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I nuovi regolamenti per gli scarichi di acque reflue urbane e di prima

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I nuovi regolamenti per gli scarichi di acque reflue urbane e di prima
Claudio Boldori
Responsabile Segreteria Tecnica A.ATO Provincia di Cremona
NORMATIVA SULLE ACQUE
Evoluzione della normativa sulle acque in Italia
RIFERIMENTO NORMATIVO
APPROCCIO ALLA TUTELA
L. 319/76
Limiti allo scarico
Norme di recepimento di Direttive
Comunitarie (balneazione, molluschi
coltura, vita dei pesci, acque destinate a
potabilizzazione)
Limiti al corpo idrico recettore in
funzione dei differenti usi
D.Lvo 152/99 e 258/2000
Limiti allo scarico ed al corpo idrico
recettore; classificazione in funzione
obiettivi qualità ambientale
WFD (Direttiva Quadro Europea
200/60)
Protezione della qualità ecologica
D.Lvo 152/2006
Recepimento WFD con sostituzione
D.Lvo 152/99
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D.Lgs 152/2006 – limite di inquinamento espresso in macrodescrittori (LIM)
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Cardini ed obiettivi della Direttiva Acque
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Cardini ed obiettivi della Direttiva Acque
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Cardini ed obiettivi della Direttiva Acque
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Cardini ed obiettivi della Direttiva Acque
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Cardini ed obiettivi della Direttiva Acque
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Cardini ed obiettivi della Direttiva Acque
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Cardini ed obiettivi della Direttiva Acque
I piani di gestione dei bacini comprendono i seguenti elementi:
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Stato di recepimento della Direttiva Acque
31
Stato di recepimento della Direttiva Acque
32
33
Avvio di uno studio sulle acque di estuario
Riuso delle acque reflue depurate
Gare per il servizio idrico integrato
Istituzione e definizione compiti dell’Autorità
dell’acqua e dei rifiuti
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Provvedimenti regionali
Incentrati sul bacino idrografico quale
entità territoriale per attuare il risanamento
delle acque
Finalizzati all’attuazione delle direttive
europee sulla tutela delle acque, con
particolare riferimento al raggiungimento
degli obiettivi di qualità dei corpi idrici
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Provvedimenti regionali
Affermazione di una politica di risanamento a livello di
bacino per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei
corpi idrici attraverso:
• il programma di tutela e uso delle acque (d.g.r.29
marzo
2006,n.2244)
il regolamento sulla disciplina dell'uso, del risparmio e
del riutilizzo dell'acqua (24 marzo 2006, n.2)
il regolamento sulla disciplina degli scarichi di acque
reflue domestiche e di reti fognarie (24 marzo 2006,
n.3)
il regolamento sullo smaltimento delle acque di prima
pioggia e di lavaggio (24 marzo 2006, n.4)
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Disciplina dell’uso, del risparmio e del
riutilizzo dell’acqua
Il Regolamento 24 marzo 2006, n. 2:
- Disciplina l’uso delle acque superficiali e sotterranee;
- Disciplina l’utilizzo delle acque ad uso domestico;
- Disciplina il risparmio idrico e il riutilizzo dell’acqua.
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Disciplina dell’uso, del risparmio e del riutilizzo
dell’acqua
DEFINIZIONI
• Acque destinate al consumo umano
• Aree di salvaguardia (di tutela assoluta, di rispetto e
di protezione)
• Autorità di polizia idraulica: autorità competente
all’esercizio delle funzioni di polizia idraulica di cui al
R.D. 25.7.1904 n. 523 (T.U. opere idrauliche)
• Derivazioni e prelievo di acqua da corpi idrici
superficiali e sotterranei
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Disciplina dell’uso, del risparmio e del riutilizzo
dell’acqua
INDIVIDUA GLI USI DELLE ACQUE:
POTABILE, IRRIGUO, IDROELETTRICO, INDUSTRIALE, PISCICOLO,
ZOOTECNICO, IGIENICO, ANTINCENDIO, ECC.
CHE SONO SOGGETTI A CONCESSIONE
USO DOMESTICO DI ACQUE SOTTERRANEE
NON E’ SOGGETTO A CONCESSIONE SE:
PORTATA MAX < 1 l/sec.
