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Siamo tornati! - Liceo Classico V. Gioberti
Anno 11 Numero 1 Febbraio Siamo tornati! Progetto Joe Box Ed Sheeran Multiply 1 Salve a tutti Giobertini! Come state? Siamo finalmente tornati con una redazione tutta nuova e pronta a rivoluzionare questo nostro spazio. Sì, perché il giornalino è il nostro modo per esprimerci e dovremmo sfruttarlo al massimo! Cosa ne pensate? Questo mese spero sia andato bene anche a voi; per noi della redazione è stato un po’ frenetico, ma se state leggendo queste parole vuol dire che ce l’abbiamo fatta. Febbraio è il mese più corto di tutti, nonostante quest’anno abbia addirittura ventinove giorni, ma non sembra passare mai! E con queste parole mi rivolgo soprattutto alle classi che partiranno per la gita a marzo, ma anche a tutte quelle persone nate il ventinove febbraio che festeggiano veramente il loro compleanno solo ogni quattro anni. Esatto: questo è uno spazio anche per voi! Non dovete lasciarvelo sfuggire. Sommario 4-6 Rassegna internazionale 8-9 Musica 10-13 Film 14 Serie Tv 15 Teatro 16-17 Libri 18-19 Poesia 20-23 Cosa è successo al Gioberti questo mese? 24-25 Progetto Joe Box 26-27 I pensieri di Oliver Al mese prossimo! Il Caporedattore, Giulia Scarpante Il Vice Caporedattore, Gabriele Manzi Sommario. Piacere, Giulio. 2 La nuova redazione Caporedattore: Giulia Scarpante Vice Caporedattore: Gabriele Manzi Docente responsabile: Emilia De Maria Copertina: Anita Vaira Rassegna internazionale: Flavia Achenza Musica: Giorgia Dininno e Carolina Dema Film: Gabriele Manzi e Marta Vallerani Mappa di Troy: Giulia Magrini e Aurora Cerrato Serie Tv: Alice Argeri Teatro: Maryam Ainane Libri: Irene Giovannini Poesia: Elena carlini Disegno per la poesia: Lavinia Rosu Intervista per la gara di nuoto: Giuliano Vigani Foto della gara di nuoto: Filippo Pavia Intervista per la gara di sci: Anita Vaira Progetto Joe Box: Eleonora Zoe Murru I pensieri di Oliver: Gemma Fontana Battute: Gian Maria Filoni e Francesco Berto Se vuoi unirti alla redazione contribuendo con articoli, disegni, fumetti, foto, o qualsiasi altra cosa tu sappia fare, puoi scrivere a [email protected] e chiedere di partecipare! 3 Rassegna Internazionale Non fidanzarti mai con un americano. Ti USA. USA – A partire dall’1 febbraio, in tutti gli Stati degli USA si svolgeranno le primarie per scegliere i candidati repubblicani e democratici, che si sfideranno alle elezioni presidenziali a novembre 2016. Alla testa dei repubblicani, si posiziona Donald Trump, salito agli onori della stampa internazionale per le sue dichiarazioni estremiste; a seguire ci sono Ted Cruz e Marco Rubio. Tra i democratici, invece, spicca la figura di Hillary Clinton, seguita a breve distanza dall’anziano senatore del Vermont Bernie Sanders. 4 Siria – L’esercito governativo siriano ha riconquistato le zone rurali a est e sopra Damasco, a sud del Paese, sottraendole all’ISIS. Poiché il presidente siriano Assad appartiene alla coalizione orientale (Siria, Iran ed Iraq) sostenuta dalla Russia, l’asse turco/israeliano/saudita si prepara a compiere operazioni militari in Siria (cacciata totale dell’ISIS dal Paese) e nel nord Iraq in funzione antirussa. Nel quadro generale della situazione mediorientale, è fondamentale tenere presente la storica, quanto attuale, opposizione tra USA e Russia. Egitto – Il 25 gennaio è stato il quinto anniversario dall’inizio delle proteste che hanno portato alla caduta del governo autoritario di Mubarak l’11 febbraio 2011. Tra il 25 gennaio e l’1 febbraio 2011, più di un milione di persone affollarono il centro del Cairo, chiedendo le dimissioni del presidente; piazza Tahrir divenne tristemente famosa per i violenti scontri tra polizia e manifestanti. 