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Dove eravate? - AGESCI lazio

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Dove eravate? - AGESCI lazio
azimut
La rivista dei capi del Lazio
numero::062009
Dove
eravate?
rivista bimestrale - anno VI - numero 6 - novembre/dicembre 2009
Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 2 e 3, Roma //2009
azimut::062009
2
editoriale
Assemblea senza quorum,
capi senza quore
di Giacomo Ebner vazione dei programmi delle pure il tempo di lasciare uno
straccio di delega.
e Chiara Clementi * branche e dei settori, la
mancata approvazione del
percorso della Route dei
capi, la mancata approvazioAssemblea dei capi
del Lazio non ha rag- ne del bilancio economico, il
rinvio del convegno di
giunto il quorum. Su 240
aventi diritto al voto, sareb- dicembre preparato dagli
bero bastati 120 votanti, tra IRO. In poche parole la paralisi dell’attività regionale.
presenti e deleghe, ma non
ce l’abbiamo fatta. I presen- Direte voi che per sole 4
persone non si è svolta l’asti, comprese le deleghe e
una generosa considerazione semblea. Non è proprio
dei casi dubbi, sono risultati andata così: l’Assemblea non
si è tenuta per l’assenza di
solo 116.
124
persone. Queste persone
Gli effetti immediati sono
stati, oltre al tempo sprecato non solo non sono venute,
per tutti: la mancata appro- ma non hanno trovato nep-
L’
A voi 124 ci rivolgiamo.
Alcuni di voi avranno avuto
delle ragioni per non partecipare. Tra queste non può
esservi certamente la contestuale uscita di gruppo o di
unità. Infatti il calendario
dell’anno della regione è
stato inviato a tutti i capi,
con un nostro grande sforzo
organizzativo, i primi di
luglio. Non crediamo che le
uscite autunnali fossero già
state programmate a luglio.
Comunque anche se il
vostro gruppo o la vostra
azimut::062009
editoriale
unità fossero stati in uscita,
voi sareste potuti venire lo
stesso o, in estrema ipotesi,
delegare qualcun altro.
Si deve poi considerare che
alcuni gruppi non vengono
in Assemblea da tanto, troppo tempo e non hanno giustificazioni di sorta.
Vedete, le nostre regole se
vengono violate non comportano alcuna sanzione.
Nessuno di noi potrà mai
comminarvi una multa. Lo
scautismo si fonda sul
rispetto, sulla lealtà e sul
porre il proprio onore nel
meritare fiducia. A questi
valori tutti noi, come sapete,
facciamo riferimento. Noi
responsabili regionali, che
abbiamo tra i nostri compiti
la tutela degli associati del
Lazio, abbiamo il dovere di
richiamarvi a quel senso di
Chi non partecipa
alla democrazia
associativa tradisce
la fiducia dei propri
ragazzi, che hanno
il diritto a essere
rappresentati nei
luoghi dove si
prendono decisioni
che li riguardano.
responsabilità che chiediamo
anche ai più piccoli dei
nostri lupetti e delle nostre
coccinelle.
In primo luogo chi non partecipa alla democrazia associativa tradisce la fiducia dei
propri ragazzi, che hanno il
diritto a essere rappresentati
nei luoghi dove si prendono
decisioni che li riguardano.
In secondo luogo tradisce la
fiducia di tutti i ragazzi scout
del Lazio perché non permette che si approvino o
meno i programmi che li
riguardano. In terzo luogo
tradisce la fiducia dei capi
che sono venuti
all’Assemblea, anche da lontano, anche sotto la pioggia,
anche districandosi tra impegni e affetti. Infine tradisce la
fiducia delle decine di capi
che lavorano per la regione,
che saranno pure al servizio
di tutti, ma non si meritano
un simile trattamento.
Se non vi stanno bene le
regole che ci siamo dati,
venite, ne discutiamo, e se
ottenete la maggioranza le
cambiamo. Dovete però
comprendere che se non
partecipate, se vi disinteressate, non danneggiate solo
voi, ma tutta la regione.
Siete dunque essenziali.
Non avremmo voluto essere
così duri, ma duro è il colpo
che avete inferto alla democrazia associativa. Siamo
pronti ad accogliervi a braccia aperte alla prossima
Assemblea, domenica 29
novembre. Vi abbracceremo
uno ad uno, così forte che
vi mancherà il respiro...
*Responsabili Regionali
AGESCI Lazio
3
azimut::062009
4
sommario
editoriale 02
primo piano 05
08
10
12
tazebao 14
il percorso 15
settore pns
branca LC
branca EG
branca RS
lo spillone
spiritualità
Assemblea senza quorum, capi senza quore
Assemblea regionale, un flop
per colpa di chi?
Lo scautismo nel Lazio: c’è chi entra
e c’è chi esce
La sede regionale si veste di nuovo
Tante occasioni per continuare a crescere
Handicap e scautismo tra disagio e opportunità
18
Monte Cornacchia
Dove si va in uscita
20
22
24
26
28
30
32
Se i capi devono essere mediatori
Attività a tema o un tema per un’attività?
L’onda verde nell’AGESCI Lazio
Millepiedi sulla strada
“Il reparto è mio e lo gestisco io”
La lussuria, la paura dell’altro che uccide il desiderio
La bacheca della redazione
AZIMUT la rivista dei capi del Lazio
direttore responsabile Sergio Gatti
capo redattore Niccolò Carratelli
redazione p. Paolo Benanti tor, Bruna Brancato,
Stefania Brandetti, Alba D’Alberto, Lucia Di Stefano,
Stefania Galli, Gianni Polifroni, Andrea Ventura,
Francesco Violi, Luca Zanchini
progetto grafico e impaginazione Gigi Marchitelli
edito da Associazione Guide e Scouts Cattolici
Italiani (Agesci Lazio) sede via Adalberto 13/15,
00162 Roma
e-mail [email protected]
stampa MEDIAGRAF S.p.A. - Stabilimento di Roma
SO.GRA.RO. Via Ignazio Pettinengo, 39 - 00159 Roma
finito di stampare Roma, Novembre 2009
azimut::062009
primo piano
Assemblea regionale,
un flop per colpa di chi?
Quorum mancato: alla ricerca di un colpevole e di un movente
di Lucia Di Stefano seconda volta consecutiva; anche l’anno
Domenica 18 novembre: Assemblea regionale. L’inizio dei lavori tarda e mentre
qualcuno inizia a paventare l’ipotesi di un
mancato quorum, i Responsabili Regionali
chiedono ai membri del Consiglio di
incontrarsi all’esterno dell’aula dove si
sarebbe svolta l’Assemblea. Poco dopo
comunicano che l’Assemblea non è valida
perché non ha raggiunto il quorum. Stati
d’animo? Sollievo, si torna a casa prima!
Preoccupazione, come faremo con le votazioni? I programmi delle Branche, la Route
regionale: cosa succederà? Rabbia, perché
non sono venuti nonostante fossero stati
anche sollecitati da una missiva dei
Responsabili Regionali? Delusione, cosa
ne farà di tutto questo cibo il clan che si
è proposto per l’autofinanziamento a
pranzo? Sgomento, ma adesso con chi ce
la prendiamo? In effetti, quando
un’Assemblea non raggiunge il quorum
l’aria generale è intrisa di un misto di
sentimenti che non hanno sfogo in nessuna vera reazione perché non è possibile
additare un colpevole.
Nonostante non tutti ricordassero la possibilità che un’Assemblea non raggiungesse il quorum, questo in realtà negli anni è
avvenuto altre volte. L’ultima il 7 novembre 2004, quando l’Assemblea di inizio
anno, fondamentale per le votazioni dei
programmi regionali, risultò nulla per la
prima, infatti, quella del 12 ottobre 2003
non raggiunse il quorum.
La soluzione sembra non essere così
dolorosa, l’Assemblea straordinaria è stata
convocata per il 29 novembre, data in cui
devono essere votati i programmi dell’anno e le fondamentali scelte della regione
per lavorare alla Route. Ma di chi sia la
colpa, se di colpa si può parlare, o di
quali siano le cause non si discute.
Verrebbe spontaneo prendersela con il
gruppo che è sempre presente e che in
questa occasione guarda caso ha lasciato
la sua sedia vuota, ma dati alla mano
nella nostra regione ci sono gruppi che
non partecipano ad un’Assemblea da più
di 5 anni (Roma 101, Roccagorga 1,
Sabaudia1, Maranola 1, Latina 6,
Campoverde 1 e Borgo Piave 1), gruppi
che mancano da 3 anni (Roma 64, Roma
149, Albano 2, Ciampino 1, Genzano 1,
Lanuvio 1, Roma 107, Roma 47, Roma 50,
Cisterna 1, Cori 1, Formia 1 e Roma 143) e
gruppi che hanno partecipato una volta
sola negli ultimi 3 anni (Roma 63,
Settecamini 1, Roma 144, Roma 147, Roma
150, Genzano 2, Grottaferrata/Frascati,
Civitavecchia 3, Cassino 1, Roma 94,
Roma 97, Roma 33, Roma 34, Roma 41,
Roma 60, Aprilia 1, Cisterna 3, Latina 1,
Latina 3, Nettuno 1, Castelforte 1, Roma 8,
Roma 70, Roma 121, Guidonia 1,
Monterotondo 1 e Sutri).
