLA GROTTA DI BETLEMME. Lo splendore dell’amore è la povertà, il sacrificio, la morte in croce, che è la TOTALE
CONSEGNA.
12
Giovanni 13,1-15
1 Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua
ora di passare da questo mondo al
Padre, dopo aver amato i suoi che
erano nel mondo, li amò sino alla
fine. 2 Mentre cenavano, quando
già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, 3 Gesù sapendo
che il Padre gli aveva dato tutto
nelle mani e che era venuto da
Dio e a Dio ritornava, 4 si alzò da
tavola, depose le vesti e, preso un
asciugatoio, se lo cinse attorno
alla vita. 5 Poi versò dell'acqua
nel catino e cominciò a lavare i
piedi dei discepoli e ad asciugarli
con l'asciugatoio di cui si era cinto. 6 Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu
lavi i piedi a me?». 7 Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora
non lo capisci, ma lo capirai dopo». 8 Gli disse Simon Pietro:
«Non mi laverai mai i piedi!». Gli
rispose Gesù: «Se non ti laverò,
non avrai parte con me». 9 Gli
disse Simon Pietro: «Signore, non
solo i piedi, ma anche le mani e il
capo!». 10 Soggiunse Gesù: «Chi
ha fatto il bagno, non ha bisogno
di lavarsi se non i piedi ed è tutto
mondo; e voi siete mondi, ma non
tutti». 11 Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti
siete mondi». 12 Quando dunque
ebbe lavato loro i piedi e riprese le
vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? 13 Voi mi chiamate Maestro e
Signore e dite bene, perché lo sono. 14 Se dunque io, il Signore e
il Maestro, ho lavato i vostri piedi,
anche voi dovete lavarvi i piedi gli
uni gli altri. 15 Vi ho dato infatti
l'esempio, perché come ho fatto
io, facciate anche voi.
Spiritualità Belém: “Sul Golgota, Culmine della vita di Gesù, si celebra il Sublime Matrimonio: la Bella e Santa Povertà del Figlio di Dio è inchiodata sulla maledizione infernale del legno della Croce”. (Statuti 198).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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13
La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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L’EUCARISTIA (COMPENDIO CIC)
271. Che cos'è l'Eucaristia? 1322-1323. 1409. È il sacrificio stesso del Corpo e del
Sangue del Signore Gesù, che egli istituì per perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno,
il sacrificio della Croce, affidando così alla sua Chiesa il memoriale della sua Morte e Risurrezione.
È il segno dell'unità, il vincolo della carità, il convito pasquale, nel quale si riceve Cristo, l'anima
viene ricolmata di grazia e viene dato il pegno della vita eterna.
272. Quando Gesù Cristo ha istituito l'Eucaristia? 1323. 1337-1340 L'ha istituita il Giovedì Santo,
«la notte in cui veniva tradito» (1 Cor 11,23), mentre celebrava con i suoi Apostoli l'Ultima Cena.
273. Come l'ha istituita? 1337-1340 1365,1406. Dopo aver radunato i suoi Apostoli nel Cenacolo,
Gesù prese nelle sue mani il pane, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Prendete e mangiatene
tutti: questo è il mio corpo offerto per voi». Poi prese nelle sue mani il calice del vino e disse loro:
«Prendete e bevetene tutti: questo è il calice del mio sangue per la nuova ed eterna alleanza,
versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me».
274. Che cosa rappresenta l'Eucaristia nella vita della Chiesa? 1324- 1327 1407
È fonte e culmine di tutta la vita cristiana. Nell'Eucaristia toccano il loro vertice l'azione santificante di Dio verso di noi e il nostro culto verso di lui. Essa racchiude tutto il bene spirituale della Chiesa: lo stesso Cristo, nostra Pasqua. La comunione della vita divina e l'unità del Popolo di Dio sono
espresse e prodotte dall'Eucaristia. Mediante la celebrazione eucaristica ci uniamo già alla liturgia
del Cielo e anticipiamo la vita eterna.
14
Il Santo del mese
SAN FRANCESCO
DE PAOLA
Mistico e analfabeta, ebbe una vita
lunga e santa rivolta verso l'amore a Dio e la
santificazione degli uomini. La sua festa si celebra il 2 aprile, giorno della sua morte, che avvenne all'età di 91 anni, il Venerdì Santo del
1507.
DA UNA COPPIA SANTA SENZA FIGLI...
Giacomo e Vienna erano una coppia che
viveva a Paola, un piccolo paese della Calabria. Giacomo era un contadino. Vienna
aiutava il marito in tutto ciò che una donna riusciva a fare. Insieme costituivano
una coppia cattolica esemplare. Pur conducendo una vita difficile, cercavano ogni
giorno di santificarsi: pregavano molto,
digiunavano, facevano opere buone e penitenze. Si consideravano felici. La loro
felicità, però, era oscurata dal fatto di non
avere figli.
MIRACOLOSAMENTE,
NASCE UN BAMBINO ...
Non mancavano preghiere e sacrifici offerti a Dio per chiedergli la grazia di avere un
bambino. Si affidavano molto all'intercessione di San Francesco d'Assisi, a cui erano
devoti. Promisero che, se il santo li avesse
ascoltati, avrebbero chiamato il loro figlio
Francesco. Dio ascoltò le loro insistenti
preghiere e nell'anno 1416 nacque il figlio
tanto atteso, Francesco, a cui ne seguirono altri due.
Il ragazzo aveva un'infezione oculare e
avrebbe potuto diventare cieco. Ancora
una volta i genitori cercarono l'aiuto di
San Francesco. Con rispetto, gli chiesero di
rispondere in pieno alla loro richiesta e
non solo a metà. Giacomo e Vienna promi-
sero al Santo che se avesse guarito
il ragazzo, non appena l'età lo avesse consentito lo avrebbero vestito con il saio del
frate francescano e messo per un anno in
un convento di frati francescani. Per la
seconda volta le preghiere della coppia
vennero ascoltate. Francesco crebbe sano,
benedetto da Dio e con tendenze chiare
alla santità. Fino a 12 anni seguiva l'esempio paterno, pregando e facendo penitenze.
... CHE DIVENTO' UN "BAMBINO FRATE",
ESEMPLARE, OBBEDIENTE E FACEVA
MIRACOLI.
Il tempo passava, Giacomo e Vienna non
avevano ancora adempiuto alla promessa.
Un giorno apparve presso la loro casa un
frate francescano ricordandogli che era il
momento di mantenerla. I genitori, portarono il giovane con l'abito di San Francesco al convento di San Marco, dove veniva
seguita rigorosamente la regola dell'Ordine dei Frati Minori. Il giovane Francesco,
anche se non veniva obbligato, compiva
esattamente le norme del convento. Le
osservava a tal punto che diventò modello
d'obbedienza alla regola, anche per i più
veterani ed esperti nelle pratiche religiose.
Già a quel tempo, alcuni eventi straordinari segnarono la vita del piccolo Francesco.
Un giorno il fratello sacrestano gli ordinò
di prendere i carboni per il turibolo. Si
dimenticò di dire a Francesco come avrebbe dovuto fare. In tutta la sua semplicità e
innocenza, andò a compiere la richiesta
fatta dal sacrestano disponendo i carboni
nel suo abito e glieli portò. L’abito rimase
15
Leggi oggi:
1Giovanni 1-2
Venerdì 3 Aprile
Oggi è giorno di DIGIUNO e penitenza per accompagnare Gesù nella sua PASSIONE E MORTE. Invitiamo tutti a
fare la Via Crucis della Missione Belem, completa e a partecipare
alla Celebrazione nelle proprie parrocchie.
Per il Diario sp meditiamo: Isaia 52,13-53,12
Le altre letture sono: Sal 30(31); Eb 4,14-16;5,7-9; Gv 18,1-19,42
“NON HA APPARENZA NÉ BELLEZZA… DISPREZZATO E REIETTO, UMILIATO, TRAFITTO, MORTO PER SALVARCI”
Oggi è un giorno per rimanere vicino a Gesù con coraggio, come
l'apostolo Giovanni, come Maria Maddalena. Possiamo accompagnarlo momento per momento, nel silenzio interiore, nel sacrificio.
Gesù è stato catturato verso la mezzanotte, è stato portato al tribunale superiore di Gerusalemme, condannato, buttato in prigione.
La mattina presto è stato condotto da Pilato, che lo ha mandato da
Erode: ovunque: disprezzo, insulti, spintoni, percosse, coronazione
di spine… Il crudele cammino verso il Calvario è cominciato alle
9:00. Prima di mezzogiorno, Gesù viene inchiodato sulla Croce, e
sono tre ore di agonia, fino alla morte. Accompagniamolo con tutto l'amore del nostro cuore.
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte: Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? _______________
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Come ho vissuto il proposito. _______________________________________
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Signore ti chiedo perdono per... __________________________________________
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16
Isaia 52,13-53,12
52,13 Ecco, il mio servo avrà
successo, sarà onorato, esaltato
e molto innalzato. 14 Come
molti si stupirono di lui - tanto
era sfigurato per essere d'uomo
il suo aspetto e diversa la sua
forma da quella dei figli dell'uomo—15 così si meraviglieranno
di lui molte genti; i re davanti a
lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai ad
essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito.
53,1 Chi avrebbe creduto alla
nostra rivelazione?
A chi sarebbe stato manifestato
il braccio del Signore?
2 È cresciuto come un virgulto
davanti a lui e come una radice
in terra arida. Non ha apparenza
né bellezza per attirare i nostri
sguardi, non splendore per provare in lui diletto. 3 Disprezzato
e reietto dagli uomini, uomo dei
dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si
copre la faccia, era disprezzato e
non ne avevamo alcuna stima.
4 Eppure egli si è caricato delle
nostre sofferenze, si è addossato
i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e
umiliato. 5 Egli è stato trafitto
per i nostri delitti, schiacciato
per le nostre iniquità. Il castigo
che ci dà salvezza si è abbattuto
su di lui; per le sue piaghe noi
siamo stati guariti. 6 Noi tutti
eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua
strada; il Signore fece ricadere
su di lui l'iniquità di noi tutti.
7 Maltrattato, si lasciò umiliare e
non aprì la sua bocca; era come
agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi
tosatori, e non aprì la sua bocca.
8 Con oppressione e ingiusta
sentenza fu tolto di mezzo; chi
si affligge per la sua sorte?
Sì, fu eliminato dalla terra dei
viventi, per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte. 9 Gli
si diede sepoltura con gli empi,
con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella
sua bocca.
10 Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà
se stesso in espiazione, vedrà
una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. 11 Dopo il suo
intimo tormento vedrà la luce e
si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà
molti, egli si addosserà la loro
iniquità.
12 Perciò io gli darò in premio le
moltitudini, dei potenti egli farà
bottino, perché ha consegnato
se stesso alla morte ed è stato
annoverato fra gli empi, mentre
egli portava il peccato di molti e
intercedeva per i peccatori.
17
Leggi oggi:
1Giovanni 3-4
Sabato 4 Aprile
Per il Diario sp medita:
1Pietro 3,17-22
“È STATA ANNUNCIATA LA BUONA NOVELLA
(1Pt 4,6); “GESÙ DISCESE AGLI INFERI” (CREDO)
ANCHE AI MORTI”
Fra la morte di Gesù (venerdì alle 15:00) e la sua Resurrezione
(all'alba della domenica di Pasqua) trascorrono quasi 40 ore, 40
lunghe ore di silenzio e di morte. Gesù non è più nel mondo dei
“vivi”. Egli, morto, discende come tutti nella “dimora dei morti”,
agli “inferi” così chiamati; ma non scende come uno “sconfitto”, anzi, Gesù “spalanca” le porte dell'inferno e annuncia la Buona Novella della Salvezza a coloro che attendevano dai tempi di Noè. È
un grande mistero quello che viviamo oggi, perché noi non stiamo
vedendo niente, se non un sepolcro, una pietra fredda, su cui giace
il corpo senza vita del Messia. Oggi è il giorno dell’ “attesa fiduciosa”, della “certezza” che solo l'Amore può dare, contro ogni evidenza umana.
1Pietro 3,17-22
17 È meglio infatti, se così
vuole Dio, soffrire operando il
bene che facendo il male.
18 Anche Cristo è morto una
volta per sempre per i peccati,
giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte
nella carne, ma reso vivo nello
spirito. 19 E in spirito andò ad
annunziare la salvezza anche
agli spiriti che attendevano in
prigione; 20 essi avevano un
tempo rifiutato di credere
quando la magnanimità di Dio
pazientava nei giorni di Noè,
mentre si fabbricava l'arca,
nella quale poche persone, otto
in tutto, furono salvate per
18
mezzo dell'acqua. 21 Figura,
questa, del battesimo, che ora
salva voi; esso non è rimozione
di sporcizia del corpo, ma invocazione di salvezza rivolta a
Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo, 22 il quale è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i
Principati e le Potenze.
Spiritualità Belém: ”Non esiste più, in questo mondo, una Croce sola e nuda, perché su
tutte è crocifisso Gesù. Non c’è più nessuna croce senza il Crocifisso. Per quanto nuda
ella appaia: ogni Croce coincide con il Crocifisso ” (Statuti 200).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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Notte Dorata. Saper vedere il bene del fratello:
Una notte alla settimana, ogni casa della Missione Belém
vive uno scambio di testimonianze, nella quale tutti parlano del bene che hanno visto fare dal fratello.
Daniel Pereira – São João de Deus. Questa Notte Dorata, è stato scelto il nostro fratello Daniel perché vuole molto bene ai vecchietti della nostra Missione. Illuminato
dallo Spirito Santo, dà consigli e trasmette loro pace e tranquillità. Riesce così ad evitare i loro momenti di aggressività causati a volte dalla nostalgia della loro famiglia
d’origine.
Danilo Heleno Ribeiro – Santa Giana. Questo nostro fratello aveva una
difficoltà enorme di accettazione. Tutte le volte che qualcuno gli chiedeva qualcosa, lui mormorava e inventava scuse per tutto. Dopo una bella
condivisione e un buon dialogo, la settimana scorsa ha fatto il proposito
di cambiare. Questa settimana, grazie a Gesù, si sta sforzando e sta cercando di superare la sua difficoltà. Per questo è stato scelto.
Fernando de Souza – Jesus o Messias. Oggi abbiamo fatto la notte Dorata, ed abbiamo verificato tutti con molta attenzione. Il fratello scelto è stato Fernando, perché
abbiamo visto che si sta impegnando molto nella quotidianità. È molto allegro, dialoga con i vecchietti e cerca sempre di mantenere le stanze, gli armadi, i bagni e i letti in
perfetto ordine. Dice che questo è il suo passatempo prediletto e che i vecchietti meritano questo e molto di più.
Lourival Martins – Santa Rosa de Lima. Il fratello Lourival è un signore che viveva da
solo, per strada, non aveva nessuno e non sorrideva mai. Da qualche
giorno è una persona diversa, sorride ed è sempre disposto ad aiutare. É
disponibile e allegro, pur essendo un signore d’età. Siamo grati a Dio per
la sua vita.
Marcelo Ferreira – João XXIII. Abbiamo fatto la nostra Notte Dorata e abbiamo scelto
il fratello Marcelo che lavorava in cucina. Il fratello si impegna molto e dimostra forza
di volontà nel suo cammino. Questa settimana ha avuto un giorno molto
speciale, era fuori ed ha donato il suo pranzo ad una sorella venuta dalla
strada e che stava aspettando che venissero a prenderla per andare a
casa delle donne. Lui si è dedicato a sfamare il prossimo privandosi del
suo pranzo. È stato un gesto meraviglioso. Per questo è stato scelto nella nostra Notte Dorata.
20
Carlos Henrique – Santa Rosa de Lima.
Ho fatto il proposito di “Perseverare”. Ho avuto molti problemi in famiglia e mi sentivo molto male, pensavo di desistere da tutto, perché non resistevo più. Allora sono
andato in cappella ed ho chiesto con forza aiuto al Signore. L’ho fatto quando mi sono
ricordato del mio proposito che era quello di perseverare.
Evandro Inácio – Desatadora dos Nós
Il mio proposito era di “alimentarmi spiritualmente”. Oggi stavo andando in Cappella
da solo, allora ho chiamato alcuni fratelli perché mi accompagnassero e pregassero
con me. Siamo ritornati pieni di Spirito, lodando e ringraziando Dio, mi sono così alimentato spiritualmente, e ho vissuto il mio proposito.
Marinaldo Bezerra da Silva – Jesus o Messias
Ho fatto il mio proposito di “Aiutare”. Come faccio tutti i giorni, ho aiutato in cucina.
Nel pomeriggio, ho saputo che uno dei fratelli compiva gli anni. Allora mi sono ricordato del proposito e sono corso nella dispensa, ho preso la farina e altri ingredienti, ed
ho fatto una torta. La sera, ho chiamato tutti, ci siamo riuniti e gli abbiamo cantato gli
auguri. È stato molto felice ed ha ringraziato per l’impegno di tutti i presenti. Ho potuto vivere il mio proposito, rendendo felice un fratello nel giorno del suo compleanno.
Miguel Santos – Santa Rosa de Lima
Ho scelto il proposito di “Prendermi cura delle cose di Dio”. Con tranquillità, ho fatto
tutti i miei doveri e quando pensavo di aver terminato, ho visto che la cappella aveva
bisogno di pulizia e attenzione e così ho vissuto il proposito.
Rafael Santos Anacleto – São Paulo
Il mio proposito è stato di “Camminare con Gesù”, concretamente ho chiesto le forze a Dio. Ho vissuto il mio proposito in modo
molto speciale, quando ho potuto dare ai miei fratelli parole di
conforto, con le quali ho calmato i loro cuori e sono rimasti nella
casa. Posso solo ringraziare Dio.
21
Esprimi con le tue parole la/e risposta/e riportate sopra
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22
Il Santo del mese
SAN FRANCESCO
DE PAOLA
In un'altra occasione, lo misero come responsabile della cucina. Mise il cibo in una
padella e lo pose sui carboni a sinistra, poi
andò in chiesa a pregare, dimenticando di
accendere il fuoco... Pregando andò in
stasi, e il tempo passava. Un frate entrò in
cucina e vide il fuoco spento. Cercò Francesco chiedendo se il pranzo fosse pronto.
Il giovane disse di sì, e si diresse verso la
cucina. Non si sa come, ma il fuoco era
acceso e i cibi perfettamente cotti...
Quindi, tornando a Paola, Francesco si
ritirò in un luogo deserto, lontano dalla
casa natale. I genitori, che avevano accettato la decisione del figlio iniziarono a
portagli del cibo.
Ma Francesco, pensando che non fosse
abbastanza solo, né sufficientemente separato dal trambusto del mondo, volle
essere più radicale nella sua solitudine. Un
giorno scomparve: salì su una montagna
vicina, a lato del mare, scavò una grotta
nella roccia. Rimase lì per sei anni. Allora
SI FECE UN EREMITA ADOLESCENTE...
aveva solo quindici anni. Viveva solo per
Naturalmente i buoni frati del convento di Dio, nella contemplazione e nella penitenSan Marco vollero che il giovane Franceza. Il suo cibo erano radici ed erbe selvatisco continuasse a stare con loro.
che.
Era un gioiello per il convento quell'adole- Secondo una tradizione dell'Ordine da lui
scente che già mostrava molti segni di
fondato, fu in questa grotta che l'eremita
santità.
ricevette dalle mani di un angelo, l'abito
Il giovane, però, si sentì chiamato ad un
monastico.
altro stato di vita.