PRELIEVO < 1.500mc/anno
OBBLIGO COMUNICAZIONE PER ISCRITTTO ALLA PROVINCIA
USO POTABILE: CONSENTITO OVE NON E’ POSSIBILE USUFRUIRE
DELL’ACQUEDOTTO
NON C’E’ OBBLIGO INSTALLAZIONE CONTATORE
SALVO DIVERSA DISP. PROVINCIA
QUESTE DISPOSIZIONI NON SI APPLICANO ALLE UTENZE ESISTENTI
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Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
Il Regolamento 24 marzo 2006, n.3:
• Disciplina gli scarichi di acque reflue domestiche e assimilate
alle domestiche;
• Individua i trattamenti appropriati per scarichi di acque reflue
urbane da agglomerati di piccole dimensioni (D.G.R. 5 aprile
2006, n. 2318);
• Fissa i valori limite di emissione per gli scarichi degli impianti
di trattamento delle acque reflue urbane;
• Detta disposizioni per la raccolta, il trattamento e lo scarico
delle acque meteoriche;
• Prevede i contenuti essenziali da considerare per il
rilascio delle autorizzazioni allo scarico.
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Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
DEFINIZIONI (art. 74 D.lgs. 152/2006):
• Abitante equivalente:
il carico organico biodegradabile avente una richiesta
biochimica di ossigeno a 5 giorni (BOD5) pari a 60 grammi di
ossigeno al giorno;
• Acque reflue domestiche:
acque provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da
servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e
da attività domestiche;
• Acque reflue industriali:
qualsiasi tipo di acque reflue provenienti da edifici e
installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di
produzione beni …
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Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
DEFINIZIONI (art. 74 D.lgs. 152/2006):
• Acque reflue urbane:
il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue
industriali, e/o di quelle meteoriche di dilavamento convogliate
in reti fognarie, anche separate, e provenienti da
agglomerato;
• Agglomerato:
l’area in cui la popolazione, ovvero le attività produttive sono
concentrate in misura tale da rendere ammissibile, sia
tecnicamente che economicamente … la raccolta e il
convogliamento in una fognatura dinamica di acque reflue
urbane verso un sistema di trattamento o verso un punto di
recapito finale;
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Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
DEFINIZIONI (art. 74 D.lgs. 152/2006):
• Autorità d’ambito (ATO):
la forma di cooperazione tra comuni e province per
l’organizzazione del servizio idrico integrato;
• Gestore del servizio idrico integrato (S.I.I.):
il soggetto che gestisce il S.I.I. in un ATO…
• Scarico:
qualsiasi immissione di acque reflue in acque
superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria,
indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche
sottoposta a preventivo trattamento di depurazione.
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Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
DEFINIZIONI (art. 74 D.lgs. 152/2006):
• Rete fognaria
il sistema di canalizzazioni, generalmente sotterranee, per la
raccolta e il convogliamento delle acque reflue domestiche,
industriali ed urbane fino al recapito finale;
• Fognatura separata:
la rete fognaria costituita da due canalizzazioni, la prima delle
quali adibita alla raccolta ed al convogliamento delle sole acque
meteoriche di dilavamento, e dotata o meno di dispositivi per la
raccolta e la separazione delle acque di prima pioggia, e la
seconda adibita alla raccolta ed al convogliamento delle acque
reflue urbane unitamente alle eventuali acque di prima pioggia;
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Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
DEFINIZIONI (art. 74 D.lgs. 152/2006):
• Trattamento appropriato:
il trattamento delle acque reflue urbane mediante un processo
ovvero un sistema di smaltimento che, dopo lo scarico, garantisca
la conformità dei corpi idrici ricettori ai relativi obiettivi di qualità
ovvero sia conforme alle disposizioni della parte terza del presente
decreto;
• Trattamento primario:
il trattamento delle acque reflue che comporti la sedimentazione dei
solidi sospesi mediante processi fisici e/o chimici e/o altri, a seguito
