Comments
Description
Transcript
Bambole - Altervista
y o c u -tr a c k .c Appunti sulle bambole di pezza BAMBOLE DA GIOCO http://gentedipezza.altervista.org/gentedipezza.html -2010- Tutti i diritti riservati .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c La bambola di base Mascherina per il viso, ingrandire assieme al pattern in caso di fotocopia correttiva. Vi racconto come faccio una bambola di base: prendo uno scampolo di lino o cotone chiaro, la mia bambola misura 25 cm, lo scampolo che ho usato misura m. 0,70 (meglio abbondare), considerate che più una bambola piccola, più è ostica. Ritaglio la sagoma di carta, la posiziono sulla tela dal lato che destino ad essere il rovescio del lavoro e ne tratteggio i contorni a matita, poi capovolgo la stoffa e la appiccico contro il vetro della finestra con un pezzetto di scotch negli angoli superiori, in controluce ricalco la linea della testa sul lato dritto della stoffa con un tratto leggero di matita morbida. Poso sul tavolo, riporto il disegno della faccia su un pezzo carta lucida per architetti, la poso capovolta sulla stoffa centrandola dentro il perimetro della faccia, strofino il trasferello con una moneta e trasferisco i lineamenti sulla stoffa. Proposte tipiche di transferts, per viso di 8-10 cm di diametro: Monto il cerchio da ricamo e coloro con ago e filo: gli occhi a punto piatto, il naso a punto catenella, ciglia e sopraciglia a punto erba, la bocca a punto pieno. Se il ricamo lascia intravedere i segni della matita strofino con uno spazzolino e un po’ di detersivo e risciacquo. Per sfumare le gote ho usato i colori per tessuti di buona qualità (altrimenti fanno l’alone), precisamente una goccia appena di rosso, diluito fino ad annacquarlo. 1 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c Intingo un pennellino a punta tonda nel liquido e lo appoggio appena sulla guancia in modo che una goccia passi nella stoffa, una per guancia (prima però faccio la prova su un ritaglio di pezza perché il rischio che asciugando faccia l’effetto macchia è alto) facendo due aloni rosa uguali. Un altro metodo, elementare anche se semipermanente: strofinare un polpastrello con il rossetto e picchiettare le gote. Poi sfregare in senso circolare con un tampone asciutto (un batuffolo di cotone in un ritaglio di stoffa) per cancellare i segni della trama e sfumare bene, togliendo nel contempo l’eccesso di pittura. Dopo la sfumatura se occorre ridisegno le lentiggini e le ricamo a punto nodino. Quando ho finito stiro il lavoro dal rovescio. Portato a termine il viso accoppio lo scampolo ad un secondo lembo di stoffa, dritto contro dritto mantenendo l’appiombo e cucio lungo la linea guida partendo dal collo fino al cavallo, prima da destra e poi da sinistra, lasciando un apertura su uno dei fianchi per rivoltare ed imbottire, evito di cucire la testa. Per il momento non capovolgo dal diritto. Dentello l’eccesso di stoffa con la forbice frastagliatrice e faccio qualche tacca alle curve strette (un taglietto ogni 3-4 punti). I capelli - Il metodo tradizionale per costruire una chioma artigianale di lana è lo stesso con cui si da inizio ad un lavoro al macramè o un retino per pizzo: la frangia ovvero un filo portanodi su cui appendere tanti fili della lunghezza desiderata (per l’appunto i capelli) costruendo una lunga frangia da applicare sul capo della bambola. E’ necessario un supporto a cui agganciare il filo portante, a tal fine potete costruire un telaio con una tavoletta e due perni conficcati a una certa distanza (vi servirà anche per altri tipi di parrucca), oppure ricorrete ad un tiretto con due pomelli, ai braccioli di una sedia o annodatelo attorno ad una scatola senza coperchio… Prendo della lana di un colore adatto e la arrotolo un po’ alla volta formando delle matassine di capelli lunghi quanto desidero. Con le forbici apro alla base una matassina alla volta, così ottengo tanti fili quanti me ne occorrono. Annodo i capelli di lana piegati a metà per la lunghezza uno per uno sul filo portanodi passando i fili pendenti nell’asola centrale con l’aiuto dell’uncinetto come si fa per le nappine. Li annodo al filo portante tutti tranne uno che serve da campione per la lunghezza della prossima matassina. 2 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c Avanzo lungo il filo fino a coprire un’estensione pari alla linea della testa (la circonferenza che va da una cucitura del collo all’altra, la mia è per l’appunto 15 cm). Meglio non ammassare troppo il fascio altrimenti la chioma risulterà troppo densa, sproporzionata. Inserisco la frangia dentro la bambola dall’apertura laterale, a cominciare dal filo portanodi che faccio uscire dalla testa disponendovelo attorno come un’aureola. Tenendo tutto assieme con uno spillo cucio a macchina la linea della testa intrappolando la chioma fra i due strati di stoffa. Solo ora rivolto il lavoro dal diritto, ritaglio una bella frangia sulla fronte e paraggio i capelli. Imbottire la bambola:anziché i fiocchi si possono usare due strati di batting per trapunte o di fogli di gommapiuma, semipiatta è bellissima. Per snodare gli arti cucio alle giunture una sbarretta (due o tre punti lunghi nella stessa posizione) che attraversa lo spessore della bambola da parte a parte. Infine chiudo a mano l’apertura dell’ovatta con un piccolo punto nascosto. Il look – E’ una bambola da gioco, non bisogna usare metallo, colla, pittura, o bottoni. Il vestito: indossa calzoncini alla zuava e blusa, tutto quadrettato e profilato. Per cucire uso filo del colore più chiaro fra quelli della stoffa. Per tracciare il cartamodello sul quadrettato basta puntinare qua e là, se però è facile andare diritti non è altrettanto facile far coincidere i colori ed il disegno. I pantaloncini: passo una filza a macchina a pochi millimetri dall’orlo dei gambali, cucio il cavallo e l’interno delle gambe, rivolto il lavoro e molleggio gli orli tirando uno dei due fili di cucitura, ma non tanto da non far passare le gambe, poi tiro il bandolo interno per portare sul rovescio del lavoro anche il filo esterno e qui li annodo assieme per tenere ferma la filza, lo stesso faccio dall’altra parte dopodichè distribuisco bene l’arricciatura e do un colpo di ferro da stiro per appiattirla e tenerla ferma. Rifinisco gli orli con uno sbieco grigio: apro il profilo sbieco, lo applico all’orlo dei pantaloncini, dritto contro dritto facendo coincidere i bordi ed appunto. Rivolto il traversino piegandolo nel mezzo, rimbocco il bordo e cucio assieme tutti gli strati di stoffa con piccolo punto nascosto alla base del traversino ma si può passare a macchina. Finisco di cucire rimboccando le estremità del traversino per nasconderle. La blusa: cucio il davanti con i dietro lungo le spalle, arriccio i polsi e faccio l’orlo sbieco grigio come per i pantaloncini. Apertura dietro: sorfilo i margini verticali, piego verso l’interno lungo la linea tratteggiata e stiro. Arriccio il collo, applico lo sbiechino rincalzandone le estremità sia a destra che a sinistra per nasconderle. Applico all’apertura posteriore della blusa un rettangolo di velcro di cm 2 x cm ½ all’altezza dello scollo, accavallo la finta e l’abbottonatura è tutta qui. Applico la fettuccia grigia anche all’orlo della blusa. Decoro con un fiore all’uncinetto. 