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Approfondimento Gestione del drenaggio urinario a circuito chiuso

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Approfondimento Gestione del drenaggio urinario a circuito chiuso
GESTIONE DEL DRENAGGIO URINARIO A CIRCUITO CHIUSO
quando è indicato il clampaggio del tubo di drenaggio della sacca urinaria?
di Laura Tonetto, infermiera, consigliere Collegio IPASVI di Treviso
RAZIONALE:
email: [email protected]
Un report di Incident Reporting del 2008 di una Unità Operativa di Chirurgia Generale, riportava, tra le
segnalazioni riguardanti l'area assistenziale diretta al paziente, il ritrovamento immotivato del tubo di drenaggio
urinario clampato, causa di sofferenza evitabile in paziente cateterizzato.
L'analisi delle segnalazioni dimostrava come conoscenze e modalità non uniformi di gestione della sacca d'urina a
circuito chiuso da parte degli operatori, avessero prodotto eventi avversi e avessero ritardato l'azione correttiva.
Un'indagine non strutturata estesa agli infermieri del dipartimento, evidenziava l'esistenza nei professionisti di
dubbi e discordanze sulla gestione del presidio.
Anche in letteratura viene segnalato che, nonostante lo sviluppo scientifico abbia fornito materiali e strumenti che
contribuiscono alla prevenzione delle infezioni del tratto urinario associate a catetere (CAUTI), vi sono numerose
evidenze di gestione improprie della sacca di raccolta di urina: studi sperimentali controllati sull'antisepsi del
meato uretrale hanno dimostrato come la disconnessione della giunzione tra catetere e tubo di drenaggio, il mal
posizionamento della sacca ed il posizionamento non corretto del rubinetto di svuotamento della sacca
comportino un aumento significativo dell'incidenza di batteriuria.18
I corsi di formazione ad hoc ed aggiornamenti sulle criticità emerse vengono individuati come la strategia per
poter migliorare l'aderenza ai protocolli assistenziali.17
ATTIVITA' PRODOTTE :
OBIETTIVI
• Riduzione della sofferenza
evitabile all'utente portatore di
catetere vescicale ed aumento
della sicurezza nelle cure
assistenziali a tali utenti.
• Modificazione e uniformità della
gestione della sacca d'urina a
circuito chiuso da parte degli
operatori, secondo le evidenze
scientifiche più aggiornate.
STRATEGIE
INDICATORI di EFFICACIA
• Ricerca bibliografica delle procedure più
aggiornate sulla gestione del tubo di
drenaggio urinario a circuito chiuso in
paziente cateterizzato con particolare
attenzione alle indicazioni del clampaggio.
• Incontro per informazione ed
aggiornamento sulle linee guida esistenti
nella letteratura scientifica attuale,
riguardanti specificatamente la gestione
della sacca d'urina a circuito chiuso.
• Redazione di scheda informativa sulla
gestione a domicilio della sacca d'urina a
circuito chiuso per utenti dimessi con
catetere vescicale
• 2 mesi dopo l'incontro di
aggiornamento: 2 segnalazioni di
errore nella gestione della sacca
urinaria a circuito chiuso
• 6 mesi dopo l'incontro: 0 segnalazioni
• 12 mesi dopo l'incontro: 0
segnalazioni
• dopo 24 mesi per monitoraggio: 0
segnalazioni
MATERIALI E METODI PRIMA FASE: Attività eseguite nel 2008
1. ricerca bibliografica di procedure sulla gestione della sacca d'urina a circuito chiuso
CARATTERISTICHE DELLE SACCHE PER DRENAGGIO URINARIO A CIRCUITO CHIUSO19
• Scala graduata approssimativa
• Valvola antireflusso evita la risalita delle urine dalla sacca al perineo
•
•
•
•
•
•
e/o in vescica, riducendo il rischio di contaminazione batterica
anche in caso di malposizionamento della sacca)
Filtro antibatterico di compensazione della pressione interna
Rubinetto di scarico con relativo ricovero
Cono catetere scalinato rigido con attacco universale
Punto di prelievo e capsula protettiva
Piastrina stringitubo
Tubo ampio lume con superficie interna liscia
1
Opzionali:
• Sfondo sacca bianco
• Pinza fermatubo al lenzuolo
• Vaschetta di Pasteur evita la risalita
batterica creando una discontinuità nello
scarico del liquido drenato
• Maniglia appendisacca pratica e
maneggevole
Nel 2008 sono stati presi in esame gli studi, le linee guida, i protocolli e le procedure esistenti sul cateterismo
vescicale e, fra quelli trovati, ne sono stati selezionati 5 per la ricerca delle procedure specifiche di gestione della
sacca d'urina a circuito chiuso.
