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L`ATMOSFERA TERRESTRE
L’ATMOSFERA TERRESTRE La composizione dell’aria Nei primi 100 Km di altezza, ciò che chiamiamo “aria” risulta costituito da un miscuglio di gas, alcuni dei quali, come l’azoto, l’ossigeno ed i gas nobili, sono presenti ovunque in percentuali fisse; altri, come l’anidride carbonica, presentano piccole variazioni percentuali in tempi lunghi; altri ancora, come l’ozono, il vapore d’acqua ed il cosiddetto “pulviscolo atmosferico”, oltre ad essere presenti in quantità variabili, hanno anche quote di esistenza preferenziali. COMPOSIZIONE DELL’ATMOSFERA • tra 0 e 100 km – gas presenti ovunque in percentuali fisse • azoto, ossigeno, gas nobili – gas con variazioni percentuali in tempi lunghi • anidride carbonica – gas in quantità variabili ed a quote preferenziali • ozono, vapore acqueo, pulviscolo atmosferico COMPOSIZIONE DELL’ATMOSFERA • tra 100 e 130 km – stessi gas, diverse percentuali – maggior presenza di ossigeno • tra 130 e 1100 km – prevalenza di azoto e ossigeno atomico • oltre 1100 km – prevalenza di elio ed idrogeno LA COMPOSIZIONE DELL’ARIA COMPONENTI PERMANENTI DELL’ARIA Componenti Simbolo Azoto N2 O2 A CO2 Ne,Kr,Xe H He Ossigeno Argon Anidr. Carb. Gas nobili Idrogeno Elio % Vol. 78,08 COMPONENTI VARIABILI DELL’ARIA Componenti Ozono Formula Quote di concentrazione O3 da 25 a 70 Km H2O fino ai 12-18 Km NaCl, C, nei primi Km 20,94 0,93 Vapor d'acqua 0,03 Pulviscolo Tracce ecc. Tracce AZOTO e OSSIGENO costituiscono insieme circa il 99% dell’aria. Nonostante ciò non hanno alcun ruolo nella produzione e evoluzione dei fenomeni meteorologici. Fondamentale è invece il VAPORE ACQUEO. COMPOSIZIONE DELL’ATMOSFERA • azoto ed ossigeno – costituiscono oltre il 99% dell’atmosfera – non hanno alcun ruolo nei fenomeni meteorologici • grande importanza meteorologica – componenti variabili • vapore acqueo • pulviscolo atmosferico COMPOSIZIONE DELL’ATMOSFERA • vapore acqueo – primi km di altezza (fino a 12-18 km) – evaporazione da superfici liquide – percentuali variabili (pochi gr/kg di aria) – importanza meteorologica dovuta a • scambi energetici (600 cal/g acqua) • limite alla dispersione del calore irradiato dalla Terra sottoforma di radiazione infrarossa (effetto serra) COMPOSIZIONE DELL’ATMOSFERA • pulviscolo atmosferico – particelle sospese nei bassi strati – hanno origine: • naturale (sale marino, ceneri vulcaniche) • artificiale (residui processi di combustione ⇒ smog) – importanza meteorologica dovuta a: • proprietà igroscopiche (nuclei di condensazione) • ⇒ formazione delle nubi PROPRIETA’ DELL’ATMOSFERA • pressione e densità – diminuiscono con l’altezza • temperatura – variabilità di comportamento – alternanza di massimi e minimi – serie di strati a profilo termico uniforme (sempre crescente o decrescente) – strati di transizione a temperatura costante PROFILO TERMICO DELL’ATMOSFERA • strati a profilo termico uniforme – troposfera • temperatura decrescente – stratosfera • temperatura crescente – mesosfera • temperatura decrescente – strati esterni: termosfera, ionosfera, esosfera • temperature crescenti (superiori al migliaio di gradi) • approssimazione gas perfetti • strati di transizione a temperatura costante – tropopausa – stratopausa – mesopausa PROFILO TERMICO DELL’ATMOSFERA STRATI A PROFILO TERMICO UNIFORME E COSTANTE PROFILO TERMICO DELL’ATMOSFERA PROFILO TERMICO DELL’ATMOSFERA PROFILO TERMICO DELL’ATMOSFERA • troposfera – altezza variabile per rotazione terrestre • 8 km ai poli • 11 - 12 km latitudini intermedie • 17 km all’equatore – temperatura diminuisce con la quota • valore medio s.l.m. : 15°C • valore medio a quota massima: - 55°C – sede di tutti i fenomeni meteorologici PROFILO TERMICO DELL’ATMOSFERA • tropopausa – spessore dell’ordine di una decina di km – temperatura costante - 55°C – presenza delle correnti a getto • stratosfera – altezza massima circa 50 km – temperatura aumenta con la quota • massima concentrazione ozono • assorbimento radiazione solare UV PROFILO TERMICO DELL’ATMOSFERA STRATOSFERA: LO STRATO DI OZONO PROCESSO DI DISTRUZIONE DELL’OZONO UN PROCESSO CONTINUO PROFILO TERMICO DELL’ATMOSFERA • stratopausa – limite superiore della stratosfera • mesosfera – altezza massima circa 80 km – temperatura diminuisce con la quota – 1% massa atmosferica totale – pressione compresa tra 1 e 0,01 hPa – nubi nottilucenti (quota ≈ 80 km) • formate da polveri cosmiche PROFILO TERMICO DELL’ATMOSFERA MESOSFERA PROFILO TERMICO DELL’ATMOSFERA • mesopausa – limite superiore della mesosfera • termosfera e ionosfera – predominano particelle ionizzate • riflessione onde radio (strati di Heaviside) • aurore polari – temperatura aumenta con la quota • temperatura in senso cinetico-statistico: T~Ecinetica~½mv2 • approssimazione con gas perfetto (elevato c.l.m. molecole) • esosfera – oltre 800 km di quota – transizione tra atmosfera e spazio cosmico PROFILO TERMICO DELL’ATMOSFERA TERMOSFERA e IONOSFERA Le aurore, sono strati multicolore frequenti nei cieli a latitudini molto alte nord e sud. La loro causa è l’interazione tra il vento solare – un tenue flusso di particelle cariche provenienti dal sole - ed il campo magnetico terrestre. Le luci sono frutto dell’impatto degli elettroni e protoni con le molecole dell’alta atmosfera. Questa spettacolare immagine mostra un’aurora boreale su di un campo coperto di neve ed alberi congelati in Alaska. Le aurore difficilmente scendono sotto I 60 km e possono salire fino a 1000 km. Vista dallo spazio un’aurora può apparire come un cerchio attorno ad uno dei poli magnetici terrestri. PROFILO TERMICO DELL’ATMOSFERA ESOSFERA Le forze: • gravità terrestre (intesa come forza risultante della gravità e della forza centrifuga, derivante dalla rotazione terrestre); • pressione atmosferica (tenuto conto che i gas tendono ad occupare tutto il volume) e che la pressione atmosferica tende a distribuire questa massa gassosa addensandone di più nei bassi strati e via via in modo decrescente con l’altezza; • l’ineguale distribuzione dell’energia solare (dovuta alle caratteristiche astronomiche e fisiche del globo) determina differenze di pressione tra punti posti alla stessa altezza, e mette l’aria in movimento rispetto alla terra. Se ne deduce che mentre il 50% della massa atmosferica totale è concentrata nei primi 5,5Km circa, il 99,7% di essa non va oltre ai 40Km. 1000 800 600 400 200 0 1 2 3 4 5 0 5,5 10 20 40 Hpa/mb 1000 500 250 50 2,7 P. riduz.% 100% 50% 25% 5% 0,27% Km 4.Struttura termica verticale dell’atmosfera T=1400°C (600km) km 120 TERMOSFERA 80 75 Mesopausa MESOSFERA 60 50 Stratopausa STRATOSFERA 20 14 Tropopausa TROPOSFERA l.m.m -85 -55 0 15 °C (1) nella Troposfera la temp. diminuisce con h (var. con LATITUD. e STAGIONI) (2) nella Stratosfera la temp. aumenta (inv.term. Impedisce mov.verticali quindi le nubi) (3) nella Mesosfera la temp. diminuisce nuovamente (4) nella Termosfera la temp. aumenta in modo esponenz. (concetto cinetico-statistico) La radiazione solare Tutti i corpi con temperatura maggiore dello zero assoluto (-273°C) hanno la proprietà di irraggiare nello spazio “granuli d’energia” sotto forma di onde elettromagnetiche. Questi granuli sono detti “fotoni”o “quanti” e presentano un contributo energetico inversamente proporzionale alla lunghezza d’onda. Il sole, radiatore ideale, ha una temp. superficiale di 6000°C ed emette radiazioni su un vastissimo spettro: dai raggi gamma (10-6 micron) fino a radiazioni con lunghezze d’onda di qualche Km. Soltanto quella con spettro compreso tra 0,15 e 14 micron (tra U.V. e I.R.) giunge ai confini con la mesosfera. Quella con lunghezza d’onda inferiore a 