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Fine dell`incubo, Fontana torna a casa

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Fine dell`incubo, Fontana torna a casa
Bayern troppo forte
ma la Roma rimane
al secondo posto
I giallorossi perdono 2-0 in Germania. Nello sport
Il nuovo
ITALIAN COMMUNITY DAILY NEWSPAPER
$1.00 Più tasse nella Gta (prezzo più alto fuori) ■ Anno 02 ■ N. 213
www.corriere.com
Giovedi 6 Novembre 2014
Fine dell’incubo, Fontana torna a casa
Italian tourist Alessandro Fontana has been released from the Rexdale Detention Centre after six days
TORONTO - Finisce l’odissea carcerario di Alessandro Fontana. Il
turista 33enne, arrestato al Pearson mercoledì scorso e rinchiuso
nel centro di detenzione di Rexdale, è stato fatto imbarcare in un
volo diretto in Europa. Si chiude così in questo modo la terribile disavventura di Fontana, anche
se in questa vicenda ci sono ancora troppe domande senza risposta.
 ARTICOLI A PAGINA 2
IL VOTO
L’America
volta le spalle
a Barack
Obama
NEW YORK - L’onda repubblicana ha travolto Barack Obama.
La lunga notte elettorale ha consegnato agli americani un Congresso interamente nelle mani
della destra, che è riuscita a rafforzare la sua maggioranza alla
Camera (mai così solida dal dopoguerra) e a strappare ai democratici anche il controllo del Senato.
Le strade allagate a Carrara, in Toscana
Carrara, emergenza allagamenti
Allarme maltempo anche a Roma: decisa la chiusura delle scuole mentre scatta la polemica
 ARTICOLO A PAG. 7
 ARTICOLI A PAGINA 5
OTTAWA
Dean Del Mastro si dimette
Passo indietro del deputato condannato: manterrà la “pensione d’oro”
OTTAWA - Dean Del Mastro ha
deciso di dimettersi e rinunciare
al suo ruolo di deputato per il distretto di Peterborough. Il passo
indietro del parlamentare eletto
nelle ila del Partito Conservatore
ha permesso così di evitare il voto
sulla mozione presentata dall’Ndp
e appoggiata dalla stessa maggioranza che lo avrebbe costretto alle dimissioni.
LA TENDENZA
IL PERSONAGGIO
Nozze in Italia,
affare milionario
La mira infallibile
del “piccionaro”
sterminatore
di colombi
 ARTICOLO A PAG. 16
 ARTICOLI A PAG. 9
 ARTICOLO A PAG. 3
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GIOVEDI 6 NOVEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
2
CANADA
IL CASO
Alessandro Fontana è finalmente volato a casa
Il turista italiano
detenuto a
Rexdale dal 29
ottobre è stato
improvvisamente
rimpatriato
martedì sera
Leonardo N. Molinelli
TORONTO - Alessandro Fontana
è inalmente libero. Il 33enne turista milanese è stato messo martedì sera su un volo con destinazione inale Kiev, dove vive da quattro anni e ad aspettarlo c’è la moglie. Una decisione improvvisa,
quella dell’Immigration, arrivata poche ore dopo che il Corriere Canadese aveva contattato Alessandro al Rexdale Immigration Holding Centre per raccontare la sua storia. Una decisione
della quale neanche Alessandro era al corrente ino al primo pomeriggio, quando ancora era ancora
confermata l’udienza col giudice
issata per venerdì 7 novembre.
Si conclude così l’incubo canadese di questo cuoco milanese
che era arrivato in Canada mercoledì 29 ottobre per una vacanza di
due mesi e si è ritrovato a dover
passare sei giorni nel centro di detenzione di Rexdale perché giudicato dall’Immigration «poco credibile come turista». Una storia
che il Corriere Canadese ha raccontato per denunciare il trattamento riservato a un cittadino italiano che è stato ammanettato
e rinchiuso in un centro di detenzione senza aver violato nessuna
legge. Un cittadino italiano che era venuto in Canada per passare
una vacanza, come la legge canadese consente, e che si è ritrovato
Nella colonna centrale il valore dei beni che l’Ontario esporta in Italia. A destra, le importazioni dal Belpaese
vittima della “stretta” del governo
conservatore sull’immigrazione.
La storia di Alessandro Fontana getta una luce inquietante su
quelle che sembrano “zone grigie” che riguardano le procedure
e i poteri concessi a chi si trova
a giudicare l’ammissibilità o meno
di chi si presenta alla frontiera per
entrare nel Paese e che passa dalla legalità all’illegalità per volontà
di un agente.
Il caso del turista italiano mostra l’utilizzo di traduttori che non
parlano la lingua che dovrebbero
tradurre. Situazione che può creare cortocircuiti decisivi nella gestione dei casi, visto che impedisce a chi non parla un fluente inglese o francese di capire esattamente quello che gli sta succedendo e le conseguenze di quello che accade.
Esattamente quello che è suc-
cesso ad Alessandro, che si è ritrovato ammanettato e detenuto
a Rexdale perché nessuno gli ha
spiegato che rifiutare il rimpatrio
immediato e richiedere l’intervento di un altro ufficiale dell’Immigration avrebbe comportato l’apertura di un file a suo nome e la
detenzione in attesa del giudice.
C’è poi la mancanza di comunicazione con il “carcerato”, che
viene portato in tribunale senza neanche essere avvisato o che
non sa perché incontra un giudice o cosa comporta quello che accadendo. Questo è accaduto ad Alessandro, che venerdì 31 ottobre
si è trovato di fronte a un giudice senza che neanche lo avessero
informato del fatto o gli avessero
spiegato perché.
La cosa che però più preoccupa
è che dall’esterno traspare una discrezionalità troppo ampia a favo-
re degli agenti dell’Immigration,
che si ritrovano ad avere potere
“assoluto” sul cittadino straniero.
Un ufficiale della dogana può
incriminare un turista che si presenta alla frontiera con i documenti in regola, il biglietto di ritorno già comprato e la prenotazione (seppur per qualche giorno)
in alberghi del Paese perché crede che possa non essere un “vero turista”. Lo può quindi mandare da un altro ufficiale che, con altrettanta discrezionalità, lo ammanetta e lo spedisce in un centro di detenzione immigrati. Qui,
con la stessa totale discrezionalità, il turista viene trattenuto a piacere anche dopo che ha firmato la
richiesta di essere rimpatriato il
prima possibile.
La discrezionalità del sistema
è confermata da quanto successo
martedì, quando dopo la telefona-
ta del Corriere a Rexdale per parlare con Alessandro, è casualmente scattato il suo rimpatrio immediato.
Il turista italiano aveva già firmato la richiesta di rimpatrio volontario venerdì 31 ottobre e lunedì il portavoce dell’Immigration
and Refugee Board of Canada aveva confermato al Corriere l’udienza fissata col giudice per venerdì 7
alle 9 am. Poi l’improvvisa partenza per Kiev.
Una discrezionalità tale che
quando il Corriere ieri mattina ha
chiamato Rexdale per avere informazioni su Alessandro, la centralinista ci ha confermato che ci avrebbe fatto richiamare da lui al
più presto. Lui era in volo verso
Kiev, ma dove lo tenevano prigioniero neanche lo sapevano.
[email protected]
IL FONDO
Una logica conseguenza del clima alimentato da Ottawa
Francesco Veronesi
D
iciamocela tutta: ad Alessandro Fontana forse è andata pure bene. È stato bloccato al
Pearson dagli ufficiali della Canadian Border Security Agency senza alcun motivo, è stato ammanettato ed è stato rinchiuso in un
centro di detenzione per sei giorni. Poi il Corriere Canadese ha
pubblicato la sua storia e, coincidenze del destino, il 33enne è stato liberato e rispedito a casa. Ora,
il turista italiano ha visto la fine
della sua Odissea molto probabil-
mente perché un giornale, in questo caso il nostro, si è interessato
della vicenda e ha reso di pubblico dominio quanto accaduto. Cosa sarebbe accaduto se il Corriere non avesse riportato la sua disavventura? Per quanti altri giorni il ragazzo sarebbe rimasto rinchiuso al Roxdale Detention Centre? E ancora, quante storie simili
a quelle di Fontana si ripetono, e
con quale frequenza, al Pearson e
negli altri scali internazionali del
Canada? È una lunga serie di domande che avremmo voluto porre alle autorità competenti, che in
mi ha aiutato a
“ Anna
sfruttare quegli sconti di cui
non conoscevo nemmeno
l’esistenza.
- Nancy R.
”
“
Amo il fatto che Anna possa
parlare in italiano e sia più
facile per me capire.
- Paulino M.
”
questo caso hanno preferito chiudersi a riccio, difese dal loro muro di gomma e non commentare.
In ogni caso continuiamo a pensare che si stia creando un clima
che non ci piace per quanto riguarda il settore dell’immigrazione nel nostro Paese. Noi in questi mesi abbiamo riportato dei fatti: il fallimento del programma
dei Temporary Foreign Workers,
i disastri provocati dalle “toppe”
messe dal ministro dell’Occupazione Jason Kenney, il progressivo calo degli Lmo distribuiti nella Gta e in Ontario per i lavorato-
ri stranieri e la sostanziale chiusura delle porte agli italiani che vogliono venire a vivere e a lavorare in Canada. Di fronte a questa
situazione, stimolata dagli input
che partono dal governo, la Cbsa ha fatto una semplice equazione: un italiano di 33 anni che viene in vacanza da solo in Canada lasciando la moglie a casa - e che
per di più si porta sulla coscienza un peccato gravissimo, quello di essere un cuoco, sta cercando di venire qui per lavorare illegalmente. Per questo - sarà stato
il ragionamento delle autorità - è
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comprenda me e le mie
esigenze.
- Dante R.
”
giusto e legittimo ammanettarlo
e rinchiuderlo in un centro di detenzione, prima di rispedirlo a casa senza troppi complimenti.
Da parte nostra siamo contenti che il nostro interessamento
abbia in qualche modo sbloccato
la situazione di stallo vissuta da
Fontana.
Allo stesso tempo però non
possiamo fare altro che continuare a denunciare chi sta alimentando questo inaccettabile clima
del sospetto verso gli italiani, del
“barrichiamoci dentro e lasciamoli fuori”.
standrewsinsurance.com
CORRIERE CANADESE • GIOVEDI 6 NOVEMBRE 2014
3
CANADA
LA DECISIONE
Del Mastro si dimette, la pensione è salva
L’ex mp, giudicato
colpevole di
tre violazioni
dell’Elections Act
ha fatto un passo
indietro: «Non
voglio essere una
distrazione»
OTTAWA - «Non voglio essere
una distrazione». Con queste frasi
Dean Del Mastro ha dato definitivamente le dimissioni come mp.
Una decisione attesa e obbligata
visto che gli stessi conservatori
avevano stupito tutti ieri quando
avevano annunciato di sostenere
la mozione dell’Ndp. Il parlamentare di origini italiane lascia quindi il seggio non senza ricordarne
l’importanza non soltanto simbolica aggiungendo poi «di sperare
un giorno di ritornarci».
Il seggio se ne va ma la pensione d’oro che gli spetta resta visto
che la legge attuale permette agli
mp di mantenere il loro diritto al
vitalizio se non vengono allontanati dal parlamento stesso. Anche
ieri l’ex mp si è difeso dalle accuse
dichiarando davanti ai suoi colleghi di non aver preso tanti soldi
e «di non averli mai donati a se
stesso».
E poi ha di fatto svuotato di
L'ex mp Dean Del Mastro è stato anche ex segretario parlamentare del primo ministro Stephen Harper
significato la mozione dell’opposizione che voleva appunto togliergli ogni incarico parlamentare. «Intendo combattere questo
verdetto. Non sono una viola che
appassisce e non sono costruito
per andare a marcia indietro».
Per poi portare il suo discorso sul personale: «Da quando ho
perso mio padre non ho più perso
un giorno e ho dedicato tutto me
stesso per i cittadini di Peterborough». Decisivo in questo senso
è stato l’appoggio dei Tory che
all’ultimo hanno deciso di abbandonare al suo destino il loro ex
collega.
Con una mossa a sorpresa infatti
il governo conservatore ha deciso
di sostenere la mozione dell’Ndp
per sospendere immediatamente
l’mp Dean Del Mastro senza più
concedergli lo stipendio.
Del Mastro, ex segretario parlamentare del primo ministro
Stephen Harper è stato giudicato
colpevole di tre violazioni dell’Elections Act, che possono portare
a una pena totale di tre anni di
carcere e di $6mila di multa.
La decisione ha anche spinto a
riflettere su un punto contenuto
all’Act che prevede la sua espul-
sione dalla House.
Lunedì, il leader della Camera
per i conservatori Peter Van Loan
ha sollevato una mozione per
inoltrare la questione a una commissione di studio parlamentare
in quota Tory anziché agire immediatamente. Martedì, dopo le
accuse dell’Ndp ai Tory di proteggere la pensione di Del Mastro da
alcuni cambiamenti alla legge che
potrebbero togliergli il vitalizio, è
arrivato anche il brusco cambiamento con i conservatori che si
sono detti favorevoli ad appoggiare la mozione ndippina. Van Loan
ha annunciato la svolta proprio
mentre il Leader della House per
l’Ndp Peter Julian puntava il dito
contro il governo colpevole a suo
avviso di “nascondere tutto sotto
il tappeto”.
E ha anche contestato che i conservatori hanno mostrato una “sistematica tendenza a infrangere il
Canada Elections Act”. Van Loan
ha invece detto che i Tory voteranno assieme all’Ndp per bloccare immediatamente la paga a Del
Mastro e togliergli tutti i privilegi
di cui ha usufruito come mp.
«Voglio ribadire la posizione
del governo, e sin dall’inizio dirò
come il governo abbia deciso di
sostenere questa mozione». La
mozione, una volta passata, verrà
poi trattata dalla commissione per
le procedure e affari della Camera
che stabilirà quando e come Del
Mastro verrà espulso e quando
verranno proclamate le nuove
elezioni.
ACCUSATI DI MOLESTIE
Sospesi gli mp liberali Andrews e Pacetti
OTTAWA - Sospensione per il critic all’etica dei liberali Scott Andrews e per l’mp
del Québec Massimo Pacetti dal caucus del
partito dopo che due mp dei New Democrat li hanno accusati di molestie. La decisione è stata presa direttamente dal leader
dei Grit Justin Trudeau. Quest’ultimo è stato informato la scorsa settimana delle accuse secondo una lettera distribuita dalla
“party whip” Judy Foote. “Come tutti i luoghi di lavoro di questo Paese, il parlamento ha bisogno di guide chiare e di procedure per trattare con delle accuse serie di mala condotta personale di questa natura” ha
detto Trudeau che non ha fornito dettagli
ulteriori quando si è fermato a parlare con
i giornalisti dopo il caucus settimanale del
partito. Il leader dei Grit non ha neanche
specificato se si trattasse di molestie sessuali e non ha fornito nemmeno un dettaglio sull’esatta entità delle accuse.
«So benissimo quanto sia difficile per
queste persone uscire allo scoperto - ha
affermato - E credo fermamente che tutti
quelli che hanno una posizione autorevole come la nostra abbiano il dovere di agire di conseguenza su fatti di questa natura.
È il 2014 e abbiamo il dovere di proteggere
e incoraggiare gli individui in queste situazioni a uscire allo scoperto. L’azione deve
essere congrua ma decisa. Deve essere rispettosa di tutte le parti in causa ma deve
anche riconosce quanto sia dura farlo e deve dare il beneficio del dubbio che escono
allo scoperto».
Il partito ha inoltrato le accuse allo Speaker della Camera Andrew Scheer per una investigazione indipendente. Entrambi gli interessati negano qualsiasi coinvolgimento ma sono stati sospesi in attesa di
un verdetto. La lettera parla di “mala condotta personale”. Foote ha scritto di essersi incontrata con i due mp il giorno dopo
che Trudeau è stato messo a conoscenza
dei fatti. La Cbc è poi venuta a sapere che i
due mp accusatori sono membri dell’Ndp.
Uno dei due ha anche cercato di parlare direttamente con il leader del partito.
Il dialogo è avvenuto separatamente. «Da
quello che so, non esiste un precedente o una prassi consolidata per situazioni di questo tipo - ha scritto - La House of Commons
SOLO PER 3 GIORNI 7, 8
2014
8,9&&910NOVEMBRE 2013
2013
ha un procedimento per gli impiegati amministrativi per trattare delle accuse di mala condotta nel posto di lavoro ma non c’è
una procedura stabilita per lamentele tra
i membri». E ha anche aggiunto di non ritenere possibile e appropriato per un parti whip avere a che fare con delle simili accuse. «Credo che un processo che continua a trattare accuse in maniera seria deve richiedere il coinvolgimento di una terza
parte neutrale ritenuta attendibile da tutte
le parti in causa».
Il partito liberale ha chiesto a Scheer di
riferire sull’argomento al Board of Internal
Economy, una commissione di mp composta da tutti i partiti. Foote ha anche chiesto che Sheer “stabilisca una procedura per
trattare questo genere di denunce individuali” e ha anche suggerito che come il Senato, anche la Camera stabilisca un processio chiaro per individuare le accuse di mala
condotta dei due mp.
Andrews è stato è stato eletto per la prima volta come mp per il riding di Avalon
nel Newfoundland nel 2008. Pacetti rappresenta il Québec di Saint Leonard - Saint
Michel dal 2002.
