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Cella, Cadè e Gaida Accordo di cittadinanza

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Cella, Cadè e Gaida Accordo di cittadinanza
Cella, Cadè e Gaida
Accordo di cittadinanza
Comune e cittadini protagonisti, insieme
per la cura della città e della comunità
Dicembre 2015
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Indice
1 PREMESSE.........................................................................................................3
1.1 Gli indirizzi politici..........................................................................................3
1.1.1 Il programma di governo...............................................................................3
1.1.2 Il progetto “Oltre le circoscrizioni”.................................................................3
1.2 Il metodo di lavoro...........................................................................................4
1.2.1 Un nuovo modello di relazione con il territorio...................................................4
1.2.2 Le fasi dei laboratori di cittadinanza................................................................4
1.2.3 L’Accordo di cittadinanza: significato e contenuti..............................................5
2 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO.................................................................................7
2.1 Analisi sociale e territoriale................................................................................7
2.1.1 Inquadramento storico.................................................................................7
2.1.2 Inquadramento urbanistico..........................................................................10
2.1.3 Inquadramento socio-demografico.................................................................14
2.1.4 Lettura complessiva del tessuto sociale delle tre frazioni.....................................14
2.2 Il gruppo di lavoro: i soggetti coinvolti nel laboratorio di cittadinanza..........................15
3 I CONTENUTI DELL’ACCORDO................................................................................17
3.1 Dai bisogni agli obiettivi...................................................................................17
3.2 Il progetto chiave...........................................................................................17
3.3 Le azioni operative.........................................................................................18
3.3.1 Cura della città........................................................................................18
3.3.2 Cura della comunità..................................................................................18
ACCORDO DI CITTADINANZA TRA IL COMUNE DI REGGIO EMILIA E I CITTADINI DI CELLA,
CADÈ,GAIDA……………………………………………………………………………………………………………………………………… 23
Allegati……………………………………………………………………………………………………………………………………………… 35
Schede progetti………………………………………………………………………………………………………………………………… 61
1 PREMESSE
1.1 Gli indirizzi politici
1.1.1
Il programma di governo
Tra gli indirizzi del Programma di mandato del Comune di Reggio Emilia, approvato nel
giugno 2014, spicca la policy di cittadinanza “la città partecipata, sicura e intelligente”, al
cui interno si sviluppa la strategia di sostegno al protagonismo civico e responsabile dei
cittadini.
Questa strategia mira alla “valorizzazione del capitale umano della nostra città”, attraverso
la promozione di “iniziative “dal basso” concertate con la rete delle istituzioni, delle
associazioni e dei cittadini, degli operatori economici e culturali che possono essere da
stimolo per mettere al centro la partecipazione dei cittadini. Partecipazione non solo
finalizzata all'ascolto, ma anche a garantire adeguati strumenti di empowerment della
comunità”, in una logica di co-responsabilizzazione non mediante meccanismi formali di
richiesta parere-espressione di voto ma di confronto.
1.1.2
Il progetto “Oltre le circoscrizioni”
Con la fine dell’esperienza del decentramento amministrativo incentrato sul modello delle
circoscrizioni, le amministrazioni comunali hanno avuto il compito di individuare e
percorrere nuove forme e nuove strade per rendere i cittadini parte attiva dei processi
decisionali e nella gestione del territorio che abitano.
All’interno di questo panorama Reggio Emilia ha elaborato, a partire dalle sue consolidate
esperienze di cittadinanza attiva sul territorio, una propria originale strategia, basata su
soluzioni innovative sia nei contenuti che nei modi.
Il concetto cardine su cui si basa il nuovo progetto è il protagonismo della cittadinanza, sia
nelle sue forme associative che come singoli individui. In luogo dei tradizionali modelli di
partecipazione
basati
sul
decentramento
degli
organismi
di
rappresentanza
(le
Circoscrizioni) oppure sui processi partecipativi di tipo deliberativo per definire il contenuto
delle decisioni pubbliche, in questo progetto la cittadinanza è protagonista perché è
chiamata ad essere attiva in tutte le fasi del ciclo di vita della decisione concertata con
l'Amministrazione.
Infatti, attraverso gli Accordi di cittadinanza, previsti in tutti gli ambiti territoriali in cui il
territorio è stato suddiviso, i cittadini e l'Amministrazione collaborano fattivamente alla
riuscita del progetto concordato, concorrendo però ciascuno con una propria quota di idee,
risorse, responsabilità, tempo.
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1.2 Il metodo di lavoro
1.2.1
Un nuovo modello di relazione con il territorio
Il passaggio dalla partecipazione al protagonismo responsabile si sostanzia in un processo di
lavoro nel quale la cittadinanza, in forma singola e/o associata, è chiamata a
corresponsabilità concrete che vengono formalizzate in un atto scritto e che diventano
accordo esplicito di mutua responsabilità tra tutti gli attori coinvolti per il miglioramento
della vita nei quartieri cittadini, sia per quanto riguarda la cura della città, intesa come
manutenzione e infrastrutturazione dello spazio pubblico, sia come cura della comunità,
intesa come capacità di fare fronte ai bisogni delle persone.
1.2.2
Le fasi dei laboratori di cittadinanza
I laboratori di cittadinanza, allo scopo di giungere alla definizione condivisa dei contenuti
dell’Accordo di cittadinanza tra Amministrazione e cittadini protagonisti, si articolano in
diverse fasi:
a. La fase di ascolto delle segnalazioni, dei bisogni e delle prime proposte progettuali, per
consentire l’emersione delle istanze da parte di tutte le forme associative, i gruppi di
cittadini e cittadini singoli. Il 21 febbraio 2015 al Centro Sociale Pigal si è svolto il primo
incontro che ha dato il via alla fase di ascolto. Si è trattato di un momento di informazione
e avvio del confronto con tutte le associazioni del Comune per cominciare a condividere le
prime ipotesi progettuali.
b. La fase di co-programmazione con i servizi tecnici e strategici interessati, in cui i bisogni
e le proposte raccolte vengono sottoposte a istruttoria di fattibilità tecnica ed economica.
In questa fase gli architetti di quartiere programmano anche incontri di approfondimento
delle istanze progettuali con i soggetti che li avevano proposti. Sulla base dell'istruttoria
interna, l'Architetto di quartiere predispone una proposta di Accordo di cittadinanza che
contiene le proposte che sono state ritenute tecnicamente realizzabili e finanziariamente
compatibili e i progetti e programmi di intervento dell'Amministrazione comunale aventi
comunque rilevanza per il territorio di competenza del Laboratorio di cittadinanza.
c. La fase di condivisione della proposta di Accordo: in questa fase la cittadinanza è
chiamata ad esprimersi in merito alla proposta di Accordo. Attraverso procedure
partecipative e deliberative si creano momenti di confronto al fine di giungere alla
condivisione più ampia possibile della proposta.
d. La fase di firma dell’Accordo in questa fase cittadinanza e Amministrazione (nella
persona del Sindaco e/o dall'Assessore da lui delegato) firmano l’Accordo, che ufficializza
l'impegno reciproco rispetto alle azioni progettuali e agli interventi in esso previsti.
L’accordo viene inserito all’interno della programmazione dell’Ente per le rispettive
competenze e previsioni di Bilancio: con questo passaggio l’Accordo diventa efficace.
e. La fase di attuazione, gestione e di monitoraggio dell’Accordo: i soggetti attuatori delle
proposte realizzano gli interventi e i servizi previsti; la fase di attuazione/gestione è
accompagnata dal monitoraggio costante delle attività poste in essere in ossequio al
contenuto dell’’Accordo;
f. La fase di valutazione e rendicontazione dei risultati ottenuti e degli impatti prodotti
secondo il sistema di indicatori di risultato stabiliti all’interno dell’Accordo stesso e
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coerenti con gli indicatori previsti nel Documento Unico di Programmazione e nel Piano
Esecutivo di Gestione dell'Ente. La valutazione viene effettuata anche allo scopo di
renderne pubblici i dati e le qualità relative.
1.2.3
L’Accordo di cittadinanza: significato e contenuti
L’Accordo è un documento che definisce e da attuazione ai contenuti maturati all’interno
del laboratorio di cittadinanza, costituiti da una lettura condivisa del contesto,
dall’individuazione di obiettivi comuni e dalla formalizzazione di reciproci impegni e
responsabilità (relativamente a progettualità da realizzare, strumenti e spazi da
condividere, risorse da gestire), nell’ambito degli interventi di cura della città e/o della
comunità. L’articolazione dell’Accordo varia in relazione al grado di complessità dei
progetti e degli interventi concordati e della durata stessa della collaborazione fra
Amministrazione e cittadini protagonisti.
L’accordo agisce in maniera puntuale e strategica, in un arco di tempo definito e su di un
contesto preciso di riferimento, dando una fotografia aggiornata della specificità del
territorio interessato e individuando interventi mirati per innescare nuove relazioni e
modalità virtuose di gestione dei mezzi e delle risorse a disposizione. In un’epoca di rapidi
cambiamenti sociali, l’obiettivo è definire un intervento puntuale e circoscritto che dia
soluzioni adeguate per quel preciso momento attraverso una lettura olistica (cura città e
cura comunità) della realtà territoriale che sia capace di attivare le sinergie giuste per
creare relazioni e azioni in grado di strutturarsi autonomamente nel tempo. Si tratta
pertanto di una modalità che si può definire “start up” sociale, innovativa e quindi
sperimentale ma che asseconda la necessità di flessibilità e efficacia nella erogazione delle
risorse sui territori.
Esso viene strutturato infine come strumento flessibile nell’arco della sua durata temporale,
aggiornabile, a seconda degli esiti dei monitoraggi previsti, e rinnovabile alla sua scadenza
dopo le valutazioni degli esiti delle rendicontazioni.
L’Accordo in particolare definisce:
a) Gli obiettivi che la collaborazione persegue e le azioni progettuali condivise;
b) Il gruppo di lavoro, i soggetti coinvolti, i ruoli e i reciproci impegni;
c) La durata della collaborazione, le cause di sospensione o di conclusione anticipata della
stessa;
d) Le risorse finanziarie a disposizione e le forme di sostegno messe a disposizione dal
Comune, modulate in relazione al valore aggiunto che la collaborazione è potenzialmente in
grado di generare;
e) Le modalità di fruizione collettiva dei servizi e dei beni comuni urbani oggetto
dell’Accordo;
f) Le misure di pubblicità, le modalità di documentazione delle azioni realizzate, di
monitoraggio periodico dell’andamento, di rendicontazione delle risorse utilizzate e di
misurazione dei risultati prodotti dalla collaborazione fra cittadini protagonisti e
Amministrazione;
g) L’affiancamento del personale comunale nei confronti dei cittadini, la vigilanza
sull’andamento della collaborazione, la gestione delle controversie che possano insorgere
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durante la collaborazione stessa e l’irrogazione delle sanzioni per inosservanza del presente
regolamento o delle clausole dell’Accordo;
h) Le cause di esclusione di singoli cittadini per inosservanza del regolamento dei
Laboratori, di prossima approvazione, o delle clausole del presente Accordo, gli assetti
conseguenti alla conclusione della collaborazione, quali la titolarità delle opere realizzate, i
diritti riservati agli autori delle opere dell’ingegno, la riconsegna dei beni, e ogni altro
effetto rilevante;
i) Le inadempienze e le relative 'sanzioni' per inosservanza del presente regolamento o delle
clausole dell’Accordo verranno normate e definite di volta in volta, entrando nello specifico
del contesto in cui si opera e nei contenuti dell’Accordo stesso.
L’Accordo di cittadinanza può contemplare anche atti di mecenatismo, cui dare ampio
rilievo comunicativo mediante forme di pubblicità e comunicazione dell'intervento
realizzato, l'uso dei diritti di immagine, l'organizzazione di eventi e ogni altra forma di
comunicazione o riconoscimento che non costituisca diritti di esclusiva sul bene comune
urbano.
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2 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO
2.1 Analisi sociale e territoriale
2.1.1
Inquadramento storico
Cella
Cella (la Sèla in dialetto reggiano, Cellæ in latino eccl. mod.) è nominata per la prima volta
in un documento dell'anno 1006 riguardo l'enfiteusi di diversi beni dell'abbazia di Nonantola,
della quale era soggetta anche se a nord della via Emilia, appena prima del rio della
Torretta, e in località Casaloffia furono rinvenuti un sito dell'età del bronzo e dei reperti
archeologici del periodo romano.
Attorno al XI secolo diversi beni in loco passarono dal Contado di Parma al monastero di San
Prospero extra mœnia di Reggio.
Già nel 1055 a Cella era presente un castello, poco più a nord della vecchia chiesa
parrocchiale, oggi in rovina e situata a settentrione della via Emilia. Il castello fu poi donato
alla Cattedrale di Reggio dal conte Ardoino del Contado di Parma (1058) e figura nominato,
insieme alla chiesa, fra i beni dei monaci di Nonantola che successivamente li alienarono al
Vescovo di Reggio (XIII secolo). Attualmente nel posto in cui sorgeva il castello è situato un
complesso di case coloniche.
La primitiva chiesa di San Silvestro, titolare della parrocchia di Cella, fu riedificata nel 1231
dal vescovo Maltravesi e a metà del '400 fu edificata la canonica. Visto lo stato di degrado
che la contraddistingueva, la chiesa parrocchiale fu ricostruita nel 1681 e dismessa negli
anni 1960 a causa dello spostamento e del conseguente sviluppo del centro di Cella lungo la
via Emilia. L'antico complesso religioso, purtroppo, è oggi ridotto a un rudere.
Dal 1447 al 1815 Cella fu comune autonomo, poi unito a Reggio.
Luogo di confine fra le giurisdizioni del vescovo di Reggio e di quello di Parma, a Cella, poco
prima del rio della Torretta, era presente la cosiddetta “torre del vescovo”, distrutta nel
XVI secolo. Verso Parma, in via Guardanavona, era invece situato un castello costruito dai
ghibellini di Parma (1280), intitolato alla S. Croce, successivamente ceduto al marchese
Azzo d'Este (1305).
Il territorio conta anche l'antica località di Casaloffia, già appartenuta ai Da Correggio e
dotata di un castello (distrutto nel 1449). Successivamente Casaloffia è stata il centro di
una vasta tenuta agricola dotata di una piccola chiesa assieme alla corte agricola della
Barisella (1830-40 ca).
I numerosi mulini un tempo presenti in loco sono stati, fino a metà '900, importanti segni
dell'economica agricola che per secoli ha contraddistinto il territorio. Degni di nota erano,
in primis, il “Mulinazzo” di Barisella e il “Mulino della Cella”. Il “Mulinazzo” di Barisella,
munito di due ruote orizzontali e una pila da riso, era alimentato dalle sorgive Macera e
provvedeva anche alla lavorazione del riso visto che in loco furono presenti anche delle
risaie. Il “Mulino della Cella”, esistente già nel '400 e di proprietà dei parmigiani conti
Carrega, era azionato da tre ruote orizzontali alimentate dal Canale di Bibbiano, che dal
7
mulino in poi muta il nome di San Silvestro. Dal 1940 fu dotato di turbina, che produceva
corrente elettrica anche per le vicine frazioni di Cella, Cadè, Roncocesi, Pieve e parte di
Cavriago. Chiuse i battenti nel 1966.
Cella ha, da sempre, una fiera autonomia comunitaria emersa con forza già nei secoli scorsi:
a inizio '700 la popolazione della villa riuscì a sconfiggere saccheggi da parte di eserciti
francesi e germanici, alluvioni, la peste e dei criminali che verso il 1830 attentano alla
canonica della parrocchia.
Nel 1908 fu costruita la prima cooperativa e Casa del Popolo, realizzata interamente dal
volontariato della frazione, poi sostituita da un nuovo edificio nel 1962.
Per la sua collocazione sulla via Emilia, la villa ebbe un ruolo di prim'ordine nella Guerra di
Liberazione 1943-1945 e la popolazione diede un forte contributo alla Resistenza, anche
pagandolo a caro prezzo con diversi caduti.
Nel secondo dopoguerra e per tutta la guerra fredda molto forti furono le tensioni fra la
componente laica e fedele al Partico comunista (ampiamente maggioritaria) e la
componente cattolica della frazione. Tuttavia in questo periodo fu realizzata la Casa della
Carità che da sempre ha unito le due “fazioni”.
Nel 1977 laddove sorgeva una pista da go-kart aprì la celebre discoteca Marabù, una delle
più grandi d'Italia, che chiuse i battenti nel 2000.
Attualmente Cella è una comunità viva, la cui vita sociale è polarizzata sulla parrocchia, sul
circolo Arci e anche sulle tante strutture sportive e sociali che la caratterizzano, fra cui
anche una strutturata rete di piccoli esercizi commerciali.
Cadè
Cadè (la Cadè in lingua reggiana, Casadeo o Casa Dei in latino eccl. moderno) è una “villa”
(frazione) del comune di Reggio che con molta probabilità prende il nome da un ospizio – o
“Spedale” – posto all'intersezione fra la via Emilia e un ramo del torrente Enza che,
presumibilmente, potrebbe corrispondere all'attuale Canale di San Giacomo. Si tratterebbe
per la precisione di uno “xenodochio”, strutture che fungevano da appoggio ai viaggi nel
Medioevo, adibite ad ospizio gratuito per pellegrini e forestieri. Più piccoli di un “hospitale”
erano posti sul percorso di una via di pellegrinaggio.
La chiesa di San Giacomo maggiore di Cadè è ricordata sin dal XII secolo fra quelle
sottoposte alla giurisdizione del monastero benedettino di S. Giovanni Evangelista di Parma,
rimanendo sotto la diocesi ducale addirittura sino al 1828, anno in cui passò sotto la
giurisdizione della chiesa reggiana.
Nel 1447 la villa di Cadè passò dall'amministrazione dei Da Correggio agli Estensi insieme al
suo convento. Fu poi successivamente unita al marchesato e successivamente al comune di
Cavriago sino al periodo napoleonico, in cui divenne comune autonomo con Gaida (18051815). Fino al 1827 fu annessa a S.Ilario per poi passare definitivamente al comune di
Reggio.
L'attuale chiesa di S. Giacomo maggiore fu realizzata fra il 1766 e il 1783 e il campanile,
probabilmente preesistente, fu innalzato intorno al 1860. Il vecchio edificio di culto,
invece, era collocato a sud-est della chiesa attuale.
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La guerra civile di Liberazione 1943-1945 sconvolse la vita della frazione. A seguito di un
attacco partigiano avvenuto sulla via Emilia a Cadè il 7 febbraio 1945, che causò la morte di
tre militari tedeschi, due giorni dopo un reparto della Wermacht giustiziò 21 giovani
prigionieri politici sul ciglio della statale, al bivio con la strada dei Quercioli. L'eccidio è,
ancora oggi, oggetto di commemorazione da parte dei cittadini e delle autorità.
Sino al secondo dopoguerra Cadè era la frazione più importante della zona ovest del
comune di Reggio: erano infatti presenti un distaccamento dei Carabinieri, la posta, la
farmacia e persino la stazione ferroviaria, chiusa soltanto a metà degli anni 2000. Oggi
rimangono soltanto l'ufficio postale e la farmacia comunale.
Oltre a essere un territorio caratterizzato dalle bonifiche e da una forte vocazione agricola –
si contavano, infatti, diverse tenute ecclesiastiche e mulini in loco – la villa era un punto di
sosta per i viaggiatori che transitavano sulla via Emilia, lo testimoniano fra l'altro le diverse
osterie presenti in loco da tempi immemori.
La popolazione sino alla metà de XX secolo era composta per circa due terzi da braccianti e
operai, i restanti abitanti erano contadini (mezzadri e piccoli proprietari terrieri). Una
percentuale marginale dei residenti era caratterizzata poi artigiani, che svolgevano la
propria attività nelle piccole borgate che si affacciano sulla via Emilia e da alcuni ferrovieri.
Come le altre ville del forese reggiano anche Cadè viveva, e vive tuttora, di due importanti
punti di aggregazione: la parrocchia e il circolo Arci, dotato di una sala-teatro.
Negli ultimi decenni la frazione, che ha avuto un sensibile sviluppo, è stata oggetto di
immigrazione dal sud d'Italia e dal Nordafrica, fattore che ha portato all'ampliamento della
scuola e delle attrezzature del campo sportivo.
Il problema più assillante della villa è il traffico. Nonostante l'intervento di riqualificazione
urbana della piazzetta centrale l'abitato soffre della presenza ingombrante dei flussi di
veicoli sulla via Emilia, vera e propria cesura per la comunità.
