Cari onorevoli, eccovi i miei 197 euro. Ma tenete conto anche del
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Cari onorevoli, eccovi i miei 197 euro. Ma tenete conto anche del
Alto Sebino Araberara - 26 Agosto 2011 LETTERA APERTA DEL SINDACO DI BOSSICO Cari onorevoli, eccovi i miei 197 euro. Ma tenete conto anche del territorio Agli Onorevoli Parlamentari Bergamschi Al Presidente Piccoli Comuni Dell’Anci Al Presidente dei Piccoli Comuni Bergamaschi All’onorevole Giulio Tremonti Al Presidente del Consiglio Onorevole Silvio Berlusconi Onorevoli, Presidenti, Amministratori scrivo a Voi a nome personale, dell’Amministrazione Comunale e di tutti i cittadini, a seguito della manovra finanziaria bis da 45,5 miliardi che prevede la riduzione drastica del numero delle piccole Province italiane e l’accorpamento di numerosi Comuni sotto i mille abitanti. Sono il Sindaco di uno di questi piccoli Comuni che verrebbe soppresso, orgogliosa di amministrare il paese dove sono nata, con secondo mandato, Bossico, che conta 976 abitanti (più n. 89 residenti iscritti all’AIRE di cui 75 elettori) Pur rendendomi conto delle difficoltà che l’Italia sta vivendo e dichiarando di accettare le decisioni degli Organi Centrali, mi permetto di sottolineare che l’abolizione dei Comuni è un processo complesso da affrontare analizzando diversi parametri di riferimento, non solo il numero degli abitanti che non credo sia un parametro rispettoso delle esigenze dei singoli territori. BOSSICO - Marinella Cocchetti “Ci accorpiamo con Sovere, Lovere o Costa Volpino, non con la val Seriana” Il suo parere dettagliato lo esprime nella lettera aperta che pubblichiamo. Ma al sindaco di Bossico Marinella Cocchetti chiediamo con chi, nel caso dovesse diventare legge il Decreto, si accorpererebbe Bossico. “Non lo so, confiniamo con Onore e Songavazzo che sono sotto i 1000 abitanti come noi ma più che fare un’unione di Comuni Marinella Cocchetti con due realtà della Valle Seriana sa977 - abitanti rebbe più logico rimanere nell’Alto Sebino, in questo caso abbiamo tre paesi confinanti, Costa Volpino, Lovere e Sovere, i monti di Lovere arrivano sin quassù e si infilano nel territorio di Bossico, ma è tutto da vedere. Aspettiamo di capire quali saranno i criteri preponderanti e spero che anche la nostra parola conti qualcosa”. Si deve infatti, secondo il mio parere e la mia esperienza, tener conto delle realtà territoriale di ciascun Comune, per esempio: Bossico è un Comune che presenta una collocazione spaziale particolare: posto su un altopiano a circa 1000 metri dal mare, collegato al paese sottostante da un’unica strada di collegamento, 12 Km di cui 6 di curve e tornanti e da un dislivello di 481 m.s.l. (da 379 m.s.l. Sovere a 860 Bossico) già da anni, tutti i servizi sociali, sono gestiti in forma associata con altri 9 Comuni; il servizio di Polizia locale, è gestito con un altro Comune; il Segretario Comunale, è gestito in forma associata con altri 4 Comuni; il funzionario della ragioneria è gestito in forma associata con un altro Comune. Faccio presente che l’Istruzione vede già forti tagli, in quanto nel territorio comunale è attiva solo la Scuola Primaria; la secondaria da alcuni anni è già stata soppressa. Inoltre va considerata la vastità del territorio e la sua morfologia: Bossico presenta una superficie di 7 Kmq, territorio composto dal nucleo del paese e da boschi e pinete, che necessitano di particolari cure e manutenzioni: paesaggi incantevoli, splendido altopiano del lago d’Iseo! E’ vero, il numero degli abitanti non rientra nei parametri posti dalla finanziaria, ne mancano ben pochi (ma se sommiamo gli iscritti all’AIRE superiamo i mille) ma si sono organizzati con fatica per mantenere un territorio che ogni anno accoglie molti turisti. Se la proposta dell’accorpamento dovesse essere approvata definitivamente anche per i Comuni, credo opportuno che si debba applicare il criterio dell’estensione territoriale, così come avviene per le Province. Infine, nell’ottica della riduzione dei costi della politica, se la mia indennità di Sindaco, che ammonta a euro 197 mensili, incide sul debito pubblico, dichiaro ufficialmente di rinunciarvi; altrettanto dicasi degli assessori e consiglieri che percepiscono euro 7,00 a seduta (mediamente 5 Consigli Comunali all’anno). Mi piace ricordare, forse più a me stessa, che sono stata eletta dai cittadini e risulta molto doloroso che si dica che siamo un peso per lo Stato italiano; i pesi, forse, sono altri e bisognerebbe tagliare dove ci sono veri sprechi. Tutto ciò premesso, sorge spontanea una domanda: quali sarebbero i risparmi? Quale sarebbe, economicamente parlando, il vantaggio economico derivato dall’accorpamento? Io sinceramente non ne vedo! Con la presente chiedo: di rivedere i parameri di accorpamento, valutando la collocazione spaziale e l’estensione del territorio, come già fatto con le province; tenere presente i cittadini iscritti all’AIRE che a tutti gli effetti sono persone residenti, per i qual il comune si attiva