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caslano cioccolato, sapore più amaro con il superfranco

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caslano cioccolato, sapore più amaro con il superfranco
Economia
corriere del Ticino
Mercoledì 17 febbraio 2016
caslano cioccolato,
sapore più amaro
con il superfranco
LuTTo
È scomparso
l’economista
Walter Wittmann
Il direttore del DFE Christian Vitta all’Alprose
Nuova tappa delle visite organizzate da AITI
vanni caraTTo
zxy Fons Walder, il direttore della Alprose
di Caslano (controllata dal 2011 dal belga
Group Baronie), ieri è stato schietto con il
direttore del Dipartimento delle Finanze
e dell’Economia, Christian Vitta e con i
diversi deputati del Gran Consiglio presenti alla visita-incontro organizzata dalla AITI, l’associazione industrie ticinesi:
«Questa azienda nel 2017 compie 60 anni
di presenza e produzione sul territorio,
impiega oggi 70 collaboratori e produce
4.700 tonnellate all’anno di cioccolato di
qualità che viene esportato in tutto il
mondo ed è un biglietto da visita per la
Svizzera e il Ticino. Ma oggi i problemi
con cui siamo confrontati sono molti, dal
franco forte, al traffico che rallenta i nostri
camion, ai vincoli della Swissness per
avere il marchio swiss made, ad altre questioni più semplici in apparenza ma difficili da risolvere, come la trasformazione
del museo del cioccolato da struttura
provvisoria a polo di attrazione ancora
più forte per il turismo».
Proprio l’ultimo punto è stato quello che
forse ieri ha trovato una possibile soluzione: finora l’Alprose aveva tentato di avere
qualche sostegno per il suo progetto di
investimento, contando che il museo ha
attratto l’anno scorso 60-70 mila visitatori
(erano 100 mila nel 2010) e che quindi
porta ricadute positive per il territorio.
Per ora ogni tentativo è finito in un vicolo
cieco. Ora l’idea è di riprovare con l’ente
regionale di sviluppo luganese che tra i
suoi mandati ha proprio quello di sostenere progetti di questo tipo.
Per le altre questioni le difficoltà sono
maggiori. Alprose ha scontato il calo del
turismo che ha fatto diminuire gli acquisti dei suoi prodotti in Svizzera, ma soprattutto ha visto la sua redditività sotto
pressione a causa del franco forte che
penalizza le vendite all’estero. Su questo
il Cantone può fare poco, anche se Vitta
ha ricordato come dalla Riforma III
dell’imposizione delle imprese ci potrebbe essere un beneficio in termini di minore tasse per le ditte come l’Alprose (l’obiettivo del Consiglio di Stato è ottenere
una tassazione cantonale al 6,5-7% sugli
utili delle imprese, dal 9% attuale). Più
difficile che una ditta di questo tipo possa
accedere agli aiuti legati all’innovazione
di prodotto e di processo.
Altrettanto complicata la questione della
Swissness. Il caso Alprose mette bene in
evidenza come un prodotto tipicamente
svizzero, lavorato qui con processi in parte ancora artigianali, si scontri con una
regolamentazione che non tiene conto di
alcune specificità: «Il latte noi lo prendiamo al 100% dalla Svizzera anche se ci costa il 250% di quello estero – ha spiegato
Walder –, ma le nocciole provengono
dalla Turchia (il Paese fornisce l’80% del
mercato mondiale) e il cacao proviene da
Costa d’Avorio, Nigeria e Ghana».
«È un problema, quello della Swissness,
che abbiamo ben presente e che ha impegnato molto a livello federale – ha spiegato Fabio Regazzi, presidente AITI e
consigliere nazionale –. Sono stati toccati
da quel provvedimento soprattutto l’alimentare e l’orologiero. In generale, comunque, questo è uno degli effetti della
iperregolamentazione che sta toccando
tutta la politica svizzera. È da tempo che
mi oppongo a questa tendenza che ormai
ha intaccato anche i rapporti a livello locale tra amministrazione e cittadino».
L’ultimo tema affrontato da Walder è un
nervo scoperto per Caslano («da trent’anni», ha ricordato il sindaco Emilio Taiana): il traffico sulla direttiva Ponte TresaAgno: «Da qui partono 4-5 camion carichi di prodotti al giorno e perdono molto
tempo solo per raggiungere l’autostrada»,
ha spiegato il direttore. Il progetto per la
circonvallazione di Agno e Bioggio esiste
da tempo, ma i cantieri non sono per ora
all’orizzonte.
notizieflash
banca nazionale
25
in fabbrica l’alprose produce in media 10 tonnellate al giorno di cioccolato.