Gaida
Gaida (la Ghèida in lingua reggiana, Agidæ in latino) era già abitata durante l'età del bronzo
e, ovviamente, in epoca romana – come testimoniano i reperti ritrovati in loco. Tuttavia è
nominata per la prima volta nel 781 in un documento attribuito a Carlo Magno e, ancora, nel
962, nel 1037 e in atti del XII secolo che la legano alla giurisdizione della vicina Montecchio.
Fu soggetta alle terre cedute al Ducato di Milano, quindi nel 1420 passò sotto gli Este. Nel
Settecento fu comune autonomo all'interno del marchesato di Montecchio. Dopo la
parentesi napoleonica – cui fu unita in comune autonomo a Cadè – passò sotto
l'amministrazione comunale di S.Ilario per poi unirsi definitivamente a Reggio nel 1827.
La primitiva chiesa di San Giuliano martire è nominata in un documento del 1230,
dipendente dalla pieve di Montecchio e soggetta alla diocesi di Parma, della quale fece
parte sino al 1828, quando fu accorpata alla diocesi reggiana. Nel nucleo storico della
frazione era presente un oratorio – oggi inglobato in altri edifici e manomesso - dedicato
alla Beata Vergine delle Grazie.
Nel 1913 a Gaida fu aperto, in un edificio scolastico tutto nuovo, uno fra i primi asili
infantili comunali “laici”, nonostante in loco fosse già funzionante una struttura simile a
gestione parrocchiale. La scuola dell'infanzia, nel frattempo statalizzata, è attiva tutt'oggi
ed è a servizio delle due frazioni di Gaida e Cadè.
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Le cronache locali parlano di una comunità molto coesa, spopolatasi massicciamente dopo
la seconda guerra mondiale. La villa, sino ad allora era per lo più popolata da braccianti
agricoli, qualche operaio e diverse famiglie di mezzadri, che lavoravano nelle grandi tenute
delle famiglie Magnani (che negli anni '20 possedevano in loco anche un magazzino per la
lavorazione della lana) e Gazzani, che assieme ai Triossi-Blumm erano i grandi proprietari
terrieri della villa. Finita la guerra le condizioni socio-economiche, assai precarie, portarono
molti gaidesi a emigrare verso l'area milanese, la Svizzera o le Americhe. Nonostante ciò, e
nonostante il fatto di essere considerata ai margini del comune di Reggio, Gaida seppe
mantenere almeno sino agli anni Settanta e Ottanta un profilo di frazione coesa. Neppure il
dualismo politico fra laici (comunisti e socialisti) e cattolici scalfì questa caratteristica di
valore. La villa era dotata di varie botteghe artigianali e commerciali e della cooperativa di
consumo almeno sino al 1975, quando rimase soltanto a presidiare il territorio il circolo
Arci, oggi chiuso.
A contribuire allo spopolamento della frazione fu poi il piano regolatore degli anni Settanta
che non prevedeva aree di espansione. Da allora soltanto dalla seconda metà degli anni
Novanta si è avuta una inversione di tendenza: è ripreso lo sviluppo urbano e sono arrivate a
popolare l'abitato nuove famiglie dal Sud Italia e molti immigrati stranieri. Si è invece ancor
più affievolita la presenza di residenti storici che, comunque, annualmente si ritrovano
nella canonica della frazione a festeggiare la loro appartenenza alla villa di Gaida assieme
agli emigrati di vecchia data.
2.1.2
Inquadramento urbanistico
Cella
Sino alla metà del 1900 il centro “storico” di Cella era collocato nei pressi della vecchia
chiesa parrocchiale, alla cosiddetta “Gardona”: sulla via Emilia era situato il cosiddetto
“Borgo della Cella”, che successivamente si sviluppò in maniera dirompente, appropriandosi
del toponimo della villa, “traslato” dall'antico nucleo. Oltre il 90% del territorio della
frazione è ancora oggi costituito da aree agricole, su cui risiede però soltanto il 16% della
popolazione della villa. Il territorio rurale comprende le due corti storiche sopracitate di
Casaloffia e Barisella. Nel territorio della frazione è presente un ARE (Area di Requilibrio
Ecologico) che ha l'obiettivo di valorizzare i fontanili di Casaloffia e Cella,a nord
dell'abitato. Il recente processo di accorpamento fondiario e delle aziende agricole ha
ridotto anche il numero delle latterie per la trasformazione del latte in parmigiano reggiani
in una sola unità.
Dalla fine degli anni 1980 la zona industriale di Corte Tegge, facente parte del comune di
Cavriago ma confinante con Cella (e quindi con il comune di Reggio), è stata “saldata” alla
via Emilia, creando di fatto una “conurbazione” di lottizzazioni produttive e polifunzionali
con la parte esistente di Corte Tegge e con Pieve Modolena.
Gli strumenti della pianificazione prevedono un'eventuale area di trasformazione
residenziale a bassa densità abitativa a ridosso del centro abitato della villa, fra la via
Emilia e la ferrovia Milano-Bologna.
I servizi pubblici di base e gli esercizi commerciali di vicinato sono presenti in buon numero
e costituiscono un'ossatura importante della vita relazione della villa, pertanto è secondario
soffermarsi sulle tipologie di esercizio presenti, che abbracciamo tutte le categoria del
commercio.
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I principali poli aggregativi sono la parrocchia di San Silvestro, trasferita nell'attuale sede
dalla seconda metà degli anni 1960 (la nuova chiesa risale agli anni '90), ove sono molto
attivi il circolo Anspi, l'associazione di genitori Freccia Azzurra e in cui è presente una
importante Casa della Carità, famosa per aver ospitato papa Giovanni Paolo II durante la sua
visita alle diocesi dell'Emilia, nel 1988.
A Cella, un punto di aggregazione fondamentale è il circolo Arci Cella, su cui convergono
molteplici attività rivolte alle famiglie e agli anziani.
Nella frazione sono presenti inoltre la Casa protetta comunale Villa Margherita e la
Comunità di recupero per tossicodipendenze La Tregua, gestita dall'associazione Papa
Giovanni XXIII alle ex scuole di Casaloffia.
Le scuole presenti sono la scuola comunale dell'infanzia XXV Aprile, costruita nell'immediato
dopoguerra dagli abitanti della frazione come asilo “laico”, e la primaria statale Vincenzo
Ferrari di via Cella all'Oldo. In loco sono presenti anche due associazioni che svolgono
attività educative e di formazione nelle scuole rivolte ai bambini e ai ragazzi: l'associazione
Mattone su Mattone e l'associazione Freccia Azzurra.
A livello sportivo le principali strutture pubbliche sono il campo da calcio comunale e la
palestra comunale Amilcare Bedogni, completa di una pista polivalente, che ospita
molteplici discipline sportive ed educative. Su queste strutture opera attivamente la
polisportiva Cella, una realtà di rilievo per tutto il territorio, in particolare per i giovani e i
ragazzi.
Le principali aree verdi attrezzate sono il Parco di via Caleri (su cui sono effettuate diverse
attività e feste comunitarie durante il periodo estivo), quello adiacente di via Boldini, il
parco di via El Greco e l'area verde di via Brindani. La frazione è dotata dell'area
cimiteriale.
Cella è collegata alla città e a Cadè dal percorso ciclopedonale attiguo a via G.B.Vico (via
Emilia) alla zona a nord del fascio infrastruturale autostrada-TAV dal sottopasso
ciclopedonale Ivo Guidetti. Un altro percorso ciclopedonale fiancheggia via Cella all'Oldo,
ove sono presenti diverse attrezzature di quartiere, in direzione nord. Da anni sugli
strumenti della pianificazione urbanistica è presente una variante all'abitato a nord della
ferrovia Milano-Bologna, la cosiddetta via Emilia bis. Al momento l'opera non è in fase di
programmazione, ad eccezione del segmento terminale della tangenziale nord di Reggio,
che “atterrerà” sulla via Emilia all'altezza dell'area industriale di Corte Tegge.
Il servizio di trasporto pubblico è garantito dalla linea urbana n.2 Rubiera-S.Ilario, che per
la tratta che interessa Cella è a media frequenza.
Cadè
Lo sviluppo di Cadè si è originato sull'asse della via Emilia. La chiesa sorge all'altezza della
strada che conduce alla borgata di Reggiolo, a nord della ferrovia (da non confondersi con il
più noto comune della Bassa). In principio, tuttavia, il territorio era caratterizzato da
diverse borgate “minori” fra cui il Molino di Cadè e il cosiddetto Castello, toponimo che
deriva probabilmente da un castello fatto edificare come avamposto dai parmigiani nel XIII
secolo e successivamente abbattuto o rimaneggiato.
La prima espansione avvenne negli anni '50 in direzione di Gaida e lungo il viale della
stazione, che arriverà a saturare l'area posta fra la via Emilia e la ferrovia nei due decenni
11
successivi. Un'altra forte espansione – l'ultima – si ha negli anni '90 e Duemila. In quel
periodo si consolidano le aree di completamento e si salda l'abitato con la parte più a est di
Gaida.
Sporadiche permangono le aree produttive a ridosso della dismessa stazione ferroviaria.
Le aree urbane rappresentano soltanto il 7% del territorio della frazione, sebbene siano
popolate dal 93% degli abitanti della villa. Lo sviluppo di Cadè si è originato sull'asse della
via Emilia. La chiesa sorge all'altezza della strada che conduce alla borgata di Reggiolo, a
nord della ferrovia (da non confondersi con il più noto comune della Bassa). In principio,
tuttavia, il territorio era caratterizzato da diverse borgate “minori” fra cui il Molino di Cadè
e il cosiddetto Castello, toponimo che deriva probabilmente da un castello fatto edificare
come avamposto dai parmigiani nel XIII secolo e successivamente abbattuto o rimaneggiato.
La prima espansione avvenne negli anni '50 in direzione di Gaida e lungo il viale della
stazione, che arriverà a saturare l'area posta fra la via Emilia e la ferrovia nei due decenni
successivi. Un'altra forte espansione – l'ultima – si ha negli anni '90 e Duemila. In quel
periodo si consolidano le aree di completamento e si salda l'abitato con la parte più a est di
Gaida.
Sporadiche permangono le aree produttive a ridosso della dismessa stazione ferroviaria.
Le aree urbane rappresentano soltanto il 7% del territorio della frazione, sebbene siano
popolate dal 93% degli abitanti della villa.
Cadè è dotata di tutti i servizi di base e del commercio al dettaglio, testimonianza storica
del ruolo strategico che la frazione possedeva sino a un recente passato.
Le due principali polarità della vita comunitaria della villa sono la parrocchia di San
Giacomo, dotata di una casa di accoglienza per anziani intitolata proprio a San Giacomo e di
un circolo Anspi con bocciodromo, e il circolo Arci Pablo Neruda, catalizzatore della vita
sociale di matrice “laica” e soggetto promotore della festa popolare “Hangover”, che si
svolte tutti gli anni a fine giugno.
In loco sono presenti anche i medici di base e la farmacia comunale, oltre al già citato
ufficio postale.
La scuola dell'infanzia a servizio della frazione è collocata nell'attigua Gaida, ma è
facilmente raggiungibile a piedi anche da Cadè. In passato in parrocchia era funzionante un
asilo parrocchiale, oggi soppresso. La villa ha visto di recente l'ampliamento della scuola
primaria statale Paola Valeriani, che presto vedrà la realizzazione degli spogliatoi attigui la
palestra scolastica.
Poco distante, lungo via Reggiolo, è presente il campo da calcio comunale, gestito dalla
polisportiva dilettantistica Cella, che ha l'obiettivo di estendere anche in questa frazione
discipline sportive-educative pomeridiane rivolte ai ragazzi.
L'unico parco pubblico della frazione è il Parco Il Naturone, che ospita diverse attrezzature
ludiche e percorsi pedonali.
La villa è dotata dell'area cimiteriale.
Cadè è attraversata dal percorso ciclopedonale alla via Emilia che la unisce a Cella e a
Gaida. Nonostante la presenza della ferrovia Milano-Bologna (1859), la stazione oggi non è
più attiva. Gli strumenti urbanistici prevedono una variante all'abitato – la cosiddetta Via
12
Emilia bis – a nord della linea ferroviaria. Ai confini settentrionali della villa passa per un
breve tratto il fascio infrastrutturale A1-Tav.
Il servizio di trasporto pubblico è effettuato dalla linea urbana 2 Rubiera-S.Ilario, in quel
tratto a bassa frequenza.
Gaida
Il nucleo storico si è sviluppato lungo l'asse della via Emilia, leggermente staccato dalla
chiesa parrocchiale e dalla scuola materna. Sino agli anni '90 non ci furono trasformazioni
urbanistiche di rilievo. Negli ultimi 15 anni sono sorti un nuovo insediamento in adiacenza a
via Casel di Ferro e qualche fabbricato a nord della via Emilia.
Le aree produttive si collocano a ridosso della via Emilia e a nord del nucleo storico: fra le
attività presenti vi sono industrie vinicole e per l'imballaggio.
Le aree urbane rappresentano soltanto il 7% del territorio della frazione, sebbene siano
popolate dall'89% degli abitanti della villa.
Non sono previste trasformazioni urbanistiche di rilievo.
Fra le emergenze storico-architettoniche sono da segnalare, oltre alla chiesa e al
caratteristico borgo del nucleo storico, l'edificio delle due osterie – al confine con Cadè – e
le antiche tenute Magnani e Casel di Ferro.
Il tessuto commerciale si è lentamente deteriorato nella seconda metà del Novecento in
parallelo al calo demografico. Oggi sono presenti soltanto alcuni bar e attività ristorative e
artigianali. In loco operano anche una stazione di servizio e un albergo.
Il punto di aggregazione della comunità è rappresentato dalla parrocchia di San Giuliano
martire, oggi in unità pastorale con le comunità parrocchiali di Cella e Cadè.
L'unica struttura scolastica è la scuola dell'infanzia statale Bruno Ciari. Sino a pochi anni fa
era situato a Gaida anche l'istituto agrario professionale statale Angelo Motti, oggi trasferito
al polo scolastico di Coviolo e unificato all'istituto Zanelli. La presenza del Motti è ricordata
con benevolenza dagli abitanti, che spesso durante l'anno scolastico ospitavano in casa i
ragazzi provenienti da fuori provincia che frequentavano l'istituto.
Una struttura residenziale per la cura di pazienti con patologie neuropsichiatriche – oggi
trasferita a Roncadella – era aperta nei locali del complesso edilizio ex rurale di Villa
Chiara, a sud est del centro abitato.
Da pochi anni la frazione è dotata di un piccolo parco pubblico attrezzato nei pressi
dell'incrocio fra la via Emilia e via Casel di Ferro, di fianco alla scuola.
A Gaida è presente l'area cimiteriale.
La villa è collegata a Calerno di S.Ilario e a Cadè dalla pista ciclabile in adiacenza alla via
Emilia e dalla linea urbana del trasporto pubblico n.2 Rubiera-S.Ilario, a bassa frequenza in
questa tratta.
La via Emilia, principale arteria della frazione, presenta una cesura fra i caseggiati posti a
nord e a sud dell'abitato ed è caratterizzata da elevatissimi flussi di traffico. Per ovviare a
questa annosa problematica gli strumenti urbanistici prevedono la realizzazione di una
variante a nord della ferrovia Milano-Bologna, la cosiddetta Via Emilia bis.
13
I collegamenti con il comune di Montecchio, sono garantiti da via Casel di Ferro la strada
ortogonale alla via Emilia che porta alla vicina frazione montecchiese di Villa Aiola.
2.1.3
Inquadramento socio-demografico
Cella
La popolazione dal 1963 e sino al 1984 crebbe lentamente portandosi da circa 2.000 abitanti
a 2.300. Un importante incremento dei residenti è avvenuto fra il 2000 e il 2014 in cui gli
abitanti sono cresciuti del 25%. L'indice di vecchiaia è bassissimo, di tre volte inferiore
rispetto alla media comunale e il tasso di natalità è superiore di un quarto a confronto con
il dato complessivo del capoluogo. Il numero di componenti medi per famiglia è superiore al
dato generale del comune (2,4 membri contro 2,1). La percentuale di cittadini stranieri
(17,8%) è uguale al dato complessivo comunale. I residenti non italiani arrivano per la
maggior parte da Marocco, Romania e Albania.
Cadè
Nel dopoguerra la popolazione si era attestata sui 1.000 abitanti, con periodi di leggera
decrescita. Un discreto incremento lo si ebbe a partire dagli anni 1970. Fra il 2000 e il 2014
la popolazione di Cadè è cresciuta del 16%, portandosi agli attuali 1.903 abitanti (in calo
negli ultimi 4 anni di una decina di unità l'anno). L'indice di vecchiaia è di un terzo più basso
del dato complessivo comunale e il tasso di natalità è un punto sotto al dato generale del
comune, portandosi a 8,4 nati ogni mille abitanti. Il numero di componenti medi a famiglia
è di 2,45 unità, più alto del dato comunale (2,17). La percentuale di stranieri (in calo) si
attesta al 24,7% rispetto al 17,5% del comune. Le prime tre nazionalità, dopo quella
italiana, provengono da Marocco, Albania e Romania.
Gaida
A Gaida l'esodo migratorio fece sì che si passasse dai 785 abitanti del 1954 ai 649 del '63,
quindi ai 289 del 1984 per arrivare a un minimo storico di 229 abitanti nel 1997. Da allora il
trend demografico ha subito un'inversione di tendenza sino a crescere, fra il 2000 e il 2014
del 157%. Oggi i residenti sono 626, da tre anni in leggero calo. L'indice di vecchiaia è
drasticamente più basso di quello comunale, segno dei flussi immigratori degli ultimi 20
anni. Il tasso di natalità è più alto della media comunale (12,8 rispetto a 9,4) e più elevata
è anche la media di componenti a famiglia (2,6 rispetto a 2,17). Gli stranieri sono presenti
in alti valori percentuali, attestandosi sul 23,16%. In prevalenza i cittadini non italiani sono
originari di Marocco, Albania e Romania.
2.1.4
Lettura complessiva del tessuto sociale delle tre frazioni
Le ville di Cella, Cadè e Gaida abitano la parte più occidentale del comune di Reggio. Poste
lungo la via Emilia per Parma sono immerse in un'area prevalentemente agricola, nella
quale però non mancano aree residenziali e produttive, fra cui la parte nord di Corte Tegge.
Come è emerso dalle descrizioni storiche e urbanistiche i tre abitati sono differenti fra loro
sia dal punto di vista urbanistico che sociale.
14
Cella, il centro maggiore, è una comunità strutturata con una buona rete di esercizi di
vicinato, servizi pubblici e con forti relazioni fra i punti di aggregazione e l'associazionismo
locale.
Cadè e Gaida risentono della notevole distanza dal capoluogo e sono composte da un
tessuto sociale e da una rete di servizi più debole che necessita di essere rinsaldata e messa
a sistema, anche con Cella.
2.2 Il gruppo di lavoro: i soggetti coinvolti nel laboratorio di cittadinanza
Il percorso realizzato con le realtà organizzate di Cella, Cadè e Gaida ha portato a definire
alcuni progetti rivolti a tutti i cittadini, in particolare ai più giovani, che puntano a
migliorare la qualità del vivere all'interno delle frazioni stesse.
Partendo dal presupposto che i problemi inerenti il traffico di attraversamento sulla via
Emilia si proiettano su una dimensione di carattere sovralocale, gli interventi si sono
orientati a potenziare i servizi alla persona e le reti della mobilità “leggera”, sia in termini
di infrastrutture che di nuovi progetti di comunità.
Oltre alla presentazione del progetto “Oltre le circoscrizioni” e all'ascolto delle
associazioni, avvenuta il 21 febbraio 2012 al centro sociale Pigal, si sono tenuti diversi
incontri con i cittadini e i referenti delle realtà organizzate delle tre frazioni:
1.
Incontro a Cella fra l'assessore e i referenti delle realtà organizzate (13 aprile);
2.
Sopralluogo dell'architetto di quartiere e di altri tecnici comunali assieme ai
referenti delle associazioni per le opere di cura della città (11 maggio);
3.
Incontro dell'architetto di quartiere con i tecnici del Servizio mobilità, di Agenzia
della Mobilità e i referenti delle associazioni per verificare la fermate da mettere
in sicurezza (16 luglio);
4.
Incontro a Cella fra gli architetti di quartiere e i referenti delle realtà organizzate
(30 settembre);
5.
Presenza dell'architetto di quartiere presso il supermercato di Cella Presentazione dei progetti e delle proposte emerse - Ascolto dei cittadini (30
ottobre);
6.
Primo Laboratorio di cittadinanza (7 novembre);
7.