3 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c Il copricapo: ho realizzato una sorta di basco formato da cuffia, falda e un fiorellino all’uncinetto utilizzando la manica di una vecchia camicia in misto lino. Anzitutto ritaglio il disco di stoffa che formerà il basco. Passo una filza a macchina lungo il bordo usando un punto lungo (imposto sul n. 3), poi tiro il filo ed arriccio il basco fino a ridurre la sua circonferenza a 20 cm (schiacciato e tirato, il doppio margine arricciato dovrà misurare di 10 cm). Annodo i bandoli per fermare la filza, metto da parte e preparo la falda. Poso il cartamodello della falda su stoffa doppia (falda e sottofalda), preservando i margini di cucitura elimino l’eccesso di pezza attorno ai bordi, sia esterno (circonferenza grande) che interno (circonferenza piccola o linea della testa), formando una ciambella piatta, passo a macchina la circonferenza esterna e ne rifilo i bordi. Ora intacco con un taglietto ogni 3-4 punti il margine di cucitura della circonferenza interna fino ad un millimetro dalla linea della testa. Apro la falda formando una sorta di cilindro, a questo punto avremo una circonferenza piccola in alto, l’altra piccola in fondo e la circonferenza grande con la cucitura al centro del cilindro. Unisco la falda al basco col sistema dell’orlo sbieco, faccio conto che la falda sia l’orlo sbieco: infilo la cuffia con la cucitura all’in su e accoppio due margini, ossia la circonferenza piccola superiore ed il margine arricciato del basco, dritto contro dritto, facendoli coincidere perfettamente, li cucio assieme a mano passando una filza doppia. Rivolto il lavoro, quindi piego in dentro i margini dell’altra circonferenza piccola, quella della sottofalda, in modo che si nascondano combaciando esattamente con quelli gia cuciti assieme (tre strati di stoffa in tutto, piegati verso l’interno della falda). Sigillate il triplo strato di stoffa cucendo a mano a punto nascosto. La nuca è rimasta momentaneamente priva di capelli, è il momento di rimediare: cucio appena dentro il basco uno streep di capelli largo quanto il collo (il mio è di 5 cm). Calzo il cappello alla bambola appuntandolo con ago e filo lungo i bordi della testa. Decoro il copricapo con un fiore all’uncinetto. Le scarpe: riporto la sagoma delle scarpe due volte su un doppio strato di feltro grigio e passo a macchina il perimetro della scarpa iniziando e finendo all’altezza della linea tratteggiata, salvo l’apertura con la fascia del risvolto. Capovolgo dentro-fuori delicatamente e imbottisco punta e tacco. Con due “capelli” avanzati ricamo i lacci a punto a croce e faccio il fiocco. Dopo aver infilato i calzoni alla bambola le metto le scarpe che la tradizione vuole rivolte con la punta verso l’interno e cucio alle caviglie con ago e filo grigio, infine piego il risvolto. Ecco come si fanno i due fiori all’uncinetto: Fiore sulla blusa: 1) 4 cat., chiudere ad anello; 2) 8 mb dentro il cerchietto (sostituire la prima con una cat.); chiudere il giro con una m. bss. infilando l’uncinetto solo nel filo esterno (quello più lontano 4 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c da voi) della maglia di aggancio; 3) una mb (sostituite la prima con una cat.) nella prima maglia infilando l’uncinetto solo nel secondo filo della maglia di base (quello più lontano da voi), * 5 cat., saltare la seconda maglia, una mb nella maglia successiva (a questo punto la terza, poi proseguendo qui di seguito sarà la 5°, poi la 7° ecc) infilando l’uncinetto solo nel filo interno della maglia (quello più vicino a voi); una cat., passate dietro le 5 catenelle (tirandole verso di voi) e fate un punto gambero nella maglia saltata (a questo punto la seconda, poi andando avanti sarà la 4°…la 6a… ecc.) infilando l’uncinetto solo nel filo esterno della maglia* . Rip da * a *. Completare con una mb, nel filo interno della prima maglia (nel filo esterno avremo la maglia iniziale di questo giro). Affrancare il filo, infilarne la coda in un ago grosso e nasconderla fra le maglie; 4) Cambiare colore al filo, infilare l’uncinetto dentro il primo arco di catenelle e fare * una mb (sostituire la prima con una cat.), una mma., 3 ma., una mma. una mb, due cat., infilare l’uncinetto nell’archetto successivo (se non ci riuscite allargate primo e secondo archetto così vedete cosa fate) e rip. Da * a * chiudere il giro con una m.bss. nella maglia iniziale. Fiore sul cappello: 1) Fare 5 cat. e chiudere ad anello; 2) 1 mb (sostituire la prima con una cat.) e 5 cat. per 8 volte, chiudere; 3) 10 mb in ogni archetto, chiudere; 4) Con il filo di un altro colore, 1 mb (sostituire la prima con una cat) presa al contrario (cioè da fuori verso dentro, da dietro in avanti) sulla mb del primo giro e 5 cat, ripetere per due giri completi (3 e 4). Per finire ecco una modifica pazza: prendete il cartamodello della bambola, dividetelo a metà all’altezza della vita, eliminate la parte inferiore cioè le gambe e sostituitele con il busto capovolto. Poi vestite i busti ciascuno un corpetto di colore diverso, un maxi gonnellone ovvero un rettangolo di stoffa o maglia arricciato in vita, doppio e così grande da coprire interamente il busto inferiore e cucite ciascun girovita al corpetto di una mezza bambola. Capovolgete la bambola ed il gonnellone…ed ecco che avrete ottenuto due bambole in una! Non è una mia invenzione, viene dal Sud America e si chiama bambola “Topsy Turvy”. - I cartamodelli contenuti in questi fogli non sono comprensivi dei margini necessari per le cuciture, la linea guida del cartamodello è una linea di cucitura e non di taglio. Aggiungere i margini di cucitura. - Quando per comodità viene riportato soltanto metà cartamodello occorre ribaltarlo lungo la linea di rotazione con la dicitura “capovolgere” e marcare sul tessuto l’altra metà adiacente. - La dicitura “un paio” vuol dire: due pezzi speculari perciò nel disegnare il secondo pezzo occorre girare sottosopra la sagoma; la dicitura “n. 2 pz..” vuol dire: due pezzi identici perciò nel disegnare il secondo pezzo bisogna stare attenti a non invertire la sagoma. Per esempio la mascherina di gambe e braccia reca la scritta “due paia” cioè due davanti più due dietro speculari.Le dimensioni del cartamodello possono essere modificate tramite fotocopiatrice. 