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Produzione sperimentale di tuberi seme di alcune varietà di patate

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Produzione sperimentale di tuberi seme di alcune varietà di patate
Progetto Interreg ALCOTRA F5 “Sapori e Prodotti delle Alte Valli”
Produzione sperimentale di tuberi seme di
alcune varietà di patate in aree montane
dell’Alta Valle Susa
Relazione finale delle attività svolte - anno 2011
1.Premessa e obiettivi del progetto
Il presente lavoro rappresenta una prosecuzione delle attività che la Scuola Malva ha
avviato da oltre un decennio sulla valorizzazione della coltivazione della patata nelle aree
montane, quale preziosa risorsa per il mantenimento dell’attività agricola nelle alte valli.
Dai primi progetti di ricerca regionali (2001-2003) che hanno determinato un rinnovato
interesse per la coltura, alla riscoperta di alcune peculiari antiche varietà coltivate da
diversi produttori, con studi ed approfondimenti sulle performances agronomiche e
produttive (progetto concluso nel 2010) fino ad arrivare, alla fine del 2005,
alla
costituzione dell’Associazione dei Produttori della Patata di Montagna della Provincia di
Torino, con sede presso la stessa Scuola Malva, che oggi conta una cinquantina di
produttori localizzati nelle valli alpine della provincia stessa.
In più occasioni è stato segnalato il problema del reperimento dei tuberi seme, sempre di
provenienza estera, sia per le cultivar commerciali che per le antiche varietà. Per queste
ultime spesso è difficile trovare le patate da seme.
La possibilità di avviare una
produzione di tuberi seme in loco consentirebbe notevoli vantaggi, in termini logistici, ma
soprattutto permettere di conferire un ulteriore valore aggiunto alla tipicità di questo
prodotto, con l’intero ciclo di produzione realizzato localmente. In passato i tuberi
venivano infatti moltiplicati nelle zone di alta montagna, dove il clima freddo ostacola lo
sviluppo degli afidi responsabili della trasmissione di virosi della patata, consentendo il
mantenimento della sanità dei tuberi. Lo stesso Parco del Gran Bosco di Salbertrand
svolgeva in passato questa importante funzione al servizio dei produttori della Valle Susa.
Nel 2011, in collaborazione con il Parco Naturale del Gran Bosco di Salbetrand, nell’ambito
del progetto ALCOTRA F5- Sapori e Prodotti delle Alte Valli e su incarico della Comunità
Montana Valle Susa e Val Sangone, partner del progetto, sono stati allestiti i primi campi
sperimentali per la produzione di patate da seme, con l’obiettivo di verificare la fattibilità di
questa produzione ed ottenere un primo nucleo di tuberi seme per alcune antiche varietà
tradizionalmente coltivate in montagna. In pratica le finalità operative sono state la verifica
di alcuni requisiti fitosanitari dell’ambiente di coltivazione che devono necessariamente
essere presenti per la produzione di patate da seme (assenza di nematodi nel suolo, basso
rischio di trasmissione di virosi ad opera di insetti vettori), l’adattabilità pedoclimatica alla
coltivazione della patata ed il rilevamento delle rese ottenute, ai fini della valutazione della
sostenibilità tecnico-economica dell’attività proposta.
2.Caratteristiche delle antiche varietà in prova
Ratte (Patate del Bur): tuberi di forma allungata più o meno irregolare, pezzatura
modesta e pasta gialla. Viene moltiplicata in Francia nell’ambito delle antiche varietà. Tra
gli ecotipi considerati è sicuramente quello tradizionalmente più diffuso in tutto l’arco
alpino piemontese ed in particolare nelle valli che hanno uno sbocco oltralpe. L’impiego
tradizionale di questi tuberi era quello della frittura delle patate intere in padella, spesso
con la buccia che risulta molto esile. La raccolta dei tuberi per il consumo avviene
precocemente così come
uno o due mesi dalla raccolta. I tuberi seme utilizzati per il
progetto sono stati reperiti da un fornitore della Val Chisone.
