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Modulo 1 (006-029) 24-09-2004 11:38 Pagina 6
6
1
I nostri antenati
Se tu fossi una scimmia
antropomorfa nella savana...
1
Sei disposto a immaginare di essere una
scimmia antropomorfa di tanti e tanti
milioni di anni fa?
Stai girovagando nella savana e ti senti
smarrita e anche molto arrabbiata. Da
qualche parte nella tua memoria c’è il
ricordo di un tempo felice in cui le scimmie come te si nutrivano a crepapelle di
frutti succosi.
Dormivano su rami larghi come un letto, si
rincorrevano e giocavano a 70 metri di altezza guardando dall’alto in basso i puma e le
pantere che si aggiravano al suolo e che avevano un bel ruggire alla luna: le scimmie
erano talmente al sicuro dai loro denti aguz-
zi che potevano riderci sopra e fare sberleffi.
Tu invece devi camminare a terra per chilometri prima di trovare qualche bacca o qualche radice insapore e tutta sporca di terra. Il
cuore ti batte forte perché se il vento gira a
tuo sfavore può portare il tuo odore fino alle narici di un ghepardo o di un leone, e allora cominciano i guai.
È vero che anche tu sai ruggire in modo terrificante e hai dei terribili denti canini “da
combattimento”.
È vero che qualche volta riesci perfino a
spaventare un ghepardo e a farlo fuggire,
ma tanti dei tuoi compagni perdono la vita
in questi confronti e tu vivi nella paura.
Che esistenza difficile rispetto a quella dei
tuoi antenati nella foresta!
LA DURA VITA DELLA SAVANA.
Il giovane ghepardo che hai visto a pagina precedente
ha ucciso la gazzella, ma ha invaso il territorio
di un babbuino. La scimmia mostra i suoi terribili canini
e riesce a mettere in fuga il ghepardo. Ma non sempre
il confronto tra scimmie e carnivori si conclude così.
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1 - I nostri antenati
Però attenzione! In questo momento tu sei
l’animale più intelligente della savana e
non hai nessuna intenzione di arrenderti a
una situazione così deprimente. Ti guardi
le zampe: hai quattro mani. E ti domandi: a
che cosa mi servono ormai, visto che gli
alberi sono bassi e radi? Con questo sistema sono obbligata a camminare e correre a
quattro zampe appoggiandomi sulle nocche. Certo, sono molto veloce. Ma mi conviene? Allora ti viene un’idea folle: e se
provassi a stare dritta e a camminare
solo con gli arti posteriori?
• SVANTAGGIO: mi muoverei più lentamente.
• VANTAGGIO: potrei usare le mani anteriori
per raccogliere il cibo, portare i piccoli in
braccio invece che sulla groppa, afferrare
pietre e bastoni per difendermi se qualcuno
mi assalisse.
Detto fatto: gruppi di scimmie come te
cominciano ad alzarsi sulle zampe posteriori; prima barcollano goffamente e ricadono, poi cominciano a trovare un equilibrio, mentre le loro mani posteriori riducono la lunghezza delle dita, appiattiscono la
pianta e diventano piedi.
Alla fine tu, scimmia quadrumane, sei
diventata l’unico animale bipede dotato
di mani prensili esistente sulla faccia
della Terra.
L’Africa orientale, la “culla dell’uomo”.
ETIOPIA
Afar
S A
V A
N A
Prova a camminare eretta
per liberare le mani
2
KENYA
Olduvai
Laetoli
TANZANIA
Diventando bipedi
le scimmie compiono
una tappa dell’evoluzione
e si trasformano in ominidi
3
Le cose naturalmente non andarono esattamente così. Alle scimmie che provarono
l’andatura bipede occorsero circa 10 milioni di anni per adattarsi all’andatura
eretta.
Alla fine di questo lunghissimo processo,
però, esse avevano cominciato ad assumere
caratteristiche talmente simili a quelle
umane che gli studiosi oggi le chiamano
ominidi, cioè appartenenti alla specie dell’uomo.
Le loro prime tracce risalgono a più di 3
milioni di anni fa. Le principali consistono
in una serie di orme e in uno scheletro
quasi completo.
7
Nel linguaggio della biologia, la scienza
che studia le caratteristiche di tutti gli esseri viventi, il percorso che esse compirono
si chiama evoluzione, cioè trasformazione
lenta o anche cambiamento graduale.
