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Mi dicevano che Varese è una città fredda, ma

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Mi dicevano che Varese è una città fredda, ma
Visita del Presidente Giorgio
Napolitano: "Mi dicevano che Varese è
una città fredda, ma questa
accoglienza è straordinaria".
Varese, 21 marzo 2011–
Tantissima gente ha voluto
salutare stamattina il
Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano in visita a
Varese, città che rientrava
nel “tour” che il Capo dello
Stato sta compiendo per
onorare al meglio il 150esimo
dell’Unità d’Italia. Una
Varese gran parte tricolore
(un contributo in tal senso è
stato portato dal movimento
politico Giovane Italia che ha
distribuito 1000 bandierine…),
che ha accolto il Presidente
con moti di sincera simpatia,
mentre qualche fischio e urla si sono alzati nei confronti di altri
rappresentanti dello Stato.
E’ la terza volta che un Capo dello Stato visita Varese: il primo fu
addirittura Gronchi, seguito in tempi più recenti da Cossiga e Ciampi.
Giunto in ritardo rispetto all’orario previsto, nella gremitissima via Sacco,
il Presidente Napolitano, accompagnato dal vicepresidente della camera Rocco
Buttiglione, dal vicepresidente della Senato Rosi Mauro, dal presidente della
Lombardia Formigoni e dal presidente del consiglio regionale Davide Boni, ha
dapprima voluto salutare come consuetudine la folla che lo acclamava a gran
voce già da un paio d’ore, poi ha incontrato nel Cortile d’onore di Palazzo
Estense alcune scolaresche che lo attendavano: piccoli studenti delle classi
primarie (Scuola primaria Morandi di Varese, Scuola primaria Mazzini di
Varese, Scuola Primaria Foscolo di Varese,Scuola Primaria Fermi di Varese,
Scuola Primaria Ferrarin di Induno Olona -regalo
album con disegni dei bambini sul 150esimo e
Presidente Napolitano- Istituto Omnicomprensivo
Moro di Solbiate Olona, Istituto scolastico “La
Chiocciola” di Gorla Maggiore). Accolto
ovviamente per dal Sindaco Attilio Fontana e dal
presidente della Provincia Dario Galli,
Napolitano come da programma ha fatto una breve
visita alla mostra delle uniformi storiche
allestita presso la sala consiliare del Comune.
Poi spazio all’aspetto più istituzionale, con il discorso del sindaco presso
la sala matrimoni davanti a una platea composta da tutti i rappresentanti il
consiglio comunale e assessori. Un po’ emozionato e anche,perché no, felice
di questa opportunità Fontana (il quale, va ricordato, è pure vicepresidente
Anci della Lombardia) ha voluto rimarcare direttamente al Presidente
l’attuale crisi che attanaglia gli Enti Locali “Signor Presidente, la saluto
con l’affetto e la stima dell’amministrazione comunale e di tutti i varesini
che oggi sono onorati della Sua presenza- Fontana continua il suo intervento
ricordando come-Siamo orgogliosi che abbia scelto proprio la nostra città
come una delle prime tappe per celebrare i 150 anni dell’Unità. Per noi,
Signor Presidente, la Sua presenza oggi qui rappresenta un grande segno ed
uno stimolo per superare le molte difficoltà che Varese si trova ad
affrontare, come molti altri Comuni italiani. Come lei ben sa, la vita per
gli enti locali, negli ultimi anni, è difficile. L’amministrazione varesina è
sempre stata virtuosa. Negli anni sono state rispettate le regole imposte
dai Governi che si sono succeduti. Oggi perciò soffriamo ancor di più,perché
costretti ad effettuare tagli dolorosi che vanno ad incidere sui diritti dei
nostri cittadini, sui servizi primari e soprattutto sul sociale e sugli
individui più deboli.