(Foto Alprose)
il MiniStro dell’econoMia
«Moda, nessun precedente con armani»
zxy «La decisione di Armani di smobilitare la sua presenza nel cantone non è il
segnale di una tendenza che potrebbe coinvolgere anche altri marchi». Durante la visita all’Alprose di Caslano il direttore del DFE Christian Vitta accetta di
commentare con il CdT un paio di temi caldi del momento: «È chiaro che
dobbiamo monitorare la situazione, ma per ora non vedo segnali nello stesso
senso che potrebbero coinvolgere anche altre aziende del comparto moda».
Poi, sul primo dei quattro incontri annuali del tavolo di lavoro sull’economia
ticinese che prenderà il via venerdì prossimo con i rappresentanti del mondo
politico, economico e sindacale, Vitta ha aggiunto: «Non ci sarà una vera e
propria entrata in materia, essendo il primo appuntamento di quelli programmati. Mi aspetto comunque un approccio positivo da parte di tutti i rappresentanti. È l’inizio di un percorso che spero porterà frutti».
canton San gallo
zxy Walter Wittmann, noto economista ed
autore di diversi libri di ampia diffusione
sulle distorsioni del mondo finanziario è
deceduto lo scorso 12 febbraio a Disentis.
Stando un annuncio mortuario apparso
ieri sulla «Neue Zürcher Zeitung», l’ex
professore dell’Università di Friburgo si è
spento dopo una breve malattia. Nato nel
1935 a Disentis (GR), Wittmann aveva
studiato scienze economiche a Friburgo,
Münster (Germania) e Lovanio (Belgio),
prima di laurearsi nel 1960. In seguito
aveva ottenuto una cattedra d’insegnamento in scienze economiche a Friburgo,
occupandosi in particolare di scienze finanziarie e di politica economica svizzera. Negli anni Ottanta era stato membro
della Commissione federale dei cartelli e
aveva presieduto l’odierna Swissfuture.
Anche dopo il suo pensionamento, nel
1998, aveva preso spesso posizione pubblicamente su aspetti della Svizzera che a
suo dire non funzionavano. La sua pubblicistica conta una cinquantina di opere,
fra le quali «Die rote Utopie» (1983), «Das
globale Desaster: Politik und Finanzen
im Bankrott» (1995), «Der nächste Crash
kommt
bestimmt»
(2007)
e
«Staatsbankrott» (2010). Nel 2012 ha pubblicato anche «Wittmans Propheziungen», una selezione di articoli apparsi
sulla «Südostschweiz am Sonntag».
Definiva se stesso un liberale che vuole
vedere l’economia di mercato all’interno
di determinate regole quadro. Ha sempre
sostenuto che molto mercato è meglio di
molto Stato. La «NZZ» lo ha definito «un
liberale scomodo». Sin dalla metà degli
anni Settanta Wittmann aveva manifestato la preoccupazione che lo Stato assistenziale, un indebitamento che cresce
rapidamente, uno Stato sempre più invadente e mercati finanziari senza regole
portassero al disastro. Il combattivo economista grigionese si dimostrò sempre
pronto alla censura non appena avvertiva
che la politica deviava dalla via liberale.
Per questo, ricorda il quotidiano zurighese, fu considerato a lungo dall’establishment una cassandra e un fanatico ultraliberale. Nel 2008 però, con la crisi finanziaria internazionale, i fatti gli diedero ragione. La profezia contenuta nel libro scritto l’anno precedente «Der nächste Crash kommt bestimmt» si avverò
puntualmente.
La banconota da 1.000 franchi
non uscirà dalla circolazione
PetroplastVinora in crisi,
taglierà 90 posti di lavoro
A gennaio la pubblicità resiste
grazie agli annunci politici
confederazione
banche
zxy Il biglietto da 1.000 franchi svizzeri, la
banconota in circolazione regolare dal valore più elevato al mondo, non ha i giorni contati: la Banca nazionale svizzera – ha detto
un funzionario alla Reuters – non intende
rinunciarvi, nonostante le discussioni in atto
nell’Unione europea per il ritiro della banconota da 500 euro.
zxy L’impresa PetroplastVinora, specializzata
nella produzione di imballaggi, intende cessare questa estate la produzione nella sede
di Andwil, nel canton San Gallo. Circa 90 dei
140 dipendenti perderanno il lavoro. Continuerà a produrre lo stabilimento di Jona
(SG), ma anche lì è previsto uno smantellamento.
zxy La spesa pubblicitaria si è leggermente
indebolita in Svizzera in gennaio: il volume
d’affari si è attestato a 327,4 milioni di franchi, con una diminuzione dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2015. In forte aumento sono invece risultati gli annunci di
natura politica, legati alla votazione del 28
febbraio.
zxy Serie di promozioni all’UBS Ticino (diverranno effettive dal primo marzo): tra gli altri,
Marc Genova è stato nominato managing
director; Giorgio Falconi executive director;
Lara Canepa Camnasio, Chiara Citterio,
Adriana Ferzini, Kaveh Golshani, Francesca
Mauri Soldati, Guendalina Scuffi e Brigitte
Thoma sono state nominate director.