IL POSTER
DELLA EVOLUZIONE.
Un gruppo di scienziati
riuniti a congresso
ha creato il poster
riprodotto qui sotto
per rappresentare
simbolicamente la discesa
dagli alberi e l’andatura
eretta da cui è nato
l’uomo.
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MODULO 1 - La Preistoria dell’uomo
un’intervista “impossibile”
Mister Darwin,
che cos’è l’evoluzione?
SIMONE Buon giorno Mister Darwin.
Mi scusi se ho usato la Macchina del
tempo per venire a disturbarla, ma non
ho proprio capito niente di questa sua
Teoria dell’evoluzione e se la prof mi
interroga sono proprio nei guai.
DARWIN Niente paura. L’evoluzione è
semplicissima da capire. È stato un
po’ più difficile arrivarci e mi è costato un viaggio intorno al mondo, ma almeno sono riuscito a spiegare il mistero delle origini della vita. Piuttosto,
il vero mistero è perché sei vestito in un
modo così strano.
SIMONE Beh, oggi noi ragazzi portiamo spesso questi vestiti molto comodi che si chiamano tute. Per la vita che
facciamo non potremmo essere ingabbiati come salami con quei colletti rigidi che portavate voi e tutto il resto. Poi la tuta va in lavatrice...
DARWIN Lavatrice? Per carità non mi
confondere le idee. Preferisco rispondere alle tue domande scientifiche.
SIMONE Perfetto. Allora partiamo da
questo. Ho capito che evoluzione vuol
dire “trasformazione lenta” o “cambiamento graduale” e ho capito anche
che alcune scimmie antropomorfe si
sono trasformate in ominidi e poi in
uomini. Ma non riesco a capire come.
DARWIN Mio caro ragazzo, tutto si riassume nel fatto che ogni essere vivente è sottoposto alle condizioni dell’ambiente in cui vive. Tu sei arrivato
qui con una strana giacca tutta imbottita, non è vero? Ma siccome noi
Inglesi amiamo il calduccio e qui c’è il
caminetto acceso, te la sei subito levata. Se non lo avessi fatto, avresti cominciato a sudare e poi ti saresti sentito male. La stessa cosa è capitata alle piante e agli animali di tanto tempo
fa. Finché l’ambiente in cui abitavano,
mangiavano e si riproducevano è rimasto costante, non hanno avuto bisogno, per così dire, “di levarsi la giacca”; quando l’ambiente ha cominciato a cambiare si sono dovuti cambiare
anche loro.
SIMONE Ma come! L’uomo è semplicemente una scimmia senza giacca?
DARWIN Dio salvi la regina! Voi del 2000
avete davvero poca immaginazione!
La giacca era solo un esempio. Ora te
ne faccio un altro. Molto, molto tempo
fa i mari erano così pieni di grandi pesci, che alcuni cominciarono a non trovare più da mangiare e si spinsero vicino alle coste sperando che ci fosse
del cibo. Errore! Più le acque erano
basse e più erano povere di pesciolini o di quei microscopici organismi che
chiamiamo plancton. Allora questi
grossi pesci disperati cominciarono a
guardarsi intorno, scorsero la terra e
intravidero qualcosa che poteva essere mangiato: vermi, insetti, ecc. Così cominciarono a esplorarla. Ma come
fa un pesce che attraverso le branchie
respira l’ossigeno sciolto nell’acqua a
respirare quello puro dell’aria? Lo sai
che l’ossigeno può bruciare come il
fuoco? Beh, ti puoi immaginare quanti pesci morirono tentando di restare
qualche minuto sulla terra. Ma alcuni
erano fortissimi, molto più forti di tutti gli altri....
SIMONE I Rambo dei pesci!
DARWIN Rambo? Che parola buffa.
Beh, vada per i Rambo dei pesci. Insomma questi Rambo cominciarono
ad “adattarsi” (è una parola scientifica sai?) e trasformarono le branchie in
polmoni.
SIMONE Ma non è possibile!
DARWIN È possibile, dannato moccioso, perché è successo, e io l’ho dimostrato con ogni genere di prove. Vedi questi fossili sul tavolo? Li ho raccolti
in tutto il mondo e sono gli anelli di una
catena che porta dai primi organismi,
i batteri, fino a noi esseri umani.
