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Dove eravate? - AGESCI lazio
azimut La rivista dei capi del Lazio numero::062009 Dove eravate? rivista bimestrale - anno VI - numero 6 - novembre/dicembre 2009 Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 2 e 3, Roma //2009 azimut::062009 2 editoriale Assemblea senza quorum, capi senza quore di Giacomo Ebner vazione dei programmi delle pure il tempo di lasciare uno straccio di delega. e Chiara Clementi * branche e dei settori, la mancata approvazione del percorso della Route dei capi, la mancata approvazioAssemblea dei capi del Lazio non ha rag- ne del bilancio economico, il rinvio del convegno di giunto il quorum. Su 240 aventi diritto al voto, sareb- dicembre preparato dagli bero bastati 120 votanti, tra IRO. In poche parole la paralisi dell’attività regionale. presenti e deleghe, ma non ce l’abbiamo fatta. I presen- Direte voi che per sole 4 persone non si è svolta l’asti, comprese le deleghe e una generosa considerazione semblea. Non è proprio dei casi dubbi, sono risultati andata così: l’Assemblea non si è tenuta per l’assenza di solo 116. 124 persone. Queste persone Gli effetti immediati sono stati, oltre al tempo sprecato non solo non sono venute, per tutti: la mancata appro- ma non hanno trovato nep- L’ A voi 124 ci rivolgiamo. Alcuni di voi avranno avuto delle ragioni per non partecipare. Tra queste non può esservi certamente la contestuale uscita di gruppo o di unità. Infatti il calendario dell’anno della regione è stato inviato a tutti i capi, con un nostro grande sforzo organizzativo, i primi di luglio. Non crediamo che le uscite autunnali fossero già state programmate a luglio. Comunque anche se il vostro gruppo o la vostra azimut::062009 editoriale unità fossero stati in uscita, voi sareste potuti venire lo stesso o, in estrema ipotesi, delegare qualcun altro. Si deve poi considerare che alcuni gruppi non vengono in Assemblea da tanto, troppo tempo e non hanno giustificazioni di sorta. Vedete, le nostre regole se vengono violate non comportano alcuna sanzione. Nessuno di noi potrà mai comminarvi una multa. Lo scautismo si fonda sul rispetto, sulla lealtà e sul porre il proprio onore nel meritare fiducia. A questi valori tutti noi, come sapete, facciamo riferimento. Noi responsabili regionali, che abbiamo tra i nostri compiti la tutela degli associati del Lazio, abbiamo il dovere di richiamarvi a quel senso di Chi non partecipa alla democrazia associativa tradisce la fiducia dei propri ragazzi, che hanno il diritto a essere rappresentati nei luoghi dove si prendono decisioni che li riguardano. responsabilità che chiediamo anche ai più piccoli dei nostri lupetti e delle nostre coccinelle. In primo luogo chi non partecipa alla democrazia associativa tradisce la fiducia dei propri ragazzi, che hanno il diritto a essere rappresentati nei luoghi dove si prendono decisioni che li riguardano. In secondo luogo tradisce la fiducia di tutti i ragazzi scout del Lazio perché non permette che si approvino o meno i programmi che li riguardano. In terzo luogo tradisce la fiducia dei capi che sono venuti all’Assemblea, anche da lontano, anche sotto la pioggia, anche districandosi tra impegni e affetti. Infine tradisce la fiducia delle decine di capi che lavorano per la regione, che saranno pure al servizio di tutti, ma non si meritano un simile trattamento. Se non vi stanno bene le regole che ci siamo dati, venite, ne discutiamo, e se ottenete la maggioranza le cambiamo. Dovete però comprendere che se non partecipate, se vi disinteressate, non danneggiate solo voi, ma tutta la regione. Siete dunque essenziali. Non avremmo voluto essere così duri, ma duro è il colpo che avete inferto alla democrazia associativa. Siamo pronti ad accogliervi a braccia aperte alla prossima Assemblea, domenica 29 novembre. Vi abbracceremo uno ad uno, così forte che vi mancherà il respiro... *Responsabili Regionali AGESCI Lazio 3 azimut::062009 4 sommario editoriale 02 primo piano 05 08 10 12 tazebao 14 il percorso 15 settore pns branca LC branca EG branca RS lo spillone spiritualità Assemblea senza quorum, capi senza quore Assemblea regionale, un flop per colpa di chi? Lo scautismo nel Lazio: c’è chi entra e c’è chi esce La sede regionale si veste di nuovo Tante occasioni per continuare a crescere Handicap e scautismo tra disagio e opportunità 18 Monte Cornacchia Dove si va in uscita 20 22 24 26 28 30 32 Se i capi devono essere mediatori Attività a tema o un tema per un’attività? L’onda verde nell’AGESCI Lazio Millepiedi sulla strada “Il reparto è mio e lo gestisco io” La lussuria, la paura dell’altro che uccide il desiderio La bacheca della redazione AZIMUT la rivista dei capi del Lazio direttore responsabile Sergio Gatti capo redattore Niccolò Carratelli redazione p. Paolo Benanti tor, Bruna Brancato, Stefania Brandetti, Alba D’Alberto, Lucia Di Stefano, Stefania Galli, Gianni Polifroni, Andrea Ventura, Francesco Violi, Luca Zanchini progetto grafico e impaginazione Gigi Marchitelli edito da Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (Agesci Lazio) sede via Adalberto 13/15, 00162 Roma e-mail [email protected] stampa MEDIAGRAF S.p.A. - Stabilimento di Roma SO.GRA.RO. Via Ignazio Pettinengo, 39 - 00159 Roma finito di stampare Roma, Novembre 2009 azimut::062009 primo piano Assemblea regionale, un flop per colpa di chi? Quorum mancato: alla ricerca di un colpevole e di un movente di Lucia Di Stefano seconda volta consecutiva; anche l’anno Domenica 18 novembre: Assemblea regionale. L’inizio dei lavori tarda e mentre qualcuno inizia a paventare l’ipotesi di un mancato quorum, i Responsabili Regionali chiedono ai membri del Consiglio di incontrarsi all’esterno dell’aula dove si sarebbe svolta l’Assemblea. Poco dopo comunicano che l’Assemblea non è valida perché non ha raggiunto il quorum. Stati d’animo? Sollievo, si torna a casa prima! Preoccupazione, come faremo con le votazioni? I programmi delle Branche, la Route regionale: cosa succederà? Rabbia, perché non sono venuti nonostante fossero stati anche sollecitati da una missiva dei Responsabili Regionali? Delusione, cosa ne farà di tutto questo cibo il clan che si è proposto per l’autofinanziamento a pranzo? Sgomento, ma adesso con chi ce la prendiamo? In effetti, quando un’Assemblea non raggiunge il quorum l’aria generale è intrisa di un misto di sentimenti che non hanno sfogo in nessuna vera reazione perché non è possibile additare un colpevole. Nonostante non tutti ricordassero la possibilità che un’Assemblea non raggiungesse il quorum, questo in realtà negli anni è avvenuto altre volte. L’ultima il 7 novembre 2004, quando l’Assemblea di inizio anno, fondamentale per le votazioni dei programmi regionali, risultò nulla per la prima, infatti, quella del 12 ottobre 2003 non raggiunse il quorum. La soluzione sembra non essere così dolorosa, l’Assemblea straordinaria è stata convocata per il 29 novembre, data in cui devono essere votati i programmi dell’anno e le fondamentali scelte della regione per lavorare alla Route. Ma di chi sia la colpa, se di colpa si può parlare, o di quali siano le cause non si discute. Verrebbe spontaneo prendersela con il gruppo che è sempre presente e che in questa occasione guarda caso ha lasciato la sua sedia vuota, ma dati alla mano nella nostra regione ci sono gruppi che non partecipano ad un’Assemblea da più di 5 anni (Roma 101, Roccagorga 1, Sabaudia1, Maranola 1, Latina 6, Campoverde 1 e Borgo Piave 1), gruppi che mancano da 3 anni (Roma 64, Roma 149, Albano 2, Ciampino 1, Genzano 1, Lanuvio 1, Roma 107, Roma 47, Roma 50, Cisterna 1, Cori 1, Formia 1 e Roma 143) e gruppi che hanno partecipato una volta sola negli ultimi 3 anni (Roma 63, Settecamini 1, Roma 144, Roma 147, Roma 150, Genzano 2, Grottaferrata/Frascati, Civitavecchia 3, Cassino 1, Roma 94, Roma 97, Roma 33, Roma 34, Roma 41, Roma 60, Aprilia 1, Cisterna 3, Latina 1, Latina 