Avendo già adempiuto la promessa di tra... APPROVATO DAL VESCOVO E CON I
scorrere un anno in convento, tornò a
SUOI DISCEPOLI, FONDA UN ORDINE REcasa, affamato e assetato di Dio, FranceLIGIOSO E UN MONASTERO NELLA CITTA'
sco chiese ai genitori di poter visitare i
DI PAOLA.
luoghi santi di quel tempo: Roma, Assisi,
Due persone pie si unirono al santo eremiLoreto, Monte Luco e Montecassino.
ta, che non aveva ancora 20 anni, abbracFrancesco rimase impressionato da Monte ciando il suo stesso stile di vita. Gli abitanti
Cassino. Sapeva che in quel posto San Be- nei dintorni costruirono una cella per cianedetto si era stabilito all’età di 14 anni
scuno e una cappella, dove si riunivano
per consegnarsi totalmente a Dio. Anche
per cantare le lodi a Dio. Un sacerdote
lui voleva fare la stessa cosa: chiese ai suoi della parrocchia celebrava per loro la Mesgenitori di lasciarlo vivere come eremita
sa. Il numero dei discepoli di Francesco
nella campagna nei pressi di Paola. Giaco- aumentava considerevolmente.
mo e Vienna accettarono la richiesta del
(Continua).
ragazzo.
23
Cleideane Sales Silva – Maria Gorette. Il mio proposito è stato di “Confidare in Dio”, concretamente mettendo le mie preoccupazioni nelle mani di Dio. Ho vissuto il proposito nel momento in
cui sono stata richiamata e sono rimasta molto male, perché avevo voglia di buttare tutto all’aria
e andarmene via. Ma in quel momento mi sono ricordata del mio proposito ed ho cominciato a
pregare un’Ave Maria e a lodare Dio; ho messo tutta la mia preoccupazione nelle mani di Dio.
Grazie, Signore, per avermi dato la forza.
Gabriela Fernanda – N. Sra. de Lourdes. Il mio proposito è stato di “accettare ed essere più
fedele alle cose di Dio”, concretamente di accogliere qualsiasi cosa mi dicessero senza mormorare e prendermi cura delle cose di Dio con grinta. L’ho vissuto, perché ho ascoltato tutto quello
che la mia coordinatrice doveva dirmi, non ho mormorato e ho avuto la grinta per portare avanti
ciò che mi è stato affidato. Sto pregando molto per non scoraggiarmi, ho molto bisogno di Dio.
Rita de Cássia – Santa Bernadete. Ho fatto il proposito era di “Riconoscere”.
L’ho vissuto nel momento dell’adorazione, quando ho potuto custodire nel mio
cuore e riconoscere ogni opera, ogni miracolo, aiuto, amore, speranza, tutto ciò
che Gesù ha fatto nella mia vita. Mi sono ricordata di alcuni amici che non sono
più fra di noi. Mi sono ricordata anche del mio figlioletto che ho perso a causa
della mia vita disordinata. Se fosse vivo, avrebbe sette mesi e tre giorni. Dio sa quello che fa e
oggi riposa nel Signore.
Ana Maria Rosa – Joana Dark. Il mio proposito era “intimità con Dio”. Oggi Gesù mi ha fatto
vedere come è meraviglioso ricevere le sorelle che arrivano come pecore ferite. Ho vissuto profondamente il proposito perché, ad ogni sorella ho sentito la gioia di mostrare il vero amore di
Dio.
Janaina Araujo – Joana D’Ark. Ho fatto il proposito di “Amare”. Credo di averlo vissuto, oggi, in
modo diverso. Durante il rosario è arrivata una accolta, portata di peso dalla nostra vicecoordinatrice, perché era molto debole. È stata una vera dimostrazione d’amore. Un’altra, è
stata una sorella che ha dato da mangiare a una accolta che non aveva la forza per fare niente.
Non so se l’ho amata, ma ho potuto sentire, attraverso di loro, il vero amore.
Sirley Aparecida – Maria Madalena. Il mio proposito è stato di “gettarmi nel Signore”. Ho potuto viverlo grandemente quando ho accompagnato una sorella dal medico e lei è stata ricoverata.
In quel momento ho telefonato a Gregorio (l’autista) perché venisse a prendermi. Sono andata
nel punto stabilito per aspettarlo, nel frattempo è passato un ragazzo tutto sporco e aveva la
mano piena di droga. Ho preso il mio rosario e chiesto la forza a Dio di vincere la tentazione. Lì,
ho capito quanto Dio mi ama e si prende cura di me, in ogni momento.
24
Notte Dorata. Saper vedere il bene del fratello:
Una notte alla settimana, ogni casa della Missione Belém
vive uno scambio di testimonianze, nella quale tutti parlano del bene che hanno visto fare dal fratello.
Dávila Wana – N. Sra. de Lourdes. La sorella ha solo 18 anni ed ha la figlioletta in
rianimazione. Pur così cerca le forze per perseverare nel cammino. Lei è sempre disposta a fare tutto quello che le viene chiesto e si sta dedicando molto ai bambini. È
chiara che sta maturando. Per questo l’abbiamo scelta.
Simone Aparecida – Maria Gorete. La Notte Dorata questa settimana è per la sorella
Simone, volontaria qui nella casa delle mamme perché si è donata ed ha accompagnato la sorella Erika ad incontrare la sua famiglia. La stavano cercando da otto mesi.
È stata una grande gioia per tutti noi e per la sua famiglia che, poi, è venuta per conoscere la casa e ringraziare tutti per esserci presi cura della loro figlia e nipote.
Todas as irmãs – Santa Bernadete. La notte Dorata è stata per le sorelle che si sono
unite per prendersi cura dei bambini perché le mamme stavano facendo un corso.
Sono molti i bambini, di tutte le età, e sono riuscite a fare tutto, lavarli, preparare il
pranzo, i biberon, prendersi cura di tutti con amore e affetto.
Carla Marques da Cruz – Maria Mãe de Deus. La vincitrice questa settimana è stata
la sorella Carla, per il suo grande impegno nel fare tutto ciò che le viene chiesto, soprattutto nel portare le sorelle dal medico. Tutte le volte che c’è bisogno, lei si sveglia
presto e si mette a disposizione con amore.
Elaine Cristina – Joana Dark. La nostra Notte Dorata è stata per la sorella Elaine, perché si è superata dedicandosi in tutto. Senza perdere l’amore e la pazienza, ha saputo
insegnare alle sorelle a capire quanto è importante la casa di Dio. La sua dedizione è
stata sorprendente, perché la coordinatrice era stata fuori tutto il giorno e lei è riuscita a prendersi cura della casa e delle sorelle con amore e attenzione verso tutte.
25
Leggi oggi:
1Giovanni 5
S. Pasqua 5 Aprile
È risorto! Ha vinto! È il grido che squarcia secoli di
schiavitù e fa esplodere di gioia l’universo intero.
Meditiamo: Marco 16,1-10
Le altre letture: At 10,34-43; Sal 117(118); Col 3,1-4; Gv 20,1-9
“GESÙ NAZARENO, IL CROCIFISSO È RISUSCITATO!”
Ora appare chiaro il senso di tutto ciò che abbiamo vissuto questa Settimana Santa. Come Mosè ha condotto il popolo eletto
dalla schiavitù alla libertà, aprendo il Mar Rosso, così Gesù ha
condotto l'umanità intera dalla schiavitù del peccato alla libertà dell'amore, spezzando e distruggendo, le catene del male. A
Mosè, però, non era costato neppure un graffio, mentre Gesù ha
pagato con il suo sangue la nostra resurrezione. Oggi è il giorno
della “Gioia” che durerà tutta la settimana. Scopri i SEGNI della
resurrezione che si stanno manifestando in te e attorno a te.
Marco 16,1-10
1 Passato il sabato, Maria di
Màgdala, Maria di Giacomo e
Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare
Gesù. 2 Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del
sole. 3 Esse dicevano tra loro:
«Chi ci rotolerà via il masso
dall'ingresso del sepolcro?». 4 Ma, guardando, videro
che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto
grande. 5 Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto
sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. 6 Ma egli disse loro: «Non
abbiate paura! Voi cercate Ge26
sù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo
dove l'avevano deposto. 7 Ora
andate, dite ai suoi discepoli e
a Pietro che egli vi precede in
Galilea. Là lo vedrete, come vi
ha detto». 8 Ed esse, uscite,
fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di
spavento. E non dissero niente
a nessuno, perché avevano
paura. 9 Risuscitato al mattino
nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di
Màgdala, dalla quale aveva
cacciato sette demòni.
10 Questa andò ad annunziarlo
ai suoi seguaci che erano in
lutto e in pianto.
Spiritualità Belém: “La Croce, il simbolo dell’oscurità del regno del male, simbolo di
tutti i nostri inferni umani, diventa, in Gesù, gloriosa, luminosa e santa al punto che
possiamo venerarla e “adorarla”: “Adoriamo, Signore, il Vostro Legno!”. (Statuti 199.
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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27
Leggi oggi:
2 Giovanni
Lunedì 6 Aprile
Per il Diario sp medita: Matteo 28,8-15
Le altre letture sono: At 2,14.22-32; Sal 15(16)
“RALELGRATEVI! PARTIRONO IN FRETTA,
CORSERO CON GIOIA!””
Per un'intera settimana è sempre Pasqua, il giorno di Pasqua
dura 8 giorni! Non c'è digiuno, né penitenza, è solo gioia, perché il nostro corpo, il nostro cuore, la nostra mente e il nostro
spirito sentano la gioia di Gesù Risorto. “La grazia di Dio ignora la lentezza”, dice Sant’Ambrogio di Milano. Per questo, queste donne “corrono”, “in fretta”, con immensa gioia,
“abbracciano” Gesù e subito diventano missionarie: “ANDATE!”.
Ad esse Gesù dice il primo “ANDATE”: “VANNO” a partire dalla
Resurrezione. Che questo giorno sia per noi anche una testimonianza gioiosa e attiva del trionfo dell'Amore di Dio in noi.
Matteo 28,8-15
8 Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le
donne corsero a dare l'annunzio ai
suoi discepoli.
9 Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi». Ed
esse, avvicinatesi, gli presero i
piedi e lo adorarono. 10 Allora
Gesù disse loro: «Non temete;
andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi
vedranno».
11 Mentre esse erano per via, alcuni della guardia giunsero in città
e annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto. 12 Questi
si riunirono allora con gli anziani e
deliberarono di dare una buona
somma di denaro ai soldati dicendo: 13 «Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno
28
rubato, mentre noi dormivamo. 14 E se mai la cosa verrà
all'orecchio del governatore noi lo
persuaderemo e vi libereremo da
ogni noia». 15 Quelli, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni
ricevute. Così questa diceria si è
divulgata fra i Giudei fino ad oggi.
Spiritualità Belém: “Non esiste più, in questo mondo, una Croce sola e nuda, perché su
tutte è crocifisso Gesù. Non c’è più nessuna croce senza il Crocifisso. Per quanto nuda
ella appaia: ogni Croce coincide con il Crocifisso”. (Statuti 200).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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29
Esprimi con le tue parole le risposte riportate sopra
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30
Il Santo del mese
SAN FRANCESCO
DE PAOLA
A causa dell'aumento dei discepoli intraprese nel 1454, con il permesso dell'Arcivescovo di Cosenza, la costruzione di una
chiesa e di un monastero persone venivano da ogni parte per aiutarli, poco importava se fossero ricchi o poveri, nobili o
plebei. Era un vero miracolo: tutti volevano aiutare e nel frattempo assistevano a
molti miracoli.
Videro pietre spostarsi ad un semplice
ordine di Francesco. Alberi e massi pesanti
divennero improvvisamente leggeri per
poter essere rimossi o trasportati. Il cibo a
disposizione, che a malapena sarebbe servito a soddisfare la fame di un solo lavoratore, nutriva molti. Anche le persone malate che prendevano parte alla costruzione
degli edifici venivano curate.
È così che nacque l’ordine eremitico attorno al 1435.
non diminuì le preghiere e l'austerità.
Una pietra o un tronco d'albero erano il
suo cuscino. Solo in età avanzata acconsentì a dormire su una brandina. Dormiva
il necessario e non concedeva al corpo
riposo che non fosse essenziale per riprendere gli esercizi con nuovo fervore. Mangiava un solo un pasto al giorno, nel pomeriggio. Normalmente, mangiava pane e
beveva acqua; a volte trascorreva due giorni senza mangiare, soprattutto nelle vigilie
delle grandi feste.
Francesco nella semplicità della sua vita
viveva il coronamento di tutte le sue virtù.
Era bravo, franco, schietto, disponibile,
sempre pronto a fare del bene a chiunque.
Questo spirito, lo trasmetteva in abbondanza ai suoi figli spirituali.
Francesco voleva che la carità, la penitenza
e l'umiltà fossero alla base del suo governo. Obbligò i suoi discepoli ad osservare la
Secondo la tradizione, uno Spirito celeste, Quaresima perpetua e di non fare uso di
forse l’arcangelo Michele, gli apparve men- carne, uova, formaggio, burro e tutte le
tre pregava, tenendo fra le mani uno scu- cose che gli antichi canoni facevano evitado luminoso su cui si leggeva la parola
re durante la Quaresima.
“Charitas” e porgendoglielo disse: “Questo L'osservanza di questa rigorosa astinenza
sarà lo stemma del tuo Ordine”.
gli sembrava così essenziale che lo fece
diventare il quarto voto dell'ordine. Aveva
Terminata la costruzione del monastero, il come obiettivo, la riparazione, almeno per
santo diede a ciascuno dei suoi discepoli
una sorta di compensazione, degli abusi ai
un alloggio. Inizialmente, venne applicato quali si lasciavano andare la maggior parte
un modo per stabilire una certa regola tra dei cristiani durante la Quaresima.
loro, e sottoporli a pratiche uniformi.
(Continua)
SANTITÀ DI VITA
Per quanto riguarda se stesso, Francesco
31
Notte Dorata. Saper vedere il bene del fratello:
Una notte alla settimana, ogni casa della Missione Belém
vive uno scambio di testimonianze, nella quale tutti parlano del bene che hanno visto fare dal fratello.
Carlos Alberto da Silva – Santo Antonio. Il fratello più votato in questa Notte Dorata è
stato Carlos Alberto a causa della sua consegna nella laborterapia e nella sua restaurazione. Pur con il suo handicap fisico, è riuscito a dedicarsi ai suoi compiti quotidiani e
lui ama fare questo. Pur con i suoi problemi personali, ha sempre di mira la sua restaurazione.
Fabio Junior – Santa Luzia. Il fratello ha vinto la Notte Dorata, perché grazie a Dio lui è
obbediente e si è donato molto questa settimana. Ha lavato la cucina, aiutato nei compiti che gli vengono chiesti. Nonostante la stanchezza, ha avuto l’umiltà di cucinare per
la casa dei vecchietti. Questo ci spinge ogni volta di più a buttarci fra le braccia di Dio.
Manoel Pereira Costa– Maria das Graças. Il vincitore di questa Notte Dorata è stato il
nostro caro e amato fratello Manoel. Lui ha vinto quasi all’unanimità perché è una persona molto gioiosa e in gamba, e fino ad oggi non l’ho mai visto di mal umore. Sorride
sempre ed è pronto a scherzare, parla di Dio, e questo è bello perché è contagiante e
fa bene anche a chi gli si avvicina. Rallegra quelli che sono tristi, è un lavoratore, un
fratello spontaneo e sincero. É lui che insieme con l’aiutante prepara i fagioli per le
nostre 7 case. Si merita questa vittoria.
Marco Antonio Batista – Jerusalém. Il fratello ha vinto la Notte Dorata perché stava
vivendo una settimana di dura prova. Lui è il coordinatore della nostra casa ed ha assunto la casa questa settimana. Ha trovato la casa tutta in disordine e per questo è
stato più volte richiamato. Ma grazie a Dio e al suo proposito di superare tutto e perseverare, è riuscito a dare il giro di boa e andare avanti.
Rodrigo Ramos – N. Sra. de Lujan. Il vincitore della Notte Dorata è stato il nostro fratello Rodrigo per il suo sforzo e la sua accettazione del prossimo. Il fratello ha le sue
difficoltà, ma stiamo tentando di far di tutto per aiutarlo. Sta portando avanti bene il
suo compito di prendersi cura del fuoco a legna, un compito per cui si è offerto mentre
gli altri cercano di evitarlo. Il fratello mette molto impegno in ciò che fa ed è responsabile. Continua così, Rodrigo!
32
Antonio Clemilson - São Felipe Neri. Il mio proposito è stato di “restare saldo con Gesù”, concretamente credendo che tutto è possibile per chi confida nel Signore. L’ho vissuto seguendo la
Parola di Dio. In mezzo alle difficoltà, ho cercato di mettere in pratica tutto ciò che ho imparato
con il Signore per essere saldo con Dio.
Bismark Oliveira Santos – Santa Luzia. Il mio proposito è stato di “lavorare sui
doni”, concretamente servendo il prossimo e facendo il bene, non importa a chi.
Ho vissuto il proposito quando nel pomeriggio, ho lavorato sul dono della sapienza, ed ho potuto sostenere il fratello Carlito. Grazie a Dio è una benedizione sapere che i nostri figli vogliono camminare. Questo è un modo per credere e
mettere in pratica il bene nei confronti di un fratello che ha avuto fiducia in me.
Luciano Barbosa Granjeiro – Maria das Graças. Il mio proposito è stato di
“Mettere in pratica il bene e condividere sempre”, concretamente esercitando
l’amore. Dio mi ha mostrato come possiamo fare il bene tutti i giorni e in tutti i
momenti, in modo spontaneo e naturale. Ho aiutato i fratelli la mattina perché
non arrivassero in ritardo in Cappella, ho servito loro la colazione, pulito la casa,
dialogato con un fratello che voleva desistere dal suo cammino.
Rodrigo de Oliveira – Santa Luzia. Ho fatto il proposito di “Donare il meglio di me”, concretamente facendo tutto ciò che è volontà di Dio perché Dio merita il mio sforzo. Ho vissuto il proposito nel momento in cui mi sono irritato e mi sono ricordato di donare, il meglio di me. Ho chiesto perdono a Dio, perché non è di suo gradimento che continui a irritarmi.
Carlos Augusto Domingos Araujo - Santa Verônica. Ho fatto il proposito di
“Confidare in Dio”. Durante la mattina ero agitato perché ho ricevuto la proposta di ritornare dalla mia famiglia. Quando ho ricevuto l’invito, mi sono sentito
diviso, però poi mi sono ricordato del proposito ed ho deciso di continuare sul
buon cammino, in comunità, e aspettare il momento giusto.
Jair Santos Lima - Santa Verônica. Oggi, avevo appena fatto il proposito di
“Perdonare” che mi è arrivata una grande opportunità per viverlo. Ho prestato a
uno dei miei fratelli una blusa e lui l’ha persa, l’ha dimenticata alla fermata
dell’autobus. Mi sono arrabbiato molto con lui. Solo più tardi mi sono ricordato
del proposito e sono riuscito a perdonarlo.
33
Leggi oggi:
3 Giovanni
Martedì 7 Aprile
Per il Diario sp medita:
Giovanni 20,11-18
Le altre letture: At 2,36-41; Sal 32(33)
“MARIA!” “RABBUNÌ!”
Queste due parole contengono e racchiudono il mistero della comunione intima, profonda e pura che c'era fra Gesù e Maria
Maddalena. “Maria!” - “Rabbunì” sono due esclamazioni che
esprimono una emozione profonda. Maria è profondamente
turbata e piange perché ha perso Gesù, il suo maestro; non trova più neppure il corpo, nel sepolcro. Gesù, dall'altro lato, è nella piena gloria della Resurrezione e desidera comunicare con
Maria Maddalena, nella gioia piena della vita nuova. L'amore
non è morto! L'intimità è Risuscitata! Tutto continua come prima, molto più di prima. Entra nel rapporto di Gesù con Maria
e sappi che questo è anche per te!