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GIOVEDI 6 NOVEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
4
I FATTI DEL GIORNO
LA POLEMICA
Ebola, Oms e Onu bacchettano il Canada
TORONTO - Così non va bene. Il
Canada e l’Australia stanno dando il
cattivo esempio.
È questo il monito dell’Oms e
delle Nazioni Unite in relazione alle restrizioni sui viaggi decise dai due Paesi per tutelarsi contro l’Ebola. Le restrizioni sui voli
ostacolano la capacità del mondo
di rispondere all’epidemia dal momento che rendono più diicile far
giungere nei Paesi africani colpiti
dal virus operatori sanitari internazionali ed attrezzature.
L’Australia e il Canada sono due
dei maggiori Paesi ad aver preso
questa drastica decisione: restrizioni sono in atto però anche in Ruanda, Capo Verde, Antigua e Barbuda.
Preben Aavitsland, ex epidemiologo della Norvegia e uno dei redattori del Regolamento sanitario internazionale ritiene esagerata la reazione di questi Paesi. “Questi divieti dei viaggi vanno ben oltre la
reale necessità per proteggere i canadesi - ha scritto Aavitsland - quel
che è necessario non è una cautela eccessiva ma prestare il giusto livello di attenzione”.
Giustiicare la decisione del Canada di chiudere ai voli provenienti dai Paesi dell’Africa occidentale che stanno lottando contro l’epidemia è quello che l’Organizzazione mondiale della sanità chiede: lo
scorso venerdì il governo di Ottawa
ha annunciato che non avrebbe e-
messo nuovi visti per viaggiare ai
residenti o ai cittadini dei Paesi con
una trasmissione del virus difusa e
persistente. Una mossa, questa della terra dell’Acero, in contrasto con
l’International Health Regulations
che prevede che durante lo sviluppo di focolai di malattie infettive i Paesi non dovrebbero imporre sanzioni commerciali o nei viaggi nei confronti dei Paesi in misura
maggiore di quanto raccomandato
dall’Oms. Secondo il dottor Isabelle
Nuttall “ogni misura forte, come la
chiusura delle frontiere deve essere
ben documentata e spiegata a coloro che sono affetti da queste stesse
misure”. In caso contrario, aggiunge il medico, “queste saranno aggirate, le persone troveranno il modo
di viaggiare e le conseguenze per il
Paese saranno anche più gravi”.
Oltre alla chiusura delle frontiere con Guinea, Sierra Leone e Liberia, l’Oms attacca anche le aziende
farmaceutiche interessate maggiormente ai profitti che a debellare l’epidemia. Se i medici che combattono l’epidemia di Ebola non hanno armi la colpa è delle aziende farmaceutiche, che non hanno lavorato al vaccino o a una terapia perché
non era economicamente conveniente. A puntare il dito contro ‘big
pharma’ è Margaret Chen, segretario generale dell’Oms, che ha sottolineato durante l’incontro del comitato Oms per l’Africa in Benin come
il virus sia stato scoperto nel 1976,
quasi 40 anni fa. «Se i medici ora si
sono trovati senza armi in mano ha detto - è stato perché l’industria
guidata dal profitto non ha investito in farmaci per mercati che non
possono pagare. Per anni le nostre
proteste e richiami sulla mancanza
di investimenti in vaccini e sistemi
di cura nei paesi poveri sono caduti
nel vuoto. Ma con il panico per l’epidemia di ebola ora tutto il mondo
può vederne le conseguenze».
Negli ultimi mesi, ha ricordato
Chen, sono stati sviluppati in tutta fretta diversi prototipi di vaccini e terapie contro l’ebola, che erano stati lasciati nei cassetti finché il virus «colpiva soltanto i paesi poveri».
L’epidemia attuale, ha confermato il segretario generale
dell'Oms, è «la più grande emergenza sanitaria dell'epoca moderna», anche per il fatto che ha colpito paesi praticamente privi di un
sistema sanitario pubblico, e quindi disarmati di fronte all’epidemia.
A confermare la gravità della situazione c’è anche una nuova analisi, pubblicata sulla rivista
Complexity, che indica che il tasso di mortalità supera il 70%, più
del 50% dunque precedentemente dichiarato dall’Oms, e il numero complessivo delle persone colpite rischia di superare il milione entro l’inizio del 2015. «L’epidemia - rileva Allen Hunt, professore della Wright State University di Dayton, in Ohio - è cresciuta
in modo esponenziale da maggio,
dimostrando l’inadeguatezza delle risposte date a livello globale».
Notizie migliori di quelle africane giungono dall’Europa, che ha
registrato la guarigione del primo
contagiato sul proprio suolo, l’infermiera spagnola Teresa Romero,
dimessa dall'ospedale di Madrid
dopo 25 giorni di isolamento.
IL CASO
CRONACA NERA
Ancora accuse, Ghomeshi sceglie l’avvocato Henein
Cinque pedoni investiti a Toronto, una 70enne è grave
TORONTO - Mentre l’elenco delle persone
che dichiarano di aver subito abusi sessuali da Jian Ghomeshi si allunga, il conduttore
radiofonico ha deciso di farsi difendere dalla famosa avvocato penalista Marie Henein.
L’avvocato Henein è partner dello studio
legale Henein Hutchinson LLP. ed ha rappresentato in passato personalità di spicco
come ad esempio l’ex procuratore generale
dell’Ontario Michael Bryant in relazione ad
un incidente avvenuto nel 2009 in cui perse la vita il ciclista Darcy Allan Sheppard.
Alle nove donne che hanno afermato di
aver subito violenze sessuali e aggressioni
da Ghomeshi (tre di queste hanno sporto
TORONTO - Cinque incidenti avvenuti martedì sera nell’arco di due ore hanno coinvolto pedoni: il più grave è avvenuto nella zona
di Dundas Street West e Dupont Street dove è
rimasta ferita in modo grave una donna di 70
anni. Ad investire l’anziana mentre cercava di
attraversare Perth Avenue è stato un furgoncino pickup che stava girando a sinistra. La
vittima ha riportato anche un trauma cranico.
I pedoni investiti in altri quattro episodi diversi non sono in gravi condizioni. A causare
gli incidenti, secondo la polizia, è stata l’oscurità oltre alla distrazione.
¬La polizia di Hamilton sta dando la caccia a
tre persone dopo che una donna di 47 anni è
denuncia) si aggiunge ora Jim Hounslow, ex
studente della York University che aferma
di aver subito molestie ai genitali mentre era in ascensore con Ghomeshi nei primi anni ’90. Il conduttore ha negato ogni accusa.
PRIMO PIATTO
Risotto capriccioso
Fagiolini saporiti
Torta ai marroni
Ingredienti per 4 persone : 600 gr. di fagiolini
- 400 gr. di polpa di pomodoro - uno spicchio d’aglio - 4 iletti d’acciuga - un cucchiaino di capperi
- 100 gr. di mozzarella - prezzemolo - 4 cucchiai
di olio extravergine d’oliva - sale e pepe.
Teresina
[email protected]
DOLCE
Calorie per porzione: 205
Tempo di preparazione: un’ora
Economico: si Vegetariano: no
La Cucina
di
Il Corriere Canadese
invita le sue afezionate lettrici
a inviare le ricette a loro più
care, quelle che fanno leccare
i bai a tutta la famiglia, che
magari vengono preparate
per celebrare una occasione
speciale oppure che sono
semplici da eseguire, ideali
quando si rientra a casa dal
lavoro. La cucina italiana di
oggi nasce dalla tradizione:
condividete le vostre ricette
con noi: le pubblicheremo in
italiano e in inglese!
L’indirizzo è:
CONTORNO
stata accoltellata nel suo appartamento che si
trova su Elgin Street. Dopo essersi fatti aprire la porta d’ingresso i tre si sono introdotti
nell’abitazione: la donna ha iniziato a litigare con la vittima e l’ha colpita numerose volte con un coltello mentre i due uomini impedivano ad altre persone presenti nell’appartamento di intervenire in suo aiuto. I sospettati
sarebbero poi fuggiti a piedi.
¬ Una donna è ancora viva grazie all’intervento di un uomo che non ha esitato a gettarsi
nell’Ottawa River per salvarla. La donna, che
era al volante della sua auto, è finita nelle acque gelide del fiume nella zona di Dunrobin
Shore. La polizia investiga.
Calorie per porzione: 630
Tempo di preparazione: 40 min.
Economico: no Vegetariano: no
Ingredienti per 4 persone : 400 gr. di riso
- 300 gr. di piselli - 2 cuori di carciofo - 200 gr.
di funghi coltivati - 50 gr. di burro - 30 gr. di
midollo di bue - mezzo bicchiere di vino bianco
- una cipolla - un cucchiaio di olio extravergine
d'oliva - un litro e mezzo di brodo di carne
- 50 gr. di grana grattugiato.
Preparazione: Lessare i fagiolini in acqua
bollente salata per circa mezz’ora. Far sofriggere
l’aglio nell’olio, unire il pomodoro e cuocere, a
fuoco vivace, per 10 minuti. Salare, pepare ed
aggiungere i capperi, le acciughe a pezzetti ed i
fagiolini scolati; mescolare, unire la mozzarella a
dadini e lasciar insaporire per 5 minuti. Spolverizzare con il prezzemolo tritato e servire.
Preparazione: Rosolare mezza cipolla tritata
con burro e midollo. Aggiungere il riso, bagnare
con il vino e cuocere con il brodo. A parte
rosolare la cipolla rimasta con l’olio, unire
e cuocere piselli, carcioi a fettine e funghi
afettati. Condire il risotto con le verdure e con
il parmigiano.
Editore - Consorzio M.T.E.C. Consultants
Italia, nr 86 Via Maria, 03100 Frosinone. E
M.T.E.C. Consultants Limited. 3800 Steeles
Ave. W., Suite 300, Vaughan Ont., Canada
Calorie per porzione: 935
Tempo di preparazione: un’ora e 15 min.
Economico: no Vegetariano: si
Ingredienti per 4 persone : 150 gr. di farina
- 2 uova - 50 gr. di zucchero a velo - 400 gr.
di marmellata di marroni - 200 gr. di panna
liquida - 300 gr. di panna montata - una bustina
di lievito - 10 gr. di burro - un cucchiaio di cacao
amaro.
Preparazione: Mescolare la farina con il
lievito, lo zucchero e le uova, unirvi la panna liquida, distribuire il tutto in uno stampo
imburrato ed infornare a 180° per 45 minuti.
Tagliare la torta in due dischi, farcirla con metà
del composto ottenuto mescolando la panna
montata alla marmellata di marroni, ricoprire il
disco superiore con la farcia rimasta e spolverizzare di cacao.
Redazione: Corriere Canadese
Italia, nr 86 Via Maria, 03100 Frosinone.
Canada, 2700 Duferin St., Unit 90.
Toronto, On, M6B 4J3
Amministrazione:
L'On. Joe Volpe, Presidente
Francesco Veronesi, Direttore
Nicola Sparano, Vice-Direttore
K.T. WEB Printing Ltd.
287 Bridgeland Ave.
Toronto, On,
M6A 1Z6
CORRIERE CANADESE • GIOVEDI 6 NOVEMBRE 2014
5
ESTERI
IL VOTO MIDTERM
L’America sconfessa Obama e premia la destra
Ugo Caltagirone
e Serena Di Ronza
L'ANALISI
NEW YORK - Schiafo a Barack
Obama. I repubblicani nelle elezioni di midterm conquistano dopo otto anni il controllo dell’intero Congresso, strappando ai democratici anche il Senato. Si apre
così una fase politica nuova negli Stati Uniti, con un presidente
democratico che dovrà afrontare
gli ultimi due anni del suo mandato da “anatra zoppa”, senza poter
contare su una maggioranza parlamentare che appoggi le sue riforme.
Un presidente che l’elettorato americano portò al trionfo nel
2008 e nel 2012 e che ora, deluse gran parte delle aspettative, ha
sconfessato. “Ripudiato”, come titola il Washington Post. La vittoria
della destra era stata ampiamente annunciata dai sondaggi. Ma alla fine è stata più ampia del previsto. Ai repubblicani, infatti, per
ottenere la necessaria maggioranza alla Camera Alta bastava strappare ai democratici sei seggi, attenti a non perdere in tre Stati in
cui erano insidiati dagli avversari. Alla fine i seggi senatoriali conquistati sono 52.
Almeno sette, dunque, quelli
strappati al partito del presidente:
North Carolina, Arkansas, Colorado, Iowa, West Virginia, Montana,
South Dakota. Questi ultimi due a
sorpresa, visto che non erano nella lista degli stati considerati in
bilico. I repubblicani sono poi riusciti a mantenere un seggio senatoriale nei due “swing state” della
Georgia e del Kansas, nonostante
il testa a testa con gli avversari. Di
rilievo la riconferma in Kentucky
di Mitch McConnell, attuale leader del Grand Old Party in Senato.
«Ora è importante portare a casa il risultato. E il nuovo Congresso di marca repubblicana voterà a
breve nuove misure di buon senso su lavoro ed energia», ha esultato lo speaker della Camera, John
Bohener. La rimonta, dunque, è
completata, dopo che nel 2012,
nonostante la rielezione di Barack Obama, la destra si reimposessò della maggioranza alla Camera dei Rappresentanti, spinta
alla vittoria dall’onda dei Tea Party.
“Perso il voto di
donne e bianchi”
Paolo Levi
Barack Obama, grande sconitto del voto di martedì
La crescente impopolarità del
presidente ha poi fatto il resto. Gli
americani, anche molti di quelli che lo hanno sempre sostenuto,
non gli perdonano le troppe promesse mancate e la presunta mancanza di leadership in economia e
politica estera. Tutto questo si è
tradotto in una debacle elettorale
del suo partito, che ora fa suonare
il campanello di allarme anche in
vista delle elezioni presidenziali
del 2016. Con i repubblicani decisi
a riprendersi anche la Casa Bian-
con Andrew Cuomo, e in California, con Jerry Brown al suo quarto mandato. Sconfitto invece in
Georgia il democratico Jason Carter, nipote dell’ex presidente Jimmy Carter.
Sul fronte dei referendum, vittoria del sì alla legalizzazione della marjiuana per scopi ricreativi a
Washington Dc e in Oregon, che
si uniscono così al Colorado e allo stato di Washington. No invece
della Florida alla cannabis per uso
terapeutico.
IL CONGRESSO
Eletta prima repubblicana afroamericana
WASHINGTON - Si chiama Mia
Love, ha 38 anni, viene dallo stato di Utah, ed è la prima donna
afroamericana eletta al Congresso nelle fila del partito repubblicano. Insieme a lei anche l’afroamericano Tom Scott, eletto senatore in South Carolina, che diventa così il terzo nero al Congresso
con i repubblicani contro i 43 dei
democratici.
Love è nata a New York, da genitori di fede cattolica, immigrati
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La vittoria della destra è ancora più netta se si guarda alle sfide nei 36 Stati dove si votava anche per il governatore. I repubblicani si sono riconfermati anche in stati in bilico come la Florida, con Rick Scott, e il Wisconsin, con Scott Walker, indicato come uno dei possibili candidati alla
presidenziali.
I democratici hanno invece
conservato la poltrona di governatore nello stato di New York,
da Haiti. Dopo anni di duro lavoro, la famiglia si trasferì nel Connecticut.
Dopo l’università, si è convertita al mormonismo, iniziando a lavorare come hostess. Proprio in
uno sei suoi viaggi ha conosciuto il marito, Jason Love: il primo
appuntamento fu a un poligono
di tiro. Tre mesi dopo erano marito e moglie e oggi hanno tre figli.
Love ha trascorso sei anni nel
consiglio comunale di Saratoga
Springs prima di diventarne sindaco nel 2009. Si presentò come
candidata al Congresso nel 2012,
ma perse per un soffio contro il rivale democratico.
Ha conquistato gli elettori con
i suoi continui riferimenti a «quel
Godzilla del governo federale» e
citando il padre: «Io e tua madre
non abbiamo mai fatto l’elemosina, non sarai mai un peso per la
società».
PARIGI - I bianchi, le donne, e
parte delle minoranze, a cominciare da ispanici e afroamericani, hanno abbandonato il presidente Usa, Barack Obama: lo dice
Mario Del Pero, professore all’università parigina di Sciences Po,
commentando a caldo l’elezione
di midterm. «Il dato significativo è che Obama perde largamente il voto bianco e in particolare il
voto delle donne bianche, laddove negli ultimi anni il voto femminile è stato centrale per il successo dei democratici», spiega lo studioso italiano, che oggi insegna in
una delle più prestigiose istituzioni di Francia.
Del Pero ricorda che nel 2008
e nel 2012 il candidato Dem «riuscì ad attrarre un’ampia coalizione» in cui un «peso importante
lo hanno avuto le minoranze, gli
afroamericani, gli ispanici, i giovani». Ma oggi, osserva, pezzi di
queste componenti, «già di base
non particolarmente inclini a recarsi alle urne per le elezioni di
medio termine, sono sicuramente delusi e disillusi dall’azione di
Obama».
Esempio? «L’elettorato ispanico, che tanto auspicava una legge sull’immigrazione per regolarizzare milioni di clandestini. Una
riforma che il presidente non è riuscito a portare a casa». Ma anche
i giovani, irritati dal fatto che il loro ex-beniamino «non abbia dato
corso ad alcune promesse, come
la chiusura del carcere di Guantanamo». «Tutti pezzi di elettorato che sono mancati». Sulla strategia del presidente in vista del
voto del 2016, durante quest’ultimo biennio alla Casa Bianca, Del
Pero spiega che Obama «potrebbe procedere a colpi di ordini esecutivi e decreti presidenziali, ma
rischierebbe di scatenare un conflitto non solo istituzionale ma addirittura costituzionale». Quanto ai repubblicani, ha osservato,
«non possono continuare la linea
dell’ostruzionismo estremo».
