Kong: La Paura - Scuola Di Agopuntura Tradizionale della Città di
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Kong: La Paura - Scuola Di Agopuntura Tradizionale della Città di
SCUOLA DI AGOPUNTURA TRADIZIONALE DELLA CITTA’ DI FIRENZE TESI DI DIPLOMA di IV ANNO Kong: la Paura Candidata Direttore Dott.ssa Caterina Caciagli Dott. Franco Cracolici Anno Accademico 2006-2007 1 INDICE GENERALE Introduzione: I sette sentimenti………………………….pag. 3 Kong: la Paura……………………………………………pag. 8 Eziopatogenesi……………………………………………pag. 12 Alcuni punti di agopuntura……………………………. pag. 26 La paura ed i suoi effetti………………………………...pag. 30 Le attitudini maoiste……………………………………..pag. 32 Bibliografia…………………………………………….... pag. 33 2 I SETTE SENTIMENTI qi qing I sette sentimenti, qi qing, sono i principali responsabili delle malattie da causa interna. “Le malattie sono causate dai sei soffi climatici, dai cinque sapori e dai sette sentimenti. E’ evidente che i sei soffi climatici evocano il cielo, i cinque sapori la terra e i sette sentimenti l’uomo. Quindi, in quest’ultimo caso, le malattie sono dovute all’uomo stesso” (Kespi). I sette sentimenti sono rappresentati da xi (gioia), nu (collera), you (preoccupazione, inquietudine), si (preoccupazione, pensiero “che gira a vuoto), bei (tristezza), kong (paura), jing (terrore, panico, sensazione di spavento). L’ideogramma qing (R. 995) significa sentimento, sensibilità, emozione vera, reale, realtà dei fatti, interesse, gusto, mentre l’ideogramma qi (R. 453) significa 7. In Medicina Tradizionale Cinese (MTC) è molto importante lo studio del simbolismo; l’atteggiamento dei cinesi nei confronti dei numeri è d’estremo interesse verso tutto ciò che i numeri simbolicamente rappresentano, unito ad un’estrema indifferenza verso qualsivoglia concezione quantitativa legata ai numeri stessi. Un simbolo numerico domina tutto un insieme di realtà e di emblemi, esprime la qualità di determinati raggruppamenti; possiede un alto potere descrittivo, oppure indica un ordine gerarchico. I numeri indicano un’intima concordanza fra le azioni della natura ed i comportamenti umani: il numero 7 rappresenta la totalità degli ordini planetari ed angelici, i colori dell’arcobaleno, i mezzi per portare a termine una creazione, gli orifizi superiori, le stelle della Grande Orsa (che per i cinesi rappresentavano i sette reggenti del cielo, come i sette sentimenti sono le sette animazioni dell’uomo), le sette direzioni nello spazio (alto, basso, destra, sinistra, avanti, dietro) con un centro. Applicato all’uomo, il numero 7 simbolizza la possibilità di 3 espressione nelle varie direzioni supportate da un centro, indica l’orientamento che va dal centro dell’uomo verso il mondo. Il Chinese-English Dictionary of Traditional Chinese Medicine dà la seguente definizione: “Qi qing: modificazioni energetiche secondarie ai sentimenti umani. Una intensa e prolungata emozione può rappresentare un fattore patogeno, causando disfunzione dell’energia vitale, del sangue e dei visceri”. Le cinque emozioni o volontà (wu zhi) sono rappresentate dagli ideogrammi zhi (R. 821), che significa intenzione, volontà, progetto, tendere verso una meta, ambizione, ideale, documenti, storia locale, monogafia. Si tratta dello stesso ideogramma dello zhi del Rene. L’ideogramma wu (R. 5559) significa cinque, e cinque sono le virtù fondamentali (umanità, giustizia, buona creanza, saggezza sincerità), le relazioni immutabili (principe-soggetto, padre-figli, maggiorecadetto, marito-moglie), i precetti (divieto di uccidere, di rubare, di mentire, di abbandonarsi alla sregolatezza, di utilizzare bevande alcoliche), etc. In particolare gli organi sono cinque (Cuore, Fegato, Milza Polmone e Rene) e le cinque emozioni o volontà sono collegabili ad uno dei cinque movimenti ed all’organo ad esso associato. Si ha così: • Gioia-fuoco-Cuore • Collera-legno-Fegato • Pensiero-terra-Milza • Paura-acqua-rene • Tristezza-metallo-Polmone. Sembra che anche per questa relazione sia possibile tracciare la differenza fra i sette sentimenti e le cinque emozioni. Infatti queste ultime sono in qualche modo costituzionali, presenti da sempre e caratterizzanti lo stato emotivo per tutta la vita. I sette sentimenti, invece, sarebbero le emozioni “ad alto voltaggio” che si possono verificare in ogni momento della vita di tutti gli individui. De Berardinis sottolinea queste differenze e fa notare come le volontà (zhi) siano costituzionali, legate al jing e quindi alla forma. L’Autore continua sostenendo che mentre le volontà rappresentano le 4 potenzialità, i sentimenti (qing) rappresentano movimenti di energia che avvengono in risposta a sollecitazioni esterne; in questo senso sono in relazione allo shen (spirito), che è “la relazione per eccellenza”. Anche Andrès si sofferma sulle differenze fra volontà (zhi) e sentimenti (qing): “La distinzione dipende da due elementi: il primo è in relazione agli stessi termini che li definiscono ed il secondo riguarda la numerologia. Così i sentimenti sono sette in quanto definiscono dei movimenti interni dei soffi nell’organismo; le cinque volontà riguardano invece, la strutturazione profonda dell’organismo. Le wu zhi sono la volontà strutturante del cielo nell’uomo, che è ricevuta in ciascuno dei cinque organi. Essi sono la sorgente dei desideri e delle tensioni che si irradiano nell’uomo. A tal proposito vorrei soffermarmi su uno delle cinque volontà, lo zhi, anticipando quello che sarà l’argomento protagonista del mio lavoro: la paura. Zhi come” volontà” Nei classici zhi assume il significato di: “volontà”; “emozione”; “mente”; “memoria, segno” preceduto dal radicale “parola”. L’ideogramma zhi è composto dal radicale “cuore” e dalla parte fonetica shi che originariamente era zhi. In origine nel radicale zhi compariva il “piede” suggerendo quindi semanticamente l’idea di “direzione” del cuore. Secondo Wieger e Karlgren zhi aveva funzione di pronome oggettuale, di particella di collegamento e di verbo con il significato di “andare”. La valenza di movimento direzionato viene sottolineata sia Larre e Rochat de la Vallée in quanto intenzione del Cuore che persiste nel tempo e si sviluppa “come la pianta che incomincia ad alzarsi dal suolo”, sia da Wiseman e Ye che collegano zhi nella sua accezione di “emozione” al concetto di direzione del Cuore. Il movimento del Cuore si orienta continuamente verso un fine: la pianta rappresenta il processo di sviluppo della vita; il Cuore riveste la potenza e la tensione del fallo: la pianta è caratterizzata dal vigore del fusto. (…) L’espressione che unisce volere e proposito segna fondamentalmente 5 l’orientamento di tutta l’animazione a partire da un mentale ben costruito ed ispirato. L’idea di direzione è presente anche in Wiseman quando nota anche che zhi, in quanto conservato nel Rene, va interpretato nel senso di volontà o come “memoria”, in cui una persona trova orientamento nel tempo. Inoltre “Il