Piatlina: l’ecotipo rinvenuto a Pragelato con questa denominazione presenta una forma
ovale, tendenzialmente appiattita, con la presenza di numerosi occhi, leggermente
infossati e circondati da una caratteristica bordatura rossastra. La pasta è di colore giallo
molto chiaro. Non è l’unico ecotipo con questo nome che i produttori delle Valli Chisone e
Susa ricordano, in quanto diverse testimonianze orali riferiscono di una Piatlina con occhi
molto infossati,
bordatura rossa blanda o assente e pasta bianca, probabilmente
riconducibile all’antica varietà francese Insitut de Beauvais, divenuta moltorara anchein
Francia. In Piemonte esistono altri ecotipi con questo nome nel Cuneese (Entracque). I
tuberi seme utilizzati nel progetto derivano da un nucleo recuperato da un produttore di
Pragelato nel 2004, successivamente controllati e risanati dall’Istituto Sperimentale per le
Colture Industriali di Bologna.
Vitelotte Noire: tuberi di piccola pezzatura, forma allungata e superficie esterna
irregolare. Buccia e pasta presentano la caratteristica colorazione
blu-violacea. Viene
anch’essa moltiplicata in Francia da soggetti specializzati sulla biodiversità e le varietà
antiche, anche se in quantità ridotte e a prezzi molto elevati (la resa dichiarata è molto
bassa), per cui non è facile reperire i tuberi da seme. Viene coltivata da decenni da alcuni
produttori della Val Susa e delle Valli di Lanzo. I tuberi seme certificati utilizzati per i campi
sperimentali sono stati forniti da un produttore francese della Bretagna, una delle aree in
cui è più diffusa la coltivazione di questa varietà.
3.Attività effettuate
2.1
Individuazione dei siti e requisiti fitosanitari
Nel 2012 sono stati utilizzati 3 degli stessi appezzamenti che avevano ospitato i campi
sperimentali nel primo anno del progetto:
1) Località “Le Selle” -1950 m s.l.m.,
campo recintato in prossimità della stazione
meteorologica;
2) Località “Le Selle” -1950 m s.l.m., campo all’esterno della recinzione sopra citata
3) Località “Il Seu” 1700 m s.l.m., a ridosso della strada di accesso alla borgata
In sostituzione dell’appezzamento utilizzato l’anno precedente a a monte della strada in
località Il Seu, non più disponibile, è stato utilizzato un altro appezzamento poco a valle
della borgata
Il Seu, 1700
(m s.l.m.)
Campo 3
Le Selle , 1950
(m s.l.m.)
Campo 4
Fig.1- Localizzazione dei campi per la produzione sperimentale di patate da seme
Campi 1,2
In ottemperanza alla normativa sulla moltiplicazione delle specie vegetali che vieta la
produzione di patate da seme in terreni infestati da nematodi è stato nuovamente
contattato il Settore Fitosanitario Regionale, per verificare la necessità di un nuovo
campionamento per escludere la presenza di nematodi nel suolo, il quale ha ritenuto
superfluo il campionamento preventivo, considerando gli esiti negativi dei rilevamenti
effettuati nell’autunno 2011 ed appurando che il campo inserito ex-novo nel 2012 era
comunque localizzato non lontano da quelli già campionati l’anno scorso.
Lo stesso Settore Fitosanitario della Regione Piemonte ha però imposto un ulteriore
campionamento da effettuarsi subito dopo la raccolta dei tuberi per escludere la presenza
di nematodi al termine del secondo anno.
2.3 Allestimento dei campi sperimentali, trapianto dei tuberi e successive cure
colturali
Sono stati rilevate le dimensioni degli appezzamenti individuati per la prova
e
definiti gli schemi sperimentali. Oltre alle tre antiche varietà oggetto dello studio (Piatlina,
Ratte e Vitelotte Noire) sono state inserite nei campi anche due varietà commerciali come
testimoni di riferimento. Sono state scelte Agria e Desirèe, le due varietà più coltivate negli
areali montani.