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GIOVEDI 6 NOVEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
6
ESTERI
Massimo Lomonaco
PAKISTAN
TEL AVIV - Il terrore è tornato ieri a Gerusalemme: un palestinese
- indicato dalle autorità israeliane come militante di Hamas - ha
compiuto un doppio investimento
di passanti prima di essere ucciso dalla polizia. Il bilancio è di una vittima (un capitano di polizia
druso) e 11 feriti, 4 in condizioni
serie. Un evento - il terzo in poche
settimane - legato ai contrasti sulla Spianata delle Moschee, attorno alla quale da settimane divampano tensioni e scontri. Scontri ripetutisi di nuovo ieri nel pomeriggio a Gerusalemme est.
Anche ieri in mattinata, prima
di quello che la polizia ha definito
un attentato a pieno titolo, sul terzo luogo santo dell’Islam (ma sacro anche agli ebrei che lo chiamano Monte del Tempio) incidenti tra manifestanti palestinesi
e forze di polizia si erano susseguiti portando alla chiusura e poi
alla riapertura del sito. Un quadro
di grande fibrillazione, segnato inoltre dalla decisione di Amman
di ritirare il proprio ambasciatore da Israele: la Giordania, nel
motivarla, ha accusato il governo
d’Israele «di continue violazioni nella Gerusalemme est araba»,
denunciando gli spazi concessi alle rivendicazioni della destra nazional-religiosa ebraica.
I fatti di ieri hanno poi innescato un duro scambio di accuse: il
premier israeliano Benyamin Netanyahu e il capo dello stato Reuven Rivlin hanno tirato in ballo il
presidente palestinese Abu Mazen .
L’attentato - ha tuonato il primo - «è una conseguenza diretta
delle parole di Abu Mazen e dei
suoi partner di Hamas». A stretto giro di posta è arrivata la replica dell’Olp: «È Netanyahu - ha ribattuto Mustafa’ Barghouti - il vero protagonista di questa escalation».
Cristiani bruciati
vivi, 44 arresti
e 468 denunce
Un ferito nell'attentato di ieri a Gerusalemme
L'ATTENTATO
Auto su folla a Gerusalemme:
un morto, ritorna la paura
L’attacco di ieri ha avuto - secondo la polizia - una dinamica
complessa: Ibrahim al-Akari - questo il nome del sospetto attentatore che sembra aver agito da “lupo
solitario” - ha dapprima lanciato
la sua auto, un van, sui passanti in
attesa a un fermata di tram; quindi
ha proseguito falciandone altri in
un’altra strada, non molto distante dal primo luogo.
Sceso dall’auto ha inine cominciato a colpire i passanti con una
sbarra di ferro.
Solo a quel punto è stato afrontato dalla polizia che l’ha ucciso.
Le immagini riprese dalle camere di sicurezza lungo la linea del
tram - e riproposte dai media non sembrano lasciare dubbi sulla volontà dell’uomo (38 anni) che
- ha fatto sapere lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno israeliano - era residente del sobborgo di
Anata, a Gerusalemme est.
Al-Akari era fratello di uno
dei detenuti palestinesi rilasciato nell’ambito dell’accordo per la
liberazione del soldato israeliano
Gilad Shalit e mandato all’estero.
Hamas da Gaza ha subito plaudito
all’azione, così come la Jihad islamica, esaltando «chi oggi (ieri, ndr) si è immolato per difendere la
Moschea di Al Aqsa» e ha incitato
«a prenderne esempio».
L’evento ha scosso la città - il
sindaco Nir Barkat ha parlato di
un «giorno triste» per Gerusalemme - e riproposto il problema
della sicurezza sul quale, secondo
le molte dichiarazioni degli esponenti israeliani - lo stato ebraico
ha annunciato di non voler mollare di un centimetro.
Netanyahu accusando Abu Mazen di «istigazione crescente» ha
ricordato che il leader palestinese aveva inviato l’altro ieri una
lettera di condoglianze alla famiglia del palestinese che la settimana scorsa ha sparato a bruciapelo contro un rabbino e attivista
dell’estrema destra.
TERRORISMO
KNOX
Allarme in Norvegia
Amanda ora è giornalista
Maria Novella Topi
NEW YORK - Amanda Knox si è
data al giornalismo: dopo essere stata per anni al centro dell’interesse dei media in Italia e negli
Stati Uniti per l’omicidio a Perugia della studentessa inglese Meredith Kercher, la Knox è ora passata dall’altra parte, diventando
stringer per il West Seattle Herald,
quotidiano locale di Seattle, la città nello stato di Washington dove è nata e abita. Il posto le è stato oferto dal direttore del giornale, Patrick Robinson, con l’intento
di darle un’occasione per tornare
ad una vita normale.
“Le abbiamo semplicemente
chiesto qualcosa che chiederemmo a una qualsiasi persona della
sua età e nella stessa fase”, ha detto
Robinson al Daily Beast. “Amanda
- ha aggiunto - è molto intelligente, capace ed è una giornalista altamente qualiicata. Ne ha passate
tante, è molto interessata al lavoro ed è facile lavorare con lei”. In
tal modo, la studentessa condannata dalla Corte d’appello di Firenze a 28 anni e sei mesi per l’omicidio della sua compagna di stanza Meredith, potrà mettere a frutto i suoi studi in scrittura creativa,
OSLO - Per la seconda volta in
meno di sei mesi i servizi segreti norvegesi lanciano l’allarme terrorismo e avvertono: nei prossimi
12 mesi potrebbero veriicarsi attentati terroristici e la Norvegia
potrebbe essere duramente colpita dall’Isis. Il gruppo estremista islamico che conduce una feroce guerra in Iraq e in Siria, fanno sapere gli 007 norvegesi, è talmente cresciuto e si è fatto così
minaccioso da essere diventato
un rischio reale, in grado com’è di
colpire “obiettivi facili ma molto
simbolici” con attentati e azioni
dimostrative.
Alla ine di luglio i servizi norvegesi avevano lanciato un analogo allarme: per una settimana
il Paese era stato messo in stato
di allerta e setacciato alle ricerca
di possibili attentatori. Ad agosto
l’Isis aveva addirittura postato su
Internet un appello a colpire una
famiglia a caso in Norvegia perché fosse più tangibile la sensazione di pericolo che ormai si respira in Occidente. Se nemmeno il
vicino di casa - in un paese le cui
porte vengono spesso e consapevolmente lasciate aperte - è individuabile come amico, basta poco
perché i nervi comincino a saltare
e l’obiettivo dei terroristi sia raggiunto.
In questo ultimo anno la Scandinavia si è spesso trovata sotto
i rilettori proprio per le vicende
legate al terrorismo internazionale e alle questioni interne relative
all’immigrazione, tema molto presente all’opinione pubblica, sempre più divisa tra accoglienza e difesa delle frontiere.
Inoltre dalla Norvegia, come
anche da Svezia e Danimarca sono i rapporti della Commissione europea a dirlo - sono partiti e continuano a farlo numerosi
giovanissimi che si vogliono unire all’Isis per prestare aiuto alla jihad. In luglio il timore fu proprio questo: che alcuni di coloro
che erano partiti (per i servizi una
sessantina di individui) tornassero per compiere anche in Norvegia i massacri divenuti all’ordine
del giorno in Siria e in Iraq. Senza dimenticare l’arresto a Londra
di un imam norvegese con legami
con alcuni terroristi.
motivo per cui era peraltro approdata a Perugia.
Amanda ha iniziato a collaborare per il giornale di Seattle da diversi mesi ma, proprio a causa del
processo in Italia, aveva chiesto di
scrivere sotto pseudonimo. “Glielo abbiamo concesso - ha detto Robinson - per proteggerla e per darle un’opportunità. Cosi dopo aver fatto un po’ di esperienza e visto il livello del lavoro, ha deciso
di irmare con il proprio nome”.
Per proteggerla dai curiosi, inoltre,
tutte le riunioni di redazione in cui
lei è presente si svolgono in privato. Knox, secondo quanto scrive il
Daily Beast, al West Seattle Herald
si occupa di tutto, dalle notizie di
interesse locale alle recensioni di
teatro, anche a livello di produzioni scolastiche, e ha fatto notevoli progressi anche nel campo della fotograia, sorprendendo tutta
la redazione. Robinson non ha nascosto che un ingaggio di così alto proilo non sarebbe mai passato
inosservato; tuttavia ha speciicato che, a prescindere da ciò che la
gente pensa o dice, Amanda è nata
e cresciuta a West Seattle, e come
tale meritava questa opportunità.
ISLAMABAD - L’atroce morte in
Pakistan di due lavoratori cristiani, pestati e bruciati vivi nel forno di una fabbrica di mattoni del
Punjab, ha suscitato proteste a livello locale e internazionale e costretto il governo pakistano a correre ai ripari per salvare l’immagine del Paese. L’emergenza ad Islamabad è massima, anche perché l’accusa non provata di blasfemia che è costata la vita alla coppia - Shama Bibi incinta di quattro mesi e Shahzad Masih - ha mostrato ancora una volta quanto la
legge pachistana che regola le offese all’Islam sia carente e gravemente lesiva dei diritti delle minoranze. Totalmente passiva al
momento dell’attacco contro la
coppia, da parte di una folla inferocita di molte centinaia di persone, la polizia pachistana ha cercato nelle ultime ore di recuperare
posizioni annunciando 44 arresti
e ben 468 denunce. Di solito prudente sui temi della blasfemia, il
premier pakistano Nawaz Sharif
ha dichiarato oggi che gli assassini dei due coniugi cristiani saranno consegnati alla giustizia perché si tratta di «un crimine brutale ed inaccettabile. Uno Stato responsabile non può tollerare una
legge imposta da una folla inferocita ed un linciaggio pubblico che
resti impunito». Evidente il tentativo di frenare con queste parole
l’ondata di indignazione giunta da
più parti. Per l’Italia è stato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni
a esprimere la sua «profonda indignazione». «Quanto è avvenuto ha detto il capo della Farnesina - è
l’ennesima inammissibile aggressione contro credenti cristiani,
colpevoli solo della loro fede. Ora
conidiamo nella giusta e pronta
reazione della giustizia pachistana». Dalle prime indagini emerge anche un altro terribile aspetto della vicenda: dietro la tremenda morte di Shama e Shahzad non
ci sarebbe afatto un rogo di pagine del Corano di cui sarebbe stata protagonista la donna, e quindi
un reato di blasfemia, ma un debito che la coppia aveva con il padrone della fornace Yousaf Gujjar.
«I due volevano andarsene dal
villaggio di Kot Radha Kishan dove erano trattati come schiavi ha detto Farooq Tariq del Partito dei Lavoratori Awami nel corso di una manifestazione di protesta di cristiani svoltasi ieri a Lahore - ma Gujjar ha prima sequestrato la donna per due giorni e poi ha
aizzato la folla con il pretesto della blasfemia e la complicità dell’imam di una moschea locale».
Questa ipotesi è stata sostenuta anche dalla Commissione per i
Diritti Umani del Pakistan che in
un comunicato ha sostenuto che
«non esiste alcun testimone che
possa provare l’esistenza di un atto di mancato rispetto al Corano.
Quello che ha portato a questo atto di barbarie è stato un conlitto
dovuto ad un debito che la coppia
aveva con il proprietario della fabbrica».
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CORRIERE CANADESE • GIOVEDI 6 NOVEMBRE 2014
7
ITALIA
LE PIOGGE
Maltempo: paura a Carrara, scuole chiuse a Roma
ROMA - Piogge e centinaia di
sfollati tra Liguria, Toscana e Piemonte, fiumi e torrenti esondati, frane, cittadini salvati con elicotteri e gommoni, ore di paura a
Carrara per il fiume Carrione che
ha rotto gli argini, scuole chiuse
da Cuneo a Catania, milioni di euro di danni: l’annunciata perturbazione proveniente dall’Atlantico ha colpito pesantemente l’Italia e l’unica buona notizia è che al
momento non ci sono state vittime. Purtroppo però non è ancora
finita: l’allarme si sposta al Centro Sud e in particolare a Roma,
dove sono previste piogge anche
molto intense, tanto che il prefetto Giuseppe Pecoraro ha disposto
la chiusura delle scuole nell’intera provincia, «per evitare rischi.
Chiusi anche tutti i siti archeologici statali, compreso il Colosseo
e i Fori Imperiali.
«È prevista una situazione eccezionale, almeno sul piano delle
previsioni senza precedenti» dice
invitando i cittadini a uscire di casa «solo per lavoro o per situazioni importanti». I tecnici prevedono oltre 100 millimetri di pioggia
nelle prossime 18-24 ore, in pratica in una giornata ci sarà un decimo della precipitazione media annuale.
Il Dipartimento della Protezione Civile, dove anche ieri si sono
susseguite le riunioni per fare il
punto della situazione e verificare che il sistema nazionale di protezione civile sia in grado di muo-
Un negoziante a Carrara
versi immediatamente in caso di
necessità, ha intanto emesso una
nuova allerta meteo: le piogge interesseranno Veneto, Friuli, Toscana, Umbria, Lazio, Campania,
Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia
e sui settori occidentali di Abruzzo e Molise.
Viste le previsioni, è stata inoltre valutata una criticità rossa - il livello più alto che prevede, tra l’altro, la possibilità di ingenti danni a edifici e centri abitati, infrastrutture, beni e servizi e
grave pericolo per i cittadini - per
rischio idrogeologico in 8 regio-
ni: Friuli, Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Calabria e Sicilia.
Per ora il maltempo si è accanito pesantemente su Carrara, dove
in tre ore sono caduti più di 180
millimetri di pioggia: 80 metri di
argine del fiume Carrione, rifatto nel 2008 e collaudato nel 2010,
hanno ceduto di schianto e mezza
città è finita sott’acqua, con i vigili del fuoco che hanno salvato decine di persone bloccate sui tetti
o nelle case con elicotteri e gommoni. Per ore si è temuto il peggio: non si trovava più un opera-
io poi recuperato vivo dai vigili
del fuoco. Era rimasto intrappolato in una fabbrica vicino al luogo
dell’esondazione. Perché l’argine
sia crollato lo stabiliranno le inchieste, ma le polemiche sono già
partite.
«È inaccettabile che sia crollato
come burro - dice il coordinatore della struttura di palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico Erasmo D’Angelis - vanno accertate e presto le responsabilità».
Allagamenti e famiglie sfollate anche in Liguria, soprattutto
in provincia di La Spezia dove è
esondato il Parmignola e il Magra ha raggiunto i livelli di guardia, nell’imperiese e nell’entroterra di Sanremo. Le mareggiate hanno invece provocato diversi danni sulle spiagge di Varazze e Alassio. È andata meglio al Piemonte, dove comunque sono esondati alcuni torrenti. «Non ci sono
situazioni di pericolo per persone o cose» ha detto il governatore Sergio Chiamparino sottolineando che per far fronte alle alluvioni ormai sempre più frequenti «non servono nuove norme ma
agire sulla famigerata pulizia dei
iumi».
Ma è un po’ tutta l’Italia che si
è trovata a fare i conti con il maltempo. Anche in Veneto diversi
corsi d’acqua hanno raggiunto il
livello d’allerta e a Venezia si è registrato il primo signiicativo fenomeno dell’acqua alta.
IL MONITO
Caso Cucchi, Grasso avverte: non sia morte vana
Francesco Tamburro
ROMA - Mai più un caso come
quello di Stefano Cucchi. Il monito arriva da una delle cariche
simbolo dello Stato, il presidente
del Senato Pietro Grasso cheieri,
incontrando i familiari del ragioniere morto cinque anni fa non ha
nascosto la propria commozione
«per una vicenda che ci colpisce
in maniera molto forte».
«Bisogna far sì - ha detto il presidente del Senato - che la morte
di Stefano non sia stata vana e costruire una società che rispetti diritti dei più deboli: ciò deve fare
uno Stato che si definisce civile. E
lo Stato, che rappresento, farà tutto il necessario ainché in futuro
non accada mai più una cosa simile. Non si può tollerare che chi è
in custodia dello Stato possa vedere annientata la propria vita».
«Cercheremo - ha dichiarato
ancora Grasso - di sensibilizzare
tutti i rappresentanti istituzionali
per fare e luce sulla vicenda che ci
colpisce così tanto e andare verso
la verità».
La palla passa ora alla magistratura che già nelle prossime ore potrebbe decidere circa un’inchiesta
bis. Il Procuratore Pignatone aveva chiesto “fatti nuovi” per potere riaprire le indagini e ieri i familiari di Cucchi hanno portato in
Procura quello considerano uno
“spunto d’indagine”: un esposto
contro il professor Paolo Albarel-
lo «per avere commesso - ha sottolineato la sorella di Stefano Ilaria - falsità in una perizia». Già
all’epoca del primo processo, Ilaria lamentò il fatto che, dichiarò,
«il professor Albarello intervistato da Canale 5 aveva detto che il
suo compito sarebbe stato quello di dimostrare la totale responsabilità dei medici, e questo ancor
prima di iniziare le operazioni peritali».