Giovanni 20,11-18
11 Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e
piangeva. Mentre piangeva, si
chinò verso il sepolcro 12 e
vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del
capo e l'altro dei piedi, dove
era stato posto il corpo di Gesù. 13 Ed essi le dissero:
«Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via
il mio Signore e non so dove lo
hanno posto». 14 Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non
sapeva che era Gesù. 15 Le
disse Gesù: «Donna, perché
piangi? Chi cerchi?». Essa,
pensando che fosse il custode
del giardino, gli disse:
34
«Signore, se l'hai portato via
tu, dimmi dove lo hai posto e
io andrò a prenderlo». 16 Gesù le disse:
«Maria!». Essa allora, voltatasi
verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa:
Maestro! 17 Gesù le disse:
«Non mi trattenere, perché
non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e
di' loro: Io salgo al Padre mio e
Padre vostro, Dio mio e Dio
vostro». 18 Maria di Màgdala
andò subito ad annunziare ai
discepoli: «Ho visto il Signore»
e anche ciò che le aveva detto.
Spiritualità Belém: “É il matrimonio fra la Santa Povertà e la povertà schiava, che fonda la Missione Belém. Questo è il grande, straordinario miracolo: mentre Gesù era
inchiodato su quella Croce del Golgota, Lui era inchiodato su tutte le Croci del mondo” (Statuti 201).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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Mercoledì 8 Aprile (Continua la Pasqua)
Leggi oggi:
Giuda
Per il Diario sp. medita: Luca
24,13-35
Le altre letture sono: At 3,1-10; Sal 104(105)
“NON CI ARDEVA FORSE IL CUORE NEL PETTO MENTRE
CONVERSAVA CON NOI LUNGO IL CAMMINO?”
Il brano di oggi è semplice e diretto. Sottolinea gli atteggiamenti e
i sentimenti dei discepoli, persi, prima che Gesù si mettesse in mezzo a loro e sottolinea bene anche i sentimenti dopo che sono stati
con Gesù in mezzo.
Questa è la differenza delle comunità che vivono con Gesù rispetto
a quelle che vivono senza Gesù. Lotta oggi per mantenere viva la
presenza di Gesù in mezzo alla tua famiglia, alla tua equipe, alla
tua comunità.
Luca 24,13-35
13 Ed ecco in quello stesso giorno
due di loro erano in cammino per un
villaggio distante circa sette miglia da
Gerusalemme, di nome Emmaus, 14 e conversavano di tutto
quello che era accaduto. 15 Mentre
discorrevano e discutevano insieme,
Gesù in persona si accostò e camminava con loro. 16 Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. 17 Ed egli
disse loro: «Che sono questi discorsi
che state facendo fra voi durante il
cammino?». Si fermarono, col volto
triste; 18 uno di loro, di nome
Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così
forestiero in Gerusalemme da non
sapere ciò che vi è accaduto in questi
giorni?». 19 Domandò: «Che cosa?».
Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda
Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio
e a tutto il popolo; 20 come i sommi
sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte
e poi l'hanno crocifisso. 21 Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele;
con tutto ciò son passati tre giorni da
quando queste cose sono accadu-
36
te. 22 Ma alcune donne, delle nostre,
ci hanno sconvolti; recatesi al mattino
al sepolcro 23 e non avendo trovato il
suo corpo, son venute a dirci di aver
avuto anche una visione di angeli, i
quali affermano che egli è vivo. 24 Alcuni dei nostri sono andati al
sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto». 25 Ed egli disse loro:
«Sciocchi e tardi di cuore nel credere
alla parola dei profeti! 26 Non bisognava che il Cristo sopportasse queste
sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27 E cominciando da Mosè e da
tutti i profeti spiegò loro in tutte le
Scritture ciò che si riferiva a
lui. 28 Quando furon vicini al villaggio
dove erano diretti, egli fece come se
dovesse andare più lontano. 29 Ma
essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al
declino». Egli entrò per rimanere con
loro. 30 Quando fu a tavola con loro,
prese il pane, disse la benedizione, lo
spezzò e lo diede loro. 31 Allora si
aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.
32 Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non
ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». 33 E partirono senz'indugio e
fecero ritorno a Gerusalemme, dove
trovarono riuniti gli Undici e gli altri
che erano con loro, 34 i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è
apparso a Simone». 35 Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via
e come l'avevano riconosciuto nello
spezzare il pane.
Spiritualità Belém: . In quel grido dalla Croce: “Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?” Il Figlio di Dio raggiunge il “fondo del pozzo”: lui diventa tutti gli
“abbandonati” e “maledetti”. Prende il posto di tutti quelli che hanno abbandonato Dio
e si sentono condannati all’inferno. Gesù non è condannato solamente al supplizio della Croce, ma “all’inferno”, caricato, com’è, di tutti i peccati dell’umanità ” (Statuti 202).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Notte Dorata S. Miguel Arcanjo
e Rainha da Paz
Ailson Fernandes Chaves – São Francisco. Il vincitore della Notte Dorata è stato il
fratello Ailson che ha ricevuto la maggior parte dei voti, per la sua umiltà e perché
aiuta sempre nei lavori nel centro. Ha vinto anche perché si dedica con amore al fuoco a legna. Lui condivide sempre ciò che Gesù fa nella sua vita con i fratelli. È sempre
contento e in questo modo solleva il morale degli altri.
Alexandre Vieira – Padre Pio. In questa settimana la testimonianza
più concreta e significativa è stata quella di Alexandre Vieira che ha
vinto con otto voti per il suo impegno e dedizione nella cucina dei vecchietti. È sempre ordinato e puntuale nel programma e si dona tutto il
giorno. Dice che si sente molto bene in questo cammino.
Cristiano Jorge do Nascimento – São Pedro Claver. Il fratello che ha
spiccato di più questa settimana, secondo il voto è il fratello Cristiano
perché è molto disponibile nelle pulizie della casa e ad accogliere i fratelli che arrivano dalla strada, arriva a donare la sua roba per quelli che
non ne hanno. Il fratello è molto attento, soprattutto con i più debilitati.
Oltre ad aiutare in casa, è un incoraggiamento per tutti con i suoi gesti di amore al
Edvaldo Viana – Nossa Senhora da Luz. La persona scelta è stato Edvaldo, che si è impegnato durante la settimana e si è donato per i fratelli.
Inoltre si preoccupa dell’ordine e della pulizia della casa. Questa settimana ha assunto e seguito l’accolto José dos Santos che era debilitato e
con problemi di salute. Edvaldo gli ha dato le attenzioni necessarie così, abbiamo pensato che dovesse essere lui il vincitore della Notte Dorata.
Luiz Fabiano – Moises. La nostra Notte Dorata è stata breve perché ci
stavamo preparando per il gruppo di preghiera, ma abbiamo votato il
fratello Luiz Fabiano. Lui ha problemi respiratori, ma non si ferma mai.
Solo in questa settimana ha aiutato come muratore, a pitturare, nella
legna... Ci ha aiutato a insegnare agli altri a pregare il rosario, sempre
con umiltà e semplicità. Ci ha aiutato come lui stesso è stato aiutato.
Che Dio lo sostenga a perseverare nella sua restaurazione.
38
Saper vedere il bene del fratello:
Una notte alla settimana, ogni casa della Missione Belém vive uno
scambio di testimonianze, nella quale tutti parlano del bene che hanno
visto fare dal fratello.
Benonias Cardoso Nunes – São Daniel Comboni. Il più votato in questa
Notte Dorata è stato Benonias per il suo atto di bontà e generosità. Ha
portato all’ospedale ed è rimasto ad assistere il fratello ricoverato per
due giorni, mostrando così un atto di grande amore al prossimo e di
generosità. In nessun momento si è lamentato e per questo è il vincitore.
Fábio da Silva Pinheiro – São Lucas. Fabio è stato il più votato questa
settimana. Lui ha i suoi problemi personali, ma non permette che questi
interferiscano nel rapporto con i fratelli della casa e del Centro. Aiuta gli
altri nel loro cammino, soprattutto gli anziani della casa. Sa scherzare al
momento opportuno ed essere serio quando è necessario. Per questi e
altri atteggiamenti è stato scelto per la nostra Notte Dorata.
Francisvaldo Pereira – São Cristóvão. Nella Notte Dorata di questa
settimana abbiamo scelto Francisvaldo, per la sua dedizione e umiltà in
cucina. Fa il suo dovere senza mormorare, senza lamentarsi e senza
cercare la medaglia al merito. É molto disponibile ed è contento
di essere nella casa.
Jefferson Neves – Madre Tereza. Jefferson è stato scelto da tuti per la sua dedizione e
donazione nell’aiutare nella pulizia e nel riordino della cucina. E anche per essere umile e responsabile. Per questo ha vinto la nostra Notte Dorata con merito.
Sebastião Vianaldo de Souza – São Marcos. Il più votato nella nostra
Notte Dorata è stato il fratello Sebastião. Lui è sempre disponibile. Nonostante non sia strettamente necessario, lui si propone di lavare i
piatti, scopare davanti alla casa e aiuta anche ad accudire i fratelli, condivide, dialoga con gli altri e li invita a perseverare nella Missione e a
continuare il loro cammino. Ringraziamo il Signore per la vita di questo
fratello.
39
Hebertson Manoel – São Pedro Claver. Il mio proposito è stato quello di “Rafforzarmi”, concretamente piegando le ginocchia, pregando e riempiendomi dello Spirito Santo per camminare
nella Casa di Dio. L’ho vissuto preparandomi a camminare in modo più saldo. Grazie, Signore,
per un giorno in più di vittoria e di perseveranza e perché mi stai rinnovando completamente
per essere un uomo nuovo per Gesù.
José Luiz Bronches – Santo Agostinho. Il mio proposito è stato di “Aprire il mio
cuore e godere della sua grazia”, concretamente sono andato in Cappella e ho
acclamato a Dio per avere un cuore più puro e santificato. Ho vissuto il mio proposito provando soddisfazione davanti agli insegnamenti del Signore, attraverso
la sua Parola, il suo alimento spirituale e lotto ogni giorno per crescere nell’amore verso il Signore. Amen.
Jucier Caetano – Maria Bologonese. Ho fatto il proposito di “Credere”. Durante il giorno sono
andato a lavorare sulla strada e per tutto quello che ho già visto dell’ essere umano, non credevo che esistessero ancora persone oneste nel mondo. Avevo dimenticato il cellulare nel guardaroba e quando sono tornato non l’ho più trovato. Mi sono arrabbiato, mi è venuto il malumore,
ma ho pregato e mi sono ricordato del proposito, della Parola meditata la mattina ed ho deciso
di credere. Nel tardo pomeriggio, per mia sorpresa, un signore che lavorava nelle pulizie è venuto e mi ha restituito il cellulare, perché quando lo ha trovato, ha cercato, ma non ha visto nessuno e solo la sera lo ha potuto restituire.
Ricardo Aparecido dos Santos – N. S. do Carmo. Il mio proposito è stato di
“Vigilare”. Questa mattina mi sono svegliato in modo diverso, mi sentivo stressato, sentivo che il giorno sarebbe stato difficile e avrei dovuto vigilare per non
reagire nel caso qualcuno avesse scherzato o fatto qualcosa di indesiderato con
me. Durante il giorno ho vissuto con cautela e sapienza. Grazie a Dio, è stato un
giorno meraviglioso perché ho vissuto il mio proposito.
Sergio Lopes – N. Sra. Do Carmo. Ho fatto il proposito di “Perseverare in Cristo”. Ho avuto molta voglia di andare via e nei momenti di difficoltà, nervosismo e irritazione, non riuscivo più ad accettare la giornata. Allora ho deciso di
andare a pregare ed ho sentito la pace in Cristo, ho deciso di obbedire a Lui che
ci rafforza ci dà la vita. Così sono riuscito a fare la laborterapia e stare bene con
me stesso e con tutti gli altri. Ho capito come si persevera in Cristo qui nella
Missione Belém.
40
Alex Sandro Francisco Carvalho – São Marcos. Ho fatto il proposito di
“Proclamare la Parola”, concretamente invitando la gente a voltarsi verso
Dio e pescando i fratelli. Gesù mi ha dato un giorno speciale e di vittoria,
perché ho vissuto il proposito partecipando alla missione di strada, dove
ho avuto il piacere di riscattare delle vite per Gesù. È stato un giorno benedetto, ho potuto aiutare anche una persona che aveva convulsioni in
mezzo alla Cracolandia. Mi sono avvicinata a lei e mentre tutti restavano a guardare,
Gesù ha agito e lei è stata subito meglio. Grazie, Signore.
Anilson Pereira – Santo Egídio. Il mio proposito è stato di “Fare il bene a
tutti”. Ultimamente sto cercando Dio ogni giorno di più. Mi sono inginocchiato e ho pregato, per me e per i fratelli che hanno bisogno della forza di
Dio. Cerco di prendere sul serio le cose di Dio, ricordandomi di Lui tutti i
giorni, in tutti i momenti, e lo ringrazio perché è sempre con noi.
Cassio Franco Leopoldino – São Cristóvão. Ho fatto il proposito di
“Amare”. Ho potuto viverlo ancora presto, quando sono andato a San Paolo e ho aiutato un fratello della casa Guadalupe, l’ho portato all’ospedale,
e ho fatto la volontà di Dio. Molte grazie, Signore per la grazia che mi hai
concesso.
Glauber Jefferson da Costa Silva – São Judas Tadeu. Il mio proposito è
stato quello di “Preservare nella fede”, cercando la preghiera, ascoltando
di più e parlando di meno, essendo più disponibile con gli altri. Ho vissuto il
mio proposito prestando attenzione nelle opportunità di dimostrare amore
con semplici gesti. Mi sento felice nel dare attenzione a un vecchietto
quando vuole sfogarsi. È molto gratificante.
Jefferson Emanuel - São Marcos. Il mio proposito è stato di “Accettare la
correzione”, concretamente pregando e vigilando per non fare cose sbagliate. Gesù mi ha dato una bella giornata insieme ai fratelli, vivendo bene
il mio proposito perché ho potuto rispettare e accettare di essere corretto
da un angelo della casa.
41
Leggi oggi:
Apocalisse 1-2
Giovedì 9 Aprile
Per il Diario sp medita: Luca 24,35-48
Le altre letture sono: At 3,11-26; Sal 8
“TOCCATEMI!”
RISORTO IN CARNE ED OSSA!
Dopo la domenica di Pasqua, è un “gorgogliare” di esperienze
nuove per gli apostoli e i discepoli di Gesù. Lui non è più nel sepolcro, appare a Maria Maddalena, agli apostoli nel Cenacolo,
ai discepoli di “Emmaus”, a Pietro... Lui, in carne ed ossa; è lo
stesso ed è diverso, si fa a riconoscere dai SENTIMENTI positivi
che suscita nel cuore: “ardeva il nostro cuore nel petto”. Il nostro Dio è un Dio di carne e di “emozioni”, è il Dio dell'Amore
che salva e libera e neppure la morte lo può fermare. Siamo testimoni di questo.
Luca 24,35-48
35 Essi poi riferirono ciò che era
accaduto lungo la via e come
l'avevano riconosciuto nello
spezzare il pane. 36 Mentre essi
parlavano di queste cose, Gesù
in persona apparve in mezzo a
loro e disse: «Pace a
voi!». 37 Stupiti e spaventati
credevano di vedere un fantasma. 38 Ma egli disse: «Perché
siete turbati, e perché sorgono
dubbi nel vostro cuore?
39 Guardate le mie mani e i
miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma
non ha carne e ossa come vedete che io ho».
40 Dicendo questo, mostrò loro
le mani e i piedi. 41 Ma poiché
per la grande gioia ancora non
credevano ed erano stupefatti,
disse: «Avete qui qualche cosa
42
da mangiare?». 42 Gli offrirono
una porzione di pesce arrostito; 43 egli lo prese e lo mangiò
davanti a loro. 44 Poi disse:
«Sono queste le parole che vi
dicevo quando ero ancora con
voi: bisogna che si compiano
tutte le cose scritte su di me
nella Legge di Mosè, nei Profeti
e nei Salmi». 45 Allora aprì loro
la mente all'intelligenza delle
Scritture e disse: 46 «Così sta
scritto: il Cristo dovrà patire e
risuscitare dai morti il terzo giorno 47 e nel suo nome saranno
predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48 Di questo voi siete testimoni.
Spiritualità Belém: ““Per questo non esiste più differenza fra la Santa Povertà e la povertà schiava. Nel matrimonio del Golgota, esse diventano una sola “carne”. Non esiste
legno sul quale Gesù non sia stato inchiodato” (Statuti 203).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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43
Leggi oggi:
Apocalisse 3-4
Venerdì 10 Aprile continua la festa di Pasqua
Per il Diario sp medita:
Giovanni 21,1-14
Le altre letture: At 4,1-12; Sal 117(118)
“VADO A PESCARE!
NON HANNO PESCATO NIENTE … PIETRO ERA NUDO...”
Questi poveri Apostoli, prima della venuta dello Spirito Santo, sono, in tutto, uguali a noi: non basta la Resurrezione per restituire
la grinta, la Speranza, la fedeltà. Essi si sentono “perduti”, “soli”.
Pietro tenta persino di ritornare alla sua solita “piccola vita” di
prima: “Io vado a pescare” e così si “spoglia” delle vesti sacre che lo
stesso Gesù gli aveva dato. Vuole solo tornare alla sua tranquilla
routine … e gli altri gli vanno dietro! Ma Gesù è in piedi, forte e
glorioso, vittorioso, dalle sponda del mare riempie le loro reti il loro cuore, invitandoli a “pescare” in modo diverso, a non desistere,
ad abbracciare la nuova vocazione.
Giovanni 21,1-14
1 Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di
Tiberìade. E si manifestò così: 2 si
trovavano insieme Simon Pietro,
Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle
di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo
e altri due discepoli. 3 Disse loro
Simon Pietro: «Io vado a pescare».
Gli dissero: «Veniamo anche noi
con te». Allora uscirono e salirono
sulla barca; ma in quella notte non
presero nulla. 4 Quando già era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i
discepoli non si erano accorti che
era Gesù. 5 Gesù disse loro:
«Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: No». 6 Allora
disse loro: «Gettate la rete dalla
parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano
più tirarla su per la gran quantità di
pesci. 7 Allora quel discepolo che
Gesù amava disse a Pietro: «È il
Signore!». Simon Pietro appena udì
che era il Signore, si cinse ai fianchi
44
la sopravveste, poiché era spogliato, e si gettò in mare. 8 Gli altri discepoli invece vennero con la barca,
trascinando la rete piena di pesci:
infatti non erano lontani da terra se
non un centinaio di metri.
9 Appena scesi a terra, videro un
fuoco di brace con del pesce sopra,
e del pane. 10 Disse loro Gesù:
«Portate un po' del pesce che avete
preso or ora». 11 Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra
la rete piena di centocinquantatré
grossi pesci. E benché fossero tanti,
la rete non si spezzò. 12 Gesù disse
loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli:
«Chi sei?», poiché sapevano bene
che era il Signore.
13 Allora Gesù si avvicinò, prese il
pane e lo diede a loro, e così pure il
pesce. 14 Questa era la terza volta
che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.
Spiritualità Belém: “Per questo, quando un dolore ti visita, quando un fratello di strada
bussa alla porta del tuo cuore, quando ti incontri con qualche croce che c’è attorno a
te, sappi che essa è santa, per quanto infernale e assurda sia. É Santa perché in essa è
inchiodato il Figlio di Dio!” (Statuti 204).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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Esprimi con le tue parole le risposte riportate sopra
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46
Il Santo del mese
SAN FRANCESCO
DE PAOLA
Si lamentava continuamente del rilassamento che veniva introdotto riguardo al
digiuno e all'allentamento per debolezza
che la Chiesa era costretta a tollerare. Sperava che l'esempio del suo ordine fosse
una lezione per il cambiamento, forse più
efficace di tutti i sermoni.
Prese la carità come motto dell'ordine.
Questa virtù deve essere l'anima della comunità religiosa e il carattere distintivo che
dovrebbe unire i membri tra di loro e ai
fedeli, per amore della salvezza stessa.
