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In preghiera con Gesù e Maria nella notte perché il Padre mandi

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In preghiera con Gesù e Maria nella notte perché il Padre mandi
“Madre di Dio”
Carissimi Amici
Da pochi giorni siamo entrati in un nuovo anno. Tutti
i giorni sono ugualmente preziosi per Dio e per la nostra vita, tuttavia ci fa bene porre tappe sul nostro
cammino, a nostro incoraggiamento e a ripresa di
entusiasmo.
Pregare per le vocazioni, oggi, è impresa importante:
l’urgenza è impellente e sotto lo sguardo di tutti. I
giovani chiamati ci sono anche oggi, ma per loro, orientarsi a scelte radicali e definitive si fa sempre
più difficile, strattonati come sono in troppe direzioni e avvolti dalla nebbia del relativismo che il
mondo adulto continua a stendere per sé e per loro.
Perseverando nell’obbedienza al comando di Gesù:
“Pregate il Padre della messe perché mandi operai
alla messe”, rinforziamo la nostra fede, confermiamo la nostra scelta di vita, ed esprimiamo una speranza che crede, pur senza vedere.
Le Figlie di S. Giuseppe
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il Rosario con Maria la Madre
Voi, che ponete nella devozione a Maria tutta la fiducia, proponete di compiere fedelmente tutto quanto la
onora perché, correggendo i difetti e progredendo nella via della perfezione, possiate offrire un cuore puro
dal peccato e ricco di virtù a questa Madre che si
chiama la benigna, la pia, la dolce Vergine Maria. Ella
vi dice che non è solo la regina del cielo, ma è anche
Madre di misericordia, non è solo gaudio dei giusti, è
anche rifugio dei peccatori pertanto non vi è nessuno
per quanto peccatore che resti privo della sua misericordia. (don Luigi Caburlotto)
Maria riceve l’annuncio della divina maternità.
Maria visita Elisabetta.
Maria dà alla luce il Figlio di Dio.
Maria e Giuseppe presentano Gesù al Padre nel
tempio.
5. Gesù resta nel tempio, nelle “cose del Padre”: Maria e Giuseppe meditano il mistero della sua vocazione.
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Santa Maria, Madre di
Dio, prega per noi!
Nel mese di gennaio la
Chiesa celebra la festa di
Maria Madre di Dio.
Questo dogma della nostra fede venne definito
dal Concilio di Efeso nel
431. (1 genn.)
Il 23 dello stesso mese si
fa memoria dello sposalizio di Maria con S. Giuseppe.
Raccogliamo qualche pensiero del Ven. Luigi Caburlotto per far crescere in noi una grande fiducia in
Maria nostra Madre.
… sul Golgota Gesù dalla croce lascia a noi, morendo, l’eredità più preziosa destinandoci a madre
la sua stessa Madre, questa donna così bella, così
santa, così potente, così amabile.
Quali figli non godrebbero di essere adottati da
una madre che è regina del mondo sebbene siano
nati da una famiglia umile?
E noi che siamo più poveri ancora, essendo discendenti di un padre peccatore, noi che siamo
stati adottati da Maria che è la più eccelsa regina,
esultiamo a buona ragione per un’adozione così
straordinaria che non potevamo sperare.
Possa questa Madre amorosa, che ci ama come
figli, operare quanto più le è possibile a nostra
utilità e salvezza!
Non è presunzione sperarlo fiduciosamente, carissimi, ma è una giusta e adeguata convinzione
delle sue doti e del suo amore per noi.
Maria è come una madre tutta compassione verso gli
infelici figli dell’uomo, disposta a donare vita e speranza e dolcezza. Il devoto di Maria, Giovanni di Gerson, afferma che il Padre diede al Figlio il compito di
giudicare e alla Madre il compito di compatire e di
sollevare gli infelici.
In preghiera
Gesù
e Maria
con
nella notte
perché il Padre
mandi
operai alla messe
foglio di collegamento mensile - Figlie di S. Giuseppe
del Caburlotto - Dorsoduro 1690/A – 30123 Ve
Madre di misericordia,
grati per la fede che ci fu trasmessa e donata,
sostiamo in preghiera davanti a Te.
Al tuo amore materno affidiamo i giovani
nessuno sfugga al tuo amore.
Ottieni slancio alla loro vita,
coraggio contro il conformismo,
generosità nelle scelte,
libertà dalle suggestioni del mondo.
Madre paziente, educali alla libertà e
all’impegno, perché col Vangelo
sappiano edificare un mondo nuovo
secondo il progetto di Dio.
Da Te vogliamo imparare
l’attento silenzio del cuore, per accogliere
nella preghiera la ricchezza della divina Parola.
Rendi sicuro il cammino, capace di amare la vita,
cammina con noi e, dopo questo esilio terreno,
mostraci il tuo Figlio Gesù,
o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria!
