IJPH - Anno3, Vol2, N3-4 - Italian Journal of Public Health World
by user
Comments
Transcript
IJPH - Anno3, Vol2, N3-4 - Italian Journal of Public Health World
IJPH - Year 5, Volume 4, Number 2, Suppl. 1, 2007 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH Screening per il tumore della cervice uterina o vaccino anti-HPV? Conoscenze, attitudini e comportamenti di un campione di giovani donne Giuseppe La Torre, Giacomina Chiaradia, Alice Mannocci, Chiara de Waure, Walter Ricciardi Introduzione L’ incidenza delle malattie sessualmente trasmesse (MST) è in costante aumento, in particolare per la compresenza di fattori biologici e comportamentali (Tabella 1) Diversi studi in Italia hanno posto l’attenzione sulle conoscenze, attitudini e comportamenti in merito alle malattie sessualmente trasmesse, al ricorso ai servizi di screening e alle vaccinazioni. Purtuttavia, un’analisi che tenga conto contemporaneamente questi aspetti come un unicum appare mancare. A tal proposito, lo scopo dello studio che si presenta in questo capitolo è stato quello di valutare conoscenze, attitudini e comportamenti in relazione allo screening per il tumore della cervice uterina ed alla vaccinazione anti-HPV, in un campione di donne maggiorenni. In particolare la nostra attenzione è stata posta sul rapporto fra queste due forme di prevenzione (primaria quella relativa alla vaccinazione, e secondaria quella concernente il Pap-test). Materiali e metodi È stato somministrato un questionario a giovani donne iscritte all’ultimo anno di scuola media superiore o ad un corso universitario (Medicina e Chirurgia, Infermieristica, Economia, Assistente Sociale) presso le Università di Roma (Cattolica), Cassino,Ancona e Torino. Il questionario (Allegato 1) prevedeva di indagare le seguenti aree: - una prima parte relativa alla valutazione di attitudini, conoscenze e comportamenti nei confronti di alcune malattie sessualmente trasmesse; - una seconda parte relativa alle conoscenze generali sui vaccini - una terza parte relativa a conoscenze e comportamenti nei confronti del Pap-test e della vaccinazione anti-HPV - una quarta parte riguardante attitudini e opinioni sulla vaccinazione anti-HPV - una quinta parte relativamente all’attività sessuale - un’ultima parte concernente aspetti sociodemografici. Considerando le indicazioni attuali per la somministrazione del vaccino, ci è parso opportuno valutare le differenze per gruppo di età delle rispondenti, sopra e sotto i 26 anni di età. Le differenze per gruppi sono state analizzate usando il test del chi-quadrato. In tale contesto vengono presentati i risultati preliminari dello studio pilota. Risultati Hanno partecipato alla fase pilota dello studio 365 donne maggiorenni. Una buona conoscenza delle malattie infettive trasmissibili viene riportata soltanto per patologie quali AIDS, Herpes genitalis (Figura 1). In entrambi i gruppi d’età vi è la convinzione diffusa (85-87%) che dalle MST non sempre si guarisca. Sostanzialmente sovrapponibili sono le conoscenze relativamente alle modalità di acquisizione di una MST (Figura 2) Relativamente alle modalità di prevenzione delle MST (Figura 3), la quasi totalità delle rispondenti dichiara efficace l’uso del preservativo, mentre la metà di ciascun gruppo ritiene fondamentale conoscere il proprio partner. Circa il 10% delle rispondenti in entrambi i gruppi in maniera non corretta ritiene utile il ricorso alla pillola contraccettiva. Figura 1. Conoscenza delle MST Tabella 1. Fattori biologici e comportamentali nelle malattie sessualmente trasmesse Fattori biologici Resistenza di alcuni patogeni Comparsa di microrganismi emergenti Fattori socio-comportamentali Maggiore facilità a viaggiare e a migrare Promiscuità e precoce inizio dei rapporti sessuali Aumento della prostituzione sia maschile che femminile CAPITOLO 7 S55 IJPH - Year 5, Volume 4, Number 2, Suppl. 