5 Italia/Egitto – Il 6 febbraio è stato ritrovato il corpo, nudo nella parte inferiore e con tracce di torture e di ferite, del ricercatore italiano Giulio Regeni, sparito al Cairo il 25 gennaio 2016. Era stato gettato sulla strada desertica del Cairo-Alessandria, a circa 25 km dalla capitale. La polizia locale ha inizialmente giustificato l’omicidio adducendo motivazioni personali; tuttavia, il fatto che Giulio avesse scritto sotto pseudonimo, per “Il Manifesto”, alcuni articoli inerenti alla lotta sindacale contro il governo ha subito condotto i servizi di sicurezza italiani sulla pista dell’omicidio politico. Le indagini sono attualmente in corso, molto rallentate a causa della del voluto disinteresse istituzionale. . Sud America – Nel febbraio 2016, l'Organizzazione Mondiale della Sanit{ ha dichiarato lo stato di emergenza di salute pubblica internazionale, in seguito all’accertamento di alcuni casi di pazienti infetti dal virus Zika in Europa. Questo virus a RNA, isolato per la prima volta nel 1947 in Uganda, è diffuso soprattutto nel Sud America ed in particolare in Brasile, dove, nel 2015, si è registrato un forte incremento dei neonati affetti da microcefalia, sintomo dovuto alla contrazione del virus da parte della madre durante la gravidanza. 6 Europa – La politica internazionale del vecchio continente sta virando verso la chiusura delle frontiere ai migranti provenienti da Medio Oriente e Nord Africa. L’Austria ha recentemente annunciato che porr{ un tetto massimo all’accettazione di richieste d’asilo; frattanto, la Bulgaria ha autorizzato le proprie truppe a schierarsi sul confine con la Grecia per fermare la rotta migratoria balcanica. Da quasi un anno, i governi di Macedonia, Serbia ed Ungheria hanno eretto muri di filo spinato lungo i loro confini meridionali: lo stazionamento di centinaia di migliaia di migranti, bloccati alle frontiere in situazioni di degrado e minaccia perenne, mette a dura prova la validit{ del trattato internazionale di Schengen. Rapita carota dai terroristi. Flavia Achenza L’hanno presa in ortaggio. 7 Musica te, Luca Romagnoli, innalzo un preservativo a mo’ di ostia, suscitando l’indignazione della chiesa. Il Management del Un gruppo sicuramente divertente da ascoltare in live, le canzoni danno una grande carica e una decisa sensazione di liberta. Dolore Post-Operatorio TRACCE DA ASCOLTARE: -La Pasticca Blu -Lasciateci Divertire -Nei Palazzi Carolina Dema Ed Sheeran Il Management del Dolore PostOperatorio e un gruppo postpunk italiano. Per ora il loro pubblico e ridotto ai “pochi ma buoni”, ma non e escluso che possano accrescere la loro fama. Attualmente sono sotto contratto con la casa discografica “La Tempesta”( vi dicono niente i Tre Allegri Ragazzi Morti?); il loro ultimo disco “I Love You” e un classico mix di sofferenza ed insofferenza, solo qualche volta un po’ scontata. Fin dall’inizio della carriera si sono voluti dare un tono da “fine anni 80”, come in uno dei loro primi video “Pornobisogno”, che e stato bloccato da youtube per violazione della norma riguardante contenuti di materia sessuale o nudit{, dei veri ribelli insomma. Altro esempio della loro voglia di farsi conoscere come i “bad boys italiani” e stato il concerto del Primo Maggio 2013, nel quale il cantan- Multiply “Loving can hurt, loving can hurt sometimes, but is the only thing that makes us feel alive.” “Amare può ferire, amare può ferire a volte, ma è l’unica cosa che ci fa sentire vivi.” Questa e la mia strofa preferita del brano “Photograph” tratto dall’album “X” (“Multiply”) di Ed Sheeran. E un cantautore britan8 nico che, oltre a scrivere i suoi testi e a cantarli, suona tre strumenti: la chitarra (che lo accompagna in ogni esibizione), il pianoforte e il violino. I generi che a cui appartiene la sua musica sono il pop, il folk e il contemporary R&B. Ha prodotto le colonne sonore di “Colpa delle stelle” e di “Lo Hobbit – La desolazione di Smaug” che sono rispettivamente “All of the stars” e “I see fire”. Nonostante le due colonne sonore Ed e principalmente conosciuto per alcuni brani che hanno scalato le classifiche in diversi paesi: “Photograph”, ”Sing”, “Thinking out loud” e “Lay it all on me”, quest’ultima in col- laborazione con i Rudimental, un gruppo britannico. La prima canzone dell’album e “One”, che parla della sua paura di perdere un ragazza e del fatto che lei non rimanga nemmeno come una sua amica. Questo brano raffigura un periodo che ho vissuto anche io, per questo sono particolarmente legata a “One”. Una delle altre canzoni di “X” che mi piace particolarmente e “Bloodstream”: racconta ancora la sua paura di rimanere solo con la differenza che in questo brano e realmente solo e si lascia cadere