1.1 Criteri di selezione
datati dopo il 2000
rendono operative le raccomandazioni del CDC 19811 (confermate nell'aggiornamento CDC 2009 categoria I
e categoria II)
contengono procedure che riguardano specificatamente la fase di gestione della sacca d'urina a circuito chiuso
•
•
•
STUDI SELEZIONATI
1. Prevenzione delle infezioni delle vie
STUDI considerati ma NON SELEZIONATI
per la ricerca delle procedure specifiche
Datati prima
del 2000
urinarie associate al cateterismo vescicale.
Unità Operativa di prevenzione rischio
1. Linea guida per la
infettivo P.A. 03/03 Rev.01.ASL3 Torino,
prevenzione e la terapia
Marzo 20035
delle infezioni urinarie
2. Linee guida per la prevenzione delle I.V.U negli ospiti delle
nei pazienti cateterizzati, USL n. 9 Treviso, residenze per
anziani.R.S.A. Modena e
20013
Mirandola. 30 Gennaio
3. Linee guida per la prevenzione delle
infezioni delle vie urinarie. Linee Guida 03 1999
Ed. 1 Rev. 0. Padova, Febbraio 20054
4. Protocollo operativo cateterismo
2. Protocolli infermieri
nefrologia: cateterismo
vescicale Azienda Ospedaliera provincia di
vescicale. Ospedale
6
Pavia. Rev. Dicembre2003
Giovanni Bosco, Azienda
5. Il cateterismo vescicale. Procedure,
Regionale USL Torino
indicazioni, linee guida, per poter eseguire 4.Ed. 25 Marzo 1999.
la manovra in sicurezza.L. Urbani, Mestre G. Bon, Gorizia: Corso cateterismo
uretrale maschile. Aprile 20058
Data di redazione
NON esplicitata
1. Protocollo
Operativo. Linee
guida per la gestione
del cateterismo
vescicale.Regione
Toscana Azienda ULS
N°3 Pistoia Rev.0
2. Protocollo di
gestione del catetere
vescicale.Commissio
ne professionale per
le cure domiciliari.
Regione Emilia
Romagna, Azienda
USL di Ferrara.
Procedura di stesso
autore
1. Il cateterismo
vescicale.
Procedure,
indicazioni, linee
guida, per poter
eseguire la
manovra in
sicurezza.Azienda
per i servizi
sanitari N°2
Isontina.
1.2 Risultati della ricerca
Sono state individuate 4 procedure che riguardano specificatamente la fase di gestione della sacca
d'urina a circuito chiuso:
1.
2.
3.
4.
PROCEDURA PER IL TRASPORTO DELLA PERSONA CATETERIZZATA
PROCEDURA PER LO SVUOTAMENTO DELLA SACCA
PROCEDURA PER IL PRELIEVO ASETTICO DI CAMPIONE DI URINA NEL CATETERIZZATO
PROCEDURA IN SITUAZIONE DI GLOBO VESCICALE
1.3 Discussione dei risultati
La procedura n.1, in tutti i lavori analizzati, è sovrapponibile se non uguale.
