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La scimmia vestita tra passato e futuro
A Brunetto Chiarelli La scimmia vestita tra passato e futuro L’Antropologia come Storia Naturale dell’Uomo Omaggio al ° della pubblicazione de L’origine delle specie di Charles Darwin e in memoria del ° anniversario della morte di Paolo Mantegazza Prefazione di Danilo Mainardi Copyright © MMXIII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it [email protected] via Raffaele Garofalo, /A–B Roma () ---- I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: dicembre Per le ragioni che potranno essere lette nel testo, questo saggio è dedicato: alla memoria di Giuseppe Stalin, ex presidente dell’URSS a George Bush Senior, ex presidente degli USA all’Arcivescovo di Vienna Mons. Christoff Shonborn alla ex Ministro della Pubblica Istruzione nonché all’ ex vicepresidente del CNR e a tutti quelli che tentarono di cancellare l’insegnamento e la ricerca evoluzionistica o per ideologie preconcette o per interessi personali, o politici del momento. Ma con molta stima, anche se d’altra generazione, a un poeta dialettale romano detto “Trilussa” il cui intuito poetico ha avuto il merito di aprire la mente a molti. L’uomo e la scimmia L’Omo disse a la Scimmia: – Sei brutta, dispettosa: ma come sei ridicola! ma quanto sei curiosa! Quann’io te vedo, rido: rido nun se sa quanto! . . . La Scimmia disse: – Sfido! T’arissomijo tanto! T L’antenato – L’Omo è sceso da la Scimmia: – borbottava un Professore – nun me pare che ‘sta bestia ciabbia fatto troppo onore. . . – È questione de modestia; – je rispose un Ranguttano – l’importante è che la Scimmia nun sia scesa dar cristiano. T Più seriamente il testo è con affetto dedicato ai miei nipoti: Federica, Lorenzo, Laura, Lisa e Camilla e ai loro coetanei, preoccupato e pensoso per il futuro che li attende Indice Prefazione Premessa Capitolo I Storia e impatto delle concezioni evoluzionistiche .. Cenni storici, – .. L’evoluzionismo in Italia nella seconda metà dell’, – .. La conferenza di Herzen del e l’evoluzionismo a Firenze, – .. Paolo Mantegazza e la fondazione della prima cattedra di Antropologia in Italia, – .. Da Mantegazza alla seconda guerra mondiale, – .. Lo sviluppo delle Scienze Antropologiche nel secondo dopoguerra, – .. Ruolo delle scienze antropologiche oggi e quale compito per il futuro, – Biografia di Charles Darwin, – Bibliografia, . Capitolo II Sintesi introduttiva delle origini e dell’evoluzione umana .. Dal Big–Bang all’origine della vita, – .. Dai Rettili ai Mammiferi Euteri e dagli Euteri ai Primati, – .. I resti fossili e i dati biologici per la ricostruzione della filogenesi dei Primati e l’origine dell’Uomo, – .. L’origine e la diffusione degli Ominidi e di Homo, – .. Dalla postura quadrumane a quella eretta, – .. La comparsa dell’Uomo, – .. La comparazione cariologica e genetica fra Primati non umani e Uomo, – Bibliografia, . Capitolo III Unica specie, con molte varianti .. Premessa, – .. L’autocoscienza delle differenze, – .. Il dimorfismo sessuale nell’uomo, – .. Interpretazione socio–biologica sull’origine del seno prominente nella femmina umana, – .. Differenze genetiche, ma non “razze”, – .. La Dichiarazione sulla La scimmia vestita tra passato e futuro Razza dell’Unesco e il documento proposto da l’International Institute for Humankind Studies, – Bibliografia, . Capitolo IV Le prime acquisizioni culturali: la manualità e la produzione di strumenti .. Premessa, – .. Le tecniche di scheggiatura, – .. La successione delle industrie litiche nel tempo e nelle diverse regioni, – .. Le più antiche industrie litiche del Paleolitico inferiore, – .. Le industrie del Paleolitico medio e la Cultura Musteriana, – .. Il Paleolitico superiore e i complessi post–gravettiani, – .. Le industrie litiche negli altri continenti, – .. L’inventività umana, – .. La successione temporale degli eventi, – .. Le basi mentali della logica geometrica, – .. Le basi neolitiche e storiche della Matematica, – .. Le aree corticali di competenza della Geometria e della Matematica, – Bibliografia, . Capitolo V I centri genetici delle piante coltivate e l’origine della sedentarizzazione .. Premessa, – .. La scoperta dell’agricoltura, – .. Andamanto climatico durante