Presentazione della proposta d'accordo e secondo Laboratorio di cittadinanza (19
novembre);
Agli incontri principali sopradescritti si aggiungono una decina di incontri bilaterali con le
singole
associazioni/istituzioni
e
momenti
di
confronto
con
gli
altri
Servizi
dell'amministrazione comunale.
Le Associazioni, gli enti e le istituzioni di riferimento principali della frazione sono state:
•
Associazione Mattone su Mattone (cui fanno capo anche i gruppi di volontari per le
attività educative pomeridiane Freccia Azzurra di Cella e Abracadabra di Cadè)
•
Polisportiva dilettantistica Cella A.s.d.
15
•
A.c.d. Sporting PieveCella
•
Unità Pastorale Cella-Cadè-Gaida
•
Circolo Arci Cella
•
A.s.d. Le Libellule - Cella
•
Circolo Arci Pablo Neruda – Cadè
•
Istituto comprensivo “John Fitzgerald Kennedy” (che comprende le scuole primarie
statali “Vincenzo Ferrari” di Cella, “Paola Valeriani” di Cadè e la scuola
dell'infanzia statale “Bruno Ciari” di Gaida)
•
Cooperativa sociale Dimora d’Abramo
•
GGEV (Guardie Giurate Ecologiche Volontarie)
I verbali dei gruppi di lavoro degli incontri del percorso partecipato, con l’elenco completo
dei partecipanti ai tavoli, e una breve descrizione delle associazioni di riferimento del
territorio della frazione sono riportati nell’Allegato 1.
16
3 I CONTENUTI DELL’ACCORDO
3.1 Dai bisogni agli obiettivi
L'ambito territoriale sui cui insistono le frazioni di Cella, Cadè e Gaida è definito da un
insieme di relazioni fondato principalmente sul rapporto con la strada che l'attraversa: la
via Emilia.
I tre abitati sono differenti fra loro sia dal punto di vista urbanistico che sociale. Mentre
Cella ha un'ossatura urbana robusta e forte nelle relazioni, Cadè e Gaida risentono della
notevole distanza dal capoluogo e sono composte da un tessuto sociale e da una rete di
servizi più debole che necessita di essere rinsaldata e messa a sistema, soprattutto con
Cella.
A Cella troviamo una maggiore integrazione tra “vecchi” e “nuovi abitanti” e le diverse
realtà associative attive sono connotate da una spiccata attenzione ai temi educativi; nelle
frazioni di Cadè e Gaida si avverte maggiormente un indebolimento della coesione sociale,
dovuto anche alle dinamiche demografiche già descritte.
Mentre per Cella l'obiettivo dell'accordo è di sostenere le progettualità già in essere, per
Cadè-Gaida è quello di una sorta di “contaminazione”, che scaturisce dalle potenzialità di
Cella che possono, nel tempo, proiettarsi sulle frazioni più piccole: dalle attività per
bambini e ragazzi, allo sport, alle attività di volontariato, cura dei beni comuni ed
educazione civica.
3.2 Il progetto chiave
Il progetto chiave per il territorio di Cella, Cadè e Gaida fa leva sul mantenere e rinnovare
le attività socio-educative presenti a Cella estendendole anche alle ville di Cadè e Gaida.
Da qui l'idea di un investimento sulle fasce di età più giovani, in particolare i ragazzi della
scuola dell'obbligo e gli under 21. Si tratta di un progetto che prevede un potenziamento e
una maggiore qualificazione delle attività educative rivolte ai ragazzi della scuola
dell'obbligo e l'istituzione, con il supporto del Servizio comunale di Officina Educativa, di
due “Cantieri Giovani” - spazi di aggregazione e creatività aperti ai ragazzi laddove il
contesto sociale è complesso e difficile – rivolti agli adolescenti e ai giovanissimi. A queste
attività si affiancano, proseguendo il filone educativo, le attività di alfabetizzazione per
donne straniere legate ai doposcuola di Cella e Cadè.
Un'altra azione importante di ri-attivazione della comunità sarà attivata sulla frazione di
Gaida, dove si tenterà di implementare un percorso partecipato con la scuola materna, la
parrocchia e i cittadini per la progettazione e l'uso del parco pubblico.
La proposta di Accordo di cittadinanza di Cella, Cadè e Gaida prevede inoltre un supporto
nella promozione del volontariato per la cura dei beni comuni legato a iniziative di
educazione civica e ambientali rivolte sia ai bambini delle scuole che alle loro famiglie.
In questo caso l'idea è quella di supportare i gruppi più o meno organizzati già operativi sul
territorio, attraverso il potenziamento delle esperienze esistenti, e il coinvolgimento di
nuove realtà. A questo proposito, è stato attivato un dialogo con la Dimora d'Abramo,
cooperativa sociale che gestisce residenze a Cadè che ospitano cittadini stranieri richiedenti
17
asilo. Le associazioni del territorio hanno proposto un loro coinvolgimento come volontari
nei progetti di comunità, da attivarsi successivamente secondo le modalità previste
dall'«Accordo di collaborazione regionale tra Regione Emilia-Romagna, Prefetture, Anci,
Forum Terzo settore, Sindacati e cooperazione sociale per la realizzazione di attività di
volontariato finalizzate all'integrazione sociale di persone inserite nell'ambito di
programmi
governativi
di
accoglienza
per
richiedenti
protezione
internazionale»
(approvato dalla Giunta Regionale con delibera n° 1196 del 06.08.2015, al fine di avviare un
processo di integrazione nella comunità dei territori ospitanti).
3.3 Le azioni operative
3.3.1
Cura della città
La Cura della città è una particolarità molto sentita nel vissuto quotidiano delle tre
comunità. L'ingombrante presenza della Via Emilia e dei flussi di traffico che l'attraversano,
un tempo asse e motore di nuove opportunità oggi questione complessa di difficile
soluzione, è al primo posto delle segnalazioni dei cittadini. Una problematicità che
purtroppo potrà trovare risposta soltanto con un investimento di scala nazionale vista la
natura di interesse statale della strada e, quindi, degli eventuali interventi ad essa
collegati.
L'attenzione dei cittadini delle tre frazioni ha però avuto anche una forte declinazione di
scala locale, rivolta soprattutto alla cura dei beni pubblici e alla messa in sicurezza degli
spostamenti interni in termini di mobilità. Negli interventi individuati dal Laboratorio di
cittadinanza (vedi il verbale del 1° incontro del Laboratorio di cittadinanza in Allegato 1) e
prima ancora dai tavoli di lavoro, cui hanno fatto seguito anche due sopralluoghi, sono state
evidenziate le priorità contenute nella tabella sottostante. Fra esse emergono il
completamento della nuova ala della scuola di Cadè, tematiche legate alle connessioni
ciclopedonali e al trasporto pubblico, la riqualificazione di alcuni percorsi stradali e la
manutenzione dei parchi pubblici, su cui già insistono gruppi di autogestione del verde, e di
alcune strade comunali. In passato erano state segnalate anche tematiche relative alla
presenza di amianto sull'edificio della palestra comunale Amilcare Bedogni di Cella che,
però, pur di assoluta priorità non sono rientrate nell'elenco sottostante in quanto legate a
finanziamenti su scala regionale o nazionale.
L'elenco del verbale in Allegato 1 del Laboratorio di cittadinanza non contempla la
realizzazione degli spogliatoi della palestra scolastica di Cadè in quanto l'intervento è già
inserito nel bilancio comunale di previsione 2015. L'opera si collega in modo significativo
alle attività educative della scuola primaria statale di Cadè.
3.3.2
Cura della comunità
L'ambito territoriale di Cella, Cadè e Gaida si contraddistingue per degli elementi comuni
alle tre ville – la presenza della via Emilia e delle polarità parrocchia-centri ricreativi-scuole
– e per tratti distintivi intrinsechi al tessuto sociale e urbanistico – a Cella maggiore
sedimentazione delle famiglie, più “reti”, un minor numero di stranieri, a Cadè e Gaida,
una percentuale doppia di cittadini non italiani, moltissimi immigrati dal Sud Italia e un
maggior processo di “sostituzione” della popolazione.
18
Detto ciò la presenza dei poli di aggregazione “tradizionali” – parrocchia, circoli, scuole e
società sportive laddove presenti – contribuisce a una sorta di “governo di prossimità”, un
tempo
coadiuvato
dalla
presenza
della
Circoscrizione,
e
oggi
affiancato
dall'Amministrazione comunale tramite i Laboratori di cittadinanza.
L'obiettivo principale dell’Accordo di comunità per Cella, Cadè e Gaida sarà dunque quello
di mettere a sistema ed estendere queste esperienze, tentando di valorizzarne in
particolare l'approccio educativo, che costituisce oggi un tratto distintivo – e uno slancio
comune – a queste realtà territoriali.
Cella. Il sostegno ai progetti educativi del doposcuola Freccia Azzurra grazie al corso
di alfabetizzazione. Un “Cantiere” per i giovani
L'obiettivo di fondo, per Cella, è quello di consolidare le progettualità esistenti in campo
educativo e di modellarle sulle esigenze più contingenti. Fra queste, vi è l'obiettivo di dare
continuità al corso di alfabetizzazione per donne straniere legato al doposcuola Freccia
Azzurra che ha sede nei locali della parrocchia di San Silvestro.
Il Circolo Arci Cella ha proposto all'Amministrazione comunale di sviluppare azioni di
sviluppo per prevenire o contrastare situazioni di disagio giovanile rivolte alla fascia
adolescenziale e degli under 25 che a Cella, come in altri casi, hanno già manifestato
evidenti sintomi fra i residenti.
L'idea è quella di porre in essere un “Cantiere Giovani”, ovvero uno spazio di aggregazione
per i ragazzi dai 14 anni in su nel quale, insieme ad altri giovani, possono partecipare a
laboratori creativi, studiare, fare sport, o sviluppare le loro passioni e i loro interessi
proponendo e contribuendo all'organizzazione di eventi pubblici e altre iniziative.
Il Circolo Arci di Cella si impegna a fornire loro il supporto adeguato ad attivare questo
percorso in collaborazione con l'associazione Mattone su Mattone e il Servizio Officina
Educativa del Comune di Reggio.
Cadè, la “qualificazione” del Campus Abracadabra alla scuola di Cadè e un corso di
alfabetizzazione per le donne straniere. Un nuovo Cantiere Giovani
A Cadè è presente un'attività educativa pomeridiana rivolta ai bambini della scuola primaria
gestita da un gruppo di genitori volontari collegati all'associazione Mattone su Mattone. Si
chiama Campus Abracadabra ed è inserito nel progetto Sport e Comunità della Fondazione
per lo Sport e del Servizio Officina Educativa del Comune di Reggio. In questo “doposcuola”
all'attività tradizionale legata ai compiti e agli approfondimenti si associa un momento di
attività sportiva successivo alla fase di studio.
Il Campus, che attualmente è ospitato nei locali della parrocchia, in accordo con la
dirigenza dell'Istituto comprensivo Kennedy sarà spostato nella scuola primaria di Cadè,
luogo “ideale” per lo svolgimento di questa attività. La scuola, dotata di una palestrina,
potrà così offrire un supporto logistico più idoneo a questa esperienza. Nel Laboratorio è
emersa la proposta di attivare un corso di alfabetizzazione per le donne straniere durante
l'attività ginnica dei bambini, in collaborazione con i volontari delle associazioni facenti
capo al network del progetto Diritto di Parola dell'assessorato comunale alla Città
Interculturale. Non distante da Cadè, a Pieve Modolena, si tiene un corso di
19
alfabetizzazione per donne straniere dal titolo “Mamme a scuola” con il quale si proveranno
ad attivare nuove sinergie.
Lo spostamento del Campus a scuola potrebbe essere l'inizio di una qualificazione
dell'offerta formativa e culturale a Cadè legata, in primis, alla riqualificazione del plesso
scolastico e al completamento dei lavori della nuova ala. La realizzazione degli spogliatoi
della palestra, messi a bilancio nel 2015, e l'eventuale programmazione del completamento
delle due aule del nuovo plesso scolastico potrebbero rappresentare un tassello significativo
e fondamentale per poter potenziare attività educative pomeridiane che, contando sulla
disponibilità di nuovi spazi, potrà altresì portare alla creazione di un presidio sociale e
culturale che possa essere rivolto gradualmente non solo ai bambini e ragazzi, ma anche
agli adulti.
Su Cadè sarà attivato, inoltre, un Cantiere Giovani. L'esigenza di dar vita, anche in questa
frazione, a un momento di aggregazione aperto a tutti i ragazzi dai 14 anni in su è stato
posto da più parte durante gli incontri e i Laboratori di cittadinanza. Fenomeni di disagio
giovanile sono presenti qui, come a Cella, in maniera evidente. Il circolo Arci Pablo Neruda
di Cadè ha dato la disponibilità a ospitare il Cantiere, che sarà supervisionato dal Servizio di
Officina Educativa del Comune di Reggio e affidato all'associazione Papa Giovanni XXIII
attraverso gli educatori dei NET (Nuovi educatori territoriali).
Gaida. Ricreare una comunità partendo da un parco e dalla cura dei beni comuni
La fragilità sociale della “rinata” Gaida, che dopo decenni di “svuotamento” ha vissuto una
fase di ripopolamento, si evince soprattutto dalla debolezza di punti di riferimento per i
“nuovi” abitanti. La frazione di Gaida necessita perciò di una progettualità che possa in
futuro “germogliare” attorno a un piccolo progetto. Un progetto che punti a rinsaldare i
legami fra i cittadini di questo piccolo centro, ponendo al centro dell'attenzione l'area
pubblica “centrale” fra la chiesa e la scuola materna: il parco.
Da qui è sorta l'idea di dar vita, nel corso del 2016, a un processo partecipativo con la
scuola materna, la parrocchia e i cittadini per la progettazione del parco pubblico e del suo
uso. Dal canto suo l'Amministrazione comunale valuterà di impegnarsi ad allestire con arredi
e spazi per il gioco l'area a verde pubblico, che potrà diventare il trait d'union sociale, ma
anche fisico, fra la scuola dell'infanzia, l'area cimiteriale e il polo parrocchiale. Si valuterà,
altresì, la possibilità di implementare una progettazione unitaria fra il parco pubblico e il
campetto di calcio dismesso della parrocchia provando a effettuare un'unica progettazione
unitaria.
La cura dei beni comuni e il sostegno alle attività di volontariato
Come descritto in precedenza il volontariato è, ed è sempre stato, una caratteristica
peculiare di queste tre frazioni, in particolare nelle realtà di Cella e di Cadè.
L'Amministrazione comunale ha così deciso di sostenere associazioni e gruppi di cittadini
che già sono attivi nella cura del territorio, destinando un contributo economico per
l'acquisto di materiali e strumenti destinati a questo servizio di volontariato. In prima linea
c'è la Polisportiva dilettantistica di Cella che sarà chiamata a occuparsi in un primo tempo
anche del parco di Gaida.
20
Nel Laboratorio è emersa la proposta di attivare una collaborazione con la cooperativa
sociale Dimora d'Abramo che gestisce a Cadè alcuni alloggi ove sono ospitati immigrati
richiedenti asilo. Le associazioni del territorio, l'Amministrazione comunale e la Dimora di
Abramo hanno avviato un confronto per valutare in quali attività di volontariato già avviate
nelle tre frazioni proporre l'inserimento ai richiedenti asilo, con il duplice obiettivo di una
loro integrazione e di un “arricchimento” dei gruppi di volontari.
L'educazione civica e ambientale come priorità per le famiglie di Cella, Cadè, Gaida
Negli incontri intercorsi con i referenti delle associazioni e dei gruppi organizzati del
territorio sono emerse problematiche relative alla scarsa educazione civica e allo scarso
rispetto per i beni comuni, che si è riscontrato fra molte famiglie di recente insediamento.
Si verificano sovente episodi come l'abbandono dei rifiuti ai bordi della strada o l'incuria
delle stazioni ecologiche condominiali e casi di sporcizia e degrado urbano. Per fronteggiare
queste complessità si è deciso di prevedere momenti di educazione ambientale e civica per
la popolazione.
L'idea è quella di attivare iniziative di educazione civica e ambientale che agiscano su più
fronti: da un lato realizzare un calendario condiviso di almeno due iniziative di
sensibilizzazione/educazione a carattere pubblico che coinvolgano cittadini, scuole,
associazioni; dall'altro una campagna di comunicazione plurilingue – a Cadè e Gaida gli
stranieri sono il 25% - da diffondere nei luoghi pubblici a partire dalle scuole e dagli altri
principali punti di ritrovo. Questa azione si basa sul coinvolgimento di realtà già molto
attive nel campo dell'educazione ambientale come GGEV (Guardie Giurate Ecologiche
Volontarie) e Iren spa. Iren
ha al suo interno competenze importanti e una proposta
formativa già strutturata che potrebbe rivolgere alle scuole della zona; le GGEV, oltre
all'educazione ambientale perseguono attività di vigilanza nei parchi e negli spazi pubblici,
potrebbero intensificare la loro presenza nelle zone segnalate dalle tre frazioni.
La campagna di educazione ambientale e civica sarà veicolata anche sulle altre
progettualità dell'Accordo di cittadinanza (Cantieri Giovani, Campus, alfabetizzazione,
ecc.).
21
22
ACCORDO DI CITTADINANZA
TRA IL COMUNE DI REGGIO EMILIA E I CITTADINI DI CELLA, CADÈ, GAIDA
Art. 1. Accoglimento delle premesse
Il documento introduttivo al presente testo, che ne costituisce le premesse, comprendenti
la descrizione del metodo e del processo di lavoro, l’analisi del contesto di intervento, e la
definizione degli obiettivi comuni e delle progettualità scaturite dal laboratorio di
cittadinanza si considerano parte integrante e sostanziale del presente atto di accordo.
Art. 2. Oggetto dell’atto di accordo e definizione dei ruoli
Il presente atto definisce e da attuazione agli impegni reciproci fra Amministrazione
Comunale di Reggio Emilia e cittadini singoli o associati delle frazioni di Cella, Cadè, Gaida
relativamente alle azioni di cura della città e di cura della comunità definite all’interno del
percorso partecipato “Laboratorio di cittadinanza di Cella, Cadè, Gaida”.
Sottoscrive il presente accordo, per il Comune di Reggio Emilia, il Sindaco e per le frazioni
di Cella, Cadè, Gaida i cittadini singoli e organizzati, promotori e destinatari dei progetti e
dei contributi oggetto di accordo.
I referenti dei singoli progetti e i centri di responsabilità sono individuati negli articoli
seguenti.
Art. 3. Il ruolo e gli impegni dell’Amministrazione Comunale
Il Comune si assume il ruolo di coordinamento delle progettualità da mettere in campo e di
controllo e monitoraggio delle iniziative.
Il Comune si impegna a:
•
Sviluppare e consolidare durante tutta la durata dell’Accordo il percorso
partecipativo iniziato nel contesto del laboratorio di cittadinanza attraverso incontri
plenari
di
coordinamento
monitoraggio,
revisione
e
rendicontazione
delle
progettualità previste, per migliorare ed estendere la rete tra i protagonisti
presenti nell’area;
•
Garantire la collaborazione costante dell’Architetto di quartiere, di tutti i servizi
interni a vario titolo coinvolti per la realizzazione dei punti progettuali individuati
nel presente Accordo e, se necessario, le professionalità esterne necessarie alla
elaborazione di progettualità specifiche non affidabili direttamente alle associazioni
territoriali.
Nello specifico, relativamente alla cura della città (Scheda progetto 3 ed elenco delle
priorità in Allegato 1 inerente il 1° Laboratorio di cittadinanza):
•
Organizzare un incontro di approfondimento sulle priorità di cura della città emerse dal
laboratorio di cittadinanza;
•
Organizzare e coordinare le richieste emerse dal percorso partecipativo per la
progettazione e l’allestimento del Parco pubblico comunale di Gaida, devolvendo altresì la
somma di € 2.000 alla Polisportiva dilettantistica Cella – responsabile del processo
23
partecipativo sul parco di Gaida – per attività, eventi e piccoli interventi iniziali per
sistemazioni e attrezzature (Scheda progetto 3);
•
Realizzare gli interventi di cura della città in base alle indicazioni che emergeranno
dall’incontro di cui al precedente punto compatibilmente con le risorse disponibili;
•
Sostenere l’attività dei volontari del verde e delle altre mansioni facilitando loro la
logistica nel ritiro e nell’elargizione dei buoni e dei materiali di lavoro.