dei quali prima dello scarico il BOD5 delle acque in trattamento sia
ridotto almeno del 20% ed i solidi sospesi almeno del 50%;
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Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
DEFINIZIONI (art. 74 D.lgs. 152/2006):
• Trattamento secondario:
il trattamento delle acque reflue mediante un processo che in
genere comporta il trattamento biologico con sedimentazione
secondaria o mediante altro processo in cui vengono
comunque rispettati i requisiti di cui alla tabella 1 dell’allegato
5 alla parte terza del presente decreto
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Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
Il Regolamento, per le acque reflue domestiche:
• Indica i tempi e modalità (D.G.R. 17 maggio 2006, n. 2557) per
individuare gli agglomerati da parte delle Autorità d’Ambito,
operazione importante anche per l’attuazione della direttiva
91/271/CEE;
• Definisce i criteri per assimilare alle acque reflue domestiche le
acque derivanti da attività commerciali e di produzione di beni;
• Prevede l’obbligo di allacciare gli scarichi in argomento alla rete
fognaria delle zone servite;
• Indica i trattamenti, i valori limite di emissione e i recapiti non
consentiti per gli scarichi di insediamenti isolati;
• Prevede il rinnovo tacito dell’autorizzazione per gli scarichi di cui
al punto precedente
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Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
INDIVIDUAZIONE AGGLOMERATI (ART. 4 R.R. 3/2006)
Prima individuazione
Autorità d’Ambito (A.T.O.) individuano agglomerati e parti
degli agglomerati sprovviste di reti fognarie, con atto
(Delibera Conferenza ATO) da assumere entro ottobre
2006.
Successivi aggiornamenti
Autorità d’Ambito, entro 6 mesi dall’attivazione degli
ampliamenti delle reti fognarie, provvedono ad aggiornare
la situazione degli agglomerati.
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Individuazione degli Agglomerati
STRATI INFORMATIVI NECESSARI ALLA
INDIVIDUAZIONE GRAFICA DEGLI
AGGLOMERATI SECONDO LA
METODOLOGIA TECNICA PROPOSTA
DA REGIONE LOMBARDIA
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Collettamento, rete fognaria e depuratori
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DUSAF
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Aree di espansione del P.R.G.
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Sezioni di censimento ISTAT 2000
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Agglomerati
DEFINIZIONE (D.Lgs. 152/99)
“Area in cui la popolazione ovvero le attività economiche sono sufficientemente concentrate
così da rendere possibile (e cioè tecnicamente ed economicamente realizzabile) anche in rapporto ai
benefici ambientali conseguibili, la raccolta ed il convogliamento delle acque reflue urbane verso un
sistema di trattamento di acque reflue urbane o verso un punto di scarico finale”.
TIPO DI AGGLOMERATO
Gli agglomerati sono stati classificati nelle seguenti tipologie:
AGGLOMERATI TIPO 1
1 agglomerato → 1 impianto esistente
AGGLOMERATI TIPO 2
1 agglomerato → n impianti esistenti
AGGLOMERATI TIPO 3
1 agglomerato→ nessun impianto o sistema di
trattamento esistente oppure 1 impianto di
progetto
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Agglomerati - Tipo 1
AGGLOMERATI TIPO 1
1 agglomerato → 1 impianto esistente
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Agglomerati – Tipo 2
AGGLOMERATI TIPO 2
1 agglomerato → n impianti esistenti
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Agglomerati – Tipo 3
AGGLOMERATI TIPO 3
1 agglomerato→ nessun impianto o sistema di
trattamento esistente oppure 1 impianto di
progetto
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Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
DEFINIZIONI (Art. 2 R.R. 24 marzo 2006, n. 3)
Insediamenti, installazioni o edifici isolati
Le costruzioni edilizie ubicate esternamente agli
agglomerati le cui acque domestiche o assimilate:
• Se smaltite tramite un unico scarico e provengano da
una sola struttura o da strutture tra loro funzionalmente
collegate;
• Se provenienti da più costruzioni indipendenti, siano
smaltite tramite distinti scarichi e siano di norma
caratterizzate da un carico organico complessivo
inferiore a 50 a.e.