(Benedetto XVI)
Anno XXVI – n. 1 – 18/19 gennaio 2010
LA PAROLA DI DIO
… Dio si è fatto figlio di una donna
perché noi uomini diventassimo figli di Dio…
Ascolto
Q
uando venne la pienezza del tempo,
Dio mandò il suo Figlio, nato da
donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché
ricevessimo l’adozione a figli. E che voi siete
figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato
nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che
grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più
schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede
per volontà di Dio. (Gal 4,4-7).
Meditazione
Ascoltiamo ancora il Ven. Padre Luigi Caburlotto parlarci di Maria la Madre di Dio e nostra.
Nella storia di uomini favoriti da Dio, talora apparvero angeli ad annunciare i suoi benefici. Un
angelo apparve a Sara annunciandole che dalla
sua sterilità sarebbe nato un figlio di benedizione.
Un angelo si mostrò a Giacobbe e gli profetò la
gloriosa discendenza che sarebbe sorta da lui. Un
angelo si mostrò a Gedeone e lo elesse condottiero delle guerre del popolo. Santi angeli apparvero
ad Elia, a Zaccaria ad annunciare i favori che
l’Altissimo aveva loro riservato. Che cosa sono
però la felicità, i doni, gli onori annunciati a questi personaggi dagli spiriti celesti in confronto
all’impareggiabile offerta che l’arcangelo fece a
Maria Vergine chiamandola ad essere Madre di
Dio, Madre di Colui che, dimentico della sua
potenza e giustizia, volle sentir misericordia per
il suo sleale offensore?
Se anche tra gli uomini la legge di natura detta al
cuore dei figli sentimenti d’amore verso la madre
e il padre, immaginatevi di quale privilegio Gesù
Cristo abbia voluto arricchire Maria Vergine, dal
momento che la scelse come madre fra tutte le
donne. Se trovò compiacimento in Maria, si può
dubitare che non fosse adorna dei più nobili doni? Senza timore di sbagliare si può dire che Cristo arricchì la Vergine di doni singolari e specialissimi che solo lui può concedere e nel modo e
nella misura che solo a lui conviene.
Non occorre cercare argomenti per dimostrare i
privilegi della Vergine dal momento che Dio la
scelse come madre. Le sacre Scritture, l’unanime
sentire dei padri e dottori della Santa Chiesa a cui
Dio parlò al cuore e a cui pose la parola sulle
labbra ve ne daranno prova.
Nel sapientissimo libro dei Proverbi si leggono
parole che dimostrano vivamente che Maria fu
creata prima di tutte le cose, oggetto di compiacimento del suo Creatore.
Prima che egli traesse dal nulla gli esseri e li ornasse di bellezza, teneva fisso il suo sguardo su
di lei, corredentrice dell’umanità perduta.
Dio si compiacque dall’eternità di colei che scelse come madre, in questa creatura, eletta da sempre, fra tutte le creature per singolare e specialissimo privilegio.
Gesù Cristo redime l’universo ed a ragione è
chiamato Redentore, via, verità, vita, luce che illumina tutte le creature, speranza crescente, porto
di salvezza per i mortali, ma sembra che egli non
gradisca queste lodi se non sono tributate anche a
sua madre. Vuole che anche lei sia redentrice, vita per i morti, via per chi è fuori strada, luce di
consolazione, di pace e di gioia, speranza certa,
porto sicuro.
Tanto si compiace in Maria che nel contemplare
lei, vede impallidire i santi, alla sua luce scompa-
rire i cherubini e i serafini, al suo splendore gli
appaiono meno belli i cori angelici.
Le invia tramite Gabriele il saluto di benedizione,
il messaggio di pace e la fa chiamare “la piena di
grazia”.
Quando Cristo fu voluto come primogenito dei
predestinati, fu voluta Maria Vergine, come madre di Cristo e le fu destinata una gloria più
splendente di quella di tutti gli altri santi. Come
Cristo nella gloria è superiore a tutti i santi, quale
loro re, così volle Maria superiore ai santi, come
regina.
Guglielmo abate non dubita di affermare che il
Signore volle esaltare Maria al punto di attendere
dalle sue labbra il permesso di entrare nel suo seno verginale; Colui che può tutto, prega per incarnarsi nel suo seno. “Non volle prendere carne
da lei senza che fosse lei a volerlo”, quasi per rimanerle riconoscente in eterno.
Con S. Anselmo si può dire che essendo Maria
Madre di Dio, ella sorpassa ogni altezza e sublimità che si possa immaginare dopo Dio.
Sant’Agostino non sapendo trovare parole più
convenienti, così si esprime: “Colei di cui parliamo è più alta del cielo, più profonda
dell’abisso”.
S. Tommaso saluta la Vergine, la venera e la dice
beata mille volte poiché dall’essere Madre di Dio, ha in sé qualcosa di infinito, tanto che quel
Dio che può fare innumerevoli mondi simili a
questo e mille volte più grandi, non può fare una
madre maggiore.
O cose mirabili, deducetene le conseguenze e
rimproverate il Suarez e me che sono d’accordo
con lui nel dire che la misura dei privilegi della
Vergine è la potenza di Dio.
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