Relativamente alla cura della comunità:
Relativamente al corso di alfabetizzazione per donne straniere presso il doposcuola
Freccia Azzurra (Scheda progetto 1):
•
Dare continuità allo svolgimento delle lezioni dell’anno scolastico in corso,
garantendo il personale docente operante sino al termine delle lezioni (maggio
2016);
•
Sollecitare la continuazione del corso per l’anno scolastico 2016-2017 attraverso una
collaborazione con il network del Comune di Reggio Emilia “Diritto di Parola”, che si
avvale di personale volontario;
•
Sostenere finanziariamente il costo del personale docente da gennaio 2016 a maggio
2016 per la cifra complessiva di € 1.000 da destinare all’ass. Mattone su Mattone
(Gruppo volontari Freccia Azzurra);
•
Dare supporto logistico alle realizzazione di eventuali iniziative pubbliche collegate
altresì all’educazione civica e ambientale attraverso l’attivazione di collaborazioni
nelle modalità previste (stampa volantini, consulenza SIAE, prestito attrezzature
come transenne, palchi, ecc, visibilità sui siti internet dell’amministrazione, come
da
indicazioni
desumibili
sul
sulla
pagina
web
http://www.municipio.re.it/retecivica/urp/retecivi.nsf/PESDocumentID/92D83E5C
A4349423C1257E150032A821?opendocument&FROM=CllbrzncnlCmn);
Relativamente allo spostamento nella scuola primaria statale di Cadè del Campus
Abracadabra e dell’istituzione di un corso di alfabetizzazione per donne straniere
(Scheda progetto 2):
•
Finanziare l’acquisto di materiale didattico e strumentazioni a servizio delle attività
di
Campus
Abracadabra
(doposcuola
e attività sportiva) e del corso di
alfabetizzazione per donne straniere per l’ammontare di € 1.000 da destinare
all’associazione Mattone su Mattone (Gruppo volontari Abracadabra);
•
Supportare l'attivazione di un corso di alfabetizzazione per donne straniere
collegato al network “Diritto di Parola”, collegato al Campus Abracadabra;
•
Sostenere economicamente le spese da assegnare all’Istituto comprensivo Kennedy
per l’apertura del plesso scolastico di Cadè durante le attività del Campus
Abracadabra al giovedì pomeriggio, per un importo complessivo di € 2.000 da
gennaio a giugno 2016;
24
•
Monitorare,
attraverso
i
documenti
richiesti,
il
successo
del
corso
di
alfabetizzazione per le donne straniere e il gradimento della nuova sede da parte
delle famiglie e dei volontari del Campus Abracadabra;
•
Valutare con gli enti competenti l'opportunità di riproporre il Campus Abracadabra e
il corso di alfabetizzazione, qualora l’esito sia positivo, anche per l’anno scolastico
2016-2017;
Relativamente ai Cantieri Giovani di Cella e Cadè (Scheda progetto 4 e 5)
l’amministrazione comunale, attraverso i il Servizio Officina Educativa del Comune
di Reggio Emilia e l’associazione Papa Giovanni XXIII, cui fanno capo i NET (Nuovi
Educatori Territoriali), si impegna inoltre a:
•
Garantire la presenza di due educatori dei NET devolvendo la somma di € 5.000
all’associazione Papa Giovanni XXIII attraverso un contributo all’associazione
medesima, con l’obiettivo di portare a compimento le azioni aggregative previste
dai Cantieri Giovani di Cella e di Cadè da febbraio a luglio per il Cantiere di Cella e
da aprile a luglio per il Cantiere di Cadè (Scheda progetto 4 e 5);
•
Redigere, alla luce del monitoraggio e dell'esito positivo dei Cantieri Giovani di
Cella e di Cadè, una proposta di progetto per la partecipazione al bando relativo ai
Cantieri Giovani per l’annualità 2016-2017 in collaborazione con le associazioni del
territorio;
•
Promuovere, all’interno dei gruppi di giovani coinvolti nelle progettazioni
educative, la collaborazione con le altre associazioni e realtà del territorio in
particolare per l’organizzazione di eventi legati ai laboratori o all’educazione civica
e ambientale ed eventualmente al sostegno del volontariato per la cura territorio.
Relativamente alla cura dei beni comuni e al sostegno alle attività di volontariato
(Scheda progetto 6):
•
Sostenere finanziariamente con un contributo di € 2.000 il Circolo Arci Cella,
responsabile del progetto, per l'acquisto delle attrezzature e del materiale di
consumo nonché per l'organizzazione di eventi legati alla cura dei beni comuni e al
coordinamento dei volontari;
•
Facilitare l’ingaggio di nuovi cittadini attraverso l’individuazione di nuove
progettualità nell’ambito del progetto “Anche tu, per esempio”
•
Promuovere l'integrazione dei migranti richiedenti asilo nelle attività di volontariato
delle frazioni di Cella Cadè Gaida, mediante l'attivazione di specifiche Convenzioni
secondo quanto previsto nell'“Accordo di collaborazione regionale tra Regione
Emilia-Romagna, prefetture, Anci, Forum Terzo Settore, sindacati e cooperazione
sociale”;
•
Monitorare la realizzazione delle attività di volontariato per la cura del territorio
ottenendo la documentazione richiesta per il monitoraggio e la rendicontazione
delle attività e delle iniziative pubbliche di ingaggio della comunità previste.
Relativamente all’educazione civica e ambientale (Scheda progetto 7):
25
•
Sostenere finanziariamente con un contributo
di € 2.000 la Polisportiva
dilettantistica Cella, responsabile del progetto, per l'organizzazione di almeno due
eventi di sensibilizzazione aperti alla cittadinanza e alle scuole e per la produzione
di materiale comunicativo;
•
Promuovere le iniziative inerenti le attività di educazione ambientale e civica anche
attraverso il coinvolgimento e il coordinamento delle associazioni locali e di nuovi
attori, compresi GGEV e Iren;
•
Attivare l’intervento delle GGEV (Guardie Giurate Ecologiche Volontarie) e di Iren
nelle attività di educazione ambientale verso la popolazione e le scuole. Verificare
le azioni di controllo e vigilanza da parte delle GGEV nei luoghi più sensibili delle
tre frazioni dal punto di vista ambientale;
•
Monitorare la realizzazione degli eventi di sensibilizzazione all’educazione civica e
ambientale e del numero di volontari attivi nell’organizzazione chiedendo la
documentazione richiesta per il monitoraggio e la rendicontazione delle attività e
delle iniziative pubbliche in previsione.
Art. 4. Ruolo e impegni delle Associazioni, Enti e Istituzioni
Tutte le Associazioni si impegnano a:
•
Collaborare nell'implementazione delle attività legate all'educazione civica e ambientale
(Scheda progetto 7), al volontariato (Scheda progetto 6) e ai Cantieri Giovani (Scheda
progetto 4 e 5);
•
Essere presenti agli incontri partecipati di aggiornamento sugli interventi di cura della
città per definire unitamente ai cittadini le scelte di programmazione e realizzazione
delle opere;
•
Redigere la documentazione richiesta per la rendicontazione e la comunicazione delle
attività previste e partecipare agli incontri di monitoraggio degli impegni dell’accordo
previsti.
•
Collaborare attivamente all’informazione e comunicazione dei progetti realizzati
all’interno dell’Accordo sia nell’ambito del quartiere sia in ambito cittadino;
L’associazione Mattone su Mattone, al cui interno operano i gruppi di cittadini volontari
legati al doposcuola Freccia Azzurra di Cella e al Campus Abracadabra di Cadè, si impegna
a:
•
Dar seguito al corso di alfabetizzazione per donne straniere, legato al doposcuola Freccia
Azzurra, sino a maggio 2016 impegnandosi a entrare nel network di Diritti di Parola a
partire dall’anno scolastico 2016-2017 (Scheda progetto 1);
•
Proseguire l’attività del Campus Abracadabra, attraverso il gruppo volontari Abracadabra
di Cadè, nel plesso scolastico della frazione adoperandosi nell’attivazione del corso di
alfabetizzazione per donne straniere attraverso il network di Diritto di Parola e le
associazioni di volontariato che lo compongono (Scheda progetto 2);
26
•
Garantire un supporto logistico alla realizzazione di tutte le attività educative,
organizzative e sportive dell’attività di Campus Abracadabra utilizzando le risorse
economiche messe a disposizione dall’amministrazione comunale;
•
Collaborare con l’Istituto Comprensivo Kennedy, la Fondazione per lo Sport e il Servizio di
Officina Educativa del Comune di Reggio Emilia per la riproposizione dell’attività di
Campus per l’anno scolastico 2016-2017;
•
Partecipare attivamente al percorso partecipativo per la progettazione del Parco pubblico
comunale di Gaida provando a coinvolgere nuovi cittadini e valutando di prendere in
considerazione la possibilità di insediare nel parco degli orti sociali urbani (Scheda
progetto 3);
•
Inserire all’interno delle attività dell’associazione, rientranti nell’Accordo di cittadinanza,
momenti dedicati all’educazione civica e ambientale possibilmente in coordinamento con
le altre realtà organizzate delle tre frazioni.
La Polisportiva dilettantistica Cella si impegna a:
•
Collaborare con l’associazione Mattone su Mattone (gruppo volontari Abracadabra) per lo
svolgimento delle attività motorie del Campus Abracadabra (Scheda progetto 2);
•
Svolgere il ruolo di responsabile nel percorso partecipativo per il Parco di Gaida e gestire
le risorse economiche messe a disposizione dall’amministrazione comunale nelle prime
attività di sistemazione e manutenzione del parco stesso ed eventualmente nella
realizzazione e/o programmazione di uno o più eventi aperti, qualora possibile, a tutta la
comunità (Scheda progetto 3);
•
Collaborare con i NET (Nuovi Educatori Territoriali) dell’associazione Papa Giovanni XXIII
che, per conto del Servizio Officina Educativa del Comune di Reggio Emilia, avvieranno i
due Cantieri Giovani di Cella e Cadè, segnalando loro i casi sui cui intervenire e dando loro
la disponibilità a utilizzare gli spazi di cui dispone (Scheda progetto 4 e 5);
•
Collaborare con il Circolo Arci Cella per le iniziative di sostegno al volontariato nelle
azioni di cura e manutenzione del territorio, coinvolgendo i richiedenti asilo facenti capo
alla Dimora d’Abramo (Scheda progetto 6);
•
Organizzare e promuovere, attraverso i suoi soci, attività di implementazione
dell’educazione civica e ambientale coadiuvandosi con le altre associazioni del territorio e
realizzando, assieme al Circolo Arci Cella, almeno due eventi di sensibilizzazione verso la
cittadinanza e materiale comunicativo (Scheda progetto 7);
L’A.c.d. Sporting PieveCella si impegna a:
•
Collaborare con i NET (Nuovi Educatori Territoriali) dell’associazione Papa Giovanni XXIII
che, per conto del Servizio Officina Educativa del Comune di Reggio Emilia, avvieranno i
due Cantieri Giovani di Cella e Cadè, segnalando loro i casi sui cui intervenire e dando loro
la disponibilità a cooperare all’interno dei laboratori creativi (Scheda progetto 4 e 5);
•
Collaborare, attraverso i suoi soci, alle attività di implementazione dell’educazione civica
e ambientale coadiuvandosi con le altre associazioni del territorio e realizzando, assieme
al Polisportiva dilettantistica Cella, almeno due eventi di sensibilizzazione verso la
cittadinanza e materiale comunicativo (Scheda progetto 7);
27
Il Circolo Arci Cella si impegna a:
•
Mettere a disposizione del Cantiere Giovani alcuni locali in gestione al Circolo offrendo il
proprio contributo in termini di collaborazione ai laboratori condotti dai NET per tutta la
durata del Cantiere (Scheda progetto 4);
•
Organizzare e promuovere, attraverso i suoi soci, con la Polisportiva dilettantistica Cella e
le altre realtà organizzate della frazione, iniziative di sostegno al volontariato nelle azioni
di cura e manutenzione del territorio (Scheda progetto 6);
•
Collaborare con la Polisportiva dilettantistica Cella nelle attività di implementazione
dell’educazione civica e ambientale e realizzando, insieme alle altre associazioni del
territorio, almeno due eventi di sensibilizzazione verso la cittadinanza e materiale
comunicativo (Scheda progetto 7);
L’Unità pastorale “Via Emilia” di Cella-Cadè-Gaida si impegna a:
•
Partecipare al tavolo del percorso partecipativo per il Parco di Gaida;
•
Effettuare le verifiche per mettere a disposizione gratuitamente all'Amministrazione
comunale il terreno ospitante l’ex campetto di calcio parrocchiale di Gaida con l’obiettivo
di inserirlo nel processo partecipato di progettazione del parco (Scheda progetto 3);
•
Collaborare,
attraverso
i
suoi
collaboratori,
alle
attività
di
implementazione
dell’educazione civica e ambientale coadiuvandosi con le altre associazioni del territorio e
realizzando, assieme alla Polisportiva dilettantistica Cella, almeno due eventi di
sensibilizzazione verso la cittadinanza e materiale comunicativo (Scheda progetto 7);
•
Collaborare con i NET (Nuovi Educatori Territoriali) dell’associazione Papa Giovanni XXIII
che, per conto del Servizio Officina Educativa del Comune di Reggio Emilia, avvieranno i
due Cantieri Giovani di Cella e Cadè, segnalando loro i casi sui cui intervenire e dando loro
la disponibilità a utilizzare gli spazi di cui dispone (Scheda progetto 4 e 5);
L’A.s.d. Le Libellule si impegna a:
•
Collaborare, attraverso i suoi soci, alle attività di implementazione dell’educazione civica
e ambientale coadiuvandosi con le altre associazioni del territorio e realizzando, assieme
alla Polisportiva dilettantistica Cella, almeno due eventi di sensibilizzazione verso la
cittadinanza e materiale comunicativo (Scheda progetto 7);
Il Circolo Arci “Pablo Neruda” di Cadè si impegna a:
•
Mettere a disposizione del Cantiere Giovani di Cadè alcuni locali in gestione al Circolo Arci
offrendo il proprio contributo in termini di collaborazione ai laboratori perpetrati dai NET
per tutta la durata del Cantiere (Scheda progetto 5);
L’Istituto Comprensivo Kennedy si impegna a:
28
•
Prolungare l’apertura del plesso scolastico di Cadè al giovedì pomeriggio durante tutta la
durata del Campus Abracadabra, attraverso l’utilizzo del proprio personale A.T.A. (Scheda
progetto 2);
•
Partecipare, attraverso referenti della scuola dell’infanzia statale Bruno Ciari di Gaida, al
percorso partecipativo legato alla progettazione del Parco pubblico comunale di Gaida
(Scheda progetto 3);
•
Partecipare, per quanto possibile, alle attività di educazione ambientale e civica
attraverso momenti di formazione agli alunni delle scuole del territorio con Iren e GGEV
(Scheda progetto 7).
La cooperativa sociale Dimora d’Abramo si impegna a:
•
Verificare, insieme a Comune di Reggio Emilia e associazioni del territorio, la possibilità di
promuovere l'integrazione dei migranti richiedenti asilo nelle attività di volontariato delle
frazioni di Cella Cadè Gaida, mediante l'attivazione di specifiche Convenzioni secondo
quanto previsto nell'Accordo di collaborazione regionale (Scheda progetto 6);
•
Svolgere attività di tutoraggio – relativamente alle collaborazioni che verranno attivate –
sull'impegno e l'attività dei richiedenti asilo nelle attività di volontariato, secondo quanto
previsto nell'Accordo di collaborazione regionale (Scheda progetto 6);
Le GGEV (Guardie Giurate Ecologiche Volontarie) si impegnano a:
•
Effettuare attività di vigilanza e controllo nel luoghi più sensibili del territorio indicati
dalle associazioni e dalle organizzazioni delle tre frazioni (Scheda progetto 7);
•
Collaborare alle attività di implementazione dell’educazione civica e ambientale
coadiuvandosi con le altre associazioni del territorio e contribuendo, con le proprie
competenze, all'organizzazione degli eventi di sensibilizzazione verso la cittadinanza e
alla produzione di materiale comunicativo sulle tematiche ambientali (Scheda progetto
7).
Art. 5. Tempi e durata dell’Accordo, modalità di erogazione delle risorse e di attivazione delle
collaborazioni
L’Accordo avrà durata annuale a partire dal 1 dicembre 2015 fino al 30 novembre 2016. Al
termine di questa scadenza sarà prodotto un resoconto delle attività realizzate.
Dalla data di sottoscrizione dell’Accordo saranno attuativi gli atti amministrativi connessi
all’erogazione delle risorse nelle modalità previste dall’accordo. Gli impegni specifici di
ogni associazione saranno formalizzati tramite disciplinare di collaborazione o altro atto
sottoscritto del Dirigente del Servizio Protagonismo responsabile e città intelligente.
Il monitoraggio dei risultati sarà effettuato attraverso incontri plenari di confronto aperti a
tutti i sottoscrittori dell’Accordo a scadenza di 5 mesi: aprile 2016, settembre 2016. Le
convocazioni saranno effettuate dai funzionari del Servizio Politiche per il protagonismo
responsabile e città intelligente. Su istanza di tre o più sottoscrittori potrà essere richiesta
una convocazione straordinaria per motivi urgenti e di comprovata importanza.
29
La rendicontazione finale dovrà avvenire entro la data di scadenza dello stesso, prevista per
il 30 novembre 2016. La rendicontazione finale valuterà gli esiti e programmerà azioni per
le annualità successive che potranno costituire successivo accordo o proroga degli impegni
dello stesso da parte dei cittadini e delle associazioni firmatarie.
Art. 6. Modalità di monitoraggio dei risultati e rendicontazione, misurazione e valutazione
delle attività di collaborazione
Le modalità con cui saranno effettuati i monitoraggi generali e la rendicontazione finale
sono contenuti nell’Allegato 2 al presente Accordo.
Le modalità di monitoraggio dei singoli progetti sono esplicitate nelle schede progetto
allegate al presente Accordo. Potranno essere apportate modifiche ai progetti presentati in
accordo con l’Amministrazione. Le modifiche ai progetti che apportano sostanziali
cambiamenti ai contenuti dell’Accordo dovranno essere accolte da tutti i sottoscrittori
durante gli incontri plenari.
La rendicontazione finale sarà effettuata sulla base della documentazione redatta dalle
associazioni e dai cittadini volontari responsabili dei progetti, attraverso indicatori di
risultato. Essa valuterà gli esiti e programmerà azioni per le annualità successive che
potranno costituire successivo accordo o proroga degli impegni dello stesso da parte dei
cittadini e delle associazioni firmatarie.
Art. 7. Comunicazione e diffusione delle attività oggetto di accordo
Il Comune favorisce e incentiva l'assunzione del protagonismo civico da parte dei cittadini
anche nelle attività di comunicazione del progetto e garantisce tutoraggio e supporto all'uso
di strumenti di comunicazione collaborativa, anche favorendo relazioni di auto aiuto fra i
gruppi, e si adopera per consentire un’efficace diffusione delle informazioni sulle attività
che si svolgono nel quartiere e sulla rendicontazione dei risultati, quali la pubblicazione
sulla rete civica, l’organizzazione di conferenze stampa, convegni, eventi dedicati e ogni
altra forma di comunicazione e diffusione dei risultati.
La visibilità concessa non può costituire in alcun modo una forma di corrispettivo delle
azioni realizzate dai cittadini protagonisti, manifestando una semplice manifestazione di
riconoscimento pubblico dimostrato e uno strumento di stimolo alla diffusione delle
pratiche collaborative di cui gli Accordi di cittadinanza sono espressione.
Durante la realizzazione delle attività dell’Accordo dovrà essere verificata la possibilità di
individuare, quale luogo deputato per le attività di informazione, partecipazione e
rendicontazione, uno spazio web dedicato, uno spazio fisico-luogo riconoscibile o altro
strumento (giornalino della frazione, profilo dedicato su social network) idoneo a diventare
il riferimento per la cittadinanza per le informazioni della frazione.
Le Associazioni e cittadini si impegnano a fornire la documentazione necessaria a
rendicontare le attività svolte così come richiesto nelle schede progetto e nei formati
adeguati alla loro diffusione nei canali istituzionali. Si impegnano inoltre a collaborare alle
attività di comunicazione del progetto, sia all'interno della frazione sia a livello locale ed
extra-locale.