l’Olocene, – .. toc=L’agricoltura itinerante dei popoli cacciatori–raccoglitori attuali, – .. I Centri genetici delle piante coltivate, – .. Documentazione archeologica, legata ai centri genetici delle piante coltivate e alla domesticazione animale, – Bibliografia, . Capitolo VI La comunicazione interindividuale e l’origine del linguaggio .. Premessa, – .. La comunicazione fonico–acustica, – .. Dalla vocalizzazione al linguaggio, – .. Le basi neurologiche del linguaggio, – .. Le basi genetico–molecolari del linguaggio, – .. Le ricerche linguistiche sugli Scimpanzé, – .. L’approccio ontogenetico, – .. Ipotesi fallace sull’esistenza di una lingua madre, – .. Monogenesi o poligenesi delle lingue, – .. Effetto dell’ambiente sullo sviluppo dell’encefalo, – .. Considerazioni conclusive, – Bibliografia, . Indice Capitolo VII Da a cc: le basi biologiche della sapientizzazione .. Premessa, – .. L’incremento cerebrale da a cc a seguito della fase acquatica dell’evoluzione umana, – .. Dieta, socializzazione e sviluppo cerebrale, – .. I tre cerebrotipi di MacLean, – .. I geni Homeobox e il loro ruolo nella morfogenesi e nell’evoluzione del cervello umano, – Bibliografia, . Capitolo VIII Le basi biologiche dell’aggregazione sociale e dell’incremento demografico .. L’individuo e la conflittualità interindividuale, – .. Gli stimoli base dell’organizzazione sociale, – .. Il rapporto madre– figlio, – .. Lo stimolo sessuale come mezzo di coesione sociale, – .. Rapporti di collaborazione per l’approvvigionamento del cibo, – .. Rapporti di collaborazione per la difesa del gruppo, – .. Interazione fra stimoli biologici e ambiente, – .. Definizione dell’unita riproduttiva di base e tentativo di definizione sociobiologica di deme, – .. Le basi sociologico–storiche delle strutture riproduttive umane, – .. Incremento demografico: incremento o impatto?, – Bibliografia, . Capitolo IX L’origine del pensiero religioso e le religioni d’oggi .. La carta delle religioni nel mondo attuale, – .. Forme diverse di religiosità, – .. Interazione fra forme di religiosità e ambiente, – .. La religione come fenomeno umano, – .. Le teorie sull’origine del fenomeno religioso, – .. L’accumulo delle tradizioni e la loro fissazione nelle menti dei fedeli, – Bibliografia, . Capitolo X Dalla civiltà industriale a quella post–industriale (Antropocene) .. Premessa, – .. Incremento demografico, risorse energetiche e biotecnologiche: interazione o impatto?, – .. Squilibri fra risorse e sviluppo, – .. L’inquinamento atmosferico, – .. La perdita di biodiversità, – .. I cambiamenti climatici e il protocollo di Kyoto, – .. Conservare per il futuro, – .. La necessaria riforestazione del Pianeta, – .. La situazione del Mediterraneo e il Progetto Atlante come tentativo riequilibrio ecologico ed economico nella regione Mediterranea, – Bibliografia, . Indice Capitolo XI Il cibo di oggi e quello per domani .. Fabbisogno energetico alimentare umano, – .. Produttività agricola e consumerismo, – .. La carrying capacity agricola del Pianeta per Homo sapiens, – .. La produzione agricola oggi, – .. Coltivazioni selettive, – .. Conclusioni, – Bibliografia, . Capitolo XII Dal carbone al petrolio e dal petrolio all’idrogeno .. Energia, chimica, ambiente, – .. La storia delle richieste energetiche, – .. Il bilancio antropico dell’era industriale, – .. Le crisi geopolitiche, – .. Cambiamenti di mercato nel rapporto Grano–Petrolio, – .. La fine del Petrolio e l’introduzione dell’Idrogeno, – .. Le fonti di energia alternative ai combustibili fossili, – .. Quadro europeo delle iniziative sui biocarburanti, – .. Firenze e il motore a Idrogeno di Barsanti e Matteucci, – Bibliografia, . Capitolo XIII Le basi naturalistiche dell’Etica e quelle storico–religiose della Morale .. Premessa, – .. Le basi storiche, conoscitive e culturali per una Bioetica globale, – .. L’autoconsapevolezza dei problemi, – .. Storia dei concetti etici, – .. La nascita della Bioetica e le sue basi naturalistiche, – .. Dalla Bioetica alla Bioetica globale, – .. Biotecnologie e genoma umano: appello per una riflessione di Bioetica globale, – Bibliografia, . Capitolo XIV Impatto ecosistemico del popolamento umano, consumerismo e carring capacity del Pianeta. Quale futuro per