OSSERVAZIONI IN SEGUITO A UN EPISODIO DI APPLICAZIONE
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OSSERVAZIONI IN SEGUITO A UN EPISODIO DI APPLICAZIONE
OSSERVAZIONI IN SEGUITO A UN EPISODIO DI APPLICAZIONE NON CORRETTA D’IDENTIFICAZIONE ELETTRONICA IN PECORE DA LATTE Pinna W. (*), Sedda P. (*), Garau. G. (*), Cappai M.G. (*), Daga A. (**), * Sezione di Produzioni Animali, Dipartimento di Biologia Animale, Università di Sassari via Vienna, 2 - 07100 Sassari – Italy, E-mail: prodanim@ uniss.it ** Medico Veterinario Libero Professionista, Bitti (NU) RIASSUNTO – Gli autori descrivono le complicazioni insorte in un allevamento ovino da latte in seguito alla somministrazione di boli ceramici endoruminali (70×21 mm, 75 g) contenenti all’ interno un transponder (32,5 x 3,8 mm) con tecnologia Half Duplex. L’episodio si è verificato nel mese di luglio del 2004 dopo la somministrazione di 612 boli a pecore di razza Sarda nella fase finale di lattazione. Inizialmente l’anamnesi riportava che 14 animali (2,28% del totale dei capi identificati elettronicamente) nell’arco delle prime 12 ore dopo la somministrazione, presentavano una vistosa tumefazione nella regione del collo. Progressivamente, nelle 48 ore successive i soggetti colpiti manifestavano oltre alla tumefazione anche isolamento, anoressia, dispnea, etc. fino all’exitus. L’esame necroscopico dei capi venuti a morte evidenziava una serie di lesioni derivanti da sfondamento della regione retrolaringea e/o perforazione dell’esofago accompagnate da tragitti fistolosi, di diversa entità, nei circostanti muscoli del collo. L’episodio descritto offre lo spunto: 1) per evidenziare i gravi danni che può comportare la somministrazione del bolo endoruminale, non correttamente eseguita; 2) per rimarcare la fondamentale importanza della formazione del personale da impiegare per l’identificazione elettronica degli animali. Parole chiave: identificazione elettronica non corretta; ovini da latte; bolo ruminale; transponder; incidente di somministrazione. OBSERVATIONS ON A SEVERE ACCIDENT AFTER AN UNCORRECT APPLICATION OF THE ELECTRONIC IDENTIFICATION IN DAIRY SHEEP SUMMARY – The authors describe the raising complications caused by unproper electronic identification procedures in lactating ewes by means of ceramic endo-ruminal boluses (70×21 mm, 75 g), with an inner Half Duplex transponder (32,5 x 3,8 mm). The episode occurred in 2004, July, in a sheep dairy farm, consisting of n. 612 ewes by the end of lactation. The anamnesis reports the presence of a swelling in the neck region of 14 animals (2.28% of the electronically identified animals) during the 12 hours after the administration of the boluses. In the hit ewes non specific symptoms, such as isolation will, anorexia, dyspnoea went on getting worse and worse until the death occurred after 48 h. The necroscopy clearly revealed several lesions due to the breaking of the back region of the larynx and the rupture of the oesophagus wall, together with paths of different length among the muscle mass of the neck. This experience represents the start point to enlighten severe complications, and in some cases also to death of the animals, caused by an inaccurate application of the endo-ruminal bolus by inexpert technicians. Finally, we remark that the training of the personnel is an absolute need to obtain adequate results on electronic identification in each farm animal species. Keywords: uncorrect electronic identification; dairy sheep; endo-ruminal bolus; transponder; administration accidents. INTRODUZIONE L’identificazione elettronica (EID) negli ovini in base al reg. CE 21/2004 (8), a partire dal 1° gennaio 2008, diventerà obbligatoria in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea. Sebbene tale tematica sia stata affrontata a livello sperimentale da diversi Autori Caja et al. (1, 2), Ferri et al. (4), Pinna et al. (7), Ribò et al. (9) e abbia interessato circa 491000 pecore nel progetto IDEA (5), la casistica riguardanti eventuali incidenti in seguito all’identificazione elettronica è scarsamente documentata nella letteratura scientifica. A integrazione di un precedente lavoro (7), riguardante l’identificazione elettronica, mediante bolo ruminale, in ovini di razza Sarda nelle