Cercando una motivazione concreta, one-
5
azimut::062009
6
primo piano
stamente sembra difficile credere, come
qualcuno ha fatto notare in Assemblea,
che la motivazione possa essere legata al
posto in cui l’Assemblea si svolge (quindi
sempre a Roma). Tale motivazione sicuramente apporta dati significativi in termini
di assenze, ma risulta comunque essere
un fattore difficilmente estirpabile, considerato quanto sia vasta la nostra regione:
lo spostare l’Assemblea da un luogo
all’altro potrebbe significare solo spostare
il baricentro di queste perpetue assenze.
Riferendoci ai gruppi citati si nota quanto
molti di questi non siano poi effettivamente lontani da Roma, pertanto la spiegazione non ha riscontro effettivo nei dati
numerici. Dal grafico relativo alle percentuali di presenze delle varie zone della
regione (cfr. grafico) si può valutare come
tale fattore sia significativo, ma non fondamentale.
Da una parte ci si può interrogare sul
valore che questi momenti assembleari
hanno rispetto al nostro servizio con i
ragazzi, valore che spesso non ha un
riscontro concreto e che quindi porta a
mettere in secondo piano l’Assemblea
rispetto ad altre attività, come uscita dei
passaggi e domenica di gruppo. Dall’altra
ci si può interrogare su quanto queste
situazioni rispecchino il pensiero dei capi
e dei gruppi della nostra regione che
attraverso il metodo democratico della
non-partecipazione possono esprimere in
modo tacito il proprio malcontento.
Forse è il caso di sottolineare come
l’espressione più alta della democrazia
associativa non risiede nel boicottare i
momenti assembleari, ma nello sporcarsi
le mani in prima persona per migliorare e
a volte cambiare con il proprio intervento
ciò che meno ci piace. Lasciare il mondo
un po’migliore di come l’abbiamo trovato,
forse, voleva dire proprio questo!
Dati alla mano nella nostra regione ci sono gruppi che non partecipano
ad un’Assemblea da più di cinque anni, gruppi che mancano da tre anni
e gruppi che hanno partecipato una volta sola negli ultimi tre anni.
azimut::062009
primo piano
7
azimut::062009
8
primo piano
Zona per zona, cosa
dicono gli ultimi censimenti
Lo scautismo nel
Lazio: c’è chi
entra e chi esce
di Gianni Polifroni
Continua l’attenzione di Azimut verso i numeri
dello scautismo nel Lazio. E che numeri!
Prendiamo come indice i dati relativi al periodo che va dal 2004/05 al 2008/09, facendo il
focus sulle zone e cercando di raggiungere il
non semplice obiettivo di determinare, se esiste, un trend (nettamente positivo o negativo) di entrate e uscite nelle branche delle
nostre zone.
A livello generale non c’è alcuna flessione di
rilievo. Da segnalare 210 ragazzi in meno nella
Branca E/G; ma, insomma, nulla di tragico.
Anche la Branca L/C perde 199 bambini assestandosi a 4966, mentre la Branca R/S cresce
di 44. La diminuzione di censiti in Branco e
Reparto, quindi, è da tenere d’occhio ma,
almeno a livello generale, può anche essere
considerata un cambiamento fisiologico derivante da un calo motivazionale che, in alcuni
periodi, può certamente verificarsi.
Ma, come è stata nostra abitudine nelle altre
puntate di questa mini-inchiesta, spostiamo
ora la nostra attenzione alle singole parti del
dato finale: le zone.
Qui la situazione è ben diversa ed è ben più
facile mettere in evidenza alcune singolarità.
Al contrario di quanto si possa pensare, i casi
particolari vengono anche dal cuore di Roma:
non solo, quindi, da quelle zone periferiche
che in altre occasioni si erano definite in difficoltà dal punto di vista numerico.
Una prima avvisaglia di questo l’abbiamo
scorrendo il numero dei censiti negli ultimi 5
anni nella Branca L/C. Tra alti e bassi (cfr. grafico) è chiaro come le zone che escono più
malconce dall’analisi, siano la zona Centro
Urbis e la Zona Pleiadi. La prima perde, specialmente nei primi tre anni, più di 100 L/C; la
seconda, circa 90. Anche in questo caso la
situazione non è certo da ritenersi critica, ma,
se è vero che le altre zone concludono in
pareggio o addirittura in attivo il numero dei
censiti nella branca nel periodo indicato, è il
caso forse di pensarci su un momento.
Il problema, infatti, si aggrava non appena ci
spostiamo nella branca E/G, branca che comprende senza dubbio un’età ancora più critica
dell’essere Scout. Ecco i numeri: la Zona
Centro Urbis censisce nel 2005 ben 630 E/G;
questi, seguendo un’ininterrotta parabola
discendente, arrivano, nel 2008, al numero di
449. Simile sorte tocca la Zona Pleiadi, che
perde 112 E/G nello stesso arco di tempo. È
doveroso sottolineare che la chiusura di alcuni gruppi incide sicuramente su questi numeri. Ad ogni modo questi dati acquistano
importanza, ancora una volta, se confrontati
con quelli delle altre zone. In queste, come
già specificato, si verificano certamente casi
di decrescita ma in misura molto ridotta e
non progressiva. Poco da dire, resta, rispetto
alla branca R/S, dove le zone, mantengono
sostanzialmente stabile il numero dei censiti.
Forse si potrebbe partire da questi numeri
per individuare le aree nelle quali rinforzare la
nostra azione migliorando la nostra proposta
alla luce del motto “ask the boy” che certamente vuol dire chiedi, ma che in questo
caso potrebbe diventare “ascolta”.
azimut::062009
L/C
106
453
139
239
486
199
608
508
525
456
535
475
436
5165
E/G
135
437
119
203
387
150
630
476
443
527
462
461
382
4812
R/S
80
147
38
89
182
94
282
216
237
236
215
247
207
2270
Zone
Frosinone
Pontina
Tuscia
Etruria
Castelli
Riviera d’Ulisse
Centro Urbis
Auriga
Cassiopea
Ostiense
Pleiadi
La Fenice
Sabina Valli Aniene
TOTALI
L/C
122
445
125
242
498
197
556
569
544
492
534
489
416
5229
E/G
170
423
155
225
448
157
591
483
436
491
440
457
409
4885
R/S
90
151
40
93
199
85
259
215
257
262
204
240
225
2320
2005
Zone
Frosinone
Pontina
Tuscia
Etruria
Castelli
Riviera d’Ulisse
Centro Urbis
Auriga
Cassiopea
Ostiense
Pleiadi
La Fenice
Sabina Valli Aniene
TOTALI
L/C
121
424
137
234
475
206
504
589
533
497
473
481
452
5126
E/G
154
451
142
211
423
164
545
502
411
534
409
450
416
4812
R/S
82
163
44
97
219
90
238
233
243
258
212
210
207
2296
2006
Zone
Frosinone
Pontina
Tuscia
Etruria
Castelli
Riviera d’Ulisse
Centro Urbis
Auriga
Cassiopea
Ostiense
Pleiadi
La Fenice
Sabina Valli Aniene
TOTALI
L/C
71
420
131
241
475
181
527
549
523
544
426
434
394
4916
E/G
108
426
143
225
418
172
506
475
406
549
412
458
428
4726
R/S
68
172
33
96
197
81
248
245
241
262
193
227
179
2242
Zone
Frosinone
Pontina
Tuscia
Etruria
Castelli
Riviera d’Ulisse
Centro Urbis
Auriga
Cassiopea
Ostiense
Pleiadi
La Fenice
Sabina Valli Aniene
TOTALI
L/C
80
436
107
280
488
195
503
548
521
543
443
424
398
4966
E/G
137
402
142
258
401
161
449
483
404
523
350
485
436
4631
R/S
67
172
33
114
189
64
299
221
238
278
225
239
175
2314
2004
Zone
Frosinone
Pontina
Tuscia
Etruria
Castelli
Riviera d’Ulisse
Centro Urbis
Auriga
Cassiopea
Ostiense
Pleiadi
La Fenice
Sabina Valli Aniene
TOTALI
2007
9
2008
primo piano
azimut::062009
10
primo piano
Terminati i lavori di sistemazione
dei locali in via Adalberto
La sede regionale
si veste di nuovo
di Mauro Giannelli *
Sono bastati 2 mesi e senza quasi accorgersene la vecchia sede regionale si è trasformata in un’accogliente sede regionale.