La procedura n.2 e la procedura n. 3 discordano nei diversi studi in un solo passaggio ciascuna:
• procedura per lo svuotamento della sacca / passaggio “disinfezione del rubinetto”: solo in due
procedure4-5, tra le analizzate, è prevista la disinfezione del rubinetto con garza pulita imbevuta di
disinfettante (Antisapril)4 e clorexidina alcoolica5 prima di riporlo nell'apposito ricovero, alcuni studi
scoraggiano questa azione eseguita sistematicamente per evitare resistenze a disinfettanti;
• procedura per il prelievo asettico di campione di urina / passaggio “clampaggio del tubo di
drenaggio”: solo due procedure sulla totalità analizzata, riportano come sistematico il clampaggio4-5
del tubo appena oltre il dispositivo di prelievo utilizzando il morsetto non traumatico predisposto per
favorire la raccolta del quantitativo d'urina necessario (minimo10 ml di urina per urinocoltura)
La procedura n. 4 non è segnalata in tutti i protocolli operativi analizzati.
2
Gli studi che la prevedono, concordano sulla motivazione ( evitare svuotamento rapido, doloroso e
dannoso - “emorragia ex vacuo”), ma riportano delle discordanze sui tempi e numero dei singoli
passaggi:
• una procedura indica che è necessario interrompere il flusso di urine, dopo i primi 600cc, pinzando con
le dita della mano il tubo di raccordo per qualche minuto poi far proseguire la fuoriuscita di urine
(passaggio unico)5,
• l'altra indica che è necessario controllare lo svuotamento dell’urina, sospendendo il flusso con il
clampaggio del tubo di drenaggio ai primi 600 ml per 30', quindi continuare ad intervalli di 30’ con la
fuoriuscita di 300 ml ogni volta, fino al completamento, poi lasciare il flusso libero. (più passaggi)8.
INTERPRETAZIONE
Dopo l'incontro di aggiornamento tenutosi in reparto con gli operatori, la creazione della scheda
riassuntiva di promemoria delle procedure specifiche di gestione della sacca d'urina a circuito chiuso
secondo evidenza e l'elaborazione di una scheda informativa sulla gestione a domicilio della sacca
d'urina a circuito chiuso per gli utenti dimessi con catetere vescicale, nel 2011 veniva confermato
l'indicatore di efficacia: tra le segnalazioni di Incident Reporting raccolte, c'erano 0 segnalazioni di errore
nella gestione della sacca urinaria a circuito chiuso. A supporto di quanto in modo unanime e concorde
tutte le linee guida raccomandano, l' intervento informativo al personale sanitario che assiste pazienti
portatori di catetere vescicale, risulta essere risposta efficacie per il miglioramento dell'assistenza e
per la sicurezza dell'utente.
Non solo, ma nel dare una risposta scientifica ad un problema sollevato dagli infermieri mediante
segnalazioni spontanee, la ricerca bibliografica ha evidenziato anche il tema irrisolto di quanto tempo
attendere dopo il clampaggio per evitare dolore o emorragia ex vacuo individuando un ambito di ricerca
su un argomento ritenuto da tanti arcinoto e scientificamente esaustivo.
Nel frattempo gli operatori stessi hanno evidenziato altri dubbi nella gestione della sacca d'urina che non
trovavano risposta evidente nei protocolli presentati: per esempio procedure specifiche e corretti
comportamenti in caso di contaminazione e deconnessione accidentale della sacca del catetere.
A fine 2011 si procedeva ad ulteriore ricerca bibliografica per aggiornamento.