Nonostante ciò siamo ottimisti
e propositivi. Crediamo che
quest’anniversario sia sì
l’occasione per consolidare la
nostra memoria, ma non
rivolgendoci solo al passato,
ma guardando soprattutto al
futuro. Nella Costituzione,
come lei ha ricordato in un
suo intervento , l’identità
storica e culturale della
Nazione convive con il
riconoscimento e lo sviluppo
in senso federalistico delle
autonomie che la fanno più
ricca e più viva. Le
celebrazioni per il 150esimo
siano quindi un momento di riflessione nel rispetto e nella consapevolezza
delle differenze, e con il fine comune di vedere realizzate riforme non più
rinviabili che possano rendere il nostro Paese migliore, moderno e
competitivo. E’ per questa idea di Nazione che noi amministratori dobbiamo
lavorare per il bene della collettività e di tutti i cittadini,riconoscendo
le ricchezze e le peculiarità delle varie comunità e valorizzandone le
capacità di ciascuna, come un padre che ama tutti i suoi figli, e li ama
tutti con lo stesso amore, proprio perché diversi. E la Sua presenza, Signor
Presidente, deve essere per noi lo sprone a lottare uniti contro le
difficoltà con l’impegno, la dedizione al lavoro, la correttezza, l’onestà e
la trasparenza tipici della nostra gente.” Lottare uniti, questo passaggio
ha colpito molto il Presidente Napolitano, lui che dell’Unità d’Italia
ovviamente ne è il primo paladino “ Mi dicevano che Varese, forse per la
vicinanza alla Svizzera, è una città fredda e poco accogliente nei confronti
del Capo dello Stato-sottolinea Napolitano con un intervento a “braccio” e
senza troppi schemi prefissati– in realtà ho trovato un’accoglienza
straordinaria. Stessa cosa dicasi d’altronde a Torino con il presidente della
Regione Cota a rimarcare
il ruolo che ricopro, così come ieri sono stato
accolto benissimo a Milano. Ovviamente il mio ruolo è quello di mantenere
vivo lo spirito unitario che l’Italia ha e sempre dovrà avere; ma anche oggi
devo dire che questo compito mi è stato facilitato. Varese d’altronde è una
città dal forte spirito nazionalistico come la storia insegna, aldilà della
oramai epica spedizione dei Mille. Da Varese sono infatti iniziati i primi
veri segnali di cambiamento e voglia di Unità. Tempo fa sono rimasto colpito
dalle parole del presidente Obama che rimarcava lo spirito federalista insito
da sempre in un grande Paese come sono gli Stati Uniti” Un discorso per certi
versi pure “toccante” ma sempre assolutamente franco e sincero com’è sempre
stato nello spirito di Giorgio
Napolitano, intervento che ha
rimarcato pure i punti dolenti
a livello di deficit economico
che attanaglia ogni Ente
Locale, così come ha voluto
ricordare l’importanza di
essere uniti in un momento
storico importante anche in
virtù di quanto sta accadendo
in queste ore a livello
internazionale.
Il Capo dello Stato è stato poi invitato a lasciare un messaggio sul grande
Libro d’Onore del Comune, riservato agli ospiti di prestigio . Ecco il testo
integrale: “Il mio saluto e omaggio alla città di Varese: un saluto caloroso
come quello che ne ho ricevuto. Un omaggio nello spirito di una nuova unità
della Repubblica.-Giorgio Napolitano 21-III-2011”.
Infine il sindaco Fontana a nome di tutta l’amministrazione comunale ha
donato una riproduzione del volume esplicativo del quadro dei Musei Civici
“Il passaggio del Ticino a Sesto Calende dei Cacciatori delle Alpi il 23
maggio 1859” di Eleuterio Pagliano: il dipinto è stato esposto alla Mostra
“1861. I Pittori del Risorgimento”, organizzata a Roma presso le Scuderie del
Quirinale e conclusasi lo scorse mese di gennaio.
Dopo il pranzo ufficiale, la giornata proseguirà con la visita all’Università
dell’Insubria (ore 16 circa) per concludersi un’ora dopo con un incontro alla
Camera di Commercio.
Gianni Beraldo
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