Sulla scia dei lavori effettuati sull’intero
immobile, che hanno visto nascere il
“Roma Scout Center”, ne abbiamo approfittato per rifarci il look.
Il 4 ottobre scorso, alla presenza del
Comitato Nazionale (wooowww!!!), del
Consiglio Regionale, degli ex Responsabili
Regionali succedutisi da quando risediamo
a S. Ippolito, Chiara e Giacomo hanno effettuato il “taglio del nastro”.
Chi entra oggi nella sede regionale trova un
ambiente accogliente e luminoso ed una
segreteria non più fatta da mobili “che
neanche più il rigattiere”…
I lavori finanziati in parte dal “Fondo immobili” dell’AGESCI (a proposito: grazie
Emiliano, Incaricato Nazionale al Demanio)
hanno riguardato la sistemazione dei muri
lesionati, il rifacimento dell’intero impianto
elettrico e dell’impianto d’illuminazione
(grazie Giuseppe, Capo Clan del Roma 89),
la realizzazione di un bagno in più per i
portatori d’handicap e di un piccolo magazzino, la posa del controsoffitto e del pavimento in tutti gli ambienti e la realizzazio-
I lavori finanziati in parte dal
“Fondo immobili” dell’Agesci hanno
riguardato la sistemazione dei muri
lesionati, il rifacimento dell’intero
impianto elettrico e dell’impianto
d’illuminazione, la realizzazione di
un bagno in più per i portatori
d’handicap e di un piccolo
magazzino, la posa del
controsoffitto e del pavimento in
tutti gli ambienti e la realizzazione
di un impianto di videoproiezione
coi controfiocchi.
azimut::062009
primo piano
ne di un impianto di videoproiezione coi
controfiocchi. Il tutto è stato possibile
anche con il contributo dei gruppi che
hanno accettato di spostare di 2 anni la
restituzione dell’ultima tranche del fondo
“sede regionale” al 2011. Grazie anche
all’aiuto di Claudio Devoto (ex scout) abbiamo anticipato di 6 mesi l’ammodernamento
della segreteria, che pagheremo in parte ad
aprile, quando installeremo anche l’impianto di condizionamento.
I costi dell’impresa, ripartiti in 2 anni,
sfiorano i 70.000 euro IVA compresa
(25.000 da fondo immobili e gli altri ricavati dallo slittamento di 2 anni del fondo
“sede regionale” che è pari a circa 24.000
euro complessivi l’anno).
L’impresa è stata possibile anche grazie
alla disponibilità della Cooperativa la
Tenda, che ha ospitato per oltre 2 mesi la
nostra segreteria e grazie all’intervento di
Marco Zanolo (ex Incaricato nazionale
all’Organizzazione) e Marcello Pranzetti
che hanno interagito con la ditta COIM,
la stessa che ha fatto la ristrutturazione
sull’intero immobile, per farci praticare
“prezzi scout”.
Insomma un bel lavoro di squadra, costato un pezzo di fegato a Giacomo, che ora
però gongola felice!
*Incaricato all’Organizzazione AGESCI Lazio
Roma Scout Center, “Il fiore rosso” è finalmente una realtà!
Un ostello in stile scout, ma non solo per gli scout, a due passi dal cuore di Roma
Il 28 ottobre scorso l’AGESCI ha presentato il nuovo centro di ospitalità Roma Scout Center. Dopo
più di dieci anni dal progetto iniziale, che prevedeva nel 1998, in vista dell’anno giubilare, la
costruzione di uno ostello in stile scout dove i pellegrini avrebbero potuto alloggiare, il Roma Scout
Center è finalmente una realtà. L’ostello si trova in Largo dello Scautismo, a fianco alla sede
dell’AGESCI Lazio. La struttura è aperta a tutti, giovani, famiglie, gruppi scout, associazioni, professionisti che intendono soggiornare a Roma in modo economico e con spirito di essenzialità, ma
anche in un ambiente moderno, accogliente e funzionale. L’ostello mette a disposizione ben 120
posti letto in camere principalmente da quattro posti , ma anche da tre e da due. Ogni stanza,
inoltre, prevede aria condizionata e possibilità di servizi interni. Sono previsti nella struttura una
sala tv e una sala computer. Vengono inoltre messe a disposizione delle sale per riunioni ed eventi: una può ospitare fino a 300 persone, ma all’occorrenza può essere suddivisa in tre salette con
una capienza da 80 posti. Le sale sono fornite di tutta l’attrezzatura necessaria ad ospitare incontri di lavoro e riunioni di vario tipo: videobeam, lavagna a fogli mobili, schermo. Caratteristica principale di questo ostello è che gli arredamenti interni sono stati fatti utilizzando materiali non trattati chimicamente. Tutto questo nel massimo rispetto dell’ambiente, in perfetto stile scout. Si tratta di un´idea e di un progetto importante, forse il più impegnativo mai realizzato dall´AGESCI, che
vuole essere un centro di ospitalità per il turismo sociale. Per maggiori informazioni collegatevi al
sito www.romascoutcenter.com.
Stefania Galli
La struttura è aperta a tutti, giovani, famiglie, gruppi scout, associazioni,
professionisti che intendono soggiornare a Roma in modo economico e con spirito
di essenzialità, ma anche in un ambiente moderno, accogliente e funzionale.
11
azimut::062009
12
primo piano
I laboratori organizzati dalla
Formazione Capi regionale
Tante occasioni
per continuare
a crescere
di Vincenzo Petrianni *
Nel corso del 2009 circa settanta capi del
Lazio hanno partecipato ai laboratori proposti
dalla Formazione Capi regionale. Davvero un
buon risultato se consideriamo la miriade di
impegni che ogni capo che fa servizio dovrebbe assolvere: i ragazzi, il gruppo, la parrocchia, la zona... Ma proprio il desiderio e la
necessità che ogni capo sente per migliorare
il proprio servizio, ci deve spingere a cercare
occasioni di formazione permanente che ci
aiutino nella nostra continua crescita.
Così, anche per il 2010 la Fo.Ca. si sta attivando per preparare una serie di eventi
rivolti ai capi del Lazio. Si terranno tra febbraio e marzo e la caratteristica fondamentale dei nuovi laboratori sarà la collaborazione con le branche: abbiamo infatti “sondato” le richieste di formazione che arrivano
dai capi in servizio ed abbiamo scelto una
serie di argomenti da inserire nelle serate a
tema. Tra questi saranno presenti scautismo
ed handicap, la pista e il sentiero in branca
L/C, l’impresa, la scelta ed altri ancora. Inoltre
la formazione capi regionale rinnova la sua
disponibilità a collaborare con le zone più
lontane da Roma, sia “esportando” i laboratori, sia collaborando a tematiche da sviluppare insieme. Non rimane che tenere d’occhio il sito regionale (http://www.lazio.agesci.it/core/foca), chiedere agli incaricati qualsiasi informazione ([email protected][email protected]) ...e partecipare!
* Incaricato Fo.Ca. AGESCI Lazio
Un sabato qualunque... un sabato da formatori
Quaranta capi, il 17 ottobre scorso, hanno partecipato all'annuale incontro RTT.Divisi in gruppi di lavoro ci si è trovati a verificare gli eventi di formazione proposti in regione dopo l’entrata in vigore del nuovo iter di Formazione Capi. I formatori L/C hanno evidenziato la necessità di un confronto metodologico tra formatori e, in un’ottica di formazione permanente, la
necessità di organizzare laboratori metodologici per i capi della regione animati da formatori.
La formazione E/G, oltre ad analizzare – numeri alla mano – la partecipazione ai CFM, ha provato ad elaborare un percorso di analisi individuando almeno due possibili tesi per giustificare lo scarso numero di allievi: la partecipazione dei capi ai CFT nel primo anno di servizio e
la durata del CFM nella nostra Area. Altro argomento di confronto è stato come affrontare le
aree educative nei CFM del nuovo iter e quale spazio dare all’argomento. Per i formatori R/S
il primo argomento è stato l’ennesimo annullamento del CFM R/S, si è osservato che i capi di
branca R/S arrivano a fare i capi clan o i maestri dei novizi avendo già affrontato un CFM in
un un’altra branca. Da questa analisi, per venire incontro all’esigenza di formazione, si è proposto di investire di più sui CAM, di offrire il CFA in stile di Branca R/S e di organizzare laboBruna Brancato
ratori metodologici di branca.
azimut::062009
primo piano
AGESCI Lazio, cambia la guida spirituale!
Damiano
Sei anni di servizio come Assistente Regionale: come sintetizzarli? Provo con alcuni sentimenti: il primo di gratitudine, per chi ha condiviso il cammino con me e per
quanti, Assistenti e Capi, mi hanno supportato; il secondo di rimpianto, per aver lasciato tante idee “nel cassetto” e non aver osato; il terzo di gioia, per aver potuto
vivere questa dimensione nel mio servizio scout.