3, Nettuno 1, Castelforte 1, Roma 8, Roma 70, Roma 121, Guidonia 1, Monterotondo 1 e Sutri). Cercando una motivazione concreta, one- 5 azimut::062009 6 primo piano stamente sembra difficile credere, come qualcuno ha fatto notare in Assemblea, che la motivazione possa essere legata al posto in cui l’Assemblea si svolge (quindi sempre a Roma). Tale motivazione sicuramente apporta dati significativi in termini di assenze, ma risulta comunque essere un fattore difficilmente estirpabile, considerato quanto sia vasta la nostra regione: lo spostare l’Assemblea da un luogo all’altro potrebbe significare solo spostare il baricentro di queste perpetue assenze. Riferendoci ai gruppi citati si nota quanto molti di questi non siano poi effettivamente lontani da Roma, pertanto la spiegazione non ha riscontro effettivo nei dati numerici. Dal grafico relativo alle percentuali di presenze delle varie zone della regione (cfr. grafico) si può valutare come tale fattore sia significativo, ma non fondamentale. Da una parte ci si può interrogare sul valore che questi momenti assembleari hanno rispetto al nostro servizio con i ragazzi, valore che spesso non ha un riscontro concreto e che quindi porta a mettere in secondo piano l’Assemblea rispetto ad altre attività, come uscita dei passaggi e domenica di gruppo. Dall’altra ci si può interrogare su quanto queste situazioni rispecchino il pensiero dei capi e dei gruppi della nostra regione che attraverso il metodo democratico della non-partecipazione possono esprimere in modo tacito il proprio malcontento. Forse è il caso di sottolineare come l’espressione più alta della democrazia associativa non risiede nel boicottare i momenti assembleari, ma nello sporcarsi le mani in prima persona per migliorare e a volte cambiare con il proprio intervento ciò che meno ci piace. Lasciare il mondo un po’migliore di come l’abbiamo trovato, forse, voleva dire proprio questo! Dati alla mano nella nostra regione ci sono gruppi che non partecipano ad un’Assemblea da più di cinque anni, gruppi che mancano da tre anni e gruppi che hanno partecipato una volta sola negli ultimi tre anni. azimut::062009 primo piano 7 azimut::062009 8 primo piano Zona per zona, cosa dicono gli ultimi censimenti Lo scautismo nel Lazio: c’è chi entra e chi esce di Gianni Polifroni Continua l’attenzione di Azimut verso i numeri dello scautismo nel Lazio. E che numeri! Prendiamo come indice i dati relativi al periodo che va dal 2004/05 al 2008/09, facendo il focus sulle zone e cercando di raggiungere il non semplice obiettivo di determinare, se esiste, un trend (nettamente positivo o negativo) di entrate e uscite nelle branche delle nostre zone. A livello generale non c’è alcuna flessione di rilievo. Da segnalare 210 ragazzi in meno nella Branca E/G; ma, insomma, nulla di tragico. Anche la Branca L/C perde 199 bambini assestandosi a 4966, mentre la Branca R/S cresce di 44. La diminuzione di censiti in Branco e Reparto, quindi, è da tenere d’occhio ma, almeno a livello generale, può anche essere considerata un cambiamento fisiologico derivante da un calo motivazionale che, in alcuni periodi, può certamente verificarsi. Ma, come è stata nostra abitudine nelle altre puntate di questa mini-inchiesta, spostiamo ora la nostra attenzione alle singole parti del dato finale: le zone. Qui la situazione è ben diversa ed è ben più facile mettere in evidenza alcune singolarità. Al contrario di quanto si possa pensare, i casi particolari vengono anche dal cuore di Roma: non solo, quindi, da quelle zone periferiche che in altre occasioni si erano definite in difficoltà dal punto di vista numerico. Una prima avvisaglia di questo l’abbiamo scorrendo il numero dei censiti negli ultimi 5 anni nella Branca L/C. Tra alti e bassi (cfr. grafico) è chiaro come le zone che escono più malconce dall’analisi, siano la zona Centro Urbis e la Zona Pleiadi. La prima perde, specialmente nei primi tre anni, più di 100 L/C; la seconda, circa 90. Anche in questo caso la situazione non è certo da ritenersi critica, ma, se è vero che le altre zone concludono in pareggio o addirittura in attivo il numero dei censiti nella branca nel periodo indicato, è il caso forse di pensarci su un momento. Il problema, infatti, si aggrava non appena ci spostiamo nella branca E/G, branca che comprende senza dubbio un’età ancora più critica dell’essere Scout. Ecco i numeri: la Zona Centro Urbis censisce nel 2005 ben 630 E/G; questi, seguendo un’ininterrotta parabola discendente, arrivano, nel 2008, al numero di 449. Simile sorte tocca la Zona Pleiadi, che perde 112 E/G nello stesso arco di tempo. È doveroso sottolineare che la chiusura di alcuni gruppi incide sicuramente su questi numeri. Ad ogni modo questi dati acquistano importanza, ancora una volta, se confrontati con quelli delle altre zone. In queste, come già specificato, si verificano certamente casi di decrescita ma in misura molto ridotta e non progressiva. Poco da dire, resta, rispetto alla branca R/S, dove le zone, mantengono sostanzialmente stabile il numero dei censiti. Forse si potrebbe partire da questi numeri per individuare le aree nelle quali rinforzare la nostra azione migliorando la nostra proposta alla luce del motto “ask the boy” che certamente vuol dire chiedi, ma che in questo caso potrebbe diventare “ascolta”. azimut::062009 L/C 106 453 139 239 486 199 608 508 525 456 535 475 436 5165 E/G 135 437 119 203 387 150 630 476 443 527 462 461 382 4812 R/S 80 147 38 89 182 94 282 216 237 236 215 247 207 2270 Zone Frosinone Pontina Tuscia Etruria Castelli Riviera d’Ulisse Centro Urbis Auriga Cassiopea Ostiense Pleiadi La Fenice Sabina Valli Aniene TOTALI L/C 122 445 125 242 498 197 556 569 544 492 534 489 416 5229 E/G 170 423 155 225 448 157 591 483 436 491 440 457 409 4885 R/S 90 151 40 93 199 85 259 215 257 262 204 240 225 2320 2005 Zone Frosinone Pontina Tuscia Etruria Castelli Riviera d’Ulisse Centro Urbis Auriga Cassiopea Ostiense Pleiadi La Fenice Sabina Valli Aniene TOTALI L/C 121 424 137 234 475 206 504 589 533 497 473 481 452 5126 E/G 154 451 142 211 423 164 545 502 411 534 409 450 416 4812 R/S 82 163 44 97 219 90 238 233 243 258 212 210 207 2296 2006 Zone Frosinone Pontina Tuscia Etruria Castelli Riviera d’Ulisse Centro Urbis Auriga Cassiopea Ostiense Pleiadi La Fenice Sabina Valli Aniene TOTALI L/C 71 420 131 241 475 181 527 549 523 544 426 434 394 4916 E/G 108 426 143 225 418 172 506 475 406 549 412 458 428 4726 R/S 68 172 33 96 197 81 248 245 241 262 193 227 179 2242 Zone Frosinone Pontina Tuscia Etruria Castelli Riviera d’Ulisse Centro Urbis Auriga Cassiopea Ostiense Pleiadi La Fenice Sabina Valli Aniene TOTALI L/C 80 436 107 280 488 195 503 548 521 543 443 424 398 4966 E/G 137 402 142 258 401 161 449 483 404 523 350 485 436 4631 R/S 67 172 33 114 189 64 299 221 238 278 225 239 175 2314 2004 Zone Frosinone Pontina Tuscia Etruria Castelli Riviera d’Ulisse Centro Urbis Auriga Cassiopea Ostiense Pleiadi La Fenice Sabina Valli Aniene TOTALI 2007 9 2008 primo piano azimut::062009 10 primo piano Terminati i lavori di sistemazione dei locali in via Adalberto La sede regionale si veste di nuovo di Mauro Giannelli * Sono bastati 2 mesi e senza quasi accorgersene la vecchia sede regionale si è trasformata in un’accogliente sede regionale. Sulla scia dei lavori effettuati sull’intero immobile, che hanno visto nascere il “Roma Scout Center”, ne abbiamo approfittato per rifarci il look. Il 4 ottobre scorso, alla presenza del Comitato Nazionale (wooowww!!!), del Consiglio Regionale, degli ex Responsabili Regionali succedutisi da quando risediamo a S. Ippolito, Chiara e Giacomo hanno effettuato il “taglio del nastro”. Chi entra oggi nella sede regionale trova un ambiente accogliente e luminoso ed una segreteria non più fatta da mobili “che neanche più il rigattiere”… I lavori finanziati in parte dal “Fondo immobili” dell’AGESCI (a proposito: grazie Emiliano, Incaricato