permanere dello yi è detto zhi”. Un’edizione critica contemporanea spiega: “Si chiama zhi la conoscenza costituita attraverso l’accumularsi dei pensieri”. Si nota come i movimenti dell’accumulare, immagazzinare, conservare siano legati ai concetti di durata nel tempo, di stabilizzazione e di concentrazione, cioè a funzioni proprie del Rene e del jing. Già il “Classico dei Mutamenti” attribuisce a zhi le proprietà di essere concentrato e diritto: “zhi nella quiete è concentrato, nel movimento è diritto”. Intrinseci al Rene, a zhi ed al jing sono quindi unificazione, concentrazione, durevolezza e stabilità: si può comprendere allora come da queste caratteristiche derivino fermezza, determinazione e volere. Il volere è un movimento che scaturisce dall’adeguarsi al dao, da una chiarezza immediata in cui la spontaneità coincide con ciò che è inevitabile. In questo senso è tradotto zhi come “volontà, volere” ma anche “intenzione”, “proposito”, “intento”. Zhi come “emozione” e come “mente”. Il volere è anche qualcosa di più individuale, sono i desideri e le aspirazioni soggettive, come si legge nel Neijing: “Tutti desiderano che il proprio volere/sentimenti-zhi siano assecondati”. Questo passaggio da un volere che coincide con un prendere forma del dao ad aspetti più personali può chiarire il motivo per cui lo stesso termine zhi assume anche il significato di emozioni. Nei primi classici zhi si trova utilizzato per definire le emozioni specifiche in rela zione ai cinque organi ma anche come vocabolo più generale per sentimenti ed emozioni: “L’est genera il vento… in quanto all’emozione-zhi è collera”. “Se i patogeni permangono nel corpo senza essere liberati si hanno sentimenti-zhi di avversione o attrazione, qi e sangue entrano in uno stato di disordine”. Zhi significa anche attività della mente in senso lato. 6 Spesso quando il discorso si riferisce ad un luogo dove avvengono attività mentali si in alternativa di zhi oppure di shen o di Cuore, con significato sovrapponibile. Nei testi contemporanei il termine corrente per dire “mente” è shenzhi, ma esso si ritrova anche nei classici. Nella clinica vi si riferisce con la tipica frase “calmare lo shen e stabilizzare la mente”. 7 Kong: Paura Appartiene all’acqua-Rene. La paura fa parte quindi dello yin più profondo, la radice della vita; è anche radice delle altre emozioni, ad essa sono collegate la collera dell’aggressività, la tristezza della mancanza e della perdita, il pensiero che tenta di controllare tutto, l’euforia che nasconde il panico della disperazione. La paura le abbraccia tutte. Il carattere kong è composto dal radicale “cuore” e dalla parte fonetica gong, termine arcaico per “abbracciare”, il cui pittogramma era composto da “lavoro” e da una persona che estende le braccia. Padre Larre, commentando l’ideogramma, afferma: “La paura è la rottura delle benefiche comunicazioni tra alto e basso. Gli Spiriti del Cuore, non godendo più del supporto delle essenze, si smarriscono, si agitano ed il comportamento diviene insensato. I soffi, bloccati, provocano palpitazioni. Le essenze, private del loro dinamismo, non si elevano più, non sono più trattenute e ci si svuota dal basso. Quando la paura ha disorganizzato le connessioni fra acqua e fuoco, le essenze ed i soffi ripiegano nel proprio territorio: le essenze in basso ed i soffi in alto. Il movimento acqua, che attira verso il basso non è più equilibrato e l’organismo gela. Appaiono così l’insicurezza, l’esitazione (…) si è paralizzati. La paura è la perversione del movimento acqua. Quest’ultimo, normalmente, esercita un’azione controllata verso il basso che mantiene le basi della vita. Nella paura vi è cedimento, discesa senza controllo (…). La paura invade anche il Fegato (movimento legno), che non trova una base adeguata (Rene, acqua) da dove prendere lo slancio. La paura si oppone all’ardore impetuoso del Fegato, al maschio coraggio della Vescicola Biliare (…). Va ricordato che nella definizione dei sette sentimenti compare anche jing, che significa “spavento, allarme”. Già Zhuang Jiebin si interrogava a questo proposito: “Ci chiediamo come mai, pur appartenendo spavento e paura entrambi all’acqua, il danno provocato 8 sull’uomo dalla paura-kong sia molto più grave di quello provocato dallo spavento-jing. Questo viene da qualcosa di temporaneo ed essendo temporaneo si può ritornare alla situazione iniziale, la paura invece si accumula in modo progressivo ed essendo progressiva non si può risolvere, quando diventa grave il Cuore si indebolisce e lo shen è colpito, il jing si ritira, perciò lo yin si atrofizza, si estingue e si ritira con il passare del tempo”. Zhang Zihe nel capitolo sul ciclo di controllo reciproco delle emozioni dice: ”Spavento- jing è yang, entra dall’esterno, paura-kong è yin, esce dall’interno”. Mentre lo spavento è una risposta ad una minaccia improvvisa ed in genere reale, paura è invece in relazione ad uno stato di continua attesa di qualcosa di pericoloso, ed in molti casi si riferisce ad una sensazione persistente, pervasiva, spesso indeterminata. Lo spavento colpisce con forza scompigliando e rendendo disordinato il qi, la paura fa scendere il qi. Nel Suwenn, capitolo 39, si dice appunto: “Spavento, allora il qi va in disordine” e “paura, allora il qi scende”: jing ze qi luan (luan significa “disordine, arbitrario, caos, confusione e kong ze qi xia (xia significa “sotto, in basso, verso il basso). Paura-kong compare di frequente insieme a timore-ju, la cui forma antica conteneva il radicale “Cuore” ed il radicale raddoppiato “occhio” sopra a quello di “uccello”: interpretata da Karlgren come aspetto spaventato, timido, nervoso, come gli occhi di un uccello, e riferita a Wieger allo stato di vigilanza degli uccelli che devono sempre stare all’erta per la loro sopravvivenza. Contiene comunque l’idea di uno stato di allarme continuo. Essere disorientati, scossi fin dalle fondamenta, non sentire più nulla di stabile, di resistente e di sicuro: questa è la paura che si muta in timore. Nella vita quotidiana proviamo normalmente paura e timore: il saggio timore e la prudenza auspicabile permettono di misurare le conseguenze di un’azione. L’Invariabile Centro, uno dei quattro libri della scuola confuciana dice: “Per questa ragione il saggio sta all’erta e fa attenzione anche quando non vede nulla che reclami la sua vigilanza. Egli ha paura e trema anche quando non vi è nulla che 9 possa spaventarlo. Per lui niente appare più evidente delle pieghe più recondite del suo Cuore e niente è più manifesto dei più piccoli segni. Perciò veglia con sollecitudine su ciò che lui solo conosce, sui suoi pensieri e sui suoi sentimenti più intimi”. L’uomo timoroso e pauroso presentato nel capitolo ottavo del Lingshu non è questo saggio. E’ incapace di penetrare in se stesso; il suo interno non è che confusione, caos che lo terrorizza. La sua paura non gli viene dall’esterno; è confusione