30
Art. 8. Inadempienze, risoluzione anticipata, sanzioni
Le cause di risoluzione anticipata dell’Accordo o di esclusione di uno sei sottoscrittori
riguardano il mancato rispetto dei seguenti aspetti:
-
Gli interlocutori ammessi alla erogazione dei contributi del presente Accordo sono
soggetti che hanno operato nei Laboratori di cittadinanza della frazione, devono
essere privi di scopo di lucro ed avere la propria sede nel territorio del comune di
Reggio Emilia e in particolare nelle frazioni interessate dall'accordo (associazioni di
volontariato, associazioni di promozione sociale, Centri sociali, associazioni culturali
e dilettantistiche sportive, Onlus, gruppi di cittadini residenti nella frazione, Enti
ecclesiastici e morali);
-
Le iniziative promosse relative ai singoli progetti devono essere realizzate
nell'ambito territoriale di riferimento dell'accordo;
-
Nel caso di progetti promossi da gruppi di cittadini, gli stessi dovranno costituirsi in
associazione, anche non riconosciuta, in forma scritta e registrata e nel caso in cui
gli stessi non intendano costituirsi o legarsi ad alcuna associazione, anche non
riconosciuta, verranno riconosciuti come “Volontari di quartiere” e rientreranno
nelle fattispecie giuridicamente in essere presso l'ente;
-
I soggetti firmatari dell'Accordo sono tenuti a concludere l'attività entro la data di
scadenza dell’Accordo e a realizzare il progetto in modo condiviso secondo quanto
insieme stabilito;
-
Sono ammesse a contributo le spese relative a: attrezzature, materiali, beni e
servizi necessari allo svolgimento delle attività progettuali; spese di gestione
connesse al progetto (spese personale, affitto dei locali, oneri assicurativi, spese
postali, cancelleria, materiali di consumo). Non sono ammesse le spese relative a
costi generali di funzionamento dell'associazione, le spese per utenze e nessuna
forma di retribuzione per le attività prestate a titolo volontario da singoli cittadini o
dalle associazioni nell'ambito del presente accordo.
La mancata presentazione da parte dei soggetti firmatari della documentazione richiesta
(monitoraggio, documenti fiscali, contabilità) nonché il riscontro, a seguito accertamento
d'ufficio, di false dichiarazioni e/o documentazioni, comporteranno la decadenza
dall'assegnazione del finanziamento previsto e la uscita del soggetto dall'Accordo.
L'Amministrazione nel verificare lo stato di attuazione delle attività per le quali è concesso
un
finanziamento,
qualora
riscontri
gravi
inadempienze
ovvero
utilizzazione
del
finanziamento in modo non conforme alle finalità sottese allo stesso, procederà alla
sospensione ed alla revoca dello stesso, nonché al recupero delle somme eventualmente già
erogate.
L'Amministrazione potrà in qualsiasi momento nell'arco di durata dell'accordo disporre
verifiche e controlli finalizzati all'accertamento della persistenza delle condizioni per la
fruizione dei finanziamenti da parte dei soggetti beneficiari.
Qualora insorgano controversie tra le parti dell’accordo di collaborazione o tra queste ed
eventuali terzi può essere esperito un tentativo di conciliazione avanti ad un Comitato
composto da tre membri, di cui uno designato dai cittadini attivi, uno dall’amministrazione
ed uno di comune accordo oppure, in caso di controversie riguardanti terzi soggetti, da
parte di questi ultimi. Il Comitato di conciliazione, entro trenta giorni dall'istanza,
sottopone alle parti una proposta di conciliazione, di carattere non vincolante.
31
Art. 9. Trattamento dei dati personali
Ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 – recante disposizione in
materia di protezione dei dati personali, si rendono le seguenti informazioni:
1. I dati personali sono richiesti, raccolti e trattati per lo svolgimento delle
specifiche funzioni istituzionali e nei limiti previsti dalla relativa normativa;
2. La comunicazione o la diffusione dei dati personali a soggetti pubblici o privati
sarà effettuata solo se prevista da norme di legge o di regolamento o se risulta
necessaria per lo svolgimento delle funzioni istituzionali;
3. L’interessato potrà in ogni momento esercitare i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs.
30 giugno 2003 n. 196;
4. Il titolare dei dati trattati è il Comune di Reggio Emilia ;
5. Il responsabile del trattamento dei dati è il Dirigente del Servizio Protagonismo
Responsabile e città intelligente Dr Nicoletta Levi.
32
Reggio Emilia, lì _______________
Per l’Amministrazione Comunale
___________________________________________
Per le frazioni di Cella, Cadè, Gaida
- Associazione Mattone su Mattone
(cui fanno capo anche i gruppi di volontari per le attività educative pomeridiane Freccia
Azzurra di Cella e Abracadabra di Cadè)
- Polisportiva dilettantistica Cella A.s.d.
- A.c.d. Sporting Pieve Cella
- Unità Pastorale Cella-Cadè-Gaida
- Circolo Arci Cella
- A.s.d. Le Libellule - Cella
33
- Circolo Arci Pablo Neruda – Cadè
- Istituto comprensivo “John Fitzgerald Kennedy”
(che comprende le scuole primarie statali “Vincenzo Ferrari” di Cella, “Paola Valeriani” di
Cadè e la scuola dell'infanzia statale “Bruno Ciari” di Gaida)
- Cooperativa sociale Dimora d’Abramo
- GGEV (Guardie Giurate Ecologiche Volontarie)
34
Allegati
35
36
ALLEGATO 1_ Descrizione dei principali interlocutori e verbali degli
incontri
•
Associazione Mattone su Mattone (cui fanno capo anche i gruppi di volontari per le
attività educative pomeridiane Freccia Azzurra di Cella e Abracadabra di Cadè)
•
Polisportiva dilettantistica Cella A.s.d.
•
A.c.d. Sporting PieveCella
•
Circolo Arci Cella
•
Unità Pastorale “Via Emilia” Cella-Cadè-Gaida (Parrocchia di San Silvestro Papa in
Cella; Parrocchia di San Giacomo maggiore in Cadè; Parrocchia di San Giuliano
martire in Gaida)
•
A.s.d. Le Libellule - Cella
•
Circolo Arci Pablo Neruda – Cadè
•
Istituto comprensivo “John Fitzgerald Kennedy” (che comprende le scuole primarie
statali “Vincenzo Ferrari” di Cella, “Paola Valeriani” di Cadè e la scuola
dell'infanzia statale “Bruno Ciari” di Gaida)
•
Cooperativa sociale Dimora d’Abramo
•
GGEV (Guardie Giurate Ecologiche Volontarie)
Associazione Mattone su Mattone
L’Associazione Mattone su Mattone nasce nel novembre del 2012 dal desiderio di un gruppo
di cittadini del territorio di Reggio Emilia e di Cella in particolare con lo scopo di rimettere
al centro dell’attenzione delle Istituzioni e di tutta la cittadinanza la scuola, quale spazio
privilegiato dove si costruisce il futuro di ogni singolo individuo e della società.
L’Associazione attraverso il progetto la Scuola che vogliamo persegue i seguenti obiettivi:
1. Collaborare con l’amministrazione comunale alla messa in sicurezza della Scuola
dell’Infanzia XXV Aprile attualmente inagibile a causa del terremoto
2. Promuovere la Riqualificazione Edilizia della Scuola dell’Infanzia e della Scuola primaria
di Cella per favorire la costituzione di un nuovo Polo Scolastico
3. Valorizzare gli spazi educativi dei bambini, perché non siano solo costruzione di muri, ma
frutto di progetti educativi condivisi
4. Aprire un Centro Culturale che resti a testimoniare l’impegno e la forza delle persone,
come punto di partenza per una società futura
5. Ridare forza alla Comunità dei Cittadini attraverso una rete di condivisione, dove le
persone si conoscono, lavorano insieme per i loro bambini e ragazzi, perché ai loro occhi
dobbiamo essere l’esempio di sogni possibili.
L’associazione Mattone su Mattone ha sede a Reggio Emilia, località Gattaglio, in via Sergio
Beretti 20.
37
Polisportiva dilettantistica Cella
La Polisportiva dilettantistica Cella è un’associazione di promozione sociale che promuove
l’organizzazione di attività sportiva e motoria. Organizza corsi si avviamento allo sporti con
altre associazioni, fra cui l’A.c.d. Sporting PieveCella (che ha in gestione il campo di calcio
comunale di Cella).
Da anni si prodiga, assieme a enti, associazioni e altre istituzioni, in attività di doposcuola
per i bambini delle frazioni di Cella, Cadè e Gaida. La polisportiva devolve da anni gli avanzi
di gestione al miglioramento degli impianti sportivi e delle attrezzature comunali che
gestisce (campo di calcio di Cadè, palestra Amilcare Bedogni e impianti connessi).
La Polisportiva dilettantistica Cella ha sede a Cella di Reggio Emilia in via Cella all’Oldo 13.
A.c.d. Sporting PieveCella
Lo Sporting PieveCella è un'associazione sportiva dilettantistica formata da volontari, molti
dei quali da oltre trent'anni operano sul territorio reggiano, dedicando il proprio tempo
libero alla vita dell'associazione, considerata un elemento importante per una crescita sana
ed equilibrata dei ragazzi.
Il primo obiettivo dell’associazione è quello di essere, per i ragazzi, un momento formativo
importante che li educa ai valori consolidati di uno sport di squadra. Quindi l’associazione
lavora affinché siano acquisiti valori come serietà nell'impegno, disciplina, rispetto delle
regole, rispetto delle persone (compagni, avversari, dirigenti, allenatori, arbitri), rispetto
delle cose (strutture, materiali), creatività, condivisione delle proprie esperienze con altri
ragazzi, collaborazione per il raggiungimento di una meta comune. Il secondo obiettivo
dello Sporting PieveCella è quello di accompagnare i ragazzi nell'apprendimento dell'attività
motoria, della tecnica e delle tattiche del gioco-sport calcio, sviluppando le loro
potenzialità, qualunque esse siano. Il terzo obiettivo è quello di far crescere i ragazzi in un
ambiente tranquillo e sereno, dove vittoria e sconfitta sono parte integrante dell'
esperienza che si sta facendo, da vivere quindi come momento di crescita individuale e
collettiva, evitando l'enfatizzazione dell'una e la drammatizzazione dell'altra.
L’associazione opera come un’ “agenzia educativa” del territorio e come tale ha un
rapporto di collaborazione con tutte le altre realtà che operano in questo ambito (scuola,
parrocchie, circoli ecc.). In questo contesto i ragazzi sono entrano in possesso di una
uniformità nei propri riferimenti ed una solida rete di rapporti sociali su cui poggiare il
proprio percorso di crescita personale.
L’A.c.d. Sporting PieveCella ha in gestione il campo di calcio comunale della frazione di
Cella.
L’A.c.d. Sporting PieveCella ha sede a Cella di Reggio Emilia in via Cella all’Oldo 13.
Circolo Arci Cella
È il principale centro ricreativo di matrice laica della frazione di Cella.
Ha sede nella ex scuola elementare ed è l’evoluzione della Casa del popolo e della ex
Cooperativa. Oggi è un circolo tradizionale dotato di un bar.
38
Organizza tornei di carte, tombola, spettacoli musicali, dibattiti, proiezioni di diapositive,
commedie dialettali. Al suo interno si svolgono corsi, attività culturali e di solidarietà. Il
circolo, composto da volontari, sostiene progetti di solidarietà con cene sociali e ha dato la
propria disponibilità a ospitare il Cantiere Giovani del Comune di Reggio e a collaborare con
esso.
È aperto ne giorni feriali dalle ore 13,00 alle ore 24,00 e, nei festivi, dalle ore 8,30 alle ore
23,00.
Il Circolo Arci Cella ha sede a Cella di Reggio Emilia in via G. B. Vico 152.
Unità Pastorale “Via Emilia” Cella-Cadè-Gaida
È l’insieme delle parrocchie di San Silvestro Papa (Cella), San Giacomo maggiore (Cadè) e
San Giuliano martire (Gaida), che sono vicine tra loro e affini per quanto riguarda il tipo di
territorio e le condizioni di vita degli abitanti.
Cella è la parrocchia principale e sede del parroco moderatore delle tre parrocchie, don
Achille Melegari jr., arciprete. Nell’area della parrocchia di Cella sono presenti campi
sportivi, un oratorio e la Casa della Carità, che ospita persone bisognose in precarie
condizioni di salute o in abbandono. In parrocchia si tengono corsi, attività ricreative e
culturali e il doposcuola.
Alla parrocchia di Cadè è presente la Casa di accoglienza per anziani “San Giacomo”
aderente alla Fedisa e un circolo Anspi con annessi campi sportivi e da tennis. In parrocchia
è attivo un oratorio e un teatrino parrocchiale che ospitano il doposcuola, che a breve si
posterà nella scuola primaria statale della frazione, di fianco alla chiesa.
La parrocchia di Gaida, la più piccola delle tre, non ha molte attività in loco. Un tempo
ospitava un asilo parrocchiale e delle religiose. Oggi è sede della Caritas interparrocchiale
(ove di distribuiscono beni alimentari e non) e dà ospitalità, nei suoi locali, a famiglie in
difficoltà. Nella parrocchia di Gaida è ancora abbastanza sentita la ricorrenza di San Mauro,
che si tiene in gennaio. In futuro la parrocchia sarà impegnata nel percorso partecipativo di
progettazione del parco della frazione.
La sede della parrocchia di San Silvestro Papa è a Cella di Reggio Emilia in via Cella all’Oldo
7/A.
La sede della parrocchia di San Giacomo maggiore è a Cadè di Reggio Emilia in via Giordano
Bruno 33.
La sede della parrocchia di San Giuliano martire è a Gaida di Reggio Emilia, in via Isaac
Newton 44 (già Villa Gaida 104).
A.s.d. Le Libellule – Cella
Le Libellule A.s.d. è un'associazione sportiva di Cella affiliata alla Uisp. Il suo fine è quello
di incrementare la forma fisica e il benessere delle persone organizzando corsi sul territorio
(anche per bambini e ragazzi).
Le lezioni aiutano a sviluppare le capacità motorie e fisiche ed a sono utili a il proprio
aspetto fisico per conquistare una maggior sicurezza individuale lavorando anche sulla
propria autostima. I loro insegnanti hanno un alto livello di preparazione e si formano
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costantemente partecipando ai corsi organizzati dalla UISP per garantire la massima
serenità e professionalità ai loro iscritti.
Le attività praticate sono principalmente yoga, aerobica, attività motoria e ginnastica.
La sede dell’A.s.d. Le Libellule è a Cella di Reggio Emilia in via F. Croci 8. Le attività
ginniche dell'associazione si svolgono alla palestra comunale Amilcare Bedogni di Cella.
Circolo Arci Cadè
Il Circolo Arci “Pablo Neruda” di Cadè è un circolo di tipo tradizionale con bar ed è il
principale centro ricreativo laico della frazione.
Organizza ginnastica per le donne, torneo di basket, tombole e tornei di carte. Realizza
diverse iniziative sociali quali la Festa per gli anziani delle case di riposo, festa di
carnevale, festa per le ricorrenze del 1° maggio e dell'8 marzo, festa per la scuola
elementare a Natale, della Befana e di Fine Anno. Il principale evento dell’anno è diventato
la festa della birra Hangover, organizzata dai giovani volontari del circolo a giugno: è
un’iniziativa di indubbio successo per l’alta affluenza e per la qualità dell’iniziativa sia dal
punto di vista culinario che per il ricco programma di intrattenimento.
Il Circolo di Cadè sostiene campagne di solidarietà e ha dato la disponibilità ad ospitare il
Cantiere Giovani del Comune di Reggio.
Il Circolo è aperto da martedì a domenica dalle ore 20,00 alle ore 24,00.
La sede del Circolo Arci “Pablo Neruda” è a Cadè di Reggio Emilia in via O. Lavagna 5.
Istituto comprensivo “John Fitzgerald Kennedy”
È l’istituzione scolastica statale che, nel territorio di Cella, Cadè e Gaida, comprende le
scuole primarie statali a tempo normale “Vincenzo Ferrari” (Cella), “Paola Valeriani”
(Cadè) e la scuola dell'infanzia statale “Bruno Ciari” (Gaida).
L’Istituto comprensivo Kennedy intende confermare il fine comune ad ogni segmento
scolastico della “formazione dell’uomo e del cittadino”: ciò richiede che ciascun alunno
acquisisca gli strumenti essenziali per maturare come persona e partecipare alla vita
sociale. Per questo fine opera l’Istituto, con la necessaria collaborazione delle famiglie,
della realtà territoriale e degli stessi alunni, affinché ciascuno, secondo le proprie
potenzialità e interessi, compia nella scuola un percorso significativo.
Il Consiglio di Istituto e il Collegio dei Docenti hanno condiviso le seguenti linee di
intervento prioritarie:
1. Promuovere un clima relazionale positivo;
2. Consolidare forme di collaborazione scuola – famiglia;
3. Ricercare opportunità di apertura al territorio;
4. Predisporre progetti di accoglienza, integrazione e promozione socio – culturale e
percorsi di educazione alla cittadinanza attiva;
5. Favorire l’accesso ad una pluralità di linguaggi;
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6. Dare continuità all’apprendimento dei contenuti e delle competenze essenziali e al
processo educativo mediante il lavoro comune di tutto il personale dell’dIstituto.
I docenti operano collegialmente scelte didattiche che, pur rispettando la specificità di ogni
segmento scolastico, siano coerenti con i ritmi di sviluppo degli alunni, con i loro bisogni
formativi e di apprendimento e con le finalità educative dell’Istituto.
L’Istituto, sulla base delle proprie finalità e dell’analisi del contesto ambientale di
riferimento, articola ed amplia la propria offerta formativa organizzando attività di
carattere curricolare ed extra curricolare anche in collaborazione con enti ed associazioni
del territorio, come nel caso dell’apertura della scuola primaria statale di Cadè per le
attività di Campus Abracadabra.
La sede dell’Istituto Comprensivo Kennedy è a Pieve Modolena di Reggio Emilia in via J. F.
Kennedy 20/A.
Cooperativa sociale Dimora d’Abramo
La Cooperativa si costituisce a Reggio il 29 Dicembre del 1988 ed è la prima, in Italia, ad
occuparsi d'immigrazione.
L'esplosione del fenomeno migratorio in quegli anni con il massiccio arrivo di giovani
immigrati dal Nord Africa, hanno sollecitato la solidarietà di molte persone e l'impegno
sociale di diverse associazioni del territorio. Tra queste alcune associazioni d'ispirazioni
cattolica (Acli, Ceis e Caritas di Reggio Emilia, Servi della Chiesa, Confraternita S. Girolamo
e Vicariato Urbano) si ritrovarono nella costituzione della Cooperativa "Dimora d'Abramo"
per offrire alla comunità uno strumento capace di risposte concrete ai bisogni emergenti
della nuova situazione.
Nel corso degli anni la Cooperativa è cresciuta e si è consolidata; e la sua evoluzione per
molti aspetti è strettamente legata al fenomeno migratorio nel territorio reggiano. Infatti,
col passare degli anni, è sempre più evidente che la presenza di immigrati stranieri non è
temporanea ma in costante crescita e con la diffusione dei ricongiungimenti familiari, si
caratterizza come insediamento stabile nella nostra provincia. Pertanto, da bisogni legati
all'emergenza e principalmente assistenziali, si passa a bisogni legati all'inserimento sociale
dei cittadini stranieri; si pensi all'accesso ai servizi sociali e sanitari o all'inserimento
scolastico che richiedono percorsi di facilitazione e mediazione per i nuovi cittadini; oppure
all'accesso alla casa con la necessità di un accompagnamento per costruire relazioni di
fiducia con la popolazione reggiana o al mondo del lavoro.
Da qui la scelta d'investire in servizi d'informazione ed orientamento: dal 1995 la gestione
diretta del servizio comunale Centro Informazione Immigrati di Reggio E.; dal 1997
l'apertura dell'Ufficio Informazioni Stranieri nel distretto di Scandiano. Dalla fine degli anni
novanta, nelle strutture residenziali della Dimora d'Abramo si passa ad un'impostazione più
socio-educativa
degli
interventi
attraverso
percorsi
individuali
di
sostegno
ed
accompagnamento all'autonomia ed all'inclusione sociale.
A Cadè, la Dimora d’Abramo dispone di due alloggi per immigrati richiedenti asilo.
La Cooperativa sociale Dimora d’Abramo ha sede a Pieve Modolena di Reggio Emilia in via
Normandia 26.
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GGEV (Guardie Giurate Ecologiche Volontarie)
Il volontariato delle Guardie Ecologiche è stato istituito dalla Regione Emilia Romagna con
una apposita legge che stabilisce che i volontari, organizzati in corpi o raggruppamenti
autonomi, siano attivi come Guardie nominate dalla Provincia e con un decreto del
Prefetto, nell’impegno civico a difendere l’ambiente, le piante e gli animali senza
pregiudizi né schieramenti di parte.