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Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
Art. 5 R.R. 24 marzo 2006, n. 3
ACQUE REFLUE DOMESTICHE
Sono da considerare acque reflue domestiche, oltre a quelle provenienti da
insediamenti residenziali, le acque reflue derivanti dalle seguenti attività:
• Dal metabolismo umano e dall’attività domestica ovvero da servizi igienici, cucine
e/o mense anche se scaricate da edifici o installazioni in cui si svolgono attività
commerciali o di produzione di beni;
• Da attività riconducibili per loro natura a quelle domestiche e/o al metabolismo
umano, le acque reflue provenienti da:
• Laboratori di parrucchiere, barbiere e istituti di bellezza;
• Lavanderie a secco a ciclo chiuso e stirerie la cui attività sia rivolta direttamente
ed esclusivamente all’utenza residenziale;
• Vendita al dettaglio di generi alimentari e altro commercio al dettaglio, anche
con annesso laboratorio di produzione finalizzato esclusivamente alla vendita
stessa;
• Attività alberghiera e di ristorazione.
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Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
R.R. 24 marzo 2006, n. 3 – Allegato B - Tabella 1
ACQUE ASSIMILATE ALLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE
Le acque reflue il cui contenuto inquinante, prima di ogni trattamento depurativo, sia
esprimibile inferiore ai limiti della tabella seguente:
88
Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
Art. 7 R.R. 24 marzo 2006, n. 3
RECAPITO ACQUE REFLUE DOMESTICHE E ASSIMILATE
• Nelle zone servite da reti fognarie: allacciati alle reti,
nell’osservanza Regolamento Gestori;
• Nelle zone non individuate dal Comune come servite dalle reti
fognarie, in attesa individuazione degli agglomerati, il Gestore
valuta realizzabilità allacciamenti;
• Nel caso di insussistenza presupposti per l’allacciamento alla rete
fognaria, scarichi possono essere recapitati in acque superficiali o
sul suolo, nel rispetto disciplina dei nuovi insediamenti isolati.
89
Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
Art. 8 R.R. 24 marzo 2006, n. 3
DISCIPLINA INSEDIAMENTI ISOLATI
Nuovi scarichi < 50 a.e. NON possono essere recapitati:
• In corpi d’acqua superficiali
• Sul suolo o negli strati del sottosuolo, nelle zone appartenenti al
bacino idrografico dei laghi delimitate dalla fascia di 1 km dalla
costa.
TRATTAMENTO SCARICHI
• Vasca Imhoff o fossa settica
• Trincee sub-irrigazione, senza o con drenaggio, in relazione alla
permeabilità del terreno
• Acque meteoriche raccolte separatamente
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Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
Art. 8 R.R. 24 marzo 2006, n. 3
SCARICHI INSEDIAMENTI ISOLATI ≤ 50 A.E.
sono soggetti, in rapporto al loro essere nuovi o in atto, alla natura
del recapito e al carico organico, alle disposizioni per gli scarichi delle
reti fognarie relative ad agglomerati di uguale popolazione
equivalente
SCARICHI IN ATTO: da adeguare entro 3 anni
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Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
R.R. 24 marzo 2006, n. 3
Il Regolamento delle acque reflue urbane:
• Definisce i valori limite di emissione degli impianti di
trattamento delle acque reflue urbane e i tempi di
adeguamento;
• Indica i dimensionamenti dei manufatti per la raccolta, il
trattamento e lo scarico delle acque meteoriche;
• Prevede i contenuti essenziali da considerare per il
rilascio
dell’autorizzazione
allo
scarico.
92
Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
DIRETTIVA 91/271/CEE E NORMATIVA NAZIONALE
Trattamenti:
•
•
•
•
più spinto del secondario per agglomerati con più di 10.000 AE in
aree sensibili (tabelle 1 e 2 dell'allegato 5 al D.Lgs. 152/2006)
secondario per agglomerati con più di 15.000 AE in aree normali
(tabella 1 dell'allegato 5 al d.lgs. 152/2006)
Termine: 31-12-2000
secondario per restanti agglomerati con più di 2.000 AE (tabella 1
dell'allegato 5 al d.lgs. 152/2006)
Termine: 31-12-2005
appropriato per agglomerati con meno di 2.000 AE dotati di rete
fognaria
Termine: 31-12-2005
93
Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
R.R. 24 marzo 2006, n. 3
Per gli scarichi di acque reflue urbane recapitati nei laghi e
nei relativi bacini drenanti, il regolamento prevede, al 31
dicembre 2008, il rispetto di valori limite di emissione più
restrittivi di quelli:
• Della Tabella 1 dell’Allegato 5 al D.lgs. 152/06 per
impianti di potenzialità pari o superiore a 50.000 A.E.;
• Della Tabella 2 per il fosforo totale per impianti di
potenzialità pari o superiore a 10.000 A.E. (per l’azoto
totale è richiesto il rispetto della Tabella 2).