interna, disorganizzazione della vita, assenza della corrente che porta la vitalità e la gioia di chi confida nella vita. Paura e timore sono segni di insicurezza, di assenza di tranquillità, di scomparsa della gioia di vivere. Il tremore, che all’inizio non è che un fremito, diventa una paralisi più o meno completa. Non è la sana immobilità che tutto contiene, ma il non reagire ed il non trattenere. Non si sa più dove sbattere la testa. Tutto crolla e si distrugge; non si sa dove o quando dare la battuta di arresto; l’iniziativa diviene impossibile e tutto viene meno; tutto sembra irrimediabilmente perduto in anticipo. Nell’interno nulla è più al suo posto; la coesione degli zang e dello zang centrale, il Cuore non è più garantita; il Cuore non si assume più la presa in carico, gli Spiriti non possono più risplendere ed illuminare. Niente porta più verso l’alto, verso la luce, tutto si disgrega e se ne va; tutto cola: le lacrime, i liquidi organici non sono più trattenuti perché le essenze sono senza forza. In un soggetto in salute, la Virtù celeste scorre per congiungersi con i soffi terrestri e dare la vita. In questo contesto, ciò che scorre avrebbe dovuto essere custodito; è uno straripamento, una fuoriuscita da tutti gli orifizi interessati. Poiché l’essere “non di radica più negli Spiriti”, non si possiede più; gli scoli, segni sensibili di questa dispersione, non possono essere arrestati. Solo “il ricorso agli Spiriti, il ritorno degli Spiriti” permetterebbe la battuta d’arresto salutare; ma questo non è possibile. Più che paura di qualcosa di specifico, è spesso un timore che possa succedere qualcosa, paura per quello che può portare il futuro: di 10 solito è chiamata ansia, di quello stato di inquietudine continua che il Neijing descrive nei sintomi del canale del Rene come “vuoto del qi di Rene, facile paura, il Cuore batte come se ci fosse qualcuno che ti afferra”. Si tratta di quel sintomo “facili sussulti ai rumori improvvisi” che ricorre nella descrizione delle sindromi, di quei casi di agitazione e di paura profonda o del vero e proprio disturbo da attacco di panico. 11 Eziopatogenesi Le cause che più frequentemente entrano in gioco nella nell’etiologia della paura sono i quadri di vuoto. Le sindromi da vuoto sono caratterizzate da uno shen che non trova riposo e vaga senza dimora. Se infatti yin e sangue sono carenti non possono nutrire il Cuore a sufficienza e manca una base “materiale” che conservi lo shen e gli dia radice. Lo shen non ha allora dove alloggiare e diventa irrequieto, con quell’inquietudine di fondo che di notte si manifesta nei disturbi del sonno e di giorno in uno stato d’ansia, apprensione, smemoratezza. Questa irrequietezza è evidente sia negli atteggiamenti del paziente sia in ciò che racconta: non trova pace, vive in un continuo stato di allarme, o viene destabilizzato da ogni evento o emozione. I modi possono essere apparentemente molto diversi: c’è chi dice di essere in uno stato di angoscia continua per ciò che può succedere (fino alla sensazione di morte tipica dell’attacco di panico), altri lamentano una mancanza di memoria o di concentrazione (che poi è il non ricordare per disattenzione, un’incapacità di seguire discorsi o eventi dato che il pensiero non riesce a fermarsi ed è sempre altrove), altri sono in balìa di una labilità emotiva tale per cui ogni immagine, parola o fatto può destabilizzarli, scatenando reazioni incontrollabili. La descrizione dei quadri di vuoto è particolarmente delicata perché un deficit tende sempre a coinvolgere più aspetti. Ho evidenziato quindi le alterazioni di fondo da cui si sviluppa la malattia, riconducendo le diverse possibilità alle radici principali: vuoto di qi, vuoto di sangue, vuoto di yin. 12 Vuoto di Cuore e Milza La vita consuma qi, ed insieme è la condizione per cui si genera qi. Un’alterazione grave o persistente dello yin e yang tende ad esaurire il qi, risultando in un quadro di vuoto. La malattia aumenta il consumo di qi e ne rende più difficile la ricostituzione. In particolare è noto che dolore e sofferenza esauriscono il qi, così come esauriscono il qi le malattie croniche, l’affaticamento e l’eccesso di attività, gli accumuli di patogeni ed i deficit di sangue. In vuoto di qi genera anche uno stato di vuoto di sangue, per cui lo shen non viene nutrito e vaga senza dimora (ricordo che sangue e shen sono tra loro in relazione yin-yang). Nella clinica dei disturbi dello shen il vuoto di Milza e Cuore, sinonimo di “vuoto del qi di Milza e di sangue di Cuore” è quindi una condizione estremamente frequente. Manifestazioni cliniche del vuoto di sangue - palpitazioni, irrequietezza, timore (ansia), mancanza di memoria; - insonnia, iperonirismo; - vertigini e capogiri; - incarnato avvizzito; - lingua pallida, corta, sottile, eventuali piccole fessurazioni superficiali; - polso sottile, debole o minuto; Manifestazioni cliniche del vuoto di qi - stanchezza fisica, faticabilità; - feci molli e liquide, nausea; - sensazione di oppressione epigastrica e toracica; - aspetto emaciato; - stanchezza e sensazione di rilassamento soprattutto ai quattro arti; - mancanza di desiderio di parlare; - astenia, faticabilità, labbra e viso pallidi; 13 - lingua pallida, gonfia, improntata; - polso sottile e debole. In genere si consuma prima il qi del cielo posteriore, il che conduce ad un vuoto di qi di Milza. In seguito si attinge al cielo anteriore, il che implica un vuoto di Rene sempre più importante. Frequente è la presenza di calore, con la relativa sintomatologia, lingua fissurata o con punta rossa, accelerazione del polso. Principio terapeutico: tonificare il qi, nutrire il sangue, calmare lo shen. HT-7 Shenmen + ST-36 Zusanli + SP-6 Sanyinjiao Questa combinazione trova utilizzo molto esteso perché calma lo shen, tonifica il qi e nutre il sangue. Costituisce una scelta di base per tutte quelle situazioni in cui sia lo shen sia il corpo iniziano a dare segni di instabilità e di affaticamento. Agisce direttamente sul Cuore attraverso HT-7 Shenmen, la cui azione di calmare lo shen è condivisa anche da SP-6 Sanyinjiao e ST36 Zusanli, che ne potenziano l’effetto. Inoltre SP-6 Sanyinjiao nutre yin e sangue attraverso i tre yin del basso e ST-36 Zusanli tonifica il qi ma anche il sangue. HT-7 Shenmen: punto yuan e shu, punto terra, punto di dispersione. Le sue azioni principali sono quelle di calmare lo shen e regolare il qi di Cuore; tonificare i quattro vuoti del Cuore (qi e sangue, yin e yang); eliminare il calore del canale ed aprire gli orifizi. La “porta dello shen” è probabilmente il punto più usato nei disturbi delle emozioni proprio perché trova indicazione sia nei quadri di vuoto sia nelle condizioni di ristagno. Nutre infatti yin e sangue, procurando così radice e dimora allo shen ma è anche in grado di regolare il qi e di quietare l’agitazione. ST-36 Zusanli: punto he di di Stomaco, punto terra, punto di Chongmai. Tonifica il qi e nutre il sangue; rinforza il jiao medio e regola il qi di Stomaco; calma lo shen ed elimina il calore; sostiene la Milza ed elimina l’umidità; regola il qi difensivo e nutritizio e nutre la yuanqi; rinforza il qi vero ed attiva il qi del canale. 