Le Guardie Giurate Ecologiche Volontarie sono
un’associazione di volontariato onlus autonoma e democratica.
Fra le attività delle GGEV:
1. Educazione ambientale;
2. Vigilanza;
3. Tutela della biodiversità;
4. Ricerche e censimenti;
5. Progetto siepi di campagna e festa delle siepi;
6. Protezione civile.
Il Raggruppamento appartiene a Federgev Emilia-Romagna, all'albo nazionale della
Protezione Civile, alla colonna mobile regionale.
Le GGEV provinciali hanno sede a Sesso di Reggio Emilia (Villaggio Crostolo) in via P.
Colletta 6.
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Laboratorio di Cella, Cadè e Gaida
1° incontro |7 novembre 2015, Circolo Arci Cella
PARTECIPANTI
Ilenia Monticelli, Paola Barazzoni, Antonio Scotto, Teresa Laura Castellani, Loredana
Catapano, Giulia Bazzani, Walter Resini, Emilia Davoli (consigliere comunale), Tiziano
Franceschini, Simona Vezzosi, Claudia De Rosa, Annamaria Rainieri, Daniela Friggeri, Eles
Fanti, Erminio Fiocchi, Daniela Fontanesi, Vera Moraru Rolando Ferrari, Fabio Bulgarelli,
Tiziana Ceppelli, Delmino Ferretti, Giuliano Lasagni, Angelo Ferrarini, Simone Carolina,
Roberta Pavarini (consigliere comunale), Andrea Capelli (consigliere comunale), Loris
Bocedi, Paolo Dallai, Elmo Gallinari, Giovanni Tagliavini, don Achille Melegari, Omero
Algeri, Alberto Sassi, Ivan Ferrari, Elena Ferrari, Gianna Ferrari, Mario Otranto, Gilberto
Fornaciari, Maria Cristina Guarnieri, Ivan Tagliavini, Fausto Castagnetti, Mario Barbieri,
Stefania Beneventi.
Staff Comune di Reggio Emilia:
Valeria Montanari, Assessore all’Agenda digitale, Partecipazione e Cura dei quartieri
Nicoletta Levi, Dirigente Servizio Politiche per il Protagonismo responsabile
Elisa Ferretti, Servizio Politiche per il Protagonismo responsabile
Paolo Tamagnini, Servizio Politiche per il Protagonismo responsabile
Lisa Baricchi, Servizio Politiche per il Protagonismo responsabile
Graziana Bonvicini, Servizio Politiche per il Protagonismo responsabile
Patrizia Pederzoli, Servizio Politiche per il Protagonismo responsabile
Sebastiano Milazzo, Servizio Politiche per il Protagonismo responsabile
Sabina Orlandini, Polo sociale territoriale Ovest
Dorella Pane, Polo sociale territoriale Ovest
Tiziano Ganapini, Servizio Mobilità
Giorgia Lombardini, Servizio Servizi di Ingegneria – Unità territoriale Ovest
Emma Tirelli, Canile comunale di via Felesino
IL METODO DI LAVORO E GLI ESITI DELL’INCONTRO
L'incontro si è svolto nella sala polivalente del Circolo Arci di Cella e, dopo un momento
di accoglienza dei partecipanti, l'Assessore Valeria Montanari e i tecnici hanno illustrato
le progettualità sulle quali il Comune intende lavorare e impegnarsi nell'ambito
dell'Accordo di cittadinanza di Cella, Cadè e Gaida. Successivamente sono stati presentati
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gli obiettivi del laboratorio, i tempi e le fasi del processo che porteranno alla firma
dell’Accordo. I partecipanti si sono poi divisi in tre tavoli tematici di “Cura della
comunità” ove si è iniziato ad entrare nel vivo delle proposte. Al termine ogni
partecipante è stato invitato a indicare gli interventi ritenuti prioritari per gli interventi
di “Cura della città”.
Di seguito sono riportati i contenuti dei tre gruppi di lavoro e gli interventi proposti.
GRUPPO 1 | POTENZIAMENTO DEI SERVIZI EDUCATIVI E POMERIDIANI
Presenti:
Paola Barazzoni (Abracadabra), Simona Vezzosi (Abracadabra), Loredana Catapano, Maria
Cristina Guarnieri (Mattone su Mattone), Dorella Pane (Polo sociale territoriale Ovest),
Sabina Orlandini (Polo sociale territoriale Ovest), Erminio Fiocchi (presidente Circolo Arci
Cella), Simone Carolina (Freccia Azzurra), Ilenia Monticelli, Fabio Bulgarelli (Consiglio
Scuola infanzia XXV Aprile), Antonio Scotto (Abracadabra).
Coordinatori:
Paolo Tamagnini, Sebastiano Milazzo.
Il lavoro del tavolo si è sviluppato su alcuni temi ben definiti.
DISAGIO GIOVANILE
Si è partiti dalla constatazione della presenza di gruppi di giovani problematici a Cella e
Cadè e della necessità di offrire loro un ventaglio di opportunità. Si conviene di
“costruire” una lettura dei fenomeni con tutti gli attori (officina Educativa, servizi
sociali, scuole…) per poter intervenire in tempi brevi sia con personale qualificato
(educatore) affiancato da un gruppo di volontari che con un ventaglio di proposte
(informatica, musica, lavoro…). Oltre a proporre delle attività sarebbe utile individuare
anche un luogo fisico di aggregazione, a questo proposito si registra la disponibilità da
parte del circolo Arci Cella e della parrocchia. Soprattutto da parte del Presidente del
Circolo Arci si chiede di avere a breve scadenza i dati del monitoraggio del fenomeno che
riguarderebbe l'età dai 12 ai 18-21 anni per partire con le attività.
TEMPO LUNGO
Tra i partecipanti si è preso atto che la decisione di istituire almeno una prima
elementare con tempo lungo a Cadè è di competenza della scuola statale che, a causa di
continui tagli e per una mancata convinzione della necessità, non ha all'ordine del giorno
una realtà di tempo pieno nelle tre ville. D'altra parte la presenza del tempo pieno
soltanto a Pieve (che tra l'altro andrebbe potenziato) sta inducendo molte famiglie a
portare i/le bambini/e in altri Comuni (Cavriago, Bibbiano, San Polo...) o perché più
facilmente raggiungibili o perché sono i luoghi di lavoro dei genitori. Questo porta poi a
frequentare amicizie e attività in quei Comuni e quindi a spopolare nei fatti di bambini le
44
3 ville. Sarebbe importante avere il tempo pieno alle elementari fino alle ore 16 e si
potrebbe iniziare a Cadè con una prima classe, con la mensa e poi pensare di svilupparsi,
vista la possibilità per la scuola di allargare gli spazi esistenti. A questo proposito i
partecipanti al tavolo chiedono al Comune una iniziativa politica con la dirigente dell'I.C.
Kennedy, l'assessore alla Scuola e gli organi preposti, anche per verificare costi e
fattibilità. Per rafforzare questa esigenza molto sentita un gruppo di genitori ha avviato
una inchiesta che ha messo in luce che ben 72 famiglie sulle 83 intervistate sarebbero
disponibili a mandare i figli nella scuola tempo pieno. Per non parlare del fatto che i
volontari di Cadè potrebbero occupare spazi ed estendere attività. In secondo istanza
permane la proposta di una sezione distaccata di scuola media a Cadè a servizio delle tre
frazioni (circa 6.000 abitanti).
ATTIVITÀ SPORTIVE
La Polisportiva di Cella ribadisce la propria disponibile ad intervenire con attività per i
ragazzi sul campo sportivo comunale di Cadè e sulla palestra una volta terminati gli
spogliatoi.
DOPOSCUOLA E CORSO DI ITALIANO
Si sottolinea il fatto di non creare differenze tra i doposcuola di Cella e Cadè facendo in
modo che non vengano finanziati solo con il “bandone” ma con risorse certe e dando vita
a Cadè ad una associazione – su cui potrebbe confluire il gruppo di genitori volontari di
Abracadabra – che dia una adeguata visibilità come Mattone su Mattone con Freccia
Azzurra per Cella. Nella scuola di Cadè ci sarebbero locali più adeguati di quelli presenti
in parrocchia. Si informano i presenti che il corso di lingua italiana per non italiani a
Cella necessita di risorse con il nuovo anno per compensare l'insegnante. I partecipanti
propongono, inoltre, di prendere contatti con Officina Educativa e con il servizio
Politiche per l'integrazione del Comune per capire come il corso di lingua italiana possa
collegarsi alla rete di “Diritto di Parola” e come i doposcuola possano avere prospettive
più stabili.
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GRUPPO 2 | VIVERE LA COMUNITÀ
Partecipanti:
Paolo Dall’Aglio, Loris Bocedi (Polisportiva Cella), Marco Ranieri, Daniela Friggeri
(Presidente A.s.d. “Le Libellule”), Emma Tirelli (Canile comunale), Eles Fanti (A.s.d. “Le
Libellule”), Mario Otranto, Gianna Ferrari
Coordinatori:
Elisa Ferretti, Graziana Bonvicini
CURA DEL VERDE – INTEGRAZIONE SOCIALE – EDUCAZIONE CIVICA
A Cella e Cadè l’impegno dei volontari, della polisportiva e del centro sociale è prezioso
per curare le aree verdi delle due frazioni. Sono state evidenziate dai partecipanti al
tavolo alcune criticità del sistema di gestione e supporto ai volontari da parte del
Comune, che ostacolano e scoraggiano i volontari, in particolare in relazione alla
difficoltà di reperire i buoni benzina (in quanto è scomodo per il ritiro spostarsi ogni volta
nella sede centrale) e alla scarsità dei buoni benzina, per cui i volontari sono costretti a
limitare gli sfalci necessari oppure a integrare con proprie risorse.
I volontari sono disponibili ad ampliare il loro raggio di azione, prendendosi cura anche
della pista ciclabile della via Emilia, se l'Amministrazione mette a disposizione le
attrezzature necessarie, la copertura assicurativa e un elenco chiaro di mansioni.
A Cella sono stati inoltre coinvolti nelle attività di pulizia e manutenzione del verde due
ragazzi della comunità Papa Giovanni XXIII, per tre volte alla settimana (al mattino). C’è
la disponibilità a proseguire in questa attività di reinserimento, potenziandola anche
attraverso una collaborazione con la Dimora di Abramo e inserendo nelle attività i
rifugiati.
Nelle tre frazioni sono attivi molti volontari “informali”: occorre valutare come
assicurarli, prevedendo anche un vademecum di cosa il volontario “può fare” e “cosa
no”, quali attrezzature può usare e quali no.
Il tema del verde viene anche declinato come possibile campo per attivare azioni di
sensibilizzazione ed educazione civica, rivolte ai ragazzi con l’obiettivo di educare alla
cura e al rispetto dei luoghi. Dal tavolo è emersa ad esempio la proposta di organizzare
piccole iniziative di pulizia collettiva (anche con bambini), sul modello di “Pulisci il
mondo”. A Cadè, dove la situazione dei giovani è particolarmente problematica, questa
proposta potrebbe essere una risposta efficace. Si potrebbe valutare il coinvolgimento di
associazioni ambientaliste.
In quest’ottica le GGEV (Guardie Giurate Ecologiche Volontarie) potrebbero garantire un
presidio sul territorio, proponendosi come soggetti attivi per promuovere comportamenti
più attenti al rispetto dell’ambiente e favorire l’integrazione sociale attraverso la
diffusione di buone pratiche. Questo obiettivi possono essere raggiunti attivando corsi ad
hoc per il quartiere, anche al fine di educare le famiglie “più nuove” alla raccolta
differenziata. Più volte è stata ribadita l’importanza di promuovere attività di
educazione civica, organizzando iniziative di sensibilizzazione per bambini, giovani e
famiglie, coinvolgendo le associazioni ambientali.
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Un altro tema discusso al tavolo riguarda la possibilità di realizzare orti (condivisi o divisi
per piazzole) nelle frazioni. Ci si è chiesti se questa proposta possa rappresentare anche
una soluzione alla scarsa cura dei luoghi e del verde urbano da parte di alcuni residenti,
ma anche se esiste un effettivo interesse a portare avanti il progetto.
Durante la discussione è emerso l’interesse per collocare un orto a Cella nella zona del
parco di via Boldini – via Caleri. Come coordinare questa attività? Come insegnare ai
futuri ortolani come gestire il lotto di terra? Un partecipante al tavolo ha proposto di
coinvolgere un’associazione che, a pagamento, potrebbe sia insegnare a coltivare sia
realizzare gli orti. Un’altra partecipante ha invece suggerito di coinvolgere alcuni
residenti sul territorio che, a carattere volontario, si rendano disponibili ad insegnare ai
neofiti la pratica dell’orticoltura. L’intento? Favorire la messa in rete di conoscenze ed
esperienze, mettendo in sinergia la disponibilità delle persone a spendersi qualche ora
gratuitamente per gli altri.
Una partecipante al tavolo, infine, ha illustrato la proposta di una riqualificazione delle
aree verdi a nord della via Emilia a Cella (zona di via Cella all'Oldo) per sottrarle al
degrado e rimetterle a disposizione dei cittadini (anche con la realizzazione di un'area
sgambamento cani). Per sostenere questa azione, il gruppo “Le Libellule” (società
sportiva presente da anni sul territorio; svolge attività sportive amatoriali e collabora con
altre associazioni per progetti di volontariato) sarebbe disponibile a organizzare gruppi di
camminate per presidiare l'area e farla conoscere a tutti.
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GRUPPO 3 | EDUCAZIONE E BENESSERE SOCIALE
Coordinatore:
Lisa Baricchi
Il Tavolo di lavoro su “Educazione e benessere sociale” inizialmente non era stato
previsto, ma a seguito degli incontri preparatori al Laboratorio è emersa in modo
evidente la necessità di approfondire queste tematiche, che creano un significativo
disagio sociale nelle tre frazioni. Il confronto tra i partecipanti al tavolo è stato
coordinato dal facilitatore Lisa Baricchi, con l'obiettivo di capire le principali
problematiche presenti nei tre territori, identificare le possibili cause e le soluzioni che
possono essere messe in campo per ridurre le cause all'origine dei comportamenti
molesti.
La tematica più rilevante è stata legata al conferimento scorretto dei rifiuti urbani,
nonostante le tre frazioni siano servite dal servizio di raccolta “porta a porta”. I rifiuti
vengono conferiti erroneamente nei cassonetti rimasti sul territorio a servizio di strutture
specifiche (ad esempio la casa di riposo), oppure abbandonati a terra creando un pericolo
sanitario per la salute pubblica e mettendo a rischio anche i ciclisti perché abbandonati
su tratti della pista ciclabile.
Viene, però, anche segnalato che le isole ecologiche presenti nei territori di Cadè e
Gaida hanno problemi di apertura legati alla rottura delle chiavi di accesso, questo
ovviamente aumenta i disagi ed i conferimenti scorretti di rifiuti.
Infine, la mancata raccolta degli escrementi prodotti dai cani a passeggio da parte dei
loro padroni è un comportamento poco civile che genera molti dissapori all'interno della
comunità.
Per indagare le cause di questi comportamenti si è cercato di capire perché vengano
messi in atto e la principale risposta del gruppo è stata la mancanza di regole di buona
educazione condivise da tutti, anche per la presenza di molti immigrati stranieri che non
conoscono bene la lingua italiana, di conseguenza non comprendono i materiali
informativi e la cartellonistica presente per il corretto conferimento dei rifiuti.
Le soluzioni individuate dal confronto tra i partecipanti sono quindi nella direzione di:
- trovare delle modalità e delle strategie per educare le comunità straniere e non, a
comportamenti civili e corretti, ad esempio inserendo dei moduli educativi in percorsi
già attivi (ad esempio nei doposcuola per bambini e ragazzi, nel corso di italiano per le
mamme straniere, e in altre situazioni che possano essere individuate);
- aumentare i controlli nei punti principali dove avviene normalmente un abbandono di
rifiuti scorretto e nei parchi, con lo scopo di educare a comportamenti corretti e
sanzionare chi compie questi gesti di inciviltà;
- posizionare dei cestini per la raccolta degli escrementi dei cani e istallare della
cartellonistica informativa multi lingua per superare le barriere linguistiche presenti in
queste comunità straniere;
- coinvolgere le GGEV in attività di controllo ed educative.
Le azioni richieste in particolare all'Amministrazione comunale riguardano:
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- un aumento dei controlli dei vigili, anche per sanzionare altri comportamenti scorretti
(parcheggio selvaggio delle auto nel momento del ritiro dei bambini a scuola);
- rivedere il periodo di sospensione del “Giro verde” per i conferimento degli sfalci e
delle potature dei giardini privati: sospenderlo dal primo novembre al primo maggio è un
periodo troppo lungo, occorrerebbe poter conferire fino a dicembre e riprendere il
servizio nel mese di marzo;
- la distribuzione dei sacchetti per la raccolta differenziata dovrebbe essere effettuata in
tutte e tre le frazioni solo a Cella, inoltre chiedono un controllo su chi NON ritira i
sacchetti per provare ad identificare chi non usa il servizio di raccolta “porta a porta”.
Altri aspetti della maleducazione culturale individuati dai partecipanti, ma che non
hanno trovato una soluzione durante il confronto al tavolo sono:
- bambini e adulti girano in bicicletta di notte senza luci: pericolo per se stessi e gli altri
- molti viaggiano sugli autobus pubblici senza biglietto
- manca un punto di aggregazione giovanile, per cui i ragazzi si trovano a fare feste e
musica nei garage creando disagi e disturbo
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PROGETTI DI CURA DELLA CITTÀ – Gli interventi prioritari
Di seguito sono riportati i punti progetti di cura della città che i partecipanti al
laboratorio hanno ritenuto prioritari. Questo elenco di priorità verrà condiviso con i
tecnici competenti per l'inserimento nella programmazione degli interventi sulla
mobilità e la manutenzione dei luoghi.
Voti
Intervento
(del Laboratorio di
cittadinanza)
Cadè: terminare i lavori (oggi al grezzo) delle due aule della scuola di
Cadè per dotarla di Tempo
13
Lungo e progetti pomeridiani
Cella: creazione di un nuovo collegamento ciclabile in via Bassetta (*)
(*) L'ipotesi d'intervento richiesto non risponde alle policy dell'amministrazione. Il Comune ha
proposto un intervento
alternativo di moderazione del traffico e di messa in sicurezza su via Guardanavona-via Stanislao
Gambetti
Cella, Cadè: riparazione dei giochi danneggiati nei parchi attrezzati
12
8
Cella, Cadè: realizzare attraversamenti con isole pedonali sulla via
7
Emilia
Cadè: riapertura al traffico passeggeri della stazione ferroviaria
6
(soprattutto per gli studenti)
Cella: asfaltatura di via Bassetta
6
Cella, Cadè, Gaida: messa in sicurezza di alcune fermate dell'autobus
5
Cella: creazione di piazzole per la sosta delle auto in transito su via
5
Felesino e via Villana
Cella: riqualificazione dell'area sportiva, del parcheggio e della pista
ciclopedonale di via Cella all'Oldo con nuove panchine, illuminazione, 5
cura del verde e un percorso verde
Cella: sistemazione dell'ingresso stradale al cimitero
4
Cella: istallare un distributore di acqua pubblica
3
Cella: realizzare una rotonda fra la via Emilia e via Cella all'Oldo
3
Gaida: allestimento dell'area gioco bimbi nel parco
2
Cadè: costruzione di un collegamento ciclabile tra via Nagy e via dei
2
Quercioli
Cella: tombamento di un tratto di via Felesino fino a via Villana (1,2
2
km)
Cella: limitazione del traffico in via Felesino e via Villana
2
Cella: manutenzione alle bocchette della via Emilia e della pista
2
ciclabile
Cadè: problema di gestione dei rifiuti e di riqualificazione dell'isola
ecologica di via Vanvitelli, oggi in stato di abbandono; creazione di 2
un'isola ecologica sulla via Emilia
Cella: realizzazione di un collegamento ciclabile Cella-Cavriago (via
1
Guardanavona)
50
Cella: collocare sulla pista ciclabile degli specchi presso le contrade
1
buie che escono dalla via Emilia
Cella: creare area sgambamento cani in fondo alla palestra a ridosso
1
della ferrovia (area pubblica)
Cella: manutenzione del verde agli incroci di via Morelli, area Peep, per
1
scarsa visibilità
Cella, Cadè, Gaida: Regolare e verificare l'apertura e la chiusura dei
1
cimiteri
Cella: costruzione di un sentiero pesonale tra via Croci e il campo
0
sportivo
Cella, Cadè, Gaida: pulizia delle strade
0
51
Laboratorio di Cella, Cadè e Gaida
2° incontro |19 novembre 2015, Circolo Arci Cella
PARTECIPANTI
Gianni Torelli, Carolina Simone, Paola Danieli, Nuri Molto, Laura Teresa Castellani, Ilenia
Monticelli, Paola Barazzoni, Antonio Scotto, Loredana Catapano, Simona Vezzosi, Claudia
De Rosa, Annamaria Rainieri, Daniela Friggeri, Eles Fanti, Erminio Fiocchi, Vera Moraru,
Fabio Bulgarelli, Giuliano Lasagni, Angelo Ferrarini, Loris Bocedi, Paolo Dallai, Daniela
Fontanesi, don Achille Melegari, Alberto Sassi, Ivan Ferrari, Elena Ferrari, Gianna Ferrari,
Mario Otranto, Maria Cristina Guarnieri, Marco Ranieri, Mario Barbiero, Delmino Ferretti,
Franco Friggeri.