mentre guarda la ragazza che ama piena di cicatrici. Ed, siccome era anche lui legato a “Bloodstream”, si e fatto tatuare il titolo sul braccio, insieme ai suoi altri tatuaggi che hanno tutti un significato particolare per lui. Un esempio e l’orsetto sul braccio destro, poco sopra il tatuaggio di cui ho parlato prima. Quest’ultimo raffigura il soprannome che aveva da bambino, Teddy, che e diventato anche il suo nome su instagram, @teddysphotos. Le sue canzoni parlano sempre di un uomo solo che e in cerca dell’amore di quella ragazza, lui vorrebbe solo tenerla stretta a se e mai lasciarla andare, pur sapendo quanto complicato possa essere. “Darling hold me in your arms in the way you did last night.” “Tesoro tienimi tra le tue braccia come hai fatto la scorsa notte” Giorgia Dininno 9 F Troy Titolo: Troy Anno di produzione: 2003 Sceneggiatura a cura di: qualcuno che dell’Iliade non conosce neanche il titolo. Quando ho scelto -perché sì, ho deciso di vederlo di mia volontà- di recensirlo sapevo già che mi aspettava un’ulcera, ma lo ricordavo lievemente migliore di quanto ho visto questa volta. Ah, benedetta ignoranza! Non frequentavo ancora il classico. Considerandolo come un film tratto da un libro, in questo caso un poema, sorge subito una domanda: è fedele all’originale? No, nemmeno un po’. “Ma è ovvio che non possa essere più di tanto fedele, il pubblico si aspetta un determinato tipo di film.” Non lo nego, probabilmente va in contro ai gusti di molti spettatori, ma non se questi conoscono un minimo l’originale. Qui lo dico e qui lo nego: se Omero, ammesso sia esistito, vedesse questo film, quindi avesse anche la vista, si caverebbe gli occhi. Ma perché questo film è pura- I L M mente commerciale? Basta vedere gli attori scelti per le varie parti: Achille è interpretato da Brad Pitt, Paride da un emergente Orlando Bloom ed Ettore interpretato da Eric Bana, che sin certamente io ho conosciuto più per Star Trek, ma dettagli. Basta vedere i loro bei musetti e i pettorali per capire che li hanno scelti appositamente per audience, senza Brad Pitt credo proprio che la metà delle persone che lo ha visto non lo avrebbe neanche lontanamente considerato. Il motivo per cui questo film mi ha provocato uno scompenso renale non è solo la sua scarsa fedeltà al testo originale, è l’insieme a infastidirmi. Posso anche capire che non fosse possibile inventarsi l’inizio della guerra per poi interrompere e far comparire la scritta “dieci anni dopo”, ma almeno si poteva evitare che durasse sei giorni; i giorni di guerra rappresentati sono sei, a cui ne vanno aggiunti dodici, non mostrati, per il funerale di Ettore e altri due per l’introduzione del film. In totale sono venti giorni scarsi, nemmeno la metà di quanti sono raccon10 tati nell’Iliade. Ci sono poi svariati punti illogici anche da un punto di vista logistico, esempio più palese è Achille che decapita una statua di spesso bronzo con un solo colpo di spada, oppure il fatto che Sparta e Tebe siano dotate di un porto. Chissà se gli sceneggiatori conoscono la geografia della Grecia… spero di no. Si presenta poi un dettaglio particolarmente interessante: nel 2003, con questo film, abbiamo una visione sul futuro: Achille piè veloce, per gli amici lo sventra bambini, è il primo creatore di stati di whatsapp della storia, basta ascoltarlo per capire che il suo copione è un susseguirsi di frasi fatte. Una persona normale si aspetta di vederlo squartare innocenti, invece lo si vede combattere vere battaglie solo tre volte in tutto il film. Motivi per cui credo sia tratto da qualcosa di diverso dall’Iliade: 11 -Briseide è cugina di Ettore e Paride. consiglio di perdere tre ore di -Paride, Andromaca, Astianatte si salvano. vita a guardarlo. Elena e -Aiace Telamonio muore davanti alle mura di Troia. Detto ciò vi saluto. Ad una prossima recensione. -Sia Odisseo che Achille vanno in guerra molto volentieri, come se non aspettassero altro. -La pestilenza colpisce i Greci solo durante il funerale di Ettore. -Paride stesso suggerisce di bruciare il cavallo, nessuna traccia di Laocoonte o dei serpenti di Atena. Ultimo, ma più importante di tutti gli altri messi insieme: Achille è etero. Genere: secondo i creatori dovrebbe essere un