14 Detto punto delle “cento malattie” ha applicazioni molto vaste ed una efficacia altissima. In quanto punto he agisce direttamente sullo Stomaco, radice degli organi e mare di qi e sangue (il polso deve avere il qi di Stomaco, shen e radice, elementi che sono anche indicatori prognostici). L’azione di ST-36 Zusanli di tonificazione del qi deriva dalla sua capacità di agire sul cielo posteriore ma anche su yuanqi. E’ fondamentale nei disturbi dello shen, che così frequentemente si agita a causa dell’insufficienza di sangue di Cuore: promuove infatti le funzioni di trasformazione e trasporto della terra e stimola Milza e Stomaco nel produrre qi e sangue. SP-6 Sanyinjiao: punto di incontro dei tre canali yin del piede. Nutre yin e sangue e tonifica il qi; calma lo shen e regola il qi di Fegato; tonifica il jiao medio e trasforma l’umidità; muove e rinfresca il sangue. E’ anch’esso uno dei punti più utilizzati: trova infatti indicazione in caso di deficit di qi, insufficienza di yin, vuoto, stasi o calore del sangue, accumuli di umidità, patologie del jiao inferiore, ostruzioni del canale. E’ un punto fondamentale per calmare lo shen, attraverso le varie azioni: tonifica il qi di Milza, e Cuore e nutre il sangue ed è quindi efficace nel vuoto di Cuore e Milza, ma è importante anche nel vuoto di yin perché nutre lo yin di Fegato e Rene. Inoltre rinfresca se c’è calore nel sangue, trasforma l’umidità, muove il qi agendo anche sul ristagno di Fegato. BL-15 Xinshu + BL-44 Shentang + DU-11 Shendao L’abbinamento del punto shu di Cuore con il punto corrispondente sul ramo esterno del canale di Vescica e su Dumai è molto utilizzato per calmare lo shen poiché ha un’azione di tonificazione dell’organo e di eliminazione del calore. Si possono prendere in considerazione anche i punti Huatuo Jiaji. Le combinazioni che comprendono punti sul dorso che si trovano alla medesima altezza hanno la caratteristica di rinforzare l’azione del punto shu. Nel caso dei punti localizzati sul dorso la palpazione risulta particolarmente importante per determinare 15 la scelta. Le differenze nella consistenza dei tessuti, la reattività alla pressione, la temperatura, il colore, le eventuali alterazioni cutanee indirizzano la diagnosi ed il trattamento. BL-15 Xinshu: punto shu del dorso di cuore. Tonifica e nutre il Cuore; regola il qi di Cuore; calma lo shen; scioglie il petto e risolve la stasi di sangue; purifica il fuoco di Cuore. E’ un punto importante nel dolore al Cuore, oppressione al petto con inquietudine, sensazione di ansia ed oppressione al petto con impossibilità di prendere fiato, palpitazioni da paura, polso irregolare, scarsa memoria, paura e prudenza con deficit di Cuore, insonnia, iperonirismo, sviluppo ritardato della parola, epilessia, demenza, camminata da folle, spermatorrea. Trova anche indicazione nella tosse con sangue, sudorazione notturna, mancanza di forza alla radice della lingua, lacrimazione, colpo apoplettico. BL-44 Shentang Libera il petto e regola il qi; facilita la circolazione del qi nel canale ed allevia il dolore. Secondo “Domande essenziali” i cinque punti sul ramo esterno del canale di Vescica a livello dei cinque punti shu del dorso dei cinque zang drenano il calore dai cinque zang, un’azione condivisa dai punti shu del dorso dei cinque zang. DU-11 Shendao Tonifica Cuore e Polmone; elimina il calore ed estingue il vento interno. Localizzato allo stesso livello del punto shu di Cuore e di BL-44 Shentang, ne condivide l’azione di nutrire il Cuore, eliminare il calore e calmare lo shen. Questi tre punti vengono spesso utilizzati contemporaneamente. DU-24 Shenting (o EX-NH-3 Yintang) + REN-17 Shanzhong (o REN-14 Juque o REN-12 Zhongwan) + REN-6 Qihai (o REN-4 Guanyuan). 16 La combinazione dei punti di Dumai e remai è particolarmente utile quando il deficit è in relazione ad un disordine dei movimenti del qi. DU-24 Shenting e EX-NH-3 Yintang possiedono un’azione simile nel calmare lo shen: il primo agisce maggiormente sul vento interno, il secondo sul flegma che ostruisce gli orifizi. REN-17 Shanzhong, REN-14 Juque e REN-12 Zhongwan tonificano e regolano i qi ai rispettivi livelli: il primo agisce sulla costrizione a livello del torace e gola, il secondo scioglie gli annodamenti del qi di origine emotiva che si manifestano a livello epigastrico, il terzo regola il jiao medio, eventualmente in associazione con REN-13 Shangwan e REN-10 Xiawan. REN-4 Guanyuan è più indicato per nutrire yin e sangue, rinforzare yuanqi e jing, mentre l’azione di REN-6 Qihai si indirizza di più sul qi, tonificandolo, muovendolo e portandolo in basso. Vuoto di yin di Rene E’ determinato da malattie croniche, debilitanti, eccessi sessuali, perdite ematiche, forti emozioni, farmaci che disseccano o riscaldano in maniera eccessiva lo yin. Le manifestazioni cliniche di questa sindrome sono caratterizzate dal deficit dell’acqua e dal più o meno evidente liberarsi del fuoco che sarà più o meno evidente quanto maggiore è lo stato di deficit di yin. Lo yin dei reni è la base dei liquidi organici: il suo ruolo è quello di assicurare l’apporto delle sostanze necessarie allo sviluppo dell’organismo (ruolo svolto dal jing), e di equilibrare lo yang del Rene (fuoco). Manifestazioni cliniche - Turbe dello shen con insonnia, ansia, incubi notturni, amnesie; - vertigini, ipoacusia, tinnito; - calore ai cinque fuochi; - secchezza delle fauci; - dolenza e debolezza lombare ed alle ginocchia; 17 - spermatorrea, polluzioni notturne, oligomenorrea, amenorrea; - sudorazione notturna; - stipsi con feci secche ed oliguria con urine cariche, talora ematuria; - arrossamento ai pomelli; - lingua secca con corpo particolarmente rosso spesso incisa da fenditure, induito assente; - polso rapido, vuoto. Principio terapeutico: tonificare il Rene yin e purificare il fuoco e calmare la mente se i segni della liberazione dello yang e del fuoco sono eccessivi. Inerenti alla tonificazione del Rene yin: BL-23 Shenshu + BL-52 Zhishi + KI-3 Taixi + KI-7 Fuliu + REN4 Guanyuan. BL-23 Shenshu: punto shu del dorso di Rene. Tonifica i reni e fortifica lo yang; giova all’essenza; nutre lo yin del Rene; consolida il qi di Rene; regola i passaggi dell’acqua e giova alla diuresi; giova e scalda l’utero; giova ad orecchie ed occhi; rinforza la regione lombare. E’ il punto shu del dorso del Rene dove il qi dei Reni emana dall’interno alla superficie del corpo, ed in comune con gli altri punti shu del dorso, specialmente quelli degli zang yin, ha una forte azione nel regolare e tonificare i corrispondenti zangfu a livello più profondo. Secondo il “Cardine spirituale”: “I Reni immagazzinano l’essenza” e “l’essenza è