MATERIALI E METODI SECONDA FASE: Attività eseguite nel 2012 per aggiornamento
1.4 Revisione e confronto delle procedure individuate nel 2008 con le linee guida internazionali 20072012 per aggiornamento
LINEE GUIDA INTERNAZIONALI SELEZIONATE PER AGGIORNAMENTO 2012
1. CDC Centers for Disease Control and
Prevention 2009,
2. IDSA Infectious Diseases Society of
America 2009,
3. MDPH Massachusetts Department of
Public Health 2008
4. SHEA-IDSA Society for Healthcare
Epidemiology of America – Infectious
Diseases Society of America 2008
5. EPIC2-DH Department of Health, England
2007
6. EAUN European Association of Urology
Nurses 2012
Le prime cinque sono state selezionate da una
ricerca bibliografica di revisione e sintesi di linee
guida sulla prevenzione delle infezioni delle vie
urinarie associate a cateterismo vescicale di
Giuseppe Lazzari e pubblicate su L'Infermiere,
2010;47;5-6:26-3820,
la sesta è stata pubblicata in Febbraio 2012
dall'Associazione europea infermieri di Urologia
EAUN 2012.
3
Pur presentando alcune differenze sia nei contenuti che nei metodi, la versione CDC del 2009 riconferma
parte degli interventi di buona pratica già indicati nella versione storica del 198120; nello specifico la
macrocategoria “modalità di mantenimento del presidio” non presenta discordanze:
si convalidano pertanto le quattro procedure elaborate nel 2008 (PRIMA FASE).
Il mantenimento di un costante flusso urinario viene raccomandato da tre linee guida (CDC, MDPH,
SHEA-IDSA) e da EAUN, tutte le linee guida sostengono che vanno impedite torsioni del tubo di
drenaggio e che la sacca di raccolta va mantenuta al di sotto del livello della vescica e sollevata dal
pavimento per evitare contaminazioni dovute all'ambiente esterno.
Tutte concordano sull'utilizzo di acqua e detergente per l'igiene quotidiana del meato urinario in
cateterizzato, sconsigliano l'utilizzo di antisettici; pratiche non raccomandate sono l'aggiunta di soluzioni
disinfettanti alle sacche e la pulizia con clorexidina.
Le linee guida internazionali ribadiscono, con raccomandazioni la cui forza può essere compresa tra un
livello elevato e un livello moderato, il mantenimento del sistema chiuso e il divieto di deconnessione
del sistema di drenaggio dal catetere vescicale.
In caso di contaminazione durante l’esecuzione della tecnica sterile, di deconnessione accidentale e non,
o perdite, solo CDC raccomanda di sostituire sterilmente il catetere e il sistema di drenaggio (e quindi
tutto il sistema) mentre le linee guida MDPH e IDSA-SHEA, in caso di deconnessione o perdite, indicano
di disinfettare il punto di raccordo catetere-tubo di drenaggio prima di connetterne uno nuovo
(sostituzione della sola sacca).
Proprio per evitare deconnessioni deliberate o accidentali, due linee guida (CDC, IDSA) su 5
raccomandano di utilizzare, se disponibili, cateteri vescicali preconnessi al sistema di drenaggio20.
Nessuna delle 5 linee guida esplicita la necessità e tempo di clampaggio del catetere nel prelievo
asettico dei campioni d'urina, EAUN cita la possibilità di clampare il tubo di drenaggio col morsetto a
pochi centimetri dal dispositivo solo se non c'è urina visibile nel tubo fino alla comparsa di una quantità
sufficiente.
1.5 Aggiornamento della ricerca bibliografica
Quando è indicato il clampaggio del tubo di drenaggio urinario?
IL CLAMPAGGIO DEL TUBO
DI DRENAGGIO URINARIO DEVE
ESSERE EVITATO (Categoria IB)

MAI nelle comuni
prestazioni assistenziali
(svuotamento sacca, trasporto e
mobilizzazione paziente)

SE NECESSARIO nel
prelievo asettico di campione
urina da dispositivo

PER QUALCHE MINUTO /
30 MINUTI (TEMA IRRISOLTO) in
condizione di globo vescicale

Nella letteratura scientifica più recente, il clampaggio del tubo di
drenaggio a circuito chiuso, nelle procedure assistenziali più comuni
di gestione dell'utente cateterizzato (trasporto e mobilizzazione
paziente, svuotamento sacca) non viene citato, mentre è indicato in
condizione di globo vescicale anche se le procedure più recenti
discordano sulla sua durata (da qualche minuto a 30 minuti).