1, 2007 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC HEALTH Figura 2. Conoscenza delle modalità di acquisizione di una MST Figura 3. Conoscenza delle modalità di acquisizione di una MST A riguardo delle conoscenze generali sui vaccini, la stragrande maggioranza delle rispondenti riconosce il fatto che gli stessi vaccini costituiscono una tecnologia preventiva e che esiste l’obbligo per taluni vaccini, mentre meno conosciuta è l’esistenza di effetti collaterali derivanti dall’utilizzo di tali tecnologie (Figura 4). Dichiara di conoscere lo screening per il tumore della cervice uterina il 98% delle rispondenti, con il 70% che vi ha fatto ricorso almeno una volta nella fascia d’età superiore a 26 anni, contro il 12% nella fascia d’età inferiore a 26 anni (p < 0.001). In relazione alle possibili combinazioni dell’erogazione screening (Pap-Test)- vaccino anti-HPV, il 75% delle rispondenti dichiara che vi farebbe ricorso simultaneamente, mentre il 10% dichiara che preferirebbe solo vaccinarsi ed il 15% che preferirebbe solo far ricorso allo screening. Le fasce d’età per cui occorrerebbe praticare la vaccinazione anti-HPV sono prevalentemente quella di 12-13 anni e 18-20 anni (Figura 5). È interessante notare che il 70% circa delle partecipanti ritiene che sia utile vaccinare entrambi i sessi. Complessivamente, l’80% delle rispondenti ha dichiarato di volersi sottoporre alla vaccinazione se questa non venisse offerta gratuitamente, con una maggiore preponderanza di tale attitudine nel gruppo delle più giovani (85% contro 76%), e in tal caso sarebbero disposte a pagare una cifra compresa fra 51 e 100 € il 16% delle rispondenti, e una cifra superiore ai 100 € il 9% di esse. Figura 4. Conoscenze sui vaccini S56 Conclusioni Il presente studio, pur nella sua veste di studio pilota, ha consentito di mettere a punto uno strumento per la rilevazione di conoscenze, attitudini e comportamenti in relazione alle MST, allo screening del tumore della cervice uterina e alla vaccinazione anti-HPV. Non c’è dubbio che le malattie a trasmissione sessuale rappresentano un problema sanitario sia per i Paesi ad economia di mercato che in quelli in via di sviluppo, ma, come molti studi hanno messo già in luce (La Torre et al, 2002), emergono delle grosse carenze conoscitive in relazione alle MST, accanto alle non perfette conoscenze delle principali modalità di prevenzione della trasmissione di tali malattie. Tale studio conferma, pur considerando i limiti derivanti dal campionamento e dalla rappresentatività geografica, in maniera determinante il ruolo che gioca lo screening nella prevenzione secondaria del tumore della cervice uterina, per la quale esistono programmi consolidati in molte Regioni, e per la quale si sta assistendo negli ultimi anni ad un recupero del gap Nord-Sud che era possibile Figura 5. Preferenze su screening e vaccino CAPITOLO 7 IJPH - Year 5, Volume 4, Number 2, Suppl. 1, 2007 ITALIAN JOURNAL osservare alla fine degli anni ’90 e nei primissimi anni di questo secolo (Ronco et al, 2006).Accanto a questo si delinea in maniera robusta la considerazione sull’importanza della vaccinazione antiHPV come utile strumento per la prevenzione primaria dell’infezione da HPV e delle patologie tumorali associate. OF PUBLIC HEALTH Bibliografia 1) La Torre G, De Vito E, Martellucci L, Langiano E, Ricciardi G. Conoscenze, attitudini e comportamenti riferiti in materia di malattie sessualmente trasmesse negli studenti di tre Istituti Superiori di Cassino.Ann Ig 2002;14:233-42. 2) Ronco G, Giubilato P, Naldoni P, et al. Livello di attivazione e indicatori di processo dei programmi organizzati di screening dei tumori del collo dell’utero in Italia. In: Osservatorio Nazionale Screening. Quinto rapporto, 2006. Osservatorio Nazionale Screening. Quinto rapporto. Disponibile nel sito: http://www.osservatorionazionalescreening.it/ons/pubblicazi oni/rapporto5/indicatori_cervice.pdf . [Ultimo accesso settembre2007]. Allegato 1. Pagina 1 CAPITOLO 7 S57 IJPH - Year 5, Volume 4, Number 2, Suppl. 1, 2007 ITALIAN JOURNAL OF PUBLIC Allegato 1. Pagina 2 Allegato 1. Pagina 3 Allegato 1. Pagina 4 Allegato 1. Pagina 5 S58 CAPITOLO 7 HEALTH