per ogni e qualsiasi certificato (elettorale, nascita, matrimonio, residenza ecc) e che gli stessi votano nel paese di residenza e non all’estero; tutelare i Comuni più virtuosi evitando a questi ulteriori tagli. Distinti saluti. IL SINDACO Marinella Cocchetti BOSSICO – GRANDE SUCCESSO DELL’INIZIATIVA DI PRO LOCO E BOSSICO FOLK La festa del pane (ma anche del latte) Il pane fatto in casa, “öl pà döl furen”, come da tradizione, è stato protagonista della festa del pane, giunta alla 5a edizione, la seconda domenica di agosto, grazie all’iniziativa del gruppo folcloristico “Bossico Folk”in collaborazione con la Pro Loco. Nonostante la pioggia abbondante di tutta la giornata, la festa ha ottenuto ugualmente un grande successo sia per la perfetta organizzazione, ma soprattutto per la grande partecipazione di pubblico. Dunque: ”Festa bagnata, festa fortunata”!”. Palmira Pacchiani, titolare della pasticceria sulla strada principale del paese: “Mai vista tanta gente assieme, è stato un andirivieni continuo e la soddisfazione generale è stata grande. Molti clienti hanno manifestato apprezzamento per l’iniziativa, giudicata estremamente importante per la tradizione locale. Unica nota stonata, il tempo: u n vero peccato!”. Molti i cortili del centro storico aperti con i forni funzionanti a legna. Uno dei più importanti lavori casalinghi delle massaie di una volta era la panificazione. Quasi tutte le famiglie avevano un forno in cortile per la cottura del pane. Solitamente il pane veniva preparato una volta alla settimana, l’impasto veniva fatto nella “midina”, un recipiente ligneo rettangolare, dove la farina veniva mescolata con le patate cot- te, con lievito, acqua calda e sale e l’impasto poi veniva lasciato riposare ben coperto perché lievitasse. Si formavano quindi le pagnotte messe su un asse. Dal forno a legna acceso si toglievano le braci e la cenere con la “rasparöla”. Si puliva il piano del forno con uno straccio bagnato legato in cima ad un bastone “scuàs”, quindi con la pala si introducevano le pagnotte, si chiudeva la bocca del forno con un coperchio di ferro detto “test”. Il pane restava a cottura circa 20 minuti e poi sfornato con la pala e messo in un pa- niere foderato di panno bianco. Secondo la ricetta tipica si tratta di pane di patate; come riferiscono gli anziani: “Il pane rimane più morbido e soprattutto perché una volta la farina era poca, mentre a Bossico le patate abbondavano”. E tutto questo si è ripetuto alla lettera. Girando per le contrade del centro ed entrando nei vari cortili i visitatori hanno potuto dunque osservare come viene preparato il pane, quali sono gli ingredienti, come viene impastato, come viene infornato, quanto tempo rimane nel forno, come vie- ne sfornato e alla fine l’hanno assaggiato e gustato insieme ad altri prodotti tipici del paese. L’iniziativa del gruppo folcloristico mira a rivalutare le tradizioni del passato: “Il passato ha un patrimonio culturale eccezionale che va perdendosi nel tempo – sostengono i responsabili del gruppo– E’ necessario assolutamente recuperarlo e non poteva esservi occasione migliore che presentare la tradizione del pane”. Sì, anche perché, oltre alla panificazione, sono stati presentati e rivissuti a contorno tanti mestieri di una volta con la mostra dei caratteristici e tipici attrezzi. Grande attrattiva ha avuto la lavorazione del latte con la cagliata e la degustazione della stessa, la lavorazione della lana con all’opera la materassaia, il rifilo della falce da parte del contadino e il meticoloso lavoro del falegname. Il centro storico era stato tutto addobbato con rami di pino arricchiti con fiori artificiali preparati dalle ‘sciure’ durante i loro incontri in biblioteca, con gigantografie di foto vecchie e con l’esposizione ai balconi e sulle lobbie della vecchia biancheria ricamata a mano. Ha portato allegria e bel canto il coro “Le oregie de hoi” di Bienno, coro molto popolare in Vallecamonica, che ha girato nei vari cortili. Si sono improvvisati anche altri cori con fisarmonica e chitarra creando un’atmosfera tipica del tempo passato, quando il canto era molto spontaneo. La festa si è conclusa alla sera in palestra, anziché in anfiteatro causa maltempo, con il simpatico gruppo di canzoni popolari “Gli Aghi di pino” della Val Gandino. Chi acquistava il pane appena sfornato dava un contributo ed il ricavato è stato devoluto, come gli scorsi anni, a sostegno di iniziative di solidarietà verso Paesi poveri. E’ destinato quindi a chi il pane non ce l’ha. Quel pane che è vita, per tutti! E Bossico ha voluto sottolinearlo in modo particolare con questa manifestazione. E’ il pane di patate, è il pane buono e sano, che una volta veniva mangiato col formaggio o col salame, col lardo o con il miele, con la marmellata, col burro e lo zucchero o intinto nel vino. Il “mineh”, pane nel latte, era il cibo quotidiano dei bambini. E’ insomma il pane che parla del nostro passato, dei nostri antenati, che parla di noi, della nostra cultura, della nostra identità. Pasquale Sterni 26