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Claire Bamana

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Claire Bamana
Claire Bamana
Il mio nome è Claire, ho 44 anni e sono africana, nata a
Kara, Togo. Appartengo ad una famiglia numerosa,
numerosa
composta da 4 fratelli e 6 sorelle.
Mi ritengo una persona sensibile alla sofferenza altrui.
Questa motivazione mi spinse a entrare nella
Congregazione delle Suore Ospedaliere, per consacrare la
mia vita al servizio delle persone bisognose.
Ho svolto la mia prima esperienza ospedaliera all’ospedale
di Assin Fosu in Ghana, dove conobbi l’amore con cui le
Suore Ospedaliere si prendono
rendono cura dei malati. A partire da
quel momento, mi sono resa conto che solo Dio può
salvare, e che mi chiama a essere lo strumento del suo
amore nel mondo del dolore, consacrando la mia vita a Lui.
Ho sviluppato la mia formazione dentro la Congregazione
Congregazione in questo modo:
Postulato: ad Assin Fosu, Ghana.
Noviziato: a Elmina, Ghana.
Iuniorato: ad Assin Fosu (Ghana), Yaunde (Cameroon) e Takoradi (Ghana).
Il cammino che ho percorso nella Congregazione mi ha aiutato a conoscere
conoscer la misericordia di
Dio nella mia vita, a scoprire la sua presenza negli emarginati e nei malati “vive immagini di
Gesù”, ad
d accogliere la bontà e la compassione di Gesù il Buon Sammaritano, che si fa presente
nella vita della Comunità e nella missione ospedaliera.
osp
Questo ultimo periodo formativo, prima della professione perpetua, l’ho vissuto come
un’esperienza di maturazione,
maturazione, trasformazione e crescita come persona, come credente e come
donna consacrata ospedaliera. E’ stato fondamentale approfondire il mio rapporto con il
Signore, comprendendo i sentimenti del suo Cuore.
In modo particolare, ringrazio Dio e la Congregazione per l’esperienza di preparazione per la
professione perpetua a Ciempozuelos, la nostra Casa Madre, insieme con altre sorelle
“Giuseppine”.
”. Le sessioni formative, le preghiere nella cappella dei Fondatori, la visita a
Granada, la gioia e la comunione degli incontri mi hanno aiutato a crescere nell’identità
ospedaliera, nell senso di appartenenza,
appartenenza e ad apprezzare la ricchezza dell’universalità e
l’interculturalità della nostra Congregazione.
Tutto questo ha fatto crescere in me il desiderio di consacrare la mia vita intera al Signore, che
mi ama senza condizionamenti e mi libera dalle
d lle mie paure e insicurezze, a dargli una risposta
di amore quotidiano e restare fedele fino alla fine. Frutto di questo processo è il mio “sì” per
sempre nella professione dei voti perpetui per
er continuare la missione sanatrice di Gesù nel
mondo del dolore.
Alle postulanti e novizie ospedaliere direi che niente è impossibile per Dio, che devono
lavorare accuratamente quel desiderio grande di vivere solo per Lui. Consiglio loro che vivano
il percorso vocazionale con onestà e trasparenza, con apertura per accettare la mediazione
umana nel processo di discernimento. Inoltre, suggerirei loro di avere cura dello spirito della
preghiera, al tempo che imparano a sviluppare e praticare le attitudini di devozione,
abnegazione e servizio gaudioso nella Comunità e per i malati, seguendo l’esempio dei nostri
fondatori.
Il mio sogno è lavorare con delle persone con malattie mentali difendendo la loro dignità,
combattendo la loro stigmatizzazione ed esclusione e curandole tale e come lo ha fatto Gesù e
i nostri Fondatori.
Approfitto questa opportunità per ringraziare sinceramente l’aiuto ricevuto da Dio, dalle mie
sorelle, dai collaboratori e dai malati nel mio percorso di formazione.
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