Nessuna delle linee guida internazionali esplicita la necessità e
tempo di clampaggio nel prelievo asettico dei campioni d'urina,
EAUN ne indica l'esecuzione solo se non c'è urina visibile nel tubo di
drenaggio.
Al contrario, il clampaggio del tubo di drenaggio urinario risulta
addirittura essere comportamento scorretto: il mantenimento di
un costante flusso urinario viene raccomandato da quattro linee
guida (CDC,MDPH,SHEA-IDSA,EAUN) e l'evitare le piegature del
catetere e torsione del tubo di drenaggio sono misure
fortemente raccomandate.
4
PROCEDURE GESTIONE SACCA D'URINA A CIRCUITO CHIUSO aggiornate 2012
PROCEDURA PER IL TRASPORTO DELLA PERSONA CATETERIZZATA
• Non scollegare mai la sacca dal catetere (Categoria IB)
• Non alzare la sacca al di sopra del livello della vescica (Categoria IB)
• Evitare il contatto del rubinetto con superfici contaminate (pavimento, biancheria sporca
ecc)
mantenere sollevata la sacca dal pavimento (Categoria IB)
• Non creare trazioni del catetere (Categoria IB)
PROCEDURA PER LO SVUOTAMENTO DELLA SACCA
• Lavaggio sociale delle mani prima e dopo la manipolazione della sacca (Categoria IB )
• Indossare guanti puliti (tanti quanti sono le sacche da vuotare) (Categoria IB )
• Utilizzare contenitore pulito ed individuale per ciascun paziente (Categoria IB)
• Posizionare il contenitore pulito sotto il rubinetto di scarico, facendo attenzione a non
toccare i bordi col rubinetto (Categoria IB)
• Aprire il rubinetto di scarico e lasciar vuotare totalmente la sacca
• Chiudere il rubinetto e posizionarlo nell'apposito ricovero (Categoria IB)
• Assicurarsi che il rubinetto non venga mai a contatto col pavimento (Categoria IB)
• Togliere i guanti e lavarsi le mani
• Riportare la quantità svuotata su documentazione rilievo parametri in uso
PROCEDURA PER IL PRELIEVO ASETTICO DI CAMPIONE DI URINA NEL
CATETERIZZATO
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Informare la Persona Assistita
Lavarsi le mani con antisettico (Categoria IB)
Scoprire l’apposito dispositivo di prelievo
Indossare i guanti (Categoria IB)
Disinfettare il dispositivo con sol.di iodopovidone o derivati del cloro (Categoria IB)
Inserire l’ago ed aspirare la quantità di urine necessarie (minimo 10 ml per Urinocoltura)
Introdurre con tecnica asettica l’urina prelevata nel contenitore idoneo
Riordinare il letto ed il materiale
Togliere i guanti e lavarsi le mani (Categoria IB)
PROCEDURA IN SITUAZIONE DI GLOBO VESCICALE
• Lavaggio sociale delle mani prima e dopo la manipolazione
• Interrompere il flusso ai primi 600 ml
della sacca (Categoria IB)
a) pinzare il tubo con le dita per qualche minuto poi far proseguire la fuoriuscita di urine
(?)