Nazionale al Demanio) hanno riguardato la sistemazione dei muri lesionati, il rifacimento dell’intero impianto elettrico e dell’impianto d’illuminazione (grazie Giuseppe, Capo Clan del Roma 89), la realizzazione di un bagno in più per i portatori d’handicap e di un piccolo magazzino, la posa del controsoffitto e del pavimento in tutti gli ambienti e la realizzazio- I lavori finanziati in parte dal “Fondo immobili” dell’Agesci hanno riguardato la sistemazione dei muri lesionati, il rifacimento dell’intero impianto elettrico e dell’impianto d’illuminazione, la realizzazione di un bagno in più per i portatori d’handicap e di un piccolo magazzino, la posa del controsoffitto e del pavimento in tutti gli ambienti e la realizzazione di un impianto di videoproiezione coi controfiocchi. azimut::062009 primo piano ne di un impianto di videoproiezione coi controfiocchi. Il tutto è stato possibile anche con il contributo dei gruppi che hanno accettato di spostare di 2 anni la restituzione dell’ultima tranche del fondo “sede regionale” al 2011. Grazie anche all’aiuto di Claudio Devoto (ex scout) abbiamo anticipato di 6 mesi l’ammodernamento della segreteria, che pagheremo in parte ad aprile, quando installeremo anche l’impianto di condizionamento. I costi dell’impresa, ripartiti in 2 anni, sfiorano i 70.000 euro IVA compresa (25.000 da fondo immobili e gli altri ricavati dallo slittamento di 2 anni del fondo “sede regionale” che è pari a circa 24.000 euro complessivi l’anno). L’impresa è stata possibile anche grazie alla disponibilità della Cooperativa la Tenda, che ha ospitato per oltre 2 mesi la nostra segreteria e grazie all’intervento di Marco Zanolo (ex Incaricato nazionale all’Organizzazione) e Marcello Pranzetti che hanno interagito con la ditta COIM, la stessa che ha fatto la ristrutturazione sull’intero immobile, per farci praticare “prezzi scout”. Insomma un bel lavoro di squadra, costato un pezzo di fegato a Giacomo, che ora però gongola felice! *Incaricato all’Organizzazione AGESCI Lazio Roma Scout Center, “Il fiore rosso” è finalmente una realtà! Un ostello in stile scout, ma non solo per gli scout, a due passi dal cuore di Roma Il 28 ottobre scorso l’AGESCI ha presentato il nuovo centro di ospitalità Roma Scout Center. Dopo più di dieci anni dal progetto iniziale, che prevedeva nel 1998, in vista dell’anno giubilare, la costruzione di uno ostello in stile scout dove i pellegrini avrebbero potuto alloggiare, il Roma Scout Center è finalmente una realtà. L’ostello si trova in Largo dello Scautismo, a fianco alla sede dell’AGESCI Lazio. La struttura è aperta a tutti, giovani, famiglie, gruppi scout, associazioni, professionisti che intendono soggiornare a Roma in modo economico e con spirito di essenzialità, ma anche in un ambiente moderno, accogliente e funzionale. L’ostello mette a disposizione ben 120 posti letto in camere principalmente da quattro posti , ma anche da tre e da due. Ogni stanza, inoltre, prevede aria condizionata e possibilità di servizi interni. Sono previsti nella struttura una sala tv e una sala computer. Vengono inoltre messe a disposizione delle sale per riunioni ed eventi: una può ospitare fino a 300 persone, ma all’occorrenza può essere suddivisa in tre salette con una capienza da 80 posti. Le sale sono fornite di tutta l’attrezzatura necessaria ad ospitare incontri di lavoro e riunioni di vario tipo: videobeam, lavagna a fogli mobili, schermo. Caratteristica principale di questo ostello è che gli arredamenti interni sono stati fatti utilizzando materiali non trattati chimicamente. Tutto questo nel massimo rispetto dell’ambiente, in perfetto stile scout. Si tratta di un´idea e di un progetto importante, forse il più impegnativo mai realizzato dall´AGESCI, che vuole essere un centro di ospitalità per il turismo sociale. Per maggiori informazioni collegatevi al sito www.romascoutcenter.com. Stefania Galli La struttura è aperta a tutti, giovani, famiglie, gruppi scout, associazioni, professionisti che intendono soggiornare a Roma in modo economico e con spirito di essenzialità, ma anche in un ambiente moderno, accogliente e funzionale. 11 azimut::062009 12 primo piano I laboratori organizzati dalla Formazione Capi regionale Tante occasioni per continuare a crescere di Vincenzo Petrianni * Nel corso del 2009 circa settanta capi del Lazio hanno partecipato ai laboratori proposti dalla Formazione Capi regionale. Davvero un buon risultato se consideriamo la miriade di impegni che ogni capo che fa servizio dovrebbe assolvere: i ragazzi, il gruppo, la parrocchia, la zona... Ma proprio il desiderio e la necessità che ogni capo sente per migliorare il proprio servizio, ci deve spingere a cercare occasioni di formazione permanente che ci aiutino nella nostra continua crescita. Così, anche per il 2010 la Fo.Ca. si sta attivando per preparare una serie di eventi rivolti ai capi del Lazio. Si terranno tra febbraio e marzo e la caratteristica fondamentale dei nuovi laboratori sarà la collaborazione con le branche: abbiamo infatti “sondato” le richieste di formazione che arrivano dai capi in servizio ed abbiamo scelto una serie di argomenti da inserire nelle serate a tema. Tra questi saranno presenti scautismo ed handicap, la pista e il sentiero in branca L/C, l’impresa, la scelta ed altri ancora. Inoltre la formazione capi regionale rinnova la sua disponibilità a collaborare con le zone più lontane da Roma, sia “esportando” i laboratori, sia collaborando a tematiche da sviluppare insieme. Non rimane che tenere d’occhio il sito regionale (http://www.lazio.agesci.it/core/foca), chiedere agli incaricati qualsiasi informazione ([email protected] – [email protected]) ...e partecipare! * Incaricato Fo.Ca. AGESCI Lazio Un sabato qualunque... un sabato da formatori Quaranta capi, il 17 ottobre scorso, hanno partecipato all'annuale incontro RTT.Divisi in gruppi di lavoro ci si è trovati a verificare gli eventi di formazione proposti in regione dopo l’entrata in vigore del nuovo iter di Formazione Capi. I formatori L/C hanno evidenziato la necessità di un confronto metodologico tra formatori e, in un’ottica di formazione permanente, la necessità di organizzare laboratori metodologici per i capi della regione animati da formatori. La formazione E/G, oltre ad analizzare – numeri alla mano – la partecipazione ai CFM, ha provato ad elaborare un percorso di analisi individuando almeno due possibili tesi per giustificare lo scarso numero di allievi: la partecipazione dei capi ai CFT nel primo anno di servizio e la durata del CFM nella nostra Area. Altro argomento di confronto è stato come affrontare le aree educative nei CFM del nuovo iter e quale spazio dare all’argomento. Per i formatori R/S il primo argomento è stato l’ennesimo annullamento del CFM R/S, si è osservato che i capi di branca R/S arrivano a fare i capi clan o i maestri dei novizi avendo già affrontato un CFM in un un’altra branca. Da questa analisi, per venire incontro all’esigenza di formazione, si è proposto di investire di più sui CAM, di offrire il CFA in stile di Branca R/S e di organizzare laboBruna Brancato ratori metodologici di branca. azimut::062009 primo piano AGESCI Lazio, cambia la guida spirituale! Damiano Sei anni di servizio come Assistente Regionale: come sintetizzarli? Provo con alcuni sentimenti: il primo di gratitudine, per chi ha condiviso il cammino con me e per quanti, Assistenti e Capi, mi hanno supportato; il secondo di rimpianto, per aver lasciato tante idee “nel cassetto” e non aver osato; il terzo di gioia, per aver potuto vivere questa dimensione nel mio servizio scout. Ancora di più mi accorgo, oggi, che questo servizio non consiste tanto nel fare cose, organizzare eventi e incontri, ma nel mettersi in ascolto dei Capi e delle Comunità Capi, e accompagnarli nelle situazioni gioiose e critiche del loro servizio. Per tutti questi tratti di strada fatti insieme, nelle