la sorgente della vita”. “Domande essenziali” afferma: “l’essenza è la radice del corpo umano”, mentre un detto di Medicina Tradizionale Cinese (MTC) sottolinea: “Il Rene è la radice del cielo anteriore”. Poiché né l’essenza, né il qi del cielo anteriore possono essere eccessivi, i Reni possono soffrire solo di sindromi da vuoto”. BL-52 Zhishi Tonifica i Reni; regola la diuresi; rinforza la regione lombare. KI-3 Taixi: punto shu e yuan; punto terra del canale del Rene. 18 Nutre il Rene yin e purifica il calore vuoto; tonifica il Rene yang; ancora il qi e giova al Polmone; rinforza la colonna vertebrale lombare. E’ punto shu/yuan e quindi punto principale del canale del Rene per il trattamento delle disarmonie di Rene organo, che proprio per la natura tipica del Rene comporta sempre il vuoto, a carico delle radici sia yin che yang. KI-3 Taixi è importante per rinvigorire i reni e renderli capaci di sostenere il Cuore. KI-7 Fuliu: punto Jing prossimale; punto metallo del canale del Rene. Nella dinamica dei cinque movimenti, essendo un punto metallo nutre l’acqua del Rene; sebbene abbia un’azione di bonificazione del Rene yang, in questa sindrome è è usato per trattare la sudorazione notturna in associazione con HT-6 Yinxi. REN-4 Guanyuan: punto mu-frontale dell’Intestino Tenue; punto di incontro di Remai con i canali di Milza, Fegato e Rene. Fortifica il qi originale e giova all’essenza; tonifica e nutre il Rene; riscalda e fortifica la Milza; giova all’utero e giova al concepimento; regola il jiao inferiore e giova alla Vescica; regola il qi di Intestino Tenue; ristora ciò che è collassato. E’ indicato nel vuoto di Rene yin e yang, debolezza della regione lombare ed alle ginocchia, minzione frequente, enuresi, paura, terrore, paura che porta a vuoto, esaurimento, ulcere ossee profonde dovute a paura, emissione seminale, impotenza. Inoltre: sterilità, turbe ginecologiche, insonnia, letargia e mancanza di forza, debolezza del qi di Milza, diarrea nell’anziano; “Sindrome del maialino che corre” che sale fino al Cuore. Inerenti a calmare la mente: KI-1 Yongquan: punto jing distale, punto legno del canale di rene. Fa scendere l’eccesso dalla testa; calma lo shen; ripristina la coscienza e fa ritornare lo yang. Tale punto, l’unico tra quelli di canale localizzato sulla pianta del piede, è il più basso del corpo e punto legno del canale di Rene Acqua. Secondo il “Classico delle difficoltà”: “In caso di vuoto rinforzare la 19 madre, in caso di pieno disperdere il figlio”. In quanto punto figlio del canale di Rene, KI-1 Yongquan ha quindi un effetto potente nel ridurre gli eccessi in alto facendo “ritornare alla sua origine ciò che ha perso la radice” come riflesso nell’affermazione dell’”Ode per chiarire i misteri “ che “KI-1 Yongquan è in relazione con la terra” e nell’altro nome di questo punto, “sorgente della terra” e “Viale della terra” (Dichong). Nella pratica clinica, KI-1 Yongquan viene principalmente usato nelle malattie della gola, nella risalita dello yang di Fegato, fuoco di Fegato o vento di Fegato e nella disarmonia di Cuore e Rene. Vorrei soffermarmi su quest’ultimo punto. Il Rene appartiene all’acqua ed il Cuore al fuoco; pertanto tali organi si “aiutano reciprocamente”: lo yin del rene nutre ed umidifica lo yin di Cuore trattenendone lo yang; lo yang di Cuore scende e riscalda i l Rene. L’armonia fra Rene e Cuore è uno dei requisiti indispensabili per uno shen stabile e tranquillo. Quando lo yin di rene è in vuoto ed il fuoco-vuoto di Cuore fiammeggia, oppure quando il collegamento si rompe e Cuore e Rene non comunicano, lo shen diventa agitato provocando una grande varietà di malattie emozionali che possono andare da quelle relativamente leggere come facilità alla paura, agitazione, insonnia, scarsa memoria a quelle più gravi come pazzia, rabbia con desiderio di uccidere. KI-2 Rangu: punto ying; punto fuoco del canale di Rene. Purifica il calore-vuoto; regola il Rene; regola il jiao inferiore. E’ indicato infatti nell’ostruzione dolorosa della gola, incapacità di parlare, sudorazione notturna, asma, dispnea, sete, paura come se si stesse per essere catturati (a tale proposito “Formule da mille ducati” suggerisce l’aggiunta di GB-34 Yanglingquan), facilità alla paura ed allo spavento. Secondo il “Classico delle difficoltà”, i punti ying-ruscello sono indicati per “calore nel corpo”, e nella maggioranza dei casi hanno come azione principale quella di purificare il calore ed il fuoco in eccesso. Il Rene è, comunque, il solo organo a non soffrire di sindromi da eccesso; infatti ospita il vero yin ed il vero yang che non possono 20 mai, per definizione, essere in eccesso. KI-2 Rangu è, quindi, il punto principale del canale di Rene per purificare il calore derivante da un vuoto di Rene yi I punti appartenenti al canale di Cuore hanno quasi tutti la funzione di calmare lo shen. Di questi De Berardinis pone particolare attenzione al HT-8 Shaofu punto ying e fuoco di canale di Cuore. HT-8 Shaofu purifica il calore di Cuore e Intestino Tenue; calma lo shen; regola il qi di Cuore; facilita la circolazione del qi nel canale ed allevia il dolore. E’ indicato infatti nelle palpitazioni, palpitazioni da spavento, paura, timore della gente, eccessivi sospiri, nocciolo di prugna in gola, dolore al petto, enuresi, minzione difficoltosa, prolasso uterino (tramite il canale Baomai). Come indicato per KI-2 Rangu i punti ying-ruscello sono indicati per “calore nel corpo”; un detto cinese recita: “Purifica il Cuore (dal calore) e l’urina scorrerà”. HT-8 Shaofu è il punto più importante per purificare il fuoco di Cuore, che si trasmette da una parte al canale di Intestino Tenue (secondo la regola interno-esterno) e quindi al canale di Vescica (secondo la teoria dei sei livelli) dando luogo ad una varietà di sintomi urogenitali compresi minzione difficoltosa, enuresi, prurito o dolore ai genitali. I segni di accompagnamento caratteristici di questo tipo di patologie urogenitali sono insonnia, turbe emozionali, sete afte buccali ed alla lingua. Vuoto di qi di Vescica Biliare Vi si riconoscono cause psichiche come la congestione dei sentimenti. Manifestazioni cliniche: - incertezza, indecisione mancanza di coraggio e di determinazione; - stato di apprensione e di allarme (facile spavento, facili sussulti); - sogni che risvegliano il paziente nel terrore; 21 - palpitazioni cardiache da spavento; - bocca amara, nausea e vomito; - offuscamenti visivi; - ipertensione arteriosa; - sindrome climaterica; - lingua pallida o normale; - polso a corda, scivoloso. In seguito a congestione dei sentimenti il qi si accumula e ristagna favorendo la formazione dei tan. Il calore che si forma dai tan turba l’interno e viene alterata la funzione di eliminazione e di drenaggio della bile, che la funzione di discesa dello Stomaco. I tan circolano seguendo il canale di Vescica Biliare che circonda testa ed occhi. Quando è turbata dal calore