SIMONE Ma quanto tempo ci misero?
DARWIN Un tempo enorme: milioni e
milioni di anni. Ma lasciami finire. L’evoluzione dei pesci-Rambo non si
fermò ai polmoni. Mica potevano camminare sulla terra con le pinne, non
ti pare? E allora le trasformarono in
zampe.
SIMONE Come le rane?
DARWIN Come le rane e tante altre specie animali che fanno parte del gruppo degli anfibi, i quali anfibi sono i primi animali che colonizzarono la Terra
dopo i vermi e gli insetti. Eh, gli anfibi
sono importanti e quei Rambo furono
i vincitori di una battaglia per la vita
che si chiama “selezione naturale”. Il
che vuol dire che l’evoluzione è una
storia costellata di perdenti e di morti, perché la natura non ha pietà per i
deboli e premia solo gli individui più
tenaci, più sani e più...
SIMONE Mister Darwin, la batteria della macchina si sta scaricando e devo
tornare di corsa nel 2000. Comunque
è stato un piacere.
DARWIN Il piacere è anche mio, ma volevo raccontarti di quanti guai ho avuto per questa teoria...
SIMONE Un’altra volta, un’altra volta.
CHARLES DARWIN nacque nel 1809 e morì
nel 1882. Espose la sua teoria sull’evoluzione in un libro intitolato L’origine delle
specie, che pubblicò nel 1859. I benpensanti, però, lo attaccarono perché non
sopportavano l’idea che l’uomo discendesse dalla scimmia. Oggi la sua teoria è
universalmente accettata.
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1 - I nostri antenati
LE PRIME TRACCE LASCIATE DAGLI OMINIDI
Le orme fossili di tre ominidi
3 700 000 anni fa tre ominidi – un maschio, una femmina e un piccolo – camminarono su uno strato di cenere
vulcanica bagnata dalla pioggia e vi impressero le loro orme. Poi le ceneri si solidificarono sotto il sole cocente
dei Tropici e le orme, divenute fossili, rimasero intatte.
Sono state scoperte nel 1978 a Laetoli, in Tanzania (Africa centro-orientale). La loro forma dimostra che gli ominidi avevano i piedi e camminavano eretti.
Lo scheletro fossile di “Lucy”
3 400 000 anni fa una
femmina ominide di circa
vent’anni morì scivolando probabilmente in un
corso d’acqua. Il suo
scheletro, divenuto fossile, è giunto fino a noi ed è
stato scoperto nel 1974
ad Afar, in Etiopia (Africa
centro-orientale). I suoi
piedi, le sue anche e la
sua colonna vertebrale dimostrano che camminava eretta. Gli scopritori le
hanno dato affettuosamente il nome di “Lucy”
e, con tecniche raffinatissime, sono riusciti a ricostruirne il viso. Lo puoi osservare a pag. 13.
COME DIVENTARE UN FOSSILE
Questa parola deriva dal latino, la lingua da cui ha origine l’italiano parlata dagli antichi Romani. In latino fossum voleva dire “scavato” (ecco da
dove provengono altre parole italiane
come “fosso”, “affossare”, ecc.) e
fossile indicava quindi “tutto ciò che
può essere scavato” e che dunque si
trova sottoterra.
Nel linguaggio dell’archeologia essa
ha conservato lo stesso significato,
ma vi ha aggiunto una caratteristica
particolare: è fossile infatti tutto ciò
che si trova sottoterra e che può essere ritrovato scavando, a patto che,
nel corso di tempi estremamente lunghi, abbia assorbito tanti sali minerali
dal terreno da essersi pietrificato.
Casi diversi in cui potresti diventare
un fossile.
• Sei una tartaruga e, come tutti gli
esseri viventi, un giorno morirai e le
tue parti molli si dissolveranno; ma se
il tuo guscio, che è duro, avrà la fortuna di venire sepolto nel terreno, assorbirà i suoi sali minerali e verrà pietrificato, conservandosi perfettamente.
• Sei un uccello con la tua femmina.