Ancora di più mi accorgo, oggi, che questo servizio non
consiste tanto nel fare cose, organizzare eventi e incontri,
ma nel mettersi in ascolto dei Capi e delle Comunità Capi, e accompagnarli nelle situazioni gioiose e critiche del loro servizio. Per tutti questi tratti di strada fatti insieme, nelle
varie strade della regione: GRAZIE!
Andrés, sss
Cari capi e fratelli Scout della Regione Lazio, sono
Andrés, sss (chiamatemi solo cosi); religioso della
Congregazione dei Sacramentini, e sono il vostro nuovo
AE regionale, nominato dalla CEL il 6 ottobre 2009. Ho
già 61 anni e ho fatto la Promessa scout il 22 dicembre
1973, nel mio gruppo scout 110, USCA, in Argentina, dove
sono nato. Mi piace fare trekking, nuotare; mtb; guardare le partite di rugby. Ho fatto tanti campi scout e ciò che
mi piace di più è contemplare le stelle per chiacchierare
con il Signore e ascoltare i racconti di vita scout.
Cari Capi, cosa voglio dire con tutto questo? Che sono al
vostro servizio. Vi lascio il indirizzo e-mail perché penso
vi possa servire; immagino che il Signore Gesù, avrebbe
fatto lo stesso. Ringrazio p. Damiano per il suo servizio
con noi durante questi anni. In questo anno sacerdotale
vi invito a pregare per lui e per tutti i sacerdoti, anche
per i nostri parroci e i nostri AE. Noi sacerdoti abbiamo
bisogno della vostra preghiera, amicizia e comprensione.
Saluto voi Capi e voi AE che lavorate nei gruppi; a voi,
fratelli scout della Regione Lazio, va la mia preghiera e la mia disponibilità a servirvi. Nel
nome del Signore io vi benedico. “Condor Entusiasta” vi saluta: “Sii Preparato”.
Andrés sss - AE, Regione Lazio - [email protected]
13
azimut::062009
14
tazebao
A chi si chiede se ne valga la pena, rispondiamo che la diversità in un gruppo è
fonte di ricchezza per tutti e non può essere un male, per nessuno. Seppure siano
tante le speciali attenzioni che i capi devono avere accostandosi alla disabilità, bisogna tenere a mente che, applicando il
metodo, prepareranno i loro ragazzi all’incontro con l’altro, il diverso.
Bisogna essere pronti a capire se o quando la proposta scout finisce, perché non è
più adatta alle esigenze educative di un
ragazzo. Bisogna accompagnare ciascun
ragazzo e ciascuna famiglia nel percorso
che prevede l’accoglienza, la condivisione
di un percorso e poi la possibile fine di
di Alessio Sarti una strada. Non sempre sarà un successo:
ma sappiamo che non sarà un fallimento
Il 10 ed 11 ottobre 2009, a Bracciano, si è
se avremo sempre nella testa e nel cuore il
tenuto il convegno capi della Zona
percorso di chi si è affidato a noi, e che
Cassiopea, dedicato a fornire risposte a chi Dio ci aiuta ad accompagnare per mano.
si trova nella condizione di portare avanti
Ed a chi teme che la presenza della disabila proposta educativa a ragazzi che presen- lità in un gruppo possa finire per annactano delle disabilità, partendo dai casi e
quare la proposta rispondiamo: la presenza
dai problemi concreti presenti in unità. Con dei disabili permette ai capi di trovare
un obiettivo: ribadire con forza che il meto- maggiori spazi ed attenzione proprio a chi
do ha delle caratteristiche uniche, che lo
disabile non è, ma, in certi momenti, rimarendono uno strumento adeguato ad edune un po’ nell’ombra. Le nostre attività
care anche confrontandosi con la disabilità. risulteranno tanto più coinvolgenti ed entuSono tante le domande ed i dubbi che si
siasmanti per tutti, quanto più prevedranaffacciano alla mente dei capi e non manno per i nostri ragazzi un momento in cui
cano naturalmente le questioni più stretta- siano spettatori, partecipanti e protagonimente metodologiche legate ad eventi
sti. Senza questi tre momenti, opportunasignificativi e delicati come la Partenza o
mente bilanciati dal capo, per tutti i
alle peculiarità delle branche: come propor- ragazzi, la nostra proposta perderà forza
re gioco, avventura, strada nell’incontro
ed incisività.
con la disabilità?
Ci siamo lasciati con una speranza nel
A chi si interroga sulla propria competenza, cuore: che Dio ci aiuti nella nostra missiopossiamo rispondere che lo scautismo
ne di capi, che possano favorire la crescita
opera sull’handicap, il rischio che la disabi- di una società ricca, che guarda alla disabilità comporti un’emarginazione, e non sulla lità come un valore aggiunto e non un prodisabilità in sé: essere buoni capi è dunblema, che ami invece di valutare o giudique ciò che ci è richiesto.
care, che si apra invece di chiudersi.
Convegno capi della Zona Cassiopea:
la scoperta di una ricchezza
Handicap e
scautismo tra
disagio e
opportunità
azimut::062009
il percorso
Primo giorno: da Pescosolido al Rifugio
Coppo dell’Orso >> ore 6.30
Da Pescosolido [1] si segue la strada che
esce a monte dal paese, e si raggiunge un
bivio [2] dove vi sono dei segni rossi del
PNA (Parco Nazionale Abruzzo).
Si segue la strada di sinistra, si supera
qualche svolta e si continua sulla sterrata
che segue, attraverso un bel pianoro
erboso (a sinistra c’è la casa Piccione, 800
m) [3] e poi a mezzacosta, questa strada
termina in un piccolo piazzale (900 m).
Si imbocca il sentiero che scende dal piazzale, e arriva ad un cancello di legno la
grossa mulattiera che sale dal paese. La si
segue a sinistra, fino ad un dosso dal
quale, accanto ad una pineta di rimboschimento ci si affaccia sul tratto centrale
della valle, dominato dai pendii di Monte
Serrone e del Montagnone [4]. Il sentiero
ora scende tra belle erosioni, il Vallone
Mandrino [5] e poi continua a mezzacosta
fino a girare l’ultimo dei tanti contrafforti
della Punta Calcatora [6] e ad affacciarsi
sulla parte mediana della Valle, meno scoscesa ed orientata a NO.
Sempre a mezzacosta il sentiero traversa
il ripido vallone del Tasso (1307 m) [7] e
raggiunge il fondovalle. Si prosegue per
un tratto accanto al corso di un torrente,
poi si inizia a salire a sinistra fino ad uscire dal bosco, e ad affacciarsi sull’ampia e
desolata conca carsica compresa tra una
serie di vette tra cui spicca quella del
monte Cornacchia.
Il sentiero si biforca [8] prendete a destra
salendo verso Ovest per larghissimi pendii
sassosi verso il monte Cornacchia (2003
m) [9]. Da qui (per chi vuole) si prosegue
per il sentiero che porta verso i Tre Confini
(1992 m) [10] per poi arrivare al Rifugio
Coppo dell’Orso [11].
15
Un interessante giro da Pescosolido
per il Vallone Lacerno, scendendo
per il Valico delle Scalelle e Colle
Rotondo.
Il Monte
Cornacchia
di Luca Zanchini
Secondo Giorno: dal Rifugio Coppo
dell’Orso a Pescosolido >> ore 5.30
Dal Rifugio [11] si scende per la stessa via
fino al Monte Cornacchia [9] da qui si raggiunge il valico delle Scalelle [12].
Lo si scavalca e si continua a scendere per
il sentiero a mezzacosta che cala sul versante della Val Roveto [13].
Con qualche svolta, si traversa il secondo
vallone e poi si cala parallelamente a questo, in direzione del fondovalle. A un bivio
(1033 m) [14] si piega a sinistra per traversare il valico tra la cima di Colle Rotondo
e i pendii di Monte Breccioso [15].
Al di là del valico si scende ancora per un
viottolo, che supera i primi casolari e si
trasforma in strada sterrata. Alla fine si
sbuca al bivio [2] da cui eravamo partiti.
Da qui si raggiunge il centro di
Pescosolido.