varie strade della regione: GRAZIE! Andrés, sss Cari capi e fratelli Scout della Regione Lazio, sono Andrés, sss (chiamatemi solo cosi); religioso della Congregazione dei Sacramentini, e sono il vostro nuovo AE regionale, nominato dalla CEL il 6 ottobre 2009. Ho già 61 anni e ho fatto la Promessa scout il 22 dicembre 1973, nel mio gruppo scout 110, USCA, in Argentina, dove sono nato. Mi piace fare trekking, nuotare; mtb; guardare le partite di rugby. Ho fatto tanti campi scout e ciò che mi piace di più è contemplare le stelle per chiacchierare con il Signore e ascoltare i racconti di vita scout. Cari Capi, cosa voglio dire con tutto questo? Che sono al vostro servizio. Vi lascio il indirizzo e-mail perché penso vi possa servire; immagino che il Signore Gesù, avrebbe fatto lo stesso. Ringrazio p. Damiano per il suo servizio con noi durante questi anni. In questo anno sacerdotale vi invito a pregare per lui e per tutti i sacerdoti, anche per i nostri parroci e i nostri AE. Noi sacerdoti abbiamo bisogno della vostra preghiera, amicizia e comprensione. Saluto voi Capi e voi AE che lavorate nei gruppi; a voi, fratelli scout della Regione Lazio, va la mia preghiera e la mia disponibilità a servirvi. Nel nome del Signore io vi benedico. “Condor Entusiasta” vi saluta: “Sii Preparato”. Andrés sss - AE, Regione Lazio - [email protected] 13 azimut::062009 14 tazebao A chi si chiede se ne valga la pena, rispondiamo che la diversità in un gruppo è fonte di ricchezza per tutti e non può essere un male, per nessuno. Seppure siano tante le speciali attenzioni che i capi devono avere accostandosi alla disabilità, bisogna tenere a mente che, applicando il metodo, prepareranno i loro ragazzi all’incontro con l’altro, il diverso. Bisogna essere pronti a capire se o quando la proposta scout finisce, perché non è più adatta alle esigenze educative di un ragazzo. Bisogna accompagnare ciascun ragazzo e ciascuna famiglia nel percorso che prevede l’accoglienza, la condivisione di un percorso e poi la possibile fine di di Alessio Sarti una strada. Non sempre sarà un successo: ma sappiamo che non sarà un fallimento Il 10 ed 11 ottobre 2009, a Bracciano, si è se avremo sempre nella testa e nel cuore il tenuto il convegno capi della Zona percorso di chi si è affidato a noi, e che Cassiopea, dedicato a fornire risposte a chi Dio ci aiuta ad accompagnare per mano. si trova nella condizione di portare avanti Ed a chi teme che la presenza della disabila proposta educativa a ragazzi che presen- lità in un gruppo possa finire per annactano delle disabilità, partendo dai casi e quare la proposta rispondiamo: la presenza dai problemi concreti presenti in unità. Con dei disabili permette ai capi di trovare un obiettivo: ribadire con forza che il meto- maggiori spazi ed attenzione proprio a chi do ha delle caratteristiche uniche, che lo disabile non è, ma, in certi momenti, rimarendono uno strumento adeguato ad edune un po’ nell’ombra. Le nostre attività care anche confrontandosi con la disabilità. risulteranno tanto più coinvolgenti ed entuSono tante le domande ed i dubbi che si siasmanti per tutti, quanto più prevedranaffacciano alla mente dei capi e non manno per i nostri ragazzi un momento in cui cano naturalmente le questioni più stretta- siano spettatori, partecipanti e protagonimente metodologiche legate ad eventi sti. Senza questi tre momenti, opportunasignificativi e delicati come la Partenza o mente bilanciati dal capo, per tutti i alle peculiarità delle branche: come propor- ragazzi, la nostra proposta perderà forza re gioco, avventura, strada nell’incontro ed incisività. con la disabilità? Ci siamo lasciati con una speranza nel A chi si interroga sulla propria competenza, cuore: che Dio ci aiuti nella nostra missiopossiamo rispondere che lo scautismo ne di capi, che possano favorire la crescita opera sull’handicap, il rischio che la disabi- di una società ricca, che guarda alla disabilità comporti un’emarginazione, e non sulla lità come un valore aggiunto e non un prodisabilità in sé: essere buoni capi è dunblema, che ami invece di valutare o giudique ciò che ci è richiesto. care, che si apra invece di chiudersi. Convegno capi della Zona Cassiopea: la scoperta di una ricchezza Handicap e scautismo tra disagio e opportunità azimut::062009 il percorso Primo giorno: da Pescosolido al Rifugio Coppo dell’Orso >> ore 6.30 Da Pescosolido [1] si segue la strada che esce a monte dal paese, e si raggiunge un bivio [2] dove vi sono dei segni rossi del PNA (Parco Nazionale Abruzzo). Si segue la strada di sinistra, si supera qualche svolta e si continua sulla sterrata che segue, attraverso un bel pianoro erboso (a sinistra c’è la casa Piccione, 800 m) [3] e poi a mezzacosta, questa strada termina in un piccolo piazzale (900 m). Si imbocca il sentiero che scende dal piazzale, e arriva ad un cancello di legno la grossa mulattiera che sale dal paese. La si segue a sinistra, fino ad un dosso dal quale, accanto ad una pineta di rimboschimento ci si affaccia sul tratto centrale della valle, dominato dai pendii di Monte Serrone e del Montagnone [4]. Il sentiero ora scende tra belle erosioni, il Vallone Mandrino [5] e poi continua a mezzacosta fino a girare l’ultimo dei tanti contrafforti della Punta Calcatora [6] e ad affacciarsi sulla parte mediana della Valle, meno scoscesa ed orientata a NO. Sempre a mezzacosta il sentiero traversa il ripido vallone del Tasso (1307 m) [7] e raggiunge il fondovalle. Si prosegue per un tratto accanto al corso di un torrente, poi si inizia a salire a sinistra fino ad uscire dal bosco, e ad affacciarsi sull’ampia e desolata conca carsica compresa tra una serie di vette tra cui spicca quella del monte Cornacchia. Il sentiero si biforca [8] prendete a destra salendo verso Ovest per larghissimi pendii sassosi verso il monte Cornacchia (2003 m) [9]. Da qui (per chi vuole) si prosegue per il sentiero che porta verso i Tre Confini (1992 m) [10] per poi arrivare al Rifugio Coppo dell’Orso [11]. 15 Un interessante giro da Pescosolido per il Vallone Lacerno, scendendo per il Valico delle Scalelle e Colle Rotondo. Il Monte Cornacchia di Luca Zanchini Secondo Giorno: dal Rifugio Coppo dell’Orso a Pescosolido >> ore 5.30 Dal Rifugio [11] si scende per la stessa via fino al Monte Cornacchia [9] da qui si raggiunge il valico delle Scalelle [12]. Lo si scavalca e si continua a scendere per il sentiero a mezzacosta che cala sul versante della Val Roveto [13]. Con qualche svolta, si traversa il secondo vallone e poi si cala parallelamente a questo, in direzione del fondovalle. A un bivio (1033 m) [14] si piega a sinistra per traversare il valico tra la cima di Colle Rotondo e i pendii di Monte Breccioso [15]. Al di là del valico si scende ancora per un viottolo, che supera i primi casolari e si trasforma in strada sterrata. Alla fine si sbuca al bivio [2] da cui eravamo partiti. Da qui si raggiunge il centro di Pescosolido. azimut::062009 16 il percorso Stagioni consigliate tutte, tenendo conto delle difficoltà tecniche Difficoltà tecniche percorso da evitare nelle giornate più calde e con la neve che si mantiene a lungo soltanto alle quote più elevate Carta topografica IGM 152 III NE Monte Cornacchia Mezzi pubblici www.cotralspa.it e call center cotral 800174471 Informazioni a Pescosolido Assessorato cultura e turismo Sig. Paolo Guida 0776.886020 e parrocchia Maria SS di Pompei via S.Marco 0776.817431; per il rifugio www.coppodellorso.it; per dormire in tenda ed informazioni sul PNA www.parcoabruzzo.it azimut::062009 il percorso 17 azimut::062009 18 dove si va in uscita :: in accantonamento Casa Le Mainarde Parco Nazionale d’Abruzzo Guarcino (FR) Referente: Pierluigi Franchi, Referente: David cell 330 287644, e-mail: Verdecchia, [email protected] cell 3203284674, Indirizzo internet: e-mail: [email protected] www.mainarde.135.it Luogo: Guarcino, piazza S. Luogo: San Biagio Nicola Saracinisco (FR) Acqua-servizi igienici: sì Acqua-servizi igienici: sì Cucina attrezzata: sì Cucina attrezzata: sì Posti letto: 20 Posti letto: 120 Note: a pagamento. Il loca- Note: casale immerso nel le è situato a pochi metri verde a 1200 s.l.m. sul dalla parrocchia di S. versante laziale del Parco Nicola nel centro storico Nazionale d’Abruzzo. del paese. C’è la possibilità Disponibili luce, gas, telefodi utilizzare un camino no. all’interno della struttura :: in tenda per cucinare e riscaldarsi anche nei periodi invernali. La quota comprende anche Terracina - San Benedetto Referente: Cristiana, cell. un’escursione nei sentieri 3282936246, e-mail: più suggestivi dei monti [email protected] Ernici. Luogo: Madonna del Lazio Terreno: sì Acqua-servizi igienici: sì Note: il terreno è un oliveto con una piccola casa di 25 mq con bagno, energia elettrica, acqua potabile. Esternamente barbecue e sorgente d’acqua potabile. Carpineto Romano Referente: Ettore Pucinischi, cell. 3357789041, e-mail: [email protected] Luogo: Contrada Ciroletto Terreno: sì Note: terrazzamento a castagneto e prato. La Frasca - Civitavecchia Referente: Claudio Guida, tel.076622315 cell.3479637352 Terreno: sì Note: posto vicino al mare, ideale anche per campi nautici. azimut::062009 scout shop 19 la tenda Scout Shop La Tenda ROMA LATINA Via Adalberto 13/15 dal Martedì al Sabato 10.00 – 19.30 (orario continuato) parcheggio interno Via Cisterna 7/9 Mercoledì - Giovedì 16.00 – 19.30 Venerdì 9.30–13.00 / 16.00 – 19.30 Sabato 9.30–13.00 SI INFORMANO I CAPI GRUPPO SOCI DELLA COOPERATIVA CHE SONO IN DISTRIBUZIONE I BUONI ACQUISTO RELATIVI ALLA CAMPAGNA RISTORNI 2008. I BUONI POSSONO ESSERE RITIRATI PRESSO I PUNTI VENDITA ED UTILIZZATI ENTRO IL 23/12/2009. LA FILIALE DI ROMA EFFETTUA L’ORARIO CONTINUATO Si accettano tutte le carte di credito (esclusa la Diners) e bancomat. Si effettua anche la vendita per corrispondenza inviando l’ordine via fax allo 0644230992 o via email all’indirizzo: [email protected] oppure visitando il nostro sito e-commerce www.latendascout.com Nei nostri punti vendita, oltre alle uniformi ed attrezzature per le attività scout dell’Agesci e del Cngei, sono presenti accessori per i gruppi nautici: giubbetti, salvagente omologati, cime e ganci per alpenstock a prezzi concorrenziali. Inoltre abbiamo in vendita materiale e attrezzature per le arrampicate, come moschettoni, corde statiche e dinamiche, caschi per roccia e imbracature, abbigliamento trekking. Visitando il sito www.latendascout.com si possono visionare gli articoli dell’uniforme, libri e le attrezzature con la possibilità di scaricare i listini prezzi. È importante acquistare presso lo Scout Shop dove gli articoli dell’uniforme hanno il marchio dell’Agesci, unica vera garanzia che il materiale è conforme alle norme del Regolamento associativo e quindi idoneo alla sua funzione. La maggior parte degli articoli per lo svolgimento delle attività scout sono della linea Scout Tech e si sviluppano direttamente dall’esperienza dello scautismo e dalle attività dei ragazzi e capi. Particolare attenzione viene prestata al rapporto qualità-prezzo, in modo da offrire i nostri articoli a prezzi più contenuti possibili. Ricordiamo a tutti i capi di informare i genitori che si recano in cooperativa di comunicare l’esatto gruppo di appartenenza, in quanto alla chiusura dell’anno economico il Consiglio di amministrazione riconosce un buono spesa in rapporto agli acquisti di materiali e attrezzature effettuati. Il personale della Cooperativa è sempre a vostra disposizione per tutte le informazioni e chiarimenti allo 06 44231139 per Roma ed allo 0773 484745 per Latina nei rispettivi orari di apertura azimut::062009 20 settore pns Un percorso per imparare a gestire i conflitti nelle nostre comunità Se i capi devono essere mediatori a cura della Pattuglia PNS AGESCI Lazio Se è vero che le persone buone litigano più spesso di quelle cattive, allora dovremmo iniziare a chiederci cosa significa “litigare”. Entrare in conflitto può comportare un gran numero di conseguenze, ma sono davvero tutte negative? Ci sono tanti modi di discutere, litigare e confrontarsi, ciascuno dei quali porta con sé un bagaglio di atteggiamenti, comportamenti, violenze o aperture, tutto dipende dalla soluzione che verrà adottata. Secondo l’idea nonviolenta il conflitto è portatore di valori positivi quali confronto, scambio, dialogo, apertura, dinamismo. Ma è innegabile che l’incapacità di gestire la situazione problematica porta, più o meno consapevolmente, a soluzioni violente. azimut::062009 settore pns L’attenzione alla gestione del conflitto è uno dei compiti principali del coordinatore di un gruppo in particolare nella fase di discussione e nel confronto tra singoli. Questo può risultare più evidente se allarghiamo lo sguardo su ciò che ci circonda: l’incapacità di gestire i “conflitti” legati ad una società sempre più multietnica porta ad un clima di tensione, di violenza e repressione che ogni giorno possiamo vedere nelle nostre città. Osservando intorno a noi, molto più vicino, nelle nostre Comunita Capi o nel nostro servizio troveremo tanti piccoli esempi della stessa “incapacità”. Un capo, che messo in difficoltà dalle domande scomode di un ragazzo, taglia corto o evita di rispondere; due capi che fermi sulle proprie posizioni discutono per ore a riunione senza ascoltarsi davvero. Questo panorama ci appartiene, come capi e quindi come persone di passione, che amano ciò che fanno e che non si tirano mai in dietro. Un Consiglio della Rupe per i Vecchi Lupi, una riunione di Alta squadriglia per i Capi reparto, la discussione del punto della strada per i Capi clan o una riunione di Co.Ca. per i Capi Gruppo, sono tutte situazioni in cui siamo chiamati ad essere coordinatori e mediatori. L’attenzione alla gestione del conflitto è uno dei compiti principali del coordinatore di un gruppo in particolare nella fase di discussione e nel confronto tra singoli. In quanto Capi siamo quindi invitati ad acquisire le capacità che permettano ai conflitti di svilupparsi nel modo più proficuo possibile. La Pattuglia regionale del settore PNS (Pace Nonviolenza Solidarietà) ha riflettuto su questo complesso aspetto dell’essere capo e ha deciso di proporre, principalmente ai Capi Gruppo, ma anche a tutti i capi della regione, un percorso sulla gestione del conflitto che si terrà il 9 e 10 gennaio 2010 a Bracciano presso la base Collina dei Venti. Per maggiori informazioni: [email protected] La Luce della Pace da Betlemme Anche quest’anno il 12 dicembre potrà splendere nelle nostre sedi la luce della pace proveniente da Betlemme tramite le Associazioni Scout Triestine. Il treno, proveniente da Trieste, arriverà a Roma Termini tra le 15 e le 15.30 di sabato 12 dicembre, da qui si raggiungerà il Campidoglio intorno alle 16.00-16.15. I gruppi partecipanti e quanti volessero aderire all’evento entro le 16 devono essere già sul piazzale del Campidoglio o all’Ara Celi, mentre la fiamma arriva verrà effettuato un canto iniziale a cui seguirà l’accensione di un braciere. A seguire vi sarà una lettura di un brano sul valore della pace, alla fine del quale parlerà ai presenti il sindaco Alemanno o chi ne farà le veci; a questo punto si procederà all’accensione delle lampade dei gruppi presenti, che ascolteranno la lettura di un brano sulla pace di B.P.. A conclusione dell’evento ci sarà il canto “Strade e pensieri per domani”. Chi partecipa dovrebbe portare con sé dei sacchetti o contenitori fatti dai nostri ragazzi in cui dovranno essere inseriti quei pacchetti preconfezionati da mezzo chilo di riso, grano, orzo e farro che verranno poi donati in segno di pace e fratellanza alla Caritas Romana. 