94
Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
R.R. 24 marzo 2006, n. 3
Per gli scarichi recapitati nella restante parte del territorio
regionale, il regolamento prevede:
• Al 31 dicembre 2008, valori limite di emissione di cui alla
tabella 2 per impianti di potenzialità pari o superiore a
10.000 A.E.;
• Al 31 dicembre 2016, valori limiti più restrittivi di quelli
della Tabella 1 per impianti di potenzialità pari o
superiore a 50.000 A.E. e di quelli della Tabella 2 per il
fosforo totale per impianti di potenzialità pari o superiore
a 50.000 A.E. e inferiore a 100.000 A.E.
95
Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
REGOLAMENTO REGIONALE 24 MARZO 2006, N. 3 – Art. 11
Scarichi di acque reflue urbane provenienti da agglomerati
con popolazione equivalente < 2.000 AE
• Sono sottoposti a trattamento appropriato secondo le
previsioni di cui alle norme tecniche regionali in materia
(o a trattamento alternativi proposti dal titolare dello
scarico), nel rispetto dei valori limite di emissioneprevisti
dal regolamento
Termine: 31-12-2005
96
Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
REGOLAMENTO REGIONALE 24 MARZO 2006, N. 3 – Allegato B
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Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
REGOLAMENTO REGIONALE 24 MARZO 2006, N. 3
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Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
REGOLAMENTO REGIONALE 24 MARZO 2006, N. 3
99
Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
100
Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
Per le acque meteoriche, il regolamento contiene disposizioni:
• Per il dimensionamento degli sfioratori di piena;
• Per la realizzazione delle reti fognarie separate;
• Per la realizzazione delle vasche di accumulo delle acque
di pioggia.
Quanto ai tempi, il regolamento prevede:
• L’adeguamento degli sfioratori e la realizzazione delle
vasche di accumulo entro il 31 dicembre 2016;
• La modulazione degli indicati interventi da parte dei piani
d’Ambito.
101
Disciplina degli scarichi di acque reflue domestiche
e di reti fognarie
Presupposti normativi regolamento sullo smaltimento
delle acque di prima pioggia
• Articolo 39, comma 3 del d.lgs. 152/99, che demanda
alle regioni la disciplina delle acque di prima pioggia e di
lavaggio
• Articolo 52 della l.r.26/2003, che prevede la disciplina di
tali acque mediante un apposito regolamento
102
Disciplina dello smaltimento delle acque di prima
pioggia e di lavaggio delle aree esterne
Elementi considerati nella predisposizione del regolamento
24 marzo 2006, n. 4 :
• Sottoporre a regolamentazione le superfici scolanti
potenzialmente inquinate;
• Introduzione di profili di flessibilità, con possibilità per
alcune tipologie di superfici di delimitare le parti soggette
a inquinamento e di proporre l’installazione di idonei
sistemi di trattamento;
• Semplificazione del procedimento di autorizzazione con
rilascio di un’unica autorizzazione per tutti gli scarichi in
caso di coincidenza dell’autorità competente
103
Disciplina dello smaltimento delle acque di prima
pioggia e di lavaggio delle aree esterne
Le definizioni più importanti per l’applicazione della
disciplina, riguardano :
• Le acque meteoriche di dilavamento;
• Le acque di prima pioggia, ripresa sostanzialmente dalla
L.R. 62/85;
• Le acque di seconda pioggia;
• Le acque pluviali;
• Le acque di lavaggio.
104
Disciplina dello smaltimento delle acque di prima
pioggia e di lavaggio delle aree esterne
Acque di prima pioggia soggette alle norme regolamentari
se provengono da superfici scolanti :
• Di estensione superiore a 2.000 mq., di pertinenza di
edifici ed installazioni in cui si svolgono determinate
attività;
• Di pertinenza di edifici o installazioni in cui si sono svolte
attività di deposito di rifiuti, centro di raccolta e/o
trasformazione degli stessi, deposito di rottami e
deposito di veicoli destinati alla demolizione.