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16
il percorso
Stagioni consigliate
tutte, tenendo conto delle difficoltà tecniche
Difficoltà tecniche
percorso da evitare nelle giornate più calde e con la neve
che si mantiene a lungo soltanto alle quote più elevate
Carta topografica
IGM 152 III NE Monte Cornacchia
Mezzi pubblici
www.cotralspa.it e call center cotral 800174471
Informazioni
a Pescosolido Assessorato cultura e turismo Sig. Paolo
Guida 0776.886020 e parrocchia Maria SS di Pompei via
S.Marco 0776.817431; per il rifugio www.coppodellorso.it;
per dormire in tenda ed informazioni sul PNA
www.parcoabruzzo.it
azimut::062009
il percorso
17
azimut::062009
18
dove si va
in uscita
:: in accantonamento
Casa Le Mainarde
Parco Nazionale d’Abruzzo
Guarcino (FR)
Referente: Pierluigi Franchi,
Referente: David
cell 330 287644, e-mail:
Verdecchia,
[email protected]
cell 3203284674,
Indirizzo internet:
e-mail: [email protected]
www.mainarde.135.it
Luogo: Guarcino, piazza S. Luogo: San Biagio
Nicola
Saracinisco (FR)
Acqua-servizi igienici: sì
Acqua-servizi igienici: sì
Cucina attrezzata: sì
Cucina attrezzata: sì
Posti letto: 20
Posti letto: 120
Note: a pagamento. Il loca- Note: casale immerso nel
le è situato a pochi metri
verde a 1200 s.l.m. sul
dalla parrocchia di S.
versante laziale del Parco
Nicola nel centro storico
Nazionale d’Abruzzo.
del paese. C’è la possibilità Disponibili luce, gas, telefodi utilizzare un camino
no.
all’interno della struttura
:: in tenda
per cucinare e riscaldarsi
anche nei periodi invernali.
La quota comprende anche Terracina - San Benedetto
Referente: Cristiana, cell.
un’escursione nei sentieri
3282936246, e-mail:
più suggestivi dei monti
[email protected]
Ernici.
Luogo: Madonna del Lazio
Terreno: sì
Acqua-servizi igienici: sì
Note: il terreno è un oliveto con una piccola casa di
25 mq con bagno, energia
elettrica, acqua potabile.
Esternamente barbecue e
sorgente d’acqua potabile.
Carpineto Romano
Referente: Ettore Pucinischi,
cell. 3357789041, e-mail:
[email protected]
Luogo: Contrada Ciroletto
Terreno: sì
Note: terrazzamento a
castagneto e prato.
La Frasca - Civitavecchia
Referente: Claudio Guida,
tel.076622315
cell.3479637352
Terreno: sì
Note: posto vicino al mare,
ideale anche per campi
nautici.
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scout shop
19
la tenda
Scout Shop La Tenda
ROMA
LATINA
Via Adalberto 13/15
dal Martedì al Sabato
10.00 – 19.30 (orario continuato)
parcheggio interno
Via Cisterna 7/9
Mercoledì - Giovedì 16.00 – 19.30
Venerdì 9.30–13.00 / 16.00 – 19.30
Sabato 9.30–13.00
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Nei nostri punti vendita, oltre alle uniformi ed attrezzature per le attività scout dell’Agesci e del
Cngei, sono presenti accessori per i gruppi nautici: giubbetti, salvagente omologati, cime e ganci per
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Inoltre abbiamo in vendita materiale e attrezzature per le arrampicate, come moschettoni, corde statiche e dinamiche, caschi per roccia e imbracature, abbigliamento trekking.
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È importante acquistare presso lo Scout Shop dove gli articoli dell’uniforme hanno il marchio
dell’Agesci, unica vera garanzia che il materiale è conforme alle norme del Regolamento associativo
e quindi idoneo alla sua funzione. La maggior parte degli articoli per lo svolgimento delle attività
scout sono della linea Scout Tech e si sviluppano direttamente dall’esperienza dello scautismo e dalle
attività dei ragazzi e capi. Particolare attenzione viene prestata al rapporto qualità-prezzo, in modo
da offrire i nostri articoli a prezzi più contenuti possibili. Ricordiamo a tutti i capi di informare i genitori che si recano in cooperativa di comunicare l’esatto gruppo di appartenenza, in quanto alla chiusura dell’anno economico il Consiglio di amministrazione riconosce un buono spesa in rapporto agli
acquisti di materiali e attrezzature effettuati.
Il personale della Cooperativa è sempre a vostra disposizione
per tutte le informazioni e chiarimenti allo 06 44231139 per Roma
ed allo 0773 484745 per Latina nei rispettivi orari di apertura
azimut::062009
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settore pns
Un percorso per imparare a gestire
i conflitti nelle nostre comunità
Se i capi
devono essere
mediatori
a cura della Pattuglia PNS
AGESCI Lazio
Se è vero che le persone buone litigano
più spesso di quelle cattive, allora
dovremmo iniziare a chiederci cosa significa “litigare”. Entrare in conflitto può comportare un gran numero di conseguenze,
ma sono davvero tutte negative? Ci sono
tanti modi di discutere, litigare e confrontarsi, ciascuno dei quali porta con sé un
bagaglio di atteggiamenti, comportamenti,
violenze o aperture, tutto dipende dalla
soluzione che verrà adottata.
Secondo l’idea nonviolenta il conflitto è
portatore di valori positivi quali confronto, scambio, dialogo, apertura, dinamismo. Ma è innegabile che l’incapacità di
gestire la situazione problematica porta,
più o meno consapevolmente, a soluzioni
violente.
azimut::062009
settore pns
L’attenzione alla gestione del conflitto è uno dei compiti principali del
coordinatore di un gruppo in particolare nella fase di discussione e nel
confronto tra singoli.
Questo può risultare più evidente se allarghiamo lo sguardo su ciò che ci circonda:
l’incapacità di gestire i “conflitti” legati ad
una società sempre più multietnica porta
ad un clima di tensione, di violenza e
repressione che ogni giorno possiamo
vedere nelle nostre città.
Osservando intorno a noi, molto più vicino, nelle nostre Comunita Capi o nel
nostro servizio troveremo tanti piccoli
esempi della stessa “incapacità”. Un capo,
che messo in difficoltà dalle domande
scomode di un ragazzo, taglia corto o
evita di rispondere; due capi che fermi
sulle proprie posizioni discutono per ore a
riunione senza ascoltarsi davvero. Questo
panorama ci appartiene, come capi e
quindi come persone di passione, che
amano ciò che fanno e che non si tirano
mai in dietro. Un Consiglio della Rupe per
i Vecchi Lupi, una riunione di Alta squadriglia per i Capi reparto, la discussione del
punto della strada per i Capi clan o una
riunione di Co.Ca. per i Capi Gruppo, sono
tutte situazioni in cui siamo chiamati ad
essere coordinatori e mediatori.
L’attenzione alla gestione del conflitto è
uno dei compiti principali del coordinatore
di un gruppo in particolare nella fase di
discussione e nel confronto tra singoli. In
quanto Capi siamo quindi invitati ad
acquisire le capacità che permettano ai
conflitti di svilupparsi nel modo più proficuo possibile.
La Pattuglia regionale del settore PNS
(Pace Nonviolenza Solidarietà) ha riflettuto
su questo complesso aspetto dell’essere
capo e ha deciso di proporre, principalmente ai Capi Gruppo, ma anche a tutti i
capi della regione, un percorso sulla
gestione del conflitto che si terrà il 9 e 10
gennaio 2010 a Bracciano presso la base
Collina dei Venti. Per maggiori informazioni: [email protected]
La Luce della Pace da Betlemme
Anche quest’anno il 12 dicembre potrà splendere nelle nostre sedi la luce della
pace proveniente da Betlemme tramite le Associazioni Scout Triestine. Il treno,
proveniente da Trieste, arriverà a Roma Termini tra le 15 e le 15.30 di sabato 12
dicembre, da qui si raggiungerà il Campidoglio intorno alle 16.00-16.15. I gruppi
partecipanti e quanti volessero aderire all’evento entro le 16 devono essere già sul
piazzale del Campidoglio o all’Ara Celi, mentre la fiamma arriva verrà effettuato un
canto iniziale a cui seguirà l’accensione di un braciere. A seguire vi sarà una lettura di un
brano sul valore della pace, alla fine del quale parlerà ai presenti il sindaco Alemanno o chi
ne farà le veci; a questo punto si procederà all’accensione delle lampade dei gruppi presenti, che ascolteranno la lettura di un brano sulla pace di B.P.. A conclusione dell’evento ci sarà
il canto “Strade e pensieri per domani”. Chi partecipa dovrebbe portare con sé dei sacchetti o contenitori fatti dai nostri ragazzi in cui dovranno essere inseriti quei pacchetti preconfezionati da mezzo chilo di riso, grano, orzo e farro che verranno poi donati in segno di pace
e fratellanza alla Caritas Romana.
21
azimut::062009
22
branca LC
Educare alla progettualità, per
rendere ogni bambino protagonista
Attività a tema
o un tema
per un’attività?
a cura della Pattuglia L/C
AGESCI Lazio
La vita di Branco/Cerchio si svolge nel contesto dell’Ambiente Fantastico. Qui il
Lupetto e la Coccinella sono stimolati
all’impegno e al lavoro con gli altri bambini, sia coetanei che di età differenti.