l’Umanità? .. Premessa, – .. I problemi ecologici e la loro riconsiderazione in chiave antropologica, – .. Energie disponibili e alternative per un futuro possibile, – .. Produttività agricola e consumerismo, – .. Problemi connessi con l’ingegneria genetica e la biomedicina in generale, – .. Tentativo dl una definizione naturalistica di Etica, – .. Riflessioni di scienziati e pensatori diversi, – .. Quale futuro per l’umanità?, – Bibliografia, . Indice Postfazione Bibliografia, . Prefazione Brunetto Chiarelli ha meriti grandissimi per la diffusione della ricerca antropologica nel nostro Paese. È un ricercatore distinto, ben noto nel mondo della ricerca e dotato di una straordinaria curiosità e passione. Cultore competente delle scienze naturali e ambientali e Maestro appassionato in vari ambiti di queste discipline, nella sua lunga e produttiva attività di ricerca ha toccato moltissimi temi. Quasi tutti ora li ritroviamo presenti in questo libro utile e importante, che penso possa rappresentare la summa della sua attività di scienziato maturo sì ma ancora straordinariamente produttivo. Il suo approccio interdisciplinare allo studio dell’uomo è importante e innovativo. La biologia e la cultura, Chiarelli infatti ci insegna, sono inscindibili nella storia umana. Chiarelli si avvale d’un approccio multidisciplinare che risulta assai efficace per analizzare e quindi ricostruire i multiformi aspetti che fanno della nostra specie un’unità dalle molte varianti, ricca di differenze genetiche che non possono però essere mai definite razziali. E lo stesso approccio vale pure per la storia della nostra evoluzione culturale, dell’origine dei linguaggi umani, per la domesticazione delle piante e la conseguente sedentarizzazione della nostra specie, per la nostra socialità complessa e articolata e infine per quell’incremento demografico che è la prima delle concause di ogni problema di carattere ambientale. Ho infine apprezzato, per il loro significato simbolico, le ironiche dediche indirizzate ad alcuni personaggi eccellenti della nostra storia recente, che si sono tutti in vario modo segnalati, come Chiarelli argutamente scrive, per essersi opposti, senza documentarsi, all’insegnamento della teoria evolutiva. Ebbene, voglio ricordare che l’esclusione dell’insegnamento dell’evoluzione dai programmi scolastici è oltremodo preoccupante perché, se si omette la spiegazione evolutiva, non si possono produrre altro che insegnamenti vuoti di spiegazione, sempre totalmente insoddisfacenti. Insegnamenti cioè solo penosamente moralistici e dunque ben poco utili per la vera comprensione del significato della diversità biologica e culturale, del suo Prefazione grande valore e della conseguente necessità di rispettarla. Solo allevando generazioni che pensano usando la ragione e non soltanto che credono, si potrà cambiare positivamente la storia dell’umanità. Un’umanità ricca di quella diversità, e di essa rispettosa, che rappresenta la miglior garanzia di sopravvivenza per la nostra specie. Danilo M Professore emerito di Ecologia comportamentale Università Ca’ Foscari di Venezia Premessa Fu l’amico Desmond Morris, nel e , a lanciare lo stereotipo de “la scimmia nuda” per indicare l’assenza di pelliccia nella nostra specie. L’epiteto di “scimmia vestita” che oggi introduco non vuole riferirsi alla più o meno abbondante e differenziata copertura vestiaria degli individui delle diverse popolazioni della nostra specie. Questo aspetto è stato già egregiamente sviluppato in una bella mostra accompagnata da un ottimo fascicolo, allestito dalla compianta Tiziana Doro e dal collega Melchiorre Masali, nel Museo di Antropologia ed Etnologia di Torino nel , mostra e fascicolo che meriterebbero essere riproposte in altre sedi museali. L’intento di questo libro è invece quello di sottolineare per un pubblico eterogeneo, ma interessato, le tappe evolutive che, durante la Storia Naturale della nostra specie, hanno condotto i nostri antenati a “vestirsi” di una cultura socio–tecnologica che dopo aver raggiunto l’attuale livello di globalizzazione rischia di condurci alla estinzione, così come è successo per molte altre specie animali in tempi diversi. Lo faccio con riferimenti alle ricerche e al periodo che ho vissuto come