Tra le virtù che brillavano in Francesco, si
notava soprattutto l'umiltà. Nonostante
fosse riconosciuto da Papi e re, si sentiva
l'ultimo dei mortali e si metteva al di sotto
di tutte le creature. Desiderò anche vivere
nascosto e sconosciuto a tutti gli uomini.
La sua umiltà era così solida, che non sapeva di possederla. Chi lo ascoltava, aveva
l’impressione che fosse un miserabile peccatore che meditava sul Cristo crocifisso e
che, anche se era pieno dello Spirito di Dio,
vedeva in se stesso un abisso di bassezza,
un niente. Venne mosso talmente tanto da
questa virtù che volle che i suoi discepoli
venissero chiamati Minimi, quasi a sottolineare che erano gli ultimi nella casa del
Signore.
Il Superiore di ogni casa doveva prendere il
titolo di ispettore e si ricordare di essere il
servitore di tutti gli altri, secondo le parole
di Gesù Cristo: "Il più grande tra voi diventi
il più piccolo"
La regola adottata da San Francesco di
Paola e dei suoi seguaci è stata quella di
una vita di grande severità, astinenza e
povertà, con particolare attenzione all'umiltà che era il motto dell'ordine. Rifiutando di essere ordinato sacerdote, ottenne
dalla Santa Sede il permesso della designazione dell'Ordine dei Minimi, come l'ultimo
di tutti gli ordini religiosi.
I 3 ORDINI RELIGIOSI
L'arcivescovo di Cosenza approvò il nuovo
ordine nel 1471. Il santo aveva ancora un
piccolo numero di religiosi e solo un sacerdote, tra i discepoli. Il sacerdote Baldassarre di Spino, era un dottore in diritto; divenne, in seguito, il confessore di Papa Innocenzo VIII. Papa Sisto IV secondo la bolla
del 23 maggio 1474 lo fece Superiore Generale.
Inoltre gli diede il permesso di scrivere una
regola per la comunità che venne poi formalmente approvata da Alessandro VI.
Dopo l’approvazione dell’Ordine vennero
fondati diversi monasteri. Nell'anno 1576,
il santo fondò due nuove case nel sud Italia.
Tre anni più tardi, in Sicilia, fu ricevuto
come l'angelo del Signore. Operò sull'isola
diverse guarigioni miracolose e fondò un
monastero, che è stato il primo di molti
altri. Tornando in Calabria, vennero fondati
altri monasteri e conventi di suore e anche
un terz’ordine di laici, sull'esempio di San
Francesco d'Assisi. (Continua).
47
Notte Dorata-Agricola e Sta Marta Saper vedere il bene del fratello:
Una notte alla settimana, ogni casa della Missione Belém
vive uno scambio di testimonianze, nella quale tutti par-
João Lopes da Silva Filho – Santa Terezinha do Menino Jesus. Il vincitore di questa
Notte Dorata è stato il fratello João, che è nella nostra casa da solo un mese e non
misura gli sforzi per arrivare alla sua restaurazione. Lui spiega bene la Parola del Diario
Spirituale, è umile e condivide con tutti. Ha sempre una parola di incoraggiamento per
il prossimo perché perseveri nel cammino con Gesù.
Nelson Ribeiro – Santa Terezinha do Menino Jesus. La testimonianza più significativa
di questa settimana è stata del fratello Nelson. La maggior parte dei fratelli ha giustificato il suo voto dicendo che è umile e ordinato nella casa. Pur avendo problemi di
salute, tutti i giorni pulisce la casa e si sta donando come assistente. Condivide sempre con i figli accolti e con tutti quelli che ne hanno bisogno.
Roberto Mariano de Souza – São Tiago. Il fratello più votato questa notte è stato Roberto. I fratelli lo hanno votato per la sua
attenzione e disponibilità nei confronti dei fratelli che arrivano.
Appena in fratello arriva nella nostra casa, Roberto subito lo abbraccia e gli dà il benvenuto. Riceve tutti con molto amore e
affetto e come prima cosa gli chiede come stanno, se hanno fame,
se hanno bisogno di roba... Lui ha dato il suo sì a Dio senza voltarsi
indietro. Tutti si sono accorti che trasmette cose buone che edificano e che aiutano nel cammino tutti i fratelli.
Sidnei de Franco – Mãe da Divina Graça. Il fratello Sidnei è stato scelto per la sua
dedizione nella casa e per la sua disponibilità con tutti. Il fratello dopo la cena si offre
per lavare, da solo, i piatti e lo fa con molta umiltà non permettendo a nessuno di
restare ad aiutarlo. Non si ritira finché non lascia tutto pulito e riordinato.
48
Claudio Milton – São Tiago. Oggi ho fatto il proposito di “Vigilare e
pregare”. Nel pomeriggio, c’era un gruppetto di fratelli che parlavano
di cose non edificanti e mi hanno invitato a partecipare. Immediatamente ho guardato la mia mano ed ho visto il proposito che avevo
scritto. In questo modo ho potuto vigilare. Durante l’adorazione ho
potuto pregare per quei fratelli ed ho chiesto a Dio di smussare i loro
cuori. Ho chiesto per me la sapienza per essere rafforzato ed ho ringraziato Dio per
essere riuscito a vivere il proposito concretamente.
<<———<<>>———>>
João Lopes da Silva Filho – Santa Terezinha do Menino Jesus. Oggi il
mio proposito è stato di “Rinnovarmi”. L’ho vissuto quando ho chiesto perdono a Dio per i miei atti, per i miei atteggiamenti passati e ho
chiesto la grazia di rinnovarmi. Ho pregato più degli altri giorni, perché ha piovuto e non abbiamo potuto fare la laborterapia. Quindi
abbiamo avuto il giorno libero. Così sono rimasto ad approfondire la
Parola di Dio, ho letto Ebrei da 10,26 in avanti.
<<———<<>>———>>
Nelson Ribeiro – Santa Terezinha do Menino Jesus. Ho fatto il proposito di “Lodare”.
Nonostante i dolori, è stata una bella giornata. Presto avrò le ossa calcificate, perché il
Signore mi ha dato la salute. Oggi è stato molto facile vivere il proposito perché, circondato dalla bellezza della natura, in un posto tanto bello, si può solo pensare a Dio, lodare e ringraziare. É qui che faccio il confronto fra i miei problemi e la grandezza di Dio.
<<———<<>>———>>
Anilton da Lapa Costa – Esposo de Maria. Questa settimana il fratello più votato è stato Anilton che si sta sempre dedicando alla casa come vice-coordinatore e aiuta come
può. È umile con tutti e tutti gli vogliono bene perché non è mai pigro. Se manca l’acqua, va a prenderla, se manca la legna va a cercarla. Anche lui lotta per avere le cose
che mancano in casa. Si dedica davvero, senza mormorazione e senza parlare male
degli altri. Complimenti per la sua disponibilità. Hai meritato i voti che ti hanno dato.
<<———<<>>———>>
Flávio Pereira – Santa Bakita. Questa settimana il fratello ha accettato il compito ed ha
svolto con tutto il cuore la sua responsabilità di lavare i piatti. Abbiamo colto il suo impegno di lasciare sempre la cucina pulita. Per il suo sforzo lo abbiamo scelto.
49
Leggi oggi:
Apocalisse 5-6
Sabato 11 Aprile
Per il Diario sp medita: Marco 16,9-15
Le altre letture sono: Atti 4,12-21; Sal 117(118)
“ANCHE SE SIETE DURI DI CUORE … ANDATE IN TUTTO
IL MONDO E ANNUNCIATE IL VANGELO!”
È bene sapere ciò che hanno vissuto gli apostoli e i discepoli
dopo la Resurrezione e l'effusione dello Spirito Santo, come essi
sono stati buttati nel “frullatore” dell'Evangelizzazione e sono
diventati capaci di superare i loro limiti personali, i loro
peccati; capaci di affrontare il Sinedrio, i capi del popolo
d’Israele; capaci di proclamare Gesù senza paura, con coraggio
e determinazione. Oggi questo discepolo-missionario sei tu!
Marco 16,9-15
9 Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette
demòni. 10 Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che
erano in lutto e in pianto. 11 Ma essi, udito che era vivo ed era
stato visto da lei, non vollero credere.
12 Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre
erano in cammino verso la campagna. 13 Anch'essi ritornarono
ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere.
14 Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li
rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché
non avevano creduto a quelli che
lo avevano visto
risuscitato.
15 Gesù disse
loro: «Andate in
tutto il mondo e
predicate il vangelo ad ogni
creatura.
50
Spiritualità Belém: “Non c’è più dolore solitario che ti visita, ma è Gesù stesso, Crocifisso e Abbandonato, con le braccia aperte, ansioso di baciarti e stringerti al suo petto.
Possa anche tu dire con San Paolo: “Sono stato crocifisso con Cristo” (Gal 2,19).
(Statuti 205).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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Leggi oggi:
Apocalisse 7-8
Domenica 12 Aprile
Domenica della Misericordia
Per il Diario sp medita: Atti 4,32-35
Le altre letture sono: Sal 117(118); 1Gv 5,1-6; Gv 20,19-31
“LA MOLTITUDINE DEI FEDELI ERA UN CUORE SOLO E
UN’ANIMA SOLA”
Oggi è la “domenica della Misericordia” e la “Misericordia è l'amore che trionfa sul peccato. La prima immagine della Misericordia che la liturgia ci offre è la foto della prima comunità
cristiana: “La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede
aveva un cuore solo e un'anima sola … ogni cosa era fra loro
comune … quanti possedevano campi o case li vendevano,
(come Gesù aveva chiesto) portavano l'importo … ai piedi degli
apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno”.
Insieme lodavano, pregavano, prendevano i pasti ... con gioia e
semplicità di cuore (cf Atti 2,42-47).
Per ottenere misericordia bisogna “DARE” misericordia!
Atti 4,32-35
32 La moltitudine di coloro che
eran venuti alla fede aveva un
cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello
che gli apparteneva, ma ogni cosa
era fra loro comune. 33 Con
grande forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti essi
godevano di grande simpatia. 34 Nessuno infatti tra loro era
bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l'importo di ciò che
era stato venduto 35 e lo deponevano ai piedi degli apostoli; e poi
veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno.
52
Spiritualità Belém: “Non esiste Croce che non sia santa e che non ti porti il tuo Sposo,
Gesù, che non desidera niente di più che unirsi alla tua anima: “non sono più io che
vivo, ma Cristo vive in me!” (Gal 2,20). (Statuti 206).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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Esprimi con le tue parole le risposte riportate sopra
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Dalla “Escola de perfeição cristã” di
S. Afonso Maria de Liguori
L’ESSENZA DELLA PERFEZIONE
I. La perfezione consiste nell’amore di Dio
Ogni santità, e tutta la perfezione della
nostra anima consiste nell’amare Gesù Cristo
nostro Dio, nostro sommo bene e Salvatore.
“Chi mi ama sarà amato dal Padre mio... il Padre
stesso vi ama, poiché voi mi avete amato, e
avete creduto che io sono venuto da Dio” (Gv
14,21; 16, 27).
Come nota S. Francesco de Sales, alcuni
fanno consistere la perfezione nelle opere di
mortificazione, altri nella preghiera, nel ricevere
frequentemente i Santi Sacramenti, altri nel fare
le elemosine; tutti questi, però si ingannano:
tutta la nostra perfezione consiste nell’amare
Dio con tutto il nostro cuore.
Ecco perché l’Apostolo raccomanda in modo
speciale la carità e la denomina vincolo DELLA
PERFEZIONE: “Al di sopra di tutto poi vi sia la
carità, che è il vincolo di PERFEZIONE” (Col
3,14): perché la carità comprende e sostiene
tutte le altre virtù che perfezionano l’uomo. È
questo il motivo della sentenza di S. Agostino:
“Ama Dio e fa quello che vuoi” perché, un’anima che ama Dio, condotta da questo amore,
eviterà tutto ciò che a Lui dispiace e farà tutto
ciò che soddisfa questo amabile Salvatore.
“La carità è un grande e prezioso bene”
dice S. Bernardo. Salomone, a sua volta la chiama la sapienza celeste - che non è altro che la
virtù dell’amore di Dio, un tesoro inesauribile,
che rende parteci dell’amicizia con Dio coloro
che possiedono l’amore di Dio. “Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini; quanti se la procurano si attirano l'amicizia di Dio” (Sap 7,14).
La carità nei confronti di Dio è la Regina delle
virtù; dove regna, regnano anche tutte le altre
virtù, che per così dire, formano la sua corte, e
delle quali essa si serve per unirci più intimamente a Dio; l’unione formale, però, della nostra anima con Dio è operata dalla carità stessa,
secondo le parole di S. Bernardo “La carità è
una virtù che unisce l’uomo a Dio”.
Più volte attesta la S. Scrittura che Dio
ama coloro che lo amano e dimora in loro e loro
in lui. “Io amo coloro che mi amano” (Prov 8,17)
“Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il
Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.” (Gv 11,23).
“Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in
Dio e Dio dimora in lui” (1 Gv 4,16).
Questa è la bella unione effettuata dall’amore; egli unisce la nostra anima con Dio, cioè,
con la perfezione infinita.
Oltre a questo, l’amore ci dà la forza di allenarci e soffrire tutto per Dio. “Forte come la
morte è l’ amore” ( Cant 8, 6). “Per un grande
amore nulla è troppo difficile, dice S. Agostino,
perché, “dove c’è l’amore non c’è pena” o in
tal caso “essa stessa sarà amata e superata”
Ascoltiamo ciò che dice San Giovanni Crisostomo riguardo gli effetti prodotti nell’anima dall’amore divino: “Quando l’amore divino prende
possesso di un’anima, in essa suscita un desiderio insaziabile di lavorare per l’oggetto amato e,
pur avendo realizzato molte e grandi opere,
anche se da molto tempo si è consacrata al servizio di Dio, tutto gli sembrerà poco, niente:
ininterrottamente starà male per aver fatto
tanto poco per Dio e si considererà felice, nel
caso gli venga permesso di morire e consumarsi
interamente per Lui. Si considera inutile, pur
realizzando tutto ciò che è nelle sue forze, visto
che l’amore gli insegna ciò che Dio merita. Allo
splendore di questa luce conosce l’imperfezione delle sue opere e in esse solo trova motivi di
dolore e confusione, considera insignificante
tutto ciò che fa per un Signore tanto grande”.
PER LA TUA MEDITAZIONE
- Chiediti: io amo Dio davvero? Perché?
- Ciò che fai per amore a Dio, ti sembra molto o poco?
55
Il Santo del mese
SAN FRANCESCO
DE PAOLA
Le regole del Primo Ordine dei Minimi
sviluppate da Francesco di Paola e destinate ai frati consistevano nel fare penitenza,
agire nell'umiltà e nella carità, essere
attenti alle esigenze degli altri e pronti a
dare la vita per loro, mettendo le preoccupazioni degli altri prima di se stessi; la conversione della mente, del cuore e della vita
per Dio; regime di astinenza quaresimale
perpetuo della carne, dentro e fuori dal
convento; voto di obbedienza, di castità e
di povertà.
Il secondo ordine, Francesco la dedicò alle
donne desiderose della perfezione religiosa. Il primo monastero femminile venne
costruito ad Andújar, in Spagna, pochi anni
prima della morte del santo. Separato dal
mondo, le religiose Minime di clausura
uniscono, ancora oggi, la contemplazione
e la penitenza ad una vita austera e edificante.
Ogni cristiano, in virtù del battesimo, è
chiamato alla santità. Pertanto il nostro
Patrono si interessò alla santificazione
degli uomini e delle donne che vivendo nel
mondo volevano seguire Cristo più da vicino, attraverso la penitenza, l'umiltà e la
carità: è il Terz’Ordine dei Minimi. Per loro
vennero formulate alcune norme di comportamento, senza il vincolo dei voti, inculcando l’amore e lo spirito dei precetti
evangelici, in accordo con il proprio stato
di vita.
FATTI, PROFEZIE ED ALTRI MIRACOLI
La Divina Provvidenza distribuisce i suoi
doni a coloro che li utilizzeranno per la
56
maggior gloria di Dio. È il caso di dire che
San Francesco di Paola glorificò molto Dio,
e utilizzò questi doni in abbondanza. Sembra che il suo carisma fosse costituito dal
fare miracoli.
Secondo la tradizione, l'Arcangelo San
Michele, in un momento di estasi, gli offrì
l'emblema Charitas (Carità), che è il distintivo del suo Ordine. In nome dell'amore di
Dio, operò numerosi miracoli, "per carità" (il suo motto), dominò la natura, liberò
i pazienti dai loro mali, convertì i peccatori
e riconciliò i nemici. Ma fu in particolare
con i poveri che esercitò i suoi doni con
maggiore generosità. Un autore disse di
lui: "Non c'è nessun tipo di malattie che
non abbia guarito, dai sensi alle membra
del corpo umano sui quali non abbia esercitato la grazia e il potere che Dio gli aveva
dato. Ha ridato la vista ai ciechi, l'udito ai
sordi, la parola ai muti, l'uso dei piedi e
delle mani agli storpi, la vita agli agonizzanti e morti, e, ciò che è più importante,
la ragione ai folli e frenetici." "Non c'è mai
stato un male, per quanto grave e incurabile, che potesse resistere alla sua voce o
al suo tocco. Accorrevano a lui da tutte le
parti, non solo uno alla volta, ma in grandi
gruppi e addirittura a centinaia, come se
egli fosse il l'Arcangelo Raffaele, un medico disceso dal cielo. Secondo la testimonianza di coloro che lo accompagnavano di
solito, nessuno tornò mai a casa infelice,
ma ciascuno glorificava Dio per aver ricevuto il compimento di ciò che desiderava".
(Continua).
Dalla “Escola de perfeição cristã” di
S. Afonso Maria de Liguori
L’ESSENZA DELLA PERFEZIONE
I. La perfezione consiste
nell’amore di Dio
Oh! Se tutti gli uomini comprendessero
questa verità; “Una sola cosa è necessaria” (Lc
10,42).
Non è necessario possedere ricchezze, essere considerato agli occhi del mondo, condurre una vita piacevole, occupare incarichi onorifici, avere la fama di saggio; l’unica cosa necessaria è amare Dio e mettere in pratica la Sua
Santa Volontà. È unicamente per questo fine
che siamo stati creati e Dio conserva la nostra
vita; solo sotto questa condizione potremo
raggiungere la salvezza, la perfezione e il cielo.
Ogni anima che desidera unirsi a lui e diventare sua sposa rivolge al Signore queste
parole: “Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio” (Cant 8, 6) rivolgi a
me tutte le tue azioni e desideri: sul tuo cuore
perché nessun altro amore, oltre al mio, ne
prenda possesso; sul tuo braccio, perché in
tutte le tue azioni non punti a nessun altro
bersaglio, al di fuori di me. Oh! Come si arriva
in breve alla perfezione, quando in tutte le
azioni si tiene di mira Gesù Crocifisso e si cerca
di essere graditi solo a Lui.
Nessuno ci mostra meglio l’eccellenza
dell’amore di Dio che S. Paolo, il grande elogiatore di questa regina delle virtù: “Se anche
parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma
non avessi la carità, sono come un bronzo che
risuona o un cembalo che tintinna... e se possedessi la pienezza della fede così da trasportare
le montagne, ma non avessi la carità, non sono
nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma
non avessi la carità, niente mi giova”.
E in seguito dà, i caratteri della vera carità e
allo stesso tempo indica le virtù su cui si impianta il cuore. “La carità è paziente, è benigna
la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta,
non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca
il suo interesse, non si adira, non tiene conto
del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma
si compiace della verità. Tutto copre, tutto
crede, tutto spera, tutto sopporta” (1 Cor 13,57).
Da quanto detto si deduce che la perfezione consiste nell’amore di Dio. Notiamo, però
che l’amore ammette vari gradi. L’infinito grado secondo S. Tommaso (II – II q. 184, a. 3 ad2),
consiste nel non preferire o mettere sullo stesso piano la creatura e il Creatore.