Nell’esposto si sottolinea, tra
l’altro, che «il professor Arbarello ha sottoposto ai pm prima e alla
Corte poi delle non verità scientifiche su temi di comune e banale conoscenza e verificabilità, pur
di minimizzare le lesioni di Stefano ed escludere qualsiasi legame
di esse con la sua soferenza e con
la morte».
«Con ciò - è detto nell’esposto
ora al vaglio di Pignatone che dovrà stabilire se e come procedere
- inducendo a ritenere che si stesse proprio realizzando quanto egli
stesso aveva fatto intendere in televisione in dal 9 novembre 2009:
ossia che, da parte sua, si sarebbe
cercato di dimostrare la colpa dei
(soli) medici per la morte di Stefano escludendo qualsiasi nesso di
causa con le lesioni».
Dunque lo spunto sarebbe proprio questo: indagare sulla vera
natura della morte di Stefano, su
quelle lesioni, quel pestaggio che
nessuna corte ha saputo attribuire.
VIOLENZA
Molestie su due 12enni, arrestato allenatore di calcio
MILANO - Le violenze avvenivano negli spogliatoi della piccola squadra di calcio della provincia di Milano. Al termine degli allenamenti, tra un consiglio e
un rimprovero del coach. Sessantenne, con famiglia, era stato allontanato dal campo e soprattutto dai baby calciatori circa un anno fa, quando uno di loro ha trovato il coraggio di denunciare le
molestie. È iniziata così un’indagine coordinata dal pm Danie-
la Cento che ha portato ieri all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei
confronti dell’uomo per violenza
sessuale su due 12enni. L’ipotesi
degli agenti della Squadra mobile di Milano è che possa aver abusato di altri giovani, almeno altri
due, ma gli elementi raccolti inora non hanno convinto il gip Maria Vicidomini che nel suo provvedimento fa riferimento solo ai
due ragazzini.
Molti altri compagni di squadra
sono stati ascoltati in audizione
protetta per ricostruire gli episodi
denunciati e - secondo quanto riferito dagli investigatori - in alcuni casi hanno confermato quanto
raccontato dal 12enne nella prima
denuncia. Il luogo preferito dal
presunto pedoilo sarebbe stato
lo spogliatoio, al riparo dagli occhi indiscreti di componenti dello staf o genitori dei piccoli atleti.
Non è chiaro per quanto tempo siano andate avanti le molestie, l’unica cosa certa è che circa
un anno fa l’apparente quiete nella società sportiva si è interrotta.
La voce delle attenzioni “particolari” del mister è uscita dallo spogliatoio e si è difusa a tale velocità da portare all’interruzione del
rapporto lavorativo. Non è il primo caso di questo genere in regione: già in passato erano stati denunciati episodi di questo tipo.
IL DELITTO
Pastore ucciso
per gioco:
arrestato
un 31enne
LECCE - Nessun movente, solo un
gioco pericoloso e crudele inito
male. Sarebbe morto così, ucciso
dal suo datore di lavoro che amava fare il tiro al bersaglio nella sua
masseria, il giovane pastore albanese Qamil Hyraj, di 23 anni, freddato da un colpo di pistola alla testa lo scorso 6 aprile nelle campagne dove stava accudendo il gregge a Torre Lapillo, una frazione di
Porto Cesareo.
Il proprietario della masseria in
cui lavorava la vittima, Giuseppe
Roi, di 31 anni, è stato arrestato ieri dai carabinieri in esecuzione di
una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Lecce Simona
Panzera su richiesta del sostituto
procuratore Giuseppe Capoccia.
È accusato di omicidio volontario
nella forma del dolo eventuale.
Secondo l’accusa, infatti, avrebbe
sparato con una pistola calibro 22
mirando ad un frigorifero che era
stato messo in campagna, pur essendo consapevole che il giovane,
che era anche suo amico, si trovava lungo la traiettoria dei proiettili.
Secondo le testimonianze raccolte, Roi amante delle armi, usava fare il tiro al bersaglio con gli
oggetti più vari. Quel giorno aveva
scelto un frigorifero che era stato
appositamente portato all’aperto, nel terreno attorno alla masseria. Secondo la ricostruzione fatta
dagli investigatori, il primo colpo
sparato da Roi si è andato a coniccare nel frigorifero. Hyraj, che
si trovava vicino ad un muretto e
stava accudendo il gregge e si trovava lungo la linea di tiro, sentendo il rumore si sarebbe girato di
botto collocandosi così proprio
sulla traiettoria del secondo colpo
che lo ha raggiunto al centro della
fronte, uccidendolo.
A quel punto Roi, resosi conto dell’accaduto ha avvertito il 118
cercando di confondere le acque.
Suo padre, infatti, Angelo Roi, di
68 anni, che è stato denunciato
per simulazione di reato, avrebbe
tentato di depistare le indagini denunciando di avere subito un furto di pecore.
La denuncia, poi rivelatasi falsa, era volta a fare ipotizzare che
il giovane fosse stato ucciso perché aveva sorpreso i ladri oppure per un regolamento di conti tra
allevatori rivali. Le indagini portarono subito ad escludere un movente legato alla criminalità: Qamil Hyraj era un ragazzo perbene, dedito al lavoro, che non aveva alcun contatto con la malavita.
In sette mesi, grazie anche alle testimonianze di altre persone che
lavoravano nella masseria, gli investigatori sono arrivati ad individuare in Roi il responsabile.
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GIOVEDI 6 NOVEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
8
ITALIA
ITALICUM
Renzi-Berlusconi, stallo sulla legge elettorale
Silvio
Berlusconi
esce
da Palazzo
Chigi
dopo
l’incontro
con il
premier
Matteo Renzi
Cristina Ferrulli
ROMA - Il patto del Nazareno ha
subito ieri il suo primo brusco
stop. Matteo Renzi ha deciso di
chiudere il tempo delle meline
e dei tatticismi: «In un modo o
nell’altro», secondo il premier, la
riforma elettorale va approvata
entro l’anno. Una fretta che l’ex
Cavaliere guarda con crescente
sospetto, temendo, nonostante le
rassicurazioni, che l’ok all’Italicum porti dritto al voto in primavera. Per questo, insistendo anche
sulle tensioni dentro Fi, nell’incontro di oltre due ore a Palazzo
Chigi, Berlusconi avrebbe preso
tempo sulle modifiche proposte
dal leader Pd, rinviando una decisione a oggi dopo l’assemblea con
i parlamentari azzurri.
Nel pranzo tra Matteo Renzi e
Silvio Berlusconi, più che le cordialità e le battute, tipiche dei precedenti faccia a faccia, aleggiava
nervosismo e diidenza. Il premier, che aveva cercato l’incontro
per chiudere l’intesa, ha proposto
all’ex premier, accompagnato da
Gianni Letta e Denis Verdini, un
premio di maggioranza alla lista
che raggiunge il 40 per cento. Per
favorire le coalizioni e venire incontro a Fi, Renzi avrebbe oferto
la disponibilità ad alzare al 5 per
cento la soglia di sbarramento,
ipotesi temutissima dai piccoli
partiti, Ncd in testa. L’ultimo punto del nuovo Italicum prevede una
rimodulazione 70-30 del rapporto tra preferenze e liste bloccate
proprio come il Mattarellum. «Un
ipotesi da concordare con gli alleati» ammette Maria Elena Boschi.
Facendo capire quello che è il
vero pensiero espresso dal premier a Berlusconi: possiamo discutere e concordare sui vari tecnicismi ma «sui tempi non sono
più disposto a fare concessioni».
Di primo mattino, riunendo ministri e stato maggiore del partito,
il presidente del Consiglio aveva
indicato l’avanti tutta sulla riforma elettorale, chiedendo ad Anna
Finocchiaro di incardinare il testo
in commissione Afari istituzionali in Senato.
Ma l’accelerazione necessita
del totale appoggio di Silvio Berlusconi. Che invece non ha ancora deciso se dare carta bianca a
Renzi anche a costo di spaccare
il partito. Per questo l’ex premier,
raccontano fonti azzurre, avrebbe
preferito rinviare il pranzo di ieri
ma Denis Verdini avrebbe insistito spiegando che, in caso di riiuto, il leader Pd sarebbe andato
avanti in ogni caso.
«Se Berlusconi vuole andare
avanti con il Patto - spiega il premier ai suoi al termine dell’incontro - va bene ma non mi faccio
fermare dai miei, iguriamoci se
mi faccio rallentare dalle tensioni
di Fi». Al termine del colloquio, il
Cavaliere avrebbe chiesto a Renzi
24 ore e di aspettare l’esito dell’assemblea Fi di oggi. Ma Berlusconi ha capito benissimo dalla determinazione del presidente del
Consiglio che il rischio è di essere
tagliato fuori dal patto sulle riforme.
La convocazione per lunedì
prossimo di un vertice di maggioranza sulle riforme è un chiaro
campanello di allarme a Fi. Il premier, spiega una fonte di maggioranza, «è pronto a cambiare schema e approvare la legge elettorale
con la maggioranza di governo, i
numeri ci sono». O peggio il leader Pd potrebbe riaprire il forno
del dialogo con i grillini che, dimostra l’intesa sui nomi per la
Consulta, sta dando frutti mentre,
spiegano fonti di governo, «l’indecisione di Forza Italia sta impedendo che la vicenda si sblocchi».
LA PROTESTA
SECONDA GUERRA MONDIALE
I pensionati scendono in piazza
Trovati resti pilota di 71 anni fa
Barbara Marchegiani
Francesca Blasi
ROMA - «Di promesse non si vive. I pensionati vogliono delle risposte». A partire
dall’estensione del bonus degli 80 euro e
dalla rivalutazione degli assegni, perché la
soglia di povertà si allarga sempre più. Con
queste richieste, i sindacati dei pensionati,
Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, uniti (insieme
contano sei milioni di iscritti) hanno messo
in campo la giornata di mobilitazione nazionale: tre iniziative contemporaneamente in tre città - Roma, Milano e Palermo accompagnate dall’hashtag #NonStiamoSereni, per chiedere al governo interventi urgenti sulla tutela dei redditi, sulle tasse con
l’alleggerimento del carico iscale, sulle risorse per il welfare, la sanità e la non autosuicienza: per questo reclamano modifiche alla legge di stabilità. Ma sottolineano
anche la linea del dialogo e la forza dell’unità sindacale.
Ad oggi «siamo di fronte ad una assenza di risposte sia in termini di reddito che
di servizi», ha detto il segretario generale
della Cgil, Susanna Camusso, che ha partecipato alla manifestazione a Roma insieme
al leader della Cisl, Annamaria Furlan, ed al
segretario generale aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo. Risposte che «giustamen-
te» vengono rivendicate, già nella manovra,
anche se «non vediamo segnali di volontà
di discutere» da parte del governo, aggiunge Camusso.
Dal palco di Milano interviene il numero
uno dello Spi-Cgil, Carla Cantone, chiedendo «un incontro con il governo» a stretto
giro per un confronto che può essere proficuo: «Se ci incontra insieme possiamo trovare la soluzione migliore», dice invitando
il presidente del Consiglio ad «ascoltare loro e a far cambiare davvero verso alla ruota».
Tutti, all’unisono, insistono ricordando “la promessa” fatta dal premier Matteo Renzi di allargare la platea degli 80 euro
ai pensionati, impegno che «non ha rispettato e che invece va mantenuto». Basta con
«l’equazione pensionati-povertà», ammonisce Furlan, tornando a far presente che
quasi la metà dei pensionati (6,8 milioni,
secondo l’ultimo bilancio sociale dell’Inps)
è sotto i mille euro al mese. Il nuovo segretario generale della Cisl parla anche della
pensione dell’ex numero uno Rafaele Bonanni, che ha lasciato la guida del sindacato
proprio tra sospetti e accuse sulle sue ultime retribuzioni e sul trattamento pensionistico: «Stiamo veriicando. Se qualcuno ha
sbagliato si prenderà le sue responsabilità».
SALERNO - Gli anziani, che la Seconda
Guerra Mondiale l’hanno vista e vissuta, ricordano bene la storia del pilota americano
disperso sui loro monti. Sono stati proprio
loro, con i racconti sbiaditi dal tempo, ad aiutare la Protezione Civile di Acerno (Salerno) e l’associazione “Salerno 1943” a far ritrovare quello che quasi certamente è il corpo del pilota Usa Dewey L. Gossett.
«Possiamo dire - commenta Matteo Pierro, dell’associazione “Salerno 1943 - di essere quasi certi che i resti sono proprio dell’aviatore precipitato sul monte Accellica il 27
settembre del 1943, ma per avere la conferma dobbiamo aspettare l’esame del dna che
verrà efettuato sulla nipote. Sabato scorso,
al momento del ritrovamento, abbiamo contattato i Carabinieri della Compagnia di Acerno e di Battipaglia per accertare che non
si trattasse di ossa di animali. Dopo 71 anni
speriamo che questo giovane ragazzo possa
trovare degna sepoltura».
Da tempo i volontari avevano individuato il punto dove cadde l’A-36 di Gossett tanto da essere stati contattati anche da Joshua
Frank, addetto per l’Italia del del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che si
occupa di recuperare le spoglie dei soldati
americani dispersi in guerra.
«Il velivolo - racconta ancora Pierro - è
stato smembrato e portato a valle dagli abitanti nel 1944, ma non trovarono traccia del
ragazzo».
Nato il 28 febbraio 1920 nel South Carolina, Dewey L. Gossett già l’11 settembre 1943
rischiò la vita in volo ma rientrò sano e salvo alla base. Il 27 settembre non fu altrettanto fortunato. La sua squadriglia, decollata dall’aeroporto che gli americani avevano
costruito alla foce del Sele, doveva fornire
appoggio tattico alle truppe statunitensi che
inseguivano i tedeschi in ritirata. Nei pressi di Acerno il capo formazione si rese conto di essere troppo vicino alle pareti rocciose del monte Accellica e ordinò ai suoi uomini di prendere quota. Usciti dalle nuvole
si accorsero che mancava l’aereo di Dewey.
Per diverso tempo sorvolarono la zona,
ma la pioggia rese impossibile ulteriori ricerche. Si aprì così un giallo che oggi appare giunto a conclusione. Non è la prima volta che l’associazione “Salerno 1943” (presieduta da Luigi Fortunato e costituita a Salerno nel 2007) riporta “a casa” un soldato disperso. Finora sono stati individuati i resti
di cinque militari e identiicati i “crash site”
di 30 aerei caduti in Campania o nelle regioni limitrofe.
MAFIA
Processo Borsellino, Ciampi e Conso citati come testi a Roma
PALERMO- C’è la revoca del carcere duro per oltre 300 mafiosi, decisa tra maggio e novembre
del 1993, al centro delle audizioni
dell’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e dell’ex
Guardasigilli Giovanni Conso
che, lunedì prossimo, dovrebbero
comparire davanti alla corte d’assise di Caltanissetta che sta celebrando il quarto processo per la
strage di via D’Amelio. I giudici,
per l’occasione, terranno l’udienza nel carcere romano di Rebibbia.
L’ombra della cosiddetta trattativa tra Stato e mafia, che per
i pm nisseni potrebbe essere uno dei moventi dell’eliminazione
del giudice Paolo Borsellino, che
al dialogo tra Cosa Nostra e pezzi
delle istituzioni si sarebbe opposto, arriva, dunque, anche nel dibattimento per l’eccidio costato
la vita al magistrato e agli agenti della sua scorta.
Un tema, quello del patto Stato-mafia, oggetto di un processo
a Palermo, ma presente paralle-
lamente anche nell’atto di accusa
ai boss Vittorio Tutino e Salvino
Madonia e ai tre falsi pentiti Vincenzo Scarantino, Calogero Pulci
e Francesco Andriotta, imputati a
Caltanissetta.
Conso e Ciampi (nella foto),
all’epoca ministro della Giustizia e presidente del Consiglio, sono molto anziani e non in buone condizioni di salute: è probabile dunque che facciano arrivare
ai giudici un certificato medico e
non si presentino in udienza. Col
consenso delle parti sarebbe possibile acquisire i verbali con le dichiarazioni rese ai pm che li hanno citati.
Potrebbe entrare nel processo in questo modo il racconto di
Conso sulla sua decisione di non
revocare o fare scadere i provvedimenti di 41 bis. Decisione - ha
sempre detto l’ex ministro - assunta in autonomia e non, come
sostiene l’accusa, merce di scambio usata nel corso della trattativa intrapresa dallo Stato con pezzi di Cosa nostra per fare cessare
le stragi.
Ma all’ex Guardasigilli la Procura sarebbe intenzionata a chiedere anche del fermento politico
dell’epoca sul carcere duro e se
abbia mai saputo nulla della cosiddetta trattativa.
Sul 41 bis dovrebbe rispondere
anche Ciampi. A lui i magistrati
chiederanno del timore di un golpe imminente, denunciato dallo
stesso Ciampi anni fa in un’intervista, quando, dopo le stragi del
Continente, ad agosto del 1993,
si verificò a Palazzo Chigi un improvviso black out.
Sempre lunedì dovrebbe salire
sul banco dei testi anche l’ex capo
del Dap Adalberto Capriotti chiamato a deporre sulla sua nomina
ai vertici del Dipartimento al posto di Nicolò Amato, altro segnale distensivo, per i pm, nei confronti di Cosa nostra. Amato dovrebbe testimoniare, invece, martedì insieme a Luciano Violante.
L’ex presidente dell’Antimafia
dovrà raccontare ai giudici della richiesta di essere sentito dalla commissione che l’ex sindaco
mafioso Vito Ciancimino gli fece
avere attraverso l’allora colonnello Mario Mori.