studente, ricercatore e docente di Ecologia umana, Antropologia, Primatologia e Evoluzione Umana a Torino, a Toronto, a Firenze, a Pavia, a Palermo, Catania e Messina, dal ad oggi e alle esperienze di ricerca fatte in paesi diversi, dagli Stati Uniti all’India, dal Brasile all’Australia. Il volume è dedicato alla ricorrenza del ° anno della pubblicazione del libro di Charles Darwin su L’Origine della specie, per il quale molte celebrazioni sono state fatte dal ad oggi, ma che forse pochi hanno considerato nelle implicazioni sul futuro dell’Uomo a causa dell’impatto che la nostra specie opera sul Mondo della Natura legato sì ai processi di selezione e all’evoluzione che ci ha prodotti, ma con i limiti imposti dalle leggi di Malthus e reinterpretati dal Premessa le leggi dell’ereditarietà di Gregorio Mendel che Charles Darwin, pur avendole nella sua biblioteca, aveva tralasciato di leggere, forse perché scritte in tedesco (Chiarelli ). L’Homo sapiens, come specie zoologica, presenta particolare interesse non solo perché è la specie a cui apparteniamo, ma perché, come specie animale, è stata ed è tuttora particolarmente efficiente. Sette miliardi di individui attualmente viventi e dislocati in tutte le terre emerse, esposti a rigore di climi inusitati per mammiferi della medesima taglia, è di per sé un segno di efficienza che ci inorgoglisce. L’orgoglio del dominio sulla Natura e la caparbia ostinazione contro le avversità è una caratteristica che ha sempre distinto l’Uomo e lo ha costantemente spronato a superare le difficoltà. Orgoglio ed ostinazione sono stati al tempo stesso stimolo ed effetto della sua evoluzione fisica e del suo progresso culturale. La cosiddetta civiltà tecnologica in cui viviamo e che apprezziamo è solo un aspetto di questo continuo adattamento. L’origine, l’evoluzione ed il differenziamento fisico della nostra specie non possono essere separati da quelli tecnologici e culturali, poiché essi si sono continuamente integrati in costante interdipendenza. Per questa ragione l’Antropologia intesa come Storia Naturale dell’Uomo non ha valore solo per soddisfare la curiosità sulla storia passata della specie a cui apparteniamo, ma ha valore di costante attualità: attualità che va dal ripensamento sulla natura del nostro essere e del suo inserimento nell’ambiente in cui viviamo, alla costante riproposta di differenti modi di esistenza. In questo momento poi in cui i valori tradizionali della cultura stanno rapidamente scomparendo per il progredire della globalizzazione tecnologica, l’Antropologia come Storia Naturale dell’Uomo adempie anche ad una funzione di ponte fra le cosiddette Scienze Esatte e quelle che malamente vengono definite Scienze Umane; e questo è l’aspetto più moderno e di maggiore importanza che l’Antropologia sta assumendo. Vi sono infatti discipline diverse che si occupano di aspetti particolari dell’essere umano, ma nessuna di queste si interessa specificamente della posizione della nostra specie nella sistematica naturale, delle sue origini, del suo inquadramento nell’ambito dei Vertebrati superiori, delle relazioni che essa ha con le altre forme di viventi e con l’ambiente esterno che viene da noi profondamente modificato. Premessa L’Anatomia descrive i dettagli della struttura del nostro corpo, la Fisiologia ne studia la funzionalità, la Patologia indaga sui processi abnormi, la Psicologia si occupa delle proprietà elaborative del nostro cervello, la Storia infine si interessa ai prodotti della cultura umana. Ma nessuna di queste scienze si occupa specificamente della nostra specie in senso naturalistico. Il campo di studio compatibile con questo intendimento è tuttavia molto ampio, in quanto può comprendere aspetti molto diversi che devono essere trattati e approfonditi con metodologie che, spesso, poco hanno in comune tra loro. L’interesse dell’antropologo è quindi quello di descrivere le varie caratteristiche proprie della specie umana, come fa lo zoologo con una particolare specie animale o come fa il botanico con una particolare specie di piante. Ovviamente i metodi saranno diversi a seconda dell’inclinazione propria di ogni studioso e della sua preparazione, ma il risultato deve tendere alla possibilità di una sintesi naturalistica di tutti i