condizioni tipiche dell’allevamento della Sardegna, nella presente nota si segnala, probabilmente per la prima volta in ambito internazionale, una casistica clinica e necroscopica, rilevata nel 2004, in seguito alla non corretta somministrazione di boli ceramici endoruminali in ovini di razza Sarda. MATERIALI E METODI In una azienda della provincia di Nuoro un totale di 612 ovini da latte di razza Sarda (9 arieti e 603 pecore) vennero identificati elettronicamente utilizzando un transponder passivo con tecnologia HDX (Tiris 32 mm) contenuto in un bolo ruminale (RUMITAG bolus®) costituito da un involucro esterno di ceramica atossico ad alto peso specifico (>3,3 g/cm³), applicato agli animali tramite un apposito lanciaboli metallico con impugnatura in plastica (Rumigun). RISULTATI A partire dal giorno successivo alla somministrazione del bolo endoruminale, da parte del veterinario aziendale veniva riferita alla Sezione di Produzioni Animali una casistica riguardante 14 pecore e caratterizzata da una serie di gravi quadri clinici cui seguiva l’ exitus di alcuni soggetti. L’esame obiettivo generale presentava con varia gravità il seguente quadro clinico: isolamento dal gregge, abbattimento del sensorio, anoressia, scialorrea, temperatura oltre 39,5°C, congestione delle mucose e aumento della frequenza respiratoria. L’esame obiettivo particolare si concentrava nella regione del collo, vistosamente interessata da un’ampia tumefazione, che alla palpazione si presentava calda e dolente. Dopo un accurato esame clinico della suddetta regione anatomica si è anche potuto rilevare tramite un lettore portatile che il codice del transponder veniva letto in prossimità della tumefazione. Negli altri capi colpiti l’esame obiettivo particolare delle regioni potenzialmente interessate da lesioni dovute all’errata applicazione del bolo ceramico endoruminale non ha evidenziato segni clinici di rilievo. Con diversa cronologia, 10 animali (71,4%) nell’arco delle successive 48 ore venivano a morte e per ciascun capo è stato effettuato l’esame necroscopico. 4 pecore (28,6%) dei 14 capi riferiti, in base alla gravità dei quadri clinici venivano, dopo la visita clinica, sottoposti a sacrificio compassionevole e si procedeva immediatamente all’esame autoptico post mortem. L’esame necroscopico dei 10 capi venuti a morte nell’arco delle 48 ore ha evidenziato i seguenti quadri necroscopici: 3 capi (21,4%) presentavano sfondamento della parete retro-laringo-faringea con interessamento congestizioemorragico dei tessuti adiacenti. Le lesioni riscontrate erano direttamente riferibili al trauma provocato dall’operatore che per forzare la deglutizione del bolo da parte dell’animale ha inserito troppo in profondità e con eccessiva forza l’applicatore determinando lo sfondamento della parete faringea. 7 capi (50%) presentavano sfondamento della parete esofagea accompagnata da un tragitto fistoloso, di diversa ampiezza nei singoli capi e che nei casi più gravi si estendeva lungo il collo fino all’entrata del torace. All’interno di tutti i tragitti fistolosi era dislocato il bolo ceramico, con ampio interessamento emorragico e necrotico dei tessuti circostanti, unitamente a parti di materiale alimentare. Le lesioni riscontrate erano direttamente riferibili alla rottura della parete esofagea provocata da un’eccessiva violenza nella tecnica di somministrazione del bolo aggravata da improprie manualità eseguite dall’operatore. Quest’ultimo infatti con il buon intento di “aiutare” la progressione del bolo lungo l’esofago ha di fatto ulteriormente complicato gli effetti di una somministrazione non corretta accompagnando la dislocazione del bolo nel tragitto fistoloso intermuscolare anziché in esofago. L’esame post-mortem dei 4 capi abbattuti con sacrificio compassionevole ha evidenziato: 1 capo (7,1%) presentava lo stesso quadro necroscopico di sfondamento della parete esofagea e delle sopraesposte complicazioni. Analogamente sono ascrivibili all’operatore la serie di manualità non corrette conseguenti nell’applicazione del bolo. 1 capo (7,1%) presentava stenosi esofagea che ha determinato “ incarceramento” del bolo nel canale esofageo. Tale quadro necroscopico è in larga misura riferibile a una lesione anatomo-funzionale dell’animale