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3° La quercia e il filo d`erba - di Martha Buga
III CLASSIFICATO Titolo: LA QUERCIA E IL FILO D’ERBA di Martha Buga Una maestosa Quercia sentì un giorno tra le sue radici qualcosa che quasi le dava fastidio; era un minuscolo Filo d’erba e notò che la stava guardando. -Cosa vuoi microbo?- chiese arrogante. -Come siete bella!rispose umile il Filo d’erba- chissà cosa potete mai vedere da lassù… -Davvero lo vuoi sapere?- disse la Quercia -Io da quassù posso vedere oltre tutti gli alberi del giardino, posso scorgere il primo raggio di sole all’aurora e, al tramonto salutarne l’ultimo. Posso sfiorare le nuvole nelle umide giornate autunnali, sentire la brezza passarmi tra le fronde, sfidare i venti più terribili e resistere alle piogge più violente!- Parlava e sentiva nella sua imponenza, di poter dominare il cielo in tutta la sua immensità. Poi abbassò lo sguardo, vide l’intensità degli occhi del Filo d’erba. Un brivido percorse il suo tronco e fece fremere le sue foglie. Allora disse piano: -e tu?- -io?- rispose il Filo d’erba - ma io…- E pensò alla sua esistenza, minuscola in un universo immenso e irraggiungibile poi, subito dopo il pensiero si fece chiaro e la sua voce squillò cristallina: -Io posso sentire il profumo della terra bruciata dal sole o bagnata dalla pioggia, quella stessa pioggia che mi sferza con violenza facendomi cadere ma non mi spezza! Ogni mattina porto sulla mia testa piccole gocce di rugiada come perle di una corona. Io ascolto il vivace via vai delle formiche laboriose, cullo dolcemente le coccinelle nei tiepidi pomeriggi di primavera e mi attardo con le piccole farfalle nelle calde sere d’estate…- Parlava e guardava intorno a sé scoprendosi immensamente fortunato, poi alzò lo sguardo e vide che la Quercia lo fissava immobile. Rimasero entrambi immobili per un attimo che racchiudeva tutta la profondità della loro esistenza. La Quercia e il Filo d’erba avevano capito tutto. Si guardarono e si raccontarono la vita del giardino non si sa per quanto tempo ancora sentendosi, nelle loro differenze inspiegabilmente e meravigliosamente uguali.