film epico, d’azione, storico, drammatico, d’avventura e di guerra. Mi permetto di dissentire sul drammatico, sull’epico, sullo storico e sull’avventura, da questo punto di vista il genere in cui lo inserirei io è uno solo: trash. Ammetto che certe scene mi sono piaciute… facciamo quattr… tre… una. La sola scena che mi è piaciuta veramente è quella in cui vengono inquadrate le navi greche che coprono il mare. Il resto è bocciato. Voto finale: 2 Consigliato: Aehm… no. Non vi Gabriele Manzi “Nessuno è perfetto”, come diceva Ulisse. Zeus a Eolo :”Qual buon vento ti porta?” Perfect Day Cast: Benicio del Toro, Tim Robbins, Olga Kurylenko, Olga Kurylenco, Eldar Residovic, Mèlanie Thierry Regista: Fernando Lèon de Aranoa Perfect day è un film del 2015 scritto e diretto da Fernando Lèon de Aranoa, che debutta al12 la direzione di questo film. La pellicola è un’ adattamento cinematografico dal romanzo “Dejarse Llover”. Corre l’anno 1995 e nelle regione sperdute e dimenticate della Bosnia tre operatori umanitari (il responsabile della sicurezza Mambrù, la giovane Sophie responsabile delle risorse idriche e l’operatore B ) sono impegnati nella rimozione di un cadavere da un pozzo che ne impediva la bonificazione, ma i mezzi a disposizione sono scarsi, i tre operatori hanno infatti solo una vecchia corda e un piccolo argano. Cercando di tirarlo su l’esile corda si spezzò, così l’operatore “B” , insieme all’interprete, andò a cercare una corda nei villaggi vicini. Mambrù e Sophie invece sono chiamati ad andare al centro amministrativo dell’ONU per una riunione con le forze non governative, mentre si recano sul posto però, incontrano un bambino messo in difficoltà da latri suoi coetanei che lo minacciano con una pistola, presi dall’assurdità della situazione, lo portano con loro. Alla riunione li viene detto che la guerra è finalmente giunta al termine e di sospendere quindi tutti gli interventi. Sophie cercò di protestare poiché era di vitale importanza bonificare il pozzo entro venti- quattro ore, ma glielo impediscono. Il gruppo di operatori allora decide di occuparsi del problema e, insieme ad un’ analista di guerra Olga, decidono di andare alla ricerca della fatidica corda. Questa ricerca li porterà a confrontarsi con le dure realtà della guerra civile con gli assurdi odi interetnici e con l’incomprensibile rigidità dell’ONU nei loro confronti. Non definirei i personaggi degli eroi, il film non punta a questo, anzi mostra le debolezze che ogni persona a modo suo deve affrontare per riuscire a dare il loro piccolo, ma che si dimostrerà un grande aiuto. Nonostante i temi trattati, la pellicola riesce a essere anche esilarante e questo è uno dei suoi punti di forza, non è un film a “lieto fine”, non si ottiene nulla che riesca a far dire “che bel lavoro che hanno fatto”, ma alla fine il karma si fa protagonista o per meglio dire, la pioggia che riuscirà a salvare la situazione. Da vedere Assolutamente. Marta Vallerani 13 SERIE TV SHAMELESS Salve Giobertin*! Questa mia rubrica riguarderà soprattutto le serie televisive poco conosciute, censurate, tagliate o non trasmesse dalle nostre "apertissime" reti televisive. L'articolo di apertura riguarderà Shameless USA ( sì c' é anche quella UK ma trovarla in qualsivoglia forma é davvero impossibile): trasmessa in seconda serata con bollino rosso. "Shameless" segue le vicende della famiglia Gallagher nel quartiere malfamato del South Side. Con estrema intelligenza ci vengono presentati dei personaggi crudi, senza filtri, sempre in bilico tra l'illegalità e la voglia di riscattarsi. Puntata dopo puntata scopriamo un padre alcolizzato e assente, che vive di espedienti e che ormai é stato bandito da casa Gallagher. Una madre che compare solo per portare scompiglio e sei fratelli che nonostante tutto rimangono uniti prendendosi cura l'uno dell'altro senza scuse o giustificazioni. Pur presentandoci ogni personaggio e ogni suo immancabile trauma , questa geniale serie tv ci risparmia l'agonia dei classici teen drama per catapultarci in uno spaccato di vita reale, senza chiederci di seguire vicende troppo intricate e problemi non verificabili: Shameless ci fa vedere tutto quello che deve " senza vergogna" ,come ci suggerisce il