Il trapianto dei tuberi nei campi in località Le Selle è stato effettuato in data 26 maggio,
mentre nei 2 giorni successivi sono stati effettuati i trapianti i due appezzamenti in località
Il Seu. Il trapianto è stato effettuato con trattrice e pianta tuberi del Parco di Salbertrand,
da due addetti della Scuola Malva ed un operatore del parco che conduceva la trattrice.
Complessivamente sono stati utilizzati 450 kg della varietà Ratte,
70 kg della varietà
Vitelotte Noire, circa 50 kg della varietà Piatlina e 5 kg della varietà Patata di Ingria,
recuperata in Val Soana. Per quest’ultima varietà si tratta di mantenere un piccolo nucleo
di moltiplicazione in quota per conservarne la sanità, ma la destinazione prevalente è
costituita dalle valli canavesane dove è stata rinvenuta.
A queste antiche varietà sono
state affiancate alcune decine di kg delle varietà Agria e Desirèe, ripartite tra i due siti,
come testimoni di riferimento per la valutazione delle rese. La disposizione delle varietà
viene schematizzata nelle figure 1 e 2.
CAMPO A MONTE DELLA STRADA
VITELOTTE NOIRE
INGRIA
1 FILA PIATLINE
9 FILE
STRADA
RATTE 32 FILE
direzione alpeggio
CAMPO A VALLE DELLA STRADA
ratte
25 FILE
agria
desiree 1 FILA
viola 10 file 1 FILA
Figura 1- Campi sperimentali in località Il Seu di Salbertrand
viola 12 file
2 file vitellotte
4 file desiree
stazione
meteo
4 file agria
32 FILE RATTE
Figura 2- Campi sperimentali in località Le Selle di Salbertrand
In ognuno degli appezzamenti è stata collocata una trappola cromotropica di colore giallo
per il monitoraggio dell’eventuale presenza di afidi potenziali vettori di virosi della patata.
Fig 4 Campo sperimentale in località Seu dopo la sarchiatura effettuata dagli addetti della
Scuola Malva con motocoltivatore (15 luglio)
Sono state effettuate una sarchiatura manuale alla fine della fase dell’emergenza
delle piante, alla fine di giugno, e circa 10 gg dopo è stata effettuata una seconda
sarchiatura e rincalzatura con motocoltivatore in dotazione alla Scuola Malva. Non si è reso
necessario alcun trattamento fitosanitario per il controllo della peronospora della patata ed
i monitoraggi effettuati hanno escluso la presenza della Dorifora, principale insetto
dannoso alla coltura.
2.3 Rilevamento delle fasi fenologiche
Sono stati effettuati 4 sopralluoghi (17/6, 27/6, 11/8 e 25/8) per la verifica
dell’evoluzione degli stadi fenologici ed il rilevamento di eventuali problematiche
fitosanitarie. L’emergenza delle piante è iniziata verso la metà di giugno e si è conclusa
entro la fine dello stesso mese, con un lieve ritardo per la varietà Vitelotte noire ed un
leggero anticipo per la varietà Ratte, rispetto alla media delle altre varietà. La percentuale
di piante emerse rispetto ai tuberi trapiantati è risultata elevata per tutte le varietà, con
percentuali più basse (85%) a carico di Vitelotte e Piatlina. La fioritura si è verificata nella
seconda metà di agosto ed inizio settembre, con un prolungamento di questa fase fino alla
metà dello stesso mese di settembre per la varietà Vitelotte N. ed una fioritura più precoce
rispetto alle varietà di riferimento per la varietà Ratte. Il ciclo vegetativo delle piante si è
comunque protratto fino all’inizio di ottobre, con piante ancora verdi al momento della
raccolta, anche se la Ratte evidenziava disseccamenti a carico di numerose foglie, a
segnalare il più breve ciclo vegetativo.
Varietà
Giugno
Luglio
Agria
98%
Desirèe
95%
Piatlina
Ratte
Vitelotte N.