CORRIERE CANADESE • GIOVEDI 6 NOVEMBRE 2014
9
PRIMO PIANO
IL TREND
Nozze in Italia, moda da 315 milioni di euro
Cinzia Conti
ROMA - Non solo George Clooney e Tom Cruise, non solo Salma
Hayek e Kim Kardashian. Dal Veneto alla Puglia continua a crescere il numero di coppie straniere
che sceglie l’Italia per celebrare il
“grande giorno”. E per rispondere
a questa crescente domanda, il 12
e 13 novembre, Roma apre le porte ai buyer internazionali con la
prima edizione della BMII - Borsa
del Matrimonio in Italia, specializzata nel Wedding e Wedding
Tourism.
Un settore in forte crescita capace di generare lo scorso anno
- secondo JFC Tourism & Management - oltre 1 milione 221 mila
presenze da 25 Paesi e un fatturato
complessivo di 315 milioni di euro.
E secondo i dati dell’osservatorio giornalistico internazionale
Nathan l’Italia è il Paese leader al
mondo in questo settore: dei 44
milioni di turisti che ogni anno visitano l’Italia, 352mila - circa l’8%
- lo fanno per motivi legati all’amore, cioè per sposalizi, anniversari o viaggi di nozze.
La Francia è al secondo posto
con 330mila viaggiatori innamorati.
Tra le location italiane più richieste per promettersi amore
eterno ci sono Verona, la città di
Romeo e Giulietta, Venezia, Firenze e Roma, la campagna senese,
la costiera amalfitana con Capri,
anche se la vera sorpresa è, da alcuni anni a questa parte, il Salento.
L’Italia è una meta sempre più calda per chi decide di sposarsi all’estero
Su tutti sono gli inglesi a prediligere l’Italia, immediatamente
seguiti da americani e russi. Non
disdegnano giapponesi, irlandesi
e arabi mentre i meno interessati
sembrano essere i mediterranei,
in particolare francesi e spagnoli.
E non sono pochi i canadesi che
scelgono l’Italia come destinazione per il “fatidico sì”.
La scelta dell’Italia come luogo
per celebrare il matrimonio limita
ovviamente il numero dei partecipanti: solo in pochi casi si supera-
no i 100 ospiti, mentre una buona
quota di matrimoni non raccoglie
più di 30 persone ma rimane alta
comunque la spesa che difficilmente scende sotto i 51 mila euro.
Il matrimonio è quasi sempre
da sogno e affidato a wedding
planner o agenzie specializzate:
Cina, Giappone, America, Russia
sono quindi ormai clienti stabili
per le imprese italiane di questo
settore.
Anche se sposarsi in Spagna o
Grecia, con gli stessi servizi, costa
mediamente circa il 15-18% in meno l’Italia - secondo JFC Tourism
& Management - rappresenta in
primis “storia e bellezze culturali” (16,3%) ma anche “fascino e
luogo desiderato” (12,9%), senza
tralasciare motivazioni legate al
fattore “romanticismo e bellezza”
(12%) e al “cibo” (11%).
È importante anche il motivo
del “racconto” dell’esperienza
che hanno fatto amici o conoscenti che si sono sposati in Italia
(10,5%) e il “paesaggio” (10%). In
testa alla classifica delle location
spuntano castelli, agriturismi,
ville, hotel e relais di lusso. Non
mancano le richieste più bizzarre
- e non sempre realizzabili - come
la scalinata di piazza di Spagna o
il Colosseo, piazza San Marco o
Palazzo Vecchio.
«Negli ultimi anni - dice Ottorino Duratorre, presidente di Romafiere, società organizzativa della BMII e specializzata in mostre e
fiere di rilevanza nazionale come
RomaSposa e Anteprima RomaSposa - il numero delle coppie di
stranieri che scelgono l’Italia per
coronare il loro sogno d’amore è
in costante aumento, la previsione
stimata dell’ultimo anno registra
una crescita del 10%. In fiera ci saranno 60/80 buyer internazionali
e 120 seller italiani».
LA STORIA
Da Power a Clooney, i Vip che si sono sposati nel Belpaese
Ida Bini
ROMA - Sono sempre più numerose le coppie straniere che si giurano amore eterno in Italia ma i
vip da tempo scelgono le location
nostrane per nozze faraoniche o
destinate a pochi eletti.
Le prime celebrities che decisero di sposarsi in Italia furono gli
attori hollywoodiani Linda Christian e Tyrone Power: nel 1949 celebrarono le loro nozze da favola a
santa Francesca Romana a Roma.
Sessant’anni dopo in una cappella privata del Vaticano le nozze di Mena Suvari con il produttore italiano Simone Sestito.
Più clamore e interesse destò
la festa glamour che unì il celebre
attore Tom Cruise a Katie Holmes
otto anni fa nel palazzo degli Odescalchi che domina il lago di
Bracciano. L’elegante e prestigiosa location venne in seguito scelta anche da Petra Ecclestone, che
sposò l’uomo d’afari James Stund
con una festa da guiness, forse il
matrimonio più costoso al mondo.
Venezia, che ha appena ospitato le nozze tra George Clooney e
l’avvocatessa Amal Alamuddin,
era già stata scelta nel 1997 del
chiacchierato matrimonio di Woody Allen con Soon-Yi Previn e
nel 2009 della più fastosa cerimonia voluta dall’attrice messicana
Salma Hayek che si unì in matrimonio con Francois-Henri Pinault.
Risale a 3 anni fa lo sfarzoso
matrimonio di Vinita, la figlia di
Pramod Agarwal, magnate indiano del ferro, che per la cerimonia
in perfetto stile Bollywood scelse
l’isola di san Clemente, nella laguna di Venezia, con 800 invitati e
due elefanti e Shakira come cantante.
In alto, Tyron Power e Linda Christian, George Clooney
e Amal Alamuddin e Justin Timberlake e Jessica Biel.
Sotto, da sinistra, Coleen McLoughlin e Wayne Rooney,
Tom Cruise e Katie Holmes,
La Puglia ha ospitato due anni fa le nozze glamour dell’attrice
hollywoodiana Jessica Biel e della
popstar Justin Timberlake a Borgo Egnazia.
Risale al 20 settembre, invece,
il matrimonio da favola di Charlie
Gilkes, ricco rampollo e amico di
Pippa Middleton, con Anneke von
Trotha Taylor nel castello di Monopoli alla presenza del principe
Harry.
Sofia Coppola ha sposato il
rocker Thomas Mars, cantante
dei Phoenix nella località lucana
di Bernalda, in Basilicata.
Anche le regioni centrali d’Italia sono molto gettonate dal jet set
internazionale.
Quest’anno al Forte Belvedere di Firenze il rapper e produttore musicale Kanye West ha sposato Kim Kardashian, mentre vicino a Città della Pieve, in Umbria,
nel 1997 si è svolto il matrimonio
dell’attore inglese Colin Firth con
la produttrice cinematografica italiana Livia Giuggioli.
Risalendo lo stivale due coppie famose hanno scelto, invece,
la romanticissima Liguria: nella glamour Portofino il calciatore
dei Red Devils Wayne Rooney ha
sposato nel 2008 la storica fidanzata Coleen McLoughlin con una
festa faraonica, mentre un anno
prima nella vicina Santa Margherita si erano giurati amore eterno
il rocker Rod Stewart e la modella
Penny Lancaster.
Gli attori americani Emily Blunt
e John Krasinsk nel 2010 hanno
scelto il giardino di villa Oleandra, la residenza estiva di Clooney
sul lago di Como. John Legend e
la modella Chrissy Teigen hanno
detto sì l’anno scorso a Villa Pizzo, a Cernobbio.
GIOVEDI 6 NOVEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
10
ESTERI
FOCUS
Nessun miracolo, il Bayern vince ancora
Il tedeschi si impogono per 2-0 ma la Roma resta seconda nel girone perché il City viene battuto in casa dal Cska
ROMA - Certe ferite faticano a
rimarginarsi, soprattutto se un avversario impietoso continua a cospargerle di sale. Dopo il 7-1 di due
settimane fa all’Olimpico, la Roma
in casa del Bayern ha comunque
provato a guardare avanti, fare la
sua partita, superare quel tracollo.
C’è riuscita solo a tratti, tradita da
qualche imprecisione. Ma soprattutto dalla forza della squadra magistralmente guidata da Pep Guardiola. Il 2-0 conferma che i bavaresi restano di un altro pianeta
per qualità ed intensità di gioco.
Il Bayern vince il girone E e approda agli ottavi di Champions
con due turni di anticipo. La Roma resta pienamente in corsa per
il secondo posto grazie al successo del Cska di Mosca a Manchester sul City (2-1).
Garcia rivoluziona la Roma,
rinforza il centrocampo con Florenzi e schiera Iturbe alle spalle
di Destro. Partono in panchina
Totti, Pjanic e Gervinho. Sorpresa anche tra i pali, dove Skorupski
BAYERN-ROMA 2-0
I giocatori della Roma lasciano il campo di Monaco di Baviera
sostituisce De Sanctis. Guardiola
deve rinunciare all’“incubo” giallorosso Arjen Robben, al suo posto Goetze completa l’attacco con
Lewandowski e Ribery. Thomas
Mueller si accomoda tra le riserve.
La Roma parte bene, tatticamente
ordinata, aspettando l’occasione
per ripartire in contropiede. Passato il quarto d’ora il Bayern aumenta però l’intensità, causando
i primi afanni nella retroguardia
Bayern (3-4-3): Neuer 7, Benatia 7, Rainha 6.5, Boateng
6, Bernat 6.5, Lahm 7 (43’ st
Hojbjerg sv), Alaba 7.5 (36’ Rode sv), Xabi Alonso 6.5 (27’ st
Shaqiri 6), Ribery 7, Goetze 7,
Lewandowski 6.5. All.: Guardiola 7.
Roma (4-4-2): Skorupski 6,
Torosidis 5.5, Manolas 6, Yanga-Mbiwa 5.5, Holebas 6, Nainggolan 6, De Rossi 5.5, Keita 5.5,
Florenzi 6.5 (13’ st Pjanic 6), Destro 6, Iturbe 5 (30’ st Gervinho
6). All.: Garcia 6.
Arbitro: Cakir (Tur) 6.5.
Reti: nel pt 38’ Ribery; nel st 19’
Goetze.
avversaria. I bavaresi sfruttano la
velocità di Alaba, che agisce da ala aggiunta. E proprio da una sua
triangolazione con Ribery, sulla
fascia sinistra, al 38’ il Bayern passa in vantaggio con la rete del n.7
francese. Al 20’ la migliore occasione della Roma, sui piedi di Destro ben lanciato da Florenzi. Ma
l’attaccante si impappina e Bernat
ha tempo per recuperare. Ancora
Florenzi (tra i migliori) al 25’ innesca Nainggolan. Il centrocampista cerca di saltare Neuer e inisce a terra, reclamando il rigore. Il
replay dà ragione all’arbitro Cakir
che aveva lasciato proseguire.
La ripresa è più soferta per la
Roma che fatica ad uscire dalla
sua metà campo. Al 19’ il Bayern
raddoppia con Gotze, bravo a
sfruttare il cross dalla sinistra di
Lewandowski.
I tedeschi restano brillanti, il
loro pressing è asissiante, sempre teso a rubare palla e ripartire
all’attacco. Iturbe lascia il posto
a Gervinho che all’84 impegna
Neuer (ino ad allora praticamente spettatore) da vicino. Palla a
Nainggolan fuori area e gran botta
che il portiere devia in tufo. Non
a caso è tra i candidati al Pallone
d’Oro.
GLI ALTRI
Bavaresi, Paris Sg e Porto agli ottavi, Messi eguaglia record Raul
ROMA - Lionel Messi aggiunge
un altro record nella sua stellare
carriera, quella dei gol in Champions, e porta il suo Barcellona
agli ottavi di Champions. Si qualiicano anche il Bayern Monaco,
il Porto, il Psg. Ad un passo dal
paradiso anche il Chelsea, frenato
dal Maribor, e lo Shakthar che ha
riilato un'altra goleada al povero
Bate Borisov.
Incredibile scivolone interno
del Manchester City che continua a subire la maledizione della
Champions. La squadra di Pellegrini perde malamente in casa
per 2-1 contro il Cska Mosca e si
ritrova addirittura ultima nel girone, scavalcata proprio dai russi
e adesso a serio rischio di eliminazione. La serata dei “citizens”
comincia male con un gol a freddo subito da Doumbia di testa do-
po due minuti di gioco. Il pari di
Tourè arriva sei minuti più tardi
grazie ad una perfetta punizione
dal limite. I russi non si scompongono e trovano il nuovo vantaggio
al 34’ ancora con Doumbia.
Nella ripresa i padroni di casa
perdono la testa e si ritrovano in
nove uomini per l'espulsione di
Fernandinho prima e Yaya Tourè
poi. Nel inale il Manchester City
reclama per due rigori non concessi dall’arbitro.
Una doppietta di Messi basta e
avanza al Barcellona di Luis Enrique per uscire dal momento negativo in cui si era cacciato e riprendere in serenità la corsa in Champions League. L’Ajax si arrende in
casa per 2-0 alla legge di Leo che
realizza il primo gol addirittura di
testa. Con questa doppietta Messi
ha raggiunto le 71 marcature nel
torneo europeo, eguagliando il record che inora era detenuto dallo
spagnolo Raul.
Al Psg basta un gol di Cavani
dopo un minuto di gioco per regolare in casa l’Apoel. Il Matador,
grazie anche alla colpevole collaborazione del portiere avversario,
risponde ancora una volta presente con Ibrahimovic ancora costretto in tribuna. Con questo 1-0 i
parigini ottengono la qualiicazione agli ottavi di inale. Per la vetta
del girone se la vedranno con il
Barcellona. Al momento la squadra di Blanc ha un punto di vantaggio in classiica sui blaugrana.
Decisivo sarà presumibilmente lo
scontro diretto all'ultima giornata
al Camp Nou. Il Chelsea di Mourinho frena la sua corsa in Champions. Merito del Maribor che in
casa riesce a pareggiare contro
gli inglesi al termine di una gara
emozionante. Succede tutto nella
ripresa con i padroni di casa avanti a sorpresa grazie ad un grande
gol con tiro a giro di Ibraimi. La
reazione dei Blues è furiosa e si
concretizza con il pari irmato da
Matic al 73’. Incredibile nel inale il rigore sbagliato da Hazard
che si fa ipnotizzare da Jasmin
Handanovic, cugino del portiere
dell’Inter. L’1-1 inale non permette
al Chelsea di festeggiare il matematico passaggio del turno anche
se Mourinho tiene saldamente
la testa della classiica del gruppo G con 8 punti, tre in più dello Schalke, travolto in Portogallo
dallo Sporting Lisbona per 4-2.
Nel gruppo H si qualiica anche il Porto che supera fuori casa per 2-0 l’Atletico Bilbao. Nello
stesso girone larga vittoria dello
Shakhtar contro il Bate Borisov
per 5-0 (tripletta di Adriano). La
squadra di Lucescu, non ancora
matematicamente qualiicata, nel
doppio confronto con il Bate ha
realizzato ben 12 reti senza subirne neanche una.
Gruppo E: Bayern-Roma 2-0,
Manchester City-Cska Mosca 1-2.
Classifica: Bayern 9; Roma e Cska Mosca 4; Manchester City 2,
Gruppo F:
Psg-Apoel
1-0,
Ajax-Barcellona 0-2. Classifica:
Psg punti 10; Barcellona 9; Ajax 2;
Apoel 1.
Gruppo G: Sporting-Schalke 4-2,
Maribor-Chelsea 1-1. Classifica:
Chelsea punti 8; Schalke 5; Sporting 4; Maribor 3.
Gruppo H: Shakhtar-Bate 5-0,
Athletic Bilbao-Porto 0-2. Classifica: Porto punti 10; Shakhtar 8;
Bate 3; Bilbao 1.
PROCESSO PER DIFFAMAZIONE
TROFEO BERLUSCONI
Luciano Moggi a Milano riaccusa l’Inter e Facchetti
Il Milan vince
nel deserto
MILANO - Nessun passo indietro
su quelle pesanti accuse lanciate nel corso di una trasmissione
televisiva contro l’ex presidente
dell’Inter Giacinto Facchetti, morto ormai più di 8 anni fa, e che gli
sono costate un’imputazione per
difamazione. Anzi, ieri in tribunale l’ex dg della Juventus Luciano Moggi ha rincarato la dose,
perché se in aula ha insistito nel
dire che l’allora “bandiera” nerazzurra avrebbe manipolato il risultato di una partita al telefono con
un arbitro, appena uscito ha attaccato anche i nuovi vertici e, in
particolare, Erick Thohir.
L’ex dirigente bianconero, condannato in primo e secondo grado
a Napoli per il caso Calciopoli, è
inito imputato a Milano perché,
nel corso della trasmissione tv
Notti Magiche andata in onda il 25
ottobre 2010, rivolgendosi a Javier
Zanetti, allora capitano della squadra nerazzurra, aveva afermato:
«Quello che emerge dal processo
di Napoli e che emergerà ancora:
le telefonate del tuo ex presidente che riguardano le griglie e la
richiesta ad un arbitro di vincere la partita di Coppa Italia con
il Cagliari, e l’arbitro era Bertini.
Ci sono le telefonate intercettate
sue, le telefonate di Moratti e la
telefonata di imbarazzo di Bertini,
i pedinamenti, le intercettazioni
illegali e anche i passaporti falsi e
quindi sta zitto Zanetti, è meglio
per te ed è meglio per l’Inter».