dei catarri, il qi non trova più la sua quiete e compare agitazione, irritazione, insonnia e palpitazioni. Ancora oggi in Cina nel linguaggio corrente delle persone coraggiose o paurose si dice che hanno una grande o piccola Vescica Biliare. Questo collegamento risale già al Neijing e la disamina delle conseguenze della debolezza del qi della Vescica Biliare compare lungo tutta la storia del pensiero medico. La Vescica Biliare è primavera e Shaoyang, il suo qi sale e permette agli altri qi di andare verso l’alto. (”Se il qi della primavera sale le diecimila cose sono in pace. Se il qi di Vescica Biliare sale tutti gli organi lo seguono”). E’ inoltre un viscere curioso o straordinario, qiheng zhifu, in quanto si riempie e si svuota come tutti gli altri visceri, ma insieme si comporta come uno zang-organo, poiché conserva il succo-essenza jingzhi (dal Lingshu: “La Vescica Biliare è il viscere fu del jing del centro”). Questo aspetto del “viscere del jing del centro”, già presente nel Neijing, viene ripreso dalle pratiche di alchimia che considerano la bile in quanto jing puro, la assimilano al fuoco e le attribuiscono una funzione precisa all’interno del processo di nascita e costruzione del “feto” nel Dantian. 22 Il Nejing dice che “la Vescica Biliare presiede il giusto e il corretto e da ciò derivano determinazione e decisione”. Il giudizio permette di scegliere e quindi di agire: “decidere” significa “pervenire ad un giudizio definitivo ponendo fine a dubbi ed incertezze preesistenti, scegliere”. Decidere corrisponde quindi al punto in cui si sceglie, coincide con il momento iniziale dell’agire, quando dal tutto-possibile si passa a qualcosa che viene attuato. E’ naturale allora che la decisione, questo momento di passaggio, appartenga alla Vescica Biliare che è Shaoyang, l’inizio dello yang, del movimento, dell’esteriorizzazione. Il Nejing lo racconta così: “Tutti i qi sono importanti, ma è la Vescica Biliare a prendere la decisione finale poiché essa regge tutti i qi che iniziano a prodursi”. Dal discernere ciò che è giusto e corretto ha origine la determinazione: anche in italiano “decisione” è sì l’effetto del decidere, ma vuol dire anche risolutezza. In questo caso la determinazione non significa ostinazione o testardaggine ma deriva direttamente dalla comprensione e dall’adeguamento al dao, la via. Se non c’è distanza rispetto allo svolgersi del dao non c’è nemmeno un problema di scelta, l’azione ha le caratteristiche dell’immediatezza, della spontaneità e della necessità. Nella vita quotidiana avere una buona Vescica Biliare significa essere in grado di fare una scelta e portarla avanti: poter vedere la situazione con una certa lucidità e poter prendere decisioni senza fatica eccessiva, e insieme possedere determinazione per trasformarle in atti. In questo senso si parla di giudizio, decisione, determinazione, coraggio. Un qi di Vescica Biliare scarso, porta invece ad avidità danqie, “la Vescica Biliare codarda”. In italiano il significato che più si avvicina a qie è avidità, timore. Il carattere qie è il contrario di coraggioso: significa pavido, pauroso, timido, codardo, oppure rozzo, goffo. E’ formato dalla parte fonetica qie e dal radicale “Cuore”. 23 Può trattarsi anche di timidezza nel senso di insicurezza, così di quella sensazione di disagio e di inadeguatezza che deriva dalla mancanza di corrispondenza immediata con la situazione. Il vuoto di qi di Vescica Biliare corrisponde quindi a avidità, incertezza, indecisione, mancanza di iniziativa e di coraggio e può accompagnarsi ad un vuoto di qi di Cuore generando uno stato di apprensione, di ansia e di allarme continui. Il punto GB-34 Yangligquan viene già suggerito da Sun Simiao nei casi in cui c’è “apprensione e paura, come se si stesse per essere afferrati” ed i testi successivi riprendono questo elemento della suscettibilità allo spavento, parlando spesso di “facile paura, timorosità come se si stesse per essere afferrati, questo viene da vuoto di qi di Cuore e di Vescica Biliare”. Questo concetto per cui “quando si incorre in un pericolo esterno e ci si spaventa, coloro che sono forti di Cuore e Vescica Biliare non ne vengono danneggiati, invece coloro che ne sono deboli al solo venirne in contatto si spaventano facilmente” viene ripreso in alcuni lavori della clinica contemporanea, che ne evidenziano i contorni rispetto alle patologie conseguenti allo stress. Se il qi di Vescica Biliare è sufficientemente forte può affrontare i sommovimenti, la tensione, la paura che deriva dalla violenza dei cambiamenti e si è in grado di superare le alterazioni emotive che seguono alla pressione delle richieste esterne. Principio terapeutico: rinforzare e regolare il qi di Vescicola Biliare. GB-40 Qiuxu + GB-24 Riyue + BL-19 Danshu + GB-34 Yanglingquan. GB-40 Qiuxu: punto yuan del canale di Vescica Biliare. Fa circolare il qi di Fegato e purifica il calore e l’umidità-calore di Vescica Biliare; facilita la circolazione del qi nel canale ed allevia il dolore; giova alle articolazioni; regola lo Shaoyang. Secondo Chen Shidou “Solamente quando il Fegato riceve il mingmen è in grado di programmare delle strategie, solo quando la Vescica Biliare riceve il mingmen è in grado di prendere delle 24 decisioni”. Il Fegato e la Vescica Biliare sono moderati dal fuoco ministro e corrispondono all’energia della primavera. Se in disarmonia, questo fuoco indispensabile tende a fiammeggiare verso l’alto, soprattutto quando Fegato e Vescica Biliare perdono la loro funzione di far scorrere armoniosamente il qi e questo ristagna e si trasforma in fuoco. Il fuoco viene indirizzato direttamente nel canale di Vescica Biliare e sale in particolar modo alla testa. GB-24 Riyue: punto mu frontale di Vescica Biliare; punto di incontro dei canali di Vescica Biliare e Milza con lo Yangweimai. Giova alla Vescica Biliare e fa circolare il qi di Fegato; abbassa il qi ribelle ed armonizza il jiao medio; risolve l’umidità-calore. Secondo “Domande Essenziali” “La Vescica Biliare è l’ufficiale più elevato da dove proviene il giudizio”. Quando i caratteri di sole e luna (il nome di tale punto) vengono combinati, formano un nuovo carattere ming che significa “puro”, “intelligente” o “capire”. Il termine ming descrive la qualità del giudizio che emana da una Vescica Biliare sana. Per tradizione a GB-24 Riyue è stata associata la capacità di rettificare le sindromi da vuoto di Vescica Biliare, ed in “Domande essenziali” era già indicato (con BL-19 Danshu) per il trattamento del vuoto di Vescica Biliare, che dà luogo ad indecisione e sospiri. BL-19 Danshu: punto shu del dorso di Vescica Biliare. Purifica l’umidità-calore da Fegato e Vescicola Biliare; purifica i fattori patogeni dallo Shaoyang; tonifica e regola il qi di Vescica Biliare; tonifica il vuoto. Quindi oltre ai casi di ittero, bocca amara, vomito, “sindrome delle ossa fumanti”, trova indicazione nelle palpitazioni da paura