titolo. Programma sicuramente non adatto a coloro che ricercano storie romantiche e a lieto fine e cavalieri dall'armatura luccicante che non si sporcano le mani: la sopravvivenza, nel South Side , richiede risse, sangue, sesso, liti furiose e solitudine. La solitudine di chi deve prendere decisioni né belle né giuste , ma necessarie per sfuggire alla ghigliottina degli assistenti sociali e del sistema che non fa i conti con le soglie della povertà. Vi lascio con un bacio arcobaleno e vi invito ad immergervi nella visione di questa serie televisiva aprendo la mente e non vergognandovi se vi scende qualche lacrimuccia. Alice Argeri Ma questa vita sociale di cui parlate, quante puntate ha? 14 TEATRO BILLY ELLIOT, LA LEGGENDA DELLA DANZA Ambientato nell'Inghilterra del 1984, questo strabiliante musical, che si può considerare come un vero e proprio racconto autobiografico, ha suscitato grandi emozioni e ha trasmesso al caloroso pubblico lo spirito grintoso nell'inseguire e coltivare i propri sogni. Billy Elliot, interpretato dal quattordicenne Alessandro Frola, è il protagonista della storia. Mentre il padre e il fratello sono impegnati nella rivolta dei minatori per scongiurare l'imminente chiusura delle miniere, il giovane ragazzo si rende conto di non aver nulla a che fare con uno sport come il pugilato, bensì trova nella danza una nuova e differente dimensione attraverso la quale esprimere se stesso e il suo vero talento nascosto. Nello spettacolo emerge, oltre alle fantastiche Cristina Noci, che riesce a calarsi perfettamente nel personaggio dell'anziana nonnina di Billy, e Sabrina Morciano, la quale incarna la maestra di danza del ragazzo e di cui ne scopre il talento attraverso i suoi metodi alternativi, l'inseparabile amico di Billy Elliot, Michael, interpretato da Christian Roberto. L'"enfant prodige" sfodera doti da vero e proprio showman con una naturalezza tale da mostrarsi in perfetta sintonia sia con il palco sia con gli spettatori. Coreografie riuscitissime accompagnate dall'orchestra sulle straordinarie musiche originali di Elton John, fanno di "Billy Elliot-il Musical" uno spettacolo incredibilmente coinvolgente, anche grazie alle diverse tematiche in esso presenti. Infatti la chiusura della miniera di carbone di Cortonwood, che scatena scioperi e lotte mettendo a rischio il lavoro di numerosi uomini, così come il delicato tema dell'omosessualitá affrontato con purezza da Michael, che indossa abiti femminili per casa, rappresentano toccanti spaccati di vita quotidiana che noi stessi viviamo sulla nostra pelle. Tutto questo si lega al grande sogno di Billy, uno di quelli che è riuscito a raggiungere la sua meta in punta di piedi. Insomma, "Billy Elliot-il Musical" è sicuramente un'occasione imperdibile per coloro che conservano nel cuore un grande sogno e che in qualche modo aspirano a vederlo trasformarsi in realtá! Maryam Ainane 15 TRAMA In Versilia nasce tutto. Nasce la storia di persone, di cose, di ricordi. Ma è qui che tutto finisce. O meglio, sembra finire. Luca è un ragazzo di sedici anni, alto, occhi azzurri, capelli biondi.. il solito principe azzurro mancato. Luca non pensa alle ragazze, pensa al surf, pensa alla sua vita. E' un ragazzo fantastico, solare, invidiato per il fatto di essere il migliore. Luca non è il migliore, è unico. Lo pensano tutti. Accanto a lui cresce, oscurata dalla grandezza del fratello, Luna. E' una bambina albina, definita quasi diversa. I suoi compagni hanno paura di lei perchè dicono che sembra un vampiro, un mostro. L'unico che non la deride è Zot. Zot arriva da Chernobyl, -è strano-, tutti dicono. Bhe, è proprio tra strani che ci si capisce. Infatti tra i due bambini nasce una complice amicizia, di quelle che non si spezzano. A fare da scudo ai due figli, Luca e Luna, c'è Serena. Serena sembra essere una donna molto forte, come un soldato. Ha cresciuto i suoi figli da sola, senza che nessuno le insegnasse come fare. Dietro alla sua armatura da soldato però si cela una donna fragile quasi quanto una bambina. L' unica ragione che ha per salvarsi dal brusio che i suoi pensieri le provocano nella testa e nel cuore sono i suoi figli. A Serena sembra crollare il mondo addosso, quando arriva Sandro. Sandro non è