Nel pomeriggio Moggi si è
presentato davanti al giudice Oscar Magi per l’interrogatorio e
rispondendo a una domanda del
legale del iglio di Facchetti (che
lo ha querelato per difamazione),
l’avvocato Corrado Limentani, ha
confermato, senza tentennamenti,
quelle afermazioni: «Sì - ha detto
- insisto».
Il processo sta assumendo sem-
pre più i contorni di una riedizione in tono minore del caso Calciopoli.
Il legale di Moggi, l’avvocato
Maurilio Prioreschi, infatti, ha
depositato al giudice il testo di
un’intervista in cui l’ex procuratore capo di Napoli, Giandomenico
Lepore, ha detto: «Noi abbiamo
accertato le responsabilità penali
di una squadra di Serie A e stavamo arrivando ad un’altra squadra
milanese... tolto il Milan, resta
l’Inter, no? Molti verbali tuttavia
vennero rubati e pubblicati in un
volume, e questo rovinò l’indagine».
MILANO - In un San Siro desolatamente vuoto - presenti soltanto
cinquemila spettatori e tra gli assenti anche Silvio Berlusconi - il
Milan ha battuto il San Lorenzo,
squadra che ha vinto la Coppa Libertadores, per 2-0, e si è aggiudicato la 23ª edizione del Trofeo Luigi Berlusconi.
La partita si è giocata sotto la
pioggia e la contemporaneità con
la giornata di Champions non ha
aiutato. Le reti sono state realizzate da Pazzini nel primo tempo e
Bonaventura 6’ dalla ine.
CORRIERE CANADESE • GIOVEDI 6 NOVEMBRE 2014
11
SPORT
Allegri: «Puntiamo al primo posto del girone»
Il tecnico della Juve sollevato via twitter per come è andata la partita con l’Olympiacos in Champions
TORINO - “Fiuu..” twitta Massimiliano Allegri dopo la vittoria
con brivido sull’Olympiacos. Il
giorno dopo la gara di Champions
in casa Juventus è tutto un sospiro
di sollievo. Prima reale, sul campo, a vittoria acquisita e pericolo
eliminazione scampato. Poi virtuale, su Twitter, per festeggiare
insieme ai tifosi.
Massimiliano Allegri si è aidato a un hashtag per commentare il 3-2 sui greci, e lo ha fatto
scegliendo appunto questa forma:
“#iuuu”.
“L’abbiamo vinta tutti assieme,
sofrendo come gruppo con i nostri fans. Ora dipende tutto da noi,
possiamo puntare al primo posto”
ha twittato il tecnico bianconero.
Che ha concluso il post con un hashtag che sui social network è già
diventato una tendenza: “#iuuu”.
Un sospiro di sollievo, appunto,
espresso in forma di fumetto.
«Ho cercato di esprimere sollievo per lo scampato pericolo come nei fumetti che leggevo da ragazzino» spiega Allegri.
La Juve europea riparte quindi
da tre punti vitali che corroborano le speranze di qualiicazione.
Anche se il rigore mancato di Vidal lascia una macchia non seconda sulla vittoria: se i bianconeri
dovessero mai concludere a pari
punti con i greci, quel rigore fallito potrebbe rivelarsi determinante in negativo, anche per questo il
presidente Andrea Agnelli non avrebbe nascosto il suo disappunto
nei confronti del cileno.
Lui, Arturo Vidal, non pare invece preoccuparsi più di tanto
dell’errore.
«Un rigore si può sbagliare ha detto parlando con la radio cilena Radio Cooperativa del Cile Sono contento perché siamo tornati a fare tre punti, che serviranno molto per passare alla fase successiva».
Con il suo “iuuu” Allegri ha voluto stemperare la tensione ma,
nello stesso tempo, richiamare
Pirlo esulta
nella pioggia
dopo il suo
magniico gol
all'Olympiacos
l’attenzione sul rischio corso dalla
sua Juventus, trovatasi inaspettatamente in svantaggio per 2-1 prima dei gol risolutivi di Llorente
(autorete di Roberto) e di Pogba.
Al tecnico la serata ha lasciato
“buone cose”: il carattere dimostrato dalla squadra, capace di ri-
sollevarsi ad un passo dal baratro,
la tenuta isica sul lungo, il nuovo
modulo. Con il 4-3-1-2 varato nella serata più diicile è stata aperta
per la Juventus una nuova frontiera. È come se, per la prima volta,
fosse nata davvero la Juve di Allegri, che in dall’inizio della stagione era al lavoro per modiicare lo
scacchiere tattico.
Con il rombo a centrocampo
Allegri consente al reparto migliore della squadra, il controcampo, di esprimersi al meglio, esaltando le caratteristiche di giocatori come Pirlo, Marchisio e Pogba (in attesa che Vidal torni sui
suoi livelli).
Allegri ha concesso una giornata di riposo al gruppo. Oggi per
chi legge la ripresa. In ottica Parma mancheranno Asamoah, fuori
15 giorni per una iniammazione a
un ginocchio, e Vidal, squaliicato.
Ma la vittoria con l’Olympiacos fa
passare in secondo piano i problemi legati alle assenze, che pure sono molte.
QUARTO TURNO
Inter, Napoli, Fiorentina e Torino oggi in Europa League
ROMA - Oggi torna l’Europa League e scendono in campo tutte e
quattro le squadre italiane impegnate: Inter, Napoli, Fiorentina e
Torino. Si giocherà la quarta giornata della fase a gironi, ovvero la
prima del ritorno.
Inter, Mazzarri contro di noi
tutti danno il 120% - Vincere.
Conta solo questo per Mazzarri e per l’Inter che questa sera affronterà nella bolgia del Geofroy
Guichard il Saint Etienne. Servono i tre punti per rialzare la testa
in Europa League dopo l’ennesima frenata in campionato.
«In Europa e in Italia quando
gli altri vedono maglie nerazzurre danno sempre il 120 per cento.
Noi dobbiamo essere al top e fare
la nostra gara e il nostro gioco al
di là di ogni avversario» ha detto
il tecnico interista.
«Siamo ancora in emergenza
totale - ha continuato Mazzarri -
È un momento in cui ogni giorno ne capita una e non so ancora che scelte farò per domani (oggi, ndr)».
In realtà anche il problema degli indisponibili si sta risolvendo.
Le giustiicazioni si esauriscono e
Mazzarri deve solo portare a casa
i tre punti. Iniziando oggi in Europa e poi domenica al Meazza col
Verona. Nella classiica del gruppo F l’Inter è prima con 7 punti, la
seconda è il St. Etienne a 4.
Napoli, la rivincita è d'obbligo
- Questa sera al San Paolo arriva
lo Young Boys. Gli azzurri dovranno dimenticare in fretta la sbornia
di gioia provocata dal netto successo contro la Roma in campionato per concentrarsi su un avversario che all’andata li ha sconitti
2-0 e che non mollerà un centimetro in vista di una possibile qualiicazione agli ottavi.
Il girone è diventato di colpo e-
quilibrato e i partenopei devono
vincere e puntare anche a segnare un bel po’ di gol per riequilibrare la diferenza reti. Ci sarà spazio
per chi deve ancora convincere ino in fondo, come Mesto, Henrique, Britos, De Guzman e Zapata.
Nel Gruppo I, Napoli, Young Boys
e Sparta Praga hanno 6 punti.
Torino, vincere per ipotecare
qualificazione - Tre punti per ipotecare il passaggio ai sedicesimi di Europa League. Dopo tre
partite, i granata guidano la classiica del girone B della competizione con sette punti, mentre l’Helsinki, già battuto 2-0 in casa, è fermo a quota zero. Secondo con 5
punti è il Club Bruges, terzo con 4
il Copenaghen.
Pizarro: togliamoci lo smoking
- «È ora di lasciare lo smoking a
casa e iniziare a pedalare. Stiamo
vivendo una situazione che non ci
piace, per questo dobbiamo ritro-
vare equilibrio e concentrazione».
Lo ha detto uno dei leader della
Fiorentina, David Pizarro, alla vigilia della partita di Europa League contro il Paok di questa sera
al Franchi. Una sida che, in caso
di risultato positivo, può regalare
ai viola la qualiicazione anticipata al turno successivo.
«Ci sono giocatori che parlano
di terzo posto però - ha continuato il centrocampista viola - se poi
giochiamo come a Genova non rispondiamo alle parole con i fatti. Dobbiamo mantenere umiltà
ed equilibrio, abbiamo la rosa e il
gioco per dare una svolta alla nostra stagione e io credo che questa
svolta ci sarà».
La Fiorentina guida la classiica
del gruppo K con nove punti, seconda il Guincamp a 4, terzo il Paok a 3.
*Fiorentina-Paok in diretta
Mediaset, 3 pm ora di Toronto.
PAPERONE DEGLI SPORTIVI
LA BOUTADE
Mayweather è il più ricco
Pallotta sogna una partita al Colosseo
WASHINGTON - È Floyd
Mayweather lo sportivo più pagato al mondo nel 2014, secondo
la classiica della rivista americana Forbes. Il 37enne pugile
americano, campione imbattuto
dal 1996, vanta una fortuna di
105 milioni di dollari.
Solo nell’ultimo match, disputato a settembre contro l’argentino Marcos Maidana, ha incassato 32 milioni di dollari (più i
diritti tv).
Seguono Cristiano Ronaldo, il
primo calciatore nella classiica
di Forbes degli atleti più pagati
con guadagni che toccano gli 80
milioni di dollari, e il cestista
statunitense, stella dei Cleveland Cavaliers, LeBron James,
che in banca può contare su una
fortuna di 72.3 milioni di dollari.
Leo Messi, è quarto con 64,7
milioni di dollari, seguito dall’altro campione dell’Nba, la leggenda dei Los Angeles Lakers
Kobe Bryant con 61.5 milioni.
L’ex numero uno del golf, Tiger Woods, si deve accontentare
di un guadagno pari a 61.2 milioni e del sesto posto dopo essere
stato l’unico, insieme a Mayweather, a toccare i 100 milioni.
Tra i tennisti, Roger Federer
supera Rafael Nadal con 56.2
milioni di dollari contro 44.5
milioni.
Diversi i calciatori presen-
Il pugile Floyd Mayweather
è lo sportivo più pagato di tutti
ti nella Top 100 dei ricchissimi
dello sport.
Tra gli altri, Zlatan Ibrahimovic (dodicesimo) e Gareth Bale,
quattordicesimo, che precede
Radamel Falcao e Neymar (tra i
più giovani tra gli atleti più pagati con i suoi 22 anni).
Tra i piloti di Formula Uno il
primo nella lista è Lewis Hamilton (diciannovesimo), mentre
Fernando Alonso è 21º.
Chiude la classiica dei primi
100 Luis Suarez con “appena”
12,7 milioni di euro.
ROMA - Per Barack Obama è più
«grande di un campo di baseball»,
e se così fosse sarebbe giusto anche per una partita di calcio. Ed
evidentemente l’americano di
Roma - anzi della Roma - James
Pallotta ha preso il parola il presidente Usa e ha lanciato la proposta-sogno di un’amichevole
dentro il Colosseo. Tranne essere
stoppato subito dal ministro dei
Beni Culturali Dario Franceschini: «Non scherziamo», le parole
che hanno subito sgoniato il pallone a stelle e strisce.
Eppure, nel corso dell’intervista alla Cnn, Pallotta sembrava
credere davvero alla possibilità di
realizzare in futuro il suo “grande
obiettivo”. «Vorrei che la città ci
consentisse di giocare al Colosseo
con una squadra come il Barcellona o il Bayern Monaco o qualcuno
di simile» le parole del numero
uno della Roma che da imprenditore navigato, oltre all’avversario,
aveva già pensato a tutto.
L’incontro sarebbe stato trasmesso «in pay-per-view in tutto
il mondo per 25 dollari. Potremmo avere 300 milioni di persone
che vogliono guardare da tutto il
mondo una partita nel Colosseo,
un match che non rivedrebbero
mai più».
E a trarne beneicio sarebbe stata l’intera città, con l’incasso reinvestito nella Capitale.
«Prendiamo quei soldi, che po-
trebbero essere miliardi di dollari
- la stima di Pallotta - e poi istituiamo una fondazione a Roma per
restaurare i monumenti ancora
più velocemente. Il resto verrebbe usato in iniziative a favore delle aree urbane degradate».
Aprire il Colosseo ad eventi
sportivi - per i concerti è già stato
usato in passato come location, ad
esempio nel 2011 con Biagio Antonacci - non sembra però cosa
fattibile. Nel 2007, ad esempio, il
pugile Vincenzo Cantatore si “accontentò” del suggestivo scenario
tra l’Aniteatro Flavio e l’Arco di
Costantino come zona per allestire il ring su cui poi vinse il titolo
europeo dei massimi leggeri.
Nemmeno la destinazione beneica dell’incasso ipotizzata da
Pallotta ha fatto breccia col ministro Franceschini, che di fronte
all’idea di vedere il Colosseo diventare stadio Olimpico ha tagliato corto: «Se il presidente della
Roma vuole contribuire ad una
raccolta di fondi per restaurare i
monumenti della Capitale ci sono
tanti luoghi e possibilità per farlo.
Ma al Colosseo no, non scherziamo».
IL 17 NOVEMBRE
Premio Giacinto Facchetti a Totti
ROMA - Sarà consegnato il 17 novembre - nel giorno in cui La Gazzetta
dello sport sarà in edicola con una nuova veste - il premio “Giacinto
Facchetti - Il bello del calcio”, assegnato quest’anno al capitano della
Roma, Francesco Totti.
Una giornata importante per la Gazzetta, quella del 17 novembre, in
cui la rosea sarà “completamente rinnovata e pensata per rispondere
al meglio, e con la qualità che contraddistingue la rosea, alle nuove
abitudini di lettura: più contenuti esclusivi, più analisi e più approfondimenti, con la passione di sempre’’.
Sempre lunedì 17 novembre ci sarà poi la proclamazione della prima
pagina de La Gazzetta dello Sport più bella di sempre votata dai lettori
e scelta da una giuria di qualità.
E una selezione di prime pagine sarà esposta insieme ai memorabilia
più signiicativi di tutti gli sport in una mostra aperta al pubblico “che
permetterà di rivivere e ricordare i momenti più emozionanti della storia dello sport’’.
GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
12
SPORT
Conte punge El Shaarawy: «Decidi se sei un big»
Il ct a Milano per promuovere Italia-Croazia. Tra i convocati potrebbe esserci Okaka, in dubbio Balotelli
MILANO - Gambe svelte e piedi
fini non bastano nell’Italia di Antonio Conte. «Per vincere servono
metodo, disciplina e il sacro fuoco. Alcuni ce l’hanno, altri meno:
devo essere bravo ad alimentarlo
e farlo divampare», ha chiarito il
ct. Il discorso vale per tanti ma c’è
una postilla per Stephan El Shaarawy.
«Ha potenzialità notevoli ed
è giovane. Sta a lui - ha notato
Conte - decidere se diventare un
grande calciatore o uno normale.
Ha le caratteristiche per lasciare
il segno in Italia e all’estero. Io ci
punto, e lo fa anche il mio amico
Inzaghi».
L’attaccante del Milan ha ancora la partita con la Sampdoria
per trovare posto fra i convocati,
altrimenti rischia di perdere l’appuntamento con la maglia azzurra
a San Siro, dove l’Italia domenica 16 novembre cercherà di fare
passi avanti verso l’Europeo 2016
contro la Croazia nella sfida fra
le due squadre a punteggio pieno
del girone H.
El Shaarawy potrebbe accontentarsi della chiamata per l’amichevole del martedì successivo
contro l’Albania, dove non potrà
giocare chi è sceso in campo a
Milano.
Antonio Conte e Gianni Rivera ieri alla presentazione di Italia-Croazia
Conte ha annunciato «convocazioni corpose» e «qualche nome
nuovo»: sul taccuino del ct ci sono nomi come Okaka, ma anche
Rugani dell’Empoli e Romagnoli
della Sampdoria, questi ultimi
però già convocati dall’Under 21
per l’amichevole di lunedì 17 novembre contro la Danimarca.
Fra i dubbi c’è sempre quello
legato a Mario Balotelli. Conte
lo vuole chiamare ma aspetta di
vedergli giocare almeno 2-3 par-
tite di fila all’altezza. Intanto il ct
sta completando il giro dei ritiri
(«Mancano otto squadre, non ci
dimentichiamo di nessuno») e
mentre il campionato entra nel
vivo si attende «performance in
crescita». Anche perché deve trovare soluzioni in difesa, dove con
la Croazia mancheranno lo squalificato Bonucci e gli infortunati
Astori e Barzagli.
«Non mi dispero, troverò soluzioni che danno garanzie», ha
spiegato Conte durante la presentazione a Palazzo Marino della
sfida di San Siro, tracciando un bilancio della sua nuova vita («Ora
ho più tempo per la famiglia, ma
non troppo») e della sua nazionale. «È difficile prevedere dove
saremo fra due anni. Ora siamo
dietro a Germania, Spagna, Olanda, Belgio e Francia - ha ammesso
- Veniamo da una cocente delusione, abbiamo preso coscienza
dei gravi problemi del calcio italiano, ed è importante anche che
le nostre squadre vadano avanti in
Europa. Abbiamo tempo per colmare il gap. Ora conta qualificarsi all’Europeo per fare qualcosa
di straordinario in quel mese in
Francia». Per il ct «la partita con
la Croazia arriva nel momento
giusto per vedere a che punto siamo del nostro percorso».