5 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c BOZZE FORME ELEMENTARI 6 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y .c 7 .d o m w o o c u -tr a c k w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y .c 8 .d o m w o o c u -tr a c k w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c La Bambola Waldorf (o Steineriana) La tradizione vuole che la bambola Waldorf sia costruita con materiali interamente naturali e lavabili, in particolare occorre della bambagia di lana e della maglina di cotone naturale (organic cotton), quest’ultima ha un costo abbastanza elevato ma può essere surrogata da una T Shirt, tenuto conto che al test dello stretch cm 10 di organic cotton si tendono più o meno fino a diventare cm 18 in un verso e cm 12 nell’altro (rispettivamente 80% e il 20% di stretch). La garza tubolare si può sostituire con un collant chiaro. La Bambola Waldorf viene fabbricata “ad occhio” cominciando dalla testa, la misura della testa determina l’altezza della figura: una bambola da gioco di solito ha la testa pari a 1/3 del resto del corpo (in pratica la struttura fisica di un bambino piccolo), perciò una volta fatta la testa dovrò costruire un corpo tre volte più grande, per esempio: per una la testa diametro 6 cm (se non avete il calibro trapassatela con un ago grande e misurate la parte che affonda), pari più o meno a 20 cm di circonferenza, farò un corpo di 18 cm, per un totale di 25 cm, provvedendo ad ingrandire o rimpicciolire il pattern del corpo con un programma di grafica o tramite copia fotostatica, altrimenti disegnandolo a mano libera distribuendo 9 cm per il busto e 9 cm per le gambe (braccia 8-9 cm). La testa della bambola Waldorf è la parte più impegnativa di tutto il tutorial, per fabbricare una testa tradizionale occorrono della garza tubolare, del batting (imbottitura) di pura lana, del filo robusto e, naturalmente, maglina di cotone per rivestimento. La garza tubolare elastica (tubular gauze) per Waldorf doll è uno stockinette largo con struttura a calza, molto robusta, pressoché introvabile in commercio se non via internet, con o senza il kit completo ma si può provare a surrogarlo con un pedalino di cotone da bimbo. Deve fasciare la testa di ovatta strettamente, perciò la sua estensione massima in orizzontale deve coincidere con la circonferenza della testa e poichè la garza tubolare cede molto (al test dello stretch, tirando per il largo si tende fino a triplicare) nello sceglierla sarà bene attenersi a delle misure molto ridotte, così: per una testa di 20 cm di circonferenza (in latitudine) andrà bene un garza tubolare di max. 3,5- 4 cm di diametro da rilassata. La struttura della testa ricorda un bulbo (pensate ad una cipolla). Si parte da un grumo di ovatta manipolato e premuto finchè non diventa una pallina dura. Questo primo nucleo si avvolge con altro batting per trapunte (può far comodo sfaldare il batting per assottigliarlo). Queste falde sono come dei nidi in cui si posa l’ovetto iniziale stringendolo bene, si manipola in modo da ottenere una pallottola compatta e si continua così finchè la massa sferoidale non raggiunge dimensioni un po’ più grandi del voluto. Questo perché, una volta strizzato dentro la fasciatura di garza tubolare, si sgonfia e ridimensiona, oltre a diventare sodo così da mantenere la forma. Un trucco: fate sì che la pallottola non sia perfettamente sferica ma più larga che lunga, così il viso sarà paffuto. Per fare lo strato finale si sovrappongono a croce due falde rettangolari di batting, si posa l’involto al centro, si riuniscono i lembi e si allaccia il collo del fagotto avvolgendolo con del filo robusto tante volte e tanto stretto che il nodo è superfluo. A questo punto si taglia un pezzo di tubolare elastico abbondando nella misura perchè dovrà essere abbastanza lungo da contenere la testa più un avanzo di alcuni centimetri pendenti. Con il tubolare si fabbrica un sacchetto: lungo il margine superiore si passa una filza con ago e filo, si chiude il sacchetto tirando la filza, poi per rinforzare la legatura si va più volte avanti e indietro sulla stessa con la macchina da cucire. Forzando si costringe la sfera d’ovatta dentro la garza. 9 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c Si modella la sfera dandole sembianze umane: con più giri di filo robusto si lega stretta la forma sferoidale sia in largo che in lungo, la prima legatura appena sotto la metà dell’altezza, questo è il livello degli occhi. Poi una seconda legatura con più giri di filo nell’altro senso sotto il mento e sopra il capo passando dalla parte delle orecchie, un punto a croce sulle tempie per tenere i fili assieme là dove si incontrano e poi con l’uncinetto si abbassa il filo posteriore fin sotto la nuca. Non siate delicati, la testa da bambola Waldorf richiede una certa energia e movimenti sicuri. Ora faccio il naso: studio il punto dove va collocato, introduco la punta dell’ago dentro una maglia della garza e tiro fuori da una pallina di ovatta grande quanto basta. Per la fodera della testa piego lo stockinette di cotone a metà e posiziono il cartamodello con la linea tratteggiata sulla piega, marco il contorno e cucio assieme il doppio strato di stoffa con la macchina da cucire. A fianco lo schema indicativo, la linea tratteggiata corrisponde al centro della faccia mentre la cucitura è il centro dietro. Le dimensioni però dipendono dal test dello stretch, perciò nel dubbio è meglio ricorrere al moulage: foderare la testa con un pezzetto di stoffa, appuntarlo dietro e al sommo con due spilli e cucire a macchina arrotondando dove fa angolo retto. Poi prendere una piega sulla sommità per eliminarre i difetti. Infine tirare la stoffa in fondo e tenendola ben tesa stringere un laccio attorno al collo ma non troppo, onde evitare arricciature! Testa di bambola Waldorf - metodo semplificato. Ottenere un ovale simmetrico con i kit in commercio richiede una centra destrezza Anzitutto prendo un paio di calzettoni di tricot (se sono bianchi e lisci è meglio, io non ho potuto per esigenze fotografiche), più sono grandi le calze più sarà grande la bambola, ma se si ha a disposizione delle strisce di stockinette o delle maniche di pile o felpa ecco un’occasione per usarli. 10 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c Ho arrotolato le calze non troppo strette dalla punta in su, una del tutto, l’altra solo il pedalino (fig.1). Poi le ho arrotolate ancora nell’altro senso, piegando il rotolo in modo che gli estremi si tocchino ed ho cucito fra loro i bordi laterali sigillandoli (fig.2); ho cucito anche i bordi superiori stringendo il cerchio per chiudere il sacchetto (fig.3). 