dati, sintesi che è alla base di ogni discorso filosofico. La funzione di ponte fra scienze esatte e scienze umane che le Scienze Antropologiche, concepite come Storia Naturale dell’Uomo, devono assumere risulta ancor più chiara se noi consideriamo la storia del nostro Pianeta nel suo insieme. La storia della Terra infatti può essere divisa in tre grandi periodi: quello chemiogenetico, quello biogenetico e quello cognogenetico. (fig. ) Lo stadio chemiogenetico è caratterizzato dalla produzione di composti organici complessi originatisi mediante meccanismi quale l’aggregazione cosmica primitiva, i processi fotochimici, le reazioni termiche o spontanee fra composti preformati; meccanismi comunque non di tipo replicativo, non tali cioè da consentire la formazione di un composto mediante la replica di una identica struttura. Lo stadio biogenetico è caratterizzato dalle replicazioni di un polimero, strutturato secondo un ordine specifico. Il polimero biogenetico per eccellenza, nel nostro globo, è l’acido desossiribonucleico o DNA. Questa molecola determina la sequenza delle sue proprie repliche e di quei materiali, come le proteine, che costituiscono le cellule e gli organismi. Su questo polimero la Natura ha compiuto errori di replicazione e la selezione naturale ha scelto fra gli errori quelli più adatti, dando luogo alla enorme varietà di forme di vita attualmente esistenti sulla Terra. Premessa La cognogenesi (storia) è caratterizzata dal meccanismi di percezione, di calcolo, di espressione simbolica e di comunicazione interpersonale per cui si ha l’accumulo delle tradizioni e della cultura. Figura . Storia della Terra: stadio chemiogenetico ( miliardi di anni), biogenetico (, miliardi di anni) e cognogenetico ( milioni di anni). In questo contesto l’Antropologia quindi trova una sua specifica collocazione come Scienza che si occupa degli aspetti biogenetici riguardanti il gruppo dei Primati, dell’origine fisica dell’Uomo nonché dell’origine e dei processi fondamentali dell’evoluzione della cognogenesi. Una scienza quindi che deve integrare il metodo sperimentale con il metodo storico, in cui le informazioni devono essere costantemente controllate e confortate da una ragionata loro collocazione storica e funzionale. In questa concezione dell’Antropologia come Storia Naturale dell’Uomo la Preistoria non può trascurare le conoscenze di biologia umana; l’Urbanistica non può fare a meno dell’Antropologia fisica e della Demografia come l’Economia deve tenere nel dovuto conto le differenze biologiche, sociali e culturali fra le varie popolazioni umane per meglio pianificarne il loro sviluppo. L’Antropologia quindi si propone come scienza di sintesi e di base unificante per molte altre. Premessa Una ulteriore ragione per sottolineare l’importanza dell’Antropologia sta nella funzione di coordinamento delle conoscenze finora acquisite sulla nostra specie, coordinamento necessario anche per l’imminente integrazione delle differenti culture tradizionali delle popolazioni umane viventi sul Globo. L’organizzazione dei dati concernenti questa scienza dell’Uomo, inteso come specie zoologica, è comunque un problema complesso e necessita di un principio e di un filo conduttore che noi facciamo partire dal gruppo zoologico a cui apparteniamo: quello dei Primati. I Primati come gruppo zoologico sono di per sé particolarmente interessanti. Sono infatti gli unici Mammiferi per i quali la sistematica delle forme attualmente viventi ricapitola per grandi linee quelle che devono essere state le tappe evolutive che hanno condotto alle forme più evolute. Le Proscimmie infatti possono essere considerate come uno stadio evolutivamente inferiore alle Scimmie. Nell’ambito delle Scimmie poi le Scimmie Platirrine, pur nel loro adattamento ecologico talvolta estremo, rappresentano uno stadio inferiore a quello delle Scimmie Catarrine il cui massimo prodotto evolutivo è l’Uomo. Una sistematica orizzontale quindi che in grandi linee ricapitola la sistematica verticale o delle forme fossili; un gruppo di particolare interesse per lo Zoologo e di importanza basilare per l’Antropologo. A partire dallo sviluppo delle concezioni illuministiche del XVII secolo, sorsero fra studiosi di discipline diverse dispute e contrasti