per niente un playboy, è solo un uomo nella media, di quelli normali direbbe Serena, innamorato dai tempi del liceo della giovane donna. Essendo il professore di Luca, la può ammirare come se fosse la sua Beatrice, immaginando di essere Dante. Le vite delle persone si intreccia16 no, si incastrano a tal punto da restare unite per sempre. Fino alla fine. COMMENTO Credo che questo libro faccia crescere, faccia sognare e riflettere sul posto che ognuno di noi occupa nel mondo. Così come i protagonisti del libro, ognuno di noi lega la propria vita a qualcuno, che sia per sempre o anche solo per qualche istante. Ma sono proprio quegli attimi a cambiarci, a modificare il nostro stato d'animo. Sono i piccoli gesti a farci felici e sono proprio essi quelli che dobbiamo saper cogliere sempre. Anche se piccoli, contengono tanto. Credo che durante la lettura di questo libro ognuno potrà immedesimarsi nel protagonista che più lo rappresenta, viverlo a fondo provando emozioni molto forti e volando con la fantasia in un mondo forse un poco lontano dal nostro o chissà... più vicino di quello che crediamo! Qual è il personaggio che più vi rappresenta? Fatemelo sapere! Irene Giovannini 17 POESIA Edgar Lee Masters William e Emily Nella morte c’è qualcosa Che somiglia all’amore. Se con qualcuno con cui avete conosciuto la passione E l’ardore del giovane amore, Voi anche, dopo anni passati insieme, Sentite estinguersi a poco a poco il fuoco E così svanite insieme, Piano piano, lievemente, quasi inavvertitamente, Come foste abbracciati, Uscendo dalla stanza familiare Questo è un potere d’unisono fra le anime che somiglia all’amore! Come questa, tutte le p o e s i e d e l l ’ “Antologia di Spoon River”, di Edgar Lee Masters, sono degli epitaffi. Infatti, questi versi sarebbero scritti sulle immaginarie lapidi di tutti gli abitanti dell’immaginario paesino di Spoon River. 18 dell’autore, che usa parole soavi per descrivere la morte) sovrastare, addolcire la prospettiva di andarsene, scriv e n d o “uscendo dalla stanza familiare”. In questa poesia in particolare, vengono accostati in modo tutt’altro che macabro i temi della morte e dell’amore. Inizialmente, nei versi dell’uno al sette sembra che l’amore nulla possa contro la morte, inevitabile nel tempo. Nei versi dall’otto al dieci, invece, l’amore sembra (anche con giochi di linguaggio da parte Questa poesia è, a mio avviso, molto meno triste rispetto ad altre presenti nell’Antologia, le quali raccontano storie di morti piene di rancore, odio, segreti o tristezza. Questa poesia, invece, alleggerisce ed intenerisce l’idea della morte, finché si è con la persona amata. Elena Carlini 19 Cosa è successo al Gioberti questo mese? Gara di nuoto: Intervista a Benedetta Gilè Benedetta Gilè, della classe 1^L del liceo linguistico Vincenzo Gioberti, ha partecipato alla gara di nuoto scolastica tenutasi nella piscina Colletta. Benedetta si è piazzata in una buona posizione in tutti gli stili, tranne in "rana", dove non ha partecipato.Procediamo dunque all'intervista: "Benedetta, c'è uno stile che prediligi di più nel nuoto?" "Sinceramente preferisco lo stile libero, in quanto amo la velocità. Un altro motivo è che ho praticato a lungo nuoto pinnato, che prevede solo stile libero. E' solo da quest'anno che ho iniziato a fare nuoto puro e di conseguenza ad imparare e a praticare gli altri stili." "Hai mai partecipato a eventi sportivi agonistici, che risultati hai ottenuto?" "Nuoto fin da quando ero piccola. Inizialmente , quando 20 non facevo ancora agonismo ma partecipavo lo stesso a gare, arrivavo a fine gara quasi sempre sul podio; ora, gareggiando con persone anche più grandi di me, arrivo costantemente sulla 10° posizione, ottenendo però dei buoni tempi." "Cosa provi mentre nuoti?" "In effetti non so bene come risponderti, perchè dipende dalle situazioni: durante l'allenamento mi diverto, posso scherzare con la squadra, con la quale mi trovo molto bene; ma in gara passo da uno stato di ansia totale a una concentrazione notevole, fino alla gioia del dopo gara." tantissimo. Ora, anche se obiettivamente ci sono molti più impegni, riesco a organizzarmi meglio, qualche volta dovendo anche sacrificare il nuoto, per esempio se ho verifiche o