E nello stadio che più volte lo
ha fischiato quando allenava la
Juventus, e che da tempo non si
riempie per le partite di Milan e
Inter, Conte ora vuole misurare
l’affetto del pubblico per la sua Italia: «Vogliamo regalare ai tifosi
entusiasmo, emozioni e orgoglio».
E il sindaco Giuliano Pisapia ha
promesso: «Il pubblico di Milano
sarà il dodicesimo uomo in campo».
TACCONELLI, TRE GENERAZIONI DI FISCHIETTI
«A Toronto hanno imparato a rispettare gli arbitri»
Nicola Sparano
TORONTO - «Sono ignoranti. Ignoranti di pallone e di vita». Ecco come Giustino Tacconelli, ex
arbitro, padre di arbitro e nonno
di arbitro, caratterizza quella gente che in Italia ha appena attaccato un paio di giovani fischietti.
«Negli anni ruggenti del calcio
di St. Clair - continua Tacconelli
- arbitri e segnalinee rischiavano
addirittura la pelle. Allora i giocatori e spettatori erano appena scesi dal “boat”, freschi di Canada e
della sua civiltà. Allora si giocava
alla morte per la patria appena lasciata e il tifo era sfrenato. Gli arbitri di allora non erano abituati a questo tipo di calcio violento
e passionale. Spesso perdevano il
controllo delle partite ed allora finiva male. Ricordo certi arbitraggi del mitico King....».
Con gli anni il tifo è diventato
meno intenso, meno passionale e
gli incidenti sui campi di Toronto sono diminuiti al punto che ora
sono quasi scomparsi.
«Il merito è dei figli e dei nipoti
dei calciatori di quei tempi. Que-
Giustino Tacconelli con il iglio Davide e il nipote Justin
sti ragazzi nati in Canada hanno
rispetto del gioco e degli arbitri. E
non sono ignoranti, ora conoscono le regole, ammettono che l’errore anche da parte della terna ci
può stare. In breve, la conoscenza delle regole e il rispetto verso l’uomo prima che verso l’arbitro hanno fatto si che sui campi di
Toronto si giochi senza violenza».
«Guardate bene - aggiunge Tac-
conelli - che a mio parere il livello
del calcio giocato è diminuito anno dopo anni ed oggi siamo forse
ai minimi storici.
Questa mia asserzione è giustificata dal gioco del Toronto Fc,
club che ha appena sprecato cento milioni di dollari, ripeto cento
milioni di dollari, e dopo sette-otto anni ha soltanto un giocatore
Bradley, sul quale cercare di rico-
struire la squadra».
Giustino Tacconelli racconta
che nella sua carriera quasi trentennale non è stato mai assalito.
L'unico incontro “ravvicinato” fu
con un giocatore e due dirigenti di
una squadra armena.
«Se la presero con un mio segnalinee che se la vide brutta, poi
provarono ad assalire anche il sottoscritto. Furono denunciati per
aggressione. Il processo durò un
paio di anni, due furono condannati, il terzo lo rispedirono da dove era arrivato».
La passione per il fischietto di
Tacconelli padre è stata ereditata
prima dal figlio Davide (46) anni e
il nipote Justin (16).
Entrambi confermano il giudizio del capostipite circa la quasi
totale assenza di comportamento incivile da parte di giocatori e
spettatori.
«Io ho cominciato a fischiare
per seguire le orme di mio padre e
debbo dire che in generale mi sono divertito», dice il 46enne Davide.
«Ed io pure», aggiunge il 17enne Justin.
IL POSTICINO
Il ristorante dei calciofili ha pasta e pallone sul menù
TORONTO - È di ieri la notizia
che gli italiani parlano di calcio
più di qualsiasi altro popolo europeo. Sarebbe interessante capire a
che posto della graduatoria inserire gli italiani di Toronto che in
fatto di calcio parlato, non scherzano affatto.
Uno dei punti d'incontro dei
calciofili è il ristorante Il Posticino (Queensway e Royal York) dove a scadenza mensile un gruppetto di sportivi, capeggiati da Adriano Laviola e Tony Totera, gustano pasta e pallone mentre esaminano l’andamento del campionato. Il gruppetto ha anche deciso
di raccogliere fondi per far pubblicare copie supplementari del
secondo volume di foto di Tony
Pavia.
Il gruppo di calcioili davanti al ristorante Il Posticino dove si pranza a pasta e pallone
SOSTITUISCE LIPPI
Cannavaro
ricomincia
dalla Cina
Fabio Cannavaro e Marcello Lippi
dopo la irma del contratto
ROMA - Comincia dalla Cina - e
sulle orme di Marcello Lippi - la
carriera di allenatore di Fabio
Cannavaro: da ieri è il nuovo tecnico del Guangzhou Evergrande, la squadra che sotto la guida
dell’ex ct azzurro appena domenica ha conquistato il suo terzo scudetto di fila.
Un vero e proprio passaggio di
consegne tra l’allenatore che portò la Nazionale al titolo mondiale
nel 2006 e il suo capitano.
Emblematica la foto postata da
Cannavaro sulla sua pagina Facebook che lo ritrae proprio con
Lippi dopo l’annuncio ufficiale
del suo accordo con la squadra
cinese.
«Sono molto orgoglioso e felice
di essere il nuovo allenatore del
Guangzhou Evergrande», ha commentato l’ex difensore che nella
scorsa stagione calcistica è stato
il vice-allenatore dell’Al-Ahli; col
club degli Emirati nel 2011 aveva
concluso la sua carriera ricca di
successi, dal Mondiale 2006 al
Pallone d’Oro vinto in quello stesso anno.
Il post carriera è stato invece
contrassegnato da qualche problema in più: è di pochi giorni fa
l’accusa di frode fiscale della procura di Napoli con sequestro di
beni per 900 mila euro.
Vicende che evidentemente
non intaccano la fama internazionale di Cannavaro. E soprattutto i
suoi legami.
Quello con Lippi è sempre stato
molto forte, ed è rafforzato ora da
questa staffetta. Chissà se l’allievo
riuscirà a fare meglio del maestro
che alla guida del Guangzhou ha
conquistato oltre ai tre campionati di fila una Champions League
asiatica e una Coppa della Cina.
«Sono pronto per questo nuovo
progetto», aveva twittato Cannavaro ieri mattina; un progetto nel
quale avrà la sua parte, comunque,
anche Lippi, che dopo le dimissioni annunciate domenica, passerà
dalla panchina alla scrivania, rivestendo il ruolo di dirigente e che
ieri mattina era presente alla conferenza stampa di presentazione
del nuovo allenatore.
Al Guangzhou, l’ex difensore
troverà due vecchie conoscenze
del campionato italiano, Alessandro Diamanti e Alberto Gilardino.
Il secondo, tra l’altro, suo compagno di squadra in Germania nel
mondiale vinto. Insomma, un’avventura tecnica ma anche un revival.
CORRIERE CANADESE • GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE 2014
13
SPORT
FORMULA 1
Rosberg tenta la rimonta in Brasile
Il gp di Interlagos penultima chance di superare Hamilton. Frey: «La Ferrari pensa al 2015»
ROMA - Il Gp del Brasile non
sarà decisivo per l’assegnazione
del titolo, ma darà una chiara indicazione di quello che potrebbe
succedere nell’ultima gara di Abu Dhabi dove saranno assegnati
doppi punti.
A Interlagos Nico Rosberg, distanziato di 24 punti dal compagno rivale alla Mercedes Lewis
Hamilton, si giocherà le ultime
chance di poter lottare concretamente fino all’ultimo per il Mondiale anche se qualunque cosa accada domenica prossima il Campionato resterà matematicamente aperto.
«Io - attacca il pilota tedesco
delle Stelle d’Argento intervistato
dalla Bild - non mi arrendo mai.
Voglio continuare ad attaccare fino all’ultimo e tutto è ancora possibile. Hamilton ha fatto meglio
ultimamente, ma io ho fatto degli
errori che di solito non faccio».
Discorso iridato da cui appare lontana anni luce la Ferrari che
sul corto circuito brasiliano lavorerà a fondo per lo sviluppo della
vettura del prossimo anno.
Un week-end quello della Formula 1 in Brasile che potrebbe essere condizionata dalla pioggia.
Attualmente - fa notare il sito media della Ferrari - le previsioni
parlano di temporali al venerdì e
al sabato, con condizioni di sole e
caldo per la gara.
È troppo presto però per consi-
Rosberg e
Hamilton, in
competizione per
il titolo mondiale
si sono anche
sidati a bordo di
modellini
Mercedes
derarle aidabili.
Un venerdì di libere sull’asciutto sarebbe molto gradito dalla
scuderia di Maranello come spiega il direttore dell’ingegneria Pat
Fry: «Anche se arriviamo dalla
gara di Austin, abbiamo ancora un
gran numero di parti che dobbiamo testare e valutare. Si tratta ovviamente di un lavoro più mirato
NON È UFFICIALE MA POCO CI MANCA
Alonso paperone: $70 milioni se andrà alla McLaren
ROMA - La telenovela Alonso non
è ancora all'ultima puntata. Si sa
che con la Ferrari ha chiuso, ma
non si sa dove va.
Anzi, si sa, ma il suo passaggio
alla McLaren non è ancora uiciale perché lo spagnolo spera sempre di poter approdare alla Mercedes.
Il problema che la casa automobilistica tedesca si aiderà per
il 2015 a Lewis Hamilton, sempre più lanciato verso il secondo
Mondiale della carriera, e Nico
Rosberg, che in estate ha rinnovato il proprio contratto ino al 2017.
Le conferme di Hamilton e Rosberg, tuttavia, lo hanno però por-
MOTO, MONDIALE SI CONCLUDE IN SPAGNA
Ultimo round, Rossi corre per il 2 posto
o
ROMA - Andrà in scena domenica 9 novembre l’ultimo atto MotoGP 2014. Il Gp della Comunità Valenciana, che come consuetudine
verrà corso sul circuito Ricardo
Tormo a qualche chilometro dalla
cittadina spagnola, assegnerà solo un titolo mondiale, quello della Moto3.
Nella classe più piccola della
MotoGP, si sfidano per l’iride il
fratello di Marc Marquez, Alex e
l’australiano Jack Miller. I due sono staccati di soli 11 punti in classifica, dunque lo spettacolo più
grande per il pubblico spagnolo
che arriverà a vedere la gara nel
circuito-arena di Valencia, sarà in
Moto3.
Ma non c’è da dimenticare la
sfida per il secondo posto nella
MotoGP. In ballo ci sono i due piloti della Yamaha, Jorge Lorenzo e
Valentino Rossi e lievemente più
staccato c’è anche Dani Pedrosa
con la Honda gemella a quella di
Marc Marquez.
Tutti i piloti “mondiali” arriveranno a Valencia dopo le “fatiche”
del Salone della Moto di Milano
Eicma, dove sia Yamaha che Honda hanno presentato le loro racing
replica, moto di serie con tecnologia direttamente derivata dalle esperienze in MotoGP.
Valentino Rossi è quello più
avanti in classifica. Con un vantaggio di 12 punti, Rossi deve puntare in alto se vuole terminare la
stagione giusto alle spalle del dominatore della categoria Marc
Marquez.
Il duello in famiglia dei piloti Yamaha è sbilanciato però verso Jorge Lorenzo. Lo spagnolo
ha vinto lo scorso anno, mentre
Rossi non riesce a imporsi a Valencia dal 2004. Non solo, la pista di Cheste è da allora indigesta
per Valentino che nel 2006 perse
il Mondiale contro Nicky Hayden
per una caduta.
in chiave 2015 che inalizzato alla
stagione in corso».
La pista brasiliana rispetto a
quella americana di Austin, la seconda più corta del campiona-
to dopo Monaco, richiede un approccio diferente: «Sotto il proilo del carico aerodinamico - spiega Fry - il livello necessario a far
lavorare bene le gomme in Brasile è leggermente inferiore rispetto
a quello adottato ad Austin, che era molto vicino alla conigurazione massima. Le caratteristiche di
Interlagos impongono che in certi punti si debba frenare in curva
e questo rende più diicile trovare un bilanciamento della vettura
ottimale, perché ci sono maggiori forze laterali di cui tener conto.
È necessario anche individuare
il giusto livello di resistenza per
riuscire - aggiunge Fry - ad avere buone prestazioni nelle curve
a lenta e media percorrenza senza
pregiudicare la velocità nel curvone in salita che conduce sul rettilineo del traguardo».
tato ad accettare la corte della
McLaren-Honda. Allontanata dallo stesso pilota spagnolo l’eventualità di un anno sabbatico, Alonso ha scelto la scuderia britannica
per ripartire dopo cinque anni avari di soddisfazione in Ferrari.
Ci sono anche le cifre. Alonso, che avrebbe voluto legarsi alla
WESTERN CONFERENCE
EASTERN CONFERENCE
ATLANTIC DIVISION
CENTRAL DIVISION
Tampa Bay
Montreal
Boston
Ottawa
Toronto
Florida
Buffalo
12
13
14
11
12
10
13
GIOCATE PUNTI
17
17
16
14
13
12
7
METROPOLITAN DIVISION
GIOCATE PUNTI
«Quest’anno - ha detto Rossi sono stato veloce in quasi tutte le
piste, cercherò di esserlo anche a
Valencia anche se è una pista che
storicamente non mi è amica».
Rossi che lo scorso anno terminò quarto, dovrà vedersela anche con Marc Marquez. Lo spagnolo, che a Valencia ha vinto in
tutte le classi in cui ha corso, tranne nella MotoGP.
Proprio questo obiettivo potrebbe rovinare la festa e la lotta
dei contendenti del secondo posto mondiale.
«È sempre bello correre davanti ai propri tifosi - ha detto Marc
Marquez - e quest’anno sarò molto più rilassato e sarò in grado di
divertirmi senza alcuna pressione».
La gara di Valencia non spegnerà immediatamente le luci sul
mondiale.
Prima del “ban period” (i due
mesi di blocco delle attività come da regolamento, in dicembre
e gennaio) ci saranno i primi test
della prossima stagione.
Da lunedì 10 novembre a martedì 11 ci saranno due giorni di prove
con le squadre già nella composizione che vedremo nella prossima
annata di gare proprio sul circuito
di Valencia.
Oltre alla MotoGP, anche alcune squadre di Moto2 e Moto3, si
recheranno a Jerez de la Frontera
per preparare l’anno prossimo al
meglio.
Il periodo di riposo dei piloti,
dunque, terminerà nei primi giorni di febbraio 2015, quando i protagonisti della MotoGP torneranno in Malesia per la prima delle
due prove di Sepang.
Tyler Hamilt
NHL
GIOCATE PUNTI
Valentino Rossi si rilassa giocando con un pupazzetto
McLaren solo per un anno, questo
proprio per osservare con più libertà gli sviluppi in Mercedes, alla
ine avrebbe accettato un contratto di due stagioni con opzione sul
terzo. Da capogiro lo stipendio: si
parla di 35 milioni di dollari all’anno, 70 per due stagioni.
Pittsburgh 11
New Jersey 12
Islanders
11
Rangers
11
Philadelphia 12
Washington 12
Carolina
11
Columbus 12
Nashville
St Louis
Chicago
Winnipeg
Minnesota
Dallas
Colorado
12
12
13
13
11
12
14
17
17
15
15
14
12
11
PACIFIC DIVISION
GIOCATE PUNTI
17
14
12
12
12
11
8
8
Anaheim
Vancouver
San Jose
Calgary
Los Angeles
Arizona
Edmonton
13
13
13
14
13
12
11
20
18
16
18
16
11
9
RISULTATI
Mercoledì - Buffalo-Montreal, Rangers-Detroit, Anaheim-Islanders.
Martedì - Arizona-Toronto 3-2, Boston-Florida 2-1 0t,
Philadelphia-Edmonton 4-1, Washinngton-Calgary 3-4 0t,
Columbus-Carolina, New Jersey-St. Louis, Montreal-Chicago,
Ottawa-Detroit 3-1, Minnesota-Pittsburgh 1-4, Dallas-Los Angeles
1-3, Winnipeg-Nashville 3-1, Colorado-Vancouver 2-5.
Lunedì - Rangers-St. Louis 3-4 rigori.
Domenica - Carolina-Los Angeles 3-2, Buffalo-Detroit 3-2 0t,
Montreal-Calgary 2-6, Washington-Arizona 5-6,
Colorado-Anaheim 2-3, Chicago-Winnipeg 0-1,
Vancouver-Nashville 1-3.
PROSSIME PARTITE
Giovedì - Colorado-Toronto, Boston-Edmonton, Philadelphia-Florida, Ottawa-Minnesota, Tampa Bay-Calgary, St Louis-New Jersey,
Winnipeg-Pittsburgh, Dallas-Nashville, San Jose-Vancouver.
Venerdì - Buffalo-Edmonton, Carolina-Columbus, Detroit-New
Jersey, Chicago-Washington, Anaheim-Arizona.
Sabato: Toronto-Rangers, Florida-Calgary, Buffalo-Pittsburgh,
Montreal-Minnesota, Ottawa-Winnipeg, Washington-Carolina,
St Louis-Nashville, Dallas-san Jose, Arizona-Islanders,
Los Angeles-Vancouver.