Agosto
Settembre
85%
95%
85%
Fig.3- Andamento delle fasi di emergenza e fioritura per le varietà in prova nei due siti
considerati
Fig 4- Completamento della fase di emergenza nei due campi di Le selle (a sx) e Il Seu (a
dx) dove è visibile il risultato della prima sarchiatura manuale in corso di realizzazione.
Foto 30 giugno 2011
2.4 Monitoraggio della presenza di afidi vettori di virosi ed analisi virologiche
Le trappole cromotropiche sono state asportate e sostituite alla fine di luglio per un
primo controllo degli insetti catturati effettuato presso il laboratorio della Scuola Malva di
Bibiana. Un secondo controllo è stato effettuato alla fine di agosto sulle ultime trappole
posizionate.
Le trappole sono state analizzate in laboratorio, con l’ausilio di lente di ingrandimento e
microscopio ottico, rilevando soprattutto la presenza di ditteri ed imenotteri; nel controllo
effettuato sulle prime trappole prelevate sono stati rilevati solo tre afidi, dal corpo
nerastro, nella trappola proveniente dall’appezzamento situato in località Seu, a monte
della strada transitabile. Non è stata rilevata la presenza di afidi nelle trappole prelevate
dagli appezzamenti situati in località Le Selle. Tuttavia, anche per gli afidi individuati, pur
non essendo stata possibile la puntuale classificazione sistematica di genere e specie, le
caratteristiche morfologiche degli insetti rilevati permettono di escludere la presenza delle
4 specie che possono attaccare la patata e trasmettere virosi (Aphis fabae, Aphis gossipy,
Macrosypum euphorbiae, Mizus persicae), di norma relegate ad altitudini inferiori.
Per ogni antica varietà coltivata sono stati consegnati all’Istituto Sperimentale per le
Colture Industriali di Bologna due campioni (uno per ognuna delle località interessate dalla
prova) ai fini dell’effettuazione delle analisi virologiche per verificare l’effettiva assenza di
virosi e confermare la sanità dei tuberi da destinare ad un ulteriore ciclo di moltiplicazione.
nell’ambito del secondo anno del progetto (2012). I risultati verranno forniti entro gennaio
2012.
Fig. 5 Trappola cromotropica prelevata in località Le Selle ed analizzata il 10 agosto. A dx il
dettaglio di alcune sezioni della trappola con numerosi ditteri.
2.5 Raccolta e analisi della produzione
La raccolta è stata effettuata nelle prime due settimane di ottobre, con l’ausilio di trattrice
e scavatuberi in dotazione al Parco del Gran Bosco di Salbertrand. Hanno collaborato alla
raccolta due addetti della Scuola Malva di Bibiana. Le patate raccolte sono state
provvisoriamente collocate entro la ghiacciaia situata a monte della sede del Parco.
In ognuno dei 3 appezzamenti interessati dalla prova sono stati prelevati due campioni per
ogni varietà, consistenti nella produzione ottenuta da 1 m lineare (5 piante), che sono poi
stati analizzati presso il laboratorio della Scuola Malva per la determinazione delle rese
unitarie e del peso medio dei tuberi. Gli stessi campioni sono poi stati consegnati
all’Istituto Sperimentale per le Colture Industriali di Bologna per le analisi virologiche al
fine di verificare l’assenza di virosi e l’idoneità dei tuberi a costituire il nucleo base per la
produzione di patate da seme nel secondo anno del progetto. Alla fine della raccolta sono
inoltre stati prelevati i campioni di terreno da tutti gli appezzamenti per le analisi
nematologiche, consegnati al laboratorio specializzato del Settore Fitosanitario Regionale.
I risultati dei rilievi sulla produzione sono riportati nelle tabelle 1-3, rispettivamente per i 3
appezzamenti interessati dalla prova.
Si riportano le produzioni per ogni pianta (in
grammi) ed il riferimento alla resa unitaria per ettaro, il numero di tuberi mediamente
raccolti per ogni singola pianta ed il peso medio del singolo tubero.