21 azimut::062009 22 branca LC Educare alla progettualità, per rendere ogni bambino protagonista Attività a tema o un tema per un’attività? a cura della Pattuglia L/C AGESCI Lazio La vita di Branco/Cerchio si svolge nel contesto dell’Ambiente Fantastico. Qui il Lupetto e la Coccinella sono stimolati all’impegno e al lavoro con gli altri bambini, sia coetanei che di età differenti. L’educazione scout è un’educazione alla progettualità, al rispetto per l’altro, alla leale collaborazione; questo per creare l’uomo e la donna di domani (buon cristiano e bravo cittadino) pronti per affrontare le difficoltà della nostra civiltà col confronto, la democrazia e l’impegno sociale. Uno strumento specifico di branca che ci aiuta a stimolare questi principi è l’attività a tema, che offre davvero tante opportunità: non prenderla in considerazione sarebbe proprio un’occasione persa. Come citato nell’articolo 32 del Regolamento Metodologico nella parte L/C, l’attività a tema, è un progetto che investe l’interezza del Branco/Cerchio per un periodo medio-lungo e che ha un obiettivo preciso, cioè un insieme di attività che portano al raggiungimento di un determinato scopo. Le attività a tema servono a: • sviluppare le capacità progettuali dei bambini, che decidono insieme ai Vecchi Lupi o Coccinelle Anziane i tempi e le modalità con cui l’attività deve azimut::062009 branca LC 23 L’attività a tema è un progetto che investe l’interezza del Branco/Cerchio per un periodo medio-lungo e che ha un obiettivo preciso, cioè un insieme di attività che portano al raggiungimento di un determinato scopo. essere realizzata. È ipotizzabile, inoltre, la scelta dell’attività stessa (fermo restando che gli obiettivi educativi siano già prestabiliti dai capi: cioè i Vecchi Lupi o Coccinelle Anziane possono proporre una rosa di attività che poi il B/C sceglierà); • aiutare ciascun bambino/a a diventare protagonista ed artefice di un’opera tutta sua, per cui dà il suo personale contributo dall’inizio alla fine, e a sviluppare le proprie capacità, o sperimentare i propri limiti, attraverso la dinamica del lavoro individuale o di gruppo; • permettere al bambino/a di sperimentare nuove tecniche o di affinare quelle già conosciute. Concretamente le attività a tema sono attività di media-lunga durata che possono riguardare uno o più filoni e sono caratterizzate da un fil rouge (il tema). Le attività possono inserirsi nell’Ambiente Fantastico, possono essere ambientate oppure essere attività senza una caratterizzazione fantastica. Esempi pratici? La pittura della tana, la realizzazione di un musical, attività per festeggiare la Pasqua, attività per conoscere altre culture, o ancora attività di natura (costruzione di casette per uccelli nel parco vicino); insomma tutto quello che veramente può essere utile! Le attività possono essere principalmente di manualità, espressione, religiose, sociali; oppure un misto di esse! I bambini, una volta afferrato l’obiettivo (es. rappresentazione teatrale), individueranno le tecniche (burattini, recitazione, canto, etc), i ruoli, i modi in cui dovranno lavorare (chi recita, chi fa le scenografie, chi recupera i materiali,etc) e i tempi da dedicare a ciascuna attività. Le attività a tema, così programmate e vissute, permetteranno al bambino/a di vedere come il suo lavoro abbia uno scopo, un fine che può essere sia comunitario che individuale. In questo modo si vuole dare al bambino/a il senso delle cose compiute e del valore del lavoro svolto insieme, stimolando la capacità del bambino/a alla solidarietà, alla vita comunitaria e alla realtà che lo circonda. Le attività a tema rispondono pienamente all’esigenza dell’educazione attiva (imparare facendo) e integrale (che tocca tutto l’essere) tipica dello scautismo. Due elementi importanti da non dimenticare sono: la centralità del gioco, che è un grande gioco dove il bambino/a è protagonista come singolo e come comunità e dove è lui a dare le regole; il linguaggio delle cose concrete; dobbiamo ricordarci di tenere i piedi a terra, di far vivere esperienze fruibili e all’altezza dei nostri bambini, cioè dare spazio all’azione concreta del bambino/a e nei giusti tempi. Media-lunga durata non significa far passare mesi e mesi, ma al massimo qualche settimana e magari lanciarla in una prima giornata di attività per poi concretizzarla la domenica successiva con un bel Volo/Caccia. Vista la peculiare articolazione dell’attività a tema sarà sicuramente meglio proporla non subito (non all’inizio dell’anno), ma non appena il nostro Branco/Cerchio avrà superato la nuova fase di conoscenza e i nostri bambini saranno ben amalgamati all’interno dell’unità. Solo allora saranno pronti per affrontare una bella attività a tema! azimut::062009 24 branca EG La consegna dei “guidoncini”per le specialità di squadriglia 2009 L’onda verde dell’AGESCI Lazio di Simone Thoverai * C-e-n-t-o-d-i-c-i-a-n-n-o-v-e squadriglie, dico 119! Questo il numero dalle squadriglie della nostra regione che hanno conquistato una specialità lo scorso anno; i frutti si sono visti l’ultimo weekend di settembre a Colle dell’Acero, da anni la “casa” dei guidoncini verdi e anche questa volta splendida cornice della cerimonia di consegna che ha visto protagonisti tantissimi esploratori e guide del Lazio. Sin dal primo pomeriggio del sabato è cominciato l’afflusso di squadriglie provenienti da quasi tutte le zone scout della nostra regione, a cominciare dalla Riviera d’Ulisse fino al pullman (!) organizzato dalla zona Tuscia e rapidamente tutta la base si è animata di squadriglie impegnate a montare le loro tende, i loro stand e a scambiarsi le competenze acquisite durante un impegnativo anno che li ha visti alle prese con imprese e missioni. La sera fuoco di sottocampo e la domenica, dopo la Messa, è il gran momento della consegna del guidoncino verde e dell’attestato da collocare nel proprio angolo di squadriglia in sede. A conclusione un voga generale che, crediamo, abbia coinvolto anche gli abitanti di Velletri! A margine di questo articolo troverete qualche foto e qualche dato numerico. Per tutti, soprattutto per le squadriglie, l’appuntamento all’anno prossimo! * Incaricato Branca E/G AGESCI Lazio azimut::062009 branca EG La base si è animata di squadriglie impegnate a montare le loro tende, i loro stand e a scambiarsi le competenze acquisite durante un impegnativo anno che li ha visti alle prese con imprese e missioni Zone AURIGA CASSIOPEA CASTELLI ETRURIA FROSINONE LA FENICE OSTIENSE PLEIADI PONTINA RIVIERA D’ULISSE CENTRO URBIS SVA TUSCIA totali Squadriglie Gruppi 9 6 20 0 8 12 10 8 14 2 8 13 9 119 4 2 9 0 3 3 7 4 5 2 4 4 3 50 Specialità di squadriglia CAMPISMO ARTIGIANATO OLYMPIA ESPLORAZIONE CIVITAS ESPRESSIONE INTERNAZIONALE NATURA NAUTICA GIORNALISMO PRONTO INTERVENTO ALPINISMO SPELEOLOGIA Totale Squadriglie 29 15 15 14 14 13 4 4 4 3 2 1 1 119 25 azimut::062009 26 branca RS La Branca R/S si riappropria del suo principale ambiente educativo Millepiedi sulla strada a cura della Pattuglia R/S AGESCI Lazio Cari capi R/S, nello scorso numero di Azimut abbiamo presentato brevemente quelle che sono le proposte per la branca, anticipando la novità di quest’anno, l’evento che ora possiamo finalmente chiamare con il suo nome, il “Millepiedi”. L’obiettivo è far riappropriare la Branca R/S del suo principale ambiente educativo - la strada - tramite una esperienza viva, concreta e diretta. L’evento vissuto sui sentieri della nostra regione permetterà agli R/S di riscoprire le caratteristiche e le peculiarità del territorio laziale, di incontrare le persone, visitare i paesi e conoscerne le tradizioni e la cultura, di vivere la spiritualità di alcuni itinerari e paesaggi. Si tratta quindi di un evento rivolto alle comunità di Clan della regione con lo scopo di far vivere loro un’uscita focalizzata sulla strada. I Clan, suddivisi in gruppi di tre, avranno modo di fare strada su un sentiero liberamente stabilito e confrontarsi tra loro su un tema scelto tra i filoni proposti, vivendo delle attività preparate dai ragazzi. Ogni comunità di Clan dovrà quindi proporre un possibile percorso