105
Disciplina dello smaltimento delle acque di prima
pioggia e di lavaggio delle aree esterne
Aree :
• Destinate al carico e alla distribuzione di carburanti e
operazioni connesse e complementari;
• Destinate al deposito, carico, scarico, travaso e
movimentazione di sostanze pericolose.
106
Disciplina dello smaltimento delle acque di prima
pioggia e di lavaggio delle aree esterne
• Il rilascio dell’autorizzazione allo scarico delle acque di
prima pioggia è di competenza:
– Del Comune, nel caso di recapito nella rete fognaria;
– Della Provincia, negli altri recapiti ammessi.
• Per attività soggette a rilascio dell’autorizzazione
integrata ambientale, le disposizioni del regolamento si
applicano nell’ambito delle procedure di cui al D.Lgs
59/2005
107
Disciplina dello smaltimento delle acque di prima
pioggia e di lavaggio delle aree esterne
Previsto un ordine preferenziale di recapito delle acque di
prima pioggia (rete fognaria, corpo d’acqua superficiale e,
nei casi residui, sul suolo).
Le acque di prima pioggia, se recapitate :
• In rete fognaria, devono rispettare norme tecniche,
prescrizioni e valori limite di emissione adottati dal gestore del
servizio e approvati dall’Autorità d’Ambito;
• In corpo idrico superficiale o sul suolo, devono essere avviate
a vasche di raccolta a perfetta tenuta, di dimensione non
inferiore a 50 mc/ha di superficie scolante nel rispetto dei
valori limite di emissione delle acque reflue industriali con
stesso recapito.
108
Disciplina dello smaltimento delle acque di prima
pioggia e di lavaggio delle aree esterne
Per lo scarico delle acque di prima pioggia è presentata domanda di
autorizzazione all’autorità competente.
La domanda deve contenere la descrizione della superficie scolante,
delle attività svolte, delle reti di raccolta delle acque reflue e meteoriche
e dei sistemi di trattamento adottati.
Nella domanda può essere richiesto, per
le superfici
scolanti
indicate :
• Il rilascio dell’autorizzazione in base alla valutazione del trattamento
da installare e del programma di gestione connesso;
• Che le disposizioni del regolamento siano applicate solo alla parte
di superficie scolante inquinata;
• Di non essere assoggettati alle norme regolamentari se dallo
svolgimento delle attività non derivano pericoli di contaminazione
delle superfici stesse.
109
Disciplina dello smaltimento delle acque di prima
pioggia e di lavaggio delle aree esterne
Edifici esistenti
• Domanda di autorizzazione allo scarico delle acque di
prima pioggia da presentare entro un anno dalla data
di entrata in vigore del regolamento
• L'autorità competente prescrive con l'autorizzazione i
termini per la realizzazione delle opere (di norma non
oltre 36 mesi, con possibile riduzione a non meno di 18
mesi per situazioni di particolare gravità)
110
Disciplina dello smaltimento delle acque di prima
pioggia e di lavaggio delle aree esterne
Edifici nuovi
• Devono presentare domanda di autorizzazione allo
scarico delle acque di prima pioggia
• L'autorità competente può assegnare per la messa a
punto funzionale dei sistemi di trattamento un
periodo di tempo massimo
111
Disciplina dello smaltimento delle acque di prima
pioggia e di lavaggio delle aree esterne
Acque di seconda pioggia
Soggette alle disposizioni del regolamento, qualora siano
verificate le seguenti condizioni:
• provengano dalle superfici scolanti espressamente
indicate
• l'autorità competente ne accerti l'inquinamento dovuto a
rilascio di sostanze da materiali accatastati o depositati
sulle superfici
112
TIPOLOGIA DI IMPIANTI
DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE
113
114
115
116
117
118
119
120
121
122
123
124
125
126
127
128
129
130
MODALITA’ DI CONTROLLO
DEGLI SCARICHI
131
132
133
Fly UP