2 1 3 4 Prendo l’altra calza arrotolata per metà e con un filo robusto la allaccio nel centro dividendo la pallottola dal resto del gambaletto. Nel cappuccio che si è formato inserisco il rotolo grande e ve lo chiudo dentro cucendo i lati assieme (fig.4), poi passo la filza con l’ago lungo il bordo superiore e tiro bene per chiudere il sacchetto. Ed ecco pronta la sagoma che formerà la testa (la pallina più grande) e le spalle (la pallina più piccola)! Esco con l’ago dove voglio posizionare gli occhi, giro più volte col filo attorno alla testa e stringo per dare forma (fig. 5 e 6). Quindi allaccio e stringo il filo anche in verticale dividendo così la faccia dal “cranio” (fig 7). La circonferenza all’altezza di entrambe le allacciature è di cm. 18. 5 6 7 8 Per formare il naso sollevo la lana con due spilli messi a croce e lego la pallina fermando il filo contro la lana con 4 sottopunti (fig.8). Preparo il rivestimento in maglina: a matita marco il cartamodello di body e testa su un doppio strato di stoffa elasticizzata ma non troppo estensibile (una T-shirt va benissimo), stoffa doppia perché dietro e davanti sono uguali, poi cucio e rivolto dal diritto. Per la fodera della testa è sempre meglio ricorrere al moulage (fasciare, spillare e cucire direttamente addosso alla forma di pezza con un’impuntura a mano). Fodero la testa centrando le cuciture in alto e dietro e passo ad imbottire il body gonfio ed abbondante senza che perda completamente morbidezza. 11 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c Imbottisco il corpo con un batuffolo alla volta, iniziando da mani e piedi e proseguendo nel body con grosse balle d’ovatta. Attacco la testa al corpo a punto nascosto piccolo piccolo rimboccando la stoffa attorno al collo, per rendere invisibili del tutto i punti applico un filo appena di colla per tessuti lungo la cucitura e premo la testa al corpo finchè non asciuga. Ecco un sistema per rendere snodata la testa: prendere il body e rifinire l’apertura del collo con un orlo tubolare, quindi passare dentro l’rlo tubolare un accetto, infilare la pallina sotto la testa e stringere attorno al collo, legare bene, di solito il laccetto resta all’esterno in modo da consentire riparazioni. Ricamo il viso: la bocca a punto erba e gli occhi a punto pieno. Per le gote, bagno il polpastrello nel colore rosa per tessuti e do un colpetto per guancia. I capelli: la bambola Waldorf, o Steineriana, ha di solito capelli ricamati sul capo oppure un parrucca fatta all’uncinetto. Capelli ricamati - usare del cotone baby sottile che scorre agevolmente attraverso la stoffa, si disegna un cerchietto al centro della calotta e poi dei raggi che partono dal cerchietto e arrivano ai bordi del cuoio capelluto (linea dei capelli), si ricopre il capo della bambola con gugliate di lana a punto lanciato, più fitte al centro, più rade ai bordi, partendo dal cerchietto, uscendo lungo la linea dei capelli, rientrando dal cerchietto seguendo le meridiane per non sbagliare direzione e ricoprendo completamente la superficie di raggi di lana. Con ago e filo applicate nel cerchietto un mazzo di fili di lana (la coda di cavallo). Se volete fare le trecce disegnate due cerchietti dietro le tempie e lanciate il filo da ogni cerchietto alla cucitura del centrodietro e dal cerchietto alla linea dei capelli (perimetro del “cuoio capelluto”), poi applicate due ciocche nei cerchietti come per la coda di cavallo. Metodo all’uncinetto - bisogna essere bravi perché si procede ad occhio: consiste nel fabbricare una calotta di lana boucle, che dovrà ricoprire interamente l’area dei capelli. Usando un uncinetto grosso rispetto al filato si comincia con quattro catenelle chiuse ad anello e poi si fanno giri a mezza maglia alta inserendo l’uncinetto solo in uno dei due fili della maglia di base, quello esterno (il più distante da chi lavora) ed aumentando all’inizio ma non negli ultimi giri, il lavoro cresce in fretta ed è più facile a farsi che a dirsi. Quindi applicare questa cuffia sul capo della bambola e imbastirla lungo la linea dei capelli, la chioma è completa. Volendo, con l’uncinetto si possono annodare sparsi su questa base dei lunghi fili di lana. In tal caso però non usare lana boucle. Anche con i ferri da calza si può realizzare questa parrucca, a punto elastico (un dir. e un rov.) procedere come per i berretti a tricot, passando il filo nell’ultimo giro e stringendo le maglie tute assieme per chiudere in cima. In foto invece procedo così: faccio un’impuntura (punto indietro) non troppo stretta con del filo robusto dello stesso colore della lana lungo la linea dei capelli ed in ogni punto applico un “capello”. I fili di lana hanno tutti la lunghezza che ho scelto e che alla fine spunterò, li piego a metà per la lunghezza, li prendo uno per uno dall’occhiello e li infilo nel punto indietro con l’uncinetto. Passo i due bandoli liberi attraverso l’occhiello e tiro, raccolgo il mazzo sulla nuca dopo averla cosparsa qua e là con della colla per tessuto e faccio la coda di cavallo. 12 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c Il vestito – E’ costituito da un corpino corto con maniche a kimono e gonna arricciata sul dietro, il tutto ricavato da un vecchio top. Considerato che la bambola in foto misura 26 cm per il corpetto ritaglio un rettangolo cm 18 x cm 11 e piego in quattro, faccio lo scollo ritagliando un buco a forma di ellisse poi rifinito con merletto, faccio un piegone sul davanti e un taglio sul dietro che rifinisco col sopraggitto e che accavallo e chiudo con il velcro. La gonna è un rettangolo di cm 18 x 45, la cintura era una bretella del top. Le scarpe sono le punte dei pollici di un paio di guanti in pile dal rovescio ma allego lo stesso un pattern per scarpette in feltro da bambola Waldorf. - I cartamodelli contenuti in questi fogli non sono comprensivi dei margini necessari per le cuciture, la linea guida del cartamodello è una linea di cucitura e non di taglio. - Quando per comodità viene riportato soltanto metà cartamodello occorre ribaltarlo lungo la linea di rotazione con la dicitura “capovolgere” e marcare sul tessuto l’altra metà adiacente. - La dicitura “un paio” vuol dire: due pezzi speculari perciò nel disegnare il secondo pezzo occorre girare avanti-indietro la sagoma; la dicitura “n. 2 pz..” vuol dire: due pezzi identici perciò nel disegnare il secondo pezzo bisogna stare attenti a non invertire la sagoma. Per esempio se la mascherina di gambe e braccia reca la scritta “due paia” ci significa due davanti più due dietro speculari. - Le dimensioni del cartamodello possono essere modificate tramite fotocopiatrice. 