L’educazione scout è un’educazione alla
progettualità, al rispetto per l’altro, alla
leale collaborazione; questo per creare
l’uomo e la donna di domani (buon cristiano e bravo cittadino) pronti per affrontare
le difficoltà della nostra civiltà col confronto, la democrazia e l’impegno sociale.
Uno strumento specifico di branca che ci
aiuta a stimolare questi principi è l’attività
a tema, che offre davvero tante opportunità: non prenderla in considerazione sarebbe proprio un’occasione persa. Come citato
nell’articolo 32 del Regolamento
Metodologico nella parte L/C, l’attività a
tema, è un progetto che investe l’interezza
del Branco/Cerchio per un
periodo medio-lungo e
che ha un obiettivo
preciso, cioè un
insieme di attività
che portano al raggiungimento di un
determinato
scopo.
Le attività a
tema servono a:
• sviluppare le
capacità progettuali dei bambini, che decidono
insieme ai Vecchi
Lupi o Coccinelle
Anziane i tempi e
le modalità con
cui l’attività deve
azimut::062009
branca LC
23
L’attività a tema è un progetto che investe l’interezza del Branco/Cerchio
per un periodo medio-lungo e che ha un obiettivo preciso, cioè un insieme
di attività che portano al raggiungimento di un determinato scopo.
essere realizzata. È ipotizzabile, inoltre, la
scelta dell’attività stessa (fermo restando
che gli obiettivi educativi siano già prestabiliti dai capi: cioè i Vecchi Lupi o
Coccinelle Anziane possono proporre una
rosa di attività che poi il B/C sceglierà);
• aiutare ciascun bambino/a a diventare
protagonista ed artefice di un’opera
tutta sua, per cui dà il suo personale
contributo dall’inizio alla fine, e a sviluppare le proprie capacità, o sperimentare i propri limiti, attraverso la dinamica del lavoro individuale o di gruppo;
• permettere al bambino/a di sperimentare nuove tecniche o di affinare quelle
già conosciute.
Concretamente le attività a tema sono
attività di media-lunga durata che possono riguardare uno o più filoni e sono
caratterizzate da un fil rouge (il tema).
Le attività possono inserirsi nell’Ambiente
Fantastico, possono essere ambientate
oppure essere attività senza una caratterizzazione fantastica.
Esempi pratici? La pittura della tana, la
realizzazione di un musical, attività per
festeggiare la Pasqua, attività per conoscere altre culture, o ancora attività di
natura (costruzione di casette per uccelli
nel parco vicino); insomma tutto quello
che veramente può essere utile!
Le attività possono essere principalmente
di manualità, espressione, religiose, sociali; oppure un misto di esse! I bambini,
una volta afferrato l’obiettivo (es. rappresentazione teatrale), individueranno le
tecniche (burattini, recitazione, canto, etc),
i ruoli, i modi in cui dovranno lavorare
(chi recita, chi fa le scenografie, chi recupera i materiali,etc) e i tempi da dedicare
a ciascuna attività.
Le attività a tema, così programmate e
vissute, permetteranno al bambino/a di
vedere come il suo lavoro abbia uno
scopo, un fine che può essere sia comunitario che individuale. In questo modo si
vuole dare al bambino/a il senso delle
cose compiute e del valore del lavoro
svolto insieme, stimolando la capacità del
bambino/a alla solidarietà, alla vita comunitaria e alla realtà che lo circonda.
Le attività a tema rispondono pienamente
all’esigenza dell’educazione attiva (imparare facendo) e integrale (che tocca tutto
l’essere) tipica dello scautismo.
Due elementi importanti da non dimenticare sono: la centralità del gioco, che è
un grande gioco dove il bambino/a è protagonista come singolo e come comunità
e dove è lui a dare le regole; il linguaggio
delle cose concrete; dobbiamo ricordarci
di tenere i piedi a terra, di far vivere
esperienze fruibili e all’altezza dei nostri
bambini, cioè dare spazio all’azione concreta del bambino/a e nei giusti tempi.
Media-lunga durata non significa far passare mesi e mesi, ma al massimo qualche
settimana e magari lanciarla in una prima
giornata di attività per poi concretizzarla
la domenica successiva con un bel
Volo/Caccia.
Vista la peculiare articolazione dell’attività
a tema sarà sicuramente meglio proporla
non subito (non all’inizio dell’anno), ma
non appena il nostro Branco/Cerchio avrà
superato la nuova fase di conoscenza e i
nostri bambini saranno ben amalgamati
all’interno dell’unità. Solo allora saranno
pronti per affrontare una bella attività a
tema!
azimut::062009
24
branca EG
La consegna dei “guidoncini”per
le specialità di squadriglia 2009
L’onda verde
dell’AGESCI Lazio
di Simone Thoverai *
C-e-n-t-o-d-i-c-i-a-n-n-o-v-e squadriglie,
dico 119! Questo il numero dalle squadriglie della nostra regione che hanno conquistato una specialità lo scorso anno; i
frutti si sono visti l’ultimo weekend di
settembre a Colle dell’Acero, da anni la
“casa” dei guidoncini verdi e anche questa volta splendida cornice della cerimonia di consegna che ha visto protagonisti
tantissimi esploratori e guide del Lazio.
Sin dal primo pomeriggio del sabato è
cominciato l’afflusso di squadriglie provenienti da quasi tutte le zone scout della
nostra regione, a cominciare dalla Riviera
d’Ulisse fino al pullman (!) organizzato
dalla zona Tuscia e rapidamente tutta la
base si è animata di squadriglie impegnate a montare le loro tende, i loro stand e
a scambiarsi le competenze acquisite
durante un impegnativo anno che li ha
visti alle prese con imprese e missioni.
La sera fuoco di sottocampo e la domenica, dopo la Messa, è il gran momento
della consegna del guidoncino verde e
dell’attestato da collocare nel proprio
angolo di squadriglia in sede.
A conclusione un voga generale che, crediamo, abbia coinvolto anche gli abitanti
di Velletri!
A margine di questo articolo troverete
qualche foto e qualche dato numerico.
Per tutti, soprattutto per le squadriglie,
l’appuntamento all’anno prossimo!
* Incaricato Branca E/G AGESCI Lazio
azimut::062009
branca EG
La base si è animata di squadriglie
impegnate a montare le loro tende,
i loro stand e a scambiarsi le competenze
acquisite durante un impegnativo anno
che li ha visti alle prese con imprese
e missioni
Zone
AURIGA
CASSIOPEA
CASTELLI
ETRURIA
FROSINONE
LA FENICE
OSTIENSE
PLEIADI
PONTINA
RIVIERA D’ULISSE
CENTRO URBIS
SVA
TUSCIA
totali
Squadriglie
Gruppi
9
6
20
0
8
12
10
8
14
2
8
13
9
119
4
2
9
0
3
3
7
4
5
2
4
4
3
50
Specialità di squadriglia
CAMPISMO
ARTIGIANATO
OLYMPIA
ESPLORAZIONE
CIVITAS
ESPRESSIONE
INTERNAZIONALE
NATURA
NAUTICA
GIORNALISMO
PRONTO INTERVENTO
ALPINISMO
SPELEOLOGIA
Totale
Squadriglie
29
15
15
14
14
13
4
4
4
3
2
1
1
119
25
azimut::062009
26
branca RS
La Branca R/S si riappropria del
suo principale ambiente educativo
Millepiedi
sulla strada
a cura della Pattuglia R/S
AGESCI Lazio
Cari capi R/S, nello scorso numero di
Azimut abbiamo presentato brevemente
quelle che sono le proposte per la branca,
anticipando la novità di quest’anno, l’evento che ora possiamo finalmente chiamare
con il suo nome, il “Millepiedi”.
L’obiettivo è far riappropriare la Branca R/S
del suo principale ambiente educativo - la
strada - tramite una esperienza viva, concreta e diretta. L’evento vissuto sui sentieri
della nostra regione permetterà agli R/S di
riscoprire le caratteristiche e le peculiarità
del territorio laziale, di incontrare le persone, visitare i paesi e conoscerne le tradizioni e la cultura, di vivere la spiritualità di
alcuni itinerari e paesaggi.
Si tratta quindi di un evento rivolto alle
comunità di Clan della regione con lo
scopo di far vivere loro un’uscita focalizzata sulla strada. I Clan, suddivisi in gruppi di tre, avranno modo di fare strada su
un sentiero liberamente stabilito e confrontarsi tra loro su un tema scelto tra i
filoni proposti, vivendo delle attività preparate dai ragazzi.