É questo l’amore di coloro che osservano i
comandamenti di Dio, che obbligano a far questo sotto pena del peccato mortale.
Il più alto grado dell’amore consiste nel
consumarsi nell’esercizio ininterrotto della
carità applicando intensamente tutte le facoltà dell’anima.
Non ci è dato, però, di raggiungere questo
grado d’amore sulla terra: è prerogativa del
cielo.
Il grado medio consiste non solo nella subordinazione di tutte le inclinazioni del cuore
alla carità, ma anche nell’approfittare delle
stesse e metterle in pratica.
Chi riesce ad arrivare a questo punto compie in modo perfetto, facile e gioiosamente,
tutte le sue opere, il precetto del santo amore.
É questa la più alta perfezione possibile
qui sulla terra e la possiede colui la cui volontà
è tanto conforme a quella Dio, che diventa
una con essa.
PER LA TUA MEDITAZIONE
- Medita l’inno alla Carità (1 Cor 13) e
vedi in quale aspetto la tua carità è
più debole.
- Tu sei ciò che preferisci essere nella
tua quotidianità: fare la tua volontà o
la Volontà di Dio?
57
Leggi oggi:
Apocalisse 9-10
Lunedì 13 Aprile (3a Settimana)
Per il Diario sp medita: Giovanni
Le altre letture sono: Atti 4,23-31; Salmo 2
3,1-8
“DOVETE RINASCERE DALL’ALTO!”
Non è possibile seguire Dio senza accettare un’autentica rivoluzione nella nostra vita. Gesù ci “capovolge dalla testa ai piedi” e
chi pretende di restare “sopra il muro” cade nell'abisso. È necessario “buttarsi” nelle braccia di Dio e lasciare che lo Spirito
Santo ci ricrei.
Lo Spirito Santo ti fa nascere di nuovo e ti porta, come il vento,
verso un luogo che nessuno sa. Camminare con Dio significa
“entrare” nel mistero di Dio, lasciando indietro i nostri vecchi
pensieri e routine, camminare con Dio significa “ascoltare” Dio,
la sua volontà e essere capaci di rischiare tutto per Lui, perdere
tutto per guadagnare la “perla” del Regno.
Giovanni 3,1-8
1 C'era tra i farisei un uomo
chiamato Nicodèmo, un capo
dei Giudei. 2 Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse:
«Rabbì, sappiamo che sei un
maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che
tu fai, se Dio non è con
lui». 3 Gli rispose Gesù: «In
verità, in verità ti dico, se uno
non rinasce dall'alto, non può
vedere il regno di Dio». 4 Gli
disse Nicodèmo: «Come può
un uomo nascere quando è
vecchio? Può forse entrare una
seconda volta nel grembo di
sua madre e rinascere?». 5 Gli
rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce
58
da acqua e da Spirito, non può
entrare nel regno di
Dio. 6 Quel che è nato dalla
carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. 7 Non
ti meravigliare se t'ho detto:
dovete rinascere dall'alto. 8 Il
vento soffia dove vuole e ne
senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di
chiunque è nato dallo Spirito».
Spiritualità Belém: “Per questo adora la Croce che Dio ti dà in ogni momento, usala
come un trampolino per buttarti nel cuore di Gesù. Cerca in quella Croce l’intimità profonda con il tuo Sposo Gesù”. (Statuti 207).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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Martedì 14 Aprile
Leggi oggi:
Apocalisse 11-12
Per il Diario sp. medita: Giovanni
Le altre letture sono: Atti 4,32-37; Sal 92(93)
3,7-15
“ENTRARE NELLA LOGICA DI DIO”
Continuiamo, oggi, la meditazione di ieri. Gesù rivela a Nicodemo, che stenta a credere, in cosa consiste questa rivoluzione del
nostro pensiero e modo di vivere: “Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo” (Gv 3,14), “Quando avrete innalzato il Figlio dell'Uomo allora saprete che IO SONO (Dio)” (Gv 8,28). Gesù si rivela come Dio
onnipotente quando estende le braccia sulla croce, così come io,
tu, tutti noi, saremo pienamente realizzati quando saremo
“INCHIODATI” ad una croce. Per essere “qualcuno” bisogna essere
“nessuno”, bisogna diventare “SCHIAVO CROCIFISSO” per amore.
Questa è la rivoluzione di Dio.
Giovanni 3,7-15
7 Non ti meravigliare se t'ho
detto: dovete rinascere dall'alto. 8 Il vento soffia dove vuole
e ne senti la voce, ma non sai
di dove viene e dove va: così è
di chiunque è nato dallo Spirito».
9 Replicò Nicodèmo: «Come
può accadere questo?».
10 Gli rispose Gesù: «Tu sei
maestro in Israele e non sai
queste cose? 11 In verità, in
verità ti dico, noi parliamo di
quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la
nostra testimonianza.
12 Se vi ho parlato di cose
della terra e non credete, come
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crederete se vi parlerò di cose
del cielo? 13 Eppure nessuno è
mai salito al cielo, fuorché il
Figlio dell'uomo che è disceso
dal cielo.
14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna
che sia innalzato il Figlio
dell'uomo, 15 perché chiunque
crede in lui abbia la vita eterna».
Spiritualità Belém: “Il nostro Calvario è la stanza nuziale del nostro incontro
amoroso con Gesù”. (Statuti 208).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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Esprimi con le tue parole la/e risposta/e riportate sopra
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62
Il Santo del mese
SAN FRANCESCO
DE PAOLA
Francesco risuscitò suo nipote di nome
Nicola. Voleva essere un monaco dell'Ordine che suo zio aveva fondato. Ma la
madre era decisamente contraria. Successivamente Nicola si ammalò e morì. Il
corpo stava per essere coperto da un
velo nella chiesa del convento quando
Francesco chiese di condurlo nella sua
cella. Trascorse la notte in lacrime e preghiere. Fu così che quella notte ottenne
da Dio la resurrezione del ragazzo.
Quando, la mattina dopo, la madre di
Nicola venne per partecipare alla sepoltura del figlio, Francesco le chiese se
ancora si opponesse alla volontà del figlio di essere religioso. "Ah!" - disse in
lacrime - "se non mi fossi opposta, forse
sarebbe ancora vivo" - "Vuoi dire che ti
dispiace?" - insistette il Santo. - "Oh, sì!".
Allora Francesco le portò il figlio sano e
salvo. In lacrime, la madre abbracciò suo
figlio e gli permise di seguire la sua volontà di diventare monaco.
FATTI, PROFEZIE E ALTRI MIRACOLI
Divenne famosa una resurrezione realizzata per intercessione di Francesco. Si
tratta della resurrezione di un malfattore
che la giustizia aveva impiccato tre giorni
prima. San Francesco di Paola, non solo
resuscitò il corpo ma anche l'anima. Inoltre Francesco resuscitò due volte la stessa persona: Thomas Yvre, che risiedeva a
Paterne, Francia, e aveva lavorato alla
costruzione del convento della sua città.
Durante un incidente rimase schiacciato
sotto un albero. San Francesco lo resuscitò. Qualche tempo dopo, Thomas cadde dalla cima del campanile e morì. Ancora una volta il Santo lo riportò in vita.
San Francesco venne inoltre dotato di
una grazia speciale: quella di ottenere il
favore della maternità per le donne sterili. Molti miracoli di questo tipo sono
stati segnalati nel processo di canonizzazione del Santo a Tours. Alcuni di questi
accaddero in case reali o principesche.
COMBATTE L'INGIUSTIZIA
Caratteristica di questa opzione per i
poveri è stato il coraggio con cui Francesco denunciò il re, Ferdinando d'Aragona, di Napoli, per la sua amministrazione
sleale e lo sfruttamento delle persone. In
un'occasione, il re offrì a Francisco alcune monete d'oro come aiuto per la costruzione dei suoi conventi. Ma Francesco, prendendo la moneta dalle sue mani, la mise davanti al volto del re dicendo: "Maestà, questo è il sangue dei suoi
sudditi, che piange la vendetta davanti a
Dio." Vivendo profondamente nell'Amore, Francesco capì che questo mondo
non è la sala di attesa per passare al Regno di Dio, ed essere pienamente realizzati nel futuro, ma è il luogo in cui si
lotta per questo regno, vivendo e proclamando la Buona Novella e denunciando
tutto ciò che si oppone ad essa.
63
Ronivaldo Lobo de Lima - São Gabriel. Oggi il mio proposito è stato di seguire Gesù, e ho potuto viverlo in questo modo. Questa mattina ho fatto tutti i
compiti, ho lavorato con grinta, saldo nelle preghiere, ho dialogato sulla
lettura del giorno con i miei fratelli e ho potuto trascorrere il giorno bene con
tutti.
Joao Paulo da Costa Monteiro - São Jerônimo. Ho fatto il proposito di essere
paziente. Oggi sono stato molto provato, ma con la fede e la forza di volontà
sono riuscito a vivere. La mattina ho dovuto portare due vecchietti dal
medico ed è stato difficile perché erano ben difficili e testardi e non volevano
obbedire. Nel momento in cui stavo per perdere la pazienza mi sono
ricordato del proposito e ho pregato una Ave Maria, ho chiesto forza e mi
sono sentito alleviato. È così che l’ho vissuto.
Jose Antônio Costa Barbosa - São Gabriel. Il mio proposito è stato di perseverare. Oggi l’ho vissuto perché ho avuto la forza di continuare nel cammino
e ho potuto incentivare alcuni fratelli che hanno le stesse mie difficoltà perché abbiano la forza. L’ho fatto attraverso i dialoghi e gli atteggiamenti, con
tutti. Grazie Signore.
Jean da Silva Lacerda - Santa Terezinha. Il mio proposito è stato di essere
vigilante, ho avuto alcune tentazioni nella casa, e sono andato in Cappella,
sono uscito solo dopo che mi sono sentito meglio. Grazie Gesù per avermi
aiutato a vivere il proposito.
Joao Alberto - São Joaquim. Questo fratello, pur con la sua età, si è molto donato nella casa. Tutti i giorni prende la scopa e pulisce la cappella, i
tavoli, e aiuta molto in tutto. Abbiamo colto la sua donazione e gioia, per
questo lo abbiamo scelto.
Jose Jeronimo da Silva - São Lazaro. Il fratello ha spiccato per il suo sforzo e dedizione, perché tutto ciò che gli viene chiesto lo accetta con amore, soprattutto quando si tratta di anziani, si dedica ancora di più. Per
questo lo abbiamo scelto.
Pedro Paulo Damasceno - Joao Paulo II. Il fratello è stato scelto per la
sua disponibilità e dedizione, perché si impegna in tutto ciò che fa. Nonostante la sua difficoltà visiva si dona il massimo che può per aiutare
tutti.
Carlos André da Silva - São Jeronimo. Abbiamo scelto il fratello Carlos,
che pur con un handicapp nelle mani non si tira indietro nell’aiutare la
casa. Questa settimana oltre a cucinare, ci ha aiutati a vestire i vecchietti
e a portarli in cappella. Per questo la notte dorata va a lui che è sempre
disponibile.
64
S. Afonso Maria de Liguori
L’ESSENZA DELLA PERFEZIONE
II. La perfezione dell’amore divino consiste
nell’essere conforme alla volontà di Dio
Tutta la nostra perfezione consiste
nell’amare Dio amabilissimo. La perfezione di
questo amore, però, consiste nell’unione della
nostra volontà con la volontà di Dio, perché
come Dionisio l’Areopagita (De div. Nom. 4)
dichiara, l’azione principale dell’amore consiste nell’unire nel modo più stretto possibile i
cuori amanti, in modo tale che, come uno,
dispongano di un solo volere o non volere.
Quindi, quanto più una persona si fa uno
con la volontà di Dio, tanto più Dio si adegua
ad essa. Come l’odio divorzia le volontà dei
nemici, così l’amore unisce quelle degli amanti”. S. Geronimo dice che quando una persona
vuole solo ciò che desidera l’altra, esse di fatto
si amano reciprocamente.
Questo porta il saggio a dire; (Sap 3,9)
“Quanti confidano in lui comprenderanno la
verità; coloro che gli sono fedeli vivranno
presso di lui nell'amore (=obbediranno a
Lui)”. Le anime che aderiscono a Dio con fedeltà, vanno d’accordo in tutto ciò che è la
volontà di Dio. Da questo si vede l’esattezza di
quanto afferma S. Francesco di Sales, di saper
di essere graditi a Dio. Lo stesso insegna S.
Tommaso (II-II q. 32 a. 1): la pietà consiste
nella prontezza nel fare tutto ciò che Dio esige
da noi. Perché una cosa sia buona e perfetta, è
necessario corrispondere al fine per il quale è
stata fatta. Uno strumento è buono solo quando serve all’operaio per il suo servizio: al contrario a cosa servirebbe? Cosa farebbe un
pittore con un pennello che opponesse resistenza alla sua mano, andando a destra quando il pittore lo spingesse verso sinistra, andando verso l’alto quando lo volesse far andare
verso il basso? Non sarebbe immediatamente
inutilizzato? L’uomo è stato messo in questo
mondo unicamente per servire Dio e glorificar-
lo. Ora, solo facendo la volontà di Dio, l’uomo
potrà attingere a questo sublime destino: per
essere perfetto, deve impiegare la sua esistenza nell’eseguire ciò che Dio vuole. Fare la propria volontà e seguire la propria inclinazione
non è servire Dio. Supponiamo che una persona abbia due servi, dei quali uno lavora costantemente tutto il giorno, ma eseguendo tutto
secondo la sua volontà. L’altro lavora eseguendo puntualmente gli ordini che riceve. Quale
dei due sarà più stimato? Tutta la perversità
del peccato consiste nel voler essere ciò che
Dio detesta: è questo, secondo S. Anselmo, un
tentativo di rubare a Dio la sua corona imperiale. "Chi segue la propria volontà contro quella
di Dio, gli ruba, per così dire, la corona, dice il
Santo, perché come la corona compete solo ai
re, così solo a Dio compete seguire la sua volontà indipendentemente dagli altri".
Non voler andare verso la volontà di Dio, è
una specie di idolatria, secondo le parole di
Samuele a Saul. "Non voler obbedire è come un
crimine di idolatria” (1 Re 15,23). Ed a ragione,
tale uomo adora la sua volontà invece della
volontà divina. Ora, come ogni malizia della
creatura consiste nell’opporsi a Dio, così anche
ogni sua bontà consiste nel fare la Sua santa
volontà. Nel profeta Isaia il Signore dà il nome
di "mia volontà" a una anima che cerca esclusivamente il suo compiacimento. "Sarai chiamata mia compiacimento" (Is 62, 4). Questa denominazione è pienamente giustificata, perché è
solo la volontà di Dio che vive in colui che ha
rinunciato alla propria volontà.
PER LA TUA MEDITAZIONE
- Oggi, come ho obbedito concretamente
alla Volontà di Dio?
- Hai già sperimentato che, facendo la
Volontà di Dio, Dio ti ha usato come un
pennello per il bene di qualcuno? Come è
avvenuto questo?
65
Leggi oggi:
Apocalisse 13-14
Mercoledì 15 Aprile
Per il Diario sp. medita: Giovanni
Le altre letture sono: Atti 5,17-26; Sal 33(34)
3,16-21
“DIO HA TANTO AMATO IL MONDO DA DARE
IL SUO UNICO FIGLIO”
Esattamente il 15 marzo abbiamo meditato sullo stesso brano,
ma è una miniera inesauribile che non smette mai di sostenerci. Amare significa: “DARE” - “DONARE” - “CONSEGNARE”, ancora
di più, amare significa: “DAR-SI”, “DONAR-SI” - “CONSEGNAR-SI”,
Gesù ci rivela questo volto dell'amore: il vero e più profondo
volto dell'amore.
Questa è la Luce che illumina il mondo e la nostra vita; è l'essenza di Dio e dell'uomo: consumarsi per amore fino all'ultima
goccia di sangue. L'amore di Dio ci attira e ci trascina dietro di
sé.
Giovanni 3,16-21
verità viene alla luce, perché ap16 Dio infatti ha tanto amato il
mondo da dare il suo Figlio unige- paia chiaramente che le sue opere
nito, perché chiunque crede in lui sono state fatte in Dio.
non muoia, ma abbia la vita eterna. 17 Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il
mondo, ma perché il mondo si
salvi per mezzo di lui. 18 Chi crede in lui non è condannato; ma
chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel
nome dell'unigenito Figlio di
Dio. 19 E il giudizio è questo: la
luce è venuta nel mondo, ma gli
uomini hanno preferito le tenebre
alla luce, perché le loro opere erano malvagie.20 Chiunque infatti
fa il male, odia la luce e non viene
alla luce perché non siano svelate
le sue opere. 21 Ma chi opera la
66
Spiritualità Belém: “Quando Gesù si immerse nel dolore estremo della sua passione,
Lui santificò tutti i dolori di questo mondo. Lui, Uomo dei dolori, assunse e “battezzo”
tutti i dolori dell’universo, di tutti i tempi..” (Statuti 209).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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Leggi oggi:
Apocalisse 15-16
Giovedì 16 Aprile
Per il Diario sp. medita:
Giovanni 3,27-36
Le altre letture sono: Atti 5,27-33; Sal 33(34)
“EGLI DEVE CRESCERE E IO INVECE DIMINUIRE!”
Queste parole fanno parte della testimonianza che Giovanni
Battista dà, su Gesù. Giovanni Battista ha capito la logica di
Gesù: per essere “qualcuno” bisogna essere “nessuno”, bisogna
diventare “schiavo crocifisso” per l'amore; “Egli deve crescere e
io invece diminuire”. La vera grandezza consiste nella più umile sottomissione, che, come una potente calamita, attira l'amore
di Dio. Dio si PRECIPITA dentro un’anima umile. Più grande è
l'abisso della tua umiltà e della tua piccolezza, più Dio è con te
e ti riempie.
Giovanni 3,27-36
27 Giovanni rispose: «Nessuno
può prendersi qualcosa se non
gli è stato dato dal cielo.
28 Voi stessi mi siete testimoni
che ho detto: Non sono io il
Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui. 29 Chi possiede la sposa è lo sposo; ma
l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia
alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta.
30 Egli deve crescere e io invece diminuire.
31 Chi viene dall'alto è al di
sopra di tutti; ma chi viene
dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene
dal cielo è al di sopra di tutti. 32 Egli attesta ciò che ha
visto e udito, eppure nessuno
accetta la sua testimonian68
za;33 chi però ne accetta la
testimonianza, certifica che Dio
è veritiero. 34 Infatti colui che
Dio ha mandato proferisce le
parole di Dio e dà lo Spirito
senza misura. 35 Il Padre ama
il Figlio e gli ha dato in mano
ogni cosa. 36 Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non
obbedisce al Figlio non vedrà la
vita, ma l'ira di Dio incombe su
di lui».
Spiritualità Belém: “Solo Dio poteva far questo. É come se un enorme imbuto spirituale pesasse sulla testa e il cuore di Gesù: i peccati di tutti i tempi, le ingiustizie, i dolori,
sono diventati una sola cosa con Gesù. É come una moneta di due facce: da un lato c’è
il dolore e dall’altro c’è Gesù. Lui ha distrutto il dolore perché è diventato il “midollo”
del dolore e, oggi, noi possiamo abbracciare il dolore perché dentro di lui c’è il nostro
Sposo-Gesù”. (Statuti 210).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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Esprimi con le tue parole le risposte riportate sopra
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70
Il Santo del mese
SAN FRANCESCO
DE PAOLA
SAN FRANCESCO DI PAOLA
Tra i tanti episodi che rivelano l'anima missionaria ed intrepida di Francesco, uno è
particolarmente significativo: egli chiese,
la carità, a Pedro Caloso, proprietario di
una barca, di portarlo a Messina. Caloso
disse che avrebbe dovuto pagare. Francesco insistette: "Portatemi, per carità!" Caloso fu irremovibile: "Solo se mi paghi verrai con me." Il Santo allora, si allontanò un
po', si inginocchiò, alzò gli occhi al cielo,
fece il segno della croce sul mare, stese il
suo mantello e salì su di esso, come se
stesse sulla terra ferma, e arrivò dall'altro
lato dell’argine. Il miracolo accadde sotto il
sole, il 4 aprile 1464.