per l’uscita e scegliere uno o più filoni coerentemente alle tematiche su cui sta già lavorando, facendo sì che l’evento “Millepiedi” si inserisca naturalmente nel cammino che il clan ha già intrapreso. Ci sarà così l’occasione per analizzare uno stesso argomento da diversi punti di vista, confrontandosi durante l’uscita con gli altri R/S. Ricordiamoci però che la proposta è quella di realizzare un’uscita di strada, non vogliamo che si traduca in una sedentaria e noiosa tavola rotonda; starà ai Capi Clan garantire il corretto equilibrio dei azimut::062009 branca RS tempi delle varie attività durante l’uscita. Un’attenzione educativa di noi capi sarà quella di riuscire, in fase di progettazione, a legare la strada al tema che i clan tratteranno. Se, ad esempio, scegliamo un tema di fede sarebbe bello percorrere un sentiero denso di spiritualità, che ci possa portare poi alla visita di un luogo particolare o all’incontro con persone significative del posto. Questo aiuterebbe a far “vivere la strada” e a far “parlare i posti che visitiamo”, dando omogeneità all’intera esperienza vissuta. La prima tappa del percorso del “Millepiedi” è costituita dall’incontro di lancio del 24 gennaio, a cui parteciperanno tutti i Clan che si saranno iscritti (le iscrizioni saranno aperte dal 1 dicembre al 15 gennaio). Questo incontro ha l’obiettivo di presentare l’evento nel suo complesso, favorire la conoscenza tra i Clan, suddividendoli in gruppi e, dopo una breve presentazione dei singoli percorsi, dare ai Clan di formazione il tempo per iniziare il confronto necessario per la progettazione dell’uscita. Per poter entrare nel vivo del tema i vari gruppi di Clan incontreranno degli esperti di contenuto, che presenteranno brevemente il filone scelto, dando degli spunti di riflessione su temi di approfondimento e stimolando così gli R/S ad analizzare eventuali nuovi aspetti non ancora presi in considerazione o dando loro ulteriore materiale su cui lavorare. Dopo l’incontro di gennaio le varie comunità di Clan gemellate proseguiranno la preparazione dell’evento per proprio conto, con i tempi ed i modi che riterranno necessari. Abbiamo infatti pensato di non vincolare la data dell’uscita ad un periodo troppo stretto, ma di lasciare la libertà ai clan di decidere quando realizzarla, in linea di massima tra marzo e aprile. Ovvio che questa libertà dovrà rispettare le esigenze di tutte e tre le comunità gemellate, che dovranno venirsi incontro per trovare una data comune. Sarà bello poi al termine di questa esperienza riuscire a celebrarla tutti insieme, mettendo in comune le avventure vissute, i percorsi realizzati e le riflessioni emerse. La pattuglia regionale si farà carico della raccolta dei materiali prodotti e della distribuzione a tutti i Clan della regione, che potranno così avere del materiale utile per le loro attività future. Ora non possiamo far altro che augurarci che i mille piedi del “Millepiedi” si mettano in cammino, possibilmente tutti nella stessa direzione! Buona Strada La prima tappa del percorso del “Millepiedi” è costituita dall’incontro di lancio del 24 gennaio, a cui parteciperanno tutti i Clan che si saranno iscritti (le iscrizioni saranno aperte dal 1 dicembre al 15 gennaio). Per informazioni e chiarimenti potete rivolgervi a: [email protected] 27 azimut::062009 28 strumenti l’autofinanziamento; è in con.ca. che si coordina il lavoro delle diverse squadriglie (perché fare il campo estivo sul Terminillo se la mia squadriglia vuole lavorare ad Il consiglio capi e la rivoluzione E/G una specialità di Nautica? di Simone Thoverai Potremmo forse cercare un posto vicino ad un lago); • legge la situazione ed i è: chi ha riempito quel “…Cioè un Consiglio dei bisogni, ovvero il sentiefoglio? Di chi sono quelle Capi non ha nulla della ro di ogni singolo E/G. Il Corte marziale dei Templari. idee? Chi ha deciso? Capo squadriglia nel Bene, se sei un capo reparNon si può, non più, paracon.ca. riporta il sentiero to e la risposta è “lo gonarlo al buldozzer o al dei propri squadriglieri abbiamo deciso di staff ”, trattore. I Capi Riparto agied individua le occasioni allora la risposta è sbagliascono più frequentemente ta. Cerchiamo di vedere migliori per portare avancome ordinatori d’energie. perché. ti i loro impegni (perché Essi si comportano come cercare un falegname per fratelli maggiori, orientatori, Il consiglio capi, da regolal’impresa di reparto se guide, iniziatori. Essi amano mento, “(…) si riunisce con Marco della mia squadried esigono. Lasciano corre- frequenza regolare al fine di organizzare e gestire la glia sta lavorando per re e pazientano. “Offrono” quella specialità?); lo Scautismo ai ragazzi, gra- vita del Reparto (…) è competente nel leggere costan- • stabilisce il programma tis, ma non sotto forma di facendo attenzione alle surrogato, l’offrono integro. temente la situazione e i bisogni del reparto (…) ne esigenze del Reparto e Non imbrogliano.” delle squadriglie. Se deciMichel Menu “Arte e tecnica stabilisce il programma (…) elabora e propone iniziatidiamo che a dicembre il del capo” ve al Reparto (…)”. Reparto si impegna Partiamo con un piccolo Insomma siamo di fronte al nell’Impresa di costruire test: siamo ormai ad anno più potente luogo di coun presepio vivente per la cominciato da un pezzo. gestione della branca ed è il parrocchia, allora non proMolti avranno un foglio nel caso di entrare nel dettaglio. grammerò anche un’impreproprio quaderno, solitaIl con.ca.: sa di squadriglia. Si decimente un file excel, con i • organizza e gestisce: de che le squadriglie, in mesi ben incolonnati e al quindi è con loro che autonomia, lavoreranno riempiamo le caselle dei alla propria impresa subiloro interno tutto quello mesi, con loro decidiamo to dopo la conclusione di che c’è in programma per quando fare le imprese o quella di Reparto. quest’anno. La domanda “Il reparto è mio e lo gestisco io” azimut::062009 28 consiglio capi e che ne comprendiamo in pieno l’importanza anche come momento di crescita dei più grandi. Dovutamente “abituati”, anche i ragazzi/e di oggi sono in grado di gestire la loro squadriglia, il loro Reparto; siamo soltanto noi a dover essere rivoluzionari rispetto alla società in cui sono immersi gli E/G. Ad un mondo fatto di deleghe, posticipi, “non mi interessa”, contrapponiamo un luogo di decisione, impegno individuale, gestione in prima persona. A loro della loro squadriglia e del loro reparto frega, eccome! 29 La responsabilità grande, enorme, del Capo squadriglia, passa per le mille piccole responsabilità della vita di Reparto (il mio incarico in squadriglia, il mio posto d’azione nelle imprese) ed è importante abituarli sin da piccoli per non fargli vivere un fallimento da grandi. foto di Pasquale Chiodo Per fate tutto questo il con.ca deve necessariamente vedersi con frequenza costante, orientativamente una volta ogni due settimane. Abbiamo insomma tra le mani uno strumento potentissimo, vera scuola di responsabilità concreta di persone e cose, proprio quella responsabilità che spesso dichiariamo mancante nei nostri esploratori e guide. Ma come spesso succede chiediamo loro un qualcosa a cui non li abbiamo “abituati”. La responsabilità grande, enorme, del Capo squadriglia, passa per le mille piccole responsabilità della vita di Reparto (il mio incarico in squadriglia, il mio posto d’azione nelle imprese) ed è importante abituarli sin da piccoli per non fargli vivere un fallimento da grandi. Un esempio ce l’offre proprio il ruolo dei vice nel consiglio capi. Inseriamo i vice nel con.ca. nei momenti topici dell’anno e sicuramente in vista del campo estivo: pochi mesi dopo saranno loro a doversi giocare nel ruolo e questo “allenamento” gli sarà sicuramente utile. In tutto questo aiutiamoli noi, Capi in reparto, che siamo parte integrante del strumenti azimut::062009 30 spiritualità spirito La lussuria, la paura dell’altro che uccide il