13 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c - 14 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c La Rag Doll (o Patch Doll) Per fare questa Rag ho usato del tessuto tipo alcantara (ciniglia sintetica non elasticizzata) color carne, precisamente Deer Suede, prendendo per diritto la facciata scamosciata. Ritaglio il cartamodello e lo riproduco su stoffa doppia diritto contro diritto ricordando di capovolgere la mascherina che raffigura la parte laterale della testa (due pezzi speculari). Prima i pezzi doppi (gambe e braccia), traccio il pattern sopra il doppio strato di stoffa e poi passo a macchina lasciando un’apertura per rivoltare e imbottire che poi chiuderò a mano con un sottopunto nascosto. Nel passare a macchina uso un punto corto (n. 1,5 – 2). Non occorre fare il sopraggitto. Cucio le gambe lasciando aperta la punta dei piedi, quindi apro il piede e prendo una piega schiacciata, ovvero lo appiattisco facendo combaciare le due cuciture (D – E). Poso sul piede la mascherina della punta, la marco e la passo a macchina. Cucio il body: unisco le due metà posteriori, poi unisco questa col davanti cucendo i fianchi, chiudo le pinces. Cucio la testa: imbastisco la striscia centrale della testa con i due lati e passo a macchina. Chiudo le aperture del collo con i due dischetti di stoffa, uno per la testa e uno per il corpo. Imbottisco sodo. Needle modeling - Dopo aver chiuso le aperture per l’imbottitura con un sottopunto nascosto e prima di montare la bambola passo a modellare il bambolotto con ago e filo. Il body: infilo l’ago con lo stesso filo color carne con cui ho cucito la bambola, filo doppio. entro in un punto qualunque della bambola (la coda di filo che sporge fuori dal body verrà tagliato alla fine) ed esco nel punto iniziale, A (l’ombelico), ancoro il filo contro la pezza con un nodo da quilting (punto nodino). Rientro in A, non proprio da dove sono uscita ma un millimetro più in là, giusto un paio di fili di tessuto. Attraverso sottotraccia il corpo della bambola (punto interno o sottomarino) ed esco in C; rientro in B (punto esterno lanciato); di nuovo esco da C e tiro il filo per formare le natiche. Rientro in B, esco accanto a C, 1 cm più a destra; rientro ed esco accanto a C, 1 cm a sinistra, questo per formare le fossette dei glutei. Rientro ed esco sotto il cavallo (B), qui prendo un punto nodino per ancorare il filo, rientro in B, esco in un punto qualunque della bambola e taglio i bandoli pendenti. Per evitare troppe grinze quando si dà forma ai glutei occorre imbottire poco, non tirare troppo il filo e lavorare l’imbottitura con la punta dell’ago. 15 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c La testa: ho ricamato la bocca a punto erba ed applicato due occhi di vetro a capocchia di spillo (lo spillo si infila nella testa e gli occhi si fermano con una goccia di colla). Gli occhi si possono anche comprare nei negozi per hobbistica ed applicare con la colla a caldo. Il naso è un dischetto di stoffa di 1 cm di diametro, ho passato la filza attorno a tutta la sua circonferenza, ho tirato il filo e schiacciato il sacchetto, poi ho applicato il naso alla bambola con un sottopunto nascosto. La gamba: ri-infilo l’ago, riannodo il filo ed entro in un punto qualunque della gamba, esco in G (pianta del piede) rientro in G, ½ mm più in là, esco in A (caviglia), passo con il filo davanti alla caviglia e rientro in A dall’altro lato. Esco da B, rientro in B due fili più in là ed esco da C, passo dietro la gamba dall’esterno e rientro nel punto dirimpetto a B dall’altra parte della gamba, esco in C dallo stesso lato. Qui prendo un nodo da quilt (punto nodino) per ancorare il filo, infine rientro ed eco in un punto qualunque della gamba, taglio la coda di filo. Il piede: Le dita vengono separate con un punto cordoncino o festone fra ogni coppia di dita, in tutto 4 punti che attraversano tutto lo spessore del piede da sopra a sotto. Entro con l’ago in un punto qualunque della gamba ed ancoro il filo, uscire sotto la pianta del piede nel punto B, giro attorno alla punta del piede e rientro in B dal dorso. Esco da B sotto la pianta ed entro in A, esco in C tirando bene il filo, questo è l’alluce. Partendo da C giro attorno alla punta del piede per rientrare in C dalla parte superiore, esco da C sotto la pianta e rientro in B, passando dentro il piede attraverso in secondo e il terzo dito esco in D (pianta), passo di sopra, ri-esco in D, ripetere la sequenza. Di novo entro in C, passando dentro il piede esco in E sotto il piede, faccio l’anellino attorno alla punta del piede, esco da E entrando dal dorso, entro in D e esco in F. Per finire entro in E ed esco in F, qui prendo un nodo da quilt, rientro in F ed esco in un punto qualunque della gamba tagliando la coda sporgente. Ripeto per l’altro piede ricordando che gli alluci devono essere speculari. Le mani: un trucco! Potete ruotarle come per il piede in modo da spostare le cuciture una sopra e l’altra sotto ma senza arrivare a sovrapporle. Così il pollice si sposta dal fianco della mano al palmo dov’è la sua collocazione naturale La mano sarà molto più bella (attenta a non confondere la destra con la sinistra)!. 16 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c Entro con l’ago nel braccio della bambola ancorando il filo con un nodo da quilt, esco in A (palmo), prendo un punto lanciato o esterno giro col filo attorno alla punta della mano e rientro in A (dorso), tiro il filo e ripeto questo passaggio formando un altro anello attorno alla stoffa da A ad A ed attraverso la punta del piede per tutto il suo spessore, tiro bene, se occorre ripeto il passaggio finchè la trazione non diventa stabile ed ecco pronto il primo dito. Rientrata in A dalla parte superiore della mano esco in B dal lato inferiore attraverso tutto lo spessore e ripeto il passaggio facendo due anelli di stoffa attorno alla punta della mano da B a B. Ripeto per C ed esco ad un lato del polso, prendo un punto di ancoraggio (nodo da quilt), faccio due giri con il filo attorno al polso e stringo bene questo braccialetto di filo. Rientro nel polso dal punto di ancoraggio ed esco in D rientrando mezzo millimetro più in la (giusto due o tre fili di stoffa da D); esco in E dallo stesso lato del braccio, giro con l’ago davanti al braccio e rientro in E dall’altro lato; esco in D dalla stessa parte, qui prendo un nodo da quilt per fermare il filo. Rientro, esco in un punto qualunque del braccio, taglio i capi pendenti. Ripeto per l’altro braccio. Le giunture snodate - Sono cinque, quattro per gli arti ed una per la testa, più grandi possibile. Per inserire l’apposito set di plastica (doll joints) occorre forate il tessuto, a tal fine ho usato una foratrice da calzolaio ed applicato la colla Fray Check ai bordi (si può sostituire con smalto per unghie trasparente o altra colla per sorfilo). Il set per doll joints può essere surrogato con alcuni ingranaggi che uno può fabbricarsi da solo: - Rondelle con bullone: bisogna prendere due rondelle di metallo del diametro adeguato, un bullone ed un dado, inserirle all’interno della stoffa, una nel corpo e l’altra nell’arto, forare entrambi i lembi di stoffa dove indica il cartamodello (x) e inserire il bullone nel braccio. Passare il bullone attraverso la rondella dell’arto, i due strati di stoffa e la rondella del corpo, avvitare il dado ma non troppo altrimenti lo snodo non riesce a fare gioco, consentite almeno una rotazione completa. Fermare la filettatura del bullone arrotolandovi avanti e indietro del filo metallico sottile, attorcigliare i due capi del filo metallico e magari passarci su un po’ di colla a presa rapida. - Rondelle con copiglia - Bisogna prendere due rondelle di metallo e due guarnizioni di gomma, una coppia per il corpo e l’altra per l’arto e inserire ogni coppia al suo posto. Bucare la stoffa, passare una coppiglia per carrozzieri attraverso tutto l’ingranaggio, dall’interno dell’arto fin dentro il corpo, arrotolare le estremità della coppiglia con la pinza. 