UN ANALFABETA PIENO DI SAGGEZZA E
SANTITÀ
In realtà egli era analfabeta, ma poco importa. Nelle sue omelie, predicava così
saggiamente che lasciava i suoi ascoltatori
rapiti ed entusiasti: la bocca parla della
pienezza del cuore...
Nel suo modo di essere, di comportarsi e
di agire brillava in modo eroico la virtù
della saggezza, oltre che alla prudenza, la
giustizia, la temperanza e la fortezza.
Così, anche se era analfabeta non provava
alcun imbarazzo nel parlare o nel dare
consigli ai Papi, ai re ed ai grandi di questo
mondo.
Qualche consiglio dato dal Santo a Fernando, Re di Napoli, ed ai suoi due figli, Alfonso, duca di Calabria e Giovanni, cardinale
d'Aragona, gli procurò la persecuzione da
parte di questi principi. Federico, principe
di Taranto, terzo figlio del re, non aveva lo
stesso pensiero del padre e del fratello su
Francesco. Lo rispettavano e amavano.
Fernando invece cercava, con ansia, l'opportunità di vendicarsi del santo.
Per nascondere meglio le ragioni che lo
spingevano ad agire, affermò che Francesco costruiva monasteri nel suo regno,
senza che lui, Fernando, gli avesse dato il
consenso. Sapendo che Francesco era in
un convento a Paternò, Ferdinando ordinò
a un capitano del Galles, di andare a prenderlo e portarlo nella prigione di Napoli.
L’ufficiale immediatamente eseguì i comandi del re. Ma, davanti al santo, si sentì
toccato nel vederlo così umile e pronto a
seguirlo, che non ebbe il coraggio di fare
nulla contro di lui. Tornò a Napoli e difese
il santo con tutto il cuore davanti al re, e
quest'ultimo decise di lasciarlo andare.
L’ eminente santità di Francesco venne
rivelata agli occhi degli uomini grazie al
dono della profezia. Previde la presa di
Costantinopoli da parte dei Turchi. Diversi
anni prima che questo accadesse. Previde
anche che gli infedeli avrebbero preso
possesso di Otranto, che era la chiave del
regno di Napoli. Ma, promise ai cristiani,
soprattutto al pio Giovanni, conte di Arena, uno dei generali di Fernando, il cambiamento di questa situazione l'anno seguente. In effetti, un anno dopo, Otranto
fu liberata dal Re di Napoli ed i turchi vennero espulsi dall'Italia.
71
Questo messaggio è per tutti... sono sconvolta di meraviglia e gioia… proprio oggi mi
sono successi avvenimenti straordinari…
persone con le quali non riuscivo né a parlare e nemmeno a guardare mi dicono che mi
vogliono bene, mi cercano e dicono che do
loro forza, si commuovono e vogliono andare addirittura a confessarsi. Sto parlando di
“morti” che camminavano sulla terra, ma
che chissà, hanno visto una luce nelle mie
semplici parole, so che mi capite. Io non
capisco: cosa mi avete fatto? In questi giorni
ho cominciato ad ascoltare il rosario dal cd
che ci avete donato al Cana e persino la mia
piccola Lucrezia canta e prega, semplicemente Spettacolare.
Ci sono persone che si sono allontanate da
me, ma il mio dolore è stato sostituito in
fretta da una profonda serenità quindi mi
dico, sia fatta la volontà di Dio.
Scusate la mia euforia, mi sembra di essere
diventata pazza ed esaltata, ma non posso e non Voglio provare vergogna nel
lodare Dio specialmente con voi che me lo avete fatto incontrare.
Avete ragione, il Cana cambia le nostre vite, parole Sante!!!
Non smetterò mai di dirvi GRAZIE. Non era vita quella che ho vissuto fino a poco
tempo fa, era vuota, forse anch’io ero una morta che camminava in cerca di luce e anche se questa luce verrà offuscata di nuovo, ora non ho più paura perché
so come ritrovarla.
Spero solo di riuscire a mantenerla con determinazione.
Vi abbraccio tutti. Anna
72
Vorrei approfittare per ringraziare tutti voi della Missione Belem. Non
mi aspettavo nulla da questo ritiro, anzi mi aspettavo solo il peggio,
onestamente. Perché ho il vizio di giudicare senza prima conoscere e
vi avevo giudicato una setta di pazzi invasati che deliravano parlando
di Dio, approfittando della suscettibilità delle persone mentalmente
deboli. Ma sono stato straordinariamente felice di essere stato smentito da questa esperienza. Ho sentito amore, quello bello, quello fraterno. Ma al di là
della bellezza emotiva di certi momenti, è stato un piacere e un rifornimento dell'anima
guardare tutti voi, ragazzi come me e anche più piccoli di me che avete quella voglia e
quella grinta di parlare di Dio con la convinzione negli occhi.
Seriamente mi avete ridato fiducia in tante cose, con una semplicità disarmante. E poi
tu, Chiara, Mattia mi avete scioccato alla grande. Sarò sincero, non pensavo poteste
avere tale profondità religiosa e mi avete in un certo senso reso fiero di voi, perdonate
la mia schiettezza, ma sono fatto così, mi piace far sapere all'altro quello che penso. E
banalmente alla fine di questo Je-Shua non ho altro in mente da dirvi se non un sincero
e quanto mai sentito grazie, dal profondo della mia anima. Grazie a voi e a Dio che ci ha
fatti incontrare.
Scrivere questo messaggio è un po’ difficile per me, perché ho così
tante cose da dirvi che non so neanche da dove iniziare. Questi giorni passati insieme hanno significato davvero tantissimo, perché
quando mi avete invitato a partecipare a questo ritiro, non sapevo
cosa aspettarmi o, per meglio dire, io sapevo cosa stavo cercando,
quali erano le mie aspettative, ma c'era qualcosa in me che si era
rotto e mi impediva di proseguire lungo il cammino. Nonostante tutto, però, sentivo che
dovevo venire, che quella era la cosa giusta da fare. Ed infatti, in questi due giorni ho
riscoperto me stessa e grazie a persone meravigliose sono riuscita a superare quelli che
erano i miei dubbi, le mie continue mancanze di fede, sono riuscita a sentirmi
"completa" e non più sola e abbandonata. Ho avuto la fortuna di trovare Gesù, non solo
attraverso l'Eucarestia, ma in ognuno di voi. Siete una famiglia fantastica e mi sento
davvero molto onorata di essere riuscita a farne parte, di aver colto il vostro amore. La
mia famiglia non è molto unita, quindi stare con voi anche solo per un po’, mi ha trasmesso tanta forza. Quindi, sappiate che non smetterò mai, ma proprio mai, di dirvi:
GRAZIE
C'è anche un'altra cosa che voglio dirvi e, anche se l'ho tenuta alla fine, non è certamente meno importante del resto. Mi avete permesso di ritornare a vedere il mondo con
occhi nuovi... siete stati un dono per me.
73
Leggi oggi:
Apocalisse 17-18
Venerdì 17 Aprile
Per il Diario spirituale:
Salmo 26(27)
Le altre letture sono: Atti 5,34-42; Gv 6,1-15
“SPERA NEL SIGNORE SII FORTE!
SI RINFRANCHI IL TUO CUORE E SPERA NEL SIGNORE!”
“Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?” Lui, che ci ha dato il
suo unico Figlio, come potrebbe non darci tutto ciò di cui abbiamo bisogno… Fa’ di questo salmo il tuo canto, in questo giorno.
Dio non ti abbandona mai, anche se tu, a volte, hai questa impressione, come Gesù sulla croce; anche se sei tu ad abbandonarlo, lui non ti lascia. “Nel giorno della sventura, lui ti nasconde nella sua dimora” ... e tu cerca di non uscire mai essa!
Salmi 26(27)
1 Di Davide.
Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura?
Il Signore è difesa della mia vita,
di chi avrò timore?
2 Quando mi assalgono i malvagi
per straziarmi la carne, sono essi,
avversari e nemici, a inciampare e
cadere. 3 Se contro di me si accampa un esercito, il mio cuore
non teme; se contro di me divampa la battaglia, anche allora ho
fiducia. 4 Una cosa ho chiesto al
Signore, questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per gustare la dolcezza del Signore ed ammirare il suo santuario.
5 Egli mi offre un luogo di rifugio
nel giorno della sventura. Mi nasconde nel segreto della sua dimora, mi solleva sulla rupe.
6 E ora rialzo la testa sui nemici
che mi circondano; immolerò nella
sua casa sacrifici d'esultanza, inni
74
di gioia canterò al Signore.
7 Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi. 8 Di te ha detto il mio
cuore: «Cercate il suo volto»; il
tuo volto, Signore, io cerco. 9 Non
nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei
tu il mio aiuto, non lasciarmi, non
abbandonarmi, Dio della mia salvezza. 10 Mio padre e mia madre
mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto.
11 Mostrami, Signore, la tua via,
guidami sul retto cammino,
a causa dei miei nemici.
12 Non espormi alla brama dei
miei avversari; contro di me sono
insorti falsi testimoni che spirano
violenza. 13 Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi. 14 Spera
nel Signore, sii forte, si rinfranchi
il tuo cuore e spera nel Signore.
Spiritualità Belém: “Quanti santi, dopo aver scoperto questo, correvano dietro ai dolori
e alle sofferenze: “Tanto é il bene che mi aspetto, che d´ogni pena mi diletto”. (Statuti
211).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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Leggi oggi:
Apocalisse 19-20
Sabato 18 Aprile
Per il Diario sp. medita: Atti 6,1-7
Le altre letture sono: Sal 32(33); Gv 6,16-21
“PER SERVIRE NELLE MENSE”
La Parola di Dio, l'evangelizzazione è l’ “AMORE ANNUNCIATO” e
l' “AMORE VISSUTO”. Aiutare i poveri non è una semplice opera
sociale, ma è una forma di Evangelizzazione: Aiutando, abbracciando i poveri, facciamo sì che essi SENTANO nella loro pelle l'amore di Dio, conoscano per esperienza l'amore di Dio, come Gesù quando guariva.
In verità non c'è differenza fra l’ “AMORE ANNUNCIATO” è l'
“AMORE VISSUTO”; mettere in pratica l'amore è un “annuncio silenzioso”, come quello di Madre Teresa di Calcutta. Pertanto
rimbocchiamoci le maniche per fare sentire l'amore di Dio al
povero, nella sua pelle, alleviando la sua sofferenza.
Atti 6,1-7
1 In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento fra
gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano trascurate le loro
vedove nella distribuzione quotidiana. 2 Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e
dissero: «Non è giusto che noi
trascuriamo la parola di Dio
per il servizio delle mense. 3 Cercate dunque, fratelli,
tra di voi sette uomini di buona
reputazione, pieni di Spirito e
di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico. 4 Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola». 5 Piacque questa propo76
sta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede
e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenàs e Nicola, un proselito di
Antiochia. 6 Li presentarono
quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro
le mani.
7 Intanto la parola di Dio si
diffondeva e si moltiplicava
grandemente il numero dei discepoli a Gerusalemme; anche
un gran numero di sacerdoti
aderiva alla fede.
Spiritualità Belém: “Ogni sacrificio è una PORTA APERTA A GESÙ CROCIFISSO E ABBANDONATO. Il dolore e la sofferenza ci rendevano ancora più “poveri mendicanti” e
Gesù si identificava con noi: “Io ero nudo... Io avevo fame... Io ero senza casa, viandante...” (Statuti 212).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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77
Esprimi con le tue parole le risposte riportate sopra
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Il Santo del mese
SAN FRANCESCO
DE PAOLA
Le meraviglie che Dio operava continuamente attraverso il suo servo, provocavano ammirazione ovunque. Papa Paolo II
nel 1469, volendo certificare la veridicità
dei fatti, incaricò uno dei commissari di
visitare l'arcivescovo di Cosenza, per avere
una conoscenza accurata di tutto ciò che
veniva detto su Francesco.
Il prelato disse all'inviato del Papa che
conosceva personalmente il santo, che era
un uomo di straordinaria virtù, e Dio sembrava averlo fatto depositario del potere
divino. "Non vi resta altro, aggiunse, se
non conoscerlo ed interrogarlo, in modo
da aggiungere nuovi elementi." L’incaricato eseguì il consiglio dell'arcivescovo e
andò a visitare Francesco. Il canonico di
Cosenza, che il santo aveva guarito da una
malattia dieci anni prima, lo accompagnò.
Quando arrivarono, il santo stava lavorando con gli operai, costruendo la base della
chiesa. Ma, appena li vide, abbandonò il
lavoro e andò loro incontro. L’incaricato
volle baciare la mano di Francesco, come è
consuetudine fare con i sacerdoti, ma il
santo non lo permise: "Sono io" - disse
inginocchiandosi davanti all’incaricato del
Papa - " quello che deve baciare le vostre
mani, mani che sono consacrate da
trent'anni come offerta per il sacrificio
santo". L’incaricato venne travolto da tali
parole.
E siccome il santo non lo aveva mai visto o
conosciuto, capì che Dio gli aveva rivelato
da quanto tempo era sacerdote. Senza
dirgli lo scopo del viaggio gli disse che de-
siderava parlare con lui nel convento.
Francesco lo portò in una stanza. L'inviato
del Papa, che aveva uno spirito vivace e il
talento di rendere plausibile tutto ciò che
diceva, fece sì che la conversazione fosse
incentrata sul nuovo istituto.
Lo accusò di introdurre un rigore indiscreto e innovazioni riprovevoli. Parlò anche
delle illusioni che espongono le grazie
straordinarie e finì sollecitando il santo a
tornare sul cammino normale sul quale
tanti uomini avevano camminato con successo. Il santo accolse modestamente le
accuse che gli venivano fatte e le confutò
con molta sicurezza.
Ma, vedendo che l’incaricato del Papa non
era convinto, prese tra le mani dei carboni
ardenti, in presenza dell'ospite, demolendo la virtù del fuoco di bruciare, e dicendo:
"Dio obbedisce a chi lo serve con sincerità
di cuore". Queste parole vennero inserite
successivamente nella sua bolla di canonizzazione. L’incaricato, colpito da questo
prodigio, ebbe una profonda venerazione
per Francesco e riferì fedelmente al Papa
le informazioni che aveva raccolto. La regola proposta da Francesco non era in
principio perfetta. Diverse circostanze portarono a dover fare delle modifiche sostanziali. Quando fu pronta per essere
presentata a papa Alessandro VI, questi la
approvò; successivamente questo atto
venne riconfermato da papa Giulio II.
79
Fratelli, oggi sono qui per ringraziare Dio che mi ama tanto e perché mi ha fatto
il regalo di una bella famiglia.
Voglio anche ringraziare per il fine settimana che io e il mio sposo abbiamo ricevuto come regalo di Dio, attraverso una coppia di sposi da Lui benedetti
Júnior e Céia - che ci hanno invitato a partecipare a un ritiro per coppie.
Ringrazio anche i fratelli e le coppie che si sono lasciate usare da Dio attraverso
le loro testimonianze...
Sono sicura che sono angeli che Dio usa per seminare la pace e la gioia nelle
famiglie che il nemico pensa di siano già sue.
Dio mio che gloria! Sono ritornata a casa come una persona diversa. Quando
ormai pensavo che tutto fosse perduto, è bastato un semplice invito. Non ho
esitato ho detto un SÌ, un sì senza certezze, con tanti dubbi e paure, ma ho
detto SÌ. E questo semplice sì ha fatto la differenza. Perché là, nel ritiro, ho scoperto che realmente Dio mi ama, perché lui mi ha fatto uno dei migliori regali: il
mio compagno e sposo Marcos.
Io lo avrei perso, se non fosse avvenuto questo cambiamento nella mia vita.
Sono uscita da là con un proposito: Voglio essere di Dio.
Un semplice SÌ, ha fatto una differenza enorme. Ho detto sì a Gesù… so che non
sarà facile, perché sono una persona molto nervosa, agitata e con poca pazienza, ma ho la certezza che Gesù Cristo per l’intercessione della nostra mamma,
la Vergine Maria, mi aiuterà e mi darà la forza per dire sì a Lui, ogni giorno!!!
Grazie a tutti voi del gruppo Caná, Dio è proprio meraviglioso!!!
80
Dalla “Scola de perfeição cristã” di
S. Afonso Maria de Liguori
L’ESSENZA DELLA PERFEZIONE
II. La perfezione dell’amore divino consiste
nell’essere conformi alla volontà di Dio
Chi desidera essere un cristiano secondo il
cuore di Dio, deve sempre mettere in pratica la
Sua santa volontà. “Ho trovato Davide, figlio di
Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri". (At 13,22).
Di fatto, questo grande re, come lui stesso
assicura, era sempre pronto a mettere in pratica la volontà di Dio. "Saldo è il mio cuore, o Dio,
hai rigettate: hai voluto che sacrificassi il corpo
che mi hai dato: eccomi, sono pronto a
compiere la tua volontà”.
Il nostro divino Salvatore ha dichiarato
ripetutamente che è venuto nel mondo solo
per compiere la volontà del Padre. “Sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma
la volontà di colui che mi ha mandato.” (Gv
6,38) Inoltre considerò fratelli coloro che,
come lui, fanno la volontà del Padre:
“perché chiunque fa la volontà del Padre
mio che è nei cieli, questi è per me fratello,
sorella e madre»...” (Mt 12, 50).
saldo è il mio cuore" (Sal 56,8). Desidera
I santi, secondo l’esempio del suo divino
solo che Dio gli insegni a mettere in prati- maestro, non avevano altro intento in tutte le
ca la Sua volontà. “Insegnami a compiere il loro azioni, se non quello di fare la volontà di
tuo volere" (Sal 142, 10). Beato colui che, come
la Sposa del Cantico, può dire: "La mia anima è venuta meno quando lui ha parlato" ( Cant 5, 6 ). Come i corpi liquidi non hanno forma propria, ma assumono quella del
vaso nel quale sono rinchiusi, così le anime che
amano Dio non possiedono più la propria volontà, ma si adeguano in tutto a quella del loro
amato. Le prime sono disposte ad avere un
cuore docile, disposto a fare tutto ciò che piace
al loro Signore, in contrasto con quelle che a
Lui si oppongono perché hanno un cuore duro
e resistente. Come potranno le nostre opere
dare onore a Dio se non saranno secondo la
sua santa volontà? "Forse gradisce il Signore
olocausti e vittime e non che prima si obbedisca
alla voce del Signore?" (1 Rs 15,22). Secondo
queste parole del profeta a Saul, la maggior
gloria che possiamo offrire a Dio è quella di
compiere la sua volontà in ogni cosa.
È anche, quello che ha voluto insegnarci il
Salvatore con la sua venuta su questa terra, con
la quale è venuto a stabilire la gloria di suo
Padre: “Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato... Ecco, io
vengo per fare, o Dio, la tua volontà”. (Heb 10,
5-7). Le vittime, che gli uomini ti offrivano, tu le
Dio, sapendo che in questo consisteva tutta la
perfezione. Il Beato Enrico Suso diceva: "Dio
non esige che abbiamo abbondanti luci, ma
che ci assoggettiamo in tutto alla sua santa
volontà". S. Teresa: “Nella meditazione non si
deve cercare altro che adeguare la nostra
volontà a quella di Dio, perfettamente convinti
che in questo consiste la somma perfezione;
chi più avrà spiccato in questo, più riceverà da
Dio le maggiori grazie e farà i progressi più
grandi nella vita interiore" (Cast Interiore).
La Beata Stefania di Soncino, domenicana,
essendo stata una volta elevata in spirito al
cielo, vide fra i serafini diverse sante che aveva conosciuto nel mondo, che le rivelarono di
aver raggiunto tale gloria per aver perfettamente agito secondo la volontà di Dio.