GIOVEDI 6 NOVEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
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22 APR - 21 MAG
Incontrando il favore di Marte, Nettuno e Plutone, l’odierno transito della
Luna nel vostro segno vi carica di
spirito d’iniziativa ed energie positive.
Tutto risulta gradevole e rassicurante,
privo di punte estreme o di sollecitazioni destabilizzanti.
Puntate al sodo nella gestione della
quotidianità. Se avete poco tempo
a disposizione, dovrete sforzarvi di
migliorare l’organizzazione. Dedicatevi alla cura dell’aspetto, lasciando
GEMELLI trasparire il vostro spirito originale e
22 MAG - 21 GIU creativo.
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22 LUG-21 AGO
Il transito della Luna nel Toro può
facilmente crearvi qualche disagio;
ma più che di fatti concreti si tratta di
sensazioni passeggere. La tensione
emotiva provoca qualche incomprensione, disturbando l’intesa col partner
e i colleghi.
Grazie al trigono lunare, razionalità
ed emozioni viaggiano su binari paralleli, dando luogo ad una piacevole
sensazione di completezza. Nel privato, sarete disposti a voltare defiVERGINE nitivamente pagina riguardo ad una
22 AGO-21 SETT vecchia incomprensione.
Portate avanti gli impegni senza
fretta, concentrandovi per cercare le
soluzioni migliori. Prendete parte ad
un’iniziativa culturale. Il contatto con
BILANCIA nuovi ambienti vi darà la possibilità di
affinare il vostro già spiccato senso
22 SET-21 OTT artistico.
Luna nel segno opposto ma inoffensiva, o quasi, grazie al buon apporto
di Nettuno in trigono che vi rende
superiori a certe piccole meschinità.
Bene tenere la mente impegnata,
SCORPIONE formulando progetti e organizzando
22 OTT-21 NOV l’agenda degli appuntamenti.
L’ottimismo e la vivacità con cui affrontate anche le giornate meno esaltanti è da additare come esempio e
dona serenità a chi vi vive a fianco. È
vero che il lavoro non finisce mai, ma
SAGITTARIO se volete concludere bene un affare,
22 NOV-21 DIC accettate un altro incarico.
Affari, amore, famiglia: tutto fila con il
vento in poppa oggi, persino le attività
di routine; se la situazione vi appassiona ci mettete cuore. Non scartate a
priori una proposta che potrebbe riveCAPRICORNO larsi interessante per il vostro futuro
22 DIC-21 GEN professionale.
La Luna in quadratura mette in campo
un pizzico di il malumore. La tensione emotiva vi impedisce di agire con
buonsenso e con le giuste strategie.
Desideri contrapposti fanno un tiro
ACQUARIO alla fune. Difficile trovare un punto di
22 GEN-21 FEB equilibrio.
Rimanere concentrati e all’erta oggi
non vi costerà fatica. Soprattutto se
metterete in gioco le vostre doti naturali: intuito e fantasia. Sarete anche
sostenuti da un insolito senso pratico
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aver ricevuto la grazia.
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Spirito Santo Tu mi illumini su tutto e mi mostri
la strada per raggiungere tutti i miei ideali.
Tu che mi dai il dono divino di perdonare e
dimenticare il male che mi viene fatto e che sei
in ogni istante della mia vita al mio ianco. Io, in
questo piccolo dialogo, voglio ringraziarTi per
tutto e confermare ancora una volta che mai
mi separerò da Te respingendo ogni tentazione
anche le più grandi. Voglio stare con Te e con
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enedici, o Padre Pio, le nostre
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Stigmate, che hai conosciuto il dolore
e la solitudine del cuore, conforta chi
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di pene! lntercedi per noi presso Dio e
presso la Vergine Santa e ottieni a noi
la grazia che tanto ci sta a cuore. Alza,
o Santo Padre Pio, la tua santa mano a
sorreggerci e a benedirci. Amen.
Per grazia ricevuta: -.-.
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“A man who stops
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Il Nome:
Leonardo
Etimologia: Dal personale longobardo
"Leonhart", "che ha la forza di un leone", è
difuso sin dal VI secolo, sia tra i Germani
che a Roma, con la forma latina "Leonardus".
Carattere: Ha molte idee e una mente attiva,
che vaga alla scoperta degli apparentemente indecifrabili misteri della natura. E' un
inguaribile utopista. Cerca una donna con
cui sentirsi dentro una sfera di cristallo dove
il resto del mondo non possa entrare ino a
quando la passione non si sia completamente esaurita. Con gli altri ha poche relazioni,
molto intense, basate su interessi ed esigenze
comuni. Festaiolo ma anche imprendibile
solitario, è intransigente e rigoroso.
Numero fortunato: 3
Compleanni
Antonello Falqui - 1925
Maria Shriver - 1955
Mango - 1956
Ethan Hawke - 1970
Sei nato oggi?
Hai un'intelligenza acutissima e percezioni
quasi paranormali. Negli studi e nel lavoro
riveli un'altissima capacità di concentrazione
e raggiungi risultati eccezionali. Ti innamori
facilmente e, nella prima parte della vita, le
tue conquiste non si contano. Nel tempo,
però, ti farai più riflessivo e raggiungerai la
stabilità.
Proverbio "L'oliva tanto più pende, tanto più rende"
Oggi accadde:
Germania 7 novembre 1935: la croce uncinata,
a tutti nota con il nome di svastica, viene
adottata ufficialmente come simbolo del
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La più famosa macchinetta da cafè a pressione vede la luce nel 1933 grazie all'inventiva
di un artigiano, Alfonso Bialetti. Il quale è
piemontese, ha imparato l'"arte" della fusione
dell'alluminio a Parigi, ma ha messo alla sua
creatura un nome che deriva dalla parola
araba "Mukha", che è una città dello Yemen,
e dal tipo di cafè, detto di Moca, che è il
più pregiato. All'inizio la macchinetta viene
prodotta in pochi esemplari, ma dal 1946 il
iglio di Alfonso Bialetti, Renato, rilancia la
produzione, avvalendosi anche della fortunata pubblicità dell'"omino coi baffi". Per la
classica "napoletana" di De Filippo e dell'Italia neorealista non c'è quasi più storia.
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Il premier Renzi sfid
sindacati e minora a
nza
la scissione non ser :
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Il presidente del
Il nuovo
$1.00 Più tasse nella Gta
cambia. A pag. 6
UNITY DAILY NEWSP
APER
(prezzo più alto fuori) ■
Anno 02 ■ N. 210
Lunedi 3 Novembre
La Corte condanna
Ontario Court convi
cts
TORONTO - Dean
Del Mastro è
stato riconosciu
to colpevole di
aver superato i
limiti
spesa per la campagnamassimi di
elettorale
del 2008. In tutto,
il
eletto nelle fila del parlamentare
Partito Conservatore è stato trovato
tre capi di imputazioncolpevole di
e, ciascuno
dei quali prevede
un’ammenda di
2mila dollari e un
massimo di un
anno di carcere.
Del Mastro rischia di perdere
il suo seggio.
 ARTICOLI A PAGINA
Consiglio: il Jobs
Act non
ITALIAN COMM
2014
www.corriere.com
Dean Del Mastro
MP Dean Del Mastr
o. A sentencing hearin
g schedule for Novem
ber 21
4
L'EPIDEMIA
advertise in
- Henry Ford
Ebola, niente
visto a persone
dei Paesi colpiti
OTTAWA - Sulla
scia
lia, anche il Canada dell’Austradrastiche per evitare vara misure
la diffusione
dell’ebola sul proprio
territorio.
Ottawa ha deciso
il rilascio dei visti di sospendere
ai cittadini dei
Paesi dell’Africa
occidentale colpiti dal virus e alle
hanno soggiornat persone che vi
o negli ultimi 3
mesi. Dopo l’Australia,
il Canada
è il secondo Paese
occidental
e a
decidere di chiudere
le frontiere.
 ARTICOLO A PAG.
La gioia dei giocatori
5
3-1 alla Fiorentina,
IMMIGRAZIONE
PAKISTAN
Kamikaze fa
strage al confine
con l’India
 A PAG. 6
“Immigrati di più
The GTHA receive
d a startling 0.35%
TORONTO - Continua
la nostra
inchiesta sull’immig
razione. Il governo federale colpisce
duramente le aziende e le
compagnia della
GTHA anche per
quanto riguarda
la distribuzione
degli Lmo alle
singole categorie
che
chiesta, costringen ne fanno rido gli imprenditori a rivolgersi
al mercato nero
del lavoro o ad
andare in Corte
per far valere i loro
diritti.
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ITALIAN COMMUNITY DAILY NEWSPAPER
del Palermo dopo
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a sfruttare
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e una persona preparata
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me
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reti che hanno permesso
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a Milano
Sampdoria terza dopo
il
il Genoa sbanca Udine
alto calibro”
of the LMOs availab
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ai siciliani di battere
il Milan a San Siro
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GIOVEDI 6 NOVEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
16
I PERSONAGGI
Irino Isidori mentre mostra dei funghi appena raccolti e mentre carica cartucce da caccia nel laboratorio che ha nel seminterrato (Foto Corriere-Tony Pavia)
“Il piccionaro” sterminatore di colombi
Irino Isidori, 80 anni, abruzzese, mira infallibile, lingua forbita e mai ferma. Ha sparato anche per le Giubbe Rosse
Nicola Sparano
TORONTO - Irino Isidori è “il
piccionaro”. Sono quasi 50 anni
che si è guadagnato questo nomignolo perchè i colombi non li alleva, li fulmina a fucilate, poi li vende. In quasi mezzo secolo ne ha
“fatti fuori” un numero imprecisato ma elevatissimo. «Coi piccioni
ci ho campato una famiglia - dice
l’ottantenne ex muratore da anni
nemico numero uno dei colombi.
Quanti ne ho fatti? Il conto non
l’ho mai tenuto, ma approssimativamente saranno migliaia. Negli
anni ruggenti, quando la gente
aveva pochi soldi per andare dal
macellaio, ne toglievo dal cielo
un’infinità, poi mano mano che la
comunità si è arricchita, i gusti si
sono evoluti, i numeri sono scesi.
Negli ultimi anni di colombi ne ho
venduti a centinaia non migliaia.
Oggi per un piccione spennato
e pulito prendo cinque dollari,
anni prima, uno o due, se andava
bene».
“Il piccionaro” avrà pure un
solo dente in bocca, ma la lingua
gli è restata forbita, arguta, instancabile. Parla nonstop, trova sempre gli argomenti per convalidare
i suoi argomenti. Per esempio: «I
colombi che ho ammazzato erano
quelli delle “barne”, le stalle, dove
facevano e fanno danni. Erano gli
stessi “farmaioli” a chiamarmi,
per liberarli dei volatili che divoravano semenze e sporcavano tutto. Posso dire che ero in missione,
che univo l’utile al dilettevole».
La sua parlata ha una lieve cadenza romana, ma da Campotosto (L’Aquila), durante la guerra,
il padre lo portò nella campagna
romana, a Ciampino. Nel 1945
tornò al paesello e quasi 20 anni
dopo (1964) si trasferì a Toronto
con moglie e tre figli. «La quarta
bambina mi è nata qui», racconta.
«In Canada ci arrivai da muratore. Il mestiere me lo aveva fatto imparare un mio zio, a forze
di cinghiate. Io avrei voluto fare
qualcosa di più leggero, ma di
quei tempi a Camposto c’era poco
da scialare».
A Toronto venne preso da una
piccola impresa friulana, come
manovale. «Ma mi promossero
subito muratore quando videro
che io usavo la cazzuola come un
gladio (spada usata dai soldati romani) ed ogni cazzolata di “bricchi” ne mettevo dieci», chiarisce
strizzando l’occhio destro.
«Alzare muri rendeva bene, ma
spaccava la schiena. Io dovevo
mantenere la famiglia e a poco a
poco mi buttai nella caccia perchè
con il fucile in mano sono un terrore».
Felice Casimiri, cugino in seconda e quasi coetaneo del “piccionaro” (le loro nonne erano so-
relle), ricorda bene di quella volta
quando lo scavezzacollo di famiglia si fece scoppiare una specie
di fucile che aveva costruito, rischiando una mano e un occhio.
«È vero – conferma il “piccionaro”. Accadde a Campotosto,
sarà stato il 1946. Da Ciampino
avevo portato un tubo delle tende
usate dai soldati e alcune munizioni abbandonate dai tedeschi.
Con il tubo feci un fucile utilizzando un otturatore trovato tra i
rifiuti. Alle munizioni toglievo la
pallottola, tagliuzzavo la povere
che era fatta di fili gialli. Per pallini utilizzavo filo spinato tagliato a pezzettini piccoli. Il fucile
funzionò tre o quattro volte, feci
alcuni passerotti, poi mentre sparavo agli storni mi scoppiò in faccia tagliandomi la fronte e quasi
staccandomi il pollice sinistro. A
casa dissi che ero caduto sui sassi,
altrimenti mio padre mi avrebbe
dato il resto. Comunque da quella volta la caccia mi è entrata nel
sangue»
Luciano Cianciusi che con il
compianto Arturo La Caprara ed
il “piccionaro” sono andati per
anni a caccia, pelo o penne non
faceva diferenza, aferma: «È stato un tiratore eccezionale, uno dei
migliori che ho mai visto. Nei boschi aveva occhi e riflessi da campione. Starne o piccioni, fagiani,
beccaccini o mallardi che fossero,
se gli capitano a tiro erano spacciati».
Il suo primo fucile fu un Breda
che ben presto diede da vivere a
lui e alla famiglia. «Di quei tempi,
sulla 7 e Weston Road, ricorda lui,
fagiani e lepri abbondavano e non
avevano ancora avuto incontri
ravvicinati con i cacciatori italiani
tra i quali in molti erano bracconieri, a caccia chiusa e sparavano dalla automobili. Io no. Io ho
sempre fatto il cacciatore come si
deve, rispettoso delle regole della
natura», aferma sorridendo senza denti, pardon con un dente.
Ora spara con un sovrapposto
Remington calibro 12, la mira ed
i riflessi ci sono ancora, ma non
come una volta. «Ma se un piccione, o un cervo, mi capitano a tiro
difficilmente se la scampano».
Il “piccionaro” ha una tale fama
che anni fa lo chiamarono anche
le Giubbe Rosse. «Una sera aprii
la porta di casa e vidi un omone in
divisa. Oddio, pensai. Cosa ho fatto, cosa vogliono da me le Giubbe
Rosse?». Volevano semplicemente ingaggiare i suoi servizi da tiratore professionista.
«Ho messo il mio fucile anche
al servizio delle Giubbe Rosse,
immaginate un po’. Mi chiamarono perchè la stalla di Leslie e Don
Valley, dove tenevano i cavalli, era
infestata dai piccioni. Mi dissero:
Sporcano le selle, le briglie e tutto
il resto. Fanno anche la cacca sui
cavalli. Ammazzali, distruggili,mi
ordinarono. Signorsi risposi, mettendomi sugli attenti. Poi con il
bb gun li feci fuori tutti, uno per
uno. Io nelle “barne” ho sempre
usato il bb gun per non fare danni. I “farmaioli” mi hanno sempre
rispettato per questo».
I “farmaioli” lo hanno sempre
ricompensato in natura, con patate, carote, verze, insalata, e verdure assortite. «Tutto fa brodo –
dice – porto a casa il necessario,
il resto lo vendo ad amici e conoscenti».
Di questi tempi va anche a funIn alto a sinistra,
il “piccionaro”
con uno
dei fucili
che usa;
a destra,
con un targa
ricordo per aver
centrato cento
piattelli su cento;
a ianco, due suoi
compagni
di merenda:
Luciano Cianciusi
e il compianto
Arturo Lacaprara
(Foto Corriere-Tony Pavia)
ghi. Nei boschi ci va con Giovanni
Lamensa, un anziano ex ingegnere di origini calabresi, che è una
vera e propria autorità in fatto di
funghi.
I funghi sono la seconda specialità del“piccionaro”. I Morel
(funghi primaverili) e quelli che
crescono sugli alberi gli fanno
guadagnare un discreto malloppo.
I Morel appena colti li prendono
alcuni ristoranti che li utilizzano
per i risotti (100 dollari al chilo).
Quelli degli alberi li “aggiusta”
con una ricetta segreta e li conserva nelle “giarre” di vetro, quelle da un quasi un litro. Ogni giarra
costa 35 dollari. Un’altra sua fonte
di guadagno sono le pannocchie
di granturco che riceve per un
“qui pro quo” con l’agricoltore
che le coltiva.
«Vicino London c’è questo amico che ha tre capannoni grandissimi dove fa crescere il granturco
dolce tutto l’anno. Lo raccolgono
due squadre di quelle signore che
hanno un segno rosso sulla fronte
e che hanno paura degli animali,
soprattutto coyote e raccons, che
vanno a mangiare la pannocchie
scartate. Io vado e ne ammazzo
quanti più ne posso. Vengo pagato
con una vagonata di pannocchie
che poi vedo a 5 dollari la dozzina».
Per supplementare la pensione fa anche l'armaiolo, aggiusta i
fucili e carica a mano le cartucce.
Nel seminterrato della casetta di
Caledonia, tra Eglinton e St.Clair,
ha una specie di laboratorio pieno
zeppo di attrezzi, polvere, pallini
di tutte le misure, una montagna
di trofei vinti al tiro a piattello e
cianfrusaglie varie.
«Caricandomi le cartucce risparmio sui costi e le “botte” vanno sempre bene. Insomma è proprio il caso di dire che prendo due
piccioni con una fava», conclude
il “piccionaro”.
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