Staff Comune di Reggio Emilia:
Elisa Ferretti, Servizio Politiche per Protagonismo responsabile
Paolo Tamagnini, Servizio Politiche per Protagonismo responsabile
Lisa Baricchi, Servizio Politiche per Protagonismo responsabile
Sebastiano Milazzo, Servizio Politiche per Protagonismo responsabile
Giorgia Lombardini, Servizio Servizi di Ingegneria – Unità territoriale Ovest
Hanno partecipato:
Marco Aicardi, Coordinatore Centro Accoglienza Straordinaria Dimora d'Abramo
Abdoulaye Conde, Mediatore culturale cooperativa sociale Dimora d'Abramo
IL METODO DI LAVORO E GLI ESITI DELL’INCONTRO
Il secondo incontro del Laboratorio di cittadinanza di Cella, Cadè e Gaida è stato
organizzato e gestito con la tecnica dello “Scribing”, una metodologia che consente
tradurre concetti ed idee in forma grafica e visiva, stimolando l’interazione e la curiosità
dei partecipanti.
Questa modalità di lavoro, che aiuta la comprensione di concetti complessi, mette in
relazione punti di vista differenti e li traduce in rappresentazioni grafiche
immediatamente comprensibili. Lo Scribing stimola la nascita di nuove idee che,
attraverso disegni e parole chiave, è possibile comunicare e condividere fino a giungere
all’elaborazione di una strategia condivisa.
Durante la presentazione sono stati illustrati i contenuti che porteranno alla firma
dell’Accordo di cittadinanza, elencati di seguito.
52
Inizialmente si è fatto un cenno al contesto territoriale delle tre frazioni dal punto di
vista sociale e demografico, ribadendo i dati già presentati in passato riguardanti la
struttura delle tre frazioni.
Ci si è poi addentrati ad affrontare, uno ad uno, i punti per l'Accordo di cittadinanza
frutto del confronto intercorso da inizio anno fra cittadini, associazioni e altre realtà
organizzate del territorio con l'amministrazione comunale inerenti la Cura della
comunità.
Un progetto chiave di tipo educativo
Il progetto chiave per il territorio di Cella, Cadè e Gaida fa leva sul mantenere e
rinnovare le attività socio-educative presenti a Cella estendendole anche alle ville di
Cadè e Gaida.
Da qui l'idea di un investimento sulle fasce di età più giovani, in particolare i ragazzi
della scuola dell'obbligo e gli under 21. Si tratta di un progetto che prevede un
potenziamento e una maggiore qualificazione delle attività educative pomeridiane rivolte
ai ragazzi della scuola dell'obbligo e l'istituzione, con il supporto del Servizio comunale di
Officina Educativa di due “Cantieri Giovani” - spazi di aggregazione e creatività aperti ai
ragazzi laddove il contesto sociale è complesso e difficile – rivolti agli adolescenti e ai
giovanissimi.
Un'altra azione importante sarà attivata sulla frazione di Gaida, dove si tenterà di
implementare un percorso partecipato con la scuola materna, la parrocchia e i cittadini
per la progettazione del parco pubblico.
La proposta di Accordo di cittadinanza di Cella, Cadè e Gaida prevede inoltre un supporto
nella promozione del volontariato per la cura dei beni comuni legato a iniziative di
educazione civica e ambientali rivolte sia ai bambini delle scuole che alle loro famiglie.
In questo caso l'idea è quella di innestare nuove forze ai gruppi più o meno organizzati
già operativi sul territorio, attraverso il potenziamento delle esperienze esistente o nuovi
progetti in capo ad “Anche Tu, per esempio” del Comune, agganciando realtà nuove
come la Dimora d'Abramo, cooperativa sociale che in loco ha diversi alloggi che ospitano
profughi disponibili per rendersi utili alla comunità in mansioni di volontariato.
Un filo conduttore di tipo educativo che ha l'obiettivo di tenere insieme e coinvolgere
attivamente le realtà organizzate del posto, dai gruppi spontanei di volontari che
operano nella manutenzione del verde o nel servizio di doposcuola, ai circoli ricreativi,
all'Unità pastorale, alle scuola, alle associazioni in prima linea come Mattone su Mattone
sino alla principale realtà sportiva del territorio, la polisportiva di Cella.
L'alfabetizzazione per le donne straniere al doposcuola Freccia Azzurra di Cella
Il Doposcuola del gruppo di volontari Freccia Azzurra fa riferimento all'associazione
Mattone su Mattone, nata a Cella nel 2012 con l'obiettivo di rimettere al centro
dell’attenzione delle istituzioni e di tutta la cittadinanza la scuola, quale spazio
privilegiato assieme alla famiglia dove si costruisce il futuro di ogni singolo individuo e
della nostra società. Al doposcuola è legato il corso di alfabetizzazione per donne
straniere che ha sede nei locali della parrocchia di San Silvestro a Cella.
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Il corso, che si tiene di pomeriggio due volte a settimana della durata di 1 ora e mezza
ciascuna, è frequentato da molte mamme non italiane i cui bambini frequentano la
scuola della frazione e il doposcuola medesimo. In questo caso si è scelto, come
amministrazione, di dare continuità a questa esperienza di grande valore provando a
inserirla nell'ambito del progetto “Diritto di Parola”, un coordinamento delle scuole di
italiano per stranieri dell'Assessorato Intercultura. Non lontano da Cella, a Pieve
Modolena, è già operativa una simile esperienza intitolata “Mamme a scuola”, che
potrebbe essere coinvolta per lo scambio di esperienze e volontari.
Il Campus Abracadabra alla scuola di Cadè e un corso di alfabetizzazione
Nell'ambito del progetto Sport e Comunità, promosso dalla Fondazione per lo Sport del
Comune di Reggio Emilia e dal Servizio di Officina Educativa, è stato finanziato il
progetto di doposcuola per la frazione di Cadè del gruppo di volontari Abracadabra,
collegato all'associazione Mattone su Mattone. Il progetto, che si chiama Campus
Abracadabra, all'attività di compiti e approfondimenti associa momenti per attività
creative e sportive.
Il Campus attualmente è ospitato in alcune stanze della parrocchia di San Giacomo di
Cadè e l'attività sportiva è prevista all'interno del teatrino parrocchiale. Si è così pensato
di qualificare maggiormente questa risorsa per la frazione, un'iniziativa che si è
dimostrata vincente sia per la partecipazione dei ragazzi che per quella dei volontari. Un
rilancio che passa da due proposte: lo spostamento del Campus all'interno del plesso
scolastico di Cadè, luogo dedicato all'attività educativa e dotato di un'apposita palestrina
scolastica per l'attività sportiva; la nascita, in contemporanea all'attività di Campus, che
si svolge al giovedì pomeriggio dalle 15.00 alle 17.30, di un corso di alfabetizzazione per
le donne straniere, molte delle quali mamme di bambini della scuola.
Grazie alla collaborazione con l'Istituto comprensivo “J. F. Kennedy” di cui fa parte la
scuola primaria statale “Paola Valeriani” di Cadè da gennaio 2016 sarà possibile svolgere
il Campus Abracadabra all'interno degli spazi dell'edificio scolastico con la possibilità di
utilizzare la palestra. Il Comune darà un contributo economico all'Istituto comprensivo
per garantire l'apertura della scuola durante l'attività di Campus, a cui si propone di
affiancare un corso di alfabetizzazione per le donne straniere, mediante la rete di
volontarie di “Mamme a scuola”. Si prova così a ripetere l'esperienza di Cella su un
territorio che conta circa un 25% di cittadini non italiani residenti. Inoltre, con lo
spostamento del doposcuola all'interno del fabbricato scolastico, si vuole sottolineare la
centralità della scuola nell'ambito della “città educante” con l'edificio che si apre al
territorio e alle famiglie. L'idea è quella di generare un embrione che potrebbe essere,
nei prossimi anni, un primo passo verso la creazione – dentro alla scuola – di un piccolo
spazio culturale dotato di giochi, libri e attività di supporto a servizio di questa zona del
forese.
Un percorso partecipato per l'allestimento e la cura del parco pubblico di Gaida
Gaida è una villa priva di punti di aggregazione ed è contraddistinta da un scarsa
coesione sociale che porta i suoi abitanti a gravitare sulla vicina Cadè e sui centri
limitrofi. Dopo anni di spopolamento l'abitato ha avuto recentemente una forte crescita,
con una percentuale di stranieri superiore al 24%. La popolazione di Gaida è tuttavia
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priva di senso di appartenenza in quanto composta per lo più da nuove famiglie, arrivate
in loco a partire dagli anni 2000. I residenti “storici” sono ridotti a poche unità e il senso
di comunità – rispetto a Cadè e Cella – è ormai del tutto assente.
Vi è quindi l'esigenza di rinsaldare i legami fra i cittadini di questo piccolo centro e, per
farlo, si è pensato a porre al centro dell'attenzione l'unica area pubblica posta nel cuore
dell'abitato: il parco. In un contesto territoriale come questo investire sullo spazio
pubblico e sulla sua cura può essere il volano per ricreare un senso di comunità volto a
rinsaldare i legami fra le persone e la qualità del vivere, in un luogo che oggi è percepito
come in stato di abbandono. Da qui è nata l'idea di provare a mettere attorno un tavolo
le due principali realtà del posto – la parrocchia di San Giuliano martire e la scuola
dell'infanzia statale Bruno Ciari – con i cittadini per provare a progettare insieme
l'allestimento del parco e, successivamente, la sua cura.
L'amministrazione comunale proverà a facilitare l'incontro fra le diverse parti proponendo
spunti innovativi per l'implementazione di questo spazio pubblico, da pensare in relazione
alla vicina area parrocchiale, che un tempo disponeva di un campetto di calcio oggi in
disuso e che potrebbe essere riqualificata mettendola a disposizione della polisportiva di
Cella, unica realtà sportiva della zona. Fra gli spunti vi potrebbe essere l'idea di mettere
a bando un'area per orti sociali oppure declinare l'allestimento del parco in tema “rurale”
per sottolineare il legame storico fra Gaida e il contesto agricolo circostante.
Un Cantiere Giovani a Cella e a Cadè
Durante gli incontri con i soggetti del territorio, in primis Unità pastorale, circoli Arci e
polisportiva, era emerso chiaramente come nelle frazioni di Cella e Cadè fossero da
tempo presenti fenomeni di disagio giovanile che abbracciavano le fasce di età che vanno
dall'adolescenza a poco oltre i vent'anni. Un disagio che si manifesta in fenomeni di
disturbo alla quiete pubblica, atti di prevaricazione e prepotenza verbale verso le
persone, inosservanza delle regole di buon comportamento con gli altri cittadini e nei
luoghi pubblici della comunità. Per far fronte a queste problematiche l'amministrazione
comunale con il Servizio di Officina Educativa propone i cosiddetti “Cantieri Giovani”.
La soluzione pensata per Cella e per Cadè prevede l'istituzione di un Cantiere Giovani per
ognuna delle due frazioni, ovvero uno spazio di aggregazione aperto a tutti i ragazzi dai
14 anni in su. Si tratta di luoghi in cui, assieme ad altri giovani, i ragazzi possono
partecipare a laboratori creativi, studiare, fare sport, sviluppare una passione o un
interesse e contribuire all'organizzazione di eventi. In questo modo si cercherà di creare
delle nuove opportunità per dare spazio alla creatività dei ragazzi rafforzando così la
crescita di tutta la comunità.
Hanno dato la disponibilità a collaborare a questo progetto i circoli Arci di Cella e di
Cadè, l'associazione Mattone su Mattone e l'Unità pastorale. La collaborazione riguarda la
messa a disposizione degli spazi per ospitare i laboratori del Cantiere ma anche la
possibilità di affiancare agli educatori, che operano per conto del Comune, volontari che
potrebbero contribuire, con loro conoscenze, la loro esperienza o il loro semplice
apporto manuale, allo svolgimento delle attività proposte.
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Il sostegno alle attività di volontariato per la cura dei beni comuni
Le attività di volontariato sono sempre state un punto fondante della vita sociale delle
comunità di Cella, Cadè e Gaida, rapportate ovviamente al dinamismo e alla grandezza di
ciascuna delle tre frazioni.
Dall'analisi compiuta e dagli incontri tenuti negli ultimi mesi è emerso chiaramente come
il volontariato sia dunque il valore più nobile e caratterizzante di queste ville. Per questo
motivo si è deciso di supportare attivamente chi nelle tre frazioni già opera in prima
linea nella cura dei beni comuni, in primis il verde pubblico attrezzato ma anche altri
spazi aperti di proprietà pubblica interni alla comunità, come il verde della casa protetta
comunale Villa Margherita o delle scuole.
L'amministrazione comunale si è infatti resa disponibile a mettere a disposizione alcune
risorse per l'acquisto di materiali e strumenti per le attività di cura dei beni comuni da
devolvere a coloro che prestano servizio in questo tipo di attività come il circolo Arci e la
polisportiva di Cella.
Il Comune si impegna, inoltre, a far fronte alle criticità scaturite in seno
all'amministrazione nella gestione dei volontari del verde, per esempio riguardo la
dispensa e il ritiro dei buoni benzina per i mezzi da lavoro utilizzati dai volontari.
Si tratta di iniziative che, seppur modeste, puntano a prodigare un maggiore sopporto e
più sensibilizzazione verso i cittadini volontari. Per far questo l'amministrazione
comunale non esclude di procedere all'ingaggio di nuove leve per il volontariato attivo
con progetti ad hoc su temi specifici e differenti da quelli tradizionali. In questo caso vi
sarà la possibilità di attivare nuove progettualità nell'ambito di “Anche tu, per esempio”,
il progetto creato dal Comune di Reggio per promuovere il volontariato e valorizzare le
esperienze di cittadinanza attiva e del capitale sociale.
A dar man forte al volontariato locale potrebbe essere la cooperativa sociale Dimora
d'Abramo che a Cadè dispone di due alloggi ove risiedono profughi. Fra gli obiettivi di
questa cooperativa, che da oltre due decenni si occupa di immigrazione, vi è l'educazione
degli ospiti delle loro strutture alle buone pratiche di cittadinanza. Come già accaduto in
altri contesti anche in questo caso i residenti di questi alloggi potrebbero mettersi a
disposizione dei gruppi organizzati delle tre comunità rendendosi disponibili per mansioni
di volontariato che possano aiutarli a instaurare relazioni con gli altri interlocutori.
Un supporto all'educazione civica e ambientale verso le famiglie delle tre frazioni
Fra le problematiche esposte con maggiore assiduità nei diversi incontri vi sono la
percezione di un inadeguato senso di rispetto per i beni comuni e di scarsa educazione
civica. Prima fra tutti la questione dei rifiuti buttati ai bordi della strada (come nel caso
di via Giordano Bruno a Cadè) o l'incuria delle stazioni ecologiche condominiali e, in
generale, degli spazi pubblici. Sporcizia e casi sporadici di degrado urbano, secondo gli
interlocutori, sono fenomeni diffusi anche in questi territori del forese. Per questo
motivo, su sollecitazione dei cittadini e delle realtà organizzate, si è deciso di
programmare momenti di educazione ambientale e civica rivolte alle famiglie.
Partendo dalle scuole, con campagne di comunicazione plurilingue da diffondere un po' in
tutti i luoghi pubblici, si pensa di coinvolgere realtà come Iren e le GGEV (Guardie
Giurate Ecologiche Volontarie) in modo da sensibilizzare maggiormente i cittadini a
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seguire le regole di buon comportamento nell'eseguire la raccolta differenziata ma anche
nel non compiere azioni che potrebbero risultare dannose per il patrimonio e la
collettività in generale.
Per veicolare al meglio questo messaggio è stata messa in campo l'idea di proporre eventi
di educazione ambientale sul modello di “Pulisci il Mondo” ma anche attività di controllo
del territorio e educazione per opera delle GGEV, che hanno dato la loro disponibilità a
vigilare questa zona del territorio comunale, specie i parchi e altri luoghi pubblici.
Al tempo stesso si cercherà di ingaggiare gli ospiti della Dimora d'Abramo in attività di
educazione alla raccolta differenziata verso la componente straniera delle tre frazioni,
anche facilitando così l'approccio con tutti i residenti, sia italiani che stranieri. Inoltre,
sarà utile diffondere questi messaggi anche nelle altre progettualità dell'Accordo di
cittadinanza – dall'alfabetizzazione, ai Cantieri Giovani, al volontariato – arrivando a
coprire capillarmente tutta la popolazione.
Richiesta del tempo lungo e di una sezione distaccata di scuola secondaria di 1° grado
al plesso scolastico di Cadè
Durante il primo incontro è emersa la richiesta da alcuni genitori della zona di dotare la
scuola primaria di Cadè del tempo lungo e/o di una sezione distaccata di scuola
secondaria di 1° grado (ex media). Durante la discussione i genitori hanno chiesto ai
referenti del Comune di farsi portavoce presso gli organi preposti dell'Istituto
comprensivo Kennedy, in primis la dirigente scolastica, per attivare una soluzione che
andrebbe a coprire il bacino di Cella, Cadè e Gaida.
L'architetto di quartiere ha poi spiegato, al secondo incontro, l'esito dell'approfondimento
con la dirigente. Dal colloquio è emerso come non sia possibile attivare una sezione di
tempo prolungato alla scuola primaria di Cadè. Oltre che per una questione logistica,
sarebbe complicato attivare un solo corso per ragioni tecniche di “scavalco” dell'orario di
lavoro degli insegnanti. Per attivare il tempo lungo a Cadè sarebbe necessario garantire
le iscrizioni per almeno due sezioni di tempo lungo. Cosa oggi molto difficile se si
considera che la scuola Leopardi di Pieve soddisfa ampiamente la domanda del proprio
bacino, in cui sono comprese anche Cella, Cadè e Gaida. Stesso discorso varrebbe per
l'apertura di una sezione distaccata a Cadè della scuola media Fontanesi: anche in questo
caso bisognerebbe garantire almeno due sezioni di media, soluzione assai complessa visto
l'esodo verso i comuni limitrofi e altre scuole della città di molti studenti della zona.
Tuttavia è stato ribadito che non è competenza del Comune attivare nuovi corsi o sezioni
di scuola, che rimangono in capo alle istituzioni statali.
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ALLEGATO 2_ Monitoraggio e rendicontazione dell’Accordo
Monitoraggio 1: aprile 2016
Sarà effettuata la verifica dell’andamento delle attività previste per tutte le progettazioni in
corso.
Nello specifico si valuterà:
- Relativamente agli approfondimenti sugli interventi di cura della città, l’esito dell'incontro di
approfondimento, che verrà organizzato dall'Amministrazione comunale nei mesi di marzo-aprile.
Tale esito verrà rilevato tramite apposito report che diventerà documentazione conclusiva di
progetto.
- Relativamente alla progettazione e realizzazione dei progetti di cura della comunità :
-
Lo stato di svolgimento del corso di alfabetizzazione di Mattone su Mattone (gruppo
volontari di Freccia Azzurra) relativamente alla frequenza e al coinvolgimento delle
partecipanti in attività di educazione civica e ambientale (scheda progetto 1)
-
Le valutazioni sul benessere ambientale dei frequentatori legate allo spostamento del
Campus Abracadabra nella scuola primaria di Cadè e nella palestrina scolastica nonché
l'effettiva attivazione del corso di alfabetizzazione legato al network Diritto di Parola
(scheda progetto 2)
-
La partecipazione di cittadini ai primi incontri di progettazione partecipata del Parco
pubblico comunale di Gaida e le eventuali restituzioni da parte dei servizi competenti
in merito all’attuabilità dell’intervento (scheda progetto 3)
-
Il livello di coinvolgimento dei giovani nell’ambito del Cantiere Giovani di Cella e la
partenza del Cantiere Giovani di Cadè, nonché le prime impressioni sui laboratori e la
collaborazione con i circoli Arci e Mattone su Mattone (schede progetto 4 e 5)
-
Lo stato di attuazione delle iniziative del volontariato per la cura dei beni comuni e il
coinvolgimento delle associazioni, delle realtà organizzate e dei richiedenti asilo
(scheda progetto 6)
-
Lo stato della programmazione delle iniziative di educazione civica e ambientale e
l’auspicabile realizzazione di almeno un evento che coinvolga le associazioni e le altre
realtà organizzate territoriali (scheda progetto 7).