Quando avrete finito di vivere, quali
parti di voi potranno diventare un fossile? Le ossa e le parti dure della testa, e persino le piume. È esattamente ciò che è capitato in un’epoca lontanissima (120 milioni di anni fa) alla
coppia di uccelli della foto, ormai estinti. Puoi riconoscere il maschio dalle
sue lunghe penne “timoniere”.
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MODULO 1 - La Preistoria dell’uomo
Sugli alberi erano favoriti i nostri antenati
più agili. La “selezione naturale” portò
ad avere cervelli più grandi
e una migliore coordinazione
tra occhio e mano.
cervello di uomo
cervello di scimpanzè
4
Gli ominidi si evolvono
Considerando quanto sono lenti i tempi
dell’evoluzione, possiamo dire che, una
volta diventati bipedi, gli ominidi compirono abbastanza rapidamente altre trasformazioni decisive.
Impararono a usare più abilmente le mani,
esercitando il pollice che, ruotando e
sovrapponendosi alle altre dita, permette di
afferrare oggetti sia con forza sia con delicatezza e precisione.
Esercitarono l’intelligenza e svilupparono
un cervello più grande e più complesso.
Per compensare la sempre maggiore scarsità di frutti della savana, si trasformarono
da frugivori in onnivori, adattandosi a
mangiare anche le uova degli uccelli, insetti, lucertoloni, piccoli animali e pesci
pescati dai laghi con le mani.
Inoltre fondarono la famiglia nucleare,
formata dai genitori e dai loro figli. Anche
questa fu una vera rivoluzione.
Tra le scimmie, infatti, ogni anno i maschi
combattono fra loro; poi il vincitore si
accoppia con tutte le femmine del gruppo,
ma non si lega a nessuna di esse né ai propri figli.
L’assiduità del rapporto familiare si rivelò
di fondamentale importanza, perché permise quella regolare trasmissione di esperienze da una generazione all’altra che oggi
chiamiamo educazione.
In sintesi
1-3 Molti milioni di anni fa la foresta pluviale dell’Africa
è abitata dalle scimmie antropomorfe, le più simili all’uomo. Sono quadrumani e questo permette loro di arrampicarsi su alberi altissimi e di essere frugivore, cioè
mangiatrici di frutta. Quando la foresta pluviale si trasforma in savana, gruppi di scimmie antropomorfe iniziano
una lunga evoluzione per adattarsi al nuovo ambiente.
In circa dieci milioni di anni imparano l’andatura eretta
sugli arti posteriori e usano quelli anteriori come mani.
Diventano l’unico animale bipede con mani prensili. Gli
studiosi le definiscono ominidi.
4 Le prime tracce degli ominidi risalgono a più di tre
milioni di anni fa. Imparano a usare il pollice e, in seguito, il loro cervello si sviluppa e il cranio si ingrossa. Gli
ominidi diventano onnivori e fondano la famiglia nucleare formata da genitori e figli ai quali vengono trasmesse le esperienze ossia un’educazione.
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1 - I nostri antenati
Pagine operative
Osserva lo scimpanzè della foto e rispondi alle domande.
1
Secondo te c’è distinzione fra le mani e i piedi?
sì
no
Come definiresti questo
animale?
scimmia
ominide
Su quale considerazione
hai basato la tua risposta?
ha quattro mani
ha due piedi e due mani
Indica con una crocetta che cosa significa “evoluzione”.
3
Veloce trasformazione in senso positivo.
Lenta trasformazione in senso negativo.
Veloce trasformazione in senso negativo.
Lenta trasformazione in senso positivo.
Completa lo schema inserendo correttamente i termini indicati sotto.
4
svilupparono un
............................................
più grande e più complesso
I protagonisti della scena disegnata qui
sotto sono ominidi. Osservali con attenzione,
poi rispondi alle domande.
2
Gli ominidi
impararono
a usare
le mani e a
esercitare
il pollice
si trasformarono
da frugivori
in .........................................
fondarono la
............................................
il rapporto familiare
permise ciò che oggi
chiamiamo
............................................
famiglia nucleare – cervello – educazione – onnivori
In quale ambiente vivono?
foresta
savana
Di che cosa si nutrono?
solo di frutta
di frutta e di carne
Il significato delle parole
Spiega il significato del seguente termine.
Quando sono a terra come si spostano?
camminando sulle zampe posteriori
camminando a quattro zampe
Ominide = ..........................................................
............................................................................
11
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