PER LA TUA MEDITAZIONE
- Prega con calma ripetendo le parole del
salmo: Insegnami a fare la tua volontà"
- Prega cercando di entrare nel cuore di
Gesù, totalmente rivolto alla Volontà del
Padre e chiedi di avere questo stesso
atteggiamento. - Chiediti: in cosa la tua
volontà non riesce ancora ad essere conforme alla Volontà di Dio?
81
Leggi oggi:
Apocalisse 21-22
Domenica 19 Aprile: 3a Dom di Pasqua
Per il Diario sp. medita:
Atti 3,13-15.17-19
Le altre letture sono: Salmo 4; 1Gv 2,1-5; Lc 24,35-48
“VOI AVETE UCCISO L’AUTORE DELLA VITA!
PENTITEVI E CAMBIATE VITA”
Continuiamo nel clima della Pasqua. Pietro, pieno di Spirito
Santo e coraggio predica al popolo giudeo, ma la sua parola vale anche per noi, allo stesso modo.
“Voi avete consegnato, rigettato ... ucciso l'autore della vita”.
È questo che anche noi facciamo con il nostro peccato, le nostre
pazzie. “Pentitevi e cambiate vita” è l'invito di Dio, l'ordine che
Dio ci dà per vivere. Questo significa invertire decisamente la
marcia della nostra vita e consacrarci a Dio con tutte le nostre
forze.
<<———<<>>———<<>>———<<>>———>>
Atti 3,13-15
to. 19 Pentitevi dunque e cambia13 Il Dio di Abramo, di Isacco e di te vita, perché siano cancellati i
Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha vostri peccati
glorificato il suo servo Gesù, che
voi avete consegnato e rinnegato
di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; 14 voi invece avete rinnegato il Santo e il
Giusto, avete chiesto che vi fosse
graziato un assassino 15 e avete
ucciso l'autore della vita. Ma Dio
l'ha risuscitato dai morti e di questo noi siamo testimoni.
Atti 3,17-19
17 Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, così come i
vostri capi; 18 Dio però ha adempiuto così ciò che aveva annunziato per bocca di tutti i profeti, che
cioè il suo Cristo sarebbe mor82
Spiritualità Belém: “La sofferenza ci rende “poveri”: più sofferenza, più poveri, più
unione intima con Gesù: “Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo,
ma Cristo vive in me” (Gal 2,19-20). (Statuti 212).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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Leggi oggi:
Genesi 1-2
Lunedì 20 Aprile
Per il Diario sp medita:
Giovanni 6,22-29
Le altre letture: Sal 118(119); Atti 6,8-15
“LAVORATE NON PER IL CIBO CHE PERISCE, MA PER
QUELLO CHE DURA PER LA VITA ETERNA”
Per tutti quelli che confondono Dio con il denaro o preferiscono
il denaro a Dio, vale la terribile frase di San Pietro a Simone
Mago: “Il tuo denaro vada con te in perdizione” “Muoia tu e il
tuo denaro!” [versione in portoghese] (Atti 8,20). Chi cammina
con Dio trova inevitabilmente anche il benessere fisico, tutto
comincia ad andare bene ... “il poco con Dio è molto!”, ma se
cerchi queste cose materiali, e cerchi Dio solo per questi bassi
interessi, sappi che hai già un piede nella fossa e Dio si nasconde da te.
Giovanni 6,22-29
22 Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, notò che c'era una barca
sola e che Gesù non era salito
con i suoi discepoli sulla barca,
ma soltanto i suoi discepoli
erano partiti. 23 Altre barche
erano giunte nel frattempo da
Tiberìade, presso il luogo dove
avevano mangiato il pane dopo
che il Signore aveva reso grazie. 24 Quando dunque la folla
vide che Gesù non era più là e
nemmeno i suoi discepoli, salì
sulle barche e si diresse alla
volta di Cafarnao alla ricerca di
Gesù. 25 Trovatolo di là dal
mare, gli dissero: «Rabbì,
quando sei venuto qua?».
26 Gesù rispose: «In verità, in
verità vi dico, voi mi cercate
84
non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato
di quei pani e vi siete saziati. 27 Procuratevi non il cibo
che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il
Figlio dell'uomo vi darà. Perché
su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». 28 Gli dissero
allora: «Che cosa dobbiamo
fare per compiere le opere di
Dio?». 29 Gesù rispose:
«Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato».
Spiritualità Belém: “Più crocifisso sono, più Cristo vive in me, più la nostra anima è
compenetrata da Gesù: “come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo
di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione” (2 Cor 1,5). (Statuti 213).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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Esprimi con le tue parole la/e risposta/e riportate sopra
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Il Santo del mese
SAN FRANCESCO
DE PAOLA
SI SPOSTO' IN FRANCIA IN OBBEDIENZA
ALLA VOLONTA' DI DIO
La sua fama raggiunse la Francia.
Re Luigi XI venne colpito da una malattia
che lo avrebbe portato alla morte. Non
ebbe dubbi: chiese al santo di andare in
Francia per curarlo. Ma Francesco si diresse alla corte di Francia solo dopo un ordine
formale del Papa.
Il suo viaggio fu determinante per l'espansione dell’Ordine, non solo in Francia, ma
anche in altri paesi europei come la Germania e la Spagna.
Stando con il re, comprese che la volontà
di Dio non era quella di guarirlo ma che era
nei Suoi disegni portarlo ad altra vita. Senza paura, disse questo a Luigi XI e lo preparò alla morte. Fu in queste circostanze che
il monarca affidò a Francesco la formazione dei suoi figli, soprattutto quella del principe ereditario che allora aveva solo 14
anni.
Francesco era anche il confessore della
principessa Giovanna che, dopo essere
stata ripudiata dal marito, il futuro Luigi
XII, diventò religiosa e morì santamente,
venne poi canonizzata ricevendo la più alta
onorificenza, quella degli altari. Fu grazie al
suggerimento di Francesco che re Carlo VIII
sposò Anna di Bretagna, unica erede di
quel Ducato, che venne così a far parte del
regno di Francia. Carlo VIII, successore di
Luigi XI, nutriva grande ammirazione per
San Francesco di Paola, mantenendolo a
corte e consultandolo frequentemente.
Due nuovi monasteri dei Minimi sorsero a
Plessis-les-Tours e Roma. Re Luigi XII, che
successe a Carlo VIII nel 1498, ammirava
talmente il santo che non gli avrebbe permesso di tornare in Italia, non volendo
perdere la sua consulenza e orientamento.
IMITO' GESÙ FINO ALLA MORTE
Francesco dormiva su delle tavole. Quando
dormiva, perché spesso trascorreva gran
parte della notte in preghiera. Sembrava
continuamente vivere nello spirito della
Quaresima. Spesso mangiava ogni otto
giorni. Per imitare al meglio nostro Signore
Gesù Cristo, una volta trascorse una intera
Quaresima senza mangiare.
Il suo abito era fatto da un tessuto grezzo e
rude. Anche se, come penitenza, lo indossava giorno e notte, era pulito ed emanava
un soave profumo per chiunque si avvicinava.
Il suo volto, sempre calmo e mite, sembrava non risentire delle austerità che praticava né degli effetti dell'età. Nessun demone
resiste davanti a qualcuno che vive una
vita guidata dall'amore di Dio in questo
modo. Furono innumerevoli i casi in cui
liberò da possessione.
Fu avvertito da un messaggio divino della
sua prossimità alla morte. Francesco aveva
predetto tre mesi prima, il suo incontro
con il Signore e si preparò con rinnovato
fervore. Si chiuse nella sua cella e vi rimase
durante gli ultimi tre mesi di vita, non voleva avere più alcuna comunicazione con gli
uomini, durante questo tempo non si dedicò a nient’altro che l'eternità.
87
Martedì 21 Aprile
Leggi oggi:
Genesi 3-4
Per il Diario spirituale medita:
Atti 7,51-8,1
Le altre letture: Sal 30(31); Gv 6,30-35
“MORIRE PER GESÙ
CON IL PERDONO SULLE LABBRA”
Chi non ha Dio nel cuore ed è chiuso allo Spirito Santo, sa solo
tirare pietre, ma Santo Stefano ha saputo morire per Gesù, a
testa alta, mantenendo gli occhi fissi in Gesù.
Lo scontro fra l'amore di Gesù e il mondo è terribile e costa sangue. Nonostante la violenza demoniaca che si è abbattuta su di
lui, dal cuore di Stefano germogliano solo amore e perdono.
Muore come un “chicco di grano” e al suo fianco una spiga sta
nascendo: Saulo, che diventerà Paolo.
Atti 7,51-8,1
7,51 O gente testarda e pagana
nel cuore e nelle orecchie, voi
sempre opponete resistenza allo
Spirito Santo; come i vostri padri,
così anche voi. 52 Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che
preannunciavano la venuta del
Giusto, del quale voi ora siete divenuti traditori e uccisori; 53 voi
che avete ricevuto la legge per
mano degli angeli e non l'avete
osservata».
54 All'udire queste cose, fremevano in cuor loro e digrignavano i
denti contro di lui.
55 Ma Stefano, pieno di Spirito
Santo, fissando gli occhi al cielo,
vide la gloria di Dio e Gesù che
stava alla sua destra 56 e disse:
«Ecco, io contemplo i cieli aperti e
il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio». 57 Proruppero allora
88
in grida altissime turandosi gli
orecchi; poi si scagliarono tutti
insieme contro di lui, 58 lo trascinarono fuori della città e si misero
a lapidarlo. E i testimoni deposero
il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. 59 E così
lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». 60 Poi piegò le
ginocchia e gridò forte: «Signore,
non imputar loro questo peccato».
Detto questo, morì.
8,1 Saulo era fra coloro che approvarono la sua uccisione. In
quel giorno scoppiò una violenta
persecuzione contro la Chiesa di
Gerusalemme e tutti, ad eccezione degli apostoli, furono dispersi
nelle regioni della Giudea e della
Samaria.
Spiritualità Belém: “Anche NOI SIAMO I POVERI, che Gesù dichiara “beati”! É con noi
che Gesù si unisce, in modo cosciente, nell’abbracciare il sacrificio”. (%Statuti 213).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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Leggi oggi:
Genesi 5-6
Mercoledì 22 Aprile
Per il Diario spirituale medita: Atti 8,1-8
Le altre letture: Salmo 65(66); Gv 6,35-40
“NIENTE PUÒ FERMARE LA FORZA DEL VANGELO E LA
VALANGA DELL’EVANGELIZZAZIONE”
Dopo il martirio di Stefano, inizia il martirio della Chiesa di
Gerusalemme, la grande persecuzione. TUTTI devono fuggire, i
beni vengono confiscati, si devono rifugiare nelle zone rurali
del paese. Sembra una tragedia ed è il “grilletto” dell'Evangelizzazione del mondo, che raggiungerà tutti i continenti. Questo è
il modo cristiano di vedere i problemi: da ogni male, Dio trae
un bene maggiore. Ogni difficoltà diventa un “trampolino” per
un vero evangelizzatore.
Atti 8,1-8
1 Saulo era fra coloro che approvarono la sua uccisione. In
quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme e tutti, ad
eccezione degli apostoli, furono
dispersi nelle regioni della Giudea e della Samaria. 2 Persone
pie seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per
lui. 3 Saulo intanto infuriava
contro la Chiesa ed entrando
nelle case prendeva uomini e
donne e li faceva mettere in
prigione.
4 Quelli però che erano stati
dispersi andavano per il paese e diffondevano la parola di
Dio.
5 Filippo, sceso in una città
della Samaria, cominciò a
90
predicare loro il Cristo. 6 E le
folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva. 7 Da
molti indemoniati uscivano spiriti immondi, emettendo alte
grida e molti paralitici e storpi
furono risanati. 8 E vi fu grande gioia in quella città.
Spiritualità Belém: “Con tutto il nostro essere, amiamo i poveri, volto di Cristo, cuore
del nostro cuore, fulcro della Missione Belém, fino a sentire che facciamo parte realmente dei poveri, sentendo i dolori che loro sentono e qualsiasi dolore Dio ci mandi”.
(%Statuti 213).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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Questo mese una cosa che ci ha colpito molto con gli operai, è stata la condivisione del pane. Abbiamo una equipe di manutenzione e piccole opere, e la manutenzione fa colazione nel centro, mentre l’equipe delle costruzioni deve
mangiare a casa.
Ma vedendo la situazione degli altri che erano senza soldi per comprare da
mangiare, abbiamo cominciato a capire che fra di loro stavano condividendo il
pane. Gli operai della manutenzione avevano a disposizione due pani e condividevano con gli operai delle costruzioni che non avevano niente. In questo ambiente di fame e di miseria, siamo riusciti a vedere il vero spirito di condivisione. Abbiamo potuto vedere che l’amore e la fraternità stanno entrando nei
loro cuori.
Diefet è uno dei coodinatori dello Je-Shua. In questo tempo ci sta aiutando
molto con la sua consegna, disponibilità e donazione nei lavori perché gli
incontri e le formazioni che facciamo con i giovani, possano procedere bene,
con ordine e disciplina. In molti momenti non serve neppure dirgli cosa deve
fare. Lui lo coglie immediatamente e orienta gli altri coordinatori che sono più
giovani e hanno bisogno di formazione.
Diefet ha anche un dono speciale di motivare, dialogare con i giovani, orientare
verso il cammino con Dio.
Ringraziamo Gesù che tocca i cuori dei nostri giovani in mezzo alla miseria e
sofferenza di Whaf Jeremie, mostrandoci attraverso la vita di Diefet piccoli e
precisi segni della sua
presenza.
Marcelo e Robson
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Gesù, questo mese ci ha fatto un grande regalo, quello di avere la messa nel Centro
tutta la settimana. Cercando sacerdoti che potessero aiutarci, abbiamo incontrato un
Padre molto disponibile che si chiama Didi e che ha un affetto molto speciale per la
missione e per tutto il lavoro che Gesù ci permette di fare qui a Whaf Jeremie. Quando
l’ho ringraziato per la disponibilità nell’aiutarci, mi ha detto che il regalo più grande che
possiamo fare a un Sacerdote è quello di invitarlo a celebrare messe e che per questo
lui è disponibile a venire a celebrare qui nel Centro. Ha detto di essere molto felice ogni
volta che viene qui e vede i bambini che rispondono alle domande sul vangelo, lodano
Dio e sono felici. È molto bello. Inoltre ogni volta che viene i bambini che hanno fatto la
prima comunione gli chiedono di confessarsi, e anche alcune professoresse.
Ringraziamo anche Gesù per il lavoro che le nostre catechiste hanno svolto nel Centro
con i bambini, con affetto e pazienza hanno trasmesso la Parola di Dio ogni giorno, dai
bambini del nido fino ai bambini delle elementari, mostrando a tutti che non c’è età per
ricevere la Parola di Dio.
93
Leggi oggi:
Genesi 7-8
Giovedì 23 Aprile
Per il Diario sp. medita:
Giovanni 6,44-51
Le altre letture sono: Atti 8,26-40; Sal 65(66)
“IO SONO IL PANE DELLA VITA!
CHI MANGIA DI QUESTO PANE VIVRÀ IN ETERNO”
In questi giorni la liturgia ci dona la riflessione sull'Eucaristia.
Per capire questo Mistero dobbiamo ricordare sempre che l'Eucaristia “CONTIENE” Gesù nel suo supremo sacrificio della Croce
e nel trionfo del suo Amore. Il Vangelo di oggi illumina questo
mistero: Gesù non dà “qualcosa” a noi, ma ci ama tanto che “DÀ
SE STESSO PER NOI”. Gesù ci ama tanto che il suo supremo desiderio è di lasciarsi divorare da noi, consegnarsi a noi: corpo, sangue, anima, cuore, mente: tutto di sé, Gesù lo mette in mezzo ai
nostri denti!
L'Eucaristia è definita “SACRAMENTO DI SPONSALITÀ” per questa
consegna reciproca e suprema a ciascuno di noi.
Giovanni 6,44-51
44 Nessuno può venire a me,
se non lo attira il Padre che mi
ha mandato; e io lo risusciterò
nell'ultimo giorno. 45 Sta scritto nei profeti: E tutti saranno
ammaestrati da Dio. Chiunque
ha udito il Padre e ha imparato
da lui, viene a me. 46 Non che
alcuno abbia visto il Padre, ma
solo colui che viene da Dio ha
visto il Padre. 47 In verità, in
verità vi dico: chi crede ha la
vita eterna.
48 Io sono il pane della vita. 49 I vostri padri hanno
mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50 questo è il
pane che discende dal cielo,
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perché chi ne mangia non
muoia. 51 Io sono il pane vivo,
disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in
eterno e il pane che io darò è
la mia carne per la vita del
mondo».
Spiritualità Belém: “Come non essere “affamati” di sofferenze, sapendo che il dolore ci
rende un’“OSTIA CONSACRATA”, che Gesù stesso entra nel nostro essere e, nella nostra
intima unione con Lui, diventiamo “ANAWIM”, poveri di Jahvé. ” (Statuti 214).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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Leggi oggi:
Genesi 9-10
Venerdì 24 Aprile
Per il Diario sp. medita: Giovanni 6,52-59
Le altre letture sono: Atti 9,1-20; Sal 116(117)
“CHI MANGIA LA MIA CARNE E BEVE IL MIO SANGUE HA
LA VITA ETERNA ...DIMORA IN ME”
Scioccante e misteriosa è questa Parola di oggi, soprattutto qui
in Brasile, dove le parole “mangiare” e “pane” hanno un duplice
significato. Ma una cosa è certa e chiara: Gesù vuole darsi a noi
fino alla fine, lasciandosi divorare da noi, mettendosi in mezzo
ai nostri denti, nella Santa Eucaristia. Cosa significa “divorare”
Gesù, “alimentarsi” di Gesù? È un mistero che si capisce di più
con l'esperienza che con il ragionamento, ma è la chiave dell’intimità con Lui e della felicità. Fermati e medita, oggi, profondamente questo Vangelo.
Giovanni 6,52-59
52 Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può
costui darci la sua carne da mangiare?». 53 Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo
e non bevete il suo sangue, non
avrete in voi la vita. 54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo
giorno. 55 Perché la
mia carne è vero cibo
e il mio sangue vera
bevanda. 56 Chi
mangia la mia carne
e beve il mio sangue
dimora in me e io in
lui. 57 Come il Padre, che ha la vita,
ha mandato me e io
vivo per il Padre, così
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anche colui che mangia di me vivrà per me. 58 Questo è il pane
disceso dal cielo, non come quello
che mangiarono i padri vostri e
morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
59 Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao.
Spiritualità Belém: “Nel sacrificio della Croce, Gesù si unisce, in modo indissolubile, a
ogni uomo sofferente (“Io ero nudo, viandante, affamato, prigioniero..”) e si sostituisce
ad ogni anima peccatrice (“fatto maledizione”, “dalle sue piaghe siamo stati guariti”).
(Statuti 215).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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Esprimi con le tue parole la/e risposta/e riportate sopra
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Il Santo del mese
SAN FRANCESCO
DE PAOLA
IMITO' GESÙ FINO ALLA MORTE
A metà della Quaresima del 1507, il Santo
ebbe una febbre lenta e continua che aumentò la Domenica delle Palme. Diede ai
suoi religiosi sconsolati le ultime raccomandazioni, insistendo sul voto di astinenza quaresimale, sull'amare Dio, sull'amare
l'altro e sulla fedeltà alla regola. Li abbracciò, li benedisse e partecipò con loro alla
Santa Messa del Giovedì.
Prima di ricevere gli ultimi sacramenti,
riunì i suoi compagni, diede loro le ultime
istruzioni e nominò il vicario generale.