Promozioni all’UBS Ticino:
Genova managing director
centro di studi bancari - informazione settimanale
Pubbliredazionale
L’esercizio in regola dell’attività di broker
Intermediario assicurativo AFA, la formazione riconosciuta dalla FINMA
zxy Nel corso degli ultimi anni, la
presenza di una clientela sempre
più qualificata, lo sviluppo di nuovi
prodotti e un controllo sempre più
attento da parte dell’autorità di vigilanza, hanno reso necessaria una
sempre maggiore qualifica degli
operatori di settore. Dal 2007 L’Istituto di Formazione delle Professioni Assicurative (IFPA), in collaborazione con l’Associazione per la
formazione professionale nell’assicurazione (AFA), propone il corso
di «Intermediario assicurativo».
Infatti, con l’entrata in vigore il 1.
gennaio 2006 della Legge Federale
sulla sorveglianza (LSA), questa
formazione e il relativo esame sono fondamentali per tutti coloro i
quali intendono effettuare l’iscrizione al registro pubblico degli intermediari assicurativi controllato
dalla FINMA. In questo ambito
andrea inghirami
Project manager
ifPa, cSb, Vezia
l’Autorità effettua periodicamente
dei controlli a campione per verificare la conformità degli intermediari assicurativi ai requisiti richiesti. In caso di comprovata irregolarità possono essere applicate delle
sanzioni.
In tema di provvedimenti va tenuto in considerazione anche l’Art. 44
della FINMA che disciplina le sanzioni penali e pecuniarie per coloro i quali esercitano «senza autorizzazione, riconoscimento, abilitazione o registrazione, un’attività
soggetta ad autorizzazione, riconoscimento, abilitazione o registrazione». Tali sanzioni possono arrivare fino ad una pena detentiva di
tre anni.
Al fine di rispondere alle richieste
formative previste dalla legge, il
programma sopramenzionato prevede la trattazione di quattro temi:
economia assicurativa; assicurazione di persone e le assicurazioni
sociali; assicurazione di cose e assicurazioni patrimoniali ed infine la
giurisprudenza in ambito assicurativo che in particolare darà rilievo
al perimetro d’azione entro il quale
può operare un intermediario assicurativo in Svizzera. Tale Certificato è stato inserito in un contesto
che va al di là dei confini elvetici,
infatti al fine di uniformare le qualifiche in ambito assicurativo a livello europeo ha portato EFICERT
(European Financial Certification
Organization) a inserire questo titolo tra le certificazioni riconosciute dagli Stati membri, permettendo
a chi ottiene il Certificato di Intermediario assicurativo AFA di richiedere il titolo EFICERT.
A cura di Andrea Inghirami
CENTRO
DI STUDI BANCARI
VILLA NEGRONI
ARIA TICINESE
ASSOCIAZIONE BANCARIA
TICINESE
Prossimi
eventi formativi
Maggiori informazioni e iscrizioni
www.csbancari.ch
Tel. +41 (0)91 967 42 64
CERTIFICAZIONI
INTERMEDIARIO ASSICURATIVO AFA
Descrizione: formazione, con riconoscimento federale, promossa dal
Centro di Studi Bancari in collaborazione con AFA Svizzera (Associazione
svizzera per la formazione professionale nell’assicurazione) e AFA Ticino.
Il programma formativo ha una durata di otto mesi e porta ad ottenere la
qualifica professionale di «Intermediario assicurativo AFA» e a richiedere
l’iscrizione al registro federale sottoposto al controllo della FINMA.
Periodo: dal 14/03/2016 al 29/09/2016
GESTIONE TAX COMPLIANT DEL PORTAFOGLIO FINANZIARIO
Cross – Border Italy
Descrizione: un executive master breve, intensivo e caratterizzato dal
taglio pratico della didattica dalla corretta classificazione degli strumenti
finanziari al loro trattamento fiscale, sino alla reportistica conforme agli
obblighi contributivi del cliente italiano.
Periodo: dal 10/05/2016 al 21/06/2016
CORSI
I PRODOTTI FINANZIARI DI BASE
Docente: N. Rodoni
Date e orari: 22/04/2016 dalle 8.30 alle 17.00, 23/04/2016 dalle 8.30 alle
12.00
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