con sonno agitato, insonnia. GB-34 Yanglingquan: punto he e mare del canale di Vescica Biliare; punto hui dei tendini; punto stella del cielo di Ma Danyang. Il suo secondo nome è Guijinggu o “tibia del Demone”, gestisce lo hun ed è strettamente legato all’avarizia, al desiderio di trattenere tutto (anche le feci). Giova ai tendini ed alle articolazioni; facilita la 25 circolazione del qi nel canale ed allevia il dolore; fa circolare il qi di Fegato e Vescica Biliare; armonizza lo Shaoyang. E’ indicato oltre che nelle malattie dei tendini, contratture muscolari, ostruzione dolorosa dell’anca, bocca amara, ipertensione arteriosa, è utilizzato nelle malattie di Vescicola Biliare, sospiri frequenti, voglia di fuggire, paura come se si stesse per essere catturati. Alcuni punti di agopuntura coinvolti nel trattamento della paura. (La trattazione dei seguenti punti rivolge particolare attenzione al loro utilizzo nelle patologie psico-emozionali, in particolare alla paura). ST-27 Daju: si trova a livello di REN-5 Shimen. Giova al Rene e consolida l’essenza. E’ indicato anche nelle palpitazioni da paura ed insonnia, paurosità, agitazione con sete, perdita dell’uso dei quattro arti, emiplegia. HT-5 Tongli: (Penetrare l’interno); punto luo-collegamento del canale di Cuore; punto Stella del Cielo di Ma Danyang. Calma lo shen; regola il ritmo cardiaco; giova alla lingua; facilita la circolazione del qi nel canale ed allevia il dolore. E’ indicato negli sbadigli e gemiti frequenti con tristezza, patologia degli zang irrequieti, irritabilità e collera, tristezza e paura, dolore ed agitazione del Cuore; palpitazioni, palpitazioni da paura, batticuore, deficit di qi, etc. Da tale punto il canale luo penetra profondamente nello zang Cuore, rinforzando la relazione tra organo e canale, da ciò il nome “Penetrare l’interno”. HT-5 Tongli è classicamente indicato per molte differenti manifestazioni emozionali, non solo spavento ed agitazione, che sono tradizionalmente associate alla disarmonia di Cuore, ma anche timore, irritazione, collera, tristezza e depressione, che, generalmente si ritiene 26 danneggino, o derivino dal danno di altri zangfu. In grande medico Hua Tuo diceva delle relazioni tra Cuore e paura: “Pensare troppo provoca apprensione, e l’apprensione danneggia il Cuore; un Cuore danneggiato provoca perdita di shen, e la perdita di shen porta a spavento e paura”. HT-8 Shaofu: (Palazzo minore); punto ying e fuoco del canale di Cuore. Purifica il calore da Cuore ed Intestino Tenue; calma lo shen; regola il qi di Cuore; facilita la circolazione del qi nel canale ed allevia il dolore. E’ indicato nelle palpitazioni, palpitazioni da spavento, tristezza e preoccupazioni con deficit di qi, paura, timore della gente, eccessivi sospiri, nocciolo di prugna in gola, etc. Viene utilizzato per una varietà di turbe emozionali dovute a deficit di qi di Cuore che può provocare palpitazioni e tristezza (da deficit di qi di Cuore e Polmone) o paura eccessiva (da deficit di qi di Cuore e Vescica Biliare). SI-7 Zhizheng (Ramo del diritto): punto luo del canale di Intestino Tenue. Purifica il calore e libera l’esterno; calma lo shen; facilita la circolazione del qi del canale; giova alle articolazioni delle dita. E’ indicato anche nella paura e spavento, nella tristezza ed ansia, nella patologia degli zang agitati. BL-62 Shenmai (Estensione del vaso) o Guilu (Strada del Demone): punto confluente di Yangqiaomai; punto Demone di Sun Simiao. Pacifica il vento interno ed espelle il vento esterno; calma lo shen e tratta l’epilessia; giova atesta ed occhi; facilita la circolazione del qi ed allevia il dolore. Questo punto governa lo zhi, è connesso agli istinti sessuali repressi o mal gestiti e viene spesso impiegato in caso di persone che perdono il controllo delle proprie pulsioni sessuali. E’ utile nella paura diretta al Cuore, nelle sindromi maniaco-depressive, palpitazioni, occhi sbarrati, epilessia, follia, manie varie, difficoltà ad urinare. 27 KI-4 Dazhong (Grande campana): punto luo del canale di Rene. Rinforza il Rene; àncora il qi e giova al Polmone; rinforza la forza di volontà e toglie la paura. Come molti altri punti luo, KI-4 Dazhong possiede una spiccata azione sulle emozioni. Secondo il “Cardine Spirituale”, “Il vuoto di qi nel canale di Rene può provocare suscettibilità alla paura”. Quando il qi di Rene non è animato, la forza di volontà è scarsa e si soffre facilmente di paura ed insicurezza. Questa situazione può aggravarsi al punto da diventare così seria che il paziente non vuole o non è in grado di lasciare la sicurezza della sua casa-rifugio. Quando l’essenza originale è in vuoto o consumata, come in età avanzata, ci possono essere facilità alle paure, declino delle facoltà mentali. La suscettibilità alle paure può essere dovuta non solo al vuoto del Rene (del jing) ma anche a vuoto e debolezza del qi e del sangue, che non sono in grado di nutrire e giovare allo shen, oppure a vuoto di Fegato e Vescica Biliare. KI-4 Dazhong, punto essenziale nel trattamento della paura da vuoto di Rene, gioca un ruolo importante anche nel trattamento di tutte queste sindromi proprio per la stretta relazione del Rene con la paura. PC-4 Ximen: (Porta della fessura); punto xi del canale di Ministro del Cuore. Rinforza il sangue e disperde le stasi; purifica il calore e ferma i sanguinamenti; calma lo shen; modera le condizioni acute. E’ indicato nell’agitazione, insonnia, melanconia, paura e terrore della gente, vuoto di qi e di shen, epilessia. Grazie al fatto che risolve le stasi di sangue, tale punto è in grado di trattare i disturbi emozionali e risolvere la stasi di sangue del Cuore che essi provocano. Sia i punti PC-7 Daling (Grande collina) o Guixin (Cuore del Demone) e PC-8 Laogong (Palazzo della fatica) o Guilu (Strada del Demone) sono in grado di innalzare lo shen e vengono indicati per le manifestazioni da vuoto quali paura, tristezza ed apprensione oltre alle indicazioni classiche (manie, deliri di vendetta, riso incontrollato, etc). 28 TR-18 Qimai: (Spasmo del vaso). Giova alle orecchie; calma la paura e spavento e placa il vento. GB-9 Tianchong: (Risalita celeste): punto di incontro dei canali di Vescica Biliare e di Vescica. Purifica il calore dal canale di Vescica Biliare; calma lo shen e pacifica le paure. Molti testi classici consigliano tale punto per diversi disturbi mentali e per quelle manifestazioni psicologiche caratterizzate dalla propensione alla paura ed agli spaventi, palpitazioni da spavento, epilessia, etc. LR-1 Dadun (Grande montagnola): punto jing distale e legno del canale di Fegato. Regola il qi nel jiao inferiore; giova ai genitali e regola la minzione; riporta alla coscienza e calma lo shen. E’ indicato nella perdita di coscienza da ictus, nella perdita di coscienza, nella paura eccessiva e forze scarse, grande paura come se si vedessero fantasmi, sindrome maniaco-depressiva, etc. DU-16 Fengfu (Palazzo del vento): punto di incontro di Dumai con Yangweimai; punto Mare dei midolli; punto Finestra del Cielo; punto Demone di Sun Simiao Guizhen (Cuscino del Demone). Questo punto elimina il vento, nutre il mare dei midolli e calma lo shen. Agisce riportando la quiete nel Cuore, in quanto riesce a far intravedere l’ottimismo nelle vicende quotidiane. In Cina è molto utilizzato per sbloccare situazioni rimaste in sospeso per lungo tempo. E’ utile nei casi di tristezza e paura con palpitazioni da spavento, logorrea, taciturnità, desiderio di suicidio, disturbi maniacali ossessivi. 