complicata da una non accurata procedura di applicazione del bolo. 2 capi (14,4%) presentavano dislocazione del bolo in trachea. I quadri necroscopici erano, con eclatante evidenza, imputabili all’errata manualità da parte dell’operatore il quale ha sospinto il lanciaboli oltre la barriera laringea e una volta rilasciato il bolo ne ha, pur involontariamente, determinato il passaggio in trachea anziché in esofago. La casistica descritta in questi 2 capi rappresenta per motivazioni anatomo-funzionali il rischio più frequente d’incidente di somministrazione del bolo. In argomento la nostra esperienza ci porta a suggerire le modalità per un immediato intervento correttivo in grado di risolvere l’incidente. In caso di dislocazione del bolo nel canale respiratorio bisogna fare in modo di consentire all’animale di espellere il bolo dalla trachea. Resta da sottolineare che nella pratica di campo non sempre è immediato rendersi conto del passaggio del bolo in trachea. Nella nostra esperienza abbiamo potuto rilevare che contrariamente a quanto ci potrebbe attendere, per la presenza del bolo come un corpo ab ingestis nell’albero respiratorio, gli animali non tossiscono. Ancora per nostra esperienza infatti abbiamo potuto verificare in alcuni casi di dislocazione del bolo in trachea una subitanea cianosi grazie alla quale è possibile un immediato intervento per far espellere il bolo all’animale Tabella 1 - Ripartizione dei capi identificati elettronicamente e dei capi colpiti Capi identificati Capi colpiti n % n % Totale 612 100 14 2,3 Maschi 9 1,5 0 0 Femmine 603 98,5 14 100 Tabella 2 – Cause del decesso e lesioni riscontrate all’esame necroscopico Morti Sacrificio Totale Exitus compassionevole n % n % n % Sfondamento parete 3 30 3 21,4 retro-laringo-faringea Sfondamento esofageo Sfondamento esofageo e tragitto fistoloso Bolo in trachea Stenosi esofagea totale 1 7 10 25 70 100 1 7,1 7 50 2 50 2 14,4 1 4 25 100 1 14 7,1 100 CONCLUSIONI La casistica, pari al 2,3%, di incidenti mortali in seguito alla somministrazione del bolo ceramico descritta in questo episodio risulta decisamente eccezionale in termini numerici, ma soprattutto per la gravità delle lesioni provocate, rispetto alla casistica di incidenti mortali da noi documentata negli ovini di razza Sarda attestata su valori di 0,08%. In particolare non trovano giustificazione i quadri clinici e necroscopici provocati da manualità che aggiungono ulteriore danno al danno della non corretta tecnica di somministrazione. La casistica descritta, torna utile per ribadire la necessità di un’adeguata formazione del personale da impegnare nell’identificazione elettronica degli animali al fine di garantire il benessere dell’animale e di evitare anche pesanti danni patrimoniali ed economici. Bibliografia 1) Caja G., Conill C., Nehring R., Ribó O. 1999. Development of a ceramic bolus for the permanent electronic identification of sheep, goat and cattle. Comp. Electr. Agric., 24: 45-63. 2) Caja G., Thomas D.L., Rovai M., Berger M., Taylor T.A. 2003. Use of electronic boluses for identification of sheep in the U.S. J. Anim. Sci. 81 (Suppl. 1):280 3) Circolare Ministero della Salute 28/07/2005 su identificazione e registrazione animali della specie ovina e caprina. 4) Ferri N., Di Francesco C., Monaco F., Egizi F. (2001). Identificazione elettronica negli ovini: sperimentazione di un prototipo di supporto ceramico elettronico a localizzazione endoruminale. Large Animals Review, Anno 7, n 2, 37 – 40 5) IDEA PROJECT Final report http://idea.jrc.it 6) KORN C., (2003). List of certificates of laboratory acceptance for the IDEA project and List of certificates according to IDEA test Procedure. Version 1.0 - European commission - Joint Research Centre, Ispra, Technical note No I.03.124, Agust, 310pp; 7) PINNA W., SEDDA P., DELOGU G., MONIELLO G., SIONIS G.F., SOLINAS I.L.. Identificazione elettronica nell’allevamento ovino da latte. Atti xiv congresso nazionale SIPAOC, Siena (si) 28 sett – 2 ottobre 2004. 8) REG. CE 21/2004. Gazzetta ufficiale dell'Unione europea 9.1.2004 9) RIBÓ O, KORN C., MELONI U., CROPPER M., DE WINNE P. &CUYPERS M IDEA: a large-scale project on electronic identification of livestock. Rev. sci. tech. Off. int. Epiz., 2001, 20 (2), 426-436