17 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c - Un altro sistema molto usato è quello del bottone, occorre un bottone per ogni arto da accostare all’esterno della rispettiva giuntura e due per la testa che andranno all’interno (uno nella testa e l’altro nel body) , legare ogni coppia di bottoni con ago e filo passando dentro la bambola: infilare l’ago grande con del filo robusto, accostare i bottoni agli arti all’altezza della giuntura e segnare il punto in cui applicarli, qui fermare il filo contro la stoffa. Per ogni coppia di arti passare il filo così: primo bottone, arto, body, secondo arto, secondo bottone, ripetere al contrario. Rifare il giro completo per tre volte uscendo ed entrando con l’ago sempre dagli stessi buchi. Tirare bene il filo, fermarlo con un punto di ancoraggio sotto il bottone più vicino, far sparire il filo dentro il corpo della bambola e tagliarne la coda. I capelli- E’ preferibile applicare i capelli prima di montare il capo sul body. Preparo una frangia di lana così: prendo un gomitolo del colore che ho scelto (ho usato della lana sfilata per avere una chioma ondulata). Arrotolo il filo attorno ad un rettangolo di cartone ondulato parallelamente al lato corto che misura tanto quanto voglio che siano i capelli (15 cm). Pongo ogni filo accanto all’altro e copro tutta l’estensione del cartone (40 cm), fermo la filza con un giro di scotch vicino ad uno dei lati lunghi, sia sulla facciata anteriore che posteriore, taglio la lana lungo la base. Apro la matassa e passo a macchina facendo una cucitura in mezzo alle due strisce di scotch, quindi levo lo scotch delicatamente. Per orientarmi nell’applicare la frangia disegno sul capo delle meridiane. Partendo dalla fronte applico due o tre stringhe in file parallele sulla parte alta della testa distanti 1 cm l’una dall’altra, appunto la frangia con ago e filo lungo la sua cucitura. 18 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c Ricopro anche la nuca: stendo verso il basso un primo strato di capelli fino al collo e qui lo appunto con ago e filo, abbasso un secondo strato sul primo e lo cucio a metà nuca, copro tutto con l’ultimo mazzo sciolto. Il vestito: indossa mutandoni di sangallo, tunica, grembiule, la cuffia e le ciabatte. Ho utilizzato ritagli di una tovaglia da tavola, di un lenzuolo in lino grezzo ricamato a mano, passamaneria varia. Non ho rifinito gli orli, li ho sfilacciati anche al collo, una filza a macchina a pochi mm dal bordo impedisce che il tessuto sfilacci più del dovuto, la filza attorno al collo è arricciata. Poi ho aggiunto nastrini sia alla cuffia che al vestito, toppe di feltro fatte con la forbice frastagliatrice e decori vari. Ai mutandoni ho applicato l’elastico in vita: prendo al girovita una piega di ½ cm verso l’interno, sovrappongo un elastico lungo la metà della vita e lo appunto alle estremità, quindi cucio il tutto a macchina tirando per pareggiare. Per le ciabatte: servendomi della mascherina della pianta del piede ritaglio tre suole per scarpa, due solette di feltro uguali al piede, due di cartoncino o gomma spugnosa leggermente più piccole e due di lino grezzo ½ cm più grandi. Prendo le solette di feltro rosso e le appunto alla pianta dei piedi con gli spilli, quindi arrotolo al piede ed alla soletta, come per legarli assieme, dei nastrini che incollo al feltro. Levo gli spilli, sovrappongo il cartoncino coperto di scotch biadesivo da entrambe le facciate e copro la facciata inferiore con il lino grezzo che fa da suola ed a cui sfilaccio i bordi. Perché le scarpe stiano al loro posto applico il velcro adesivo tra il tallone e la scarpetta. Allego anche pattern per vestiti da maschio. Una testa alternativa La testa a palla da baseball può essere sostituita con una testa in 4/4 (due spicchi per la parte anteriore e due per la parte posteriore). Gli occhi cadono al centro della testa, il naso a metà fra gli occhi e il mento, la bocca a metà fra naso e mento. Partiamo con gli occhi: si mette un elastico attorno alla testa per essere sicuri di andare diritti, con il gesso bianco si tracciano due tratti identici, questa è la palpebra inferiore. Per la scultura ad ago del viso basta seguire lo schema. La bocca è un punto lanciato di contorno, ancorato sulla testa. Il naso: ho inserito una pallina di ovatta dentro la testa all’altezza del naso e l’ho fissata contro la stoffa con quattro punti doppi, due doppi anellini ai lati delle narici (uno a destra e l’altro a sinistra) ed altri due fra le narici e la punta del naso, tiro forte il filo poi lo faccio sparire immergendo l’ago dentro la testa. I capelli: arrotolo una matassa di lana baby lunga almeno quanto la bambola stessa e non troppo folta (larga più o meno ½ della circonferenza della testa). Lego il fascio a 23 cm dalla sua piegatura formando una pallina. Con le forbicine scucio il centro della testa laddove le cuciture s’incrociano. 19 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c Fronte Nuca Vi inserisco la pallina di lana e stringo l’apertura riunendo i quattro angoli con ago e filo. Con un pettine a denti larghi spargo ordinatamente i capelli sulla testa coprendola tutta, fronte e nuca, li fermo in questa posizione con un elastico posizionato lungo la linea guida dei capelli (perimetro dello scalpo), appunto la lana con un’impuntura a mano lungo la linea guida segnalata dall’elastico, poi capovolgo, alzo la chioma al centro della testa e qui posso fare uno chignon o una treccia ecc… Bambolotto maschio: Il maschio è meno colorato, non ha le ciglia e le labbra. Per i capelli sono sufficienti due pompon di lana, uno grande sotto ed uno più piccolo sovrapposto, cuciti in mezzo alla testa. Ecco una faccetta buffa da look facile, testa 4/4. Gli occhi (v. foto) sono disegnati con due monete una grande e una piccola, un pennarello nero ed i gessi da lavagna. 