Delle tre antiche varietà considerate, La Ratte è quella che ha fornito le maggiori rese
unitarie, sia in termini di peso della produzione, arrivando a superare i 220 q/ha nel campo
di Le Selle, valori addirittura superiori ad Agria, una delle due varietà di riferimento
generalmente molto produttive. Particolarmente consistente è risultato anche il numero di
tuberi prodotti da ogni pianta, in ogni caso sempre superiore rispetto a tutte le altre
varietà, fino a superare le 10 unità nelle località Le Selle e Seu, appezzamento a monte
della strada. Il peso medio dei tuberi maggiore (oltre 35 g, valore elevato per la varietà)
si è rilevato nell’appezzamento a valle della strada in loc. Seu, dove è risultato
significativamente inferiore il numero di tuberi prodotti per pianta.
La Piatlina, coltivata solo nel campo della località Seu, a monte della strada ha fatto
rilevare una discreta produzione, (174 q/ha), anche se inferiore alle varietà di riferimento,
con un numero di tuberi per pianta poco elevato (4,6), ma una pezzatura media
comunque apprezzabile (peso medio dei tuberi 53g).
Tab.1- Analisi della produzione- Appezzamento in località Seu- A valle della strada
Produzione /pianta
(g)
n° tuberi/pianta
Produzione
(q/ha)
Peso medio
dei tuberi (g)
Agria
343
3,9
240,1
88
Desirèe
402
4,4
281,4
93
Ratte
258
7,4
180,6
35
Vitelotte N.
114
3,8
79,8
30
279,25
4,88
195,48
61,60
Varietà
Media appezzamento
Tab.2- Analisi della produzione- Appezzamento in località Seu- A monte della strada
Produzione /pianta
(g)
n° tuberi/pianta
Produzione
(q/ha)
Peso medio
dei tuberi (g)
Ingria
291,3
5,2
203,91
57
Piatlina
248,8
4,6
174,16
53
246
10,6
172,2
23
Vitelotte N.
214,8
7,3
150,36
30
Media appezzamento
250,23
6,93
175,16
40,79
Varietà
Ratte
Tab.3- Analisi della produzione- Appezzamento in località Le selle
Produzione /pianta
(g)
n° tuberi/pianta
Produzione
(q/ha)
Peso medio
dei tuberi (g)
Agria
230,8
2,7
161,56
97
Desirèe
329,8
3,5
230,86
90
Ratte
324
14,4
226,8
22
Vitelotte N.
62,8
3,3
43,96
19
236,85
5,98
165,80
57,11
Varietà
Media appezzamento
Fig
6 Ratte nel campo di Le Selle, subito dopo l’estrazione operata dalla macchina
scavatuberi (foto 6 ottobre 2011)
La Vitelotte noire è stata la varietà che ha fatto rilevare le rese in generale più contenute,
in particolare presso i campi di Le Selle e Seu, confermando peraltro la modesta
produttività
nota
per
la
varietà
in
oggetto.
Desta
interesse
invece
il
dato
dell’appezzamento a monte della strada in località Seu, con produzioni decisamente più
significative (150 q/ha) ed un peso medio dei tuberi soddisfacente per la varietà (30 g).
Il confronto tra le rese medie ottenute nei singoli appezzamenti evidenzia produzioni
unitarie maggiori nell’appezzamento della loc. SEU, a valle della strada, rispetto agli altri
due siti di coltivazione.
Da segnalare una significativa presenza di sintomi di scabbia sull’epidermide dei tuberi
raccolti nell’appezzamento a valle della strada del Seu, unico dei tre campi ad aver già
ospitato la patata anni addietro. (la scabbia è comunque favorita dalla reiterata
coltivazione sullo stesso appezzamento, oltre che da fattori climatici predisponenti).
Complessivamente sono stati raccolti dai campi sperimentali circa 20 q di Ratte, 3,5 q di
Vitelotte Noire e 1,5 q di Piatline dalle parcelle delle varietà di riferimento 50 kg di Agria ed
altrettanti di Desirèe. Parte significativa di questa produzione potrà essere utilizzata nel
secondo anno del progetto per il secondo ciclo di produzione di patate da seme.
Bibiana, 23 novembre 2011
Il responsabile del progetto
(Giulio RE)
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