COMUNICATO STAMPA L`appello di Rauzi: “Allevatori tenete duro”
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COMUNICATO STAMPA L`appello di Rauzi: “Allevatori tenete duro”
Federazione Trentina delle Cooperative Ufficio stampa e Comunicazione COMUNICATO STAMPA L’appello di Rauzi: “Allevatori tenete duro” All’assemblea della Federazione Allevatori sono state rese pubbliche le cifre dei danni economici da Bse. Per i danni d’immagine non c’è prezzo. L’unica risposta per allontanare il rischio isolamento è quella della qualità e della tracciabilità della carne. E in questa direzione è fermo l’impegno del settore zootecnico, ai fini della riconquista della fiducia del consumatore (d.p.) – Si è concluso con un accorato appello agli associati l’intervento all’assemblea ordinaria di Silvano Rauzi, presidente della Federazione Allevatori. La crisi del settore, dovuta al panico da Bse e al conseguente crollo dei consumi e del prezzo della carne, ha reso difficile la sopravvivenza delle aziende, non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello della motivazione. Gli effetti, ma soprattutto le paure della Bse hanno inciso in maniera definitiva e permanente sul sistema produttivo degli Allevatori. Le attività di trasformazione e di utilizzo di certi prodotti di derivazione animale sono definitivamente tramontate ed è pure cambiato l’orientamento dei consumatori. Un esempio su tutti: la sostituzione delle carni bovine nelle mense “Abbiamo visto che è in atto un tentativo, talvolta velato, di isolarci – ha detto il presidente Rauzi sia perché numericamente siamo sempre di meno sia perché c’è chi pensa di poter fare a meno di noi, del nostro lavoro e dei nostri prodotti. Il rischio reale è che di fronte a queste situazioni di disagio e di conflittualità che si vivono all’interno della comunità, qualche allevatore si chiuda nell’ambito della propria azienda ed eviti il confronto che, anche se a volte è duro e avvilente è comunque fondamentale per portare voce alla nostra categoria. Ecco quindi che rivo lgo a voi Allevatori un accorato appello: non chiudetevi, partecipate alla vita associativa e fate sentire la vostra voce con determinazione là dove credete che siano lesi i diritti della nostra categoria”. “Le decisioni in materia di Bse – ha proseguito il presidente – sono sproporzionate in rapporto con l’effettivo pericolo, ma purtroppo siamo chiamati a difendere e salvaguardare l’immagine e l’economia di un intero settore al quale abbiamo l’obbligo di far riacquistare la fiducia da parte dei consumatori. Non dobbiamo dimenticare che siamo sempre stati non solo attenti, ma addirittura lungimiranti nella prevenzione: a partire dalla tubercolosi, la brucellosi, l’afta epizootica, la leucosi ed ora IBR e BVD. I piani di profilassi sanitaria sono stati portati avanti dalla Federazione su base volontaria e successivamente recepiti delle autorità veterinarie competenti come profilassi obbligatorie”. La Federazione, per altro, si è mossa con celerità di fronte a quest’emergenza: ha accelerato i tempi per la stesura del progetto di valorizzazione e di etichettatura delle carni trentine (in attesa di definitiva approvazione al Ministero dell’Agricoltura), ha fatto pressione presso la Provincia per l’erogazione di aiuti a favore del settore, ha sostenuto con forza la proposta del Concast di utilizzare esclusivamente mangimi Ogm free ed è intervenuta nella delicata situazione dell’azienda Fattor colpita dal primo e unico caso di Bse conclamata in Trentino. La Federazione, insomma, così come l’intero settore zootecnico trentino, si sta impegnando in modo serio e convinto per dare nuove risposte al consumatore in termini di sicurezza delle produzioni e di tracciabilità della loro provenienza, ai fini di riconquistare quella fiducia che deve caratterizzare il rapporto tra chi produce e chi acquista. Tel. 0461/898605 – Gsm 0348/3509425 - Fax 0461/985431 - E mail: [email protected] Federazione Trentina delle Cooperative Ufficio stampa e Comunicazione DATI TECNICI La qualità Nel 2001 la produttività media delle vacche è aumentata (+ 165 Kg di latte), il contenuto di grasso (- 0.01%) è rimasto praticamente invariato mentre è in aumento la percentuale di proteina (+0,03%), dato che registra la sensibilità degli allevatori trentini verso la qualità delle produzioni. Le aziende di allevamento bovino sono diminuite di 25 unità, portando il saldo a quota 851, per un totale di 23.000 vacche da latte iscritte ai controlli. Stabili quelle di ovini (15) e di caprini (2); in flessione le aziende che allevano equini (161, - 9 rispetto al 2000) e in lieve aumento quelle di conigli (21, + 3). I controlli Il numero di vacche sottoposte ai controlli è in costante aumento ormai da qualche anno (+ 299 nel corso del 2001). Il dato mette in evidenza una convinta adesione ai programmi di selezione da parte degli allevatori trentini (ben il 60% delle aziende zootecniche e più dell' 88% delle vacche). Gli impianti di mungitura controllati dalla Federazione, in collaborazione con il Concast e con i 12 Caseifici che hanno aderito al Piano, sono stati 809. Piano Ipofertilità Questo servizio ha visto un ulteriore incremento di domande durante il 2001 (301 aziende per un totale di 8.270 capi). Il lavoro ha comportato più di 26.000 visite ginecologiche complessive, suddivise tra visite cicliche, visite post-partum, diagnosi di gravidanza ed altre esplorazioni per specifici problemi. Centro Fecondazione Artificiale Nel corso del 2001 al Centro di Fecondazione Artificiale hanno funzionato 182 riproduttori delle razze Bruna (123), Rendena (34), Grigio Alpina (11), Pezzata Rossa (4), Pinzgau (2), Blu Belga (7) e Frisona (1) con un incremento notevole delle attività. La produzione di materiale seminale ha registrato una buona crescita (456.540 dosi contro le 343.390 del 2000), grazie alla presenza di alcuni tori Superbrown miglioratori, il cui seme è stato richiesto in abbondanza in Italia ed all’estero. Il materiale seminale commercializzato in provincia di Trento ammonta a 51.705 dosi. La commercializzazione Nel corso del 2001 le attività di commercializzazione del bestiame organizzate dalla Federazione sono state gravemente influenzate dagli effetti catastrofici della BSE ed anche dai problemi legati all’afta epizootica. Durante tutto l’anno il mercato del bestiame è stato caratterizzato da una forte flessione nelle contrattazioni (con cali fino al 50–60%) e da prezzi precipitati ai livelli di 20–25 anni fa. Le singole aziende hanno registrato un danno economico che ha lasciato il segno e che potrà essere contenuto solo se verranno mantenuti in essere i sostegni finanziari deliberati dalle istituzioni competenti a favore sia dei produttori come pure delle loro Organizzazioni. Le aste Nel 2001 sono state organizzate 6 manifestazioni per bestiame da vita con quotazioni medie decisamente inadeguate rispetto ai costi di produzione. Il prezzo medio delle manze è risultato di 2.914.667 lire (lire 113.458/capo in meno rispetto al 2000). Tel. 0461/898605 – Gsm 0348/3509425 - Fax 0461/985431 - E mail: [email protected] Federazione Trentina delle Cooperative Ufficio stampa e Comunicazione Il punto vendita carni Il fatturato del Punto Vendita della Federazione ha registrato un decremento nel corso del 2001, passando da 2,405 miliardi di lire del 2000 a 2,067 della gestione 2001 (-16,5%). Il motivo di questo calo è da ascrivere in parte alla mancata riconferma di alcuni appalti di fornitura alle mense delle scuole ed in parte alla contrazione dei prezzi di vendita dei vari prodotti. Con cortese preghiera di diffusione. Grazie Trento, 22/04/02 Federazione Trentina delle Cooperative Ufficio stampa e comunicazione Tel. 0461/898605 – Gsm 0348/3509425 - Fax 0461/985431 - E mail: [email protected]