b) sclampare il tubo ad intervalli di 30 minuti con la fuoriuscita di 300 ml ogni volta, fino
al completamento, poi lasciare il flusso libero (?) (TEMA IRRISOLTO)
POSIZIONE DEL CATETERE VESCICALE E DEL TUBO DELLA SACCA IN PAZIENTE
ALLETTATO
• Fissare il catetere in maniera appropriata per ridurne la mobilità e prevenire la trazione
uretrale (Categoria IB)
• Di norma fissaggio alla parte superiore della coscia nella donna, all'addome nell'uomo
Fixation of a urethral catheter (Source: C. Vandewinkel) EAUN
• In paziente urologico con ematuria far passare il tubo della sacca sotto la coscia (per favorire
la fuoriuscita di eventuali frustoli ematici)
5
GRADING DELLE
RACCOMANDAZIONI
ADOTTATO DAL CDC
(2009)
Categoria IA
Forte
raccomandazione
sostenuta da prove
di qualità elevatamoderata che
suggeriscono netti
benefici o danni
Categoria IB
Forte
raccomandazione
sostenuta da prove
di bassa qualità che
suggeriscono netti
benefi ci o danni o
una pratica accettata
(ad es., una tecnica
asettica) sostenuta
da prove di qualità
bassa-molto bassa
Categoria IC
Forte
raccomandazione
richiesta da leggi
statali e federali
Categoria II
Debole
raccomandazione
sostenuta da prove
di qualsiasi evidenza
che indicano un
compromesso tra
benefici e rischi
Nessuna
raccomandazione/Q
uestione irrisolta
Questione irrisolta
per la quale sono
disponibili prove di
qualità bassa-molto
bassa con incertezza
tra benefici clinici e
danni.
BIBLIOGRAFIA
1. CENTER FOR DISEASE CONTROL. (U.S. Department of health and human services Public Health
Service).Guida per la prevenzione e il controllo delle infezioni ospedaliere. Edizione italiana a cura
di G. V. Giacomi e M.L.Moro. Istituto Superiore di Sanità, Laboratorio di Epidemiologia e
Biostatistica. Roma, 1989.
GUIDELINE FOR PREVENTION OF CATHETER-ASSOCIATED URINARY TRACT INFECTIONS CDC 2009
(aggiornamento ed espansione della linea guida originale CDC per la prevenzione delle infezioni
delle vie urinarie pubblicato nel 1981).
2. MINISTERO DELLA SANITA’. (Comitato Nazionale per la valutazione della qualità tecnico-scientifica
ed umana dei servizi e degli interventi sanitari e per l’accreditamento delle istituzioni sanitarie).
Progetto I.V.U. Infezioni delle vie urinarie. Prevenzione delle infezioni delle vie urinarie nei
pazienti cateterizzati: uso del catetere e assistenza infermieristica. Parte 1 e 2, GIIO vol. 3 n. 1
Gennaio Marzo 1996
Linee guida, protocolli, procedure
3. Linee guida per la prevenzione delle I.V.U nei pazienti cateterizzati, USL n. 9 Treviso, 2001
4. a)www.ulss16.padova.it/interass/docs/linee/infezioni_urinarie/linee_guida_infezioni_urinarie.pd
f - Linee guida per la prevenzione delle infezionidelle vie urinarie Linee Guida 03 Ed. 1 Rev. 0.
Padova Febbraio 2005. Ultimo accesso 07/02/2008
b)www.ulss16.padova.it/interass/docs/linee/infezioni_urinarie/procedura_inserimento_gestione
_catetere.pdf – Procedura assistenziale 04 Ed. 1 Rev.0 .Ultimo accesso 25.02.2012
5. www.pri-asl3to.it/Protocolli/Schede/vieurinarie_03.pdf – Prevenzione delle infezioni delle vie
urinarie associate al cateterismo vescicale. Unità Operativa di prevenzione rischio infettivo P.A.
03/03 Rev.01. Torino, Marzo 2003 Ultimo accesso 07/02/2008
6. www.digilander.libero.it/newsfornurse/neurologia/protocollo%20cateterismo%20vescicale.pdf.
Protocollo operativo cateterismo vescicale, Azienda Ospedaliera della provincia di Pavia.