20 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y .c 21 .d o m w o o c u -tr a c k w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y .c 22 .d o m w o o c u -tr a c k w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y .c 23 .d o m w o o c u -tr a c k w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y .c 24 .d o m w o o c u -tr a c k w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c La Bambola Vintage Il trucco per la buona riuscita di questa bambola sta nel tessuto, l’ideale è una stoffa non tanto sottile e non troppo stabile. Io ho usato uno scampolo di Windsor Ponte di colore naturale (non tinto) che offre un lieve doppio stretch, ma va bene anche il craft velour rivoltato dal lato liscio. Ritaglio il cartamodello dopo averlo fotocopiato, posiziono le mascherine sul tessuto e ne marco i contorni, i pezzi doppi li disegno su un doppio strato di stoffa dritto contro dritto, ritaglio aggiungendo ampi margini di cucitura e li passo a macchina senza bisogno di imbastire, lascio scucita una fessura per capovolgere il pezzo che chiuderò a mano con un sopraffilo dopo aver imbottito. Una volta cuciti i pezzi rifilo i margini a tre mm dalla cucitura o comunque il più sottile possibile salvo al collo e alle aperture per l’imbottitura, dove bisogna abbondare. Chiudo anche le pinces, le più piccole le chiudo a mano con un’impuntura. Riproduco il davanti ed il dietro del corpo su stoffa doppia, cucio i centri, riposiziono la mascherina, traccio l’altro margine laterale. Imbastisco i lati del corpo, il fronte col retro, dritto contro dritto. Imbastisco anche la testa. Passo a macchina tralasciando le aperture del collo e il margine inferiore del body dove inserirò la parte superiore delle gambe. Imbottisco le gambe dopo aver imbastito e passato a machina la pianta facendo molta attenzione a non confondere la destra con la sinistra (l’alluce va all’interno), chiudo a macchina l’apertura delle gambe mantenendo un margine di cucitura di almeno di cm 1,5 che serve ad applicare gli arti inferiori al body, a tal fine prima cucio a macchina il bordo superiore delle gambe col bordo dietro del body diritto contro diritto curando di far coincidere le pinces del corpo con le cuciture delle gambe, poi rincalzo il davanti del body e chiudo a mano unendolo alle gambe con un punto nascosto. Con l’ovatta riempio sodo il corpo. Imbottisco le braccia e, prima di chiuderle, inserisco un bottone dentro l”ascella”. Il bottone rappresenta la giuntura snodata del braccio perciò dovrà avere il gambo o comunque forma tale da poter essere infilato con ago e filo una volta dentro il sacco del braccio ed essere di dimensioni adeguate a reggere il peso degli arti. I bottoni sono due, uno per braccio, li posiziono, li fermo in sede con uno spillo e chiudo l’apertura del braccio. 25 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c Con ago grande da bambola e un filo robusto più lungo possibile, passo dall’interno del body entrando dal collo ed uscendo all’attaccatura di un braccio (il destro), qui fermo il filo con un nodo da quilt, infilo il primo bottone, torno dentro al corpo un cm più in là, attraverso il body ed esco nel punto dirimpetto dall’altro lato (il sinistro), infilo il bottone dell’altro braccio dal dietro verso il davanti e rientro nel corpo un centimetro più avanti, ripeto finchè ho filo, fermo il filo nel punto in cui entro nel body definitivamente, immergo l’ago dentro la bambola e faccio sparire il filo riemergendo in un punto qualunque, taglio il bandolo pendente. Questa legatura è sufficiente a consentire dei movimenti naturali delle braccia. Scultura ad ago delle dita: per le dita della mano ricorro ad un punto catenella prendendo per diritto il palmo della mano, ancoro il filo come al solito alla base della prima coppia di dita da spartire, quindi comincio a fare i punti catenella su stoffa doppia trapassando la mano dal palmo al dorso e poi dal dorso al palmo sempre senza inclinare l’ago, fino alla punta delle dita. Giro attorno alla punta con ago e filo, poi inserisco l’ago nella cucitura, esco nella punta fra la seconda coppia di dita e con una catenella torno indietro verso l’interno della mano (palmo). Le dita del piede invece divido con 4 punti festone doppi (un doppio punto festone per ogni coppia di dita). Gnocchi: Entro con l’ago in un punto qualunque della gamba ed esco in A sul ginocchio, ancoro il filo e rientro sempre in A, esco nel punto A prospiciente, nel dietro della gamba, lancio un punto esterno e rientro in B dietro la gamba, rientro in B ed esco nel corrispondente punto frontale B sul davanti, rientro da B davanti ed esco dirimpetto, da B dietro, lancio un altro punto esterno sopra il precedente e rientro in A dietro, esco in C tiro bene ed ancoro il filo, immergo l’ago nella gamba e faccio sparire il filo. Ripeto dall’altra gamba. 26 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c La testa va imbottita soda come un pomodoro. Le aperture del collo sia del body che della testa vanno stabilizzate con una filza cucita a mano. Cucio e rivolto le orecchie con l’aiuto della cannuccia e della miniforca, ne infilo il bordo interno dentro la pince ai lati della testa, dal dritto, piego la stoffa chiudendo la pince con dentro l’orecchio e la passo a macchina dar rovescio tenendo tutto fermo con le dita. Volto l’orecchio in posizione naturale e lo attacco alla testa trapuntando tutto attorno a pochi mm dal bordo dell’orecchio stesso con un’impuntura che ne sottolinea l’anatomia. Ed ora la scultura ad ago del viso: anzitutto correggo il mento che non e mai abbastanza pronunciato: infilo un pompon grande quanto basta e lo spingo al suo posto con la punta dell’ago grande affondata nel viso della bambola. Nello schema i punti sottomarini (interni) sono disegnati con tratto leggero, I punti lanciati (esterni) sono marcati in grassetto. Modello il viso prima di montare la testa sul corpo. 1) La bocca - Dall’apertura del collo esco sulla filza di rinforzo della scollatura ed ancoro l’ago con un nodo da quilt in un punto A sulla filza stessa o più in fuori, sul margine di cucitura, in direzione dell’occhio. Rientro in A due fili più in là. D’ora in avanti indicherò con “–“ i punti sottomarini interni e con “+” i punti lanciati all’esterno, tensione media del filo.: A-B; B-C; C+D; D-E; E-F; F+G; G-B. Il punto B non va confuso con l’angolo interno dell’occhio che si trova in diagonale pochi mm più in alto. 2) Il setto nasale – Da G si torna sottotraccia in B, ora: B-E; E-B1; B1-E1; E1-B. Sempre tensione media del filo. 3) Narici - Tensione energica del filo: B-L; L-E; E-I; I-B; B-L. 4) Alette del naso – tensione energica del filo: da L passare ad M. quindi: M+N; N-O; O+P; P-Q; Q+Q; Q-R; R+R (R+R e Q+Q rappresentano due piccolissimi punti cordoncino che tengono ferma al suo posto la parentesi tonda di filo che forma le alette del naso). Tornare nel punto iniziale A alla cucitura della testa che cade sotto l’occhio della bambola, non importa se scegliete l’occhio destro o il sinistro. 