desiderio Tra avventura erotica e ricerca dell'assoluto, con la delusione in agguato non si vuole specchiare, non si vuole vedere, non si La radice della parola lussu- vuole confrontare… La lusria coincide con quella della suria è anche una delle parola lusso, che indica una esagerazione, e quella della parola lussazione, che significa deformazione o divisione. Appare quindi chiaro il significato di lussuria, che designa qualche cosa di esagerato e di parziale. Il lussurioso, cioè, è portato a concentrarsi solo su alcuni aspetti del partner (il corpo o una parte di questo) che diventano il polo dell’attrazione erotica; tutto il resto è escluso, l’interezza è negata. Il corpo viene oggettiva- manifestazioni più comuni to e la persona spersonaliz- del disagio proprio della zata: le vesti, gli accessori, i nostra società, dove siamo gesti, la musica, le luci arri- alla continua ricerca di vano ad assumere un’impor- nuove esperienze e nuove tanza fondamentale poiché emozioni che ci facciano devono supplire alla man- sentire “vivi”. Ma è una canza di un altro tipo di ricerca irrequieta che spesseduzione che scaturisce da so ci porta a sentire il vuoto un’intesa psicologica e dietro le cose, e a sentire affettiva, oltre che fisica. La che la vita non trova un suo lussuria è quindi una conse- compimento. E così ad una guenza di un certo tipo di avventura erotica ne segue paura: la paura del confron- un’altra, un’altra e un’altra to con un altro essere ancora. Si cerca l’assoluto… umano nel quale è possibi- ma si rimane inevitabilmenle rispecchiarsi. Il lussurioso te delusi dai frammenti che di p. Paolo Benanti tor si ottengono. Poi capita che la sessualità tradizionale non basti più e così si cerca la novità, una pratica erotica trasgressiva. Strettamente legato alla lussuria è ciò che pensiamo del corpo. Il corpo è ciò in cui e attraverso cui l’uomo vive un’esistenza personale, esercita e manifesta la propria libertà nel suo rapporto con se stesso, con gli altri, con il mondo e con Dio. È quello che fa di ogni uomo un essere relazionale, e probabilmente non si può dire nulla di più essenziale sull’uomo. Il corpo è lo strumento della mia presenza al mondo; ora, la presenza non è una cosa, è di ordine spirituale. Il mio corpo è ciò attraverso cui il mio spirito si esprime nel mondo, modella il mondo e si lascia da esso trasformare. Solo il termine “desiderio” è adeguato, per indicare un rapporto non con delle cose da consumare, ma con una persona: uomo, donna o Dio. E vero che ogni desiderio nasce da un bisogno, ma se si rimane al livello della soddisfazione dei bisogni, azimut::062009 spiritualità La lussuria è anche una delle manifestazioni più comuni del disagio proprio della nostra società, dove siamo alla continua ricerca di nuove esperienze e nuove emozioni che ci facciano sentire “vivi”. si resta nel registro del consumo, in cui l’altro è considerato di fatto come un oggetto da consumare, e quindi è usato. Il desiderio sessuale ha origine da una pulsione sessuale istintiva. Ma il passaggio dal bisogno al desiderio implica una rinuncia: a cosa? A possedere l’altro come si possiede una cosa. Desiderare un altro, o il Tutt’Altro, è dirgli due cose allo stesso tempo: “Io non posso fare a meno della tua presenza, mi manchi, ho bisogno di te”, e insieme: “Mi proibisco di mettere le mani su di te e di possederti come si possiede una cosa. Non soltanto io rispetto, ma voglio la tua libertà”. Dunque in ogni desiderio vive una contraddizione, una tensione, e anche un’insoddisfazione. È il desiderio il motore della relazione sessuale. Ma l’unione carnale, per quanto viva possa essere per la sua intensità e per il piacere che procura, è temporanea. È un’esperienza estatica, l’esperienza di essere come fuori di sé, nella quale la durata è per un momento abolita. Un’esperienza che fa desiderare e balenare la possibilità di un’unione rimandata alla sua differenza, alla sua parte irriducibile di solitudine. È come dire che ogni desiderio, e in particolare il desiderio sessuale, è sempre abitato da una carenza, da un vuoto. Per questo viene incessantemente rilanciato e resta vivo come desiderio, facendo di Dalle Scritture: 1 Cor 6,12-20 1Cor 10,23; Rm 6,1-2.15+: Gen 4,7; Col 2,22 1Cor 10,31; 15,12s; Rm 1,4; 8,11+ 1Cor 12,12+; Rm 6,12-13 Gen 2,24; Rm 8,9-10 Mt 5,29-30; Rm 8,13; Gd 1,7-8; 1Cor 3,16-17; Rm 5,5+; 1Ts 4,3-8; Gc 3,2; 1Cor 3,23; 7,23; Rm 3,24+; 12,1; 6,15+; Gal 5,1.24; Fil 1,20; 3.21; 2Cor 4.10; 1Pt 4,1 Canzoni Gaber, Quando sarò capace di amare Joan Baez, Diamond and Rust Quadri René Magritte Le Viol (lo stupro) noi, fino alla fine, degli esseri desideranti e dunque dei viventi. Se il nostro desiderio fosse colmato, saturato, saremmo dei morti. Ogni relazione riuscita, e dunque portatrice di vita, esige la differenza, l’alterità, la distanza. La comunione non è la fusione, è l’unione nella differenza. E non soltanto la comunione esige la differenza, ma l’accresce: ogni relazione riuscita è personalizzante, per i due partner della relazione. Ciascuno vi diventa un po’ di più se stesso, nella sua linea personale. L’utilità del vuoto di Lao Tzu Trenta raggi convergono sul mozzo, ma è il foro centrale che rende utile la ruota. Plasmiamo la creta per formare un recipiente, ma è il vuoto centrale che rende utile un recipiente. Ritagliamo porte e finestre nella pareti di una stanza: sono queste aperture che rendono utile una stanza. Perciò il pieno ha una sua funzione, ma l’utilità essenziale appartiene al vuoto. 31 Nel formare i giovani cittadini è essenziale cercare di abituarli a cooperare con slancio, a dimenticare i loro desideri e sentimenti personali quando si tratta di procurare il bene dell’intera opera in cui sono impegnati, si tratti di lavoro o di gioco. (…) Devi giocare al tuo posto e secondo le regole: (…). Le nostre regole dicono che un capo deve sottoporsi a un periodo di prova prima di ricevere la nomina. Ciò al fine di dargli la possibilità di scoprire se lo scautismo è veramente fatto per lui, se egli è capace di ignorare piccole preoccupazioni personali o punzecchiature, di sopportare le molte difficoltà e delusioni preliminari, di inserirsi nel posto assegnatogli e applicare con lealtà le direttive dategli, anche se non sono esattamente come lui le vorrebbe. Se, in una parola, egli sa giocare al suo posto e sa giocare il gioco per il bene della comunità. B.-P. PARTECIPARE... Campo delle Pietre viventi Campo di spiritualità incentrato sulla riflessione e la condivisione, sul senso e sulle modalità del nostro impegno di capi guide e scout ispirati dalla fede di Gesù Cristo. Rivolto a capi al di sotto dei 30 anni con conoscenza dell’inglese e/o francese. Per informazioni è possibile scaricare il volantino sull’area download del sito AGESCI e scrivere a internazionale@ågesci.it Compagnia di San Giorgio La compagnia di San Giorgio organizza una lotteria per il Natale 2009 i cui proventi saranno impiegati a favore delle opere della Custodia Francescana, del Caritas Baby Hospital di Betlemme e delle iniziative della Compagnia. Per informazioni: www.sangiorgiocomp.org LEGGERE... VEDERE... Bevete la bell’aria di Dio Testi di B.P. sull’educazione religiosa Baden-Powell scrive sull’educazione religiosa e in questo testo sono raccolti in antologia tutti i pensieri che si trovano sparsi in varie sue opere. Edizioni scout Fiordaliso – € 7,00 Quattro minuti Regia di Chris Kraus Interpreti: Monica Bleibtreu, Hannah Herzsprung Germania, 2007 Una anziana, gelida, insegnante di pianoforte e una giovane detenuta che cela in un carattere chiuso e violento un grande talento sono al centro di questo film insolito e ben scritto che parla di relazione educativa, di arte, di bellezza e di come ci si conquisti il rispetto... con un inchino. Cantare in compagnia Samà Isabella e Sara Meloni Edizioni scout Fiordaliso – € 7,00 associazione guide e scout cattolici italiani azimut 06 2009