interrogazioni. Sinceramente no, non ho mai pensato di mollare il nuoto:ci convivo da troppo tempo, adesso è quasi una parte di me! Penso che anche quando sarò adulta frequenterò sempre la piscina." Giuliano Vigani "In che società pratichi nuoto agonistico?" "Attualmente pratico questa attività nella società San Giuseppe." "Immagino che l'impegno sia tanto, come fai adesso che frequenti il liceo? Hai mai pensato di mollare con il nuoto?" "Allora, quando andavo alle medie e praticavo nuoto pinnato, l'impegno non era ancora 21 Gara di sci: Intervista a Giulia Miglietta Giulia Miglietta è una studentessa modello della 4^C del Classico, però anche lei ha una passione, cioè lo sci. È lei che, con molto impegno, ha vinto la gara studentesca di sci. Passiamo all’intervista sulla gara di sci, che si è svolta a Bardonecchia. “Giulia, cosa provi quando scii?” “Diciamo che non penso a nulla, quando scio la mia mente è completamente in stand-by.” “Ti rilassa oppure hai l’adrenalina a fior di pelle?” “In realtà mi rilassa.” “Quando e perché hai iniziato a sciare?” “Ho iniziato a sciare quando avevo tre anni, il perché non lo so, forse perché avevo una casa in montagna e allora è venuto tutto in modo “naturale”.” “Dove hai iniziato a sciare?” “A La Thuile.” “Chi ti ha insegnato a sciare?” “Mio padre ed un maestro di sci.” “Ahahah, già mi immagino una piccola Giulia con dei minuscoli sci.” “Ahahah sì, avevo una di quelle orrende tute verdi con la striscia viola e gialla.” “Ahahah, che carina, comunque, quando hai fatto la tua prima gara di sci? Dove?” “La mia prima gara è stata a La Thuile e avevo circa sei anni.” “Tu a sei anni facevi le gare, mentre io avevo appena messo un paio di sci ai piedi ahahah.” “Ahahah.” “A che posizione sei arrivata?” “Non ne ho idea, l’unica cosa che ricordo è che c’era un bufera di neve e che non si vedeva niente.” 22 “A che età hai iniziato a fare sci club?” “A sei anni.” “Insomma, campionessa già da piccola. Adesso, più o meno, a che posto arrivi quando fai una gara?” “Circa al trentesimo posto.” “Quanti siete in tutto?” “Circa settantacinque.” bandiera al centro.” “Direi che con questo abbiamo finito. Grazie mille per avermi dedicato un po’ del tuo tempo per intervistarti.” “Figurati, è stato un piacere” Così si conclude l’intervista con Giulia Miglietta, una semplice ragazza con una forte passione per lo sci. Anita Vaira “Wow, siete tantissimi!” “Ahahah sì.” “Tu in che cosa ti eserciti?” Come si chiama la campionessa di sci giapponese? Mo Kado “Slalom e gigante.” “Mi puoi spiegare la differenza tra i due?” “Certo, nello slalom devi cercare di finire il percorso nel minor tempo possibile, passando attraverso le porte, mentre nel gigante devi passare in mezzo a delle porte con la 23 Joe Box -uno spazio per la tua voceBuongiorno a tutti i lettori! Io sono Eleonora Zoe Murru, una ragazza di quarta ginnasio che vuole proporvi un progetto. Molto probabilmente conoscete già il progetto, poiché io, il vice capo redattore Gabriele e una ragazza di nome Lavinia, oltre che ad altri membri della redazione in succursale, siamo steranno nel dare uno SPAZIO A TUTTI VOI, ragazzi, insegnanti, operatori scolastici e persino al Preside (se lo desidera) per CONDIVIDERE con il resto della scuola le proprie opinioni. Su ogni piano del Gioberti, martedì 16 febbraio, è stata lasciata una scatola (riconoscibile dal nome del progetto Joe Box -uno spazio per la tua Voce-) per darvi la possibilità di scrivere su un bigliettino di carta: un vostro parere che riguardi la scuola, una passati lunedì 15, martedì 16 e mercoledì 17 febbraio ad informarvi su in che cosa consiste la mia idea. I miei prossimi articoli del giornalino saranno basati sui vostri pensieri ed emozioni e consi- dedica che vorreste fare a qualcuno, una vostra difficoltà, 24 un pensiero, può essere anche un giudizio negativo purchè questo porti a una una critica costruttiva, che serva per migliorare la vita e le attività dell’Istituto, un testo che vorreste far leggere, una poesia, un disegno e tutto quello che ritenete opportuno. I bigliettini possono essere anonimi o con il nome, ma sul giornalino il nome non verrà pubblicato, poiché molti temi affrontati negli articoli dei prossimi mesi possono