5) Ora l’occhio - rientro da A un mm più in là e con un punto sottomarino esco all’angolo interno dell’occhio B, rientro in B un mm più in là ed uscire in A, rientro in A ed esco sulla linea dell’occhio appena dopo il punto B. Lavoro il bordo interno dell’occhio da B a C facendo su e giù dentro la bambola con l’ago da A alla linea dell’occhio e percorrendola via via fino a C con dei piccoli punti direzionali. 6) Punta del naso – C (angolo sterno dell’occhio) – D; D+E; E-C1, tendere bene il filo. Dipingo con colori per tessuto, tranne la sfumatura rosa sulle guance per la quale ho usato il phard. 27 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c I capelli: ho scelto una lana d’angora che non è il massimo perché sporca la bambola di pilucchi, ma volevo fare dei boccoli anni ’40 e questa lana si presta, la quantità di fibra animale contenuta e la tendenza ad impigliarsi fa sì che mantenga la piega. Anzitutto arrotolo la lana necessaria attorno ad un telaio improvvisato, si tratta di una cornice di cartone (ad un cartone cm 35 x 18 ho tagliato il rettangolo centrale a 2,5 cm dal bordo e l’ho messo da parte). Lego nel mezzo un filo colorato come guida per la macchina da cucire, da un lato fermo tutto con un giro di scotch in modo da poter piegare il cartone ed adattarlo alla macchina e passo una filza (punto di lunghezza media – n. 2,5, nella bobina filo nero, sopra una spagnoletta bianca in modo da non perdere di vista la cucitura). 28 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c Slego tutto, spezzo il cartone e sfilo la parrucca, piego la frangia lungo la cucitura infilando nel mezzo il rettangolo di cartone ritagliato messo da parte e stiro i capelli, quindi riunisco assieme le estremità del filo bianco e le tiro un po’ per stringere la filza quanto basta a formare la riga nel mezzo, lego i due capi del filo bianco. Con il filo nero e l’ago unisco la parrucca nel mezzo nascondendo il filo bianco. Con due spilli centro la parrucca sulla testa lasciando alla bambola una bella fronte ampia. Levo lo spillo frontale, alzo i capelli e incollo la riga sul capo con la colla a caldo o con la colla per tessuti. Poi alzo i capelli prima da un lato e poi dall’altro per spargere altra colla sulla metà alta della testa, dall’orecchio in su. Stringo la parrucca con un elastico e lascio asciugare. 29 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c Dall’elastico un giù prendo una ciocca di capelli alla volta, la inumidisco, la liscio per bene pareggiando la punta con la forbice. Quindi con un becco d’oca arrotolo i boccoli. Tengo fermo ogni becco con uno spillo appuntato sulla testa, poi do tanta lacca di tipo forte, un bel colpo di phon per capelli e lascio asciugare 24 ore. Quindi srotolo i boccoli delicatamente tirandoli dall’interno con la punta dell’ago, man mano che li sciolgo spargo un velo di colla sulla nuca della bambola e premo i boccoli per incollarli alla testa uno per uno. L’abbigliamento – L’intimo: da uno slip da donna mi ricavo calze e coulotte, sfruttando bordini e cuciture della mutandina risolvo il problema delle rifiniture e degli elastici. Per la coulotte utilizzo i lati dello slip, recuperandone le cuciture laterali, l’elastico superiore (vita) e quello inferiore (gamba), pareggio gli elastici inferiori il davanti col dietro facendoli combaciare, posiziono il cartamodello contro la cucitura laterale e gli elastici e ritaglio i fianchi non dimenticando la curva che formerà il cavallo. Cucio il centro davanti e il centro dietro, poi apro la roulotte, prendo una piega schiacciata facendo combaciare le due cuciture laterali e cucio il cavallo, rivolto sul dritto. Se alla vita un lato sarà più basso dell’altro quello sarà il davanti. Per le calze, sfrutto la parte centrale dello slip, piego a metà per il lungo sia il davanti che il dietro (nel frattempo ho eliminato il tassello) posiziono il cartamodello lungo la piega e ne traccio i contorni, cucio i calzini, uno usando il davanti, l’altro usando il dietro dello slip, apro i calzini e li piego nell’altro verso con la cucitura al centro-dietro (piega schiacciata), quindi li spunto cucendo dove indicato nel cartamodello e tagliando via il triangolo di stoffa in eccesso, rivolto. Le scarpe: ho usato del linone marrone, una nastro di velluto ed un pezzetto di fiselina. Applico la paramontura alla suola, taglio il nastro di velluto rimarginando il taglio con della colla per sorfilo ed incollo alla tomaia lungo la caviglia, dalla linea del cartamodello in su, rovescio contro rovescio, con dello scotch biadesivo. Cucio il davanti della tomaia ed unisco alla suola, dritto contro dritto cucendola a mano con una doppia filza tirando e molleggiando per far coincidere eventuali asimmetrie. Intaglio i bordi dove formano la curva, rifilo le cuciture, rivolto il lavoro sul dritto delicatamente, lavorando con le mani la punta la scarpetta. Rimbocco il nastrino di velluto per formare una fascetta di risvolto alla caviglia, decoro con un bottoncino centrale. 30 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c Il vestitino retrò: di raso rosa antico, anzitutto ho attaccato le spalle cucendole a macchina, poi ho molleggiato le maniche ed ho attaccato una fettuccia marrone non oltrepassando la metà della larghezza di quest’ultima, l’altra metà l’ho attaccata con ago e filo allo scalfo (giromanica). Ho preso il piegone sul davanti e l’ho stirato, poi ho imbastito il giromanica assieme al colletto di merletto, il merletto 3-4 cm più grande dello scollo, l’ho arricciato passando una filza sul bordo e tirandola. Ho applicato il merletto al collo cucendone assieme i bordi dritto contro dritto e rifinendoli con lo zigzag, quindi ho rivoltato il merletto, ho schiacciato la cucitura con il ferro da stiro ed ho passato un’impuntura a 2-3-mm dal bordo del colletto. Infine ho passato i fianchi a macchina rifinendo le cuciture con lo zigzag; ho fatto l’orlo con un punto invisibile; ho rifinito solo con il sopraggitto i due lembi dell’abbottonatura dietro dove ho applicato dei bottoni automatici a distanze regolari. Questa stoffa sfilaccia e così pure la passamaneria, perciò ho applicato la colla per tessuti su taglietti e piccole cuciture. 31 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y .c 32 .d o m w o o c u -tr a c k w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y .c 33 .d o m w o o c u -tr a c k w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y .c 34 .d o m w o o c u -tr a c k w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c y o c u -tr a c k .c Questi appunti sono riveduti e corretti man mano che il tempo me lo consente. 35 .d o m o w w w .d o C lic k to bu y bu to k lic C w w w N O W ! h a n g e Vi e N PD ! XC er O W F- w m h a n g e Vi e w PD XC er F- c u -tr a c k .c