29 La Paura ed i suoi effetti Una volta che il meccanismo Kong si è instaurato, determina un vuoto del qi del Rene (Suwen, cap. 19) ed in particolare lede il jing (Lingshu, cap.8). In realtà l’azione di “congelamento” del qi è molto più generale e determina blocco del fuoco superiore ed inferiore (Suwen, cap. 39), lesione del Cuore e dello Spirito (Lingshu, cap.8). Per Guilaume i meccanismi patogenetici di questo sentimento sono rappresentati da abbassamento del qi, abbattimento del qi, lesione del jing e blocco del fuoco superiore. Il qi inverte il suo cammino e distende il fuoco inferiore; si ha inoltre ferita dello shen e del Cuore, agitazione ed impedimento della raccolta, lesioni al Rene ed al Fegato e svuotamento dei cinque organi. La caratteristica fondamentale della paura, a mio parere, è riportata da Larre e Rochat de la Vallée in cui viene enfatizzato l’effetto che ha tale sentimento sulle essenze. “Paura e terrore spaventano gli Spiriti che si disperdono…Cuore e Reni ricevono l’attacco. In caso di paura, i soffi discendono e sprofondano; è per questo che vi è un attacco alle essenze. I Reni regolano le ossa; quindi, in caso di attacco alle essenze, le ossa sono indebolite. Le invalidità che sono in causa sono delle impotenze e i cedimenti sono l’indebolimento del sangue. Mingmen non custodisce più ed ecco che le essenze scendono da sole: è la capacità di tesaurizzare dei Reni che è stata colpita”. Più chiaramente la paura e timore fanno vacillare le basi dell’essere fino a far perdere la solidità della vita, delle essenze prime, là dove sono tesaurizzate e attive, fin dall’origine. E’ ciò che si chiamerà il “nodo” attraverso cui un essere entra nella vita (o esce dal cielo anteriore per “esistere” nel cielo posteriore), la porta dove si traccia e si decide il suo destino, il suo compito: Mingmen. E’ l’altra funzione dei Reni. La paura è come “un morire”. E’ la perdita dello yang, della vita per dispersione dello yin, delle essenze. E’ dall’interno dell’individuo che sorge la morte. 30 L’inizio del capitolo 8 del Lingshu ha mostrato come gli Spiriti, sorti dalle essenze, si uniscono ad esse come una coppia. Continuamente nella vita di un essere, gli spiriti sorgono dalle essenze, grazie alle proprie essenze. E’ la fusione delle essenze e degli Spiriti, lo Spirito Vitale, che riassume l’attività dei cinque zang, sotto l’autorità del Cuore e del rene. Se l’attacco va fino alle essenze originali, è la profondità della vitalità che viene attaccata: le ossa nella loro struttura, nella loro forza e non più semplicemente nella loro attività motoria e nella loro agilità. La forza del Rene e delle essenze originali si esprime nella forza delle ossa e nella potenza della riproduzione. Da qui la doppia possibilità di interpretazione del termine “impotenza”: riguarda la fragilità delle ossa o la mancanza di forza sessuale o entrambi. L’attacco aspecifico si abbatte sulla potenza. La potenza è legata al Rene, alle essenze originali. Invalidità, paralisi, intorpidimento, flaccidità o impotenza sono una variazione dell’espressione della perdita di potenza. Se l’attacco è portato contro le essenze originali, che rappresentano “l’acqua originale”, accade che “il fuoco originale” viene indebolito, perché l’origine è sempre un legame armonioso di yin e di yang, di acqua e di fuoco. Se il fuoco del Mingmen è indebolito non può espandersi dappertutto. Questo provoca una diminuzione dello yang, che porte a dei cedimenti. Si chiama “cedimento” una debolezza, un vuoto all’interno che fa sì che ciò che dovrebbe essere distribuito a partire dall’interno, non può raggiungere tutte le zone che dovrebbe irrorare. La carenza lascia così il terreno libero all’introduzione dei soffi perversi. In questo senso il cedimento può essere ad esempio un raffreddamento che comincia alle estremità dei quattro arti. Si caratterizza quindi per la presenza di dolori alle ossa (lesione del jing), incontinenza urinaria e fecale (vuoto di qi renale), incapacità di proiettarsi verso il futuro (vuoto di Fegato, alterazione del jiao superiore), palpitazioni, irritabilità (lesione del Cuore e dello Spirito) e raffreddamento (blocco del qi). In questo sentimento è caratteristico il polso profondo (chen). 31 Si tratta di un polso meglio percettibile in profondità. “Quando è percepito a livello di qi kou indica un blocco di sangue nel ventre. Il polso profondo indica un accumulo di energia perversa ad un livello profondo o un blocco di energia. Nel paziente si osservano estremità fredde, dolori localizzati alle parti laterali del torace”. (Trattato dei polsi del 1770). Le attitudini taoiste Il trattamento della paura, già in parte descritto si avvale anche degli “antidoti” o attitudini taoiste. Il paziente dovrà sostenere tali pratiche con continuità e costanza. Dovrà esporsi al Nord ed assumere cibi a base di frutti di mare, pesce azzurro, radici, germogli. Dovrà stabilire “il dialogo col buio”, la riconciliazione con l’origine: nella stanza buia accendere numerose candele ed applicarsi un massaggio lungo il meridiano principale di Rene in senso centripeto. Far scrivere al paziente su tre biglietti di carta la o le paure, dopo di che può: seppellirli sotto terra, bruciarli o gettarli in un fiume o torrente d’acqua. Insegnare al paziente il massaggio alle orecchie visto che il Rene si apre in esse. 32 BIBLIOGRAFIA Corradin M., Di Stanislao C., Parini M.,”Medicina tradizionale cinese per lo Shiatsu e il Tuina”, 2001; CEA Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2001. Deadman P., Al-Khafaji M., Baker K., “Manuale di Agopuntura”, 1998; trad. It. CEA, Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2004. De Berardinis D., Di Stanislao C., Corradin M., Brotsu R., “Organi e visceri in medicina cinese: le funzioni, le sindromi, la terapia”; Bimar Italia, SAN LI – Scuola di Agopuntura Tradizionale Cinese- Roma. Di Concetto G., “Le basi della terapia in Agopuntura e Farmacologia cinese”, 2002; CEA Casa Editrice Ambrosiana, Milano 2002. Di Concetto G., Sotte L., Pippa L., Cuccioli M., “Trattato di agopuntura e di medicina cinese”, 1992; UTET Unionr TipograficoEditrice Torinese, Torino 2001. Larre C., Rochat de la Vallée E., “Huangdi Neijing LINGSHU”. La psiche nella tradizione cinese. Capitolo otto. Prima ediz. 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