0,15micron (alto contenuto energetico) raggiY, raggi X e parte degli U.V. vengono assorbite nella termosfera (ecco una spiegazione delle alte temp). La radiazione oltre i 14micron, a basso contenuto energetico) viene riflessa nella ionosfera. LE CAUSE DEL TEMPO In definitiva la causa principale è: • Diversa distribuzione dell’energia solare in seno al sistema terra-atmosfera. Dovuta a: • Forma geometrica della terra. (sferoidale con incidenza della radiazione più concentrata all’equatore). • Inclinazione dell’asse di rotazione della terra (il quale nel suo movimento di rotazione intorno al sole rimane inclinato di 23°). CIRCOLAZIONE GENERALE ATMOSFERICA ANALISI DELLA C. G. A. FORZA DEVIANTE DI CORIOLIS CONSEGUENZE DELLA C.G.A. CIRCOLAZIONI TERMICHE CIRCOLAZIONE DELLE MEDIE LATITUDINI DISTRIBUZIONE STAGIONALE DELLE CALORIE CIRCOLAZIONE GENERALE ATMOSFERICA • cause fondamentali – differente riscaldamento nelle diverse regioni del globo • riscaldamento maggiore nelle zone tropicali, minore nelle polari • necessità di trasferire calore da equatore verso poli • caso ipotetico – Terra non in rotazione e superficialmente omogenea (oceani) ⇒ unica circolazione convettiva meridiana a scala emisferica ⇒ Cella di Hadley: • • • • salita di aria in quota all’equatore flusso in quota verso i poli discesa di aria al suolo ai poli flusso in superficie verso equatore CIRCOLAZIONE GENERALE ATMOSFERICA La Cella di Hadley (caso semplificato ipotetico) CIRCOLAZIONE GENERALE ATMOSFERICA • caso ipotetico – Terra in lenta rotazione • ancora unica circolazione convettiva • deviazione di Coriolis – Emisfero Nord: – Emisfero Sud: flusso in superficie nord-orientale flusso in quota sud-occidentale flusso in superficie sud-orientale flusso in quota nord-occidentale • EMISFERO SUD – DEVIAZIONE CORIOLIS AGISCE IN DIREZIONE OPPOSTA – CIRCOLAZIONE ATMOSFERICA SPECULARE EMISFERO NORD – A SEGUIRE SEMPRE RIFERIMENTO A EMISFERO NORD CIRCOLAZIONE GENERALE ATMOSFERICA • caso reale – Terra in rotazione con periodo 24 h • modello a singola Cella di Hadley non più plausibile – flusso superficiale completamente orientale prima equatore – componente orientale vento ∼ centinaia nodi – attrito equatoriale tale da rallentare rotazione terrestre • modello complesso di circolazione atmosferica • da unica circolazione meridiana a sistema di tre circolazioni: – meridiana interpropicale o cella di Hadley 0° - 30°N – extratropicale o cella di Ferrel 30°N - 60°N – cella polare 60°N - 90°N TRE CELLE DI CIRCOLAZIONE IL “TEMPO” SI GENERA ALLE MEDIE LATITUDINI CIRCOLAZIONE GENERALE ATMOSFERICA • scala moti atmosferici – moti verticali • massima estensione: intero spessore troposfera – moti orizzontali meridiani • forte componente in direzione meridiana • massima estensione: fascia latitudinale di ∼ 30° – moti orizzontali zonali • forte componente in direzione paralleli • massima estensione: intera circonferenza terrestre CIRCOLAZIONE GENERALE ATMOSFERICA • conseguenze – venti permanenti (superficie) • nordorientali intertropicali (alisei) • venti occidentali medie latitudini • venti orientali polari – sistemi barici dinamici • basse equatoriali • alte subtropicali • basse polari • alte artiche VENTI PERMANENTI • alisei – – – – velocità e direzione costanti lungo tutto l’anno tra latitudini Nord e Sud comprese tra 5° e 30° quote inferiori a 1 - 2 km (venti al suolo) caratteristiche: • velocità media circa 13 nodi (molto regolari sul mare) • secchi e freschi – causati da: • spostamento aria da fascia H subtropicale a L equatoriale • Coriolis ⇒ provenienza nord-orientale • convergenza all’equatore in fascia di 3° - 5° latitudine ⇒ calme equatoriali o convergenza intertropicale ITCZ – circolazione invertita in quota ⇒ controalisei – inversione periodica (scala diversi anni) alisei ⇒ El Niño VENTI PERMANENTI • venti occidentali – zone temperate oceaniche entrambi emisferi – tra latitudini 40° e 60° – regolarità disturbate da depressioni mobili ⇒ perturbazioni VENTI PERMANENTI DISTRIBUZIONE DEI SISTEMI BARICI SISTEMI BARICI DINAMICI • originati dai moti verticali aria – anticicloni • subsidenza • divergenza al suolo, convergenza in quota – cicloni • salita aria in quota • convergenza al suolo, divergenza in quota • fasce circumpolari di: – – – – bassa pressione equatoriale alta pressione tropicale bassa pressione polare alta pressione artica SISTEMI BARICI DINAMICI Distribuzione circumpolare delle fasce bariche dinamiche SISTEMI BARICI DINAMICI • nuclei barici dinamici – punti di massimo e minimo barico relativo interni alle fasce – in corrispondenza degli oceani • temperatura e flusso del vento più uniformi lungo tutto anno • attrito sui continenti effetti più marcati sul flusso geostrofico – anticicloni rinforzati su Azzorre, Bermuda, Pacifico orientale – cicloni accentuati su Aleutine e Islanda SISTEMI BARICI DINAMICI Distribuzione dei centri barici dinamici di alta e bassa pressione CIRCOLAZIONE INTERTROPICALE • cella di Hadley confinata tra equatore e tropico – salita in quota di aria calda a equatore • fascia di bassa pressione al suolo – in quota correnti meridiane verso polo • intervento della forza deviante • correnti divengono sudoccidentali (controalisei) • tra 25°N e 40°N circolazione diviene zonale – discesa di aria al suolo a latitudini subtropicale • fascia di alta pressione subtropicale • per divergenza, parte aria verso il polo, parte verso equatore – al suolo correnti meridiane verso equatore • intervento della forza deviante • correnti divengono nordorientali (alisei) contributo al fine ultimo della circolazione generale: ridistribuzione del calore solare riduzione del divario termico tra equatore e polo CIRCOLAZIONE TERMICHE • origina da gradiente orizzontali di temperatura • inizialmente superfici isobariche parallele suolo – in assenza di gradiente barico • diverso riscaldamento del suolo a pressione costante – l’aria scaldata si espande e diminuisce la densità – l’aria raffreddata si contrae e diminuisce la densità • superfici isobariche inclinate all’aumentare della quota • si origina gradiente barico in quota – alta pressione su zona calda – bassa pressione su zona fredda CIRCOLAZIONE TERMICHE • aria fluisce in quota da zona calda verso zona fredda • perdita di massa in colonna d’aria su zona calda – diminuisce pressione al suolo su zona calda • guadagno di massa in colonna d’aria su zona fredda – aumenta pressione al suolo su zona fredda • gradiente barico al suolo opposto a quello in quota • aria fluisce al suolo da zona fredda verso zona calda – circolazione al suolo come flusso di ritorno di quelle in quota CIRCOLAZIONE TERMICHE EFFETTO DI DIVERSO RISCALDAMENTO AL SUOLO SU UN CAMPO BARICO UNIFORME: AVVIO DI CIRCOLAZIONE TERMICA IN QUOTA CIRCOLAZIONE TERMICHE EFFETTO DI DIVERSO RISCALDAMENTO AL SUOLO SU UN CAMPO BARICO UNIFORME: CIRCOLAZIONE TERMICA COMPLETA CIRCOLAZIONE TERMICHE • stesso origine per fenomeni a scale molto diverse: – mesoscala (centinaio di km): brezze – sinottica (decine di migliaia di km): monsoni • caratteristiche delle circolazioni termiche: – i venti scorrono al suolo da zone fredde verso zone calde – i venti invertono periodicamente la circolazione • esempi di circolazioni termiche – brezze: periodo di dodici ore – monsoni: periodo di sei mesi • circolazione monsonica: – – – – ovunque ci sia vasto continente circondato da oceani dipende da forma e morfologia del continente dipende anche dalle variazioni in latitudine della ITCZ è più forte ed incisiva nel sud est asiatico CIRCOLAZIONE TERMICHE ESEMPI DI CIRCOLAZIONI A MESOSCALA: BREZZE DI MARE E BREZZE DI VALLE CIRCOLAZIONE TERMICHE ESEMPI DI CIRCOLAZIONI A SCALA SINOTTICA: I MONSONI