Monitoraggio 2: settembre 2016
Sarà effettuata la verifica dell’attuazione delle attività previste per tutte le progettazioni in
corso, e in particolare si valuterà:
- Relativamente agli approfondimenti di cura della città si effettuerà un aggiornamento o una
rendicontazione sullo stato di progettazione/realizzazione delle opere
- Relativamente alla progettazione e realizzazione dei progetti di cura della comunità (scheda
progetto 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7):
-
Il buon esito del corso di alfabetizzazione di Freccia Azzurra attraverso la
presentazione dei documenti richiesti (scheda progetto 1) e l’effettivo inserimento
58
nella rete di Diritto di Parola per il suo eventuale proseguimento riferito all’anno
scolastico 2016-2017
-
Il buon esito del Campus Abracadabra e del corso di alfabetizzazione attraverso la
presentazione dei documenti richiesti (scheda progetto 2), oltre che la verifica della
fattibilità per poterlo inserire nella programmazione dell’anno scolastico 2016-2017
riconfermando la collaborazione con Diritto di Parola, il Servizio Officina Educativa e la
Fondazione per lo Sport
-
L'aggiornamento / rendicontazione sullo stato dell’iter progettuale e di eventuali
interventi realizzati a seguito del percorso partecipato inerente il Parco pubblico
comunale di Gaida (scheda progetto 3)
-
La possibilità di ripetere l’esperienza dei Cantieri Giovani di Cella e Cadè alla base del
buon esito dei laboratori verificati con l’apposita documentazione richiesta (scheda
progetto 4 e 5), inserendoli nella programmazione ordinaria dell’ente da parte del
Servizio Officina Educativa
-
La realizzazione delle iniziative di cura del territorio e di coinvolgimento delle
associazioni e delle realtà organizzate e di quelle eventualmente ancora da
programmare (scheda progetto 6)
-
L’implementazione di azioni rivolte all’educazione civica e ambientale verso la
popolazione e il coinvolgimento degli attori preposto nonché la realizzazione degli
eventi programmati (scheda progetto 7).
Rendicontazione finale: novembre 2016
Sarà raccolta la documentazione di rendicontazione di ogni singolo progetto e saranno valutati:
•
Il soddisfacimento degli indicatori di risultato di ogni singolo progetto
•
L’eventuale proroga degli impegni assunti ed eventuali nuovi impegni da parte dei
cittadini e dell’amministrazione, da recepire nel successivo accordo di cittadinanza.
•
Gli indicatori di risultato dell’Accordo sono:
•
Schede di valutazione di tutti i progetti positive da parte dei sottoscrittori: minimo 50%
•
Punteggio relativo alle progettazioni di cura della comunità realizzate: minimo 4
59
60
Schede progetto
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62
SCHEDA PROGETTO 1_Cura della comunità
CELLA, DOPOSCUOLA FRECCIA AZZURRA. ALFABETIZZAZIONE PER LE DONNE
STRANIERE
Gruppo di lavoro
Proponente:
Associazione Mattone su Mattone (Gruppo volontari Freccia Azzurra)
Responsabili:
Associazione Mattone su Mattone
Collaborazioni:
Comune di Reggio Emilia: Progetto Diritto di Parola, Servizio Ambiente
(educazione civica), GGEV (educazione ambientale)
___________________________________________________________________________________
Descrizione
Obiettivo:
Contribuire al superamento delle barriere linguistiche delle donne
straniere residenti a Cella, favorire la creazione di occasioni di
aggregazione e relazione tra donne straniere e donne italiane. Inserire il
progetto nella rete della Associazioni del progetto “Diritto di Parola”
proposto dal Servizio Politiche per il welfare, l’housing sociale e
l’intercultura
Destinatari:
Le donne straniere del territorio
Contenuti progettuali: Il percorso è in continuità con il corso di alfabetizzazione promosso dal
gruppo di volontari Freccia Azzurra con termine a dicembre 2015. I temi
trattati fanno leva sull'apprendimento dell'italiano di base da utilizzare
nelle situazioni più semplici ed elementari (negli uffici pubblici, in un
negozio, negli spazi aperti, nella redazione di una lettera o email
semplice, nel richiedere informazioni...)
Risorse economiche:
Comune di Reggio Emilia
Spazi:
Parrocchia di San Silvestro – Cella
Tempi:
Gennaio-Maggio 2016
____________________________________________________________________________________
Monitoraggio e rendicontazione
Documenti richiesti:
Documenti giustificativi della spesa sostenuta
Documentazione fotografica del percorso
Relazione sullo svolgimento degli incontri e dei temi trattati
Indicatori di progetto: Miglioramento delle capacità linguistiche delle partecipanti e
concretizzazione della collaborazione futura con il progetto “Diritto di
Parola”
Indicatori di risultato: Numero delle partecipanti al corso: minimo 10
Questionario sul grado di soddisfazione del corso (per le partecipanti)
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SCHEDA PROGETTO 2_Cura della comunità
CADÈ, CAMPUS ABRACADABRA.
ALFABETIZZAZIONE
“RITORNO”
A
SCUOLA
E
CORSO
DI
Gruppo di lavoro
Proponente:
Associazione Mattone su Mattone (Gruppo volontari Abracadabra)
Responsabili:
Associazione Mattone su Mattone (Gruppo volontari Abracadabra)
Collaborazioni:
Istituto Comprensivo Kennedy
Comune di Reggio Emilia: Servizio di Officina Educativa del Comune di
Reggio Emilia (supervisione), Progetto Diritto di Parola, Servizio Ambiente
(educazione civica), GGEV (educazione ambientale)
Polisportiva dilettantistica Cella
___________________________________________________________________________________
Descrizione
Obiettivo:
Qualificare l'offerta educativa nella frazione di Cadè, garantendo lo
svolgimento delle attività di Campus Abracadabra in luoghi più idonei e
maggiormente attrezzati. Contribuire al superamento delle barriere
linguistiche delle donne straniere residenti a Cella, favorire la creazione di
occasioni di aggregazione e relazione tra donne straniere e donne italiane.
Destinatari:
I bambini del Campus Abracadabra e le mamme straniere, che hanno
bisogno di un accompagnamento linguistico
Contenuti progettuali: Il progetto punta a spostare nel plesso scolastico di Cadè il Campus
Abracadabra e ad attivare un corso di alfabetizzazione per donne
straniere. Lo spostamento consentirà di utilizzare ambienti idonei (aule
della scuola primaria statale e la palestra). L'esperienza di Campus sarà
poi affiancata dal corso di alfabetizzazione collegato ai volontari facenti
capo al progetto di Diritto di Parola, in capo all'Assessorato alla Città
Interculturale del Comune di Reggio Emilia
Risorse economiche:
Comune di Reggio Emilia (per la disponibilità degli spazi scolastici e per
l'acquisto di materiale didattico e le attrezzature)
Spazi:
Scuola primaria statale “Paola Valeriani” di Cadè e palestrina scolastica
Tempi:
Gennaio-Maggio 2016
___________________________________________________________________________________
Monitoraggio e rendicontazione
Documenti richiesti:
Documenti giustificativi della spesa sostenuta
Documentazione fotografica del percorso
Relazione sullo svolgimento degli incontri e dei temi trattati
Indicatori di progetto: Effettivo utilizzo del plesso scolastico quale punto riferimento per le
attività educative della comunità; individuazione di “insegnanti volontari”
per l'alfabetizzazione; attivazione della collaborazione con il progetto
“Diritto di parola”
Indicatori di risultato: Numero delle partecipanti al corso di alfabetizzazione: minimo 5
Questionario sul soddisfacimento inerente l’offerta degli spazi nuovi
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SCHEDA PROGETTO 3_Cura della comunità/Cura della città
GAIDA. UN PERCORSO PARTECIPATIVO PER LA PROGETTAZIONE DEL PARCO
PUBBLICO.
Gruppo di lavoro
Proponente:
Polisportiva dilettantistica Cella
Comune di Reggio Emilia
Responsabili:
Polisportiva dilettantistica Cella
Collaborazioni:
Istituto Comprensivo Kennedy (scuola dell’infanzia statale Bruno Ciari)
Unità pastorale Cella-Cadè-Gaida (Parrocchia di San Giuliano martire)
Associazione Mattone su Mattone
Comune di Reggio Emilia
_________________________________________________________________________________
Descrizione
Obiettivo:
Attivare relazioni di comunità a Gaida a partire da un percorso
partecipativo inerente l’allestimento e l'uso del parco pubblico di Gaida,
che può diventare – attraverso il coinvolgimento di parrocchia, scuola,
polisportiva, cittadini – un importante punto di riferimento per le famiglie
della frazione.
Destinatari:
Tutte le famiglie della frazione di Gaida
Contenuti progettuali: Il percorso partecipativo per la progettazione del Parco di Gaida vuole
mettere attorno a un tavolo le diverse realtà della frazione che dovranno
lavorare in gruppo, insieme al Comune, per decidere in quale modo
attrezzare il parco e che caratterizzazione dare ad esso. La polisportiva di
Cella si attiverà per investire le risorse economiche messe a disposizione
dall’amministrazione comunale nelle prime attività di sistemazione ed
eventualmente nella realizzazione e/o programmazione di eventi aperti,
qualora possibile, a tutta la comunità. Il Comune di Reggio valuterà di
inserire nella programmazione dell’ente le risorse tecniche ed economiche
per implementare l’allestimento del parco, come scaturito nell’elenco
delle priorità di Cura della Città. L’Unità pastorale di Cella-Cadè-Gaida
(Parrocchia di San Giuliano martire) assieme al Comune valuterà la
possibilità di cedere in comodato d’uso gratuito al Comune per 10 anni l’ex
campetto di calcio, per costruire un'unica progettazione sulle aree verdi
comunali (parco) e parrocchiali (campetto), che confinano. L’Associazione
Mattone su Mattone, provando a coinvolgere i cittadini, valuterà di
prendere in considerazione la possibilità di insediare nel parco pubblico
degli orti sociali urbani, anche mediante la partecipazione a un eventuale
bando pubblico.
Risorse economiche:
Comune di Reggio Emilia
Spazi:
Parco pubblico di Gaida sito in via Casel di Ferro, via Isaac Newton
Parrocchia di San Giuliano martire (per gli incontri)
Tempi:
Tutto l’anno 2016
__________________________________________________________________________
Monitoraggio e rendicontazione
Documenti richiesti:
Documentazione fotografica degli incontri, delle azioni per il parco e degli
eventi
65
Relazione finale del percorso partecipativo
Indicatori di progetto: Arrivare a una progettazione partecipata del parco pubblico di Gaida da
parte dei diversi attori che collaborano al progetto con l’obiettivo di
coinvolgere
i
cittadini
nella
progettazione,
gestione
implementazioni di eventi nel parco.
Indicatori di risultato: Periodicità degli incontri a partire da gennaio/febbraio 2016
Realizzazione o programmazione di un evento
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e
nella
SCHEDA PROGETTO 4_Cura della comunità
CELLA. SPAZIO ALLA CREATIVITÀ DEI RAGAZZI CON LA NASCITA DI UN
“CANTIERE GIOVANI”
Gruppo di lavoro
Proponente:
Circolo Arci Cella
Responsabili:
Ass. Papa Giovanni XXIII per conto del Servizio Officina Educativa del
Comune di Reggio Emilia
Collaborazioni:
Ass. Mattone su Mattone
Polisportiva dilettantistica Cella
A.c.d. Sporting PieveCella
Unità pastorale Cella-Cadè-Gaida
_________________________________________________________________________________
Descrizione
Obiettivo:
Coinvolgere gli adolescenti e giovani della frazione nella vita sociale della
comunità a partire dalla condivisione dei luoghi e dall'avvio di
progettualità guidate
Destinatari:
Giovani dai 14 ai 29 anni della frazione
Contenuti progettuali: Il Cantiere Giovani è uno spazio di aggregazione che ha sede in un luogo,
nel caso di Cella al Circolo Arci, dedicato all'aggregazione, alla relazione,
alla creatività giovanile e alla possibilità di progettare insieme. A
coordinare le attività è un educatore dei NET (Nuovi educatori territoriali).
La loro attività si svolge in parte andando ad incontrare le compagnie
giovanili dove queste si ritrovano, ed in parte organizzando percorsi e
laboratori creativi, liberi e gratuiti. Nel caso di Cella l’esigenza nasce
dall’acuirsi del conflitto intergenerazionale. Uno degli obiettivi del
progetto è quello di coinvolgere i giovani in uno o più eventi “ufficiali”
della frazione.
Risorse economiche:
Comune di Reggio Emilia
Spazi:
Circolo Arci Cella
Tempi:
Febbraio-Luglio 2016
________________________________________________________________________________
Monitoraggio e rendicontazione
Documenti richiesti:
Report con documentazione fotografica dei momenti principali del
progetto
Relazione finale sullo svolgimento del Cantiere Giovani
Indicatori di progetto: Piena implementazione del Cantiere Giovani
Indicatori di risultato: Numero minimo partecipanti al Cantiere: 4
Presentazione delle attività laboratoriali nel contesto di un evento
pubblico già programmato nella frazione
67
SCHEDA PROGETTO 5_Cura della comunità
CADÈ. UN “CANTIERE GIOVANI” IN UN TERRITORIO ABBASTANZA DIFFICILE E
COMPLESSO
Gruppo di lavoro
Proponente:
Ass. Mattone su Mattone (Gruppo volontari Abracadabra)
Responsabili:
Ass. Papa Giovanni XXIII per conto del Servizio Officina Educativa del
Comune di Reggio Emilia
Collaborazioni:
Circolo Arci Pablo Neruda di Cadè
Ass. Mattone su Mattone – Gruppo volontari Abracadabra
Polisportiva dilettantistica Cella
_________________________________________________________________________________
Descrizione
Obiettivo:
Coinvolgere gli adolescenti e giovani della frazione nella vita sociale della
comunità a partire dalla condivisione dei luoghi e dall'avvio di
progettualità guidate
Destinatari:
Giovani dai 14 ai 29 anni delle frazioni di Cadè e Gaida
Contenuti progettuali: Il Cantiere Giovani è uno spazio di aggregazione che ha sede in un luogo,
nel caso di Cella al Circolo Arci, dedicato all'aggregazione, alla relazione,
alla creatività giovanile e alla possibilità di progettare insieme. A
coordinare le attività è un educatore dei NET (Nuovi educatori territoriali).
La loro attività si svolge in parte andando ad incontrare le compagnie
giovanili dove queste si ritrovano, ed in parte organizzando percorsi e
laboratori creativi, liberi e gratuiti. A Cadè e Gaida le problematiche
giovanili sono legate al debole tessuto sociale delle frazioni e dalla forte
immigrazione dal Sud Italia e da altri paesi (in primis Marocco, Albania e
Romania) che fatica a inserirsi nel tessuto storico della comunità. Uno
degli obiettivi del progetto è quello di coinvolgere i giovani in uno o più
eventi “ufficiali” della frazione.
Risorse economiche:
Comune di Reggio Emilia
Spazi:
Circolo Arci Pablo Neruda di Cadè
Tempi:
Aprile-Luglio 2016
________________________________________________________________________________
Monitoraggio e rendicontazione
Documenti richiesti:
Report con documentazione fotografica dei momenti principali del
progetto
Relazione finale sullo svolgimento del Cantiere Giovani
Indicatori di progetto: Piena implementazione del Cantiere Giovani
Indicatori di risultato: Numero minimo partecipanti al Cantiere: 4
Evento pubblico di presentazione delle attività laboratoriali
68
SCHEDA PROGETTO 6_Cura della comunità
CURA DEI BENI COMUNI E SOSTEGNO ALLE ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO
Gruppo di lavoro
Proponente:
Circolo Arci Cella
Responsabili:
Circolo Arci Cella
Collaborazioni:
Polisportiva dilettantistica Cella
Cooperativa sociale Dimora d’Abramo
________________________________________________________________________________
Descrizione
Obiettivo:
Sostenere le associazioni e i cittadini nella cura del territorio
Destinatari:
Tutti i cittadini
Contenuti progettuali: Il Circolo Arci Cella, su impulso delle attività di volontariato che porta
avanti da anni riguardo la cura del territorio, si impegna a proporre
nuovamente queste azioni alla comunità coinvolgendo nuovi attori come la
Polisportiva dilettantistica Cella nonché i richiedenti asilo della
cooperativa sociale Dimora di Abramo. Sarà un modo per costruire delle
relazioni con gli ospiti di queste strutture mettendoli a contatto con la
comunità locale e offrendogli opportunità nuove di inserimento sociale.
Eventuali cittadini singoli potrebbero intervenire nel progetto attraverso
progetti di “Anche tu, per esempio”.
Risorse economiche:
Comune di Reggio Emilia, Circolo Arci Cella
Spazi:
Circolo Arci Cella (per l’organizzazione), luoghi pubblici della frazione
Tempi:
Gennaio-Ottobre 2016
_________________________________________________________________________________
Monitoraggio e rendicontazione
Documenti richiesti:
Rendicontazione delle spese per la realizzazione delle attività
Report con documentazione fotografica dei momenti principali del
progetto
Relazione finale delle attività svolte
Indicatori di progetto: Maggiore cura dei luoghi pubblici
Coinvolgimento delle altre associazioni, di cittadini e dei richiedenti asilo
(volontari di quartiere che verranno attivati)
Indicatori di risultato: Numero di partecipanti alle iniziative di cura del territorio: minimo 5
Numero di iniziative di volontariato per la cura del territorio: minimo 3
69
SCHEDA PROGETTO 7_Cura della comunità
EDUCAZIONE CIVICA E AMBIENTALE. UNA PRIORITÀ CONDIVISA
Gruppo di lavoro
Proponente:
Comune di Reggio Emilia
Responsabili:
Polisportiva dilettantistica Cella
GGEV (per la vigilanza)
Collaborazioni:
Circolo Arci Cella
A.s.d. Le Libellule
A.c.d. Sporting PieveCella
Ass. Mattone su Mattone
Unità pastorale Cella-Cadè-Gaida
________________________________________________________________________________
Descrizione
Obiettivo:
Implementare l’educazione civica e ambientale per migliorare il decoro
urbano e la cura dei beni comuni
Destinatari:
Tutti i cittadini e associazioni
Contenuti progettuali: Le finalità del progetto sono quelle di dar vita a una campagna di
comunicazione da diffondere nei luoghi pubblici, e possibilmente anche
nelle scuole, coinvolgendo realtà attive nel campo dell’educazione
ambientale quali le GGEV e Iren. Fra gli altri obiettivi vi sono:
- Organizzare eventi di sensibilizzazione all’educazione ambientale e
civica insieme agli altri soggetti del territorio;
- Potenziare la vigilanza e il controllo dei luoghi più sensibili del territorio
grazie all'azione delle GGEV;
- Realizzare una campagna comunicativa di informazione e
sensibilizzazione verso la popolazione, con la collaborazione di Iren e
GGEV.
Risorse economiche:
sensibilizzazione)
Comune
di
Reggio
Emilia
(per
l'organizzazione
degli
eventi
Spazi:
Circolo Arci Cella (per l’organizzazione), luoghi pubblici della frazione
Tempi:
Gennaio-Ottobre 2016
di
_________________________________________________________________________________
Monitoraggio e rendicontazione
Documenti richiesti:
Rendicontazione delle spese per la realizzazione delle attività
Report con documentazione fotografica dei momenti in cui si svolgono le
singole iniziative
Relazione finale delle attività svolte
Indicatori di progetto: Organizzazione delle iniziative e della campagna di comunicazione in
collaborazione con le altre associazioni o realtà organizzate del territorio
Indicatori di risultato: Numero di volontari attivi nell’organizzazione di ogni evento: minimo 8
Numero di eventi di sensibilizzazione: minimo 2
70
71
Cella, Cadè e Gaida
Accordo di cittadinanza
Comune e cittadini protagonisti, insieme
per la cura della città e della comunità
Dicembre 2015
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