violenti, che solo negli anni più recenti sono stati superati con la accettazione della reale stretta parentela della nostra specie con gli altri Primati, anche se questo non impedisce il permanere di certe filosofie che considerano l’Uomo centro dell’Universo, creatura superiore e diversa da tutte le altre. Al fine di far ritrovare all’Uomo la giusta posizione nell’ambito della Natura, può essere quindi utile riflettere sulla nostra vera natura di specie animale, la cui breve vita è legata alla comune sopravvivenza di altri esseri e inserita in un ambiente fisico e biologico che, pur soggetto a costante trasformazione, deve essere rigorosamente rispettato per assicurare la futura sopravvivenza della specie. È infatti comune preoccupazione che la specie linneana a cui apparteniamo sta vivendo una fase di profonda crisi. È la specie zoologica che esercita la maggiore pressione sull’ambiente naturale. Gli interventi molto spesso catastrofici da essa operati negli anni più recenti sulla superficie del Premessa Pianeta hanno messo in difficoltà la carrying capacity della biosfera e di conseguenza hanno messo a repentaglio la stessa nostra sopravvivenza, unitamente a quella di molte altre specie animali e vegetali. La scienza e la tecnologia sono oggi assillate dai problemi ecologici, dall’ammassarsi di rifiuti, dal problema degli inquinamenti. Coinvolgimenti sempre più complessi esistono tra governanti e tecnologi per soddisfare nell’immediato futuro il problema dello smaltimento dei “prodotti chimici di secondo livello”. D’altra parte il processo evolutivo di adattamento fisico e dello sviluppo tecnologico che ha prodotto il nostro affermarsi su questo Pianeta interessa e inorgoglisce ciascuno di noi, indipendentemente dalle ideologie alle quali ognuno è educato o si ispira, anche se una visione teleologica, non necessariamente confessionale, è condivisa dalla quasi totalità dei ricercatori. Il pubblico è sempre più vivamente interessato a prendere coscienza delle varie fasi attraverso le quali si è attuato il differenziamento fisico della nostra specie, nonché del modo e delle ragioni del formarsi e del succedersi delle culture umane, dalla più antica preistoria alla odierna civiltà tecnologica. Il successo delle pubblicazioni divulgative, anche con le loro superficialità e manchevolezze, lo dimostrano. Il differenziamento fisico, le difficoltà superate con caparbia ostinazione durante la preistoria non possono essere dimenticate nella comprensione dello sviluppo tecnologico–culturale dell’umanità attuale perché si integrano in una costante dipendenza. La storia dell’incremento demografico e la ricerca delle sue origini devono essere tenute presenti dai pianificatori attuali e futuri del popolamento umano. I movimenti dei popoli e le migrazioni, determinate da cambiamenti ecologici o da esigenze economiche, non hanno significato solo storico ed economico, ma cambiano la struttura stessa delle popolazioni. La nostra stessa sopravvivenza è condizionata da un profondo ripensamento dell’impatto ecosistemico che oggi abbiamo sul mondo della Natura. Premessa Bibliografia D C., L’origine della specie (con introduzione di S. Montalenti), Ed. Scientifiche Einaudi, Torino . —–, L’origine delle specie: abbozzo del e comunicazione del (traduzione di B. Chiarelli), Boringhieri ed., Torino . —–, L’Origine dell’Uomo e la scelta sessuale (traduzione di Michele Lessona, a cura e con introduzione di B. Chiarelli), Bibl. Univ. Rizzoli, Milano . D–G T., M M., La scimmia vestita, Assessorato alla Cultura, Città di Collegno . M R., An Essay on the Principle of Population, J. Johnson, London . M G., Le leggi dell’ereditarietà (traduzione italiana di B. Chiarelli con un saggio di V. Orel), Bibl. Univ. Rizzoli, Milano, . M D., A zoologist’s of the human animal, Jonathan Cape, London, . —–, La scimmia nuda, Tascabili Bompiani, Milano . Nota: L’autore ringrazia per la preparazione di questo fascicolo colleghi e studenti, ma principalmente lo studio dattilografico di Fabiola Filippi e Chiara Bullo, che hanno dedicato tempo e pazienza alle continue correzioni e variazioni del testo, nonché gli amici Baldo Conti, Mauro Annese e Vinicio Serini che molto si sono prodigati nella rilettura e correzione del testo.