Ogni comunità di Clan dovrà quindi proporre un possibile percorso per l’uscita e
scegliere uno o più filoni coerentemente
alle tematiche su cui sta già lavorando,
facendo sì che l’evento “Millepiedi” si
inserisca naturalmente nel cammino che il
clan ha già intrapreso. Ci sarà così l’occasione per analizzare uno stesso argomento da diversi punti di vista, confrontandosi durante l’uscita con gli altri R/S.
Ricordiamoci però che la proposta è quella di realizzare un’uscita di strada, non
vogliamo che si traduca in una sedentaria
e noiosa tavola rotonda; starà ai Capi
Clan garantire il corretto equilibrio dei
azimut::062009
branca RS
tempi delle varie attività durante l’uscita.
Un’attenzione educativa di noi capi sarà
quella di riuscire, in fase di progettazione,
a legare la strada al tema che i clan tratteranno. Se, ad esempio, scegliamo un
tema di fede sarebbe bello percorrere un
sentiero denso di spiritualità, che ci possa
portare poi alla visita di un luogo particolare o all’incontro con persone significative del posto. Questo aiuterebbe a far
“vivere la strada” e a far “parlare i posti
che visitiamo”, dando omogeneità all’intera esperienza vissuta.
La prima tappa del percorso del
“Millepiedi” è costituita dall’incontro di
lancio del 24 gennaio, a cui parteciperanno tutti i Clan che si saranno iscritti (le
iscrizioni saranno aperte dal 1 dicembre al
15 gennaio). Questo incontro ha l’obiettivo di presentare l’evento nel suo complesso, favorire la conoscenza tra i Clan,
suddividendoli in gruppi e, dopo una
breve presentazione dei singoli percorsi,
dare ai Clan di formazione il tempo per
iniziare il confronto necessario per la progettazione dell’uscita. Per poter entrare
nel vivo del tema i vari gruppi di Clan
incontreranno degli esperti di contenuto,
che presenteranno brevemente il filone
scelto, dando degli spunti di riflessione
su temi di approfondimento e stimolando
così gli R/S ad analizzare eventuali nuovi
aspetti non ancora presi in considerazione
o dando loro ulteriore materiale su cui
lavorare.
Dopo l’incontro di gennaio le varie comunità di Clan gemellate proseguiranno la
preparazione dell’evento per proprio
conto, con i tempi ed i modi che riterranno necessari. Abbiamo infatti pensato di
non vincolare la data dell’uscita ad un
periodo troppo stretto, ma di lasciare la
libertà ai clan di decidere quando realizzarla, in linea di massima tra marzo e
aprile. Ovvio che questa libertà dovrà
rispettare le esigenze di tutte e tre le
comunità gemellate, che dovranno venirsi
incontro per trovare una data comune.
Sarà bello poi al termine di questa esperienza riuscire a celebrarla tutti insieme,
mettendo in comune le avventure vissute,
i percorsi realizzati e le riflessioni emerse.
La pattuglia regionale si farà carico della
raccolta dei materiali prodotti e della
distribuzione a tutti i Clan della regione,
che potranno così avere del materiale
utile per le loro attività future.
Ora non possiamo far altro che augurarci
che i mille piedi del “Millepiedi” si mettano in cammino, possibilmente tutti nella
stessa direzione! Buona Strada
La prima tappa del percorso del
“Millepiedi” è costituita
dall’incontro di lancio del 24
gennaio, a cui parteciperanno tutti i
Clan che si saranno iscritti (le
iscrizioni saranno aperte dal 1
dicembre al 15 gennaio). Per
informazioni e chiarimenti potete
rivolgervi a:
[email protected]
27
azimut::062009
28
strumenti
l’autofinanziamento; è in
con.ca. che si coordina il
lavoro delle diverse squadriglie (perché fare il
campo estivo sul
Terminillo se la mia squadriglia vuole lavorare ad
Il consiglio capi e la rivoluzione E/G
una specialità di Nautica?
di Simone Thoverai Potremmo forse cercare
un posto vicino ad un
lago);
• legge la situazione ed i
è: chi ha riempito quel
“…Cioè un Consiglio dei
bisogni, ovvero il sentiefoglio? Di chi sono quelle
Capi non ha nulla della
ro di ogni singolo E/G. Il
Corte marziale dei Templari. idee? Chi ha deciso?
Capo squadriglia nel
Bene, se sei un capo reparNon si può, non più, paracon.ca. riporta il sentiero
to e la risposta è “lo
gonarlo al buldozzer o al
dei propri squadriglieri
abbiamo deciso di staff ”,
trattore. I Capi Riparto agied individua le occasioni
allora la risposta è sbagliascono più frequentemente
ta. Cerchiamo di vedere
migliori per portare avancome ordinatori d’energie.
perché.
ti i loro impegni (perché
Essi si comportano come
cercare un falegname per
fratelli maggiori, orientatori, Il consiglio capi, da regolal’impresa di reparto se
guide, iniziatori. Essi amano mento, “(…) si riunisce con
Marco della mia squadried esigono. Lasciano corre- frequenza regolare al fine
di organizzare e gestire la
glia sta lavorando per
re e pazientano. “Offrono”
quella specialità?);
lo Scautismo ai ragazzi, gra- vita del Reparto (…) è competente nel leggere costan- • stabilisce il programma
tis, ma non sotto forma di
facendo attenzione alle
surrogato, l’offrono integro. temente la situazione e i
bisogni del reparto (…) ne
esigenze del Reparto e
Non imbrogliano.”
delle squadriglie. Se deciMichel Menu “Arte e tecnica stabilisce il programma (…)
elabora e propone iniziatidiamo che a dicembre il
del capo”
ve al Reparto (…)”.
Reparto si impegna
Partiamo con un piccolo
Insomma siamo di fronte al
nell’Impresa di costruire
test: siamo ormai ad anno più potente luogo di coun presepio vivente per la
cominciato da un pezzo.
gestione della branca ed è il
parrocchia, allora non proMolti avranno un foglio nel caso di entrare nel dettaglio.
grammerò anche un’impreproprio quaderno, solitaIl con.ca.:
sa di squadriglia. Si decimente un file excel, con i
• organizza e gestisce:
de che le squadriglie, in
mesi ben incolonnati e al
quindi è con loro che
autonomia, lavoreranno
riempiamo le caselle dei
alla propria impresa subiloro interno tutto quello
mesi, con loro decidiamo
to dopo la conclusione di
che c’è in programma per
quando fare le imprese o
quella di Reparto.
quest’anno. La domanda
“Il reparto è mio e
lo gestisco io”
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consiglio capi e che ne comprendiamo in pieno l’importanza anche come momento
di crescita dei più grandi.
Dovutamente “abituati”,
anche i ragazzi/e di oggi
sono in grado di gestire la
loro squadriglia, il loro
Reparto; siamo soltanto noi
a dover essere rivoluzionari
rispetto alla società in cui
sono immersi gli E/G. Ad un
mondo fatto di deleghe,
posticipi, “non mi interessa”,
contrapponiamo un luogo di
decisione, impegno individuale, gestione in prima persona.
A loro della loro squadriglia
e del loro reparto frega,
eccome!
29
La responsabilità
grande, enorme, del
Capo squadriglia, passa
per le mille piccole
responsabilità della vita
di Reparto (il mio
incarico in squadriglia,
il mio posto d’azione
nelle imprese) ed è
importante abituarli sin
da piccoli per non fargli
vivere un fallimento da
grandi.
foto di Pasquale Chiodo
Per fate tutto questo il con.ca
deve necessariamente vedersi
con frequenza costante,
orientativamente una volta
ogni due settimane.
Abbiamo insomma tra le
mani uno strumento potentissimo, vera scuola di
responsabilità concreta di
persone e cose, proprio
quella responsabilità che
spesso dichiariamo mancante nei nostri esploratori e
guide. Ma come spesso succede chiediamo loro un
qualcosa a cui non li abbiamo “abituati”.
La responsabilità grande,
enorme, del Capo squadriglia, passa per le mille piccole responsabilità della vita
di Reparto (il mio incarico in
squadriglia, il mio posto
d’azione nelle imprese) ed è
importante abituarli sin da
piccoli per non fargli vivere
un fallimento da grandi.
Un esempio ce l’offre proprio
il ruolo dei vice nel consiglio
capi. Inseriamo i vice nel
con.ca. nei momenti topici
dell’anno e sicuramente in
vista del campo estivo:
pochi mesi dopo saranno
loro a doversi giocare nel
ruolo e questo “allenamento” gli sarà sicuramente
utile.