accomunare più persone e non ritengo necessario il nome di colui che ha lasciato il bigliettino. L’idea di creare “JOE BOX -uno spazio per la tua voce-“ è nata perché ritengo importante avere la possibilità di esprimere i propri pensieri ed inoltre perché vorrei occuparmi negli articoli di tematiche che riguardino il Gioberti, più che i fatti esterni alla scuola e in più creare uno spazio che possa essere utile ai lettori, del nostro giornale ”Joe Berti”. Vi invito tutti a partecipare, così che i miei articoli possano essere pubblicati nei prossimi numeri del giornalino. Inoltre, riflettete sull’occasione che avrete: condividere un vostro pensiero può essere utile sia a voi, sia ad altri che possono provare una simile sensazione, oltre a migliorare una condizione nella vostra e nostra vita scolastica.., quindi non esitate a lasciare un bigliettino nelle scatole! Aiutatemi a diffondere quest’articolo proponendo alle altre persone del Gioberti di leggerlo o mostrateglielo appena ne avete l’occasione. RINGRAZIO coloro che hanno già lasciato dei bigliettini nelle scatole dal prossimo mese magari li ritroverete pubblicati. ASPETTO LA TUA VOCE… Elly Zoe 25 I pensieri di Oliver cipe azzurro di qualche bellissima e indifesa donzella in una fredda giornata di autunno sotto la pioggia battente, e che con occhi scintillanti ti bacia mentre tu la porti in salvo nel tuo castello. Domenica scorsa era San Valentino. Ora, indipendentemente dalla mia situazione sentimentale, vorrei rendervi partecipi della profonda disapprovazione che provo per questa festività. Non credetemi solo come una persona arida di cuore che detesta per ragioni incomprensibili l’amore, gli innamorati e quant’altro. Al contrario, certo non lo dimostro, ma sono una di quelle persone che nei film romantici rimane con gli occhi spalancati e il respiro affannato nella scena del bacio, che spera sempre in un lieto fine come nelle favole, che non lo dice, ma sogna sempre di diventare il prin- Solamente, davvero, sono un normale liceale in piena adolescenza e non riesco a comprendere perché e per come tutti i San Valentini di tutti gli anni, tutti i miei amici passino felicemente la giornata degli innamorati con le loro ragazze, mentre io quando sono fortunato chiedo di uscire al mio libro di algebra (con tutto il rispetto per la matematica). In breve sintesi: due anni fa ho passato l’intero 14 febbraio a ripetere sul pullman la terza in sigma elidente con gli altri passeggeri, autista compreso, che nei pochi momenti in cui non amoreggiavano con la/il propria/o fidan26 zata/o mi guardavano come se li stessi maledicendo in un dialetto arcaico della lingua voodoo parlata da un ostrogoto. L’anno scorso ho trascorso la giornata di San Valentino a scuola, a fare versioni di Latino dove non ho trovato mezzo dio che non ci avesse provato con almeno 14 tra ninfe, donne mortali e dee. Quest’anno quindi sono stato previdente: niente pullman e niente versioni di dei flirtatori. È stato persino peggio in realtà: avete presente tutti quei 17 milioni di parenti che neanche sapevi di avere che ogni tanto spuntano da qualche angolo remoto della Siberia o di un’isoletta grande come il cortile interno del Gioberti situato in un punto non ben definito del globo che su per giù è compreso tra il Polo Nord e il Polo Sud? Ma sì, le stesse persone che nell’inverno della terza media senza avere la più minima idea di come tu potessi essere imparentato con loro ti avevano suggerito di andare a fare il Liceo Classico “che ti apriva la mente” facendoti un elenco lungo 7 volte la circonferenza di Giove sull’utilità di studiare il Latino, e che poi avevi scoperto che infatti non avevano neanche fatto un liceo e avevano passato la loro vita ad allevare capre in un arcipelago senza nome vicino a Cuba. Comunque, esattamente quelle persone lì, tutte, una per una mi hanno chiamato come amici di vecchia data, e ovviamente cosa mi hanno chiesto? <Ma alloraaa…e la fidanzatina>. Purtroppo essendo al telefono non hanno potuto vedere la mia faccia e metà tra irritazione e disperazione. L’unica cosa che so per certa è che l’anno prossimo taglierò i cavi del telefono! Oliver e Gemma Fontana Meglio soli che pianeti 27 This page is WORK IN PROGRESS 28