Dopo la confessione, ricevette la Santa
Eucaristia, nella disposizione in cui, in quei
giorni, i membri del suo ordine La ricevono
e cioè: a piedi nudi e con una corda intorno al collo. Il giorno dopo, nel pomeriggio
del Venerdì Santo, mentre ascoltava il Vangelo di Giovanni, ripeté: "Nelle tue mani,
Signore, io affido la mia anima!". Poi, ad
alta voce, pregò: "Signore Gesù Cristo,
Buon Pastore delle nostre anime, mantieni
i giusti, santifica i peccatori, abbi pietà dei
fedeli defunti e abbi pietà di me, miserabile peccatore". Il suo viso irradiava una bellezza celestiale. Invocando i nomi di Gesù e
di Maria, Francesco entrò nella gloria del
Padre, a 91 anni di età, il 2 aprile 1507,
Venerdì Santo. Morì nella città di Plessis Francia, ascoltando la lettura della Passione secondo San Giovanni, come lui stesso
chiese. Ci fu un flusso ininterrotto di persone di tutte le condizioni, alla Chiesa di
Montils, dove venne vegliato il santo eremita. Al contatto di quel corpo glorioso,
fiorivano ancora miracoli.
SANTO DELLA CHIESA
Poco dopo la morte di Francesco, la voce
unisona dei devoti del popolo, degli ecclesiastici, dei religiosi e principi della Francia
e della Calabria, venne indirizzata a Papa
Giulio II per avviare il processo di canonizzazione dell'umile monaco calabrese.
Compiute tutte le norme canoniche, Leone
X lo dichiarò beato il 7 luglio 1513, fissando
la sua festa liturgica il 2 aprile, il giorno del
suo pio transito all'eternità. Pochi anni
dopo, il 1° maggio del 1519, lo stesso Papa
lo dichiarò Santo. Nel 1943, siccome molti
dei miracoli di San Francesco di Paola sono
legati al mare, fu dichiarato patrono dei
marinai e delle coppie che vogliono concepire un figlio, dato che fu lui stesso concepito dopo molta preghiera da parte dei
suoi genitori.
MORI' UNA SECONDA VOLTA
San Francesco di Paola, in pratica, fu martirizzato dopo la morte. Il corpo del Santo
rimase per 55 anni perfettamente conservato. Durante le guerre di religione in Europa, i protestanti calvinisti, nel 1562, invasero il convento di Plessis, dove era sepolto il Santo. Come aveva predetto, il suo
corpo, ancora incorrotto, venne preso dalla tomba e gettato sul fuoco per essere
distrutto. Ma il fuoco non lo bruciò. Solo
quando uno degli eretici gettò sul fuoco,
quasi estinto, una grande croce, allora cominciò a bruciare anche il corpo del Santo
che venne così divorato dalle fiamme. La
notte successiva i fedeli cattolici andarono
a prendere dalle ceneri le ossa, che il fuoco
non era riuscito a distruggere.
99
Leggi oggi:
Genesi 11-12
Sabato 25 Aprile
San Marco
Per il Diario sp. medita: 1Pietro 5,5-14
Le altre letture sono: Sal 88(89); Mc 16,15-20
“RIVESTITEVI TUTTI DI UMILTÀ GLI UNI VERSO GLI ALTRI ...
GETTANDO IN LUI OGNI VOSTRA PREOCCUPAZIONE”
San Pietro, con poche pennellate, disegna l’atteggiamento
dell’autentico discepolo di Gesù: cercare l'umiltà, l'abbassamento non nel senso della depressione, ma della lode a Dio che è nostro Padre amato e potente. Non esiste uomo che da solo, possa
sopportare il peso della propria vita: o diventa pazzo, o cade
nelle droghe, o vive anestetizzato dal ballo e nel vuoto della vita. L'unico modo per vivere coscienti e sereni è quello di GETTARE IN DIO OGNI NOSTRA ANGUSTIA, sapendo che la principale,
unica, opzione di Dio è quella di PRENDERSI CURA DI NOI.
1Pietro 5,5-14
5 Ugualmente, voi, giovani,
siate sottomessi agli anziani.
Rivestitevi tutti di umiltà gli uni
verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia
agli umili. 6 Umiliatevi dunque
sotto la potente mano di Dio,
perché vi esalti al tempo opportuno, 7 gettando in lui ogni
vostra preoccupazione, perché
egli ha cura di voi. 8 Siate
temperanti, vigilate. Il vostro
nemico, il diavolo, come leone
ruggente va in giro, cercando
chi divorare. 9 Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo
subiscono le stesse sofferenze
di voi.
100
10 E il Dio di ogni grazia, il
quale vi ha chiamati alla sua
gloria eterna in Cristo, egli
stesso vi ristabilirà, dopo una
breve sofferenza vi confermerà
e vi renderà forti e saldi. 11 A
lui la potenza nei secoli. Amen!
12 Vi ho scritto, come io ritengo, brevemente per mezzo di
Silvano, fratello fedele, per
esortarvi e attestarvi che questa è la vera grazia di Dio. In
essa state saldi! 13 Vi saluta la
comunità che è stata eletta come voi e dimora in Babilonia; e
anche Marco, mio figlio.14 Salutatevi l'un l'altro
con bacio di carità. Pace a voi
tutti che siete in Cristo!
Spiritualità Belém: “Nel dolore che viene a visitarci, avviene la NOSTRA UNIONE INTIMA CON GESÙ e CON I FRATELLI SOFFERENTI che, in Gesù, SONO CONTENUTI” (Statuti
216).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Leggi oggi:
Genesi 13-14
Domenica 26 Aprile: 4a Dom di Pasqua
Per il Diario sp. medita: Giovanni 10,11-18
Le altre letture sono: Atti 4,8-12; Salmo 117(118); 1Gv 3,1-2
“IO SONO IL BUON PASTORE:
OFFRO LA VITA PER LE MIE PECORE”
Gesù è il volto umano del Padre e, fin dall'Antico Testamento, il
sogno di Dio era di dare “buoni pastori” alle povere pecore del
popolo eletto d’Israele. Gesù è il supremo BUON PASTORE. Egli
non approfitta delle pecore, ma offre la sua vita per loro.
Ti sei già chiesto cosa significa questo? Ti sei già visto come
“pecora” forse mezzo perduta? Hai già visto Gesù come il tuo
Pastore? Ti sei già chiesto cosa significa che Gesù offre la sua
vita per te in ogni istante? Hai già chiesto o cercato di diventare intimo con Gesù, come Maria Maddalena che lo ha riconosciuto “Risuscitato” dalla sua voce?
Giovanni 10,11-18
11 Io sono il buon pastore. Il
buon pastore offre la vita per le
pecore. 12 Il mercenario invece,
che non è pastore e al quale le
pecore non appartengono, vede
venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le
disperde; 13 egli è un mercenario
e non gli importa delle pecore. 14 Io sono il buon pastore,
conosco le mie pecore e le mie
pecore conoscono me, 15 come il
Padre conosce me e io conosco il
Padre; e offro la vita per le pecore. 16 E ho altre pecore che non
sono di quest'ovile; anche queste
io devo condurre; ascolteranno la
mia voce e diventeranno un solo
gregge e un solo pastore. 17 Per
questo il Padre mi ama: perché io
offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18 Nessuno me la
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toglie, ma la offro da me stesso,
poiché ho il potere di offrirla e il
potere di riprenderla di nuovo.
Questo comando ho ricevuto dal
Padre mio».
Spiritualità Belém: “L’infinita bontà di Dio permette che “si completi nella mia carne
ciò che manca alle sofferenze di Cristo”, e si realizzi, nello spazio e nel tempo, qui ed
ora, la Salvezza e il riscatto che Gesù ha già “ottenuto”.(Statuti 217).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte:Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie
mi ha dato? __________________________________________________________
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volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Leggi oggi:
Genesi 15-16
Lunedì 27 Aprile
Per il Diario sp. medita: Giovanni 10,1-10
Le altre letture sono: Atti 11,1-18; Sal 41(42)
“LE PECORE ASCOLTANO LA SUA VOCE
E LUI LE CHIAMA UNA AD UNA PER NOME”
Gesù parla con il linguaggio semplice, del popolo, un popolo di
pastori, in mezzo ai quali è nato. Dobbiamo ricordare che questo piccolo gregge amato, con il quale il pastore ha un rapporto
affettuoso, si chiama anche “SEGULLAH”: proprietà personale,
tesoro del cuore. È questo che tu sei per Dio! Fra me, piccola
pecora, e Gesù, si stabilisce un rapporto di profonda intimità.
Gesù ti conosce come nessun altro e anche tu riconosci la sua
voce, fra mille, questa voce che ti invita a entrare nel Cuore di
Gesù e vivere nell'intimità con lui. La voce di Gesù risuona
nell'intimo della tua coscienza, nella Parola di ogni giorno, nei
consigli di un fratello, nella preghiera… .
Giovanni 10,1-10
1 «In verità, in verità vi dico:
chi non entra nel recinto delle
pecore per la porta, ma vi sale
da un'altra parte, è un ladro e
un brigante. 2 Chi invece entra
per la porta, è il pastore delle
pecore. 3 Il guardiano gli apre e
le pecore ascoltano la sua voce:
egli chiama le sue pecore una
per una e le conduce fuori. 4 E
quando ha condotto fuori tutte
le sue pecore, cammina innanzi
a loro, e le pecore lo seguono,
perché conoscono la sua voce. 5 Un estraneo invece non lo
seguiranno, ma fuggiranno via
da lui, perché non conoscono la
voce degli estranei». 6 Questa
similitudine disse loro Gesù; ma
104
essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.
7 Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico:
io sono la porta delle pecore. 8 Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e
briganti; ma le pecore non li
hanno ascoltati. 9 Io sono la
porta: se uno entra attraverso
di me, sarà salvo; entrerà e
uscirà e troverà pascolo. 10 Il
ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io
sono venuto perché abbiano la
vita e l'abbiano in abbondanza.
Spiritualità Belém: “La Preghiera è per tutti i membri della Missione Belém il momento
di “amore con Dio”: “Venga il mio diletto nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti.
Son venuto nel mio giardino, sorella mia, sposa” (Ct 4,16-5,1)”. (Statuti 245).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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105
Leggi oggi:
Genesi 17-18
Martedì 28 Aprile
Per il Diario sp medita: Atti
11,19-26
Le altre letture sono: Sal 86(87); Giovanni 10,22-30
“NIENTE FERMA LA VALANGA DELL’EVANGELIZZAZIONE”
I racconti della Chiesa primitiva ci commuovono e sono uno stimolo per tutti noi: la vita di Santo Stefano è tanto forte e significativa che subito lo conduce al martirio e fa esplodere una
grande persecuzione in Gerusalemme. I seguaci di Cristo devono fuggire, abbandonare le loro case e i loro campi; i loro beni
vengono confiscati. Devono uscire dallo Stato d’Israele e sparpagliarsi in un raggio di 500 km, arrivando fino a Cipro, Antiochia, alla Fenicia ... sembra una tragedia, ma diventa una
“bomba” dell'Evangelizzazione: per la prima volta il Vangelo è
predicato ai pagani, ai greci, con frutti abbondantissimi! Da
ogni male, Dio trae un bene immensamente più grande.
Atti 11,19-26
19 Intanto quelli che erano
stati dispersi dopo la persecuzione scoppiata al tempo di
Stefano, erano arrivati fin nella
Fenicia, a Cipro e ad Antiochia
e non predicavano la parola a
nessuno fuorché ai Giudei. 20 Ma alcuni fra loro, cittadini di Cipro e di Cirène,
giunti ad Antiochia, cominciarono a parlare anche ai Greci,
predicando la buona novella
del Signore Gesù. 21 E la mano del Signore era con loro e
così un gran numero credette e
si convertì al Signore. 22 La
notizia giunse agli orecchi della
Chiesa di Gerusalemme, la
quale mandò Barnaba ad An106
tiochia.
23 Quando questi giunse e vide la grazia del Signore, si rallegrò e, 24 da uomo virtuoso
qual era e pieno di Spirito Santo e di fede, esortava tutti a
perseverare con cuore risoluto
nel Signore. E una folla considerevole fu condotta al Signore. 25 Barnaba poi partì alla
volta di Tarso per cercare Saulo e trovatolo lo condusse ad
Antiochia. 26 Rimasero insieme un anno intero in quella
comunità e istruirono molta
gente; ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono
chiamati Cristiani.
Spiritualità Belém: “Nella Preghiera ciascuno di noi è abbracciato da Dio: “Io sono malata d'amore. La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia” (Ct 2,5-6).
(Statuti 245).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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La notte
Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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107
Leggi oggi:
Genesi 19-20
Mercoledì 29 Aprile
Per il Diario sp medita: Giovanni 12,44-50
Le altre letture sono: Atti 12,24-13,5; Salmo 66(67)
“IO COME LUCE SONO VENUTO NEL MONDO!
CHI MI RESPINGE HA CHI LO CONDANNA: LA PAROLA”
Gesù si presenta come la “luce del mondo”, “luce” della tua vita
personale, della tua anima. La luce è delicata, non è violenta;
illumina e mostra cosa dobbiamo fare, ma la scelta è tua, è mia,
è personale. Tu non starai in pace finché non accoglierai la LUCE nell'intimità della tua vita. Quando una persona la rifiuta,
la luce che è la Parola, diventa il suo “GIUDICE” e continuerà a
“gridare” nella sua coscienza perfino all'inferno. Pertanto fai
subito e in modo deciso il bene che Dio ti chiede attraverso la
sua Parola.
Giovanni 12,44-50
44 Gesù allora gridò a gran
voce: «Chi crede in me, non
crede in me, ma in colui che mi
ha mandato; 45 chi vede me,
vede colui che mi ha mandato. 46 Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga
nelle tenebre. 47 Se qualcuno
ascolta le mie parole e non le
108
osserva, io non lo condanno;
perché non sono venuto per
condannare il mondo, ma per
salvare il mondo. 48 Chi mi
respinge e non accoglie le mie
parole, ha chi lo condanna: la
parola che ho annunziato lo
condannerà nell'ultimo giorno.49 Perché io non ho parlato
da me, ma il Padre che mi ha
mandato, egli stesso mi ha
ordinato che cosa devo dire
e annunziare. 50 E io so che
il suo comandamento è vita
eterna. Le cose dunque che
io dico, le dico come il Padre
le ha dette a me».
Spiritualità Belém: “Come Gesù, cerchiamo ansiosamente questi momenti di intimità
con il nostro Dio. Per noi, pregare è entrare nella stanza nuziale e conoscere i “segreti
del Re”, unire il nostro cuore al Cuore di Gesù”. (Statuti 245).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Leggi oggi:
Genesi 21-22
Giovedì 30 Aprile
Per il Diario sp medita: Salmo 88(89),21-30
Le altre letture sono: Atti 13,13-25; Gv 13,16-20
“NEL MIO NOME S’INNALZERÀ LA SUA POTENZA”
La Parola di oggi ci rivela il rapporto intimo e profondo fra
Dio e Davide, il re Davide, “uomo secondo il suo cuore”, un
“bravo”, un “eletto” fra il popolo, nonostante le sue cadute e i
suoi peccati.
Davide è l’immagine di ciascuno di noi, quando sinceramente
cerchiamo Dio e a Lui ci consegniamo con tutto il cuore, anche
se cadiamo. Medita con attenzione ogni parola del brano di oggi e osserva quanti benefici, quante grazie sorgono quando ti
mantieni nell'intimo, costante rapporto con Dio.
Salmi 88,21-30
21 Ho trovato Davide, mio servo, con il mio santo olio l'ho
consacrato; 22 la mia mano è
il suo sostegno, il mio braccio è
la sua forza. 23 Su di lui non
trionferà il nemico, né l'opprimerà l'iniquo. 24 Annienterò
davanti a lui i suoi nemici e
colpirò quelli che lo odiano.
25 La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui e nel mio
nome si innalzerà la sua potenza. 26 Stenderò sul mare la
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sua mano e sui fiumi la sua destra. 27 Egli mi invocherà: Tu
sei mio padre, mio Dio e roccia
della mia salvezza. 28 Io lo
costituirò mio primogenito, il
più alto tra i re della terra.
29 Gli conserverò sempre la
mia grazia, la mia alleanza gli
sarà fedele.
30 Stabilirò per sempre la sua
discendenza, il suo trono come
i giorni del cielo.
Spiritualità Belém: “Gesù ci insegna a pregare sempre, come San Paolo esprime: “State
sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie, questa è infatti la
volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.” (1Tess 5,16ss). (Statuti 247).
Sottolinea bene il testo di oggi e, poi, annota qui le frasi che più ti hanno colpito:
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Scrivi il PROPOSITO di oggi (piccolo, preciso, concreto)
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Scrivi come concretamente farai per mettere in pratica il proposito
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Cosa Gesù ha fatto di speciale, per me, oggi? Quali nuove grazie mi ha dato?
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Come ho vissuto il proposito? (Riempi tutte queste righe raccontando tutte le
volte che ti sei ricordato della Parola, come è stato, come ti ha aiutato)?
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Signore ti chiedo perdono per... (riempi solo se vuoi, o scrivilo a parte)
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Il Diario Spirituale
1º– Scegli un buon posto, se puoi, riunisciti con gli amici e fissa la durata della
meditazione (per lo meno 30 min). Se possibile, prega il Rosario prima o, per lo meno,
fa il Segno della Croce, prega un Padre Nostro e 3 Ave Maria.
2º- LEGGI IL BRANO del Giorno (Hai bisogno del Diario), senza preoccuparti di
sottolineare. Poi leggi di nuovo il brano, sottolineando le frasi che più toccano il tuo cuore e ti hanno colpito.
3º– Nella pagina a fianco, SCRIVI TUTTE LE FRASI CHE HAI SOTTOLINEATO. Infine,
scrivi di nuovo la frase che ti ha colpito di più (questo diario ha già le righe necessarie
per questo).
4º– Chiediti, ora, COME POSSO METTERE IN PRATICA, OGGI, QUESTA FRASE?
Quale GESTO CONCRETO posso fare per mettere in pratica questa Parola nella mia vita?
Dev’essere qualcosa di molto concreto: cosa VOGLIO FARE concretamente, oggi, per
vivere questa Parola? Fai quindi, UN PROPOSITO (piccolo, concreto, preciso, qualcosa
che la Parola mi invita a migliorare, una piccola cosa ogni giorno. Gesù non ha detto:
“Beati coloro che leggono la Parola”, ma “Beati quelli che la METTONO IN PRATICA”.
5º– Scrivi ora il tuo proposito SUL PALMO DELLA MANO e nel tuo Diario. Questo
proposito stia, per tutto il giorno, nel tuo cuore e nella tua mente, per viverlo il più intensamente possibile.
6º– LA NOTTE, dedica per lo meno 20 minuti per riflettere sulla giornata rispondendo a queste domande:
*COSA HA FATTO GESU’ PER ME OGGI? (Quali grazie ho ricevuto da Lui, oggi).
* COME HO VISSUTO IL PROPOSITO IN QUESTO GIORNO? (Racconta come hai
vissuto il proposito, scrivi, per lo meno 10 righe raccontando le esperienze che hai vissuto quando ti sei ricordato del proposito).
*SIGNORE, TI CHIEDO PERDONO PER... (Scrivi, con sincerità i peccati commessi
oggi. In questo modo sarà semplice confessarti e non dimenticare niente).
7º– RICORDATI SEMPRE DEI 5 SASSI: CONFESSIONE MENSILE, MEDITAZIONE
QUOTIDIANA DELLA BIBBIA, S.MESSA (Ogni giorno o quanto più possibile), Santo
ROSARIO quotidiano (3 misteri, 150 Ave Maria), DIGIUNO a Pane e Acqua il Mercoledì e
Venerdì).
Ass. Missione Belem Onlus
Vicolo Stati Uniti,5 – 30030
Sandon di Fossò-VE
tel/fax 041 466817
Missionari Lamezia T. (CZ)
Tel 0968 1950739
Cell 327 5720328
C.F. 90122070270
[email protected]
[email protected]
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