In tutto questo aiutiamoli
noi, Capi in reparto, che
siamo parte integrante del
strumenti
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spiritualità
spirito
La lussuria, la paura dell’altro
che uccide il desiderio
Tra avventura erotica e ricerca dell'assoluto, con la delusione in agguato
non si vuole specchiare,
non si vuole vedere, non si
La radice della parola lussu- vuole confrontare… La lusria coincide con quella della suria è anche una delle
parola lusso, che indica una
esagerazione, e quella della
parola lussazione, che significa deformazione o divisione. Appare quindi chiaro il
significato di lussuria, che
designa qualche cosa di
esagerato e di parziale. Il
lussurioso, cioè, è portato a
concentrarsi solo su alcuni
aspetti del partner (il corpo
o una parte di questo) che
diventano il polo dell’attrazione erotica; tutto il resto è
escluso, l’interezza è negata. Il corpo viene oggettiva- manifestazioni più comuni
to e la persona spersonaliz- del disagio proprio della
zata: le vesti, gli accessori, i nostra società, dove siamo
gesti, la musica, le luci arri- alla continua ricerca di
vano ad assumere un’impor- nuove esperienze e nuove
tanza fondamentale poiché emozioni che ci facciano
devono supplire alla man- sentire “vivi”. Ma è una
canza di un altro tipo di ricerca irrequieta che spesseduzione che scaturisce da so ci porta a sentire il vuoto
un’intesa psicologica e dietro le cose, e a sentire
affettiva, oltre che fisica. La che la vita non trova un suo
lussuria è quindi una conse- compimento. E così ad una
guenza di un certo tipo di avventura erotica ne segue
paura: la paura del confron- un’altra, un’altra e un’altra
to con un altro essere ancora. Si cerca l’assoluto…
umano nel quale è possibi- ma si rimane inevitabilmenle rispecchiarsi. Il lussurioso te delusi dai frammenti che
di p. Paolo Benanti tor
si ottengono. Poi capita che
la sessualità tradizionale
non basti più e così si cerca
la novità, una pratica erotica trasgressiva.
Strettamente legato alla lussuria è ciò che pensiamo
del corpo. Il corpo è ciò in
cui e attraverso cui l’uomo
vive un’esistenza personale,
esercita e manifesta la propria libertà nel suo rapporto
con se stesso, con gli altri,
con il mondo e con Dio. È
quello che fa di ogni uomo
un essere relazionale, e probabilmente non si può dire
nulla di più essenziale sull’uomo. Il corpo è lo strumento della mia presenza al
mondo; ora, la presenza
non è una cosa, è di ordine
spirituale. Il mio corpo è ciò
attraverso cui il mio spirito
si esprime nel mondo,
modella il mondo e si lascia
da esso trasformare. Solo il
termine “desiderio” è adeguato, per indicare un rapporto non con delle cose da
consumare, ma con una
persona: uomo, donna o
Dio. E vero che ogni desiderio nasce da un bisogno, ma
se si rimane al livello della
soddisfazione dei bisogni,
azimut::062009
spiritualità
La lussuria è anche una delle manifestazioni più comuni del disagio
proprio della nostra società, dove siamo alla continua ricerca di nuove
esperienze e nuove emozioni che ci facciano sentire “vivi”.
si resta nel registro del consumo, in cui l’altro è considerato di fatto come un
oggetto da consumare, e
quindi è usato. Il desiderio
sessuale ha origine da una
pulsione sessuale istintiva.
Ma il passaggio dal bisogno
al desiderio implica una
rinuncia: a cosa? A possedere l’altro come si possiede
una cosa. Desiderare un
altro, o il Tutt’Altro, è dirgli
due cose allo stesso tempo:
“Io non posso fare a meno
della tua presenza, mi manchi, ho bisogno di te”, e
insieme: “Mi proibisco di
mettere le mani su di te e di
possederti come si possiede una cosa. Non soltanto
io rispetto, ma voglio la tua
libertà”. Dunque in ogni
desiderio vive una contraddizione, una tensione, e
anche un’insoddisfazione. È
il desiderio il motore della
relazione sessuale. Ma
l’unione carnale, per quanto
viva possa essere per la sua
intensità e per il piacere che
procura, è temporanea. È
un’esperienza
estatica,
l’esperienza di essere come
fuori di sé, nella quale la
durata è per un momento
abolita. Un’esperienza che
fa desiderare e balenare la
possibilità di un’unione
rimandata alla sua differenza, alla sua parte irriducibile di solitudine. È come dire
che ogni desiderio, e in particolare il desiderio sessuale,
è sempre abitato da una
carenza, da un vuoto. Per
questo viene incessantemente rilanciato e resta vivo
come desiderio, facendo di
Dalle Scritture:
1 Cor 6,12-20
1Cor 10,23; Rm 6,1-2.15+:
Gen 4,7; Col 2,22
1Cor 10,31; 15,12s;
Rm 1,4; 8,11+
1Cor 12,12+; Rm 6,12-13
Gen 2,24; Rm 8,9-10
Mt 5,29-30; Rm 8,13;
Gd 1,7-8; 1Cor 3,16-17;
Rm 5,5+; 1Ts 4,3-8; Gc
3,2; 1Cor 3,23; 7,23;
Rm 3,24+; 12,1; 6,15+;
Gal 5,1.24; Fil 1,20;
3.21; 2Cor 4.10; 1Pt 4,1
Canzoni
Gaber, Quando sarò
capace di amare
Joan Baez, Diamond and
Rust
Quadri
René Magritte Le Viol
(lo stupro)
noi, fino alla fine, degli esseri desideranti e dunque dei
viventi. Se il nostro desiderio
fosse colmato, saturato,
saremmo dei morti. Ogni
relazione riuscita, e dunque
portatrice di vita, esige la differenza, l’alterità, la distanza.
La comunione non è la fusione, è l’unione nella differenza. E non soltanto la comunione esige la differenza, ma
l’accresce: ogni relazione riuscita è personalizzante, per i
due partner della relazione.
Ciascuno vi diventa un po’ di
più se stesso, nella sua linea
personale.
L’utilità del vuoto
di Lao Tzu
Trenta raggi convergono sul
mozzo,
ma è il foro centrale che
rende utile la ruota.
Plasmiamo la creta per formare un recipiente,
ma è il vuoto centrale che
rende utile un recipiente.
Ritagliamo porte e finestre
nella pareti di una stanza:
sono queste aperture che
rendono utile una stanza.
Perciò il pieno ha una sua
funzione,
ma l’utilità essenziale
appartiene al vuoto.
31
Nel formare i giovani cittadini è essenziale cercare di
abituarli a cooperare con slancio, a dimenticare i loro
desideri e sentimenti personali quando si tratta di procurare il bene dell’intera opera in cui sono
impegnati, si tratti di lavoro o di gioco. (…)
Devi giocare al tuo posto e secondo le regole: (…).
Le nostre regole dicono che un capo deve sottoporsi a un periodo di prova prima di ricevere la nomina. Ciò al fine di dargli la possibilità di scoprire se
lo scautismo è veramente fatto per lui, se egli è
capace di ignorare piccole preoccupazioni personali o punzecchiature, di sopportare le molte difficoltà e delusioni preliminari, di inserirsi nel posto
assegnatogli e applicare con lealtà le direttive dategli, anche se non sono esattamente come lui le vorrebbe. Se, in una parola, egli sa giocare al suo posto e
sa giocare il gioco per il bene della comunità.
B.-P.
PARTECIPARE...
Campo delle
Pietre viventi
Campo di spiritualità
incentrato sulla
riflessione e la condivisione, sul senso
e sulle modalità del
nostro impegno di
capi guide e scout
ispirati dalla fede di
Gesù Cristo. Rivolto
a capi al di sotto dei
30 anni con conoscenza dell’inglese
e/o francese.
Per informazioni è
possibile scaricare il
volantino sull’area
download del sito
AGESCI e scrivere a
internazionale@ågesci.it
Compagnia
di San Giorgio
La compagnia di San
Giorgio organizza
una lotteria per il
Natale 2009 i cui
proventi saranno
impiegati a favore
delle opere della
Custodia
Francescana, del
Caritas Baby
Hospital di
Betlemme e delle
iniziative della
Compagnia. Per
informazioni:
www.sangiorgiocomp.org
LEGGERE...
VEDERE...
Bevete la
bell’aria di Dio
Testi di B.P. sull’educazione religiosa
Baden-Powell scrive
sull’educazione religiosa e in questo
testo sono raccolti in
antologia tutti i pensieri che si trovano
sparsi in varie sue
opere.
Edizioni scout
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Quattro minuti
Regia di Chris Kraus
Interpreti: Monica
Bleibtreu, Hannah
Herzsprung
Germania, 2007
Una anziana, gelida,
insegnante di pianoforte e una giovane
detenuta che cela in
un carattere chiuso e
violento un grande
talento sono al centro di questo film
insolito e ben scritto
che parla di relazione educativa, di arte,
di bellezza e di
come ci si conquisti
il rispetto... con un
inchino.
Cantare in
compagnia
Samà Isabella e Sara
Meloni
Edizioni scout
Fiordaliso – € 7,00
associazione guide e scout cattolici italiani
azimut 06 2009
Fly UP