Rev.Dicembre 2003 Ultimo accesso 07/02/2008
7. www.usl3.toscana.it/UOAziendali/malattieinfettive/docs/PROTOCOLLO_CATETERI_VESCICA.DOC .
Protocollo Operativo. Linee guida per la gestione del cateterismo vescicale.Regione Toscana
Azienda ULS N°3 Pistoia Rev.0 Ultimo accesso 07/02/2008
8. www.nursindmonza.it/Documenti/atti/Cateterismo%20vescicale.pdf. Il cateterismo vescicale.
Procedure, indicazioni, linee guida, per poter eseguire la manovra in sicurezza.L. Urbani, Mestre G. Bon, Gorizia: Corso cateterismo uretrale maschile. Aprile 2005 Ultimo accesso 07/02/2008
9. www.nursindbergamo.it/convegni/atti/cateterismo/corso%20 cateterismo. Il cateterismo
vescicale. Procedure, indicazioni, linee guida, per poter eseguire la manovra in sicurezza.Azienda
per i servizi sanitari N°2 Isontina.Ultimo accesso 20/01/2008
10. www.ceveas.it/ceveas/ResourcesGal/area%20linee%20guida/LG_infezioni_urinarie.PDF Linea
guida per la prevenzione e la terapia delle infezioni urinarie negli ospiti delle residenze per
anziani.R.S.A. Modena e Mirandola. 30 Gennaio 1999 Ultimo accesso 20/01/2008
11. www.sigg.it/public/doc/DASCARICARE/473.pdf Protocollo di gestione del catetere
vescicale.Commissione professionale per le cure domiciliari.Regione Emilia Romagna, Azienda
USL di Ferrara. Ultimo accesso 20/01/2008.
12. www.dadinosandrina.com/Nursing/Articoli_nursing/PROTOCOLLO%20CATETERISMO
%20VESCICALE%2099.doc -Protocolli infermieri nefrologia: cateterismo vescicale. Ospedale
Giovanni Bosco, Azienda Regionale USL Torino 4.Ed. 25 Marzo 1999.
Studi
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cateteri vescicali a breve permanenza Volume 4, Issue 1, 2000 ISSN 1329 – 1874. Ultimo accesso
20/01/2008
14. www.evidencebasednursing.it/revisioni/SI11cv1.pdf Catetere vescicale e ginnastica vescicale: il
crollo dei miti.Ultimo accesso 20/01/2008
15. www.informazionisuifarmaci.it/database/fcr/sids.nsf/pagine/9BED4230E6610547C1256D2B0026
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riabilitazione. Rivista dell'infermiere1999 ; n°1. Istituto Mario Negri, Milano. Ultimo accesso
20/01/2008
16. www.geragogia.net/editoriali/cateteri.html - 30k - L'uso di cateteri vescicali a dimora in Geriatria:
un dilemma irrisolto. Emine Meral Inelmen.2001-2007
17. Barbadoro P., Biondi M., et al. Procedura di cateterismo vescicale: valutazione di appropriatezza.
GIIO Gennaio-Marzo 2006; 13(1): 14-5
18. Kunin CM. Urinary-catheter associated infections in the elderly. Int J of Antimicrob Agents 2006 ;
28 Suppl 1:S78-81.
19. www.bioservicegroup.it/images/content/files/brochure-ita/body-fluid/excellence.pdf - Sacche
per drenaggio a circuito chiuso Excellence Ultimo accesso 20/01/2008
Aggiornamenti
20. Lazzari G. Raccomandazioni per la prevenzione delle infezioni delle vie urinarie associate a
cateterismo vescicale. Revisione e sintesi di linee guida. L'Infermiere, 2010;47;5-6:26-38 IPASVI
21. Guideline for Prevention of Catheter-Associated Urinary Tract Infections CDC 2009
22. Guidelines for the Prevention of Infection Associated with Short Term Indwelling Urinary
Catheters NHS 2010
23. Evidence-based Guidelines for Best Practice in Urological Health Care. Catheterisation: Indwelling
catheters in adults, uretral and suprapubic. Geng V, Cobussen-Boekhorst H, Farrell J, Gea-Sánchez
M, Pearce I, Schwennesen T, Vahr S, Vandewinkel C. – February 2012. European Association of
Urology Nurses (EAUN) http://www.uroweb.org/nurses/nursingguidelines/
Altri link utili per approfondimenti su cateterismo vescicale suggeriti dalla FEDERAZIONE IPASVI:
http://www.ipasvi.it/ecm/percorsi-guidati/gestione-del-catetere-vescicale-id8.htm
SITOGRAFIA
ANIPIO
L’Associazione Nazionale Infermieri per la Prevenzione delle Infezioni Ospedaliere ha preparato un
documento sulle responsabilità dell’infermiere nel cateterismo vescicale scritto da un giurista esperto
di diritto delle professioni sanitarie.
CDC
Linee guida dei Centers for Disease and Control di Atlanta per la prevenzione delle infezioni associate
all’uso del catetere vescicale. Il documento, in inglese, fornisce gli elementi per definire quali siano i casi
per i quali è necessario l’uso del catetere vescicale e descrive in modo schematico le tecniche migliori
per l’inserimento e la gestione del catetere.
Department of Aging ad Disability Services
Il Department of Aging ad Disability Services ha pubblicato un documento sintetico e schematico
intitolato Evidence based best practice: catheter care. Il documento è in inglese.
European Association of Urology Nurses (EAUN) 2012.
NEWS
Linee guida sulla cateterizzazione urinaria negli adulti pubblicate nel FEBBRAIO 2012. Il documento in
inglese illustra i diversi materiali attualmente disponibili nella pratica clinica ed indica in maniera
dettagliata i principi della gestione infermieristica ordinaria e in caso di complicanze. Nel documento ci
sono gli schemi da utilizzare e la checklist con le procedure per la cateterizzazione, il prelievo urinario, la
rimozione dei cateteri e l’educazione dei pazienti. Il documento è orientato ad infermieri e medici.
7
Istituto Superiore di Sanità
L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un documento sulla gestione del catetere vescicale. Obiettivo
è diffondere le raccomandazioni evidence based per l’utilizzo del catetere così da ridurre il rischio di
infezioni. Il documento è aggiornato al 2003.
Linee guida del Royal National College of Nursing
E’ il link alle linee guida inglesi sulla gestione infermieristica del catetere vescicale. In particolare va
segnalato che una sezione del documento è dedicata alle informazioni che l’infermiere deve dare al
paziente. Le linee guida sono in inglese.
MedLineplus
In questo articolo si trovano informazioni sulle complicanze associate all’uso del catetere a lungo
termine e indicazioni su quando sostituire il catetere e come procedere per l’inserimento.
Nursing Center
E’ il sito del Lippincot’s Nursing Center, contiene linee guida e raccomandazioni per un uso corretto del
catetere vescicale. Il sito è molto interessante e interattivo: consente di chiedere informazioni a esperti
e permette di scaricare immagini, file power point e video sul corretto inserimento. Il sito è in inglese.
Regione Emilia Romagna
L’Agenzia sanitaria e sociale della Regione Emilia Romagna ha preparato un dossier centrato sulle
infezioni delle vie urinarie. In particolare si forniscono indicazioni evidence based sulle infezioni
asintomatiche, sulla cistite e sulle infezioni urinarie ricorrenti nell’uomo e nella donna. Inoltre una parte
del dossier è dedicata alla gestione del catetere vescicale. Il documento è aggiornato al 2010.
Università di Trieste
Il Dipartimento di urologia dell’Università di Trieste ha pubblicato un documento sui cateteri vescicali e le
infezioni associate sulla rivista Clinical Management of Complicated Urinary Tract Infection. Nell’articolo
sono presenti immagini dei diversi tipi di catetere.
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